Love never fails.

di dalaric
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riflessioni. ***
Capitolo 2: *** Non amarmi. ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** That's all. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***



Capitolo 1
*** Riflessioni. ***


Candice.
Era già aprile e restavano solo due mesi di scuola. Solo due mesi in quella prigione, più comunemente chiamata “liceo”.
Era la fine del  terzo anno e non mi ero impegnata molto nello studio, quindi ero piuttosto messa male in alcune materie. Sapevo che se non mi fossi impegnata, almeno in quegli ultimi mesi, sarei stata rimandata in spagnolo e matematica.
Ero in piena crisi, perché avrei dovuto studiare il programma di un anno in qualche settimana.
Ma la scuola non era il mio pensiero principale. E non poteva esserlo. Avevo altro a cui pensare. Per esempio al fatto che le cose con Matt non stavano andando affatto bene. Lui era il mio ragazzo dall'estate prima del primo superiore.
Ci eravamo conosciuti in spiaggia. In realtà ci conoscevamo già, ma non ci eravamo mai parlati.
Quell'estate, in un pomeriggio di luglio, approfittando di un momento in cui ero da sola, si avvicinò a parlarmi.
Successivamente mi confessò di provare qualcosa per me e dopo un po’ iniziammo a uscire.
Mi innamorai di lui. Lui era stato sempre dolce e carino con me, nonostante il mio carattere, non sempre bello.
Ora, però, non ero più sicura di amarlo. Gli volevo bene, ma non provavo più quello che provavo una volta.

Emily, la mia migliore amica, si era offerta di aiutarmi con quelle materie che avrei dovuto recuperare.
“Con un sostegno morale, sarà meno faticoso.” Mi disse. Lei era molto studiosa e aveva sempre buoni voti, fin dalle elementari.
Avevamo entrambe il terrore di deludere i nostri genitori e di fare figuracce a scuola. Ma queste cose riuscivano a motivare più lei che me, però.
Io ed Emily eravamo come sorelle ormai. Avevamo un carattere diverso, ma eravamo lo stesso, molto simili: lei era sicura di sé, riusciva sempre a vedere il lato positivo delle cose e il lato buono delle persone.
Io invece ero più realista e riuscivo a capire quando non c’era del buono nelle cose o nelle persone.
A volte, però era un po’ egoista. Era impulsiva e tutto ciò che voleva fare, avrebbe dovuto farlo a tutti i costi. Non le importava se per questo, qualcuno avrebbe dovuto soffrire, purché quel qualcuno non fosse lei. Dava pessimi consigli, riguardo ai ragazzi. Almeno a me. Cioè, con lei funzionavano i suoi consigli, ma ad ogni modo, io non me la sentivo di seguirli. Aveva avuto parecchi ragazzi, ma non aveva ancora capito come ragionassero. La maggior parte delle storie che aveva avuto, erano finite male, perlopiù per incomprensioni.
Io riuscivo a capire meglio cosa avessero dentro e ciò che volessero sentirsi dire. Ma nonostante tutto non avevo il suo stesso successo.

Un martedì pomeriggio, Emily venne a casa mia per fare matematica. Studiammo un po’ per la verifica e poi uscimmo in cortile, a prendere un po’ d’aria. Iniziò a parlare di un nuovo ragazzo che si era messa in testa, e di quanto questo fosse bello. Ogni volta che le piaceva qualcuno faceva così.
“E tu Candice?” mi chiese improvvisamente “come va con Matt? Non mi stai più raccontando nulla.”
“Per forza, parli sempre tu!” pensai. “Non ti sto raccontando niente, perché non c’è nessuna novità.” Le dissi. “Sai, non credo di provare più quello che provavo prima per lui, quello che lui prova per me. Non è più la stessa cosa di una volta.”
“E quindi vuoi lasciarlo?” mi chiese incredula.
“Non lo so Em! Lui è così dolce e buono con me. E si vede che è ancora innamorato. Non voglio ferirlo, non voglio che stia male a causa mia.” Le spiegai.
“Proprio perché è innamorato di te non puoi mentirgli! Se gli vuoi bene non puoi continuare a prenderlo in giro. Devi parlargli. Ha diciotto anni, non è un bambino, lo sopporterà.” Mi consigliò Emily.
Aveva ragione, ero d’accordo con lei. Per la prima volta mi aveva dato un consiglio sano.

 

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Capitolo 2
*** Non amarmi. ***


Tutta la notte pensai a cosa avrei dovuto dire a Matt, a come dirgli la verità senza ferirlo e mantenere un buon rapporto.
Lui era sempre dolce e disponibile nei miei confronti, cercava sempre di rendermi felice. L'ultima cosa che volevo era che stesse male a causa mia.

La mattina seguente mi alzai, mi preparai e andai a scuola.
L'ultima ora avevamo educazione fisica e scendemmo in palestra. Mi accorsi che la mia classe non era la sola: c'era anche quella di Matt.
Megan, un'amica del gruppo mi vide e venne a salutarmi:
《Hei Benson! Come va?》mi abbracciò.
《Maggie! Che ci fate voi qua?》sorrisi.
《Manca la prof dell'ultima ora e anziché farci uscire, ci portano a fare ginnastica》disse seccata《oh, guarda, sta arrivando il tuo Matt》disse guardando dietro di me《vi lascio tesoro.》concluse.
Oh no, Matt. Mi voltai e stava venendo verso di me.
Diventai nervosa e iniziai a sudare. Avrei dovuto parlargli il prima possibile, ma non sapevo cosa dire. Inoltre non potevo parlargli a scuola, dove era pieno di gente sempre in cerca di pettegolezzi. L'avrei fatto più tardi.
《Ciao amore》disse, afferrandomi i fianchi e guardandomi intensamente negli occhi.
《Ciao》sorrisi timidamente.
Lui notò che ero nervosa, mi prese delicatamente il viso con una mano e mi chiese cosa stesse succedendo.
《Niente》mentii.
《Vieni con me》disse prendendomi per la mano e andammo a sederci sulle scale della palestra.
《Qui è più tranquillo. Avanti raccontami che ti succede》.
《Davvero, nulla. Sono solo preoccupata per la scuola.》mentii ancora.
Mi abbracciò: 《Piccola. Posso darti una mano io.》
《Veramente si è già offerta Emily di aiutarmi, non vorrei che ci rimanesse male.》lo fermai.
《Oh, andiamo! Sono il tuo ragazzo, non se la prenderà.》mi rassicurò.《Alle 4, oggi pomeriggio da te?》mi chiese.
《D'accordo.》risposi.
Non volevo farmi aiutare da lui, perché mi sembrava di star approfittando del suo amore. Mi sentivo uno schifo quando diceva di amarmi e mi guardava in quel modo in cui nessun'altro mi aveva mai guardata, perché sapevo di non provare lo stesso.
Finita l'ora, ci alzammo e raggiungemmo gli altri, ad aspettare che suonasse la campanella.
Arrivammo vicino a Emily e Matt le disse sorridendo:《Oggi ti puoi riposare, aiuto io Candy》.
Emily sorrise a lui e poi mi rimproverò con lo sguardo.
La campanella suonò. Salutai Matt e mi incamminai verso il grande cancello bianco e nero con la mia amica.
《Non dici niente?》disse con tono di rimprovero, mentre uscivamo e ci allontanavamo dalla scuola.
《Cosa dovrei dire?》chiesi senza neppure guardarla.
《Stai facendo finta di niente. Stai facendo finta che vada tutto bene e stai facendo finta che tu sia ancora innamorata di Matt.》rispose seccata.
《Non è vero! Ti ho detto che gli avrei parlato e lo farò. Ho solo bisogno di un po' di tempo per capire cosa dire e come dirlo.》spiegai.
《Candice, te lo dirò una volta sola: più tempo lascerai passare per dirglielo, più lui ci starà male. Poi decidi tu.》
Continuai a camminare senza dire una parola fino a casa.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Tornai a casa e andai a fare i compiti nell’attesa che arrivasse Matt.
Alle quattro in punto lo vidi arrivare dalla finestra della mia stanza. Suonò il campanello e io andai ad aprire.
《Hey》 esclamò quando aprii la porta.
《Ciao Matt》 sorrisi. Si avvicinò per darmi un bacio, ma vide mio padre arrivare alle mie spalle e si fermò.
《Salve signor Benson! Come va?》 disse nervosamente.
《Matt, che ci fai qui?》chiese l’altro, avvicinandosi e mettendogli una mano sulla spalla.
《Io.. sono..》balbettò.
《E’ venuto per studiare, papà. Mi aiuta con matematica. 》dissi io, chiudendo la porta alle nostre spalle.
Mio padre aveva sempre fatto questo effetto a Matt. Quando parlavano diventava nervoso. Voleva piacergli e aveva paura di non riuscirci.
《Oh, beh, tenete la porta della stanza aperta.》si raccomandò mio padre.
Feci cenno a Matt di seguirmi e lo guidai nella mia stanza.
Ci sedemmo alla scrivania e aprii i libri. Matt mi fissava. Mi girai verso di lui e continuò a guardarmi, stavolta sorridendo. Io accennai un sorriso e poi scostai lo sguardo, riportandolo sul mio quaderno degli esercizi.
《Ecco, questo è l'ultimo argomento》dissi, indicando il foglio.
Diede un occhiata: 《oh, è abbastanza semplice. Sarà una passeggiata.》
《Semplice?! Sembra il linguaggio alieno! Non ce la farò mai.》dissi scoraggiata.
Matt rise:《sono qui apposta per aiutarti. Non scoraggiarti prima ancora di iniziare.》
Cercava il mio sguardo, ma io non volevo guardarlo.
《Ok, allora iniziamo》dissi impugnando una penna.

《Tesoro, sto uscendo. Quando torna la mamma diglielo tu.》disse mio padre entrando nella mia stanza 《Se vi serve qualcosa, chiedete a zia Amanda, al piano di sotto. E non aprite a nessuno》.
Nonostante avessi diciassette anni, mio padre, quando mi lasciava sola a casa, doveva ricordarmi di non aprire agli sconosciuti.
Dopo qualche ora di studio, decisi di andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare e da bere.
Mentre versavo il succo di frutta alla pesca nei bicchieri, sentii le mani di Matt sui miei fianchi e iniziò a baciarmi il collo.
《Matt, non è il momento》dissi cercando di scostarmi.
《Invece sì》disse prendendomi le mani e guardandomi intensamente negli occhi 《siamo soli e abbiamo casa libera》fece un sorrisetto malizioso.
《Ascolta Matt, io devo dirti..》
《Shh..》fece lui, appoggiando il suo indice destro sulle mie labbra. Con la stessa mano mi prese delicatamente il viso e mi baciò.
Mi sentivo maledettamente in colpa. Come potevo stare lì impalata, a farmi baciare da Matt, sapendo cosa invece avrei dovuto fare?
Mi staccai da lui:《Ti ho detto che non è il momento! 》gli urlai.
Matt rimase sconcertato: 《che ti prende?!》mi chiese.
《Niente! Mi dispiace... È che sono nervosa, stanca e stressata.》risposi.
《Ho capito》disse 《è meglio che vada. A domani.》.
Si diresse verso il portone di ingresso e andò via.
Io non dissi nulla. Nemmeno uno stupido ciao. Mi accasciai sul divano e scoppiai a piangere.
Non perché fossi triste. Ma perché ero arrabbiata con me stessa, perché ero una codarda. Ed ero un'egoista. Ero agli estremi dello stress, l'unico sfogo era piangere. Odiavo questa situazione, avrei dovuto fare qualcosa al più presto.

Dopo cena feci una doccia e infine tornai a studiare. Mi arrivò un messaggio. Era Matt.
"Ti è passata?" diceva.
Ma passata cosa? Non avevo mica l'influenza.
"È tutto apposto. Mi dispiace per aver reagito in quel modo" risposi.
"Non è niente. A domani, amore" concluse.
Non poteva andare avanti così. Il senso di colpa si era impadronito di me. Ero decisa a parlargli la mattina seguente.

Il giorno dopo andai a scuola. Entrai in classe e mi sedetti al mio posto, accanto a Tyler, uno degli amici di Matt.
《Che faccia》esclamò《che succede?》.
Tyler era un buon amico anche per me, così decisi di spiegargli la situazione.
《Come fai a dire che non lo ami più? 》mi chiese sorpreso.
《Non te lo so spiegare. Questo è quello che sento. Non è il momento di aggiungere altre domande alle quali non so rispondere》dissi.
《Se ne sei sicura, la cosa migliore è lasciarlo. Ne soffrirete entrambi, ma passerà. Stare insieme, facendo finta di niente è solo una presa in giro》concluse.
Mi dicevano tutti la stessa cosa.

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Capitolo 4
*** That's all. ***


Per tutto il weekend non vidi né sentii Matt, perché lui andò in montagna con i suoi amici, mentre io rimasi a casa.

Lunedì mattina, mentre ero insieme ai miei compagni di classe, a chiacchierare, in attesa che suonasse la campanella, lo vidi arrivare da lontano. Salutò i suoi compagni e venne verso di me.
“Posso parlarti, Candice?” mi chiese con un tono piuttosto serio.
“Certo” dissi avvicinandomi, un po’ perplessa.
“Scusateci” disse rivolgendosi alle persone con cui stavo parlando.
Ci allontanammo e ci sedemmo su dei gradini, vicino alla porta della palestra.
Ero nervosa. Non sapevo cosa avrebbe voluto dirmi. Lui era strano e i suoi occhi sembravano tristi e arrabbiati allo stesso tempo. Non l’avevo mai visto in quel modo.
Anche lui era nervoso. Potevo capirlo dal tremare della sua gamba. Teneva lo sguardo basso.
Quel silenzio era fottutamente assordante. Aveva detto di volermi parlare, ma non diceva nulla e io morivo dentro per l’ansia. Non ce la feci più e fui io a chiedergli cosa volesse dirmi.
“No, la domanda giusta e quella che ti porrò io: c’è qualcosa che dovresti dirmi?” sbottò, alzando lo sguardo e fissandomi.
Rimasi spiazzata.
“In che senso? Non capisco.” Chiesi. Magari aveva capito qualcosa dal mio comportamento, ma volevo che fosse lui a confermarlo.
“Andiamo Candice, non fare finta di non capire. Se hai qualcosa da dirmi perché non lo fai?” disse.
“Ok, cos’è che sai e che non ti ho detto?” non esisteva una domanda più stupida.
“Che cosa avrei dovuto sapere da te e invece ho saputo da qualcun altro, vorrai dire.” disse con la rabbia negli occhi “Se hai qualcosa da dirmi, che aspetti a farlo? Perché ne parli con gli altri anziché parlarne con me?”
“Tyler…” sussurrai.
“Lasciamo stare Tyler per un momento” disse “è una questione fra noi due. Lui pensava che io e te avessimo già parlato. Immagina che figura di merda ci ho fatto!”
“Ascolta Matt” dissi prendendogli il polso, cercando di calmarlo “io te ne avrei parlato appena si fosse presentata l’occasione adatta..”
“Certo” disse scostandosi “chissà per quanto ancora avresti continuato a prendermi in giro.” Disse.
Sentii una fitta allo stomaco. Mi sentivo una merda.
“Non intendevo prenderti in giro” dissi cercando il suo sguardo “cercavo solo di non ferirti!”
Mi guardò con disprezzo: “Troppo tardi” disse alzandosi e andando via, senza voltarsi, lasciandomi lì con i sensi di colpa che mi avevano invasa.
Mi alzai anch’io e lo guardai andare via. Una nuvola di tristezza mi avvolse e mi accompagnò fino in classe.

Arrivata in classe trovai Tyler già seduto al suo posto. Appena mi vide, mi guardò quasi con timore.
“Candice io” balbettò.
“Sta zitto per piacere!” dissi arrabbiata “Hai già parlato troppo”. Mi sedetti senza neppure guardarlo.
“Aspetta un attimo. Lasciami spiegare” cercò di farmi voltare verso di sé “Io credevo che tu e Matt aveste già parlato”.
“Avresti dovuto farti gli affari tuoi comunque!” gli dissi seccata, voltandomi verso di lui.
“Sono il suo migliore amico, cercavo un modo per consolarlo!” spiegò.
“E perché non hai aspettato che fosse lui a sfogarsi con te?”
“Perché lo sai com’è riservato. Vuole l’impulso anche per esprimere come sta.” Disse.
Mi voltai in avanti, smettendo di guardarlo.
Mi prese il polso: “Candice, non volevo fare niente di male!” disse.
“Lo so.” sospirai “non è colpa tua Ty. E’ solo colpa mia. Avrei dovuto parlargli subito. Aveva ragione Emily: più tempo sarebbe passato, più ci sarebbe rimasto male. Quello che non avrei voluto succedesse, è successo. Ora lui sta male a causa mia.”
Tyler mi abbracciò per consolarmi e nel frattempo arrivò la prof di spagnolo.
Accidenti! Avevo il test di spagnolo! L’avevo completamente dimenticato. Con tutti i miei pensieri avevo dimenticato di studiare per quel test. La mia vita era finita.
I miei amici videro la preoccupazione sul mio viso e capirono la mia situazione.
Cercarono in tutti i modi di aiutarmi a raggiungere almeno la sufficienza. Mi fecero copiare gran parte delle risposte e speravo proprio che fossimo riusciti nel nostro intento.








Lo so, lo so, sono in ritardo. ma comprendetemi: faccio il liceo classico e inoltre sto scrivendo un'altra storia. Devo ammettere che mi è anche mancata l'ispirazione ultimamente, ma ora eccomi qua con un nuovo capitolo tutto per voi! Spero vi piaccia e ci tengo che mi facciate sapere cosa ne pensate con una recensione. Baci baci :*

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Mi dispiaceva che Matt avesse scoperto tutto in quel modo. Sarebbe dovuta andare diversamente. Gli avrei dovuto parlare io. Il nostro rapporto non si sarebbe dovuto rovinare. Ma ormai era andata e non potevo tornare indietro.
Certo, la situazione non era bella. Non era bello vederlo tutte le mattine all’entrata a scuola, con lo sguardo deluso. Non era bello vederlo passare accanto a me e fare finta che non esistessi. Oppure vederlo cambiare direzione quando mi vedeva arrivare da lontano, perché non voleva incontrarmi.
Mi odiava. Ma forse era meglio così. Se mi odiava era tutto più facile.


Quella mattina ero in ritardo mostruoso. Non sentii la sveglia e dovetti prepararmi e arrivare a scuola in venti minuti. Arrivai giusto un po’ in ritardo in classe.
“Signorina Benson, la mattina si alzi prima”.
“Mi scusi Signora Weasley “ dissi, scocciata dalla sua perenne arroganza e acidità, e andai a sedermi.
Era una donna abbastanza avanti con gli anni, prossima alla pensione. Non era sposata e viveva con due gatti e, per concludere in bellezza, insegnava chimica.
“Mettetevi a coppie” disse “oggi sperimenteremo così”.
Odiavo lavorare in coppia. Tutti cercavano velocemente un compagno per non rimanere soli e capitare con chi non avrebbero voluto. Non feci in tempo a girarmi che Emily e Tyler si erano già messi in coppia, insieme. Stronzi.
“Posso?” sentii una voce alle mie spalle.
Era Derek Evans. Non avevo mai parlato con lui. Mi dava l’impressone di uno che se la tira da morire: era alto, non troppo magro, capelli scuri, sempre arruffati e occhi castani. Era sempre nel suo mondo, con lo sguardo assente e parlava poco. Quando era con i suoi amici, invece, era più ‘attivo’. Vestiva bene ed era molto attraente.
“Certo” dissi gentilmente, spostando la mia borsa dalla sedia accanto alla mia e poggiandola a terra.
“Grazie” sorrise, sedendosi.
Aveva un bel sorriso.
Per tutta la lezione parlammo solo quando era necessario e riferendoci all’esperimento di chimica.
Suonò la campanella e ci alzammo per andare via.
“Aspettate ragazzi” fece la Weasley “come compito per casa dovrete preparare un esperimento simile a questo, per venerdì prossimo. Fatelo a coppie” aggiunse.
Mi venne d’istinto guardare Derek e lui fece lo stesso.
Come a coppie? Cioè avrei dovuto incontrare lui nel pomeriggio?

Nessuno dei due disse niente. Presi le mie cose e uscii dalla classe. Appena suonò la campanella della lezione successiva, Derek mi raggiunse:
“Hey Benson” disse “alle quattro in biblioteca?”
“Veramente oggi ho un impegno” mentii “studiamo un altro giorno, tanto abbiamo un sacco di tempo.”
Sorrisi e andai via.

Non so pe4rchè, ma non mi andava di fare niente che includesse parlare con un umano. Quindi non avevo voglia di passare del tempo con Derek, anche se si trattava solo di studiare.

Nel pomeriggio uscii a fare una passeggiata, per stare un po’ da sola con me stessa. Respirai l’aria fresca della sera e pensai molto. Ero confusa.
Non sapevo cosa provassi, né cosa volessi. Ero stressata. Stanca della mia vita monotona.

Nei giorni successivi mi trovai spesso Derek fra i piedi e stranamente questa cosa non mi dispiaceva.
Passammo del tempo insieme per il compito di chimica e capii di essermi sbagliata sul suo conto. Non era affatto un ragazzo antipatico o che se la tira. Era gentile a volte e altruista. Parlava poco, ma quando lo faceva, sapeva sempre cosa dire.
Giovedì ci vedemmo, per l’ultima fase dell’esperimento, a casa sua. Viveva solo con sua madre, ma lei non era quasi mai in casa, per lavoro. Quindi eravamo soli.

“La mia stanza è da quella parte” disse Derek, indicandone la direzione “se vuoi, comincia ad andare.”
“Okay” sorrisi. Entrai nella sua stanza. Era più ordinata della mia! Solo qualche felpa qua e dei pantaloni là. C’era una chitarra sul letto e una libreria piena di libri enormi. Non la immaginavo così la sua stanza. Appoggiai la borsa su una poltrona e iniziai a guardare un po’ in giro, i8n attesa che Derek mi raggiungesse.
Arrivò poco dopo con il materiale. Dovevamo solo scrivere ormai, quindi portò dei fogli e delle penne.
“Tu detti, io scrivo” disse, sedendosi.
“D’accordo” risi. Mi sedetti accanto a lui e iniziammo a lavorare.
Erano le sette e quindi quasi ora di cena. Avevamo finito in tempo il compito e adesso era ora di andare.
Derek mi accompagnò alla porta e prima che andassi ci tenne a dirmi:
“Mi ha fatto piacere lavorare con te. Sono contento di averti potuto conoscere meglio” sorrise “sei diversa da come mi aspettavo.. diversa in senso buono.” Concluse.
“Vale lo stesso per me. Grazie comunque.” Sorrisi. Mi voltai e andai via.

Avrei voluto che mi fermasse, mi baciasse e mi stringesse a se. Mi facevo già troppi film.





Angolo autrice:
Non vi ho abbandonatiiiiii! Sono qui per voi, con un altro capitolo. Lo so, è passato tanto di quel tempo che non ricordavo neanche che avessi scritto tra un po’! sono stata davvero troppo occupata per via della scuola. spero vi piaccia il capitolo.. fatemelo sapere con una recensione! Spero di riuscire a pubblicare il seguito più in fretta. Baci, dalaric

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Iniziava a piacermi Derek. Nella mia testa c’era solo, sempre più confusione. Era passato un po’ di tempo dalla mia rottura con Matt, ma mi sentivo ancora un po’ in colpa. Non dissi niente ai miei amici, perché non volevo che nessuno lo sapesse. Avrei dovuto aspettare un po’ prima di rimettermi in gioco e soprattutto avrei dovuto fare chiarezza nella mia testa e nel mio cuore.
Intanto la cosa più importante era la scuola. nell’ultimo periodo mi era impegnata di più e stavo aspettando il risultato dell’ultimo test di spagnolo, in cui ero stata aiutata dai miei amici. Arrivò presto. Il voto era buono e con quello avevo recuperato tutto, quindi non c’era bisogno di nessun’altra verifica o interrogazione. Menomale. Ora potevo concentrarmi solo su matematica.
Studiai tantissimo e presi ripetizioni, mi sentivo pronta ad affrontare la verifica e inoltre sapevo che avrei potuto contare sull’aiuto di Emily.
Risposi a tutte le domande del compito e sentivo che erano giuste. Restava solo aspettare.
Suonò la campanella e andai a prendere i libri di storia nell’armadietto, per l’ora successiva.
Vi trovai dei fiori. Erano delle rose rosa e c’era anche un biglietto.
Era scritto al computer, quindi non potevo riconoscere di chi fosse dalla scrittura.
“ Da un ammiratore segreto…
Se vuoi incontrarmi, vieni oggi pomeriggio al ‘Fontanella’ Alle 16” diceva.
Il Fontanella era un bar, appunto vicino a una splendida fontana a forma di Venere.
Inutile dirlo, speravo fosse Derek. E credevo proprio che fosse lui.
Decisi che ci sarei andata, senza dire niente a nessuno. Rimisi i fiori e il biglietto nell’armadietto e mi diressi in classe.

Alle tre tornai a casa da scuola. Feci una doccia e iniziai a prepararmi per il mio appuntamento.
Indossai dei jeans chiari e una maglietta azzurra. Mi infilai le converse bianche e mi truccai un po’.
Arrivai con qualche minuto di ritardo al bar e mi sedetti a un tavolo vicino alla finestra, rivolta verso la porta, in modo che il mio ammiratore mi vedesse subito.
Dopo qualche minuto vidi entrare dalla porta… Matt!
Oh mio Dio, non poteva essere lui il mio “ammiratore”. E infatti non lo era. Mi vide e non mi salutò, come ormai faceva da un po’ e si diresse al bancone.
Che sollievo.
Poi arrivò una ragazza, che raggiunse Matt. Era bionda, riccia, alta e molto carina. Non era della nostra scuola.
Si salutarono e si sedettero ad un tavolo poco distante dal mio. Li osservai cercando di non dare nell’occhio, ma non riuscivo a smettere di guardarli.
Vidi entrare Derek. Mi vide, sorrise e si diresse verso di me. Lo sapevo che era lui. Ci salutammo e si sedette. Vidi Matt guardarlo con disprezzo, ma Derek non se ne accorse.
“Allora.. ammiratore segreto eh?” dissi.
“S’, lo so che è una cosa stupida, ma era anche una cosa carina” spiegò.
“Capisco…”
“E poi sono timido. Non avrei avuto il coraggio di dirti che mi piaci di persona.” Sorrise.
“Ma è proprio quello che stai facendo” dissi, confusa.
“Hai ragione..” sorrise.
Sorrisi anch’io. Era dolce e adoravo il suo sorriso. Però non riuscivo a smettere di osservare Matt e la biondina.
“Stai cercando qualcuno?” chiese Derek, accortosi che non lo stavo ascoltando e che continuavo a scrutare il locale.
“No! No… cosa te lo fa pensare?” sorrisi.
“Il fatto che continui a guardarti in giro…”
“Scusami, non è niente… ordiniamo?” cercai di tagliare corto.
“Certo. Mi scusi, cameriere!” fece Derek.
Ero convinta di non provare più niente per Matt e volevo che lui fosse felice con una ragazza che fosse alla sua altezza, ma adesso, vedendolo lì con quella, ero infastidita. Forse ero un po’ gelosa.
“Candice, allora?” mi chiamò Derek.
“Oh sì, scusa. Era sovrappensiero. Un frappè al cioccolato.”
“Ma che ti prende?”
“Niente. Sono solo un po’ stanca per via della scuola e ho mille pensieri in testa. Davvero, tu non c’entri niente.” Sorrisi.

Cosa avrei dovuto fare adesso? Derek mi piaceva e adoravo passare del tempo con lui. Ma adesso forse provavo ancora qualcosa per Matt.
L’avevo lasciato io, non potevo dire o fare niente ormai.
Non potevo permettermi di intromettermi nella sua vita o di giudicare le sue decisioni. Non dopo il modo in cui mi ero comportata. Che cretina che ero.













Momento autrice.
Salve gente. Rieccomi con un nuovo capitolo. Spero che vi sia piaciuto, fatemelo sapere con una recensione! Vi voglio bene, a presto! Baci, dalaric.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Finalmente l’ultimo giorno di scuola. Sembrava non arrivare più. Ero stanchissima di tutto e non vedevo l’ora che iniziasse l’estate. La prof di matematica aveva corretto i test e il mio era andato benissimo, quindi non dovevo più recuperare. Non erano ancora uscite le pagelle, ma potevo comunque stare tranquilla.
Ora l’estate poteva iniziare davvero.
Sarebbe stato figo se alla fine delle lezioni, dopo l’ultima campanella avessimo ballato e cantato stile ‘High school musical’, però nella mia scuola ce ne sono pochi di talenti.ma questa è un’altra storia.

Per quanto riguardava il mio cuore, la storia era un pochino complicata.
Non sentivo la mancanza di Matt, né pensavo a lui. A meno che qualcosa non me lo riportasse alla mente.
Con Derek stavo davvero bene, ma ad un certo punto mi veniva in mente che il tempo che stavo trascorrendo con lui avrei potuto passarlo con Matt, se solo non avessi agito come invece avevo fatto.
Avevo lasciato Matt, perché tra noi non c’era più la passione che c’era all’inizio. Era diventata una storia monotona e sembrava che stessimo insieme solo per abitudine ormai. Io gli volevo bene, ma ero convinta di non essere più innamorata di lui.
Invece ora forse provavo qualcosa, anche se non ero sicura di cosa fosse.
Come si può non sapere ciò che si sta provando? Ero confusa e questo era straziante.
Ero molto presa da Derek, ma non volevo iniziare qualcosa di serio se prima non avessi capito cosa provavo.
Non sapevo come agire, cosa fare, come fare a capire.
Mi serviva un consiglio. Non potevo non parlarne con la mia migliore amica.

“Emy, ho bisogno di parlare con te”
“C’entra Derek?” chiese
“No no, cioè anche, ma non solo” risposi.
“Va beh, avanti dimmi”
“Io credo di non sapere cosa provo” dissi.
“Per chi?” chiese.
“Per Matt…”
“Ma come?” disse sbalordita “Non l’hai lasciato tu? Perché eri sicura di non essere più innamorata di lui e ti sembrava di prenderlo in giro..?”
“Sì, perché era questo che credevo, ma ieri l’ho visto e boh…”
“Cosa vuol dire? Lo hai visto e..? dove l’hai visto?” chiese Emily.
“L’ho visto in un bar, mentre ero con Derek e lui stava con una tipa e sembravano essere molto in sintonia e mi sono ingelosita.” Spiegai.
“Ma se tu stavi con Derek..”
“Appunto.. ora capisci?” dissi “Non so che devo fare.”
“Ascolta Candice, non puoi comportarti in questo modo. tu hai deciso di chiudere con Matt e ci siete stati male entrambi, soprattutto Matt, e lo sai. Ora che se n’è fatto una ragione e sta cercando di andare avanti con la sua vita non puoi tornare tu a intralciare la sua strada. Soffrireste ancora. Tutti e due.”
“Questo lo so bene, ma non ho mica deciso io di provare quello che provo.” Dissi.
“Lo so tesoro… ma adesso devi capire cos’è quello che provi. E’ evidente che sei confusa, ma se vuoi impegnarti con un ragazzo, devi fare chiarezza.” Mi disse “Però, se vuoi un consiglio, io lascerei perdere Matt una volta per tutte. Ormai avete chiuso e non ha senso tornare indietro. Non finirebbe bene. Mettici una pietra sopra.”
“Secondo te dovrei uscire con Derek?”
“Dovresti uscire con qualcuno capace di non farti pensare a Matt quando sei con lui. Non so se Derek lo è.”

Beh Emily aveva perfettamente ragione. Non potevo assolutamente tornare da Matt, mi avrebbe risposto solo male o peggio, non mi avrebbe neanche risposto.
Ormai le nostre vite erano separate e l’avevo deciso io, quindi non potevo più comportarmi da egoista e dovevo lasciargli vivere la sua vita senza di me.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Andai con Emily a vedere le pagelle una mattina di giugno. Sapevo che avrei incontrato più o meno tutti e mi dava un po’ fastidio, perché sentivo come l’aria di scuola e non piace a nessuno.
La mia classe era accanto a quella di Matt. Ognuno era in fila, davanti alla porta della propria classe, in attesa del proprio turno. Faceva caldo e non vedevo l’ora di uscire da lì.
Vidi Matt arrivare, di fronte a me. Mi sentii agitata e iniziai a sudare di più. Abbassai lo sguardo, ma quando fu più vicino tornai a guardarlo e lui fece lo stesso. Eravamo vicini. Matt mi guardò negli occhi e poi si voltò, senza neanche una parola. Ci stavo davvero male. Ed era solo per colpa mia.

Arrivò il mio turno ed entrai in classe con Emily. Salutammo la prof, firmammo e andammo a guardare i voti. Tutti buoni, per fortuna i miei. Quelli di Emily anche di più. Stavo un po’ in ansia fino ad ora, nonostante le parole delle prof. Ma ora era finita e l’estate poteva cominciare sul serio!
Decisi di comportarmi come se Matt non esistesse e godermi l’estate insieme a Derek.
Andammo al mare un giorno.
Che fisicaccio, ragazzi. Già con la maglia si poteva intuire, ma in costume da bagno era una meraviglia.
L’avrei guardato per tutto il tempo, senza stancarmi.
Aveva un costume nero, con le strisce bianche ai lati e il telo della sua squadra preferita.
Io indossavo un costume a fascia rosa e bianco, con le paillette qua e là.
Giocammo e scherzammo in acqua e ci divertimmo tanto. Poi andammo a prendere un gelato al chiosco.

Non lo credevo possibile: incontrai Matt e la sua ‘amica’. Ma mi seguiva o cosa?
Feci finta di niente e cercai di mostrarmi molto presa da Derek, tanto da non accorgermi di loro.
Mangiammo il gelato, seduti a un tavolino all’ombra.
Ero molto nervosa e agitata.
“Che ti prende? Sei strana ultimamente.” Disse.
“in che senso? No, sono sempre la stessa…”
“Ti vedo strana, distaccata.” Disse serio.
“no, davvero era lo stress e la preoccupazione per le pagelle. Ma ora è finita.” Gli diedi un bacio. Lui sorrise.
Aveva un sorriso fantastico.

Ad un certo punto vidi entrare un ragazzo. Alto, moro, indossava un costume blu e gli infradito neri. Si diresse verso Matt e lo salutò, e poi.. diede un bacio sulla bocca alla ragazza!
Il gelato mi andò di traverso e iniziai a tossire.
Allora quella non era la ragazza di Matt. Forse era davvero solo un’amica. O magari era sua cugina.

“Hey Candice” disse Derek, preoccupato “stai bene?”
“sì, tranquillo, tutto ok” dissi tossendo ancora un po’.
Ci alzammo per pagare e Derek mi accompagnò a casa.
“A domani, tesoro” disse con un sorriso dolcissimo.
“A domani” ricambiai.

Adesso che sapevo che Matt non stava con nessuna, avevo ancora qualche possibilità con lui?
E la storia ?farò finta che lui non esista e penserò solo a stare bene con Derek’?
Beh, ovviamente quello era prima che sapessi come stavano le cose.

Avevo capito di essere ancora innamorata di Matt e dovevo fare qualcosa, prima che fosse troppo tardi.





LO SO CHE AVETE LETTO, STRONZETTE♥ RECENSITE E FATEMI SAPERE SE VI E’ PIACIUTO O NO IL CAPITOLO. ARRIVEDERCIIII ♥
-BACI, DALARIC ♥

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


“Non crederai a quello che ho visto!” esclamai.
Emily mi fissava, con gli occhi spalancati, in attesa che le raccontassi.
“Matt. Non sta affatto con quella tipa!”
“Come? Cioè come fai a saperlo? Chi te l’ha detto?”
“Ieri. Li ho visti. Lei ha baciato un altro e Matt era accanto a loro. Deve essere una sua cugina o qualcosa del genere. Non stanno insieme… non è la sua ragazza!” Ero esaltata e non riuscivo a completare una frase, ma per fortuna Emily aveva imparato a decifrare ciò che dicevo.
“Aspetta, ma tutta questa allegria per questa storia? Non avevi deciso di metterci una pietra sopra e capire se Derek era in grado di farti dimenticare Matt?”
“In realtà avevo solo preso in considerazione quest’idea e poi era quando credevo che Matt stesse con quella tipa.” risposi.
Emily mi guardò incerta. Mi rimproverava con lo sguardo.
“Emily… sei stata tu a dirmi che devo trovare qualcuno capace di non farmi pensare a Matt, quando sto con lui. E credo che non esista questo qualcuno. Non userò mezzi termini con te. Sono ancora innamorata di Matt. Sono stata una stupida a lasciarlo e ora devo fare qualcosa per rimediare. E ho bisogno del tuo aiuto.”
“E’ la prima volta che dici qualcosa senza girarci intorno.” rise.
“Ho capito che non faccio altro che perdere tempo. E sono stufa.” risposi.
"E sì, sei stata una stupida. Perché se non eri sicura di ciò che facevi, non avresti dovuto lasciarlo."
"Lo so." risposi con lo sguardo basso.
“Ma sono felice di aiutarti. Anche se non ho idea di come dovremmo comportarci… ancora. “
“Il primo passo da compiere è sicuramente chiarire la situazione con Derek. Poi ci occuperemo di Matt.” Proposi.


“Ciao” disse e mi baciò sulla guancia, Derek.
“Ciao” sorrisi.
“Di cosa volevi parlarmi?” mi chiese.
“Beh… è un po’ complicato. No cioè, in realtà è abbastanza semplice, solo che non so come dirlo.” Feci un respiro profondo.
Derek non riusciva a capire e si poteva capire dal suo sguardo.
“Vedi, so che beh, ecco… come dire: provi qualcosa per me” lo guardai.
Mi guardava in attesa che uscisse qualcosa di sensato dalla mia bocca.
“Ma io… ecco… credo di provare ancora qualcosa per Matt. E quindi, beh, non può funzionare.”
Derek mantenne la stessa espressione. Mi fissò per qualche secondo. Poi abbassò lo sguardo.
“Capisco” disse soltanto.
“Possiamo comunque…”
“No, ti prego. Non dire la parola con la ‘A’. Ho detto che lo capisco.” Sorrise forzatamente. Poi si alzò e andò via.



In un certo senso mi sentivo sollevata. Ora non restava che occuparsi di Matt.

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