What's you do to me di polkadotz7 (/viewuser.php?uid=40945)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** nodoby's home ***
Capitolo 2: *** going to diagon alley ***
Capitolo 3: *** the nightmare ***
Capitolo 4: *** the order of Phoenix ***
Capitolo 5: *** speak at random ***
Capitolo 6: *** take the umbrages ***
Capitolo 7: *** let me tell you ***
Capitolo 8: *** come back time ***
Capitolo 9: *** the cerimony ***
Capitolo 10: *** you are heartless ***
Capitolo 11: *** my prayer ***
Capitolo 12: *** meeting you ***
Capitolo 13: *** remember my name ***
Capitolo 1 *** nodoby's home ***
“Come hai potuto
fare una cosa del genere ? Sei un
lurido figlio di puttana, non dovevi uccidere la mia famiglia!
Bastardo, io ti
ammazzo !”
Piange disperata,
impugna la bacchetta, corre contro Voldemort.
“morirai
e porterai i miei saluti ai miei … “
Ma gli altri
Mangiamorte la bloccano. Le saltano addosso, dieci e più
mani la fermano. La immobilizzano. Le fanno del male. Due occhi rossi
di fuoco,
iniettati di sangue la fissano, brillano nel buio di quella notte
maledetta.
“bambina
mia …”
“non
osare chiamarmi in quel modo …”
“loro
hanno raccontato cose importanti al ministero, sono stato
costretto… “
“sei
soltanto un lurido verme schifoso…io giuro che ti uccido !
“
Ellen non ha
mollato la sua bacchetta, la impugna con tutta la sua
forza. Le fanno male le dita tanto la tiene stretta. Un lampo di luce
accecante. E’ di nuovo libera, i Mangiamorte a terra privi di
sensi.
“
alzatevi idioti e fermate quella mocciosa , ci occorre
…”
“ non si
rialzeranno… e nemmeno tu …”
Ellen gli punta
contro la bacchetta mentre le lacrime della più
completa disperazione le rigano il volto. Le sgorgano dagli occhi come
fiumi
straripanti di dolore. Lo odia con tutta sé stessa, lei
stessa , la sua carne è
puro odio.
“Avada
Kedav..”
Un Mangiamorte la
fa cadere a terra. Ellen lo fissa. Non finisce qui di
certo.
“
catturatela “
Ordina il Signore
Oscuro
“prendete
Ellen”
tentano di
saltarle addosso. Lei sfugge , veloce, rapida come è sempre
stata. Fissa negli occhi Voldemort per l’ultima volta. Un
giorno la pagherà
cara. Scompare, si smaterializza in un bagliore rosso. Deve andare il
più
lontano possibile.
E’ alla
stamberga strillante. Nella polvere, nell’umidità,
in quel
posto lontano, consumato dal tempo, dalle storie che hanno custodito,
dalle
tragedie consumatesi all’interno di quelle mura. Si rintana
in un angolo di
quella casa non sua. Le ginocchia vicino al petto. Si chiude come un
riccio .
Chiusa nel suo stesso corpo. Piange. Cambierà lo giura.
Perdonami Dio per
il sangue che ho versato, per le vite che ho portato
via, per quelle che ho spezzato, perdona la mia famiglia , per le vite
che ha
spezzato , per le vite che ha portato via, per tutto il sangue che
ingiustamente
ha versato.
Perdonaci.
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Capitolo 2 *** going to diagon alley ***
Cammina per le vie
di Diagon Alley con passo spavaldo . Sorpassa tutti quelli che si trovano tra lui e
la sua meta
scontrandosi con le spalle di quelle persone tanto più
insicure di lui che gli
bloccano la strada. Alcuni lo indicano con l’indice. Sanno
chi è e lo temono
per questo motivo. Sanno che non si tratta di un ragazzo qualunque.
Quello è un
ragazzo molto pericoloso. E’ un ragazzo cattivo. Ma lui se ne
frega di quello
che pensano quegli stupidi passanti. Lui è fiero di essere
così com’è. Cammina
sotto lo sguardo di chi gli passa vicino , di chi sente la rabbia anche
solo
stando al suo fianco. La rabbia che gli trasuda da dosso. Passa davanti
alla
vetrina di articoli da Quiddithc. Espongono l’ultimo modello
di scopa. La nuova
Air Place500 . Manico in mogano , rami perfettamente allineati di
larice e
quercia per garantire aerodinamicità al volo e un
accelerazione da 0 a poco meno di 300 km
.Se solo suo padre
fosse fuori da Azkabam , sicuramente lui avrebbe già tra le
mani quella scopa.
La realtà è diversa. Lascia la vetrina , si
allontana. Arriva nei pressi della
Gringott. Si volta e vede lì nei pressi una ragazza dai
capelli scuri. E’ di
spalle. Poi la ragazza si gira, mostrando il volto. No, non
è lei . Peccato
però. Attraversa la passaporta.
*
Cupo. Dimora del
nero, dei serpenti. Castello Malfoy dall’ottavo
secolo. Si chiude in camera sua , si butta sul letto. Non ha altro
pensiero che
per lei. Lei soltanto, come una malattia… Gli manca come il
sangue nelle vene.
Non la vede da quella notte. Dov’è ?
Dov’è che è adesso ? Chiude gli occhi.
Come se sperasse di vederla nell’oscurità del
retro delle sue palpebre. La
cerca ancora. Si apre la porta .
“padrone,
sua madre si chiede se Draco vuole prendere parte alla
cena…”
“dille
che non ho fame “
La porta cigolando
si sta per richiudere quando…
“Ah ,
Elmer … La prossima volta vedi di bussare o ti faccio
rinchiudere
nei sotterranei. “
“Elmer
chiede umilmente perdono al padrone Draco…”
“Si , si
e ora vattene . “
Elmer se ne va
chiudendo la porta più piano che gli riesce. Draco
osserva la porta richiudersi per poi tornare ai suoi pensieri. Gli
torna in
mente l’ultima volta che l’ha baciata.
Cos’era ? Dicembre ? Si , se lo ricorda
ancora .
*
E’ il
cinque dicembre. Sono chiusi in camera di lei, nel maniero fuori
Londra, sdraiati sul letto a guardare il soffitto e il grande
lampadario
luccicante di diamanti che illuminato dalle candele mostra riflessi e
riverberi
che giocano a rincorrersi sul soffitto. Lei si volta di lato e lo
guarda poi
guarda fuori dalla finestra, salta in piedi .
“guarda
Draco , nevica ! “
“ti
spiace ritornare qui ? “
Lei torna indietro
, gli è addosso , lo bacia con tutto quello che si
porta dentro, tutto quello che prova per lui , tenta di esprimerlo
così. Tutto
. Bisognerebbe baciare sempre così.
Apre gli occhi.
E’ in camera sua. Sua nonna è seduta sul letto. Si
spaventa. Non l’aveva neppure sentita entrare. Lucilla ha la
testa rivolta
verso di lui, gli occhi chiusi. E’ cieca.
“smettila
di pensare a lei “
“cosa ne
sai tu …”
“lo so
Draco … io ti vedo …”
“finiscila
“
“Devi
trovarla. Voldemort ha detto che Ellen è sotto
l’ala di Silente
ora. Ha detto che sta a te ora farla tornare dalla nostra. Devi
riuscirci
ragazzo mio …”
“Non ce
la farò mai , è troppo cocciuta. “
“Oh , io
credo che tu ce la farai senz’altro anche perché
se non lo
farai … Voldemort …”
Abbassa la tonalità
della voce…
sussurra.
“ti
ucciderà e ucciderà anche lei quando non gli
servirà più. “
Draco la fissa per
un attimo. Ha aperto gli occhi. Sono bianchi come
perle. Senza colori. Vuoti.
“farò
il possibile, Ellen sarà dei nostri … La profezia
si compirà e
Potter cesserà di esistere … per sempre.
“
Lucilla esce senza dire altro. Draco rimane
immobile. Quella donna fa p
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Capitolo 3 *** the nightmare ***
Ron. Quella faccia
simpatica, piena di lentiggini contornata da capelli rossi . Ron
Weasley. Il
suo migliore amico gli si para davanti scendendo le scale per la
cucina.
-“già
sveglio Harry ? “
“ non
avevo sonno... Pensavo troppo e allora ...”
“
capisco “
Harry si trova in
cucina. Mobili in legno,
piuttosto scuro, la luce che filtra dalle tendine a scacchi rossi e
blu, si
riflette sulle stoviglie nel lavabo. Due tazzine e due cucchiaini si
stanno
pulendo da soli. Molly e Arthur hanno già fatto colazione.
Ron si siede.
Davanti a lui una scodella di latte e cereali. Harry si serve con lo
stesso.
Per la prima volta dopo tanto, si sente davvero a casa sua. La Tana.
“
Hermione è una gran dormigliona... Non la
credevo così pigra durante le vacanze “
“
è perché siamo appena arrivati , dalle qualche
giorno per ambientarsi e ricomincerà
ad
annoiarci con i soliti compiti ... “
“ oh
buon giorno Ginny “
Ginny scende le
scale, non saluta neppure Ron. E'
come in trance. Prende una scodella dalla credenza e ci
si versa del latte. Aggiunge cacao in
polvere. Prende qualche biscotto al burro da un pacchetto
già aperto da
qualcun'altro e lasciato sul tavolo chiuso da una molletta per il
bucato. Beve
un sorso di latte.
“ buon
giorno ragazzi “
“ la
principessa si è degnata di salutare quel
poveraccio di suo fratello.”
Ginny mastica
velocemente un biscotto, poi beve
tutto d'un sorso il suo latte al cioccolato.
“ ciao
fratellone “
Si alza da tavola,
posa con delicatezza la
scodella nel lavabo. Il sole dalla finestrella le colpisce il viso . I suoi capelli sono anche
più rossi di quelli
di Ron. Torna verso il tavolo lasciando che l'orlo della sua vestaglia
rosa
strisci per terra. Gli bacia la guancia. Poi guarda Harry. Non sa cosa
fare.
Lascia perdere. Non è il caso. Si limita a sorridergli
“ ciao
Harry ... Ron sai dov'è mamma ? “
“
è andata a fare spese... In casa mancava il
latte, il pane e la marmellata e quella roba babbana con le bollicine
marrone e
la polvere volante. “
“ coca
cola Ron “
“ quello
che è ...”
-“speriamo
si ricordi di comprare anche "
Strega Magazine"... C'è su un bell'articolo su Lee dei Blue
... Sai,
dicono che abbia origine come magonò.”
Ginny sale le
scale trascinando la sua vestaglia
leggera e ondeggiante. Harry la segue con lo sguardo. E' bellissima.
Poi il
ragazzo si volta, si dedica al suo latte e cereali. Cacchio, i cereali
sono
diventati mollicci. Ginny arriva in cima alle scale. Fred e George le
passano
ai lati. Le baciano le guance in contemporaneità. Poi Ginny
appoggia le mani
alla ringhiera di legno. Guarda di sotto, guarda Harry . Infine
realizza e
capisce . Harry le piace ancora. Del resto , il primo amore non si
scorda mai.
Molly torna a casa
circa un’ora più tardi. E'
carica di sacchetti. Charlie e Bill la soccorrono immediatamente.
Fortuna che
mancava solo il pane la marmellata, la coca cola e il latte ! Molly li
lascia
fare. Mette ogni cosa al suo posto negli scaffali, aprendo antine
quà e là ,
riempiendo ogni angolo libero. Poi Molly, vede Harry seduto a tavola
con un
mazzo di carte in mano. Gli passa vicino e bacia la testa a lui e a
Ron.
“ sei
stata all'ordine ieri sera ? “
Molly si gira
lentamente verso il figlio
-“si, ma
dormivate così tranquilli che ho deciso di non svegliarvi e
poi Harry ha così
tante cose per la testa che ho pensato fosse meglio lasciargli godere
almeno un
po' le vacanze in pace...”
Ron sbuffa
“
mamma… “
“
sarà per la prossima volta tesoro “
“che
sarebbe ? “
“domani
sera . Domani sera vi porto tutti con me a
Grimmauld Place. “
“ ma
dicci ... Ci sono novità su , su
colui-che-non-deve-essere-nominato ? “
-“niente
Ron, non ne sappiamo niente e poi non
parliamone qui in casa, non è sicuro tesoro.”
Harry che stava
osservando la discussione, abbassa
lo sguardo . Hermione compare sulle scale.
“
andremo anche noi domani sera, concludiamo così
la discussione”
Dice lei
-“si,
è la cosa migliore “
Scende la sera ,
calda come se fosse giorno. E'
tardi. Dormono tutti ma uno in particolare, dorme, come gli appartiene
, peggio
degli altri. Sogna qualcosa di inquietante. Sogna di una ragazza che
piange
chiusa, barricata dentro la stamberga strillante. Una ragazza vista da
lontano,
dalla bellezza sciupata dalle lacrime , dal dolore, dalla morte che le
è
passata accanto. Due occhi verdi come quei bei mari
tropicali…. Due occhi che
hanno visto troppo, che hanno goduto della propria malvagità
che ora piangono
come quelli delle vittime , strappate alla loro vita. Due occhi in cui
danza
furtivo ancora l’odio. Harry assiste a quel pianto desolato
senza poter
intervenire, come se fosse un fantasma invisibile e impercettibile a
quella
scena straziante.
Apre gli occhi di
scatto. Si guarda velocemente attorno. Le cicale cantano sui rami fuori
dalla
finestra, Ron dorme e russa nel letto accanto. E’ a casa.
“Ron !
Ron ! Avanti svegliati ! Ron “
“Harry
ma che cacchio vuoi ? “
“Ron ho
avuto un incubo …”
Ron si alza di
colpo, sembra attentissimo ora
“ma non
era un incubo come gli altri… C’era una
ragazza “
“ehi,
non sarà mica uno di quei sogni un
po’…”
“Ma va
scemo , dico sul serio, c’era una ragazza
che piangeva alla stamberga strillante… Dobbiamo andare a
controllare “
“Harry
tu sei tutto fumato ! Andare alla stamberga
strillante nel cuore della notte di questi tempi ?
Se Voldemort fosse lì , se fosse una
trappola? Harry tu non puoi rischiare con certe stronzate di andare
là e farti
ammazzare …”
“Ma Ron
quella ragazza aveva bisogno d’aiuto, io
lo so Ron … Non c’è niente di male, ne
sono sicuro non è una trappola….”
“Harry
non possiamo andare fin laggiù ! Ora
mettiti a dormire o … O …”
“O cosa
Ron ? Se non vuoi venire, andrò io da
solo. “
Si
infila
le scarpe velocemente, prende la bacchetta da sopra il comodino. Scende
al
piano di sotto nel massimo silenzio. Ron rimane paralizzato per qualche
istante
sul letto. Poi si infila le scarpe , impugna la bacchetta e lo segue
.Prendono
una manciata di polvere volante dal contenitore accanto al camino.
“stamberga
strillante “
Dice Harry . Viene
avvolto da un turbine
verdastro. Sente caldo, un caldo pazzesco su tutto il corpo, poi
è costretto a
chiudere gli occhi . Li riapre appena sente la terra sotto i piedi. Gli gira la testa,
barcolla un poco. Ron è lì
pochi secondi dopo accanto a lui. La stamberga strillante ha un aspetto
diverso. Più vecchia rispetto l’ultima volta che
vi era stato. E’ ammuffita. Un
odore di umido e di cantina trasuda dalle pareti, dalla carta da
parati, dai
mobili, dai lampadari scassati. E’ impolverata. Ci sono ragnatele ovunque, ogni
tanto uno squittio di
qualche topo girovago e lontano.
“Harry
?”
“Fai
silenzio … Ci siamo quasi …”
Percorrono
l’intera sala in cui erano entrati .
Secondo il sogno di Harry la ragazza doveva essere proprio
lì, ai piedi delle
scale, vicino alla porta del sottoscala. Non c’è
nessuno.
“lei
dov’è Harry ? “
“che ne
so, nel mio sogno era proprio qui . “
Il pavimento
è ricoperto da uno spesso strato di
polvere. Harry si volta . La luce della luna filtra dalle finestre.
Illumina
quel pavimento. Guarda quelle piastrelle e vi scopre i segni delle
scarpe sue e
quelle di Ron . Se lì ci fosse stata una ragazza e se questa
ragazza poi si
fosse mossa e fosse andata in giro per quella casa, allora avrebbe
dovuto
lasciare delle impronte nella polvere proprio come lui e Ron. Il
pavimento
davanti a loro è uniforme. Non ci sono tracce di piedi.
Lì non c’è proprio
nessuna ragazza.
“Harry
non c’è nessuno… Andiamocene prima che
succeda qualcosa …”
Harry fa un veloce
giro della stamberga, la
bacchetta davanti a lui, gli illumina la strada. E’ tutto a
posto, solo topi e
ragni. Qualche scarafaggio.
“dai ti
sarai sbagliato … Ne parleremo comunque
con l’ordine domani sera … Loro sapranno dirti
qualcosa . “
Trovano un
sacchetto vicino al camino. Prendono
una manciata di polvere.
“la Tana
“
Vengono
catapultati a casa Weasley. Sono sdraiati
sul pavimento della cucina quando si trovano davanti Hermione.
“vi ho
visti andare via ! Siete diventati cretino
di colpo ? Vi pareva il caso di filare via nella notte così
? Siete degli
irresponsabili , vi rendete conto di quello che avete fatto ? Ero
preoccupata… “
Hermione sta
davanti a loro guardandoli torvo.
“adesso
ti spieghiamo … “
Le dicono del
sogno, di quel sogno bugiardo,
insolito che li ha condotti alla stamberga strillante per nulla in fin
dei
conti. Hermione sembra ancora più in apprensione di poco
prima.
“domani
lo diremo all’Ordine… “
Tornano a dormire.
Harry si mette sotto le coperte
. Ron s’addormenta di colpo. Sente la porta della camera
accanto, quella di
Hermione e Ginny chiudersi dolcemente. Gli scappa. Si alza, cammina
verso il
bagno. Ne esce Ginny stessa.
“anche
tu sveglio ? Hermione
è appena tornata a dormire , ha
detto che voleva bere un bicchiere d’acqua…
Hermione non ha
voluto allarmarla. Le diranno
tutto domattina. “
“dormi
bene “
“anche
tu…”
Ginny gli bacia
una guancia. Ora
è il caso. Scivola in camera sua. Si
sdraia, abbraccia il cuscino e s’addormenta. Harry uscito dal
bagno torna sotto
le coperte. Pensa a quel sogno. Come può essere ? Di solito
non si è mai
sbagliato, voglio dire, di solito, i suoi incubi sono delle visioni di
avvenimenti in tempo reale eppure... Ora che ci pensa potrebbe essere
anche
una previsione
futura ? O potrebbe essere
un avvenimento già accaduto ? Vorrebbe scrivere a Lupin, ma
ci ripensa subito.
La posta è un mezzo poco sicuro. Aspetterà la
sera dopo. Ne parlerà alla
riunione. Chiude gli occhi. Chissà se Ginny dorme di
già.
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Capitolo 4 *** the order of Phoenix ***
Si siedono intorno
al grande tavolo rettangolare della
cucina. Lupin sta seduto a capotavola dalla parte della porta. Silente,
all’altra estremità. Harry e i ragazzi non
prendono parte alla prima fase della
riunione. Harry sta seduto in camera, sul letto, in modo piuttosto
scomposto.
La schiena appoggiata al muro, quasi sdraiato. Nel letto di fronte, Ron
è
invece completamente sdraiato, Hermione sta seduta su una sedia tra i
due
letti. Tiene le gambe incrociate. Continua a toccarsi le unghie in modo
nervoso.
Ginny si mette accanto a Harry. Prima si siede normalmente poi, notando
che le
spalle di Harry sono decisamente più in basso rispetto alle
sue, allora si
lascia scivolare sul copriletto. Appoggia la testa ad una spalla del
ragazzo.
Lui volta leggermente il collo per notare quella testolina rossa alla
sua
sinistra. Ginny ha un buon odore.
“speriamo
che ci facciano scendere presto così potremmo dire loro del
sogno…”
“speriamo.
“
Silenzio
“potrebbero
farci scendere però…”
“non
possiamo fino a quando non avranno parlato delle cose importanti e
noi non possiamo sentirle, la mente di Harry non deve contenere
informazioni
rilevanti …”
“si ma
questo significa esporlo alla totale ignoranza in materia !”
“cosa ci
vuoi fare, sono decisioni loro e non possiamo intervenire “
“spero
solo che tutto questo serva a qualcosa.”
Spero solo che
tutto questo servi a farmi sopravvivere, pensa Harry.
L’angoscia dovuta alla
rivelazione della profezia, non l’ha affatto abbandonato. E
come se non
bastasse , quella casa gli fa venire voglia di gridare come la madre di
Sirius
al piano di sotto. Se
solo pensa che le
ultime ore di Sirius sono state vissute fra quelle mura, allora si, gli
sale
dentro la rabbia. Poi si volta verso Ginny. Lei alza lo sguardo, gli
sorride.
Harry sembra calmarsi un po’. Del resto quel che è
successo è successo, non si
può cambiare quello che è accaduto. Certe cose
accadono perché devono
accadere. Non sa
cosa gli prende. Alza
il braccio al quale Ginny sta appoggiata, lo alza e fa si che la testa
di lei
si appoggi sul suo petto. Il braccio di Harry si posiziona attorno al
collo di
Ginny. Lei lo guarda con aria interrogativa. Non se lo aspettava.
“ero
scomodo “
Spiega Harry.
“ma
quanto ci mettono ? “
Borbotta Hermione
a braccia conserte . E’ più nervosa lei di Harry.
Ron
lo guarda, sgrana gli occhi un paio di volte indicando circa Ginny .
Harry
guarda l’amico, alza leggermente le spalle. Non ha voglia di
dare a Ron
giustificazioni riguardo il suo atteggiamento. Entra Charlie.
“potete
venire, abbiamo terminato gli argomenti “ pericolosi
””
“per
Voldemort “
“anche
per le orecchie di Harry “
Charlie gli
schiaccia l’occhio, li fa uscire tutti dalla cameretta .
Rimane ultimo, chiude la porta e li segue da basso. Entrano tutti e
cinque in
cucina. Attorno al lungo tavolo ci sono i loro posti vuoti.
“Harry,
dicci pure …”
Harry non si
è ancora seduto. Rimane in piedi. Guarda il preside.
“ieri
notte ho fatto un sogno e vorrei sapere cosa significa. “
“Riguardava
Voldemort ? “
“Forse
…”
“Come
sarebbe Potter ? Non ti ricordi ? E io che credevo che i problemi
di memoria colpissero per lo più persone di una certa
età !”
“Per
cortesia Severus…”
“Stavo
dicendo …”
Continua Harry
dopo l’inopportuna interruzione di Piton
“ho
sognato di una ragazza, che piangeva all’interno della
stamberga
strillante. Era relegata in un cantuccio e avevo come la sensazione che
le
fosse successo qualcosa di grave. Così…”
Harry
esitò. Gli avrebbero senz’altro fatto il culo per
quello che
stava per dire
“così
hai pensato di andare ad accertarti della situazione alla
stamberga visto che la maggior parte dei tuoi sogni si realizzano o in tempo reale o pochi
istanti più tardi. “
Silente aveva
concluso la frase per Harry. Era un’abitudine piuttosto
confortante alle volte. La signora Weasley salta in piedi furente.
“Harry
ma ti rendi conto di ciò che hai fatto ? Poteva essere una
trappola , potevi morire ! “
“Suvvia
Molly. Se dovessimo sgridare Harry per ogni volta che ha
disobbedito alle nostre regole, allora a quest’ora non
avremmo più voce in
corpo! “
“Ma
Albus, il ragazzo deve capire che oramai non è tutto come
prima! E’
cento volte più pericoloso, non può andarsene in
giro per la notte coi tempi
che corrono…”
“Hai
ragione Minerva, ma credo che Harry conosca bene le sue
sensazioni, molto più di quanto le possiamo conoscere noi.
“
Minerva si
zittisce.
“tuttavia
credo sia imprudente… “
“il
coraggio si dimostra in ben altra maniera, Minerva ha ragione
Harry. “
“Quindi
lei preside è d’accordo che il ragazzo giri di
notte
liberamente ? “
“Non ho
detto questo. Dico solamente che Harry non è uno stupido. Sa
bene cosa può accadergli. Se l’ha fatto significa
che lo riteneva più che
opportuno. E poi lo verrà comunque a sapere”
“Si ma
non ora “
“Cosa
non devo sapere ? “
“ Harry
… Non ora, questo oramai lo sai no ? Abbi pazienza
figliolo…
Per favore . “
“ va
bene. “
E’la sua
risposta . Oramai, dopo la morte di Sirius, ha deciso di non
incazzarsi più quando qualcosa gli viene nascosto. Beata
ignoranza s’era detto.
“ ad
ogni modo “
Prosegue il
ragazzo schiarendosi la voce
“quando
sono arrivato, la ragazza non c’era e sul pavimento non
c’era
nemmeno la minima traccia del passaggio di qualcuno. C’era
uno strato piuttosto
alto di polvere, e se qualcuno ci fosse passato, avrebbe certo lasciato
dei
segni e invece le uniche impronte erano le mie e quelle di Ron .
“
“Ron tu
l’hai seguito ! “
Scoppia Molly
“come
hai potuto ? “
“coraggio
Molly, calmati. Non c’è niente di cui
preoccuparsi…”
Harry incrocia lo
sguardo di Silente sotto gli occhiali a mezzaluna. Ha
un sorriso enigmatico. Come al solito, Silente sa qualcosa al riguardo
di
quella ragazza, ci avrebbe scommesso. Oramai è la normale
amministrazione.
“e
vorrei sapere perché ho fatto un sogno che non si
è avverato… “
“I tuoi
sogni Harry non sono sogni normali, questo lo sai, ma credo che
non sia nulla di preoccupante. Stai tranquillo. “
Minerva cambia
espressione. Dai suoi occhi traspare anche fin troppo.
“mi
dispiace Harry ma ora dovete tornare di sopra. Dobbiamo parlare di
cose molto importanti ancora …”
Harry guarda Lupin
“tanto
è inutile ribellarsi a voi tutti no ?
E’ meglio che non ascolti nulla no ?”
“esattamente
“
Harry va verso la
porta. Hermione Ginny e Ron lo seguono.
“Harry ?
“
Silente lo sta
fissando
“dì
ai tuoi amici di quella cosa.
E non ti preoccupare di quel sogno che non è
niente. E’ solo un
sogno. “
Harry
annuisce. Porta fuori dalla cucina i suoi amici. Deve dir loro della
profezia.
Deve dir loro ogni cosa. Poi starà meglio. Solo un sogno eh
? Come se lui fosse
scemo. Poi guarda Ginny salire le scale. La minigonna scozzese le si
alza
leggermente. Harry sorride un poco. Forse, pensa lui stesso, un
po’ scemo lo
sono.
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Capitolo 5 *** speak at random ***
“Harry
perché non ce l’hai detto ? “
“perché
non volevo che vi preoccupaste per me e perché sinceramente,
dopo tutto quello che è successo, proprio non mi andava.
“
“ma
Harry, allora significa che o ucciderai Voldemort o sarà lui
a
uccidere te ! “
“si
“
“ma
è terribile…”
“come se
non lo sapessi. “
Hermione si alza
da terra dove sta seduta. Va di fronte a Harry lo
abbraccia forte.
“sei
proprio uno stupido… Certe cose devi dircele
Harry… Ricordatelo.
Noi siamo i tuoi migliori amici . “
Si separano.
Hermione gli fa una carezza sulla guancia. Forse Harry
avrebbe dovuto parlarne con loro già da molto tempo. Ron lo
abbraccia. E’
diventato anche fin troppo forte.
“E ora ?
Cosa credi che succederà ? “
“Non lo
so . Ma ci prepareremo… Non ho voglia di morire a sedici
anni
cazzo ! “
“E noi
ti daremo una mano “
Dice Ginny seduta
sul letto. Harry sorride. E’ davvero confortante
averli al proprio fianco. Ron Hermione e Ginny raggiungono un tacito
accordo.
Harry non dovrà cadere in depressione. Non dovrà
mollare. Loro staranno al suo
fianco. E’ molto tardi. E’ passata circa un ora e
mezza da quando Harry e i
suoi sono tornati in camera. Charlie sale di nuovo le scale. Bussa alla
porta.
La apre.
“torniamo
a casa. “
Un’ora
più tardi ancora
sono
tutti nei loro letti.
“io non
ci credo che sia stato solo un sogno. Hai
visto che faccia aveva Silente ? Dai, per chi
mi prende !? “
“ho
visto che faccia aveva Harry, ma con una cosa sono d’accordo
con
lui. Stai attento. Ti prego stai attento, non fare il cretinetti come
solito.
Lascia perdere la libera iniziativa. Fallo per la nostra amicizia.
“
Ron sorride a
Harry nel buio della cameretta. E’ preoccupato. Il poter
rimanere solo, senza Harry lo fa stare male . Ha paura di perdere il
suo unico
e migliore amico.
“ci
proverò Ron. Farò il possibile. Non ci tengo
nemmeno io a farmi
ammazzare sai ? E tornando alla ragazza, capiremo cosa
c’è dietro …”
“Harry ?
“
“Lo
scopriremo con molta cautela e le dovute precauzioni. “
Ron sorride. Harry
è incorreggibile.
“non
capisco perché non vogliano dirmi cosa c’entra la
ragazza “
“magari
perché anche lei ha a che fare con
Voldemort…”
“questo
lo penso anche io … Boh … Non so più
cosa pensare. “
“parliamo
di Ginny “
“Ron
cosa c’è da dire di Ginny ? “
“com’è
che da quando vi siete rivisti non fate altro che provarci ? “
“io non
ci provo con Ginny”
Harry pare ridere
silenziosamente nella penombra.
“sono
scomodo eh ? Ma vai a cagare Harry ! “
Harry ride. Ron
anche.
“va
bene, forse ci ho provato un po’. “
“Staresti
bene con lei, voglio dire… Sempre meglio di Dean e di quella faccia da sberle di
Michael Corner! “
“A
proposito di Dean , stanno ancora insieme ? “
“Ma
và ! Si sono lasciati pochi giorni dopo l’arrivo a
King’s Cross. “
“Come
mai ? “
“Ginny
ha detto che si sono lasciati perché non riuscivano mai a
vedersi. A quanto pare Dean girerà
l’Europa tutta estate e a quanto pare il loro rapporto non
è abbastanza saldo
per superare le distanze. Ci proverai ancora con Ginny ? “
“dai Ron
! “
“dai che
roba ? Tu sei un maschio, lei una femmina e mi sembra che tu
abbia già capito come la penso al riguardo. D’ora
in poi ti chiamerò cognato! “
“per
favore Ron …”
Ridono
nell’ombra.
“dai
seriamente. Ti piace un po’ o no ? “
“si,
voglio dire, è bella e tutto … “
“però
? “
“però io Ron adesso ho quella
profezia in testa e non so se posso permettermi di avere la ragazza. Ci
devo
pensare e quel che sarà, sarà e adesso ti prego,
dormiamo.”
Ron non se lo fa
ripetere. Appoggia la testa sul cuscino. Si copre con
il lenzuolo. Harry si sdraia a pancia in su. Fissa il soffitto.
Cognato. Si
mette a ridacchiare . Chiude gli occhi e segue Ron.
grazie mille a chi ha letto fino a qui. lo so, all'inizio è noiosa ma spero possa interessarvi di più lungo lo svolgimento :) un commentino è sempre gradito ! bacioni :*** |
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Capitolo 6 *** take the umbrages ***
E’ il
giorno della partenza. Harry si sveglia all’alba.
Ginny è di fronte alla sua camera. Stava per entrare.
“cosa ci
fai qui ? “
“volevo
vedere se dormivi “
“perché
? “
“e tu
invece perché sei venuto a curiosare da me ieri mattina eh ?
“
Si sorridono.
Toucheè. Scendono le scale per la cucina. Prendono da uno
scaffale una scatola di biscotti, di quelli alle gocce di cioccolato.
Due
scodelle di latte. Fuori piove ma c’è ugualmente
afa, nonostante sia già
arrivato settembre. Charlie si è scordato di chiudere la
finestra della cucina.
Il davanzale è allagato. Probabilmente Molly
sistemerà le cose più tardi con un
colpo di bacchetta. Nel frattempo Ginny si alza e si premura di
chiuderla.
Harry si siede. Beve un sorso di latte dalla scodella.
“sai
già con chi starai in camera ? “
“non lo
so. Ho sentito dire che Silente non divide più le stanze a
seconda dell’anno. A quanto pare quest’anno uno del
settimo potrebbe capitare
in camera con uno del primo… Ma se fai richiesta di stare
con determinate
persone ti accontenteranno senz’altro. Io pensavo di stare
con Hermione. Verrai
a trovarmi ? “
Harry deglutisce
in fretta il biscotto che ha in bocca
“si,
perché no .”
Bevono un altro
sorso. Lei gli offre del cacao in polvere. Poi si alza
e prende della marmellata. Apre il barattolo di confettura alla
albicocca e ne
mangia due cucchiaiate.
“di
solito si spalma sulle fette biscottate …”
“di
solito «
Harry sorride. Bill scende in
cucina. Lancia
un’occhiata complice ad Harry che
volutamente lui non raccoglie. Poi si avvicina a sua sorella le bacia
una
guancia.
“pronti
i bagabli ?”
Ginny annuisce.
“alla
fine si sa chi avrete come insegnante di difesa ? “
“e
tu lo sai ? Sulla lettera
c’era scritto che ne stavano cercando ancora uno adatto
all’incarico… E che assicuravano
che entro l’inizio effettivo delle lezioni avrebbero trovato
un professore di
difesa. Speriamo solo non sia Piton “
Bill prende due
biscotti dalla scatola. Poi impugna la bacchetta.
“acquae
scompatitie “
e
l’acqua che allagava gocciolando per terra dal davanzale, si
alza in
aria sottoforma di grosse gocce fluttuanti per ricadere poi nel lavabo.
Bill
guarda fuori dalla finestra.
“partirete
proprio con un tempo di merda “
Ginny sorride.
Scende anche Charlie. Si guarda intorno. Sente un buon
odore venir fuori dal tostapane. Bill ci ha infilato due fette di pane
nero. Il
tostapane le fa saltare fuori in pochi secondi
dopo di che, le afferra. Le afferra e sotto lo sguardo un
po’ perpelsso
di Harry, il tostapane, imburra le fette di pane e le cosparge di
marmellata
alle ciliegie.
“bell’incantesimo «
“è
di mio padre… Sai lui …”
“si,
adora la roba babbana, lo so …”
Charlie sorride.
Harry è di famiglia, un fratello acquisito e senza
lentigini. Charlie e Bill si siedono. Prendono del caffè
macchiato da un
contenitore sorpa la credenza. Scendono Molly e Arthur. Poi Ron
Hermione e i
gemelli.
« bon
jour ! »
Hermione sembra
felice siede a tavola e si serve.
“
sapete, ho sentito dire che il numero degli studenti di Hogwarts,
quest’anno è salito . A quanto pare, Silente sta
diventando sinonimo di
sicurezza. “
“Ci
saranno più marmocchi da controllare …”
Sbuffa Ron mentre
osserva il nuovo modello di spilla da prefetto.
“non
saranno solo del primo anno, ho sentito che ci saranno nuovi
arrivi anche da altre scuole. Aspettiamoci una cerimonia di sistamento
interminabile…
“
Bevono
l’ultimo sorso, poi ognuno di loro sale in camera a
riordinare
le proprie cose prima di partire.
« ho
preso tutto »
“anche
io … Cosa facciamo ? Le portiamo già di
sotto ? “
“si,
così almeno qui sgombriamo. “
Ron ed Harry
scendono al piano inferiore. Lasciano i bauli vicino
all’entrata. Si siedono sul divano. Hermione li raggiunge.
« spostatevi
«
“dai
Herm, siediti sulla poltrona…”
“no,
voglio stare vicino a voi due “
Si fa spazio a
forza tra Harry e Ron.
“cos’hai
mangiato ? Pane e delicatezza stamattina ?”
“sai
benissimo cos’ho mangiato ! »
Ron sbadiglia.
Sembra un ippopotamo.
“e poi
cos’è questo improvviso affeto nei nostri
confronti regina dei
ghiacci perpetui ? “
Hermione si alza
di scatto. Li guarda malissimo.
“io sono
sempre affettuosa con voi, siete voi due stronzetti che non ve
ne accorgete. “
Fa per andarsene,
ma Ron la ferma per un braccio e la tira sul divano.
Lei cade seduta con un certo rimbalzo. Li guarda. Uno alla sua destra,
l’altro
alla sinistra.
« dai,
scemotta ! «
Rimangono a
paralre. Poi Arthur gli avvisa.
“siamo
in partenza, aiutatemi a caricare i bauli sulla macchina. “
Ron e Harry
obbediscono. Escono fuori incappucciati sotto i mantelli da
viaggio.
« cambiato
auto Arthur ? «
“si,
sai, dopo che voi altri mi avete perso l’utilitaria al
secondo
anno …”
“dai
papà , per favore, mi sento ancora in colpa per quella
storia ! “
Arthur sorride
mentre Hermione li osserva da dietro il vetro della
finestra del salotto. Fa loro le linguacce ogni tanto.
“giuro
che se mi fa una pernacchia un’altra volta, vado in casa, la
prendo e la annego in una pozzanghera… va che
fessa ! “
« si
potrebbe fare … «
« annegarla
intendi ? «
“no,
bagnarla un po’… E’ troppo
asciutta.”
Ron sorride.
« anche
Ginny ? «
“anche
Ginny e anche se poveretta, non c’entra niente. Tua madre non
s’incavolerà se le bagnamo la figlia ?
“
“massimo
se la prende con me , che te ne frega ? “
Finiscono
velocemente di caricare, poi entrano in casa. Si avvicinano
ad Hermione la prendono di peso e la trascinano fuori facendola bagnare
quel
tanto che basta.
“voi due
deficienti siete da azkabam , più crescete più il
cervello vi
si rimpicciolisce ! “
Gli rincorre al
piano di sopra, li vede mentre acchiappano Ginny per le
braccia e per le gambe.
“e io
cos’ho fatto ? Ron per favore, per favore
lasciami ! Ron ! «
Tocca a Ginny la
stessa fine. Molly arriva dopo pochi minuti in
salotto.
« pulitus
asciuttum «
I loro abiti
tornano asciutti e puliti. I capelli come se quella
battaglia d’acqua non fosse mai avvenuta.
“e ora ,
indossate anche voi ragazze i mantelli che fa poco andiamo...
Aspettiamo giusto che arrivino Malocchio e tutta la squadra per la
scorta “
Si infilano i
soprabiti. Fred e Geroge scendono in salotto a salutarli.
“verremo
a vendervi qualcosa per halloween . “
Li salutano per
poi sgattaiolare al piano di sopra di nuovo per architettare
chissà quale altro nuovo
dolcetto capace
di chissà quali
altre atrocità . Charlie e Bill li
salutano in modo più caloroso. Abbracciano ognuno di loro.
« buona
fortuna «
Dicono
« ci
vedremo presto »
« già
, ci sentiamo allora … “
Entrano ad un
tratto dalla porta principale, completamente fradici,
tutti i componenti della squadra stessa di difesa per il viaggio di
Harry .
« salve
a tutti … »
Malocchio ghigna
alla vista di Harry. E’ contento di vederlo.
“ bhe,
su, non perdiamo tempo, andiamo o perderanno il
treno…”
I ragazzi vengono
fatti salire velocemente in
macchina. Arthur e Molly nei sedili
anteriori.
La
squadra li seguirà in sella
alle scope, anche con quel tempaccio.
“
torneremo fra circa due ore, Bill, ricordati di preparare la cena e
Charlie, stai attento a quei due di sopra ! “
« vai
tranquilla mamma ».
La macchina si
alza in volo. Percorrono così le miglia che separano la
tana da Londra, poi , atterano in periferia, in una via a senso unico,
stretta
e maleodorante . Proseguono il viaggio come se fossero su una noramle
automobile babbana. Dall’alto,
a sfidare
l’aria fredda e pungente ma soprattutto
l’acquazzone, la squadra
sorvola la zona .Giungono nel parcheggio di
King’s cross, caricano i bauli sui carrelli.
Malocchio, Tonks, Lupin e Vance li seguono . A Harry si
stringe il
cuore. Il
cane nero non è più con loro.
“Harry,
Lupin e gli altri, con le scope seguiranno il treno dall’alto
come hanno fatto con la nostra macchina. Una volta a Hogsmeade, si
dilegueranno. “
« Nessun
problema … »
« Allora
, arrivederci tesoro ! «
Molly lo stritola
in un abbraccio troppo affettuoso… Poi acchiappa il
figlio. Lo stringe ancora più forte.Bacia sulla guancia
Hermione e Ginny.
“ mi
raccomnado occhi aperti e fate buon viaggio …”
Ginny e Ron la
salutano. Salutano Lupin e tutti gli altri,
ringraziandoli della protezione anticipatamente.
« buon
viaggio figliolo «
Dice Lupin
« grazie
di tutto »
“dovere
ragazzo, dovere. «
Harry sale sul
treno. Un sacco di visi conosciuti . I compagni del
quiddithc, quelli dell’Es, quella faccia da schiaffi di
Malfoy. Gli fa bene al
cuore essere di nuovo lì. Entrano in uno scompartimento.
Piove a catinelle.
Ginny tira giù il finestrino. Saluta i suoi genitori . Moody
e gli altri sono
già scappati via, sono già in alto , in alto, in
sella alle loro scope, pronti a
compiere il loro dovere. Il treno si avvia lento lungo i binari. I
vetri si
bagnano , grosse, grossissime gocce scendono lungo i finestrini. Sono
le due
del pomeriggio ma è buio come se fossero le undici di sera.
Il cielo è tanto
gonfio d’acqua che sembra voler scoppiare. Tuona forte. Ginny
chiude il
finestrino. Vede la sagoma dei genitori diventare sempre più
minuscola fino a
scomparire lungo la linea dell’orizzonte. Si toglie le scarpe
e si siede a
gambe incrociate sul sedile del treno. Harry chiude la porta dello
scompartimento. Sono solo loro quattro. Meno male che hanno trovato
posto.
Presto detto. Bussano. Compare sulla soglia un ragazzo piuttosto alto,
dai
capelli ricci e castani.
« possiamo
sederci qui ? «
Chiede
« certo
…”
Devono essere
nuovi, sono facce mai viste prima. Hermione aveva
ragione. Il ragazzo si siede e fa sedere al suo fianco altri due. Uno
è un
maschio e l’altra è una ragazza. Poi a riempire
l’ultimo posto rimasto arriva
Luna Lovegood.
« ehilà
ciao ! «
« buongiorno
ragazzi, come state ? “
Luna non ascolta
nemmeno la risposta, era una frase di cortesia. Si
siede di fronte a Ginny, accanto al finestrino,tira fuori il Cavillo e
inizia a
leggere. I tre nuovi ragazzi la guardano e si sorridono. Che strana
tipa quella
lì.
« come
vi chiamate ? «
“Io sono
Jesse, Jesse Peyron, devo fare il settimo anno “
“Taylor
Peyron piacere, ma vi prego, chiamtemi Tay . “
« Kristen
Zettelman , quinto anno. «
Hermione sorride.
« da
che scuola venite ? “
“Drumstrang.
I nostri genitori hanno ritenuto che venire a Hogwarts
fosse più sicuro dopo il ritorno di Voi-sapete-chi.
“
“non ci
siamo ancora presentati, io sono Hermione Granger, prefetto del
Grifondoro “
“Ron
Weasley, prefetto «
« Io
sono Ginny, sua sorella “
« Luna
Lovegood «
Dice senza
togliere gli occhi dalla rivista
« Harry
Potter «
C’è
un lungo silenzio a seguire. Poi un tuono.
“Non ci
credo , Harry Potter ? Il famoso Harry Potter, con tanto
di cicatrice… Incredibile, che fortuna averti
incontrato… Me lo fai un
autografo ? “
Fa Tay.
“Non ce
ne sarà bisogno, insomma, saremo compagni di scuola
dopotutto
no ?”
Harry sorride. Che
fortuna incontrarlo eh ? A volte , di notte,
quando non riusciva a dormire, Harry si chiedeva
« se non fossi mai
diventato amico di Hermione e Ron, loro avrebbero una vita
più tranquilla,
sarebbero al sicuro ? »
<< sarà stata veramente una
fortuna per loro
icnontrarmi ?>> Ma poi, pensava di nuovo. Loro
sono diventati amici,
amici inseparabili, per cui , pensava, è inutile stare a
farsi tante seghe
mentali inutilmente. Quello scompartimento gli risulta improvvisamente
troppo
stretto. Si ricorda il primo anno. Quello scompartimento vuoto. Solo
lui, Ron
ed Hermione. Solo loro tre. Ora è così affollato.
C’è Ginny, c’è Luna e quei
tre nuovi dall’accento un po’ diverso. Tuttavia si
sente solo. Senza
Sirius si sente sperduto. Senza base
d’appoggio. Ginny si volta verso di lui. Lo guarda negli
occhi. Mentre tutti in
quello scompartimento parlano facendo conoscenza, loro due parlano con
gli
occhi. Ginny sembra domandargli se ci sia qualcosa che non va . Harry
alza le
spalle. Non è niente. Poi esce
« Harry
dove vai ?”
Gli chiede Ron
“vado un
secondo in bagno e torno “
Esce e chiude la
porta .
« e
tu Ginny ? «
“vado a
cercare la signora con il carrello dei dolci, ho una fame
pazzesca, i panini di mamma non mi sono bastati. “
Schiaccia
l’occhio a suo fratello. Esce dallo scompartimento e ne
chiude la porta. Harry è poco distante.Lo insegue e lo ferma
per un braccio
“stai
andando veramente in bagno ?”
Harry sorride .
« veramente
si … »
“oh,
scusami, credevo ci fosse qualche problema e
così…”
“infatti
un problema ci sarebbe «
« vuoi
parlarne ? «
Sono soli nel
corridoio. Harry apprezza molto che Ginny l’abbia
seguito.
“è
un po’ tutto. Sai la storia della profezia, il fatto che non
debba
ascoltare i piani dell’ ODF, mi sento un po’
tagliato fuori dal mondo.”
“Se te
ne stai qui fuori , sarai tagliato fuori veramente Harry .”
Harry sorride
debolmente.
“comunque
devo sempre andare in bagno “
Ginny lo lascia
andare. Torna in scompartimento poco dopo. Si risiede e
ridacchia fa sé e sé del suo incontro con Ginny.
E’ stata davvero gentile.
Jesse inizia a parlare di quiddithc. Era capitano della squadra delle
volpi-bronzate di Drumstrang. Kristen lo guarda con una certa
ammirazione. Lei
tifava sempre e solo per lui. Piove ancora più di prima. I
tuoni sembrano più
che altro il rumore che produce il cielo quando si schianta a terra.
“Ginny e
la signora dei dolci ? “
« Ehm…
Non l’ho trovata … »
Ron la guarda.
Bugiarda.Il treno intanto continua il suo percorso senza
intoppi. Poi accellera nettamente. Saltano le luci che illumianno gli
scompartimenti. Non c’è più
elettricità . Dissenatori sopra il tetto. Harry
vede chiaramente la sagoma di Lupin intervenire . Tonks gli guarda le
spalle.
Scendono tutti in picchiata. Il dissenatore viene eliminato. Si sentono
dei
grossi botti sopra il tettuccio del treno. Sono lì sopra. Ne arriva un secondo. Ne
compare un terzo e
un quarto. Una forte botta sulla fiancata laterale del treno. Freddo.
Qualcuno
dice di aver visto un dissenatore schiantarcisi. Poi altre botte sul
tettuccio.
Lampi e zampilli di luce. Gente che grida. Paura, panico, terrore.
Qualcuno
sclera … Animali argentei corrono in cielo illuminando il
volto di chi attonito
guarda fuori dal vetro. Lampi di luce argentea ricadono come fuochi
d’artificio
seguendo la gravità. Freddo, un freddo glaciale. Sono tutti
al buio, l’unica
luce è quella che proviene da fuori. Quella degli
incantesimi di difesa. Una
scopa passa davanti al finestrino dello scompartimento di Harry. Tiene
in
groppa Malocchio, poi la sagoma di un dissenatore. Le dita lunghissime
come
quelle di uno scheletro, il velo nero ondulante. Il treno sembra
oscillare tra
i binari. Schegge di vetro dappertutto. Le lampadine sono praticamente
implose.
Il treno corre, segue le rotaie. Un’altra botta alla
fiancata. Il treno si
sbilancia.Il vetro di una finestra del corridoio esterno agli
scompartimenti è
distrutto. Harry comincia a sentirsi malissimo. Sente la voce di sua
madre
rimbombargli come un’eco nella testa, la voce di Sirius che
gli dice «
andrà tutto bene Harry, andrà tutto
bene » . L’immagine di quel dannato
velo al ministero gli corre davanti agli occhi. La profezia che cade a
terra
frantumandosi. Quando apre gli occhi si ritrova coricato, le gambe
all’aria
Hermione che lo guarda preoccupata. Sulla fiancata
c’è un grosso buco. E’ stato
fatto da un incantesimo di profusione. Un’altra botta, un
boato dal tetto. I
dissenatori vengono cacciati .
“sei
svenuto per un attimo Harry ! “
Harry si
rialza.Hermione ha l’aria stanca. Il dissenatore deve averle
fatto ricordare qualcosa di doloroso.
“i
dissenatori se ne sono andati ? “
“si, si,
non ce ne sono più Harry, Lupin e gli altri, gli hanno
scacciati. Tonks ha chiamato i rinforzi, non si è mai visto
uno schieramento di
maghi più grande. “
Harry guarda
fuori. Saranno almeno un centinaio e lui che ne conosce
solo una decina…
Jesse, Tay e
Kristen fissano Harry spaventati.
« dissenatori ? »
Balbettano
impauriti
“si,
sono fuori dal controllo del ministero.
“
farfuglia Ginny.
Hermione guarda fuori dal finestrino. Tra le nubi nere
come la pece si distinguono i capelli rosa di Tonks . Il pericolo
è passato.
Qualcuno in uno scompartimento più in là piange.
Si sentono i signhiozzi fino a
qui.
« sicuramente
la gazzetta del profeta scriverà un paio di righe al
riguardo… « Attentato
all’espresso di Hogwarts, i dissenatori tentano di
occupare il treno » “
“il
Cavillo pubblicherà qualcosa in merito molto prima.
“
Harry non ha un
bell’aspetto. Ha sudato freddo. Jesse lo sta fissando.
“Harry
ha vissuto cose che nessuno di noi nemmeno nei suoi peggiori
incubi ha vissuto mai per questo la vicinanza coi dissenatori lo riduce
in
questo stato. Rivive i ricordi più dolorosi. “
Jesse pare
guardare Harry con altri occhi subito dopo le parole di
Hermione
“scusaci
Harry è che sai, non sappiamo bene come comportarci davanti
a
certe situazioni …”
Harry dice loro di
lasciar perdere. Poi guarda Ron.
“ci
hanno attaccati, non me lo aspettavo …”
“io
neanche ma c’è da aspettarsi di tutto. Fino a
quando non saremo a
Hogarts non saremo al sicuro. “
Sussurra
all’orecchio dell’amico
“perché
credi cha abbiano mandato i dissenatori e non i
Mangiamorte ? “
“
ricorda che sul treno ci sono molti figli di
Mangiamorte…”
“ah
già, quasi dimenticavo… Tra simili non ci si
ammazza. “
“Credo
che abbiano mandato i dissenatori non con l’intenzione di
farci
deragliare veramente, credo piuttosto che volessero vedere di cosa sono
capaci
i nostri. Una prova …”
“Già,
una prova …Che bastardi…”
E pensare che
sarebbe potuto essere Neville il
ragazzo-che-è-sopravvissuto, pensare che avrebbe potuto
essere lui. Harry
sospira. Ora sono tutti ammassati l’uno addosso
all’altro tentando di prendere
coraggio dalla vicinanza dell’amico vicino.
« va
meglio ? «
Chiede Kristen
« meglio
, grazie “
Poi stanno
improvvisamente tutti in silenzio. Sul chi vive. In ansia,
aspettando che il treno si fermi alla stazione. Hanno paura. Hermione
si
stringe verso i suoi amici. Un tuono e un fulmine troppo spaventosi li
fanno
trasalire tutti quanti. Ginny si alza dal suo sedile. Si accuccia ai
piedi di
Harry. Gli prende la mano. La stringe forte. Harry la guarda.
E’ quasi
terrorizzata. Il treno ha rischiato di deragliare. Ginny si volta verso
di lui.
Incontra il suo sguardo. Lui le stringe la mano. Le mette
l’altra sulla spalla,
cerca di rassicurarla. Prima dell’attacco, il treno era
rumoroso e festaiolo,
ora è silenzioso come un campo santo. Sono tutti in attesa
di qualcosa. Così
proseguono il viaggio. In silenzio, spaventati e ammutoliti. Hermione
ben
presto s’addormenta su una spalla di Kristen, Jesse si guarda
le mani. Tay
sfoglia nervosamente un libro, poi lo richiude
altrettanto nervosamente. Kristen si addormenta anche lei.
Ron rimane
vigile, poi crolla, contare le gocce che scendono dai vetri
può provocare
sonnolenza. Ginny stringe la mano a Harry e Harry la stringe a sua
volta.
Zitti. L’intero treno tace con loro. Se qualcuno pensava che
la vita rimanesse
calma come lo era un tempo, ora ha capito che si sbagliava di grosso.
La
signora dei dolci non passa. Non passerà neppure
più tardi. Lo stomaco di Ginny
brontola.
« ho
delle cimabelle tieni «
Harry gliene offre
una
« dove
le hai prese ? “
“le ho
comprate alla caffetteira della stazione. Hanno la marmellata
alle albicocche. “
Ginny sorride
lievemente. Ne addenta una ma non molla la mano di Harry.
“perché
mi tieni la mano ? “
“perché
ho paura e con te
ne ho
meno.”
Harry sorride
leggermente, per quanto il momento consenta farlo
« e
perché mi piaci Harry “
Harry sorride .
E’ molto più bello quando sorride. Ginny si alza ,
gli
si siede inbraccio. Gli bacia le guancie.
“ho
avuto paura quando hai cominciato a tremare. Ti ho visto cadere a
terra e ho avuto paura che non ti rialzassi più. Vuoi ?
«
E gli porge la
ciambella.
“non mi
va di mangiare adesso .”
Harry le mette una
mano intorno alla vita, per non farla cadere a terra
e con l’altra tiene ancora la mano della ragazza . Le dita
incrociate.
“se ne
può parlare ancora ? “
« di
che ? «
“del
fatto che ti piaccio “
“quando ?
«
“quando
saremo a scuola, un po’ più
tranquilli…”
“quando
vuoi … »
Harry sorride e le
bacia istintivamente una guancia.
“okay,
okay Potter, ho capito cosa vuol dire. “
Urtano Ron che si
sveglia. Ginny torna velocemente ai piedi di Harry
prima che il fratello la veda. Odia quando lui si fa i cavoli degli
altri. Li
guarda, fa uno strano cenno del capo e si riappoggia a Luna dando loro
le
spalle. Jesse li guarda . Poi guarda Kristen . Lui e Tay iniziano a
parlottare
fra loro. Tentano di parlare dell’arrivo a scuola, se mai ce
ne sarà uno. Harry
e Ginny si tengono ancora per mano quando , sia ringraziato il cielo,
arrivano
alla stazione di Hogsmeade. Scendono
velocemente. Una gran folla di ragazzi di svariate età alza
gli occhi in alto ,
anche se piove e l’acqua li acceca. Riescono a vedere una
specie di esercito
piazzato tra le nubi, tra i fulmini e tra i tuoni. Sono quelli
dell’Ordine
della Fenice. Quella sterminata folla non sa con certezza chi siano, ma
sanno
una cosa soltanto. Quelle persone, quegli auror forse, quei maghi,
hanno
salvato le loro vite. Qualcuno batte le mani . Qualcuno fischia,
qualcuno urla.
“sono
loro , sono loro che ci hanno salvato dai dissenatori !
“
Hangrid
è una montagna che sovrasta la scena.
« veloci,
bisogna fare infretta. «
Senza troppe
cerimonie, i ragazzi vengono condotti tutti in massa verso
il castello. Una volta varcata la soglia, sono finalemente al sicuro.
Sono
finalemente nella loro casa.Sono ad Hogwarts.
|
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Capitolo 7 *** let me tell you ***
La sala grande
brulica di studenti. Silente li fa sedere tentando di
distrarre i più
piccoli e i nuovi
arrivati dalla affascinante bellezza del soffitto incantato. Sono tutti
bagnati, ancora spaventati. Il preside, tira un profondo respiro. Per
la prima
volta da quando lo conosce, Harry, vede dinanzi a sé un
uomo, un anziano
signore provato dalle esperienze, dai fatti. Lo vede vecchio. Sospira
di nuovo
e per poi iniziare a parlare.
“ragazzi miei. Non
so cosa dire riguardo al vostro viaggio. La cerimonia di smistamento,
è
rimandata a domattina alle otto in punto. Siete pregati di presentarvi
tutti. I
prefetti e i capi scuola ora vi
comunicheranno le nuove parole d’ordine della
vostra casa e vi
scorteranno nelle vostre camere, eccetto naturalmente tutti coloro che
dovessero essere rimasti feriti durante il viaggio che “
C’è
un inspirazione generale da parte dei presenti
“si
tratta di ferite lievissime, Madama Chips, era alla stazione di
Hogsmeade all’arrivo del treno ed è riuscita a
medicare tutti . Si tratta di
ferite lievi dovute alle scheggie dei vetri.
Dicevo che appunto queste persone, se lo desiderano
,alloggeranno in
infermeria mentre i nuovi arrivati, ossia i ragazzi provenienti da
altre scuole
e i ragazzi del primo anno alloggeranno
in un dormitorio provvisorio, diviso per sessi, che abbiamo allestito
all’occorrenza, fino
a quando il
cappello parlante non avrà designato
l’appartenenza a una delle quattro case. I
vostri bagagli vi aspettano nei dormitori. Ad ogni modo, vorrei
assicurarvi che
ora siete al sicuro tra queste mura, potete dormire sonni tranquilli e
…
Ragazzi miei, benvenuti a Hogwarts. “
Espolse un boato
di appalusi. Ragazzi che gridavano che incitavano a
gran voce il nome di Silente. Certo era stata un’accoglienza
piuttosto diversa
dal solito, ma comunque di grande effetto. Harry guarda Silente ergersi
oltre
il tavolo degli insegnanti. Ora non vede più un uomo
vecchio, ora vede uno dei
personaggi che ha segnato la storia di questo secolo. Applaude, mentre
i
prefetti e i capi scuola, vengono messi al corrente delle nuove parole
chiave
per entrare nei propri dormitori. Poi torna nel suo
di dormitorio. Poveretti, pensa, quei
ragazzini del primo anno… Prima un viaggio traumatizzante e neppure l’ombra
di una cerimonia di
smistamento. Poi pensa, poveretti
anche i nuovi arrivati, sicuramente ora penseranno che era meglio
starsene
nella propria scuola .Ma oramai , sono tutti a Hogwarts. Grandi,
piccoli,
mezzosangue e purosangue. Tutti sotto lo stesso tetto. Harry trova i
suoi
bagagli in camera. Lì trova anche Neville.
“ciao
“
“oh,
ciao Harry, ti ho cercato dappertutto. “
Neville ha sul
viso due piccoli cerotti.
“tutto
bene ? “
“più
o meno … “
Harry gli sorride.
Neville alle volte è disarmante.
“per le
camere ? “
“come ?
“
“mi
hanno detto che si deve fare una specie di richiesta elencando i
nomi delle persone con cui si vuole condividere la
camera…”
“oh si
… mi sono preso la briga di compilare il modulo. Ce
n’era uno
attaccato ad ogni porta. Questa è una camera da quattro ,
non ce n’erano altre
così ho scritto il mio nome, il tuo, quello di Ron e quello
di Seamus. Spero
non ti dispiaccia…”
Harry sorride.
“affatto…
Ma quelli che non
hanno una casa di appartenenza ? Come faranno ?”
“a
quanto ne so, compileranno i moduli domattina…”
“Ma
dimmi , dov’eri sul treno? Non ti ho proprio
visto…”
“ho
passato l’intero viaggio in uno scompartimento con due
ragazzi. Una
era una ragazza era bellissima Harry avresti dovuto vederla e il
ragazzo che
era con lei le assomigliava in modo impressionante, solo era alto due
volte
lei, comunque, ho fatto tutto il viaggio con loro. Vengono da
un’altra scuola,
ma non mi ricordo più quale e ad un certo punto, quando ci
hanno attaccato i
dissenatori, lei ha cominciato a piangere, diceva di sentire delle voci
nella
testa. Poi suo fratello mi ha detto che da piccola ha visto morire sua
madre o
suo padre, ora non ricordo… Ho fatto un viaggio con della
gente davvero strana
e … Ah, si… Per poco non me la facevo sotto dalla
strizza. “
Harry sorride di
nuovo. Poveretti quei due ragazzi…
“sono
felice di vederti Neville, davvero felice”
Neville sorride
goffamente
“grazie
Harry, grazie anche io sono felice di vederti.”
Neville Paciock.
Una delle persone più semplici e più umili del
creato.
Insieme disfano i bagagli. I vestiti nell’armadio, le scarpe
nella scarpiera e
i libri sulla mensola. Una ha inciso sopra il nome Neville, la seconda
Seamus,
la terza Harry e la quarta Ronald. Fuori tuona ancora. Sono circa le
sette e
mezza. Entra poi Seamus.
“si cena
alle otto “
“benissimo,
ho una fame che mangerei anche le gambe del tavolo “
“chi ve
l’ha detto ? “
“Ron !
Sai, il prefetto
!”
“Dov’è
adesso ? “
“in
riunione per i turni di vigilanza..”
Silenzio
“bella
questa camera … Neville hai scritto tu i nostri nomi vero
?”
“si, ma
se non volete cambiare compagni di stanza, siamo ancora in
tempo….”
“No, no,
era per chiedere. “
Neville sembra
sollevato. Finiscono di riordinare per poi scendere le
grandi scale per la sala grande. Harry si guarda intorno. La sua sala
di
ritrovo, il ritratto di Godric Grifondoro, le tende di velluto rosso,
le statue
di marmo, i quadri, gli stendardi. Nulla di quella sala gli
è mai apparso tanto
bello. Apre il quadro della signora grassa. Lei li saluta cantando
un’aria
babbana. Le scale
sono illuminate dalle
grandi torce attaccate alle pareti. Le armature ai lati delle scale,
sono
splendenti e voltano il capo al passaggio degli studenti. Le scale di
marmo si
muovono, i quadri parlano, conversano e spettegolano tra di loro. Un
cavaliere
medievale di un quadro dice che domattina, Silente manderà
le delle lettere
alle famiglie per informarle che tutti gli alunni sono sani e salvi e
la
damigella del quadro accanto dice che domattina, arriveranno anche i
giornalisti. Sarà un vero macello. Harry scende le scale.
Indossa l’uniforme
della scuola. Non ricorda neppure quando se l’è
messa, forse l’aveva già
indosso prima di salire sul treno. Sono successe così tante
cose che sembra
esser passato un intero anno da quella mattina. Harry scende le scale e
si
trova faccia a faccia con Ginny che le sale.
“ciao
…”
“ciao,
ti ho perso di vista dopo esser scesi dal treno…Jesse e gli
altri ?”
“Stanno
bene, ora stanno facendo un giro della scuola con i capi
scuola, tra venti minuti si mangia…”
Harry allarga la
mano. Ginny gliela afferra. Le dita s’intrecciano di
nuovo, come i fili di un cesto di vimini.
“dov’è
che vai ? “
“prendo
la felpa in camera e poi vengo giù…”
“ti
tengo il posto ?”
“ma si
…”
Ginny gli lascia
la mano, corre su per le scale. E’ bellissimo tenerla
per mano, incrociare le dita ogni volta che l’incontra.
Scende a cena. Nella
sala di fronte all’entrata del salone, dalla porta aperta, si
intravedono altre
due porte. Devono essere i dormitori provvisori. Ci si intrufola. Si
scontra
con Jesse che corre fuori.
“ciao
“
“ciao
Harry … “
“ma non
dovevate essere in giro per la scuola ? “
“si, ma
ci hanno riportato qui dopo dieci minuti. Il seguito del giro a
domattina dopo la cerimonia.”
Jesse e Harry si
dirigono verso la sala grande. I quattro tavoli, i
quattro stendardi. Harry si sente colto e invaso da uno strano calore
al cuore.
Solo quando è lì lo sente. Prendono posto
“ti
siedi al nostro tavolo ? “
Jesse annuisce. Lo
raggiungono Kristen e Taylor. Si siedono di fronte a
lui. Ginny torna. Sopra la divisa della scuola, una felpa pesante, col
cappuccio , bordeaux, la scritta “ Campus 1988 ”
in blu sul petto. Ha
l’aria un po’ buffa.
“prima
di cenare…”
Tutti osservano Silente
“vorrei ricordare a tutti voi
che è vietato introdursi nella foresta proibita .
E’ vietato uscire di notte
per il castello e colgo l’occasione per ricordarvi che tutti
gli studenti devono
trovarsi nelle proprie camere massimo entro le undici di sera e non
oltre. Per
concludere, le lezioni incominceranno lunedì. E ora, buon
appetito.”
Sui tavoli
compaiono ogni ben di Dio.
“a
Drumstrang non si mangiava così bene …”
Hermione e Ron ,
con gli altri prefetti e capi scuola, arrivano in
sala.
“Com’è
andata la riunioncina ? “
“Un
disastro…. abbiam parlato riguardo i turni per sta notte, la
scuola
è incasinata di brutto, con questa storia dei dormitori,
della
registrazione dei
nomi per ciascuna
camera, della cerimonia di domani, sto andando in tilt. “
Si siedono. Seamus
poco più distante, dal lato sinistro di Neville,
cerca di guardare cosa stia combinando Ginny. La vede, sorseggia del
punch.
“si sa
poi chi è il nuovo professore di difesa ? “
“ ma va,
qui non si sa più neppure da che parte girarsi ! “
Mangiano. Harry si
guarda intorno. Un sacco di facce. Qualcuno ha
rovesciato un bicchiere di punch addosso a Malfoy. Che coglione. La
cena è
conclusa. Harry si alza, Ginny lo segue, si prendono per mano ed escono
dalla
sala. Hermione corre dietro a loro due senza stupirsi della posizione
delle
loro mani.
“ehi ,
Harry ! “
“io e
Ron abbiamo da discutere con gli altri prefetti, ci aspetti in
sala di ritrovo ? “
“un’altra
riunione ? Ma non ne avete fatta una prima di cena “
“si , ma
grazie a Malfoy non siamo venuti a capo di un cavolo…
Quindi,
ora ne facciamo un’altra anche con Silente. Per domani, forse
, riusciremo a
far tornare tutto in ordine, ogni studente avrà una casa e
tutti saranno felici
e contenti…”
“Auguri
“
“Grazie
…”
“Comunque
vi aspetto in sala con Seamus e Neville…”
Harry e Ginny si
avviano per le scale. Cho è a pochi passi da loro.
Harry rallenta il passo. Non ha voglia di salutarla ora, lo
farà domattina con
calma e soprattutto dopo aver passato la notte in bianco per studiare
cosa
dirle . Poi Harry si ferma . Guarda Ginny.
“Luna ?
Ho perso di vista anche lei …”
“Era a
cena, l’ho vista io , non ti
preoccupare…”
“Credi
che Jesse Kristen e Taylor staranno bene stanotte ? “
“Si,
Silente è un genio nell’organizzare le cose
all’ultimo secondo.
Harry dove stiamo andando ? “
“E che
ne so io… facciamo un giro così
parliamo”
Passeggiano per il
castello. Finiscono nell’ala est. Le torce sono
spente in quell’angolo di castello. Fuori piove ancora
terribilmente. Tuoni e
lampi si alternano in una giostra
monotona in cielo. Si tengono ancora per mano quando Ginny
si ferma
davanti a una finestra. Da le spalle al vetro, prende un lembo della
divisa di
Harry, lo avvicina a sé. Lui si abbassa leggermente, sente
caldo, anche se sia
fuori che all’interno del castello, le temperature stanno
precipitando. Ginny
gli bacia il collo. Harry le cinge la vita piano. Lei gli lascia un
segno rosso
sul collo.
“aho!
“
“Scusa,
ho fatto troppo forte …”
Ginny gli sorride,
si morsica il labbro inferiore. Harry le sorride.
“mi hai
lasciato il segno ? “
Ginny gli sposta
il colletto della divisa. Altro che segno, gli ha
lasciato un’ematoma.
“si…”
“è
grande ? “
“un
pochino…”
Harry ride.
“non
bastava la cicatrice, dovevo essere marchiato anche da te
…”
Ginny gli prende
la mano. Harry gliela stringe. Lei fa per continuare a
camminare ma lui stesso la ferma, la blocca in un angolo, contro quella
finestra ghiacciata dalla pioggia fredda della notte. La marchia.
Potrebbero
farsi, ma chissà perché si fermano lì.
Pare un giochetto il loro. Vanno in sala
comune. E’ piena di gente. Si festeggia alla grande il
rientro a scuola, il
rivedere gli amici, l’apertura di un’altra stagione
della vita adolescenziale
da studente. E pensare che fino a poco prima di cena, la
realtà sembrava
essersi trasformata in un film sull’Apocalisse.
“però,
reagiscono bene ai “traumi””
“veramente
…”
Seamus e Lee
mostrano a due ragazze del terzo anno le ferite riportate
sul treno. In realtà si tratta di pochi tagli sulle braccia.
Dal ritratto entra
Neville. Si siede tra Ginny ed Harry sul divano. Harry si sporge e
guarda
Ginny, lei alza le spalle. Non si può certo chiedere a
Neville di spostarsi,
sarebbe un po’ maleducato nei suoi confronti. Lavanda
sgambetta per la sala. E’
particolarmente allegra. Seamus finisce con il giocare a braccio di
ferro con
Lee.
“ohi
Seamus ?”
“si
Harry ? “
“con chi
sei in camera ? “
“con Lee
“
“solo
con Lee ? “
“domattina
sapremo gli altri nomi…”
Dean guarda Harry
“non ti
preoccupare Harry, io e Lee volevamo stare in camera insieme
dalla fine dello scorso anno, da quando Fred e George hanno tagliato la
corda.
Non credere che non abbia voluto stare con te Ron e Neville e
Dean… “
Harry sorride.
Pensava male. Ginny si alza proprio quando Ron entra in
sala di ritrovo. Sono circa le dieci meno un quarto.
“dove
vai ? “
“a
dormire, sono esausta. “
Hermione compare
sulla porta.
“che fai
vieni anche tu ? “
“si ,
sono sconvolta, quest’ultima riunione è stata un
massacro “
“Malfoy
ha avuto ciò che si meritava ? “
“Naturalmente
! “
Hermione si
avvicina a Ron e a Harry. Gli bacia le guance.
“Buona
notte ragazzi “
“Domattina
passo a svegliarvi “
Ginny torna verso
il divano, si avvicina a Ron gli bacia la guancia,
poi si china verso Harry.
“stai
attento o lo vedrà tutta la scuola”
Harry si tira su
il colletto della camicia. Lui le bacia la guancia.
“ti
voglio bene “
Sussurra
“anch’io.
“
Ginny gli bacia la
guancia. Ron tira una gomitata a Harry
“ero
scomodo …”
ripete piano
“scomodissimo
…”
Harry si gira
“sei
proprio scemo “
Harry acchiappa un
cuscino. Lo tira in faccia all’amico. Ginny sparisce
su per le scale con Hermione. Si infilano nei pigiami. Nei letti.
Hermione
sospira.
“hai dei
biscotti prefetto ? “
“non si
può mangiare in camera …”
“Hermione
? E’ la nostra prima sera ! “
“Sotto
il letto, infondo a sinistra “
“Così
mi piaci. “
Si siedono sul
letto. Fuori continua a piovere. Sono a gambe
incrociate, si passano il sacchetto di biscotti. Hermione prende la
spazzola
sul comodino. Si pettina nell’ombra.
“con
Harry ? “
“lo
adoro”
“Sai,
lui … E’ molto teso con questa storia della
profezia, però credo
che gli faccia bene distrarsi e detto tra noi, tu sei la miglior
distrazione
che possa avere, meglio tu che la Chang.
Quella lo ha solo preso per il culo,
continuava a piangere ed era gelosa di me, di me , ti rendi conto ? Io
con
Harry non ci farei mai niente, non ce la farei, è mio amico
e stop. “
“ Cosa
ne pensi? Credi che possa andare tra me e lui ?”
“non per
essere una guasta feste, ma dagli tempo. Ne ha passate anche
fin troppe .”
Hermione
sbadiglia.
“dormiamo
? Sto morendo di sonno …”
“Hermione
?”
Dice infine Ginny
coricandosi sul suo letto
“chi
farà il turno di vigilanza nel dormitorio provvisorio ?
“
“Malfoy
, logico no ? “
Ginny ride , poi
s’addormentano.
|
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Capitolo 8 *** come back time ***
Torniamo
indietro. Siamo ancora sul treno. Neville non riesce a trovare Harry.
Sul treno
c’è così tanta gente che non riesce
nemmeno a capire in quale vagone sia
capitato. Tenta in uno scompartimento, si trova davanti Malfoy. No,
decisamente
non è questo lo scompartimento ideale dove passare il
viaggio. Trova uno
scompartimento vuoto. Poi si accorge che non lo è. Accanto
al finestrino,
seduta con le gambe contro il petto una ragazza dai capelli scuri. La
ragazza
si gira. Il suo volto sembra quello di una bambola di porcellana.
E’ perfetto.
Ha gli occhi verde acqua. Sono incantevoli.
Sembrano quasi brillare. Poi Neville si accorge di
un’altra presenza,
c’è un ragazzo seduto di fronte alla ragazza. Le
assomiglia moltissimo.
“ciao ,
sono Morgan Miller , siediti …”
Neville sorride,
si siede accanto a lui. La ragazza continua a guardare
fuori dal finestrino, poi si volta e gli sorride. Ha due occhi
incantevoli.
“Rose
Miller , piacere “
Neville si
strofina la mano sul mantello, poi gliela stringe.
“Neville
Paciok.”
Il treno intanto
continua il suo percorso senza intoppi. Poi accellera
nettamente. Saltano le luci che illumianno gli scompartimenti. Non
c’è più
elettricità . Dissenatori sopra il tetto. Neville corre
verso il vetro, vede
chiaramente la sagoma del suo ex insegnante di difesa,Lupin intervenire
. Una
strana signora dai capelli rosa gli guarda le spalle. Scendono tutti in
picchiata. Il dissenatore viene eliminato. Si sentono dei grossi botti
sopra il
tettuccio del treno. Sono lì sopra.
Ne
arriva un secondo. Ne compare un terzo e un quarto. Una forte botta
sulla
fiancata laterale del treno. Qualcuno dice di aver visto un dissenatore
schiantarcisi. Poi altre botte sul tettuccio. Lampi e zampilli di luce.
Gente
che grida. Paura, panico, terrore. Qualcuno sclera … Animali
argentei corrono
in cielo illuminando il volto di chi attonito guarda fuori dal vetro.
Lampi di
luce argentea ricadono come fuochi d’artificio seguendo la
gravità. Freddo, un
freddo glaciale. Sono tutti al buio, l’unica luce
è quella che proviene da
fuori. Quella degli incantesimi di difesa. Una scopa passa davanti al
finestrino dello scompartimento di Neville. Tiene in groppa Malocchio,
poi la
sagoma di un dissenatore. Le dita lunghissime come quelle di uno
scheletro, il
velo nero ondulante. Il treno sembra oscillare tra i binari. Schegge di
vetro
dappertutto. Le lampadine sono praticamente implose. Il treno corre,
segue le
rotaie. Un’altra botta alla fiancata. Il treno si sbilancia.
Rose comincia a
respirare discontinuamente. Morgan si alza, la fa coricare.
« Rose
va tutto bene “
Rose inizia a
strillare.
“no , no
, perché lo hai fatto ?
Perché ? Sei un
bastardo ! “
Morgan non sa
più che fare. Poi Rose sembra riprendere il controllo di
sé. Si mette seduta. Neville
non sa come
reagire.
« vado
a cercare dell’acqua… »
Esce dallo
scompartimento. Il vetro di una finestra del corridoio
esterno agli scompartimenti stessi
è
distrutto. Due scheggie lo colpiscono al viso. Sulla fiancata
c’è un grosso
buco. E’ stato fatto da un incantesimo di profusione.
Un’altra botta, un boato
dal tetto. Neville torna rapidamente indietro, i dissenatori vengono
cacciati .
Rose è stretta tra le braccia di Morgan. Neville le passa
una mano fra i
capelli. Non la conosce, ma gli fa molta pena. Il pericolo sembra
essere
passato .Rose singhiozza forte.
“sai,
Rose ed io abbiamo perso i genitori in un’incidente
d’auto. Lei
era con loro e è stata l’unica superstite. Buffo
no ? Maghi che muoiono
come babbani. I curatori non hanno potuto fare
nulla…”
Neville sorride
loro
« i
miei genitori invece… “
Ma poi ci ripensa,
non ha voglia di parlare dei suoi genitori.
« cosa ?
«
« sono
morti , già sono morti anche loro, io vivo con mia nonna.
“
Mente , ma non se
la sente di dire tutto della sua famiglia a quei due
nuovi. Rimangono in silenzio fino a quando il treno non si ferma alla
stazione
di Hogsmeade.
“grazie
Neville, sei stato gentilissimo, fatti vedere quei tagli sulla
faccia “
“non
preoccuparti non è niente… ci vediamo in giro per
la scuola …”
“si,
grazie . »
Rose stacca il
volto dal mantello di Morgan, lo guarda. E’ bellissima.
“grazie
Neville, ci vediamo a scuola. “
Scendono dal
treno. Neville appoggia due dita sui due tagli sul suo
volto. Cazzo quanto bruciano. Senza troppe cerimonie, vengono fatti
tornare
tutti al castello. Chissà che fine ha fatto
Harry…
*
Torniamo indetro
un’altra volta.
Sono tutti appena
entrati a castello. Draco si guarda intorno.Tutto
sommato è bello tornare a scuola, è bello tornare
e poter prendere per il culo
quell’idiota di un Potter. Ma in mezzo a tutta quella gente
si è perso. Dove minchia
sono spariti Tiger e Goyle ? Quegli incompetenti, pensa, non
sanno neanche
stare al mio passo. Poi qualcosa attira la sua attenzione. Una ragazza.
I
capelli scuri, gli occhi del colore del mare più limpido e
trasparente. E’
Ellen. Allora è così, è vero. Con
l’aiuto si Silente ha deciso di cambiare vita
e venire a Hogwarts eh ? Povera illusa, crede di essere al
sicuro. Si
volta, qualcuno gli ha toccato la spalla è Ron.
« cosa
vuoi Weasley ? «
“riunione
per i turini dei dormitori provvisori “
“che
palle … »
“paparino
non ti salverà dalle riunioni Malfoy “
Draco si zittisce,
irrigidisce i pugni. Non può menare Ron in mezzo a
tutta quella gente. Non può.
Lui e gli altri si
dirigono verso la sala insegnanti.Entrano. E’
illumiata da grandi candelabri. Un lampadario di cristallo illumina
tutta la
stanza. Un lungo tavolo è completamente a loro disposizione.
Hermione e Ron si
siedono alla destra. Di fronte a loro Malfoy e Parkinson. Entrano poi i
capiscuola. Per il Corvonero, Jodie Monroe. Per il Tassorosso, Klark
Gabriel.
Per il Grifondoro Maggie Jordan. Per Serpeverde Andrew Flitt. Arrivano
anche
gli altri prefetti. Tutti si siedono.
« siamo
qui «
Inizia Maggie
Jordan
“per
stabilire i turni per la vigilanza di stanotte. Come avete avuto
occasione di vedere, il numero degli iscritti è salito
rispetto agli ultimi
anni. Come se non bastasse, in seguito allo spiacevole attentato di
oggi
pomeriggio,non abbiamo potuto celebrare la cerimonia di apertura.
Domattina per
tutti noi sveglia alle sei. Dobbiamo preparare adeguatamente tutto nei
minimi
dettagli. Bisogna scrivere gli elenchi dei nuovi iscritti e registrare
entro
domani a mezzo giorno tutti i nomi dei presenti nelle varie camere.
“
“Io alle
sei non mi sveglio”
« Draco
non rompere «
“Io
rompo eccome, facciamo più tardi, otto meno venti.”
“Non ce
la faremo mai. Siamo in tanti è vero, ma gli studenti
semplici
sono quasi il doppio rispetto agli altri anni e dobbiamo, e ripeto
dobbiamo
fare in modo che le cose tornino in ordine al più presto.
“
Si discute
animatamente sull’orario. Alla fine si opta per le sette.
“il
signor Malfoy fa il figo anche quando non gioca a quidditch . Crede
di essere un cercatore anche quando è giù dal suo
pezzo di legno.”
“dobbiamo
decidere ora chi starà a pattugliare i dormitori provvisori.
Sono
in molti là dentro…”
“e’
una fossa comune , chissà che puzza “
“Malfoy,
quando hai concluso con le cagate, facci un fischio
okay ? “
“Ora che
ci penso, anche tu puzzi …”
Klark Gabriel
prende la parola interrompendo sul nascere la lite.
“per i
dormitori delle case, non c’è da preoccuparsi, vi
saranno gli
insegnanti, il problema sono quelli provvisori. Ho bisogno di almeno
due
volontari che controllino che quelle due sale non si trasformino in
bordelli…”
“io dico
che Malfoy è perfetto, avete visto tutti che carica ha sta
sera ? Io dico che non avrà problemi a stare
sveglio un po’ sta notte. “
Malfoy salta in
piedi .
« mettiamola
ai voti. «
Tutti o quasi
alzano la mano .
“Malfoy
e poi… Parkinson, tu che sei così vicina a Draco
non avrai
problemi…”
“Mi
oppongo ! «
Fa Flitt
“solo
perché sono di Serpeverde… “
“okay,
okay, allora mandiamo
Jodie… ti va ? “
“a me va
bene , non c’è problema…”
“benissimo
allora è deciso… «
« io
non voglio andare ! «
Obbietta Malfoy.
Poi ecco entrare la Mc Granitt.
“ragazzi
inizia la cena, ne riparlerete dopo, questa stanza sarà a
vostra
disposizione anche più tardi. “
Ognuno di loro
prende posto al proprio tavolo. C’è tanta gente,
bambinetti, ragazzi mai visti prima seduti a casaccio dove
c’è posto. Sveglia
alle sette e ronda notturna. Devono essere scemi… Pensa
Draco. Non ha nessuna
intenzione di accettare. Poi si volta verso il tavolo di Corvonero.
Ellen è
seduta laggiù e c’è pure suo cugino. Ci
penserà lui , ci penserà lui a farla
tornare dalla parte del Signore Oscuro. Lui. Finisce svelto di cenare. Fa in tempo a vedere
Potter e quella
Virginia Weasley uscire dal salone mano
nella mano seguiti a ruota dalla Granger che torna a tavola pochi
istanti dopo.
Da una pacca alla spalla di Pansy . Goyle si sta per gettare sulla
seconda
porzione di patate. Draco gli passa accanto
“ noi
andiamo ci vediamo più tardi … e piantala di
abbuffarti ! “
Finiscono di nuovo
nella sala insegnanti. Silente, che si era alzato
poco prima presiede la stanza. In breve sono di nuovo tutti radunati.
Le loro
spille brillano alla luce tremolante delle torce.
“La
professoressa Mc Granitt ha detto che c’erano dei problemi
“
“Signor
Preside, vogliono mandarmi a fare la ronda sta notte per poi
farmi svegliare alle sette ! “
“Malfoy
e Monroe domattina , dato che vigileranno sui dormitori
provvisori, potranno alzarsi alle sette e mezza. E con questo ho
conlcuso . “
« Problema
risolto Draco … »
“Insomma,
capirai che faccio io in mezz’ora in
più ? “
« Sogni… »
“Si,
meglio che me ne vada. “
Hermione e Ron
sghignazzano tra loro. Ogni tanto è giusto che anche
Malfoy faccia il suo dovere di prefetto, non può sempre
addossarlo agli altri.
Tutti si dileguano nei propri dormitori. Draco e Jodie seguono il
blocco di
nuovi arrivati che come un gregge di pecore si sposta dalla sala grande
ai
dormitori da poco allestiti. La Monroe
si ferma
davanti alle due porte, inizia a chiacchierare con alcune ragazze.
Spiega loro
come stiano le cose. Le intrattiene parlando della cerimonia di
smistamento che
le attende la mattina successiva. Draco la lascia perdere. Gli
è pure
antipatica quella… Poi eccola, vede Ellen accanto alla
finestra appena fuori
dalla porta del dormitorio femminile, la prende per un braccio, tenta
di
baciarla.
« Ellen… »
Lo sussurra con
dolcezza.Lei si gira in preda al panico. Non può essere
lui, ti prego Dio fa che non sia lui. Si volta e se lo trova davanti.
Draco.
“io…
Io mi chiamo Rose…”
“Ellen
che cazzo spari… Oh, fammi indovinare, il caro vecchio Albus
ti
ha dato un’altra identità eh ? Bene
starò al gioco…”
Le bacia la guancia
« sei
bellissima «
“vai
via… Io non ti conosco…”
Arriva Jodie.
“Malfoy
che fai ? L’hai sentita ? Non ti conosce,
piantala di
fare il deficiente se non vuoi che chiami Piton…”
Draco la guarda
torvo.
“va
bene, adesso hai vinto… “
se ne va lasciando
il posto a Morgan.
« grazie
… »
Dice a Jodie .
« di
niente “
*
Jesse sta tornando
nel dormitorio dopo cena. E’ sulla porta di quello
maschile quando vede un ragazzo biondo importunare una ragazza dai
capelli neri
appena fuori dalla porta del dormitorio femminile.
« Jesse
Peyron «
« Morgan
Miller »
« Rose
Miller… Piacere “
“Ho
notato che non avete stemma sulla divisa… Siete
nuovi… »
« Già
… »
Sopraggiungono
anche Kritsen e Taylor di ritorno dalla sala grande.
« Taylor
Peyron «
« Kristen
Zettleman «
Parlano tra di
loro. Kristen deve frequentare il quinto anno, il sesto
anno per Tay. Rose il quinto anche lei , Morgan e Jesse il settimo.
“Zettleman…
Non sei di qui vero ? “
« Sono
per metà finlandese. «
« Forte…”
Rimangono
lì. Davanti a quelle due porte. Sospesi tra i loro dormitori
e l’intera scuola. C’è
un’odore strano lì dentro.Di vecchio ma di
gradevole.
Fuori imperversa la tempesta. Con molta probabilità,
pioverà anche tutto
domani. Alle undici, la Monroe
prega di accomodarsi verso il proprio dormitorio. Maschi a sinistra e
femmine a
destra. Kristen e Rose si trovano due letti l’uno accanto
all’altro.
“in che
casa vorresti stare ? “
A Rose prende
l’angoscia
« non
ne ho idea…”
“a me
piacerebbero molto o Grifondoro o Tassorosso.”
“Io…
Non so proprio… Com’è la scuola
finlandese ? Hai studiato
lì ? “
“Si, poi
mio padre ha avuto un trasferimento al mio quarto anno di
studi e così siamo finiti a Drumstrang, ma dopo quello che
è successo ha
ritenuto che cambiassi di nuovo scuola. Pare che qui sia molto
più sicuro, per
via di Silente credo. “
“Non
è stato difficile continuare a cambiare ambiente ?
“
“Si, ma
poi ho trovato Jesse e Tay per cui, posso comunque reputarmi
fortunata. Tu ? “
“Studiavo
a Caldwell . E’ per purosangue al cento per cento, peggio di
Drumstrang. Voleva così mio padre. «
« Voleva ?
«
“E morto
quando ero piccola. Un… incidente stradale “
“Mi
dispiace… Ascolta,
conosco
due ragazze del Grifondoro, se riusciremo a passare in quella casa dopo
lo
smistamento, potremmo stare in camera con loro ti va ?”
“Va
bene… Va bene… per me fa uguale “
“Allora
in bocca al lupo per domattina. “
“Anche a
te… ‘notte “
“‘
notte.”
Kristen si
addormenta. I capelli biondi le circondano il viso. Gli
occhi celesti si chiudono delicatamente. E’ andata. Rose si
guarda intorno. In
quella stanza ci saranno almeno cinquanta brandine. Come può
dormire con tutto
quello che le passa per la testa ? Non può neppure
raggiungere Morgan
nell’altro dormitorio. Draco e Jodie la vedrebbero e non ha
voglia di castighi
dopo neppure ventiquattr’ore dall’arrivo. Chiude
gli occhi. E mentre le lacrime
le sgorgano da quegli occhi chiusi, in silenzio, infine raggiunge
Kristen.
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Capitolo 9 *** the cerimony ***
La scuola si
sveglia, si anima. C’è armonia, eccitazione ma
anche tranquillità per una notte passata al
sicuro, al caldo. Si sta
benissimo a Hogwarts. Benissimo. Piove ancora.
“potrebbe
andare avanti per tutta la settimana “
“cominciamo
bene …”
Hermione
è già sveglia da un pezzo. Tiene in mano una
lista completa
dei nomi dei nuovi arrivati divisi per età. Li legge tutti,
controllando che
non manchi nessuno. Quando ha tante cose da fare, Hermione, diventa
nevrastenica. Va su
e giù per la camera
come una tigre in gabbia. E’ nervosa.
“e devo
ancora finire l’elenco delle camere! “
“Ce la
farai senz’altro, ma dimmi, come mai Lavanda
e Calì non hanno
voluto stare in camera con noi ? “
“Io,
Lavanda e Calì non andiamo poi molto d’accordo.
Preferiscono stare
con due nuove e due perfette estranee piuttosto che con me. “
Hermione
scarabocchia un ultimo nome sulla pergamena.
“e non
ti da fastidio questo loro comportamento ?”
“no
perché anche io preferisco stare in camere con due estranee
piuttosto che con loro. “
Hermione posa la
piuma nel calamaio. Per lei è anche fin troppo tardi.
Deve scendere.
“Ginny,
alle otto, di sotto. “
“Comandi…”
Esce dalla camera.
Ginny sbircia fuori nel corridoio. Un sacco di
ragazze di Grifondoro gironzolano per le camere altrui. Curiosone fino
in fondo.
In verità, non sono visite di cortesia tra vicine di stanza.
Sono vere e
proprie intrusioni al fine di scroccare un sacchetto di biscotti alla
vicina di
camera. Quando Ginny riesce a ritrovare in quel casino la sua uniforme,
sono
già le otto. Scende di corsa in sala grande. Il portone
è chiuso e davanti a
quest’ultimo c’è una gran folla. Saluta
velocemente Kristen e gli altri con la
mano. La
Mc Granitt
sta facendo loro le sue più sentite raccomandazioni. Ginny
le sfreccia accanto
“signorina
Weasley lei è in ritardo “
“mi
scusi professoressa .”
Entra. Harry le ha tenuto un
posto accanto a lui. Indossano tutti il capello nero a punta. Sembrano
tante
formiche sedute ai tavoli, sotto gli stendardi delle quattro casate.
Ginny si
siede
“scusate
il ritardo “
“sei
arrivata appena in tempo, fra poco entrano…”
Detto questo, il
portone di legno e ottone si apre. Si sente solo il
rumore dell’acqua fuori che continua a scendere e a battere
sui vetri. Tutti
gli studenti osservano questo fiume di ragazzi che ora scorre tra i
tavoli di
Grifondro e Tassorosso. Qualcuno poi si decide. Inizia a battere le
mani. E’ il
primo. Tutti gli studenti in breve lo seguono applaudendo anche loro.
Laggiù,
infondo, dinanzi al tavolo degli insegnanti c’è
uno sgabello con un vecchio
cappello rattrappito e ricucito più volte. E’
sgualcito, consumato da tutte le
teste che l’hanno portato. Il branco di nuovi studenti, tutti
in divisa nera,
si dispone a semicerchio intorno allo sgabello. La professoressa Mc
Granitt è
in piedi su una piccola piattaforma rialzata. Sta aspettando che Albus
inizi il
suo discorso. La sala è illuminata da migliaia di candele
sospese a mezz’aria .
Il soffitto è anche oggi incantato. Ma su quel soffitto oggi
splende un debole
sole mattutino. Hermione sente una ragazzina dire qualcosa al suo
compagno.
“E’
per magia che il tetto assomiglia al cielo di fuori ! L’ho
letto in
Storia di Hogwarts “
Hermione sorride.
Un sacco di ricordi. Gli applausi cominciarono a
spegnersi.
“Benvenuti
alla cerimonia di smistamento. Colgo l’occasione per
augurare a tutti voi una buona permanenza in questa scuola e un buon
anno
scolastico. “
Partono altri
applausi, poi gli studenti seduti ai tavoli iniziano a
fissare il cappello in silenzio. I nuovi arrivati, fanno altrettanto.
Poi il
cappello si contrae. Uno strappo vicino al bordo si spalanca come una
bocca, e
lui comincia a cantare.
Forse pensate che
non son bello,
ma non giudicate
da quel che vedete
io ve lo giuro che
mi scappello
se uno
più bello ne troverete.
Potete tenervi le
vostre bombette
i vostri cilindri
lucidi e alteri,
son io quello che
al posto vi mette
e al mio confronto
gli altri son
zeri.
Non
c’è pensiero che nascondiate
che il mio potere
non sappia vedere,
quindi indossatemi
ed ascoltate
qual è
la casa in cui rimanere.
E’ forse
Grifondoro la vostra via,
culla dei
coraggiosi di cuore:
audacia, fegato,
cavalleria
fan di quel luogo
uno splendore.
O Forse
è a Tassorosso la vostra vita,
dove chi alberga
è giusto e leale:
qui la pazienza
regna infinita
e il duro lavoro
non è innaturale.
Oppure Corvonero,
il vecchio e il saggio,
se siete svegli e
pronti di mente,
ragione e sapienza
qui trovan linguaggio
che si
confà a simile gente.
O forse a
Serpeverde, ragazzi miei,
voi troverete gli
amici migliori
quei tipi astuti e
affatto babbei
che qui
raggiungono fini ed onori!
Venite dunque e
senza paure
E mettetemi in
capo all’istante
Con me sarete in
mani sicure
Perché
io sono un Cappello Parlante.
La canzone
prosegue…
Un tempo
quand’ero assai nuovo berretto
e Hogwarts neonata
acquistava rispetto,
i gran fondatori
del nobil maniero
sortivan tra loro
un patto sincero:
divisi giammai
uniti in eterno
per crescere in
spirito sano e fraterno
la scuola di maghi
migliore del mondo,
per dare ad ognuno
un sapere profondo.
“
insieme insegnare, vicini restare!” ,
il motto
riuscì i quattro amici a legare:
perché
mai vi fu sodalizio più vero
che tra Tassorosso
e il fier Corvonero,
e tra Serpeverde e
messer Grifondoro
l’unione
era salda, l’affetto un ristoro.
Ma poi cosa
accadde , che cosa andò storto
per rendere a tale
amicizia gran torto ?
Io c’ero
e ahimè qui vi posso narrare
com’è
che il legame finì per errare.
Fu che Serpeverde
così proclamò:
“ di
antico linguaggio studenti vorrò”
E il fier
Corvonero si disse sicuro:
“ io
stimerò sol l’intelletto più
puro”.
E poi Grifondoro:
“
darò gran vantaggio a chi compie imprese di vero
coraggio”.
E ancor
Tassorosso:
“
sarà l’uguaglianza il mio insegnamento la sana
sostanza”.
Fu scarso il
conflitto all’inizio , perché
ciascuno
dei quattro aveva per
sé
un luogo in cui
solo i pupilli ospitare,
e a loro soltanto
la scienza insegnare.
Così
Serpeverde prescelse diletti
di nobile sangue ,
in astuzia provetti,
e chi mente acuta
e sensibile aveva
dal fier Corvonero
ricetto otteneva,
e i più
coraggiosi, i più audaci, i più fieri con Sir
Grifondoro
marciavano alteri,
e poi Tassorosso e
i restanti accettava,
sì
Tosca la buona a sé li chiamava.
Allora le Case
vivevano in pace,
il patto era
saldo, il ricordo a noi piace.
E Hogwarts
cresceva in intatta armonia,
e a lungo , per
anni regnò l’allegria.
Ma poi la
discordia tra noi s’insinuò
e i nostri difetti
maligna sfruttò.
Le Case che con
profondissimo ardore
reggevan di
Hogwarts l’onore
mutarono in fiere
nemiche giurate
e si
fronteggiaron, d’orgoglio malate.
Sembrò
che la scuola dovesse crollare,
amico ed amico
volevan lottare.
E infine quel
tetro mattino si alzò
che Sal Serpeverde
di qui se ne andò.
La disputa ardente
tra gli altri cessava
ma le Case divise
purtroppo lasciava,
né
furon mai più solidali da che
i lor fondatori
rimasero in tre.
E adesso il
Cappello Parlante vi appella
e certo sapete
qual è la novella
che a voi tutti
quanti annunciare dovrò:
ma sì
nelle case io vi smisterò.
Però
questa volta è un anno speciale,
vi dico qualcosa
ch’è senza l’uguale:
e dunque, vi
prego, attenti ascoltate
e del mio
messaggio tesoro ora fate.
Mi dispiace
dividervi, ma è mio dovere :
eppure una cosa
pavento sapere.
Non so se sia
utile voi separare:
la fine che temo
potrà avvicinare.
Scrutate i
pericoli, i segni leggete,
la storia
v’insegna, su, non ripetete
l’errore
commesso nel nostro passato.
Adesso su Hogwarts
sinistro è calato
un grande
pericolo, un cupo nemico
l’assedia
da fuori, pericolo antico.
Uniti e compatti
resister dobbiamo
se il crollo di
Hogwarts veder non vogliamo.
Io qui ve
l’ho detto, avvertiti vi ho…
E lo Smistamento
or comincerò.
Ma il cappello poi
pare assumere un’espressione accigliata e
seria. E prosegue
con un’altra canzone,
quella intonata all’inizio dell’anno precedente.
Qualcuno sbuffa. Tre canzoni
sembrerebbero eccessive ma …
Questo ho cantato
per più d’una generazione
e ora sta a voi
apprendere la lezione.
Che Hogwarts
rimanga unita in tutti i momenti
perché
il male che di fuori cresce , mai ci spaventi.
E ora ascoltate
quest’altra canzone,
prendete posizione
e uniti rimanete
così
che non ci sarà sconfitta
per cui voi perirete.
Insiem combattiamo
per il bene comune,
perché
della nostra speranza v’è più di un
barlume
in amicizia e
alleanza ora tutti miglioriamo,
perché
un giorno può darsi dimostrarle dobbiamo.
L’Oscuro
è risorto ma col
coraggio di Grifondoro lottiamo
con
l’astuzia di Serpeverde che tanto noi amiamo
con
l’intelletto di Corvonero tentiamo
e con la pazienza
di Tassorosso ricostruiamo.
Cupa
l’era , vivace il nostro spirito
che mai finisca
della gioia il rito.
Il tempo
è duro, le divisioni in atto
ma un unico cuore
va certo qui fatto.
Mangiamorte e
dissenatori ,
tentan di far
cadere i sentimenti e gli amori
ci ruban perfino
glorie e valori.
Ripetitivo lo so
vi sembrerò,
ma capite bene che
anche io paura ho.
Che questa magia
possa finire ,
e che la fine
scenda all’imbrunire .
Ma allor coraggio,
brandite le bacchette ,
e se messi alle
strette,
ricordate di
Hogwarts i tempi d’oro
e con loro ,
ricordate i
momenti più belli,
sarete invincibili
se penserete a quelli.
Nuova forza
acquisterete,
e alla vittoria
ragazzi miei condurrete.
Un boato sarebbe
dire poco. Esplose qualcosa in quella sala. In tutti
si anima una strana fiamma. Qualcosa di inverosimile. Fantastico ,
unico …
Qualcosa di potente.
L’intera
sala fa parte di un fragoroso applauso tanto che Silente
dovette alzarsi in piedi per riportare ordine e silenzio in sala .
“inizieremo
con gli studenti che devono frequentare il primo anno “
La Mc Granitt
srotola la pergamena. Hermione lancia un’occhiata a Ginny.
“sai,
l’ho scritta tutta io ! “
Ginny le sorride.
Hermione è proprio forte. La Mc Granitt
prende la
parola.
“Anad
Alyssa “
Una ragazzina
magra, con braccia scheletriche e un viso smunto e
pallido, si siede intimorita sullo sgabello. Trema un istante quando il
cappello le prende vita sulla testa.
“Tassorosso”
Una fiammata di
scintille arancioni e sul petto della ragazzina compare
lo stemma con il tasso. Applausi, mentre la ragazzina va a sedersi al
suo
tavolo.
“Bonnie
Chuck “
“Bonnie
Hilda “
“Serpeverde“
Una scarica di
scintille verdi, seguite da un vociare dall’estrema
sinistra della sala.
“Chang
Jamie-Lang “
“Corvonero
“
La ragazzina
cinese corre a sedersi accanto a Cho e la stringe forte in
un abbraccio. Certe cerimonie, certe tradizioni, ti fanno ricordare.
Harry
ricorda quando è toccato a lui sedersi lì.
Com’era piccolo, com’era innocente,
com’era già segnato dal destino senza saperlo.
“Duwayne
April “
“Grifondoro”
Esplodono altri
boati, grida e applausi di incitamento.
“Murfin
Enry”
“Grifondoro
“
La cerimonia
prosegue. Hermione poi si volta verso la porta grande
della sala. Lì, sull’uscio, un gruppetto di
giornalisti scatta ogni tanto delle
foto prendendo nota su una pergamena.
“i
giornalisti, sempre a cuoriosare…”
dice Ron
sorridendo.
“sempre
i soliti…”
Commenta Harry.
Guardano tutti i volti dei nuovi studenti. Leggono nei
loro gesti, nei loro movimenti, una sorta di trepidazione, di
fantastica e
dolce esasperazione. Ginny prende la mano di Harry. Si stringono. Ginny
si
volta. Harry ha il mento poco più in alto della sua spalla.
“è
sempre emozionante vedere questa cerimonia…”
Harry abbassa lo
sguardo, verso quella ragazza, verso quella testolina
rossa. Lei si trova a pochi centimetri di distanza dalla bocca di
Harry. Gli
bacia le labbra per poi voltarsi. Il cuore le batte come un tamburo
suonato da
un frenetico batterista. Harry è il batterista del suo
cuore. Che fine ha fatto
la profezia ? Che fine ha fatto tutto il dolore per la morte di Sirius
? Non è
scomparso, no di certo, solo Harry, per un attimo ha relegato tutti
questi
avvenimenti in un angolo della sua anima. Al centro dei suoi pensieri,
per
questo istante, per questo frammento di eternità,
c’è Ginny.
“È
emozionante “
Fa lui
“La
cerimonia ? “
“Anche
il resto. “
Harry sorride. Le
tiene ancora la mano. E’ stupendo tenere un pezzetto
di Ginny con sé. Ron lo guarda e gli ammicca.
“sono
scomodissimo…”
Borbotta. Harry
gli sorride e con la mano libera gli lancia contro
qualche grossa briciola di pane. Sa bene a cosa Ron si riferisca con
quell’affermazione.
“Zero
Jason”
“Serpeverde”
L’ultimo
nome, l’ultimo scintillio sul petto. E’ la volta di
quelli del
secondo anno. Ron vede, in quella piccola folla di ragazzini un
po’ più alti
dei precedenti, un ragazzino dai capelli rossicci, più
piccolo rispetto ai
coetanei. Ha una divisa scolorita, deve essere di seconda mano. Tanti
ricordi
compaiono come lucciole nella sua testa. Ecco comparire dalla porta
grande, a
creare scompiglio anche i fantasmi; c’è
Sir.Nicholas, il Barone Sanguinario, il
Frate Grasso. Passano attraverso i giornalisti. Questi iniziano a
lamentarsi.
“là
in fondo, fantasmi, un po’ di calma…”
Sir. Nicholas si
avvicina a Harry.
“vorrei
vedere Silente bloccato in un limbo per colpa di un cretino di
un Polgretist…”
La cerimonia
riprende. I giornalisti sembrano essersi per così dire
rimessi in sesto dopo il passaggio dei fantasmi. Questi,
silenziosamente
cominciano a fluttuare con le loro auree argentee per
l’intera sala. Ogni tanto
si scontrano tra di loro spostati dalle correnti d’aria, si
passano attraverso
senza dire nulla . Sono quasi le dieci. Questa cerimonia è
veramente lunga.
Qualcuno dal tavolo di Serpeverde sbadiglia. Gli studenti cominciano ad
annoiarsi. I nuovi arrivati sono troppi per i loro gusti. Il terzo
anno. Un
ragazzino dai capelli neri e con un paio di occhiali, sembra parecchio
preoccupato. Poi guarda inavvertitamente verso Harry. Gli sorride.
Harry
ricambia il sorriso di quel suo piccolo alter ego. Anche lui era
preoccupato
quando dovette infilarsi quel cappello. Poi il quarto ed il quinto.
Hermione
vede Kristen sedersi sullo sgabello. E’ visibilmente agitata.
“Grifondoro”
Battono tutti le
mani. Kristen corre verso Hermione. Lei le fa posto.
Un cinque ben assestato contro la mano di Ginny, uno contro quella di
Ron.
“sbaglio
o i tavoli sono più lunghi degli scorsi anni ?”
fa Neville poco
più in là
“Silente
sa adattare ogni cosa alle sue esigenze… “
Poi, la Mc Granitt
chiama un altro nome.
“Rose
Miller “
Una ragazza, dai
capelli scuri, si avvicina con passo incerto verso il
cappello. Assomiglia terribilmente alla ragazza del sogno. Rose si
volta, si
siede. Harry riduce gli occhi a due fessure. No, non può
essere lei …
“Ron ,
quella ragazza …”
“Si,
è carina vero ? …”
“Ma no
Ron , quella ragazza assomiglia a quella del mio
sogno…”
“Dici
davvero ? Pensi che sia lei ? “
“Da qui
è difficile, ma mi sembra le assomigli …
“
“Cosa
facciamo ? “
“Aspetta,
ora la smistano…”
Rimangono in
silenzio.
“Non si
può negare il proprio sangue… Quindi Serpeverde.
“
Harry guarda la
ragazza levarsi il cappello . E’ una lacrima quella che
scende sul suo volto? Non lo sa, è tropo lontana, forse,
pensa, è solo un
bagliore riflesso. Ancora nomi di persone sconosciute. Harry tiene
d’occhio
Rose dal suo tavolo. Poi Ginny lo distrae dalle sue preoccupazioni
riguardo
quella ragazza. Gli posa una mano sulla guancia.
“Harry ?
“
“Nnnhh
?”
“Non ti
preoccupare, avrai tutto il tempo di indagare…”
Harry le stringe
la mano. Forse ha ragione, pensa, è inutile
preoccuparsi ora. Dopo cercherà di parlare con quella
ragazza e verificare se
sia proprio lei quella che ha visto in sogno.
“comunque,
sono gelosa “
Fa Ginny
“perché
?”
“perché
quella te la sogni fin di notte …”
“ma con
te ci provo da un mese… C’è differenza
“
“signor
Potter, lei lo scorso anno non era così sfacciato.”
“gli
eventi cambiano le persone… Non ti piaccio così ?
Un po’ più
deciso ? “
Ginny non
risponde, gli bacia le labbra ancora. Non gliene frega niente
del fatto che molti ora stiano guardando da quella parte. Che vedano
tutti chi
se ne importa. Harry le piace davvero. La batteria del suo cuore nel
frattempo
riprende il ritmo più sfrenato che conosca.
“sesto
anno “
Informa la Mc Granitt.
Perfino i giornalisti sembrano stufi di quella
monotona cerimonia. Fortunatamente per il sesto anno sono solo in tre.
“Mc
William Ronda”
“Corvonero
“
“Hebert
Jennifer “
“Tassorosso
“
“Peyron
Taylor “
“Tassorosso”
Tay si avvicina
verso il tavolo. Trova posto. Poi, dopo aver tanto
atteso, finalmente, il settimo anno. Soltanto cinque persone.
“Eduardo
Josè “
“Corvonero”
“Hazel
Georgina “
“Serpeverde
“
“Miller
Morgan”
Harry allunga il
collo. Quello deve essere il fratello…
“ Tassorosso
“
“Nhorter
Derek”
“Corvonero
“
“Peyron
Jesse”
“Grifondoro”
Battono tutti le
mani, tranne Ginny ed Harry che di mani libere ne
hanno solamente una a testa. Jesse si siede accanto a Kristen. Si
abbracciano,
lei gli bacia una guancia…
“che
fortuna, siamo nella stessa casa…”
Poi, cercano con
lo sguardo Taylor. Lo vedono e lo salutano con la
mano. Sembra soddisfatto anche se i suoi due migliori amici stanno in
una
casata differente.
“e con
questo miei cari ragazzi , ora vi congedo. Ricordo a tutti voi
che il pranzo è alle ore 13 e trenta e che potrete trovare
affissi nelle
bacheche della vostra casa di appartenenza, gli orari delle lezioni che
incominceranno domattina alle otto e trenta.”
Hermione
alzò la mano.
“scusi
professor Silente ? “
Tutti si voltarono
verso di lei. Hermione non ci fece caso, infondo,
solo circa duecento persone la stavano fissando…
“dica
signorina Granger “
“chi
sarà il nostro nuovo insegnante di difesa, se è
lecito chiederlo ?
“
“ah, me
ne stavo quasi scordando. Il vostro nuovo insegnante di difesa,
signorina Granger… Sarò proprio io. “
Qualcuno batte per
primo le mani. Che sia il temerario di prima ? Tutti
lo seguono e applaudono con lui. Silente fa un veloce inchino.
“ un
ultimo messaggio per voi nuovi studenti. I bagagli e i vostri
affetti personali, sono già nei vostri dormitori. Informate
il prefetto della
vostra casa dei nomi delle persone con le quali volete condividere la
camera. E
ora andate miei cari, arrivederci all’ora di
pranzo.”
Silente si siede
per un attimo, beve un sorso d’acqua dal calice
d’oro
davanti a lui. Ora e’ pronto per dedicarsi ai giornalisti. Li
conduce nel suo
ufficio. Concederà un’intervista riguardo
l’attentato al treno del giorno
prima. Hermione e Ron si alzano in piedi. Tirano fuori dalle tasche,
pergamena
e stilo, sono pronti per annotare i nomi e per registrare
successivamente il
tutto per garantire un perfetto ordine
“Prefetti
del Grifondoro !”
La sala si riempie
di rumore, biro che scrivono, pergamene che si
srotolano, panche spostate , gente che grida il proprio nome e quello
dei suoi
compagni di stanza.
“ci
vediamo in sala di ritrovo fra un po’.”
Harry , tiene
Ginny per mano, si dileguano insieme fuori da
quell’assurdo casino.
“per le
due di oggi pomeriggio sarà tutto a posto…
Hermione è brava in
queste cose un po’ burocratiche.”
“quasi
mi dimentico, dov’è quella Rose Miller ?”
“eh dai
Harry…”
Ginny lo guarda
con occhi supplicanti.
“non
adesso per favore “
Harry guarda
dubbioso verso la porta del salone grande dal quale è
appena fuggito via. Non sa cosa deve fare. Poi abbassa lo sguardo verso
Ginny.
Non può dirle di no. Le lascia un bacio sul naso.
“dove
vuoi andare ? “
“alla
torre del Grifondoro, ho voglia di starmene un po’
lì…”
Tuona forte.
Salgono le scale, si ritrovano davanti la signora in rosa.
“cavallette
“
“entrate
prego …”
“perché
credi che abbiano messo come parola d’ordine cavallette ?
“
“perché
quel giorno Silente aveva voglia di saltellare…”
Harry sorride.
Ginny può essere la cura per i suoi mali.
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Capitolo 10 *** you are heartless ***
Rose è
in camera sua. Ha per compagne di stanza una
certa Pansy Parkinson e una certa Millicent Bulstrode. Le sono
abbastanza
antipatiche. Peccato che non abbia trovato di meglio con cui
condividere la
stanza. Scende in sala di ritrovo appena terminato di disfare le
valigie. Si
siede sul divano. Ha un gran mal di testa .
“Rose
sei stanca ?”
Si volta , Draco
le si siede accanto
“ciao
Draco …”
“allora
? Sei stanca ?”
“si,
parecchio”
Rose lo guarda.
E’ ancora più bello dell’ultima volta
che l’ha visto.
Quella volta, lo scorso anno, prima che i suoi… Lo guarda.
Con lui non sa che
fare. Fidarsi ? Eppure lui è ancora un Mangiamorte. O non
fidarsi ? E Lasciare
che quello che c’era fra loro scivoli via ? Lo guarda. Draco
è sempre rimasto
con lei. In quest’anno che sono stati divisi, lui da che
parte avrà deciso di
stare ? Non ne ha idea. Sa solo che infondo è felice di
vederlo e che del
resto, non gliene importa poi tanto. Per lei adesso conta riaverlo
lì sul
divano.
“andiamo
a fare un giro ?”
“dove
?”
“in
camera mia”
Rose lo segue.
Sono soli in camera. Draco chiude la porta a chiave.
Rose lo osserva impensierita da quel gesto. Poi va verso di lui. Lo
abbraccia
forte. Non gli interessa se Draco con molta probabilità la
riporterà da
Voldemort, non gliene frega niente per il momento. Lo stringe. Lui
l’abbraccia.
“mi sei
mancato tanto
Sussurra
all’orecchio.
“anche
tu mi sei mancata … Ellen”"
Rose scioglie
l’abbraccio. Lo guarda. In quel momento si ritrova a
pregare. Ti prego Dio, fa che non mi voglia male, fa che non stia
fingendo.
Chissà se Dio ascolta anche le richieste degli ex
Mangiamorte, di quelle
persone che ne hanno uccise tante altre.
“perché
piangevi alla cerimonia ?”
“io non
piangevo…”
“Ellen
ti ho vista …”
Draco la stringe
forte
“io non
volevo finire a Serpeverde…”
“perché
in questa casa ci stanno i bastardi come me ? Perché questa
è
la tana dei cattivi ? La fossa dei serpenti…”
Rose lo guarda.
Avrebbe tanto voluto finire in un’altra casa. I
migliori discendenti delle forze del male, sono stati dei Serpeverde.
Forse ,
pensa Rose, non sono cambiata poi così tanto.
“è
perché ce l’hai nel sangue. La tua mente
è cambiata, ma il tuo cuore
è quello di un tempo amore mio …”
“no ,
non è vero… Io … Io non volevo essere
qui…”
“tu
volevi stare con me”
“no
… Io… Draco smettila.”
Rose lo caccia
via. Draco finisce con le spalle contro la porta. Rose
lo guarda preoccupata.
“ti ho
fatto male ?”
“no ,
direi di no”
Rose torna verso
di lui .
“non
voglio parlarne ti prego… Ti prego, se mi vuoi bene, non
parlarmene ora…”
Draco le lascia
una scia di baci lungo il collo. Geme per un attimo.
“Draco
…”
“Ellen
?”
“Non
posso… Scusami…”
Fa spostare Draco
dalla porta, gira la chiave nella toppa, esce in
corridoio. Draco le afferra il polso.
“tornerai
con me è una promessa”
“una
minaccia direi …”
“entrambe…
Te lo prometto”
“…
forse un giorno mi fiderò ancora di te
…”
“lo
farai “
Rose scappa via
lungo le scale a chiocciola. Cosa deve fare? Cosa deve
fare ? Morgan, lui può darle una mano, infondo è
l’unica persona a cui può
affidarsi. Esce dalla torre, corre verso quella del Tassorosso. Draco
intanto
si accuccia fuori dalla porta di camera sua. Si accende una sigaretta.
“non le
piacciono le tue idee riguardo il Signore Oscuro eh ?”
Pansy si siede
accanto a lui
“le
passerà, si ricorderà chi è realmente,
non si può voltare le spalle
al proprio passato…”
Pansy sorride. Si
avvicina a Draco, gli passa una mano tra i capelli
,tenta di baciarlo.
“che
cazzo fai ?”
“io ho
le tue stesse idee almeno…”
“stronzate,
io amo lei e lei soltanto, stammi su da dosso Pansy, non
mettermi nei casini … tra noi è finita da un
pezzo… io ho sempre amato lei …
smettila “
Pansy si alza
inviperita. Se ne va verso il piano di sotto lasciando
Draco ad un ultimo tiro. Draco sospira. Farà di tutto per
riaverla. E per farla
riavere a Voldemort. Per poterla stringere di nuovo. Per un bacio di
Ellen
potrebbe fare ogni cosa.
|
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Capitolo 11 *** my prayer ***
Ginny esce dalla
sua classe. Vede Harry infondo al
corridoio. Appioppa in mano a una sua compagna i suoi libri.
“tu
comincia ad andare “
Dice e
s’incammina verso di lui. Harry la vede camminare di fronte a
lui. Si avvicinano. Si avvicinano. Si avvicinano.
“ciao
“
Ginny allarga le
braccia, Harry si china, le cinge la vita, lei il
collo. Appoggia il mento sulla spalla di lui, si abbracciano forte.
Harry
chiude gli occhi per un attimo. Se la stringe così, le sue
orecchie non sentono
più il rumore, il casino che li circonda. Se la stringe
così, si sente
tranquillo, rilassato, come un bambino nel grembo di sua madre.
Ovattato e al
sicuro. Non ha ansie , né angosce. Potrebbe anche
addormentarsi in quella
posizione, con Ginny che gli accarezza i capelli e la nuca. Poi Ginny
lo
lascia. Lui riapre gli occhi, se la trova a un palmo dal naso. Gli
occhi chiari
che le brillano, i capelli rossi le ondeggiano.
“qualcosa
non va ? “
“no, per
adesso va tutto come deve andare. “
Harry sorride
dolcemente.
“ci
vediamo dopo ? “
“era
sotto inteso credo…”
Si separano. Per
la prima volta, a Harry si contorcono le viscere nel
vederla andare via. Un saltello nella pancia come se ci volassero
dentro mille
e mille boccini.
“eh
l’amour “
“ma
smettila !”
*
Rose è
da sola in aula. E’ rimasta ultima. La Mc Granitt
è appena
uscita quando sulla porta compare Draco. Tuona forte. Si volta e lo
vede
appoggiato alla porta stessa. Lo fissa, lui cammina verso di lei.
“ti
cercavo “
“lo
immaginavo… “
Draco
l’abbraccia. Rose rimane immobile
“Ellen ,
torniamo insieme, quelli di una volta, saremo i signori del
mondo “
“No…
Voldemort sarà il signore del mondo, noi saremo solo le sue
pedine
e a guerra finita, saremo morti perché non gli serviremo
più. “
“Ma io e
te … Ellen , lo sai bene anche tu …”
“Smettila
Draco . Non posso, io ho cambiato vita , non voglio più
avere
niente a che fare e non intendo servire Voldemort. Io non sono
un’arma non ho
questi gran poteri che lui ritiene possegga… “
“Eccome
se li hai…e lo sai anche tu… E’ il tuo
destino . “
“No ,
non è vero, io non sono cattiva Draco “
“E
allora tutte quelle persone che hai fatto fuori ? Quella non era
cattiveria ? “
Rose apre la mano.
Uno schiaffo lo colpisce in pieno viso. Alza gli
occhi. Sta piangendo. Lo abbraccia forte.
“ti
supplico, basta … “
Draco la stringe
“basta
Draco , basta, non ce la faccio più. Come puoi essere
così con
me ? “
“dico
solo come stanno le cose “
“le cose
stanno così. Io non sono più la Ellen
di un tempo chiaro ? “
Rose fa per
andarsene , gli volta le spalle, è alla porta.
“quindi
non c’è più niente tra noi ? “
Si volta , lo
fissa. Un lampo illumina la stanza, gli occhi di Draco
sembrano più luminosi. Fanno paura. Lei lo guarda con tutta
la disperazione che
ha ancora dentro di lei.
“cerca
di capirmi, io non posso proprio …”
Draco la rincorre,
le afferra un polso.
“io ti
amo “
“se mi
amassi veramente, allora mi lasceresti fare quello che voglio e
la smetteresti di rompermi i coglioni , tanto da Voldemort non ci torno
comunque. “
Draco molla la
presa, la lascia andare.
“Scusami…
“
“ Ellen
, ascoltami, io sto usando soltanto le buone maniere con te,
ma se non accetti,
ti faranno del male “
“chi ?
“
“gli
altri Mangiamorte “
“sono
tutti ad Azkabam … “
“non
tutti , quelli fuori intendo… stanno radunando un esercito,
sarà
micidiale “
“non mi
faranno niente, io ora sono con Silente, vedrai che non succede
nulla … E ora scusami, sono in ritardo per la mia lezione.
“
Draco
l’afferra un ultima volta la fa girare velocemente, le lascia
un
bacio sfuggente sulle labbra. Rose lo ferma. Poi l’abbraccia
con tutta la forza
che possiede. Poi gli accarezza una guancia .Draco sorride appena, le
prende la
mano. Lei scivola via. Come ha sempre fatto. Come può far
per legarla a sé ?
Come può riuscirci ?
*
Piove di continuo.
E’ quasi l’una meno venti. Ginny è quasi completamente
fradicia. Harry la sta
aspettando fuori dalla porta della sala da pranzo. Quando la vede
arrivare
sorride.
“ma
cos’hai affrontato ? Una lezione o un uragano ? “
“praticamente
tutti e due… “
Gli bacia una
guancia. Harry si asciuga con una manica .
“sei
tutta un’acqua…”
“quando
devi attraversare il cortile perché quel cretino di Gazza si
scorda di aprire il portone sud … “
Harry sorride. Le
accarezza i capelli bagnati.
“cosa
facciamo ? Vuoi cambiarti, vuoi andare subito a mangiare …
“
“no , no
…”
Ginny gli mette le
braccia intorno alla vita. Lo guarda dritto negli
occhi. Tuona. Tuona di nuovo. Si dirigono verso un’aula .
Harry si siede su un
banco. Ginny è davanti a lui. Sono mano nella mano. Stanno
in silenzio a
giocare con le proprie dita.
“come
stai ? “
“così
così “
“pensi
ancora alla profezia vero ?”
“è
che è davvero stancante avere così tanti pensieri
per la testa. Ho
come l’impressione che mi stia per scoppiare il cervello. Vorrei stare tranquillo
anche solo un paio di
giorni ma qui, coi tempi che corrono è impossibile.
“
Ginny si appoggia
al suo petto.
“mi
dispiace che ti vada tutto così male… Vorrei
aiutarti Harry “
“ma tu
già mi aiuti …”
Ginny lo guarda
con aria intenerita.
“come ?
“
“dai che
lo sai …”
Ginny sorride. Lo
abbraccia
“grazie
… Grazie … “
“grazie
a te “
Ginny sorride
ancora. E’ lusingata di poter contare tanto per Harry.
E’
contenta di poterlo aiutare in questo modo.
Harry la guarda. Si china un po’ verso di lei.
Si lasciano un
piccolissimo bacio sulle labbra.
“Provo
questo sentimento per te da così tanto tempo Harry
… “
silenzio
“tu cosa
senti ? “
“che non
ho mai provato niente di simile per nessuno … “
Harry si china
ancora un po’. Le sue braccia finiscono per cingere
Ginny. Ginny alza gli occhi. Quant’è bello Harry.
Fa scivolare le sue mani
dietro la nuca di lui, gioca con i suoi capelli. Con i suoi capelli
tutto fuor
che ordinati .
“voglio
un tuo bacio
“
Fa Harry veloce
“cosa ?
“
Non da il tempo a
Ginny di dire altro … Si baciano. E ora hanno tutti e
due in corpo quel batterista, quell’esaltato che suona i
cuori come fossero
tamburi da guerra. E’ la cosa più dolce. Ma ora
Harry sente scorrere nel sangue
una nuova angoscia. Non può permettere che Voldemort lo
porti via da lei. Ora
più che mai , vuole vivere, vuole combattere questa guerra
in arrivo ...
Voldemort non lo avrà mai . Per non lasciarla.
Perché lei è davvero il miracolo
che aspettava.
***
eccomi di nuovo qui. ringrazio sentitamente la mia unica e sola commentatrice , grazie cara ! :) e ringrazio anticipatamente coloro che si decidessero a scrivermi due righe. ad ogni modo vi sbaciucchio tutti ! ;) ciauzzz ! |
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Capitolo 12 *** meeting you ***
Nebbia. Mattinata
terribilmente umida. Come una cortina
di fumo nebbia tutt’intorno al castello, densa come latte,
delicata sulla
pelle, fredda.
“Avete
sentito la novità ? Harry
Potter si è fatto la Weasley
! “
“Harry
Potter ? “
Fa Rose trasalendo
dal divanetto accanto al camino . Draco dal suo lato
sinistro le da risposta …
“si
tesoro, quel Potter , quello
a cui, se fossi ancora
dalla
nostra parte, avresti dovuto contribuire all’annientamento
… “
“Harry
Potter … “
*
E’
ancora presto. Il lago è immobile, poche
lievi e sottili onde gelide e delicate si infrangono sulla spiaggia di
ciottoli. Vento proveniente dal cuore del lago, prende
velocità sfiorando i
picchi delle montagne e delle cime dei pini. Loro sono lì.
Imbacuccati nelle
loro felpe, nei loro jeans . La divisa riposa ancora nelle loro camere.
Oramai
non sono più dei ragazzini. Camminano con passo veloce nel
parco. Fa troppo
freddo per proseguire la passeggiata, meglio rimanere in sala di
ritrovo ad
aspettare che la domenica finisca, al caldo delle fiamme del camino, a
gustarsi
l’odore della legna che brucia. Salgono mano nella mano le
scale, si ristorano
immediatamente, nelle loro ossa penetra il calore del castello. Ginny
si sporge
verso di lui, lo tira per il braccio, lui si abbassa, lei gli bacia la
bocca.
Ed Harry rimane lì sorridentemente ingenuo non sa che dietro
l’angolo c’è Cho.
“ciao Harry “
“ciao Cho…”
Harry non sa cosa
dire. Da quanto tempo è lì ? Cosa ha visto ? Ma
soprattutto , a Harry importa
che lei abbia visto tutto?
“come sono andate
le vacanze ?
“
Domanda del cazzo.
Come crede ci si senta dopo la scomparsa prematura di Sirius ? E lei
come sta ?
Pensa ancora a Cedric ?
“come vuoi che
siano andate ? Peggio degli altri anni “
Ginny gli pianta le
unghie nella carne della mano. Lei non è il peggio.
“certo, solo sotto
alcuni aspetti … Tu ? “
“abbastanza bene …
Facciamo anche quest’anno l’ ES ?”
“non saprei, credo
… non so … dovremmo sentire gli
altri…”
“fammi sapere …
Ciao”
Harry e Ginny la
salutano poi la seguono con lo sguardo fino a quando non scompare
infondo alle
scale, diretta chissà dove e chissà da chi.
Ginny ora lo fissa.
“beh ? “
“beh cosa ? “
“beh, la tua ex
ragazza ti ha appena parlato dopo tre mesi di silenzio e tu non dici
niente ? “
“cosa dovrei dire ?”
“non lo so “
“e comunque non
eravamo proprio insieme… “
“ma ci siete andati
“
“anche io e te ci
siamo andati “
“cosa provi per lei
? “
“niente , cioè,
diciamo che è una mia amica “
“e io ? “
“tu sei la mia
ragazza è diversissimo ! Sei gelosa ? “
“no, figurati . “
Harry sorride.
Chissà se Sirius aveva la ragazza ai tempi del liceo. Non
gliel’ha mai chiesto.
Chissà se era mai stato innamorato di qualcuna. Sono
così tante le cose che
Harry non conosceva di lui. Come ha fatto Sirius a pensare che Harry
potesse
vivere senza conoscere le risposte a questi stupidi interrogativi ?
Perché
Sirius gli voleva così bene da sacrificarsi correndo in suo
aiuto ? Che cos’è
il bene infondo e perché si vuole bene a una persona ? Da
cosa dipende ? Poi
guarda Ginny che cammina al suo fianco. Lui le vuole bene punto e stop.
Non c’è
un motivo per cui si vuole bene a una persona. Gliene si vuole
perché è lei
perché è fatta così . E Harry capisce.
E’ qualcosa di incondizionato, di
naturale , di istintivo. Il bene è la parte più
umana di noi. Pochissima è la
gente che girovaga sul piano.
*
Sala di ritrovo dei
Grifondoro… C’è un casino infernale.
Tutti i Grifondoro sono svegli. A dirla
tutta, lo sono anche fin troppo. Gridano, chiacchierano, scherzano. Ron
è
seduto su una poltrona, fa casino anche lui. Hermione gli si avvicina e
lo
riprende.
“dammi una mano a
fargli fare meno baccano, sembra di essere a un festino privato !
“
“Hermione è
domenica …”
“Cosa vuol dire ? “
“Ma lasciali fare,
basta che non diventi un orgia no ? “
Hermione sembra
furente. Si ritira in camera . Non sopporta di non avere la situazione
sotto
controllo. Non che sia una comandona, è soltanto un
po’ maniacale per quanto
riguarda l’ordine e la disciplina. Ron allora si alza e la
segue, la prende per
il polso.
“ma sei nervosa ? “
“no, sei tu che sei
un ragazzino “
“io un ragazzino
? Hermione sembri
una caricatura del
duce oggi ! Ma si può sapere che cazzo hai ? “
“c’è che sono
nervosa okay e non mi va di parlarne con te in questa bolgia
… me ne vado di
sopra, se pensi di farcela da solo, prego,
accomodati…”
“ecco, vai a
calmarti un po’ va … “
Sale le scale
incazzata. Ma chissà cosa le prende veramente. Ron rimane
giù pochi minuti, poi
decide. Sale le scale. Appoggia il suo distintivo sul primo scalino.
Pronuncia
la frase
“Ipse prefettum “
Le scale rimangono
immobili sotto i suoi passi. A volte essere prefetto è un
buon lasciapassare ,
anche per il dormitorio femminile. Apre la porta. Hermione sta
riordinando
tutta la roba che Ginny lascia in giro.
“possiamo parlare ?
Che cazzo ti prende eh ? “
“mi prende che i
miei hanno deciso di divorziare , ecco che mi prende ! “
Ron rimane
paralizzato .
“mi dispiace
Hermione, io , io non ne avevo idea… Perché non
ci hai detto che avevi dei
problemi in famiglia? “
“Perché i miei
problemi in confronto a quelli che sta passando Harry non sono niente
“
“Sono pur sempre
problemi … dai vieni qui …”
L’abbraccia. Forte
. Hermione lo stringe.
“io non capisco…
come si può non amare più una persona con la
quale hai condiviso tutto ? “
“purtroppo a quanto
pare si può … “
“come ? “
“io non lo so ,
quando mi sposerò non lascerò mai mia moglie. Con
chi andrai a vivere ? “
“non lo so … ma se
vado a vivere con mia madre, cosa molto probabile, dovrò
trasferirmi e dovrò
cambiare scuola . “
“cosa ?! “
Ron la stringe.
Deve trovare assolutamente una soluzione. Non vuole che Hermione se ne
vada.
Non può lasciarli. Non può lasciare i suoi
migliori amici, loro hanno bisogno
di lei. Hermione non può lasciare Ron .
*
Sono in cerca di un
attimo di pace. Gironzolano vagabondando
fino a quando incontrano lei. L’altra ragazza ,
quella misteriosa,
quella sognata, quella di cui non si sa nulla, quella dei dubbi.
“ciao Rose “
Rose la guarda. E’
Ginny, si ricorda il nome di quella compagna solo perché ha
come particolarità
i capelli rossi. Se non li avesse , probabilmente non se ne
ricorderebbe
neanche. Rose guarda alla sua destra. Una cicatrice sulla fronte,
capelli neri,
occhi verdi. Ha già visto quella faccia. La faccia di Harry
Potter.
“Ah, Harry lei è
Rose Miller del Serpeverde “
Detto questo gli
tira una gomitata nelle costole. E’ lei Harry , è
quella che forse hai visto,
quella che c’entra qualcosa con Voldemort, quella su cui
dobbiamo indagare ,
scoprire scavare.
“Harry Potter ,
piacere … Strano , di solito, le ragazze del Serpeverde non
vanno mai molto
d’accordo con le Grifondoro… “
Rose sorride
debolmente
“io non sono come
le altre Serpeverde . “
E’ la verità o
tenta di convincersi di quello che ha detto ? Harry la guarda, il sogno
è un
vago e annebbiato ricordo. Ma quella ragazza… Deve essere
lei , eppure sembra
così calma, e così tranquilla rispetto quella che
ha visto quella notte. Chi è
veramente Rose Miller ? Vorrebbe domandarglielo subito fino a quando
non sente
nei confronti di quella ragazza la voglia di prenderla e farle del
male. La
stessa sensazione che aveva qualche tempo prima nei confronti di
Silente
stesso. Vorrebbe farla a pezzi lì
sotto
i suoi occhi. Vederla sanguinare, implorare, tornare , chiedere scusa.
Rose se
ne va via quasi subito. Ginny lo guarda perplessa “che
cos’hai ? “
“quella ragazza
nasconde qualcosa. Devo sapere di cosa si tratta …
“
“Harry ? “
“Cosa ? “
“Tutto bene ? “
“Voldemort voleva
che le facessi del male “
“Perché ? “
“È quello che
intendo sapere anche io . “
*
Harry torna in
camera sua. Parla con Ron e Hermione in privato .
“come sarebbe che
cambi scuola ? Non puoi restare con tuo padre ? Hermione non puoi
abbandonarci
! “
“ e non ho
intenzione di farlo … “
“ci stai male
parecchio per questa separazione ? “
“non li vedo poi
molto, insomma , io vivo qui … però sono sempre
mia mamma e mio papà, ci sto
male comunque porca merda ! “
Harry l’abbraccia.
“e non credere che
i miei problemi siano più importanti dei tuoi…
Anzi una sera potremmo chiuderci
in camera come ai vecchi tempi ma con qualche birretta …
“
“sono un prefetto
dovrei vietarti di fare certe cose “
“ehi, vuoi tirarti
su di morale o vuoi fare la depressa a vita ? Guarda me , potrei morire
domani
e penso ad altro… “
“merito di Ginny “
Interviene Ron
“ anche … Comunque
io e Ron faremo qualsiasi cosa per farti restare qui con noi
…”
“lo prometti ? “
“come prometto che
spaccherò il culo a Voldemort ! “
“Questo si che è
parlare ! “
Poi Harry racconta
loro ogni cosa . Hermione lo guarda .
“come facciamo a
sapere se è lei veramente , se è la ragazza del
sogno ? “
“non ne ho idea.
Forse Piton può darmi una mano con Occlumanzia ,
può farmi ricordare meglio del
sogno o roba del genere… “
“prova a chiedere …
Tanto domani mattina l’avremo alla prima ora
…”
-
Cerca di
non pensare a nulla sta notte prima di addormentarti, mi raccomando.
“Non ti
preoccupare. Tra le altre cose domani non abbiamo mica anche la prima
lezione
con Silente ? “
“Esatto. A
proposito, gliene hai parlato ? “
“Si , sono passato
dal suo ufficio prima di cena , mi
ha
suggerito anche lui di rivolgermi domattina a Piton. Ha detto anche che
comunque gli avrebbe parlato lui di persona sta sera. Una specie di
raccomandazione credo. “
“ speriamo solo che
sta notte non succeda niente . “
“Cosa dovrebbe
succedere ? “
“Oramai può
succedere di tutto . “
“Hai paura Hermione
? “
“Un po’ . “
Ron le appoggia una
mano sulla testa .
“non devi avere
paura , ci siamo io e Harry … “
“mi fa paura la
guerra che sta scoppiando . Voldemort sta schierando un esercito,
oramai lo
sappiamo… Sta reclutando il peggio del mondo di maghi.
“
“Harry li spazzerà
via con un soffio. “
Hermione sorride .
“vi voglio bene
ragazzi . “
Si abbracciano
tutti e tre in un unico simbolico e profondo abbraccio. Sono tutti e
tre molto
amici e si vede.
* hola ! scusate il ritardo ma è stato un mese davvero pesissimo :D però ho trovato questi 5 minuti notturni per aggiornare !! commentate gracias !!! besitos * |
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Capitolo 13 *** remember my name ***
“Professor Piton ?
£
Sono usciti tutti
dall’aula. Sono soli in quel postaccio.
“si , so
già tutto Potter, Silente mi ha già parlato. Sta
sera dalle
sette alle nove , vedi di essere puntuale… “
Ginny compare
sulla soglia .
“Harry ?
“
“Arrivo
subito Ginny. “
Harry si rivolge
di nuovo a Piton
“allora
a sta sera.”
Esce
dall’aula. E’ una vera liberazione. Ma la vera
liberazione arriva
vedendo la propria ragazza aspettarti lì fuori. Harry le
sorride debolmente. La
bacia .
“mi sei
mancata “
Ginny lo
abbraccia. E’ da quando aveva dieci anni che sperava di
sentire una frase del genere da Harry. Ha un suono così
puro, così perfetto.
Lei gli accarezza la nuca , gioca coi capelli lì dietro come
fa sempre.
“lo dici
per dire ? “
“no, lo
penso veramente … “
Piton esce
dall’aula e lancia loro un’occhiata di puro
disgusto. Li
vede mentre si baciano. Se ne va . Forse, non è da escludere
che anche lui da
giovane sia stato innamorato. Harry e Ginny si prendono per mano. Le
lezioni
devono proseguire. Si salutano all’incrocio tra il corridoio
dell’ala est e
quello per il secondo piano.
“ci
vediamo dopo a pranzo … magari riesco a venirti a prendere,
ho
un’ora buca perché a Vitius è venuta la
varicella … roba babbana , come l’abbia
presa non so …”
“ci
conto. “
Harry si china.
Ultimamente non si riconosce nemmeno più. E’
più
spigliato, più intraprendente. Ginny gli da forza e
sicurezza. Poi , a
proposito invece di paura e insicurezza ecco che gli torna in mente
quella
cazzo di profezia. E se lui , morisse ? Non gli da tregua questo
pensiero. Gli
ronza in testa di continuo. Quando meno se l’aspetta. Guarda
Ginny.
Improvvisamente non ha per niente voglia di andare a lezione di
trasfigurazione, ma deve andare, non può inventare scuse. Le
va vicino piano
con quella lentezza che ti fa star male.
“mi
vieni a prendere dopo ? “
“volentieri
“
Harry la riempie
di minuscoli bacini sulle labbra. Sta così bene,
vorrebbe davvero
che non finisse mai
quell’attimo. Passerebbe così la sua vita.
E’ tardi, sarà meglio andare, la
saluta ed entra in classe. Siede tra Ron ed Hermione. Inizia
l’ennesima
lezione.
*
La vede uscire. Si
ricorda quasi subito della prima volta che l’ha
vista. Avrà avuto quattro anni la sua Ellen . La vede
davanti alla sua classe,
la vede parlare con Ginny Weasley e con un’altra biondina.
Apparentemente
sembra cambiata. Apparentemente. Se la ricorda, prima , quando lei e i
suoi
genitori erano dei grandi Mangiamorte, uccidevano per Voldemort,
facevano fuori
auror, cacciavano Potter. Ma ora, dopo quella notte, dopo la fuga da
Azkabam
dei suoi dopo tutto quel casino, dopo la morte dei suoi fratelli che
proprio
non c’entravano niente, lei è diventata il
fantasma di se stessa. Vuole
redimersi, è come se per tutto il resto della sua vita fino
alla sera di quelle
uccisioni, lei avesse dormito. Ma qual è la vera Ellen ? La vede e sorride, infondo
ne è convinto,
Ellen sarà cambiata, non vorrà più
uccidere, ma ne è sicuro. Lei lo ama ancora.
Si avvicina.
“ciao
Rose “
“vattene
via “
“come
sei scortese …”
“ho
detto di andartene Malfoy…”
E meno male che
lei lo ama ancora. La vede andare via. E’ infondo al
corridoio quando Rose si gira e lo guarda lì fermo immobile
come un perfetto
pirla in mezzo al corridoio che la fissa camminare lontano da lui.
Abbassa lo
sguardo, torna a parlare con le sue compagne. E pensare che un giorno
d’estate,
di tanti anni prima aveva anche dormito con lei… Se lo
ricorda ancora, come
fosse adesso… L’amava già da allora ?
Può amare un bambino di cinque anni ? Non
si da risposta, ma la sua testa inizia a navigare nei ricordi.
Si trova davanti
una bambina coi capelli scuri. Ha le trecce lunghe,
lunghe. Un bambino più grande con gli occhi chiari, la tiene
per mano, accanto
a lui un’altra bambina , un po’ più
grande di quella con le trecce, cerca di
attirare l’attenzione del bambino.
“uffa
stai sempre con Ellen ! “
“non
è vero “
“si che
è vero “
“no non
è vero “
“si che
è vero “
“no
“
“si
“
“no
“
Arriva la madre di
loro tre,
Fidia, li porta davanti a Draco. E’ una bella
donna, elegante e
sontuosa. Ha degli occhi strani tuttavia, da essi traspare una
subordinazione al
potere. Lo si vede subito, di colpo alla prima botta che questa donna
ambisce a
diventare la signora del mondo. Ha una risata atroce. Non è
né dolce né
gentile. E’ solo una risata sguaiata .
“bambini
, questo è Draco”
“Draco
questi sono Erik Aelis ed Ellen “
Ellen si stacca
dalla mano di Erik. Gli si avvicina, sorride di un
sorriso stentato . Gli incisivi sono leggermente separati tra di loro.
E’ una
bella bambina. La frangetta le copre leggermente gli occhi. Se li
scosta con
una mano e Draco scopre lì dietro due occhietti vispi e
splendidi, da potercisi
rimanere delle ore a guardare le sfumature dei colori. Lui non sorride,
è
sempre stato un bambino cupo, abituato a giocare sempre da solo. Lui
è un
bambino che non ha bisogno di amici.
“ricordati
il mio nome mi raccomando !”
Ellen, gli sorride
di nuovo mentre Aelis riesce a ottenere l’attenzione
di suo fratello. Draco li porta nella sua cameretta. Giocattoli a non
finire ,
papà può permettersi il meglio. Da sempre.
“se
volete potete giocare con i miei giochi, basta che poi mettete
tutto a posto “
“va bene
…”
Si siedono per
terra. Draco li guarda seduto sul suo letto. Non
partecipa a nessuna attività.
“Draco
giochi un po’ con noi ? “
Draco guarda la
bambina con le trecce scure. Lei è la prima persona a
interessarsi a lui a chiedersi perché mai un bambino non si
diverta con loro.
E’ la prima in assoluto che vuole Draco vicino a lei. E Draco
in quel momento
guarda la bambina davanti a lui, le sorride e accetta. Infondo non
è poi così
diverso dagli altri bambini. Quel pomeriggio, Narcissa entra in
cameretta.
Ordina ai più piccoli di dormire un po’ . Ellen e
Draco obbediscono, sono stati
abituati a questo modo. Obbedire senza fare domande. Erik e Aelis
invece
scendono, dovranno fare i compiti forse. Narcissa li fa coricare nel
letto
matrimoniale della sala degli ospiti. Li mette a letto, poi spegne la
luce.
Fuori tira vento, le cime degli alberi toccano quasi suolo, piove
forte, Ellen
ha paura dei tuoni. Emette un gridolino e si attacca involontariamente
alla
felpina di Draco.
“dammi
la mano che ti passa la paura …”
Ellen gli prende
la mano. Sono così piccoli
e sembrano così innocenti. Si addormentano
quasi subito, mano nella mano. Ellen da quel giorno non ha
più paura dei
tuoni.
Draco la vede girare l’angolo. Ellen gli
manca da morire.
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