Fratelli

di danyazzurra
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** JAMES SIRIUS E LILY LUNA ***
Capitolo 2: *** JAMES SIRIUS E ALBUS SEVERUS ***
Capitolo 3: *** ALBUS SEVERUS E LILY LUNA ***



Capitolo 1
*** JAMES SIRIUS E LILY LUNA ***


Era Natale quando James Sirius seppe per la prima volta che avrebbe avuto una sorellina.
Sua madre gli prese una manina paffuta e la portò sopra alla sua pancia “ sai che qua c’ è una sorellina?” gli chiese suo padre, sorridendo e studiando la sua reazione.
James si voltò verso suo fratello che era seduto davanti all’ albero di natale e stava giocando con i suoi giocattoli e fece una smorfia: un altro bambino con il quale dividere i giochi e le attenzioni dei genitori.
Stava per togliere le mani e tornare a giocare con Albus, quando la pancia della sua mamma si mosse.
James spalancò i suoi grandi occhi nocciola e guardò a bocca aperta la protuberanza che si era formata nella pancia della sua mamma, prima di spostare il suo sguardo proprio su di lei “ ti fa male?” le chiese.
Ginny rise guardando gli occhi increduli del suo bambino e gli scompigliò affettuosamente i capelli “ no” rispose dolcemente “ fa così solo perché vorrebbe già abbracciare il suo fratellone” gli rispose.
Il volto di James si aprì in un sorriso e guardò suo padre “ sono il fratellone” ripeté ed Harry e Ginny risero.
***
Era Natale quando James Sirius abbracciò la sua sorellina per la prima volta.
Lily stava scendendo le scale in maniera impacciata dato le sue corte gambine di bimba di due anni.
James la guardò per un secondo, sicuramente doveva essere sfuggita al controllo dei loro genitori e lei stava cercando di scendere.
“ Dove vai?” le chiese avvicinandosi.
Lily rimase quasi appesa all’ asta della ringhiera mentre si voltava verso il fratello con il suo sorriso sdentato “ regali” disse masticandosi la r come tutti i bimbi della sua età e riportando il suo sguardo verso il salotto.
James si avvicinò a lei e le prese la mano “ ti aiuto io” le disse cavallerescamente.
Lily rise e quasi scivolò su uno scalino, allora James la sollevò per la vita “ ci penso io a te” le disse cominciando a scendere piano gli scalini spostando la testa per cercare di vederli e non inciampare.
Quando Harry sentendo rumore per le scale si affacciò credette che gli sarebbe preso un infarto.
Quasi in fondo alle scale c’ era il suo primogenito con in braccio la sua piccolina. La testa di James quasi non si vedeva visto che teneva sua sorella per la vita e sembrava quasi sparire dietro di lei, le sue piccole gambe sembravano così incerte e traballanti che Harry si chiese per un attimo come facesse a sostenere tutto il peso .
Prima che potesse anche solo muoversi, James discese gli ultimi due scalini e Harry tirò un sospiro di sollievo mettendosi una mano sul cuore che credeva stesse per esplodere.
“ Jam, regali” urlò Lily, dibattendosi per scendere.
James rilasciò le braccia e Lily toccò subito terra e cominciò a correre verso l’ albero, dopo pochi passi però si voltò indietro e vide che suo fratello era ancora fermo nella solita posizione.
Tornò da lui e lo guardò accigliata per un secondo, poi gli prese la mano “ Jam, regali” ripeté e lo trascinò con sé.
***
Era Natale la prima volta che James Sirius consolò la sua sorellina.
“ Corri, Lily” le intimò, guardando le sue gambine corte che si muovevano con difficoltà in mezzo a tutta la neve che era caduta quell’ anno.
“ Dai, Lily, stiamo aspettando te”  rimarcò Rose.
Tutti i cugini Weasley erano in giardino e avevano già fatto un pupazzo di neve e adesso stavano giocando a pallate di neve, ma Lily, essendo la piccola del gruppo, non riusciva ad essere veloce come gli altri e perdeva sempre e con lei la sua squadra.
“ Anche Hugo è più veloce” la prese in giro Fred, giocando sul fatto che lei e Hugo avevano entrambi cinque anni.
Lily tirò su con il naso e s’ imbronciò, ma continuò a correre determinata a non farsi prendere dalle palle di neve.
Ne scansò un paio, ma quando si mosse per scansare la terza cadde a faccia in avanti.
Sentì le risate attutite dalla neve che le si era infilata dappertutto, comprese le orecchie e il freddo, la rabbia e l’ orgoglio le venne una gran voglia di piangere.
Si alzò strusciandosi il viso e rendendolo ancora più rosso e stava per tornare verso casa a piangere al caldo della sua camerina, quando James le si avvicinò.
S’ inginocchiò alla sua altezza e le sistemò i capelli di modo che, nonostante fossero ormai completamente bagnati, non le bagnassero anche il collo.
Lily alzò i suoi occhi pieni di lacrime in quelli del fratello “ Non è successo niente” le disse dolcemente, ma Lily scosse la testa “ sono caduta” si lamentò e James rise continuando a guardarla “ sì e guarda che bell’ angelo hai fatto, secondo me loro ridono perché sanno che non riusciranno mai a farlo” la consolò.
Lily guardò l’ impronta che aveva lasciato, suo padre e sua madre avevano insegnato a lei e ai suoi fratelli a fare l’ angelo di neve e lei non volendo era caduta in un modo che era riuscita a farne uno.
Il suo volto si aprì in un sorriso e mentre tutti cominciavano a fare i propri angeli sulla neve, James le fece l’ occhiolino.
***
 Era Natale la prima volta che James Sirius perse contro la sua sorellina.
“ Lascia stare, Lavanda” ordinò Lily, guardando James che teneva la sua oca peluche sopra la sua testa per impedirle di prenderla.
“ Altrimenti?” le chiese con la strafottenza classica di un ragazzino di dieci anni.
“ Piangi?” le chiese ancora “ o vai a dirlo alla mamma?” la prese in giro.
Lily lo guardò con rabbia e poi gli diede le spalle andandosene e lasciando James insoddisfatto.
Quando dopo qualche ora James trovò il suo libro preferito fatto a pezzetti piccoli piccoli pensò subito a lei “ io non te l’ ho rotta” si lamentò correndo verso la sua stanza e trovandola seduta sul letto che giocava con Lavanda “ che c’ è ?” gli chiese innocentemente, ma James vide la luce furba nei suoi occhi e non poté far a meno di sorridere.
Quella volta aveva vinto lei.
***
Era Natale la prima volta che James Sirius fu orgoglioso della sua sorellina.
Stava passeggiando per il corridoio della scuola.
A Natale tutto diventata estremamente tranquillo, molti degli studenti erano partiti, i pochi che erano rimasti a scuola tendevano a passare il loro tempo nelle sale comuni o a divertirsi fuori nel giardino di Hogwarts visto l’ assenza di lezioni.
Lui invece si divertiva ad andare in giro, magari poteva trovare qualche ragazza o qualche Serpeverde da infastidire o ancora meglio, poteva trovare entrambi.
Era quasi giunto davanti al portone della sala grande quando vide una figura a lui familiare urlare e tenere le mani premute sul volto.
Era Scorpius Malfoy, avrebbe potuto riconoscere quel ragazzo ad occhi chiusi per il profumo intenso che usava e per la sua capigliatura bionda platinata.
Albus lo guardò spalancando gli occhi come se fosse esasperato e James si avvicinò vedendo che la persona contro la quale stava urlando Malfoy era Lily.
Era rossa in volto quasi come i suoi capelli e aveva l’ aria truce di chi ha solleticato la sua collera troppo a lungo “ ringrazia che non ti abbia schiantato” gli urlò a sua volta e Scorpius aprì le mani per poterla guardare con il suo sguardo gelido.
James trattenne a stento una risata: Scorpius Malfoy aveva tutto il viso ricoperto da grossi bubboni rossi come il fuoco e sembravano dovergli bruciare molto.
“ Finiamola qua” disse in veste di Caposcuola, ma senza riuscire a trattenere un sorriso e appena Scorpius e Albus se ne furono andati, James la sollevò tra le braccia “ grande, sorellina” le disse affettuosamente e Lily rise.
***
Era Natale la prima volta che James Sirius litigò con la sua sorellina.
Fece capolino dentro la sua stanza e la vide con la testa completamente dentro l’ armadio.
Entrò silenziosamente e guardò il cartoncino poggiato sulla scrivania: era l’ invito ad una festa.
“ Ciao, Jamie” lo salutò Lily, senza togliere la testa da dentro l’ armadio e James sbatté gli occhi più volte senza riuscire a capire come avesse fatto.
Lily riemerse dall’ armadio “ è il profumo che ti frega” gli disse “ ne metti troppo” lo schernì e James  sorrise.
“ Non vorrai andarci?” le chiese indicando il cartoncino.
Lily non rispose lasciando cadere sul letto la dozzina di vestiti e magliette che aveva tra le braccia.
“ Uhm…non ricominciare” si lamentò, cominciando a guardarle ad una ad una.
James sbuffò “ non comincio niente, quella festa è a casa di Malfoy”  la informò come se lei non lo sapesse.
“ E quindi?” chiese Lily, incrociando i suoi occhi marroni “ e quindi…tu non ci vai” sentenziò.
Lily sorrise “ peccato che ho diciasette anni e non decidi tu e… mamma e papà mi hanno già detto di sì” lo derise.
James scosse la testa “ non capisci che non puoi andare a casa di Malfoy?”le chiese “ e tu non capisci che non sei mio padre?”
James sbuffò “ quando prenderà il tuo cuore e lo schiaccerà tra le sue mani, non venire a piangere da me” l’ ammonì rabbioso uscendo  dalla camera “ non preoccuparti ” ribatté Lily con altrettanta rabbia, ma decisa a non dargli l’ ultima parola.
***
Era Natale quando James Sirius capì che la sua sorellina era diventata grande.
“ Lily, posso entrare?” le chiese bussando leggermente e aprendo piano la porta per sbirciare dentro come faceva di solito.
Prima, però, che potesse aprire la porta, questa si richiuse di schianto, quasi schiacciandogli il naso per la violenza.
“ Ahi” si lamentò “ che ti prende?” le chiese, stando attento a non riaprire la porta.
Dall’ interno arrivarono diversi rumore soffusi e un leggero parlottio confuso, poi il forte rumore della smaterializzazione e il silenzio.
Dopo pochi secondi la porta si aprì “ devi smettere di piombare in camera mia come se fosse la tua” si lamentò Lily “ ho vent’ anni ormai, ho bisogno della mia privacy e se fossi stata nuda?”
James dilatò gli occhi “ eh?” chiese leggermente inebetito dalla quantità di parole con cui l' aveva sommerso sua sorella “ e perché avresti dovuto essere nuda?” chiese entrando nella stanza.
Notò il solito cartoncino con la festa di capodanno a casa Malfoy e storse il naso, poi sentì quel profumo; quell’ intenso odore di colonia che a lui aveva sempre dato fastidio e guardò sua sorella: i suoi capelli disordinati, il suo viso arrossato e i vestiti spiegazzati che sembravano penderle addosso come se si fosse rivestita in tutta fretta.
La consapevolezza lo assalì contemporaneamente alla voglia di uccidere un platinato di sua conoscenza.
Spostò lo sguardo su Lily e vide dai suoi occhi che era consapevole che lui avesse capito e che non le dispiaceva affatto.
“ Non provare a minacciarlo” lo avvisò e James sorrise “ Malfoy ha paura di me?” le chiese prendendola in giro.
Lily sollevò la testa con orgoglio “ ti piacerebbe” gli disse scherzosa “ io credo che ego contro ego finireste per uccidervi e non voglio perdere nessuno dei due” rispose semplicemente.
James scosse la testa guardando i suoi occhi brillanti di felicità e sorrise passandole un braccio intorno alle spalle " finchè ti rende felice" assentì con un sospiro e Lily lo abbracciò di slancio sapendo quanto gli era costato.
"che ne dici di un incantesimo piccolo piccolo? Una piccola mutilazione ” le propose scherzoso mentre rispondeva all' abbraccio “ no,” rispose Lily alzando la testa ad incrociare i suoi occhi nocciola, poi parve ripensarci “almeno che non stiamo litigando” aggiunse  stando allo scherzo e James rise “ non capirò mai i tuoi gusti, sorellina” le disse, baciandole la testa rossa e Lily rise a sua volta “ ti voglio bene anche io, James” rispose, alzandosi sulle punte per baciarlo sulla guancia.
“ Però con papà non ti aiuto” la minacciò alzando un dito ammonitore e Lily rise.

COMMENTO: BO’ NON SO NEANCHE IO CHE ROBA SIA.. MA NELLA MIA LONG DI ADESSO I FRATELLI POTTER SONO INCASINATISSIMI, OVVERO JAMES E’ MORTO E ALBUS E LILY NON SI PARLANO E QUINDI, SICCOME IN REALTA’ LI ADORO E MI MANCAVANO, DI GETTO MI E' USCITA QUESTA…QUESTA COSA : ))  ANCHE SE NON SONO CONVINTA DI COME E’ USCITA, CI SARANNO ALTRI DUE CAPITOLI LILY E ALBUS E ALBUS E JAMES… MA NON ASPETTATEVI AGGIORNAMENTI VELOCI PERCHE' PRIMA HO ALTRE STORIE DA PORTARE AVANTI ; )) VABBE’ SPERO SIA PIACIUTA ALMENO A QUALCUNO E CHE MI FARETE SAPERE !! UN BACIONE E BUON ANNO A TUTTI !!

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Capitolo 2
*** JAMES SIRIUS E ALBUS SEVERUS ***


Era settembre quando James Sirius capì cosa voleva dire essere un fratello maggiore.

Quando suo padre e sua madre gli dicevano che lui era il fratello maggiore di quell’ affarino che in quel momento dormiva nel box, James li guardava come se dietro a quei loro visi felici dovesse scorgerci qualche fregatura.
Nonostante i suoi tre anni riusciva a capire molto bene quando qualcuno voleva ingannarlo e così gli era sempre sembrato.
I fratelli maggiori dovevano badare ai minori o almeno così diceva suo padre ed ogni volta che lo diceva metteva una mano sulla pancia della mamma in una maniera così affettuosa che James si chiedeva sempre se non fosse in arrivo un’ altra fregatura.
Guardò il fratello dall’ alto, era disteso nel box e dormiva con una mano alla bocca, poi aprì gli occhi e lo guardò, James quasi indietreggiò davanti a quegli occhi, assomigliavano così tanto a quelli del loro padre e poi la mamma gli aveva detto di non svegliarlo e se lo avesse visto lì intorno avrebbe pensato che fosse tutta colpa sua.
Invece suo fratello si alzò reggendosi al bordo del lettino e gli sorrise tendendogli le mani come se volesse essere preso.
James si guardò intorno, ma non vide nessuno, diceva proprio a lui.
Si protese verso il lettino le braccia aperte, lui ce l’ avrebbe fatta a sollevarlo. Lui avrebbe aiutato il suo fratellino.
Lui…lui era appena caduto dall’ altra parte del lettino insieme a suo fratello.
Albus lo guardò e scoppiò a ridere e James si ritrovò a guardare quella bocca sdentata e a sorridere a sua volta.
Aveva capito cosa faceva un fratello maggiore: aiutava il minore, ma se non ce la faceva, almeno poteva farlo ridere.
 
Era settembre quando James Sirius capì che suo fratello poteva sconfiggerlo.

James Sirius era sempre stato un bambino vivace ed ormai alla soglia dei suoi nove anni aveva capito che la nomea di teppista gli sarebbe rimasta a vita e non gli dispiaceva affatto.
In fondo Albus era quello calmo e riflessivo e Lily, lei era la sua la sua complice per eccellenza.
Nonostante avesse solo sei anni teneva il passo con lui e anzi, data la sua aria da piccola e innocente riusciva sempre a farlo uscire dai guai.
“ Bene…ecco cosa faremo” disse guardando gli occhi di Lily e proponendole l’ ennesimo scherzo ai danni di uno dei loro tanti cugini che quel giorno avrebbero visto alla tana.
Gli occhi di Lily come previsto s’ illuminarono, se si trattava di aiutare il fratello in qualche marachella, lei c’ era sempre.
James lanciò un’ occhiata ad Albus, era poco distante da loro ed aveva un libro in mano e questo fece sospirare James.
Quale bambino sano di mente passa una mattinata di fine estate con un libro in mano?
“ Vuoi organizzare lo scherzo…”
“ No” rispose Albus senza lasciarlo finire né guardarlo in faccia e facendo alterare James.
“ Sai, secondo me non sei nostro fratello” lo provocò e Albus non rispose neanche, restando con il naso immerso nel suo libro.
“ Dico davvero, sai?” continuò a stuzzicarlo.
Lily intanto li guardava con occhi curiosi, probabilmente chiedendosi chi sarebbe stato il primo a cominciare a litigare.
“ Hai mai sentito i racconti di papà?” gli chiese “ nei nostri geni, qualsiasi cosa voglia dire, ci sono gli scherzi e i dispetti, i nostri nonni e i nostri zii facevano un sacco di scherzi e tu…”
“ Se tu leggessi un po’ di più sapresti cosa sono i geni…”
“ Io lo so” li interruppe Lily “ Rose mi ha detto di una favola dove…” il sorriso paziente con cui entrambi i fratelli si rivolsero a lei ascoltando il suo racconto, mise fine alla discussione.
Poche ore dopo, James corse fuori per prendere la polvere buio pesto che aveva nascosto dentro alla baracca per gli attrezzi.
Si chinò e tutto un tratto intorno a lui divenne tutto buio, poi qualcosa lo fece cadere a terra, maledizione era il suo scherzo.
Quello che lui aveva preparato, com’ era possibile che si stesse rivoltando contro di lui.
Dopo l’ ennesima poderosa caduta su un altro trabocchetto che aveva lasciato sulla strada sentì un bruciore sulle ginocchia, doveva essersele sbucciate.
Si rimise in piedi, non fosse mai che James Sirius passasse per un vigliacco, ma l’ ennesimo scherzo che si abbatté su di lui lo fece cadere di nuovo e stavolta rimase a terra.
“ Divertente, sì, decisamente, Fred? Roxanne? Ho capito, potete anche smetterla” si arrabbiò, non ricevendo risposta continuò “ Hugo?” sbuffò mentre un altro finto pugno gli arrivava sullo stomaco.
“ Il gioco è bello quando dura poco”.
Adesso si stava davvero innervosendo, si alzò in piedi deciso ad uscire, ma proprio in quel momento il buio si diradò e due splendenti occhi verdi apparvero davanti a lui.
“ Solo perché non mi metto a fare lo stupido, non significa che non lo possa fare” disse soltanto e dopo avergli sorriso si voltò per tornare dagli altri.
“ James, che è successo?” chiese sua madre, appena rientrò in casa, vedendo che aveva gli occhi pesti e le sbucciature sulle mani e sulle ginocchia.
Tutti i suoi cugini ridevano, non era facile vedere James vittima di qualche scherzo e sicuramente si chiedevano chi tra loro ci fosse riuscito.
Anche Albus aveva alzato lo sguardo dal libro e James poteva vedere tutta la soddisfazione in quegli occhi verdi.
“ Niente, mamma , sono inciampato” disse.
Non avrebbe mai fatto la spia. Sorrise ad Albus, era l’ unico che in vita sua era riuscito a fregarlo.
 
Era settembre quando James Sirius capì che suo fratello gli somigliava molto.

James guardò Albus entrare nella sala grande.
Lo vide guardarsi intorno e osservò lo stupore nei suoi grandi occhi verdi mentre notava ogni minimo particolare.
Lui aveva raccontato ad Albus e Lily come era Hogwarts, ma niente era come vederlo con i propri occhi.
Quando lo sguardo di Albus si fermò nel suo, James gli sorrise incoraggiante.
Ricordava ancora, quando in treno, James gli aveva chiesto di cosa avesse parlato con il padre e come lui avesse scosso la testa, dicendogli che non era niente d’ importante.
Inutile dire che non l’ aveva convinto neanche un po’.
Lo vide distogliere lo sguardo quando Rose gli disse qualcosa all’ orecchio e alzare subito gli occhi verso il soffitto guardando le nuvole che offuscavano la luna.
Poi il professor Paciock parlò e depose il cappello sopra lo sgabello.
Mentre aspettava che la canzone finisse, James guardò anche gli altri ragazzini e ragazzine, un gruppo di teste anonime che, sicuramente nelle settimane seguenti avrebbe imparato a conoscere ed apprezzare.
Vide una testa biondo platino e si ricordò di come suo zio Ron, avesse detto a Rose di superarlo in tutto, in effetti guardandolo in faccia sembrava così sprezzante e sicuro di sé che James provò una voglia incredibile di togliergli quel ghigno dalla faccia.
“ Scorpius Hyperion Malfoy” chiamò il cappello parlante e quando lo decretò un Serpeverde, James capì che aveva trovato il rivale perfetto.
Quando finalmente il cappello chiamò “ Albus Severus Potter” la sala si ammutolì in uno strano replay del suo smistamento dell’ anno prima.
James vide Albus avvicinarsi nervosamente allo sgabello, non aveva niente della sua finta sicurezza dell’ anno prima.
Non aveva quel sorriso strafottente che aveva mostrato lui l’ anno prima, anzi sembrava quasi che tutta quell’ attenzione gli stesse dando fastidio.
James avrebbe voluto andare lì a tenergli la mano, ma sapeva che non poteva, era la sua prima sfida.
Quando il cappello lo decretò Grif…no, aspetta, aveva detto davvero Serpeverde?
James spalancò le labbra, ma si affrettò a richiuderle perché vide lo sguardo impaurito di Albus cercare il proprio.
Aveva paura, aveva paura che James non l’ accettasse e mentre la tavolata di Serpeverde scoppiava in un fragoroso applauso, James sorrise scuotendo la testa e lo vide rilassarsi notevolmente prima di raggiungere la sua tavolata e sedersi tornando a guardarlo.
James alzò il pollice in segno di approvazione e Albus si passò una mano tra i capelli corvini per dissipare il nervosismo, nello stesso istante in cui lo fece lui.
Sorrise ancora più ampliamente mentre i loro occhi si guardavano da lontano, non gli importava di quanto fossero diversi, gli importava quanto fossero simili.
In fondo era solo un Serpeverde, non era come se fosse stato amico di quel Malfoy.
 
Era settembre quando James Sirius difese per la prima volta suo fratello.

“ Mi domando come tu possa essere amico di quel Malfoy”.
La voce stridula di una Lily Potter nel pieno della sua arrabbiatura avrebbe fatto voltare tutti gli scompartimenti se James non avesse applicato al loro un incantesimo di silenzio.
“ Davvero, Albus” disse strizzandosi la gonna della divisa.
“ Dovresti smettere di provocarlo” si oppose Albus, pur continuando a guardare la sorella con affetto.
“ Provocarlo? Provocarlo?”
James storse la bocca, se Lily avesse reso la sua voce ancora più stridula sarebbe sembrata uno di quei fischietti ad ultrasuoni per i cani.
Aveva solo dodici anni, ma insieme a James era una delle migliori Grifondoro che Hogwarts avesse mai visto.
Soprattutto perché ogni occasione era buona per tirare qualche scherzo a Scorpius Malfoy.
“ Tu” disse Albus puntando il dito contro di lui “ tu le hai insegnato a fare scherzi a Scorp…e ora guarda cos’ hai ottenuto?”
James incrociò le braccia davanti al petto e sorrise “ può essere” disse scherzoso.
“ Adesso, dimmi come devo fare?” chiese Lily con la voce incrinata “ sono bagnata mezza e tra poco arriviamo ad Hogwarts” si lamentò lasciandosi cadere sul seggiolino.
“ Odio Malfoy ed odio te che ci sei amico”.
James alzò gli occhi su Albus e lo vide con lo sguardo ferito. Entrambi sapevano che Lily non diceva sul serio.
Quando era arrabbiata riusciva a dire un milione di cose e di novecentomilanovecentonovantotto di normale si pentiva, ma Albus era troppo dipendente da Lily ed anche il pensiero che lei potesse tenergli il muso per qualche giorno lo feriva.
E James si chiese perché, invece di essere felice di avere Lily tutta per sé, gli dispiacesse per suo fratello.
“ Non esagerare, Lily” le disse e lei alzò lo sguardo nocciola su di lui, ma non fu l’ unica, Albus lo stava guardando continuando a sbattere le palpebre.
James liquidò entrambi con un gesto della mano “ Albus è un campione con gli incantesimi” le spiegò, poi guardò il chiamato in causa “ dai asciugala tu” gli ordinò e Albus tirò fuori di tasca la bacchetta e pur continuando a guardarlo un po’ stordito procedette all’ asciugatura.
“ E tu non lamentarti” disse a Lily “ non esiste guerra senza feriti” le disse “ e poi…” continuò abbassando la voce “ se lui non fosse suo amico, avremo meno modo di avvicinarlo” le disse e Lily sorrise, guardando prima l’ uno e poi l’ altro fratello.
Albus sollevò la bacchetta dopo aver asciugato Lily e lei si tastò un po’ per essere sicura che la sua divisa fosse davvero asciutta, quando lo constatò si gettò tra le braccia di Albus e lo sguardo che gli diede suo fratello da sopra la spalla di Lily lo rese felice di averlo difeso.
In fondo un Malfoy amico di suo fratello lo poteva anche sopportare, non era come averlo in famiglia.
 
Era settembre quando James Sirius capì che suo fratello non gli somigliava poi così tanto.

“ Ehy che fai qua fuori tutto solo? Dov’ è il tuo amico – sono figo-  Malfoy?” chiese James vedendo Albus nel giardino della scuola senza alcuna compagnia.
Albus era sdraiato sul prato, aprì un occhio e vedendo suo fratello davanti a sé e si alzò a sedere.
“ Avevo bisogno di star solo” la voce con cui lo disse era talmente atona e monocorde che James si preoccupò più che se lo avesse sentito piangere a singhiozzi.
“ Che succede?” gli chiese immediatamente sedendosi accanto a lui.
Per quanto le case di Hogwarts li avessero separati, per quanto queste li rendessero rivali sul campo e nelle classi, James non avrebbe mai lasciato che Albus soffrisse, non se poteva aiutarlo.
“ C’ è qualcuno che t’ infastidisce?” chiese e Albus scosse la testa, lo sguardo perso verso il lago nero.
Rimasero per un minuto in silenzio e James si limitò ad osservare suo fratello, sembrava dimagrito od era una sua impressione? In fondo aveva quindici anni e qualsiasi cosa poteva sembrargli gravissima e insuperabile.
“ James?” la voce cantilenante di una ragazza lo riportò alla realtà, ma lui agitò la mano “ ora non posso” le disse sbrigativo e lei si allontanò un po’ impettita.
“ Dovresti andare” disse Albus e James spalancò gli occhi “ credi che m’ importi davvero di lei?” domandò e Albus sorrise cominciando a giocherellare con dei fili d’ erba “ no, direi di no” rispose sollevando di nuovo lo sguardo verso il lago.
“ Adesso mi dici cosa ti è successo?” gli chiese “ devo picchiare qualcuno? Posso farlo, sai?” scherzò e Albus scosse la testa.
“ Dovresti picchiare me e la mia testa malata” rispose Albus e James scoppiò a ridere attirando l’ attenzione di altre ragazzine nei paraggi.
“ Allora? Qual è il problema?” chiese ancora “ e adesso devi dirmelo o ti tirerò fuori le parole a forza” lo rimproverò.
Albus alzò di nuovo lo sguardo e James stavolta sbuffò sonoramente, mancava solo il classico sospiro degli innamorati.
Innamorati? Aspetta un attimo…seguì finalmente il suo sguardo e vide due ragazzine.
Una era la loro sorella e quindi dubitava che quegli occhi a pesce lesso fossero per lei e l’ altra era…
“ Oh Merlino, ti sei innamorato?” chiese stupito “ della Paciock?” continuò a chiedere e Albus abbassò lo sguardo annuendo impercettibilmente.
“ Cavolo” imprecò e Albus lo guardò “ Bè, cosa c’ è che non va?” domandò quasi offeso e James sorrise passandosi una mano tra i capelli.
“ Sai, ho sempre pensato che ti avrei insegnato tutti i trucchi del mestiere”.
Fece un gesto con la mano, mostrando quante ragazzine erano voltate verso di loro, poi guardò di nuovo suo fratello “ ti perderai tutto questo” lo provocò, ma lui non aveva spostato gli occhi da Alice ed anzi, adesso anche lei lo stava guardando.
“ Bè, a quanto pare devo solo insegnarti a dichiararti” ammise sconfitto.
Albus si voltò verso di lui con un sorriso che gli faceva brillare gli occhi “ lo faresti?” domandò e James annuì un po’ stupito “ certo” assentì.
“ Sai che sa tanto di fratello maggiore?” lo schernì Albus e James gli prese la testa sotto braccio, prima di frizionargli scherzosamente i capelli e lasciarlo andare.
“ So che ti dico sempre che sei adottato e probabilmente è così” disse prendendolo in giro “ ma che ci vuoi fare, ormai mi sei toccato tu e quindi…”

Era settembre quando James Sirius impedì a suo fratello di commettere un omicidio.

James sbadigliò e si slacciò la cravatta tenendola in mano.
Anche per quella sera la ronda da Caposcuola era finita.
Tra quella e gli allenamenti che aveva avuto qualche ora prima in previsione della partita contro Tassorosso, era così stanco che stava valutando se dormire sul divano della sala comune.
Quando sentì delle grida e delle voci agitate storse le labbra.
Una litigata era l’ ultima cosa di cui aveva voglia in quel momento, per cui avrebbe tolto i punti a chiunque ne fosse coinvolto.
Appena giunse vicino al ritratto della signora grassa però, vide che le urla erano tra Albus e Scorpius.
Inarcò un sopracciglio: problemi in paradiso?
Quei due erano indivisibili e non capiva che cosa stesse succedendo.
Accanto a loro c’ erano una Lily furente ed una Alice che le teneva una mano attorno alla vita per impedirle di intervenire.
James sorrise, sicuramente la sua sorellina voleva stendere Scorpius Malfoy e passargli sopra con tutte le scarpe, solo che era un bene che Alice la tenesse, Scorpius era cresciuto molto nell’ ultimo anno ed avendo sedici anni stava cominciando ad assomigliare ad un uomo.
James rise e tutti si voltarono verso di lui.
Albus e Lily si scambiarono un’ occhiata e improvvisamente sembrò che gli animi si calmassero.
“ Basta la mia presenza a spaventarvi?” chiese “ non vi toglierò punti” li rassicurò, ma non sapeva perché sembravano tutti piuttosto inquieti, anche Lily.
“ Che succede? Albus perché cercavi di uccidere Malfoy?” chiese ancora.
Albus guardò prima Lily e poi Scorpius.
“ Niente…niente, fratellino, anzi grazie di avermi impedito di ucciderlo”.
Albus sorrise e prese Scorpius per un braccio, poi Lily si avvicinò a lui “ le solite cose, andiamo dentro dai, questi due devono star lontani da noi Grifondoro”.
James scosse la testa per niente convinto, ma era talmente stanco che si lasciò condurre fino al ritratto.
Alice disse la parola d’ ordine e poi si voltò con un sorriso verso Albus che le sorrise a sua volta, lo stesso scambio di sorrisi accadde tra Lily e Scorpius.
Che cosa?
Un fuoco d’ artificio scoppiò nel cuore di James “ che cosa?” urlò.
Albus guardò Scorpius e poi i due Serpeverde scoppiarono a ridere e scapparono a gambe levate lasciando un James furente.

Era settembre quando James Sirius si commosse per suo fratello.

“ Oh insomma, si può sapere che cos’ avete?”
James si sedette di botto sul divano e questo emise uno sbuffo d’ aria, come se stesse protestando.
Lily si sedette più delicatamente e mise una mano sulla gamba di suo fratello.
“ Sai, se la smettessi di chiederglielo ogni due secondi, forse ce lo direbbero” gli disse con il tono di chi stava confidando un segreto.
Albus si alzò dalla poltrona davanti a loro e mise un braccio intorno alle spalle di Alice che non faceva che sorridere guardando la sua migliore amica.
“ Vi sposate” ipotizzò James e Alice scosse la testa.
La mano di Albus scese sul ventre di lei e Alice coprì quella del suo ragazzo con la sua “ aspettate un bambino?” chiese Lily con voce commossa e Alice annuì.
Lily si alzò e con uno slancio che quasi fece perdere l’ equilibrio ad entrambe e l’ abbracciò e James abbracciò Albus.
“ Wow fratellino” disse emozionato “ a ventiquattro anni e dopo tutto questo tempo di fidanzamento? Era anche l’ ora” lo prese in giro e Albus scosse la testa.
“ Volete essere madrina e padrino?” chiese Albus tutto un fiato e James rimase bloccato nell’ atto di abbracciare Alice.
“ Come hai detto?” chiese e Albus vide le lacrime luccicare negli occhi di suo fratello “ vuoi essere il padrino?” ripeté.
James si ritrovò con la gola secca e si dovette sedere “ io pensavo…tu…Malfoy…”
Albus si mise a ridere e si sedette accanto al fratello “ Scorpius sarà comunque nella sua vita, è il compagno di Lily che sarà la sua madrina, io voglio che abbia un padrino fico quanto mio fratello” scherzò.
James prese un respiro per non mettersi a piangere come una ragazzina e guardò suo fratello con gli occhi pieni di lacrime di emozione.
Era questo che pensava di lui? Lesse nei suoi occhi la risposta e annuì lentamente e dolcemente, come se avesse paura di interrompere quel momento.
“ Sarà un vero piacere” disse soltanto.
 
CoMMENTO: SPERO NON VI SIATE SCORDATI DI QUESTA STORIA, VA A RILENTO, MOLTO A RILENTO :P MA SPERO CHE ANCHE QUESTO CAPITOLO VI SIA PIACIUTO!! IL RAPPORTO TRA JAMES E ALBUS L’ HO SEMPRE CURATO MENO NELLE MIE STORIE CONCENTRANDOMI TRA LILY E JAMES E LILY E ALBUS, QUINDI E’ STATO UN PO’ MENO SEMPLICE DA DESCRIVERE, MA SPERO DI ESSERE RIUSCITA LO STESSO A FAR CAPIRE QUANTO ANCHE LORO, NONOSTANTE LE DIVERSITA’ CHE CI SONO, SI VOGLIANO UN GRAN BENE : ))
RINGRAZIO LUISA21 / ALWAYS89 / ARYELLE / SINISA / DREAMER IMPERFECT/ SHIORI LILY CHIARA E LULYX !! GRAZIE DI CUORE!! INOLTRE RINGRAZIO CHI MI HA AGGIUNTO ALLE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE ED ANCHE CHI MI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE !!

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Capitolo 3
*** ALBUS SEVERUS E LILY LUNA ***


Era Giugno quando Albus Severus vide la prima volta la sua sorellina

Albus la guardò da vicino mentre la loro mamma la stava cullando come faceva sempre con lui, anche se colei che tutti chiamavano la sorellina non faceva altro che piangere e piangere.
Era così piccola, eppure riusciva a piangere così forte.
Guardò James, ma non sembrava molto interessato a lei, anzi stava continuando a giocare con il suo boccino peluche come se niente fosse.
Eppure qualcuno doveva fare qualcosa.
La loro mamma sembrava triste e anche il loro papà sembrava stanco.
“Non lo so, Harry. Ha appena mangiato e l’ho cambiata. Albus e James non facevano così” stava dicendo e la sua voce sembrava così afflitta.
Albus si sedette a terra continuando a seguirli con i suoi grandi occhi verdi, fino a quando Harry non si accorse che li stava guardando e sorrise verso di lui prima di raggiungerlo.
“Vuoi venire da papà?”
Albus lo guardò mentre un sorriso sdentato si apriva sul suo volto.
Si alzò in piedi e camminò goffamente fino a quando il suo papà non lo sollevò tra le braccia.
Amava quando lo prendeva in braccio.
“Non sei geloso, vero, ometto?” gli chiese Harry e Albus fece cenno di diniego pur non sapendo bene cosa significava.
Ricordava che suo padre rimproverare sempre a James di essere geloso e lui non voleva fare come James.
 “ Piange” disse indicando la sorellina che continuava a disperarsi.
Harry annuì e si avvicinò a Ginny e Lily sempre tenendolo tra le braccia “perché piange?” chiese Albus e Harry sorrise “ accettiamo idee” scherzò e Albus lo guardò prima di tornare a guardare la sorellina e tendere una manina verso di lei.
“Vuoi accarezzarla?” chiese Harry e Albus annuì “ piano però perché è piccola” gli spiegò ricordando quanto tendessero ad essere poco delicati lui e James.
Albus assentì di nuovo e Harry lo avvicinò permettendogli di poggiare le sue dita sulla guancia della piccolina di casa.
“Basta piangere” disse con voce infantile e tralasciando la maggior parte delle consonanti, ma questo parve bastare.
Lily si quietò al contatto e aprì i suoi occhioni.
Harry sapeva benissimo che era ancora presto perché Lily vedesse qualcosa in più delle forme, ma se non fosse stato così sicuro, avrebbe avuto qualche dubbio.
Sembrava davvero che stesse vedendo Albus.
“Non piange più” disse Albus voltandosi di nuovo verso il padre “Basta piangere” ripeté come se quelle parole avessero qualche potere magico.
Harry guardò Ginny e vide che anche lei stava fissando a bocca aperta il loro secondo genito “Già” rispose Harry con un sorriso.
***
Era giugno quando Albus Severus si sentì per la prima volta un fratello maggiore.

“Lily, chi è il tuo fratellone?”
Lily passò per un attimo lo sguardo da Albus a James e poi con un sorriso sdentato si rivolse verso James.
Albus sapeva di essere appena stato scartato, ma non gli importava.
Lily era la sua sorellina e aveva solo sei anni, lui sarebbe riuscito a fargli cambiare idea.
Ignorò le smorfie di vittoria di James e raggiunse la loro mamma che li precedeva di pochi metri.
Ginny lo prese per mano e gli accarezzò piano la guancia e il sorriso tornò nel suo volto.
“Chi vuole un gelato?” chiese Ginny appena arrivarono nella piazza di Diagon Alley e Lily cominciò a saltare per la felicità.
“Bene” convenne Ginny tirando fuori il portafoglio “ quindi…direi che Lily vuole il gelato” affermò con un sorriso “ e voi piccole pesti?” chiese già sapendo la risposta.
Entrambi i fratelli annuirono, ma non fecero in tempo ad entrare dentro la gelateria che Ginny venne chiamata da Hermione che era in paese con Rose.
Le due donne cominciarono a parlare e i quattro bambini iniziarono ad essere inquieti, per cui Ginny consegnò qualche Galeone al suo figlio maggiore che avendo nove anni poteva prendere il gelato per tutti e li lasciò andare da soli.
I bambini entrarono dal gelataio e Lily prese un cono completamente alla stracciatella come piaceva a lei, poi aspettò ubbidiente anche i suoi fratelli e sua cugina e uscì dal negozio.
Ginny non li aveva persi di vista neanche per un secondo e vide la sua piccola uscire affiancata da Albus, mentre Rose e James li seguivano.
Ad un certo punto vide Lily girare il polso e far cadere le palline di gelato.
“Lily, sei così sbadata” le disse Albus, ma poi vide gli occhioni castani della sorella riempirsi di lacrime al pensiero di non poter mangiare il gelato tanto agognato e non resistette.
“Basta, piangere” le disse dolcemente e le passò il suo gelato.
Lily si girò verso di lui con un sorriso così ampio che Albus sentì il suo cuore scaldarsi “ grazie, fratellone” gli disse con semplicità, ma furono le parole più belle che Albus avesse mai sentito.
***
Era Giugno quando Albus Severus capì che la sua sorellina ci sarebbe sempre stata per lui.

“Cosa fai seduto qua?”
Albus era seduto in fondo al giardino, lontano dagli occhi di chi era in casa e da quelli di chi era fuori in giardino a giocare.
“niente” rispose spostando con la scarpa i sassolini davanti a sé.
Lily lo guardò con i suoi grandi occhioni di bimba di nove anni e Albus sorrise “ e va bene” concesse con un sospiro “ credo di essere preoccupato”.
Lily inarcò le sopracciglia “ e per cosa?” chiese sorpresa.
Albus sorrise all’espressione della sorella “ho paura che James abbia ragione quando dice che non gli somiglio per niente”.
Lily sbatté le palpebre “ ma se basta sostituire gli occhi e siete uguali?” disse ridendo.
“Non capisci, Lily” ribatté Albus “ io non ho niente della vitalità di James, non ho neanche la metà della sua faccia tosta o della sua propensione agli scherzi… ho paura”.
“Ma se lo hai fregato l’altro giorno”.
“Tutta furbizia” le spiegò “ in realtà ho tanta paura di non essere adatto ad essere un Grifondoro” ammise pensando a tutte le prese in giro a cui sarebbe andato incontro.
Lily scrollò le spalle ridendo “ pensi davvero che potrebbe importare a qualcuno di noi?” gli chiese guardandolo come se fosse offesa.
“Merlino, Albus. Sei davvero stupido” gli disse e appoggiò la sua testa sulla spalla di Albus.
Lui le passò una mano attorno alle spalle per stringerla più a sé “ nessuno ti lascerà mai solo neanche se diventassi un Serpeverde” gli disse e Albus sentì i polmoni riempirsi di aria nuova, non si era neanche reso conto di quanto gli importasse non deludere la sua sorellina.
“Ma mamma e papà e James…”
Lily sollevò la testa e fissò quegli ostinati occhi verdi “ se non sei convinto chiedilo a papà” gli rispose “ ma sono sicura che a nessuno importerà e poi…” si fermò e gli puntò un dito proprio sopra il naso “ per me resterai sempre il mio fratellone” affermò con semplicità.
***
Era giugno quando Albus Severus tranquillizzò per la prima volta la sua sorellina.

Lily era seduta nella veranda della sua casa e stava osservando il tramonto.
Per chi non la conoscesse in quel momento Lily sarebbe potuta sembrare una ragazzina molto più grande della sua età.
Era accigliata e si teneva le ginocchia al petto, sembrava addirittura avere le lacrime agli occhi.
Albus uscì dalla cucina e si sedette accanto a lei “ ehy, tornado che succede?” le chiese leggermente preoccupato.
Lily alzò le spalle “ credo di avere un po’ paura” affermò senza distogliere lo sguardo dal tramonto.
Albus guardò la sua sorellina: l’indomani avrebbe compiuto undici anni eppure non aveva mai paura.
Era molto più coraggiosa di tante altre ragazzine che aveva conosciuto.
“Paura di che?” le domandò e Lily si voltò verso di lui “ e se non mi arrivasse la lettera domani?” chiese a bruciapelo e Albus scoppiò a ridere “che?” domandò tra le risate.
Poi vedendo il suo cipiglio serio si calmò “ e perché non dovrebbe arrivarti?” chiese ancora “ hai già fatto magie involontarie” chiarì.
Lily sospirò “ lo so, ma metti che il tuo amico… che Malfoy abbia ragione ed io non fossi adatta ad Hogwarts” si lamentò.
Albus cercò di non ridere di nuovo e si appuntò mentalmente di dire a Scorpius di smettere di terrorizzare sua sorella, poi pensò ad un metodo per risolvere la cosa.
Quando gli venne in mente sorrise.
“Torno subito” le disse correndo via.
Quando tornò aveva in mano la pietra verde e a forma di serpente che aveva trovato ad Hogwarts.
“Te la regalo” le disse “ questa è una pietra rilassante…ogni volta che sei nervosa o impaurita rivolgiti a lei e vedrai che lei ti aiuterà” inventò.
Lily la osservò e poi piegò la testa per guardare il fratello “ è vero?” gli chiese diffidente e Albus annuì cercando di essere convincente.
Lily lo guardò ancora un secondo e Albus pensò che non ci sarebbe cascata, ma poi strinse le sue dita attorno al serpente e chiuse gli occhi per esprimere il desiderio.
Il giorno dopo Albus stava giocando in giardino con James quando un tornado dai capelli rossi lo travolse facendolo cadere “ funziona! Funziona!” ripeté facendogli vedere la lettera.
Albus sorrise lasciandosi abbracciare mentre un James irritato diceva: “ ehy, Lils, voglio essere abbracciato anche io”.
***
Era giugno quando Albus Severus consolò per la prima volta la sua sorellina.

“Lily”.
Albus la chiamò vedendola ferma sulle scale.
Non c’era nessuno, erano già andati tutti in sala grande per il pranzo, ma lui e James si erano accorti subito che mancava Lily e lui si era offerto di andare a cercarla.
“Lily” ripeté avvicinandosi “ non ti avvicinare, Al” gli disse in un tono di supplica, ma senza voltarsi il che fece preoccupare ancora di più Albus.
“Che è successo” le chiese dolcemente salendo un altro scalino, ma la vide scuotere la testa “ vattene… per favore” lo pregò con la voce rotta di ragazzina dodicenne.
Albus sentì l’apprensione salirgli ancora di più e si issò sullo scalino successivo.
“Lily, puoi voltarti verso di me, per favore?” le chiese quando le fu vicino, ma Lily scosse la testa rifuggendo il suo sguardo.
Ora Albus si stava preoccupando davvero. Che cosa stava nascondendo?
La raggiunse e le prese il viso sotto il mento per costringerla a voltarsi verso di lui.
Quando vide cos’era successo però si mise a ridere, aveva dei baffoni enormi.
La risata però durò pochi secondi prima che vedesse anche le sue lacrime. Lily non piangeva mai.
“Non so toglierli” disse senza riuscire a smettere di piangere “ non posso muovermi perché non voglio che nessuno mi veda, ma non so toglierli” aggiunse.
Albus le asciugò due lacrime che erano arrivate quasi al mento e sorrise “ basta piangere” le disse e con un colpo di bacchetta fece sparire i baffi.
Lily si toccò sotto al naso e quando si sentì liscia lo abbracciò di slancio “ Merlino. Ti adoro, fratellone” gli disse “ anche se sei amico dell’ebete che finirà ucciso stasera” minacciò.
Albus sorrise alzando gli occhi al cielo.
Immaginava che fosse colpa di Scorpius. Quei due non potevano evitare di farsi dispetti e si chiese come mai.
***
Era giugno quando Albus Severus vide per la prima volta la sua sorellina arrossire.

“Ehy, ciao, Lils” la salutò vedendola entrare in biblioteca.
Lily lo salutò con un cenno della mano e proseguì fino al tavolo dove Alice e un altro paio di amiche la stavano aspettando.
Albus la guardò. Sembrava davvero strana.
Forse erano i G.U.F.O. ad innervosirla, ma lui aveva i M.A.G.O. e non era ridotto come lei e poi c’era qualcosa di strano. Qualcosa di più.
Aveva il viso arrossato come se avesse appena corso e anche le sue mani sembravano non riuscire a stare ferme, come se fosse molto nervosa.
L’arrivo di Scorpius lo distrasse e gli fece distogliere gli occhi da Lily.
“Dov’eri?” gli chiese leggermente innervosito. Avevano appuntamento per studiare venti minuti prima.
“Scusa” si giustificò Scorpius con gli occhi bassi, ma questo fece essere Albus solo più sospettoso.
Nessuna battuta sarcastica, nessun commento, solo “Scusa” ?
Lo guardò attentamente, il suo volto di solito pallido aveva acquisito colore e le sue gote sembravano accese come se avesse al suo interno una lampadina.
Continuava a mordersi il labbro e ogni tanto lanciava uno sguardo verso il tavolo di Lily e le sue amiche.
“Salazar” disse Albus in un sussurro ed entrambi si voltarono verso di lui come se avesse gridato.
Guardò sua sorella e la vide arrossire “Lily” disse spalancando gli occhi e lei arrossì prima di prendere i libri ed uscire di corsa.
“Menomale che è una Grifondoro” disse a se stesso.
***
Era Giugno quando Albus Severus capì che sarebbe sempre stato pazzo della sua sorellina.

Lily era elegantissima nel suo vestito lungo blu notte.
Era in piedi di fronte ad Albus e anche lui faceva la sua bella figura in un completo giacca e camicia rigorosamente nero.
“Ti sposi” disse Lily strusciando le mani l’una contro l’altra nervosamente.
“Ti rendi conto?” gli chiese retorica e Albus sorrise guardandola.
Era davvero emozionata. Sembrava che il matrimonio fosse il suo.
“Sì, direi proprio che mi rendo conto” affermò ironico e Lily fece una smorfia “ no, no, non ti rendi conto di quanto sei…”
“Fortunato” lo so, disse sicuro di aver azzeccato e continuando a litigare con la cravatta.
Lily si avvicinò a lui e cominciò a fargli il nodo “ anche lei lo è” gli disse dolcemente “ sei un fratello dolce, sincero, diretto… un po’ troppo Serpeverde” si lamentò scherzosa e Albus rise “ non ti dispiace però un fidanzato Serpeverde, eh?” le chiese pungolandola su un fianco.
Lily si mosse per fuggire al solletico, ma senza lasciare i lembi della cravatta “ mi fai sbagliare” e Albus alzò gli occhi al cielo “ ma se hai anni di pratica con nonno Arthur” la prese in giro e Lily fece la linguaccia.
“E se non fossi abbastanza per lei?” stavolta fu Lily a ridere e poi scosse la testa  “ sei proprio scemo, sai?” gli chiese appena finito di fare il nodo.
Poi si voltò verso la sua borsa, aprì la pochette e prese qualcosa che Albus non riusciva a vedere.
La guardò accigliato mentre si avvicinava a lui e gli prendeva la mano depositandovi qualcosa di freddo e piccolo e chiudendogli il pugno attorno.
“E’ arrivato il momento di rendertela” gli disse “ questa è una pietra rilassante…ogni volta che sei nervoso o impaurito rivolgiti a lei e vedrai che lei ti aiuterà” fece finta di spiegargli, ricordando le sue parole di quando erano bambini.
Albus sentì gli occhi riempirsi di lacrime guardando la pietra che le aveva regalato tanti anni prima e senza riuscire a dire niente l’abbracciò.

COMMENTO: ECCOCI QUA! LA MINI LONG E’ FINITA E SPERO CHE VI SIA PIACIUTA!! HO UNA MEZZA IDEA SUL FRATELLO POTTER AD HONOREM OVVERO TEDDY…MA SEMMAI GLI FARO’ UNA SHOT A PARTE ;) RINGRAZIO LE FANTASTICHE RAGAZZE CHE NON MI HANNO ABBANDONATO NONOSTANTE I TEMPI LUNGHISSIMI DI QUESTA STORIA E RINGRAZIO LE RAGAZZE CHE MI HANNO RECENSITO OVVERO: SHIORI LILY CHIARA / LUISA21 / LILIAN POTTER IN MALFOY / DREAMER IMPERFECT / SINISA / ALWAYS89 E MIKILILY !! GRAZIE DI CUORE A TUTTE!! INOLTRE GRAZIE ANCHE A CHI MI HA INSERITO TRA LE PREFERITE / SEGUITE E RICORDATE!! ED ANCHE A CHI LEGGE SOLTANTO!! UN BACIONE!!

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