,, Fiore Impuro ,, di Lilian Potter (/viewuser.php?uid=21781)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° -Come ti sei ridotta, Bella?- ***
Capitolo 2: *** ''Povero ingenuo, racchiuso nella sua purezza'' ***
Capitolo 3: *** Sorpresa; si esce [parte uno] ***
Capitolo 4: *** Sorpresa; si esce [parte due] ***
Capitolo 5: *** Sorpresa; Si esce! [parte tre] ***
Capitolo 6: *** -Cosa vuoi, Cullen?- ***
Capitolo 7: *** -Tu sei mia, mia per sempre.- ***
Capitolo 8: *** Basterà un anello...? ***
Capitolo 9: *** Il dolore del passato, la passione del presente. ***
Capitolo 10: *** Il sesso ti terrà legato a me? ***
Capitolo 1 *** 1° -Come ti sei ridotta, Bella?- ***
Importante;
Questo è un mio stravolgimento
di New Moon, diciamo. Segue la trama del suddetto libro,
fino al punto in cui Edward
lascia Bella. Da lì Bella non ha potuto più sopportare la sua banale vita,
ed è scappata a Chicago dove ha
intrapreso una carriera come prostituta.
Lì conosce Charly, Tisy e Luc.
Non sarà più conosciuta come Bella, ma come Roxy.
Non è più goffa ed insicura, ma
una ragazza –ormai donna- determinata e sicura.
Da agnello, si è trasformata in
leonessa. Sono passati quattro anni da quando ha iniziato la sua nuova vita,
eppure Bella ha ancora un’aria da diciottenne, nascosta sotto i chili di trucco.
,,
Fiore
impuro
,,
<< Nessuno può
fuggire dallo scorrere del tempo
ed evitare che con la sua
malvagità lo colpisca.
Anche il
Fiore, quello più puro e casto, verrà
tramutato in altro. Qualcosa di
terribile e surreale. >>
Il cielo era sfiorato
dai grattacieli enormi di Chicago, tanto alti da stordire una qualunque persona
non abituata ad un simile paesaggio. E, nonostante l’assenza di stelle, il cielo
notturno brillava.
Illuminato dalle mille e
più luci della città, apparentemente allegre. Un’illusione;
Chicago non era più come
ai tempi. Ora, il semplice nome, implicava un’altrettanto facile descrizione;
droga, criminalità e
prostituzione. Negli angoli bui regnava una ferocità violenta e spaventosa.
Ero seduta sul muretto
di fronte al palazzo, con le gambe accavallate in bella mostra.
Indossavo un top rosso,
ardente e striminzito, di una taglia più piccolo della mia che metteva in bella
mostra il seno. Le gambe erano fasciate da ghette a rete, per dare un’apparenza
provocante.
Il resto del mio
abbigliamento era composto da una minigonna nera ed un paio di stivali,
anch’essi scuri e con un tacco vertiginoso. Il viso era truccato pesantemente;
un fard rosa sulle
guance solitamente pallide, le labbra tinte da un rossetto scarlatto, gli occhi
contornati da un calcato strato di matita nera e le ciglia appesantite da
tonnellate di mascara.
Goccioline d’acqua
ricadevano sulla mia schiena praticamente scoperta, provenienti dai capelli
bagnati e leggermente scompigliati. Masticavo impaziente una gomma da
masticare,odiavo attendere i miei clienti.
Quella sera, avrei
dovuto esibirmi nelle enormi gabbie, strusciandomi in modo sexy contro il palo
centrale ed istigando i clienti a chiedermi una notte di fuoco, ad affittare i
miei servigi.
Eppure, la serata era
andata in fumo.
Christopher mi aveva
noleggiato per un’intera serata –nuovamente-, pagando profumatamente.
Due fari brillarono,
illuminando la strada cementata. La sportiva del mio cliente parcheggiò
rumorosamente, mentre i vetri si abbassavano. Con passo felino mi avvicinai,
piegandomi in avanti ed appoggiando il gomito al vetro ormai completamente
abbassato.
Il suo sguardo volò
immediatamente ai miei seni, poi distratto da un graffio che gli avevo provocato
al braccio con le unghie ben curate. Rise eccitato. Forse, era proprio quello
che gli piaceva di me.
Io giocavo con i miei
clienti, divertendomi a vederli desiderarmi esasperatamente, fino alla follia,
prima di poter saggiare il mio essere, ciò che io gli offrivo in una semplice
notte di sesso.
Perché quando mi
concedevo, io davo tutto. I miei sentimenti repressi si liberavano,
coinvolgendo
selvaggiamente anche gli uomini con cui stavo avendo la relazione.
Mi feci indietro,
donando un sorriso falso a Christopher, che scese dalla macchina.
Quando mi raggiunse,
afferrai la sua mano, conficcando le unghie delicatamente nella sua carne.
Entrando nel palazzo –di
cui l’ingresso era desolato- mi incamminai verso una precisa sala, camminando al
suo fianco e sbattendo ‘’accidentalmente’’ il mio fianco al suo,
con leggerezza e
sensualità. Spalancai un’enorme portone, ed il caos si presentò alla nostra
vista.
La musica ad alto volume
era scatenata ed entusiasmante. Sul palco erano situate tre enormi gabbie,
dentro alle quali vi era
una prostituta ciascuna. Le riconobbi subito; Charly, Tisy e Luc.
Naturalmente non erano
quelli i veri nomi, si chiamavano Charlotte, Tiffany e Luana.
Ma non erano nomi da
prostitute, quelli. Troppo banali. Quindi, ognuna di noi era stata ribattezzata
con un soprannome. Il mio, era Roxy. Isabella sapeva troppo di brava ragazza,
casta e pura.
Ed io non lo ero,
perlomeno non più.
Trascinai il ragazzo
viziato verso le scale che ci avrebbero condotto verso le docce;
oggi, non avrei usato le
solite camere da letto. Forse più tardi. Per ora, avrei giocato un po’ con lui.
Ragazzi, uomini e
vecchi… Nelle mie mani erano tutti giocattoli che potevo rigirare a mio piacere.
Sbattei Christopher al
muro ed attaccai le sue labbra in maniera talmente violenta che lo eccitò
ulteriormente.
***
Rapidamente mi rivestii,
erano le cinque di mattina ed io avevo concluso il mio turno.
Lasciai il ragazzo a
dormire beatamente, mentre io andai nella mia stanza. Quella di cui avevamo
usufruito infine era la stanza dei clienti; ovvero potevano restarci quanto più
gli pareva dopo la nottata, era compresa nel prezzo. Quando spalancai la porta
per entrare, trovai Luc e Tisy a chiacchierare allegramente, sedute sui
rispettivi letti. Charly invece dormiva beatamente.
Loro tre erano le mie
compagne d’avventura, per così dire. Condividevo la stanza con loro da quando
ero arrivata, innocente ed inesperta. Mi venne da ridere, a questo pensiero.
M’inserì nella loro
conversazione, che però non era molto interessante. Luc voleva acconciarsi i
boccoli dorati in una cosa alta disordinata, quella sera. Tisy invece aveva
intenzione di raccogliere i capelli neri in due trecce spettinate, che le
dessero un’aria da ‘’bambina monella’’. Quando chiesero a me,
optai per dei boccoli
ben acconciati. Per Charly era inutile chiedere; gli avrebbe lasciati lisci ed
incasinati, come suo solito.
Con svogliatezza andai
nel nostro –enorme- bagno, a concedermi una doccia rilassante.
Restai sotto al getto
caldo dell’acqua per un’ora buona. Decisi di andare a dormire, raggiungendo
Charly nel mondo dei sogni, sperando fossero sereni.
Il verde mi
circondava, dandomi la sensazione di Claustrofobia.
La pioggia mi bagnò
completamente, inzuppandomi gli abiti fastidiosamente.
Sentii di odiare
profondamente quel verde e la pioggia; erano una combinazione orribile,
oltretutto.
Ma non fu questo a
farmi demoralizzare al punto di accasciarmi a terra, no, fu la voce di Charlie.
La voce di mio padre.
< Bambina, chi ti ha
ridotto così?> chiese sconsolato. Mi guardai, non capendo bene cosa intendesse.
Ma poi, tutto mi fu
chiaro. Indossavo uno striminzito abito rosa, le solite ghette e degli stivali
bianchi.
Il viso truccato come
il solito; in modo eccessivo. Non risposti a mio padre, ero rimasta senza
parole.
Quando spalancò le
braccia, pronto ad accogliermi tra di esse, gli corsi incontro. Eppure, più mi
avvicinavo e più lui si allontanava. Inerme cadde a terra, mentre una risata
malvagia risuonava nella mia testa. Quella voce era familiare… Ma chi era?
-Roxy! Svegliati!-.
Charly mi osservava preoccupata.
-Cos’è successo?-
domandai, tirandomi a sedere. Avevo la fronte imperlata dal sudore.
-Parlavi nel sonno…- mi
rispose lei, semplicemente. Eppure questo riportò a galla ricordi di qualche
anno fa, esageratamente vecchi. Ed anche il sogno, che avevo momentaneamente
dimenticato.
Sbiancai
improvvisamente, mentre i fantasmi del passato ritornavano a specchiarsi nel
presente.
***
Io e le ragazze
camminavamo per le strade affollate, vestite quasi normalmente.
Se ci fossimo combinate
come al solito, probabilmente, alcune persone non avrebbero avuto altri occhi
che per noi. Oppure, ci avrebbero negato l’accesso ai negozi. Così le nostre
gambe erano fasciate da casti Jeans ed il nostro seno nascosto da una maglietta
comune. Il volto era curato, come al solito,
ma niente in confronto
alle nostre ‘’ serate speciali ’’.
-Santo cielo, guarda un
po’ quello lì come ti guarda, Roxy! Io con uno così mi rifiuterei di
svolgere il mio, ecco
cosa.- mi disse Tisy, scoppiando in una risata. Osservai il ragazzo che
m’indicava lei, segnalandolo maleducatamente con il dito. Era piuttosto basso,
magro e brufoloso.
Certo, era un orrore, ma
non mi sembrava giusto prenderlo in giro per questo.
Il sogno mi aveva
leggermente traumatizzato, e ricordai com’ero prima di diventare ciò che ero
ora.
Una ragazzina goffa ed
imbranata, piuttosto brutta e timida.
‘’ Sto proprio
ricordando il passato ’’, mi ritrovai a pensare.
Descrivermi così, di
recente, era proprio impossibile. Pareva la barzelletta dell’anno.
***
Me ne stavo seduta sul
muretto in cui, solitamente, attendevo l’arrivo dei miei clienti.
Eppure, oggi non ce
n’erano. Mi sarei dovuta però esibire a Mezzanotte come attrazione principale.
Guardavo la strada con
occhi persi, che però divennero increduli poco dopo. La stradina veniva
illuminata dalla luce potente dei fari di una macchina. Ma non una qualsiasi;
quella era una Volvo argentata. Alquanto familiare, per di più. Il proprietario
del veicolo spense il motore, quando si accostò al cipiglio del marciapiede. Con
una lentezza infinita scese, ed io lo vidi.
I capelli ramati erano
spettinati, acconciati appositamente così con il gel.
Alcuni ricadevano sulla
pelle liscia della sua fronte pallida.
Gli occhi dorati
mandavano luccichii favolosi, che potevano incantare e persuadere anche la più
cocciuta creatura di questo universo. Il mio cuore perse un battito.
Edward era ormai davanti
a me, vestito riccamente ed in nero che risaltava perfettamente con il suo
pallori inaudito. La mia mente non poté registrare altri dettagli del suo
aspetto fisico;
faticavo addirittura a
pensare, in quel momento. S’avvicinò lentamente e con un movimento rapido mi
riportò un boccolo –mi ero acconciata nel pomeriggio la pettinatura- ribelle
dietro alla fronte.
I suoi occhi mi
osservarono, desolati. Indossavo un vestito rosa che lasciava molto poco spazio
all’immaginazione, inoltre molto stretto rispetto alla mia taglia.
-Come ti sei ridotta,
Bella?-
Il suono della sua voce
– che non udivo da molto- era morbido e melodioso,
e questo mi riportò al
passato. Ero stupita dalla sua presenza in un tale luogo,
ma non era solo questo a
sorprendermi. Mi aveva chiamato Bella. Quanti anni erano che nessuno mi chiamava
più così? Le lacrime pungevano agli angoli dei miei occhi, ma io le impedì di
scorrere liberamente sul mio volto. Avrebbe rovinato il trucco, e non avrei mai
potuto permetterlo.
L’apparenza era tutto
per me. L’apparenza era tutto per una prostituta.
-Roxy!- Mi voltai al
richiamo ed intravidi Luc. Sospirai. Era il mio turno per salire sul cubo, e per
la prima volta –esclusi gli inizi- me ne vergognai.
Edward sarebbe stato lì
a guardarmi, probabilmente deluso.
Non ero più la dolce e
tenera ragazza che fui.
Lui alzò quasi
impercettibilmente le spalle ed entrò nel locale, diretto chissà dove.
Un pensiero doloroso mi
attraversò la mente.
‘’Edward se la fa con le
puttane! Eppure non con me…’’
Il cuore mi si strinse
in una morsa di gelosia e sul mio viso si tinsero rabbia e tristezza.
Non capì cosa fosse,
erano anni che il mio cuore non percepiva più quel sentimento chiamato amore.
Sì, lo so che ho già un’altra fanfic in corso. Eppure, non ho
resistito al pubblicare questa nuova storia.
Come vedete, mi sono sforzata di fare i capitoli molto più lunghi. La
trama si delineerà con i capitoli successivi. Con questo vi saluto! ^_^
Lo vedete quel dolce link? Sì, vi sta salutando allegramente e chiedendo di
cliccarlo.
Dice ‘’Vuoi lasciare una recensione?’’ Accontentatelo, dai. Guardatelo lì, come
vi sorride!
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Capitolo 2 *** ''Povero ingenuo, racchiuso nella sua purezza'' ***
Nuova pagina 1
,, Fiore
impuro
,,
<< Nessuno può
fuggire
dallo scorrere del tempo ed
evitare
che con la sua
malvagità
lo colpisca.
Anche il
Fiore,
quello più puro e casto, verrà tramutato in
altro. Qualcosa di
terribile e surreale. >>
Giungevano dalla sala principale –quella in cui mi sarei esibita- urla ed
esclamazioni gioiose,
accompagnate
da risate allegre e rumorose. Le prostitute giravano per i tavoli, servendo da
bere
e
giocando con i clienti, cercando di guadagnare il loro interesse;
slacciavano i primi bottoni della loro camicia, accarezzandoli in modo
provocante la pelle del petto,
oppure,
li lambivano il collo lentamente, eccitandoli.
Mi
chiesi come fece Charly, con la sua voce fine, a farsi udire con tutto quel caos.
Annunciò l’inizio dello spettacolo frettolosamente, e tutte le voci si placarono
ulteriormente,
lasciando spazio a sussurrii entusiasti.
La
musica iniziò, scatenata e sensuale risuonava con potenza all’interno di quelle
pareti.
Io
spalancai con ferocia la porta, che andò a sbattere con vigore contro al muro,
facendo
voltare tutti. Con fierezza percorsi il perimetro che mi separava dal mobile
bar,
muovendo sensualmente il bacino ed il mio corpo a tempo di musica. Talvolta
mi
fermavo a graffiare leggermente qualche cliente, suscitando il loro un piacere
perverso.
Quando
giunsi a destinazione, feci alzare un cliente seduto su uno sgabello e mi feci
aiutare a
salire
sull’unico spazio libero dagli alcolici del mobile. Non era previsto uno
spogliarello, ma
afferrai un coltello e tagliai la mia maglietta in malo modo. Rimasi in
reggiseno.
Con i
resti di ciò che era stato il mio capo di abbigliamento iniziai a percorrere
lentamente ogni
parte
del mio corpo, come se mi stessi asciugando dopo una doccia, con un asciugamano
molto piccolo.
Finsi
di essermi stufata e con un’espressione imbronciata scaraventai l’indumento
lontano da me.
Portai
subito le mani alla gonna, che con uno scatto fulmineo feci calare lungo le mie
gambe.
Mi
liberai di essa come avevo fatto con la maglietta. Partirono fischi d’apprezzamento;
ormai
ero rimasta solo in intimo e con gli stivali.
Mi
voltai ed afferrai velocemente due bottiglie di Birra enormi, di cui mi
rovesciai addosso il contenuto,
provocando il divertimento e la contentezza generale.Mi sedetti accavallando le
gambe esattamente nel momento
in cui
la musica terminò. Urla, applausi e fischi riempirono velocemente la sala.
Tutto
ciò mi fece sorridere soddisfatta; ero riuscita a svolgere il mio lavoro al
meglio,
nonostante sapessi della presenza di Edward –da qualche parte-.
***
Passeggiavo per i tavoli, ricevendo i complimenti dai clienti e strusciandomi
contro ai loro corpi,
cercando di far scaturire in loro il desiderio per qualcosa di più.
-Roxy,
tesoro, vieni qui.- Era la voce di Nicolas, il proprietario del locale e, quindi,
il mio Capo.
Era
seduto al tavolo centrale, il suo preferito. Tutto perfettamente normale.
Fu la
compagnia a stupirmi; attorno a lui non c’era il solito numero di prostitute, ma
Edward. Cercai di calmarmi;
prima,
quando ci eravamo incontrati, non era successo nulla. A parte la gelosia e la
rabbia che erano scattate in me, certo.
Ignorai
i miei pensieri e la mia razionalità dirigendomi verso il tavolo. Con le mani
il Capo mi fece segno di accomodarmi
sulle
sue gambe. Io eseguì con velocità, e mi sedetti.
Ravvivai i capelli bagnati all’indietro, facendo in modo che toccassero la sua
guancia e lo schizzassero leggermente di birra.
Lui
rise e le sue mani si strinsero attorno alla mia vita, mentre appoggiava la sua
guancia alla mia. Era rude, pizzicava.
-Sei
stata stupenda questa sera,- si complimentò. –dove ti è venuta l’idea della
Birra?- aggiunse poi, con fare curioso.
Io
sorrisi maliziosa, mentre la mia mano si posizionava poco sopra al suo ginocchio,
affondando con delicatezza le unghie.
-Segreti
professionali, caro.- risposi, trattenendo un ghigno. Lui invece se lo lasciò
sfuggire.
-Sei
perfida, piccola. Guarda i clienti, ti desiderano tutti.- mi disse, scherzoso ma
veritiero.
Poi il
suo viso si tinse della consapevolezza di aver dimenticato qualcosa, qualcuno.
Si
voltò, facendo girare anche me. Ora potevo scorgere chiaramente Edward, ch’era a
pochi metri da me.
Rimasi
stupefatta; il suo viso era uno strano mix di sentimenti negativi.
Era
forse così che anche il mio si era tinto, prima, quando lo avevo visto dopo anni?
Si
riprese quando incontrò i miei occhi, che io distolsi immediatamente.
Stranamente,
mi
sentii sporca. Come agli inizi di tutta questa faccenda, quando piangevo
la sera,
disperata di aver scelto uno stile di vita simile. Quando mi mancavano i miei
genitori,
quando
mi mancava lui…
Eppure
non potevo fare nulla; me ne stavo lì sulle gambe di Nicolas, per di più coperta
solamente da mutande e reggiseno.
Nik si
accorse del mio disagio, e con un dito mi tirò su la testa.
-Che
hai, stella? Imbarazzata, per caso?- sotto al tono divertito, era udibile la
preoccupazione e il senso di curiosità;
non mi
ero mai comportata così. Ringhiai, mostrando i denti e conficcando le mie unghie
nella sua carne con dolorosa forza,
nell’intento di fargli male. Lui sussultò, ma si riprese e mi parlò in tono
quasi dolce.
-Ecco,
questa è la mia bambola.- disse, sorridendo soddisfatto. Poi si rivolse ad
Edward.
-Edward, ti presento Roxy. Lei è la nostra stella, la migliore qui. Come hai
visto prima, naturalmente. Piccola, lui è Edward Cullen.-
Il
mio cuore perse un battito, due, tre… Ci guardammo, unendo dorato e cioccolato
in uno sguardo di sentimenti repressi ed altro. Nessuno dei due parlava ed il
silenzio ci avvolgeva nella sua morsa poco piacevole.
-Roxy!
Ehy, Roxy!- Iniziò a gridare Luc, infondo alla sala, cercando di farsi notare
gesticolando. Mi raggiunse.
-Dimmi,
Luc.- Notai che ansimava leggermente per la corsa appena compiuta.
-Ti
attendono nella stanza sette.- mi annunciò quando trovò il fiato necessario.
-Chi?-
chiesi semplicemente. Lanciando uno sguardo ad Edward, potei notare la
confusione sul suo volto.
‘’
Povero ingenuo, racchiuso nella sua purezza ’’ pensai.
Nik
scoppiò a ridere, distraendomi dai pensieri su Edward.
-Chi
vuoi che sia, bambola. Christopher, naturalmente. Quel ragazzo prima o poi ti
sfascerà.- mi rispose Nicolas al posto della mia amica. Anche io e Luc ci
aggiungemmo alla sua risata.
-Sì,
Nik, contaci. Roxy lo stende in una sola nottata, quel moccioso!-
Era la
voce di Tisy, aggiuntasi alla conversazione e spuntata da chissà dove.
-Cinquanta
che ci mette più di un’ora.- sfidò Nik.
-Ci sto!
Io dico che Roxy torna in quaranta minuti nemmeno.- annunciò con sicurezza Tisy.
-Io
opto per cinquanta minuti all’incirca.- sorrise sicura Luc. Osservai di
soppiatto Edward;
lui era
l’unico a non ridere. Anzi, scrutava tutti con un’aria seria e misteriosa. Dai
suoi occhi traboccava il disgusto che provava.
Mi
trattenni dal sospirare;
infondo
per uno come lui –bello, ricco ed intelligente- cosa potevano valere delle
puttane?
Mi sorpresi quando il suo sguardo incrociò il mio e le sue labbra s’incurvarono
–forse involontariamente- in un sorriso tenero, dolce, innamorato… Non
ricordavo neppure l’ultima volta che qualcuno mi aveva rivolto qualcosa di così
puro, casto.
Tutti i
sorrisi che ricevevo erano unicamente pieni di desiderio; ma desideravano il mio
corpo, non me.
Scossi
la testa. Cosa stavo dicendo? Questi non erano i pensieri di una prostituta, non
erano i miei soliti pensieri.
E poi,
Edward mi aveva lasciato, come faceva a rivolgermi un sorriso simile?
Pensai
che l’alcol giocasse brutti scherzi. Mi alzai dalle gambe di Nik, dirigendomi
verso le scale.
Dietro
ai miei passi le risate delle mie amiche, dei clienti… E lo sguardo del vampiro
incollato a me.
***
Sgattaiolai furtivamente fuori, abbandonando la stanza in cui il leggero russare
di Christopher regnava come rumore sovrano.
Andai a
sbattere contro una figura, finendo a gambe all’aria. Si rivelò essere Tisy.
Lei,
ridente, mi prese per mano, scortandomi nella camera che noi quattro
condividevamo.
-Quel
ragazzo dai capelli bronzei… È bello da mozzare il respiro!- confessò il motivo
di tanto entusiasmo e contentezza.
Io mi
congelai sul posto. Aveva per caso messo gli occhi su Edward? Non ci volevo
credere,
non
poteva! Con una spallata la scansai, lasciandola perplessa.
Mi
fiondai sul mio letto, immergendo la faccia del candido cuscino bianco. Impedì a
me stessa di piangere,
nonostante il mio cuore sanguinasse, provocandomi una sofferenza atroce.
Le
braccia di Morfeo mi accolsero, con tutta la mia tristezza.
Ero circondata dal
verde, semplicemente verde. Muschio. Sugli alberi, per terra…
Dappertutto!
La pioggia insistente
mi bagnò, rendendo i vestiti la mia seconda pelle.
Io odiavo tutto
quello; il verde e la pioggia! Una combinazione disgustosa.
Una voce giunse alle
mie orecchie, facendomi accasciare al suolo disperatamente.
chiese sconsolata. Era Renée, mia madre.
Mi guardai e compresi.
Indossavo un intimo provocante, rosso fuoco. I capelli bagnati, ma non da acqua…era
birra.
Quando spalancò le
braccia in modo protettivo, pronta ad accogliermi tra di esse, gli corsi
incontro.
Eppure, più mi
avvicinavo e più lei si allontanava. Inerme caddi a terra, mentre una risata
malvagia risuonava nella mia testa. Quella voce era familiare, troppo familiare…
Chi diamine era?!
Mi
svegliai di scatto, spaventata. Le lacrime scorrevano liberamente sul mio volto,
innervosendomi.
Per
sfogarmi diedi un pugno alla parete, situata alla mia destra.
Dannazione, sempre lo stesso sogno! L’unica cosa che cambiava era il soggetto…
‘’Che
cosa può significare?’’ mi domandai.
Un
bussare poco udibile mi fece sussultare. Mormorai un ‘’avanti’’ con voce stanca.
Rimasi
a bocca aperta. Era una visita decisamente inaspettata…
*-* Non ci posso credere *-*
Davvero vi piace? Così tanto da lasciarmi addirittura 23 recensioni?
Non potete immaginare quanto io sia felice… Grazie! Ho deciso di aggiornare una
volta a settimana, il Venerdì. Ma solo se la storia continua ad appassionarvi.
Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo.
Soprattutto perché se le recensioni calassero da 23 a 3 ci rimarrei malissimo!
ç_ç
Ed ora i ringraziamenti ai recensori;
1°
Meletta; Sono felicissima del fatto che ti piaccia. Grazie mille.
2°
CassandraLeben;
Effettivamente no,
non sarebbe stato valido xD Sono contenta che ti piaccia. Baci
3°
_sefiri_; Li scoprirai molto presto, i nuovi Bella ed Edward. Grazie mille.
Kiss
4°
Hele91;
Grazie
infinte, per aver
messo la FF nei preferiti. Sono felice che t’intrighi.
5°AliceCullen93;
Sarebbe stato ciò che avrebbe fatto la vecchia Bella, svenire.
Ma come vedi, le è rimasto poco di ciò che era. Ora è lei la
leonessa, in un certo senso. Grazie mille.
6°
_Natsuki_;
Grazie mille,
leggere una recensione come la tua è stato un piacere.
Come vedi, la mia Bella è nettamente più forte della precedente.
Anche se, come ho scritto in questo capitolo, agli inizi ha sofferto molto. Sono
felice che ti piaccia il mio stile di scrittura.
7°
bells87; Dovresti dire ingenua e goffa com’era. Ormai lei é ‘’Roxy’’
, ingenuità e goffaggine non sono più caratteristiche con cui descriverla.
Eppure la vecchia Bella, da qualche parte, c’è ancora.
Grazie mille della recensione.
8°
alice brendon cullen;
Come vedi, ho postato. Sono contentissima che ti piaccia.
Grazie.
9°
algin91; Grazie, spero continuerai a seguirmi.
10°
crystalxx86;
Anche a te un enorme
grazie.
11°
Les; Infiniti ringraziamenti, vedi che non ho postato dopo tanto? ^^
12°
PenPen;
Scusami PenPen, non era mia intenzione deprimerti. Una flash fic negativa su
Edward? Piuttosto difficile, io amo quel vampiro (*ç*). Ma posso provarci. Dimmi
precisamente cosa vorresti,
e io faccio un tentativo. Che ne dici di quello che sto tirando fuori
da questa?
13°
Tatan; Bella è nascosta sotto a chili di trucco ed abiti striminziti. Ma
infondo, è ancora lei, in un certo senso.
14°
Midnight Dream;
Come vedi, ho continuato. Sono felice che la mia trama ti piaccia,
sperando che il contenuto soddisfi le tue aspettative.
15°
Red Robin; Eddai, poverina, la odi proprio, vero? Comunque io eviterei i Gay
per Edward… Se proprio nessuno lo vuole (anche se lo volesse tutto l’universo lo
faccio comunque) me lo prendo io. ^_^
Spero che la fanfic non ti deluda troppo. Sono felicissima del
fatto che il testo di piaccia. Kiss
16°
becky cullen;
Stile impeccabile? Non esageriamo xD Grazie infiniti per tutti i tuoi
complimenti.
17°
pazzerella_92; Grazie mille. Sono felice di averti incuriosita, spero
continuerai a seguirmi.
18°
Whattina;
Cara Whattina, è un
onore avere le tue recensioni anche per questa fic.
Descrivere la mia felicità è impossibile. Sono contentissima del
fatto che ti affascini, come storia.
La frase sotto al titolo è naturalmente mia, se no avrei messo i
diritti ^_^
Effettivamente sono panni troppo striminziti per panni piuttosto
inconsueti per Bella, ma non per Roxy. Comunque, come mai dovrebbe essere
una minaccia il fatto che continuerai a seguirmi?
Io lo trovo un onore immenso, sottolineo e ripeto ^_^
Grazie non è sufficiente a racchiudere la mia gratitudine. Ma te lo
dirò comunque; Grazie, davvero.
Un bacione!
19°
_Nefer_,;
No dai, povero Baudelaire. XD Ti ringrazio tantissimo Oly, un bacione!
20°
redRon;
Sono felicissima di trovarti anche in questa storia, Reth! E sono felice che ti
piaccia^^
Grazie mille, di tutto. Kissoni!
21°
BellaSwan87; Effettivamente è strano sì, ma mi era piaciuta come idea. Sono
felice che piaccia anche a te. ^_^ Grazie mille.
22°
Mew_Chicca;
Anche a me una Bella
–Roxy- così piace, perché in questi panni non l’ho mai vista.
Spero che questo capitolo non ti abbia delusa.
23°
sky_eyes_vampire;
Ti ringrazio molto, davvero. Ho aggiornato poco dopo la tua recensione, come
vedi.
Lo vedete? È sempre lì, quel dolce cucciolo di link. Vi sorride, dolcemente,
ansioso.
Sì, aspetta solo voi. Cliccatelo, dai. Ve ne sarà immensamente grato.
Guardatelo lì, com’è contento! Non deludetelo, povero piccino.
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Capitolo 3 *** Sorpresa; si esce [parte uno] ***
Nuova pagina 1
,,
Fiore
impuro
,,
<< Nessuno può
fuggire dallo scorrere del tempo
ed evitare che con la sua
malvagità lo colpisca.
Anche il
Fiore, quello più puro e casto, verrà
tramutato in altro. Qualcosa di
terribile e surreale. >>
Una figura piuttosto bassa si presentò alla mia vista.
Dal viso abbronzato erano in vista innumerevoli brufoli, alcuni
coperti dai lunghi capelli biondo
cenere –tenuti su con il gel-, tra cui spiccavano gli occhi d’un
verde smeraldo strabiliante.
Il corpo magro fasciato da pantaloni bassi ed una maglietta
leggermente larga; tutti e due indumenti bianchi.
Rimasi a bocca aperta; quello era il ragazzo che avevamo incontrato
l’altro giorno.
Esattamente quello che Tisy mi aveva indicato, burlandosi di lui.
Osservandolo bene, notai che il suo lato estetico era un poco
migliorato…
‘’cosa non fa un
po’ di gel ed una maggiore accuratezza nel vestirsi!’’
fu il mio pensiero.
Attesi di ascoltare la motivazione della sua presenza, ma fu tutto
vano;
lui non spicciava parola. Mi guardava imbambolato; pensai fosse
imparentato con un pesce palla,
tanto i suoi occhi erano tondi dalla meraviglia.
-Ehm…Sì?- domandai stupidamente cosa volesse.
-Ah… giusto, scusami. Io sono Marcus Fletche, più precisamente il
nuovo assistente di Nicolas…
Sai, lui è mio cugino e mi ha posto questa interessante offerta…
Come hai capito infatti ho accettato, se no… bhe, se no non sarei qui!-
mi rispose, grattandosi dietro la nuca, imbarazzato. Così non
andava per nulla bene; il carattere era da migliorare, decisamente.
-Bene, benvenuto. Ma che vuoi qui, davanti alla porta di camera
mia?- chiesi svogliatamente.
-Nik… lui mi ha chiesto di mandare a cercare una certa Roxy, con
una certa urgenza.
Sei tu, per caso? Devo ancora imparare tutti i vostri nomi.- Le sue
guance si tinsero di un rosso acceso, e ciò mi fece tenerezza, addolcendo la mia
malignità nei suoi confronti.
-Sì, sono io. Grazie, vado all’istante.- Sorrisi dolcemente –o
almeno, ci provai- e mi precipitai giù dalle scale.
Purtroppo, in preda alla fretta, inciampai in un gradino.
Mi sarei sfracellata al suolo, se non fosse stato per quelle forti
e gelide braccia che mi accolsero tra loro al posto del pavimento.
Sollevai leggermente il capo e le mie labbra si ritrovarono a un
centimetro da una bocca stupenda e perfetta; meravigliosamente
immortale.Fortunatamente, il sangue aveva perso l’abitudine di fluire alle mie
guance, ed io non arrossì.
Lui mi poggiò a terra –dato che, per il volo, mi teneva sollevata a
qualche centimetro dal suolo- a cui io battei
successivamente i piedi, mettendo il muso. Che figuraccia!
Alle mie spalle giunse una risata cristallina e, voltandomi, scorsi
Nik.
Era appoggiato mollemente alla porta del suo ufficio. Lo fulminai
con gli occhi.
-Non mi guardare così, bambolina. Speravo che in quattro anni
avresti perso la tua goffaggine,
ed invece, guardati qui. Uguale ed identica.- disse ghignando
allegramente.
-Certo, proprio la fotocopia dello spettro che ero! Secondo me, tu
hai sempre avuto bisogno degli occhiali, caro mio!
Perché ci vedi che è uno schifo, dannazione!- Ormai ero
infervorata, e lo si poteva capire dal mio tono di voce.
Per risposta, scoppiò –nuovamente- a ridere sonoramente.
-Effettivamente, hai bisogno degli occhiali, Nik. Roxy ha
perfettamente ragione; non lo vedi, il bel carattere peperino che si è fatta?
Preso da me, naturalmente. E poi il fisico… Quattro anni fa era una
mocciosa. Peccato che questo non sia un mio merito; è della palestra.-
Questa, era la voce di Tisy, che con eleganza scendeva le scale. Un
ardente vestito rosso le fasciava il corpo ben modellato, rendendola
estremamente attraente.
Come un fulmine a ciel sereno la litigata con lei mi
attraversò la mente. Voltai la testa a sufficienza per guardare se Edward la
stava guardando, ma i suoi occhi erano incatenati alla mia figura. Per lui, ero
peggio di una calamita.
La mia amica si rivolse a me con tono gentile ma preoccupato;
-Roxy, potresti venire un secondo, per favore?-
Le avrei risposto di sì, se non fossi stata interrotta da Nik
ancora prima di aprir bocca.
-No, Tisy. No. Roxy viene con me, nel mio ufficio. Le devo parlare
velocemente.-
decretò il mio Capo con decisione, per poi aggiungere;
-Ma, intanto, puoi accompagnare Edward nella sala-relax. Che ne
dici, Cullen?-
Lui alzò le spalle, esprimendo il suo parere semplicemente con i
gesti.
Con un ultimo sguardo verso la mia testa china, seguì Tisy
che, a passo ondeggiante, si dirigeva nella saletta del rilassamento.
Io e Nicolas entrammo nel suo ufficio, piccolo ma confortevole.
Io mi sedetti sulla poltroncina rossa, dietro alla scrivania in
legno.
Lui si accomodò sulla sua sedia rotabile in pelle nera; quelle che
danno tanto la sensazione di essere il Boss, insomma.
Mi sorrise, ancora allegro per la conversazione avvenuta poco
prima. A quanto pare, lui era l’unico ad essersi divertito.
Successivamente, con mia grande sorpresa, nel suo viso si tinsero i
colori della serietà.
-Roxy.- Pronunciò il mio nome con aria solenne.
-Cara, hai presente Edward? Sì, Edward Cullen. Il ragazzo dai
capelli bronzei.-
Io annuì; credevo di aver perso la parola. Cosa diamine centrava
lui, ora?
Che cosa voleva dirmi Nik che coinvolgesse lui e me. In attesa di
un chiarimento, trattenei il respiro.
-Bene, molto bene. Bhe, bambola, lui ti ha riservata per
domani, dalla mattina alla sera.-
Spalancai la bocca, incredula. Quello non era l’Edward Cullen che
conoscevo io, non era possibile.
Lui, l’Edward vero, non avrebbe mai pagato per possedere il mio
corpo.
No, no e ancora no! Non ci potevo assolutamente credere.
L’ espressione di palese sorpresa era probabilmente leggibile sul
mio volto,
perché Nik si affrettò a dare un diverso significato alle sue
parole da quello che io, in modo idiota, avevo inteso.
-Roxy, forse mi sono spiegato male. Lui non vuole del sesso da te,
me lo ha spiegato chiaramente.
Desidera portarti fuori; ha pagato una somma esorbitante solamente
per questo.
Vai a vestirti ed entro mezz’ora vai da lui, nella saletta.-
Il tono di voce era più allegro di prima, ma la sua non era una
richiesta. Era un ordine.
Nicolas, solitamente, non era un tipo severo. Piuttosto giovane e
incasinato lo consideravo il mio miglior amico,
quello di tutte noi che lavoravamo lì. Ma, non era per nulla
persona da contraddire. Nessuno lo faceva mai, perché, sotto all’aria scherzosa,
si nascondeva una belva.
Nella mia vita a Chicago avevo visto solo una volta il capo
arrabbiato.
Un’esperienza terrificante per tutte le persone che hanno assistito
alla sua sfuriata.
Era stata Tisy, a farlo incavolare in modo violento; si era
rifiutata per una nottata con il fratello di Nicolas,
dicendo di non gradire il suo aspetto esteriore ed offendendolo
mortalmente.
A quello che successe poi, tutti rimasero di sasso. Urla, tavoli
buttati al suolo e seguiti da vari oggetti.
C’è da dire, a sua difesa, che quello non era la sua serata ideale.
Troppi problemi in una volta sola, forse. Cercai d’impedirmi di
ricordare;
non era quello il modo in cui io vedevo Nik, lui non era un barbaro
e mai lo sarebbe stato.
I miei pensieri volarono all’istante ad Edward. Miseria, dovevo
uscire con lui!
Mi chiesi perché avesse chiesto a Nicolas di me, perché volesse
passare un pomeriggio con me.
Forse desiderava parlarmi del passato, forse farmi domande di vario
tipo,
oppure offendermi e ferirmi in modo permanente…
Ispirai e cercai di calmarmi. Troppi perché e troppi
forse mi affollavano la mente.
Cercai di scacciare tutto dalla testa e di non pensare a nulla. Non
ci riuscii molto bene.
Con passo pesante e preoccupato uscii dall’ufficio di Nik, per
avviarmi verso la mia stanza a cambiarmi.
Avrei affrontato una giornata stravolgente e lo sapevo.
Ero pronta? Decisamente no.
Ed anche questo
capitolo è concluso. Spero che vi piaccia e che non sia noioso.
Tutti hanno
sbagliato. Non era Edward; sarebbe stato troppo prevedibile.
Ma, per
alleviare la vostra delusione, ho scritto della volata per le scale.
Il prossimo
capitolo sarà pieno di novità. Voi cosa pensate succederà?
Ed ora… I
ringraziamenti! Santo cielo,grazie! 29 commenti!*-*
Continuate a
recensire *-* !
1°
kira988; Ti ringrazio molto.
2°
_sefiri_;
Infiniti grazie. Un kiss
3°
_Natsuki_;
Effettivamente era molto audace come spettacolo, ma ricordati che nulla è mai
troppo per Roxy. Quattro anni sono stati sufficenti ad abituarsi a non arrossire
e a perdere la timidezza.
Ma Bella, da
qualche parte, ancora c’è. Comunque, nemmeno io avrei retto allo sguardo di
Edward.
Per quanto
riguarda il bussatore misterioso… Come hai visto, non era Edward.
Grazie per i
complimenti ^^
4°
BellaSwan87;
Sono rimasta
spiazzata davanti alla tua recensione. Davvero mi consideri talmente brava? Ho
perso tutte le parole di cui ero a conoscenza… Un enorme grazie non è
sufficiente.
Un bacione cosmico
5°
pika chan; Sono felice di averti incuriosita, vuol dire che non fa pena come
FF. Grazie mille di tutto.
6°
CassandraLeben;
Hey Kassy! Sono felice che il capitolo ti
piaccia! Vedremo se le tue idee sono magari quelle che sono venute a me, ma ne
dubito. Le mie sono folli al massimo. Grazie della recensione. Bacioni.
7°AliceCullen93;
Grazie infiniti.
8°love_fool;
Molte grazie.
Sono felice che la fanfic ti stia accattivando.
9°Hele91;
Felicissima del fatto che ti piaccia! Grazie.
10°pazzerella_92;
Eggià, povero
link, hai visto che cuccioletto? Comunque… ehm… credo che tu ti sia sbagliata
sull’onnipresente xD Grazie mille della recensione e dei complimenti.
11°Princesseelisil;
Scrittrice provetta? Oddio, non esageriamo. Non ho capito una frase della tua
recensione ‘’leggo sempre con piacere ciò che scrivi’’ hai letto anche mie altre
storie? Non ho visto nessuna recensione, quindi non lo posso sapere xD Grazie
dei complimenti ^^
12°PenPen;
Grazie mille
PenPen. Sulla questione della storia, provvederò. Appena ho cinque minuti di
tempo libero, la scrivo!
13°Whattina;
Talento nello scrivere? O_o Santo cielo, non esageriamo. Io mi diletto nello
scrivere bozze, che, con mia grande sorpresa, paiono essere apprezzate. Eppure,
ti ringrazio per tutta la stima e la fiducia che riponi in me. Sulla questione
di Bella, forse hai ragione. Bella è stata troppo mollacciona; se non lo fosse
stata, forse sarebbe davvero divenuta ‘’Roxy’’.
Ti saluto con affetto, kissoni.
14°Jhaa;
Pretty Woman
è un film, vero? Ne ho già sentito parlare, eppure non ne conosco i dettagli e
le varie sfumature. Comunque, sono felice che tu riconosca in Roxy un certo
spessore, perché era questa la mia intenzione. Ed anche il fatto che si
riconosca un po’ di Bella, in lei. Ed anche che t’ispirino Nicola, Christopher,
Tisy, Charly e Luc. Ti ringrazio molto.
15°bells87;
Per fortuna, che non ti ho delusa! Di chi dice che sia la voce maligna? Voglio
proprio vedere se indovini. Per quanto riguarda la visita a Bella… ci hai
azzeccato? Grazie della recensione e dei complimenti.
16°Jayne;
Il piccolo
link ti è infinitivamente grato. Però hai sbagliato; non è Alice. E nemmeno
Edward. XD Ci rileggiamo la settimana prossima! [ps; bellissimo il termine ‘’rileggiamo’’
e non sentiamo]
17°algin91;
Mi fai davvero felice, grazie. Un kiss
18°Meletta;
Come vedi, ti
ho accontentata. Ti ringrazio tantissimo.
19°Mew_Chicca;
Non credo di essere caduta nel banale, tu che dici? Grazie infinitivamente.
Baci.
20°Yuna
Shinoda;
Grazie, grazie di cuore.
21°lilyblack90;
Attenzione; non ho mai detto che Edward vada a prostitute. Certo, potrebbe
essere…
Ma noi vediamo tutto dal punto di vista di Bella, quindi ciò che si
legge sono le sue convinzioni!
Un grazie non basta, per la contentezza che mi ha dato la tua
recensione. Ma te lo dico comunque; Grazie!!!
22°momob;
Addirittura
nei preferiti? Santo cielo, grazie!
23°Les;
E siamo già a Venerdì. Sei ancora viva, Les? xD Grazie mille.
24°redRon;
XD Ora ti
vedi comparire Voldemort che vuole un servizio da Roxy/Bella.
Ti ringrazio tantissimo Reth, anche se sai che io credo tu abbia
svuotato la riserva segreta di alcolici dei Malandrini…
Ti voglio un casino di bene è dire troppo poco! ^^
25°Midnight
Dream; Grazie, grazie e ancora grazie!
26°sky_eyes_vampire;
Molte grazie
anche a te ^^ Scusa l’ignoranza… chi é Ginevra? Grazie ancora,Kiss
27°hachicat;
Grazie mille, sono contenta che ti piaccia
28°Patience90;
Ninny! Grazie ^^ Ma non esageriamo troppo xD Ti voglio bene! Kiss for Ninny
cAllen
29°Tay_;
Grazie, davvero. Baci.
Certo, è sempre lui. È un link fedele lui, e vi aspetta sempre sorridendo.
Chiede con occhi da cucciolo di cliccarlo e lasciare un commento.
Non siate maligni ed accontentatelo, non spegnete il suo tenero sorriso!
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Capitolo 4 *** Sorpresa; si esce [parte due] ***
Nuova pagina 1
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Fiore
impuro
,,
<< Nessuno può
fuggire dallo scorrere del tempo
ed evitare che con la sua
malvagità lo colpisca.
Anche il
Fiore, quello più puro e casto, verrà
tramutato in altro. Qualcosa di
terribile e surreale. >>
Indossai la gonna più lunga che possedevo, ma, nonostante questo, arrivava a
malapena sopra il ginocchio.
Era
bianca spiccava abbinato al blu scuro della maglietta.
Ricordavo perfettamente cosa pensasse di quel colore; diceva che mi donava,
con la
mia carnagione chiara.
Sospirai e m’infilai un paio di scarpette estive, con un tacco piuttosto basso.
Preferivo evitare inconvenienti di equilibro.
Raccolsi i capelli in due ordinati codini, che mi davano un’aria leggermente
infantile.
I
lucenti boccoli castani scuri scivolavano morbidamente sulle mie spalle.
Subito
dopo essermi vestita e pettinata, passai al trucco del viso;
dell’ombretto blu, la matita nera –calcata, lo ammetto- e un filo di
lucidalabbra.
Osservai la mia figura riflessa nello specchio e la ritenei perfetta, cosa che
succedeva di rado.
Ogni
singolo giorno scorgevo difetti a cui cercavo di rimediare senza successo sul
momento,
ma
questa volta non c’era alcun problema, nulla d’imperfetto.
Forse
solo l’aria leggermente tesa che s’era dipinta nella mia espressione,
accompagnata da un lieve sorriso.
Tutto
contrastava sul mio volto, i sentimenti andavano e venivano creando un mix
pazzesco a cui io non cercai descrizione,
ritenendolo perfettamente inutile.
Prima
di varcare la soglia della stanza –deserta, dato che le ragazze erano assenti-
mi spruzzai qualche goccia di profumo,
per
abitudine. Ma feci attenzione a quale tipo mettermi;
nulla
di pesante, sapevo che Edward non avrebbe gradito una grande alterazione del mio
odore naturale.
Così
scelsi qualcosa di leggero; Vaniglia. Non mi domandai neppure perché facessi
tanta attenzione a non ferirlo,
a
badare a cosa indossassi e cosa no.
Afferrai la borsa al volo, svuotandola sul tavolino.
Preservativi, sigarette e soldi vennero sistemati disordinatamente sul lucido
legno.
Afferrai un piccolo borsellino bianco e c’infiali una cinquantina di dollari,
nonostante sapessi quanto fosse inutile.
Edward
non era cambiato, lo intuivo chiaramente.
E, di
conseguenza, non mi avrebbe lasciato spendere un centesimo. Anche vero che non
sapevo dove avesse intenzioni di portarmi.
Frettolosamente uscii dalla camera, affrettandomi a raggiungere la saletta e
cercando di non mettere
un
piede in fallo mentre scendevo le scale.
Arrivai
dinanzi alla porta che -al pensiero di come Tisy avesse potuto intrattenere
Edward-spalancai quasi con forza.
Lo
vidi tranquillamente seduto su una poltroncina rossa, mentre la mia amica,
qualche metro più in là,
stava
incollando delle foto su un cartoncino nero.
Le
riconobbi come le nostre e notai pure una scritta sullo sfondo nero che diceva;
Alla mia Roxy, alla mia Charly e alla mia Luc. Per essere speciali, uniche ed
indimenticabile.
Una dedica totalmente deficiente, ma l’importante è che abbia fatto qualche
cosa, no?
Vi voglio bene, ma lo sapete. Come io so che ne volete a me.
Una per tutte, tutte per una. [Come fregare un motto a qualche demente]
Mi
vergognai terribilmente di ciò che avevo pensato su Tisy, della spallata
dell’altro giorno.
E per
un secondo, il mio cuore si dimenticò di Edward e della sua dannata perfezione.
Era
colmo di un sentimento differente da ciò che provavo per lui, qualcosa d’intenso
e potente… l’amicizia.
Un
sorriso enorme mi si dipinse in faccia, spezzando la mia aria tesa.
Le
corsi incontro, infischiandomene di tutto e tutti. Con un balzo le fui addosso,
stritolandola con la morsa delle mie braccia.
Lei
rimase sorpresa, ma poi ricambiò l’abbraccio.
Ma
tutto stava andando troppo liscio e noi ci sbilanciammo dal divanetto, cadendo
con un tonfo sul duro pavimento.
Scoppiammo a ridere sonoramente, allegre.
Quando
decisi di liberarla dalla mia presa, lei portò la sua mano a massaggiarsi il
fondoschiena,
emettendo qualche imprecazione scherzosa.
-
Prossima volta che intendi fare una volata dai divanetti trascinandomi con te,
avvertimi.
Troverò
un modo per pararmi il didietro.- scherzò. Per risposta, il tono della mia
risata divenne molto più alto.
Non
riuscivo quasi a respirare, in preda alla ridarella.
-Roxy,
ricordati di respirare.- Ritornai seria. Quella frase mi portò alla mente degli
occhi topazio.
Ovvero,
mi ricordò della presenza di Edward. Mi alzai, aiutando Tisy a seguire il mio
esempio.
Mentre
lei si rigettava poco elegantemente sul divano, io raggiunsi Edward.
Mantenei una leggera distanza da lui, non sapevo cosa fare. Non avevo la minima
idea di come comportarmi.
Lo
guardai, scrutando il suo volto come alla ricerca di una risposta.
Lui si
voltò, distogliendo gli occhi dal giornale che leggeva, per intrecciarli ai
miei.
Dorato
e cioccolato. Di nuovo. Quello scambio di sguardi fece accelerare leggermente il
battito del mio cuore,
provocandomi un poco d’irritazione. Le reazioni erano sempre le stesse,
solamente… più attutite? Scrollai la testa, come a distogliermi da quei
pensieri.
Notai
la curiosità che gli aleggiava in viso; sicuramente si chiedeva che cosa stessi
pensando.
Eppure,
non me lo domandò. Sapevo perfettamente cosa stava facendo. Aspettava che io
parlassi. Lo accontentai.
-Andiamo, dai.- dissi, con un tono che sfiorava l’arroganza.
-Andiamo.- fu la semplice parola che le sue labbra emisero.
Si alzò
con uno slancio elegante, per poi camminare, a passo umano, verso l’uscita. Io
silenziosamente lo seguii.
Qualche
minuto dopo ci trovammo al di fuori dell’edificio, dove, alla fioca luce del
giorno, notai la sua Volvo metallizzata sfavillare. Sospirai e si voltò a
guardarmi.
Per lui
i miei pensieri erano un’enorme enigma di cui non sarebbe mai venuto a capo, e
di questo ne era a conoscenza.
Aprì la
portiera del passeggero, invitandomi chiaramente ad entrare. Il suo spirito
cavalleresco non era morto, lo sapevo!
Con
velocità mi sedetti, appoggiandomi comodamente allo schienale. Lui richiuse la
porta con dolcezza,
per poi
entrare al posto del guidatore. Mise in modo e partimmo.
Neanche
la velocità a cui guidava era cambiata, a quanto pareva.
Sfrecciavamo veloci per le vie della città affollata, ma notai che ogni volta la
popolazione andava diminuendo.
Mi
stava portando in posto isolato, questo era chiaro. Ma ciò che volevo sapere
era…
che
cosa avremmo fatto, insomma.
Nell’abitacolo regnava il silenzio, che mi frastornava più di quanto avrebbe
fatto un rumore assordante.
Come se
lo avesse intuito, accese lo stereo. Mi sorpresi, riconoscendo la Ninna Nanna di
Edward.
La
mia Ninna Nanna! Mi si mozzò il respiro, e lui se ne accorse, perché lo
vidi sorridere con un’aria quasi soddisfatta.
Non
potei trattenere dall’esporre i miei quesiti mentali.
-Perché
tutto questo, Edward?- Rabbrividì. Era troppo tempo che non pronunciavo il suo
nome.
Pensarlo
e dirlo era una cosa nettamente differente. Temei che il mio cuore ricominciasse
a sanguinare dolorosamente, ma non successe. Perché ormai da quella ferita
grondava sangue da tantissimo tempo, da quando era stata aperta.
Certo,
i miei ’’ nuovi ‘’ amici avevano provveduto a ricucirla, ma non ci erano
riusciti un granché bene.
Qualche
punto malfatto con un ago arrugginito , di cui il filo era molto delicato,
possibile da rompersi alla minima tensione.
Ero
come una casa inabitabile, dentro.
Con la
sua scomparsa era crollato il tetto con tutte le mura, e la mia abitazione era
stata sostituita con qualche legno e poca paglia, formando una specie di
capanna.
Ma
tutto, e ribadisco tutto, era stato infule. Nulla aveva funzionato per
ricostruire la casa e ricucire la ferita al mio cuore.
Solo
lui, solo Edward, avrebbe potuto farlo.
Ma non
c’era stato, per quattro anni non era tornato. Cosa voleva, ora?
Provare
a ricucire la ferita o ad allargarla maggiormente? Voleva distruggermi?
Cercai
di non far sgorgare le lacrime dai miei occhi, che con insistenza pregavano di
uscire.
Non gli
avrei dato questa soddisfazione. Mai, ne andava del mio orgoglio.
Non
rispose alla mia domanda. Dopo qualche minuto accostò la macchina al cipiglio di
un boschetto isolato,
parecchio distante dalla città. Aprì bocca solamente allora.
-Perché, Bella?- Di nuovo quella parola, di nuovo quel nome! Rabbrividì e
mi strinsi nelle spalle, come ad infondermi coraggio da sola. Capii cosa
intendesse con il ‘’perché’’. Mi chiedeva per quale motivo fossi diventata una
sporca puttana, era questo che voleva sapere.
-Nella
vita, ci viene proposto un bivio. I cartelloni che m’indicavano le strade, per
il mio bivio,
dicevano depressione e prostituzione. Io ho optato per la seconda
opzione,
nonostante mi sia capitato di doverli affrontare tutti e due, in un sol colpo.
Eppure sono fiera della mia scelta,
ho
tirato avanti in ogni modo, Edward. Ci ho provato, perlomeno.
Non
mi sono lasciata andare, abbandonandomi nelle mie sofferenze.
Io ho
affrontato la mia debolezza, ed ora, posso sostenere di essere forte.
Di aver
combattuto.- sussurrai, talmente piano che ebbi il timore di dover ripetere
tutto. Ma lui captò le mie parole.
-Non
era certamente questa la strada migliore, Bella. Potevi uscire dalla depressione
senza dover occorre a tali mezzi.
Il
tempo, sarebbe stato magnanimo, guaritore…-
Preferii non rispondere, non volevo essere offensiva ne rinfacciargli niente.
E così,
il silenzio calò nuovamente nella sua macchina piena di ricordi.
Nemmeno
le fusa della Volvo a cullarmi in quel tuffo nel passato.
Ed
ecco un altro capitolo terminato. Vi ringrazio per le recensioni, sono sempre
molto gradite.
Mi
fate veramente felice, me ed il mio cucciolo di Link. Grazie.
Ed
ora, un triste annuncio;
ATTENZIONE;
La fanfic non verrà aggiornata fino a Settembre, per vacanze
estive.
Buona estate a tutti, noi ci vediamo all’inizio della scuola! ^^
Patience90
Hele91
CassandraLeben
Princesseelisil
sky_eyes_vampire
Pocia
PenPen
Tay_
alice
brendon cullen
Midnight Dream
momob pazzerella_92
clodiina85
_sefiri_,
bimbaemo
_Nefer_;
Grazie di cuore a tutte voi, scusate se vi rivolgo un solo
ringraziamento per tutte, ma ho veramente poco tempo e ‘’grazie ‘’grazie’’ per
ognuna sarebbe stato ripetitivo, no? xD
bells87; Per i pensieri, bhe… Lo scopriremo fra qualche capitolo! Grazie
mille, di tutto!
BellaSwan87; Dopo questo capitolo Tisy ti è ancora tanto antipatica?
Infondo, lei è ignara della vecchia storia di Bella, non lo poteva
immaginare. E non si sognerebbe mai di rubargli Edward, le vuole troppo bene. Ti
ringrazio infinitivamente. Un bacione cosmico.
Tatan; Ma che Edward sarebbe se chiedesse sesso invece di un discorso? XD
Ma vedremo, con il proseguimento della storia… Chissà che tu non
sia accontentata. Chi lo sa.
Grazie della recensione ^^
pika chan; No, Tisy non è gelosa. Ti ringrazio infinitivamente per tutte le
tue belle parole, mi fanno davvero piacere. Anche che la mia sia una storia che
ti appassioni, e che tu la ritenga differente dalle altre, dicendo che è
originale. Era mia intenzione. Grazie, davvero. ^^
Jayne; Il link ti ringrazia, ed arrossisce per il tuo complimento nei suoi
confronti.
Anche io ti ringrazio naturalmente ^^ Comunque, no, non ho scritto
altri chappy.
Mi ci vuole una settimana per scriverne uno, figurati due o tre.
Per questa fic, non ho la più pallida idea di quanti capitoli scrivere. Ma ho
molte idee sulla trama, quindi non credo meno di dieci.
Ci rileggiamo ^^ Kiss
Saphira87; Ti ringrazio per la recensione, anche il link ne è molto felice.
Edward avrà certamente più spazio, tranquilla. Un bacione!
Matydreamer Grazie mille! Spero continuerai a commentare! Per le tue
domande, bhe… continua a seguirmi XD
_Natsuki_,
è bello, come libro? ^^
Come vedi, il
vampiro casto e puro rimane. Grazie infiniti della recensione, spero che questo
capitolo ti sia piaciuto. ^-^
lilyblack90;
Certo che puoi chiamarla Bella! ^^ Grazie!
MissBorchietta90; No, il nome di Bella l’ho scelto così a caso, perché mi
piaceva xD
La canzone che mi dicevi, l’ascolterò appena possibile. Grazie ^^
Naturalmente è sempre lì, lui. Ora piange, triste. Tiene le
valige in mano, pronto a partire per le vacanze estive.
Vi saluta con la mano libera, mentre i lacrimoni gli colano dagli
occhi. ‘’ Recensioni, vi prego’’ è il suo ultimo sussurro,
prima di salire su un’ aereo ed andarsene, malinconico.
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Capitolo 5 *** Sorpresa; Si esce! [parte tre] ***
Nuova pagina 1
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Fiore
impuro
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<< Nessuno può
fuggire
dallo scorrere del tempo ed
evitare che
con la sua malvagità
lo colpisca. Anche il Fiore,
quello più puro e casto, verrà tramutato in
altro.
Qualcosa di terribile
e surreale.>>
Mi concessi
di osservarlo, di ammirare il suo viso.
Forse i
miei occhi erano stati fissi sui suoi tratti troppo a lungo, ma non me ne curai.
Era
necessario per me perdermi in tutta la sua perfezione, quella che lui mi
aveva negato andandosene.
Voltandosi e distogliendo lo sguardo dal paesaggio
circostante, i suoi occhi catturarono i miei.
La tensione
e tutti gli altri sentimenti negativi che aleggiavano nella Volvo erano spariti,
portati via
da un lieve e benefico soffio di vento.
Inconsapevolmente, ci avvicinammo più di quel che fosse
lecito;
il passato
reclamava di tornare a far parte di ciò che ormai era il presente.
Cercai
di trattenermi dall’annusarlo; desideravo ardentemente drogarmi del suo profumo
squisito,
nonostante sapessi non fosse la cosa adatta. Mi accorsi che i nostri
nasi si sfioravano teneramente, e che, chissà come,
la mia mano era stretta tra
le sue con cura.
Il suo
alito fresco invadeva piacevolmente le mie narici, tentandomi dall’unirlo al mio
in un bacio.
Le nostre
labbra lentamente si andavano in contro, l’une in cerca delle altre.
Fu la
sirena di un’auto della polizia a farci riprendere coscienza delle nostre
azioni.
Sobbalzammo
all’usino, colti di sorpresa. Sentii un leggero calore alle guance,
che
–constatai osservandomi nello specchietto della macchina- si erano imporporate
lievemente.
Con un po’
di fortuna, non se ne sarebbe accorto; si sarebbe potuto scambiare con del Fard,
infondo ne
mettevo sempre. Edward, che si era distanziato un poco, tossicchiava
imbarazzato.
Mi
sorpresi; non era un comportamento che mi sarei aspettata, era allora un poco
cambiato anche lui,
con lo scorrere del tempo che teoricamente non avrebbe
dovuto subire?
Sarei
rimasta di più a fare pensieri filosofici sul fatto che i vampiri non sentano
su di se il passare delle ore,
settimane, mesi o anni che siano, ma un pensiero
mi fulminò istantaneamente la mente.
Se non mi
amava, come aveva detto, perché era lì, con me,
a
Chicago?
Come mai
aveva chiesto di parlare con me, quando chi doveva dare spiegazioni era lui?
E per quale
motivo, si preoccupava della mia carriera, della mia
vita?
Era un mio
diritto chiederglielo, decretai. E avrei ottenuto le risposte a tutti i
costi;
gli avevo
detto ciò che desiderava sapere, ed in quel momento era il mio turno!
-Ora,
vorrei rivolgere a te la stessa domanda; Perché?-
Mi guardò
stranito ed aggrottò la fronte; ovviamente non
capiva.
–Intendo
dire molte cose, con questa sola parola. Vorrei sapere come mai sei qui a
Chicago,
per quale
motivo ti preoccupi per me e, dato che ci siamo, potresti dirmi perché hai
chiesto
di uscire
con me? Poi, tanto per bollare la faccenda come conclusa,
mi diresti
cortesemente se mi ami o no? Scusa la franchezza, ma i tuoi gesti mi danno a
intendere di sì,
mentre le tue parole di quattro anni fa chiariscono un
gigantesco no.
Capirai che
sono confusa. Ora, se non ti dispiace, sarà tua premura schiarire la nebbia
della mia mente.-
chiarii con decisione, togliendo qualsiasi accenno di
incomprensione dalla sua faccia.
Quando
pronunciai quelle parole, lo feci con un aria decisa, nonostante dentro mi
stessi tormentando.
Non avevo forse esagerato, con lui?La risposta era leggibile
sulla sua espressione; sì, avevo esagerato.
Aveva spalancato gli occhi, e la sua
bocca era leggermente aperta, nonostante a tempi irregolari la
richiudesse per
riaprirla nuovamente. Mi trattenei dal ridere; era una situazione comica vederlo
così,
ma non era
esattamente la situazione più adatta per
divertirmi.
Dopo
qualche minuto, si riprese e prese parola.
–Non è
essenziale, Bella. L’importante è il fatto che io sia qui e che ti stia
parlando.
E,
principalmente, che tu stia bene. Perlomeno spiritualmente, credo.
Ammetto
d’aver la mente annebbiata dalla confusione;
i miei
occhi non distinguono una sagoma concreta e i miei neuroni non sono in grado di
formulare un pensiero coerente.-
Si portò le
mani alla testa, chinando il capo e stringendo tra le dita i capelli rossicci.
Tutto ciò
aveva un che di disperato, che m’inteneriva e mi suggeriva la pessima idea di
stringere le mie braccia attorno al suo corpo, consolandolo.
Ma invece
di tutto ciò, senza farmi commuovere eccessivamente,
m’impuntai.
–Eh no,
caro mio! Io pretendo delle spiegazioni, è mio diritto esigerle!
Sono stata
costretta a sfogarmi in silenzio, ad affogare lacrime e singhiozzi nel
cuscino,
a mentire a quelle che posso definire vere amiche! Ho sofferto troppo
per te, Edward Anthony Masen Cullen!
Quattro
anni passati a prostituirmi, a concedermi ad altri di cui, talvolta, neppure
conoscevo il nome!
E tutto nel tentativo di dimenticare te, che con le tue
ultime parole hai dato fine alla mia vita ed inizio a ciò che io chiamo
esistenza vana. Non volevi privarmi della mia anima, vero? Mi dispiace,
ma, in una maniera o nell’altra, l’hai fatto comunque!
Sei stata la mia più
grande maledizione, eppure, non so come, non mi pento di
amarti
–perlomeno credo che sia questo il sentimento che provo nei tuoi riguardi-,
anche se ho
spesso sognato di cancellarti dal mio cuore veramente. Bene, Edward;
io, ora, ho
tirato fuori il coraggio ed ho detto tutto. E, immediatamente, lo farai anche
tu; nessun ma!
Il vampiro
-l’eroe- infondo sei tu, se non ricordo male.- conclusi con uno strano tono
dolce l’ultima frase,
mentre le altre parole gliele avevo ringhiate in faccia
senza riguardi.
Mi sentivo
libera da un enorme peso, dopo che finalmente gli avevo spiattellato la verità
in faccia senza timori.
La grinta accumulata in quegli anni era stata un punto a
mio favore;
dovevo
ricordare di ringraziare Tisy, per i suoi insegnamenti rigorosi a proposito di
come trattare gli
uomini –ed esseri immortali, da quel che pareva!-.
Mi accorsi
solo dopo qualche istante che le lacrime mi stavano colando sulle guance,
portando
con se una striscia nera causata dal mio pesante strato di matita per gli
occhi.
Fui avvolta
da braccia gelide come le foreste di Forks in inverno; le sue!
Cercai
inizialmente di divincolarmi, ma mi arresi ben presto all’evidenza di non poter
fuggire.
Quando
smisi di agitarmi, affondò il volto nell’incavo del mio collo.
Lo tirò
nuovamente su e, con le dita da pianista, iniziò a carezzarmi delicatamente i
capelli;
si soffermò
presto sulla frangetta scalata, su cui c’era un piccolo ciuffo rosso.
Dedicò una
particolare attenzione a tutti i tratti che erano cambiati nell’acconciatura;
i capelli
più lunghi di quando mi aveva detto Addio -ma comunque tagliati irregolarmente-
e le punte viola scuro.
Facendo risalire la mano perfetta fino alla mia faccia,
mi sistemò un ciuffo ribelle,
scostandolo
dalla mia guancia. Le sue labbra si diressero sul mio orecchio
destro.
–Sei
bellissima anche così, tu per me sarai sempre incantevole
amore.-
Probabilmente si
sarebbe aspettato una sfuriata ed un’altra richiesta di chiarimenti,
ma niente
di questo capitò.
Sorprendendo me stessa, aggredì le sue labbra in un bacio aggressivo e poco
casto.
Non avrei però mai potuto indovinare ciò che successe dopo;
contraccambiò il mio gesto con la stessa intensità e furia.
Questo lo
rese più seducente ai miei occhi; molto meglio di un Dio Greco!
Aggirando
l’impossibilità di mettermi comoda, mi sistemai velocemente a cavalcioni sopra
di lui,
tirando
rapidamente i suoi capelli all’indietro -per liberare il suo stupendo viso da
quei disordinati ciuffi ramati-
ed impossessandomi nuovamente della sua bocca. Con le
braccia intorno alla mia vita, mi avvicinò maggiormente.
Fui io, la
prima a staccarmi da quel nuovo bacio travolgente. Non per
respirare, ma per abbracciarlo!
Mi
accovacciai sul suo petto e piansi, di gioia, di felicità e di quant’altro. Poi
risi, ed in seguito ricominciai a versare lacrime e nuovamente scoppiai in una
risata.
Era una
situazione assurda, ma non potevo contenere tutti quei sentimenti dentro di me.
Sperai
vivamente che tutto ciò non fosse stato un sogno; ne sarei sicuramente morta!
Incrociai
il suo sguardo, che si fece serio. Capì subito cosa volesse dire;
era l’ora
di rispondere ai miei quesiti. Ed io, attesi pazientemente che aprisse bocca.
Avevo
aspettato anni, un paio di motivi non mi avrebbero danneggiato. O forse sì?
Sospirando
profondamente , mi risistemò al sedile del passeggero ed abbassò gli
occhi,
con un’aria colpevole che m’inquietò
terribilmente.
–Bella, io
sono qui per Federica.- Non compresi e lui lo intuì e si apprestò a
chiarire.
–Sono qui
per incontrare un’altra, Bella. Io sono a Chicago per incontrare una donna.-
Impallidì e
rimasi immobile, mentre all’interno di me si scatenava un’impetuosa
tempesta;
non
riuscivo a credere che questa potesse essere la verità.
Il mio
cuore, che ormai credevo immune ad un altro dolore amoroso, venne trafitto da
mille pugnali affilati.
Portai una mano su quello che potevo definire un arto
inutile e quasi non lo sentii battere.
Di scatto
aprii la portiera e fuggii da quel veicolo e da quel sadico vampiro che, tutte
le volte,
non mancava
d’infliggermi una sofferenza atroce.
Corsi
rapidamente tra gli alberi di quel bosco ai confini di Chicago e, quando mi
sentii abbastanza lontano da lui,
mi afflosciai sull’erba e ne strappai parecchi
ciuffi.
Le mie mani
erano sporche di terriccio ma passai ugualmente le dita sui bordi degli occhi,
cercando di
far cessare quelle stupide lacrime che ne solcavano.
Affondai
poi le unghie nella mia stessa carne, battendo i pugni debolmente sulle
ginocchia.
Poi,
semplicemente, svenni.
E non mi
accorsi di venir sollevata da terra, non percepii il vento scompigliarmi i
capelli e non udii i singhiozzi strozzati di Edward, rattristato dal vedermi in
un simile stato.
Ero a
conoscenza del mio dolore e dello spazio vuoto che sostituiva il mio
cuore.
Solamente quello, e niente d’altro.
Il nulla.
Ed
eccomi qui, Lily è tornata! Dopo che 34 persone hanno risposto al mio avviso,
spero di ricevere altrettante recensioni per questo capitolo xD
In
ogni modo, lo so che il capitolo è davvero molto strano, pieno di avvenimenti
contrastanti e distruttivi,
ma serve a sottolineare che la vita non è una favola,
come poteva apparire all’inizio. Spero vivamente che vi piaccia,
nonostante vi
abbia lasciato con parecchi dubbi riguardanti il finale. I –mezzi- chiarimenti
al prossimo capitolo!
Ringrazio chi ha risposto all’avviso;
_Nefer_,isabell89,
Matydreamer,
BellaSwan87,
redRon,
algin91,
GreenHair,
Railen,
Giulls,
love_fool,
pika chan,
BloodyKamelot,sky_eyes_vampire,
Yuna Shinoda,
Midnight Dream,
bimbaemo,
MoonlessNight,
Princesseelisil,
momob,
niky_d,
ery,
clodiina85,
lorella,
Saphira87,
CassandraLeben,
alice brendon cullen,
bells87,
OnlyAShadow,
scheggia94,
PenPen,
sally10989,
HopeToSave,
AliceCullen93
Ed ora chi ha
recensito la storia nel frattempo;
MoonlessNight; Beh, più che incredibile, ho una mente malata e possono
uscirne solo idee malsane come questa ^^ Ti ringrazio molte per i complimenti,
sono felice del fatto che ti sia gradito il mio stile di scrittura. Kiss
HopeToSave;
Molto onorata del fatto che
ti piaccia come storia. Grazie. Baci ^^
redRon;
Non ho nulla da perdonarti, so che sei molto occupata Reth. Ti ringrazio molto,
davvero!
Ti voglio
bene, tua Lily ^^
BloodyKamelot;
Grazie :D
Yuna
Shinoda; Buona fortuna per la maturità! Comunque, come vedi, ora d’indifferente
c’è molto poco! Eppure, non è che il finale sia stato dei migliori. Spero sia
stato di tuo gradimento ^^ Kiss
Tatan;
Ti ringrazio molto, sono
felice che il mio stile ti piaccia.
Matydreamer;
Eccoti accontentata, non l’ho lasciata a metà ^^ Grazie dei complimenti,
mi fai
molto piacere! Baci
momob;
Puoi smettere di piangere e
strillare, sono tornata! ^^ Ti ringrazio per la recensione!
BellaSwan87;
No, come vedi, non sono spregevole ed ho aggiornato xD Sono contenta che l’antipatia
per Tisy sia sparita, infondo è una persona molto importante per Bella.
Comunque,
spero vivamente che anche questo capitolo ti piaccia. Immagino che tu stia
odiando Federica in questo momento, anche non conoscendola. ^^ Fammi sapere il
tuo parere! Con affetto, Lily
bells87;
la vecchia Bella spunta in
vari momenti della storia, ma anche la sua nuova personalità. Ti ringrazio per
la recensione :D
GreenHair; Grazie, sono felicissima della tua recensione! I tuoi complimenti
sono stupendi, davvero!
_sefiri_;
Il Link ti ringrazia per la tua preoccupazione nei suoi
confronti xD Ti ringrazio moltissimo per la recensione ^^
Midnight Dream;
Ti ringrazio :D
sky_eyes_vampire;
Grazie ^^
lilyblack90; Molte grazie :D Comunque, anche a me piacciono molto le storie
in cui si incontrano dopo anni. Dato che ne hai scritta una, mi fornisci il link?
La leggerò sicuramente e ti lascerò una recensione ^^
_Natsuki_;
Con questo aggiornamento ti
ho salvato dalla neuro? Non potrei mai sopportare il senso di colpa, se ti
rendessi pazza U.U Edward è un poco differente dal solito, in questo capitolo,
ma alla fine è riemerso il solito vampiro preoccupato per Bella. Ed anche lei,
in pochi momenti, ritorna ad essere quella che era. Ti ringrazio per i
complimenti :D
CassandraLeben; Niente cuore di pietra, ho aggiornato xD Grazie dei
complimenti, Kassy! Un bacione
Princesseelisil;
Tra le più belle fanfic che tu abbia mai letto? *-* Grazie, grazie, grazie!
PenPen;
Auguro anche a te delle buone vacanze ^^
pika chan;
Grazie mille, ogni tuo
commento mi fa sorridere. Sei davvero gentile! Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto ^^
Hele91; Grazie :D
Patience90;
Al diavolo Settembre, Topy è tornata! Grazie dei
complimenti Ninny, davvero! Bacioni, tvttttb
Giovy Cullen; Ma che Genius, malata di mente piuttosto xD Ti ringrazio dei
complimenti e della recensione mole, mi hanno fatto piacere ^^ Kissoni
Wind;
Ti ho accontentato, ho
postato :D
4everWITCH; Accontentata, ho aggiornato. Sono felice di sapere che ti
piaccia. Spero vivamente di trovare una tua recensione a questo capitolo,
davvero ^^
Sorride
radioso, lui! I suoi occhi brillano di contentezza, e dalle sue labbra piccoli
gridolino di eccitazione sono ben udibili.
È veramente felice; gli siete mancati!
Le sue manine da link vi salutano
allegramente e dopo poco inizia a scatenarsi in un ballo improvvisato, gridando
‘’recensioni, per favore! Recensioni!’’
Non lo
deluderete, vero?
|
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Capitolo 6 *** -Cosa vuoi, Cullen?- ***
Nuova pagina 1
,, Fiore
impuro
,,
<<
Nessuno può fuggire
dallo scorrere del tempo ed
evitare
che con la sua
malvagità lo
colpisca. Anche il
Fiore,
quello più puro e casto, verrà tramutato in
altro.
Qualcosa di
terribile e
surreale.>>
Qualcosa di bagnato mi rinfrescava la fronte, che sentivo come infuocata.
La
testa mi girava vorticosamente, ero accaldata e allo stesso tempo infreddolita;
non
riuscivo a trovare pace. Mi dolevano lievemente anche le mani, sicuramente
livide.
Ricoperta ovunque di vari graffi mi tirai a sedere lentamente, nonostante
tenessi gli occhi chiusi;
desideravo restare qualche altro secondo in una mia stupida illusione.
In cui,
Edward non era qui per un’altra. Dove mi amava, dove ci amavamo.
Insomma,
in un luogo felice, ben lontano dai dolori della crudele vita.
Eppure,
nulla di tutto ciò era vero, nessuna realtà.
Solo un
ammasso di bugie che cercavo d’imporre alla mia mente per star serena. Inutile.
Con un
sospiro profondo aprì gli occhi, sconvolta ancora per ciò che, senza alcun
riguardo,
mi era
piombato addosso. Fortunatamente, non trovai la sagoma di Edward al mio fianco.
Ma una
ancora più rassicurante e gradita; era Charly, che mi scrutava preoccupata.
Tra le
sue mani un panno umido, con il quale sicuramente aveva alleviato il mio calore.
Senza
alcuna spiegazione, senza la necessità di proferir parola,
mi
buttai letteralmente nella sua stretta dolce e materna.
Non era
molto più grande di me, aveva ventisei anni, ma qualcosa in lei mi ricordava
Reneé,
colei
che aveva sempre asciugato le mie lacrime. Come mi ero aspettata,
Charly
non fece domande e si limitò a starmi vicino. Silenziosamente la porta venne
aperta,
lasciando entrare Luc e Tisy che si aggiunsero all’abbraccio.
Passò
del tempo; quando fosse esattamente, non lo seppi. Ma, quando l’abbraccio fu
sciolto,
mi
ritrovai a raccontare l’accaduto alle mie amiche. Parlai della mia vita passata,
delle
mie sofferenze, di Edward [escludendo il fatto che fosse una creatura
leggendaria].
Non mi
ero mai confidata con loro, ero sempre stata la più… impaurita, a raccontare i
fatti miei,
i
tormenti che avevo vissuto. Mi sentii libera,
svuotata da un peso che ormai non potevo più portare. Ed alla fine avvenne
questo;
Tisy si
sbucciò le nocche a forza di tirar pugni al muro, in preda all’ira provocata
dall’affetto
che
provava per me.
Luc,
come si addiceva ai suoi teneri diciotto anni, era scoppiata in pianto.
Charly
invece di preoccuparsi delle sue emozioni, pensava a me e ad incoraggiarmi a
sfogarmi.
Furono
tre secchi colpi alla porta a distrarci da questa scenetta familiare.
Sobbalzai.
Forse
sapevo chi potesse essere… Fu Luc, con voce fiebile, a dare il permesso
d’accesso.
La
testa di Edward sbucò alla nostra vista, facendo scattare Tisy che,
se non
fosse stato per la stretta ferrea di Charly, l’avrebbe sicuramente
aggredito –non sapendo che, anche se lui non avesse reagito,
a farsi
più male sarebbe stata lei-.
-Tisy-,
pronunciai il suo nome con voce secca. Suonava come un ordine e, effettivamente,
lo era.
All’istante
si tranquillizzò.
-Ragazze, ci lascereste soli?-, domandai, leggermente insicura. Non sembravano
molto convinte,
ma mi
accontentarono. Edward si fece avanti, accomodandosi su una sedia vicina al mio
letto,
su cui
stavo seduta a gambe incrociate.
-Cosa
vuoi, Cullen?-, sussurrai, gelida. La sua espressione era sbigottita.
Allungò
le dita affusolate verso la mia guancia ma io, schifata, mi ritrassi. Poi,
esplosi.
-Non
sono la tua bambolina, dannazione! Wow. Oggi hai proprio deciso di
prenderti
gioco
di me e della mia sensibilità, giusto? Su, forza; proviamo tutti a distruggere
Roxy!
Colpite
il suo corpo con delle lame! Chi fa centro nel suo cuore e la uccide ha un
premio
speciale, forza! Provate! Bene, Edward; mi hai mentito,
dicendo
che mi amavi per poi confidarmi che in realtà stai con un’altra, che mi hai
dimenticata.
Ed
ora che vuoi dirmi? Vuoi che partecipi alle vostre nozze? Guarda, se ti fa
piacere,
le
organizzo io con piacere!
La
torta però, al posto di mangiarla, te la spiattello in faccia! Oppure vuoi me in
un altro senso?
Se è
così, ti accontento subito! Tanto io non ho sentimenti, figuriamoci!-
Quando
terminai il discorso, portai le mani alla camicia del pigiama
–che mi
aveva infilato Charly- e ne sbottonai i primi tre bottoni,
lasciando scoperta una buona parte del mio seno.
Avrei
continuato se le sue mani non me lo avessero impedito,
intrappolando le mie in una morsa d’acciaio.A giustificarsi negò con la testa
lievemente.
-No,
Bella, non è questo ciò che voglio-, chiarì. Aspettai che aggiungesse una più
valida motivazione.
-Stammi
bene a sentire, è necessario che tu comprenda. Hai presente i boia?
Immagina che io, in questi quattro anni sia stato decapitato mille e più volte,
sono
quindi stato privato della vita in svariate occasioni.
Ora, se
hai provato a focalizzare il pensiero avrai capito quale atroce sofferenza
possa
essere stato. Ebbene, non è neppure un millesimo delle pene che ho patito
in
tua assenza. Mi sono sentito vecchio ed inutile, privato della gioventù,
della
salute e della voglia di vivere. Abbandonato alla morta senza potervi porre
rimedio,
perché
la cura era assente. Esisteva, ma non potevo prenderla essendo stato io
stesso
a
rifiutarla in precedenza.
Cieco
in una foresta vuota, camminando ma a vuoto, esistendo ma senza alcuna ragione.
Avrei
forse potuto vedere qualche piccola e flebile luce, se non avessi dovuto
affrontare
quella
malattia, se avessi voluto affrontarla! Ma non volevo ed ho vagato inutilmente,
concentrando i pensieri sull’ultima volta che ho veduto una luce,
tanto
intesa da esser stata capace di accecare i miei occhi perfettamente sani-.
Rimasi
stordita dal suo discorso, allibita.
Continuò.
-Sei tu
la mia luce, sei tu la mia medicina. Tu sei me; qualunque mio tratto si
prende
gioco
di me nel ricordarti, nel rendermi consapevole del fatto che non sei stata
solo
un’illusione! Tu sei esistita, tu sei stata mia! Anzi, tu esisti! Tu sei mia!
Sei
tutto per me, la scintilla che alimenta la fiamma del mio amore,
il
bastone su cui mi appoggio! Ho la necessità di averti accanto,
e non
posso accettare un no come risposta!-
Risi
isterica. A che cosa credere? Le sue parole erano intrise di una palese
sincerità,
di cui
era impossibile dubitare.
-E
Federica?-
-No,
amore, no. Un malinteso, uno stupido malinteso. Tranquillizzati, ti scongiuro.
Tu mi
hai domandato che cosa fossi venuto a fare a Chicago, vero? Ed io, ti ho
risposto.
Ma tu
hai frainteso le mie parole, in realtà, Federica è solo un’organizzatrice di
matrimonio
con cui
ho comunicato via lettere per l’organizzazione della festa nuziale per Alice.-
-Sono
qui per incontrare un’altra, Bella. Io sono a Chicago per incontrare una donna.-
citai le sue parole con un senso di ironia. Lui, in risposta, mi
guardò con la
colpevolezza dipinta in viso.
-Un’altra umana… ma hai ragione, le mie erano parole facilmente
confondibili.
Sono mortificato, e ti chiedo perdono, di tutto.-
-Perché… Se mi amavi, perché mi hai… abbandonato?- farfugliai
confusamente.
-Per proteggerti, ero convinto che andare a spasso con i vampiri
per te non fosse…
salutare, ecco. E la reazione di Jasper, al tuo compleanno, mi ha
convinto ad agire.
Per uno stupido incidente domestico, tu potresti perdere la vita.
Ma, anche standoti lontana,
i problemi vengono a cercarti…- sospirò concludendo la frase. Lo
osservai confusa.
-Quali problemi, esattamente?- domandai preoccupata.
-Vittoria. Ti ricordi la compagna di James? La rossa selvaggia?-
Senza volerlo tremai.
Annuì per rispondergli; avevo perso la voce. Lui portò le sue
mani alla mia schiena,
muovendole su e giù nel tentativo di calmarmi. In parte ci riuscì,
ma in parte grazie alle parole che vennero;
-Non devi temere, in realtà, l’abbiamo già presa noi. Non
rappresenta più una minaccia.
È diventata polvere all’incirca il mese scorso, in un luogo non
molto distante da Chicago.
Ho saputo che ti trovavi qui solo la settimana dopo, grazie ad una
visione di Alice.
In quattro anni ha avuto poche visioni su di te, ma tutte
rassicuranti; stavi bene.
Piccoli istanti in cui uscivi con le tue amiche, che mangiavi o che
ti acconciavi i capelli.
Nulla che mi facesse sospettare il tuo attuale mestiere, però.-
Storsi la bocca in una orrenda smorfia, non molto soddisfatta
delle sue ultime parole.
D’accordo che il mio lavoro non fosse della massima correttezza,
ma perlomeno io facevo qualcosa. Decisi di sorvolare, e di
riconcentrarmi sulla sua dichiarazione.
-Ovviamente, sai già cosa provo. Te l’ho ripetuto più volte; Ti
Amo. Non c’è altro.
Ma, se vogliamo parlare di questi quattro anni… un buco nero,
strapieno di soli ricordi.
Mi sei mancato, tanto.- confessai. Forse era avventato oppure
troppo bello per essere vero,
ma le nostre labbra si sfiorarono nuovamente in un bacio. A stampo;
casto e puro.
Specchio del passato dei pregi che avevo perso, sostituendoli con
nuovi ed ancor più difetti.
In realtà, desideravo un contatto un poco più HOT che i semplici
baci, ma, per lui, mi sarei potuta accontentare. Ringraziai che non mi potesse
leggere nel pensiero;
non avrebbe molto gradito i miei pensieri malsani. Ma non me ne
vergognavo perché,
per la prima volta, io desideravo fare l’amore. Non dello sporco
sesso fatto per i soldi.
Volevo amare Edward, manifestare i miei sentimenti in un contatto
diverso dal solito;
ma, infondo, quel bacetto andava benissimo. Sapeva che lo amavo?
Sì, ed allora era tutto splendidamente perfetto.
*-*-*-*-*-*-*
Cosa ne
dite, avete perdonato il povero Edward? Era tutto un malinteso, insomma…
Comunque, se pensate che ora sia tutto rosa e fiori, vi sbagliate di grosso! ^.^
E poi
Victoria, chissà che non abbia riservato delle sorprese anche da morta…
Ed
inoltre abbiamo ancora in sospeso i sogni di Bella e quella voce misteriosa!
Ci
sentiamo al prossimo capitolo!
love_fool; Sono felice che non sia troppo banale e che ti sorprenda, come
storia ^^
Grazie mille! Kiss
momob; Lo odi ancora così tanto? ^^ Poveraccio, se leggesse come lo hai
definito gli verrebbe sicuramente un infarto xD Baci
_Nefer_ ; Assalto sì, ma non per distruggerlo… *ç*
Oddio, nouuu, la mia cartolinaaa nooo xD
curix; riuscirò a fartelo amare, ne sono sicura ^.^ Grazie della recensione!
Bastard87;
Thanks ^^
MoonlessNight; Sei una delle poche che gli dai del cucciolo al posto del
bastardo xD
Grazie ^-^
Railen; Ed ecco qui i tuoi chiarimenti ^^
Ti ringrazio molto per i complimenti!
bimbaemo; Tutto spiegato! :D
Grazie della recensione ^^
Saphira87; no, ti prego, nessun infarto!Grazie di tutto! Baci!
alice brendon cullen; Grazie mille ^^
pika chan; Anche se ormai sarai già partita, buone vacanze! Attenderò il tuo
ritorno nel frattempo ^^ Grazie mille della recensione!
lilly95lilly; Ti ringrazio! :D
Giulls; Danke [Grazie] ^^
Ora tutto è chiarito, e va bene cosi, no? :D Kissotti
bells87; Se fosse stato cosi, Edward non l’avrebbe baciata ^^
Grazie mille! Kiss
Jhaa; Mi dispiace di averti fatto fare tardi. All’amico collegamento basta
si, ed anche a me XD
Grazie! :D
3mo_is_love; Settembre è andato a farsi un viaggio e così mi sono detta,
‘’posso sostituirlo con luglio, no?’’ xD
Thanks!
redRon; Grazie mille Reth, leggere le tue recensioni è sempre un’immenso
piacere! ^^
Ti voglio un casino di bene, Lily.
_Natsuki_;
Tranquilla, il tuo sonno ha la precedenza sulla FF ^.^
Comunque, ciò che hai scritto non è molto esatto, come vedi
Federica non è nulla per lui.
Mi sono solo divertita a stuzzicarvi un po’ per non renderla
banale!
Ti ringrazio per la recensione, sei sempre molto gentile! :D
PenPen; Povero il mio Edward, non possiamo uccidere proprio Jacob, vero? xD
Comunque, come vedi non hai ragione di detestarlo, infondo era
tutto uno sbaglio ^^
Grazie, davvero! ^-^
BloodyKamelot; Se ti fa piacere la faccio investire da un Bus, ma ormai è
inutile xD
Midnight Dream; Bella ha preso un granchio, come un po’ tutti ^^
Yuna Shinoda; Postato! :D Grazie della recensione :D
GIN88; Sono contenta di sapere che gradisci il mio stile di scrittura, spero
di non deluderti
con i capitoli a venire. ^^ Grazie mille!
CassandraLeben; Eh… il seguito… ormai non vedo l’ora di terminare questa per
iniziare l’altra xD
Comunque, vuoi ancora spaccare la faccia a Federica? XD Grazie! Un
bacio e il gelato alla mela verde,
Lily
HopeToSave; Ti sei smentita? La odi ancora? xD
Ti ringrazio molto per la recensione! Baci ^^
Roxyz; A me Roxy
come nome piace molto, non sentirti offesa ^^ Per quanto riguarda la fase
prostituta... non spoilerizzo ^^ Grazie della recensione!
Link,
sorridendo contento, vi ringrazia e vi prega di renderlo felice nuovamente. Oh,
guardate, vi fa l’occhiolino!
Dai,
recensite e donate un sorriso a questo piccolo cucciolo di link.
|
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Capitolo 7 *** -Tu sei mia, mia per sempre.- ***
Nuova pagina 1
,,
Fiore
impuro
,,
<<
Nessuno può fuggire
dallo scorrere del tempo ed
evitare
che con la sua
malvagità lo
colpisca. Anche il
Fiore,
quello più puro e casto, verrà tramutato in
altro.
Qualcosa di
terribile e
surreale.>>
Un
leggero bussare mi fece sussultare, smuovendomi dai miei pensieri su Edward.
Erano
passate due settimane da quella specie di riappacificazione,
parlavo
con lui di rado ma lo preferivo notevolmente al totale abbandono.
Con mia
somma vergogna, nelle serate delle mie piccanti esibizioni, lui era sempre
presente.
Seduto
al tavolo di Nik mi osservava con sguardo indecifrabile, e mi doleva più di
qualsiasi malore.
Ogni
sera che sparivo dietro alla porta d’uscita della Sala, accompagnata dall’uomo
della
serata
–solitamente Christopher-, potevo scorgere una scintilla di frustrazione
attraversare
i suoi
occhi dorati, che improvvisamente si striavano si pece. Avevo poi saputo che,
negli
ultimi quattro giorni, era stata colpa sua se Nicolas aveva trovato di tutto per
impedirmi
di
gratificare i clienti con la mia compagnia a letto.
Mi
faceva servire ai tavoli, oppure lavorare come barista o anche come
presentatrice
della
serata fino a tardi. Quando scoprì che per ciò Edward aveva pagato
profumatamente –ovvero l’esagerata somma di mille dollari per giorno-
ero
andata letteralmente in bestia. Il Boss mi aveva generosamente offerto i
tre quarti
della
somma ricavata, ma io avevo dissentito energicamente minacciando di gettare
sia i
soldi che Edward nel fuoco.
Per
provocarlo, quando anche Chris era seduto al tavolo del Capo, gli offrì il
divertimento
di cui
era stato privato gratuitamente.
Naturalmente il viso del vampiro si tinse della rabbia più nera, mentre quello
del
giovane
viziato s’illuminò d’eccitazione.
E così,
il nostro amore si era trasformato in un gioco di vendetta pericoloso per
entrambi,
che
andava a toccare parti tuttavia dolenti.
Per lui
l’impossibilità di proteggermi, per me il non poter sfuggire totalmente alle sue
eccessive
preoccupazione.
Il giorno precedente gli avevo urlato contro parole crudeli, quasi irripetibili.
Avevo
visto il suo volto preda di un’atroce sofferenza, quasi di altri tempi.
Subito
mi ero sentita in colpa, ma non potevo dargliela vinta cosÌ facilmente… ero
troppo
orgogliosa per essere la prima a chiedere scusa, nonostante infondo la
maggioranza della
colpa
in quel momento fosse mia. E quindi, quando sentì quei tre secchi colpi alla
porta,
sperai
con tutta me stessa che fosse lui, pronto a fare pace. Ma rimasi delusa quando,
dopo
aver ricevuto il mio consenso, mi vidi apparire una Charly al quanto raggiante.
Senza
proferir parola, mi mostrò la mano sinistra muovendo aggraziatamente le dita,
tra le
quali spiccava un anello di fidanzamento.
Era
probabilmente di oro bianco, tra le quali spiccava una piccola pietra luminosa…
un
diamante forse? Beh, era assolutamente delizioso. Mi alzai di scatto dal letto
e con
calore l’abbracciai, mentre lacrime di commozione solcavano i nostri occhi.
-Chi?-
sussurrai, cercando di regolare la voce.
-Marcus!-, affermò con un gridolino di contentezza.
La
guardai confusa. Non avevo la più pallida idea di chi fosse quel tale Marcus,
sicuramente non lo conoscevo. Lei scosse la testa con aria rassegnata e
divertita.
-Oh,
Roxy, sempre la solita! Marcus Fletche, cugino ed assistente di Nik!-
Improvvisamente mi ricordai di quel ragazzo insicuro, timido e fuori luogo.
Non era
esattamente il compagno che mi sarei immaginata per Charly,
ma
possedevano tutti e due animi buoni e si sarebbero trovati bene.
Non si
poteva affermare che la mia amica fosse pura,
ma
tra di noi era quella che più aveva mantenuto un lato tenero e generoso che la
carriera
non aveva stroncata. Sorrisi e mi congratulai, seriamente felice per lei.
Ma, per
la seconda volta, la voce di qualcuno che domandava il permesso di entrare ci
distolse
da ciò
che stavamo facendo. Lo riconobbi immediatamente, era Edward.
Mi
pietrificai sul posto, mentre Charly gli accordava l’entrata. Ringraziandomi
un’altra volta,
si
congedò con la scusa di dover annunciare tutto a Nicolas e ci lasciò soli.
Mi
accomodai sul letto, accavallando le gambe in modo elegante ma per niente
voluto.
Io
guardavo da tutt’altra parte, per notare che il suo sguardo si era soffermato
anche troppo
sulle
mie gambe, lasciate scoperte dal corto vestito blu che indossavo.
Quando
mi voltai nella sua direzione, notai che si era seduto sulla sedia della
scrivania,
il suo
petto appoggiato allo schienale di essa su cui era appoggiato anche il gomito,
per
sostenere il peso del viso che era stato afferrato per il mento dalla sua mano.
I
capelli rossi sparsi disordinatamente sulla fronte, contrastando con quel colore
diafano.
Sospirai, attirando la sua attenzione. In realtà non era ciò che volevo, pensavo
solo che
fosse
troppo bello per essere vero, ma, infondo, andava bene così.
Mi
persi l’ennesima volta in quel pozzo dorato e profondo che erano i suoi occhi di
topazio.
Un
brivido di piacere m’invase totalmente, e sentii l’impulso di raggiungerlo e
gettarmi
tra le
sue braccia senza alcun pudore.
Strinsi
forte le mani in pugno, affondando le unghie nei palmi, nell’intento di
trattenermi
dal
compiere tale gesto. La mia mente volò a quel giorno, alla lezione di Biologia
in cui
avevamo
visto quel video, quando tutti e due cercavamo di trattenerci dallo sfiorarci,
dall’accarezzarci…
Mi
pareva di essere tornata a quattro anni fa,
dove
l’errore di Edward non ci aveva ancora devastati.
-Mi
lascerai nuovamente?- domandai istintivamente, senza ragionare.
-No.-
rispose con voce franca e decisa. Fu lui a colmare la distanza che ci separava,
sedendosi sul letto accanto a me e sollevandomi con una mano per farmi
accomodare sulle
sue
gambe. Mi accovacciai sul suo petto, adattandomi alla sua figura di marmo.
Le sue
braccia mi strinsero protettive; non potevo e non volevo sfuggire da lui.
-Tu sei
mia, mia per sempre.- stabilì con un sussurro al mio orecchio,
su cui
posavano le sue labbra gelide. Alzando la testa cercai di raggiungerle,
e lui
mi facilitò l’impresa avvicinando i nostri visi.
-Sbagliato,- Si sorpresa alle mie parole, ma io non avevo ancora terminato di
parlare.
-Sei
tu ad essere mio, e di nessun’altro. Nemmeno le organizzatrici di matrimoni
ti potranno
allontanare
da me ora, sono stata chiara?-
mi
regalò un bacio travolgente, pieno di passione ed infinito amore.
Ma la
prima ebbe il sopravvento, tanto che, senza neanche sapere come,
mi
ritrovai sdraiata sul letto, con lui sopra di me che faceva attenzione a non
pesarmi addosso.
Lasciandomi
il tempo di respirare, passò al mio collo, baciando ogni centimetro di pelle.
La sua
bocca ghiacciata tracciava un percorso incandescente che mi eccitava,
e
potevo sentire la sua premere contro la mia coscia.
…
Okay,
ero non poco scocciata. Non ci eravamo neppure liberati degli indumenti,
che
Claire de Lune si era diffusa nella stanza; ovvero, la suoneria del cellulare di
Edward.
Con un
movimento fulmineo si tirò a sedere, come a essersi appena reso conto di ciò che
stava
accadendo,
di ciò che stava per accadere! Sbuffai seccata, da brava capricciosa
quale ero sempre
stata.
Lui rispose al cellulare velocemente. Cercai di capire cosa stesse dicendo e con
chi parlasse,
ma
le sue labbra tremavano appena, segno evidente che non sarei mai riuscita nel
mio intento.
Dopo
qualche secondo, lo richiuse con uno schiocco. Rapido come una saetta mi
schioccò un
bacio a
stampo e si alzò in piedi, dirigendosi verso la porta.
-A
proposito, Alice t’invita al suo matrimonio. Anzi, non è corretto esporlo così.
Riformulo;
Alice
ti obbliga ad andare al suo matrimonio, che si terrà a Seattle. Puoi portare le
tue amiche,
se
vuoi. Ci vediamo domani mattina alle otto, all’ingresso principale. Ciao,
Bella.-
E
con quelle parole
sparì attraverso la porta, lasciandomi scombussolata ad osservare il punto
in
cui era sparito come una povera ebete.
Il
prossimo capitolo sarà pieno di sorprese… Allacciate le cinture e temete il
peggio xD
_Natsuki_; Effettivamente sono molto sadica, hai ragione. Ma io
credo che molto e differenti colpi di scena rendano la storia più movimentata e
un po’ meno banale. Perciò sono stata molto contenta di sapere che il capitolo
ti sia seriamente piaciuto. Comunque, ti auguro di trovarle amiche come loro,
perché io stessa mi sono affezionata molto ai loro personaggi ^.^
Ti ringrazio,
davvero!
Bastard87;
Sono contenta di non averti delusa, e spero che anche questo capitolo ti piaccia!
Grazie della
recensione!
CassandraLeben;
Tutto ciò che
riguarda il gelato alla mela verde tu lo ritieni o tenero o rilassante,
vero Kassy? XD
Grazie. Un bacio e una cassa enorme di gelati alla mela verde.
Yuna Shinoda;
Le tue risposte
nei prossimi due capitoli! Grazie, baci ^^
Giulls;
Grazie, kiss
lilly95lilly;
Molte grazie, le tue recensioni mi fanno sempre
molto piacere!
love_fool; Di a tua madre che è tutta colpa mia, se diventi pazza xD Grazie,
baci
Roxyz; Grazie della recensione ^.^
bells87;
La tua recensione mi ha quasi commosso, davvero.
Sono contenta di sapere tutte le belle cose che pensi su questa storia. Grazie!
Baci
ka chan; Molte grazie! :D
GreenHair; Si vede proprio di sì, dai, non è un futuro tanto opaco, no? xD Kiss
chichetta99; Ti ringrazio!
PenPen; Come vedi, Alice è già sbucata! Per quanto riguarda quel cane
pulcioso di Black, non credo proprio che apparirà, anche perché se succedesse
qui non c’è stato il periodo in cui l’ha aiutata e quindi a Bella non
fregherebbe molto di lui xD Ti ringrazio ^^
BloodyKamelot; Grazie! :D
3mo_is_love; Veramente l’adori? Grazie!
_SweetlyToxic_; Bella effettivamente no, ma Roxy sì XD Grazie mille!
Midnight Dream; Non cantar vittoria, solo per ora potrai dormire tranquilla,
ma poi…
Grazie della recensione! :D
momob; Grazie per la recensione ^^
redRon; Molte grazie Reth, ti voglio bene anche io!
_Nefer_; E se non fosse per nessuno dei due, quella mazza? Ma sì,
tienila lì da parte, che prima o poi la userai xD Comunque è tipico tuo andare
dritta alla parte che t’interessa, made Oly xD
Eddai, non
scherzare sulla mia amata cartolinaa ç_ç A proposito, io la tua te la sto per
inviare, ma non far caso all’orrenda scrittura, avevo sonno. Anch’io ti voglio
bene! ^^
P.S. Mi era
mancato il mio soprannome :D
HopeToSave; Spero vivamente che non te lo tolgano il computer, ho aggiornato
prima apposta perché tu potessi leggere; spero di aver vinto questa battaglia
contro il tempo Xd
Baci!
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Capitolo 8 *** Basterà un anello...? ***
Nuova pagina 1
,,
Fiore
Impuro
,,
<< Nessuno può fuggire dallo
scorrere del tempo ed evitare che
con la sua malvagità lo
colpisca. Anche il Fiore,
quello più puro e casto, verrà tramutato in altro.
Qualcosa di terribile e
surreale.>>
<
Una volta il tempo
mi chiese il perché
scappavo
dal futuro. Gli risposi
semplicemente
che
avevo paura dell’
ignoto...
>
Capitolo 8. Basterà un anello…?
Un raggio di luce penetrò dalle tende rosse, posandosi fastidiosamente sulla mia
figura.
Borbottai delle imprecazioni presso il sole senza colpa, e tirai le coperte
sopra al viso,
in cerca di protezione da quel fastidio. Fredde e protettive braccia mi
strinsero,
e
mi svegliai accarezzata dalla dolcezza di un bacio.
No, non
era vero nulla di tutto ciò. Fu il fastidioso rumore della sveglia a farmi
schiudere gli occhi, in quella mattinata nuvolosa; non poteva essere altrimenti.
Nell’aria però la tenera certezza che qualcosa era cambiato nella mia insulsa
vita.
Avevo
ritrovato un pezzetto di quel grande puzzle rinchiuso nel dimenticatoio, e,
nonostante la sicurezza di aver perso numerosi pezzi, il mio passato stava
rifiorendo,
apparendo molto più roseo di ciò che credevo. Mi rigirai, pronta a
riaddormentarmi.
-Sei in
ritardo.- mormorò Charly, con un sorriso di rimprovero sulle labbra piene.
La
ignorai, stavo morendo dal sonno.
-Una
Volvo metallizzata è qui sotto ad aspettarti.- aggiunse, per suscitare il mio
interesse.
Non ci
furono più coperte a nascondere i miei occhi assonnati, perché mi ero alzata di
soprassalto ed avevo rivolto lo sguardo al telefonino; 07:47.
Mi
lavai, truccai –leggermnte- e pettinai nel minimo tempo possibile, ma ero in
ogni modo in ritardo. Dovevo essere all’ingresso principale venti minuti fa, ed
ancora mi trovavo con solo l’intimo addosso. Charly si alzò dal suo letto,
posando il libro su come essere una brava moglie. Frugò nel suo armadio, e mi
porse un vestito bianco; vi erano dipinte sopra varie rose rosse, che perdevano
i petali. Era lungo fino al ginocchio ed aveva una scollatura minima;
assolutamente adatto ad un simile evento.
-Come
farei senza di te?- le chiesi, sorridendole raggiante.
-Probabilmente saresti in cura psichiatrica causata dalla indecisione per i
vestiti.- mormorò ridendo. La ringraziai e, prendendo la borsa bianca, corsi
fuori dalla stanza, rallentata dai tacchi. Avevo lasciato i capelli sciolti e
lisci; grazie ad un trattamento che avevo fatto,
ora non
sembravano più una balla di fieno la mattina.
Quando
spalancai la porta –con un urgenza che non avrei mai ammesso- lo trovai
appoggiato alla macchina. Edward era lì, vestito con un bellissimo smoking nero,
che risaltava la sua carnagione bianca; perfetto era un eufemismo. Alcune
ciocche dei capelli ramati si spargevano per la fronte, in maniera spettinata ma
magnifica.
Mi si
mozzò il respiro, e quasi non me ne resi conto; il mio cuore batteva così
rapidamente che metteva a tacere qualsiasi altra situazione. Era un Dio Greco.
Non era mai esistita sulla terra una bellezza tanto scioccante, se non forse
quella di Rosalie, sua sorella.
A
distogliermi dalla contemplazione del suo viso furono delle ciocche di biondi
riccioli, che incorniciavano un viso fine ed incredibilmente aggraziato. Gli
occhi celesti spiccavano sulla carnagione abbronzata, creando un effetto strano,
ma incantevole. Era carina –molto-,
ma non
era una vampira. Non era quel genere di bellezza; era chiaramente umana.
Mi fece
salire la rabbia; pareva una modella, e forse lo era. Nonostante in questi anni,
grazie al lavoro, la stima del mio aspetto fisico fosse cresciuta, questo era…
troppo!
Un
affronto al mio orgoglio... che cedette. Ero cambiata, mi ero imposta di
diventare qualcosa di nuovo; eppure non potevo essere totalmente qualcuno
differente da… ‘’Bella’’.
Usare
quel vecchio nome ormai significava ritornare al passato, ed era per questo che
non desideravo venire chiamata così; non sarei mai più tornata Bella, era
impossibile.
Ripresi
coscienza del presente solo quando percepì lo sguardo indagatore di Edward, che
sembrava tormentato da qualcosa; sicuramente si stava domandando che cosa stessi
pensando in quel momento, come sempre –come mi era diventato facile definire il
‘’sempre’’ senza contare gli anni di operazione. A distrarmi nuovamente
dall’ammirazione del vampiro, fu un richiamo, di una voce piuttosto infantile.
-Roxy!-
mi chiamò allegramente un ragazzo, che dimostrava una quindicina di anni dai
tratti del viso, ma qualcosa mi diceva che fosse maggiorenne. Lo osservai
distrattamente; non sapevo chi fosse. Qualcuno di cui mi ero dimenticata? Presa
al riconoscimento di quel baby man non notai la smorfia d’irritazione che
aveva incurvato le labbra di Edward.
Sventolò
la mano allegramente, correndomi in contro mentre i due uomini ai suoi lati lo
osservarono con aria rassegnata. Sembravano anche loro piuttosto giovani, ma non
come lui; sicuramente venticinque anni. –Siamo…- un’occhiata assassina da parte
dei suoi amici lo zittì per un secondo. –Okay, sono venuto per te. Mi hanno
detto che sei simpatica!- gongolò, come se si vantasse di me. Sinceramente non
lo capì. Era un mio…ammiratore?
No,
sicuramente stavo dicendo delle sciocchezze colossali, ma il suo sguardo
sprizzava gioia, come se gli avessi regalato una caramella o se avesse ricevuto
un bacio dall’attrice più in voga del momento. Accennai un sorriso, ancora senza
comprendere cosa volesse.
-Oh, che
bello! Ciao, Roxy. Io sono Tuke!- si presentò sorridendo apertamente. Gli avrei
chiesto spiegazioni, se non avessi sentito un ringhio provenire direttamente dal
petto di Edward. Era parecchio arrabbiato, ed anche giustamente; mi aspettava da
parecchio ormai. Anche gli sbuffi provenienti dalla bionda in macchina mi fecero
intuire che aspettavano solo me. Sorrisi colpevole. –Ciao. Devo scappare…Tuke.
Se verrai a cercarmi prossimamente, mi troverai.- gli dissi in tono dispiaciuto,
ma con una certa malizia.
‘’Edward Edward Edward’’.
Sentii la testa che mi avvertiva del pericolo, mentre il suo ringhio saliva di
tonalità, ed iniziava ad incuriosire gli sconosciuti.
-Domani
ci sarai quindi?- chiese elettrizzato.
-No.
Dopodomani ci sarò.- detto ciò, salutandolo con la mano velocemente, salii in
macchina –nei sedili posteriori- ed Edward richiuse la portiera che mi aveva
tenuta aperta, andando a passo umano al posto del guidatore. Era… geloso? Sì, lo
era.
-Ciao,
Bella. Io sono Federica.- cantilenò la civetta bionda, girandosi verso di me.
Mi
scocciava venir chiamata così da una persona che non mi conosceva.
Sospirai
impercettibilmente e feci un gesto di saluto verso di lei, accennando un sorriso
sforzato. Bene, avevo, disgraziatamente, ancora tanto tempo da passare con lei.
In
compenso, il suo aspetto non migliorava il carattere da tipica zoccoletta.
Oh…
giusto. Era un termine che non mi potevo permettere; mi venne voglia di ridere.
Beh, io non avevo un carattere da così sciocca ragazza. Ne tanto meno le mie
amiche.
Fare le
prostitute era un lavoro, e lo svolgevamo al meglio; per questo dovevamo essere
classificate sotto uno stesso genere tutte? Anche se non era una cosa corretta,
le cose andavano così, punto e stop. Mi concentrai sul altro.
Nonostante sapevo che non contasse nulla per Edward, mi trovavo insoddisfatta al
pensare che fosse lei quella seduta vicino a lui, lei quella per cui era venuto
a Chicago ed ancora lei quella maledettamente carina. Che nervi; non potevo
farle a pezzi i vestiti, affogarla nell’Atlantico e mandarla in rottamazione?
Non potevo proprio.
Ed avrei
anche dovuto smettere di farmi stupide domanda a cui rispondere da sola, uno di
quei giorni. Come se mi avesse letto nel pensiero mi lanciò un’occhiata che mi
trasmise un messaggio simile a ‘’Preferisco le brune.’’
Sorrisi
soddisfatta e le ore che passai con quella scassatrice –che riempiva il tempo
con futili ed inutile chiacchiere-mi parvero meno lunghe e più piacevoli,
confortata com’ero dall’amore di Edward.
Deglutii
e, con timore, aprii la porta.
La
maionese –l’avevo soprannominata così-, al mio fianco, non poteva capire.
Non
sapeva che per me, aprire quella porta, avrebbe voluto dire spalancare le porte
del mio passato doloroso, e doverlo affrontare senza protezioni. Forse non ero
in grado di farlo, ma ci avrei tentato in ogni caso; era un mio obbligo.
Ispirando ed espirando, afferrai la maniglia e feci ciò che dovevo fare;
prendermi il cuore in mano, accompagnato dal mio coraggio, e spalancarla.
Un
angelo basso, dai capelli neri e spettinati, ricoperto di pizzi e merletti
bianchi si fiondò ad abbracciarmi con grinta ed eleganza, senza che praticamente
l’avessi visto. Istintivamente, senza neanche pensarci, ricambiai, stringendo le
braccia sulla sua schiena, in una stretta che incredibilmente desideravo.
Si
distaccò dopo pochi secondi, e mi prese le mani -incredibile come riuscissi a
guardare quelle invece che i suoi occhi, che tanto mi erano inconsapevolmente
mancati- ; un anello di fidanzamento –Di Tiffany ovviamente- brillava infilato
in uno dei suoi diti. Le stava alla perfezione, e, dopo averlo osservato,
guardai curiosamente Alice, come a rivolgerle una domanda silenziosa che lei non
capì.
Mi
chiesi se, un anello, bastava a dare la felicità eterna.
Certo,
era una cosa assolutamente stupida, ma l’idea mi fece sorridere. Anche lei
sorrise,
ma per
ben altri motivi; era entusiasta di ritrovarmi, quasi quanto me.
Con
stupore, invece di pentirmi, fui felice di essere venuta e di non aver
rifiutato.
Affrontare il passato, se ciò portava una tale felicità, non mi era affatto
difficile.
-Ora
questo giorno è perfetto! Oh, grazie Bella. Grazie!- trillò con la sua voce
melodiosa, iniziando a piroettare di contentezza per la stanza. –Mi sei
mancata.- mormorai quasi impaurita di confessare ad alta voce.
Fu la
prima parola che le rivolsi quel giorno, ed i suoi denti si scoprirono per
mostrare un sorriso smagliante. Continuò a danzare elegantemente, ridendo
felice; era proprio lei. Uscii a prendere una boccata d’aria fuori da quell’edificio
bianco, dove si stagliava il giardino addobbato per le nozze. Alice aveva curato
ogni singolo dettaglio, supponevo che avesse fatto anche tagliare l’erba con una
precisione impeccabile.
Federica
sgambettava di qua e di là per gli ultimi dettagli, mentre gli ospiti
arrivavano. Non erano molte persone –o almeno non tutte quelle che mi aspettavo
da Alice-.
-Bella!-
M’immobilizzai. Cazzo! No, neppure quell’imprecazione era adeguata.
Mi ero
scordata un piccolo, leggerissimo… un enorme dettaglio.
Ero
stata tanto felice di rincontrare la sorella preferita di Edward che non mi era
neppure entrato in testa che Alice avrebbe invitato i miei genitori. Certamente
Charlie l’adorava e Renée la definiva una ragazza simpatica, ma… non poteva
farmi questo.
Quando
mi girai incontrai gli occhi di mia madre, che mi osservava entusiasta ma
sorpresa; non mi aveva quasi riconosciuta, ed era chiaro. Dietro di lei, Charlie
e Phil avevano un espressione sbigottita. Mi sentii irragionevolmente in colpa,
per provare simili reazioni. –Mamma- dissi dubbiosa, tanto che sembrava una
domanda. –Oh, bimba mia.- esclamò con un gridolino di contentezza,
stravolgendomi in una stretta protettiva. Qualcosa di umido le bagnava gli
occhi. –Non piangere, mamma. Per favore.-
-…Bells?-
Mi
voltai istintivamente verso la voce di mio padre, e gli sorrisi timidamente.
Era
sconvolto, letteralmente. Ma gli occhi… era contento. Entusiasta di ritrovare
sua figlia.
Quando
Renée lasciò la prese, fu il suo turno. Mi strinse goffo, affondando la testa
nella mia spalla. Vidi Edward, più in là, che sorrideva radioso. Ero sicura che
Charlie gli avesse dato la colpa della mia fuga, se era tornato a Forks. E i
pensieri di odio nei suoi confronti che sicuramente nutriva…
Non
gliene importava nulla. Era contento per me.
Salutai
anche Phil, e vari amici che stentavano a riconoscermi. Il mio nuovo taglio di
capelli, di stile e di trucco aveva confuso tutti. Ed anche il carattere.
Ero
davvero tanto diversa da ciò che ero prima? …Sì, lo ero.
Non
occorreva che qualcuno rispondesse ad un ovvietà tale. Tirai un sospiro, e
guardai Edward, che m’infondeva coraggio con gli occhi.
Il
flusso dei miei pensieri s’interruppe quando –dopo che tutti ci fummo
accomodati- iniziò la marcia e la sposa iniziò il suo percorso con grazia
innata. Jasper, che l’aspettava all’altare decorato di rose bianche, sorrideva
radioso.
Era
tutto perfetto… tanto che non poteva durare. Alice si paralizzò a metà della sua
entrata, e gli occhi si chiusero; stava avendo una visione, e per noi che la
conoscevamo era una cosa naturale. Ma in quel momento… Non poteva avere una tale
sfortuna, povera Alice. Edward, al mio fianco s’irrigidì. I i suoi occhi e
quelli di Alice –tornata alla ‘’normalità’’- si puntarono su di me. Li guardai
confusa, ed il mio cellulare mi vibrò in
tasca.
Lo presi e me lo portai all’orecchio, tremante per il presagio che la sfortunata
quel giorno fossi io. Avevo un brutto presagio.
-Pronto?- mormorai con voce flebile
-Charlie è morta.-
m’immobilizzai.
‘’Cazzo.
Un anello non bastava.’’ Fu l’unica cosa che riuscii a pensare.
Grazie.
È un bel po’ di tempo –troppo- che non aggiorno, e non ho postato neppure
secondo a ciò che diceva l’avviso. Ma ho scritto dal profondo del cuore, per
voi.
Ringrazio ognuno dei miei lettori per la recensione; sia chi sta aspettando da
un po’ che ai nuovi appassionati-
Scusatemi, scusatemi sul serio. Cercherò di farmi viva più spesso, e di
pubblicare nuove Flash.
Spero,
la prossima volta, di avere tempo per rispondere a ciascuno individualmente.
Se non
vi sento prima, Buon Natale a tutti! Mi siete mancati, e mi è mancato scrivere.
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Capitolo 9 *** Il dolore del passato, la passione del presente. ***
Nuova pagina 1
Nota:
questo capitolo è incentrato principalmente sul passato di Bella, del suo arrivo
a Chicago. Più che i dettagli sulla fuga, ci sono i suoi sentimenti e l’incontro
con Charly, alla quale volevo dare una parte un po’ più importante nella storia.
Vorrei che capiste perché la sua morte è così importante per Bella. Non siete
obbligati a leggerlo tutto naturalmente. Ma controllate le separazioni ‘’
._._._._._.’’ perché quella sottolineata (._._._._._._.)
indica da dove la storia inizia a ritornare al presente, ovvero alla morte di
Charlotte.
,, Fiore
impuro
,,
<< Nessuno può fuggire dallo
scorrere del tempo ed evitare che
con la sua malvagità lo
colpisca. Anche il Fiore,
quello più puro e casto, verrà tramutato in altro.
Qualcosa di terribile e
surreale.>>
<<
A volte fa meno male morire,
piuttosto che saper morto qualcuno che amavi. >>
Ricordo
chiaramente che soffrivo. Correvo disperatamente per le strade di Chicago, quel
giorno. Mi sarebbe piaciuto essere simile a Edward in quel momento; desideravo
poter scappare dalla realtà quando mi sarebbe andato, poter correre in eterno
senza perdermi nelle fatiche del mio corpo umano. Perché lui era scappato dai
miei sentimenti. Avevo sempre riconosciuto di non essere all’altezza di un
vampiro. Anzi, di un angelo protettore, che alcune volte riusciva ad
infastidirmi come nessun altro con le sue esagerate premure. Sapeva di
incredibilmente sdolcinato dire che l’amavo, che fosse la mia vita, nonostante
fosse la verità. Ricordavo l’ estate dei miei 14 anni, in cui Phil mi aveva
regalato un assurdo libro da ragazzine in cui la protagonista non faceva altro
che sventolare il suo presunto amore per il compagno, mentre intanto lo tradiva
con il migliore amico. Successivamente, il protagonista maschile si era accordo
di come fosse frivola lei, e l’aveva malamente scaricata per poi trasferirsi in
un’altra città. Mi sentivo come lei. Così vuota, inutile. Eppure riconoscevo
un’ingiustizia nella fine delle nostre due storie. Lei aveva tradito. Io
avevo amato con tutte le forze di cui ero capace. E mentre correvo
–scappavo- ammettevo a me stessa che avevo l’incondizionato bisogno di seguire
Edward nelle sue decisioni anche a distanza; volevo sparire per sempre dalla
vita di chi avevo conosciuto.
._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.
A Chicago
pioveva, ed io non avevo un ombrello. Se ci ripenso ora, non credo di aver
neppure pensato di averne bisogno. Sedevo su un marciapiede di asfalto duro e
zuppo, e probabilmente piangevo. Non mi sforzavo neppure più di trattenere le
lacrime che ogni giorno mi consumavano lo sguardo, e mi toglievano il sonno. I
miei pensieri volavano a cose stupide, insensate; piccoli momenti passati con
mia madre a fare shopping, o ad aiutarla a cercare le calze. Ricordavo quando mi
sedevo sul divano, ed osservavo una partita della squadra con cui giocava Phil.
E, frequentemente, i momenti con Edward rimbombavano nella testa pesantemente,
cercando di inquietarmi più di quanto già non ero.
La gente
che passava mi volgeva uno sguardo di rimprovero, mentre osservava i vestiti
consumati che portavo addosso, e le mamme trascinavano via per mano i bambini
pimpanti verso l’altro lato della strada. Ed allora, io immaginavo che Edward mi
tendesse la sua mano fredda e grande, aiutandomi a rialzarmi da quel baratro in
cui ero caduta. Ma passavano i secondi ed i minuti, ed io restavo seduta a
prendere l’acqua. Con quello sguardo vacuo, e l’aspetto incasinato, dovevo
sembrare una persona pericolosa. Non potevo esattamente garantire che non lo
fossi in quel periodo. Suppongo che sarei impazzita seriamente, se una voce
calda non mi avesse rivolto la parola, e non mi avesse tappata sotto il suo
ombrello. –Non credo che quel marciapiede sia particolarmente comodo.- Ora la
mano tesa c’era veramente; era solamente molto più piccola, calda e femminile.
Non so
perché m’ispirò fiducia, ma, senza esitare, afferrai la mano senza neppure
sapere di chi fosse.
._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.
Perché una
ragazza mi stesse asciugando i capelli mentre ero seduta su uno sgabello in
asciugamano, questo non lo capivo. Né tanto meno il motivo per il quale una
sconosciuta si preoccupasse della sorte di qualcun altro. Non avevo ancora
aperto bocca, ma nonostante ciò lei mi aveva pazientemente aiutato a lavarmi e
ad asciugarmi, come si faceva con un bambino piccolo. Sorrise soddisfatta quando
poggiò il phon su un ripiano lì vicino, e indicò lo specchio per far in modo che
mi guardassi. Avevo gli occhi gonfi e stanchi, ma in cambio i miei capelli
ricadevano lisci e profumati sulle spalle. Mi sentivo la testa leggera, e le ero
grata per questo. Mi ero trascurata parecchio, ed era un enorme sollievo sapermi
pulita. –Vado a cercare qualcosa da farti mettere.- mi spiegò prima di dirigersi
verso una cassettiera in legno, da cui estrasse un reggiseno ed un paio di slip
bianchi, insieme ad una vestaglia da notte celeste; non erano certamente nuovi,
ma erano trattati con la massima cura come se lo fossero. Capivo che fosse una
persona responsabile anche senza conoscerla. Mi sorrise e mi porse gli
indumenti. –Scusa, ma non ho altro. Hai fame? Posso portarti qualcosa da
mangiare.- Alle sue parole, annuì lievemente, e mormorai un flebile grazie. Fui
sorpresa di vedere come il suo sorriso s’illuminò per una mia semplice parola.
Mi era uscita roca e stentata, ma l’aveva apprezzata. Mi ero convinta che
sentirmi parlare non interessasse a nessuno; lo facevo solo per lo stretto
necessario, come l’acquisto di un pezzo di pane nero. Non ero più abituata, e
non mi riconoscevo. La ragazza corse al piano di sotto, e tornò poco dopo con
uova e pancetta. In quel periodo di tempo, che non era esattamente molto, mi ero
infilata l’intimo e il pigiama, ed avevo riflettuto su dove mi trovassi. Non era
certamente una casa. Da sotto, anche se non avevo visto nulla, proveniva un
forte rumore di musica; eravamo passate da un entrata posteriore, ed avevamo
salito le scale fino alla stanza che pareva essere della ragazza. Non capivo
nulla, nonostante cercassi di sforzarmi al massimo. Eppure, quando tornò, mi
concentrai ad osservarla. Aveva dei tratti gentili e maturi, che avevo subito
notato. Eppure mi erano sfuggiti i vestiti attillati ed il trucco pesante, che
tuttavia le stavano bene. Non le davano l’aria esageratamente volgare che
avrebbero dato a qualsiasi altra persona. Eppure il significato era piuttosto
chiaro. Una casa di puttane… forse. Mangiai in silenzio il piatto, mentre
pensavo ma non giudicavo. Non me la sentivo di accusare una persona così
gentile. Poco dopo, la ragazza che si era presentata come Charly mi fece
accomodare nel letto, e mi spense le luci. Non resistetti, e crollai
addormentata.
._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._.
Quando mi
svegliai, la trovai seduta su una sedia, che sfogliava delle riviste di moda.
Non appena, con esitazione, mi tirai a sedere dritta, il suo sguardo si volse
subito su di me. Sorrise, e ciò mi fece sentire ancora più spaesata. Mi portò
una tazza di cereali senza che neppure glielo chiedessi; mi sentivo come un cane
randagio, appena raccolto da strada. Tuttavia non ammettevo ancora di aver
bisogno delle cure di quella ragazza premurosa. Mangiai i corn-flakes in
silenzio, ma sgraziata come un cinghiale. Quando le porsi la tazza vuota, rise
allegramente. –Sono contenta.- mormorò. Non ne capii il significato. Di cosa
doveva essere contenta, e per quale motivo? Scrollai leggermente la testa, e
decisi che era ora di regredire dallo stato in cui mi ero ridotta. Volevo
continuare a parlare con la gente, a parlare con Charly. E così feci. La
ringraziai, e mi scusai. Parole biascicate e stanche. Era una ragazza solare e
socievole. Iniziammo a parlare, e sentii di essere riuscita a recuperare uno dei
tantissimi pezzetti di cuore che avevo perso. Per la prima volta nella mia vita,
forse, avevo trovato un amica vera.
._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._._
Edward
sedeva accanto a me, in un comodo sedile di prima classe. Mi stringeva la mano,
dolcemente. Era fredda, la sua. Troppo. Bastavo io ad essere gelata. Spenta,
senza vita. Se quella fosse stata la definizione di ‘’vampiro’’, allora io lo
sarei stata. Ero morta anch’io. E mi sentivo disgustosa. Che diritto avevo, io,
di riprendermi una vita a cui ero fuggita? E perché lui, non diceva niente? Noi
non avevamo chiarito. Che cos’eravamo, in quel preciso momento? Stavamo
insieme oppure no? … Poteva lui, stare con me, una prostituta? Alzai lo
sguardo verso di lui, confusa.
–Bella?- mi
chiamò.
Non
chiamarmi così. Non me lo merito.
–Bella,
cos’hai?-
Bella è un
nome troppo puro per essere il mio.
–Bella,
amore, che cosa c’è?- Una mano gelida sulla mia guancia.
Non mi
toccare. Tu sei più puro di quanto credi. Tu hai ucciso corpi. Io ho ucciso
anime.
-Amore?-
Lacrime che venivano asciugate. Mani che mi scrollavano leggermente.
Basta,
basta. Che cazzo di diritto ne ho, io, di conoscere l’amore?
-Vuoi che
chiami l’hostess?- mi domandò, premuroso. Sospirai.
-Sto bene.-
mormorai. Non insistesse, ed io voltai il viso verso il finestrino.
Il cielo
era sereno, le nuvole candide. Un altro sospiro. Fottuto tempo, così ipocrita.
***
Scesi le
scale lentamente, strascicando i piedi a terra con pigrizia. Ero a casa.
Ritornare nella mia camera, nella nostra camera, in cui solo quella
mattina lei mi rimproverava dolcemente… non aveva una spiegazione adeguata,
quella sensazione. Perfino Luc e Tisy, silenziose, si erano cambiate
elegantemente. Non le avevo mai viste così serie. Potevano, quindi, anche le
prostitute avere una dignità, dedussi stupidamente. Non ero vestita di nero. Non
andavo al funerale. Vedere delle ceneri (sì, Charly era stata cremata) non
m’interessava affatto. Quella che volevo rivedere era lei, cosa che non sarebbe
più stata possibile. Invece avrei solo dovuto vedere Marcus Fletche, che le
aveva regalato quel bel anello in attesa di qualcosa che ormai non sarebbe
avvenuto… probabilmente solo il suo sguardo, riflesso in uno specchio, sarebbe
stato più tetro e inanimato del mio.
***
-Avrei
dovuto vestirmi di rosso.- dissi tra me, lanciando uno sguardo al mio vestito
senza pensarci realmente. -Beh,
il rosso non è il colore del peccato. Il blu, lo è.- disse Edward a sorpresa,
distraendomi dai ricordi in cui mi ero immersa. –Il blu?- chiesi spaesata,
mentre altre lacrime mi rigavano le guance. Le asciugò rapidamente con il
pollice, e mi sembrò che ne avesse assaggiata una ad una velocità che non potevo
vedere chiaramente. Annuì. –Il blu. È il colore che più ti dona, e ti rende una
maggiore tentazione. Quindi il colore del peccato; un peccato tremendamente
attraente.- spiegò. Oh, giusto. Per la prima volta in vita mia, mi era sfuggito
che la persona con cui stavo parlando era più angelo che umano. Dovevo essere
veramente distrutta. Eravamo seduti da soli, ad un tavolo. Giocherellavo con una
coppa di champagne, per brindare in sua memoria. Le mie labbra non l’avevano
sfiorato neppure per due secondi, quel liquido. Non avevo voluto vedere le sue
ceneri, non avevo partecipato al funerale… ed in quel momento ero lì, al
rinfresco.
Mi sentivo come un cartone di latte marcio dentro una bella
confezione. Ed il significato di questo esempio, era così chiaro che non c’era
bisogno di altre parole.
***
Ridevo, e la mia voce trillante si espandeva nella casa vuota. Il
locale oggi era chiuso, e dentro, c’eravamo solamente io e Edward. Tutti erano
al rinfresco, ed io ero lì, tra le braccia di un vampiro, ubriaca. Se in quel
preciso momento avessi avuto la mente fredda, o anche solo la facoltà di pensare
a qualcosa d’intelligente, mi sarei detta ‘’Roxy, fai schifo.’’ Ma io,
semplicemente, mi divertivo. Un divertimento isterico, pazzo. Non era l’allegria
di una sbornia presa con leggerezza. Avevo cercato di resistere a soffocare il
dolore nell’alcool ma, contro la volontà di Edward, non avevo resistito. Ed ora
era lì, a tenermi stressa tra le braccia, a guardarmi. La sua espressione mi
faceva male, ma non me ne rendevo conto. Era affettuosa. Non mi stava
dando della puttana, della stupida, dell’ubriacona… dell’immatura. C’è chi
pensa, ed ha sempre pensato, che l’indifferenza faccia più male di qualsiasi
altro insulto. Anche io, lo pensavo. Fino a quando non mi sono convinta che sia
l’amore, quello sincero, a far male nei momenti peggiori. Perché ciò significa
che ci sono delle persone che t’impedirebbero di spararti un proiettile nella
nuca, e che ci sono persone che hanno più fiducia in te di quanta tu stessa ne
abbia.
Con me tra le braccia, Edward salì le scale a passo umano. Senza
sbagliare e senza insicurezze, arrivò fino alla stanza corretta, di cui ne aprì
la porta senza difficoltà. Mi trattenne tra il gelo che emanava il suo corpo
fino all’ultimo istante, sopportando i miei sproloqui e le mie risatine giulive.
Poi, mi posò sul letto, con delicatezza. Mi baciò la guancia, e mi sistemò per
bene la prima coperta che trovò. Fece per sedersi sul pavimento, ma lo trattenni
per la cravatta elegante, smettendo di ridire. Lo colsi di sorpresa e, con un
suo involontario contributo, riuscì a portarlo di peso sopra di me. Riflessi i
miei occhi nei suoi, dorati. E pronunciai solo due parole, chiare
e decise. Era come se non fossi più ubriaca, tutto d’un tratto. Come se avessi
finto per sfogo. E lui lo capì, e prese le mie parole più seriamente di quello
che sperassi.
-Edward,
scopami.-
*La
testa dell’autrice spunta fuori* non mi prenderete a pomodorate, ne mi sparerete
un colpo, vero?^^ Lo so, ci ho messo parecchio tempo. Ed inoltre, questo è il
primo aggiornamento del 2009. Ma sono contenta di essere tornata, e spero lo
siate anche voi. Mi ha fatto piacere leggere i vostri commenti, e sapere che la
sorte di Charly vi sia interessata. Ho già in mente il prossimo capitolo, e non
credo che tarderà più di un mese… certo, se c’è ancora qualcuno interessato
nell’aggiornamento xD Scusatemi per tutto il tempo che ci ho messo! Ora passo ai
saluti individuali, ci vedremo nel prossimo capitolo^^ (nel quale scoprirete se
Edward è andato a canestro oppure no xD)
Princesseelisil; Spero che tu, come tutte le altre, stia ancora seguendo
questa storia.^^ Sì, purtroppo Charly è morta. Tranquilla per l’odio di
Federica, tanto non è un personaggio di grande rilevanza. Mi dispiace di aver
usato il tuo nome per un personaggio tanto insignificante xD Grazie.
Railen; … Stai ancora aspettando con ansia dopo parecchi mesi? xD Io lo
spero! E sì, buon Natale e buon anno, buona pasqua ed un sacco di altre
festività. Quindi i miei auguri te li faccio in ritardo! :p Grazie di seguirmi.
MartinaCullen; Sì, anche io ero stufa del carattere rammollito di Bella. Qui
anche si sta un po’ deprimendo, ma tornerà a ruggire presto. Grazie mille!^^
Midnight Dream; Chi lo sa chi è stato^^ Si scoprirà nel prossimo capitolo.
Grazie!
PenPen; La vecchia e cara PenPen! Grazie mille, del commento e di seguirmi
sempre.^^
Tay_; Sì, la fine è veramente triste. In questo capitolo non particolarmente
direi xD Grazie!
pika chan; Riesci a indovinare anche cosa succederà nel prossimo capitolo?^^
Comunque hai ragione, chi legge quello che scrivo sa che non faccio mai durare i
momenti felici troppo a lungo xD
lilly95lilly; Ti piace la Bella gelosa? xD Grazie mille.
Giulls; Ciao Giulls! ^^ Spero la tua curiosità sia ancora viva. Grazie
mille!^^
_Nefer_; Oly! Non mi strozzare, prima o poi ho aggiornato! Ah, sì,Edward in
versione cane da guardia è il classico xD Ti voglio bene, e grazie!^^
momob; Mistero chi l’ha uccisa!^^ Grazie!
eligianlo; Anche se in ritardo (ritardassimo), benvenuta ad EFP! Sono
contenta di sapere che tu l’abbai trovata originale, e che inoltre ti sia
piaciuta!^^ Grazie!
Yuna Shinoda; E che gusto ci sarebbe se avesse una vita tranquilla e felice?
xD Ti ringrazio tanto!^^
Patience90; Ninny! Quanto tempo è che non ci sentiamo? *.* Tanto presto alla
fine non ho continuato, eh? XD Grazie!^^
Vampire93; Non ho aggiornato presto, ma ho aggiornato! Va bene comunque? No?
xD Grazie!
matrix; Ci sono, ci sono! Ero solo in letargo! E continuerò ad aggiornare!
Grazie!^^
Bellas; Spero continuerai a seguire, dato che il tuo commento è il più
recente per te non dev’essere passato tanto tempo, no? xD Grazie mille dei
complimenti. Mi fa sempre piacere sapere che l’impegno e la passione che ci
metto permettano una buona lettura!^^
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Capitolo 10 *** Il sesso ti terrà legato a me? ***
,,
F I O R E I M P U R O
‘’
Nessuno
può fuggire dallo scorrere del tempo ed evitare che con la
sua
malvagità lo colpisca.
Anche
il Fiore, quello più puro e casto, verrà
tramutato in altro.
Qualcosa
di terribile e surreale.
<<
Voglio che mi ami. In
tutti i modi possibili.
Vuoi
biasimarmi solo perché
desidero
il tuo corpo? >>
Il
suo corpo marmoreo era sopra al mio, e per un
attimo pensai di star sognando.
Si teneva delicatamente sui gomiti, per non pesarmi addosso. Era sempre
così
perfezionista. Anche in sogno doveva esserlo?
Non sentivo il suo respiro. Non stava respirando. Con
un riflesso
involontario, i miei tratti si contrassero in un’espressione
preoccupata.
Fino
a quando il mio cervello –una remota parte del
cervello che ancora era in grado di ragionare- non mi disse che lui poteva
non respirare. ‘’Sarebbe più
facile dire che Edward può fare tutto’’
pensai in quel momento. Ma anche se avessi espresso a voce alta questo
mio modo
di vederlo, lui avrebbe smentito con modestia, e
probabilmente avrebbe
detto qualcosa come ‘’per esempio, non posso stare
senza di te.’’ Gongolai al
pensiero, chiedendomi se non fossi diventata troppo orgogliosa
(o vanitosa?)
dopo aver scoperto che lui, dopo tutto quel tempo, mi amava ancora. Ma
questo
non c’entrava assolutamente nulla col mio sogno. Questi erano
pensieri della
mia irrazionalità nella razionalità. O forse
no…? D’accordo, non sapevo
neppure come diavolo definirlo, o che diavolo stessi
pensando. Suppongo
che in quel momento stessi divagando, affondando nel mare delle mie
fantasie. Ma c’era lì la mia ancora di
salvezza, che mi riportò al mondo
reale (sempre che lo fosse) sollevandomi il mento e
inchiodando i nostri sguardi.
Quegli occhi di uno stupendo oro fuso… ringraziai
il cielo che fossero di
quel colore. Se no, invece della sua donna, quella sera
sarei diventata il suo spuntino di mezzanotte.
''Perché me ne preoccupavo
tanto, infondo?'' –fu quel che pensai- era un sogno
no?
Tirai
la sua cravatta, per avvicinarlo ancora di
più a me. Tanto non lo avrei strangolato. Un vampiro non
può essere strangolato
da un umana con una irrefrenabile voglia di scoparselo,
giusto? Giusto.
Ma –perché un ma purtroppo ci deve
sempre essere- lui si mordicchiò il
labbro, con indecisione. I suoi occhi però erano
fermi. –Non posso…- mi
alitò con leggerezza in faccia. La sua voce era caramello,
zucchero filato,
tiramisù… insomma, la sua voce risuonava
tanto dolce come ogni schifezza
diabetica che ci possa essere in questo mondo. Il significato della
frase,
quello sì che non era diabetico. Era solo
schifezza. Cioè… insomma! No!
Nemmeno in sogno potevo scoparmelo in pace? Eddai!
Glielo
domandai, ad alta voce, senza paura di
sembrare sfacciata. Tanto sapevo di esserlo diventata, e pure
volgare. –Non stai sognando, Bella.-
mormorò. Okay, stava dicendo la
verità. Nei miei sogni lui non mi chiamava mai
Bella. Alla mia mente non
piaceva ricordare il passato, ed aboliva ogni cosa che potesse
ricordarmelo.
Tutto tranne lui. Perché chi, CHI su questa terra
–galassia- non
sognerebbe di scoparsi il vampiro più sexy del mondo
nell’ufficio al
98esimo piano di un grattacielo di New York?
…
D’accordo.
Forse non in un grattacielo al 98esimo
piano, non a New York, e nemmeno nell’ufficio di un perfetto
sconosciuto. Ma di scoparselo, quello sì. In quel
momento (e sì, lo
ammetto, in tanti altri prima di quello) ero accecata dalla voglia di
averlo.
Ma,
nonostante tutti i termini volgari che la mia
mente stava elaborando, non volevo solo fare sesso. O meglio, certo che
lo
volevo. Ma lo volevo… come forma di rassicurazione.
Ero profondamente
convinta che, in questo modo, l’avrei legato a
me… Edward era un uomo con
una sana morale. Se l’avesse fatto, se ne sarebbe assunto la
responsabilità… se
non sposandomi (cosa che sinceramente non era nei miei progetti) almeno
restandomi accanto. Fino a quando non fossi diventata
vecchia. Dopo averlo
avuto lontano per quattro lunghissimi anni, ero disposta ad accettarla
come possibilità.
Lo avevo realizzato da poco. Certo, continuavo a sperare che
mi
trasformasse, ma non era più la mia priorità. La
mia priorità era restare con
lui. Non importava secome fidanzata, anche
come passatempo andava più
che bene. Tuttavia dubitavo che la seconda opzione Edward la
gradisse…
Insomma. Qualsiasi cosa mi bastava. Volevo solo che lui
tornasse a
far parte della mia vita.
–
Ti prego… - sussurrai, quasi spaventata. Avevo
paura di pregarlo. A dire il vero, era stare con lui mi
spaventava. Temevo
di tornare quella di un tempo. O forse, nel profondo del mio cuore, lo
desideravo ardentemente? Ritornare ad essere normale.
-Non posso. Non
così. Non ora. – mi rispose, con un tono basso, le
sue labbra gelide che mi
sfioravano dolcemente l’orecchio. Abbandonai la
testa sul cuscino,
evitando di guardarlo in faccia. Lo disgustavo tanto? Mi
accarezzò una guancia.
– Scusami. – disse, continuando a far
scorrere la sua mano sulla mia
guancia. Il mio cuore perse un colpo, il mio occhio una
lacrima. Di cosa
si doveva scusare infondo? Non c’era niente di male nel suo
rifiutarmi, era un
suo diritto. – Ti prego, Bella, non fare
così… sono qui…- Il suo tono
era dolce come il miele, ma la sua frase, per quanto ingenua, mi
trafisse come
un coltello.
‘’Sono
qui…’’
Per
quanto sarebbe stato lì con me?! E poi… io non
ero più la sua Bella… Lo guardai di
scatto, gli occhi spalancati,
terrorizzata dai pensieri che mi passavano per la mente. Non
potevo
sopportarlo, non ancora… !
–NO!-
urlai, sotto shock. Sconvolsi anche lui,
perché riuscì a liberarmi dalla sua presa.
Corsi giù dalle scale,
attraversai il portone; correvo veloce quanto più potevo.
Scappavo. Dai
ricordi, dal dolore, da Edward… scappavo da Bella.
‘’Io non sono
più Bella’’, mi ripetei per
l’ennesima volta. Tutte quelle cose, quelle
emozioni, appartenevano a lei. Edard le apparteneva.
Io ero Roxy. Volevo che Edward appartenesse a me, non
a lei. Ma
realizzai che era impossibile. Per lui ero la stessa di quei
tempo. Il
freddo mi pungeva i piedi, che correvano scalzi sul cemento. Ma lo
ignorai;
sfortunatamente quella sera ignorai tutto ciò che mi
circondava.
Corsi
per attraversare la strada buia, ma una luce
la illuminò d’un tratto.
Un’auto di un colore che non riuscivo a
vedere veniva verso di me, a massima velocità.
Dentro il veicolo, un uomo incappucciato di nero. Dovevo correre, ma la
paura
m’immobilizzò. Credevo che succedesse solo nei
film. Le povere ragazze idiote
che non guardavano la strada ed osservavano il veicolo che gli
veniva
addosso per un tempo così lungo che nel frattempo
si sarebbero fatte un
viaggio a Parigi. Ma non era così. Stavo vivendo la
stessa situazione. Se
fossi riuscita a muovermi, forse l’avrei evitata…
Edward si fiondò su di me,
fulmineo, così tanto che non riuscì
neppure a vederlo. Ma sapevo che era
lui. Me lo sentivo. Cademmo a terra, e il mio cranio andò a
sbattere contro il duro cemento. O-oh. Percepivo un nauseante
odore di
sangue, ed un dolore allucinante. –Edwa…- volevo
dirgli ‘’Stammi
lontano’’. Per il suo stesso interesse, ma
anche per il mio. Tuttavia non
era come nelle tipiche scene in cui il moribondo dice le cose che vuole
dire e
poi muore. No. Io, semplicemente, svenni. Se fossi
stata sveglia,
probabilmente avrei pensato che in quel periodo svenivo troppo
spesso. Ma
non ero sveglia, quindi non lo pensai.
***
Quando aprii leggermente un occhio, esitante, la luce mi fece male. Lo
richiusi
di scatto. La testa mi pulsava. Mossi un dito, giusto per
fare. Oh, si
muoveva senza tanti problemi. Allora erano solamente i miei occhi e la
mia
testa ad avere qualche problema. Ritentai con la dura
impresa di vedere
dove mi trovavo. Vidi un soffitto bianco. Di sicuro questo non mi
chiariva le
idee su dove fossi. Mi concentrai un po’, ed udii una
vocefuori dalla porta,
anche se non con poca fatica. –sicuri… fino a che
non si sveglia… è solo una
possibilità…causato da…- non riuscivo
a sentire l’intero discorso, così mi
arresi. Di sicuro il discorso non meritava la mia attenzione.
Improvvisamente,
una presenza che non avevo neppure avvertito (o visto, dato
che guardavo
il soffitto) si alzò in piedi, e si posizionò
davanti al mio sguardo.
Sussultai, spaventata. Non me
l’aspettavo… Stava certamente cercando di
farsi guardare, di alleggerirmi il compito di dover girare la testa a
guardare
dov'era seduto prima. Era bellissimo, ed i suoi occhi mi
guardavano
preoccupati… neri come la pece, ma certamente
affascinanti. –Bella?-
chiese, esitante. Inclinai leggermente la testa, per quanto il dolore
me lo
permettesse, e lo guardai esitante.
–E
tu chi sei?-
Continuai
a guardarlo negli occhi,
tranquillamente. Mi sembrava che i suoi occhi fossero diventati ancora
più
neri.
Mi trasmetteva un'immensa trstezza...
Oh, ma che avevo detto di male?!
--------------------------------------------------------------------------------------------
*Sbuca
fuori dal nulla*
Eccoci
qui. Questo, è il decimo capitolo di Fiore Impuro.
È passato un anno e mezzo,
eh?
Ai
vecchi
lettori (se qualcuno è rimasto) porgo i miei saluti e le mie
scuse. Vi ho fatto
aspettare tanto, eh? Mi dispiace molto. Tuttavia, se qualcuno
di voi mi
chiedesse perché non ho postato in tutto questo tempo, non
saprei rispondere.
Un po’, è vero, per mancanza di tempo. Ma
credo che sforzandomi l’avrei
trovato. Quindi non ho giustificazioni. Vi chiedo semplicemente scusa.
E, se
state leggendo, vuol dire che avete letto anche il capitolo.
Vi ringrazio
per continuare a seguirmi! :D
Ai
nuovi
lettori invece, benvenuti, e piacere di conoscervi!^^ Io sono Lilian,
da tutti
chiamati Lily. Quell’autrice che ama scrivere, ma
che, non si sa mai
perché, ad aggiornare ci mette millenni! Spero che la storia
vi
piaccia. Ce la sto mettendo tutta per scriverla.
Bene,
prima di dare una risposta ai vecchi commenti, il ritorno di un vecchio
amico!
*
Spunta fuori il cucciolo di link *
Vi
guarda, con gli occhi pieni di lacrime.
Si
è commosso lui. Gli siete mancati.
Non
deludete il cucciolo di link. Commentate,
e
lo rendete felice!
Rieccoci
XD Dopo il ritorno di fiamma del cucciolo di link, qualche
informazione
sul prossimo aggiornamento. Non posso darvi una data. Scusate
se sono così
vaga, ma anche l’altra volta ho scritto che postavo in un
mese ed è passato più
di un anno. Quindi non voglio promettere una cosa che forse
non posso
mantenere. Tuttavia, credo che non
tarderò tanto a postare, se c’è
ancora qualcuno che mi dirà di sperare in un
continuo.
Io questa storia la voglio finire, perché me lo sono
promessa. E voi? Voi lo volete?
Rispose
alle recensioni alla vechia maniera:
bicioletta:
Grazie (:
Nefer: Oly! Ma
quanto ti ho fatto aspettare per
questo continuo?! Scusami. ^^ E grazie per avermi sempre sostenuto.
Ogni volta
che parlo con te, mi ricordo di questa storia e di EFP.
Perché è qui che ci
siamo conosciute e siamo diventate amiche. Sono contenta che il
capitolo 9 ti
sia piaciuto. Una grande parte del 10, lo dedico a te. Pensarti fa
davvero
sempre venire voglia di scrivere, sperando in un tuo commento (:
Midnight Dream:
Ero tornata allora, e sono
tornata anche adesso! xD Come stai? ^^ Sono felice che ti sia piaciuto.
Se
quelle due parole ti hanno lasciato di sasso, non oso vedere cosa ti
faranno
queste!
damaristich:
Altro che un mese, un anno alla
fine! Scusa se non ho appagato la tua curiosità. Ma, se
ancora t’interessa,
continua a seguirmi. (:
Bellas: Non ho
continuato presto, però ho
continuato! XD Grazie!^^
Vagabonda: Su
tua richiesta, il cucciolo di link
è tornato! E ti strapazza di coccole! Grazie mille dei
complimenti e del tuo
sostegno :D
ellehlove: Anche
aspettare così tanto vale la
pena? XD Grazie mille! ^^
Giulls: Ora puoi
picchiarmi anche a sangue se
vuoi! XD Charly dal paradiso ti ringrazia molto per il tuo dispiacere
xD Spero
che leggerai questo capitolo ^^ I tuoi commenti mi fanno davvero
piacere.
Satyricon:
Grazie, davvero! Sono felice che ti
piaccia sia la storia che il mio stile. (:
Patience90:
Affermata non direi, ma ritardataria
assolutamente! XD Grazie per i tuoi incoraggiamenti e i tuoi
complimenti. Mi
dispiace che abbiamo perso i contatti da un (bel) po’. Farmi
una chiacchierata
con te farebbe davvero piacere!^^
shadowhuntersNihal:
Non hai dovuto aspettare in
eterno, eh? XD Direi che, in confronto a
un’eternità, un anno è ancora poco xD
Grazie tante per le tue parole!^^ Mi tirano davvero su (:
Sognatrice85: Mi
rendi davvero felice! Grazie
mille! (: L’ispirazione è tornata, e spero che non
se ne vada
caramellina20:
Non l’hai scoperta troppo tardi!
^^ Anzi, direi che è stato meglio così. Se mi
stai ancora seguendo, hai dovuto
aspettare meno degli altri. (: Sono contenta di potermi smentire:
eccome se
continuo! ^^
Edward e Bella:
Thank you per l’incoraggiamento!
(: Il tuo commento mi ha regalato un enorme sorriso.
edbell96:
Ciao!^^ Direi che tu sei quella che, se
segui ancora, hai aspettato di meno XD Tu si che hai aspettato un mese,
cioè la
data che era prevista! XD grazie per il tuo commento, da quello ho
capito che
c’è qualcuno che, anche dopo tanto, aspettava
ancora. Davvero, grazie!
Comunque, come detto sopra, non posso rispondere a questa domanda. Non
saprei come
farlo. Spero che tu ti accontenti del capitolo come risposta :D
Ci
tengo anche a ringraziare le
33 persone che mi hanno come autrice preferita
Le
85 persone che hanno aggiunto
questa storia ai preferiti
Le
6 che l’hanno tra le storie
ricordate
E
le 49 che l’hanno messa come da
seguire
Ma
soprattutto…
Chi
sta leggendo questo
messaggio! Grazie di cuore per il sostegno!
Io
scrivo sia per me che per voi.
Commentate e continuate a darmi il vostro sostegno per favore!^^
p.s. scusate per l'impaginazione è il meglio che sono riuscita a fare. Sono fuori allenamento xD
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