L'amore che sei

di Kaimy_11
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Destino ***
Capitolo 2: *** Conoscenze ***
Capitolo 3: *** Nelle mani del nemico ***
Capitolo 4: *** Mi preoccupo per te! ***
Capitolo 5: *** Veramente felice ***
Capitolo 6: *** Approfondimenti ***
Capitolo 7: *** Io con te ***
Capitolo 8: *** Non ho paura ***
Capitolo 9: *** Fra le tue braccia ***
Capitolo 10: *** Visite inaspettate ***
Capitolo 11: *** Incubo premonitore ***
Capitolo 12: *** Un giorno lungo ***
Capitolo 13: *** La scelta giusta ***
Capitolo 14: *** Lontani ***
Capitolo 15: *** Crudele ***
Capitolo 16: *** Via di fuga ***
Capitolo 17: *** Buio ***
Capitolo 18: *** Difficile a credersi ***
Capitolo 19: *** Rassegnati Rin ***
Capitolo 20: *** Verità svelate ***
Capitolo 21: *** Stavolta per sempre ***
Capitolo 22: *** Voglio vederti felice ***
Capitolo 23: *** Amori ed incomprensioni ***
Capitolo 24: *** Pericolo ***
Capitolo 25: *** Ultima possibilità ***
Capitolo 26: *** Uragano 1° part. ***
Capitolo 27: *** Uragano 2° part. ***
Capitolo 28: *** Cielo aperto ***



Capitolo 1
*** Destino ***


Salve a tutti,la mia mente contorta e troppo fantasiosa,si è inventata una nuova Ff,che vedrà come protagonisti principali Rin e Sesshomaru,ma anche tutti gli altri

 

 

Salve a tutti,la mia mente contorta e troppo fantasiosa,si è inventata una nuova Ff,che vedrà come protagonisti principali Rin e Sesshomaru,ma anche tutti gli altri.

Non so come sarà,era un’idea che mi è venuta,fatemi sapere.

O scelto di ambientarla in un Giappone dove privilegia l’illegalità,ai nostri tempi,e dove due bande si affrontano.

Un è capitanata da Naraku,con i suoi alleati,e dell’altra parte ci sono Sesshomaru con Inuyasha e gli altri.

La giovane Rin è costretta ad essere la donna di Naraku,ma il suo infelice destino si scontrerà con quello di Sesshomaru,una persona fredda ed apparentemente insensibile.

Insieme,però,ritroveranno la forza di vivere,scopriranno il vero amore,che gli cambierà la vita. Ma insidie e cattiverie sono dietro l’angolo,e la loro vita sarà in grave pericolo,quando il nemico attaccherà.

 

 

 

 

***

 

 

 

Nelle strade affollate di Tokio,una bella ragazza dai lunghi e ribelli capelli corvini,camminava con passo sicuro,sfoggiando un sorriso solare e dolce.

Non era troppo alta,ma il suo corpo era snello e giustamente formoso.

Gli occhi era color cioccolato,le labbra di un rosa acceso,ed indossava una camicetta bianca ed una gonnellina a pieghe nera. La sua divisa scolastica.

 

Attraversando la strada,affollata di macchine che creavano un tremendo frastuono,si intrufolò in bar caldo ed accogliente.

Ordinò un cappuccino ed una brioche da portare via,e pagato il conto alla cassiera dagli occhi azzurri che conosceva da tempo,uscì sorridente.

 

Alla porta,mentre lei teneva gli occhi sul pacchetto bianco che conteneva la sua colazione,le venne in contro una ragazza,che la prese sotto braccio strattonandola e mettendole paura.

 

“:buon giorno Rin! Hai studiato per il compito?:”

 

Rin sbuffò all’amica,alzando gli occhi al cielo.

 

“:Kagome mi hai spaventata!:”

 

Kagome sorrise,facendo ondeggiare la sua chioma corvina,e strizzando gli occhi grigio-azzurro,anche lei indossava la stessa divisa di Rin,e viste da dietro,le due amiche erano molti simili,ma Kagome era più alta.

 

“:Hai visto Sango e Ayame?:”

 

Chiese Rin,mentre sistemava il pacchetto bianco che aveva in mano nella borsa.

 

“:Si,saranno gia a scuola,e se non ci affrettiamo noi resteremmo fuori!:”

 

 

**

 

Qualche ora dopo….

 

 

Affacciata al balcone dalla scuola che dava sul cortile,vi era Kagome,che guardava assorta nei suoi pensieri,i ragazzi che si godevano l’intervallo.

 

“:Bum!:”

 

La fece sussultare Rin,che scoppiò a ridere come una bambina.

 

“:Rin ma che ti passa per la testa?:”

 

Rin si appoggiò a sua volta al balcone.

 

“:Tu piuttosto,che guardavi?:”

 

E segui con gli occhi il punto che le indicò Kagome,incrociando un ragazzo dai lunghi capelli argentati,che indossa un camicia bianca e un pantalone scuro. Aveva dei begli occhi dorati,ma un’espressione troppo seria,anche se appariva abbastanza disinvolto.

 

“:Si chiama Inuyasha,è dell’ultimo anno…:”

 

Rin la guardò dubbiosa.

 

“:sai anche dove abita? Capisco che ti piace,ma chi da tutte le informazioni?:”

 

Kagome arrossì.

 

“:Dai Rin non esagerare. È carino,ed una sua compagnia segue un corso con me,e ne parlavamo…:”

 

“:mmm,e sai anche che tipo è?:”

 

“:Questa sua compagna di classe dice con gli amici è molto allegro,un tipo sveglio,ma dice che ha la testa altrove…:”

 

“:in che senso?:”

 

Kagome fece spallucce,smettendo solo in quel momento di osservare il ragazzo.

 

“:L’anno scorso gli hanno ucciso la ragazza,e non ha superato il brutto momento…:”

 

“:Ho che tristezza,sai altro?:”

 

Rin si sentiva stranamente interessata,forse,perché aveva capito qualcosa di importante.

 

“:Si chiamava Kikyo,Rin. Sai benissimo chi era…:”

 

Rin sentì il cuore morirle in gola,quando pensò a quella giovane dei capelli corvini come i suoi,molto simile alla sua amica Kagome,e riuscì a sussurrare,più che altro a se stessa:

 

“:L’unica ragazza che ha detto di no a Naraku Urabi…:”

 

Poi deglutì,e continuò più decisa.

 

“:è ha fatto una brutta fine…:”

 

Serrò gli occhi,poi li spalancò per inchiodare Kagome,e le strinse le spalle con le mani.

 

“:Kagome,questo significa che anche lui è coinvolto in tu sai cosa. Stagli lontana,non fare il mio stesso errore…:”

 

Kagome sapeva perfettamente a cosa si riferiva l’amica,e fece di si con la testa.

Mentre la sua amica Rin smetteva di tremare dal nervosismo che la invadeva a certi pensieri.

 

“:Ei ragazze!:”

 

Le due amiche si allontanarono l’una dall’altra  per guardare le due ragazze more che le chiamavano dall’aula.

 

Un aveva i capelli corti che ricadevano sulle spalle,di un castano rossiccio,e gli occhi verdi. Il suo nome era Ayame.

L’altra si chiamava Sango,capelli lunghi di un castano scuro raccolti in una coda alta,ed occhi del medesimo colore.

Entrambe erano molto benne,nella loro divisa bianca e nera.

 

“:Ei ragazze,come vi è andato il compito?:”

 

Chiesa Sango,cacciandosi indietro una ciocca di capelli.

 

“:Non male…:”

 

Rispose Kagome,mentre si dirigevano in giardino.

Si sistemarono al solito tavolino,sotto un piccolo albero,godendo della vista di tutto il cortile.

 

“:Io con uno così non ci andrei mai…:”

 

Borbottò Sango,schifata,mentre fissava qualcosa o qualcuno.

 

“:Ma chi scusa?:”

 

Chiese Rin smettendo di bere il suo succo di frutta,e cercò di capire a chi si riferisse l’amica.

 

Appoggiato ad un muro,ed accerchiato di belle ragazza con cui faceva il casca morto,vi era Miroku,un bel ragazzo dai corti capelli neri e gli occhi blu.

Molto attraente,nella sua divisa che portava con disinvoltura,ed il suo piccolo codino dietro la nuca.

Era noto per le sua passione: le ragazze. Infatti lo si vedeva sempre in compagnia femminile,e non era mai la stessa ragazza.

 

“:Ma come si fa? È logico che le usa soltanto,perché andargli dietro? Cosa ci guadagnano da un maniaco così?:”

 

Infuriò Sango,che non tollerava le ragazza frivole che cinguettavano attorno a quel ragazzo.

Lei ed Ayame sedevano accanto su una panca,mentre le altre due era sedute di fronte a loro sul tavolo.

 

“:io preferisco di gran lunga un tipo come quello…:”

 

Si intromise Ayame,con la sua voce infantile,indicando due ragazzi appoggiati ad un muretto vicino alla scale d’ingresso.

 

“:Ti piace anche a te? Si chiama Inuyasha!:”

 

Intervenne Kagome indicando il ragazzo dai capelli bianchi,che era compreso fra i due ragazzi che aveva indicato Ayame,che scoppiò a ridere.

 

“:adesso sappiamo che ti piace questo Inuyasha,Kagome,comunque io mi riferivo al suo amico. Si chiama Koga,è dell’ultimo anno anche lui.:”

 

Koga aveva lunghi capelli neri legati in una coda di cavallo,occhi azzurro cielo e lineamenti accattivanti,con un corpo scolpito.

 

“:Sarà vero quello che dicono?:” Disse d’improvviso Ayame “:Intendo che loro siano coinvolti in quel giro…insomma avete capito!:”

 

Rin perse il suo sguardo in un punto imprecisato.

 

“:Si:” rispose cauta Kagome “:Pare che siano propri i massimi esponenti,dopo il loro capo si intende. Questo loro capo,pare sia fratello di quell’Inuyasha…:”

 

“:Sicura?:”

 

Chiese scettica Sango,ma a rispondere fu Rin,con occhi seri e determinati.

 

“:Fidati. Kikyo,la ragazza che Naraku ha fatto ammazzare,era la ragazza di Inuyasha.

L’ha fatto uccidere perché lei amava Inuyasha e non lui,e ne ha approfittato per fare uno torto alla banda avversaria. Si chiama Sesshomaru il loro capo banda,è fratello maggiori di Inuyasha,gli assomiglia molto infanti.

Naraku mi ha detto che è un tipo di pietra,ma che gestisce bene il suo giro.:”

 

“:A proposito di Naraku,si è fatto più sentire?:”

 

Chiese con riguardo Ayame,e Rin si irrigidì.

 

“:Sono tre gironi che non mi chiama,ed io ne sono felice. L’ultima volta si è messa male…:”

 

Kagome,che sedeva accanto a lei,le mise una mano sulla spalla.

 

“:Vuoi parlarcene?:”

 

Rin serrò gli occhi scuotendo la testa,e ripensò all’ultima volta in cui aveva visto il suo ragazzo Naraku….

 

§§§

 

Rin era nella lussuosa villa di Naraku Urabi,il capo del territorio dell’Est,quando scendendo le scale,sicura di essere sola,aprì la porta scorrevole del salone,ma ciò che vide le fece morire il cuore in gola.

 

Il suo Naraku,l’uomo che non amava,ma che era costretta ad amare,teneva ancora la pistola in mano,dopo aver sparato alla testa di un uomo,che ora giaceva al suolo in una chiazza di sangue.

 

Altri tre uomini,che lei conosceva bene,avevano assistito imperturbabili all’omicidio,uno dei tanti che compievano,e rimanevano comodamente seduti sui divani.

 

Solo uno,Bankotsu,dai lunghi capelli neri raccolti in una treccia,e dai begli occhi celesti,depose la sigaretta che stava fumando nel posa-cenere,quando scorse Rin alla porta.

 

Naraku sbuffò affranto,ma non per l’uomo a cui aveva strappato la vita,ma per la ragazza tremante che era rimasta inchiodata alla porta dietro di lui.

Fece un segno col capo al suo fedele Bankotsu,e questo corse alla porta,afferrando dalla spalle Rin e portandola via.

 

Quando i due furono in cucina,Rin smise di fissare il vuoto,puntò i suoi occhi scuri sul ragazzo che la fissava deciso,ma preoccupato.

 

“:Rin,va tutto bene? Non dovevi assistere,Naraku pensava che fossi sotto la doccia…:”

 

Rin strinse con le unghia il piano del mobile a cui si aggrappava,e serrò i denti.

 

“:Chi era sta volta? Un povero padre di famiglia che non aveva i soldi per pagare?!:”

 

La giovane interpretò il silenzio del ragazzo per una conferma,e trattenne un gemito,mentre si piegava su se stesse per trattenere le lacrime.

 

“:Quanti bambini dovrete rendere orfani prima di concludere questo massacro?:”

 

E si voltò verso il ragazzo dagli occhi chiari,che fissava il vuoto con i lineamenti del viso contratti.

 

“:Questi sono affari…:”

 

Non era convinto.

Bankotsu era il più fedele degli uomini di Naraku,ma al contempo il più umano,quello che era gentile con Rin,ed il meno crudele.

 

“:Cazzate!:”

 

Sbottò infuriata Rin,ma Bankotsu le tappò la bocca con la mano,non poteva rischiare che Naraku la sentisse.

Naraku non avrebbe mai picchiato la sua Rin,ma di certo si sarebbe infuriato.

 

“:Basta Rin! Calmati ora!:”

 

Rin,stanca di veder morire innocenti per mano dell’uomo che un tempo aveva amato,credendolo diverso da quello che era,corse in camera sua al piano di sopra.

Aprì l’armadio e ne estrasse una valigia,che iniziò a riempire di vestiti a casaccio,che vi gettava dentro con foga.

 

Era tanto concentrata ed infuriata,da non accorgersi dell’uomo che l’abbracciò da dietro.

 

“:Rin,Rin,Rin,calmati ora…:”

 

Sussurrò con voce suadente,ma Rin si sentì rabbrividire,e cercò di liberarsi,ma Naraku le prese dai polsi facendola voltare.

 

“:Che stavi facendo?:”

 

Chiese,con sguardo cattivo,crudele,che fece tremare la ragazza.

 

“:Non ne posso più! Non puoi costringermi a tutto questo ancora! Me ne vado!:”

 

Strillò,ma lui le si avvicinò al viso,sempre maligno e con occhi taglienti,neri come la notte.

 

“:Tu non te ne puoi andare piccola mia…:”

 

Ansimò al suo orecchio,mentre la vece sedere sul letto,e lui le si inginocchiò davanti,iniziando a baciarla piano.

 

Rin piangeva senza sosta,ma non poteva sottrarsi a lui.

 

§§§

 

“:Rin,va tutto bene?:”

 

Chiese preoccupata Ayame,e Rin riaprì gli occhi,distraendosi da quel terribile ricordo.

 

“:Scusa,pensavo…”:

 

“:Dannazione!:” sbottò Sango infuriata “:deve esistere un modo! Non puoi restare sua prigioniera per sempre!:”

 

Rin fissava ancora un punto imprecisato,con occhi cupi,e parlò in un sussurro.

 

“:Cosa dovrei fare? Scappare? E se uccidesse voi per vendicarsi? O se si vendicasse direttamente con la mai famiglia? Sarebbe capace di uccidere tutti quelli che conosco…:”

 

Le tre amiche rabbrividirono.

 

“:scusatemi…:”

 

Disse Rin,fuggendo via ad occhi bassi.

 

“:è terribile…:”

 

Affermò Sango,ed Ayame l’assecondò.

 

“:forse dovevamo evitare che lo conoscesse…:”

 

“:Cosa potevamo fare? Quando si sono conosciuti lui era così dolce,premuroso,la riempiva di regali ed attenzioni. Chi poteva immaginare chi fosse in realtà? O che l’avrebbe costretta a rimanere con lui per sempre?:”

 

Intervenne Kagome,che era stanca di veder soffrire l’amica.

Sango sbuffò irritata.

 

“:Dopo quello che ha passato poi…:”

 

“:Quando aveva dieci anni sono morti i suoi genitori e suo fratello,a dall’ora lei vive con i nonni.

Povera Rin,ha sempre avuto brutte cose dalla vita,ed ora anche questo.

Ma lei ha una forza incredibile:”

a parlare fu Ayame,seguita da Sango.

 

“:è vero ragazze! Io al posto suo sarei già finita,ma lei non si arrende. È fortissima,ma prima o poi cederà,ne ha passate tante,ma dentro sappiamo che è fragile…:”

 

 

***

 

Rin attraversò a passo svelto il cortile,passando da un angolo appartato,in cui erano fermi quattro ragazzi che la fissavano di nascosto.

Erano nella penombra,che rendeva i loro lineamenti cupi.

 

“:Carina però…:”

 

Osservò Miroku,guadagnandosi una leggera gomitata nello stomaco da Inuyasha,mentre Koga nascose un risata,ma venne ammonito dallo sguardo glaciale del suo capo.

 

“:Che facciamo con lei Sesshomaru? È la ragazza di Naraku,ed è sotto il nostro naso. La manda in giro senza protezione,e di questo se ne pentirà…:”

 

“:Che vuoi fare la vuoi uccidere?:”

 

Chiese sconvolto ed arrabbiato Miroku,ma Inuyasha serrò i denti.

 

“:No stupido!,io non sono un assassino come lui…:”

 

E strinse un pugno fino a conficcarsi le unghia nel palmo della mano,ripensando al nome della sua amata,che era caduta vittima di quella guerra fra bande.

Kikyo…

 

Sesshomaru,fissò serio ed impenetrabile la ragazza dai capelli neri che gli era passata davanti e che ora si allontanava.

Solitamente tutto lo annoiava,anche i suoi amici,gli affari che gestiva,tutto era per lui uguale ed insignificante.

Suo fratello si aspettava una risposta,mentre  lo fissava con insistenza,ma lui era altrove con la testa,come sempre,troppo concentrato nelle sue private riflessioni.

Si sistemò il colletto della camicia,sempre fissando la ragazza che si allontanava. Il suo sguardo appariva ancora imperturbabile e freddo come sempre,eppure,qualcosa lo aveva scosso,cosa che succedeva raramente.

 

Nel volto pallido di quella ragazza,sicuramente bella,aveva scorto chiaramente un’amara tristezza,ed era certo di aver visto della lacrime.

Qualcosa di sconosciuto dentro di lui,lo teneva incollato a quella ragazza,come se istintivamente avesse provato i suoi stessi sentimenti.

Era curioso,stranamente,non era cosa da tutti riuscire a catturare il suo interesse,eppure,quella semplice ragazza dai capelli corvini vi era riuscita.

Inarcò un sopracciglio,chissà perché fosse rimasto toccato da lei...

 

“:Me ne occupo io…:”

 

Annunciò secco,e i tre che lo affiancavano chinarono il capo.

 

 

 

********FINE********

 

 

Rieccomi qua! Non so se vi ho annoiato o coinvolto,spero bene però XD.

Non so se ho fatto bene a scriverla,infatti non so se la terrò a lungo o se la cancellerò,era un’idea folle che mi è venuta all’improvviso,per questo spero di ricevere qualche parere,negativo o positivo,per sapere cosa ne pensate di questa storia,e se ne vale la pena continuarla.

Sta a voi dire.

 

Un saluto a tutti,e scusate se non vi è piaciuta.  ^____^

 

 

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Capitolo 2
*** Conoscenze ***


La giovane Kagome,passeggiava spensierata fra i corridoi della sua scuola,avvicinandosi all’aula delle sue amiche

 

 

La giovane Kagome,passeggiava spensierata fra i corridoi della sua scuola,avvicinandosi all’aula delle sue amiche.

Da lì uscirono le due more,Sango ed Ayame,che le si avvicinarono.

 

“:Rilassati Sango,fra poco ti esce il fumo dalle orecchie!:”

 

La derise Ayame,avvicinandosi a Kagome.

 

“:Non lo sopporto! Non lo sopporto!:”

 

Brontolava Sango infuriata mentre stringeva i pugni,e Kagome volle essere informata.

 

“:Ma che succede?:”

 

“:Niente,è arrabbiata con Miroku…:”

 

“:Miroku?:”

 

Nel fra tempo uscì dall’aula il ragazzo dagli occhi blu,accerchiato da ragazze,ma cosa assai strana,si voltò verso Sango,e le fece un sorriso abbagliante ed un cenno con la mano,cosa che fece andare su tutte le furie la ragazza.

 

Ayame rise,e Sango si decise a raccontare tutto a Kagome:

 

“:Oggi in classe discutevamo su alcuni argomenti di economia e commercio,e io ho detto la mia opinione e lui mi ha contraddetta. Da li è nato un piccolo diverbio,lui diceva assurdità,cose senza senso,me è riuscito a farmi deridere da tutti con la sua arroganza,e tutte le ragazze gli sono cadute ai piedi dando ragione a lui e facendo passare me per una povera imbecille. Perfino la prof. Gli ha sorriso! Che nervi!:”

 

Ayame rise di più,mentre si avvicinavano al loro solito tavolo.

 

“:Oh! No ragazze!:” Disse all’improvviso Kagome. “:ho dimenticato il mio quaderno degli appunti in classe. Lo vado a prendere e vi raggiungo:”

 

Detto ciò corse verso la sua aula,vi entro prendendo il quaderno che aveva lasciato sul banco,e andò via,ma mentre stava uscendo dalla porta andò a sbattere contro qualcuno.

Andava di fretta e teneva gli occhi bassi,e non si era accorta del ragazzo che stava passando da li davanti.

 

“:O mamma mia scusami tanto!:”

 

Si scusò,ed il ragazzo le mise la mani sulle braccia per fermarla,dato che entrambi avevano perso l’equilibrio.

 

“:Tranquilla,è anche colpa mia:”

 

Kagome finalmente alzò la testa,scorgendo il bel viso del giovane dai capelli argentati con cui aveva urtato. Fissò con i suoi occhi azzurri quelli dorati del ragazzo,e si sentì mancare il fiato.

Fra tutti quelli della scuola,doveva proprio andare a sbattere contro il ragazzo che le piaceva?!.

 

Inuyasha le lasciò le spalle,sconvolto dal viso di quella ragazza,e per un istante perse quasi coscienza,credendo di trovarsi davanti ad un fantasma o cose simili.

Osservò l’intensità di quello sguardo,i lineamenti del viso,il colore dei capelli,e rivide la sua Kikyo.

Il colore degli occhi ed il taglio dei capelli erano diversi,ma quella ragazza era una goccia d’acqua con la sua Kikyo.

 

“:Come ti chiami?:”

 

Volle sapere serio,mentre cercava di riacquistare lucidità.

 

“:Kagome,e tu?:”

 

La ragazza conosceva il suo nome,ma finse di no,mentre lo fissava ancora senza fiato.

 

“:Inuyasha…:”

 

Rispose lui educato,mentre cercava di togliersi dalla testa l’immagine della sua defunta amata,ma quella Kagome gliela ricordava tantissimo.

 

“:Scusami ancora,ci si vede in giro…:”

 

La salutò andandosene per la sua strada,ma Kagome rimase contenta di avergli parlato anche se solo per qualche secondo.

 

*

 

Quanto l’intervallo finì,la piccola Ayame,abbastanza alta ma dalla corporatura minuta,corse nell’aula in cui aveva lezione. Voleva arrivare in orario dato che la prof. di matematica era un tipo esigente,fissata con la puntualità.

 

Appoggiati al muro del corridoio,poco lontani dalla porta dell’aula di matematica,si trovavano due ragazzi che ridevano e scherzavano.

Erano entrambi con i capelli neri,ma uno li portavi lunghi e raccolti in una coda.

 

“:Dovevi vederla Koga,era bellissima…:”

 

Raccontava entusiasta Miroku,scatenando le rise dall’amico.

 

“:Miroku amico mio,prima o poi ne troverai una che ti farà girare la testa sul serio,e ti metterai nei guai,fidati!:”

 

In quel momento passò davanti a loro una ragazza longilinea con i capelli corti che le arrivavano alle spalle,di un castano rossiccio. Aveva dei begli occhi verde acqua,molto particolari ed incantevoli.

Koga rimase rapito a fissarla,non riuscendo a toglierle gli occhi di dosso.

 

“:Ti va di scommettere?:”

 

Propose Miroku con fare cospiratorio,ravvivavano l’amico con una gomitata sul braccio.

Koga smise di fissare la ragazza,e si dedicò all’amico.

 

“:Su cosa?:”

 

Miroku rise,e guardò la ragazza indicandola con lo sguardo.

 

“:Facciamo così,se riesci a combinarci qualcosa ti do cinquanta euro. Se te la porti a letto raddoppio a cento. Ci stai?:”

 

Koga si mise a ridere.

 

“:E se dovessi perdere?:”

 

“:ti chiedo solo cinquanta. Come vedi sto giocando con poco,ci stiamo scommettendo solo spiccioli!:”

 

“:Amico mio,preparati a perdere,comincia a metter mano al portafoglio!:”

 

E con una risata beffarda si avvicinò alla porta dell’aula di matematica,a cui erano appoggiate due ragazze.

Si avvicinava lento atteggiandosi.

La ragazza con i capelli ricci entrò e lui ne approfittò per avvicinarsi a quella dagli occhi verdi.

 

“:Ei scusami,posso parlarti?:”

 

La ragazza si fermo ad ascoltarlo.

 

“:Dimmi….:”

 

“:ti ha mai detto nessuno che hai degli occhi stupendi?:”

 

“:Qualcuno me lo avrà detto…:”

 

“:Come ti chiami?:”

 

“:Ayame,tu?:”

 

Il ragazzo rise mostrando il suo fascino.

 

“:Il mio nome è Koga bella ragazza…:”

 

E mise una mano sul muro,avvicinandosi col volto a quello di Ayame,che se ne stava tranquilla a fissarlo,sicura di se.

 

“:Domani sera c’è una festa,ti va di andarci con me?:”

 

Le propose Koga,ma lei alzò gli occhi al cielo.

 

“:Ascoltami bene Koga,sei molto carino:” ammise “:ma io non sono come le altre,non verrò a letto con te,quindi ciao!:”

 

Trillò con la sua voce infantile,e guardandolo con sufficienza entrò nell’aula,lasciandolo di stucco.

 

Koga dovette tornare da perdente dall’amico Miroku,che se la rideva di gusto.

 

“:Abbiamo scelto la ragazza sbagliata,è una sveglia,fin troppo sveglia per te. Sgancia!:”

 

E gli mostrò il palmo della mano,che attendeva chiaramente qualcosa.

Koga lo guardò accigliato ma divertito.

 

“:Dammi almeno un altro po’ di tempo…:”

 

“:Nhaa! Ti vedo messo male! Tu per ora mi dai cinquanta,se entro tre giorni ottieni qualcosa io te ne ritorno cento. Ultima offerta!:”

 

“:Va bene,va bene taccagno! Tieni qua!:”

 

E sfilò dal suo portafoglio una banconota,che mise nella mano dell’amico,che continuava a ridere.

 

*

 

 Nel frattempo,da un’altra parte…

 

Rin camminava fra le strade perennemente affollate,con disinvoltura ma con occhi seri,fin troppo seri per una come lei.

Indossava un paio di pantaloncini corti neri,un maglione leggero blu,stivali neri e un capotto dello stesso colore. Le sue scarpe con un leggero tacco ticchettavano sul marciapiede,mentre si guardava bene intorno.

 

Svoltò un angolo,arrivando ad una stradina appartata,dove l’attendeva una BMW nera e lucida.

 

La ragazza salì davanti,sistemandosi nel posto accanto al guidatore,a cui non rivolse neanche uno sguardo,appoggiando il braccio al finestrino a fissando il fuori con ostilità.

 

“:Buon giorno anche a te Rin!:”

 

Canticchiò Bankotsu,ironico,ma Rin sbuffò.

 

“:Cosa vuole questa volta?:”

 

“:Vuole te Rin. Non ti ha chiamata per non pressare troppo la cosa,ti ha dato tempo,ma ora ti rivuole Rin,e lo sai…:”

 

“:Certo,certo!:”

 

Bankotsu sopirò guardandola.

 

“:Rin mi dispiace ok?! Non è colpa mia,non avresti dovuto assistere…:”

 

“:Non è questo il punto! Anche se non assistevo tre giorni fa,so benissimo quello che combinate di solito,e quante gente fate fuori.

Sono stanca di sopportare,sono stanca di stare con un assassino dannazione! Ma del resto non ho scelta,inutile che torturi te…:”

 

Bankotsu la guardò ancora,rattristato. Rin era davvero bella,ed era un peccato che fosse costretta a stare al fianco di quell’uomo che lei non amava e che disprezzava.

 

“:Rin ascolta,Naraku ti vuole davvero bene,lui ti ama a modo suo. Per  lui sei tutto. Lo sai fa il duro,ma sotto sotto a bisogno di qualcuno che gli stia veramente accanto. Tu se tutto ciò che ha sempre cercato,e poi ti tratta bene,non ti fa mancare nulla:”

 

“:Grazie della comprensione,ma lo fa solo per tenermi buona! Cosa mi ha comprato sta volta per farsi perdonare,e per non farmi scappare? Un collana di diamanti? A no scusa quella ma l’ha regalata l’anno scorso,quando ho scoperto tutto e  volevo scappare da lui:”

 

“:Rin,sei nel giro adesso. Non può lasciarti andare. O rimani con lui con le buone o con le cattive…:”

 

L’auto nera arrivo ad un quartiere altolocato,pieno di ville lussuose,poi però tirò dritto raggiungendo una stradina deserte,e da lontano si vedeva un’altra villa,la più grande e bella.

 

Il cancello d’ingresso si aprì e l’auto entrò,posteggiandosi sull’ampio spiazzale all’ingresso.

La villa possedeva un terreno enorme,una piscina bellissima,e la casa era a due piane,con ampie finestre.

 

Rin scese dalla macchina ancora arrabbiata,ma lei sapeva bene che quello era ormai il suo destino,il suo futuro. Non poteva fare nulla.

Avrebbe dovuto accontentarsi,invece che scappare da lui con il rischio che gli venisse ucciso qualcuno per ripicca.

 

Salì le prestigiose scale in marmo bianco dell’ingresso,a testa bassa.

 

“:è aperta…:”

 

L’avverti Bankotsu che saliva le scale dietro di lei,riferendosi alla porta principale,e Rin entrò lasciando la porta semiaperta.

 

Arrivata nell’ampio,quasi gigante,salone che faceva da ingresso,Rin rimase ad osservare il tutto.

I tappeti persiani dai colori caldi sul parquet,le pareti scure e rassicuranti,i mobili antichi,e le ampie vetrate che affacciavano sulla piscina.

Quella dimore tanto bella e lussuosa,altro non era che la sua prigione.

 

“:Sono qui!:”

 

Disse la voce forte di un uomo,dal soggiorno sulla sinistra.

Rin si avvicinò alla porta scorrevole il legno a l’aprì.

 

Nella stanza,con le pareti bianche e i pavimenti tappezzati di rosso scuro,c’era soltanto lui,Naraku.

Poco più avanti c’era un vecchio pianoforte a corda,un mobile bar,ed una libreria.

I divani bianchi erano posti a semicerchio attorno ad un tavolino,proprio in prossimità della porta.

 

Accanto a quello stesso tavolino,tre giorni fa,la povera Rin aveva visto ammazzare un uomo,uno dei tanti,di cui era costretta a sopportare la morte.

 

“:Rin,vieni…:”

 

La invitò tranquillo,addirittura con dolcezza,Naraku,che sedeva sul divano sulla destra.

Rin obbedì,affiancandolo ma restandogli cautamente lontana,mentre fissava il pavimento.

 

“:Piccola mia mi dispiace tanto,non doveva accadere…:”

 

Disse lui con voce suadente,mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 

“:Cosa non doveva accadere? Che ne uccidessi un altro?!:”

 

Naraku sbuffò,cercando di controllarsi. Con la sua Rin non alzava mai la voce,si sforzava sempre di essere educato.

 

“:Rin ascoltami,sono affari,è il mio lavoro. Tu non devi farne parte,non tenere in conto quello che faccio,tu devi solo pensare a come sono dentro.

Ti amo piccola…:”

 

Rin serrò gli occhi per un istante,pensando che l’uomo di cui si era innamorata due anni prima era in realtà un criminale assassino.

Quando lo aveva conosciuto,era rimasta toccata dalle sue premurose attenzioni,dalla sua dolcezza,dalle sue parole ammalianti,e si era subito innamorata di quegli occhi neri.

Ma col tempo aveva scoperto la verità,aveva scoperto la vera identità del suo uomo,e non era più potuta scappare.

Non le era stato permesso di scegliere,aveva dovuto continuare a vivere con lui,come una prigioniera.

 

“:Naraku,io ci provo e ci riprovo,ma non ci riesco…:”

 

Sussurrò sforzandosi di essere forte.

 

“:Non c’entri nulla tu in quello che faccio,e che gestisco. Pensa solo a questo:”

 

E l’attirò a se abbracciandola,e facendole appoggiare la guancia sul suo petto.

 

Rin serrò ancora gli occhi,ricordava perfettamente l’odore maschile di Naraku,e le tornò alla mente le volte in cui lo aveva abbracciato amandolo davvero.

Ma la mani che le accarezzavano i capelli,si erano macchiata di troppo sangue innocente per essere perdonate.

 

“:Vieni con me,ti mostro una cosa…:”

 

Affermò Naraku,trascinandola per mano.

 

“:Naraku,non voglio regali o cose simili,non mi devi comprare!:”

 

Lui la ignorò ed insieme arrivarono al garage ma prima di aprire la portcina da cui si accedeva dalla cucina,Naraku le coprì gli occhi con le mani.

 

Quando entrarono nel garage,lui le lasciò vedere.

 

Rin si trovò davanti ad un maggiolino ultimo modello,tutto tondo e nero,nuovo di zecca.

In realtà quella macchina le era piaciuto dalla prima volta che ne aveva visto la pubblicità,e desiderava tanto un’auto tutta sua,ma non avrebbe voluto che le fosse regalata come contentino per starsene buona,ed oltre tutto,era stata comprata con denaro sporco.

 

Chiuse gli occhi e sospirò,doveva accettare tutto quello,e per evitare di impazzire o di cadere in depressione,doveva sforzarsi di trovare i lati positivi in ogni cosa.

Solo così riusciva a vivere.

 

“:sta volta hai superato te stesso,lo ammetto. Mi piace molto,grazie:”

 

“:ero indeciso sul colore,nei avrei scelto un più allegro,ma nero era in pronta consegna,rendeva l’auto più elegante,e si adatta con te:”

 

Rin accennò un sorriso.

Le piaceva quando lui si comportava bene,le sembrava quasi di riavere il ragazzo di cui si era innamorata un tempo,e non l’assassino con cui era costretta a vivere.

 

“:Grazie va benissimo così:”

 

Lui sorrise a sua volta,e la guardo deciso con occhi dolci.

 

“:Ti amo…:”

 

Rin odiava quei momenti,quando lui le diceva di amarla.

Cosa avrebbe dovuto rispondere lei? Che non lo amava? Che lo riteneva un assassino?.

Non poteva fargli questo,non poteva stuzzicare la sua pazienza,o un giorno o l’altro sarebbe finita davvero male.

Cambiò argomento.

 

“:Ti dispiace se vado a faci un giro?:”

 

“:Certamente,e giusto che tu la provi!:”

 

Naraku le mostrò un sorriso abbagliante,e le consegnò la chiave dell’auto,a cui era attaccato un portachiavi rosso a forma di cuore.

 

Rin prese le chiavi a si avvicinò alla sua nuova auto,accarezzandone le fiancata con le dita sottili.

 

…Magari mi servirà per scappare qualche volta…

 

Pensò mentre apriva lo sportello.

Si sedette al posto di guida e mise in modo.

 

“:Vuoi che ti accompagno?:”

 

Le chiese Naraku,ma lei trovò una scusa.

 

“:No grazie. Come prima volta voglio andare da sola,sono cose di donna!:”

 

Lui rise e fece di si con la testa,azionando il motore per aprire la saracinesca per aprire il garage.

 

Rin uscì sicura,passando al fianco di Bankotsu che discuteva con altro uomo.

Lui le fece l’occhiolino,mentre Rin usciva nascondendo un sorriso.

 

 

Circa un’ora dopo era in mezzo al traffico di auto,con lo sterio a tutto volume,assorta nei suoi pensieri,ignara dell’uomo che la seguiva a due auto di distanza.

 

Era in una Lamborghini  grigio metallizzata,tirata a lucido.

Era serio ed annoiato,ma determinato,mentre fissava con i suoi occhi dorati l’auto nera,cercando di intravedere la ragazza al voltante. La stessa ragazza che aveva stuzzicato il suo interesse e la sua curiosità.

 

 

********

 

 

Ringraziamenti:

 

KaDe: grazie mille della recensione! L’ai addirittura messa nei preferiti? Wow! Grazie davvero. Mi fa piacere che ti sia piaciuta ^___^ un bacione.

 

Mikamey: Grazie anche a te vedrò di continuare! Sono contenta che anche tu sia un fan delle RinxSessho, ,baci baci.

 

Ran ugajin92: Grazie anche a te per aver recensito,e ovviamente mi fa anche piacere che la storia ti sia piaciuta. Un grande Kiss spero di sentirti ancora XD

 

Paparina:90:Grazzia vitù,sei fin troppo buona con me.

P.s: sei sempre la solita,hai la testa al cacio!!! Fidati!.

Tadb.

 

Marty_chan94:Ciau,già Rin è davvero prigioniera,ma vedremo cosa succederà con Sesshy…. XD

Baci baci.

 

Kaggi_Inu91: grazie x il commento,sono contenta di risentirti,spero di riaverti fra le recensioni dell’altra storia,se ti va ovviamente  ^^

Un kiss,ci si sente presto. 

 

 

Volevo ringraziare tutti,a quanto pare non devo cancellarle,grazie davvero,Smak.

^________^

 

 

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Capitolo 3
*** Nelle mani del nemico ***


Rin era ancora in giro con la sua nuova automobile,rotonda e nera

 

 

 

Ecco qui un capitolo importante direi! Vedrete perchè XD

Vi prego di recensire,un saluto a tutti.

 

 

 

 

***

 

 

Rin era ancora in giro con la sua nuova automobile,tutta tonda e nera.

Era assorta nei suoi pensieri,sforzandosi di essere rilassata per godersi quel momento di solitudine.

Non era facile per lei concedere ai suoi pensieri di circolare liberi,senza costrizioni,perché la sua intera vita era una costrizione.

A cosa poteva pensare,dato che non vedeva più un futuro da disegnare davanti a se?.

Avvolte poteva solo sognare ad occhi aperti,sognare che un girono una fatina dai capelli turchini avverasse i suo sogni e le sciogliesse quelle catene che la imprigionavano,che le donasse una vita sua,e magari,che le regalasse il vero amore.

Da piccola sognava una bella famiglia,dei figli da crescere,ma con Naraku temeva di averne,per paura che i suoi bambini seguissero la strada del padre,macchiandosi di grossi crimini.

 

Alla radio trasmettevano una canzone rilassante e melodica,quando gettando uno sguardo allo specchietto retrovisore,vide una Lamborghini grigio metallizzata,dietro di lei.

A pensarci bene,era da un po’ che quella macchina le stava didietro,svoltando ad ogni sua curva,rallentando ogni volta che lei rallentava,nonostante Rin avesse fatto assurdi giri che non portavano da nessuna parte,dato che stava solo passeggiando per provare la nuova macchina.

 

Nella città,solo un tipo di gente poteva permettersi macchine lussuose come quella di chi sicuramente la stava seguendo.

Non c’era altra spiegazione,la stavano proprio seguendo.

Dato che chi guidava quel tipo d’auto,doveva appartenere ad un certo giro,capire le ragioni di quell’inseguimento era abbastanza facile.

 

Fra gli “amici” di Naraku,nessuno aveva quella macchina,quindi,era qualcuno del clan avversario,e questo non era un bene.

Erano sicuramente nemici di Naraku,e lei era la sua donna.

Magari volevano ucciderla,o forse solo intimorirla,e prenderla in ostaggio per arrivare a Naraku.

 

Col il cuore in gola,lasciandosi guidare dall’istinto,schiacciò il pedale dell’acceleratore,facendo rombare il nuovo motore dell’auto.

Con un sorpasso pericoloso,svoltò in una via,e l’auto grigia la seguì,ma non si manteneva più ad un’accurata distanza,ma al contrario,le stava addosso.

 

Rin sentiva le tempie pulsargli,aveva paura,soprattutto quando si accorse in che quartiere era entrata.

Quella era la zona Ovest,territorio indiscusso del clan opposto a quello di Naraku.

Era nel cuore delle terre del nemico,e lei lì non avrebbe dovuto mai starci,ancor meno con l’inseguitore alle calcagna.

Lanciò un’occhiata alla borsetta sul sedile accanto,dove c’era il suo cellulare.

Forse quella sarebbe stata una delle poche volte,in cui chiamare Naraku le sarebbe convenuto davvero,ma evitò.

 

Facendo appello al suo buon senso,decise di liberarsi del panico che le impediva di ragionare,e di concentrarsi per seguire la strada che l’avrebbe portata via da quel luogo.

 

Dopo alcune curve,tirò un grosso sospiro di sollievo,quando guardando ancora nello specchietto retrovisore,non vide più la Lamborghini.

 

Forse era stata solo paranoica,forse aveva preso un abbaglio,o forse no…

 

Quando guardò nuovamente la strada avanti a se,capì di trovarsi in trappola,quando da un’altra stradina,fuoriuscì la Lamborghini grigia,che le si piazzò davanti bloccandole la strada.

 

Finalmente,vide il conducente,e ne rimase tanto colpita da perdere il fiato.

Era un ragazzo giovane,avrà avuto circa vent’anni. I suoi capelli lunghi erano d’argento,che gli incorniciavano il viso,ricadendo sulla schiena rigida e muscolosa.

Il collo era teso,i muscoli scattanti bene in vista sotto la leggera camicia bianca.

I lineamenti del suo viso erano fieri ed appuntiti,era di una bellezza rude,ma disarmante. Un dio greco al confronto,si sarebbe sentito inferiore.

Ma la cosa che davvero lasciò a bocca aperta Rin,rubandole la poca aria rimasta nei polmoni,furono i suoi occhi taglienti.

Erano color dell’ambra,caldi tanto da scottarla mentre li fissava. Il suo sguardo però era glaciale,gelido,freddo e solido come il ghiaccio,inflessibile tanto da mettere paura.

Le labbra sottili formavano una linea retta,rimarcando la serietà di quel volto incantevole.

 

Rin avrebbe tanto voluto fare retromarcia,ma oltre a sapere che era inutile,tanto non aveva via di scampo,non trovò la forza necessaria per agire,essendo rimasta prigioniera di quello sguardo.

 

L’uomo aprì la portiera dell’auto,appoggiò un piedi a terra,con lentezza snervante,poi si alzò con un elegante movimento felino,e senza togliere gli occhi seri di dosso alla ragazza,aggirò la sua auto nera con passo da predatore.

 

Rin gli restituiva la sguardo,ma lei non era seria,ma impaurita,soprattutto quando il giovane aprì la suo portiera.

 

“:Sono spiacente,ma devo chiederti di seguirmi…:”

 

E gli pose una mano,come un cavaliere che invita la sua dama ad un ballo.

Rin si sentiva intimorita dalla presenza di quel ragazzo.

 

Lui non disse nulla,ma per fargli capire che era irritato dalla sua lentezza,intensificò lo sguardo tanto da farla sussultare.

Rin guardò ancora quella mano candida,e decise di prenderla,uscendo dall’auto.

 

Quando fu in piedi davanti a lui,il ragazzo si allungò per prendere la borsetta della ragazza,ed andò a gettarla nel bagagliaio della sua auto,poi si avvicinò al posto guida e aprì lo sportello,ma prima di salire rivolse un altro sguardo alla ragazza,che lo fissava imbambolata.

 

“:Sali. Non tentare di scappare,sarebbe inutile. Mi costringeresti solo a farti male…:”

 

Rin non se lo fece ripetere,e ancora terrorizzata,aggirò l’auto grigia e salì nel posto davanti accanto al conducente.

 

L’auto partì,ed il suo conducente teneva gli occhi fissi sulla strada,come se la ragazza non esistesse,ma Rin,che acquistava coraggio,si fece avanti decisa.

 

“:Dove mi stai portando? Cosa vuoi da me?:”

 

Lui non le rispose,lasciò che il silenzio fra loro durasse ancora qualche secondo,poi,senza voltarsi,si pronunciò:

 

“:Lo vedrai. Ora ti pregherei di stare buona,ed in silenzio:”

 

Rin rimase tanto impaurita dalla serietà delle sue parole,e dalla freddezza con cui le aveva pronunciate,che deglutì appoggiandosi allo schienale.

 

Viaggiarono in silenzio per altri cinque minuti,quando si fermarono davanti ad un negozio,in una stradina interna della caotica città.

 

Il ragazzo lanciò un’occhiata allo specchietto retrovisore,poi aprì lo sportello.

 

“:Non muoverti da qui:”

 

Disse serio,e senza aggiungere altro scese dall’auto avvicinandosi al negozio.

 

Rin guardò alla sua destra,vedendo che dopo un lungo cunicolo,c’era la strada principale.

Quello non era territorio di nessuno,e se ci arriva,avrebbe potuto chiedere aiuto a qualcuno,magari si sarebbe nascosta da qualche parte,e poi avrebbe chiamato direttamente Naraku.

I suoi occhi brillarono,e la sua esile mano si posò sulla maniglia,pronta ad aprire lo sportello,ma per un instante pensò che prigioniera di quel ragazzo dagli occhi dorati,o prigioniera di Naraku,non sarebbe cambiato molto. Tuttavia Naraku non si sarebbe mai azzardato a farle del male,mentre per quel ragazzo probabilmente non ci sarebbero stati freni,e avrebbe potuto picchiarla,ucciderla o violentarla,in qualsiasi momento.

 

Si fece forza e scese dall’auto,mettendosi a correre più che poteva per quel cunicolo stretto,sperando che le sue gambe l’avessero davvero fatta arrivare alla fine della strada.

 

Nel frattempo il ragazzo dai capelli d’argento era di spalle,che discuteva con il negoziante davanti alla bottega.

 

“:Allora,è pronta quella cosa che dovevi consegnarmi?:”

 

Chiese,ed il bottegaio grasso con dei capelli unti neri,lanciò un’occhiata alla macchina grigia,vedendo che anche il suo proprietario aveva visto la ragazza saltar giù di corsa dall’auto e correre via.

Sul volto del bel giovane si dipinse un sorriso strano,ma tornò a guardare il negoziante con la stessa freddezza di sempre.

 

“:guarda che va via…:”

 

Gli disse,ma il giovane non cambiò espressione,rimanendo immobile mentre la ragazza correva via.

 

“:Pensa agli affari tuoi,dammi ciò che mi devi:”

 

L’uomo grasso gli diede un bacco giallo ed imbottito,ed il ragazzo lo depositò in macchina,per poi lanciare un’occhiata alla ragazza che fuggiva nel cunicolo stretto e buio.

 

Rin correva disperata,aveva già il fiatone,e non si era mai accorta di quanto quelle sue dannante gambe fossero lente e pesanti.

Si sentiva come un elefante che cerca di battere un ghepardo ad una gara di corsa.

Le sue scarpette,decisamente inadatte per una corsa,si incastrarono per un attimo nei mattoni della strada,e lei prese una storta alla caviglia,ma imperterrita continuò a correre.

 

Ma come natura imponeva,il ghepardo dietro di lei,la raggiunse in un secondo,arrivando a lei come un proiettile.

Con la sua sublime eleganza l’afferrò della vita,caricandosela in spalle come un sacco di patate.

 

L’agile predatore era partito con un netto svantaggio,ma l’aveva raggiunta in un istante,arrivandole addosso e prendendola coma se nulla fosse.

 

Rin provò a dimenarsi ma era inutile,venne rimesse sul sedile dell’auto,e il ragazzo le si sedette accanto nel posto giuda,mettendo in moto con una tranquillità assurda.

 

Viaggiarono ancora in macchina per pochi metri,fino a quando l’auto non si fermò nuovamente in un vicolo deserto.

 

Rin non ebbe il tempo di chiedere cosa stessero facendo,o di sbattere le palpebre,che si ritrovò un pugnale puntato alla gola.

 

“:Non fare mai più quello che hai fatto,o mi costringerai ad usarlo…:”

 

“:Non lo farò più te lo giuro…:”

 

Piagnucolò Rin,ed il ragazzo,sempre terribilmente serio,rimise al posto l’arma.

 

Il giovane lanciò un’occhiata alle gambe della ragazza,lasciate scoperte dal pantaloncino contro,poi osservò il resto della ragazza,lasciandosi marchiare il volto da un’espressione quasi schifata.

Mise mano sulla chiave della macchina dicendo,con sufficienza.

 

“:In realtà mi fai schifo a priori,per quello che sei…:”

 

“:Cosa sono?:”

 

Chiese Rin in un sussurro,mantenendo gli occhi bassi.

 

“:Sei la puttana di Naraku. Stare con lui evidentemente ti frutta molto,ti farà bei regali,ma il fatto che tu venda così la tua vita mi fa davvero schifo:”

 

La reazione di Rin,lo lasciò allibito,facendo si che quei suoi occhi impenetrabili rimanessero invece stupiti al massimo.

 

“:IO NON SONO LA SUA PUTTANA! NON STO CON LUI PER SCELTA,MA SONO COSTRETTA. IO IN REALTÀ  LO DETESTO,È SOLO UN ASSASSINO!.

NON POSSO SCAPPARE DA LUI ALTRIMENTI UCCIDEREBBE TUTTE LE PERSONE CHE HO A CUORE,E QUESTO NON POSSO PERMETTERLO,ALTRIMENTI DIVENTEREI IO STESSA UN’ASSASSINA!:”

 

Lui rimase quasi sconvolto,da quell’espressione rabbiosa e impaurita al contempo,che si era disegnata sul bel volto della ragazza che aveva improvvisamente urlato.

Si sarebbe aspettato di vederla piangere dopo quella sfuriata,invece le vide abbassare gli occhi,e il suo sguardo color nocciola si perse nel nulla,diventato voto e freddo.

In quel momento rivede in lei quella stessa tristezza amara,che già lo aveva toccato la prima volta che aveva scorto il suo grazioso viso.

Se non fosse stato vero quello che aveva detto,non avrebbe parlato con così tanta rabbia.

 

Anche lui abbassò la testa,ma decise di parlare.

 

“:Qual è il tuo nome?:”

 

“:Rin…:” sussurrò lei “:e tu? Posso sapere almeno come ti chiami?:”

 

“:Sesshomaru…:” Rispose lui,nella sua solita freddezza. “:Mi dispiace,ma adesso ti porterò a casa mia, resterai con noi per un po’,dobbiamo pareggiare un certo conto in sospeso con Naraku:”

 

Rin lo guardò per un istante,e si convinse a parlare.

 

“:C’entra Kikyo vero?:”

 

Lui la guardò di sottecchi,con quel suo volto mozzafiato che appariva stupito.

 

“:Cosa sai di quella storia?:”

 

“:L’essenziale. Volete uccidermi?:”

 

“:NO. Noi non siamo come lui…:”

 

Spiegò a denti stretti Sesshomaru,quasi infuriato.

Rin rimase sorpresa,cosa voleva dire quella frase? Che loro erano meglio? Questo la fece sospirare,ma poi guardò fuori dal finestrini con sguardo spento.

 

“:A capisco,peccato…:”

 

Sesshomaru si girò di scatto a guardarla,senza parole,ma una certa rabbia lo prese.

 

“:Che significa? Ti dispiace che non ti uccidiamo?:”

 

Rin continuò a guardare fuori,parlando con voce flebile.

 

“:Che vuoi che ti dica,io non ce l’ho un motivo per stare al mondo…:” e si girò per inchiodare il ragazzo con lo sguardo,tornato vivo “:Sono e sarò sua prigioniera per sempre. Non c’e l’ho una vita mia,no avrò mai un futuro. Non sono niente. Cosa vuoi che mi cambi essere rapita da te o da lui? Cosa vuoi che sia per me la morta,se non una liberazione?:”

 

E tornò con gli occhi vuoti a fissare il fuori.

 

Sesshomaru,che era uno con le idee sempre ben chiare in testa,per quella volta,non riuscì a spiegare il moto di rabbia che gli si smosse dentro,al sentire quella confessione così disarmante.

Colse ancora la tristezza in quegli occhi dolci di cioccolato,e la sentì dentro di se,come una fitta dolorosa.

 

Rimise in moto,concentrandosi solo sulla strada.

Il silenzio li divise ancora,quando fu lui a parlare.

 

“:Non nominare Kikyo davanti a Inu…:”

 

“:Inuyasha giusto?:”

 

Lo interruppe lei,e lui la guardò accigliato.

 

“:Ti tiene informata su di noi il tuo Naraku eh!? Ti dice tutto quello che combina anche?:”

 

“:Tanto per cominciare non è il mio Naraku,secondo: non mi tiene informata,sono io che non sono una stupida. Ragiono con la mia testa sai? E ti ho già detto che lo considero un assassino…

A proposito,quindi anche quel Miroku e Koga sono con te?:”

 

Sesshomaru la guardò ancora accigliato,e serio.

 

“:Se lui non ti tiene informata,mi spieghi come conosci i nostri nomi?:”

 

“:Se te lo dicessi non mi crederesti…:”

 

“:Parla e basta!:”

 

Rin lo interpretò giustamente come un ordine.

 

“:Piacciono a delle mie amiche,che hanno avuto almeno i loro nomi…:”

 

“:Ah!...:”

 

Fu l’unica risposta del ragazzo,che si sentì sicuramente più rassicurato.

 

Arrivarono in una zona deserta,e dopo poco si vide la casa di Sesshomaru,ed anche quella era bellissima.

 

L’imponente cancello in ferro nero si aprì,lasciando entrare la macchina nel viale,ma subito svoltò per il garage.

Rin osservò tutto per bene,per pura curiosità. Il terreno era grande e fiorito,la facciata della casa era con mattoncini chiari,e delle travi di abbellimento.

 

Una volta entrati nel garage dalla pareti azzurre,i due scesero,e Rin che in un primo momento era titubante,capì che il ragazzo voleva essere seguito.

Lo affiancò vicino al bagagliaio della macchina,da cui lui estrasse una borsetta nera.

 

Rin si appoggiò al bagagliaio ormai chiuso,seguendo gli ordini che quegli occhi dorati le impartivano.

Lui iniziò a frugare nella borsetta di lei,che si lamentò:

 

“:Frugare fra le cose di una signora è compreso nel rapimento!?:”

 

Lui non la degnò di uno sguardo,porgendole il cellulare che aveva estratto dalla borsa.

Era piccolino e nero,con lo sportellino.

 

“:Chiamalo…:”

 

Disse semplicemente,e Rin capì a chi si riferiva,ma mentre prendeva il suo cellulare lo guardò dubbiosa.

 

“:E che gli dico?:”

 

“:Tutto.:”

 

La ragazza non aggiunse altro,dato che il ragazzo non era molto incline alla conversazione,e digitò il numero del suo ragazzo.

Già dopo il terso squillo si sentì rispondere.

 

“:Naraku,sono Rin,ascoltami…:”

 

Non potè finire di parlare,che le arrivò la risposta.

Naraku era infuriato,agitato come pochissime volte in vita sua,ma la sua voce era apprensiva verso la sua Rin.

 

“:Dannazione Rin come stai? Ti hanno fatto qualcosa? Sta tranquilla,presto ti riporterò a casa,ascoltami…:”

 

La voce forte dell’uomo arrivava anche alle orecchie di Sesshomaru,che scippò il telefono dalle mani della ragazza.

 

“:Vedo che lo hai già saputo…:” disse semplicemente al telefono,al suo nemico “:Non scaldarti troppo,è al sicuro. Per ora…:”

 

“:Bastardo,se le torci un capello io…:”

 

Rin sentiva anche Naraku,oltre che a Sesshomaru.

 

“:Stattene tranquillo Naraku,non siamo come te,ma è ora che tu capisca un paio di cosette. Startene in pena per un po’ non ti farà male,ma sappi che non hai ancora visto niente.

Goditi questi giorni:”

 

“:MALEDETTO!…:”

 

Si sentì urlare dal telefono,ma prima che Naraku finisse,Sesshomaru richiuse con un movimento secco il cellulare,chiudendo la conversazione.

Non diede il cellulare alla legittima proprietaria,ma se lo mise nella tasca della giacca blu che indossava.

 

“:Andiamo adesso…:”

 

Disse alla ragazza,che lo seguì.

Uscirono dal garage,passarono dal giardino,e Rin rimase colpita dai tanti fiori colorati,finche non entrarono in casa dalla porta principale.

 

La stanza in cui entrarono era bella grande,con le parati blu che trasmettevano calore,il pavimento scuro,e i divani di un bel rosso caldo.

C’erano anche altri mobili,ma l’attenzione della ragazza si spostò sul tavolino rotondo sulla sinistra,dove sedevano tra bei ragazzi,tranquillamente intenti a giocare a carte.

 

“:Ei là! Sesshomaru,hai portato un’ospite!?:”

 

Canticchiò Miroku sporgendosi dalla sedia,mentre Koga guardò serio il suo capo,che gli ricambiò l’occhiata per un secondo,poi il ragazzo dagli occhi azzurri osservò la nuova ragazza,e come unica reazione fece più cenni con la testa,poi tornò al suo gioco.

 

“:Inuyasha pesca,è il tuo turno…:”

 

Ma Inuyasha,in quel momento,guardò Rin,fissandola con sguardo freddo ed arrabbiato.

Rin pensò che evidentemente Inuyasha la vedeva come un nemico,come un mostro,dato che era coinvolta nell’omicidio della sua amata. Ma Rin in realtà non ci entrava nulla,nonostante ciò,sicuramente Inuyasha la vedeva di cattivo occhio.

 

Si sentì rabbrividire quasi mortificata,e abbassò lo sguardo.

Sesshomaru osservò Inuyasha,e in quel loro strano codice di sguardi,gli disse qualcosa.

 

“:Vieni con me…:”

 

Ordinò sotto voce Sesshomaru a Rin,e i due si spostarono verso il corridoio,ed entrarono alla terza porta.

 

Il ragazzo aprì la porta lasciando entrare la ragazze che si guardo intorno.

Le pareti erano rosso scuro,e i pavimenti tappezzati di blu. Sulla sinistra c’era un bel letto matrimoniale a baldacchino in ferro nero,con varie decorazioni e delle tendine bianche appese. Sulla destra invece si trovava un armadio ed una bella scrivania con libreria.

Ma la cosa che incantò Rin,fu la finestra nel muro di fronte alla porta,con un bel davanzale basso su cui sedersi,pensò.

 

“:Rimarrai qui. Vedi di sistemarti e non fare casino…:”

 

Detto ciò il ragazzo si chiuse la porta alla spalle andandosene,e lasciando Rin nella sua nuova prigione.

 

La ragazza osservò ancora per un attimo la stanza,con occhi vuoti,poi si inginocchiò davanti alla finestra,appoggiando le braccia sul davanzale,e iniziò a piangere,liberandosi del magone che aveva in gola.

 

 

 

 

****************

 

 

 

Ringraziamenti:

 

Marty_chan94: Rieccomi,per ora faccio in fratta,spero che la smania di scrivere mi continui ancora XD.

È vero,povera Rin,ma ora c’è Sesshomaru,forse andrà meglio,chissà ^____^.

Baci baci.

 

Mikamey: È accaduto! Si sono incontrati. Tu dici che sarà un bene o no? Io adoro Sesshomaru e Rin,vedrò di trattarli bene XD.

Un grande bacio ciau.

 

 

Paperina_90: Io ti lascio sempre sul più bello,purtroppo è un mio difetto!! XD.

Si era Sesshy! E ora,in teoria,sono insieme,ma x quanto?!!! 

[Sesshomaru non sta tradendo nessuno,quella è un’altra storia…]

Tadb kiss.

 

 

KaDe: fine dell’inseguimento,ma gli è finita relativamente bene,dato che sono insieme.

Piaciuto l’incontro? Spero di si!! ^___^

Un grandissimo kiss,ci si sente!.

 

 

 

 

 

Un saluto a tutti,anche a chi legge soltanto. Spero che volgiate recensire.

 

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Capitolo 4
*** Mi preoccupo per te! ***


“:Kagome,sei sicura che dovremmo andare a casa sua

 

 

“:Kagome,sei sicura che dovremmo andare a casa sua?…:”

 

Chiese titubante Ayame,ed anche Sango la guardò con dubbio.

Kagome e le due amiche camminavano nelle vie della città,nel grazioso quartiere dove abitava la nonna di Rin,con cui quest’ultima appunto viveva.

In realtà negli ultimi due anni,la vera casa di Rin era la villa di Naraku.

 

“:Si ragazze,magari si è ammalata,e noi andiamo a farle visita:”

 

“:Ma non so se sia il caso,insomma,magari avrà avuto qualche problema,sono solo due giorni che non viene a scuola…:”

 

Si lamentava Ayame,ma Kagome camminava avanti alle more,imperterrita.

 

“:Ayame,siamo agli ultimi giorni di scuola. Vero è che Rin va bene nella maggior parte delle materie,ma fino a qualche giorno fa diceva di voler seguire tutte le ultime lezioni,e di recuperare in quelle in cui andava male.

Oltre tutto stiamo parlando di Rin,di quella che non fa mai un’assenza,va a scuola anche se sta male.

Non si vede da due giorni,nessuno di noi l’ha sentita,se proviamo a chiamarla non risponde,nessuno sa niente.

E poi c’è la faccenda di Naraku,ricordate? Avevano litigato…:”

 

Ayame e Sango si scambiarono un’occhiata,capendo che la faccenda puzzava di bruciato,anche se non avrebbero mai immaginato dove si trovasse realmente la loro amica.

 

Arrivarono ad una casetta con un piccolo spiazzale fiorito,pochi gradini precedevano la porta in legno bianco con decorazioni in vetro.

Kagome bussò decisa,e poco dopo venne ad aprire un’anziana signora.

 

Aveva i capelli bianchi raccolti dietro la nuca,le rughe le segnavano la pelle candida del viso,e i suoi occhi scuri erano leggermente infossati dall’età.

 

“:Ragazze…:”

 

Disse vedendo le tre davanti alla sua porta,con una voce consapevole.

Le tre amiche le videro un’espressione affranta sul volto,ed accettarono in silenzio l’invito ad entrare della donna.

 

La nonna di Rin le invitò a sedere sul divano di fronte alla poltrona su cui si era seduta lei.

Senza dire nulla riprese il suo lavoro a maglia,e iniziò a sferruzzare.

 

“:Non riuscite a trovarla e?...:”

 

Le tre ragazza si lanciarono sguardi eloquenti.

 

“:Esatto:” esordì Kagome “:speravamo che lei sapesse qualcosa,signora Kaede….:”

 

L’anziana donna Sospirò,e chiuse gli occhi per riflettere su ciò che già sapeva.

 

“:Vedete ragazze mie,la nostra Rin è entrate in un brutto giro,e non è facile che ne venga fuori…

In altre parole,secondo me,è caduta in mani sbagliate. Aimè,prima o poi doveva succedere…:”

 

Le tre si guardarono ancora negli occhi,ma sta volta più sospettose.

Quella anziana donna,sapeva fin troppe cose sul giro sporco che capitanava Naraku,sulle due bande di Est ed Ovest,eppure Rin giurava di non avergliene mai parlato per non darle un dispiacere.

Allora come era spiegabile tutta la conoscenza della nonna?.

 

“:Ci sta dicendo che è stata presa in ostaggio dal clan opposto?:”

 

Osservò Sango,sveglia ed intuitiva.

L’anziana Kaede strinse le labbra,come se si stesse addolorando per la nipote solo in quel momento,quando poco prima sembrava che nulla la intaccasse.

 

“:Temo di si ragazze. Naraku mobiliterà tutti i suoi uomini,ne sono certa,ma non si può fare niente.

Non ci resta che pregare che non le sia fatto del male…:”

 

Gli occhi di Sango si persero nel vuoto,quelli di Kagome iniziarono a lacrimare,mentre Ayame si alzò infuriata.

 

“:Provo a chiamarla,magari risponde qualcuno sta volta…:”

 

Così la ragazza dagli occhi verdi si allontanò con il suo cellulare in mano.

 

Kagome aveva iniziato a singhiozzare,mentre Sango l’abbracciava.

 

“:la mia piccola Rin non smetterà mai di soffrire temo…:”

 

Ansimò la vecchia nonna,mentre Ayame teneva il mano il cellulare che squillava a vuoto,nel vano tentativo che qualcuno rispondesse.

 

**

 

Nel frattempo,quello stesso pomeriggio,nella villa di Sesshomaru...

 

I due ragazzi con i capelli neri giocavano a carte seduti al tavolo,Inuyasha era poco lontano a guardare la televisione,mentre Sesshomaru se ne stava in piedi a fissare fuori dalla finestra al fianco della porta,era più vicino a suo fratello che agli altri due.

 

Nel silenzio si sentì il Drin Drin di un cellulare che squillava.

Tutti guardarono Sesshomaru,dato che il suono veniva da dentro la sua giacca.

 

Questo si scostò dal muro a cui era appoggiato,ed in silenzio si avvicino alla sedia del tavolo in cui era appesa la sua giacca.

Koga e Miroku lo guardavano in silenzio.

 

“:è il cellulare della ragazza…:”

 

Disse semplicemente Sesshomaru,guardando il cellulare piccolo e nero che ora aveva in mano.

 

“:Non è Naraku vero? Cosa c’è scritto sul display? :”

 

Chiese Miroku,e Sesshomaru aprì il cellulare per osservare il display interno.

 

“:C’è scritto: Ayame…:”

 

“:Quell’Ayame?:”

 

Chiese Miroku,con fin troppa enfasi a Koga,che si vece serio e deglutì.

 

“:Chi è Ayame?:”

 

Volle sapere il loro capo,e Koga rispose lanciando un’occhiataccia a Miroku.

 

“:è una con cui ci ho provato…:”

 

“:peccato che lei l’abbia mandato a quel paese,dovevate vederla quella ragazzina,l’ha freddato con uno sguardo!:”

 

Koga diede un pungo all’amico che lo derideva.

 

“:C’è una foto…:” disse Sesshomaru avvicinando il cellulare a Koga “:è lei?:”

 

Koga prese il piccolo telefonino,osservando la foto che ritraeva una ragazza con corti capelli castani e due occhi verde acqua.

 

“:si,è lei…:”

 

“:Perché non rispondi? Senza fare nulla ti ritrovi il suo numero…:”

 

Scherzò Miroku,ma sia Sesshomaru che Koga lo fulminarono con lo sguardo.

 

“:Piantala imbecille!:” Rispose secco Koga,chiudendo di scatto il cellulare,facendo cadere la linea “:Non stiamo giocando…:”

 

E diede il telefono a Sesshomaru,che lo risistemò nella giacca.

 

**

 

Nel silenzio che aveva preso il sopravvento nella casa della signora Kaede,si udì la voce squillante ed alterata di Ayame.

 

“:stava squillando. È come se avessero bloccato…:”

 

“:Era facile da immaginare…:”

 

Osservò la donna anziana.

Poco dopo le tre erano gia sulla porta di casa.

 

“:Allora rimaniamo così signora Kaede,il primo che sa qualcosa avverte tutti:”

 

Disse Kagome,e l’anziana fece un cenno aggiungendo:

 

“:E che il cielo ce la mandi buona. Purtroppo non possiamo neanche coinvolgere la polizia…e voi capirete…:”

 

Le tre fecero di si,salutarono e andarono via.

 

 

**

 

Nella stanza in cui rimaneva Rin,si sentì un Toc Toc,e la ragazza,che stava seduta sul davanzale della finestra,osservando tutto con occhi spenti,si voltò verso la porta.

 

“:Avanti…:”

 

Disse con voce flebile.

La porta si aprì,ed entrò un ragazzo dagli occhi azzurri,e lunghi capelli neri.

 

“:ciao…:”

 

La salutò educatamente,con uno sguardo dolce.

Lui sapeva che quella ragazza non era come Naraku,erano riusciti a scipparlo di bocca a Sesshomaru.

La osservò bene,vedendo che era davvero bella.

 

I capelli corvini ricadevano lisci sulle spalle,il viso era fiero ed un po’ allungato con gli zigomi appena accentuati. Le labbra accese,gli occhi caldi.

Sul suo volto ovale,regnava un’armonia ammaliante. La sua bellezza non passava inosservata.

 

“:vedo che non hai mangiato molto…:”

 

Osservò sospirando il ragazzo,gettando un’occhiata al vassoio di cibo intatto sulla scrivania.

 

“:Non ho molta fame…:”

 

Koga sopirò rattristato,mettendosi le mani in tasca.

 

“:Ascolta…:” prese a dire “:noi non abbiamo nulla contro di te,ma solo con Naraku. Non vogliamo trattarti come una prigioniera,se hai bisogno di qualcosa esci e chiedici tutto d’accordo?:”

 

Rin lo guardò appena,ma in realtà non parve vederlo.

 

“:va bene…:”

 

Koga uscì silenzioso in un altro sospiro.

 

 

Passò davvero poco,e dopo qualche minuto Rin sentì il silenziò regnare sulla casa,fino a quando qualcuno non bussò piano alla sua porta.

In realtà lei non fece nulla,guardò solo la porta,e questa si aprì.

 

Entrò Sesshomaru,lento e ad occhi bassi,la guardò solo un momento chiedendo il permesso.

 

“:posso?:”

 

Lei fece di si.

Il ragazzo si sedette ai piedi del letto,iniziando a massaggiarsi il collo.

 

“:Potresti gentilmente startene buona un po’,non chiudo occhi da un pezzo,e vorrei riposare…:”

 

Disse Sesshomaru senza guardarla,quasi come se parlasse alla stanza.

 

“:Certo,ma come mai dormi qui?:”

 

Lui alzò gli occhi fissandola deciso,ma senza cattiveria.

 

“:Questa è la mia stanza…:”

 

“:capisco…:”

 

Sesshomaru si gettò indietro con la schiena,stendendosi a braccia larghe.

Ci fu un attimo di silenzio,Rin era ancora seduta sul davanzale con le ginocchia al petto,il letto le veniva quasi di fronte.

 

“:Come va la tua caviglia?:”

 

Chiese improvvisamente lui senza guardarla,ma la stupì.

 

“:La mia caviglia?:”

 

“:Si. Sbaglio o quando hai cercato di scappare ti sei fatta male?:”

 

Rin si guardò la caviglia effettivamente gonfia e dolorante,e ricordò di essersi presa una storta.

 

“:è vero. Sto bene grazie:”

 

Ci fu ancora il silenzio.

Poco dopo,fu nuovamente lui a romperlo.

 

“:è vero quello che mi hai detto?:”

 

“:Di che parli?:”

 

Rin lo osservò ancora,mentre lui se ne stava disteso senza farsi vedere in volto.

 

“:Hai detto che di vivere non te ne importa nulla...:”

 

Rin guardò fuori.

 

“:è vero. Tu al posto mio cosa faresti?. O scappo da Naraku e rischio tutto,ma è da escludere,o sopporto. Sopportare è come rinunciare a vivere.

Io la mia vita l’ho persa quando l’ho conosciuto…:”

 

Nessuno parlò ancora per un po’,quando la ragazza si sentì chiamare con voce calda.

 

“:Rin…:”

 

Quando si voltò,vide gli occhi dorati del ragazzo che la fissavano seri,ma magnetici.

Nessuno dei due riuscì a dire per quanto rimasero a fissarsi senza dire nulla.

 

“:Si?:”

 

“:Quanto tempo è che stai con lui?:”

 

Sesshomaru la vide guardare fuori ancora una volta,e colse la sua tristezza,provando quasi il bisogno istintivo di proteggerla,di guarire il dolore intrappolato in quegli occhi scuri ma dannatamente espressivi.

 

“:Due anni…:”

 

A quel punto Rin vide il ragazzo rimettersi a sedere,con i gomiti appoggiati alle gambe e la testa abbassata,con la mani pendenti che si stringevano.

Osservò quelle mani,quell’espressione stanca ma perennemente seria,e desiderò quasi avvicinarsi a lui,come se quel ragazzo fosse un fuoco pericoloso ma dannatamente invitante.

Però ovviamente non lo fece,fu solo un pensiero fugace,perché il suo cuore non era più in grado di desiderare nulla.

 

“: e gli altri?:” chiese con la sua voce dolce “:non ci sono più?:”

 

“:Sono andati a casa…:”

 

Rispose Sesshomaru senza alzare la testa.

 

“:Ma quell’Inuyasha non è tuo fratello?:”

 

Lui alzò la tessa fissandola ancora serio ed impassibile,ma quel suo sguardo era stranamente ardente,quanto meno per Rin.

 

“:Fratellastro:” precisò “:E con ciò? Non dorme qui:”

 

Rin vide per la prima volta,sullo zigomo sinistro di Sesshomaru,due graffi violacei,come due cicatrici che non sarebbero mai tornate dello stesso colore della pelle. L’altra guancia era liscia e perfetta come tutto il volto.

Rin avrebbe voluto chiedergli di quella cicatrice,ma non lo fece.

 

“:e quindi,vivi tutto solo in questa casa così grande?:”

 

Si sentì triste,triste per lui.

Forse lei non era la sola che si sentiva abbandonata,senza più un futuro.

Forse la freddezza di quegli occhi d’ambra nascondeva un dolore,e lei avrebbe voluto scoprirlo,per cancellarlo.

 

Lui la guardò ancora,sempre serio e quasi intimidatorio,e fece semplicemente si con la testa.

La sua espressione era sempre piatta ed impassibile,anche mentre fissava la ragazza,come se la stesse squadrando.

Poi guardò per un attimo il cielo dalla finestre alle spalle di Rin.

 

“:Rin,alzati un attimo…:”

 

Le disse sempre impassibile,e lei si mise in piedi un po’ titubante.

Sesshomaru la squadrò ancora,poi si alzò.

 

“:aspettami per un po’…:”

 

Ed uscì dalla stanza.

Poco dopo si sentì bussare,ed entrò una ragazza mingherlina e decisamente timida,glielo si leggeva in faccia.

 

Aveva i capelli chiarissimi,quasi azzurri,che arrivavano poco sotto le spalle,ed occhi nerissimi.

Avrà avuto poco più di diciassette anni.

 

“:ciao,mi chiamo Kanna…:”esordì timorosa,avvicinandosi a Rin “:io,mia madre e mio nonno siamo i domestici di questa casa…:”

 

Effettivamente indossava un abitino nero e corto,con un grembiule bianco.

 

“:ciao,piacere Kanna,sono Rin:”

 

Le due si sorrisero,ma la ragazzina dai capelli bianchi prese ridendo Rin dal polso,trascinandola fuori dalla stanza.

 

“:Vieni con me…:”

 

Rin non capiva,ma la seguì.

Insieme uscirono,e si addentrarono nel lungo corridoio,senza passare della stanza da cui ricordava di essere entrata.

Senza capire più nulla di tutta quella casa immensa,arrivo ad uno stanzino,che doveva essere dedicato ai domestici.

 

La stanza era abbastanza grande con le pareti bianche.

Kanna sparì per un attimo in un’altra porticina,per tornare fuori con qualcosa di nero in mano.

 

“:Questo ti andrà benissimo. Ho avuto ordini precisi…:”

 

“:ma di che parli?:”

 

“:Ti devo preparare…:”

 

“:Per cosa?:”

 

“:non lo so. Lascia fare a me,sono esperta.:”

 

 

Nel frattempo,Sesshomaru attendeva davanti alla televisione,seduto sul divano.

In realtà non stava guardando nessun programma,osservava annoiato la pubblicità.

Poi,finalmente,sentì dei passi,e si voltò verso l’arco che divideva il corridoio.

 

Vide Rin,vestita con abitino nero,la parte sopra la fasciava delicatamente,mentre la gonnellina a pieghe era leggera e svolazzante,che le arrivava a metà coscia.

Il vestito era con delle bratelline sottili,ed una scollatura leggera.

I suoi capelli corvini erano accuratamente pettinati,i ciuffi davanti erano appuntati dietro,lasciando la fronte interamente scoperta,con i resto dei capelli che ricadevano ai lati del bel viso appena truccato.

 

Era davvero bella.

Molto bella.

Perfetta nella sua semplicità.

 

Sesshomaru spense subito la televisione,e si alzò.

 

“:Bene,sei pronta,ora possiamo andare…:”

 

E si avvicinò alla porta,aprendola,ma si fermò.

 

“:Dove andiamo?:”

 

Chiese lei,ancora titubante e piena di dubbi. Un po’ timida.

 

Lui la guardò con la coda dell’occhio,forse fece un sorriso strano,o forse rimase imperturbabile,questo Rin non lo capì.

 

“:Ti porto a cena…:”

 

Annunciò semplicemente,come se nulla fosse,ed uscì lasciando la porta aperta.

 

Rin rimaneva imbambolata,con le guance rosse,stupita al massimo.

Ma poi il suo buon senso le fece capire che doveva darsi una smosse,e corse dietro a Sesshomaru.

 

 

 

**********

 

 

Ringraziamenti:

 

 

KaDe: Le prime impressioni non erano buone,vero,ma ora? Mi sa che miglioriamo (piano piano però) XD

Baci baci.

 

 

Ran ugajin92: Si,diciamo che Sesshy merita il primo premio come ghiacciolo dell’anno! Però,forse anche lui migliorerà con Rin ^////^.

Un grande bacio ciau.

 

 

Mikamey: Scontrati è la parola giusta,ma non per molto,infatti prima o poi,andranno d’amore e d’accordo…  (P.s. per quanto riguarda Inuyasha,vedrai… hai visto bene però…)

Un kiss e a presto.

 

 

Marty_chan94: Un bel rapimento benevolo ci voleva,ma non solo per Rin,perché magari si riesce a far sciogliere anche qualcun altro!!!!.

Ciau ciau kiss.

 

 

Kaggi_inu91: Tranquilla,capisco che sei impegnata,non problem!! ^___^

Ti è piaciuto questo Cap. e il fatto che i due si avvicinano?

Fammi sapere.

Un grande bacio a presto.

 

 

 

Grazie a tutti quelli che leggono…XD

 

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Capitolo 5
*** Veramente felice ***


Il sola aveva lasciato il posto alla luna,mentre i cielo si tingeva di blu,e l’aria fresca della sera si faceva sentire,sotto forma di brezza leggera

 

 

 

Il sola aveva lasciato il posto alla luna,mentre il cielo si tingeva di blu,e l’aria fresca della sera si faceva sentire,sotto forma di brezza leggera.

In una bella lamborghini grigio metallizzata,sedevano un bel ragazzo al posto guida,ed una ragazza al posto accanto.

 

Rin osservava rapita i paesaggi che scorrevano,vedendoli come chiazze di colori indistinti. Sesshomaru infatti guidava ad una velocità un po’ eccessiva,ma non vi badò.

Sul volto aveva stampato un leggero sorriso,ed effettivamente,riusciva a sentirsi a suo aggio,serena.

 

Sesshomaru guidava,tenendo gli occhi fissi sulla strada,nel suo solito silenzio e con la sua solita espressione piatta e seria.

In un’occhiata fugace osservo la ragazza al suo fianco,che guardava fuori dal finestrino,e dovette ammettere quanto fosse bella,e quel sorriso dolce che gli vide fra le labbra,riuscì a riscaldargli il cuore per un attimo.

 

Sempre in silenzio,arrivarono in una sorte di villa,dove posteggiarono la macchina e scesero.

Rin rimase per un attimo ad osservare il tutto,nel frattempo Sesshomaru era sceso,e senza dire nulla,aggirò la macchina ed aprì la portiera di Rin.

 

“:Qualcosa non va?...:”

 

Chiese con un pizzico di malizia,e Rin si riscosse scuotendo la testa.

 

“:no,no, scusa:”

 

Finalmente scese,ed il ragazzo richiuse la portiera,e attivò l’allarme dell’auto,rimettendosi le chiavi in tasca.

 

Mentre il ragazzo faceva qualche altro passo,Rin rimase ancora imbambolata.

Davanti a loro,sotto le luci arancio dei lampioni esterni,si vedeva una bella struttura,con balconi fioriti.

Gente ben vestita,chiaramente di alta classe,si apprestava come loro ad entrare.

 

“:Rin!:”

 

La chiamò Sesshomaru,qualche metro avanti a lei,dato che questa non si smuoveva.

Il ragazzo indossava giacca e pantaloni grigio scuro,e la camicia nera. La sua muscolatura pressante era chiaramente visibile sotto quegli abiti leggeri.

 

“:Scusa,scusa!:

 

fece Rin,accennando una corsetta per raggiungerlo.

Arrivata al suo fianco,istintivamente,si attaccò al suo braccio.

 

Sesshomaru mise la mano in tasca,lasciando la mano della ragazza appesa alla manica della sua giacca.

E,stranamente,quel lieve contatto non lo disturbò affatto.

 

Rin era intimorita,da tutte quelle luci e dall’ambiente lussuoso,e Sesshomaru lo notò.

 

“:Non dirmi che Naraku non ti porta mai a cena fuori!...:”

 

Fece lui,guardandola di sottecchi,e Rin lo guardò un po’ stupita e fece di no con la testa.

 

“:Mi ci porta,ma è diverso…:”

 

“:Spiegati…:”

 

Le disse lui,con quella voce calda e i modi diretti.

 

“:Ecco vedi,Naraku mi porta sempre in posti in cui ce tutta gente che conosce,gente come lui insomma. Quando entriamo in quei posti mi sento sempre strana,le altre ragazza sono solo prostitute che ridono tutto il tempo. E gli altri uomini mi guardano con sospetto,mentre Naraku pensa solo a mettermi in mostra,o a discutere dei suoi affari con chi gli si avvicina.

Solo rare volte organizza cenette romantiche,ma siamo soli,nella sua villa:”

 

Sesshomaru la vide ridere come una bambina,abbassando la testa,e quando la rialzò sorrideva felice.

 

“:Il fatto è:” continuò lei “:che non mi sono mai sentita così felicemente normale:” Poi si guardò  intorno ancora felice,accennando alle altre persone che entravano “:guardali,non mi guarda nessuno. E cosa più importante,non devo sentirmi nauseata dalla persona che mi sta accanto,e non devo disprezzarla…:”

 

Sesshomaru la guardò di sottecchi,osservando quel suo sorriso bello e dolce,come quello di una bambina.

Nel sentirla parlare,sapeva già che non sarebbe mai stato in grado di capirla.

Rin era strana,particolare,diversa. Ma speciale.

Lui di gente ne aveva conosciuta parecchia,e nessuno,era mai stato in grado di colpirlo come aveva fatto Rin,già a prima vista.

Non la conosceva per nulla,eppure gli sembrava di averla al fianco da una vita.

 

“:Quindi non mi disprezzi,Rin?:”

 

Le chiese cubo,beffardo,guardandola solo con la coda dell’occhio

Lei alzò la testa,mostrandogli un sorriso malizioso.

 

“:Non ancora…:”

 

Finalmente entrarono nel ristorante,lui ordinò un tavolo,e furono fatti accomodare.

Gli fu dato un tavolino rotondo,e i due si sedettero nei posti vicini.

 

“:Rin?:”

 

La chiamò lui,e lei si voltò a guardarlo,mostrandogli ancora quel suo sorriso tenero e bello.

Poco prima si stava ancora guardando in torno,ancora curiosa e sognante.

 

“:Si?:”

 

Gli rispose dolcemente.

 

“:Come hai conosciuto Naraku?:”

 

Lei accennò una risata,ma senza calore.

 

“:nel modo più comune di tutti…:”

 

Rin abbassò la testa,e Sesshomaru le rivide quella triste amarezza,che le incupì lo sguardo e cancellato il sorriso.

 

“:Ad una festa…:” riprese lei,e Sesshomaru intensificò lo sguardo “:io non volevo neanche andarci,ma mi hanno costretto le mie amiche. Ancora adesso,ogni tanto ci ripensano e si sentono in colpa…:”

 

“:Continua…:”

 

Le disse lui. La sua solita freddezza lo faceva sembrare un ordine,ma in realtà era solo una richiesta cortese.

 

“:In quel periodo mi sentivo sola,abbandonata,avevo perso i genitori e vivevo con i nonni,ma un mese prima della festa era morto anche mio nonno.

Mi rimaneva solo mia nonna,c’erano le mie amiche,ma mi sentivo inutile e senza futuro. Non sapevo cosa volevo farne della mia vita,che lavoro fare,che strada seguire.

Ero sempre giù di morale.

Le attenzioni di Naraku,la sua finta dolcezza,i regali che mi faceva,mi facevano sentire importante. Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentivo di nuovo apprezzata,contavo qualcosa almeno per qualcuno.

Come una sciocca mi sono lasciata abbindolare,dopo quasi un anno che stavamo insieme mi chiese di andare a vivere con lui,ed io mi sentii al settimo cielo,mi sentivo finalmente realizzata.

Ma subito dopo iniziai a scoprire la verità su di lui,quello che era realmente,ma allora per me era già troppo tardi. Ero già sua,senza via di scampo.:”

 

“:Come hai scoperto la verità?:”

 

“:Dalla sua bocca non uscì mai nulla di veramente concreto,ma era come se mi lasciasse dei chiari indizi. Voleva che scoprissi la verità,me la mise sotto gli occhi diverse volte,ma preferiva non dirmelo apertamente.

Solo alla fine lo sentii ammettere tutto,insieme ad un piccolo particolare.

Mi disse che ormai ero nel giro,che non potevo più lasciarlo,e tutto il resto…:”

 

Sesshomaru rimase in silenzio,fino a quando lei non sollevò finalmente la testa,e ritornò con quel suo sorriso tenero.

 

“:Ma basta parlare di me. Parlami di te!:”

 

Sesshomaru si sistemò comodò sulla sedia,in una posizioni per nulla elegante.

Un braccio buttato all’indietro e l’altro sulla gamba.

 

“:Cosa vuoi sapere?...:”

 

Chiese serio,guardando altrove.

 

“:Non so. Dimmi ad esempio cosa ti ha portato,be’ come dire,ad essere quello che sei. Come sei entrato nel giro…:”

 

Sesshomaru continuò a guardare altrove,con la sua solita non curanza.

 

“:Venivo da una buona famiglia,i soldi non mi mancavano di certo. Tuttavia non andavo molto d’accordo con mio padre,anzi,non andavamo d’accordo per niente. Presto mi stancai di stare sotto il suo tetto,di obbedire alle sue assurde regole.

Inizia a frequentare le amicizie sbagliate,e l’unica cosa che volevo era diventare qualcuno di importante,per dimostrare a mio padre che potevo farcela anche senza di lui. Volevo arrivare in alto senza seguire la strada di mio padre,senza avere bisogno di lui.

Col tempo alcuni uomini importanti del clan dell’Ovest mi notarono,e piano piano sono salito di livello.

Adesso occupo il gradino più alto in assoluto,ho ottenuto quello che volevo.

Fine della storia.:”

 

Rin restò ad osservarlo quasi seria,e piegando la testa di lato aggiunse:

 

“:Secondo me non sei davvero felice…:”

 

Sesshomaru si voltò a guardarla accigliato,senza capire.

Forse avrebbe voluto replicare,ma un cameriere arrivò ad apparecchiare,e pose loro i menù.

 

Quando se ne andò,Sesshomaru come se nulla fosse,aprì il suo menù iniziando a sfogliarlo,e Rin lo imitò.

 

“:Ordina tutto quello che vuoi…:” Fece lui,continuando a leggere “:Mi sa che in questi giorno non hai mangiato molto e?!...:”

 

E gli lanciò un’occhiata eloquente,di chi la sapeva lunga.

 

Rin diede mostra del suo sorriso più ammiccante,sentendosi colta in fragrante.

Si coprì la parte inferiore del viso,per nascondere la sua piccola risata.

 

Quando la ragazza riabbassò il menù,Sesshomaru rimase a guardarla rapito,scoprendo per la prima volta che quando rideva le si disegnavano due graziose fossette ai lati della bocca,rendendola ancora più carina.

Qualcosa in quella ragazza lo aveva incantato,e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.

 

Cenarono tranquillamente,chiacchierando di tanto in tanto,anche se per la maggior parte del tempo restarono in silenzio,ma si trovarono bene.

Verso la fine Rin gli chiese qualche notizia sui tre che stavano con lui,e Sesshomaru non disse molto,solo che si fidava ciecamente di loro.

Erano tutti e quattro delle testa calda,aveva spiegato,soprattutto Koga ed Inuyasha,dannatamente impulsivi,e spesso litigavano fra loro. Poi c’era Miroku,che con alcuni suoi comportamenti,rendeva difficile credere che avesse un cervello.

 

Finita la cena Sesshomaru pagò il conto,e adesso se ne stavano dentro l’auto,mentre Rin fissava il paesaggio buio fuori dal finestrino,e Sesshomaru era concentrato sulla strada.

 

“:Stiamo andando a casa?:”

 

Chiese d’improvviso Rin.

 

“:Si. Vuoi forse andare da qualche altre parte?:”

 

Chiese lui,guardandola per un attimo.

 

“:No,no. Chiedevo…:”

 

In quel momento sul volto di Sesshomaru si dipinse quello che poteva sembrare un accenno di sorriso.

 

Rin,mentre fissava fuori,le parve di capire che avessero cambiato strada,ma rimase in silenzio.

 

Dopo poco arrivarono in una zona deserta,e l’auto si fermò,ed i due scesero.

 

Rin osservò tutto,vedendo che si trovavano in una sorte di collina,davanti a loro iniziava una grande discesa.

Allontanandosi di poco dalla macchina arrivarono in un bel prato,e Sesshomaru la invitò a sedersi,e lui si mise alla sua sinistra.

Rin rimase rapita dal paesaggio che aveva davanti,si vedevano mille luci giallo e arancio,i piccoli corsi d’acqua,e l’insieme di case formavano strani disegni,mentre le linee luccicanti la rapivano totalmente.

Sopra di loro vi era un celo colmo di stelle.

 

Rin aveva piegato una gamba e vi si era seduta sopra,lasciando l’altra distesa.

L’aria fresca iniziava a farsi sentire,e lei era fin troppo scollata per quel clima.

 

“:Carino qui…:”

 

Disse,sfregandosi le braccia.

 

“:Ci vengo a pensare di solito…:”

 

Nel mentre Sesshomaru si tolse la giacca,ponendola con delicatezza sulle spalle della ragazza,con al solita non curanza,e serio.

 

Rin si strinse nella spalle,accennando uno dei suoi sorrisi teneri,e guardando di sottecchi il ragazzo,vide che non la stava guardando. Ne approfittò per respirare il buon profumo di quella giacca,sentendo l’odore maschile di Sesshomaru,ma non era forte come quello di Naraku,il suo era più dolce,più persuasivo.

Vi erano mischiati una sorte di odore di muschio,e un profumo più delicato.

Si lasciò ammaliare ancora da quel profumo dannatamente buono,fino a quando lui non parlò,e lei fece finta di nulla osservandolo.

 

“:Che mal di testa! forse dovrei smetterla di passare le notti sveglio…:”

 

Si lamentò Sesshomaru,pur mantenendo la sua fredda compostezza.

 

“:e vero,eri gia stanco prima,perché non ti stendi un po’ qui?:”

 

Fece lei teneramente,indicando le sue gambe.

Sesshomaru guardò per un attimo quell’invitante sorta di cuscino,poi osservò il viso della ragazza.

 

“:Ti dispiacerebbe?:”

 

Lei fece di no con la testa come una bambina.

Sesshomaru allora si distese allungandosi verso la ragazza,ed appoggiò la testa sulle sua gambe.

 

Rin sorrise ancora,osservando Sesshomaru con gli occhi chiusi,finalmente rilassato.

Era davvero bello,e lei per la prima volta,si sentiva bene in compagnia di una ragazzo.

 

“:Rin?:”

 

Lui la chiamò e quando lei abbassò la testa lo vide con gli occhi aperti,dorati e caldi.

 

“:Si?:”

 

“:Hai davvero dei begli occhi…:”

 

Disse semplicemente,senza cambiare espressione,poi richiuse gli occhi.

 

Rin fece un sorriso ambio,lasciando che le sue gote si tingessero di un leggero rossore.

Ma lei non sapeva che Sesshomaru aveva sbirciato,cogliendo quel sorriso,e rimanendone ancora una volta incantato.

 

Rin alzò gli occhi verso le stelle,e sorrise davvero felice dopo tanto tempo,ringraziando quel cielo per avergli concesso quel piccolo momento di pace,dannatamente bello e quasi magico.

 

 

 

 

 

 

**********

 

 

 

Ringraziamenti:

 

 

 

KaDe:che ne dici? Piaciuta la cenetta ed il finale? Chissà cosa accadrà in futuro,prometto che aggiorno presto ^____^ baci baci.

 

 

Mikamey: già il rapporto fra i due cresce,ma è ancora presto. Spero che questo cap. ti sia piaciuto,più avanti vedrai qualcosa in più su Koga e Ayame!!! XD.

Un kiss ci si sente.

 

 

Kaggy_Inu91: e si, sono andati fuori a cena,come ti è sembrato?. Sono contenta che ti piaccia,vedrò di fare il lieto fine,in fondo Rin se lo merita!!!:

bacioni ciau.

 

 

Paperina_90:Tu ti appassioni troppo quando leggi!!! Però ricorda che Sesshy è mio! (nei miei sogni) cmq,che ne dici della cenetta?

Fammi sapere tadb.

 

 

Marty_chan94: Effettivamente non mi dispiacerebbe affatto essere rapita da ragazzi così,e soprattutto non mi dispiacerebbe andare fuori con Sesshomaru!!! ^/////^.

Un grande bacio anche a te ciau ciau.

 

 

 

Saluto a tutti ^____^  se potete recensite.

 

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Capitolo 6
*** Approfondimenti ***


Era suonato l’intervallo,e tutti gli studenti uscivano rumorosamente della classe

 

 

 

 

Approfondimenti

 

 

 

 

 

Era suonato l’intervallo,e tutti gli studenti uscivano rumorosamente dalla classe.

Un ragazza con lungi capelli castani,legati in una coda alta di cavallo,sedeva ancora al suo posto,con le braccia incrociate e un piede che picchettava il suolo nervosamente.

 

Sango si mordeva il labbro,era davvero infuriata,ma soprattutto offesa. Ormai la sua pazienza aveva superato il limite,non ne poteva davvero più.

Avrebbe voluto piangere per sfogare il nervosismo,ma non era da lei,quindi si trattenne.

 

“:Ei,dai scusami…:”

 

Nella sedia davanti al suo banco,si sedette la causa dei suoi problemi. Colui che tanto la faceva infuriare.

 

“:Sparisci Miroku,o sta volta ti ammazzo!...:”

 

Rispose minacciosa lei,continuando a tamburellare con il piede nervosa,mentre fissava un punto fisso.

 

Il ragazzo dai corti capelli neri,alzò il suo bel viso verso il tetto,facendo roteare gli occhi blu.

 

“:E dai Sango,ho detto che mi dispiace…:”

 

La ragazza perse del tutto le staffe al sentire quelle parole,e si spinse in avanti sbattendo violentemente la mano sul banco,ed il ragazzo indietreggiò.

 

“:Cosa ti dispiace? Avermi fatta deridere da tutta la classe per la quinta volta?! Possibile che ogni volta che io faccio un intervento durante una lezione,tu devi controbattere con le due cazzate?.

La cosa che mi fa infuriare e che mentre io devo lottare per la mia promozione,fai di tutto per mettermi in difficoltà.

La prossima volta chiudi il becco,ed evita di farmi disprezzare dalla prof. scusami tanto se io non riesco a fare colpo su di lei come fai tu!:”

 

La ragazza ritornò con la schiena contro lo schienale,sempre infuriata.

Miroku,dopo essersi preso uno spavento per le intenzioni minacciose della ragazza,sospirò frustato,guardando in basso.

 

“:Proprio non lo capisci vero?...:”

 

“:Che cosa?:”

 

Chiese lei sgarbata.

 

“:Che non lo faccio per farti male. Cerco di provocarti,di attirare la tua attenzione.

Forse sono solo uno stupido ma è la verità:”

 

Sango lo guardò ad occhi sbarrati.

 

“:Stai cercando di dirmi che tenti solo di attirare la mia attenzione?:”

 

“:Si.:” la guardò negli occhi con tutta la potenza del suo sguardo affascinante “:Tu mi piaci Sango…:”

 

Lei rimase immobile,accigliata,fissandolo seria con ancora le braccia incrociate.

 

“:Tutte le ragazze della scuola non ti bastano? Vuoi anche me?:”

 

“:Ma no…:” Fece lui abbassando la testa “:le altre sono solo… insomma per me non contano nulla. Ma tu mi piaci davvero,e vorrei conoscerti meglio…:”

 

Sango lo osservò per un attimo,scorgendo il suo profilo attraente,perché quel tipo era sicuramente bello.

Bello ma stupido,approfittatore,maschilista,odioso,e sicuramente era coinvolto nel giro sporco.

 

“:Spiacente,potevi pensarci prima di farti odiare. Se per attirare la mai attenzione ti sei comportato da stupido significa che sei davvero imbecille,e non fai per me:”

 

Si alzò e fece per andarsene,voltandogli le spalle,ma se lo ritrovò davanti,con le mani alzate e che scuotendo la testa implorante.

 

“:Aspetta ti prego:” disse “: lo so che ho sbagliato,ma dammi almeno un’altra possibilità. Ti chiedo solo un appuntamento,passiamo del tempo insieme e parliamo,e ci conosciamo. Se dopo quello ti starò ancora antipatico,giuro che ti lascio in pace. Sparisco per sempre.:”

 

Sango lo scrutò per bene,accigliata,e sbuffò.

 

“:Vorresti dire che non hai doppi fini,e che ci limiteremo a conoscerci?!!:”

 

“:Si. Hai la mia parola!:”

 

Sango si voltò imbronciata,quando lui congiunse la mani aggiungendo con una vocina sottile:

 

“:Ti prego!...:”

 

Sango sbuffò ancora arrabbiata,ma sta volta con se stessa. Quel ragazzo era davvero carino.

 

 

****

 

 

Kagome correva verso la sua aula,mentre tutti erano in giardino o in giro per l’intervallo.

Ancora una volta aveva lasciato un quaderno nel suo banco,e doveva recuperarlo,ma non poteva immaginare che quel quaderno fosse già nella mani di qualcuno.

 

Inuyasha sedeva in un banco dell’aula in cui si erano spostati con la sua classe per l’ora precedente.

Ogni lunedì andavano a studiare li per biologia.

 

Rimanendo solo in classe,si accorse del quadernetto degli appunti che vi era stato lasciato.

Istintivamente lo prese,e lesse il nome Kagome.

 

Gli ritornò subito in mente l’immagine di quella ragazza che assomigliava tanto alla sua Kikyo.

Effettivamente l’aveva pensata molto in quei giorni,e gli sarebbe piaciuto conoscerla. Forse sarebbe stata una brava ragazza,e infondo doveva esserlo dato che somigliava alla sua ex amata.

 

Iniziò a sfogliare quel quadernetto,leggendo varie dediche e piccoli accenni di poesia.

Gli piaceva davvero il punto di vista di quella ragazza,e le cose che scriveva.

Poi lesse anche il riassunto di una sua giornata,le sue emozioni,e lo trovò interessante.

Sicuramente quella Kagome aveva una bella testa,e vedeva il mondo in modo diverso dagli altri,forse come lo vedeva lui.

 

Ma la cosa veramente interessante,arrivò quando lesse un’altra giornata della ragazza.

Infatti,arrivato ad un certo punto lesse:

 

… Avevo dimenticato il quaderno in classe,

e quando sono uscita dall’aula,

mi sono scontrata con quel ragazzo

che mi piace.

Si chiama Inuyasha,è davvero molto carino.

Con tutti quelli contro cui potevo andare

a sbattere,propri lui doveva capitarmi?!!…

Sono davvero contenta XD

E poi mi ha chiesto il mio nome.

E se gli interessassi?.

Mamma mia,sarebbe davvero bello!...

 

 

Sorrise fra se,chiudendo il quadernino,ed iniziando a pensare.

 

…e così le piaccio!...ed effettivamente non mi dispiace affatto…

 

Proprio in quel momento,sentì dei passi che correvano verso l’aula,e sogghignando si avvicinò alla porta.

 

Kagome correva vero l’aula,ma quando svoltò per la porta,si trovò davanti un ragazzo,che si parò davanti alla porta per non farla entrare.

Era Inuyasha,e sorrideva in un modo strano,tenendo il mento sollevato.

 

“:Dimenticato questo vero?:”

 

Disse lui,mostrandole il quaderno,e glielo pose.

 

Kagome lo prese ringraziandolo,e lui la vide arrossire,e sorrise di più.

 

“:Ti chiami Kagome vero?:”

 

Chiese lui facendo finta di nulla.

Lei cercò di nascondere il rossore,e gli sorrise.

 

“:E tu sei Inuyasha,giusto?:”

 

Lui trattenne una risata e fece di si.

 

“:Senti..:” prese a dirle “:ti va se facciamo due passi? Magari chiacchieriamo un po’…:”

 

Kagome si sentì scoppiare il viso dall’emozione.

 

“:Ok!...:”

 

Riuscì a dire,mentre Inuyasha cercava di evitare di mettersi a ridere,e iniziarono a camminare.

 

Kagome era molto contenta,quel ragazzo le piaceva davvero,e pensò che per quel giorno Sango e Ayame avrebbero fatto a meno di lei.

 

 

**** 

 

La piccola Ayame era seduta sul tavolino di legno,con il gomito sulle gambe e la mano che sorreggeva il mento.

Era annoiata,e sola.

Le sue due amiche le avevano mandato due sms dicendole che erano impegnate.

 

Che cavolo significava?.

 

Sbuffò ancora,non le andava di fare nulla,ma decise di alzarsi,se ne sarebbe tornata in classe.

 

“:Ciao!:”

 

Quando rialzò gli occhi,si trovò davanti un ragazzo dal fisico atletico,con gli occhi azzurro cielo e i capelli neri legati in una coda.

 

“:Ancora tu?:” sbuffò cercando di superarlo “:ti ho detto che non ci esco con te!:”

 

Lui la fermò parandosi ancora davanti a lei.

 

“:Hai frainteso…:” gli tese la mano “:piacere,il mio nome è Koga:”

 

Ayame lo guardò stupita,quasi divertita,ma anche scocciata.

 

“:Non credo di capire…:”

 

“:è semplice, la volta scorsa abbiamo cominciato con il piade sbagliato,propongo di ripartire da zero.:”

 

Ayame accennò un sorriso beffardo,e strinse la mano del ragazzo.

 

“:Piacere Ayame…:”

 

“:Una bella giornata oggi vero?:”

 

Fece lui fischiettando e guardando il cielo.

Ayame scoppiò a ridere,ma lui ne approfittò.

 

“:Hai visto!:” canticchiò Koga “:ti ho fatta ridere quindi non sono poi così male…:”

 

Senza accorgersene,Ayame arrossì.

 

“:Ti ha mai detto nessuno che hai dei begli occhi?:”

 

Ayame sorrise ancora,molto più rilassata e dolce di prima.

 

“:Solo un ragazzo…:”

 

“:ah!...:” fece lui “:lo conosco?!...:”

 

Si avvicinò malizioso,e lei alzò gli occhi.

 

“:Forse si,forse no. Chissà!:”

 

Entrambi si sorrisero,con un po’ di malizia.

 

“:In realtà questo ragazzo si deve essere sbagliato,quella volta…:”

 

Disse lui.

 

“:Perché si è sbagliato? Non ho dei begli occhi?...:”

 

“:No,ci mancherebbe…:” le si avvicinò ancora. “:il fatto è che tu sei bella tutta,persino il tuo sorriso è incantevole…:”

 

Ayame sorrise maggiorente,mostrando la dentatura perfetta,e poi tossì per cancellare il rossore dalle sue guance,e indicò le panche ed il tavolo.

 

“:Ci sediamo?:”

 

Koga mostrò il suo bel viso,e sorrise,fiero.

 

“:certo!:”

 

 

 

 

*********

 

 

Marty_chan94: In questo cap. niente Sesshy e Rin,spero ti sia piaciuta lo stesso,che te ne pare? Cmq anche io penso che quei due si completino a vicenda.  ^____^

Baci baci.

 

 

Leucone: Grazie per aver recensito e per i complimenti,sono molto felice! ^.^   per la nostra coppia preferita purtroppo ci saranno altri guai.

spero di risentirti  un bacio ciao.

 

 

KaDe: Me contenta di farti felice,e il capitolo dolce vedo che ti è piaciuto,e cosa ne dici di questo?? Aspetto il tuo commento

Kissoni.

 

 

Mikamey: Ecco Koga e Ayame! Che ne dici? Nel prossimo tornano Rin e Sesshy,ma Ayame ci sarà ancora ovviamente ^^.

Grazie,un kiss ciau.

 

 

Paperina_90: spiacente,niente Sesshy in questo cap. dovrai aspettare il prossimo!!.

Ecco un altro cap. 8smetti di sognare) skerzo!!.

Tadb kiss.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Io con te ***


Erano passate quasi tre settimane,da quando rin era stata “rapita”

 

 

 

Io con te

 

 

 

 

 

Erano passate quasi tre settimane,da quando Rin era stata “rapita”.

Tuttavia la giovane non stava affatto male. Per nulla.

 

Miroku la faceva morire dal ridere,ogni mossa che faceva era uno spasso. Ne combinava sempre di tutti i colori,beccandosi sempre pugni e rimproveri dai suoi amici.

 

Koga era un tipo spontaneo e pratico,vedeva tutto bianco o nero,senza mezze misure.

Era anche dolce e disponibile,con lei,e molto spesso le dedicava attenzioni e la faceva sorridere per non farla sentire sola.

 

Con Inuyasha era stato più problematico,infatti le prime volte lei gli stava lontana,temeva infatti che il ragazzo la disprezzasse e che non volesse averla fra i piedi.

E gli sguardi gelidi che il ragazzo le lanciava erano una conferma.

Un mattina invece,mentre lei aveva preso l’abitudine di aiutare Kanna a preparare la colazione,era arrivato Inuyasha.

Essendo il primo ad arrivare,era solo,e toccò a Rin dirgli che Sesshomaru dormiva ancora.

Quel giorno Rin si sentiva imbarazzata,perché capiva che il ragazzo non voleva rivolgerle la parola.

All’improvviso però,Inuyasha l’aveva sorpresa,iniziando a chiacchierare con lei del più e del meno come se nulla fosse. Iniziarono a ridere e scherzare,raccontandosi di tutto.

Alla fine di quella mattinata Inuyasha le disse senza preavviso che non la disprezzava,all’inizio forse si,confessò,ma sapeva che era una brava ragazza,e con quella discussione ne aveva avuto la conferma.

Da quel giorno avevano legato,e stavano bene insieme.

 

In verità,Rin si sentiva più in villeggiatura che in prigione. Stava benissimo lì,si era affezionata ai tre ragazzi che la divertivano sempre,e poi c’era Sesshomaru…

 

Quel giorno lei era distesa a pancia in giù sul pavimento tappezzato di blu della camera di Sesshomaru.

Indossava una canottiera bianca e i suoi pantaloncini neri.

Aveva i piedi che penzolavano per aria,ed era rivolta verso la finestra,dove vi era seduto Sesshomaru.

 

Il ragazzo fissava fuori,assorto nei suoi pensieri,e con il volto scolpito dalla solita espressione fredda.

Indossava dei jeans leggeri,ed una maglietta a maniche corte con scollo a V,scura ed aderente,che risaltava la sua muscolatura.

 

Solo per un attimo,Sesshomaru si voltò verso Rin,e la vide sorridente e allegra come una bambina,mentre continuava a disegnare sul quell’album da schizzi che le aveva fatto avere.

 

“:Che stai facendo?:”

 

Le chiese,e lei alzò appena gli occhi ridendo.

 

“:non te lo dico!:”

 

Lui alzò un sopracciglio.

 

“:Come sarebbe a dire?!...:”

 

“:Sto disegnando,ti basti sapere questo!...:”

 

Da li sarebbe nata una vera e propria discussione,se il campanello non avesse suonato.

 

“:Vado io!:”

 

Trillò con la sua voce allegra Rin,alzandosi dolcemente da terra,e correndo verso l’ingresso.

Ingenuamente però,aveva lasciato il suo album da disegno a terra,in bella vista.

Sesshomaru scese dal davanzale,e attento che Rin non tornasse indietro troppo presto,sbirciò il primo foglio.

 

Ciò che vide lo lasciò senza fiato,gli parve di guardarsi allo specchio.

Sul foglio c’era un suo ritratto,che lo ritraeva mentre era sul davanzale,serio e concentrato a guardare fuori.

I lineamenti erano marcati e perfetti,l’espressione contratta,i due graffi sullo zigomi sinistro,le labbra sottili,ed un leggero chiaro scuro a finire il tutto.

 

…Sa disegnare così bene… e scommetto che quel bastardo non lo sa neanche…

 

Pensò arrabbiato. Pensando al suo nemico.

Sarebbe rimasto imbambolato a guardare quel disegno perfetto,se un vociare allegro proveniente dall’ingresso non lo avesse attirato.

 

 

 

Rin andò trotterellante ad aprire la porta,e si trovò davanti Koga e Miroku,che tenevano insieme un pacco quadrato abbastanza grande di cartone.

 

“:Permesso. Permesso!:”

 

Fece Miroku,ed insieme all’amico si intrufolarono in casa,con il pacco che pareva pesante.

Rin si scostò per farli passare,li vide sistemare il pacco sul tavolo,mentre li fissava stupita.

 

In quel momento Inuyasha si avvicinò alla porta per entrare,passando al fianco della ragazza.

 

“:Ma che combinano!?:”

 

Gli chiese,ma Inuyasha fece spallucce,andandosi a sedere sul divano,ed accendendo la televisione.

 

“:Rin…vieni qui!:”

 

La chiamò Koga,con un sorrisino malizioso,mentre si sfregava le mani,e aveva una voce poco promettente.

 

Sempre stupita,stanca di sentirsi estraniata,alzò le spalle un po’ scocciata.

 

“:Ma che succede?:”

 

E si avvicinò ai due,con tranquillità,senza condividere l’entusiasmo che faceva fremere i due ragazzi dai capelli neri.

 

I due si scambiarono uno sguardo d’intesa,e quando Rin fu in mezzo a loro,davanti al pacco,lo aprirono mostrandone il contenuto.

 

Rin strabuzzò gli occhi,e prese un respiro profondo,per poi mettersi a strillare e a saltellare come una bambina,con un sorriso immenso.

Dentro la scatola c’era infatti un cucciolo di cane,un terranova tutto nero,con il pelo folto e riccio,e al collo aveva un nastro rosso con fiocco.

 

“:Evviva,evviva. Miroku ma allora alla fine lo avete preso!!:”

 

La ragazza saltò al collo di Miroku,che le stava alla destra,ed il ragazzo,ancora entusiasta,la strinse a sua volta.

Anche Koga era felice,e condivise l’entusiasmo della ragazza scompigliandole affettuosamente i capelli.

 

“:Ti prego Koga fammelo prendere in braccio!:”

 

Squittì la ragazza,battendo le mani felice,mentre il ragazzo dagli occhi azzurri prendeva il cucciolo dalla scatola e lo dava in braccio a lei.

 

Rin strinse il morbido cagnolino,che si accucciò col musetto morbido sul suo braccio,e lei continuava a sorridere.

 

In quel momento entrò nella stanza Sesshomaru,che superò il terzetto festoso,degnandoli appena di uno sguardo.

Rivolgendosi a Miroku si accigliò,mentre quando guardò Rin si addolcì appena.

 

“:E dai Sesshomaru non ti lamenterai adesso?! Un cane da guardia infondo serve sempre,e poi Rin diceva di adorare i cani,e ci siamo decisi a prenderne uno.:”

 

Esordì Miroku allargando le braccia.

E Koga continuò scherzosamente.

 

“:Se lo lasciamo qui non lo uccidi vero!?:”

 

Ma Sesshomaru li stava volutamente ignorando,e si andò a sedere sul bracciolo del divano,accanto al fratello,che guardandolo alzò le spalle dicendo:

 

“:non guardare me,io non c’entro!:”

 

Rin continuava a stringere il cagnolino nero,quando incrociò appena lo sguardo con quello di Sesshomaru,che si alzò andando verso la porta,e facendo segno a lei di seguirlo fuori.

 

Mentre Koga e  Miroku continuavano a chiacchierare allegramente,Rin e Sesshomaru si spostarono in giardino.

 

Arrivarono sul retro della casa,dove c’era un gran giardino,con un piccolo ponticello che passava sopra ad una piccolissima pozza d’acqua,dove risedevano della orchidee su cui volavano libellule colorate.

I fiori sul prato erano tantissimi,di tutti i tipi e colori,e delle siepi formavano una sorte di labirinto che portava ad una panca sotto un albero ombroso.

 

La prima volta che ci era stata,si era sentita come in un palazzo nobiliare di altri tempi.

 

Rin e Sesshomaru,avevano iniziato a passare lì i loro pomeriggi.

Passeggiavano in silenzio,anche se ormai conversavano sereni,perdendosi in tanti discorsi,a volte senza senso.

Sesshomaru chiedeva molto a Rin,della sua vita,e lei gliene parlava,mentre lui ascoltava felice,ma non diceva mai nulla sul suo passato.

 

Tra di loro si stava creando un grande legame,stavano bene insieme,come non erano mai stati con nessun altro.

 

Arrivati al ponticello,Sesshomaru si fermò a metà strada,appoggiandosi alla ringhiera,guardando i fiori nell’acqua.

 

Rin invece si sedette sul prato prima del ponticello,a gambe incrociate,e fece scendere dalle sue braccia il cagnolino.

 

Questo si mise ad annusare,fece due saltelli,ma poi tornò dalla ragazza,che gli strofinò il ventre.

 

“:Ci vuole un nome mi sa!...:”

 

Affermò sorridente,ma dato che Sesshomaru non le parlava,la sua affermazione sembrava fatta al vento.

 

“:Ma prima bisogna capire se sei maschio o femmina!:” aggiunse,prendendo e osservando il cucciolo,poi sorrise strillando: “:sei una femminuccia! Che bello,così non sono più la sola in casa!:”

 

Sesshomaru la guardò appena,scuotendo la testa con un mezzo sorriso di rassegnazione,poi si riconcesse ai suoi pensieri.

 

“:Si ma come ti chiamo!?:” fece lei,picchiettandosi con il dito sulle labbra,e grattandosi la testa “:uffa! Non mi viene niente!:”

 

“:Chiamala Nira:”

 

Disse Improvvisamente Sesshomaru

 

“:Nira??:”

 

“:Si:”continuò lui serio “:Nir,è il contrario di Rin,e se ci aggiungi una A finale,diventa un nome abbastanza orecchiabile:”

 

Rin sollevò il cane per guardarlo,e iniziò a piegare la testa di lato,pensierosa,poi alzò la testa felice.

 

“:Si mi piace. E poi nel nome Nira,se cambi le vocali,diventa: nero. È lei è tutta nera…

Si! Da oggi ti chiami Nira!:”

 

Il cane abbagliò,poco gliene importava di quello che diceva la ragazza,ma le sue attenzioni le gradiva volentieri,poi però trotterellerò via,curiosa di ispezionare la sua nuova casa.

 

Rin rimase seduta a gambe incrociate,fino a quando non venne chiamata.

 

“:Rin! Vieni qui…:”

 

Fece Sesshomaru,indicando lo spazio accanto a lui.

Lei si alzò elegante,e trotterello fino a lui,appoggiandosi sulla ringhiera al suo fianco.

 

“:Che ce?:”

 

“:niente…:”

 

Rin lo guardò poi spostò la sua attenzione altrove,lasciandosi piegare le labbra da un sorriso sereno,che Sesshomaru colse ed apprezzò.

 

“:Stai bene qui Rin?:”

 

La ragazza lo guardò,regalandogli uno dei suoi sorrisi più belli.

 

“:Si. A dire la verità non sono mai stata così bene:”

 

Sesshomaru tentò di accennare un sorriso,ma riabbassò la testa troppo in fretta.

 

“:Sesshomaru,posso farti una domanda?:”

 

“:Dimmi:”

 

“:Ecco vedi,mi chiedevo di te ed Inuyasha,sbaglio e mi hai detto che siete fratellastri?:”

 

Lui fece di si,osservando avanti a se.

 

“:Si. Non siamo fratelli di sangue:”

 

“:Ah…:”

 

Sesshomaru capì dall’espressione della ragazza,che voleva sapere di più.

Non parlava mai della sua famiglia,con nessuno,ma Rin era diversa. Speciale.

 

“:Ecco vedi Rin…:” iniziò lui “:La storia della mia famiglia è al quanto complicata…:”

Guardò un attimo la ragazza,e vedendo che lei lo stava ascoltando con attenzione,continuò.

“:non avevo nemmeno un anno,quando mio padre ebbe una relazione con la madre di Inuyasha. Questa morì subito dopo il parto,e mio padre non se la sentì di abbandonare il bambino.

Insieme a mia madre vivevamo in una bella villa,e quando ci portò il bambino che aveva avuto con un’altra,ferì maledettamente i sentimenti di mia madre. Lei era una donna forte ma sensibile,non se la sentì di abbandonare quel neonato innocente,ma il rapporto tra lei e mio padre cambiò.:”

 

Fece una pausa,lasciando che i ricordi lo avvolgessero,mentre Rin osservava il suo volto assente,ma quasi triste,per la prima volta.

 

“:Abbiamo vissuto per cinque come una vera famiglia,noi quattro. Incomprensioni a parte:” aggiunse il ragazzo “:Poi però,quando io avevo sei anni e Inuyasha quasi cinque,mia madre si ammalò e morì.

Mio padre ci fece crescere come poteva,ma ecco vedi… lui non faceva altro che privilegiare Inuyasha. Lui era il bambino nato dalla donna che aveva veramente amato,quello che gli somigliava di più caratterialmente,in lui vedeva il suo vero erede. Lo viziava in tutti i modi,mentre a me non rivolgeva neanche un sguardo. A volte diceva che io ero grande,mentre Inuyasha aveva più bisogno di lui.

Mentre io mi spezzavo il collo nel tentativo di renderlo orgoglioso di me,lui pensava solo a quel figlio illegittimo.

Non appena ho compiuto quindici anni me ne sono andato di casa,e il resto lo sai…:”

 

Tra i due calò il silenzio,Rin era rimasta toccata dalla sua storia.

 

“:da come parli,mi fai capire che inizialmente non sopportavi Inuyasha…:”

 

Sesshomaru fece una sorte di ghigno.

 

“:Lo odiavo…:”

 

“:ma ora non è così!:”

 

Precisò Rin guardandolo,e lui scosse la testa,fissando avanti a se.

 

“:ora è diverso,siamo troppo grandi per pensare a certe sciocchezze.

Mio padre è morto,ed Inuyasha in realtà,avrebbe voluto seguire ma già dal primo giorno che me ne ero andato.

Inuyasha è apposto,è il migliore dei miei uomini,e non abbiamo certo bisogno di comportarci da fratelli… stiamo bene così:”

 

Rin accennò un sorriso,poi lo guardò e rivide la cicatrice del ragazzo.

 

“:posso chiederti come ti sei procurato quella?:”

 

Gli chiese,e lui si sfiorò con le dita i due graffi sulla sua guancia sinistra,e accennò un sorriso beffardo.

 

“:sai Rin,non avresti potuto trovare un momento migliore per farmi questa domanda…:”

 

Rin lo guardò incuriosita,e lui riprese parola.

 

“:avevo circa dieci anni,eravamo nella villa di mio padre,in cui c’erano due cani da guardia.

Era due cani di grossa taglia,la femmina aveva appena partorito,e un pomeriggio Inuyasha si avvicinò troppo ai suoi cuccioli,mentre lei era distante.

Come saprai le femmine sono fin troppo protettive verso i cuccioli,ed Inuyasha li prendeva in braccio e li lasciava cadere,e questi iniziarono a guaire,richiamando la madre.

Avevo detto centinaia di volta e quel testone di fratello che mi ritrovo,di non avvicinarsi a quei dannati cani,ma lui non mi ascoltava.

Quando la madre tornò,e vide che Inuyasha maltrattava i suoi cuccioli,iniziò a ringhiargli contro,poi la cosa degenerò,Inuyasha continuava ad infastidire i cani,e la madre divenne selvaggia.

Io ero vicino,stavo correndo verso mio fratello,avrei voluto prenderlo per i capelli e portarlo via,ma arrivai solo in tempo per sottrarlo alla zampata che il cane gli stava dando,e mi sono beccato io questa cicatrice.:”

 

Rin lo guardò seria,gli faceva quasi piacere che si fosse comportato da bravo fratello maggiore.

 

“:Ecco perché odio i cani…:” continuò lui “:tieni lontana da me quello…:”

 

Disse riferendosi al cucciolo nero che era tornato vicino a loro.

Rin guardò la piccola Nira e scoppiò a ridere.

 

“:tanto per cominciare è solo un cucciolo,e poi…:” fece una pausa con un sorriso malizioso “:io non le permetterei mai di farti del male!:”

 

E riprese a ridersela di guasto,fino a quando il cuore non le salì in gola,perché Sesshomaru aveva volutamente intrecciato la propria mano con la sua.

 

Rin lo guardò negli occhi,e lui finalmente la fissava senza distogliere lo sguardo.

Il loro volti erano estremamente vicini,i loro occhi si fissavano,e lo loro labbra si richiamavano.

 

Entrambi sapevano dove sarebbero andati a finire,se gli altri tre ragazzi non avessero iniziato a chiamarli a gran voce.

 

“:Ei ma che fine avete fatto!?:”

 

Strillò Miroku,mentre insieme a Koga si vedevano dall’altra parte del giardino.

Erano lontani,e volevano essere raggiunti.

 

Rin,senza capire i suoi gesti e le sue emozioni,sciolse la sua mano dal quella di Sesshomaru,e scappò via.

 

Sesshomaru rimase a guardarla,sopirò,e si incamminò anche lui verso gli altri.

 

 

 

 

 

************

 

 

 

Ringraziamenti:

 

 

KaDe: Ecco un altro aggiornamento,spero ti sia piaciuto. Si Koga e Ayame sono pezzi XD.

Kiss kiss.

 

 

Marty_chan94: E si,tutte le coppie sono al posto,e qui si ritorna e Sesshy e Rin.

Fammi sapere.

Ciao baci.

 

 

Kaggy_Inu91: Sono contenta che sei tornata,e che i cap. ti piacciono.

Aspetto il tuo commento.

Baci bacioni.

 

 

Mikamey: Nooo Koga farà il bravo! E anche Miroku XD.  Spero di averti fatta felice con questo cpa.

Bacioni.

 

 

ran ugajin92: Eccomi ancora qui con un altro cap. ti piace?

Sperso di sentirti presto ciau ciau.

 

 

Paperina_90: ecco il tuo Sesshomaru,e si tutti si fidanzano…così va la vita!!!!!!

Ho aggiornato in fretta.

Tadb kiss.

 

 

 

Saluto a tutti spero che volgiate recensire!  ^^

 

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Capitolo 8
*** Non ho paura ***


Non ho paura

 

 

 

Non ho paura

 

 

 

 

Era notte,e fuori pioveva a dirotto,mentre Rin era nel letto di Sesshomaru,sotto le lenzuola candide di seta.

Chissà perché il ragazzo aveva insisto che fosse lei a dormire in quella stanza,mentre lui si era spostato in una delle tante stanze per gli ospiti della casa.

 

Iniziò a rigirarsi inquieta,finché non si tolse definitivamente le coperte di dosso,e mise i piedi a terra.

Con gli occhi ancora pesanti,guardò fuori dalla finestra,dove la pioggia cadeva creando un baccano assordante.

 

Sbuffò arrabbiata,e si portò le ginocchia al petto.

Erano giorni,da quando erano arrivati ad una passo dal baciarsi,che lei e Sesshomaru non si parlavano.

 

Lui scambiava con lei pochissime parole,solo se era necessario,e Rin si sentiva evitata.

 

Saltò giù dal letto infuriata,nella sua leggera vestaglia.

Era una sorte di maglietta a maniche corte,che arrivava quasi al ginocchio,lilla e bianca.

Kanna,la domestica di casa,era stata così gentile da passarle molti abiti,dato che lei non aveva nulla con se.

 

Camminava con passo spedito per la grande casa,che ancora non conosceva bene,al buio.

Arrivò alla stanza in cui dormiva il ragazzo,e la trovò vuota con il letto intatto.

Strinse i pugni arrabbiata,e corse,sapeva dove trovarlo.

 

Si infilò le pantofole,e uscì fuori,sotto la pioggia che iniziò ad inzupparla totalmente.

Corse per un po’,sentiva freddo,ma non le importava.

Raggiunse una zona appartata,e sotto una tettoia,ecco Sesshomaru.

 

Il ragazzo era appoggiato ad un muretto,e leggeva,come se nulla fosse,all’aperto sotto la pioggia. Con la luce di un lampioncino.

Quando però sentì i passi della ragazza,e la vide sotto l’acqua,la chiamò arrabbiato.

 

“:Rin!:”

 

Questa si unì a lui sotto la tettoia.

 

“:Dimmi perché mi eviti,e che caspita ci fa qui!:”

 

Ringhiò lei,avvicinandosi minacciosa.

Sesshomaru,considerandola folle,la guardava con aria di rimprovero,serio e glaciale come sempre.

 

“:Ma che ti prende? Calmati ora,e torna dentro!:”

 

“:NO:” gli urlò contro,anche se già i due erano costretti a parlare a voce alta per sovrastare il rumore della pioggia “: Voglio sapere perché mi eviti!:”

 

Sesshomaru si accigliò.

 

“:Rin stai dicendo assurdità. Io non ti evito.:”

 

Rin strinse i pugni.

 

“:Sesshomaru! È…è…è da quando stavamo per baciarci che mi stai lontano! E non negarlo dannazione!:”

 

Il ragazzo si irrigidì,poi guardò altrove.

 

“:Mi vorresti dire che mi sbaglio?:” riprese lei “:Ad esempio cosa cavolo ci fai qui con questo tempaccio e a quest’ora della notte?!:”

 

Il ragazzo la guardò.

 

“:Mi andava di strare un po’ fuori,quando sono uscito non pioveva,e quando ha iniziato sono rimasto qui al riparo…dato che non avevo motivo per correre dentro…:” La fissò deciso,poi sopirò.

“:E per quell’altra faccende Rin. Si è vero,ti evito!:”

 

La inchiodò con i suoi occhi dorati e caldi,mentre lei sussultò.

 

“:E perché mi eviti?:”

 

“:Rin,quel giorno,io ti avrei baciata sul serio. Ma tu sei fuggita via,e mi hai fatto capire che non volevi,che magari questa storia era troppo complessa per te,c’era Naraku e tutto il resto.

Così ho pensato che per non complicarti la vita avrai dovuto darti aria,e poi è meglio mantenere le distanze…:”

 

Rin si morse il labbro.

 

“:Ma che assurdità dici? Quindi è solo perchè pensavi che io non volessi che mi eviti?:”

 

Lui fece di si.

 

“:O Sesshomaru:” sopirò lei,avvilita “:sei scemo! Io…io…sono scappata perché è successo tutto inferta,è stata una cosa involontaria…:”

 

I due si guardarono negli occhi,ma quando Sesshomaru la vide tremare di freddo,le si avvicinò stringendola fra le braccia.

 

“:Dannazione Rin sei fradicia! Ma che ti salta in mente di venire qui fuori dico io!:”

 

E i due corsero in casa.

 

Quando entrarono,Sesshomaru provò ad accendere la luce,ma non si accese nulla.

 

“:Dannazione! È saltata la corrente…:”

 

Imprecò,mentre spostava Rin e le faceva segno di stare ferma.

 

Il ragazzo scomparve nel buio,mentre Rin continuava a tremare di freddo.

Quando Sesshomaru tornò aveva con se due coperte,ed una la mise sulle spalle di Rin,avvolgendola.

 

Poi,mentre lui le rimaneva al fianco,l’accompagnò al piano di sopra.

Entrarono in un’altro salone immenso,ma di fronte la porta c’era un bel camino.

 

Sesshomaru cominciò ad accenderlo,mentre Rin si sedeva li davanti sul tappeto.

Quando il fuoco fu acceso,la stanza si illuminò di un bel colore arancione.

 

Sesshomaru guardò Rin,i suoi capelli bagnati,il suo viso chiaro,le labbra carnose e rosse,e desiderò starle più vicino,ma scosse la testa.

 

“:Vado a prenderti qualcos’altro….”:

 

fece lui,sparendo nel buio oltre la stanza.

Rin aspettò,e dopo poco lo vide ritornare con un’altra vestaglia che Kanna le aveva dato,di un rosa intenso,ed un asciugamano.

 

“:Cambiati con questo asciutto. E strofinati almeno un po’ i capelli:”

 

La ragazza obbedì in silenzio,alzandosi in piedi e prendendo ciò che il ragazzo le passava.

 

“:Potresti…:”

 

Chiese Rin teneramente,e lui si voltò di spalle.

A quel punto Rin si spogliò,mettendosi l’altra vestaglia.

Lui rimase ad osservare l’ombra del corpo formoso della ragazza che si disegnò a terra,ma scosse ancora il capo.

 

“:Puoi girarti…:”

 

Rin si era già riseduta davanti al fuoco,con la coperta addosso,mentre si strofinava i capelli con il panno asciutto.

Sesshomaru le si sedette accanto.

 

Lei gettò via l’asciugamano,e sospirando si appoggiò alla spalla di Sesshomaru.

 

“:Sesshomaru,io ci tenevo a dirti… che non sono mai stata così bene in vita mia:” Disse arrossendo “:Con nessun altro,intendo dire,sei l’unico con cui sto davvero bene. Rimarrei così per ore…:”

 

“:Anche io. Concordo con tutto quello che hai detto.:”

 

Si scostarono per fissarsi negli occhi.

Le iridi di Rin erano lucide e tremanti,era intimidita,mentre gli occhi dorati di Sesshomaru erano caldi come il fuoco,ma rigidi come il ghiaccio.

 

“:Sesshomaru io…:”

 

Rin avrebbe voluto dire qualcosa,ma un dito freddo di Sesshomaru le si posò sulle labbra,mettendola a tacere.

 

Lui sorrise in un modo strano,e avvicinò il proprio viso a quello della ragazza,ma gli sfiorò la guancia,per posare le sua labbra sull’orecchio di lei.

 

“:Sei sicura? Non è che poi te ne penti?:”

 

Le si scostò per guardarlo,anche se le sua labbra sul suo orecchio erano bellissime da sentire.

 

“:Il girono in cui mi pentirò è davvero lontano,troppo lontano. Per ora,tutto quello che desidero è qui!...:”

 

Sesshomaru accennò un sorriso,e posò le sue labbra ardenti su quelle morbide e carnose di Rin.

Si baciarono dapprima con dolce lentezza,poi il loro bacio sfociò in uno passionale e travolgente.

 

Per Sesshomaru le labbra soffici di Rin erano un invito irresistibile.

Rin si sentiva leggera come una piuma,mentre si stendeva con la schiena sul tappeto,e lui la sovrastava,senza smettere di baciarla e di accarezzarla.

 

 

 

 

*******************

 

 

 

Ringraziamenti:

 

 

Marty_chan94: Capitolo decisivo,credo,che ne dici? Era come immaginavi?.

Aspetto di sentirti.

Baci bacioni ^^.

 

 

KaDe: (Kaimy_11 striscia in silenzio per i cunicoli bui,fra ombre inquietanti,cercando di non farsi scoprire. Ma intanto una folla assetata la insegue,capitanata da KaDe,e gridano: “al rogo,al rogo!” ebbene si,vogliono uccidere la povera Kaimy! cosa succederà? Riusciranno i nostri eroi a farla franca? O sarà finita?)

E bene,dopo questo breve racconto,esordisco col dire: “NOOOO non uccidetemi,sono giovane per morire”.

E dai dillo che mi sono fatta perdonare!!! Si sono baciati che altro devo fare? Allora mi perdoni???!!   ^////^  .

Kissoni ciau.

 

 

Kaggy_Inu91: Koga e gli altri hanno scelto esattamente il momento peggiore per intervenire,neanche lo avessero fatto apposta.

Ma i nostri Rin e Sesshy si sono rifatti! ^^.

Sei troppo gentile,sono felice che le mie storie ti piacciono!.

Baci baci.

 

 

Isy_264: che bello,grazie per aver recensito,spero continuerai! ^^ Cosa ne dici di questo cap.? fammi sapere.

Ci si sente,kiss.

 

 

Paperina_90: Si tutti felici e contenti,che trattano Rin come una di loro,ma per quanto?.

Bella domanda!.

Effettivamente io non sarei scappata,ma lo avrei baciato,ma in questo cap. ha rimediato!.

Facciamo così,tu ti prendi Koga,Miroku e Inu,e io mi tengo stretto Sesshy!.

Tadb kiss.

 

 

 

 

Saluto a tutti,spero che recensite ^^.

 

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Capitolo 9
*** Fra le tue braccia ***


In uno dei caldi pomeriggi di Tokyo,un bellissima ragazza dai capelli corvini,ed un ragazzo dai capelli argentati,passeggiavano fra i negozi

 

 

 

Fra le tue braccia

 

 

 

 

 

In uno dei caldi pomeriggi di Tokyo,una bella ragazza dai capelli corvini,ed un ragazzo dai capelli argentati,passeggiavano fra i negozi.

 

Rin era stretta al braccio di lui,mentre quest’ultimo teneva la mano in tasca,ma era felice della vicinanza della ragazza.

 

Lei rideva felice,nel suo svolazzante vestitino bianco,mentre lui non si scomponeva,ma sorrideva.

 

Entrarono in vari negozi,e Sesshomaru comprò a Rin parecchi vestiti,anche se lei provò ad opporsi.

Anche il ragazzo comprò qualcosa,con Rin che criticava i suoi gusti troppo classici.

 

Conclusero il pomeriggio in un bar,mentre entrambi ripensavano a quanto stavano bene insieme.

Rin non pensava più a Naraku,e non si sentiva prigioniera e triste,mentre Sesshomaru assaporava quella felicità che non provava mai.

 

La sera,era sceso il freddo. Era marzo,di giorno faceva caldo e di sera freddo.

Rin era in pantaloncini,ma con un maglione,seduta sul letto a scarabocchiare sul suo album.

 

Sesshomaru era in vece alla sua scrivania,nella sua stanza con Rin,che riordinava alcuni libri.

Li prendeva in mano,gli dava una brave lettura,e li riponeva in ordine,serio ed in silenzio.

 

A Rin,mancavano le sue amiche,le sarebbe piaciuto tornare a scuola,ma non poteva.

Oltre tutto,negli ultimi tempi,in casa di Sesshomaru non c’era più la chiassosa compagnia dei ragazzi,perché Koga,Miroku ed Inuyasha si facevano vedere sempre meno.

 

…Chissà che combinano…

 

Pensava Rin,quando Sesshomaru la chiamò.

 

“:Rin,lo senti?:”

 

Fece il ragazzo stranamente felice,anzi,molto stranamente,riferendosi alla musica che si sentiva.

Evidentemente,qualcuno stava facendo una festa,o comunque teneva il volume dello stereo al massimo del volume.

 

Era una musica adatta per un lento,una di quelle canzoni antiche e sdolcinate,ma evidentemente,Sesshomaru non la pensava come Rin.

 

“:Mi concede questo ballo Signorina?...:”

 

Rin strabuzzò gli occhi,quando vide Sesshomaru mezzo inginocchiato davanti a lei,ai piedi del letto,che le porgeva la mano.

Gli scorse sulle labbra un sorriso malizioso,provocante,e dannatamente sensuale.

 

Sorridendo gli prese la mano,e si alzò in piedi.

Insieme si spostarono verso il centro della stanza,lui le cinse i fianchi e lei gli mise le sue braccia attorno al collo,sulle forti spalle.

 

“:Sesshomaru…guarda che io non so ballare…:”

 

Esordì Rin,mentre iniziavano a dondolarsi sul posto,accennando un ballo lento.

Sesshomaru accennò una risata beffarda.

 

“:nemmeno io….:”

 

Continuarono a dondolarsi in silenzio,ogni tanto si guardavano negli occhi,e si sentivano avvampare,mentre i loro corpi si avvicinavano di più.

Nel frattempo la musica iniziava a scendere di volume.

 

“:Sesshomaru,io…mi sento così sciocca…:”

 

Ed effettivamente,ballare senza motivo al centro della stanza non era il massimo.

Sesshomaru soffocò una breve risata.

 

“:Ma no ci guarda nessuno Rin…:”

 

Le sussurrò caldo all’orecchio.

Lei si scostò per fissarlo negli occhi,con sguardo malizioso.

 

“:Gia! Qui non c’è nessuno…:”

 

I due rimasero a fissarsi,ed il ragazzo colse al volo quella provocazione.

Iniziò a baciarla con passione,bramoso,e la strinse dai fianchi,facendo aderire il suo corpo contro quello della ragazza.

 

Rin non dava segni di imbarazzo,era sicura,passionale e lussuriosa come lui.

 

In poco,lei si ritrovò in braccio a Sesshomaru,e subito dopo,sul letto,con lui sopra.

 

Il ragazzo,in un gesto fulmineo,sfilò le coperte dal letto,stendendo sulle lenzuola la ragazza.

Lei lo guardava con occhi languidi,passionale,e poteva sentire le sue morbide curve sotto di lui,e il calore del suo corpo.

 

Spese le luci dal pulsante sul comodino,lasciando che la luce lunare e dei lampioni che veniva dalla finestra illuminasse la stanza.

 

Rin sollevò la testa,baciando il collo rigido di Sesshomaru,mentre gli accarezzava la schiena con le mani esili e fredde,facendolo gemere.

 

Subito dopo,anche lui percorse il collo della ragazza,lasciando una scia di baci,che ardevano sulla pelle di Rin.

 

Iniziarono a spogliarsi a vicenda,e quando furono nudi,Rin fece un movimento secco,e si mise sopra di lui.

Iniziò a baciargli il petto,e gli accarezzava la curva dei pettorali con le dita,Sesshomaru resistette per poco,poi la sovrastò nuovamente

 

Rin non aveva paura di lui,le lo desiderava realmente,provava un forte sentimento verso di lui.

E Sesshomaru,senza saperlo,era rimasto incantato da lei dal primissimo istante,e finalmente l’avrebbe fatta sua.

 

 

****

 

Era ancora notte,forse mattina prestissimo,quando Rin aprì gli occhi.

Era confusa,ma sentiva freddo,si voltò,e vide accanto a se Sesshomaru che dormiva pacifico a pancia in su,con le braccia allargate,e i capelli scompigliati sul cuscino.

 

Rin sorrise,e si avvicinò piano piano a lui,accarezzandogli la cicatrice sullo zigomo,e scostandogli un ciocca di capelli.

Da fuori si sentì il vento che ululava,e Rin,istintivamente,si strinse al corpo del ragazzo.

In fine,sorridente,appoggiò teneramente la sua guancia sul petto nudo di Sesshomaru,e lo abbracciò.

 

 

 

Dovevano essere passate diverse ora,perché quando si svegliò,la luce che entrava dalla finestra era accecante,e nell’ampio letto era sola.

 

Osservò la stanza,le lenzuola bianche che coprivano il suo corpo nudo,e arrossì,ripensando a tutto.

Scese dal letto,e si mise addosso la camicia da notte rosa,si ravvivò i lunghi capelli e uscì.

 

Camminò lenta per la casa,a piedi nudi.

Andò nella sala da pranzo,dove c’era l’immenso tavolo quadrato in legno scuro,al capo tavola,sedeva Sesshomaru.

 

Indossava solo i pantaloni del pigiama,e inzuppava annoiato una broche nella sua tazza fumante.

Le stanza era grande,un secondo camino che lei non aveva mai visto acceso,il tavolo al centro,le ampie finestre ai muri,la libreria scura,e poi la stanza era vuota,dato che era solo di passaggio,e serviva solo per le grandi cene.

 

Rin era rimasta in silenzio,ma Sesshomaru si accorse di lei,e si voltò per guardarla.

Senza dire nulla,accennò un sorriso,e scostò la sedia accanto a lui,invitandola a sedersi.

 

Lei si avvicinò lentamente,e si sedette,rimanendo zitta,con un sorriso timido fra le labbra.

 

Osservava quel ragazzo quasi con devozione,i suoi lineamenti coincisi ma incantevoli le toglievano il fiato,le sua labbra,e soprattutto i suoi occhi.

 

Lui,sentendosi osservato,la guardò a sua volta,vedendo che lo guardava sorridente,serena,pacifica.

Lei arrossì e si voltò,ma lui la accarezzo la guancia,mettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

 

La stanza era illuminata dall’accecante luce del sole che entrava da tutte le finestre della stanza. La luce bianca si posava di loro,rendendo il loro contorni luminosi,e sembravano creature evanescenti.

 

Sesshomaru prese dal mento il viso di Rin,e la costrinse a guardarlo,lui era dannatamente serio,con quel suo sguardo impassibile,ma l’oro dei suoi occhi ardeva.

 

Costrinse il viso di lei ad avvicinarsi al suo,e le posò un dolce bacio sulla fronte.

Gentile e delicato,senza strafare.

 

Rin sorrise,davvero felice,non si era mai sentita così bene,così in pace con se stessa.

In quel momento era davvero felice della sua vita.

 

Sesshomaru prese la mano di Rin da sopra la sua coscia,e la mise sul tavolo,stringendola.

I due fecero colazione in silenzio,senza lasciarsi la mano,mentre di tanto in tanto si sorridevano.

 

 

 

 

 

*******************

 

 

 

Kaggy_Inu91: Se nel precedente cap. si sono decisi a baciarsi,ora hanno fatto di più. Spero ti sia piaciuto.

(la storia la leggerò,per ora non avuto tempo per nulla ç___ç)

ci si sente! Kiss kiss.

 

 

KaDe: evviva,evviva Kaimy ha un monumento! Siiii che bello! L’ho sempre desiderato!!!

Grazie,grazie  troppo buoni! Troppo gentile,sono commossa ç___ç.

Che ne dici di questo cap.? sta volta quei due non si sono risparmiati XD.

Fammi sapere,un grandissimo Kiss.

 

 

Isy_264: Me strafelice per il monumento e per quanto siete gentili ^___^.

adesso Sesshy e Rin direi che si sono chiariti del tutto,stanno bene insieme e tutto il testo!!!.

Gia,come si fa a non baciare Sesshy? Se Rin non lo vuole me lo prende io!!!.

Però è vero,prima o dopo Naraku tornerà…

Baci baci.

 

 

Mikamey:grazi per le due recensioni ^^. È vero,possiamo dire che Sesshy non ha passato un’infanzia felice!.

Rin alla fine lo bacia,e in questo cap. va pure oltre XD,spero ti sia piaciuto.

Baci bacioni ^____^.

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** Visite inaspettate ***


Visite inaspettate

 

 

Visite inaspettate

 

 

 

 

 

Era pomeriggio,Rin e Sesshomaru erano nel salone all’ingresso,seduti comodamente sul divano,a guardare la televisione.

Rin era accucciata sulla spalla del ragazzo,che le teneva una mano.

 

Quando,inaspettatamente,si sentì il citofono suonare. Ma non stavano suonando dal dietro la porta come sempre,chi suonava sta volta era al cancello.

 

Rin guardò curiosa Sesshomaru,Inuyasha a gli altri avevano le chiavi,quando erano alla porta bussavano solo per educazione.

 

“:Vai tu Rin…:”

 

Disse serio ed impassibile il ragazzo,e lei,titubante,andò al citofono al fianco della porta,alzando la cornetta e portandosela all’orecchio.

 

“:Chi è?:”

 

Chiese dolcemente,e sentì un strano silenzio.

 

“:Sono Koga,perché non vieni qui fuori Rin,abbiamo bisogno di te…:”

 

La voce del ragazzo aveva un che di strano,come se stesse recitando una parte.

La ragazza guardò l’espressione piatta di Sesshomaru,e pensò che con i ragazzi confabulavano su qualcosa da un po’.

 

“:Cosa c’è Rin?:”

 

Le chiese Sesshomaru,vedendosi osservato.

 

“:Sono i ragazzi. Vogliono che li raggiungo al cancello…:”

 

“:Bene. Vai.:” 

 

Ma il sorriso del ragazzo lasciava intendere che la sapeva lunga.

 

“:Nira!:”

 

Strillò rassegnata la ragazza,che indossava pantaloncini neri e canottiera bianca.

 

La palla di pelo nero,corse al richiamo,andando così veloce che rischiava di rotolarsi su se stesso.

Aveva sentito la porta aprirsi,e la padroncina che lo chiamava.

Non poteva perdere tempo,quelli per lui erano richiami inconfondibili. Si andava a spasso!.

 

Quando la cagnolina fu alle gambe di Rin,questa si incamminò nel lungo viale,fino ad arrivare al grande cancello nero.

Non si vedeva chi stava davanti al cancello,a causa del muro alto,ma quando arrivò più vicina,ebbe la sorpresa.

 

Dal cancello aperto,sbucarono fuori tre ragazze,due more ed una con i capelli neri.

 

“:Sorpresa!:”

 

gridarono in coro. Felici come delle pasque!.

 

Rin rimase imbambolata,di pietra,come se avesse visto un fantasma.

Le sue amiche scoppiarono a ridere.

 

Nel frattempo,era arrivato Koga,che aveva stretto la mano di Ayame,e Rin capì tutto.

Poi fu il turno di Miroku,che stava per allungare la sua mano morta,ma Sango lo fulminò con lo guardo.

Infine Inuyasha affiancò Kagome.

 

Rin era ancora ferma come una statua.

Era distante dagli altri di circa dieci metri.

 

“:Mi sento male…:” sussurrò fingendo di iniziare a piangere “:chiamate un medico…:”

 

“:Che esagerazione!...:”

 

Ironizzò una voce rude e maschiale alle spalle della ragazza. Era Sesshomaru,che si andò ad appoggiare da un lampioncino della luce li vicino.

 

Le tre ragazze,rimasero ad occhi sbarrati,vedendo per la prima volta il famoso Sesshomaru,ma la cosa che realmente le sconvolse fu la serietà di quel volto.

 

“:Rin miaaaaaaaaaaa:”

 

Trillò Kagome,decidendosi a rompere quella tensione,correndo verso l’amica,e si gettò su di lei,stringendole le spalle dal fianco sinistro.

 

“:Ei! Che storia è questa fai spazio!:”

 

Rin si sentì stringere i fianchi dal latro destro,era la piccola Ayame,che si era intrufolata per abbracciarla.

 

“:Si certo! Vi dimenticate di me?:”

 

Sango avvolse invece il collo della povera Rin.

Questa era infatti felicissima,ma troppo emozionata per reagire come avrebbe dovuto.

 

“:Ragazze…:”piagnucolò “:io non so che dire… ma che ci fate qui?:”

 

Le amiche si abbracciavano senza sosta.

 

“:Se sapevamo che ti mettevi a piangere non te le portavamo…:”

 

Scherzò Koga,che venne ammonito dalla sua Ayame.

 

“:Sta zitto scemo!:”

 

Finalmente le amiche si ricomposero,e Tutti insieme entrarono in casa.

 

Le ragazza erano più avanti rispetto ai ragazzi.

 

Kagome teneva Rin dal braccio sinistro,e Ayame dal destro,e Sango era dopo Ayame.

 

“:Ora lo sai che ci racconti tutto vero?:”

 

Fece Kagome con fare cospiratorio.

Rin guardò le amiche spaesata.

 

“:Fino a prova contraria,siete voi che mi dovete una spiegazione…:”

 

“:Forse:” si intromise Sango “:ma anche tu!:”

 

Quando furono nel salone di ingresso Rin osservò tutti.

 

“:quindi,mentre io ero allo scuro di tutti,qualcuno si dava da fare!…:”

 

Disse,e le sue amiche si guardarono in torno con finta innocenza.

Miroku si avvicinò a Sango,dandosi della arie scherzosamente.

 

“:Vedi Rin,dopo tanto duro lavoro,sono riuscito a conquistare la mia dolcissima Sango!...:”

 

 “:Certo!:” fece lei esasperata,dando un schiaffo al ragazzo,che stava ancora allungando la mano verso il suo fondo schiena “:Dopo che lo ho sorpreso con chissà quante ragazze… però ultimamente fa il bravo,quindi lo sopporto…:”

 

“:Lo immaginavo:” affermò Rin “:Sango è l’unica che poteva tener a bada Miroku,con il caratterino che si ritrova…:”

 

“:Invece Ayame è subito impazzita per me…:”

 

Scherzò Koga,fasciando le spalle della piccola ragazza dagli occhi verdi.

 

“:Si certo,come no!:”

 

Fece lei sbuffando,sciogliendosi dall’abbraccio.

 

Rin iniziò a ridere dicendo:

 

“:Ci avrei giurato anche in questo caso… Siete due matti! Vi farete buona compagnia:” poi sopirò guardando Kagome.

“:E tu Kagome,ovviamente sei finita con Inuyasha… poverina!:”

Scherzò fingendosi triste

 

“:Che vorresti dire?!:” Brontolò Inuyasha “:Mi paragoni a questi due?:”

 

Disse riferendosi ai due dai capelli nari,che gli si rivoltarono contro.

Da li iniziarono a deridersi a vicende,e tutti iniziarono a ridere.

 

 

Mentre aspettavano,le ragazze si spostarono nel salotto al piano di sopra,mentre i ragazzi parlavano fra di loro.

Rin condusse le amiche per le scale,e salite entrarono nell’accogliente salottino con le pareti arancioni.

La ragazza guardò il camino,ed il tappeto,in cui lei e Sesshomaru si erano baciati per la prima volta.

 

C’erano tre divanetti bianchi,sistemati a ferro di cavallo.

Nel primo si sedettero Ayame e Sango,in quello di fronte Rin,e nel terzo Kagome.

 

“:Allora!:” esordì Rin “:Raccontatemi tutto!:”

 

Le tre ragazze si guardarono,e Ayame fece segno alle altre di lasciarla iniziare.

Quel giorno,Ayame,indossava una gonnellina bianca,dello stesso colore del copri-spalla,e sotto un topo verde acque,che faceva sembrare i suoi occhi ancora più chiari.

 

“:In pratica…:” iniziò “:Koga ci ha provato con me,ma io gli ho detto subito no,perché non volevo farmi usare e trattare come le tante altre che con cui era stato,e poi non mi piaceva caratterialmente.:”

 

“:Abbiamo la santarellina!:”

 

La derise Sango,approvata da Kagome

 

“:Mi fate continuare?!:” sbuffò irritata,e le due allargarono le braccia innocenti,ed Ayame continuò “:Però,qualche giorno dopo,si è ripresentato da me,si è scusato,e abbiamo passato l’intervallo insieme.

In seguito abbiamo iniziato a vederci più spesso,tutti i pomeriggi dopo scuola,e qualche sera.

Adesso stiamo insieme…:”

 

“:Se non si uccidono a vicenda prima!:”

 

Sopirò Sango.

 

“:Perché?:”

 

Chiese Rin.

 

“:Semplice! Non fanno altro che litigare come bambini!:”

 

“:Nahaaa!:” fece Ayame “:Diciamo che non siamo la tipica coppia che si scambia effusioni,siamo più tipi pratici noi!:”

 

La amiche risero.

 

“:Chi parla adesso?:”

 

Alla domanda di Rin avanzò Sango. La ragazza aveva i capelli liscissimi,legati in una coda alta, e con una sorta di frangia che ricadeva sul un lato della fronte,ed infine aveva un piccolo fermaglio argentato.

Indossava un pantalone nero,elegante,una maglietta rossa intenso,quasi rosso,con sopra una giacchetta nera.

 

“:Inizialmente odiavo Miroku,lui mi faceva andare su tutte le furie ad ogni lezione che me lo ritrovavo in classe.

Poi però si è dichiarato,dicendo che cercava solo di farsi notare.

Da quella volta abbiamo iniziato a frequentarci,e devo ammettere che quando si comportava bene era davvero bravo,così adesso stiamo insieme:”

 

Kagome sopirò,capendo che era arrivato il suo turno.

Era vestita in modo semplice,con una gonna corta nera,ed un maglioncino scollato rosa candido.

 

“:Come sai Inuyasha mi piaceva da un po’,fino a quando non gli sono andata a sbattere contro nel vero senso della parola…

Ci siamo rincontrati una seconda volta,e parlando siamo andati subito d’accordo,e già il giorno dopo Inuyasha mia ha detto che gli piacevo,e che avrebbe voluto passere più tempo con me,è così è stato!:”

 

“:Ora tocca a te!:” Fece Ayame,con un sorriso tanto malizioso da sembrare inquietante. Poi si avvicinò a Rin con fare cospiratorio e aggiunse: “:Dimmi,tu e Sesshomaru avete gia….:”

 

“:AYAME!:”

 

La sgridarono Kagome e Sango,mentre Rina avvampava dalla vergogna.

Ma Rin si fece furba,e sfoggiando con un sorriso beffardo avanzò con la schiena.

 

“:E tu Ayame? Sbaglio o hai detto che tu e Koga siete tipi pratici?...:”

 

La piccola Ayame arrossì.

 

“:Sai Rin…:” cominciò Sango “:mi sa che ti serve un po’ di shopping!:”

E si riferiva all’abbigliamento poco curato di Rin,sapendo che i suoi vestiti erano a casa di Naraku.

Anche se di recente era uscita con Sesshomaru,non era la stessa cosa.

 

“:Ragazze lo so,ma non posso…:”

 

Rin abbassò gli occhi,ma le sue amiche scoppiarono a ridere,e lei le guardò quasi offesa.

 

“:Cosa c’è da ridere?:”

 

Chiese,e rispose Sango smettendo di ridere.

 

“:Pensi davvero di essere prigioniera? Abbiamo già chiesto il permesso,e se sei con noi ti lasceranno venire:” poi fece una pausa alzando le spalle “:veramente loro verranno con noi,ma il centro commerciale è grande,ci divideremo. Non li voglio fra i piedi mentre mi provo i vestiti!:”

 

“:Ecco un vantaggio di stare con gente ricca. Non hai più limiti nello shopping!:”

 

Rise Ayame,che venne ammonita dagli sguardi di Sango e Kagome.

 

“:Che ho detto?!:”

 

Ayame si finse innocente.

 

“:A proposito:” riprese Rin “:ma come vi hanno detto di me,e del loro giro?...:”

 

A parlare fu Kagome.

 

“:Quando è diventata una cosa seria tra di noi,ce lo hanno detto.

E in fine ci hanno detto che eri al sicuro qui,ma che non potevano liberarti.

Noi ci fidiamo di loro,e sapevamo benissimo che non correvi rischi…:”

 

“:Secondo me ti trovi meglio qui…:”

 

Disse Ayame,e Sango la guardò di traverso.

Rin fece un sorrisino triste,pensando a quanto l’amica avesse ragione.

 

“:Vi direi che siete della pazze…:” sussurrò Rin,che poi alzò lo sguardo sorridente “:Ma loro non sono assolutamente come Naraku,loro sono davvero bravi. Sono felice per voi…:”

 

Le amiche si sorrisero,poi Sango parlò:

 

“:E tra e te e Sesshomaru? Mamma mia!,Miroku mi aveva detto che è sempre serio,ma non lo immaginavo così!:”

 

Rin iniziò a ridere,ma poi si fece seria.

 

“:E chi vi ha detto che tra me e Sesshomaru doveva esserci qualcosa? Non è mica detto!...:”

 

Le tre si guardarono,e parlò Kagome.

 

“:I ragazzi ci hanno detto che fra di voi c’e qualcosa,di come vi guardate,e del fatto che Sesshomaru con te è fin troppo gentile e premuroso.

Loro lo conoscono bene,e dicono che sembra proprio cotto di te…:”

 

Rin arrossì abbassando la testa.

 

 

 

Poco dopo vennero chiamate per la cena,e tutti insieme si sedettero al grande tavolo nella sala da pranzo.

 

La serata fu piacevolmente animata dai continui scherzi che si facevano Koga e Ayame,come ad esempio quando lui le aveva tolta la sedia mentre lei si sedeva,e da li avevano iniziato a rincorrersi in tondo per il tavolo.

Ma le bambinate dei due continuarono per tutto il tempo.

 

Poi ci furono anche le occhiate minacciose di Sango,ogni qualvolta che Miroku dava mostra dei suoi atteggiamenti da pervertito.

 

Rin e Kagome invece,come brava ragazze di due fratelli che si somigliavano molto di più di quanto loro stessi credessero,erano le uniche tranquille.

Queste ultime due coppie infatti,cenarono serene,scambiandosi solo qualche sguardo,per assicurarsi che il compagno stesse bene.

 

A fine cene si spostarono nel grande prato della villa,e come se in mezzo a loro ci fosse un falò,si sedettero a cerchio.

 

Rin notò come in quella serata,Sesshomaru fosse stato più socievole del solito,anche se i suoi silenzi lo avevano isolato per la maggior parte del tempo.

Con i ragazzi parlava tranquillo,e anche con le ragazze.

Ma Rin vedeva benissimo le occhiate intimorite che gli lanciavano le sue amiche,vedendolo tanto serio da far paura.

 

 

Quando la stanchezza iniziò a farsi sentire,le coppie smisero di chiacchierare e ridere,e decisero di andare a dormire.

Infatti,la villa di Sesshomaru,disponeva di ben cinque camere per gli ospiti,con letto matrimoniale.

 

Sesshomaru aveva accordato ai suoi amici il permesso di rimanere li per la notte con le loro ragazza,soprattutto perché questo dava piacere a Rin.

 

Quando ognuno perse la sua stanza,Sesshomaru si chiuse nella sua stanza con Rin.

Per tutto il giorno l’aveva vista sorridente e felice,e a pensarci bene,della Rin triste non rimaneva quasi nulla.

Ormai lei era felice.

 

Sesshomaru l’abbraccio da dietro,e nel buio della stanza la condusse nel letto,e lei fu felice di cadere fra le sua braccia.

 

 

 

*************

 

 

 

Ringraziamenti:

 

 

Kaggy_Inu91: Ebbene si che si sono spinti oltre! Siiii voglio essere al posto di Rin,ovvio! ^///^.

Grazie,sono contenta che ti piace come scrivo!!!:

una bacione.

 

 

Mikamey: Si il dopo ballo molto interessante… e si,lo voglio pure io a Sesshy,però questo l’ho gia detto!.

Mi disp che le altre coppie si siano viste così,senza approfondimenti,però prometto che le vedrai ancora  ^^ Spero di averti fatta felice con questo cap.

Un kiss.

 

 

Isy_264: Già,se trovi uno uguale a Sesshy avvertimi che me lo predo al volo *.*!!!

La mattina dopo ho voluto che passasse senza che loro si parlavano,sono contenta che sia piaciuta ^^.

Cosa ne pensi di questo cap.?

Baci baci.

 

 

KaDe: ^^ tu troppo buona come my! Adesso si sono viste tutte le coppie al completo,che ne dici?.

Spero di averti fatto ancora felice XD.

Un kiss enorme ci si sente.

 

 

Leucone: Grazia grazie! Me felice ^/////^  E chi non direbbe che Sesshy è bello bello! Vedo che sei d’accordo con me! Ancora grazie,spero che il seguente cap. ti sia piaciuto XD.

Un bacione ciau.

 

 

 

Paperina_90: addirittura due commenti? Wow!

Smettila di sbavare dietro a Sesshomaru,è proprietà privata (nei miei sogni) cmq,cosa pensi di questo cap.? noto che quelli prima ti piacevano ^^.

Tadb troppo.

 

 

 

Saluto a tutto per favore recensite ^^.

 

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Capitolo 11
*** Incubo premonitore ***


Al centro commerciale,le ragazze sorridevano tranquille,spostandosi da un negozio all’altro

 

 

 

Incubo premonitore

 

 

 

 

 

Al centro commerciale,le ragazze sorridevano tranquille,spostandosi da un negozio all’altro.

Quella mattina si erano alzati tutti presto,avevano fatto colazione insieme,ed erano usciti.

 

I ragazzi si erano fermati ad un bar,e ci erano rimasti per delle ore ormai,ma era meglio che seguire le ragazze per camerini.

 

Kagome e Ayame costrinsero Rin a provare montagne di vestiti,mentre la ragazza era stanca di essere trascinata a destra e a sinistra come una trottola.

 

Sango invece,mentre anche lei comprava qualcosa,si nascondeva dietro le vetrine,per spiare di nascosto il suo Miroku insieme ai suoi amici.

Furba e determinata,aveva deciso di controllare il ragazzo,sperando che questo non allungasse le mani verso le ragazze che passavano.

Ma come da copione,il giovane libertino,palpò la prima ragazza che gli passò accanto,prendendosi un schiaffo.

 

Quando finirono di comprare,raggiunsero i ragazzi al tavolino del bar,e Rin si gettò esausta sulla sedia al fianco di Sesshomaru,che la guardava incuriosito con un sopracciglio alzato.

 

Koga guardò la caterva di sacchi che avevano le ragazze,e lanciò una battuta alla sua ragazza.

 

“:Ayame cara,hai lasciato qualcosa nella carte di credito,ho te le sei asciugata tutta?!!:”

 

La piccola ragazza gli rispose con una smorfia e fingendo una risata.

 

Miroku invece,osservava Sango in piedi accanto a lui,che lo fissava furibonda.

 

“:Mia dolce Sango,qualcosa ti turba?:”

 

Chiese con aria da finto innocente,senza capire le occhiatacce della sua ragazza. Poi però guardò Rin,che gli faceva segni da dietro Sesshomaru,che gli indicava prima la sua guancia ancora rossa,e poi la vetrina da cui Sango aveva visto tutto.

 

“:Ahahaa:” provò a ridere per nascondere la sua paura “:Sango mia,ma come vedi sono finito male…:”

 

“:A si? Be’ se c’ero io ti finiva peggio!:”

 

E la ragazza iniziò a tirargli l’orecchio,mentre il ragazzo sorrideva il quel suo modo ebete.

Tutti scoppiarono a ridere.

 

Dopo poco tutti si divisero,e Rin salì il macchina con Sesshomaru.

Il viaggio fu silenzioso,mentre lei guardava fuori dal finestrino,fino a quando Sesshomaru non tolse la mano dal cambio e strinse quella di Rin sul sedile.

 

“:Va un po’ meglio adesso?...:”

 

Rin lo guardò con occhi spenti,ed accennando un sorriso fece di si con la testa.

Il ragazzo però rimase preoccupato,e guardando la strada accigliato,continuava a tenere stretta la mano della ragazza.

 

Rin osservava fuori,e le tornò in mente quello che era successo durante la notte passata…

 

 

INIZZIO FLASH BACK

 

 

Rin aprì una porta,e si trovò nel salone di casa di Naraku.

Quest’ultimo sedeva sul divano,e quando vide la ragazza posò sul tavolino il bicchiere di vino che aveva in mano.

 

“:Mia piccola Rin,sei tornata finalmente…:”

 

Rin,impaurita e stordita come non mai,si appiattì contro la parete,ma man mano che Naraku le si avvicinava,la stanza cambiava,diventando solo un buco nero.

 

“:Cosa c’è amore mio? Non mi abbracci?:”

 

Naraku sia avvicinava a Rin,con il suo sguardo nero e maligno.

 

Rin avrebbe voluto scomparire,tremava di paura,e sentiva il cuore scoppiare,mentre quell’uomo era arrivato ad un palmo dal suo naso.

 

“:Rin ma cosa hai?...:” Chiedeva l’uomo,con il sorriso più crudele che conosceva. “:non sei felice di rivedermi?...:”

 

Rin chiuse per un secondo gli occhi,e quando li riaprì,si trovava da sola nel buio,e davanti a lei c’era una chiazza di sangue.

 

 

Aveva iniziato ad urlare e dimenarsi,ma dopo aver aperto di nuovo gli occhi,si trovò davanti il volto preoccupato di Sesshomaru.

 

“:Rin che cos’hai? Stai male? Ti stavi dimenando e lamentando nel sogno…:”

 

Rin si guardò attorno,stava ancora nella stanza di Sesshomaru,nella penombra e sul letto sotto le coperte.

 

Sul volto della ragazza scesero calde lacrime,e Sesshomaru si preoccupò maggiormente,stringendola a se.

 

“:C’era Naraku,lui mi volva,era tornato…:”

 

Piagnucolò Rin impaurita e tremante come una foglia,stretta al petto del ragazzo che le accarezzava la testa.

 

“:Rin hai avuto un incubo,sta tranquilla. Sei al sicuro…:”

 

La ragazza strinse forte il petto del ragazzo,continuando però a singhiozzare.

Erano vani i tentativi di lui di rassicurarla.

 

“:Sesshomaru ti prego non mi lasciare. Non mi lasciare mai. Non voglio tornare da lui ti prego…:”

 

Sesshomaru la strinse,affogando il proprio volto fra i capelli corvini di lei.

Sentì dentro un moto di rabbia,al pensiero che quel bastardo del suo nemico,torturasse Rin anche nei sogni.

Lui non voleva vedere la ragazza piangere o soffrire,e per questo l’avrebbe fatta pagare a Naraku.

 

“:No Rin. Te lo prometto,non ti lascio…:”

 

Per tutta la mattinata Sesshomaru aveva osservato in silenzio Rin,preoccupato,soprattutto mentre la vedeva regalare falsi sorrisi alle sue amiche,ma le si leggeva in faccia che era ancora sofferente.

 

 

FINE FLASH BACK

 

 

Arrivarono finalmente a casa,e Sesshomaru aiutò Rin con i pacchi.

 

“:pfui!:” fece lei “:pensavo non mi lasciassero più,volevano torturarmi oggi!:”

 

Sesshomaru accennò una risata.

 

“:Pensavo ti stessi divertendo….:”

 

“:Si come no! In fondo è uno spasso farsi torturare!:”

 

Insieme entrarono in casa,e nella stanza da pranzo vi era già la tavola apparecchiata con il pranzo fumante.

 

 

***

 

In un’altra villa,indubbiamente lussuosa,un ragazzo dai lunghi capelli neri,e occhi dello stesso colore,fissava fuori dalla finestra,con un bicchiere di vino fra le mani affusolate.

 

Era serio e concentrato,mentre una maligna frenesia lo percorreva.

 

Si sentì bussare alla porta a vetri scorrevole.

 

“:Entra!...:”

 

Disse semplicemente,e si vide entrare un bel ragazzo dagli occhi azzurri,con i capelli neri legati in una treccia.

 

“:Naraku,non la troviamo. È più di un mese ormai,abbiamo cercato in ogni dove,chiesto informazioni,ma niente…:”

 

“:Taci!:” Lo interruppe bruscamente il suo capo,Naraku,che gettò via il bicchiere di vetro,lasciando che si infrangesse sul pavimento.

“:Lo so che non la trovate,me lo ripeti da non so quanto. Ma Sesshomaru non può averla fatta sparire nel nulla.

Non ci sono indizi,novità,qualsiasi cosa che ci aiuti dannazione!?:”

 

Bankotsu,intimorito,prese fiato.

 

“:Effettivamente,le amiche di Rin,frequentano quelli dell’Ovest…:”

 

Naraku si voltò verso il ragazzo,nonché suo braccio destro,e lo osservò,con una scintilla inquietante negli occhi oscuri.

 

“:Continua…:”

 

Disse letale.

 

“:In particolare quella Kagome,è stata vista in compagnia di Inuyasha…:”

 

Naraku sorrise maligno,fissando fuori.

Rivede nella sua mente Inuyasha,e Kikyo,la stessa donna che aveva desiderato,bramato,ma che lo aveva respinto,e poi…quell’Inuyasha…

Quei due avevano pagato a caro prezzo la loro insolenza,ed ora,la storia era ad un passo dal ripetersi.

 

Ripensò all’amica di Rin,Kagome,così dannatamente simile a Kikyo ora che ci pensava,che lui stesso era rimasto sconvolto la prima volta che lo aveva vista.

 

Adesso Inuyasha,tramite Kagome,si stava riprendendo un’altra volta Kikyo,ed il loro gruppo gli stava togliendo un’altra volta il suo amore,che questa volta portava il nome di Rin.

Era incredibile,come il destino beffardo stesso nuovamente giocando con lui,però,sta volta,uno scaccomatto gli era stato messo a portata di mano.

 

“:Bankotsu,tieniti pronto. Sta volta ci divertiamo…:”

 

Il ragazzo dagli occhi azzurri sospirò,ed uscì dalla stanza chiedendosi la porta alle spalle.

Naraku,continuava a ridere freneticamente,senza controllo.

 

Il suo attacco,sarebbe stato decisivo.

 

 

****

 

 

 

Quel pomeriggio,Rin era distesa sul prato,con la piccola Nira in grembo che giocavano.

 

“:Rin!:”

 

La ragazza si sentì chiamare,e mettendosi a sedere vide Sesshomaru.

Già dal tono duro,e allarmato di Sesshomaru,aveva capito che era successo qualcosa,ma a guardarlo negli occhi si poteva scorgere tutto il suo orrore,mentre teneva la mascella serrata.

 

“:Vedo che sei vestita…:” disse lui impassibile,cercando di nascondere le sue preoccupazioni “:Vieni con me,dobbiamo andare…:”

 

Rin non volle discutere,da quando lo aveva conosciuto non lo aveva mai visto in quello stato,credendo quasi che il ragazzo non conoscesse la paura o cose simili.

 

Rin entrò un attimo in casa,e mentre Sesshomaru prendeva le chiavi della macchina,lei prese la sua giacchetta a mezze maniche nera,che mise sopra il top dello stesso colore,mentre sotto aveva una gonna bianca che arrivava poco sopra il ginocchio.

 

Saliti in macchina,Rin sentiva il suo respiro affannato. In realtà seguiva il ritmo del respiro affannoso di Sesshomaru,mentre questo guidava spericolato.

 

Lui aveva gli occhi infuocati dalla rabbia,ma al contempo erano tristi,come se avessero visto la morte,e i muscoli del collo erano tesi,così come il volto intero.

 

“:Sesshomaru ti prego…:” ansimò lei guardandolo speranzosa “:te lo si legge in faccia che è  successo qualcosa. Dimmi di cosa si tratta ti supplico…:”

 

Il volto del ragazzo si tirò maggiormente,ma dopo un sospiro profondo,la rabbia che provava si sostituì allo sconforto.

Fissava la strada,ed i suoi occhi erano seri e determinati,ma Rin colse nella sua espressione una strana sofferenza. Era chiaramente avvilito,ancor più mentre cercava la parole per spiegare tutto a Rin.

Avrebbe dovuto tacere,ma tanto prima o poi avrebbe dovuto sapere.

 

“:Rin ti prego di stare calma,ma come hai appena detto,è successa una cosa,molto grave…:”

 

Sesshomaru parlava lento,con voce grave,ma questo non faceva che peggiorare le condizioni di Rin,che sentiva il cuore stringersi ad ogni secondo che passava. Poteva sentire la tensione nell’aria,e quell’attesa la dilaniava,facendole sentire quasi le lacrime agli occhi.

 

“:Naraku si è deciso ad agire:” riprese lui più determinato “:.. è stato un vigliacco come sempre,ha attaccato quando nessuno poteva prevederlo,e ha mirato ad un bersaglio debole…:”

 

“:Sesshomaru parla dannazione!:”

 

Sbottò Rin,ancora terrorizzata.

 

Sesshomaru chiuse gli occhi,avvilito,ed il suo peto si gonfiò in un sospirò.

 

“:Gli hanno sparato Rin,ma ti prego non fare così,non piangere,non rischia la vita.:”

 

Infatti il ragazzo aveva osservato il viso della ragazza mentre parlava,scorgendovi delle lacrime.

Rin però non le sentiva quelle lacrime,era solo rivolta al ragazzo,cercando di capire tutto.

 

“:A chi?...:”

 

Chiese lei in un sussurro.

 

“:Kagome…:”

 

Al  sentir quel nome venir fuori della labbra rigide di Sesshomaru,la mente di Rin si affollò di immagini.

Si vedeva insieme alla sua migliore amica,e subito dopo ripensò al sogno che aveva fatto.

 

Lei non poteva essere felice,non aveva scampo da Naraku.

Kagome era stata aggredita,le avevano sparato,e tutto,per colpa sua.

 

Mille sensazioni sgradevoli la invasero,e Rin,non vide altro che il buio,quando si lasciò andare perdendo i sensi.

 

 

 

 

*******************

 

 

Ringraziamenti:

 

 

ran ugajin92: ecco qui il prossimo. Effettivamente capisco che nel precedente capito l’arrivo delle amiche sia stato equivoco ^^ cmq,lo hai chiamato,e lui arriva. Ecco Naraku!.

Baci baci.

 

Isy_264: Si,è successo qualcosa! Naraku non sa proprio starsene buono! Le belle coppiette avranno problemi ç__ç Povero Sesshy. Sono contenta che lo scorso cap. ti sia piaciuto,ci si sente.

Kiss Kiss.

 

KaDe:anche a me piacciono Ayame e Koga,ma adesso la pace sembra finita,speriamo bene.

Un bacio grande.

 

Mikamey: Si,adoro Sesshy,ma ora avranno altro a cui pensare! Spero di sentirti presto,e che il cap. sia stato di tuo gradimento.

Bacioni.

 

Kaggy_Inu91: avrei voluto approfondire con le coppie,ma lo farò più avanti. Cosa ne pensi di questo cap. non proprio dolce?.

Un bacio ciau.

 

Paperina_90: Anche io volevo essere là ^^ ora iniziano i problemi,che ne pensi?.

Baci tadb.

 

 

 

Saluto a tutti per favore recensite ^^.

 

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Capitolo 12
*** Un giorno lungo ***


“:Rin

 

 

 

Un giorno lungo

 

 

 

 

 

 

 

“:Rin! Rin piccola mai ti prego apri gli occhi…:”

 

Ansimava Sesshomaru,dando dei leggeri schiaffetti sul volto fin troppo pallido di Rin,che ancora era svenuta,con la testa appoggiata allo schienale dell’auto.

 

La ragazza aprì gli occhi con estrema lentezza,e si trovò con la portiera aperta,e davanti a lei Sesshomaru inginocchiato,con un volto rigido,ma i suoi occhi erano piegati dalla preoccupazione.

 

“:Finalmente ti sei svegliata! Non farmi più prendere certi spaventi…:”

 

Disse lui rincuorato ma serio.

 

Rin mise i piedi a terra fuori dall’auto,ma non scostò la guancia dal tessuto dello schienale.

 

“:Kagome…:”

 

Sussurrò Rin,con un filo di voce appena. Dalla sua bocca era uscito un suono tanto flebile da essere appena udibile.

 

“:Ora ti ci porto sta tranquilla. Rin,non è grave,fidati!:”

 

Rin si mise dritta,riacquistando lucidità,e capì di trovarsi nel posteggio dell’ospedale.

Scese dall’auto,inizialmente a causa del movimento brusco barcollò,ma sorretta da Sesshomaru riprese l’equilibrio.

 

Si sentiva arrabbiata con se stessa,così iniziò a parlare agitata,allontanandosi dal ragazzo e cominciando a camminare all’indietro.

 

“:è colpa mia tu lo sai vero?:”

 

Chiese seria,dannatamente seria.

Lui la guardò di traverso.

 

“:Non dire sciocchezze! L’ha fatto per fare un torto a noi:”

 

“:MENTI!:” sbraitò lei “:Mi sta minacciando,ha capito tutto,sa di noi due,ha occhi ovunque…

Mi sta dicendo di tornare da lui,ci mette alle strette. Forse vuole fare leva su Inuyasha,vuole costringervi a cedere.

Io lo conosco,so come ragiona,il suo bersaglio sono io.:”

 

Sesshomaru era una maschera di ghiaccio,che faceva paura tanto era serio,ma Rin continuava imperterrita,mentre Sesshomaru iniziava a guardare qualcuno alle spalle di lei.

 

“:Come mi guarderà Inuyasha? Sono la causa delle sofferenze di Kagome,lui lo sa che è colpa mia…:”

 

Smise di parlare,quando andando all’indietro andò a sbattere contro qualcuno.

Alzando gli occhi capì di trovarsi contro il petto di Inuyasha,che le teneva le spalle con le mani.

 

“:Sarei pazzo…:” disse dannatamente serio,con sguardo duro “:Se dessi la colpa a te. So quanto soffri,e l’unica cosa che mi fa davvero male e vederti colpevolizzare in questo modo.:”

 

Rin scoppiò il lacrime,voltandosi verso di lui.

I due,quasi senza accorgersene,si abbracciarono. Inuyasha lasciò che la ragazza piangesse contro il suo petto,mentre fissava il fratello.

 

“:Come sta?:”

 

Chiese lei,mentre i due si separavano.

 

“:Il proiettile l’ha ferita alla gamba,ma ha sbattuto la testa… è in sala operatoria:”

 

 

Poco dopo Rin era per mano a Sesshomaru,e Inuyasha era accanto a loro,mentre camminavano nel corridoio bianco dell’ospedale.

 

Arrivarono alla sala d’aspetto davanti alla porta in vetro della sala operatoria.

 

In piedi appoggiato al muro accanto alle sedie c’era Koga,serio che fissava il basso.

Nella sedia al suo fianco c’era Ayame,abbracciata a Sango. Si capiva benissimo che le due ragazze avevano appena finito di piangere,dalla loro espressione sconvolta e gli occhi gonfi.

Subito dopo Sango era seduto Miroku.

 

Rin osservò le due amiche con sguardo freddo,si sentiva in colpa,e qualcosa le impedì di andarsi a sedere con loro.

Si vergognava di se stessa,non meritava di sentirsi parte di quel gruppo. Almeno secondo il suo pensiero.

 

Rimase appoggiata al muro vicino a Sesshomaru.

 

Qualche ora dopo le porte della sala operatoria si aprirono,e ne uscì un uomo di età avanzata,con pochi capelli grigi raccolti in un codino,ed una barbetta dello stesso colore.

 

“:Dottor Totosai,come sta?:”

 

Chiese allarmato Inuyasha,che da troppo tempo pazientava.

Il dottore era di famiglia,conosceva la loro situazione,e sapeva in che giro erano coinvolti i ragazzi.

 

“:Tutto a posto,l’operazione è andata a buon fine:” disse l’uomo “:La gamba darà parecchi problemi temo,ma faremo il possibile. Adesso dorme,potete vederla ma deve riposare…:”

 

Inuyasha guardò tutti e dopo seguì il dottore oltre la porta.

 

 

**

 

Sesshomaru e Rin tornarono a casa,ma mentre erano in auto,Rin parlò.

Era decisa,ma la sua voce era flebile.

 

“:Se mi lasciassi andare Sesshomaru,intendo dire se mi riportassi da Naraku,si eviterebbero altri attacchi…:”

 

“:NO!:”

 

Rispose lui a voce fin troppo alta,e Rin si voltò a guardarlo ad occhi sbarrati.

Sesshomaru continuò a parlare con rabbia,fissando la strada con occhi terrificanti.

 

“:Non dire cazzate Rin! La guerra fra noi e il gruppo di Naraku va avanti da anni,lui ci attacca da sempre,e sempre lo farà.

Quando due anni fa uccise Kikyo allora? Che motivo aveva?. Lo fa da sempre Rin,tu non c’entri.:”

 

Rin scosse la testa.

 

“:il vostro codice dice che in battaglia tutto è concesso,fuorché si tiri in ballo la famiglia o gli affetti vari. Quelli sono sacri e non vanno toccati.

A differenza vostra Naraku lo ha fatto,ma sempre e solo quando c’era qualcosa che riguardava direttamente lui,e non la vostra guerra verso il potere.

Kikyo lo ha rifiutato,scegliendo uno del clan opposto. Uccidendola si è vendicato,e ha fatto un torto a voi. A suo modo ha pareggiato i conti.

Guarda le cose come stanno adesso.

Attaccando Kagome fa un torto a voi,si vendica del rapimento,ma al contempo avverte me.

Mi ricorda quello che può fare,mi mette fretta e paura,facendomela pagare in anticipo se l’ho tradito,come effettivamente ho fatto.

È furbo,è sleale,ma non sbaglia. Le sue strategie sono infallibili.:”

 

Con un brusca frenata,l’auto accostò al bordo della strada sotto ordine di Sesshomaru.

 

Il ragazzo si voltò verso Rin afferrandola dalle spalle e inchiodandola con uno sguardo gelido e terribilmente serio.

 

“:Ascoltami bene Rin,perché non mi ripeterò:” la ragazza,intimorita,fece di si con la testa “:togliti dalla testa tutto questo. Lui lo sa che sei prigioniera,che non è minacciando te personalmente che ti riavrà.

Quello che è successo a Kagome è stato solo un incidente. Da ora in avanti staremo più attenti,tu sarai al sicuro,e lo saranno anche tutti gli altri.

Te lo giuro Rin,non si farà male nessuno,ma non dire mai più che vuoi dargliela vinta tornando da lui,perché non se ne parla.

Il discorso e chiuso. Chiaro?:”

 

Rin fece di sei.

Sesshomaru la lasciò e riprese la guida.

I due rimasero in silenzio,ma Rin faticava a trattenere le lacrime.

 

 

 

 

Quello stesso pomeriggio i due tornarono all’ospedale,poiché Koga aveva telefonato per informarli che Kagome era sveglia e che poteva ricevere visite.

 

Rin e Sesshomaru arrivarono all’ospedale,e il dottore indicò loro la stanza in cui avevano messo Kagome.

Quando la raggiunsero Rin si fermò a spiare dai vetri della stanza.

Chi era dentro era tanto impegnato da non vederla

 

Si accostò a quei vetri,appoggiandovi la mano sopra.

Kagome era seduta sul letto,al suo fianco,seduto con lei,c’era Inuyasha,che scherzava con tutti ma si vedeva la sua preoccupazione da come osservava la sua Kagome.

 

Miroku era seduto in una sedia vicina,con Sango sulle ginocchia.

Koga era in piedi accanto ad una finestra che affacciava sull’esterno,mentre Ayame era in piedi davanti al letto di Kagome.

 

Tutti erano felici,ridevano e scherzavano come se si trovassero altrove,e non io una stanza di ospedale.

Kagome,bianca in viso,e con diversi lividi sparsi sulle braccia e sul viso,era sorridente,con un peluche rosa in mano a forma di coniglio.

Kagome adorava i coniglietti di peluche,ed evidentemente Sango o Ayame gli e ne avevano comprato uno.

 

Rin li osservava,attenta a non essere vista.

Forse lei non faceva parte di quella felicità,lei che di fatto,era ancora legata ad un altro uomo. Lo stesso uomo che aveva fatto attaccare Kagome.

 

Lei apparteneva a Naraku,e nulla importava se lei desiderasse stare con Sesshomaru.

Chi sarebbe stato il prossimo a pagarla? Per quanto poteva reggere la scusa del rapimento? Primo o poi Naraku avrebbe scoperto di lei e Sesshomaru.

 

Rin osservò il riflesso di Sesshomaru dalla finestra.

Lui era appoggiato nel muro dietro di lei,serio che fissava in basso.

 

“:Vuoi entrare?:”

 

Chiese lui all’improvviso,quando lei si scostò iniziando a camminare.

 

“:No:” rispose secca senza guardarlo “:vado a fare due passi…:”

 

Il buon senso di Sesshomaru le impedì di seguirla.

 

Rin rimase in giro per l’ospedale,passando da vari reparti,fino a raggiungere il bar al paino di sotto,e poi risalire le scale.

 

Proprio mentre scendeva le scale,vide appartati in un angolo del sotto scala,due ragazzi dai capelli argentati che discutevano.

 

Rimase nascosta dietro la ringhiera delle scale,sporgendosi appena per osservare ciò che succedeva nella penombra sotto di lei.

 

Erano Inuyasha e Sesshomaru che discutevano.

Il fratello maggiore era appoggiato al muro con le braccia conserte,e Rin faticava a vederlo,mentre Inuyasha infuriava davanti a lui,apparendo incapace di stare fermo.

 

“:Cosa pensi di fare eh?:”

 

Sbraitava Inuyasha

 

“:Sta calmo…:”

 

Fu la risposta fredda di Sesshomaru.

 

“:Calmo? No dico stai scherzando? Lo hai visto quello che hanno fatto a Kagome?.:”

 

“:Si Inuyasha,lo so. Ma non è facendo così che risolviamo…:”

 

“:Sesshomaru maledizione! È successa la stessa cosa due anni fa con Kikyo. Non me ne starò qui con le mani in mano!:”

 

Sbottò Inuyasha,e Sesshomaru gli urlò contro secco.

 

“:Piantala!:”

 

“:NO!:”

 

Rin indietreggiò all’urlo di Inuyasha,credendo che non esistesse nessuno sulla faccia della terra,in grado di rispondere a quel modo ad uno come Sesshomaru.

 

“:Non mi calmo e lo sai perché?:” continuava Inuyasha “:Due anni fa succedeva la stessa cosa. Ci lanciavano avvertimenti,e tu mi dicevi di stare calmo,poi però Kikyo è morta.

Dicevi che non era scatenando una guerra che avremmo risolto,mi dicevi di aspettare,e nell’attesa lei è morta.

Tu non sai cosa significa svegliarsi la mattina con i sensi di colpa. Rivedevo tutto,pensando a dove avevo sbagliato,chiedendomi perché era successo.

Io l’amavo più della mai stessa vita,e tu lo sapevi,ma mi hai impedito di salvarla.:”

 

“:Basta!:”

 

Rin sentì una nota strana nella voce autoritaria di Sesshomaru.

Che le parole di Inuyasha avessero fatto effetto?.

 

“:è vero Inuyasha,con Kikyo la situazione ci è sfuggita di mano.

Abbiamo aspettato,ma abbiamo aspettato troppo.

Abbiamo perso.

Questa volta è davvero diverso. Metteremo al sicuro Kagome,Sango e Ayame.

Non le toccherà.

Sappiamo a cosa può arrivare e glielo impediremo.

Ci ha fregato un volta,ma non due:”

 

“:E cosa pensi di fare eh?:” era evidente che il fratello maggiore non lo aveva convinto. “:Di metterle sotto chiave,di chiuderle in una casa come Rin?:”

 

“:No:” la voce di Sesshomaru era sempre rigida come il ghiaccio. “:Ma non è presentandoci a casa di Naraku armati che finiremo la cosa.

Sai che non si può,lo sai meglio di me.

Bisogna preparare un piano,e lo sai quanto tempo occorre.

Prenditela pure con me Inuyasha,lo so che la colpa di quello che è successo a Kikyo è mia,ma cosa dovremmo fare eh? Comportarci come te e saltare all’attacco? E questo che vuoi?:”

 

Inuyasha lo guardò schifato,ma sapeva che il fratello era migliore di lui in quella guerra e in strategie,sapeva che aveva ragione.

 

“:Lo sai che non posso fare nulla così,lo sai che non possiamo fare mosse avventate,siamo in svantaggio dannazione!.

Se facessimo come dici tu,ci rimetteremmo tutti la testa.:”

 

Ribadì glaciale Sesshomaru,che parlava a voce bassa ma letale.

 

“:Bene! Quindi non attaccheremo direttamente Naraku,ma le ragazze saranno al sicuro!.

Sarebbe bello,se fosse possibile!!:”

 

“:Smettila. Lo sai che le probabilità che attacchino di nuovo sono basse. E poi ti ho detto che prepareremo un paino,mi fai così debole? Anche io gliela voglio fare pagare.

Non posso permettere che si riprenda Rin,e poi lei si sente in colpa,devo mettere fine a tutto questo:”

 

“:Sai perché mi fido di te? E perché ti do ascolto adesso?:”

 

Alla domanda di Inuyasha ci fu il silenzio,e lui continuò.

 

“:Perché adesso anche tu hai qualcuno da proteggere,qualcosa che ti sta a cuore.

Anche tu ora sei guidato da qualcosa di profondo. Non puoi più essere il freddo calcolatore di un tempo.:”

 

Ci fu ancora silenzio,fino a quando Sesshomaru non si scostò dalla parete,guardò il fratello per un attimo,e poi i due si apprestarono a salire le scale.

 

Rin scappò via senza fare il minimo rumore,e si nascose in un corridoio,lasciando passare i due fratelli.

Qualche minuto dopo li raggiunse davanti alla porta di Kagome,come se nulla fosse.

 

Tutti erano li davanti,sereni,scherzosi,rincuorati nel vedere Kagome in buone condizioni.

Tutti tranne Rin.

La ragazza dai capelli corvini rimase accuratamente lontana,a testa basta.

 

Ayame e Sango la videro e si scambiarono un’occhiata. Loro la conoscevano bene,avevano già capito cosa le passava per la testa,i suoi sensi di colpa,ma sapevano che sbagliava.

Tuttavia preferirono stare in disparte,Rin aveva bisogno di tempo.

 

Poco dopo,le porte della stanza si aprirono,e uscì Kagome con le stampelle,aiutata da Inuyasha.

 

Rin non voleva essere vista,perché magari Kagome le avrebbe chiesto perché non era andata a salutarla prima,o capendola le avrebbe detto che la colpa non era sua.

Non voleva sentirsi compresa,volava solo passare inosservata.

 

Quando furono tutti al posteggio,per un attimo,si riunirono tutti attorno all’auto rossa di Inuyasha,mentre Kagome saliva davanti.

 

Rin rimase lontana,e mentre osservava quella scena,tutto le si disegnò nella mente.

 

Kagome,ingessata,e se invece della gamba avessero preso il petto e colpito organi vitali,cosa poteva succedere?.

Rin sapeva benissimo di non entrarci nulla con quell’attacco. Non era stata lei a sparare,non era stata lei la mandante dell’attacco,non stava dalla parte di Naraku.

Sapeva benissimo di non aver colpe per quell’incidente,ma sapeva,che avrebbe avuto colpe in futuro.

 

Cosa sarebbe successo quando Naraku avrebbe scoperto di lei e Sesshomaru? Per quanto le sue amiche sarebbero state al sicuro,ma libere al contempo?.

L’unica soluzione sarebbe stata quella di farle girare sempre con qualcuno a proteggerle,e che avrebbe protetto le loro famiglie,dato che adesso erano anche loro coinvolte.

 

Rin chiuse gli occhi per trattenere le lacrime.

Naraku avrebbe colpito tutti,se fosse venuto a sapere che lei era stata anche solo una volta con Sesshomaru,se addirittura avesse saputo che lei voleva starci per sempre,avrebbe scatenato l’inferno.

 

Per quella volta,c’era andata di mezzo Kagome,rimediando solo una gamba rotta,ma chi sarebbe stato il prossimo?.

 

Rin guardò Ayame,così piccola,stretta al petto di Koga. Lei così fragile,così delicata,chiunque avrebbe potuto farle del male.

 

Oppure Sango,forte e determinata ma sensibile,indifesa in quanto donna.

O magari gli stessi Koga e Miroku sarebbero stati a rischio.

 

Poi osservò il volto avvilito e sconfortato di Inuyasha,mentre lottava per fingersi tranquillo.

Lui aveva già sofferto una volta,se gli avessero portato via anche Kagome,non ne sarebbe uscito.

 

E per ultimo,con una morsa nel cuore,osservò di sottecchi Sesshomaru.

Lui,così altero,forte,glaciale,dava impressione che niente poteva scalfirlo,ma se si fosse trovato solo e disarmato,davanti a Naraku che gli puntava una pistola contro,chi lo avrebbe salvato?.

Magari per proteggere Rin,per impedire a Naraku di riprendersela,si sarebbe messo in mezzo,avrebbe smosso un mondo e fatto scoppiare una guerra come voleva fare Inuyasha,e si sarebbe messo in pericolo.

 

In quella dannata guerra,nessuno era al sicuro. Nessuno.

 

Se Naraku avesse riavuto la sua donna,magari,avrebbe evitato di toccare quelle degli altri.

 

Rin sospirò al sentire una fitta lancinante al suo cuore,e prima che scoppiasse in lacrime,pregò Sesshomaru di accompagnarla a casa.

 

 

 

 

***********

 

 

 

Ringraziamenti:

 

KaDe: Per quanto Kagome sia insopportabile in certe occasioni,magari potevo evitare di romperle qualche osso XD.

Cosa ne pensi di quest’altro cap.?

Kiss kiss.

 

 

Paperina_90: già,parecchio triste,e Rin qua si è sentita parecchio in colpa… cosa ne pensi?.

Tadb ciau.

 

 

Ran ugajin 92: No,almeno Sesshy non ce lo tocca nessuno!!! Ti do ragione per quanto riguarda la sorte di maledizione!!! Naraku ha ratto molto più che le uova nel paniere,pazienza,lo uccideremo più avanti!!!!.

Spero il cap. sia stato di tuo gradimento.

Baci baciotti.

 

 

Mikamey: Moltoooo più decisive si faranno le cose!!! Adesso si entra in azzioneeee. Spero che anche questo cap. ti sia piaciuto!!

Bacioni.

 

 

Kaggy_Inu91: Povera Kaggy già,però sta bene,ma non so su Rin….vedrai più avanti…

Siii uccidiamo Naraku,bruciamolo,anneghiamolo siiii.

Baci baci.

 

 

Valeriuccia: Che bello,grazie per aver recensito ^^ sono contenta che la storia ti piaccia,spero che questo cap. sia stato di tuo gradimento,e spero di sentirti ancora.

Baci Ciauu.

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** La scelta giusta ***


Un giorno lungo

 

 

La scelta giusta

 

 

 

 

 

Rin e Sesshomaru tornarono a casa,e il ragazzo si rattristi dell’eccessivo silenzio di Rin.

Lei era una ragazza così bella,gentile,amorevole,perché doveva essere costretta a quella sofferenza? Perché doveva stare legata ad un mostro come Naraku?.

Queste domande si affollavano nella mente di Sesshomaru,aumentando la sua rabbia.

 

Lui entrò in casa,e lei richiamando la cagnolina nera andò a passeggiare nel giardino,volutamente sola.

 

Le mancavano i pomeriggi allegri,i sorrisi spensierati che poteva concedersi un tempo,prima che incontrasse Naraku e che diventasse sua.

 

Adesso era nella villa di Sesshomaru,avrebbe potuto essere felice,ma non le era concesso.

Non poteva farsi la sua vita,non poteva andare a scuola o uscire da quella casa,perché doveva recitare la parte della prigioniera per stare lontana da Naraku.

 

Ma quello stesso Naraku iniziava a minacciare le sue amiche,si perché compagne dei suoi nemici,ma sicuramente le avrebbe attaccate due volte se avesse saputo che la sua Rin non sarebbe più tornata a casa da lui,perché stava con Sesshomaru.

 

…Già una volta è successo,che la ragazza che amava gli era stata portata via da uno del clan opposto. Se succedesse di nuovo,sta volta scatenerebbe una guerra,e ci saranno fin troppi feriti…

 

 

Rin era arrivata al piccolo ponticello,vi appoggiò le braccia e mentre fissava l’acqua vibrare,una lacrima scese dai suo occhi scorrendo lungo la sua guancia candida.

 

“:è triste,che una bella signorina come voi,si ritrovi a piangere…:”

 

Rin sollevò di scatto la testa,nell’udire la voce di uomo vicino a lei.

Quando osservò chi aveva parlato,vide un uomo anziano,con dei folti baffi bianchi e la testa quasi pelata. Era vestito da con una tuta da giardiniere,con un rastrello in mano,ed era fermo poco prima del ponticello.

 

“:Chiedo scusa,ma non conosco il vostro nome…:”

 

Disse timida ma educata Rin,asciugandosi la lacrima.

 

“:oh! Perdonatemi signorina,il mio nome è Miyoga,sono il custode di casa. Avete già conosciuto mia nipote Kanna giusto,signoria Rin!?:”

 

Rin sorrise,quel vecchietto dava l’aria di essere una brava persona,e poi era il nonno di Kanna,per sentito dire lo conosceva già.

 

“:Qualcosa vi turbava?:”

 

Chiese lui,sorridendo,ma rimanendo lontano.

 

Rin fece di no.

 

“:Purtroppo è molto complicato,vorrei parlarvene ma…:”

 

“:Permettetemi di dirvi che servo la famiglia del signorino Sesshomaru da parecchio tempo,da prima che voi nasceste…:” La interruppe l’anziano custode “:I miei occhi vecchi e stanchi,ne hanno viste parecchie…:”

 

Rin capì a cosa si riferiva. Quell’anziano signore era a conoscenza del giro in cui erano coinvolti Sesshomaru,Inuyasha e gli altri. E d'altronde,come poteva non saperlo!.

 

“:Signor Miyoga:” disse sconsolata fissando l’acqua “:io sono coinvolta in tutto questo mondo,mio malgrado. Vero è che questa guerra non finirà,vero è che la mai amica Kagome sarebbe stata attaccata comunque,ma so benissimo che non posso restare qui.

Naraku primo o poi si vendicherà,come successe con Kikyo.

Non voglio essere io la causa della morte di qualcuno dei miei amici.:”

 

Rin si voltò per inchiodare i suoi occhi in quelli lattiginosi del vecchio,che la osservava ascoltando.

 

“:Pensate forse che il signorino Sesshomaru sarebbe disposto a rinunciare a voi,per alleggerire la guerra?:”

 

“:No,e lo so. Di sua spontanea volontà non mi lascerà mai.

Ma io lo so credetemi,se torno da Naraku,riuscirei a calmarlo,a controllarlo.

Se io fossi al suo fianco a pregarlo di non fare del male a Kagome e le altre,lui non lo farebbe.

Non bisogna sottovalutare questo punto,io ho una certa leva su Naraku.

Ma se lui mi sa lontana,o se sapesse che sto con un altro,sarebbe incontrollabile,una furia incontenibile.

E io questo non posso permetterlo!:”

 

I due si guardarono,e il vecchio avanzò di un passo.

 

“:è davvero triste,che una persona come voi si trovi davanti a questo bivio. È brutto che voi siate così combattuta.:”

 

“:Credetemi signor Miyoga,ne ho già viste tante,davvero tante.

Per due anni ho vissuto con Naraku,mi ero già abituata all’idea di non aver più una vita mia.

Il mio errore è stato quello di illudermi,no avrei dovuto permettere al mio cuore di battere per qualcun altro.

Io non appartengo a questo mondo,evidentemente faccio parte del mondo di Naraku.:”

 

Rin iniziò a piangere,anche se cercava di nasconderlo.

Il vecchio custode la raggiunse sul ponte.

 

“:Voi non siete come lui. Si capisce dagli occhi,il cuore di una persona…:”

 

“:E io mie occhi che vi dicono di me?:”

 

Chiese Rin guardandolo.

L’uomo le regalò un dolce sorriso.

 

“:che siete di animo buono come ormai poche persone al mondo!:”

 

Rin sorrise,e si asciugò le lacrime.

 

 

***

 

Quando fu ora di cenare,Rin sembrava diversa,ma Sesshomaru fu felice di vederla sorridere.

I due passarono una bella serata,insieme,come una coppia felice. Nemmeno gli eccessivi silenzi di Sesshomaru ostacolavano il loro legame.

 

Sesshomaru era molto stanco,e dando un bacio a Rin,disse che andava a letto.

 

“:Mi raggiungi?...:”

 

Gli sussurrò caldo all’orecchio,sensuale.

Lei era seduta con le ginocchia al petto,e si strinse nelle spalle.

 

“:Non ho proprio sonno,voglio rimanere qui ancora un po’…:”

 

“:Va bene!:” Fece lui sollevandosi,dato che si era chinato verso di lei “:sarà per un’altra volta…:”

 

E con un sorriso beffardo si diresse verso la sua camera,ma lei lo fermò.

 

“:Aspetta!:”

 

Quando Sesshomaru si voltò si ritrovò Rin sotto al naso.

I suoi occhi di cioccolato erano strani,come velati da un’amara tristezza,la stessa che Sesshomaru vi aveva scorto la prima volta. Però quella volta erano lucidi,caldi,passionali.

 

Rin si mise in punta di piedi e lo baciò.

Con passione,bramosa,audace come non lo era mai stata.

 

Sesshomaru rimase sorpreso da quel gesto così improvviso e focoso.

Perché Rin lo aveva baciato in quel modo?.

Nella mente di Sesshomaru,quel bacio aveva tanto il sapore di…un addio.

 

Per un attimo prese in considerazione quel presentimento che gli era venuto,ma scosse il capo.

Rin era ancora scossa per quanto accaduto a Kagome,per questo era strana ed agitata.

 

Mai avrebbe sospettato la spietata realtà.

 

“:Buon notte allora…:”

 

Disse lui,caldo,sensuale.

Quella ragazza era tutto per lui,ormai non avrebbe saputo resistere senza di lei,senza i suoi baci,senza i loro momenti felici e romantici.

 

“:’notte…:”

 

Disse lei,assaporandosi ancora le labbra.

 

Lui si voltò andandosene.

Rin si passò una mano sulle labbra,mentre gli occhi le diventavano lucidi.

 

…perdonami,ma volevo che il tuo ricordo mi rimanesse ben impresso…

 

Si andò a sedere sul divano,davanti alla televisione che non stava guardando.

Fece passare un po’ di tempo,e prese il telefono di casa,e compose un numero che fortunatamente sapeva a memoria.

 

Il telefono squillo poco,quando rispose una voce bassa di ragazza.

 

“:Pronto?:”

 

“:Kagome!:” fece Rin,come se nulla fosse “:sapevo che eri sveglia!:”

 

“:Rinnn!! Fortuna che hai chiamato,oggi avrei voluto parlarti,abbracciarti,ma tu…:”

 

“:Si Kagome lo so,non dire niente,scusami soltanto…:”

 

“:Rin non vedo l’ora di rivederti… come stai?:”

 

“:indubbiamente meglio di te! Io non cammino con le stampelle!:”

 

Scherzò Rin,e Kagome rise di gusto.

 

“:è vero! Vuoi sapere la novità della scuola?:”

 

Chiese Kagome,e Rin rispose di si.

Da li le due cominciarono a discutere,e ridere felici.

 

“:Kagome ma adesso si sincera almeno con me,come stai? E la gamba?:”

 

Alla domanda di Rin calò il silenzio,poi però Kagome rispose.

 

“:Be… Inuyasha lo sa già,sei la seconda:” fece una pausa,la sua voce era triste “:vedi,il proiettile ha fatto parecchio danno… non camminerò mai bene come prima,non potrò correre,e dovrò tenermi spesso a riposo. Però a me non importa! Tu stai bene,io ho Inuyasha,e le altre sono felici.

Non mi serve correre,presto mi toglieranno le stampelle,ed io camminerò comunque!:”

 

Rin faticò a trattenere le lacrime.

L’ottimismo di Kagome,la forza con cui lei aveva superato la bruttissima notizia,erano disarmanti.

 

“:Oh Kagome!:” disse,sforzandosi di non singhiozzare rovinosamente “:Sei mitica!:”

 

“:Lo so!:”

 

Trillò Kagome,eppure,si capiva che anche lei si sforzava di non piangere.

 

“:Ei adesso devo proprio scappare,chiami presto promesso?:”

 

Disse Kagome,e Rin disse di si,e si salutarono.

 

Rin guardò il telefono,pensando:

 

…Grazie amica mai,avevo proprio bisogno di sentirti…

 

Sopirò,adesso veniva il difficile.

 

Con sguardo freddo,sforzandosi di non pensare al gesto che stava per compiere,sforzandosi di pensare solo al fatto che stava facendo la scelta giusta,andò in camera di Sesshomaru.

 

Il ragazzo si era fatto conoscere dal lei,per il suo sonno pesante.

Rin si cambiò d’abito senza farsi sentire,nella penombra della stanza.

Indossò un pantalone nero,e un maglione bianco,guardandosi in fine allo specchio,legò i sui lunghi capelli corvini in una coda alta.

 

Avanzò verso il letto dove Sesshomaru dormiva beato.

Lei non poteva permettere che un’altra della sua amiche rimanesse azzoppata o peggio,non poteva permettere che quella inutile guerra causasse morti.

Doveva tornare da Naraku,tornare nella sua prigione,semplicemente perché così era giusto che fosse.

 

Solo lei poteva placare Naraku,e se fosse tornata,lui non avrebbe avuto motivo per coinvolgere le altre ragazze.

La lotta fra Ovest ed Est,sarebbe continuata,ma con meno spargimenti di sangue.

 

Era ormai arrivata accanto al comodino del ragazzo,e mise un ginocchio sul letto,sedendosi appena.

 

Lui dormiva spaparanzato con le lenzuola candide che lo coprivano malamente.

Il suo petto scolpito era il vista,il suo volto rilassato almeno per una volta.

 

Gli occhi chiusi,i capelli scompigliati sul cuscino,che luccicavano sotto il riverbero lunare che entrava dalla finestra,e la frangia sulla fronte marmorea.

I due graffi sotto l’occhio,il suo viso candido e mozza fiato,e le labbra,dischiuse e calde.

 

Rin passò una mano su quel volto,e lo fissò per bene,cercando di stamparsi per bene quell’immagine nella testa.

Per non dimenticarla mai.

 

…Credimi,mi mancherai da morire. Il mio cuore te lo lascio,ma io devo andare…

 

Si spose verso di lui,lenta,per non fare rumore,e posò le sue labbra su quelle del ragazzo.

Fu un bacio a fior di labbra,ma lei avrebbe portato per sempre quel sapore nel suo cuore.

 

Si alzò,la sua figura era longilinea,bianca e nera,in quelle mosse lente e coordinate.

 

Scivolò via nel silenzio,nella penombra,ma prima lasciò un bigliettino sul comodino,dopo iniziò a camminare all’indietro verso la porta,per poter continuare a guardare il ragazzo addormentato fino all’ultimo.

 

In fine,si richiuse la porta alle spalle.

 

Una fitta le fece mancare un battito del cuore,ma si sforzò con tutta se stessa di non piangere.

 

Andò in un’altra stanza,e iniziò a cercare in un vecchio armadio,fino a trovare una scatola,e aprendola riprese il suo cellulare.

 

Tornò all’ingresso,si guardò un’ultima volta in trono,sapendo che quella era l’ultima volta che poteva stare in quella casa.

Lì era stata davvero felice,con i ragazzi e le sue amiche,ma soprattutto,era stata con Sesshomaru.

Quel luogo era pieno di ricordi speciali per lei,ma doveva andare.

 

Prese la sua giacca nera,mise il cellulare in tasca,ed uscì,chiudendo insieme alla porta una parte del suo cuore.

Per sempre.

 

Sulle scale era raggomitolata la piccola cagnolina,Nira,e l’accarezzò un’ultima volta,prima di allontanarsi sul viale.

 

Arrivata all’imponente cancello,questo si aprì,e lei si voltò a guardare le due figure dentro la casetta vicino al garage.

 

Uno ero l’anziano Miyoga,che sicuramente non condivideva la sua scelta,ma non si sarebbe opposto alla decisione che solo Rin poteva prendere.

L’altra era la piccola Kanna,che la salutò timida con la mano.

 

Rin alzò il capo e li salutò,per poi voltarsi,stringendosi nella sua giacca,e uscì via dalla villa.

 

Camminò per un bel pezzo,era tanto distrutta emotivamente,che non sentiva la stanchezza.

 

Arrivata in una zona bene nota,accese il suo cellulare.

Era notte,e le vie erano deserte.

 

Cercò un numero dalla rubrica,e chiamò.

Il telefono squillò parecchio,fin quando non rispose una ragazzo,assonnato ma sconvolto.

 

“:RIN????:”

 

“:Si Bankotsu,sono io,vedi di non urlare!:”

 

“:Rin ma stai scherzando? Sei tu? Come stai? Quei bastardi ti hanno fatto qualcosa? Come mai stai chiamando? E…:”

 

“:Basta!:” disse lei esasperata,m con una voce gentile “:Il terzo grado a dopo. Sono scappata…:”

 

“:Sei scappata?:”

 

“:Si. Mi vieni a prendere?:”

 

Ci fu un attimo di silenzio.

 

“:Mi vesto e sono da te. Dimmi dove sei:”

 

 

 

*************

 

 

Ringraziamenti:

 

 

Volevo dire prima di tutto,che probabilmente,per questo periodo,saro’ tanto impegnata da avere problemi con l’aggiornamento,ma prometto che faro’ il possibile…

XD a presto smackkkk

 

 

Mikamey: Grazie infinita,troppo buona ^^ lo so che non dovrei dirlo,e che tu come altri mi vorrai fare fuori per questo cap. ma spero comunque che ti sia piaciuto.

Kiss

 

 

Ran ugjin92: Già,sono sempre d’accordo quando si tratta di uccidere Naraku,e Kagome sta bene si,rotta ma viva…ma Rin…be che dire!!.

Baci baciotti.

 

 

KaDe:Mi sa che ci hai azzeccato con Rin,ma la sua testolina quadrata le detto così…

(sotto il buio della notte,KaDe si aggira furtiva fra le vie,decisa a far saltare un braccio al monumento di Kaimy,per vendicarsi del capitolo triste e devastante...).

Baci ciau

 

 

Valeriuccia: grazie anche a te,spero che anche questo aggiornamento ti sia piaciuto,che ne pensi della scelta di Rin?.

Baci baci.

 

 

Miloxcamus: Che bello,grazie mille^^ Sono contenta che ti piace la storia e come scrivo,spero però di averti accontentato con questo cap. diciamo…triste!.

Un bacione ciau.

 

 

Isy_264: Allora aspetto di vedere cosa hai in serbo per Rin,dato che mi sa che ha fatto ciò che temevi^^ Però sono preoccupata… Non piccherai anche me vero? Non sono così cattiva,prima o poi il lieto fine lo scrivo tranquilla!!! XD.

Ti mando un grande Kiss ciau.

 

 

Paperina­_90. povero Inu i suoi sensi di colpa non sono da sottovalutare,ma che dire di Rin,mi sa che ha preso la scelta estremaaaaa.

Kiss tadb.

 

 

 

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Capitolo 14
*** Lontani ***


Rin fissava con insistenza fuori dal finestrino,in realtà si aspettava di peggio

 

 

 

 

Lontani.

 

 

 

 

 

Rin fissava con insistenza fuori dal finestrino,in realtà si aspettava di peggio.

L’aria mattutina era fredda,gelida,ma il vento che le sfiorava il viso la risvegliava,le dava energia,come se la riportasse al reale.

 

Era uscita dal paese delle favole,fine del sogno,ora si tornava a vivere.

 

Tuttavia era inutile soggiogarsi,farsi del male dentro,pensando negativo. Come faceva un tempo,non avrebbe pensato proprio a nulla.

E trovato il buono,la dove,anche volendo,non ce ne era.

 

In fin dei conti non veniva mal trattata,avrebbe avuto sempre qualcuno con cui parlare.

Centro,i fedeli di Naraku non erano impulsivi e schietti come Koga,che si era dal primo giorno guadagnato la sia stima. Non erano donnaioli ma simpatici e sempre sorridenti come Miroku,a cui sapeva di poter affidare la sua fiducia,perché spesso il ragazzo era serio,maturo,come nessun altro. Come se avesse una doppia personalità.

E poi dove avrebbe trovato Inuyasha? una testa calda,bollente,che non pensava mai più di due secondi,agiva e basta. Eppure,così sensibile,dolce,protettivo,con una grande sofferenza nel cuore,che pian paino stava colmando,riaprendo se stesso ad il suo nuovo amore.

 

No,nessuno del clan dell’Est era come loro.

 

Annoiata,mentre cercava di convincersi che tutto fosse apposto,osservò Bankotsu,seduto al posto di guida accanto a lei.

 

Il ragazzo era ancora assonnato,mentre guidava distratto,con una sola mano sul volante,e l’altra appoggiata al finestrino aperto.

I capelli neri scompigliati,raccolti in quella traccia disordinata che sicuramente aveva fatto al volo quella mattina,o meglio,quella notte.

 

Sbadigliò spalancando la bocca,e facendo un gran baccano,mentre si massaggiava il volto stanco con la mano.

La sua camicia bianca abbottonata solo a metà,lasciava una finestra sulla muscolatura pressante dei pettorali.

 

“:Bankotsu e ricomponiti!:”

 

Disse lei,scherzosa,fingendosi appena indignata,ma poi rise.

 

“:Ti rendi conto di che ore sono? Sono le quattro di mattina!:”

 

“:E ? Tanta gente si alza a quest’ora per andare a lavorare…:”

 

“:Rin,mi hai chiamato alle tre,ormai avevo perso le speranze nel ritrovati.

Ma che diamine hai combinato? Cosa sei l’uomo ragno!? Non è mica facile scappare da Sesshomaru credo!...:”

 

Rin sorrise all’espressione ancora stralunata del ragazzo,ma i suoi occhi azzurri erano vigili e giocosi come suo solito.

 

“:Sono scappata e basta! Volevi che restassi lì?:”

 

Bankotsu la guardò con occhi sbarrati.

 

“:Sei pazza!!!!?:” urlò “:Naraku mi ha dato il tormento,non si vive più da quanto ti hanno presa. E presto mi avrebbe tagliato la testa…:”

 

Concluse sospirando.

Guardò ancora Rin al suo fianco,i suoi occhi di cioccolato erano freddi,seri,spenti,come sempre.

Eppure le primissime volte che l’aveva conosciuta non era così,ma era sempre allegra e solare,capace di scaldare l’animo di chiunque.

Ecco perché Naraku l’aveva amata subito,dipendendo da lei.

 

“:Come mai hai chiamato me?:”

 

Chiese lui,fissandola serio,deciso,con la sfrontatezza di non fingere neanche un po’ di riguardo.

Ma Rin lo conosceva bene,non si preoccupò.

 

“:Mi fido di te Bankotsu…:”

 

Disse semplicemente,ravvivandosi la chioma corvina,e appoggiandosi al finestrino,fissando il cielo ancora scuro che però accennava a schiarirsi.

 

“:Intendo,perché non hai chiamato direttamente Naraku…:”

 

Disse fissandola curioso.

Lei scrollò le spalle.

 

“:Gli faremo una sorpresa…:”

 

….come lui l’ha fatta a me quando ha deciso di sparare a Kagome…

 

Pensò Rin con amarezza,stizza,rabbia.

Perché aveva chiamato Bankotsu?.

 

Semplice,voleva che tutto avvenisse in modo graduale,non se la sentiva di affrontare Naraku direttamente. Di trovarsi subito davanti a quegli occhi neri,scrutatori,assassini.

Prima Bankotsu,poi Naraku.

 

In quel modo avrebbe guadagnato tempo,pensato,arrivando preparata.

 

 

Arrivarono alla villa di Naraku,e Bankotsu posteggiò la sua auto nera sul viale davanti all’entrata.

Il ragazzo,però,non era ancora sveglio,anzi,non lo era per niente.

 

“:Rin ciao,io dormo!:”

 

Annunciò imbronciato per il sono,abbassandosi lo schienale del sedile,e sistemandosi comodo con un braccio davanti agli occhi.

 

Rin scosse il capo,ma prima di scendere diede un leggero pugno sullo stomaco del ragazzo,che si mosse seccato,ma poi continuò a dormire.

 

 

Rin scese dall’auto,e salì le scale di marmo,fino a posare la sua esile mano sulla maniglia della porta.

 

Sentiva freddo,freddo dentro. Teneva lo sguardo serio e tagliente,spento come non mai.

 

Cosa ne sarebbe stato da quel momento in poi della sua vita? Era davvero tutto finito?.

In verità,anche prima di conoscere Sesshomaru,in cuor suo c’era sempre stata una flebile speranza,un piccolo barlume di luce che le dava la forza per continuare.

 

Ma la sua felicità con Sesshomaru,la tanto agognata felicità,non era altro che una bolla di sapone,che ormai sembrava scoppiata per sempre.

 

Aprì la porta in un sospiro,ed entrò.

 

L’ampio salone era freddo,privo di calore umano.

Appese la sua giacca nera all’appendi abiti,e si avviò verso le scale.

 

Iniziò a salirle facendo scivolare la mano lungo il corrimano. Saliva con passi fin troppo lenti,occhi vuoti,mentre rifletteva.

 

Si soffermò quando arrivò alla ringhiera che affacciava sul salone,e guardò ancora nel vuoto,infine si fece seria,decisa,e avanzò lungo il corridoio,fino ad aprire l’ennesima porta.

 

Al centro della stanza,ecco il letto matrimoniale,sul quale dormiva Naraku.

 

Questo dava la spalle alla porta,era a petto nudo,mezzo coperto,rivolto all’ampia vetrata.

 

Rin strinse le labbra,coma una bambina,e si avvicinò a letto,si sedette al fianco dell’uomo e iniziò a strattonarlo piano.

 

“:Naraku!:”

 

Chiamò con una voce sottile e dolce,premurosa.

Fingere,solo fingere.

 

Lui borbottava nel sonno,i suoi capelli neri erano scompigliati,alcuni ciuffi scendevano lungo le spalle scolpite.

Finalmente si voltò,rivolto verso il tetto. I suoi occhi si aprirono appena incrociando quelli di Rin,ma lui non capì,e li richiuse.

 

Dopo mezzo secondo li aprì di scatto,per poco non gli uscivano fuori dalle orbite.

 

“:RIN!?:”

 

Urlò con voce roca e impastata dal sonno,stringendo il volto pallido e delicato di Rin fra le mani.

 

“:Piccola mai sei davvero tu? Sto forse sognando?:”

 

Gli occhi di Rin erano lucidi,perché anche lei avrebbe voluto che quello fosse solo un incubo da cui presto si sarebbe risvegliata.

 

Fece di non con la testa,mordendosi il labbro e abbassando lo sguardo.

 

Lui la strinse forte a se,facendole appoggiare il volto sul suo petto caldo,ma Rin avrebbe voluto sottrarsi,tuttavia lo assecondò,cercando come ogni volta di trovarne il lato positivo.

 

Lui iniziò a baciarle la testa,possessivo.

 

“:mi sei mancata…:”

 

Sussurrò,apparentemente caldo,eppure,era solo gelido.

 

Rin non disse nulla,era spenta,si scostò da lui rimanendo con sguardo basso.

 

Lui la accarezzò il viso,sollevandolo.

 

“:Stai male piccola?:”

 

Rin odiava essere chiamata piccola da lui.

Scosse la testa trattenendo un moto di rabbia.

 

…Stavo meglio prima,dov’ero…

 

Pensò,ma finse un sorriso.

 

“:Tranquillo,sono solo stanca…:”

 

Sussurrò,con voce flebile e delicata.

Lui scosse la testa affranto.

 

“:Mi dispiace,avrei dovuto proteggerti,non sai quanto ti ho cercata…:”

 

“:Lo so.:”

 

Tagliò corto lei,sbrigativa,con occhi seri.

Lui sopirò,e prese il volto di lei fra le mani.

 

Iniziò a baciarla,sempre di più.

Lei non faceva nulla,assecondava in silenzio,si concesse solo un’occhiata alla finestra.

Come avrebbe voluto essere fuori,essere altrove,ma non poteva.

 

Alla fine lui si fermò,smise di toccarla,di infastidirla,e accennò un sorriso facendole una carezza sulla guancia fredda.

 

“:Vado di sotto,dico alla cameriera di prepararti una bella colazione come piace a te ci stai?:”

 

Rin non lo guardava,ma cercava di tenere le labbra piagate in un sorriso lontano.

Fece di si.

 

“:Bene!:” approvò Naraku “:Mangiare ti rimetterà in forze!:”

 

“:Veramente…:” sussurrò appena lei,e lui la ascoltò apprensivo. “:vorrei dormire un po’,sta notte non ho chiuso occhio…:”

 

“:Ma certo,dormi,ma aspetta,dimmi come fai ad essere qui:”

 

Lei accennò un sorriso,più cha altro si stava deridendo da sola.

 

“:Ho fatto in modo di conquistarmi la loro fiducia. Inizialmente me ne stavo sempre buona in una stanza,zitta,non facevo nulla,così quando hanno capito che non davo problemi ho avuto accesso a tutta la casa.

Ho continuato a fare la brava per un po’,loro si fidavano,ma ieri sera mentre dormivano tutti,io sono riuscita a scappare.

Ho chiamato Bankotsu,mi è venuto a prendere…:”

 

Evitava di guardarlo,temeva che lui le chiedesse perché avesse chiamato il suo braccio destro ma non lui,però chissà perché non lo fece.

 

“:E brava la mia Rin! L’hai messo nel sacco a quello stupido di Sesshomaru…:”

 

A Rin tremò il labbro al sentir quel nome. Si lo aveva imbrogliato per bene,lo avrebbe fatto soffrire,tutti avrebbero sofferto,per colpa sua.

 

Naraku notò il cambiamento negativo in Rin,la vedeva davvero provata.

Allungò la mano,prese il suo viso e gli diede un bacio sulle labbra.

 

“:Riposa adesso…:”

 

Ed uscì.

Rin si sentì finalmente libera.

 

Si distese raggomitolandosi con le ginocchia al petto,e nel silenzio,sopprimeva i suoi singhiozzii mordendo le lenzuola.

 

 

*****

 

 

Quelle dannate pareti rosso scuro,il pavimento tappezzato d blu,il letto che se ne stava perennemente sfatto.

 

Erano passati due giorni,da quella maledetta notte.

 

Si era svegliato,e lei,non c’era.

 

Sesshomaru sedeva sul davanzale della finestra,quello tanto amato da Rin.

Era furioso,con occhi taglienti e cupi,che chiunque lo avrebbe visto avrebbe tremato.

 

Nella mani rigirava un bicchiere di vino rosso,in un calice di vetro.

 

Fissò il comodino,sul quale spiccava un foglietto quadrato bianco.

Quante volte lo aveva letto o per quanto lo avesse stropicciato nelle mani non lo sapeva nemmeno lui.

 

Eppure,c’era scritta una sola parola. Una sola. Maledetta. Disprezzata. Odiata. Stupida. Inutile.

 

Perdonami…

 

Solo quello Rin gli aveva lasciato scritto.

 

La odia.

Odiava Rin per la sciocchezza che aveva fatto. Per averlo lasciato solo,dopo essersi fatta desiderare in quel modo.

 

Ma odiava se stesso più di chiunque altro.

 

Udì dei passi che si avvicinavano alla porta chiusa della sua stanza,e mentre quello la apriva lui gli lanciò contro il bicchiere che si frantumò sul legno.

 

Inuyasha era stato abile a ripararsi,ma ora che il fratello era a mani vuote,avanzò sicuro,con occhi dannatamente seri.

 

“:per quanto hai intenzione di rimanere chiuso qui?:”

 

“:La porta era chiusa. Non ti ho detto di entrare:”

 

Fu la risposta letale di Sesshomaru,che fissava fuori,con sguardo furioso.

 

“:Esci dannazione! Abbiamo un piano da programmare…:”

 

“:Se ne andata Inuyasha,lo ha scelto lei. Non bisogna di salvataggio.

È solo una stupida.:”

 

Inuyasha strinse i pugni furioso,furioso con quello stupido e strafottente di suo fratello.

 

“:Maledizione pensi che lo abbia fatto per scelta? Non lo capisci che la prima a soffrire è stata lei?.

Lo so che ha sbagliato,ma ha scelto di farlo perché voleva proteggerci.:”

 

“:Non ho mai avuto tempo per gli eroi…:”

 

“:Maledizione!:”

 

Inuyasha sbatté i pugni sulla porta.

 

Lo sapeva che suo fratello non scherzava,parlava sul serio.

Forse si sentiva abbandonato,tradito,e non capiva il gesto della ragazza e la sua vera motivazione.

 

Era arrabbiato con lei,con se stesso,ma si stava comportando da stupido.

 

Non era odiando la povera Rin che avrebbe risolto.

Se la rivoleva doveva andarla a prendere,e salvarla soprattutto.

Perché lei non aspettava altro che essere salvata.

 

“:Quando Naraku ha preso Kikyo,l’ha uccisa,me l’ha portata via per sempre.

Ma la tua Rin è viva dannazione!. Lotta e riprenditela.:”

 

Sesshomaru non lo degno di uno sguardo,continuò ad essere serio ed arrabbiato fissando fuori.

 

Inuyasha strinse ancora i pugni.

Anche lui si era chiuso in se stesso,depresso,per la morte di Kikyo. Ma per Sesshomaru era diverso.

 

La mattina prima Inuyasha aveva ricevuto la drammatica telefonata.

Rin era sparita,scappata,e tutti sapevano dove era andata,non si erano nemmeno preoccupati di andarla a cercare.

 

Lui non approvava quella scelta,era veramente stata stupida e folle,ma poteva capirla.

Anche Kagome aveva pianto appena saputa la notizia,si era sentita in colpa.

Tutti si sentivano in colma maledizione,quando la causa di tutto era solo una persona.

Quel maledetto Naraku che la passava sempre lisci e se la godeva.

 

Tutto quello non andava bene.

Sopratutto non andava bene il comportamento di quel testone di suo fratello.

 

Si chiuse la porta alle spalle.

Prima o dopo gli sarebbe passata. Avrebbe capito,e si  sarebbero ripresi Rin.

 

 

 

 

****************

 

 

Chiedo scusa ma vado di fretta,un ringraziamento a quelli che leggono,e soprattutto a quelli che hanno recensito:

Isy_264

Ran ugajin92

Mikamey

Leuconoe

Miloxcamus.

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Crudele ***


Crudele

 

 

Crudele

 

 

 

 

 

 

Rin era seduta sul letto,era ormai una settimana che era tornata da Naraku.

Una settimana che ogni sera si ritrovava stretta fra le braccia della persona sbagliata.

 

Vestiva con una camicetta azzurra e dei pantaloni bianchi,i capelli raccolti in una coda.

Sedeva con le ginocchia al petto,a riflettere.

Adorava quei rari momenti di pace che le venivano concessi.

 

Sbuffò con un misto di rassegnazione e rabbia,quando sentì bussare alla porta.

 

Entrò Bankotsu,vestito di scuro,e la guardò da prima curioso,poi si fece serio.

 

“:Rin,ti vuole di sotto…:”

 

Rin capì alla perfezione a cosa si riferiva il ragazzo.

 

Naraku stava intrattenendo nel salotto alcuni uomini d’affari,come li chiamava lui,ma Rin preferiva definirli assassini come lui.

Gente dell’Est,pezzi grossi,che progettavano qualche altro colpo o massacro,giù di li.

 

Rin aveva ben poco da spartire con loro,li detestava,anche solo vederli o essere vista le dava il volta stomaco.

Tuttavia,Naraku voleva che di tanto in tanto si facesse vedere,anche solo per portar loro da bere.

In tal modo Naraku si sarebbe vantato,vantato di avere una bella e brava ragazza che gli faceva da serva. Si divertiva a metterla in mostra davanti a tutti.

 

Rin non fece nulla,la sua espressione rimase fredda.

Scese dal letto e accompagnò Bankotsu al piano di sotto.

 

Mentre scendevano le scale Rin chiese:

 

“:di cosa confabulate sta volta?:”

 

“:Di vendetta…:”

 

Rin abbassò la testa,non chiese altro.

Forse aveva capito,eppure,non così bene.

 

Alla fine delle scale,Bankotsu andò a destra,aprendo le porte scorrevoli del salotto ed entrando.

Rin osservò per un po’ quella porta,poi andò in cucina.

 

Era grande la cucina,come tutte le stanza. Era accogliente e abbastanza calda,i mobili sul bianco,il paino cottura,e il tavolo al centro.

Su un mobile laterale era appoggiato una ragazzo,stava bevendo qualcosa,e le dava le spalle.

 

Rin osservò quei capelli castano chiaro raccolti in un codino corto,e quando si voltò,vide anche i suoi occhi chiari.

Il lineamenti del suo viso erano infantili,rotondi,che contrastavano con l’espressione dura e gli occhi scrutatori.

Si vedeva bene che era giovane,era solo un bambino cresciuto troppo in fretta,solo un leggerissimo strato di barba lo faceva sembrare uomo. Ma non lo era.

 

“:Kohaku!:”

 

Lo salutò lei,con disprezzo e un’espressione schifata sul volto.

 

“:Rin!:”

 

Rispose questo,più tranquillo.

 

Lei lo disprezzava,per quello che era.

 

“:Non vai a discutere con gli altri,non programmi qualche taglio di testa anche tu?:”

 

Chiese crudele,beffarda,mentre trafficava con gli armadietti in alto.

Quando chiuse lo sportello,si trovò gli occhi del ragazzo puntati addosso. Era serio,ma sembrava anche affranto.

 

“:Anche tu mi disprezzi Rin?:”

 

“:e cosa dovrei fare eh?:” disse sbattendo la mano e infuriandosi “:acclamarti per quello che sei diventato?:”

 

“:Rin lo sa perché sono così? Lo sai che sono stato costretto…:”

 

“:No! Tu ti sei unito a Naraku per scelta. Non mi interessa sapere altro:”

 

Lo fissava in cagnesco,mentre anche lui era serio,e prese parola:

 

“:Rin,ascoltami. Mia madre era appena morta,mio padre non ce la faceva a mantenere me e mia sorella,facevamo la fame.

In quel periodo mi sono fatto notare in strada,per le mie abilità,e ho iniziato a fare lavoretti per quelli dell’Est. Mi pagavano molto bene,potevo aiutare la famiglia.

E più mi avvicinavo a pezzi grossi,più guadagnavo. Come potevo tirarmi indietro?:”

 

Rin non cambiò espressione,e la storia del ragazzo,che già conosceva a memoria,non la commosse.

 

“:Quando hai iniziato a capire Kohaku,quando hai iniziato a vedere con i tuoi occhi quello che succedeva,te ne saresti dovuto andare…:”

 

“:Rin lo sai che quando si entra nel giro non si esce più:” disse avvilito “:Tu lo sai meglio di me,Naraku avrebbe toccato la mia famiglia se non fossi rimasto a servirlo.

Ho evitato di fargli venire il dubbio,alleandomi subito a lui:”

 

“:Ti sei alleato ad un assassino,non solo ad un contrabbandiere!:”

 

Sibilò furiosa a denti stretti.

 

“:cosa dovevo fare Rin? Ho sbagliato lo so benissimo. No chiedo a nessuno di compatirmi,ecco perché non chiedo mai di mia sorella,mi vergogno anche solo a farle una telefonata.

L’unica cosa che mi resta è andare fino in fondo,pacherò le mie colpe all’inferno:”

 

Rin lo fissò seria,con il volto contratto.

Ricordava ancora il piccolo fratellino della sua cara amica,con quegli occhi dolci,e ricordava quanto era amato da suo padre e da sua sorella.

Però poi quel bambino era diventato abile con i coltelli,abile a fare sparire le cose e a imbrogliare la gente,come se la ipnotizzasse. Chi non si sarebbe fidato di quegli occhi dolci?.

Alla fine era entrato nel cerchio di Naraku,nei posto più alti in assoluto del clan dell’Est.

A Rin non piaceva affatto la scelta che aveva fatto,eppure,poteva provare a capirlo.

 

Sbuffò rassegnata,ma ancora fredda nello sguardo.

 

“:Come sta mai sorella?:”

 

Chiese Kohaku.

 

“:intendi Sango?:” disse lei sadica “:come ben saprai,nei primi tempi quando io sono venuta a stare in questa casa,e lo ho detto che eri entrato nel gruppo di Naraku,e che potevo vederti sempre,sembrava sollevata.

Ogni tanto provava ad informarsi,e sapere di te. Credeva che tu potessi tornare da lei.

Poi però,con il tempo,ha smesso di chiedere.

Ti considera morto,come quelli che le tue mani hanno ucciso.

Una volta ha detto così:”

 

Ci fu il silenzio,poi il ragazzo acconsentì.

 

“:è giusto così. Lo ripeto Rin,so di avere sbagliato e di meritare solo cose brutte:”

 

Rin lo osservò per bene,e ripensò alle lacrime di Sango quando pensava al fratellino che tanto le mancava,e a quel ragazzo finito male per una serie di disgrazie.

 

“:Kohaku:” disse più dolce “:tuo padre ha trovato un nuovo lavoro,intendo permanente. Adesso stanno benissimo,Sango non dovrà mai chiedere niente a nessuno. E poi…tu le manchi,sei suo fratello,non smetterà mai di volerti bene. Ma è orgogliosa ricorda.:”

 

Il ragazzo guardò Rin,quasi con gratitudine per aver provato a comprenderlo.

 

“:Adesso con lei c’è Miroku,sai chi è vero?:”

 

Alla domanda di Rin il ragazzo scoppiò a ridere.

 

“:Certo! È il donnaiolo dell’Ovest!:” poi si fece serio “:spero che la faccia veramente felice…:”

 

In quel momento la porta della cucina si aprì,e entrò Bankotsu.

 

“:Rin…:”

 

Gli fece segno di andare,e la ragazza prese un vassoio che aveva preparato con bicchieri di alcolici e stuzzichini,e si avvicinò in cucina.

Con loro andò anche Kohaku.

 

Quando Bankotsu aprì la porta lasciando entrare prima Kohaku,che andò a sistemarsi in fondo alla stanza,e dopo Rin,con un vassoio in mano che depositò sul mobile al fianco della porta.

 

Teneva gli occhi bassi,e nascondeva il suo broncio dietro un accurato strato di freddezza.

 

“:Oh oh ma cha bella giovane,non ce la presenti Naraku?:”

 

Gli uomini,che compresi i tre fedelissimi di Naraku,erano otto,smisero di parlare per dedicare la loro attenzione alla bella dai capelli corvini che era entrata.

 

Naraku sorrise soddisfatto,godendo del fatto che tutti potessero ammirare la sua donna,e gongolava che tale bellezza appartenesse solo a lui.

Era la sua facciata,come il primo volto del capo dell’Est,che oltre ad essere ricco era anche in felice compagnia.

 

Rin accennò un sorriso di cordiale saluto al primo che le ricambiò lo sguardo,poi diede a tutti le spalle,ed iniziò a trafficare col vassoio.

Si morse il labbro in silenzio.

 

“:Allora Naraku,sei sicuro?:”

 

Chiese un tizio dalla voce sgradevole,che Rin non vide.

 

“:È deciso,gliela faremo vedere a quei maledetti. La mia vendetta sarà lenta…:”

 

Tutti risero.

 

“:Il carico è pronto…:”

 

Si intromise un uomo seduto su una poltrona accanto a Rin.

Questo la ragazza lo conosceva bene,era il vecchio capo dell’Est,che aveva passato le redini del comando a Naraku.

Grassoccio,vestito con un completo panna,con folti baffi scuri.

 

 “:Quanti chili sono?:”

 

L’uomo grassoccio rise beffardo alla domanda di Naraku,facendo un gran baccano e agitando le braccia.

 

“:Chili? Sono quintali! Tutte armi di primissima scelta per fare fuori quel bastardo di Sesshomaru e poi…:”

 

L’uomo non finì di parlare,perché il rumore di qualcosa che cade e si frantuma,attirò l’attenzione di tutti verso il bancone bar.

 

Rin aveva fatto cadere un bicchiere.

Al sentire quel nome,il nome di Sesshomaru,il bicchiere che stava preparando le cadde di mano.

Imbarazzata,e impaurita per la reazione di Naraku,se solo avesse scoperto la ragione per cui le era voltato di mano il bicchiere,si chinò a raccoglierne i pezzi.

 

Bankotsu si scostò dalla finestra,e aiutò la ragazza a raccogliere i cocci.

 

“:Queste donne!:”

 

Esordì un altro uomo,e la sua battuta servì a fare ridere tutti,e spostare l’attenzione sull’argomento di cui discutevano.

 

 

“:Come stavo dicendo,abbiamo tutto pronto:” riprese in tono serio il tipo grassoccio “: Il carico è arrivato,siamo pronti. Abbiamo scoperto che Sesshomaru,i suoi fedeli e le loro sgualdrine,si riuniscono in un locale vicino al confine,e sarà li che attaccheremo.

Entreremo in azione,faremo saltare tutti per aria!:”

 

Ci fu una gran risata da parte degli uomini.

Rin,vide negli occhi di Kohaku in fondo alla sala,una certa preoccupazione. Che avesse capito che fra le così dette “sgualdrine” c’era anche Sango?.

 

“:E se il locale è affollato?:”

 

Chiese il ragazzo,come voce fuori dal coro,infatti tutti lo guardarono.

Soprattutto lo sguardo gelido di Naraku gli fece morire il cuore in cola.

 

“:e che problema c’è? più polli ci sono più le volpi mangiano!!:” se la rise il grassoccio “:Naraku,questo giovane deve fare ancora molta strada!:”

 

“:Sta ancora imparando…:”

 

Disse gelido Naraku,con una serietà raccapricciante,ma Kohaku guardava altrove. Era preoccupato ed arrabbiato.

 

Rin aveva finito di raccogliere i cocci,e Bankotsu le lanciava occhiate fra il preoccupato ed il curioso.

Quando la ragazza si sollevò,con i pezzi del bicchiere in mano,ed uscì dalla stanza.

 

Era stanca di ascoltarli,quello che le serviva lo aveva già sentito.

Anzi,aveva sentito fin troppo.

 

Arrivò in cucina,davanti al secchio per i rifiuti,ma si fermò.

Rimase con il pugno della mano che conteneva i cocci,sopra il secchio,ma non lasciò cadere nulla.

 

Pensò,con occhi fissi sulla parete,all’assalto che quelli dell’Est avevano programmato.

Rivedeva Sesshomaru e i suoi amici in un locale,seduti ad un tavolo,con le ragazze,vedeva la gente comune insieme a loro nei tavoli vicini,bambini innocenti che ridevano ignari,insieme ai genitori. Poi vedeva quelli dell’Est,entrare armati fino ai danti,e aprire il fuoco.

Sarebbe stata una strage,un massacro.

Per quanto quelli dell’Ovest potessero camminare armati,come avrebbero fatto a difendersi da un attacco del genere?. Erano in minoranza,con meno protezione,in svantaggio sul campo,ed era impossibile che si salvassero.

 

E cosa ne sarebbe stato degli innocenti nel locale?.

Forse qualcuno dei ragazzi sarebbe scappato,si sarebbe solo ferito,ma non morto,eppure almeno qualcuno avrebbe perso la vita.

Chi?.

La domanda la trafisse cruenta.

Kagome? Inuyasha? Sango? Miroku? Ayame? Koga?.

Chi?

L’ultimo nome,non osò nemmeno pensarlo.

 

Ma in realtà non ebbe il tempo,perché una mano calda si posò sulla sua.

 

Si voltò di soprassalto,era tanto assorta nei suoi pensieri che non aveva sentito nessuno. Non aveva percepito quel ragazzo che le si avvicinava,ed incollava il suo petto alla sua schiena.

 

“:Naraku!:”

 

Disse sorpresa,ma vide che lui le teneva la mano,ed i suoi occhi neri avevano  assunto una sfumatura strana,di serietà e frustrazione. Mettevano paura.

 

Tutti gli uomini dovevano essersene andati. Erano soli.

 

Rin si osservò la sua mano,e vide i cocci del bicchiere conficcati nel suo palmo,che sanguinava senza sosta,facendo colare sangue rosso.

Mentre pensava,non si era curata dei pezzi di vetro che teneva,e invece buttarli via li avevi stretti convulsamente fino a ferirsi.

Possibile che non avesse sentito il dolore?.

 

“:O mamma mia!:”

 

Disse,aprendo di scatto la mano e lasciando cadere i cocci ormai rossi di sangue nel secchio,ma Naraku non le lasciò il polso.

 

“:Vieni qui…:”

 

Disse lui con estrema calma e serietà,trascinandola verso il tavolo,ma prima prese una scatola bianca nascosta sopra un mobile alto.

Infine fece sedere Rin a capo tavola,e lui si sedette nel posto accanto.

 

Le fece mettere la mano sanguinante sul legno scuro del tavolo,mentre lui aprì la valigetta del pronto soccorso.

 

“:Che fai?:”

 

Chiese lei.

 

“:Che domande!:” sbuffò lui “:Ti medico!:”

 

“:non sapevo avessi una laurea in medicina!...:”

 

Nel mentre Naraku tirò fuori una garza che inumidì con dell’alcol.

 

“:Stupida! Nella mai vita ho fatto un mare di cose. È ovvio che sia preparato per certe evenienze,sai,con quello che faccio…:”

 

Rin fece roteare gli occhi,immaginando che per quelli che passano le giornate a sparare sia normale essere pronti a medicare lievi ferite.

 

“:hai!:”

 

Rin strizzò gli occhi e cercò di sottrarre la mano,che Naraku teneva stretta dal polso con un mano,mentre con l’altra la tamponava con l’alcol.

 

“:lo so che fa male:” disse lui senza alzare lo sguardo “:ma devo disinfettare…:”

 

“:Serviranno i punti?:”

 

Chiese Rin,intimorita come una bambina

 

“:Sciocchezze!:”

 

Rin perse il suo sguardo nel vuoto per un secondo,poi Naraku la richiamò.

 

“:Rin io davvero non capisco,ma che ti passava per la testa,guarda che hai combinato! Devo imparare a tenerti lontana dai bicchieri!:” Ironizzò,mentre continuava a disinfettare i piccoli tagli sanguinanti. “:Davvero,a cosa pensavi?:”

 

Rin scosse la testa deglutendo.

 

“:A niente…:”

 

“:Non vuoi parlarmene?:”

 

Gli occhi maliziosi di Naraku la fissavano,mentre sorrideva.

 

Rin ricambiò lo sguardo,per interminabili secondi i suoi occhi divennero di ghiaccio.

 

“:pensavo all’amore…:”

 

Disse con freddezza.

Naraku sorrise,un po’ furbo.

 

“:E a cosa pensavi nello specifico. Stupiscimi!:”

 

Naraku era malizioso,chissà cosa si aspettava di sentir uscire de quella labbra rosse che lui più volte aveva baciato.

 

Rin aveva uno sguardo freddo,distante. Era vuoto,eppure teneva inchiodato Naraku.

 

“:Se davvero si ama una persona,si dovrebbe mettere da parte il proprio egoismo,il proprio volere,per assicurarsi di far solo ciò che è bene per l’amata.

Se si ama realmente una persona,bisogna capire quando è il momento di lasciarla andare…:”

 

Naraku alzò la testa,Rin vide chiaramente la sua espressione giocosa e furba cambiare,la mascella contrarsi,e lo sguardo diventare terrificante.

 

Ci fu un silenzio gelido. La tensione poteva tagliarsi con una lama.

 

Gli occhi scuri di Naraku si fissarono in quelli di Rin e vice versa.

Per molto rimasero a guardarsi in quel modo,seri,senza dire nulla.

 

I loro volti erano contratti,eppure,sembravano privi di qualunque emozione.

Almeno non in quel momento.

 

L’allusione di quella frase era dannatamente esplicita,e la pazienza di Naraku aveva un limite.

Rin non si preoccupò in ritardo della reazione che avrebbe potuto far nascere.

Tuttavia entrambi erano rilassati,arrabbiati dentro,ma le loro espressioni non trasmettevano nulla.

 

Dopo interminabili minuti,Rin voltò il suo sguardo verso la finestra,e Naraku abbassò gli occhi continuando la sua medicazione.

Nessuno dei due proferì più parola.

 

 

 

 

 

*************

 

 

 

 

Anche oggi vado troppo di fretta,perdono ç___ç Ringrazio chi legge e chi ha recensito:

ran ugajin92

Isy_264

Mikamey

Phoenix_93

KaDe

callistas

 

 

 

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Capitolo 16
*** Via di fuga ***


Quella mattina Rin indossava un vestitino nero smaniato,con sopra una camicia bianca,la sciata aperte e con le maniche rivoltate

 

 

 

 

Chiedo scusa per il ritardo,ma sono stata super incasinata!! XD ma ora eccomi tornata,spero che la storia piaccia,e mi piacerebbe avere qualche parere in più.

Quindi,vi prego,recensite ^___^.

 

Saluto a tutti,e grazie a chi legge,per i ringraziamenti singoli delle recensioni vi aspetto a fine capitolo.

 

 

 

***

 

 

 

Via di fuga

 

 

 

 

Quella mattina Rin indossava un vestitino nero smanicato,con sopra una camicia bianca,lasciata aperta e con le maniche risvoltate.

 

Scese le scale come se nulla fosse,ma vide che nel salone d’ingresso c’erano delle persone.

 

C’erano Kohaku e Bankotsu,e infine il terzo dei fedelissimi di Naraku,Onigumo.

 

Molto simile a Naraku per aspetto fisico,e forse anche per carattere.

Aveva lunghi capelli neri,mossi,e occhi scuri.  Caratterialmente era molto freddo e taciturno,ma spietato come pochi altri.

 

Ancora davanti alla porta,con le braccia lungo i fianchi,c’era una donna che Rin conosceva. Questa era davvero bella,con capelli castano chiaro raccolti con un fermaglio,ed una folta frangia sulla fronte,che risaltava il taglio elegante degli occhi corvini.

Il corpo formoso e slanciato,era infatti alta,e vestiva con una gonnellina nera ed una camicia a maniche corte dello stesso colore.

 

“:Allora Kagura,il nostro simpatico amico ha ceduto?:”

 

Chiese Naraku beffardo,e Kagura alzò le spalle.

 

“:Si,si è convinto a cederci il suo terreno. Nessuno può resistermi!:”

 

I ragazzi sorrisero maligni.

Rin vide l’espressione sprezzante di Kagura,ma lesse anche la tristezza nei suoi occhi.

 

Kagura veniva da una famiglia molto disastrata,gia da ragazzina aveva iniziato a fare la cameriera,per poi finire al servizio di Naraku.

Veniva pagata bene,ora non aveva più problemi,ma era in prigione.

Il suo lavoro,era quello di convincere gli uomini d’affari e non,a prestare i loro favori a Naraku,e comunque ad obbedirgli.

Quando Naraku non riusciva ad essere convincente,mandava Kagura,che infilandosi nei loro letti,magicamente,risolveva tutto.

Si sapeva,anche gli affari giravano attorno ad un letto.

 

Rin storse il naso,Kagura era conosciuta per il suo carattere forte e ribelle,non era una santa dato che di cose sbagliate ne aveva fatte parecchie,ma non era cattiva.

Lei avrebbe preferito un’altra vita,odiava fare quel lavoro sporco.

 

“:Bene! Perfetta come sempre!:” si congratulò Naraku,con un sorriso ammiccante “:puoi andare,ti farò chiamare se mi servi…:”

 

Kagura piegò il capo ed uscì,ma Rin scese di corsa le scale,e mentre gli altri si spostavano in cucina,lei uscì fuori.

 

Scese la scale di marmo di corsa,e arrivo da lei.

 

“:Kagura!:”

 

La chiamò,e questa si voltò.

 

“:Rin,a cosa devo l’onore di parlarti!:”

 

Ironizzò la donna.

 

“:Niente,volevo sapere come stai!:”

 

Rin si diede mentalmente dell’imbecille per quella domanda stupida,ma non sapeva mai cosa dire con lei. Eppure spesso aveva sentito il bisogno di parlarle,perché si sentiva simile a lei.

 

“:Come vuoi che stia?:” disse alzando le spalle con un’espressione fra il crudele e il triste “:esattamente come te. È cosi che stanno quelle come noi vero?:”

 

Rin fece spallucce,non avrebbe risposto alla battuta pungente.

Forse era per quello che lei e Kagura riuscivano a parlarsi,perché mentre una provocava,l’altra non faceva nulla se non scrollare le spalle.

 

“:Si. Probabilmente è così:”

 

“:Posso andare?:”

 

Chiese Kagura.

 

“:Hai avuto notizie sulla tua famiglia?:”

 

Rin sapeva bene che Kagura aveva perso le tracce della sua famiglia,si sapeva che erano vivi ma non che fine avessero fatto.

Ecco un altro motivo per cui Kagura serviva Naraku: quest’ultimo le aveva promesso di ritrovarle la famiglia.

 

“:Rin ho smesso di cercarli da tempo. Quando mio padre è morto ci siamo divisi. Io almeno me la cavo,ma di mia madre,mio nonno e mia sorella non so niente…:”

 

Rin stranamente,al sentire quella frase,le venne uno strano dubbio.

 

“:Come si chiama tua sorella?:”

 

Kagura la guardò storto incrociando le braccia,non le andava di parlare delle sua famiglia.

 

“:Kanna.:”

 

Alla sua risposta Rin sgranò gli occhi,per poco non le uscivano dalle orbite.

Poi però scosse la testa.

 

“:E magari tuo nonno si chiama Miyoga…:”

 

Sbuffò,ma sta volta fu Kagura a sgranare gli occhi.

 

“:E tu come diavolo la sai?:”

 

Rin rimase immobile,neppure respirava,poi scoppio a ridere.

Kagura si offese.

 

“:Cosa diamine hai da ridere!:”

 

Chiese la donna,e Rin scosse la mano.

 

“:Devi scusarmi,ma il tutto è davvero ironico…:”

 

“:Cosa è ironico!?:”

 

Rin fissò seria Kagura.

 

“:La tua famiglia lavora nella villa di Sesshomaru. Sono i domestici di quella casa da tempo.:”

 

Kagura rimase di pietra,e Rin continuò.

 

“:è ironico che tu serva il clan dell’Est,mentre loro sono i domestici del capo dell’Ovest.:”

 

Kagura alzò le spalle e si voltò,seria e decisa.

 

“:Almeno so che stanno bene…:”

 

La donna se ne andò,mentre Rin sospirando si strinse nelle spalle e rientrò.

 

Quando fu dentro andò dritto per le scale,ma Naraku la richiamò mentre era già a metà scalinata.

 

“:Rin oggi pomeriggio vai al bar che c’è vicino all’auto strada,hai un appuntamento…:”

 

Rin si voltò a guardarlo,appoggiandosi al corrimano delle scale.

 

“:Ho un appuntamento?:”

 

Naraku,che le dava le spalle,la guardo con un sorriso sprezzante.

 

“:Si. Con Kagome!:”

 

Rin sentì il sangue raggelarsi nelle vene,per poco non dovette sedersi.

 

Era ormai un mese che Rin non sentiva le sue amiche,da quando era tornata da Naraku non era più uscita da quella casa,non era più andata a scuola e non aveva fatto più telefonate. Aveva spento il cellulare e nascosto in un cassetto.

 

“:Naraku ma che significa?:”

 

Chiese seria,furiosa quasi.

Lui fece spallucce mettendosi le mani in tasca.

 

“:Rin stai sempre chiusa qui,ti vedo triste ed arrabbiata,e questo mi fa male.:”

 

Fece una pausa,e guardò beffardo Rin,che era imbronciata e pronta a scoppiare da un momento all’altro.

Lui continuò:

 

“:Ho preso il tuo cellulare,l’ho chiamata io,e le ho dato l’appuntamento.

Vi rivedrete,non sei contenta?:”

 

Se Rin avesse avuto più forza,avrebbe distrutto il corrimano in legno che stringeva.

Si mise a sbraitare contro Naraku.

 

“:Tu hai preso il mio cellulare e hai chiamato Kagome?:”

 

“:Si:”

 

Lui non si scompose per nulla.

Rin avvampò dalla rabbia.

 

“:Come hai potuto? Ti metti a chiamare così le mie amiche,ma lo sai che Kagome non è un’amica qualunque…:”

 

“:è la ragazza di Inuyasha,e allora?:”

 

Non si scompose ancora.

 

“:Come e allora? Pensi che la lascino venire senza una scorta dopo quello che le hai fatto? E poi anche tu mi farai accompagnare come minimo da Bankotsu!.

Cosa pensi che succederà quanto Inuyasha e Bankotsu si incontreranno? Si stringeranno la mano magari?:”

 

“:Rin non succederà niente hai la mia parola:”

 

“:Io non ti credo!:” urlò Rin,stringendosi al corrimano per non saltargli addosso “:Chi mi dice che lo fai davvero per me? Forse vuoi solo l’opportunità di farle ancora del male. Cosa le farai saltare sta volta? L’altra gamba?!:”

 

“:ORA BASTA RIN!:”

 

Anche Naraku si infuriò.

Rin corse via in lacrime.

 

“:Rin aspetta. L’ho fatto per te,dimmi cosa devo fare per convincerti ad andarci?:”

 

Disse Naraku,mentre iniziava a correrle dietro,speranzoso e stranamente dolce.

 

“:Lasciami in pace. Se vuoi farmi uscire lascia che sia io a decidere dove e senza scorta!:”

 

Rin si chiuse in camera da letto,e si accovacciò sul letto con le ginocchia strette al petto.

 

Naraku si appoggiò sulla porta chiusa a chiave,e sbatte un pugno frustrato.

 

“:Dai Rin non piangere,mi fai stare male:” fece una pausa sospirando per calmarsi “:Ti ci lascio andare da sola,promesso,basta che anche lei venga sola:”

 

“:Lasciami in pace!:”

 

Rispose Rin fra i singhiozzii.

 

“:E dai piccola!:”

 

“:Lasciami sola ho detto!:”

 

Naraku sbatté un altro pugno sulla porta,e poi si sentirono i suoi passi che si allontanavano.

 

Rin singhiozzò ancora,ma prendendo il suo cellulare,stranamente acceso e sul comodino,si chiuse in bagno.

Si accovacciò vicino alla vasca,e sempre in lacrime compose il numero di Kagome.

 

“:Pronto? Rin! Come stai?:”

 

La voce apprensiva a felice di Kagome fece sorridere per un attimo Rin. Le era mancata.

 

“:Kagome,mi dispiace,non devi venire. Non permetterò che tu ti metta ancora in pericolo. Lascia stare e basta!:”

 

Rin era seria,ma Kagome scoppiò a ridere.

 

“:Pensi davvero che io rinunci all’opportunità di vederti? Anche Inuyasha è d’accordo, all’inizio si è infuriato,sai come è fatto,ma alla fine ha detto che va bene!:”

 

Rin rimase senza parole.

 

“:Siete tutti impazziti? Lo sai che rischi? E se fosse una trappola?:”

 

“:Rin la vuoi smettere di farti problemi? Non succederà niente,e poi mi ha già colpito,se volesse rifarlo non avrebbe bisogno di questi trucchetti.

Rin ne abbiamo parlato tutti insieme,si può fare,non è una cosa così impossibile. Sei sempre la solita,rilassati!:”

 

“:Non mi rilasso! Siete folli!:”

 

Strillò lei,ma Kagome rise,e Rin sentì una certa confusione venire dal telefono.

 

“:Rin l’unica pazza sei tu. Comunque siamo tutti a casa di Sesshomaru,e la pensiamo tutti allo stesso modo.

Sei tu paranoica,oggi pomeriggio ci sarò,e tu vieni per forza.:” Kagome fece una brave pausa,perché qualcuno aveva detto qualcosa “:Ti salutano tutti!:”

 

Rin rimase in silenzio,paralizzata.

Le passò danti agli occhi l’immagine dei suoi amici,tutti riuniti nel salone della villa di Sesshomaru,e poi vedeva lui,vicino alla finestra,con i suoi occhi dorati puntati fuori,freddi e taglienti.

Rin rabbrividì,ma al contempo sentì un vuoto prepotente nel suo cuore.

 

“:Ricambia!:”

 

Disse seria,senza saper aggiungere altro.

Quando Kagome salutò tutti per Rin,chiese.

 

“:Ti lascerà venire senza scorta?:”

 

“:Solo se anche tu sarai sola…:”

 

“:Bene allora è deciso. Ci vediamo oggi alle quattro!

Ci sarai vero?:”

 

L’ultima domanda la chiese con fare intimidatorio.

 

“:Ci sarò.

Siete tutti pazzi!:”

 

E chiuse il cellulare con uno scatto,furiosa ma al contempo sollevata.

 

 

****

 

 

Mancavano poco minuti alle quattro,e Rin era nel suo magiolone nero,che Naraku aveva fatto recuperare dopo che lei era stata rapita.

 

Quel pomeriggio,alle tre e mezza,mentre lei sedeva imbronciata sulle scale,Naraku le era apparso davanti,che sventolava trionfante le chiavi della macchina.

 

“:però sta attenta!...:”

 

Gli aveva detto con finta tranquillità,mentre lottava per trattenere la sua preoccupazione.

 

Rin davvero non riusciva a spiegarsi la generosità di Naraku,ma poi sopirò.

Lui l’amava,era lei che lo odiava.

 

Mentre guidava aveva pensato alle parole da dire a Kagome,ma non le era venuto nulla in mente,magari vedendola le parole le sarebbero venute fuori da sola.

 

Avrebbe voluto chiedere dei suoi amici,li immaginava tutti arrabbiati con lei,preoccupati ma arrabbiati.

Le avrebbero detto di risolvere la faccenda insieme e non di tornare da Naraku,se lei gli avesse dato il tempo di parlare.

 

…Stupidaggini…

 

Pensò frustrata. Non era nel paese delle favole dove tutto si risolve per magia e senza che nessuno soffra. Quella era la vita reale,la cruda vita reale. Ed erano in mezzo ad una guerra.

 

La strada davanti a lei era dritta,senza palazzi attorno,e finalmente arrivò ad un rientro nella strada,dove al centro di un grande spiazzale di cemento sorgeva un edificio quadrato.

 

Tre muri su quattro erano ricoperti di ampie vetrate che partivano da terra,in pratica il locale affacciava interamente sulla strada.

Chi era fuori poteva vedere la gente ai tavolini e vice versa.

 

Posteggiata l’auto nell’apposito parcheggio,scese aggiustandosi il vestito nero,e mentre camminava verso la porta d’ingresso,notò il motorino bianco di Kagome. Lei era gia arrivata.

 

Entrò a testa bassa,con degli occhiali da sole scuri sul volto.

In uno dei tavoli accostati ad una vetrata vide Kagome che sventolava la mano per farsi vedere. E la raggiunse.

 

Si sedette in silenzio nella sedia di fronte a quella di Kagome.

Le veniva innaturale sedersi ad un tavolo con la sua amica,perché,in realtà,appartenevano a mondi diversi.

 

Rin non poteva cercare giorni per uscire con loro,davvero,non poteva.

La sua vita era dentro quelle mura di casa di Naraku,con lui,a fare solo ciò che le era permesso di fare.

Era orribile,ma quelli erano i fatti.

 

“:Rin,come stai?:”

 

Rin guardava altrove,con gli occhi nascosti dietro gli occhiali scuri.

 

“:Kagome io bene. E la tua gamba come va?:”

 

Kagome fece spallucce. Teneva il gomiti sul tavolino,ed era vestita di bianco e blu.

 

“:Mi stanco spesso,e Inuyasha mi terrebbe a vita seduta. Ma cammino comunque…:”

 

Rin fece di si.

 

“:Come stanno gli altri?:”

 

“:Ayame e Sango litigano con Koga e Miroku!.:”

 

Rin sorrise immaginandosi varie scene.

 

“:E…:” la parole le vennero a mancare “:Cosa pensano,di me…:”

 

Kagome guardò in alto,ma era sempre tranquilla,felice e sorridente.

 

“:Rin… ti hanno preso per stupida. Non dovevi andartene.:”

 

“:Non mi pento di quello che ho fatto…:”

 

Rispose fredda,Kagome la guardò comprensiva.

 

“:Sai Rin,ci ho pensato e ripensato,alla tua scelta intendo. Anche io al tuo posto avrei fatto lo stesso!:”

 

Rin la guardò sorpresa,e Kagome continuò ad occhi bassi.

 

“:Purtroppo tendiamo sempre a preoccuparci per gli altri,e non per noi stessi…:”

 

Rin teneva gli occhi bassi,quando Kagome si sporse sul tavolo togliendole senza preavviso gli occhiali dagli occhi.

 

“:Quando parlo con te preferirei essere guardata!:”

 

Rise Kagome,e Rin sorrise di riamando.

Non poteva negare il bene che voleva a Kagome,e quanto le mancassero i suoi giorni di prigionia a casa di…

 

Quel nome. Ormai,non riusciva neanche più a pensarlo.

Meglio così. Evitava di farsi male.

 

“:Kagome ti prego dimmi…come ha reagito…:”

 

Si voltò,non lo voleva nominare,non voleva farle capire quanto per lei contasse le sua opinione.

Kagome sorrise.

 

“:Ecco vedi Rin,lui si è sentito…tradito. Si è chiuso in camera,ma sta reagendo.

L’ha presa un po’ come Inuyasha.

Si sono arrabbiati,perché non te ne dovevi andare,dovevi lottare con noi,e non dargliela vinta a Naraku.

Però…noi ti capiamo,il tuo gesto è stato molto responsabile. Nessuno avrebbe avuto la forza di farlo…:”

 

Rin fissò il vuoto,senza preoccuparsi di ordinare i pensieri che le affollavano la testa.

Kagome allungò la mano,nel tentativo di prendere la mano della sua amica,ma si fermò prima di sfiorarla.

 

“:Rin…:” iniziò Kagome con voce lieve “:Gli manchi…:”

 

Rin la guardò,con occhi commossi ma stupiti.

Kagome continuò.

 

“:Inuyasha dice che quando c’eri tu con lui,lo avevi quasi cambiato.

In quel periodo lo sentiva più come fratello,poteva parlarci,e quando Koga e Miroku ne combinavano una delle loro,lui quasi quasi ci rideva sopra.

Ma ora,come dire,si è richiuso a riccio,è tornato glaciale,freddo… davvero,è inavvicinabile:”

 

Rin guardò oltre la vetrata,non pensava a nulla in particolare.

 

Kagome la vide deglutire,come se stesse lottando contro se stessa,mentre si mordicchiava il labbro,e trafficava dentro la sua borsetta.

 

Rin prese una sorte di piccola busta bianca,un foglietto chiuso e sottile,e lo passò a Kagome.

 

“:Consegnagliela da parte mia…:”

 

Kagome lesse negli occhi scuri dell’amica una tristezza immensa,che le fece stringere il cuore.

Avrebbe voluto abbracciarla,consolarla,ma Rin era inavvicinabile,come Sesshomaru,si chiudeva in una gabbia di ghiaccio.  In modo che nessuno avrebbe visto la sua sofferenza,letto le sue paure,vedendola sempre perfetta ed imperturbabile.

 

Kagome sorrise. Lei e Sesshomaru si somigliavano più di quanto pensassero.

 

“:La darò direttamente a Sesshomaru. Promesso.:”

 

Disse Kagome,accennando un sorriso e prendendo la lettera,sistemandola nella sua borsetta.

 

Rin guardava altrove,lo sguardo lontano,mentre cercava di impedire al suo labbro inferiore di tramare rovinosamente.

 

“:Di ad Ayame di fare filare Koga,che non si faccia mettere i piedi in testa. Sono entrambi impulsivi,due testa calde,scommetto che litigano su tutto,ma forse è per questo che stanno insieme.

Poi di a Sango di controllare Miroku,e di a lui che se osa far soffrire la mia amica gli taglio la testa,o le mani,così non le allunga a sproposito…:”

 

Kagome rise di gusto,e guardò felice Rin.

Era la sua migliore amica,e avrebbe tanto voluto riaverla nel suo gruppo,vederla felice al fianco di Sesshomaru.

 

“:E ad Inuyasha…:” continuò Rin con un sorriso “:Digli che gli voglio bene!:”

 

Kagome sorrise ancora,ma poi l’espressione di Rin si incupì nuovamente.

 

“:Devi andare?:”

 

Chiese Kagome,e Rin fece di si.

 

Rin si rimise gli occhiali da sole,e si alzò lenta.

 

“:Ti voglio bene Kagome. Vi voglio bene tutti:”

 

Kagome sorrise,mentre finalmente Rin si faceva stringere almeno la mano,facendole diventare gli occhi lucidi.

 

“:Ti riporteremo a casa,te lo prometto…:”

 

Rin si fece gelida in volto,mentre ancor stringeva la mano dell’amica.

 

“No. Digli di non complicarsi la vita per me. Di non programmare un irruzione a casa di Naraku,sarebbe solo un massacro:”

 

In quel momento a Rin tornò in mente una cosa molto importante,e si risedette.

 

“:Kagome,Naraku vi vuole attaccare,state attenti.:”

 

Non finì la frase che Kagome fece più cenni con la testa,quasi annoiata.

 

“:Si,ha programmato un assalto al locale dove siamo andati diverse sere.

Pensi che sia solo Naraku il genio? Anche Sesshomaru ha le sue fonti…:”

 

Rin strinse le labbra,in un mezzo sorriso.

Poi si alzò e dopo un ultimo sorriso si allontanò,lasciando la mano dell’amica.

 

Prima di arrivare alla porta si rivoltò verso Kagome che ancora la guardava.

 

“:Digli…digli che mi manca!:”

 

E quando Kagome le fece un cenno capendo a chi si riferiva,uscì via dal locale,a testa basta,quasi correndo.

 

 

Kagome si morse il labbro. Inuyasha gli aveva dato ordini precisi.

 

“Non dirle del nostro piano. Falla solo sorridere.” Così aveva detto

E tutti avevano confermato,così Kagome non aveva rivelato a Rin le vere intenzione del clan dell’Ovest.

 

Si era limita a dire all’amica “Ti riporteremo a casa” e già Rin aveva cambiato espressione,perchè non voleva che nessuno si facesse male per lei.

 

Se avesse saputo il vero paino che avevano in mente,avrebbe protestato mille volte.

 

Kagome ripensò a due pomeriggi prima,quando la chiamata che era arrivata aveva lasciato tutti a bocca aperta.

 

Miroku era arrivato a casa di Sesshomaru,dopo aver dato a tutti appuntamento li.

Sango era arrivata prima,con Inuyasha e Kagome,e subito dopo Koga e Ayame.

 

Miroku era stranamente serio,quando si era seduto su un divano,lontano da Sango.

 

Con occhi stranamente scuri,aveva detto di aver ricevuto una telefonata strana,di un ragazzo.

 

Tutti si erano guardati,poi Miroku aveva continuato.

 

La telefonata che gli era arrivata,era del fratello di Sango,Kohaku.

 

Da li tutti erano ammutoliti,e Sango aveva smesso di respirare per un po’.

 

Miroku aveva saputo da Sango qualcosa su suo fratello,e di come fosse diventato uno dei fedelissimi di Naraku.

Sapeva poco era vero,ma era certo che quella telefonata non fosse uno scherzo da parte di qualcun altro o una trappola.

 

Miroku sapeva capire bene le persona,quando era serio,era veramente affidabile.

Diceva che il ragazzo aveva la voce strozzata,come se mentre parlava fosse combattuto,lottando contro se stesso. Era affranto e preoccupato,rassegnato,si sentiva benissimo da come parlava.

 

Queste erano state le impressioni di Miroku,e tutti gli avevano creduto.

 

Per arrivare al dunque,raccontò le parole del ragazzo.

Kohaku gli aveva parlato del paino di Naraku,di come volesse attaccarli di sorpresa nel locale,colpendo indistintamente innocenti e le loro ragazze.

 

Kohaku aveva detto che tra le loro ragazze c’era sua sorella,Sango appunto,e che non poteva permettere che morisse così.

Aveva detto a Miroku che doveva proteggerla per lui.

 

A quel punto del discorso,Sango aveva perso del tutto il suo sguardo nel vuoto,e si era raggomitolata,seduta in un angolo della stanza.

 

Kagome sapeva bene che per quanto Sango cercasse di considerare il fratello morto,non avrebbe mai smesso di sentirne la mancanza.

 

 Miroku aveva anche aggiunto dell’altro,mentre raccontava della strana telefonata che aveva ricevuto.

Quelle ultime parole,avevano perfino toccato Sesshomaru.

 

“se volete salvare Rin,un modo c’è”

Così Kohaku aveva detto a Miroku,testuali parole.

 

Secondo Kohaku,lui avrebbe potuto portare Rin fuori dalla villa di Naraku,con una scusa,e Naraku stesso gliela avrebbe affidata senza problemi.

In quel momento quelli dell’Ovest potevano entrare in azione,ed uccidere Naraku,o farne quello che volevano.

 

Kagome pensava ancora all’espressione sconvolta e stupida di tutti,fin quando Sesshomaru non si era pronunciato,facendoli risvegliare.

 

“Si può fare”

 

Aveva detto semplicemente,con tono autoritario nella voce.

 

Miroku aveva aggiunto che Kohaku si sarebbe fatto sentire,per pianificare il tutto nei particolari.

 

Adesso il gruppo dell’Ovest pianificava insieme a Kohaku un piano per salvare Rin e liberarsi di Naraku.

 

 

Kagome sopirò.

Se Rin avesse saputo,avrebbe sicuramente obbiettato.

 

Avrebbe iniziato a pensare a Kohaku,preoccupandosi per lui,e ritenuto stupido il piano di irrompere nella villa.

 

Sospirando ancora si decise ad andare.

Inuyasha l’avrebbe aspettata a metà strada.

 

 

 

 

*************

 

 

Ringraziamenti:

 

 

Yuly: Grazie per la recensione (anche se erano due in un solo capitolo ^^ ) Sono contenta che la storia ti piace,spero continuerai a recensire XD baci.

 

 KaDe: Forse si,forse anche Naraku comincia a farsi due conti e a capire qualcosa,vedremo ^^ spero che questo cap. sia stato di tuo gradimento.

Kiss kiss

 

 

Kaggy_Inu91: Fai bene ad avere paura di Naraku,ti dico solo questo. Grazie per aver recensito,so che continui a seguirla nonostante i tuoi impegni ^^.

Spero di sentirti presto bacioni.

 

 

Isy_264: Sono davvero felice,per la questione di Kohaku,ho provato a rendere l’idea il più possibile!.

Grazie per la recensione,spero che anche questo cap. ti sia piaciuto.

Baci e ciauuu.

 

 

 

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Capitolo 17
*** Buio ***


Rin tornò a casa di Naraku,posteggiò l’auto in garage,e, lasciò le chiavi inserite nel quadro,non c’era motivo di toglierle

 

 

 

 

Chiedo scusa per il ritardo!!! Definisco questo capitolo abbastanza importante,e succederà qualcosa… leggete,e vi prego,commentate!

 

 

 

Buio

 

 

 

 

 

 

Kagome tornò a casa sua,dove lasciò il motorino bianco,ma dopo tornò fuori dove l’attendeva l’auto di Inuyasha.

 

Durante il viaggio i due rimasero stranamente in silenzio,dato che Kagome era ancora scossa.

Alla fine arrivarono alla villa di Sesshomaru,dove gli altri li aspettavano.

 

Quando Kagome entrò,vide Sango e Miroku seduti sul divano,mentre ad una sedia del tavolo era seduto Koga. Ayame si teneva alla spalliera dietro il suo ragazzo.

 

“:Come l’hai trovata?...:”

 

Chiese subito Miroku a Kagome,parlando chiaramente di Rin.

Kagome alzò le spalle guardando in terra,mentre anche Inuyasha entrava e chiudeva la porta.

 

“:Mi aspettavo di peggio. Rin è la solita,non si lascia piegare,ma soffre. Non so che altro dire…:”

 

Ci fu il silenzio,poi Kagome chiese decisa:

 

“:Dov’è Sesshomaru?:”

 

Miroku gli indicò il corridoio,intendendo dire che si trovava nella sua stanza.

 

“:Perché?:”

 

Chiese Inuyasha,sospettoso e preoccupato.

 

“:Affari mie,torno subito!:”

 

E senza indugio andò verso la camera da letto di Sesshomaru.

Inuyasha l’aveva vista poche volte così determinata,e la lasciò fare,ma gli si strinse il cuore nel vederla zoppicare seppure leggermente.

 

 

Sesshomaru era seduto sul davanzale della sua stanza.

Ormai passava li le sue giornate,o in giardino,non importava.

Non gli importava più nulla. Niente di niente.

 

Sentì bussare,e si voltò infastidito.

 

“:Inuyasha sparisci!:”

 

Disse,ma la porta si aprì,e fece capolino la testa di Kagome,incorniciata da capelli scuri e mossi.

 

“:Non sono Inuyasha. Posso?:”

 

Disse timidamente.

Sesshomaru,stupito,ma curioso,fece di si con il capo,mettendosi in piedi.

Lei rimase accuratamente distante.

 

“:Senti,non sono venuta qui per dirti chissà cosa,ma almeno due parole devi lasciarmele dire…:”

 

Prese a dire Kagome,con una strana sicurezza.

Sesshomaru fece un cenno con il capo.

 

La fissa con quegli occhi di ghiaccio,che un tempo intimorivano Kagome e le altre.

Ma non in quel momento.

 

“:Ascolta…:” iniziò la ragazza “:Se tu conosci Rin,se in quel poco che le sei stato accanto hai capito come è fatta,sai benissimo perché ha agito in quel modo. Sai alla perfezione che se è andata via non lo ha fatto certo per volere,o perché non vedeva l’ora di tornare da Naraku o che so io.

Tu sai benissimo quanto ci teneva a te,quanto avrebbe voluto restare qui.

Conosci le ragioni della sua scelta.

Noi possiamo ritenerla folle,ma non possiamo colpevolizzarla o metterci ad odiarla.

E tu lo sai meglio di chiunque altro….:”

 

Sesshomaru fissò senza parole quegli occhi grigio-azzurro,osservò bene quella ragazza dolce ma decisa.

 

Kagome aveva fatto centro.

 

“:tieni…:”

 

Disse in fine lei,facendo due passi avanti e allungando la mano per dargli un foglietto bianco.

Sesshomaru lo prese.

 

“:Dice che gli manchi…:”

 

Annunciò Kagome uscendo dalla stanza.

 

 

Quando il ragazzo fu solo,osservò riluttante quel biglietto bianco,e lo disprezzò. Non sapeva neanche se valesse la pena di leggerlo.

Poi però si risedette sul davanzale,aprì la lettera,e lesse:

 

 

Sesshomaru,lo so benissimo cosa pensi,

so quello che provi.

Perdonami.

Davvero non so dirti altro.

Non pretendo che tu mi capisca,

ma ti prego,non provare nemmeno a pesare

che io me ne sia andata felice.

Odio dirlo,ma…

Mi manchi da morire.

Davvero pensa quello che vuoi,

ma andandomene,ti ho lasciato il mio cuore.

Abbine cura…

 

 

Sesshomaru vide chiaramente la calligrafia tremante,la parole su cui aveva fatto forza con la penna.

 

Se la immaginava,ripiegata su se stessa con i capelli scuri che le coprivano il volto. Che si mordeva il labbro,facendo un’immensa fatica a scrivere su carta quello che provava.

 

Ma la cosa che lo colpì,fu il piccolo scarabocchio nell’angolo in basso a destra del foglio.

Cosa è che aveva scritto e poi cancellato?.

 

Alla fine però,penso che Rin quelle due semplice e minuscole parole,le aveva scritte,anche se cancellate.

 

Poteva vederlo ancora,leggere quel Ti amo che aveva cercato di cancellare e sostituito con un mi manchi finale.

 

 

Guardò fuori,con il volto serio.

Smise di pensare,ma strinse i pugni.

 

 

*****

 

 

Rin tornò a casa di Naraku,posteggiò l’auto in garage,e lasciò le chiavi inserite nel quadro,non c’era motivo di toglierle.

 

Salendo due scalini aprì la porticina che portava direttamente in cucina.

 

Chissà quando avrebbe rivisto Kagome,Ayame e Sango.

Chissà se mai li avrebbe rivisti.

 

Uscita dalla cucina,si fermò nel ingresso,e prima di salire le scale,vide le ombre oltre la porta del salone.

 

Si avvicinò lenta,e rimase ad origliare.

 

“:Quindi niente attacco al locale?:”

 

Era la voce di Kohaku.

 

“:Ma siamo sicuri di trovarli?:”

 

Sta volta Bankotsu.

Rin sentì dei rumori,come se qualcuno si fosse alzato dal divano,ed era certa che fosse Naraku,che poi parlò.

 

“:Quante volte ve lo devo ripetere?:” era calmo “:Non ci sarà nessun assalto al locale pubblico. Oggi pomeriggio,Sesshomaru e i suoi si riuniranno ad una vecchia cava,dove sono depositate vecchie barche.

Si riuniranno lì perché si credono al sicuro,per pianificare chissà cosa contro di noi.

Sarà lì che attaccheremo,c’è un gran spiazzale in cemento,arriveremo con le auto come se nulla fosse,si accorgeranno di noi solo quando gli punteremo le armi addosso…:”

 

“:Come sai che andranno li?:”

 

Chiese Kohaku.

 

“:Spie…:”

 

Solo una parola.

Rin sapeva come funzionava quel mondo,evidentemente fra quelli dell’Ovest c’erano traditori che informavano segretamente Naraku.

 

“:Quindi è deciso? Per quando?:”

 

Chiese Bankotsu.

 

“:Oggi. Alle sei. Saranno lì,e noi gli arriveremo addosso di sorpresa. Con una bella sparatoria ci liberiamo del grande Sesshomaru e dei sui amici.:”

 

“:Bene:”

 

Finì la voce fredda ed incolore di Onigumo.

 

Rin scappò via.

Salì le scale di corsa,ma senza farsi sentire,e si chiuse in camera.

 

Era agitata,il cuore in gola,che batteva troppo veloce,e non le permetteva di respirare bene.

 

Si scompigliò i capelli più volte,facendo il giro del letto,fermandosi alla finestra,aprendo e chiudendo la porta del bagno.

 

Fremeva,sembrava impazzita.

Cosa poteva fare?.

 

I suoi amici avrebbero avuto la paggio,sta volta era veramente finita.

 

Pensò alla cosa più ovvia.

Chiamarli,parlare al telefono anche solo con uno di loro,che avrebbe avvertito tutti.

 

Il cellulare.

Dov’era il cellulare?.

 

Era nella borsetta,e la borsetta l’aveva lasciata in macchina

 

…Maledizione…

 

Uscì dalla stanza,scese di corsa le scale,senza pensare.

 

Mal all’ingresso,ecco Naraku e tutti.

 

Naraku si voltò a guardarla,con un sorriso strano.

Sembrava lontano ma al tempo stesso la scrutava minaccioso. Freddo e beffardo.

Difficile da capire.

 

“:Rin,sei tornata? Hai fatto presto,e poi non ti ho sentito entrare…ma stai male?:”

 

Mostrò un sorriso strano.

Rin,deglutì,cercò di ricomporsi portandosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli.

Sicuramente era pallida,con gli occhi lucidi.

 

“:No,tranquillo,ho solo un giramento di testa. Sono arrivata da qualche minuto,e mi sono subito andata a distendere…:”

 

Finse una voce tenera,da ammalata.

 

“:Mi dispiace piccola,ti serve qualcosa?:”

 

Rin si affrettò a scuotere la testa.

 

“:fra quanto andiamo?:”

 

Chiese Bankotsu,avvicinandosi a Naraku,mentre si abbottonava una leggere giacca scura.

 

“:Adesso. Ho delle cose da sbrigare prima…:”

 

Lasciò la frase in completa,tanto il suo fedele aveva capito. Guardò per un attimo Rin,la sua espressione innocente,mentre lo fissava dalle scale.

 

“:Rin io esco. Manco per un po’:”

 

“:Va bene…:”

 

Fece lei a Naraku,poi si sedette su uno scalino,aspettando che i ragazzi uscissero.

Dopo poco tutti sparirono in cucina,si sentì la porticina del garage che si apriva,e ancora dopo si udì il rombo delle macchine che si allontanavano.

 

Come se in lei fosse scattata una molla,si alzò di scatto,e corse verso il garage.

 

Salì in macchina,fece aprire il cancello,e corse fuori a velocità.

Guardò la borsetta nel sedile accanto,e prese il cellulare. Le sue mani fremevano,non riusciva neppure e digitare il numero giusto,e guidava troppo veloce.

 

Alla fine chiamò Kagome,non avendo nessuno dei numeri dei ragazzi.

 

“:Rin sei tu?:”

 

Rispose Kagome. Rin era tanto agitata da urlarle la risposta,ma parlava troppo veloce.

 

“:Dove sono i ragazzi?:”

 

Si sentì un attimo di silenzio,Kagome era rimasta sorpresa,sia dalla domanda che dal modo in cui era stata posta.

 

“:Sono usciti,noi siamo a casa di Sesshomaru. Ci hanno detto che dovevano riflettere su alcune cose,e sono usciti per discutere.:”

 

“:Kagome devi dirmi dove sono esattamente!:”

 

Non urlava più,ma era comunque agitata.

Si era anche distratta,ed era passata col semaforo rosso ad un incrocio,ma non importava.

 

“:Rin ma cosa ti succede? Che hai?:”

 

“:Kagome dannazione rispondimi e basta!:”

 

Kagome si intimorì,e Rin sentì che stava discutendo con le altre.

 

“:Rin,Ayame dice che sono ad una vecchia cava,un rifugio di navi,lei c’è stata con Koga.:”

 

Rin si sentì morire.

Allora era vero,Naraku aveva ragioni,erano lì.

 

Naraku e gli altri ci sarebbero andati,e ci sarebbe stata una sparatoria.

No. Lei non poteva permetterlo.

 

Senti il cuore fermarsi,come sarebbe andata avanti se uno dei ragazzi sarebbe morto?.

Si sarebbe sentita in colpa.

E come avrebbero reagito le ragazze,nel vedersi uccidere i loro compagni?.

 

“:Non avete un modo per chiamarli? Rintracciarli?:”

 

Chiese Rin,che non riusciva più a parlare.

Tremava,la rabbia e la paura le toglievano l’aria.

 

“:No…:” rispose titubante Kagome “:Ayame mi sta dicendo che in quel posto i cellulari non prendono. Rin ma che cosa hai,ti prego parla…:”

 

Rin pensò solo una cosa: non avrebbe detto niente alle sue amiche,non le avrebbe fatte penare come stava penando lei

 

“:Ditemi dove si trova. Come faccio ad arrivarci?:”

 

Le ultime parole di Rin sembravano una minaccia,detta ringhiando.

Dopo che Kagome le dette le indicazioni giuste,Rin chiuse il cellulare senza rivolgerle più la parole.

 

Per la prima volta,come se si fosse ricordata solo in quel momento della sua esistenza,guardò l’orologio.

Segnava le cinque e trenta.

Ci avrebbe messo troppo tempo per raggiungere la cava,ma era anche vero che Naraku aveva detto di dover fare delle cose,prima.

 

Forse poteva farcela,arrivare prima di Naraku,avvertire Sesshomaru.

 

Sfrecciò fra le strade,fino ad arrivare alla periferia della città.

Il cielo si faceva buio,sempre più scuro.

Arrivò finalmente davanti ad un cancello,con scritto chiaramente che non si poteva entrare.

 

Era una vecchia cava,un deposito di navi e vari ferri vecchi.

Lasciò l’ulto lì,davanti al cancello,e passò per uno spazio ristretto di fianco al cancello.

 

Con il cuore in cola,le tempie che pulsavano,corse più veloce che poteva.

 

A duecento metri,sulla destra,sorgeva un capannone di fero,con il cancello aperto,mentre sulla sinistra,uno spiazzale immenso in cemento.

Il tutto era illuminato solo da alcuni lampioni altissimi,che creavano cerchi di luce arancione sull’asfalto.

 

A sinistra c’era un’altra via,e Rin capì che se fosse entrata da li avrebbe fatto meglio,potendosi avvicinare al capannone con la macchina.

Mentre adesso,doveva correre per duecento metri.

 

Era sicura che i ragazzi fossero dentro quel capanno,ma era altrettanto certa che Naraku sarebbe arrivato da quello spiazzale in cemento sulla sinistra,posteggiando li le auto e iniziando a fare fuoco.

 

Si immaginava gia la scena,la sparatoria su quella vasta distesa grigia,di cui Naraku stesso aveva parlato.

A destra quelli dell’ovest,che presi di sorpresa si sarebbero trovati in guai seri. Anche se fossero rimasti nel capanno sarebbero comunque finiti male,senza protezione.

Se poi fossero usciti allo scoperto,davvero sarebbero morti tutti.

 

Naraku contava sull’effetto sorpresa,erano muniti bene,protetti dalle auto con cui sicuramente sarebbero arrivati.

 

Improvvisamente,Rin vide uscire dal capannone un ragazzo.

Era ancora troppo distante per distinguerlo,ma vide i suoi capelli d’argento raccolti in una coda bassa.

Aveva pantaloni neri e camicia bianca,le mani in tasca,sotto la luce soffusa di uno dei lampioni,mentre fissava il cielo nero.

 

Rin non poteva vedere il suo viso,ma immaginava i suoi occhi dorati,lontani,freddi,ma magnifici.

 

“:SESSHOMARU:”

 

Urlò con tutto il fiato che aveva in gola,sperando che la sentisse,mentre continuava a correre.

La milza pulsava dolorosamente,come le tempie,e quelle sue dannate gambe davano segno di non arrivare per tempo,mentre un brutto presentimento l’avvolgeva.

 

Vide il ragazzo dal fisico perfetto irrigidirsi per un istante,poi guardarsi intorno dubbioso,ed in fine,voltarsi verso di lei.

 

Rimase come una statua di sale voltato verso la ragazza che gli correva in contro,con una mano protesa verso di lui,come se le bastasse un balzo per raggiungerlo.

L’aveva riconosciuta quella voce,ma non gli pareva vero,e non riusciva a fare niente,solo a guardare quella ragazza correre verso di lui.

 

Rin continuava a correre,quando vide Inuyasha andare fuori,afferrare per un braccio Sesshomaru che era imbambolato,e mostrargli il cellulare visibilmente preoccupato.

 

In realtà Inuyasha stava dicendo al fratello di aver ricevuto una chiamata da parte di Kagome,che era agitata,e diceva che Rin l’aveva chiamata,che era sconvolta,e chiedeva di loro. Voleva sapere dove fossero loro ragazzi.

 

Sesshomaru non fece nulla,voltò solo la testa verso Rin,che correva verso di loro,ma era ancora ad almeno centocinquanta metri di distanza.

Fu all’ora che anche Inuyasha la vide.

 

Ma quello che successe da quel momento in poi,fu davvero troppo perché Rin potesse capirci qualcosa.

Avvenne troppo in fretta,tutto troppo veloce,Rin vide solo piccole scene difficili da capire.

 

Vide Sesshomaru ed Inuyasha girarsi di scatto,verso la distesa di cemento davanti a loro,da la arrivavano due auto scure,con i fari che accecavano nel buio.

 

Dal capannone uscirono Koga e Miroku furiosi e scattanti,che lanciarono qualcosa agli altri due.

Erano armi,pistole sicuramente.

 

“:SESSHOMARU!!!:”

 

Urlò ancora Rin,adesso più vicina ma comunque lontana.

Urlò quel nome con tutte le forze che le erano rimaste,come se chiamandolo,allungando la mano verso di lui,avesse potuto salvarlo.

 

Però,Sesshomaru si voltò a guardarla,fin quando,non dovette rivoltarsi perché davanti a lui,era apparsa una terza auto scura.

 

Questa si era piazzata bloccando la strada alle altre. I suoi fari erano rivolti verso Rin,accecandola totalmente,e impedendole di vedere altro che un bagliore bianco.

 

Vide solo per una frazione di secondo Sesshomaru,troppo vicino alla macchina e alla luce accecante per essere visto bene. Ma aveva allungato una mano verso di lei.

 

 

Improvvisamente,senza preavviso,si sentì un boato sorto,che squarciò l’aria.

 

Mezzo istante dopo,Rin smise di correre.

 

 

I rumori divennero ovattati. Il frastuono di sgommate sull’asfalto e di urli vari,era diventato silenzio assoluto.

 

Sentì il respiro fermarsi nel petto,come se i polmoni avessero terminato il loro lavoro.

 

Un dolore lancinante,atroce,la invase l’addome,e veniva dal fianco sinistro.

 

Abbassò gli occhi,tutto avveniva in modo lentissimo,come se tutto andasse a rallentatore.

 

Rin vide la chiazza di sangue scarlatto ad imbrattarle la camicia bianca all’altezza del fianco.

La scostò,passandovi la mano,e si accarezzò quella parte di corpo da cui proveniva quel dolore,quel malessere che le mandava il cervello in tilt.

 

Quando la sollevò dal vestito nero,anche il suo palmo candido era imbrattato di sangue caldo.

 

Alzò gli occhi per guardare avanti a se,vide solo la luce bianca e accecante.

 

Poi,le sue orecchie confuse,sentirono come una voce rauca,che urlava di no,ma non capì nulla.

 

L’ultima cosa che vide furono le sue gambe pallide sotto il vestito nero,e dopo,il buio.

 

Cadde al suolo,perse coscienza. Non vide altro che il nulla.

 

 

 

 

 

 

*************

 

 

 

 

Vi aspettavate che il capitolo finisse così? Purtroppo vado di fretta,e devo fare ringraziamenti veloci,vogliate perdonarmi!! ^^.

 

Kaggy_Inu91 (Si Rin senza Sesshy è triste,ma ora…)

 

Isy_264 (Hi letto la lettera? Su Kagura vedrai altro…)

 

yuly (il piano di Sesshy mi sa che è andato un po’ in fumo…)

 

Paperina_90 (Mi sa che mi odierai…)

 

KaDe (…Se tutto si fosse mosso secondo i piani Kohaku avrebbe avuto una buona parte,vediamo ora…)

 

Leuconoe (Grazie tante davvero,sia per aver recensito che per i complimenti,non so se in questo capitolo ci sia da piangere od a urlare,dimmi tu!!)

 

 

Grazie a tutti quelli che leggono,vi prego ancora di recensire… Kiss Kiss ^____^

 

 

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Capitolo 18
*** Difficile a credersi ***


Era buio pesto,chissà se era viva,forse quello era l’aldilà

 

 

 

Difficile a credersi

 

 

 

 

 

 

 

Era buio pesto,chissà se era viva,forse quello era l’aldilà.

Non capiva nulla,non sentiva davvero niente.

 

Improvvisamente,davanti a lei una luce,e sotto quel bagliore candido,bello,sicuro,ecco lui.

 

Sesshomaru,con la sua camicia bianca che lasciava vedere la muscolatura pressante,quel viso fiero e altero,gli occhi di ghiaccio screziati d’oro. La piega sottile delle labbra,i capelli d’argento che apparivano come fragili fili di seta.

 

Il ragazzo,serio ed impassibile come sempre,allungò la mano verso di lei.

Era determinato,non impassibile e privo di emozioni come suo solito.

 

Rin,corse verso di lui,felice,se quello era l’inferno le stava bene così.

 

Eccola li,davanti a lei,l’unica persona che bravata di più al mondo. Il suo tesoro,il suo sole invernale,la sua felicità.

 

Lei lo amava,desiderava solo lui.

Mentre gli correva incontro,senza avanzare mai di un solo passo,si accorse di indossare lo stesso abito nero e la camicetta bianca che indossava quando era stata colpita da quel colpo di pistola.

 

Con un brivido lungo la schiena,alzò gli occhi verso il ragazzo,e con orrore,capì di ritrovarsi al momento in cui le avevano sparato.

 

Il buio però non si era dissolto,c’era lei,Sesshomaru davanti con la mano tesa verso di lei,e una tensione che aleggiava attorno a loro.

 

Rin si sentì mancare,smise di correre nel nulla. Il cuore batteva all’impazzata nel petto,e improvvisamente quel Tum tum del suo cuore,riecheggiò ovunque.

Le tempie pulsavano,il senso di felicità venne presto sostituito dall’angoscia,e la pace dalla confusione totale.

 

Sesshomaru teneva la mano allungata verso di lei,lo sguardo di ghiaccio,ma in realtà non le stava allungando la mano invitandola a raggiungerlo.

Ma le puntava una pistola contro.

 

Quando le avevano sparato,la luce di quell’auto scura l’aveva accecata impedendole di vedere con precisione Sesshomaru.

In altre parole,poteva benissimo essere stato lui a sparare.

 

Lei non avrebbe distinto se in quella mano allungata verso di lei ci fosse stata stretta una pistola o meno.

 

Capì che stava rivedendo quel momento maledetto,e stavolta,poteva vedere da dove era partito il colpo.

 

Fece inconsciamente di no con la testa. Non poteva essere stato Sesshomaru a sparare,non intenzionalmente almeno.

 

Eppure ne era certa,stava rivedendo tutto.

Forse una parte del suo cervello aveva realmente visto quell’arma nera nella mano del ragazzo,e adesso gli mostrava nuovamente la scena con i giusti dettagli che aveva perso a causa del trambusto.

 

Non voleva,non poteva cederci.

 

Ad interrompere le sue riflessioni,ci fu un boato,poi,sentì un dolore atroce,lancinante,che le tolse il respiro,e rivide la macchia di sangue scarlatto.

 

In secondo dopo rivide gli occhi di Sesshomaru,che la trafiggevano come lame taglienti,un po’ nascosti dietro la pistola ancora puntata contro di lei.

 

Ma si udì anche una voce roca,di uomo,che urlava di no.

Dietro Sesshomaru,c’era Naraku,sconvolto,aveva urlato di no.

 

 

Quando il dolore al fianco si fece realmente insopportabile,pensò che non poteva trovarsi all’altro mondo.

Se era morta,perché faceva così male?.

 

 

Improvvisamente sentì qualcosa di morbido sotto di lei,un calduccio rassicurante,ed anche se il dolore al fianco sinistro non accennava a diminuire,si sentì stretta la mano,la sinistra.

 

Scosse la testa,stava ritornando cosciente ma non voleva.

Il pensiero che fosse stato Sesshomaru a spararle la dilaniava.

 

Non poteva essere,lui,la sua unica ancora di salvezza,aveva tentato di ucciderla?.

In quel momento preferì essere morta.

 

Ma non poteva essere. Ne era certa.

Sesshomaru non voleva farle del male,se aveva sparato era stato per errore.

 

Desiderò di averlo accanto,si aprire gli occhi e di incontrare quelli dorati del suo amato,e di sentirlo vicino,coccolata da lui,e di sentirsi protetta dalla sua presenza.

 

Aprì con estrema lentezza gli occhi,mentre tutto il suo corpo protestava.

 

Voltandosi verso sinistra,vide quegli occhi neri,quei capelli neri,e quel volto rude ma bello.

Naraku.

 

Cosa ci faceva lui lì,con l’espressione affranta e preoccupata,a stringerle la mano?.

Dov’era Sesshomaru?.

 

La paura si impossessò di lei,spiacevoli verità le venivano alla mente. Pensieri che prendevano forma nella sua testa,pensieri di tutti i tipi.

 

“:N-Naraku?:”

 

Chiese con voce titubante.

 

Il volto contratto dal dolore di Naraku si illuminò e sorrise ampiamente. Un sorriso dolce,ingenuo,privo di malvagità. Un sorriso che Naraku non aveva mai fatto.

 

Naraku allungò una mano verso la fronte della ragazza che giaceva sul divano del salotto di casa sua,e le scostò una ciocca di capelli.

Passò ancora la mano su quella fronte pallida e imperlata di sudore.

 

“:oh Rin,piccola mai,non sai quanta paura ho avuto…:”

 

Rin scosse la testa,non capiva,non voleva capire.

 

“:Cosa è successo?:”

 

Chiese con voce tanto flebile che Naraku dovette leggerle il labiale per capirla.

 

“:O Rin…:”

 

Chiuse gli occhi e strinse i denti,coprendo quella sua espressione furiosa e sconfortata con la mano della ragazza che ancora stringeva.

 

Rin non gli diede il tempo di parlare.

Non voleva sentire parole che l’avrebbero sconvolta.

Afferrò la prima cosa che le venne in mente,e la disse.

 

“:Naraku ascolta,se sei stato tu a sparare,per sbaglio intendo,puoi dirmelo. Io non avrei problemi,non mi importerebbe. Se sei stato tu a colpirmi io non soffrirei,anzi,starei meglio perché so che non è stata una cosa fatta con l’intento di farmi del male…:”

 

Naraku ringhiò digrignando i denti,e i suoi occhi si fecero terrificanti.

 

“:Rin ma come puoi dire una cosa del genere:” si ricompose “:Quando ti ho vista lì,che correvi,mi sono piazzato con la macchina al centro,per impedire che si aprisse il fuoco.

Io stesso o messo da parta la mai pistola,non potevo permettere che un colpo che aveva mancato il bersaglio colpisse te…:”

 

Rin strinse le labbra,guardandolo. Sembrava dire la verità,sembrava davvero sofferente per quello che le era accaduto. E lo era veramente.

No,Naraku l’amava troppo,aveva bisogno di lei,non avrebbe mai e poi mai sparato.

 

“:Eri tu quella macchina che si è piazzata di fronte a me?:”

 

Lui fece di si con la testa,poi sospirò affranto,in collera,mentre guardò altrove,strofinando la sua guancia contro il palmo candido della mano di Rin.

 

“:Quando ti ho vista li mi sono sentito morire,e quel maledetto,se ne è accorto…:” era facile capire chi fosse il maledetto secondo Naraku “:Ha capito che avevo perso la ragione,che il mio piano era saltato,così,quando mi ci sono piazzato davanti,mi ha guardato beffardo,con quel sorriso maledetto che gli ha attraversato la faccia,ha allungato la mano verso di te,e ti ha sparato…:”

 

Rin guardò il tetto,ma in realtà,vide solo colori tremanti,perché le lacrime le aveva oscurato tutto.

Naraku continuò a denti stretti.

 

“:L’ha fatto per farmi un torto,per farmi del male. Sa quanto sei importante per me. Colpendo te avrebbe colpito me due volte.:”

 

“:cosa è successo dopo?:”

 

Chiese Rin,con voce ferma.

 

“:Io sono corso con l’auto verso di te,ti ho caricata in macchina. I ragazzi mi hanno seguito a ruota. Non siamo neanche riusciti a fare un raffio a quei maledetti.

L’unica cosa che mi interessava in quel momento eri tu,per questo siamo rientrati.:”

 

Rin piangeva ormai senza sosta,e Naraku se ne accorse sospirando.

 

“:Rin mi dispiace davvero:” riprese Naraku guardandola “:Dimmi cosa ci facevi lì ti prego…:”

 

Era serio però,e una risposta sbagliata,sarebbe stata fatale.

 

Rin guardò la fodera bianca dello schienale imbottito del divano.

Fingere,inventare una storia.

In quei due anni aveva detto così tante bugie a Naraku,che a volte se ne convinceva lei stessa delle cose che raccontava.

Molte volte per coprire una sua tentata fuga,o per rimediare un’uscita con le sue amiche,aveva inventato frottole e raccontato storie a Naraku,e funzionava sempre.

Era brava a fingere,mentire era il suo lavoro.

 

“:Mi ha telefonato Kagome:” in mezzo secondo gli intavolò un storiella “: Diceva che Ayame e Koga avevano litigato,e che lei,infuriata,lo stava raggiungendo alla cava.

Naraku,io in realtà ho ascoltato quello che hai detto agli altri,che volevi attaccare Sesshomaru in quella cava,e quando mi ha chiamato Kagome,e mi ha detto di Ayame,ho collegato il tutto,e ho temuto per la mia amica.

Ho pensato che Ayame poteva rimanere coinvolta,e quando ho provato a chiamarla al cellulare lei non rispondeva,non rispondeva nessuno. L’unica cosa che mi rimaneva era correre e fermarla.:”

 

Rin non guardava Naraku,ma sapeva che quella storia aveva funzionato,lo sentì sospirare.

 

“:Potevi chiamare me. Se la tua amica rischiava avrei cambiato i miei piani. Ci sarebbero state altre occasioni per fargliela pagare a quei bastardi:”

 

Rin guardò Naraku con occhi sbarrati,ma parlò in modo tenero.

 

“:Tu lo avresti fatto per me?...:”

 

Naraku fece di si.

Rin lo guardò,purtroppo,sapeva che era la verità.

 

Naraku l’amava,ci teneva troppo a lei.

Non avrebbe mai potuto spararle,e si,avrebbe anche annullato la sparatoria se la storia di Ayame fosse stata vera.

 

Iniziò a piangere a dirotto,singhiozzando. L’uomo che lei odiava,l’assassino,era forse l’unica persona che l’amava veramente.

 

E se Sesshomaru avesse solo finto? Se in realtà lui,Inuyasha,Koga,Miroku,fossero più spietati di quelli dell’Est?.

 

Lei,sapeva che non era così,sapeva che Sesshomaru non poteva averle sparato.

Però,la paura si impossessò di lei.

 

Magari quel colpo era partito per sbaglio.

 

“:Rin,perché piangi?:”

 

Chiese Naraku apprensivo,accarezzandole il viso.

 

“:Ho avuto paura,tutto è successo troppo in fretta…:”

 

Mentì.

 

“:Rin ti giuro nessuno ti toccherà più. Ci sono io…:”

 

Avvicinò il viso al suo,e iniziò a ricoprire la guancia umida di Rin di piccoli baci.

 

“:Ci sono io…:”

 

Ripeté suadente al suo orecchio,ma questo fece solo aumentare le lacrime della ragazza.

Quei baci,quelle parole,lei non le voleva. Però quelle erano l’unica cosa che poteva avare,le uniche attenzioni sincere.

 

Rin sussultò dal dolore,quando i suoi singhiozzii,le fecero sforzare l’addome,aumentando a dismisura il suo dolore al fianco sinistro.

 

Naraku le accarezzò la ferita,sollevando la maglia che indossava.

Rin si accorse di indossare un maglione leggero e dei jeans.

 

“:maledizione!:” Ringhiò Naraku e dopo urlò un nome. “:Suikotsu!:”

 

Pochi secondi dopo la porta scorrevole si aprì,ed entrò un uomo giovane dalla corporatura impostata,le spalle larghe,i capelli castani che ricadevano corti sulle spalle,e gli occhi blu.

 

“:Cosa c’è Naraku?,vedo che si è ripresa.:”

 

L’uomo indossava una camicia blu scuro,le maniche risvoltate ai gomiti,portava con se una valigetta da medico,ed effettivamente Rin lo conosceva come il dottore privato di Naraku.

 

Il dottore rivolse un sorriso caloroso a Rin,che non poté non ricambiare.

 

“:Come ti senti?:”

 

Le chiese,sedendosi sulla sedia accanto al divano,mentre Naraku si era alzato per fare posto.

 

“:Non saprei…:”

 

Disse lei incerta,Suikotsu rise.

Le sue mani fredde visionarono la ferita,che Rin preferì non guardare.

 

Si concentrò sul quel volto,che improvvisamente si era contratto.

 

“:Naraku…:” Sibilò il dottore “:La ferita non si rimargina. Io ho estratto il proiettile,disinfettato,ma lo sai benissimo. Non ho le strutture adeguate. Deve essere portata in ospedale,li sapranno come curarla…:”

 

“:lo sai che non posso portarla all’ospedale…:”

 

Disse Naraku,che poco prima guardava fuori dalla vetrata,ed era alterato.

Rin sapeva bene che quelli come lui non potevano entrare tranquillamente in un ospedale. Come giustificare la ferita d’arma da fuoco poi?.

 

“:Non sei un dottore tu?:” ringhiò ancora Naraku “: allora curala!:”

 

“:Naraku ti sto dicendo che non ho l’attrezzatura adatta,mi capisci quando parlo?:”

 

Suikotsu lo guardava con la coda dell’occhio,ma Rin vedeva chiaramente la sua espressione tesa e arrabbiata,da medico che si infuria perché non gli viene permesso di curare a dovere un paziente.

 

“:Ti ho detto che all’ospedale non la porto.:”

 

Il dottore sospirò,trattenendo il suo disappunto,e si alzò facendo forza sulle ginocchia.

Iniziò a trafficare nella sua valigetta.

 

“:Quello che potevo fare l’ho fatto. Aspettiamo e speriamo che la ferita non dia problemi,per il momento la metto sotto sedativi,così non sentirà niente…:”

 

Rin dovette girare la testa per vedere il medico posizionato dietro la sua testa,accanto al bracciolo del divano.

Suikotsu aveva in mano una siringa riempita con un liquido incolore,e dopo avergli dato un colpetto con il dito,abbassò i suoi occhi blu per sorriderle.

La tensione era sparita dai lineamenti di quel viso,ora c’era solo un sorriso rincuorante e premuroso.

 

“:Adesso dormiamo un po’ cara…:”

 

Disse,per poi pungerle il braccio con quella siringa.

 

Poco dopo,Rin non riuscì più a tenere gli occhi aperti,e cadde in un sonno profondo e senza sogni.

 

 

 

 

 

***********

 

 

 

 

Chiedo umilmente perdono,ma sono alle prese con un trasloco,e per questo ritardo nell’aggiornare,e non posso ringraziarvi uno per uno.

Mando quindi un grazie speciale a quelli che hanno recensito.

Isy_264

Yuly

Mikamey

KaDe

Kaggy_Inu91

miloxcamus

 

Grazie,un bacio e al prossimo capitolo.

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Rassegnati Rin ***


Quando si svegliò,intontita e dolorante,si voltò a sinistra,sta volta,accanto al divano sedeva Bankotsu

 

Chiedo ancora perdono per il ritardo,spero che il capitolo vi piaccia ^^

 

 

 

 

 

Rassegnati Rin

 

 

 

 

 

 

Quando si svegliò,intontita e dolorante,si voltò a sinistra,sta volta,accanto al divano sedeva Bankotsu.

 

“:Che ci fai tu qui?:”

 

Chiese come una bambina.

Bankotsu rise.

 

“:Ben svegliata,bella addormentata!:”

 

Rin gli fece una linguaccia.

 

“:Come ti senti?:”

 

Gli chiese lui,e lei fece spallucce.

 

“:Non fa più così male…:”

 

“:Sono contento…:”

 

Bankotsu abbassò gli occhi,e Rin capì che nascondeva qualcosa,ma non immaginava le realtà.

Poi però capì anche che c’era dell’altro a turbare il ragazzo.

 

“:Che ti prende?:”

 

Gli chiese,lui sbuffò alzando gli occhi al cielo.

 

“:Niente…:”

 

Rin sorrise maliziosa.

 

“:Come va con Kagura?:”

 

La ragazza era infatti l’unica a sapere delle relazione segreta fra Bankotsu e Kagura.

Il ragazzo alzò un sopracciglio,fissandola con disappunto.

 

“:Tu sai sempre tutto vero Rin!?:”

 

La ragazza rise di gusto.

 

“:Ancora non ti decidi a portarla via?:”

 

“:Cosa pensi? Che la prenda e fugga via con lei? Non sono poi così innamorato…:”

 

E guardò altrove,Rin arricciò il naso.

 

“:Non sei innamorato ma ti da fastidio il lavoro che fa,e il fatto che debba sempre andare a letto con chi le ordina Naraku…:”

 

Il ragazzo non rispose,rimase serio a guardare la finestra.

 

“:Sareste una bella coppia…:”

 

Canticchiò Rin.

 

“:Lo dice sempre anche lei,dice che starebbe bene con me…:”

 

Rin lo fisso rabbuiandosi.

 

“:è triste pensare che due persone che si amano non possono stare insieme…:”

 

E con quelle frase non si riferiva solo a Bankotsu e Kagura…

 

“:Hai ragione!:”

 

Affermò Bankotsu tornando a guardarla.

 

“:Non c’è proprio niente da fare per voi due?:”

 

Chiese in fine lei,speranzosa.

 

Bankotsu era serio,il volto contratto,era bello,molto bello.

Pensieroso e deciso,mentre il suo essere cattivo e buono al contempo si mischiavano.

 

“:Kagura appartiene a Naraku. Non me la lascerebbe mai.:”

 

Il ragazzo guardò Rin aggiungendo:

 

“:Perché sei tornata da Naraku Rin? Scommetto che stavi bene da quelli dell’Ovest…:”

 

Rin strabuzzò gli occhi.

 

“:Ma che dici? Da che parte stai?:”

 

Lui alzò le spalle guardando la porta,serio,quasi annoiato.

 

“:Sto dalla parte di Naraku,ma so che qui non sei felice.

Odio quel Sesshomaru,e la sua arroganza. Odio anche i suoi amici.

Però Rin,secondo me stavi meglio lì…:”

 

La ragazza sorrise

 

“:Tu sei diverso dagli altri. Mi sei mancato quando ero via,ecco perché ho chiamato te quando sono scappata…:”

 

Bankotsu la fissò con un sopracciglio alzato.

 

“:Si è vero sono diverso,ma non come pensi tu.

Sono fiero del lavoro che faccio,mi piace la bella vita e non mi importa della legge.

Ho ucciso diverse persone,non mi pento.

Cosa ho di diverso?:”

 

“:Non hai ucciso innocenti e mai vorresti farlo. Capisco che non sarai mai un angioletto,anche perché ci staresti male,però non sei cattivo,anche se fai il duro…:”

 

Rin rise,e Bankotsu scosse la testa rassegnato.

 

“:Mi prometti che farai il possibile per stare con Kagura?:”

 

Trillò la ragazza,con gli occhi dolci.

 

Bankotsu sorrise.

La prima volta che aveva visto Rin,che l’aveva conosciuta,si era invaghito di lei.

Ebbene si,gli piaceva Rin,i suoi sorrisi,i modi dolci,ma capì presto di non essere fatto per lei.

Quella era prima di tutto la donna del suo capo,e poi no,non era adatta a lui.

Voleva bene a quella ragazza,forse come una sorella. Poi però aveva conosciuto Kagura.

Inizialmente stava con quella donna così accattivante solo per divertirsi,poi però,aveva scoperto di avere parecchie cose in comune con quella Kagura,aveva scoperto di stare bene con lei,e che avrebbe voluto starle accanto più del dovuto.

Forse non l’amava,ma non sopportava che fosse prigioniera di Naraku,non sopportava che andasse con altri uomini,e Rin lo sapeva benissimo.

 

“:Ci proverò…:”

 

Disse in fine,per far contenta Rin,che gli regalò uno dei suoi sorrisi più raggianti.

Poi però la ragazza fece una smorfia,cercando di sistemarsi.

 

“:Cosa c’è stai male?:”

 

Chiese prontamente lui.

 

“:No… è solo che qui sto scomoda,ma perché non mi avete messo sul letto?:”

 

“:La stanza da letto è al piano di sopra,e non c’era tempo da perdere.

Ti hanno sparato sai? Non sei caduta dalle scale! Fai meno la spavalda!:”

 

Rin fece un sorrisino.

 

“:E va bene lo ammetto,mi fa un po’ male il fianco,ma non come prima.:”

 

Bankotsu fece un cenno incrociando le braccia,soddisfatto.

Poi piegò le testa guardando la ragazza.

 

“:Vuoi essere portata di sopra?:”

 

Rin sorrise e fece di si.

 

Lui la prese tra le braccia,sollevandola con tranquillità.

 

“:Guarda che peso!…:”

 

Disse Rin aggrappandosi a lui.

 

“:Effettivamente non sei una piuma,dovresti mangiare meno,fortuna che vado in palestra!...:”

 

Lui iniziò a ridere,ma Rin mise il broncio dandogli un pugno sul petto,e poi incrociò le braccia come una bambina.

 

Mentre salirono le scale,Bankotsu la fece arrabbiare,perchè fingeva continuamente di farla cadere.

Finalmente arrivarono davanti alla porta della camera dal letto,e il ragazzo dopo essere entrato la adagiò sul letto.

 

“:Allora Rin,ti serve altro da me?…:”

 

Disse sistemandosi la camicia,con un sorrisino ambiguo e beffardo.

Le allusioni di quella domanda erano ovvie.

 

“:Naraku!:”

 

Strillò Rin

 

“:Zitta! Zitta! Ma che ti salta in mente!:”

 

Disse Bankotsu indietreggiando,ma dietro di lui era apparso Naraku.

 

“:Che stai combinando?:”

 

Gli chiese minaccioso.

 

“:Niente! Io non ho fatto niente!:”

 

Disse serio,con il volto da innocente,alzando le braccia.

Naraku scosse la testa rassegnato,facendo segno a Bankotsu di uscire.

 

Rise se la rideva,e anche Naraku sembrava in vena di scherzare,dato che alla fine aveva sorriso.

 

Naraku si sedette accanto a Rin,e le accarezzò la fronte.

 

“:come ti senti?:”

 

“:Bene:”

 

Lei sorrise.

 

“:Aspetta…:”

 

Fece lui,sollevandola e facendola appoggiare contro il suo petto,mentre le sistemava i cuscini dietro la schiena.

 

Rin appoggiò le mani sul petto di Naraku,annusò il profumo della sua pelle,quell’odore forte,prepotente di uomo.

Non ero lo stesso profumo persuasivo di Sesshomaru. Era buono anche quell’odore,ma non quanto quello di Sesshomaru.

Provò nostalgia,avrebbe tanto voluto il ragazzo dagli occhi dorati accanto,a occuparsi di lei.

Avrebbe voluto stringersi al suo petto,vederlo,sentirlo.

Ma non era così.

 

“:Ecco fatto!:” Soddisfatto,Naraku l’adagiò sui cuscini. “:Se ti serve altro io sono qui!:”

 

Naraku sorrise.

Quelle erano le uniche volte che Rin lo stava vedendo sorridere in quel modo puro. Come rideva prima,tanto tempo prima.

Quando lo aveva conosciuto si era innamorata per davvero. Aveva sempre sperato che Naraku tornasse lo stesso di un tempo,e che si togliesse i panni dell’assassino.

 

Guardò fuori dalla finestra.

 

…Sesshomaru,perché hai sparato? Io non ci credo,non ci credo…

 

Pensò.

Voleva tornare da lui,ma non sarebbe mai successo.

 

Poi guardò Naraku,quei suoi occhi neri e preoccupati.

Quello era il suo futuro.

Bello o brutto che fosse,doveva tenerselo.

 

Non c’era scampo,e non ci sarebbe mai stato.

 

“:Avrei sete…:”

 

Disse con un sorriso,che Naraku ricambiò.

 

“:Provvedo subito…:”

 

Disse,poi si piegò per darle un bacio a fior di labbra.

Quando uscì dalla stanza,Rin si toccò le labbra. Avrebbe desiderato che a baciarla fossero state le labbra di Sesshomaru.

 

Scosse con forza la testa.

Non doveva pensarlo. Quello era sbagliato. Naraku era il suo ragazzo,fine.

 

Guardò il cielo oltre la finestra,e sorrise prendendosi in giro da sola.

 

…Rassegnati Rin…

 

 

 

*****************

 

 

 

Ringraziamenti:

purtroppo non ho tempo,vi chiedo sempre scusa…

KaDe.

Ran ugajin92.

Mikamey.

Kaggy_inu91.

Yuly.

Isy_264.

 

 

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Capitolo 20
*** Verità svelate ***


Quella mattina Rin si era alzata presto,era già vestita

 

 

Verità svelate

 

 

 

 

Quella mattina Rin si era alzata presto,era già vestita. Era passata una settimana da quando le avevano sparato.

 

Andò in bagno,maledicendo quella sua testa che girava senza sosta. Aveva la nausea,dolori per tutto il corpo.

Si trascinò fino allo specchio del bagno,in cui poteva specchiarsi interamente.

 

Indossava stivali neri,una gonna bianca ed un maglione grigio-perla.

 

Era smagrita,anche se di poco,e il viso assai più pallido del normale.

 

Si sollevò la maglietta,scoprendo il ventre pallido.

Sul lato sinistro privilegiava una chiazza di un rosso smorto,e tutto attorno un livido verde blu,che si mischiava al rosso creando il viola.

Le copriva tutto il fianco,partiva dalle costole e scendeva fino alla fine della pancia.

Ora orribile,disgustoso.

 

Si ricoprì con estrema lentezza,perché ormai la ferita face male sempre,con prepotenza,insopportabile.

Il dolore le dava alla testa,era sempre nervosa,intrattabile.

 

Uscì dal bagno,e si impose di raggiungere le scale.

Dal primo scalino,vide Naraku e gli altri al centro dell’ingresso enorme.

 

“:Naraku!:”

 

Chiamò con voce decisa,anche se a fatica.

Lui si voltò,con un mezzo sorriso.

 

“:Dimmi piccola!:”

 

Domanda inutile,perché lui sapeva già cose gli avrebbe detto.

 

“:Naraku io sto male lo capisci?:”

Rin stringeva i pungi.

Quante volte,da quando era stata ferita gli aveva detto di stare male? Quante volte aveva perso i sensi per il dolore? Quante volte Suikotsu aveva dovuto addormentarla,perché davvero non sapeva cos’altro fare?.

Suikotsu,da dottore,aveva fatto tutto quello che poteva. Necessitavano le strutture,un medico più esperto,e questo Naraku non lo capiva.

 

Lui si arrabbiò.

 

“:Rin lo capisci che non ti ci posso portare all’ospedale?:” Ringhiò “:Anche io sto male per te,ma non posso,lo capisci che non posso?:”

 

Rin strinse i denti,si lasciò invadere dalla rabbia.

 

“:Mi lasceresti morire Naraku? Muovi tutto e tutti,non ci credo che non hai accesso ad un qualunque centro ospedaliero!:”

 

“:Rin maledizione…:”

 

Non finì la frase,perché la ragazza,cadde giù dalle scale.

 

Subito si affrettò a prenderla a metà scalinata,prima che si facesse male.

Anche Bankotsu si avvicinò.

 

Naraku la prese in braccio e la portò nel salone,sul divano,e si chiuse la porta alle spalle impedendo agli altri di entrare.

 

Rin riprese coscienza,ma si teneva la fronte con una mano.

 

“:Lo so che stai male…:” iniziò Naraku sedendosi accanto a lei “:Ma davvero piccola,non posso fare niente…:”

 

Rin,infuriata,e stordita dal dolore che provava,si alzò di scatto.

 

“:No tu non sai un bel niente! Dove state andando adesso tu e i tuoi? Ad uccidere chi?:”

 

Naraku irrigidì il volto,si fece cattivo.

 

“:Rin smettila. Non ti devi intromettere in queste cose…:”

 

“:Oh certo! Ne hai uccisi tanti,che importa se adesso muoio anche io? Perché lo sai che peggioro di giorno in girono vero?:”

 

Rin non si sarebbe trattenuta,non quella volta,mentre il dolore le annebbiava la testa.

Naraku si alzò di scatto,terrificante,gli urlò contro.

 

“:Mi hai stancato! Vuoi fare la fine dei tuoi genitori?:”

 

Rin si arrestò,rigida,con occhi sbarrati.

 

“:Cosa c’entrano i miei genitori?:”

 

Sibilò lei.

Naraku abbassò gli occhi ridendo beffardo,poi sollevò la testa,fissandola deciso.

 

“:La vuoi sapere la verità Rin,bene,è il momento per te di sapere…:”

 

Rin rimase di ghiaccio. Cosa c’entravano i suoi genitori,con Naraku?.

Lui iniziò a parlare.

 

“:Più di dieci anni fa,tuo padre era in affari con quelli dell’Est. Ci riforniva lui sai,era uno dei migliori dei nostri alleati. Poi però,all’improvviso,gli è venuta la felice idea di ribellarsi.

Diceva che aveva figli,e che era stanco della mala vita. Voleva andare alla polizia,era pronto ad andare lui stesso in carcere pur di mettere tutto al posto….:”

 

Rin rimase immobile,si sentì morire.

 

“:Lo avete ucciso?...:”

 

Disse con voce tremante.

 

“:A quel tempo io non ero ancora a capo dell’organizzazione,ero solo un ragazzino inesperto,però ero presente,quando lo hanno ucciso.

Non hanno risparmiato nemmeno la moglie,ne il figlio piccolo. Solo tu ti salvasti,perché non eri in casa.

Quando ti ho conosciuta,e ho saputo chi eri,all’inizio mi è sembrato ironico che l’unica sopravvissuta della famiglia di quello sprovveduto fosse proprio la ragazza che volevo.

Mi sono interessato di più a te,quasi per gioco. Ma ora lo sai che ti amo. Non avrei voluto dirti la verità ma le cose stanno così:”

 

Rin fissava il vuoto,con occhi sbarrati.

Naraku continuò,sta volta con disprezzo.

 

“:Tuo padre era uno stupido stolto,ha fatto una brutta fine per la sua ignoranza.

Non voglio che anche tu la pensi come lui. Ti vai comportando sempre più come tuo padre,così legale,così altruista. Anche lui ha cambiato bandiera perché non sopportava che uccidessimo quelli che per lui erano innocenti.

Per noi quelli che non pagano,quella gente inutile,non serve a niente...:”

 

“:Maledetto…:”

 

Sibilò Rin,e Naraku rimase sconvolto.

Il volto dell’omo divenne terrificante.

 

“:Vuoi fare la stessa fine di quel miserabile e della sua famiglia?:”

 

“:No osare nominare la mai famiglia!:”

 

Ormai i due si urlavano contro.

Improvvisamente,Rin si fece più seria,determinata,mise da parte la rabbia.

 

“:Non è stato Sesshomaru a sparami vero?:”

 

Disse lei fra i denti,fissandolo con determinazione,mentre il suo viso era deturpato dalla rabbia.

Ne era certa,lo aveva sempre saputo,quello era il momento adatto per chiederlo.

 

Naraku abbassò la testa,e rise di gusto,in un modo terribilmente crudele.

 

“:Esatto piccola! Quell’allocco non avrebbe mai osato toccare la sua amata!:”

 

Fece Naraku. Era terribile. Beffardo,sadico,cattivo,mentre faceva mille smorfie.

La ragazza però penso ad una cosa,come faceva Naraku a sapere che Sesshomaru l’amava? Sapeva forse di loro due?. Improvvisamente le si disegnò davanti una nuova strada.

Lui continuò,mentre Rin rimaneva immobile.

 

“:Alcune voci,mi erano arrivate all’orecchio di voi due,ma non ci credevo.

Poi però,quella sera,quando ti ho vista alla cava,che correvi verso di lui disperata,hai anche urlato il suo nome,e quell’imbecille ha anche allungato la mano verso di te,con due occhi da cucciolo innamorato.

Patetico!.

Improvvisamente ho capito. Tu eri lì per lui,volevi avvertirli. Quando quel maledetto ti ha rapita tra voi c’e stato qualcosa,e se sei tornata da me era solo per impedirmi di fare del male alle tue amiche come avevo fatto con Kagome.:”

 

Naraku era terrificante,Rin non si muoveva,lui continuava.

 

“:Vuoi la verità Rin,vuoi sapere chi ti ha sparato quella sera? Preparati,sarai accontenta.

Come ti dicevo,quando ti ho visto correre verso di lui,mi è salito il sangue al cervello.

Poi quando ho affiancato Sesshomaru con la macchina,e ho visto la sua preoccupazione,e ho visto come era spaventato per te,tutto mi è venuto spontaneo.

Ci siamo guardati dal finestrino,l’ho visto terrorizzato,lui aveva capito tutto,sapeva cosa stavo per fare.

Quello stupido non ha potuto fare niente.

Io ti ho sparato Rin,io,dalla macchina.

Colpendo te avrei colpito anche lui,gli avrei fatto capire che non poteva averti,che non doveva avvicinarsi,perché io non avevo limiti:”

 

Rin divenne una maschera di ghiaccio. In realtà era più sollevata.

Lui continuò:

 

“:Poi però sono corso verso di te,poverino,ha anche urlato di No quanto ti ho sparato,che stupido.

Ti ho caricato in macchina,non ti avrei lasciata morire,tu mi servivi,io ti amo. L’ho sempre saputo che tu mi odi,eppure,ti tengo con me.

Ti ho detto che era stato Sesshomaru a sparare,così lo avresti odiato,avresti capito che tu devi stare solo con me.

Lui non si sarebbe più azzardato ad avvicinarsi,e tu lo avresti detestato.

Sparandoti avevo risolto i miei problemi,e ti avrei avuto più vicina…:”

 

Era terribile, Naraku era terribile. L’espressione furente,cattiva,beffarda.

Rin,era di ghiaccio.

 

“:Che tu possa marcire all’inferno,maledetto:”

 

Ringhiò Rin,con occhi gelidi.

 

Naraku divenne una furia,il suo volto si deturpò dalla rabbia.

Colpì con un pugno il divano,e si precipitò verso Rin,come una furia spietata.

 

Lei,sta volta terrorizzata,emise un urlò acuto,scappando via verso il fondo della stanza.

 

Naraku però la raggiunse,e le diede un schiaffo,o meglio un pungo,in pieno viso.

Ci aveva messo tutta la forza che possedeva,e l’aveva fatta finire a terra.

 

Prima che potesse farle altro,la porta si spalancò.

 

“:Naraku basta. Andiamo.:”

 

Aveva urlato Bankotsu,salvandola.

 

Naraku,furioso,rimase curvato sul corpo tremante di Rin.

 

“:io e te facciamo i conti dopo…:”

 

Sibilò più maligno che mai,alla ragazza,poi uscì,superando Bankotsu,che rimase alla porta con occhi fissi a terra. Furioso.

 

Guardò quella bella ragazza dai capelli corvini,a terra,che si sorreggeva con le braccia tremanti.

Si vedeva che tremava,piangeva,stava mele.

 

“:Rin…:”

 

Provò a dire,senza avanzare di un passo.

Lei si voltò di scatto verso di lui,la guancia sinistra violacea per il colpo che aveva ricevuto,gli occhi sbarrati che facevano impressione su quel viso d’angelo.

 

“:Tu lo sapevi…:” disse lei “:sapevi che era stato lui a sparare…:”

 

Il volto di Bankotsu si contrasse,poi chiuse gli occhi consapevole.

Rin continuò a denti stretti.

 

“:Ecco perché lo guardavi strano,ecco perché mi stavi così vicino. Sapevi tutto,e anche che la faccenda stava degenerando…:”

 

Bankotsu aveva un’espressione distrutta,affranta,ma il suo fiero orgoglio non lo faceva scomporre.

 

“:Mi dispiace…:”

 

Riuscì a dire prima che Naraku gli urlasse di andare.

Lui uscì via,davvero distrutto.

 

Rin rimase al suolo,tremante,senza forza,con il corpo dolorante,e il cuore distrutto.

 

Era felice,sapeva che non era stato Sesshomaru a sparare,che lui l’amava.

 

Pensò ai suoi genitori,a tutto il male che Naraku le aveva fatto.

No. Non sarebbe rimasta in quella casa.

 

Non sta volta.

Fissò decisa avanti a se,e si tirò in piedi,mentre udiva il rumore delle auto che uscivano dalla villa.

 

…Aspettami Sesshomaru,sto tornando da te…

 

 

Corse in garage,salì sulla sua macchina,ma le chiavi erano sparite.

 

Uscì dal garage,cercò ovunque,cercò anche il suo cellulare,ma era sparito anche quello.

 

Stavolta Naraku non si fidava più di lei,sta volta era guerra fra loro,e l’avrebbe tenuta agli arresti forzati.

 

Ringhiando,sia per il dolore che per la rabbia,andò alla porta.

 

Ma la porta era sigillata,chiusa dall’esterno,e non si poteva aprire.

Tornò il garage,ma anche quello era chiuso per bene.

Tutte le porte erano bloccate.

 

Come una furia inarrestabile,corse nel salottino,guardò le grandi vetrate.

Poi osservò in cagnesco una sedia.

 

Non ci pensò due volte,perse quella sedia e la scagliò contro la vetrata,frantumandola.

Procurandosi tagli e ferite,uscì da quella vetrata in frantumi,e fu in giardino.

 

Pioveva a dirotto,senza sosta,e faceva freddo.

Non se ne preoccupò.

Arrivò al cancello di ferrò e lo aprì dall’interruttore a due metri prima.

 

Naraku non aveva chiuso quel cancello,non avrebbe avuto motivo.

Le aveva tolto la macchina,il cellulare,chiuso le porte,non pensava arrivasse a tanto.

 

Uscì da quella villa maledetta,la villa degli orrori,la sua prigione.

 

Pioveva,e lei stava malissimo,ma non le importava,sarebbe fuggita via.

In un modo o nell’altro avrebbe raggiunto Sesshomaru.

 

 

 

*****************

 

 

 

Ringraziamenti:

yuly.

KaDe.

Callistas.

Kaggi_inu91.

Isy_264.

Mikamey.

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Stavolta per sempre ***


Rin camminava sotto la piaggia,con le braccia si stringeva le spalle cercando di farsi calore

 

 

 

 

Stavolta per sempre.

 

 

 

 

 

 

Rin camminava sotto la pioggia,con le braccia si stringeva le spalle cercando di farsi calore. I capelli appiccicati al viso livido,le gambe barcollanti,e gli occhi vuoti.

 

Nella sua testa,in quel momento di debolezza,le passarono mille immagini della sua vita.

 

Si rivide con i suoi genitori,ricordava il volto fiero di suo padre,il sorriso di sua madre,e gli occhi grandi del suo fratellino.

Quelli erano i pochi ricordi che aveva di loro.

 

Ripensò al buio della sua vita,quando si era trovata sola,abbandonata,a vivere con i nonni.

 

Poi erano arrivati tre piccoli barlumi di luce,che le aveva ridato il sorriso.

Kagome,Ayame e Sango.

Le sue amiche.

Ricordò le uscite con loro,le risate,le confessioni che si facevano davanti ad una tazza fumante.

 

Poi,nei suoi ricordi,arrivava lui. Naraku.

Quel bel ragazzo dai capelli scuri,gli occhi cupi.

L’aveva ammaliata per bene,e lei come un’allocca ci era cascata.

Lo aveva amato,aveva desiderato un futuro con lui.

Ma si sbagliava.

Presto quel ragazzo era diventato la sua catena,e la villa dei suoi sogni si era tramutata in una prigione da incubo.

Per troppe notti era stata costretta a concedersi a quell’uomo che disprezzava,a quell’assassino spargitore di sangue.

 

Ma proprio quando tutto andava a rotoli,ecco di nuovo la luce.

Il sole dorato dei suoi occhi,il colore candido sei suoi capelli.

Sesshomaru.

 

Ripensò alla prima volta che lo aveva visto,dal finestrino della macchina,che la fissava con quegli occhi scrutatori.

Poi era sceso,con passo felpato,era arrivato a lei e gli aveva allungato la mano.

All’inizio era freddo,lo disprezzavano.

Lui la riteneva una prostituta,e lei lo riteneva un altro assassino.

Dopo però era nato il rispetto,che si era trasformato in intesa,e poi,in amore.

 

Ricordò i loro pomeriggi sotto il sole,le loro serate sul divano,le chiacchierate prive di senso,la pace che poteva respirare in quei momenti con lui.

Il suo profumo. I suoi abbracci. Le sue labbra.

 

Si rivedeva accanto a lui,quelle poche volte in cui le aveva sorriso,in cui si era dimostrato per quello che era realmente e non per il ragazzo di ghiaccio.

 

Lo avrebbe rivoluto accanto,in quel momento,sempre.

Lo desiderava di notte,di giorno,quando stava male,quando era felice.

 

Immaginava di vederlo spuntare dalla nebbiolina soffusa della pioggia,con la sua espressione impenetrabile,ma gli occhi preoccupati.

Lo immaginava stringerla,proteggerla,e portarla al sicuro.

 

 

Aveva camminato per parecchio ormai,aveva superato la zona di casa lussuose,presto sarebbe arrivata ad un piccolo negozio,magari avrebbe potuto fare una telefonata.

 

Improvvisamente una macchina le passò accanto,e il finestrino si abbassò,quando una donna anziana le rivolse la parole.

 

“:Cara,ti serve un passaggio?:”

 

Rin la guardò appena,con occhi ancora vuoti.

Era una donna anziana,con folti capelli bianchi racconti in uno chignon,le rughe prepotenti sul viso eccessivamente truccato. La macchina che guidava era un vero rottame,ma sembrava abbastanza resistente.

 

“:Che ci fai lì sotto la pioggia? Sali in macchina,magari vado dalla tua stessa parte…:”

 

Fece gentile l’anziana.

Rin sorrise,e aggirò la macchina per salire,ringraziando il cielo per averle mandato almeno un piccolo aiuto.

Quando fu sul sedile davanti accanto alla donna le sorrise.

 

“:La ringrazio signora,lei è molto gentile….:”

 

“:oh figuriamoci! Cosa ci fa una giovane ragazza in mezzo alla strada con questa pioggia,sempre se posso saperlo…:”

 

“:Veramente è una lunga storia… Dove è diretta?:”

 

Tagliò corto Rin.

L’anziana,fece più cenni con il capo,capì che la ragazza non voleva parlare e non le fece domande. Disse a Rin dove era diretta,e la ragazza deglutì.

 

La signora stava infatti andando nei territori dell’Est,proprio in centro,Rin non poteva andare li.

 

Conversarono tranquille per un po’,e quando la signora arrivò ad una certa zona,Rin la fece fermare.

 

“:la ringrazio,ma io sono arrivata!:”

 

La signora la guardò stranita. Fuori pioveva così forte che non si vedeva neanche l’asfalto.

 

“:Io devo urgentemente andare da mia figlia,che abita a due isolati da qui,sei proprio sicura di volere scendere?:”

 

“:Si. Grazie ancora:”

 

E scappò via sotto la pioggia.

Da li,prendendo a sinistra,sarebbe finita al centro del territorio di Naraku. Cosa sarebbe successo se qualcuno l’avesse vista,o se peggio,avesse incontrato Naraku?.

 

Dritto davanti a lei invece,c’era una strada dritta,con ai lati alberi e anfratti. Superata quella zona sarebbe entrata in un quartiere ricco,e superato quello e raggiunta la periferia, sarebbe arrivata da lui. Ci sarebbero volute ore per arrivare a piedi.

 

Non ricordava bene la strada,anzi,non la ricordava per niente,ma qualcosa le diceva che era sulla via giusta.

 

Camminava sul bordo della strada,alla sua sinistra c’era uno strapiombo,alberato e pieno di sassi,con sentieri fangosi che portavano a valle.

 

La pioggia era fortissima,le gocce che cadevano le facevano quasi male.

No si vedeva nulla,tutta l’atmosfera sembrava colorata di azzurro,per il freddo e l’acqua che cadeva coprendo tutto. Una leggera nebbiolina si alzava dall’asfalto,mentre le auto che le veniva contro passandole al fianco la accecavano con i fari.

 

Aveva la testa in un altro mondo,gli occhi vacui,stava davvero male,non pensava a niente di niente.

Sperava solo di arrivare presto,di sedersi sul divano davanti al camino,e lasciarsi stringere della braccia di Sesshomaru.

Sentire il suo viso mozzafiato che si strofinava contro la sua testa per rassicurarla,le sue mani ad accarezzarle i capelli e la schiena.

 

Improvvisamente,un’auto che veniva verso di lei,e che andava ad una velocità decisamente eccessiva,fece una brusca frenata,superandola per fermarsi a pochi metri dietro di lei.

 

Rin si impaurì. Chi era che si era fermato per lei? Cosa volevano? Erano cattivi intenzionati? O direttamente uomini di Naraku?.

 

Dalla paura indietreggiò,qualcuno stava scendendo dal posto di guida della macchina,la nebbia oscurava tutto insieme alla pioggia,e lei non disgiungeva neppure il colore dalla macchina a pochi passi da lei.

 

Era troppo impaurita,non voleva che la prendessero,che le facessero del male,indietreggiando mise un piedi in fallo,una pietra sotto di lei scivolò facendola cadere giù per il dirupo.

 

Strisciò per diversi metri sulla terra fangosa,ferendosi con le pietre contro cui sbatteva e sulle radici appuntite.

Alla fine,non capì più nulla. Perse i sensi.

 

 

 

Per lei erano passati secondi,magari era così,o forse erano passate ore.

Aveva perso i sensi dopo la caduta,chissà chi era l’uomo che si era fermato con l’auto,e chissà che intenzioni avesse.

 

La pioggia cadeva imperterrita,ma si udivano anche rumori di foglie secche che venivano calpestate,dell’acqua che scivolava lungo i tronchi degli alberi,lungo il sentiero.

Era in un luogo boscoso,sicuro,esattamente dove ricordava di essere caduta.

 

Però,capì di muoversi. Era come su una giostra,cullata e strattonata al tempo stesso.

 

Aprì debolmente gli occhi,e capì di trovarsi in spalla a qualcuno.

Sotto la sua guancia c’era il tessuto grigio scuro di una camicia,zuppa d’acqua come del resto era lei.

 

Era appoggiata su una schiena robusta,calda,e le sue braccia buttate in avanti sul petto altrettanto forte,come le braccia del misterioso uomo che le tenevano le gambe.

 

Non ci capiva niente,però,un particolare profumò la fece risalire.

Profumo di muschio,dolce,forte,sensuale.

 

Quel profumo lo conosceva bene,scostando la guancia da quella spalla e alzando gli occhi vide un codino di capelli argentati.

 

Tremante per l’emozione cercò di scorgere quel viso mozzafiato che amava,e si trovò davanti due occhi dorati che la guardavano dalla coda dell’occhio.

 

“:Sesshomaru!:”

 

Strillò con voce acuta. Emozionata. Tremante. Impaurita. Felice.

 

Dato che si era mossa troppo,aveva fatto barcollare anche lui,cha adesso stava inginocchiato a terra.

 

Per mezzo secondo Rin non capì più cosa succedeva,ma si ritrovò seduta davanti al ragazzo,che le sosteneva la schiena con il braccio sinistro,mentre con il destro le teneva una mano.

 

Rin rimase immobile,mentre le labbra calde del ragazzo le baciavano ogni angolo della fronte,la guancia,il mento,per fino la punta del naso,ma non la bocca.

 

Non diceva niente,erano sotto la pioggia,fra gli alberi e il fango,ma lui la teneva stretta coccolandola.

 

Finalmente Sesshomaru sollevò la testa,per fissarla in quegli occhi di cioccolato che gli erano mancati.

 

“:Rin:”

 

Disse lui,con quella sua voce calda,profonda,autoritaria ma dolce.

Gli occhi decisi,ma in fondo mostravano una certa commozione che non piegava però i lineamenti contratti del viso.

 

Gli occhi di Rin,si riempirono di lacrime.

Quella voce gli era mancata troppo,quegli occhi,quei piccoli baci casti.

Lui le era mancato.

 

“:Sesshomaru!:”

 

Piagnucolò lei saltandogli al collo,e iniziando a piangere sulla sua spalla,mentre lo stringeva convulsamente.

 

“:perdonami ti prego,non avrei dovuto lasciarti. Ho avuto così tanta paura,mi sei mancato,è stata tutta colpa mia…:”

 

Non finì,perché Sesshomaru la prese costringendola a guardarlo negli occhi,la fece riappoggiare al suo braccio.

 

“:Rin,per tutto questo tempo non ho avuto la forza di fare nulla. Ma io non ero arrabbiato con te,ma con me stesso. Era colpa mai,io non era stato in grado ti proteggerti,ti farti sentire al sicuro. Non sono neanche riuscito ad impedirti di scappare.:”

 

Gli occhi di Rin continuavano a lacrimare,ma lei sorrideva.

Sesshomaru la osservò con disappunto,quasi in collera,con un sopracciglio alzato e l’angolo del labbro sollevato. Gli occhi quasi neri.

 

Rin non capiva,ma lui parlò accarezzandole la guancia.

 

“:Rin ma che cosa ti ha fatto?!...guarda come ti ha ridotto…:”

 

Rin appariva in uno stato pietoso.

Il viso eccessivamente pallido,gli occhi quasi lattiginosi di un convalescente. Lividi e tagli su tutto il corpo,che si era procurata sia per la recente caduta che per quando era scappata fuori dalla finestra in frantumi.

I capelli completamente bagnati,i vestiti appiccicati al corpo,sporca di fango e anche di un po’ di sangue.

Ma in particolare Sesshomaru si riferiva al vivido fresco sulla sua guancia.

 

Gli occhi di Rin luccicarono ancora.

Non le importava delle condizioni del suo corpo,ne del dolore,ne di altro.

Era solo maledettamente felice.

 

“:Sesshomaru io ti amo…:”

 

Disse con voce tenera,mentre lo guardava con occhi lucidi e pieni di gratitudine,lo adorava,lo amava.

 

Lui sorrise piegando leggermente le labbra,gli occhi caldi.

 

“:Anche io ti amo Rin:”

 

Lui la strinse a se,e lei ricambiò stringendolo a sua volta.

Finalmente,dopo tanto tempo si baciarono. Le loro labbra umide e fredde si riscaldarono unendosi.

Il loro bacio fu da prima dolce,poi passionale,mentre si stringevano sotto la pioggia.

 

Quando si divisero,Sesshomaru la strinse dalle spalle. Guardandola allarmato.

 

“:Rin che cosa ti ha detto quel verme? Ha detto che sono stato io a sparati vero?:”

 

Rin sorrise facendo di no con la testa,rassicurando il ragazzo ma facendogli alzare un sopracciglio incuriosito.

 

“:No,cioè si. All’inizio ha detto che eri stato tu a sparare,ma io non ci credevo te lo giuro.

Poi,oggi, ecco abbiamo litigato,e mi ha detto la verità.

Ha ammesso di avermi sparato per gelosia,perché ha scoperto di noi due. Voleva fare soffrire te,e soprattutto fare in modo che io ti odiassi.

Credeva di poterci dividere…:”

 

Rin rideva come una bambina spensierata e felice,eppure piangeva,ma erano lacrime di gioia.

 

Sesshomaru la strinse forte a se.

La pioggia creava un forte baccano,faceva freddo,infatti tremavano senza accorgersene neppure,e la pioggia era fastidiosa.

Ma per loro due non esisteva nulla,esistevano solo loro e basta.

 

Rin appoggiò il viso su quel petto marmoreo,e si sentì al sicuro mentre lui le accarezzava i capelli e le respirava sul collo.

 

Sesshomaru assaporò la sua pelle liscia,i suoi capelli su cui ancora persisteva un profumo dolce di frutti.

Non l’avrebbe mai lasciata,niente sta volta li avrebbe divisi.

 

“:Rin,Quando ti ha sparato io volevo correre da te,volevo portarti via. Ma eravamo messi male,Naraku si è catapultato con l’auto verso di te,i suoi scagnozzi ci tenevano sotto tiro.

Inuyasha e gli altri mi hanno trascinato via,infondo sapevo che quel maledetto non ti avrebbe lasciata morire. Alla fine se ne sono andati,ti hanno portata via.

Ho infuriato contro mio fratello,ma almeno sapevo che ce l’avresti fatta:”

 

Rin non disse niente,lo strinse solo di più.

Poi però fu presa in braccio,e nonostante sentirsi fra le braccia del suo amato fosse bellissimo,provò ad apporsi.

 

“:Sesshomaru ce la faccio a camminare. Sono pesante:”

 

“:Non dire sciocchezze. Non ti lascio sta volta. Non ti lascio per nulla al mondo…:”

 

La strinse di più,e Rin si accoccolò.

 

“:Adesso basta stare qui a prender freddo. Ti porto a casa Rin:”

 

Disse deciso lui,facendola sentire protetta,felice.

Rin assaporò nella sua mante il ricordo di quella voce calda e melodiosa,suadente,che aveva detto le cinque parole più belle del mondo.

Le sole parole che Rin avrebbe voluto sentire.

 

“:Dillo ancora…:”

 

Lo pregò lei,con voce flebile,mentre nascondeva il suo viso nell’incavo della spalla di Sesshomaru.

Lui accennò un sorriso,capendo,l’accontentò.

 

“:Ti porto a casa Rin…:”

 

 

***

 

Quando riaprì gli occhi vide solo una luce bianca accecante sopra la sua testa.

Le lenzuola ruvide e fredde,e non capiva dove si trovava.

 

Sentiva uno strano chiacchiericcio,e pian paino che riacquistava coscienza,capì di trovarsi nella stanza di un ospedale.

 

Mosse lentamente la testa,non aveva più dolori,ma si sentiva parecchio stordita.

Guardandosi si ritrovò tutta ricoperta di bende,e un cerotto fastidioso sulla guancia. La fronte e le mani,che erano più ricche ti tagli,erano doppiamente fasciate.

 

“:Ben svegliata!:”

 

Sorrise il dottor Totosai,e i suoi baffi grigi si sollevarono all’insù seguendo le labbra. Con una mano si portò in dietro i pochi capelli che aveva.

 

Rin non ebbe il tempo di pensare,che un qualcosa le si catapultò addosso.

 

Kagome le si era fiondata addosso,mettendosi dal lato destro del lettino bianco,e stringendole la testa.

 

“:Rin! Rin! Rin! Che sia benedetto il cielo sei viva!:”

 

Rin arricciò il naso e inarcò un sopracciglio,imbronciata.

 

“:Certo che sono viva! Ma che ti passa per quella testa!:”

 

Nemmeno mezzo secondo dopo,ecco che stavolta dal lato sinistro del letto,le si appiccicò al braccio Sango,che mentre strofinava la guancia sulla sua spalla piagnucolava:

 

“:Amica mia,non sai quanto mi sei mancata!...:”

 

“:Sango,non ti ci metterai anche tu spero… o no!:”

 

Come potevasi immaginare,anche Ayame le finì addosso,dal lato destro del letto,e si era stretta alle sue gambe.

 

“:Rin non ci fare prendere più certi spaventi!:”

 

“:Ayame smettila,smettetela tutte e tre!:”

 

Come se avesse detto chissà cosa,le tre iniziarono a piangere e lamentarsi.

 

“:Ma siete sceme?:”

 

Fece Rin.

 

“:Pensa un po’,hai fatto piangere persino Ayame! Non è una cosa da tutti,ti farò una statua!:”

 

Scherzò Koga,sistemato contro il muro in fondo della stanza insieme agli altri ragazzi.

Ayame gli fece una linguaccia.

 

“:Si! Si! però adesso tutte fuori,il medico deve visitarla!:”

 

Fece Inuyasha,autoritario con quel solito broncio che lo caratterizzava.

Il dottor Totosai,infatti,picchettava con una penna sulla cartella clinica che aveva in mano,impaziente di continuare il suo lavoro.

 

“:Forza! Ho detto fuori!:”

 

Rimarcò duro e alterato Inuyasha,dato che le ragazze non si staccavano da Rin.

Alla fine le tre si decisero a lasciare l’amica.

 

Mentre si avvicinava alla porta,Ayame venne affiancata da Koga che era intenzionato a metterle un braccio intorno al colla,ma lei lo scansò offesa.

 

“:Come sei permalosa!…:”

 

“:io non sono permalosa,sei tu che sei stupido!:”

 

Ringhiò Ayame con la sua voce infantile.

 

“:Io sarei cosa?! Sei sempre una bambina!:”

 

“:Che cosa?! E tu…:”

 

La conversazione fra i due “innamorati” continuò fuori dalla stanza.

 

Anche Sango e Miroku stavano uscendo,ma quando entrò un’infermiera giovane e bionda,Miroku come da copione,le corse dietro.

 

“:Mi scusi bella signorina,vorrebbe…:”

 

Non finì di parlare,perché Sango lo stava trascinando fuori dall’orecchio,infuriata come non mai.

 

Il dottor Totosai e la sua assistente ripresero a visitare Rin,che finalmente,guardando il muro di fronte,vide il ragazzo appoggiato.

 

Sesshomaru era rimasto,serio con le braccia conserte e la schiena contro il muro.

I suoi occhi di ghiaccio,l’espressione impassibile era le stesse di sempre.

 

Rin lo guardò,felice,gli regalò un sorriso tenero.

Era finalmente tornata felice,e al sicuro.

 

Anche il ragazzo non poté fare a meno di ricambiare il sorriso,anche se in modo un po’ cupo come suo solito.

Anche lui era felice. Al settimo cielo.

 

 

Erano di nuovo tutti riuniti,Rin e Sesshomaru erano ancora una volta insieme e felici.

 

E stavolta per sempre.

 

 

 

 

****************

 

 

Ringraziamenti:

 

 

Mikamey: Sono felice che ti sia piaciuto il precedente aggiornamento,per quanto riguarda Naraku,credo abbia ottenuto il primo premio per viscidità!!!.

E si povera Rin,ne ha passate e ne passerà molte,l’importante e che ha scoperto che Sesshomaru non le ha sparato giusto?.

Kiss Kiss.

 

KaDe: Come vedi Rin è tornata dritta dritta da Sesshomaru,e credo che Naraku avrà qualche problemino adesso,ma anche lui romperà le scatole (del resto sa fare solo quello!!!!).

Baci ciau.

 

Isy_264: Già Rin non sta mai in pace,ma adesso sembra tornata al sicuro. Spero che questo cap. sia stato di tuo gradimento.

A presto Kiss.

 

Yuly: Naraku è stato mooolto crudele,ma Rin sta volta è corsa da Sesshomaru,speriamo se ne stia in pace e al sicuro almeno per un po’!. Che ne pensi di questo aggiornamento?.

Fammi sapere baci.

 

Kaggy_Inu91: grazie per i complimenti. Me lo chiedo anche io come abbia potuto Naraku sparare a Rin!!! Almeno adesso ha la certezza che Sesshomaru è innocente ed è tornata da lui.

Bacioni ^^.

 

Fra_chan: ciau,sono felicissima che la storia ti sia piaciuta così tanto,spero anche di non aver deluso le tue aspettative con questo capitolo,fammi sapere.

Baci.

 

Robertina: Davvero hai letto tutto di fila? Me felicissima! Eccoti un altro aggiornamento,spero continuerai a  recensire.

Grazie Kiss.

 

 

Grazie a chi legge e a presto ^__^.

 

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Capitolo 22
*** Voglio vederti felice ***


Erano trascorsi tre giorni,e Rin era stata finalmente dimessa dall’ospedale,e ora veniva accompagnata alla macchina di Sesshomaru

 

Eccomi qui,finalmente ho finito di scrivere la storia,quindi pian piano aggiornerò tutti i restanti capitoli. In oltre adesso dovrebbe riprende un aggiornamento regolare. Per ora un capitolo tranquillo e in cui diciamo non succede nulla,per poi ricominciare con gli intrighi che purtroppo non sono ancora finiti.

Ma non dico altro.

Buona lettura.

 

 

 

 

 

Voglio vederti felice

 

 

 

 

 

Erano trascorsi tre giorni,e Rin era stata finalmente dimessa dall’ospedale,e ora veniva accompagnata alla macchina di Sesshomaru.

 

Ufficialmente Ayame era diventata la sua assistente,nonostante lei avesse minacciato di picchiarla se avesse provato ad aiutarla.

La minaccia era ovviamente andata al vento.

 

“:Non ci voglio stare seduta su quell’affare!:”  brontolò Rin alterata,alzandosi di scatto dalla sedia a rotelle “:so camminare benissimo!:”

 

“:No no no,non ci siamo!. Allora appoggiati a me!:”

 

Si era offerta Ayame,afferrando Rin dal braccio.

 

“:Guarda che sto benissimo!:”

 

Si giustificava la ragazza dai capelli corvini,ma l’altra scuoteva la testa negando.

 

“:Rin il dottore è stato chiaro. Riposo assoluto ha detto. Hai danni in tutto l’addome,e non devi affaticare troppo la gamba sinistra…:”

 

Quando Rin sbuffò,venne affiancata da Kagome,che le parlò con aria rassegnata.

 

“:abituati Rin,sono due sanguisughe!. Almeno mi hai tolto di dosso Ayame…:”

 

Neanche lo avesse detto,che Sango si avvicinò a lei.

 

“:Kagome ce la fai a camminare? La gamba ti da problemi?:”

 

Ebbene si! Se Ayame era la custode di Rin,Sango lo era di Kagome.

 

Kagome infatti era stata azzoppata dall’ultimo attacco di Naraku,e da quel momento non si era più tolta di dosso le fin troppo premurose amiche. Per non parlare di Inuyasha,che l’avrebbe tenuta costantemente in una campana di vetro,e ad ogni passo che la ragazza faceva lui le era dietro.

 

Adesso anche Rin era convalescente,dato che il colpo che aveva preso non era per nulla da sottovalutare; Ayame a Sango si erano divisi i compiti.

Sorvegliavano continuamente Rin e Kagome,seguendole,e se avessero potuto avrebbero fatto anche di più.

Rin e Kagome erano esasperate,ma capivano che le amiche erano molto affezionate.

 

Finalmente arrivarono fuori dall’ospedale,i ragazzi attendevano le ragazze davanti alle loro auto.

 

Inuyasha era appoggiato contro la sua auto rossa fiammante,e subito corse in contro a Kagome,ma sapeva che lei odiava tutte quelle attenzioni,quindi si finse discreto,fin quando la sua ragazza non salì in macchina senza inciampare o senza accusare dolori,e lui tirò un sospiro di sollievo.

 

Rin sorrise tra se e se,chissà se anche a lei sarebbe toccato lo stesso trattamento da parte di Sesshomaru.

Guardò il ragazzo al fianco dell’auto grigia.

No,a lei sarebbe andata peggio.

Sesshomaru la scrutava sempre con quei suoi occhi dorati,tormentati,angosciati,e gelidi al tempo stesso.

 

Lui era quasi sempre in collera,per cosa poi?.

Si rimproverava di non averla saputa proteggere,o tenere lontana da quel maledetto Naraku.

 

Sesshomaru ricordava ancora quando quel giorno,stanco di stare in casa a sopportare le ramanzine di suo fratello,aveva deciso di andare a fare un giro in macchina.

Superato il quartiere,e messosi sulla strada principale,aveva scorto quella figura esile e tremante,che assomigliava più ad un fantasma che a una ragazza.

Rin.

L’aveva riconosciuta a fatica,ma alla fine era certo di non sbagliarsi. Come sbagliare d’altronde?.

Si era accostato a lei,ma questa intimorita era caduta giù dal dirupo,e lui era corso a prenderla.

Non avrebbe mai dimenticato le condizioni in cui l’aveva trovata.

 

Adesso aveva le braccia conserte,e stringeva i pugni dalla rabbia.

Davanti a lui Rin,con sulla fronte ancora un taglio,la guancia sinistra livida,e il volto sciupato e pallido. Le mani poi,quelle piccole ed esile mani perlacee,erano ancora graffiate a violacee per i lividi.

Il dottore gli aveva detto che quel livido che aveva sul viso ci avrebbe messo un po’ a scomparire,perché a quanto pareva era stata colpita in pieno con una forza troppo elevata.

 

Poteva un uomo permettersi di usare tutta la sua forza per colpire una ragazza indifesa? Si era chiesto lui.

 

…Ma Naraku non è un uomo,è solo un bastardo…

 

Aveva concluso,sempre più in collera.

 

Rin sopirò fissando il suo ragazzo,a quel punto Ayame le diede un bacio sulla guancia e corse in macchina da Koga,che l’aspettava brontolando.

 

Quei giorni che lei aveva passato all’ospedale,Sesshomaru le era rimasto costantemente accanto,al capezzale del suo letto,e non si concedeva un attimo di riposo.

Solo durante l’ora di visita,in cui la stanza veniva affollata dalle ragazze a dagli altri ragazzi,Sesshomaru andava a sedersi in una poltrona sul corridoio,chiudendo gli occhi almeno per un quarto d’ora.

 

Non voleva dar altre pene a Sesshomaru,così trotterellò verso di lui,per dimostrargli che stava benissimo.

 

 

Lui fece un cenno consapevole,e sopirò,aprendole lo sportello. Quando anche lui fu in macchina al posto guida,lei chiese:

 

“:Dove mi porti di bello?:”

 

“:A casa!:” disse secco guardando la strada “:il dottore ha raccomandato riposo assoluto…:”

 

Rin incrociò le braccia al petto,sbuffando come una bambina.

 

“:Come sei noioso…:”

 

 

 

Quando arrivarono alla villa del ragazzo,Rin fu felice di riabbracciare il cagnolino nero,Nira.

 

“:gli sei mancata…:” fece serio Sesshomaru “:con me non stava molto bene…:”

 

Rin lo guardò accigliata,ma lui stava già rientrando in casa,lei continuò a giocare con il cagnolino.

 

Poco dopo però Sesshomaru raggiunse la ragazza in giardino,e mentre lei era affacciata al ponticello,lui arrivando silenzioso,l’abbracciò da dietro.

 

Rin sussultò,e lo guardò terrorizzata,ma vedendo che era lui sorrise.

 

“:Ti ho spaventata,Rin?:”

 

Disse con uno sguardo un po’ maligno,mentre nascondeva il viso fra i capelli corvini della ragazza.

 

Lei adorava quel modo che aveva lui di pronunciare il suo nome.

Lo aggiungeva all’inizio o alla fine di una domanda,dando alla sua voce una sfumatura calda a bassa,rassicurante.

 

Rin alzò le spalle.

 

“:Giusto un po’!:”

 

Lui la stinse di più,facendo aderire la schiena di lei contro il suo petto.

 

“:Rin,non devi temere più nulla da adesso. Non permetterò a niente e nessuno di toccarti.:”

 

Lei si voltò per guardarlo negli occhi,mentre sorrideva tranquilla.

 

“:Si,lo so…:”

 

Gli occhi dorati di Sesshomaru vennero macchiati da una sfumatura scusa,quando con il dorso della mano gli accarezzò la guancia sinistra livida.

 

Lei prese quella mano con la sua,mentre lo fissava negli occhi senza parlare.

 

“:Sai cosa significa questo,Sesshomaru?:”

 

Disse Rin,riferendosi al livido.

Lui scosse la testa.

 

“:Significa che Naraku non ha più limiti.

Abbiamo superato il confine,non si trattiene più con me. Se mi ha colpita,se mi ha sparato,significa che adesso si è stancato. Non si tratterrebbe se gli venisse da uccidermi…:”

 

Inutile dire che gli occhi del ragazzo divennero scurissimi,e il suo volto si irrigidì apparendo come un pezzo di marmo.

 

Guardò da un’altra parte,arrabbiato,infastidito,furioso,fin quando Rin non lo strinse forte,strofinando la sua testa sul suo petto.

 

A Rin era mancata quella sensazione di protezione assoluta che provava quando abbracciava Sesshomaru.

Adorava sentirlo vicino,sentire il suo profumo,sentirsi amata.

 

Lui sopirò.

Rin aveva bisogno di sentirsi al sicuro,di sentirsi desiderata,protetta.

Così fragile,così piccola,così tenera,come aveva potuto stare con Naraku? Da dove traeva la forza per diventare fredda e impassibile quando tirava una brutta aria?.

Lui avrebbe fatto di tutto per vederla sempre sorridere,per renderla soddisfatta della sua vita,per mantenerla lontana da ogni pericolo. Voleva vederla sorridente,sempre.

 

La strinse a se,appoggiando il proprio mento su quella testa corvina.

 

 

 

Dopo cena,quando già si faceva buio,Rin sgattaiolò sul divano all’ingresso,e accesa la tv.

In realtà non la guardava,era solo con le ginocchia al petto,a guardarsi in torno.

 

Le sembrava assurdo che fosse tornata in quella casa. Era troppo bello per essere vero.

Era felicissima,non poteva chiedere altro.

 

Si riscosse dai suoi pensieri,quando vide qualcuno al suo fianco,ma si rassicurò vedendo gli occhi dorati,anche se freddi,di Sesshomaru.

 

Si spostò per fare posto,ma non fece caso alla coperta che il ragazzo aveva in mano,e che le mise attorno alle spalle.

Poi lui le mise un braccio in torno al collo,e si sistemò meglio appoggiando la schiena al divano.

 

Rin si accoccolò sul petto del ragazzo,e sorrideva di nascosto,stringendosi alla coperta.

Sentire quel calore era meraviglioso per lei,la mano di lui sulla sua spalla ardeva.

 

“:Rin,come ti senti?:”

 

“:Una favola!:”

 

“:Intendevo fisicamente…:”

 

“:Bene,lo sai…:”

 

Lui scosse la testa,ma non disse nulla.

 

 

Dopo un bel pezzo che rimasero in silenzio in quel modo,decisero di andare a dormire.

Sesshomaru era già nel letto,quando Rin arrivò con la sua camicia da notte rosa.

 

Si sedette sul letto,e lanciò un’occhiataccia al temporale fuori dalla finestra storcendo il naso.

Si distese accanto a lui,che presto l’attirò a se,abbracciandola e facendole appoggiare la guancia al suo petto scoperto.

 

“:Mi sei mancata tanto…:”

 

Sussurrò lui,iniziando a baciarle il collo per poi salire lungo la guancia,mentre strisciava la sua testa contro quella di lei in modo felino.

 

Lei sorrise maliziosa,stringendolo.

 

“:ora sono tutta tua…:”

 

Sesshomaru si scostò un po’ scuotendo la testa mentre l’allontanava leggermente.

 

“:e no!:” disse quasi allegro. “:il dottore mi ha dato ordini precisi!. Devi stare al riposo,non posso strapazzarti…:”

 

“:Ma è un’ingiustizia!:”

 

Sbuffò lei,per nulla d’accordo.

 

“:Credimi Rin,per me lo è molto di più…:”

 

Disse serio,guardandola negli occhi.

Lei sbuffò ancora,e poi si abbracciarono tranquilli.

 

Improvvisamente,dopo un lampo,si udì un fulmine che rimbombò nella stanza.

Rin sussultò stringendo di più il ragazzo.

 

Sesshomaru la guardò con la coda dell’occhio,alzando un sopracciglio.

 

“:Hai paura dei temporali,Rin?:”

 

Lei scosse la testa,poi però,capì di non poter mentire.

Guardava fuori terrorizzata,mentre si stringeva al petto di lui.

 

“:Non è che ho paura,ma quando ero piccola succedevano sempre cose brutte durante i temporali…:”

 

Sesshomaru la guardò curioso,dall’alto,voleva sapere ma rimase in silenzio.

 

Alla fine fu lei che dopo un sospiro parlò.

 

“:Un venerdì sera ero a casa dai miei nonni,ero ammalata,e dato che i miei genitori lavoravano tutto il giorno,e avevano anche un figlio piccolo a cui badare,mi avevano lasciata con mia nonna,che aveva sicuramente più tempo da dedicarmi.

Avevo dieci anni,ero arrabbiata con mia madre perchè passava tutto il suo tempo a tenere in braccio mio fratello,e non aveva neanche tempo per curarmi se mi prendevo l’influenza. Quel giorno ero davvero arrabbiata con loro,pensai che sarai stata meglio con i miei nonni.

C’era un temporale quella notte,lo ricordo bene,io dormivo sul divano in salotto,e le vetrate tremavano,e io avevo paura.

L’indomani arrivò una telefonata,mai nonna scoppiò a piangere,dopo aver detto qualcosa a mio nonno,questo uscì via di corsa con la macchina.

Quel giorni i miei nonni erano strani,non mangiarono neppure,solo due giorni dopo mi diedero la notizia.

I miei genitori e mio fratello erano morti,a causa del temporale avevano avuto un incidente stradale,ed erano morti.

Per anni ho dato la colpa ai temporali della loro morte,e mi sentivo in colpa perché mentre loro morivano io ero arrabbiata con loro.

Da quel giorno ad ogni temporale mi succedevano cose brutte,ecco perché li odio….:”

 

Sesshomaru la strinse a se,appoggiando il suo mento sulla sua testa.

 

“:Non permetterò ad un fulmine di farti del male…:”

 

Disse lui serio,con voce roca a sensuale.

Rin sorrise,e si addormentarono stretti,anche se ogni tanto lei sussultava,ma lui era prontamente li a coccolarla.

 

 

 

 

************

 

 

Ringraziamenti:

 

 

KaDe: e lo so lo so,mi sono fatta aspettare,ma come ho detto prima,non dovrebbe succedere più.

Grazie per i complimenti,spero che anche questo capitolo sia stato di tua gradimento ^^.

Kiss.

 

Kaggy_Inu91: grazie anche a te,ma non temere,c’è ancora qualche altro capitolo. Cosa ne pensi di questo? Fammi sapere.

Bacioni.

 

Yuly: A Naraku aspetta più che una bella sorpresa…ma non si comporterà molto bene,poi vedrai XD. In questo cap. non è successo nulla di che,solo Rin e Sesshy! Spero ti sia piaciuto.

Baci baci.

 

Mikamey: E gia,Rin è tornata da Sesshomaru,e anche qui è stato tutto tranquillo,ma fossi in te aspetterei un po’ per il lieto fine…dato che Naraku è ancora a piade libero XDDD.

Kiss ciauuu.

 

Isy_264: Mi fa piacere che lo scorso cap. ti abbia dato i brividi,e anche che ti abbia fatto ridere,ogni tanto mi piace mettere qualche scena comica e sono contenta se riesce ^^ .

Un bacione ci si sente.

 

Leuconoe: è vero sono passati capitoli abbastanza movimentati,e adesso due dolci. Sono felici che ti sia piaciuto l’aggiornamento precedente,spero valga lo stesso con questo ^__^.

Kiss kiss.

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** Amori ed incomprensioni ***


Seduta sul prato della villa di Sesshomaru c’erano quattro ragazze,che chiacchieravano allegramente,mentre i loro ragazzi erano indaffarati altrove

 

 

Amori ed incomprensioni.

 

 

 

 

Sedute sul prato della villa di Sesshomaru c’erano quattro ragazze,che chiacchieravano allegramente,mentre i loro ragazzi erano indaffarati altrove.

 

“:Ma ci pensate? Alla fine ci siamo messe con i ragazzi che ci piacevano…:”

 

Cinguettò Ayame,con il suo sorriso infantile.

Quel pomeriggio indossava una maglietta a maniche corte bianca,e dei pantaloncini neri.

 

“:è vero,mi sembra solo ieri che eravamo sedute al tavolo della scuola,a commentare sui ragazzi…:”

 

Confermò Sango sorridente. Lei vestiva con una maglietta smanicata e con scollo a V rossa,e dei Jeans che arrivavano sopra il ginocchio.

 

“:Si!:” affermò Kagome,mettendo un braccio intorno al collo di Ayame “:Però noi due abbiamo detto subito che Koga e Inuyasha ci piacevano. Eri tu che odiavi Miroku…:”

 

Tutte risero.

Kagome spinse i suoi capelli neri e sciolti dietro le spalle. Indossava un canottiera con bretelle sottili nera,ed una gonna di Jeans svolazzante.

 

“:Avete ragione! Ma io ero messa ancora peggio! Non sapeva neanche chi fosse Sesshomaru!:”

 

Cinguettò Rin,facendo ancora ridere le altre.

Lei aveva una maglietta a maniche corte rosa,e dei pantaloni bianchi che arrivavano sopra il ginocchio.

 

Le amiche continuarono a ridere e scherzare per un bel po’,fin quando non decisero di alzarsi e raggiungere i ragazzi dentro casa.

La cagnolina Nira,che ormai era cresciuta ed arrivava fin sopra il ginocchio di Rin,scortò le ragazze per tutto il tempo.

 

Quando le tre entrarono in casa,sentirono chiaramente che i ragazzi discutevano a bassa voce,sudati al tavolo rotondo,indubbiamente seri e decisi.

Cupi,lasciando capire la gravità del loro argomento.

Ben presto le ragazze capirono: progettavano il modo in cui eliminare Naraku.

 

Rin si appiattì contro la porta,stranamente turbata.

Odiava Naraku,lo aveva sempre disprezzato,e in oltre quel dannato assassino le doveva la parte di vita che le aveva rubato. Adesso sapeva anche che quel maledetto aveva assistito all’omicidio della sua famiglia. Naraku aveva anche fatto sparare a Kagome,azzoppandola,aveva sparato anche a lei,e non si sarebbe trattenuto ad uccidere.

Si,meritava di farla finita,di pagare tutti i suoi errori con la vita,eppure…

 

…è che sono troppo buona,ma davvero,non riesco a concepire che qualcuno muoia…

 

Era certa di odiarlo,eppure,se pensava a gli occhi scuri di cui si era innamorata,era davvero difficile pensare che presto l’uomo a cui era appartenuta per due anni sarebbe morto.

Ma il vero problema,era che lei non riusciva a giustificare gli omicidi. Anche se Sesshomaru avesse ucciso un verme come Naraku,avrebbe comunque ucciso,e questo non le piaceva.

 

Senza neanche far caso alle sue azioni,Rin uscì in giardino,intenzionata a stare un po’ da sola sul ponticello fra i prati.

 

Poco dopo i ragazzi accortisi delle presenza delle ragazze,finirono la loro discussione,e le coppie si formarono.

 

Kagome ed Inuyasha,che da un po’ non si concedevano momenti tranquilli per stare insieme,si accomodarono in giardino,alle spalle della casa.

 

“:Senti Kagome,tu come ti sei trovata in questi mesi? Con me intendo?:”

 

Kagome lo guardò stupita,poi sospirò.

Inuyasha si sentiva in colpa per la sua gamba azzoppata,per le giornata fin troppo movimentate che avevano trascorso da quando stavano insieme,e per il fatto che il “lavoro” di lui gli causasse così tanti problemi.

 

“:Inuyasha…:”fece Kagome con voce dolce,mettendogli le braccia al collo “:quanto ti ci vorrà per capire che ti amo?:”

 

Il ragazzo sgranò gli occhi,come se avesse ricevuto quella confessione per la prima volta.

Lei continuò con occhi dolci.

 

“:tu sei tutto ciò che desidero,quando sto con te ho tutto. Non mi importa quello che fai,o che faranno gli altri. Non mi importa se tenteranno ancora di spararci,io voglio solo una cosa…:”

 

Inuyasha,abbindolato da quegli occhi squisiti,non fu capace di dire altro. In realtà,in quel momento pendeva delle sue labbra,le avrebbe dato la qualunque.

 

“:Qualsiasi cosa…:”

 

Kagome sorrise.

 

“:Voglio solo che tu mi ami con tutto te stesso,come io amo te…:”

 

Da prima stupito,Inuyasha si concesse un sorriso ampio. Non rideva ami,ma Kagome era un’eccezione.

 

“:Kagome,non sarei capace di amarti più di quanto ti amo….:”

 

I due si baciarono felici,quando si separarono Inuyasha si fece serio.

 

“:Kagome ci tengo a dirti una cosa. Vedi…quando stavo con Kikyo,lei era contraria a ciò che facevo,e non ti nascondo che litigavamo spesso. Io l’amavo,non sminuirei mai il sentimento che provavo per lei. Ma tu,Kagome,mi ami per quello che sono,mi rendi sempre felice,mi capisci al primo sguardo,in altre parole tu sei la cosa migliore che mi potesse capitare. Sembri caduta apposta per me. Sei la persona che amo di più al mondo,ne sono certo…:”

 

Kagome arrossì,ma non smetteva di guardare gli occhi del suo amato.

 

“:Ti rimarrò accanto,te lo prometto…:”

 

Fu solo capace di rispondere lei,mentre si baciavano ancora.

 

 

 

***

 

 

Non molto lontano,diciamo sul lato est della villa,vicino ad un vecchio capanno degli attrezzi,passeggiavano Sango e Miroku,mano nella mano.

 

Miroku si sbottonò i primi due bottoni della camicia blu,faceva davvero caldo,ma improvvisamente sorriso malizioso,quando passò una ragazzina.

 

Era Kanna la domestica,che portava in braccio un cesto.

Quando fu vicina ai due,il ragazzo la salutò con fin troppa enfasi,e se la sua ragazza non lo avesse trascinato via le avrebbe palpato il sedere.

Kanna sopirò offesa,non era la prima volta che quel maniaco le si avvicinava,ma scappò via a testa bassa,imbarazzata per Sango come se lei avesse colpa.

 

Sango continuò a trascinare il ragazzo per un po’,poi andò a sedersi su un muretto,fissando lontano,con sguardo affranto,ma non disse nulla rimanendo seria.

 

Miroku,nel vederla,sentì il cuore stringersi.

La sua Sango era forte,determinata,orgogliosa,e non dava mai mostra della sua sofferenza,fingendo che gli atteggiamenti da maniaco del suo ragazzo non la toccassero,ma alla fine stare sempre con la pura di essere tradita faceva male.

Aveva fiducia in Miroku,sapeva della sua debolezza,e sapeva che il ragazzo tuttavia non avrebbe mai superato un certo limite.

Però,col passare del tempo,avrebbe ceduto.

 

Miroku si avvicinò lento,con cocchi bassi,incapace di guardarla.

 

“:Sango,io… Credimi mi dispiace…:”

 

“:non fa niente Miroku. Non fa niente…:”

 

Disse senza guardarlo,dura,con un sospiro di rassegnazione.

Miroku scosse il capo sedendosi vicino a lei.

 

“:No Sango. Te lo giurò,cambierò. È un vizio che mi porto dietro da troppo,ma per me conti solo tu. Non mi ero mai innamorato prima d’ora,ma adesso che ti ho trovata lotterò per farti felice. E dato che il mio comportamento di rende infelice,cambierò,lo giuro!:”

 

Sango si voltò a guardarlo,con occhi sbarrati dallo stupore,e si perse negli occhi blu del ragazzo.

Miroku si era spesso scusato per i sui atteggiamenti,ma una dichiarazione come quella non era mai arrivata.

Sango sorrise,e abbassò la testa.

 

“:Grazie Miroku. So che mi ami,e lo stesso vale per me:”

 

Miroku sorrise,ma parlò d’altro.

 

“:Eliminando Naraku,sono certo che libereremo anche Kohaku…:”

 

Sango lo guardò ancora più stupita di prima.

Cosa c’entrava suo fratello? Lei ne aveva parlato pochissime volte,e non aveva mai pensato a liberarlo o cose simili.

Per lei quel fratello era ormai perduto,ma era dannatamente vero che avrebbe voluto riaverlo accanto

 

“:Scommetto che se non ci sarà più Naraku,Kohaku tornerà da te,e a parer mio,lui non è cattivo…:”

 

Sango sorrise mensa,con gli occhi un po’ lucidi,Miroku le mise un braccio intorno al collo.

 

“:Ti amo Sango…:”

 

 

***

 

 

“:Basta! Non ne posso più,sta volta sono stanca!:”

 

Strillava agitata la piccola Ayame,con i suoi capelli ramati al vento,che le accarezzavano i collo e le spalle.

Camminava a passo spedito,seguendo la leggere discesa del terreno,che portava dritto al cancello.

 

“:E dai Ayame,non fare la bambina,vieni qui..:”

 

Un rassegnato,ma deciso Koga,la inseguiva. Non era poi così dolce,al contrario,non aveva perso l’occasione per rimproverarla.

 

Ayame si fermò,voltandosi di scatto per inchiodare il ragazzo dalla camicia grigia alle sue spalle.

 

“:Bambina Koga?:” stavolta era seria,troppo seria “:Mentre tutti gli altri portano le loro ragazze fuori a passeggiare mano nella mano,tu ti siedi sul divano a guardare la televisione come se io non esistessi. Mi avvicino a te,ma tu l’unica cosa che sai fare è metterti a criticarmi e offendermi,senza motivo poi!. Io non voglio le smancerie,non voglio sentirmi dire ogni giorni quanto sono bella per te,non voglio regali,ma non ti sembra che noi esageriamo un po’ con l’ignorarci?.:”

 

Koga rimase interdetto,con la fronte contratta. Serio.

Ayame continuò,con una nota di tristezza.

 

“:Quanto tempo è che non stiamo un po’ insieme,vicini,abbracciati? Possibile che io e te siamo solo capaci di litigare come bambini? Possibile che non senti mai il bisogno di avermi accanto?.

Ti chiedo solo di farmi capire che a me ci tieni,solo una volta ogni tanto potresti farmelo capire. Invece non fai mai niente,non mi dimostri nulla!.

Da come ti comporti…mi fai solo capire che non siamo fatti per stare insieme:”

 

Ammise a denti stretti Ayame,mentre lottava con tutte le sue forze per non piangere,stringendo i pugni.

 

…Ti prego Koga,dimmi che mi ami…dimmelo per una sola volta da quando ci siamo conosciuti…

 

Solo quello chiedeva,che almeno per una volta gli dicesse quelle due semplici parole.

Non le aveva mai detto di amarla,niente allusioni o gesti alternativi.

Diceva che era scontato che si amassero,una volta le aveva detto che per lui era molto importante,ma niente di più.

 

Se non riusciva adirle ti amo,forse era perchè non l’amava veramente. Forse no ci riusciva proprio perché non sentiva veramente quel sentimento.

 

Ayame pregò che il ragazzo le dicesse qualcosa,anche un ti amo farfugliato,oppure che smentisse le sue parole,che si mettesse ad urlare,che l’afferrasse e le urlasse contro per farle rimangiare quelle parole.

Bastava dire di no,che lui a lei ci teneva.

 

Tutto si sarebbe immaginata,ma non quella reazione.

 

Koga si mise le mani in tasca,rigido,con occhi seri e addirittura cattivi.

 

“:Mi dispiace che la pensi così…:”

 

Disse semplicemente,alzando il mento con menefreghismo,come a dire se vuoi andare vai.

Non provò a fermarla,ma al contrario,stava confermando le sue parole.

 

Rimase impalato,serio,con occhi cupi,a fissarla con sufficienza,come se l’offeso fosse lui.

 

Ayame strinse i pungi,si morse il labbro,sforzandosi di non piangere.

Fece una faccia seria,decisa,mentre con sprezzo gli voltò le spalle a camminò veloce verso il cancello.

Ma quando le lacrime le caddero dagli occhi,si accorse di correre.

Aprì il cancello dall’interruttore a pochi passi prima,e si diresse verso la sua macchina.

 

La sua auto era posteggiata subito fuori la villa,perché Koga non era andato a prenderla a casa da bravo fidanzato,ma si era limitato a telefonarle a darle appuntamento a casa di Sesshomaru.

 

Salì in macchina e corse dritto a casa.

 

Mentre il cancello si chiudeva Koga fissava furioso avanti a se.

Digrignava i denti,folle di rabbia,ma era arrabbiato con se stesso.

 

…Maledizione…

 

Ringhiò mentalmente,colpendo il muri rigido con un pugno,e graffiandosi.

 

…perché non ci riesco,perché non riesco a dirle che la amo,non glielo ho detto nemmeno una volta…

 

Koga teneva ancora il pugno contro il muro,furioso,maledettamente furioso.

 

Lui l’amava Ayame,ma non sapeva dirglielo,come se fosse stato creato senza la capacità di far uscire dalla sua bocca due semplici parole.

 

Lui aveva avuto altre donne,si era preso varie infatuazioni,ma non aveva mai parlato di sentimenti.

Lui,così rigido ed orgoglioso,non avrebbe mai amato,a priori.

 

I sentimenti sono per i ragazzini,lui amava Ayame,la voleva,si trovava benissimo in sua compagnia,ma ora che il loro sentimento cresceva non sapeva esprimerglielo a dovere.

 

Le sarebbe bastato farla sentire importante un volta ogni tanto,farle qualche carezza in più,e dirle quel ti amo maledetto.

Eppure l’aveva persa.

Non si sarebbe arreso però,non era detta l’ultima parola.

 

Lanciò un’ultima occhiata furiosa dal cancello,e poi rientrò ancora in collera.

 

 

 

 

************

 

 

Ringraziamenti:

 

 

KaDe: no Sorry,io e quei tizi in camice bianco non andiamo particolarmente d’accordo XD.

Riecco i guai,anche se è ancora presto per dirlo. Che ne pensi?.

Smck.

 

Yuly: Si forse hai ragione,un po’ di zucchero dopo tutto quell’amaro ci stava ^____^

Kiss Kiss.

 

Kaggy_Inu91: No no non è ancora finita,ed ora abbiamo una faccenda da sistemare con Koga!!.

Spero che l’aggiornamento ti sia piaciuto.

Bacioni.

 

Isy_264: …un tipo come Sesshy dici? Mmm,ho cercato sulle pagine gialle ma niente,spiacente XD.

Tranquilla,adoro troppo Rin e Sesshy,non posso farli soffrire più di tanto,vedrai vedrai…

 

ChocolaKagome: Sono contenta che il capitolo precedente sia stato di tuo gradimento,come ti è sembrato questo?.

Baci baci.

 

Mikamey: Se per Rin c’è stato Sesshomaru,mi chiedo da ora in avanti chi ci sarà per Ayame… (sono cattiva???!!!)

Bacionissimi.

 

 

 

Un saluto a tutti.

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Capitolo 24
*** Pericolo ***


Le figure dei palazzi scorrevano veloci al di fuori del finestrino,mentre i suoi ancora gonfi per il pianto,erano macchiati da trucco che si scioglieva

 

 

 

Pericolo

 

 

 

 

Le figure dei palazzi scorrevano veloci al di fuori del finestrino,mentre i suoi occhi ancora gonfi per il pianto,erano macchiati dal trucco che si scioglieva.

 

Ayame si era ripromessa di tornare dritto a casa,dopo aver ufficialmente rotto il suo fidanzamento con Koga,ma invece era ancora per strada a girovagare con l’auto.

 

I suoi capelli corti e ramati sventolavano al vento che entrava dal finestrino.

Si era persa così tanto nei suoi pensieri,da dimenticarsi perfino di tornare a casa,e ancora era per strada.

 

Piangeva,mentre nella sua mente si affollavano le immagini di lei e Koga.

 

Della prima volta che si erano parlati,davanti la porta dell’aula a lei lo aveva rifiutato a primo colpo lasciandolo di stucco.

O di quanto si erano rivisti sotto l’albero del cortile,e lui era stato dolce,educato,e da quella volta era nato tutto.

Ricordò la loro prima uscita,le loro passeggiate dopo scuola,le loro chiacchierate che presto erano diventate battibecchi.

 

Giocare ad ignorarsi,a farsi i dispetti,va bene quando hai a che fare una cotta da terza elementare,ma non è possibile che dopo tanti mesi non si sia mai arrivati ad una dichiarazione concreta.

Non era possibile che lei e il suo ragazzo fossero solo capaci di litigare,e mai di parlare di cose serie come i sentimenti.

 

Si guardò nello specchietto retrovisore,notando i suoi occhi rossi,per poi osservarsi i vestiti.

Indossava ancora la maglia bianca,e i pantaloncini a jeans.

 

Non riusciva a smettere di piangere,perché pur consapevole della scelta che aveva preso,sapeva che Koga le sarebbe mancato da morire.

 

Lo amava troppo,lei,e immaginarsi senza lui accanto a farla ridere,a proteggerla,ma anche a prenderla in giro,era davvero insopportabile.

 

Passando da un vecchio locale,vide un uomo seduto al tavolino,che fumava tranquillo una sigaretta.

Nel vederlo,sussultò prepotentemente,perché le era sembrato Naraku.

Gli stessi capelli ed occhi neri,erano davvero simili.

 

Notò anche lo sguardo cupo che l’uomo le lanciò,ma passò oltre.

Quei capelli neri le avevano ricordato il suo ormai ex fidanzato,e questo la fece piangere ancora.

 

Soprattutto,la fece perdere in una nuova ondata di immagini e pensieri.

Si accorse di aver ripreso e girovagare a vuoto,quando guardandosi ancora allo specchietto retrovisore,vide un’auto dietro la sua.

 

Da brava appassionata di auto lussuose e sportive com’era,rimase stupita nel vedersi un gioiellino di quel modello dietro la sua auto.

Perfino Koga,appassionato come lei,aveva optato per una macchina meno appariscente,per non dare nell’occhio.

Inutile dire che rimanendo a fissare quell’auto,scorse il guidatore dagli occhi cupi e neri.

 

Era lo stesso uomo che aveva visto seduto al locale,e che le aveva ricambiato lo sguardo.

Il quel momento,pensò che quell’uomo così simile a Naraku le ricordava qualcuno.

Forse lo aveva già visto,ma dove?.

Si tormentò per parecchio,notando con orrore quanto quella bella macchina dal guidatore sospetto le stesse ancora dietro.

 

Pensando e ripensando le venne la folgorazione giusta.

 

Nei primi tempi quando Rin usciva con Naraku,e quando ancora non si sapeva il vero “lavoro” dell’uomo,capitava spesso che quest’ultimo fosse andato di persona a prendere Rin,e che lei Sango e Kagome lo avessero chiaramente visto in faccia e conosciuto.

 

Ora che ci pensava,un pomeriggio,un altro uomo era andato a prendere Rin al parco,per portarla a casa di Naraku.

Rin aveva detto che questo era un amico del suo fidanzato Naraku.

 

Le ragazze erano rimaste impressionate dalla somiglianza fra Naraku e il suo amico.

Si sforzò di ricordarne il nome.

 

Onigumo,doveva chiamarsi.

 

Le venne una fitta al cuore dopo aver fatto qualche calcolo.

 

Rin a quel tempo non sapeva che per “amico” di Naraku bisognava intendere “fedele” di Naraku.

Quindi quell’Onigumo,lo stesso uomo a pochi metri dietro di lei,era uno dei fedeli di Naraku come Koga lo era di Sesshomaru.

 

Con il cuore in gola e gli occhi sbarrati accelerò perdendosi dopo varie curve.

Forse non la stava seguendo,e non era detto che quell’Onigumo sapesse che lei era la ragazza di Koga.

O forse lo sapeva,e voleva solo intimorirla.

 

Ben presto però,arrivò ad un semaforo,in un stradina,avrebbe voluto fregarsene del rosso,ma le macchine davanti a lei avevano già preso a sfrecciare.

 

Si mise ad ispirare ed espirare,rilassando i muscoli,cercando di pensare ad altro,fin quando non sentì bussare al suo finestrino.

 

Si trovò davanti duo occhi neri che la fissavano con freddezza,poi l’uomo fece un ghigno,e le fece segno di abbassare il finestrino.

Avrebbe tanto voluto non farlo,ma capì di non avere scelta,non poteva neanche accelerale e scappare,l’avrebbe ritrovata presto.

 

Obbedì,e tremante,con lacrime che ora erano di paura,abbassò il finestrino.

 

“:Salve signorina,le dispiace seguirmi...:”

 

Ayame tremò di paura,si guardò intorno isterica,pensando a tutto quello che poteva fare,a quanto le sue urlava avrebbero attirato le auto che le sfrecciavano davanti,e come poteva difendersi a mani nude contro un uomo.

 

Tutti i suoi piani si fecero inutili quando Onigumo si sollevò  la camicia da una lato,appoggiando un braccio alla cappotta dell’auto con disinvoltura,per mettere il mostra la pistola infilata nella sua cintura.

 

“:Non avrà intenzione di urlare spero…:”

 

Ayame tremò di paura,come non mai,per poi essere inchiodata dagli occhi beffardi dell’uomo.

 

 

***

 

 

Quel pomeriggio,quando tutti se ne erano tornati a casa loro,Rin si cambiò,indossando dei semplici Jeans,e sopra una maglietta bianca a maniche corte e sopra la maglietta una canottiera nera con bretelle sottili.

 

I capelli erano gettati all’indietro da un cerchietto nero che si confondeva con i capelli,ma quelli più lunghi le solleticavano le guance.

 

Era in giardino,intenta a lanciare una bastoncino il più lontano possibile,mentre la fedele Nira glielo riportava scodinzolante.

 

Dopo una buona ora passata a ridere e a divertirsi con l’animale,decise di rientrare.

 

Le sembrava assurdo ammetterlo,ma aveva bisogno di Sesshomaru.

 

Le mancava un vero contatto fisico,sentirlo vicino,vederlo,parlargli,ne aveva proprio bisogno.

Arrossì e si diede della stupida,pensando che quel ragazzo dagli occhi d’ambra stava diventato la sua droga.

 

Sopirò,conscia del fatto che era proprio innamorata.

Forse era per quello che aveva un costante bisogno di lui.

 

Trotterellò fino alla camera da letto,per sistemare alcune cose,e sentì il cellulare che squillava da sopra il comodino.

Avvicinandosi e prendendo in mano il suo cellulare,lesse sul display il nome Ayame.

 

Si incupì,ricordando la faccia che Koga aveva quando era rientrata insieme a Miroku.

Quest’ultimo gli stava davanti,che gli parlava calmo,facendolo riflettere.

 

Ciò che era successo era semplice,e presto lo fu anche per Kagome,Inuyasha,Sesshomaru e Rin,che erano entrati per ultimi.

 

Koga non si era comportato nel migliore dei modi,e Ayame lo aveva lasciato.

Tuttavia i due erano chiaramente fatti per stare insieme,e poiché il loro sentimento era ancora acceso,rimaneva solo da pianificare un adeguato rappacificamento.

 

Koga era imbronciato,già a terra di suo,ancor prima che Miroku iniziasse con dirgli quanto fosse stato stupido,e che il prima possibile avrebbe dovuto farsi perdonare.

 

Miroku era molto serio,calmo,e dosava con attenzione le parole. Tuttavia alla fine ognuno era tornato a casa,e chissà quando avrebbero rivisto la vecchia coppia formata da Koga e Ayame.

 

Ora Rin teneva in mano il cellulare,e pensava a come doveva sentirsi la sua cara amica in quel momento.

Ma un piccolo dubbio le ronzò per la testa mentre rispondeva: perché Ayame aveva chiamato proprio lei?.

Sarebbe stato più ovvio pensare che la prima con cui Ayame avrebbe parlato sarebbe stata Sango,o forse l’aveva già chiamata,e ora aveva bisogni di lei.

 

Rin rispose senza altri giri al cellulare,portandoselo all’orecchio.

 

“:Dimmi Ayame!:”

 

Disse tranquillamente,ma la risposta della sua amica la lasciò assai stupita.

 

“:Rin… è successa una cosa…ascolta devi venire subito da me…:”

 

Non erano tanto le parole,ma il modo in cui Ayame le aveva dette.

Con voce tramante,rotta dal pianto,ma soprattutto sembrava impaurita. Non riusciva a parlare,ma non per le lacrime,era come se avesse paura,come se stesse parlando per forza.

 

“:Ayame me che è successo? Cosa c’è?:”

 

Chiese Rin scrupolosa,ma con calma.

 

Dall’altro capo del telefono si sentì Ayame sussultare in un singhiozzio acuto,come se le fosse passato davanti uno scarafaggio,o come se si fosse punta con un ago. Poi la voce di Ayame arrivò tutta d’un fiato,come se avesse parlato in un unico singhiozzio,e dopo aver finito di parlare pianse a dirotto.

 

“:Rin devi venire subito da me, ti dico dove sono e tu mi raggiungi,ora,subito:”

 

Rin sussultò per poi farsi seria.

Non capiva,ma in fine sospirò,Ayame aveva bisogno di lei,non contava sapere altro.

 

“:Va bene,dimmi dove posso trovarti…:”

 

Ayame le rispose ancora prima che finisse di parlare,dicendole subito,tutto d’un fiato dove dovevano vedersi.

 

Senza neanche salutare Ayame chiuse la conversazione,e Rin guardò un’ultima volta il cellulare,per poi metterlo in borsa.

Ancora scossa e per nulla convinta,andò verso lo studio di Sesshomaru al paino di sopra,ed entrò in silenzio.

 

Quando fu a metà strada,il ragazzo seduto alla scrivania e che le dava le spalle,si voltò a guardarla.

Era ancora cupo,chissà su cosa stava studiando,ma dopo essersi passato una mano sugli occhi accennò un sorriso per la ragazza.

 

Rin gli fu al fianco,e gli poggiò una mano sulla spalla,per poi lanciare una breve occhiate alle carte sulla scrivania.

 

Sesshomaru a sua volta si mise una mano sulla propria spalla,per intrecciarla con quella di Rin.

 

“:Qualcosa non va?:”

 

Le chiese tranquillo,mentre la fissava,scorgendo quella sua espressione strana,ma lei non gli ricambiava lo sguardo.

La vide abbassare gli occhi e alzare le spalle.

 

“:Niente,è che mi ha chiamato Ayame,era…sconvolta,piangeva,era davvero strana. Mi ha chiesto di raggiungerla,era davvero scossa. Magari sta male per la storia di Koga,ha bisogno di qualcuno con cui parlare,e magari Sango e Kagome sono impegnate…:”

 

Sesshomaru la guardò con un sopracciglio alzato,scorgendo la sua espressione da bambina triste,mentre non ne voleva sapere di guardarlo dritto negli occhi.

Sesshomaru sospirò consapevole.

 

“:Vuoi andarci?:”

 

Le chiese con un pizzico di malizia.

Rin si strinse nelle spalle.

 

Sapeva bene quando Sesshomaru faticasse a lasciarla uscire,purtroppo per lui era ancora inconcepibile che lei se ne andasse in giro da sola,senza qualcuno a proteggerla da Naraku.

Ma tuttavia le probabilità che Naraku riuscisse a prenderla se rimaneva nei territori dell’Ovest erano davvero scarse.

 

Sesshomaru si alzò in piedi.

 

“:Forza allora! Ti accompagno…:”

 

Rin lo guardò stupita,quasi timida e con una vocina sottile parlò.

 

“:Ma sei sicuro? Insomma,avevi da fare forse…:”

 

Sesshomaru fece una risata tra il beffardo e il malizioso.

 

“:E che dovrei fare? Lasciarti andare da sola,e come? La mai macchina non te la faccio guidare di sicuro…:”

 

E la fissò malizioso e provocante.

Rin finse un broncio,e uscì a grandi passi.

 

Poco dopo i due si incontrarono all’ingresso,mentre il ragazzo aveva preso una giacca e Rin la sua borsa.

 

Salirino in macchina,e il viaggio fu breve e tranquillo,quando arrivarono danti al centro commerciale.

 

“:Bene,siamo arrivati. Lasciami qui me la sbrigo io,ci vediamo dopo allora?!:”

 

Disse Rin,con un piede già fuori dall’auto,ma rimase seduta a guardare lui,e soprattutto la sua espressione tirata.

 

Sesshomaru guardò l’imponete centro commerciale oltre il parabrezza,notando come Ayame avesse scelto come luogo d’incontro proprio quel posto,così ambio e dispersivo,pieno di gente,e paurosamente vicino al confine con l’Est.

 

Poi però sospirò,probabilmente loro ragazze non badavano a cose come quelle.

Osservò Rin,il suo sorriso tenue,i suoi capelli,il suo corpo. Purtroppo,era preoccupato,e questo non andava bene.

 

Lui non si agitava nemmeno prima di un grande attacco,o di cose simili,non si agitava mai,come se non sapesse proprio ottenere un contatto con la paura.

Però,in alcune occasioni,sentiva una strana frenesia fastidiosa,che lo scuoteva.

 

“:Allora io vado?:”

 

Aggiunse ancora Rin,cercando di osservarlo meglio.

Stava per scendere,ma il ragazzo le accarezzò la mano facendola rivoltare.

 

Rin lo guardò stupita da quel gesto che pur volendola fermare era stato delicato e dolce.

 

“:C’è qualcosa che non va?:”

 

Chiese preoccupata Rin,mentre Sesshomaru,con sguardo cupo si affrettò a scuotere la teste.

 

…ho solo un brutto presentimento…

 

Avrebbe voluto rispondere lui,ma tagliò corto dicendo:

 

“:Sta solo attenta…:”

 

Rin gli sorrise in quel suo modo squisito,e facendo di si,scese dalla macchina.

 

“:chiamai quando hai finito:” aggiunse Sesshomaru quando lei fu già fuori dalla macchina “:ti vengo a prendere subito…:”

 

Rin fece ancora di si con un  altro sorriso,e sta volta si allontanò.

 

 Quando la macchina sparì Rin entrò nel grande centro commerciale,ma si ricordò troppo tardi di non aver chiesto ad Ayame dove dovevano vedersi di preciso. Il centro era grande,pieno di negozi,come trovarsi?.

 

Senza pensarci frugò nelle propria borsa e prese il suo cellulare,chiamando l’amica mentre si guardava intorno speranzosa di scorgere la piccola figura di Ayame.

 

Quando si sentì rispondere,per un istante,si udì un frastuono e solo dopo la voce tremante di Ayame.

 

“:Pronto Rin?:”

 

“:Ayame sono al centro commerciale! Tu deve sei?:”

 

Improvvisamente,la voce di Ayame cambiò,diventando più sicura,ma pur sempre strana,impaurita,ma da cosa?.

 

“:Ho capito. Ascolta adesso devi andare verso il ristorante vicino all’uscita nord,li di fianco ad alcuni tavoli c’è un’uscita secondaria. Quando esci cercami,mi troverai lì…:”

 

La conversazione venne chiusa,lasciando Rin incredula,mentre si chiedeva cosa diamine passasse nella testa della sua amica.

Cosa ci faceva dietro il ristorante?.

 

Stufa,si diresse a grandi passi verso il ristorante,per poi scomparire dietro la porticina secondaria.

Molta gente usciva da li,spuntando prima in un corridoio stretto con vari cunicoli,ma se si andava subito a destra,dopo pochi metri si era sulla strada principale.

 

Rin si guardò intorno,a sinistra iniziavano le vie strette,che Ayame si fosse nascosta li?.

 

Iniziò a chiamare a gran voce l’amica,sentendola finalmente.

 

“:Sono qui Rin…:”

 

Piagnucolò Ayame,per poi zittirsi di botto.

 

Rin superò il primo cunicolo fino ad arrivare al secondo.

 

Ciò che vide le tolse il fiato,facendola rimanere impalata.

 

Il cunicolo era un vicolo ceco lungo poco più di dieci metri,e in fondo,davanti a lei,ecco Ayame.

 

Ma il problema,stava nell’uomo che la teneva dal collo puntandole una pistola alla tempia.

Rin lo riconobbe bene,era Onigumo,che teneva la sua amica prigioniera fasciandole le spalle.

 

Non ci fu il tempo di fare nulla,perché dopo un sospiro,prima che riuscisse ad aprire bocca,Rin venne sbattuta con forza contro la parete del cunicolo,ed un uomo le si impose davanti.

 

In capace di fare altro,Rin urlò di terrore,traumatizzata,distrutta,quando riconobbe l’uomo che la teneva pressata contro il muro.

Naraku.

 

“:Ciao Rin! Non ti sono mancato neanche un po’?:”

 

Chiese con crudeltà spietata,avvicinando il suo volto a quello di Rin.

I suoi occhi neri sembravano macchiati di rosso,il volto spigoloso e ombroso,la bocca piegata in un ghigno.

 

Rin,scossa da un improvviso tremore,guardò Ayame,che tremava in lacrime,terrorizzata al massimo come lei.

 

“:Ayame! lascia andare Ayame!:”

 

Disse con l’intenzione di urlare,ma in realtà il suo fu solo un lamento.

 

Onigumo e Naraku risero,ma Ayame provò a parlare,tuttavia la sua voce uscì sotto forma di lamento.

 

“:Rin mi dispiace,mi hanno costretto a chiamarti,io non volevo,io…:”

 

Venne zittita da Onigumo che le tirò la testa all’indietro,parlando cattivo e spietato.

 

“:Questa graziosa signorina se ne andava in giro tutta sola…che grave errore…:”

 

Naraku rise vicinissimo al viso di Rin,e poi tornò a guardarla,spietato,crudele e maligno come non mai.

 

“:Naraku,ti prego farò tutto quello che vuoi,ma lascia andare Ayame…:”

 

Piagnucolò Rin,con voce bassissima,era impaurita,e guardava Naraku con sguardo sottomesso.

 

Naraku rise con cattiveria,avvicinando ancore di più il suo viso.

 

“:Oh piccola Rin,si che farai ciò che voglio,ti farò giocare un po’ mia cara. E sai,ci divertiremo anche con il tuo Sesshomaru…imparerà cosa significa perdere la persona che ama,così come imparò suo fratello…:”

 

Dopo il suo ultimo ghigno malefico,Naraku trascinò via dai capelli Rin,che provò inutilmente ad urlare e dimenarsi.

 

“:Occupatene tu…:”

 

Disse in fine ad Onigumo,riferendosi all’altra ragazza.

 

Onigumo rise,schiaffeggiando Ayame per poi lasciarla inerme al suolo,mentre se la rideva,pronto a picchiarla ancora.

 

“:No Ayameeeeee!:”

 

Strillò Rin,ma Naraku la trascinava via dal braccio,fino a caricarla sulla sua macchina.

 

 

 

 

***************

 

 

Ringraziamenti:

KaDe.

ChocolaKagome.

Kaggy_Inu91.

Isy_264.

Mikamey.

 

 

Bacioni anche a chi leggo soltanto.

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Capitolo 25
*** Ultima possibilità ***


Respirava con estrema fatica,mentre il suo petto si gonfiava in una Sali e scendi fin troppo evidente

 

 

 

Ultima possibilità

 

 

 

 

 

Respirava con estrema fatica,mentre il suo petto si gonfiava in un sali e scendi fin troppo evidente.

Sfrecciavano fra le vie della città,rischiando di andare a sbattere,ma non era quello il problema.

 

Rin si teneva stretta alla portiera accuratamente chiusa a chiave,e si lasciò scappare un’occhiata verso il guidatore al suo fianco.

 

Il volto di Naraku sembrava scolpito nel ghiaccio,era serissimo,freddo,mentre fissava furioso la strada.

 

Rin sentiva le lacrime asciugarsi contro la pelle del suo viso,e presto arrivarono ad un luogo deserto.

Davanti a loro c’era un dirupo,ma poco prima ecco un piccolo capanno in legno.

 

Rin non capì nulla,ma in meno di un secondo l’auto si fermò,e Naraku la fece scendere trascinandola di peso.

 

Quando l’uomo aprì la porta del capanno,lanciò Rin a terra,che strisciò rovinosamente sulle travi ruvide,per poi sollevarsi leggermente con le braccia.

 

“:Sai Rin,sei così stupida…:”

 

Naraku parlava con voce bassa,terrificante,mentre faceva avanti a indietro davanti agli occhi di lei,incapace di stare fermo.

Continuò:

 

“:Avevi tutto,non ti mancava niente,e saresti sempre stata trattata come una regina.:” Fece una pausa,fermandosi e trafiggendo Rin. I suoi occhi di un nero rossastro si dilatarono,inchiodando furiosi Rin.

“:DIMMI PERCHÈ  DIAMINE LO HAI FATTO!!!!???:”

 

Urlò l’uomo,e Rin si accasciò al suolo ancora di più iniziando a piangere.

 

Lei era sempre stata determinata,forte,orgogliosa,non si era mai ritrovata a tremare di paura.

Nella sua testa vi era ancora stampata l’immagine di Naraku con gli occhi sbarrati,che uscivano dalle orbite,furiosi,accecati dall’ira,e quel suo urlo gutturale e disumano.

 

Facendo ancora forza sulle braccia sollevò il busto,fissando i piedi di Naraku che avevano ripreso ad andare su e giu.

 

“:Che cosa vuoi?…:”

 

Piagnucolò priva di voce,e Naraku si fermò.

 

“:Cosa voglio? Cosa voglio?!:”

 

Chiese furioso,mentre la sua voce saliva di qualche ottava.

Si avvicinò a grandi passi a Rin,sollevandole il volto con prepotenza,mentre lei si ritraeva piangente.

 

“:Voglio vendetta,sono stanco Rin,stanco:” Sibilò lui malefico “:Di te,come di quella puttana di Kikyo. La pagherete. Sesshomaru,come Inuyasha,dovrà riconoscere i suoi limiti. Nessuno può mettermi i bastoni fra le ruote,e sparare di farla franca.:”

 

Lasciò Rin e si allontanò di un passo,mentre questa continuava a piangere disparata.

 

Tuttavia,Rin scorse nello sguardo di Naraku un certo cambiamento.

La fissò piegando la testa di lato,bramoso,e al contempo beffardo.

 

“:Però Rin,forse una possibilità c’è…:”

 

Sussurrò malvagio,piegandosi davanti a Rin,che sollevò la testa,fissandolo con occhi colmi di disprezzo,ma non poté fare a meno di osservarlo attenta.

 

“:Cosa vuoi?:”

 

“:Semplice. Fa la brava,e torna con me… Dimmi che non lo farai più,che ti sei pentita,e ti perdono…:”

 

Rin spalancò gli occhi,per poi piegare i capo.

Se avesse accettato,se avesse potuto cancellare tutto e tornare indietro forse avrebbe risolto.

Poteva salvare Sesshomaru,mettere al sicuro le sue amiche.

 

Però,i suoi occhi si fecero cupi,quando pensò al male che quelli dell’Est avrebbero continuato a fare,alla guerra che sarebbe continuata,al pericolo costante per le sue amiche.

No,tornare con Naraku non era la soluzione giusta,aveva sbagliato una volta,ma non due.

 

Per la prima volta,dato che era ancora nel dubbio,le parve di vedere il volto di Sesshomaru.

Vide il suo sguardo freddo,il suo volto contratto,avvolto dallo sconforto,dalla rabbia e soprattutto dalla tristezza.

Se avesse accettato l’offerta di Naraku,Sesshomaru avrebbe sofferto,e il suo volto sarebbe diventato come quello che aveva appena immaginato.

No. Mai. Quello non doveva succedere.

 

A cancellare ogni suo dubbio,ci pensò direttamente Naraku.

La passò un mano sul viso pallido e umido di lacrime,partendo dalla tempia per arrivare al mento.

Possessivo,fastidioso.

Ripensò alle volte in cui l’aveva baciata,alle sue labbra orrende sulle sue,alle mani di quell’assassino sul suo corpo.

 

E Poi,stare lontana da Sesshomaru era pura utopia.

 

“:NOOOO!:”

 

Urlò furiosa Rin,sottraendosi allo sguardo di Naraku e al suo tocco.

 

“:Non tornerò mai con te,mostro!:” Strillo ancora Rin,ancora stesa a terra “:Maledetto,mi fai solo schifo. Io amo Sesshomaru,lo amo,lo amo più della mia stessa vita!:”

 

Nello sguardo di Naraku balenò la furia,una furia distruttiva,ma poi,divenne freddo.

Con cattiveria,crudele,gelido,sorrise.

 

“:Ma brava Rin,brava. Allora,morirai insieme a lui…:”

 

Con un mano la afferrò dai capelli,e con l’altra le prese il braccio,trascinandola fuori a forza.

 

 

 

****

 

 

Sfrecciava come un lampo fra le vie,dentro la sua auto,Infuriato e accecato dalla rabbia ma in realtà era divorato dalla sofferenza a dalla paura.

 

I suoi capelli neri racconti in una coda alta erano al vento,mentre gli occhi azzurri erano puntati sulla strada.

 

Koga teneva stretto il volante,mentre fremiti di rabbia lo scuotevano,era furioso.

 

Si torturava,ripensando a quella maledetta telefonata che gli era arrivata.

Era saltato in aria quando allo squillo del suo cellulare era apparso il nome Ayame sul display.

 

Tremante e maledettamente felice,anche se ancora arrabbiato,aveva risposto speranzoso.

Forse Ayame voleva parlare,e lui ne avrebbe approfittato per scusarsi,anche se l’orgoglio era una barriera indistruttibile. Ma nonostante fosse passato meno di un giorno,Koga aveva sofferto maledettamente la mancanza della sua Ayame.

 

Però,quando aveva risposto al telefono,non aveva udito la voce dolce e squillante di Ayame,ma quella grave e rude di un uomo.

 

Onigumo,quel maledetto,lo avvertiva che Ayame era nelle sue mani,e che se voleva ritrovarla doveva raggiungere un luogo preciso.

 

Koga fremeva,chissà che paura aveva avuto la sua piccola Ayame,chissà se aveva pianto,e lui non era li a proteggerla.

 

Se quel maledetto le aveva fatto del male…lui…

 

Strinse i denti e colpì con un pugno il volante,mentre infuriava al vento.

 

Ayame lo aveva lasciato,eppure era stata colpita per colpa sua.

Questo non poteva tollerarlo.

 

Non vedeva l’ora di arrivare,andando velocissimo e infischiandosene dei segnali stradali,correva e basta,per raggiungere la sua amata,e vedere in che condizioni era.

 

L’amava,e glielo avrebbe urlato.

 

Finalmente svoltò l’angolo,scaricò li la sua macchina e corse sotto la leggera pioggia,infischiandosene della nebbiolina,perché tanto ci vedeva benissimo lo stesso.

Raggiunse alcuni cunicoli,non sapeva se aspettarsi di trovare un nemico li davanti,ma dalla telefonata pareva chiaro che in quel posto avrebbe trovato solo la ragazza,mentre quel maledetto se la dava a gambe.

 

Finalmente,aggirò una via stretta,ed in fondo,accasciato a terra,ecco l’esile corpo di Ayame.

 

“:AYAME!:”

 

Urlò correndo verso di lei,per poi inginocchiarsi al suolo e sollevarla per stringerla contro il suo petto.

 

“:Ayame rispondi ti prego,sono io,sono Koga!:”

 

Non riusciva a crederci,ma stava tremando,era impaurito,ma soprattutto furioso,ora che aveva visto il volto della sua amata.

 

Quel piccolo viso esile,era livido,con un prepotente taglio al mento che faceva colare del sangue lungo tutto il collo.

Un spalla era insanguinata,i capelli sporchi di terra che non splendevano del solito color ramato vivo.

Gli occhi macchiati e serrati,che non ne volevano sapere di aprirsi e rivelare il loro colore smeraldo.

 

“:Ayame amore mio ti prego guardami…:”

 

Koga era ricurvo sulla spalla della sua ragazza,e la sua voce solitamente rude era piegata da una strana nota triste e sconfortata.

Se fosse stato meno orgoglioso,avrebbe pianto,ma anche se dai suoi occhi non cadevano lacrime era comunque distrutto dentro.

 

“:Ayame…:” sussurrò affranto,con la voce rotta “:Io ti amo,non mi puoi lasciare… Ti amo,ti amo,ti amo…:”

 

Se solo la sua testardaggine e il suo maledettissimo orgoglio non gli avessero impedito di dichiararsi prima,a quest’ora la sua piccola Ayame non si troverebbe in quelle condizioni.

 

Ma sotto il rumore della pioggia si sentì un flebile lamento,una voce sottile e sforzata.

 

“:…E dovevi aspettarmi di vedermi così per dirmelo,razza di stupido!:”

 

Koga sollevò la testa di scatto,gli occhi azzurri umidi e l’espressione dapprima sconvolta per poi diventare sprizzante di gioia.

 

“:Ayame!:”

 

La strinse forte,accarezzandole la testa,ma lei aveva ancora gli occhi chiusi.

 

“:Ayame come stai?,dimmi come ti senti…:”

 

Continuò Koga,per nulla sollevato anche se la ragazza aveva parlato.

 

Ayame aprì piano gli occhi,e accennò un sorriso.

 

“:Sto bene,mi hai detto che mi ami finalmente,che altro posso chiedere…:”

 

Koga sorrise, guardandola dritto negli occhi.

 

“:Si Ayame,io ti amo,io ti amo più di ogni altra cosa TI AMO. TI AMO. TI AMO:”

 

Urlò in fine,ma Ayame rise,scuotendo la testa e prendendo il volto di lui fra le piccole mani per fermarlo.

 

“:Anche io ti amo,ma ora piantala e sta zitto!:”

 

Lo mise definitivamente a tacere con un bacio passionale e profondo.

 

Quando si lasciarono Koga la mise in braccio cercando di farle scudo dalla pioggia e corse verso l’auto,intenzionato a portare la sua amata al pronto soccorso.

 

 

 

******************

 

 

Ringraziamenti:

Mikamey.

Robertina.

Kaggi_Inu91.

Yuly.

Kade.

Isy_264.

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** Uragano 1° part. ***


Qualsiasi cosa al monto fosse successa,niente lo avrebbe fermato

 

Porto buone notizie,o almeno credo!.

Per scusarmi dei vari ritardi,e del non poter rispondere per bene alle recensioni e altro…ho deciso di aggiornare due capitoli di fila.

In partenza,questi due capitoli che vedrete dovevano essere una cosa sola,ma dato che era eccessivamente lungo ho dovuto dividerlo. Comunque adesso li avete uno dopo l’altro e potete leggerli con calma.

Buona lettura ^^

 

 

Uragano. 1°part.

 

 

 

 

Qualsiasi cosa al monto fosse successa,niente lo avrebbe fermato.

 

Anche quello stupido di Inuyasha aveva provato a farlo ragionare,a dirgli che era meglio prepararsi,o che dovevano entrare in azione tutti insieme.

 

Ma neanche a dirlo,che il cellulare di Koga aveva iniziato a squillare,ed era arrivata la seconda notizia.

Anche Ayame era stata presa,ed era in pericolo.

 

Sesshomaru non ne dubitava,dato che Rin era sparita dopo l’appuntamento con la stessa Ayame.

Anche a lui,poco prima di Koga,era arrivata una telefonata con il numero di Rin,ma a rispondere,era stato quel maledetto…

 

“ Cosa si prova a perdere la persona che si ama?”

 

Aveva esordito beffardo Naraku,al telefono.

 

“Se non lo hai ancora provato,preparati,perchè presto lo scoprirai…”

 

E subito dopo Naraku aveva iniziato a ridere,e inutile dire che l’animo di Sesshomaru si ero corroso ed intrecciato fino a fargli salire il sangue al cervello.

Era furioso,un demone implacabile gli si muoveva dentro. Sembrava essersi tramutato in un mostro.

 

“aspetta però…” aveva continuato Naraku “forse vuoi sentire la tua bella un’ultima volta,prima di vederla morire…”

 

Sesshomaru si era arrestato,il suo corpo si era immobilizzato a tal punto,che per chi lo stava guardando dentro il salone di casa sua,era difficile credere che stesse respirando.

Koga,Inuyasha e Miroku erano paralizzati.

 

“Sesshomaru non ascoltarlo,non venire,non.. HAAAHIA”

 

Stavolta,ecco la voce di Rin,il suo lamento acuto e in pena,e poi l’urlo. Evidentemente per i gusti di Naraku la ragazza aveva parlato abbastanza.

Fu lui a riprendere il telefono.

 

“ti aspetto Sesshomaru…”

 

Aveva concluso,dandogli un indirizzo preciso.

 

“:Tu sei pazzo! Lo capisci che è una trappola?:”

 

Gli sbraitava contro Inuyasha,cercando di farlo desistere,di fargli capire che Naraku lo avrebbe atteso preparato,appostato,e magari non era solo.

 

“:Sono fatti mie Inuyasha. Naraku è mio,me la sistemo io.

Lui sarà solo fidati…:”

 

E Sesshomaru si dirigeva a grandi passi verso la porta,afferrando la giacca a cui era attaccata la pistola.

 

“:Maledizione ma che ti passa per la testa? E noi che facciamo? È anche affare nostro!:”

 

Inuyasha non si arrendeva,ma il fratello maggiore lo fulminò con lo sguardo.

 

“:è solo affare mio. Rin la salvo io,Naraku è mio. Tu pensa agli affaracci tuoi!:”

 

“:No maledizione! Ti stai facendo prendere dalla rabbia,lo vedi che non ragioni!? Anche quando Kagome era in pericolo io stavo partendo in quarta ma tu mi hai fermato,ed ora io fermo te!:”

 

I due si urlavano contro.

 

“:Tu perdi il controllo quando ti va il sangue alla testa. Io no. Sono migliore di te Inuyasha,ricordalo,non ho bisogno ne di te ne di nessuno. So cosa devo fare,Naraku sarò solo,e anche io voglio essere lasciato in pace. Tu hai altro da fare…:”

 

Scioccato e senza prole Inuyasha deglutì.

 

“:Che cosa dovrei fare?:”

 

Sesshomaru si fece più serio e determinato,tornando a vestire i panni del glaciale capo e non del fratello maggiore che litiga con il minore.

 

“:Miroku! Inuyasha! Voi andate a prendere le vostre ragazze,mettetele al sicuro. Gli altri uomini di Naraku potrebbero prendere anche loro.

Quando le avrete messe al sicuro potrete raggiungermi:”

 

Nel frattempo Koga era già corso da Ayame,mentre Sesshomaru dava l’indirizzo agli altri suoi due uomini.

 

 

Adesso Sesshomaru era solo,nella sua auto fortunatamente abituata a correre.

 

Gli occhi taglienti ridotti a due fessure minacciose,la mascella serrata.

Non mancava molto ormai,il luogo d’incontro era un luogo sotterraneo,un vecchio passaggio scavato in una montagna.

 

Arrivò a destinazione,parcheggiò li l’auto e proseguì a piedi,inoltrandosi nel sotto passaggio cupo e roccioso,fino ascendere sempre più verso il basso.

Camminare rimanendo in posizione eretta era impossibile,bisognava aiutarsi con le mani per scendere. Tuttavia lui era impeccabile anche mentre scendeva per quel dirupo stretto e buio.

 

Quando arrivò finalmente nello spiazzale,la temperatura era notevolmente bassa,e gli unici colori che si vedevano erano il grigio delle rocce,ma nascosto dalle immense zone d’ombra,e il blu cristallino delle vaste pozze d’acque che si specchiava nel tetto ghiacciato emanando bagliori candidi che aiutavano a difendersi dal buio.

 

Vari spuntoni pendevano dal tetto di ghiaccio,mentre spigoli di roccia fuoriuscivano dai lati e dal basso,incrociandosi con quelli del tetto.

 

Sesshomaru non si rilassò,teneva i muscoli tesi,i sensi all’erta,sfruttando l’eco che quella cavità produceva.

 

Poi,quando fu molto vicino al bordo della grande pozza d’acqua che risiedeva la centro,vide alla sua sinistra una sorte di tronco d’albero,formato dalla roccia azzurrina.

 

Legata li,ecco Rin.

Le sue mani erano portate sopra la testa corvina,legate con un nastro,ed era imbavagliata,mentre cercava di liberarsi sfruttando i piedi che aveva liberi.

 

Sesshomaru la osservò per bene,abbassando la guardia per perdersi in quella figura che tanto amava.

Le scarpe scure,il jeans aderente,e la maglietta bianca sovrastata dalla canottiera nera con la spalline sottili.

In fine il suo volto.

I capelli scompigliati,gettati malamente all’indietro da un cerchietto invisibile in quella mischia di capelli neri,che le lasciavano scoperte la fronte perlacea ma le finivano sulle guance umide di lacrime.

 

Rin spalancò gli occhi,impaurita,tremante,e vedendo Sesshomaru che avanzava iniziò a scuotere la testa,a dire di no,provando a parlare ma il bavaglio glielo impediva.

 

Sesshomaru la vide scuotere la testa,sforzarsi nel tentativo di fargli capire che non doveva procedere verso di lei. Ma lui,se ne infischiò.

Non gli importava se Rin muoveva convulsamente la testa,e se aveva gli occhi sbarrati dal terrore,lui proseguiva verso di lei.

 

La rivoleva,voleva slegarla e portarla via,di se stesso non gli importava.

Ma il suo grave errore fu quello di abbassare la guardia.

 

Dall’ombra alla sua destra,quando era a pochi passi da Rin,sbucò fuori Naraku.

Imponente,malefico,lo colpì alla testa,stordendolo.

 

Sesshomaru si accasciò al suolo,infuriato,si sollevò con le braccia,rigirandosi per guardare in faccia il suo aggressore.

 

Naraku indossava un maglione leggero di colore scuro e dei jeans,il suo volto malefico si lasciava colpire dal bagliore candido delle acqua,ma gli spigoli del suo volto perfetto erano nascosti da ombre scure.

 

Il nemico se la rideva,mentre Sesshomaru covava ringhi nel petto.

 

Era ancora a terra,ma era voltato verso Naraku,sostenendosi la schiena con i gomiti.

 

“:Hahaha Sesshomaru,non ti facevo così stupido. In un solo colpo sei finito a terra e per giunta disarmato…:”

 

Sesshomaru inarcò un sopracciglio,ma poi tastandosi la giacca non trovò ciò che cercava per poi individuare la sua pistola più indietro,alla destra dei piedi di Rin.

 

Naraku superò tranquillo Sesshomaru,ancora stordito per il colpo che gli aveva assestato sulla nuca. Era già un miracolo che non avesse perso i sensi.

Arrivò vicino a Rin,fissandola negli occhi con un’espressone trionfante e malvagia.

 

“:Piccola Rin,il tuo cavaliere è finito a terra,te lo dicevo io che non dovevi metterti contro di me…:”

 

La canzonò,accarezzandole il volto perlaceo,partendo dalla fronte per scendere lungo le guance.

Rin sottrasse il suo volto a quel tocco,e incavò la testa fra le spalle,gemendo,e chiuse gli occhi.

 

“:Ma mia piccola Rin,cosa fai? Provi ancora a fare la dura? Lo sai che contro di me non puoi niente,lo hai sempre saputo…:”

 

La voce di Naraku si fece più cupa e minacciosa,mentre si preparava ad urlarle contro covando il suono nel petto.

Si appiattì contro il corpo di Rin,piazzandosi davanti a lei,e tenendole il volto fermo con le sue mani.

 

Rin,dal canto suo,non ne voleva sapere di apri gli occhi,e cercava di tenere la testa nascosta,mentre piagnucolava in modo acuto.

 

“:Tu e il tuo stupido Sesshomaru avete osato mettervi contro di me,e ora morirete. Volevate stare insieme? Bene,però vi unirete all’altro mondo!:”

 

Sbraitò in fine Naraku,ma all’improvviso vene scagliato via dal corpo di Rin,che si ritrovò libera.

 

Rin infatti vide Naraku a terra,lontano da lei,e Sesshomaru pronto a colpirlo ancora.

Evidentemente Sesshomaru non aveva tollerato le parole di Naraku,la sua vicinanza a Rin,e aveva trovato la forza per alzarsi e colpirlo,mentre il nemico si era distratto.

 

“:E poi lo stupido sarei io?:” Fece Sesshomaru con disprezzo “:Tu ti sopravvaluti troppo,ma in realtà,sei solo un verme che dovrebbe tornare a strisciare…:”

 

Sesshomaru imponeva sopra Naraku,ancora a terra,che si ripuliva il labbro spaccato.

Rise maligno e beffardo a Sesshomaru,rialzandosi in piedi.

 

Rin vide solo due figura,una scura ed una chiara,che si battevano a mani nude.

Calci e pugni,ma Rin non riusciva a capire chi fosse in vantaggio,ma proprio mentre tentava di liberarsi,si sentì afferrare i polsi da due mani grandi e gelide.

 

Sussultò emettendo un urlo acuto,che però era stato ovattato dal bavaglio.

Davanti a lei,ora che lo notava,non c’erano più i due combattenti,dov’era Sesshomaru?.

 

Riprese fiato solo quando la mano del suo amato scivolò sulla sua guancia,ed i suoi occhi dorati la rassicurarono fissandola in silenzio.

 

Rin osservò Sesshomaru mentre la liberava dalla corda ed in fine del bavaglio. Era silenzioso,serio,freddo,e lei non capì.

 

Quando fu libera,la giovane gli saltò al collo infischiandosene di tutto e di tutti,e nonostante le braccia di Sesshomaru l’avessero stretta,e la sua testa si fosse posata sui suoi capelli neri,Rin si staccò di scatto.

 

Aveva sentito quel liquido caldo bagnarle la gola,ed ora poteva notare sulla camicia bianca del suo amato,una chiazza di sangue rosso accesso all’altezza del petto.

 

In silenzio,le sue piccole mani bianche si intrufolarono oltre i primi bottini della camicia che erano aperti,o forse erano saltati via,e scoprì il prepotente taglio sul pettorale del ragazzo.

 

Quando i suoi occhi scuri si spalancarono,e ancor prima che riuscisse ad aprire bocca,la mano del ragazzo afferrò il suo polso,nel tentativo di spingerla via.

 

Rin si trovò incatenata dal più gelido degli sguardi di Sesshomaru.

 

“:Va via di qui Rin!:”

 

Le ordinò,irremovibile,me lei scosse la testa mostrandogli il suo sguardo afflitto.

 

“:Non se ne parla,non ti lascio qui! Sei ferito!:”

 

“:Rin mi sono solo graffiato contro una roccia. Non sei al sicuro qui,scappa,fra poco arriveranno Inuyasha e gli altri:”

 

Sesshomaru era serio,eppure,Rin vide la tristezza e la preoccupazione in quegli occhi color miele.

Era lei che lo faceva preoccupare: se stava li gli avrebbe impedito di combattere con freddezza.

Non voleva lasciarlo li da solo,ma se questo serviva ad alleviargli le pene…

 

“:Sesshomaru dov’è Naraku?:”

 

Chiese lei,attaccando le mani al petto solido del ragazzo,che le strinse le mani con le sue.

 

“:Per ora se ne starà buono,ma non sarà per molto…:”

 

“:Allora sfruttiamo questo tempo: scappa via con me. Hai detto che stanno arrivando gli altri…:”

 

Sesshomaru sfoggiò un mezzo sorriso,che sembrava più un ghigno,e scosse la testa.

 

“:Scappare? No Rin non è da me,e poi devo finirlo. Non gli perdonerò mai tutto quello che ti ha fatto,lui deve pagare. Voglio farla finita una volta per tutte…:”

 

Rin lottava contro l’istinto di piangere e la voglia di portare via con lei il suo amato.

La sua voce si fece debole.

 

“:Allora rimango con te! Ti ho già perso una volta,non voglio che si ripeta…:”

 

Negli occhi di Sesshomaru balenò una strana emozione,indecifrabile.

Sofferenza,paura,dolcezza,rabbia.

Non si capiva,ma i suoi occhi sembravano di miele,quando le afferrò il volto con le mani per costringerla a guardarlo,anche se la sua mascella restava serrata.

 

“:Esatto Rin. So cosa si prova a stare senza di te,e non permetterò che accada ancora. Non posso stare senza di te lo capisci?. Allora fallo per me,fammi questo favore e va via. Salvati per me!:”

 

Rin sentì le lacrime scenderle lungo le guance.

 

“:E come pensi che potrei vivere io,se tu non esci vivo da qui?:”

 

“:Non importa. Tu non puoi fare niente qui,devo pensarci io. Davvero Rin,se proprio voi aiutarmi devi metterti al sicuro. Se non devo pensare a proteggere te sarò più sicuro di me stesso.

Te lo giuro,faccio fuori Naraku e ti raggiungo!:”

 

Rin si morse il labbro,ma fece un cenno con le testa,mentre ormai le lacrime le rigavano il volto.

Non era più in grado di guardarlo negli occhi,ma si sentì sollevare la testa e baciare con passione.

 

Quel bacio con Sesshomaru la rimise al mondo,e le diede la forza per andarsene.

Sapeva che doveva allontanarsi,ma non riusciva a lasciarlo li,da solo,contro quel mostro di Naraku,che agli occhi di Rin appariva come un gigante inarrestabile.

 

Quando il bacio finì,Sesshomaru la lasciò spingendola via.

 

“:Ora và. Fallo per me…:”

 

La supplicò ancora con voce melodiosa,e Rin corse via obbedendo.

La ragazza si stava già arrampicando per quella salita spigolosa e piena di appigli,graffiandosi le mani,quando i rumori gutturali e potenti si fece riudire alle sue spalle.

 

Istintivamente si voltò,scorgendo Naraku e Sesshomaru che riprendevano a picchiarsi a mani nude.

Sesshomaru era più rapido e preciso. Era evidente che il carattere calmo e calcolatore del ragazzo influenzasse anche il modo di combattere.

Al contempo anche la furia di Naraku si poteva scorgere in quel suo modo feroce e possente di attaccare.

 

Rin rimase di ghiaccio,senza respirare.

Poteva vedere da se,con i suoi occhi,che rimanere li non avrebbe risolto le cose. Cosa poteva fare lei,così piccola e mingherlina,contro quei due leoni?.

Eppure non sopportava di scappare via lasciando il suo amato fra le grinfie del nemico.

 

Sapeva anche che Naraku non avrebbe esitato ad attaccare lei per avvantaggiarsi su Sesshomaru. Infondo Naraku e la lealtà avevano litigato tempo addietro,e non si sarebbero riappacificati quel giorno.

Ma quando gli occhi scuri di Rin videro il bagliore dietro la schiena di Naraku,i dubbi si fecero certezze.

 

Ora che ci pensava,Rin sapeva bene che Naraku portava con se un pugnale,per ogni evenienza.

Se in casi come quelli,l’uomo si fosse trovato in difficoltà,non avrebbe esitato ad usare l’arma.

La pistola gli era sicuramente volata via per colpa di Sesshomaru,ma vantava ancora quel pugnale.

Cosa sarebbe successo,se Naraku si fosse scagliato contro Sesshomaru,e invece di sferrargli un pugno lo avrebbe colpito con la lama affilata?.

 

Rin rabbrividì sentendosi colpire allo stomaco da un peso inesistente.

Stringendo i pugni,si costrinse a ricordare dove aveva visto la pistola di Sesshomaru,ed infine ricordò che l’arma era volata ai suoi piedi quando Naraku lo aveva colpito alla nuca.

In altre parole,la pistola era nel punto in cui lei era stata legata poco prima.

 

Lei doveva prendere quella pistola e darla a Sesshomaru,altrimenti il suo amato avrebbe rischiato la vita,e la cosa doveva essere fatta in fretta.

 

 

Nel frattempo,un uomo con un maglione blu rideva,apparendo più pazzo che sadico,mentre incassava due pugni dell’avversario.

 

“:Sai Sesshomaru,tu ti senti tanto in alto,ora che sei caduto in basso…:”

 

Sesshomaru,dal canto suo,non si scompose rimanendo in posizione di difesa,acquattato come un leone pronto a scattare per azzannare la preda.

L’unica espressione che si concesse,fu un’alzata del sopracciglio,mostrandosi incuriosito.

 

“:Eri conosciuto per la tua freddezza,il tuo cuore di ghiaccio. Cose disumane. E invece…:” continuò Naraku “:Non sei che uno stolto qualunque,che per amore si rovina…:”

 

“:Tsk,non permetto ad uno come te di giudicarmi.:” Sesshomaru si mise più dritto con al schiena,fissando l’avversario con sufficienza “:Cosa ne può capire un’animale come te,di cosa fa uno come me. Sei sempre stato inferiore,e adesso morirai nella tua ignoranza,e con la consapevolezza di non avere mai avuto al tuo fianco una ragazza che ti amasse…:”

 

I sottointesi in quella frase erano chiari: Naraku si era spinto per ottenere Kikyo o Rin,ma non aveva avuto ne una ne l’altra alla fine.

Le più grandi imprese del capo dell’Est erano andate in fumo a causa dei due fratelli dell’Ovest.

Era vero inoltre,che Naraku sarebbe stato per sempre un passo indietro al capo del clan opposto.

Colpito e affondato.

 

Ovviamente Naraku non gradi le parole di Sesshomaru,decidendo di scagliarsi contro di lui.

Questa volta però,mentre Naraku tornava indietro,Sesshomaru poteva notare che nel punto in cui era stato sfiorato dal pugno del nemico,ora vi era una striscia rossa di sangue.

 

Era strano che col solo sfiorarlo,Naraku fosse riuscito a ferirlo.

Fu così che il giovane dai capelli d’argento fisso dapprima il suo braccio,e poi il nemico,che se la rideva sfoggiando un pugnale macchiato di sangue.

 

Sesshomaru inarcò ancora un sopracciglio,ma era inutile stupirsi della morale marcia del suo avversario,che impugnava un pugnale anche davanti ad una persona disarmata.

 

Naraku appariva soddisfatto e beffardo,con gli occhi iniettati di sangue,mentre poteva già pregustare la propria vittoria.

Quando…

 

“:SESSHOMARU!:”

 

Rin,che era scesa di corsa per recuperare l’arma del suo amato,era ora vicinissima ai due,che lanciava la pistola al ragazzo di cui aveva attirato l’attenzione chiamandolo per nome.

 

Si era mossa silenziosa e decisa,e dato che i due erano fin troppo impegnati,era anche riuscita ad arrivare così vicina al suo amato,e a lanciargli l’arma.

 

Sesshomaru aveva afferrato al volo la pistola,e Rin tirò un sospiro di sollievo nel vedere che nonostante le sue mani tremassero senza freno,era riuscita a fare un lancio decente.

 

Ma quando,in un gesto fulmineo,Sesshomaru puntò l’arma corto Naraku,ebbe una spiacevole sorpresa.

 

In un gesto altrettanto rapido,infatti,il perspicace Naraku che aveva intuito tutto al volo,e si era affrettato ad afferrare Rin che era ferma a pochi passi da lui.

 

Ora la ragazza era immobilizzata fra le braccia di Naraku,che al tempo stesso le puntava il pugnale alla gola.

 

Sesshomaru sembrava un vero felino,calmo e possente nella sua eleganza.

Teneva il braccio alzato,con l’arma che celava leggermente il suo sguardo gelido e tagliente,puntata contro il nemico.

Tuttavia,colpire Naraku senza ferire Rin era impossibile,ancora più se il nemico le puntava alla gola una lama affilata.

 

“:Cosa farai adesso? Attacca se hai il coraggio…:”

 

 

 

****************

 

 

I ringraziamenti sono a fine dell’altro capitolo…

 

 

 

 

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Capitolo 27
*** Uragano 2° part. ***


Uragano

 

Ecco la seconda parte del capitolo,nonché secondo aggiornamento della giornata XD.

Questi due capitoli erano i penultimi,dopo ce ne sarà uno solo,e poi,aimè! Fine…

 

 

Uragano. 2°part.

 

 

 

 

 

 

“:Cosa farai adesso? Attacca se hai il coraggio…:”

 

 

Sesshomaru non si mosse,apparendo tanto gelido ed immobile da rappresentare una statua di marmo.

Eppure era letale,con i muscoli tesi e gli occhi affilati,mente i capelli argentei e scompigliati gli ricadevano sulla fronte come frangia.

 

I due nemici si mossero in tondo per un po’,accerchiandosi,scrutandosi.

Uno aveva l’espressione folle,al tempo stesso vittoriosa di chi ha la situazione in pungo. Stringeva Rin come se fosse un trofeo vinto in guerra,il trofeo che gli garantiva la vittoria contro il suo nemico giurato e la tanto agognata vendetta su quella stessa ragazzina impudente che lo aveva sfidato per poi farsi beffe di lui.

D’altro canto Sesshomaru rimaneva teso,lo sguardo letale e la mascella contratta che riportava però un vistoso taglio,che sminuiva la sua postura minacciosa,così come la chiazza di sangue sul petto.

 

Silenzioso,Sesshomaru si chinò,facendo strisciare la sua pistola sul terreno,per farla arrivare vicino ai piedi di Naraku.

 

“:lasciala andare:” esordì quest’ultimo,riappropriandosi della postura totalmente eretta e statuaria,liberandosi anche dell’aria minacciosa. “:è me che vuoi no? Allora eccomi! Sono disarmato,vieni da me…:”

 

Naraku esaminò cauto l’espressione dell’altro,al fine di scorgevi anche il più microscopico segno,sperando di capire o meno se lo stava imbrogliando.

Volendoci pensare,vedere Sesshomaru che torna freddo con la sua solita aria formale ed altera,non sarebbe stata una cosa così strana,ma non in quella circostanza.

Fino al secondo prima dava mostra della sua paura con la rabbia che rendeva i suoi lineamenti minacciosi. Cosa era cambiato?.

Sesshomaru era a poco più di un metro di distanza da lui,inerme,che avesse capito chi era il più forte? O l’amore per Rin gli aveva proprio dato alla testa?.

Magari,pur di mettere al sicuro quella sgualdrina,il grande Sesshomaru era pronto a battersi contro di lui a mani nude,ma dimenticava forse che il suo avversario stringeva in mano un pugnale?.

Lo stesso pugnale che ora incideva lento la carne delicata della cola di Rin.

Infondo,analizzando il tutto,ogni cosa andava a suo favore,o questo pensava Naraku,convinto per giunta di essere superiore in quanto forza fisica rispetto a Sesshomaru.

 

Rin,tremante,stringeva il braccio di Naraku,artigliando quella stoffa blu del maglione che l’uomo indossava,ma ogni suo tentativo era invano.

Più passava il tempo,più preso della frenesia Naraku serrava la prese del pugnale sul suo collo. Anche se orami non provava più dolore,era normale che fosse terrorizzata da quella lama che minacciava a tal modo la sua vita.

Sarebbe bastato un secondo,una sola distrazione,che Naraku le avrebbe tagliato la gola,e la morte che si preannunciava era la peggiore. Avrebbe soffocato e avrebbe perso sangue fino alla morte,che sarebbe quindi giunta o per asfissia o per dissanguamento.

Scosse minimamente il capo,non era quello il momento di affiggersi o di torturarsi.

Sesshomaru,davanti a lei,la stava fissando. Poco prima il giovane fissava Naraku come un leone fissa la sua preda prima del balzo finale,ma ora,quei deliziosi occhi caramellati,fissavano lei.

La osservavano ansiosi,se pur la mascella serrata faceva presumere il contrario,il ragazzo era in pensiero per lei,e l’unica cosa che gli premeva era appunto la vita della sua amata.

 

E poi fu un solo istante.

Rin poté scorgere il segnale degli occhi di Sesshomaru,per poi accorgersi che il braccio di Naraku si era allentato,di poco,ma non la teneva più così rigidamente.

Ecco perché Sesshomaru la fissava,perché Naraku aveva abbassato la guardia per riflettere sulla sua proposta.

 

O adesso o mai più.

 

Con uno strattone Rin scivolò via dalla presa di Naraku riuscendo ad allontanarsi da lui di appena due passi,ma fu sufficiente.

 

Naraku sgranò gli occhi,odiando con tutto se stesso quella stupida ragazza,ma non ebbe il tempo di formulare altro pensiero,perché qualcosa si scaraventò contro di lui,trascinandolo inevitabilmente nella pozza d’acqua alla sue spalle.

 

Quel peso,altri non era che il corpo stesso di Sesshomaru,che si era buttato su Naraku per poi seguirlo sott’acqua.

 

L’impatto che l’acqua gelida annebbiò le menti di entrambi gli uomini,ma nessuno dei due era intenzionato a darla vinta all’altro.

 

 

Rin,che non riusciva a fermare le lacrime,si inginocchiò sul bordo della vasta pozza,che rispecchiava il colore cristallino dei ghiacci,creando giochi di luce ovunque.

Strinse con le mani insanguinate la roccia sotto di lei,ed impaurita come non mai,temeva per la sorte del suo amato.

 

 

…Sesshomaru…          

 

 

Pensava Rin,solo quello,quell’unico nome che era tutta la sua vita.

 

Fissava incredula quelle acque,da cui si vedevano emergere due masse,una scura ed una chiara,che si avvinghiavano,scontravano,si afferravano quando uno usciva appena per riprendeva fiato e l’altro lo faceva annegare ancora.

 

Rin,inspiegabilmente,ebbe un momento di debolezza,quando si coprì gli occhi con le mani.

Non era da lei,che ne aveva già viste di tutti i colori,ma iniziò a singhiozzare come una bambina,tenendosi il volto.

Era stanca,esausta,non ne poteva più di tutto quello,doveva finire.

 

Non sapeva cosa fare,e sforzarsi di pensare era inutile perché lei non poteva proprio fare nulla per cambiare la situazione o aiutare Sesshomaru.

 

Ma aprì appena le dita,per intravedere la figura,che annaspando,si stava spingendo sul bordo della pazzo per uscire fuori dall’acqua.

 

Rin ebbe un sussulto,quando riconobbe la camicia bianca e i capelli argentati del suo Sesshomaru.

 

Il ragazzo,solitamente composto,era ora del tutto rovinato e graffiato,sanguinante,e i vestiti gli si erano attaccati al corpo come i capelli al volto,dato che era fradicio d’acqua.

 

Tossiva,e sembrava incapace di risollevarsi da solo facendo forza sulle braccia.

Era davvero senza forza,dato che ancora rimaneva con metà corpo in acqua.

 

Rin scattò vicino a lui,gli prese il volto con le mani e lo scrutò per un attimo,per lei non vi era alcun graffio su quel volto che tanto amava.

Sesshomaru accennò un sorriso stanco e tirato per la sua amata,e Rin,lo accarezzò.

 

Peccato che quella scena così dolce e pacifica,venisse bruscamente interrotta.

 

Un mano uscì dall’acqua,e conficcò un pugnale sulla schiena di Sesshomaru,che sussultò spalancando gli occhi e tossendo sangue.

 

Mentre l’acqua cristallina diventava scarlatta,Rin rimase di ghiaccio,il cuore le scoppiò in petto,e le mani tremavano convulsamente.

 

Quella maledetto braccio di Naraku era riemerso per accoltellare Sesshomaru alle spalle.

 

Fortunatamente il pugnale non rimase conficcato nella schiena del ragazzo,e Rin non esitò oltre.

Si gettò su Sesshomaru aiutandolo a tirarsi fuori dell’acqua,e presa dalla foga,se lo trascinò addosso spostandosi di almeno due metri dal bordo.

Era presa da una strana frenesia,che le aveva fato fare quei gesti senza rendersene conto.

In quel preciso instante,infatti,si stava cullandosi con il ragazzo addosso.

Lo accarezzava e lo cullava,mentre versava fiumi di lacrime,mentre stringeva convulsamente il corpo sanguinante di Sesshomaru.

 

Ma mentre i due amanti rimanevano in terra,stretti e inermi,il loro nemico si rimetteva in piedi sul bordo delle pozza,e a tentoni,recuperava una pistola gettata via,ed ora,la puntava contro di loro.

 

Ed ecco tornato lo sguardo folle,la postura rigida delle spalle da vincitore.

 

Rin incupì lo sguardo,come se di fronte alla morte le fosse tornata la freddezza che la caratterizzava,mentre scrutava in silenzio l’uomo che da li a poco l’avrebbe uccisa.

 

Sesshomaru,riemerso da chissà quale abisso,si sciolse volutamente dell’abbraccio di Rin,sedendosi davanti a lei per proteggerla,tornando a minacciare il suo nemico con sguardo gelido ed assassino,me più che altro,in quel momento,ricordava solo lo sguardo di un leone ferito che non è ancora intenzionato ad abbassare la testa,neanche a pochi passi dalla morte.

 

Perché ormai,era davvero finita.

 

“:Addio…:”

 

Esalò Naraku,con la voce sottile e cupa da assassino che raggiunge finalmente il suo traguardo.

 

Rin se ne infischiò dell’orgoglio di Sesshomaru,e con tutta la forza che aveva lo costrinse a stringersi a lei.

Non se ne faceva niente di un corpo martoriato eretto davanti a lei per farle da scudo.

Un solo colpo li avrebbe trapassati entrambi.

Lo strinse a se,contro il suo petto,e inghiottì le lacrime contro la sua testa argentata,mentre si sentiva stretta a sua volta.

Quanto meno,sarebbero morti uniti.

 

BANG.

 

Il rumore sordo dello sparo riecheggiò nei timpani di Rin minacciando di struggerli,arrivando quasi a dolere alla testa.

Dopo interminabili secondi,Rin aprì gli occhi con estrema lentezza,e inconsciamente fece un controllo di tutte le sue parti del corpo,ma fatta accessioni per alcuni graffi che pizzicavano,non vi era nessun altro dolore.

 

Sobbalzò quando fece mente locale,e ricordò che stretto al suo petto,e quindi davanti al suo corpo,c’era Sesshomaru.

Le sue esile mani esaminarono in un secondo il corpo dell’amato,ma oltre alle precedenti chiazze di sangue,sulla camicia bianca non ce ne erano di nuove.

 

Con piacevole sorpresa rivide quegli occhi dorati che amava,e capì che anche il ragazzo stava facendo la sua stessa cosa: controllare se la persona amata fosse ferita.

Ma entrambi costatarono presto di essere illesi,ma erano certi di aver udito fin troppo bene lo sparo.

 

Che fossero già morti?.

Se non avessero avuto i precedenti tagli e le macchie di sangue ci avrebbero creduto davvero.

 

Si scambiarono un’ultima occhiata d’intesa,e poi,insieme,guardarono Naraku davanti a loro.

 

La risposta fu ovvia.

 

Naraku aveva gli occhi sbarrati,quasi fuori dalle orbite,l’espressione furiosa,e il braccio puntato contro di loro si andava abbassando,mentre il suo corpo tremava.

Ma la cosa che più li colpi,fu la chiazza che grondava sangue all’altezza del suo petto.

 

Rimasero interdetti per un po’ fin quando non seguirono lo sguardo di Naraku,per ritrovarsi a fissare una figura immobile e in alto,all’ingresso della cava.

 

Rin strabuzzò gli occhi,mentre pian piano allentava la presa su Sesshomaru,ma non riusciva a staccare gli occhi dalla quarta persona.

 

Jeans stretti,maglione chiaro,una treccia di capelli corvini al vento,ed uno sguardo blu puntato contro Naraku,oltre al braccio ancora teso con in mano una pistola.

 

…Bankotsu…

 

Pensò Rin,davvero incredula e con il cuore in gola.

Lo fissò ancora,mentre questo scrollava la pistola per poi rimetterla al suo posto nella fibbia dei pantaloni.

 

“:Addio Naraku:” esordì brutale Bankotsu “:Manda i miei saluti all’inferno…:”

 

Naraku lo guardo in cagnesco,mentre rivoli di sangue cadevano dalla sua bocca,e poi,traballante,finì dentro la pozza d’acqua.

 

Rin riuscì appena a togliere gli occhi dal loro salvatore,per osservare Sesshomaru e notare come anche lui stesse fissando Bankotsu,o meglio,i due uomini si fissavano reciprocamente.

 

“:Serve aiuto li sotto?!:”

 

Fece Bankotsu,con una punta di ironia,che Rin non condivise.

 

In risposta,Sesshomaru ghignò,e Rin capì al volo il significa di quel ghigno:  non osare avvicinarti a me!.

Ebbene si,neanche in quel momento il grande Sesshomaru poteva accettare l’aiuto di un nemico,che aveva già fatto abbastanza. Per Sesshomaru infatti non sarebbe stato facile accettare di dover la vita a quel Bankotsu.

 

 Rin avrebbe volentieri sbuffato,stufa di tutto quell’orgoglio,ma un nuovo arrivo catturò la sua attenzione.

 

Era una ragazza prosperosa,con una gonna corta nera ed un maglioncino viola,i capelli scuri appuntati con un fermaglio: Kagura.

 

Rin strabuzzò gli occhi,vedendola stringere al braccio di Bankotsu.

 

“:è tutto apposto?:”

 

Sussurrò Kagura,e Bankotsu in risposta le baciò appena la mano,senza alterare la sua postura rigira e lo sguardo rude.

 

“:Si!:” disse “:Ora è tutto sistemato…:” e detto ciò trascinò fuori la ragazza.

 

Rin rise,osservando,finalmente in santa pace,il suo amato,che si allungò per baciarle le labbra.

 

 

 

 

Sullo spiazzale davanti all’ingresso roccioso della cava,arrivarono due auto che frenarono di botto sgommando sul terriccio e alzando cumoli di polvere.

 

In un’auto scura vi erano Koga e Ayame,mentre nell’altra Miroku accanto ad Inuyasha che guidava,e dietro le loro rispettiva ragazze.

 

Tutti si catapultarono fuori,ad Inuyasha non era piaciuta per niente quell’auto che sgommavi via poco prima del loro arrivo,ma non ebbe il tempo di fare nulla,che tutti videro quelle due sagome traballanti che emergevano dal buio.

 

Rin e Sesshomaru strisciarono fuori dalla cava,e subito tutti i ragazzi afferrarono Sesshomaru togliendo di dosso a Rin.

 

Inuyasha,vedendo il fratello in quello stato al dir poco pietoso,si catapultò sugli altri due ragazzi che lo sorreggevano.

 

“:Che razza di fratello che ho!:” sbraitò agitandosi “: Io l’ho sempre detto che è un folle!:”

Ebbe giusto il tempo di una pausa per aprire la portiera posteriore su cui venne caricato Sesshomaru.

“:lo sapevo io. Lo sapevo. Questo non ci arriva vivo all’ospedale,e poi il resto glielo do io! Lo ammazzo io altro che!:”

 

I due amici Miroku e Koga,non si lasciarono toccare dal monologo di Inuyasha,che per quanto cercasse di nasconderlo,aveva semplicemente perso la testa preoccupato per il fratello.

Trasformando così quel momento drammatico in una scena comica.

 

Sesshomaru,dal canto suo,malconcio e stanco per com’èra,lo lasciò stare,o meglio lo ignorò volutamente.

Si sarebbe indubbiamente vendicato a tempo debito.

 

Rin invece,si vide accerchiata dalle sue amiche,terribilmente in ansia,ma la prima ad abbracciarla fu Ayame.

 

“:Rin!:”

 

Ma prima che le saltasse al collo,Rin la bloccò per osservala,e scorgere il grosso cerotto sul suo mento.

Di certo non poteva scordare di aver lasciato l’amica fra le grinfie di Onigumo.

 

“:come stai?:” le chiese.

 

“:Tranquilla Rin! Niente di rotto!:”

 

E finalmente tutte le amiche,comprese Sango e Kagome,si riabbracciarono,mentre Koga,Miroku e Inuyasha sgommavano via per portare Sesshomaru al dottor Totosai con una delle auto lasciando l’altra alle ragazze.

 

 

 

 

******************

 

 

Yuly: proprio così,Koga ha detto il tanto atteso ti amo,me contenta che ti sia piaciuto ^///^ e cosa ne pensi di questi due che hai letto?.

 

Isy_264: Si Koga,l’ha detto,e anche Sesshy è corso da Rin.

Spero davvero che questi due capitoli ti siano piaciuti.

 

Danda93: davvero l’ai letta tutta di fila? Grazie,spero di non averti deluso con questo duplice aggiornamento! XD.

 

Mikamey: allora,mi sa proprio che la piccola Ayame doveva proprio aspettare,ma alla fine ha risolto con Koga. Per quanto riguarda Rin,,ora Naraku la lascerà in pace!!!.

Evviva Sesshy! Sei d’accordo?!.

 

 

 

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Capitolo 28
*** Cielo aperto ***


Cielo aperto

 

Ecco finalmente l’ultimo capito,mi scuso enormemente per il ritardo.

 

 

Cielo aperto.

 

 

 

 

Erano passate tre settimane dalla morte di Naraku,e alla villa di Sesshomaru si respirava un’aria serena e pacifica,mentre il cielo era limpido e totalmente privo di nubi.

 

Erano tutti in movimento,dato che era stato organizzato una sorte di pic-nic sul prato,e tutti si davano da fare.

 

La prima settimana per Rin era stata difficile,infatti aveva passato il tempo a recuperare tutte le sue cosa da casa di Naraku,e quando tornava nella villa del suo amato la trovava vuota,poiché quest’ultimo era in ospedale.

Ma già alla seconda settimana tutto era cambiato,ed ora,poteva finalmente essere felice.

 

Quel giorno,Rin era raggiante,nel suo vestitino rosso e con i capelli raccolti in due lunghe trecce.

La fedele Nira,che ormai superava di molto il suo ginocchio in altezza,trotterella al suo fianco con la sua ingombrante presenza. Di fatti,non era più un cucciolo ma un cane ben massiccio e quasi adulto.

La ragazza era in giardino e portava in mano un vassoio carico di frutta da portare a tutti gli altri.

 

Arrivò nella distesa di prato,a nord della villa,doveva era stato organizzato il pic-nic.

Su un’ampia tovaglia bianca e gialla,erano comodamente seduta Sango,Kagome ed Ayame,anche loro allegre e con vestiti più leggeri,poiché era prossima la primavera.

 

Rin pose il vassoio su di un tavolino,e si sedette a scherzare con le sue amiche per un po’,e l’argomento,non era altro che il matrimonio di Ayame.

E bene si,proprio la coppia mano affiatata,sarebbe stata la prima a spingersi all’altare.

 

L’audace Koga,dopo aver rischiato seriamente di perdere la sua Ayame,aveva capito che quella ragazzina esaltata e dagli atteggiamenti spesso infantili,era in realtà la persona con cui voleva vivere.

Per questo,ancora prima che Sesshomaru rientrasse dall’ospedale,aveva portato la sua ragazza a cena fuori,e le aveva fatto la proposta di matrimonio.

Inizialmente,Ayame aveva avuto dei dubbi,in quanto non si sentiva adatta a metter su famiglia così presto,ma alla fine,aveva pensato che arrivare all’altere,indossare il vestito bianco,e vivere con Koga,era tutto ciò che voleva,ed aveva accettato.

 

Kagome e Rin erano convinte che Ayame,persino al giorno del suo matrimonio,ne avrebbe combinata un’altra delle sue,come ad esempio inciampare nello strascico del vestito mentre si dirigeva con fin troppa enfasi verso l’altare.

 

E cosi,mentre parlavano di abiti da sposa non troppo vistosi per la rossa,si finì col spostare l’attenzione sulla coppia Kagome-Inuyasha,che avevano deciso di comune accordo,di aspettare prima di fare il grande passo.

Kagome ci teneva a laurearsi in medicina,e preferiva continuare a vivere con i suoi genitori e studiare,e solo dopo la laurea,si sarebbe trasferita con Inuyasha.

 

In altre parole proprio la coppia dalla relazione più lampante si era presa il suo tempo,mentre le altre due si erano date da fare.

Anche Sango,infatti,aveva accettato di convivere con Miroku,ma volevano aspettare un po’ prima delle nozze.

 

Quando Sango chiese a Rin cosa avrebbero fatto lei e Sesshomaru,Rin si strinse nelle spalle,dicendo che avrebbe continuato a vivere in quella casa con il suo ragazzo,senza essere sposati,come Sango e Miroku.

 

Continuarono a discutere allegramente fin quando un certo trambusto non attirò la loro attenzione.

 

Dall’ingresso,si udiva chiaramente il rumore di una macchina,ma erano certe che tutti i ragazzi fossero in casa,per questo si avviarono incuriosite al cancello principale.

 

Una volta lì,videro una BMV nera da cui scese dapprima un giovane,dall’aria molto infantile e con un codino castano chiaro sulla nuca.

 

Quando Sango lo vide,rimase di ghiaccio e dato che Miroku stava uscendo solo in quel momento dalla casa,era praticamente sola.

 

Il ragazzino,cioè Kohaku,si avvicino alla sorella lentamente con sguardo basso.

Teneva la spalle curvate,sintomo che non era a suo aggio,e nella sua espressione falsamente seria si leggeva una certa tristezza.

 

“:Ciao Sango..:”

 

Esordì stretto nella spalle,mentre Sango alzava il mento.

 

“:Che ci fai qui?:”

 

Kohaku la fisso quasi sorpreso di quella durezza,ma poi sopirò mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni.

 

“:Sesshomaru ha dato il permesso a Bankotsu di venire,così lui ha portato anche me…:” fece una pausa “:volevo rivederti,o meglio salutarti…:”

 

“:Perché? Dove vai?:”

 

Kohaku alzò la testa per fissarla bene negli occhi.

 

“:Parto. Ho fatto troppe stupidaggini,seguito strade sbagliate. È ora che io trovi la mia strada in questo mondo,che capisca cosa voglio fare veramente. Non posso stare qui,troppo vicino al passato e agli uomini di Naraku… Farò un giro per il mondo,magari andrò in Europa o in America chissà…:”

 

I due fratelli fissarono i ciottoli del terreno,e rimasero in silenzio per un po’.

 

“:Sai…:” riprese timido Kohaku “:In realtà… Sono venuto qui,perché mi chiedevo se potrai mai perdonarmi…:”

 

Sango lo fisso a lungo,fin quando i suoi occhi non divennero lucidi,e allargò le braccia al fratello,che non esitò ad abbracciarla.

 

 

 

 

Nel frattempo,mentre Ayame e Kagome si erano avvicinate a Koga e Inuyasha,e Miroku e Sesshomaru rimanevano davanti alla porta d’ingresso,Rin corse verso il guidatore della BMV che stava scendendo dall’auto.

 

“:Bankotsu!:”

 

Trillo,e quando il ragazzo si accorse di averla di fronte accennò un sorriso,per poi appoggiarsi alla macchina e accendersi una sigaretta.

 

“:Buon giorno Rin…:”

 

La ragazza gli si mise davanti,con la mani dietro la schiena,e piegò il capo di lato pensosa.

 

“:Come mai sei qui?:”

 

“:Ti ho portato le tue ultime cose,come promesso…:”

 

Il ragazzo non la guardava,troppo serio ed impegnato con la sua sigaretta.

Rin si morse un labbro.

 

“:…e a dirmi addio,vero?:”

 

Bankotsu si arrestò,e la guardo negli occhi,poi sorrise.

 

“:Non farmi ridere Rin,non ti mancherò…:” la fissò con la coda dell’occhio,malizioso.

 

“:Mi hai salvato la vita Bankotsu,non credere che me ne dimentichi,e hai sempre reso la mia prigionia a casa di Naraku un po’ più piacevole…

A proposito,cosa farai adesso che Naraku non c’è più?:”

 

“:Tsk,ho preso il suo posto!:”

 

Rin strabuzzò gli occhi.

 

“:Davvero? E Onigumo?:”

 

“:Quell’invasato è sparito,ha capito che tirava una brutta aria ed è emigrato chissà dove…:”

 

“:Capisco che adesso sei il numero uno,ma hai ucciso Naraku solo per prendere il suo posto? Non sarà per Kagura…:”

 

“: Oh Rin tu hai sempre pensato fin troppo bene di me. Non l’ho fatto per amore,ne per la gloria. Era un’insieme di cose. Mi ero rotto di lui,dei suoi modi,delle cazzate che faceva,di tutto. :”

 

“:…ed hai salvato me!:”

 

Il ragazzo la fissò falsamente offeso.

 

“:Diciamo che ho scelto di ucciderlo al momento giusto…:”

 

Rin rise,Bankotsu non avrebbe mai ammesso di aver salvato lei e Sesshomaru volutamente,come non avrebbe ammesso di aver voluto liberare Kagura dal suo aguzzino.

Un insieme di cose aveva detto,e fine.

 

“:Comunque grazie. Ma non mi hai ancora risposto,che farai? Sarai tu adesso che guiderai la guerra contro Sesshomaru?:”

 

Chiese tristemente,ma la risposta di Bankotsu fu secca.

 

“:No!:”

 

Rin lo fissò incredula mentre questo continuava.

 

“:Questo posto non mi piace e non mi è mai piaciuto. Mi scoccia ammetterlo,ma qui comanda Sesshomaru,io me andrò altrove,mi farò una vita e mi troverò una casa e ci andrò a stare con Kagura. Contenta?:”

 

Rin fece un sorrisino irritante.

 

“:Certo,e come vedi avevo ragione su voi due…:”

 

Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.

 

“:Ora devo andare,stammi bene Rin:”

 

La ragazza abbassò la testa triste,mentre Bankotsu gettava via la sigaretta e si scostava dalla macchina.

 

I due rimasero l’uno davanti all’altra per un po’, ma alla fine,inevitabilmente,si salutarono con un abbraccio.

 

Poi Bankotsu salì sulla sua macchina,ad aspettare Kohaku che finiva di salutare Sango e Miroku,promettendo alla sorella che quello non era un addio.

 

Nel frattempo Sesshomaru si era avvicinato a Rin,e aveva recuperato dal bagagliaio della BMV uno scatolone,e mentre tornava in dietro e passava davanti a Bankotsu,i due si alzarono il mento reciprocamente in segno di saluto,molto formale e fin troppo seri.

 

Quando finalmente Kohaku fu in macchina,l’auto uscì a retromarcia dal cancello,e nella strada fuori,non troppo lontana,attendeva una giovane vestita di rosso e nero,stretta nella spalle e con i capelli appuntati mentre una folta frangia le copriva la fronte.

La giovane aveva appena finito di abbracciare la piccola Kanna,la domestica della villa,che ora stava rientrando al fianco della madre e del nonno.

 

Rin alzò la mano per salutare Kagura,che si stupì molto di quel saluto ma ricambiò,prima di salire in macchina e allontanarsi per sempre con Bankotsu e Kohaku.

 

Rin si sentì inspiegabilmente triste,forse perché ancora in quel momento non riusciva a credere che tutto era finito.

Quasi le sarebbe mancato venire scarrozzata a destra a manca in quella macchina sotto ordine di Naraku,le sarebbe mancato Bankotsu che andava a prenderla a scuola per riportare nella sua prigione cercando di farla ridere.

Era tutto talmente incredibile che le veniva difficile ammettere che non ci sarebbe stato più nessun obbligo,nessun sorriso sforzato,niente più sofferenza.

Le dispiaceva un po’,perché un cambio di vita anche se in meglio è sempre triste,ma lei,solo adesso era felice.

 

Alzò le spalle e sospirò,no,non la sarebbe mancata la sua vecchia vita,aveva ragione Bankotsu,era solo un momento nostalgico.

 

Si voltò cacciando indietro una treccia,e trovò Sesshomaru a pochi metri da lei,che la fissava ansioso.

Aveva capito i suoi pensieri,ma non c’era da preoccuparsi,aveva cancellato i brutti ricordi,non avrebbe più pianto ne sofferto,era solo per lui e sarebbe stata felice.

 

Regalandogli un sorriso raggiante trottolerò verso il prato,dove la comitiva riprendeva il suo pic-nic felice come sempre.

 

 

 

Quando scese la sera,e tutti tornarono alla proprie casa,Rin osservava il calar del sole sul vecchio ponticello che attraversava il laghetto della villa.

Nira distesa sull’erba a sonnecchiare,ma sempre pronta a difendere la sua padroncina.

 

Rin fissava rapita le foglie cadere sull’acqua ed incresparsi lievemente al vento,e i piccoli vortici azzurri,e godeva a pieno di quella sensazione di pace assoluta.

 

Poi sentì u po’ più freddo quando una raffica più forte le scosse le trecce,e una mano calda le si posò sulla spalla.

Sussultò come ogni volta,forse non si sarebbe mai abituata all’eccessiva silenziosità di Sesshomaru,ma averlo accanto sarebbe stato sempre piacevole.

 

Lui le si mise accanto e le cinse le spalla con un braccio,mentre con l’altro si sorreggeva alla ringhiera.

 

“:come va?:”

 

Chiese lui,lei sorrise.

 

“:A meraviglia quando ci sei tu. Ovvio!:”

 

Sesshomaru la strinse di più e sorrise a sua volta, per poi farla voltare e fissarla negli occhi mentre la teneva dalla spalle.

 

“:non so se riuscirò a renderti sempre felice di me…:”

 

Rin si fece seria,e l’osservò,scorgendo la tristezza intrappolata negli occhi dorati del suo amato,e nascosta dalla freddezza della sua espressione.

 

“:Mi amerai?:”

 

“:Sempre:”

 

Rin sospirò.

 

“:Questo mi basta. Lo so che dovrai continuare i tuoi affari,e che non cambierai lavoro ma io voglio solo te,e nient’altro…:”

 

Anche Sesshomaru sospirò,per poi lasciarsi piagare le labbra da uno strano sorriso ambiguo.

 

In un gesto fulmineo,Rin se lo trovò inginocchiato davanti,e ad occhi sbarrati vide perfettamente il cofanetto che teneva in mano e le porgeva.

 

“:Rin,vuoi sposarmi?:”

 

Rin,che non respirava già più,e con le guance dello stesso rosso del vestito,notò il luccichio dell’anello che proveniva dal cofanetto ora aperto e custodito fra le mani di Sesshomaru,ma non lo degnò di uno sguardo.

 

Senza dire una parola,si gettò al collo del suo amato,e come una bambina cominciò a trillare:

 

“:Si! Si! Si! Certo che voglio!:”

 

Sesshomaru sorrise e la strinse a se mentre si rimettevano in piedi.

 

“dici sul serio?:”

 

Chiese lei raggiante con i lucciconi agli occhi,ma le guance deliziosamente imporporate.

Sesshomaru sorrise in quel suo modo accattivante e magnifico.

 

“:Certo,comunque…:” rimise in mostra il cofanetto “:questo è sempre per te,anche se tu non lo hai nemmeno considerato…:” si finse offeso mentre sfilava l’anello dalla sua custodia.

 

Rin rise.

 

“:è solo che per me conti di più tu e quello che hai detto che un anello,bello per quanto sia…:”

 

Nel frattempo Sesshomaru aveva fatto aderire l’anello al dito della ragazza,che finalmente lo osservò.

 

Un diamante luccicante se ne stava al centro,attorniato da brillantini blu,che esaltavano il candore dalla mano che lo indossava.

 

“:ti piace?:”

 

La ragazza sorrise ancora e appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo,mentre questo le cingeva i fianchi.

 

“:si è bellissimo grazie!:”

 

Il ragazzo guardò altrove.

 

“:aspetteremo un po’ prima,faremo le cose per bene. Prima lasceremo sposare Koga e Ayame,altrimenti si offendono,e poi noi. Ti prometto una bellissima cerimonia,ma dobbiamo aspettare un po’,dato che ho anche cose da sistemare…:”

 

Rin scosse il capo.

 

“:Mi va bene tutto. Io sono già felice…:”

 

I due innamorati si fissarono per interminabili secondi,persi l’uno negli occhi dell’altro.

 

Poi ci fu un bacio,promessa d’amore incontrastata.

 

 

 

*****FINE*****

 

 

 

Mi scuso ancora per i vari ritardi,ma davvero non ho potuto fare prima.

 

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito fin ora,quelli che hanno aggiunto la storia nei preferiti,ma anche chi ha solo letto.

 

Mando un bacio a tutti e li ringrazio davvero.

Spero che la storia sia stata di vostro gradimento fino alla fine,e che questo capitolo non abbia deluso le vostra aspettativi.

 

(chiedo anche scusa se non ringrazio ad uno a uno chi ha recensito lo scorso capitolo,ma davvero,è un miracolo se sono riuscita ad aggiornare. Spero mi perdonerete!...)

 

Ancora un grazie a tutti e a presto ^____^.

 

 

 

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