Se solo tu...

di dafne87
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio dei guai ***
Capitolo 2: *** Un pensiero folle ***
Capitolo 3: *** La locanda ***
Capitolo 4: *** Ritorno ***
Capitolo 5: *** Ipocrisia ***
Capitolo 6: *** Addii ***
Capitolo 7: *** Cosa successe dopo ***
Capitolo 8: *** La verità ***
Capitolo 9: *** Una nuova vita ***
Capitolo 10: *** Incubi ***
Capitolo 11: *** La lettera ***
Capitolo 12: *** Verità nascoste ***
Capitolo 13: *** Sentimenti ***
Capitolo 14: *** Fantasma ***
Capitolo 15: *** Escape ***
Capitolo 16: *** Margot ***
Capitolo 17: *** Missing ***
Capitolo 18: *** Pericolo ***
Capitolo 19: *** Fine dell'incubo ***
Capitolo 20: *** Dopo ***
Capitolo 21: *** Chiarimenti..oppure no?! ***
Capitolo 22: *** Di Pan e Trunks ***
Capitolo 23: *** Di Bra e Goten ***



Capitolo 1
*** L'inizio dei guai ***


L’INIZIO DEI GUAI…

L’INIZIO DEI GUAI…

 

 

 

Aveva la mente annebbiata e non ricordava neanche come ci era finita in quel tugurio...accidenti, la testa le faceva male e sentiva tutto il corpo pesante, come se non bastasse avvertiva il dovere di vomitare..Di sicuro era ubriaca.

Rivoltante. Non si era mai spinta fino a questo punto.. almeno ricordasse cos'era successo!

Si guardò intorno, vicino a lei solo delle viuzze sporche e mal illuminate accanto a locali di terza categoria. Decise che era meglio fare un po' di

chiarezza, così si sedette e riflettè su cosa l'aveva portata lì.. forse in quel modo avrebbe ricordato cosa l'aveva portata a tanto.

 

*Flashback*

 

-Mamma io esco! Non aspettatemi alzati mi raccomando!- gridò la ragazza, spumeggiante come sempre, vicino all'ingresso.

Ma fu prontamente fermata da suo padre -Dove credi di andare a quest'ora?-

-Che domande! In centro con Jordan e gli altri..- rispose lei, non riuscendo a capire...dopottutto non faceva niente di diverso dal solito..

-Mi dispiace, tesoro, ma oggi e per un bel po' tu non andrai da nessuna parte...- intervenne la madre, arrivando dal salotto principale, con aria contrita.

-Ma perchè? Non è giusto!- immediatamente la reazione di lei, esagerata come sempre.

-Abbiamo parlato con i tuoi professori..i tuoi voti sono pessimi, quest'anni rischi addirittura di non farcela!- riferì la madre, evitando di incrociare il suo sguardo. Quasi come se si vergognasse di lei...

-Cosa? Ma no..non è così..vedrete che io..si, recupererò tutto!- presa dall'agitazione, non riuscì a fare altro che agitarsi e cercare scuse.

Perchè di punto in bianco avevano deciso di parlare con i suoi prof? Aveva sempre vissuto la scuola in modo superficiale, vero, ma non questo non

significava che fosse stupida..se solo si fosse impegnata in poco tempo avrebbe senz'altro recuperato tutti gli arretrati che aveva!

 

-Adesso è proprio inutile parlarne..comunque sia finchè non avrai dei voti decenti rimarrai in camera tua, chiaro??- suo padre la guardò minacciosamente, come raramente aveva fatto in vita sua. Stavolta era veramente arrabbiato..ma poi perchè? Erano solo voti, dei numeri su un pezzo di carta che ai suoi occhi non valevano nulla..e avrebbe scommesso che anche per suo padre era lo stesso.

Suo padre non l'aveva mai trattata così, per lui era sempre stata speciale.. Sentì gli occhi pizzicarle e trattenne a stento le lacrime..

-Tesoro..- sua madre, sgomenta, cercò di avvicinarla ma un gesto brusco di lei la bloccò.

-Bene, starò in camera mia! Ma una cosa è certa: IO VI ODIO!- detto questo filò dritta in camera sua, sfogando l'ira e le lacrime che le crescevano dentro.

-Bra! Come osi..- suo padre la raggiunse, ma non osò entrare in camera sua.

-Mi hai deluso davvero papà...mi hai deluso..- gridò in una crisi isterica di pianto, gettandosi sull'enorme letto a baldacchino.

 

Pochi minuti e il sonno stava già prendendo il sopravvento quando, nel dormiveglia, sentì una voce familiare giungere da dietro la porta della sua camera..

-Lasciatela stare, avete fatto la cosa giusta! Vedrete che quando si sbollirà starà meglio..- era la voce di Trunks, suo fratello maggiore.

-Umphf..- un mugugno di suo padre e poi il silenzio.

Era ovvio solo quello spione di Trunks poteva aver fatto una cosa simile.."E' per il suo bene!" Ma certo! Cosa ne sapeva di lei in realtà? Niente. Gli bastava giudicare tutti dall'alto del suo genio.. Per lui le cose erano facili, comunque fosse andata lui avrebbe ereditato l'azienda di famiglia, certo,  lui era il genio di casa ammirato e idolatrato da tutti, e lei la povera pecora nera che di buono aveva solo l'aspetto.. e allora che pretendevano da lei?

 

Vorticando nei suoi confusi pensieri fu presto assorbita dalle tenebre e dalla stanchezza, dimenticandosi perfino di avvisare i suoi amici per annullare la serata..

 

Questo era solo l'inizio dell'inferno in cui sarebbe presto sprofondata

 

 

******************

Spero vi sia piaciuto questo primo capitolo, fatemi sapere cosa ne pensate ok?

Forse ho un pochino esagerato eh? ^^’’  Povero Vegetuccio! ç.ç

 

By Dafne *.*

 

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Capitolo 2
*** Un pensiero folle ***


Inizio col ringraziare delle recensioni, le ho molto apprezzate ^-^ e mi scuso se il primo capitolo è stato troppo corto

Inizio col ringraziare delle recensioni, le ho molto apprezzate ^-^ e mi scuso se il primo capitolo è stato troppo corto!

In questo secondo capitolo, assistiamo ancora al flashback di Bra, quindi evito gli asterischi..detto questo, buona lettura! >_<

 

 

 

UN PENSIERO FOLLE

 

 

 

Quando si svegliò era tutto buio, le finestre spalancate mostravano che era sera inoltrata. Si alzò con fatica dal letto per accendere il lumino sul comò

e chiudere le finestre, poi controllò l'ora...le 23.05.

Non aveva neanche cenato e lo stomaco cominciava a reclamare, così si diresse verso il suo enorme armadio a 8 ante (sopra e sotto) e scovò un sacchetto pieno di merendine e schifezze varie che aveva avuto l'accortezza di nascondere per qualche evenienza..già, aveva preso tutto per il pigiama party della settimana prima con Pan e Marron, le sue due migliori amiche..

In questo momento sentiva davvero il bisogno di parlare con loro, sentire la loro voce, essere confortata e sentirsi dire che "sarebbe andato tutto bene, non era colpa sua".  In fondo, in questo momento, aveva solo loro.. a dire la verità non si era mai illusa di avere tanti amici o, per lo meno, amici veri. Sapeva che tutte le coetanee che la circondavano lo facevano per la sua fame, i suoi soldi, e suo fratello..i ragazzi invece non avevano bisogno di motivi seri per ronzarle intorno, rimanevano tutti abbagliati dalla sua raggiante bellezza, solo quella.

Non aveva mai voluto ammettere di sentirsi sola, perciò cercava di svagarsi e divertirsi a più non posso senza avere pensieri cupi per la testa.. in fondo quelli dovevano o no essere gli anni migliori della sua vita?

Già gli anni migliori.. se era così che si prospettavano allora era meglio darci un taglio subito!

Si decise a prendere il cordless rosso sgargiante da sotto il cuscino e compose un numero a memoria, sperando che a quell'ora la sua amica non stesse già dormendo o, per lo meno, che avesse voglia di ascoltarla..

 

-..si?...chi è?..- una voce assonnata bofonchiò all'altro lato del telefono.

Bra si diede mentalmente della stupida e riattaccò subito la comunicazione, non poteva disturbare Pan a quell'ora...si sentì davvero egoista.

Provò con Marron, stavolta la chiamò direttamente sul cellulare.

-Bra?- la biondina rispose subito.

-Ciao...ti ho disturbato?- chiese timidamente, il che non era da lei.

-No, stavo finendo di studiare le ultime cose..sai com'è a quest'ora mi concentro di più!- cantalenò Marron -Qualcosa non va?-

 

In breve l'amica fu messa al corrente della situazione -Mnn, capisco..bhe mi spiace dirlo ma i tuoi hanno ragione. Devi smetterla di pensare solo a divertirti, quando metterai la testa a posto? Hai quasi 17 anni non sei più una bambina ormai..cerca di rendertene conto..-

Questa poi! Una predica da Marron non se la sarebbe mai aspettata..ci mancava solo lei a completare il quadro! Ci voleva proprio che la tua migliora amica ti desse la botta finale..fantastico!

-Ok, ho capito..grazie della comprensione Marron!-  sbraitò Bra, esasperata, chiudendole il telefono in faccia.

 

Perfetto, e adesso? Che doveva fare? Di solito, quando non trovava conforto nelle amiche andava da suo fratello ma ora che al centro dei suoi problemi c'era anche lui, era davvero impensabile!

Quel maledetto Trunks..in fondo era tutta colpa sua, se avesse tenuto chiusa quella sua dannata boccaccia a quest'ora lei sarebbe stata in qualche bar alla moda a flirtare con Jason! Doveva assolutamente fargliela pagare, doveva capire cosa significasse sentirsi soli ed essere trattati come uno stupido fantoccio senza sentimenti...e lei sapeva esattamente come fare!

 

 

Il giorno dopo (sarebbe a dire qualche ora più tardi xD) Bra si svegliò di buon'ora..doveva attuare il suo piano senza che nessuno a casa sua se ne accorgesse, il che era davvero complicato soprattutto pensando che a suo padre, il principe dei sayan, non sfuggiva nulla. Decise che a questo punto non le rimaneva altro che usare l'astuzia così, azzerò completamente la sua aura, prese uno zainetto dall'armadio contenente della capsule d'emergenza e uscì dalla sua stanzetta (dire stanzetta è un vero e proprio eufemismo ^^'').

Erano le 5 in punto di mattina, suo padre si sarebbe alzato tra pochissimo, doveva sbrigarsi.. scese le scale fino ad arrivare al laboratorio sotterraneo di sua madre, dove sapeva ci fosse quello che stava cercando. Aprì un paio di cassetti alla rinfusa e dopo poco lo trovò...il radar cercasfere!

Sorrise per la sua piccola vittoria, lo infilò nello zaino e sgattaiolò silenziosamente da casa.. era meglio non uscire subito con la moto altrimenti suo padre e Trunks se ne sarebbero accorti subito! Era meglio fare un po' di strada prima e magari uno spuntino al bar, se era aperto.

 

Dopo qualche minuto in mezzo alle strade desolate della città, Bra decise di attivare il tanto famoso radar cercasfere..aveva sentito spesso le avventure correlate a quell'oggetto quand'era bambina perchè sua madre si divertiva a raccontargliele al posto delle favole. In effetti ne era spesso rimasta affascinata, quasi invidiosa di quello che tutti i suoi amici e familiari avevano vissuto in giovinezza.

 

-Bene 2 delle 7 sfere si trovano nelle vicinanze...sono proprio fortunata!- lanciò la capsula n°12 che aveva nello zaino e ne fuoriuscì un fantastico scooter viola ipertecnologico e all'ultima moda. Rombando si avviò a tutta velocità in prossimità di un villaggio a circa 200 kilometri di distanza, dove a quanto pare c'erano le sfere del drago..

Dopo aver cercato per una mezzoretta si fermò nei pressi di un lago -Mnn..eppure dovrebbero essere proprio qui! Non sarà rotto questo coso?- borbottò Bra agitando il radar, ma questo continuò imperterrito a segnalare le sfere poco distanti da lei.

Poi l'illuminazione -Oh no..non saranno in acqua??-  con tutta la buona volontà possibile non era proprio disposta a bagnarsi vestiti e capelli..così tirò fuori un'altra capsula e in poco più di un secondo era nelle profondità del lago con indosso una muta da sub.

Le ci volle poco per trovare le due sfere e per ripartire alla volta della terza sfera, localizzata in una città a circa 3 ore di viaggio in moto.

-Che palle però! Spero che tutta sta' faticaccia sarà ricompensata!- aggrottò la fronte e una parte di lei si chiese se fosse giusto quello che stava per fare..ma subito scacciò quel pensiero dalla testa, etichettandolo come "del cavolo"!

 

Intanto a casa Brief, qualche ora dopo...

Bulma bussò alla porta di Bra -Tesoro, svegliati è tardi...- non sentendo risposta riprovò con la stessa solerzia ma non fu ripagata dei suoi sforzi, solo in un secondo momento si accorse che la porta era chiusa a chiave.

Non sapendo cosa fare andò subito a chiamare suo marito che, in quel momento, era intento ad allenarsi come suo solito nella camera gravitazionale.

-Vegeta..sono preoccupata per Bra! Non risponde e ha chiuso la porta a chiave...- decretò Bulma in preda all'ansia.

Dal canto suo, il principe dei sayan non la degnò di una risposta e si diresse nel luogo interessato, si fermò davanti alla porta e con un portentoso colpo d'aria buttò la porta a terra (senza preamboli il nostro principe eh? ^^'') suscitando le grida della sua consorte.

La camera era vuota, in totale disordine, ma di Bra nessuna traccia.. solo un piccolo fogliettino capeggiava attaccato allo specchio con l'invitante scritta "per mamma e papà"

-Ho deciso di stare per un po' per conto mio, l'ultima cosa di cui ho bisogno in questo momento è stare in una casa dove nessuno mi capisce. Vi prego di non cercarmi, non starò via a lungo..massimo 2 giorni. Pensate che sia a fare una scampagnata e non datevi pena per me (avreste dovuto farlo prima!)...con affetto, Bra...- Bulma lesse tutto d'un fiato quel piccolo foglietto scribacchiato in fretta, le lacrime agli occhi -Lo sapevo, è scappata!-

Vegeta, in uno scatto d'ira, sbattè il palmo della mano sul muro dietro di lui, provocandone la caduta -Maledizione! La vado subito a riprendere con le buone o le cattive!- ma prima che partisse alla sua ricerca fu fermato da Bulma.

-Credo sia meglio aspettare un po'.. dopottutto se la sa cavare, non corre rischi. L'importante è che torni la Bra di sempre non credi? Solo un po'..- guardò supplichevole Vegeta che digrignò i denti - Mezza giornata..poi ovunque sia la riporto indietro..- detto questo tornò ad allenarsi.

Il principe dei sayan si sentì improvvisamente impotente, per la prima volta nella sua vita sentiva di aver fallito dove non poteva permetterselo... forse l'aveva sgridata troppo e avrebbe dovuto lasciare tutto nelle mani di Bulma. Adesso la sua piccola Bra era chissà dove, incazzata da morire con lui e con chissà chi! Questo pensiero lo rendeva pazzo ma sapeva di non poter fare granchè al momento, in fondo era stata lei a dire espressamente di odiarlo... si sedette stancamente in un angolo, non ce la faceva ad allenarsi, sentiva un peso che gli opprimeva il cuore.. ma cosa poteva essere?

 

 

-Evvai, ho trovato la 4° sfera!! Yu-uhh!- Bra saltò letteralmente di gioia, infatti nel giro di poche ore era già riuscita a trovare la metà delle 7 sfere.. non le era costata neanche tanta fatica tutto sommato. Fortuna o destino?

In quei momenti, trovandosi occupata, aveva avuto la possibilità di stare in pace con se stessa e la natura senza nessuno tra i piedi o pensieri che la tormentavano..magari avesse potuto continuare a farlo! Sapeva però che le rimaneva poco tempo, le conveniva sbrigarsi..suo padre di certo sarebbe venuto a cercarla nonostante il biglietto.

-Ne mancano solo 3... i miei guai stanno per finire finalmente!- uno strano sorriso le si dipinse in volto mentre volava a tutta velocità alla ricerca delle leggedarie sfere del drago.

 

***********

 

Ho aggiornato prestissimo perchè mi sentivo ispirata e per un po' non avrò la possibilità di farlo :( cmq volevo precisare che questa delle sfere del drago è solo una parentesi, non ha caso il genere non è fantasy.. Bhe, ditemi cosa ne pensate..che combinerà Bra al povero Trunks? E Vegeta ce la farà ad aspettare? ^__- ehehe, lo saprete il più presto possibile (giuro! >_<)

 

Dafne

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Capitolo 3
*** La locanda ***


LA LOCANDA

LA LOCANDA

 

 

Si trovava in una cittadina a pochi kilomestri dalla città dell'est..parecchio lontana da casa, in ogni modo. 

A quanto diceva il radar la 5 sfera avrebbe dovuto essere nei pressi di un'altura montuosa, proprio sotto di lei. Bra si stiracchiò, ormai erano parecchie ore che era scappata di casa e andava in giro per il mondo alla ricerca delle 7 sfere, ma non poteva permettersi di rilassarsi nemmeno un attimo, nella sua testa aveva un piano preciso su come agire...

Eheh in fondo Pan le aveva sempre detto che aveva una mente diabolica!

Saltò giù dalla moto e proseguì in volo fino alla vetta di una montagna, dopo aver girato in lungo e in largo quella cima si accorse che la sfera a cinque stelle era impigliata in un nido di aquile poco distante da lei. Si avvicinò con cautela, fortunatamente mamma aquila non era nei dintorni, così infliò una mano nel folto pagliume e ne tirò fuori..un uovo?!

-Ma che diavolo?..- neanche il tempo di rendersi conto di quello che succedeva che un'enorme aquila, grande quanto uno pterodattilo, le balzò sulla testa emettendo dei gridi minacciosi e graffiandole il volto.

-Maledizione, stupido animale! Non voglio le tue uova..aiuto, lasciami i capelli!!!- Bra si divincolò con forza e fu costretta a difendersi mandando un poderoso colpo d'aria alla bestia che la minacciava, mettendola k.o.

-Fiuu..ah, ecco la sfera..- stavolta afferrò quella giusta e si sbrigò ad andarsene per non dover di nuovo ricorrere alle maniere forti, non perse tempo e volò a tutta velocità per la sua prossima meta..

 

La prossima sfera era davvero lontana, per fortuna nelle vicinanze si trovava anche l'ultima così avrebbe preso due piccioni con una fava!

Balzò ancora sullo scooter e si concesse un the dal termos che aveva portato in zaino...voleva sgombrare la testa da pensieri "cattivi" ma quella volta proprio non ci riusciva, così si concentrò sul suo piano della sua vendetta.

Pensò che, per non destare sospetti, fosse meglio tornare prima a casa poi, di nascosto, uscire ed evocare il drago Shenron così che nessuno avesse potuto fermarla. Ah..ora che ci pensava poteva esprimere 3 desideri..e ora? Doveva pensarli in fretta perchè se avesse lasciato incompiuti i desideri qualcuno poteva approffitarne e rimediare ai suoi..cosa che assolutamente non doveva accadere!

Riflettè a lungo sul da farsi "Bene 2 desideri sono in cantiere..me ne manca uno, accidenti!" Bra non aveva proprio idea su cosa chiedere, si scervellò ma per il momento non trovò risposta che la soddisfacesse.

Il primo desiderio era una scappatoia tanto agognata da tempo..il secondo era a dir poco più complesso, e le avrebbe garantito pace assoluta...

 

Arrivò nel villaggio di Thaos circa tre ore dopo, stanchissima decise che si sarebbe fermata per la notte in qualche locanda del centro.

Non trovò un albergo a 5 stelle o una locanda di lusso ma il "Dragonfly Inn" le sembrava un bel posto e soprattutto di buon auspicio! (Dragon per l'appunto, anche se dragonfly signica libellula ^^''' -->preso da gilmore girls ehehe, scusate la poca fantasia)

Quando fu distesa sul letto si accorse di aver lasciato il cellulare spento e, immaginando il casino che aveva dovuto provocare con la sua fuga lo accese. In men che non si dica le arrivarono una decina di messaggi tutti insieme, decise di leggere solo quelli delle sue amiche e dei familiari.

 

Pan : Bra ho saputo che sei scappata! Ma sei pazza? Fatti viva o vengo a prenderti ovunque tu sia! è_é

Marron: Mi hanno raccontato quello che è successo..spero che tu non ce l'abbia con me per quello che ti ho detto ma è la verità..sai ke stai mobilitando una città quasi?

Trunks: Se non me l'avesse detto mamma starei ancora ad aspettare che scendessi per la colazione! Dove sei finita? Non fare guai!

Mamma: Bra torna a casa ti prego! (più altre mille chiamate da casa).

Goten: Ciao Bra, che ne dici se ci vediamo un giorno o l'altro? ^_^

 

Dopo aver letto l'ultimo messaggio Bra per poco non caddè dal letto..ma come faceva a essere sempre così spensierato quel Goten? Tuttavia abbozzò un sorriso, il pensiero di lui le metteva allegria...ma cosa andava a pensare? Meglio fermarsi lì altrimenti sarebbe sfociato tutto in qualcosa di erotico, se lo sentiva...

 

-Tsk.. quello stupido di Trunks invece pensa sempre che io stia combinando qualche guaio, non si fida mai di me! Uff..- sbottò Bra -vedrai cosa ti combino mio bel fratellone..rimpiangerai di avermi trattato così, per sempre!-

 

Dopo un rigenerante bagno con le bollicine decise di mettersi addosso qualcosa di carino e scendere di sotto, al bar. Così, indossò una minigonna di jeans, un top bordeaux e dei lunghi stivali neri il tutto correlato da un trucco perfetto, ovviamente!

Al bancone trovò solo due uomini poco raccomandabili a tracannare birra come fosse acqua, perciò decise di defilarsi ancor prima di fermarsi ma mentre era intenta a farlo, il più giovane tra i due uomini la fermò:

-Ehi bella signorina, perchè non vieni qui a farmi compagnia?- l'uomo iniziò a palpeggiarle il fondoschiena, ridacchiando tra se' e se'.

Bra si girò di scatto verso l'uomo, evidentemente stizzita, e senza rendersene conto o calibrare il colpo gli rifilò un calcio nelle parti bassi, sbattendolo

sulla parete opposta.

-Vecchio maniaco, provaci ancora e ti faccio diventare donna..INTESI?- sibilò minacciosamente Bra.

E' vero che era una ragazza ma questo non significava che fosse una stupida e indifesa..oh se ci fosse stato suo padre con lei, non avrebbe dato nemmeno il tempo di parlare a quell'uomo...quanto gli mancava!

Si sentiva davvero patetica..e se stesse facendo troppo casino per nulla?

Una lacrima le scese silenziosamente sul viso..ecco che la malinconia tornava a farle visita ma era il momento di combatterla, con qualunque mezzo..

Dopo che i due uomini furono scappati (dalla paura si intende ^^'') Bra si avvicinò al bancone, sedendosi sullo sgabello di fronte.

-Giornata storta eh? Una bella ragazza come te non dovrebbe piangere qualunque cosa sia successa..- disse un ragazzo dietro il bancone.

-Dammi una cosa forte, ti prego..- lo chiese quasi con disperazione, tanto che il barista, un ragazzo di 20 anni circa, la compatì e le verso una vodka con ghiaccio e fetta di limone nonostante si fosse accorto che era minorenne..

-Ok, ma se esageri sarò costretto a portarti via in braccio!- rispose sorridendo mentre le porgeva ciò che aveva richiesto.

Bra sorrise, un sorriso triste e stentato..quello sconosciuto era il primo che l'aveva consolata, in un certo qualsenso. Strana la vita..

 

-Hic..accidenti, mi sa che sono un po' alticcia..- borbottò Bra, tentando di tenersi in piedi. Non era la prima volta che si ubriacava ma di solito riusciva bene a reggere l'alcool. Dopottutto era o no una sayan?

-Ecco lo sapevo..- il barista scomparve un attimo dalla sua postazione -Syd dammi il cambio- gridò e subito dopo fu al fianco di Bra per sorreggerla.

-Hic..mio padre mi rinnegherebbe se mi vedesse in queste condizioni..hic!-

-Maddai capita a tutti di stare un po' giù!- la portò in camera, sorreggendola delicatamente per le spalle.

-Grazie...-

-Figurati- sorrise lui dolcemente. Chissà cosa doveva aver passato quella ragazza per finire in quel modo, si ritrovò a pensare il ragazzo.

La poggiò delicatamente sul letto, poi fece per andarsene ma lei lo bloccò

-Come ti chiami?-

-Ethan..- le posò un lieve bacio sulle labbra e andò via -sono sempre al bar..-

 

Il giorno dopo, quando si svegliò, era già mattina inoltrata e Bra sentiva la testa dolerle pesantemente. Quando si decise ad alzarsi per andare a fare colazione rimase impietrita..dietro alla porta c'era un vassoio con una grande tinozza di caffè e varie brioches con un bigliettino.

Ethan>

Bra rimase un tantino pensierosa...chi era quell'Ethan? Poi, come un fulmine a ciel sereno, le ritornò in mente la serata precendente al bar.

-Accidenti ho bevuto come una spugna!- gridò esasperata, poi prese il vassoio e lo appoggiò sul letto.

Ethan...quel tipo era proprio carino e inoltre..l'aveva baciata! Trattenne a stento un gridolino di emozione, doveva assolutamente raccontare tutto a Pan e Marron! La gioia svanì presto, come risvegliata dal torpore mattutino, si rese conto della sua situazione.. -Ah già, ho litigato con Marron..- borbottò sconsolata e le passò anche la voglia di chiamare Pan.

Si diede subito da fare per farsi passare il dopo-sbornia e procedette con la ricerca delle ultime due sfere del drago..

 

Quel pomeriggio aveva finalmente radunato tutte e sette le sfere del drago..se ne stava seduta nella sua camera di albergo a pensare sul da farsi senza dare cenno di smuoversi. Cosa le avrebbero detto tutti una volta che fosse tornata? Che senso aveva sentirsi le prediche dei suoi genitori e dei suoi amici? Sospirò. Aveva l'impressione di aver combinato un bel casino per nulla e ora non sapeva come rimediare. Chiedere scusa era inaccettabile per lei, così l'unica scelta che aveva era rifugiarsi nel suo assurdo sogno creato grazie alle sfere del drago.

Forse, in quel modo, le avrebbero voluto più bene, l'avrebbero considerata di più, avrebbero creduto che valesse quanto o più di suo fratello.. Perchè se avesse voluto anche lei avrebbe potuto essere la migliore in tutto.. invece era la migliore solo a fare shopping, uscire con svariati ragazzi, spettegolare, fare l'idiota..era questa la vita che voleva? Era quella l'immagine che voleva stampata addosso?

Doveva darsi da fare e in fretta.. presto, tutto sarebbe andato meglio!

 

Si sforzo di sorridere e andò a cambiarsi..era tempo di tornare a casa! L'unica cosa che rimpiangeva era di non poter salutare Ehtan..vabbè cose che capitano, adesso doveva adempiere alla sua missione, c'era poco tempo da perdere..

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Ritorno ***


IL RITORNO

 

IL RITORNO

 

 

All'alba Bra si trovava esattamente al di sopra della Capsule Corporation, la sua casa, la sua vita..

Si, perchè finalmente si era convinta, stando pochi giorni lontana da casa, che non poteva vivere in modo diverso da quanto aveva fatto finora, perchè non aveva la forza di cambiare lei stessa e la sua famiglia.

Si costrinse a non piangere, almeno un po' di dignità ci voleva..si, suo padre glielo diceva sempre..ah che buffo ricordare le sue parole in un momento simile!

In ogni caso voleva tornare a testa alta, nessun pianto, nessuna vergogna.

Come previsto si diresse verso la finestra della sua camera (che riusciva a sabotare dall'età di 11 anni) e fece per entrare quando sentì dei rumori sospetti...scattò fulminea e, sempre tenendo azzerata la sua aurea, si nascose dietro la costruzione per vedere cosa accadeva. Girò lo sguardo più volte ma non notò nulla di strano al momento, probabilmente era suo padre che si stava andando ad allenare come ogni giorno da che ricordava..eppure erano appena le 4 e mezzo, ci voleva ancora più di mezz'ora finchè il principe dei sayan si sarebbe svegliato. Eh si ormai conosceva a pennello le abitudini di suo padre, le aveva studiate con costanza ma alla fine era riuscita a capire i suoi tempi e, si, anche un po' lui..

Dopo circa cinque minuti, stufa di stare ad aspettare, Bra si diresse circospetta nella direzione del rumore.Capì subito che proveniva dall'interno, perciò si appiattì sul muro e proseguì fino ad intravedere la stanza di Trunks.

Che ci faceva Trunks sveglio a quell'ora?

Forse si era alzato presto per studiare, conoscendolo nulla era impossibile..in fondo per lei restava un patetico secchione!

Fece un sorrisetto e decise di dare un'occhiata, non c'era nulla di male infondo, e il desiderio di rivedere suo fratello dopo giorni in solitudine era forte, sebbene una parte di lei lo stesse ancora incolpando delle sue sofferenze.

Piegò la testa di lato fino a raggiungere il punto in cui la tenda era scostata e dette una sbirciatina..per poco non lanciò un urlo alla vista della scena che le si presentava.

Suo fratello, seduto sul letto, si massaggiava le tempie con una certa frequenza e dopo aver controllato l'orologio si rimise a letto; di fianco a lui, probabilmente ancora assopita, una figura femminile giaceva immobile.

Bra era scioccata.

Sapeva che Trunks aveva un certo successo con le ragazze e le era anche capitato di vederlo in qualche momento "scottante" ma non immaginava che portasse a casa i suoi flirt. E dire che le aveva fatto tante prediche del genere, nonostante lei non si fosse

mai spinta a tanto, e quando l'aveva beccata a pomiciare con un ragazzo nella sua camera le aveva detto le cose peggiori del mondo facendola sentire una sgualdrina. Inoltre, come se non fosse bastato, aveva informato i genitori dell'accaduto, che

prontamente l'avevano punita..anzi, in realtà suo padre aveva buttato fuori a calci Bryan (il ragazzo con cui usciva) intimandogli di non farsi mai più vedere, e così era stato..effettivamente solo pochi riuscivano a sostenere lo sguardo di suo padre arrabbiato e quel poveraccio non era certo uno di loro!

Un lieve rumore riportò Bra alla realtà, la ragazza si stava muovendo, certamente si era svegliata..

La ragazza si voltò, quasi del tutto coperta dalle lenzuola candide, e abbracciò Trunks alle spalle facendolo prima sussultare e poi sorridere. Il mezzo sayan si girò dalla sua parte e la baciò con passione ardente, per poi darle una carezza e assopirsi

nuovamente.

Ma la ragazza era ancora sveglia e si stava addirittura alzando, Bra si sporse ancora di più spinta dalla curiosità di sapere chi mai fosse quella sconosciuta che attirava l'attenzione di suo fratello.

Anni più tardi, Bra si sarebbe pentita immensamente del suo gesto..

 

-Marron- disse con un sussurro, non appena la sagoma le rivelò la figura della sua amica di sempre.

 

Stavolta non riuscì a trattenere le lacrime.

Questo era davvero troppo per lei, sapeva che non sarebbe riuscita a sopportare un simile peso.

Marron, la sua migliore amica, che faceva sesso con suo fratello. Da quanto andava avanti quella storia?

Sicuramente da un bel po', a giudicare dalle mosse esperte della ragazza nella stanza di lui e da gesti, quasi consueti e familiari, che lui le rivolgeva con dolcezza.

Lei, che si era sempre dichiarata una povera verginella in cerca d'amore.

Lei, che non avrebbe mai consumato prima del matrimonio.

Lei, che aveva una fifa matta dei ragazzi e che non aveva mai avuto neppure un bacio serio.

Lei, che si giudicava l'amica migliore e più sincera del mondo.

 

La sua "più sincera" amica le aveva mentito. Della sua relazione con Trunks non aveva mai fatto parola anzi, aveva continuato a recitare la sua parte imperterrita.

Oh se solo l'avesse saputo Pan, che nutriva un cotta secolare nei confronti di Trunks...

Questi pensieri le fecero una rabbia immensa, sentì un groppo salirle in gola e le mani fremerle. Ma si impose di calmarsi, malmenare Marron non aveva senso, non l'avrebbe fatta sentire meglio. Tanto meno aveva qualche speranza di scalfire Trunks..

Ad un certo punto le sembrò come se il mondo, lo spazio intorno a lei, stesse vorticando dapprima piano poi sempre più velocemente, incalzando a ogni suo fremito.

Le sembrò come se le fosse stata nascosta la verità per un tempo indeterminabile, nel quale ormai tutti sapevano tranne lei..

Come se tutti le mentissero, come se finora avesse vissuto in un mondo artefatto.

Riportata alla realtà dal un tuono (all'improvviso il tempo si era fatto burrascoso, come se esprimesse i suoi sentimenti) si diresse con calma nella sua camera.

Appena arrivata, nascose lo zaino con le sfere del drago sotto il letto, si cambiò velocemente e si infilò dentro il letto.

Ricordò che solo pochi giorni prima ci aveva scherzato con le sue amiche e ora, le sembrava che le stesse crollando tutto addosso.

-Tsk, quanto è flebile la felicità, basta un soffio e vola via- si ritrovò a pensare Bra.

Nella sua testa contorta, uno strano pensiero cominciò a farsi spazio...

 

 

 

Un'affaccendata Bulma, si aggirava per i corridoi del secondo terzo piano della C.C., cercando come ogni mattina di adempiere ai suoi doveri di moglie e madre.

"Oh devo far scendere Bra, altrimenti farà tardi a scuola!" pensò la donna, avvicinandosi di fatto alla camera della figlia minore.

Bussò lievemente due tocchi ma poi si fermò -Che stupida che sono! Bra è andata via, non è qui- con aria affranta Bulma fece per andare via, ma qualcosa la riportò in quella stanza, come se entrandoci potesse ripopolarsi della presenza di Bra.

Aprì l'uscio lentamente, facendo passare la luce del sole attraverso la stanza, quando sentì un borbottìo provenire dal letto della figlia e, più in particolare dal fagotto sotto le coperte.

A Bulma per poco non prese un colpo -Braaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Sei tornata, piccola mia!- la donna le balzò addosso, euforica e fuori di se' dalla gioia. Sapeva dal biglietto che sarebbe stata via pochi giorni, ma in cuor suo aveva sempre temuto di non riuscire più a vederla.

-Ahi..mi fai male..- borbottò la figlia, stretta nel suo abbraccio soffocante.

La donna la liberò subito e, con un sorriso raggiante, la invitò a scendere subito per la colazione.

Tutto sembrava tornato alla normalità.

 

 

Circa dieci minuti dopo, Bra di trovava di fronte all'ascensore che l'avrebbe portata in giù, in cucina.

Sospirò profondamente, nonostante fosse scossa dall'accaduto di qualche ora prima (aveva dormito si e no 3 ore)si ripromesse di comportarsi normalmente.

Quando sentì il rumore dell'ascensore che si apriva, si destò dai suoi pensieri e voltatasi un attimo notò suo padre in cima alle scale (di poco distanti), che la fissava insistentemente.

Improvvisamente divenne nervosa, era certa di non poter sostenere suo padre in questo momento, non con quello sguardo accusatorio.

-Papà..- riuscì solo a sussurrare.

-E così il figliol prodigo è tornato..- esclamò il sayan.

-Mi hai sentita?- chiese con timore quasi reverenziale Bra.

-Ovvio- fu la semplice risposta di lui.

-Mi..mi dispiace..- tentò di dire Bra ma fu fermata da un gesto del padre.

-Non aggiungere altro.Non ho voglia di sentire le tue banali scuse!- disse con tutta la durezza di cui era capace con sua figlia.

Fu come se un fulmine colpisse Bra in quell'istante, mai in tutta la sua vita aveva sentito pronunciare da suo padre parole tanto astiose nei suoi confronti. Mai.

Ma più delle sue parole fu il suo sguardo di ghiaccio a sconvolgerla..

-Io..non sono così forte come pensi..- solo quel sussurro, quasi impercettibile, le uscì dalle labbra.

Non si chiese se suo padre l'avesse sentita perchè, in ogni caso, ormai era troppo tardi e lui era già andato via.

 

Quando scese in cucina suo padre non c'era..solo sua madre, allegra come sempre, e suo fratello pronto a farle una bella predica l'aspettavano..

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Capitolo 5
*** Ipocrisia ***


IPOCRISIA

IPOCRISIA

 

Colazione.

La mamma sta preparando le fritelle, lo sento non appena varco la soglia della cucina, l'odore è inconfondibile.

Trunks seduto al suo solito posto, si atteggia leggendo il giornale della mattina. Solo quando mi scorge sulla porta mi punta addosso il suo sguardo e leva di mezzo il giornale.

-Bra! La mamma mi ha detto che sei tornata ieri..non sai quanto ci hai fatto preoccupare! Sei la solita testona."

Mi fa quasi schifo. Quanta ipocrisia nella sua voce. E dire che fino a poco tempo fa se la spassava con la mia ex migliore amica, falsa numero due.

Perchè lei è un'estranea per quanto tale, ma Trunks è mio fratello. In ogni caso nessuno dei due doveva farmi questo, non lo accetto.

Rimango fredda e indifferente a suoi convenevoli e alla sua finta preoccupazione, poi prendo posto.

-Ecco qua, fritelle dolci alla nutella! Proprio come le preferisci tu Bra!- esultà mia madre, sembra quasi isterica.

Le fritelle dolci alla nutella sono la colazione speciale, riservata a compleanni o feste particolarmente importanti come il Natale. Di solito consumo solo un tost e mezza tazza di latte e caffè la mattina, per manternermi leggera, ma oggi faccio un'eccezione e ingurgito tutto.

-Davvero buonissime!- non posso fare a meno di lasciarmi sfuggire e mia madre sorride radiosa.

Trunks continua a guardami dall'alto in basso mentre sorseggia il suo caffè, si crede di essere chissà chi e lo dimostra con i suoi discorsi insensati.

-Ti rendi conto di come ti sei comportata, vero?- mi accusa subito, fissandomi intensamente con quell'aria spavalda che con pochi assume.

Io non rispondo, non so bene perchè ma non me la sento di affrontare questo discorso..non con lui. Abbasso lo sguardo, quasi come se mi sentissi in colpa, ma non lo sono o meglio non del tutto.

-Trunks dai..falla riprendere..capita a tutti di avere di questi "momenti" durante l'adolescenza sai. Sono gli ormoni..- esordisce mia madre, frenando quella che sembrava sarebbe diventata un'altra inutile predica di mio fratello.

Momenti....certo. In realtà non hanno capito un bel niente...

 

Vorrei restarmene in camera mia a rimuginare ma non posso, mia madre mi porta di peso a scuola e non se ne va finchè non mi vede entrare.

Ottimo stratagemma. Sa che, altrimenti, sarei volata via chissà dove.

Molti dei miei compagni mi salutano amichevolmente -Dove sei stata? Non stavi bene?- mi chiedono. Faccio loro un cenno di noncuranza e vado a sedermi al mio posto. Fortunatamente Pan Marron sono in classe con me (Pan ha un anno in meno, Marron uno di più nda), prevedo comunque che entro poco saranno qui e dovrò fare i conti anche con loro.

Marron...con che coraggio si farà vedere? Sono proprio curiosa.

Ho già in mente la scena quando come per avverarla entrano due furie nella mia classe, per l'esattezza Pan e Marron.

Pan mi guarda con aria di rimprovero e offesa poi sbatte le palpebre e scoppia in lacrime -Se volevi scappare potevi avvisare anche me, lo sai che

queste cose si fanno in gruppo o per lo meno, non da sola!- sighiozza ancora.

Marron punta le mani ai fianchi e mi indica - Bra Brief ti sei comportata in modo vergognoso! Ti abbiamo cercata per tutta la città!- grida lei.

Inarco un sopracciglio -Davvero? Bhe mi spiace... anche ieri sera mi avete cercato? - chiedo ingenuamente.

Pan si imbarazza leggermente -Ehm..no..veramente dopo un po' ci siamo rassegnate ecco..anche perchè tu non volevi essere cercata eh!- cerca di correre ai ripari inventando scuse. L'avrò anche detto, ma cosa si pretende da una persona che sta male?

Marron si torce le dita -Io ieri dovevo studiare.. ma ti ho cercata, lo giuro!-

Mi scappa da ridere.. studiare? E' questo il nuovo modo di dire "ho fatto sesso"? Oppure era una metafora?

Che razza di amiche menefreghiste, potrei anche morire e non se ne accorgerebbero.

Comunque decido di reggere il gioco, almeno finchè non avrò attuato il mio piano..poi smaschererò Marron davanti a tutti, come si merita.

 

Pregusto il dolce nettare della vendetta. Non mi soddisfa nient'altro.

Ora come ora, l'idea della vendetta, è l'unica cosa che mi tiene in piedi.

 

Passa la giornata, intanto ho rimediato due nuovi spasimanti e un votaccio in storia dell'arte... la ruota della vita continua a girare come sempre, anche se io non sono d'accordo. Tutto questo deve cambiare, non ne posso più.

Mi sto dirigendo verso il mio armadietto a prendere le ultime cose quando sento un gruppo di ragazze e ragazzi sparlare di me.

-Bra è proprio una gran figa..se potessi..- il ragazzino fa una risatina per lasciare intendere il resto.

-Secondo me è solo una troia..e poi si da' tutte quelle arie da gran principessa quando in realtà non è nessuno! Deve la sua fama solo a suo fratello e la sua famiglia..- aggiunge un'altra.

-Hai ragione, ho sentito che si è fatta metà scuola..ci credi?? - scoppia in una fragorosa risata.

 

Il mio cuore va in frantumi. Loro ridono, i sono un diversivo per le loro chiacchierate ma non capiscono che sono un essere umano con dei sentimenti.

Non si accorgono neanche che sono a pochi metri di distanza da loro, quando mi avvicino sussultano.. il ragazzo tossisce per nascondere le risa e le altre due fanno buon viso a cattivo gioco.

-Ciao Bra!- mi fa una, viene in classe cone me -Ho saputo che eri malata..mi dispiace molto, stai meglio ora?-

-Si Jenny, grazie- me ne vado senza aggiungere altro. Non posso sopportare le loro facce ipocrite.

Poco dopo li sento ancora bisbigliare alle mie spalle...

 

Torno a casa distrutta, non ne voglio più sapere di questa vita. Mi rifugio nella mia camera dicendo a mia madre che voglio restare sola, e che nessuno venisse a disturbarmi..neanche Pan e Marron, neanche Trunks, neanche i miei genitori.

Voglio stare sola con me stessa e pensare.

Adesso basta..è giunto il momento. Sento le sfere del drago illuminarsi al contatto con le mie dita.. quel che è fatto è fatto, ormai non ci posso rinunciare!

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Capitolo 6
*** Addii ***


ADDII

ADDII

 

 

 

E' facile. Avevo pianificato tutto già da tempo, da quando sono scappata di casa.

Domani i miei genitori partiranno per il week end, andranno su un isolotto tropicale dove potranno fare quello che vogliono senza essere disturbati

da noi ragazzi. Mia madre ci ha messo un po' per convincere il duro principe dei sayan, ma alla fine sussurrandogli qualcosa di malizioso all'orecchio, che a me non è certo sfuggito, ci è riuscita.

Mio fratello starà da Goten, sui monti Paoz.

Tutto sembra essere perfetto.. o almeno così era. Da quando sono scappata il piano è cambiato, Trunks starà con me a sorvegliarmi 24 ore su 24.

Questo problema mi mette in crisi. Come diavolo faccio a convincere Trunks ad andare via di casa per almeno 2 ore?

Ci penso più volte, quando all'improvviso la risposta viene da sola con lo squillo del telefono.

-Ciao Bra sono Marron!- esclama lei, con uno strano tono di voce.

-Ciao..cosa c'è?- dico senza preamboli.

-Ecco...mi si è guastato il pc ma non ci capisco niente..non è che puoi chiedere a tuo fratello di venire uno di questi giorni a ripararmelo?-  mielosa.

Sfacciatamente e schifosamente mielosa.

Come se non lo sapessi che è una delle tante scuse per incontrarsi..poi mi balza un'idea in testa. Ma certo! E' proprio il pretesto che cercavo!

Per una volta ringrazio il tempestivo intervento della mia bionda ex amica.

-Ok, ti faccio sapere. Bye!- sono così euforica che non mi accorgo di averle chiuso il telefono in faccia.

Poco male, si merita questo e altro.

 

Quella sera, i miei sono già pronti con le valige e si apprestano a partire.

-Mi raccomando ragazzi..- mia madre mi guarda preoccupata -Bra..-

-Si mamma..- dico monotamente, fa' questi discorsi sulla responsabilità da quando avevo 5 anni e ancora non ha capito che da un orecchio mi entra e

dall'altro mi esce.

-Trunks guai a te se c'è qualcosa fuori posto quando torniamo- minaccia mio padre, fissando gelido mio fratello. Ovviamente quel "qualcosa" è riferito a me..

-Non vi preoccupate ci penso io..- borbotta, anche se si vede che è parecchio scocciato dalla situazione.

Dopo altre raccomandazioni e saluti, finalmente siamo soli.

Ne approfitto per attuare il mio piano.

 

-Tsk ancora il baby sitter mi tocca fare!- sbotta lui. Evidentemente aveva altri piani..ehehe

-Modera i termini!- lo accuso poi faccio finta di cascare dalle nuvole -Oh! Ha chiamato Marron, chiede se stasera puoi andare a ripararle il pc- dico con calcolata non curanza. Ma Trunks per un momento si illumina.

-Sembrava urgente- aumento la dose, sapendo di fare centro sicuro.

-Accidenti ma come faccio! Già solo per raggiungerla ci vorrà un'ora poi per riparare il pc e tornare...non posso lasciarti da sola, l'ho promesso!-

maledetto il suo senso del dovere! Digrigno i denti, devo convincerlo al più presto.

-Bhe puoi lasciarmi qui con qualcuno...che so Pan..- butto lì per caso.

-Pan? Una ragazzina di 16 anni che bada aa una di 17? Ma stiamo dando i numeri!- stizzito si avvia verso la sua camera, prende il cellulare e compone un numero a memoria.

* -Ehi sono io..che devi fare oggi?- * resta un attimo in ascolto poi annuisce.

*-Ok..quindi puoi passare da me per un paio d'ore? E' importante..-* fa un sorriso *-Grazie mille! Si adesso..ciao!-* riattacca e mi fissa realizzato.

-Adesso vado, fra poco arriverà qualcuno a guardarti...so che non è il massimo però..- prende una giacca, le chiavi e scappa via alla velocità della luce.

Ahhh non vede proprio l'ora di "aggiustare il pc" di Marron..

Sorrido soddisfatta. Chi avrà chiamato? Un cretino qualunque sicuramente..eheh sarà un gioco da ragazzi sbarazzarmi di lui..o lei.

Sto già pregustando la mia vittoria quando suona il campanello d'ingresso.

Apro meccanicamente la porta ma resto di stucco...questo non è un cretino qualunque: è Goten!

-Ehilà, ciao Bra!- esclama spenzierato lui -Dov'è tuo fratello?- si stravacca su una poltrona, come se fosse casa sua e aspetta.

-E' andato via..sei venuto a fare il baby sitter..non lo sapevi?- forse una speranza ce l'ho ancora..

-Ehhhhhhhhhh?? Ma è impazzito quello! Crede che io non abbia niente di meglio da fare? E' venerdì maledizione!- inizia a imprecare a bassa voce, di

sicuro gliela farà pagare cara a Trunks.

Chissà quale oca non ha avuto l'occasione di scoparsi..che peccato!

 

Goten sbuffa vistosamente -Me l'ha fatta..vabbè ora che ci sono non posso lasciarti sola..- sembra davvero sconsolato. In effetti mi fa un po' pena e

giuro che non vorrei fargli quello che sto per fare..

-Ti va di bere qualcosa intanto?- propongo, ma sento una fitta di colpa dentro di me.

-Ok, portami una coca. Grazie!- si accomoda meglio sul divano e accende la tv mega schermo -Wao che forte..c'è il concerto di Mika in tv!- urla dal salotto principale. Ma io non lo ascolto più..

Afferro una lattina di coca cola dal frigo e la verso in un bicchiere, poi prendo la mia "miscela speciale" e la introduco nella bevanda attenta a non far trasparire il colore biancastro di quest'ultima. Mescolo per bene, poi aggiungo cannuccia, ghiaccio e una fetta di limone.

Insospettabile.

Nessuno potrebbe mai pensare che ci abbia versato un sonnifero in grado di stendere non uno ma 100 cavalli.

E' l'unico modo che ho per scappare..dopottutto lui è un sayan, i normali metodi non funzionerebbero.

Mi vergogno a fare una cosa così meschina, a Goten soprattutto, ma è l'unica soluzione. L'unico modo per scappare da questo inferno.

 

Ci vuole un po' perchè faccia effetto, almeno 15 minuti. Perciò attendo paziente e mi godo la compagnia di Goten.

-E così sei scappata di casa..me l'ha detto quella peste di Pan..- dice mentre finisce di scolarsi la coca cola.

-Si e non voglio nessun tipo di accusa anche da te..-

-Figurati, io non te ne farei mai! Sai quante volte io e mio fratello siamo scappati?- scoppia a ridere.

Sorrido. E' sempre il solito Goten, e in fondo questa certezza mi rallegra. Ora capisco perchè è il miglior amico Trunks..su di lui puoi contare sempre.

Anche oggi, è stato chiamato per un compito ingrato ma alla fine non si è tirato indietro. Davvero lodevole.

Lui, cogliendo il mio sorriso, ricambia. Ci fissiamo per un po'..intensi secondi pieni d'attesa..poi il suo sguardo si fa bieco e all'improvviso cade in un sonno profondo.

E' fatta. Vado in camera mia, prendo lo zaino e due confezioni di capsule e vado via. Prima però lascio tre lettere, sul mobile vicino all'ingresso:

una per i miei genitori, una per Trunks, un'altra per Marron e Pan.

Torno indietro, colta da un desiderio improvviso, entro nel salotto come una furia. I miei occhi si soffermano sulla figura del ragazzo addormentato su

di una poltrona e con la tv accesa.. percorro i suoi lineamenti con lo sguardo, poi mi avvicino silenziosa come una gatta e lo bacio.

Un bacio appassionato che vuol dire tante cose.

-Ti amo Son Goten-

 

Corro via, in preda alla disperazione e con un groppo in gola. Ormai è fatta, non posso tornare indietro.

Non mi giro, so che se lo facessi probabilmente cambierei idea e butterei tutti i miei sforzi all'aria. Non voglio ripiombare nella stessa spirale di dolore. Non di nuovo.

 

-Addio per sempre..- sussurra la mia voce impregnata dal pianto.

 

 

************

 

Grazie mille a tutti per le recensioni ^_^ spero che continuerete a seguire questa fic!

Baci, Dafne87.

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Capitolo 7
*** Cosa successe dopo ***


COSA SUCCESSE DOPO…

COSA SUCCESSE DOPO

 

 

 

L'aveva fatta davvero grossa..di tutte le monellate che aveva compiuto questa era la peggiore.

Se monellata la si voleva chiamare...

In ogni caso, aveva somministrato del sonnifero a Goten con l'inganno e dopo l'aveva baciato dicendogli "ti amo".

-Mi sa che mi è andato di volta il cervello- sospirò Bra, ancora con il cuore in subbuglio.

Volò velocemente via, doveva muoversi. La notte era perfetta per attuare il suo piano, così nessuno si sarebbe accorto di niente.

Non subito almeno.

 

Atterrò in una vasta piana d'erba, lontano dalla città quanto bastava. Tolse le sfere dal suo zainetto e le posizionò in modo circolare davanti a lei.

-E' giunto il momento...appari drago Shenron!!- invocata la formula, alzò le braccia al cielo aspettando di veder comparire il maestoso drago dei desideri.

Difatti poco dopo, in tutta la sua lunghezza e grandezza, apparve.

-HAI A DISPOSIZIONE TRE DESIDERI- pronunciò lui, con la solita voce roca.

Lei rimase un attimo immobilizzata dalla paura, ma si scosse velocemente quando vide il volto del drago farsi impaziente.

-ALLORA?- la rintuzzò lui.

 

Le costava molto dire quelle semplici parole, ma non poteva sopportare oltre.

-Desidero che nessuno riesca a rintracciarmi, che la mia aura sia impercettibile!- urlò Bra serrando gli occhi.

Gli occhi del drago si illuminarono un momento.

-IL TUO DESIDERIO E' STATO ESAUDITO..PROCEDI AL SECONDO-

-Sì, desidero..- un attimo di incertezza le increspò la voce -Desidero che mio fratello Trunks, passi tutto quello che ho passato io..- mormorò a testa bassa.

E di nuovo, gli occhi del drago si illuminarono.

-IL TUO DESIDERIO E' STATO ESAUDITO..PROCEDI AL TERZO-

Le guancie di Bra si fecero immediatamente umide, al pensiero del suo ultimo desiderio le veniva da piangere. Avrebbe preferito uccidersi piuttosto..ma lo faceva per lui..anche se un dolore autoinflitto, doveva andare avanti e farlo per lui.

-Voglio che mio padre si dimentichi di me..- quanto le costava dirlo.

-IL TUO DESIDERIO E' STATO ESAUDITO, NON PUOI CHIEDERNE ALTRI- detto questo il drago e sparì e le 7 sfere si dispersero per il pianeta.

Scoppiò in un pianto disperato. Suo padre, la persona alla quale teneva di più al mondo, adesso non sapeva neanche della sua esistenza.

Ma andava bene così. Meglio che vederlo disperato a cercarla per tutto l'universo e ad autodistruggersi lentamente.

Si convinse di aver fatto la cosa giusta e si asciugò le lacrime, notò però un piccolo masso vicino ai suoi piedi.

Era una sfera del drago!

Bra prese subito quella caduta più vicina a lei, ora un semplice masso.

Non poteva permettere che, un anno dopo, qualcuno potesse cambiare i suoi desideri.

Mise il masso nello zainetto, ora vuoto, e volò via..stavolta con calma, nessuno l'avrebbe più cercata..mai più.

Ora, cominciava la sua nuova vita.

 

-------------------

 

Circa tre ore dopo l'evocazione del drago Shenron, qualcosa animava casa Briefs.

Trunks, appena tornato aveva trovato Goten comodamente spaparanzato sul divano a dormire. In questo non c'era nulla di strano se non fosse che non si svegliava neanche con l'acqua gelida o le botte.

Ma la cosa che più preoccupava il primogenito Briefs era che Bra non c'era. L'aveva cercata per tutta la casa ma di lei nessuna traccia.

-Goten, che diamine, ti vuoi svegliare?- Trunks esasperato stava scuotendo l'amico con tutte le sue forze.

Ma non ebbe risultato, anche stavolta.

Accidenti, sapeva che non si svegliava neanche con le cannonate ma ora stava esagerando!

Per giunta si era fatto scappare sua sorella sotto il naso..incapace!

Stava per andare a ricontrollare la camera di Bra, quando l'occhio gli cadde su un particolare che prima non aveva notato.

Sul tavolinetto davanti al divano c'era un bicchiere vuoto, probabilmente di coca cola...lo afferrò saldamente e si soffermò sul fondo del bicchiere. Spiccava una polverina di colore biancastro.

Un pensiero si fece largo tra la confusione che lo animava -Oddio..ha drogato Goten..- Trunks scandalizzato, volo via alla velocità della luce.

Doveva fermare l'aereo dei suoi genitori..al più presto!

 

-----------------

 

-Vegeta non farmi fare figuracce!- urlò Bulma -devi mettere la cintura quando decolliamo..anche se non ne hai bisogno-

-Tsk che stupidaggini..- sbottò il sayan stufo delle assurde abitudini terrestri.

Ma cedette sotto ricatto di Bulma, anche stavolta.

-Maledetta donna..- borbottò tra i denti. Davvero quando faceva così non la sopportava.

Quando si furono accomodati, la donna dai capelli turchini prese a cianciare (come diceva Vegeta) come al suo solito.

-Chissà se a casa va tutto bene..- sospirò -Credi che Bra combinerà qualche guaio?- Bulma cercò l'appoggio morale del marito.

Ma, inaspettatamente, Vegeta non fece una piega.

-Donna, ma che diavolo stai dicendo? Chi è questa Bra?- il principe la fissava duro, evidentemente scocciato.

Bulma scoppiò a ridere -Ahaha questa è buona! Comunque, ti dispiacerebbe rispondermi seriamente?- disse lei stizzita.

Il sayan di tutta risposta digrignò i denti -Non so di chi tu stia parlando! Cos'è hai un nuovo animaletto nel tuo giardino di nome Bra?- rispose sarcastico.

-Vegeta!Bra è nostra figlia! Come puoi dire certe cose, proprio tu?- Bulma perse la pazienza.

Vegeta rimase interdetto..sua figlia? Lui aveva solo un figlio, Trunks.

Pensò che probabilmente alla donna fosse andato di volta il cervello, niente di nuovo.

Sospirò e si adagiò sul sedile -Quando hai finito di dire idiozie avvertimi..- e si assopì, lasciando accanto a se' una Bulma a dir poco inviperita.

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Capitolo 8
*** La verità ***


La verità

La verità

 

 

 

"Cosa ne sarà di me adesso? Che razza di esistenza potrò avere?

Non importa, ho scelto io questa strada.

Non ho idea di dove potrei cominciare, in mente ho solo un posto.

L'unico luogo che io abbia mai visto in totale solitudine, nel quale c'è l'unica persona che

mi abbia mai capito...Ethan.

Non so niente di lui, se non che fa' il barista ma questo non mi ferma, adesso è lui il mio obiettivo.

Per un po' ho bisogno di una guida, credo che lui potrà e saprà aiutarmi.

Tutto qui, nient'altro."

 

-------------------------------------------------------

 

Con mille pensieri per la testa Bra volò in direzione di Thaos, il villaggio in cui Ethan viveva, e soprattutto

si soffermò su una locanda ..il "dragonfly", la stessa dove aveva conosciuto il ragazzo.

Sperò con tutto il cuore che si ricordasse ancora di lei, che la sua immagine non fossesvanita dalla sua mente,

come era accaduto per lei.

Senza esitazioni si decise a entrare ma un uomo al bancone la fermò:

-Desidera una stanza, signorina?- la scrutò perplesso.

Doveva sembrare piuttosto disperata.

Bra si fece forza e tentò di inventare la prima scusa che le capitasse per la testa.

-Ehm...in realtà volevo prendere qualcosa al bar..è distaccato dall'hotel?-

L'uomo annuì e la invitò a seguirlo verso la stanza adibita a bar.

Purtroppo la fortuna non fu dalla sua parte, infatti al bancone c'era un altro ragazzo totalmente diverso da

Ethan.

Lui la squadrò, come per tentare di ricordarsi chi fosse ma non riuscì nel suo intento.

-Che prendi?-

-Un bicchierino di sherry..liscio..poi un'informazione..- disse la turchina con convinzione.

Il ragazzo, perplesso, la servì -Cosa vuoi sapere?-

-Cerco una persona..un ragazzo che lavora qui..si chiama Ethan..- rispose la ragazza tutto d'un fiato, cercando

di autoconvincersi che quella era la decisione giusta. Solo Ethan poteva aiutarla, e lei ne aveva un bisogno disperato.

-Ma certo Ethan! Oggi è il suo giorno di riposo però...vuoi lasciargli un biglietto?- Syd, questo il nome del barista,

aprìun cassetto e ne estrasse un blocco di post-it color canarino, ma la risposta della "cliente" lo spiazzò.

-No...a dire il vero, vorrei il suo indirizzo!- azzardò Bra, cosciente di avere una "faccia di bronzo" perciò non si

scompose più di tanto, non era mai stata timida perciò inutile fare la commedia. Non aveva tempo da perdere, non

che le corresse dietro qualcuno però sentiva il bisogno di appoggiarsi a una persona, almeno per i primi tempi.

-Non so se posso...- a bloccare le parole di Syd bastò uno sguardo alla ragazza che aveva di fronte, gli occhi

improvvisamente lucidi e in viso un'espressione così disperata che non riuscì più a dirle di no.

Sospirando, il ragazzo le porse il foglietto con l'indirizzo di Ethan. Gli doveva un favore bello grosso, anche stavolta...

-Grazie mille!- Bra, sorridente, afferrò al volo il bigliettino con l'indirizzo e corse via alla velocità della luce.

 

 

-67 Trafalguar square...mnnn...dovrebbe essere da queste parti..- Bra si trovava in una zona del villaggio

piuttosto mal ridotta. Però l'indirizzo era giusto, un altro paio di passi e trovò il numero giusto. Si, Ethan viveva lì.

Rispetto alla reggia dove era sempre vissuta, quella era una vera e propria baracca. Questo le fece venire in mente

tutto lo spreco e i  soldi che aveva sperperato inutilmente. E si sentì di nuovo a terra.

Passarono diversi minuti fin quando Bra ebbe il coraggio di suonare. E' vero che non era timida, però era passato

parecchio tempo dall'ultima (e prima) volta che si erano visti..che avrebbe detto lui? Se non avesse voluto aiutarla?

-Oh basta Bra! Tu non sei così..non farti domande e suona quel dannato campanello!- con solo la forza di volontà

pigiò il dito sul campanello, aspettando dall'altro lato una risposta.

Ci volle poco affinchè qualcuno spalancò la porta. Quel qualcuno era Ethan.

Davanti all'immagine di Bra, sulla sua porta con una valigia bordeaux in mano, il ragazzo restò di sasso.

-Bra....-

Per poco la ragazza non toccò il cielo con un dito...Ethan si ricordava di lei! Tutto il resto ora non aveva importanza,

niente l'avrebbe più fermata!

-Ethan.. mi dispiace per l'improvvisata..ma sono nei guai e non ho nessuno..- tutto d'un tratto sentì la tristezza

accumulata farsi largo e fluire senza controllo in un pianto a dirotto.

Il ragazzo l'abbracciò con slancio -Non ti preoccupare, adesso ci sono io- ed era proprio quello che la principessa

sayan voleva sentirsi dire.

Adesso quella sarebbe stata la sua nuova casa.

 

 

Il volo di Bulma e Vegeta fu fermato da una "strana" perturbazione, merito di Trunks che era dovuto ricorrere ai suoi

poteri per farsiascoltare dai genitori. C'era decisamente qualcosa che non andava.

La coppia scese al primo aereoporto, poco distante dalla Città dell'Ovest comunque. Trunks li vide e in meno di un

secondo fu da loro.

Si, ora ne era convinto. Era successo qualcosa, lo capiva dal volto di suo padre.

Era davvero strano, sembrava preoccupato ma la sua voce era rilassata come se qualcosa dentro di lui stesse sbattendo

per uscire allo scoperto ma la sua mente non volesse collaborare.

-Mamma..papà...- appoggiò le mani sulle ginocchia per riprendere un po' il fiato.

-Trunks, tesoro, è successo qualche cosa?- chiese subito Bulma, presagendo il disastro.

-Si...- abbassò lo sguardo, colpevole -Bra è scappata e io non riesco a trovarla-

Bulma lanciò un urlo -Come hai potuto lasciare tua sorella da sola, dopo tutte le raccomandazioni che ti avevamo fatto?-

 dire che sembrava furibonda era un eufemismo.

Vegeta li guardava perplesso.

-Non era sola...l'avevo lasciata con Goten..ma quando sono tornato, lui stava dormendo sul divano..Bra l'ha drogato,

mamma..- concluse il ragazzo.

Bulma era allibita, dalla sua bocca non uscivano parole suoni. Che poteva dire di fronte a quello che le aveva

svelato suo figlio maggiore? La sua piccola Bra, avrebbe drogato Goten?

Si mise a ridere, quella storia era davvero ridicola -Trunks, sii serio per l'amor del cielo. Dì che te la sei fatta scappare

sotto il naso. Non è un dramma, tuo padre la  ritroverà presto.-

Trunks scosse la testa, la situazione era grave e soprattutto non era Bra l'unico problema...fissò suo padre negli occhi,

con una determinazione che non aveva mai provato prima guardandolo.

Il principe dei sayan, di contro, lo fissò nervoso -Si può sapere che diavolo vi è preso? Chi è questa Bra?- sbottò a

un tratto.

Trunks rimase allibito. Era impossibile che suo padre si mettesse a fare scherzi del genere, non era da lui..e allora che e

ra successo?

Ora come ora, solo una persona poteva aiutarlo..

Prese lo slancio e spiccò il volo -Ci vediamo a casa..io torno subito!- e detto questo sparì dalla vista dei genitori.

 

Dopo circa 10 minuti arrivò alla sua meta: il palazzo del supremo.

Forse Dende sapeva quello che stava succedendo. Anzi, a dire il vero, era la sua ultima speranza.

-Dende!!- il grido di Trunks chiamò subito il diretto interessato, che si incamminò verso di lui.

Trunks stava per aprir bocca e spiegargli la situazione quando il namecciano lo fermò

-So già tutto Trunks..- lo sguardo basso.

-Che è successo??- gridò il ragazzo esasperato.

-Tua sorella ha usato le sfere del drago in modo che vostro padre non ricordasse niente di lei, e che nessuno

potesse percepirla..mi  dispiace dirlo ma forse.. non la rivedrete mai più- disse con tono mesto.

A Trunks parve cadere il mondo addosso, si accasciò e per la prima volta in vita sua non riuscì a trattenere le lacrime.

Come aveva potuto la sua sorellina arrivare a tanto?

E' vero, avevano delle incomprensioni e litigavano quasi sempre. Ma era normale tra fratelli no?

Subito la sua mente si riempì di ricordi lontani e vicini legati alla presenza di Bra..

 

Quando era nata Trunks era al settimo cielo, aveva sempre invidiato Goten perchè aveva un fratello con cui giocare e

confidarsi, e adesso anche lui aveva quella possibilità.

Poco importava se fosse una femmina, lui era contento lo stesso.

Da quel giorno oltre a essere un fratello maggiore premuroso, era diventato il suo angelo custode.

La portava a cavalluccio, la consolava nei momenti peggiori, si faceva ridicolizzare davanti ai suoi amici passando

le serate a fare il  baby sitter piuttosto che a scatenarsi con loro.

Ma a lui non importava, voleva prendersi cura della sua bellissima sorellina e niente gliel'avrebbe impedito.

Col passare degli anni, soprattutto verso i 12 anni, l'idillio tra loro si era spezzato.

Con l'inizio della pre-adolescenza Bra era cambiata, diventando di giorno in giorno sempre più viziata e bisbetica.

Litigavano per ogni cosa e lui davvero non riusciva più a sopportarla e a trattenere gli insulti, nonostante l'evidente

differenza di età che li separava.

Aveva iniziato a diventare persino geloso di lei, delle attenzioni extra che riceveva sempre da tutti, soprattutto da

suo padre che la guardava con occhi diversi rispetto come faceva con lui.

Si era stufato di fare sempre il bravo ragazzo e aveva cominciato ad infischiarsene di come si comportava la sorella,

non smettendo però di rimproverarla a dovere,  impegnandosi sempre di più a raggiungere i suoi obbiettivi.

Certi anche così non mancavano i litigi, anzi aumentarono a vista d'occhio. La vita fra loro divenne impossibile, fatta

solo di velenose affermazioni, bugie, segreti, noncuranza dell'altro e litigi. Anche se ne soffrivanon riusciva a fare

diversamente, qualcosa dentro di lui lo corrodeva dalla rabbia e gli faceva vedere rosso ogni volta che la sorella si

presentava vicino a lui.

Da lì ad ora il disastro più totale. Forse era colpa sua, che aveva iniziato a trascurarla.

Dopotutto lei aveva solo 17 anni, era ancora una ragazzina ingenua e incosciente.

 

In meno di una giornata la sua vita era stata totalmente distrutta.

E il maggiore artefice di tutto questo era nient'altri che lui stesso.

 

 

 

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Capitolo 9
*** Una nuova vita ***


Una nuova vita

Una nuova vita

 

 

 

Erano passati un paio di giorni da quando Bra era accorsa alla porta di Ethan, il giovane ragazzo che le aveva dato ospitalità.

La ragazza si era sistemata nella camera da letto di Ethan, mentre lui dormiva sul divano nella cucina/salotto.

Era stato molto gentile e comprensivo, non aveva esitato a darle il suo aiuto anzi le aveva proposto di rimanere quanto voleva.

Bra era al settimo cielo, perciò aveva deciso di darsi da fare perchè non poteva fare l'ospite a vita.

Così ora si trovava a spolverare tutta la casa, lavare i piatti e i panni sporchi, pulire il pavimento, e riordinare.

Si, era proprio un lavoraccio. Se poi si pensa che la secondogenita Briefs non aveva mai fatto niente del genere in vita sua, la

cosa diventava a dir poco drammatica.

 

-Diamine, sono 5 ore che sto facendo pulizie e sono riuscita solo a spolverare un po'.A questo punto urge trovare un lavoro, uno

vero!- si sentiva esausta.

Voleva rendersi utile e non far pentire Ethan della sua decisione, ma così sarebbe morta prima di farglielo capire.

A giudicare dall'orario Ethan sarebbe stato di ritorno entro poco, per un breve pausa. Infatti per mantenersi il ragazzo faceva

due lavori: il barista alla locanda e il buttafuori in un locale notturno fuori il villaggio.

 

Bra si mise d'impegno e finì, con estrema fatica e rompendo qualche soprammobile, tutte le pulizie riuscendo perfino

a cucinare qualcosa.

-Accidenti, sembro proprio una mogliettina!- non riuscì a trattenere le risa per quella buffa situazione.

Mise la tavola, e versò il suo stufato (bruciacchiato e con troppo sale) nei rispettivi piatti.

 

Poco dopo Ethan era di ritorno.

Bra si fermò un attimo a contemplare la sua figura: alto, muscoloso quanto basta (per i lavori duri a cui era stato sottoposto

tutta la vita), occhi verdi penetranti, capelli castani mossi, sorriso alla Brad Pitt.

Niente male davvero.

-Bra ma che hai combinato? Non mi dire che hai pulito tutta la casa!- il ragazo si avvicinò a lei e le sfiorò una spalla, facendola sussultare.

-Si..o almeno ci ho provato..- si scusò prontamente Bra, sperando che lui non si accorgesse della mancanza di un portacenere e di

una piccola statuetta in pietra.

-Non ti preoccupare, sai che l'importante è l'impegno che ci metti. A me basta quello, non so come ringraziarti.- sfoderò uno dei

suoi migliori sorrisi e la fissò negli occhi.

Bra credette di sciogliersi.Poi cercò di ricomporsi -Aspetta a ringraziarmi..prima dovrai cercare di rimanere in vita dopo il mio stufato!-

rise lei, togliendosi dall'imbarazzo.

Quel ragazzo le piaceva troppo e a ogni sguardo la faceva sentire nuda.

Bra sentì le sue guance farsi di fuoco, e per allontanare la tensione si decise a servire il pasto al suo benefattore.

Purtroppo un improvviso brivido alla schiena (sicuramente lui la stava fissando) le fece perdere l'equilibrio e il mestolo

contenente parte dello stufato, finì sui pantaloni di Ethan.

-Gyaaa scotta!- Ethan si scostò dal tavolo in preda al dolore.

Bra riscossa dal suo grido si rese conto di quel che era successo -Oh Kami scusami tanto!- si diede della stupida, perchè non

riusciva a controllare le sue emozioni?

Prese un tovagliolo dal tavolo e iniziò a pulire i resti del pranzo dai suoi pantaloni..che situazione imbarazzante!

Ma qualcosa non andò per il verso giusto perchè i pantaloni di Ethan iniziarono a "muoversi", prima che Bra potesse rendersene

conto il ragazzo la sollevò e la baciò con ardore.

Bra rispose ben presto al bacio, e comunque non avrebbe saputo resistere oltre perchè Ethan le piaceva da pazzi!

Mai aveva provato certe sensazioni, e mai nessuno si era preoccupato a tal punto di lei.

Il suo cuore batteva all'impazzata e i fremiti la scuotevano..chissà, forse si era davvero innamorata..

 

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Dopo la notizia di Dende, Trunks era tornato a casa quasi subito.

Con che coraggio l'avrebbe detto ai suoi genitori?

Si fece forza e atterrò appena in tempo nel giardino di casa, per vedere scendere Bulma e Vegeta da un piccolo aereo.

-Trunks!Ti sembra il modo di sparire quello? Ci devi dare molte spiegazioni giovanotto!- gridò Bulma isterica.

Il ragazzo fece loro segno di entrare in casa.

Il corpo di Goten giaceva ancora sul divano, come se fosse privo di vita, ma in realtà solo addormentato.

-Goten amico mio!- Trunks gli sollevò la testa -Mamma chiama un dottore!-

 

Dopo che Goten fu portato all'ospedale (all'insaputa di Chichi ovviamente)la famiglia si riunì in salotto per discutere.

Vegeta sembrava piuttosto infastidito dalla situazione, c'era qualcosa che non riusciva a capire.

Trunks spiegò la situazione così come gliel'aveva detta Dende, il supremo.

Per poco a Bulma non venne un collasso. Vegeta iniziò a sbraitare -Ma ti rendi conto delle sciocchezze che stai dicendo?-

Trunks cercò di difendersi, ma non sapeva come fermare la veemenza di suo padre, quando ,guardandosi in giro, gli venne un'idea geniale.

-Guarda questa foto papà! Credi che sia un fotomontaggio?- il giovane sayan aveva afferrato una foto ritraente tutta la famiglia

di qualche anno prima. Indicò Bra con un dito -Lei è Bra, tua figlia, colei che ti ha tolto la memoria con le sfere del drago!

La riconosci?- la avvicinò allo sguardo del padre.

Vegeta sentì la sua mente scombussolarsi, quella ragazza...si lui sentiva di conoscerla ma non riusciva a ricordare niente..forse

suo figlio aveva ragione. E in effetti a che pro avrebbe dovuto mentirgli?

Un improvviso dolore gli ferì il capo -Gyaaaaaaa! gridò con tutto il fiato che aveva portandosi le mani alla testa.

Un dolore lancinante lo aveva colpito, come se avesse ricevuto una potente botta da qualche potente nemico.

Trunks sobbalzò per lo spavento, nonostante tutto forse era riuscito a ottenere qualche risultato.

Bulma fu subito vicino al suo principe per sorregerlo -Oh tesoro mio..- prese a piangere silenziosamente, mentre aiutava (o per

lo meno ci provava) Vegeta a sedersi sul divano. Sembrava che da un momento all'altro avrebbe potuto perdere conoscenza.

 

 

Passarono parecchi minuti finchè Vegeta non si sentì meglio, ma lui volle chiudersi in solitudine nella Gravity Room senza che nessuno potesse

vedere la sua momentanea debolezza. Non si era mai sentito così, stava male ma non tanto fisicamente quanto mentalmente.

C'era qualcosa che lo tormentava, che non lo lasciava respirare liberamente, che lo opprimeva, che gli stringeva il petto.

E a solo ripensarci il dolore continuava e aumentava attimo dopo attimo.

 

 

-Non posso crederci..- Bulma trattenne i singhiozzi con il dorso della mano, mentre Trunks cercava di darle conforto abbracciandola.

-Mi dispiace tanto mamma, so di essere il maggiore responsabile. E ti prometto che farò più del possibile per ritrovarla e portarla a casa.-

fissò negli occhi sua madre con una decisione tale da non lasciare spazio a perplessità di alcun tipo.

Costi quel che costi ci sarebbe riuscito.

Anche perchè non sarebbe mai riuscito a vivere con un simile peso addosso, è vero forse era egoista da parte sua pensarla in questo modo però

era la verità. E soprattutto lui non avrebbe potuto mai abbandonare sua sorella, le voleva troppo bene per lasciarla andare.

Ci avrebbe dovuto pensare prima, che stupido era stato. E ora ne pagava le conseguenze..

Strinse più forte sua madre, poi uscì e andò a trovare il suo amico all'ospedale.

 

 

Arrivato all'ospedale si sentì un po' spaesato e cercò un'infermiera che potesse aiutarlo, trovò una donna abbastanza giovane ferma a riempire

un carrello dell'occorrente ospedaliero, la fermò e si fece condurre nella stanza di Goten.

-Si è svegliato da poco..gli è stato somministrato una dose di sonnifero capace di stendere un cavallo per almeno 3 mesi. C'è del miracoloso

nel fatto che ci abbia messo così poco per aprire gli occhi!- la giovane donna rise -E la prima cosa che ha detto è stata che aveva fame!-

Trunks sorrise, per certi versi Goten era tutto suo padre..

Quando entrò trovò il sayan seduto a divorare il suo pranzo, una scena a dir poco disgustosa.

-Goten..puoi prestarmi attenzione un attimo?- prese una sedia e si posizionò di fianco al letto.

Il ragazzo si voltò, per poco non si affogò, poi inghiottì e prese a parlare -Ehi Trunks! Dicono che sono stato drogato..ma che è successo?-

-E' vero..è stata mia sorella, l'ha fatto prima di scappare di casa..- ammise abbassando lo sguardo.

Goten strabuzzò gli occhi -Vuol dire che è colpa mia!!Oh no..cavolo che idiota sono, era una cosa abbastanza facile ma come al solito non ne

faccio una giusta!- frustrato, sbattè un pugno sul comodino affianco a lui mandandolo in frantumi.

Trunks sorrise tristemente-No Goten, la responsabilità era mia..e comunque non ti devi colpevolizzare, vedi come ti ha ridotto!Il desiderio

di scappare era così alto da arrivare a tanto?- quest'ultima domanda era più che altro rivolta a se' stesso.

Si sentiva uno straccio, aveva voglia di gridare e gridare finchè non gli fosse mancato il fiato o si fosse sentito meglio. Non poteva essere

successo a lui tutto questo! La sola consapevolezza dei fatti lo lasciava senza forze.

-Mi dispiace tanto..sappi che avrai tutto il mio aiuto!Dopotutto mi sento responsabile!- inaspettatamente afferrò l'amico di sempre dalle

spalle e lo strise con forza -Con me non devi trattenerti Trunks..sfogati!- sentiva distintamente la sua disperazione, nonostante cercasse

di controllare la situazione e se' stesso.

Passarono così diversi minuti, finchè Trunks si lasciò andare completamente, svuotandosi di tutta l'amarezza e il dolore che provava.

Ritrovò forza e coraggio..ma si, tanto non era solo! Aveva pur sempre suo fratello con lui, senza il suo appoggio forse non sarebbe riuscito

ad andare avanti ma ora era certo che ce l'avrebbe fatta!

 

-Ehi Trunks, c'è un vantaggio nell'essere ricoverati in ospedale sai? Ci sono delle infermiere davvero carine!- esclamò il moro ridacchiando.

Trunks si sciolse subito dall'abbraccio -Goten è mai possibile che non pensi ad altro?- le risa contagiarono anche lui.

Sapeva che il suo amico voleva solo sdrammatizzare la situazione, perchè in fondo anche per lui era stato uno shock: era la prima volta che

metteva piede in ospedale come paziente!

 

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Non era andata oltre con Ethan, anche se aveva provato quel vortice immenso di sensazioni, era riuscita a frenarsi.

Dopotutto sarebbe stata la sua prima volta e lei voleva che fosse tutto perfetto!

Comunque non era quello il momento di pensarci...

Quella sera a cena, gli parlò del suo proposito di cercarsi un lavoro.

Ethan inarcò un sopracciglio -Va bene, però te lo trovo io un buon lavoro ok?-

La ragazzo lo guardò stupita -Certo, tu sei pratico!- sorrise, quel ragazzo l'aveva conquistata.

Ethan le prese la mano -Devi fidarti di me..- poi gliela baciò delicatamente, imbarazzando da morire la turchina al suo fianco.

-Da oggi ha inizio la nostra nuova vita insieme. Ti assicuro che farò di tutto per renderla fantastica, sei d'accordo?- il suo sguardo dolce

ma determinato allo stesso tempo non ammetteva repliche.

Bra annuì, persa nei suoi nuovi sentimenti.

Chissà forse aveva trovato la pace tanto agognata..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Incubi ***


-INCUBI -


Era in giardino e correva felice, poteva avere si e no 6 anni..strano. Sprizzava energia e contentezza da tutti i pori, perchè quel giorno aveva imparato a volare. Aveva  
reso fiero suo padre, e lei non chiedeva altro. Però le cose erano cambiate improvvisamente..il cielo era diventato scuro e nuvoloso, la terra si era spaccata e suo padre
era precipitato in una spaccatura del giardino di casa senza fare più ritorno. Durante la caduta l'aveva fissata intensamente, quasi con tristezza e poi aveva urlato contro
di lei, cambiando repentinamente atteggiamento. Diceva "Bra tu sei la mia rovina, sei una disgrazia per tutti! E' meglio che sparisci, non tornare più!" dopodiché era  
precipitato nel buio e nel silenzio assoluto.

Sudava freddo, era agitata e aveva il cuore che le martellava nel petto. Senza dubbio quello era stato uno dei peggiori incubi della sua vita. Si era svegliata di botto,  
gridando, mentre fuori ancora non era sorto il sole.
Che diavolo significava quell'incubo? Sentì di impazzire. Credeva che ce l'avrebbe fatta a lasciarsi indietro la sua vita, ma si era sbagliata. Non poteva eliminare il ricordo
di suo padre, come lei aveva fatto con lui. Era stato tutta la sua vita, il suo mondo intero. E questo si era sgretolato, così come nell'incubo.
Prese a piangere convulsivamente, tenendo le mani sulla testa, gli occhi spalancati dal terrore di pochi attimi prima.
Mentre sembrava che il dolore dovesse nuovamente impossessarsi di lei, un calore inaspettato la avvolse. Si girò lentamente da un lato e scorse la figura di Ethan, avvinghiato
al suo braccio. Era in pigiama, tutti i capelli scombinati, ma con un'espressione talmente ferma e comprensiva che Bra sentì scivolare via il tormento che l'aveva afflitta.
Evidentemente il suo urlo l'aveva svegliato e spaventato, facendolo correre subito da lei. Era proprio una bambina viziata..
-Adesso va tutto bene, ci sono io con te..- mormorava il ragazzo.
Bra calmò le lacrime, non era il momento di un'altra scena pietosa..doveva crescere e rafforzare lo spirito. Andarsene era stata una sua decisione, perciò non poteva tornare
indietro, non più.
Questa consapevolezza le fece male. Sapere di dover obbligatoriamente tagliare i ponti con tutti coloro che aveva conosciuto fino ad allora era davvero straziante.
Ma doveva resistere perciò, deglutì, e si sforzò di non versare nemmeno una lacrima.
Ethan rimase affianco a lei per il resto della notte, abbracciandola delicatamente, come per rincuorarla.
Bra non aveva mai dormito con un ragazzo, ma nessun tipo di malizia la attraversò..solo infinita gratitudine e dolcezza.
 
Quella mattina, quando Bra si svegliò abbracciata a Ethan, sembrava che tutto il mondo le sorridesse di nuovo.
Si rintanò tra le braccia possenti di Ethan, coccolandosi nella piacevole sensazione che le provocava, avrebbe voluto restare così per sempre..Purtroppo però doveva alzarsi
e preparare almeno la colazione, non poteva oziare tutto il giorno e tanto meno costringere Ethan a fare lo stesso.
Guardò la sveglia sopra di lei. Le 7.15..ma si, un'altro quarto d'ora se lo poteva concedere. Sorrise e in un batterd'occhio si ritrovò a fissare il volto del ragazzo, ora
a pochi centimentri dal suo. Era così bello..non resistette alla tentazione di carezzarlo, i capelli, il viso..quando d'improvviso un paio di occhi verdi si spalancarono
di fronte a lei, lasciandola paralizzata e in totale imbarazzo.
Ethan, vedendola così, sorrise placido -Oggi è domenica, non c'è bisogno che ti affanni tanto..- mormorò, la voce ancora impastata dal sonno.
Bra si riscosse e tentò di alzarsi ugualmente, ma una mano di lui la bloccò -Ehi, quel che ti ho detto significava che possiamo rimanere così ancora per un bel po..-
sorrise malizioso.  
Ancora quello sguardo..Bra non sapeva resistergli, così tornò a sdraiarsi e si fece stringere tra le sue braccia, dimenticando tutto il resto.
 
 
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Intanto a casa Brief regnava il caos.  
Mentre sentiva i genitori litigare in salotto, Trunks giaceva sul suo letto, pensieroso e inerte. Non aveva mai provato una sensazione di impotenza tanto forte..mai si era
sentito scivolare il controllo della sua vita dalle mani.
Mai così.
Il suo peggiore incubo si era avverato, la sua vita si era sfasciata, aveva perso una persona importante e non aveva più il controllo di niente..non sapeva cosa fare,  
come rimediare. Tutti dicevano che era un genio, ma forse non era vero..almeno era così che la pensava Trunks Brief.
-Il genio dei casini!- continuava a ripetersi, senza venire a capo di questa assurda faccenda.
Sembrava uno di quei telefilm che piacevano tanto a sua madre, e invece era realtà. Un'orribile realtà.
Si premette una mano sulla fronte. Doveva fare qualcosa, doveva riuscire a pensare qualcosa di sensato.
Perso in questi pensieri si accorse che il cellulare stava suonando ormai da svariati minuti. Rispose senza neanche vedere chi lo cercava, come sempre nei momenti difficili
era Goten. Da quando era uscito d'ospedale, due giorni soltanto, si era fatto in quattro per lui. Era davvero fantastico.
-Ehi Trunks..invece di stare a pensare a chissà cosa, che ne dici se provassimo a cercarla?- propose l'amico all'altro capo del telefono, semplicemente.
 
Trunks sorrise, era stato davvero stupido e patetico, stava persino cominciando a piangersi addosso.. Invece come sempre lui pensava troppo e agiva poco.  
La soluzione era semplice: trovare Bra.  
Dopo, tutto si sarebbe rimesso a posto da solo..o almeno questo era quello che credeva lui..
-Grazie Goten..a fra poco- salutò il mezzo sayan, chiudendo la comunicazione.
Si alzò, deciso, e prese tutto il necessario.  
-Ti troverò a qualunque costo, Bra- detto questo volo via, verso il luogo dove avrebbe dovuto incontrare l'amico di sempre.
 
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Bra sorrise soddisfatta, erano le 13.25 e lei ed Ethan erano ancora a letto, abbracciati più di prima. Stava così bene fra le sue braccia..un pensiero le attraverso
repentino la mente: che fosse innamorata?
Probabilmente lo era, perchè non aveva mai conosciuto una persona come lui, capace di donarle affetto e protezione. Lo amava, si, ora ne era sicura.
Per lui avrebbe fatto di tutto.  
Lo baciò lievemente sulle labbra, lui mormorò qualcosa di incomprensibile e si rintanò sotto il piumone color panna e oro.
 
-che dormiglione!- Bra sorrise, dando un buffetto affettuoso sulla guancia del ragazzo. Pian piano stava imparando a conoscerlo meglio, e quest'idea la elettrizzava.
Andò a farsi una doccia, euforica nei suoi pensieri. Quand'ebbe finito si rimirò nello specchio sopra il lavandino. Era sempre lei, sempre la ragazzina di 17 anni.
 
-Devo dare un taglio al passato- guardò ancora la sua figura riflessa - in tutto e per tutto- decisa, prese una forbice da uno scaffale lì vicino e, dopo aver chiuso gli
occhi, tagliò di netto la sua lunga chioma.  
Per anni era stato il suo vanto, un delle caratteristiche che la rendevano tanto affascinante. Ma ora non ne aveva più bisogno.
Era stufa di apparire e basta, adesso la sua vita aveva preso una svolta.
 
Si guardò allo specchio per l'ultilma volta, adesso i suoi capelli avevano assunto la graziosa forma di un caschetto. Bra sorrise, le stavano davvero bene, però ancora non
bastava. Era sempre Bra, facilmente riconoscibile oltretutto. E non poteva permetterselo.
Uscì di fretta, indossando un vestito a caso. Doveva fare qualcosa di drastico, di definitivo. E così fu.
 
 
Quando Ethan si svegliò, percepì immediatamente qualcosa di diverso nell'aria. Prima di tutto Bra non era più al suo fianco, e questo lo inquietò.
Si diresse in cucina, sentendo trafficare, e riconobbe subito la figura sinuosa di Bra.
Fece per chiamarla ma, guardandola meglio, notò un particolare che lo sconcertò.
 
-Bra..ma che hai fatto..?- sconvoltò, corse verso di lei.  
La ragazza, dal canto suo, tentava di affettare della verdura sul ripiano della cucina. Al sentire la voce del ragazzo si voltò distrattamente, accennando un mezzo sorriso.
-Che ne pensi? Ti piace?- abbandonò il coltello e si lisciò il grembiule con i merletti bianco, quasi con fare imbarazzato.
Voleva sapere la sua opinione, era importante.
 
Ethan, ripresosi, la squadrò meglio. Era di una bellezza sconvolgente. Con questa nuova acconciatura poi sembrava molto più adulta e sensuale.  
Si avvicinò e le cinse i fianchi con le braccia -I capelli corti e neri ti donano moltissimo..sei bellissima- le sussurrò, chinando il viso vicino al suo orecchio.
 
Senza spiegarsene il motivo, Bra si sciolse in lacrime. Forse per aver sentito quelle parole, per essere sempre appoggiata da lui, per il cambiamento..fatto sta che piangeva
e rideva nello stesso tempo, mentre Ethan la stringeva a se' calorosamente.
 
 
Quella sera a cena, l'atmosfera era calma e rilassata. Sembravano proprio una coppia di neo-sposini.
Mentre Bra si accingeva a servire la portata principale, frittata di verdure e insalata mista, Ethan uscì fuori un discorso interessante.
Bra aveva raccontato poco della sua storia, che era scappata di casa perchè trovava l'ambiente insopportabile e si sentiva tradita e abbandonata, che voleva diventare indipendente e cambiare vita senza legami con il passato. Non aveva nemmeno rivelato il suo cognome, dopottutto era troppo famoso, però Ethan non aveva chiesto altro anzi l'aveva ascoltata senza proferire parola, fino a che non propose qualcosa.
-Senti, visto che ci sei dovresti anche sceglierti un nome nuovo..- accennò Ethan, fissandola per anticipare una sua qualsiasi reazione -che so, a me piace Margot..-
Bra arricciò il naso -Margot? Fa tanto troia..- rise -Che ne pensi di Peaches?- accennò aspettando un suo commento.
-Ehm..non per qualcosa..però dovresti trovare un nome più comune..tipo Ryoko o Anna-  
Ma anche stavolta Bra non fu d'accordo -No non mi piacciono, sono così banali!- si fermò, pensosa -Ehi!Ho trovato..mi chiamerò Miyu!- esclamò trionfante.
-Si, Miyu mi sembra accettabile..carino, anche se ce lo vedrei più su una bionda!- disse, prendendola in giro e scatenando le sue ire (Bra odiava le bionde).
 
Scherzando e giocando affettuosamente anche quel giorno arrivò alla sua conclusione, nella sua perfezione apparente, e Bra era al settimo cielo.
-La mia vita adesso è perfetta, anzi la vita di Miyu Shurai lo è!- sorrise cullandosi nel respiro del compagno che, accanto a lei sotto le pesanti coltri, dormiva beato.


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Ho deciso di riprendere questa storia dopo tanti anni perchè rileggendola mi è sembrato un peccato abbandonarla cosi'.
Dafne87

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Capitolo 11
*** La lettera ***


LA LETTERA


Quando Bra rinvenne dal sonno, la mattina dopo, Ethan non era al suo fianco. Tastò il materasso, ma di lui non c'era traccia. Fissò la sveglia al suo fianco, erano ancora le 6 e 30 del mattino, quindi non doveva essere già andato al lavoro.
Si alzò, con un misto di curiosità e preoccupazione, e si sorprese trovandolo al telefono. Ethan fissava un punto imprecisato del muro di fronte a se' e annuiva di tanto in tanto. L'espressioe sul suo viso era particolarmente concentrata.
-Certo, capisco...sul serio?- altra pausa -D'accordo per me va bene..ok ci parlerò..facciamo verso le 7 allora? Ok..- Bra cercava di captare qualcosa dalla sua conversazione frammentata e dalle sue pause, ma non arrivava a nessuna conclusione convincente.  

 
Dopo un po' Ethan riagganciò, si girò notando la presenza della ragazza alle sue spalle -Ehi, sei già sveglia?- le carezzò dolcemente i capelli.
Bra, lievemente preoccupata, gli chiese spiegazioni sulla telefonata, se fosse successo qualcosa di grave o importante.
Lui, in risposta, si allargò in un sorriso a 32 denti -Non ci crederai mai..sai, qualche tempo fa mi sono offerto come socio fisso del night club in cui lavoro, avevo messo da parte un po di soldi e perciò volevo realizzare qualcosa. Oggi mi hanno chiamato per dirmi che il posto è mio! Ci credi?- esultò, la prese tra le braccia e la fece volteggiare. Bra partecipò volentieri al suo entusiasmo -E' fantastico- disse, e ci credeva davvero.
Così quella mattina Ethan uscì presto di casa, doveva chiarire molte questioni con l'altro socio, quello che aveva la quota maggiore del locale. Le aveva detto di non aspettarlo, perchè era probabile che ci mettesse più tempo del previsto, anche più di 24 ore.
 
Erano già passate 4 ore. Bra fissava l'orologio in cucina, sbuffando. Non aveva idea di cosa fare e si stava annoiando a morte.  
Kami, sembrava proprio una casalinga disperata!
Decise che sarebbe andata a farsi un giro nel villaggio, giusto per rendersi conto dell'ambiente in cui avrebbe vissuto da lì in avanti. E questo pensiero la pietrificò.
Ma durò un secondo appena, poi si cambiò alla svelta e uscì di casa lasciando un biglietto sul tavolo, per precauzione, e i suoi pensieri..
Thaos era una cittadina sperduta nel bel mezzo del nulla, l'ambiente era desertico e per andare nella città più vicina ci sarebbero volute almeno 3 ore ad alta velocità. In effetti non solo era piccola e sperduta, Thaos era anche molto rustica, sembrava uscita da un film di vecchio west. In ogni caso aveva tutto il necessario per viverci, tranne centri commerciali e negozi di cui di solito Bra era una fidata cliente.  
Sospirò, pazienza, aveva scelto lei quella vita. E poi chissà, magari avrebbe ordinato online non appena avesse avuto dei soldi, tanto alla fine grazie alle capsule si era potuta portare tutto l'armadio con se'. Aveva lasciato tutte le sue carte di credito a casa e cambiato cellulare cosi' che non potesse essere rintracciata.  
Dopo nemmeno un'oretta aveva già completato il giro turistico, le era venuto in mente di andare a trovare Ethan a lavoro ma la discoteva dove lavorava si trovava fuori città, ancora più sperduta, e non le andava di fare tutta quella strada.
Perciò entrò in un bar e dopo aver ordinato delle uova strapazzate e un bicchiere di caffè e latte, lesse il giornale per trovare qualche annuncio di lavoro.  
-Figure professionali.. richiesto diploma..- Bra sospirò ancora, c'era poca speranza per lei. Non solo era minorenne ma aveva anche lasciato la scuola e quindi non aveva un diploma e abbastanza credenziali, per non parlare del fatto che non aveva mai lavorato in vita sua.  
-Domestica... cavolo questo no- borbottò, alla fine era dura per la principessina viziata abituarsi 'cosi' in fretta' e di certo non avrebbe cominciato cosi'. Poi qualcosa catturò il suo interesse 'posizione di segretaria, richieste capacità comuncative e bella presenza'. Oh beh, quelle le aveva di sicuro.
Con un sorriso a trentadue denti, memorizzò l'indirizzo e si presentò al colloquio. Prima era passata 'a casa' per stampare un falso CV a nome di 'Miyu Shurai', inventandosi parecchie cose tra l'altro, e ora era pronta.  
 
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Dopo aver perlustrato tutta la città per mezza giornata, stravolti, Trunks e Goten era tornati a casa. Niente di fatto, Bra doveva aver cambiato zona era evidente e da quello che avevano scoperto si era portata dietro un bel po' di capsule.. almeno questo li rassicurava, visto che in quelle capsule c'era un po' di tutto e in quel modo non si sarebbe trovata troppo in difficoltà.
Bulma, dopo un iniziale crisi di nervi e pianto si era calmata.  
-Risolveremo tutto- aveva detto con convinzione, sebbene una maschera di tristezza le oscurasse il viso, si era consultata con Chichi e Videl per avere conforto da altre mamme e alla fine lo aveva trovato d'aiuto.  
Trunks però non era dello stesso parere e quella calma l'aveva innervosito ancora di più -Mamma, ma che dici? Non hai visto quello che ha fatto a Goten e a papà?-  
-Certo che l'ho visto, tesoro. E sono sconvolta quanto te, te lo posso assicurare. Ma Bra è una ragazza intelligente e saprà cavarsela. Inoltre sono convinta che tornerà, bisogna solo lasciarle un po' di tempo e spazio. Dopottutto è normale che a quell'età ci si senta in trappola e si voglia scappare.. l'ho fatto persino io all'epoca, quindi..- argomentò la turchina.
Trunks non ne era molto convinto, si i ragazzi di quell'età scappavano ma Bra era ingenua, non aveva mai lavorato in vita sua e non sapeva come fosse difficile la vita vera la fuori'. Qualche stupido avrebbe potuto ingannarla o farle del male... anche se era più forte delle persone comuni, si faceva facilmente ammaliare da un bel faccino.. No, non poteva restarsene con le mani in mano. Trunks volò via in direzione dell'isola dove viveva Marron con la sua famiglia. Aveva bisogno di parlare con lei.  
 
Gli ci volle poco per arrivare da lei, fortunatamente sull'isola non c'era nessun altro cosi' potevano parlare in libertà senza che il Genio o Crilin origliassero. Trunks volò direttamente in direzione della sua stanza e bussò alla finestra.
Marron scostò la tendina e apri' subito, facendolo entrare, con una specie di sollievo misto a felicità.
-Trunks non ti aspettavo, che succede?- indossava una tuta rosa e aveva i capelli legati nei soliti due codini bassi.
-Nulla..volevo..parlarti- tentò di non fissarla negli occhi, tutto di lei lo distraeva e lui era venuto per parlare seriamente. Parlare e basta.
-Certo, dimmi pure. Oh aspetta, vado a fare del te'. Ci metto un secondo, tu accomodati pure- l'ultima frase la disse ammiccando.

-Dannazione Marron..- Trunks borbottò tra se'. Lo faceva impazzire.. era da un po' di mesi che si frequentavano ormai, niente tra di loro era mai stato ufficializzato, ma in sua presenza si sentiva sempre elettrizzato e ..bhe, pronto a saltarle addosso. Lei di certo non lo rendeva difficile.
Fece un respiro profondo e cercò di concentrarsi. Proprio mentre stava riorganizzando i suoi pensieri e il discorso da farle Marron entrò nella stanza portando con se' un vassoio con te' e biscotti.
-Eccomi qui- poggiò tutto sul basso tavolino al centro della stanzetta e si sedette di fronte a lui -Allora?- sorrise.
Trunks tossicchiò, bevve un sorso di te' verde e iniziò -Sai, con tutta questa confusione ultimamente non sono riuscito a dirtelo ma.. - si frugò in tasca -Bra ha lasciato questa per te prima di scappare- estrasse una lettera stropicciata e le diede alla bionda.
Indicava sul retro la scritta 'Per Pan e Marron', la ragazza la apri' circospetta e iniziò a leggerla. Non ci volle molto, era abbastanza breve.
La prima parte era per Pan, Marron la saltò momentaneamente per arrivare a quella rivolta a lei, che diceva, 'Cara Marron, sarai felice della mia fuga presumo. Ora avrai Trunks tutto per te e non dovrai nemmeno più disturbarti a mentire e a interpretare la parte della verginella smarrita che tanto adori. Si, ho scoperto tutto. Non starò qui a riempire il foglio di insulti, li puoi ben immaginare. Sappi solo che anche se non dovessi tornare mai più, la nostra amicizia è finita. Volevo solo dirti questo. Oh aspetta ancora un'altra cosa, sei proprio una stronza.'

Confusa e ferita lesse la prima parte, rivolta a Pan 'Dolce Pan.. mi dispiace che tu lo debba venire a sapere in questo modo.. Ho beccato Marron con Trunks.. ti hanno mentito, chissà da quanto e ti assicuro che se l'avessi saputo te l'avrei detto subito.. Mi dispiace tanto, perdonami se non ti ho detto niente della mia fuga ma sappi che l'ho fatto per te.. lascia perdere quei due per sempre perchè non ti meritano e fatti una nuova vita. xxo Bra'

Trunks fissava Marron cercando di capire il suo stato d'animo, aveva appena finito di leggere la lettera e aveva gli occhi lucidi ma nonostante questo riusciva a tenere il suo solito contegno.
-Bhe..ti RINGRAZIO di essere venuto apposta per farmi leggere questo, avevo proprio bisogno di un'altra batosta ora.. - sbattè le palpebre cercando di scacciare via le lacrime -Pan l'ha già letta?-
-Ancora no..gliela porterò più tardi-
-Cosa? Trunks no!- Marron andò nel panico -Ho già perso un'amica non voglio perderne anche un'altra!-
-Perchè dici questo? E' giusto che legga il messaggio che le ha lasciato Bra.. dopottutto potrebbe essere l'ultimo per chissà quanto.. - mormorò l'ultima parte.

Marron si agitò, Trunks non capiva perchè non sapeva niente. Non aveva la minima idea, il minimo dubbio, che Pan fosse innamorata di lui da..sempre! Poteva non sembrare cosi', ma era molto tonto quando si trattava di certe cose..Eppure ora lei sarebbe passata per la strega cattiva e lui solo per il povero ingenuo. Non era giusto.. sapeva che questo giorno prima o poi sarebbe arrivato ma non cosi'.. ora non c'era soluzione, nessuna via d'uscita. Con la sua fuga Bra aveva detto addio a tutti loro e adesso, come se avesse lanciato una maledizione, sembrava che anche loro fossero costretti a farlo, ad abbandonare tutti i loro legami.

-Trunks tu non capisci..Bra.. mi ha distrutto- disse a denti stretti, stringendo i pugni.
-Non ho letto la lettera, quindi non so cosa dica ma devo portarla anche a Pan - la guardò severamente -Marron qui non si tratta di te, sei tu che non capisci. Mia sorella è scappata chissà dove scatenando un putiferio.. e tu ti preoccupi di te stressa? Anche io sono distrutto ma non posso fare altro!- non era da Trunks perdere la pazienza ma stavolta alzò la voce, era esasperato.
La biondina cercò di mitigare la sua rabbia e gli afferrò un braccio -Trunks... - con voce improvvisamente docile.
Trunks non disse nulla ma riprese la lettera e volò via, dopo un'ultima occhiata raggelante.

-Ecco Bra, ovunque cazzo tu sia, sarai felice adesso. Dopo esserti rovinata la vita hai voluto fare lo stesso anche con la mia- gridò Marron, disperata, lanciando tutto quello che aveva sottomano.

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E in quel momento, Bra lo era. Infatti aveva ottenuto il lavoro, era appena diventata segretaria di un piccolo ufficio in città. Saltellava felice al pensiero di quando avrebbe dato la bella notizia ad Ethan. Inconsciamente mise mano al cellulare per scrivere a Pan e a Marron, ma si bloccò subito. Non più, quella non era più la sua vita.
Una fitta di dolore la trafisse pensando a loro e riflettè sul fatto che forse avrebbe dovuto cancellare anche i suoi ricordi con quelle sfere del drago..

Ancora non sapeva cosa l'aspettava.

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Capitolo 12
*** Verità nascoste ***


Verità nascoste

 

 

Trunks volò verso casa Son a tutta velocità, non perchè avesse fretta solo per il bisogno di scacciare brutti pensieri dalla testa. L'incontro con Marron era stato..diverso da quanto immaginava, si sentiva ferito per qualche ragione e anche particolarmente infastidito da lei. Era una sensazione nuova e aveva deciso di starle lontano per un po', almeno finchè le cose non sarebbero andate meglio..

A poco dal suo arrivò percepi' subito l'aura di Goten e Pan, erano entrambi in casa, perfetto. Si diresse verso quella della più giovane Sayan, Pan si stava allenando all'aperto e fendeva l'aria con micidiali pugni e calci, concentratissima guardava solo davanti a se'. 
Trunks si avvicinò con cautela e le picchiettò sulla spalla, Pan si irrigidi' un secondo, si voltò di scatto e lo colpi' improvvisamente con un pugno,
-Ehi Trunks- o per meglio dire, lo mise alla prova.
Il ragazzo scartò di lato e sorrise, era sempre la solita -Mi avevi sentito arrivare?-  
-Bhe, si. Ma credevo cercassi zio Goten.. sarà appisolato da qualche parte a quest'ora- ammise Pan, passandosi un asciugamano sulla fronte. Indossava la tipica tuta rossa di famiglia, ereditata da Goku e Crilin dal Genio delle tartarughe e passata poi a Goten, i capelli legati in una coda alta e i piedi scalzi.  
Trunks la fissò un attimo, nonostante fosse solo di pochi anni più piccola di lui, le sembrava una bambina forse a causa della sua statura o del fisico esile e snello oppure per i suoi occhi, quello sguardo sincero che non conosceva menzogna ed era puro e limipido come acqua cristallina.
 
Improvvisamente si chiese cosa contenesse quella lettera, cosa aveva sconvolto Marron a tal punto? Era giusto farla leggere a Pan? Per rispetto non l'aveva aperta e non aveva la minima idea di cosa Bra avesse scritto.. e il non sapere lo rendeva nervoso, era la cosa che più odiava in assoluto.  
Pan lo stava fissando stranita -Tutto bene?- mentre si rifocillava svuotando una bottiglietta d'acqua in un colpo solo.
-Si sono venuto a parlarti..Bra..-
Per poco Pan non sputacchiò tutta l'acqua su di lui per la foga -Qualche notizia da Bra???Sta bene? Dov'è??- gli strinse le braccia e lo guardò smaniosa, in cerca di risposte.
Trunks sorrise, Pan sembrava genuinamente preoccupata. A quanto Goten gli aveva detto Pan si sfiniva ogni giorno volando fin dove poteva per cercare l'amica, tornando a casa distrutta e fino ad ora a mani vuote.  
-Nessuna novità su dove sia.. Pan, Goten mi ha detto che la stai cercando ma..- scosse la testa -Non affaticarti, ok? Ci siamo già noi e mia madre ha anche assunto un investigatore privato- aggiunse.  
-Non posso starmene con le mani in mano e so che tu puoi capirmi!- lo fissò, negli occhi uno sguardo fiero e ardente.  
Trunks abbasò il capo in segno di resa -Hai ragione.. in ogni caso, sono venuto a portarti questa- le porse la lettera -L'ha scritta prima di fuggire-  
Pan strinse la lettera tra le mani tremanti, nervosa -Vedrai che la troveremo- proclamò sicura.
Il ragazzo sorrise ancora e le carezzò la testa affettuosamente -Prenditi tutto il tempo che vuoi, io starò da Goten-  
 
Come aveva previsto la ragazzina, Goten stava sonnecchiando sul divano davanti alla tv accesa. Trunks scosse la testa, pensando a quanto 'genuini' fossero i membri di quella famiglia e alzò il volume dell'apparecchio al massimo, facendo saltare e cadere il giovane Son per lo spavento.
-Trunks accidenti, mi hai fatto prendere un colpo!- che differenza dalla reazione di Pan, pensò il primo, divertito.  
 
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-Non ci posso credere- Pan cadde sulle ginocchia, il vento portò via la lettera lasciata cadere sull'erba poco prima.  
Lacrime amare le scesero silenziose sulle sue guance mentre stringeva l'erba tra i pugni.  
 
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-E cosi' ci sono problemi in paradiso?- lo prese in giro Goten.
-Non scherzare, parlo sul serio.- Trunks si era confidato con il suo amico di quello che era successo con Marron e di come si sentisse a riguardo.  
-Scusa è che non mi pareva che tra di voi le cose fossero serie, insomma state insieme solo per quello, no? Attrazione- disse semplicemente.
-Da quando sei un'esperto di sentimenti Goten?-
-Tsk tsk, non sottovalutarmi. E comunque ti conosco, non ne sei mai stato innamorato. Eri solo fissato sai, l'amica bionda e bella di tua sorella e una cosa tira l'altra.. - fece un gesto allusivo con le mani.
-Dici?- per un momento il viola pensò di prendere sul serio l'analisi del suo migliore amico -Non lo so.. sono mesi che ci frequentiamo, c'era qualcos'altro.. non era solo sesso- corrugò la fronte, cercando quel 'qualcosa' di cui parlava.
-MMnn..è quello che dici per placare i tuoi sensi di colpa- affermò Goten, centrando e affondando in pieno il bersaglio -Hai l'anima del bravo ragazza dopottutto- e rise.
-Questo lo dici tu- sorrise lievemente, si sentiva tutto tranne un bravo ragazzo da un po' a questa parte.  
 
Trunks aveva la testa confusa però quello che aveva detto Goten lo aveva stupito, la sua sincerità era disarmante e metteva tutto sotto un'altra prospettiva..aveva ragione lui. Come aveva fatto a non rendersene conto? Forse non si conosceva poi tanto quanto credeva.. eppure Goten ci aveva azzeccato subito, non aveva neppure avuto bisogno di rifletterci, già sapeva la risposta.  
Il suo tormento interiore però era ben lungi dal finire, la fuga di sua sorella e la lettera piena di recriminazioni che lei gli aveva lasciato erano un punto costante e dolente nella sua mente e ora la situazione con Marron.. che doveva fare? Dio, si sentiva patetico. Adesso aveva voglia di scappare anche lui.
Poco dopo salutò l'amico e decise di tornare a casa, aveva bisogno di mettere ordine tra i suoi pensieri. Mentre si preparava a volare via un foglio di carta gli sbattè contro. Era la lettera di Bra per Pan e Marron. Che ci faceva li' e dov'era Pan? Non potè fare a meno di leggerla.  
 

'Dolce Pan.. mi dispiace che tu lo debba venire a sapere in questo modo.. Ho beccato Marron con Trunks.. ti hanno mentito, chissà da quanto e ti assicuro che se l'avessi saputo te l'avrei detto subito.. Mi dispiace tanto, perdonami se non ti ho detto niente della mia fuga ma sappi che l'ho fatto per te.. lascia perdere quei due per sempre perchè non ti meritano e fatti una nuova vita. xxo Bra'  

'Cara Marron, sarai felice della mia fuga presumo. Ora avrai Trunks tutto per te e non dovrai nemmeno più disturbarti a mentire e a interpretare la parte della verginella smarrita che tanto adori. Si, ho scoperto tutto. Non starò qui a riempire il foglio di insulti, li puoi ben immaginare. Sappi solo che anche se non dovessi tornare mai più, la nostra amicizia è finita. Volevo solo dirti questo. Oh aspetta ancora un'altra cosa, sei proprio una stronza.'  

 
Si senti' sprofondare e sbiancare. Bra aveva scoperto tutto..era scappata per questo? Ripensò alla sua lettera, diceva tantissime altre cose ma non accennava alla sua scoperta però parlava di 'bugie e di quanto avesse perso la fiducia in lui'. Eppure non capiva perchè sua sorella se la fosse presa cosi' tanto e accussasse Marron in quel modo ne' tanto meno capiva il perchè delle frasi rivolte a Pan.  
Provò a cercare la piccola Son con lo sguardo ma non la vide allora si concentrò e percepi' la sua aura, era ancora in quella zona ma sembrava stesse volando a tutta potenza. Che diavolo stava succedendo? Cosa gli avevano nascosto quelle tre?
 
Doveva assolutamente sapere. Fece un balzo e decise di seguire Pan, per chiedere spiegazioni direttamente a lei.  
In pochi minuti le fu dietro -Pan- provò a chiamarla ma lei non rispose, allora le fu affianco,ma lei accellerò lasciandolo di nuovo indietro e stupefatto.  
-Ma che diavolo..- non si diede per vinto, non era nel suo carattere, e la bloccò parandosi davanti in un secondo. -Mi vuoi spiegare che cavolo sta succed..- si bloccò quando vide il viso di Pan.
La ragazza aveva la faccia stravolta e piangeva. Trunks strabuzzò gli occhi.

-Vai via- disse lei, i singhiozzi rendevano confuse le sue parole.
-Pan spiegami..- la sua voce si fece supplichevole, non capiva cos'era successo ma voleva aiutarla, non sopportava di vederla piangere -E' colpa mia? -
-Si! No..Lascia stare..- si copriva il viso con un braccio, mentre tentava di mandarlo via, non voleva farsi vedere mentre era cosi' vulnerabile.
Trunks si rabbuiò e scattò -Spiegami!Pan io..ho bisogno di capire, ti prego- la guardò fissò ma lei rifuggiva il suo sguardo e sembrava molto nervosa, le lacrime non si fermavano ancora.
-Chiedilo alla tua amichetta Marron se vuoi- la voce dura e sprezzante,  cercò di bypassarlo per volare via, lontano da lui.  
-Aspetta ti ho detto!- ma Trunks la afferrò per una mano, cercando di trattenerla.
-Lasciami in pace-
-No!-  
-Ti ho detto di lasciarmi!- Pan si girò di scatto e in un eccesso d'ira, o di tensione, scaglio una piccola sfera d'energia sulla faccia di Trunks. Poi volò via a tutta velocità, mentre il ragazzo si riprendeva, più mentalmente che fisicamente.
 
E dunque non c'era altra via d'uscita.. doveva chiedere a Marron, tornare da lei e parlarle.. Ma non ora, non ce la faceva adesso a vederla. Questa situazione lo stava facendo diventare matto, non capiva come potesse essersi creato tutto questo casino. E in più Pan, la piccola 'dolce' Pan, lo aveva appena colpito con una sfera di energia.  
Sconvolto, non riusciva ancora a crederci, si grattò il naso bruciacchiato -Ahii- poi sospirò -Che giornata di merda-
Da quando Bra era scappata non ne era andata una per il verso giusto.. sembrava quasi una maledizione. 
 
 
La turchina in questione era appena rincasata e fischiettava felicemente un motivetto sentito alla radio poco prima, aspettava Ethan per dargli la bella notizia.
-Caspita, sono qui da pochi giorni ma devo ammetterlo.. sono stata brava- sorrise, fiera di se'. Aveva già realizzato tanto in cosi' poco tempo, un posto dove stare, un ragazzo e ora anche un lavoro.  Niente poteva andare storto adesso.  
-E magari stasera è la volta buona- si guardò nervosamente allo specchio, indossava un completo intimo di pizzo color glicine. Ethan era un ragazzo straordinario e Bra era convinta di essersene innamorata, per lui avrebbe dato tutto ora come ora. Anche se stessa.

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Bene bene anche questo capitolo è finito, spero di riuscire a finirla in tempo ragionevole. In ogni caso, pare che il desiderio di Bra per suo fratello si stia realizzando.. cosa pensate succederà adesso? Vi anticipo solo che il prossimo capitolo è dedicato a Pan :)
Grazie a Kika96,

Dafne87

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Capitolo 13
*** Sentimenti ***


Disclaimer: mi rendo conto di non averlo mai specificato, comunque per questa storia non ho assolutamente preso in considerazione DragonBall GT. Gli eventi si sviluppano anni dopo dalla fine di DBZ. Le età dei protagonisti non riflettono la realtà. Trunks ha 22 anni e va all'università,  Pan 16, Bra 17 e Marron 18 vanno ancora a scuola.
Attenzione scene di violenza. 

 

SENTIMENTI


Pan non era una pianificatrice, non era nemmeno una tipa da vendetta, semplicemente lei agiva d'istinto. Perciò quando aveva letto la lettera, e quando Trunks l'aveva fermata, lei aveva reagito in quel modo. Accidenti, gli aveva sparato una sfera di energi in faccia.. era proprio fuori di se', su questo non c'era dubbio. Figurarsi se normalmente avrebbe mai fatto del male a Trunks.. ma aveva bisogno di stare da sola e lui certo non aiutava le cose, soprattutto visto che era l'argomento principale della disputa. Più o meno.
 
Istintiva. L'esatto contrario di Bra, era anche per questo che erano amiche, si compensavano. Eppure da quando lei era fuggita, Pan sentiva che una parte di lei era venuta a mancare insieme all'amica. Era come se la sua esitenza da sola non fosse abbastanza. Senza Bra, cos'era lei? Solo un'ombra insignificante.  
Bra era la superstar, lei quella che le reggeva il microfono o, meglio ancora, scacciava via i suoi spasimanti più insistenti. Eppure Bra, nonostante la sua frivolezza e infantilità, aveva un cuore d'oro, aveva sempre dato tutto per le sue amiche. E nonostante questo non aveva esitato un attimo a lasciarla indietro, scrivendo che 'lo faceva per lei', l'aveva abbandonata senza spiegazione. Come se fosse una stupida bambina che non poteva capire i suoi motivi..
Cos'era successo al loro magico trio? Com'erano arrivate a questo punto?
Bra era sempre stata il legame tra Pan e Marron, prima che lei mettesse su il gruppo infatti la sayan e la biondina non si parlavano poi molto.  
Marron..le faceva male solo pronunciare quel nome adesso. No, non la odiava, dopottuto anche volendo non avrebbe potuto, un'amicizia di 8 anni non può sprofondare per un ragazzo. O almeno questo era quello che le suggeriva la logica, il cuore d'altronde aveva tutt'altra opinione.
 
Nonostante fosse conosciuta per la sua violenza Pan aveva un'animo profondamente sensibile, perciò quando qualcosa di grave accadeva invece di rompere tutto come ci si poteva aspettare da lei, correva a piangere da qualche parte, di nascosto. Anche stavolta fu cosi', ma non aveva nessuna spalla a cui appoggiarsi perciò si rifugiò sulle montagne non lontano da casa e pianse tutto il suo dolore.  
Stette li' per qualche ora, quando si fu calmata rimase seduta, con le mani intorno alle ginocchia a guardare di fronte a se'. Nella sua mente ricordi e voci si incrociavano fino a farle venire il mal di testa, quante parole e momenti bellissimi che avevano passato insieme.. Ah, c'era anche quello.
Il giorno in cui Pan aveva finalmente confessato apertamente alle sue amiche che le piaceva Trunks. Lo ricordava come se fosse successo ieri, eppure erano già passati 5 anni. Bra lo sospettava da un po' e benchè ancora incredula -come fa a piacerti quello scemo e buzzurro di mio fratello?- la sostenne subito, lo stesso Marron, che si limitò a sorridere e abbracciarla brindando alla 'fine dell'ingenuità di Pan'.  
Quello che provava per Trunks andava oltre il semplice 'piacere', più passavano gli anni e più si trasformava in amore, sempre più profondo. Non avrebbe saputo spiegare perchè o com'era iniziato, semplicemente era sempre stato cosi'. Amava tutto di lui.  
Eppure non aveva mai, nemmeno per un momento, pensato di confessare i suoi sentimenti, insomma ci era andata vicina molte volte ricevendo come risposta -sei come una sorellina- o cose simili, ma no aveva sempre saputo di non essere abbastanza per lui, di non essere quello che lui voleva e cercava.
 
-Oh Trunks perchè lei..- una lacrima le rigò la guancia.  
 
Perchè fra tutte aveva scelto proprio Marron...perchè aveva dovuto farle questo?  
Dopottutto, da un certo punto di vista, poteva capire Marron. Chi avrebbe potuto mai rifiutare Trunks Brief? Era perfetto in ogni suo aspetto, aveva una fila di ragazze infinita e ovviamente se lui desiderava qualcuna, quella capitolava subito.  
Non era questo a ferirla, alla fine sapeva che aveva avuto varie ragazze in passato, ma perchè Marron. Lei no..lei....non sapeva che le piacesse Trunks, evidentemente era cosi' e non gliel'aveva mai confessato, forse perchè non si fidava di lei oppure non voleva ammetterlo e ferirla. Eppure ora, che ironia, lo scandalo era scoppiato e Marron era sparita. Non una parola da lei, ne' una scusa o una spiegazione.. Tanto valeva la loro amicizia.  
Marron le aveva tradite, lei e Bra, scegliendo la passione sopra un'amicizia decennale. Scegliendo Trunks, l'intoccabile, come suo partner sessuale e mentendo giorno dopo giorno, con una faccia di bronzo mai vista. Questo faceva male, questo le bruciava.
 
Perchè Trunks..
 
Perchè Marron..
 
Si strinse il petto, le faceva male il cuore.
Cos'era rimasto di Pan Son? Senti' mancarle il terreno da sotto i piedi.  
Le era stato rubato l'amore e l'amicizia, si sentiva vuota e spenta.  
L'avevano abbandonata tutti, senza una spiegazione, perchè non credevano fosse in grado di capire e la consideravano una bambina.  
 
All'improvviso volò verso casa, aveva preso una decisione.
Doveva cambiare, Bra da un certo punto di vista aveva ragione, doveva lasciarli perdere e andare avanti con la sua vita. Iniziò a capire cosa avesse spinto Bra al suo gesto, ma non poteva comunque perdonarla. Non voleva perdonare nessuno.
 
Sul suo cuore puro adesso si scorgeva una profonda cicatrice.
 
Doveva e voleva diventare più forte, mentalmente e fisicamente.
Perciò quella sera annunciò ai suoi genitori la decisone di passare qualche anno ad allenarsi al palazzo del supremo con nonno Goku ed Ub, di lasciare la scuola e continuare da privatista -come per tanti anni aveva fatto anche suo padre-.
 
Pan sarebbe cambiata, la debole bimbetta che si piangeva addosso doveva sparire e tornare come una donna forte e indipendente, lasciandosi il passato alle spalle.  
Fanculo Marron. Fanculo Bra e fanculo pure Trunks!
 
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Nell'attesa che il suo ragazzo tornasse da lavoro Bra accese la tv, le stava venendo sonno, proprio poco romantico per quella che volesse fosse la loro prima notte insieme. Sbadigliò e fece zapping senza nemmeno guardare cosa dessero i canali, si soffermò poi sul canale principale di notizie e, forse per la prima volta in vita sua, lo guardò dall'inizio alla fine.
 
Non si parlava di lei. E invece si aspettava già titoli sui giornali e notizie su ogni tg 'La giovane figlia di Bulma Briefs scomparsa, si offre ricompensa' etc. Invece niente.  
Bra sorrise fra se' e se'. Ma certo, era per preservare il buon nome dell'azienda, che stupida.  
Eppure un certo senso di sollievo la pervase. Questo voleva dire che era libera, lo era davvero, nessuno l'avrebbe cercata più di tanto e tanto meno riconosciuta.  
 
In quel momento Ethan tornò e Bra gli rivolse il suo sorriso più smagliante.  
-Ehi piccola- si tolse la giacca e avvicinò a lei -Come va?-  
-Tutto bene, ho una novità. Com'è andata a lavoro?-  
-C'è molto da fare e da discutere, ho anche io una novità per te - sorrise e l'abbracciò -Ma prima la tua-  
-Bene, allora, ho trovato un lavoro! Riesci a crederci?- Bra esultò e lo strinse ancora più forte. Ma non ebbe la risposta che desiderava, Ethan non rispose e il suo corpo si irrigidi'. La ragazza si stacco dall'abbraccio per guardarlo in faccia e capire cosa c'era che non andava.  
-Ethan, tutto ok?- era preoccupata, non lo aveva mai visto cosi' serio.
-Bra.. ti avevo detto che ci avrei pensato io a trovarti un lavoro.. e in effetti è quello che ho fatto. Pensi che io sia stupido per caso?- la spinse via e si girò verso il muro, sembrava fumare di rabbia. -La mia parola è una sola-  
Bra non sapeva che fare, era cosi' entusiasta prima e ora.. non capiva perchè si fosse arrabbiato cosi', ma in effetti si era dimenticata della promessa -Mi dispiace Ethan..scusami, non fare cosi'- cercò di avvicinarsi a lui e abbracciarlo per le spalle.  
-Scusa? Ti ho trovato un lavoro mettendoci in palio il mio nome e la mia reputazione! Credi che una stupida scusa basti?- gridò e le tirò un ceffone dritto in faccia.
 
Bra lo guardò scandalizzata, quasi con paura, mentre si teneva la guancia dolorante. Era una mezza sayan e normalment avrebbe potuto evitare il colpo facilmente, a dire il vero non le faceva nemmeno cosi' male, ma era rimasta cosi' scioccata da quel gesto imprevisto che non si era mossa, prendendosi in pieno lo schiaffo.  
Nessuno l'aveva mai picchiata prima, mai. Subito delle lacrime si formarono ai lati dei suoi occhioni blu e i singhiozzi non ci misero molto a farsi sentire -Mi dispiace Ethan..i-io lascerò il lavoro e farò quello che dici tu..- si teneva a distanza da lui di qualche braccio.  
Ethan ci mise un po' a rispondere, poi si girò e alla vista di Bra in quelle condizioni sussultò, poi si sporse verso di lei e l'abbracciò dolcemente -Brava bambina- le carezzò la testa -Va tutto bene, non piangere. Non ti colpirò più se ti comporti bene-  
 
Nel mentre la vestaglia di Bra si era slacciata lasciando ben in vista il suo completo intimo sexy, per la serata hot.  
-Ohh- le scostò ancora di più la vestaglia rosa -Avevi qualche idea per stasera vedo- sorrise e non se lo fece ripetere due volte.
 
Per tutta la notte Bra non smise mai di piangere, ma Ethan non si fermò.
I suoi sogni si erano distrutti ancora una volta, e stavolta non si poteva tornare indietro. Ethan l'aveva fatta sua, Ethan aveva preso la sua vita, la sua prima volta e il suo cuore.
Prima di addormentarsi, sfinita dalle lacrime, pensò a Goten.. chissà perchè.
 

------ Grazie a virgyfienga <3 Dafne87

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Capitolo 14
*** Fantasma ***


FANTASMA

Attenzione linguaggio e atteggiamenti violenti.

Bulma stava rileggendo la lettera che le aveva lasciato Bra per l'ennesima volta. Non l'aveva fatta leggere a nessun altro, nemmeno a Trunks e con Vegeta in quello stato al momento era inutile..  
La sua bambina.. sospirò. Da un certo punto di vista forse era una cosa positiva, stava crescendo e aveva bisogno dei suoi spazi, ma dall'altro..Bra era cosi' impulsiva, ostinata e non dimenticava mai le offese subite, somigliava molto a suo padre in certi tratti. Rilesse la parte che più la interessava.
 
'Tornerò. Datemi tempo, datemi spazio, non cercatemi. Ho bisogno di crearmi una nuova identità, di essere una persona nuova e migliore quando tornerò. Ci potrei mettere un po' ma abbiate pazienza, vi voglio bene e ve ne vorrò sempre. Mi dispiace per tutto ma non ce la facevo più. '
 
Chissà se e quando sarebbe tornata, chissà come se la stava cavando adesso tutta sola. Nonostante le sue rassicurazioni era pur sempre sua madre e non poteva fare a meno di preoccuparsi. Forse era stata troppo dura con lei, per via dei voti e tutto il resto, ma lo faceva perchè sapeva che Bra era una ragazza molto intelligente solo che non sviluppava il suo potenziale, si era sempre sentita discriminata in casa per via di suo fratello.
Bulma lo sapeva. Eppure aveva potuto fare niente, non erano cose che si risolvevano a parole.  
 
Il resto della lettera era per Vegeta, anche se al momento lui non aveva memorie di sua figlia scomparsa, Bra aveva gridato i suoi sentimenti e le sue scuse in quel foglio. Suo padre, l'uomo più importante della sua vita, per lui voleva essere migliore, e non poteva sopportare le sue parole e il suo sguardo duro. Le spezzava il cuore, eppure lei aveva fatto ben di peggio con quel desiderio.. chiedeva perdono, per ora, per il futuro, o forse solo per se' stessa. Questo diceva in poca parole la sua lettera per i genitori.
 
 
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Il giorno dopo Ethan portò a Bra la colaziona a letto e una rosa, sorrise e si sedette affianco a lei. Bra era ancora molto scossa e fece un sorriso forzato, al momento aveva la testa vuota e non sentiva niente.. niente di niente. Ma non erano certo cose che poteva dire a lui, perciò fece buon viso a cattivo gioco.
-Ora sei ufficialmente la mia donna- bisbigliò Ethan mente le baciava un orecchio, dopodichè si spostò e la fissò nei grandi occhi azzurri. -Sei bellissima- affermò e la baciò sulla bocca, a lungo. Vedendo che Bra non rispondeva al gesto, anzi era rimasta immobile, si fermò -Cosa c'è?- un'ombra sul suo volto.
Bra impaurita spostò lo sguardo e fissò la colazione davanti a se', si fermò una ciocca dietro l'orecchio e balbettò qualche scusa -Sono solo stanca..- fece spallucce come a far intendere che non era niente di grave.  
Il ragazzo annui' -Tranquilla, capisco certe cose.. - sorrise malizioso -Oh piuttosto, ricordi il lavoro di cui ti avevo parlato? Che ne dici di iniziare domani?- ora sorrideva entusiasta -Lavorerai al mio nuovo locale, non sei contenta? Ci potremo vedere tutti i giorni, a tutte le ore- le strinse la mano.
Bra dovette di nuovo sforzarsi di sorridere -Grandioso, non vedo l'ora!- affermò con tutto l'entusiasmo che le riusciva di simulare e dalla reazione di Ethan pareva che le fosse riuscito bene.
-Perfetto, adesso vado a sistemare alcune cose, ci vediamo stasera piccola- le diede un bacio veloce e volò fuori dalla porta in men che non si dica.
 
Appena rimase sola Bra spostò il vassoio con la colazione e volò in bagno a farsi la doccia.  
Piangeva e tremava tutta, si lavò con talmente tanta veemenza e forza che si lasciò delle abrasioni sulla pelle.  
 
-Ethan...- ripensando agli avvenimenti della notte prima le veniva solo da urlare e spaccare tutto ma soprattutto voleva scappare, tornare tra le braccia sicure e protettive dei suoi genitori. Eppure ora non poteva farlo.. suo padre, che se avesse mai saputo avrebbe persino ucciso Ethan senza pensarci, non sapeva nemmeno chi fosse e lei era l'unica responsabile.  
Aveva promesso a se' stessa di essere responsabile in questa sua nuova vita, non poteva di nuovo abbandonare tutto..e per dove poi? Bra era sola e nemmeno le sue lacrime potevano consolarla.
Si vesti' e usci' in fretta di casa, senza pensare e sapere dove andasse si ritrovò davanti a una cabina telefonica.  
 
Il telefono squillava e componeva un numero conosciuto a memoria. 
 
-Si?-dall'altra parte rispose una voce maschile.
-...............- quella voce le aveva provocato un tuffo al cuore, ma non aveva risposto.
-Ma chi è?-la voce all'inizio perplessa divenne lamentosa -Ahh è uno stupido scherzo vero?-
Bra attaccò la cornetta al suo posto e chiuse la comunicazione. Non sapeva perchè l'aveva fatto.. perchè aveva sentito il bisogno di chiamare Goten.  
 
Lui non poteva salvarla, non poteva fare niente per lei...a questa nuova consapevolezza le lacrime tornarono a fare capolino. Bra tornò a casa e decise che non ce la poteva fare più, prese le sue cose e mentre cercava le sue capsule senti' una presenza dietro di lei. Si fermò, sussultando e si voltò.
 
-Cosa stai facendo?- Ethan torreggiava dietro di lei, lo sguardo torvo e cupo.  
-Ethan..- Bra balbettò spaventata, non riuscendo a formare nessuna parola di senso compiuto o scusa plausibile. Era stata colta nel fatto, non poteva più scappare.
-Bra perchè non capisci che io ti amo? Perchè vuoi scappare a me?- la agguantò e spinse sul letto, Bra urlò ma sembrava che tutte le sue forze l'avessero abbandonata. Era forte ma la paura era talmente paralizzante che non riusci' a fare niente se non urlare.  
 
Ethan le tappò la bocca e la fece di nuovo sua, in quel momento, in quel modo, con rabbia.
La violentò più e più volte, quando fu finalmente soddisfatto le voltò il viso dalla sua parte  -Non provare mai più a scappare- disse, poi usci' e chiuse la porta a chiave dietro di se' come chiaro messaggio delle sue parole. Eppure non sapeva che Bra, se avesse voluto, avrebbe potuto facilmente uscire o scassinare quella porta.  
Ma Bra non poteva più, Bra non esisteva più.
Chi era Bra Brief? La ragazza stesa sul letto con i vestiti strappati e lividi su tutto il corpo non lo sapeva, non lo ricordava più. Di lei era rimasto soltanto un guscio vuoto.
Non le usciva nemmeno più la voce, ma solo lacrime.
 
Lacrime per quello che aveva fatto a se' stessa.  
 
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Passarono 6 mesi, Bra conduceva la sua nuova vita con apparente rassegnazione. Lavorava alla discoteca di Ethan, in pratica era la capo-cameriera e gestiva un gruppo di 6 ragazze, tutte più grandi di lei. Iniziava a lavorare alle 7 di sera e finiva alle 3-4 di mattina, e Ethan faceva per lo più la stessa vita.
Era stressante e faceva perdere la cognizione del giorno e della notte ma era pur sempre il lavoro che faceva e che Ethan voleva che facesse. Le cose fra di loro.. beh, non erano migliorate. Bra continuava a fare buon viso a cattivo gioco, a far credere di essere felice e tutto il resto, ma dentro di se' si sentiva morire e voleva scappare da quell'incubo che era ora la sua vita.
Eppure non poteva, ci aveva provato un paio di volte ma era sempre stata scoperta da Ethan. Una volta era riuscita a volare fuori città e a sistemarsi con una casa-capsula in mezzo a un boschetto parecchie miglia fuori Thaos, anche li' il ragazzo l'aveva trovata. E non solo.. le aveva confiscato e poi fatto sparire chissà dove tutte le capsule, tranne quelle con i suoi effetti personali, tipo l'armadio.
 
La sua vita era diventata una prigionia e Bra aveva finito per accettarlo. Tanto non poteva fare altrimenti, non aveva posti dove andare e abbastanza soldi, non aveva nemmeno più un mezzo di trasporto e di certo non poteva volare davanti a tutti o avrebbero finito per scoprire la sua vera identità.
Ormai si era anche abituata alle violenze di Ethan, che la prendeva e possedeva il suo corpo con la solita violenza quando e quanto voleva. Durante quei momenti Bra rimaneva impassibile, fissava un punto indistinto della stanza e svuotava la mente. Passerà presto, resisti, si diceva.
 
Ma anche se sembrava che tutto questo le stesse bene, Bra progettava la fuga definitiva. L'aveva progettata con calma in quei mesi, in ogni dettaglio, mentre apparentemente conduceva una vita felice e soddisfacente -come no- con Ethan. L'unico lato positivo era che lui non la picchiava più, per lo meno era raro, perchè era convinto che Bra avesse accettato pienamente il suo nuovo ruolo nella sua vita, di Ethan ovviamente. Le uniche volte in cui era capitato era per gelosia.. al locale capitava che i ragazzi l'addocchiassero e facessero commenti di apprezzamento, Bra non ci poteva fare niente, dopottutto lavorava come cameriera e doveva per lo meno non essere maleducata, quindi faceva finta di niente. Al ritorno a casa o alla prima pausa che faceva, Ethan, che la teneva sempre sotto controllo, andava da lei e gliele dava di santa ragione.

-Smettila di fare la puttana! Tu sei mia, capito?- all'inizio Bra ribatteva e piangeva, adesso non faceva più nemmeno quello. Aveva imparato che stare zitta era il modo migliore per farlo calmare e quindi non faceva niente. Ethan era più forte di lei, anche se era una sayan Bra non si era mai allenata in vita sua e sapeva solo volare, non aveva fiducia nelle sue doti di combattente e non ne aveva mai avuta a dire il vero. Capitava che tirasse qualche calcio e pugno e che fosse piuttosto forte, dopottutto era comunque più forte della media delle persone, ma Ethan era un umano molto forte, si era allenato tutta la vita ed era senza dubbio più forte di Bra.

Oh se suo padre l'avesse vista in quelle condizioni.. la sua principessina sayan umiliata e violentata..

Ma Bra non era più disposta a continuare cosi'. Aveva deciso di scappare una volta per tutte e lasciare quel bastardo di Ethan. Lo odiava e disprezzava e se avesse potuto, o avuto abbastanza forza mentale e fisica, lo avrebbe persino ucciso.
Questo stato di stress si era poi riversato anche sul suo fisico, Bra era magrissima e molto pallida, mangiava a stento e si stancava subito. I capelli, ora neri e corti, le cadevano a ciocche e gli occhi, una volta splendenti di vitalità, erano spenti e addolorati. Era diventata il fantasma di se stessa.
 

Ma Trunks, Pan, Marron e anche Goten.. cosa era successo a loro durante quei 6 mesi?


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Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi, mancano pochi capitoli alla fine di questa storia! Scusate eventuali errori, ma scrivo e pubblico sempre di getto. Alla prossima,
Dafne87

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Capitolo 15
*** Escape ***


ESCAPE


In quei sei mesi Bra aveva visto di tutto. Mai avrebbe pensato di fare certe cose nella sua vita eppure cosi' era stato, Ethan l'aveva portata in un modo oscuro e di perdizione. Ultimamente, Bra aveva anche scoperto che se la faceva con altre ragazze dietro le sue spalle, solo sesso aveva detto lui come se fosse cosa da poco. Inoltre si drogava e spesso costringeva anche Bra a farlo, dopotutto non c'era nemmeno un impiegato in quel locale che fosse sobrio o non fatto.

In ogni caso la turchina pianificava di lasciare presto quell'inferno. Il suo piano stavolta era perfetto. Aveva la determinazione, l'audacia e superato la soglia di umiliazioni e sopportazione necessarie, adesso era ora di agire e lei aveva già un disegno preciso nella mente. Stavolta si era preparata.
A venire in suo aiuto era anche il fatto che nessuno sapeva della scomparsa di 'Bra Brief' la figlia della multimiliardaria proprietaria della capsule corporation, Bulma Brief. Nessun servizio in tv, o notizia sui giornali, nessuno che la cercava e poteva ricattare. Detto questo, Bra era stata anche attenta a non divulgare nemmeno un minimo dettaglio sulla sua vita e famiglia, con gli estranei non si apriva, con Ethan.. bhe lui sapeva solo il suo nome e degli episodi sulla sua famiglia che potevano valere per qualsiasi altra teenager che scappava di casa.
Perciò, in teoria, non era rintracciabile. Ne' dalla sua famiglia, ne' da Ethan, e questo giocava a suo vantaggio.
Aveva dovuto studiare un po' di geografia per attuare il suo piano, nello specifico aveva dovuto trovare un posto in cui vivere una volta scappata da Thaos, possibilmente una grande e lontana città. Il problema era che Ethan le aveva confiscato tutte le sue auto-volanti e non, e con le poche forze che aveva in quel periodo non riusciva a volare per lunghi tratti di strada. Doveva quindi passare alle maniere forti e riprendersi le sue cose, mettere Ethan K.O. o drogarlo, tanto lo aveva già fatto una volta.
Non era un problema nemmeno trove droga da quelle parti visto che girava nel locale come fosse acqua, ma quelle dosi per Ethan non bastavano, visto che già ne prendeva normalmente. Doveva fare in modo che lui non si accorgesse minimamente dei suoi progetti, o sarebbe stata la fine. E procurarsela..  Cosi' Bra mise in azione il suo piano. 

Quella sera prima di andare a lavoro prese due bevende super energizzanti non alcoliche, cosi' da avere forze ma restare lucida, mise un top di pelle striminzito rosso e una minigonna uguale e fini' il look con un paio di stivali alti sopra il ginocchio neri, con tacco vertiginoso. Regali di Ethan, carino il fidanzato ah.
Comunque, di solito Ethan per per un paio d'ore a sera si rintanava nel suo ufficio a farsi di droga o sbrigare affari o farsi qualche altra ragazza oppure tutte e tre le cose insieme, quindi Bra aveva quel lasso di tempo per attuare il suo piano.
Perciò, Bra aspettò il momento propizio e quando il ragazzo si infilò nel suo ufficio con una rossa si avvicinò a Jimmy, un ragazzone che gestiva giro d'affari di droga del villaggio, e con fare suadente gli chiese 'della roba potente'.

    -Tesoro, anche se sei cosi' carina, non è gratis- disse lui sghignazzando e fissandola come se fosse il dessert.

Bra rabbrividi', quel viscido era come Ethan e tutti gli altri, le ci era voluto un bel po' per capire che i complimenti a volte era meglio non accettarli, adesso voleva solo passare inosservata, se fosse stato possibile avrebbe preferito sparire completamente del tutto.
In ogni caso la turchina pianificava di lasciare presto quell'inferno. Il suo piano stavolta era perfetto. Aveva la determinazione, l'audacia e superato la soglia di umiliazioni e sopportazione necessarie, adesso era ora di agire e lei aveva già un disegno preciso nella mente.
 
La mezza sayan non si fece intimidire -Lo so Jim, non te lo avrei mai chiesto gratis- disse con la sua voce più mielosa.
-Bhe, però potresti pagarmi in un altro modo- si passò la lingua sulle labbra come a pregustare la sua fantasia.
-Uh..sai che lo farei ma- si mise a cavalcioni su di lui -Ethan mi controlla- gli sussurrò facendo cenno alla porta del suo ufficio.
Bra senza dubbio sapeva giocare le sue carte e nel gioco della seduzione era la migliore. Difatti Jimmy perse subito la testa.
-Potremmo trovare un modo lo stesso- bisbigliò lui -Ti do la roba oggi e mi tu mi 'ripaghi' un altro giorno, ok? Ti faccio credito-
-Wow, grazie- come bere in un bicchier d'acqua, era riuscita ad ottenere quel che voleva senza dover fare troppo.
-Ma figurati, ci vediamo da mesi ormai in questo locale. Ed Ethan fa paura un po' a tutti, non solo a te, perciò ti capisco- sorrise e per un attimo Bra pensò che potesse capirla davvero, ma scosse la testa e si diede della stupida, non era proprio il momento di affezionarsi a qualcuno soprattutto a un ceffo del genere.
Bra ricambiò il sorriso e sussurrò qualche ultima carineria al suo orecchio, poi dopo aver messo in tasca il suo bottino, tornò al suo lavoro. Anche fare la gatta morta era stancante, pensò la ragazza, ma almeno dava i suoi frutti.

Bra preparò la sua miscela micidiale di droghe e aspettò il momento 'Ci vuole pazienza' si disse, era proprio vero che la vendetta andava pregustata fredda. Quella sera avrebbero chiuso il locale prima dle solito, alle 3, Bra lo sapeva e non aspettava altro che tornare a casa insieme a Ethan visto che di solito tornavano da lavoro alle 5 e in quel caso sarebbe stata troppo stanca, oltre al fatto che non trovava opportuno viaggiare di giorno nel suo caso.
-Casa dolce casa- sorrise Ethan quando attraversarono l'uscio della loro dimora -Bhe piccola, abbiamo molto tempo, che facciamo?- un sorriso malizioso gli si disegnò sul volto, ovviamente era una domanda retorica, sapeva benissimo quel che voleva e di solito lo otteneva. Ma Bra aveva altri piani per la serata, il suo disgusto era cosi' tanto che si dovette impegnare per non farlo trasparire dalla sua faccia, e proclamò -Beviamo qualcosa prima? Ho bisogno di tirarmi su- si sgranchi' le gambe.
Ethan la fece sedere sulle sue ginocchia -Se hai qualche problema al lavoro basta dirmelo, è il vantaggio di avere il tuo fidanzato come capo- sorrise mentre le baciava leggermente il collo.
Bra scosse la testa ridacchiando -Ma no, sono solo questi tacchi che mi uccidono- disse, recitando la sua parte alla perfezione, quando in realtà avrebbe solo voluto vomitare tanto gli faceva schifo. Dopo aver rassicurato e rallegrato con qualche storiella stupida il suo ragazzo Bra si accinse a preparare i cocktail -cosa in cui era diventata davvero brava, tra l'altro.

    -Ecco qui, è una mia nuova invenzione. L'ho chiamato Escape- gli porse il bicchiere.
    Il nome allusivo del drink diceva tutto, ma lui era troppo sicuro e pieno di se' per coglierne il significato.
    -Ohh sono proprio curioso di assaggiarlo, credo che fra un po' dovrò sostituire Talia come barman- ne assaggiò un sorso, i suoi occhi scintillarono di approvazione e lo bevve     tutto senza lasciarne nemmeno una goccia.

Perfetto. Bra sorrise, secondo la sua esperienza ci sarebbero voluti tra i 10 e i 20 minuti prima che collassasse perciò intanto dovette sopportarlo ancora mentre delirava dei suoi sogni di onnipotenza.
-Dovremmo sposarci e fare dei bambini, solo femmine non voglio dei ragazzini tra i piedi, e tutte belle come te. Da quando ti ho incontrata la mia vita è andata per il meglio, sei il mio portafortuna, vieni qui dai- Bra dovette frenare un moto di rabbia 'Ho fatto io le spese della tua fortuna, bastardo', ma lo assecondò e si avvicinò a lui, lasciandosi toccare.
Dopo pochi minuti Ethan crollò in un sonno profondo e Bra fu libera dalla sua presa.
Prese uno zainetto solo con le cose che si era portata inizialmente, purtroppo alla fine non era riuscita a riprendersi tutti i suoi mezzi di trasporto incapsulati, lasciando li' tutta la roba che le aveva comprato Ethan nel corso del tempo e volò via.
  
Era ora di cambiare vita, ancora una volta.

Aveva pensato di lasciare un biglietto anche a lui ma ripensando ai suoi recenti fallimenti in fatto di lettere scansò l'idea. Si pentiva delle lettere scritte alle sue amiche e a Trunks, si pentiva di tutto. Paragonato a questo, la sua vecchia vita era meravigliosa. Avrebbe voluto tornare ma non poteva, non in quello stato, era troppo umiliante e lei troppo orgogliosa.
Volò per tre ore di fila a tutta potenza, quando si fermò in una cittadina era senza forze. Si fermò in un locale per fare un'abbondante colazione poi passò da un rivenditore di auto usate e comprò una moto a poco prezzo, i soldi li aveva rubati dalla cassa del locale più quelli del suo ultimo stipendio, e infine decise che era ora di cambiare look.
Stavolta non aveva intenzione di fare altre tinte, e i suoi capelli cresciuti poco più che sulla spalla, perciò comprò una parrucca ben fatta e sperimentò un po' con il trucco.

-Margot, potrei chiamarmi cosi' ora- si guardò riflessa in una vetrina, indossava un vestitino blu e azzurro non troppo corto e aveva una fantastica parrucca rosa con i riccioli.
Bra sorrise, stavolta sarebbe andata bene, non avrebbe fatto passi falsi e soprattutto non si sarebbe affidata a nessuno se non a se' stessa. Prima di lasciare la città comprò una cartolina, scarabocchiò velocemente qualcosa e la imbucò. Pianse mentre lo faceva, stringendosi il petto come se le facesse male il cuore.
Scacciò le lacrime mentre si avviava alla sua moto, la città in cui era diretta si poteva dire una metropoli e distava almeno un'altra giornata di viaggio, non c'era tempo per piangere.

    ------------------------------------
  
Quell'anno per Trunks era stato l'inferno. Non c'era stato un attimo di pace e sembrava che la sfortuna avesse fatto di lui il suo bersaglio, non gliene andava una bene da quando sua sorella era scappata. In poco tempo aveva rotto definitivamente con Marron, non dopo che quest'ultima in preda alla rabbia aveva sventolato ai quattro venti la loro storia, aveva lasciato l'università momentaneamente, o almeno cosi' si diceva, visto che non aveva proprio la testa di studiare in quel periodo e aveva messo in discussione tutta la sua vita e il suo futuro. 
Si poteva benissimo riassumere tutto dicendo che era depresso, si Trunks Brief era depresso.

Nemmeno il suo amico Goten poteva aiutarlo perchè, in mancanza di Pan che aiutava quasi ogni pomeriggio e sera, adesso si occupava lui della famosa palestra del vecchio Mr.Satan e finalmente Chichi poteva stare tranquilla e smetterla di preoccuparsi di quanto fannullone fosse il suo figlio minore. Inoltre negli orari in cui Goten era libero dal lavoro era introvabile, spariva chissà dove e non c'era modo di sapere dove fosse andato nemmeno chiedendoglielo. 

Per quanto riguarda Pan... Trunks era andato da Marron a chiedere spiegazioni riguardo la 'lettera' e la biondina esasperata gli aveva urlato contro tutta la verità. Trunks non poteva esserne più scioccato. 'Sei uno stupido idiota, Pan è sempre stata innamorata di te' aveva gridato Marron, in lacrime, lanciandogli ogni oggetto alla mano contro -inutilmente- . 
Subito dopo il mezzo sayan aveva saputo da Goten che la piccola Son aveva deciso di allenarsi a tempo indeterminato con suo nonno e Ub al palazzo del supremo, e quindi di non tornare per alcuni anni. All'inizio gli era venuto in mente di seguirla e parlarle ma poi, pensandoci su, non avrebbe saputo cosa dirle.. ancora non riusciva ad articolare una frase di senso compiuto riguardo l'accaduto, e cosa avrebbe dovuto dirle poi? Consolarla? Darle false speranze? 
Al solo pensiero di vederla di nuovo piangere e non saperle cosa dire gli veniva mal di testa. Perciò erano sei mesi che non la vedeva ne' sentiva.

E di Bra ancora nessuna traccia..Trunks aveva perso la speranza e si sentiva un fallito, incapace di fare qualsiasi cosa. In meno di un anno la sua vita apparentemente perfetta, era andata a rotoli.


Nota dell'autrice- Nella seconda parte al punto di vista di Trunk sono passati altri sei mesi, e quindi un anno da quando Bra è scappata.

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Capitolo 16
*** Margot ***


Dopo sei mesi in una grande città Bra si sentiva come a casa, dopo molte peripezie aveva trovato un paio di lavoretti e affittato una stanzetta mentre raccimolava più soldi. Non era stato tutto rose e fiori, per trovare un lavoro decente le ci era voluto parecchio, adesso lavorava come commessa in un negozio di vestiti e nel week-end aiutava in un ristorante. Non era il suo lavoro ideale, anche se vendere vestiti le riusciva benissimo, ma per una ragazza senza nulla sul suo CV era il massimo che era riuscita a fare.  
Pian piano Bra si stava rialzando dalle umiliazioni subite e poteva affermare di stare vivendo una vita onesta, tralasciando la sua identità. Adesso Bra Brief, che non aveva mai lavorato e alzato un dito in vita sua, poteva vantare già 3 lavori alle spalle e altri piccoli lavoretti, insomma si sentiva una donna indipendente e ne era felice..
Ma l'ombra faceva presto a tornare sul suo volto appena ripensava alla sua famiglia.. Adesso però ne era certa, sarebbe tornata, cosi' come aveva promesso nella lettera scritta sua madre prima di scappare.
In quel periodo stava cercando di trovare il coraggio per chiamare a casa, dopo vari tentativi falliti si era accorta che era più difficile di quanto pensasse, dopottutto era già passato un anno. Questo pensiero la deprimeva, le mancavano i suoi genitori, suo fratello -si persino lui- e le sue amiche.. avrebbe voluto chiarire con tutti ma non ne aveva la forza di farlo. Con il senno di poi, pensando a tutto quello che aveva combinato si vergognava, si sentiva una fallita e sapeva che le scuse non sarebbero bastate a rimettere tutto apposto.
Sospirò e si preparò per andare a lavorare.
 
Nel frattempo a casa Brief era una domenica soleggiata, Bulma si trovava nel suo ufficio a sbrigare delle faccende ma soprattutto aspettava notizie dall'investigatore privato che aveva assunto quasi un anno prima. Poco dopo uno squillo del telefono la destò dai suoi pensieri.
-Aspettavo proprio lei, mi dica, qualcosa di nuovo?-  
Rispose un uomo dalla voce roca -Purtroppo ancora no. Abbiamo seguito delle piste che si sono rivelate sbagliate o inconcludenti. Signora Brief, sua figlia è stata molto brava a nascondere le sue tracce. Si direbbe che sia una professionista- 
-Non ne dubito, è molto intelligente. Spero in notizie positive la prossima volta, dopottutto la pago a peso d'oro.- detto questo chiuse la comunicazione, le era venuto un gran mal di testa. Sembrava che Bra fosse scomparsa nel nulla.. era davvero inspiegabile.  
 
Trunks bussò poco dopo nel suo ufficio -Novità?- facendo capolino dalla porta. Bulma scosse la testa senza dire nulla, ormai era un anno che non aveva notizie da sua figlia e nessuno era riuscito a trovarla. Di una cosa però era sicura, non si sarebbe arresa e non avrebbe perso la speranza di ritrovarla. Era compito suo ricomporre la famiglia, da quando Bra se n'era andata niente era più come prima.. suo marito per prima cosa, senza memorie dell'adorata figlia, vagava come un fantasma, era persino stato mesi ad allenarsi nello spazio pur di stare lontano da quel problema.. da quella figlia che lui non ricordava ma che per qualche ragione al solo pensarla gli faceva venire male al petto. D'altra parte Trunks era caduto nella depressione più nera, non faceva nulla dalla mattina alla sera, rimaneva tutto il tempo nella sua stanza a rimuginare.. Bulma era davvero preoccupata per loro, ma non sapeva che altro fare.  
 
A casa Son la musica era ben diversa ma le preoccupazioni non mancavano. Pan, la piccola della famiglia si allenava constantemente, ma non mancava di tralasciare i suoi studi per quanto limitati. Vedeva raramente la sua famiglia ma grazie alla tecnologia, riusciva a tenersi sempre in contatto con loro. Dopo un anno Pan si sentiva diversa, più matura e indipendente, anche se c'era sempre suo nonno a vegliare su di lei. Era anche cresciuta e il fisico da bambina era ormai un ricordo lontano, grazie anche agli allenamenti 24 ore su 24. Eppure Pan non aveva dimenticato le sue sofferenze d'amore e tanto meno la sua migliore amica Bra.. infatti quel giorno accadeva qualcosa di speciale, per cosi' dire.  
-Nonno, ho intenzione di prendere qualche giorno libero dagli allenamenti- esclamò Pan rivolta a Goku, che si stava rimpinzando di cibo dopo una lunga sessione di allenamenti.
-Come mai? E' la prima volta salti gli allenamenti- 
-Lo so.. ma è importante.. devo trovare le sfere del drago- lo guardò decisa, gli occhi fiammeggianti di una determinazione mai provata fino ad allora.  
Goku se ne stupi' ma non fece ulteriori domande, annui' sorridendo -Le sfere del drago eh.. Bhe capisco, sarà sicuramente un'altra occasione di combattere- rispose il nonno, dandole una 'poco' gentile pacca sulla spalla come era suo solito. -Fai attenzione- aggiunse poi, con voce più dolce.  
Pan sorrise di rimando e spiccò il volo - A presto nonno, ciao Ub, ciao Dende- salutò ancora un po' e poi parti', diretta verso casa di Bulma.  
 
Non ci mise troppo ad arrivare a casa Brief, aveva volato a tutta velocità per scacciare i pensieri ed ora eccola li'.. Sospirò, si fece coraggio e planò delicatamente, poi suonò la porta e attese. Sperò con tutto il cuore che fosse Bulma ad aprirle.. e fu fortunata.  
-Pan! Che bella sorpresa!- Bulma sorrise e l'abbracciò -Non ti vedo da secoli, vieni, entra-  
-Ciao Bulma.. scusa l'improvvisata- entrò in casa, leggermente imbarazzata, e decise che era meglio sputare il rospo subito -Sono venuta a chiederti un favore-  
-Dimmi pure cara- la scortò verso un salottino, vicino l'ingresso principale e si accinse a preparare un po' di the.  
-Vorrei che mi prestassi il radar cercasfere!- disse tutto d'un fiato la piccola Son.   
Bulma si bloccò e la fissò un attimo stupita -Il radar?-
-Si- la guardò decisa -Farò quello che posso per trovarla-  
-Oh Pan- Bulma si asciugò in fretta le lacrime -Sei molto dolce, Bra è fortunata ad avere un'amica come te.. nonostante tutto quello che ha combinato..-  
La giovane sayan guardò in basso e per un po' tacque, non sapendo esattamente cosa dire, nemmeno lei ci aveva riflettuto e se avesse dovuto farlo.. bhe, forse non sarebbe stata li' in quel momento. La sua era stata semplicemente una decisione presa d'istinto, dal cuore.  
-E' passato un anno ormai.. - riusci' a dire.  
Bulma posò la tazza di the e dei biscotti sul tavolino davanti a Pan -Vado a prendere il radar, intanto, inutile dirlo, fai come se fossi a casa tua-  
Pochi minuti dopo Bulma fu di ritorno -Eccolo qui- esclamò con la sua solita vivacità -Mi raccomando a te-  
-Tranquilla, me la caverò- Pan sorrise e salutò Bulma, ma proprio quando era sulla porta pronta ad andare via una presenza a lei familiare la fece pietrificare. Non ebbe bisogno nemmeno di guardare per sapere che era lui..
-Pan...- Trunks, appena tornato a casa, la guardava allibito, come se avesse visto un fantasma.  
La ragazza degluti' nervosamente e ci mise un po' per alzare lo sguardo e guardarlo negli occhi -Ehi-Ehilà..-  
Per un attimo rimasero entrambi in silenzio, mentre Bulma se la filava via, vuoi perchè non si vedevano da un anno o per quello che era successo prima che Bra sparisse. Pan avrebbe voluto scappare via, ma Trunks bloccava l'uscita involontariamente e sembrava non volersi muovere da li'.  
-Ti trovo bene.. - disse il mezzo sayan con un po' di esitazione, mentre la squadrava poco velatamente.  
Pan cercò di mantenere un minimo di autocontrollo, non doveva arrossire per niente al mondo pensò. Era cresciuta, era passata oltre quella fase, non era più innamorata di Trunks, si ripetè nella mente come un mantra quasi cercasse di convincersi. Evitò di guardarlo -Grazie.. scusa ma ho un po' di fretta, ero venuta a chiedere una cosa a tua madre-  
-Oh- Trunks si fece da parte per farla passare -Scusami-  
Quella parola bruciò dentro Pan e le impedi' quasi di muoversi. Era come se si scussasse per qualcos'altro.. come se fossero le parole che più voleva pronunciare sin dall'ultima volta che l'aveva vista.. Pan scosse la testa, dandosi della stupida sentimentale, e passò oltre l'uscio -Ciao Trunks.. - lo fissò tristemente prima di volare via e lasciarsi casa Brief alle spalle.. forse per sempre.
 
Trunks trovò sua madre in cucina che riponeva tazze e biscotti -Mamma, che cosa voleva Pan?-  
Bulma si girò e gli sorrise -Bentornato caro. E' venuta a chiedere il radar cercasfere.. credo che abbia intenzione di trovare Bra-  
Trunks la fissò sconvolto e per un attimo la sua mente si svuotò. Pan, sua sorella, le sfere.. e quell'ultimo sguardo pieno di rimpianti..  

Bra non sospettava niente di tutto ciò, aveva la sfera del drago pietrificata nella stanza in affitto ma aveva scordato un piccolo particolare.. Era passato un anno, la sfera era tornata al suo stato originario e, a meno che non la portasse sempre con se', era localizzabile. Il che voleva dire che l'avrebbero trovata, in un modo o nell'altro.
La turchina non aveva pensato cosi' lontano perchè non avrebbe mai immaginato di stare via da casa per un anno intero -benchè le sue intenzioni iniziali fossero ben altre- e anche un po' per leggerezza. Nemmeno ora, che l'anno era appena scaduto, Bra sembrò accorgersene. La sfera giaceva nel suo armadio, sommersa dai vestiti e brillava, in attesa.  
 
Nel frattempo, Goten non era da meno della nipote e cercava anche lui un modo per riportare a casa la piccola Brief.. solo che lui, a differenza degli altri, aveva un vantaggio. Qualcosa di cui solo lui era a conoscenza, un indizio che sperava lo portasse la' dov'era lei.  
 
Fissò la cartolina con decisione -Ci sono quasi Bra-

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Bene bene, un altro capitolo concluso. Mi dispiace per la brevità ma, come ho già detto, siamo agli sgoccioli e questo è un capitolo di passaggio. Allora ora si pone la domanda più importante.. Chi troverà per primo Bra, Pan o Goten? E cosa ne sarà di Trunks?
Il prossimo capitolo sarà dedicato a Goten.
Grazie a tutti quelli che mi seguono <3

Nota+ La cartolina è stata spedita da Bra nel precedente capitolo, se non ricordate potete tornare a rileggere quella parte.

Dafne87

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Capitolo 17
*** Missing ***


MISSING


Mentre Pan era nel bel mezzo della ricerca delle sfere del drago, suo zio Goten ricorreva ad altri metodi. Dopo mesi di ricerche e svariate peripezie era finalmente arrivato al suo punto di destinazione, c'era quasi lo sentiva.. Bra era a portata di braccio, doveva solo acchiapparla.  
Purtroppo aveva anche una brutta sensazione -Ho combinato un casino- mormorò tra se' e se', e per questo doveva sbrigarsi.  
 
Tutto era comicinato sei mesi prima..quando Goten aveva ricevuto una strana cartolina, non aveva mittente e l'unico messaggio scritto era un criptico 'Ti amo'. Imbarazzato e confuso Goten aveva pensato si trattasse di uno scherzo, dimenticandosi per un po' della cartolina. Più passava il tempo però e più qualcosa non gli tornava, l'instinto gli voleva dire qualcosa su quella cartolina e cosi' Goten si era scervellato giorno e notte ma senza trovare soluzione. La risposta gli era venuta in sogno una notte, dopo una stancante giornata di lavoro in palestra, aveva sognato lei.. Bra che piangeva e gli chiedeva aiuto.  
Allora si era alzato di colpo e aveva ripreso la cartolina per studiarla meglio, il francobollo indicava una località a lui sconosciuta e il giorno dopo Goten l'aveva sottoposta all'attenzione del suo geniale fratello maggiore.  
-E' un po' lontano da qui però dovresti arrivarci facilmente in volo- aveva affermato Gohan, controllando una mappa via computer -Ti ho inserito una mappa con tutti i dati necessari nel cellulare, cosi' sei apposto. Ma dimmi.. cosa succede?- alzò lo sguardo e fissò il fratello negli occhi, sapeva perfettamente che era un pessimo bugiardo.  
Goten si girò dall'altra parte e rise nervosamente -Niente di che, tranquillo- glissando sull'argomento. Ringraziò e usci' di fretta e furia, sperando che Gohan non si facesse troppe domande e soprattutto che non andasse a dirlo in giro.
 
Purtroppo da quando la sua simpatica nipotina aveva deciso di filarsela gli era toccato il lavoro alla palestra Satan, una grande seccatura rispetto al dolce far niente a cui era abituato, ma c'era poco da fare e saltarlo non era una soluzione per cui doveva aspettare il pomeriggio per andare alla ricerca di Bra.  
Ne risultava il fatto che tornava a casa tardissimo e a spesso a mani vuote, per fare ricerche come si deve aveva bisogno di più tempo e il week-end era l'unico momento. Praticamente non aveva più vita sociale all'infuori della palestra e non riusciva a tenersi in contatto nemmeno con l'amico Trunks. Purtroppo non poteva rivelargli questa pista, prima di tutto perchè l'amico era in fase di acuta depressione e nemmeno si smuoveva da casa e secondo, poteva essere un flop e risultare in una delusione ancora maggiore.. perciò Goten aveva preferito evitargli tutti questi fastidi e intraprendere la ricerca per conto proprio.
Gli ci era voluto tempo per arrivare in volo fino a quel villaggio sperduto, aveva tirato fuori dalla tasca una foto di Bra e l'aveva poi mostrata in giro -L'avete mai vista?- andava ripetendo a ogni persona che incontrava. Ma nessuno aveva dato segno di conoscerla. Eppure la cartolina veniva da li', Goten si prese la testa tra le mani e si sedette su un marciapiede deserto, disperato.  
Cosa doveva fare ora?
Prese il cellulare e cercò qualche città vicina, a circa due ore di viaggio si trovare un paese chiamato Thaos. Goten scrollò le spalle, valeva la pena darci un'occhiata.  

-Bene, ecco Thaos. Wow che mortorio- cercò un posto discreto per atterrare e si guardò in giro. Case e pochi negozi e meno locali ancora.. mmn, proprio non riusciva a immaginare Bra in un posto cosi' anonimo. Decise di tentare comunque, quindi entrò in un bar e dopo aver ordinato una sostanziosa colazione chiese informazioni.  
L'uomo fissò la foto per un po' -E' impossibile che una ragazza simile passi inosservata- borbottò pensieroso -E infatti mi sembra di averla già vista.. anzi, ne sono sicuro. Mi spiace però, non so dirti altro-  Goten sorrise da un orecchio all'altro, finalmente una buona notizia -L'hai vista di recente?-  
L'uomo si grattò il mento -No, non di recente sarà stato qualche mese fa- a quel punto tornò a lavoro. Ma Goten era soddisfatto, aveva finalmente un punto di partenza oltre la cartolina. Adesso non gli restava che setacciare Thaos e chiedere in giro.  
Passò in un paio di negozi, alcuni dicevano di no e altri ricordavano di averla già vista ma non sapevano dire quando o altro. Decise di provare in un locale che gli avevano consigliato, era un po' lontano dal centro e apparentemente nuovo. Lo trovò subito, sembrava davvero figo, c'era la musica a tutto volume e tantissima gente.  
Si fermò al bancone e ordinò un drink -Wow, bel posto-  
La ragazza che faceva da barman sorrise -Già, siamo in attività da poco ma va alla grande. Viene sempre gente, anche da lontano-  
-Senti..- accennò Goten, sfoderando le sue migliori doti di playboy.
-Mi chiamo Talia- sorrise la barman, che ci cascò in pieno. Dopottutto Goten era un gran bel ragazzo.
-Talia, bel nome- ammiccò e bevve un sorso del suo drink -Hai mai visto questa ragazza? E' un'amica che sto cercando- le porse la foto. Talia la tenne in mano per qualche secondo con aria indifferente poi strabuzzò gli occhi all'improvviso -Ma questa è Miyu!!-  
-Cosa?! Miyu?-  
-Si ne sono sicura. Ha lavorato qui per un po' ma sono passati vari mesi da quando se n'è andata- raccontò con lei con enfasi.
Goten colse al volo l'opportunità -Che altro mi puoi dire Talia?-
La ragazza si voltò e dette un'occhiata in giro -Mi dispiace non posso parlare..- sembrava molto nervosa -E' un argomento taboo qui-  
-Per favore è molto importante!- la implorò il mezzo sayan, sfoderando degli occhioni da cucciolo.
Lei cedette alla pressione -Ok, ma dovrai aspettare. Stacco fra due ore, ci vediamo all'uscita.- detto questo lo ignorò completamente per il resto della serata e si immerse nel lavoro.  
Era già mezzanotte, Goten sbuffò e chiamò casa -Ehi Gohan sono io, oggi sto fuori casa da un amico dillo tu alla mamma- dopo qualche minuto di predica e domande fu finalmente libero di chiudere la conversazione e rilassarsi un po'. Aveva voglia di chiedere in giro a tutti di Bra, ma da quando aveva parlato con Talia aveva una brutta sensazione, forse era meglio essere un po' più prudenti. Cosi' chiese di Miyu, la ragazza che lavorava prima al bar senza dare troppo nell'occhio, o almeno cosi' credeva visto che a un certo punto un ragazzo che sembrava un buttafuori gli si era avvicinato -Mi gira voce che stai cercando Miyu- disse con tono minaccioso.
Goten corrugò le sopracciglia, per niente intimorito -Si, proprio cosi'-
-Bhe non è più qui- rispose quello -E in ogni caso non sono affari tuoi, ti consiglio di non ficcare il naso in questioni che non ti riguardano-
-Mi riguarda eccome visto che è una mia amica- Goten si accigliò, non perse la calma ma si lasciò sfuggire questo particolare.  
-Amica?-
-Hai capito bene- quel tipo gli stava davvero dando sui nervi però sembrava sapere qualcosa. Doveva spremerlo ancora un po'.  
Improvvisamente il ragazzo si sedette di fronte a lui -Sai qualcosa su dove sia adesso? Sai, ero un suo amico anche io e sono molto preoccupato- diceva cosi' ma Goten non era molto convinto.  
-So che è stata qui per un po' ma poi si è mossa e ora sto cercando di rintracciarla, ma non è facile- si lasciò andare a uno sbuffo.  
-Lo immagino- si girò un attimo e fece un cenno a una cameriera -Ehi Missy un altro drink per il mio amico-  
-Oh grazie, non dovevi..- Goten si stupi', forse era davvero un bravo ragazzo e il suo istinto lo prendeva in giro.
-Ma figurati per gli amici di Bra..cioè Miyu, questo e altro- sorrise in modo strano mentre lo diceva.
-Cosa? Hai detto Bra? Ma allora tu la conosci sul serio!- per poco Goten non gridò, dovette sforzarsi di soffocare l'eccitazione -Dende grazie, che sollievo. Finalmente ho trovato qualcuno che sa di lei-  sembrava incredibile.
-Te l'avevo detto no? Io mi chiamo Ethan- sorrise, porgendogli la mano.
-Io sono Goten- il sayan ricambiò -Bella stretta- 'per un umano' pensò Goten.  
-Dovrei dirlo io a te- dopo qualche risata e drink i due erano diventati praticamente amici. Goten non poteva nemmeno immaginare chi aveva davanti sul serio e la portata dell'errore che aveva commesso.
 
-Sei in ritardo- disse Talia, appoggiata al muro esterno del locale mentre fumava, accigliata.  
-Scusami, ho bevuto qualche drink di troppo- disse Goten, mano dietro la testa, sorridendo. Era di buonumore e per niente ubriaco, forse giusto un po' brillo. Si appoggiò vicino alla ragazza e le sorrise incoraggiamente, come per dirle di cominciare a parlare e lei non se lo fece ripetere.
-Miyu è venuta qui l'anno scorso e ci è rimasta per un bel po', poi all'improvviso è scomparsa- aspirò dalla sigaretta -Sai non l'ho riconosciuta subito dalla tua foto perchè ha cambiato totalmente look-  
-Puoi dirmi com'è ora?-  
Talia lo guardò sospettosa -Capelli neri corti, trucco pesante. Insomma era la donna del proprietario e quindi aveva privilegi, per un po' ha fatto la barista al posto mio. Bhe, non è che la odiassi, solo che non ti permetteva di fare amicizia, non si sbottonava mai, perciò sembrava una snob e la odiavano tutte un po'- spiegò.
-La donna del proprietario hai detto?- Goten corrugò le sopracciglia, infastidito per qualche ragione.
-Si, bhe, prima di stare con lui non so nulla di lei, un giorno si lui si è presentato al lavoro e ci ha detto 'da oggi lei è il vostro capo' o qualcosa del genere. Vivevano insieme, insomma il capo era molto serio con lei, la voleva sposare-
-COSA??- Goten urlò preso alla sprovvista.
-Zitto se qualcuno mi scopre sono nei guai- si guardò in giro, ma la musica copriva ogni rumore, erano al sicuro -Si la voleva sposare ma lei non sembrava molto d'accordo, forse per questo è scappata. Non che avesse detto niente ma l'ho capito guardandola. Sembrava spaventata quando stava con lui-  
-Spaventata.. e perchè mai?- ora davvero non ci stava capendo niente.
-Bhe lui era molto possessivo.. - si guardò intorno e bisbigliò -Credo che la picchiasse, certi giorni lei veniva a lavoro con certi lividi tremendi anche se li copriva col trucco..a ripensarci mi fa pena, poverina. Sono felice che sia scappata- asseri' la ragazza.
 
Goten era sbiancato. No, non ci poteva credere. Bra picchiata da un comune ragazzo? Bra, la figlia di Vegeta? Forse si era sbagliato, forse Bra non era davvero questa Miyu. Eppure.. quella brutta sensazione tornò a farsi larga nel suo stomaco e per un po' ammutoli'.
 
-Ehi, tutto bene? Hai una faccia che fa paura-  Talia mosse la mano davanti al viso del ragazzo, preoccupata.
-Chi è.. dimmi del tipo che la picchiava- 
-Non ha una bella reputazione. Da quando ha aperto questo locale è cambiato molto, prima era un bravo ragazzo.. adesso invece, bhe non c'è nessuno qui che non ne sia spaventato. Ha un giro di droga e chissà che altro.. ed è famoso per darle di santa ragione a chi non fa come vuole lui. -  
-Mi stai dicendo che B- cioè Miyu subiva da questo pezzo di merda?- adesso Goten era davvero infuriato, riusciva a stento a controllarsi -Dimmi dov'è- gli voleva spaccare la faccia.
-Non fare stupidaggini, è pericoloso e metteresti nei guai anche me. E poi lo hai conosciuto mi pare- guardò l'epressione interrogativa di Goten -Ethan, il proprietario, quello che si è seduto con te al locale. Non gli avrai detto niente spero, è un pazzo e chissà cosa farebbe se ritrovasse Miyu.-  
-Ethan...merda!- mentre Goten rimaneva impietrito, Talia fini' la sua sigaretta e rientro -Il mio secondo turno inizia fra poco, devo andare. Ascolta il mio consiglio, lascia Thaos appena puoi e non avere più niente a che fare con Ethan.- detto questo se ne andò lasciandolo solo.  
 
Goten volò via a tutta velocità, per sfogarsi. -Sono un idiota. Un completo idiota- gridò frustrato -Che cazzo ho fatto..- si portò le mani alla testa, stavolta seriamente disperato. Avrebbe dovuto fidarsi del suo istinto, invece come un cretino era andato a raccontare tutto di Bra. La sua ingenuità lo aveva fregato. Adesso erano guai, guai seri. Doveva sbrigarsi e trovarla subito.. a quanto pare Bra era impotente di fronte a quel farabutto e lui doveva proteggerla! Il solo pensiero di quello che le aveva fatto gli mandava il sangue alla testa.. toccata, picchiata e dio sa cos'altro, Goten non poteva fare a meno di pensarci e odiarsi per questo.

Da quell'episodio era passato un po' di tempo, Goten era finalmente arrivato in città, la grande città dove si nascondeva Bra attualmente e stava raccogliendo indizi. Ma la ricerca era tutto tranne che facile e spesso Goten ripiombava nello sconforto, ripensando a cosa doveva aver passato con quel bastardo di Ethan..
Ripensava a lei, al suo visetto sorridente e strafottente allo stesso tempo, a tutte le volte in cui lo aveva preso in giro o gli aveva fatto gli occhioni dolci per ottenere qualcosa. Era sempre stato il migliore amico di suo fratello eppure aveva sempre provato qualcosa per quella dispotica ragazzina. E poi era arrivata la cartolina..  
-Oh Bra..- sospirò,  sentiva una strana sensazione nel petto -Ti troverò e ti riporterò a casa- affermò deciso.


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Come promesso un capitolo su Goten, ci ho messo un po' ma ce l'ho fatta! Manca poco alla fine, continuate a seguirmi <3
Dafne87

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Capitolo 18
*** Pericolo ***


PERICOLO


Quel giorno, un mercoledi' mattina come tanti, Bra-Margot aveva il giorno libero dal lavoro e aveva deciso di mettere un po' in ordine il suo piccolo appartamento, o meglio monolocale. Infatti, sin da quando si era trasferita mesi prima non aveva mai davvero messo le cose al loro posto e c'erano ancora scatole e capsule con roba ovunque.  
-Odio riordinare- borbottò Bra camminando per la stanza a piedi nudi e inciampando a destra e sinistra in vestiti e oggetti lasciati li'. -GRRRRRRRRRR- prese i vestiti e li portò tutti sul letto, guardandoli uno ad uno -Questo no, questo è da lavare, questo è fuori moda...oddio questo è orripilante! Oh ecco dov'era, cercavo questa maglietta da settimane!- cinguettò la ragazza alla felice scoperta.
 
Nemmeno poteva immaginare che a pochi metri di distanza si trovavano due persone che le avevano cambiato la vita in maniera diametralmente opposta.
 
Nel frattempo Goten era in volo verso la città, aveva preso un giorno libero alla palestra perchè aveva una sensazione.. e doveva assolutamente seguirla. Sentiva che quel giorno l'avrebbe trovata, che era quello giusto e quindi doveva afferrare al volo l'occasione. Purtroppo per lui era stato fermato da Trunks.
-Ehi amico, non ti si vede da un po'- disse Trunks, improvvisamente apparso davanti a lui.
-Potrei dire lo stesso di te- sorrise Goten, aveva una fretta dannata ma non poteva ignorarlo cosi' -Tutto ok?-  
-Diciamo.. potrebbe andare meglio.. -lo fissò -Niente lavoro oggi?-
-Uh..eh? No, bhe, io..- il bruno si grattò la testa in cerca di una scusa plausibile -Ho da fare altro oggi, mi sono preso un giorno libero hehe-  
-Mi nascondi qualcosa?- Trunks lo fissò negli occhi.
-Ehhh?? No, ma cosa vai pensando.. non potrei mai nasconderti nulla heheheheh- rise nervosamente ed evitò il suo sguardo, cacchio quel Trunks era troppo intelligente. -Scusami ora ma devo andare, ti prometto che appena torno ci beviamo una birra insieme, ok?- detto questo parti' senza lasciare all'altro tempo di reagire.
 
-Diamine è già tardi- borbottò Goten -Proprio oggi Trunks doveva mettersi di mezzo-
Avrebbe dovuto immaginare che l'amico dai capelli lilla non era facile da fregare e che ora sospettava qualcosa, ragion per cui aveva deciso di seguirlo. Trunks decise anche di lasciargli il vantaggio di un'ora cosi' che non si accorgesse della sua presenza troppo facilmente. Qualcosa non quadrava, conosceva Goten troppo bene e quel suo sguardo ..no, stava succedendo qualche cosa e lui voleva saperlo.  
Forse riguardava...scosse la testa energicamente e si infilò in una macchina volante, pronto a seguire il migliore amico.
 
 
'BIP BIP BIP' il radar cercasfere segnalava la presenza della 7 sfera del drago lampeggiando vistosamente. Pan era già in città e cercava in volo il luogo in cui era nascosta la sfera sperando che stavolta la portasse a Bra. Dopottutto era l'ultima.. -A meno che non si se ne fosse sbarazzata.. a quel punto sarebbe tutto inutile..- mormorò Pan tra se'.
Tirava un'aria primaverile per cui Pan si tolse la giacca e la legò ai fianchi, 'BIIP BIP' faceva il radar portandola in una zona piena di palazzi, lontano dal centro.
-Bene, è qui vicino. Ci sono quasi- si ritrovò di fronte a un palazzo di 7 piani, un po' malandato, di uno strano quanto scrostato color glicine. Pan arricciò il naso alla sua vista -Che cattivo gusto- ma non era quello il momento di commentare, per cui si avvicinò al citofono e lesse tutti i nomi dei residenti. Inutile dirlo non trovò nulla che corrispondesse a Bra, forse aveva usato un alias, e provò a pensare a come avrebbe potuto chiamarsi l'amica.
-M.Smith.. che nome anonimo- mormorò Pan leggendo dal citofono, poi un flashback la colse di sorpresa.
 
*Risaliva a un paio di anni fa, Pan, Marron e Bra si trovavano a casa di quest'ultima durante un pigiama party. Parlavano del più e del meno quando si era arrivati alla discussione 'nomi'. Bra era subito insorta -Non so cosa stesse pensando mia madre, il mio è davvero un nome imbarazzante!- sbuffò mentre Marron annuiva -Anche io vorrei cambiare il mio- Pan invece sembrava non capire -Qual è il problema? Secondo me i vostri nomi sono adatti a voi, immaginati con un altro nome, chessò Lila Smith- e qui sia lei che Marron scoppiarono a ridere -Non saresti tu!-  
Bra arricciò il naso disgustata -Smith? E' il nome più comune e anonimo dell'universo. Al massimo lo userei se fossi una spia in incognito. Però se dovessi scegliere un nome.. mi piacerebbe qualcosa di francese, chic ed elegante- *
 
Pan decise di fidarsi del suo istinto e provare 'M. Smith'.. Dopottutto anche il radar indicava quel piano, doveva essere li', Bra era li'. All'improvviso il cuore le batteva all'impazzata mentre pensava di rivedere l'amica dopo un anno. Chissà com'era cambiata e cosa le era successo.. Sembrava passato un secolo e anche se ancora si sentiva risentita delle sue azioni aveva deciso di passarci oltre perchè un'amicizia decennale non si poteva distruggere cosi', per poche parole. Semplicemente, le mancava la sua migliore amica.
Si fece coraggio e suonò il campanello.  
 
Bra senti' il suono del campanello e subito si avvio verso la porta, aveva un paio di scatole in mano per cui si trovò impacciata quando guardò attraverso lo spioncino. Quando vide Pan non la riconobbe subito, che cosa voleva quella ragazza dai lunghi capelli corvini da lei? Ad un secondo sguardo però...era lei, Pan. Che cosa ci faceva li'?  
Le scatole le caddero di mano e le mancò il fiato, per la sorpresa. Come aveva fatto a scoprirla?
Passarono dei minuti e Bra non apriva ancora la porta, troppo sconvolta per riuscire a comporre un pensiero coerente.  
 
-So che sei li' dietro, ho sentito i tuoi passi. Apri la porta prima che la sfondi- anche la sua voce, bassa al punto di non essere indiscreta, la sorprese. Si trovò costretta ad aprire, non sapendo ancora come comportarsi e cosa fare.  
Quando apri' la porta Bra tremava tutta. Aveva paura.. paura di essere sgridata e giudicata, paura di rivedere le persone amate e scoprire che non erano più le stesse.  
Pan era li' davanti  lei, cresciuta, adulta e immobile. Fu un attimo e Bra si trovò strizzata in un abbraccio mozzafiato proprio li', nell'ingresso davanti alla porta, senza avere il tempo di reagire.
-Mi sei mancata tanto- Pan la stringeva forte mentre piangeva tutte le lacrime trattenute nell'ultimo periodo.  
-Oh Pan...- a quel punto anche la turchina non seppe trattenersi e scoppiò a piangere -Mi dispiace tanto!-  
 
Dopo che si furono ricomposte Bra raccontò a grandi linee quello che le era successo (senza entrare nei dettagli per quanto riguardava Ethan) e volle sapere anche di Pan e tutti gli altri.  
-Cosa???? Hai lasciato la scuola e stai al palazzo del supremo??- sconvolta delle novità la fissò a bocca spalancata -Non mi starai diventando un eremita vero?-  
Pan rise -Non è per sempre, solo finchè mi sentirò abbastanza forte e sicura di me- scrollò le spalle mentre l'amica le tastava un bicipite -Dici? Secondo me sei già abbastanza forte-.
La corvina rise ancora scuotendo la testa -Il tuo giudizio non conta, sei una mozzarella!- e Bra non potè fare altro che darle ragione. 

Passarono più di un ora a parlare solo di sciocchezze, finchè Pan non accennò a come l'aveva trovata.
-E cosi' è già passato un anno..- lo sguardo della piccola Brief si fece cupo.
Pan cercò di smorzare la tenzione -Piuttosto mi dici che diavolo hai fatto ai capelli?-
-Oh questa? E' solo una parrucca- la tolse per fargliela vedere da vicino e mentre Pan la esaminava, il suo sguardò si rabbuiò ancora -Pan io.. sono stata davvero terribile, con tutti.. Però rimedierò, credimi! E' solo che.. finora.. non avevo il coraggio..- esclamò con enfasi, mentre si stringeva le ginocchia, il suo sguardo rivolto a ricordi dolorosi passati.
Lo sguardo di Pan si addolci' -Bra non sei sola, non lo sei mai stata, torneremo a casa insieme- sorrise conciliante. Bra la abbracciò di slancio mentre le si inumidivano gli occhi -Non so come spiegarlo ma sei cambiata e allo stesso tempo sei la stessa di sempre-  
 
Suonò il campanello e Bra dovette staccarsi per andare ad aprire la porta, incurante di chi fosse con la mente troppo occupata da mille pensieri.
Come aveva fatto senza di lei tutto quel tempo? Bra sentiva che le si era scaldato il cuore da quando aveva riabbracciato Pan, le era cosi' grata e adesso che non era più sola le sembrava che tutti i suoi problemi fossero svaniti.  
Senza pensare, mentre si asciugava ancora gli occhi dalle lacrime, apri' la porta.
 
-Si, chi è?-  
 
-Ciao Miyu, o forse dovrei dire Bra- Ethan le sorrideva in modo sinistro davanti alla porta, bloccandola con una mano.
 
Quando Bra si accorse di chi aveva di fronte impallidi', lanciò un grido sordo e cadde sulle ginocchia.
Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui. Non lui.
Come aveva fatto a trovarla anche li?
No, no, no.


Il cervello di Bra andò in blackout.
In poco tempo Ethan entrò in casa e chiuse la porta e Pan corse dall'amica.  -Bra che succede?- Pan le si parò davanti dopo aver visto la sua faccia completamente terrorizzata. -E tu chi accidenti sei?-  
Ethan si leccò le labbra asciutte -Questo dovrei chiederlo io a te- sorrise e borbottò -Sembra che spuntino dal nulla- riferendosi a Goten e ora Pan.  
 
Pan mise una mano sulla spalla di Bra -Mi dici che succede?- preoccupata, ma al tocco la turchina lanciò un urlo.  
-Noo! Vai via!!- furono le uniche cose che riusci' a dire, prima di paralizzarsi di nuovo dal terrore. Pan a quel punto capi' la gravità della situazione e si parò di nuovo di fronte all'amica -Per il tuo bene, faresti meglio ad andartene- disse con tono e sguardo minaccioso.  
Ma Ethan non sembrava spaventato da una ragazzina e rise ancora -Fai pure, sono venuto preparato- ricordava bene la stretta di mano di Goten e sapendo di poterlo incontrare aveva preso le sue precauzioni, dopottutto era tutto tranne che stupido.
 
-Stai lontano!- Pan si mise in posizione di combattimento, non si sarebbe certo fatta sconfiggere da un pivello simile e poi Bra.. non l'aveva mai vista cosi'.. per essere cosi' spaventata, quell'uomo doveva davvero essere terribile.
Ethan tirò fuori una pistola e senza perdere tempo la puntò su Pan, sparandole. La giovane sayan con le braccia incrociate davanti al volto non fece una piega mentre le pallottole si accartocciavano su se stesse, senza aver neppure toccato il suo corpo. Pan sorrise -Troppo poco per levarmi di mezzo-  
Ethan rimase sorpreso per un attimo poi tentò di colpire Bra, con lo stesso metodo, ma inutilmente visto che Pan la proteggeva.
-Tch- Ethan usci' qualcosa dalla sua tasca ma la ragazza non gli diede tempo di agire di nuovo.  
-Adesso mi sono stufata- Pan parti' all'assaltò e in un batter d'occhio lo mise a tappeto con un pugno allo stomaco. Non era nemmno il 10% della sua forza ma Pan pensò che fosse abbastanza, dopottutto era un umano e guardandolo sembrava già K.O.
Subito dopo si avvicinò all'amica per consolarla -Va tutto bene Bra..è tutto finito- cercò di farla alzare ma l'amica sembrava impietrita dalla paura -E' lui il tipo con cui vivevi..?- Pan aggrottò le sopracciglia mentre Bra riusciva solo ad annuire.  
-Che ne facciamo di lui adesso?- Pan diede una piccola spinta al ragazzo con un piede, che seppur lieve lo fece finire contro la porta con gran fracasso -Ops- si avvicinò al corpo del ragazzo per assicurarsi che fosse ancora tutto intero -Forse è meglio andarcene. Bra fai le valigie, incapsula tutta la tua roba e lascia questo posto poi pensaremo al resto.- ma mentre lo diceva però qualcosa le colpi' la schiena, proprio vicino la spina dorsale. Pan non fece in tempo a girarsi che vide il viso dell'amica di fronte a lei deformarsi dal terrore.  

Ethan era di nuovo in piedi, dietro di lei, e le aveva appena conficcato una siringa nella schiena -Con questa starai buona per un bel po'- rise -Forse è più corretto dire che ci lascerai le penne, visto che è un fortissimo veleno paralizzante o droga se preferisci-  dopo poco infatti Pan crollò sul pavimento, come se improvvisamente tutti i suoi muscoli avessero ceduto.
-Che diavolo mi hai fatto?- era come se fosse fuori dal suo corpo, non riusciva a muoversi e faceva fatica persino a parlare.
Ma il ragazzo la ignorò e le passò oltre -Siamo di nuovo solo io e te Bra, allora cos'hai intenzione di fare? Immagino che non avrai voglia di vedere la tua amica morire- sghignazzò mentre pian piano si avvicinò a lei.  -Non ti preoccupare andremo via prima che succeda-
 
Pan era a terra priva di forze, colpita da una droga mortale ed Ethan si avvicinava, la vista di Bra iniziò a distorcersi e improvvisamente vide letteralmente tutto nero. Perse totalmente il controllo. Si mise le mani nei capelli e iniziò a urlare, quel grido quasi sordo di pura paura.
 
-Lasciala stare!- Pan raccolse tutte le sue forze e allungando una mano riusci' ad afferargli la caviglia e a stringergliela. Ma non era abbastanza..
-Zitta troia- Ethan le calpestò le mani cosi' forte che persino lei strinse i denti dal dolore, dopodichè le diede un calcio sul viso facendola rotolare in mezzo a degli scatoloni li' vicino.
 
Ethan sollevò Bra, che continuava a urlare, di peso e se la caricò sulla spalla senza dire una parola.  
-Non ti azzardare a toccarla!!!- Pan urlò, cercando di tendere la mano e i muscoli per liberarsi -NO! Fermati!! - ma Ethan non si voltò, prese una capsula dalla tasca posteriore dei jeans e ne fuoriusci' una macchina volante sulla quale saltò sopra con Bra.  
-Bastado!!- le urla di Pan servirono a poco, i due erano ormai già lontani e lei era li' inerme, stesa sul pavimento, ancora una volta totalmente inutile. -Dannazione!- batte un pugno sul pavimento, o almeno cosi' voleva fare ma non aveva forze e riusci' solo a sfiorare lievemente le mattonelle.  
 
L'ultima cosa che riusci' a fare prima di svenire fu di concentrare la sua aura, nella speranza che qualcuno potesse sentirla e correre in aiuto.
Non sapeva che per sua fortuna Trunks e Goten non erano molto lontani.


*********************
Di nuovo in super ritardo >_<'' ops. L'ho detto altre volte ma siamo davvero vicini alla fine, penso altri due capitoli e fine, the end XD Cercherò di concluderla il più presto possibile, spero che vi piaccia! <3
Dafne87

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Capitolo 19
*** Fine dell'incubo ***


Fine dell'incubo


[Attenzione linguaggio un po' forte ^^'']

 
Pan concentrò le ultime forze in modo da aumentare la sua aura, sperando che qualcuno la potesse sentire e correre in aiuto di Bra. Sapeva che era un tentantivo disperato ma non poteva fare altro in quelle condizioni, non sentiva dolore ma era completamente paralizzata. Riusciva a stento a muovere le dita, se ne stava supina sul pavimento tra scatole e cianfrusaglie, inerme e in attesa. Quell'anno di duro allenamento le parve improvvisamente inutile. Aveva buttato letteralmente sangue e sudore combattendo con Ub e suo nonno ma a quanto pare non era bastato, un semplice umano l'aveva messa K.O.
Che vergogna, sperava davvero che suo nonno non ne venisse a conoscenza, sarebbe davvero stato troppo imbarazzante. Le veniva quasi da piangere, se non fosse che si era imposta di essere forte, ma a quest'ora la Pan di un anno fa starebbe già frignando.
Chiuse gli occhi per un momento, come se stesse per addormentarsi, rivolgendo un ultimo pensiero alla sua amica Bra, poi vide tutto nero. Quando si risvegliò qualcuno la scuoteva e chiamava il suo nome ad alta voce.

-Pan, Pan, svegliati! Apri gli occhi!- era Trunks, che torreggiava sopra di lei e con aria davvero preoccupata le dava qualche schiaffetto sul viso per scuoterla. Pan apri' prima un occhio e poi l'altro, quasi avrebbe preferito dormire che rivedere lui. Ma guarda un po' che sfiga, se proprio l'ultima persona che voleva vedere doveva venire a salvarla. E poi che ci faceva li' ?
-Trunks?- cercò di mettersi in piedi ma fu del tutto inutile, il ragazzo la prese per le spalle e la tenne su.
-Ehi Pan, mi vuoi dire che diavolo è successo??- stavolta a parlare non era il ragazzo dai capelli viola ma suo zio Goten, che si trovava a pochi metri davanti a lei, altrettanto preoccupato.
Pan rimise in moto il cervello -...Bra! Non c'è un attimo da perdere, dovete andare a salvarla! Quel bastardo.. quell'Ethan.. l'ha portata via!- urlò con tutte le sue forze. Goten sbiancò ma Trunks la guardò come se non capisse.
-Bra? Ethan? Qualcuno mi spiega che sta succedendo?-  ma nessuno fiatò li' per li'.
La ragazza sayan voleva spingerlo via, odiava stare in contatto fisico con lui -Non c'è tempo per spiegare! Dovete seguirli! E' andato verso est con una macchina volante- si girò per controllare l'ora -Meno di 10 minuti fa, dev'essere ancora vicino- tossicchiò e un rivolo di sangue le colò lungo il mento -Sbrigatevi!! Non c'è tempo da perdere!!-
-E' lui che ti ha ridotta cosi'?- disse Trunks, la voce era quasi un sibilo.
-Sono stata stupida.. non dovevo sottovalutarlo- la sayan corrugò la fronte e fissò il pavimento, delusa da se stessa -Si porta dietro molte droghe, fate attenzione-
-Chiunque sia quel tipo, giuro che lo ammazzo- Trunks poggiò Pan sul letto di Bra e fece per volare via, negli occhi una rabbia mai vista.
-Aspetta!- Goten si mise di mezzo e fermò l'amico -Capisco la tua rabbia ma come diavolo facciamo a trovare Bra? Non è localizzabile, potrebbero volerci ore- ragionò senza perdere la calma, anche se avrebbe voluto uccidere Ethan molto ma molto volentieri lui stesso.
Pan si illuminò -Ma certo, che sciocca che sono! Ho raccolto tutte le sfere e l'ultima è qui.. chiamerò il drago Shenron e cancellerò i suoi desideri precedenti!- fece per alzarsi ma cadde rovinosamente sul pavimento. Agli sguardi preoccupati dei ragazzi rispose con un debole sorriso -Ce la farò, non preoccupatevi, voi andate da Bra-
Goten e Trunks si fissarono un attimo, in una conversazione silenziosa che solo due migliori amici potevano avere e capire. Il moro annui' -Ci penserò io a Bra. Trunks tu chiama il drago Shenron e prenditi cura di Pan..fidati di me, la riporterò indietro sana e salva- lo fissò con quegli occhi grandi e onesti che erano sempre stati la sua caratteristica, stavolta con una serietà che non lasciava dubbi.
Trunks voleva replicare ma decise di fidarsi dell'amico -Te l'affido- e gli costò tantissimo dire quelle parole. Persino a Goten, il suo amico che era per lui come un fratello. Eppure anche se istintivamente avrebbe voluto spingerlo via e correre in soccorso della sua sorellina capiva che non poteva, non era mentalmente stabile al momento e avrebbe commesso qualche sciocchezza.
-Quel bastardo la pagherà cara- furono le ultime parole di Goten prima che schizzasse via in volo.

Rimasti soli Trunks rimase un secondo a fissare la scia nel cielo di Goten poi si rivolse a Pan -Dove sono le sfere?-
La ragazza non se lo fece ripetere -Nel mio zaino, li'- indicò con lo sguardo -Quella di Bra è in questa stanza, non ho fatto in tempo a prenderla. Prendi il radar farai prima- cercò di sfilarselo dalla tasca ma fu tutto inutile, a malapena muoveva due dita -E' nella mia tasca- Mai altro momento fu più imbarazzante di quello in cui Trunks infilò la mano nella sua tasca anteriore dei pantaloncini jeans per prendere il radar. E a confermare la sensazione c'era un silenzio carico di imbarazzo e tensione, tanta che la si poteva tagliare con il coltello.
-Eccolo qui- borbottò Trunks, che aveva fatto più fretta che poteva, anche lui leggermente imbarazzato. Lo accese e meno di un minuto trovò la sfera mancante, in un cassetto nell'armadio di Bra. -Ci siamo- disse guardando Pan, tenendola in piedi per le spalle con un braccio. Aveva radunato le sfere e si preparò a chiamare il drago.
-Appari drago Shenron!- gridò e in pochi secondi il cielo si fece nero ed eccolo li', apparve il drago in tutta la sua maestosità chiedendo quali desideri potesse realizzare. -Ti prego, annulla tutti i desideri  espressi da mia sorella Bra!- lo implorò Trunks. Gli occhi del drago si illuminarono e dopo un momento annunciò -E' stato fatto. Avete a disposizione altri due desideri-
Pan si intromise -Al momento non abbiamo altri desideri- e il drago allora svani', dopo le formule di circostanza, facendo disperdere ancora una volta tutte le sfere in giro per il mondo.

-La sento, la sento finalmente- esclamò Trunks, quasi esultando di gioia alla scoperta dell'aura della sorella. -E' tutto merito tuo, grazie mille Pan!- La ragazza non rispose, non sentiva di avere nessun merito, e dopo un momento di esitazione interiore disse solo -Andiamo- guardandolo dritto negli occhi.
-Cosa?-
-Non rimango qui, anche se non posso muovermi. Andiamo- ripetè, fissandolo, con una richiesta silenziosa negli occhi. Trunks la guardò di rimando, stupito, come assalito dalla sua schiettezza, chiedendosi chi fosse quella giovane bellissima donna di fronte a lui e poi annui'. Si avvicinò e il più delicatamente possibile la prese tra le braccia, la avvicinò al petto, come per tenerla al sicuro, e prese il volo.
Nessuna parola fu scambiata durante quel momento, l'unico suono udibile era il forte battere dei loro cuori.

Nel frattempo Goten era in volo alla ricerca di Bra, grazie a Pan e Trunks adesso sapeva esattamente dov'era Bra e ormai era quasi arrivato a lei.
Poco dopo si ritrovò in cima ad un palazzo, appena atterrato sul cornicione notò una macchina volante e due persone che litigavano li' vicino. Senti' chiaramente una voce di ragazza urlare, senza dubbio era Bra. Si avvicinò in volo silenziosamente e vide la piccola Brief dibattersi sotto la presa dell'uomo che subito dopo le rifilò un schiaffo tanto violento da mandarla per terra. A quel punto Goten non ci vide più e senza pensare si gettò sopra Ethan, scaraventadolo per terra, e rotolando con lui sul tetto del palazzo.
-Bastardo!!- Goten digrignò i denti, se pensava che per poco non ci faceva amicizia con quel verme... che stupido era stato.
Ethan parve poco sorpreso -E' arrivata tutta la combriccola eh- e a quanto pare non aveva perso ancora il suo malato senso dell'umorismo, sogghignava come un pazzo.
-Sarebbe meglio per te non incontrare anche suo fratello o ti farebbe a pezzi- mormorò Goten.
-Se è forte quanto quella ragazzina dai capelli neri sarà un gioco da ragazzi- rise -Poverina, cosi' giovane e carina.. fare quella fine..- e a questo punto lo fissò negli occhi, come a sfidarlo.
Goten non aspettava altro, lo prese per il bavero della camicia e lo appese al muro -Prova a ridirlo. Non so cosa mi trattenga dall'ucciderti proprio ora-
-Allora fallo- lo sfidò il ragazzo.
Al momento di esitazione di Goten, l'altro colse al volo l'occasione e tirò fuori dalla tasca una siringa, contenente lo stesso veleno che aveva paralizzato Pan. Non poteva sapere che era stato quasi del tutto inefficace e invece di ucciderla, come avrebbe fatto con un normale essere umano, le aveva solo bloccato i muscoli per un po'.
In ogni caso si preparò a colpire, ma stavolta non gli andò cosi' bene. Goten era stato avvertito perciò prima che la siringa gli si avvicinasse colpi' il polso di Ethan facendogli cadere tutto. A quel punto creo' una sfera di energia e fece saltare tutto in aria.

-Non hai scampo bello- disse Goten, restituendo lo sguardo di sfida ad Ethan, che lo guardava esterefatto. Ma in un momento la sua espressione cambiò e riprese la solita arroganza, il ragazzo sayan intercettò e notò che fissava Bra, poco lontana da li'. Ethan corse via, verso di lei.
-Fermati!! Codardo!- urlò Goten.
-Non mi importa come mi chiami, avrò quello che voglio- rispose Ethan, puntando verso la turchina. Goten si materializzò in un secondo davanti a lei.
-Prova soltanto a toccarla con un dito e sei morto- minacciò, il volto sfigurato dalla rabbia.
Ma anche Ethan sembrava aver perso la calma.-Levati di mezzo! Tu non c'entri niente, quella è la mia donna! E con le buone o le cattive verrà con me- urlò mentre Bra si nascondeva dietro la schiena di Goten, sgomenta e spaventata.
-Hai voluto il mio aiuto e io ti ho offerto la mia casa, un lavoro e tutto quello che volevi! Hai vissuto da principessa, poi ti sei stufata e mi hai abbandonato cosi', come un cane! E ora sono io il cattivo, eh? Puttana!- Ethan allungò un mano di slancio, lo sguardo deformato dalla pazzia, come se volesse afferrare Bra, che era a meno di un metro da lui. A quel punto Goten agi' e prima che potesse anche solo avvicinarsi gli sferrò un pugno in faccia.
-Mi hai fatto perdere la pazienza- sibilò guardandolo dall'alto.
Dietro di lui Bra singhiozzava -Non è vero.. non è vero- ripeteva come una cantilena.
Lo sguardo di Goten si addolci', si voltò verso di lei -Non ascoltare quello che dice. Stai tranquilla fra poco andiamo via- la rassicurò. Bra annui' senza convinzione, le lacrime scendevano ancora silenziose sul suo volto -Sono tutte bugie- bisbiglò, più a se' stessa che a Goten.
Il ragazzo le carezzò lievemente una spalla -Lo so- disse.
Un nuovo sentimento si fece largo in Goten. Quella non era più la ragazzina arrogante e viziata che conosceva, era una giovane donna ferita e con il cuore spezzato. O almeno cosi' lui pensava. Aveva voglia di proteggerla, di rassicurarla e dirle che sarebbe andato tutto bene, che non importava cosa le avesse fatto quel tizio lui si sarebbe sempre preso cura di lei.
Eppure sentiva di non poter confidare tali pensieri ad alta voce. Non ancora perlomeno. Bra era ancora troppo fragile, troppo scottata da quel bastardo.

-Cagna, ti vanno bene tutti purchè siano uomini vero? Non fare la finta, sei tutto tranne che innocente. - sputò Ethan, rialzandosi a fatica, mentre guardava disgustato la scena di tenerezza tra i due -Ti piaceva quando ti scopavo, urlavi come una matta. Scommetto che lui non è cosi' bravo, ti conviene trovare già la prossima vittima.-
Bra sgranò gli occhi per un secondo, poi girò il volto di lato e fece del suo meglio per non ricominciare a piangere. Per quanto si sforzasse non riusciva a far finta di niente, anche se erano passati mesi, il suo fantasma era ancora presente nel suo cuore e nella sua mente. E ora l'aveva li' davanti, prova vivente di quel passato doloroso e di quelle ferite ancora presenti sul suo corpo. E poi, tutto quel veleno, quelle parole, davanti a Goten...

Il mezzo sayan si assicurò che Bra stesse bene poi si avviò verso Ethan, le sue intenzioni erano chiare. Ed infatti non tardò ad acchiapparlo e a riempirlo di pugni. Batterlo e metterlo K.O. sarebbe stato troppo facile per lui, ed infatti stava usando solo minimamente la sua forza. Ethan cercò di scappare verso la sua macchina volante ma Goten capi' le sue intenzioni e con una sfera di energia polverizzò il veicolo, con enorme sgomento dell'ultimo.
-Basta, lasciami andare- piagnucolò Ethan, il suo volto ormai irriconoscibile dopo tutte le botte ricevute.
-Ah, lasciarti andare? Avere pietà? E perchè dovrei, tu non l'hai avuta con lei. O con Pan. Potrei farti svenire o ucciderti con un colpo solo ma sarebbe troppo facile, ti farò soffrire finchè non riuscirai più a parlare. Una merda come te non merita altro.- ormai aveva perso la ragione, era cieco dalla rabbia. Continuava a pestare Ethan senza forza, lo faceva riprendere un secondo e poi continuava a picchiarlo finchè a un certo punto l'altro ragazzo non ebbe più nemmeno la forza di protestare o scappare. Ma a Goten non sembrava importare, voleva andare fino in fondo.
A quel punto Bra lo sorprese con un abbraccio improvviso, di spalle, fermandolo -Lascialo andare- la voce rotta dal pianto -Ti prego non diventare come lui- aggiunse, sempre tenendolo stretto. Solo allora Goten si fermò. I suoi occhi sembrarono tornare quelli di sempre e anche la sua espressione si addolci'.
-Perdonami- disse, mettendo una mano sulle sue, che lo stringevano sul torace. Poi si voltò e la prese tra le braccia, per farla sfogare, per farle capire che ora andava tutto bene e poteva finalmente respirare -Va tutto bene- mormorò tenendola stretta tra le braccia, mentre Bra scoppiava in un pianto liberatorio.

Nel frattempo Trunks e Pan arrivarono in volo e la scena che si presentò loro fu piuttosto strana, Bra che abbracciava Goten piangendo ed Ethan svenuto, ridotto a un colabrodo poco più lontano. Quando atterrarono sul tetto, Trunks lasciò Pan -con grande sollievo di entrambi- e attese che la situazione si calmasse un po'.
No, la verità era che nemmeno lui sapeva cosa fare. Non vedeva sua sorella da un anno intero, era cosi' strano, cosi'.. non riusciva nemmeno a mettere in parole le sue emozioni.
Bra si accorse di loro e quando vide suo fratello spalancò gli occhi dalla sorpresa, o proprio shock, e dopo essersi staccata da Goten senza tante cerimonie corse verso Trunks e gli si appolpò a lui come non faceva da anni. Troppi anni. Il suo fratellone! Le era mancato cosi' tanto.
La sua sorellina. Gli era mancata cosi' tanto! Trunks sorrise e scombinò i capelli di Bra in gesto affettuoso, stringendola più di prima. Sembrava che improvvisamente tutte le nuvole tempestose presenti nella sua vita in quell'ultimo periodo si fossero diradate e ora splendesse di nuovo il sereno.
-Scusami, sono stata stupida e stronza!- disse Bra con i lacrimoni.
Trunks sorrise -E' tutto passato, l'importante è che ora tu stia bene.. In ogni caso faremo i conti dopo- fece un finto sguardo minaccioso e poi tornò a scombinarle i capelli. Niente contava più di quello, tutte le bambinate e i dispetti di un anno prima sembravano sepolti sotto un mare di sabbia.

Poco più in la' Pan e Goten osservavano la scena, commossi e felici.
-Che ne farai di quello?- chiese Pan senza tante cerimonie, indicando Ethan con uno sguardo.
Goten non sembrò pensarci troppo -Lo porterò alla polizia. Ha cosi' tanta droga addosso che lo terranno in gattabuia per l'eternità- e le fece il gesto dell'ok con la mano. -Tu come stai piuttosto?-
-L'effetto del veleno sta passando- mosse le mani come per confermarlo -Ancora non del tutto però-
-Vuoi che ti porti in braccio o preferisci che ci pensi Trunks?- chiese lo zio, ironicamente ma non troppo.
Pan lo fulminò con lo sguardo immediatamente -Smettila di dire scemenze- tagliò corto.
-Wow siamo acide oggi, mh? E dire che non ci vediamo da tanto, è cosi' che si tratta il proprio unico e favoloso zio?- fece la faccia offesa e gli occhioni da cucciolo e riusci' a strappare una risata alla ragazza.
-Non è certo colpa mia se l'unico zio che mi ritrovo è anche stupido- disse ridendo e subito dopo si beccò un colpetto sulla testa dal suddetto.

-Ehi voi due- Trunks apparve con Bra alle spalle davanti a loro -Torniamo all'appartamento di Bra a prendere la sua roba e poi andiamo a casa- annunciò il ragazzo, mentre Bra guardava di soppiatto ora Pan, ora Goten. I due andarono da Bra ad aiutare, visto che con l'arrivo di Ethan si era scatenato un vero e proprio caos.
Mentre Trunks era andato con Goten a parlare con il proprietario dell'appartamento in affitto, Pan e Bra sistemavano vestiti in scatoloni e poi incapsulavano tutto.
-Ho visto che sei venuta con Trunks- accennò la turchina -Come vanno le cose tra voi?-
-Lo vedo ora per la prima volta dopo un anno- rispose Pan, reticente a toccare l'argomento. Ma allo sguardo incalzante dell'amica non potè rimanersene zitta -E' strano.. non so, vorrei solo dimenticarlo e andare avanti una volta per tutte.-
Bra lanciò un urletto -Questo vuol dire che sei ancora innamorata di lui? Wow Pan- facendo arrossire l'amica fino alla punta delle orecchie.
-Non posso farci niente- bisbigliò lei corrucciata, lisciandosi i lunghi capelli neri -Quando lo vedo sento un tuffo al cuore ma al contempo anche un dolore lancinante- si strinse il petto con le mani.
A Bra vennero gli occhi lucidi e abbracciò stretta l'amica di sempre -Oh Pan.. al cuore non si comanda, e nessuno meglio di me può dirtelo. E' tutta colpa mia, mi dispiace. L'ho capito tardi ma scappare non risolve nulla, i problemi rimangono sempre li'. - concluse  -Bisogna farsi coraggio e andare avanti, con un bel respirone, niente è spaventoso come sembra-
-Accidenti.. ma chi sei tu?- disse Pan stupita -Non ricordo di aver mai avuto un'amica così saggia- scherzò, ed entrambe scoppiarono a ridere.

I ragazzi tornarono e tutto fu pronto per partire. Bra diede un ultimo sguardo all'appartamento e senza rimpianti di alcun genere diede l'addio definitivo a Margot e a Miyu. Non aveva più bisogno di false idendità e nuovi nomi ma solo di tornare a casa e stringere forte la sua famiglia. Pan e Goten si congedarono dai due fratelli per lasciare loro il tempo e la privacy necessari per parlare con i loro cari.
E cosi' finalmente i due piccoli Brief si trovarono davanti alla porta di casa. Bra alzò lo sguardo verso la porta, fece un respirone e finalmente annunciò  -Sono pronta- prima di varcare la soglia.


***************


Scusate il ritardo >__< avevo già scritto mesi fa questo capitolo ma ero via e senza connessione per cui riesco a pubblicarlo solo ora! E direi che ormai siamo agli sgoccioli! La situazione con Ethan è stata risolta cosi' come tutti i pasticci combinati da Bra.. adesso non resta che fare un po' d'ordine nei cuori dei nostri protagonisti ;)
Dafne

 

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Capitolo 20
*** Dopo ***


Dopo..

*la parte in viola fa parte dei ricordi di Bra*
 
Era passata ormai una settimana dal ritorno di Bra a casa; adesso stava iniziando un nuovo capitolo della sua vita e si sentiva ottimista.
Quella mattina si soffermò a pensare, prese un bel respiro e spalancò la finestra, era una giornata stupenda. Si voltò lievemente e sorrise nel notare la nuova foto appesa al muro che ritraeva lei e Trunks abbracciati e sorridenti (quando mai prima?!). Se solo pensava a quel che era successo una settimana prima..
 
Le cose non erano state affatto facili al suo ritorno, tre le urla di sua madre e il silenzio glaciale e accusatorio di suo padre ma, anche grazie all'aiuto di Trunks, la giovane sayan era riuscita a calmare le acque. Aveva chiesto perdono e aperto il suo cuore, parlando con sincerità dei suoi sentimenti di allora e di quelli attuali, dei suoi cambiamenti, pentimenti e desideri.
La sua famiglia era rimasta ad ascoltarla in silenzio dopodichè avevano discusso per ore ma Bra non era mai entrata nel dettaglio della sua vita durante quell'anno. Non era proprio il caso.  
La verità era troppo amara da digerire e non voleva per nessuna ragione al mondo che i suoi genitori sapessero quello che era capitato con Ethan.. se ne vergognava e poi avevano già sofferto tutti troppo, a che pro raccontarglielo?  
Tra l'altro se avesse detto tutto, non dubitava che suo padre avrebbe di sicuro tentato di ucciderlo.. lo conosceva bene, anche se per il momento non le parlava, sapeva che teneva a lei più di quanto si potesse esprimere a parole. E dopottutto non lo biasimava.. quello che aveva fatto a lui, l'orgoglioso principe dei sayan, era stata la cosa peggiore di tutte e non se lo sarebbe mai perdonata. Mai.  
 
Sua madre non fu da meno, dopo aver esaurito le lacrime cambiò espressione, una che Bra conosceva molto bene -Adesso ragazzina, non pensare che solo perchè ti sei scusata non sarai in punizione!- era l'ora della ramanzina. Bra si preparò mentalmente, quello era davvero il minore dei mali rispetto a tutto quello che le era capitato, anzi, diede il benvenuto a braccia aperte ai tre mesi da reclusa più altri tre 'di prova' che le appiopparono! E dopottutto a lei andava bene cosi', non aveva voglia di fare festa e stare in mezzo alla gente, voleva solo chiarire con i suoi vecchi amici e stare con loro e la sua famiglia. Niente di più.  
Ne aveva avuto più che abbastanza della baldoria.

Quando espresse questo pensiero Bulma e Trunks si zittirono e la guardarono attoniti.
-Che c'è?- chiese Bra, non capendo le loro reazioni.
-Accidenti, non pensavo di sentire queste parole proprio da te. Sono scioccato, ma anche felice- disse suo fratello.
Sua madre invece continuo' a fissarla per un po' -Bra sembri davvero cresciuta- osservò, intuendo forse qualcos'altro.
La ragazza non disse nulla, imbarazzata, ed evitò lo sguardo penetrante di sua madre. Sapeva bene quanto fosse persipicace e aveva paura che potesse capire quello che nascondeva.  
E difatti poco tempo dopo, sua madre la prese in disparte.
-Tesoro- le prese le mani nella sua -So che c'è qualcosa che non hai detto e ti fa soffrire. E anche se rispetto la tua privacy e non voglio che tu dica niente se non te la senti, sono preoccupata per te. Dimmi solo questo..qualcuno ti ha spezzato il cuore vero?-  
Bra esitò, poi annuì e una lacrima scappò dal suo controllo.
Sua madre la abbracciò di slancio -Oh piccola mia, passerà anche questa-  
-Lo so- farfugliò Bra tra le lacrime -Perchè qualcuno ha già raccolto i pezzi.. -  
Bulma si illuminò alla rivelazione -Oh Bra! Non mi dire che..!!-  
-Shhhh mammaa!!- non c'era niente da fare.. sua madre era proprio una pettegola e amava le storie d'amore!  
 
Con Vegeta c'erano ancora problemi, e nonostante le sue scuse giornaliere ed attenzioni extra per il suo adorato padre, lui ancora si rifiutava di parlarle. Ma Bra non mollava, non l'avrebbe mai fatto, e ogni giorno faceva progressi e sapeva che il perdono di suo padre non era più cosi' lontano!  
 

-Bra cosa fai?- sua madre fece capolino dietro di lei e la sorprese un po', facendola ritornare al presente.
-Niente, pensavo che è davvero una bella giornata!- strinse gli occhi e sorrise -Volevo invitare Pan e Marron qui, che ne dici? Posso?-  
Bulma diede il suo consenso -E va bene, ma mi raccomando a voi!-  
-Evvai!!-
 
Quel pomeriggio Bra avrebbe rivisto Marron dopo quasi un anno, era eccitata ma allo stesso tempo molto nervosa. Da quando era tornata avevano parlato solo via sms e anche se Bra si era profusamente scusata per il suo pessimo comportamento, voleva risolvere tutto faccia a faccia.
Ma soprattutto voleva che Marron e Pan si incontrassero e riappacificassero! Difatti nemmeno loro si parlavano da allora.. era una situazione insostenibile.
Bra scosse la testa e si diresse in cucina a preparare la merenda per le sue amiche. Verso della coca cola con ghiaccio in tre lunghi bicchieri, prese delle patatine, pop-corn e biscotti al cioccolato e portò tutto su un vassoio nella sua camera. 

L'appuntamento era per le 5. Erano già le 4 e mezza quindi sarebbero dovute arrivare fra poco. Pan era momentaneamente tornata a casa dei suoi, mentre Marron da quel che sapeva viveva nel dormitorio interno di un college di città.  
Eh già, non l'avrebbe detto mai nessuno ma delle tre l'unica ad aver finito la scuola e portato avanti i suoi studi era stata Marron! Ma a questo proposito sua madre era stata chiara "Te lo dico chiaro e tondo signorina, devi meritarti il nostro perdono. E per prima cosa, visto che hai saltato la scuola, prenderai un diploma! Dopo potrai fare quello che vuoi, ma su quello non si discute!" e così era stato. Da pochi giorni infatti Bra frequentava una scuola serale e fra qualche mese sarebbe riuscita, se andava bene, a dare gli esami. Dopo chissà, non ne aveva la minima idea.  
 
Mentre rifletteva non si accorse di sua madre che bussava per avvertirla che Marron era arrivata e stava salendo. Bra si rizzò in piedi, nervosa, pronta a riceverla..
Quando la vide non seppe come reagire, sembrava sempre la solita Marron, capelli ondulati fin sulle spalle, grandi occhioni celesti, vestiti comodi ma trendy.  
Marron si lasciò sfuggire uno sbuffo -Hai intenzione di rimanere lì impalata?- mettendo le mani sui fianchi.
Bra allora si lanciò sull'amica, facendole quasi perdere l'equilibrio, e l'abbraccio con tutte le sue forze -Marron! Mi sei mancata.. tu, sai.. mi dispiace..- borbottò, nascondendo il viso nella spalla dell'amica.
-Basta basta, ne ho abbastanza delle tue scuse!- scherzò la bionda -Te l'ho detto che è tutta acqua passata, o non sarei qui, ti pare? E ora ti prego, smettila di stritolarmi!- sorrise e cercò di staccare l'amica, che sembrava appolpata peggio di una piovra.
-Si hai ragione, scusa.. ops!- si beccò un'altra occhiataccia dell'amica -Siediti, non farmi sentire in imbarazzo. Anche se non vieni qui da un po' sai benissimo come sistemarti-  
Marron non se lo fece ripetere due volte, si sedette su un cuscino sul grande tappeto al centro della stanza, vicino un tavolino basso con tutti gli snack, davanti un'enorme tv; nonostante la presenza dei divani li' vicino avevano sempre preferito sedersi per terra.
Bra sorrise -Adesso manca solo Pan!- neanche il tempo di guardare l'ora che notò la sua mora amica davanti alla finestra, che bussava e salutava contemporaneamente.
-Pan lo sai che abbiamo anche una porta, vero?- le aprì la finestra e la fece entrare.  
-Si scusa..- Pan sembrava evasiva, ignorò lo sguardo indagatore della turchina e si tolse subito le scarpe e la giacca.
A Bra venne un'intuizione improvvisa -Non sarà a causa di Trunks, vero?- chiese seriamente.
Pan si immobilizzò, come congelata e non rispose.  
Era chiaro. Piuttosto che rischiare di incontrarlo per casa aveva preferito entrare direttamente nella stanza, se avesse potuto ci si sarebbe proprio teletrasportata! Bra aveva fatto centro.  
-Pan...- Marron si avvicinò, sembrava a disagio ma risoluta -Dobbiamo parlare-  
La mora annuì -Si.. hai ragione- non ci fu nessun abbraccio o saluto tra loro, nonostante non si vedessero da circa un anno, e Bra sentì la tensione salire alle stelle. Eppure doveva essere fatto, si erano incontrate per sistemare tutto.. o almeno così sperava.
 
Vedendo che nessuno parlava, Bra prese l'iniziativa.  
-E' arrivata l'ora di raccontare tutto anche a te Marron, ci sono anche dei dettagli che non ti ho detto l'ultima volta Pan..- la ragazza sospirò e cominciò a raccontare quell'anno di inferno. Grazie al cielo le pareti della sua camera erano insonorizzate.  
 
Mezzora dopo Bra aveva finito il suo discorso ed era fiera di non aver versato nemmeno una lacrima. Entrambe le sue amiche invece, sembravano paralizzate e sul punto di piangere -Su ragazze, non fate così! E' tutto passato, davvero!-  
Marron si asciugò gli occhi -Non avevo idea di cosa tu avessi passato.. è terribile Bra!-  
-Mi dispiace tanto Marron.. Pan anche a te.. io, mi rendo conto solo adesso di quanto fossi insopportabile e viziata. Vi ho ferito senza una ragione, ho rovinato tutto.. è colpa mia se adesso noi..Anche se mi scuso mille volte, non sarà mai abbastanza per rimediare, questo lo so.. ma spero che voi mi perdoniate lo stesso..- guardò in basso incapace di continuare.
Marron si avvicinò a lei, seria, e le tirò uno schiaffetto sulla guancia -Ecco, ti perdono!- poi sorrise e si risedette affianco a lei come se non fosse successo niente.
Pan d'altro canto l'abbracciò tra un mare di lacrime -Ti perdono stupidaaaaa!!-  
 
-Immagino che adesso tocchi a me parlare- esordì Marron, arricciandosi i capelli con un mano e staccando ciuffi del tappeto peloso con l'altra. Le sue amiche, Pan di fronte e Bra al suo fianco, non dissero nulla.
-Non so cosa dire.. mi dispiace. E' molto difficile. A dire il vero, non so nemmeno da dove cominciare- si mordicchiò un labbro -Ho sempre saputo di stare sbagliando e di comportarmi orribilmente, semplicemente non riuscivo a fermarmi. Non potevo! Io... amavo Trunks, o almeno è quello che credevo.- l'ultima affermazione lasciò le altre due a bocca aperta, ma continuarono a non proferire parola -Mi sono sempre sentita attratta da lui, non ho mai detto niente perchè..- guardò Pan -..perchè c'eri prima tu. Perchè avevi la precedenza, tu lo hai amato sin da quando eri una bambina e io.. non potevo competere!- Marron si asciugò furtiva qualche lacrima ma continuò a parlare -E così te l'ho preso. Sapevo di comportarmi da codarda ma.. non potevo farci niente! E' durato solo per qualche mese, ci eravamo casualmente incontrati fuori e da li'.. non sapevo nemmeno di piacergli all'epoca ma.. Pan!- richiamò l'attenzione della mora, che intanto nascondeva le lacrime sotto la lunga frangia -Pan, ascoltami ti prego! Non mi hai mai amato seriamente! E nemmeno io, ho scambiato semplice attrazione per amore.. non sapevo la differenza, ero troppo piccola, ma l'ho capito. Avevo intenzione di farla finita già da un po' e poi Bra ci ha scoperti e .. - tirò sul con il naso, le lacrime non si fermavano -Mi dispiace! Non sapevo come dirvelo! Non potevo, mi vergognavo troppo, non avevo la faccia per farlo!- portò le mani al viso, nascondendolo -Mi dispiace tanto, non volevo ferire nessuno. Pan.. perdonami!- disse piangendo a dirotto.
 
Anche Pan, seduta composta al suo posto, di fronte a Marron, piangeva silenziosamente.  
Bra guardò immobile le sue amiche, non sapendo cosa fare. Portò una mano sulla spalla di Pan -Parla, di tutto quello che ti opprime, siamo qui per questo. Niente segreti da oggi in poi-  
 
Pan strinse i pugni, cercando di calmare le lacrime, ma senza risultato. Flebilmente disse -Non sapevo niente! Non immaginavo neanche che ti piacesse Trunks.. io, sono una pessima amica!- la voce strozzata -Così concentrata su me stessa, come potevo pretendere il possesso esclusivo di qualcuno che nemmeno mi voleva? Assurdo! Patetico!-  
-Pan..- Marron si avvicinò e le strinse la mano.
-E poi quando ho saputo di voi due.. la verità è che è stata una liberazione. La molla che mi ha spinto a cambiare, a liberarmi di quell'amore morto e inutile! Eppure.. anche dopo essere andata via, dopo tutto l'allenamento, il dolore, tutto..io, ancora.. non riesco a dimenticarlo! Mi odio per questo!!- urlò e pianse, stavolta tra le braccia salde di Marron.  
-Non ne avevo idea.. Ma, ascoltami, non ti dare per vinta! Se nonostante tutto questo tempo tu provi ancora qualcosa per lui allora è segno che non devi mollare. Non ci sono più ostacoli adesso, e io sono dalla tua parte, anzi farò tutto quel che posso per aiutarti- mormorò la bionda, sicura, accarezzandole la testa.
-Ma tu e Trunks..-
-Siamo rimasti in cattivi rapporti.. a dire il vero- guardò Bra di sottecchi -E non c'è da stupirsi. Ho fatto delle scenate spaventose, ho dato a lui la colpa di tutto, gli ho scaraventato addosso tutta la mia frustrazione, detto cose indicibili..poi qualche mese fa, sono venuta qui e gli ho chiesto scusa. La verità è che tra noi era finita ancora prima che iniziasse quindi non è stato difficile chiudere, nessuno provava più nulla per l'altro. Ma lui era in uno stato pietoso.. e mi sono sentita uno schifo per aver incolpato lui di ogni cosa. Di sicuro non saremo mai amici però, ci siamo chiariti e quel capitolo è bello che sepolto.- concluse la biondina.
 
Ormai anche Pan aveva smesso di piangere -Si ma.. non posso! Ho passato un anno via da tutto e tutti per diventare forte, per non aver più bisogno di lui e dell'amore!-
Bra saltò su come una molla -Pan ma cosa dici? Essere forte vuol dire essere capaci di amare! E a questo proposito farò anche io una confessione.. - tossicchiò imbarazzata -Sono innamorata- poi sorrise -E questo mi fa sentire più forte che mai!-
 
Pan e Marron urlarono -Ehhh?? Chi è??-  
 
-Lo conoscete bene, è un idiota dai capelli neri sparati in aria che agisce sempre prima di mettere in moto il cervello- rise.
Pan emise un gridolino -Non ci credo! E' mio zio Goten!-  
Bra prese un cuscino e se si comprì il viso, completamente rosso, prima di esclamare con tanto di mossa -Bingo!- lasciando la povera Marron in stato di shock.
 
-Bra, dici sul serio?- Marron era incredula -Ma a pensarci bene vi punzecchiavate così tanto..- poi un ghigno le si disegnò sul volto e strappò di mano il cuscino a Bra -Non fare la codarda ora! Fuori tutti i dettagli!-  
E lì iniziò una fiera battaglia di cuscini che terminò una mezzora dopo, con le tre ragazze completamente esauste sdraiate sul pavimento. Dei cuscini più nessuna traccia.
 
-Ah! Ho dimenticato di accennarvelo prima, mi sto vedendo con qualcuno ultimamente!- esclamò Marron, con un sorriso smagliante.
-Ehhhhhhhhh?????????-
-Frequentiamo dei corsi insieme al college.. bhe che dire, è davvero pazzesco! Stavolta credo di essermi presa una cotta micidiale!-  dicendolo si sfiorò le guance, già completamente rosse.
-Eh?? Aspetta aspetta, voglio sapere più dettagli! E una foto!- Bra, che era stesa al suo fianco, le saltò sopra con una faccia da esaltata.  
-Braaa, che fai!! Dove metti le mani, ehi! Di sicuro non è LÌ che tengo il cellulare! Smettilaaa!- continuarono a giocare finchè ricaddero esauste sul tappeto, tra un mare di piume e disordine.
 
-Bra, ancora una cosa..- disse Pan.
-Uh? Dimmi- la turchina si tolse dei capelli dalla faccia e cercò di ricomporsi.
-Non raccontarmi mai e dico MAI i dettagli di te e mio zio.- Pan fece un'espressione disgustata -Ne va della mia salute- e a quel punto ripresero tutte a ridere come pazze.
 
Pan sorrideva felice. Sembrava che tutto fosse tornato apposto, adesso che aveva detto tutto si sentiva davvero libera. Eppure le faceva ancora male il cuore.. Non riusciva a smettere di pensarci.. Trunks.. guardò fuori dalla finestra nella speranza di confondere il suo profilo in una nuvola.

******

Adesso che una parte dei drammi si sono conclusi, non resta che sistemare le 'faccende amorose'. Sempre che si sistemino.. riusciranno Pan e Bra ad avere il loro happy ending?
La vera fine non è lontana.

Dafne

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Capitolo 21
*** Chiarimenti..oppure no?! ***


Chiarimenti..oppure no?!
 

La chiacchierata a cuore aperto tra amiche era stata liberatoria, il tempo dopo era passato allegramente a parlare di sciocchezze come il nuovo taglio di capelli di Bra (al suo ritorno aveva tagliato i capelli alla maschietto, essendoseli rovinati con tinte scadenti, stress e vari problemi di salute), agli studi di Marron, fino alla cresciuta della suddetta Pan.
A questo proposito Bra e Marron parvero molto stupite e presero a fissarla e toccarla inopportunamente.

-La finite?? Mi state mettendo a disagio!- sbraitò Pan imbarazzata.
-Pan, vorrei prestarti qualche mio vecchio vestitino.. credo che ti starebbero a pennello ora- esclamò Bra entusiasta, gli occhi che le brillavano minacciosamente. 
-No grazie, non saprei che farci. Non è il mio stile, lo sai- 
-Che spreco!- borbottò la turchina, continuando a rimestare tra i suoi vestiti, apparentemente non vinta dalla risposta dell'amica. 
Proprio quando Pan si stava per perdere tra i suoi pensieri, Marron la chiamò -Tutto bene?- disse, vendondola così assorta e un po' triste si era preoccupata.
-Eh? Si, tutto ok.- la mora forzò un sorriso ma non riuscì ad ingannare gli occhi esperti dell'amica.
Marron le si avvicinò e sussurrò -Lo so che ci vorrà del tempo prima che tu riesca a guardarmi negli occhi come prima.. ma aspetterò per tutto il tempo necessario- continuò, stando attenta che Bra non le sentisse -Magari fosse tutto così facile e bastasse un abbraccio per risolvere tutto!- sospirò e poi sorrise -Pan ti voglio bene. Non dimenticarlo.- 
La ragazza annuì in risposta -Scusami.. è solo che nella mia mente continuano a ripetersi immaigni.. e io non riesco a fermarle.  Dammi un po' di tempo, ricostruiamo tutto da capo invece di seppellire il passato.- 
Marron le baciò una guancia -Sei davvero cresciuta-
A questo punto Bra vide la scena e protestò -Ehi! Cosa sono tutte queste smancerie?! Vi siete dimenticate di me?- mise su un finto broncio e di nuovo l'atmosfera sembrò cambiare per il meglio. Finirono a dormire tutte a casa di Bra, proprio come ai vecchi tempi, con un pigiama party a base di tv, gossip e schifezze di ogni genere da mangiare. 

Erano circa le 2 di notte quando Pan si svegliò, si voltò per constatare che le sue due amiche dormivano della grossa. Aveva sete perciò decise di fare una capatina veloce in cucina. Scalza e con indosso solo un pantalocino largo celeste e una t-shirt bianca, ancora assonnata si avviò per il lungo corridoio e le scale che conducevano al piano di sotto, facendo la massima attenzione a non fare rumore e svegliare nessuno.
Dopo aver bevuto generose sorsate d'acqua fresca raggiunse sovrappensiero il frigo e lo aprì in cerca di qualcosa di non ben definito, ma fu bloccata dal sentore di una presenza alle sue spalle.
-Ehi Pan.. ancora sveglia?- 
E chi poteva essere se non proprio Trunks? Aveva cercato di evitarlo in tutti i modi e ora ecco che se lo ritrovava davanti (o meglio, alle spalle), canotta e pantalone nero, appoggiato a uno stipite. Più bello che mai.
Pan si voltò lentamente e cercò di rilassare i muscoli -Avevo sete- asciutta, si rigirò subito dall'altra parte. 

Nonostante il tono brusco e l'atteggiamento di chi voleva chiaramente essere lasciato in pace, Trunks si avvicinò come se niente fosse -Allora ti faccio compagnia- sorridendo. Subito dopo preparò latte caldo e biscotti per due e fece gesto alla ragazza di sedersi al tavolo con lui. 
Dopo vari minuti di silenzio Trunks decise di rompere il ghiaccio -Non posso fare a meno di notare la tua ostilità nei miei confronti. C'è qualcosa che posso fare per rimendiare..?- 
Pan non rispose subito, quella domanda la metteva in difficoltà come poche. Aveva fatto del suo meglio per essere 'normale' con lui e invece.. era sempre troppo tesa.. -E' solo la tua immaginazione..- rispose infine, sfogando il nervosismo sui suoi lunghi capelli sciolti.
-Non credo proprio- costatò lui.
-Ti dico di sì!!- 
Ma quale ostilità? Semmai proprio il contrario! Pan maledisse ancora la propria debolezza. Certo che per essere un genio era proprio uno stupido. 

Trunks sospirò -Forse sarebbe ora di parlare di quello che è successo l'anno scorso- sembrava stanco e questo fece irrigidire la sayan ancora di più. 
-Lascia perdere, non c'è niente da dire-  dopottutto aveva appena finito di parlarne con Marron e non ne poteva proprio più di quella storia, a che serviva rivangare il passato?
-Invece si! Mi dispiace per quello che è successo..- la sua espressione contrita fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Ne aveva abbastanza della sua pena! Pan fece per alzarsi -Basta così..- ma Trunks la bloccò.
-Pan! Aspetta..!- ma non seppe continuare, rimanendo praticamente senza parole.
A questo punto la ragazza si voltò verso di lui, furibonda, la pazienza ormai era volata fuori dalla finestra -Si può sapere allora cosa vuoi da me? - fissandolo con occhi di fuoco.

Trunks la guardò smarrito. 
Si sentiva un perfetto idiota. Dov'era finito il suo autocontrollo e raziocinio? Ma si riprese subito, e afferrandola per un braccio, esclamò -Ehi! Ora ascoltami!- attirando la sua attenzione.
Pan esitò e lui la incalzò -Se è per quello che è successo allora.. io..- ma la ragazza scosse la testa energicamente e lo interruppe.
-Ho già chiarito con Marron. Tu non c'entri niente! Lasciami stare ora- 
-E allora spiegami perchè ti comporti così, dannazione!- 
Pan sentì gli occhi pizzicarle, le veniva da piangere.. come faceva a far finta di niente? Che voleva dire 'perchè'? Lui sapeva benissimo il motivo. Si trattenne, per niente al mondo avrebbe più pianto davanti a lui.

-Sei proprio uno stupido!- si liberò dalla sua presa con decisione e lo spinse con forza, facendolo finire per terra.
Ne aveva proprio le scatole piene! 'Fanculo Trunks Brief! 


----------------

Ebbene ecco finito il terzultimo capitolo! ^_^ 
Scusate il ritardo ma il pc si è rotto di nuovo..T_T *piange*. Continuo a dire che sono gli ultimi capitoli ma adesso sono davvero contati. Ho finito di scrivere tutta la ff, devo solo editarla e pubblicarla. Per cui, enjoy! ;) 
Fatemi sapere cosa ne pensate! Da che parte state, Pan o Trunks? 

Dafne

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Capitolo 22
*** Di Pan e Trunks ***


Di Pan e Trunks..
 

 
Trunks sbattè la testa al muro e prima che potesse rendersene conto Pan era già sparita, rintanata di nuovo in camera di Bra.
-Che male..!- borbottò, irritato e confuso. 
Proprio quando credeva di averla finalmente capita, ecco che Pan lo scioccava ancora! Era senz'altro l'unica donna capace di metterlo K.O. e di averci effettivamente provato.. mentre ci pensava si massaggiò il bernoccolo dietro la testa.

Trunks sospirò, avrebbe voluto parlarle come si deve e spiegarle la sua versione dei fatti. Forse lo faceva solo per schiarirsi la coscienza, o forse chissà... in ogni caso adesso non c'era altro che potesse fare. Questo era certo.
La mano con cui le aveva stretto prima il braccio gli bruciava e non riusciva a togliersi dalla testa l'immagine di lei che gli dava dello stupido, l'espressione dei suoi occhi e il rossore diffuso sul suo viso.. Forse aveva ragione lei dopottutto.
-Cavoli, mi sto davvero rincretinendo- 
Quella Pan lo faceva davvero diventare matto! Scappava continuamente, urlava, lo menava e nemmeno lo faceva mai finire di parlare. Se solo gli avesse dato una chance.. 
-Oh ma non mi arrendo per così poco- disse più a se' stesso che altri, ragionando che sarebbe andato a trovarla il giorno dopo.

E così fece. Ma non gli andrò come avrebbe voluto, Pan lo evitava in tutti i modi ed era diventata introvabile. Quando chiese a sua sorella lei, con sguardo eloquente ma senza dire nulla, fece spallucce.
-Devi vedertela tu- gli concesse soltanto, lasciandolo nel buio più totale.
Finalmente, quasi un mese dopo, con la scusa di vedere Goten, Trunks si spinse fino ai monti Paoz e si ritrovò a casa Son. 
-Ehi amico, posso dirti una cosa?- disse Goten casualmente, passandogli una bibita gassata e stravaccandosi sul divano con nonchalance (dopottutto era il suo giorno libero e se lo voleva godere fino in fondo, come ai vecchi tempi). 
-Certo, che c'è?- 
-Non stuzzicare la mia graziosa nipotina- ripose il moro, lanciandogli un'occhiata più che eloquente con la coda dell'occhio.
Trunks per poco non sputò tutta la bibita -Cosa?? Ma che dici?!-
L'amico alzò le sopracciglia e lo guardò -So quello che stai facendo. Lasciala in pace, è meglio così.-
-Ma se è' lei che mi mena!- cercò di argomentare lui, ricordando il loro ultimo incontro, senza parole e sgomento. Ma guarda se doveva passare pure per uno stalker.. o peggio un pervertito.
Goten rise -Mi piacerebbe vederlo!- alla protesta successiva dell'amico però si fece serio -Trunks non scherzo, lei non è come Marron.. - 
Trunks si accigliò -Lo so benissimo- non capiva proprio dove Goten volesse andare a parare con quella affermazione.

Dopo un po' uscì alla ricerca di Pan; la trovò poco sul retro della casa sotto un albero, addormentata e con un libro in grembo. Trunks si lasciò sfuggire un sorriso a quella visione, era strano vederla così indifesa. Soprattutto ultimamente, sembrava fosse sempre 'in guardia'. 
Si avvicinò e notò che quello che teneva era un libro di matematica, evidentemente stava studiando per la scuola di corrispondenza che frequentava. Sbuffò divertito, cercando di trattenere una risata, quando notò che metà degli esercizi erano sbagliati.. Certe cose non cambiavano mai, era proprio vero!
Continuò a fissarla per un po', come perso, fin quando si rese conto di starsi inconsapevolmente avvicinandosi troppo, un altro po' e avrebbe potuto sfiorarle le labbra. E baciarla. 
Indugiò con piacevole lentezza su quella parola, sul suo significato, e pian piano un'immagine prese forma nella sua mente. Baciarla!
Trunks scattò in piedi, spaventato dai suoi stessi pensieri e impulsi. 
"Non è Marron" le parole di Goten continuavano a risuonargli nelle orecchie. Ma cosa stava facendo? Si sentì impazzire e più la guardava più gli veniva voglia di toccarla. Sconvolto, volò via a tutta potenza.

Diversi giorni dopo Trunks rivide Pan a casa sua, stava studiando con Bra in sala da pranzo. Era una buona idea visto che entrambe erano parecchio indietro con gli studi (e per una ragione o per l'altra avevano lasciato la scuola e ora cercavano di prendere il diploma), eppure qualcosa non andava..
-Oh insomma Pan, quante volte te lo devo spiegare? Devi usare questa formula qui!-  la voce squillante della ragazza turchina risuonò in tutto l'ingresso.
-Non hai spiegato proprio un bel niente, hai solo detto di metterla qui- ribattè Pan, mentalmente esausta.
Bra sbuffò, spazientita -La matematica proprio non fa per te, mi arrendo- poi intravide suo fratello, che era appena tornato a casa, e si illuminò -Ma certo! Trunks può spiegarti tutto! Lui è molto più bravo di me!- affermò convinta, trascinandolo li', volente o nolente.
Poi, ignorando gli sguardi omicidi di Pan, scrollò le spalle e disse di aver bisogno di prendere aria, quindi girò i tacchi ed uscì, non dopo un 'Evvai!' liberatorio. Tutto questo sotto gli occhi sbigottiti dei due ragazzi, rimasti soli, e sconvolti.

-Non devi farlo per forza, lascia stare- disse Pan, stanca ed esasperata, mentre escogitava come farla pagare a Bra al suo ritorno.
Trunks sorrise comprensivo -Tranquilla, lo faccio volentieri. Bra è una pessima insegnante dopottutto- sorrise, prese il libro e gli diede un'occhiata veloce. - Mm.. vediamo-
-Già, si distrae continuamente- Pan soffocò uno sbadiglio.
Bastarano queste poche parole per distrarre il ragazzo sayan. I lunghi capelli corvini stretti in una coda di cavallo, gli occhi socchiusi, il viso appoggiato sulle mani incrociate e un sorriso che faceva capolino dalle sue labbra.. A Trunks mancò un battito e per la prima volta si rese conto di provare qualcosa per lei.
Si disse che ci avrebbe ragionato su' con tutta calma più tardi ma qualcosa dentro di lui lo smosse, sentiva che un'occasione simile per parlare non si sarebbe ripresentata tanto presto.
-Pan voglio parlarti...- si fece serio e mise momentaneamente via i libri.
La ragazza alzò il viso e lo guardò, meditando se scappare anche stavolta o restare. Poi dopo un tempo che parve interminabile gli concesse un -Ok- sospirando, come se fosse un'ernome fatica.

Trunks si fece coraggio e cominciò a raccontare la sua versione dei fatti -So che questa storia ormai è trita e ritrita e ti sarai scocciata di ascoltarla ma ho bisogno di chiarire.. Non avrei mai voluto fare del male a nessuno, figurarsi rovinare l'amicizia tra voi tre e causare la fuga di Bra.. credimi, sono ben consapevole dei miei errori- prese un bel respiro profondo e continuò -Con Marron...è stato un casino. E' ancora un casino! Se potessi tornare indietro farei tutto in maniera diversa. Sapevo fin dall'inizio di non amarla e in un certo senso sento di essermi approfittato della sua ingenuità..non so cosa mi fosse preso, non ero in me, ma non voglio trovare giustificazioni. Fatto sta che ho rovinato tutto. E vederti piangere quel giorno.. Era come se stessi vivendo un incubo, tutto mi scivolava dalle mani e non riuscivo a tornare indietro. Mi dispiace Pan, davvero, perdonami. Avevi ragione, sono stato un cretino.- concluse.

Pan lo guardava accigliata e confusa -Perchè mi stai dicendo tutto questo?-
-Per farti capire-
-Capire cosa?!-
-Questo.- 
Con gesto repentino Trunks si avvicinò a lei, le mise una mano dietro la nuca, l'attirò a se' e la baciò con passione.
Tutto in un instante.

All'inizio Pan era troppo sbigottita per reagire, poi sembrò resistere, cercando di spingerlo via, ma lui non si fermò e lei si diede vinta.
Dopo pochi minuti Trunks si staccò da lei ed entrambi si guardarono, sconvolti e senza fiato. 
-Perchè l'hai fatto?- proruppe Pan, quasi in un sussurro, tremante e accaldata. Non sollevava la testa ma Trunks poteva intuire un forte rossore sul suo viso.
-Perchè non ne potevo fare a meno- spiegò in tutta onestà e tranquillità.
Pan si alzò e arretrò fino a scontrarsi con un muro e sembrò sul punto di piangere -Non prenderti gioco di me!- gridò e a quel punto Trunks, come spazientito, corse verso di lei e le afferrò i polsi, bloccandoglieli sopra la testa alla parete dietro di lei. Immobilizzandola.
Serissimo, la fissò con i suoi penetranti occhi di ghiaccio per dei secondi che parvero interminabili, tanto che Pan temette che il cuore potesse uscirle dal petto e scoppiare. 
-Non lo sto facendo- disse lui secco.
Trunks era combattuto. Da una parte l'istinto gli diceva di farla sua subito, dall'altra la mente ragionava che dopottutto Pan aveva solo 17 anni e lui doveva andarci piano. Non solo, in passato le aveva già (inconsapevolmente) spezzato il cuore e ora chissà quali erano i suoi sentimenti dopo un anno. Cosa provava? Doveva saperlo. 
Decise di farsi coraggio ed essere più sincero possibile, sospirò.
-Ti assicuro che non è facile neanche per me- sempre con i suoi polsi fra le mani -In questo momento vorrei soltanto...- esitò, cercando inutilmente le parole giuste -.. farti mia..- continuò -Ma devo sapere, no, ho bisogno di sapere cosa è cambiato dall'anno scorso per te!- 
Pan strizzò gli occhi per evitare di guardarlo, il cuore le batteva a mille. Avrebbe voluto fuggire ma il corpo di Trunks davanti al suo le bloccava ogni movimento. Non riusciva a pensare con i suoi occhi puntati addosso, figurarsi parlare.
-Guardami!- incalzò lui, la voce roca e sensuale. Un comando.
La ragazza aprì gli occhi lentamente, controvoglia, rossa in viso.
-Niente- borbottò accigliandosi, come per nascondere il suo imbarazzo -Non è cambiato proprio un bel niente- odiava essere così onesta e vulnerabile ma mentire sarebbe stato inutile a quel punto e stupido. Inoltre lei non era tipo da tirarsela (non ci sarebbe riuscita anche se avesse voluto), aveva provato a resistere con tutta se' stessa ma messa alle strette così.. in quelle condizioni...la sua volontà cedette di botto. Lui l'attirava come una calamita. 
Lo amava ancora e più di prima. 

Trunks sembrò rilassarsi di colpo e sorrise -Non sai quanto mi faccia felice- le liberò i polsi e l'attirò a se', abbracciandola di slancio.
-Non ti lascerò più andar via- sussurrò, stringendola a se' prepotentemente.
Non era esattamente la dichiarazione d'amore che Pan avrebbe voluto e sognava ma per il momento poteva bastare. Anche lei si lasciò andare ad un sorriso e ricambiò l'abbraccio. 
-Giuro che ti romperò tutte le ossa se mi farai soffrire di nuovo- sussurrò lei, avvicinandosi al suo orecchio. 
Trunks sorrise e rabbrividì allo stesso tempo; qualcosa gli diceva che Pan era seria e se avesse voluto, con la sua forza attuale, forse sarebbe davvero riuscita a farlo. 
-Credo che sia meglio che io riprenda gli allenamenti- esclamò infine.

Entrambi scoppiarono a ridere. Sembrava che ormai le nuvole di negatività sulle loro vite fossero andate via, e adesso il futuro appariva più roseo che mai. 




**************************************************
Finito anche questo capitolo! *___* 
Adesso non resta che il capitolo finale, riuscirà anche Bra ad avere il suo lietofine? Lo scoprirete nel prossimo e ULTIMO capitolo! *.* 
Avevo deciso di aspettare un po' però alla fine credo che finirò di pubblicare questa ff prima della fine dell'anno. Per cui abbiate ancora un po' di pazienza.. alla fine ci sarà un sorpresona! :) 
*Editata*
Fatemi sapere se vi è piaciuto questo capitolo e come sempre, grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono :3

Dafne

 

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Capitolo 23
*** Di Bra e Goten ***


Di Bra e Goten.. 
 


Mentre Pan e Trunks risolvevano i loro dissapori, ignari del fatto che il piano della secondogenita Brief stava andando esattamente come aveva sperato, spettava ad altri due ragazzi risolvere i loro dilemmi.

Bra era in città decisa a coronare il suo sogno d'amore, o per lo meno a rintracciare l'interessato visto che sembrava sparito dalla circolazione.
Da quando erano tornati a casa non l'aveva visto nemmeno una volta, eppure Bra era rimasta giorno dopo giorno ad aspettare che andasse da lei e si dichiarasse!  Non era arroganza o troppo ottimismo, Bra era certa dei suoi sentimenti, glieli aveva letti in faccia quando l'aveva protetta da Ethan.. e quegli abbracci...
Ma evidentemente qualcosa era andato per il verso storto nel piano perfetto della ragazza, per cui stavolta sarebbe andata lei stessa a scovare il suo principe azzurro fuggitivo. 

Ripensando alla situazione della sua amica si lasciò sfuggire un sospiro -Questi Son non fanno altro che fuggire, adesso basta! Non mi scappi Son Goten!-
Grazie alle informazioni di Pan, la turchina conosceva tutti i suoi spostamenti e orari della palestra, quindi adesso non poteva pià sfuggirle. Un ghigno malvagio le si disegnò sul volto mentre si piazzava davanti alla palestra, braccia incrociate e gambe divaricate,  pronta alla battaglia.
La gente che camminava lì vicino non poteva fare a meno di non notare quella bellissima ragazza dai capelli turchini, che sembrava una modella, piantata lì in attesa di qualcosa o qualcuno. 
Bra rimase immobile, mentre sentimenti di rabbia si accumulavano dentor di lei, finchè non riconobbe un familiare ciuffo nero all'insù. La sua prima reazione fu di arrossire, poi il cuore iniziò a battarle all'impazzata ma Bra non era una ragazza che si lasciava intimidire per così poco, prese il coraggio a quattro mani e a passo marziale si diresse verso di lui.

-Fermo lì Son Goten!- gridò, puntando il dito in sua direzione.
Il ragazzo, uscito per una pausa caffè insieme ad altri due ragazzi, sussultò e neanche si era girato a guardarla che già esclamava stupefatto -Bra??!!-  strabuzzò gli occhi -Che ci fai qui??!!- 
-Ah! Bella domanda.- rispose lei sarcastica -In effetti inizio a pensare che tu non sia degno della mia presenza- e riecco il suo atteggiamento altezzoso da principessina, che sfoggiava sempre quando era su di giri per qualche forte emozione. 
-Ma che stai dicendo?- perplesso, il ragazzo si avvicinò a lei e la trascinò via, prendendola da parte -Andiamo via da qui, stiamo dando spettacolo- e la condusse sul retro della palestra.

Adesso erano soli.
Bra continuò a fissarlo con sguardo ostile e a rispondere acidamente finchè a un certo punto uno strano silenzio scese tra di loro.

A pensarci bene non avevano mai avuta una relazione speciale loro due, prima Bra era stata semplicemente la sorellina rompiscatole del suo migliore amico e dopo era diventata una vittima da salvare. In tutti quegli anni non avevano mai avuto tempo per parlare o confrontarsi direttamente sui loro sentimenti.
Questo per un momento la fece andare nel panico.. dopottutto nemmeno lo conosceva bene Goten, che stava facendo? Le avrebbe riso dietro, dandole della stupida illusa e tornando subito alla sua vita di playboy.
"No! Lui non è così.." Bra si schiaffeggiò mentalmente e tornò in se'. Se voleva che le cose tra loro cambiassero, si evolvessero, allora doveva parlare e chiarire tutto prima possibile. Non poteva perdere tempo e lasciarsi sfuggire quell'occasione, non dopo tutto quello che aveva passato..

Per cui adesso la situazione risultava imbarazzate e uno strano disagio iniziò a crearsi tra loro.  Eppure sentiva, ne era sicura, che c'era qualcosa tra loro.

Quando Goten sollevò lo sguardo verso la ragazza notò che si mordeva le labbra per impedirsi di piangere, senza riuscirci. 
Al povero ragazzo quasi venne un colpo -Bra!- 
E lei cedette di colpo -Non capisco proprio! Davvero, pensavo che fosse tutto chiaro. Credevo di piacerti sul serio.. e invece devo aver preso una bella cantonata.-  si strofinò gli occhi per scacciare via le lacrime.
Goten fissò a terra, apparentemente imbarazzato e dispiaciuto. 
-Se è così dimmelo e basta, non c'è bisogno di comportarsi in questo modo. Davvero, spiegami! Perchè io proprio non capisco come tu sia potuto sparire così!- 
-Bra non fare così... scusami tanto, ma non è come dici tu- cominciò lui, grattandosi nervosamente la testa. 
-E allora com'è, eh?? Pensi solo che io sia una stupida ragazzina vero?- 
-Bra..-
-Sono ridicola.. devo aver avuto il prosciutto sugli occhi per troppo tempo.. -
-Bra!! Mi fai parlare? Cavolo sei peggio di Pan a volte.. - sbuffò scocciato e riprese fiato -Quando mai ho detto che non mi piaci? Anzi, credo di averlo fatto capire chiaramente.. ti ricordi quante volte ti ho chiesto di uscire, anche prima di quella storia..?- 
-Uh.. si ma..- 
-Non mi hai mai preso seriamente, e lo capisco dopottutto forse non lo ero neanche io. Ma adesso le cose sono cambiate..- guardò di nuovo in basso -Io.. sono davvero cotto di te Bra ma...-

A Bra iniziarono a pizzicarle gli occhi, di li' a poco avrebbe fatto una delle sue proverbiali scenate isteriche.
E così fece.
-Ma cosa? Non prendermi in giro per favore, ne ho avute abbastanza di cazzate per una vita e passa!-
-Per la miseria non mi interrompere! Non ho mai fatto discorsi del genere, mi ci vuole un po'- stavolta Goten alzò la voce, era un evento così raro che persino Bra si zittì -MA.. non so se posso renderti felice..ecco tutto. Dico sul serio Bra- la fissò negli occhi con sguardo sincero e preoccupato. 
Passarono diversi secondi in silenzio, finchè Bra si decise a parlare, con riluttanza.
-Ti capisco.. dovevo pensarci prima.. dopottutto chi vorrebbe una ragazza che ha passato tutto quello..sono un relitto. E' disgustoso, neanche io uscirei con me!- rise mestamente mentre si asciugava le ultime lacrime, lacerata dal dolore.
-Ma cosa dici!- Goten la afferrò per le braccia e la strinse a se -Bra non dire mai più cose così stupide! Io per te passerei anche nel fuoco, non mi importa, ma tu..dopo tutto quello che hai passato, forse è meglio che tu stia per conto tuo.. non lo so.. ci ho pensato tanto.. e non voglio metterti fretta o ansia, o nulla. Voglio solo che tu stia serena.. e felice..- mormorò il sayan, più imbarazzato di prima. 
Bra sorrise ma si riaccigliò subito -Cretino! Se sto dicendo tutto questo, se sono venuta anche a cercarti, vuol dire che sono pronta. E' quello che voglio! Ma ti pare che... ahhh!- sbottò perdendo la pazienza.
Goten mormorò -E' per questo non mi sono fatto vivo.. stavo pensando a tutto questo..- 
-Insomma io voglio stare con te adesso!- Bra lo fissò dritto negli occhi in attesa di una risposta. 
-Ahh al diavolo..- borbottò il moro, buttando all'aria tutte le sue remore - Anche io! E non sai da quanto tempo- si avvicinò pronto a sfogare tutta la passione che gli bruciava dentro contro le sue labbra ma fu anticipato da lei. Bra gli saltò addosso, finendogli praticamente a cavalcioni, e lo baciò come se non ci fosse un domani.
Ovviamente lui non se lo fece ripetere.. 

Mezzora dopo erano ancora li', più incollati che mai, non riuscivano a staccarsi gli occhi, e soprattutto le labbra, di dosso. Per niente imbarazzati, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo e non invece la prima volta che lo facevano.
Goten prese fiato e fischiò -Questo si che è un primo bacio con i fiocchi!-
La ragazza, stava per annuire e dargli ragione quando un flashback le ritornò alla mente -Uh-oh, in realtà non è il nostro primo bacio- annunciò seria.
-Cosa?! Ma no, me lo ricorderei!-
Bra ridacchiò -Non puoi saperlo, dopottutto eri incosciente- sorrise e gli diede un piccolo bacio a stampo, dolcemente, mentre lo fissava dall'alto della sua posizione.
Goten la fissò prima scioccato poi si lasciò andare a una risata -E così ti sei approfittata di me- ghignò -Dovrò ricambiare il favore!- invertì le posizioni tutto a un tratto, trovandosi sopra di lei di colpo e fissandola ancora una volta negli occhi, sorridendo, proclamò -Mi piaci Bra Brief- 
Le guancie della turchina si imporporarono improvvisamente -Tu di più Son Goten- ma non le mancava mai la risposta pronta -Però penso che dovremo spostarci da qui, inizia a farmi male la schiena- 
In effetti erano stesi sul terreno da un bel po', Goten rise e con una mano la tirò su velocemente -Hai ragione, devo tornare a lavoro. Riprenderemo più tardi- le fece l'occhiolino. 
Bra ricambiò, mentre si rassettava i vestiti, sporchi di terra e polvere -Non farmi aspettare troppo- esclamò mentre si accingeva ad andarsene.
A quel punto Goten la stupì ancora, si mise in ginocchio, le baciò la mano e con lo sguardo più impertinente possibile le rispose -Ai suoi ordini principessa- 
-Scemo!!- Bra rise ma Goten si prese comunque una borsettata in testa.

Era solo l'inizio di una bellissima storia d'amore..



The End..! 


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Finitaaaa *__* Non ci posso credere!! Ci è voluto un po' ma sono davvero soddisfatta del risultato finale, spero che sia piaciuta anche a tutti voi.  Ma bando alle ciance! 
Come ho già accennato la scorsa volta c'è una sorpresa, o meglio una novità! "Se solo tu.." avrà un sequel!!  *_*
Riguarderà sempre le coppie PanxTrunks e BraxGoten ma tranquilli, niente di drammatico stavolta! XD
Ho già scritto la bozza iniziale, ma leggerete il primo capitolo a cominciare dall'anno nuovo. Spero che continuerete a seguirmi anche allora! :) 

Grazie a tutti per aver recensito e letto questa storia,

Dafne.



 
 

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