What's you do to me

di polkadotz7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** nodoby's home ***
Capitolo 2: *** going to diagon alley ***
Capitolo 3: *** the nightmare ***
Capitolo 4: *** the order of Phoenix ***
Capitolo 5: *** speak at random ***
Capitolo 6: *** take the umbrages ***
Capitolo 7: *** let me tell you ***
Capitolo 8: *** come back time ***
Capitolo 9: *** the cerimony ***
Capitolo 10: *** you are heartless ***
Capitolo 11: *** my prayer ***
Capitolo 12: *** meeting you ***
Capitolo 13: *** remember my name ***



Capitolo 1
*** nodoby's home ***


Come hai potuto fare una cosa del genere ? Sei un lurido figlio di puttana, non dovevi uccidere la mia famiglia! Bastardo, io ti ammazzo !”

Piange disperata, impugna la bacchetta, corre contro Voldemort.

“morirai e porterai i miei saluti ai miei … “

Ma gli altri Mangiamorte la bloccano. Le saltano addosso, dieci e più mani la fermano. La immobilizzano. Le fanno del male. Due occhi rossi di fuoco, iniettati di sangue la fissano, brillano nel buio di quella notte maledetta.

“bambina mia …”

“non osare chiamarmi in quel modo …”

“loro hanno raccontato cose importanti al ministero, sono stato costretto… “

“sei soltanto un lurido verme schifoso…io giuro che ti uccido ! “

Ellen non ha mollato la sua bacchetta, la impugna con tutta la sua forza. Le fanno male le dita tanto la tiene stretta. Un lampo di luce accecante. E’ di nuovo libera, i Mangiamorte a terra privi di sensi.

“ alzatevi idioti e fermate quella mocciosa , ci occorre …”

“ non si rialzeranno… e nemmeno tu …”

Ellen gli punta contro la bacchetta mentre le lacrime della più completa disperazione le rigano il volto. Le sgorgano dagli occhi come fiumi straripanti di dolore. Lo odia con tutta sé stessa, lei stessa , la sua carne è puro odio.

“Avada Kedav..”

Un Mangiamorte la fa cadere a terra. Ellen lo fissa. Non finisce qui di certo.

“ catturatela “

Ordina il Signore Oscuro

“prendete Ellen”

tentano di saltarle addosso. Lei sfugge , veloce, rapida come è sempre stata. Fissa negli occhi Voldemort per l’ultima volta. Un giorno la pagherà cara. Scompare, si smaterializza in un bagliore rosso. Deve andare il più lontano possibile.

 

E’ alla stamberga strillante. Nella polvere, nell’umidità, in quel posto lontano, consumato dal tempo, dalle storie che hanno custodito, dalle tragedie consumatesi all’interno di quelle mura. Si rintana in un angolo di quella casa non sua. Le ginocchia vicino al petto. Si chiude come un riccio . Chiusa nel suo stesso corpo. Piange. Cambierà lo giura.

 

Perdonami Dio per il sangue che ho versato, per le vite che ho portato via, per quelle che ho spezzato, perdona la mia famiglia , per le vite che ha spezzato , per le vite che ha portato via, per tutto il sangue che ingiustamente ha versato.

Perdonaci. 

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Capitolo 2
*** going to diagon alley ***


Cammina per le vie di Diagon Alley con passo spavaldo . Sorpassa tutti quelli  che si trovano tra lui e la sua meta scontrandosi con le spalle di quelle persone tanto più insicure di lui che gli bloccano la strada. Alcuni lo indicano con l’indice. Sanno chi è e lo temono per questo motivo. Sanno che non si tratta di un ragazzo qualunque. Quello è un ragazzo molto pericoloso. E’ un ragazzo cattivo. Ma lui se ne frega di quello che pensano quegli stupidi passanti. Lui è fiero di essere così com’è. Cammina sotto lo sguardo di chi gli passa vicino , di chi sente la rabbia anche solo stando al suo fianco. La rabbia che gli trasuda da dosso. Passa davanti alla vetrina di articoli da Quiddithc. Espongono l’ultimo modello di scopa. La nuova Air Place500 . Manico in mogano , rami perfettamente allineati di larice e quercia per garantire aerodinamicità al volo e un accelerazione da 0 a poco meno di 300 km .Se solo suo padre fosse fuori da Azkabam , sicuramente lui avrebbe già tra le mani quella scopa. La realtà è diversa. Lascia la vetrina , si allontana. Arriva nei pressi della Gringott. Si volta e vede lì nei pressi una ragazza dai capelli scuri. E’ di spalle. Poi la ragazza si gira, mostrando il volto. No, non è lei . Peccato però. Attraversa la passaporta.

 

*

Cupo. Dimora del nero, dei serpenti. Castello Malfoy dall’ottavo secolo. Si chiude in camera sua , si butta sul letto. Non ha altro pensiero che per lei. Lei soltanto, come una malattia… Gli manca come il sangue nelle vene. Non la vede da quella notte. Dov’è ? Dov’è che è adesso ? Chiude gli occhi. Come se sperasse di vederla nell’oscurità del retro delle sue palpebre. La cerca ancora. Si apre la porta .

“padrone, sua madre si chiede se Draco vuole prendere parte alla cena…”

“dille che non ho fame “

La porta cigolando si sta per richiudere quando…

“Ah , Elmer … La prossima volta vedi di bussare o ti faccio rinchiudere nei sotterranei. “

“Elmer chiede umilmente perdono al padrone Draco…”

“Si , si e ora vattene . “

Elmer se ne va chiudendo la porta più piano che gli riesce. Draco osserva la porta richiudersi per poi tornare ai suoi pensieri. Gli torna in mente l’ultima volta che l’ha baciata. Cos’era ? Dicembre ? Si , se lo ricorda ancora .

 

*

E’ il cinque dicembre. Sono chiusi in camera di lei, nel maniero fuori Londra, sdraiati sul letto a guardare il soffitto e il grande lampadario luccicante di diamanti che illuminato dalle candele mostra riflessi e riverberi che giocano a rincorrersi sul soffitto. Lei si volta di lato e lo guarda poi guarda fuori dalla finestra, salta in piedi .

“guarda Draco , nevica ! “

“ti spiace ritornare qui ? “

Lei torna indietro , gli è addosso , lo bacia con tutto quello che si porta dentro, tutto quello che prova per lui , tenta di esprimerlo così. Tutto . Bisognerebbe baciare sempre così.

Apre gli occhi. E’ in camera sua. Sua nonna è seduta sul letto. Si spaventa. Non l’aveva neppure sentita entrare. Lucilla ha la testa rivolta verso di lui, gli occhi chiusi. E’ cieca.

“smettila di pensare a lei “

“cosa ne sai tu …”

“lo so Draco … io ti vedo …”

“finiscila “

“Devi trovarla. Voldemort ha detto che Ellen è sotto l’ala di Silente ora. Ha detto che sta a te ora farla tornare dalla nostra. Devi riuscirci ragazzo mio …”

“Non ce la farò mai , è troppo cocciuta. “

“Oh , io credo che tu ce la farai senz’altro anche perché se non lo farai … Voldemort …”

Abbassa  la tonalità della voce… sussurra.

“ti ucciderà e ucciderà anche lei quando non gli servirà più. “

Draco la fissa per un attimo. Ha aperto gli occhi. Sono bianchi come perle. Senza colori. Vuoti.

“farò il possibile, Ellen sarà dei nostri … La profezia si compirà e Potter cesserà di esistere … per sempre. “

Lucilla esce senza dire altro. Draco rimane immobile. Quella donna fa p

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Capitolo 3
*** the nightmare ***


Ron. Quella faccia simpatica, piena di lentiggini contornata da capelli rossi . Ron Weasley. Il suo migliore amico gli si para davanti scendendo le scale per la cucina.

-“già sveglio Harry ? “

“ non avevo sonno... Pensavo troppo e allora ...”

“ capisco “

Harry si trova in cucina. Mobili in legno, piuttosto scuro, la luce che filtra dalle tendine a scacchi rossi e blu, si riflette sulle stoviglie nel lavabo. Due tazzine e due cucchiaini si stanno pulendo da soli. Molly e Arthur hanno già fatto colazione. Ron si siede. Davanti a lui una scodella di latte e cereali. Harry si serve con lo stesso. Per la prima volta dopo tanto, si sente davvero a casa sua. La Tana.

“ Hermione è una gran dormigliona... Non la credevo così pigra durante le vacanze “

“ è perché siamo appena arrivati , dalle qualche giorno per ambientarsi e  ricomincerà ad annoiarci con i soliti compiti ... “

“ oh buon giorno Ginny “

Ginny scende le scale, non saluta neppure Ron. E' come in trance. Prende una scodella dalla credenza e ci  si versa del latte. Aggiunge cacao in polvere. Prende qualche biscotto al burro da un pacchetto già aperto da qualcun'altro e lasciato sul tavolo chiuso da una molletta per il bucato. Beve un sorso di latte.

“ buon giorno ragazzi “

“ la principessa si è degnata di salutare quel poveraccio di suo fratello.”

Ginny mastica velocemente un biscotto, poi beve tutto d'un sorso il suo latte al cioccolato.

“ ciao fratellone “

Si alza da tavola, posa con delicatezza la scodella nel lavabo. Il sole dalla finestrella le colpisce il viso . I  suoi capelli sono anche più rossi di quelli di Ron. Torna verso il tavolo lasciando che l'orlo della sua vestaglia rosa strisci per terra. Gli bacia la guancia. Poi guarda Harry. Non sa cosa fare. Lascia perdere. Non è il caso. Si limita a sorridergli

“ ciao Harry ... Ron sai dov'è mamma ? “

“ è andata a fare spese... In casa mancava il latte, il pane e la marmellata e quella roba babbana con le bollicine marrone e la polvere volante. “

“ coca cola Ron “

“ quello che è ...”

-“speriamo si ricordi di comprare anche " Strega Magazine"... C'è su un bell'articolo su Lee dei Blue ... Sai, dicono che abbia origine come magonò.”

Ginny sale le scale trascinando la sua vestaglia leggera e ondeggiante. Harry la segue con lo sguardo. E' bellissima. Poi il ragazzo si volta, si dedica al suo latte e cereali. Cacchio, i cereali sono diventati mollicci. Ginny arriva in cima alle scale. Fred e George le passano ai lati. Le baciano le guance in contemporaneità. Poi Ginny appoggia le mani alla ringhiera di legno. Guarda di sotto, guarda Harry . Infine realizza e capisce . Harry le piace ancora. Del resto , il primo amore non si scorda mai.

Molly torna a casa circa un’ora più tardi. E' carica di sacchetti. Charlie e Bill la soccorrono immediatamente. Fortuna che mancava solo il pane la marmellata, la coca cola e il latte ! Molly li lascia fare. Mette ogni cosa al suo posto negli scaffali, aprendo antine quà e là , riempiendo ogni angolo libero. Poi Molly, vede Harry seduto a tavola con un mazzo di carte in mano. Gli passa vicino e bacia la testa a lui e a Ron.

“ sei stata all'ordine ieri sera ? “

Molly si gira lentamente verso il figlio

-“si,  ma dormivate così tranquilli che ho deciso di non svegliarvi e poi Harry ha così tante cose per la testa che ho pensato fosse meglio lasciargli godere almeno un po' le vacanze in pace...”

Ron sbuffa

“ mamma… “

“ sarà per la prossima volta tesoro “

“che sarebbe ? “

“domani sera . Domani sera vi porto tutti con me a Grimmauld Place. “

“ ma dicci ... Ci sono novità su , su colui-che-non-deve-essere-nominato ? “

-“niente Ron, non ne sappiamo niente e poi non parliamone qui in casa, non è sicuro tesoro.”

Harry che stava osservando la discussione, abbassa lo sguardo . Hermione compare sulle scale.

“ andremo anche noi domani sera, concludiamo così la discussione”

Dice lei

-“si, è la cosa migliore “

Scende la sera , calda come se fosse giorno. E' tardi. Dormono tutti ma uno in particolare, dorme, come gli appartiene , peggio degli altri. Sogna qualcosa di inquietante. Sogna di una ragazza che piange chiusa, barricata dentro la stamberga strillante. Una ragazza vista da lontano, dalla bellezza sciupata dalle lacrime , dal dolore, dalla morte che le è passata accanto. Due occhi verdi come quei bei mari tropicali…. Due occhi che hanno visto troppo, che hanno goduto della propria malvagità che ora piangono come quelli delle vittime , strappate alla loro vita. Due occhi in cui danza furtivo ancora l’odio. Harry assiste a quel pianto desolato senza poter intervenire, come se fosse un fantasma invisibile e impercettibile a quella scena  straziante. Apre gli occhi di scatto. Si guarda velocemente attorno. Le cicale cantano sui rami fuori dalla finestra, Ron dorme e russa nel letto accanto. E’ a casa.

“Ron ! Ron ! Avanti svegliati ! Ron “

“Harry ma che cacchio vuoi ? “

“Ron ho avuto un incubo …”

Ron si alza di colpo, sembra attentissimo ora

“ma non era un incubo come gli altri… C’era una ragazza “

“ehi, non sarà mica uno di quei sogni un po’…”

“Ma va scemo , dico sul serio, c’era una ragazza che piangeva alla stamberga strillante… Dobbiamo andare a controllare “

“Harry tu sei tutto fumato ! Andare alla stamberga strillante nel cuore della notte di questi tempi ?  Se Voldemort fosse lì , se fosse una trappola? Harry tu non puoi rischiare con certe stronzate di andare là e farti ammazzare …”

“Ma Ron quella ragazza aveva bisogno d’aiuto, io lo so Ron … Non c’è niente di male, ne sono sicuro non è una trappola….”

“Harry non possiamo andare fin laggiù ! Ora mettiti a dormire o … O …”

“O cosa Ron ? Se non vuoi venire, andrò io da solo. “

 Si infila le scarpe velocemente, prende la bacchetta da sopra il comodino. Scende al piano di sotto nel massimo silenzio. Ron rimane paralizzato per qualche istante sul letto. Poi si infila le scarpe , impugna la bacchetta e lo segue .Prendono una manciata di polvere volante dal contenitore accanto al camino.

“stamberga strillante “

Dice Harry . Viene avvolto da un turbine verdastro. Sente caldo, un caldo pazzesco su tutto il corpo, poi è costretto a chiudere gli occhi . Li riapre appena sente la terra sotto i piedi.  Gli gira la testa, barcolla un poco. Ron è lì pochi secondi dopo accanto a lui. La stamberga strillante ha un aspetto diverso. Più vecchia rispetto l’ultima volta che vi era stato. E’ ammuffita. Un odore di umido e di cantina trasuda dalle pareti, dalla carta da parati, dai mobili, dai lampadari scassati. E’ impolverata. Ci sono  ragnatele ovunque, ogni tanto uno squittio di qualche topo girovago e lontano.

“Harry ?”

“Fai silenzio … Ci siamo quasi …”

Percorrono l’intera sala in cui erano entrati . Secondo il sogno di Harry la ragazza doveva essere proprio lì, ai piedi delle scale, vicino alla porta del sottoscala. Non c’è nessuno.

“lei dov’è Harry ? “

“che ne so, nel mio sogno era proprio qui . “

Il pavimento è ricoperto da uno spesso strato di polvere. Harry si volta . La luce della luna filtra dalle finestre. Illumina quel pavimento. Guarda quelle piastrelle e vi scopre i segni delle scarpe sue e quelle di Ron . Se lì ci fosse stata una ragazza e se questa ragazza poi si fosse mossa e fosse andata in giro per quella casa, allora avrebbe dovuto lasciare delle impronte nella polvere proprio come lui e Ron. Il pavimento davanti a loro è uniforme. Non ci sono tracce di piedi. Lì non c’è proprio nessuna ragazza.

“Harry non c’è nessuno… Andiamocene prima che succeda qualcosa …”

Harry fa un veloce giro della stamberga, la bacchetta davanti a lui, gli illumina la strada. E’ tutto a posto, solo topi e ragni. Qualche scarafaggio.

“dai ti sarai sbagliato … Ne parleremo comunque con l’ordine domani sera … Loro sapranno dirti qualcosa . “

Trovano un sacchetto vicino al camino. Prendono una manciata di polvere.

la Tana

Vengono catapultati a casa Weasley. Sono sdraiati sul pavimento della cucina quando si trovano davanti Hermione.

“vi ho visti andare via ! Siete diventati cretino di colpo ? Vi pareva il caso di filare via nella notte così ? Siete degli irresponsabili , vi rendete conto di quello che avete fatto ? Ero preoccupata… “

Hermione sta davanti a loro guardandoli torvo.

“adesso ti spieghiamo … “

Le dicono del sogno, di quel sogno bugiardo, insolito che li ha condotti alla stamberga strillante per nulla in fin dei conti. Hermione sembra ancora più in apprensione di poco prima.

“domani lo diremo all’Ordine… “

Tornano a dormire. Harry si mette sotto le coperte . Ron s’addormenta di colpo. Sente la porta della camera accanto, quella di Hermione e Ginny chiudersi dolcemente. Gli scappa. Si alza, cammina verso il bagno. Ne esce Ginny stessa.

“anche tu sveglio ?  Hermione è appena tornata a dormire , ha detto che voleva bere un bicchiere d’acqua…

Hermione non ha voluto allarmarla. Le diranno tutto domattina. “

“dormi bene “

“anche tu…”

Ginny gli bacia una guancia.  Ora è il caso. Scivola in camera sua. Si sdraia, abbraccia il cuscino e s’addormenta. Harry uscito dal bagno torna sotto le coperte. Pensa a quel sogno. Come può essere ? Di solito non si è mai sbagliato, voglio dire, di solito, i suoi incubi sono delle visioni di avvenimenti in tempo reale eppure... Ora che ci pensa potrebbe essere anche una  previsione futura ? O potrebbe essere un avvenimento già accaduto ? Vorrebbe scrivere a Lupin, ma ci ripensa subito. La posta è un mezzo poco sicuro. Aspetterà la sera dopo. Ne parlerà alla riunione. Chiude gli occhi. Chissà se Ginny dorme di già.

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Capitolo 4
*** the order of Phoenix ***


Si siedono intorno al grande tavolo rettangolare della cucina. Lupin sta seduto a capotavola dalla parte della porta. Silente, all’altra estremità. Harry e i ragazzi non prendono parte alla prima fase della riunione. Harry sta seduto in camera, sul letto, in modo piuttosto scomposto. La schiena appoggiata al muro, quasi sdraiato. Nel letto di fronte, Ron è invece completamente sdraiato, Hermione sta seduta su una sedia tra i due letti. Tiene le gambe incrociate. Continua a toccarsi le unghie in modo nervoso. Ginny si mette accanto a Harry. Prima si siede normalmente poi, notando che le spalle di Harry sono decisamente più in basso rispetto alle sue, allora si lascia scivolare sul copriletto. Appoggia la testa ad una spalla del ragazzo. Lui volta leggermente il collo per notare quella testolina rossa alla sua sinistra. Ginny ha un buon odore.

“speriamo che ci facciano scendere presto così potremmo dire loro del sogno…”

“speriamo. “

Silenzio

“potrebbero farci scendere però…”

“non possiamo fino a quando non avranno parlato delle cose importanti e noi non possiamo sentirle, la mente di Harry non deve contenere informazioni rilevanti …”

“si ma questo significa esporlo alla totale ignoranza in materia !”

“cosa ci vuoi fare, sono decisioni loro e non possiamo intervenire “

“spero solo che tutto questo serva a qualcosa.”

Spero solo che tutto questo servi a farmi sopravvivere, pensa Harry. L’angoscia dovuta alla rivelazione della profezia, non l’ha affatto abbandonato. E come se non bastasse , quella casa gli fa venire voglia di gridare come la madre di Sirius al piano di sotto.  Se solo pensa che le ultime ore di Sirius sono state vissute fra quelle mura, allora si, gli sale dentro la rabbia. Poi si volta verso Ginny. Lei alza lo sguardo, gli sorride. Harry sembra calmarsi un po’. Del resto quel che è successo è successo, non si può cambiare quello che è accaduto. Certe cose accadono perché devono accadere.  Non sa cosa gli prende. Alza il braccio al quale Ginny sta appoggiata, lo alza e fa si che la testa di lei si appoggi sul suo petto. Il braccio di Harry si posiziona attorno al collo di Ginny. Lei lo guarda con aria interrogativa. Non se lo aspettava.

“ero scomodo “

Spiega Harry.

“ma quanto ci mettono ? “

Borbotta Hermione a braccia conserte . E’ più nervosa lei di Harry. Ron lo guarda, sgrana gli occhi un paio di volte indicando circa Ginny . Harry guarda l’amico, alza leggermente le spalle. Non ha voglia di dare a Ron giustificazioni riguardo il suo atteggiamento. Entra Charlie.

“potete venire, abbiamo terminato gli argomenti “ pericolosi ””

“per Voldemort “

“anche per le orecchie di Harry “

Charlie gli schiaccia l’occhio, li fa uscire tutti dalla cameretta . Rimane ultimo, chiude la porta e li segue da basso. Entrano tutti e cinque in cucina. Attorno al lungo tavolo ci sono i loro posti vuoti.

“Harry, dicci pure …”

Harry non si è ancora seduto. Rimane in piedi. Guarda il preside.

“ieri notte ho fatto un sogno e vorrei sapere cosa significa. “

“Riguardava Voldemort ? “

“Forse …”

“Come sarebbe Potter ? Non ti ricordi ? E io che credevo che i problemi di memoria colpissero per lo più persone di una certa età !”

“Per cortesia Severus…”

“Stavo dicendo …”

Continua Harry dopo l’inopportuna interruzione di Piton

“ho sognato di una ragazza, che piangeva all’interno della stamberga strillante. Era relegata in un cantuccio e avevo come la sensazione che le fosse successo qualcosa di grave. Così…”

Harry esitò. Gli avrebbero senz’altro fatto il culo per quello che stava per dire

“così hai pensato di andare ad accertarti della situazione alla stamberga visto che la maggior parte dei tuoi sogni si realizzano o  in tempo reale o pochi istanti più tardi. “

Silente aveva concluso la frase per Harry. Era un’abitudine piuttosto confortante alle volte. La signora Weasley salta in piedi furente.

“Harry ma ti rendi conto di ciò che hai fatto ? Poteva essere una trappola , potevi morire ! “

“Suvvia Molly. Se dovessimo sgridare Harry per ogni volta che ha disobbedito alle nostre regole, allora a quest’ora non avremmo più voce in corpo! “

“Ma Albus, il ragazzo deve capire che oramai non è tutto come prima! E’ cento volte più pericoloso, non può andarsene in giro per la notte coi tempi che corrono…”

“Hai ragione Minerva, ma credo che Harry conosca bene le sue sensazioni, molto più di quanto le possiamo conoscere noi. “

Minerva si zittisce.

“tuttavia credo sia imprudente… “

“il coraggio si dimostra in ben altra maniera, Minerva ha ragione Harry. “

“Quindi lei preside è d’accordo che il ragazzo giri di notte liberamente ? “

“Non ho detto questo. Dico solamente che Harry non è uno stupido. Sa bene cosa può accadergli. Se l’ha fatto significa che lo riteneva più che opportuno. E poi lo verrà comunque a sapere”

“Si ma non ora “

“Cosa non devo sapere ? “

“ Harry … Non ora, questo oramai lo sai no ? Abbi pazienza figliolo… Per favore . “

“ va bene. “

E’la sua risposta . Oramai, dopo la morte di Sirius, ha deciso di non incazzarsi più quando qualcosa gli viene nascosto. Beata ignoranza s’era detto.

“ ad ogni modo “

Prosegue il ragazzo schiarendosi la voce

“quando sono arrivato, la ragazza non c’era e sul pavimento non c’era nemmeno la minima traccia del passaggio di qualcuno. C’era uno strato piuttosto alto di polvere, e se qualcuno ci fosse passato, avrebbe certo lasciato dei segni e invece le uniche impronte erano le mie e quelle di Ron . “

“Ron tu l’hai seguito ! “

Scoppia Molly

“come hai potuto ? “

“coraggio Molly, calmati. Non c’è niente di cui preoccuparsi…”

Harry incrocia lo sguardo di Silente sotto gli occhiali a mezzaluna. Ha un sorriso enigmatico. Come al solito, Silente sa qualcosa al riguardo di quella ragazza, ci avrebbe scommesso. Oramai è la normale amministrazione.

“e vorrei sapere perché ho fatto un sogno che non si è avverato… “

“I tuoi sogni Harry non sono sogni normali, questo lo sai, ma credo che non sia nulla di preoccupante. Stai tranquillo. “

Minerva cambia espressione. Dai suoi occhi traspare anche fin troppo.

“mi dispiace Harry ma ora dovete tornare di sopra. Dobbiamo parlare di cose molto importanti ancora …”

Harry guarda Lupin

“tanto è inutile ribellarsi a voi tutti no ?  E’ meglio che non ascolti nulla no ?”

“esattamente “

Harry va verso la porta. Hermione Ginny e Ron lo seguono.

“Harry ? “

Silente lo sta fissando

“dì ai tuoi amici di quella cosa.  E non ti preoccupare di quel sogno che non è niente. E’ solo un sogno. 

Harry annuisce. Porta fuori dalla cucina i suoi amici. Deve dir loro della profezia. Deve dir loro ogni cosa. Poi starà meglio. Solo un sogno eh ? Come se lui fosse scemo. Poi guarda Ginny salire le scale. La minigonna scozzese le si alza leggermente. Harry sorride un poco. Forse, pensa lui stesso, un po’ scemo lo sono.

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Capitolo 5
*** speak at random ***


“Harry perché non ce l’hai detto ? “

“perché non volevo che vi preoccupaste per me e perché sinceramente, dopo tutto quello che è successo, proprio non mi andava. “

“ma Harry, allora significa che o ucciderai Voldemort o sarà lui a uccidere te ! “

“si “

“ma è terribile…”

“come se non lo sapessi. “

Hermione si alza da terra dove sta seduta. Va di fronte a Harry lo abbraccia forte.

“sei proprio uno stupido… Certe cose devi dircele Harry… Ricordatelo. Noi siamo i tuoi migliori amici . “

Si separano. Hermione gli fa una carezza sulla guancia. Forse Harry avrebbe dovuto parlarne con loro già da molto tempo. Ron lo abbraccia. E’ diventato anche fin troppo forte.

“E ora ? Cosa credi che succederà ? “

“Non lo so . Ma ci prepareremo… Non ho voglia di morire a sedici anni cazzo ! “

“E noi ti daremo una mano “

Dice Ginny seduta sul letto. Harry sorride. E’ davvero confortante averli al proprio fianco. Ron Hermione e Ginny raggiungono un tacito accordo. Harry non dovrà cadere in depressione. Non dovrà mollare. Loro staranno al suo fianco. E’ molto tardi. E’ passata circa un ora e mezza da quando Harry e i suoi sono tornati in camera. Charlie sale di nuovo le scale. Bussa alla porta. La apre.

“torniamo a casa. “

Un’ora più tardi  ancora sono tutti nei loro letti.

“io non ci credo che sia stato solo un sogno. Hai  visto che faccia aveva Silente ? Dai, per chi mi prende !? “

“ho visto che faccia aveva Harry, ma con una cosa sono d’accordo con lui. Stai attento. Ti prego stai attento, non fare il cretinetti come solito. Lascia perdere la libera iniziativa. Fallo per la nostra amicizia. “

Ron sorride a Harry nel buio della cameretta. E’ preoccupato. Il poter rimanere solo, senza Harry lo fa stare male . Ha paura di perdere il suo unico e migliore amico.

“ci proverò Ron. Farò il possibile. Non ci tengo nemmeno io a farmi ammazzare sai ? E tornando alla ragazza, capiremo cosa c’è dietro …”

“Harry ? “

“Lo scopriremo con molta cautela e le dovute precauzioni. “

Ron sorride. Harry è incorreggibile.

“non capisco perché non vogliano dirmi cosa c’entra la ragazza “

“magari perché anche lei ha a che fare con Voldemort…”

“questo lo penso anche io … Boh … Non so più cosa pensare. “

“parliamo di Ginny “

“Ron cosa c’è da dire di Ginny ? “

“com’è che da quando vi siete rivisti non fate altro che provarci ? “

“io non ci provo con Ginny”

Harry pare ridere silenziosamente nella penombra.

“sono scomodo eh ? Ma vai a cagare Harry ! “

Harry ride. Ron anche.

“va bene, forse ci ho provato un po’. “

“Staresti bene con lei, voglio dire… Sempre meglio di Dean e di  quella faccia da sberle di Michael Corner! “

“A proposito di Dean , stanno ancora insieme ? “

“Ma và ! Si sono lasciati pochi giorni dopo l’arrivo a King’s Cross. “

“Come mai ? “

“Ginny ha detto che si sono lasciati perché non riuscivano mai a vedersi. A quanto pare Dean  girerà l’Europa tutta estate e a quanto pare il loro rapporto non è abbastanza saldo per superare le distanze. Ci proverai ancora con Ginny ? “

“dai Ron ! “

“dai che roba ? Tu sei un maschio, lei una femmina e mi sembra che tu abbia già capito come la penso al riguardo. D’ora in poi ti chiamerò cognato! “

“per favore Ron …”

Ridono nell’ombra.

“dai seriamente. Ti piace un po’ o no ? “

“si, voglio dire, è bella e tutto … “

“però ? “

“però  io Ron adesso ho quella profezia in testa e non so se posso permettermi di avere la ragazza. Ci devo pensare e quel che sarà, sarà e adesso ti prego, dormiamo.”

Ron non se lo fa ripetere. Appoggia la testa sul cuscino. Si copre con il lenzuolo. Harry si sdraia a pancia in su. Fissa il soffitto. Cognato. Si mette a ridacchiare . Chiude gli occhi e segue Ron.

grazie mille a chi ha letto fino a qui. lo so, all'inizio è noiosa ma spero possa interessarvi di più lungo lo svolgimento :) un commentino è sempre gradito ! bacioni :***

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Capitolo 6
*** take the umbrages ***


E’ il giorno della partenza. Harry si sveglia all’alba. Ginny è di fronte alla sua camera. Stava per entrare.

“cosa ci fai qui ? “

“volevo vedere se dormivi “

“perché ? “

“e tu invece perché sei venuto a curiosare da me ieri mattina eh ? “

Si sorridono. Toucheè. Scendono le scale per la cucina. Prendono da uno scaffale una scatola di biscotti, di quelli alle gocce di cioccolato. Due scodelle di latte. Fuori piove ma c’è ugualmente afa, nonostante sia già arrivato settembre. Charlie si è scordato di chiudere la finestra della cucina. Il davanzale è allagato. Probabilmente Molly sistemerà le cose più tardi con un colpo di bacchetta. Nel frattempo Ginny si alza e si premura di chiuderla. Harry si siede. Beve un sorso di latte dalla scodella.

“sai già con chi starai in camera ? “

“non lo so. Ho sentito dire che Silente non divide più le stanze a seconda dell’anno. A quanto pare quest’anno uno del settimo potrebbe capitare in camera con uno del primo… Ma se fai richiesta di stare con determinate persone ti accontenteranno senz’altro. Io pensavo di stare con Hermione. Verrai a trovarmi ? “

Harry deglutisce in fretta il biscotto che ha in bocca

“si, perché no .”

Bevono un altro sorso. Lei gli offre del cacao in polvere. Poi si alza e prende della marmellata. Apre il barattolo di confettura alla albicocca e ne mangia due cucchiaiate.

“di solito si spalma sulle fette biscottate …”

di solito « 

Harry sorride. Bill scende in cucina. Lancia un’occhiata complice ad Harry che volutamente lui non raccoglie. Poi si avvicina a sua sorella le bacia una guancia.

“pronti i bagabli ?”

Ginny annuisce.

“alla fine si sa chi avrete come insegnante di difesa ? “

“e tu lo sai ? Sulla lettera c’era scritto che ne stavano cercando ancora uno adatto all’incarico… E che assicuravano che entro l’inizio effettivo delle lezioni avrebbero trovato un professore di difesa. Speriamo solo non sia Piton “

Bill prende due biscotti dalla scatola. Poi impugna la bacchetta.

“acquae scompatitie 

e l’acqua che allagava gocciolando per terra dal davanzale, si alza in aria sottoforma di grosse gocce fluttuanti per ricadere poi nel lavabo. Bill guarda fuori dalla finestra.

“partirete proprio con un tempo di merda “

Ginny sorride. Scende anche Charlie. Si guarda intorno. Sente un buon odore venir fuori dal tostapane. Bill ci ha infilato due fette di pane nero. Il tostapane le fa saltare fuori in pochi secondi  dopo di che, le afferra. Le afferra e sotto lo sguardo un po’ perpelsso di Harry, il tostapane, imburra le fette di pane e le cosparge di marmellata alle ciliegie.

“bell’incantesimo « 

“è di mio padre… Sai lui …”

“si, adora la roba babbana, lo so …”

Charlie sorride. Harry è di famiglia, un fratello acquisito e senza lentigini. Charlie e Bill si siedono. Prendono del caffè macchiato da un contenitore sorpa la credenza. Scendono Molly e Arthur. Poi Ron Hermione e i gemelli.

« bon jour ! »

Hermione sembra felice siede a tavola e si serve.

“ sapete, ho sentito dire che il numero degli studenti di Hogwarts, quest’anno è salito . A quanto pare, Silente sta diventando sinonimo di sicurezza. “

“Ci saranno più marmocchi da controllare …”

Sbuffa Ron mentre osserva il nuovo modello di spilla da prefetto. 

“non saranno solo del primo anno, ho sentito che ci saranno nuovi arrivi anche da altre scuole. Aspettiamoci una cerimonia di sistamento interminabile… “

Bevono l’ultimo sorso, poi ognuno di loro sale in camera a riordinare le proprie cose prima di partire.

« ho preso tutto »

“anche io … Cosa facciamo ? Le portiamo già di sotto ? “

“si, così almeno qui sgombriamo. “

Ron ed Harry scendono al piano inferiore. Lasciano i bauli vicino all’entrata. Si siedono sul divano. Hermione li raggiunge.

« spostatevi « 

“dai Herm, siediti sulla poltrona…”

“no, voglio stare vicino a voi due “

Si fa spazio a forza tra Harry e Ron.

“cos’hai mangiato ? Pane e delicatezza stamattina ?”

sai benissimo cos’ho mangiato ! »

Ron sbadiglia. Sembra un ippopotamo.

“e poi cos’è questo improvviso affeto nei nostri confronti regina dei ghiacci perpetui ? “

Hermione si alza di scatto. Li guarda malissimo.

“io sono sempre affettuosa con voi, siete voi due stronzetti che non ve ne accorgete. “

Fa per andarsene, ma Ron la ferma per un braccio e la tira sul divano. Lei cade seduta con un certo rimbalzo. Li guarda. Uno alla sua destra, l’altro alla sinistra.

« dai, scemotta ! « 

Rimangono a paralre. Poi Arthur gli avvisa.

“siamo in partenza, aiutatemi a caricare i bauli sulla macchina. “

Ron e Harry obbediscono. Escono fuori incappucciati sotto i mantelli da viaggio.

« cambiato auto Arthur ? « 

“si, sai, dopo che voi altri mi avete perso l’utilitaria al secondo anno …”

“dai papà , per favore, mi sento ancora in colpa per quella storia ! “

Arthur sorride mentre Hermione li osserva da dietro il vetro della finestra del salotto. Fa loro le linguacce ogni tanto.

“giuro che se mi fa una pernacchia un’altra volta, vado in casa, la prendo e la annego in una pozzanghera… va che fessa ! “

« si potrebbe fare … « 

« annegarla intendi ? « 

“no, bagnarla un po’… E’ troppo asciutta.”

Ron sorride.

« anche Ginny ? « 

“anche Ginny e anche se poveretta, non c’entra niente. Tua madre non s’incavolerà se le bagnamo la figlia ? “

“massimo se la prende con me , che te ne frega ? “

Finiscono velocemente di caricare, poi entrano in casa. Si avvicinano ad Hermione la prendono di peso e la trascinano fuori facendola bagnare quel tanto che basta.

“voi due deficienti siete da azkabam , più crescete più il cervello vi si rimpicciolisce ! “

Gli rincorre al piano di sopra, li vede mentre acchiappano Ginny per le braccia e per le gambe.

“e io cos’ho fatto ? Ron per favore, per favore lasciami ! Ron ! « 

Tocca a Ginny la stessa fine. Molly arriva dopo pochi minuti in salotto.

« pulitus asciuttum  « 

I loro abiti tornano asciutti e puliti. I capelli come se quella battaglia d’acqua non fosse mai avvenuta.

“e ora , indossate anche voi ragazze i mantelli che fa poco andiamo... Aspettiamo giusto che arrivino Malocchio e tutta la squadra per la scorta “

Si infilano i soprabiti. Fred e Geroge scendono in salotto a salutarli.

“verremo a vendervi qualcosa per halloween . “

Li salutano per poi sgattaiolare al piano di sopra di nuovo per architettare chissà quale altro nuovo  dolcetto  capace di chissà  quali altre atrocità . Charlie e Bill li salutano in modo più caloroso. Abbracciano ognuno di loro.

« buona fortuna « 

Dicono

« ci vedremo presto »

« già , ci sentiamo allora … “

Entrano ad un tratto dalla porta principale, completamente fradici, tutti i componenti della squadra stessa di difesa per il viaggio di Harry .

« salve a tutti … »

Malocchio ghigna alla vista di Harry. E’ contento di vederlo.

“ bhe, su, non perdiamo tempo, andiamo o perderanno il treno…”

I ragazzi vengono fatti salire velocemente  in macchina. Arthur e Molly nei sedili anteriori.

 La squadra li seguirà in sella alle scope, anche con quel tempaccio.

“ torneremo fra circa due ore, Bill, ricordati di preparare la cena e Charlie, stai attento a quei due di sopra ! “

« vai tranquilla mamma ».

La macchina si alza in volo. Percorrono così le miglia che separano la tana da Londra, poi , atterano in periferia, in una via a senso unico, stretta e maleodorante . Proseguono il viaggio come se fossero su una noramle automobile babbana.  Dall’alto, a sfidare l’aria fredda e pungente ma soprattutto l’acquazzone, la squadra  sorvola la zona .Giungono nel parcheggio di King’s cross, caricano i bauli sui carrelli.  Malocchio, Tonks, Lupin e Vance li seguono . A Harry si stringe il cuore. Il cane nero non è più con loro.

“Harry, Lupin e gli altri, con le scope seguiranno il treno dall’alto come hanno fatto con la nostra macchina. Una volta a Hogsmeade, si dilegueranno. “

« Nessun problema … »

« Allora , arrivederci tesoro ! « 

Molly lo stritola in un abbraccio troppo affettuoso… Poi acchiappa il figlio. Lo stringe ancora più forte.Bacia sulla guancia Hermione e Ginny.

“ mi raccomnado occhi aperti e fate buon viaggio …”

Ginny e Ron la salutano. Salutano Lupin e tutti gli altri, ringraziandoli della protezione anticipatamente.

« buon viaggio figliolo « 

Dice Lupin

« grazie di tutto »

dovere ragazzo, dovere. « 

Harry sale sul treno. Un sacco di visi conosciuti . I compagni del quiddithc, quelli dell’Es, quella faccia da schiaffi di Malfoy. Gli fa bene al cuore essere di nuovo lì. Entrano in uno scompartimento. Piove a catinelle. Ginny tira giù il finestrino. Saluta i suoi genitori . Moody e gli altri sono già scappati via, sono già in alto , in alto, in sella alle loro scope, pronti a compiere il loro dovere. Il treno si avvia lento lungo i binari. I vetri si bagnano , grosse, grossissime gocce scendono lungo i finestrini. Sono le due del pomeriggio ma è buio come se fossero le undici di sera. Il cielo è tanto gonfio d’acqua che sembra voler scoppiare. Tuona forte. Ginny chiude il finestrino. Vede la sagoma dei genitori diventare sempre più minuscola fino a scomparire lungo la linea dell’orizzonte. Si toglie le scarpe e si siede a gambe incrociate sul sedile del treno. Harry chiude la porta dello scompartimento. Sono solo loro quattro. Meno male che hanno trovato posto. Presto detto. Bussano. Compare sulla soglia un ragazzo piuttosto alto, dai capelli ricci e castani.

« possiamo sederci qui ? « 

Chiede

« certo …”

Devono essere nuovi, sono facce mai viste prima. Hermione aveva ragione. Il ragazzo si siede e fa sedere al suo fianco altri due. Uno è un maschio e l’altra è una ragazza. Poi a riempire l’ultimo posto rimasto arriva Luna Lovegood.

« ehilà ciao ! « 

« buongiorno ragazzi, come state ? “

Luna non ascolta nemmeno la risposta, era una frase di cortesia. Si siede di fronte a Ginny, accanto al finestrino,tira fuori il Cavillo e inizia a leggere. I tre nuovi ragazzi la guardano e si sorridono. Che strana tipa quella lì.

« come vi chiamate ? « 

“Io sono Jesse, Jesse Peyron, devo fare il settimo anno “

“Taylor Peyron piacere, ma vi prego, chiamtemi Tay . “

« Kristen Zettelman , quinto anno. « 

Hermione sorride.

« da che scuola venite ? “

“Drumstrang. I nostri genitori hanno ritenuto che venire a Hogwarts fosse più sicuro dopo il ritorno di Voi-sapete-chi. “

“non ci siamo ancora presentati, io sono Hermione Granger, prefetto del Grifondoro “

“Ron Weasley, prefetto « 

« Io sono Ginny, sua sorella “

« Luna Lovegood « 

Dice senza togliere gli occhi dalla rivista

« Harry Potter « 

C’è un lungo silenzio a seguire. Poi un tuono.

“Non ci credo , Harry Potter ? Il famoso Harry Potter, con tanto di cicatrice… Incredibile, che fortuna averti incontrato… Me lo fai un autografo ? “

Fa Tay.

“Non ce ne sarà bisogno, insomma, saremo compagni di scuola dopotutto no ?”

Harry sorride. Che fortuna incontrarlo eh ? A volte , di notte, quando non riusciva a dormire, Harry si chiedeva « se non fossi mai diventato amico di Hermione e Ron, loro avrebbero una vita più tranquilla, sarebbero al sicuro ? »  << sarà stata veramente una fortuna per loro icnontrarmi ?>> Ma poi, pensava di nuovo. Loro sono diventati amici, amici inseparabili, per cui , pensava, è inutile stare a farsi tante seghe mentali inutilmente. Quello scompartimento gli risulta improvvisamente troppo stretto. Si ricorda il primo anno. Quello scompartimento vuoto. Solo lui, Ron ed Hermione. Solo loro tre. Ora è così affollato. C’è Ginny, c’è Luna e quei tre nuovi dall’accento un po’ diverso. Tuttavia si sente solo.  Senza Sirius si sente sperduto. Senza base d’appoggio. Ginny si volta verso di lui. Lo guarda negli occhi. Mentre tutti in quello scompartimento parlano facendo conoscenza, loro due parlano con gli occhi. Ginny sembra domandargli se ci sia qualcosa che non va . Harry alza le spalle. Non è niente. Poi esce

« Harry dove vai ?”

Gli chiede Ron

“vado un secondo in bagno e torno “

Esce e chiude la porta .

« e tu Ginny ? « 

“vado a cercare la signora con il carrello dei dolci, ho una fame pazzesca, i panini di mamma non mi sono bastati. “

Schiaccia l’occhio a suo fratello. Esce dallo scompartimento e ne chiude la porta. Harry è poco distante.Lo insegue e lo ferma per un braccio

“stai andando veramente in bagno ?”

Harry sorride .

« veramente si … »

“oh, scusami, credevo ci fosse qualche problema e così…”

“infatti un problema ci sarebbe « 

« vuoi parlarne ? « 

Sono soli nel corridoio. Harry apprezza molto che Ginny l’abbia seguito.

“è un po’ tutto. Sai la storia della profezia, il fatto che non debba ascoltare i piani dell’ ODF, mi sento un po’ tagliato fuori dal mondo.”

“Se te ne stai qui fuori , sarai tagliato fuori veramente Harry .”

Harry sorride debolmente.

“comunque devo sempre andare in bagno “

Ginny lo lascia andare. Torna in scompartimento poco dopo. Si risiede e ridacchia fa sé e sé del suo incontro con Ginny. E’ stata davvero gentile. Jesse inizia a parlare di quiddithc. Era capitano della squadra delle volpi-bronzate di Drumstrang. Kristen lo guarda con una certa ammirazione. Lei tifava sempre e solo per lui. Piove ancora più di prima. I tuoni sembrano più che altro il rumore che produce il cielo quando si schianta a terra.

“Ginny e la signora dei dolci ? “

« Ehm… Non l’ho trovata … »

Ron la guarda. Bugiarda.Il treno intanto continua il suo percorso senza intoppi. Poi accellera nettamente. Saltano le luci che illumianno gli scompartimenti. Non c’è più elettricità . Dissenatori sopra il tetto. Harry vede chiaramente la sagoma di Lupin intervenire . Tonks gli guarda le spalle. Scendono tutti in picchiata. Il dissenatore viene eliminato. Si sentono dei grossi botti sopra il tettuccio del treno. Sono lì sopra.  Ne arriva un secondo. Ne compare un terzo e un quarto. Una forte botta sulla fiancata laterale del treno. Freddo. Qualcuno dice di aver visto un dissenatore schiantarcisi. Poi altre botte sul tettuccio. Lampi e zampilli di luce. Gente che grida. Paura, panico, terrore. Qualcuno sclera … Animali argentei corrono in cielo illuminando il volto di chi attonito guarda fuori dal vetro. Lampi di luce argentea ricadono come fuochi d’artificio seguendo la gravità. Freddo, un freddo glaciale. Sono tutti al buio, l’unica luce è quella che proviene da fuori. Quella degli incantesimi di difesa. Una scopa passa davanti al finestrino dello scompartimento di Harry. Tiene in groppa Malocchio, poi la sagoma di un dissenatore. Le dita lunghissime come quelle di uno scheletro, il velo nero ondulante. Il treno sembra oscillare tra i binari. Schegge di vetro dappertutto. Le lampadine sono praticamente implose. Il treno corre, segue le rotaie. Un’altra botta alla fiancata. Il treno si sbilancia.Il vetro di una finestra del corridoio esterno agli scompartimenti è distrutto. Harry comincia a sentirsi malissimo. Sente la voce di sua madre rimbombargli come un’eco nella testa, la voce di Sirius che gli dice «  andrà tutto bene Harry, andrà tutto bene » . L’immagine di quel dannato velo al ministero gli corre davanti agli occhi. La profezia che cade a terra frantumandosi. Quando apre gli occhi si ritrova coricato, le gambe all’aria Hermione che lo guarda preoccupata. Sulla fiancata c’è un grosso buco. E’ stato fatto da un incantesimo di profusione. Un’altra botta, un boato dal tetto. I dissenatori vengono cacciati .

“sei svenuto per un attimo Harry ! “

Harry si rialza.Hermione ha l’aria stanca. Il dissenatore deve averle fatto ricordare qualcosa di doloroso.

“i dissenatori se ne sono andati ? “

“si, si, non ce ne sono più Harry, Lupin e gli altri, gli hanno scacciati. Tonks ha chiamato i rinforzi, non si è mai visto uno schieramento di maghi più grande. “

Harry guarda fuori. Saranno almeno un centinaio e lui che ne conosce solo una decina… 

Jesse, Tay e Kristen fissano Harry spaventati.

« dissenatori ? »

Balbettano impauriti

“si, sono fuori dal controllo del ministero. 

farfuglia Ginny. Hermione guarda fuori dal finestrino. Tra le nubi nere come la pece si distinguono i capelli rosa di Tonks . Il pericolo è passato. Qualcuno in uno scompartimento più in là piange. Si sentono i signhiozzi fino a qui. 

« sicuramente la gazzetta del profeta scriverà un paio di righe al riguardo… «  Attentato all’espresso di Hogwarts, i dissenatori tentano di occupare il treno » “

“il Cavillo pubblicherà qualcosa in merito molto prima. “

Harry non ha un bell’aspetto. Ha sudato freddo. Jesse lo sta fissando.

“Harry ha vissuto cose che nessuno di noi nemmeno nei suoi peggiori incubi ha vissuto mai per questo la vicinanza coi dissenatori lo riduce in questo stato. Rivive i ricordi più dolorosi. “

Jesse pare guardare Harry con altri occhi subito dopo le parole di Hermione

“scusaci Harry è che sai, non sappiamo bene come comportarci davanti a certe situazioni …”

Harry dice loro di lasciar perdere. Poi guarda Ron.

“ci hanno attaccati, non me lo aspettavo …”

“io neanche ma c’è da aspettarsi di tutto. Fino a quando non saremo a Hogarts non saremo al sicuro. “

Sussurra all’orecchio dell’amico

“perché credi cha abbiano mandato i dissenatori e non i Mangiamorte ? “

“ ricorda che sul treno ci sono molti figli di Mangiamorte…”

“ah già, quasi dimenticavo… Tra simili non ci si ammazza. “

“Credo che abbiano mandato i dissenatori non con l’intenzione di farci deragliare veramente, credo piuttosto che volessero vedere di cosa sono capaci i nostri. Una prova …”

“Già, una prova …Che bastardi…”

E pensare che sarebbe potuto essere Neville il ragazzo-che-è-sopravvissuto, pensare che avrebbe potuto essere lui. Harry sospira. Ora sono tutti ammassati l’uno addosso all’altro tentando di prendere coraggio dalla vicinanza dell’amico vicino. 

« va meglio ? « 

Chiede Kristen

« meglio , grazie “

Poi stanno improvvisamente tutti in silenzio. Sul chi vive. In ansia, aspettando che il treno si fermi alla stazione. Hanno paura. Hermione si stringe verso i suoi amici. Un tuono e un fulmine troppo spaventosi li fanno trasalire tutti quanti. Ginny si alza dal suo sedile. Si accuccia ai piedi di Harry. Gli prende la mano. La stringe forte. Harry la guarda. E’ quasi terrorizzata. Il treno ha rischiato di deragliare. Ginny si volta verso di lui. Incontra il suo sguardo. Lui le stringe la mano. Le mette l’altra sulla spalla, cerca di rassicurarla. Prima dell’attacco, il treno era rumoroso e festaiolo, ora è silenzioso come un campo santo. Sono tutti in attesa di qualcosa. Così proseguono il viaggio. In silenzio, spaventati e ammutoliti. Hermione ben presto s’addormenta su una spalla di Kristen, Jesse si guarda le mani. Tay sfoglia nervosamente un libro, poi lo richiude  altrettanto nervosamente. Kristen si addormenta anche lei. Ron rimane vigile, poi crolla, contare le gocce che scendono dai vetri può provocare sonnolenza. Ginny stringe la mano a Harry e Harry la stringe a sua volta. Zitti. L’intero treno tace con loro. Se qualcuno pensava che la vita rimanesse calma come lo era un tempo, ora ha capito che si sbagliava di grosso. La signora dei dolci non passa. Non passerà neppure più tardi. Lo stomaco di Ginny brontola.

« ho delle cimabelle tieni « 

Harry gliene offre una

« dove le hai prese ? “

“le ho comprate alla caffetteira della stazione. Hanno la marmellata alle albicocche. “

Ginny sorride lievemente. Ne addenta una ma non molla la mano di Harry.

“perché mi tieni la mano ? “

“perché ho paura  e con te ne ho meno.”

Harry sorride leggermente, per quanto il momento consenta farlo

« e perché mi piaci Harry “

Harry sorride . E’ molto più bello quando sorride. Ginny si alza , gli si siede inbraccio. Gli bacia le guancie.

“ho avuto paura quando hai cominciato a tremare. Ti ho visto cadere a terra e ho avuto paura che non ti rialzassi più. Vuoi ? « 

E gli porge la ciambella.

“non mi va di mangiare adesso .”

Harry le mette una mano intorno alla vita, per non farla cadere a terra e con l’altra tiene ancora la mano della ragazza . Le dita incrociate.

“se ne può parlare ancora ? “

« di che ? « 

“del fatto che ti piaccio “

“quando ? « 

“quando saremo a scuola, un po’ più tranquilli…”

quando vuoi … »

Harry sorride e le bacia istintivamente una guancia.

“okay, okay Potter, ho capito cosa vuol dire. “

Urtano Ron che si sveglia. Ginny torna velocemente ai piedi di Harry prima che il fratello la veda. Odia quando lui si fa i cavoli degli altri. Li guarda, fa uno strano cenno del capo e si riappoggia a Luna dando loro le spalle. Jesse li guarda . Poi guarda Kristen . Lui e Tay iniziano a parlottare fra loro. Tentano di parlare dell’arrivo a scuola, se mai ce ne sarà uno. Harry e Ginny si tengono ancora per mano quando , sia ringraziato il cielo, arrivano alla stazione di Hogsmeade.  Scendono velocemente. Una gran folla di ragazzi di svariate età alza gli occhi in alto , anche se piove e l’acqua li acceca. Riescono a vedere una specie di esercito piazzato tra le nubi, tra i fulmini e tra i tuoni. Sono quelli dell’Ordine della Fenice. Quella sterminata folla non sa con certezza chi siano, ma sanno una cosa soltanto. Quelle persone, quegli auror forse, quei maghi, hanno salvato le loro vite. Qualcuno batte le mani . Qualcuno fischia, qualcuno urla.

“sono loro , sono loro che ci hanno salvato dai dissenatori ! “

Hangrid è una montagna che sovrasta la scena.

« veloci, bisogna fare infretta. « 

Senza troppe cerimonie, i ragazzi vengono condotti tutti in massa verso il castello. Una volta varcata la soglia, sono finalemente al sicuro. Sono finalemente nella loro casa.Sono ad Hogwarts.

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Capitolo 7
*** let me tell you ***


La sala grande brulica di studenti. Silente li fa sedere tentando di distrarre i  più piccoli e i nuovi arrivati dalla affascinante bellezza del soffitto incantato. Sono tutti bagnati, ancora spaventati. Il preside, tira un profondo respiro. Per la prima volta da quando lo conosce, Harry, vede dinanzi a sé un uomo, un anziano signore provato dalle esperienze, dai fatti. Lo vede vecchio. Sospira di nuovo e per poi iniziare a parlare.

“ragazzi miei. Non so cosa dire riguardo al vostro viaggio. La cerimonia di smistamento, è rimandata a domattina alle otto in punto. Siete pregati di presentarvi tutti. I prefetti e i capi scuola ora vi  comunicheranno le nuove parole d’ordine della vostra casa e vi scorteranno nelle vostre camere, eccetto naturalmente tutti coloro che dovessero essere rimasti feriti durante il viaggio che “

C’è un inspirazione generale da parte dei presenti

“si tratta di ferite lievissime, Madama Chips, era alla stazione di Hogsmeade all’arrivo del treno ed è riuscita a medicare tutti . Si tratta di ferite lievi dovute alle scheggie dei vetri.  Dicevo che appunto queste persone, se lo desiderano ,alloggeranno in infermeria mentre i nuovi arrivati, ossia i ragazzi provenienti da altre scuole e i ragazzi del primo anno  alloggeranno in un dormitorio provvisorio, diviso per sessi, che abbiamo allestito all’occorrenza,  fino a quando il cappello parlante non avrà designato l’appartenenza a una delle quattro case. I vostri bagagli vi aspettano nei dormitori. Ad ogni modo, vorrei assicurarvi che ora siete al sicuro tra queste mura, potete dormire sonni tranquilli e … Ragazzi miei, benvenuti a Hogwarts. “

Espolse un boato di appalusi. Ragazzi che gridavano che incitavano a gran voce il nome di Silente. Certo era stata un’accoglienza piuttosto diversa dal solito, ma comunque di grande effetto. Harry guarda Silente ergersi oltre il tavolo degli insegnanti. Ora non vede più un uomo vecchio, ora vede uno dei personaggi che ha segnato la storia di questo secolo. Applaude, mentre i prefetti e i capi scuola, vengono messi al corrente delle nuove parole chiave per entrare nei propri dormitori. Poi torna nel suo  di dormitorio. Poveretti, pensa, quei ragazzini del primo anno… Prima un viaggio traumatizzante e  neppure l’ombra di  una cerimonia di smistamento. Poi pensa, poveretti anche i nuovi arrivati, sicuramente ora penseranno che era meglio starsene nella propria scuola .Ma oramai , sono tutti a Hogwarts. Grandi, piccoli, mezzosangue e purosangue. Tutti sotto lo stesso tetto. Harry trova i suoi bagagli in camera. Lì trova anche Neville.

“ciao “

“oh, ciao Harry, ti ho cercato dappertutto. “

Neville ha sul viso due piccoli cerotti.

“tutto bene ? “

“più o meno … “

Harry gli sorride. Neville alle volte è disarmante.

“per le camere ? “

“come ? “

“mi hanno detto che si deve fare una specie di richiesta elencando i nomi delle persone con cui si vuole condividere la camera…”

“oh si … mi sono preso la briga di compilare il modulo. Ce n’era uno attaccato ad ogni porta. Questa è una camera da quattro , non ce n’erano altre così ho scritto il mio nome, il tuo, quello di Ron e quello di Seamus. Spero non ti dispiaccia…”

Harry sorride.

“affatto… Ma  quelli che non hanno una casa di appartenenza ? Come faranno ?”

“a quanto ne so, compileranno i moduli domattina…”

“Ma dimmi , dov’eri sul treno? Non ti ho proprio visto…”

“ho passato l’intero viaggio in uno scompartimento con due ragazzi. Una era una ragazza era bellissima Harry avresti dovuto vederla e il ragazzo che era con lei le assomigliava in modo impressionante, solo era alto due volte lei, comunque, ho fatto tutto il viaggio con loro. Vengono da un’altra scuola, ma non mi ricordo più quale e ad un certo punto, quando ci hanno attaccato i dissenatori, lei ha cominciato a piangere, diceva di sentire delle voci nella testa. Poi suo fratello mi ha detto che da piccola ha visto morire sua madre o suo padre, ora non ricordo… Ho fatto un viaggio con della gente davvero strana e … Ah, si… Per poco non me la facevo sotto dalla strizza. “

Harry sorride di nuovo. Poveretti quei due ragazzi…

“sono felice di vederti Neville, davvero felice”

Neville sorride goffamente

“grazie Harry, grazie anche io sono felice di vederti.”

Neville Paciock. Una delle persone più semplici e più umili del creato. Insieme disfano i bagagli. I vestiti nell’armadio, le scarpe nella scarpiera e i libri sulla mensola. Una ha inciso sopra il nome Neville, la seconda Seamus, la terza Harry e la quarta Ronald. Fuori tuona ancora. Sono circa le sette e mezza. Entra poi Seamus.

“si cena alle otto “

“benissimo, ho una fame che mangerei anche le gambe del tavolo “

“chi ve l’ha detto ? “

“Ron ! Sai, il  prefetto !”

“Dov’è adesso ? “

“in riunione per i turni di vigilanza..”

Silenzio

“bella questa camera … Neville hai scritto tu i nostri nomi vero ?”

“si, ma se non volete cambiare compagni di stanza, siamo ancora in tempo….”

“No, no, era per chiedere. “

Neville sembra sollevato. Finiscono di riordinare per poi scendere le grandi scale per la sala grande. Harry si guarda intorno. La sua sala di ritrovo, il ritratto di Godric Grifondoro, le tende di velluto rosso, le statue di marmo, i quadri, gli stendardi. Nulla di quella sala gli è mai apparso tanto bello. Apre il quadro della signora grassa. Lei li saluta cantando un’aria babbana.  Le scale sono illuminate dalle grandi torce attaccate alle pareti. Le armature ai lati delle scale, sono splendenti e voltano il capo al passaggio degli studenti. Le scale di marmo si muovono, i quadri parlano, conversano e spettegolano tra di loro. Un cavaliere medievale di un quadro dice che domattina, Silente manderà le delle lettere alle famiglie per informarle che tutti gli alunni sono sani e salvi e la damigella del quadro accanto dice che domattina, arriveranno anche i giornalisti. Sarà un vero macello. Harry scende le scale. Indossa l’uniforme della scuola. Non ricorda neppure quando se l’è messa, forse l’aveva già indosso prima di salire sul treno. Sono successe così tante cose che sembra esser passato un intero anno da quella mattina. Harry scende le scale e si trova faccia a faccia con Ginny che le sale.

“ciao …”

“ciao, ti ho perso di vista dopo esser scesi dal treno…Jesse e gli altri ?”

“Stanno bene, ora stanno facendo un giro della scuola con i capi scuola, tra venti minuti si mangia…”

Harry allarga la mano. Ginny gliela afferra. Le dita s’intrecciano di nuovo, come i fili di un cesto di vimini.

“dov’è che vai ? “

“prendo la felpa in camera e poi vengo giù…”

“ti tengo il posto ?”

“ma si …”

Ginny gli lascia la mano, corre su per le scale. E’ bellissimo tenerla per mano, incrociare le dita ogni volta che l’incontra. Scende a cena. Nella sala di fronte all’entrata del salone, dalla porta aperta, si intravedono altre due porte. Devono essere i dormitori provvisori. Ci si intrufola. Si scontra con Jesse che corre fuori.

“ciao “

“ciao Harry … “

“ma non dovevate essere in giro per la scuola ? “

“si, ma ci hanno riportato qui dopo dieci minuti. Il seguito del giro a domattina dopo la cerimonia.”

Jesse e Harry si dirigono verso la sala grande. I quattro tavoli, i quattro stendardi. Harry si sente colto e invaso da uno strano calore al cuore. Solo quando è lì lo sente. Prendono posto

“ti siedi al nostro tavolo ? “

Jesse annuisce. Lo raggiungono Kristen e Taylor. Si siedono di fronte a lui. Ginny torna. Sopra la divisa della scuola, una felpa pesante, col cappuccio , bordeaux, la scritta “ Campus 1988 ” in blu sul petto.  Ha l’aria un po’ buffa.

“prima di cenare…”

Tutti  osservano Silente

“vorrei  ricordare a tutti voi che è vietato introdursi nella foresta proibita . E’ vietato uscire di notte per il castello e colgo l’occasione per ricordarvi che tutti gli studenti devono trovarsi nelle proprie camere massimo entro le undici di sera e non oltre. Per concludere, le lezioni incominceranno lunedì. E ora, buon appetito.”

Sui tavoli compaiono ogni ben di Dio.

“a Drumstrang non si mangiava così bene …”

Hermione e Ron , con gli altri prefetti e capi scuola, arrivano in sala.

“Com’è andata la riunioncina ? “

“Un disastro…. abbiam parlato riguardo i turni per sta notte, la scuola è incasinata di brutto, con questa storia dei dormitori, della registrazione  dei nomi per ciascuna camera, della cerimonia di domani, sto andando in tilt. “

Si siedono. Seamus poco più distante, dal lato sinistro di Neville, cerca di guardare cosa stia combinando Ginny. La vede, sorseggia del punch.

“si sa poi chi è il nuovo professore di difesa ? “

“ ma va, qui non si sa più neppure da che parte girarsi ! “

Mangiano. Harry si guarda intorno. Un sacco di facce. Qualcuno ha rovesciato un bicchiere di punch addosso a Malfoy. Che coglione. La cena è conclusa. Harry si alza, Ginny lo segue, si prendono per mano ed escono dalla sala. Hermione corre dietro a loro due senza stupirsi della posizione delle loro mani.

“ehi , Harry ! “

“io e Ron abbiamo da discutere con gli altri prefetti, ci aspetti in sala di ritrovo ? “

“un’altra riunione ? Ma non ne avete fatta una prima di cena “

“si , ma grazie a Malfoy non siamo venuti a capo di un cavolo… Quindi, ora ne facciamo un’altra anche con Silente. Per domani, forse , riusciremo a far tornare tutto in ordine, ogni studente avrà una casa e tutti saranno felici e contenti…”

“Auguri “

“Grazie …”

“Comunque vi aspetto in sala con Seamus e Neville…”

Harry e Ginny si avviano per le scale. Cho è a pochi passi da loro. Harry rallenta il passo. Non ha voglia di salutarla ora, lo farà domattina con calma e soprattutto dopo aver passato la notte in bianco per studiare cosa dirle . Poi Harry si ferma . Guarda Ginny.

“Luna ? Ho perso di vista anche lei …”

“Era a cena, l’ho vista io , non ti preoccupare…”

“Credi che Jesse Kristen e Taylor staranno bene stanotte ? “

“Si, Silente è un genio nell’organizzare le cose all’ultimo secondo. Harry dove stiamo andando ? “

“E che ne so io… facciamo un giro così parliamo”

Passeggiano per il castello. Finiscono nell’ala est. Le torce sono spente in quell’angolo di castello. Fuori piove ancora terribilmente. Tuoni e lampi si alternano in una giostra  monotona in cielo. Si tengono ancora per mano quando Ginny si ferma davanti a una finestra. Da le spalle al vetro, prende un lembo della divisa di Harry, lo avvicina a sé. Lui si abbassa leggermente, sente caldo, anche se sia fuori che all’interno del castello, le temperature stanno precipitando. Ginny gli bacia il collo. Harry le cinge la vita piano. Lei gli lascia un segno rosso sul collo.

“aho! “

“Scusa, ho fatto troppo forte …”

Ginny gli sorride, si morsica il labbro inferiore. Harry le sorride.

“mi hai lasciato il segno ? “

Ginny gli sposta il colletto della divisa. Altro che segno, gli ha lasciato un’ematoma.

“si…”

“è grande ? “

“un pochino…”

Harry ride.

“non bastava la cicatrice, dovevo essere marchiato anche da te …”

Ginny gli prende la mano. Harry gliela stringe. Lei fa per continuare a camminare ma lui stesso la ferma, la blocca in un angolo, contro quella finestra ghiacciata dalla pioggia fredda della notte. La marchia. Potrebbero farsi, ma chissà perché si fermano lì. Pare un giochetto il loro. Vanno in sala comune. E’ piena di gente. Si festeggia alla grande il rientro a scuola, il rivedere gli amici, l’apertura di un’altra stagione della vita adolescenziale da studente. E pensare che fino a poco prima di cena, la realtà sembrava essersi trasformata in un film sull’Apocalisse.

“però, reagiscono bene ai “traumi””

“veramente …”

Seamus e Lee mostrano a due ragazze del terzo anno le ferite riportate sul treno. In realtà si tratta di pochi tagli sulle braccia. Dal ritratto entra Neville. Si siede tra Ginny ed Harry sul divano. Harry si sporge e guarda Ginny, lei alza le spalle. Non si può certo chiedere a Neville di spostarsi, sarebbe un po’ maleducato nei suoi confronti. Lavanda sgambetta per la sala. E’ particolarmente allegra. Seamus finisce con il giocare a braccio di ferro con Lee.

“ohi Seamus ?”

“si Harry ? “

“con chi sei in camera ? “

“con Lee “

“solo con Lee ? “

“domattina sapremo gli altri nomi…”

Dean guarda Harry

“non ti preoccupare Harry, io e Lee volevamo stare in camera insieme dalla fine dello scorso anno, da quando Fred e George hanno tagliato la corda. Non credere che non abbia voluto stare con te Ron e Neville e Dean… “

Harry sorride. Pensava male. Ginny si alza proprio quando Ron entra in sala di ritrovo. Sono circa le dieci meno un quarto.

“dove vai ? “

“a dormire, sono esausta. “

Hermione compare sulla porta.

“che fai vieni anche tu ? “

“si , sono sconvolta, quest’ultima riunione è stata un massacro “

“Malfoy ha avuto ciò che si meritava ? “

“Naturalmente ! “

Hermione si avvicina a Ron e a Harry. Gli bacia le guance.

“Buona notte ragazzi “

“Domattina passo a svegliarvi “

Ginny torna verso il divano, si avvicina a Ron gli bacia la guancia, poi si china verso Harry.

“stai attento o lo vedrà tutta la scuola”

Harry si tira su il colletto della camicia. Lui le bacia la guancia.

“ti voglio bene “

Sussurra

“anch’io. “

Ginny gli bacia la guancia. Ron tira una gomitata a Harry

“ero scomodo …”

ripete piano

“scomodissimo …”

Harry si gira

“sei proprio scemo “

Harry acchiappa un cuscino. Lo tira in faccia all’amico. Ginny sparisce su per le scale con Hermione. Si infilano nei pigiami. Nei letti. Hermione sospira.

“hai dei biscotti prefetto ? “

“non si può mangiare in camera …”

“Hermione ? E’ la nostra prima sera ! “

“Sotto il letto, infondo a sinistra “

“Così mi piaci. “

Si siedono sul letto. Fuori continua a piovere. Sono a gambe incrociate, si passano il sacchetto di biscotti. Hermione prende la spazzola sul comodino. Si pettina  nell’ombra.

“con Harry ? “

“lo adoro”

“Sai, lui … E’ molto teso con questa storia della profezia, però credo che gli faccia bene distrarsi e detto tra noi, tu sei la miglior distrazione che possa avere, meglio tu che la Chang. Quella lo ha solo preso per il culo, continuava a piangere ed era gelosa di me, di me , ti rendi conto ? Io con Harry non ci farei mai niente, non ce la farei, è mio amico e stop. “

“ Cosa ne pensi? Credi che possa andare tra me e lui ?”

“non per essere una guasta feste, ma dagli tempo. Ne ha passate anche fin troppe .”

Hermione sbadiglia.

“dormiamo ? Sto morendo di sonno …”

“Hermione ?”

Dice infine Ginny coricandosi sul suo letto

“chi farà il turno di vigilanza nel dormitorio provvisorio ? “

“Malfoy , logico no ? “

Ginny ride , poi s’addormentano. 

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Capitolo 8
*** come back time ***


Torniamo indietro. Siamo ancora sul treno. Neville non riesce a trovare Harry. Sul treno c’è così tanta gente che non riesce nemmeno a capire in quale vagone sia capitato. Tenta in uno scompartimento, si trova davanti Malfoy. No, decisamente non è questo lo scompartimento ideale dove passare il viaggio. Trova uno scompartimento vuoto. Poi si accorge che non lo è. Accanto al finestrino, seduta con le gambe contro il petto una ragazza dai capelli scuri. La ragazza si gira. Il suo volto sembra quello di una bambola di porcellana. E’ perfetto. Ha gli occhi verde acqua. Sono incantevoli.  Sembrano quasi brillare. Poi Neville si accorge di un’altra presenza, c’è un ragazzo seduto di fronte alla ragazza. Le assomiglia moltissimo.

“ciao , sono Morgan Miller , siediti …”

Neville sorride, si siede accanto a lui. La ragazza continua a guardare fuori dal finestrino, poi si volta e gli sorride. Ha due occhi incantevoli.

“Rose Miller , piacere “

Neville si strofina la mano sul mantello, poi gliela stringe.

“Neville Paciok.”

Il treno intanto continua il suo percorso senza intoppi. Poi accellera nettamente. Saltano le luci che illumianno gli scompartimenti. Non c’è più elettricità . Dissenatori sopra il tetto. Neville corre verso il vetro, vede chiaramente la sagoma del suo ex insegnante di difesa,Lupin intervenire . Una strana signora dai capelli rosa gli guarda le spalle. Scendono tutti in picchiata. Il dissenatore viene eliminato. Si sentono dei grossi botti sopra il tettuccio del treno. Sono lì sopra.  Ne arriva un secondo. Ne compare un terzo e un quarto. Una forte botta sulla fiancata laterale del treno. Qualcuno dice di aver visto un dissenatore schiantarcisi. Poi altre botte sul tettuccio. Lampi e zampilli di luce. Gente che grida. Paura, panico, terrore. Qualcuno sclera … Animali argentei corrono in cielo illuminando il volto di chi attonito guarda fuori dal vetro. Lampi di luce argentea ricadono come fuochi d’artificio seguendo la gravità. Freddo, un freddo glaciale. Sono tutti al buio, l’unica luce è quella che proviene da fuori. Quella degli incantesimi di difesa. Una scopa passa davanti al finestrino dello scompartimento di Neville. Tiene in groppa Malocchio, poi la sagoma di un dissenatore. Le dita lunghissime come quelle di uno scheletro, il velo nero ondulante. Il treno sembra oscillare tra i binari. Schegge di vetro dappertutto. Le lampadine sono praticamente implose. Il treno corre, segue le rotaie. Un’altra botta alla fiancata. Il treno si sbilancia. Rose comincia a respirare discontinuamente. Morgan si alza, la fa coricare.

« Rose va tutto bene “

Rose inizia a strillare.

“no , no , perché lo hai fatto ? Perché ? Sei un bastardo ! “

Morgan non sa più che fare. Poi Rose sembra riprendere il controllo di sé. Si mette seduta.  Neville non sa come reagire.

« vado a cercare dell’acqua… »

Esce dallo scompartimento. Il vetro di una finestra del corridoio esterno agli scompartimenti stessi  è distrutto. Due scheggie lo colpiscono al viso. Sulla fiancata c’è un grosso buco. E’ stato fatto da un incantesimo di profusione. Un’altra botta, un boato dal tetto. Neville torna rapidamente indietro, i dissenatori vengono cacciati . Rose è stretta tra le braccia di Morgan. Neville le passa una mano fra i capelli. Non la conosce, ma gli fa molta pena. Il pericolo sembra essere passato .Rose singhiozza forte.

“sai, Rose ed io abbiamo perso i genitori in un’incidente d’auto. Lei era con loro e è stata l’unica superstite. Buffo no ? Maghi che muoiono come babbani. I curatori non hanno potuto fare nulla…”

Neville sorride loro

« i miei genitori invece… “

Ma poi ci ripensa, non ha voglia di parlare dei suoi genitori.

« cosa ? « 

« sono morti , già sono morti anche loro, io vivo con mia nonna. “

Mente , ma non se la sente di dire tutto della sua famiglia a quei due nuovi. Rimangono in silenzio fino a quando il treno non si ferma alla stazione di Hogsmeade.

“grazie Neville, sei stato gentilissimo, fatti vedere quei tagli sulla faccia “

“non preoccuparti non è niente… ci vediamo in giro per la scuola …”

si, grazie . »

Rose stacca il volto dal mantello di Morgan, lo guarda. E’ bellissima.

“grazie Neville, ci vediamo a scuola. “

Scendono dal treno. Neville appoggia due dita sui due tagli sul suo volto. Cazzo quanto bruciano. Senza troppe cerimonie, vengono fatti tornare tutti al castello. Chissà che fine ha fatto Harry…

 

*

 

Torniamo indetro un’altra volta.

Sono tutti appena entrati a castello. Draco si guarda intorno.Tutto sommato è bello tornare a scuola, è bello tornare e poter prendere per il culo quell’idiota di un Potter. Ma in mezzo a tutta quella gente si è perso. Dove minchia sono spariti Tiger e Goyle ? Quegli incompetenti, pensa, non sanno neanche stare al mio passo. Poi qualcosa attira la sua attenzione. Una ragazza. I capelli scuri, gli occhi del colore del mare più limpido e trasparente. E’ Ellen. Allora è così, è vero. Con l’aiuto si Silente ha deciso di cambiare vita e venire a Hogwarts eh ? Povera illusa, crede di essere al sicuro. Si volta, qualcuno gli ha toccato la spalla è Ron.

« cosa vuoi Weasley ? « 

“riunione per i turini dei dormitori provvisori “

“che palle … »

“paparino non ti salverà dalle riunioni Malfoy “

Draco si zittisce, irrigidisce i pugni. Non può menare Ron in mezzo a tutta quella gente. Non può.

Lui e gli altri si dirigono verso la sala insegnanti.Entrano. E’ illumiata da grandi candelabri. Un lampadario di cristallo illumina tutta la stanza. Un lungo tavolo è completamente a loro disposizione. Hermione e Ron si siedono alla destra. Di fronte a loro Malfoy e Parkinson. Entrano poi i capiscuola. Per il Corvonero, Jodie Monroe. Per il Tassorosso, Klark Gabriel. Per il Grifondoro Maggie Jordan. Per Serpeverde Andrew Flitt. Arrivano anche gli altri prefetti. Tutti si siedono.

« siamo qui « 

Inizia Maggie Jordan

“per stabilire i turni per la vigilanza di stanotte. Come avete avuto occasione di vedere, il numero degli iscritti è salito rispetto agli ultimi anni. Come se non bastasse, in seguito allo spiacevole attentato di oggi pomeriggio,non abbiamo potuto celebrare la cerimonia di apertura. Domattina per tutti noi sveglia alle sei. Dobbiamo preparare adeguatamente tutto nei minimi dettagli. Bisogna scrivere gli elenchi dei nuovi iscritti e registrare entro domani a mezzo giorno tutti i nomi dei presenti nelle varie camere. “

“Io alle sei non mi sveglio”

« Draco non rompere « 

“Io rompo eccome, facciamo più tardi, otto meno venti.”

“Non ce la faremo mai. Siamo in tanti è vero, ma gli studenti semplici sono quasi il doppio rispetto agli altri anni e dobbiamo, e ripeto dobbiamo fare in modo che le cose tornino in ordine al più presto. “

Si discute animatamente sull’orario. Alla fine si opta per le sette.

“il signor Malfoy fa il figo anche quando non gioca a quidditch . Crede di essere un cercatore anche quando è giù dal suo pezzo di legno.”

“dobbiamo decidere ora chi starà a pattugliare i dormitori provvisori. Sono in molti là dentro…”

“e’ una fossa comune , chissà che puzza “

“Malfoy, quando hai concluso con le cagate, facci un fischio okay ? “

“Ora che ci penso, anche tu puzzi …”

Klark Gabriel prende la parola interrompendo sul nascere la lite.

“per i dormitori delle case, non c’è da preoccuparsi, vi saranno gli insegnanti, il problema sono quelli provvisori. Ho bisogno di almeno due volontari che controllino che quelle due sale non si trasformino in bordelli…”

“io dico che Malfoy è perfetto, avete visto tutti che carica ha sta sera ? Io dico che non avrà problemi a stare sveglio un po’ sta notte. “

Malfoy salta in piedi .

« mettiamola ai voti. « 

Tutti o quasi alzano la mano .

“Malfoy e poi… Parkinson, tu che sei così vicina a Draco non avrai problemi…”

“Mi oppongo ! « 

Fa Flitt

“solo perché sono di Serpeverde… “

“okay, okay, allora mandiamo  Jodie… ti va ? “

“a me va bene , non c’è problema…”

“benissimo allora è deciso… « 

« io non voglio andare ! « 

Obbietta Malfoy. Poi ecco entrare la Mc Granitt.

“ragazzi inizia la cena, ne riparlerete dopo, questa stanza sarà a vostra disposizione anche più tardi. “

Ognuno di loro prende posto al proprio tavolo. C’è tanta gente, bambinetti, ragazzi mai visti prima seduti a casaccio dove c’è posto. Sveglia alle sette e ronda notturna. Devono essere scemi… Pensa Draco. Non ha nessuna intenzione di accettare. Poi si volta verso il tavolo di Corvonero. Ellen è seduta laggiù e c’è pure suo cugino. Ci penserà lui , ci penserà lui a farla tornare dalla parte del Signore Oscuro. Lui. Finisce svelto di cenare.  Fa in tempo a vedere Potter e  quella Virginia Weasley uscire dal salone mano nella mano seguiti a ruota dalla Granger che torna a tavola pochi istanti dopo. Da una pacca alla spalla di Pansy . Goyle si sta per gettare sulla seconda porzione di patate. Draco gli passa accanto

“ noi andiamo ci vediamo più tardi … e piantala di abbuffarti ! “

Finiscono di nuovo nella sala insegnanti. Silente, che si era alzato poco prima presiede la stanza. In breve sono di nuovo tutti radunati. Le loro spille brillano alla luce tremolante delle torce.

“La professoressa Mc Granitt ha detto che c’erano dei problemi “

“Signor Preside, vogliono mandarmi a fare la ronda sta notte per poi farmi svegliare alle sette ! “

“Malfoy e Monroe domattina , dato che vigileranno sui dormitori provvisori, potranno alzarsi alle sette e mezza. E con questo ho conlcuso . “

« Problema risolto Draco … »

“Insomma, capirai che faccio io in mezz’ora in più ? “

« Sogni… »

“Si, meglio che me ne vada. “

Hermione e Ron sghignazzano tra loro. Ogni tanto è giusto che anche Malfoy faccia il suo dovere di prefetto, non può sempre addossarlo agli altri. Tutti si dileguano nei propri dormitori. Draco e Jodie seguono il blocco di nuovi arrivati che come un gregge di pecore si sposta dalla sala grande ai dormitori da poco allestiti. La Monroe  si ferma davanti alle due porte, inizia a chiacchierare con alcune ragazze. Spiega loro come stiano le cose. Le intrattiene parlando della cerimonia di smistamento che le attende la mattina successiva. Draco la lascia perdere. Gli è pure antipatica quella… Poi eccola, vede Ellen accanto alla finestra appena fuori dalla porta del dormitorio femminile, la prende per un braccio, tenta di baciarla.

« Ellen… »

Lo sussurra con dolcezza.Lei si gira in preda al panico. Non può essere lui, ti prego Dio fa che non sia lui. Si volta e se lo trova davanti. Draco.

“io… Io mi chiamo Rose…”

“Ellen che cazzo spari… Oh, fammi indovinare, il caro vecchio Albus ti ha dato un’altra identità eh ? Bene starò al gioco…”

Le bacia la guancia

« sei bellissima « 

“vai via… Io non ti conosco…”

Arriva Jodie.

“Malfoy che fai ? L’hai sentita ? Non ti conosce, piantala di fare il deficiente se non vuoi che chiami Piton…”

Draco la guarda torvo.

“va bene, adesso hai vinto… “

se ne va lasciando il posto a Morgan.

« grazie … »

Dice a Jodie .

« di niente “

 

*

Jesse sta tornando nel dormitorio dopo cena. E’ sulla porta di quello maschile quando vede un ragazzo biondo importunare una ragazza dai capelli neri appena fuori dalla porta del dormitorio femminile.

« Jesse Peyron « 

« Morgan Miller »

« Rose Miller… Piacere “

“Ho notato che non avete stemma sulla divisa… Siete nuovi… »

« Già … »

Sopraggiungono anche Kritsen e Taylor di ritorno dalla sala grande.

« Taylor Peyron « 

« Kristen Zettleman « 

Parlano tra di loro. Kristen deve frequentare il quinto anno, il sesto anno per Tay. Rose il quinto anche lei , Morgan e Jesse il settimo.

“Zettleman… Non sei di qui vero ? “

« Sono per metà finlandese. « 

« Forte…”

Rimangono lì. Davanti a quelle due porte. Sospesi tra i loro dormitori e l’intera scuola. C’è un’odore strano lì dentro.Di vecchio ma di gradevole. Fuori imperversa la tempesta. Con molta probabilità, pioverà anche tutto domani. Alle undici, la Monroe prega di accomodarsi verso il proprio dormitorio. Maschi a sinistra e femmine a destra. Kristen e Rose si trovano due letti l’uno accanto all’altro.

“in che casa vorresti stare ? “

A Rose prende l’angoscia

« non ne ho idea…”

“a me piacerebbero molto o Grifondoro o Tassorosso.”

“Io… Non so proprio… Com’è la scuola finlandese ? Hai studiato lì ? “

“Si, poi mio padre ha avuto un trasferimento al mio quarto anno di studi e così siamo finiti a Drumstrang, ma dopo quello che è successo ha ritenuto che cambiassi di nuovo scuola. Pare che qui sia molto più sicuro, per via di Silente credo. “

“Non è stato difficile continuare a cambiare ambiente ? “

“Si, ma poi ho trovato Jesse e Tay per cui, posso comunque reputarmi fortunata. Tu ? “

“Studiavo a Caldwell . E’ per purosangue al cento per cento, peggio di Drumstrang. Voleva così mio padre. « 

« Voleva ? « 

“E morto quando ero piccola. Un… incidente stradale “

“Mi dispiace…  Ascolta, conosco due ragazze del Grifondoro, se riusciremo a passare in quella casa dopo lo smistamento, potremmo stare in camera con loro ti va ?”

“Va bene… Va bene… per me fa uguale “

“Allora in bocca al lupo per domattina. “

“Anche a te… ‘notte “

“‘ notte.”

Kristen si addormenta. I capelli biondi le circondano il viso. Gli occhi celesti si chiudono delicatamente. E’ andata. Rose si guarda intorno. In quella stanza ci saranno almeno cinquanta brandine. Come può dormire con tutto quello che le passa per la testa ? Non può neppure raggiungere Morgan nell’altro dormitorio. Draco e Jodie la vedrebbero e non ha voglia di castighi dopo neppure ventiquattr’ore dall’arrivo. Chiude gli occhi. E mentre le lacrime le sgorgano da quegli occhi chiusi, in silenzio, infine raggiunge Kristen.

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Capitolo 9
*** the cerimony ***


 La scuola si sveglia, si anima. C’è armonia, eccitazione ma  anche tranquillità per una notte passata al sicuro, al caldo. Si sta benissimo a Hogwarts. Benissimo. Piove ancora.

“potrebbe andare avanti per tutta la settimana “

“cominciamo bene …”

Hermione è già sveglia da un pezzo. Tiene in mano una lista completa dei nomi dei nuovi arrivati divisi per età. Li legge tutti, controllando che non manchi nessuno. Quando ha tante cose da fare, Hermione, diventa nevrastenica.  Va su e giù per la camera come una tigre in gabbia. E’ nervosa.

“e devo ancora finire l’elenco delle camere! “

“Ce la farai senz’altro, ma dimmi, come mai Lavanda e Calì non hanno voluto stare in camera con noi ? “

“Io, Lavanda e Calì non andiamo poi molto d’accordo. Preferiscono stare con due nuove e due perfette estranee piuttosto che con me. “

Hermione scarabocchia un ultimo nome sulla pergamena.

“e non ti da fastidio questo loro comportamento ?”

“no perché anche io preferisco stare in camere con due estranee piuttosto che con loro. “

Hermione posa la piuma nel calamaio. Per lei è anche fin troppo tardi. Deve scendere.

“Ginny, alle otto, di sotto. “

“Comandi…”

Esce dalla camera. Ginny sbircia fuori nel corridoio. Un sacco di ragazze di Grifondoro gironzolano per le camere altrui. Curiosone fino in fondo. In verità, non sono visite di cortesia tra vicine di stanza. Sono vere e proprie intrusioni al fine di scroccare un sacchetto di biscotti alla vicina di camera. Quando Ginny riesce a ritrovare in quel casino la sua uniforme, sono già le otto. Scende di corsa in sala grande. Il portone è chiuso e davanti a quest’ultimo c’è una gran folla. Saluta velocemente Kristen e gli altri con la mano. La Mc Granitt sta facendo loro le sue più sentite raccomandazioni. Ginny le sfreccia accanto

“signorina Weasley lei è in ritardo “

“mi scusi professoressa .”

Entra.  Harry le ha tenuto un posto accanto a lui. Indossano tutti il capello nero a punta. Sembrano tante formiche sedute ai tavoli, sotto gli stendardi delle quattro casate. Ginny si siede

“scusate il ritardo “

“sei arrivata appena in tempo, fra poco entrano…”

Detto questo, il portone di legno e ottone si apre. Si sente solo il rumore dell’acqua fuori che continua a scendere e a battere sui vetri. Tutti gli studenti osservano questo fiume di ragazzi che ora scorre tra i tavoli di Grifondro e Tassorosso. Qualcuno poi si decide. Inizia a battere le mani. E’ il primo. Tutti gli studenti in breve lo seguono applaudendo anche loro. Laggiù, infondo, dinanzi al tavolo degli insegnanti c’è uno sgabello con un vecchio cappello rattrappito e ricucito più volte. E’ sgualcito, consumato da tutte le teste che l’hanno portato. Il branco di nuovi studenti, tutti in divisa nera, si dispone a semicerchio intorno allo sgabello. La professoressa Mc Granitt è in piedi su una piccola piattaforma rialzata. Sta aspettando che Albus inizi il suo discorso. La sala è illuminata da migliaia di candele sospese a mezz’aria . Il soffitto è anche oggi incantato. Ma su quel soffitto oggi splende un debole sole mattutino. Hermione sente una ragazzina dire qualcosa al suo compagno.

“E’ per magia che il tetto assomiglia al cielo di fuori ! L’ho letto in Storia di Hogwarts “

Hermione sorride. Un sacco di ricordi. Gli applausi cominciarono a spegnersi.

“Benvenuti alla cerimonia di smistamento. Colgo l’occasione per augurare a tutti voi una buona permanenza in questa scuola e un buon anno scolastico. “

Partono altri applausi, poi gli studenti seduti ai tavoli iniziano a fissare il cappello in silenzio. I nuovi arrivati, fanno altrettanto. Poi il cappello si contrae. Uno strappo vicino al bordo si spalanca come una bocca, e lui comincia a cantare.

 

Forse pensate che non son bello,

ma non giudicate da quel che vedete

io ve lo giuro che mi scappello

se uno più bello ne troverete.

Potete tenervi le vostre bombette

i vostri cilindri lucidi e alteri,

son io quello che al posto vi mette

e al mio confronto gli  altri son zeri.

Non c’è pensiero che nascondiate

che il mio potere non sappia vedere,

quindi indossatemi ed ascoltate

qual è la casa in cui rimanere.

E’ forse Grifondoro la vostra via,

culla dei coraggiosi di cuore:

audacia, fegato, cavalleria

fan di quel luogo uno splendore.

O Forse è a Tassorosso la vostra vita,

dove chi alberga è giusto e leale:

qui la pazienza regna infinita

e il duro lavoro non è innaturale.

Oppure Corvonero, il vecchio e il saggio,

se siete svegli e pronti di mente,

ragione e sapienza qui trovan linguaggio

che si confà a simile gente.

O forse a Serpeverde, ragazzi miei,

voi troverete gli amici migliori

quei tipi astuti e affatto babbei

che qui raggiungono fini ed onori!

Venite dunque e senza paure

E mettetemi in capo all’istante

Con me sarete in mani sicure

Perché io sono un Cappello Parlante.

 

La canzone prosegue…

 

Un tempo quand’ero assai nuovo berretto

e Hogwarts neonata acquistava rispetto,

i gran fondatori del nobil maniero

sortivan tra loro un patto sincero:

divisi giammai uniti in eterno

per crescere in spirito sano e fraterno

la scuola di maghi migliore del mondo,

per dare ad ognuno un sapere profondo.

“ insieme insegnare, vicini restare!” ,

il motto riuscì i quattro amici a legare:

perché mai vi fu sodalizio più vero

che tra Tassorosso e il fier Corvonero,

e tra Serpeverde e messer Grifondoro

l’unione era salda, l’affetto un ristoro.

Ma poi cosa accadde , che cosa andò storto

per rendere a tale amicizia gran torto ?

Io c’ero e ahimè qui vi posso narrare

com’è che il legame finì per errare.

Fu che Serpeverde così proclamò:

“ di antico linguaggio studenti vorrò”

E il fier Corvonero si disse sicuro:

“ io stimerò sol l’intelletto più puro”.

E poi Grifondoro:

“ darò gran vantaggio a chi compie imprese di vero coraggio”.

E ancor Tassorosso:

“ sarà l’uguaglianza il mio insegnamento la sana sostanza”.

Fu scarso il conflitto all’inizio , perché

 ciascuno dei quattro aveva per sé

un luogo in cui solo i pupilli ospitare,

e a loro soltanto la scienza insegnare.

Così Serpeverde prescelse diletti

di nobile sangue , in astuzia provetti,

e chi mente acuta e sensibile aveva

dal fier Corvonero ricetto otteneva,

e i più coraggiosi, i più audaci, i più fieri con Sir Grifondoro marciavano alteri,

e poi Tassorosso e i restanti accettava,

sì Tosca la buona a sé li chiamava.

Allora le Case vivevano in pace,

il patto era saldo, il ricordo a noi piace.

E Hogwarts cresceva in intatta armonia,

e a lungo , per anni regnò l’allegria.

Ma poi la discordia tra noi s’insinuò

e i nostri difetti maligna sfruttò.

Le Case che con profondissimo ardore

reggevan di Hogwarts l’onore

mutarono in fiere nemiche giurate

e si fronteggiaron, d’orgoglio malate.

Sembrò che la scuola dovesse crollare,

amico ed amico volevan lottare.

E infine quel tetro mattino si alzò

che Sal Serpeverde di qui se ne andò.

La disputa ardente tra gli altri cessava

ma le Case divise purtroppo lasciava,

né furon mai più solidali da che

i lor fondatori rimasero in tre.

E adesso il Cappello Parlante vi appella

e certo sapete qual è la novella

che a voi tutti quanti annunciare dovrò:

ma sì nelle case io vi smisterò.

Però questa volta è un anno speciale,

vi dico qualcosa ch’è senza l’uguale:

e dunque, vi prego, attenti ascoltate

e del mio messaggio tesoro ora fate.

Mi dispiace dividervi, ma è mio dovere :

eppure una cosa pavento sapere.

Non so se sia utile voi separare:

la fine che temo potrà avvicinare.

Scrutate i pericoli, i segni leggete,

la storia v’insegna, su, non ripetete

l’errore commesso nel nostro passato.

Adesso su Hogwarts sinistro è calato

un grande pericolo, un cupo nemico

l’assedia da fuori, pericolo antico.

Uniti e compatti resister dobbiamo

se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo.

Io qui ve l’ho detto, avvertiti vi ho…

E lo Smistamento or comincerò.

 

Ma il cappello poi pare assumere un’espressione accigliata e seria.  E prosegue con un’altra canzone, quella intonata all’inizio dell’anno precedente. Qualcuno sbuffa. Tre canzoni sembrerebbero eccessive ma …

 

Questo ho cantato per più d’una generazione

e ora sta a voi apprendere la lezione.

Che Hogwarts rimanga unita in tutti i momenti

perché il male che di fuori cresce , mai ci spaventi.

E ora ascoltate quest’altra canzone,

prendete posizione e uniti rimanete

così che non ci sarà sconfitta  per cui voi perirete.

Insiem combattiamo per il bene comune,

perché della nostra speranza v’è più di un barlume

in amicizia e alleanza ora tutti miglioriamo,

perché un giorno può darsi dimostrarle dobbiamo.

L’Oscuro è risorto ma  col coraggio di Grifondoro lottiamo

con l’astuzia di Serpeverde che tanto noi amiamo

con l’intelletto di Corvonero tentiamo

e con la pazienza di Tassorosso ricostruiamo.

Cupa l’era , vivace il nostro spirito

che mai finisca della gioia il rito.

Il tempo è duro, le divisioni in atto

ma un unico cuore va certo qui fatto.

Mangiamorte e dissenatori ,

tentan di far cadere i sentimenti e gli amori

ci ruban perfino glorie e valori.

Ripetitivo lo so vi sembrerò,

ma capite bene che anche io paura ho.

Che questa magia possa finire ,

e che la fine scenda all’imbrunire .

Ma allor coraggio, brandite le bacchette ,

e se messi alle strette,

ricordate di Hogwarts i tempi d’oro

e con loro ,

ricordate i momenti più belli,

sarete invincibili se penserete a quelli.

Nuova forza acquisterete,

e alla vittoria ragazzi miei condurrete.

 

Un boato sarebbe dire poco. Esplose qualcosa in quella sala. In tutti si anima una strana fiamma. Qualcosa di inverosimile. Fantastico , unico … Qualcosa di potente. 

L’intera sala fa parte di un fragoroso applauso tanto che Silente dovette alzarsi in piedi per riportare ordine e silenzio in sala .

“inizieremo con gli studenti che devono frequentare il primo anno “

La Mc Granitt srotola la pergamena. Hermione lancia un’occhiata a Ginny.

“sai, l’ho scritta tutta io ! “

Ginny le sorride. Hermione è proprio forte. La Mc Granitt prende la parola.

“Anad Alyssa “

Una ragazzina magra, con braccia scheletriche e un viso smunto e pallido, si siede intimorita sullo sgabello. Trema un istante quando il cappello le prende vita sulla testa.

“Tassorosso”

Una fiammata di scintille arancioni e sul petto della ragazzina compare lo stemma con il tasso. Applausi, mentre la ragazzina va a sedersi al suo tavolo.

“Bonnie Chuck “

“Bonnie Hilda “

“Serpeverde“

Una scarica di scintille verdi, seguite da un vociare dall’estrema sinistra della sala.

“Chang Jamie-Lang “

“Corvonero “

La ragazzina cinese corre a sedersi accanto a Cho e la stringe forte in un abbraccio. Certe cerimonie, certe tradizioni, ti fanno ricordare. Harry ricorda quando è toccato a lui sedersi lì. Com’era piccolo, com’era innocente, com’era già segnato dal destino senza saperlo.

“Duwayne April “

“Grifondoro”

Esplodono altri boati, grida e applausi di incitamento.

“Murfin Enry”

“Grifondoro “

La cerimonia prosegue. Hermione poi si volta verso la porta grande della sala. Lì, sull’uscio, un gruppetto di giornalisti scatta ogni tanto delle foto prendendo nota su una pergamena.

“i giornalisti, sempre a cuoriosare…”

dice Ron sorridendo.

“sempre i soliti…”

Commenta Harry. Guardano tutti i volti dei nuovi studenti. Leggono nei loro gesti, nei loro movimenti, una sorta di trepidazione, di fantastica e dolce esasperazione. Ginny prende la mano di Harry. Si stringono. Ginny si volta. Harry ha il mento poco più in alto della sua spalla.

“è sempre emozionante vedere questa cerimonia…”

Harry abbassa lo sguardo, verso quella ragazza, verso quella testolina rossa. Lei si trova a pochi centimetri di distanza dalla bocca di Harry. Gli bacia le labbra per poi voltarsi. Il cuore le batte come un tamburo suonato da un frenetico batterista. Harry è il batterista del suo cuore. Che fine ha fatto la profezia ? Che fine ha fatto tutto il dolore per la morte di Sirius ? Non è scomparso, no di certo, solo Harry, per un attimo ha relegato tutti questi avvenimenti in un angolo della sua anima. Al centro dei suoi pensieri, per questo istante, per questo frammento di eternità, c’è Ginny.

“È emozionante “

Fa lui

“La cerimonia ? “

“Anche il resto. “

Harry sorride. Le tiene ancora la mano. E’ stupendo tenere un pezzetto di Ginny con sé. Ron lo guarda e gli ammicca.

“sono scomodissimo…”

Borbotta. Harry gli sorride e con la mano libera gli lancia contro qualche grossa briciola di pane. Sa bene a cosa Ron si riferisca con quell’affermazione.

“Zero Jason”

“Serpeverde”

L’ultimo nome, l’ultimo scintillio sul petto. E’ la volta di quelli del secondo anno. Ron vede, in quella piccola folla di ragazzini un po’ più alti dei precedenti, un ragazzino dai capelli rossicci, più piccolo rispetto ai coetanei. Ha una divisa scolorita, deve essere di seconda mano. Tanti ricordi compaiono come lucciole nella sua testa. Ecco comparire dalla porta grande, a creare scompiglio anche i fantasmi; c’è Sir.Nicholas, il Barone Sanguinario, il Frate Grasso. Passano attraverso i giornalisti. Questi iniziano a lamentarsi.

“là in fondo, fantasmi, un po’ di calma…”

Sir. Nicholas si avvicina a Harry.

“vorrei vedere Silente bloccato in un limbo per colpa di un cretino di un Polgretist…”

La cerimonia riprende. I giornalisti sembrano essersi per così dire rimessi in sesto dopo il passaggio dei fantasmi. Questi, silenziosamente cominciano a fluttuare con le loro auree argentee per l’intera sala. Ogni tanto si scontrano tra di loro spostati dalle correnti d’aria, si passano attraverso senza dire nulla . Sono quasi le dieci. Questa cerimonia è veramente lunga. Qualcuno dal tavolo di Serpeverde sbadiglia. Gli studenti cominciano ad annoiarsi. I nuovi arrivati sono troppi per i loro gusti. Il terzo anno. Un ragazzino dai capelli neri e con un paio di occhiali, sembra parecchio preoccupato. Poi guarda inavvertitamente verso Harry. Gli sorride. Harry ricambia il sorriso di quel suo piccolo alter ego. Anche lui era preoccupato quando dovette infilarsi quel cappello. Poi il quarto ed il quinto. Hermione vede Kristen sedersi sullo sgabello. E’ visibilmente agitata.

“Grifondoro”

Battono tutti le mani. Kristen corre verso Hermione. Lei le fa posto. Un cinque ben assestato contro la mano di Ginny, uno contro quella di Ron. 

“sbaglio o i tavoli sono più lunghi degli scorsi anni ?”

fa Neville poco più in là

“Silente sa adattare ogni cosa alle sue esigenze… “

Poi, la Mc Granitt chiama un altro nome.

“Rose Miller “

Una ragazza, dai capelli scuri, si avvicina con passo incerto verso il cappello. Assomiglia terribilmente alla ragazza del sogno. Rose si volta, si siede. Harry riduce gli occhi a due fessure. No, non può essere lei …

“Ron , quella ragazza …”

“Si, è carina vero ?  …”

“Ma no Ron , quella ragazza assomiglia a quella del mio sogno…”

“Dici davvero ? Pensi che sia lei ? “

“Da qui è difficile, ma mi sembra le assomigli … “

“Cosa facciamo ? “

“Aspetta, ora la smistano…”

Rimangono in silenzio.

“Non si può negare il proprio sangue… Quindi Serpeverde. “

Harry guarda la ragazza levarsi il cappello . E’ una lacrima quella che scende sul suo volto? Non lo sa, è tropo lontana, forse, pensa, è solo un bagliore riflesso. Ancora nomi di persone sconosciute. Harry tiene d’occhio Rose dal suo tavolo. Poi Ginny lo distrae dalle sue preoccupazioni riguardo quella ragazza. Gli posa una mano sulla guancia.

“Harry ? “

“Nnnhh ?”

“Non ti preoccupare, avrai tutto il tempo di indagare…”

Harry le stringe la mano. Forse ha ragione, pensa, è inutile preoccuparsi ora. Dopo cercherà di parlare con quella ragazza e verificare se sia proprio lei quella che ha visto in sogno.

“comunque, sono gelosa “

Fa Ginny

“perché ?”

“perché quella te la sogni fin di notte …”

“ma con te ci provo da un mese… C’è differenza “

“signor Potter, lei lo scorso anno non era così sfacciato.”

“gli eventi cambiano le persone… Non ti piaccio così ? Un po’ più deciso ? “

Ginny non risponde, gli bacia le labbra ancora. Non gliene frega niente del fatto che molti ora stiano guardando da quella parte. Che vedano tutti chi se ne importa. Harry le piace davvero. La batteria del suo cuore nel frattempo riprende il ritmo più sfrenato che conosca.

“sesto anno “

Informa la Mc Granitt. Perfino i giornalisti sembrano stufi di quella monotona cerimonia. Fortunatamente per il sesto anno sono solo in tre.

“Mc William Ronda”

“Corvonero “

“Hebert Jennifer “

“Tassorosso “

“Peyron Taylor “

“Tassorosso”

Tay si avvicina verso il tavolo. Trova posto. Poi, dopo aver tanto atteso, finalmente, il settimo anno. Soltanto cinque persone.

“Eduardo Josè “

“Corvonero”

“Hazel Georgina “

“Serpeverde “

“Miller Morgan”

Harry allunga il collo. Quello deve essere il fratello…

   Tassorosso “

“Nhorter Derek”

“Corvonero “

“Peyron Jesse”

“Grifondoro”

Battono tutti le mani, tranne Ginny ed Harry che di mani libere ne hanno solamente una a testa. Jesse si siede accanto a Kristen. Si abbracciano, lei gli bacia una guancia…

“che fortuna, siamo nella stessa casa…”

Poi, cercano con lo sguardo Taylor. Lo vedono e lo salutano con la mano. Sembra soddisfatto anche se i suoi due migliori amici stanno in una casata differente.

“e con questo miei cari ragazzi , ora vi congedo. Ricordo a tutti voi che il pranzo è alle ore 13 e trenta e che potrete trovare affissi nelle bacheche della vostra casa di appartenenza, gli orari delle lezioni che incominceranno domattina alle otto e trenta.”

Hermione alzò la mano.

“scusi professor Silente ? “

Tutti si voltarono verso di lei. Hermione non ci fece caso, infondo, solo circa duecento persone la stavano fissando…

“dica signorina Granger “

“chi sarà il nostro nuovo insegnante di difesa, se è lecito chiederlo ? “

“ah, me ne stavo quasi scordando. Il vostro nuovo insegnante di difesa, signorina Granger… Sarò proprio io. “

Qualcuno batte per primo le mani. Che sia il temerario di prima ? Tutti lo seguono e applaudono con lui. Silente fa un veloce inchino.

“ un ultimo messaggio per voi nuovi studenti. I bagagli e i vostri affetti personali, sono già nei vostri dormitori. Informate il prefetto della vostra casa dei nomi delle persone con le quali volete condividere la camera. E ora andate miei cari, arrivederci all’ora di pranzo.”

Silente si siede per un attimo, beve un sorso d’acqua dal calice d’oro davanti a lui. Ora e’ pronto per dedicarsi ai giornalisti. Li conduce nel suo ufficio. Concederà un’intervista riguardo l’attentato al treno del giorno prima. Hermione e Ron si alzano in piedi. Tirano fuori dalle tasche, pergamena e stilo, sono pronti per annotare i nomi e per registrare successivamente il tutto per garantire un perfetto ordine

“Prefetti del Grifondoro !”

La sala si riempie di rumore, biro che scrivono, pergamene che si srotolano, panche spostate , gente che grida il proprio nome e quello dei suoi compagni di stanza.

“ci vediamo in sala di ritrovo fra un po’.”

Harry , tiene Ginny per mano, si dileguano insieme fuori da quell’assurdo casino.

“per le due di oggi pomeriggio sarà tutto a posto… Hermione è brava in queste cose un po’ burocratiche.”

“quasi mi dimentico, dov’è quella Rose Miller ?”

“eh dai Harry…”

Ginny lo guarda con occhi supplicanti.

“non adesso per favore “

Harry guarda dubbioso verso la porta del salone grande dal quale è appena fuggito via. Non sa cosa deve fare. Poi abbassa lo sguardo verso Ginny. Non può dirle di no. Le lascia un bacio sul naso.

“dove vuoi andare ? “

“alla torre del Grifondoro, ho voglia di starmene un po’ lì…”

Tuona forte. Salgono le scale, si ritrovano davanti la signora in rosa.

“cavallette “

“entrate prego …”

“perché credi che abbiano messo come parola d’ordine cavallette ? “

“perché quel giorno Silente aveva voglia di saltellare…”

Harry sorride. Ginny può essere la cura per i suoi mali.

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Capitolo 10
*** you are heartless ***


 

Rose è in camera sua. Ha per compagne di stanza una certa Pansy Parkinson e una certa Millicent Bulstrode. Le sono abbastanza antipatiche. Peccato che non abbia trovato di meglio con cui condividere la stanza. Scende in sala di ritrovo appena terminato di disfare le valigie. Si siede sul divano. Ha un gran mal di testa .

“Rose sei stanca ?”

Si volta , Draco le si siede accanto

“ciao Draco …”

“allora ? Sei stanca ?”

“si, parecchio”

Rose lo guarda. E’ ancora più bello dell’ultima volta che l’ha visto. Quella volta, lo scorso anno, prima che i suoi… Lo guarda. Con lui non sa che fare. Fidarsi ? Eppure lui è ancora un Mangiamorte. O non fidarsi ? E Lasciare che quello che c’era fra loro scivoli via ? Lo guarda. Draco è sempre rimasto con lei. In quest’anno che sono stati divisi, lui da che parte avrà deciso di stare ? Non ne ha idea. Sa solo che infondo è felice di vederlo e che del resto, non gliene importa poi tanto. Per lei adesso conta riaverlo lì sul divano.

“andiamo a fare un giro ?”

“dove ?”

“in camera mia”

Rose lo segue. Sono soli in camera. Draco chiude la porta a chiave. Rose lo osserva impensierita da quel gesto. Poi va verso di lui. Lo abbraccia forte. Non gli interessa se Draco con molta probabilità la riporterà da Voldemort, non gliene frega niente per il momento. Lo stringe. Lui l’abbraccia.

“mi sei mancato tanto

Sussurra all’orecchio.

“anche tu mi sei mancata … Ellen”"

Rose scioglie l’abbraccio. Lo guarda. In quel momento si ritrova a pregare. Ti prego Dio, fa che non mi voglia male, fa che non stia fingendo. Chissà se Dio ascolta anche le richieste degli ex Mangiamorte, di quelle persone che ne hanno uccise tante altre.

“perché piangevi alla cerimonia ?”

“io non piangevo…”

“Ellen ti ho vista …”

Draco la stringe forte

“io non volevo finire a Serpeverde…”

“perché in questa casa ci stanno i bastardi come me ? Perché questa è la tana dei cattivi ? La fossa dei serpenti…”

Rose lo guarda. Avrebbe tanto voluto finire in un’altra casa. I migliori discendenti delle forze del male, sono stati dei Serpeverde. Forse , pensa Rose, non sono cambiata poi così tanto.

“è perché ce l’hai nel sangue. La tua mente è cambiata, ma il tuo cuore è quello di un tempo amore mio …”

“no , non è vero… Io … Io non volevo essere qui…”

“tu volevi stare con me”

“no … Io… Draco smettila.”

Rose lo caccia via. Draco finisce con le spalle contro la porta. Rose lo guarda preoccupata.

“ti ho fatto male ?”

“no , direi di no”

Rose torna verso di lui .

“non voglio parlarne ti prego… Ti prego, se mi vuoi bene, non parlarmene ora…”

Draco le lascia una scia di baci lungo il collo. Geme per un attimo.

“Draco …”

“Ellen ?”

“Non posso… Scusami…”

Fa spostare Draco dalla porta, gira la chiave nella toppa, esce in corridoio. Draco le afferra il polso.

“tornerai con me è una promessa”

“una minaccia direi …”

“entrambe… Te lo prometto”

“… forse un giorno mi fiderò ancora di te …”

“lo farai “

Rose scappa via lungo le scale a chiocciola. Cosa deve fare? Cosa deve fare ? Morgan, lui può darle una mano, infondo è l’unica persona a cui può affidarsi. Esce dalla torre, corre verso quella del Tassorosso. Draco intanto si accuccia fuori dalla porta di camera sua. Si accende una sigaretta.

“non le piacciono le tue idee riguardo il Signore Oscuro eh ?”

Pansy si siede accanto a lui

“le passerà, si ricorderà chi è realmente, non si può voltare le spalle al proprio passato…”

Pansy sorride. Si avvicina a Draco, gli passa una mano tra i capelli ,tenta di baciarlo.

“che cazzo fai ?”

“io ho le tue stesse idee almeno…”

“stronzate, io amo lei e lei soltanto, stammi su da dosso Pansy, non mettermi nei casini … tra noi è finita da un pezzo… io ho sempre amato lei … smettila “

Pansy si alza inviperita. Se ne va verso il piano di sotto lasciando Draco ad un ultimo tiro. Draco sospira. Farà di tutto per riaverla. E per farla riavere a Voldemort. Per poterla stringere di nuovo. Per un bacio di Ellen potrebbe fare ogni cosa.

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Capitolo 11
*** my prayer ***


Ginny esce dalla sua classe. Vede Harry infondo al corridoio. Appioppa in mano a una sua compagna i suoi libri.

“tu comincia ad andare “

Dice e s’incammina verso di lui. Harry la vede camminare di fronte a lui. Si avvicinano. Si avvicinano. Si avvicinano.

“ciao “

Ginny allarga le braccia, Harry si china, le cinge la vita, lei il collo. Appoggia il mento sulla spalla di lui, si abbracciano forte. Harry chiude gli occhi per un attimo. Se la stringe così, le sue orecchie non sentono più il rumore, il casino che li circonda. Se la stringe così, si sente tranquillo, rilassato, come un bambino nel grembo di sua madre. Ovattato e al sicuro. Non ha ansie , né angosce. Potrebbe anche addormentarsi in quella posizione, con Ginny che gli accarezza i capelli e la nuca. Poi Ginny lo lascia. Lui riapre gli occhi, se la trova a un palmo dal naso. Gli occhi chiari che le brillano, i capelli rossi le ondeggiano.

“qualcosa non va ? “

“no, per adesso va tutto come deve andare. “

Harry sorride dolcemente.

“ci vediamo dopo ? “

“era sotto inteso credo…”

Si separano. Per la prima volta, a Harry si contorcono le viscere nel vederla andare via. Un saltello nella pancia come se ci volassero dentro mille e mille boccini.

“eh l’amour 

“ma smettila !”

 

*

 

Rose è da sola in aula. E’ rimasta ultima. La Mc Granitt è appena uscita quando sulla porta compare Draco. Tuona forte. Si volta e lo vede appoggiato alla porta stessa. Lo fissa, lui cammina verso di lei.

“ti cercavo “

“lo immaginavo… “

Draco l’abbraccia. Rose rimane immobile

“Ellen , torniamo insieme, quelli di una volta, saremo i signori del mondo “

“No… Voldemort sarà il signore del mondo, noi saremo solo le sue pedine e a guerra finita, saremo morti perché non gli serviremo più. “

“Ma io e te … Ellen , lo sai bene anche tu …”

“Smettila Draco . Non posso, io ho cambiato vita , non voglio più avere niente a che fare e non intendo servire Voldemort. Io non sono un’arma non ho questi gran poteri che lui ritiene possegga… “

“Eccome se li hai…e lo sai anche tu… E’ il tuo destino . “

“No , non è vero, io non sono cattiva Draco “

“E allora tutte quelle persone che hai fatto fuori ? Quella non era cattiveria ? “

Rose apre la mano. Uno schiaffo lo colpisce in pieno viso. Alza gli occhi. Sta piangendo. Lo abbraccia forte.

“ti supplico, basta … “

Draco la stringe

“basta Draco , basta, non ce la faccio più. Come puoi essere così con me ? “

“dico solo come stanno le cose “

“le cose stanno così. Io non sono più la Ellen di un tempo chiaro ? “

Rose fa per andarsene , gli volta le spalle, è alla porta.

“quindi non c’è più niente tra noi ? “

Si volta , lo fissa. Un lampo illumina la stanza, gli occhi di Draco sembrano più luminosi. Fanno paura. Lei lo guarda con tutta la disperazione che ha ancora dentro di lei.

“cerca di capirmi, io non posso proprio …”

Draco la rincorre, le afferra un polso.

“io ti amo 

“se mi amassi veramente, allora mi lasceresti fare quello che voglio e la smetteresti di rompermi i coglioni , tanto da Voldemort non ci torno comunque. “

Draco molla la presa, la lascia andare.

“Scusami… “

“ Ellen , ascoltami, io sto usando soltanto le buone maniere con te, ma  se non accetti, ti faranno del male “

“chi ? “

“gli altri Mangiamorte “

“sono tutti ad Azkabam … “

“non tutti , quelli fuori intendo… stanno radunando un esercito, sarà micidiale “

“non mi faranno niente, io ora sono con Silente, vedrai che non succede nulla … E ora scusami, sono in ritardo per la mia lezione. “

Draco l’afferra un ultima volta la fa girare velocemente, le lascia un bacio sfuggente sulle labbra. Rose lo ferma. Poi l’abbraccia con tutta la forza che possiede. Poi gli accarezza una guancia .Draco sorride appena, le prende la mano. Lei scivola via. Come ha sempre fatto. Come può far per legarla a sé ? Come può riuscirci ?

 

*

Piove di continuo. E’ quasi l’una meno venti. Ginny è  quasi completamente fradicia. Harry la sta aspettando fuori dalla porta della sala da pranzo. Quando la vede arrivare sorride.

“ma cos’hai affrontato ? Una lezione o un uragano ? “

“praticamente tutti e due… “

Gli bacia una guancia. Harry si asciuga con una manica .

“sei tutta un’acqua…”

“quando devi attraversare il cortile perché quel cretino di Gazza si scorda di aprire il portone sud … “

Harry sorride. Le accarezza i capelli bagnati.

“cosa facciamo ? Vuoi cambiarti, vuoi andare subito a mangiare … “

“no , no …”

Ginny gli mette le braccia intorno alla vita. Lo guarda dritto negli occhi. Tuona. Tuona di nuovo. Si dirigono verso un’aula . Harry si siede su un banco. Ginny è davanti a lui. Sono mano nella mano. Stanno in silenzio a giocare con le proprie dita.

“come stai ? “

“così così “

“pensi ancora alla profezia vero ?”

“è che è davvero stancante avere così tanti pensieri per la testa. Ho come l’impressione che mi stia per scoppiare il cervello.  Vorrei stare tranquillo anche solo un paio di giorni ma qui, coi tempi che corrono è impossibile. “

Ginny si appoggia al suo petto.

“mi dispiace che ti vada tutto così male… Vorrei aiutarti Harry “

“ma tu già mi aiuti …”

Ginny lo guarda con aria intenerita.

“come ? “

“dai che lo sai …”

Ginny sorride. Lo abbraccia

“grazie … Grazie … “

“grazie a te “

Ginny sorride ancora. E’ lusingata di poter contare tanto per Harry. E’ contenta di poterlo aiutare in questo modo.  Harry la guarda. Si china un po’ verso di lei. Si lasciano un piccolissimo bacio sulle labbra.

“Provo questo sentimento per te da così tanto tempo Harry …  

silenzio

“tu cosa senti ?  

“che non ho mai provato niente di simile per nessuno …  

Harry si china ancora un po’. Le sue braccia finiscono per cingere Ginny. Ginny alza gli occhi. Quant’è bello Harry. Fa scivolare le sue mani dietro la nuca di lui, gioca con i suoi capelli. Con i suoi capelli tutto fuor che ordinati .

“voglio un  tuo bacio “

Fa Harry veloce

“cosa ? “

Non da il tempo a Ginny di dire altro … Si baciano. E ora hanno tutti e due in corpo quel batterista, quell’esaltato che suona i cuori come fossero tamburi da guerra. E’ la cosa più dolce. Ma ora Harry sente scorrere nel sangue una nuova angoscia. Non può permettere che Voldemort lo porti via da lei. Ora più che mai , vuole vivere, vuole combattere questa guerra in arrivo ... Voldemort non lo avrà mai . Per non lasciarla. Perché lei è davvero il miracolo che aspettava.

*** eccomi di nuovo qui. ringrazio sentitamente la mia unica e sola commentatrice , grazie cara ! :) e ringrazio anticipatamente coloro che si decidessero a scrivermi due righe. ad ogni modo vi sbaciucchio tutti ! ;) ciauzzz !

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Capitolo 12
*** meeting you ***


Nebbia. Mattinata terribilmente umida. Come una cortina di fumo nebbia tutt’intorno al castello, densa come latte, delicata sulla pelle, fredda.

“Avete sentito la novità ?  Harry Potter si è fatto la Weasley ! “

“Harry Potter ? “

Fa Rose trasalendo dal divanetto accanto al camino . Draco dal suo lato sinistro le da risposta …

“si tesoro, quel Potter , quello  a cui, se fossi  ancora dalla nostra parte, avresti dovuto contribuire all’annientamento … “

“Harry Potter … “

 

*

 E’ ancora presto. Il lago è immobile, poche lievi e sottili onde gelide e delicate si infrangono sulla spiaggia di ciottoli. Vento proveniente dal cuore del lago, prende velocità sfiorando i picchi delle montagne e delle cime dei pini. Loro sono lì. Imbacuccati nelle loro felpe, nei loro jeans . La divisa riposa ancora nelle loro camere. Oramai non sono più dei ragazzini. Camminano con passo veloce nel parco. Fa troppo freddo per proseguire la passeggiata, meglio rimanere in sala di ritrovo ad aspettare che la domenica finisca, al caldo delle fiamme del camino, a gustarsi l’odore della legna che brucia. Salgono mano nella mano le scale, si ristorano immediatamente, nelle loro ossa penetra il calore del castello. Ginny si sporge verso di lui, lo tira per il braccio, lui si abbassa, lei gli bacia la bocca. Ed Harry rimane lì sorridentemente ingenuo non sa che dietro l’angolo c’è Cho.

“ciao Harry “

“ciao Cho…”

Harry non sa cosa dire. Da quanto tempo è lì ? Cosa ha visto ? Ma soprattutto , a Harry importa che lei abbia visto tutto?

“come sono andate le vacanze  ? “

Domanda del cazzo. Come crede ci si senta dopo la scomparsa prematura di Sirius ? E lei come sta ? Pensa ancora a Cedric ?

“come vuoi che siano andate ? Peggio degli altri anni “

Ginny gli pianta le unghie nella carne della mano. Lei non è il peggio.

“certo, solo sotto alcuni aspetti … Tu ? “

“abbastanza bene … Facciamo anche quest’anno l’ ES ?”

“non saprei, credo … non so … dovremmo sentire gli altri…”

“fammi sapere … Ciao”

Harry e Ginny la salutano poi la seguono con lo sguardo fino a quando non scompare infondo alle scale, diretta chissà dove e chissà da chi.  Ginny ora lo fissa.

“beh ? “

“beh cosa ? “

“beh, la tua ex ragazza ti ha appena parlato dopo tre mesi di silenzio e tu non dici niente ? “

“cosa dovrei dire ?”

“non lo so “

“e comunque non eravamo proprio insieme… “

“ma ci siete andati “

“anche io e te ci siamo andati “

“cosa provi per lei ? “

“niente , cioè, diciamo che è una mia amica “

“e io ? “

“tu sei la mia ragazza è diversissimo ! Sei gelosa ? “

“no, figurati . “

Harry sorride. Chissà se Sirius aveva la ragazza ai tempi del liceo. Non gliel’ha mai chiesto. Chissà se era mai stato innamorato di qualcuna. Sono così tante le cose che Harry non conosceva di lui. Come ha fatto Sirius a pensare che Harry potesse vivere senza conoscere le risposte a questi stupidi interrogativi ? Perché Sirius gli voleva così bene da sacrificarsi correndo in suo aiuto ? Che cos’è il bene infondo e perché si vuole bene a una persona ? Da cosa dipende ? Poi guarda Ginny che cammina al suo fianco. Lui le vuole bene punto e stop. Non c’è un motivo per cui si vuole bene a una persona. Gliene si vuole perché è lei perché è fatta così . E Harry capisce. E’ qualcosa di incondizionato, di naturale , di istintivo. Il bene è la parte più umana di noi. Pochissima è la gente che girovaga sul piano.

 

*

Sala di ritrovo dei Grifondoro… C’è un casino infernale. Tutti i Grifondoro sono svegli. A dirla tutta, lo sono anche fin troppo. Gridano, chiacchierano, scherzano. Ron è seduto su una poltrona, fa casino anche lui. Hermione gli si avvicina e lo riprende.

“dammi una mano a fargli fare meno baccano, sembra di essere a un festino privato ! “

“Hermione è domenica …”

“Cosa vuol dire ? “

“Ma lasciali fare, basta che non diventi un orgia no ? “

Hermione sembra furente. Si ritira in camera . Non sopporta di non avere la situazione sotto controllo. Non che sia una comandona, è soltanto un po’ maniacale per quanto riguarda l’ordine e la disciplina. Ron allora si alza e la segue, la prende per il polso.

“ma sei nervosa ? “

“no, sei tu che sei un ragazzino “

“io un ragazzino ?  Hermione sembri una caricatura del duce oggi ! Ma si può sapere che cazzo hai ? “

“c’è che sono nervosa okay e non mi va di parlarne con te in questa bolgia … me ne vado di sopra, se pensi di farcela da solo, prego, accomodati…”

“ecco, vai a calmarti un po’ va … “

Sale le scale incazzata. Ma chissà cosa le prende veramente. Ron rimane giù pochi minuti, poi decide. Sale le scale. Appoggia il suo distintivo sul primo scalino. Pronuncia la frase

“Ipse prefettum “

Le scale rimangono immobili sotto i suoi passi. A volte essere prefetto è un buon lasciapassare , anche per il dormitorio femminile. Apre la porta. Hermione sta riordinando tutta la roba che Ginny lascia in giro.

“possiamo parlare ? Che cazzo ti prende eh ? “

“mi prende che i miei hanno deciso di divorziare , ecco che mi prende ! “

Ron rimane paralizzato .

“mi dispiace Hermione, io , io non ne avevo idea… Perché non ci hai detto che avevi dei problemi in famiglia? “

“Perché i miei problemi in confronto a quelli che sta passando Harry non sono niente “

“Sono pur sempre problemi … dai vieni qui …”

L’abbraccia. Forte . Hermione lo stringe.

“io non capisco… come si può non amare più una persona con la quale hai condiviso tutto ? “

“purtroppo a quanto pare si può … “

“come ? “

“io non lo so , quando mi sposerò non lascerò mai mia moglie. Con chi andrai a vivere ? “

“non lo so … ma se vado a vivere con mia madre, cosa molto probabile, dovrò trasferirmi e dovrò cambiare scuola . “

“cosa ?! “

Ron la stringe. Deve trovare assolutamente una soluzione. Non vuole che Hermione se ne vada. Non può lasciarli. Non può lasciare i suoi migliori amici, loro hanno bisogno di lei. Hermione non può lasciare Ron .  

 

*

Sono in cerca di un attimo di pace. Gironzolano vagabondando  fino a quando incontrano lei. L’altra ragazza , quella misteriosa, quella sognata, quella di cui non si sa nulla, quella dei dubbi.

“ciao Rose “

Rose la guarda. E’ Ginny, si ricorda il nome di quella compagna solo perché ha come particolarità i capelli rossi. Se non li avesse , probabilmente non se ne ricorderebbe neanche. Rose guarda alla sua destra. Una cicatrice sulla fronte, capelli neri, occhi verdi. Ha già visto quella faccia. La faccia di Harry Potter. 

“Ah, Harry lei è Rose Miller del Serpeverde “

Detto questo gli tira una gomitata nelle costole. E’ lei Harry , è quella che forse hai visto, quella che c’entra qualcosa con Voldemort, quella su cui dobbiamo indagare , scoprire scavare.

“Harry Potter , piacere … Strano , di solito, le ragazze del Serpeverde non vanno mai molto d’accordo con le Grifondoro… “

Rose sorride debolmente

“io non sono come le altre Serpeverde . “

E’ la verità o tenta di convincersi di quello che ha detto ? Harry la guarda, il sogno è un vago e annebbiato ricordo. Ma quella ragazza… Deve essere lei , eppure sembra così calma, e così tranquilla rispetto quella che ha visto quella notte. Chi è veramente Rose Miller ? Vorrebbe domandarglielo subito fino a quando non sente nei confronti di quella ragazza la voglia di prenderla e farle del male. La stessa sensazione che aveva qualche tempo prima nei confronti di Silente stesso. Vorrebbe farla a pezzi  lì sotto i suoi occhi. Vederla sanguinare, implorare, tornare , chiedere scusa. Rose se ne va via quasi subito. Ginny lo guarda perplessa “che cos’hai ? “

“quella ragazza nasconde qualcosa. Devo sapere di cosa si tratta … “

“Harry ? “

“Cosa ? “

“Tutto bene ? “

“Voldemort voleva che le facessi del male “

“Perché ? “

“È quello che intendo sapere anche io . “

 

*

Harry torna in camera sua. Parla con Ron e Hermione in privato .

“come sarebbe che cambi scuola ? Non puoi restare con tuo padre ? Hermione non puoi abbandonarci ! “

“ e non ho intenzione di farlo … “

“ci stai male parecchio per questa separazione ? “

“non li vedo poi molto, insomma , io vivo qui … però sono sempre mia mamma e mio papà, ci sto male comunque porca merda ! “

Harry l’abbraccia.

“e non credere che i miei problemi siano più importanti dei tuoi… Anzi una sera potremmo chiuderci in camera come ai vecchi tempi ma con qualche birretta … “

“sono un prefetto dovrei vietarti di fare certe cose “

“ehi, vuoi tirarti su di morale o vuoi fare la depressa a vita ? Guarda me , potrei morire domani e penso ad altro… “

“merito di Ginny “

Interviene Ron

“ anche … Comunque io e Ron faremo qualsiasi cosa per farti restare qui con noi …”

“lo prometti ? “

“come prometto che spaccherò il culo a Voldemort ! “

“Questo si che è parlare ! “

Poi Harry racconta loro ogni cosa . Hermione lo guarda .

“come facciamo a sapere se è lei veramente , se è la ragazza del sogno ? “

“non ne ho idea. Forse Piton può darmi una mano con Occlumanzia , può farmi ricordare meglio del sogno o roba del genere… “

“prova a chiedere … Tanto domani mattina l’avremo alla prima ora …”

-          Cerca di non pensare a nulla sta notte prima di addormentarti, mi raccomando.

“Non ti preoccupare. Tra le altre cose domani non abbiamo mica anche la prima lezione con Silente ? “

“Esatto. A proposito, gliene hai parlato ? “

“Si , sono passato dal suo ufficio prima di cena ,  mi ha suggerito anche lui di rivolgermi domattina a Piton. Ha detto anche che comunque gli avrebbe parlato lui di persona sta sera. Una specie di raccomandazione credo. 

“ speriamo solo che sta notte non succeda niente . “

“Cosa dovrebbe succedere ? “

“Oramai può succedere di tutto . “

“Hai paura Hermione ? “

“Un po’ . “

Ron le appoggia una mano sulla testa .

“non devi avere paura , ci siamo io e Harry … “

“mi fa paura la guerra che sta scoppiando . Voldemort sta schierando un esercito, oramai lo sappiamo… Sta reclutando il peggio del mondo di maghi. “

“Harry li spazzerà via con un soffio. “

Hermione sorride .

“vi voglio bene ragazzi . “

Si abbracciano tutti e tre in un unico simbolico e profondo abbraccio. Sono tutti e tre molto amici e si vede.

* hola ! scusate il ritardo ma è stato un mese davvero pesissimo :D però ho trovato questi 5 minuti notturni per aggiornare !! commentate gracias !!! besitos *

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Capitolo 13
*** remember my name ***


“Professor Piton ? £

Sono usciti tutti dall’aula. Sono soli in quel postaccio.

“si , so già tutto Potter, Silente mi ha già parlato. Sta sera dalle sette alle nove , vedi di essere puntuale… “

Ginny compare sulla soglia .

“Harry ? “

“Arrivo subito Ginny. “

Harry si rivolge di nuovo a Piton

“allora a sta sera.”

Esce dall’aula. E’ una vera liberazione. Ma la vera liberazione arriva vedendo la propria ragazza aspettarti lì fuori. Harry le sorride debolmente. La bacia .

“mi sei mancata “

Ginny lo abbraccia. E’ da quando aveva dieci anni che sperava di sentire una frase del genere da Harry. Ha un suono così puro, così perfetto. Lei gli accarezza la nuca , gioca coi capelli lì dietro come fa sempre.

“lo dici per dire ? “

“no, lo penso veramente … “

Piton esce dall’aula e lancia loro un’occhiata di puro disgusto. Li vede mentre si baciano. Se ne va . Forse, non è da escludere che anche lui da giovane sia stato innamorato. Harry e Ginny si prendono per mano. Le lezioni devono proseguire. Si salutano all’incrocio tra il corridoio dell’ala est e quello per il secondo piano.

“ci vediamo dopo a pranzo … magari riesco a venirti a prendere, ho un’ora buca perché a Vitius è venuta la varicella … roba babbana , come l’abbia presa non so …”

“ci conto. “

Harry si china. Ultimamente non si riconosce nemmeno più. E’ più spigliato, più intraprendente. Ginny gli da forza e sicurezza. Poi , a proposito invece di paura e insicurezza ecco che gli torna in mente quella cazzo di profezia. E se lui , morisse ? Non gli da tregua questo pensiero. Gli ronza in testa di continuo. Quando meno se l’aspetta. Guarda Ginny. Improvvisamente non ha per niente voglia di andare a lezione di trasfigurazione, ma deve andare, non può inventare scuse. Le va vicino piano con quella lentezza che ti fa star male.

“mi vieni a prendere dopo ? “

“volentieri “

Harry la riempie di minuscoli bacini sulle labbra. Sta così bene, vorrebbe  davvero che non finisse mai quell’attimo. Passerebbe così la sua vita. E’ tardi, sarà meglio andare, la saluta ed entra in classe. Siede tra Ron ed Hermione. Inizia l’ennesima lezione.

 

*

 

La vede uscire. Si ricorda quasi subito della prima volta che l’ha vista. Avrà avuto quattro anni la sua Ellen . La vede davanti alla sua classe, la vede parlare con Ginny Weasley e con un’altra biondina. Apparentemente sembra cambiata. Apparentemente. Se la ricorda, prima , quando lei e i suoi genitori erano dei grandi Mangiamorte, uccidevano per Voldemort, facevano fuori auror, cacciavano Potter. Ma ora, dopo quella notte, dopo la fuga da Azkabam dei suoi dopo tutto quel casino, dopo la morte dei suoi fratelli che proprio non c’entravano niente, lei è diventata il fantasma di se stessa. Vuole redimersi, è come se per tutto il resto della sua vita fino alla sera di quelle uccisioni, lei avesse dormito. Ma qual è la vera Ellen ?  La vede e sorride, infondo ne è convinto, Ellen sarà cambiata, non vorrà più uccidere, ma ne è sicuro. Lei lo ama ancora. Si avvicina.

“ciao Rose “

“vattene via “

“come sei scortese …”

“ho detto di andartene Malfoy…”

E meno male che lei lo ama ancora. La vede andare via. E’ infondo al corridoio quando Rose si gira e lo guarda lì fermo immobile come un perfetto pirla in mezzo al corridoio che la fissa camminare lontano da lui. Abbassa lo sguardo, torna a parlare con le sue compagne. E pensare che un giorno d’estate, di tanti anni prima aveva anche dormito con lei… Se lo ricorda ancora, come fosse adesso… L’amava già da allora ? Può amare un bambino di cinque anni ? Non si da risposta, ma la sua testa inizia a navigare nei ricordi.

 

Si trova davanti una bambina coi capelli scuri. Ha le trecce lunghe, lunghe. Un bambino più grande con gli occhi chiari, la tiene per mano, accanto a lui un’altra bambina , un po’ più grande di quella con le trecce, cerca di attirare l’attenzione del bambino.

“uffa stai sempre con Ellen ! “

“non è vero “

“si che è vero “

“no non è vero “

“si che è vero “

“no “

“si “

“no “

Arriva la madre di loro tre,  Fidia, li porta davanti a Draco. E’ una bella donna, elegante e sontuosa. Ha degli occhi strani tuttavia, da essi traspare una subordinazione al potere. Lo si vede subito, di colpo alla prima botta che questa donna ambisce a diventare la signora del mondo. Ha una risata atroce. Non è né dolce né gentile. E’ solo una risata sguaiata .

“bambini , questo è Draco”

“Draco questi sono Erik Aelis ed Ellen “

Ellen si stacca dalla mano di Erik. Gli si avvicina, sorride di un sorriso stentato . Gli incisivi sono leggermente separati tra di loro. E’ una bella bambina. La frangetta le copre leggermente gli occhi. Se li scosta con una mano e Draco scopre lì dietro due occhietti vispi e splendidi, da potercisi rimanere delle ore a guardare le sfumature dei colori. Lui non sorride, è sempre stato un bambino cupo, abituato a giocare sempre da solo. Lui è un bambino che non ha bisogno di amici.

“ricordati il mio nome mi raccomando !”

Ellen, gli sorride di nuovo mentre Aelis riesce a ottenere l’attenzione di suo fratello. Draco li porta nella sua cameretta. Giocattoli a non finire , papà può permettersi il meglio. Da sempre.

“se volete potete giocare con i miei giochi, basta che poi mettete tutto a posto “

“va bene …”

Si siedono per terra. Draco li guarda seduto sul suo letto. Non partecipa a nessuna attività.

“Draco giochi un po’ con noi ? “

Draco guarda la bambina con le trecce scure. Lei è la prima persona a interessarsi a lui a chiedersi perché mai un bambino non si diverta con loro. E’ la prima in assoluto che vuole Draco vicino a lei. E Draco in quel momento guarda la bambina davanti a lui, le sorride e accetta. Infondo non è poi così diverso dagli altri bambini. Quel pomeriggio, Narcissa entra in cameretta. Ordina ai più piccoli di dormire un po’ . Ellen e Draco obbediscono, sono stati abituati a questo modo. Obbedire senza fare domande. Erik e Aelis invece scendono, dovranno fare i compiti forse. Narcissa li fa coricare nel letto matrimoniale della sala degli ospiti. Li mette a letto, poi spegne la luce. Fuori tira vento, le cime degli alberi toccano quasi suolo, piove forte, Ellen ha paura dei tuoni. Emette un gridolino e si attacca involontariamente alla felpina di Draco.

“dammi la mano che ti passa la paura …”

Ellen gli prende la mano. Sono così piccoli  e sembrano così innocenti. Si addormentano quasi subito, mano nella mano. Ellen da quel giorno non ha più paura dei tuoni. 

 

Draco la vede girare l’angolo. Ellen gli manca da morire.

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