La reincarnazione

di Mikisainkeiko
(/viewuser.php?uid=10)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ricordi dolorosi ***
Capitolo 2: *** Il sogno ***
Capitolo 3: *** L'incidente ***
Capitolo 4: *** Ritorno ad Hogwarts ***
Capitolo 5: *** Dobbiamo essere uniti... ***
Capitolo 6: *** In Squadra ***
Capitolo 7: *** Hogwarts-Durmstrang ***
Capitolo 8: *** La verità invisibile ai loro occhi ***
Capitolo 9: *** Sorprese ***
Capitolo 10: *** Preoccupazioni che si attenuano e si annullano, l'inizio della tranquillità ***
Capitolo 11: *** Passa il tempo... ***



Capitolo 1
*** Ricordi dolorosi ***


Era una notte d'estate e affacciato ad una finestra del numero 4 di Privet Drive, Harry Potter guardava, con occhi vacqui, il

Era una notte d'estate e affacciato ad una finestra del numero 4 di Privet Drive, Harry Potter guardava, con occhi vacqui, il cielo stellato. Lo stesso ragazzo che si diceva avesse distrutto il Grande Signore Oscuro quando era ancora piccolo.

Gli occhi di Harry erano avvolti da un alone di tristezza misto a nostalgia e sensi di colpa mentre dolorosi ricordi si facevano strada nella sua testa, quando alla fine del suo quarto anno ad Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria, Lord Voldemort risorse davanti a lui causando poi la morte di un suo compagno di scuola, nonche rivale in amore: Cedric Diggory. Harry, quella volta si salvò per miracolo dalla furia dell'Oscuro Signore che voleva ucciderlo per vendicarsi del torto subito 14 anni prima. L'estate dopo il ragazzo iniziò il suo quinto anno ad Hogwarts durante il quale Voldemort attaccò la scuola. Dobby, un elfo domestico ammiratore di Harry, che lo aveva più o meno sempre aiutato (anche se a modo suo) cercò di proteggerlo ma fù ucciso. Silente, il preside, fece un incantesimo anti-maghi-oscuri alla scuola, per proteggere insegnanti e alunni, perse molte forze e fù facilmente ammazzato anche lui. La barriera magica si estendeva dal campo di Quiddich ai confini della foresta proibita.

I ricordi che tormentavano di più i sogni di Harry erano quelli passati proprio nella foresta proibita negli ultimi mesi del sesto anno, prima di ritornare dai Dursley.

La visione... la corsa... la luna... l'eclissi... Voldemort... lo scoppio... il sangue...

Si diceva che la barriera anti-maghi-oscuri creata da Silente si annullava solo durante l'eclissi di una notte di luna piena, cosa molto rara, ma, in quella sera di maggio ci fu l'eclissi, Voldemort e i suoi Mangiamorte erano già in agguato nella foresta pronti ad attaccare, non ci sarebbe stato nessun Silente a proteggere la scuola, avrebbero agito indisturbati, avrebbero finalmente ucciso Harry Potter. Sirius Blak e Remus Lupin vennero a conoscenza di ciò che voleva fare l'Oscuro Signore e si precipitarono nel bosco, dovevano assolutamente proteggere il figlio di James e Lily!

Harry intanto era nel campo di Quiddich per gli allenamenti, ebbe quella terribile visione: Sirius e il Professor Lupin nella foresta, di fronte ad un orda di Mangiamorte... mollò tutto, corse verso il bosco e vide...vide ciò che il suo cuore non voleva neanche immaginare...

Voldemort pronunciò parole insensate,la luna si coprì ed emise una luce rossa che colpì Lupin in via di trasformazione da uomo a lupo, un urlo straziante invase tutta la radura, Sirius, ormai trasformato in un cane, saltò su un lpo mannaro ululante tentando di svegliarlo da quella specie trance. Dopo un secondo ci fu un boato e un esplosione. Per effetto della luce rossastra emessa dalla luna, i corpi di Sirius e Lupin scoppiarono sparpagliando sangue e carne dappertutto. Voldemort rideva, rideva peggio di un pazzo, non aveva potuto attaccare Hogwarts, ma quello che aveva appena fatto era una delle sue tante soddisfazioni...

Il ragazzo con la cicatrice avrebbe sofferto ancora un pò prima di morire.

Dopo lo scoppio Harry fuggì, fuggì lontano da quella vista tanto raccapricciante e crudele, rientrò nella barriera, l'eclissi era finta, Voldemort non sarebbe più potuto entrare, era al sicuro... ma... anche se il suo corpo era intatto, senza ferite, il suo cuore era infranto... aveva perso i suoi genitori adottivi, se così li si può definire.

Quella come tante altre notti, Harry la trascorse insonne. La mattina dopo scese in cucina per tentare di mangiare qualcosa, da circa la metà di maggio, il ragazzo mangiava poco o addirittura non lo faceva affatto.

**********************************************************************************************

NdA Autrice : Allora che ve ne pare? Si, forse è un pò macabro e corto come capitolo ma ciò che ho scritto serve ai fini della storia... sono morte quasi tutte le persone a cui Harry voleva bene quindi ora è caduto in depressione, non mangia, non ride, non dorme, spero che gli altri saranno migliori, più lunghi. Quello che per ora mi interessa sapere è se si capisce, manca qualcosa? Virgole, punti, pronomi? Accetto qualsiasi complimento e critica quindi mi raccomando recensite

Arrivederci al prossimo capitolo che non so ancora come si chiama, ma i Dursley avranno un cambiamento...

Baci Mikisainkeiko                  

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il sogno ***


Questo tipo di scrittura la uso per i sogni , i pensieri e i ricordi
Questo tipo di scrittura la uso per i sogni , i pensieri e i ricordi
 

**********************************************************************************************

 

In giro si diceva che la signora Petunia Dursley fosse figlia unica, ma in realtà aveva una sorella, Lily Potter, che odiava con tutta se stessa.

La signora Potter era una strega, suo marito, James, un mago e suo figlio Harry non poteva certo essere differente da entrambi. Così quando l'allegra famigliola saltò in aria ed Harry, salvatosi per miracolo, fu affidato agli zii, loro giurarono che non sarebbe diventato mai e poi mai diventato come i suoi genitori.

Ma non fu così, il ragazzo all'età di 11 anni andò ad Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria, e ogni volta che tornava per le vacanze estive era sempre più felice, ma da due estati a questa parte (quella tra il quarto e il quinto anno e quella tra il quinto e il sesto anno)Harry era molto strano, non mangiava, parlava a stento e forse non dormiva neanche.

Anche se odiava sua sorella, la signora Dursley, non poteva fare a meno di preoccuparsi un pochino per lo stato del nipote, infondo era sere un essere umano. I due coniugi Dursley anche se contrariamente alle loro idee, decisero di essere più gentili con Harry, almeno per capire cos'avesse.

La mattina dopo Harry scese in cucina, trovò la tavola imbandita d ogni genere di leccornia, ma non prese nulla non aveva fame. Zia Petunia lo accolse con un orrendo sorriso

 

“Mangia quello che vuoi e dopo per favore potresti tosare l’erba?”

 

Da ormai molti giorni i Dursley erano strani, troppo premurosi. Solitamente Harry avrebbe fatto i salti di gioia, ma nello stato in cui era adesso non ebbe nessuna reazione.

 

“Non ho fame, grazie” disse con voce monotona

 

“Hei tu! Signorino, adesso ti siedi, ti abbuffi come un porco e dopo vai a tosare l'erba chiaro? Non voglio moribondi per casa!” ribbattè la zia

 

“Cosa succede Petunia?” il signor Dursley era appena entrato in cucina

 

“Non vuole mangiare Vernon, digli tu qualcosa”

 

“Ascolta ragazzo, se tu adesso non ti siedi e non fai una sostanziosa colazione, giuro che quest'anno ti mando a quella dannatissima scuola con una flebo attaccata ad un braccio, un tubo in gola e cicatrici su tutto il corpo!”

 

Il colmo litighiamo perché non voglio mangiare...
 

“Va bene” si arrese Harry “prenderò un toast, vado a tosare l'erba”

 

Appena fu uscito in giardino, i due Dursley cominciarono a confabulare com'era loro solito fare da qualche giorno

 

“Vernon, dobbiamo fare qualcosa!”

 

“Cosa Petunia?! Cos'hai in mente?”

 

“Beh, forse, quei suoi strampalati amici”

 

“No Petunia! Non ci mischieremo a quella gente, è già tanto se siamo così gentili!”

 

“Ma Vernon, sta peggio di quando lo chiudemmo in stanza con le sbarre alla finestra. Che c'è di male a scrivere per sapere cos’ha?”

 

“E va bene Petunia, ma solo una lettera”

 

Harry intanto era in giardino con il tosaerba, stava pensando al cambiamento degli zii, ma a lui non importava, voleva soltanto che Silente, Dobby, Lupin, Sirius e si, anche Cedric tornassero in vita... le persone che più amava... non aveva nemmeno chiesto dei suoi genitori nella speranza che il desiderio si avverasse... sapeva bene che non sarebbe mai successo e poi non  poteva vivere con l'angoscia che forse Ron, Hermione e forse anche Cho Chang potessero essere uccisi non appena lui avesse abbassato lo sguardo...

Comunque sia il toast, Harry, non lo mangiò, lo gettò in un cestino li vicino, tormentato dai suoi pensieri ; non aveva ne dormito ne mangiato, la debolezza prese il sopravvento su di lui e svenne...

Delle urla gli riempirono la testa...

 

“No ti prego, lasciami, lasciami stare” 
una voce femminile...
 
“Oh andiamo, non sono mai stato così magnanimo nelle mie punizioni”                         
una voce gelida...

 

"No, lasciami, non voglio!"
 
" Tu mi hai tradito, zitta! O sarò costretto ad ammazzarti subito! Ferma!
 
**********************************************************************************
 

"Oh mio Dio!"

 

**********************************************************************************

 

Una donna, abbastanza alta con capelli lunghi fino alle spalle, correva lungo una strada, aveva il viso rigato dalle lacrime. Portava una gonna bianca ed una maglia rosa chiaro a mezze maniche, entrambe rotte e sporche di sangue e terra, uno strappo sul petto faceva intravedere il seno; il suo corpo era ricoperto di lividi.
La donna arrivò davanti ad una villetta a due piani, attraversò il giardino, spalancò la porta, entrò in casa e la richiuse alle sue spalle accasciandosi a terra. Un uomo dall'espressione preoccupata l'accolse andandole in contro

 

"Tesoro, ma cosa ti è successo?"
 
Le andò vicino e l'abbraccio tentando di calmarla

 

**********************************************************************************************

 

"Harry... svegliati..."

 

**********************************************************************************************

 

 

"Shh... calmati e dimmi cos'è successo"
 
La ragazza si accoccolò tra le braccia del marito e rispose con voce tremolante, afferrandosi il braccio sinistro
 
"Ero vicino Lenfleton Street... quando... il marchio ha cominciato... a bruciarmi... poi... è arrivato... il Signore Oscuro... e... mi ha portato in uno strano posto..."
 
"Voldemort?!"
 
"Si..."
 
L'uomo emise un sospiro di sollievo
 
"Per fortuna sei riuscita a sfuggirgli"
 
La donna cominciò a singhiozzare
 
"Mi ha picchiato... poi mi ha costretta a... sono riuscita a scappare prima che mi uccidesse" disse la donna  passandosi una mano sul ventre
 
"Ti ha... costretto?" fece l'uomo con la faccia contratta dalla rabbia

 

**********************************************************************************************

 

Oh povero Harry...

 

Harry... amico...

 

**********************************************************************************************

 
"Mi dispiace... non ho potuto evitarlo... lui era... molto più forte di me..." disse la ragazza in un urlo di disperazione
 
"Quel, quel... me la pagherà cara"
 
I due amanti si tenevano stretti l'uno all'altra, un aura dorata li avvolse senza che se ne accorgessero poi entrambi cominciarono a calmarsi e a ragionare sul da farsi
 
''Cara, io ti credo, ho fiducia in te...e quanto a questo..." l'uomo indicò il segno sul braccio sinistro della donna, nero a forma di teschio dalla cui bocca fuoriusciva un serpente
"...non significa nulla, tu sei una persona buona, non sei come lui, non sei una mangiamorte! Chiameremo il professor Silente. Lui saprà cosa fare, credo proprio che metteremo in atto  quel piano che abbiamo progettato qualche tempo fa... quando abbiamo saputo che Voldemort ci dava la caccia"
 
"Si... ma... ma io sono... io sono..."
 
"Saremo una famiglia e lui non dovrà nemmeno avvicinarsi!"

 

Il sogno di Harry era molto confuso, non riusciva a focalizzare bene i volti dei due e nemmeno le voci erano chiare, prima sentiva le loro poi quella di sua zia, suo zio, la McGranitt, Madama Chips, Ron, Hermione... non capiva più nulla...

Quando aprì gli occhi sul letto nella sua camera. Una decina di visi gli si avvicinarono, non riusciva a vederli bene, un pò perché  era ancora intontito, un pò perché non aveva gli occhiali. Delle voci lo svegliarono completamente

 

“Si sta svegliando...”

 

“Harry...”

 

“Harry...”

 

“Stai bene?”

 

“Poverino…”

 

Ma che succede…pensò lui

 

Si mise gli occhiali e quando riuscì a vedere bene si trovò davanti i signori Waesley, Ron, Fred, George, Hermione, La professoressa McGranitt, Madama Chips e i suoi zii

 

Devo essere impazzito del tutto
 

Harry si stava dando degli schiaffetti sulla faccia, per uscire da quel sogno strampalato, quando Madama Chips gli spostò la mano

 

“Contrariamente a quanto stai pensando, noi siamo veramente a casa tua, Harry caro”

 

“Oh Harry, siamo stati così preoccupati per te, hai dormito per due giorni di seguito!”

 

Hermione era praticamente saltata addosso ad Harry gettandogli le braccia al collo, lui intanto tentava di dire qualcosa

 

“Se questo... fosse... un sogno...non starei... per morire... soffocato”

 

“Su Hermione lascialo stare è ancora debole... “ intervenne Ron  “Tutto a posto amico?”aggiunse dandogli una pacca sulla spalla

 

“Non c'è male” rispose Harry con un aria depressa “A parte uno strano sogno...”

 

“No, no, no, tu adesso mangi e dopo parli con i tuoi amici” intervenne Madama Chips

 

“Ma, non ho fame...”

 

“Come? Cosa? Ricominci ragazzo?” tuonò minaccioso zio Vernon

 

“Due giorni di digiuno! Cosa credevi di fare!?” strillò zia Petunia

 

“Va bene, va bene, ma solo un pò di pizza” si sedette sul letto e si apprestò a prenderla da un vassoio sul comodino li vicino

 

La McGranitt lo fermò mettendogli una mano sulla spalla “Certo Potter ed immagino che ci chiederai di uscire poi una volta fuori butterai tutto, giusto?”

 

“Ma, come...?” Harry era stupito

 

“Oh Harry...” la signora Weasley si fece avanti “Hermione ha visto il tuo toast nel cestino giù in giardino, non devi sprecare il cibo” aveva un aria malinconica

 

“Giusto, Molly ha ragione, Harry. Anche un mago deve mangiare, per quanto triste possa essere il suo umore”

Il signor Weasley aveva una faccia molto seria.

 

“E va bene” si arrese Harry

 

Appena tutti si accertarono che il ragazzo stesse mangiando, iniziarono a confabulare. Harry di tanto in tanto coglieva qualche spezzone del discorso

 

“Inaudito, inaudito!” diceva la Chips

 

“Mia benedetta signora, sto cercando di farle capire che non siamo stati noi a metterlo a digiuno” rispondeva zio Vernon

 

“E se venisse a casa nostra? Io saprei come spronarlo a mangiare...” interveniva la signora Weasley

 

“Si, Molly è sempre vigile” l'appoggiava il marito con una risatina

 

“Non so se è una buona idea” esponeva preoccupata la McGranitt

 

“Ottima, per quel che ci riguarda” assentiva zia Petunia

 

Ad Harry girava un pò la testa quindi non si concentro ulteriormente sulla discussione degli adulti. Ron ed Hermione erano seduti ai piedi del letto, continuavano a fissarlo come se stesse per cadere morto da un momento all'altro

 

“che avete da guardare, sto mangiando,no?” proferì un pò irritato

 

I due amici distolsero lo sguardo da lui e si fissarono a vicenda, arrossirono e si voltarono di scatto verso il muro.

Nella mente di Harry martellava una domanda così prese coraggio e ad alta voce disse

 

“Scusate, ma voi che ci fate qua?”

 

“Zitto e mangia!” rispose il gruppo in coro compresi Ron ed Hermion

 

**********************************************************************************************

 

NdA Autrice: Beh, che ve ne pare del secondo capitolo? Mi è uscito più lungo, evviva! Mi raccomando recensite! Spero che il sogno sia abbastanza chiaro e che si capisca cosa succede alla donna, ma soprattutto avete capito ki è? Se no dovrete aspettare la fine della fic. Nel prossimo cap Harry avrà la pancia eccessivamente piena  (NdA Voldemort: io volevo farlo ammalare di anoressia così sarebbe morto Dannata autrice!) (NdA Autrice: gli spargimenti di sangue non fanno mai male)(NdA Voldemort : WOW Sposami cocca ) ( NdA Autrice: Piuttosto ti ammazzo) (NdA Harry : vogliamo tornare a me!!!) ( NdA Autrice : Si Scusami Harry caro)e si divertirà ( NdA Harry :Finalmente! Mi hai quasi fatto morire di depressione)  (NdA Autrice: ciccio il tuo cuore è ancora infranto, il tuo è uno stato apparente)a prendere in giro Ron ed Hermione per un fatto ma io son cattiva e non do ulteriori informazioni     Ciaooooo

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** L'incidente ***


"E' bello tornare in questo posto, l'ultima volta che sono venuto dovevamo andare alla Coppa del Mondo di Quiddich, non è camb

“E' bello tornare in questo posto, l'ultima volta che sono venuto dovevamo andare alla Coppa del Mondo di Quiddich, non è cambiato nulla” disse Harry.

 

Alla fine la McGranitt aveva acconsentito a farlo andare a casa Weasley. Erano circa le 11.00 del mattino, qualche ora dopo essersi svegliato, quando varcò la soglia della Tana, non c'era nessuno eccetto lui, Ron, Hermione e Ginny al piano di sopra.

 

“Sai Harry, credo proprio che mia madre ti darà doppia razione a pranzo, colazione e cena” sorrise Ron.

 

“E già, povero me” sospirò Harry, gli amici continuavano a fissarlo “Ma la smettete di squadrarmi?!”

 

I due distolsero lo sguardo, si fissarono a vicenda, arrossirono e si voltarono di scatto verso due parti opposte com'era successo qualche ora prima a casa Dursley.

 

“Ultimamente siete un pò strani” ghignò Harry adocchiano Ron, il ragazzo lo ricambiò con una faccia omicida.

 

“Che vi succede?” li punzecchiò.

 

“Ciao Harry!” I gemelli Weasley erano appena usciti dal camino “Ciao Hermione, Ronny...” aggiunsero poi sorridendo malignamente.

 

“Ciao ragazzi” esclamò Harry.

 

“Andiamo di sopra, Harry”disse Ron alquanto agitato.

 

“Cosa?... Ma che?”

 

“Andiamo di sopra, Harry” ripetè Hermione anche lei abbastanza scossa ed insieme a Ron spinse Harry ai piani superiori.

 

“Ciao ciao, ragazzi” ridacchiarono in coro i gemelli.

Il trio entrò nella camera di Ron, quest'ultimo si sedette su uno dei tre letti posizionati nella stanza, Hermione se ne andò “Vado da Ginny” disse prima di uscire.

 

“Si può sapere che succede?” chiese Harry.

 

“Fred e George prendono in giro me ed Hermione per una cosa che è successa ieri” rispose Ron con aria seccata.

 

“Oh, il grande uomo si è dichiarato all'oggetto della sua gelosia?”.

 

“Non proprio, comunque io non sono geloso di Hermione! Perchè dovrei esserlo? E’ una secchiona, è piagnucolosa, è...” l'espressione di Ron si perse nel vuoto e un sorriso ebete gli si stampò in faccia.

 

“Più bella?” finì la frase Harry.

 

“Diciamo che non è più com'era al primo anno”disse Ron tornando al presente.

 

“Guarda che è normale, lei è cresciuta com'è successo a noi, io e te siamo diventati più alti e più forti, più te che io, e lei è diventata più... più... più...” Cominciò Harry imbarazzato andandosi a sedere su un letto di fronte a Ron.

 

“Formosa?” concluse il suo interlocutore con occhi sognanti.

 

“E tu ne sei innamorato” .

 

“Ma non è vero!”.

 

“Ah, no? Allora rispondi : é normale fare una faccia da idiota ogni volta che parliamo di lei? è normale irrigidirsi ogni volta che sorride? è normale arrabbiarsi se passa un mese d'estate in Bulgaria con Viktor Krum, da semplici amici? Dopo il Torneo Tremaghi mi hai scritto a dir poco migliaia di lettere quando hai saputo che Hermione passava metà estate con quello! Per non parlare di come mi guardavi storto al quarto anno mi faceva compagnia dopo la nostra litigata”.

 

“Non è più semplice dire che Viktor Krum mi è antipatico? Harry! Ha tentato di baciarla con la forza, se non l'avesse immobilizzato con un incantesimo chissà cosa sarebbe potuto succedere!”.

 

“Si, anche io mi sono arrabbiato molto, e sono felice che Hermione se la sia cavata, ma non sono così furente ogni volta che ci penso”.

 

“Lei è come una sorella per me non ne sono innamorato...”

 

“Bene, se la mettiamo così, allora non ti darà fastidio se me la porto a letto, infondo una sorella dovrebbe staccarsi prima o poi dalla sua famiglia” disse Harry rosso in faccia tentando di controllarsi affinchè il suo piano riuscisse, non era da lui fare certe affermazioni, soprattutto su Hermione, era troppo timido.

 

“Cosa?” Ron si era arrabbiato.

 

“Hai capito”.

 

“Harry! Ti sei completamente rincitrullito!” fece il Weasley a pugni stretti.

 

“Ron... stiamo parlando di Hermione...” disse Harry con sguardo divertito.

 

Il suo amico, allora, all'improvviso comprese e si stese sul materasso stropicciandosi gli occhi “Harry... ti odio... era un tranello giusto?”

 

“Quanto sei scemo” rise il ragazzo dagli occhi verdi.

 

“Sono proprio cotto, vero?”.

 

“Dal quarto anno credo, e chi si dimentica la litigata per via del ballo... ma perchè la tratti cosi acidamente?”.

 

“Non deve sapere nulla” .

 

“Perchè?”.

 

“E’ una ragazza troppo emotiva, le darebbe solo fastidio” rispose Ron alzandosi dal letto.

 

“Perchè? Scusa, ma propio non riesco a capire i tuoi ragionamenti”. 

 

“Oh andiamo Harry, litighiamo in continuazione, se le dicessi che mi sono innamorato di lei mi riderebbe in faccia”.

 

“Ma tu la tratti sempre... beh come dire... cerca di essere più gentile...”

 

“Certo! Per poi sentirmi dire << Hei Ron, ma che hai oggi ti senti male?>>”

 

“In questo periodo bisogna essere uniti...” disse Harry cupo.

 

“Cambiando argomento, a te come và con la Chang?”

 

“Cho?Beh, la incontro di tanto in tanto, a scuola intendo, ed è sempre triste, ogni tanto sorride, ma non è solare come una volta” disse Harry sconsolato anche io mi sento così pensò “tutto per colpa mia, sono stato io ad uccidere Cedric” sussurro poi, Ron colse la frase e corse subito ai ripari.

 

“Non dire cavolate Harry, tu non c'entri, piuttosto non vuoi sapere perché Fred e George mi prendono in giro?”.

 

“Oh... si certo...” fece Harry distogliendo la mente dai sensi di colpa. Quando pensava alla tristezza della Corvonero si sentiva malissimo.

 

“Bene, allora... a quanto pare i tuoi zii hanno mandato la tua civetta da me e da Hermione appena sei svenuto circa due giorni fà a partire da adesso, Edvige è andata prima da Hermione e poi è venuta da me; è arrivata ieri mattina e mentre stavo leggendo la lettera...

 

Erano le 10.00 del mattino e alla Tana regnava un irreale tranquillità, Ginny era nella sua stanza con la madre, i Weasley più grandi erano a lavoro, Fred e George stavano facendo colazione e Ron era a pochi metri dalla porta con una lettera in mano, gliel'aveva appena consegnata la civetta di Harry. La porta si spalancò d'improvviso, sulla soglia c'era Hermione.

 

“E tu che ci fai qui?” chiese Ron accigliato, 

 

I gemelli smisero di mangiare per assistere alla scena.

 

“Ron hai ricevuto la lettera? Edvige è piombata a casa mia ieri pomeriggio, oh mio Dio povero Harry…” la ragazza agitatissima gli andò in contro.

 

Hermione, calmati disse l' amico mettendole le mani sulle spalle.

 

“Calmarmi? Tu mi dici di calmarmi?”

 

“Oh, grazie per l'ottimismo”  sbottò Ron

 

“Tu sei troppo superficiale!” ribbatte Hermione, e cominciarono a battibeccare. Alla fine mentre litigavano, inciamparono e caddero a terra, lui sopra lei. Fred e George cominciarono a fischiare e a fare battutine poco carine…

 

Ron finì di raccontare l'accaduto con una faccia imbarazzata

 

“Poi sono scese anche mamma e Ginny, Harry, pensa alle loro facce...”

 

“Immagino...” fece Harry senza riuscire a trattenere un risolino “Ma non capisco perchè vi sentite a disagio entrambi, è stato solo un incidente, no? Cioè, che tu arrossisci è normale, ma Hermione...”

 

“Non lo so proprio, Harry, forse è tutta colpa di Fred, George e Ginny con i loro commenti…”

 

“Cambiando argomento come mai ci sono tre letti?”

 

Ron diventò paonazzo “ Hermione ha detto di voler dormire con noi...”

 

Harry non si scompose “Perchè?”domandò accigliato

 

“Non lo so! Avrà fatto uno dei suoi soliti progetti contorti, non ha voluto dirmi nulla, mi ha solo implorato di dirle di si”

 

“E tu perchè non le hai dato una delle tue solite risposte del cavolo? Come che so <> diamine abbiamo pur sempre diciassette anni tutti e tre non siamo più dei bambini”

 

“Hei! Punto primo, io non do certe risposte, punto secondo anche se i letti sono attaccati ci sono coperte, pigiami e la nostra sanità mentale, punto terzo era impossibile dirle di no”

 

“Scommetto che ti ha implorato come se fosse stata un cane bastonato e quando le hai detto di si ti ha fatto un sorriso dolcissimo che farebbe sciogliere anche il ghiaccio, giusto?”

 

“Si... quel sorriso cattivo messo appunto al quinto anno...è molto difficile distogliere lo sguardo da quelle sue iridi color cioccolato, così profonde e misteriose...”

 

I loro discorsi furono troncati dal richiamo della signora Weasley dato che era pronto il pranzo. Quando uscirono dalla camera videro una figura dai lunghi capelli rossi che scendeva velocemente le scale ridacchiando, Ron ed Harry la seguirono con gli occhi fino a che non entrò in cucina, Hermione corse fuori dalla camera di Ginny urlando “E’ stato solo un incidente!” Harry si scansò prima che la ragazza lo buttasse a terra con uno spintone e lei andò dritta dritta tra le braccia di Ron che, essendo più robusto, non accuso minimamente del colpo. Quando si staccò disse “Tua sorella sta diventando troppo audace” e si precipitò ai piani inferiori.

 

“Wow” bisbiglio harry sarcasticamente, guardando l'amico.

 

“Smettila!” gli rimandò Ron, ed entrambi andarono a pranzare.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

La signora Weasley aveva deliberatamente esagerato con le razioni, ad Harry aveva dato doppia porzione di tutto e non voleva sentire scuse, il povero ragazzo dovette mangiare dal primo spaghetto all'ultimo chicco d'uva. Charly e Bill erano come al solito uno in Romania e l'altro a svolgere commissioni per la Gringott, la banca dei maghi. Dopo la morte di Crouch Percy era diventato il nuovo capo dell'ufficio per la Cooperazione Magica Internazionale e quindi tornava solo la sera, aveva molto più lavoro di prima. Il signor Weasley, invece, dopo essere uscito da casa Dursley era dovuto andare in ufficio per dei problemi insorti con una Babbana che aveva acquistato una scopa stregata: Sputava grossi grovigli di sporcizia. A tavola c'erano solo Harry, Ron, Hermione, Ginny, Fred, George e Molly. Non mancarono, certo, le battutine su quello che era successo il giorno prima.

 

“Per piacere ragazzi, smettetela” implorò Hermione a Fred e George che stavano rifacendo la scenetta di lei e Ron che cadevano a terra.

 

“Perché, che c'è di male? Sappiamo tutti che cos'è successo anche Harry, no? E poi mamma si sta divertendo”.

 

“Io preferirei rimanerne fuori...”sospirò la mamma Weasley.

 

“Solo perchè me l'hanno detto non significa che potete prenderli in giro” intervenne il ragazzo dagli occhi verdi.

 

“Perchè glielo hai detto? E’ imbarazzante!” sibilò Hermione arrabbiata girandosi verso Ron in modo che solo l'amico potesse sentirla.

 

“Dopo te lo spiego” rispose lui alla stessa maniera, Harry si accorse che stavano iniziando a litigare.

 

“Ed eccoli che si riguardano...” infierì Fred.

 

“Come sono carini...”  annui George.

 

“Cosa c'entra adesso questo!?” chiese Harry esasperato.

 

“Sono stati a guardarsi per parecchio tempo quando è successo l'incidente...”

 

 Ron diventò paonazzo, ad Hermione andò di traverso l'acqua.

 

“Ma non è vero” tossicchiò.

 

“Oh si che è vero” si intromise Ginny “Mamma e io testimoni, siamo scese dalla mia camera appena abbiamo sentito un tonfo; Fred e George erano seduti a tavola, dicevano che eravate due impiastri, sempre a litigare, credevo vi foste alzati subito e avreste iniziato una delle vostre solite discussioni e invece siete rimasti li a fissarvi” dichiarò.

 

La Signora Weasley rimase zitta ad osservare le reazioni dei ragazzi, preferiva non impicciarsi in questi discorsi, Fred e George ridevano come matti, Ron si massaggiava la testa, Hermione era sudaticcia, Ginny beveva tranquillamente il suo succo di zucca ed Harry aveva una faccia meravigliatissima, il ragazzo decise di cambiare argomento così da risparmiare un pò d'imbarazzo ai suoi amici.

 

“Fred, George, come và con il negozio di scherzi”.

 

“Benissimo, gli affari vanno alla grande Harry”rispose George.

 

“Hei senti mamma, noi ora dobbiamo andare a rimettere a posto alcuni scaffali prima dell'apertura pomeridiana, torniamo direttamente domani mattina, stasera usciamo con Alicia e Angelina, ok?” disse Fred alzandosi da tavola. 

 

“Va bene” fece la signora Weasley con un espressione rassegnata, l'idea del negozio di scherzi non le era mai piaciuta.

 

“Oh, mamma posso andare ad aiutarli” chiese Ginny saltellando verso il camino.

 

“Vai, ma tu torna per cena”.

 

“Certo, non ho intenzione di fare qualche terzo in comodo!” sbottò prendendo un pò di polvere volante “Crazy Weasley, negozio di scherzi magici” e scomparve con una fiammata verde. I gemelli si smaterializzarono poco dopo.

 

“Mi scusi, signora...”.

 

“Si, dimmi Harry caro”

 

“Dov'è stata tutta la mattina prima di pranzo?”.

 

“Ho dovuto portare via Artur, da casa dei tuoi zii”.

 

Ad Hermione andò di nuovo di traverso l'acqua “Tutta la mattina?” tossicchio.

 

“Si, è fuggito via solo quando l'hanno chiamato a lavoro” fece la signora Weasley sorridendo.

 

“Quando mi sono svegliato mi è parso di vedere i gemelli, dove sono andati poi?”.

 

“Questo te lo spiego io” si intromise Ron “Quei due pazzoidi hanno inventato un dispositivo che li avverte quando qualcuno si intrufola nel loro negozio, stamane sono dovuti correre”.

 

“Alla Babbana?”.

 

"Si, dicono che i maghi rimangono sorpresi e loro possono fare... quello che vogliono, praticamente li torturano, l'ultima volta gli fecero ingoiare 4 crostatine canarine di seguito mentre reggeva 2 pacchetti di caccabombe in testa” spiegò Ron.

 

“E’ orribile” esclamò Hermione.

 

“Più che giusto” commentò l'amico acidamente

 

Quante cose sono cambiate pensò Harry, i suoi ricordi tornarono alla morte di Cedric... Silente... Dobby... Lupin... Sirius... e le urla dei suoi genitori, che sentiva ogni qualvolta un Dissennatore gli si avvicinava... il suo volto si incupì, ma si riprese subito, non doveva dare nessun fastidio a Ron ed Hermione, avevano già i loro, anche se più futili...

Dopo un pomeriggio fatto di relax e una cena ancora più abbondante del pranzo i tre ragazzi salirono in camera, Hermione ordinò ai suoi due amici di prepararsi per la notte e di mettersi sotto le coperte con le teste più vicine possibile al suo letto (precisò di voler stare in mezzo) e si andò a cambiare da Ginny.

Quando tornò aveva indosso un pigiama (pantaloncino corto e canotta lunga) viola chiaro con cuoricini di una tonalità più scura, tutto il resto era pizzi e merletti, si sedette sul letto a gambe incrociate.

 

“Che vorresti fare adesso?” chise Ron mezzo imbambolato.

 

“Beh, ho pensato che visto questo periodo un pò buio, una canzoncina prima di dormire vi avrebbe fatto riposare più serenamente”

 

Ron spalancò gli occhi, Harry trattenne una risata, Hermione spinse le teste dei due ragazzi sui loro cuscini accarezzandogliele dolcemente, cominciò a cantare con voce straordinariamente soave e rilassante...

 

 
Sai, la vita, l'amore, 
 un gioco di parole,           
 la strada è lunga sai ormai,
 non aver paura del futuro amore mio 
ti starò sempre vicino, sempre accanto a te 
 Dormi dai e sognerai 
 tra le stelle volerai 
sei il mio angelo 
 piccolo
 l'amore mio tu sei 
 tra le nuvole starai 
 e la magia userai 
 sei il mio angelo 
 piccolo
 ma un giorno grande tu 
 sarai...
 Sai, la vita, l'amore 
 un gioco di parole 
 la strada è lunga sai ormai 
 guarda là 
 cosa c'è per te 
 non lo sai e 
 non lo saprai mai 
 non aver paura del futuro amore mio 
 ti starò sempre vicino, sempre accanto a te 
 Dormi dai e sognerai 
 tra le stelle volerai 
sei il mio angelo   
 piccolo 
 l'amore mio tu sei 
 tra le nuvole starai 
e la magia userai 
 sei il mio angelo 
 piccolo
ma un giorno grande tu
 sarai... 
 il mio angelo... 
 ma grande sarai... 
 il mio angelo... 
Dormi dai e sognerai
tra le stelle volerai 
 sei il mio angelo 
 piccolo
 l'amore mio tu sei 
 tra le nuvole starai 
 sei il mio angelo 
 piccolo 
 ma un giorno grande tu 
 sarai... 
 ma grande tu sarai... 
 grande tu sarai...
 grande tu sarai ... 
 il mio angelo...
 mio angelo…  
mio angelo…
angelo…
 

La ragazza si fermò un attimo per osservare le reazioni dei suoi amici

 

D'ora in poi non potranno più prendermi in giro pensò perchè Ron si era appena addormentato, era rilassato, si mosse leggermente nel sonno perchè Hermione non gli accarezzava più la testa, anche Harry dormiva e nel sonno aggrottò la fronte non sentendo la voce della sua amica, lei sorridendo e squotendo la testa ricominciò la sua nenia.

 

Nella mente di Harry la voce soave di Hermione mutò fino a diventare quella di sua madre, le parole della canzone erano le stesse. Un immagine gli si materializzo in testa, una donna abbastanza alta dalla chioma rosso bionda e dagli occhi verdi, cantava e aveva in braccio un bimbo addormentato di circa un anno dai capelli corvini.

 

Un boato fece sobbalzare entrambi e poi urla... le urla che Harry tanto odiava, che sentiva ogni volta che un Dissennatore gli si avvicinava ...

 

Harry no! Harry no! Per favore... farò qualunque cosa...Harry no! Prendi me piuttosto, uccidi me, ma non Harry, lui no! No!  poi una gelida risata…

 

Lily, prendi Harry e scappa! è lui!  Scappa! Corri!  Io cerco di trattenerlo... di nuovo una gelida risata…

 

Harry si sveglio di soprassalto, madido di sudore e con il respiro affannoso, la cicatrice gli bruciava..., perchè quel sogno? Perchè ora? Non c'erano ne Dissennatori ne Voldemort... era un avvertimento? Si guardò intorno, ma trovò soltanto Ron ed Hermione addormienti, la stanza era piccola quindi tutti e tre i letti erano attaccati, Harry si calmò un pò e sorrise vedendo la ragazza che teneva ancora la mano sulla testa del suo amico. Erano la due passate ed Harry decise di scendere in giardino a prendere una boccata d'aria.

Passarono appena dieci minuti ed Hermione si svegliò non sentendo più vicino a sè il calore di Harry, si girò verso Ron e ritrasse subito la mano che aveva ancora sulla sua testa, il ragazzo si mosse nel sonno.

Hermione andò alla finestra e vide Harry in giardino, decise di andare da lui per convincerlo a tornare a dormire ma fu bloccata da qualcuno

 

“Non andare” sussurrò Ron

 

“Perchè?” bisbigliò stizzita la ragazza

 

“Ha bisogno di stare da solo”

 

“Già, così ricomincerà a digiunare!”

 

“Ma...”

 

“Ma cosa? Ron! Tu non ti preoccupi minimamente per Harry!” concluse Hermione uscendo dalla stanza, il ragazzo si affacciò alla finestra per vederla raggiungere il suo amico.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Il ragazzo dagli occhi verdi era seduto sull'erba a riflettere, massaggiandosi la cicatrice a forma di saetta, sul sogno appena fatto, si destò dai suoi pensieri quando vide una ragazza dai capelli crespi biondo scuro sedersi accanto a lui

 

“Disturbo?” disse lei

 

“No...”

 

“Perchè sei venuto qui? La mia canzone non è riuscita a farti dormire?”

 

“No, no... anzi... e solo che mi ha svegliato un incubo...”

 

“Capisco...”

 

“Hermione…” Harry parlò con voce incerta

 

“ Si?”

 

“La canzone... dove l'hai imparata?”

 

“Perchè?”

 

“Ho sognato mia madre che me la cantava quando ero bambino e poi la sua morte...”

 

“Ma non ci sono Dissennatori...”

 

“Questo l'ho pensato anche io...ma rispondi alla mia domanda”

 

Hermione tirò un sospiro poi parlò “Circa quattro mesi fà, prima dell'eclissi di sole, Sirius mi mandò una pergamena con su scritto la canzone...” Harry sgranò gli occhi, la ragazza continuò “...dicendomi che poichè Silente era morto tu saresti stato molto depresso e un ricordo di tua madre sarebbe servito a farti sentire meglio”

 

“Perchè l'ha data proprio a te?”

 

“Non lo so, forse sapeva che invece di dartela, io te l'avrei cantata e poi oggi è anche il tuo compleanno... auguri”

 

“Grazie Hermione”

 

“Di niente, rientriamo?”

 

“Va bene”

 

Con il cuore decisamente alleggerito Harry si addormentò subito, Ron, invece, era rimasto sveglio tutto il tempo, Hermione decise che sarebbe stato meglio scusarsi per ciò che era accaduto poco prima

 

“Scusa Ron, se ti ho aggredito così, la solitudine non è mai stata un ottima soluzione per risolvere i problemi per me...” disse poggiando la sua mano su quella dell'amico senza accorgersene.

 

Lui sorrise “Dipende dai punti di vista, non sai cosa darei per qualche minuto di solitudine per mettere a posto le mie idee” e senza accorgersene ricambiò l'affettuosa stretta di mano.

 

Alla fine la stanchezza ebbe il sopravvento e si addormentarono mano nella mano.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Ritorno ad Hogwarts ***


Il mese di agosto trascorse tranquillamente, Ron ed Hermione cominciarono ad andare un pò d'accordo e nonostante le battutine

Il mese di agosto trascorse tranquillamente, Ron ed Hermione cominciarono ad andare un pò d'accordo e nonostante le battutine di Fred e George non arrossivano più. Harry sospettava che avessero fatto pace la notte in cui Hermione cantò per la prima volta, infatti la mattina dopo la trovò che dormiva tenendo per mano Ron. Harry tentò di farlo notare al suo amico, ma lui disse che, anche se fosse stato miracolosamente vero, non se ne era accorto; Hermione cantava tutte le sere, i complimenti da parte dei suoi amici non mancarono e un giorno Ron non riusci a trattenersi.

 

“Sai Hermione, non sapevo fossi così brava a cantare, sei rilassante... e bella...” sorrise il ragazzo dai capelli rossi, poi però arrossì subito “No... cioè... volevo... dire... avrai sicuramente fatto un incantesimo!”.

 

“E' vietato fare magie fuori scuola” disse lei un pò imbarazzata “Comunque grazie” e gli diede un bacio sulla guancia.

 

“Meno male che non ci sono Fred e George” sussurro Ron toccandosi la guancia dopo che la ragazza se ne fu andata. Harry fece un leggero sorriso, avendo assistito alla scena.

 

“Che faccia che hai, Ron”.

 

“Non era così quando eravamo al secondo o al terzo anno...”

 

“Credo che lo faccia per infonderci coraggio nonostante la presenza di Voldemort, lo fece anche quando finì il Torneo Tremaghi...”.

 

Weasley trasalì “io sto peggio se fà così”.

 

Harry rise.

 

Verso metà mese andarono a Diagon Alley per le solite spese scolastiche ed il primo settembre salirono sull'espresso per Hogwarts; si sistemarono in uno scompartimento vuoto. Parlarono per quasi tutta la durata del viaggio. Alcuni dei loro compagni vennero a salutarli:Seamus, Lavanda, Calì, Neville. Hermione non faceva altro che lamentarsi perchè essendo un Prefetto (lo era diventato al quinto anno) avrebbe dovuto accompagnare i nuovi arrivati nel dormitorio e spiegare loro le regole della scuola, lo aveva fatto per due anni di seguito e non era certo piacevole. Quando arrivò Dean, Hermione ne approfittò per cambiare ruolo, lei si sarebbe procurata la parola d'ordine e il ragazzo avrebbe accompagnato i pivellini. Dean non ebbe nulla da ridire ed Hermione potè mettersi a leggere allegramente a leggere uno dei libri di testo.

Qualche ora prima dell'arrivo, quando ormai era passata in saluto tutta la casata dei Grifondoro più qualche Tassorosso, i tre, sentirono delle voci in corridoio

 

“Mio padre dice che la McGranitt è un incompetente, ha ragione. Silente era una spina nel fianco, ma la McGranitt... lo stesso vale per il nuovo preside di Durmstrang, da quand'è morto Karkaroff, quello Stenton sta mandando l'unica scuola di magia degna di onore verso il declino. Mio padre dice che è stata organizzata una partita di Quiddich Hogwarts-Durmstrng per Bah! Qualche aqnno fà sarei stato felicissimo di andare in Bulgaria, sapete, lì il ciclo di studi dura dieci anni, non come ad Hogwarts (Sette anni), ma con il nuovo preside preferirei di gran lunga diventare un Mangiamorte” era Malfoy.

 

Alla parola Durmstrang, Hermione si irrigidì e Ron assunse un espressione adirata.

Alla parola Mangiamorte, Harry fù invaso da un enorme rabbia, si alzò con l'intenzione di uscire dallo scompartimento e picchiare il Serpeverde, quado due forti braccia lo arpionarono e lo fecero risedere

 

“Calmati” disse Ron serio, Malfoy e quelli con cui stava parlando oltrepassarono lo scompartimento senza aprirlo. In quel momento il treno frenò alla stazione di Hogsomade, il trio scese e vide Josh Tendson, il guardiacaccia, portare quelli del primo anno verso il lago, Hermione si rattristò

 

“A quanto pare Hagrid non è ancora tornato da quell'incarico che gli diede Silente...” e si avviò con i suoi due amici verso le carrozze senza cavalli.

 

Seduti al tavolo dei Grifondoro, Harry, Ron ed Hermione assistettero alla cerimonia dello smistamento, il Cappello Parlante portato da Vitious, e poi il solito discorso di inizio anno da parte della McGranitt, divenuta preside dopo la morte di Silente

 

“Volevo ricordare agli studenti che l'accesso alla foresta è severamente proibito; quest'anno verso ottobre si terrà una partita Hogwarts contro Durmstrang, il torneo tra le case sarà spostato a dicembre, domani saranno affissi in bacheca gli orari in cui i cercatori, i battitori, i portieri e i cercatori titolari appartenenti alle squadre delle quattro squadre dovranno confrontarsi sotto giudice Madama Bumb per scegliere i componenti della squadre di Hogwarts”

 

Gli studenti annuirono cupi, per quanto la McGranitt tentasse di rallegrarli non ci riusciva, decise di continuare

 

“Una notizia per i ragazzi più grandi... come di consueto dopo la fine del regolare anno scolastico, ci sarà la cerimonia di promozione e a partire da quest'anno, dopo la cerimonia, verrà svolto un ballo per festeggiare la vostra licenza di maghi, questo, entrerà a far parte delle tradizioni di Hogwarts e ci sarà ogni anno, ci saranno solo quelli del settimo anno e qualche partner del sesto, non meno” 

 

Ron si mise le mani nei capelli, Hermione lo guardava stranita passando da lui a Harry che aveva una faccia imbronciata, probabilmente era ancora arrabbiato con Malfoy e non aveva sentito una parola. La McGranitt continuò incupendo il viso

 

“Da quest'anno il vostro nuovo insegnante di pozioni sarà Richard Lonen” disse indicando un uomo alla fine del tavolo “Come sapete Remus Lupin il professore di pozioni che è stato con noi per due anni dopo Piton, ci ha lasciati l'anno scorso, per mezzo di…” titubò un attimo “ Voldemort... il professor Silente avrebbe voluto che nonostante tutto ciò che sta accadendo fossimo ottimisti e uniti... quindi... anche per rispetto nei sui confronti... chiedo un minuto di silenzio per le vittime della pazzia dell'Oscuro Signore”

 

Gli studenti eseguirono compattamente e nella sala scese il silenzio. Al solo nominare il professor Lupin, Harry mise da parte i suoi istinti omicidi

 

E pensare che prima del Torneo Tremaghi, questa scuola era come la mia casa. Ora mi sento... estraneo dal mondo... se solo Voldemort non fosse mai esistito... se solo io non fossi mai nato… pensò toccandosi la cicatrice...

Dopo cena i ragazzi si avviarono verso i propri dormitori. Hermione informò i Grifondoro della parola d'ordine (amicizia) e come pattuito lasciò il lavoro pesante a Dean e si diresse verso i suoi due amici. Harry camminava a testa bassa e Ron sembrava stesse pensando intensamente a qualcosa. Una sadica voce fece sobbalzare il trio.

 

“Hei, Potter, ancora a pensare a quell' idiota di un professore? E' una vera fortuna che sia morto! Un disonore in meno a questo mondo”

 

“STUPEFACIUM!”

 

Harry non potè trattenersi, dopo aver sbattuto Malfoy contro un muro con lo schiantesimo, lo prese per il colletto della divisa e cominciò a picchiarlo davanti agli occhi meravigliati di Ron, Hermione, Tiger, Goyle e la folla che si stava formando

 

“E' colpa tua! E' anche colpa tua se Sirius e il professor Lupin sono morti! Tuo padre... tuo padre è uno sporco mangiamorte!”

 

“No...no Potter... noi non ci abbassiamo a tanto, non ne abbiamo bisogno...” ansimò

 

Harry era fuori di se, le parole di Malfoy gli avevano fatto saltare i nervi e ora stava sbattendo il ragazzo biondo da un muro all'altro riempiendolo di pugni e calci

 

“Tuo padre era fra quelli di Voldemort! E' colpa tua se Silente è morto! E' tutta colpa tua!”

 

Harry non era più consapevole delle sue azioni, calde lacrime cominciarono a rigargli il viso mentre stava quasi per uccidere Draco, con le sue mani. Ad un certo punto Ron lo prese per le braccia e lo tirò via prima che potesse dare il colpo di grazia al serpeverde, Malfoy si accasciò a terra sanguinante, Tiger e Goyle gli andarono incontro.

Harry urlava, scalciava e pretendeva di essere liberato

 

“Lasciami Ron! Non ha il diritto di parlare! E' lui la feccia del mondo dei maghi! Muori Malfoy!Ron lasciami! Lasciami, ho detto!”

 

“Harry... ti prego... calmati...” il rosso faceva molta fatica a trattenere il suo amico, erano cresciuti, avevano entrambi diciassette anni ed erano diventati molto più forti. Harry piangeva, scalciava e si dimenava, la frustrazione accumulata per le cose che erano accadute negli ultimi tre anni  l'aveva scaricata tutta contro il ragazzo biondo.

 

“Lui e la gente come lui hanno distrutto le persone a cui volevo più bene! Perchè non posso avere vendetta!” urlò infine sfinito il ragazzo dagli occhi verdi cadendo a terra. Hermione lo abbracciò tentando di calmarlo come se fosse stata una madre. Lo sfogo del ragazzo era più che lecito, troppo tempo si era tenuto tutto dentro aspettando tempi meno bui...

Poco dopo arrivò la McGranitt e quando vide Malfoy a terra sanguinante ed Harry quasi svenuto tra le braccia di Hermione, non disse nulla. Mandò il Serpeverde in infermeria aiutato dai suoi scagnozzi e si avvicinò al trio

 

“Mi scusi professoressa... c'è stata una rissa... Malfoy...” tentò di giustificarsi Ron, la preside lo fermò

 

“Harry? Tutto a posto? forse è  meglio se vai in infermeria...” chiese dolcemente al ragazzo

 

“Cosa vuole?” chiese bruscamente staccandosi da Hermione “Vuole dare un impressione di saggezza come faceva il professor Silente? Eh?”

 

“Ma io...”

 

“Lei non sarà mai come il professor Silente!”

 

“Harry è meglio se vai in infermeria”

 

IL ragazzo sembrò svegliarsi da qualcosa "Si...si mi scusi... io... non volevo...non volevo dire..."

 

“No, non importa, stai bene?”

 

“Si... ritorno in sala comune”

 

“Vai Harry...vai...”

 

Mentre il ragazzo andava verso il ritratto della Signora Grassa e Ginny staccandosi dalla folla lo seguiva, la preside raccomandò a Ron e ad Hermione di stargli vicino perchè avrebbe avuto sicuramente altre crisi del genere.

Tra i ragazzi che avevano assistito alla scena c'era anche Cho Chang, il viso rigato dalle lacrime

 

“Povero Harry...” sussurrò

 

“Harry, Harry! Che ti succede!” la voce di Ginny risuonò nel corridoio, il fratello le corse in contro, il suo migliore amico era svenuto

 

“Non capisco! E' stato bene per più di un mese!” disse Hermione

 

“Dev'essere stata colpa di Malfoy” ribbattè Ron

 

“No ragazzi, dev'essere stata la tensione del momento e i tristi ricordi... accompagnatelo in infermeria” intervenne la preside

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Dobbiamo essere uniti... ***


"Ron, Hermione, riposatevi un pò, resterò io con lui

“Ron, Hermione, riposatevi un pò, resterò io con lui...” Ginny era andata per la centesima volta in infermeria. Puntualmente tentava di convincere suo fratello e l'amica a tornare nel dormitorio di Grifondoro, ormai erano due giorni che i ragazzi vegliavano su Harry ininterrottamente, avevano l'aria molto stanca. Ginny diede loro qualche pietanza della cena di quella sera.

“Grazie Ginny, comunque ce la caviamo bene qui”

 

“Ma Ron, mi sembri la Cooman”

 

Il ragazzo sorrise poi guardò Hermione che aveva poggiato la testa sul suo braccio chiudendo gli occhi

 

“Ginny, portatela via, lei ne ha più bisogno di me”

 

“No, no ce la faccio”

 

“Vai con Ginny, ti devi riposare”

 

“E tu allora? Se resti tu resto anche io”

 

“Hermione per piacere…”

 

“No, Ron!”

 

“Scusate…” Una ragazza non troppo alta dai capelli neri e i tratti asiatici era appena entrata nell'infermeria e si stava avvicinando al letto di Harry “Se... non... non vi dà fastidio...potrei... rimanere io con lui...” Era Cho Chang, il suo tono era titubante come se temesse di essere odiata dai presenti.

Ron abbozzò ad un mezzo sorrisetto pensando alla faccia del suo amico se al suo risveglio avesse trovato la ragazza dei suoi sogni.

 

“Ma certo che puoi restare, nessuno te lo vieta, ma se dovesse svegliarsi, avvertici” detto questo il ragazzo si caricò Hermione addormentata sulla schiena

 

“Non me l'ero mai portata in spalla... credevo fosse più pesante...” sussurrò

 

“Ron, tu avviati, io ti raggiungerò tra poco” disse Ginny

 

“Va bane” e se ne andò

 

“Mi trovi antipatica? Scommetto che hai una cotta per lui, per me è un ottimo amico...”  disse Cho sedendosi vicino ad Harry

 

“Non preoccuparti… forse con te si sveglierà...”

 

“Forse...”

 

“Beh, ciao” Ginny si incamminò velocemente verso la porta d'uscita, passo d'avanti all'ultimo letto, quello di Malfoy, lui era sveglio e la guardò senza proferir parola. La sedicenne Grifondoro si insospettì come mai non la offendeva?, diede un ultima occhiata a Cho, che teneva per mano Harry, e si avvicinò al Serpeverde che intanto continuava a fissarla

 

“Ma che ha? E' malato? Mi guarda e non mi insulta…” pensò mettendogli una mano sulla fronte fresca.

Draco le afferrò il braccio con uno scatto, Ginny sobbalzò, il ragazzo la lascio e si voltò in modo da non incontrare il suo sguardo

 

“E' vero?”

 

“E' vero, cosa?" rispose la rossa acidamente

 

“Che mio padre è un Mangiamorte...”

 

“Vorresti farmi credere che non lo sapevi? Per chi mi hai preso? Sarò anche una pezzente, ma di certo non sono stupida”

 

“Io... non lo sapevo... davvero... perchè nessuno mi crede...?” si voltò a guardarla, aveva gli occhi lucidi

Ginny non potè che rattristarsi nel vedere Malfoy così shoccato, quella era lo prova che non aveva mentito… l'Oscuro Signore aveva causato danni a tutti... decise che avrebbe fatto compagnia al ragazzo, gli sarebbe diventata amica, nonostante tutte le offese che le aveva rivolto, come diceva Silente e come aveva ricordato la McGranitt: bisognava essere uniti.

Molto dolcemente Ginny cominciò ad accarezzare la testa di Draco

 

“Perchè lo fai?” chiese lui

 

“Per ciò che ha detto Silente, dobbiamo essere amici... dobbiamo essere uniti... per poter superare questo momento buio... dormi ora... rilassati... dormi…” ed il ragazzo cadde tra le braccia di Morfeo.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Guarisci, guarisci, guarisci…” dolci labbra si posarono sulla fronte di Harry durante il suo sonno...

 

“Weasley, Granger, si sta svegliando”

 

“Ah, grazie, ma tu non rimani?”

 

“No, non fà nulla”

 

“Grazie...”

 

“L'importante è che vi siate riposati... non ditegli che sono stata qui per piacere”

 

“Va bene”

 

Harry aprì gli occhi e si trovò davanti i volti sorridenti di Ron ed Hermione

 

“Che... che è successo?” chiese un pò intontito

 

“Sei svenuto” rispose Hermione

 

“Ah già... ho massacrato Malfoy...”

 

“Sei stato giù per quasi tre giorni”

 

“Dov'è Malfoy?”sbadigliò Harry puntellandosi sui gomiti

 

“E' là, nel letto vicino alla porta, Madama Chips dice che potrete tornare nei vostri dormitori entro qualche giorno”

 

“Ho decisamente perso il controllo... mi dispiace...”

 

“Oh, non preoccuparti, se non lo facevi tu lo avrei fatto io, oppure Hermione lo avrebbe trasformato in un furetto, comunque, dopodomani inizieranno le selezioni per la squadra di Hogwarts. Questa settimana cacciatori e battitori, la prossima portieri e cercatori, mi raccomando rimettiti presto” disse Ron

 

“Io darò il meglio di me, ma tu... bada che ti voglio in squadra, infondo le partite che hai giocato con i Grifondoro erano buone”

 

“Si! Batteremo Durmstrang!”

 

“Io me ne vado, questi discorsi mi annoiano” disse Hermione avviandosi verso l'uscita. I due amici la seguirono con gli occhi per poi ricominciare a discutere

 

“Mi dici tutti i giocatori?” chiese Harry

 

Ron aggrottò le sopracciglia “Allora...” cominciò

 

“Cacciatori:

 

Per Tassorosso : Sonil Mile, Simon Mig e Jessy nort.

 

Per Corvonero:Renè, Christine e Guliet Cult.

 

Per noi: Cassie, Alex e Jenny.

 

Per Serpeverde: None Bulstrode, Gil Stend e Nug Plaise

.

Battitori:

 

Per Tassorosso: Leny Alive e Cole Morris.

 

Per Corvonero: Jhon Fulk e Matt Nice.

 

Per noi: Lana e Jeff.

 

Per Serpeverde: Albert e Robert Carter.

 

Portieri:

 

Per Tassorosso: Liuk Nam.

 

Per Corvonero: Noel Francis.

 

Poi ci sono io.

 

Per Serpeverde: Andrew Slerd.

 

Cercatori:

 

Per Tassorosso: Nil Mantmorn.

 

Per Corvonero la Chang

 

Poi ci sei tu ed infine Malfoy.”

 

 

**********************************************************************************************

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** In Squadra ***


Quattro giorni dopo il suo risveglio, Harry uscì dall'infermeria; ormai era rimasto solo

Quattro giorni dopo il suo risveglio, Harry uscì dall'infermeria; ormai era rimasto solo. Malfoy se ne era andato il giorno precedente. Hermione e Ron gli erano stati vicino per tutto il tempo quando era incosciente e verso sera veniva Ginny che rimaneva con lui tutta la notte...o almeno così credeva, perché chi lo teneva per mano non sembrava affatto la piccola Weasley... forse Cho...già... nei suoi sogni...comunque Ron confermava che puntualmente ogni sera la sua sorellina spariva.

In cuor suo il rosso sapeva che era la Chang a stare vicino ad Harry e la curiosità di sapere dove andasse Ginny gli rodeva l'animo, non poteva farci assolutamente niente se era così geloso e protettivo.

Nel fine settimana Madama Bumb annunciò i nomi dei Cacciatori e dei Battitori che avrebbero fatto parte della squadra di Hogwarts, dato che avevano già svolto le prove

 

“Cacciatori:

 

Sonil Mile di Tassorosso e sarà anche il capitano” si udì un tonfo, la ragazza in questione era svenuta per l'emozione.

 

Nonostante l'accaduto la professoressa continuò “Gil  Stend e Nug Plaise di Serpeverde” i due esultarono

 

“Battitori:

 

 Jhon Fulk e Matt Nice di Corvonero, Martedì si svolgerà la prova per i portieri e Venerdì quella per i Cercatori; entrambe dopo l'orario scolastico”

 

“Dovrai darti da fare, Ron, Liuk Nam e Noel Francis sono in gamba” disse Harry.

 

“Non sei incoraggiante... tu piuttosto, non farti abbattere dalla Chang”

 

“Harry, Harry!”

 

“Ciao, Colin”

 

“Sono felicissimo che tu ti sia ripreso”

 

“Grazie Colin”

 

“Hem... hai visto Ginny?”

 

“Perchè la cerchi?” intervenne Ron

 

“Hem... doveva aiutarmi con... con... con Trasfigurazione” si affrettò a rispondere il ragazzetto

 

“Puoi chiedere ad Hermione”

 

“Beh, grazie, ma vorrei sapere lo stesso dov’è Ginny...”

 

“Come mai ti interessa così tanto mia sorella?”

 

Colin vedendo l'aria indagatrice di Ron, sbiancò “Per...Perchè? Che c’è di male? Ti prego non arrabbiarti! Lo so che sei super protettivo nei suoi confronti, soprattutto dopo quello che è successo al primo anno... ma... ma l'amore è l'amore!” disse portandosi le braccia davanti alla faccia come per difendersi.

Harry cominciò a ridere tenendosi la pancia.

 

“Amore? Ginny? Protezione? Io?” il rosso era molto confuso per l'affermazione, il ragazzo dagli occhi verdi annuì ridendo.

 

“Basta, Harry! Smettila!”

 

“Dai, non prendertela...” disse il ragazzo con le lacrime agli occhi “Di solito sei mite e calmo, ma se una cosa ti fà rabbia non sai controllarti, me lo ricordo quel povero ragazzo di Corvonero che osò litigare con Ginny”

e ricominciò a ridere. Ron incrociò le braccia, guardandolo con disappunto

 

“Beh, allora io vado...”

 

“Si, ciao Colin, comunque non so dove sia Ginny, è un pò di giorni che scompare”disse il Weasley

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Perchè continui a seguirmi?” un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi color ghiaccio perlò seccamente

 

“Perché ti vedo triste...”disse la rossa

 

“Smettila di starmi dietro!”

 

“Perchè mi tatti così?”

 

“Eppure le altre volte non ci badavi...”

 

“Ti prego... che ce di male nell'essere amici?”

 

“Stammi lontana! Non ricordi? Io sono pericoloso...”

 

“Non è vero!”

 

“Aaaahhh, non so più nemmeno io quello che sono... io... scusami... mi dispiace... e che sono...”

 

“Triste...lo so“

 

“Non credevo l'avrei mai detto, ma... grazie...Weasley...”

 

“Ginny... puoi chiamarmi Ginny... dobbiamo essere amici no?”

 

“Già... allora per te sono Draco... solo Draco...”

 

Sorrisero entrambi

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Quel martedì pomeriggio Harry ed Hermione andarono a vedere come se la cavava il loro amico alla prova dei portieri. Si sedettero sul prato e guardarono verso il lago. Davanti alla riva c'erano i quattro ragazzi; Liuk Nam era il più alto di tutti; capelli neri brizzolati con le punte bionde e gli occhi azzurro chiaro come acqua marina.

A fianco a lui Noel Francis, più bassa del primo di almeno una ventina di centimetri, occhi e capelli nerissimi, ad eccezione di due fasce bianche che sembrava le dividessero la testa a metà, completamente privi di melanina. C'era poi Ron, più basso di Nam di circa dieci centimetri ed infine Andrew Slerd, un piccoletto dall'aria approfittatrice, con i capelli color sabbia, che tremava tutto.

Madama Bumb spiegò le regole della prova, fischiò e i ragazzi si eressero in volo, mentre dal lago uscivano i grossi tentacoli della piovra. Il grosso animale lanciò moltissimi comunissimi palloni da calcio babbani.

I quattro portieri cominciarono ad afferrarli ed ogni volta che li toccavano; i palloni si illuminavano segnando un punto a favore del ragazzo.

Liuk sembrava aver mal compreso il suo compito perché faceva di tutto per non toccarli.

Slerd fu messo K.O. da una pallonata quasi subito.

 

“Vai, Ron!” urlava Hermione

 

“Non c'è bisogno di rompermi un timpano” replicava Harry.

 

Weasley e Francis in vantaggio a pari merito, la professoressa fischiò un altra volta per segnare la fina del tempo.

La piovra bloccò la sua sfuriata.

 

“Oh, Harry, tu non sei emozionato? Chi sà chi vincerà?”

 

“La piovra mi sembra strana...non vedi? Trema...”

 

“Sarà l'incantesimo...”

 

“Già... mi chiedo quanto duri”

 

Anche Ron guardò l'animale con aria perplessa, Madama Bumb disse loro che serviva un spareggio tra Ron e Noel, mandò gli altri due nei loro dormitori o almeno Liuk potè farlo, l'altro idiota dovette andare in infermeria maledicendo i palloni babbani.

I due portieri rimasti attesero il fischio della professoressa e si alzarono in volo, erano saliti giusto di qualche metro quando la piovra cominciò ad agitare i suoi grossi tentacoli : l'incantesimo che la comandava si era indebolito.

Ron fece in tempo a schivarne un paio mentre Harry ed Hermione si alzavano preoccupati.

Noel Francis ne scansò uno da sopra e uno di lato, sotto di se ne stava ne stava per arrivare un altro quando fu presa per la vita e trascinata lontano, la sua scopa veniva ridotta in piccole schegge. Cadde rovinosamente a terra e qualcuno di fianco a lei. Si mise seduta, aveva un polso e una caviglia doloranti, affianco a lei Ron Weasley allo stremo delle forze

 

“Brava a parare, ma scarsa in difesa, vero Francis?” le disse

 

“Grazie...grazie mille Weasley”

 

“Di nulla... stai bene?”

 

“Si... credo...”

 

“Mi dispiace, non sono bravo ad atterrare”

 

“Ma che dici? Tu mi hai appena salvato la vita...”

 

“Ron! Ron!” Harry ed Hermione gli corsero incontro

 

“Sto bene” disse il rosso, Harry tirò un sospiro di sollievo, Hermione lo guardava spaventata. Madama Bumb a colpi di bacchetta costrinse la piovra a rintanarsi in acqua poi si avvicinò ai ragazzi con una faccia tra il  preoccupato e il mortificato. Non prestò nemmeno attenzione a Harry ed Hermione che si trovavano lì senza permesso

 

“State tutti bene?” chiese “Mi dispiace per l'accaduto, non era previsto uno spareggio e l'incantesimo non ha resistito”

 

Noel fece una smorfia di dolore

 

“Ti fà male da qualche parte?” chiese Ron preoccupato

 

“Il polso... e la caviglia...”

 

“Rotti”sentenziò la Bumb “Signor Weasley, porti la signorina Francis in infermeria e... viste le circostanze... hai superato le selezioni, sei in squadra, bella picchiata”

 

“Grazie” disse Ron, prese in braccio la Corvonero ferita “Non è stato uno scontro pari, però” mormorò poi.

 

“Te lo sei meritato” gli bisbigliò lei nell'orecchio mentre si allontanavano

 

“Fatti dare una controllata anche tu!” gli strillò Hermione

 

Noel le rivolse un occhiata di sfida “Non preoccuparti, lo controllo io”

 

Hermione inarcò un sopracciglio e scuotè la testa con rabbia.

 

“Signorina Granger, signor Potter? Cosa ci fate qui?”Madama Bumb si era finalmente accorta di loro “Nessuno deve assistere alle prove! Avreste distratto i giocatori! E per di più oggi avreste potuto rischiare la vita” sbraitò poi li rispedì in Sala Comune con una decina di punti detratti ciascuno.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Ron arrivò in infermeria e adagiò Noel su uno dei tanti letti, spiegò l'accaduto a Madama Chips e fece per andarsene, ma l'infermiera lo costrinse a rimanere

 

“Tu stai qui! Io vado a preparare una pozione” disse con aria severa

 

Ron rassagnato si sedette sul letto a fianco quello della Francis

 

“Grazie Weasley per avermi accompagnato”

 

“Di nulla”

 

“Tu sei ferito?”

 

“No”

 

“E allora perchè Madama Chps ti ha fatto restare?”

 

“Non lo so”

 

“Sono petulante facendoti queste domande?”

 

“No,no, scusa... Hem... come mai hai deciso di entrare in squadra?”

 

“E' stata la mia amica Cho a convincermi, sai lei è cercatore e poi c'era un posto libero”

 

“Anche a me è successa la stessa cosa, a quanto pare i cercatori portano fortuna”

 

Noel rise “Già” si incupì “scommetto ch nella tua famiglia sono stati tutti felici di saperti in squadra” disse poi

 

“No, era scontato che succedesse, quasi tutti i miei fratelli hanno fatto qualcosa di importante in questa scuola... perchè dici così? I tuoi non erano contenti?”

 

“Mia madre è babbana non capisce certe cose, mio padre... non lo sa..., è andato via prima che potessi dirglielo...”

 

“Oh...scusa”

 

“Ma cos'hai capito!? E' partito! Lui è un gigante ed è stato chiamato ad un raduno... non lo vedo da due anni... è un anno che sono in squadra... spero che per il diploma dell'anno prossimo ci sarà...” disse tristemente.

 

“Gigante di Scozia?” chiese Ron all'improvviso

 

“Si... come lo sai?”

 

“I tuoi capelli... i giganti di Scozia hanno una striscia di capelli bianchi che sembra dividere la testa a metà, sono buoni, sanno integrarsi con le altre popolazioni, posseggono poteri magici come i maghi e possono modificare le loro dimensioni a piacimento...” concluse portandosi più vicino agli occhi una ciocca bianca dei capelli della Corvonero. “Scommetto che anche tu sei in versione ridotta” ridacchio

 

Lei arrossì “Beh, la mia altezza massima dovrebbe essere di circa due metri e mezzo...non sparpagliare la voce che sono un mezzo gigante, per favore... meglio essere definita una ragazza stravagante che mezzo gigante”

 

“Segreto in buone mani” disse lasciando la ciocca.

 

“Signor Weasley, signorina Francis” irruppe Madama Chips “bevete questo” disse mettendo loro in mano una pozione rilassante. Eseguirono.

 

“Signor Weasley, lei può anche uscire”

 

“Va bene... ciao Francis”

 

“Ciao, Weasley”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

No! Non ce la faceva a stare lì! Non riusciva a concentrarsi sul tema mentre il suo amico era ancora in infermeria... Perchè? Perchè non era ancora tornato? In fondo doveva solo accompagnare quell'altra imbranata di Corvonero, si alzò di scatto senza riuscire a contenersi

 

“Harry?”

 

Il ragazzo sollevò gli occhi dal suo libro di Incantesimi “Si?”

 

“Andiamo a vedere come mai Ron non è ancora tornato?”

 

“Madama Chips, lo avrà trattenuto” alzò spallucce

 

“Si, ma perchè? Non si era fatto nulla...”

 

“Va bene andiamo”

 

Percorsero velocemente i corridoi fino alla porta dell'infermeria, Hermione tuffò dentro la sua testolina ricciuta, Ron stava esaminando da vicino la fascia bianca dei capelli di Noel

 

“Beh... andiamo” disse tornando da Harry

 

“E Ron?”

 

“A quanto pare sta benissimo... non sapevo che le Corvonero fossero discendenti delle Veela” disse in tono acido e se ne andò con passo affrettato.

Harry non aveva capito bene l'allusione ed entrò in infermeria, Ron lasciò i capelli della Francis mentre arrivava Madama Chips con due calici di pozione. Il rosso bevve tutto e dopo aver salutato Noel si avviò verso l'uscita, Harry gli andò in contro.

 

“Come mai sei qui?” chiese Ron.

 

“Non tornavi... io ed Hermione volevamo sapere come mai”

 

L'amico non ci fece molto caso “Hermione? E ora, dov’è?”

 

“Sarà in Biblioteca, Ha detto qualcosa a proposito delle Veela e delle Corvonero...”

 

“Ok, lasciamo perdere, vieni, ti devo parlare”

 

Uscirono dalla sala.

 

“Cos'è successo?”

 

“Il padre della Francis è un gigante ed è scomparso da due anni, lei dice che è stato chiamato ad un raduno ed è partito, pensò che Hagrid stia tentando di convincere i giganti a stare dalla parte del Ministero”

 

“Sta facendo un ottimo lavoro, mi auguro che non gli accada nulla di male”

 

“Su Harry, bisogna essere ottimisti”

 

“Già...”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

I seguenti due giorni furono i più strani che Harry avesse mai vissuto, Hermione farfugliava tra se e se cose senza senso sulle Corvonero. Allo stacco tra un ora ed un altra, accanto a Ron spuntava la testa bianconera di Noel

 

“Ciao Weasley!” esclamava

 

“Ciao Francis” sbuffava, ed Hermione si faceva sempre più arcigna.

 

Nonostante tutti i tentativi della ragazza di evitare il rosso (non sapeva neanche lei il perchè di questo bisogno), il venerdì della prova dei Cercatori dovettero andare insieme al lago, si misero abbastanza distanti così da non farsi notare da Madama Bumb.

Harry, Cho, Malfoy e Nil Mant erano già là, sulla sponda opposta, c'era Ginny, ma nessuno la notò.

Mentre Ron ed Hermione si sedevano sul prato, Madama Bumb avvolse Mant in una sfera biancastra dove Harry lo vide agitarsi come cercando di acchiappare qualcosa.

La professoressa non aveva dato spiegazioni, comunque dopo un pò la bolla scoppiò e Madama Bumb disse ad alta voce

 

“Per Mant: 15 Minuti e 10 Secondi, ci hai messo molto ad acchiapparlo, Nil”

 

“Ero impreparato, professoressa”

 

Poi fu la volta di Cho, la bolla scoppiò dopo 7 minuti e 2 secondi

 

“Brava, Chang” commentò la Bumb.

 

Per Malfoy 4 minuti e 34 secondi

 

“Ottimo!”

 

Quando la bolla avvolse Harry, tutto intorno diventò bianco, davanti a lui si materializzo solo un boccino. Il ragazzo tentò di prenderlo, ma quello scomparve per poi riapparire sulla sua spalla. Due, tre, quattro volte... non ce la faceva... il boccino era velocissimo. Allora, quasi automaticamente, Harry chiuse gli occhi e percepì il battito d'ali della piccola pallina... vicino... più vicino... lontano... vicino... preso! La bolla scoppiò e quando Harry aprì gli occhi si ritrovò davanti il volto sorridente di Madama Bumb

 

“Congratulazioni Potter, lo hai preso in 3 minuti e 59 secondi, sei in squadra!”

 

“Grazie”

 

La donna se ne andò. Malfoy fece un gesto con un braccio e la testa, Harry non capì  a chi fosse rivolto, seguì la traiettoria del suo sguardi al di là del lago e vide un ciuffo di capelli rossi sparire dietro un cespuglio.

 

“Ginny?”

 

“Bravissimo Harry!” Hermione gli si gettò al collo e gli stampò un grosso bacio sulla guancia.

 

“Ehi, è ingiusto! Perchè io mi devo far rompere un femore e un timpano e Ron no?”

 

“A lui ci ha gia pensato qualcun altro...”

 

“Ma si può sapere cos'hai da due giorni a questa parte? Sei diventata super antipatica, Miss Prefetto!”

 

“E cosa potrai mai capirne tu, Grande Portiere!”

 

“Oh insomma ragazzi...basta... non è il caso di...” Harry tentò di calmarli

 

Vicino a loro passò Cho Chang con gli occhi lucidi, una lacrima scese lungo la sua guancia, Harry la guardò con malinconia, Ron tappò la bocca ad Hermione con una mano

 

“Harry... perché non la segui...?” lo incoraggiò, Hermione annuì

 

“Si, ci vediamo in Sala Comune”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Cho?”

 

La ragazza si strofinò gli occhi e si girò, li aveva arrossati

 

“Si? Ah ciao Harry, congratulazioni”

 

“Perchè piangi?”

 

“No... nulla... pensavo...”

 

“A qualcosa di spiacevole?”

 

“No...non proprio... pensavo che se Cedric fosse stato qui... avrebbe fatto di tutto per batterci... Ah... che sciocca, lui è... era... più grande, non ci sarebbe stato comunque” cominciò a piangere silenziosamente.

 

Ad Harry faceva male vederla in quello stato, per colpa sua poi... se avesse preso per primo la coppa, quell'anno del Torneo TreMaghi, il suo avversario non avrebbe corso pericoli... Fece la cosa più sensata che gli venne in mente, abbracciò la ragazza per darle conforto. Lei ricambiò, si sentiva sollevata tra le sue braccia, sentì il cuore del suo amico battere malinconicamente oppresso da qualcosa, sapeva di procurargli dolore, non aveva capito perchè, ma lo sapeva, comunque non poteva fare a meno di piangere sulla sua spalla... lui da due anni era l'unico che riusciva a capirla...

Si staccò dall'abbracciò mormorando un grazie e se ne andò mentre Harry abbassava gli occhi lucidi, convincendosi sempre più di essere un problema per tutti.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Hermione si voltò e si avviò verso il castello, senza degnare di uno sguardo Ron.

 

“Aspetta” lui la bloccò “E’ da Martedì che sei strana...”

 

“Credevo fossi più intelligente, Ron, quella Francis ti ha praticamente sbavato addosso con la scusa della caviglia slogata per farsi cedere il posto in squadra!”

 

“Tu mi rimproveri? E al quarto anno allora? Con Krum che voleva assolutamente battere Harry, usandoti?”

 

“Non mettere in mezzo vecchi argomenti, e poi a Victor non importava nulla di Harry! Lui voleva stare con me!”

 

Cominciarono ad urlare.

 

“Già! Ti voleva così tanto da costringerti a fare ciò che non volevi fare, la lezione dell'estate non ti è bastata?”

 

“Smettila!” Ad Hermione quei ricordi facevano male, Ron lo sapeva, ma non poteva fargliela passare liscia.

 

“No! Non la smetto! Non puoi fare congetture malefiche su persone che non conosci! Ci sono passato e so cosa significa!Ti sei mai chiesta come mai Francis abbia due fasce di capelli bianchi? Scometto che hai pensato ad un suo esibizionismo, ma non è così! E' figlia di un gigante di scozia! Non vede suo padre da due anni! Non sa nemmeno che sua figlia è in squadra! Tu come ti sentiresti al suo posto?!”

 

Da adirata che era, la faccia di Hermione si trasformò in meravigliata “Io...non lo sapevo...” mugolò

 

Ron si calmò “Esatto, non lo sapevi” Per la prima volta Hermione aveva torto, era una cosa stupenda!

 

“Mi dispiace...” disse la ragazza, le stavano salendo le lacrime agli occhi

 

 

“Ah, lascia perdere, ho fatto la stessa cosa con Krum, quindi siamo pari”

 

“Si...si, ma tu... tu avevi visto giusto... mi... mi dispiace...” ora le lacrime erano vicinissime

 

“Sarà stata fortuna...Hei! E' la prima volta in sette anni che hai torto! Attenzione! Potrebbe costarti uno dei tuoi tanti lode che hai appeso al dieci” disse Ron poi rise, Hermione si rilassò e rise anche lei.

 

Insieme si incamminarono verso il castello.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

La luce del crepuscolo illuminava le finestre dell'aula vuota di Trasfigurazione, all'interno c'erano solo due ragazzi intenti a discutere: il primo era alto con i capelli biondi e gli occhi color ghiaccio, il secondo era una lei dai lunghi capelli rossi

 

“Come ti è venuto in mente di venire alla prova? Eppure lo sapevi che era vietato!”

 

“Ma Ron ed Hermione c’erano!”

 

“E allora perchè non sei stata con loro?!”

 

“Avrebbero messo in mezzo il fatto che non sono andata alla prova dei portieri...”

 

“Io non capisco perchè continui a starmi dietro, lasciami in pace!”

 

“Noi... dobbiamo essere uniti, Draco... lo so che mi odi... ma non ti sei ancora ripreso da quello che ha detto Harry”

 

“Non ho bisogno che tu mi compatisca! E poi... attenzione... potrei ucciderti Ginny... ricorda che sono figlio di un Mangiamorte...” abbassò lo sguardo sopportando il peso di quella terribile affermazione

 

“Lo sai che non lo faresti mai... tu non sei come tuo padre...” lo abbracciò

 

Lui ricambiò “Grazie... io... io non ti odio”

 

In quell'istante la porta si spalancò

 

“Oh! speriamo che nessuno lo abbia letto!” Cho Chang era sulla soglia con il fiatone, si meravigliò nel vedere i due in una posizione equivocabile “Malfoy? Weasley?”

 

“Chang!” strillò Ginny staccandosi da Draco

 

La Corvonero si imbarazzò un pò “Scu… scusate, me ne vado”

 

“Ehm... Cho?” la ragazza si girò,Ginny si accorse di averla chiamata per nome, la Chang non sembrava infastidita “Non dire nulla in giro... mio fratello, Harry ed Hermione non ne sarebbero molto contenti...”

 

“Sei degna di onore, piccola Ginny” sorrise la diciottenne “Stai rispettando quello che disse Silente: Bisogna essere uniti...”spostò lo sguardo sul Serpeverde “Ho assistito anche io a quello che successe il primo giorno di scuola, Harry non voleva dirti tutte quelle cattiverie, ma la frustrazione porta a farlo...” i suoi occhi furono coperti da un velo di nostalgia “Anche lui rispetta ciò che disse Silente, ne sono sicura... e tu... tu sei quello che vuoi essere... i tuoi familiari non contano...”

 

“Grazie Chang...”

 

“Ciao ragazzi e non preoccupatevi ho la bocca cucita” prese un libricino sotto un banco < Personal Diary> e se ne andò.

 

“Questa non ci voleva” sospirò Draco

 

“Non preoccuparti, io mi fido di lei... e se non ci fidiamo di chi è buono... è la fine”disse Ginny, convinta delle sue parole

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Naturalmente gli abbracci tra Draco e Ginny sono di amicizia non fraindentiamo. Scommetto che vi è venuto qualcosa al cuore quando la porta si è spalancata, credevate fosse uno del trio? Beh si forse mettendo Cho sono stata troppo buona...

La parte del gigante mi fà ridere, la prima cosa che mi ha detto una mia amica(Magically Stellar per la cronaca) quando ha letto il cap è stato: “Un gigante con una babbana? Ma povera signora, con tutta la buona volontà non avrebbe superato viva l'accoppiamento! Figurati il parto!” Perciò poi ho aggiunto il fatto delle dimensioni, mamma Francis mi faceva pena :-) Ah, già poichè non lo sapevo ho scritto che i Giganti di scozia hanno poteri come i maghi perche non sapevo se i giganti normali ne fossero provvisti. Quando Hermione fa un riferimento alle corvonero e alle veela vuole dire che ad Harry piace Cho che è di corvonero, Ron stava vicino a Noel che è di corvonero, non è che hanno poteri da veela?( l'ho scritto per chi non l'avesse capito) Avvertimento: questa storia potrebbe avere alcune analogie con la storia di Magically Stellar( Harry Potter e la ragazza misteriosa) perchè all'inizio erano una storia sola, però alla cara Magically non piaceva il mio stile e cosi ci siamo divise, le storie alla fine hanno preso due strade opposte.

Ci vediamo al prossimo cap!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Hogwarts-Durmstrang ***


Il mese di Settembre trascorse, almeno per Harry e Ron, tra lunghissimi, faticossissimi allenamenti e compiti

Il mese di Settembre trascorse, almeno per Harry e Ron, tra lunghissimi, faticossissimi allenamenti e compiti.

Hermione faceva di tutto per aiutarli, voleva, anche se non lo dava a vedere, che dessero il meglio di loro alla partita di fine ottobre, quelli di Durmstrang sarebbero arrivati agli inizi del mese; lo aveva annunciato la McGranitt la sera precedente.

Hermione aveva paura, paura di rivedere Viktor dopo quello che era successo due anni prima, non sapeva come comportarsi; se ne stava seduta a gambe incrociate su una delle poltrone della Sala Comune correggendo gli esercizi di trasfigurazione di Harry.

I suoi ricordi  erano ancora così nitidi... di quando alla fine del quarto anno andò in Bulgaria... di quando Krum le bloccò i polsi e cominciò a sbaciucchiarle il collo stendendola a terra... di quando lei, liberata una mano, lo fermò con l'incantesimo della pastoia Total Body e si smaterializzò illegalmente...

Si ritrovò per sbaglio sulla collinetta dove di solito Ron e i suoi fratelli giocavano a Quiddich... era allo stremo delle forze e svenne...

Hermione raccontò dell'accaduto in Bulgaria; Ron, ed anche Harry appena saputo,

ebbero un moto d'ira nei confronti di Krum. La ragazza però non raccontò tutto nei minimi dettagli... altrimenti Viktor Krum sarebbe morto, ucciso dalla rabbia dei suoi migliori amici.

Il signor Weasley tentò di giustificare al maglio la sua smaterializzazione illegale;  tuttavia una punizione ci fù lo stesso: il Divieto di diventare Caposcuola.

Da quell'incidente il tempo passò... ci furono le tragedie di Silente, Sirius, Lupin, Dobby, che distrussero completamente Harry e non solo lui.

Nessuno si fidava più di nessuno, il Ministero continuava a negare l'evidenza, ma Hermione di una cosa era certa, Ron Weasley ed Harry Potter le volevano bene e lo stesso valeva per lei nei loro confronti.

Non valeva la pena di preoccuparli ora per un avvenimento incerto...Viktor non l'avrebbe avvicinata, si ripeteva e quando sarebbe arrivato, lo avrebbe semplicemente evitato.

A volte fantasticava sul fatto di chi si sarebbe mai innamorata...Di Harry? Il grande Harry Potter, mite, sensibile,  riflessivo e paziente o Ron? Impulsivo, irascibile e cocciuto... Proprio non lo sapeva, ma forse... dentro di lei un meccanismo era già scattato da tempo...non aveva capito per chi...

Una voce la riportò alla realtà

 

“Hermione ci sei?”

 

Harry e Ron erano davanti a lei tutti sporchi di fango e sudati

 

“Ah, scusa stavo correggendo i compiti di Harry...”

 

“Stavi guardando nel vuoto”

 

“Oh, lascia perdere, Ron, eccoti gli esercizi di Trasfigurazione,li avevi sbagliati quasi tutti, ti consiglio di rivederti il capitolo sulla trasformazione umana...il tema per Ruf non era male. Harry, esercizi e tema sono Ok; ora scusate, ma devo andare in Biblioteca, tocca ad i miei di compiti” tre secondi e non c'era più, Harry e Ron avevano i fogli deli esercizi in mano e non ci capivano più nulla.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Ed anche i freschi giorni di Settembre passarono per far spazio alla caduta delle foglie di Ottobre.

Era una sera fredda e la scolaresca di Hogwarts se ne stava raggruppata fuori il portone principale, tutti in file orizzontali, separati per Case ed in ordine di età, davanti i più piccoli e dietro i più grandi; tutti in attesa della Delegazione di Durmstrang.

Faceva freddo, certo, ma non tanto da avere forti tremiti come succedeva ad Hermione Granger

 

“Hei, stai bene?” chiese Harry alla sua destra

 

“Si! Perche!? Come sembra che stia? Bene!”

 

“Sei sicura?” intervenne Ron da sinistra

 

“Si si, certo. Oh! Guardate forse stanno arrivando? No...mi sbaglio... e solo Thompson”

 

Strana, troppo strana, da troppi giorn- pensarono contemporaneamente i due ragazzi guardandola con la coda nell'occhio Che sia colpa di Krum?

 

In effetti Hermione nonostante si fosse ripromessa di stare calma e di non preoccuparsi della vicinanza di Viktor, dell'influenza che il bulgaro avesse potuto avere sul trio, era stata agitata tutto il mese.

Un rombo dal lago annunciò l'emersione della nave di Durmstrang, esattamente com'era successo prima del Torneo Tremaghi.

Il Preside e i sette avversari ne uscirono, la McGranitt e Stenton entrarono nella scuola discutendo, ai ragazzi fù permesso di abbandonare le loro postazioni di Benvenuto e tornare nei loro dormitori. Dovevano rimanere ad accordarsi solo i capitani delle due squadre.

Viktor Krum si avvicinò ad Harry, Ron ed Hermione, erano rimasti ancora ai loro posti in attesa che i più piccoli se ne andassero.

Ginny fece una corsa verso il campo da Quidditch, il fratello la vide di sfuggita senza prestarle attenzione, era troppo intento ad osservare il cercatore bulgaro.

Il ragazzo, con quella sua odiossissima espressione arcigna si era parato di fronte ad Hermione fissandola negli occhi. Ron si sentì montare la rabbia , la sua amica d'impulso si attaccò al suo braccio e a quello di Harry. Krum non distoglieva lo sguardo.

Ron, con fare protettivo si mise davanti  ad Hermione

 

“Vattene” disse con calma

 

Il bulgaro tentò di replicare, ma Harry gli parlò freddamente

 

“Se desideri il capitano della squadra di Hogwarts, la troverai tra le file dei Tassorosso... Sonil  Mile...” e gli indicò un gruppo di tredicenni ridacchianti.

Krum non potè dire nulla, lanciò un ultima occhiata ad Hermione, tremante, dietro quei due e si allontano.

La ragazza tirò un lungo sospiro, i suoi nervi avevano raggiunto il limite, i suoi occhi si fecero lucidi e le prime lacrime cominciarono a rigarle le guancie, cominciò a singhiozzare, si portò a se i due amici di cui aveva ancora strette la maniche  e continuò a piangere

 

“Su, dai ci siamo noi”

 

“Cosa vuoi che succeda?”

 

Un altra volta nello stesso giorno, Harry e Ron ebbero gli stessi pensieri  Che non mi abbia detto tutto su quell'estate? che sia successo qualcosa di peggio? decisero i non forzarla, sarebbe stata lei a confidarsi al momento opportuno.

Dopo un pò Hermione  si calmò, Harry e Ron mossero un passo verso il castello, non era rimasto nessuno, la ragazza li fermò

 

“Ragazzi...” mormorò incerta “Io... non vi ho detto tutto... di ciò che successe con Viktor...” i due inarcarono le sopracciglia “Quella volta... mi disse chiaramente di essersi innamorato di me... però lui... ecco... voleva...voleva andare oltre il limite... e... ed io no, non contraccambiavo nemmeno...poi... l'ho ghiacciato... mi ha spaventato quando mi ha bloccato i polsi... e...” si toccò il collo d'impulso, mentre due grossi lacrimoni le rigavano il viso “Mi dispiace non avervelo detto, temevo vi foste azzuffati in uno scontro magico…” 

 

“Gliela farò ingoiare quella maledetta scopa!” disse Ron a denti stretti

 

“No, Ron! Ecco... lo sapevo, vi ho tediato con questi stupidi problemi quando poi è Harry ad aver bisogno di più..”

 

“Questo non devi dirlo Hermione, noi siamo un gruppo, dobbiamo parlare delle nostre preoccupazioni, non ci sono privilegi... niente gara del più importante, è stupido pensarlo”

 

“Harry ha ragione, con noi puoi confidarti”

 

“Io... ho paura che possa vendicarsi del fatto che l'ho rifiutato... e che...vi ho raccontato tutto, ma io... non...”

 

Harry le circondò le spalle con un braccio “Non eri obbligata a farlo... soprattutto non con lui... comunque non sul campo da Quidditch, lo umilieremo”

 

“Già” aggiunse Ron abbracciandola a sua volta tentando di mantenere il controllo

 

“Grazie” sussurrò Hermione. Insieme si avviarono verso il castello.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Io odio quel dannato cercatore Bulgaro! Si da troppe arie” disse Draco appoggiato ad uno degli anelli del campo da Quidditch.

 

“E' per questo che c'è la partita, per batterli” rispose Ginny di fronte a lui

 

“Già e scommetto che Potter cadrà dalla scopa svenuto” ghignò il ragazzo biondo

 

"Ah, bene! Vedo che ti sei ripreso! Evita di dirle certe cose davanti a me!" sbottò la rossa

 

“San Potter...” fece ironico Malfoy

 

“Draco, basta!” la ragazza si soffermò un attimo ad osservare la faccia menefreghista del Serpeverde “Va bene, ho capito, me ne vado” disse con adirazione

 

“No, aspetta” Draco si riscosse “Mi dispiace...”

 

“Perchè dovrei rimanere qui a sentire battutine scadenti sui miei compagni di casa? Harry ha il tuo stesso stato d'animo!”

 

“Hai ragione... ho sbagliato”

 

“Pensavo non credessi più a cose come Mezzosangue e Babbanofili!”

 

“Non le tengo più in considerazione infatti, ma Potter è sempre il mio rivale!”

 

“Dobbiamo essere uniti!” lo rimproverò la Weasley

 

“Va bene, capito l'antifona, ma mica pretenderai che me lo abbracci!”

 

“Chi sa...”

 

“Cosa?!”

 

“Scherzavo…” rise

 

Draco la guardò accigliato “Sai e da un pò che ci penso... ma sto bene con te vicino” riflette ad alta voce

 

“Bene Draco Malfoy, stai imparando cos'è l'amicizia” Sorrise Ginny

 

“Amicizia...? Credo di non aver mai avuto un vero amico in vita mia, non è tanto male la cosa...”

 

“Ne sono felice”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Ormai era tutto deciso, il 31 ottobre di pomeriggio si sarebbe svolta la partita, la sera, la festa di Halloween ed il giorno dopo, quelli di Durmstrang sarebbero tornati in Bulgaria.

Harry e Ron stavano sempre insieme a d Hermione, non volevano che incontrasse un altra volta Viktor Krum; così lei doveva seguirli a pranzo a lezione e agli allenamenti di Quidditch, ma alla ragazza non dispiaceva, anzi, si sentiva più sicura con loro e sopratutto più libera dopo essersi confidata.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Quella mattina del 31 Hermione si svegliò di soprassaltò con un nodo alla bocca dello stomaco

“Oggi è l'ultimo giorno, domani se ne andrà” si disse per darsi coraggio.

 Con questo pensiero ottimistico nella testa affrontò la giornata di studi che l'aspettava.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

A circa mezz'ora dall'inizio della partita, Harry e Ron si stavano già avviando verso il campo da Quidditch per l'ultima ripassata, la loro amica li seguiva, ma non li aiutava di certo a calmarsi, tempestandoli di domande con il suo tono antipatico da primo anno

 

“Vi ricordate tutto?” chiese

 

“Si” risposero i due scocciati

 

“Sicuro?”

 

“Fino alla nausea”

 

“Harry, ti ricordi come si riconosce una finta Wronski? Sonil tel'ha ripetuto molte volte in questo mese, l'ho vista io...”

 

“Si, me lo ricordo”

 

“Ron, ti ricordi come si riconosce la direzione di lancio dell'avversario? L'avete provato molte volte con Sonil, l'ho visto io..”

 

“Si, me lo ricordo”

 

“Bene...” avevano raggiunto gli spogliatoi “Mi raccomando ragazzi... dovete vincere!”diede un bacio porta fortuna ad entrambi e se ne andò.

 

Le tribune erano quasi piene, Hermione si aggirava tra i ragazzi alla ricerca di un posto libero. Nella folla notò la testolina color fiamma della piccola Weasley e le andò incontro. Ciò che vide le sembrò paranormale: Ginny e Draco Malfoy, seduti vicini e di fronte a loro Cho Chang. Hermione andò loro incontro sconcertata

 

“Ginny...ma cosa? Chang...”

 

La sedicenne fu presa dal panico, parlando con Cho e Draco si era completamente dimenticata che poteva essere vista, ma Cho intervenne con la stessa scusa che aveva rifilato a molti curiosi

 

“Oh, scusami Granger…” disse la Corvonero “Credo non ti dispiacerà se mi sono permessa di infliggere loro una piccola punizione in quanto Prefetto... li ho trovati a battibeccare in corridoio ed ora dovranno stare cosi tutta la partita sotto il mio controllo”

 

“Ah, capisco, non scusarti, beh, io vado, ci vediamo dopo” e si sedette vicino ad Hanna Abbott e Susan Hossas di Tassorosso qualche metro molto più in là dopo un pò arrivarono vicino a loro anche Calì e Lavanda

 

“Grazie, Chang...” sospirò Draco senza accorgersene

 

"Di niente Malfoy, però ora dovrò rimanere qui tutta la partita, spero di non rovinare nulla"

 

“Ma dai Cho, io e lui siamo solo amici” Ginny aveva le orecchie in fiamme, Draco sbuffò scocciato.

 

Joanne Jordan, la commentatrice sorella di Lee, fece sentire la sua voce per il campo

 

“Ha inizio l'amichevole Hogwarts-Durmstrang, che poi tanto amichevole non è, ci schifiamo tutti...”

 

“Jordan!” strillò la McGranitt

 

“Mi scusi professoressa, mi è scappato, comunque dicevo... per Durmstrang, i due Battitori : Dimitri Munlov e Fend Buttutten. Le tre Cacciatrici : Fosca Vercingegate, Ulga Scaccifucchen e Donia Donde. Il Portiere : Gogle Fanduo ed infine il Cercatore, nonche capitano : Viktor... Krum!”

 

Applausi sparsi

 

“Per Hogwarts, i due Battitori : Jhon Fulk e Matt Nice. I tre Cacciatori : Gil Stend, Nug Plaise e la grandissima Mega stratega, nonche capitano Sonil... Mile!” La ragazza mandò baci al pubblico che già scalpitava “Il Portiere : Ronald Weasley ed infine, ma non meno importante il Cercatore : Harry... Potter!”

 

Fragorossissimi applausi

 

I quattordici ragazzi si levarono in volo, quelli di Hogwarts con le divise nere e quelli di Durmstrang con le divise rosse.

Madama Bumb arrivò in campo con un baule, liberò i Bolidi, il Boccino e fischiò lanciando la Pluffa.

 

La partita era iniziata.

 

“Pluffa in possesso di Durmstrang, serie di strabilianti passaggi tra Vercingegate, Scaccifucchen e Donde, si avvicinano pericolosamente alla porta, ma no! Nice fà perdere loro la palla con un potente Bolide. Recupero da parte di Plaise, passaggio a Mile. La nostra cacciatrice si appresta a tirare e... no! Fanduo para! Pluffa ancora nelle mani di Hogwarts, Stand e Plaise volano a zig zag scambiandosi velocemente la palla, non si capisce chi tira...as...aspette, ma... questa...questa è... una Wollongong Shimmy! Grande Sonil, solo tu potevi Insegnare le tecniche delle squadre nazionali! E' perfetta! Il portiere avversario è confuso e... SI! Hogwarts, segna! 10 a 0 per Hogwarts! Si! Durmstrang vaffa...”

 

“Jordan!”

 

“Vaffammi fare i complimenti alle squadre per la corretteza della partita, già...le ultime parole famose”

 

“Jordan!!”

 

Ma il battibecco tra la Preside e la ragazza era nullo in confronto al chiasso che facevano gli spettatori per la felicità

 

“Ottimo ragazzi” urlò Draco orgoglioso,  Cho emise uno strillo d’emozione, Hermione stava quasi per strangolare Hanna

 

“Palla a Durmstrang, la vendetta incombe… Ecco che i  cacciatori avanzano con una formazione a triangolo! Credo… cioè… è quella, ma… vanno anche su e giù! Chi tira? Weasley attento! Attento!”

 

Ron era teso come una corda di violino, chi avrebbe lanciato dei tre? Quella di destra, quella di sinistra o quella di mezzo?

Si ricordò subito cosa aveva detto Sonil a proposito di quell’attacco.

La ragazza stava cercando di provarlo con Gil e Nug

-Allora! Siamo in tre! Ci passiamo velocemente la Pluffa. Dovete essere sicuri di voi stessi; quando vi arriva la palla tirate senza pensare alla mira. Se la trettenete, anche per pochi decimi di secondo, date modo all’avversario di capire la direzione del lancio, miraccomando non esitate! Ron postilla per te, chi esita è quello che tira,ok? Lo fanno tutti a parte gli esperti-

 

Poi  Nug e Gil le avevano urlato contro che non erano esperti.

 

Donde aveva ricevuto la palla

 

“Si trattiene.. è da destra” si disse Ron sottovoce, lanciandosi in quella direzione, ma la Cacciatrice Bulgara si fermò, possò alla compagna di sinistra che tirò

 

“E’ una finta! E’ una finta! Attento Weasley!” urlava Joanne

 

Imprecando il Portiere di Hogwarts invertì direzione, si sbilanciò tentando di prendere la Pluffa, ma la sfiorò soltanto prima che entrasse nell’anello.

 

“Nooo!!! Con una strabiliante azione Durmstrang si porta al pari di Hogwarts! Palla ancora nelle mani dei bulgari, ma perché una partita così stramaledettamente pulita?! Voglio il sangue su quei manici di scopa!”

 

“Jordan!”

 

“Dove sono i battitori? Ah, eccoli, giocano a tennis tra di loro! Dovete buttare quelle stramaledette palle nere sugli avversari! Giocate! Distruggete!!!”

 

La McGranitt era shoccata, se Lee era difficile da domare quando si esaltava, la sorella era decisamente assatanata. Joanne dopo un momento di crisi tornò la normale commentatrice

 

“Durmstrang segna di nuovo, con attacco a Triangolo e… palla, finalmente, nelle mani di Hogwarts, Plaise e Stend ritentano con il Wollongog Shimmy, no! Non funziona! E’ parata!”

 

La cosa andò avanti per molto fino ad arrivare a 70-10 per Dumstrang. I giocatori di Hogwarts stavano, man mano, perdendo la grinta che Sonil aveva stmpato nei loro cuori durante gli allenamenti.

Harry e Krum erano stati per tutta la partita lontani dai compagni alla ricerca del Boccino.

Jhon e Matt avevano uno il naso rotto e l’altro un occhio viola;  Ron si auto malediceva.

Il ragazzo dagli occhi verdi si avvicinò a Sonil ed agli altri due cacciatori, stavano discutendo animatamente.

 

“Oh ragazzi” diceva il capitano “La Wollongog Shimmy non và più bene, li abbiamo sorpresi solo la prima volta, cambiamo tattica, usiamo il triangolo come fanno loro!”

 

“Hei voi due” irruppe Harry “Ascoltatela, è lei il capitano e la sua squadra ha vinto la coppa l’anno scorso, comunque… non sono l’unico a protestare” Con un cenno indico le tribune.

 

I  due  si guardarono indietro e videro Draco Malfoy invieire contro di loro “ Brutti idioti, ascoltatela”

 

Solo allora Harry notò la stranezza, vicino al ragazzo dagli occhi di ghiaccio c’erano Ginny e Cho. Non si cimentò più di tanto a ragionare su quella cosa strana. Sentì un battito d’ali

 

Il Boccino? pensò il ragazzo, poi chiuse gli occhi, eccolo, lo percepiva, vicino… più vicino… lontano… lontanissimo era tutto come alla prova dei cercatori… alzò lo sguardo e lo vide, un brillio dorato in lontananza.

Gli spettatori si ammutolirono, i giocatori si fermarono, Viktor Krum guardava Harry avanzare incerto, lentamente; il Cercatore di Hogworts aumentava gradualmente la sua andatura, Krum seguì la traiettoria dello sguardo del ragazzo e vide uno scintillio dorato

 

“E’ il Boccino!”

 

Harry si fiondò dritto in quella direzione seguito dall’avversario. Erano spalla a spalla, il Boccino davanti a loro

 

“Ti conviene lasciarmelo prendere!”

 

“La fostra scvola ha già avuvto troppi meriti, Potter, cvel pallino sarà mio!”

 

“La vittoria di questa partita è la nostra vendetta per quello che hai fatto ad Hermione e se non dovessimo farcela te la vedrai dopo con me e Ron

 

“Dve mocciosi come voi non possono nulla contr di me”

 

“Chi ti credi di essere, eh? Io non ne sarei tanto sicuro se fossi in te!” Harry diede un forte spintone al bulgaro che si ribaltò a testa in giù sul suo manico di scopa, appeso con le gambe per non cadere, si raddrizzo in un attimo

 

“Comve si dice da qveste parti?… Ah, si, poppanti” e si allontanò

 

Il Boccino, intanto, era sparito.

 

La partita si interruppe, Sonil Mile aveva chiesto un Time-out, fece un cenno ai compagni di rimanere alle loro postazioni e si avvicinò ad Harry “Due mesi… sono stata due mesi ad urlare e tu…Harry! Dove diamine ti trovavi?!Dov’era la tua testa?! Dove?! Cos’ha fatto quello di tanto tramendo da rischiare di farti richiamare per fallo?! Credevo avessi più autocontrollo… Ti provocano per distrarti dal tuo compito!” gli urlò

 

Era assai buffo vedere, in tutto quel silenzio, una tredicenne strepitare contro un diciassettenne, ma nessuno osò fiatare ( a parte i Bulgari ) Sonil detestava che si prendessero in giro i suoi compagni: chi osava farlo avrebbe trovato miriadi di Vermicoli nel letto. La maggior parte della scolaresca aveva ricevuto quella sorte quando, l’anno prima, lei era entrata in squadra come Cacciatore-Capitano e aveva sgridato davanti a tutti Simon Mig. Metà della scuola rise a crepapelle, metà della scuola la stessa notte non dormì.

Sonil Mile e Joanne Jordan, terzo anno attuale, Tassorosso, formavano la cappia della

Argomenti preferiti : squartamenti e uccisioni di Film Babbani, vogliono giustizia e se non l’hanno, la danno ( anche se con metodi poco convenzionali) Temibili quasi quanto i gemelli Weasley.

 

“Il capitano di Hogwarts sarebbe pregato di riavviare la partita” disse Joanne con sarcasmo

 

“Va bene, va bene, ho capito!” rispose Sonil brusca poi si girò verso il ragazzo dagli occhi verdi “Mi raccomando” bisbigliò mentre la partita riprendeva il suo corso.

 

Harry si automaledisse, il capitano aveva ragione… perfettamente ragione.

Non doveva distrarsi, se Krum avesse preso il Boccino avrebbero perso, il punteggio non era certo favorevole alla vittoria, dipendeva tutto da lui… non avrebbe sopportato una sconfitta contro Durmstrag pergiunta e neanche Hogwarts, ne Ron, ne Hermione… doveva concentrarsi al massimo così da riuscire a prendere la pallina dorata!

 

Durmstrang tenne ancora la Pluffa e segnò molte altre volte, il punteggiò arrivò a 120-20 sempre per i bulgari.

Matt e Jhoon ci misero tutto il loro impegno per districare il Triangolo, riuscirono solo a rompere la mascella di Vercingegata che per tutta risposta segnò altri 10 punti.

Ron , ormai, era in preda alla disperazione, Sonil chiese un altro Time-out

 

“Ron…” disse la ragazza avvicinandosi “ho capito il loro trucco, a quanto pare fanno delle finte prima di lanciare, si accertano che tu non possa raggiungere la Pluffa”

 

“E come posso fare? Se si accorgono che l’ho scoperto passeremo ore a fare il gioco degli inganni”

 

“Beh… tu sei abbastanza veloce ad invertire rotta… potresti allontanarti secondo la direzione che vogliono farti credere e poi fiondati sulla palla!”

 

“In pratica devo fare una finta per ingannare  la loro finta?”

 

“Se vuoi complicare le cose…beh… si questa è la spiegazione, mi raccomando, non cadere da quella scopa, mi servi vivo”

 

La partita riprese e Jordan ricominciò a strillare “Donde, Vercingegate, Scaccifucchen ripetono per l’ennesima volta l’attacco a Triangolo, ti prego Weasley, parala! Parala! A costo di cadere da quella scopa!”

 

Donde, che si trovava a destra, fece credere di tirare, Ron si lanciò da quella parte. La cacciatrice bulgara passò alla compagna di sinistra che tirò. Ron invertì direzione, si era allontanato un poco più del previsto; quasi automaticamente si alzò in piedi sul suo manico di scopa e si butto sulla palla rossa.

Un ondata di felicità lo invase quando finalmente sentì la Pluffa tra le sue braccia. Non durò per molto… non era più a cavallo della sua Comet 260, stava precipitando nel vuoto.

Prese la bacchetta, con l’incantesimo di levitazione sarebbe atterrato dolcemente

 

“Wuingardium Leviosa!” urlò, ma, stranamente, invece di rallentare, si fermò sospeso in aria poi, pian piano cominciò a risalire verso il suo manico di scopa

 

Beh, un bel gruppo di persone, si sta impegnando affinche io torni subito in sella, devono essere almeno otto, questo incantesimo è troppo potente per un solo adolescente pensò Ron afferrando la sua Comet e risalendoci sopra; la palla rossa sotto il suo braccio destro, la bacchetta stretta nella mano sinistra.

Si girò verso Harry, il suo amico aveva la bacchetta tesa

 

“Grazie!” gli urlò

 

“Non sono stato il solo” fece il Cercatore di rimando poi sussultò e chiuse gli occhi.

 

Ron non se ne accorse, diede la palla a Gil. Sonil si stava avvicinando

 

“Ron!” strillò la ragazza esasperata “Ti ho detto di stare attento al loro attacco al loro attacco non di ucciderti!! Cosa diavolo ti è preso?!”

 

“Ehm, si lo so…scusa, mi dispiace…”

 

“Non devi chiedermi scusa! Devi stare attento!”

 

“Va bene! Ma ora cercate di trattenere quella maledetta Pluffa fino a che Harry non prende il Boccino!” disse il ragazzo energicamente

 

“E’ in mano nostra e non l’avranno più! Yaaa!!!” esultò il capitano

 

“Hogwarts segna! Segna! Siiiii! Finalmente! Uccideteli!” smaniò Joanne “Sonil ti decide ad andare all’attacco con Gil e Nug? Voglio il sangue su quegli anelli! Muoviti! Muoviti!”

 

“Alla riscossa, tesoro!” rispose la ragazza

 

Ron rimase lì mentrre Sonil partiva all’attacco carico di adrenalina. Chi poteva essere stato a farlo levitare? Lui stesso aveva usato l’incantesimo poi c’era Harry, sicuramente Ginny, Sonil, Noel che stravedeva per lui ed infine…Hermione…?

 

 

**********************************************************************************************

 

 

I tre avversari si stavano avvicinando agli anelli di Hogwarts, Ron si era lanciato verso destra poi cambiò quando vide la cacciatrice bulgara passare alla compagna di sinistra che tirò. Si alzò in piedi e saltò sulla Pluffa, l’aveva presa, ma ora stava precipitando nel vuoto

 

“Che si può fare? Che si può fare?” Noel Francis era agitatissima vicino a lei c’era Liuk Nam

 

“Ma è impazzito?” disse Cho

 

“Non posso guardare” mugognò Ginny

 

“Stupido d’un Weasley” commentò Malfoy

 

Hermione si alzò in piedi, tese la bacchetta verso l’amico in difficoltà e gridò “Wingardium Leviosa!”

 

Il ragazzo frenò pian piano la sua caduta e cominciò a salire. Hermione ansimava e sudava per lo sforzo magico, quando finalmente Ron si aggrappò alla scopa, lei caddè sulla sedia sfinita.

 

“Ma sei impazzita?!” la disse Calì “Hai consumato la tua energia magica in una levitazione… da sola!? Potevi rischiare la svenimento! Sei troppo giovane per sollevare le persone, ci vogliono minimo sette di noi”

 

Hermione aveva gli occhi chiusi e respirava profondamente “Non ero sola, anche Harry e Ron hanno eseguito l’incantesimo”

 

L’amica fece una smorfia di disappunto “Eravate comunque pochi rispetto a quanti ne sarebbero duvuti servire e poi ti sei impegnata più di loro!”

 

“Meglio così, devono pensare a giocare bene…”

 

“Ti senti un po’ meglio ora?” chiesero Hanna e Susan

 

Hermione aprì gli occhi aveva la vista leggermente annebbiata “Si…” mormorò poco convinta

 

La partita era ricominciata, Hogwarts all’attacco con una specie di Triangolo. Hermione vide Harry sussultare e chiudere gli occhi

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Harry aveva appena salvato Ron da morte certa con l’aiuto, sicuramente, di qualcun altro.

Lui voleva farlo atterrare dolcemente invece il suo amico aveva cominciato a salire, non capì subito cosa avevano intenzione di fare coloro che avevano lanciato l’incantesimo, ma li aiutò mettendoci un po’ della sua energia,

Fù in un attimo, Ron lo aveva appena ringraziato, Harry senti un Battito d’ali… di nuovo… sussulto e chiuse gli occhi, eccolo… lo percepiva… di nuovo…il Boccino…vicino… lontano… lontanissimo…

Viktor Krum aveva visto cosa stava facendo e tentò di individuare la piccola pallina con scarsi risultati; si avvicinò ad Harry tentando di distrarlo, non poteva toccarlo, sarebbe stato fallo, ma il ragazzo dagli occhi verdi era imperturbabile, stava eseguendo al meglio i consigli del suo capitano

 

Lontano… lontano… lontanissimo… vicino… lontano… dov’era? Dov’era? Vicino… lontano… vicinissimo…

 

Harry avvertì il battito d’ali che si avvicinava. Aprì gli occhi, il Boccino gli schizzò davanti agli occhiali.

Lo afferrò con la mano destra, lo afferrò senza rendersene conto, lo afferrò come se avesse ritrovato qualcosa di caro perso da tempo, la piccola pallina dorata era stretta nella sua mano destra di fronte al volto di Krum.

I gocatori di Hogwarts, che sotto ordine di Sonil, avevano continuato l’attacco per distrarre i Battitori avversari da arry, si fermarono e guardarono il loro Cercatore, così fecero anche gli spettatori; un silenzio innaturale cadde sullo stadio poi un ola di felicità invase il campo da Quidditch

 

Joanne tentava di sovrastare tutti “Hogwarts ha vinto! Hogwarts ha vinto! 180 a 130 per Hogwarts! Ottimo!Ottimo! Si! Si! Si!”

 

Harry sventolava il Boccino sorridendo, era la prima volta che lo prendeva a quel modo, senza scontro con l’avversario. La prova dei cercatori e gli allenamenti con Sonil gli avevano insegnato molto. I compagni di sqadra gli si buttarono addosso

 

“Fantastico ragazzo! Hai capito il vero spirito di questo sport!” strillò Mile

 

“Vai Potter, vai” dissero in coro Matt e Jhon

 

“Finalmente vendetta, Harry, grande!” urlò Ron

 

Krum fù spinto lontano, sconfitto e umiliato, maledicendosi per non aver avuto prontezza di riflessi. Scese velocemente a terra ritirandosi negli spogliatoi assieme alla sua squadra mentre le tribune si svuotavano e gli spettatori andavano incontro ai compagni. Notò qualcosa di interessante

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Harry fu travolto da una moltitudine di braccia, tutti si complimentavano con lui per come aveva afferrato il boccino

 

“Bravo…Harry” gli disse Cho

 

Anche Ron fù lodato per la sua strabiliante parata; in mezzo alla folla però non vide ne sua sorella ne Hermione. Krum e la squadra se ne erano andati

 

“Harry, Hermione?” chiese il rosso all’amico

 

“Hermione?”

 

“Non c’è…”

 

Un atroce dubbio si fece largo nella sua mente

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Con quanta più naturalezza possibile, Harry aveva afferrato il Boccino davanti al volto di Krum, a quella scena tutti rimasero immobili, persino Joanne.

Era molto strano secondo Hermione. Lei, se ne avesse avuto la forza, sarebbe stata la prima ad urlare dalla gioia di quella vittoria.

Pian piano un ola di felicità si alzò dalle tribune, Harry cominciò a sventolare il Boccino. Quelli di Hogwarts si strinsero in un abbraccio unitario, quelli di Durmstrang si ritirarono umiliati.

Hermione si lasciò sfuggire un sorriso compiaciuto vedendo Viktor a testa china.

I ragazzi sugli spalti cominciarono a scavalcarli per dirigersi verso i giocatori

 

“Forza, Hermione andiamo anche noi!” esclamò Lavanda

 

“Oh, no… preferisco tornare in dormitorio…”

 

“Ti sei stancata troppo a far levitare Ron?”

 

“Gia… avvertiteli che non ci sono…” guardò al centro del campo dove la scolaresca aveva sommerso la squadra “Se riuscite a trovarli…” aggiunse prima di alzarsi e andarsene

 

“Non preoccuparti” squittì Hanna con gentilezza “ Con una bella dormita tornerai come nuova”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Barcollando, Hermione si stava dirigendo verso il castello, le girava un po’ la testa e aveva molto sonno; non le importava più di nulla: della partita, della scuola, di Ron ed Harry, in quel momento voleva solo… dormire… riposare… recuperare le energie perdute…

 

“Herr-mioni?”

 

La ragazza si sentì chiamare e si girò, la vista era offuscata, ma riconobbe quella voce

 

“Vi-Viktor…?” Oh no, perché ora?

 

“Tu stare fene?”

 

Lei non rispose Ti prego vattene cadde in ginocchio ansimando. Niente sforzi,dannazione! Niente sforzi! Doveva conservare quel poco di energia che le era rimasta e invece si stava sforzando di capire come fare ad andarsene da lì il più infretta possibile

 

“Herr-mioni!” Krum le si avvicinò e la prese per le spalle tentando di sorreggerla

 

“No… lasciami…lasciami…” supplicò la ragazza mentre le forze l’abbandonavano

 

“Herr-mioni, io non folere fare del male te”

 

“Lasciami stare…ti prego”

 

“Herr-mioni, io folere aiutare te… non essere spaventata per quella volta, io non sapeva cosa stare facendo… mi dispiace…”

 

Ma sul volto di Hermione comparvero le prime lacrime “Ron…Harry…Ron, Ron” Probabilmente fù la sua fantasia o la disperazione di avere il Weasley vicino, ma la voce del ragazzo si udì chiaramente

 

“Hermione!”

 

Due paia di piedi si fermarono

 

“Lasciala”

 

La ragazza ancora cosciente fù poggiata delicatamente a terra, pancia sull’erba

 

“Cosa credevi di fare, non lo vedi che è debole!” sentì dire da Ron

 

“Krum… credevo fossi più sportivo, per una partita persa te la prendi con lei!” disse Harry

 

“Io folere parlare lei, io vista cadere…” rispose il bulgaro

 

“Noi non ci fidiamo di te! Tantomeno Hermione! Vattene e non osare più avvicinarti!”

 

Hermione si sentì voltare, non vedeva bene, aveva un sonno tremendo. Abbozzò ad un sorriso quando capì che non era stato Viktor ad averla presa in braccio, ma uno dei suoi amici

 

“Hei, stai bene?”

 

Chi era…? Non capiva…La stanchezza ebbe il sopravvento su di lei, chiuse gli occhie e, sicura di non correre pericoli, cadde tra le braccia di Morfeo

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Harry, Hermione?”

 

“Hermione?”

 

“Non, c’è…”

 

“Com’è possibile…”

 

“Dove può essere andata”

 

“Harry! Ron!” Calì e Lavenda si stavano avvicinando a spintoni seguite da Hanna Abbott e Susan Hossas “Hermione è tornata in sala comune”

 

“Perché?”

 

“Ha consumato troppe energie per farti levitare, era stanca…”

 

Harry intervenne allibito “ Ma… sola?! Ha affrontato l’incantesimo da sola?!”

 

“Ha detto che anche tu e Ron lo avevate eseguito”

 

La solita stupida… gli altri, prima di se stessa…” commentò il rosso poi sbiancò “Harry… e se Krum le avesse fatto qualcosa?”

 

“Andiamo” rispose il Cercatore

 

Corsero finò all’entrata del castello, la scena che si parò loro davanti non era delle più gradevoli; Hermione in ginocchio sul punto di svenire, sorretta per le braccia da…Viktor Krum!

 

“Hermione!” urlò Ron correndo verso i due seguito dall’amico “Lasciala! Cosa credi di fare?! Non lo vedi che è debole?!”

 

“Krum… credevo fossi più sportivo, per una partita persa te la prendi con lei?” disse Harry

 

“Io folere parlare lei, io fista cadere”

 

“Noi non ci fidiamo di te, tantomeno Hermione! Vattene! E non osare più avvicinarti!” fece Ron arrabbiato

 

Krum eseguì, il suo orgoglio maschile calpestato… ma non gli importava, aveva detto ciò che doveva e sperava che un giorno la ragazza dei suoi sogni lo avrebbe perdonato.

 

Harry voltò Hermione

 

“Hei, stai bene?” chiese Ron prendendola in braccio

 

La ragazza fece un lieve sorriso e chiuse gli occhi lucidi già semiaperti

 

“Hermione?Hermione?” il ragazzo dai capelli rossi la scrollò “E’ svenuta…” mormorò

 

“Dorme, infondo è questo che si deve fare, quando si perde troppa energia magica, portiamola in infermeria” disse Harry

 

“Già una controllata non le farà male” annuì Ron

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Mi dispiace Ron, se avessi saputo che era sola, ci avrei messo più impegno nell’incantesimo”

 

“Tu dovevi svolgere il tuo dovere, Harry, sei stato troppo avventato ad aiutarmi, ti sei distratto… e poi di che ti scusi, anche io ho commesso lo stesso errore…”

 

“Su con la vita, almeno non è niente di preoccupante…”

 

“Già”

 

I  due ragazzi avevano portato la loro amica in infermeria, il sole era appena scomparso all’orizzonte e Madama Chips aveva convenuto fosse più comodo far restare la Prefetto in infermeria per la notte; assicurò che il giorno dopo sarebbe tornata alle lezioni in forma eccellente.

Harry e Ron furono rispediti in Sala Comune

 

 

**********************************************************************************************

 

 

 

Battutina: “La solita stupida” commentò il rosso poi sbiancò        ^-^ Piaciutà? (Skifosa)

 

Piccolo appunto per capire la mia fic

 

Ho catalogato gli incantesimi a seconda della quantità di energia che un mago ci mette in ognuno (quanto si stanca nel farlo)

L’incantesimo di levitazione: tutti pensano sia una stupidata.Beh certo se lo si usa per sollevare piume o per atterrare dolcemente mica ci si impegna molta energia? No, non ci si stanca! Ma se uno volesse far levitare mobili case o persone farebbe una grossa faticaccia quindi secondo me la classifica sarebbe questa

 

Da 10 a 20 anni : Forza tale da riuscire a far levitare oggetti e atterraggiò leggero senza stancarsi

Da20 a 30 anni :    \\       \\     \\    \\       \\  \\    \\             persone (peso normale)   \\         \\                        

Da 30 a 50anni :     \\       \\     \\    \\       \\  \\     \\            obesi e mobili                  \\           \\

I centenari: levitazione case e villette

 

Tutto chiaro? Se qualcosa non và ditemelo

Baci Mikisainkeiko

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** La verità invisibile ai loro occhi ***


Un raggio

Un raggio di sole colpì i suoi occhi costringendola ad aprirli. Si stiracchiò ben bene tra sbadigli e sospiri, solo allora si accorse di non essere nel suo dormitorio, ma in infermeria.

I ricordi della sera precedente le riaffiorarono… Harry, Ron, lei, Krum che le chiedeva scusa… Oh, Si! Finalmente era il primo Novembre! Quelli di Durmstrang se ne sono andati! pensò felice e con loro anche Viktor!

 

“Ben svegliata signorina” Madama Chips si stava avvicinando

 

“Mi sento benissimo” sorrise Hermione

 

“Hai dormito per quasi quattordici ore! Ci credo che stai benissimo! Però mi hai molto deluso… credevo fossi più responsabile! Un incantesimo di quella potenza fatto da una diciassettenne… decisamente troppo piccola per reggere il peso del Signor Weasley! Credevo che il Professor Vitius vi avesse avvertito sulle fasce di età per far levitare le cose!”

 

“Si, lo sapevo… mi dispiace”

 

“Ah lasci perdere, piuttosto sei ancora in tempo per la colazione, se ti sbrighi”

 

“Grazie” Si vestì velocemente e andò in Sala Grande. Varcato il portone d’entrata si diresse verso i suoi amici

 

“Secondo te come sta Hermione?” chiese Ron seduto al tavolo dei Grifondoro di fronte ad Harry, ficcandosi in bocca un cucchiaio di Porridge

 

“Direi, benissimo, sta venendo qui” rispose l’amico

 

Il Weasley si voltò inghiottendo il boccone e la vide, era proprio Hermione; stava parlando con un imbronciatissima Calì. Si sedette accannto ad Harry

 

“Tu che ci fai qui?” fù la domanda istintiva di Ron

 

La ragazza lo guardò confusa “Perché, dove dovrei essere?”

 

“Ma… ti sei già ripresa?”

 

“Certo! Non capisco perché siate tutti così preoccupati per me” poi assunse la sua solita aria da saputella “Il Professor Vitius ci ha spiegato che in caso di perdita dell’energia magica, dormire è la cosa migliore”

 

“Si, ma il Professor Vitius ha anche detto che siamo troppo giovani per la levitazione delle persone”

 

“Hermione parve offesa “ Io ti ho salvato la vita”

 

“Se dovavi mettere in pericolo la tua salute avrei preferito schiantarmi!”

 

“Come puoi dire certe cose?” di sicuro Hermione non aveva capito il significato di quella frase, a differenza di Harry Morire per non far ammalare, questa mi è nuova pensò il ragazzo squotendo la testa

 

Hermione continuò “Io sono libera di fare ciò che voglio e poi ti ho anche aiutato”

 

“Ma allora non capisci? Rischiavi un collasso!”

 

“E tu la morte!”

 

“Non devi essere così avventata! Non ti riconosco! Sei radicalmente cambiata!”

 

“Ah, finalmente te ne sei accorto! Tu chi sei per farmi la predica? Non sono una mocciosa che ha bisogno della balia!”

 

“Certo, non erano molte le persone che si trovavano in quel momento nella Sala Grande, ma tutti erano attentissimi a ciò che stava accedendo tra i due litiganti. I Professori, invece, sembravono indifferenti.

 

“Io mi preoccupo per te!” urlò Ron

 

“Anch’io mi preoccupo per te!” strillò Hermione

 

Harry scosse la testa rassegnato Non si rendono conto di quello che dicono…

 

Hermione si alzò adirata e tornò alla Torre di Grifondoro. Ron aveva le orecchie rosse; allontanò da sé il piatto di porridge e rimase imbronciato

 

“Posso dirti cjìhe sei uno stupido?” chiese il ragazzo dagli occhi verdi

 

“Non c’è bisogno, mi sento già uno stupido”

 

“Il vostro discorso era… stupido!”

 

“Non la sopporto quando è troppo piena di sé, ogni tanto una strigliata ci vuole e poi non è vero che ha sempre ragione, io ho visto giusto su Krum!”

 

Harry si alzò rassegnato, quella situazione era insostenibile

 

“Raggiungimi a lezione, io vado un attimo in dormitorio”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Hermione urlò la parola d’ordine con rabbia, la Signora Grassa si spostò facendola entrare; la Grifondoro non voleva decisamente andare a lezione.

E’ vero! Non aveva dato ascolto alla piccola postilla di Vitius sull’età, ma la sua vita di certo non era stata messa in pericolo! Ron se la prendeva troppo! E’ pensare che gli aveva salvato l’osso del collo! Neanche un minimo di gratitudine… Sempre col suo fare impulsivo e geloso… certo, con Ginny poteva avere quell’atteggiamento, erano fratelli, ma lei non apparteneva alla famiglia Weasley; perché quello stupido la trattava a mò di sorella minore

 

“Tutti! Tutti hanno stima nei miei confronti! Si fidano tutti!! Perché tu no!? Perché?! Non sono una mocciosetta impaurita!!!” urlò al vuoto

 

Pochi secondi dopo entrò Harry “Vieni a Tresfigurazione?” le chiese avvicinandosi

 

“No, potrei farmi male” rispose lei ironicamente

 

“E cosa dirai alle belve?

 

“Che mi sono stancata molto e ho bisogno di riposo”

 

“E speri che la McGranitt ci creda?”

 

“Non ho voglia di andare a lezione! Più in là penserò a qualcosa”

 

“Oh, lascia perdere Ron… lo sai com’è fatto!”

 

“Si, e questo mi dà fastidio, non ho bisogno di una Balia e non sono sua sorella”

 

“Ma sei sempre la nostra migliore amica…”

 

“Non c’è bisogno di essere così oppressivi per tutto!”

 

“Sei proprio sicura che ti tratti come una mocciosetta senza un minimo di fiducia?”

 

“Mi tratta come se fossi Ginny”

 

Il comportamento di Hermione era… strano, le stava così a cuore la stima e la fiducia di Ron nei suoi confronti?

 

 Bizzarro.

 

Ma cosa doveva fare il povero Lui, era solo preoccupato per la sua dolce Lei…

 

 Che anche Hermione fosse innamorata di Ron?

 

Un amore nato per chi sa quale motivo e così profondo… due persone così diverse…

 

Harry riflettè, anche per lui era la stessa cosa, amava Cho senza saperne la ragione. L’amava e basta.

 

 Tentò di far arrivare Hermione alla verità. Troppo ottusa. Quello era il suo unico difetto “Ogni sorellina, per quanto piccola ed indifesa, cresce e si allontana dalla famiglia… dai suoi adorati fratelli, ma… non credo che Ron sopporterà la tua lontananza allo stesso modo di come resisterà a quella di Ginny… io prevedo due reazioni diverse…”

 

“Cerchi sempre di difenderlo”

 

Ma perché non ci arrivi!? Imprecò Harry tra sé “Vieni dalla McGranitt?” chiese poi

 

“E va bene, ma solo perché oggi si inizia un nuovo argamento” lo avvertì lei

 

“Ok, ah già, tanto per farti ridere, vuoi sapere che cos’è successo ieri a cena? Joanne e Sonil hanno riempito i piatti di quelli di Durmstrang con Vermicoli e piccoli Schiopodi, dovevi vedere la McGranitt, era furiosa! E dovevi vedere quelle due, tranquillissime < Dovevamo fare qualcosa!> ripetevano; la McGranitt ha tolto a Tassorosso venti punti, credo che lo scherzo le sia piaciuto, stata troppo indulgente. Stenton pareva arrabbiato”

 

Hermione rise di gusto pensando a Krum con la bocca in fumo.

 

Già Victor…

 

Nonostante avesse tentato di metterle le mani addosso, le aveva chiesto scusa… non era poi così cattivo…

Ah, certo! Mancava solo quel pensiero! Se lo avesse saputo Ron, la loro amicizia sarebbe finita…

Scacciò quell’orribile pensiero dalla mente. Il prima possibile si sarebbe riappacificata con l’amico, naturalmente anche se il Weasley si fosse dimostrato disponibile.

Ma il fatto che lui non provasse fiducia ne stima nei suoi confronti la rendeva immensamente triste.

 

 

**********************************************************************************************

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Sorprese ***


Erano ormai giunte le tanto sospirate feste di Natale, cupe e tristi come lo erano da due anni a questa parte.

Nessuno sapeva niente di possibili attacchi di Voldemort nel resto del mondo, erano lì, sotto una campana di vetro aspettando altro dolore ed altra ingiustizia. Perché di sicuro anche quell’anno, come i precedenti, Colui-che-non-deve-essere-nominato avrebbe attaccato Hogwarts.

 

Una certezza che tutti portavano nel cuore celata da un alone di finta serenità che la solitudine ogni tanto scacciava.

Harry era l’unico a non avere quell’alone, affrontava fin troppo dolorosamente la realtà, ma lui più di tutti ne aveva bisogno… per tenere il suo cuore saldo… e se da una parte quel rifiuto della realtà poteva rendere fragili, in alcuni casi rendeva anche più coraggiosi… basta equilibrare.

 

Il Ministero si era certo messo a lavoro contro i possibili attacchi di Mangiamorte, ma Cornelius Caramell non aveva ancora accettato la ricomparsa dell’Oscuro Signore. Inoltre la stampa era stata messa a tacere.

 

Prima di morire, Silente, aveva consigliato agli studenti di rimanere a scuola più tempo possibile, ma la maggior parte tornava a casa perché la famiglia dava più sicurezza.

Quanto ai Grifondoro, che si diceva fossero andavano in giro lodandosi di aver fegato ad uscire dalla barriera per riconciliarsi con i parenti.

Era in quei momenti che Harry li odiava con tutto se stesso: non portavano rispetto all’immagine di Silente, non si fidavano della sua barriera ed inoltre si vantavano di essere migliori degli altri.

Non potevano sopportare i Serpeverde perché facevano differenze tra e , ma si sa, le cose simili sono sempre in competizione tra loro ed anche i Grifondoro facevano razzismo senza accorgersene: dicevano di appartenere alla casa rispetto alle altre, ma… gli opposti si attraggono…

Ron ed Hermione si erano ormai riappacificati; quando la situazione era diventata insostenibile per entrambi, a forza di ignorarsi, si erano urlati nello stesso momento “E va bene, scusa!” seguito da una risata

Per le vacanze natalizie ad Hogwarts erano rimasti davvero pochi ragazzi per ogni casa: Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville, Colin e Dennis Canon, Sonil, Joanne, Hanna Abbot, Susan Hossas, Cho, Malfoy e qualcuno di Corvnero e Serpeverde del primo anno.

 

Era il tramonto del 23 Dicembre quando Harry fu chiamato nell’ufficio della Preside

 

“Buona sera Harry” si rivolse a lui la McGranitt gentilmente

 

“Salve” rispose il ragazzo

 

“Vedo che negli ultimi giorni sei rilassato e felice…”

 

“Beh, si abbastanza, anche se… a volte mi chiedo cosa succederà quest’anno…”

 

“Non c’è bisogno di essere così pessimisti…”

 

“Prima di convincere me, convinca se stessa…”

 

A quelle parole la Preside abbassò lo sguardo poi parlò “Senti Harry… ci ho riflettuto molto e… vorrei darti questo…” Fece cenno al ragazzo di avvicinarsi e gli mise in mano un foglietto rettangolare plastificato dall’aria di biglietto da visita.

 

“Cos’è?”

 

“Beh… se… durante la notte non avessi sonno e la tua mente pensasse a cose negative… ti do il permesso di prenderti una boccata d’aria… naturalmente nei confini di Hogwarts…”

 

Gli stava dando il permesso di girovagare per la scuola… di notte?! Era decisamente diversa dalla McGranitt che aveva conosciuto al primo anno.

Comunque sia prese il foglietto

 

“Quando esci dal dormitorio e incontri qualcuno di ronda, basta che gli mostri quello e ti lascerà andare, Buon Natale Harry, puoi uscire”

 

“Ah, beh… grazie, arrivederci”

 

Un vero e proprio regalo…e perché non approfittarne? Così la notte del 24, Harry si aggirava per il castello senza il suo adorato mantello, non ne aveva bisogno. Incontrò il professor Stenton, ma col biglietto se lo levò di torno.

Andò nel cortile interno, quello circondato da quattro pareti con le finestre dove c’erano le aule e aperto sopra. Lì la temperatura era stata modificata magicamente da invernale a primaverile (il clima poteva essere modificato nei piccoli spazi)

Harry si stese sull’erba osservando il cielo stellato, quel firmamento luccicante aveva il potere di turbarlo e allo stesso tempo di tranquillizzarlo, non si accorse che in quel perimetro quadrato c’era anche qualcun altro.

Dopo tutto l’idea della McGranitt non era male, stare lì a guardare le stelle col venticello che scompigliava i capelli era rilassante… l’atmosfera fù rotta da da singhiozzi provenienti dalla sua sinistra. Il ragazzo dagli occhi verdi si mise seduto a gambe incrociate osservando una ragazza raggomitolata su se stessa, scossa dai tremiti.

 

“Tutto bene?” la chise

 

La ragazza alzò lo sguardo, gli occhi a mandorla erano arrossati ed il viso bagnato, i capelli neri legati con due codini scendevano oltre le scapole

 

“Harry…?” sussurrò sorpresa

 

“Cho…?”

 

La Corvonero si asciugò il volto ed abbozzò un sorriso “Ciao… la McGranitt ha dato anche a te il permesso? Un nuovo rimedio contro la depressione?” disse ironicamente

 

“Non vergognarti di piangere daventi a me… sfogati, nessuno di noi sta passando un bel periodo”

 

La ragazza spalancò gli occhi ammirata

 

“Non so nemmeno io come faccio a sopportare il fatto di essere di essere la causa del dolore altrui… mi odio perché le le persone che ho ucciso non possono essere felici…”

 

“Tu non hai ucciso nessuno!” disse Cho con voce incrinata

 

“Allora perché piangi?”

 

La ragazza titubò un attimo, sembrava volesse nascondere qualcosa “Per Ced…” mormorò insicura

 

“Allora è colpa mia”

 

“No, ti giuro che tu non c’entri!”

 

Il ragazzo abbassò lo sguardo, Cho si morse il labbro, gattonò fino ad Harry e si accucciò tra le sue braccia, lui si irriggidì un po’ imbarazzato da quel gesto

 

“Perché… fai questo?”

 

“Harry…tu… sei l’unico in tutta la scuola… che riesca a capirmi, mi dei stato molto vicino in questi ultimi due anni”

Il ragazzo si rilassò un po’ “Perché entrambi abbiamo subito le stesse sofferenze?” “La morte dei miei e quella di Diggory”

 

“Beh… si…”

 

“Cho… tu pensi ancora molto a Cedric?”

 

“Nei suoi confronti… io ho capito che provavo solo amore fraterno… ho perso come uno dei componenti della mia famiglia e non solo lui…”

 

“Non solo lui… che significa?” riflettè Harry

 

“Tu… sei cambiato molto dalla morte di Ced…” continuò la Corvonero disegnando piccoli cerchietti sul torace del ragazzo.

 

“E… e tu allora? Sei stata bocciata al sesto anno”

 

“Ma tu… sembra che rifiuti l’affetto altrui. Sono poche le volte in cui ti vedo ridere con Weasley e Granger” ribbattè lei

 

Harry fece uno stupido sorrisetto all’osservazione di Cho “E’ frustrante”

 

“Cosa?”

 

“La mia impotenza. Voldemort  ha distrutto tutti quelli che amavo e sa che voglio bene a Ron ed Hermione, gli unici che mi abbiano visto solo come Harry e non come il bambino sopravvissuto, io voglio proteggerli a tutti i costi… mi fa paura il sentimento che porto dentro anche verso un’altra persona, non posso esporre pure lei a dei pericoli, la amo troppo…”

 

“Non aver paura di mostrarti fragile, in molti si affrontano meglio i problemi…”

 

“Probabilmente hai ragione, ma non posso fare a meno di avere paura””Non voglio perdervi, non anche voi”

 

“Chi è questa persona? Magari con lei ed i tuoi amici potresti essere un po’ sereno…” chiese Cho ansiosa

 

Harry strinse un po’ di più la ragazza “Tu…”

 

Il cuore della Corvonero mancò di un battito, il ragazzo continuò “Mi sei stata vicina quando svenni dopo aver picchiato Malfoy… mi hai tenuto la mano in infermeria e mi hai dato un bacio sulla fronte; anche se poteva sembrarti il contrario io lo sentivo… non ero sicuro se fosse un sogno o meno , ma poi mi sono convinto che eri stata davvero tu… hai fatto la stessa cosa quando Silente fù ammazzato…ricordi? C’eravamo tutti, la cicatrice cominciò a bruciarmi, l’arrivo di Voldemort e poi… il resto… io ti ringrazio per quello che hai fatto per me e mi detesto… sono un buono a nulla, per colpa mia tu e Cedric ora non siete insieme… Voldemort è vicino… lo sento, io… io non so cosa devo fare! Non voglio altro dolore! No!” concluse Harry con disperazione

 

Cho iniziò a piangere rumorosamente, gettò le braccia al collo di Harry e lo strinse a se “Scusami” disse Harry con rammarico

 

“No, Harry. Non è colpa tua… non è colpa tua tutto quello che è successo… è colpa di Tu-sai-chi… un ragazzo come te non è sporco di simili crimini, non tu, tu mai… non hai potuto farci niente… non colpevolizzarti di cose di cui non hai colpa, sei sempre così gentile e comprensivo… io ti voglio bene, Harry, ti amo, non essere triste, affronteremo insieme quello che non và, sarò sempre con te Harry e tu… ti prego restami vicino… non mi abbandonare, anche io ho bisogno di te…” finì la ragazza singhiozzando

 

A quelle parole il cuore di Harry si riscaldò “Va bene… non preoccuparti…insieme ci daremo coraggio, è una promessa” le sussurrò con dolcezza.

 

La corvonero si staccò un attimo da lui, erano distanti pochi centimetri l’uno dall’altra. Per la prima volta dopo il Torneo TreMaghi i due accennarono ad un sorriso mosso dal cuore. Si guardarono intensamente per qualche secondo, i loro visi si avvicinarono pian piano fino ad unirsi in un dolce bacio, che siggillava la promessa di stare sempre insieme

 

“Non piangere più…” disse  Harry quando si staccarono

 

“Grazie…” sussurrò Cho

 

Il ragazzo le sorrise “Si è addormentata” pensò poi schioccò le dita facendo apparire una coperta in cui vi si avvolse abbracciando la ragazza, cadde anch’egli tra le braccia di Morfeo.

 


**********************************************************************************************

 

 

“Mi dispiace Cho…”  la McGranitt  abbassò lo sguardo avicinandosi alla ragazza, le prese le mani e le lasciò un foglietto plastificato “Tieni” disse la Preside “Non servira a ridarti quello che hai perso, ma una boccaata d’aria ti farà bene,usalo se non riesci a dormire, per chi e di ronda…”

 

Non rispose.

 

Non disse niente, da quando la professoressa le aveva dato quella notizia non aveva più parlato, cercava solo di poter accettare. Non tornò nemmeno in dormitorio: con quale faccia avrebbe affrontato le sue compagne? Le avrebbero chiesto qualcosa e sarebbe stato peggio, non riusciva a capacitarsi di quello che era accaduto, andò dritta nel cortile interno della scuola, il sole era appena tramontato. Morte, morte, morte… cattiva ed inesorabile aveva spazzato via anche loro, si raggomitolò sull’erba a piangere.

Con egoismo pensò che la vicinanza di Harry l’avrebbe aiutata a superare quel momento, ma lui aveva già i suoi di problemi, vedeva chiaramente che il ragazzo stava male; avrebbe superato da sola quel momento, ormai dalla perdita di Cedric aveva imparato che farsi prendere dallo sconforto non portava a nulla, doveva ritrovare il suo sorriso, se era felice lo erano anche coloro che non c’erano più…un antica leggenda cinese… quei pensieri le passarono per la testa ed in quel momento solo cose negative si facevano largo in lei, si sarebbe ripresa, certo, ma non subito, stette lì a piangere per chissa quanto tempo, ma dopo un po’ di ore una voce familiare le arrivò alle orecchie, dolce e comprensiva

 

“Tutto bene?”

 

“Harry...?” sussurrò sorpresa

 

“Cho?”

 

La Corvonero si asciugò il volto e abbozzò ad un sorriso “Ciao…la McGranitt ha dato anche a te il permesso? Un nuovo rimedio contro la depressione?” disse ironicamente

 

“Non vergognarti di piangere daventi a me… sfogati, nessuno di noi sta passando un bel periodo”

 

La ragazza spalancò gli occhi ammirata “Oh,Harry…”

 

“Non so nemmeno io come faccio a sopportare il fatto di essere di essere la causa del dolore altrui… mi odio perché le le persone che ho ucciso non possono essere felici…”

 

“Tu non hai ucciso nessuno!” disse Cho con voce incrinata

 

“Allora perché piangi?”

 

No. Non era sicura di volerglielo dire, si fidava di Harry, ma non voleva farlo stare ancora più male… lui che ormai si colpevolizzava di tutto così rispose un “Per Ced” insicuro

 

“Allora è colpa mia”

 

“No, ti giuro che tu non c’entri!”

 

Il ragazzo abbassò lo sguardo, Cho si morse il labro “Ho peggiorato le cose” gattonò fino ad Harry e si accucciò tra le sue braccia: voleva assolutamente rasserenarlo perché lei… ormai era da più da un anno che lei… lo amava… per il suo coraggio, per la sua forza d’animo, per l’altruismo che aveva dimostrato standole vicino cercando di farle dimenticare la morte di Ced anche se doveva affrontare problemi interiori ben più torturi… lo amava perché era così, lo amava e basta senza nulla in cambio… ma in quel momento Harry Potter aveva bisogno di qualcuno che calmasse il suo animo tormentato. Cho sapeva come si sentiva il ragazzo: in colpa per essere il vertice di tutte le disgrazie, perché Voldemort cercava lui.

 

Il ragazzo si irriggidì un po’ imbarazzato da quel gesto “Perché… fai questo?” chiese

 

“Harry…tu… sei l’unico in tutta la scuola… che riesca a capirmi, mi dei stato molto vicino in questi ultimi due anni”

Il ragazzo si rilassò un po’ “Perché entrambi abbiamo subito le stesse sofferenze?”

 

“Beh… si…” “Più di quanto immagini”

 

“Cho… tu pensi ancora molto a Cedric?”

 

Colta alla sprovvista, ma capace di rispondere, lo aveva compreso già da un po’ “Nei suoi confronti… io ho capito che provavo solo amore fraterno… ho perso come uno dei componenti della mia famiglia e non solo lui…” “Già… non solo lui…” le lacrime parvero riaffiorarle, ma si trattanne e continuò a parlare disegnando piccoli cerchietti sul torace del ragazzo“Tu… sei cambiato molto dalla morte di Ced…”

 

“E… e tu allora? Sei stata bocciata al sesto anno”

 

“Ma tu… sembra che rifiuti l’affetto altrui. Sono poche le volte in cui ti vedo ridere con Weasley e Granger” ribbattè lei

 

Harry fece uno stupido sorrisetto “E’ frustrante”

 

“Cosa?”

 

“La mia impotenza, Voldemort  ha distrutto tutti quelli che amavo e sa che voglio bene a Ron ed Hermione, gli unici che mi abbiano visto solo come Harry e non come il bambino sopravvissuto, io voglio proteggerli a tutti i costi… mi fa paura il sentimento che porto dentro anche verso un’altra persona, non posso esporre pure lei a dei pericoli, la amo troppo…”

 

“Non aver paura di mostrarti fragile, in molti si affrontano meglio i problemi…” “Lo dico proprio ioche non voglio parlerne scacciare la tristezza non porta alla sofferenza, ma talvolta buttare tutto fuori fa sentire meglio… Non mi conviene accumulare…ma prima di tutto c’è lui per me…”

 

“Probabilmente hai ragione, ma non posso fare a meno di avere paura”

 

“Chi è questa persona? Magari con lei ed i tuoi amici potresti essere un po’ sereno…” chiese Cho ansiosa

 

Harry strinse un po’ di più la ragazza “Tu…”

 

Il cuore della Corvonero mancò di un battito”Io?!”

 

Il ragazzo continuò “Mi sei stata vicina quando svenni dopo aver picchiato Malfoy… mi hai tenuto la mano in infermeria e mi hai dato un bacio sulla fronte; anche se poteva sembrarti il contrario io lo sentivo… non ero sicuro se fosse un sogno o meno , ma poi mi sono convinto che eri stata davvero tu… hai fatto la stessa cosa quando Silente fù ammazzato…ricordi? C’eravamo tutti, la cicatrice cominciò a bruciarmi, l’arrivo di Voldemort e poi… il resto… io ti ringrazio per quello che hai fatto per me e mi detesto… sono un buono a nulla, per colpa mia tu e Cedric ora non siete insieme… Voldemort è vicino… lo sento, io… io non so cosa devo fare! Non voglio altro dolore! No!” concluse Harry con disperazione

 

Cho iniziò a piangere rumorosamente, gettò le braccia al collo di Harry e lo strinse a se “Come fai?! Come fai ad essere così?! A farti peso di colpe di cui non sei colpevole! Sei una persona strabiliante, che non merita tutto questo dolore!”

 

“Scusami” disse Harry con rammarico

 

“No, Harry. Non è colpa tua… non è colpa tua tutto quello che è successo… è colpa di Tu-sai-chi… un ragazzo come te non è sporco di simili crimini, non tu, tu mai… non hai potuto farci niente… non colpevolizzarti di cose di cui non hai colpa, sei sempre così gentile e comprensivo… io ti voglio bene, Harry, ti amo, non essere triste, affronteremo insieme quello che non và, sarò sempre con te Harry e tu… ti prego restami vicino… non mi abbandonare, anche io ho bisogno di te…” finì la ragazza singhiozzando “Non ce la faccio! Non ce la faccio a dimenticare quello che è successo! Perché?! Perché tutto questo dolore?!”

 

“Va bene… non preoccuparti…insieme ci daremo coraggio, è una promessa” le Harry sussurrò con dolcezza.

 

La Corvonero si staccò un attimo da lui, erano distanti pochi centimetri l’uno dall’altra. Per la prima volta dopo il Torneo TreMaghi i due accennarono ad un sorriso mosso dal cuore. Si guardarono intensamente per qualche secondo, i loro visi si avvicinarono pian piano fino ad unirsi in un dolce bacio, che siggillava la promessa di stare sempre insieme

 

“Non piangere più…” disse  Harry quando si staccarono

 

“Grazie…” sussurrò Cho “Non ti abbandonerò…”  quello fù il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi: turbata per la notizia datale dalla McGranitt ed un po’ più serena sapendo che vicino a lei ci sarebbe stato qualcuno per cui resistere al dolore di quella perdita. Si sentì avvolgere da una coperta…

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Un raggio di sole colpì i suoi occhi facendoglieli aprire.

Era mattina, circa le 9:00, nel cortile interno la luce non arrivava fino a quell’ora. Se ne stava steso sull’erba morbida affianco alla sua ragazza, dalla sera prima ormai. Lei dormiva beatamente avvinghiata a lui come per paura di perderlo.

Harry si staccò delicatamente per non svegliarla. Non c’era quasi nessuno nel castello, Cho poteva continuare a riposare indisturbata fino ad ora di pranzo

 

“Ci vediamo dopo” le bisbigliò il ragazzo carezzandole la guancia e se ne andò; non aveva ancora detto nulla a Ron riguardo al regalo della McGranitt e se non lo avesse trovato si sarebbe preoccupato; la Corvonero si svegliò comunque poco dopo, per colpa del sole, quando Harry stava già percorrendo il secondo corridoio.

Il ragazzo sentì delle voci in lontananza

 

“Siamo in vacanza e mi fai alzare così presto?” sbuffò una voce maschile conosciuta

 

“Se vogliamo essere amici, purtroppo dobbiamo fare questo, lo sai come la pensa la mia famiglia sulla tua e viceversa…” rispose una ragazza sconsolata, anch’essa dalla voce famigliare, ma era impossibile che fosse lei! Con lui? Il discorso continuò

 

“Finchè saremo ad Hogwarts nessuno lo sapra, non pensarci, piuttosto, evviva l’amicizia!” fece ironico il ragazzo

 

“Sempre spiritoso, eh?” rispose la sua interlocutrice.

 

Poi risero.

 

Man mano che si avvicinava, Harry cominciò a distinguere due figure… una ragazzina sui 16 anni dai lunghi capelli rossi era girata di spalle

 

“Ginny?”

 

E di fronte a lei un ragazzo biondo con lo sguardo di ghiaccio

 

Harry spalancò gli occhi dalla sorpresa “Malfoy?!”

 

Sentì chiaramente draco bisbigliare una cosa alla piccola Weasley “Sta arrivando Potter, nasconditi” La ragazza eseguì ed Harry si avvicinò incredulo

 

“Malfoy?”

 

“Che vuoi, Potter!”

 

Ginny se ne stava dietro una colonna sperando che Harry non il ragazzo con gli occhiali non la vedesse.

Harry fissò Draco. Quegli occhi... quegli occhi non erano gli stessi che Harry cosceva… on erano odiosi e beffardi, ma solo tristi, arrabbiati, rassegnati…

 

“Ecco…” il ragazzo dai capelli neri iniziò pensando bene di rivolgersi a lui usando un altro argomento, diverso dalla relazione con la piccola Weasley “Quella volta io… non volevo dirti le cose che ho detto… o meglio… normalmente ti avrei disprezzato… ma… quello che ho fatto era decisamente troppo”

 

“Ah già, tu sei il galoppino di Silente, vero Potter? Bontà a pieno ritmo ed io sono quello sporco, quello con il padre Mangiamorte. Non voglio che tu mi compatisca, non ne ho bisogno; sono già abbastanza schifato dalla mia famiglia”

 

“Dovresti ringraziarmi”

 

“E di cosa? Delle tue scuse? Tsk! San Potter” se ne andò voltandogli le spalle e scuotendo la testa.

Quando la sua immagine scomparve dietro un angolo poco lontano, Ginny uscì dal suo nascondiglio

 

“Ho sentito tutto, Harry… sei stato davvero molto…” recitò, ma fù bloccata dal ragazzo

 

“Non mentire, Ginny”

 

“Cos…?”

 

“Vi ho visti insieme, ora e alla partita contro Durmstrang, gli eri vicino, sparisci in continuazione e non arrossisci più davanti a me”

 

“Ti da fastidio il fatto che mi sia passata la cotta per te?”

 

“No, ma non credevo fossi interessata ad uno come lui”

 

“Perché dici questo, Harry! Solo perché suo padre sta con Tu-Sai-Chi?! E’ diverso da come lo vedi tu! Se imparassi a capirlo e a conoscerlo… è un amico dolcissimo”

 

“Considero Ron come un fratello e te come una sorella minore… certo, non ho ne il diritto, ne il dovere di criticarti, ma la cosa più sensata che mi viene in mente è dirti di stare in guardia”

 

“Ma ora è cambiato! Le tue parole lo hanno distrutto… la rivelazione su suo padre…”

 

“Mi perdonerai se non riesco a fidarmi di te… e lui non ha fatto nulla per dimostrare ciò che dici”

 

“Quello che successe con il diario di Riddle non c’entra, ero piccola e stupida… sono cresciuta e so a cosa andiamo in contro”

 

“Non voglio mettermi contro di te… non in questo periodo… dobbiamo essere uniti…”

 

“Se dobbiamo essere uniti, allora perché ti preoccupi di Draco! Lui non è come suo padre! E se credi a queste mie parole allora perché gli stai lontano? Io lo so, lo so il perché… perché lui è il tuo rivale… perché sei troppo orgoglioso per mettere da parte certe stupidaggini… Ma tu sai qual è il peso dei pettegolezzi! Come puoi avere certi atteggiamenti!”

 

Harry vacillò, dopo tutto, la rossa aveva ragione… quegli occhi, gli occhi di Malfoy… erano cambiati, sbagliava ad avere stupide preclusioni

 

“E Ron? A lui non piacerà questa storia”

 

“Già, c’è anche mio fratello e i suoi pregiuduzi… Harry, non dirglielo, non voglio che finisca come l’ultima volta… quando litigai con…”

 

“Mi sarà difficile tenergli un segreto, comunque ci proverò” il ragazzo se ne andò “Che Draco sia cambiato è una possibilità… ma sarà dura convincere Ron”

 

“Maledetto Potter” Malfoy spuntò da dietro un armatura

 

“Draco… a modo suo… ti ha chiesto scusa… prova ad andarci d’accordo…”

 

Lui la fissò dritto negli occhi, lei, infondo, era stata molto gentile nei suoi confronti, vicina, senza tener conto dei suoi genitori. Doveva ricambiarle il favore, ne sentiva il dovere. Beh, se quelloera il modo migliore, allora avrebbe messo da parte il suo orgoglio e avrebbe cercato di andare d’accordo con il rivale.

Guardando bene quel faccino sorridente pieno di lentiggini e quella cascata di capelli color fiamma, Draco per la prima volta si sentì appagato, sereno, felice… veramente importante; non come succedeva al suo castello, dimenticato da tutto e da tutti…

Si meravigliò nello scoprire certe emozioni con una Weasley. Emozioni… ma… quali emozioni?… Non riusciva a dar loro un nome… non le aveva mai provate. Rise tra se e se pensando di stare con una Weasley, proprio lui… lui che era un Malfoy…

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Un Malfoy, lei era con un Malfoy, la cosa pareva alquanto impossibile, eppure era vera. Fino a pochi anni prima lo definiva

invece ora lui… era vicino a lei che la fissava con occhi dubbiosi, ma allo stesso tempo dolcissimi, quella era la parte di lui che Ginny adorava, dietro la sua maschera da duro indifferente c’era un ragazzo timido, introverso ed insicuro; alla ricerca di un po’ d’affetto, di qualcuno che lo capisse, anche Ginny si sentiva così

Harry era sulla buona strada per capirlo, di Hermione si poteva fidare, Cho lo sapeva già e suo fratello… beh, lui lo avrebbe capito, anche se con la forza: Draco Malfoy non era cattivo, solo molto triste e lei avrebbe fatto di tutto per rendergli un po’ di serenità.

Non sapeva il perché di quell’obbiettivo, ma il suo cuore le diceva di raggiungerlo.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Harry stava percorrendo di nuovo lo stesso corridoio da dove era venuto, prima di tornare in dormitorio sarebbe andato a vedere se Cho dormiva ancora, ma la ragazza era ben sveglia e se la ritrovò davanti pochi minuti dopo

 

“Ho sentito che parlavi con Ginny e Draco” gli disse

 

“Tu sapevi della loro relazione?”

 

“Si e non ci trovo nulla di male”

 

“Già, è quello che non riesco a far entrare in questa testaccia che ho” ironizzò il ragazzo battendosi una mano sulla nuca

 

Cho rise “Il signor Potter non sospetta del signor Malfoy? Quale grande incantesimo ti ha fatto cambiare idea? Potresti anche divantare suo amico allora”

 

Harry si fece un po’ più serio “Beh… direi che mi hanno convinto i suoi occhi. Erano delusi. Ho l’impressione che non si senta più superiore agli altri, credo si vergogni della sua famiglia… è sicuramente diverso da prima, Ginny è in buone mani ed è molto maturata”

 

“Sei molto sensibile, Harry…” sorrise la Corvonero avicinandosi  “Ma davanti a Ginny non lo hai ammesso” lo punzecchiò

 

“Ho pur sempre un onore da difendere! Saremo amici solo quando avrò la sua disponibilità, non corro dietro la gente” disse il ragazzo dai capelli neri con aria da superiorità ironica

 

“Oh, ma certo” “che farei senza te…”  Cho diede un bacio sulla guancia al suo ragazzo “Sarà maglio tornare in dormitorio” fece per andarsene

 

“Hem… Cho?”

 

“Mh?”

 

Harry battè la punta della sua bacchetta sul palmo della mano due volte; apparve un piccolo pacchettino quadrato bianco, lo lanciò alla ragazza che lo afferrò al volo, lo aprì e prese in mano quello che doveva essere un comune portachiavi babbano dalla forma di una pallina blu con venature nere ed una grande H stampata in bianco.

Cho sorrise, agguantò anche lei la bacchetta e fece comparire uno altro scatolino, lo lanciò ad Harry che l’aprì, ne uscì il medesimo regalo solo che questa volta la biglia era rossa con venatura gialle e sopra c’era una grossa C bianca

 

“Buon Natale, Harry”

 

“Buon Natale, Cho”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Mmm… questo capitolo non mi è piaciuto molto,cioè Cho prima è triste per una cosa che si saprà nei prossimi cap e poi è felice… no è logico, cioè lei non è proprio felice dentro stà un po’ male, non so come scriverlo, spero di aver reso l’idea prima del bacio.

A proposito di aggiornamenti! Fra praticamente 10 giorni uscirà Harry Potter e l’Ordine della Fenice, mi viene da vomitare ogni volta che ci penso… in giro ho letto che la coppia più probaile è la Ron\ Hermione però poi su un libro chiamato “Il Magico libro” ( ci sono le anticipazioni del  5°, 6° e 7° ) si diceva che Ron si innamorerà di Herm per mezzo di un filtro d’amore, lei non lo ricambierà perché è innamorata di Harry . Fan di questa coppia tranquillizzatemi! E speriamo che la data di uscita del 5° libro sia giusta (ok sono stressata) Ma siamo proprio sicuri che il libro uscirà anche in Italiano?

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Preoccupazioni che si attenuano e si annullano, l'inizio della tranquillità ***


“Tu e Cho Chang

“Tu e Cho Chang vi siete messi insieme?!”

 

Harry roteò gli occhi per lo strillo “Si, Ron. Esattamente la Vigilia di Natale, però, se continui ad urlare, lo saprà tutta la casata; ti ricordo che le vacanze sono finite ieri”

 

“E tu perché non me lo hai detto subito! Sono pur sempre il tuo migliore amico!” piagnucolò Ron ancora shoccato

 

“Perché sono stato praticamente sempre con lei”

 

“Mi sento un idiota…” mormorò il ragazzo dai capelli rossi

 

Harry si accigliò “Perché?”

 

“Ancora una volta il grande Harry Potter ha dimostrato di essere il migliore…”

 

“E dai Ron, non fare così, le parole mi sono venute fuori senza che me ne accorgessi, vedrai, succederà la stessa cosa a te con Hermione”

 

“Se lo dici tu…” Ron sbuffò poi osservò gli occhi verdi dell’amico scorgendo una piccola luce… di… felicità…e tranquillità “Sono contento che stiate insieme” disse

 

Harry sorrise “Grazie”

 

“Si. Dopo due anni ti vedo finalmente un po’ più rilassato e contento…”

 

La luce scomparve dagli occhi di Harry che si fece avvolgere della tristezza

 

“Già” disse in tono piatto

 

“Che c’è?” disse il rosso

 

“No…niente, vado da Cho”

 

“E Trasfigurazione?”

 

“Potresti fare tu i miei compiti? Poi li fai correggere da Hermione”

 

“Capirà subito che non sono tuoi, è un’esperta, sai che tutto Natale mi ha fatto ripetere l’intero programma di Trasfigurazione devi raggiungere un diceva”

 

“Allora non li farò” disse il ragazzo dai capelli neri uscendo dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle

 

“Ah Harry” sospirò Ron “Ti senti ancora responsabile per la morte di Lunastorta e Felpato... speriamo che la Chang ti faccia tornare la serenità”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Mi ha fatto chiamare Preside?”

 

“Si Cho, entra, accomodati”

 

“Non mi ha più chiamata per nome da quando… la Vigilia… mi ha detto…”

 

“Si lo so, siediti”

 

“Che è successo ancora?” chiese allarmata la Corvonero avvicinandosi alla McGranitt che le porse una lettera

 

“E’… loro?” chiese la ragazza prendendo la busta di carta

 

“Si… Cho”

 

La diciottenne aprì la lettera, ne uscirono due fogli legati con una pinzetta. Lesse, si portò una mano alla bocca e una lacrima fece capolino sulla sua guancia

 

“Cho… io… mi dispiace di avertelo ricordato, ma dovevo…dartela, mi è arrivata stamane…”

 

“Oh…no…” singhiozzò la ragazza “Grazie per la lettera… da-davvero… grazie, mi mancano,certo, ma di sicuro sono felici anche adesso… a- arrivederci”

 

“Di niente cara… sei molto saggia… arrivederci”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Il sole era ancora alto nel cielo, Harry camminava per i corridoi a testa bassa, pensava… pensava… pensava a quel Natale, si era messo con Cho, un sogno irraggiungibile quando era quattordicenne, eppure… era successo, si erano baciati… perché si amavano e con quel bacio avevano stretto il loro legame.

 

Eppure Harry non ne era pienamente felice

 

“Non è giusto” sussurrò camminando con le mani in tasca, il portachiavi a forma di pallina ciondolava dalla cintura

 

“Io sto bene e loro sono morti… non è giusto… anche loro avrebbero dovuto essere felici…”

 

Si diresse verso il cortile che lo aveva ospitato la vigilia assieme alla sua ragazza; lì trovò la Corvonero appoggiata ad un muro intenta a leggere un foglio sorridendo. Harry le si avvicinò, il venticello primaverile che gli scompigliava i capelli

 

“E’ destino incontrarci qui” disse in tono monotono

 

Cho alzò gli occhi dal foglio, non si era accorta del ragazzo, gli rivolse un sorriso malinconico

 

“Ciao… ti va… di accompagnarmi in un posto?”

 

Harry fece spallucce “Si, certo, dove?”

 

La ragazza piegò uno dei fogli che aveva, lo ripose nella tasca della gonna e mostrò al ragazzo l’altro su cui c’era una specie di mappa. Dal suo polso appeso ad un bracciale ciondolava il portachiavi a forma di pallina.

 

“Ma questo è il disegno del limitare della foresta… è indicato un punto a circa 800 metri dal lago… un albero…”

 

“Si, lo devo trovare”

 

“Andiamo allora, non mi sembra difficile”

 

I due ragazzi uscirono dal cortile interno e si diressero verso la grossa macchia d’acqua scura, da lì percorsero mezzo chilometro e si trovarono ai confini della foresta vicino una grossa quercia.

 

“Dovrebbe essere questa, ma non sono sicura, vediamo… forse c’è un segno inciso” Cho fece il giro dell’albero trovandosi all’opposto di dov’era all’inizio. Harry fece lo stesso.

Sul retro della quercia era intagliato un cuore con su scritto

 

 

Deth e Yugi

 

 

Ed una piccola freccia che indicava le radici.

I due ragazzi scostarono un po’ di foglie, ma sotto c’era solo terreno

 

Cho guardò la “C’è un incantesimo!” esclamò puntando la bacchetta verso il basso “Ego solum rimiro amorem” recitò; sotto i suoi piedi comparva una botola di legno quadrata. Harry l’aprì.

 

“Prima le signore”

 

La Corvonero sorrise ed entrambi scesero una scala. La botola si chiuse dietro di loro e furono avvolti dal buio

 

“Lumus” fece Harry la punta della sua bacchetta si accese illuminando la fine della scala ed una grande stanza.

Le pareti erano perfettamente quadrangolari anche se composte da radici che convergevano verso l’alto e poi spuntavano dal soffitto con una forma a fiore; tre metri più sotto difronte l’entrata vi era deposta una comunissima rete da letto matrimoniale babbana, sulla parete destra c’era un vecchio armadio diroccato che raggiungeva il soffitto in altezza; sulla parete sinistra c’erano delle lunghe assi di legno chiaro poggiate un po’ al muro un po’ a qualcosa sotto di esse. Il tutto era decisamente squallido ed infatti “Squallido” fù il commento deluso di Cho.

 

“Aspetta…” la corresse Harry “Qui c’è un altro incantesimo” disse prendendo in mano il foglio “Recsturcto Loved” recitò facendo un gesto circolare con la mano. Comparvaro quattro candele che si accesero. Le assi di legno si alzarono di qualche centimetro rivelando la presenza di due poltrone, poi ricaddero vicine sul terriccio formando un parquet assai stabile. L’armadio si spalancò; ne uscì un cubettino rosa che saltellò fino alla rete e con un piccolo schiocco si apri rivelando un materasso a due piazze su cui si sistemarono delle lenzuola azzurrine. Le punte delle radici che spuntavano dal soffitto si accesero di vari tenui colori che a contatto con i rami dei muri li facevano apparire di un adorabile verde-giallino chiaro. Le candele apparse all’inizio fluttuando, pian piano scesero e si andarono a poggiare su due protuberanze uscite dal muro ai lati del letto. La stanza aveva decisamente assunto un altro aspetto, l’umido e il puzzo di chiuso erano stati sostituiti da un adorabile odore di rosa.

 

“Ma è… bellissima” sussurrò Cho andandosi a sedere sul letto “Oh grazie… mum and dad…”

 

Harry si poggiò alla parete incrociando le braccia “E’ molto bella” disse “Ma come facevi a sapere che c’era? Oltre al foglio, dico”

 

“L’hanno costruita i miei alla fine del loro ultimo anno, sai per avere un po’ di pace, scommetto che mamma avrebbe costretto papà a scavare se non avessero trovato questo spazio di rami, si saranno divertiti un mondo ad inventare incantesimi di sigillo… una coppietta felice… è romantico!”

 

Harry non fece molto caso alla recente scoperta: Cho un tipo a cui piacevano le romanticherie. Piuttosto l’ultima parola da lei pronunciata gli rimbombava nella testa… felice… gli ripiombarono addosso tutti i sensi di colpa per Sirius, Silente, Dobby e Lupin, morti… per proteggere lui… Sospirò triste

 

“C’è qualcosa che non và Harry? Che hai?” chiese la Corvonero guardando il ragazzo con tenerezza, si alzò e gli andò vicino prendendolo per mano “Ti và di parlarne?”

 

Harry sembrò prendere coraggio, la guardò negli occhi poi poggiò la testa alla parete fissando il fiore di rami illuminati sul soffitto “Mi sento in colpa” sentenziò

 

“In colpa?”

 

“Si… per Silente… per Lupin… per Sirius… la loro morte”

 

“Sirius…?”

 

“Il mio padrino”

 

“Sirius? Sirius Black? Sirius Black il tuo padrino? Ed è morto?”

 

Ci fu un piccolo riassunto sulla persona in questione e anche le circostanze della sua morte, Cho non disse nulla: comprese

 

“Ma Harry… quale sarebbe la tua colpa?”

 

“Il fatto stesso di vivere… se Voldemort mi avesse ucciso… ora… loro… sarebbero ancora qui”

 

“E ti sei mai chiesto perché volevano proteggerti da Tu-sai-chi?”

 

Harry sbuffò

 

“Perché ti volevano bene, Harry. Adesso ovunque siano, sono felici… non hanno rimpianti, sono contenti di ciò che hanno fatto… per te… essendo triste credi che torneranno? Non pensi che vivendo nel pieno delle tue possibilita li ringrazi del loro sacrificio? Non cruciarti così, Harry, sii felice, e guardandoti da lassu anche loro lo saranno. Saranno fieri di te. Ne sono sicura. Supera questo momento buio, Harry, sii forte… io ti sarò vicino… non sei solo e poi ci sono anche Ron ed Hermione”

 

“Io ho pura Cho”

 

“E’ normale avere paura” La ragazza lo abbracciò teneramente

 

“Ho paura che Voldemort possa sapere che ti amo, ho paura che possa ucciderti, ho paura che possa far del male anche a Ron ed Hermione. Io sento che lui sa, che ha delle informazioni… non voglio che muoiano altre persone è già abbastanza difficile…” mugognò il ragazzo con voce incrinata, una lacrima rigò il suo volto, non aveva mai pianto, si era tenuto dentro tutto per 17 anni ed ora non riusciva più a trattenere la disperazione; gli era capitato anche all’inizio di quell’anno…

 

Barcollando, i due ragazzi avevano raggiunto il grosso letto e vi si erano stesi, l’uno affianco all’altro

 

“Shhh” sussurrava Cho carezzando delicatamente la testa del Grifondoro tentando di calmarlo e lui cacciava fuori tutti i pensieri negativi

 

“Finirà…”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Draco! Eccomi!” bisbigliò Ginny Weasley. Il ragazzo biondo la vide, ma notò anche qualcun altro dietro di lei. Fulmineo, la prese per un braccio, le tappo la bocca e la trascinò dietro un armatura. Un attimo dopo un Ernie McMillian passò di lì indifferente, quando fù abbastanza lontano La Weasley e il Malfoy uscirono allo scoperto.

 

“Non si può andare avanti così…” sospirò Draco stressato

 

“Hai ragione… dobbiamo trovare un modo più sicuro per non farci vedere” convenne Ginny

 

“Forse mio padre potrebbe aiutarci…”

 

“Tuo padre!? Come!?”

 

“Potrei farmi mandare un mantello dell’invisibilità…”

 

“E te lo darebbe? Così, senza motivazioni?”

 

“Già…” il suo volto si rabbuiò “A lui non importa niente di me… tiene solo al suo onore… l’onore… se sapesse che sto co una Weasley… Ginny rischia grosso, questa cosa deve rimanere assolutamente segreta!”

 

Anche Ginny si rattristò, forse aveva detto qualcosa di male? Si era ripromessa di essergli amica e non voleva farlo soffrire…

 

Entrambi erano tristi per la tristezza dell’altro, senza accorgersene, fra di loro stava nascendo qualcosa di incontrollabilmente belle, ma nel subconscio la preoccupazione era una: chi avrebbe mai potuto accettarla?

 

Per ora i due non si erano ancora resi conto dei loro senimenti. Per ora…

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Hermione?”

 

“Mh? Che c’è Ron?”

 

“Puoi correggere questo? E’ di Harry” chiese il ragazzo incerto porgendole un compito

 

“Uh? Si, certo” La diciassettenne esaminò il foglio da capo a piedi annuendo ad ogni risposta esatta e arricciando il naso a quelle sbagliate “A parte le ultime tre, è tutto giusto” dichiarò

 

“Davvero?” fece il ragazzo dai capelli rossi sorpreso

 

“Certo”

 

“Ma davvero credi che li abbia fatti Harry, gli esercizi?!”

 

“Perche? Di chi sono?

 

“Oh, no…” Ron si pentì di aver esclamato la frase precedente

 

“Ron?” fece Hermione sospettosa

 

“Beh, allora…” il ragazzo deglutì  “Come spiegare… ehm… Harry… aveva da fare e glieli ho fatti io; a dir la verità non voleva proprio saperne oggi di studiare, era strano… non ha voluto dire nulla, non potevo lasciare che la McGranitt, lo cogliesse impreparato!” chiuse gli occhi aspettandosi una delle solite strigliate del tipo , ma ciò non successe. Sorvolando sul fatto che Harry aveva qualcosa di strano, alla ragazza le si illuminarono gli occhi

 

“Davvero li hai fatti tu?”

 

Il rosso aprì pian piano gli occhi “Ce-Certo, perché?”

 

“Oh Ron!” esclamò Hermione felice “Hai recuperato Trasfigurazione!” e si buttò letteralmente sul povero ragazzo.

 

Ron ancora shoccato dall’abbraccio rispose sorridendo “Beh, è normale, no? Voglio dire… tu mi hai costretto a studiare e questo ha dato i suoi frutti”

 

“Che succede?” Calì e Lavanda erano appena entrate nella Sala Comune

 

“Oh, scusate…” disse Lavanda maliziosamente

 

Calì le tirò una gomitata “Che succede?” ripetè

 

Hermione andò loro incontro “Ron ha recuperato Trasfigurazione” esclamò felice

 

“Impossibile” sbottò Lavanda “Ron non sa fare quasi niente”

 

“E’ vero” l’appoggiò Calì “Se la cava in Erbologia, Cura delle creature Magiche, Storia della magia e Divinazione per pura fortuna”

 

Ron le guardò male

 

“Non fare quella faccia, tu ed Harry imbrogliate sempre!”

 

Il ragazzo stava per ribattere, ma Hermione afferrò il foglio degli esercizi di Harry e lo diede a Lavenda

 

La ragazza lo lesse “Qui c’è scritto Harry Potter” disse con strizza

 

Hermione si intestardì “Si, ma i compiti glieli ha fatti Ron!”

 

“E tu gli credi?” Poi entrambe cominciarono a ridacchiare, il ragazzo dai capelli rossi, a differenza di Hermione colse qualche strascico del loro mormorio “…farebbe qualsiasi cosa per attirare la sua attenzione…” “…anche lei però è stupida…”

 

Ron le fulminò “Io non mento” disse glaciale

 

“Lui non mente” ripetè Hermione fredda

 

“Dimostratelo” li sfidò Calì

 

“Va bene” accettò Ron, indugiò un attimo su chi doveva trasfigurare “Feraberto Imperlarium” recitò puntando la bacchetta su Hermione

 

La ragazza spalancò gli occhi mentre la sua figura si rimpiccoliva fino a diventare un ostrica dai riflessi dorati

 

“Oooh! Sei stato bravissimo!” fece Calì minimamente preoccupata per l’amica

 

“Confermo” disse Lavanda

 

“Grazie”

 

L’ostrica si spalancò di scatto mostrando una perla di media grandezza e sotto di essa c’era un minuscolo grumo nero

 

Ron si accovacciò “Anche la perla! Sono davvero bravo eh, Hermione?”

 

Il nodulo scuro si gonfiò un po’ e l’ostrica tremò

 

“Credo ti senta…” ridacchiò Calì

 

“E direi che si sta arrabbiando…” continuò Lavanda

 

“Davvero?” il rosso guardò le due ragazze poi di nuovo Hermione “Ti stai arrabbiando Hermione?” scherzò

 

L’ostrica tremò ancora ed il grumo si fece più grosso

 

“Ron…” fece Calì incerta “Non prenderla in giro… quella cosa nera, lì, non mi convince…”

 

Lavanda si accigliò cominciando a riflettere

 

Il ragazzo dai capelli rossi parva non sentire l’avvertimento “Vuoi che ti ritrasformi? Lo vuoi Hermione? Eh? Non sento…” l’ostrica tremò ancora il nodulo era diventato più granda della perla, scoppiò spruzzando inchiostro nero sulla faccia di Ron “Direi di si…”

 

Calì e Lavanda sghignazzavano “In cosa volevi trasformarla?” chiese quest’ultima

 

“In un’ostrica” rispose Ron gardandola come a dire

 

“Allora l’incantesimo è lerium> non larium>”

 

“Già, Lavanda ha ragione, quella è una Perlarara, un intreccio tra un’ostrica e una seppia”

 

“Ma Hermione è una perla rara…” pensò Ron sorridendo

 

“Lo sapevo…” sbottò Lavanda “…che non avevi recuperato proprio un bel niente”

 

A quelle parole la Perlarara si chiuse con uno schiocco e cominciò a saltellare sul posto

 

“E va bene” disse Ron alzandosi “Ti faccio ritornare come prima… Finitem Imperlerim”

 

La piccola ostrica dorata riprese le sembianze di Hermione. La ragazza sospirò “Oh, così và meglio” si voltò verso le compagne “Hei voi due, un po’ di incoraggiamento sarebbe stato gradito e poi non è che con Incantesimi ve la stiate spassando bene…” poi si rivolse al suo amico senza che loro potessero controbattere “Dovevi usare per forza me come cavia?” chiese accigliata.  L’affermazione fu seguito da uno singhiozzo e uno starnuto. Ron si ritrovò con la faccia tutta nera (ed anche buona parte dei capelli). Lavanda e Calì scoppiarona a ridere tenendosi la pancia.

 

“Hai sbagliato ancora… Imperlerium…hai usato l’incantesimo solo per la parte dell’ostrica, la seppia c’è ancora” e si allontanarono con le lacrime agli occhi

 

“Sempre meglio impegnarsi in queste cose, piuttosto che dar retta ad una vecchia impostora falsa” strillò Hermione riferendosi alla Cooman

 

“Meglio tenere la bocca chiusa Hermione, potresti sporcare qualcosa” sghignazzò Calì ed assieme alla sua amica salirono nel dormitorio femminile del sesto anno.

 

Quando furono scomparse alla vista, Hermione ancora arrabbiata si girò verso Ron “Non dar peso a quello che dicono, ignorale, sei stato bravo, il tuo livello è nettamente migliorato, devi stare solo un po’ più attento nella pronuncia, lasciale perdere, lasciale perdere proprio”

 

“Fred e George, mi hanno lasciato qualche articolo… saprò come vendicarmi… e poi con te come insegnante c’era poco da restare indietro…”

 

Il volto della ragazza si addolcì “Riponi molta fiducia in me a quanto pare” disse con voce ironica

 

“Si, naturalmente”

 

“Davvero?” Hermione pareva dubbiosa

 

“Certo, non lo sapevi?”

 

“Io credevo non ti fidassi di me, non me lo hai mai dimostrato!”

 

“Pensavo fosse scontato: Chi non si fida di te! Sei la ragazza più brillante della scuola, sei furba, intelligente, ingegnosa e…” “Già…brillante, furba, intelligente, ingegnosa e… bella. Cosa sono io in confronto a te… No, non le dirò mai nulla… lei ha bisogno di qualcuno di migliore, non me…” “…chi non si fida di te…” terminò Ron con estrema dolcezza e un velo di malinconia. Sorrideva.

 

Il volto di Hermione si illuminò… si fidava di lei… si fidava di lei… era… contenta, molto contenta, non sapeva il perché di quella felicità. non lo voleva sapere… la soddisfazione di avere la sua fiducia era grande per rovinarla con stupide congetture… inutili… non si soffermò neanche a pensare che forse quella che credeva sfiducia da parte di Ron fosse in realtà solo gelosia nei suoi confronti… si fidava di lei, si fidava di lei! Era una notizia fantastica! Il suo cuore era leggerissimo e senza accorgersene emettè un singhiozzò ed uno starnuto.

 

Ron si ritrovò di nuovo con la faccia tutta nera.

 

“Credo sia meglio andare in infermeria” fece il ragazzo

 

Hermione rise “Scusami, tieni, pulisciti prima” gli porse un comune fazzoletto

 

“Un fazzoletto?”

 

Le ragazza sbuffò scocciata, estrasse la bacchetta e pronunciò “Repulio” togliendo il nero dalla faccia dell’amico “Va bene adesso Signor Weasley?”

 

“Grazie signorina Granger, andiamo ora?”

 

Come risposta ebbe un singulto uno starnuto ed uno spruzzo d’inchiostro

 

“Penso che terrei molto volentieri quel fazzoletto…”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Era il tramonto, Ron se ne stava poggiato al muro con le braccia incrociate a fianco all’infermeria. Si voltò a sinistra scrutando il corridoio, così, tanto per passare il tempo, poi si voltò a destra

 

“Ciao Ron” gli disse un Harry appena comparso

 

“Ciao… Harry, ma quando sei arrivato?”

 

“Avevo il mantello dell’invisibilità”

 

“Come mai?”

 

“Cho mi ha fatto vedere un posto, ma dobbiamo tenerlo segreto e così sono tornato in dormitorio a prendere il mantello poi siamo usciti insieme mettendocelo addosso: nessuno ci vede nessuno saprà dov’è il posto segreto”

 

“Po-posto segreto?” Ron si irrigidì guardando da capo a piedi il ragazzo di fronte a lui, indugiò con gli occhi sbarrati sulla camicia stropicciata.

 

Harry lo notò “Non farti strane idee, non è successo nulla di quello che tu immagini” disse con calma

 

Il ragazzo dai capelli rossi tirò un sospirò “Se facessi qualcosa me lo diresti vero? Amici senza segreti?”

 

“Si, certo, escluso il posto segreto, quello non saprai mai dove è”

 

“Non farò domande… è vicino al campo da Quidditch?”

 

“No”

 

“Il Lago?”

 

“No”

 

“Il Platano Picchiatore”

 

“No,che è successo?”

 

“A chi?”

 

“Perché sei qui?”

 

“Hei, non cambiare argomento”

 

“Tanto non dirò una parola” Harry sorrise malignamente “Dai, che è successo”

 

Ron trattenne una risata “Sto facendo progressi in Trasfigurazione sai? Ho trasformato Hermione in un ostrica adesso è dentro perché ho sbagliato il contro incantesimo e sputa inchiostro”

 

“Ma le ostriche non posseggono inchiostro”

 

“Le ostriche no, ma le Perlerare si”Ron guardò il suo amico aspettandosi una battutina, ma Harry gli parlò comprensivo

 

“ Su, che c’è che ti tormenta?  Butta fuori, ancora problemi a dichiararti?”

 

“Beh si anche, ma… stavo pensando: che possibilità potrei avere? Guardami… in confronto a lei sono una nullità cioè… Hermione è la prima della scuola! Ed io…?

 

“Questo non c’entra. Oh andiamo, chi ha un rapporto con Hermione come quello che hai tu con lei?!”

 

“Tu…”

 

“Non dire scemenze… io sono sicuro che anche lei è innamorata di te!”  Anche Hermione era innamorata di Ron, Harry l’aveva capito quella volta che si era arrabbiata dopo l’aggressione di Krum, il problema di Hermione non era la timidezza. Lei non capiva un tubo dei suoi sentimenti!

 

“Sarebbe un sogno, ma io non ho proprio niente che possa piacerle…”Ron abbassò lo sguardo rassegnato, ma prima che l’amico potesse spiegargli il perché delle sue convinzioni, la voce di Hermione risuonò dall’infermeria.

 

“Grazie Madama Chips, lo conserverò, scusi il disturbo”

 

“Di niente, in questo periodo capitano tutte a te”

 

“Eh già, arrivederci”

 

Poco dopo uscì la ragazza con un barattolo in mano.

 

“Come mai ci hai messo tanto?” le chiese Ron

 

“Mi ha dovuto amputare la ghiandola emotiva delle seppie magiche, quella che sputa inchiostro e… e non fare quella faccia, ha usato la magia!”

 

Il ragazzo dai capelli rossi aveva un espressione schifata

 

“Guarda!” disse Hermione mostrando il barattolo. Conteneva una piccola pallina nera, della grandezza del portachiavi di Harry

 

“La tua ghiandola…?” fece Ron incerto

 

“Già, quando sei molto arrabbiato o molto triste o molto felice, reagisce. Guarda…” chiuse gli occhi e si concentrò

 

La pallina scoppiò, il barattolo si fece nero poi, quando l’inchiostro colò via, si riformò la sferà

 

“Mh, interessante… davvero!” disse Ron ironico

 

“Si, comunque la McGranitt non mi boccerebbe mai…”

 

Il rosso scosse la testa “Sempre la solita”

 

“Funziona anche a distanza sai? Tanto dentro o fuori è sempre parte di me. Tieni e osserva”

 

Ron prese il barattolo con cautela, Hermione chiuse gli occhi, cominciò a pensare alle due ore precedenti in sala comune “Mi ha fatto piacere… dovrebbe funzionare”

 

“Chi non si fida di te! Sei la ragazza più brillante della scuola, sei furba, intelligente, ingegnosa e… chi non si fida di te…”

 

“Hermione?!” chiamò Ron con la voce incrinata dal panico

 

La ragazza aprì gli occhi, guardò il suo amico e subito dopo il barattolo: la ghiandola scoppiava e si riformava ad un ritmo frenetico… incredibile… possibile che quell’accaduto fosse così importante per lei? Non se ne rendeva conto… lei, la migliore della scuola, non sapeva come uscire dal suo labirinto interiore. Mancava un tassello a qualcosa… ma quale tassello? E di cosa?“Non credevo fosse un emozione così grande…”

 

“Mi dispiace interrompere, ma ci sarei anche io…” mormorò Harry, notò che Ron aveva un espressione tra lo shoccato, per la ghiandola scoppiettante e il rassegnato, per il solito problema. Hermione invece se ne stava lì con le sopracciglia inarcate come se non riuscisse a risolvere un compito di Aritmanzia

 

“Oh, scusa Harry, non ti avevo visto” gli disse mortificata, quando si fu accorta della sua presenza “Dove sei stato?” si soffermò un attimo sulla camicia stropicciata sgranando gli occhi

 

“Hei hei, non volare troppo con la fantasia, non ho fatto niente! Ti stai facendo troppo audace Miss Prefetto”

 

“Scusa…” Hermione arrossì

 

Ron trasfomò il suo sorriso in un ghigno “Lo sai Harry, quando non c’eri ho trasformato Hermione in un ostrica… no, voglio dire… una Perlarara” stava cominciando a prendere in giro

 

“Davvero? Mi sono perso un grande spettacolo, povero me, è com’era?” Harry rincairò la dose

 

“Beh, bollita o all’insalata sarebbe andata più che bene”

 

“Su, basta!” esclamò Hermione scocciata “Lo sapevo che ti saresti montato la testa! Non dovevo dirti che eri migliorato e poi quando Calì e Lavanda sono state acide con te ti ho difeso!” concluse rivolta a Ron

 

“Davvero?” fece Harry “Non possono cavarsela con così poco allora…” terminò ghignando

 

“Hei tu, è vero che non devo far volare la fantasia, ma a cosa dobbiamo quel faccino sbarazzino? Cho Chang c’entrerà qualcosa… ti vedo… molto sereno” la ragazza aveva iniziato la sua ramanzina con aria severa per poi concluderla sorpresa. Già… Harry era sereno…

 

Il ragazzo in questione si fece serio “Beh… lei… mi ha fatto capire una cosa importante…”

 

“Cioè?”

 

Harry sorrise malinconico, andò incontro a Ron ed Hermione e li abbracciò cingendo il loro collo son le braccia “Sono morti, io, ormai, non posso farci nulla… fa parte del passato… ma dimostrerò la mia gratitudine vivendo e spero… che da lassù… siano fieri di me”

 

I due amici furono contenti di sentire quelle parole. Finalmente il loro compagno aveva accettato la realtà come avevano fatto loro qualche tempo prima. Il barattolo di Hermione si anneriva in continuazione. Tornarono in Sala Comune finalmente un po’ più felici.

Sapevano tutti e tre che anche quell’anno Voldemort li avrebbe attaccati, il suo obbiettivo era Harry e doveva raggiungerlo, ma per quell’anno ci sarebbe stato qualcosa di diverso… loro avrebbero affrontato il male, insieme, perché l’unione fa la forza.

 

 

**********

Che dire su questo cap sono abbastanza soddisfatta e voi? Fatemelo sapere. Lo so come al solito la storia và a rilento, ma mi sono accorta che purtroppo questi sono e saranno i tempi di aggiornamento, mi dispiace… per il cap 11 devo scrivere ancora la fine e poi posso metterlo su Computer e poi  on-line

 

Ringraziamenti:

 

Pan_z: Insulsa? La tua recensione mi serve alla circolazione! Con tutti quei complimenti poi, tu si che sai come far scoppiare di gioia le persone grazie davvero! Ultimamente ho saputo che nel 5° libro Harry e Cho si mettono insieme, ma poi si lasciano perché lei è gelosa di Herm e parla troppo di Ced, alla fine dell’anno però stà già con un altro… ,mai come ora l’ho chiamata put***a, ma mi serviva qualcuno con il quale Harry potesse sfogarsi… Certo potevo farlo gay, ma temevo che qualcuno avrebbe potuto mandarmi un virus via e-mail (meglio non rischiare)

 

Kiara: Eccoti accontentata! Spero che in futuro mi aggiudicherò purè la fama del Dark, ma per ora la tua dolce recensione è indispensabile, grazie

 

Shinko_88: No spoilers (si scrive così?) cmq delle tre coppie le mie preferite sono la D/G e la H/R Per H e C sono stata costretta altrimenti Harry stava da solo (poverino L)

 

Alexis: Si, mi mancano tutte quelle recensioni sigh L e la tua mi ha fatto molto piacere

 

Shinko aka Ryuko: Eccomi qua! Ma sei/siete la stessa persona di Shinko_88?

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Passa il tempo... ***


No

I mesi di Febbraio e di Marzo passarono tra lezioni e partite di Quidditch. Nonostante lo scontro con Durmstrang, la fine del regolare torneo era prevista per gli ultimi di Aprile anziché gli inizi di Giugno.

Il Quidditch era un attività assai distrattiva per gli studenti, sia giocatori che spettatori: un modo per scaricare tensione. E di tensiona ce n’era molta.

 

Ci fu uno scontro tra…

 

“Benvenuti alla  partita Grifondoro-Serpeverde! Vediamo i Capitani Potter e Malfoy stringersi la mano!” urlò Joanne

 

“Potter, non sperare di vincere solo perché custodisci una mia debolezza… non mi tirerò indietro!”

 

“Avere amici non è una deblezza, Malfoy, è forza, ma in te… non c’è la luce dell’amicizia”

 

“Che vuoi dire…? Se speri di intimorirmi…”

 

“Niente di tutto ciò, solo intuizione” I tuoi occhi parlano chiaro

 

“La Pluffa viene liberata… e inizia la partita!!!” esclamò la commentatrice

 

I due Capitano-cercatori dovettero separarsi per poi scontrarsi dieci minuti più tardi alla conquista del tanto bramato Boccino

 

“Potter, dimmelo!”

 

“Cosa?”

 

“La tua

 

“Non ne ho la minima intenzione, devi capirlo da solo e per ora il Boccino è mio!”

 

Harry allungò il braccio verso la pallina dorata, così fece anche Draco. Entrambi stavano per toccare l’oggettino volente, ma il ragazzo dagli occhi verdi fù più veloce e con uno scatto della mano se lo portò al petto

 

“E Grifondoro vince la partita!!!” strillò Jordan

 

“Prima o poi avrò la mia rivincita Potter!” in quelle parole non c’era rabbia o disprezzo, ma solo serenità e voglia di mettersi alla prova

 

“Prima o poi Malfoy, prima o poi…”

 

“Bene” pensò Draco “stiamo andando d’accordo, come diceva Ginny…”

 

“Bene” pensò Harry “stiamo andando d’accordo, come diceva Cho…”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Poi ci fù lo scontro tra…

 

“Benvenuti alla partita Grifondoro-Corvonero! Vediamo i  Capitani Potter e Chang stringersi la mano!” urlò Joanne

 

“Ciao Cho…”

 

“Ciao Harry…”

 

Si scambiarono un sorriso portafortuna mostrando i loro reciproci regali di Natale: uno penzolava dal braccaletto della ragazza, l’altro dalla cintura del ragazzo

 

“La Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”

 

A cavallo della sua Firebolt, Harry non avvistò il Boccino per una buona mezz’ora. Quando ne scorse lo scintillio, Cho si era già lanciata per acchiapparlo.

 

“Tenace” pensò il ragazzo con gli occhiali seguendo la Corvonero

 

La Firebolt di Harry era più veloce della Comet di Cho e…

 

“Grifondoro vince la partita!!!” urlò Joanne

 

“Potter! Me la pagherai!” urlò Cho ironicamente

 

“No! Ti prego!” fece Harry di rimando

 

 

**********************************************************************************************

 

 

E poi la finale…

 

“Benvenuti alla fiale Grifondoro-Tassorosso! Vediamo i Capitani Potter e Mile stringersi la mano! Rompigliela Sonil!!!” esclamo Joanne

 

“Jordan!” rimproverò la preside

 

“Prof. Suvvia, si aggiorni, è per scaramanzia!”

 

La McGranitt la guardò torva

 

“Mia cara Sonil conosco le tue tattiche, non ci batterai come l’anno scorso” disse Harry in campo rivolto all’avversaria

 

“Sono un pozzo senza fondo, Harry, in sei mesi il mio gioco è cambiato e poi… quest’anno ti vedo un po’ più calmo, un punto a mio favore”

 

L’anno precedente in quello stesso periodo erano morti Sirius e Remus ed Harry nell’ultima partita aveva sfogato tutta la sua rabbia sui poveri e sventurati Tassorosso che poi grazie alle tattiche di Sonil avevano vinto

 

“Già, quest’anno è diverso…” disse Harry

 

“La Pluffa viene liberata… e inizia la partita!”

 

E in effetti le strategie dei Tassorosso erano completamente cambiate da quelle che Harry aveva visto insegnare da Sonil ai suoi compagni di squadra per la partita contro Durmstrang.

I giocatori schizzavano veloci per il campo. I Cacciatori fingevano di tirare in porta o di passare ai compagni ed inaspettatamente facevano goal. Ron ne parò giusto un paio per pura fortuna.

I Battitori fingevano di lanciare un Bolide ad un giocatore e lo spedivano ad un altro.

Il Portiere visto l’attacco dei compagni se ne stava con le mani in mano ed il Cercatore andava da un angolo all’altro del campo come se vedesse in continuazione il boccino.

Quando per la quattordicesima volta quello si gettò in una direzione, Harry preferì seguirlo con lo sguardò anziché tallonarlo, infondo, non aveva visto niente lui

Il Cercatore di Tassorosso emerse dalla sua picchiata tenendo tra le mani la pallina dorata

I Grifondoro rimasero come degli stupidi, Harry in primis e Joanne urlava “Tassorosso vince la coppaaaaaaaaaaaaaaa!!! Alla faccia di tutti quelli che dicono che siamo dei mollaccioniiiiiii!!! AAAAAAAhhhhhhhh!!!”

La McGranitt era sull’orlo di una crisi di panico

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Harry? Ron? Harry? Ron? Ma dove diamine si sono cacciati!”

Hermione svoltò un angolo, era appena uscita dalla Biblioteca e stava cercando i suoi amici.

La ragazza era stata obbligata dalla McGranitt e legare i capelli e doveva dire che le trecce erano abbastanza comode.

Hermione percorse altri tre corridoi e alla fine trovò Ron intento a parlare con una sedicenne dai lunghi capelli neri legati in una coda eccetto per due ciocche bianchissime a forma di trecce che le cadevano sul seno. Era Noel Francis. La Corvonero stava scuotendo la testa e facendo spallucce. Ron le diede una pacca sulla spalla salutandola, lei per tutta risposta gli stampò un bacio sulla guancia e corse via saltellando. Ron scosse la testa scocciato e si avviò, a quanto pareva, in direzione del cortile interno.

 

Hermione, dopo aver assistito a tutta la scena, arricciò il naso e richiamò l’attenzione dell’amico con un tono un po’ stizzito“Hei Grande Portiere!”

 

Il ragazzo si voltò, la guardò un attimo alzando le sopracciglia, poi le sorrise inarcandole “Che succede Miss Prefetto? Perché hai legato i capelli? Non ti ho mai visto così”

 

La ragazza arrossì tastandosi le sue trecce mal fatte che le arrivavano a stento alle scapole. Perse il suo tono acido.“La McGranitt ha detto che i capelli erano troppo gonfi e crespi e che dovevo cominciare a tenerli a posto come le altre anche se sono la migliore studentessa della scuola, sono le regole di Hogwarts dopotutto”

 

Ron trattenne una risata “Sei buffissima” disse

 

“Smettila” fece lei imbarazzata

 

“Ok, va bene, hai visto Harry?”

 

“No, anche io lo cercavo”

 

“Ho chiesto a Noel se avesse incontrato Cho e lei ha negato quindi saranno sicuramente insieme”

 

“Hai provato in cortile?”

 

“Stavo andando ora”

 

Andarono, ma non c’era nessuno

 

“Ma dove sarà finito?” strepitò Ron “Dobbiamo fare i compiti di Divinazione!”

 

Hermione arricciò il naso e aggrotto la fronte “E cosa di preciso?”

 

“Dobbiamo bere una pozione Rigenerante con l’aggiunta delle foglie da tè. Ci apparirà il nostro futuro”

 

Hermione volse gli occhi al cielo esasperata con uno sguardo alla “Beh, ti converrà cominciare ad inventare da solo, il famosissimo duo per questa volta è sfasciato” sbuffò poi

 

“Non ho la minima intenzione di inventare. Pensaci! Hanno sempre vietato di usare le pozioni al di fuori delle lezioni; con la susa del compito possiamo farne a quantità in Sala Comune, sarà uno spasso!”

 

Hermione lo guardò dubbiosa “Uno spasso?”

 

“Vedi questi?” fece Ron cacciandosi una mano in tasca ed estraendo due piccole spirali decorate con strisce blu-gialle “Un invenzione dei miei cari fratelli, si attivano con una goccia di pozione invecchiante e… avrei un pensierino per Calì e Lavanda, vendetta…” disse l’ultima parola sussurrando con un ghigno.

 

“Oh Ron, a diciassette anni ti và ancora di fare pagliacciate?”

 

“Diciotto. Compiuti da due mesi”

 

“Già. E se non ricordo male per regalo Harry mandò a fuoco la gonna di Calì ed io legai una lucertola alla mano di Lavanda e tutte e due strillarono come cornacchie, non ti è bastato?”

 

“No, infatti, non sono ancora soddisfatto, ma sarebbe tutto più divertente se riuscissi a trovare Harry Potter!!”

 

Hermione guardò il volto di Ron leggermente infastidito, sembrava proprio un bambino a cui mancasse il lecca-lecca, un cucciolo dai capelli arruffati

 

“Sembri un cucciolo…” mormorò la ragazza prima di iniziare a ridere sommessamente

 

“Cucciolo? Non prendermi in giro spaventapasseri!”

 

“No, no! Ron! Lasciami le trecce!”

 

“Altrimenti che fai?” la stuzzicò il rosso

 

“Ti trasformo in un rospo”

 

“Beh, siamo a posto, ti mancherebbe solo un gufo”

 

Il Weasley aveva bloccato le braccia e le gambe ad Hermione “Senti” azzardò Ron una volta sicuro che la ragazza non potesse fare movimenti

 

“Che c’è?” chiese lei per nulla infastidita dall’abbraccio immobilizzante

 

“Mi aiuti a preparare la pozione per Divinazione?”

 

“Non ci penso nemmeno, quella materia è inutile”

 

“Va bene, capito l’antifona, cerco Harry” disse Ron staccandosi a malincuore

 

“Aspetta! Ti accompagno”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Scusa Harry, ma se Ron ed Hermione ti cercano?” chiese Cho seduta tra le gambe del suo ragazzo con la schiena sul suo petto; erano entrambi sul lettone della loro stanza segreta

 

“Cosa potrebbero mai volere da me?” chiese Harry beatamente rilassato

 

“Non so però non state più tanto insieme…”

 

“Nonostante il chiuso, questa stanza è sempre perfetta”

 

“Harry, non cambiare argomento, io… certe volte… mi sento di troppo…”

 

“Ma tu sei importante…”

 

“A sfasciare il famoso trio”

 

“No, per me…”

 

“Si, anche tu…”

 

“Comunque c’entri poco”

 

“Che vuoi dire?”

 

“Quei due sono impossibili”

 

“Bel modo di parlare dei tuoi amici”

 

“Cocciuti, impacciati, strani, se stanno soli spero si chiariscano”

 

“Ho capito, colpiti dalla freccia di cupido?”

 

“Si”

 

Cho diede uno schiaffetto sul braccio di Harry “Ma guarda tu che scuse! Ammettilo che li stai trascurando”

 

“Un pochino, forse. Perché non stiamo tutti insieme?”

 

“Tutti e quattro…?” mormorò la Corvonero intimidita

 

“Certo, sarebbe bello”

 

“A loro non darebbe fastidio?”

 

“Perché dovrebbe?”

 

Non sarebbe una cattiva idea, se a loro non dò fastidio… la ragazza sorrise “Harry?”

 

“Si…?”

 

“Hai fatto tutti i compiti?” fece con un tono da maestra delle elementari

 

Il ragazzo si riscosse dallo stato di torpore in cui si trovava “Oh no! Divinazione! La pozione! Ron! Dovevo prepararla con lui! Che ora è?!”

 

“Uh, dobbiamo sbrigarci, fra un po’ si cena”

 

Harry saltò giù dal letto afferrando il mantello dell’invisibilità “Scusa Cho, ma devo andare, devo farmi perdonare”

 

La ragazza scosse la testa “Che bambino” sussurrò con tenerezza “Hei Signor Cercatore del Grifondoro!”

 

“Cosa?” la testa di Harry sbucò dalle scale

 

“Se tu corri via, io come faccio? Lo sai che nessuno deve sapere… ma se mi vedono andare via…”

 

“Ah… è vero… vieni?”

 

La ragazza gli si avicinò sorridendo “Andiamo” disse

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Un fogliettino cadde sulla testa della piccola Weasley quella mattina a colazione durante la consegna della posta

 

Mi è arrivato il mantello dell’invisibilità,

 possiamo incontrarci all’ora di cena?

Vengo a prenderti così nessuno ti seguirà

non vedendoti andare in Sala Grande

Dov’è l’entrata alla Casa di Grifondoro?

                              

                                                                                                                                Draco

 

 

Ginny esitò un attimo Io mi fido di lui…

Scrisse le istruzioni per arrivare al ritratto della Signora Grassa

Il messaggio fù portato a destinazione verso l’ora di pranzo.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Era arrivato da appena dieci minuti quando il ritratto davanti a lui si spostò facendo uscire una figura dai capelli color fiamma e gli occhi azzurro intenso; caratteristiche di tutta la sua famiglia.

Draco afferrò Ginny per un braccio e la trascinò sotto il mantello dell’invisibilità tappandole la bocca con una mano

 

“Sono io” le sussurrò per tranquillizzarla “Mantieni” le disse poi mettendole in mano un fagotto

 

“Cos’è?” chiese lei

 

Il ragazzo biondo la guardò stranito “Cosa vuoi che sia? La nostra cena naturalmente, davvero pensavi che ci avrei fatto digiunare? Dai andiamo”

 

Con il mantello dell’invisibilità il Malfoy si sentiva abbastanza sicuro, potevano andare ovunque tanto nessuno li avrebbe visti; comunque la prudenza non era mai troppa e Draco scelse di dirigersi verso il cortile interno che, all’ora di cena, non era frequentato.

Quando arrivarono non c’era nessuno, si tolsero il cappuccio dalla testa e si sedettero sull’ erba affianco al corridoio

 

“Come mai così grande?”

 

“Nuovo modello, naturlmente mia famiglia non poteva non averlo… Ah, ricorda. Al minimo rumore tiratelo sulla testa, ok?”

 

“Hai pensato proprio a tutto, eh?”

 

“Non sono mica stupido?”

 

“Davvero?” fece la rossa con ironia

 

Draco si imbronciò “Ginny… tu soffri il solletico?” chiese poi con il suo caratteristico ghigno malefico

 

“So-solletico…? No, no direi di no” rispose la ragazza, stava arrossendo in zona orecchie

 

“Sei sicura?” il ghigno del Malfoy si faceva sempre più preoccupante

 

“Non fare lo stupido, se ho detto di no è no!”

 

“Ma io sono stupido, vuoi rimangiarti la parola?” e cominciò a stuzzicarla ignorando ogni precauzione

 

Ginny si dimenava ridendo “No, dai! Smettila, smettila! Non fare lo stupido!”

 

“Voglio fare lo stupido, è divertente essere stupidi e poi non ho detto io di essere stupido”

 

“Va bene, va bene! Ho capito! Mi arrendo, mi arrendo! Non sei stupido!”

 

“Oh, adesso ragioniamo…” il ragazzo si fermò dando tregua alla povera Weasley. Si guardarono negli occhi ansimando e sorridendo.

 

“E’ la prima volta che… ti vedo ridere così di gusto…” sussurrò Ginny passandogli delicatamente un dito sulla guancia Sono contenta che stia bene; se solo anche gli altri potessero vedere il volto del vero Malfoy: buono, dolce, tenero, sensibile, divertente…

 

“Si vede che ora sono davvero felice…” rispose Draco posando la sua mano su quella della ragazza.

 

Dei passi risuonarono in lontananza, sempre più veloci, sempre più vicini… i due non si accorsero di nulla così intenti a guardarsi negli occhi

 

“Ma cos…? G-ginny? Malfoy!?”

 

Era Ron. E dietro di lui, con due trecce malfatte, Hermione.

 

“Cos’è questa storia?!” chiese il ragazzo dai capelli rossi furioso

 

“Che ti importa?” rispose la sorella freddamente

 

Draco si alzò frapponendosi tra i due “Se permetti Weasley, dovresti  chiedere a me”

 

“Con molto piacere” Ron prese il ragazzo dai capelli biondi per il colletto della divisa pronto a picchiarlo, ma Hermione lo strattonò portandolo a sé. Al ragazzo sfuggì la presa

 

“Hei! Ma da che parte stai?” esclamò arrabbiato rivolto alla ragazza

 

“No, tu da che parte stai!” urlò Ginny inviperita alzandosi da terra

 

“E questo che significa?!”

 

“Non capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu attacchi Draco?”

 

“E’ un Malfoy!!”

 

La testa di Ron si voltò per il potente schiaffo arrivatogli dalla sorella

 

“Questo non significa cattiveria”  sibilò furente la ragazza con le lacrime agli occhi, girò sui tacchi e corse via piangendo. Urtò qualcosa , ma non vi diede peso

 

“No! Ginny! Aspetta!” Draco la inseguì rivolgendo un ultima occhiataccia a Ron

 

Il ragazzo dai capelli rossi stava ancora in piedi immobile con la faccia girata tastandosi la guancia dolorante dove Ginny lo aveva colpito

 

“Ron…” provò Hermione incerta, ma il ragazzo si allontanò in direzione della Sala Comune del Grifondoro.

Probabilmente era in collera con lei per averlo trattenuto dal massacrare Malfoy, ma era stato un gesto istintivo che aveva sorpreso anche lei. Non sapeva perché lo aveva fermato, preoccupazione forse, per un sicuro cattivo seguito, chissa…

Mettendo da parte quella domande, Hermione voleva solo convincere Ron di non essere dalla parte del nemico, se così poteva essere chiamato.

Dopotutto Ginny aveva ragione, bisogna essere uniti; la rossa stava eseguendo alla meglio il consiglio di Silente.

Che Malfoy fosse combiato? Quando lei e Ron avevano avevano visto le teste e metà corpo dei due ragazzi che si fissavano semi coperti da un mantello dell’invisibilità, Draco pareva rilassato. Quando Ron li aveva richiamati l’espressione del Serpeverde era diventata preoccupata, ma… non per lui… per…Ginny? Che il ragazzo se ne fosse innamorato?

Suonava strano, ma di certo non impossibile… e le urla di lei più il ceffone, oltre a tenere alto il suo ideale di unità, mostravano anche un cero tono di fastidio come se fosse stato offeso… il suo amore?

Si erano innamorati…

Hermione lo comprese... prima dei diretti interessati.

Ginny e Draco si erano innamorati l’uno dell’altra… probabilmente lei aveva rotto il ghiaccio iniziale ed il resto era venuto da se…  

Ginny era molto maturata da quando aveva solo undici anni, da quando entrò in contatto con il diario di Riddle.

Aveva avuto modo di conoscerla le volte che era stata alla Tana ed anche ad Hogwarts; non erano certo amiche strettissime (Stava sempre con Harry e Ron), ma Hermione sapeva che se Ginny si fidava di qualcuno, quel qualcuno era ok. Spoprattutto dopo l’avventura della Camera dei Segreti, la piccola Weasley stava attenta a chi frequentare…

Doveva parlare con Ron!

Doveva fargli comprendere la situazione, doveva fargliela accettare!

Le parole che la sorella gli aveva rivolto erano state dure per lui… anche Ron sosteneva e amava Silente… voleva rispettare il suo consiglio… doveva solo accettare i cambiamenti.

Cocciuto, impulsivo, ma Hermione si fidava di lui…

avrebbe compreso

Dopo lo shock iniziale…

avrebbe compreso

La sua sorellina era maturata…

avrebbe compreso

Malfoy era cambiato…

Avrebbe compreso

Lei si fidava di lui…

Questa frasa le arrivò al cervello mentre correva verso la torre di Grifondoro

Lei era innamorata di lui…

Questa frase non arrivò. Solo un sussurro nel vento che a suo tempo la ragazza avrebbe ascoltato

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Ginny continuava a correre singhiozzando. Nessuno avrebbe capito! Nessuno! Draco era una persona buona! Dolce, tenero, sensibile, divertente…

Tutti quei pregiudizi crudeli! Se Ron non si fidava di lui poteva almeno ascoltare lei!

Ruzzolò e cadde a terra aveva corso tanto fino ad arrivare nel campo da Quidditch

Draco era… buono, dolce, tenero, sensibile, divertente… sempre gli stessi pensieri…

Come lo avrebbe fatto capire a suo fratello e a tutti quelli che non conoscevano il vero Malfoy?

Come avrebbe fatto comprendere che lei… lei? Cosa c’entrava lei? Il suo compito era solo quello di acquietare il Serpeverde, il quale non riusciva ancora ad accettare l’idea del padre Mangiamorte. Ginny non lo faceva solo perché Silente aveva consigliato l’unità (forse quella era la spinta iniziale) bensì perché lei… si era accorta di… volergli bene.

Gli voleva bene? In che senso?

 

Si era… innamorata di Draco?

 

Sì… già, si era innamorata di Draco.

Del vero Draco, non della maschera che aveva portato fin dalla nascita probabilmente impostagli dal padre per mantenere onore. Perché le debolezze sono disonore. Questo era quello che Lucius Malfoy dimostrava con il suo atteggiamento verso chiunque. Non serviva un genio per capirlo

Ma in fondo era sempre un padre di famiglia e Draco doveva volergli bene o per lo meno provava ammirazione verso quella figura imponente e rispettata

Forse… trovare il suo punto di riferimento tra le schiere dei Mangiamorte come un servo lo aveva spiazzato  rendendolo insicuro sul suo comportamento.

Forse Draco era sempre vissuto sotto una campana di vetro e non aveva mai conosciuto la vera cattiveria del mondo e una voltra rivelata la aveva reso confuso.

Ginny credeva di aver capito i pensieri del Malfoy… era entrata in sintonia con lui…

 

Si era innamorata di lui…

 

Buono, dolce, tenero, sensiile, divertente

E lei aveva usato il consiglio del vecchio Silente come scudo per dare una ragione al suo, iniziale, sentimento indefinito verso Draco… e aveva ferito Ron

Diamine che situazione! La soluzione era semplice: si era innamorata del Malfoy e anche se lui non aveva più la maschera di un tempo, gli altri non lo accettavano perché troppo diffidenti; suo fratello, anche, era diffidente…

Ginny soffriva per questo ed inoltre si era aggiunto il senso di colpa per aver usufruito dell’immagine del vecchio preside a scopi propri…

Due braccia tremanti la circondarono portandola a posare la testa su un petto, Si rilassò

 

“No-non piangere” mormorò piano Draco Che devo fare! Pensava il ragazzo accarezzando lentamente i capelli color rame di Ginny Ti prego non piangere, non mi piace vederti piangere, non ti ho mai visto piangere, tu sei quella che mi ha fatto vivere davvero! Se piangi sto male anche io! Sono legato a te da… da…

 “Non dare peso a ciò che dice tuo fratello…”

Io ti voglio bene!

 “Calmati…”

 Tu non potrai mai tradire la mia fiducia non come mio padre, lo so… te la sei guadagnata…

“Ti prego… Ginny… basta piangere…”

Mi sono innamorato di te…

 

Il Serpeverde strinse l’abbraccio sulla ragazza, ma senza farle male. Lei, pian piano cominciò a calmarsi.

Quando i singhiozzi cessarono, Ginny si staccò leggermente da Draco per guardarlo negli occhi. Il ragazzo aveva uno sguardo sollevato con un pizzico di disperazione.

 

“Mi dispiace” mormorò la rossa

 

“Ma cosa stai dicendo?”

 

“Non si fidano di te… è-è normale vista l’atmosfera… sono stata troppo crudele con mio fratello… io… vorrei… solo… che gli altri non giudicassero dalle apparenze”

 

“Non c’era bisogno di piangere per questo… e poi non è colpa tua…”

 

“Si, forse hai ragione… lo so che ci vuole calma, ma quando mi arrabbio e perdo la pazienza… io…” una lacrima ritardataria le solcò la guangia.

 

Draco la tolse con le sue labbra. Ginny socchiuse gli occhi per il brivido che le era corso lungo la schiena

 

“Non è colpa tua…” sussurrò il ragazzo

 

Si fissarono per qualche altro secondo e poi… si unirono in un bacio appassionato che li fece crollare stesi sull’erba. Il bacio divenne sempre più fiero e profondo… la disperazione di un amore non accettato… Quando si separarono per riprenere aria non dissero nulla: avevano già espresso tutti i loro sentimenti. Sorrisero timidamente

 

“Ginny” fece Draco accarezzandole una guancia “Non dire nulla in giro…”

 

“Ma mio fratello ormai…”

 

“Si, lo so, però potrebbero esserci figli di Mangiamorte… e se mio padre lo venisse a sapere…  potrebbe farti uccidere, io non voglio farti correre rischi…” la tua famiglia per lui è un disonore… i Malfoy cadrebbero nella vergogna secondo lui…

 

“Così però… nessuno saprà mai come sei veramente…” la rossa abbassò lo sguardo sconsolata

 

“Non importa…”

 

“Io voglio che tu sia felice”

 

“Con te lo sono”

 

Si guardarono malinconicamente poi ripresero a baciarsi con più foga di prima

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Nella Sala Comune di Grifondoro Ron se ne stava in piedi di fronte alla finestra a pugni stretti. Non c’era nessuno: ancora tutti a cena.

Il quadro della Signora Grassa si spostò facendo passare la figura di Hermione per nulla stupita dal non trovare nessuno eccetto il suo amico dai capelli rossi

 

Gli si avvicinò cautamente “Ron?”

 

“Che vuoi?” disse il ragazzo freddamente

 

“Senti… non è stata colpa mia quando ti ho bloccato!”

 

“Mi sembravano le tue braccia quella che mi hanno impedito di massacrare Malfoy” il Weasley si girò e la sorpassò senza guardarla. Aveva una guancia rossa e gonfia

 

“Aspetta” lei  gli prese una mano

 

Ron sospirò forte e finalmente si girò a guardarla “No, scusa tu… sei un prefetto era normale che lo facessi”

 

Ma che c’entra? Pensò Hermione infastidita “Siediti, forza” disse spingendolo su una poltrona, sussurrò qualcosa e si colpì la bacchetta sulla mano destra: comparve un tubetto di comunissima pomata babbana

 

“Che vuoi fare?” chiese Ron

 

“Ti risparmio una figuraccia da Madama Chips e uno svantaggio per i M.A.G.O. se sospettano che hai fatto a botte”  rispose Hermione spalmandogli delicatamente la crema sulla guancia dolorante “Tua sorella è molto forte quando si infuria… chi l’avrebbe mai detto” Lui si rilassò leggermente a quel tocco

 

Passarono alcuni attimi di silenzio

 

“Senti Ron… non pensi che dopo il fattaccio delle Camera dei Segreti, Ginny sia maturata?”

 

“Per quel che frequenta direi di no”

 

“Io invece penso che sappia riconoscere le persone veramente degne di stima, dopo Riddle… è molto più accorta”

 

“Stiamo parlando di Malfoy, Hermione! E’ figlio di un Mangiamorte! Tu ti fidi di lui?”

 

“Non lo so, ma mi fido di Ginny. Perché non accetti il fatto che tua sorella sia cresciuta? E se Malfoy fosse cambiato? Lo so che sembra impossibile dopo tutto quello che ha detto e fatto… ”

 

Ron sbuffò e si alzò “Ma come faccio!? Io ricordo ancora quando eravamo piccoli e-e lei voleva i biscotti e-e mamma non voleva farglieli mangiare prima di cana, io la distraevo e lei li prendeva…”

 

“Accetta la realtà…”

 

I due diciassettenni erano l’uno di fronte all’altro. Si stavano guardando intensamente. Ron spostò la mano sulla guancia di Hermione per accarezzarglela. Lei socchiuse gli occhi a quel dolce tocco

 

“Probabilmente hai ragione tu… come sempre…” sussurrò Ron; nella sua mente non c’erano pensieri e stava avvicinando lentamente il suo viso a quello di Hermione

Il ritratto della Signora Grassa si spostò con uno scatto facendo entrare una persona

Ron ed Hermione si destarono da quell’atmosfera di intorpidimento allontanandosi

La persona appena entrata imprecò a bassa voce. Harry.

 

 

**********************************************************************************************

 

 

“Harry, Harry fermati un momento”

 

“Cosa c’è?” era già abbastanza difficoltoso camminare in due sotto il mantello dell’invisibilità senza ulteriori complicazioni

 

“Ascolta…”

 

“No, tu da che parte stai!”

 

“E questo che significa?!”

 

“Non capisci vero? Silente!!! Ci ha detto che dovevamo essere uniti! E tu? Tu attacchi Draco?”

 

“E’ un Malfoy!!”

 

“Oh, no…” gemette il ragazzo dai capelli neri

 

“Questa è Ginny” sussurrò Cho

 

“E l’altro è Ron”

 

Percorserò velocemente un altro corridoio; furono travolti da una figura con lunghi capelli color fiamma e dopo passò anche un ragazzo dagli occhi color ghiaccio

 

“No! Ginny! Aspetta!” lo riconobbero come Draco

 

“Ma che succede?” bisbigliò Cho

 

“Ne ho una vaga idea…” rispose Harry

 

Avanzando ancora si ritrovarono ai limiti del cortile interno. C’era Ron che massaggiandosi una guancia stava tornando in Sala Comune ed Hermione lo guardava senza parlare; la ragazza stette in quello stato anche quando l’amico scomparve alla vista poi d’improvviso corse nella direzione presa dal ragazzo

 

“Li hanno nscoperti” mormorò Cho “Separiamoci qui. Harry, tu prova a parlare con Ron, io cerchero Draco e Ginny”

 

“Ok” si tolsero il mantello ed il Grifondoro camminò in direzione del ritratto della Signora Grassa

 

La Corvonero si soffermò un attimo a pensare: lei ed Harry erano arrivati dal corridoio dove Ginny era corsa via, da lì… si poteva arrivare al cortile esterno e al campo da Quidditch

 

“E questo cos’è?” una folata di vento aveva gettato un pezzo di stoffa contro una colonna Un mantello dell’invisibilità… forse è di Draco… Lo prese e lo piegò con cura

 

 

**********************************************************************************************

 

Con uno schiocco del ritratto, Harry entrò nella Sala di Ritrovo. Intravide i suoi due amici prima vicinissimi poi lontani in seguito al rumore. Impreco a bassa voce per aver rovinato il oro momento buono.

 

Si avvicinò ai due, non sapeva che approccio usare per parlare“Ron, mi dispiace per Divinazione… abbiamo ancora domani”

 

Il ragazzo dai capelli rossi abbassò lo sguardo “Non preoccuparti, non importa” salì le scale del dormitorio maschile e sparì dietro la porta del settimo anno

 

Hermione parlò “Lascialo sbollire, gli ho parlato… sai ha litigato con Ginny…”

 

“Si, vi ho visti, mi sono trovato per caso da quelle parti con il mio mantello” lo stomaco del ragazzo gorgogliò “Non ho toccato cibo, forse riesco a racimolare qualcosa dalle cucine”

 

“Anche noi non abbiamo mangiato, vengo anche io così portiamo qualcosa anche a Ron, però sbrighiamoci, dopo ho il turno di sorvaglianza”

 

Ma quello che stava per succedere prima non ti ha minimamente sfiorato? Possibile che non se ne sia accorta? “Va bene”

 

E sparirono sotto il fido mantello

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Era rischioso aggirarsi per la scuola dopo l’ora di cena. Era vietato. Draco rischiava di far perdere molti punti ai Serpeverde ed inoltre con quel comportamento sarebbe partito svantaggiato per i M.A.G.O.

Però… in quel momento non ci pensava, non gli importava… aveva la testa occupata solo da lei… Ginny… Quel suo unico, bellissimo pensiero non gli permettè di accorgersi della persona davanti a lui: un prefetto visto il distintivo sul petto.

Solo quando quello parlò Draco alzò lo sguardo

 

“E’ fortunato a non trovarmi di turno signor Malfoy, sarei stata costretta a toglierle punti…” disse Cho Chang a bassa voce. Aveva tra le braccia un fagotto. Lo porse al ragazzo.

 

“E’ tuo?” disse

 

Il Serpeverde lo riconobbe: era il suo mantello dell’invisibilità “Si…” rispose col sorriso sulle labbra

 

Cho rise piano “ Congratulazioni…”

 

“Si nota tanto?”

 

“Ragazzo mio, ho una certa esperienza in questo genere di cose!” fece la Corvonero vantandosi ironicamenete

 

“Oh, come mi sono ridotto! Sto parlando con la ragazza di Potter!” scherzò Draco

 

“Vieni, ti accompagno” disse Cho

 

“Ma non puoi… cioè… la parola d’or…”

 

“Non preoccuparti, ci separiamo in Sala Grande. Almeno con me non rischi una punizione e poi anche ad un prefetto e permesso dimenticare i suoi turni, ecco adesso abbiamo entrambi una giustificazione” la ragazza ammiccò

 

“Grazie…” mormorò Malfoy con le gote rosate

 

“Di nulla, Ginny?”

 

“Ha incontrato la Granger di turno, ma non si parlavano”

 

“Come sta? Io ho sentito accidentalmente la litigata…”

 

“Bene, solo un po’ triste…”

 

“Passerà…”

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Harry entrò silenziosamente ne dormitorio maschile del settimo anno. Seamus, Dean e Neville erano ancora giù

 

“Ron?” chiamò

 

Il ragazzo dai capelli rossi grugnì facendo capire di essere in ascolto; era steso sul suo letto

 

“Ti ho portato da mangiare” continuò Harry posando un piatto di tramezzini sul comò dell’amico

 

“Grazie” mormorò lui addentando un panino inghiottì e continuò “Ho incontrato Ginny mentre ti cercavo”

 

Harry non rispose

 

“Era con Malfoy..”

 

Harry rimase zitto

 

“Harry… da amico ad amico… tu lo sapevi?”

 

Il ragazzo dai capelli neri sospirò “Da amico ad amico… si, lo sapevo che si frequentavano”

 

“E perché non me lo hai detto…?” proseguì Ron con un irreale calma

 

“Beh… io non ero contrario, però tu non mi avresti ascoltato e poi me l’aveva chiesto Ginny, vi ho visti litigare, ero con Cho”

 

“Hermione sostiene che l’esperienza con il Diario di Riddle abbia fatto maturare Ginny e se sta con Malfoy vuol dire che è una persona di fiducia…”

 

“Ottima tesi e poi…”

 

“Poi?

 

“Nonostante tutto quello che ha detto e fatto, Malfoy è cambiato… se ti soffermassi a guardarlo negli occhi capiresti che non è più come prima, ha qualcosa di diverso…”

 

“Che devo fare secondo te?” fece Ron con un espressione supplichevole

 

“Accettare la realtà”

 

“Lo ha detto anche Hermione..” respirò profondamente “Devo pensare…”

 

Harry fece un espressione corrucciata “Che Winky abbia messo del veleno nei tramezzini quando hermione ha tentato di farla unire a C.R.E.P.A.?” scherzò

 

“Non prendermi in giro!” disse Ron spingendolo amichevolmente “Anche io rifletto come si deve ogni tanto”

 

“Harry rise “A proposito di Hermione”

 

“Che c’entra?”

 

“Mi dispiace”

 

“Per cosa?”

 

“Di avervi interrotti”

 

“Interrotti? Oh mio… io stavo…”

 

“Qusi per baciarla, si”

 

“Oh, no spero non se ne sia resa conto… sarà arrabbiata! Quanto sono stupido! Non mi sono accorto di nulla, la mia mente si è come svuotata… mi ricordo solo di essermi allontanato all’improvviso quando ho sentito un rumore… non avrei dovuto farlo!”

 

“Hai a che fare con una persona veramente ottusa. Non ha capito nulla, ma secondo me stai sbagliando tutto”

 

“Ti ho già spiegato le mie ragioni..”

 

“Come vuoi, ti lascio qui a pensare…”

 

Harry uscì. Ron si stese sul letto; una miriade di pensieri gli affollavano il cervello.

 

Doveva riordinare…

 

 

**********************************************************************************************

 

 

Salve ragazzi! Finalmente sono tornata starete dicendo (Noooooo Che pizza la scassamin**** Nd tutti)

(-_- nd me) Piaciuto il capitolo? Spero di si… Che dire… fuori coppia due.. (e la terza?????? Nd tutti) (mi sa che c’è da aspettare… hehehehe)

Vabbe  cominciamo con i ringraziamenti

 

Alexis: Eccolo qui! ^-^

 

Shinko aka Ryuko: Ah beh il tuo nik è sempre originale (forse un po’ lungo ma chi se ne frega!!! Che ne dici per me come nuovo nik supercalifragilistichespiralitoso? Un po’ corto, eh? Non ti sto prendeendo in giro anche il mio è abb lungo…)

Sai che il fatto della Perlarara non era pianificato? Un attacco di ispirazione…dimmi che ne pensi di questo cap ^-^

 

Pan­_z: Aggiornaaaaaaaaaato! In ritardo… eeee vabbe cheffà, che ciai il modello soft? Magari con un tocco di rossetto ^.-^ (no non preoccuparti non sono lesbica, azz cosa vedono i miei occhietti dal balcone…. Bono. sbav..) che ne pensi del cap? aspetto puntualmente il tuo allegrissimo commento^-^

 

Cele91: questo cap è un po’ più allegro? Mmm mica tanto vabbe fammi sapere

 

Raga mi raccomando recensiteeee tuttiiiii

E per finire Se Strek dice See you again e il mio amico Dodo dice  Hasta luego pure io voglio lasciarvi con qualcosa

 

C’vrimm guagliò

 

(Si scrive così? Sinceramente il napoletano lo parlo poco) (una napoletana che parla mele il napoletano miiiii andiamo bene nd tutti) (hei raga… a me piacciono un po’ tutti i dialetto)

 

Tutti friends!

 

Ci si rivede a Settembre!!!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=71