Lui ed io

di lemoncandy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 38 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


ONE SHOT
Sono tornata (?) so che siete in attesa del nuovo capitolo di Finzione o realtà, mi dispiace se vi sto facendo aspettare tanto, prometto che aggiornerò quanto prima. Intanto, oggi mi è balenata l'idea di una nuova storia su Myungjong, qualcosa di assolutamente soft, dal tono ironico, dai discorsi talvolta demenziali, che spero vi faccia sorridere, che vi coinvolga per la trama e la stesura assolutamente diverse da ciò a cui sono abituata a scrivere e a cui voi siete abituate a leggere. E' un esperimento, avevo voglia di farlo e di mettermi alla prova. Ho tentato, in questa storia, di allontanarmi dal mio solito modo di scrivere, sperimentando qualcosa di nuovo, per me: come noterete c'è un narratore esterno, citerò una serie di episodi collegati tra loro ma divisi dal segno "-" per indicare un salto temporale, seppure breve, un cambio di scena. Non ci sarà assolutamente l'elemento angst.
Mi sono divertita tantissimo a scriverla, spero vi piaccia.
Sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate ^-^
Vi auguro buone feste!!❤❤❤❤

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Sospirò, rumorosamente. Myungsoo l'osservava, seduto al capo opposto del tavolo. "Che succede?" Chicchi di riso schizzarono fuori dalla sua bocca piena quando, sollevando la testa dalla scodella, pose la sua attenzione sul suo migliore amico. I gomiti pigiati sul tavolo, i palmi delle mani che premevano sul mento e le dita che sfioravano le guance, Sungjong sospirò, ancora, con lo sguardo perso nel vuoto. "Ji Young mi ha lasciato." Myungsoo batté gli occhi un paio di volte, stupito, prima di mandare giù il boccone e affermare, con nonchalance: "Che sarà mai. Non era di sicuro la donna della tua vita." Sungjong guardò improvvisamente verso di lui, accigliato: "Che sarà mai? E' la ragazza con cui sono uscito per quasi sei mesi!" Bevendo un lungo sorso d'acqua, Myungsoo affermò, ancora: "Ma se non l'hai mai sfiorata, non sai neppure che forma ha il suo seno! Ammettilo che non eri poi così tanto interessato a lei."
Sungjong lasciò che il suo piatto si raffreddasse, tamburellando irritabilmente il dito sul tavolo mentre Myungsoo, come se nulla fosse successo, continuò a mangiare, ingurgitando grandi bocconi alla volta.
1:0 per Myungsoo.

-

"Qual è il motivo per cui ti ha lasciato?" Sungjong sollevò lo sguardo dal libro, sorpreso dall'improvvisa domanda. Si guardò intorno, e sussurrò, con tono volutamente drammatico: "Crede che io non sia davvero interessato a lei." "Solo questo?" Sungjong guardò verso Myungsoo per qualche istante, poi riportò uno sguardo distratto sulle pagine del manuale di storia contemporanea, mentre mormorò un incerto e poco convincente uhm di conferma.

-

"Non possiamo più stare insieme. E' evidente che non tieni a me quanto io tengo a te!" Ji Young allontanò dalle spalle i lunghi capelli castani con un gesto scenico della mano quando pronunciò le fatidiche parole: "Non è me che vuoi."
Sungjong ricordava perfettamente quanto successo. E il motivo per cui era stato mollato.

-

Myungsoo entrò nella stanza di Sungjong, un irritante rumore di pantofole pigramente trascinate sul pavimento, e si stese scompostamente sul suo letto. Sungjong osservò per un attimo l'amico con aria irritata, poi domandò, fissando nuovamente il libro dal quale stava tentando, con non poche difficoltà, di memorizzare quanto possibile per il test del giorno successivo: "Quando sei rientrato? Non devi studiare?" "Lo farò più tardi." Fu l'unica risposta di Myungsoo prima di allungare il braccio e raggiungere il comodino accanto al letto e afferrare il cellulare di Sungjong. Digitando la password di cui era, ovviamente, a conoscenza - a Sungjong non era dato sapere come avesse fatto a scoprirla - cominciò a curiosare tra le foto e i messaggi. Pochi, lunghi secondi, e Sungjong spalancò gli occhi, scaraventandosi sull'amico per sottrargli il cellulare dalle mani. "Nascondi qualcosa? Credevo che non ci fossero segreti tra me e te." Un calmo e perentorio Myungsoo incrociò le braccia davanti al petto, ancora con la schiena e le gambe distese sul materasso, Sungjong a pochi metri da lui, il cellulare finalmente tra le sue mani. Tornò al suo posto, senza rispondere a quella domanda, e cominciò a scorrere il dito sul display. Myungsoo aveva aperto l'ultima conversazione intercorsa tra lui e Ji Young. Aveva avuto il tempo di leggere quanto scritto o era giunto in tempo prima che fosse successo l'irreparabile? Il dubbio persisteva mentre Sungjong si apprestò a modificare la password con una meno prevedibile della sua data di nascita.

-

"Non rivolgermi la parola. E' tutta colpa tua!" Myungsoo osservava Ji Young in piedi davanti a lui, particolarmente interessato alle sue parole: "E perché mai? Cos'ho fatto?" Un sorrisino di sfida comparve sul suo viso mentre fissava la sua eterna rivale dritta negli occhi. "Sai bene di cosa parlo." Myungsoo sorrise, con fare bonariamente derisorio: "Lasci il tuo fidanzato perché temi il suo migliore amico? E' un po' strano, sai..." Ji Young guardò verso Myungsoo, rabbia mista ad esasperazione chiaramente leggibili sul suo viso: "Te l'ho già detto quel giorno, e te lo sto ripetendo oggi, non parlarmi, non avvicinarti a me, non voglio neppure vedere la tua faccia. Hai giocato sporco con noi, avrei dovuto ascoltare le voci che giravano in tutta l'università di te che osteggiavi qualsiasi persona si fosse avvicinata a lui solo per averlo tutto per te." Myungsoo sollevò le spalle in un gesto di totale indifferenza, sorridendo: "Immagino che avresti dovuto." Il viso contorto di Ji Young fu l'ultima cosa che Myungsoo notò di lei, prima che, strattonandolo, si allontanò da lui accelerando il passo, come per scappare quanto prima da quello squilibrato che era il migliore amico del suo ex.

-

"Dunque qual è il motivo per cui vi siete lasciati?" Sungjong osservava il cellulare, sospirando, come se la forza del suo sguardo facesse improvvisamente materializzare sullo schermo un qualche messaggio, una chiamata, un tentativo di riunione, da parte di Ji Young. Il suo cervello processò in ritardo le parole di Myungsoo. "Te l'ho già detto, non crede che io tenga a lei quanto lei tiene a me. Tutto qui." Myungsoo si sporse verso Sungjong, seduto al capo opposto del tavolo nella caffetteria che erano soliti frequentare dopo un'intera giornata di corsi all'università: "Nient'altro?" Sungjong allontanò l'amico spingendolo con una mano sulla spalla a sedersi nuovamente al suo posto, borbottando, prima di immergere il cucchiaino nel bicchiere trasparente strabordante di panna e portarlo alla bocca: "Quante volte devo ripeterlo? Non c'è altro." Myungsoo rimase in silenzio, guardando distrattamente fuori alla grande vetrata contro cui il loro tavolo era poggiato, domandosi quando, e se mai, Sungjong avrebbe finalmente ammesso la verità.

-

"La smetti di fissarmi, idiota?" Sungjong guardò verso Myungsoo, infastidito. Myungsoo sorrise, chiudendo il libro davanti a sé e dichiarando: "Stavo pensando una cosa." Sungjong finse di non provare alcuna curiosità per quella frase che alludeva a qualcosa di sicuramente interessante, ma di cui si sarebbe di sicuro pentito se avesse domandato a cosa si riferisse, e riprese a sottolineare ordinatamente quelli che sembravano essere i passi più importanti sul suo quaderno di appunti. Myungsoo, noncurante dell'apparente non-reazione dell'amico, domandò, fissandolo con un molesto sorrisino: "Mi domandavo...quando ti tocchi, pensavi e pensi ancora ora a Ji Young?" Sungjong spalancò gli occhi, guardando per qualche breve istante nel vuoto, completamente sconvolto dalla domanda dell'amico, affrettandosi poi a coprirgli la bocca con entrambe le mani come per evitare che proferisse altre, ulteriori, sgradevoli domande, e si guardò intorno, nella speranza che nessuno, in quella silenziosa biblioteca, fosse stato reso, involontariamente, partecipe di quella conversazione, ascoltando la sua voce. Myungsoo rise, divertito, e si liberò dalle sue mani, proseguendo nel suo intento di ottenere una risposta: "Avanti, ti sei sempre confidato con me, non c'è motivo di essere imbarazzato. Sono o non sono il tuo migliore amico?" Sungjong guardò verso di lui, incredibilmente seccato dal tipo di domanda ricevuto e consapevole dell'irritante insistenza che sarebbe seguita se non avesse messo a tacere l'amico quanto prima con una risposta convincente: "O-ovviamente sì, idiota! Chi altri se non lei?" Stringendo una mano a pugno sul tavolo, Myungsoo abbozzò un sorriso forzato, ripetendo, tra sé e sé: "Ovviamente..." Afferrando lo zaino dal pavimento Sungjong vi ripose disordinatamente e con fare irritabile e compulsivo i libri e le matite prima di sollevarsi dalla sedia e domandare, con voce bassa ma decisa, il tono a tratti isterico, esasperato: "E tu chi, le tue invisibili, innumerevoli e inesistenti fidanzate?" Si allontanò, portando lo zaino sulle spalle, con una plateale, teatrale, uscita e a Myungsoo, impossibilitato a rispondere per ovvie ragioni, non rimase altro che fissare i suoi fianchi sottili, le sue lunghe gambe strette in un jeans skinny, e il suo fondoschiena, osservandolo mentre usciva dall'aula, e sospirando, miseramente.
1:1 per Sungjong.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Lui ed io 2
Spalancando la porta, Sungjong fece il suo ingresso nella stanza di Myungsoo, raggiungendo l'amico seduto di spalle alla porta. "Hyung!" Una mano nei pantaloni, un'altra accanto al pc acceso davanti a lui, Myungsoo impallidì nel trovarsi Sungjong a pochi passi da lui, maledicendo se stesso per non aver pensato di chiudere la porta della sua stanza con la chiave prima di concedersi più di una palpatina. Con un disperato quanto goffo tentativo di nascondere ciò che fino a qualche istante prima era visualizzato sullo schermo del pc, Myungsoo si scaraventò sulla scrivania, chiudendo lo sportello e coprendolo con le braccia, anche quando Sungjong, ridendo divertito, tentò di riaprirlo e scoprire la verità.

"Cosa ci fai qui...? Non si bussa prima di entrare?" Mormorò Myungsoo, tentando di calmare l'agitazione che aveva preso piede dentro di lui per essere stato vicino, così vicino dall'essere scoperto. Ancora sporto sulla scrivania, le braccia sul pc, i capelli arruffati, Sungjong lo osservava, in piedi davanti a lui: "Viviamo insieme da una vita ormai, non ho mai bussato alla tua porta e tu allo stesso modo. Perché dovrei cominciare a farlo ora?" Mordendo le labbra, tentò di trattenere una irrispettosa risata osservando l'aspetto dimesso dell'amico, colto proprio in un momento fin troppo privato per essere condiviso: "Piuttosto, sono curioso di vedere che tipo di ragazza guardavi!" Facendo forza con il suo corpo sul piano della scrivania e serrando gli occhi, imbarazzato, Myungsoo era irremovibile. Sungjong non avrebbe mai e poi mai visto con quale tipo di foto le sue notti erano rese meno buie, come la sua mente vagava immaginando momenti, sguardi e conversazioni mai intercorse, e la sua mano lo conduceva presto ad un piacere solitario.

"Smettila di fare l'idiota!" Allontanando l'amico, guardò verso di lui, senza muovere un muscolo, incredibilmente a disagio: "Per quale motivo eri venuto qui? Di cosa hai bisogno?" Aggrottando la fronte, infastidito, a detta di Myungsoo, senza motivo - dovrebbe essere lui l'unico disturbato dall'invadenza dell'amico, e non il contrario, giusto? - Sungjong incrociò le braccia davanti al petto: "Ero venuto per chiederti un consiglio. Ho intenzione di parlare con Ji Young, forse c'è ancora una speranza tra noi. Ti avevo persino chiamato hyung! Ma credo che andrò a parlarne con Howon hyung, lui, diversamente da te, mi mostra sempre le foto delle ragazze che lo eccitano." Al solo sentire il nome dell'amico comune quanto suo acerrimo - e inconsapevole - nemico, Myungsoo si sollevò di scatto dalla scrivania, voltando la sedia girevole verso Sungjong che stava per uscire dalla stanza, ed affermando, in modo visibilmente impacciato: "No aspetta, aspetta! Ti raggiungo...tra qualche minuto e parliamo di Ji Young, ok?" Impossibilitato ad alzarsi ma intenzionato a non mollare, a non lasciare che Sungjong lasciasse lui per andare da Howon, senza neppure pensare, dichiarò: "Ti mostrerò quella foto se rimani a casa."

Sulla soglia della porta, Sungjong guardò confuso verso di lui, non del tutto conscio del motivo dietro la sua insistenza. Nonostante fosse consapevole della strana e a volte inquietante possessività dell'amico nei suoi confronti, aveva sempre preferito non domandarsi quali potessero essere le ragioni, o forse ne era fin troppo a conoscenza e ignorare risultava essere la soluzione migliore. Richiuse la porta dietro di sé, un nodo allo stomaco lo accompagnò fino alla sua stanza.

-

"Non è questa la foto che stavi guardando prima! Era qualcuno steso, ne sono sicuro!" Scuotendo la testa, Myungsoo sapeva che, per quanto spesso fosse stupido, l'amico non era così facilmente ingannabile. "E per quanto ti conosco, sono certo che non è questo il tipo di ragazza che ti piace. Questa foto è davvero...volgare." Myungsoo si sollevò dal letto, seccato. Non avrebbe mai vinto quella manche, Sungjong non era poi così idiota. "Dimentica la foto ok? Ora dimmi di Ji Young." Myungsoo osservava l'amico intento ad esporre il suo ingegnoso piano per riconquistare la ex, senza neppure ascoltare una parola, ma progettandone, piuttosto, uno che sabotasse il suo.

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"Non insistere, sai meglio di me che non può funzionare." Per quanto avesse provato qualcosa per Ji Young, neppure lui era in grado di spiegarsi perché era lì, ad elemosinare una seconda possibilità. "Ci sarà sempre una persona tra noi, non sarà mai un rapporto tra me e te. Ci saremmo sempre io, te e Myungsoo."

-

"Tu sei la causa di tutti i miei problemi!" Scaraventando lo zaino sul pavimento, di ritorno nell'appartamento che divideva con il migliore amico, Sungjong guardò verso di lui, comodamente seduto al divano nel loro minuscolo soggiorno, che l'osservava, con un ghigno soddisfatto sul viso: "Ti ha rifiutato vero?" Sungjong aggrottò la fronte, senza allontanare lo sguardo da lui, e borbottando: "Ormai non ti sforzi neppure più di fingere che sei dispiaciuto." "Perché dovrei? Sai che non lo sono." Sollevando gli occhi con un gesto di irritazione e di chiara esasperazione, Sungjong rimase in silenzio, in piedi a pochi passi dall'amico. Myungsoo continuò a guardare, con apparente interesse, un programma di musica in tv mentre Sungjong, osservando l'amico con la coda dell'occhio, mormorò: "E' ambiguo il nostro rapporto." Myungsoo voltò il capo verso di lui: "No che non lo è. Potremmo anche dargli un nome, sei tu che ancora non vuoi." "Non dirlo Myungsoo!" Rifugiandosi nella sua stanza, Sungjong chiuse la porta con forza, e Myungsoo, con le sole voci confuse della tv a fargli compagnia, fu costretto ad incassare ancora una volta il colpo.

"Ci siamo quasi."

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La scena della scrivania mi è stata in qualche modo ispirata guardando Young Street del 19 dicembre, quando Woohyun dichiara che è pratica consolidata per Dongwoo vagare nudo per il dormitorio, sedere alla scrivania e usare il pc comodamente senza vestiti, fare ogni normale azione in casa (e in albergo!) senza indossare neppure un lembo di stoffa. Dedico quindi questo capitolo in particolare alla mia cara lil_inspirit, grande Dongwoo biased, ed ovviamente anche a tutte voi che qui su efp non mi lasciate mai sola, siete uniche ♥♥

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
"Ho intenzione di dichiararmi." Sungjong voltò di scatto il capo verso l'amico, di spalle a lui davanti al piano da cucina, dubbioso: "Cos'hai intenzione di fare?" Poggiando entrambe le mani sul tavolo, premendo con i palmi, guardò confuso verso Myungsoo, il capo leggermente chinato, la vista in parte oscurata dai capelli che ricadevano davanti agli occhi, il corpo che faceva pressione sul tavolo. Myungsoo raggiunse l'amico con ciò che aveva preparato per la cena ed affermò, dopo aver preso posto accanto a lui: "Hai sentito bene." Ancora in piedi, Sungjong l'osservava, incredulo: "Non mi hai mai detto che c'è una ragazza che ti piace, è la prima volta che te lo sento dire."

Con la bocca piena, una mano che stringeva le bacchette ed un'altra reggeva la scodella, Myungsoo rispose, con finta disinvoltura: "Strano, pensavo lo sapessi." Ottenendo nient'altro che il silenzio come risposta, spostò finalmente lo sguardo da ciò che stava ingurgitando, osservando l'amico con la coda dell'occhio. Sungjong si sedette al tavolo, a testa bassa, afferrando le bacchette e cominciando a mangiare. L'incredulità regnava sovrana.

"Quindi...quando pensavi di accertarti che lo avessi capito? Possibile che non hai mai sentito il bisogno di confidarti con me e parlarmi di lei? Mi consideri il tuo migliore amico solo quando vuoi che io risponda a domande imbarazzanti?" I loro sguardi si incontrarono per qualche istante, e Myungsoo rimase in silenzio. Poi riprese, improvvisamente: "Glielo dirò domani. Tu mi supporterai, vero?"

"Uhm..."

-

"Hyung, sveglia! Hyung..." Myungsoo aprì gli occhi lentamente, per ritrovarsi Sungjong ai piedi del suo letto, sporto verso di lui mentre con una mano provava a scuotere il braccio dell'amico per fare in modo che si svegliasse. Nel buio della sua stanza, Myungsoo si guardò intorno, ancora non del tutto cosciente: "Devo già alzarmi? Che ore sono?" Scuotendo la testa, Sungjong si sedette accanto all'amico, steso e avvolto dal lenzuolo: "E' notte fonda, è ancora presto. Non riuscivo a dormire...non riesco a smettere di pensare alla ragazza che ti piace. Parlamene per favore." Fingendo di manifestare opposizione, di voler continuare a dormire, disturbato dalla curiosità dell'amico, Myungsoo immerse la testa sotto la coperta, coprendosi con un lembo, gli occhi chiusi, incapace di trattenere un sorriso compiaciuto, prima di sollevarsi sul materasso e guardare l'amico, cambiando improvvisamente espressione, indossando una maschera ed osservandolo serio, strofinando gli occhi e mormorando: "Cos'è che vuoi sapere a quest'ora uh?"

-

"Non puoi essere così stupido..." Sungjong sollevò lo sguardo verso Ji Young, seduta al capo opposto del tavolo. Con le braccia piegate davanti al petto, osservava l'ormai ex fidanzato perplessa: "Davvero credi che a Myungsoo piaccia una ragazza?" Tamburellando le dita sul tavolo, Sungjong borbottò, irritato: "Certo, me lo ha detto." Sospirando, Ji Young mormorò, tra sé e sé: "E allora sì che è davvero stupido..." 

-

Myungsoo si voltò verso l'amico, che l'osservava in piedi sulla soglia della porta della sua stanza: "Cos'hai detto?" Infilando le mani nelle tasche dei pantaloni, Sungjong sorrise maliziosamente: "Sto uscendo, così ne approfitto anche per lasciarti casa libera nel caso in cui tu volessi tornare qui con la tua lei." Fece per allontanarsi dopo aver salutato l'amico con un gesto della mano, quando Myungsoo si sollevò di scatto dalla sedia davanti alla scrivania e corse verso di lui: "Non puoi uscire proprio stasera! Voglio dire...dove stai andando, e con chi?" Se Sungjong fosse uscito, i suoi piani sarebbero stati stravolti, non avrebbe potuto permettere che accadesse.

Sungjong sollevò le spalle, disinteressato: "E' stata Ji Young a proporre di vederci stasera, così da lasciarti anche la possibilità di tornare qui con la tua ragazza, nel caso in cui lei lo volesse. Non è stato carino da parte sua?" Myungsoo osservava l'amico, incredulo: "Ji Young? E' stata lei a proporlo? Quindi uscirai con lei stasera, proprio stasera?" Dando le spalle all'amico, digrignando i denti per l'irritazione, afferrò il cellulare e scrisse, di getto, un messaggio all'odiata rivale: "Sarei io quello che gioca sporco tra noi? Non intralcerai i miei piani, Sungjong non si muoverà da qui." Riponendo il cellulare nella tasca dei pantaloni, Myungsoo ruotò su se stesso per poi notare che Sungjong, seduto sul pavimento, era intento ad allacciare le scarpe, pronto per uscire: "No aspetta! Non puoi abbandonarmi proprio stasera, sai quanto è importante per me vero?"

Aggrottando la fronte, Sungjong l'osservò, perplesso: "Cosa dovrei fare io?" Myungsoo si guardò intorno, alla disperata ricerca di una motivazione, di una qualsiasi scusa che motivasse la necessità di avere lì con sé il suo migliore amico. Una pila di piatti e posate sporche nel lavandino fu ciò che fornì a Myungsoo la scusa di cui aveva miseramente bisogno: "Guarda che disordine c'è in casa! Come potrei farla mai venire qui? Cosa penserebbe di me? Devi assolutamente aiutarmi a riordinare e pulire, per favore. Devi farlo, in nome della nostra amicizia." Una smorfia di disapprovazione fu tutto ciò che Sungjong concesse all'amico come risposta.

-

"La tua stanza è perfettamente in ordine!" Sungjong si voltò di scatto nel sentire la porta della camera di Myungsoo chiudersi alle sue spalle, improvvisamente. Con un irritante sorriso sulle labbra, Myungsoo guardò verso l'amico, dichiarando: "Perdonami Sungjong...ma stasera non posso lasciarti uscire con Ji Young." Sungjong rimase fermo a fissare la chiave, tra le mani di Myungsoo, con cui aveva rinchiuso entrambi nella sua stanza, allibito.


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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Lui ed io 4

"Dammi la chiave Myungsoo." "E se non volessi?" Sungjong aggrottò la fronte, guardando l'amico, infastidito: "Sai che ho un impegno, non puoi farmi questo." Al centro della stanza, Sungjong osservava l'amico con le braccia incrociate davanti al petto: "Vuoi impedirmi di uscire come hai già fatto sei mesi fa?" Myungsoo sorrise, divertito: "Vedo che lo ricordi." "Come dimenticarlo. Hai rovinato il mio primo appuntamento con Ji Young." Avanzando lentamente verso Myungsoo, mormorò, ancora: "Sei uno psicopatico." "Ormai suona come un complimento alle mie orecchie." Sollevando lo sguardo, irritato, Sungjong si protese verso Myungsoo, bloccato con le spalle al muro, nel tentativo di sottrargli dalle mani la chiave ed uscire da quella stanza.

Un insolente sorriso sembrava non voler lasciare il viso di Myungsoo fino a quando, involontariamente, le mani di Sungjong, nel tentativo di raggiungere quelle dell'amico posizionate dietro al corpo, finirono per circondare il suo sedere quando Myungsoo, pochi secondi prima aveva fatto scivolare la chiave nella tasca posteriore dei pantaloni. In quello che sembrò risultare essere un goffo e semi abbraccio, le mani di Sungjong stringevano il sedere dell'amico, le braccia intorno ai suoi fianchi, Myungsoo del tutto pietrificato. I loro sguardi si incontrarono per una manciata di secondi, silenziosi e a disagio. Sungjong si tirò indietro, guardando un punto a caso del pavimento quando Myungsoo, il viso come sbiancato e il cuore che batteva forte, allungò un braccio verso l'amico porgendogli la chiave.

Nonostante l'imbarazzo, Sungjong l'aveva avuta vinta, ancora una volta.

-

Stendendo una coperta sul corpo di Myungsoo, addormentato sul divano di casa, Sungjong fece per raggiungere la sua stanza quando l'amico, improvvisamente, come sentendo i passi o forse la sua presenza, domandò, sedendosi lentamente e voltandosi verso di lui: "Sei già pronto per andare all'università? Che ore sono? Perché non mi hai svegliato? Farò tardi." Sungjong mormorò, sulla soglia della porta della sua stanza: "E' l'alba. Dormi ancora un po'. Io sono appena tornato." Pochi attimi e chiuse la porta dietro di sé. Myungsoo rimase immobile, a fissare il vuoto, incredulo. Aveva trascorso la notte con Ji Young?

-

"Guardali, sembrano così affiatati, di nuovo! Saranno tornati insieme, vero?" Con la guancia premuta contro il piano del tavolo, Myungsoo chiuse gli occhi, un peso nello stomaco gli impediva di respirare regolarmente. Sungyeol, seduto davanti a lui, osservava in lontananza, del tutto fuori dalla loro visuale, l'irritante quadretto felice costituito da Sungjong e Ji Young che pranzavano insieme, il tutto condito da sguardi, sorrisi e dita intrecciate. E domandò, senza rispondere alla superfluea domanda dell'amico: "Piuttosto...credi sia successo qualcosa tra loro? E' la prima volta che trascorre la notte fuori, Sungjong, vero?" Poggiando la fronte contro il tavolo, Myungsoo sospirò: "La prima volta." "Dovresti chiederglielo, se è successo qualcosa." Sollevando finalmente la testa dal tavolo, guardò verso Sungjong e Ji Young e mormorò, stringendo le mani a pugno, rifiutando anche solo di prendere in considerazione il pensiero che Sungyeol gli stava prospettando: "Non può essere."


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Sono tornata~^^ Sono stata molto impegnata ultimamente, mi dispiace se il capitolo è breve ma prometto di scrivere presto il prossimo, così come quello di Finzione o Realtà :) Un bacio a tutte 
( ˘ ³˘)♥

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Lui ed Io 5
"Oh sei tornato." Myungsoo voltò il capo per guardare verso l'amico, appena rientrato. "Stai riordinando le ultime foto che hai fatto? Posso vederle?" Sungjong si stese sul pavimento accanto a lui, osservando curioso lo schermo del pc mentre passava in rassegna le varie foto scattate nell'ultimo mese. "Questa è bellissima." Sungjong si voltò verso l'amico, sorridendo ed indicando lo schermo quando notò che Myungsoo era rimasto fermo a fissare il suo viso, accanto a lui. Myungsoo abbassò lo sguardo, imbarazzato, mordendo il labbro, incapace di smettere di pensare a lui, a quella notte fuori casa e a cosa poteva essere successo con Ji Young. Fingendo di non aver notato il suo sguardo su di lui, Sungjong poggiò nuovamente un dito sulla tastiera, continuando a scorrere le foto, ammirando le indiscusse qualità dell'amico.

"Siete tornati insieme...tu e Ji Young?" Sungjong annuì con un cenno del capo, senza spostare gli occhi dallo schermo. Con un nodo nello stomaco, Myungsoo si sedette sul pavimento, scrutando per pochi attimi il corpo di Sungjong steso sullo stomaco sul pavimento, per poi domandare, con un filo di voce: "...hai dormito con lei l'altra notte?" Sungjong annuì, ancora una volta, per poi voltare finalmente la testa e guardare verso Myungsoo: "Avevo intenzione di dirtelo, ma non sapevo come." Immobile, terrorizzato al pensiero della risposta che sarebbe potuta seguire, ma avvertendo l'impellente necessità di conoscere la verità, Myungsoo domandò, guardando in basso: "L'avete fatto?" "Perché sembra inquisitoria questa domanda? Non dovresti essere felice per me se l'abbiamo fatto?" Fece per alzarsi senza dare una risposta quando Myungsoo lo trattenne, guardandolo negli occhi, agitato: "Sarò felice solo dopo aver ascoltato il responso."

"Quale vorresti che fosse la risposta? o no? Se sei davvero mio amico, dovresti sperare che finalmente, dopo sei mesi che usciamo, l'abbiamo fatto, no? Ma conoscendoti, sono sicuro che speri il contrario."

Con una smorfia sul viso, Myungsoo non si preoccupò di smentire l'affermazione -corretta- dell'amico e tutto ciò che fece fu rimanere a fissarlo, ansioso, in attesa di una risposta. "Non l'abbiamo fatto. Non ancora. Contento?" Mordendo ancora il labbro, non riuscì a trattenere la soddisfazione nel sentire quelle parole, e tirò un rumoroso sospiro di sollievo. Sungjong si sollevò dal pavimento, guardandolo, infastidito: "Sempre il solito. Quando mi dirai di aver fatto l'amore con la tua ragazza, prima o poi, io sarò felice per te, a differenza tua." Myungsoo rise divertito, avviandosi alla sua stanza: "Non essere ipocrita. Non saresti mai felice. Esattamente come non lo sarò io. Quindi...se ancora vuoi continuare ad uscire con lei, fino a quando te lo permetterò, se davvero tieni alla nostra amicizia...perché non cominci a considerare la castità?"

"Sei il primo a non essere un vero amico, idiota."

"Sai che non la sopporto. Non sopporto lei, e neppure il fatto che state insieme." Sungjong sollevò lo sguardo, inspirando profondamente, tentando di mantenere la calma alle affermazioni dell'amico: "Lo so che il nostro rapporto è spesso...equivoco, Myungsoo. Lo so benissimo. Ma dovremmo smetterla, dovremmo ricordarci, entrambi, che siamo due ragazzi, siamo legati da un profondo affetto dovuto ad un'amicizia decennale ma non..." Myungsoo lo interruppe, incrociando le braccia davanti al petto: "Parla per te, idiota." Sungjong spalancò gli occhi, per pochi istanti, per poi fingere indifferenza, allontanandosi codardamente, con il solo scopo di scappare all'inevitabile: "Come preferisci, non mi riguarda." Myungsoo abbassò lo sguardo, domandando, a voce bassa ma alta quanto bastava per essere recepita da Sungjong, lontano da lui pochi passi: "Quando affronteremo quel discorso?" Di spalle, prima di entrare nella sua stanza, Sungjong mormorò, il cuore che batteva all'impazzata: "Non voglio...affrontare quel discorso."

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"Non ti ho più chiesto...com'è andata con quella ragazza, l'altra sera." "Non si è presentata, ha preferito vedersi con qualcun altro."

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"Rassegnati Myungsoo. Sungjong ha scelto me, ancora una volta." In piedi davanti a lei, Myungsoo l'osservava, pensieroso: "Forse per ora. Rimani sull'attenti, Ji Young shi, potrebbe succedere qualcosa da un momento all'altro e ti ritroverai con un palmo di naso." La ragazza sorrise, i tacchi delle scarpe ben saldi sul pavimento, le braccia incrociate: "Sungjong sa benissimo che sei ossessionato da lui, ne abbiamo parlato qualche giorno fa. Non trovi che se avesse voluto, stareste già insieme da tempo? Ti sei domandato perché non avete mai fatto alcun passo per uscire da quest'amicizia che ti sta così stretta?" Myungsoo sorrise, ironico, alla volta della nemica: "Se ne sei così sicura, allora non lasciartelo sfuggire perché quando succederà, quando deciderò che sono stanco di questa situazione, non avrai più alcuna possibilità con lui."

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"C'è una nuova ragazza, del primo anno, che si è appena trasferita. Ero con lei oggi, l'hai vista? Mi ha chiesto di uscire." Sungjong indietreggiò, incredibilmente stupito, per poi recuperare un contegno: "Oh davvero?" E abbozzando un sorriso, balbettò: "Ma l'altra ragazza...la persona a cui volevi dichiararti qualche settimana fa...hai deciso di dimenticarla?" Myungsoo osservò l'amico con il suo tipico sorriso di sfida sul viso: "Chi lo sa. Forse è un modo per ottenere una sua reazione, o forse è davvero arrivato il momento di rinunciare, e andare avanti. Mmm forse è meglio, non trovi? Questa persona...quanto pensa di poter tirare ancora la corda con me?" Sungjong rimase in silenzio e Myungsoo continuò ad osservare l'amico che, con lo sguardo basso ed espressione improvvisamente mesta, mormorò un incerto "Uhm..."

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Lui ed io 6

"Non trovi che è davvero troppo scollata la sua maglia? Riesco a vederlo sin da qui! E' così volgare." Ji Young osservava il fidanzato, in piedi, che faceva capolino per spiare Myungsoo e la sua nuova fiamma pranzare comodamente nella grande mensa dell'università. "Perché non entriamo, ci presentiamo e ci sediamo accanto a loro?" Scuotendo la testa ripetutamente, Sungjong prese per mano la ragazza, costringendola a seguirlo: "Approfittiamo di questi pochi minuti prima che ricomincino le lezioni per stare un po' all'aria aperta, ti va?" Perplessa, non le rimase che incamminarsi con lui.


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"Non è possibile che ho pranzato con lei nella speranza che quell'idiota vedesse, e non si è presentato. Proprio oggi il romantico pic-nic con la sua metà?" Una mano tra i capelli, scompigliandoli nervosamente per la stizza, lo sguardo distratto e Sungyeol, accanto all'amico. Poi una visione, distante. "Eccoli, sono lì e si stanno baciando." Myungsoo spalancò gli occhi, mettendo a fuoco l'immagine, seppure lontana, di Sungjong e Ji Young seduti sul prato nel cortile sul retro, poche persone disinteressate intorno, ed il migliore amico proteso verso la ragazza, sorridendo. "Sembrano due bambini dell'asilo, guardali. Tanti piccoli baci a stampo. O forse è così solo in pubblico?" Le parole di Sungyeol giunsero alle orecchie di Myungsoo come un flebile suono lontano, preso com'era a fissare quella che ai suoi occhi era solo una penosa scena mentre il sangue ribolliva nelle vene, gli occhi fissi, le pupille dilatate e le mani strette a pugno. Era la prima volta che, per puro caso o ignobile sfortuna, aveva avuto modo di vedere Sungjong baciare Ji Young.

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"Dove pensavate di essere oggi tu e Ji Young? Sono passato di lì e oh! Avevo voglia di vomitare. Chiudetevi in una stanza, sorridete l'uno all'altro come due idioti e continuate a scambiarvi quei bacetti infantili che neppure un bambino di 10 anni si sognerebbe di dare, ma per favore, risparmiatevelo all'università. Avevo appena finito di pranzare, capisci che tumulto ha subito il mio stomaco davanti a quella scena raccapricciante?" Sungjong si voltò verso Myungsoo, esasperato: "Taci Myungsoo." E dopo essere sceso dalla bicicletta, zaino in spalla, lasciando indietro Myungsoo, si avviò all'ascensore, non prima di aver dichiarato: "Domani. Domani dormirò da lei, se può interessarti." Myungsoo rimase fermo, ancora in sella alla sua bicicletta, attonito.

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"Come ti trovi con quella ragazza? Raccontami qualcosa." Sungjong, sulla soglia della porta della stanza di Myungsoo, osservava l'amico, in boxer, rovistare tra i cassetti alla ricerca di qualcosa, fino a quando, tirando fuori dall'armadio i pantaloni di una tuta, li indossò, per poi voltarsi verso Sungjong, sorpreso: "Come dici?" "Parlami della ragazza con cui stai uscendo. E' la prima volta che concedi a qualcuno a cui tu piaci una possibilità, ero piuttosto incredulo quando mi hai detto di lei. Innanzitutto...come si chiama?" Myungsoo, in piedi, si guardò intorno, dubbioso: "Il suo nome? Ah..." Poi, come un'intuizione, dichiarò, improvvisamente: "Yoon Hee! Si chiama Yoon Hee. Mi era passato per un attimo di mente." Sungjong guardò verso di lui, disgustato, uscendo dalla stanza e sedendosi sul pavimento nel soggiorno, riempiendo il tavolo basso dei suoi libri: "Non ricordavi neppure il suo nome. Deve averti colpito proprio tanto la sua scollatura per avere persino dimenticato come si chiama." Sedendosi sul divano, Myungsoo afferrò il telecomando e fece per accendere la televisione, osservando Sungjong, perplesso: "Eh? Scollatura?" "Non fingere con me, è ovvio che hai accettato di uscire con lei a causa delle sue forme, potresti anche ammetterlo. Sebbene non stia a me giudicare le tue scelte, sappi che-" Myungsoo interruppe Sungjong, spegnendo la tv accesa un istante prima e scrutando il volto dell'amico, seduto a pochi passi da lui sul pavimento: "Qual è il tuo problema, Sungjong? Sei forse geloso?" Colto impreparato dalla domanda dell'amico, Sungjong, fingendo di non aver afferrato il senso di quella domanda, abbassò il capo verso il libro aperto sul tavolo, con disinteresse: "Geloso di cosa? A me piace un tipo come Ji Young, di certo non uno come lei." Incrociando le braccia davanti al petto, Myungsoo sospirò amaramente alla testardaggine dell'amico: "Sai che non è questo che intendevo."

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Entrando in casa e sfilando le scarpe, Myungsoo si trascinò, annoiato, fino alla sua stanza quando Sungjong, steso sul divano nel soggiorno, sollevò le braccia, sgranchendole. "Non dovevi dormire da Ji Young stanotte?" "E tu non avevi detto che sicuramente avresti fatto molto tardi? Sono le 10, quanto siete stati insieme, un'ora?" Avvicinandosi a lui, Myungsoo allontanò con irritazione le gambe di Sungjong dal divano, per farsi spazio accanto a lui, in silenzio. Sungjong mormorò, costretto a sedersi con le gambe incrociate e fissando un punto a caso nella stanza: "Quindi...com'è andato l'appuntamento? Dove siete andati? Che tipo è? Vi siete baciati?" Myungsoo, del tutto disinteressato e non intenzionato a rispondere agli inutili e fin troppo curiosi quesiti dell'amico sembrò trasalire recependo l'ultima domanda. E cominciò, inaspettatamente, a blaterare qualcosa, impacciato: "Non ancora, e in realtà, stavo pensando...siccome sono piuttosto arrugginito in materia e non vorrei mai rischiare di fare una figuraccia, e tu in quanto mio migliore amico non puoi proprio permettere che accada, vero? Dicevo, stavo pensando..." Maledicendo se stesso per non avere il coraggio di proseguire, decise di provare il tutto per tutto. Ora o mai più, la sua mente ripeteva quando finalmente, voltandosi completamente verso Sungjong, uscirono dalla sua bocca le fatidiche parole: "Vorresti darmi...vorresti darmi qualche dritta pratica a riguardo?"

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Perdonate la mia scarsa fantasia in quanto a nomi, ho svergognatamente usato i nomi di due mie care amiche coreane lol
Dite che Myungsoo riuscirà ad approfittare della situazione e strappare un bacio a Sungjong? :D
Nel frattempo sono io a mandare un bacio a tutte voi ♥

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Lui ed io 7
"Stai scherzando?" Sungjong osservava l'amico, sorpreso, certo di aver capito male. "Perché dovrei? Sono serissimo. Dopotutto, non sei forse il mio migliore amico?" Sungjong rimase immobile, come in trance, per qualche secondo, per poi tornare in sé dopo aver finalmente compreso la richiesta dell'amico: "Scordatelo." Si sollevò dal divano, dandogli le spalle, il suo polso raggiunto dalla mano dell'insistente amico, nel goffo tentativo di trattenerlo lì, il piano di Myungsoo vicino al fallimento. "Aspetta...forse dovrei chiederlo a Sungyeol hyung?" Voltandosi lentamente, Sungjong guardò l'amico con espressione accigliata: "Non andare in giro a chiedere favori di questo tipo! Risparmiatelo." Le labbra di Myungsoo si sollevarono in un lato, compiaciuto, una nuova ragione per non arrendersi e portare avanti l'opera di convincimento gli si era appena presentata dinanzi: "E' questo il motivo per cui lo sto chiedendo a te, perché sei il mio migliore amico nonché la persona di cui più mi fido. Avanti, non puoi di certo abbandonarmi." Con le braccia incrociate davanti al petto, Sungjong scosse la testa, infastidito: "Smettila con questa storia, Myungsoo. Non essere ipocrita, sai bene che non sono affatto il tuo migliore amico." Costringendolo ad indietreggiare di pochi passi fino a ritrovarsi con le spalle al muro, Myungsoo lo trattenne in quella posizione, le mani ai lati della sua testa che premevano contro il muro: "E allora cosa saresti per me?" I loro sguardi si incontrarono per qualche istante prima che Sungjong abbassasse la testa: "Ti ho già detto che non voglio affrontare quel discorso."

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Il corpo di Sungjong premuto contro quello di Myungsoo
si muoveva lentamente al ritmo con cui le sue labbra entrarono in contatto con quelle dell'amico, in un avido, interminabile bacio. La schiena sul pavimento, il piacevole peso dell'esile amico su di lui, le sue mani che vagano sul suo corpo attraverso i suoi vestiti, gli occhi chiusi, in estasi. Fino al momento in cui tutto, di colpo, si concluse. Sungjong si sedette sul pavimento, una mano davanti alla bocca, gli occhi spalancati che fissavano il vuoto, una mano di Myungsoo che provò inutilmente ad afferrare ancora una volta il suo polso prima che si allontanasse, scappando via, il più in fretta possibile.
Myungsoo non era sicuro di come fossero arrivati a quel punto.

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"Non so spiegarti com'è successo...ma finalmente ci siamo baciati. E decisamente non in modo innocente." Sungyeol, dopo aver letto il messaggio dell'amico, cominciò a digitare la sua risposta.

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"Per quanto pensi di rimanere qui?" Sungjong spostò lo sguardo dal soffitto per guardare verso Howon, ai piedi del sottile materasso steso sul pavimento del suo appartamento. "Ho dormito una sola notte qui e già la mia presenza ti è stretta?" Porgendogli una tazza di latte bianco, e portando la sua alla bocca, Howon affermò: "Non fare l'idiota. Sai che non è questo che intendo. Sono convinto che scappare non servirà a nulla, anche se ieri sera sei fuggito da lui e non hai risposto ai suoi messaggi e alle sue chiamate, a breve lo rivedrai all'università. Myungsoo è insistente, ti metterà in difficoltà, c'è il rischio che spifferi tutto a Ji Young per farvi lasciare, una volta per tutte. Hai pensato a questo?" E concluse, dopo aver bevuto un altro sorso di latte: "Sapevo che sarebbe successo, prima o poi, ma non in questo modo, non ora che stai ancora con lei. Com'è potuto succedere che hai ceduto, e per di più saltandogli addosso?" Sungjong coprì il viso con le mani, a disagio: "Non lo so! Ha insistito, ha cominciato lui...non l'ho baciato io per la prima volta. E poi..." Respirò profondamente, per poi sollevarsi, sgranchendo le gambe dopo una notte insonne: "Non posso fare altro che ignorarlo. Fingerò che non è successo niente e andrò avanti per la mia strada. Se dovesse ribadire che, ad un certo punto, sono stato io a spingerlo a terra, dirò che lo stavo semplicemente aiutando nel suo intento. Può funzionare?" L'amico scosse il capo, serio: "Pessimo piano Sungjong."

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"Sta arrivando." Sungjong, seduto di spalle rispetto alla grande porta di ingresso della mensa dell'università, Howon davanti a lui, chiuse gli occhi per qualche istante prima di far cadere le bacchette sul tavolo, portare lo zaino sulle spalle e darsela a gambe.

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"Dove stai andando così di fretta? Non pranziamo insieme?" Ji Young sorrise alla volta di un affannato Sungjong colto di sorpresa durante la sua fuga da Myungsoo. E avvicinandosi a lui, portò un dito su un punto delle sue labbra sporco della salsa con cui erano conditi i ramyun ingurgitati pochi minuti prima: "Noto che hai già pranzato." Sollevandosi sui tacchi, si sporse verso di lui, dandogli un veloce bacio a stampo sulle labbra: "Mi fai compagnia e poi andiamo via insieme?" Un rumore alle loro spalle li fece voltare e Myungsoo era lì, in piedi, che li fissava. 


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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
"Sei come...un'ombra scura che ci perseguita. Sei sempre alle nostre spalle!" Ji Young, afferrando la mano di Sungjong, lo spinse ad incamminarsi con lei, lasciando indietro Myungsoo che li osservava. "Forse ho una storia molto interessante da raccontarti. Vuoi ascoltarla?" Ji Young si voltò, sorpresa, la sola voce dell'odiato rivale le era insopportabile. Sungjong spalancò gli occhi, fissando l'amico con terrore. Myungsoo sorrise, improvvisamente divertito dalla reazione di Sungjong, e guardando l'orologio al polso, mentì: "Sarà per la prossima volta. Sfortunatamente...ora devo andare."

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"Ti conviene tornare a casa stasera, se non vuoi che le racconti tutto, questa volta per davvero." Sungjong stringeva il cellulare tra le mani, seduto attorno ad un piccolo tavolo rotondo in un'affollata gelateria, Ji Young al capo opposto che mangiava lentamente una fetta di torta alle fragole, sollevando di tanto in tanto lo sguardo e sorridendogli, dolcemente: "E' successo qualcosa?" Scuotendo il capo, Sungjong sorrise a sua volta, infilando il cellulare nella tasca dei pantaloni.

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"Sei tornato...finalmente. Non è carino ignorare chiamate e messaggi, da ieri sera." Sungjong sollevò lo sguardo, infastidito, consapevole di essere nel torto, eppure per nulla intenzionato a concedere all'amico una spiegazione, una motivazione che giustificasse quanto incredibilmente successo. "Taci." Con un irritante sorrisino sul viso, Myungsoo lo seguì nella sua stanza, incrociando le braccia davanti al petto: "Capisci che non sei nella posizione di parlarmi in questo modo? Potrei scrivere un messaggio a Ji Young, in questo momento, e dirle cos'hai fatto alle sue spalle." Sungjong si voltò, una forte irritazione che vinse sull'imbarazzo dell'affrontare finalmente quel discorso tanto scomodo, il suo sguardo su Myungsoo: "Fallo! Se davvero vuoi farlo, diglielo! E dopo che l'avrai fatto, non avrai nuovamente più nulla con cui ricattarmi, e cosa farai? Troverai un nuovo modo per farmi lasciare con lei solo perché non la sopporti?" Mordendo il labbro, Myungsoo rimase in silenzio osservando l'amico. Non aveva previsto una simile risposta. "Credi davvero che il motivo per cui voglio che vi lasciate è legato al fatto che non la sopporto? Davvero pensi questo?" "Non mi interessa qual è il motivo." Infastidito, rifiutato ancora una volta, alla ricerca di una nuova, urgente, tattica, Myungsoo fece per avviarsi alla porta, affermando: "Ti consiglierei di non farti vedere domani all'università, o in alternativa...preparati all'ira di Ji Young." Sungjong rimase immobile, fissando le spalle dell'amico, la mente annebbiata.

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Rincorrendo l'amico nella sua stanza, Sungjong mormorò, agitato: "Hai davvero intenzione di dirglielo?" Myungsoo l'osservava, senza scomporsi, seduto alla scrivania, il cellulare tra le mani: "Certo, perchè no?" Non poteva succedere, non poteva finire in quel modo. Sungjong non riusciva a pensare razionalmente mentre fissava il volto dell'amico pronto a tradirlo: "Non ti crederà. Ed io mentirò. Finirai per sembrare semplicemente penoso ai suoi occhi, non farlo. Ascolta il consiglio di un amico, Myungsoo." Aggrottando la fronte, Myungsoo ricambiava lo sguardo dell'amico, incredulo: "Non hai intenzione di lasciarla né di dirle cos'è successo. Dimmi perché l'hai fatto, allora." "Mi sono calato troppo nella parte, ti chiedo scusa. Non accadrà più."

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Myungsoo era certo che l'amico mentisse. Pur non avendo neppure per un attimo considerato la possibilità di rivelare tutto alla sua acerrima nemica, era consapevole di essere nuovamente al punto di partenza. Ciò che sperava potesse risultare essere il suo asso nella manica, attraverso il quale sarebbe finalmente giunto al cuore dell'amico, sembrava essersi trasformato, invece, nel motivo di un loro allontanamento, le dure parole dell'amico ancora nella sua mente: "Dimentica ciò che è successo, non ha alcuna importanza."

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A dispetto di quanto richiesto dall'amico, Myungsoo ricordava ogni dettaglio, ogni singolo momento condiviso con lui, la sera precedente. Il cuore che batteva forte, il suo viso lentamente più vicino a quello dell'amico, le sue labbra che, timide, timorose, si poggiarono sulle sue, l'iniziale assenza di reazioni dall'altra parte, il corpo di Sungjong come pietrificato, lo sguardo di quest'ultimo dapprima basso che ricambiò poi quello dell'amico, le loro labbra nuovamente le une sulle altre, in quello che fu, inizialmente, niente di più che un accennato e imbarazzato bacio a stampo. Poi un ennesimo incontro di sguardi, un tacito consenso, e Myungsoo proteso verso Sungjong, con maggiore sicurezza, dita tremanti che si poggiarono sulle sue guance quando finalmente Sungjong cominciò a ricambiare, lentamente, quello che poteva essere considerato il loro primo, vero bacio. Da quel momento in poi, il vuoto.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9
Sungjong abbassò lo sguardo, a disagio, desiderando di essere in grado di teletrasportarsi ovunque piuttosto che rimanere lì, seduto su una panchina al sole nel cortile dell'università, Ji Young appoggiata con la testa alla sua spalla mentre canticchiava ad occhi chiusi una canzone attraverso gli auricolari alle orecchie, la mano destra intrecciata con quella sinistra di Sungjong, Myungsoo e Sungyeol di passaggio. Come c'era da aspettarsi, nonostante le ripetute minacce, Myungsoo aveva tenuto la bocca serrata, neppure un minimo indizio su quanto era successo tra loro era trapelato e giunto alle orecchie di Ji Young e Sungjong, piuttosto che provare sollievo verso la fedeltà dell'amico, altro non provava che sensi di colpa. Sensi di colpa di cui non aveva, ovviamente, alcuna intenzione di parlare con l'interessato.

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I loro sguardi si incontrarono, per pochi istanti, giusto in tempo per individuare l'uno e l'altro nelle rispettive postazioni, e Sungjong abbassò la testa, Myungsoo riprese a guardare davanti a sè. Sungjong era certo di averlo ferito.

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"E' sempre chiuso nella sua stanza, o da Sungyeol hyung. Sono giorni che quasi neppure a casa lo incontro." Sospirò, Sungjong, fissando le sue gambe, pensieroso. Howon, steso sul suo letto, il petto sul materasso, lo sguardo fisso sullo schermo del pc, mormorò: "E' chiaro che ti sta evitando. Probabilmente sperava lasciassi Ji Young, le dicessi cos'è successo, o che almeno non sminuissi tutto con lui come hai fatto, la settimana scorsa. Dovresti aspettartelo, prima o poi si stuferà di aspettare e deciderà di rinunciare a te, una volta per tutte." Sungjong rimase in silenzio, la testa bassa, le mani a pugno.

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"E' così difficile per lui ammettere i suoi sentimenti per me? Prova così tanta vergogna per il solo fatto di voler stare con me che sono un ragazzo?" Afferrando il bicchiere davanti a lui, Myungso bevve tutto di un sorso, per poi chiedere a Sungyeol di riempirlo nuovamente, e bere ancora. Sungyeol osservava l'amico, all'altro capo del tavolo in un piccolo chiosco per le strade non più affollate di Seoul, quella sera di fine estate, avvicinando la bottiglia ormai quasi finita al bicchiere e vederlo nel giro di pochi secondi nuovamente vuoto.

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Sungjong riaprì gli occhi, improvvisamente, svegliato dal bip della porta di casa aperta e poi dal rumore di passi pesanti sul pavimento. Scendendo dal letto, sbirciò attraverso la porta socchiusa della sua stanza per notare Myungsoo a stento in grado di reggersi in piedi, appoggiato a Sungyeol. Li raggiunse nel soggiorno, allarmato: "Ha bevuto? E' successo qualcosa?" Sungyeol spostò lo sguardo su Sungjong, scrutando il suo viso per qualche attimo: "E me lo domandi pure? Non sai perché è ridotto così?" Con qualche difficoltà spinse l'amico a stendersi sul divano, completamente ubriaco. "Prenditi cura di lui."      

-

Myungsoo si abbandonò sulle spalle dell'amico, portandogli le braccia al collo, gli occhi chiusi, le guance rosse, il viso accaldato e la ragione ben lontana da lui. Sungjong rimase inerme, seduto sul divano accanto a lui, consapevole che l'insolito comportamento dell'amico dipendesse esclusivamente da quanto aveva bevuto quella sera, eppure, tale consapevolezza non gli impedì di provare una strana sensazione, un nodo allo stomaco nel sentirlo così vicino a lui. Poggiando le mani sui suoi fianchi, rimase fermo, inizialmente indeciso sul da farsi, poi ritenendo che avrebbe potuto lasciare che quell'innocente abbraccio da parte dell'amico durasse ancora qualche minuto, un attimo rubato di cui Myungsoo non avrebbe avuto memoria il giorno successivo. Sungjong chiuse gli occhi, e improvvisamente, dopo un prolungato silenzio, Myungsoo sembrò risvegliarsi dal torpore dovuto allo sbornia, ed affermò, in un lungo monologo forse interiore che prese inevitabilmente voce, nello stato in cui si trovava: "Perché mi stai facendo questo uh? Non capisci che non voglio che stai con lei? Tu non appartieni a lei, appartieni a me, da sempre, tu sei soltanto mio, e di nessun altro, soltanto mio. Quanto ancora vuoi che ti aspetti?" Ancora con la testa sulla sua spalla, Sungjong non fu in grado di vedere il viso di Myungsoo nel momento in cui proferì quelle parole, il suo peso ancora contro il corpo di Sungjong. Poi sollevò la testa e guardò finalmente verso l'amico, lo sguardo di chi è chiaramente incosciente, non consapevole di dove si trova o di cosa sta facendo, senza remore a causa degli effetti dell'alcool, la testa pesante. Sungjong rimase a guardarlo, pensieroso, le parole dell'amico che avevano inesorabilmente occupato la sua mente. Senza pensarci ulteriormente, si avventò su di lui, le sue labbra su quelle di Myungsoo, invaso presto dal sapore di soju. Myungsoo con la testa piegata in un lato, le dita tra i suoi capelli, le mani di Sungjong sulle sue guance. Qualcuno avrebbe potuto sostenere che Sungjong non stava facendo altro che approfittare dell'occasione che gli era stata offerta, consapevole dello stato di incoscienza in cui si trovava Myungsoo, ma a Sungjong, perso in quel bacio lungo, passionale, come mai prima d'ora, non importava, avrebbe pensato alle conseguenze, in seguito.  

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Lui ed Io 10
Con gli occhi chiusi, Sungjong inspirò profondamente, la fronte contro la parete accanto alla porta. Era il momento di uscire dalla sua stanza, e affrontare Myungsoo. Poi si fermò, in tempo per origliare un'improvvisa conversazione tra Myungsoo ed il migliore amico, una telefonata giunta al momento adatto, tempismo perfetto, pensò Sungjong, approfittandone per tentare di placare un'opprimente agitazione nel petto. "Di cosa parli? Non so neppure come sono arrivato a casa e come sono finito nel mio letto stanotte. La testa è pronta a scoppiare, quanto ho bevuto ieri?" La voce bassa, lamentosa, una mano premuta contro la fronte ed un'altra contro il tavolo in cucina, per reggersi, era evidente non se la stesse passando bene Myungsoo, quella mattina. Tirando un ultimo, profondo respiro, Sungjong uscì dalla sua stanza con disinvoltura, Myungsoo neppure si voltò nel sentire i suoi passi. Così come era chiaro che stesse sperimentando i postumi di una sbronza, era altrettanto chiaro non ricordasse nulla di quanto successo la notte precedente.

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Myungsoo uscì dal bagno, dopo aver sentito la porta di casa chiudersi, presumibilmente alle spalle di Sungjong. Niente di più di un saluto lontano, quella mattina, prima che Sungjong si avviasse all'università, decisamente in anticipo rispetto all'inizio delle lezioni, prima di lui, senza di lui. Guardandosi intorno, il suo sguardo distratto si posò, sorpreso, sul tavolo in cucina. Accanto alla colazione e ad una pillola per l'emicrania, Sungjong aveva scritto un biglietto con tanto di sorriso finale: "Mangia tutto e poi prendi questa :)" Myungsoo rimase per qualche minuto immobile, a fissare quel piccolo pezzo di carta tra le mani.

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"Hai davvero intenzione di rinunciare a lui? Ne sei sicuro?" Sungyeol fissava l'amico, interdetto. Myungsoo non rispose, limitandosi a fissare, di colpo, un punto preciso davanti a lui. Sungyeol seguì con lo sguardo ciò che aveva colpito l'attenzione di Myungsoo per notare, dall'altro capo del viale, Sungjong e Ji Young passeggiare nell'ampio cortile dell'università, serenamente, mano nella mano. "Non ne posso più."

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"Domattina, se dovessi ricordare qualcosa, sappi che è stato solo un sogno." "No...non è un sogno Sungjong..." Improvvisamente, quelle parole proferite da Sungjong nel momento in cui aiutò l'amico ubriaco e confuso a raggiungere la sua stanza, e la risposta di Myungsoo conseguente a quell'interminabile bacio che Sungjong aveva tentato di mascherare, di ridurre alla stregua di un sogno, di semplice immaginazione, tornarono alla sua mente, e in un lampo, i ricordi della notte precedente riaffiorarono, in una sconvolgente ma lucida sequenza. Con una mano davanti alla bocca, sconvolto, Myungsoo prese finalmente consapevolezza di quanto successo. Intanto, la voce lontana del professore davanti alla grande lavagna contro il muro, non sembrava in alcun modo disturbare Myungsoo, completamente perso nei suoi pensieri.

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"Wow...quindi è successo di nuovo? Ancora una volta...sei stato tu a non resistere alla tentazione. Ti rendi conto che sei vicino dal rendere assolutamente palesi i tuoi sentimenti?" Sungjong abbassò lo sguardo, a disagio: "Hyung...smettila con queste premonizioni! Non accadrà nuovamente, ho capito che per evitare che qualcosa del genere si ripeta, devo semplicemente stargli lontano, evitare situazioni compromettenti, fingere indifferenza. Sono sicuro che funzionerà." Howon osservava Sungjong con le braccia incrociate, perplesso: "E se Myungsoo ricordasse cos'è successo, come faresti a smentire?" "Non lo ricorderà, e se anche dovesse ricordarlo, era ubriaco, la sua parola non avrebbe alcuna valenza, capisci cosa intendo?" Howon sorrise lievemente, interdetto: "Sarai mai pronto a dirgli la verità?"

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"Ti ringrazio, sia per ieri sera - so che ti sei preso cura di me - sia per stamattina." Sungjong, di spalle a Myungsoo, deglutì nervosamente prima di voltarsi e sorridere all'amico: "Ti ho semplicemente accompagnato nella tua stanza ieri e stamattina preparato la colazione. Nulla che non avresti fatto anche tu per me." Myungsoo fissava il suo volto, nella speranza di poter leggere nella sua mente, comprendere il motivo delle sue continue bugie, carpire cosa lo frenasse. Sentendo lo sguardo dell'amico, Sungjong sollevò gli occhi verso di lui e i due rimasero qualche istante ad osservarsi, in silenzio, fino a quando Myungsoo indietreggiò e, senza proferire parola, si allontanò. 

L'ultima, disperata possibilità che aveva deciso di concedere all'amico si era rivelata ancora una volta un triste fallimento. Era giunto il momento di cambiare strada.

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Era da un po' che avevo voglia di scrivere qualcosa a fine capitolo ma non avevo mai tempo per farlo. Oggi finalmente riesco a scrivere due righe prima di andare via. Sebbene si tratti di una storia diversa da Finzione o realtà che va avanti da tanto ormai, sono felicissima di avere anche qui lettrici che la seguono ㅠㅠㅠㅠㅠ
Ho ricevuto un paio di messaggi privati bellissimi, risponderò quanto prima ㅠ_ㅠ
Infine, non so se avete guardato, qualche mese fa, il drama The Heirs - se non lo avete fatto ve lo consiglio ^-^ - ma per il rapporto tra Sungjong e Ji Young mi sono ispirata a quello tra Krystal e Minhyuk (perdonatemi se non ricordo i nomi dei loro personaggi), in particolare come lei si comporta con lui - e con chi gli si avvicina - a tratti in modo irritante, possessivo, ma anche infinitamente dolce e innocente :)
Un bacio a tutte e grazie di essere anche qui ❤❤ 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11
"A cosa devo questa chiamata?" "Pensavo...ti andrebbe di concederci una seconda possibilità?"

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Percorrendo il lungo corridoio uscendo dall'aula subito dopo la fine dell'ultima lezione, Sungjong scese di corsa le scale per raggiungere Howon all'ingresso. Sollevando la mano in un cenno di saluto verso l'amico, di colpo si fermò, mettendo a fuoco ciò che era, sfortunatamente, nella sua visuale. All'ingresso, seduti sulle scale esterne dell'edificio, Myungsoo e Yoon Hee. Il sorriso sul viso di Sungjong di colpo sparì e Myungsoo sollevò lo sguardo, incontrandolo con quello dell'amico, in una silenziosa e reciproca ammissione di responsabilità. Sungjong era consapevole di aver tirato la corda, e Myungsoo di non provare alcun interesse per la ragazza con cui si era già accompagnato in precedenza. Stringendo con forza la bretella dello zaino sulla spalla, Sungjong rivolse un accennato inchino con il capo nel momento in cui la ragazza, sorpresa, si voltò verso di lui, e si allontanò, Howon alle sue spalle.   

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"Quindi...ha ripreso ad uscire con quella ragazza. Anche dopo che vi siete baciati, per ben due volte. Deve essere proprio arrabbiato, Sungjong." Accelerando il passo, Sungjong agitò un braccio con fare irritato: "Hyung, non ho voglia di parlarne."

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Con la testa sul cuscino, Sungjong fissava il display del cellulare, l'unica luce nella sua stanza buia, quella notte, e la breve conversazione appena conclusa tra lui e Myungsoo: "Hai intenzione di fare tardi?" "Non aspettarmi, resto fuori stanotte."

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"Vi siete baciati? Stai scherzando? Com'è stato?" Sungyeol osservava l'amico con gli occhi spalancati, sconvolto da quelle inattese rivelazioni, incapace di trattenere un'incalzante curiosità: "Ormai va avanti da quanto? Dieci giorni? Come vanno le cose?" Myungsoo, seduto sul pavimento, le gambe piegate davanti al petto, una guancia premuta contro le ginocchia e lo sguardo basso, mormorò: "Non voglio rivederla, non voglio farlo di nuovo...non c'è niente che vada bene. Lei...non è Sungjong."

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Seduti l'uno davanti all'altro, al tavolo in cucina, Myungsoo e Sungjong, cenavano, in un imbarazzante silenzio. Rare erano state le occasioni di vedersi, durante quei dieci giorni: tutto ciò che Sungjong aveva fatto era rimanere chiuso nella sua stanza, o dormire da Howon, e lo stesso valeva per Myungsoo, i cui continui pernottamenti a casa di Sungyeol avevano reso insonni le notti di Sungjong, immaginando raccapriccianti scenari che coinvolgevano Myungsoo e la sua attuale ragazza. Sollevandosi dalla sedia, in silenzio, Sungjong sparecchiò la tavola, confinando scodelle e bacchette disordinatamente nel lavandino, e Myungsoo fece per alzarsi, avviandosi alla sua stanza quando Sungjong, come impossibilitato a tacere ulteriormente, come se la sua vita dipendesse da una domanda, e soprattutto dalla sua risposta: "Hyung...lo avete fatto?" Myungsoo, di spalle a Sungjong, abbassò la testa, stringendo le mani a pugno, rimanendo in silenzio, immobile. Allarmato dalla sua reazione, Sungjong lo raggiunse, per trovarsi faccia a faccia con l'amico, il cuore che batteva forte dall'agitazione, le mani sulle sue guance per sollevargli la testa e guardarlo dritto negli occhi: "Myungsoo...dimmi la verità." Evitando lo sguardo dell'amico, Myungsoo si limitò ad annuire con il capo. 

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"Si può sapere che succede?" Steso su di un fianco, gli occhi fissi sulla parete a pochi passi dal letto arrangiato sul pavimento, e Howon che osservava l'amico, in piedi, preoccupato. Chinandosi accanto a lui, alle sue spalle, afferrò il suo cellulare, e portando nuovamente lo sguardo sull'amico, steso sul sottile materasso, inerme: "Sungjong...il tuo telefono vibra da ore. E' sempre Ji Young." Sungjong rimase in silenzio, perso nei suoi pensieri, senza battere ciglio.

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Avevo annunciato, nel primo capitolo, che questa storia sarebbe stata leggera e priva di angst: inizialmente l'avevo concepita come breve, costituita solo da tre o quattro capitoli ma poi, più la scrivevo e più avevo voglia di continuarla, ed infatti eccomi qui, ancora una volta in questa settimana. E' da un po' che aggiorno questa storia con un buon ritmo, mettendo momentaneamente da parte Finzione o Realtà. Ovviamente più procedono gli eventi, più c'è il rischio di incontrare il mio tanto amato angst -.- mi sono fermata a quel punto stasera ma prometto che non vi farò attendere troppo per il prossimo capitolo, e sarà sicuramente più lungo di questo che è davvero breve >_< E' venuto fuori in questo modo, sebbene avessi già ben chiaro cosa scrivere, immagino a causa della puntata di oggi di This is Infinite, sono così amareggiata e delusa! Ancora una volta, come dalla prima puntata ad oggi, non hanno fatto altro che tagliare innumerevoli parti in cui era Sungjong protagonista, sembra davvero che l'mnet abbia una certa avversione per Sungjong e Myungsoo insieme, in particolare. Sono così arrabbiata, aspettavo con ansia questa puntata =___= E' quasi un sollievo che la settimana prossima sarà l'ultima, mi mancherà ma almeno non mi arrabbierò più, come ogni volta -.-
Perdonate l'indesiderato sproloquio, per ora concludo qui. Per quanto riguarda messaggi privati e ultime recensioni, risponderò come sempre quanto prima, per favore aspettatemi. Grazie a tutte ❤❤
❤❤

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12
Lo sguardo rivolto alla finestra a lato, la pagina del quaderno di appunti davanti a lui completamente bianca, la guancia sul palmo della mano e la mente ben lontana da quella grande aula in cui si trovava, quella mattina, durante una noiosissima lezione, Sungjong non riusciva a smettere di pensare a Myungsoo. "Lascia quella ragazza, per favore...non posso immaginare la mia vita con nessun altro se non te." Sungjong ricordava bene quelle parole, proferite da Myungsoo la notte in cui, dopo aver appreso la sua decisione di uscire con Ji Young per la prima volta, era rincasato, ubriaco - qualcosa a cui era avvezzo in quella fase frustrante della sua vita - e gli aveva portato le braccia al collo, incoscente ma al tempo stesso dando finalmente voce ai suoi pensieri più intimi, tentativo a cui non fece seguito nient'altro che il silenzio da parte di Sungjong, un silenzio che durava ormai da oltre sei mesi.

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"Ho qualcosa da fare ora...mangerò un panino al volo. Ci vediamo più tardi...ok?" Quelle le parole con cui aveva liquidato Ji Young, durante la pausa pranzo, sorridendole prima di allontanarsi e lasciarla indietro, interdetta e preoccupata. Per quanto desiderasse evitare di farla soffrire a causa sua, Sungjong era consapevole di non essere in grado di pensare razionalmente, di avere bisogno di rimanere solo, con i suoi pensieri, riordinare le idee e recuperare la lucidità persa definitivamente la sera precedente. Guardando davanti a sè, sospirando, l'aria fresca del mattino batteva sulla sua pelle, le gambe incrociate sul pavimento e lo sguardo perso, un braccio improvvisamente proteso verso di lui, e Sungjong si voltò certo di trovarsi accanto proprio Ji Young. Fissando il suo volto per qualche secondo, Sungjong riportò lo sguardo davanti a sè, ignorando il braccio di Myungsoo che gli porgeva una confezione di succo alla mela. "Prendi, devi avere molta sete." Nonostante la gola secca, esitò, prima di accettare il pensiero dell'amico e portare alla bocca la cannuccia. Cominciò a domandarsi da quanto Myungsoo fosse lì, alle sue spalle, che lo osservava. Dall'inizio, pensò Sungjong, per aver notato che non avesse portato con sé nient'altro che un panino. Non aprì bocca per risolvere il suo dubbio, e i due rimasero così in silenzio, a lungo, fissando la città, gli alti palazzi e il cielo azzurro sopra di loro, sul terrazzo di quell'imponente edificio.  

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"Posso domandarti come mai sei qui da solo e non a pranzo con Ji Young come ogni giorno?" "Pensa agli affari tuoi, Myungsoo." Seduto accanto a lui, portandogli una mano sulla spalla, Myungsoo lo spinse a ruotare il corpo verso di lui, serio: "Per favore, dimmi che succede. Perché non sei con lei ora?" Sungjong spostò lo sguardo verso l'amico, incrociando le braccia davanti al petto: "Potrei farti la stessa domanda. Tu perché sei qui, e non con la tua ragazza con la quale ormai te la spassi, uhm? Cosa ci fai qui?" Myungsoo rimase in silenzio, incerto su cosa rispondere, e fu a quel punto che Sungjong recuperò le sue cose dal pavimento e si sollevò, Myungsoo che imitò il suo gesto, afferrandogli il polso, per trattenerlo lì con lui. "Non ce la spassiamo, io e Yoon Hee. Non c'è stato nient'altro che qualche bacio, tra me e lei. Ho mentito." Sungjong si voltò lentamente verso di lui, gli occhi spalancati, il corpo immobile mentre fissava l'amico, sconvolto, un filo di voce attraverso le sue labbra: "Stai scherzando? Perché?" Myungsoo lasciò il polso dell'amico per abbandonare il braccio lungo il corpo, la testa bassa, intimorito al pensiero di incontrare lo sguardo dell'amico, mordendo le labbra, nervosamente: "Volevo...volevo metterti alla prova. Avevo bisogno di una tua reazione." Sungjong osservava l'amico, pensieroso, senza battere ciglio, senza muovere un muscolo, visibilmente sconvolto. Spaventato da quell'inaspettato silenzio, Myungsoo sollevò finalmente lo sguardo e i suoi occhi si incontrarono con quelli di Sungjong. "Vai al diavolo Myungsoo." fu tutto ciò che Sungjong rispose, strattonando l'amico nei suoi ripetuti tentativi di trattenerlo ancora lì, e scappò via, alla velocità della luce.

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"Ho creduto di impazzire! Stanotte fino a poco fa, non riuscivo a respirare, lo stomaco chiuso e il peso del mondo sulle mie spalle, e lui cosa mi dice? Che era tutto una bugia? Che aveva bisogno di una mia reazione? Ho voglia di tornare da lui ed ammazzarlo!" Coprendo il viso con le mani, Sungjong sospirò, frustrato, arrabbiato, Howon che lo osservava, titubante. "Capisci che lo ha fatto perché non ne può più? Spero ti sia chiaro che a questo punto non c'è altro da fare che parlare prima con Ji Young e poi con Myungsoo, e dire finalmente ad entrambi come stanno le cose." Scuotendo il capo, era evidente che Sungjong non fosse propenso ad alcun chiarimento: "Non voglio più vederlo, non è neppure in grado di mantenere fede alle sue stesse parole. Anche se non è andato a letto con lei, si sono pur sempre baciati." Howon sorrise, confuso: "Senti chi parla, non è quello che fai da mesi anche tu con Ji Young? Perché lui dovrebbe accettare il tuo rapporto con lei e rimanere lì, ad aspettarti, mentre lui non può fare lo stesso, nel frattempo?" Sungjong osservò l'amico, con espressione accigliata: "Perché dalla mia bocca non sono mai uscite parole come immagino la mia vita solo con te oppure...mi appartieni. Ho fatto bene fino ad ora...ad ignorare i miei sentimenti. E' quello che continuerò a fare."

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"Perdonami...ti prego di perdonarmi, ma dovremmo smettere di vederci."

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Si vede che sono in vacanza vero? X°°°°°°D Nei prossimi giorni ritaglierò del tempo per aggiornare Finzione o Realtà, ne sento la mancanza >.<
Un bacio a tutte ♥♥

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13
"Ho parlato con Yoon Hee...le ho detto che non posso continuare ad uscire con lei." Con lo sguardo sul libro aperto sul tavolo basso nel soggiorno, Sungjong ebbe un momento di esitazione, la mano che stringeva una matita colorata si fermò sulla pagina, per poi riprendere a sottolineare senza neppure più leggere il testo, solo per impedire a Myungsoo di notare l'improvvisa agitazione in seguito alle sue parole. Senza spostare gli occhi dalla pagina, Sungjong finse disinvoltura: "Se ti sei già stufato di lei, hai fatto bene." Myungsoo si sedette accanto a lui provando a catturare la sua attenzione: "Sai perché l'ho fatto." Alle strette, Myungsoo a pochi metri da lui, Sungjong portò l'indice sul libro, cambiando pagina, fingendo ancora indifferenza, e riprendendo a sottolineare il testo come se fosse in corso il più irrilevante dei discorsi, più irrilevante persino di una noiosa pagina di economia politica. "Non ti importa che lo abbia fatto?" Non ottenendo ancora una volta una sua risposta, Myungsoo afferrò il libro dal quale Sungjong tentava di studiare, sottraendolo a lui, e portandolo dietro la schiena: "Sono serio, Sungjong. Ho bisogno di parlarti. Ora, in questo momento, voglio affrontare quel discorso." Infastidito, Sungjong si sollevò dal pavimento, dedicando un'occhiataccia all'amico prima di fare per tornare nella sua stanza, ignorando ancora i tentativi di Myungsoo di richiamare la sua attenzione. Lasciando scivolare il libro a terra, Myungsoo afferrò invece i polsi dell'amico, impedendogli di scappare: "Non sei felice che l'abbia lasciata? Non era questo ciò che volevi? Non eri sconvolto quando ti ho detto di aver fatto l'amore con lei?" Non osava alzare lo sguardo dal pavimento, Sungjong, spaventato dalla possibilità di rendere le sue emozioni visibili, e propinando a Myungsoo la tipica risposta: "Non ho voglia di parlarne." Portando una mano sul mento, Myungsoo gli sollevò la testa, costringendolo a guardarlo finalmente negli occhi: "Perché vuoi rendere tutto complicato? Ogni mia mossa, ogni stupida decisione che ho preso, ogni mia parola...tutto aveva l'unico scopo di avvicinarmi sempre più a te, di farti capire..." Deglutì, impacciato, guardando ancora una volta nei suoi grandi occhi agitati: "...di farti capire ciò che provo per te." Ad un ulteriore tentativo dell'amico di liberarsi dalla sua presa, Myungsoo lasciò di colpo i suoi polsi, mormorando, deluso: "E' davvero così difficile per te ammettere che mi vuoi tanto quanto io voglio te? L'ho sempre saputo, sin dall'inizio. Ti chiedo di essere onesto, per una volta nella tua vita." Sollevando gli occhi in un gesto di profonda esasperazione, Sungjong alzò tutto di un tratto la voce, guardando dritto nei suoi occhi, spazientito: "Ok! Vuoi proprio sentirtelo dire? Ok! Non mi sei indifferente, contento ora?" Si interruppe, quando Myungsoo, improvvisamente, si protese verso di lui con la chiara intenzione di baciarlo. Indietreggiando di qualche passo, riprese, come se stesse ripetendo un copione: "Ma non ho intenzione di lasciare Ji Young, lei è tutto ciò che immagino per il mio futuro. Una moglie, dei figli, una vita serena, alla luce del sole, senza dovermi nascondere." Myungsoo fissava il volto dell'amico, in silenzio, e Sungjong, a disagio, abbassò lo sguardo, quando una mano dell'amico si poggiò sulla sua spalla. Pacatamente, ora che tutto era finalmente chiaro, sussurrò: "Quand'è che farai in modo che sia il tuo cuore a prendere le decisioni e non più la tua mente? Non è necessario nascondersi da nessuno. Ma potremmo essere felici anche soli io e te in questa casa, è davvero indispensabile camminare mano nella mano o amoreggiare in pubblico?" I loro sguardi si incontrarono, nuovamente, quando Myungsoo dedicò un sorriso all'amico: "Come ho sempre fatto...ora più di prima, ti aspetterò. Prenditi il tuo tempo e poi torna da me." 

-

Mordendo il labbro, gli occhi chiusi, il suo profumo su di lui, il buio nella sua stanza e il cuore che batteva forte nel petto, Sungjong sentiva di avere ancora Myungsoo fra le sue braccia, la sensazione della sua schiena sotto il palmo delle sue mani. "Solo per qualche minuto..." Myungsoo aveva affermato, stringendo il suo corpo contro quello di Sungjong, subito dopo quel lungo discorso rivelatore. 

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Salendo sul pullman diretti a Busan, Sungjong poggiò uno sguardo furtivo su Myungsoo, prima di sedersi al suo posto, accanto a Ji Young. Dietro di loro, Sungyeol e Myungsoo. L'intera combriccola, costituita anche da Howon e da un gruppo di amici - Dongwoo, Woohyun e Sunggyu - era pronta ad un lungo viaggio.

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Ho una serie di messaggi privati e recensioni a cui rispondere, lo farò come sempre quanto prima

Ps nel prossimo capitolo proverò ad esaudire il desiderio di alcune mie lettrici, non svelo altro per ora ^-^
Un bacio a tutte!
♥♥

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Lui ed Io 14
"Siamo a Haeundae!!" Gridò Dongwoo, entusiasta, sollevando le braccia come per raggiungere il cielo azzurro sopra di loro. Una piacevole brezza, un pallido sole che batteva, il verso dei gabbiani, il rumore delle calme onde, la sabbia dorata, Sungjong rivolse un sorriso al nuovo amico e si guardò intorno, in quello che sembrava essere un piccolo paradiso naturale nel cuore della città, circondato da alti palazzi e strade super trafficate. Il gruppo - ad eccezione dell'ottavo membro costituito da Ji Young, impegnata in un'imprevista rimpatriata con un'amica di vecchia data - passeggiava chiassosamente sulla spiaggia deserta, prima tappa del loro viaggio a Busan. Accompagnandosi ad Howon e Dongwoo, Sungjong affondava le scarpe da ginnastica nella sabbia, facendo prima un passo, poi un altro, silenziosamente, mille pensieri invadevano la sua mente. Impossibile fingere di non aver notato i continui sguardi di Myungsoo, sia in presenza di Ji Young, che lì, sulla spiaggia più famosa della città. "Ah Sungjong, dimenticavo! In pullman hai dormito per tutto il viaggio, non abbiamo potuto procedere ad un'accurata presentazione dei nostri amici ma...loro due, stanno insieme." Un sorriso provocatorio sul volto di Sungyeol dopo aver indicato Sunggyu e Woohyun, e lo stupore su quello di Sungjong, poi un timido gesto di approvazione con il capo, ed un accennato sorriso al fastidioso amico e alla volta dei due. Myungsoo osservò ogni reazione dell'amico, chiaramente messo alla prova da Sungyeol, quest'ultimo a conoscenza degli ultimi avvenimenti tra di loro. Sungjong osservò con la coda dell'occhio i due conoscenti, curiosità mista ad imbarazzo ed irritazione per essere stato vittima di una chiara provocazione da parte di Sungyeol. Woohyun intercettò i frequenti ma quanto discreti sguardi da parte di Sungjong ed improvvisamente, con un ghigno sulle labbra, si avvicinò a lui, portandogli un braccio intorno alle spalle e spingendolo ad incamminarsi con lui, lasciando il resto del gruppo indietro. Sunggyu guardò verso Myungsoo che fissava i due ormai lontani da loro, una smorfia sul viso: "Speriamo che quell'idiota non finirà per spaventarlo, con quella lingua lunga che si ritrova."

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"Non male Myungsoo! Ma lasciami dire che tu sei molto più interessante." Sorrideva, Woohyun, in modo beffardo, consapevole delle remore sull'argomento da parte del suo interlocutore, una sfida che aveva colto con divertimento. Scuotendo una mano, infastidito dall'invadenza di quel ragazzo appena conosciuto che già sembrava sapere tanto, fin troppo della sua vita privata - avrebbe strangolato Sungyeol in seguito, di sicuro l'unico artefice di quelle confidenze non autorizzate - negò ogni possibile implicazione: "Temo ci sia un fraintendimento, hai conosciuto la mia fidanzata, vero? Ji Young, ha fatto il viaggio con noi, ora è--" Woohyun interruppe un quanto mai infastidito Sungjong che tentava, con tutte le sue forze, di mostrare disinvoltura a confronto dell'inarrestabile loquacità dello sconosciuto: "Andiamo, mi hanno parlato dettagliatamente, di te e Myungsoo. Ragazzo simpatico, un po' silenzioso forse? In ogni caso, voglio raccontarti una storia. Ti va di ascoltarla?" Sungjong scosse il capo, seccato, ma Woohyun riprese, come se avesse ottenuto invece una risposta positiva: "Ai tempi del liceo ero molto popolare a scuola, potevo permettermi di uscire con una ragazza diversa ogni sera, sai? Poi improvvisamente, ho conosciuto Sunggyu. All'inizio ero divertito dal fatto che tra noi ci fosse, come dire...un'attrazione fatale? Lui cercava di sfuggirmi, in tutti i modi, ma la mia insistenza mi ha condotto presto dritto alla meta. Da quel momento, da quando ho capito che non era solo un gioco, che non volevo conquistarlo solo per il gusto di averla vinta su di lui, persino su un ragazzo, ecco, da quel momento, sono trascorsi quattro anni. Ed ogni giorno è più speciale del precedente. Se potessi, farei di tutto per tornare indietro e conoscerlo anche prima di quel fortunato giorno." Con il braccio ancora intorno alle spalle di Sungjong, gli sorrise, con sincerità. Quel sorriso compiaciuto e derisorio era scomparso dal suo viso e Sungjong l'osservava, pensieroso, colpito dalle sue parole. E concluse, certo di avergli offerto qualche spunto su cui riflettere: "Tutti i nostri amici e parenti sono a conoscenza della nostra relazione, anche se non andiamo in giro a sbaciucchiarci, siamo molto liberi. Lasciati andare, se provi qualcosa per lui." Sungjong fissava un punto a caso sulla sabbia, le sue parole che avevano già intaccato ciò in cui credeva, ciò per cui aveva ritenuto fosse il caso uscire con Ji Young e non con Myungsoo, il pensiero di giorni felici con Myungsoo che si scontrava con un'immaginaria espressione sconvolta e pietrificata di Ji Young nel momento in cui ipoteticamente Sungjong le avesse comunicato la sua decisione di stare con il migliore amico, oltre che gli sguardi inquisitori dei genitori di entrambi in un altrettanto ipotetico colloquio familiare. Sungjong si ritrovò inconsapevolmente a sospirare, guardare mestamente il mare a pochi passi da lui ma ritornando in sé quando il braccio di Woohyun si allontanò finalmente dalle sue spalle, facendogli segno di tornare indietro. Era arrivato il momento di raggiungere il loro appartamento.

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Ammirando il panorama dalla grande balconata che affacciava sulla spiaggia, i sette erano in attesa che l'unica ragazza all'appello, Ji Young, uscisse dalla stanza che avrebbe condiviso quella notte con Sungjong, pronta per il matrimonio, e la cerimonia successiva, del loro hyung Gonam. Sentendo chiamare il suo nome, affacciato insieme agli altri al balcone, Sungjong si voltò, lentamente, per trovarsi dinanzi Ji Young, radiosa nel suo lungo abito rosa. I capelli raccolti, il trucco, la leggera scollatura, il vestito lungo ed elegante, Sungjong non aveva mai avuto l'opportunità, prima di quel momento, di apprezzare la fidanzata in tutta la sua bellezza. Myungsoo osservava Sungjong con sguardo accigliato, fisso, cosciente della luce nei suoi occhi dovuta alla visione della ragazza preparata al meglio, e improvvisamente invaso da una forte gelosia, quando Sungjong la raggiunse e le sussurrò, estasiato: "Wow..." Tutti, eccetto l'inconsapevole Dongwoo, osservavano la scena, spostando lo sguardo prima da Sungjong e Ji Young, poi a Myungsoo e nuovamente alla coppia.

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Come forse avrete capito, il regalino per alcune mie lettrici riguardava Woogyu, in questa storia al momento solo citato attraverso le parole di Woohyun, ma presto anche in Finzione e Realtà, come promesso :)
Chi mi conosce sa che Gonam hyung non può mai mancare nelle mie storie e quindi eccolo qui, in un ipotetico matrimonio lol
Per ora mi fermo qui, sono stanchissima ma avevo una gran voglia di scrivere e pubblicare questo capitolo, sono curiosissima riguardo alle vostre reazioni e non vedo l'ora di scrivere il prossimo ^-^
Devo rispondere ad una serie di recensioni e messaggi privati, lo farò domani, perdonatemi T.T Un bacio a tutte ❤❤

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Lui ed Io 15
"Possibile che per lui non sembra esserci nessun altro oltre lei in questa maledetta sala?" Sungyeol mordeva le labbra, in silenzio, in piedi accanto all'amico, osservando Sungjong e Ji Young seduti intorno al tavolo rotondo, intenti in una rilassante conversazione condita da sguardi e continui sorrisi. "Stavolta ha vinto lei, su tutta la linea." Aggrottando la fronte, Myungsoo si rivolse all'amico, ironico: "Non l'avevo notato."

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"E' solo grazie a questo vestito se sei appariscente oggi e Sungjong ti ha notata." Ji Young si voltò per trovarsi faccia a faccia con Myungsoo, in completo scuro, le braccia piegate davanti al petto e lo sguardo fisso su di lei. Abbozzando un sorriso, Ji Young si avvicinò a lui, affermando: "Quanta galanteria Myungsoo." Tra i due, un incontro di sguardi, silenzioso, ammonitore, e Sungjong che li raggiunse, ansioso, afferrando la mano della ragazza: "Ora possiamo andare." Visibilmente a disagio, Sungjong abbassò lo sguardo, evitando il contatto visivo con Myungsoo, e si allontanò con Ji Young. I festeggiamenti erano ormai terminati.

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"Myungsoo è indiscutibilmente ossessionato da te. Dovresti mettere in chiaro le cose con lui una volta per tutte!" Seduti su di un muretto basso sulla spiaggia, le luci della città e lo sfrecciare delle auto alle loro spalle, Sungjong osservava i piedi nudi di Ji Young giocare con la sabbia, le scarpe con il tacco adagiate accanto a loro, il vestito leggermente sollevato sulle caviglie, senza rispondere. "Mi hai sentita? Sul serio, hai intenzione di fare qualcosa o lascerai che lui continui ad importunare me e te, certo che prima o poi otterrà ciò che vuole? E' così irritante!" Sungjong sollevò lo sguardo verso la ragazza, incerto, in difficoltà: "Guardati intorno, c'è un'atmosfera bellissima stasera, siamo soli io e te, nessuno che ci disturba...non parliamo di Myungsoo ok?" Appoggiando la testa sulla sua spalla, Ji Young sussurrò, lo sguardo basso ed una mano che raggiunse quella di Sungjong, stringendola: "A volte sono spaventata, mi dico...e se davvero Myungsoo avesse ragione? Se davvero dovessi stare ogni giorno sull'attenti perché tu potresti lasciarmi da un momento all'altro per lui? Non posso fare a meno di pensare...a quanto la sua presenza nella tua vita sia ingombrante, è sempre lì, non rinuncerà mai a te. Mi domando cosa dovrei fare per contrastarlo. Non voglio perderti..." Prima che Sungjong potesse realizzare il significato delle sue parole, si sporse verso di lui, poggiando le sue labbra sulle sue.

"Sungjong...ti amo."

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"Non illuderti, anche se usassi un cannocchiale non saresti in grado di vedere dove sono e cosa stanno facendo." Appoggiato alla ringhiera del balcone del loro appartamento, Myungsoo rimase in silenzio, Sungyeol accanto a lui, le sole luci dall'interno che illuminavano le loro sagome.

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"Noi andiamo a dormire, buonanotte." All'udire quelle parole, la porta chiudersi dietro Sungjong e Ji Young, un unico, terrificante pensiero nella mente, non desiderando altro che rimanere solo con il proprio malessere, Myungsoo si rifugiò nuovamente sul terrazzo, sedendosi sul pavimento, le spalle contro la parete, sospirando. Fissando il cielo scuro sopra di lui, le voci alte dei suoi compagni dalle stanze da letto, le cui porte a vetro davano su quell'unico, lungo spiazzo esterno, un'inaspettata voce femminile che si mischiava alle altre, e Myungsoo che si sporse verso la sua destra, un'improvvisa lampadina che si accese nella sua mente. Facendo pochi passi, si sedette nuovamente sul pavimento, in prossimità della porta a vetro della stanza di Sungjong e Ji Young, leggermente aperta, probabilmente a causa delle temperature di quella notte di fine estate, ma coperta da una tenda bianca. Impossibilitato a vedere cosa stava accadendo, si protese ulteriormente, nascondendo la sua figura per impedire ai due di individuare la sua ombra all'esterno, e tese l'orecchio, nella speranza di udire qualcosa. Sollevando gli occhi, spazientito, origliò una lunga telefonata di Ji Young con la madre, per poi, finalmente, individuare la voce di Sungjong rivolgere una domanda alla ragazza: "E' ok per te dormire con le luci spente?" "Tu vorresti davvero dormire?" Spalancando gli occhi, Myungsoo rimase immobile nell'udire le parole decisive da parte di Ji Young: "Credo di essere finalmente pronta...voglio fare l'amore con te."

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 1
Stesa su di lui, Ji Young osservava Sungjong dritto negli occhi, il cuore che batteva forte, l'agitazione nel petto. E la sua camicia del pigiama che, di un tratto, trovò posto sul pavimento.

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"Com'è che non sei a letto a dormire?" Myungsoo si voltò, di scatto, trovandosi Sungjong in piedi, alle sue spalle. Seguì con lo sguardo l'amico fino a quando non si sedette accanto a lui, e rimase in silenzio, senza togliergli gli occhi di dosso. "Che succede? Che hai da fissare?" "Tu cosa ci fai qui? Perché non sei con Ji Young?" Sungjong sorrise, guardando davanti a sé le onde che lentamente bagnavano la riva: "Possibile che rispondi ad ogni mia domanda sempre con un'altra domanda?" Myungsoo non sembrava intenzionato ad allontanare lo sguardo da Sungjong, neppure quando domandò, ansioso ma con decisione: "Sei andato a letto con lei, vero?" Come faceva a saperlo? Sungjong si voltò verso l'amico, incontrando il suo sguardo per pochi secondi di straziante silenzio, poi ricominciando ad osservare le onde, quella notte, sulla spiaggia, annuendo con un solo cenno del capo. Il viso serio, tranquillo, le gambe incrociate, il cappuccio della felpa gialla sollevato sui capelli neri, le mani congiunte, Myungsoo rimase come paralizzato nell'osservare l'amico accanto a lui, ed apprendere la verità, attraverso quel semplice gesto, quel cenno del capo che valeva come mille pugnalate nello stomaco. Con un filo di voce, una terribile oppressione nel petto, Myungsoo deglutì nervosamente prima di domandare, a quel punto: "Ti è piaciuto? Ora sei sicuro di voler stare con lei, non è così?" Senza muovere un muscolo, un quasi impassibile "uhm" di conferma, e Myungsoo avvertì una spiacevole sensazione, le lacrime premere all'altezza degli occhi: "Ok non voglio sentire altro." Con uno scatto, si alzò da quel punto sulla sabbia su cui era stato seduto per chissà quante ore, subito dopo aver intuito, origliando, le intenzioni di Ji Young, e sollevò a sua volta il cappuccio della felpa nera che indossava, proprio come l'amico, e fare per scappare via, il più lontano possibile, illudersi di riuscire a dimenticare e non rivedere mai più l'artefice delle sue sofferenze. Pochi, veloci passi e nuovamente la voce di Sungjong, il tono calmo e disteso: "Ho mentito." Lentamente, Myungsoo si voltò verso l'amico, gli occhi spalancati e il cuore che batteva all'impazzata: "Hai mentito...su cosa?" Sungjong sollevò la testa per guardare verso l'amico, in piedi, senza muoversi dalla sua posizione seduta: "Non l'abbiamo fatto. Dimmi ora come facevi a saperlo...che ci abbiamo pensato." Sconvolto, Myungsoo si sedette accanto a lui, fissando il suo viso con occhi dubbiosi: "...perché?" Guardava in basso, Sungjong, affondando le dita nella sabbia e poi riportandole su, e nuovamente percependo la sensazione della soffice sabbia sulla pelle, senza rispondere. Poi mormorò, senza mai guardare verso Myungsoo: "Puoi rispondere per una volta alle mie domande? Cos'hai fatto, hai messo una telecamera o un registratore nella nostra stanza, o semplicemente un bicchiere contro la porta?" Abbassando il cappuccio della felpa, Myungsoo portò le mani davanti al viso, coprendolo per qualche secondo, e respirando profondamente, prima di voltarsi ancora verso di lui: "Non sono ancora arrivato a quel punto ma sì, vi ho spiati, ho sentito Ji Young proportelo. Ed alcun no da parte tua." Borbottò, un infastidito Sungjong: "Sempre il solito, un giorno ti troverò nascosto nel mio armadio o sotto il letto." Ignorando le parole dell'amico, Myungsoo riprese, dopo aver tirato un ulteriore, forte respiro: "Non è questo ciò che conta ora! Ho bisogno di sapere...ho bisogno di sapere cos'è successo, perché non l'avete fatto. E perché hai provato a farmi credere il contrario. Avevi bisogno di vedere una mia reazione? O lo hai fatto semplicemente perché sei sadico, uh?" Sungjong voltò finalmente il capo verso l'amico: "No, per niente. Sapevo che l'avresti presa male, non avevo bisogno di alcuna conferma. Anche se con uno scopo diverso, tu hai fatto lo stesso con me, ricordi? Volevo solo che provassi per qualche istante ciò che ho provato io quel giorno." Immobile, perso nel suo sguardo, Myungsoo fissava l'amico, le sue parole una chiara ammissione dei suoi sentimenti, ed il cuore di Myungsoo sempre più vicino a scoppiare nel torace. "Oggi mi fissi un po' troppo." Balbettò, Sungjong, imbarazzato, abbassando la testa ed osservando nuovamente la sabbia sotto di loro. E riprese, inaspettatamente: "Prima che sia tu a chiedermelo, non sono andato oltre con lei perché voglio prima essere certo di ciò che provo. Ji Young è importante per me, non è e non sarà mai uno strumento per fare chiarezza, non mi prenderò mai gioco di lei. Quindi...fino a quel momento, fino a quando non saprò con certezza cosa voglio, non farò alcun passo." Concluse, Myungsoo ancora che fissava il suo viso: "Ci siamo presi una pausa."

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"Finalmente posso dire di conoscere la forma del suo seno, ora." Sungjong osservava il cielo scuro sopra di loro, un braccio sotto la nuca e il corpo steso sulla sabbia. Myungsoo, accanto a lui, una smorfia sul suo viso: "C'è qualcosa di molto più interessante che potrei mostrarti, se tu stessi con me." Sungjong scoppiò in una fragorosa risata, guardando l'amico, divertito: "Sappi che se io stessi con te, io sarei attivo, quindi non credo sarebbe poi così interessante per me ciò a cui ti stai riferendo." "Anche io sono attivo." Portando anche l'altro braccio ed incrociandolo sotto la nuca, Sungjong mormorò, sereno, non attribuendo alcuna seria rilevanza alle sue parole scherzose: "Beh allora questa potrebbe essere la riprova che non siamo destinati a stare insieme." Myungsoo si sollevò di colpo, sedendosi accanto all'amico: "Niente costituirà un ostacolo per me. Potremmo alternarci, che ne dici?" E fissando nuovamente l'amico ancora steso, dritto negli occhi: "Farei qualsiasi cosa con te." Sungjong chiuse di colpo la bocca senza riuscire a rispondere, Myungsoo sembrava estremamente serio in ciò che per Sungjong altro non si trattava di un estemporaneo scambio di battute senza immediata importanza, a differenza di Myungsoo, pronto a mettere in chiaro la sua disponibilità. Mordendo le labbra, una strana, insolita sensazione allo stomaco e le guance rosse, Sungjong si alzò in piedi, sgranchendo le gambe e scrollando di dosso eventuale sabbia, e domandò, rivolgendosi all'intrepido amico: "Se vuoi fare qualcosa per me...ospitami nella tua stanza. Non posso tornare nella mia...Ji Young è arrabbiata con me." Myungsoo annuì, la gola improvvisamente secca, il pensiero di dover sloggiare Sungyeol ed un'unica immagine nella sua mente, il letto matrimoniale nella sua stanza.

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E' piuttosto lungo questo capitolo °-° Avevo immaginato la scena sulla spiaggia esattamente in questo modo e non mi andava di tralasciare alcun dettaglio, spero sia stata di vostro gradimento  ^///^
Ho davvero tante recensioni e messaggi privati a cui rispondere, perdonatemi se sono praticamente assente su questo sito se non per quei pochi minuti in cui pubblico il nuovo capitolo, ma sono giorni in cui ho molto da fare. Come sempre, per favore aspettate le mie risposte, senza di voi avrei concluso questa storia (per non parlare di Finzione o Realtà) dopo pochi capitoli >__<
Grazie a tutte 
ㅠ.ㅠ

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Lui ed Io 17
"Un letto matrimoniale, Myungsoo?" Incrociando le braccia davanti al petto, Sungjong era fermo sulla soglia della porta della stanza di Myungsoo, nell'appartamento a pochi passi dalla spiaggia, a Busan. "Tu mi hai chiesto ospitalità, non che tipo di letto ci fosse in questa stanza." Facendo scorrere le dita sulla zip della felpa, Sungjong la sfilò, mostrando la pelle nuda delle braccia, sotto gli occhi sorpresi e attenti di Myungsoo. Scostando le coperte, prese posto nel letto con indosso i pantaloni della tuta e una semplice maglia a maniche corte. "Dormirò sul pavimento!" Balbettò Myungsoo, turbato dalla sola immagine di Sungjong in quello che era il letto e la stanza che gli erano stati assegnati. "Non fare l'idiota, abbiamo dormito un mucchio di volte insieme da piccoli." Da piccoli, ripeté Myungsoo nella sua mente. Spegnendo la luce, non osando guardare Sungjong, steso supino, gli occhi che vagavano da un punto ad un altro della stanza, con agitazione, Myungsoo si stese accanto a lui, all'estremità del letto, lasciando tra i due quanto più spazio possibile.

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"Myungsoo...riesci a dormire?" Steso di lato, un braccio piegato sul cuscino e la testa su di esso, Sungjong guardava verso Myungsoo, di spalle a lui, ruotare completamente il corpo per imitare la sua posizione, e scuotere la testa: "Neppure io." Il buio nella stanza, la sola luce fioca dall'esterno, Sungjong e Myungsoo si ritrovarono, pensierosi, a guardare l'uno verso l'altro, stesi a pochi centimetri di distanza. Lentamente, lo sguardo di Myungsoo si spostò dagli occhi alle labbra di Sungjong - fin troppo invitanti - non desiderando altro che avvicinarsi a lui, accarezzare i suoi capelli e portarli dietro l'orecchio, circondare il suo corpo con le braccia, e baciarlo. Mordendo le labbra, nervosamente, deglutì, guardando altrove, lo sguardo di Sungjong ancora su di lui. "C'è una sola cosa che vorrei fare ora." Mormorò, d'un tratto, Myungsoo, senza riflettere. Fermo in quella posizione, Sungjong era certo di sapere a cosa si riferisse. I suoi occhi fissi su di lui non erano ovviamente passati inosservati. Balbettò, immaginando nient'altro che le labbra di Myungsoo sulle sue in pochi secondi: "C-cosa?" "Dormire." Riportandosi nella sua posizione originaria, di spalle a Sungjong, Myungsoo chiuse gli occhi, una mano sul petto, il respiro corto, e il coraggio che venne a mancare, nel momento cruciale.
Nel frattempo Sungjong, anch'egli di spalle all'amico, ruotato sul lato opposto, borbottava nella sua mente un irritato idiota!

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La luce del mattino attraverso la tenda bianca, un peso sul petto e la sveglia che, insistente, ricordava che era ora di alzarsi, Sungjong afferrò il cellulare, ancora con gli occhi chiusi, e strofinandoli per provare ad aprirli, guardò l'orario, e facendo per alzarsi, qualcosa glielo impedì. La guancia di Myungsoo comodamente adagiata sul suo petto, una gamba incrociata con la sua, ed un braccio intorno ai suoi fianchi, Myungsoo dormiva profondamente, appoggiato a Sungjong. La presa di Myungsoo che si rafforzò intorno ai suoi fianchi e la guancia che sfregava lentamente contro il suo petto, percependo i suoi movimenti, ma non ancora cosciente, non del tutto sveglio, Sungjong rimase ad osservare l'amico su di lui per qualche secondo, attonito. E lo allontanò da lui, con forza, ancora infastidito dalla sua codardia, il bacio mancato che entrambi avevano desiderato: "Levati di dosso!" Sorpreso, Myungsoo si guardò intorno, strofinando gli occhi, domandandosi cosa stesse succedendo, per poi apprendere la situazione attraverso lo sguardo e le parole dell'amico: "Non avvicinarti mai più a me!"

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"Prima tu." Dongwoo sorrise a Ji Young, dandole la precedenza per salire sul pullman, la ragazza che sorrise timidamente, a sua volta, e Sungjong, alle loro spalle, che li osservava. Myungsoo, a pochi passi da loro, fissava lo sguardo serio dell'amico.

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La grande montatura degli occhiali da sole, i lunghi capelli lisci che ricadevano sulle spalle, il giubbotto di pelle, le scarpe da ginnastica, Sungjong osservava Ji Young, pensieroso. "Ci sono mille posti vuoti, proprio qui devi sederti? Non ho voglia di parlare con te, Sungjong." Guardava verso il finestrino, agitata, turbata dalle parole del fidanzato della notte precedente, e Sungjong, seduto accanto a lei, che sussurrò, fissando la punta del suo naso, sorridendo lievemente: "Il mio posto è sempre accanto a te." Ji Young finse di non aver afferrato il gioco di parole, sicuramente voluto, del fidanzato, e rimase in silenzio, fissando il paesaggio fuori dal finestrino. Ed intanto, Sungyeol osservava il migliore amico accanto a lui, lo sguardo serio, le mani strette a pugno, entrambi seduti nella fila di posti a lato rispetto alla coppia.

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"Vengo da te, hyung." Myungsoo si voltò di scatto, non appena giunti a Seoul, nell'udire le parole di Sungjong verso Howon, e lo sguardo disinteressato dell'amico: "Ok." Myungsoo era certo che Sungjong fosse arrabbiato con lui.

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"Si può sapere cos'hai combinato nel giro di poche ore, ieri sera? Ji Young che non ti rivolgeva la parola stamattina, Myungsoo che ti fissava in modo fin troppo inquietante, più del solito, e tu che decidi di venire da me e non tornare a casa...sento che c'è molto che devo sapere." Con la schiena contro il muro, Sungjong mormorò, incrociando le braccia davanti al petto: "Ci siamo presi una pausa...io e Ji Young. Ma credo di aver sbagliato, non vale la pena per Myungsoo. Io sto mettendo ogni cosa in dubbio, e lui non ha neppure il coraggio di fare ciò che ha chiaramente voglia di fare." Howon osservava l'amico, perplesso, e Sungjong concluse, uscendo dalla stanza da letto: "E' solo un idiota!"

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Finalmente sono tornata, mi siete mancate T.T Come sempre, devo rispondere alle ultime recensioni, lo farò sicuramente tra oggi e domani, aspettatemi per favore.
Nei prossimi giorni scriverò un nuovo capitolo di Finzione o Realtà, non so se qui c'è qualcuna che segue anche questa storia, ma sento di averla messa in pausa da troppo, ormai, e quindi eccomi qui ad avvisarvi che presto troverete un aggiornamento, promesso ^-^
Un bacio a tutte e anche se con un po' di ritardo, buona Pasqua!!

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Lui ed Io 18
Come faccio spesso con Finzione o Realtà, mi piacerebbe consigliarvi una canzone da ascoltare durante la lettura di questo capitolo, la stavo ascoltando mentre lo scrivevo, credo sia piuttosto adatta ^^

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"C'è Myungsoo." "Non farlo entrare." "Sono già qui." Sungjong mandò un'occhiataccia ad Howon prima di sollevarsi dal pavimento e fare segno a Myungsoo di seguirlo fuori dalla stanza da letto dell'amico. "Cosa sei venuto a fare qui?" Appoggiato contro il piano da cucina, incrociò le braccia davanti al petto, in attesa di una risposta da parte dell'amico. Myungsoo osservava Sungjong, confuso: "Dimmi cos'ho fatto...perché non mi parli, non sei tornato a casa e non hai neppure risposto alle mie chiamate." Sollevando gli occhi, infastidito, Sungjong si avvicinò al frigorifero, aprendolo, e riempiendo un bicchiere d'acqua. "Davvero non lo sai?" Myungsoo scosse il capo, perplesso: "Fino a ieri notte andava tutto bene...abbiamo parlato così tanto e poi?"
Dopo aver bevuto un breve sorso d'acqua, guardò finalmente verso Myungsoo, serio: "Sai perché io e te non staremo mai insieme?" Myungsoo rimase immobile, l'eco di quel mai nella sua mente, e Sungjong riprese: "Non mi piacciono i codardi." Stupito da quella risposta, Myungsoo incalzò, agitato: "Quindi sarei un codardo ai tuoi occhi? Perché abbiamo dormito insieme e non ti sono saltato addosso, è questo il motivo?" Sungjong sorrise, ironico: "Se solo ci avessi provato, ti avrei preso a calci." Perplesso, non avendo chiara la ragione per cui Sungjong era arrabbiato con lui, Myungsoo alzò la voce, noncurante del fatto che nella stanza accanto ci fosse Howon: "Lo so benissimo! Non ho osato avvicinarmi a te perché non volevo che mi allontanassi, se anche avessi provato a baciarti, tu..." Si interruppe quando Sungjong portò nuovamente lo sguardo su di lui. E fu a quel punto che Myungsoo comprese il suo errore. 

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"Direi che infondo c'è un aspetto positivo in tutta questa faccenda. Almeno ora sai che aveva voglia di baciarti." Con il viso premuto contro il cuscino, steso sul letto di Sungyeol, in silenzio, Myungsoo sollevò improvvisamente la testa, lo sguardo perso nel vuoto: "Sono un idiota." "Non è una novità. Avresti dovuto baciarlo e rischiare che ti rifiutasse. Cosa che, come ben sai, non sarebbe successa." Scuotendo la testa, Myungsoo guardò l'amico, confuso: "Non parlo di questo. Perché non ho approfittato dell'occasione per dirgli che so che mi ha baciato, la sera in cui mi hai riaccompagnato a casa dopo la sbornia?"

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Sungjong portava distrattamente le bacchette alla bocca, le dita che scorrevano sul display del suo cellulare, poggiato sul tavolo attorno a cui erano seduti anche Howon, Sungyeol e Myungsoo. Un gesto, il gomito di Howon contro il suo braccio, e Sungjong si voltò di colpo. A pochi tavoli di distanza, Ji Young con un gruppo di amiche, ed un ragazzo, qualcuno che Sungjong non aveva mai visto prima, seduto davanti a lei. Ancora con le bacchette tra le mani, Sungjong voltò completamente il capo per assistere, con più attenzione, a ciò che stava accadendo, quella mattina, nella mensa dell'università. Poche parole bisbigliate al suo orecchio e Ji Young si voltò a sua volta. I loro sguardi si incontrarono, inaspettatamente, per pochi attimi, e Sungjong non batté ciglio, neppure quando Ji Young, dopo qualche minuto, senza finire il suo pranzo, salutò le amiche e l'insolito ragazzo che si accompagnava a loro e si allontanò, i capelli che scivolarono dietro le spalle al ritmo con cui i tacchi toccavano il pavimento.

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"Chi è quel ragazzo, lo conosci?" Sungyeol domandò, rivolgendosi a Sungjong, speranzoso che si trattasse di un presunto ex fidanzato di Ji Young, tornato alla carica dopo aver saputo della rottura tra lei e Sungjong. Myungsoo, che aveva scrutato attentamente la scena con sguardo cupo, notando ogni singola mutazione di espressione sul volto di Sungjong nell'osservare Ji Young a pranzo con un ragazzo, rimase in silenzio, anche quando Sungjong, scuotendo la testa, negò di sapere di chi si trattasse. "E' possibile che ti ha già rimpiazzato, hai visto quanto è muscoloso quel ragazzo?" Sungyeol rise della sua stessa, infelice, battuta e Myungsoo, dall'altro capo del tavolo, osservava Sungjong il quale, spostando lo sguardo dalla scodella, lo portò sull'irritante amico: "Taci, idiota." "Non sei curioso di sapere di cos'abbiamo parlato, io e lui, stamattina?" Myungsoo si voltò di scatto verso l'amico, sorpreso: "A che gioco stai giocando uh?" Le parole infastidite di Myungsoo alla volta di Sungyeol furono surclassate da quelle di Sungjong: "Di cosa stai parlando? C'è qualcosa che devo sapere?" Rivolgendo un mesto sorriso al migliore amico, Sungyeol sembrò rendersi conto in ritardo di non aver fatto altro che facilitare un eventuale riappacificazione tra Ji Young e Sungjong, dovuta presumibilmente ad un moto di possesso e gelosia da parte di quest'ultimo, e di aver invece messo nell'angolo l'amico. In attesa di una risposta, Sungjong guardava fisso Sungyeol, mascherando una crescente agitazione mista ad una profonda gelosia: "Ti ha detto che ha adocchiato Ji Young, è così?" Pentito e alle strette, non sapendo come gestire quella spiacevole situazione da lui stesso creata, Sungyeol mormorò, lo sguardo pesante di Myungsoo e Sungjong su di lui: "Mi ha chiesto se è vero che vi siete lasciati."

-

Howon smise di svuotare l'ultima scodella ancora piena sul tavolo e guardò finalmente verso Sungyeol e Myungsoo, gli unici ancora seduti davanti a lui: "L'hai fatta grossa." Con le mani chiuse a mo di preghiera, Sungyeol si voltò verso Myungsoo, chiedendogli ancora perdono per aver agito senza riflettere, non ricevendo però alcuna risposta dall'amico, perso nei suoi pensieri, intento a fissare un punto nel vuoto, sin da quando Sungjong aveva lasciato la mensa alla ricerca di Ji Young. Senza pensarci ulteriormente, Myungsoo batté una mano sul tavolo e si sollevò dalla sedia, con l'unico scopo di raggiungere Sungjong, ovunque si trovasse, seppure in presenza della sua odiata rivale. "Si prevede una bufera." Concluse Howon, osservando Sungyeol davanti a lui. 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Lui ed Io 19
"Quel ragazzo...ci stava provando con te?" Ji Young si voltò, sorpresa, la mano di Sungjong, alle sue spalle, che stringeva il suo polso. Annuì, senza battere ciglio: "Cos'è...ti dà forse fastidio? Pensi di essere nella posizione di essere geloso se qualcuno si avvicina a me? Non sei forse tu quello confuso tra i due?" Sungjong allontanò la mano dal polso di Ji Young, abbassando la testa, consapevole di quanto la ragazza avesse ragione, e di quanto fosse proprio lui nel torto. Una veloce occhiata, e Ji Young si sedette sul pavimento, sul terrazzo dell'edificio: "Puoi lasciarmi un po' sola ora?"

-

Mordendo le labbra, Ji Young guardò verso Sungjong, seduto accanto a lei, in silenzio, alcun accenno di esaudire la sua richiesta di essere lasciata sola. "A cosa stai pensando?" Con le gambe incrociate, Sungjong guardava in basso, a disagio: "Forse...forse è stato un bene che io ti abbia visto con quel ragazzo. Ora so cosa proverei in futuro se tu dovessi uscire con qualcuno...e so che non è una sensazione piacevole." Voltandosi verso la ragazza, riprese, afferrandole le mani e stringendole con le sue: "E' da una settimana che non ci sentiamo...riesco solo a vederti qui, all'università, e senza parlarti...mi manca leggere il tuo messaggio del buongiorno appena sveglio, aspettarti qui all'ingresso, pranzare insieme e poi andare a mangiare un dolce alla pasticceria dietro l'angolo...E' cambiato tutto, da quel giorno." "Forse senti semplicemente la mancanza di qualcosa a cui eri abituato, una routine piacevole, tutto qui." Scuotendo la testa, Sungjong guardò fisso verso la ragazza, le loro mani ancora le une nelle altre: "Ti sbagli. Non è così. Sei tu che mi manchi." Ji Young sollevò gli occhi verso Sungjong, e i loro sguardi si incontrarono, in un lungo, interminabile, contatto visivo.

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Massaggiando le gambe, indolenzite, Myungsoo non ricordava neppure più da quanti minuti era nascosto dietro la porta del terrazzo, a spiare Sungjong e Ji Young. Mi manchi, Myungsoo era certo di aver sentito male -
nonostante non ci fosse stato alcun progresso tra lui e l'amico - Sungjong non poteva aver pronunciato quelle parole alla sua rivale. No, non era possibile. Ma quando Sungjong sollevò una mano, scostando delicatamente i capelli di Ji Young dal suo viso, il vento che, imperterrito, spingeva grandi ciocche contro i suoi occhi, e Sungjong che, con adorazione, le accarezzava il capo per poi lasciar scivolare le dita sulla sua guancia, fu a quel punto che Myungsoo cominciò a sentire le gambe venir meno. E lentamente, Ji Young si protese verso il ragazzo, congiungendo le loro labbra in quello che fu forse il primo bacio vero tra i due a cui Myungsoo aveva avuto la sfortuna di assistere.

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"Quindi anche voi usate la lingua ogni tanto." Di spalle a Myungsoo, Ji Young seduta rivolta verso i due, Sungjong si voltò di scatto, nel sentire la voce dell'amico. Senza pensare, come improvvisamente colto sul fatto, si sollevò, il suo sguardo incerto, impaurito, che vagava da Ji Young, a Myungsoo, a tutto ciò che c'era intorno a lui. "Non vedi che sei di troppo Myungsoo?" Proferì, una quanto mai irritata Ji Young. Myungsoo ignorò deliberatamente le parole della ragazza, lo sguardo fisso su Sungjong, una fitta allo stomaco, e si rivolse all'amico,
le mani strette a pugno, la voce tremante: "Immagino tu sia finalmente arrivato ad una scelta, ed è chiaro che non sono io." Ferito, incredulo, deluso, Myungsoo si allontanò di corsa, l'immagine di Sungjong baciare Ji Young indelebile nella sua mente.

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Ji Young fissava Sungjong, interdetta: "Scelta? Di cosa parlava?" Sungjong sollevò lo sguardo dal pavimento, come in trance, e fece per avviarsi all'uscita, per raggiungere Myungsoo, quando Ji Young lo trattenne lì con lei: "Aspetta, cosa significa? E' questo il motivo per cui ti sei preso una pausa da me? Ricambi i sentimenti di Myungsoo?" Una mano davanti alla bocca, gli occhi spalancati, Ji Young scosse la testa, non riuscendo a credere alla sua stessa constatazione: "Non è possibile." Sungjong rimase in silenzio, il capo basso, gli occhi che fissavano un punto nel vuoto.

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"E' finita. Sungjong ha scelto Ji Young."

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Seduto sul divano nel soggiorno del suo appartamento, una flebile luce proveniente dalla lampada sul tavolo basso, i gomiti sulle ginocchia e le mani premute contro il viso, Sungjong aveva trascorso la notte insonne, la mente attraversata da mille pensieri. In pigiama, i piedi nudi che toccavano il pavimento, Sungjong afferrò il cellulare ed aprì la casella dei messaggi verso Myungsoo. "Non è come sembra...ho bisogno di parlarti." Le dita si muovevano veloci sul display nel comporre il messaggio, prima di inviarlo, per poi decidere di cancellarlo, il coraggio di affrontare Myungsoo che venne meno. Lo sguardo dell'amico, sconvolto, un pensiero impossibile da cancellare, così come le parole di Ji Young e le lacrime che scorrevano sul suo volto: "Ora è tutto chiaro...doveva essere proprio Myungsoo? E' una battaglia persa in partenza..." Sospirando, Sungjong si stese sul divano, una coperta forse fin troppo leggera sul corpo, e la vana speranza che Myungsoo, nel cuore della notte, rincasasse, da un momento all'altro.

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Questo capitolo è stato un parto per me, avevo intenzione di scriverlo in un altro modo, con una descrizione del bacio tra Sungjong e Ji Young per rendere quanto più l'idea di ciò che è successo e soprattutto di ciò che Myungsoo ha visto e che ha scatenato il putiferio, ma alla fine ho preferito lasciare a voi l'immaginazione, - non sono così crudele da lasciare soffrire anche voi >.< - ma anticipo che non mancheranno flashback a riguardo nei prossimi capitoli.
Vi rimando ad una tag del mio blog di tumblr, per chi mi ha conosciuta con questa storia e non lo avesse ancora capito, sono una folle, monotematica, ossessionata fan di Sungjong quindi è mio dovere mostrarvi una serie interminabile di foto di pochi giorni fa in cui Sungjong è tutt'altro che una ragazzina, come purtroppo alcune inspirits ancora lo definiscono -.-", ma un meraviglioso ragazzo che diventa ogni giorno sempre più bello e maturo *-* Questo rimando era d'obbligo XDDDDD
Ps qualcuno mi ha chiesto come immaginare Sungjong in questa storia, con quale taglio e colore di capelli haha come ho scritto in uno dei precedenti capitoli, durante la conversazione sulla spiaggia con Myungsoo, sto scrivendo questa storia pensando a Sungjong con i capelli neri, corti, proprio come il suo taglio attuale, che potete ammirare in tutto il suo splendore nelle foto che ho linkato poche righe sopra ^.^ 
Un bacio a tutte e a presto anche con Finzione e Realtà, giuro che il prossimo capitolo è vicino! T.T

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Lui ed Io 21
"Sembra proprio che entrambi ti stiano evitando ultimamente." In biblioteca, Sungjong sollevò lo sguardo dal libro aperto sul tavolo per guardare verso l'amico, stupito: "Di cosa parli?" Howon si sporse verso Sungjong, una mano davanti alla bocca, e sussurrò: "Ji Young era qui un attimo fa, ci ha visti ed è tornata indietro." Preferendo non rendere noti i suoi pensieri all'amico, Sungjong abbassò lo sguardo, i capelli che nascondevano lo sguardo ferito: "...è così?" "Perché non hai neppure provato a parlarle in questi giorni? Temi cosa potrebbe dirti? E Myungsoo? Da quant'è che salta le lezioni? Quanti giorni sono trascorsi, tre, quattro?" Non essendo dell'umore giusto per affrontare, con l'amico quanto con se stesso, quel discorso tanto spinoso, Sungjong liquidò frettolosamente le sue domande: "Hyung, sai che non possiamo parlare qui."

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"Vestiti, andiamo a mangiare qualcosa fuori. Alzati da quel letto, per favore." Aprendo le tende nella sua stanza, Sungyeol si voltò verso l'amico, che strofinava gli occhi, attaccato da quell'improvvisa luce che non aveva visto per tutto il giorno. "Sai cosa si dice degli ospiti?" Myungsoo si sollevò, barcollando, ignorando l'amico che gli dava a parlare, ed uscì dalla stanza. In cucina, Sungyeol incrociò le braccia davanti al petto, battendo un piede sul pavimento: "Allora, lo sai cosa si dice degli ospiti, dopo un po' che non vanno via?" I capelli arruffati, l'aspetto di chi non metteva piede fuori da quelle quattro mura da giorni, e l'assoluta propensione al mutismo, Myungsoo si guardò intorno, a disagio: "Andrò via presto, te lo prometto." Sungyeol si avvicinò all'amico, una pacca sulla spalla ed un sorriso affettuoso sulle labbra: "Idiota, non voglio che tu te ne vada perché sei di troppo. Non sopporto di vederti in questo stato, sei uscito ieri dopo tre giorni di clausura, e solo per comprare da bere al supermercato qui sotto. Devi affrontare questa situazione, non puoi evitare Sungjong per sempre." Testardo, fermo nella sua posizione, certo di conoscere la verità, Myungsoo mormorò: "Non voglio vederlo. Dovrei essere felice per lui se è finalmente sereno ora e vive la sua storia senza altri pensieri, ma non ci riesco." Sungyeol sollevò un sopracciglio, interdetto: "Va a vestirti, mi sa che hai una visione davvero distorta di come stanno veramente le cose."

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"Ne sei sicuro?" Myungsoo fissava l'amico, seduto al capo opposto del tavolo, in un fastfood a pochi passi dall'appartamento, con occhi spalancati. La bocca piena, una mano che raggiunse il bicchiere colmo di coca cola, e le sue labbra intorno alla cannuccia, Sungyeol annuì: "Ti dico che è così. Non si parlano da giorni, non sono tornati insieme. Ne ho avuto conferma oggi, quando ho chiesto ad Howon in che rapporti fossero, Sungjong e Ji Young, e mi ha detto che non si sono mai sentiti, da quel giorno. Ed inoltre...lei lo sta completamente evitando, quando lo vede gira i tacchi." Incredulo, Myungsoo fissava il piano del tavolo, distrattamente, lo sguardo perso nel vuoto, le idee, troppe, confuse. "Non se la stanno passando bene neppure loro." "Allora spiegami perché lui l'ha baciata." Sungyeol sollevò le spalle, non conoscendo la risposta da dare all'amico: "Questo dovresti chiederlo a lui."

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"Scommetto che sono giorni che vorresti chiedermi notizie di Myungsoo, non è così?" Sungjong abbassò di colpo lo sguardo, le sue intenzioni palesi agli occhi dell'amico, le sue gambe che, come senza il suo stesso controllo, lo spinsero ad incamminarsi, imbarazzato: "Ti sbagli, non è così." Con una leggera smorfia sul viso, Sungyeol chiamò il suo nome, nella speranza che tornasse indietro. Sungjong si voltò, ansioso, e Sungyeol sganciò la bomba: "Devi fare qualcosa, al più presto. Myungsoo non sta bene, non l'ho mai visto così depresso. E' convinto che tu sia arrivato alla conclusione che non provi niente per lui. Questo pensiero lo sta uccidendo. Se ti interessa ancora di lui, riportalo a casa, sta vegetando da me da troppi giorni." "Non so come affrontarlo." Sungyeol mandò un'occhiata all'amico visibilmente in difficoltà: "Digli la verità, qualunque essa sia." Stringendo la bretella dello zaino sulla spalla, Sungjong balbettò, a disagio: "In realtà...in realtà...ho provato a chiamarlo, qualche volta, ma ha il cellulare spento da quel giorno. Ci ho provato...ma lui non mi ha dato modo di spiegargli come stanno le cose." "Hai provato a chiamare anche Ji Young?" Sungjong guardò verso Sungyeol, sorpreso da quella domanda imprevista, scomoda, a cui non intendeva rispondere, domanda che non avrebbe fatto altro che svelare prima a se stesso, poi all'amico, la verità: "Devo andare hyung, le lezioni stanno cominciando."

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"Accendi il cellulare, scommetto che tua madre avrà provato a chiamarti un miliardo di volte in questi giorni." "Ha sempre chiamato qui, immagino che Sungjong le abbia dato il tuo numero." Sungyeol sollevò gli occhi, spazientito, alla ricerca di una nuova scusa, al più presto: "Ok, non importa, potresti ugualmente riaccenderlo per favore? E un'altra cosa, non ho più vestiti da prestarti, devo fare il bucato, perché non fai un salto a casa a prendere qualche ricambio?" Myungsoo scosse il capo, freneticamente: "Non se ne parla. Preferisco rimettere gli stessi vestiti domani piuttosto che tornare a casa e vedere Sungjong." Sungyeol mentì, certo che Myungsoo avrebbe abboccato: "Sungjong è a cena fuori con Howon, se ti sbrighi non lo incontrerai." E sorridendogli, gli porse dei vestiti puliti: "Cambiati, questi erano di riserva. Se hai ancora intenzione di stare qui da me, dovresti almeno andare a prendere il resto delle cose che non posso prestarti."

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Un bip, e la porta si aprì. Erano giorni che Myungsoo non tornava al suo appartamento condiviso con Sungjong. Era sera, c'era silenzio, la porta della stanza da letto dell'amico chiusa, e una sola, flebile, luce nel soggiorno ad illuminargli la strada. Poi un rumore, e Sungjong che si sollevò sul divano, sul quale si era presumibilmente appisolato, e Myungsoo che, sorpreso, balzò all'indietro, certo dell'attendibilità delle parole di Sungyeol. "Sei tornato..." Sungjong raggiunse l'amico, distante pochi passi, e Myungsoo rimase in silenzio, la sua visuale completamente su di lui. I suoi grandi occhi scuri, i capelli non del tutto asciutti dopo aver fatto la doccia, la maglia larga del pigiama che scopriva le clavicole, i pantaloncini che mostravano le sue lunghe, interminabili gambe, Myungsoo non riusciva a togliergli gli occhi di dosso. "Sono felice che sei tornato...vorrei tanto parlarti...provare a spiegarti cos'hai visto quel giorno." Myungsoo trasalì, rendendosi conto di essere rimasto a fissare le gambe dell'amico troppo a lungo, fin troppo a lungo, e indietreggiò, improvvisamente spaventato dai contenuti di quel discorso che aveva evitato di affrontare per giorni: "
Non voglio ascoltare quelle parole, non sono pronto." Ed infilando di corsa le scarpe, senza neppure allacciarle, aprì la porta di casa ed uscì. Sospirando, Sungjong afferrò il cellulare dal tavolo e fece per tornare nella sua stanza, quando, scorrendo il dito sullo schermo, notò un messaggio di Sungyeol, di qualche minuto prima: "Non muoverti di lì, sta arrivando Myungsoo."

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Sono tornata! Come state? Mi siete mancate T.T sono davvero super impegnata in questo periodo, ma stasera, nonostante la stanchezza, avevo una gran voglia di scrivere il nuovo capitolo, e quindi eccomi qui. Appena avrò la mente un po' più libera mi occuperò nuovamente di Finzione o Realtà (lo so, è da un po' che lo dico T.T) e quanto prima risponderò a tutte le nuove recensioni e i messaggi privati ricevuti.
Ps avete visto l'mv di Last Romeo ed ascoltato il nuovo album? Cosa ne pensate della canzone degli Infinite F? ♥️ㅅ♥️
Per ora, un bacio a tutte ❤❤


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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Lui ed Io 21
"Ok, riflettiamo. Pensi sia il caso di saltare altre lezioni e rischiare di non superare gli esami solo perché non vuoi incontrare la persona che ti piace?" "Tornerò all'università non appena sarò pronto. E per inciso, lui non è la persona che mi piace." Sungyeol sollevò gli occhi alla superflua puntualizzazione dell'amico, mentre riponeva ciò di cui avrebbe avuto bisogno quel giorno nello zaino, e si voltò nuovamente verso Myungsoo: "Ok, sì, la persona di cui sei innamorato da qualcosa come tutta la vita, così va bene? Non farne un dramma, lo sai che prevedo il futuro. Un giorno cederà, ma se continui ad evitarlo finirà per preferire Ji Young che, in qualche modo, è sempre lì per lui." "Sono anni che mi dici che presto ci metteremo insieme, non mi fido più di te." Poi, come rendendosi conto di ciò che l'amico aveva detto, lo raggiunse all'ingresso: "Cos'hai detto? Ji Young? Mi avevi fatto credere che non erano più in contatto ed ora? C'è qualcosa che devo sapere?" Certo che solo in quel modo avrebbe dato finalmente una smossa a quella situazione di stallo in cui l'amico si trovava da una settimana, Sungyeol decise di cambiare tattica: "Sembra che ieri hanno finalmente parlato, per la prima volta dopo quel giorno." Abbassando lo sguardo, Myungsoo rimase qualche secondo in silenzio, l'incubo di Ji Young e Sungjong di nuovo insieme ancora una volta nella sua mente. "Dammi qualche minuto per vestirmi, vengo con te."

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"Riesci a vederlo? E' qui intorno?" Al goffo tentativo di Myungsoo di nascondersi dietro la chilometrica stazza dell'amico, Sungyeol rispose con una pacca sulla spalla: "Smettila, non è qui. Non lo vedremo prima di qualche ora, non abbiamo le stesse lezioni oggi. Cerca di darti un contegno." Non appena i due misero piede nell'aula,
tra una moltitudine di chiassosi studenti in attesa dell'arrivo del professore, lo sguardo di Myungsoo si incontrò inaspettatamente con quello di Ji Young. Un lungo, prolungato sguardo che sottintendeva un unico pensiero, sono a conoscenza di ciò che sta succedendo.

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"Myungsoo! Era da un po' che non ti si vedeva qui. Cosa ti ha spinto a tornare? Non era meglio restare a casa, magari davanti a qualche stupido anime che sei solito guardare?" Un sorriso ironico sulle labbra di Ji Young, alle spalle di Myungsoo, all'esterno dell'aula, dopo la prima, noiosa ora di lezioni. Ruotando completamente su se stesso, Myungsoo si ritrovò faccia a faccia con l'odiata rivale. "Ho cose più importanti a cui pensare che stare a casa a perdere tempo." "Ah davvero? Ad esempio importunare il fidanzato di un'altra persona, fargli credere che la vostra non è soltanto un'amicizia, che siete destinati a stare insieme, e cose di questo tipo? Ho sempre provato una certa pena per te, ma ora che so cosa sei stato in grado di combinare, la pena è diventata un tutt'uno con la rabbia. Se potessi, ti strangolerei con le mie stesse mani." Al sorriso ironico di Ji Young, che nascondeva una profonda insoddisfazione, preoccupazione, agitazione, Myungsoo era indeciso su come controbattere. Comprendeva bene la reazione di Ji Young, in fondo. "Non so come dirlo ma...lui non è mai stato tuo. Se sei stata con lui per sette mesi si è trattato solo di una mia gentile concessione. Non voglio che tu ci stia male, ma sono tornato a prendermi ciò che è sempre stato mio." Avvicinandosi a lui, avanzando di qualche passo per ritrovarselo a pochi metri dal viso, Ji Young affermò, guardandolo dritto negli occhi: "Non credere che sarà così facile. Non ho alcuna intenzione di farmi da parte."

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"No, hyung, torna indietro!" Afferrando il braccio di Howon e mantenendo con l'altra mano il traballante vassoio con il pranzo, Sungjong provò a fermare l'amico dal raggiungere il tavolo a cui erano seduti Sungyeol e Myungsoo, nella mensa dell'università. "Voglio pranzare con loro, se a te non sta bene potresti anche scegliere uno di questi tavoli vuoti." "Hyung! Non farmi questo!" Sussurrò Sungjong, una smorfia sul suo viso, l'improvviso sguardo di Sungyeol e Myungsoo su di lui, fermo al centro della sala, indeciso su cosa fare. Maledicendo l'amico per la poca scaltrezza, fece per avvicinarsi a loro, controvoglia, quando una mano, questa volta intorno al suo braccio, lo spinse a fermarsi sui suoi passi. Voltandosi, Ji Young era lì.

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"Lo sapevo che avrei fatto meglio a stare a casa, questa visione mi è fin troppo familiare!" Myungsoo spostò lo sguardo dal tavolo di Ji Young e Sungjong per guardare verso Sungyeol e Howon: "Cosa dovrei fare? Ji Young non rinuncerà mai a lui, a meno che non sia lui a chiederle di farlo. Quali altre carte dovrei giocare? C'è ancora qualcosa che posso fare?" "Se tu non fossi corso via da casa o avessi lasciato acceso il cellulare durante la scorsa settimana, ora non sareste l'uno ad evitare l'altro." Ovviamente Howon era a conoscenza di ogni dettaglio della situazione, appurò Myungsoo. Dunque Sungjong aveva affrontato l'argomento con lui. Spingendolo con irritazione sulla sedia, Sungyeol scrutò l'amico negli occhi: "Se solo tu mi avessi ascoltato! Ora Sungjong sarebbe a pranzo con noi, non con lei!" "Ok, ok! Sono un idiota, ho sbagliato, ditemi cosa devo fare ora per scongiurare un suo ritorno con Ji Young."

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"Per quanto tutto possa sembrare in qualche modo paradossale...credo di essere colpevole di aver preso sotto gamba gli avvertimenti di Myungsoo, nel corso di questi mesi. L'ho sempre fatto, credendo che, siccome non sortivano alcun effetto su di me, sarebbe stato lo stesso per te. Ma tu lo conosci da così tanto, vivi con lui, sai quanto è ossessionato da te...non avrei dovuto sottovalutarlo." Incredibilmente a disagio, Sungjong non aveva il coraggio di guardare negli occhi Ji Young, seduta accanto a lui in una panchina nel cortile. "So bene cosa sta succedendo, è chiaro quanto sei confuso. Non importa quanto tu abbia potuto pensare a lui, considerare di stare con lui e credere di provare qualcosa per lui. Se ancora non state insieme, sono certa è a causa mia, perché non ti sono indifferente. Quello che c'è tra noi non può essere ignorato, quindi io farò di tutto per riconquistarti, per essere certa che tu desideri me e me soltanto. Per quanto sono delusa, preoccupata...terrorizzata al pensiero di perderti, sono innamorata di te ed è questo che mi dà la forza di sperare, di non rinunciare a te." Sungjong sollevò lo sguardo, per incontrarlo finalmente con quello di Ji Young, il cuore che batteva forte nel petto.

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Sfilando le scarpe, Ji Young si chinò sul gradino
all'ingresso dell'appartamento condiviso da Sungjong e Myungsoo, per allineare le scarpe sue e di Sungjong e riporre le altre lasciate disordinatamente sul pavimento, nella piccola scarpiera a lato. "Manca il tocco femminile in questa casa." Sorrise, alla volta di un riluttante Sungjong, non intenzionato a permetterle di riordinare la casa, pulita e in qualche modo ordinata solo in superficie. Approfittando dell'assenza di Myungsoo, che sapeva essere da Sungyeol da giorni, Ji Young aveva proposto una cena romantica a casa sua. "Preparerò la migliore cena della tua vita, dopo quelle di tua madre, si intende." Sorrise, ancora una volta, una grande agitazione le impediva di essere realmente tranquilla. Sungjong, intanto, in piedi accanto a lei, la osservava, timidamente, con la coda dell'occhio. Le dita affusolate e le unghie ben curate, lo smalto chiaro, un delicato anellino con il tipico simbolo dell'infinito all'anulare e un braccialetto di perle al braccio sottile, i capelli, lisci, lunghi, che ricadevano sulle spalle, Sungjong osservava ogni minimo, futile dettaglio della ragazza, impegnata accanto a lui a cucinare. E in quel momento di assoluta calma apparente, di silenzio, in cui la confusione era solo nelle loro menti, la porta di casa si aprì, e Myungsoo, colto alla sprovvista, spaesato alla vista dei due insieme, entrò involontariamente a far parte di quel romantico quadretto.

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Perdonatemi se non ho ancora risposto alle ultime recensioni, sono giorni che combatto con un forte mal di testa T.T Oggi ad esempio ho acceso il pc solo poco fa, per scrivere il capitolo e pubblicarlo, con l'intenzione di spegnerlo subito dopo. Voi come state invece? Io già comincio ad odiare questo caldo...=_=
Un bacio a tutte ❤❤

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


Capitolo 22
Uno sguardo reciproco, Myungsoo sulla soglia della porta, Sungjong in piedi accanto a Ji Young davanti al piano da cucina. E il silenzio. Voltata verso Sungjong, Ji Young notò l'agitazione sul suo volto, le labbra separate quanto bastava per comunicare l'impressione di essere sul punto di dire qualcosa, ma il suo perdurato silenzio smentivano quanto davanti ai suoi occhi. Ingoiando quell'ennesimo boccone amaro, Myungsoo finse naturalezza, dando una veloce occhiata a ciò che Ji Young stava preparando, ed affermò: "Che fortuna che sono tornato! Stasera sì che sarà una cena memorabile. Apparecchio la tavola per tre, ho già l'acquolina in bocca!" "Non ci provare Myungsoo! Nessuno ti ha invitato!" Sollevando lo sguardo dal tavolo quadrato sul quale aveva cominciato a posizionare bacchette e bicchieri, Myungsoo sorrise a Ji Young: "Perché no? Forse hai dimenticato che io abito qui, perché non posso unirvi a voi?" Sul punto di parlare, Sungjong rimase nuovamente in silenzio, visibilmente combattuto. "Questa doveva essere la nostra serata, mia e di Sungjong, non era così che l'aveva immaginata!" Recuperando di corsa le sue cose, si avviò all'ingresso, furiosa, infilando le scarpe ed uscendo dall'appartamento. Senza pensarci due volte, Sungjong fece per raggiungerla quando Myungsoo, fermo a pochi passi da lui, lo intimò di restare: "Non andare." "Devo almeno riaccompagnarla a casa, le devo una spiegazione." Afferrandogli il braccio, Myungsoo fece un ultimo tentativo: "Per favore. Rimani qui. Con me." Davanti alla porta di ingresso, Sungjong guardò per un attimo l'amico negli occhi, domandandosi cosa fosse più giusto fare. Pochi attimi, e la decisione fu presa.

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"...dobbiamo fermarci." Ji Young spalancò gli occhi, sorpresa, quando Sungjong si sollevò di colpo da lei per sedersi accanto, sul materasso, la parte bassa del corpo coperta dal lenzuolo. Le gambe piegate, una mano davanti alla bocca, il respiro irregolare, Sungjong si domandava come fossero arrivati fino a quel punto. Gli occhi spalancati, le mani che, frenetiche, come in un riflesso incondizionato, afferrarono un lembo del lenzuolo per coprire il suo corpo, i capelli lunghi disordinatamente premuti contro il cuscino, Ji Young non riusciva a credere che Sungjong avesse interrotto quel momento. "Ho fatto qualcosa...di sbagliato?" A disagio, incredula, spaesata, guardò verso Sungjong, sedendosi accanto a lui e mantenendo con una mano il lenzuolo sul petto. Scuotendo la testa, Sungjong non aveva il coraggio di guardarla negli occhi: "Non hai fatto nulla di sbagliato. Tu sei perfetta. Non c'è niente che non vada in te. Ma..." Ji Young sorrise amaramente, mordendo le labbra, consapevole di dove quel discorso li avrebbe condotti.

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"Insomma ieri è scappato via nonostante tu gli avessi chiesto di rimanere, ed ha trascorso la notte da Ji Young? Questo è davvero...un cattivo segno." "Ed ora nessuno dei due è qui a pranzo, si saranno chiusi da qualche parte dopo aver sperimentato ieri notte i piaceri dell'amore?" Myungsoo sospirò pesantemente, disgustato al solo immaginare le sue stesse parole, e Sungyeol guardò verso di lui, preoccupato: "Non posso credere che è davvero andata così. Io ho sempre pensato che..." Si interruppe, di colpo, nel notare che Howon, con estrema calma, dopo aver finito il suo piatto, sollevò finalmente lo sguardo per osservare gli amici all'altro capo del tavolo: "Sungjong ha dormito da me, comunque." Saltando sulla sedia, Myungsoo diede una pacca sulla spalla all'amico, sconvolto: "Hyung! Quando avevi intenzione di dirmelo?" Sungyeol mandò un'occhiataccia all'amico, in attesa di altre rivelazioni, e Myungsoo osservava i due, trepidante. "Strano che ne sei all'oscuro...Sungjong ha lasciato Ji Young ieri sera, e questa volta...definitivamente." Perplesso, sotto shock, Myungsoo fissava l'amico, nell'inutile tentativo di riorganizzare le idee e Sungyeol, interdetto, diede voce alle domande che riempirono improvvisamente la mente dell'amico: "C'è qualcosa che non torna...se davvero l'ha lasciata, perché non è rientrato a casa stanotte e ne ha parlato con Myungsoo? Non l'ha lasciata per lui?" Sollevando le spalle, Howon concluse: "In realtà...con me non ha citato Myungsoo neppure una volta."

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"...e se non l'avesse lasciata per me?"

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Sono tornata!! Non faccio altro che ripetere ultimamente che sono super impegnata, e quindi eccomi qui a dirlo di nuovo =_= è questo il motivo per cui il capitolo è breve, lo so, ma per stasera devo fermarmi qui T.T non vedevo l'ora di tornare a salutarvi, mi siete mancate ♥♥  

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Capitolo 23
"Hyung sai dove trovarmi, portami un panino e del succo alla mela per favore. E vieni da solo."

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Porgendogli quanto richiesto, Howon si sedette sul pavimento, le spalle contro il muro, nell'angolo più nascosto della terrazza, dove Sungjong era solito rifugiarsi per trascorrere del tempo da solo. Come quel giorno. "Cos'hai intenzione di fare con Myungsoo? Mi ha chiesto di te, ti sta cercando in lungo e largo." Affamato, dando un grande morso al panino, con la bocca piena, Sungjong si rivolse a Howon: "Hyung ti ho chiesto di venire qui perché ho fame, non per parlare."

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Dove si sarà cacciato? Myungsoo si guardò intorno, sospirando. E si diresse nell'unico posto non ancora raggiunto, il cortile sul retro dell'università. Percorrendo il lungo viale, Myungsoo ricordava perfettamente l'immagine di Sungjong e Ji Young seduti su una panchina, mano nella mano, come una coppietta felice e sdolcinata. Il suo sguardo finì per posarsi, senza rendersene conto, proprio su quella panchina. Sobbalzò, nel riconoscere immediatamente la snella figura di spalle, le mani chiuse sulle gambe, la testa bassa, i capelli mossi dalla piacevole brezza, l'ombra sul suo corpo. Prima che potesse tornare indietro e sperare di non essere visto, Ji Young, come percependo la sua presenza, si voltò verso di lui. "Speravo di non incontrarti, almeno oggi. Deve essere scritto nel mio destino di averti sempre tra i piedi." Sorrise, ironica, e Myungsoo, notando i suoi occhi lucidi, ingoiò una risposta dello stesso tono, per rimanere in silenzio, in piedi, a pochi passi da lei. Ji Young fece per sollevarsi, indossando un cappello con la visiera, ed affermò, sottoforma di domanda indiretta, con il velato scopo di ottenere una risposta: "Devi essere felice, ora che hai finalmente ottenuto ciò che hai sempre desiderato, sottraendolo a me." Guardò verso Myungsoo con la coda dell'occhio, impaziente. La necessità di sapere più forte di qualsiasi cosa. Myungsoo non era sicuro di aver inteso a cosa si riferisse, non avendo ancora udito alcuna parola da parte di Sungjong, ed abbassò lo sguardo, mormorando: "Non ho mai desiderato la tua infelicità." Stringendo tra le dita un paio di occhiali da sole dalla grande montatura rotonda, Ji Young fece pochi passi, e li indossò: "Non ha più importanza ora." Myungsoo la raggiunse, indeciso, balbettando: "In realtà..."Ji Young si fermò, voltandosi verso di lui, guardandolo in silenzio attraverso le lenti scure degli occhiali e Myungsoo riprese, a disagio: "In realtà...l'ultima volta che ho visto e parlato con Sungjong è stata ieri, prima che mi lasciasse solo come un idiota per correre da te." I due rimasero qualche secondo ad osservarsi, l'uno a scrutare l'altra, prima che Ji Young domandò, infastidita: "Vuoi che sia io a dirti cos'è successo? Perché non andarlo a chiedere direttamente a lui?" "Non ne ho il coraggio." Per la prima volta, Ji Young si trovò davanti non l'irritante, sfacciato migliore amico di Sungjong, ma qualcuno che non aveva mai visto prima, timoroso, insicuro, senza difese. "Ti chiedo scusa, non so cosa mi sia preso, non so perché sto chiedendo questo proprio a te. Scusami." Indietreggiando lentamente, nel momento in cui fece per ruotare su se stesso, Ji Young lo spinse a fermarsi, attraverso le sue parole: "Mi ha lasciata, non c'è più alcuna speranza per me. E tutto perché ha finalmente capito di provare qualcosa per qualcun altro. Per te." Guardando fisso negli occhi dell'odiato nemico, Ji Young sentì di colpo di essersi liberata di un peso. L'averne parlato con qualcuno, per di più proprio con lui, l'aver affrontato quell'argomento tanto doloroso, l'averne dato voce, l'aveva come d'un tratto alleggerita. Di contro, il cuore di Myungsoo sembrò fermarsi per qualche istante, per poi cominciare a battere sempre più forte, le parole della ragazza che rimbombavano nella sua mente. "Mi-mi dispiace...per tutto." Balbettò infine Myungsoo, la figura di Ji Young in lontananza.

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Tamburellando le dita sul banco, Myungsoo fissava il pavimento, distratto. Sungyeol sollevò lo sguardo dal libro per guardare l'amico, irritato: "Smettila, non mi concentro così. Cos'hai?" "Non vedo l'ora di tornare a casa."

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"Dove stai andando?" Quelle le prime parole di Myungsoo a Sungjong, al termine delle lezioni, l'amico che camminava fianco a fianco con Howon, diretto al suo appartamento. "Oh...mmm...ho da studiare tantissimo per il test di domani, rimango da Howon hyung, ci vediamo domani ok?" Myungsoo mandò un'occhiata al suo hyung, nella speranza che l'aiutasse in quella che sarebbe stata un'opera di convincimento, ed affermò: "Hyung ha da fare, invece io sono libero, ti aiuterò a studiare, possiamo ripetere insieme, ti va?" Sorridendo, poggiò una mano sulla spalla di Sungjong, per avvicinarlo a sé e Howon annuì, complice: "Sì, è meglio se torni a casa. Se hai da studiare saresti solo di intralcio da me." Scuotendo la testa, imbarazzato, ancora non pronto ad affrontare alcun tipo di discorso con Myungsoo, Sungjong guardò verso Howon nella speranza che cambiasse idea, che gli venisse incontro, ma Howon gli sorrise, divertito: "Buona serata allora!"

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Incamminandosi lentamente, Myungsoo sorrideva tra se e se, finalmente accanto a Sungjong, e l'amico, di contro, guardava in basso, mordendo le labbra, agitato. 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Lui ed Io 24
"Hai sbagliato di nuovo!" Digrignando i denti, Sungjong guardò infastidito verso Myungsoo: "Basta hyung, comincio a non sopportarti più! Continuerò da solo!" Indicando il lungo bicchiere trasparente di succo al pompelmo al centro del tavolo, Myungsoo gli dedicò un sorriso: "Un altro sorso, e concentrati. Questa volta non puoi sbagliare." Afferrando il bicchiere e portando le labbra intorno alla cannuccia, Sungjong mandò un'occhiataccia all'amico, prima di riportare la sua attenzione sul libro aperto sul tavolo. Sollevò lo sguardo, timoroso: "Ok...la risposta corretta è la n 3, vero?" Sporgendosi sul piccolo tavolo quadrato per raggiungere Sungjong all'altro capo, Myungsoo allungò una mano ed annuendo, accarezzò i suoi capelli, sorridendo, prima che Sungjong non gli facesse segno di ricomporsi. Nella piccola caffetteria che erano soliti frequentare durante il tempo libero, nessuno era interessato a loro, appurò Sungjong. Con il mento sul palmo della mano e il gomito sul tavolo, Myungsoo rimase ad osservare Sungjong, sorridendo tra se e se, in silenzio. "Puoi smetterla di fissarmi?" Ignorando la richiesta dell'amico, Myungsoo allungò nuovamente un braccio verso di lui, picchiettando la matita contro la pagina del suo libro: "Non distrarti, concentrati sulla prossima domanda ora." Ed afferrando il bicchiere di Sungjong, tirò un sorso dalla cannuccia, ottenendo uno sguardo inquisitorio da parte dell'amico: "E' il mio succo quello." "Lo so." Sorrise, Myungsoo, l'illusoria idea del sapore delle labbra di Sungjong che si confondeva con quello del pompelmo.

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"Non riesci a dormire? Preoccupato per il test di domani?" Mentì, Sungjong, annuendo, alla fioca luce del soggiorno, seduto sul divano, in pigiama, un unico, vero pensiero in mente: come rivelare a Myungsoo quanto successo con Ji Young, e la decisione presa. Balbettò, agitato: "Hyung...devo dirti una cosa." Sedendosi accanto a lui, Myungsoo guardò dritto nei suoi occhi, consapevole di ciò a cui Sungjong si stava riferendo, ed affermò, serio: "Non importa quante difficoltà dovrai superare ogni giorno, sappi che non sarai mai solo, avrai sempre me al tuo fianco." Myungsoo aveva letto nella sua mente? Confuso, Sungjong ricambiò il suo sguardo, con il cuore che cominciò ad accelerare il suo battito. Con un ultimo sorriso, Myungsoo si sollevò accarezzando nuovamente i capelli di Sungjong, prima di tornare nella sua stanza: "Non c'è motivo di essere preoccupato. Ora vai a dormire, domani sarà una giornata impegnativa." 

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"Com'è andata?" Domandò Myungsoo, appoggiato al davanzale della finestra, fuori dall'aula dalla quale era appena uscito Sungjong. Come risposta, allungò le braccia all'altezza del petto, le mani a pugno, i pollici improvvisamente all'insù. Come se il tempo si fosse improvvisamente fermato, Myungsoo rimase qualche istante a fissare il suo bellissimo viso, gli occhi chiusi in due fessure ed un grande sorriso stampato sulle labbra, come se tutto il volto fosse contorto in un sorriso felice ed estremamente innocente. "Non sorridere in quel modo, ho voglia di abbracciarti." Lo stupore di Sungjong all'imprevista reazione dell'amico sembrò raddoppiare quando Myungsoo riprese, serio: "Ho trascorso tutto il pomeriggio e la serata di ieri ad aiutarti a studiare per oggi, merito qualcosa in cambio, non trovi? Stasera ti offro da mangiare. Soli io e te." E si incamminò, lasciando indietro Sungjong, che fissava la sua schiena, agitato.

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"Non dovresti essere tu ad offrirgli da mangiare, visto che è stato lui ad aiutare te ieri?" "Non è questo il punto hyung. Sai cosa significa questo? E' ufficialmente un appuntamento, è chiaro." Howon incrociò le braccia davanti al petto, pensieroso: "Sì, sicuramente è questo che intende Myungsoo. Tu cosa gli hai risposto?" "Non mi ha dato modo di rispondere, è andato via prima che potessi farlo." 
Osservando Myungsoo in lontananza in fila con Sungyeol davanti al bancone del bar nella mensa dell'università, Sungjong mormorò, senza spostare lo sguardo da lui: "Credo sia arrivato il momento della resi dei conti."

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Lui ed Io 25
"Perché questo posto?" "Non ti piace?" "Certo che mi piace ma...quanto ci verrà a costare una cena qui?" Myungsoo si guardò intorno, perplesso. Le luci basse, le grandi vetrate che circondavano tutto il perimetro e che affacciavano sulla città, la fioca luce della candela al centro del tavolo, un'atmosfera romantica, suggestiva. Forse aveva davvero osato troppo. "Non importa, diamo un'occhiata al menu." Gli occhi bassi, curiosi, che passavano in rassegna le varie portate, e poi il silenzio. Sungjong sollevò lo sguardo, lentamente, sussurrando: "Hyung...ho un piano." "Tu fingi di andare in bagno ed io mi alzo dopo di te?"

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"Non ci posso credere che lo abbiamo fatto davvero! Siamo scappati via!" Con i gomiti sul tavolo, Sungjong osservava Myungsoo all'altro capo del tavolo, interdetto: "Certo che siamo scappati hyung, non avremmo mai potuto permetterci una cena lì. Qui è molto meglio, invece." In attesa che fosse pronto quanto ordinato, Myungsoo rimase in silenzio, un'espressione imbronciata sul suo viso. "Avanti, avevi davvero voglia di rimanere al verde stasera?" Myungsoo poggiò lo sguardo su Sungjong, borbottando: "Tutto ciò che volevo era stupirti...trascorrere una serata romantica e aprirti il mio cuore. Ma così..." Si guardò intorno, in quel piccolo ristorante coreano tradizionale. Le luci forti, un fitto mormorio dai tavoli circostanti, un continuo via vai, rumori di piatti e bicchieri dal retro della cucina, decisamente alcuna privacy, tutt'altra atmosfera. Con lo sguardo basso, Sungjong meditò quale risposta dare, con il cuore che batteva forte di fronte all'onestà dell'amico, e finalmente affermò: "Sai che non ho bisogno di grandi cose...preferisco i piccoli gesti. Ed il fatto che tu abbia organizzato questa serata pensando a me." I loro sguardi si incontrarono per qualche istante, e Sungjong riprese, cambiando volutamente il tono del discorso: "Spesso, quando rimango da Howon hyung, piuttosto che preparare qualcosa, finiamo per mangiare al ristorante sotto casa. Ormai siamo clienti abituali, è molto simile a questo." Aggrottando la fronte, Myungsoo domandò, subito dopo che il tavolo fu finalmente riempito di portate da condividere con Sungjong: "Mi stai forse paragonando a Howon hyung? Riesci a notare la differenza tra le vostre uscite e questa?" Non riuscì a trattenere una risata divertita, Sungjong, per poi ricomporsi e stuzzicare l'amico: "Certo che no, lui è il mio migliore amico, con il quale potrei parlare di qualsiasi cosa. Tu invece..." Myungsoo ingoiò di colpo il boccone per guardare ansioso verso Sungjong, in attesa di una risposta. E Sungjong, allungando un braccio con le bacchette tra le dita verso un piatto, dichiarò: "Beh tu ci sei sempre stato nella mia vita, ci conosciamo da così tanto...Sei come un fratello per me." Trattenendo un'irrispettosa risata davanti alle sue stesse parole volutamente scherzose, che non rispondevano affatto alla realtà, Sungjong osservò il volto di Myungsoo contorcersi in una serie di espressioni prima di dedicargli una smorfia, interdetto: "Fratello? Devo forse ricordarti che mi hai infilato la lingua in bocca, e non solo una volta?" Sorpreso, completamente in imbarazzo, Sungjong balzò sulla sedia, messo ko dalle parole dell'amico, e balbettò: "Non so di cosa parli." Myungsoo decise che era arrivato il momento di affrontare il fatidico discorso, e domandò, una ruga sulla fronte mentre scrutava il volto imbarazzato dell'amico: "Ji Young sa che sei qui, con me? Come l'ha presa?" Guardando i piatti davanti a sé, Sungjong con non poche difficoltà, finse disinvoltura: "Ah...Ji Young dici? In realtà ci siamo lasciati, le ho detto che non ricambio i suoi sentimenti." "E' solo questo il motivo?" Guardando verso Myungsoo, sorpreso dal fatto che non avesse mostrato alcun segno di stupore alle sue dichiarazioni, annuì, codardamente: "...solo questo."

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"Di chi è la colpa se ora siamo bloccati qui sotto senza un ombrello ed il diluvio a due passi da noi?" Infastidito, alle sue spalle, Myungsoo allungò le braccia dietro la schiena di Sungjong, dandogli una leggera spinta, ridendo alla conseguente immagine di Sungjong sorpreso e la pioggia scrosciante bagnarlo dalla testa ai piedi. Rifugiandosi nuovamente sotto l'arco di un piccolo negozio dalla serranda abbassata, tastando con le mani i capelli bagnati, Sungjong borbottò, irritato: "Idiota..."

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Mettendo piede in casa, sfilando di corsa le scarpe, Sungjong attraversò il corridoio all'ingresso sbottonando ad ogni passo la camicia per poi sfilarla, e fare lo stesso con i pantaloni, entrambi completamente bagnati, lasciandoli cadere sul pavimento e mostrando una visuale completa ed inaspettata della sua schiena nuda, boxer e gambe, tutto nel giro di pochi secondi, davanti agli occhi stupiti ed attenti di Myungsoo, ancora fermo allo scalino davanti alla porta di casa. "Cambiati hyung, prenderai un malanno." La sua voce dalla stanza da letto e Sungjong che fece nuovamente capolino con maglietta e pantaloncini ed un'asciugamani sui capelli: "Cosa ci fai lì impalato?" Raccogliendo i suoi vestiti dal pavimento, guardò nuovamente verso Myungsoo, la camicia nera appiccicata al petto, i capelli bagnati che quasi coprivano gli occhi ed una strana espressione sul volto. Avvicinandosi a lui, Sungjong cominciò a strofinargli i capelli con la sua asciugamani, sorridendo: "Se non li asciughi subito, sai già cosa potrebbe succedere. Da lisci a ricci nel giro di pochi minuti." Un misto di emozioni e pensieri contrastanti agitavano la mente di Myungsoo, insoddisfatto dall'andamento della serata, dall'incapacità di dichiarare i suoi sentimenti a Sungjong come si era prefissato, le parole sibilline di Sungjong riguardo alla sua rottura con Ji Young e l'omissione del vero motivo che lo aveva spinto a fare quel passo, l'indecisione e l'insicurezza su come comportarsi, ora che c'era tutto in gioco. Guardava fisso davanti a lui, Sungjong in piedi sullo scalino, Myungsoo sul pavimento ad un gradino più basso, le mani di Sungjong che tamponavano l'asciugamani sui suoi capelli ed il collo, e Myungsoo che sentiva il respiro di Sungjong. "Sei troppo...vicino." Con il cuore che batteva forte, la vicinanza di Sungjong non aiutava, Myungsoo si spinse improvvisamente verso di lui, cingendo le sue braccia intorno alla sua schiena. Immobile, colto alla sprovvista, Sungjong allontanò Myungsoo da lui, imbarazzato: "Hyung hai la camicia bagnata, ed io mi sono appena cambiato..." I loro sguardi si incontrarono, e Sungjong deglutì nervosamente, Myungsoo in piedi, ancora così vicino a lui.
 
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Nella descrizione del primo ristorante mi sono ispirata a questo, a Seoul, che è in realtà il ristorante di un albergo a 5 stelle.
Come sempre, per favore aspettate le mie risposte alle vostre recensioni e messaggi privati ❤

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Lui ed Io 26
"Stai pensando a qualcosa in particolare?" Sussurrò Myungsoo, le labbra di Sungjong troppo vicine alle sue, e lo sguardo di Sungjong nel suo, gli occhi che vagavano dai suoi alle sue labbra, incontrando nuovamente i suoi occhi. "Togliti i vestiti hyung..." "Non dirlo con quel tono di voce e con quello sguardo languido, potrei fraintendere le tue parole." Mormorò ancora Myungsoo, fissando i suoi occhi. Un passo indietro, Sungjong si rese conto di essere rimasto immobile, a fissare senza alcuna volontà di nasconderlo, le labbra dell'amico, così vicino a lui, e di aver provato l'irrefrenabile desiderio di avvicinarsi ulteriormente a lui. Spaventato alla sola idea di cedere alla tentazione, di perdersi in qualcosa che - ne era certo - sarebbe stata del tutto condivisa, con forse anche fin troppa partecipazione, da Myungsoo, tornò in sé, deglutendo nervosamente e indietreggiando, fino a raggiungere la stanza dell'amico con la scusa "Comincia a cambiarti, ti porto qualcosa di asciutto." E Myungsoo, ancora fermo allo stesso punto da quando aveva messo piede in casa, si domandava come avesse potuto aspettare ancora una volta di essere certo delle intenzioni dell'amico, piuttosto che tentare il tutto per tutto.

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Sungjong rientrò nel soggiorno, Myungsoo che beveva dell'acqua direttamente dalla bottiglia - usanza che Sungjong aveva sempre disprezzato - i piedi nudi piantati sul pavimento e i boxer neri come unico indumento sul corpo un tempo scolpito da ore di allenamenti. Di spalle a lui, Sungjong cercò dentro di sé il coraggio per non guardare l'amico, di non dare un'interessante sbirciatina, e porgergli piuttosto il pigiama, riposto da Myungsoo ordinatamente sul letto quella mattina, e Myungsoo lo indossò, procedendo con irritanti e ben chiari movimenti al rallentatore. "Io vado a dormire, buonanotte." Fu tutto ciò che fu in grado di dire Sungjong, prima di provare a scappare da quella situazione che gli si era presentata davanti una miriade di volte ma che quella sera aveva un sapore diverso. Myungsoo sa che ho lasciato Ji Young, di sicuro sospetta che l'ho fatto per lui. Poi una mano intorno al suo polso che interruppe di colpo i suoi pensieri: "Vuoi davvero che finisca in questo modo la serata del nostro primo appuntamento? Vuoi andare a dormire senza neppure...affrontare quel discorso?" Lasciando scorrere le dita sulla pelle dell'amico, Myungsoo raggiunse la sua mano ed intrecciò le dita con le sue, in un gesto che sapeva di ricerca di complicità, intimità, amore. Il contatto con la mano di Myungsoo produsse ciò che Sungjong temeva maggiormente. La perdita dell'autocontrollo, la piena esplosione dei propri desideri, senza remore, il suo corpo che rispose immediatamente a quel contatto, senza che vi fosse modo di impedirlo, ancora una volta. E le sue labbra pericolosamente vicine a quelle di Myungsoo.

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Ancora una volta, a dispetto delle premesse, nonostante i ripetuti tentativi vani, i rifiuti, le bugie, le parole non dette, a prendere l'iniziativa, la determinante iniziativa quella sera, fu Sungjong. Uno sguardo, la mano ancora stretta nella sua, e le labbra a pochi centimetri da quelle di Myungsoo. Non era necessario trattenersi ulteriormente. Non quando Myungsoo rispondeva al suo sguardo, con intensità, il fiato corto ancora prima che fossero le labbra di Sungjong a succhiarlo via, il cuore che batteva così forte da riempire i silenzi con il suo battito. E finalmente Sungjong fece l'unica cosa che entrambi attendevano. Si spinse quel poco che bastava per fare in modo che le loro labbra si sfiorassero, e chiuse gli occhi, poggiando la mano libera sulla spalla dell'amico, e sporgendosi nuovamente verso di lui, delicatamente. Ciò che forse non si aspettava fu la repentina reazione di Myungsoo, che gli impedì di tirare indietro il capo ed anzi, lo trattenne a sé portando una mano nei suoi capelli, accarezzando la nuca, e impedendo che la paura, l'agitazione o qualsiasi sentimento di negazione, lo allontanassero nuovamente da lui, dividendo le loro labbra finalmente congiunte.

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Il timore, il dubbio, l'indecisione, finirono ben presto per essere sostituiti da sentimenti di tutt'altro genere. Quasi rischiando di scontrarsi con il tavolo, il divano e qualsiasi altro oggetto sulla loro strada, Myungsoo e Sungjong raggiunsero a tentoni la stanza di Sungjong, in un percorso ad ostacoli dovuto alla chiara volontà di non separare le loro labbra, e i loro corpi, serrati in un abbraccio dolce e sensuale, neppure per pochi attimi. E sul letto di Sungjong, le sue mani accarezzavano il viso di Myungsoo, steso su di un lato accanto a lui, e quelle di Myungsoo nei capelli dell'amico, persi in un bacio frenetico, interminabile.

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Affrontare quel discorso, Sungjong era consapevole di aver fatto tutt'altro che parlare con Myungsoo, la notte precedente. Osservando l'amico addormentato beatamente tra le sue braccia, Sungjong non riusciva a credere di aver finalmente ceduto, di aver dato spazio ai suoi sentimenti e di averli resi palesi, seppure non ancora con le parole, ma trascorrendo la notte senza quasi aver interrotto il flusso di baci disperati, di dita intrecciate e carezze, prima  che entrambi finissero per addormentarsi, abbracciati. Senza quasi battere ciglio, Sungjong rimase ad osservare con devozione Myungsoo, appoggiato al suo petto, le braccia salde intorno ai suoi fianchi, come in un silenzioso, possessivo desiderio di impedirgli di separarsi da lui.

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Sono tornata!! E' trascorso davvero un po' dall'ultimo capitolo T.T purtroppo e per fortuna ho cominciato a lavorare e quindi d'ora in avanti avrò davvero poco tempo per me stessa ma non temete, non vi lascerò mai, scriverò ogni volta che potrò, proprio come stasera. Spero anche stavolta che il capitolo sia stato di vostro gradimento, aspetto come sempre i vostri commenti ❤❤

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


Lui ed Io 27
La luce del mattino che filtrava attraverso le tende di un candido bianco - cosa a cui Myungsoo non era abituato, vista la scelta di pesanti tende nere nella sua stanza - e metà del letto vuota, e fredda. Guardandosi intorno, confuso, Myungsoo si rese ben presto conto che tutto ciò che era accaduto la notte precendente non era frutto della sua fervida fantasia, ma la tanto desiderata realtà, attestata anche dal fatto che fosse steso nel letto dell'amico, tra le sue coperte. Tuttavia, nessun segno di Sungjong all'orizzonte. Sollevandosi, barcollando nella leggerezza di pensieri felici e ricordi ancora ben chiari nella sua mente, si fermò quando individuò la figura di Sungjong di spalle, seduto sul divano nel soggiorno, a luci spente. Raggiungendolo, l'osservò, in silenzio. Con le ginocchia piegate davanti al petto, le braccia che cingevano le gambe e lo sguardo pensieroso, Sungjong non notò neppure la presenza di Myungsoo fino a che non fu quest'ultimo ad accendere le luci e sedersi accanto a lui, riportandolo in sé: "Buongiorno...non è un po' presto per alzarsi?" Sungjong si voltò finalmente verso di lui, e Myungsoo pensò di non aver mai visto prima di quel momento una creatura più bella di lui. All'alba, era già pronto per una nuova giornata universitaria, e Myungsoo trovò il tutto insolito, ma non proferì parola. Deglutendo, abbassò lo sguardo, e sorrise nel notare i calzini che l'amico indossava sotto ad un paio di jeans skinny e maglietta scura. "Carini gli alieni sui tuoi calzini." "Posso prestarteli, qualche volta." Pur nella superficialità di quelle parole, Sungjong rimase a fissare intensamente l'amico, domandosi come interrompere il silenzio appena creato, ed affrontare quel discorso prima che fosse Myungsoo a chiedergli spiegazioni, ma le parole non sembravano voler prendere voce così come la sua mente non sembrava in grado di processare pensieri coerenti, alla vista dell'amico seduto a soli pochi metri da lui.

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Le mani sulle ginocchia, lo sguardo basso, Myungsoo rimase fermo, in silenzio, e Sungjong accanto a lui, chiaramente a disagio, fin troppo assorto nei suoi pensieri. Da dove cominciare? Come giustificare quanto successo? Era davvero giunto il momento di dirgli la verità? Sungjong non era sicuro di cosa fosse meglio fare, ed il silenzio di Myungsoo, seduto accanto a lui, acuiva la sensazione di urgenza di proferire parola. Tuttavia, improvvisamente, fu la voce di Myungsoo a farsi strada tra i suoi pensieri: "...dormito bene?" Voltandosi verso di lui, Sungjong osservò il suo viso per qualche istante, cercando ancora una volta dentro di sé una risposta da dare, e alla svelta, ma il cuore che cominciò a battere forte non era da considerarsi un segnale positivo. "Uhm..." fu tutto ciò che giunse alle orecchie di Myungsoo, e calò nuovamente il silenzio.

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"Forse...forse dovremmo parlare di ciò che è successo la notte scorsa." Sungjong sollevò improvvisamente lo sguardo, il capo ancora basso, per fissare un punto davanti a sé, sorpreso. Era davvero arrivato il momento. Voltandosi lentamente verso Myungsoo che, testardo, imperterrito, non sembrava voler rinunciare ad estorcergli il significato dietro i fatti accaduti nelle ore precedenti, scosse leggermente il capo, agitato, ricevendo un sorriso dall'amico come risposta. "Non c'è nulla di cui avere paura." Stringendo le mani a pugno, lo sguardo di Sungjong incontrò quello di Myungsoo, ancora una volta, come impossibilitato a spostare gli occhi dai suoi, come se un'incredibile forza invisibile, magnetica, lo spingesse verso di lui, inesorabilmente. Ed affermò, di getto, gli occhi ancora nei suoi: "Credo di essere innamorato di te. Credo...di esserlo sempre stato, in qualche modo."

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Fermo, completamente immobile nella sua posizione, senza neppure sbattere le ciglia, Myungsoo rimase in silenzio, fissando i grandi occhi di Sungjong vagare spaventati intorno a lui, alla chiara ricerca di una via di fuga, in seguito alla sua improvvisa e quanto mai sentita dichiarazione. E mormorò, sorpreso, il cuore che batteva all'impazzata alle parole dell'amico, parole che aveva sempre sognato di ascoltare ma che mai si sarebbe aspettato uscissero dalla sua bocca prima ancora che fosse Myungsoo a dichiarare i propri sentimenti. "Ho sempre immaginato il momento in cui avrei trovato il coraggio di dirti come stanno le cose, di affrontare quel discorso...nella mia mente, ero sempre io a dire quelle parole per primo, e tu avresti finito per ammettere di provare lo stesso per me, solo a quel punto. Mai, neppure una volta, ho pensato potessi essere tu a dirlo...persino prima di me. Lo scenario che avevo sempre immaginato ora è crollato e non so come comportarmi." Spostando lo sguardo da lui, infastidito, fin troppo spaventato di fronte all'ammissione dei suoi stessi sentimenti, Sungjong fece per alzarsi dopo aver ascoltato il discorso dell'amico, e mormorò, un moto di sdegno misto a forte agitazione nel suo tono di voce: "Fingi di non aver ascoltato le mie parole, dimentica ciò che ho detto."

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Trattenendolo per il polso, Myungsoo lo spinse a risedersi e ben presto tra le sue braccia. "Mi hai frainteso...ciò che intendevo è che sono così felice da non sapere neppure cosa dire o fare ora. Non potrei mai dimenticare ciò che ho appena sentito." Spingendosi indietro per guardare il suo volto, le braccia di Myungsoo intorno alle sue spalle, Sungjong borbottò, trattenendo un sorriso: "Idiota. Avresti potuto dire semplicemente anche io." Allungando una mano verso di lui, Myungsoo tentennò, ansioso, per poi poggiarla delicatamente sul suo viso, e guardando dritto nei suoi occhi, affermò: "Ti amo...ti ho amato sin dal primo giorno, sin da quando eravamo piccoli. Ho sempre desiderato solo e soltanto te. D'ora in avanti, e per tutta la vita...ti assicuro la mia totale e incondizionata fedeltà." Nell'inutile tentativo di mascherare l'emozione, Sungjong rispose, fingendosi annoiato: "Mi stai dicendo che dovrei sopportarti da ora fino alla fine dei miei giorni? E' forse una minaccia?" Myungsoo sorrise, divertito dalla reazione dell'amico: "Può diventarlo se dovessi decidere, per qualche assurda ragione, di separarti da me. A quel punto...sapresti che non c'è alcuna possibilità che io mi allontani da te." "Il solito psicopatico." "Di cui però sei innamorato." Un colpo sul braccio, l'imbarazzo sul viso e un lieve sorriso trattenuto sulle labbra: "Hai intenzione di ripeterlo all'infinito?" Scuotendo la testa, sorridendo, felice, Myungsoo riportò le braccia intorno alla schiena di Sungjong, spingendo il suo corpo contro il suo petto, e poggiando la testa sulla sua spalla: "Ho altri piani per noi oggi. Ad esempio...rimanere così fino a domattina. Magari separandoci giusto durante i pasti, che ne dici?" Strattonandolo scherzosamente, Sungjong affermò, ridendo: "Fortuna che dobbiamo andare all'università e il tuo sogno romantico non può concretizzarsi." L'immagine davanti a sé,
un sorriso genuino e divertito sul viso luminoso di Sungjong, lasciò Myungsoo improvvisamente senza fiato. "Non immagini quanto ti amo..."

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Capitolo 28
*** Capitolo 28 ***


Lui ed Io 28
"La smetti di sorridere in quel modo? La gente penserà che sei schizzato, Myungsoo." Ignorando le lamentele del migliore amico, seduto accanto a lui, Myungsoo coprì il volto con le mani lasciando che un gigantesco sorriso ricoprisse liberamente il suo viso felice. "Incredibile, tutto a causa di Lee Sungjong." "Attento a come parli, ora io e lui stiamo insieme." Sorrise ancora, Myungsoo, una mano sulla bocca, nel sentire le sue stesse parole, nel rendersi sempre più conto, minuto dopo minuto, che il suo sogno si era avverato. Non c'erano più tattiche da attuare, l'obiettivo era stato raggiunto. Scuotendo la testa, Sungyeol abbassò lo sguardo verso il libro aperto sul banco e mormorò: "Sei senza speranze. E non l'avete neppure ancora fatto! Giuro che quel giorno fingerò di non conoscerti, se verrai da me saltellando per la felicità." Cacciando la lingua dalla bocca, Myungsoo guardò l'amico, ridendo: "Sei solo invidioso."

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"Non riesco a concentrarmi, non riesco neppure a capire di cosa parla Sungyeol oggi. L'unica cosa a cui riesco a pensare sei tu. Ho voglia di baciarti..." Nascondendo di scatto il cellulare dal grande display contro il petto, Sungjong si guardò intorno, in quella grande aula, timoroso. "Si può sapere cos'ha scritto di così tanto compromettente da farti avere questa reazione?" "Niente, non ha scritto niente." Un'espressione poco persuasa sul viso di Howon e l'imbarazzo su quello di Sungjong. "Nessuno qui intorno è interessato a voi due, nessuno noterà che ora state insieme. Non c'è bisogno di stare così sull'attenti." Voltando il viso dalla parte opposta rispetto all'amico, imbarazzato, ansioso, spaventato, Sungjong rimase in silenzio, con i suoi pensieri.

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"Scommetto che gli hai mandato un messaggio ma non ha ancora risposto, è così? E' questo il motivo per cui non fai altro che fissare il cellulare?" Inspirando profondamente, Myungsoo affermò alla volta dell'amico: "Probabilmente non lo ha ancora letto. Risponderà, molto presto, lo so."

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"Ha risposto, ha risposto!" Sfilando il cellulare dalla tasca nel sentire la vibrazione dovuta all'arrivo di un messaggio, Myungsoo aprì la casella, con trepidazione. "Non essere così sdolcinato, è imbarazzante." Trattenendo una risata fin troppo divertita, Sungyeol, sporto verso l'amico, si ricompose sulla sedia, mormorando, ironico: "E' così romantico il tuo fidanzato..." Mandando un'occhiataccia all'amico, Myungsoo rimase a fissare lo schermo del cellulare, in silenzio.

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"...ma è lo stesso per me."

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Sollevando lo sguardo, Sungjong osservò Myungsoo, accompagnato da Sungyeol, raggiungere lui ed Howon, al solito tavolo nella mensa dell'università. Mordendo il labbro inferiore, un misto di ansia, imbarazzo, e a quel punto quasi paradossale serenità agitavano il suo animo, senza allontanare lo sguardo dal ragazzo che a poco a poco si avvicinava sempre più a lui. Poi un sorriso felice da parte di Myungsoo dedicato a lui, soltanto a lui, e tutto, intorno, sembrò fermarsi. Com'era arrivato a quel punto?

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"Ecco il principe azzurro dei nostri tempi che smorza i messaggi romantici da parte-" Una mano di Myungsoo contro la bocca di Sungyeol per impedirgli di continuare e gli occhi sorpresi di Sungjong che fissavano l'amico e quello che ormai era da considerarsi il suo fidanzato. "Di cosa stai parlando? In che modo ha risposto al messaggio di Myungsoo?" Sungjong si voltò di scatto nel sentire le parole di Howon, accanto a lui, rivolte a Sungyeol, e Myungsoo, spaventato da una possibile reazione negativa da parte di Sungjong, balbettò, preoccupato: "Ah...Sungyeol hyung ha letto il tuo primo messaggio di risposta...ma non temere, non gli ho permesso di leggere il secondo!" Imbarazzato di fronte all'ingenuità di Myungsoo, Sungjong borbottò, infastidito: "Se d'ora in avanti hai intenzione di condividere i messaggi che mi mandi e le mie eventuali risposte - perché preparati che potrei finire per ignorare i tuoi messaggi - è meglio che cominci a considerare l'ipotesi di essere nuovamente solo." Sungyeol scoppiò in una fragorosa risata e Myungsoo scosse la testa, agitato, prendendo forse troppo seriamente le parole del fidanzato: "No no, non succederà più, te lo prometto!" Afferrando le bacchette, Howon allungò il braccio verso la scodella davanti a sé: "E' già chiaro chi comanda tra i due."

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Ed eccomi qui con il secondo capitolo in due giorni! Mi siete mancate, da quando ho cominciato a lavorare non ho davvero tempo per fare nulla, torno stanca a casa dopo essere stata in ufficio davanti ad un pc per mezza giornata e non faccio altro che dormire, ma ho il fine settimana libero e quindi oggi avevo voglia di scrivere ancora, ed eccomi qui. Capitolo di passaggio, non molto interessante lo so, ed anche breve, ma spero vi piaccia ugualmente. Cosa mi dite del precedente invece? Troppo fluff? >.< Volevo assolutamente scrivere dei loro stati d'animo subito dopo essersi messi insieme, e quindi ecco il motivo del capitolo 28, ma prometto che nel prossimo capitolo succederà qualcosa di più significativo ^.^
Avete visto l'mv di Back? Cosa ne pensate? In più volevo parlarvi di una serie di progetti per il compleanno di Sungjong, qualcuna di voi potrebbe essere interessata a mandargli regali e/o donazioni ai suoi fansites? Nel caso scrivetemi in privato, vi aiuterò io ❤❤

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Capitolo 29
*** Capitolo 29 ***


Lui ed Io 29
"Sono qui, non riesco a vederti...dove sei?" "Sezione Cina antica." Guardandosi intorno -la grande sala silenziosa, gli ampi tavoli rettangolari occupati da studenti immersi nella lettura di qualche complicato libro, di Myungsoo nessuna traccia- Sungjong cominciò a domandarsi cosa esattamente intendesse Myungsoo nel suo ultimo messaggio, per poi riceverne prontamente un altro, chiarificatore: "Ultima sezione di scaffali, in fondo, sulla destra." Incamminandosi lentamente, con finta nonchalance, recitando la parte di chi cerca distrattamente qualcosa tra gli scaffali della biblioteca dell'università, lo zaino sulle spalle ed il cellulare tra le mani, Sungjong raggiunse l'insolito punto di incontro stabilito da Myungsoo. Seduto sul pavimento, le gambe incrociate e la schiena contro il muro, davanti ad una pila imponente di scaffali strabordanti di libri dai più svariati e sbiaditi frontespizi, Myungsoo sorrise alla volta del fidanzato: "E' chiaro che non frequenti molto questo posto, nessuno ti ha mai detto che la cultura nella vita è indispensabile?" Con una smorfia sul viso, Sungjong lasciò che lo sguardo vagasse intorno a lui, in quella parte della sala ben poco frequentata, dubbioso: "E' qui che vorresti studiare? Seduto a terra?" Sporgendosi verso di lui, Myungsoo afferrò il suo polso e lo spinse a sedersi tra le sue braccia: "Ovviamente no. Se ti avessi detto il vero motivo per cui ti ho chiesto di venire, avresti senza dubbio declinato." Senza neppure dare modo all'altro di rispondere, Myungsoo abbracciò il ragazzo, poggiando di colpo le labbra sulle sue. Liberandosi con uno scatto dalla sua presa, la bocca spalancata, il terrore negli occhi, Sungjong si guardò intorno, ancora. "Ti assicuro che non passa mai nessuno di qui. Non l'avrei fatto se fosse stato rischioso." Accennò un sorriso, Myungsoo, osservando il fidanzato come in trance, davanti a lui. "Non farlo mai più. Siamo in un luogo...pubblico."

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"Quindi si è arrabbiato ed è andato via?" Non rispose all'amico, Myungsoo, e rimase fermo a fissare la lavagna davanti a lui, sospirando. "Ammetto che un po' ha ragione, avete rischiato che qualcuno vi vedesse, per quanto si sia trattato di un bacio
veloce, poco più che a stampo, è così?" Continuò, Sungyeol, seduto accanto a lui, in un'aula studio. "Era da tutto il giorno che desideravo trascorrere qualche minuto solo con lui...Ti dico che non ci avrebbe visto nessuno, se anche mi avesse permesso di baciarlo come si deve." Sospirò ancora, Myungsoo, poggiando la guancia sul libro aperto sul banco, e chiuse gli occhi.

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"Quindi avete già litigato? Da quante ore vi siete messi insieme, uh?" Un'espressione perplessa sul volto di Howon mentre osservava Sungjong accanto a lui, in attesa che Sungyeol e Myungsoo li raggiungessero all'uscita e Sungjong che rispose, con irritazione: "Non abbiamo litigato. Gli ho solo detto di riflettere prima di agire." "Sei tu che hai deciso di uscire con una persona che non è proprio il massimo dell'intelligenza, ora non lamentarti. Sei tu il responsabile delle tue stesse pene." Sungjong sollevò il braccio, la mano stretta a pugno e solo il gesto accennato di chi è pronto a scagliarsi contro qualcuno, con forza, l'irritazione sul suo viso, e Howon che scoppiò a ridere per poi voltarsi e notare i due amici in lontananza: "Siamo qui!" Passo dopo passo, Sungjong, serio, seguiva con lo sguardo Myungsoo avvicinarsi, il quale, dal canto suo, non esitò a fissare il fidanzato, a sua volta, senza quasi battere ciglio.

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"Non sono arrabbiato...ok? Ero solo...spaventato, oggi, in biblioteca. Lo sai che non possiamo farlo...in pubblico." Balbettò, impacciato, Sungjong, guardando davanti a sé mentre camminava fianco a fianco con Myungsoo sulla strada verso il loro appartamento. "Quindi mi stai dicendo che non mi scanserai quando proverò a baciarti, a casa, non è così?" Un ghigno felice e soddisfatto sulle labbra di Myungsoo mentre attendeva una risposta del fidanzato, che si tradusse in nient'altro che una serie incoerente di suoni: "Oh mmm uh..." Nel momento in cui Sungjong annuì lievemente con il capo, imbarazzato, Myungsoo afferrò il suo polso e lo spinse ad avanzare il passo, insieme a lui: "Andiamo...non voglio sprecare neppure un minuto di più."

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Sono tornata!! Sono reduce da quello che tutti conosciamo come il blocco dello scrittore, ed infatti come potete ben notare, questo capitolo non è granché, non è venuto fuori com'era nella mia testa, ma pazienza T.T Ho lottato contro questa insopportabile sensazione ed ho in qualche modo vinto XDDD Avevo come sempre una gran voglia di sentirvi, devo ancora rispondere alle ultime recensioni a questa storia, e ad alcuni messaggi privati. Farò tutto quanto prima. Nel frattempo, vi anticipo che nel prossimo capitolo (che prometto sarà migliore di questo, ma lo so, l'ho detto anche nel precedente =_=) riporterò un adorabile e brevissimo fanaccount che una mia amica mi ha raccontato riguardo ad un suo recente e casuale incontro con Sungjong, di appena quattro o cinque giorni fa, e proverò ad inserirlo nella storia, altrimenti ve lo racconterò così com'è. Sarà una piccola chicca,
soprattutto per le fans di Sungjong come me, che spero ve lo farà amare ancora di più  nella sua adorabile magnificenza ❤❤❤
Infine, prima di salutarvi per stasera, mi domandavo…c’è qualcuno che ha in programma/sta cominciando a considerare a breve di andare a Seoul? In questo caso contattatemi per favore, cerco compagne di viaggio  ^-^

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Capitolo 30
*** Capitolo 30 ***


Lui ed Io 30
Seduti l'uno accanto all'altro sul divano di casa, nessuno dei due osava proferire parola. Non è così che dovevano andare le cose, pensò Myungsoo, le sue stesse aspettative deluse da un improvviso imbarazzo, un impacciato senso di insicurezza e l'assoluta finta indifferenza di Sungjong, a pochi metri da lui. Aveva acceso la tv, un frenetico zapping compulsivo evidenziava quanto invece fosse agitato, quanto fosse consapevole che tutto ciò che Myungsoo desiderava non era altro che trascorrere una serata con lui, la prima dopo essersi messi insieme, ufficialmente, appena il giorno precedente.

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"Puoi voltarti verso di me?" Sussurrò Myungsoo, trepidante, quasi indispettito, le mani che tremavano sulle gambe e gli occhi che non aspettavano altro che incontrarsi con quelli di Sungjong, notare il suo sguardo guizzare su di lui per poi guardare altrove, agitato. "Vorrei solo..." Si interruppe, quando Sungjong, con la sua stessa trepidazione, identico desiderio, chiuse gli occhi, improvvisamente. Quel gesto, per quanto silenzioso, fu fin troppo eloquente per Myungsoo, il quale, carico di ritrovato coraggio, si sporse lentamente verso di lui, chiudendo gli occhi e sentendo il suo naso scontrarsi con quello di Sungjong, nel momento in cui provò ad unire le sue labbra a quelle del fidanzato. Riaprendo gli occhi, sorpreso, Sungjong rimase immobile, nuovamente in attesa che Myungsoo si avvicinasse a lui, dopo il fiasco del primo tentativo, ma ecco che la punta del suo naso era ancora di mezzo. Spazientito -era davvero così difficile per Myungsoo trovare la giusta angolazione?- Sungjong si sporse verso di lui, poggiando le mani sulle sue spalle e piegando leggermente il capo su di un lato. Angolazione perfetta, pensò, nel momento in cui le sue labbra si unirono a quelle di Myungsoo. Tirandosi indietro, dopo solo pochi secondi di un bacio quasi a stampo -se non fosse stato per Myungsoo che sin da subito aveva tentato di farsi strada, finalmente, tra le sue labbra ed incontrando la sua lingua- Sungjong sussurrò, guardando dritto nei suoi occhi: "E' così che si fa..." Non era abbastanza, non era neppure lontanamente sufficiente. Myungsoo desiderava lasciar scorrere le sue mani sul suo viso, baciare le sue labbra sino al mattino successivo, completamente a corto di fiato, privo di forze, ma con Sungjong tra le sue braccia. Stringendo le dita intorno al tessuto della maglia che indossava Myungsoo, all'altezza delle spalle, Sungjong mostrava visibile incertezza. "Dobbiamo fare...dobbiamo fare la spesa. Per la cena." Mormorò d'un tratto, sollevandosi finalmente dal divano.

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"Perché ti sei cambiato? Comincia a fare freddo la sera, vuoi forse prendere un raffreddore?" Myungsoo fissava le gambe nude di Sungjong scoperte dai pantaloncini di jeans che arrivavano solo fino alle ginocchia, mentre Sungjong, zaino in spalla, si avviava alla porta: "Sai che amo l'aria fresca sulle gambe." Ma io non amo condividere quella visione con tutti, pensava Myungsoo mentre Sungjong, davanti alla sezione cibi pronti nel supermercato sotto casa, era intento a selezionare scrupolosamente confezioni di ramen istantaneo, che avrebbe conservato nella dispensa, per chissà quale malaugurata occasione, e snack di vario genere. Picchiettando il piede sul pavimento, Myungsoo era accanto a lui, impaziente. "Preparerò qualsiasi cosa tu desideri, compriamo ciò che manca e torniamo a casa, uh?"

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"Sono felice di essere qui, con te..." Sungjong ingoiò di colpo il boccone, sorpreso, e Myungsoo guardò verso di lui, con intensità, per poi non riuscire a trattenere un sorriso genuino, felice, e piuttosto divertito, alla vista della bocca di Sungjong sporca di sugo in un punto. Allungando una mano verso di lui, sporgendosi sul tavolo della cucina, lasciò che il pollice scorresse sulle sue labbra, lentamente, guardandolo negli occhi, con adorazione. Sungjong ricambiò il suo sguardo, in silenzio.

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"Ti andrebbe..." Mandò giù la saliva, Myungsoo, con agitazione, guardando Sungjong fare per entrare nella sua stanza, dopo avergli augurato la buonanotte, e ripetè, le mani che cominciarono a sudare mentre Sungjong si voltò verso di lui, alle sue parole: "Ti andrebbe di dormire con me, stanotte?"


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Capitolo 31
*** Capitolo 31 ***


Lui ed Io 31 "Cosa mi stai chiedendo, esattamente?" "Dormire, solo e soltanto dormire!" Sungjong scrutava Myungsoo, a pochi passi da lui, una ruga sulla fronte, gli occhi fissi e la mano ancora intorno alla maniglia della porta della sua stanza. "Non se ne parla."


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"Se ti prometto che non allungherò un dito verso di te, e terrò le mani ben in vista, accetterai?" Con lo stomaco sul materasso, il lenzuolo scostato ad un lato ed il cellulare tra le mani, Sungjong si voltò verso Myungsoo, sulla soglia della porta della sua stanza, dubbioso: "Perché insisti uh?" "Non è ovvio? Voglio stare con te, non voglio sprecare neppure un minuto delle mie giornate senza di te, d'ora in avanti." Sungjong rimase a fissare il volto del ragazzo per pochi secondi -che sembrarono minuti per lo speranzoso Myungsoo- con un'espressione indecifrabile.

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"Hai fatto una promessa, non provare a venire meno alla parola data, hyung!" Sorridendo, soddisfatto, Myungsoo portò le mani all'altezza delle labbra, chiudendole le une sulle altre e poggiandole sul cuscino, osservando compiaciuto, il prodotto dei suoi sforzi. Sungjong era steso su di un lato, accanto a lui, nel suo letto, le lenzuola nere lasciate scivolare sui fianchi e i loro sguardi che si incontrarono, di un tratto. Come addormentarmi con lui accanto, il pensiero comune.

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"Forse...forse se chiudi gli occhi, riuscirai a prendere sonno." Sungjong guardò verso Myungsoo, interdetto, che non aveva smesso di osservare il ragazzo neppure per un solo attimo, da quando si erano entrambi stesi l'uno accanto all'altro nel suo letto. "Non voglio dormire." E allungando lentamente una mano verso il volto di Sungjong, allontanò delicatamente una ciocca di capelli dalla guancia, portandola dietro l'orecchio. "Voglio vegliare su di te." Sollevando lo sguardo, Sungjong rimase a fissare, ancora una volta, quella sera, il viso del ragazzo, in silenzio, senza ulteriori, inutili proteste.

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"Vuoi la verità hyung? Non immaginavo Myungsoo potesse essere così." "Così come?" "Perfetto."

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"Oggi ho visto Ji Young, ero sul punto di salutarla quando ha girato i tacchi. E' a conoscenza del fatto che tu e Sungjong state insieme, ora?" Myungsoo posò di colpo la matita sul banco, voltandosi verso Sungyeol, seduto accanto a lui: "Immagino avesse intuito che ci saremmo messi insieme. Ma non lo sa...ufficialmente." "Credo che Sungjong dovrebbe dirglielo, prima che possa venire a saperlo da qualcun altro." "Qualcun altro chi? Non è qualcosa che possiamo sbandierare ai quattro venti, lo sai." "In realtà...qualcuno qui all'università sembra averlo capito. Che state insieme."


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"Sungjong non deve saperlo, per nessun motivo. Potrebbe decidere di lasciarmi, immediatamente, se sapesse che qualcuno sta maturando questo sospetto. Posso contare su di voi, vero?"


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Si fermò, Sungjong, i passi improvvisamente interrotti alla vista di Ji Young davanti a lui, in fila alla caffetteria dell'università. Spostando lo sguardo distratto nella sua direzione, Ji Young trasalì, Sungjong troppo vicino e alcuna via di fuga nelle vicinanze. Indecisa, salutarlo o non salutarlo, rivolgergli la parola o ignorarlo, rimase ferma, titubante, la mente invasa da mille pensieri e irrisolti timori. Deglutendo nervosamente, portò una mano tra i capelli, tentando con tutta se stessa di non apparire penosa ai suoi occhi, agli occhi dell'unica persona ancora ben presente nel suo cuore. Sungjong ricambiava il suo sguardo, alcuna parola sembrava avere senso nella sua testa, confuso com'era dalla reazione di Ji Young, dall'impossibilità, dal canto suo, di emettere anche solo un suono di senso compiuto, e dal cuore che, inaspettatamente, cominciò a battere forte, nel petto.

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Ciao a tutte!!! Come state? Ultimamente sono sempre impegnata con il lavoro, ed è per questo che aggiorno con una frequenza di minimo dieci giorni e capitoli ahimè piuttosto corti T.T mi dispiace. Ora però sono qui, seduta alla scrivania, a fissare il mare super agitato dal balcone e la pioggia scrosciante e ho pensato che era proprio arrivato il momento di aggiornare la storia, in qualche modo, nonostante la stanchezza.
Devo rispondere alle ultime recensioni e a qualche messaggio privato, per favore aspettatemi, ho letto tutto e sappiate che davvero non so come farei senza il vostro incondizionato supporto. Siete le migliori T.T

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Capitolo 32
*** Capitolo 32 ***


Lui ed Io 32
"Uh...dunque...come stai?" Mordendo le labbra, Sungjong stringeva il bicchiere di caffèlatte tra le dita, a disagio. "Sicuramente tu te la passi meglio di me." Nascondendo le mani sotto al tavolo, nella piccola e rumorosa caffetteria dell'università, stringendole a pugno sulle gambe, Sungjong abbassò la testa, il peso dello sguardo fisso di Ji Young su di lui. "Scusami...per tutto." "Non c'è bisogno che tu lo faccia, se è questo quello che desideri, è giusto che tu lo abbia." Sollevando lo sguardo verso di lei, Sungjong rimase in silenzio, un improvviso nodo attanagliò il suo stomaco. E sussurrò, turbato: "Vorrei essere stato in grado di gestire meglio la situazione, non meritavi la mia indecisione così come io forse non meritavo il tuo amore. Ed ora tutto quello che posso fare è augurarmi che tu-" Ji Young lo interruppe, improvvisamente, sollevandosi di colpo dalla sedia: "Non farlo. Risparmiami la parte sei una persona fantastica, ti auguro tutto il bene di questo mondo, per favore. Non farlo."

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Il corpo immobile, le mani che stringevano un piccolo pezzo di carta e gli occhi fissi sull'unica scritta presente, Il ragazzo a cui piacciono i ragazzi, Myungsoo rimase fermo davanti al suo armadietto appena aperto, per qualche secondo, attonito, per poi richiuderlo ed allontanarsi, il biglietto arrotolato in una mano.

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"Chi può averlo fatto? Chi mi odia al punto da volere che una cosa del genere venga fuori?" "Non pensi che potrebbe essere stata Ji Young?" Myungsoo voltò la testa verso Sungyeol, incredulo: "Stai scherzando? Non pensarlo neppure, non lo farebbe mai. Nonostante le abbia portato via la persona di cui è innamorata, non è quel tipo di persona, non si vendicherebbe mai in questo modo con me, perché finirebbe per danneggiare anche Sungjong. Sono certo che è davvero l'ultima cosa che desidera. Quindi...pensa a qualcun altro, genio." "Una ragazza che hai rifiutato, magari?" "Mmm...è possibile, forse, non lo so." Scompigliando i capelli, agitato, Myungsoo sospirò pesantemente ed abbassò lo sguardo, preoccupato: "Non mi interessa sapere chi è stato o perché lo ha fatto. Mi auguro solo che si fermerà qui e Sungjong non lo verrà mai a sapere."

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"Dove sei stato fino ad ora?" Sungjong si voltò per osservare Myungsoo sulla soglia della porta, appena rientrato. "Avevo qualcosa da fare." Sungjong annuì con un cenno del capo alla risposta ben poco chiara del ragazzo, ma senza palesare a parole un'evidente perplessità: "Ok." Afferrando le bacchette precedentemente appoggiate sul piano da cucina all'arrivo di Myungsoo, Sungjong le immerse nella pentola circolare in cui bolliva una porzione di ramen, controllandone la cottura. Fissava la sua schiena, Myungsoo, preoccupato su cosa sarebbe potuto succedere, da quel giorno in poi. Ed avvicinandosi a Sungjong, seduto ora al tavolo basso nel soggiorno intento a mangiare direttamente dalla pentola, mormorò, facendosi spazio accanto a lui: "Ho mangiato pollo fritto seduto a terra al fiume Han con Sungyeol hyung, avevo bisogno di respirare un po' d'aria fresca, tutto qui." Ancora con la bocca piena, tirando su una manciata di ramen tra le bacchette e deglutendo velocemente, Sungjong osservava Myungsoo, in silenzio. E sussurrò, guardando serio Myungsoo negli occhi: "C'è qualcosa che ti preoccupa, è chiaro. Hai cambiato idea su di noi, non è così?" Scuotendo la testa con forza, Myungsoo si premurò di negare fermamente le parole del ragazzo, e mentì, impossibilitato a rivelare ciò che realmente lo preoccupava: "Sto semplicemente pensando se e quando dire ai miei genitori che ci siamo finalmente messi insieme." "Sei sicuro che è davvero questo?"

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Sfilando un pezzo di carta dalle fessure dell'anta dell'armadietto di Sungjong, Myungsoo si guardò intorno, furioso. Era solo, nessun indiziato nell'ombra, la scritta l'oggetto di una sbagliata ossessione, e la giornata appena cominciata.

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Si trattava di un gioco sottile e spiacevole, quello che qualcuno stava conducendo ai suoi danni, pensava Myungsoo, appoggiato con le braccia alla ringhiera sul terrazzo, la testa bassa e l'aria fredda che disordinava i suoi capelli. Come avrebbe reagito Sungjong, se avesse saputo cosa stava succedendo?

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Posti riservati alla nuova coppia dell'anno, Kim Myungsoo e Lee Sungjong. Che siano presto espulsi per i loro gusti ripugnanti.

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Incamminandosi lentamente al fianco di Sungyeol nella mensa dell'università, sguardi divertiti su di lui e fastidiosi mormorii accompagnarono Myungsoo fino al tavolo che condivideva abitualmente con l'amico, Howon e Sungjong, e si fermò, improvvisamente, quando individuò proprio quest'ultimo fermo davanti al tavolo, qualcosa tra le mani e la testa bassa. Accanto a lui Howon, appena sopraggiunto con un vassoio per il pranzo. Poi un timore, un fondato timore e Myungsoo che gli strappò dalle mani un foglio ripiegato che era stato presumibilmente lasciato sul tavolo in attesa che i due destinatari del messaggio lo recuperassero. Gli occhi spalancati, lo shock sul suo volto e l'impossibilità a muovere un muscolo e scappare via, Sungjong guardò prima Myungsoo poi Howon e Sungyeol, in trance.

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L'ispirazione per questo capitolo mi è venuta tempo fa parlando con un'amica coreana di cosa gli infinite sono davvero fin troppo spesso costretti a subire a causa delle fans notoriamente chiamate sasaeng. Non è questo il caso, ovviamente, ma l'idea è venuta da lì. Sono curiosa di sapere cosa ne pensate dell'argomento così come del capitolo e nel chiedervi, come sempre ultimamente, scusa per il ritardo con cui aggiorno la storia, visti gli impegni dell'ultimo periodo, vi saluto con la speranza di risentirvi quanto prima T.T
Un bacio a tutte e non dimenticate, a breve il debutto giapponese degli Infinite F! \(^O^)/

 

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Capitolo 33
*** Capitolo 33 ***


Capitolo 33
"Siediti, è solo uno scherzo idiota. Ti si raffredda il pranzo." Prese posto, accanto a Sungjong, attonito e ancora in piedi, Howon, con finta naturalezza, esortando l'amico a fare lo stesso. Sungyeol e Myungsoo seguirono il loro esempio, fissando in silenzio la rispettiva scodella sul tavolo. All'altro capo, seduto davanti a Sungjong, Myungsoo. Un sussurrato e timoroso "Non è successo niente, non badarci", la testa bassa, lo sguardo sollevato verso Sungjong e la risposta immediata del ragazzo, lapidaria: "Non osare rivolgermi la parola in pubblico, hyung."

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"Cosa sta succedendo?" "Non hai sentito nulla? Sembra che...sembra che il tuo ex stia uscendo con un ragazzo. Quel tipo...Myungsoo." Ji Young rise, sconvolta, alle parole di una compagna di corso, presa da un'improvvisa agitazione: "Che scherzo di cattivo gusto, non è per niente vero. A Sungjong piacciono le ragazze, qualcuno forse l'ha dimenticato che siamo stati insieme, io e lui? E anche a Myungsoo, di recente usciva con una ragazza, ricordi?" Non realmente interessata ad un'eventuale risposta, si guardò invece intorno, all'ingresso della grande sala della mensa, alla frenetica ricerca di Sungjong e tutto ciò che vide fu il ragazzo seduto a mangiare con la testa bassa, il corpo rigido sulla sedia e Howon che di tanto in tanto gettava uno sguardo preoccupato su di lui.

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"Ero sicura che ti avrei trovato qui." Sollevò lo sguardo, colto di sorpresa, Sungjong, nel notare Ji Young sedersi accanto a lui, nel suo piccolo spazio segreto sulla terrazza. "Non è il mio momento migliore, direi." Sul pavimento, le gambe piegate davanti al petto e le braccia che circondavano le gambe, la testa accovacciata sulle ginocchia e lo sguardo perso, il corpo chiuso intorno ai suoi arti, Sungjong rimase in silenzio, nonostante la presenza della ragazza. Una mano sulle gambe piegate sul pavimento per impedire al vento di sollevarle la gonna, e gli occhi che fissavano un punto nel vuoto, Ji Young sussurrò, titubante: "Mi credi se ti dico che non c'entro niente con questa storia...vero?" "L'idea che potessi essere stata tu non ha neppure sfiorato la mia mente." Si lasciò andare ad un sospiro, Ji Young, improvvisamente liberatasi di un peso, di un terribile timore, e sollevò lo sguardo per osservare Sungjong, ora con la testa appoggiata al muro alle loro spalle, guardare davanti a lui l'ormai ben noto paesaggio urbano, senza battere ciglio, immobile. Osservava il suo profilo, i capelli mossi dal vento e le lunghe ciglia: "Sei davvero bello, Sungjong..." Sussurrò, Ji Young, per poi pentirsi immediatamente delle sue parole, imbarazzata. "Non c'è niente che potrà farmi sentire meglio al momento, ma ti ringrazio per il tentativo." Affermò Sungjong, e le sorrise, debolmente, il cuore di Ji Young che cominciò a battere forte mentre riabbassò lo sguardo, dopo un breve contatto visivo. Poi qualcosa attirò di colpo la sua attenzione, nuovamente. Lo schermo del cellulare di Sungjong che, seppure in modalità silenziosa, si illuminava di continuo per via di ripetuti tentativi di telefonate. Da parte di Myungsoo. "Il tuo telefono..." Come se non avesse ricevuto altro che telefonate da Myungsoo durante tutto il pomeriggio, Sungjong afferrò passivamente il cellulare, senza neppure buttare un occhio sul display, e lo ruotò, voltando lo schermo sul pavimento, per niente stupito. "Non ignorarlo...deve essere dura anche per lui, come per te." Infastidito, Sungjong guardò di colpo verso Ji Young, aggrottando la fronte: "Da quando prendi le parti di Myungsoo, uh?" "Non prendo le sue parti, credo solo che non dovresti allontanarti da lui proprio ora che potrebbe avere bisogno di te." "A lui non importa minimamente se ci hanno scoperti, non ha mai fatto niente per nasconderlo. Ed ora vorrebbe fingere che nulla è cambiato, senza rendersi conto che è cambiato tutto, invece!"

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"Forse...c'è qualcosa che posso fare per te." I loro sguardi si incontrarono e Ji Young, persa nei suoi grandi occhi, non riuscì a fare altro che pensare non dovrei approfittarne, eppure...

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"
Tu lo sapevi, non è così? Da quanto va avanti? Da quanto ci hanno scoperti, uh? Quando pensavi di dirmelo o di fare qualcosa? Lo sapevate tutti ed io ero l'unico idiota a non avere alcun sospetto!" Afferrando le sue mani e provando ad avvicinare il corpo di Sungjong al suo, per abbracciarlo, Myungsoo mormorò, spaventato da una sua possibile reazione negativa: "Calmati, aspetta...non è così, tutto è cominciato ieri-" "Non dirmi di calmarmi! Tutti sanno che stiamo insieme, riesci a capire la gravità della situazione?" Strattonandolo, si allontanò da lui e raggiunse la sua stanza, livido in viso. "Non parlarmi, non farti vedere con me, d'ora in avanti sarà come se io e te non ci conoscessimo. Non provare neppure ad avvicinarti a me, quando saremo in pubblico."

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Aprendo lentamente la porta della sua stanza, guardò al suo interno, gli occhi colpiti improvvisamente dal buio circostante, e si infilò silenziosamente tra le coperte del suo letto. Invaso dal piacevole calore emesso dal corpo di Sungjong, Myungsoo si avvicinò ulteriormente a lui, presumibilmente addormentato, e sussurrò, portando una mano sulla sua guancia, dita timide che accarezzavano la sua pelle: "In pubblico non ci conosciamo, ma in privato tu sarai sempre con me...non è così?" Sospirò, frustrato, nel non ricevere alcuna risposta dal ragazzo, a quel punto di sicuro addormentato, e chiuse gli occhi quando, improvvisamente, un braccio circondò la sua schiena, chiudendo i loro corpi in un abbraccio strettissimo. "Uhm..." Mormorò Sungjong, il suo petto contro quello di Myungsoo e alcuna intenzione di allentare la presa intorno a lui.

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Oggi mi sono liberata prima dai vari impegni quotidiani e mi sono detta che avrei potuto approfittarne per scrivere il nuovo capitolo, non vedevo davvero l'ora di farlo, visto soprattutto l'entusiasmo che tutte voi mi avete manifestato recentemente e non meno nell'ultimo capitolo. Come sempre, per favore, concedetemi un po' di tempo per rispondere a tutte le recensioni e messaggi privati; ripeterò all'infinito che, davvero, non avrei potuto avere lettrici migliori di voi, non potrei essere più fortunata ad avere voi che leggete le mie storie, le commentate e le apprezzate T.T Non so come farei senza di voi, se sono ancora qui è solo grazie al vostro supporto. Grazie a tutte, davvero, come sempre, dalla prima all'ultima! T.T
Qualche capitolo fa ho scritto che vi avrei parlato di un fanaccount carino su Sungjong, me ne sono dimenticata, lo so X°°°°D ma c'è anche un recentissimo "appuntamento" tra Myungsoo e Sungjong e dal quale ho tratto spunto per la parte in cui Ji Young osserva Sungjong mangiare al tavolo, di cui mi piacerebbe parlarvi, chiedete in privato
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Alla prossima!!!

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Capitolo 34
*** Capitolo 34 ***


Lui ed Io
"E' una risposta affermativa?" Sungjong rimase fermo, in silenzio, il braccio ancora intorno alla schiena di Myungsoo, il viso improvvisamente tra il suo collo e la spalla e tirando un forte respiro, sussurrò: "Lo è." Portando indietro la testa quanto bastava per guardare il suo viso, Myungsoo sorrise lievemente, osservando il suo sguardo serio e si protese per baciarlo sulle labbra. Un semplice bacio a stampo e Sungjong che ribadì, subito dopo che le loro labbra si separarono: "Certo che lo è." Si osservarono, in silenzio -una flebile luce entrava attraverso la porta della stanza lasciata aperta da Myungsoo- entrambi ben consapevoli di ciò a cui sarebbero potuti andare incontro, di lì a poco, e Sungjong che si sporse improvvisamente al lato di Myungsoo allungando il braccio verso la lampada sul comodino accanto al letto: "Ho bisogno di parlarti...ma devo farlo guardandoti negli occhi." Una volta accesa la luce, Sungjong si posizionò nuovamente accanto a Myungsoo, entrambi stesi su di un lato, e sussurrò, afferrando una mano del ragazzo e stringendola tra le sue: "C'è qualcosa che devi sapere."

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"Non dimenticare le mie parole...lo hai promesso." Sulla soglia della porta di casa, Sungjong pronto ad uscire prima di Myungsoo, destinazione università, i loro occhi gli uni negli altri. Esitando, Sungjong mormorò, mordendo le labbra, di colpo agitato: "Sto pensando a cosa potrebbe succedere oggi..." Sorrise, Myungsoo, nel tentativo di convincere Sungjong come se stesso: "Non c'è nulla di cui preoccuparsi, oggi ci sarà qualcosa di nuovo a cui pensare, ormai la nostra relazione dovrebbe essere acqua passata no?" Abbassò lo sguardo, Sungjong, in silenzio, un pensiero balenò improvviso nella sua mente.

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"Myungsoo guarda! Cosa ci fa Ji Young...con Sungjong?" Myungsoo trasalì, perso nei suoi pensieri, mentre si incamminava nell'ampio cortile, quella mattina, al fianco di Sungyeol. Guardando davanti a sé, si fermo sui suoi passi, sbattendo gli occhi più volte per essere sicuro di ciò che aveva avanti. Il braccio di Ji Young era intrecciato intorno a quello di Sungjong ed i due camminavano lentamente, l'uno accanto all'altro. "Perché diavolo sono insieme?" Colto da una crescente gelosia, fece per raggiungerli, con l'unico scopo di allontanare il corpo di Ji Young completamente proteso verso Sungjong, quando Sungyeol glielo impedì, trattenendolo per il polso: "Fermo! Vuoi creare ulteriore scalpore?" Myungsoo si guardò intorno, non erano in effetti i soli, quella mattina, a dirigersi all'ingresso dell'università, se avesse perso il controllo i testimoni sarebbero stati tanti, troppi. Stringendo le mani a pugno, guardò davanti a sé, Sungjong e Ji Young ormai lontani dalla sua vista, e l'incredulità come sentimento dominante.

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Non importa cos'accadrà, voglio che tu creda solo e soltanto a me, a quello che sentirai uscire dalle mie labbra. Non fidarti dei tuoi occhi o di quello che potranno dirti. Fidati solo di me.

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"Per qualche tempo...mi vedrai con Ji Young. Tutto ciò che voglio è cancellare i pettegolezzi sul nostro conto, e lei sarà nostra complice. Non è cambiato e non cambierà nulla tra me e te. Ti chiedo scusa per questa decisione e per il fatto di non aver avuto il coraggio di dirtelo a voce, ieri notte. Perdonami..." Myungsoo fissava lo schermo del suo cellulare, pochi minuti dopo la spiacevole visione di Sungjong e Ji Young insieme, con un nodo allo stomaco. Sungyeol accanto a lui rimase in silenzio, preoccupato. Poi il telefono che vibrò tra le mani di Myungsoo ed un nuovo messaggio comparì sullo schermo. "Ti amo."

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"Sei a disagio..." Sungjong si voltò verso Ji Young, poco prima di separarsi in due aule differenti, e sorrise lievemente: "Sono un po'...preoccupato. Mi domando quanto questo possa migliorare piuttosto che peggiorare le cose. Se qualcuno capisse che si tratta solo di una copertura, e che siamo anche un po' in ritardo?" Avvicinandosi a lui, Ji Young poggiò una mano sulla sua spalla, e sorrise: "Tentar non nuoce, no?"

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"Perché lo sta facendo...Ji Young?" "Perché è chiaramente ancora innamorata di lui, e farebbe di tutto per aiutarlo." Rispose, Myungsoo, fissando le sue gambe, sospirando, e Sungyeol riprese, insinuando in Myungsoo un atroce dubbio: "Non hai pensato neppure per un momento che il motivo dietro a così tanto altruismo possa essere tornare con lui? Io non abbasserei la guardia, fossi in te."

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"Ora che sai che non perderai mai la sua fiducia, puoi approfittarne per farlo ritornare da te. Ben fatto." Ji Young si voltò di scatto in direzione della voce alle sue spalle per trovarsi faccia a faccia con una sua vecchia conoscenza. "Non sai di cosa parli." "Certo che lo so, faceva parte del tuo piano sin dall'inizio, non è così?"
 
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Sono tornata! Come sempre devo rispondere alle ultime recensioni e messaggi privati, lo farò il prima possibile. D'ora in avanti sarò un po' più libera, finalmente avrò del tempo per dedicarmi a ciò che amo

Un bacio a tutte!!❤❤

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Capitolo 35
*** Capitolo 35 ***


Lui ed Io 35
Si sollevò dalla sedia, Ji Young, nell'aula ormai abbandonata al suono della campanella, ed afferrò la borsa, raggruppando le ultime cose prima di fare per uscire: "Non ti devo alcuna spiegazione." "E se ti dicessi che potrei raccontare al tuo ex cosa pensavi di lui prima di mettervi insieme, riceverei maggiore considerazione?" Avvicinandosi a quello che era stato il suo più caro amico prima che circostanze avverse li allontanassero, la ragazza affermò, agitata: "Eri tu che ti prendevi gioco di lui perché sapevi che a me piaceva!" Poi un'intuizione, un pensiero improvvisamente chiaro nella sua mente, e gli occhi spalancati: "Ora capisco tutto...sei stato tu a scrivere quei messaggi, non è così?" Un ghigno ironico sul viso del ragazzo, in piedi davanti alla porta dell'aula, per impedire all'amica di uscire prima del dovuto: "Ti ho solo fatto un favore, non trovi? Ora puoi sperare di riportare il tuo ex sulla retta via, fare in modo che lasci il suo ragazzo e torni da te." Scuotendo la testa in una lenta comprensione di quanto accaduto, Ji Young mormorò, ancora incredula: "Avrei dovuto immaginarlo che eri stato tu, sin dal primo momento..."

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"Smettila di fissarli..." Un gomito contro il suo fianco e Myungsoo che tornò in sé, sospirando all'amico seduto accanto, al tavolo nella mensa dell'università: "Odio vederli insieme." Con la testa bassa, Myungsoo riprese a mangiare dalla sua scodella mentre Howon e Sungyeol finirono per scambiarsi uno sguardo nel notare Ji Young, seduta a pochi tavoli di distanza da loro, allungare il braccio verso Sungjong, nell'atto di imboccarlo dalle sue bacchette.

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Un bip e la porta di casa si aprì. Seduto sul divano nel soggiorno a guardare la televisione, Myungsoo finse disinvoltura quando Sungjong lo raggiunse, a passi lenti, timorosi. Poggiando lo zaino sul pavimento, si sedette accanto a Myungsoo e rimase in silenzio, lo sguardo basso e il coraggio di parlare di colpo sparito. Spegnendo il televisore, Myungsoo si sollevò, inaspettatamente, non intenzionato ad affrontare alcun discorso con Sungjong quando fu proprio quest'ultimo a trattenerlo per il polso, implorando che rimanesse. "Ti chiedo scusa per tutto." Voltandosi verso di lui, Myungsoo rimase ad osservare il suo viso, senza proferire parola. Mordendo le labbra, Sungjong si avvicinò a lui ed afferrò le sue mani, stringendole tra le sue: "Ricordi quello che ti ho detto ieri...vero? Non perdere mai la fiducia in me, per favore. Non ho intenzione...di separarmi da te." Fissandolo negli occhi, Myungsoo si liberò dalle sue mani e portò le sue sulle guance di Sungjong, circondando il suo viso in un moto di possesso, il sangue che ribolliva nelle vene al solo pensiero di doverlo vedere ancora e ancora con la sua odiata rivale, e dichiarò, serio: "Tu sei mio...nessuno può neppure provare a sfiorarti. Se vuoi continuare questa pagliacciata con Ji Young, assicurati che le sia chiaro un concetto: non voglio che ti tocchi neppure con la punta delle dita. Perché ciò che è mio...è soltanto mio." Immobile, Sungjong non osò interrompere il contatto visivo fino a quando Myungsoo si avvicinò ulteriormente a lui, unendo le loro labbra in un lungo, bacio passionale: "Soltanto mio."

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Allungando una mano, Sungjong accarezzò la guancia di Myungsoo, steso su di lui nel suo letto, e sorrise, compiaciuto: "Ho sempre saputo che sei uno psicopatico...mi domando cosa mi ha spinto a mettermi con te, nonostante questo." Guardandolo fisso negli occhi, Myungsoo si protese nuovamente per toccare le sue labbra, lentamente, per poi portarsi indietro e mormorare: "Chiunque potrà dirti, in futuro, di essere innamorato di te. Ma il loro amore non sarà mai paragonabile al mio." Stringendo la presa intorno alla sua schiena, il tessuto della maglia contro le sue braccia, Sungjong rimase ancora una volta in silenzio, osservando il viso di Myungsoo a pochi metri dal suo. "Nessuno sarai mai in grado di amarti quanto io amo te."

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"Sono a conoscenza di qualcosa riguardo a due tuoi cari amici che sono sicuro potrà interessarti. Ti aspetto dopo pranzo, nell'aula d'arte."

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Ho involontariamente cancellato il capitolo, mi è preso un colpo quando ho visto che era scomparso XDDD perdonate la mia sbadataggine >.<~~^^

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Capitolo 36
*** Capitolo 36 ***


Lui ed Io 36
"Te lo dirò un'ultima volta. Ti stai sbagliando. Sungjong e Myungsoo...sono soltanto amici, l'unica persona a stare con Sungjong sono io. Ci siamo lasciati, è vero, ma solo per qualche giorno, ed ora siamo tornati insieme, che ti piaccia o no." "Ok quindi...quando hai trascorso la notte con me e mi hai detto che Sungjong ti aveva lasciata perché innamorato di un'altra persona...erano tutte bugie?"

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"Ti dico che c'è Ji Young ed un ragazzo dietro tutto questo, non mi è chiara ogni cosa ma li ho sentiti discutere e..." Con tono concitato, si interruppe di colpo, Sungyeol, nel notare Sungjong e Ji Young entrare lentamente in un'aula, insieme. Myungsoo accanto all'amico, rimase in silenzio, i loro occhi puntati sui due, ben presto lontani dalla loro visuale, e Sungyeol che concluse, perentorio: "Si sta vendicando di te e sta approfittando della fiducia che Sungjong nutre per lei per tornare con lui. Dobbiamo fare qualcosa, e al più presto."

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"Devo parlarti...c'è qualcosa di importante che devi sapere." Sungjong ignorò le parole di Myungsoo non appena quest'ultimo aveva messo piede nel loro appartamento, e si avvicinò a lui, abbracciandolo, inaspettatamente. "Oh...cosa ti prende?" Stupito da quel gesto così insolito da parte di Sungjong, Myungsoo l'osservava stretto a lui, il suo petto contro il suo e le sue braccia intorno ai suoi fianchi. "Avevo voglia di vederti. E' così strano?" Spostando la testa dalla spalla di Myungsoo, Sungjong guardò verso di lui, i suoi grandi occhi che fissavano i suoi, un'espressione interrogativa sul viso e Myungsoo costretto a deglutire pesantemente nell'averlo così vicino, una sempre nuova ritrovata insicurezza a cospetto delle sue labbra distanti solo pochi metri, la strana sensazione di essere in procinto di baciarlo ogni volta come se fosse la prima, e Sungjong che si sporse verso di lui per congiungere le loro labbra, come volontariamente interrompendo i pensieri nella sue mente, come se fosse in grado di leggere nel suo profondo. "Considerando quanto hai lottato per conquistarmi, mi sarei aspettato maggiore iniziativa da parte tua ora che stiamo insieme, ed invece finisco per essere sempre io ad avvicinarmi a te, in cerca di un contatto." Un sorriso vispo e gli occhi ancora per un attimo su di lui fino a quando si voltò lentamente, dando le spalle a Myungsoo, ancora fermo all'ingresso di casa: "Dunque...di cosa volevi parlarmi?" Tralasciando la sua domanda, Myungsoo affermò, imbarazzato: "Forse...forse non sono semplicemente ancora abituato al pensiero che l'unica persona che ho sempre desiderato è finalmente mia." Sorridendo tra se e se, Sungjong morse le labbra sedendosi sul divano e, voltandosi verso di lui, gli fece segno di seguire il suo esempio: "Dimmi cos'è successo, ora."

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"Non provarci. Sungyeol hyung ama vedere il marcio ovunque, è sempre così!" Scuotendo la testa, incredulo, Sungjong si sollevò di corsa, interrompendo di colpo il discorso: "Ji Young non c'entra niente, è fuori discussione."

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"Smettila di insinuare questi pensieri in Myungsoo, non intrometterti hyung!" "E se ti dicessi che c'è stato qualcosa tra Ji Young e quel ragazzo...e che probabilmente lui è tornato a rivendicare non so cosa da lei, crederesti di più alle mie parole?" Indietreggiando, Sungjong fissava l'amico, sconvolto: "Qualcosa tra loro? Cosa...quando?" "Sungyeol hyung ha sentito lui parlare di una notte trascorsa da loro due insieme, forse dopo che vi siete lasciati." Scuotendo ancora la testa, Sungjong guardò verso Howon, incredulo: "Almeno tu...non credi a questa storia, vero?"

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"Sono sicuro di conoscere la risposta, ma devo chiedertelo, non posso non farlo...ho bisogno di sapere se è vero che sei stata tu ad architettare tutto, come sospettano Sungyeol hyung e gli altri, ma più di ogni altra cosa...se è successo qualcosa tra te e quel ragazzo...devo saperlo." Ji Young sollevò lo sguardo verso Sungjong e rimase ad osservarlo, incapace di rispondere alle sue domande.

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Buon anno a tutti!! Che i vostri desideri possano realizzarsi, dal primo all'ultimo!
 

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Capitolo 37
*** Capitolo 37 ***


Lui ed Io 37
"Insomma, si può sapere cosa ti ha detto Ji Young?" "E' tutta colpa di quel ragazzo, quei messaggi contro me e Myungsoo sono opera sua. Credo mi odi perché innamorato di lei, non sono sicuro. Ma quando le ho chiesto se c'è stato davvero qualcosa tra loro, mi ha praticamente detto che non sono affari miei." Howon osservava l'amico accanto a lui, nella sua stanza, basito: "Sono state proprio quelle le sue parole?" Guardando in basso, le gambe incrociate sul pavimento, Sungjong annuì, pacatamente: "Uh. Non credo che tu sia nella posizione di farmi questo genere di domande, questo è quello che mi ha detto."

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"Ora che conosci la verità, che sai che in qualche modo c'è anche Ji Young dietro tutta questa faccenda, che potrebbe essere stata lei a dire a quel ragazzo che stiamo insieme, e che probabilmente è quasi una sua complice considerando che hanno trascorso una notte insieme...non pensi che è arrivato il momento di smetterla con questa farsa?" Sollevando lo sguardo dalla scodella, Sungjong rimase in silenzio osservando il fidanzato dall'altra parte del piccolo tavolo quadrato nella cucina del loro appartamento. I loro sguardi si incontrarono per qualche secondo, e Sungjong affermò, prima di portare il bicchiere alle labbra: "Possiamo non parlarne ancora per favore? Sono due giorni che non facciamo altro, ora che Sungyeol hyung è soddisfatto di aver rivelato il grande scoop e tu puoi finalmente liberarti di Ji Young, posso essere almeno lasciato in pace uhm?" "Ti da così fastidio che Ji Young sia stata con quel ragazzo?" Lasciando la sedia su cui era seduto e raccogliendo le scodelle dalle quali aveva mangiato e riponendole nel lavandino, fece per cominciare a lavarle quando Myungsoo, pochi passi, e lo raggiunse, rimanendo in piedi accanto a lui, a fissare il suo volto di profilo: "Non dovrebbe importarti solo di me ora?" Voltandosi verso di lui, Sungjong spinse un dito verso il rubinetto interrompendo il flusso d'acqua ed osservando ancora una volta in silenzio Myungsoo, spalla contro spalla. "E' così, non mi interessa se sono stati insieme." Preoccupato, non del tutto convinto della risposta ricevuta, Myungsoo mormorò, con voce titubante: "Perché sembra che tu stia mentendo?"

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"Cosa provi per me...puoi dirmelo?" Seduto sul divano nel soggiorno di casa di Howon accanto all'amico, Sungyeol e Myungsoo disposti disordinatamente sul pavimento davanti alla tv accesa e Myungsoo che si voltò di scatto verso Sungjong, quella domanda indiscreta improvvisamente sulla punta della sua lingua. Deglutì imbarazzato, Sungjong, guardandosi intorno prima di riportare lo sguardo sullo schermo del televisore, il volume di colpo ridotto ad un debole suono lontano, Sungyeol con il telecomando tra le mani ed un sorriso sulle labbra: "Questo è interessante." "Lo sai, non è necessario che te lo dica." Borbottò Sungjong, l'unico tra i presenti per niente divertito dalla situazione appena creata. "Avanti, se te lo chiede è perché forse teme che i tuoi sentimenti siano cambiati. Forza, rinnova il tuo amore per la persona che ti sarà accanto fino al tuo ultimo giorno!" Howon rise al tono vivace e chiaramente derisorio di Sungyeol, mentre Myungsoo e Sungjong finirono per osservarsi, reciprocamente, in silenzio. "Tu riusciresti a dire cosa provi per me, invece, davanti a loro?" "Certo che ne sono capace." Si sollevò dal pavimento, Myungsoo, un'espressione seria sul viso mentre si avvicinava a Sungjong, sedendosi tra lui e Howon e dichiarò, con voce sicura, non un sussurro o alcuna esitazione nel suo tono: "Io ti amo. Sei l'unica persona che abbia mai amato." In silenzio, il viso sempre più caldo e le guance di colpo colorate di un forte rosso, Sungjong spostò lo sguardo da Myungsoo, del tutto a disagio. Sussurrò, senza riuscire a guardarlo negli occhi: "Hyung mi stai mettendo in imbarazzo..." Ma quando Myungsoo, ancora sotto gli occhi dei due amici, insoddisfatto dalla risposta del fidanzato ma al tempo stesso alla ricerca di sue attenzioni, di qualcosa che dimostrasse ai due spettatori ma soprattutto a se stesso che le sue insicurezze erano infondate, si protese per baciarlo, Sungjong lo allontanò spingendolo via allungando le braccia verso il petto: "Ho bisogno di un po' d'aria." 

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Diversamente da quanto si sarebbe aspettato, guardandosi indietro per le strade ancora piuttosto affollate di Seoul al calare della sera, nessuno lo aveva seguito, Myungsoo non era corso a raggiungerlo, una volta che Sungjong aveva lasciato l'appartamento di Howon. Poi un improvviso suono continuo e la mano che afferrò il cellulare dalla tasca dei jeans, certo si trattasse di Myungsoo. Guardando il display, Sungjong rimase immobile, indeciso se rispondere o meno alla telefonata. Era Ji Young.

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"Strano che non sei andato a dormire da Sungyeol hyung come per punirmi per non averti baciato davanti a loro." All'ingresso, Sungjong con le braccia davanti al petto e sguardo serio aveva aspettato Myungsoo che entrasse in casa, dopo qualche ora dall'incidente da Howon. Sfilandosi le scarpe, Myungsoo guardò verso di lui, con tono sommesso: "Non era mia intenzione metterti a disagio. Volevo solo..." "Volevi solo sbandierarmi come un trofeo, qualcosa che è finalmente tuo e di cui puoi fare ciò che vuoi." Scuotendo la testa, Myungsoo lo raggiunse nel soggiorno, cercando di afferrargli una mano: "Non è così! Anche se...cosa ci sarebbe di sbagliato se volessi far sapere a tutti che ci siamo messi insieme? Non posso essere felice di averti finalmente conquistato dopo così tanto?" "E' questo il motivo per cui, di tutte le persone possibili, lo hai detto alla tua famiglia?" Portando lentamente lo sguardo su Sungjong, Myungsoo tentennò, un'improvvisa, forte agitazione: "...come fai a saperlo?"

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Capitolo 38
*** Capitolo 38 ***


Lui ed Io 38
"I miei sentimenti per te non sono mai stati un mistero per la mia famiglia...lo sai." Sungjong guardò verso Myungsoo, un'occhiata veloce, per poi scuotere lentamente la testa: "Non ha importanza. Dimentica quello che ho detto per favore. Sono solo un po'...stordito da tutto quello che sta succedendo ultimamente. Ti prego di scusarmi." I loro sguardi si incontrarono di colpo e Myungsoo rimase fermo, ad osservare il suo volto, pensieroso: "Non c'è bisogno di scusarsi. Vorrei solo..." Sorrise, interrompendosi. "Andiamo a dormire, uh? E' tutto ok." Dirigendosi verso la sua stanza, Myungsoo gli dedicò un ultimo sorriso prima di chiudere la porta dietro di sé, lasciando Sungjong da solo, in silenzio.

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"A cosa stai pensando? Sei ancora tra noi?" Sungjong trasalì nel sentire la voce di Howon accanto a lui: "Mmm niente in particolare." "Non mentire. Scommetto che stai ancora pensando a Ji Young e quel ragazzo." Guardandosi intorno, Sungjong abbassò la voce, cauto: "Ho altro a cui pensare. Le cose non vanno come dovrebbero. Ieri ho discusso ancora con Myungsoo quando è tornato a casa." Sollevando un sopracciglio, Howon osservava l'amico, perplesso: "Il fatto che probabilmente la tua ex fidanzata abbia trascorso la notte con un ragazzo non c'entra davvero niente con la tua irrequietezza degli ultimi giorni?" Spazientito, Sungjong guardò verso Howon, cupo in volto: "Ti dico che non è così! Il pensiero di loro due insieme mi ha turbato, è vero, non posso negarlo, ma non ha niente a che vedere con me e Myungsoo! Se ho deciso di stare con lui ci sarà un motivo, non credi?" "Credo piuttosto che tutto ciò che ti ha chiesto Myungsoo ieri fosse di dirgli ciò che provi per lui, il motivo per cui state insieme. Se quel motivo c'è davvero, dovresti renderlo partecipe." "Anche tu lo stai mettendo in dubbio ora? Me ne torno a casa." Afferrando lo zaino, Sungjong lasciò di corsa la sala studio, ancora prima della fine delle lezioni.    

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"Dove stai andando?" Sungjong si voltò, una familiare voce femminile alle sue spalle.

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"Speravo di incontrarti. Come ti ho detto ieri sera al telefono...c'è qualcosa di cui avrei bisogno di parlarti." Seduti su una panchina nel cortile dell'università, sotto un forte sole battente, Ji Young riprese, osservando Sungjong negli occhi: "Non avrete più alcun tipo di problema, tu e Myungsoo. Così come ha fatto sapere a tutti che state insieme, si occuperà di smentire ogni cosa, Ji Hwan." "Ji Hwan? Il ragazzo con cui..." Si interruppe, nell'osservare Ji Young annuire con il capo: "Abbiamo deciso di uscire insieme. Gliel'ho chiesto come favore personale, quello di toglierti dai guai." A quelle parole, Sungjong sorrise, stranito: "Quindi ti piace quel ragazzo?" Ji Young si sollevò di scatto, voltandosi verso di lui: "Non ci sarebbe stato qualcosa con lui quella notte, se non mi fosse piaciuto...non credi?"

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"Perché mi hai fatto venire qui di corsa? E' successo qualcosa?" "E' tutto finito! E' ora di festeggiare!" Spingendosi goffamente sul tavolo per raggiungere il bicchiere vuoto più vicino, Sungjong lo riempì di soju e lo porse a Myungsoo, le guance già rosse e la testa pesante. Myungsoo guardò verso Howon, seduto accanto a Sungjong, e Sungyeol all'altro capo del tavolo di un piccolo stand allestito in una strada secondaria, perplesso. "Finito cosa? Possibile che avete cominciato a bere senza di me?" "Siamo liberi!" Gridò Sungjong, ormai già completamente sotto l'effetto dell'alcol, e svuotando il proprio bicchiere tutto di un sorso. "Si può sapere cosa sta succedendo?"

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Seduto sul pavimento di casa, la testa bassa e lo stomaco in subbuglio, Sungjong rise, completamente ubriaco: "Ho bevuto troppo..." Sfilandogli le scarpe e riportandole all'ingresso, Myungsoo si sedette accanto a lui, con fare apprensivo: "Hai bisogno di qualcosa? Ti porto dell'acqua uh?" Sollevando lentamente la testa, i capelli davanti agli occhi ed un vivace sorriso beffardo sulle labbra, Sungjong allungò le braccia verso Myungsoo, portando le mani sulle sue guance: "Ho bisogno soltanto di te stanotte." E le sue calde, labbra asciutte si poggiarono su quelle di Myungsoo.

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Come dico spesso in questi casi, dopo una lunga assenza, sono reduce anche stavolta da un disastroso blocco dello scrittore, che mi ha impedito di riuscire a scrivere anche solo una riga negli ultimi tempi. Spero di esserne ufficialmente uscita, anche se noto con dispiacere di essere tornata piuttosto arruginita da questa lunga pausa forzata =.= con un capitolo che non è del tutto venuto fuori come speravo.
In ogni caso, mi siete mancate! Come state? Come ve la passate? Non essendo sicura di riuscire a scrivere un nuovo capitolo al volo, mi anticipo e auguro sin da ora a tutte Buona Pasqua!
❤❤❤❤ 

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