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Era una notte d'estate e affacciato ad una finestra del numero 4 di
Privet Drive, Harry Potter guardava, con occhi vacqui, il
Era una notte d'estate e affacciato ad una finestra del numero 4 di Privet
Drive, Harry Potter guardava, con occhi vacqui, il cielo stellato. Lo stesso
ragazzo che si diceva avesse distrutto il Grande Signore Oscuro quando era
ancora piccolo.
Gli occhi di Harry erano avvolti da un alone di tristezza misto a nostalgia
e sensi di colpa mentre dolorosi ricordi si facevano strada nella sua testa,
quando alla fine del suo quarto anno ad Hogwarts, la scuola di magia e
stregoneria, Lord Voldemort risorse davanti a lui causando poi la morte di un
suo compagno di scuola, nonche rivale in amore: Cedric Diggory. Harry, quella
volta si salvò per miracolo dalla furia dell'Oscuro Signore che voleva
ucciderlo per vendicarsi del torto subito 14 anni prima. L'estate dopo il ragazzo
iniziò il suo quinto anno ad Hogwarts durante il quale Voldemort attaccò la
scuola. Dobby, un elfo domestico ammiratore di Harry, che lo aveva più o meno
sempre aiutato (anche se a modo suo) cercò di proteggerlo ma fù ucciso.
Silente, il preside, fece un incantesimo anti-maghi-oscuri alla scuola, per
proteggere insegnanti e alunni, perse molte forze e fù facilmente ammazzato
anche lui. La barriera magica si estendeva dal campo di Quiddich ai confini
della foresta proibita.
I ricordi che tormentavano di più i sogni di Harry erano quelli passati
proprio nella foresta proibita negli ultimi mesi del sesto anno, prima di
ritornare dai Dursley.
La visione... la corsa... la luna... l'eclissi... Voldemort... lo scoppio...
il sangue...
Si diceva che la barriera anti-maghi-oscuri creata da Silente si annullava
solo durante l'eclissi di una notte di luna piena, cosa molto rara, ma, in
quella sera di maggio ci fu l'eclissi, Voldemort e i suoi Mangiamorte erano già
in agguato nella foresta pronti ad attaccare, non ci sarebbe stato nessun
Silente a proteggere la scuola, avrebbero agito indisturbati, avrebbero
finalmente ucciso Harry Potter. Sirius Blak e Remus Lupin vennero a conoscenza
di ciò che voleva fare l'Oscuro Signore e si precipitarono nel bosco, dovevano
assolutamente proteggere il figlio di James e Lily!
Harry intanto era nel campo di Quiddich per gli allenamenti, ebbe quella
terribile visione: Sirius e il Professor Lupin nella foresta, di fronte ad un
orda di Mangiamorte... mollò tutto, corse verso il bosco e vide...vide ciò che
il suo cuore non voleva neanche immaginare...
Voldemort pronunciò parole insensate,la luna si coprì ed emise una luce
rossa che colpì Lupin in via di trasformazione da uomo a lupo, un urlo
straziante invase tutta la radura, Sirius, ormai trasformato in un cane, saltò
su un lpo mannaro ululante tentando di svegliarlo da quella specie trance. Dopo
un secondo ci fu un boato e un esplosione. Per effetto della luce rossastra
emessa dalla luna, i corpi di Sirius e Lupin scoppiarono sparpagliando sangue e
carne dappertutto. Voldemort rideva, rideva peggio di un pazzo, non aveva
potuto attaccare Hogwarts, ma quello che aveva appena fatto era una delle sue
tante soddisfazioni...
Il ragazzo con la cicatrice avrebbe sofferto ancora un pò prima di morire.
Dopo lo scoppio Harry fuggì, fuggì lontano da quella vista tanto
raccapricciante e crudele, rientrò nella barriera, l'eclissi era finta,
Voldemort non sarebbe più potuto entrare, era al sicuro... ma... anche se il
suo corpo era intatto, senza ferite, il suo cuore era infranto... aveva perso i
suoi genitori adottivi, se così li si può definire.
Quella come tante altre notti, Harry la trascorse insonne. La mattina dopo
scese in cucina per tentare di mangiare qualcosa, da circa la metà di maggio,
il ragazzo mangiava poco o addirittura non lo faceva affatto.
NdA Autrice : Allora che ve ne pare? Si, forse è un pò macabro e corto come
capitolo ma ciò che ho scritto serve ai fini della storia... sono morte quasi
tutte le persone a cui Harry voleva bene quindi ora è caduto in depressione,
non mangia, non ride, non dorme, spero che gli altri saranno migliori, più
lunghi. Quello che per ora mi interessa sapere è se si capisce, manca qualcosa?
Virgole, punti, pronomi? Accetto qualsiasi complimento e critica quindi mi
raccomando recensite
Arrivederci al prossimo capitolo che non so ancora come si chiama, ma i
Dursley avranno un cambiamento...
In giro si diceva che la signora Petunia
Dursley fosse figlia unica, ma in realtà aveva una sorella, Lily Potter, che
odiava con tutta se stessa.
La signora Potter era una strega,
suo marito, James, un mago e suo figlio Harry non poteva certo essere
differente da entrambi. Così quando l'allegra famigliola saltò in aria ed
Harry, salvatosi per miracolo, fu affidato agli zii, loro giurarono che non
sarebbe diventato mai e poi mai diventato come i suoi genitori.
Ma non fu così, il ragazzo all'età
di 11 anni andò ad Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria, e ogni volta che
tornava per le vacanze estive era sempre più felice, ma da due estati a questa
parte (quella tra il quarto e il quinto anno e quella tra il quinto e il sesto
anno)Harry era molto strano, non mangiava, parlava a stento e forse non dormiva
neanche.
Anche se odiava sua sorella, la
signora Dursley, non poteva fare a meno di preoccuparsi un pochino per lo stato
del nipote, infondo era sere un essere umano. I due coniugi Dursley anche se
contrariamente alle loro idee, decisero di essere più gentili con Harry, almeno
per capire cos'avesse.
La mattina dopo Harry scese in
cucina, trovò la tavola imbandita d ogni genere di leccornia, ma non prese
nulla non aveva fame. Zia Petunia lo accolse con un orrendo sorriso
“Mangia quello che vuoi e dopo per
favore potresti tosare l’erba?”
Da ormai molti giorni i Dursley
erano strani, troppo premurosi. Solitamente Harry avrebbe fatto i salti di
gioia, ma nello stato in cui era adesso non ebbe nessuna reazione.
“Non ho fame, grazie” disse con
voce monotona
“Hei tu! Signorino, adesso ti
siedi, ti abbuffi come un porco e dopo vai a tosare l'erba chiaro? Non voglio
moribondi per casa!” ribbattè la zia
“Cosa succede Petunia?” il signor
Dursley era appena entrato in cucina
“Non vuole mangiare Vernon, digli
tu qualcosa”
“Ascolta ragazzo, se tu adesso non
ti siedi e non fai una sostanziosa colazione, giuro che quest'anno ti mando a
quella dannatissima scuola con una flebo attaccata ad un braccio, un tubo in
gola e cicatrici su tutto il corpo!”
Il colmo litighiamo perché non voglio mangiare...
“Va bene” si arrese Harry “prenderò
un toast, vado a tosare l'erba”
Appena fu uscito in giardino, i due
Dursley cominciarono a confabulare com'era loro solito fare da qualche giorno
“Vernon, dobbiamo fare qualcosa!”
“Cosa Petunia?! Cos'hai in mente?”
“Beh, forse, quei suoi strampalati
amici”
“No Petunia! Non ci mischieremo a
quella gente, è già tanto se siamo così gentili!”
“Ma Vernon, sta peggio di quando lo
chiudemmo in stanza con le sbarre alla finestra. Che c'è di male a scrivere per
sapere cos’ha?”
“E va bene Petunia, ma solo una
lettera”
Harry intanto era in giardino con
il tosaerba, stava pensando al cambiamento degli zii, ma a lui non importava, voleva
soltanto che Silente, Dobby, Lupin, Sirius e si, anche Cedric tornassero in
vita... le persone che più amava... non aveva nemmeno chiesto dei suoi genitori
nella speranza che il desiderio si avverasse... sapeva bene che non sarebbe mai
successo e poi non poteva vivere con l'angoscia che forse Ron, Hermione e
forse anche Cho Chang potessero essere uccisi non appena lui avesse abbassato
lo sguardo...
Comunque sia il toast, Harry, non
lo mangiò, lo gettò in un cestino li vicino, tormentato dai suoi pensieri ; non
aveva ne dormito ne mangiato, la debolezza prese il sopravvento su di lui e
svenne...
Delle urla gli riempirono la
testa...
“No ti prego, lasciami, lasciami stare” una voce femminile...
“Oh andiamo, non sono mai stato così magnanimo nelle mie
punizioni”
una voce gelida...
"No, lasciami, non voglio!"
" Tu mi hai tradito, zitta! O sarò costretto ad
ammazzarti subito! Ferma!
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Una donna, abbastanza alta con capelli lunghi fino alle
spalle, correva lungo una strada, aveva il viso rigato dalle lacrime. Portava una
gonna bianca ed una maglia rosa chiaro a mezze maniche, entrambe rotte e
sporche di sangue e terra, uno strappo sul petto faceva intravedere il seno; il
suo corpo era ricoperto di lividi.
La donna arrivò davanti ad una villetta a due piani,
attraversò il giardino, spalancò la porta, entrò in casa e la richiuse alle sue
spalle accasciandosi a terra. Un uomo dall'espressione preoccupata l'accolse
andandole in contro
"Tesoro, ma cosa ti è successo?"
Le andò vicino e l'abbraccio tentando di calmarla
"Shh... calmati e dimmi cos'è successo"
La ragazza si accoccolò tra le braccia del marito e rispose con voce
tremolante, afferrandosi il braccio sinistro
"Ero vicino Lenfleton Street... quando... il marchio ha
cominciato... a bruciarmi... poi... è arrivato... il Signore Oscuro... e... mi
ha portato in uno strano posto..."
"Voldemort?!"
"Si..."
L'uomo emise un sospiro di sollievo
"Per fortuna sei riuscita a sfuggirgli"
La donna cominciò a singhiozzare
"Mi ha picchiato... poi mi ha costretta a... sono riuscita a scappare
prima che mi uccidesse" disse la donna passandosi una mano sul
ventre
"Ti ha... costretto?" fece l'uomo con la faccia contratta
dalla rabbia
"Mi dispiace... non ho potuto evitarlo... lui era... molto più
forte di me..." disse la ragazza in un urlo di disperazione
"Quel, quel... me la pagherà cara"
I due amanti si tenevano stretti l'uno all'altra, un aura dorata li
avvolse senza che se ne accorgessero poi entrambi cominciarono a calmarsi e a
ragionare sul da farsi
''Cara, io ti credo, ho fiducia in te...e quanto a questo..."
l'uomo indicò il segno sul braccio sinistro della donna, nero a forma di
teschio dalla cui bocca fuoriusciva un serpente
"...non significa nulla, tu sei una persona buona, non sei come
lui, non sei una mangiamorte! Chiameremo il professor Silente. Lui saprà cosa
fare, credo proprio che metteremo in atto quel piano che abbiamo
progettato qualche tempo fa... quando abbiamo saputo che Voldemort ci dava la
caccia"
"Si... ma... ma io sono... io sono..."
"Saremo una famiglia e lui non dovrà nemmeno avvicinarsi!"
Il sogno di Harry era molto
confuso, non riusciva a focalizzare bene i volti dei due e nemmeno le voci
erano chiare, prima sentiva le loro poi quella di sua zia, suo zio, la
McGranitt, Madama Chips, Ron, Hermione... non capiva più nulla...
Quando aprì gli occhi sul letto
nella sua camera. Una decina di visi gli si avvicinarono, non riusciva a
vederli bene, un pò perché era ancora intontito, un pò perché non aveva
gli occhiali. Delle voci lo svegliarono completamente
“Si sta svegliando...”
“Harry...”
“Harry...”
“Stai bene?”
“Poverino…”
Ma che succede…pensò lui
Si mise gli occhiali e quando
riuscì a vedere bene si trovò davanti i signori Waesley, Ron, Fred, George,
Hermione, La professoressa McGranitt, Madama Chips e i suoi zii
Devo essere impazzito del tutto
Harry si stava dando degli
schiaffetti sulla faccia, per uscire da quel sogno strampalato, quando Madama
Chips gli spostò la mano
“Contrariamente a quanto stai
pensando, noi siamo veramente a casa tua, Harry caro”
“Oh Harry, siamo stati così
preoccupati per te, hai dormito per due giorni di seguito!”
Hermione era praticamente saltata
addosso ad Harry gettandogli le braccia al collo, lui intanto tentava di dire
qualcosa
“Se questo... fosse... un
sogno...non starei... per morire... soffocato”
“Su Hermione lascialo stare è
ancora debole... “ intervenne Ron “Tutto
a posto amico?”aggiunse dandogli una pacca sulla spalla
“Non c'è male” rispose Harry con un
aria depressa “A parte uno strano sogno...”
“No, no, no, tu adesso mangi e dopo
parli con i tuoi amici” intervenne Madama Chips
“Ma, non ho fame...”
“Come? Cosa? Ricominci ragazzo?”
tuonò minaccioso zio Vernon
“Due giorni di digiuno! Cosa
credevi di fare!?” strillò zia Petunia
“Va bene, va bene, ma solo un pò di
pizza” si sedette sul letto e si apprestò a prenderla da un vassoio sul
comodino li vicino
La McGranitt lo fermò mettendogli
una mano sulla spalla “Certo Potter ed immagino che ci chiederai di uscire poi
una volta fuori butterai tutto, giusto?”
“Ma, come...?” Harry era stupito
“Oh Harry...” la signora Weasley si
fece avanti “Hermione ha visto il tuo toast nel cestino giù in giardino, non
devi sprecare il cibo” aveva un aria malinconica
“Giusto, Molly ha ragione, Harry.
Anche un mago deve mangiare, per quanto triste possa essere il suo umore”
Il signor Weasley aveva una faccia
molto seria.
“E va bene” si arrese Harry
Appena tutti si accertarono che il
ragazzo stesse mangiando, iniziarono a confabulare. Harry di tanto in tanto
coglieva qualche spezzone del discorso
“Inaudito, inaudito!” diceva la
Chips
“Mia benedetta signora, sto
cercando di farle capire che non siamo stati noi a metterlo a digiuno”
rispondeva zio Vernon
“E se venisse a casa nostra? Io
saprei come spronarlo a mangiare...” interveniva la signora Weasley
“Si, Molly è sempre vigile”
l'appoggiava il marito con una risatina
“Non so se è una buona idea”
esponeva preoccupata la McGranitt
“Ottima, per quel che ci riguarda” assentiva
zia Petunia
Ad Harry girava un pò la testa
quindi non si concentro ulteriormente sulla discussione degli adulti. Ron ed
Hermione erano seduti ai piedi del letto, continuavano a fissarlo come se
stesse per cadere morto da un momento all'altro
“che avete da guardare, sto
mangiando,no?” proferì un pò irritato
I due amici distolsero lo sguardo
da lui e si fissarono a vicenda, arrossirono e si voltarono di scatto verso il
muro.
Nella mente di Harry martellava una
domanda così prese coraggio e ad alta voce disse
“Scusate, ma voi che ci fate qua?”
“Zitto e mangia!” rispose il gruppo
in coro compresi Ron ed Hermion
NdA Autrice: Beh, che ve ne pare
del secondo capitolo? Mi è uscito più lungo, evviva! Mi raccomando recensite!
Spero che il sogno sia abbastanza chiaro e che si capisca cosa succede alla
donna, ma soprattutto avete capito ki è? Se no dovrete aspettare la fine della
fic. Nel prossimo cap Harry avrà la pancia eccessivamente piena (NdA
Voldemort: io volevo farlo ammalare di anoressia così sarebbe morto Dannata
autrice!) (NdA Autrice: gli spargimenti di sangue non fanno mai male)(NdA
Voldemort : WOW Sposami cocca ) ( NdA Autrice: Piuttosto ti ammazzo) (NdA Harry
: vogliamo tornare a me!!!) ( NdA Autrice : Si Scusami Harry caro)e si
divertirà ( NdA Harry :Finalmente! Mi hai quasi fatto morire di
depressione) (NdA Autrice: ciccio il tuo cuore è ancora infranto, il tuo
è uno stato apparente)a prendere in giro Ron ed Hermione per un fatto ma io son
cattiva e non do ulteriori informazioni Ciaooooo
"E' bello tornare in questo posto, l'ultima volta che sono venuto
dovevamo andare alla Coppa del Mondo di Quiddich, non è camb
“E' bello tornare in questo posto,
l'ultima volta che sono venuto dovevamo andare alla Coppa del Mondo di
Quiddich, non è cambiato nulla” disse Harry.
Alla fine la McGranitt aveva acconsentito
a farlo andare a casa Weasley. Erano circa le 11.00 del mattino, qualche ora
dopo essersi svegliato, quando varcò la soglia della Tana, non c'era nessuno
eccetto lui, Ron, Hermione e Ginny al piano di sopra.
“Sai Harry, credo proprio che mia
madre ti darà doppia razione a pranzo, colazione e cena” sorrise Ron.
“E già, povero me” sospirò Harry,
gli amici continuavano a fissarlo “Ma la smettete di squadrarmi?!”
I due distolsero lo sguardo, si fissarono
a vicenda, arrossirono e si voltarono di scatto verso due parti opposte com'era
successo qualche ora prima a casa Dursley.
“Ultimamente siete un pò strani”
ghignò Harry adocchiano Ron, il ragazzo lo ricambiò con una faccia omicida.
“Che vi succede?” li punzecchiò.
“Ciao Harry!” I gemelli Weasley
erano appena usciti dal camino “Ciao Hermione, Ronny...” aggiunsero poi
sorridendo malignamente.
“Ciao ragazzi” esclamò Harry.
“Andiamo di sopra, Harry”disse Ron
alquanto agitato.
“Cosa?... Ma che?”
“Andiamo di sopra, Harry” ripetè
Hermione anche lei abbastanza scossa ed insieme a Ron spinse Harry ai piani
superiori.
“Ciao ciao, ragazzi” ridacchiarono
in coro i gemelli.
Il trio entrò nella camera di Ron,
quest'ultimo si sedette su uno dei tre letti posizionati nella stanza, Hermione
se ne andò “Vado da Ginny” disse prima di uscire.
“Si può sapere che succede?” chiese
Harry.
“Fred e George prendono in giro me
ed Hermione per una cosa che è successa ieri” rispose Ron con aria seccata.
“Oh, il grande uomo si è dichiarato
all'oggetto della sua gelosia?”.
“Non proprio, comunque io non sono
geloso di Hermione! Perchè dovrei esserlo? E’ una secchiona, è piagnucolosa,
è...” l'espressione di Ron si perse nel vuoto e un sorriso ebete gli si stampò
in faccia.
“Più bella?” finì la frase Harry.
“Diciamo che non è più com'era al
primo anno”disse Ron tornando al presente.
“Guarda che è normale, lei è
cresciuta com'è successo a noi, io e te siamo diventati più alti e più forti,
più te che io, e lei è diventata più... più... più...” Cominciò Harry
imbarazzato andandosi a sedere su un letto di fronte a Ron.
“Formosa?” concluse il suo
interlocutore con occhi sognanti.
“E tu ne sei innamorato” .
“Ma non è vero!”.
“Ah, no? Allora rispondi : é
normale fare una faccia da idiota ogni volta che parliamo di lei? è normale
irrigidirsi ogni volta che sorride? è normale arrabbiarsi se passa un mese
d'estate in Bulgaria con Viktor Krum, da semplici amici? Dopo il Torneo
Tremaghi mi hai scritto a dir poco migliaia di lettere quando hai saputo che
Hermione passava metà estate con quello! Per non parlare di come mi guardavi
storto al quarto anno mi faceva compagnia dopo la nostra litigata”.
“Non è più semplice dire che Viktor
Krum mi è antipatico? Harry! Ha tentato di baciarla con la forza, se non
l'avesse immobilizzato con un incantesimo chissà cosa sarebbe potuto
succedere!”.
“Si, anche io mi sono arrabbiato
molto, e sono felice che Hermione se la sia cavata, ma non sono così furente
ogni volta che ci penso”.
“Lei è come una sorella per me non
ne sono innamorato...”
“Bene, se la mettiamo così, allora
non ti darà fastidio se me la porto a letto, infondo una sorella dovrebbe
staccarsi prima o poi dalla sua famiglia” disse Harry rosso in faccia tentando
di controllarsi affinchè il suo piano riuscisse, non era da lui fare certe
affermazioni, soprattutto su Hermione, era troppo timido.
“Cosa?” Ron si era arrabbiato.
“Hai capito”.
“Harry! Ti sei completamente rincitrullito!”
fece il Weasley a pugni stretti.
“Ron... stiamo parlando di
Hermione...” disse Harry con sguardo divertito.
Il suo amico, allora,
all'improvviso comprese e si stese sul materasso stropicciandosi gli occhi
“Harry... ti odio... era un tranello giusto?”
“Quanto sei scemo” rise il ragazzo
dagli occhi verdi.
“Sono proprio cotto, vero?”.
“Dal quarto anno credo, e chi si
dimentica la litigata per via del ballo... ma perchè la tratti cosi
acidamente?”.
“Non deve sapere nulla” .
“Perchè?”.
“E’ una ragazza troppo emotiva, le
darebbe solo fastidio” rispose Ron alzandosi dal letto.
“Perchè? Scusa, ma propio non
riesco a capire i tuoi ragionamenti”.
“Oh andiamo Harry, litighiamo in
continuazione, se le dicessi che mi sono innamorato di lei mi riderebbe in
faccia”.
“Ma tu la tratti sempre... beh come
dire... cerca di essere più gentile...”
“Certo! Per poi sentirmi dire
<< Hei Ron, ma che hai oggi ti senti male?>>”
“In questo periodo bisogna essere
uniti...” disse Harry cupo.
“Cambiando argomento, a te come và
con la Chang?”
“Cho?Beh, la incontro di tanto in
tanto, a scuola intendo, ed è sempre triste, ogni tanto sorride, ma non è
solare come una volta” disse Harry sconsolato anche io mi sento così
pensò “tutto per colpa mia, sono stato io ad uccidere Cedric” sussurro poi, Ron
colse la frase e corse subito ai ripari.
“Non dire cavolate Harry, tu non
c'entri, piuttosto non vuoi sapere perché Fred e George mi prendono in giro?”.
“Oh... si certo...” fece Harry
distogliendo la mente dai sensi di colpa. Quando pensava alla tristezza della
Corvonero si sentiva malissimo.
“Bene, allora... a quanto pare i
tuoi zii hanno mandato la tua civetta da me e da Hermione appena sei svenuto
circa due giorni fà a partire da adesso, Edvige è andata prima da Hermione e
poi è venuta da me; è arrivata ieri mattina e mentre stavo leggendo la
lettera...
Erano le 10.00 del mattino e
alla Tana regnava un irreale tranquillità, Ginny era nella sua stanza con la
madre, i Weasley più grandi erano a lavoro, Fred e George stavano facendo
colazione e Ron era a pochi metri dalla porta con una lettera in mano,
gliel'aveva appena consegnata la civetta di Harry. La porta si spalancò
d'improvviso, sulla soglia c'era Hermione.
“E tu che ci fai qui?” chiese
Ron accigliato,
I gemelli smisero di mangiare
per assistere alla scena.
“Ron hai ricevuto la lettera?
Edvige è piombata a casa mia ieri pomeriggio, oh mio Dio povero Harry…” la
ragazza agitatissima gli andò in contro.
Hermione, calmati disse l' amico
mettendole le mani sulle spalle.
“Calmarmi? Tu mi dici di
calmarmi?”
“Oh, grazie per
l'ottimismo”sbottò Ron
“Tu sei troppo superficiale!”
ribbatte Hermione, e cominciarono a battibeccare. Alla fine mentre litigavano, inciamparono
e caddero a terra, lui sopra lei. Fred e George cominciarono a fischiare e a
fare battutine poco carine…
Ron finì di raccontare l'accaduto
con una faccia imbarazzata
“Poi sono scese anche mamma e
Ginny, Harry, pensa alle loro facce...”
“Immagino...” fece Harry senza
riuscire a trattenere un risolino “Ma non capisco perchè vi sentite a disagio
entrambi, è stato solo un incidente, no? Cioè, che tu arrossisci è normale, ma
Hermione...”
“Non lo so proprio, Harry, forse è
tutta colpa di Fred, George e Ginny con i loro commenti…”
“Cambiando argomento come mai ci
sono tre letti?”
Ron diventò paonazzo “ Hermione ha
detto di voler dormire con noi...”
Harry non si scompose
“Perchè?”domandò accigliato
“Non lo so! Avrà fatto uno dei suoi
soliti progetti contorti, non ha voluto dirmi nulla, mi ha solo implorato di
dirle di si”
“E tu perchè non le hai dato una
delle tue solite risposte del cavolo? Come che so <> diamine abbiamo pur sempre diciassette anni
tutti e tre non siamo più dei bambini”
“Hei! Punto primo, io non do certe
risposte, punto secondo anche se i letti sono attaccati ci sono coperte,
pigiami e la nostra sanità mentale, punto terzo era impossibile dirle di no”
“Scommetto che ti ha implorato come
se fosse stata un cane bastonato e quando le hai detto di si ti ha fatto un
sorriso dolcissimo che farebbe sciogliere anche il ghiaccio, giusto?”
“Si... quel sorriso cattivo messo
appunto al quinto anno...è molto difficile distogliere lo sguardo da quelle sue
iridi color cioccolato, così profonde e misteriose...”
I loro discorsi furono troncati dal
richiamo della signora Weasley dato che era pronto il pranzo. Quando uscirono
dalla camera videro una figura dai lunghi capelli rossi che scendeva
velocemente le scale ridacchiando, Ron ed Harry la seguirono con gli occhi fino
a che non entrò in cucina, Hermione corse fuori dalla camera di Ginny urlando
“E’ stato solo un incidente!” Harry si scansò prima che la ragazza lo buttasse
a terra con uno spintone e lei andò dritta dritta tra le braccia di Ron che,
essendo più robusto, non accuso minimamente del colpo. Quando si staccò disse
“Tua sorella sta diventando troppo audace” e si precipitò ai piani inferiori.
“Wow” bisbiglio harry sarcasticamente,
guardando l'amico.
“Smettila!” gli rimandò Ron, ed
entrambi andarono a pranzare.
La signora Weasley aveva
deliberatamente esagerato con le razioni, ad Harry aveva dato doppia porzione
di tutto e non voleva sentire scuse, il povero ragazzo dovette mangiare dal
primo spaghetto all'ultimo chicco d'uva. Charly e Bill erano come al solito uno
in Romania e l'altro a svolgere commissioni per la Gringott, la banca dei
maghi. Dopo la morte di Crouch Percy era diventato il nuovo capo dell'ufficio
per la Cooperazione Magica Internazionale e quindi tornava solo la sera, aveva
molto più lavoro di prima. Il signor Weasley, invece, dopo essere uscito da casa
Dursley era dovuto andare in ufficio per dei problemi insorti con una Babbana
che aveva acquistato una scopa stregata: Sputava grossi grovigli di sporcizia.
A tavola c'erano solo Harry, Ron, Hermione, Ginny, Fred, George e Molly. Non
mancarono, certo, le battutine su quello che era successo il giorno prima.
“Per piacere ragazzi, smettetela”
implorò Hermione a Fred e George che stavano rifacendo la scenetta di lei e Ron
che cadevano a terra.
“Perché, che c'è di male? Sappiamo
tutti che cos'è successo anche Harry, no? E poi mamma si sta divertendo”.
“Io preferirei rimanerne
fuori...”sospirò la mamma Weasley.
“Solo perchè me l'hanno detto non
significa che potete prenderli in giro” intervenne il ragazzo dagli occhi
verdi.
“Perchè glielo hai detto? E’
imbarazzante!” sibilò Hermione arrabbiata girandosi verso Ron in modo che solo
l'amico potesse sentirla.
“Dopo te lo spiego” rispose lui
alla stessa maniera, Harry si accorse che stavano iniziando a litigare.
“Ed eccoli che si riguardano...”
infierì Fred.
“Come sono carini...”annui George.
“Cosa c'entra adesso questo!?”
chiese Harry esasperato.
“Sono stati a guardarsi per
parecchio tempo quando è successo l'incidente...”
Ron diventò paonazzo, ad
Hermione andò di traverso l'acqua.
“Ma non è vero” tossicchiò.
“Oh si che è vero” si intromise
Ginny “Mamma e io testimoni, siamo scese dalla mia camera appena abbiamo
sentito un tonfo; Fred e George erano seduti a tavola, dicevano che eravate due
impiastri, sempre a litigare, credevo vi foste alzati subito e avreste iniziato
una delle vostre solite discussioni e invece siete rimasti li a fissarvi”
dichiarò.
La Signora Weasley rimase zitta ad
osservare le reazioni dei ragazzi, preferiva non impicciarsi in questi
discorsi, Fred e George ridevano come matti, Ron si massaggiava la testa,
Hermione era sudaticcia, Ginny beveva tranquillamente il suo succo di zucca ed
Harry aveva una faccia meravigliatissima, il ragazzo decise di cambiare
argomento così da risparmiare un pò d'imbarazzo ai suoi amici.
“Fred, George, come và con il
negozio di scherzi”.
“Benissimo, gli affari vanno alla
grande Harry”rispose George.
“Hei senti mamma, noi ora dobbiamo
andare a rimettere a posto alcuni scaffali prima dell'apertura pomeridiana,
torniamo direttamente domani mattina, stasera usciamo con Alicia e Angelina,
ok?” disse Fred alzandosi da tavola.
“Va bene” fece la signora Weasley
con un espressione rassegnata, l'idea del negozio di scherzi non le era mai
piaciuta.
“Oh, mamma posso andare ad aiutarli”
chiese Ginny saltellando verso il camino.
“Vai, ma tu torna per cena”.
“Certo, non ho intenzione di fare
qualche terzo in comodo!” sbottò prendendo un pò di polvere volante “Crazy
Weasley, negozio di scherzi magici” e scomparve con una fiammata verde. I
gemelli si smaterializzarono poco dopo.
“Mi scusi, signora...”.
“Si, dimmi Harry caro”
“Dov'è stata tutta la mattina prima
di pranzo?”.
“Ho dovuto portare via Artur, da
casa dei tuoi zii”.
Ad Hermione andò di nuovo di traverso
l'acqua “Tutta la mattina?” tossicchio.
“Si, è fuggito via solo quando
l'hanno chiamato a lavoro” fece la signora Weasley sorridendo.
“Quando mi sono svegliato mi è
parso di vedere i gemelli, dove sono andati poi?”.
“Questo te lo spiego io” si
intromise Ron “Quei due pazzoidi hanno inventato un dispositivo che li avverte
quando qualcuno si intrufola nel loro negozio, stamane sono dovuti correre”.
“Alla Babbana?”.
"Si, dicono che i maghi
rimangono sorpresi e loro possono fare... quello che vogliono, praticamente li
torturano, l'ultima volta gli fecero ingoiare 4 crostatine canarine di seguito
mentre reggeva 2 pacchetti di caccabombe in testa” spiegò Ron.
“E’ orribile” esclamò Hermione.
“Più che giusto” commentò l'amico
acidamente
Quante cose sono cambiate pensò
Harry, i suoi ricordi tornarono alla morte di Cedric... Silente...
Dobby... Lupin... Sirius... e le urla dei suoi genitori, che sentiva ogni
qualvolta un Dissennatore gli si avvicinava... il suo volto si incupì, ma si
riprese subito, non doveva dare nessun fastidio a Ron ed Hermione, avevano già
i loro, anche se più futili...
Dopo un pomeriggio fatto di relax e
una cena ancora più abbondante del pranzo i tre ragazzi salirono in camera,
Hermione ordinò ai suoi due amici di prepararsi per la notte e di mettersi
sotto le coperte con le teste più vicine possibile al suo letto (precisò di
voler stare in mezzo) e si andò a cambiare da Ginny.
Quando tornò aveva indosso un
pigiama (pantaloncino corto e canotta lunga) viola chiaro con cuoricini di una
tonalità più scura, tutto il resto era pizzi e merletti, si sedette sul letto a
gambe incrociate.
“Che vorresti fare adesso?” chise
Ron mezzo imbambolato.
“Beh, ho pensato che visto questo
periodo un pò buio, una canzoncina prima di dormire vi avrebbe fatto riposare
più serenamente”
Ron spalancò gli occhi, Harry
trattenne una risata, Hermione spinse le teste dei due ragazzi sui loro cuscini
accarezzandogliele dolcemente, cominciò a cantare con voce straordinariamente
soave e rilassante...
Sai, la vita, l'amore, un gioco di
parole, la strada è lunga sai
ormai, non aver paura del
futuro amore mio ti starò sempre vicino,
sempre accanto a te Dormi dai e
sognerai tra le stelle
volerai sei il mio angelo piccolo l'amore mio tu
sei tra le nuvole
starai e la magia userai
sei il mio angelo
piccolo ma un giorno grande
tu sarai... Sai, la vita,
l'amore un gioco di
parole la strada è lunga sai
ormai guarda là cosa c'è per te non lo sai e non lo saprai mai
non aver paura del
futuro amore mio ti starò sempre vicino,
sempre accanto a te Dormi dai e
sognerai tra le stelle
volerai sei il mio angelo piccolo l'amore mio tu
sei tra le nuvole
starai e la magia userai sei il mio angelo
piccolo ma un giorno grande tu sarai... il mio angelo... ma grande
sarai... il mio angelo... Dormi dai e sognerai tra le stelle volerai sei il mio angelo
piccolo l'amore mio tu
sei tra le nuvole
starai sei il mio angelo
piccolo ma un giorno grande
tu sarai... ma grande tu sarai... grande tu sarai... grande tu sarai ... il mio angelo... mio angelo… mio angelo…angelo…
La ragazza si fermò un attimo per osservare
le reazioni dei suoi amici
D'ora in poi non potranno più prendermi in giro pensò perchè Ron
si era appena addormentato, era rilassato, si mosse leggermente nel sonno
perchè Hermione non gli accarezzava più la testa, anche Harry dormiva e nel sonno
aggrottò la fronte non sentendo la voce della sua amica, lei sorridendo e
squotendo la testa ricominciò la sua nenia.
Nella mente di Harry la voce soave
di Hermione mutò fino a diventare quella di sua madre, le parole della canzone
erano le stesse. Un immagine gli si materializzo in testa, una donna abbastanza
alta dalla chioma rosso bionda e dagli occhi verdi, cantava e aveva in braccio
un bimbo addormentato di circa un anno dai capelli corvini.
Un boato fece sobbalzare entrambi e
poi urla... le urla che Harry tanto odiava, che sentiva ogni volta che un
Dissennatore gli si avvicinava ...
Harry no! Harry no! Per
favore... farò qualunque cosa...Harry no! Prendi me piuttosto, uccidi me, ma
non Harry, lui no! No! poi una gelida risata…
Lily,
prendi Harry e scappa! è lui! Scappa! Corri! Io cerco di
trattenerlo...di nuovo una
gelida risata…
Harry si sveglio di soprassalto,
madido di sudore e con il respiro affannoso, la cicatrice gli bruciava...,
perchè quel sogno? Perchè ora? Non c'erano ne Dissennatori ne Voldemort... era
un avvertimento? Si guardò intorno, ma trovò soltanto Ron ed Hermione
addormienti, la stanza era piccola quindi tutti e tre i letti erano attaccati,
Harry si calmò un pò e sorrise vedendo la ragazza che teneva ancora la mano sulla
testa del suo amico. Erano la due passate ed Harry decise di scendere in
giardino a prendere una boccata d'aria.
Passarono appena dieci minuti ed
Hermione si svegliò non sentendo più vicino a sè il calore di Harry, si girò
verso Ron e ritrasse subito la mano che aveva ancora sulla sua testa, il
ragazzo si mosse nel sonno.
Hermione andò alla finestra e vide
Harry in giardino, decise di andare da lui per convincerlo a tornare a dormire
ma fu bloccata da qualcuno
“Non andare” sussurrò Ron
“Perchè?” bisbigliò stizzita la
ragazza
“Ha bisogno di stare da solo”
“Già, così ricomincerà a
digiunare!”
“Ma...”
“Ma cosa? Ron! Tu non ti preoccupi
minimamente per Harry!” concluse Hermione uscendo dalla stanza, il ragazzo si
affacciò alla finestra per vederla raggiungere il suo amico.
Il ragazzo dagli occhi verdi era
seduto sull'erba a riflettere, massaggiandosi la cicatrice a forma di saetta,
sul sogno appena fatto, si destò dai suoi pensieri quando vide una ragazza dai
capelli crespi biondo scuro sedersi accanto a lui
“Disturbo?” disse lei
“No...”
“Perchè sei venuto qui? La mia
canzone non è riuscita a farti dormire?”
“No, no... anzi... e solo che mi ha
svegliato un incubo...”
“Capisco...”
“Hermione…” Harry parlò con voce
incerta
“ Si?”
“La canzone... dove l'hai
imparata?”
“Perchè?”
“Ho sognato mia madre che me la
cantava quando ero bambino e poi la sua morte...”
“Ma non ci sono Dissennatori...”
“Questo l'ho pensato anche io...ma
rispondi alla mia domanda”
Hermione tirò un sospiro poi parlò
“Circa quattro mesi fà, prima dell'eclissi di sole, Sirius mi mandò una
pergamena con su scritto la canzone...” Harry sgranò gli occhi, la ragazza
continuò “...dicendomi che poichè Silente era morto tu saresti stato molto
depresso e un ricordo di tua madre sarebbe servito a farti sentire meglio”
“Perchè l'ha data proprio a te?”
“Non lo so, forse sapeva che invece
di dartela, io te l'avrei cantata e poi oggi è anche il tuo compleanno...
auguri”
“Grazie Hermione”
“Di niente, rientriamo?”
“Va bene”
Con il cuore decisamente
alleggerito Harry si addormentò subito, Ron, invece, era rimasto sveglio tutto
il tempo, Hermione decise che sarebbe stato meglio scusarsi per ciò che era
accaduto poco prima
“Scusa Ron, se ti ho aggredito
così, la solitudine non è mai stata un ottima soluzione per risolvere i
problemi per me...” disse poggiando la sua mano su quella dell'amico senza
accorgersene.
Lui sorrise “Dipende dai punti di
vista, non sai cosa darei per qualche minuto di solitudine per mettere a posto
le mie idee” e senza accorgersene ricambiò l'affettuosa stretta di mano.
Alla fine la stanchezza ebbe il
sopravvento e si addormentarono mano nella mano.
Il mese di agosto trascorse tranquillamente, Ron ed Hermione
cominciarono ad andare un pò d'accordo e nonostante le battutine
Il mese di agosto trascorse
tranquillamente, Ron ed Hermione cominciarono ad andare un pò d'accordo e
nonostante le battutine di Fred e George non arrossivano più. Harry sospettava
che avessero fatto pace la notte in cui Hermione cantò per la prima volta, infatti
la mattina dopo la trovò che dormiva tenendo per mano Ron. Harry tentò di farlo
notare al suo amico, ma lui disse che, anche se fosse stato miracolosamente
vero, non se ne era accorto; Hermione cantava tutte le sere, i complimenti da
parte dei suoi amici non mancarono e un giorno Ron non riusci a trattenersi.
“Sai Hermione, non sapevo fossi
così brava a cantare, sei rilassante... e bella...” sorrise il ragazzo dai
capelli rossi, poi però arrossì subito “No... cioè... volevo... dire... avrai
sicuramente fatto un incantesimo!”.
“E' vietato fare magie fuori scuola”
disse lei un pò imbarazzata “Comunque grazie” e gli diede un bacio sulla
guancia.
“Meno male che non ci sono Fred e
George” sussurro Ron toccandosi la guancia dopo che la ragazza se ne fu andata.
Harry fece un leggero sorriso, avendo assistito alla scena.
“Che faccia che hai, Ron”.
“Non era così quando eravamo al
secondo o al terzo anno...”
“Credo che lo faccia per infonderci
coraggio nonostante la presenza di Voldemort, lo fece anche quando finì il
Torneo Tremaghi...”.
Weasley trasalì “io sto peggio se
fà così”.
Harry rise.
Verso metà mese andarono a Diagon
Alley per le solite spese scolastiche ed il primo settembre salirono
sull'espresso per Hogwarts; si sistemarono in uno scompartimento vuoto.
Parlarono per quasi tutta la durata del viaggio. Alcuni dei loro compagni
vennero a salutarli:Seamus, Lavanda, Calì, Neville. Hermione non faceva altro
che lamentarsi perchè essendo un Prefetto (lo era diventato al quinto anno)
avrebbe dovuto accompagnare i nuovi arrivati nel dormitorio e spiegare loro le
regole della scuola, lo aveva fatto per due anni di seguito e non era certo
piacevole. Quando arrivò Dean, Hermione ne approfittò per cambiare ruolo, lei
si sarebbe procurata la parola d'ordine e il ragazzo avrebbe accompagnato i
pivellini. Dean non ebbe nulla da ridire ed Hermione potè mettersi a leggere
allegramente a leggere uno dei libri di testo.
Qualche ora prima dell'arrivo,
quando ormai era passata in saluto tutta la casata dei Grifondoro più qualche
Tassorosso, i tre, sentirono delle voci in corridoio
“Mio padre dice che la McGranitt è
un incompetente, ha ragione. Silente era una spina nel fianco, ma la
McGranitt... lo stesso vale per il nuovo preside di Durmstrang, da quand'è
morto Karkaroff, quello Stenton sta mandando l'unica scuola di magia degna di
onore verso il declino. Mio padre dice che è stata organizzata una partita di
Quiddich Hogwarts-Durmstrng per Bah! Qualche aqnno
fà sarei stato felicissimo di andare in Bulgaria, sapete, lì il ciclo di studi
dura dieci anni, non come ad Hogwarts (Sette anni), ma con il nuovo preside
preferirei di gran lunga diventare un Mangiamorte” era Malfoy.
Alla parola Durmstrang, Hermione si
irrigidì e Ron assunse un espressione adirata.
Alla parola Mangiamorte, Harry fù
invaso da un enorme rabbia, si alzò con l'intenzione di uscire dallo
scompartimento e picchiare il Serpeverde, quado due forti braccia lo
arpionarono e lo fecero risedere
“Calmati” disse Ron serio, Malfoy e
quelli con cui stava parlando oltrepassarono lo scompartimento senza aprirlo.
In quel momento il treno frenò alla stazione di Hogsomade, il trio scese e vide
Josh Tendson, il guardiacaccia, portare quelli del primo anno verso il lago,
Hermione si rattristò
“A quanto pare Hagrid non è ancora
tornato da quell'incarico che gli diede Silente...” e si avviò con i suoi due
amici verso le carrozze senza cavalli.
Seduti al tavolo dei Grifondoro,
Harry, Ron ed Hermione assistettero alla cerimonia dello smistamento, il
Cappello Parlante portato da Vitious, e poi il solito discorso di inizio anno
da parte della McGranitt, divenuta preside dopo la morte di Silente
“Volevo ricordare agli studenti che
l'accesso alla foresta è severamente proibito; quest'anno verso ottobre si
terrà una partita Hogwarts contro Durmstrang, il torneo tra le case sarà
spostato a dicembre, domani saranno affissi in bacheca gli orari in cui i
cercatori, i battitori, i portieri e i cercatori titolari appartenenti alle
squadre delle quattro squadre dovranno confrontarsi sotto giudice Madama Bumb
per scegliere i componenti della squadre di Hogwarts”
Gli studenti annuirono cupi, per
quanto la McGranitt tentasse di rallegrarli non ci riusciva, decise di
continuare
“Una notizia per i ragazzi più
grandi... come di consueto dopo la fine del regolare anno scolastico, ci sarà
la cerimonia di promozione e a partire da quest'anno, dopo la cerimonia, verrà
svolto un ballo per festeggiare la vostra licenza di maghi, questo, entrerà a
far parte delle tradizioni di Hogwarts e ci sarà ogni anno, ci saranno solo
quelli del settimo anno e qualche partner del sesto, non meno”
Ron si mise le mani nei capelli,
Hermione lo guardava stranita passando da lui a Harry che aveva una faccia
imbronciata, probabilmente era ancora arrabbiato con Malfoy e non aveva sentito
una parola. La McGranitt continuò incupendo il viso
“Da quest'anno il vostro nuovo
insegnante di pozioni sarà Richard Lonen” disse indicando un uomo alla fine del
tavolo “Come sapete Remus Lupin il professore di pozioni che è stato con noi
per due anni dopo Piton, ci ha lasciati l'anno scorso, per mezzo di…” titubò un
attimo “ Voldemort... il professor Silente avrebbe voluto che nonostante tutto
ciò che sta accadendo fossimo ottimisti e uniti... quindi... anche per rispetto
nei sui confronti... chiedo un minuto di silenzio per le vittime della pazzia
dell'Oscuro Signore”
Gli studenti eseguirono
compattamente e nella sala scese il silenzio. Al solo nominare il professor
Lupin, Harry mise da parte i suoi istinti omicidi
E pensare che prima del Torneo
Tremaghi, questa scuola era come la mia casa. Ora mi sento... estraneo dal
mondo... se solo Voldemort non fosse mai esistito... se solo io non fossi mai
nato… pensò toccandosi la cicatrice...
Dopo cena i ragazzi si avviarono
verso i propri dormitori. Hermione informò i Grifondoro della parola d'ordine
(amicizia) e come pattuito lasciò il lavoro pesante a Dean e si diresse verso i
suoi due amici. Harry camminava a testa bassa e Ron sembrava stesse pensando
intensamente a qualcosa. Una sadica voce fece sobbalzare il trio.
“Hei, Potter, ancora a pensare a
quell' idiota di un professore? E' una vera fortuna che sia morto! Un disonore
in meno a questo mondo”
“STUPEFACIUM!”
Harry non potè trattenersi, dopo
aver sbattuto Malfoy contro un muro con lo schiantesimo, lo prese per il
colletto della divisa e cominciò a picchiarlo davanti agli occhi meravigliati
di Ron, Hermione, Tiger, Goyle e la folla che si stava formando
“E' colpa tua! E' anche colpa tua
se Sirius e il professor Lupin sono morti! Tuo padre... tuo padre è uno sporco
mangiamorte!”
“No...no Potter... noi non ci
abbassiamo a tanto, non ne abbiamo bisogno...” ansimò
Harry era fuori di se, le parole di
Malfoy gli avevano fatto saltare i nervi e ora stava sbattendo il ragazzo
biondo da un muro all'altro riempiendolo di pugni e calci
“Tuo padre era fra quelli di Voldemort!
E' colpa tua se Silente è morto! E' tutta colpa tua!”
Harry non era più consapevole delle
sue azioni, calde lacrime cominciarono a rigargli il viso mentre stava quasi
per uccidere Draco, con le sue mani. Ad un certo punto Ron lo prese per le
braccia e lo tirò via prima che potesse dare il colpo di grazia al serpeverde,
Malfoy si accasciò a terra sanguinante, Tiger e Goyle gli andarono incontro.
Harry urlava, scalciava e
pretendeva di essere liberato
“Lasciami Ron! Non ha il diritto di
parlare! E' lui la feccia del mondo dei maghi! Muori Malfoy!Ron lasciami!
Lasciami, ho detto!”
“Harry... ti prego... calmati...”
il rosso faceva molta fatica a trattenere il suo amico, erano cresciuti,
avevano entrambi diciassette anni ed erano diventati molto più forti. Harry
piangeva, scalciava e si dimenava, la frustrazione accumulata per le cose che
erano accadute negli ultimi tre anni l'aveva scaricata tutta contro il
ragazzo biondo.
“Lui e la gente come lui hanno
distrutto le persone a cui volevo più bene! Perchè non posso avere vendetta!”
urlò infine sfinito il ragazzo dagli occhi verdi cadendo a terra. Hermione lo
abbracciò tentando di calmarlo come se fosse stata una madre. Lo sfogo del
ragazzo era più che lecito, troppo tempo si era tenuto tutto dentro aspettando
tempi meno bui...
Poco dopo arrivò la McGranitt e
quando vide Malfoy a terra sanguinante ed Harry quasi svenuto tra le braccia di
Hermione, non disse nulla. Mandò il Serpeverde in infermeria aiutato dai suoi
scagnozzi e si avvicinò al trio
“Mi scusi professoressa... c'è
stata una rissa... Malfoy...” tentò di giustificarsi Ron, la preside lo fermò
“Harry? Tutto a posto? forse
è meglio se vai in infermeria...” chiese dolcemente al ragazzo
“Cosa vuole?” chiese bruscamente staccandosi
da Hermione “Vuole dare un impressione di saggezza come faceva il professor
Silente? Eh?”
“Ma io...”
“Lei non sarà mai come il professor
Silente!”
“Harry è meglio se vai in
infermeria”
IL ragazzo sembrò svegliarsi da
qualcosa "Si...si mi scusi... io... non volevo...non volevo dire..."
“No, non importa, stai bene?”
“Si... ritorno in sala comune”
“Vai Harry...vai...”
Mentre il ragazzo andava verso il ritratto
della Signora Grassa e Ginny staccandosi dalla folla lo seguiva, la preside
raccomandò a Ron e ad Hermione di stargli vicino perchè avrebbe avuto
sicuramente altre crisi del genere.
Tra i ragazzi che avevano assistito
alla scena c'era anche Cho Chang, il viso rigato dalle lacrime
“Povero Harry...” sussurrò
“Harry, Harry! Che ti succede!” la voce di Ginny risuonò nel
corridoio, il fratello le corse in contro, il suo migliore amico era svenuto
“Non capisco! E' stato bene per più
di un mese!” disse Hermione
“Dev'essere stata colpa di Malfoy”
ribbattè Ron
“No ragazzi, dev'essere stata la
tensione del momento e i tristi ricordi... accompagnatelo in infermeria”
intervenne la preside
"Ron, Hermione, riposatevi un pò, resterò io con lui
“Ron, Hermione, riposatevi un pò, resterò io con lui...” Ginny era andata
per la centesima volta in infermeria. Puntualmente tentava di convincere suo
fratello e l'amica a tornare nel dormitorio di Grifondoro, ormai erano due
giorni che i ragazzi vegliavano su Harry ininterrottamente, avevano l'aria
molto stanca. Ginny diede loro qualche pietanza della cena di quella sera.
“Grazie Ginny, comunque ce la
caviamo bene qui”
“Ma Ron, mi sembri la Cooman”
Il ragazzo sorrise poi guardò
Hermione che aveva poggiato la testa sul suo braccio chiudendo gli occhi
“Ginny, portatela via, lei ne ha
più bisogno di me”
“No, no ce la faccio”
“Vai con Ginny, ti devi riposare”
“E tu allora? Se resti tu resto
anche io”
“Hermione per piacere…”
“No, Ron!”
“Scusate…” Una ragazza non troppo
alta dai capelli neri e i tratti asiatici era appena entrata nell'infermeria e
si stava avvicinando al letto di Harry “Se... non... non vi dà
fastidio...potrei... rimanere io con lui...” Era Cho Chang, il suo tono era
titubante come se temesse di essere odiata dai presenti.
Ron abbozzò ad un mezzo sorrisetto
pensando alla faccia del suo amico se al suo risveglio avesse trovato la
ragazza dei suoi sogni.
“Ma certo che puoi restare, nessuno
te lo vieta, ma se dovesse svegliarsi, avvertici” detto questo il ragazzo si
caricò Hermione addormentata sulla schiena
“Non me l'ero mai portata in
spalla... credevo fosse più pesante...” sussurrò
“Ron, tu avviati, io ti raggiungerò
tra poco” disse Ginny
“Va bane” e se ne andò
“Mi trovi antipatica? Scommetto che
hai una cotta per lui, per me è un ottimo amico...”disse Cho sedendosi vicino ad Harry
“Non preoccuparti… forse con te si
sveglierà...”
“Forse...”
“Beh, ciao” Ginny si incamminò velocemente
verso la porta d'uscita, passo d'avanti all'ultimo letto, quello di Malfoy, lui
era sveglio e la guardò senza proferir parola. La sedicenne Grifondoro si
insospettì come mai non la offendeva?, diede un ultima occhiata a Cho, che
teneva per mano Harry, e si avvicinò al Serpeverde che intanto continuava a
fissarla
“Ma che ha? E' malato? Mi guarda
e non mi insulta…” pensò mettendogli una mano sulla fronte fresca.
Draco le afferrò il braccio con uno
scatto, Ginny sobbalzò, il ragazzo la lascio e si voltò in modo da non
incontrare il suo sguardo
“E' vero?”
“E' vero, cosa?" rispose la
rossa acidamente
“Che mio padre è un Mangiamorte...”
“Vorresti farmi credere che non lo
sapevi? Per chi mi hai preso? Sarò anche una pezzente, ma di certo non sono
stupida”
“Io... non lo sapevo... davvero...
perchè nessuno mi crede...?” si voltò a guardarla, aveva gli occhi lucidi
Ginny non potè che rattristarsi nel
vedere Malfoy così shoccato, quella era lo prova che non aveva mentito…
l'Oscuro Signore aveva causato danni a tutti... decise che avrebbe fatto
compagnia al ragazzo, gli sarebbe diventata amica, nonostante tutte le offese
che le aveva rivolto, come diceva Silente e come aveva ricordato la McGranitt:
bisognava essere uniti.
Molto dolcemente Ginny cominciò ad
accarezzare la testa di Draco
“Perchè lo fai?” chiese lui
“Per ciò che ha detto Silente,
dobbiamo essere amici... dobbiamo essere uniti... per poter superare questo
momento buio... dormi ora... rilassati... dormi…” ed il ragazzo cadde tra le
braccia di Morfeo.
“Guarisci, guarisci, guarisci…”
dolci labbra si posarono sulla fronte di Harry durante il suo sonno...
“Weasley, Granger, si sta
svegliando”
“Ah, grazie, ma tu non rimani?”
“No, non fà nulla”
“Grazie...”
“L'importante è che vi siate
riposati... non ditegli che sono stata qui per piacere”
“Va bene”
Harry aprì gli occhi e si trovò
davanti i volti sorridenti di Ron ed Hermione
“Che... che è successo?” chiese un
pò intontito
“Sei svenuto” rispose Hermione
“Ah già... ho massacrato Malfoy...”
“Sei stato giù per quasi tre giorni”
“Dov'è Malfoy?”sbadigliò Harry
puntellandosi sui gomiti
“E' là, nel letto vicino alla
porta, Madama Chips dice che potrete tornare nei vostri dormitori entro qualche
giorno”
“Ho decisamente perso il
controllo... mi dispiace...”
“Oh, non preoccuparti, se non lo
facevi tu lo avrei fatto io, oppure Hermione lo avrebbe trasformato in un
furetto, comunque, dopodomani inizieranno le selezioni per la squadra di
Hogwarts. Questa settimana cacciatori e battitori, la prossima portieri e cercatori,
mi raccomando rimettiti presto” disse Ron
“Io darò il meglio di me, ma tu...
bada che ti voglio in squadra, infondo le partite che hai giocato con i
Grifondoro erano buone”
“Si! Batteremo Durmstrang!”
“Io me ne vado, questi discorsi mi
annoiano” disse Hermione avviandosi verso l'uscita. I due amici la seguirono
con gli occhi per poi ricominciare a discutere
“Mi dici tutti i giocatori?” chiese
Harry
Ron aggrottò le sopracciglia
“Allora...” cominciò
“Cacciatori:
Per Tassorosso : Sonil Mile, Simon
Mig e Jessy nort.
Per Corvonero:Renè, Christine e
Guliet Cult.
Per noi: Cassie, Alex e Jenny.
Per Serpeverde: None Bulstrode, Gil
Stend e Nug Plaise
Quattro giorni dopo il suo risveglio, Harry uscì dall'infermeria; ormai
era rimasto solo
Quattro giorni dopo il suo
risveglio, Harry uscì dall'infermeria; ormai era rimasto solo. Malfoy se ne era
andato il giorno precedente. Hermione e Ron gli erano stati vicino per tutto il
tempo quando era incosciente e verso sera veniva Ginny che rimaneva con lui
tutta la notte...o almeno così credeva, perché chi lo teneva per mano non
sembrava affatto la piccola Weasley... forse Cho...già... nei suoi
sogni...comunque Ron confermava che puntualmente ogni sera la sua sorellina
spariva.
In cuor suo il rosso sapeva che era
la Chang a stare vicino ad Harry e la curiosità di sapere dove andasse Ginny
gli rodeva l'animo, non poteva farci assolutamente niente se era così geloso e
protettivo.
Nel fine settimana Madama Bumb
annunciò i nomi dei Cacciatori e dei Battitori che avrebbero fatto parte della
squadra di Hogwarts, dato che avevano già svolto le prove
“Cacciatori:
Sonil Mile di Tassorosso e sarà
anche il capitano” si udì un tonfo, la ragazza in questione era svenuta per
l'emozione.
Nonostante l'accaduto la
professoressa continuò “Gil Stend e Nug Plaise di Serpeverde” i due
esultarono
“Battitori:
Jhon Fulk e Matt Nice di Corvonero, Martedì si svolgerà la prova
per i portieri e Venerdì quella per i Cercatori; entrambe dopo l'orario
scolastico”
“Dovrai darti da fare, Ron, Liuk
Nam e Noel Francis sono in gamba” disse Harry.
“Non sei incoraggiante... tu
piuttosto, non farti abbattere dalla Chang”
“Harry, Harry!”
“Ciao, Colin”
“Sono felicissimo che tu ti sia
ripreso”
“Grazie Colin”
“Hem... hai visto Ginny?”
“Perchè la cerchi?” intervenne Ron
“Hem... doveva aiutarmi con...
con... con Trasfigurazione” si affrettò a rispondere il ragazzetto
“Puoi chiedere ad Hermione”
“Beh, grazie, ma vorrei sapere lo stesso
dov’è Ginny...”
“Come mai ti interessa così tanto
mia sorella?”
Colin vedendo l'aria indagatrice di
Ron, sbiancò “Per...Perchè? Che c’è di male? Ti prego non arrabbiarti! Lo so
che sei super protettivo nei suoi confronti, soprattutto dopo quello che è
successo al primo anno... ma... ma l'amore è l'amore!” disse portandosi le
braccia davanti alla faccia come per difendersi.
Harry cominciò a ridere tenendosi
la pancia.
“Amore? Ginny? Protezione? Io?” il
rosso era molto confuso per l'affermazione, il ragazzo dagli occhi verdi annuì
ridendo.
“Basta, Harry! Smettila!”
“Dai, non prendertela...” disse il
ragazzo con le lacrime agli occhi “Di solito sei mite e calmo, ma se una cosa
ti fà rabbia non sai controllarti, me lo ricordo quel povero ragazzo di
Corvonero che osò litigare con Ginny”
e ricominciò a ridere. Ron incrociò
le braccia, guardandolo con disappunto
“Beh, allora io vado...”
“Si, ciao Colin, comunque non so
dove sia Ginny, è un pò di giorni che scompare”disse il Weasley
Quel martedì pomeriggio Harry ed
Hermione andarono a vedere come se la cavava il loro amico alla prova dei portieri.
Si sedettero sul prato e guardarono verso il lago. Davanti alla riva c'erano i
quattro ragazzi; Liuk Nam era il più alto di tutti; capelli neri brizzolati con
le punte bionde e gli occhi azzurro chiaro come acqua marina.
A fianco a lui Noel Francis, più
bassa del primo di almeno una ventina di centimetri, occhi e capelli nerissimi,
ad eccezione di due fasce bianche che sembrava le dividessero la testa a metà,
completamente privi di melanina. C'era poi Ron, più basso di Nam di circa dieci
centimetri ed infine Andrew Slerd, un piccoletto dall'aria approfittatrice, con
i capelli color sabbia, che tremava tutto.
Madama Bumb spiegò le regole della
prova, fischiò e i ragazzi si eressero in volo, mentre dal lago uscivano i
grossi tentacoli della piovra. Il grosso animale lanciò moltissimi comunissimi
palloni da calcio babbani.
I quattro portieri cominciarono ad
afferrarli ed ogni volta che li toccavano; i palloni si illuminavano segnando
un punto a favore del ragazzo.
Liuk sembrava aver mal compreso il
suo compito perché faceva di tutto per non toccarli.
Slerd fu messo K.O. da una
pallonata quasi subito.
“Vai, Ron!” urlava Hermione
“Non c'è bisogno di rompermi un
timpano” replicava Harry.
Weasley e Francis in vantaggio a
pari merito, la professoressa fischiò un altra volta per segnare la fina del
tempo.
La piovra bloccò la sua sfuriata.
“Oh, Harry, tu non sei emozionato?
Chi sà chi vincerà?”
“La piovra mi sembra strana...non
vedi? Trema...”
“Sarà l'incantesimo...”
“Già... mi chiedo quanto duri”
Anche Ron guardò l'animale con aria
perplessa, Madama Bumb disse loro che serviva un spareggio tra Ron e Noel,
mandò gli altri due nei loro dormitori o almeno Liuk potè farlo, l'altro idiota
dovette andare in infermeria maledicendo i palloni babbani.
I due portieri rimasti attesero il
fischio della professoressa e si alzarono in volo, erano saliti giusto di
qualche metro quando la piovra cominciò ad agitare i suoi grossi tentacoli :
l'incantesimo che la comandava si era indebolito.
Ron fece in tempo a schivarne un
paio mentre Harry ed Hermione si alzavano preoccupati.
Noel Francis ne scansò uno da sopra
e uno di lato, sotto di se ne stava ne stava per arrivare un altro quando fu
presa per la vita e trascinata lontano, la sua scopa veniva ridotta in piccole schegge.
Cadde rovinosamente a terra e qualcuno di fianco a lei. Si mise seduta, aveva
un polso e una caviglia doloranti, affianco a lei Ron Weasley allo stremo delle
forze
“Brava a parare, ma scarsa in
difesa, vero Francis?” le disse
“Grazie...grazie mille Weasley”
“Di nulla... stai bene?”
“Si... credo...”
“Mi dispiace, non sono bravo ad
atterrare”
“Ma che dici? Tu mi hai appena
salvato la vita...”
“Ron! Ron!” Harry ed Hermione gli
corsero incontro
“Sto bene” disse il rosso, Harry
tirò un sospiro di sollievo, Hermione lo guardava spaventata. Madama Bumb a
colpi di bacchetta costrinse la piovra a rintanarsi in acqua poi si avvicinò ai
ragazzi con una faccia tra il preoccupato e il mortificato. Non prestò
nemmeno attenzione a Harry ed Hermione che si trovavano lì senza permesso
“State tutti bene?” chiese “Mi
dispiace per l'accaduto, non era previsto uno spareggio e l'incantesimo non ha
resistito”
Noel fece una smorfia di dolore
“Ti fà male da qualche parte?”
chiese Ron preoccupato
“Il polso... e la caviglia...”
“Rotti”sentenziò la Bumb “Signor
Weasley, porti la signorina Francis in infermeria e... viste le circostanze...
hai superato le selezioni, sei in squadra, bella picchiata”
“Grazie” disse Ron, prese in braccio
la Corvonero ferita “Non è stato uno scontro pari, però” mormorò poi.
“Te lo sei meritato” gli bisbigliò
lei nell'orecchio mentre si allontanavano
“Fatti dare una controllata anche
tu!” gli strillò Hermione
Noel le rivolse un occhiata di sfida
“Non preoccuparti, lo controllo io”
Hermione inarcò un sopracciglio e
scuotè la testa con rabbia.
“Signorina Granger, signor Potter?
Cosa ci fate qui?”Madama Bumb si era finalmente accorta di loro “Nessuno deve
assistere alle prove! Avreste distratto i giocatori! E per di più oggi avreste
potuto rischiare la vita” sbraitò poi li rispedì in Sala Comune con una decina
di punti detratti ciascuno.
Ron arrivò in infermeria e adagiò
Noel su uno dei tanti letti, spiegò l'accaduto a Madama Chips e fece per
andarsene, ma l'infermiera lo costrinse a rimanere
“Tu stai qui! Io vado a preparare una pozione” disse con aria severa
Ron rassagnato si sedette sul letto
a fianco quello della Francis
“Grazie Weasley per avermi
accompagnato”
“Di nulla”
“Tu sei ferito?”
“No”
“E allora perchè Madama Chps ti ha
fatto restare?”
“Non lo so”
“Sono petulante facendoti queste
domande?”
“No,no, scusa... Hem... come mai
hai deciso di entrare in squadra?”
“E' stata la mia amica Cho a
convincermi, sai lei è cercatore e poi c'era un posto libero”
“Anche a me è successa la stessa
cosa, a quanto pare i cercatori portano fortuna”
Noel rise “Già” si incupì
“scommetto ch nella tua famiglia sono stati tutti felici di saperti in squadra”
disse poi
“No, era scontato che succedesse,
quasi tutti i miei fratelli hanno fatto qualcosa di importante in questa
scuola... perchè dici così? I tuoi non erano contenti?”
“Mia madre è babbana non capisce
certe cose, mio padre... non lo sa..., è andato via prima che potessi
dirglielo...”
“Oh...scusa”
“Ma cos'hai capito!? E' partito!
Lui è un gigante ed è stato chiamato ad un raduno... non lo vedo da due anni...
è un anno che sono in squadra... spero che per il diploma dell'anno prossimo ci
sarà...” disse tristemente.
“Gigante di Scozia?” chiese Ron
all'improvviso
“Si... come lo sai?”
“I tuoi capelli... i giganti di Scozia
hanno una striscia di capelli bianchi che sembra dividere la testa a metà, sono
buoni, sanno integrarsi con le altre popolazioni, posseggono poteri magici come
i maghi e possono modificare le loro dimensioni a piacimento...” concluse
portandosi più vicino agli occhi una ciocca bianca dei capelli della Corvonero.
“Scommetto che anche tu sei in versione ridotta” ridacchio
Lei arrossì “Beh, la mia altezza
massima dovrebbe essere di circa due metri e mezzo...non sparpagliare la voce
che sono un mezzo gigante, per favore... meglio essere definita una ragazza
stravagante che mezzo gigante”
“Segreto in buone mani” disse
lasciando la ciocca.
“Signor Weasley, signorina Francis”
irruppe Madama Chips “bevete questo” disse mettendo loro in mano una pozione rilassante.
Eseguirono.
No! Non ce la faceva a stare lì! Non riusciva a concentrarsi sul
tema mentre il suo amico era ancora in infermeria... Perchè? Perchè non era
ancora tornato? In fondo doveva solo accompagnare quell'altra imbranata di
Corvonero, si alzò di scatto senza riuscire a contenersi
“Harry?”
Il ragazzo sollevò gli occhi dal
suo libro di Incantesimi “Si?”
“Andiamo a vedere come mai Ron non
è ancora tornato?”
“Madama Chips, lo avrà trattenuto”
alzò spallucce
“Si, ma perchè? Non si era fatto
nulla...”
“Va bene andiamo”
Percorsero velocemente i corridoi
fino alla porta dell'infermeria, Hermione tuffò dentro la sua testolina
ricciuta, Ron stava esaminando da vicino la fascia bianca dei capelli di Noel
“Beh... andiamo” disse tornando da
Harry
“E Ron?”
“A quanto pare sta benissimo... non
sapevo che le Corvonero fossero discendenti delle Veela” disse in tono acido e
se ne andò con passo affrettato.
Harry non aveva capito bene
l'allusione ed entrò in infermeria, Ron lasciò i capelli della Francis mentre
arrivava Madama Chips con due calici di pozione. Il rosso bevve tutto e dopo
aver salutato Noel si avviò verso l'uscita, Harry gli andò in contro.
“Come mai sei qui?” chiese Ron.
“Non tornavi... io ed Hermione
volevamo sapere come mai”
L'amico non ci fece molto caso
“Hermione? E ora, dov’è?”
“Sarà in Biblioteca, Ha detto
qualcosa a proposito delle Veela e delle Corvonero...”
“Ok, lasciamo perdere, vieni, ti
devo parlare”
Uscirono dalla sala.
“Cos'è successo?”
“Il padre della Francis è un
gigante ed è scomparso da due anni, lei dice che è stato chiamato ad un raduno
ed è partito, pensò che Hagrid stia tentando di convincere i giganti a stare
dalla parte del Ministero”
“Sta facendo un ottimo lavoro, mi
auguro che non gli accada nulla di male”
I seguenti due giorni furono i più
strani che Harry avesse mai vissuto, Hermione farfugliava tra se e se cose
senza senso sulle Corvonero. Allo stacco tra un ora ed un altra, accanto a Ron
spuntava la testa bianconera di Noel
“Ciao Weasley!” esclamava
“Ciao Francis” sbuffava, ed
Hermione si faceva sempre più arcigna.
Nonostante tutti i tentativi della
ragazza di evitare il rosso (non sapeva neanche lei il perchè di questo
bisogno), il venerdì della prova dei Cercatori dovettero andare insieme al
lago, si misero abbastanza distanti così da non farsi notare da Madama Bumb.
Harry, Cho, Malfoy e Nil Mant erano
già là, sulla sponda opposta, c'era Ginny, ma nessuno la notò.
Mentre Ron ed Hermione si sedevano
sul prato, Madama Bumb avvolse Mant in una sfera biancastra dove Harry lo vide
agitarsi come cercando di acchiappare qualcosa.
La professoressa non aveva dato
spiegazioni, comunque dopo un pò la bolla scoppiò e Madama Bumb disse ad alta
voce
“Per Mant: 15 Minuti e 10 Secondi,
ci hai messo molto ad acchiapparlo, Nil”
“Ero impreparato, professoressa”
Poi fu la volta di Cho, la bolla
scoppiò dopo 7 minuti e 2 secondi
“Brava, Chang” commentò la Bumb.
Per Malfoy 4 minuti e 34 secondi
“Ottimo!”
Quando la bolla avvolse Harry,
tutto intorno diventò bianco, davanti a lui si materializzo solo un boccino. Il
ragazzo tentò di prenderlo, ma quello scomparve per poi riapparire sulla sua
spalla. Due, tre, quattro volte... non ce la faceva... il boccino era
velocissimo. Allora, quasi automaticamente, Harry chiuse gli occhi e percepì il
battito d'ali della piccola pallina... vicino... più vicino... lontano...
vicino... preso! La bolla scoppiò e quando Harry aprì gli occhi si ritrovò
davanti il volto sorridente di Madama Bumb
“Congratulazioni Potter, lo hai
preso in 3 minuti e 59 secondi, sei in squadra!”
“Grazie”
La donna se ne andò. Malfoy fece un
gesto con un braccio e la testa, Harry non capì a chi fosse rivolto,
seguì la traiettoria del suo sguardi al di là del lago e vide un ciuffo di
capelli rossi sparire dietro un cespuglio.
“Ginny?”
“Bravissimo Harry!” Hermione gli si gettò al collo e gli stampò
un grosso bacio sulla guancia.
“Ehi, è ingiusto! Perchè io mi devo
far rompere un femore e un timpano e Ron no?”
“A lui ci ha gia pensato qualcun
altro...”
“Ma si può sapere cos'hai da due
giorni a questa parte? Sei diventata super antipatica, Miss Prefetto!”
“E cosa potrai mai capirne tu,
Grande Portiere!”
“Oh insomma ragazzi...basta... non
è il caso di...” Harry tentò di calmarli
Vicino a loro passò Cho Chang con
gli occhi lucidi, una lacrima scese lungo la sua guancia, Harry la guardò con
malinconia, Ron tappò la bocca ad Hermione con una mano
“Harry... perché non la segui...?”
lo incoraggiò, Hermione annuì
La ragazza si strofinò gli occhi e
si girò, li aveva arrossati
“Si? Ah ciao Harry,
congratulazioni”
“Perchè piangi?”
“No... nulla... pensavo...”
“A qualcosa di spiacevole?”
“No...non proprio... pensavo che se
Cedric fosse stato qui... avrebbe fatto di tutto per batterci... Ah... che
sciocca, lui è... era... più grande, non ci sarebbe stato comunque” cominciò a
piangere silenziosamente.
Ad Harry faceva male vederla in
quello stato, per colpa sua poi... se avesse preso per primo la coppa,
quell'anno del Torneo TreMaghi, il suo avversario non avrebbe corso pericoli...
Fece la cosa più sensata che gli venne in mente, abbracciò la ragazza per darle
conforto. Lei ricambiò, si sentiva sollevata tra le sue braccia, sentì il cuore
del suo amico battere malinconicamente oppresso da qualcosa, sapeva di procurargli
dolore, non aveva capito perchè, ma lo sapeva, comunque non poteva fare a meno
di piangere sulla sua spalla... lui da due anni era l'unico che riusciva a
capirla...
Si staccò dall'abbracciò mormorando
un grazie e se ne andò mentre Harry abbassava gli occhi lucidi, convincendosi
sempre più di essere un problema per tutti.
Hermione si voltò e si avviò verso il
castello, senza degnare di uno sguardo Ron.
“Aspetta” lui la bloccò “E’ da
Martedì che sei strana...”
“Credevo fossi più intelligente,
Ron, quella Francis ti ha praticamente sbavato addosso con la scusa della
caviglia slogata per farsi cedere il posto in squadra!”
“Tu mi rimproveri? E al quarto anno
allora? Con Krum che voleva assolutamente battere Harry, usandoti?”
“Non mettere in mezzo vecchi
argomenti, e poi a Victor non importava nulla di Harry! Lui voleva stare con
me!”
Cominciarono ad urlare.
“Già! Ti voleva così tanto da
costringerti a fare ciò che non volevi fare, la lezione dell'estate non ti è
bastata?”
“Smettila!” Ad Hermione quei
ricordi facevano male, Ron lo sapeva, ma non poteva fargliela passare liscia.
“No! Non la smetto! Non puoi fare
congetture malefiche su persone che non conosci! Ci sono passato e so cosa
significa!Ti sei mai chiesta come mai Francis abbia due fasce di capelli
bianchi? Scometto che hai pensato ad un suo esibizionismo, ma non è così! E'
figlia di un gigante di scozia! Non vede suo padre da due anni! Non sa nemmeno
che sua figlia è in squadra! Tu come ti sentiresti al suo posto?!”
Da adirata che era, la faccia di
Hermione si trasformò in meravigliata “Io...non lo sapevo...” mugolò
Ron si calmò “Esatto, non lo
sapevi” Per la prima volta Hermione aveva torto, era una cosa stupenda!
“Mi dispiace...” disse la ragazza,
le stavano salendo le lacrime agli occhi
“Ah, lascia perdere, ho fatto la
stessa cosa con Krum, quindi siamo pari”
“Si...si, ma tu... tu avevi visto
giusto... mi... mi dispiace...” ora le lacrime erano vicinissime
“Sarà stata fortuna...Hei! E' la
prima volta in sette anni che hai torto! Attenzione! Potrebbe costarti uno dei
tuoi tanti lode che hai appeso al dieci” disse Ron poi rise, Hermione si
rilassò e rise anche lei.
La luce del crepuscolo illuminava
le finestre dell'aula vuota di Trasfigurazione, all'interno c'erano solo due
ragazzi intenti a discutere: il primo era alto con i capelli biondi e gli occhi
color ghiaccio, il secondo era una lei dai lunghi capelli rossi
“Come ti è venuto in mente di
venire alla prova? Eppure lo sapevi che era vietato!”
“Ma Ron ed Hermione c’erano!”
“E allora perchè non sei stata con
loro?!”
“Avrebbero messo in mezzo il fatto
che non sono andata alla prova dei portieri...”
“Io non capisco perchè continui a
starmi dietro, lasciami in pace!”
“Noi... dobbiamo essere uniti,
Draco... lo so che mi odi... ma non ti sei ancora ripreso da quello che ha
detto Harry”
“Non ho bisogno che tu mi
compatisca! E poi... attenzione... potrei ucciderti Ginny... ricorda che sono
figlio di un Mangiamorte...” abbassò lo sguardo sopportando il peso di quella
terribile affermazione
“Lo sai che non lo faresti mai...
tu non sei come tuo padre...” lo abbracciò
Lui ricambiò “Grazie... io... io
non ti odio”
In quell'istante la porta si
spalancò
“Oh! speriamo che nessuno lo abbia
letto!” Cho Chang era sulla soglia con il fiatone, si meravigliò nel vedere i
due in una posizione equivocabile “Malfoy? Weasley?”
“Chang!” strillò Ginny staccandosi
da Draco
La Corvonero si imbarazzò un pò
“Scu… scusate, me ne vado”
“Ehm... Cho?” la ragazza si
girò,Ginny si accorse di averla chiamata per nome, la Chang non sembrava
infastidita “Non dire nulla in giro... mio fratello, Harry ed Hermione non ne
sarebbero molto contenti...”
“Sei degna di onore, piccola Ginny”
sorrise la diciottenne “Stai rispettando quello che disse Silente: Bisogna
essere uniti...”spostò lo sguardo sul Serpeverde “Ho assistito anche io a
quello che successe il primo giorno di scuola, Harry non voleva dirti tutte
quelle cattiverie, ma la frustrazione porta a farlo...” i suoi occhi furono
coperti da un velo di nostalgia “Anche lui rispetta ciò che disse Silente, ne
sono sicura... e tu... tu sei quello che vuoi essere... i tuoi familiari non
contano...”
“Grazie Chang...”
“Ciao ragazzi e non preoccupatevi
ho la bocca cucita” prese un libricino sotto un banco < Personal Diary> e
se ne andò.
“Questa non ci voleva” sospirò
Draco
“Non preoccuparti, io mi fido di
lei... e se non ci fidiamo di chi è buono... è la fine”disse Ginny, convinta
delle sue parole
Naturalmente gli abbracci tra Draco
e Ginny sono di amicizia non fraindentiamo. Scommetto che vi è venuto qualcosa al
cuore quando la porta si è spalancata, credevate fosse uno del trio? Beh si
forse mettendo Cho sono stata troppo buona...
La parte del gigante mi fà ridere,
la prima cosa che mi ha detto una mia amica(Magically Stellar per la cronaca)
quando ha letto il cap è stato: “Un gigante con una babbana? Ma povera signora,
con tutta la buona volontà non avrebbe superato viva l'accoppiamento! Figurati
il parto!” Perciò poi ho aggiunto il fatto delle dimensioni, mamma Francis mi
faceva pena :-) Ah, già poichè non lo sapevo ho scritto che i Giganti di scozia
hanno poteri come i maghi perche non sapevo se i giganti normali ne fossero
provvisti. Quando Hermione fa un riferimento alle corvonero e alle veela vuole
dire che ad Harry piace Cho che è di corvonero, Ron stava vicino a Noel che è
di corvonero, non è che hanno poteri da veela?( l'ho scritto per chi non
l'avesse capito) Avvertimento: questa storia potrebbe avere alcune analogie con
la storia di Magically Stellar( Harry Potter e la ragazza misteriosa) perchè
all'inizio erano una storia sola, però alla cara Magically non piaceva il mio
stile e cosi ci siamo divise, le storie alla fine hanno preso due strade
opposte.
Il mese di Settembre trascorse, almeno per Harry e Ron, tra lunghissimi,
faticossissimi allenamenti e compiti
Il
mese di Settembre trascorse, almeno per Harry e Ron, tra lunghissimi,
faticossissimi allenamenti e compiti.
Hermione
faceva di tutto per aiutarli, voleva, anche se non lo dava a vedere, che dessero
il meglio di loro alla partita di fine ottobre, quelli di Durmstrang sarebbero
arrivati agli inizi del mese; lo aveva annunciato la McGranitt la sera
precedente.
Hermione
aveva paura, paura di rivedere Viktor dopo quello che era successo due anni prima,
non sapeva come comportarsi; se ne stava seduta a gambe incrociate su una delle
poltrone della Sala Comune correggendo gli esercizi di trasfigurazione di
Harry.
I
suoi ricordi erano ancora così nitidi... di quando alla fine del quarto
anno andò in Bulgaria... di quando Krum le bloccò i polsi e cominciò a
sbaciucchiarle il collo stendendola a terra... di quando lei, liberata una
mano, lo fermò con l'incantesimo della pastoia Total Body e si smaterializzò
illegalmente...
Si
ritrovò per sbaglio sulla collinetta dove di solito Ron e i suoi fratelli
giocavano a Quiddich... era allo stremo delle forze e svenne...
Hermione
raccontò dell'accaduto in Bulgaria; Ron, ed anche Harry appena saputo,
ebbero
un moto d'ira nei confronti di Krum. La ragazza però non raccontò tutto nei
minimi dettagli... altrimenti Viktor Krum sarebbe morto, ucciso dalla rabbia
dei suoi migliori amici.
Il
signor Weasley tentò di giustificare al maglio la sua smaterializzazione
illegale; tuttavia una punizione ci fù lo stesso: il Divieto di diventare
Caposcuola.
Da
quell'incidente il tempo passò... ci furono le tragedie di Silente, Sirius,
Lupin, Dobby, che distrussero completamente Harry e non solo lui.
Nessuno
si fidava più di nessuno, il Ministero continuava a negare l'evidenza, ma Hermione
di una cosa era certa, Ron Weasley ed Harry Potter le volevano bene e lo stesso
valeva per lei nei loro confronti.
Non
valeva la pena di preoccuparli ora per un avvenimento incerto...Viktor non
l'avrebbe avvicinata, si ripeteva e quando sarebbe arrivato, lo avrebbe
semplicemente evitato.
A
volte fantasticava sul fatto di chi si sarebbe mai innamorata...Di Harry? Il
grande Harry Potter, mite, sensibile, riflessivo e paziente o Ron?
Impulsivo, irascibile e cocciuto... Proprio non lo sapeva, ma forse... dentro
di lei un meccanismo era già scattato da tempo...non aveva capito per chi...
Una
voce la riportò alla realtà
“Hermione
ci sei?”
Harry
e Ron erano davanti a lei tutti sporchi di fango e sudati
“Ah,
scusa stavo correggendo i compiti di Harry...”
“Stavi
guardando nel vuoto”
“Oh,
lascia perdere, Ron, eccoti gli esercizi di Trasfigurazione,li avevi sbagliati
quasi tutti, ti consiglio di rivederti il capitolo sulla trasformazione
umana...il tema per Ruf non era male. Harry, esercizi e tema sono Ok; ora
scusate, ma devo andare in Biblioteca, tocca ad i miei di compiti” tre secondi
e non c'era più, Harry e Ron avevano i fogli deli esercizi in mano e non ci
capivano più nulla.
Ed
anche i freschi giorni di Settembre passarono per far spazio alla caduta delle
foglie di Ottobre.
Era
una sera fredda e la scolaresca di Hogwarts se ne stava raggruppata fuori il portone
principale, tutti in file orizzontali, separati per Case ed in ordine di età,
davanti i più piccoli e dietro i più grandi; tutti in attesa della Delegazione
di Durmstrang.
Faceva
freddo, certo, ma non tanto da avere forti tremiti come succedeva ad Hermione
Granger
“Hei,
stai bene?” chiese Harry alla sua destra
“Si!
Perche!? Come sembra che stia? Bene!”
“Sei
sicura?” intervenne Ron da sinistra
“Si
si, certo. Oh! Guardate forse stanno arrivando? No...mi sbaglio... e solo
Thompson”
Strana, troppo strana, da troppi
giorn- pensarono contemporaneamente i due
ragazzi guardandola con la coda nell'occhio Che sia colpa di Krum?
In
effetti Hermione nonostante si fosse ripromessa di stare calma e di non
preoccuparsi della vicinanza di Viktor, dell'influenza che il bulgaro avesse
potuto avere sul trio, era stata agitata tutto il mese.
Un
rombo dal lago annunciò l'emersione della nave di Durmstrang, esattamente
com'era successo prima del Torneo Tremaghi.
Il
Preside e i sette avversari ne uscirono, la McGranitt e Stenton entrarono nella
scuola discutendo, ai ragazzi fù permesso di abbandonare le loro postazioni di
Benvenuto e tornare nei loro dormitori. Dovevano rimanere ad accordarsi solo i
capitani delle due squadre.
Viktor
Krum si avvicinò ad Harry, Ron ed Hermione, erano rimasti ancora ai loro posti
in attesa che i più piccoli se ne andassero.
Ginny
fece una corsa verso il campo da Quidditch, il fratello la vide di sfuggita
senza prestarle attenzione, era troppo intento ad osservare il cercatore
bulgaro.
Il
ragazzo, con quella sua odiossissima espressione arcigna si era parato di
fronte ad Hermione fissandola negli occhi. Ron si sentì montare la rabbia , la
sua amica d'impulso si attaccò al suo braccio e a quello di Harry. Krum non
distoglieva lo sguardo.
Ron,
con fare protettivo si mise davanti ad Hermione
“Vattene”
disse con calma
Il
bulgaro tentò di replicare, ma Harry gli parlò freddamente
“Se
desideri il capitano della squadra di Hogwarts, la troverai tra le file dei
Tassorosso... Sonil Mile...” e gli indicò un gruppo di tredicenni
ridacchianti.
Krum
non potè dire nulla, lanciò un ultima occhiata ad Hermione, tremante, dietro
quei due e si allontano.
La
ragazza tirò un lungo sospiro, i suoi nervi avevano raggiunto il limite, i suoi
occhi si fecero lucidi e le prime lacrime cominciarono a rigarle le guancie,
cominciò a singhiozzare, si portò a se i due amici di cui aveva ancora strette
la maniche e continuò a piangere
“Su,
dai ci siamo noi”
“Cosa
vuoi che succeda?”
Un altra
volta nello stesso giorno, Harry e Ron ebbero gli stessi pensieriChe non mi abbia detto tutto su
quell'estate? che sia successo qualcosa di peggio? decisero i non forzarla, sarebbe stata lei a confidarsi al momento
opportuno.
Dopo
un pò Hermione si calmò, Harry e Ron mossero un passo verso il castello,
non era rimasto nessuno, la ragazza li fermò
“Ragazzi...”
mormorò incerta “Io... non vi ho detto tutto... di ciò che successe con
Viktor...” i due inarcarono le sopracciglia “Quella volta... mi disse
chiaramente di essersi innamorato di me... però lui... ecco... voleva...voleva
andare oltre il limite... e... ed io no, non contraccambiavo nemmeno...poi...
l'ho ghiacciato... mi ha spaventato quando mi ha bloccato i polsi... e...” si
toccò il collo d'impulso, mentre due grossi lacrimoni le rigavano il viso “Mi
dispiace non avervelo detto, temevo vi foste azzuffati in uno scontro
magico…”
“Gliela
farò ingoiare quella maledetta scopa!” disse Ron a denti stretti
“No,
Ron! Ecco... lo sapevo, vi ho tediato con questi stupidi problemi quando poi è
Harry ad aver bisogno di più..”
“Questo
non devi dirlo Hermione, noi siamo un gruppo, dobbiamo parlare delle nostre
preoccupazioni, non ci sono privilegi... niente gara del più importante, è
stupido pensarlo”
“Harry
ha ragione, con noi puoi confidarti”
“Io...
ho paura che possa vendicarsi del fatto che l'ho rifiutato... e che...vi ho
raccontato tutto, ma io... non...”
Harry
le circondò le spalle con un braccio “Non eri obbligata a farlo... soprattutto
non con lui... comunque non sul campo da Quidditch, lo umilieremo”
“Già”
aggiunse Ron abbracciandola a sua volta tentando di mantenere il controllo
“Grazie”
sussurrò Hermione. Insieme si avviarono verso il castello.
“Io
odio quel dannato cercatore Bulgaro! Si da troppe arie” disse Draco appoggiato
ad uno degli anelli del campo da Quidditch.
“E'
per questo che c'è la partita, per batterli” rispose Ginny di fronte a lui
“Già
e scommetto che Potter cadrà dalla scopa svenuto” ghignò il ragazzo biondo
"Ah,
bene! Vedo che ti sei ripreso! Evita di dirle certe cose davanti a me!"
sbottò la rossa
“San
Potter...” fece ironico Malfoy
“Draco,
basta!” la ragazza si soffermò un attimo ad osservare la faccia menefreghista
del Serpeverde “Va bene, ho capito, me ne vado” disse con adirazione
“No,
aspetta” Draco si riscosse “Mi dispiace...”
“Perchè
dovrei rimanere qui a sentire battutine scadenti sui miei compagni di casa?
Harry ha il tuo stesso stato d'animo!”
“Hai
ragione... ho sbagliato”
“Pensavo
non credessi più a cose come Mezzosangue e Babbanofili!”
“Non
le tengo più in considerazione infatti, ma Potter è sempre il mio rivale!”
“Dobbiamo
essere uniti!” lo rimproverò la Weasley
“Va
bene, capito l'antifona, ma mica pretenderai che me lo abbracci!”
“Chi
sa...”
“Cosa?!”
“Scherzavo…”
rise
Draco
la guardò accigliato “Sai e da un pò che ci penso... ma sto bene con te vicino”
riflette ad alta voce
Ormai
era tutto deciso, il 31 ottobre di pomeriggio si sarebbe svolta la partita, la
sera, la festa di Halloween ed il giorno dopo, quelli di Durmstrang sarebbero
tornati in Bulgaria.
Harry
e Ron stavano sempre insieme a d Hermione, non volevano che incontrasse un
altra volta Viktor Krum; così lei doveva seguirli a pranzo a lezione e agli
allenamenti di Quidditch, ma alla ragazza non dispiaceva, anzi, si sentiva più
sicura con loro e sopratutto più libera dopo essersi confidata.
A
circa mezz'ora dall'inizio della partita, Harry e Ron si stavano già avviando
verso il campo da Quidditch per l'ultima ripassata, la loro amica li seguiva, ma
non li aiutava di certo a calmarsi, tempestandoli di domande con il suo tono
antipatico da primo anno
“Vi
ricordate tutto?” chiese
“Si”
risposero i due scocciati
“Sicuro?”
“Fino
alla nausea”
“Harry,
ti ricordi come si riconosce una finta Wronski? Sonil tel'ha ripetuto molte
volte in questo mese, l'ho vista io...”
“Si,
me lo ricordo”
“Ron,
ti ricordi come si riconosce la direzione di lancio dell'avversario? L'avete
provato molte volte con Sonil, l'ho visto io..”
“Si,
me lo ricordo”
“Bene...”
avevano raggiunto gli spogliatoi “Mi raccomando ragazzi... dovete
vincere!”diede un bacio porta fortuna ad entrambi e se ne andò.
Le
tribune erano quasi piene, Hermione si aggirava tra i ragazzi alla ricerca di
un posto libero. Nella folla notò la testolina color fiamma della piccola
Weasley e le andò incontro. Ciò che vide le sembrò paranormale: Ginny e Draco
Malfoy, seduti vicini e di fronte a loro Cho Chang. Hermione andò loro incontro
sconcertata
“Ginny...ma
cosa? Chang...”
La sedicenne
fu presa dal panico, parlando con Cho e Draco si era completamente dimenticata
che poteva essere vista, ma Cho intervenne con la stessa scusa che aveva
rifilato a molti curiosi
“Oh,
scusami Granger…” disse la Corvonero “Credo non ti dispiacerà se mi sono
permessa di infliggere loro una piccola punizione in quanto Prefetto... li ho
trovati a battibeccare in corridoio ed ora dovranno stare cosi tutta la partita
sotto il mio controllo”
“Ah,
capisco, non scusarti, beh, io vado, ci vediamo dopo” e si sedette vicino ad
Hanna Abbott e Susan Hossas di Tassorosso qualche metro molto più in là dopo un
pò arrivarono vicino a loro anche Calì e Lavanda
“Grazie,
Chang...” sospirò Draco senza accorgersene
"Di
niente Malfoy, però ora dovrò rimanere qui tutta la partita, spero di non
rovinare nulla"
“Ma
dai Cho, io e lui siamo solo amici” Ginny aveva le orecchie in fiamme, Draco
sbuffò scocciato.
Joanne
Jordan, la commentatrice sorella di Lee, fece sentire la sua voce per il campo
“Ha
inizio l'amichevole Hogwarts-Durmstrang, che poi tanto amichevole non è, ci
schifiamo tutti...”
“Jordan!”
strillò la McGranitt
“Mi
scusi professoressa, mi è scappato, comunque dicevo... per Durmstrang, i due
Battitori : Dimitri Munlov e Fend Buttutten. Le tre Cacciatrici : Fosca
Vercingegate, Ulga Scaccifucchen e Donia Donde. Il Portiere : Gogle Fanduo ed
infine il Cercatore, nonche capitano : Viktor... Krum!”
Applausi
sparsi
“Per
Hogwarts, i due Battitori : Jhon Fulk e Matt Nice. I tre Cacciatori : Gil
Stend, Nug Plaise e la grandissima Mega stratega, nonche capitano Sonil...
Mile!” La ragazza mandò baci al pubblico che già scalpitava “Il Portiere :
Ronald Weasley ed infine, ma non meno importante il Cercatore : Harry...
Potter!”
Fragorossissimi
applausi
I
quattordici ragazzi si levarono in volo, quelli di Hogwarts con le divise nere
e quelli di Durmstrang con le divise rosse.
Madama
Bumb arrivò in campo con un baule, liberò i Bolidi, il Boccino e fischiò
lanciando la Pluffa.
La
partita era iniziata.
“Pluffa
in possesso di Durmstrang, serie di strabilianti passaggi tra Vercingegate,
Scaccifucchen e Donde, si avvicinano pericolosamente alla porta, ma no! Nice fà
perdere loro la palla con un potente Bolide. Recupero da parte di Plaise,
passaggio a Mile. La nostra cacciatrice si appresta a tirare e... no! Fanduo
para! Pluffa ancora nelle mani di Hogwarts, Stand e Plaise volano a zig zag
scambiandosi velocemente la palla, non si capisce chi tira...as...aspette,
ma... questa...questa è... una Wollongong Shimmy! Grande Sonil, solo tu potevi
Insegnare le tecniche delle squadre nazionali! E' perfetta! Il portiere
avversario è confuso e... SI! Hogwarts, segna! 10 a 0 per Hogwarts! Si!
Durmstrang vaffa...”
“Jordan!”
“Vaffammi
fare i complimenti alle squadre per la corretteza della partita, già...le
ultime parole famose”
“Jordan!!”
Ma
il battibecco tra la Preside e la ragazza era nullo in confronto al chiasso che
facevano gli spettatori per la felicità
“Ottimo
ragazzi” urlò Draco orgoglioso,Cho
emise uno strillo d’emozione, Hermione stava quasi per strangolare Hanna
“Palla
a Durmstrang, la vendetta incombe… Ecco che icacciatori avanzano con una formazione a triangolo! Credo… cioè… è
quella, ma… vanno anche su e giù! Chi tira? Weasley attento! Attento!”
Ron
era teso come una corda di violino, chi avrebbe lanciato dei tre? Quella di
destra, quella di sinistra o quella di mezzo?
Si
ricordò subito cosa aveva detto Sonil a proposito di quell’attacco.
La
ragazza stava cercando di provarlo con Gil e Nug
-Allora!
Siamo in tre! Ci passiamo velocemente la Pluffa. Dovete essere sicuri di voi
stessi; quando vi arriva la palla tirate senza pensare alla mira. Se la
trettenete, anche per pochi decimi di secondo, date modo all’avversario di
capire la direzione del lancio, miraccomando non esitate! Ron postilla per te,
chi esita è quello che tira,ok? Lo fanno tutti a parte gli esperti-
PoiNug e Gil le avevano urlato contro che non
erano esperti.
Donde
aveva ricevuto la palla
“Si
trattiene.. è da destra” si disse Ron sottovoce, lanciandosi in quella
direzione, ma la Cacciatrice Bulgara si fermò, possò alla compagna di sinistra
che tirò
“E’
una finta! E’ una finta! Attento Weasley!” urlava Joanne
Imprecando
il Portiere di Hogwarts invertì direzione, si sbilanciò tentando di prendere la
Pluffa, ma la sfiorò soltanto prima che entrasse nell’anello.
“Nooo!!!
Con una strabiliante azione Durmstrang si porta al pari di Hogwarts! Palla
ancora nelle mani dei bulgari, ma perché una partita così stramaledettamente
pulita?! Voglio il sangue su quei manici di scopa!”
“Jordan!”
“Dove
sono i battitori? Ah, eccoli, giocano a tennis tra di loro! Dovete buttare
quelle stramaledette palle nere sugli avversari! Giocate! Distruggete!!!”
La
McGranitt era shoccata, se Lee era difficile da domare quando si esaltava, la
sorella era decisamente assatanata. Joanne dopo un momento di crisi tornò la
normale commentatrice
“Durmstrang
segna di nuovo, con attacco a Triangolo e… palla, finalmente, nelle mani di
Hogwarts, Plaise e Stend ritentano con il Wollongog Shimmy, no! Non funziona!
E’ parata!”
La
cosa andò avanti per molto fino ad arrivare a 70-10 per Dumstrang. I giocatori
di Hogwarts stavano, man mano, perdendo la grinta che Sonil aveva stmpato nei
loro cuori durante gli allenamenti.
Harry
e Krum erano stati per tutta la partita lontani dai compagni alla ricerca del
Boccino.
Jhon
e Matt avevano uno il naso rotto e l’altro un occhio viola;Ron si auto malediceva.
Il
ragazzo dagli occhi verdi si avvicinò a Sonil ed agli altri due cacciatori,
stavano discutendo animatamente.
“Oh ragazzi” diceva il capitano “La
Wollongog Shimmy non và più bene, li abbiamo sorpresi solo la prima volta,
cambiamo tattica, usiamo il triangolo come fanno loro!”
“Hei voi due” irruppe Harry
“Ascoltatela, è lei il capitano e la sua squadra ha vinto la coppa l’anno
scorso, comunque… non sono l’unico a protestare” Con un cenno indico le
tribune.
Iduesi guardarono indietro e
videro Draco Malfoy invieire contro di loro “ Brutti idioti, ascoltatela”
Solo allora Harry notò la stranezza,
vicino al ragazzo dagli occhi di ghiaccio c’erano Ginny e Cho. Non si cimentò
più di tanto a ragionare su quella cosa strana. Sentì un battito d’ali
Il Boccino? pensò il ragazzo, poi
chiuse gli occhi, eccolo, lo percepiva, vicino… più vicino… lontano…
lontanissimo era tutto come alla prova dei cercatori… alzò lo sguardo e lo
vide, un brillio dorato in lontananza.
Gli spettatori si ammutolirono, i
giocatori si fermarono, Viktor Krum guardava Harry avanzare incerto,
lentamente; il Cercatore di Hogworts aumentava gradualmente la sua andatura,
Krum seguì la traiettoria dello sguardo del ragazzo e vide uno scintillio
dorato
“E’ il Boccino!”
Harry si fiondò dritto in quella
direzione seguito dall’avversario. Erano spalla a spalla, il Boccino davanti a
loro
“Ti conviene lasciarmelo prendere!”
“La fostra scvola ha già avuvto troppi
meriti, Potter, cvel pallino sarà mio!”
“La vittoria di questa partita è la
nostra vendetta per quello che hai fatto ad Hermione e se non dovessimo farcela
te la vedrai dopo con me e Ron
“Dve mocciosi come voi non possono
nulla contr di me”
“Chi ti credi di essere, eh? Io non ne
sarei tanto sicuro se fossi in te!” Harry diede un forte spintone al bulgaro
che si ribaltò a testa in giù sul suo manico di scopa, appeso con le gambe per
non cadere, si raddrizzo in un attimo
“Comve si dice da qveste parti?… Ah,
si, poppanti” e si allontanò
Il Boccino, intanto, era sparito.
La partita si interruppe, Sonil Mile
aveva chiesto un Time-out, fece un cenno ai compagni di rimanere alle loro
postazioni e si avvicinò ad Harry “Due mesi… sono stata due mesi ad urlare
e tu…Harry! Dove diamine ti
trovavi?!Dov’era la tua testa?! Dove?! Cos’ha fatto quello di tanto tramendo da
rischiare di farti richiamare per fallo?! Credevo avessi più autocontrollo… Ti
provocano per distrarti dal tuo compito!” gli urlò
Era assai buffo vedere, in tutto quel
silenzio, una tredicenne strepitare contro un diciassettenne, ma nessuno osò
fiatare ( a parte i Bulgari ) Sonil detestava che si prendessero in giro i suoi
compagni: chi osava farlo avrebbe trovato miriadi di Vermicoli nel letto. La
maggior parte della scolaresca aveva ricevuto quella sorte quando, l’anno
prima, lei era entrata in squadra come Cacciatore-Capitano e aveva sgridato
davanti a tutti Simon Mig. Metà della scuola rise a crepapelle, metà della
scuola la stessa notte non dormì.
Sonil Mile e Joanne Jordan, terzo anno
attuale, Tassorosso, formavano la cappia della
Argomenti preferiti : squartamenti e
uccisioni di Film Babbani, vogliono giustizia e se non l’hanno, la danno (
anche se con metodi poco convenzionali) Temibili quasi quanto i gemelli
Weasley.
“Il capitano di Hogwarts sarebbe
pregato di riavviare la partita” disse Joanne con sarcasmo
“Va bene, va bene, ho capito!” rispose
Sonil brusca poi si girò verso il ragazzo dagli occhi verdi “Mi raccomando”
bisbigliò mentre la partita riprendeva il suo corso.
Harry si automaledisse, il capitano
aveva ragione… perfettamente ragione.
Non doveva distrarsi, se Krum avesse
preso il Boccino avrebbero perso, il punteggio non era certo favorevole alla
vittoria, dipendeva tutto da lui… non avrebbe sopportato una sconfitta contro
Durmstrag pergiunta e neanche Hogwarts, ne Ron, ne Hermione… doveva
concentrarsi al massimo così da riuscire a prendere la pallina dorata!
Durmstrang tenne ancora la Pluffa e
segnò molte altre volte, il punteggiò arrivò a 120-20 sempre per i bulgari.
Matt e Jhoon ci misero tutto il loro
impegno per districare il Triangolo, riuscirono solo a rompere la mascella di
Vercingegata che per tutta risposta segnò altri 10 punti.
Ron , ormai, era in preda alla
disperazione, Sonil chiese un altro Time-out
“Ron…” disse la ragazza avvicinandosi
“ho capito il loro trucco, a quanto pare fanno delle finte prima di lanciare,
si accertano che tu non possa raggiungere la Pluffa”
“E come posso fare? Se si accorgono
che l’ho scoperto passeremo ore a fare il gioco degli inganni”
“Beh… tu sei abbastanza veloce ad
invertire rotta… potresti allontanarti secondo la direzione che vogliono farti
credere e poi fiondati sulla palla!”
“In pratica devo fare una finta per
ingannarela loro finta?”
“Se vuoi complicare le cose…beh… si
questa è la spiegazione, mi raccomando, non cadere da quella scopa, mi servi
vivo”
La partita riprese e Jordan ricominciò
a strillare “Donde, Vercingegate, Scaccifucchen ripetono per l’ennesima volta
l’attacco a Triangolo, ti prego Weasley, parala! Parala! A costo di cadere da
quella scopa!”
Donde, che si trovava a destra, fece
credere di tirare, Ron si lanciò da quella parte. La cacciatrice bulgara passò
alla compagna di sinistra che tirò. Ron invertì direzione, si era allontanato
un poco più del previsto; quasi automaticamente si alzò in piedi sul suo manico
di scopa e si butto sulla palla rossa.
Un ondata di felicità lo invase quando
finalmente sentì la Pluffa tra le sue braccia. Non durò per molto… non era più
a cavallo della sua Comet 260, stava precipitando nel vuoto.
Prese la bacchetta, con l’incantesimo
di levitazione sarebbe atterrato dolcemente
“Wuingardium Leviosa!” urlò, ma,
stranamente, invece di rallentare, si fermò sospeso in aria poi, pian piano
cominciò a risalire verso il suo manico di scopa
Beh, un bel gruppo di persone, si sta impegnando affinche io torni subito
in sella, devono essere almeno otto, questo incantesimo è troppo potente per un
solo adolescente pensò Ron afferrando la sua
Comet e risalendoci sopra; la palla rossa sotto il suo braccio destro, la
bacchetta stretta nella mano sinistra.
Si girò verso Harry, il suo amico
aveva la bacchetta tesa
“Grazie!” gli urlò
“Non sono stato il solo” fece il
Cercatore di rimando poi sussultò e chiuse gli occhi.
Ron non se ne accorse, diede la palla
a Gil. Sonil si stava avvicinando
“Ron!” strillò la ragazza esasperata
“Ti ho detto di stare attento al loro attacco al loro attacco non di
ucciderti!! Cosa diavolo ti è preso?!”
“Ehm, si lo so…scusa, mi dispiace…”
“Non devi chiedermi scusa! Devi stare
attento!”
“Va bene! Ma ora cercate di trattenere
quella maledetta Pluffa fino a che Harry non prende il Boccino!” disse il
ragazzo energicamente
“E’ in mano nostra e non l’avranno
più! Yaaa!!!” esultò il capitano
“Hogwarts segna! Segna! Siiiii!
Finalmente! Uccideteli!” smaniò Joanne “Sonil ti decide ad andare all’attacco
con Gil e Nug? Voglio il sangue su quegli anelli! Muoviti! Muoviti!”
“Alla riscossa, tesoro!” rispose la
ragazza
Ron rimase lì mentrre Sonil partiva
all’attacco carico di adrenalina. Chi poteva essere stato a farlo levitare? Lui
stesso aveva usato l’incantesimo poi c’era Harry, sicuramente Ginny, Sonil,
Noel che stravedeva per lui ed infine…Hermione…?
I tre avversari si stavano avvicinando
agli anelli di Hogwarts, Ron si era lanciato verso destra poi cambiò quando
vide la cacciatrice bulgara passare alla compagna di sinistra che tirò. Si alzò
in piedi e saltò sulla Pluffa, l’aveva presa, ma ora stava precipitando nel
vuoto
“Che si può fare? Che si può fare?”
Noel Francis era agitatissima vicino a lei c’era Liuk Nam
“Ma è impazzito?” disse Cho
“Non posso guardare” mugognò Ginny
“Stupido
d’un Weasley” commentò Malfoy
Hermione si alzò in piedi, tese la
bacchetta verso l’amico in difficoltà e gridò “Wingardium Leviosa!”
Il ragazzo frenò pian piano la sua
caduta e cominciò a salire. Hermione ansimava e sudava per lo sforzo magico,
quando finalmente Ron si aggrappò alla scopa, lei caddè sulla sedia sfinita.
“Ma sei impazzita?!” la disse Calì “Hai
consumato la tua energia magica in una levitazione… da sola!? Potevi rischiare
la svenimento! Sei troppo giovane per sollevare le persone, ci vogliono minimo
sette di noi”
Hermione aveva gli occhi chiusi e
respirava profondamente “Non ero sola, anche Harry e Ron hanno eseguito
l’incantesimo”
L’amica fece una smorfia di disappunto
“Eravate comunque pochi rispetto a quanti ne sarebbero duvuti servire e poi ti
sei impegnata più di loro!”
“Meglio così, devono pensare a giocare
bene…”
“Ti senti un po’ meglio ora?” chiesero
Hanna e Susan
Hermione aprì gli occhi aveva la vista
leggermente annebbiata “Si…” mormorò poco convinta
La partita era ricominciata, Hogwarts
all’attacco con una specie di Triangolo. Hermione vide Harry sussultare e chiudere
gli occhi
Harry aveva appena salvato Ron da
morte certa con l’aiuto, sicuramente, di qualcun altro.
Lui voleva farlo atterrare dolcemente
invece il suo amico aveva cominciato a salire, non capì subito cosa avevano
intenzione di fare coloro che avevano lanciato l’incantesimo, ma li aiutò
mettendoci un po’ della sua energia,
Fù in un attimo, Ron lo aveva appena
ringraziato, Harry senti un Battito d’ali… di nuovo… sussulto e chiuse gli
occhi, eccolo… lo percepiva… di nuovo…il Boccino…vicino… lontano… lontanissimo…
Viktor Krum aveva visto cosa stava
facendo e tentò di individuare la piccola pallina con scarsi risultati; si
avvicinò ad Harry tentando di distrarlo, non poteva toccarlo, sarebbe stato
fallo, ma il ragazzo dagli occhi verdi era imperturbabile, stava eseguendo al
meglio i consigli del suo capitano
Harry avvertì il battito d’ali che si
avvicinava. Aprì gli occhi, il Boccino gli schizzò davanti agli occhiali.
Lo afferrò con la mano destra, lo
afferrò senza rendersene conto, lo afferrò come se avesse ritrovato qualcosa di
caro perso da tempo, la piccola pallina dorata era stretta nella sua mano
destra di fronte al volto di Krum.
I gocatori di Hogwarts, che sotto
ordine di Sonil, avevano continuato l’attacco per distrarre i Battitori
avversari da arry, si fermarono e guardarono il loro Cercatore, così fecero
anche gli spettatori; un silenzio innaturale cadde sullo stadio poi un ola di
felicità invase il campo da Quidditch
Joanne tentava di sovrastare tutti
“Hogwarts ha vinto! Hogwarts ha vinto! 180 a 130 per Hogwarts! Ottimo!Ottimo!
Si! Si! Si!”
Harry sventolava il Boccino
sorridendo, era la prima volta che lo prendeva a quel modo, senza scontro con
l’avversario. La prova dei cercatori e gli allenamenti con Sonil gli avevano
insegnato molto. I compagni di sqadra gli si buttarono addosso
“Fantastico ragazzo! Hai capito il
vero spirito di questo sport!” strillò Mile
“Vai Potter, vai” dissero in coro Matt
e Jhon
“Finalmente vendetta, Harry, grande!”
urlò Ron
Krum fù spinto lontano, sconfitto e
umiliato, maledicendosi per non aver avuto prontezza di riflessi. Scese
velocemente a terra ritirandosi negli spogliatoi assieme alla sua squadra
mentre le tribune si svuotavano e gli spettatori andavano incontro ai compagni.
Notò qualcosa di interessante
Con quanta più naturalezza possibile,
Harry aveva afferrato il Boccino davanti al volto di Krum, a quella scena tutti
rimasero immobili, persino Joanne.
Era molto strano secondo Hermione.
Lei, se ne avesse avuto la forza, sarebbe stata la prima ad urlare dalla gioia
di quella vittoria.
Pian piano un ola di felicità si alzò
dalle tribune, Harry cominciò a sventolare il Boccino. Quelli di Hogwarts si
strinsero in un abbraccio unitario, quelli di Durmstrang si ritirarono
umiliati.
Hermione si lasciò sfuggire un sorriso
compiaciuto vedendo Viktor a testa china.
I ragazzi sugli spalti cominciarono a
scavalcarli per dirigersi verso i giocatori
“Forza, Hermione andiamo anche noi!”
esclamò Lavanda
“Oh, no… preferisco tornare in
dormitorio…”
“Ti sei stancata troppo a far levitare
Ron?”
“Gia… avvertiteli che non ci sono…”
guardò al centro del campo dove la scolaresca aveva sommerso la squadra “Se
riuscite a trovarli…” aggiunse prima di alzarsi e andarsene
“Non preoccuparti” squittì Hanna con
gentilezza “ Con una bella dormita tornerai come nuova”
Barcollando, Hermione si stava
dirigendo verso il castello, le girava un po’ la testa e aveva molto sonno; non
le importava più di nulla: della partita, della scuola, di Ron ed Harry, in
quel momento voleva solo… dormire… riposare… recuperare le energie perdute…
“Herr-mioni?”
La ragazza si sentì chiamare e si
girò, la vista era offuscata, ma riconobbe quella voce
“Vi-Viktor…?” Oh no, perché
ora?
“Tu stare fene?”
Lei non rispose Ti prego
vattene cadde in ginocchio ansimando. Niente
sforzi,dannazione! Niente sforzi! Doveva conservare quel poco di energia che le
era rimasta e invece si stava sforzando di capire come fare ad andarsene da lì
il più infretta possibile
“Herr-mioni!” Krum le si avvicinò e la
prese per le spalle tentando di sorreggerla
“No… lasciami…lasciami…” supplicò la
ragazza mentre le forze l’abbandonavano
“Herr-mioni, io non folere fare del
male te”
“Lasciami stare…ti prego”
“Herr-mioni, io folere aiutare te… non
essere spaventata per quella volta, io non sapeva cosa stare facendo… mi
dispiace…”
Ma sul volto di Hermione comparvero le
prime lacrime “Ron…Harry…Ron, Ron” Probabilmente fù la sua fantasia o la
disperazione di avere il Weasley vicino, ma la voce del ragazzo si udì
chiaramente
“Hermione!”
Due paia di piedi si fermarono
“Lasciala”
La ragazza ancora cosciente fù
poggiata delicatamente a terra, pancia sull’erba
“Cosa credevi di fare, non lo vedi che
è debole!” sentì dire da Ron
“Krum… credevo fossi più sportivo, per
una partita persa te la prendi con lei!” disse Harry
“Io folere parlare lei, io vista
cadere…” rispose il bulgaro
“Noi non ci fidiamo di te! Tantomeno
Hermione! Vattene e non osare più avvicinarti!”
Hermione si sentì voltare, non vedeva
bene, aveva un sonno tremendo. Abbozzò ad un sorriso quando capì che non era
stato Viktor ad averla presa in braccio, ma uno dei suoi amici
“Hei, stai bene?”
Chi era…? Non capiva…La stanchezza
ebbe il sopravvento su di lei, chiuse gli occhie e, sicura di non correre
pericoli, cadde tra le braccia di Morfeo
“Harry! Ron!” Calì e Lavenda si
stavano avvicinando a spintoni seguite da Hanna Abbott e Susan Hossas “Hermione
è tornata in sala comune”
“Perché?”
“Ha consumato troppe energie per farti
levitare, era stanca…”
Harry intervenne allibito “ Ma… sola?!
Ha affrontato l’incantesimo da sola?!”
“Ha detto che anche tu e Ron lo
avevate eseguito”
La solita stupida… gli altri, prima di
se stessa…” commentò il rosso poi sbiancò “Harry… e se Krum le avesse fatto
qualcosa?”
“Andiamo” rispose il Cercatore
Corsero finò all’entrata del castello,
la scena che si parò loro davanti non era delle più gradevoli; Hermione in
ginocchio sul punto di svenire, sorretta per le braccia da…Viktor Krum!
“Hermione!” urlò Ron correndo verso i
due seguito dall’amico “Lasciala! Cosa credi di fare?! Non lo vedi che è
debole?!”
“Krum… credevo fossi più sportivo, per
una partita persa te la prendi con lei?” disse Harry
“Io folere parlare lei, io fista
cadere”
“Noi non ci fidiamo di te, tantomeno
Hermione! Vattene! E non osare più avvicinarti!” fece Ron arrabbiato
Krum eseguì, il suo orgoglio maschile
calpestato… ma non gli importava, aveva detto ciò che doveva e sperava che un
giorno la ragazza dei suoi sogni lo avrebbe perdonato.
Harry voltò Hermione
“Hei, stai bene?” chiese Ron
prendendola in braccio
La ragazza fece un lieve sorriso e
chiuse gli occhi lucidi già semiaperti
“Hermione?Hermione?” il ragazzo dai
capelli rossi la scrollò “E’ svenuta…” mormorò
“Dorme, infondo è questo che si deve
fare, quando si perde troppa energia magica, portiamola in infermeria” disse
Harry
“Mi dispiace Ron, se avessi saputo che
era sola, ci avrei messo più impegno nell’incantesimo”
“Tu dovevi svolgere il tuo dovere,
Harry, sei stato troppo avventato ad aiutarmi, ti sei distratto… e poi di che
ti scusi, anche io ho commesso lo stesso errore…”
“Su con la vita, almeno non è niente
di preoccupante…”
“Già”
Idue ragazzi avevano portato la loro amica in infermeria, il sole era
appena scomparso all’orizzonte e Madama Chips aveva convenuto fosse più comodo
far restare la Prefetto in infermeria per la notte; assicurò che il giorno dopo
sarebbe tornata alle lezioni in forma eccellente.
Battutina: “La solita stupida”
commentò il rosso poi sbiancò^-^
Piaciutà? (Skifosa)
Piccolo appunto per capire la mia fic
Ho catalogato gli incantesimi a
seconda della quantità di energia che un mago ci mette in ognuno (quanto si
stanca nel farlo)
L’incantesimo di levitazione: tutti
pensano sia una stupidata.Beh certo se lo si usa per sollevare piume o per
atterrare dolcemente mica ci si impegna molta energia? No, non ci si stanca! Ma
se uno volesse far levitare mobili case o persone farebbe una grossa faticaccia
quindi secondo me la classifica sarebbe questa
Da 10 a 20 anni : Forza tale da riuscire
a far levitare oggetti e atterraggiò leggero senza stancarsi
Da20 a 30 anni :\\\\\\\\\\\\\\persone
(peso normale)\\\\
Capitolo 8 *** La verità invisibile ai loro occhi ***
Un raggio
Un raggio di sole colpì i suoi
occhi costringendola ad aprirli. Si stiracchiò ben bene tra sbadigli e sospiri,
solo allora si accorse di non essere nel suo dormitorio, ma in infermeria.
I ricordi della sera precedente le riaffiorarono…
Harry, Ron, lei, Krum che le chiedeva scusa… Oh, Si! Finalmente era il primo
Novembre! Quelli di Durmstrang se ne sono andati! pensò felice e con
loro anche Viktor!
“Ben svegliata signorina” Madama
Chips si stava avvicinando
“Mi sento benissimo” sorrise
Hermione
“Hai dormito per quasi quattordici
ore! Ci credo che stai benissimo! Però mi hai molto deluso… credevo fossi più
responsabile! Un incantesimo di quella potenza fatto da una diciassettenne…
decisamente troppo piccola per reggere il peso del Signor Weasley! Credevo che
il Professor Vitius vi avesse avvertito sulle fasce di età per far levitare le
cose!”
“Si, lo sapevo… mi dispiace”
“Ah lasci perdere, piuttosto sei
ancora in tempo per la colazione, se ti sbrighi”
“Grazie” Si vestì velocemente e
andò in Sala Grande. Varcato il portone d’entrata si diresse verso i suoi amici
“Secondo te come sta Hermione?”
chiese Ron seduto al tavolo dei Grifondoro di fronte ad Harry, ficcandosi in
bocca un cucchiaio di Porridge
“Direi, benissimo, sta venendo qui”
rispose l’amico
Il Weasley si voltò inghiottendo il
boccone e la vide, era proprio Hermione; stava parlando con un imbronciatissima
Calì. Si sedette accannto ad Harry
“Tu che ci fai qui?” fù la domanda
istintiva di Ron
La ragazza lo guardò confusa
“Perché, dove dovrei essere?”
“Ma… ti sei già ripresa?”
“Certo! Non capisco perché siate
tutti così preoccupati per me” poi assunse la sua solita aria da saputella “Il
Professor Vitius ci ha spiegato che in caso di perdita dell’energia magica,
dormire è la cosa migliore”
“Si, ma il Professor Vitius ha
anche detto che siamo troppo giovani per la levitazione delle persone”
“Hermione parve offesa “ Io ti ho
salvato la vita”
“Se dovavi mettere in pericolo la tua
salute avrei preferito schiantarmi!”
“Come puoi dire certe cose?” di
sicuro Hermione non aveva capito il significato di quella frase, a differenza
di Harry Morire per non far ammalare, questa mi è nuova pensò il ragazzo
squotendo la testa
Hermione continuò “Io sono libera
di fare ciò che voglio e poi ti ho anche aiutato”
“Ma allora non capisci? Rischiavi
un collasso!”
“E tu la morte!”
“Non devi essere così avventata! Non ti riconosco! Sei radicalmente
cambiata!”
“Ah, finalmente te ne sei accorto! Tu chi sei per farmi la predica? Non
sono una mocciosa che ha bisogno della balia!”
“Certo, non erano molte le persone che si trovavano in quel momento
nella Sala Grande, ma tutti erano attentissimi a ciò che stava accedendo tra i
due litiganti. I Professori, invece, sembravono indifferenti.
“Io mi preoccupo per te!” urlò Ron
“Anch’io mi preoccupo per te!” strillò Hermione
Harry scosse la testa rassegnato Non si rendono conto di quello che dicono…
Hermione si alzò adirata e tornò alla Torre di Grifondoro. Ron aveva le
orecchie rosse; allontanò da sé il piatto di porridge e rimase imbronciato
“Posso dirti cjìhe sei uno stupido?” chiese il ragazzo dagli occhi
verdi
“Non c’è bisogno, mi sento già uno stupido”
“Il vostro discorso era… stupido!”
“Non la sopporto quando è troppo piena di sé, ogni tanto una strigliata
ci vuole e poi non è vero che ha sempre ragione, io ho visto giusto su Krum!”
Harry si alzò rassegnato, quella situazione era insostenibile
“Raggiungimi a lezione, io vado un attimo in dormitorio”
Hermione urlò la parola d’ordine con rabbia, la Signora Grassa si
spostò facendola entrare; la Grifondoro non voleva decisamente andare a lezione.
E’ vero! Non aveva dato ascolto alla piccola postilla di Vitius
sull’età, ma la sua vita di certo non era stata messa in pericolo! Ron se la
prendeva troppo! E’ pensare che gli aveva salvato l’osso del collo! Neanche un
minimo di gratitudine… Sempre col suo fare impulsivo e geloso… certo, con Ginny
poteva avere quell’atteggiamento, erano fratelli, ma lei non apparteneva alla
famiglia Weasley; perché quello stupido la trattava a mò di sorella minore
“Tutti! Tutti hanno stima nei miei confronti! Si fidano tutti!! Perché
tu no!? Perché?! Non sono una mocciosetta impaurita!!!” urlò al vuoto
Pochi secondi dopo entrò Harry “Vieni a Tresfigurazione?” le chiese
avvicinandosi
“No, potrei farmi male” rispose lei ironicamente
“E cosa dirai alle belve?
“Che mi sono stancata molto e ho bisogno di riposo”
“E speri che la McGranitt ci creda?”
“Non ho voglia di andare a lezione! Più in là penserò a qualcosa”
“Oh, lascia perdere Ron… lo sai com’è fatto!”
“Si, e questo mi dà fastidio, non ho bisogno di una Balia e non sono
sua sorella”
“Ma sei sempre la nostra migliore amica…”
“Non c’è bisogno di essere così oppressivi per tutto!”
“Sei proprio sicura che ti tratti come una mocciosetta senza un minimo
di fiducia?”
“Mi tratta come se fossi Ginny”
Il comportamento di Hermione era… strano, le stava così a cuore la
stima e la fiducia di Ron nei suoi confronti?
Bizzarro.
Ma cosa doveva fare il povero Lui, era solo preoccupato per la sua
dolce Lei…
Che anche Hermione fosse
innamorata di Ron?
Un amore nato per chi sa quale motivo e così profondo… due persone così
diverse…
Harry riflettè, anche per lui era la stessa cosa, amava Cho senza
saperne la ragione. L’amava e basta.
Tentò di far arrivare Hermione
alla verità. Troppo ottusa. Quello era il suo unico difetto “Ogni sorellina,
per quanto piccola ed indifesa, cresce e si allontana dalla famiglia… dai suoi
adorati fratelli, ma… non credo che Ron sopporterà la tua lontananza allo
stesso modo di come resisterà a quella di Ginny… io prevedo due reazioni
diverse…”
“Cerchi sempre di difenderlo”
Ma
perché non ci arrivi!? Imprecò
Harry tra sé “Vieni dalla McGranitt?” chiese poi
“E va bene, ma solo perché oggi si inizia un nuovo argamento” lo
avvertì lei
“Ok, ah già, tanto per farti ridere, vuoi sapere che cos’è successo
ieri a cena? Joanne e Sonil hanno riempito i piatti di quelli di Durmstrang con
Vermicoli e piccoli Schiopodi, dovevi vedere la McGranitt, era furiosa! E
dovevi vedere quelle due, tranquillissime < Dovevamo fare qualcosa!> ripetevano; la McGranitt ha
tolto a Tassorosso venti punti, credo che lo scherzo le sia piaciuto, stata
troppo indulgente. Stenton pareva arrabbiato”
Hermione rise di gusto pensando a Krum con la bocca in fumo.
Già Victor…
Nonostante avesse tentato di metterle le mani addosso, le aveva chiesto
scusa… non era poi così cattivo…
Ah, certo! Mancava solo quel pensiero! Se lo avesse saputo Ron, la loro
amicizia sarebbe finita…
Scacciò quell’orribile pensiero dalla mente. Il prima possibile si
sarebbe riappacificata con l’amico, naturalmente anche se il Weasley si fosse
dimostrato disponibile.
Ma il fatto che lui non provasse fiducia ne stima nei suoi confronti la
rendeva immensamente triste.
Erano ormai giunte le tanto sospirate feste di Natale,
cupe e tristi come lo erano da due anni a questa parte.
Nessuno
sapeva niente di possibili attacchi di Voldemort nel resto del mondo, erano lì,
sotto una campana di vetro aspettando altro dolore ed altra ingiustizia. Perché
di sicuro anche quell’anno, come i precedenti,
Colui-che-non-deve-essere-nominato avrebbe attaccato Hogwarts.
Una
certezza che tutti portavano nel cuore celata da un alone di finta serenità che
la solitudine ogni tanto scacciava.
Harry
era l’unico a non avere quell’alone, affrontava fin troppo dolorosamente la
realtà, ma lui più di tutti ne aveva bisogno… per tenere il suo cuore saldo… e
se da una parte quel rifiuto della realtà poteva rendere fragili, in alcuni
casi rendeva anche più coraggiosi… basta equilibrare.
Il
Ministero si era certo messo a lavoro contro i possibili attacchi di
Mangiamorte, ma Cornelius Caramell non aveva ancora accettato la ricomparsa
dell’Oscuro Signore. Inoltre la stampa era stata messa a tacere.
Prima
di morire, Silente, aveva consigliato agli studenti di
rimanere a scuola più tempo possibile, ma la maggior parte tornava a casa
perché la famiglia dava più sicurezza.
Quanto
ai Grifondoro, che si diceva fossero andavano in
giro lodandosi di aver fegato ad uscire dalla barriera per riconciliarsi con i
parenti.
Era
in quei momenti che Harry li odiava con tutto se stesso: non portavano rispetto
all’immagine di Silente, non si fidavano della sua barriera ed inoltre si
vantavano di essere migliori degli altri.
Non
potevano sopportare i Serpeverde perché facevano differenze tra
e , ma si sa, le cose simili sono sempre
in competizione tra loro ed anche i Grifondoro facevano razzismo senza
accorgersene: dicevano di appartenere alla casa rispetto alle
altre, ma… gli opposti si attraggono…
Ron
ed Hermione si erano ormai riappacificati; quando la situazione era diventata
insostenibile per entrambi, a forza di ignorarsi, si erano urlati nello stesso
momento “E va bene, scusa!” seguito da una risata
Per
le vacanze natalizie ad Hogwarts erano rimasti davvero pochi ragazzi per ogni
casa: Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville, Colin e Dennis Canon, Sonil,
Joanne, Hanna Abbot, Susan Hossas, Cho, Malfoy e qualcuno di Corvnero e
Serpeverde del primo anno.
Era
il tramonto del 23 Dicembre quando Harry fu chiamato nell’ufficio della Preside
“Buona
sera Harry” si rivolse a lui la McGranitt gentilmente
“Salve”
rispose il ragazzo
“Vedo
che negli ultimi giorni sei rilassato e felice…”
“Beh,
si abbastanza, anche se… a volte mi chiedo cosa succederà quest’anno…”
“Non
c’è bisogno di essere così pessimisti…”
“Prima
di convincere me, convinca se stessa…”
A
quelle parole la Preside abbassò lo sguardo poi parlò “Senti Harry… ci ho
riflettuto molto e… vorrei darti questo…” Fece cenno al ragazzo di avvicinarsi
e gli mise in mano un foglietto rettangolare plastificato dall’aria di
biglietto da visita.
“Cos’è?”
“Beh…
se… durante la notte non avessi sonno e la tua mente pensasse a cose negative…
ti do il permesso di prenderti una boccata d’aria… naturalmente nei confini di
Hogwarts…”
Gli
stava dando il permesso di girovagare per la scuola… di notte?! Era decisamente
diversa dalla McGranitt che aveva conosciuto al primo anno.
Comunque
sia prese il foglietto
“Quando
esci dal dormitorio e incontri qualcuno di ronda, basta che gli mostri quello e
ti lascerà andare, Buon Natale Harry, puoi uscire”
“Ah,
beh… grazie, arrivederci”
Un
vero e proprio regalo…e perché non approfittarne? Così la notte del 24, Harry
si aggirava per il castello senza il suo adorato mantello, non ne aveva
bisogno. Incontrò il professor Stenton, ma col biglietto se lo levò di torno.
Andò
nel cortile interno, quello circondato da quattro pareti con le finestre dove
c’erano le aule e aperto sopra. Lì la temperatura era stata modificata
magicamente da invernale a primaverile (il clima poteva essere modificato nei
piccoli spazi)
Harry
si stese sull’erba osservando il cielo stellato, quel firmamento luccicante
aveva il potere di turbarlo e allo stesso tempo di tranquillizzarlo, non si
accorse che in quel perimetro quadrato c’era anche qualcun altro.
Dopo
tutto l’idea della McGranitt non era male, stare lì a guardare le stelle col
venticello che scompigliava i capelli era rilassante… l’atmosfera fù rotta da
da singhiozzi provenienti dalla sua sinistra. Il ragazzo dagli occhi verdi si
mise seduto a gambe incrociate osservando una ragazza raggomitolata su se
stessa, scossa dai tremiti.
“Tutto
bene?” la chise
La
ragazza alzò lo sguardo, gli occhi a mandorla erano arrossati ed il viso
bagnato, i capelli neri legati con due codini scendevano oltre le scapole
“Harry…?”
sussurrò sorpresa
“Cho…?”
La
Corvonero si asciugò il volto ed abbozzò un sorriso “Ciao… la McGranitt ha dato
anche a te il permesso? Un nuovo rimedio contro la depressione?” disse
ironicamente
“Non
vergognarti di piangere daventi a me… sfogati, nessuno di noi sta passando un
bel periodo”
La
ragazza spalancò gli occhi ammirata
“Non
so nemmeno io come faccio a sopportare il fatto di essere di essere la causa
del dolore altrui… mi odio perché le le persone che ho ucciso non possono
essere felici…”
“Tu
non hai ucciso nessuno!” disse Cho con voce incrinata
“Allora
perché piangi?”
La
ragazza titubò un attimo, sembrava volesse nascondere qualcosa “Per Ced…”
mormorò insicura
“Allora
è colpa mia”
“No,
ti giuro che tu non c’entri!”
Il
ragazzo abbassò lo sguardo, Cho si morse il labbro, gattonò fino ad Harry e si
accucciò tra le sue braccia, lui si irriggidì un po’ imbarazzato da quel gesto
“Perché…
fai questo?”
“Harry…tu…
sei l’unico in tutta la scuola… che riesca a capirmi, mi dei stato molto vicino
in questi ultimi due anni”
Il
ragazzo si rilassò un po’ “Perché entrambi abbiamo subito le stesse
sofferenze?” “La morte dei miei e quella di Diggory”
“Beh…
si…”
“Cho…
tu pensi ancora molto a Cedric?”
“Nei
suoi confronti… io ho capito che provavo solo amore fraterno… ho perso come uno
dei componenti della mia famiglia e non solo lui…”
“Non solo lui… che significa?” riflettè Harry
“Tu…
sei cambiato molto dalla morte di Ced…” continuò la Corvonero disegnando
piccoli cerchietti sul torace del ragazzo.
“E…
e tu allora? Sei stata bocciata al sesto anno”
“Ma
tu… sembra che rifiuti l’affetto altrui. Sono poche le volte in cui ti vedo
ridere con Weasley e Granger” ribbattè lei
Harry
fece uno stupido sorrisetto all’osservazione di Cho “E’ frustrante”
“Cosa?”
“La
mia impotenza. Voldemortha distrutto
tutti quelli che amavo e sa che voglio bene a Ron ed Hermione, gli unici che mi
abbiano visto solo come Harry e non come il bambino sopravvissuto, io voglio
proteggerli a tutti i costi… mi fa paura il sentimento che porto dentro anche
verso un’altra persona, non posso esporre pure lei a dei pericoli, la amo
troppo…”
“Non
aver paura di mostrarti fragile, in molti si affrontano meglio i problemi…”
“Probabilmente
hai ragione, ma non posso fare a meno di avere paura””Non voglio
perdervi, non anche voi”
“Chi
è questa persona? Magari con lei ed i tuoi amici potresti essere un po’
sereno…” chiese Cho ansiosa
Harry
strinse un po’ di più la ragazza “Tu…”
Il
cuore della Corvonero mancò di un battito, il ragazzo continuò “Mi sei stata
vicina quando svenni dopo aver picchiato Malfoy… mi hai tenuto la mano in
infermeria e mi hai dato un bacio sulla fronte; anche se poteva sembrarti il
contrario io lo sentivo… non ero sicuro se fosse un sogno o meno , ma poi mi
sono convinto che eri stata davvero tu… hai fatto la stessa cosa quando Silente
fù ammazzato…ricordi? C’eravamo tutti, la cicatrice cominciò a bruciarmi,
l’arrivo di Voldemort e poi… il resto… io ti ringrazio per quello che hai fatto
per me e mi detesto… sono un buono a nulla, per colpa mia tu e Cedric ora non
siete insieme… Voldemort è vicino… lo sento, io… io non so cosa devo fare! Non
voglio altro dolore! No!” concluse Harry con disperazione
Cho
iniziò a piangere rumorosamente, gettò le braccia al collo di Harry e lo
strinse a se “Scusami” disse Harry con rammarico
“No,
Harry. Non è colpa tua… non è colpa tua tutto quello che è successo… è colpa di
Tu-sai-chi… un ragazzo come te non è sporco di simili crimini, non tu, tu mai…
non hai potuto farci niente… non colpevolizzarti di cose di cui non hai colpa,
sei sempre così gentile e comprensivo… io ti voglio bene, Harry, ti amo, non
essere triste, affronteremo insieme quello che non và, sarò sempre con te Harry
e tu… ti prego restami vicino… non mi abbandonare, anche io ho bisogno di te…”
finì la ragazza singhiozzando
A
quelle parole il cuore di Harry si riscaldò “Va bene… non preoccuparti…insieme
ci daremo coraggio, è una promessa” le sussurrò con dolcezza.
La
corvonero si staccò un attimo da lui, erano distanti pochi centimetri l’uno
dall’altra. Per la prima volta dopo il Torneo TreMaghi i due accennarono ad un
sorriso mosso dal cuore. Si guardarono intensamente per qualche secondo, i loro
visi si avvicinarono pian piano fino ad unirsi in un dolce bacio, che siggillava
la promessa di stare sempre insieme
“Non
piangere più…” disseHarry quando si
staccarono
“Grazie…”
sussurrò Cho
Il
ragazzo le sorrise “Si è addormentata” pensò poi schioccò le dita facendo apparire una
coperta in cui vi si avvolse abbracciando la ragazza, cadde anch’egli tra le
braccia di Morfeo.
“Mi
dispiace Cho…”la McGranittabbassò lo sguardo avicinandosi alla
ragazza, le prese le mani e le lasciò un foglietto plastificato “Tieni” disse
la Preside “Non servira a ridarti quello che hai perso, ma una boccaata d’aria
ti farà bene,usalo se non riesci a dormire, per chi e di ronda…”
Non
rispose.
Non
disse niente, da quando la professoressa le aveva dato quella notizia non aveva
più parlato, cercava solo di poter accettare. Non tornò nemmeno in dormitorio:
con quale faccia avrebbe affrontato le sue compagne? Le avrebbero chiesto
qualcosa e sarebbe stato peggio, non riusciva a capacitarsi di quello che era
accaduto, andò dritta nel cortile interno della scuola, il sole era appena
tramontato. Morte, morte, morte… cattiva ed inesorabile aveva spazzato via
anche loro, si raggomitolò sull’erba a piangere.
Con
egoismo pensò che la vicinanza di Harry l’avrebbe aiutata a superare quel
momento, ma lui aveva già i suoi di problemi, vedeva chiaramente che il ragazzo
stava male; avrebbe superato da sola quel momento, ormai dalla perdita di
Cedric aveva imparato che farsi prendere dallo sconforto non portava a nulla,
doveva ritrovare il suo sorriso, se era felice lo erano anche coloro che non
c’erano più…un antica leggenda cinese… quei pensieri le passarono per la testa
ed in quel momento solo cose negative si facevano largo in lei, si sarebbe
ripresa, certo, ma non subito, stette lì a piangere per chissa quanto tempo, ma
dopo un po’ di ore una voce familiare le arrivò alle orecchie, dolce e
comprensiva
“Tutto
bene?”
“Harry...?”
sussurrò sorpresa
“Cho?”
La
Corvonero si asciugò il volto e abbozzò ad un sorriso “Ciao…la McGranitt ha
dato anche a te il permesso? Un nuovo rimedio contro la depressione?” disse
ironicamente
“Non
vergognarti di piangere daventi a me… sfogati, nessuno di noi sta passando un
bel periodo”
La
ragazza spalancò gli occhi ammirata “Oh,Harry…”
“Non
so nemmeno io come faccio a sopportare il fatto di essere di essere la causa
del dolore altrui… mi odio perché le le persone che ho ucciso non possono
essere felici…”
“Tu
non hai ucciso nessuno!” disse Cho con voce incrinata
“Allora
perché piangi?”
No.
Non era sicura di volerglielo dire, si fidava di Harry, ma non voleva farlo
stare ancora più male… lui che ormai si colpevolizzava di tutto così rispose un
“Per Ced” insicuro
“Allora
è colpa mia”
“No,
ti giuro che tu non c’entri!”
Il
ragazzo abbassò lo sguardo, Cho si morse il labro “Ho peggiorato le
cose” gattonò fino
ad Harry e si accucciò tra le sue braccia: voleva assolutamente rasserenarlo
perché lei… ormai era da più da un anno che lei… lo amava… per il suo coraggio,
per la sua forza d’animo, per l’altruismo che aveva dimostrato standole vicino
cercando di farle dimenticare la morte di Ced anche se doveva affrontare
problemi interiori ben più torturi… lo amava perché era così, lo amava e basta
senza nulla in cambio… ma in quel momento Harry Potter aveva bisogno di
qualcuno che calmasse il suo animo tormentato. Cho sapeva come si sentiva il
ragazzo: in colpa per essere il vertice di tutte le disgrazie, perché Voldemort
cercava lui.
Il
ragazzo si irriggidì un po’ imbarazzato da quel gesto “Perché… fai questo?”
chiese
“Harry…tu…
sei l’unico in tutta la scuola… che riesca a capirmi, mi dei stato molto vicino
in questi ultimi due anni”
Il
ragazzo si rilassò un po’ “Perché entrambi abbiamo subito le stesse
sofferenze?”
“Beh…
si…” “Più di quanto immagini”
“Cho…
tu pensi ancora molto a Cedric?”
Colta
alla sprovvista, ma capace di rispondere, lo aveva compreso già da un po’ “Nei
suoi confronti… io ho capito che provavo solo amore fraterno… ho perso come uno
dei componenti della mia famiglia e non solo lui…” “Già… non solo lui…” le lacrime parvero
riaffiorarle, ma si trattanne e continuò a parlare disegnando piccoli
cerchietti sul torace del ragazzo“Tu… sei cambiato molto dalla morte di Ced…”
“E…
e tu allora? Sei stata bocciata al sesto anno”
“Ma
tu… sembra che rifiuti l’affetto altrui. Sono poche le volte in cui ti vedo
ridere con Weasley e Granger” ribbattè lei
Harry
fece uno stupido sorrisetto “E’ frustrante”
“Cosa?”
“La
mia impotenza, Voldemortha distrutto
tutti quelli che amavo e sa che voglio bene a Ron ed Hermione, gli unici che mi
abbiano visto solo come Harry e non come il bambino sopravvissuto, io voglio
proteggerli a tutti i costi… mi fa paura il sentimento che porto dentro anche
verso un’altra persona, non posso esporre pure lei a dei pericoli, la amo
troppo…”
“Non
aver paura di mostrarti fragile, in molti si affrontano meglio i problemi…” “Lo
dico proprio ioche non voglio parlerne scacciare la tristezza non porta alla
sofferenza, ma talvolta buttare tutto fuori fa sentire meglio… Non mi conviene
accumulare…ma prima di tutto c’è lui per me…”
“Probabilmente
hai ragione, ma non posso fare a meno di avere paura”
“Chi
è questa persona? Magari con lei ed i tuoi amici potresti essere un po’
sereno…” chiese Cho ansiosa
Harry
strinse un po’ di più la ragazza “Tu…”
Il
cuore della Corvonero mancò di un battito”Io?!”
Il
ragazzo continuò “Mi sei stata vicina quando svenni dopo aver picchiato Malfoy…
mi hai tenuto la mano in infermeria e mi hai dato un bacio sulla fronte; anche
se poteva sembrarti il contrario io lo sentivo… non ero sicuro se fosse un
sogno o meno , ma poi mi sono convinto che eri stata davvero tu… hai fatto la
stessa cosa quando Silente fù ammazzato…ricordi? C’eravamo tutti, la cicatrice
cominciò a bruciarmi, l’arrivo di Voldemort e poi… il resto… io ti ringrazio
per quello che hai fatto per me e mi detesto… sono un buono a nulla, per colpa
mia tu e Cedric ora non siete insieme… Voldemort è vicino… lo sento, io… io non
so cosa devo fare! Non voglio altro dolore! No!” concluse Harry con
disperazione
Cho
iniziò a piangere rumorosamente, gettò le braccia al collo di Harry e lo
strinse a se “Come fai?! Come fai ad essere così?! A farti peso di colpe
di cui non sei colpevole! Sei una persona strabiliante, che non merita tutto
questo dolore!”
“Scusami”
disse Harry con rammarico
“No,
Harry. Non è colpa tua… non è colpa tua tutto quello che è successo… è colpa di
Tu-sai-chi… un ragazzo come te non è sporco di simili crimini, non tu, tu mai…
non hai potuto farci niente… non colpevolizzarti di cose di cui non hai colpa,
sei sempre così gentile e comprensivo… io ti voglio bene, Harry, ti amo, non
essere triste, affronteremo insieme quello che non và, sarò sempre con te Harry
e tu… ti prego restami vicino… non mi abbandonare, anche io ho bisogno di te…”
finì la ragazza singhiozzando “Non ce la faccio! Non ce la faccio a
dimenticare quello che è successo! Perché?! Perché tutto questo dolore?!”
“Va bene… non preoccuparti…insieme ci daremo coraggio, è
una promessa” le Harry sussurrò con dolcezza.
La
Corvonero si staccò un attimo da lui, erano distanti pochi centimetri l’uno
dall’altra. Per la prima volta dopo il Torneo TreMaghi i due accennarono ad un
sorriso mosso dal cuore. Si guardarono intensamente per qualche secondo, i loro
visi si avvicinarono pian piano fino ad unirsi in un dolce bacio, che
siggillava la promessa di stare sempre insieme
“Non
piangere più…” disseHarry quando si
staccarono
“Grazie…”
sussurrò Cho “Non ti abbandonerò…” quello fù
il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi: turbata per la notizia datale
dalla McGranitt ed un po’ più serena sapendo che vicino a lei ci sarebbe stato
qualcuno per cui resistere al dolore di quella perdita. Si sentì avvolgere da
una coperta…
Un
raggio di sole colpì i suoi occhi facendoglieli aprire.
Era
mattina, circa le 9:00, nel cortile interno la luce non arrivava fino a
quell’ora. Se ne stava steso sull’erba morbida affianco alla sua ragazza, dalla
sera prima ormai. Lei dormiva beatamente avvinghiata a lui come per paura di
perderlo.
Harry
si staccò delicatamente per non svegliarla. Non c’era quasi nessuno nel
castello, Cho poteva continuare a riposare indisturbata fino ad ora di pranzo
“Ci
vediamo dopo” le bisbigliò il ragazzo carezzandole la guancia e se ne andò; non
aveva ancora detto nulla a Ron riguardo al regalo della McGranitt e se non lo
avesse trovato si sarebbe preoccupato; la Corvonero si svegliò comunque poco
dopo, per colpa del sole, quando Harry stava già percorrendo il secondo
corridoio.
Il
ragazzo sentì delle voci in lontananza
“Siamo
in vacanza e mi fai alzare così presto?” sbuffò una voce maschile conosciuta
“Se
vogliamo essere amici, purtroppo dobbiamo fare questo, lo sai come la pensa la
mia famiglia sulla tua e viceversa…” rispose una ragazza sconsolata, anch’essa
dalla voce famigliare, ma era impossibile che fosse lei! Con lui? Il discorso
continuò
“Finchè
saremo ad Hogwarts nessuno lo sapra, non pensarci, piuttosto, evviva
l’amicizia!” fece ironico il ragazzo
“Sempre
spiritoso, eh?” rispose la sua interlocutrice.
Poi
risero.
Man
mano che si avvicinava, Harry cominciò a distinguere due figure… una ragazzina
sui 16 anni dai lunghi capelli rossi era girata di spalle
“Ginny?”
E di fronte a lei un ragazzo biondo con lo sguardo
di ghiaccio
Harry spalancò gli occhi dalla sorpresa “Malfoy?!”
Sentì chiaramente draco bisbigliare una cosa alla
piccola Weasley “Sta arrivando Potter, nasconditi” La ragazza eseguì ed Harry
si avvicinò incredulo
“Malfoy?”
“Che vuoi, Potter!”
Ginny se ne stava dietro una colonna sperando che
Harry non il ragazzo con gli occhiali non la vedesse.
Harry
fissò Draco. Quegli
occhi... quegli occhi non erano gli stessi che Harry cosceva… on erano odiosi e
beffardi, ma solo tristi, arrabbiati, rassegnati…
“Ecco…” il ragazzo dai capelli neri iniziò pensando
bene di rivolgersi a lui usando un altro argomento, diverso dalla relazione con
la piccola Weasley “Quella volta io… non volevo dirti le cose che ho detto… o
meglio… normalmente ti avrei disprezzato… ma… quello che ho fatto era
decisamente troppo”
“Ah già, tu sei il galoppino di Silente, vero
Potter? Bontà a pieno ritmo ed io sono quello sporco, quello con il padre
Mangiamorte. Non voglio che tu mi compatisca, non ne ho bisogno; sono già
abbastanza schifato dalla mia famiglia”
“Dovresti ringraziarmi”
“E di cosa? Delle tue scuse? Tsk! San Potter” se ne
andò voltandogli le spalle e scuotendo la testa.
Quando la sua immagine scomparve dietro un angolo
poco lontano, Ginny uscì dal suo nascondiglio
“Ho sentito tutto, Harry… sei stato davvero molto…”
recitò, ma fù bloccata dal ragazzo
“Non mentire, Ginny”
“Cos…?”
“Vi ho visti insieme, ora e alla partita contro
Durmstrang, gli eri vicino, sparisci in continuazione e non arrossisci più
davanti a me”
“Ti da fastidio il fatto che mi sia passata la
cotta per te?”
“No, ma non credevo fossi interessata ad uno come
lui”
“Perché dici questo, Harry! Solo perché suo padre
sta con Tu-Sai-Chi?! E’ diverso da come lo vedi tu! Se imparassi a capirlo e a
conoscerlo… è un amico dolcissimo”
“Considero Ron come un fratello e te come una
sorella minore… certo, non ho ne il diritto, ne il dovere di criticarti, ma la
cosa più sensata che mi viene in mente è dirti di stare in guardia”
“Ma ora è cambiato! Le tue parole lo hanno
distrutto… la rivelazione su suo padre…”
“Mi perdonerai se non riesco a fidarmi di te… e lui
non ha fatto nulla per dimostrare ciò che dici”
“Quello che successe con il diario di Riddle non
c’entra, ero piccola e stupida… sono cresciuta e so a cosa andiamo in contro”
“Non voglio mettermi contro di te… non in questo
periodo… dobbiamo essere uniti…”
“Se dobbiamo essere uniti, allora perché ti
preoccupi di Draco! Lui non è come suo padre! E se credi a queste mie parole
allora perché gli stai lontano? Io lo so, lo so il perché… perché lui è il tuo
rivale… perché sei troppo orgoglioso per mettere da parte certe stupidaggini…
Ma tu sai qual è il peso dei pettegolezzi! Come puoi avere certi
atteggiamenti!”
Harry vacillò, dopo tutto, la rossa aveva ragione…
quegli occhi, gli occhi di Malfoy… erano cambiati, sbagliava ad avere stupide
preclusioni
“E Ron? A lui non piacerà questa storia”
“Già, c’è anche mio fratello e i suoi pregiuduzi…
Harry, non dirglielo, non voglio che finisca come l’ultima volta… quando
litigai con…”
“Mi sarà difficile tenergli un segreto, comunque ci
proverò” il ragazzo se ne andò “Che Draco sia cambiato è una
possibilità… ma sarà dura convincere Ron”
“Maledetto Potter” Malfoy spuntò da dietro un
armatura
“Draco… a modo suo… ti ha chiesto scusa… prova ad
andarci d’accordo…”
Lui la fissò dritto negli occhi, lei, infondo, era
stata molto gentile nei suoi confronti, vicina, senza tener conto dei suoi
genitori. Doveva ricambiarle il favore, ne sentiva il dovere. Beh, se quelloera
il modo migliore, allora avrebbe messo da parte il suo orgoglio e avrebbe
cercato di andare d’accordo con il rivale.
Guardando bene quel faccino sorridente pieno di
lentiggini e quella cascata di capelli color fiamma, Draco per la prima volta
si sentì appagato, sereno, felice… veramente importante; non come succedeva al
suo castello, dimenticato da tutto e da tutti…
Si meravigliò nello scoprire certe emozioni con una
Weasley. Emozioni… ma… quali emozioni?… Non riusciva a dar loro un nome… non le
aveva mai provate. Rise tra se e se pensando di stare con una Weasley, proprio
lui… lui che era un Malfoy…
Un Malfoy, lei era con un Malfoy, la cosa pareva
alquanto impossibile, eppure era vera. Fino a pochi anni prima lo definiva
invece ora lui… era vicino a lei che la fissava con occhi
dubbiosi, ma allo stesso tempo dolcissimi, quella era la parte di lui che Ginny
adorava, dietro la sua maschera da duro indifferente c’era un ragazzo timido,
introverso ed insicuro; alla ricerca di un po’ d’affetto, di qualcuno che lo
capisse, anche Ginny si sentiva così
Harry era sulla buona strada per capirlo, di
Hermione si poteva fidare, Cho lo sapeva già e suo fratello… beh, lui lo
avrebbe capito, anche se con la forza: Draco Malfoy non era cattivo, solo molto
triste e lei avrebbe fatto di tutto per rendergli un po’ di serenità.
Non sapeva il perché di quell’obbiettivo, ma il suo
cuore le diceva di raggiungerlo.
Harry stava percorrendo di nuovo lo stesso
corridoio da dove era venuto, prima di tornare in dormitorio sarebbe andato a
vedere se Cho dormiva ancora, ma la ragazza era ben sveglia e se la ritrovò
davanti pochi minuti dopo
“Ho sentito che parlavi con Ginny e Draco” gli
disse
“Tu sapevi della loro relazione?”
“Si e non ci trovo nulla di male”
“Già, è quello che non riesco a far entrare in
questa testaccia che ho” ironizzò il ragazzo battendosi una mano sulla nuca
Cho rise “Il signor Potter non sospetta del signor
Malfoy? Quale grande incantesimo ti ha fatto cambiare idea? Potresti anche
divantare suo amico allora”
Harry si fece un po’ più serio “Beh… direi che mi
hanno convinto i suoi occhi. Erano delusi. Ho l’impressione che non si senta
più superiore agli altri, credo si vergogni della sua famiglia… è sicuramente
diverso da prima, Ginny è in buone mani ed è molto maturata”
“Sei molto sensibile, Harry…” sorrise la Corvonero
avicinandosi“Ma davanti a Ginny non lo
hai ammesso” lo punzecchiò
“Ho pur sempre un onore da difendere! Saremo amici
solo quando avrò la sua disponibilità, non corro dietro la gente” disse il
ragazzo dai capelli neri con aria da superiorità ironica
“Oh, ma certo” “che farei senza te…”Cho diede un bacio sulla guancia al suo ragazzo “Sarà maglio
tornare in dormitorio” fece per andarsene
“Hem…
Cho?”
“Mh?”
Harry battè la punta della sua bacchetta sul palmo
della mano due volte; apparve un piccolo pacchettino quadrato bianco, lo lanciò
alla ragazza che lo afferrò al volo, lo aprì e prese in mano quello che doveva
essere un comune portachiavi babbano dalla forma di una pallina blu con
venature nere ed una grande H stampata in bianco.
Cho sorrise, agguantò anche lei la bacchetta e fece
comparire uno altro scatolino, lo lanciò ad Harry che l’aprì, ne uscì il
medesimo regalo solo che questa volta la biglia era rossa con venatura gialle e
sopra c’era una grossa C bianca
Mmm… questo capitolo non mi è piaciuto molto,cioè
Cho prima è triste per una cosa che si saprà nei prossimi cap e poi è felice…
no è logico, cioè lei non è proprio felice dentro stà un po’ male, non so come
scriverlo, spero di aver reso l’idea prima del bacio.
A proposito di aggiornamenti! Fra praticamente 10
giorni uscirà Harry Potter e l’Ordine della Fenice, mi viene da vomitare ogni
volta che ci penso… in giro ho letto che la coppia più probaile è la Ron\
Hermione però poi su un libro chiamato “Il Magico libro” ( ci sono le
anticipazioni del5°, 6° e 7° ) si
diceva che Ron si innamorerà di Herm per mezzo di un filtro d’amore, lei non lo
ricambierà perché è innamorata di Harry . Fan di questa coppia
tranquillizzatemi! E speriamo che la data di uscita del 5° libro sia giusta (ok
sono stressata) Ma siamo proprio sicuri che il libro uscirà anche in Italiano?
Capitolo 10 *** Preoccupazioni che si attenuano e si annullano, l'inizio della tranquillità ***
“Tu e Cho Chang
“Tu
e Cho Chang vi siete messi insieme?!”
Harry
roteò gli occhi per lo strillo “Si, Ron. Esattamente la Vigilia di Natale,
però, se continui ad urlare, lo saprà tutta la casata; ti ricordo che le
vacanze sono finite ieri”
“E
tu perché non me lo hai detto subito! Sono pur sempre il tuo migliore amico!”
piagnucolò Ron ancora shoccato
“Perché
sono stato praticamente sempre con lei”
“Mi
sento un idiota…” mormorò il ragazzo dai capelli rossi
Harry
si accigliò “Perché?”
“Ancora
una volta il grande Harry Potter ha dimostrato di essere il migliore…”
“E
dai Ron, non fare così, le parole mi sono venute fuori senza che me ne
accorgessi, vedrai, succederà la stessa cosa a te con Hermione”
“Se
lo dici tu…” Ron sbuffò poi osservò gli occhi verdi dell’amico scorgendo una
piccola luce… di… felicità…e tranquillità “Sono contento che stiate insieme”
disse
Harry
sorrise “Grazie”
“Si.
Dopo due anni ti vedo finalmente un po’ più rilassato e contento…”
La
luce scomparve dagli occhi di Harry che si fece avvolgere della tristezza
“Già”
disse in tono piatto
“Che
c’è?” disse il rosso
“No…niente,
vado da Cho”
“E
Trasfigurazione?”
“Potresti
fare tu i miei compiti? Poi li fai correggere da Hermione”
“Capirà
subito che non sono tuoi, è un’esperta, sai che tutto Natale mi ha fatto
ripetere l’intero programma di Trasfigurazione devi raggiungere un diceva”
“Allora
non li farò” disse il ragazzo dai capelli neri uscendo dalla stanza chiudendosi
la porta alle spalle
“Ah
Harry” sospirò Ron “Ti senti ancora responsabile per la morte di Lunastorta e
Felpato... speriamo che la Chang ti faccia tornare la serenità”
“Non
mi ha più chiamata per nome da quando… la Vigilia… mi ha detto…”
“Si
lo so, siediti”
“Che
è successo ancora?” chiese allarmata la Corvonero avvicinandosi alla McGranitt
che le porse una lettera
“E’…
loro?” chiese la ragazza prendendo la busta di carta
“Si…
Cho”
La
diciottenne aprì la lettera, ne uscirono due fogli legati con una pinzetta.
Lesse, si portò una mano alla bocca e una lacrima fece capolino sulla sua
guancia
“Cho…
io… mi dispiace di avertelo ricordato, ma dovevo…dartela, mi è arrivata
stamane…”
“Oh…no…”
singhiozzò la ragazza “Grazie per la lettera… da-davvero… grazie, mi
mancano,certo, ma di sicuro sono felici anche adesso… a- arrivederci”
Il
sole era ancora alto nel cielo, Harry camminava per i corridoi a testa bassa,
pensava… pensava… pensava a quel Natale, si era messo con Cho, un sogno
irraggiungibile quando era quattordicenne, eppure… era successo, si erano
baciati… perché si amavano e con quel bacio avevano stretto il loro legame.
Eppure
Harry non ne era pienamente felice
“Non
è giusto” sussurrò camminando con le mani in tasca, il portachiavi a forma di
pallina ciondolava dalla cintura
“Io
sto bene e loro sono morti… non è giusto… anche loro avrebbero dovuto essere
felici…”
Si
diresse verso il cortile che lo aveva ospitato la vigilia assieme alla sua
ragazza; lì trovò la Corvonero appoggiata ad un muro intenta a leggere un
foglio sorridendo. Harry le si avvicinò, il venticello primaverile che gli
scompigliava i capelli
“E’
destino incontrarci qui” disse in tono monotono
Cho
alzò gli occhi dal foglio, non si era accorta del ragazzo, gli rivolse un
sorriso malinconico
“Ciao…
ti va… di accompagnarmi in un posto?”
Harry
fece spallucce “Si, certo, dove?”
La
ragazza piegò uno dei fogli che aveva, lo ripose nella tasca della gonna e
mostrò al ragazzo l’altro su cui c’era una specie di mappa. Dal suo polso
appeso ad un bracciale ciondolava il portachiavi a forma di pallina.
“Ma questo è il disegno del limitare della foresta… è
indicato un punto a circa 800 metri dal lago… un albero…”
“Si,
lo devo trovare”
“Andiamo
allora, non mi sembra difficile”
I
due ragazzi uscirono dal cortile interno e si diressero verso la grossa macchia
d’acqua scura, da lì percorsero mezzo chilometro e si trovarono ai confini
della foresta vicino una grossa quercia.
“Dovrebbe
essere questa, ma non sono sicura, vediamo… forse c’è un segno inciso” Cho fece
il giro dell’albero trovandosi all’opposto di dov’era all’inizio. Harry fece lo
stesso.
Sul
retro della quercia era intagliato un cuore con su scritto
Deth e Yugi
Ed
una piccola freccia che indicava le radici.
I
due ragazzi scostarono un po’ di foglie, ma sotto c’era solo terreno
Cho
guardò la “C’è un incantesimo!” esclamò puntando la bacchetta
verso il basso “Ego solum rimiro amorem” recitò; sotto i suoi piedi comparva
una botola di legno quadrata. Harry l’aprì.
“Prima
le signore”
La
Corvonero sorrise ed entrambi scesero una scala. La botola si chiuse dietro di
loro e furono avvolti dal buio
“Lumus”
fece Harry la punta della sua bacchetta si accese illuminando la fine della
scala ed una grande stanza.
Le
pareti erano perfettamente quadrangolari anche se composte da radici che convergevano
verso l’alto e poi spuntavano dal soffitto con una forma a fiore; tre metri più
sotto difronte l’entrata vi era deposta una comunissima rete da letto
matrimoniale babbana, sulla parete destra c’era un vecchio armadio diroccato
che raggiungeva il soffitto in altezza; sulla parete sinistra c’erano delle
lunghe assi di legno chiaro poggiate un po’ al muro un po’ a qualcosa sotto di
esse. Il tutto era decisamente squallido ed infatti “Squallido” fù il commento
deluso di Cho.
“Aspetta…”
la corresse Harry “Qui c’è un altro incantesimo” disse prendendo in mano il
foglio “Recsturcto Loved” recitò facendo un gesto circolare con la mano.
Comparvaro quattro candele che si accesero. Le assi di legno si alzarono di
qualche centimetro rivelando la presenza di due poltrone, poi ricaddero vicine
sul terriccio formando un parquet assai stabile. L’armadio si spalancò; ne uscì
un cubettino rosa che saltellò fino alla rete e con un piccolo schiocco si apri
rivelando un materasso a due piazze su cui si sistemarono delle lenzuola
azzurrine. Le punte delle radici che spuntavano dal soffitto si accesero di
vari tenui colori che a contatto con i rami dei muri li facevano apparire di un
adorabile verde-giallino chiaro. Le candele apparse all’inizio fluttuando, pian
piano scesero e si andarono a poggiare su due protuberanze uscite dal muro ai
lati del letto. La stanza aveva decisamente assunto un altro aspetto, l’umido e
il puzzo di chiuso erano stati sostituiti da un adorabile odore di rosa.
“Ma
è… bellissima” sussurrò Cho andandosi a sedere sul letto “Oh grazie… mum and
dad…”
Harry
si poggiò alla parete incrociando le braccia “E’ molto bella” disse “Ma come
facevi a sapere che c’era? Oltre al foglio, dico”
“L’hanno
costruita i miei alla fine del loro ultimo anno, sai per avere un po’ di pace,
scommetto che mamma avrebbe costretto papà a scavare se non avessero trovato
questo spazio di rami, si saranno divertiti un mondo ad inventare incantesimi
di sigillo… una coppietta felice… è romantico!”
Harry
non fece molto caso alla recente scoperta: Cho un tipo a cui piacevano le
romanticherie. Piuttosto l’ultima parola da lei pronunciata gli rimbombava
nella testa… felice… gli ripiombarono addosso tutti i sensi di colpa per
Sirius, Silente, Dobby e Lupin, morti… per proteggere lui… Sospirò triste
“C’è
qualcosa che non và Harry? Che hai?” chiese la Corvonero guardando il ragazzo
con tenerezza, si alzò e gli andò vicino prendendolo per mano “Ti và di
parlarne?”
Harry
sembrò prendere coraggio, la guardò negli occhi poi poggiò la testa alla parete
fissando il fiore di rami illuminati sul soffitto “Mi sento in colpa” sentenziò
“In
colpa?”
“Si…
per Silente… per Lupin… per Sirius… la loro morte”
“Sirius…?”
“Il
mio padrino”
“Sirius? Sirius Black? Sirius Black il tuo
padrino? Ed è morto?”
Ci
fu un piccolo riassunto sulla persona in questione e anche le circostanze della
sua morte, Cho non disse nulla: comprese
“Ma
Harry… quale sarebbe la tua colpa?”
“Il
fatto stesso di vivere… se Voldemort mi avesse ucciso… ora… loro… sarebbero ancora
qui”
“E
ti sei mai chiesto perché volevano proteggerti da Tu-sai-chi?”
Harry
sbuffò
“Perché
ti volevano bene, Harry. Adesso ovunque siano, sono felici… non hanno
rimpianti, sono contenti di ciò che hanno fatto… per te… essendo triste credi
che torneranno? Non pensi che vivendo nel pieno delle tue possibilita li
ringrazi del loro sacrificio? Non cruciarti così, Harry, sii felice, e
guardandoti da lassu anche loro lo saranno. Saranno fieri di te. Ne sono
sicura. Supera questo momento buio, Harry, sii forte… io ti sarò vicino… non
sei solo e poi ci sono anche Ron ed Hermione”
“Io
ho pura Cho”
“E’
normale avere paura” La ragazza lo abbracciò teneramente
“Ho
paura che Voldemort possa sapere che ti amo, ho paura che possa ucciderti, ho
paura che possa far del male anche a Ron ed Hermione. Io sento che lui sa, che
ha delle informazioni… non voglio che muoiano altre persone è già abbastanza
difficile…” mugognò il ragazzo con voce incrinata, una lacrima rigò il suo
volto, non aveva mai pianto, si era tenuto dentro tutto per 17 anni ed ora non
riusciva più a trattenere la disperazione; gli era capitato anche all’inizio di
quell’anno…
Barcollando,
i due ragazzi avevano raggiunto il grosso letto e vi si erano stesi, l’uno
affianco all’altro
“Shhh”
sussurrava Cho carezzando delicatamente la testa del Grifondoro tentando di
calmarlo e lui cacciava fuori tutti i pensieri negativi
“Draco!
Eccomi!” bisbigliò Ginny Weasley. Il ragazzo biondo la vide, ma notò anche
qualcun altro dietro di lei. Fulmineo, la prese per un braccio, le tappo la
bocca e la trascinò dietro un armatura. Un attimo dopo un Ernie McMillian passò
di lì indifferente, quando fù abbastanza lontano La Weasley e il Malfoy
uscirono allo scoperto.
“Non
si può andare avanti così…” sospirò Draco stressato
“Hai
ragione… dobbiamo trovare un modo più sicuro per non farci vedere” convenne
Ginny
“Forse
mio padre potrebbe aiutarci…”
“Tuo
padre!? Come!?”
“Potrei
farmi mandare un mantello dell’invisibilità…”
“E
te lo darebbe? Così, senza motivazioni?”
“Già…”
il suo volto si rabbuiò “A lui non importa niente di me… tiene solo al
suo onore… l’onore… se sapesse che sto co una Weasley… Ginny rischia grosso,
questa cosa deve rimanere assolutamente segreta!”
Anche
Ginny si rattristò, forse aveva detto qualcosa di male? Si era ripromessa di
essergli amica e non voleva farlo soffrire…
Entrambi
erano tristi per la tristezza dell’altro, senza accorgersene, fra di loro stava
nascendo qualcosa di incontrollabilmente belle, ma nel subconscio la
preoccupazione era una: chi avrebbe mai potuto accettarla?
Per
ora i due non si erano ancora resi conto dei loro senimenti. Per ora…
“Puoi
correggere questo? E’ di Harry” chiese il ragazzo incerto porgendole un compito
“Uh?
Si, certo” La diciassettenne esaminò il foglio da capo a piedi annuendo ad ogni
risposta esatta e arricciando il naso a quelle sbagliate “A parte le ultime
tre, è tutto giusto” dichiarò
“Davvero?”
fece il ragazzo dai capelli rossi sorpreso
“Certo”
“Ma
davvero credi che li abbia fatti Harry, gli esercizi?!”
“Perche?
Di chi sono?
“Oh,
no…” Ron si pentì di aver esclamato la frase precedente
“Ron?”
fece Hermione sospettosa
“Beh,
allora…” il ragazzo deglutì“Come
spiegare… ehm… Harry… aveva da fare e glieli ho fatti io; a dir la verità non
voleva proprio saperne oggi di studiare, era strano… non ha voluto dire nulla,
non potevo lasciare che la McGranitt, lo cogliesse impreparato!” chiuse gli
occhi aspettandosi una delle solite strigliate del tipo , ma ciò non successe. Sorvolando sul fatto che
Harry aveva qualcosa di strano, alla ragazza le si illuminarono gli occhi
“Davvero
li hai fatti tu?”
Il
rosso aprì pian piano gli occhi “Ce-Certo, perché?”
“Oh
Ron!” esclamò Hermione felice “Hai recuperato Trasfigurazione!” e si buttò
letteralmente sul povero ragazzo.
Ron
ancora shoccato dall’abbraccio rispose sorridendo “Beh, è normale, no? Voglio
dire… tu mi hai costretto a studiare e questo ha dato i suoi frutti”
“Che
succede?” Calì e Lavanda erano appena entrate nella Sala Comune
“Oh,
scusate…” disse Lavanda maliziosamente
Calì
le tirò una gomitata “Che succede?” ripetè
Hermione
andò loro incontro “Ron ha recuperato Trasfigurazione” esclamò felice
“Impossibile”
sbottò Lavanda “Ron non sa fare quasi niente”
“E’
vero” l’appoggiò Calì “Se la cava in Erbologia, Cura delle creature Magiche,
Storia della magia e Divinazione per pura fortuna”
Ron
le guardò male
“Non
fare quella faccia, tu ed Harry imbrogliate sempre!”
Il
ragazzo stava per ribattere, ma Hermione afferrò il foglio degli esercizi di
Harry e lo diede a Lavenda
La
ragazza lo lesse “Qui c’è scritto Harry Potter” disse con strizza
Hermione
si intestardì “Si, ma i compiti glieli ha fatti Ron!”
“E
tu gli credi?” Poi entrambe cominciarono a ridacchiare, il ragazzo dai capelli
rossi, a differenza di Hermione colse qualche strascico del loro mormorio
“…farebbe qualsiasi cosa per attirare la sua attenzione…” “…anche lei però è
stupida…”
Ron
le fulminò “Io non mento” disse glaciale
“Lui
non mente” ripetè Hermione fredda
“Dimostratelo”
li sfidò Calì
“Va
bene” accettò Ron, indugiò un attimo su chi doveva trasfigurare “Feraberto
Imperlarium” recitò puntando la bacchetta su Hermione
La
ragazza spalancò gli occhi mentre la sua figura si rimpiccoliva fino a
diventare un ostrica dai riflessi dorati
“Oooh!
Sei stato bravissimo!” fece Calì minimamente preoccupata per l’amica
“Confermo”
disse Lavanda
“Grazie”
L’ostrica
si spalancò di scatto mostrando una perla di media grandezza e sotto di essa
c’era un minuscolo grumo nero
Ron
si accovacciò “Anche la perla! Sono davvero bravo eh, Hermione?”
Il
nodulo scuro si gonfiò un po’ e l’ostrica tremò
“Credo
ti senta…” ridacchiò Calì
“E
direi che si sta arrabbiando…” continuò Lavanda
“Davvero?”
il rosso guardò le due ragazze poi di nuovo Hermione “Ti stai arrabbiando
Hermione?” scherzò
L’ostrica
tremò ancora ed il grumo si fece più grosso
“Ron…”
fece Calì incerta “Non prenderla in giro… quella cosa nera, lì, non mi
convince…”
Lavanda
si accigliò cominciando a riflettere
Il
ragazzo dai capelli rossi parva non sentire l’avvertimento “Vuoi che ti
ritrasformi? Lo vuoi Hermione? Eh? Non sento…” l’ostrica tremò ancora il nodulo
era diventato più granda della perla, scoppiò spruzzando inchiostro nero sulla
faccia di Ron “Direi di si…”
Calì
e Lavanda sghignazzavano “In cosa volevi trasformarla?” chiese quest’ultima
“In
un’ostrica” rispose Ron gardandola come a dire
“Allora
l’incantesimo è lerium> non larium>”
“Già,
Lavanda ha ragione, quella è una Perlarara, un intreccio tra un’ostrica e una
seppia”
“Ma Hermione è una perla rara…” pensò Ron sorridendo
“Lo
sapevo…” sbottò Lavanda “…che non avevi recuperato proprio un bel niente”
A
quelle parole la Perlarara si chiuse con uno schiocco e cominciò a saltellare
sul posto
“E
va bene” disse Ron alzandosi “Ti faccio ritornare come prima… Finitem
Imperlerim”
La
piccola ostrica dorata riprese le sembianze di Hermione. La ragazza sospirò
“Oh, così và meglio” si voltò verso le compagne “Hei voi due, un po’ di
incoraggiamento sarebbe stato gradito e poi non è che con Incantesimi ve la
stiate spassando bene…” poi si rivolse al suo amico senza che loro potessero
controbattere “Dovevi usare per forza me come cavia?” chiese accigliata.L’affermazione fu seguito da uno singhiozzo
e uno starnuto. Ron si ritrovò con la faccia tutta nera (ed anche buona parte
dei capelli). Lavanda e Calì scoppiarona a ridere tenendosi la pancia.
“Hai
sbagliato ancora… Imperlerium…hai usato l’incantesimo solo per la parte
dell’ostrica, la seppia c’è ancora” e si allontanarono con le lacrime agli
occhi
“Sempre
meglio impegnarsi in queste cose, piuttosto che dar retta ad una vecchia
impostora falsa” strillò Hermione riferendosi alla Cooman
“Meglio
tenere la bocca chiusa Hermione, potresti sporcare qualcosa” sghignazzò Calì ed
assieme alla sua amica salirono nel dormitorio femminile del sesto anno.
Quando
furono scomparse alla vista, Hermione ancora arrabbiata si girò verso Ron “Non
dar peso a quello che dicono, ignorale, sei stato bravo, il tuo livello è
nettamente migliorato, devi stare solo un po’ più attento nella pronuncia,
lasciale perdere, lasciale perdere proprio”
“Fred
e George, mi hanno lasciato qualche articolo… saprò come vendicarmi… e poi con
te come insegnante c’era poco da restare indietro…”
Il
volto della ragazza si addolcì “Riponi molta fiducia in me a quanto pare” disse
con voce ironica
“Si,
naturalmente”
“Davvero?”
Hermione pareva dubbiosa
“Certo,
non lo sapevi?”
“Io
credevo non ti fidassi di me, non me lo hai mai dimostrato!”
“Pensavo
fosse scontato: Chi non si fida di te! Sei la ragazza più brillante della scuola,
sei furba, intelligente, ingegnosa e…” “Già…brillante, furba,
intelligente, ingegnosa e… bella. Cosa sono io in confronto a te… No, non le
dirò mai nulla… lei ha bisogno di qualcuno di migliore, non me…” “…chi non si fida di te…”
terminò Ron con estrema dolcezza e un velo di malinconia. Sorrideva.
Il
volto di Hermione si illuminò… si fidava di lei… si fidava di lei… era…
contenta, molto contenta, non sapeva il perché di quella felicità. non lo
voleva sapere… la soddisfazione di avere la sua fiducia era grande per
rovinarla con stupide congetture… inutili… non si soffermò neanche a pensare
che forse quella che credeva sfiducia da parte di Ron fosse in realtà solo
gelosia nei suoi confronti… si fidava di lei, si fidava di lei! Era una notizia
fantastica! Il suo cuore era leggerissimo e senza accorgersene emettè un
singhiozzò ed uno starnuto.
Ron
si ritrovò di nuovo con la faccia tutta nera.
“Credo
sia meglio andare in infermeria” fece il ragazzo
Hermione
rise “Scusami, tieni, pulisciti prima” gli porse un comune fazzoletto
“Un
fazzoletto?”
Le
ragazza sbuffò scocciata, estrasse la bacchetta e pronunciò “Repulio” togliendo
il nero dalla faccia dell’amico “Va bene adesso Signor Weasley?”
“Grazie
signorina Granger, andiamo ora?”
Come
risposta ebbe un singulto uno starnuto ed uno spruzzo d’inchiostro
“Penso
che terrei molto volentieri quel fazzoletto…”
Era
il tramonto, Ron se ne stava poggiato al muro con le braccia incrociate a
fianco all’infermeria. Si voltò a sinistra scrutando il corridoio, così, tanto
per passare il tempo, poi si voltò a destra
“Ciao
Ron” gli disse un Harry appena comparso
“Ciao…
Harry, ma quando sei arrivato?”
“Avevo
il mantello dell’invisibilità”
“Come
mai?”
“Cho
mi ha fatto vedere un posto, ma dobbiamo tenerlo segreto e così sono tornato in
dormitorio a prendere il mantello poi siamo usciti insieme mettendocelo
addosso: nessuno ci vede nessuno saprà dov’è il posto segreto”
“Po-posto
segreto?” Ron si irrigidì guardando da capo a piedi il ragazzo di fronte a lui,
indugiò con gli occhi sbarrati sulla camicia stropicciata.
Harry
lo notò “Non farti strane idee, non è successo nulla di quello che tu immagini”
disse con calma
Il
ragazzo dai capelli rossi tirò un sospirò “Se facessi qualcosa me lo diresti
vero? Amici senza segreti?”
“Si,
certo, escluso il posto segreto, quello non saprai mai dove è”
“Non
farò domande… è vicino al campo da Quidditch?”
“No”
“Il
Lago?”
“No”
“Il
Platano Picchiatore”
“No,che
è successo?”
“A
chi?”
“Perché
sei qui?”
“Hei,
non cambiare argomento”
“Tanto
non dirò una parola” Harry sorrise malignamente “Dai, che è successo”
Ron
trattenne una risata “Sto facendo progressi in Trasfigurazione sai? Ho
trasformato Hermione in un ostrica adesso è dentro perché ho sbagliato il
contro incantesimo e sputa inchiostro”
“Ma
le ostriche non posseggono inchiostro”
“Le
ostriche no, ma le Perlerare si”Ron guardò il suo amico aspettandosi una
battutina, ma Harry gli parlò comprensivo
“
Su, che c’è che ti tormenta?Butta
fuori, ancora problemi a dichiararti?”
“Beh
si anche, ma… stavo pensando: che possibilità potrei avere? Guardami… in confronto
a lei sono una nullità cioè… Hermione è la prima della scuola! Ed io…?
“Questo
non c’entra. Oh andiamo, chi ha un rapporto con Hermione come quello che hai tu
con lei?!”
“Tu…”
“Non
dire scemenze… io sono sicuro che anche lei è innamorata di te!”Anche Hermione era innamorata di Ron, Harry
l’aveva capito quella volta che si era arrabbiata dopo l’aggressione di Krum,
il problema di Hermione non era la timidezza. Lei non capiva un tubo dei suoi
sentimenti!
“Sarebbe
un sogno, ma io non ho proprio niente che possa piacerle…”Ron abbassò lo
sguardo rassegnato, ma prima che l’amico potesse spiegargli il perché delle sue
convinzioni, la voce di Hermione risuonò dall’infermeria.
“Grazie
Madama Chips, lo conserverò, scusi il disturbo”
“Di
niente, in questo periodo capitano tutte a te”
“Eh
già, arrivederci”
Poco
dopo uscì la ragazza con un barattolo in mano.
“Come
mai ci hai messo tanto?” le chiese Ron
“Mi
ha dovuto amputare la ghiandola emotiva delle seppie magiche, quella che sputa
inchiostro e… e non fare quella faccia, ha usato la magia!”
Il
ragazzo dai capelli rossi aveva un espressione schifata
“Guarda!”
disse Hermione mostrando il barattolo. Conteneva una piccola pallina nera,
della grandezza del portachiavi di Harry
“La
tua ghiandola…?” fece Ron incerto
“Già,
quando sei molto arrabbiato o molto triste o molto felice, reagisce. Guarda…”
chiuse gli occhi e si concentrò
La
pallina scoppiò, il barattolo si fece nero poi, quando l’inchiostro colò via,
si riformò la sferà
“Mh,
interessante… davvero!” disse Ron ironico
“Si,
comunque la McGranitt non mi boccerebbe mai…”
Il
rosso scosse la testa “Sempre la solita”
“Funziona
anche a distanza sai? Tanto dentro o fuori è sempre parte di me. Tieni e
osserva”
Ron
prese il barattolo con cautela, Hermione chiuse gli occhi, cominciò a pensare
alle due ore precedenti in sala comune “Mi ha fatto piacere… dovrebbe
funzionare”
“Chi non si fida di te! Sei la ragazza più brillante della
scuola, sei furba, intelligente, ingegnosa e… chi non si fida di te…”
“Hermione?!”
chiamò Ron con la voce incrinata dal panico
La
ragazza aprì gli occhi, guardò il suo amico e subito dopo il barattolo: la
ghiandola scoppiava e si riformava ad un ritmo frenetico… incredibile…
possibile che quell’accaduto fosse così importante per lei? Non se ne rendeva
conto… lei, la migliore della scuola, non sapeva come uscire dal suo labirinto
interiore. Mancava un tassello a qualcosa… ma quale tassello? E di cosa?“Non
credevo fosse un emozione così grande…”
“Mi
dispiace interrompere, ma ci sarei anche io…” mormorò Harry, notò che Ron aveva
un espressione tra lo shoccato, per la ghiandola scoppiettante e il rassegnato,
per il solito problema. Hermione invece se ne stava lì con le sopracciglia
inarcate come se non riuscisse a risolvere un compito di Aritmanzia
“Oh,
scusa Harry, non ti avevo visto” gli disse mortificata, quando si fu accorta
della sua presenza “Dove sei stato?” si soffermò un attimo sulla camicia
stropicciata sgranando gli occhi
“Hei
hei, non volare troppo con la fantasia, non ho fatto niente! Ti stai facendo
troppo audace Miss Prefetto”
“Scusa…”
Hermione arrossì
Ron
trasfomò il suo sorriso in un ghigno “Lo sai Harry, quando non c’eri ho
trasformato Hermione in un ostrica… no, voglio dire… una Perlarara” stava
cominciando a prendere in giro
“Davvero?
Mi sono perso un grande spettacolo, povero me, è com’era?” Harry rincairò la
dose
“Beh,
bollita o all’insalata sarebbe andata più che bene”
“Su,
basta!” esclamò Hermione scocciata “Lo sapevo che ti saresti montato la testa!
Non dovevo dirti che eri migliorato e poi quando Calì e Lavanda sono state
acide con te ti ho difeso!” concluse rivolta a Ron
“Davvero?”
fece Harry “Non possono cavarsela con così poco allora…” terminò ghignando
“Hei
tu, è vero che non devo far volare la fantasia, ma a cosa dobbiamo quel faccino
sbarazzino? Cho Chang c’entrerà qualcosa… ti vedo… molto sereno” la ragazza
aveva iniziato la sua ramanzina con aria severa per poi concluderla sorpresa.
Già… Harry era sereno…
Il
ragazzo in questione si fece serio “Beh… lei… mi ha fatto capire una cosa
importante…”
“Cioè?”
Harry
sorrise malinconico, andò incontro a Ron ed Hermione e li abbracciò cingendo il
loro collo son le braccia “Sono morti, io, ormai, non posso farci nulla… fa
parte del passato… ma dimostrerò la mia gratitudine vivendo e spero… che da
lassù… siano fieri di me”
I
due amici furono contenti di sentire quelle parole. Finalmente il loro compagno
aveva accettato la realtà come avevano fatto loro qualche tempo prima. Il
barattolo di Hermione si anneriva in continuazione. Tornarono in Sala Comune
finalmente un po’ più felici.
Sapevano
tutti e tre che anche quell’anno Voldemort li avrebbe attaccati, il suo
obbiettivo era Harry e doveva raggiungerlo, ma per quell’anno ci sarebbe stato
qualcosa di diverso… loro avrebbero affrontato il male, insieme, perché
l’unione fa la forza.
**********
Che
dire su questo cap sono abbastanza soddisfatta e voi? Fatemelo sapere. Lo so
come al solito la storia và a rilento, ma mi sono accorta che purtroppo questi
sono e saranno i tempi di aggiornamento, mi dispiace… per il cap 11 devo
scrivere ancora la fine e poi posso metterlo su Computer e poion-line
Ringraziamenti:
Pan_z: Insulsa? La tua
recensione mi serve alla circolazione! Con tutti quei complimenti poi, tu si
che sai come far scoppiare di gioia le persone grazie davvero! Ultimamente ho
saputo che nel 5° libro Harry e Cho si mettono insieme, ma poi si lasciano
perché lei è gelosa di Herm e parla troppo di Ced, alla fine dell’anno però stà
già con un altro… ,mai come ora l’ho chiamata put***a, ma mi serviva qualcuno
con il quale Harry potesse sfogarsi… Certo potevo farlo gay, ma temevo che
qualcuno avrebbe potuto mandarmi un virus via e-mail (meglio non rischiare)
Kiara: Eccoti accontentata!
Spero che in futuro mi aggiudicherò purè la fama del Dark, ma per ora la tua
dolce recensione è indispensabile, grazie
Shinko_88:
No
spoilers (si scrive così?) cmq delle tre coppie le mie preferite sono la D/G e
la H/R Per H e C sono stata costretta altrimenti Harry stava da solo (poverino L)
Alexis: Si, mi mancano tutte
quelle recensioni sigh L e la tua mi ha fatto
molto piacere
Shinko
aka Ryuko:
Eccomi qua! Ma sei/siete la stessa persona di Shinko_88?
I
mesi di Febbraio e di Marzo passarono tra lezioni e partite di Quidditch.
Nonostante lo scontro con Durmstrang, la fine del regolare torneo era prevista
per gli ultimi di Aprile anziché gli inizi di Giugno.
Il
Quidditch era un attività assai distrattiva per gli studenti, sia giocatori che
spettatori: un modo per scaricare tensione. E di tensiona ce n’era molta.
Ci
fu uno scontro tra…
“Benvenuti
allapartita Grifondoro-Serpeverde!
Vediamo i Capitani Potter e Malfoy stringersi la mano!” urlò Joanne
“Potter,
non sperare di vincere solo perché custodisci una mia debolezza… non mi tirerò
indietro!”
“Avere
amici non è una deblezza, Malfoy, è forza, ma in te… non c’è la luce
dell’amicizia”
“Che
vuoi dire…? Se speri di intimorirmi…”
“Niente
di tutto ciò, solo intuizione” I tuoi occhi parlano chiaro
“La
Pluffa viene liberata… e inizia la partita!!!” esclamò la commentatrice
I
due Capitano-cercatori dovettero separarsi per poi scontrarsi dieci minuti più
tardi alla conquista del tanto bramato Boccino
“Potter,
dimmelo!”
“Cosa?”
“La
tua ”
“Non
ne ho la minima intenzione, devi capirlo da solo e per ora il Boccino è mio!”
Harry
allungò il braccio verso la pallina dorata, così fece anche Draco. Entrambi
stavano per toccare l’oggettino volente, ma il ragazzo dagli occhi verdi fù più
veloce e con uno scatto della mano se lo portò al petto
“E
Grifondoro vince la partita!!!” strillò Jordan
“Prima
o poi avrò la mia rivincita Potter!” in quelle parole non c’era rabbia o
disprezzo, ma solo serenità e voglia di mettersi alla prova
“Prima
o poi Malfoy, prima o poi…”
“Bene” pensò Draco “stiamo andando d’accordo, come diceva Ginny…”
“Bene” pensò Harry “stiamo andando d’accordo, come diceva Cho…”
“Benvenuti
alla partita Grifondoro-Corvonero! Vediamo iCapitani Potter e Chang stringersi la mano!” urlò Joanne
“Ciao Cho…”
“Ciao Harry…”
Si
scambiarono un sorriso portafortuna mostrando i loro reciproci regali di
Natale: uno penzolava dal braccaletto della ragazza, l’altro dalla cintura del
ragazzo
“La
Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”
A
cavallo della sua Firebolt, Harry non avvistò il Boccino per una buona
mezz’ora. Quando ne scorse lo scintillio, Cho si era già lanciata per
acchiapparlo.
“Tenace” pensò il ragazzo con gli occhiali seguendo la Corvonero
La
Firebolt di Harry era più veloce della Comet di Cho e…
“Benvenuti
alla fiale Grifondoro-Tassorosso! Vediamo i Capitani Potter e Mile stringersi
la mano! Rompigliela Sonil!!!” esclamo Joanne
“Jordan!”
rimproverò la preside
“Prof.
Suvvia, si aggiorni, è per scaramanzia!”
La
McGranitt la guardò torva
“Mia
cara Sonil conosco le tue tattiche, non ci batterai come l’anno scorso” disse
Harry in campo rivolto all’avversaria
“Sono
un pozzo senza fondo, Harry, in sei mesi il mio gioco è cambiato e poi…
quest’anno ti vedo un po’ più calmo, un punto a mio favore”
L’anno
precedente in quello stesso periodo erano morti Sirius e Remus ed Harry
nell’ultima partita aveva sfogato tutta la sua rabbia sui poveri e sventurati
Tassorosso che poi grazie alle tattiche di Sonil avevano vinto
“Già,
quest’anno è diverso…” disse Harry
“La
Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”
E
in effetti le strategie dei Tassorosso erano completamente cambiate da quelle
che Harry aveva visto insegnare da Sonil ai suoi compagni di squadra per la
partita contro Durmstrang.
I
giocatori schizzavano veloci per il campo. I Cacciatori fingevano di tirare in
porta o di passare ai compagni ed inaspettatamente facevano goal. Ron ne parò
giusto un paio per pura fortuna.
I
Battitori fingevano di lanciare un Bolide ad un giocatore e lo spedivano ad un
altro.
Il
Portiere visto l’attacco dei compagni se ne stava con le mani in mano ed il
Cercatore andava da un angolo all’altro del campo come se vedesse in
continuazione il boccino.
Quando
per la quattordicesima volta quello si gettò in una direzione, Harry preferì
seguirlo con lo sguardò anziché tallonarlo, infondo, non aveva visto niente lui
Il
Cercatore di Tassorosso emerse dalla sua picchiata tenendo tra le mani la
pallina dorata
I
Grifondoro rimasero come degli stupidi, Harry in primis e Joanne urlava
“Tassorosso vince la coppaaaaaaaaaaaaaaa!!! Alla faccia di tutti quelli che
dicono che siamo dei mollaccioniiiiiii!!! AAAAAAAhhhhhhhh!!!”
“Harry? Ron? Harry? Ron? Ma dove diamine si
sono cacciati!”
Hermione
svoltò un angolo, era appena uscita dalla Biblioteca e stava cercando i suoi
amici.
La
ragazza era stata obbligata dalla McGranitt e legare i capelli e doveva dire
che le trecce erano abbastanza comode.
Hermione
percorse altri tre corridoi e alla fine trovò Ron intento a parlare con una
sedicenne dai lunghi capelli neri legati in una coda eccetto per due ciocche
bianchissime a forma di trecce che le cadevano sul seno. Era Noel Francis. La
Corvonero stava scuotendo la testa e facendo spallucce. Ron le diede una pacca
sulla spalla salutandola, lei per tutta risposta gli stampò un bacio sulla
guancia e corse via saltellando. Ron scosse la testa scocciato e si avviò, a
quanto pareva, in direzione del cortile interno.
Hermione,
dopo aver assistito a tutta la scena, arricciò il naso e richiamò l’attenzione
dell’amico con un tono un po’ stizzito“Hei Grande Portiere!”
Il
ragazzo si voltò, la guardò un attimo alzando le sopracciglia, poi le sorrise
inarcandole “Che succede Miss Prefetto? Perché hai legato i capelli? Non ti ho
mai visto così”
La
ragazza arrossì tastandosi le sue trecce mal fatte che le arrivavano a stento
alle scapole. Perse il suo tono acido.“La McGranitt ha detto che i capelli
erano troppo gonfi e crespi e che dovevo cominciare a tenerli a posto come le
altre anche se sono la migliore studentessa della scuola, sono le regole di
Hogwarts dopotutto”
Ron
trattenne una risata “Sei buffissima” disse
“Smettila”
fece lei imbarazzata
“Ok,
va bene, hai visto Harry?”
“No,
anche io lo cercavo”
“Ho
chiesto a Noel se avesse incontrato Cho e lei ha negato quindi saranno
sicuramente insieme”
“Hai
provato in cortile?”
“Stavo
andando ora”
Andarono,
ma non c’era nessuno
“Ma
dove sarà finito?” strepitò Ron “Dobbiamo fare i compiti di Divinazione!”
Hermione
arricciò il naso e aggrotto la fronte “E cosa di preciso?”
“Dobbiamo
bere una pozione Rigenerante con l’aggiunta delle foglie da tè. Ci apparirà il
nostro futuro”
Hermione
volse gli occhi al cielo esasperata con uno sguardo alla
“Beh, ti converrà cominciare ad inventare da solo, il famosissimo duo per
questa volta è sfasciato” sbuffò poi
“Non
ho la minima intenzione di inventare. Pensaci! Hanno sempre vietato di usare le
pozioni al di fuori delle lezioni; con la susa del compito possiamo farne a
quantità in Sala Comune, sarà uno spasso!”
Hermione
lo guardò dubbiosa “Uno spasso?”
“Vedi
questi?” fece Ron cacciandosi una mano in tasca ed estraendo due piccole
spirali decorate con strisce blu-gialle “Un invenzione dei miei cari fratelli,
si attivano con una goccia di pozione invecchiante e… avrei un pensierino per
Calì e Lavanda, vendetta…” disse l’ultima parola sussurrando con un ghigno.
“Oh
Ron, a diciassette anni ti và ancora di fare pagliacciate?”
“Diciotto.
Compiuti da due mesi”
“Già.
E se non ricordo male per regalo Harry mandò a fuoco la gonna di Calì ed io
legai una lucertola alla mano di Lavanda e tutte e due strillarono come
cornacchie, non ti è bastato?”
“No,
infatti, non sono ancora soddisfatto, ma sarebbe tutto più divertente se
riuscissi a trovare Harry Potter!!”
Hermione
guardò il volto di Ron leggermente infastidito, sembrava proprio un bambino a
cui mancasse il lecca-lecca, un cucciolo dai capelli arruffati
“Sembri
un cucciolo…” mormorò la ragazza prima di iniziare a ridere sommessamente
“Cucciolo?
Non prendermi in giro spaventapasseri!”
“No,
no! Ron! Lasciami le trecce!”
“Altrimenti
che fai?” la stuzzicò il rosso
“Ti
trasformo in un rospo”
“Beh,
siamo a posto, ti mancherebbe solo un gufo”
Il
Weasley aveva bloccato le braccia e le gambe ad Hermione “Senti” azzardò Ron
una volta sicuro che la ragazza non potesse fare movimenti
“Che
c’è?” chiese lei per nulla infastidita dall’abbraccio immobilizzante
“Mi
aiuti a preparare la pozione per Divinazione?”
“Non
ci penso nemmeno, quella materia è inutile”
“Va
bene, capito l’antifona, cerco Harry” disse Ron staccandosi a malincuore
“Scusa
Harry, ma se Ron ed Hermione ti cercano?” chiese Cho seduta tra le gambe del
suo ragazzo con la schiena sul suo petto; erano entrambi sul lettone della loro
stanza segreta
“Cosa
potrebbero mai volere da me?” chiese Harry beatamente rilassato
“Non
so però non state più tanto insieme…”
“Nonostante
il chiuso, questa stanza è sempre perfetta”
“Harry,
non cambiare argomento, io… certe volte… mi sento di troppo…”
“Ma
tu sei importante…”
“A
sfasciare il famoso trio”
“No,
per me…”
“Si,
anche tu…”
“Comunque
c’entri poco”
“Che
vuoi dire?”
“Quei
due sono impossibili”
“Bel
modo di parlare dei tuoi amici”
“Cocciuti,
impacciati, strani, se stanno soli spero si chiariscano”
“Ho
capito, colpiti dalla freccia di cupido?”
“Si”
Cho
diede uno schiaffetto sul braccio di Harry “Ma guarda tu che scuse! Ammettilo
che li stai trascurando”
“Un
pochino, forse. Perché non stiamo tutti insieme?”
“Tutti
e quattro…?” mormorò la Corvonero intimidita
“Certo,
sarebbe bello”
“A
loro non darebbe fastidio?”
“Perché
dovrebbe?”
Non sarebbe una cattiva idea, se a loro non dò fastidio… la ragazza sorrise
“Harry?”
“Si…?”
“Hai
fatto tutti i compiti?” fece con un tono da maestra delle elementari
Il
ragazzo si riscosse dallo stato di torpore in cui si trovava “Oh no!
Divinazione! La pozione! Ron! Dovevo prepararla con lui! Che ora è?!”
“Uh,
dobbiamo sbrigarci, fra un po’ si cena”
Harry
saltò giù dal letto afferrando il mantello dell’invisibilità “Scusa Cho, ma
devo andare, devo farmi perdonare”
La
ragazza scosse la testa “Che bambino” sussurrò con tenerezza “Hei Signor
Cercatore del Grifondoro!”
“Cosa?”
la testa di Harry sbucò dalle scale
“Se
tu corri via, io come faccio? Lo sai che nessuno deve sapere… ma se mi vedono
andare via…”
“Ah…
è vero… vieni?”
La
ragazza gli si avicinò sorridendo “Andiamo” disse
Era
arrivato da appena dieci minuti quando il ritratto davanti a lui si spostò
facendo uscire una figura dai capelli color fiamma e gli occhi azzurro intenso;
caratteristiche di tutta la sua famiglia.
Draco
afferrò Ginny per un braccio e la trascinò sotto il mantello dell’invisibilità
tappandole la bocca con una mano
“Sono
io” le sussurrò per tranquillizzarla “Mantieni” le disse poi mettendole in mano
un fagotto
“Cos’è?”
chiese lei
Il
ragazzo biondo la guardò stranito “Cosa vuoi che sia? La nostra cena
naturalmente, davvero pensavi che ci avrei fatto digiunare? Dai andiamo”
Con
il mantello dell’invisibilità il Malfoy si sentiva abbastanza sicuro, potevano
andare ovunque tanto nessuno li avrebbe visti; comunque la prudenza non era mai
troppa e Draco scelse di dirigersi verso il cortile interno che, all’ora di
cena, non era frequentato.
Quando
arrivarono non c’era nessuno, si tolsero il cappuccio dalla testa e si
sedettero sull’ erba affianco al corridoio
“Come
mai così grande?”
“Nuovo
modello, naturlmente mia famiglia non poteva non averlo… Ah, ricorda. Al minimo
rumore tiratelo sulla testa, ok?”
“Hai
pensato proprio a tutto, eh?”
“Non
sono mica stupido?”
“Davvero?”
fece la rossa con ironia
Draco
si imbronciò “Ginny… tu soffri il solletico?” chiese poi con il suo caratteristico
ghigno malefico
“So-solletico…?
No, no direi di no” rispose la ragazza, stava arrossendo in zona orecchie
“Sei
sicura?” il ghigno del Malfoy si faceva sempre più preoccupante
“Non
fare lo stupido, se ho detto di no è no!”
“Ma
io sono stupido, vuoi rimangiarti la parola?” e cominciò a stuzzicarla
ignorando ogni precauzione
Ginny
si dimenava ridendo “No, dai! Smettila, smettila! Non fare lo stupido!”
“Voglio
fare lo stupido, è divertente essere stupidi e poi non ho detto io di essere
stupido”
“Va
bene, va bene! Ho capito! Mi arrendo, mi arrendo! Non sei stupido!”
“Oh,
adesso ragioniamo…” il ragazzo si fermò dando tregua alla povera Weasley. Si
guardarono negli occhi ansimando e sorridendo.
“E’
la prima volta che… ti vedo ridere così di gusto…” sussurrò Ginny passandogli
delicatamente un dito sulla guancia Sono contenta che stia bene; se solo
anche gli altri potessero vedere il volto del vero Malfoy: buono, dolce,
tenero, sensibile, divertente…
“Si
vede che ora sono davvero felice…” rispose Draco posando la sua mano su quella
della ragazza.
Dei
passi risuonarono in lontananza, sempre più veloci, sempre più vicini… i due
non si accorsero di nulla così intenti a guardarsi negli occhi
“Ma
cos…? G-ginny? Malfoy!?”
Era
Ron. E dietro di lui, con due trecce malfatte, Hermione.
“Cos’è
questa storia?!” chiese il ragazzo dai capelli rossi furioso
“Che
ti importa?” rispose la sorella freddamente
Draco
si alzò frapponendosi tra i due “Se permetti Weasley, dovrestichiedere a me”
“Con
molto piacere” Ron prese il ragazzo dai capelli biondi per il colletto della
divisa pronto a picchiarlo, ma Hermione lo strattonò portandolo a sé. Al
ragazzo sfuggì la presa
“Hei!
Ma da che parte stai?” esclamò arrabbiato rivolto alla ragazza
“No,
tu da che parte stai!” urlò Ginny inviperita alzandosi da terra
“E
questo che significa?!”
“Non
capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu
attacchi Draco?”
“E’
un Malfoy!!”
La
testa di Ron si voltò per il potente schiaffo arrivatogli dalla sorella
“Questo
non significa cattiveria”sibilò
furente la ragazza con le lacrime agli occhi, girò sui tacchi e corse via
piangendo. Urtò qualcosa , ma non vi diede peso
“No!
Ginny! Aspetta!” Draco la inseguì rivolgendo un ultima occhiataccia a Ron
Il
ragazzo dai capelli rossi stava ancora in piedi immobile con la faccia girata
tastandosi la guancia dolorante dove Ginny lo aveva colpito
“Ron…”
provò Hermione incerta, ma il ragazzo si allontanò in direzione della Sala Comune
del Grifondoro.
Probabilmente
era in collera con lei per averlo trattenuto dal massacrare Malfoy, ma era
stato un gesto istintivo che aveva sorpreso anche lei. Non sapeva perché lo
aveva fermato, preoccupazione forse, per un sicuro cattivo seguito, chissa…
Mettendo
da parte quella domande, Hermione voleva solo convincere Ron di non essere
dalla parte del nemico, se così poteva essere chiamato.
Dopotutto
Ginny aveva ragione, bisogna essere uniti; la rossa stava eseguendo alla meglio
il consiglio di Silente.
Che
Malfoy fosse combiato? Quando lei e Ron avevano avevano visto le teste e metà
corpo dei due ragazzi che si fissavano semi coperti da un mantello
dell’invisibilità, Draco pareva rilassato. Quando Ron li aveva richiamati
l’espressione del Serpeverde era diventata preoccupata, ma… non per lui…
per…Ginny? Che il ragazzo se ne fosse innamorato?
Suonava
strano, ma di certo non impossibile… e le urla di lei più il ceffone, oltre a
tenere alto il suo ideale di unità, mostravano anche un cero tono di fastidio
come se fosse stato offeso… il suo amore?
Si
erano innamorati…
Hermione
lo comprese... prima dei diretti interessati.
Ginny
e Draco si erano innamorati l’uno dell’altra… probabilmente lei aveva rotto il
ghiaccio iniziale ed il resto era venuto da se…
Ginny
era molto maturata da quando aveva solo undici anni, da quando entrò in
contatto con il diario di Riddle.
Aveva
avuto modo di conoscerla le volte che era stata alla Tana ed anche ad Hogwarts;
non erano certo amiche strettissime (Stava sempre con Harry e Ron), ma Hermione
sapeva che se Ginny si fidava di qualcuno, quel qualcuno era ok. Spoprattutto
dopo l’avventura della Camera dei Segreti, la piccola Weasley stava attenta a
chi frequentare…
Doveva
parlare con Ron!
Doveva
fargli comprendere la situazione, doveva fargliela accettare!
Le
parole che la sorella gli aveva rivolto erano state dure per lui… anche Ron
sosteneva e amava Silente… voleva rispettare il suo consiglio… doveva solo
accettare i cambiamenti.
Cocciuto,
impulsivo, ma Hermione si fidava di lui…
avrebbe
compreso
Dopo
lo shock iniziale…
avrebbe
compreso
La
sua sorellina era maturata…
avrebbe
compreso
Malfoy
era cambiato…
Avrebbe
compreso
Lei
si fidava di lui…
Questa
frasa le arrivò al cervello mentre correva verso la torre di Grifondoro
Lei
era innamorata di lui…
Questa
frase non arrivò. Solo un sussurro nel vento che a suo tempo la ragazza avrebbe
ascoltato
Ginny
continuava a correre singhiozzando. Nessuno avrebbe capito! Nessuno! Draco era
una persona buona! Dolce, tenero, sensibile, divertente…
Tutti
quei pregiudizi crudeli! Se Ron non si fidava di lui poteva almeno ascoltare
lei!
Ruzzolò
e cadde a terra aveva corso tanto fino ad arrivare nel campo da Quidditch
Draco
era… buono, dolce, tenero, sensibile, divertente… sempre gli stessi pensieri…
Come
lo avrebbe fatto capire a suo fratello e a tutti quelli che non conoscevano il
vero Malfoy?
Come
avrebbe fatto comprendere che lei… lei? Cosa c’entrava lei? Il suo compito era
solo quello di acquietare il Serpeverde, il quale non riusciva ancora ad
accettare l’idea del padre Mangiamorte. Ginny non lo faceva solo perché Silente
aveva consigliato l’unità (forse quella era la spinta iniziale) bensì perché
lei… si era accorta di… volergli bene.
Gli
voleva bene? In che senso?
Si
era… innamorata di Draco?
Sì…
già, si era innamorata di Draco.
Del
vero Draco, non della maschera che aveva portato fin dalla nascita probabilmente
impostagli dal padre per mantenere onore. Perché le debolezze sono disonore.
Questo era quello che Lucius Malfoy dimostrava con il suo atteggiamento verso
chiunque. Non serviva un genio per capirlo
Ma
in fondo era sempre un padre di famiglia e Draco doveva volergli bene o per lo
meno provava ammirazione verso quella figura imponente e rispettata
Forse…
trovare il suo punto di riferimento tra le schiere dei Mangiamorte come un
servo lo aveva spiazzatorendendolo
insicuro sul suo comportamento.
Forse
Draco era sempre vissuto sotto una campana di vetro e non aveva mai conosciuto
la vera cattiveria del mondo e una voltra rivelata la aveva reso confuso.
Ginny
credeva di aver capito i pensieri del Malfoy… era entrata in sintonia con lui…
Si
era innamorata di lui…
Buono,
dolce, tenero, sensiile, divertente
E
lei aveva usato il consiglio del vecchio Silente come scudo per dare una
ragione al suo, iniziale, sentimento indefinito verso Draco… e aveva ferito Ron
Diamine
che situazione! La soluzione era semplice: si era innamorata del Malfoy e anche
se lui non aveva più la maschera di un tempo, gli altri non lo accettavano
perché troppo diffidenti; suo fratello, anche, era diffidente…
Ginny
soffriva per questo ed inoltre si era aggiunto il senso di colpa per aver usufruito
dell’immagine del vecchio preside a scopi propri…
Due
braccia tremanti la circondarono portandola a posare la testa su un petto, Si
rilassò
“No-non
piangere” mormorò piano Draco Che devo fare! Pensava il ragazzo accarezzando lentamente i
capelli color rame di Ginny Ti prego non piangere, non mi piace vederti
piangere, non ti ho mai visto piangere, tu sei quella che mi ha fatto vivere
davvero! Se piangi sto male anche io! Sono legato a te da… da…
“Non dare peso a ciò che
dice tuo fratello…”
Io ti voglio bene!
“Calmati…”
Tu non potrai mai
tradire la mia fiducia non come mio padre, lo so… te la sei guadagnata…
“Ti
prego… Ginny… basta piangere…”
Mi sono innamorato di te…
Il Serpeverde strinse l’abbraccio sulla ragazza, ma senza
farle male. Lei, pian piano cominciò a calmarsi.
Quando
i singhiozzi cessarono, Ginny si staccò leggermente da Draco per guardarlo
negli occhi. Il ragazzo aveva uno sguardo sollevato con un pizzico di
disperazione.
“Mi
dispiace” mormorò la rossa
“Ma
cosa stai dicendo?”
“Non
si fidano di te… è-è normale vista l’atmosfera… sono stata troppo crudele con
mio fratello… io… vorrei… solo… che gli altri non giudicassero dalle apparenze”
“Non
c’era bisogno di piangere per questo… e poi non è colpa tua…”
“Si,
forse hai ragione… lo so che ci vuole calma, ma quando mi arrabbio e perdo la
pazienza… io…” una lacrima ritardataria le solcò la guangia.
Draco
la tolse con le sue labbra. Ginny socchiuse gli occhi per il brivido che le era
corso lungo la schiena
“Non
è colpa tua…” sussurrò il ragazzo
Si
fissarono per qualche altro secondo e poi… si unirono in un bacio appassionato
che li fece crollare stesi sull’erba. Il bacio divenne sempre più fiero e
profondo… la disperazione di un amore non accettato… Quando si separarono per riprenere
aria non dissero nulla: avevano già espresso tutti i loro sentimenti. Sorrisero
timidamente
“Ginny”
fece Draco accarezzandole una guancia “Non dire nulla in giro…”
“Ma
mio fratello ormai…”
“Si,
lo so, però potrebbero esserci figli di Mangiamorte… e se mio padre lo venisse
a sapere…potrebbe farti uccidere, io
non voglio farti correre rischi…” la tua famiglia per lui è un disonore…
i Malfoy cadrebbero nella vergogna secondo lui…
“Così
però… nessuno saprà mai come sei veramente…” la rossa abbassò lo sguardo
sconsolata
“Non
importa…”
“Io
voglio che tu sia felice”
“Con
te lo sono”
Si
guardarono malinconicamente poi ripresero a baciarsi con più foga di prima
Nella
Sala Comune di Grifondoro Ron se ne stava in piedi di fronte alla finestra a
pugni stretti. Non c’era nessuno: ancora tutti a cena.
Il
quadro della Signora Grassa si spostò facendo passare la figura di Hermione per
nulla stupita dal non trovare nessuno eccetto il suo amico dai capelli rossi
Gli
si avvicinò cautamente “Ron?”
“Che
vuoi?” disse il ragazzo freddamente
“Senti…
non è stata colpa mia quando ti ho bloccato!”
“Mi
sembravano le tue braccia quella che mi hanno impedito di massacrare Malfoy” il
Weasley si girò e la sorpassò senza guardarla. Aveva una guancia rossa e gonfia
“Aspetta”
leigli prese una mano
Ron
sospirò forte e finalmente si girò a guardarla “No, scusa tu… sei un prefetto
era normale che lo facessi”
Ma che c’entra? Pensò Hermione infastidita “Siediti, forza” disse spingendolo su una
poltrona, sussurrò qualcosa e si colpì la bacchetta sulla mano destra: comparve
un tubetto di comunissima pomata babbana
“Che
vuoi fare?” chiese Ron
“Ti
risparmio una figuraccia da Madama Chips e uno svantaggio per i M.A.G.O. se
sospettano che hai fatto a botte”rispose Hermione spalmandogli delicatamente la crema sulla guancia
dolorante “Tua sorella è molto forte quando si infuria… chi l’avrebbe mai
detto” Lui si rilassò leggermente a quel tocco
Passarono
alcuni attimi di silenzio
“Senti
Ron… non pensi che dopo il fattaccio delle Camera dei Segreti, Ginny sia
maturata?”
“Per
quel che frequenta direi di no”
“Io
invece penso che sappia riconoscere le persone veramente degne di stima, dopo Riddle…
è molto più accorta”
“Stiamo
parlando di Malfoy, Hermione! E’ figlio di un Mangiamorte! Tu ti fidi di lui?”
“Non
lo so, ma mi fido di Ginny. Perché non accetti il fatto che tua sorella sia
cresciuta? E se Malfoy fosse cambiato? Lo so che sembra impossibile dopo tutto
quello che ha detto e fatto… ”
Ron
sbuffò e si alzò “Ma come faccio!? Io ricordo ancora quando eravamo piccoli e-e
lei voleva i biscotti e-e mamma non voleva farglieli mangiare prima di cana, io
la distraevo e lei li prendeva…”
“Accetta
la realtà…”
I
due diciassettenni erano l’uno di fronte all’altro. Si stavano guardando
intensamente. Ron spostò la mano sulla guancia di Hermione per accarezzarglela.
Lei socchiuse gli occhi a quel dolce tocco
“Probabilmente
hai ragione tu… come sempre…” sussurrò Ron; nella sua mente non c’erano
pensieri e stava avvicinando lentamente il suo viso a quello di Hermione
Il
ritratto della Signora Grassa si spostò con uno scatto facendo entrare una
persona
Ron
ed Hermione si destarono da quell’atmosfera di intorpidimento allontanandosi
La
persona appena entrata imprecò a bassa voce. Harry.
“Cosa
c’è?” era già abbastanza difficoltoso camminare in due sotto il mantello
dell’invisibilità senza ulteriori complicazioni
“Ascolta…”
“No, tu da che parte stai!”
“E questo che significa?!”
“Non capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo
essere uniti! E tu? Tu attacchi Draco?”
“E’ un Malfoy!!”
“Oh,
no…” gemette il ragazzo dai capelli neri
“Questa
è Ginny” sussurrò Cho
“E
l’altro è Ron”
Percorserò
velocemente un altro corridoio; furono travolti da una figura con lunghi capelli
color fiamma e dopo passò anche un ragazzo dagli occhi color ghiaccio
“No!
Ginny! Aspetta!” lo riconobbero come Draco
“Ma
che succede?” bisbigliò Cho
“Ne
ho una vaga idea…” rispose Harry
Avanzando
ancora si ritrovarono ai limiti del cortile interno. C’era Ron che
massaggiandosi una guancia stava tornando in Sala Comune ed Hermione lo
guardava senza parlare; la ragazza stette in quello stato anche quando l’amico
scomparve alla vista poi d’improvviso corse nella direzione presa dal ragazzo
“Li
hanno nscoperti” mormorò Cho “Separiamoci qui. Harry, tu prova a parlare con
Ron, io cerchero Draco e Ginny”
“Ok”
si tolsero il mantello ed il Grifondoro camminò in direzione del ritratto della
Signora Grassa
La
Corvonero si soffermò un attimo a pensare: lei ed Harry erano arrivati dal
corridoio dove Ginny era corsa via, da lì… si poteva arrivare al cortile
esterno e al campo da Quidditch
“E
questo cos’è?” una folata di vento aveva gettato un pezzo di stoffa contro una
colonna Un mantello dell’invisibilità… forse è di Draco… Lo prese e lo piegò con
cura
Con
uno schiocco del ritratto, Harry entrò nella Sala di Ritrovo. Intravide i suoi
due amici prima vicinissimi poi lontani in seguito al rumore. Impreco a bassa
voce per aver rovinato il oro momento buono.
Si
avvicinò ai due, non sapeva che approccio usare per parlare“Ron, mi dispiace
per Divinazione… abbiamo ancora domani”
Il
ragazzo dai capelli rossi abbassò lo sguardo “Non preoccuparti, non importa”
salì le scale del dormitorio maschile e sparì dietro la porta del settimo anno
Hermione
parlò “Lascialo sbollire, gli ho parlato… sai ha litigato con Ginny…”
“Si,
vi ho visti, mi sono trovato per caso da quelle parti con il mio mantello” lo
stomaco del ragazzo gorgogliò “Non ho toccato cibo, forse riesco a racimolare
qualcosa dalle cucine”
“Anche
noi non abbiamo mangiato, vengo anche io così portiamo qualcosa anche a Ron,
però sbrighiamoci, dopo ho il turno di sorvaglianza”
Ma quello che stava per succedere prima non ti ha
minimamente sfiorato? Possibile che non se ne sia accorta? “Va bene”
Era
rischioso aggirarsi per la scuola dopo l’ora di cena. Era vietato. Draco
rischiava di far perdere molti punti ai Serpeverde ed inoltre con quel
comportamento sarebbe partito svantaggiato per i M.A.G.O.
Però…
in quel momento non ci pensava, non gli importava… aveva la testa occupata solo
da lei… Ginny… Quel suo unico, bellissimo pensiero non gli permettè di
accorgersi della persona davanti a lui: un prefetto visto il distintivo sul
petto.
Solo
quando quello parlò Draco alzò lo sguardo
“E’
fortunato a non trovarmi di turno signor Malfoy, sarei stata costretta a
toglierle punti…” disse Cho Chang a bassa voce. Aveva tra le braccia un
fagotto. Lo porse al ragazzo.
“E’
tuo?” disse
Il
Serpeverde lo riconobbe: era il suo mantello dell’invisibilità “Si…” rispose
col sorriso sulle labbra
Cho
rise piano “ Congratulazioni…”
“Si
nota tanto?”
“Ragazzo
mio, ho una certa esperienza in questo genere di cose!” fece la Corvonero
vantandosi ironicamenete
“Oh,
come mi sono ridotto! Sto parlando con la ragazza di Potter!” scherzò Draco
“Vieni,
ti accompagno” disse Cho
“Ma
non puoi… cioè… la parola d’or…”
“Non
preoccuparti, ci separiamo in Sala Grande. Almeno con me non rischi una punizione
e poi anche ad un prefetto e permesso dimenticare i suoi turni, ecco adesso
abbiamo entrambi una giustificazione” la ragazza ammiccò
“Grazie…”
mormorò Malfoy con le gote rosate
“Di
nulla, Ginny?”
“Ha
incontrato la Granger di turno, ma non si parlavano”
“Come
sta? Io ho sentito accidentalmente la litigata…”
Harry
entrò silenziosamente ne dormitorio maschile del settimo anno. Seamus, Dean e
Neville erano ancora giù
“Ron?”
chiamò
Il
ragazzo dai capelli rossi grugnì facendo capire di essere in ascolto; era steso
sul suo letto
“Ti
ho portato da mangiare” continuò Harry posando un piatto di tramezzini sul comò
dell’amico
“Grazie”
mormorò lui addentando un panino inghiottì e continuò “Ho incontrato Ginny
mentre ti cercavo”
Harry
non rispose
“Era
con Malfoy..”
Harry
rimase zitto
“Harry…
da amico ad amico… tu lo sapevi?”
Il
ragazzo dai capelli neri sospirò “Da amico ad amico… si, lo sapevo che si
frequentavano”
“E
perché non me lo hai detto…?” proseguì Ron con un irreale calma
“Beh…
io non ero contrario, però tu non mi avresti ascoltato e poi me l’aveva chiesto
Ginny, vi ho visti litigare, ero con Cho”
“Hermione
sostiene che l’esperienza con il Diario di Riddle abbia fatto maturare Ginny e
se sta con Malfoy vuol dire che è una persona di fiducia…”
“Ottima
tesi e poi…”
“Poi?
“Nonostante
tutto quello che ha detto e fatto, Malfoy è cambiato… se ti soffermassi a
guardarlo negli occhi capiresti che non è più come prima, ha qualcosa di
diverso…”
“Che
devo fare secondo te?” fece Ron con un espressione supplichevole
“Accettare
la realtà”
“Lo
ha detto anche Hermione..” respirò profondamente “Devo pensare…”
Harry
fece un espressione corrucciata “Che Winky abbia messo del veleno nei
tramezzini quando hermione ha tentato di farla unire a C.R.E.P.A.?” scherzò
“Non
prendermi in giro!” disse Ron spingendolo amichevolmente “Anche io rifletto
come si deve ogni tanto”
“Harry
rise “A proposito di Hermione”
“Che
c’entra?”
“Mi
dispiace”
“Per
cosa?”
“Di
avervi interrotti”
“Interrotti?
Oh mio… io stavo…”
“Qusi
per baciarla, si”
“Oh,
no spero non se ne sia resa conto… sarà arrabbiata! Quanto sono stupido! Non mi
sono accorto di nulla, la mia mente si è come svuotata… mi ricordo solo di
essermi allontanato all’improvviso quando ho sentito un rumore… non avrei
dovuto farlo!”
“Hai
a che fare con una persona veramente ottusa. Non ha capito nulla, ma secondo me
stai sbagliando tutto”
“Ti
ho già spiegato le mie ragioni..”
“Come
vuoi, ti lascio qui a pensare…”
Harry
uscì. Ron si stese sul letto; una miriade di pensieri gli affollavano il
cervello.
Salve
ragazzi! Finalmente sono tornata starete dicendo (Noooooo Che pizza la
scassamin**** Nd tutti)
(-_-
nd me) Piaciuto il capitolo? Spero di si… Che dire… fuori coppia due.. (e la
terza?????? Nd tutti) (mi sa che c’è da aspettare… hehehehe)
Vabbecominciamo con i ringraziamenti
Alexis:
Eccolo
qui! ^-^
Shinko
aka Ryuko:
Ah beh il tuo nik è sempre originale (forse un po’ lungo ma chi se ne frega!!!
Che ne dici per me come nuovo nik supercalifragilistichespiralitoso? Un po’
corto, eh? Non ti sto prendeendo in giro anche il mio è abb lungo…)
Sai
che il fatto della Perlarara non era pianificato? Un attacco di
ispirazione…dimmi che ne pensi di questo cap ^-^
Pan_z: Aggiornaaaaaaaaaato! In
ritardo… eeee vabbe cheffà, che ciai il modello soft? Magari con un tocco di
rossetto ^.-^ (no non preoccuparti non sono lesbica, azz cosa vedono i miei
occhietti dal balcone…. Bono. sbav..) che ne pensi del cap? aspetto puntualmente
il tuo allegrissimo commento^-^
Cele91: questo cap è un po’ più
allegro? Mmm mica tanto vabbe fammi sapere
Raga
mi raccomando recensiteeee tuttiiiii
E
per finire Se Strek dice See you again e il mio amico Dodo dice Hasta luego pure io voglio lasciarvi con qualcosa
C’vrimm guagliò
(Si
scrive così? Sinceramente il napoletano lo parlo poco) (una napoletana che
parla mele il napoletano miiiii andiamo bene nd tutti) (hei raga… a me
piacciono un po’ tutti i dialetto)