Le protette delle stelle

di Broken_Wings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Cambiamenti! ***
Capitolo 2: *** 2. Che disastro.. ***
Capitolo 3: *** 3.Problemi...di maniglie! ***
Capitolo 4: *** 4. Prima uscita! ***
Capitolo 5: *** 5. Rivelazioni ***
Capitolo 6: *** 6. Presenze? ***
Capitolo 7: *** 7. Strane.. fobie. ***
Capitolo 8: *** 8. Fells like.. Tarzan ***
Capitolo 9: *** 9. Preparativi ***
Capitolo 10: *** 10. Si Parte! ***
Capitolo 11: *** 11. Vecchie conoscenze! ***
Capitolo 12: *** 12. Tra allenamenti e party. ***
Capitolo 13: *** 13. Poi ci spiegate come ha fatto! ***
Capitolo 14: *** 14 PT 1. Mai, e dico mai fidarsi dei fratelli minori! ***
Capitolo 15: *** 14 PT 2. Mai, e dico mai fidarsi dei fratelli minori! ***
Capitolo 16: *** 14 PT 3. Mai, e dico mai fidarsi dei fratelli minori! ***
Capitolo 17: *** 15. Com'è che un po' di panna risolve tutto? (o quasi) ***
Capitolo 18: *** 16. I veri amici ci sono nel momento del bisogno! ***
Capitolo 19: *** 17. La vendetta è un piatto che va servito... umido ***
Capitolo 20: *** 18. Beh forse avrebbero dovuto aspettare ***
Capitolo 21: *** 19. Kyuubi no kitsune ***
Capitolo 22: *** 20. Shun e Crys in azione! ***
Capitolo 23: *** 21. Un ***



Capitolo 1
*** 1. Cambiamenti! ***


Fai piano! Dannazione.. Buongiorno a tutti..emh.. noi siamo le protagoniste della storia che andremo a raccontare. Le due malate che scrivono di noi e delle nostre avventure sono due adolescenti le quali, essendo state unite sin dall infanzia e divise peró a causa del trasferimento di una, si sono tenute in contatto e per puro caso hanno iniziato a scrivere.
Siamo Emma e Kozue e, come ogni coppia di amiche 19enni, sognamo una vita diversa dalle altre, non monotona ma libera e naturalmente non priva d'amore. In questa storia a capitoli che pubblicheremo ogni Martedì e Venerdì sono presenti dei caratteri attinenti alla storia e alle caratteristiche dei personaggi di "Saint Seiya" o meglio conosciuto in Italia come "Cavalieri dello Zodiaco" ma sono peró altrettanto presenti aspetti inventati per il giusto andamento della storia da noi inventata. Non mancano siparietti divertenti e, anzi, é come se fosse una "parodia". Se molti avvenimenti in un primo momento possono sembrare non fedeli alle caratteristiche dei personaggi, non temete perché.. é tutto calcolato ;D Il carattere dei personaggi é stato un po' rivisitato anche per redere il tutto divertente. Con questa premessa noiosa, scusate eheh, possiamo introdurvi il primo capitolo.

1. Cambiamenti!
-Muoviti o non faremo in tempo a prendere il tram! -  
La voce di Kozue rieccheggiò nella stanza. Era ancora buio, non avevo voglia di alzarmi. Kozue con aria seccata entrò in camera e aprì le persiane per far luce.
-Ma sei matta?- gridai coprendomi gli occhi con le lenzuola.
-In piedi sfaticata! Oggi è il gran giorno ricordi?- disse la mia amica tutta contenta. Ci fu un attimo di silenzio: - Ah, certo- dissi alzandomi dal letto con la stessa enfasi che poteva avere uno zombie.
- Sei sempre la solita!- disse ridendo –vista la tua memoria a breve termine te lo ricordo io. Oggi ci sarà il Romics, e tu cara ragazza mi avevi promesso che mi avresti accompagnata. Perciò, fila in bagno e preparati.-
Detto così mi diede una leggera spinta. Kozue era fatta così, lei era la mia migliore amica da sempre. Come si può ben capire dal nome è nata in Giappone, a Kyoto. Avendo genitori italiani era quasi inevitabile il suo ritorno qui, e fu così che ci incontrammo. Ama, anzi amare è una parola piccola per descrivere la sua passione, i manga e gli anime, e oggi appunto dovevo andare con lei a quella fiera. Chi si sarebbe mai immaginato che quella fiera avrebbe sconvolto le nostre vite definitivamente?
Uscii dal bagno ancora mezza assonnata. Avevo mangiato una merendina al volo e avevo fatto dalla fretta una doccia fredda che però mi svegliò per bene.  
- Avanti andiamo!-
Kozue mi prese per mano e ci fiondammo o meglio, si fiondò verso la porta a vetri della nostra casetta in stile giapponese per come era arredata, trascinandomi con se. Arrivai col fiatone alla fermata del tram e cercavo di nascondermi dagli sguardi indiscreti delle altre persone che mi guardavano stranite, forse perché ero insieme ad una che era vestita da Maid.
-Sicura che il tuo cosplay di Misaki vada bene? E poi.. perché hai tenuto quella collana?- le sussurrai.
- Certo che questo cosplay va bene, è perfetto non vedi? Poi il mio rosario della soggiogazione non si toglie per niente al mondo!- urlò divertita attirando l’attenzione di altri Otaku in “costume” che la guardavano con ammirazione.
Dopo venti minuti di tram arrivammo alla fiera: era una cosa mastodontica con tantissimi cosplay e stand pieni di manga e gadget.
-Il paradiso!- sussurrò. Io feci un lungo respiro – Sarà una lunga giornata.-
Cominciai a inseguire Kozue che correva da uno stand all’altro. Sembrava una bambina in un negozio di caramelle.
Improvvisamente si fermò e io andai a sbattere contro di lei
- Attenta!- dissi massaggiandomi il naso.
-Emma, Emma! Guarda la!- disse indicando un ragazzo mascherato.
Guardai il tipo e feci spallucce – Allora? E’ solo un tipo mascherato come tutti quanti qua!-
Lei mi fulminò con lo sguardo.
– Non dire mai più eresie di questo genere! E’ un magnifico cosplay di Inuyasha-
-Ahh!- dissi cercando di mostrarmi stupita  –Perché non vai da lui e ti ci fai una foto assieme?-
Mi guardò con un sorrisetto compiaciuto: -Andiamo!-
Ed eccola là, riprese a trascinarmi come se fossi un pupazzetto, ma per lei avrei fatto di tutto. Il ragazzo era girato di spalle, intento ad osservare la situazione
- Ma dove sarà finito quello stupido? E in ritardo come sempre! -
Kozue si voltò verso di me con un’espressione da abete
-Ha una voce tremendamente sexy-
La guardai con aria interrogativa
-Se non ti muovi se ne andrà-
Si avvicinò al misterioso ragazzo toccandogli una spalla. Egli si girò
 -Si?-  
Kozue rimase imbambolata  ad osservarlo e l’unica cosa che riuscì dire fu
-Guarda, ho anche io il Kotodama No Nenju-
Il ragazzo rise: -Oh,ma guarda, non sono l’unico allora-
“Ma andiamo! In due non riescono a fare una conversazione decente” Pensai massaggiandomi la fronte. Decisi di intervenire.
-Allora Kozue, cosa volevi chiedergli?-
-Ah, giusto giusto-  disse prendendo molto goffamente la macchina fotografica dalla sua borsa.
-Potrei farmi una foto con te, sai sei bellissimo..-  Il ragazzo arrossì
-Emh..-
Kozue, rendendosi conto di ciò che aveva detto, diventò rossa in viso
-No cioè, io dicevo il tuo cosplay, non che tu non lo sia eh..-
“Oddio santo” pensai. -
- Insomma dai, scatto io la foto-
dissi cercando di salvarla da quella situazione molto imbarazzante.
I due si misero in posa e scattai.
-Grazie-  disse Kozue in brodo di giuggiole.
-Io sono Shun-  disse porgendole la mano.
-Io Kozue-
-Che nome meraviglioso, come il tuo cosplay. Questa uniforme da maid ti sta d’incanto! -  arrossirono entrambi.
-Se vuoi possiamo stare un po’ insieme, sto aspettando un mio amico ma è molto ritardatario-
-V-va bene-  disse lei.
Sia perché mi sentivo di troppo, e anche perché stavo per avere un attacco di diabete acuto, decisi di allontanarmi.
-Ragazzi vado a fare due passi qua vicino, torno fra poco-
-Vai vai-  disse Kozue non curandosi troppo di me.
“Dannata, mi abbandona così!? Va bhè, sono comunque contenta per lei” con questi pensieri in testa iniziai ad esplorare la attorno. Era pieno di turisti che facevano le foto ai ragazzi vestiti in ogni maniera. Riuscivo a riconoscere qualche personaggio come Ranma, un certo Sebastian, l’unico per cui andavo matta e qualche biondino che poteva assomigliare vagamente , molto vagamente, a Naruto.
Camminai quindi senza una meta ben precisa. Continuai ad avanzare finchè non urtai contro qualcosa
-Hey,ma guarda dove cammini!-  dissi seccata mentre cercavo di alzarmi.
-Veramente eri tu che non stavi guardando-  disse qualcuno porgendomi la mano.
La afferrai e mi alzai. Finalmente vidi contro chi ero andata a sbattere. Era un ragazzo alto, magro, con una cascata di capelli biondi e degli occhi color ghiaccio.  Lo guardai senza dire una parola. “Ora capisco come si sentiva Kozue”
-Piacere io sono Crystal. La prossima volta dovresti fare più attenzione quando cammini, sai ci sono molti bambini, sarebbe una tragedia se schiacciassi uno di loro-
Lo guardai male -Ah, ah,  non succederà tranquillo, comunque io sono Emma-
-Molto lieto- prese la mia mano e la baciò.
-Come mai eri così di fretta?-  chiese incuriosito.
-Non ero di fretta, stavo solo facendo due passi. La mia amica era occupata con un tipo e allora per non annoiarmi ho deciso di esplorare qua intorno-
Mi guardò con un sorrisino malizioso
-Impegnata con un ragazzo?-
-Sei uno stupido-  gli diedi un piccolo pugno sulla spalla.
Lui rise - Me lo dicono in tanti-
Risi anch’ io. Alla fine non era poi così male. Ed era anche carino. 
-Allora Emma, hai un ragazzo?-  disse ammiccando. Non so perché ma mi sentii avvampare. Dopo poco mi ricomposi -Non sono affari tuoi- dissi seccata.
-Mmh, quindi sei single-  disse compiaciuto.  Mi avvicinai a lui per colpirlo ma mi bloccò stringendomi a lui.  
Avevo il cuore a mille ma mi scostai.
- Scusami ma devo raggiungere la mia amica-
-Oh, quella del ragazzo. Che coincidenza, anch’ io devo raggiungere un mio amico e sono anche parecchio in ritardo.-
Lo guardai.
-Bene, allora piacere di averti conosciuto-. 
-Ma no aspetta-  mi afferrò per la mano.
-Accompagnami dal mio amico e poi dopo ti porto dalla tua amica, se è con un ragazzo con credo che stia pensando al tuo ritorno.-
“Bhe ,non aveva tutti i torti”
-E va bene-  dissi. Crystal sorrise e assieme ci avviammo dal suo amico.
Intanto Kozue e Shun erano rimasti fermi a chiacchierare. Kozue non faceva altro che parlare a vanvera del più e del meno come una macchinetta, facendo mille domande al ragazzo.
-Sai sei molto simpatica e abbiamo in comune tante cose-  disse lui sorridendo.
Kozue arrossì. Shun provò a fare la sua mossa. Prese la mano della mia amica e la strinse forte. I due si guardarono negli occhi senza dire una parola.
Il silenzio venne interrotto dalla voce di Crystal
-Oh, finalmente, ecco il mio amico…con una ragazza!-
-O mio dio, quella è Kozue!-
Crystal continuava a camminare trascinandomi, oggi non facevano altro che questo con me.
-Eccoci, quello vestito da Inuyasha è il mio amico-
Guardai il ragazzo e notai che era  proprio il tipo di cui si era infatuata Kozue, e lei era proprio la affianco a lui. “WTF?!” pensai.
Come vidi l’espressione di Kozue capii che avevamo pensato la stessa identica cosa.  “siamo nella merda”
Shun si avvicinò a Crystal
-Ti pare l’ora di arrivare! Sono mezz’ora aspettandoti. -
-Scusa, e che sono successe un po’ di cose-  disse abbracciandomi. 
Lo allontanai subito.
-Kozue, che coincidenza- dissi  ancora scossa. 
-Gia-
-Momento-  si intromise Crystal
-Era lei la tua amica? E cosa più sorprendente il ragazzo in questione era Shun?- Scoppiò a ridere.
Lui lo guardò male
-Piuttosto vedi di muoverti, abbiamo del lavoro da fare-
Sia io che Kozue  li guardammo.
-Ragazze scusateci ma abbiamo un impegno- disse Crystal  -Se ci lasciate i vostri numeri possiamo rincontrarci-
Kozue non ci pensò due volte e si avvicinò ad Shun
-Allora 32..-  
-Grazie-
Crystal si avvicinò a me
-Non devi dirmi nulla?-
-Certo che sei piuttosto sfacciato-  dissi ridendo –Allora 33….- 
-Alla prossima-  dissero entrambi salutandoci.
-Wow, che giornata ragazzi, abbiamo rimorchiato. Anche se quel Crystal mi sa di pallone gonfiato.-
Risi.
-Semmai tu hai rimorchiato. Crystal non intende conquistarmi-
-Mmh, lo scopriremo presto-  Ridemmo entrambe.
-Beh, direi che è ora di tornare a casa-  dissi sbadigliando. 
-Concordo-  ed entrambe ci dirigemmo verso la fermata del tram.
Vivevamo in una piccola casetta nella periferia di Roma. Quando l’avevamo comprata aveva un aspetto orribile, ma alla fine eravamo riuscite a sistemarla e adesso può essere considerata presentabile. Come tornammo a casa, ci dirigemmo verso le nostre camere e ci buttammo sul letto.  Kozue venne in camera mia
-Shun è proprio uno gnocco!-
Distolsi lo sguardo dal mio pc e iniziai a ridere. 
-Beh, di Crystal non mi dici nulla?-
-Non c’è molto da dire, è il solito biondo senza cervello che ci prova con la prima che gli capita a tiro. Almeno Shun sembra quello che possieda più cervello tra i due-
Kozue sorrise  -Ed è mio, non provare ad avvicinarti a lui-
-Tranquilla, è tutto tuo. -
-Per adesso possiamo smetterla di parlare di quei due?- dissi fingendomi arrabbiata.
-E va bene, anche se so che infondo ti piace Crystal-
In quel preciso istante avvampai.
-No, non mi piace affatto, anzi lo trovo odioso.-
-Se se- disse facendo un cenno con la mano uscendo dalla camera.
Non poteva piacermi, insomma, nemmeno lo conoscevo.  Dopo poco Kozue mi chiamò  -A tavolaaa-
Arrivai in cucina. -Che c’è di buono stasera?-
-Beh, visto che oggi era il mio turno ai fornelli, ho deciso di fare del ramen-
-Mmh, buono-
 Così entrambe ci sedemmo a tavola e mangiammo. Stanche morte ci coricammo, e prendemmo pian piano sonno.
Era mattina, e come al solito sentivo  Kozue  che trafficava per casa.
–Svegliaaaaa-  mi tirò le coperte.
-Ma che cazz, e no dai, mi è bastato ieri-
 Kozue aprì anche stavolta le persiane. 
-Ti prego dobbiamo uscire, vestiti, lavati e usciamo-
Sbuffai seccata e mi diressi verso il bagno.
-Eccomi sono pronta si può sapere che ti ha preso stamatt...- nemmeno il tempo di finire la frase che già ero stata portata fuori casa.
Dopo poco arrivammo di fronte a una gelateria.
-Ah, finalmente- disse Kozue entrando.
-No sul serio, mi hai sbrandata solo perché volevi andare in gelateria?-
Mi guardò facendo gli occhi da cucciolo
-Shi, ma volevo venissi con me-
 Alzai gli occhi al cielo -Dai, andiamo che sto morendo di fame- .
-Evvai-  disse tutta contenta.
Io andai a pagare mentre Kozue andò a sedersi.  Come la raggiunsi notai che aveva una strana espressione.
-Kozue che hai? Sembra tu abbia visto un fantasma-
Mi guardò dritta negli occhi
-Li ho visti, erano qua-
-Scusa, ma chi?- 
-Come chi? Shun e Crystal-
 Mi affacciai alla finestra senza vedere nulla.
-Te li sarai immaginati, tranquilla Shun chiamerà presto-
-Ma..ma..ma..-
-Mangia-
Come uscimmo dalla gelateria proposi di andare a fare un po’ di shopping. Kozue mi stava pregando in arabo di andare prima in fumetteria e così ci dirigemmo la.
Io guardavo i vari fumetti esposti, ne conoscevo giusto qualcuno. Kozue era intenta nello svaligiare il negozio.
-Hai finito?- chiesi esasperata.
-Si si, ora pago e andiamo-
Kozue si diresse verso la cassa ma si bloccò improvvisamente
-Noo, è proprio quello che mi mancava, Emma tieni questi, io torno subito- detto ciò, si diresse verso la vetrina per prendere il suo tanto agognato fumetto. Io esasperata andai alla cassa.  Poco dopo tornò dietro di me e mi sussurrò
-Li ho rivisti, non sto scherzando, sono passati proprio qua fuori-
-Smettila di dire sciocchezze, dammi qua che pago io, tu fila fuori a prendere un po’ d’aria, tutti questi fumetti ti hanno dato alla testa.-
Così rassegnata per la seconda volta si diresse fuori dalla fumetteria.
-Bene, anche questo è fatto-  dissi soddisfatta -Ora però andiamo in un negozio-
Kozue mi guardò -E va bene-
Così ci dirigemmo in un centro commerciale.
-Vieni, andiamo in quello- dissi indicandone uno e tirando la mia amica per il polso.
Lei odiava fare questo genere di shopping, ma dopo la fiera, la gelateria e la fumetteria me lo doveva. Iniziai a prendere una miriade di vestiti e a provarli uno dietro l’altro. Kozue era seduta  da una parte intenta a leggere il suo nuovo acquisto. Non era un gran che quando le si chiedevano pareri in base ai vestiti da comprare.
-Dai stai benissimo anche con questo- disse senza staccare gli occhi dal fumetto.
-Ma andiamo, nemmeno l’hai guardato.-
-invece si-
-Va beh, lascia stare, continua pure a leggere-
Kozue si alzò -Vado un secondo al bar qui di fronte a prendere un caffè, torno subito. -
Mentre la guardavo allontanarsi vidi passare due individui già visti. Osservai meglio e subito notai Crystal. Era davvero lui, ciò significava che aveva ragione. Ed ecco che la vidi correre verso di me
-Allora, gli hai visti, non sono pazza, te l’avevo detto io-
Ancora sotto shock annuii.
-Bene, pago questa roba e filiamo a casa-
-Ma no dai, voglio vedere dove vanno- 
La guardai male:-Non ci pensare neanche. Andiamo.-
E così per la seconda volta fui io a trascinare lei a casa tra le sue lamentele continue e i suoi imperturbabili viaggi mentali.
-Oh, finalmente a casa-  dissi gettandomi sul divano.
-Certo che è strano, insomma, si è trattato di coincidenze o ci stavano seguendo? -disse Kozue allarmata.
-Ma no dai, non riiniziare con i tuoi filmini, è stata solo una coincidenza-
-Mah, se lo dici tu- disse sedendosi affianco a me.
Era già ora di cena, stavolta toccava a me cucinare, e visto che sono una frana optai per una pizza.  Dopo cena Kozue mi propose di giocare con lei alla play,ma essendo scarsa rifiutai e le proposi un film . Decidemmo di vedere il Lago dei Cigni e successivamente  un film osceno scelto naturalmente dalla mia migliore amica: Il ladro di catene e la donna assassina.
-No sul serio?!- dissi leggendo il titolo
-Ma dai, è un film stupendo, appena lo vedrai ti appassionerai subito.-
-Ho i miei seri dubbi ma proviamo.-
Quello strazio di film non finiva più, e dopo quasi due ore collassai sul divano. Venni svegliata da Kozue che stranamente era tutta esaltata.
-Che è successo?-
-Shun ha chiamato!-
iniziò a saltare per tutta la casa. Per un istante mi rattristai, perché in fondo speravo che anche Crystal mi chiamasse. Ma abbandonai presto quei pensieri per concentrarmi sulla mia amica.
-Che ha detto?-
-Ha detto che si è trasferito in una nuova casa nella periferia di Roma, e quando avrebbe finito di sistemare tutto, saremo usciti assieme-
-Wow, sono contenta per te- dissi abbracciandola.
Ad un tratto sentimmo dei rumori provenire dalla casa di fronte.
-Saranno i nuovi vicini- dissi.
-Dai, domani andiamo a portargli una torta di benvenuto.- disse contenta Kozue.
-Ottima idea.-  risposi.
-Beh io comincio subito a farla!-
La guardai per un secondo. -Ma è notte fonda-
-E va beh dai, inizio comunque!-
-Come vuoi-  dissi dirigendomi poi in camera. In seguito mi affacciai alla finestra incuriosita dai rumori che continuavo a sentire.
Mentre Kozue montava l’uovo a neve e faceva un rumore infernale con quella frusta, vidi che le scatole a prima vista pesanti venivano portate con grande facilità da due figure muscolose all’interno della casa.
-Chissà che razza di vicini ci siamo appioppate!-
Poco dopo apparve Kozue infarinata sino al collo alle mie spalle. Si affacciò anche lei
-Perchè, che stanno combinando di così strano?-
-Guarda tu stessa- 
-Ooh, sembrano così forti...domani ci precipitiamo dritte da loro- disse sorridendo.
-Aspetta un attimo, e Shun dove lo lasci?-
-Oh, beh lui resterà sempre nel mio cuore, non c’è niente di male a osservare altra gente-
Feci spallucce
-Dai, è meglio se andiamo a dormire, domani dovremo svegliarci presto!-
Kozue annuì e ci dirigemmo verso le rispettive camere da letto.

NOTA: Visto, non stiamo bene e ancora non siamo entrate nel vivo della storia. Chi saranno i misteriosi vicini delle nostre protagoniste? Bhè penso possiate già farvi un'idea piuttosto ovvia e.e
           Per scoprire come andrà a finire non vi resta altro che continuare a leggere.
           Lasciate anche dei commenti giusto per capire se l'inizio vi intriga e incuriosisce. Alla prossima :D

          

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Capitolo 2
*** 2. Che disastro.. ***


-Alza le tue chiappe da quel materasso!-  sbraitò Kozue. 
-Uffa, non di nuovo- borbottai.
-Avanti, non c’è tempo da perdere. Dobbiamo andare dai vicini!-
Ed ecco che un’altra giornata  si apprestava a cominciare. Il sole era sorto si o no da circa due ore ma ormai era diventata una consuetudine il fatto che Kozue mi sbrandasse dal letto. E' sempre di fretta quella ragazza, una camomilla non le farebbe male qualche volta. Mi preparai in fretta e furia e uscimmo per dirigerci verso la casa dei vicini. Kozue teneva in mano il dolce e per l’agitazione per poco non cadeva a faccia in terra.
-Andiamo, cerca di contenerti-  le dissi. Lei fece un lungo respiro e arrivate alla porta ci guardammo.
-Chi suona?- chiesi.
-E normale che suoni io non credi? Lo so che tu sei vergognosa  e non lo faresti mai.-
“Tks sta parlando” pensai. -Allora dammi la torta, non si sa mai..-
Kozue annuì e dopo avermi passato il dolce suonò.
-Un momento- si sentì dall’altra parte della porta. Vidi Kozue che si irrigidì, che si fosse accorta di un qualcosa di strano?
-Che c’è?- le sussurrai da dietro.
Non fece in tempo a proferir parola che un ragazzo in canotta con una salopette bianca e profumoso di bagnoschiuma al cocco, il preferito di Kozue, spalancò la porta  con un gran sorriso.
-Buongiorno…-
-Aaah, sai che somigli davvero a un ragazzo che ho incontrato l’altro giorno?-  disse Kozue.
-Ma insomma, contieniti.- dissi bisbigliando.
Il ragazzo alto, muscoloso e dagli occhi di un meravoglioso verde bottiglia stupito sorrise nuovamente ed esclamò
-Kozue..sei davvero tu? Non mi hai riconosciuto?-
Ecco, era fatta, adesso eravamo davvero nella merda : erano i nostri vicini di casa e noi come due idiote ci siamo  fiondate dritte dritte a casa loro, e saremo dovute entrare per forza.
-Shun?- disse  sconcertata.
-E già..oh, ciao Emma-
“Ah, finalmente si è degnato di  salutarmi”. Io mi avvicinai a Kozue, e non appena vidi Shun lo salutai.
-Oooh, ma che begli occhi, con le lenti non li avevo notati.. sai che sono del mio colore preferito?- esclamò Kozue.
Restai immobile e seguire quel discorso privo di senso quando una voce interruppe tutto.
-Shun, ma si può sapere chi è a quest’ora?-
Al sentire quella voce sobbalzai. Era quella di Crystal. Rimasi imbambolata davanti alla soglia di casa. Poco dopo arrivò. Indossava solo un’asciugamano
-Hey Crystal, guarda un po’ chi sono le nostre nuove vicine di casa- disse Shun.
Egli si avvicinò e guardandoci stupito esclamò
 -Oh, ma che sorpresa, se sapevo che avevamo ospiti mi sarei vestito-
Non so perché ma all’udire quella frase divenni rossa come un pomodoro e guardai  Kozue sicuramente distratta da Shun e infatti poco dopo esclamò a scoppio ritardato
-Oh, ciao Crystal, non ti avevo notato- 
Cercai in tutti i modi di nascondere il mio viso dietro alla torta. Ma a quell’intelligentona della mia amica venne la brillante idea di prendermela dalle mani per seguire Shun in casa.
-No aspetta, cosa stai facend..-
Nemmeno il tempo di terminare la frase che già aveva seguito Shun dentro casa.
Così rimasi fuori come un ebete con Crystal in asciugamano, che non faceva altro che guardarmi dalla testa ai piedi. Io tenni sempre gli occhi bassi per non incrociare il suo gelido sguardo.
-Non stare li come una rimbambita, entra- disse lui.
-Oh si, grazie- e lo seguii all’interno dell’abitazione.
La casa era ancora in disordine, con scatoloni e vestiti sparsi ovunque. La mia attenzione cadde su due grandi bauli d’argento, che si trovavano sul lato del corridoio.
-Cosa sono quelli? -
chiesi a Crystal. Egli si girò di scatto, capì a cosa stessi alludendo ma si limitò a dire
-Cosa? Ti riferisci forse ai miei pettorali?-
 Ed ecco che avvampai nuovamente . Per fortuna Shun ci disse di raggiungerli in cucina. Come entrai mi trovai di fronte a una scena alquanto imbarazzante: Kozue stava tagliando la torta e Shun le cingeva i fianchi. Come Crystal mi raggiunse e vide la scena, perse l’asciugamano.
-Crystal, diamine copriti-
-O mio dio!- urlai coprendomi gli occhi.
-Uh,che cosa?- disse Kozue ancora imbambolata. Crystal non appena se ne rese conto sobbalzò e si rimise l’asciugamano. Si avvicinò a me che tenevo ancora le mani sugli occhi e mi sussurrò
-E inutile che fai finta di coprirti, lo so che tanto che hai guardato-
Prima che potessi rispondere intervenne Shun
-Vai a vestirti scostumato-
-E va bene!-  sbuffò si riavvicinò nuovamente a me
-Continueremo dopo il discorso noi due.- e salì le scale per dirigersi in camera.
-Ma è sempre così?- chiesi ad Shun. Lui rise e disse
-Quasi sempre, ma quando ci sei tu diventa ancora più sfacciato- disse mentre tornava ad abbracciare Kozue.
-Per vostra gioia, sono tornato- disse scendendo le scale.
-Rieccolo alla riscossa.- dissi suscitando il riso di tutti.
-Bhè la mangiamo o no questa torta?- chiese impaziente il biondo.
Shun prese i piatti e con l’aiuto di Kozue ci porse la torta.
-Mmh,che buona chi l’ha fatta?- disse Crystal.
-E stata Kozue, e molto brava in cucina- risposi
-Ah, come Shun, certo che quei due si son proprio trovati- disse.
I due arrossirono di colpo. Shun la prese per mano e la portò in salotto
-Vieni, devo farti vedere una cosa-
Così rimanemmo solo io e Crystal in cucina. Cominciai a mangiare la torta e appena mi girai verso di lui, mi ritrovai un po’ di panna sul naso e, prima che potessi prendere un fazzoletto, le labbra del biondino si posarono sul mio naso. Rimasi immobile, lasciando che mi togliesse tutta la panna. -Ora va meglio- disse compiaciuto. Sbalordita mi rigirai sulla torta e  gli altri due che avevano visto tutto, si sedettero come se nulla fosse accaduto.
-Kozue, è meglio se torniamo a casa.-
-No dai, perché?-  le lanciai un’occhiataccia.
-Dai, devono ancora sistemare tutto, noi dovevamo solo portargli la torta e ora che l’abbiamo fatto, possiamo anche andare.-
Shun si intromise nel discorso
- Ma no dai ragazze, restate con noi a pranzo. Cucineremo io e Kozue. Tu e Crystal potrete anche rilassarvi.-
 “Merda. Mentre loro cucinano dovrò stare con quel pervertito” pensai fra me e me. Sfoderai uno dei miei sorrisi più finti a Shun
-Va bene-
-Eccellente.- disse quest’ultimo con il sorriso sulle labbra.
-Andiamo Kozue?- le disse porgendole la mano.
Crystal si diresse verso il soggiorno facendomi cenno con la testa di seguirlo. Entrambi ci sedemmo su un divano. Era una situazione piuttosto imbarazzante, in quanto nessuno dei due intendeva parlare per primo. Stavo seduta all’estremità del divano giocherellando con  i lacci della felpa. Crystal invece guardava per aria. Non avevo la minima idea di cosa gli stesse passando per la testa. Non sopportavo più quella situazione assurda, cosi decisi di alzarmi.
-Hey, dove stai andando?- chiese il biondino vedendomi abbandonare il salotto.
-Vado a prendere qualcosa da bere e magari aiuto Shun e Kozue con il pranzo- risposi. Arrivai in cucina e trovai quei due cucinare tra un abbraccio e l’altro. Era una scena diabetica ma bella da vedere allo stesso tempo.
-Ma che bella coppietta che abbiamo qui- dissi entrando nella cucina.
All’udire le mie parole sia Shun che Kozue  diventarono paonazzi in volto. Sorrisi loro.
-Piccioncini avete bisogno di una mano? Mi stavo annoiando a morte di la.-
-Ma come? Crystal non sta facendo nulla per tenerti impegnata?- disse il ragazzo appoggiando la pentola sul fuoco.
-Per niente- dissi seccata.
“Da quando ci siamo conosciuti non fa altro che fare il cascamorto con me e adesso nemmeno mi degna di uno sguardo”
Quei pensieri ribollivano nella  testa, facendomi arrabbiare in un modo spaventoso.
-Bhe in effetti qualcosa la potresti fare-  disse la mia amica avvicinandosi a me. La guardai incuriosita. Kozue sapeva che ero una frana ai fornelli, mi chiedevo cosa avesse in servo per me.
-Oh, e che cosa??-
Mi guardò con il suo solito sorrisino malefico.
-Devi andare a casa e cuocere questo arrosto nel forno. Nel loro sta già cuocendo sformato. Fai attenzione a non fare danni-
La guardai sconcertata. Non usavo quel forno da chissà quanto, ci aveva sempre pensato lei. Decisi di accettare, anche perché volevo stare lontana da Crystal il più a lungo possibile.
-Va bene, conta pure su di me, farò un buon lavoro.-  risposi cercando di essere fiduciosa delle mie capacità.
Kozue sorrise e mi passò la teglia con l’arrosto. -Sta attenta mi raccomando-
-Uff, Shun torna a distrarla- dissi facendole la linguaccia.
-Come desiderate-  mi rispose il ragazzo mentre ricingeva nuovamente i fianchi della mia amica che si apprestava a diventare un vegetale.
Risi vedendo quella scena. Poco dopo uscii da quella casa per incamminarmi verso la nostra. Come entrai  mi diressi rapidamente verso la cucina, appoggiai la teglia sul tavolo e guardai il forno con uno sguardo disperato. “Ti prego funziona senza troppi problemi”, implorai tra me e me. Mi inginocchiai e misi la teglia nel forno. “ok, fin qua tutto bene”. Sospirai e  girai la rotella per accenderlo. La ventola al suo interno iniziò a girare e a scaldarsi. “wow, è stato facile, ora devo aspettare 20 minuti e il gioco è fatto”. Mi andai a sdraiare in salotto e misi su un po’ di musica “ah, senza quello scocciatore si  sta molto meglio”. Ero stanca, Kozue mi aveva svegliata all’alba stamattina e infatti presi sonno sul divano. Venni svegliata da uno strano odore di bruciato. “O cazzo”. Mi alzai di scatto e corsi verso la cucina, spensi il forno e tirai l’arrosto. “Fiu, qualche altro secondo la dentro e si sarebbe bruciato”. Spensi il forno rapidamente e a malincuore mi diressi per la seconda volta verso quella casa.
Come entra..jcfscfiowhepfijekl Hey ma! Dhnjahbsnudc9o Adesso lascia scrivere me! Dniio No! Mndnno Si invece! Emh, emh, prova, prova.. Siamo in onda? Ok! Wela! Sono Kozue, adesso scriverò per un po’, devo divertirmi anch’io!
Nel frattempo che la mia migliore amica era a casa io e Shun stavamo cucinando i noodles quando entrò in cucina Crystal più tranquillo del solito
-Hey, Crystal, che hai? Com’è che sei più rilassato?- chiesi guardandolo mentre giocherellava con una mela.
-Tsk, la tua amica mi fa irrigidire.. - mi rispose, con la testa fra le nuvole.
-Ti fa irrigidire o ti fa impazzire? Come se non si vedesse che sei attratto da lei in una maniera impressionante-  ridacchiai guardando il suo viso cambiare dieci colori nel giro di due secondi.
-Ah! Beccato!-  esclamò Shun che nel frattempo aveva raggiunto l’amico per dargli una bella pacca sulla spalla muscolosa.
- Ma, tornando a noi.. ho paura che faccia qualche danno, e quando ho questi presentimenti qualcosa andrà storto.- dissi preoccupata. “ Se mi ha bruciato l’arrosto la fucilo! “ Crystal si alzò di scatto e disse con tono severo
-Vado a vedere cosa sta combinando..-
Sospirai, certo che non poteva stare senza di lei, eppure la conosceva si o no da.. qualche ora? Come guardai Shun egli mi sorrise perché aveva capito ciò che stavo pensando ed era d’accordo con me. Come mi rigirai verso i fornelli si avvicinò a me e, dopo avermi delicatamente spostato i capelli da un lato, posò il suo mento sulla mia spalla e il suo respiro mi fece rabbrividire.  Sentimmo la porta aprirsi, era tornata e lo capimmo dal rumore del suoi passi frettolosi dopo aver, sicuramente, visto Crystal davanti alla porta.
-Uff.. ma che..-
 Come ci vide si rasserenò
-Ecco qui! L’arrosto cotto come mi avevi detto tu!- il suo sorriso a trecentosessantasei denti mi fece preoccupare, come minimo lo aveva bruciato. Tolsi la carta stagnola e vidi quel povero arrosto in origine marroncino-dorato, nero. Nero come la pece. Trattenni il respiro e continuavo a ripetermi “non ucciderla, non ucciderla, non ucciderla”.
-Oh! Ma che bell’arrosto! Brava!- la voce di Shun interruppe i miei pensieri.
-Da.. davvero?- chiese Emma sorpresa e con le goccioline che le scendevano dalla paura sul collo. Io rimasi in silenzio e fu Shun che, abbracciatomi, sorrise dolcemente alla mia amica e le sussurrò di andare in salotto che noi dovevamo finire di preparare. Lei controvoglia andò a sedersi sul divano e il bel ragazzo dagli verdi mi guardò negli occhi dicendomi
-Tranquilla, ci penso io.. tu controlla i noodles-  sorrise e, grazie a quella sua espressione dolce e tranquilla, eccomi di nuovo come un broccolo bollito.
-Che hai combinato?- chiese Crystal mentre guardava il volto di Emma.
- Ho.. bruciato l’arrosto.. lo so che Shun mi ha detto che andava bene solo per farmi stare tranquilla ma.. Kozue mi ucciderà appena saremo arrivate a casa!- esclamò preoccupata la rovina-arrosti.
-Stai tranquilla, Shun è bravo in queste cose, sistemerà tutto. Come aggiusta la situazione lui non lo fa nessuno-
Detto ciò, il biondino sorrise e si avvicinò alla mia amica mettendole un braccio attorno al collo. Il viso di Emma si illuminò e divenne dello stesso colore di un peperoncino super piccante.
-Crystal.. non..- venne zittita dal dito del ragazzo che si posò sulle sue labbra, bloccandole. -Ti da fastidio che io ti abbracci in questo modo?- chiese sorridente il pallone gonfiato, come lo avrei chiamato io
- Emma! Pallone! Su, a tavolaaaaaaa!- come mio solito sbraitai nel chiamare a tavola, ma ormai con Emma che poltriva sempre era l’unico modo per farla alzare dal divano e farla staccare dalla televisione.
-Hey! Chi sarebbe il pallone?!- disse Crystal stranito.
- Sei tu il pallone! Non so perché ma mi viene da chiamarti così!- gli feci la linguaccia e lui mi rispose con una smorfia divertita.
Eravamo seduti gli uni davanti agli altri io ero affianco a Crystal e davanti avevo Shun mentre Emma il contrario.
-Chi ha apparecchiato?- chiese quest’ultima incuriosita.
-Io! Perché, non ti piace?- rispose preoccupato il mio gnocco che teneva particolarmente a queste cose.
-Nono, anzi, l’ho chiesto proprio perché sono rimasta affascinata da modo in cui sono state sistemate le posate..-  sorrise guardando il ragazzo accanto a lei.
-Va bene! Si mangia!- concluse Crystal, cercando di portare l’attenzione della rovina-arrosti su di se. Io sorrisi e dopo aver fatto l’occhiolino alla mia amica, addentai i noodles appena fatti. Il pranzo proseguì egregiamente: Crystal ad ogni portata ci faceva i complimenti, Emma cercava di guardare me per trovare aiuto e, ogni volta che si sentiva osservata dal biondino, arrossiva e accelerava nel masticare, io ridevo e scherzavo continuamente con Shun che mi faceva il solletico con i piedi da sotto il tavolo.
Ad un certo punto Emma, che non riusciva più a farne a meno, mi chiamò e, con la scusa di accompagnarla al bagno, mi fece alzare e ci dirigemmo di gran fretta al piano superiore. Mentre salivo le scale, siccome ho un udito abbastanza acuto, sentii quei due confabulare:
-Ma come fai a farla ridere in quel modo? Quell’altra si sta comportando da acida e non mi guarda nemmeno in faccia!-  esclamò Crystal rivolgendosi all’amico.
-Beh, prova farle….- da qui in poi non riuscii più a percepire altro che i passi frettolosi e il respiro affannato dell’amica degli arrosti che mi stava trascinando verso il bagno. Dalla fretta, quell’intelligentona sbagliò porta e si catapultò, insieme a me che caddi quasi sopra di lei, nella camera del biondino.
-Ahh! Ma non è possibile!- Sbraitò ella che uscì velocemente dalla stanza sbattendo rumorosamente la porta. Il rumore mi fece sobbalzare e, prima che io potessi guardarmi intorno per capire ciò che era accaduto, mi ritrovai in bagno.
-Mio Dio Kozue, non so che mi prende! Non riesco nemmeno a degnarlo di uno sguardo. Non so perché ma quando sono con lui entro in panico e non so minimamente cosa dire o fare! Come posso tranquillizzarmi? Aiutami!- esclamò agitata Emma.
-Beh, non….-
Cominciò a strattonarmi prima che io potessi finire ciò che stavo dicendo
-Come fai ad essere così tranquilla e a farlo ridere in quel modo? Non credo ti stesse facendo qualcosa di strano! Non penso ti stesse facendo..-
Si fermò e mi guardò e, vedendo la mia espressione da “si, hai indovinato in pieno” , spalancò gli occhi e rimase imbambolata. La punzecchiai con l’indice e senza ricevere qualche sua reazione, tirai lo sciacquone e la trascinai di sotto. Sfoggiai insieme a lei uno dei miei sorrisi più finti che, di solito, utilizzavo per le foto imbarazzanti. Dopo che ci fummo sedute ai nostri rispettivi posti tutti ricominciammo a mangiare e a ridere come prima fino a quando un urlo disumano squarciò la nostra conversazione sulla nostra, mia e di Emma, passione per l’astronomia. 
-AHH! Qualche creatura mi ha toccato la gambaaaa!-
 La mia amica si alzò di scatto e cominciò a correre verso il salotto, buttandosi infine sul divano. Io, Crystal e Shun ci guardammo sconcertati e i due si rivolsero a me con un “ ma che problemi ha?”. Io, che non avevo idea di come rispondere, dissi: -Ah già, mi ero dimenticata di dirvi che ha una fobia assurda degli animali e quando qualcosa la tocca improvvisamente, lei ha questa reazione.. -
I due amici prima si guardarono, poi guardarono me che avevo un sorrisino da ebete stampato sulla faccia e poi si girarono verso Emma che si era alzata dal divano e, con viso rosso dalla vergogna, cercava di ritornare al proprio posto. Allora, Crystal comportandosi come il “principe azzurro” andò da lei, la abbracciò e, sussurrandole parole per tranquillizzarla, la portò a prendere una boccata d’aria. Io e gnocco, come spesso lo chiamavo quando parlavo con Emma, ci guardammo e cominciammo a ridere sguaiatamente. Come se non bastasse un ennesimo urlo si intromise fra noi
-Ahhh! La nostra casa va a fuocoo! Presto, presto!-
Le nostre sedie caddero a terra con un tonfo e ci catapultammo alla porta.
-Che succede? O mio dio! Chiama il 115!-
Subito dopo arrivarono i pompieri che spensero l’incendio e noi ci avvicinammo
-I miei vestiti! I miei soldi!- urlò Emma
-I miei manga! La cassaforte presto, presto!- sbraitai io che, stranamente, pensavo solo ed esclusivamente a quelli. Tutti e tre mi guardarono e all’unisono dissero:”La cassaforte?”. Eh già, avevo chiuso tutti i miei amati manga dentro una cassaforte della quale neanche Emma conosceva l’esistenza. “sono nella merda” pensai dirigendomi in fretta verso la cassaforte.
-Ah! E intatta, menomale!- dissi sollevata.
-Quella è intatta ma.. la nostra casa un po’ meno.-
Ci guardammo attorno: in salotto era completamente distrutto e mangiato dalle fiamme che erano state sprigionate dalla bombola del gas.
-Emma.. hai chiuso la bombola dopo aver spento il forno?-
-Emmh..- fu la sua risposta -Dovevo chiudere una bombola per caso?-
 

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Capitolo 3
*** 3.Problemi...di maniglie! ***


-No dai, non c’è bisogno che vi prendiate tutto questo disturbo, possiamo tranquillamente..-
-Dormire sotto il ponte?!? Non ci pensare neanche Emma! Voi rimarrete da noi fin quando non riuscirete a trovare un’altra sistemazione, intesi?-
Crystal stava discutendo da circa venti minuti con Emma che non ne voleva sentire di rimanere da loro. Io, come potete immaginare, ero entusiasta e sotto sotto ero felice che la casa fosse andata a fuoco. Mentre quei due discutevano animatamente come una coppietta avente il ciclo da tre settimane, io e Shun come due spettatori assistevamo alla scena divertiti e abbracciati sul divano a penisola. Era incredibile quanto fossimo attaccati, nonostante ci conoscessimo da poco tempo. Ogni volta che mi abbracciava sentivo i calore del suo corpo e, come l’amico, aveva dei pettorali che mi facevano rabbrividire. I miei contorti pensieri vennero interrotti da Emma
-Eh va bene!-  fu l’esito e all’udire tutti quelle parole, ci rasserenammo.
Per cena ci prendemmo una bella pizza e, stranamente, riuscimmo quella sera a parlare decentemente gli uni con gli altri, senza contare qualche intervallo nel quale Emma e Crystal battibeccavano.
-Certo che sembrate proprio una di quelle coppiette che dopo cinquant’anni di matrimonio non si sopporta più- ridacchiai attirando su di me l'occhiataccia della rovina-arrosti.
Terminata la cena decidemmo di vedere un film per passare la serata. Io proposi il mio amatissimo film, il ladro di catene e la donna assassina. Appena Shun lesse il titolo si illuminò: - Già il titolo mi eccita!-
- Ma davvero?- chiese Emma sconcertata
- Io avrei preferito il lago dei cigni- Esclamò il biondo girandosi verso Shun e me che lo guardavamo male.
- Sul serio? Anche io preferirei vedere quello che questa cag…- Emma si fermò, l’avevamo fulminata e quindi decise di non pronunciarsi. Rimanemmo per dieci minuti buoni discutendo su quale film vedere e allora Crystal sfidò Shun a morra cinese. Chi avesse vinto avrebbe scelto il film.
- Sasso!- esclamò il biondo
- Carta!-
- Umh! Non vale!-
- Va bè, un ultima volta e poi basta-
Era la quarta volta che Shun vinceva e Crystal chiedeva la rivincita.
- Forbici!-
- Sasso! Ah, vinto! Si guardano le catene! Ye! – Shun felice mi abbracciò e Emma, che aveva riposto tutte le sue speranze nel Pallone ce lo mandò a quel paese. Egli però in risposta la prese in braccio e la buttò sul divano suscitando le risate di tutti tranne quelle della ragazza. Sia io che Shun guardavamo il film completamente rapiti dalla sua trama ma poco dopo notammo che sia Crystal che Emma si erano addormentati l’uno affianco all’altra.
- Hey, perché non facciamo un bello scherzetto a Crystal?-
- Ma mi leggi nel pensiero?-
Tutti e due avevamo avuto la stessa identica idea, così presi un pennarello e disegnai sulla faccia del ragazzo ignaro di tutto i classici baffetti con gli occhiali, aggiungendo qualche lentiggine e un grande occhio, orribile, al centro della fronte. Fatto ciò ci sedemmo dove ci trovavamo prima, con una cerbottana artigianale Shun lo colpì ed egli si svegliò di scatto facendo sobbalzare anche Emma. Quest’ultima lo guardò e si trattene dal ridere.
-Emh.. che ne dici se andiamo a sciacquarti la faccia?-
- Perché? Che ha di strano? Ah si, è solo una scusa per portarmi in bagno..-
- Ma che dici stupido!- gli diede un colpo –Appena vedrai lo specchio capirai.-
Egli si girò verso di noi che eravamo impegnati a fare tutt’altro per evitare di guardarlo in faccia ma non resistemmo e scoppiammo in una fragorosa risata.
I due allora corsero in bagno ma la porta di questo aveva qualche problema e, come fu chiusa velocemente, si bloccò.
- Me la pagheranno! Guarda cos’hanno fatto alla mia bellissima faccia!-
Emma lo guardava cercando di non ridere ma nello stesso tempo si stava perdendo nei suoi profondi occhi color ghiaccio che la avevamo ammaliata sin dal primo momento.
- Hey, ma quanto ci mettono a lavarsi la faccia!- esclamai
- Secondo me quei due.. non ce la contano giusta!- mi rispose Shun, ammiccando.
Intanto su in bagno Emma si prestava ad uscire ma la porta non si apriva.
- Emh, credo che avremo qualche piccolo problemuccio.-
- Perché? Non mi dire che la porta si è bloccata di nuovo! Ce lo avevano detto quelli che abitavano qui prima! E adesso? Non ci sono neanche le finestre! -
- Troveremo una soluzione- disse Emma convinta.
Passarono venti minuti e i due non si videro ancora.
- Ah! Che caldo!- disse Crystal togliendosi la maglietta e facendo si che la ragazza per poco non svenisse da quella meravigliosa visione di pettorali e addominali scolpiti.
- Saliamo, non ce la faccio più! Non vorrei che qualcuno…- dissi scocciata e mi alzai dal divano portandomi dietro Shun che mi seguì come un cagnolino di sopra. Bussai –Hey voi due! Cosa state facendo?-
- Aiutateci, questa porta si è bloccata! E non c’è neanche la finestra, stiamo morendo di caldo!-
Io e Shun ci guardammo, qualcuno doveva pur fare qualcosa, così, scocciata urlai
-State indietro! Ora sfondo la porta!-
- Che cosa?- urlarono i tre all’unisono
Emma indietreggiò ma, non accortasi della vasca scivolò dentro questa e venne afferrata al volo dal biondino che per prenderla e non farla cadere dovette mettersi sopra di lei.
- Aya!-  in quel momento sfondai la porta e li vidi in quella posizione alquanto imbarazzante per tutti.
- Che state facendo?-  chiesi stranita.
- Non, non è come pensi! Stavo per cadere e lui mi ha afferrata.- rispose sconvolta la mia amica.
Shun cominciò a ridere e io con lui. Tornammo di sotto e, davanti a delle belle tazze di the, Emma chiese come ci saremmo dovute organizzare per la notte.
- Ragazzi ma come faremo per dormire? Insomma ci sono altre camere da letto oltre alle vostre? E poi per i vestiti? Non possiamo indossare questi anche per dormire, non è igienico!-  Fu Shun a risponderle
- Per i letti non c’è nessun problema, apriremo il divano-letto per quanto riguarda i vestiti.. mmh.. si, potremo darvi i nostri!-
Emma lo guardò sconcertata: - Che cosa? I vostri? Preferirei girare in mutande che indossare qualche cosa da uomo! Guardate per esempio lei!- mi indicò – Per lei non c’è problema, è un maschiaccio nato e poi l’idea di avere il tuo profumo addosso la esalta già! – come disse ciò arrossii e le diedi uno scappellotto-
-Smettila di dire idiozie! O ti faccio dormire su quel poco di letto che è ancora rimasto tra le rovine di casa nostra, intesi?-
I ragazzi mi guardarono: Crystal era spaventato a morte mentre Shun mi guardava con aria sognante come se stesse pensando “ah, la ragazza che ho sempre desiderato!” .Per spezzare quella situazione imbarazzante Crystal decise di renderla tale ancor di più
- Beh, se dici che preferiresti girare in mutande, per me va bene!-
- Cosa?!- la mia amica arrossì e questa frase fu quella che le fece cambiare idea – E va bene, va bene! Come volete voi!-
- Ah, ora si che siamo d’accordo- la pattai.
- Shun, avrei bisogno di farmi una doccia io però.. e credo che anche Emma stesse pensando la stessa cosa.. – dissi incuriosita, mentre sognavo ad occhi aperti me e Shun nella vasca piena di schiuma.
- Non c’è problema neanche per quello, abbiamo tantissimi asciugamani e per la biancheria…- arrossì non sapendo che dire.
- Tranquillo, per quella non c’è problema per stanotte non farà niente se non la met..- lì mi bloccai perché la mano di Emma mi aveva pizzicato per farmi stare zitta. I due ragazzi cominciarono a ridere e noi arrossimmo.
- Grazie dell’asciugamano e dei vestiti - sorrisi dolcemente al ragazzo e entrai in bagno. Quella vasca era una meraviglia, era grandissima, ci sarebbero state tranquillamente due persone insieme, quindi il mio sogno si sarebbe anche potuto avverare. Usai il bagnoschiuma che mi aveva dato Shun, quello al cocco per il quale impazzivo. Appena uscii dalla vasca feci in tempo a mettermi l’asciugamano che la porta si aprì e il verdino mi guardò per un attimo, per poi accorgersi che io ero mezza nuda e lui era entrato senza bussare.
-Scusa, scusa, scusaaa! Non sono abituato, scusa!- richiuse la porta di fretta e io rimasi con gli occhi spalancati durante tutta la scena.
-Tranquillo- ridacchiai – Non è successo niente-
-Sicura?-
-Si, stai tranquillo!-
Mi vestii; la maglia verde che mi aveva prestato mi stava così grande che se avessi avuto le mutande l’avrei usata come vestito, ma mi misi anche i pantaloncini bianchi che venivano coperti comunque dalla grande maglia. Uscii tutta profumata e mi ritrovai fuori dalla porta Shun che mi venne subito incontro
- Hey, non ti ho.. cioè.. scusami se sono entrato..-
- Shh, zitto- lo guardai e lo zittii con un bacio sulla guancia. –Grazie della maglia e di tutto, andiamo-  Gli presi la mano e lo portai con me di sotto.
- Emma, tocca a te! Quella vasca è fantastica!-
Anche Emma si fece una doccia e scese di sotto con una canotta da uomo celeste e dei pantaloncini rossi.
-Certo che questo accostamento non è dei migliori ma va bene lo stesso.. Grazie- sorrise al biondino che fece lo stesso. Aprimmo il letto e Crystal mi aiutò a farlo.
- Buonanotte- Shun si avvicinò a me che ero sdraiata e mi diede un bacio sul naso per il quale il cuore cominciò a battere a più non posso.
- Buonanotte anche a te, Emma- Crystal sorrise e a lei diede un bacio sulla fronte che la fece quasi sciogliere in mezzo alle coperte.
- Buonanotte- dicemmo all’unisono.Come salirono le scale e chiusero la porta della loro stanza io e Emma ci guardammo e cominciammo a ridere e io le raccontai la scena della doccia e tutte le cose che si era persa, stessa cosa fece lei raccontandomi cosa era successo nel bagno ed in altre imbarazzanti situazioni.  Si, eravamo entrambe prese da questi due ragazzi e sembrava fossero interessati anche loro, il destino era dalla nostra parte, ma c’era qualcos’altro che ancora dovevamo scoprire e neanche immaginavamo.



 
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** 4. Prima uscita! ***


Premessa: Abbiamo, per via della storia da noi inventata, aggiunto alcune figure e alcune cose che non sono presenti nella storia originale.


_L’indoma…..Eh no, adesso parlo io!! Pallone…ho detto di NO..dmewoir3o ..io dico di si!_
Bene, ora che la fissata dei manga è uscita di scena, racconterò per un po’ io.  L’indomani fui svegliato, come sempre, da Shun che non faceva altro che urlarmi dietro già dalla mattina inoltrata. Pensavo che avendo la fissata dei manga a casa si sarebbe concentrato su di lei lasciandomi finalmente dormire in pace, invece fu l’esatto contrario. Dannato. Come scesi le scale vidi Emma che stava ancora dormendo nel divano letto. “Ah, beata lei”.
Il sole non era riuscito ad illuminarle il viso a causa dello schienale del divano ma l’avevo osservata a lungo, dal giorno del Romics, alla sera prima. La sua pelle candida e liscia si sposava benissimo con il rosso ramato dei suoi morbidi capelli, per non parlare degli occhi: quegli occhi stupendi di un nocciola intenso che mi guardavano come se mi conoscessero da tanto tempo. Una sola volta avevo provato il calore del suo corpo, quando l’avevo afferrata per un pelo al volo prima che scivolasse nella vasca: le sue mani erano tiepide ma il suo viso, nel momento stesso in cui la afferrai e la strinsi si accese di un rosso intenso. Era delicata proprio come pensava di essere forse più della rosa che tengo sempre sul mio comodino, in ricordo della mamma. Era snella, non mangiava molto, i suoi denti non erano perfetti ma il suo sorriso lo era eccome. Avrei voluto svegliarla dolcemente, magari con un po di caffè, il profumo forse le sarebbe piaciuto, ma preferii lasciarla dormire beatamente.
La fissata era in cucina intenta a preparare la colazione assieme a Shun.
-Giorno pallone-
-Fissata-  feci cenno con la testa. Mi guardò facendo una smorfia. –Chi sarebbe la fissata?-
Sorrisi –Sei tu, la cosa mi pare abbastanza ovvia-
Shun mi lanciò un’occhiataccia. –Non parlare così alla mia dolce e delicata Kozue-
Guardai il mio amico sconcertato.  –Dolce? Ma se ha la delicatezza di un fucile-  Dopo che finii di pronunciare quella frase sentii una leggera risata dietro di me. Mi girai di scatto, e vidi Emma con i capelli un po’ scompigliati raccolti in un coda. Finalmente ero riuscito a farla ridere.
-Beh ho o non ho ragione?-
-Certo che si- rispose la ragazza continuando a ridere.
Kozue ci fece una linguaccia e assieme a Shun si andò a sedere per fare colazione. Io ed Emma poco dopo li raggiungemmo. Non seguii la conversazione a tavola, ero troppo impegnato nel cercare di mettere in atto una vendetta allo scherzo che la fissata e Shun mi avevano fatto. Stavo pensando di chiedere alla rovina-arrosti una mano. Almeno avrei avuto una scusa per provarci nuovamente con lei. Pian piano stava iniziando a soccombere al mio fascino!
-Se volete scusarmi, avrei da fare-
-Tranquillo Crystal, vai pure- disse Shun alzandosi per poggiare le tazze nel lavabo. Mi alzai per dirigermi al piano di sopra, mi avvicinai all’orecchio di Emma – Appena puoi raggiungimi di sopra, non farti aspettare troppo eh-
La ragazza sobbalzò e nascose la testa fra le braccia. 
–Emma che hai?- chiese l’amica. Ella pronunciò qualcosa di incomprensibile suscitando la risata dei due. Nel frattempo avevo raggiunto la mia camera, mi distesi nel letto, è quello il luogo dove penso meglio.  Dovevo assolutamente vendicarmi e allo stesso tempo dovevo far Emma mia. Accesi lo stereo, e stavano trasmettendo “Born to be my baby”  dei Bon Jovi.
“Ah, la canzone  perfetta da dedicare a Emma. Magari dopo gliela faccio sentire.”  Poco dopo la ragazza mi raggiunse di sopra. 
-Eccoti finalmente, ti stavo aspettando-
Emma come al solito, tenne lo sguardo basso.
–Emma, lo so che la in basso si trova qualcosa che attira la tua attenzione, ma i miei bellissimi occhi sono qua su-
La ragazza alzò immediatamente lo sguardo rossissima per poi guardare di nuovo altrove, ma alla mia destra
-Ma sei scemo o cosa?- mi urlò colpendomi la spalla.
-Eddai Em, stavo solo scherzando… o quasi-
Mi guardò con un’espressione tra il disperato e lo sconcertato –Em?-
-Si, Em, è un diminutivo per il tuo nome, mi piace chiamarti così, ti da fastidio se lo faccio?-
Detto così mi avvicinai a lei e misi le mie mani sulle sue spalle.
–No, al contrario- sorrise. Intanto al piano di sotto, Kozue e Shun dopo aver sistemato la cucina, decisero di uscire fuori per fare alcune commissioni.
-Noi andiamo- Urlò la fissata dei manga dal piano di sotto. In seguito aggiunse –Se fate cose strane in nostra assenza guardate che lo scopro-
-Kozue- urlò l’amica.
-Va bene, va bene, noi andiamo, a dopo-
Finalmente senza quei due tra le scatole, potevo attuare il mio malefico piano.
-Allora Em, ho bisogno del tuo aiuto. Devo attuare una terribile vendetta contro quei due. Ci stai?-
Inizialmente sembrava un po’ riluttante ma alla fine si decise
–E va bene, ti aiuterò- -Evvai- la presi in braccio e la feci girare su se stessa. Avevo paura che potesse rimettere ma lo feci ugualmente.
Ancora un po’ stordita si sedette sul letto. –Allora?  Qual è il piano?-
-Mmh, ancora non ci ho pensato bene a dir la verità-
-Bhe, potresti …mmh…oddio, non mi viene in mente nulla-
Mi grattai la testa, cercando di pensare a qualcosa che entrambi avrebbero odiato. Ma niente. Vedevo Emma guardarsi in giro. Così decisi di movimentare un po’ la situazione.
-Allora Emma cara, ti piace la mia camera?- misi un braccio attorno alla sua spalla per stringerla a me
–Sai Em, a me puoi dirlo, sta tranquilla non c’è nulla di male se vuoi dormire con me qua-
-Eh?- la ragazza sgranò gli occhi e cercò in tutti i modi di liberarsi dalla mia possente stretta senza alcun risultato.
-Smettila di essere così sfacciato!-
-E va bene, sei libera- detto così la lasciai andare. –Oh,grazie tante- come si alzò dal letto inciampò sul tappeto che si trovava sotto di esso e fini  inevitabilmente tra le mie braccia. Di nuovo.
-Oh, ma guarda, non riesci a farne  a meno eh?-
-M, ma, ma ..io..-
-Shh- le feci posando un dito sulle sue labbra per poi carezzarle dolcemente il viso. Solo pochi centimetri separavano i nostri visi. Avevo una voglia matta di baciarla.
Mi stavo avvicinando sempre più a lei quando d’un tratto quei due tornarono.
“Dio, sempre nei momenti meno opportuni”
-Crystal scendi, ho avuto quella conferma, dobbiamo sbrigarci-
All’udire quelle parole scattai in piedi e abbandonai  le mie idee malefiche per raggiungere Shun di sotto.
Emma mi seguì –Ma che sta succedendo?-
-Ragazze scusate, ma dobbiamo svolgere un lavoro, a stasera- disse Shun aprendo la porta.
Io e Shun svolgevamo un lavoro piuttosto particolare. Eravamo dei cavalieri, i cavalieri di Atena. Quest’ultima era discesa tra noi, e aveva scelto dei cavalieri per aiutarla nella lotta contro il male. L’armatura della nostra dea, regalatale da suo padre Zeus, era stata volutamente divisa e i suoi pezzi erano stati sparpagliati in giro per il mondo. Ed ecco perché sia io che Shun ci troviamo qua. Intanto le due ragazze erano rimaste ancora stranite da ciò che era appena successo.
-Ma che cosa gli è preso a quei due?-
-Mah, non ne ho idea. Eravamo entrati da poco in questo negozio d’antiquariato quando ad un certo punto Shun che stava parlando con il padrone del negozietto, si è fermato all’improvviso e mi ha trascinata a casa chiamando poi Crystal-
-Beh, mi chiedo proprio che lavoro facciano quei due-
Kozue fece spallucce.
Come uscimmo da casa ci dirigemmo in gran fretta verso un negozio al centro. Prendemmo la lamborghini color lime di Shun e durante il tragitto, siccome vi era un traffico pazzesco, egli mi raccontò ciò che era accaduto.
Mi disse che in quel negozio, il vecchio padrone avvicinatosi per offrire il proprio aiuto lo prese da parte dicendogli che doveva immediatamente venirmi a chiamare.
Finalmente dopo 20 minuti intasati nel traffico romano, riuscimmo a raggiungere il negozio.
-E permesso?-
-Prego entrate- disse il vecchio. Stava seduto dietro al bancone intento a sfogliare un giornale di gossip.
-Vi stavo aspettando, cavalieri- 
Io e Shun ci guardammo per poi spostare i nostri sguardi sul vecchietto. –Allora, cosa voleva dirci?-
-Oh si, giusto giusto..quella cosa delle stelle..-
Sia io che Shun eravamo piuttosto perplessi. 
-In tempi remoti, alcune persone dall’animo nobile, ricevevano in dono dalla dea Atena, il dono di essere protette dalla stella più luminosa di una costellazione. –
Ne io ne Shun capivamo dove volesse andare a parare.
-Ragazzi quello che sto cercando di dirvi vi riguarda da vicino, molto vicino.  Le parti della sacra armatura che state cercando sono proprio legate a queste persone.- continuò il vecchio.  –Quando dico che vi riguarda da vicino, provate a pensare un po’, cosa vi viene in mente?-
Provai a pensare a cosa il vecchio stesse alludendo. –Mmh, vicino..non ci arrivo proprio-
-Ah,biondino oltre a curare il tuo aspetto esteriore prova ad allenare di più la tua materia grigia- Lo guardai male. Dannato di un vecchio.
Shun rise, ma tornò subito serio. –Aspetti un attimo, si tratta forse delle nostre vicine? Emma e Kozue?-
Il vecchio si stiracchiò e ci venne incontro.
–Eccellente ragazzo, tu invece perché non impari da lui?- Disse indicandomi.
-Può darmi del tonto quante le pare ma ancora non capisco che c’entrano loro due con tutta questa storia-
-Si dice inoltre che ogni cavaliere sia legato alla protetta della stella più importante della propria costellazione. Quindi tu Shun  sei legato alla protetta della stella chiamata "Alfa Andromedae" mentre tu, pulcino spelacchiato, sei legato alla protetta della stella chiamata "Deneb". Ci siete, adesso?
Sia che il mio amico annuimmo.
-Perfetto, allora dovremo soltanto scoprire chi sono le protette.. ma, come faremo?- chiese Shun.
Il vecchietto, che ce l'aveva sicuramente a morte con me per qualche oscuro motivo, concluse
-Basta domande, vi ho chiamato per dirvi che siete invitati, se non obbligati, a raggiungere il vecchio saggio ad Atene. Vi prego anche, se volete un consiglio, di portare quelle due ragazze di cui parlavate, con voi.-
Ascoltammo molto attentamente le parole del vecchio, che dopo aver finito di dire ciò che doveva ci congedò senza alcun indugio.
Per i successivi minuti non feci altro che pensare alle parole del vecchio, insomma..non capivo proprio che aveva contro di me.
-Non avevo mai sentito questa storia! Possibile che Athena ci abbia tenuto all’oscuro di tutto per tutti questi anni?-
-Forse non era il momento ancora per dircelo, avrebbe aspettato quello giusto e, secondo me, lei conosceva già questa storia. Andremo dal vecchio saggio insieme a quelle due e vediamo che ci dice lui.. non so davvero come ma dovremo farlo.- mi rispose Shun che guardava dritto davanti a se. Notai che, nascosto dai capelli, sul collo aveva un segno rosso. Guardai meglio, senza destare molti sospetti e vidi che era il segno di un.. rossetto. Questa era opera della fissata.
-Shun.. quello cosa è?- chiesi con non-chalance incrociando le mani dietro la testa.  Il mio amico subito avvampò, forse era come pensavo. Sgranò gli occhi e si toccò il collo proprio dove vi era il segno.
-Ah! Lo sapevo!-
-Crystal, smettila!- ed ecco che cominciò ad agitarsi, come se fosse stato scoperto mentre rubava da una cassaforte. Lo guardai e cominciai a ridere, attirando l’attenzione delle persone attorno a noi, sulla strada, che camminavano velocemente tra i marciapiedi romani.
-Hey Shun, secondo te che aveva quel vecchio contro di me?-
-Invece di pensare alle simpatie altrui vediamo di chiudere per un attimo questa storia, e di andare a comprare qualcosa per le ragazze-
-Far loro un regalo? E per quale ragione?- 
-Certo che hai la sensibilità  di un leone nei confronti di una bella bistecca-
Feci spallucce
- Sarà, resta il fatto che io sono una frana nei regali, e poi chi li conosce i gusti di quella-
-Io so esattamente cosa prenderle- disse Shun con una lucentezza negli occhi che
quasi mi faceva paura. Nel frattempo aveva preso un fazzoletto e si era tolto il segno dal collo, facendo peggio e spamandolo ancora di più. Gli sistemai una ciocca in modo tale da coprirlo.
-Ecco fatto. Beh certo, la fissata ha gusti abbastanza semplici-
-Non chiamarla così, almeno lei non è una rovina-arrosti. Cucina da dio.-
Sbuffai e seguii il mio amico all’interno di una fumetteria. Era intento a guardare con molta attenzione ogni manga sullo scaffale in cerca di quello giusto da regalarle.
Alla fine le prese l’edizione limitata di non so che cosa, probabilmente c’entrava un cane.
Nel frattempo pensavo al mio dono, e non sapevo minimamente che comprarle. Mentre eravamo in giro passammo davanti a un negozio di dischi. “Ah si giusto, la canzone”.
-Shun, aspetta un attimo, ho trovato il regalo giusto- Si avvicinò alla vetrina con aria disgustata –Davvero?-
-Certo che si.- Entrai nel negozio: gli scaffali erano pieni zeppi di cd, vinili di tutti i tipi e generi. Molte chitarre erano appese su una parete e in quella accanto bassi di tutti i colori, forme e dimensioni ricoprivano il bianco muro. Sulla destra accanto al banco del commesso, una batteria di un blu metallizzato attirava l’attenzione di tutti i clienti e soprattutto quella del mio amico che rimase tutto il tempo davanti a quel meraviglioso strumento senza distogliere lo sguardo. Così, mentre lui era occupato chiesi al commesso
– Scusi avete per caso il disco di “This left feels right”?-
Il commesso si guardò intorno senza dire una parola. Andò nel retro e ritornò con il disco tra le mani con un sorrisone a trecentosettantasei denti.
–Eccolo qua. Vuole un pacco regalo?-
-Diamine si- risposi. Dopo poco uscii dal negozio tutto contento.
-Allora, comprato tutto?-
-Oh si, adesso filiamo a casa-
Come arrivammo a casa trovammo le due ragazze spaparanzate sul divano mangiando il MIO barattolo di nutella assieme alle patatine mentre stavano guardando il live in tokyo dei Guns N’ Roses del 92. Kozue era in piedi sul divano con il cucchino in mano intriso di nutella mentre cantava “Sweet Child O Mine”
-Noto che vi siete divertite in nostra assenza- dissi un po’ seccato.
Come Emma mi vide, sputò le patatine.
–Cavoli, se ti faccio questo effetto posso anche andarmene-
Sia Shun che Kozue scoppiarono a ridere, mentre Emma, come sempre era diventata fucsia dalla vergogna.
-Aspetta Kozue. Vengo anche io- disse Shun. E dopo poco mi ritrovai davanti alla scena più raccapricciante di tutta la mia vita. Quei due saltando e cantando le loro canzoni sul divano, mentre la mia “ragazza” rischiava di strozzarsi ogni volta che li sentiva cantare insieme e sputava tutto a terra.
-No sul serio?!-
-Uooh Uoh Uoh sweet child o mine- cantavano quei due all’unisono.
-Shun, ti ricordi di quella cosa?- feci cenno con la testa verso le buste che stavano nel corridoio.
-Ah, si giusto- replicò scendendo dal divano. –Ragazze questi sono dei pensierini per voi- continuò.
Presi la busta e la diedi a Emma –Tieni, una di queste canzoni ti rispecchia particolarmente-
Tutta contenta aprì il pacchetto –Oddio, amo i Bon Jovi- disse abbracciandomi.
-Crystal la canzone per caso è “Born to be my baby?- disse seccata.
-Emh..si. Secondo me ci stava bene- Mi fulminò con lo sguardo e mi diede uno schiaffo. Dopo di che si diresse in cucina brontolando qualcosa.
Guardai Shun con un’espressione da “che ho fatto stavolta?”. Lui mi fece spallucce e diede il suo regalo alla fissata.
–Tieni-  Lei lo guardò dritto negli occhi.
–Oh,grazie-
Lo spacchettò senza troppi indugi, urlò talmente forte che sentii i miei timpani implorare pietà.
-Grazie grazie, graziee- disse aggrappandosi  peggio di un koala  e baciandolo sulla guancia facendolo arrossire.
-Ma di nulla- rispose.
Decisi allora di andare in cucina. Emma era seduta sul tavolo con il disco tra le mani.
-Senti, scusa per prima, volevo solo farti ridere-
Emma mi guardò –Fa nulla, ci avrei scommesso. Conosco quell’album e le sue canzoni. Ti perdono solo perché hai buoni gusti musicali- disse facendomi la linguaccia.
Ovvio che avevo ottimi gusti musicali, insomma è di me che si sta parlando. Oltre ad avere un bellissimo fisico sono anche un ottimo intenditore di musica.
Si era già fatto sera e dovevamo cenare. Come sempre ne io ne Emma toccavamo i fornelli, ma stavolta insistemmo. La mia vendetta si stava per compiere. Avrebbero mangiato roba disgustosa.
Chiudemmo quei due nella camera di Shun, e noi due ci  mettemmo all’opera.
-Allora Emma cara, per prima cosa che si fa?-
-Mmh, prendi quella pentola e mettila sul fuoco, poi ci mettiamo la carne e infine cuociamo la pasta al forno-
Dopo circa un’ora passata su quei dannati fornelli, la cena era pronta. Non so come Shun  faccia, è una cosa tremendamente faticosa.
-A tavolaaaa- gridammo. Poco dopo quei due scesero e si sedettero.
-Ecco la prima portata- disse Emma portando la pasta semi bruciata.
–Godetevela- aggiunse in seguito.
Kozue e Shun la guardarono preoccupati, ma poi sorrisero. –Buon appetito- dissero all’unisono.
Io ed Emma ci scambiammo un’occhiata.
-Ah, non era poi così male-
-Cosa?!- dissi incredulo. –Ma andiamo era orrenda-
-Nah, non siete tremendi, pensavo peggio- ribattè la fissata.
Non ci potevo credere, il mio terribile piano ero fallito. Emma mi guardò come a dire “pazienza, la prossima volta andrà meglio”.
-Piuttosto, dove siete corsi così di fretta voi due?-
-Emh..bhe..vedete..noi, siamo corsi fuori per prendere i vostri regali. –ribbatei.
-Esatto. Che poi stavo pensando, è una bellissima serata, vi va di uscire?- Aggiunse Shun.
-Per me va bene- disse Kozue.
Mi avvicinai a Emma –Tu invece? Non mi lascerai solo spero- Ella mi guardò –E va bene, uscirò con te-  
Decisi di portarla prima allo zoo. Anche se era notte, diciamocelo, io posso tutto, infatti riuscimmo ad entrare. La portai a vedere gli orsi polari.
-Wow Crystal, sono bellissimi-
-Già,ma tu..tu lo sei di più- dissi bisbigliando. Lei arrossì senza dire una parola.
La presi per mano. –Vieni Emma, voglio portarti in un altro posto che ti piacerà ancor di più-. –E dove?- chiese curiosa.
-Lo vedrai presto-
Poco dopo arrivammo al palaghiaccio della città. –Vieni coraggio- presi due paia di pattini. Mi guardò scoraggiata –Crystal..io non so pattinare-
Mi avvicinai a lei e le accarezzai il viso –Tranquilla, ci sono io apposta. Te lo insegnerò, non ti lascerò un istante, nemmeno quando avrai imparato-
-D-davvero?- sorrise leggermente.
La strinsi forte a me –Hai la mia parola-
Detto così, la presi per mano e iniziai a farle fare un breve giro sorreggendola con entrambe le braccia. –Non stare cosi rigida, o finirai per cadere- Ogni volta che si sentiva insicura e aveva paura si avvinghiava a me.
–Oddio, ora cado- Non faceva altro che ripeterlo in continuazione. Dopo quasi un’ora riuscì finalmente ad andare da sola.
–Guarda Crystal, ci sono riuscita, sto pattinando-
-Lo vedo, continua così, sei bravissima-  Le andai incontro e stavolta fu lei a prendermi per mano. –Ti prego non la mollare, ho ancora paura- disse diventando leggermente rossa in viso.
-Non la mollerò mai- detto così la baciai sulla guancia. Lei mi abbracciò e rimanemmo per qualche secondo così.
-Ora è meglio che torniamo a casa, sarai stanca morta-
-Promettimi che ci ritorneremo. Non voglio scordarmi come si fa.- disse sorridendo.
Le baciai la fronte. –Ci torneremo tutte le volte che vorrai.-
Come arrivai a casa la presi in braccio, e la posai delicatamente sul divano letto. –Buonanotte Emma- le sussurrai all’orecchio accarezzandole il viso. Dopo di che salii in camera mia. Riguardo ad Shun e Kozue..

_levati….ora scrivo io..Eccomi qui, riguardo a me e a Kozue.._

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Capitolo 5
*** 5. Rivelazioni ***


Riguardo a me e a Kozue non c’è molto da dire, siamo due persone abbastanza semplici (più o meno), amiamo cucinare, cantare, amiamo il buon cinema e il bagnoschiuma al cocco.
Che dire, quella sera ,appena quei due rompiscatole se no furono andati, decidemmo di salire nella mia camera. Oh voi lettori, non pensate chissà quali avventure, salimmo di fretta e, contrariamente a quanto avevamo detto a Crystal e a Emma, accendemmo la televisione, la play station, ordinammo del buon cibo cinese, perché come immaginate la cena non fu molto esaudiente, e ci sedemmo sul mio materasso ad acqua per giocare con Crash.
- Ah! Ho vinto di nuovo!-
- Ma no dai, non può essere! Io sono un asso in questo gioco!-
-Si, forse perché giocavi sempre e solo contro di Crystal- la pungente voce leggiadra di Kozue…


__ E dai! Scrivi come si deve! Qui ci stiamo tutti addormentando! Su, un po di animo! Kjhgfrtyuio E va bene, va bene_

Kozue rise e per poco non cadde dal materasso.
-Su dai, un’altra partita, ti do la rivincita!-
Continuammo a giocare per ore senza che nessuno interrompesse il nostro divertimento. Quello fu interrotto invece dallo stomaco di Kozue che sembrava stesse ospitando la quarta guerra mondiale.
- Hai fame?-
-Noo! Cosa te lo fa pensare?- ridacchiò.
- Ma.. che ne dici se anche noi uscissimo?-
- Va bene! Per me va bene! Ma.. con cosa? Con la metro come hanno fatto quei due?-
-Tsk, tranquilla! Non prenderemo la metro, sai, ho la patente!-
- Davvero?! Sii!-
Così ci vestimmo di fretta e furia, buttammo tutte le cartacce, sistemammo per bene tutta la camera, presi le chiavi di casa, della macchina e successivamente ci dirigemmo in garage.
Eccola li, la mia bambina! Una splendida Lamborghini color lime! Vidi Kozue entusiasta che osservava la macchina con interesse.
-Su, andiamo! Ti porto in un posto che ti piacerà sicuramente! Però aspetta..-
La bendai, così la sorpresa sarebbe stata fantastica. Girai la chiave e, dopo un rombo, raggiungemmo la strada. Era abbastanza libera quella notte e il cielo era stupendo, perfetto per osservare le stelle.
L’osservatorio era enorme. Entrammo in una sala, non vi era molta gente malgrado la bellissima visione. La feci sedere e, tolta la benda, la sua espressione mi rallegrò: era affascinata da tutti quegli astri splendenti. Ma la frase che pronunciò subito dopo mi preoccupò.
- Hey, guarda la! Quella costellazione, Andromeda! E’ la mia preferita..-
- Davvero? Si può dire anche la mia..-
- Oh! Lì c’è anche la costellazione del cigno, bella vero? E lì Orione! L’orsa! Woah, si vedono tutte! Grazie per avermi portata qui, è.. fantastico!-
-Come prima uscita va bene, no?- dissi sorridendole.
Mi guardò e mi sorrise a sua volta puntando i suoi occhi sui miei, il verde di quelli era impressionante: erano un perfetto abbinamento fra il marrone interno, il verde che occupava la maggior parte dell’iride e un leggero contorno grigio. Il buio della sala non lasciava intravedere il colore dei suoi lunghi e mossi capelli castani dai riflessi rossi. La sua pelle non era perfetta ma era candida, molto più di quella dell’amica, e presentava delle leggere lentiggini accompagnate dal rosso delle labbra alle quali prestavo molta attenzione per via della loro bellezza. Per non parlare del suo corpo: era snella, alta e con le gambe abbastanza lunghe. Per sfortuna il suo vestirsi da maschiaccio e per la maggior parte del tempo da sportiva, non lasciava intravedere le curve che riuscivo a percepire nei tanti momenti nei quali la abbracciavo, la stringevo forte a me e le cingevo i fianchi.
In quel momento avrei voluto posare le mie labbra sulle sue ma come provai ad avvicinarmi lei si girò e indicò un punto su nel cielo. Una stella.
- E quella stella.. com’è che si chiamava? Ah si! Alfa Andromedae, latino?-
La guardai, lo aveva detto sul serio?
- Esatto.. ma come lo sai tu? Hai fatto qualche ricerca?- le sorrisi cercando di essere il più naturale possibile. Ero curioso di conoscere la sua risposta.
-Beh, è da un po che lo so. Avevo 7 anni quando l’ho scoperto. Sai, quando ero ancora a casa mia a Kyoto, veniva sempre a chiedere l’elemosina un vecchietto. Io ogni volta gli preparavo qualcosina o andavo a comprare del ramen già pronto per lui. Era il mio unico amico però poi si ammalò. Non venne più tutti i giorni, come di sua abitudine. L’ultimo giorno che lo vidi non mi chiese da mangiare.. lo portò lui. Ci sedemmo in giardino sotto un grande albero di ciliegio in fiore e mentre mangiavamo, egli mi raccontò una storia.
- “La leggenda narrata da secoli che sto per raccontarti ha come protagonisti dei valorosi guerrieri. Guerrieri che, nella lontana Grecia del passato, ottennero da Atena, dea della giustizia, l’incarico di proteggerla e di mantenere la giustizia e la pace sulla Terra.” Si pensa che questi cavalieri, battezzati Cavalieri dello Zodiaco, siano una leggenda ma io sono convinta sia una storia vera…-
La interruppi nervoso.
- Cavalieri dello Zodiaco? Anche io avevo sentito questa storia.. Beh, se esistessero.. tu che faresti?-
- Ma secondo me esistono..-
- Come fai ad esserne certa? Non perché te lo ha raccontato quel ve..-
- Si, ne sono certa. Non avevo mai raccontato questa storia a nessuno però sento che a te io possa raccontarla tranquillamente.. mi potrai prendere per pazza ma.. non mi interessa.- sorrise e si girò a guardare le stelle. Ci fu un attimo di silenzio.
-Beh, se ne incontrassi uno..- continuò  - gli chiederei subito quale sia la sua protetta.. colei che è protetta proprio dalla stella più luminosa della sua costellazione.-
Avvampai, come faceva a sapere tutte queste cose? Appena ne avessi avuto occasione avrei raccontato tutto a Crystal. Le misi un braccio attorno al collo.
Mi guardò e prese la mia mano incrociando le mie dita con le sue.
- Inoltre mi piacerebbe sapere chi sia la protetta di Alfa Andromedae.- Cominciò a ridere e io cercai di fare lo stesso senza destare alcun sospetto, ma sapevo che lei non era affatto stupida e temevo il peggio.
- Beh.. Sai molte cose! Te le ha raccontate quel vecchio vero?-
- Si, tutte queste cose me le ha narrate quel giorno.. dopo di esso non lo vidi più..-
- Capito, interessante questa cosa.. ma adesso..- la strinsi forte a me e la guardai negli occhi. Ecco di nuovo quella irrefrenabile voglia di baciarla, di farla veramente mia per qualche istante. Lei non vedeva l’ora, glielo si leggeva negli occhi. Mi avvicinai e non riuscii neanche a sfiorarle le labbra che un campanello suonò facendoci spaventare.
“I signori sono pregati di lasciare l’osservatorio, stiamo per chiudere. Grazie della visita, speriamo sia stata di vostro gradimento..”
Ecco, ci bastava solo quella, proprio quando ero vicinissimo dal baciarla.
- Ma vai a farti friggere.. mi hai fatto spaventare, custode del cavolo tu e quel dannato campanello..- sussurrò Kozue e dopo che ci fummo guardati cominciammo a ridere.
Il viaggio in macchina fu rilassante e divertente anche per poco non sfasciava lo stereo della mia bellissima bambina, ma non mi importava più di tanto, per lei lo avrei riparato senza alcun problema. Per lei, avrei fatto di tutto. Come scendemmo dalla macchina mi saltò sulle spalle e rimase avvinghiata a me fino a quando delicatamente e silenziosamente la feci sdraiare sul divano letto, affianco a Emma che dormiva profondamente.
- Buonanotte, Kozue-
- Buonanotte- mi mise le mani attorno al collo e mi diede un bacio sulla guancia. Io sul naso. Così, dopo averla salutata con la mano mentre salivo le scale, mi diressi velocemente nella camera di Crystal, dovevo raccontargli tutto.

- Crystal..- entrai nella sua camera, egli era in terrazza che osservava il cielo.
- Finalmente siete tornati- mi guardò e sorrise – Siediti qui, affianco a me -
- Devo raccontarti Crystal-
Appena vide il mio viso serio e senza l’ombra di un qualche sorriso egli si preoccupò.
-Che succede?-
Cominciai a raccontare tutto l’accaduto, la storia di Kozue, la sua conoscenza delle stelle e della leggenda dei cavalieri persino della sua conoscenza per quanto riguardava la protetta della stella. Mentre raccontavo un rumore familiare attirò la nostra attenzione. Ci guardammo.
-La mia catena- sussurrai spalancando gli occhi.
Ci alzammo di scatto tutti e due e corremmo in camera mia, subito accanto, dove avevo nascosto lo scrigno del cloth per evitare che le ragazze lo aprissero. Crystal aprì la porta allarmato e la mia catena era lì, a terra. Non era al suo posto e la cosa era preoccupante. La presi in mano ed ella cominciò a muoversi e indicò le scale, trascinandomi piano piano.
-Che starà cercando di dirmi?-
- Se non lo sai tu..- disse Crystal cercando di sdrammatizzare
A quella domanda la catena mi strattonò più forte e accellerò la sua discesa dalle scale. La alzai cercando di non fare troppo rumore e ella si fermò davanti al divano-letto puntando dritta verso la ragazza di Kyoto. Si, adesso avevamo la conferma. Ci guardammo, non credevamo ai nostri occhi, era davvero lei la protetta di Alfa Andromedae. Da qui capimmo la nostra attrazione reciproca da quando ci incontrammo. Il nostro sguardo si posò poi su Emma: anche lei c’entrava qualcosa?
La catena smise di muoversi e tornò normale così io e Crystal decidemmo di salire nuovamente al piano di sopra.
- Quel dannato vecchio, perché non ci ha detto tutto quello che sapeva? Dobbiamo andare ad Atene al più presto..- dissi prima di uscire dalla porta della sua stanza.
- Shun, vai a riposarti un po adesso, domani vedremo tutto, su. Stai tranquillo.- mi rispose Crystal, cercando di farmi calmare.
-Grazie..-  e dopo averlo salutato entrai nella mia camera da letto, misi la catena al proprio posto e mi sdraiai senza riuscire a prender sonno. Troppi pensieri, dovevo riflettere con calma e la notte mi aiutò tantissimo.

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Capitolo 6
*** 6. Presenze? ***


__La mattina success.. aspetta….NO!! Bene, rieccomi tornata.__

Allora, l’indomani  stranamente mi svegliai prima del solito. Non avevo ancora del tutto realizzato che la magnifica serata  passata con Crystal la sera prima era pura realtà. Andai in cucina e trovai come al solito Kozue intenta a preparare la colazione. Shun ancora non c’era.
-Buongiorno- dissi con un sorrisone.
-Giorno. Noto che sei particolarmente felice stamattina, com’è andata ieri?-
-Magnificamente, prima mi ha portata allo zoo e dopo al palaghiaccio  e ho imparato a pattinare. Lui è stato dolcissimo, speravo mi baciasse ma non l’ha fatto- conclusi amareggiata.
-Ti capisco, nemmeno Shun  ha fatto nulla.-
-Bhè, basta pensare a ieri, oggi è un nuovo giorno. Sto anche morendo di fame- aggiunsi andando a sedermi a tavola.
Poco dopo i due ragazzi ci raggiunsero. Erano più sconvolti del solito.
-Buongiorno- disse il biondino baciandomi la fronte. –Giorno- risposi con le mie ultime forze in quanto mi apprestavo a diventare un vegetale.
-Giorno Kozue- disse l’amico baciandole il naso. Ella gli sorrise.
-Allora gente, ho notato che le pulizie non sono il vostro forte, quindi sia io che quell’imbranata della mia amica vi aiuteremo a pulire- “Pulire?!” Sputai il latte facendo letteralmente la doccia a Crystal che era seduto di fronte a me.
-Oddio scusami-
Si asciugò con un pezzo di scottex
–Wow, ma che bel risveglio. Ho urgente bisogno di una doccia adesso- disse alquanto schifato.
Shun e Kozue scoppiarono a ridere. –Adesso? Pallone una doccia non ti basterà –
-Ah, ah, divertente. Vado a lavarmi e tu fissata non aggiungere altro.- disse indicandola  mentre faceva una smorfia. 
-Fammi capire, io dovrei pulire?!-
-Si Emma, so che per te la parola “pulizia” è un concetto alieno, ma fatti forza e vedrai che tutti assieme faremo brillare questa casa-
Sembrava tanto una di quei signori delle televendite che cercavano in tutti i modi di apparir convincenti per poter vendere il loro schifoso prodotto.
Sospirai. Ormai non potevo scappare da quella terribile situazione. –E va bene, p..pu..pulirò- dissi rabbrividendo al sol pensiero.
Shun mise un braccio attorno al collo della mia amica ridendo –Dai Emma, se si collabora sarà anche divertente. Appena Crystal scende iniziamo.-
“Yuppi, avrei passato tutta la giornata a fare la cosa che odio di più al mondo: pulire”.Sfoderai uno dei miei sorrisi più finti –Va bene-
-Brava Emma, così ti voglio. Per prima cosa spartiamoci i vari compiti: Shun tu ti occuperai assieme a Crystal del salotto, dovrete spolverare e lavare a terra. Emma occupati del bucato. Fallo a mano onde evitare che la lavatrice vada distrutta. Io penserò al bagno.- Concluse Kozue.
Rassegnata annuii. –Eccomi gente- disse il biondino scendendo dalla scale.
-Oh appena in tempo. Vieni Crystal io e te dobbiamo pulire il soggiorno- disse Shun trascinandolo per prendere secchi e scope.
-Hey aspetta, che? Pulire io?!- aggiunse sconvolto.
-Si Crystal, mi sembri Emma in versione maschile- replicò l’amico.
-Vieni Emma, la cesta con la roba da lavare si trova in bagno-
-Va bene- Così raggiunsi il bagno assieme alla mia amica. –Buon divertimento- mi disse passandomi un enorme cesto blu con una pila infinita di vestiti.
“VOGLIO MORIREEEE”. Lo afferrai –Grazie-
Così ancora più amareggiata di prima scesi le scale per andare in giardino a lavare tutta quella roba. Mi fermai in salotto e vidi Crystal combattere con il bastone per lavare in terra.
-Dannato, questa è una tortura. –
Shun  nel frattempo spolverava e rideva come un disperato per le affermazioni di Crystal –Eddai, meno chiacchere e più lavoro-
Risi anche io, mi sentivo meno sola nel sapere che qualcun altro si stava disperando come la sottoscritta. Attraversai la sala velocemente tra le imprecazioni di Crystal e le risate di Shun. Come arrivai in giardino riempii la bacinella di acqua e ci misi un bel po’ di sapone. “Coraggio Emma, ce la puoi fare”. L’ultima volta che mi dissi queste parole bruciai sia l’arrosto che la nostra casa, quindi non ero molto sicura di ciò, ma sorvoliamo.
Iniziai a sciacquare maglie, pantaloni, giacche, fino a quando mi trovai in mano dei boxer verdi e un paio blu a righe bianche.
-Oddio- urlai rimettendo quegli indumenti nella bacinella.
Crystal e Shun sentendomi urlare uscirono subito e mi vennero incontro. –Emma che è successo?-
Rossa dalla vergogna alzai i due boxer al vento. I due si guardarono sconcertati per poi arrossire e scoppiare in una fragorosa risata.
-Noi torniamo a pulire-
“Figura di merda pt 3727” pensai mentre mi apprestavo a stendere tutta quella roba.
Tornai a casa sfinita e mi lanciai sul divano. Kozue mi raggiunse poco dopo.
-Allora, come te la sei cavata?-
Mi girai verso di lei –Bhe oltre al fatto che mi sono capitate in mano le loro mutande e che come le ho viste ho urlato facendo piombare quei due da me, bene direi.-
Ella scoppiò a ridere. –Oddio, ma toglimi una curiosità-
-Spara- dissi ormai priva di forze.
–Com’erano le mutande di Shun?-
Sgranai gli occhi e la colpii con un cuscino –Idiota! Comunque erano verdi. Prevedibile-
-Aah, verdi-. La guardai perplessa, probabilmente se lo stava immaginando in mutande se non peggio.
-Smettila di fare filmini a luci rosse nella tua testa- dissi ricolpendola in faccia.
Era già pomeriggio inoltrato. Kozue non faceva altro che lamentarsi del caldo così Shun decise di portarla al parco al fresco. Decisi di combatterlo anch’io andando a farmi un bagno.
-Io sono in bagno, vedi di non entrare per nessun motivo al mondo- urlai mentre salivo le scale.
Crystal mi rispose dalla cucina. –E se devo insomma..svuotare il serbatoio?-
-La fai in giardino-
“Ah, ora si che posso rilassarmi”. Quella vasca era incredibile. Mi asciugai e vestii con molta calma per poi scendere in salotto. Come uscii dalla porta sentii della musica provenire dal soggiorno.  Decisi si andare a vedere. Come mi affacciai dalla scale vidi la scena più assurda e divertente di sempre : Crystal in mutande cantando con una spazzola in mano Have a nice day dei Bon Jovi.
-Why you want to tell me how live my life, who are you to tell me if is black or white-  Ero la imbambolata  ad osservarlo mentre cantava e ballava . Si girò di scatto e come mi vide si blocco. Non volevo smettesse, cosi iniziai  a  canticchiare…-Mama can you hear me try to understand..is innocence the difference between a boy and man- E così eccoci qua cantando quella canzone.
-Caspita, non sei male- disse mettendomi un  braccio al collo.
–Grazie- arrossii leggermente. Poco dopo Shun e Kozue tornarono. Come videro Crystal in mutande scoppiarono a ridere.
-Il pomeriggio Karaoke di Crystal- disse Shun con le lacrime agli occhi.
- Oh anche io- si intromise Kozue. Mise Paradise City e così tutti quanti la seguimmo. –Take me down to the paradise city where the grass is green and the girls are pretty ,TAKE ME HOMEEEE- cantammo all’unisono. Fu un bellissimo pomeriggio. Dopo il karaoke decisi di studiare un pò le mie amate costellazioni. Presi un mio vecchio libro, fortunatamente l’incendio non lo rovinò più di tanto. Una delle poche pagine rimaste intatte parlavano della costellazione del cigno.
“Mmh, ma si concentriamoci su questa”. Così presi un quaderno e iniziai a  scarabocchiare su di esso.
-Che combini?-
Mi girai di scatto e vidi Crystal dietro di me. –Nulla di che, mi informo su qualche costellazione.-
Si sedette vicino a me. –Umh, e quale?- mi chiese incuriosito. –Quella del cigno, era una delle poche pagine rimaste intatte. La trovo una costellazione magnifica, sto prendendo qualche informazione su Deneb, la sua stella più luminosa.-
In quel momento il biondino sgranò gli occhi, come se un qualcosa si fosse attivato all’interno del suo cervello.
-Capisco. Ma dimmi, quanto ne sai sulle costellazioni? Insomma, da quanto ti interessi di queste cose?-
Sorrisi a quella domanda. Era la prima volta che qualcuno oltre a Kozue l’aveva posta.
-In realtà è una passione che ho avuto da sempre. Da piccola non avevo molti amici, quindi passavo molto tempo nella piccola biblioteca del mio quartiere. Fu proprio il bibliotecario a farmi appassionare alle costellazioni dandomi questo libro e parlandomi delle antiche gesta dei cavalieri dello zodiaco, cavalieri della dea Atena. –
Dopo che dissi ciò egli sobbalzò. –Wow, cavalieri eh?-
-Già, sarebbe fantastico se esistessero davvero. Kozue è convinta che esistano, io non so bene cosa pensare a riguardo.-
Crystal mi abbracciò e ci sdraiammo entrambi nel divano letto. –Chissà, potrebbero anche essere esistiti. Adesso è meglio se andiamo a cenare, prima che quei due ci sbraitino addosso per l’ennesima volta.-
Sorrisi e assieme andammo in cucina. Fu una cena stranamente tranquilla. Crystal era assorto tra i suoi pensieri, mi chiedevo proprio cosa lo facesse stare in quello stato. Infatti poco dopo si alzò senza dire una parola e si diresse al piano di sopra.
-Hey Crystal, aspetta  un attimo- disse Shun seguendolo.
Io e Kozue ci guardammo per qualche istante.
-Ma che ha?-
-Non ne ho idea, non capisco proprio che gli è preso.- Dissi giocherellando con le verdure rimaste nel piatto con lo sguardo perso nel vuoto.
Intanto di sopra Shun aveva raggiunto l’amico. –Crystal ma che ti è preso?-
-Prima con Emma..è successa una cosa, ma non so se si è trattata di una semplice coincidenza, ma mi ha fatto accapponare la pelle-
Shun si sedette vicino a lui –Dimmi tutto-
Gli raccontò tutto, del fatto del libro e della costellazione del cigno e di Deneb.
-Wow, pensi che anche lei possa c’entrare in questa storia assieme a Kozue?-
Crystal fece spallucce. –Magari si, insomma..se lei fosse..- fece una piccola pausa –Se fosse la mia protetta? C’è un modo per averne la certezza?-
Shun riflettè per qualche secondo. –La mia catena, lei di sicuro sarà in grado di dirci qualcosa. Aspettiamo che entrambe vadano a dormire.-
-Perfetto, ora sarà meglio tornare di sotto, Emma ci sarà rimasta male, tu che ne pensi?-
-Bhe, secondo me un po’ si, dai ora scendiamo e ci inventiamo una scusa.- Crystal annuì seguendo Shun di sotto.
-Eccoci, Emma scusa per prima, ma non stavo molto bene- Si avvicinò a me e mi diede un bacio sulla guancia, quasi vicino alla bocca.
-Sta tranquillo- dissi con un filo di voce.
Tutti quanti eravamo abbastanza stanchi. Era stata una lunga giornata, infatti dopo che ci ebbero salutato con l’ennesimo bacio andammo tutti a dormire..o quasi.
-Shun, muoviti, ho urgente bisogno di saperlo- disse il biondino entrando bussando alla porta dell’amico.
-Eccomi, le catene si stavano muovendo da prima, seguiamole-
Pian piano quest’ultime si diressero verso il divano letto, prima mi indicarono e successivamente andarono a comporre la scritta “Proteggi Emma” I due si guardarono negli occhi.
–Crystal, la mia catena non mente mai…Emma è la tua protetta-
-Gia..infatti sentivo che con lei era diverso, fra noi c’è un legame speciale-
Shun diede una patta al biondino
–Coraggio, adesso che abbiamo scoperto che anche tu hai una protetta sai già bene qual è il prossimo passo.-
Crystal lo guardò con un’espressione da vegetale –Emh..certo-
-Uguale non ne ho la minima idea- aggiunse Shun –Vieni, ti spiegherò tutto man mano- Detto ciò i due tornarono al piano di sopra.
La mattina seguente quando ci svegliammo trovammo la casa stranamente silenziosa.
-Giorno- dissi stropicciandomi gli occhi ancora mezza assonnata.
-Buongiorno.- rispose Kozue. -Hey non ti sembra troppo tranquillo stamattina?- aggiunse.
Mi guardai intorno. –In effetti, quei due saranno ancora in coma-
Andammo in cucina per fare colazione e notammo un biglietto appeso al frigo. “Ragazze siamo usciti , torneremo per pranzo”.
-Ecco spiegato il silenzio. Chissà che staranno combinando quei due- chiesi curiosa.
-Non ne ho la più pallida idea-
Intanto i ragazzi stavano sfrecciando per le strade della città sulla lamborghini di Shun.
-Allora? Credi che dovremo andare ad Atene?-
-Bhe Crystal, se ricordi ciò che ci ha detto il vecchio, ci ha quasi costretto ad andare. E dobbiamo portare sia Emma che Kozue con noi-.
-Ma non sarà pericoloso? -
-Certo che lo sarà, infatti dovremo prepararle a tutto. Per adesso meglio se non diciamo nulla. Portiamole la con un pretesto, e dopo aver parlato con il vecchio
saggio vedremo come muoverci in seguito.-
Il biondino annuì e continuarono  il loro “viaggio” in macchina.
Torniamo a me e Kozue. Stavamo o meglio, la mia amica, stava avviando il pranzo mentre io ero comodamente spaparanzata sul divano a guardare la tv.
-Certo che una mano potresti anche darmela!-
-Eddai, te la cavi benissimo senza di me, e poi il bucato che ho fatto ieri mi ha traumatizzata nel profondo- dissi facendo finta di rabbrividire.
-Oh, poverina- disse con un leggera sfumatura di acidità.
Ad un certo punto sentii dei rumori strani provenire dal piano di sopra. Non ci badai inizialmente, ma poco dopo iniziarono ad aumentare sempre più.
-Oddio-  dissi sobbalzando dal divano. –Oddio, Kozue, Kozue vieni quaaa-
Ella mi corse in contro –Emma che c’è?-
Indicai tremando il soffitto. –Ci sono d- dei rumori spaventosi che provengono da su-
Mi guardò in modo strano –Te li sarai immaginati, con tutta la tv che guardi-
-No, non li ho immaginati e poi..che vorresti insinuare?!-
-Ma null..- le sue parole vennero interrotte da un altro rumore ancor più forte e agghiacciante di prima.
-Emh..Emma,forse non hai tutti i torti, ma sta tranquilla sarà qualche tubatura vecchia-
Mi guardò cercando di rassicurami ma non ci riuscì. –A me sembrano..catenee! Fantasmiiiiii-
Urlai correndo per tutto il salotto. Kozue invece che aiutarmi a tranquillizzarmi prese il suo telefono iniziando a filmarmi –Questo finisce su youtube-
Poco dopo mi raggiunse in cucina. –Vieni, andiamo su assieme e controlliamo-
Feci no con la testa ma mi trascinò ugualmente su per quelle scale. –Nooo, ho paura-
-Dio, smettila di piagnucolare-
Come arrivammo sentimmo ancora quei rumori. Mi aggrappai a Kozue urlando.
–Emma non è nulla-
-P-provengono dalla stanza di Shun.-
Mi avvicinai alla porta e le mie intuizioni erano esatte. –Eh no, noi la non ci entriamo- disse la mia amica trascinandomi giù per le scale.
-Ma..ma..ma- balbettai.
-Ma nulla- rispose lei. –Vieni ora ti aiuto io a distrarti- disse facendomi sedere sul divano. –Guardiamoci un bellissimo anime-
-Ah, bene- replicai.  Mise su uno di quei anime inquietanti facendomi spaventare ancor di piu. Poco dopo tornarono i ragazzi.
–Hey ragazze, eccoci qua- disse Shun.
Come ci raggiunsero in salotto ci guardarono con aria perplessa. Kozue era seduta sul divano con pop corn alla mano mentre guardava la tv con me dietro avvolta in una coperta tremando come una foglia.
-Emma tutto ok?- Chiese Crystal avvicinandosi a  me
-Fantasmi- sussurrai facendolo quasi spaventare.
-Fantasmi? Ma che..?- mi rispose.  –Ma nulla Pallone. Emma è convinta che in camera di Shun ci siano dei fantasmi- aggiunse Kozue.
-Fantasmi? Ma no Emma, camera mia è tranquillissima-
-NO. Ho sentito delle catene-  dissi alzandomi dal divano. Sembravo una schizzata.
Shun e Crystal si lanciarono un’occhiata e poi guardarono me. Sembrava che stessero osservando un pazzo psicopatico, ma io ero certa di ciò che avevo sentito.
-Vieni Em, sarai stanca- Disse Crystal prendendomi in braccio per portarmi in camera sua a distendermi.
Ero sdraiata nel suo letto con lui seduto affianco a me che mi stringeva forte la mano.
-Ti sei calmata ora?- Io annuii con la testa e lui sfoderò uno dei suoi sorrisi sghembi.
-Vado un secondo giù, tu riposa pure- disse baciandomi la testa.
-Shun, vieni un secondo devo parlarti-
Kozue lo guardò –Pallone puoi parlare anche qua davanti a me-
-No fissata, si tratta di roba da uomini- Lo guardò scoppiando a ridere –Ceerto, posso immaginare-
Shun seguì Crystal e andarono nello stanzino a parlare.
-Cazzo Shun, quella tue catene rovineranno tutto-
-Hey, è grazie a loro se abbiamo scoperto la verità riguardo a Emma e Kozue. Magari sentivano la mia mancanza-
Crystal lo guardò sconcertato. –Mancanza? Cosa sono animali?!-
Shun lo fulminò con lo sguardo –Non puoi capire-. La loro conversazione fu interrotta dall’urlo disumano di Kozue . Sia Shun che Crystal si precipitarono di sotto.
-Kozue che c’è?- disse Shun correndole in contro abbracciandola. –Una –una cavalletta! Era la, sul davanzale-
Crystal si grattò la testa dicendo
-Cazzo questa non ha paura di niente e urla per una dannata cavalletta?-
Ella lo guardò così male che al biondino venne la pelle d’oca –Tu non puoi capire-
-Dio, ma cosa non capisco, smettetela di darmi del tonto- disse al quanto seccato.
-Non è che sembri, lo sei- rispose Kozue.
-Lo sei- ripetè il biondino beffando mentre saliva le scale.
Nel frattempo Shun riabbracciò la sua amata protetta per consolarla –Non ti preoccup- disse bloccandosi all’improvviso.
-Bello sodo- bisbigliò ella. Stava palpando il sedere del ragazzo, approfittando della situazione.
-Emh..-
-Ma no, che hai capito, io mi  riferivo all’uovo che voglio stasera, “bello sodo”- commentò cercando di essere disinvolta.
- Si si, furba!- rispose Shun iniziando a farle il solletico.

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Capitolo 7
*** 7. Strane.. fobie. ***


-Su! Tutti a terra! Giù le chiappe dai quei materassi! Muoversi, muoversii!- Urlai correndo da una parte all’altra della casa. In mano avevo una padella e un mestolo e li sbattevo l’uno contro l’altro per fare più rumore possibile.
- Ma che cazz.. Kozuee! Bastaaa!- Sbraitò Crystal uscendo in mutande dalla sua stanza e con i capelli sconvolti e rassomiglianti alle capigliature afro.
- Kozue.. ti prego, non pure oggi..- bisbigliò senza voce e assonnata la mia amica.
-Dov’è Shun! Quello non si sveglia neanche a morire eh! Adesso vado io!-
Entrai nella sua camera convinta e, dopo averlo visto spaparanzato nel materasso ancora addormentato e in mutande senza che il lenzuolo lo coprisse, riuscii tutta rossa.
- Che hai Kozue?- chiese Crystal che come vide Shun in quello stato cominciò a ridere.
–Dai! E’ solo in mutande! Che hai da vergognarti! -
- Smettila!- gli diedi uno scappellotto suscitando la risatina di Emma che si stava godendo la scena.
Rientrai nella stanza e mi avvicinai al ragazzo che, malgrado la sua posizione, aveva un viso così rilassato che mi fece imbambolare per qualche secondo.
- Sh.. Shun? Hey, svegliati..- sussurai squotendolo dolcemente.
- Hey, ma perché a lui lo sveglia così piano e bene?! Maledetta fissata!- esclamò a bassa voce Crystal rivolgendosi a Emma che si strofinava gli occhi.
- Mmh.. Kozue?- Shun aprì gli occhi –Buon.. Buongiorno.. auwh!- sbadigliò stiracchiandosi e mettedosi seduto sul letto, sotto gli sguardi attenti di tutti. Si grattò la gamba e si accorse, finalmente, di essere in mutande e dopo essersi guardato si coprì velocemente
- Hey! Che avete da guardare!- sbraitò.
- Niente, ma stai mettendo su pancetta!-
- Crystal, guardati la tua di pancetta!-
Ridemmo assieme e dopo esser scesi in cucina tutti rimasero sorpresi dalla colazione.
- Un.. frutto?! Un solo frutto! Ma che, ci vuoi mettere a dieta?!- sbraitò Crystal.
- Smettila stupido! Se mi fai parlare! Volevo portarvi al mare oggi, va bene?! Conosco delle spiagge nelle quali non ci va nessuno e non c’è inquinamento. Lì potremo stare tranquilli, senza nessun bambino a scartavetrare i maroni con le sue palette e la sua sabbia e potremo farci il bagno senza che assorbenti usati o buste di plastica che ci potrebbero far venire qualche infarto o urlo del tipo “una medusaaaaa” si mettano in mezzo..-
Tutti mi guardarono stupiti.
- Si! E’ una bellissima idea! Avevo proprio bisogno di un bel bagno! Voi ragazzi, che dite allora?- Emma si rivolse tutta contenta ai due ragazzi che ancora mi guardavano spaventati.
- Beh, certo che veniamo. Come potrei perdere Emma in bikini?!-
Cominciammo a ridere tranne Emma che aveva preso per un orecchio Crystal e lo stava portando in giro per la cucina tirandolo.
- Dai ragazzi! Tutti a prepararsi! Correre, correre!-  ed eccomi di nuovo con la mia mania da sergente in pensione.
Entrai in bagno di fretta vincendo la gara contro Crystal
- Tu hai una camera! Puoi tranquillamente vestirti la!- urlai ridacchiando.
- Maledetta!-
Emma bussò alla porta del bagno –Hey, anche io non ho una camera! Fammi entrare!-
- Beh, puoi vestirti da me se vuoi- disse Crystal con il suo solito fare da cascamorto
- Sme.. smettila! Non dire scemenze! Stupido!-
- Emma smettila di urlare, entraa!- aprii la porta e la feci entrare. Prima di chiudere però tirai una saponetta a Crystal che la schivò
- Ah! Non mi hai pre…- mentre parlava camminava all’indietro e quindi prese in pieno la saponetta scivolandoci sopra e cadendo sul sedere.
- AHAHAHA! Dicevi?!- cominciammo tutti a ridere e anche Shun che era proprio dietro di Crystal.
- Te la farò pagare! E tu invece di ridere aiutami!- urlò il biondino facendosi aiutare dall’ amico.
– Oggi al mare.. le farò vedere io!- cominciò a ridere maleficamente e trascinò con se Shun in camera.
Si vestirono anche loro mentre noi in bagno cercavamo di chiudere il mio costume
- Perché te li prendi sempre così complicati!-
- Perché era l’unico bello verde! E quindi l’ho preso! Ah, faccio da sola!-
Emma uscì dal bagno e si diresse di sotto per preparare la borsa frigo come le avevo chiesto, intanto Shun aveva sentito la nostra conversazione bussò
- Kozue, ti serve una mano?-
“ Ah?! Oddio, perché me lo ha chiesto? E adesso!?”
- S- si, in effetti mi servirebbe un aiutino- “ma che cazzo ho detto, maledetta a me”
- Posso entrare allora?-
- Sisi! -
Abbassò la maniglia ed entrò nel bagno dove io ero in costume. Vedendomi arrossì e si vece scappare un sorrisino.
- Do.. dovresti.. allacciarmi questo.. Emma non c’è riuscita..- mi vergognavo a chiedergli una cosa del genere. Sentii le sue mani fresche sulla mia schiena che cercavano di allacciare il reggiseno del costume.
- Bel colore, solo per quello lo hai comprato vero?- ridacchiò
- Beh, si.. in effetti..- dissi a bassa voce ancora rossa in viso.
- Ecco fatto, allacciato! -
- Grazie mille!- mi girai per battergli il cinque e vedendomi si imbambolò come un ebete.
- Di niente, adesso vado che se no Crystal.. ah si, bella mira, c’è cascato proprio!
Pensava di averla vinta e invece ..-
Ridemmo di gusto per qualche minuto ricordando la scena.
- Hey, voi due! Dai, noi siamo pronti!-
- Arriviamo!- gridammo all’unisono.
- Le borse? Abbiamo tutto?- chiesi con la lista in mano
- Abbiamo preso tutto! Su in macchina!-
-Cosa?!? Sulla mia macchina?- esclamò Shun terrorizzato
- No caro, ho noleggiato un bel..-
Uscimmo fuori e nel giardinetto davanti casa vi era parcheggiato un fuoristrada 4x4 enorme e nero. I ragazzi lo guardarono e rimasero sbalorditi, allora tirai fuori la mia patente
- Perché fate quelle facce! Io lo so guidare questo mostro!- dissi pattando dolcemente la macchina e, salita dalla parte del guidatore con un bel salto, mi sedetti aspettando che quei polentoni si sbrigassero.
- Io davanti!- urlò Shun,  eccitato.
Crystal e Emma si guardarono spaventati come per dirsi: oggi sarà il nostro ultimo giorno, aiuto!
- Pronti?! Viaa!- schiacciai l’accelleratore e la macchina ruggì – Oh yeah, baby!- 
Tutti risero e sfrecciai sulla strada davanti ai bambini che mi guardavano affascinati dalla super macchina.
-Questo coso è un portento!- urlò Crystal eccitato e mezzo sconvolto. Emma era appiccicata al suo braccio allora la vidi e decisi di guidare più spericolata per far si che ella si avvinghiasse meglio a lui. Scalai la marcia e quindi accellerai, provocando l’effetto desiderato.
- Curvaaa!- sterzai di botto e tutti caddero da una parte –yuhuu!- urlai.

Quando scendemmo dalla macchina io ero ancora carica di adrenalina, Shun era sconvolto ma eccitato allo stesso tempo mentre Crystal sembrava che avesse appena fatto la permanente e che i capelli fossero stati cotonati per bene, assomigliava davvero a Jon Bon Jovi, e infine Emma sembrava fosse stata seduta su una sedia elettrica per tre giorni. Camminavano a stento, ancora dovevano riprendersi così misi le borse in spalla, mollai l’ombrellone e una sacca a Shun e ci avviammo verso la spiaggia seguiti da quei due morti viventi.
- Certo che siete esagerati! Ahh! Mare, sole! Che bello!-
Tutti si guardarono attorno, l’acqua era limpida.
- Certo, non è come quella da noi in Sardegna ma ci può stare!-
Io ed Emma ci guardammo tutte contente quando però sentimmo delle risate provenienti dalla parte destra della spiaggia. Risate di ragazze. Ci girammo e stavano puntando Shun e Crystal. Avvampammo dalla rabbia e dalla gelosia. Io piantai con forza l’ombrellone fino a farlo rimaner in piedi senza l’ausilio del blocco, Emma sistemò sotto l’ombrellone con una velocità impressionante il tavolino, le sedie e mise addirittura le bibite sopra. I ragazzi ci guardarono spaventati e poi dopo aver fatto spallucce andarono a sentire l’ acqua.
- Ragazze! E’ stupenda! Muovetevi!- esclamò Crystal.
Le due ragazze sconosciute a quelle parole cominciarono a sistemarsi per entrare in acqua, si, volevano proprio provarci, ma noi non glielo avremo permesso. Stringemmo i pugni
- Emma, quelle due..-
- Facciamogli il culo, Kozue.-
Sorridemmo e ci togliemmo i vestiti sotto gli occhi incantati e attenti di Crystal e Shun. Al tre corremmo insieme verso quei due e ci gettammo in acqua per poi fulminare le due ragazzette che stavano mangiando con gli occhi i nostri ragazzi.
-Shun.. tienimi il gioco.-
-Si, va bene, va bene! Che cosa imbarazzante-
Shun ci guardò e quando si tolse la maglietta sussultai abbagliata da quel fisico divino.
- Emm.. Emma. Guardalo santa pazienza.. guardalo!- cominciai a sbavare, non letteralmente ma quasi, a quella vista stupenda.
- Quando è che anche l’altro se la toglie?- sbuffò la ragazza.
- Arrivoo!- Urlò Shun che si buttò accanto a noi, schizzandoci. Si avvicinò a me che lo guardavo e mi mise un braccio attorno al collo “quanto è.. così.. o mamma, io svengo”
- Dai Crys! Buttati!- urlò Emma impaziente
- Credo che… prenderò un po di sole!-
- Che cosa? Dai, quando eravamo solo noi due ti buttavi e poi nella sacca ho preso anche il tuo cigno gommoso!- urlò l’amico che tenne il suo gioco
- Ma che! Io non ho nessun cigno gommoso! Adesso ti faccio vedere io!- entrò di corsa in acqua e, siccome noi eravamo in un punto in cui si toccava perfettamente, egli non ci pensò due volte e come ebbe raggiunto Shun gli mise la testa sott’acqua. Così cominciarono a fare una specie di lotta sotto i nostri occhi attenti e quelli delle intruse che stavano entrando in acqua.
- Aiuto! Aiutoo!- urlò una di loro. Io ed Emma ci guardammo e non facemmo in tempo a dire che stavano facendo finta che Shun si era precipitato ad aiutarla con Crystal dietro che cercava di raggiungerlo in punta di piedi.  L’acqua attorno a me fra un po non evaporava da quanto ero furiosa, stessa cosa Emma affianco.
- Stai bene? Che è successo?- disse preoccupato Shun con la ragazza fra le braccia.
Basta. Non potevo più sopportarlo. Nuotai velocemente da loro alzando tantissima acqua dietro di me e affogando quasi Emma che non riuscì a bloccarmi.
- Si, sto benissimo gra..- si avvicinò a Shun e lo stava quasi per baciare quando arrivai io, fuoriosa.
- Giù le mani, Flounder! Cosa è sei così impedita da non saper nuotare o da non saper mettere i piedi sulla sabbia?! L’acqua qui mi arriva alla vita! Vai a importunare il ragazzo di qualcun altro, fila!- ero furiosa, la buttai in acqua e presi Shun per un braccio portandolo dove stavamo noi.
- Hey tu, io non stavo…- urlò la ragazza che si bloccò improvvisamente fulminata dallo sguardo di Emma e dal mio. L’altra ragazza allora si avvicinò a Crystal che la guardò spaventato. Emma si smaterializzò quasi davanti a lei.
- Anche tu, togli le tue zampacce e segui la tua amica fuori da questa spiaggia! Via, schiò! – sbraitò
- Hey, che c’è, sei gelosa?- sorrise Crystal cingendole i fianchi. Lei arrossì e non rispose.
- Andiamo, playboy!- lo prese per un orecchio e lo trascinò da noi.
- Il ragazzo di qualcun altro?- domandò imbarazzato Shun che mi guardava con un sorriso così grande che ci poteva passare persino una paletta per i giochi dei bambini.
- Umh…- arrossii, se n’era accorto. Per fortuna ci raggiunsero Crystal ed Emma.
- Cosa è che stavate dicendo riguardo al “cigno gommoso”?- domandò ella.
- Il cigno che usa Crystal per nuota…- la faccia di Shun venne immersa con gran velocità dal biondino.
- Finiscila!-
- Guarda che se non sai nuotare non c’è nessun problema!- sorrise Emma.
- Io.. so nuotare! Cioè..uff..-  non sapeva come ribattere e si rassegnò.
- Su, su! Cominciamo subito! Non fare storie! Vai a prendere il tuo cigno gommoso qualunque cosa esso sia e ti insegno io a nuotare! – disse Emma eccitata.
- Che.. Che cosa?!?- Crystal cominciò a dimenarsi  per scappare da Emma che lo prese per un braccio e lo portò sulla sabbia.
Shun lo guardò e scosse la testa in segno di disapprovazione ma l’amico gli fece l’occhiolino.  Il biondino prese il suo “cigno gommoso” che in realtà non era altro che una ciambella a forma di cigno. Emma lo guardò spalancando la bocca e io e Shun non riuscivamo a smettere di ridere, ci facevano addirittura male gli addominali dalle risate.
- Bene! Andiamo!- esclamò Crystal. – Ah si, ho dimenticato di togliere questa prima..-
si tolse la maglietta ed Emma ebbe la mia stessa reazione: gli occhi le stavano luccicando, stava cominciando a sbavare e fra un po le si sarebbero aperte pure le porte del paradiso da quanto era imbambolata.
- O.. Ok! An.. diamo! –dopo aver detto ciò, il ragazzo le mise una mano sul fianco e la accompagnò in acqua sotto i nostri sguardi interessati e curiosi. Intanto lei era diventata fucsia come il suo costume e il suo respiro di faceva sempre più affannato.
- Va bene, noi è meglio se usciamo. Facciamo fare a questi due ciò che devono fare- ridacchiammo e uscimmo fianco a fianco dall’acqua per sederci sui nostri asciugamani.
- Merda, ho dimenticato l’asciugamano per asciugarmi.. uffa! Questo è già pieno di sabbia..- 
- Vieni- Shun sorrise e si mise il suo asciugamano addosso per poi abbracciarmi e coprirci entrambi con lo stesso telo.
- Così va bene lo stesso?- sorrise. I suoi capelli bagnati erano adorabili e mi strinsi forte a lui
- E’ anche meglio così- sorridemmo.
- Ah! No! Piano, pianoooo!- Crystal rovinò il nostro momento mettendosi ad urlare come un forsennato
- Stupido!  Non urlare così! Qui ci tocchi!-
Rimasero a urla per qualche mezz’ora fin quando Emma si stancò.
- Togli quella dannata papera! Nuota senza!-
- E’ un cigno! E poi.. non posso toglierla, non mi fido!-
- Smettila di piagnucolare e toglila!-
- NO!-
Si avvicinò al ragazzo che non poteva scappare e lei, dopo averlo guardato in modo sensuale e dopo avergli passato un dito sul petto muscoloso, di colpo tornò incavolata come prima e afferrò il cigno per il becco, bucandolo con le unghie da quanto lo stava stringendo.
- Ah, il trucco del  “vieni qui maschione che ti illudo e poi attacco” funziona sempre..- dissi, appoggiando la mia testa al petto del ragazzo che cominciò ad accarezzarmi i capelli dolcemente.
- Bene, me la ricorderò questa.. –ridacchiò lui.
- Si, potresti evitare spiacevoli sorprese!- continuai.
Guardavamo divertiti i due piccioncini alle prese con l’acqua. Prima non mi ero fermata ad ammirare il panorama: il bagnoasciuga era pulito senza neanche l’ombra di un’alga; mano a mano che si entrava nell’acqua si potevano sentire i sassolini lisci sulle piante dei piedi che li massaggiavano delicatamente e li preparavano al piacere della morbidezza della sabbia finissima e bianca. Non era una di quelle spiagge lunge chilometri, bensì si trattava di una piccola rientranza lunga una ventina di metri. Per arrivare sulla spiaggia avevamo seguito un sentiero abbastanza ripido ma la presenza di alcune rocce che fungevano da scale naturali, facilitava la discesa e la salita.
- Ma! Il mio cigno!-
- Smettila!- glielo sfilò e lo lanciò con tutta la forza che aveva fino a farlo arrivare sulla riva.
Passò un’altra mezz’ora e finalmente..
- Sii! Ce l’ho fatta! Guardami! Guardami!-
- Sii bravo! Così! Vedi che non è difficile?-
Stava nuotando verso di lei, doveva raggiungerla e quando ci fu riuscito qualcosa si incastrò nel suo bracciale.
- Ma che?!- strattonò forte fin quando il suo bracciale e il braccio furono liberi.
- Ahhhh!- urlò Emma. – Il mio costumeeeeeee!-
Io e Shun ci guardammo con gli occhi spalancati. Crystal alzò il braccio ed eccolo li: il costume di sotto di Emma era rimasto incastrato nella maglia del bracciale e lui lo aveva strappato. Divenne livido in volto e, dopo aver guardato in faccia Emma che era peggio di una pentola a pressione, scappò nuotando velocemente e portandosi naturalmente via il costume.
-Non l’ho fatto appostaa!-
Io e Shun cominciammo a ridere come mai avevamo fatto insieme.
-Sto per morireeee!- urlai
Emma era incavolata nera
- Vieni a portarmi qualcosa tu, piuttosto! Stupidaaa!-
Quando mi calmai mi alzai e le portai il costume che per fortuna si era portata di ricambio.
- Certo che è stata una scenetta abbastanza divertente- le sussurrai cercando di trattenere le risate.
- Taci.-
Uscimmo dall’acqua e Crystal era dispiaciuto.
- Non .. l’ho fatto apposta, scusami..- disse guardando il terreno
- Stai tranquillo.. non è nulla, succede!- sorrise Emma, e quel sorriso fece tornare l’ entusiasmo a Crystal.
- Però.. togliti quel dannato bracciale la prossima volta!-
- Va bene, va bene..-
La giornata passò incredibilmente bene, giocammo a carte e vinsi tutte le volte, giocammo a pallavolo e vincemmo sempre io ed Emma, lei era un asso. Fin quando i ragazzi non decisero di fare la lotta a quattro.
- Ma cosa è questa lotta a quattro?- domandò Emma curiosa.
- Vedrete!- esclamò il biondino
Quest'utlimo prese la ragazza per mano portandola in acqua e Shun fece lo stesso con me.
-Monta- disse Crystal  scendendo sott'acqua.
- Cosa?!- esclamò Emma sconcertata.
- Dai! Devi fare così!- esclamai io già sulle spalle di Shun.
- No, non ci so stare io in quel modo!-
- Sali daii!- la incitò lui.
Lei salì sulle spalle di Crystal e come egli si alzò caddero tutti e due in acqua mentre noi ci sbellicavamo.
- Questi due sono delle sagome insieme!- ridacchiai.
- Devi tenerti! Dai! Non è difficile!-
- Va bene.. va bene!-
Nel frattempo che ella cercava di salire sulle spalle di Crys, io mi abbassai guardando a testa in giù Shun e gli diedi un bacio sulla fronte, facendolo arrossire.
- Ce l’ho fatta!-
- Era ora.. in altre cose sei negata tu eh!- esclamò Crys.
- Si cominciaa!- Shun si fiondò verso Crystal che fece lo stesso
- La prima che cade perde!-
E fu così che cominciamo a strattonarci, lei per poco non cadde e io le presi la mano perché non volevo cadesse di testa su uno scoglio che usciva appena dall’acqua ma la mia generosità non venne ricambiata perché quello stupido di Crystal mi fece il solletico sotto i piedi e, distraendomi, Emma riuscì a spingermi e a farmi cadere.
- Maledetto! Mi hai fatto il solletico- dissi ridendo e sputando l’acqua che mi aveva fatto bere.
- E’ la vita!-
- No, è la stronzaggine!-
Ridemmo tutti.
- Ok dai, abbiamo vintoo!- si batterono il cinque.
- Su vincitori, tutti in spiaggia adesso- esclamò Shun, divertito.
Era il tramonto e stavamo prendendo tutte le nostre cose per tornare a casa.
- E’ stata una giornata stupenda oggi, vero ragazzi?- domandai
- Si, dovremo rifarla! Forse prossima settimana!- propose Kozue.
I due ragazzi si guardarono preoccupati
- Su dai ragazze, adesso pensiamo a tornare a casa!- disse Shun per cambiare discorso.
Salimmo in macchina e questa volta guidai come si deve, anche io ero stanca.
- Shun, potresti ordinare le pizze per stasera? Siamo troppo stanchi per cucinare..- dissi io
- Certo, adesso chiamo-
Ci facemmo tutti la doccia uno ad uno e passammo la serata tra risate, racconti della giornata appena conclusa e come degli zombie ci addormentammo tutti sul divano io abbracciata a Shun e Emma a Crystal.

 

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Capitolo 8
*** 8. Fells like.. Tarzan ***


Eccomi qui, ora tocca a me, Crystal ! Stiamo facendo a rotazione a quanto pare!
La mattina mi svegliai con Emma tra le braccia; non potevo chiedere risveglio migliore. Notai che si stava per svegliare così le sussurrai –Buongiorno dormigliona-
Ella sorrise e dopo aver sbadigliato aprì quei suoi bellissimi occhi color nocciola. Fermi tutti. Dannato Shun, se sto diventando così melense è solo colpa sua. Bhe torniamo alla storia.
Mi scostai per farla alzare, era ancora  molto ma molto rimbambita così decisi di farla svegliare per bene a modo mio.
-Avanti, muovi il culo e salta giù da questo divano, su su- prendendola a cuscinate.
-Ahh, ma che cazz.. Crystal!- urlò.
Smisi di colpirla –Si? – dissi con un sorrisino compiaciuto.  Lei mi guardò –Prendi questo!- disse colpendomi a sua volta.
-Hey la volete finire voi due?- Shun come al solito era uscito dalla cucina con un grembiule rosa pieno di merletti che poteva benissimo appartenere a mia nonna.
-Shun, perché non torni a fare l’uncinetto così posso lottare tranquillamente con Emma?-
Mi fulminò con lo sguardo –Ah ah, invece che lottare, vieni a darmi una mano con la colazione-
-Coraggio vai!- disse Emma colpendomi un’ultima volta. Sbuffando mi diressi in cucina.
Kozue  non so per quale strano motivo non era ancora tra noi.
-Shun, ma dov’è la tua dolce, se si può definire tale, metà?-
-Oh, dev’essere ancora in doccia.-
Infatti ecco che poco dopo la fissata scese tra noi.
–Salve gente-
-Giorno-
-Buongiorno Kozue- disse Em che nel frattempo ci aveva raggiunti in cucina. –Ma che bel grembiulino- disse la fissata andando incontro a Shun. Quest’ultimo la abbracciò.
–Ci credo me lo hai dato tu- replicò. Davanti a quella scena rabbrividii, ogni volta che si guardavano negli occhi, automaticamente si abbracciavano.
-Allora ragazzi, vogliamo decidere che fare oggi?- 
-Crystal con calma, poi ci penseremo- disse Shun pattandomi.
Le cose erano due: o quei due se ne andavano così che potessi restar solo con Emma, o.. bhe l’intento era quello.
-Come mai hai tutta questa voglia di uscire?-
-Senti fissata, ieri ci siamo divertiti, per una volta da quando ci conosciamo hai avuto una bella idea te lo concedo, ma oggi ho qualcosa io da proporvi- aggiunsi incrociando le braccia.
Tutti mi stavano guardando sorpresi.
-Che c’è?! Pensate che non sia in grado di proporre qualcosa di decente?-
Calò il silenzio. Sia kozue che Shun si trattennero dal ridere. Emma invece mi fissava con un aria interrogativa. “Tks, ma tu guarda a questi. Appena avrò in mente qualcosa li stupirò tutti si, e come se lo farò”.
I miei pensieri vennero interrotti da Shun.
–Crystal a che stai pensando? Sai avevi un’espressione da pazzo psicopatico-
Feci spallucce mentre cercavo di pensare a qualcosa che avrebbe potuto battere l’idea di Kozue.
Nel frattempo Emma venne verso di me e io non resistetti alla tentazione di abbracciarla e stringerla forte a me. –Aiuto, mi devi suggerire qualcosa-
Rise all’udire le mie parole. Così mi baciò la guancia e avvicinandosi al mio orecchio disse –Non ne ho idea-
Insomma ci rimasi di merda.  Se nemmeno lei aveva un’idea come avrei potuto stupire tutti?!
-Idea-
-Dimmi Shun- ormai avevo perso ogni speranza. –E se per due giorni andassimo in campeggio?-
Wow non male come idea. Dio perché non ci ho pensato prima.
-Bhè si potrebbe anche fare, voi ragazze che di..- non mi diedero nemmeno il tempo di finire la domanda che scoppiarono in un grido d’eccitazione.
-Bene, che campeggio sia- disse Shun togliendosi finalmente quel dannato grembiule.
-Dobbiamo preparare una lista delle cose da fare-
-Giusto Emma, andiamo- disse l’amica prendendola per mano trascinandola al piano di sopra.
Io e Crystal ci guardammo –Shun, ma per quella storia? Non credi stiamo temporeggiando troppo-
-Mmh sarà anche così, ma è meglio se aspettiamo ancora un po’. Come torneremo andremo a vedere per i biglietti.-
-Va bene ve bene-
Intanto al piano di sopra quelle due stavano letteralmente facendo le valigie.
-Che dici questo lo porto?- disse Em mostrando una canotte a kozue.
-Ma porta quel che ti pare, stiamo andando in campeggio non a una sfilata-
Emma sbuffò –Ma dai, dobbiamo comunque essere un filino presentabili no?-
-Emma smettila di farti complessi, a Crystal piaci con qualunque cosa tu metta.-
Le sorrise –Oh grazie Kozue-
- Soprattutto.. gli piaci anche se non metti nulla..-
- Kozueee!-
-Ecco,io porto questa- disse la fissata tenendo tra le mani la maglia che Shun le aveva prestato appena vennero qua.
Emma sollevò gli occhi al cielo –Sempre la solita-. –Andiamo giù va- aggiunse in seguito.
Si prospettava una bellissima mini vacanza. Non vedevo l’ora di andare, finalmente avrei dormito assieme ad Emma da solo.
-Ragazzi noi abbiamo preso tutto mancate solo voi- disse Emma
-Esatto, quindi ora salite sopra e vi preparate le borse, avanti marche- aggiunse quell’altra.
Io e Shun ci avviammo verso le nostre stanze. Io presi un borsone ormai logoro e ci misi dentro maglie e altra roba a caso. –Bene io ho fatto- urlai dal corridoio.
Shun dopo circa 15 minuti uscii con una mega borsa. –Ma che cazz.. Shun ti sei portato più roba di Kozue-
-Beh Crystal, non si sa mai, potrebbe capitar di tutto.-
Lo guardai e con un tocco di malizia aggiunsi –Mmh chissà cosa accadrà in tenda-
Shun divenne rosso –Sei un pervertito-
Non mi curai delle sue parole e scesi di sotto dalla ragazze che non stavano facendo altro che urlarci di muoverci da un’ora.
-Tutti pronti?- disse Kozue
-Si!- rispondemmo all’unisono. Così ci dirigemmo in garage per prendere l’auto. Stavolta la fissata non avrebbe guidato, da una parte mi dispiaceva perché era grazie alla sua tremenda guida che Emma mi si era avvinghiata per tutto il tempo.
-Allora andiamo- Disse Shun entrando in macchina. Kozue si sedette davanti mentre io e Emma dietro. Quest’ultima già stanca dopo aver preparato solo una cavolo di valigia si accoccolò a me.
-Bene Shun, parti- urlai da dietro facendo persino sobbalzare Emma.
Dopo un’ora di viaggio giungemmo in questa enorme pineta e riuscimmo anche a trovare un piccolo ruscello.
-Perfetto, possiamo accamparci qua, abbiamo anche l’acqua a disposizione- disse Shun tutto contento.
-Emh.. per quanto riguardo le tende, Kozue io e te dormiamo assieme vero?- chiese cercando di essere il più convincente possibile.
La ragazza guardò prima Shun per poi rispondere all’amica – Mi spiace, ma avevo promesso a Shun che saremo stati assieme-
Emma trasalì –Che cosa? Mi abbandoni così?! Fa nulla, dormirò nella tenda da sola-
-Ma guarda..che ci sono solo due tende-
-Kozue- le urlò contro.
-Ma che peccato- dissi mettendole il braccio attorno al collo.- Sembra che dovremo condividere la tenda-
Si creò un silenzio imbarazzante che la fissata decise di interrompere –Al lavoro, dobbiamo piazzare le tende-
Così assieme a Shun piazzarono in pochi minuti la tenda. Io non sapevo minimamente da dove partire. –Emma, vieni che piazziamo il nostro nido d’amo…la tenda.-
Non so perché ma mi guardò male –Io non piazzo proprio niente, non sono Kozue e sino a prova contraria sei tu l’uomo.-
-Ma che gentile,non volevo arrivare a questo ma..Shuun, mi aiuti con la tenda?-
-Arrivo- disse abbandonando Kozue. Poco dopo la piazzò.  “Ma  come cazzo fa” pensai fra me.
Non appena la tenda fu pronta Emma ci si fiondò dentro senza dire una parola.
Stavo per entrare anche io ma la chiuse dall’interno. –Hey, dovrei entrare, sai la tenda è anche mia.-
-Entri dopo, adesso vai ad esplorare la natura con quei due-
-Ma anche no, non ci rimango con quei due a farmi salire il diabete alle stelle- risposi. La sentii ridere e poco dopo le cerniere si spostarono aprendomi così la tenda.
-Yeah, ne sai- le dissi entrando.
-Bene, noi andiamo a fare una passeggiata- disse Kozue –Torneremo per cena, voi intanto vedete di cucinare qualcosa, quando torneremo sia io che Shun saremo stanchi, quindi non cucineremo, adios.-
Dannata di una fissata.
Intanto dentro alla tenda ero seduto vicino ad Emma. Era piuttosto piccola quindi stavamo abbastanza stretti.
-Non respiro-  disse agitandosi.
-Ma daii, sta tranquilla- le dissi accarezzandole il viso. Lei mise la testa sulle mie spalle. L’abbracciai.
-Sai dopo tutto non è poi così male-
-Visto? Che ti avevo detto.-
Restammo così per alcuni minuti. Era piacevole, mi piaceva sentirla tra le mie braccia.
-Allora? Che vogliamo fare?- le chiesi
Emma fece spallucce –Non so, qualche idea?- . La baciai sulla guancia più volte fino a che non toccai con le labbra l’angolo della bocca-
Ella mi guardò imbambolata , pian piano i nostri visi si avvicinarono sempre più. Solo pochi centimetri ci separavano ormai. Stavolta l’avrei fatto. L’avrei baciata, volevo farlo e sapevo che infondo lei voleva la stessa cosa.
-Crystal—sussurrò. 
Le accarezzai il viso avvicinandomi ancora di più fino a che le nostre labbra si incontrarono. Fu un bacio molto passionale.
Le cinsi i fianchi e lei mise le sue mani nei miei capelli. Appena ci staccammo l’unica cosa che riuscimmo a dire entrambi fu un –Wow-
Restammo abbracciati e ogni tanto, come ci guardavamo, ci davamo un altro piccolo bacio sulle labbra.
-Ma che ci avevano detto di fare quei due?-
Emma si sistemò fra le mie braccia e mi ribaciò –Non ricordo -.
-Ah, bene- risposi per poi tornarla a baciare nuovamente fino a quando si staccò di colpo –Cazzo dovevamo cucinare! Quei due torneranno a momenti- Detto ciò si alzò di scatto e prendendomi per mano mi trascinò fuori.
Ci guardammo attorno per cercare di capire cosa fare. Dovevamo cucinare ma come se siamo in una fottuta pineta?
-Hey guardiamo nelle borse a frigo, di sicuro ci sarò qualcosa no?- suggerì Emma.
-Certo, ma sei un genio- le dissi baciandole la fronte.
Così aprimmo la borsa, prendemmo dei panini e ci mettemmo dentro di tutto: prosciutto, insalata, pomodori , tonno.
Ne preparammo quattro e poi prendemmo delle bottiglie di cola. –perfetto- esclamai appoggiando tutto sul tavolino appena piazzato e corsi subito ad abbracciare Emma.
-Siamo un ottima squadra-
-Ovvio, siamo ottimi perché ci sono io-  Mi guardò facendomi la linguaccia
–Idiota-
Risi anche io. Poco dopo arrivarono Kozue e Shun di ritorno dalla loro esplorazione.
-Dio ho una fame- disse la fissata urlando.
-Hey voi due, venite io e Crystal abbiamo preparato da mangiare-
Shun  andò a posare il suo zaino nella tenda per poi andarsi a sedere vicino a Kozue. –Che avete preparato? Stiamo morendo di fame-
-Bene il vostro fantastico magnifico grandissimo chef Crystal con l’aiuto dell’adorabile Emma vi ha preparato dei gustosissimi panini ben farciti- dissi porgendoglieli.
Shun e Kozue gli addentarono finendoli in un batter d’occhio. –Ah, ora si che va meglio- disse la fissata massaggiandosi lo stomaco.
-Erano stranamente buoni, che ci avete messo?- chiese Shun.
-Bhe, solo tutta la roba che c’era nella bors..- nemmeno finita la frase che quei due sobbalzarono urlandoci contro –Cosaaa?! Avete finito tutte le provviste?!-
Io ed Emma ci guardammo –Veramente qualcosa è rimasto- disse timidamente.
-Va bhe, non importa, troveremo altro, possiamo anche pescare-
Shun andò ad accendere il fuoco, ormai si stava facendo buio. Kozue era abbracciata a lui e ogni tanto si scambiavano qualche bacio sul naso, sulla fronte o sulle guance.
Anche io ed Emma eravamo abbracciati, ma stavolta ci baciammo sulle labbra davanti a quei due. Nemmeno ci avevamo fatto caso.
-Ma che cazz?! Mi sono persa qualcosa- disse Kozue sconvolta.
-Veramente CI siamo persi qualcosa-  aggiunse Shun. Io e Emma ridemmo e così attorno al fuoco decidemmo di raccontare cosa era accaduto in loro assenza.
Dopo che finimmo di raccontare tutta la storia quei due sembravano ancora più sconvolti di prima. Finalmente Shun si decise a dire qualcosa – Wow ragazzi, sono davvero contento per voi-
-Quuindi adesso voi due..emh..bhe insomma..possiamo considerarvi una coppia a tutti gli effetti?- aggiunse Kozue.
In quell’istante arrossimmo entrambi. Non ci avevamo ancora pensato a quello.
-Bhe..penso di si- dissi abbracciando Emma che aggiunse poco dopo
–Si, possiamo considerarci tale allora-
Così la baciai. Kozue simulò una vomitata facendo ridere Shun.
-Dai è meglio se andiamo a dormire-
-Shun ha ragione- dissi stiracchiandomi –Bhe notte a tutti- . Detto così presi Emma per mano e ci infilammo nella tenda. Shun fece lo stesso con Kozue.
Così, dopo un ultimo bacio prendemmo sonno.
L’indomani ci svegliammo tutti quanti stranamente presto.  Le ragazze non fecero colazione, infatti poco ci dissero –Noi andiamo a lavarci, a dopo-
Le guardai mentre si allontanavano e dopo che fui sicuro che non ci avrebbero potuto più sentire parlai a Shun –Hey, che dici se le seguiamo?-
Egli  sputò tutta l’acqua che stava bevendo –Che? Se Kozue se ne accorge mi ammazza. Dopo la figuraccia che ho fatto la scorsa volta preferisco evitare. Quindi no grazie-
Sbuffai –Ma che palle, sempre il solito sei. Tanto lo so che vuoi vederla è inutile che lo nascondi-
Shun esitò un po’, era testardo, ma alla fine con i miei metodi infallibili riuscii a convincerlo.
-E va bene, ma solo per poco, non voglio spiarle.-
-E chi spia! Noi siamo solo in osservazione- puntualizzai. –Crystal, è la stessa cosa, solo che cerchi di farla sembrare meno squallida-
Feci spallucce e con Shun  dietro ci avviamo silenziosamente verso il ruscello.
Nel frattempo le ragazze ignare di tutto si stavano godendo il loro bagno. –Ah, certo che si sta davvero bene- disse Emma.
-Eh gia, ma ho come un presentimento- disse Kozue.
Emma la guardò perplessa – Che succede?-
-Ma nulla, solo che non mi fido a lasciare quei due soli, poi conoscendo quell’idiota del tuo ragazzo sicuramente porterà Shun a combinare qualcosa. –
Emma diventò leggermente rossa –Ragazzo- bisbigliò.
Man mano io e Shun  ci avvicinammo al ruscello riuscendo a scorgere due figure. –Bingo- dissi indicandole.
-Crystal, non sono più convinto di volerlo fare sai?- Dio doveva proprio farmi arrabbiare. –Shun  sai cosa so io? Che sei un caga sotto, fai l’uomo-
Innervosito dalla mie parole decise di rimanere e così quatti quatti ci sistemammo dietro a dei cespugli per poter osservare meglio.
Le due ragazze erano girate di spalle. Potevo sentire il respiro agitato di
Shun. –Cazzo fai meno rumore, sembri la ventola di un pc-
Shun mi guardò, stava per rispondermi quando perse l’equilibrio e io caddi con lui.
-Waaaaaaaaaaaaaah- Emma urlò girandosi lasciando fuori dall’acqua solo la testa. –Cosa è stato?-
-Merda, andiamo- dissi correndo a tutta velocità verso l’accampamento.
-Emma tranquilla, di sicuro erano quei due- disse la fissata leggermente irritata.
-Dici avranno visto qualcosa?- chiese preoccupata. –Nah. Ma sai cosa facciamo ora?- disse sfoderando il suo solito sorriso malvagio. –Ci vendicheremo. Appena verranno loro a lavarsi noi….-
Emma annuiva silenziosamente mentre l’amica le spiegava i dettagli del piano.
-Ora torniamo così che possiamo iniziare- disse Kozue con enfasi.
Poco dopo le vidi tornare così dissi al mio amico –Stanno arrivando, svelto fai il disinvolto e trovati qualcosa da fare-
Shun annuì e velocemente andò vicino alla tenda e fece finta di sistemarla. Io invece presi un giornalino e mi sedetti nel tavolo.
-Eccoci tornate-
-Oh, ciao Emma. Come è andato il bagno?- chiesi cercando di apparire il più normale possibile. Shun si voltò in quanto stava già diventando rosso al pensiero di dover rispondere all’interrogatorio della fissata.
-Tutto bene. Finchè non ho sentito un rumore strano- Cercai di far finta di nulla e continuai a guardare il giornalino –Mmh, sarà stato qualche animale-
-Si lo penso anche io-  aggiunse Kozue.
Shun le sorrise –Ragazze adesso se volete scusarci toccherebbe a noi-
-Certo andate pure, buon bagno- dissero all’unisono spaventandomi.  Così io e Shun ci allontanammo.
-Che dici socio, staranno tramando qualcosa?-  Shun mi fissò
–Bhe spero di no, le vendette di Kozue sono tremende. Emma mi ha raccontato di alcune sue vendette.
-Bah, io non mi preoccuperei più di tanto, insomma anche Kozue ha pensato agli
animali-
Shun sospirò. Poco dopo arrivammo al ruscello e ci lanciammo senza pensarci due
volte. L’acqua di quel piccolo ruscello era fantastica. Strano che in quella pineta non ci fosse quasi nessuno, ormai la gente anche se ha a disposizione degli spazi fantastici e fatti apposta per godersi la natura, preferisce stare a casa davanti alla tv mangiando patatine e altre schifezze.
Nel frattempo all’accampamento quelle due stavano per entrare in azione.
-Bene Emma, ora che sai come dobbiamo agire, let’s go!-
-Yeah- disse l’altra seguendola.
Noi nel frattempo ci stavamo schizzando e giocando come sempre del resto.
-Eccoli la- disse Kozue tutta concentrata. –Bene adesso noi ci avviciniamo di soppiatto e ….-
Si bloccò di colpo. –E ?!- chiese Emma.
-Scusa, scusa mi ero distratta un attimo- rispose di colpo con la bava alla bocca
Emma la colpì –Ne avrai di tempo per guardarlo nudo, ora andiamo-  Kozue si riprese –Giusto, andiamo-
Sia io che Shun  eravamo talmente presi che nemmeno ci accorgemmo dei rumori. Intanto quelle due silenziosamente si erano avvicinate all’albero dove avevamo appoggiato  i vestiti.
Come Kozue afferrò i vestiti saltarono fuori dal loro nascondiglio urlandoci: Ah, ah provate a prenderci adesso!! Ciaoooo-
Sia io che Shun  eravamo rimasti senza parole e anche…senza vestiti.
-Vedi? Che ti avevo detto io?! Le vendette di Kozue sono tremende!-
-Oh, ma sta un po’ zitto- dissi su tutte le furie. Insomma ero io che dovevo vedere
Emma e non il contrario dannazione!
-Adesso vedranno quelle due- dissi sbottando.
-Crystal siamo nudi! Non possiamo uscire dall’acqua- Giusto aveva ragione. Dovevo trovare un modo per uscire. Notai una piccola tavoletta di legno sicuramente l’aveva trasportata la corrente.
-Vieni Shun  ci copriremo con questa!- dissi prendendola.
-Si Cystal e per il dietro?-
-Sti cazzi Shun, adesso le raggiungiamo e prendiamo i nostri vestiti.- Egli annuì e dopo esserci messi uno affianco all’altro tenendo la tavola giù per coprire
i nostri o meglio il mio enorme gioiello iniziammo il nostro inseguimento.
Mentre stavamo correndo per inseguirle non ci accorgemmo della presenza di alcuni alberi. Siccome stavamo correndo a tutta velocità la nostra tavola essendo
troppo lunga si incastrò fra di essi  bloccandoci.
Come quelle due se ne accorsero scoppiarono a ridere a più non posso.
-Oddio così imparate- disse la fissata tra una risata e l’altra, ci fece la linguaccia e riprese a correre correre scomparendo tra la vegetazione mentre noi rimanemmo bloccati con il culo scoperto per circa 10 minuti.
-Basta, adesso io tolgo pure questa cosa- dissi ormai ai limiti dell’esasperazione.
-Ma sei scemo?!- ribattè
-Senti è l’unico modo per attraversare il bosco- Shun mi guardò preoccupato –Ma io nudo non corro-
Mi guardai intorno e notai che uno degli alberi che ci aveva bloccato possedeva delle foglie abbastanza grandi.
-Hey Shun guarda un po’la- dissi indicando le foglie. –Possiamo usare queste per coprirci.
Ne tirai giu qualcuna e le sistemai per bene.
-Anche io, anche io- disse Shun dimenandosi.
-Se mi dai il tempo- Così ne afferrai un altro paio e gliele passai. –Bene, ora possiamo ripartire-
Così il nostro inseguimento ripartì nuovamente.
Quando finalmente raggiungemmo l’accampamento trovammo quelle due tranquillamente sdraiate su delle amache mentre stavano chiacchierando come se nulla fosse.
-Emh emh- tossii.
Come ci videro scoppiarono in una fragorosa risata. Shun era diventato viola e cercava di nascondersi invano dietro di me.
-Spero abbiate imparato la lezione- disse Emma ridendo.
-Vi è piaciuta la mia vendetta?- disse l’altra scendendo dall’amaca per osservarci meglio.
-Certo che vi donano quelle foglie, fa molto Tarzan- continuò sganasciandosi con l’amica.
Non sopportavo più questa umiliazione, se ero solo con Emma ci poteva anche stare ma con la fissata e Shun no.
-Va bene vi chiediamo scusa, non lo faremo più. Adesso per cortesia ci ridate i vestiti?-
Le ragazze si lanciarono un’occhiata –Che dici Emma? Glieli diamo?
-Ma si dai, hanno sofferto abbastanza- rispose ridendo.
Così finalmente riuscimmo ad ottenere i nostri indumenti.
Dopo che ci fummo vestiti iniziammo a smontare l accampamento.
-Crystal muoviti, smonta la tenda- mi urló la fissata.
-Ma se non la so neanche montare-
Ella si avvicinó a me con un aria piuttosto seccata
-Certo che sei proprio impedito-
la guardai male -Questo lo dici tu-
Ben presto la nostra "discussione"venne interrotta da Shun che si trovava gia in macchina con Emma pronti per partire.
- Voi due, vi volete muovere!- Disse suonando insistentemente il clacson facendo innervosire sia me che l’amata.
-Arriviamo basta che la finisci con quel dannato aggieggio- sbraitai.
Quei due iniziarono a ridere senza motivo. Dannati.
Cosi ci precipitammo in macchina. Mi sedetti affianco ad Emma e dopo averla baciata urlai -Si parteee-
Shun mise in moto la sua lamborghini e sfrecciammo a tutta velocita verso casa. La vacanza era ormai finita,al nostro ritorno una grande missione ci attendeva.
- Casa dolce casa- disse Emma buttandosi sul divano. Nemmeno eravamo entrati che gia quella sfaticata si era andata a sdraiare.
-Beh gente io vado a lavarmi- la fissata diede un piccolo bacio sulla guancia a Shun e poi si dileguo al piano di sopra. Approffitando della sua assenza decisi di parlare con lui dei dettagli del piano. Emma era collassata sul divano quindi non c’era alcun pericolo
-Shun come facciamo per sta storia?!-
Egli si massaggiò leggermente la testa, come se quel gesto lo aiutasse a pensare, almeno penso sia quella la ragione, altrimenti avrebbe potuto benissimo avere i pidocchi.
- Bene adesso noi due andiamo a comprare i biglietti e glieli faremo trovare stanotte sul cuscino.-
Detto ciò, sgattaiolammo nella Lamborghini diretti all’agenzia.
- Shun, parlaci tu per piacere! Io.. Mi vergogno troppo!- egli sospirò e mi trascinò dentro il locale.
- Buon Pomeriggio, vorremo prenotare dei biglietti per Atene.. possiilmente in nave e il prima possibile.-
“In nave? Ma è matto?” pensai allibito “Aspetta.. ah! eh..eheh..eheheheh”
Il mio amico e la ragazza dell’agenzia mi guardarono spaventati.
- Crys… cosa è quella faccia da psicopatico?-
- Umh.. Niente! Assolutamente niente! Tranquillo! La prima nave!- gli diedi una forte pacca sulla spalla.
- Bene, signori. La prima nave diretta ad Atene partirà fra 3 giorni da Civitavecchia. Ma farà un giro che durerà 4 giorni, va comunque bene?-
- Quindi fra una settimana.. si! Va bene!- rispose Shun contento.
- Perfetto.- dissi accarezzandomi il mento.
- Ecco a voi, in quattro giusto?-
- Si ma uno in più per il ritorno..- bisbigliai.
Shun mi guardò sconcertato e mi pizzicò –Smettila di farti filmini pervertiti tu!-
- Ma che dici… Non sto facendo niente di tutto questo.. eheh!-
La ragazza consegnò impaurita i biglietti al mio amico che mi trascinò per la seconda volta fuori da lì.
- Sei inquietante quando fai così! -
- Zitto che tu ancora non te la sei neanche baciata!-
Arrossì  e mi diede un colpo.
- Fatti gli affari tuoi!-
- Tu vedi di svegliarti… O se no quella se non ti muovi ti salta addosso. Fino a prova contraria sei tu che dovresti fare il primo passo.. Quindi smettila di cacarti sotto e fallo!-
Shun  mi ignorò ma sapevo che infondo mi stava ascoltando e che mi avrebbe dato retta.
- Su.. su.. Muoviamoci! Smettil di parlare a vanvera-  mi accusò per poi entrare in macchina, accendere il motore e partire a tutta velocità.
 

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Capitolo 9
*** 9. Preparativi ***


Bene Shun, ecco a te!

Tornati a casa non riuscivo ancora a smettere di pensare alle parole di Crys. Per una volta quell’idiota non aveva tutti i torti. Dovevo fare qualcosa, se ci è riuscito quella testa calda ci riuscirò anch’io. Con questi pensieri lanciai le chiavi per aria che però caddero davanti alla porta del bagno. Come mi abbassai per prenderle…
- Emma.. Ma perché! Perché non si muove..-
- So che stai aspettando soltanto quello.. ma devi capirlo.. Non è sfacciato e arrogante come Crys. Quello secondo me faceva pratica col cuscino-
- Eh.. Lo so ma.. Se non si sbriga lo farò io!-
- Ma sei matta?! Non sono cose che devi fare tu, lui deve solo trovare il coraggio, tutto qui! Aspetta e vedrai.-
- Va bene, brucia arrosti, va bene!-
- Ancora con questa storia?-
Cominciarono a ridere e io, anche se non mi piaceva affatto ascoltare le conversazioni altrui, non riuscii a farne a meno e, toccato da quell’argomento, presi le chiavi e mi catapultai in camera di Crys.
- Ho sentito Emma e Kozue! Avevi ragione!-
Mi guardò stranito –Ah?!-
- Ok, come non detto! La volta che ti dico che hai ragione mi guardi con quell’espressione ebete! Ma su! Come faccio! Devo fare pratica!-
- Eheh… Bacia questo!-
Mi mise davanti alla faccia un grosso cuscino e io lo guardai ricordando le parole di Emma.
- Allora è vero..-
- Che cosa?- domandò il biondo. – A me è servito-
- Emh.. Crys, grazie lo stesso! Provvederò in qualche altro.. modo.. Ciao!-
Scappai e mi richiusi la porta dietro le spalle e come mi girai c’erano Kozue e Emma che mi osservavano incuriosite.
- Che succede?- chiese Kozue avvicinandosi
- N.. niente.. Emh.. scusate!- corsi in camera e chiusa la porta mi buttai sul letto, accesi lo radio e, come se non bastasse, gli intelligentoni che trasmettevano la musica mandarono in onda “ I kiss the girl” di Katy Perry.
- Ahhh!- Urlai. Già odiavo quel tipo di musica e il titolo non mi aiutava di certo così inserii un cd dei Three Days Grace e a tutto volume cominciai ad ascoltare “No More”.
Dopo circa un minuto entrò Kozue in camera con le lacrime agli occhi che non smetteva di ridere
- Crys.. Sta.. Puahahahah-
Mi catapultai in camera di Crystal e come suo solito era in mutande sopra il letto che cantava la canzone che avevo messo nel mio stereo a bomba. Accanto alla porta vidi Emma che lo guardava a bocca aperta e sconcertata. Le diedi una pacca sulla spalla –Abituatici. Io torno di la, mi spiace ma ne avrà per tutta la sera..-
- Shun ma.. che hai?-
- Nulla… sono un po stanco, ho bisogno di pensare ad alcune cose, stai tranquilla e vedi di mettere il guinzaglio al tuo ragazzo li, se no va a finire che cade dal letto-
neanche detto si sentì un tonfo e Kozue che stava già ridendo come una matta si piegò ancor di più e dovette scappare in bagno per il troppo riso.
- Ma porca..! -
Neanche lo guardai e mi richiusi in camera. Quella sera nè cucinai nè scesi a mangiare così Kozue preoccupata bussò alla mia porta.
- Posso?-
A quelle parole quel dannato cd cominciò a riprodurre “ I’ll be there for you” dei Bon Jovi e per poco non lanciai il telecomando per farlo smettere.
- Sisi! Entra!- spensi la musica e guardai la porta sollevato dalla figura che ci si affacciò.
- Shun, non hai toccato cibo.. non hai mangiato ne cucinato nulla. Cosa hai? Sei chiuso qui dentro con canzoni deprimenti da almeno quattro ore.-
Le feci segno di sedersi accanto a me e le dissi:
- Sono contento tu sia preoccupata per me ma non sto molto bene.. Ho un bel po di pensieri per la testa, mi dispiace..-
- Tranquillo ma..-
Le sue parole furono interrotte dalla mia compagna di combattimenti. Quella dannata catena si stava muovendo, di nuovo, e lei non poteva, anzi non doveva assolutamente vederla! Sarebbe andato tutto in fumo!
- Che cosa è questo rumore di cate..-
La zittii come mai avevo pensato potessi fare. La mia catena smise di muoversi, come se niente fosse e così realizzai di averlo fatto per davvero. Finalmente le nostre labbra si incontrarono e vidi i suoi occhi spalancarsi per poi chiudersi lentamente. Le cinsi i fianchi avvicinandola sempre di più a me e le sue mani calde mi accarezzarono i capelli e ciò mi fece rabbrividire.
Quando la guardai negli occhi ella non riuscì a pronunciare niente di sensato e grammaticalmente corretto. Così mi sdraiai con lei sul mio letto e ripresi a baciarla quando, come sempre nei momenti meno azzeccati, Crys con Emma dietro entrarono nella stanza.
- Non si bussa?!- urlò Kozue che era sdraiata fra le mie braccia.
- Che succede qui?! Eh ehehehehe- rieccolo con la sua espressione da manicomio.
- Smettila di ridere il quel modo, andiamocene, non è questo il momento!- sbraitò Emma spaventata dal biondino che continuava a ridere in quel modo spaventoso. Tirai loro il cuscino e così se ne andarono.
- Era ora sai?- mi guardò con i suoi grandi occhioni verdi e mi fece come al suo solito arrossire.
- Emh.. lo so.. scusa.- sorrisi baciandola nuovamente però più intensamente.
Questa volta una causa interna si intromise fra noi: il mio stomaco brontolava come un ossesso. Non avevo mangiato nullla e non toccavo cibo da ore.
- Vieni, andiamo.- Mi prese per mano e ci alzammo dal letto dirigendoci in cucina sotto gli sguardi attenti di quei due che erano nel divano in salotto guardando “il lago dei cigni” per la trentottesima volta.
- Ho lasciato questo per te, tieni- mi offrì una ciotola di riso e lo divorai immediatamente.
Ci dirigemmo in salotto e la feci sedere sul divano.
- Shun, adesso?-
- Si, approfittiamone!-
- Ragazze, torniamo subito!- le baciammo e andammo in camera a prendere i biglietti.
- Beh Shun, com’è stato? Su, sono curioso!- mi fece l’occhiolino e io mi grattai la testa dalla vergogna.
- Beh.. le sue labbra sapevano di.. fragola..-
- Ah! Alla grande!- cominciammo a ridere.
- Ecco a voi ragazze! Un piccolo regalino da parte nostra!-
Quando mostrammo loro i biglietti quelle prima si guardarono sconvolte e poi ci saltarono addosso.
- Sii! Andremo ad Atene!- urlò Emma divertita.
- Quando si parte?- domandò l’amica
- Fra tre giorni! Quindi domani..-
- Andremo a fare shopping! Siii!- urlarono all’unisono per poi battersi il cinque.
- Ma io intendevo..- fummo ignorati dalle ragazze che stavano già preparando una lista di tutte le cose che avrebbero dovuto portare.
- Amico, avremo molto peso.. per colpa di queste due saranno più le loro cose che altro..- ci guardammo sconvolti poi, vedendo le amiche che urlavano contente sorridemmo e ci divertimmo anche noi con loro.

Quella notte nessuno dormì da solo e non ci staccammo per tutta la sua durata.

Non sapevo che stavano combinando Crys e Emma quindi rimasi tranquillo sul letto con Kozue che dormiva fra le mie braccia. Le accarezzai delicatamente i capelli e lei, che era sveglia da un pezzo, faceva finta di dormire per stare appiccicata a me. Si stropicciò gli occhi
- Buongiorno Shun- sorrise
- Buongiorno anche a te – le diedi un bacio sulla fronte.
- Sai, ho sempre avuto un dubbio da quando sono qua.. la mia curiosità si accentua ogni volta che vado in magazzino.. che sono quelle scatole giganti con tante incisioni? Sempre se posso sapere..-
- Scatole? Incisioni? Non so di che cosa tu stia parlando..-
-Davvero? Perché non ho toccato nulla, pensavo fossero cose vostre e quindi non mi sono permessa.. siccome non sai che sono posso anche controllare..-
Mi si gelò il sangue. Non doveva aprirli assolutamente.
- Ahhh! Ho capito a che ti riferisci! Si, quelle! Sono le nostre borse per i viaggi molto lunghi! Sai, quando siamo arrivati qui dalla Grecia ci servivano delle scatole davvero grandi e resistenti ecco che sono. Non c’è bisogno che controlli, sono vuote tranquilla. Però sono molto preziose e costose.. quindi se le lasciassi stare dove sono senza toccarle sarebbe meglio, che dici?- sorrisi cercando di convincerla.
- Certo, tranquillo. Era solo per sapere, non le avrei toccate comunque-
- Perfetto allora – la baciai dolcemente.
- Andiamo a preparare la colazione?-
- Certo-
Mi alzai e la presi sulle spalle. Era leggera e poi per fortuna non avevo problemi di forza.
- Sii! Sulle spalle!- rise divertita e mise le sue braccia attorno al mio collo abbracciandomi: sembrava una bambina.
Mentre cucinavamo le uova e preparavamo il latte e i cereali per Emma sentimmo un forte tonfo. Proveniva dalla stanza di Crys. Ci guardammo straniti, cosa poteva mai essere successo? Spegnemmo il fuoco e salimmo le scale. Aprii la stanza di Crys e lo vidi a terra con tutte le lenzuola sopra che si dimenava per riuscire a liberarsi dalla loro morsa. Sul letto invece c’era Emma che come sempre non riusciva a stare ferma nel letto e sicuramente lo aveva buttato giù dal materasso.
- Mamma mia.. Non ce la fa a stare immobile questa qui? E’ un cavallo!-
Ridemmo tutti e due guardando il biondino che si massaggiava il sedere e aveva una manata di Emma sulla guancia.
- Pallone, vedi di abituarti. E’ sempre così, sai quante volte ho rischiato di morire? E poi.. vedo che ti ha lasciato il suo segno. Benvenuto nel club!- disse Kozue esponendo la cosa come se fosse un fatto di routine.
- Mmh.. Crys.. dove sei?- Emma parlava nel sonno abbracciando il nulla.
- Emma.. sono qui-
Aprì gli occhi ancora assonnata.
- Perché ti sei alzato?-
- Veramente..-
- Poverino! Cosa è questo segno? Kozue ti ha picchiato? Gliela faccio vedere io a quella lì, vieni qui.- disse abbracciando e dando un bacio sulla guancia al biondino che non credeva alle sue orecchie. Kozue accanto a me alzò gli occhi al cielo e sospirò; “sempre la stessa storia” sembrava dicesse fra se e se.
- Noi torniamo di sotto.. La colazione è quasi pronta, sbrigatevi.-
Presi la mano della mia amata e scesi di nuovo le scale con lei al mio fianco.
- Ma fa sempre così?-
- Si.. una volta ha accusato il cane del vicino perché avevo un livido e un graffio sulla natica. Invece era stata lei che mi aveva dato un calcio e cadendo mi aveva fatto sbattere contro lo spigolo del comodino.. Ecco il perché del graffio.-
- E questo graffio, dove hai detto che è? Non mi dispiacerebbe vedere il segno..- la guardai maliziosamente.
- Sulla natica e no, mi spiace non posso fartelo vedere, caro.- Mi spinse con l’indice il naso ridendo divertita.
- Forse.. più avanti potrai anche vederlo.. e non solo, se proprio ci tieni-
Mi fece l’occhiolino e io arrossii, con lei potrei anche comportarmi come Crystal, non è di quelle che si scandalizzano, per fortuna.
- Kozue! Dove sei?!-
La ragazza respirò profondamente.
– Sono qui Emma, che vuoi?-
- Perché hai dato uno schiaffo a Crystal? Che cosa ti ha fatto?-
- Sei stata tu a dargli lo schiaffo, cara.-
- Io? E perché avrei dovuto!-
- Perché non sai stare ferma il quel diavolo di letto! Sai quante volte sono caduta a causa tua? Non è stata colpa ne del cane del vicino, ne del pesce, ne della ringhiera di tua nonna e neanche del pollo che secondo te quella notte è sceso dal cielo è entrato dal terrazzo e mi è caduto in testa urlando “so volare”.-
Ella mi guardò stranita. – Ma io… quel pollo era lì a terra affianco a te..-
- Quello era il pollo che avevi nascosto sotto al letto perché lo avevi bruciato e non volevi dirmelo. E hai dato la colpa sempre al cane del vicino che era scappato l’ennesima volta ed era entrato in casa agguantando il pollo e potrandoselo via.-
- Quindi.. non era neanche colpa del pollo?-
- No!-
Io e Crys non riuscivamo a trattenerci immaginando il pollo e guardando la faccia seria di una e quella dell’altra ragazza che la guardava come se gli avesse detto che Babbo Natale non è il marito della Befana. Scoppiammo a ridere e anche Kozue ci seguì. Emma invece era dispaciuta per tutte quelle cose e abbracciò l’amica chiedendole scusa per tutte quelle bugie che aveva detto.
- Tranquilla Emma, dai! Non è successo niente..- disse lei, e come se non bastasse Crystal se ne uscì con una delle sue frasi, che questa volta poteva anche risparmiarsi.
- Prossima volta ti lego al letto con la catena di Shun così stai ferma!- cominciò a ridere mentre noi lo guardammo: io furioso e Kozue ed Emma sbalordite e con la bocca aperta.
- Quale catena?- mi chiese la ragazza dagli occhi verdi.
- Ah! Crys! Che simpatico, deve essere la botta che ti ha..- gli diedi uno scappellotto fermando il suo riso.
–rincoglionito, vero?- accentuai l’ultima parola guardandolo male.
- Si, in effetti mi fa male la testa..- mentì il biondino inorridito dal mio sguardo
- Ecco! Infatti!-
- Siete sempre i soliti!- dissero all’ unisono le due ragazze.
Dopo la colazione, mentre loro si preparavano per uscire io ero andato da Crystal.
- Ma sei matto? Non devi farti scappare queste cose! Già Kozue mi ha chiesto cosa sono le scatole delle armature e mi sono inventato che sono degli zaini costosi che non devono essere toccati.. e poi tu te ne esci in quel modo? Non devono scoprirci! Già la catena va a cazzi suoi e non riesco a trattenerla ogni volta che Kozue ci passa affianco.-
- Scusa, hai ragione Shun..-
- Ok, dai.. adesso le accompagnamo. Dobbiamo comprarci qualcosa anche noi.-
Le ragazze scesero le scale tutte truccate e vestite per uscire.
- Noi siamo pronte! Shun.. Posso guidare io?- mi domandò Kozue sorridente.
- La mia.. Lamborghini?-
- Si.. sempre se vuoi!-
- Emh.. va bene..-
- Cosa?!? A me non fai neanche toccare lo stereo e a lei la fai addirittura guidare?!- sbraitò Crystal.
- Su, non fare storie, starai dietro con me tu- Emma lo baciò accarezzandolo.
- Eheh…eheheh- La abbracciò
Quando si girarono si accorsero che io e Kozue non eravamo più con loro ma eravamo già in macchina, così la ragazza suonò il clacson
- Muovetevi!-
Accese la macchina e si entusiasmò al suo rumone. Così fece marcia indietro e io controllavo tutti i movimenti dallo specchietto per paura che toccasse la porta del garage.
- Questa cosa è stupenda!- Kozue accarezzò il volante e come fu in strada schiacciò l’accelleratore delicatamente e partimmo tranquilli. In autostrada diede il meglio di se con la mia macchina e come se non bastasse accese lo stereo al alto volume con gli Evanescence.
Arrivammo così al centro commerciale, girammo per un po quando Emma trascinò Crys in un negozio di scarpe e ne uscì con circa sette paia che fece portare al ragazzo, Kozue svaligiò mezza fumetteria potrandosi tutto dietro, compresi pupazzi, action figure e manga mentre io mi rifugiai in un negozio di oggetti per la casa.
- Ma dov’è Shun?- chiese Crys, con le scarpe che gli coprivano mezzo viso.
- E’ in quel negozio- rispose Kozue.
- Ah! Che magnifico scolapasta! E guarda lì, asciugamani da bagno in offerta! Mi serviva proprio una bella sedia da giardino!-.
Le commesse mi guardavano stupite, perché un bel ragazzo stava in quel negozio ed era così eccitato? Pensavano.
Entrò Kozue e mi raggiunse
- Che stai combinando?-
- Guarda quanta bella roba! Ed è tutta in saldo!-
- Shun! Adesso basta! Muoviti!- urlò Crystal che entrò nel negozio e ruppe un vaso di ceramica antico di settecento anni.
- Crystal! Ma sei matto! Quel vaso era importantissimo!-
- Ma non ci faceva nulla in questo negozio!-
- Era arredo..- rispose la commessa che non credeva ai suoi occhi.
- Ci scusi tanto.. adesso Crys lo pagherà!-
- Ma che?-
Uscimmo dal centro commerciale e ci dirigemmo in macchina.
- Dannato vaso!-
- Ringrazia che avevo quell’anfora e ho potuto fare lo scambio! E devo pagare anche le spese di spedizione per te!-
- Ahh!-
Tornammo a casa e sistemate tutte le cose, il nostro pomeriggio proseguì serenamente. Io e Kozue salimmo in camera mia mentre Crystal e Emma andarono a fare un giro. Tutti non vedevano l’ora di partire alla volta della Grecia.

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Capitolo 10
*** 10. Si Parte! ***


L’indomani ci svegliammo tutti con più enfasi del solito. Finalmente si partiva per la Grecia. Tutto lo shopping di ieri era servito a qualcosa: non potevo certo andare ad Atene con quella quattro scarpe che avevo.
-Buongiorno ragazzi- dissi stropicciandomi gli occhi. Crystal scese dopo di me. Si massaggiò una natica e sbadigliò. –Giorno-
Shun e Kozue stavano come sempre preparando la colazione.
-Hey Crystal caduto anche stanotte?- chiese la mia amica.
-Bhe ho solo preso un colpo contro il muro e un pugno in testa, quindi  tutto sommato è andata  bene- rispose sorridendo.
Io in quel momento volevo sotterrarmi. Crystal notando il mio disagio  mi venne in contro e abbracciatami mi sussurrò- Sta tranquilla,stavolta non eri affatto un cavallo, diciamo più un puledrino-
In un certo senso mi sentii sollevata  da quella parole. –Mmh bene- risposi.
Shun rise all’udire la nostra conversazione. –Dai voi due, a tavola, dobbiamo ancora fare le valigie-
–Ye, non vedo l’ora di arrivare  in Grecia.-
Finimmo la colazione in fretta e furia e ci dirigemmo verso le nostre camere per preparare l’occorrente.
Kozue e Crystal dopo circa 10 minuti avevano già preparato tutto.
-Shun, Emma vi muovete?! Finiremo per perdere l’aereo- Gridarono quei due all’unisono.
-Eccoci, Eccoci- ripsose Shun scendendo al piano di sotto. Io lo seguii a ruota.
-Bene, carichiamo le valigie che si parte-
Io Crys e Kozue lanciammo un urlo di esultanza.
Ci sedemmo in auto, stavolta alla guida c’era Shun per fortuna. Io mi accollai a Crytal e a tutta velocità ci dirigemmo verso Civitavecchia.
-Wow ma è quella la nave?- domandó Kozue estasiata indicando una nave piuttosto grande.
-Oh yeah- rispose Crystal.
Imbarcammo e dopo aver parcheggiato la macchina nel parcheggio sottostante salimmo ai piani superiori.
-E’ magnifica- dissi guardandomi intorno. La moquette era di un magnifico rosso scarlatto e le pareti erano di un giallo molto delicato. Ogni tanto si vedevano bambini allo stato brado che correvano per le scale e andavano a buttarsi nella vasca di palline situata nella stanza dei marmocchi. Lungo i corridoi principali vi erano tante lampade, tutte uguali che si alternavano con qualche quadro di arte contemporanea perché a prima vista sembravano degli schizzi di colore e delle forme geometriche messe li a caso senza un senso logico.
-Ragazzi andiamo a cercare le camere- propose Shun.
Iniziammo a vagare per i lunghi corridoi della nave in cerca delle nostre due cabine. Dopo una ventina di minuti, seguendo le indicazioni scritte su cartellini e chiedendo qua e la a qualche membro del personale, finalmente le trovammo.
-Ecco qua. La numero 133 per le ragazze e la 135 per noi- concluse il ragazzo.
Crystal lo guardó disperato -Ma come?! Io dovrei dormire con te?!-
Shun diede una pacca all’amico -Coraggio-
Io e Kozue assistemmo alla scena divertite e cosi tutti entrammo nelle rispettive cabine per riposarci un po’.
Dopo che ci fummo riposate per bene andammo a chiamare quei due.
-Hey muovetevi- disse Kozue bussando molto rumorosamente. Un cararmato era piu silenzioso.
-Kozue fa piu piano- le bisbigliai.
-Uff ma se non mi faccio sentire quei due non usciranno mai!-
Poco dopo la porta si spalancó e i ragazzi uscirono.
-Eccoci fissata ,se ci dai il tempo- borbottó Crystal.
Shun prese per mano Kozue e iniziarono a dirigersi verso la hole. Crystal rimase per un po’ immobile con lo sguardo fisso sulla moquette. Sembrava turbato.
-Crys e tutto ok?- chiesi accarezandogli il viso. Egli alzó subito lo sguardo verso di me. Mi sorrise dolcemente -Tranquilla e tutto ok, ora è meglio se andiamo da quei due, ci hanno lasciato indietro- mi diede un piccolo bacio e dopo avermi presa per mano raggiungemmo  Kozue e Shun che sicuramente erano gia arrivati.
-Eccovi, su andiamo voglio leggere quali attività ha da offrire la nave- concluse la ragazza.
Ella si diresse a tutta velocità verso la bacheca nella quale erano affisse una marea di attività trascinandosi il povero Shun dietro.
Sia io che Crystal ridemmo a quella scena. Mi ricordava quando lo faceva con me. A quel pensiero un sorrisino quasi da ebete comparve sul mio viso.
-Em perché quel sorrisino? Per caso stai pesando a me?-  domandò Crystal  guardandomi  con quella sua solita espressione maliziosa che odiavo.
Lo guardai male e gli diedi un leggero colpo sulla sua spalla muscolosa. –Smettila di dire sciocchezze, pervertito-
Rise e iniziò a incamminarsi verso Kozue e Shun impegnati nel scegliere qualcosa da fare.
Mi avvicinai anche io per dare un’occhiata: piscina, cinema, discoteca, serate a tema, giochi all’aperto e così via.
-Hey che dite se andiamo in discoteca?- propose il biondino.
Shun lo guardò male –Crystal leggi le mie labbra NO-  Io e Kozue osservavamo la scena senza dire una parola.
-Se non vuoi andare a ballare proponi tu qualcosa- replicò con aria di sfida. Shun lesse nuovamente le  attività.
-Guardate fra poco inizia una spettacolo nel teatro, possiamo andare a guardare-
Crystal mimò uno sbadiglio
–Ma sei peggio di mia nonna, a questo punta vai in cabina e fai un po’ di uncinetto-
Kozue scoppiò a ridere assieme alla sottoscritta.
–Shun mi spiace, ma stavolta devo  dare ragione al pallone- disse la mia amica dando un bacio sul naso all’innamorato.
Dopo esserci ricomposti riscrutammo la bacheca sino a quando
-Nuoooo Shun dobbiamo partecipare- disse Kozue indicando la gara di tiro alla fune. Un sorrisetto compiaciuto comparve sulla faccia del ragazzo
-Ma si dai! Li sbaraglieremo tutti!-
Dopo essersi battuti il cinque si fiondarono sul ponte 7 dove si sarebbe svolta la sfida.
Crystal ed io rimanemmo ancora a fissare i fogli in cerca di qualcosa.
Ad un tratto Crys sobbalzó -Yeah questa nave ne sa, ha una pista di pattinaggio. Andiamo- mi prese per mano trascinandomi.
-Hey aspetta non sono psicologicamente pronta per tornare sul ghiaccio!-
Crystal mi guardó come se avessi detto la cavolata piu grande su questo mondo
-Ma piantala! Hai imparato con me!-
Era da quasi un mese che non salivo su quegli aggeggi e ne avevo il terrore. Cosi cercai di temporeggiare un po’.
-Crystal prima andiamo a vedere la gara di Kozue e Shun, sono troppo curiosa daii- dissi implorando.
Crys mi guardó sorridendo -E va bene,andiamo va-
Come arrivammo sul ponte 7 vedemmo una marea di gente venuta ad assistere. Le squadre erano quattro. Notammo subito Shun e Kozue, il loro numero di squadra era il tredici.
-Coraggio Shun, spacchiamo loro il culo-
Il ragazzo rise e le rispose - Vinceremo noi- dopo essersi per l’ennesima volta battuti il cinque, il presentatore inizió a chiamare le squadre.
-Bene signori e signore le prime squdre saranno la numero 7 e la 13-
Kozue scese in campo carichissima, non voleva assolutamente perdere. Shun era calmo, come se sapesse gia di avere gli avversari in pugno.
-Andrete giu- disse la mia amica grugnendo agli avversari. Faceva paura.
-Ma che cazz...é posseduta per caso?- domandó Crystal.
Lo guardai per un attimo -Nah,é solo molto ma molto competitiva, lo è sempre stata sin da quando la conosco-
La gara cominció e tutti e quattro iniziarono a tirare.
La gara si faceva man mano sempre piu interessante grazie a Kozue che mandava maledizioni agli avversari. Shun tirava concentrato senza dire una parola. Finalmente dopo quasi quattro minuti i loro avversari mollarono la presa. La prima squadra non era molto preparata e venne subito sconfitta, riguardo alla seconda la squadra, la numero 13 ebbe molte difficoltà. La squadra numero 8 era molto preparata: lui era un omone palestrato di cinquanta tonnellate e lei era una ragazza troppo sicura di se, alta, bionda  e dalla voce fastidiosa che, come mise le mani sulla fune guardò dall’alto in basso la mia amica suscitando all’istante la sua ira. Fra un po’ tirava solo ed esclusivamente Kozue, senza lasciare spazio al ragazzo dietro che poteva tranquillamente fare un break per prendersi un caffè. La prima a cadere fu proprio la spilungona che venne derisa da Kozue in un modo estremamente crudele. L’unico ostacolo fu il grande omone che non mollava decisamente la presa. Alla fine però fu sconfitto comunque e girò i tacchi sotto gli sguardi contenti ed eccitati degli avversari.
-Abbiamo vintooo- urló Kozue saltando fra le braccia di Shun e baciandolo davanti a tutta la gente che cominciò ad applaudire emozionata.
-Visto?! siamo un ottima squadra io e te- aggiunse il ragazzo.
Il tizio dell evento si avvicinó a loro.
-Bene miei cari, siete i vincitori e come premio eccovi quattro biglietti per un film che proietteranno in sala domani. Nessuno sa di che si tratta, sarà una sorpresa per tutti-
I due presero i biglietti e ci fecero l'occhiolino.
-Bene Emma ora si pattina e non hai piu scusee- disse il biondo eccitato al sol pensiero.
Arrivammo alla pista. Fortunatamente non vi erano molte persone.
Crystal non perse tempo e si mise subito i pattini ai piedi. Dopo un po lo raggiunsi: la pista non era grande come quella del palaghiaccio, beh questa era una nave. Ma avevo comunque una paura enorme di scivolare su quei così anche se avrei avuto il sostegno del mio ragazzo, sarei caduta apposta per stare fra le sue braccia.
-Coraggio Em, l'hai gia fatto una volta e poi ci sono io a tenerti- disse porgendomi la mano. Non so perché ma quel gesto mi diede piu sicurezza. La afferrai e iniziammo a pattinare mano nella mano.
Ma quella tranquillità venne interrotta da quel deficente che decise di sollevarmi sopra di se urlando
-Emma sei un cigno muoviti come tale!-
Entrai nel panico e l'unica cosa che fui in grado di dire fu- Mettimi giuuuu- mi dimenai talmente tanto che Crystal perse l'equilibrio e finimmo entrambi spalmati sul ghiaccio sotto lo sguardo dei presenti. Io ero viola dalla vergogna. Crystal si alzó con nonchalanche dicendomi -Bhe diciamo che assomigli piu a un cigno caduto- gli diedi un colpo e poco dopo lasciammo finalmente quella pista infernale.
L'indomani ci alzammo riposati e pieni di energie.
Io e Kozue ci preparammo abbastanza in fretta. Come eravamo pronte uscimmo e andammo a bussare nella cabina davati alla nostra. Kozue bussò alla porta molto rumorasamente. Di nuovo.
-Diamine Kozue, quante volte te lo devo dire di bussare più piano, c'è altra gente qua!- La mia amica sbuffò
-E va bene, va bene- Poco dopo la porta si aprì e ci trovammo davanti Shun con un asciugamano attorno alla vita e con i capelli ancora bagnati.
-Ragazze ma come mai siete già pronte?!- Kozue era completamente imbambolata da quella visione, così risposi io
–Beh la sveglia della nave ci ha svegliato e così ci siamo preparate, cosa che dovevate fare anche voi- Shun non fece in tempo a rispondermi che un rantolo risuonò per tutta la cabina
-Mmh Shun chi cazzo è?- disse il biondo alzandosi dal letto. Era in canotta e mutande con tutti i capelli arruffati. Come mi vide cercò di ricomporsi
-Oh, buongiorno Emma- Kozue era ancora in stato vegetativo quindi decisi di darle un colpo per farla rinsanire.
Shun rise nel vedere quella scena. Si avvicinò a Kozue e dopo averla baciata la prese per mano trascinandola dentro la cabina. Io li seguii. Come ci si poteva immaginare la stanza era un completo caos. I vestiti di Crystal erano sparsi ovunque.
-Mio dio - sussurrai guardandomi intorno.
-Bhe ragazzi se volete scusarmi vado a vestirmi- disse Shun entrando nel bagno. Kozue all'udire quella frase divenne rossissima. Sospirai.
-Vieni qua tu- dissi prendendola per un polso e trascinandola. Crystal nel frattempo era tornato a sdraiarsi sul letto. Aveva ripreso sonno, non ci potevo credere.
-K-Kozue,si è addormentato!- dissi arabbiata. Ella scoppiò a ridere. Tranquilla ci penso io. Detto ciò aprì il mini frigo della cabina prese una bottiglia di acqua ghiacciata e gliela versò addosso. Il biondo sobbalzò dal letto
- Ma porca pu..Kozue!-
Iniziò a rincorrerla per tutta la cabina sotto il mio attentissimo sguardo. -Dannata se ti prendo finisci fuori bordooo- urlava agitando le braccia per aria. Sembrava un pazzo furioso. -Se se- rispondeva quella. Crystal la stava per raggiungere ma lei entrò in fretta e furia in una stanza, l’unica stanza presente: il bagno!
 -Waaaaah- un urlo squarciò il silenzio che si era andato a creare.
-O mio dio, scusaaa- disse Kozue girandosi di spalle. Shun le si avvicinò
-Sta tranquilla, puoi girarti- Ella si girò e vide il ragzzo in pantaloni ma senza la maglia. Era viola dalla vergogna. Egli rise.
-Bhe dai l'altra volta era capitato a me- Io e Crystal li guardammo con un espressione interrogativa -Lasciate stare- dissero all'unisono. Io e il biondo facemmo spallucce e quest'utlimo si diresse verso il bagno. Si fermò sulla porta dicendomi
-Em, se vuoi venire anche tu, tanto ormai è norma...- lo fulminai con lo sguardo
–Ok, ok come non detto- rispose chiudendo la porta.
Shun ne approfittò per sistemare un po’ in giro. Io ero rimasta seduta sul grande letto matrimoniale con Kozue vicino. Dopo circa 10 minuti passati a vegetare sul letto, Crystal ci degnò finalmente della sua presenza.
-Bene, possiamo andare adesso.- Mi prese per mano e assieme a Shun e Kozue andammo nella zona bar per la colazione.
-Wow ma quanta roba c'è?!- disse il biondino fiondandosi sui vassoi.
-Pallone aspettamiii- urlò Kozue inseguendolo. Io e Shun ci guardammo disorientati. Sia io che lui prendemmo dei semplici cappuccini con una brioche, mentre Crystal e Kozue presero due enormi piatti di uova strapazzate e bacon accompagnati da un succo all'arancia.
-Beh buona colazione- urlò Crystal iniziando ad abbuffarsi. Kozue non perse tempo e fece lo stesso. Io e Shun guardammo la scena quasi spaventati
-Ma che sono ..animali?- mi sussurò quest'ultimo.
-No Shun, peggio- detto così gli diedi una piccola patta.

Finita la colazione decidemmo di esplorare la nave. Tutta la mattinata e il primo pomeriggio trascorsero serenamente finchè decidemmo di salire sul ponte per prendere un po’ di sole, volevo essere gia un po’ abbronzata per il nostro approdo in Grecia.
Shun e Crystal invece erano seduti nel bordo piscina.
-Aah, certo che è proprio bello passare le giornate così- dissi guardando la mia amica.
Ella annuì. Non riusciva a distogliere lo sguardo da Shun che era intento a chiacchierare con l’amico.
-Emma torno subito- disse alzandosi dalla sdraio. Arrivò dietro al ragazzo e lo spinse in acqua –Ahahahah, volevo farlo da prima- aggiunse ridendo.
Shun una volta riemerso dall’acqua la afferrò per il polso e la trascinò nella piscina con se – Bhe anche io non vedevo l’ora di farlo-
Ed ecco che iniziarono a schizzarsi fra un bacio e l’altro. Osservai la scena divertita non accorgendomi che Crystal mi aveva raggiunto e si era sistemato dove prima vi era Kozue.
-Ti spalmo un po’ di crema?- disse con un tono di voce che secondo lui poteva essere sensuale quando in realtà era ridicolo.
Come lo sentii parlare in quel modo scoppiai in una fragorosa risata lasciandolo senza parole.
-No grazie, sono apposto così-
Rimanemmo per un po’ in silenzio. Quando lo guardai notai di nuovo quell’espressione triste e vuota che aveva il giorno prima appena eravamo imbarcati. Quando sollevò lo sguardo e notò che lo stavo guardando preoccupata si limitò a sorridermi.
–Dai Em andiamo a fare un giro qua intorno? Mi sto annoiando-
-Certo va bene- dissi alzandomi dal lettino. Stavo camminando sul bordo della piscina quando d’un tratto scivolai e finii per cadere in acqua. Fui colta talmente di sorpresa che non riuscii a rimanere a galla.
Crystal si gettò subito in acqua e mi tirò fuori da quella dannata piscina in un batter d’occhio. Quando aprii gli occhi lo vidi sopra di me con i capelli gocciolanti mentre mi guardava con aria preoccupata. Kozue e Shun erano dietro di lui assieme ad altra gente accorsa per osservare la scena.
-Emma, Emma come stai?- mi sussurrò.
Lo guardai e sorrisi per un attimo –Bene…grazie a te- dissi abbracciandolo. Adesso mi sentivo al sicuro fra le sue braccia. Man mano la gente accorsa si disperse.
-Grazie per avermi salvato, per uno che ha da poco imparato a nuo..aspetta un momento. Uno che ha appena imparato a nuotare non può essere in grado di soccorrere una persona… Crystal devi dirmi qualcosa?- domandai seccata.
Crystal guardò prima Shun e poi me.
-Emh.. veramente io..sapevo già nuotare… l’ho fatto per poter stare con te- rispose grattandosi la testa imbarazzato.
A quel punto non ci vidi più dalla rabbia, come aveva potuto mentirmi, chissà quante volte lo aveva fatto e io non lo sapevo.
-Come hai potuto mentirmi?! Sei uno stupido- gli urlai scappando dalle piscine della nave.
Mi rifugiai in un ponte più tranquillo e poco dopo vidi Crystal affianco a me. Guardava il mare con un espressione indecifrabile, ma sembrava al quanto dispiaciuto.
-Senti Emma.. io..sai come sono fatto..e che tu mi piaci davvero tanto e ti volevo tutta per me-
Come sentii quelle parole il mio cuore iniziò a battere a mille. Aveva appena ammesso che gli piacevo..e tanto anche!
Io rimasi in silenzio così lui continuò a parlare. –Mi dispiace di averti mentito su questo fatto, ma almeno ci ha fatti avvicinare, e poi avevo un pretesto per usare quel bellissimo cigno gonfiabile- disse cercando di farmi ridere.
Apprezzai il suo tentativo così un piccolo sorrisino comparve sul mio viso facendolo rasserenare.
-Crystal grazie.. nessuno aveva mai fatto una cosa del genere prima- mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio che durò un bel po’.
Poco dopo ci raggiunsero Shun e Kozue curiosi di sapere come era andata a finire. –Emh.. insomma..- disse Shun imbarazzato.
-Tranquillo Shun è tutto ok- gli risposi.
-Gente, gente si è fatto tardi, dobbiamo prepararci che tra un’ora inizia quel film. Abbiamo i biglietti gratis ricordate?- disse Kozue eccitata.
Finalmente poteva utilizzare il suo premio.
-Giusto fissata, andiamo va- replicò Crystal. Cosi tutti e quattro raggiungemmo le nostre cabine.
Mentre camminavamo Shun si fermò di colpo.
-Hey che c’è?- chiese la mia amica. Shun guardò immobile una figura di un uomo ben piazzato che stava parlando con una ragazza e un altro gruppo di persone. Entrambi erano di spalle quindi non riuscii a capire di chi si trattasse. Sia Shun che Crystal si irrigidirono e si scambiarono un’occhiata. Che avessero notato qualcosa che a noi era sfuggito?
-Emma, Kozue voi andate pure a preparavi, io ho scordato una cosa in piscina, Crystal mi accompagna.- disse Shun.
-Emh..va bene, allora a dopo- così ci avviammo verso la nostra cabina.
Intanto Shun rimase ad osservare quel tipo
-Che sia..il suo..cosmo…fratello…- sussurrò appena.
Crystal mise una mano sulla spalla del suo amico –Shun dobbiamo andare ora, dai su-
Questi annuì e dopo aver dato un’ultima occhiata al losco individuo raggiunse la cabina assieme a Crystal.
Un’ora dopo eravamo tutti pronti per andare al cinema. Io sfoggiavo un vestitino color corallo leggermente più lungo dietro abbinato a delle zeppe. Kozue il solito maschiaccio, indossava un paio di jeans molto stretti, una felpa di Inuyasha e delle scarpe da tennis.
Come Crystal mi vide notai un sorrisino compiaciuto. –Eheh ma come siamo belle- disse cingendomi i fianchi. Io arrossii.
Shun baciò Kozue –Bene vogliamo andare? O il film inizierà senza di noi-
Tutti quanti eravamo curiosi di sapere di quale storia si trattasse. Poteva essere qualsiasi cosa : una commedia, un film drammatico o persino un documentario noiosissimo.
Arrivammo in sala e ci sistemammo. Il film per fortuna non era ancora iniziato. Shun e Kozue avevano preso una marea di popcorn e roba da bere. Anche caramelle e altre schifezze varie. Kozue lo stava contagiando con la sua dieta.
Appoggiai la testa sulla spalla di Crystal che mi abbracciò a sua volta. Dopo 5 minuti le luci si spensero.
-Sono proprio curiosa- disse la mia amica.
-Lo siamo tutti- puntualizzò Shun.
-Shh, adesso zitti che inizia- aggiunsi.
Rimasi un po’ delusa, non si trattava di un film ma bensì di un documentario su un naufragio avvenuto nelle acque della Siberia. Era un veliero che trasportava parecchia gente dall’altra parte del continente, ma una tempesta infuriò contro quest’ultimo facendolo affondare.
Shun si abbuiò e guardò Crystal che cercava in tutti i modi di apparire impassibile alla visione di quel documentario.
-Certo che è un po noioso non trovi Crystal?- Non sentii alcuna risposta. Così quando mi girai verso il suo posto e mi accorsi che era vuoto. Rimasi allibita nel vedere quella scena.
-Crystal, dove stai andando?- sussurrai anche se in quel momento avrei voluto urlare. Il biondo non mi degnò di uno sguardo e continuò a camminare sino all’uscita del cinema.
-Shun che gli è preso?-
Quest’ultimo mi guardò con un’espressione piuttosto triste
–Emma va da lui, ha bisogno di te-
Senza alcun indugio mi precipitai verso l’uscita per raggiungerlo.
-Diamine ma un altro film no eh?! - disse Shun.
Kozue incuriosita ma anche confusa guardò dritto negli occhi il ragazzo pretendendo spiegazioni sull’accaduto.
- Certo che parlare di naufragio su una nave è molto rassicurante!- urlò Kozue rivolta a coloro che stavano proiettando il film.
– Shun ma si può sapere che gli è preso?!- sussurrò poi al ragazzo
- Vedi Kozue, questo documentario tocca profondamente Crystal..in quanto lui stesso è..- si fermò un’istante.
-E’…?-
Shun sospirò. –In quanto è lui stesso un sopravvissuto di quel naufragio. Era in viaggio con la madre che però..non sopravisse.-
Kozue rimase in silenzio per un po’ –O mio dio, non lo sapevo…povero-
Shun abbracciò la mia amica
–Non potevate saperlo, Crystal era molto legato a sua madre e come si è accorto che il documentario parlava proprio di quella terribile giornata non ce l’ha fatta..-
Nel frattempo cercavo in tutti i modi di raggiungere Crystal. Lo trovai sulla porta della sua cabina mentre con una mano si copriva il volto. Non credevo ai miei occhi:  stava piangendo.
-Crystal.. che è successo?- dissi accarezzandogli la spalla. Non mi rispose così mi misi davanti a lui e gli scostai i capelli. Lo baciai sulla guancia e gli dissi –Dai parliamone dentro, staremo tutti più tranquilli-
Presi Crystal per mano e ci andammo a sedere sul grande letto matrimoniale.
Non lo avevo mai visto così, era proprio un lato di se che teneva ben nascosto e solo qualcosa di molto grave lo aveva fatto venir fuori.
-Emma sta tranquilla..non è nulla- si fermò di colpo e delle lacrime cominciarono a scendere sul suo viso.
Lo abbracciai e lo strinsi forte a me –Ti prego raccontami tutto, io sono qui per te, per aiutarti.-
Finalmente riuscii a convincerlo e mi raccontò tutta la storia del naufragio.
Non potevo crederci.
-Crystal non sai quanto mi dispiac..- non feci in tempo a finire la frase che le sue labbra si erano posate sulle mie. Era un bacio diverso dal solito. Era intriso di passione.
Non riuscivo a dire nulla di sensato. Anche Crystal rimase in silenzio, anche perché le nostre bocche erano al momento impegnate.
Mi cinse i fianchi e io misi le mie mani fra i suoi capelli. –Grazie Emma..per tutto…ti amo- mi bisbigliò.
Come sentii quella frase un brivido mi attraversò dalla testa ai piedi. Volevo dirgli qualcosa di bello e profondo ma al momento dissi solo un banalissimo –Ti amo anche io-
Da li in poi successe l’inimaginabile, o almeno lo era per me.
Crystal mi prese in braccio e iniziò a baciarmi dolcemente il collo sino a scendere pian piano verso la spalla.
Mi sdraiò sul letto e per prima cosa andò a chiudere la porta della cabina a chiave.
“Oddio, sta succedendo per davvero” pensai sbigottita. Ma abbandonai ben presto quei pensieri.
Egli si mise sopra di me e iniziò a baciarmi con più passione di prima. Gli sbottonai la camicia mentre lui si stava togliendo i pantaloni. Rimanemmo circa 5 minuti fermi cercando di togliermi il vestito in quanto la lampo si era incastrata.
-Dio mio, ma mettere un altro vestito no?- disse Crystal tirando con tutte le sue forze.
-Fai piano, non rovinalo- ribattei. Finalmente ci riuscì e me lo sfilai.
-Aah era ora- disse tornandomi ad abbracciare. –Noi due abbiamo un conto in sospeso- detto così tornammo a ribaciarci.
Mi accarezzava dolcemente le cosce tra un bacio e l’altro. Non potevo credere di averlo fatto davvero. Alla fine ci addormentammo l’uno fra le braccia dell’altro in quella cabina che ormai era diventato il luogo più romantico del mondo.
Alla fine Shun e Kozue raggiunsero le cabine.
-Allora buonanotte- disse Shun baciando la mia amica. Andò per abbassare la maniglia ma quella non si aprì
-Mmh mi sa che non posso entrare. Che quei due stiano combinando qualcosa?-
Kozue si avvicinò alla porta –Mah, secondo me è già stato combinato. Dai vieni nella mia per stanotte-
Shun sorrise e tutto contento seguì la sua amata all’interno della cabina.
La mattina seguente mi svegliai di soprassalto. E vidi Crystal ancora serenamente addormentato. I nostri vestiti erano buttati un po’ ovunque per la stanza quindi si, non si era trattato di un sogno.
Lo baciai sulla fronte e lo osservai dormire per alcuni minuti. Mi scostai per alzarmi quando la sua mano mi fermò –Hey vuoi già andare via?-
Mi trascinò verso di se e mi baciò.
-Assolutamente no, ma devo andare a prendere gli altri vestiti da Kozue..Oddio!! Kozue e Shun!- urlai saltando giù dal letto.
-Scusa ma non ti seguo- disse il biondo ancora mezzo rimbambito.
-Shun sarà stato con Kozue e sicuramente avranno capito tutto..o dio mio che vergonaa- urlai mentre mi vestivo.
Crystal si alzò dal letto per dirigersi in bagno –Ma dai non c’è nulla di male-
Sospirai e dopo averlo aspettato per circa 10 minuti uscimmo dalla cabina.
-Ma salve piccioncini- salutò Kozue. –Passata una bella nottata?-
Fingetti di tossire e tra un colpo di tosse e l’altro dissi –Kozue, sta un po’ zitta.-
Shun ci salutò normalmente per fortuna.
-Scusate per ieri ma ci eravamo addormentati- dissi con un sorriso ebete stampato in faccia-
Kozue mi guardò ridendo –Se se, dormendo-
Sia io che Crystal arrossimmo. –Su su andiamo a mangiare ho fame- si intromise quest’ultimo.
Mentre quei due battibeccavano Shun notò di nuovo quella misteriosa figura della scorsa volta.
Rimase fermo a scrutare con attenzione.
–Che si tratti davvero di lui…-
Notai che era rimasto indietro così gli urlai
–Muoviti o li perdiamo-
-Cosa? Oh si arrivo-
Così andammo verso la sala bar per la colazione.
Mentre quei due erano andati a prendere la roba io raccontai tutto a Kozue.
 –Ah, lo sapevo! Sono contenta per te, certo che il biondino si da fare!-
Risi a quelle parole –Già e fra poco toccherà a te e Shun-
Ella mi guardò speranzosa –Ma speriamoooo-
-Kozue!- le diedi un piccolo colpo sulla spalla –Non si dicono queste cose-
Il nostro discorso venne interrotto dal ritorno dei due ragazzi con in mano la colazione.
-Bhe che ci siamo persi?- domandarono.
–Ma nulla! Assolutamente nulla!- rispondemmo all’unisono. Dopo di che facemmo finalmente colazione.
Arrivato il pomeriggio cercammo come sempre qualcosa da fare.
Alla fine fu Crystal a proporre qualcosa.
–Hey ragazzi nella sala dove fanno la discoteca ci sta una serata karaoke, dobbiamo andarci.-
Shun, io e Kozue ci guardammo.
-Ragazze voi che dite?-
-Ma si dai- rispose la mia amica. Così scendemmo pian piano nella discoteca. Quando arrivammo vedemmo tantissima gente seduta ai tavoli o in piedi mentre applaudivano le persone che andavano a cantare.
Ci sedemmo in un tavolo e osservammo le varie performance.
-Dio mio che schifo! Possibile che non cantino nulla di decente- disse Crystal con aria disperata.
Shun rise –Suvvia amico, non tutti sono Bon Jovi dipendenti.-
Crys sbuffò –Dannati, ora gli faccio vedere io-
Guardai Crystal perplessa –Cos’è che vuoi fare tu?-
Mi guardò sorridendo –Ancora non l’hai capito? Vado a cantare e li stendo tutti!-
Kozue iniziò a ridere –Bhe sul fatto che li stendi non c’è dubbio-
-Vedrete vedrete, vi darò una lezione!- detto ciò si alzò e si diresse verso il palco.
Come il dj lo vide gli chiese –Bene ragazzo cosa vuoi cantare-
Crystal determinato rispose –Bon Jovi, You give love a bad name-
-Sono desolato ma non abbiamo questo artista fra le basi- rispose quello.
Crystal si alterò parecchio –Ma come?-
A quel punto intervenne Kozue –Suvvia Crys lasciali stare, non se ne intendono, ci penso io-
Arrivata sul palco disse al dj –Mi dia una chitarra-
Il tipo, che in quel momento non ne aveva una a disposizione la guardò spaesato ma poi chiamò un ragazzo addetto alla sicurezza a prenderne una da una stanza sul retro del palco. Quando tornò le consegnò una Fender. Kozue lo collegò all’amplificatore. Poco dopo anche Shun salì. Rimasi ad osservare la scena sbalordita. Cosa cavolo volevano fare quei tre?
-Crys ricordi io so suonare la batteria-
Kozue era eccitatissima –Ma lo sai che sei sempre più fantastico?!-
Shun arrossì ma il loro dolce momento venne interrotto da Crystal
–Bene gente ora vi suoneremo You give love a bad name! Ah si un’altra cosa, vorrei dedicare questa canzone a una persona molto importante ..alla mia Emma, yeah baby!-
Come disse così un enorme riflettore mi illuminò e Shun e Kozue iniziarono a suonare.
Tutto il pubblico era impazzito e non faceva altro che saltare e urlare. Io invece ero rossa dalla vergogna e non facevo altro che scendere man mano sotto il tavolo. Verso la parte dell’assolo Crystal scese giù dal palco mi prese per mano e mi riportò su.Mentre quei tre si dimenavano io restai ferma tutto il tempo.
–Graziee, grazie a tutti siete fantastici- disse Crystal facendo un piccolo inchino.
Alla fine scesero dal palco –Wow, è stato fantasticoo- disse Kozue battendo il cinque prima a Shun e poi a Crystal-
-Basta siamo dei grandi- aggiunse il biondo.
-Mi mancava suonare la batteria-
-Bhe ho bisogno di una bella doccia, Shun mi accompagni?-
Shun divenne rosso –S..si va bene!- così prese per mano Kozue e assieme andarono verso la nostra cabina.
-Certo che sei proprio furba tu eh-. Kozue lo guardò con un sorriso malizioso
-Bhe facciamo un favore a tutti così. Io sto con te in camera ed Emma sta con Crystal-
-Eh si, hai proprio ragione- disse avvicinandosi a lei per baciarla.
Nel frattempo anche noi tornammo nella nostra cabina.
-Beh mi sa che ormai staremo sistemati così- disse Crystal sdraiandosi sul letto.
Mi avvicinai a lui. –Già, che poi alla fine potevamo farlo da subito-
-Eh eheh..eheheheheh. Dai ammettilo che non aspettavi altro-
-Crystal!- urlai dandogli una cuscinata. –Falla finita-
Entrambi scoppiammo a ridere. Quella sera non uscimmo, preferimmo starcene tranquilli nelle nostre cabine a rilassarci.

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Capitolo 11
*** 11. Vecchie conoscenze! ***


 
E rieccomi! La vostra amat Kozue! Non vi aspettavate la mia entrata in scena con the guitar eh?! Ah! Torniamo alla storia!

- Shuun! Potresti passarmi il bagnoschiuma?- feci uscire da uno spiraglio della porta la mia mano per afferrare il flacone.
- Si, certo!-
- Ah, ora va molto me.. o mio dio. Dove..- sussultai, avevo lasciato il mio intimo nella valigia e.. dovevo toglierlo davanti a Shun!
Uscii di fretta con l’accappatoio e il ragazzo arrossì guardandomi
-Dimenticato qualcosa?-
- Emh.. in effetti.. ho dimenticato la.. biancheria- Sfoggiai il mio solito sorriso finto largo quanto il canale di Suez e presa la biancheria corsi in bagno.
- Rigorosamente verde eh?- disse Shun divertito
- Zitto, tanto lo so che vorresti guardare!-
Non rispose e si sdraiò sul letto
- Secondo te quei due che stanno facendo?-  domandò infine
- Sicuramente si stanno divertendo il qualche modo- ridacchiai per poi buttarmi sul letto affianco al verdino. Egli mi abbracciò e cominciò a farmi il solletico. Non lo soffrivo molto.. solo in un preciso punto.
- Hey! Ma non lo soffri?- domandò dispiaciuto
- No caro!-
Mi guardò negli occhi e allungò la mano per poi affondare il dito nel mio fianco. A quel punto sussultai emettendo un grido soffocato.
- Ah! Qui si però eh?!-
- Dannatoo, nooo!- cominciai a dimenarmi e lui continuava a farmi il solletico nell’unico punto in cui lo soffrivo. Passammo tutta la serata fra una risata e l’altra fino a che non ci addormentammo abbracciati.
Il mattino seguente lui si svegliò per primo e mi accarezzò la fronte svegliandomi all’istante.
- Sonno leggero?-
- Dipende dalle situazioni.. molte delle volte sono in dormiveglia.. attento a te- ridacchiai baciandogli il naso. Bussarono alla porta, erano Emma e Crystal che si erano appena alzati e ci stavano svegliando per preparare il tutto che fra qualche ora saremmo dovuti scendere dalla nave.
Così sistemammo le nostre cose e il casino fatto la notte precendente.
- Ah, ora va meglio.. non oso immaginare la loro camera come sarà stata ridotta..-
- Shun, tranquillo, ci penseranno le donne delle pulizie- detto ciò lo baciai
- Scusa Shun, devo un attimo andare a prendere una cosa da Emma, torno subito!-
Uscii dalla stanza e nel corridoio qualcosa mi urtò facendomi quasi cadere per terra. Mi girai di scatto, era lei. Si stava aggiustando i capelli biondi e lunghi sculettando peggio delle due papere de “Gli Aristogatti” e come si fermò  si girò e mi guardò con un sorrisetto compiaciuto
- Ti ho toccata, maschiaccio?- ridacchiò
- Ancora tu! Si mi hai toccata e ne sei pienamente consapevole, papera!-
Come la chiamai in quel modo lei si irrigidì
- Come mi hai chiamato scusa?-
- Papera! Perché agiti quella porta aerei che ti ritrovi al posto del fondo schiena come se fosse una pallina da tennis.-
Mi si avvicinò con aria di sfida
- Ascolta ragazzina, tu non sai chi sono io.-
- Oh, sei la regina d’ Inghiterra, io sono Cleopatra! Ma fammi il piacere, stai solo rodendo perché ti ho fatto il culo a strisce al tiro alla fune!-
- Come sei spiritosa! Ti farò vedere io chi sono!- Si avvicinò ancora di più e alzò un braccio pronta a darmi uno schiaffo quando la fermai e le rigirai la mano
- Non so quanto ti convenga alzarmi le mani, stai attenta a te.-
Lei era ripiegata a terra con la mano ancora girata e non riuscì a dire altro che
- Te la farò pagare, ci penserà il mio ragazzo a te!-
- Ah si? Io almeno mi so difendere da sola, adesso vai e non ti azzardare mai più a fare quello che hai fatto.-
Shun, che non mi vide arrivare aprì la porta e vedendomi in quello stato si allarmò
- Che succede?-
- La tua ragazza mi ha picchiata senza motivo! Aiuto!- cominciò a piagnucolare
- Smettila di frignare, gallina. Vai a sistemarti le piume per bene, vai!-
La lasciai andare e lei mi guardò male per poi andarsene.
- Ma che ti ha fatto?-
- Mi stava alzando le mani e allora l’ho ridotta in quello stato. “ci penserà il mio ragazzo a te”- la imitai.
- Ma vai a cagare vai!- sbraitai.
Tornammo in camera e raccontai nei minimi dettagli l’accaduto a Shun.
- Ae quello prova solo ad avvricinarsi se la vede con me!- disse lui baciandomi
In quel momento entrarono Emma e Crystal.
- Tutto apposto? Possiamo andare?-
- Sisi! Andiamo!-
Finimmo la nostra solita colazione e salimmo sul ponte
- Guarda Emma! La grecia!- urlai eccitata
Era bellissima, si vedevano le città sulle coste e il porto in cui saremo dovuti attraccare era enorme. Mi spostai un attimo da sola verso il centro della nave quando una mano mi toccò la spalla. Mi girai e vidi un ragazzo abbastanza alto dai capelli blu che mi guardava imbarazzato
- Emh.. scusa, ma la mia ragazza mi ha detto che avete avuto un battibecco e.. dovrei sembrare arrabbiato anche se la conosco e so che sicuramente ha iniziato lei.. e sinceramente sono venuto a chiederti scusa per il suo comportamento..-
più lo guardavo, più aveva qualcosa di famigliare.
- Si, certo, tranquillo. In effetti mi ha provo..-
Venni interrotta da Shun che si fermò, sbigottito.  Gli altri due lo seguirono ed eravamo tutti attorno  al ragazzo misterioso-
- Fr.. fratello!- disse Shun
- Fratello!- rispose l’altro
- Fratello!-
- Fratello!-
- Fratello!-
- Fratello!-
- Crystal!-
Tutti ci girammo verso il biondo che sicuramente era intervenuto  perché non cagato dal ragazzone che sicuramente conosceva.
- Hey Ikki! Come te la passi?! Anche tu qui?-
- Beh si! Sono salito quando la nave è passata in Spagna, dovevo dirigermi ad Atene, solo che poi la mia ragazza ha avuto un disguido con questa bella signorina qui e quindi sono venuto a scusarmi..-
- Aspetta! La biondona è la cognata di Shun?!- mi allarmai e guardai sconcertata il mio ragazzo.
- Vedi Ikki, la bella signorina è Kozue e.. stiamo assieme..-
Il ragazzo dai capelli blu mi guardò e poi posò lo sguardo verso il fratello che abbracciò compiaciuto.
- Il mio fratellino ha fatto colpo! E che colpo!-
Crystal tossì – Ikki, lei invece è Emma, la mia ragazza.-
- Anche tu biondino eh?! Vieni qua!- lo prese e lo strapazzò scompigliandogli i capelli. Ikki si presento a me e ad Emma e io non mi feci scappare il
- Perché tu sei così simpatico e stai con quella arpia?-
Cominciammo tutti a ridere
- Tranquilla Kozue, forse farete amicizia!-
- Certo, se lei non cerca di mettermi più le mani addosso forse!-
- Perché rovinare questo momento?- si intromise Shun che mi tappò la bocca con un bacio.
- Esatto! Andiamo a bere qualcosa!- propose Emma eccitata.
Parlammo tutto il tempo del nostro incontro, delle avventure passate insieme tutti e quattro e lui ci raccontò le sue cose quando la nave suonò
“ I signori passeggeri sono informati dell’imminente attracco della nave nel porto! Sono pregati inoltre di dirigersi nelle proprie vetture, grazie.”
- Ah! Finalemente siamo arrivatii!- urlò Emma
- Emma, andiamo a prendere le valigie! Ikki, è stato un piacere conoscerti! Ci rivedremo per fortuna! Ora scappiamo! A presto cognatino! - diedi un bacio sulla guancia al ragazzo e fuggii con Emma nelle cabine.
- Sempre le solite quelle due.. va bene fratello, ci vedremo al palazzo. Intesi?-
- Certo, Shun. E state attenti a loro due, cercheranno di attaccarle in qualche modo, occhi aperti.-
A quelle parole i due amici sobbalzarono e si guardarono preoccupati.
- Ikki, loro ancora non sanno niente..-
- Capisco, lo avete scoperto quando eravate con loro vero?-
- Si.. la mia catena ci ha detto tutto.. e ci siamo precipitati qui ad Atene, grazie ad un messaggero che ci ha portato il messaggio.-
- Va bene, ragazzi. Ora andate, io devo recuperare Alexia, sarà sicuramente in cabina. A stasera, alla cena miraccomando eleganti!-
- Va bene bello, ciaoo!- detto ciò Crys trascinò via Shun che non voleva abbandonare l’amato fratello.
Salimmo in macchina venti minuti dopo.
- Tutti pronti?- chiese Shun posando la mano destra sulla mia coscia.
- Si!- gridammo all’unisono.
Io e Emma ci armammo di macchine fotografiche e fotografammo tutto ciò che ci capitava davanti. Facemmo così per tutto il viaggio.
- Emma..- sussurrò Crystal
- Dimmi, amore-
a quella parola egli sorrise
- Stasera siamo a cena nel palazzo in cui staremo tutto questo tempo, è il palazzo nel quale io, Shun e Ikki abbiamo passato la nostra vita prima di viaggiare.. e dovremo essere eleganti quindi..-
egli si girò verso di me ed Emma capì al volo.
- Tranquillo ci penso io- detto questo lo baciò e tornò a fare foto.
- Shun, dove staremo?- chiesi curiosa
- Andremo a stare in un palazzo nel quale io e Crys, anche con Ikki, abbiamo vissuto per parecchio tempo! E stasera ci sarà una cena, quindi preparatevi!-
- Sii! Una cena, in un palazzo! Sentito Emma?- dissi elettrizzata
- Certo! Sarà bellissimo stasera!-
Giungemmo infine in un grande albergo a quattro stelle ed entrammo per prepararci.
- Abbiamo prenotato questo albergo per questo pomeriggio per permettervi di cambiarvi in santa pace e magari di andare a fare shopping.- Crystal accentuò l’ultima parola guardando Emma che annuì.
- Bene, voi cominciate a preparare qualcosa, io e Crys abbiamo delle commissioni da sbrigare!- ci baciarono e uscirono.
- Che hai intenzione di metterti stasera?- chiese la mia amica
- Beh! Il solito. Ora ti faccio vedere.-
Tirai fuori dalla valigia una maglietta verde limone e dei pantaloncini di jeans abbinati a delle superga bianche.
- Ecco qui io sono apposto!-
- Ma stai scherzando?- mi guardò esterefatta
- Certo che no!-
- Fammi capire, per una cena in un palazzo lussuoso tu ti vuoi mettere quella roba?! Quella andrebbe bene per una spiaggiata! Non per una cena di gala! Adesso noi due andiamo in un bel negozio a comprarti un vestito decente!-
- Che cosa?! Io dovrei indossare un… ves.. vesti… vestito? E camminare su dei tacchi o zeppe e.. non se ne parla neanche!-
- Stai zitta! Ora andiamo!-
Piagnucolai e venni trascinata in una boutique che si affiancava all’albergo. Mi guardai intorno, tutti i vestiti erano ordinati per colori e sfumature, lunghezze e tessuti. Non avevo mai visto una cosa del genere e Emma era eccitata come non mai.
- Bene Kozue! Guarda che cosa vorres..-
Non fece in tempo a proferir parola che io mi ero catapultata nel reparto dei vestiti verdi.
- Che.. bello!-
- Finalmente ti sei decisa a diventare un po più donna!-
- Hey!- la guardai male
- Su, dai. Vediamo qualche vestito.
Vestirmi fu una vera lotta, non facevo altro che dire: mi fa i fianchi grossi, bel colore ma no, no, non mi piace, preferivo dei dannati pantaloni, odio le gonne, vorrei essere nata maschio, mi schiaccia le tette, mi fa sembrare grassa, mi fa il culo grande quando uno shuttle, sembro una barbie alle prese con un cane che ha l’indigestione eccetera.
Continuai così fin quando Emma stanca decise di mettere in ballo la sua arma segreta.
- Aspetta qui, rompiscatole!Ti farò vedere io!-
Tornò con un vestito color menta, corto che mi copriva fino alle ginocchia, il corpetto era stretto, mi risaltava i fianchi e lo scollo a cuore era adorabile. Il corpetto si apriva in una gonna che scendeva leggera sulle cosce e terminava con del pizzo bellissimo. Lo guardai a bocca aperta e Emma compiaciuta esclamò: - Indossalo su! Questo ti starà benissimo-
Lo indossai e non sapevo più che dire.
- E’.. stupendo..-
- Pensa quando ti vedrà Shun, gli verrà voglia di togliertelo immediatamente.-
Arrossii
- Smettila!- cominciammo a ridere e senza badare al prezzo pagammo con i soldi di Shun e Crys e ci dirigemmo frettolosamente verso un negozio di scarpe all’angolo.
- Voglio queste!-
Indicai delle zeppe con tacco 10, bianche e in pizzo, molto simile a quello del vestito.
- Hey! Bella scelta! Impari subito tu! Ma.. sicura di saperci camminare?- domandò Emma.
- Certo che ci so camminare, non sono così impedita.-
Le provai e in effetti non avevo difficoltà nel camminare così le comprammo al volo.
- Adesso saliamo, fra un po dovremo essere pronte. Crystal mi ha detto che loro saranno già la e ci verrà a prendere un auto, loro non possono venire.-
- Ah..-
- Beh, almeno potrai vedere la faccia di Shun quando scenderai dalla macchina!- disse eccitata e, salite in camera cominciammo a prepararci.
- Kozue devo truccarti sei pronta?-
- certo ho appena messo un po di fondotinta, per dare un pizzico di colore!-
- Va bene, su.-
Mi truccò e tutte e due eravamo pronte e bellissime.
- Chissàcosa succederà stasera- mi guardò maliziosamente
- Ah, ah spiritosa- le diedi una pacca sulla spalla. Il cameriere bussò alla porta e in inglese ci disse che la macchina era arrivata. Nervosissime prendemmo l’ascensore e salimmo sulla grande limousine giunta per noi.
- Certo che fanno le cose in grande- esclamai
- Signorine, ora ci dirigeremo alpalazzo di Lady Isabel.- disse l’autista.
Ci guardammo, il nome faceva già pensare a qualcuno di estremamente importante.
Una grandissima fontana piena d luci si stagliava sul grande giardino davanti alla facciata dell’enorme palazzo. Estasiate vedemmo in lontananza le du figure di Crys e Shun che ci aspettavano all’ingresso.
- E’ ora di scendere!-
Scese prima Emma. Il suo vestito azzurro in stile impero aveva ammaliato Crystal che indossava uno smoking. Shun invece indossava un elegantissimo abito da sera con cravatta annessa. Era il mio turno, dovevo scendere ma avevo paura dell’ espressione che avrebbe assunto il viso di Shun.
-Signorina..-
-Oh si, scusi-
Scesi e tutti gli occhi erano puntati su di me. Non riuscivo a guardare davanti ma lo feci vidi il verdino che estasiato mmi osservava. Sorrisi e mi diressi sicura verso di lui.
- Sei.. Sei stupenda!-
- Grazie..- arrossii
- Certo che non te la cavi male da femmina! Non so perché ti ostini a fare il maschiaccio!- disse  Crystal che venne tirato subito per un orecchio da Emma
- Smettila, non sei spiritoso-
- E’ ora di andare- disse Shun prendendomi per mano.
L’atrio era impressionante e ci dirigemmo in una grande sala poco più avanti. Sedute in prima fila vi erano delle altre figure tra cui quelle di Ikki e della biondona, Alexia.
- Yaii!- urlò un’individuo che saltò sulle spalle del biondo.
-Seiya!- gridarono i due 
- Come state, Yaii?-
- Bene bello e tu?-
- Bene, Yaii!-
- E queste belle signorine? Le vostre protette? Piacere io sono Seiya, Yaii!-
Io ed Emma sobbalzammo e Crys e Shun si guardarono preoccupati. “protette” pensai.
- Io sono Emma-
- Io Kozue..- dissi un po’ sovrapensiero
- Piacere di conoscervi, Yaii!-
- Smettila di gridare, Seiya!- disse un altro ragazzo che battè il cinque ai nostri amati.
- Piacere, io sono Shiryu e lei è la mia protetta, Fiore di Luna.-
- Piacere- una ragazzina graziosissima ci pors la mano che noi stringemmo volentieri.
Arrivò Ikki acompagnato dalla papera che mi squadrò ma non disse una parola. Vidi che aveva il polso fasciato.
- Ragazzi, ci si rivede tutti!- urlò Crys eccitato.
- Eh si, dai fra un po’ arriva Athena!-
Io mi rabbuiai, non riuscivo più a capire cosa stava succedendo, ma non mi piaceva. Anche Emma aveva i miie stessi presentimenti e i ragazzi se ne accorsero così ci presero per mano e ci portarono a sedere.
Entrò una bellissima donna con un lungo vestito bianco che si mise davanti a noi tutti che ci alzammo.
- Bentornati, cavalieri-
A quel punto il mio cuore si fermò e cominciai a sudare freddo. Protette, Athena e ora cavalieri. Che stava accadendo? Dove si trovavano?
Crys e Shun guardarono disperati Athena che capì tutto e allora moderò le parole.
-Siete tutti stati invitati qui oggi, ad Atene. Il viaggio sarà stato lungo e stancante, è ora di mangiare. Seguitemi nella sala da pranzo.-
Shun mi guardò e mi disse
-Hey che hai?-
-Protette, Athena, cavalieri.. Shun che succede? Non ci avevate parlato di tutto questo!-
-Tranquilla, adesso andiamo a mangiare, vi spiegheremo dopo.-
- No Shun, vogliamo sapere- si intromise seria Emma
- Su ragazze..- disse Crys – Ogni cosa a suo tempo..-

- E poi.. Yaiii!-
Tutti cominciarono a ridere. Il tizio di nome Seiya sembrava avesse un tic nervoso e ricorrente: ogni volta che finiva una frase urlava “Yai” e mi dava un fastidio enorme.
- Vi abituerete al tic di Seiya, tranquille.- disse Crys che però non ottenne alcuna risposta. Io ed Emma non parlammo per l’intera durata della cena e quando finimmo di mangiare Athena chiamò noi quattro in una stanza a parte.
Su un trono vi era un uomo, un vecchio. Lo avevo già visto, era..
- Ta.. Tanaka-san..- Bisbigliai
- Signor Kawazumi..- sussurrò Emma.
- Benvenute Emma e Kozue! Mi riconoscete?- domandò.
A quelle parole una lacrima rigò il mio viso
- Lei è..-
- Esatto, sono io. Kozue, sono contento di rivederti. Emma, mia cara ragazza, sei sempre bellissima.-
Anche lei come me cominciò a versare lacrime
- Kozue, sin da quando eri piccola sei sempre stata una bambina forte e coraggiosa. Sei stata sempre generosa con tutti e tu fosti l’unica a dividere il proprio povero pasto con un vecchio mendicante. Ricordi la storia che ti raccontai?-
- Si, dei cavalieri d’Athena e delle protette delle stelle..-
- Esatto, no te la raccontai per caso. Sapevo che un giorno ti avrei reincontrata.
- Io non l’ho mai dimenticata.. Pensavo che lei fosse morto.. L’unico che quando ero piccola potevo considerare come un amico.. Non so quante notti ho pianto e uanti giorni ho passato aspettandola.- mentre parlavo piangevo senza sosta e Shun non riuscì ad avvicinarsi, fermato da Crystal.
- cara, mi dispiace me adesso che sei qui..- Sospirò
- Tu hai sempre creduto nei cavalieri?- egli conosceva la mia risposta ma me lo chiedette comunque. Io annuii.
- Bene, io ti ho raccontato tutte quele leggende per prepararti a questo momento.
Kozue, tu sei la protetta di Alpha Andromedae, la stella più luminosa della costellazione di Andromeda. So che ti ricordi di lei.-
A quelle parola mi inginocchiai sopraffatta dalle lacrime.
-Anche la reazione di Emma non fu da meno. Guardò il vecchio imbambolata cercando di trovare una spiegazione logica a ciò che stava accadendo.
Ella si avvicinò al signor Tanaka
- M-ma lei è il signor Kawazumi non c’è alcun dubbio..ma come è possibile ciò?-
Il vecchio si avvicinò a lei
–Cara Emma adesso tutto ti sarà più chiaro. Ti incontrai quando eri ancora una bambina in quella biblioteca e come feci con Kozue ti raccontai tutta la storia sui paladini di Atena.
Feci tutto ciò per prepararti a ciò che andrai ad affrontare a breve.-
La mia amica scoppiò in lacrime e lanciò prima uno sguardo verso Crystal che la guardò impassibile per poi rispostarlo sul signor Tanaka.
Egli posò una mano sulla sua spalla
–Ascolta molto attentamente ciò che per sto dirti Emma. Come la tua amica Kozue anche tu sei protetta da una stella in particolare. Nel tuo caso si tratta di Deneb la stella più luminosa della costellazione del Cigno.-
Emma sgranò gli occhi incredula senza dire nulla. Rimase ferma in piedi con lo sguardo perso nel vuoto.
Shun, Crystal- disse il vecchio saggio rivolgendosi a quei due che avevano preso i loro scrigni.
- Ragazze, ognuna di voi è protetta da una stella e quindi protetta da un cavaliere che vi affiancherà per il resto della vita. Shun, cavaliere di Andromeda e Crystal, cavaliere del Cigno, non sapevano niente di tutto ciò, quindi non prendetevela col loro.-
i due ragazzi indossarono le armature e io ed Emma li guardammo imbambolate. Crystal prese la mano di Emma che si precipitò fra le sue braccia mentre io mi rifiutai di prendere la mano che mi porse Shun.
- Ecco cosa erano quegli scrigni, ecco cosa erano quei rumori di catene che Emma sentiva sempre.. ci avete ingannate per tutto questo tempo.. dovevate, dovevate dircelo e.. e..-
- Kozue..-
- Scoppiai in lacrime e mi buttai fra le sue braccia.
- Scusa io.. sono scossa-
- Tranquilla amore, ci sono io adesso.-
- A.. Amore!- lo strinsi forte a me.
- Cavalieri, protette rechiamoci nell’altra sala ma prima..- ci sorrise e si avvicinò a me e ad Emma –Prima andate ad asciugare i vostri bei visi, sappiamo quanto siate sconvolte e..-
- Posso abbracciare Tanaka-san?- chiesi impaziente-
Ella mi guardò: - certo-
Non ci pensai due volte e corsi dal vecchio saggio abbracciandolo. Egli mi abbracciò a sua volta e poi mi disse di andare: il nostro dovere di protette doveva essere compiuto.
Ci recammo in un bagno lussuosissimo e ci sciacquammo il viso.
- Ragazze scusate ma..- disse Crystal che venne interrotto da Emma
- Tranquilli, non è successo niente.Adesso sappiamo tutto, è quello l’importante va bene? E siamo pronte a tutto pur di compiere il nostro lavoro e poi.. Siamo contente, dovremo stare sempre al vostro fianco.- detto ciò si baciarono.
- Beh, che ne dite delle nostre armature?- disse Crystal vantandosi
- Eccolo che ricomincia, tanto so come va a finire..- disse Shun, ormai rassegnato.
- Sono davvero belle!- dissi io
- Eh si, vero che a Shun il rosa dona?- esclamò il biondo
- Ecco, infatti. Ormai lo so..- Shun si porto una mano sulla fronte.
- Vero che quella papera che ti ritrovi sulla fronte ti fa davvero assomigliare a un pulcino spelacchiato?- dissi io in difesa di Shun
- Brutta..-
- Così impari, pallone- ridacchiai
- Ok, siamo pronte. Su ragazzi andiamo dagli altri..-
- Carini e coccolosi, ragazzi. Carini e coccolosi- conclusi suscitando il riso dei tre.
Come tornammo nella stanza nella quale ci eravamo recati prima della cena, trovammo tutti i cavalieri con le loro armature, tranne Seiya che ne indossava una d’oro.
- Ma.. la protetta di Seiya?-
- La sua protetta è Athena stessa.- mi rispose Crystal
- Seiya, cavaliere di Pegasus; Shiryu, cavaliere del Dragone; Ikki, cavaliere della Fenice; Shun, cavaliere di Andromeda e infine Crystal, cavaliere del cigno. Siete stati tutti convocati qui con le vostre protette per parlarvi della vostra missione. Nessuno di voi ancora ha ancora trovato i pezzi dell’armatura leggendaria.-
Athena parlava con tono pacato e vide noi protette che ci scambiavamo tutte degli sguardi interrogativi.
- I cavalieri sono stati incaricati di andare alla ricerca dei pezzi dell’armatura. Ognuno di loro però è stato mandato, inconsapevolmente, nei posti nei quali vi era la sua protetta. Ognuno inoltre non conosceva questa storia e ognuno di loro l’ha scoperta in qualche modo. Il vecchio saggio conosceva già i posti nei quali le ragazze vivevano e quindi li ha inviati lì. Adesso è il momento di informarvi di un’altra cosa. In questi ultimi giorni abbiamo scoperto che vi è un collegamento fra le protette e l’armatura leggendaria. Questa armatura di cui vi sto parlando è quella che Zeus, in tempi remoti, donò a me, sua figlia Athena. Questa armatura però venne dispersa in tutto il mondo e adesso il cosmo contenuto in essa è tornato a bruciare. Non si sa dove siano i pezzi ma sappiamo che c’entrano con i luoghi nei quali le protette hanno vissuto anni fa. Per questo motivo vi incarichiamo di andare a cercare i pezzi sparsi per il globo. Sappiamo che cinque dei dieci pezzi dell’armatura si trovano i quei posti.. gli altri cinque sono ancora nascosti anche se percepibili.-
- Quindi noi dovremo andare nei luoghi d’infanzia delle ragazze, esatto?- chiese il cavaliere del dragone.
- Esatto. Seiya, tu cercherai qui ad Atene. Shiryu tu andrai in Cina; Ikki, tu andrai in America Latina, Shun tu ti recherai in Giappone e Crystal tu invece andrai in Sardegna. E’ tutto chiaro?-
- Si!- risposero all’unisono.
Finita la riunione ci mostrarono le nostre stanze. Io entrai nella mia, era gigantesca, il letto a baldacchino era bellissimo e le lenzuola erano morbidissime. La finestra si affacciava su un meraviglioso giardino interno. Dovevo entrare in doccia ma mi si era incastrata la lampo del vestito.
- Maledetto aggeggio.. ah! Mai più in vestito, mai più!-
Sentii la porta della mia stanza aprirsi e chiudersi. Shun era entrato e senza farsi sentire aveva bloccato la porta. Spense la luce e si avvicinò a me silenziosamente
- Aspetta, ti aiuto io..-
- Si grazie...-
In un attimo aprì la lampo del mio vestito. Lui era a petto nudo e mi sfilò delicatamente il vestito per poi cingermi i fianchi e avvicinarmi al suo corpo. Così cominciò a baciarmi il collo dolcemente e io mi girai verso di lui. Cominciammo a baciarci come mai avevamo fatto prima. Mi prese in braccio e mi tenne per le cosce per poi sdraiarmi sul grande letto. Non riuscivo a pensare a niente, la mia mente era completamente vuota, capivo cosa stava accadendo. Ricominciò a baciarmi il collo e nel frattempo mi aveva slacciato il reggiseno. Dopo poco eravamo completamente nudi e abbracciati. Io gli accarezzavo i capelli e lui faceva lo stesso con i miei fianchi e salì anche verso il petto. Successe tutto in un attimo e quella notte niente ci disturbò.


 

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Capitolo 12
*** 12. Tra allenamenti e party. ***


Ebbene si, il vostro amatissimo Crystal è tornato. La storia si sta facendo sempre più intrigante eh?
Bhe torniamo alla narrazione.
La mattina seguente mi svegliai prima del solito. Emma stava ancora dormendo ,non volevo svegliarla quindi mi vestii silenziosamente e uscii in terrazzo a prendere una boccata d’aria.
Poco dopo sentii qualcosa sfiorarmi il braccio. Mi girai di scatto e vidi Emma più radiosa del solito. –Hey, buongiono!- dissi abbracciandola.
-Giorno- rispose lei dandomi un bacio.
-Ti vedo più serena stamattina, sono contento-
Mi sorrise ed enrtrambi ci affacciamo ad osservare il giardino del palazzo. Notammo Shiryu in giardino seduto attorno a un piccolo tavolino assieme a Fiore di Luna e Lady Isabel.
-Buongirono- urlò Emma dal balcone salutando con la mano. I tre alzarono lo sguardo e risposero al suo saluto.
Ad un tratto un urlo quasi disumano squarciò la quiete mattutina. –Yaaaiiiiii-
Era quel coglione di Seiya che sbucò da una siepe dandole poi un calcio.
-Buongirono milady- le baciò la mano.
Salutò anche Shiryu e Fiore di Luna.
-Hey Seiya,come stai?- gli urlai dal balcone.
-Splendidamete yaaaai-
Emma mi guardò con un aspressione strana –Ma quel Seiya quando la finirà con questo yiai?-
Risi a quella domanda –Emma prima ti ci abbitui  e meglio sarà per tutti-
Ella sospirò ed entrò nuovamente in camera.
-Muoviti dobbaimo preparaci- disse tornando indietro e tirandomi per un orecchio mi portò in bagno. –Lavati!-
Chiuse subito la porta senza che ebbi il tempo di ribattere.
Quando entrambi fummo pronti andammo a bussare in camera di Kozue e Shun.
Emma bussò, ma non si sentì nessuna risposta.
-Mmh strano, saranno già usciti-
-Ppff ma fammi il piacere Emma cara. Adesso ti proverò che hai preso un granchio- detto così abbassai la maniglia ma questa era chiusa a chiave.
-Visto?!- aggiunsi. Em alzò gli occhi al cielo.
Decisi allora di passare al piano b. –Fissata, Shun apriteeeeee-
-Ma sei impazzito?- disse Emma dandomi un colpo.
Poco dopo la porta si aprì e trovammo quei due in biccheria completamente sconvolti. –Mmh che ora è?- disse Shun cercndo di sistemarsi i capelli.
Emma si coprì immediamente gli occhi urlando –Crystal non guardareeee- per poi saltarmi addosso per coprirli anche a me.
-Ma che cazz..Emma!- ribattei.
Kozue e Shun si resero conto delle condizioni in cui versavano –Oddio sono in mutandeeeee- urlò Shun dirigendosi a tutta velocità verso il bagno.
Kozue fece lo stesso ma si nascose dietro alle lenzuola.
-Emh..scusateci..pensavamo foste pronti..come avete fatto chiameteci- disse Emma chiudendo la porta della loro stanza.
Mentre aspettavamo nella sala principale arrivarono Ikki con la sua bionda.
-Hey Crys- disse il ragazzo battendomi il bugno.
-Ikki-
Emma e la bionda di cui non  ricordo mai il nome conversarono un po’ mentre io ero ipegnato in una ferrea lotta a polliccione contro Ikki.
-Ah! fottuto mio caro-
-Dannato. Voglio la rivincita. E’ logico che vinci sempre tu ..hai un pollice enorme!-
Emma guardava la scena piegata in due dalle risate.
Mentro ero impegnato nell’ultimo scontro arrivarono la fissata e Shun.
-Fratello…ma che cazzo stai facendo?-
Emma si avvicinò a Shun –Lasciali perdere, sono peggio di due bambini-
-Vai! Ti ho stracciato biondino!- disse Ikki.
-Hey fratello. Ciao anche a te cognatina-
Kozue si avvicinò a me –Cess Crystal, fai schifo! Ikki vieni un po’ qua, voglio sfidarti anche io-
Così anche quei due iniziarono la lotta.
-Ho vintooo- urlò poco dopo la fissata  mentre faceva un orribile danza della vittoria.
-Non vale! Ikki l’hai fatta vincere- ribattei infuriato.
-Crys io non faccio vincere mai nessuno, non l’ho mai fatto con mio fartello figurati se lo faccio con lei- disse il ragazzo ridendo.
-Fratello..- sussurò Shun.
-Fratello-
-Fretel..-
-Non riniziate!- come dissi ciò tutti scoppiarono a ridere.
Emma mi diede una leggera patta –Povero il mio amore, sei un genio incompreso. Da, andiamo in giardino a raggiungere gli altri-
La presi per mano e assieme a Shun, Kozue, Ikki e la sua tipa andammo a raggiungere milady e gli altri nel giardino.
-Buongiorno cavalieri e protette- disse Lady Isabel alzandosi dalla sedia. –oggi potrete rilassarvi come più preferite, da domani iniziaremo con la missione, quindi detto ciò buon divertimento-
Tutti ci guardammo entusiasti.
-bene ragazzi noi andiamo a fare un giro- Disse Shiryu –Ikki e Alexia venite con noi?-
Quei due si guardarono –Si va bene. Crys, fratello ci si becca stasera, ciaoo-
Così  rimanemmo solo io Emma, Shun e Kozue e Seiya.
-Kozue mi accompagni un attimo su in camera, devo prendere la borsa-
-Si va bene- disse la fissata e insieme rientrarono nel palazzo.
Io e Shun ci sedemmo nelle sedie in giardino.
-Allora Shun,  racconta un po’-
Il mio amico sobbalzò –Raccontarti cosa?-
Lo guardai maliziosamente –Su andiamo, chi vuoi prendere in giro. Parla-
Shun sospirò e finalmente si decise a raccontarmi la sua avventura.
-E stato bellissimo, lei lo era..insomma…eravamo-
Stavo ascoltando con attenzione quando …-Yaiiii di che parlate voi due?-
Sia io che Shun fulminammo Seiya con lo sguardo –Seiya non interrompere, stiamo parlando di cosa serie qua- dissi infastidito.
-oh, capisco…che dite se ci alleniamo un po’ yaiiii-
-Scusa Seiya ma adesso dobbiamo uscire con le ragazze. Sono sicuro che puoi allenarti anche da solo- continuò Shun.
Seiya sfoderò il suo solito sorriso da ebete. –Certo, infondo io sono Seiya, cavaliere di Pegaso …YAIIIII- urlò dando un calcio contro un albero.
Io e Shun sospirammo quando finalmente le ragazze arrivarono.
-Noi andiamo, a stasera-
-Ciao Seiya- dissero Emma e Kozue.
-Ciao ragazzi…fulmine di Pegasus…YAIIII- disse mentre continuava a usare quel povero albero come se fosse un sacco da boxe.
Liberi finalmente da quel rompiscatole ci diregemmo verso il campo degli allenamenti. Ne Emma ne Kozue avevano la minima idea di cosa le aspettava. Mentre ci avvicinavamo sempre più  mi accorsi che l’abbigliamento di Emma era fuori luogo per quello che io e Shun avevamo preparato.
Mi ero dimenticato di avvertirla..questo significa che avrebbe dovuto  apportare qualche modifica al momento..ops…
 –Eh..ehehehehe-
Emma mi guardò disorientata –Crystal perché quella risata?-
-Ma nulla Amore- dissi mettendole un braccio attorno alla vita continuando a camminare.
-Allora? Dove stiamo andando?- chiese Kozue curiosa.
-Fra poco lo scoprirete- rispose Shun.
Ed ecco che arrivammo nel campo per gli allenamenti. Emma lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite.
-E questo cosa è?-
Shun iniziò a spiegare la nostra idea. –Anche se siete le nostre protette non dovrete fare affidamento esclusivamente su di noi, dovete imparare a cavarlvela da sole, quindi io e Crystal abbiamo pensato di allenarvi per insegnarvi a combattere e difendervi.-
Kozue era intusiasta dell’idea. Emma un po’ meno.
-C-combattere?- sussurò la mia amata.
Shun la guardò –Bhe ora che ci faccio caso il tuo abbigliamento non è consono a ciò che avevamo in mente. Crystal non ti ha avvertito di vesirti sportiva?-
“Merda”.
Emma rispose con un tono piuttosto acido –No Shun. Quell’idiota del mio ragazzo mi aveva solo detto che saremo usciti a fare un giro.-
-Eh ehehehe ops-
MI fuminò con lo sguardo, così decisi di non dire nulla.
-Dai Emma ci penso io- intervenne Kozue.
Si guardò in torno fin quando non mi indicò. –Pallone dai la tua canotta a Emma, dovrebbe starle abbastanza lunga da coprirla pe bene-.
Detto fatto. Me la tolsi e gliela porgetti.
-Crys sei un’idiota- disse Shun ridendo.
Emma accompagnata dall’amica andò a cambiarsi. Tornò con la mia canotta celeste che le faceva da vestito.
Poggiò piagnucolando il suo vestito e le sue zeppe da una parte del campo.
-Bene ragazze, adesso partiremo dalle basi- disse Shun sicuro di se.
Passamo le prime tre ore ad insegnarle le tecniche basilari di attacco e difesa.
Quando ormai sia Emma che Kozue iniziarono a mostrare segni di affaticamento le facemmo riposare.
-Ora mentre prendete fiato vi faremo vedere di cosa siamo capaci noi cavalieri- dissi esaltato.
Per prima cosa decisi di mostrare loro la “Polvere di Diamanti”.
Mi posizionai e dopo aver fatto il mio solito balletto ghiacciai gran parte del campo.
Emma mi guardò stupita. Kozue iniziò a ridere. –Bel balletto Crys, davvero. Dovresti fare il ballerino di danza classica, altro che cavaliere-
A quelle parole mi infuriai. Come osava insulatare una fra le mie tecniche migliori. Stavo per dirgliene quattro quando intervenne Shun. –Bene, ora tocca a me.-
Si sistemò anche lui per sfoggiare la sua mossa –Catene di Andromeda-
Le catene inziarono a muoversi e Kozue ne era completamente rapita.
Come finii la diostrazione le due ragazze ci raggiunsero.
-Nuoo Shun guarda, le tua catene mi seguono- disse la fissata esaltata.
-Già, le sei simpatica- rispose il mio amico.
Io ed Emma ci andammo a sedere mentre Shun rimase a osservare Kozue che giocava con la sua catena.
Quando il sole iniziò a tramontare decidemmo di tornare al palazzo di Lady Isabel.
Emma si riandò a cambiare tornandomi indietro la canotta.
-Aah, finalmente i mie vestiti, non ne potevo più-
-Emma stavolta ti avviso io . Domani vestiti casual e per casual intendo pantolincini o tuta da ginnastica con tanto d scarpe da ginnastica annesse.- disse Shun.
Ella lo guardò quasi disperata –Ma avevo tanti bei vestiti da sfoggiare.. –
Io e Shun e Kozue le lanciammo un’occhiataccia. Ci guardò spaventata –E va bene, va bene, mi vestirò sp..spo..sportiva-
Come disse ciò le misi il braccio attorno al collo –Brava la mia ragazza-
Dopo alcuni minuti giungemmo al palazzo. Tutti gli altri cavalieri erano già rientrati. Fra un’ora ci sarebbe stata la cena.
-Ragazzi eccovi finalmente- Shiryu si avvicinò a me e Shun –Dovete sbrigarvi, Lady Isabel farà un’annuncio a tutti i cavalieri e alle loro protette-
Tutti ci guardammo con un aria interrogativa . –Va bene, fra poco saremo pronti- rispose Shun. Io annuii.
-Yaaaaaaaaiiii- Ed ecco che Seiya ricomparve nuovemanete dal nulla.
-Seiya- dicemmo tutti in coro.
-Salve amici, yaiii. Se non vi sbrigate la cena inizierà senza di voi. Adesso vado, milady mi sta aspettando, yaaaaaai-
Detto così con una capriola si catapultò al piano di sopra.
Salimmo in camera anche noi. Emma si catapultò in bagno. –Devo rendermi presentabileee-
In effetti era rimasta leggermente sconvolta dall’allenamento. L’attività fisica non era il suo forte.
Scendemmo nel salone per cenare. Come entrammo vedemmo milady e gli altri cavalieri già seduti a tavola.
-Buona sera Cavalieri e protette.-
-Buonasera-rispondemmo all’unisono tutti e quattro.
La cena procedette tranquillamente  tra uno yaii  e l’altro di Seiya fino a quando Lady Isabel si alzò.
-Scusate se interrompo la cena ma ho da fare un’annuncio che sicuramente sarà di vostro gradimento-
Guardai Shiryu e mi ricordai dell’avvertimento di prima. Nela sala calò il silenzio.
Ero stranamente agitato.
-Bene cavalieri, come già sapete per domani era stata fissata la vostra partenza assieme alle  protette per la missione che vi è stata affidata.  Alla fine dopo una lunga riflessione ho deciso di posticiparla in quanto domani si terrà qui nel palazzo una festa in maschera suggerita dal nostro Seiya.-
Come udimmo quelle parole lanciammo un grido di entusiasmo.
-Yeah, che bello non vedo l’ora- disse Ikki.
-Yaaaaai-
-Ma è fantastico!- urlò la fissata.
-Eh ..eheh..ehehhehehhehe- conclusi io.
Emma e Shun si limitarono a sorridere in silenzio.
-Adesso siete anche liberi di andare, la festa inizierà domani a partire dalle otto nella grande sala. Buonotte a tutti- disse milady per poi ritirarsi nelle sue stanze.
-Bhe lady Isabel non si smentisce mai- disse Shun mentre salivamo per le scale.
-Non vedo l’ora sia domani sera, ma prima bisogna trovare un costume- aggiunse Emma in tono preoccupato.
Kozue la rassicurò –Tranquilla Emma, so già esattamente cosa fare-
Arrivammo nelle nostre stanze e dopo esserci salutati con quei due entrammo.
-Sai Em, so già esattamente che indossare domani per la festa..eh..ehehehhe- dissi sdraiandomi sul letto.
Ella mi guardò con aria interrogativa –E sentiamo signor io so già tutto-
-E una sorpesa..eh.eheehehe-
-Smettila di ridere in quel modo!- mi rimproverò mentre si dirigeva verso il bagno.
Avevo in mente una cosa ben precisa e Shun  avrebbe fatto qualcosa di molto simile.
-Io non so proprio cosa fare. Mi toccherà affidarmi a Kozue, quando si tratta di costumi non la batte nessuno.-
-Dai Em, rilassati non è una cena di gala-
Poco dopo mi raggiunse  nel letto e io la stringetti verso di me. Ci baciammo e fra un “non so che accidenti fare” e un “se non avrò un costume decente non verrò alla festa” di Emma ci addormentammo.
La mattina seguente venni svegliato dalla dannata sveglia di Emma. Aveva messo come suoneria della sveglia un fottuto canto di un gallo.
Come mi alzai la  trovai già pronta per uscire mentre faceva avanti e indietro per la stanza.
-Emma se continui a fare così scaverai un solco sul pavimento-
Non badò minimamente alle mie parole, così sospirai e andai a prepararmi anche io.
Ben presto Kozue e Shun ci vennero a bussare alla porta.
-Hey hey hey, ci siete?- disse la fissata.
-Eccoci- dissi spalancando la porta.
Shun guardò Emma con aria perplessa –Emh.. che cos’ha?-
La guardai e feci spallucce –Mah, nulla di che.. è solo in crisi in quanto non sa da cosa mascherarsi stasera-
Kozue si portò la mano sulla fronte e se la massaggiò sospirando. –Dio mio Emma, vieni con me. Ragazzi noi ci vediamo dopo- baciò frettolosamente Shun e si diresse con l’amica che al momento sembrava una malata terminale al piano di sotto.
Io e Shun ci guardammo senza dire una parola, così decisi di spiegargli il mio piano.
-Allora amico, per stasera ho intenzione di vestirmi da Jon bon jovi con tanto di capelli cotonati.-
-Wow, chissà perché ma la cosa non mi sorprende, io devo ancora decid…-
Non gli lasciai il tempo di finire la frase che ricominciai a parlare –E tu mio caro Shun potresti vestirti da Duff, è perfetto. Per i capelli tranquillo, userò una tinta per la ciocca e poi cotonerò tutto-
Shun mi guardò spaventato –Ma tu sei fuori-
-Ma andiamo! E’ perfetto invece, pensa a quanto saremo fighi, sia Emma che Kozue ci salteranno addosso-
Shun esitò un po’, ma alla fine come sempre del resto, riuscetti a convicerlo.
Intanto anche le nostre ragazze erano alle prese con discorsi simili ai nostri.
Kozue dopo aver tranquillizzato Emma le propose la sua idea. –Emma io mi vestirò da Inuyasha ma in versione femminile, prenderò in prestito l’abito di Shun e farò qualche piccola modifica- disse con un tono quasi malefico.
Emma l’ascoltava in silenzio sforzandosi di pensare a qualcosa ma proprio non sapeva minimamente da dove partire.
-Per te invece, stavo pensando a qualcosa di carino e femminile. Si da il caso che per tua fotuna abbia un costume che ho preso per un cosplay che poi alla fine non ho mai fatto. Sta di sopra da me, andiamo a prenderlo-
-Non ne sono del tutto convinta …ma va bene-
Così quelle due andarono a tutta velocità in camera.
Come le vedemmo tornare volevamo chieder loro se scendevano per la colazione ma non ci diedero nemmeno il tempo di formulare la frase che si chiusero in stanza.
Shun bussò –Ragazze venite giù a fare colazione?-
-No amore, al momento siamo impegnate, e ne avremo sino a stasera, voi andate pure  e preparatevi per conto vostro, a stasera- disse Kozue da dietro alla porta.
Io e Shun ci guardammo . –Bhe Crystal le hai sentite, andiamo va-
-Yeah, anche noi abbiamo una marea di cose da fare- detto ciò ci incamminammo verso la sala al piano di sotto.
-Yaaaaaaaiiiiiiii- Seiya ci piombò davanti. Indossava una fascietta con la bandiera giappionese in testa. Sembrava tanto il tipo che tagliava il sushi nei ristoranti giappinesi.
-Hey Seiya, pronto per stasera?- domandai.
-Certo che si yaaiiiiiii. Non vedete la mia fascietta.. è un’indizio per il mio costume-
-AAaah- dicemmo io e il mio amcio fingendoci interessati.
-Scusaci Seiya ma dobbiamo preparaci per stasera, a dopo-
Nel frattempo al piano superiore Kozue stava cercando in tutti i modi di convicere Emma a indossare quel costume.
-NO, io non lo metto, tanto vale andarmene nuda!-
-Ma dai Emma, è un personaggio famosissimo e amato da tutti,  e poi a te starebbe benissimo, ho anche la parrucca annessa, dai dai daii- pregò l’amica quasi in ginocchio.
Emma guardò il costume quasi disperata, ma non aveva altre alternative. –E va bene Kozue, indosserò questo.- disse infine rassegnata.
-Perfetto! Adesso mi devi aiutare a sistemare il mio vestito-
Ella annui e assieme all’amica iniziarono a modificare l’abito di Shun.
-Bene adesso tagliamo qua, e ci abbiniamo questo- disse Kozue sotto lo sguarda attento di Emma.
Ad un tratto sentirono bussare alla porta. –Yaaaaaaaai-
-Dio mio è Seiya-
Kozue sbuffò e controvoglia andò ad aprire. –Seiya…che ci fai qui?-
-Kozue mi servono informazioni sul giappone, sul sumo!-
La fissata lo guardò stranamente –Emh..bhe Seiya non c’è molto da dire solo che..-
Emma si mise in mezzo – solo che sono mooolto grassi e indossano dei perizomi, ciao ciao- disse richiudendo la porta senza nemmeno dargli il tempo di rispondere.
-Perizoma?- disse Kozue ridendo.
Emma fece spallucce –Bhe si, a me sembrano quelli, e poi noi adesso siamo impegnate-
-Giusto- ribattè la fissata.
E così sia noi che le ragazze lavorammo tutto il pomeriggio per preparare i loro costumi.
Io mi ero già cotonato i capelli e avevo tinto la ciocca a Shun.
-Bene amico, ora devo solo gonfiarti un po’ i capelli e poi puoi anche vestirti-
Mi avvicinai a lui con spazzola e Phon  e iniziai.
-Aahia, ahia, smettilaaaa-
-Pff, non lamentarti, sopporti di peggio, ricorda che per un cavaliere questo è nulla-
Shun sospirò e da quel momento soffrì in silenzio. –Ecco fatto- dissi soddisfatto del mio operato.
Sembravamo davvero Jon Bon Jovi e Duff McKagan.
-Bhe apparte il verde dei tuoi capelli sei uguale-
Shun alzò gli occhi al cielo. –Va bene così. Io tutti i capelli di biondo non me li tingevo-
-Giusto, il biondo non dona a tutti-
Come dissi ciò Shun mi diede un leggero colpo –Smettila di vantarti, andiamo ad aspettare le ragazze-
Finalmente era giunta l’ora della festa. Io mi ero perfettamente calato nel mio personaggio.
Eravamo tutti nel salone. La festa era appena cominciata.
Notai subito Fiore di Luna vestita da Gheisha, era un abito molto elaborato. Poco dopo io e Shun vedemmo arrivare una strana figura.
-Hey ragazzi-
Io e il mio amico  non riuscivamo a credere ai nostri occhi. Era Shiryu vestito da tartaruga ninja.
-Shiryu…ciao- risposi cercando di non ridere con tutte le mie forze.
-Hai un costume molto particolare- continuò Shun.
Il nostro amico fece una piccola giravolta per farsi ammirare a 360 gradi.
-Chi saresti dei quattro?- domandai.
-Che domande, sono Donatello!. Anche i vostri costumi non sono male amici.-
Io mi atteggiai e invitai Shun a fare lo stesso. Cercò di imitarmi inutilmente visto che era più goffo di una donna incinta.
-Grazie- ripondemmo all’unisono.
Le ragazze ancora non si vedevano, così decidemmo di fare un giro per la sala ad ammirare gli altri costumi.
-hey Crys, guarda quell’infermiera …è ..non so, ha un qualcosa di sensuale. Per essere una donna è ben piazzata,anche se non ricordo nessusa protetta con quella corporatura.-
La osservai meglio e notai che era a mano a mano con Alexia.
Quest’ultima era vestita da sirenetta.
Poco dopo la misteriosa tipa si girò e…rimasi scioccato.
-I..Ikki?! Ma che cazz!- dissi stupefatto.
-Fr..fratello?!- aggiunse Shun sottoshock.
Ci si avvicinò –Ragazzi, allora vi piace il mio costume?- disse sculettando.
Giuro che in quel preciso istante avrei voluto vomitare.
-Fratello…una parola…perché?!-
Ikki rise e mise un braccio attorno al collo di Shun –Eddai fratellino, rilassati, pensa che è stata Alexia e suggerimelo, l’ho trovata una buona idea-
Shun stava per ribattere ma la bionda lo prese per mano e lo trascinò con se –Scusate ragazzi ve lo rubo per un po-
Shun e io nel frattempo ci andammo a sedere su un divano.
-Uf ma quando arrivano quelle due- borbottai incrociando le braccia.
Shun sospirò –Spero il prima possibile-
Passarono altri 10 minuti e finalmente vedemmo Kozue entrare.
Era vestita da Inuyasha, ma non era il solito compreto rosso che aveva messo Shun per quella fiera, stavolta era una versione molto più provoacante.
Come la vide Shun spalancò la bocca e rimase immobile.
-Chiudi la bocca o ti entreranno i moscerini- gli sussurrai.
-Hay Ragazzi- disse la fissata tutta contenta. –Scusateci per il ritardo, ma Emma stava facendo storie.-
-Amore sei…sei..bellissima-
Ella baciò Shun e si mise a sedere affianco a noi.
MI guardai intorno notando l’assenza della mia ragazza. –Scusa Kozue, ma Emma?-
-O giusto, scusatemi- detto ciò si alzò e andò all’entrata della sala. Io e Shun la seguimmo.
-Emma esci-
-No, conciata così mai-
-Ma smettila, stai benissimo, fidati di me, esci.-
L’amica uscì e la trascinò quasi a forza nella stranza.
Come la vidi restai senza fiato. Era vestita da Lamù. Indossava un reggiseno e una mutanda  tigrata e una lunga parrucca verde.
-Ma come siamo sexy- le dissi facendola arrossire.
-Io..io..mi vergogno troppo!-
Sbuffai, non avrei lasciato che abbandonasse la festa, volevo ammirarala per tutta la sera.
-Emma finiscila, ora stai qua e ti godi la festa, eh…ehehehhe- dissi cingendola per i fianchi.
Ella sospirò rassegnata –E va bene-
Così tutti e quattro ci dirigemmo verso la pista da ballo.
Mentre stavamo ballando ci vennero incontro Shiryu e Ikki e come le ragazze li videro scoppiarono a ridere.
-Ma oddio! Ikki- disse Kozue crepata dalle risate.
-Sono sexy lo so, ora se volete scusarmi devo fare un lavoro alla tartaruga-
Shiryu sgranò gli occhi –Tieni le tue manaccie lontane dal mio guscio- disse il nostro amico cercando di scappare da Ikki che lo inseguiva.
-Allora Em, mi trovi stramaledettamente sexy così?-
Mi squadrò dalla testa ai piedi.
-Mmh, si dai, non sei male- come disse così mi avviccinai a lei e la baciai.
Ma il nostro momento non durò a lungo…
-Yaaaaaaaaaaai-
Emma si staccò da me –Millo mi-
-Salve amici, vi piace il mio costume? E molto yaaaaaaaaai- disse dando calci per aria.
Indossava un’imbottiura e un ridicolo perizioma bianco.
-Emh…bel costume Seiya davvero, mi sembra di tornare in  Giappone- disse Kozue cercando di soffocare la risata.
Seiya guardò me e Shun –Allora amici? Voi che dite-
Io e Shun ci lanciammo un’occhiata –Davvero ben fatto-
Egli si avvicinò ad Emma e la guardò con attenzione –Mmh.. sexy-
Come disse ciò Emma si nascose dietro di me e io a quel punto non ci vedetti più. –Giù le mani dalla mia  ragazza, ciccione!- dissi dandogli un pugno.
Così presi per mano Emma e andai dall’altra parte della stanza con Shun e Kozue.
-Hai visto Emma, il mio costume è piaciuto- disse la fissata.
-Piaciuto? Ma se quel deficiente mi stava sbavando addosso, che senzasione ripugnante-
-Hey qua solo io posso sbavarle addosso-
Shun rise e mi dieda una patta sulla schiena. –Tranquillo Crystal, non te la porta via nessuno-
-Sai Shun ora che ci faccio caso, potevi vestirti anche tu da Lamù, i capelli sono perfetti, ma preferisco di gran lunga Emma in questi panni-
Il mio amico mi fulminò con lo sguardo –Ah ah, sei pietoso Crys-
Tutti cominciarono a ridere, così feci una smorfia al verdino che la ricambiò.
La serata stava procedendo tranquillamente e alla fine Emma si era anche abbituata al suo costume.
Lady Isabel sorvegliava la festa da sopra la grande scalinata, e sembrava al quanto divertita nel vedere come ci eravamo conciati.
-Cavalieri, protette, spero che la serata sia di vostro gradimento-
Tutti rispondemmo urlando all’unisono suscitando il riso di milady.
Stavamo ascoltando tutti il discorso di lady Isabel quando Emma mi toccò  un braccio –Crystal vado un attimo a prendere un po’ d’aria, sto morendo dal caldo-
Annuii in silenzio e la osservai mentre si dirigeva vicino alla finestra.
-Domani sarà una giornata importante, voi tutti partirete alla volta dei….-
Il discorso venne interotto da un urlo. –Aaaah-
Era la voce di Emma. Mi girai di scatto ma la stanza si riempì di un denso fumo nero impedendomi di vedere.
-Emma!- urlai brancolando in quella dannata massa di fumo nero.
-Crystaaaal- fu l’unica che riuscì a dire. Poco dopo il fumo di dissolse facendoci così vedere cosa era accaduto.
La finestra dove prima vi era appoggiata Emma era andata in frantumi  e lei era scompasa.
Corsi verso la finetra e mi affaciai. –Emmaaaa-
Non ci fu nessuna risposta. Mi ingocchiai a terra e diedi un pugno contro il pavimento.
Ormai nella sala era calato il silenzio.
Guardai disperato Shun che era rimasto a fissare il vuoto incredulo.
Avevano rapito la mia Emma, e io in quanto cavaliere e non solo avevo il compito di salvarla.



 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** 13. Poi ci spiegate come ha fatto! ***


La nuvola di fumo nero cominciò a dissolversi. Io ero abbracciato a Kozue, la stavo proteggendo da qualche eventuale attacco nemico. Crystal si era catapultato alla cieca verso la finestra e per poco non capitombolava fuori da questa. Non volevamo crederci, Emma era sparita e noi tutti eravamo sconvolti.
- Che.. che razza di cavaliere sono? Io vado a prenderla!-
- Fermo!-
Crystal si girò di scatto e vide Athena che aveva alzato la mano in segno di blocco.
- Non andrai da nessuna parte così alla cieca. Ci divideremo in squadre e perlustreremo tutto il territorio circostante in cerca di prove.
- Ma.. Io non posso lasciarla.. in mano di quei..- strinse il pugno e colpì il pavimento, crepandolo.
- Crystal.. Athena ha ragione.- disse Ikki
- Se avessero rapito Alexia, tu che avresti fatto? Certo non te ne saresti rimasto qui a girarti i pollici!- sbraitò il biondino
- Crys, basta- dissi io.
- Shun.. -
- Basta. La troveremo.-
Detto ciò Lady Isabel divise i compiti
- Una delle protette è stata rapita. Ognuno di voi dovrà proteggere la propria protetta. Quindi Shun, Crys voi proteggerete Kozue e rimarrete nel palazzo insieme a tutte le altre ragazze. Seiya, Shiryu voi perlustrerete la zona e Ikki tu mi aiuterai a decifrare e ventuali tracce. Crystal, so quanto tu sia sconvolto e amareggiato ma la troveremo e la riporteremo sana e salva. Secondo me l’hanno rapita solo per ricatto e noi la salveremo. Adesso tutti a prepararsi, non c’è tempo da perdere.-
Io e Crys non ribattemmo gli ordini di Athena e io portai lui e Kozue, che non aveva spiccicato parola e aveva guardato a terra per tutta la durata della conversazione, nella mia stanza.
- Ragazzi, chiederò alla mia catena di indicarci la strada. Non credo che gli altri possano trovare qualche indizio.-
- Muoviti, Shun.- disse Kozue che aveva la voce roca e che si sforzava di non scoppiare in lacrime.
- Catena di Andromeda.. Indicami la direzione da prendere.- dissi rivolgendomi alla mia arma. Neanche un fremito, neanche un minuscolo movimento. La catena non reagiva, le feci altre domande ma il risultato fu sempre lo stesso.
- Questa dannata catena!- urlò Kozue che corse in bagno chiudendosi a chiave. Sentivamo i singhiozzi da dietro la porta, cercava di soffocarli ma non ci riusciva.
- Shun.. io vado in camera mia.. voglio stare un po solo.. scusa, grazie per lo sforzo- detto ciò aprì la porta della mia camera e la richiuse lasciandosela alle spalle. Mi sedetti sul letto, perché la catena non reagiva? Chi erano quei farabutti che avevano rapito la nostra Emma? Con queste domande bussai alla porta del bagno dove si era rinchiusa Kozue, quasi in punizione.
- Vattene! Lasciami in pace!- urlò questa
la lasciai stare per un po poi mi diressi verso il suo armadio. Presi un paio di pantaloncini e una maglietta, il cambio intimo e un paio di superga che presi con la mia catena e, fattala passare dalla finestra, la feci passare dalla finestra del bagno, così che Kozue si cambiasse e stesse più a suo agio. La catena tornò vuota e ciò mi rallegrò.
Dopo qualche minuto, sdraiato sul letto pensando a un modo per rintracciare la ragazza, sentii il fruscìo dell’acqua che sgorgava dal telefono della doccia. Poco dopo uscì Kozue in accappatoio che cercava di coprirsi il viso con il cappuccio.
Non voleva farsi vedere con gli occhi gonfi di pianto e la faccia tutta paonazza e rossa dallo sforzo. Non le dissi niente e istintivamente mi alzai e la abbracciai.
- Shun.. scusa per prima..-
- Tranquilla, so cosa si prova, ma la troveremo, in qualche modo.-
- Se solo quell’aggeggio funzionasse..-
Sentii che si stava irrigidendo e se avesse avuto le unghie abbastanza lunghe in quel momento mi avrebbe infilzato. Cominciò a stringermi e un ennesimo singhiozzo squarciò il silenzio. Rimanemmo così per una decina di minuti quando lei si staccò e, datomi un bacio, si buttò sul letto affondando il viso nel cuscino.
Uscii dalla stanza e il silenzio che c’era mi sbalordì. Tutti erano sfiniti, dopo gli allenamenti, la festa e dopo lo shock tutti quanti erano collassati, Crystal compreso e quando andai a controllare come stava lo vidi addormentato sul letto con una maglietta di Emma fra le mani e con il viso rigato dalle lacrime. Decisi di lasciarlo stare e come tornai in camera Kozue non c’era.
- Ah.. vorrà stare da sola per stanotte, non fa niente.- detto ciò mi sdraiai anch’io sul letto e il sonno colpì anche me.
La mattina seguente il sole splendeva e l’estate si faceva sentire per bene. Mi alzai e nella sala da pranzo trovai Seiya e Shiryu che si stavano preparando per setacciare tutto il terreno attorno al palazzo.
- Hey Shun! Stanotte siamo tutti collassati.. Povera Emma, mi sento quasi in colpa per aver dormito..- disse Shiryu che stava indossando l’armatura
- Anche io, yai..- rispose l’altro con meno entusiasmo del solito.
- Tranquilli.. anche io mi sono addormentato, non me ne sono neanche accorto.. quindi tranquilli. State andando voi?-
- Si, yai. Adesso usciamo e ci mettiamo al lavoro, yai.-
- Va bene.. buon lavoro ragazzi, mi dispiace non aver avuto l’ordine di aiutarvi.-
- Tu dei proteggere Kozue e le altre ragazze, il tuo compito con Crystal è il più importante, poi lui poverino, fa già tanto.-
- Già..-
- Cavalieri, siete pronti a mettervi all’opera?- Athena entrò nella stanza con Ikki.
- Si!- dissero loro due all’unisono.
- Bene! Io e Ikki faremo qualche ricerca con il satellite, buon lavoro.-
Così tutti si dileguarono e io decisi di andare da Kozue, avrei lasciato riposare Crys ancora per un po’.
- E’ permesso?- trovai la porta aperta
- Vieni.- la voce di Kozue mi rispose secca, qualcosa non andava.
- Come st.. Kozue ma che fai?- Aveva messo sotto sopra la stanza, i vestiti erano sparsi ovunque
- Niente, non faccio niente.- continuò a fare quello che stava facendo, a terra vi erano dei vestiti strappati e la sua voce seccata mi fece rabbrividire.
- Ma..- mi gelò con lo sguardo, era come se dalla depressione fosse passata all’incazzatura possente.
- Se li trovo a quelli faccio loro un culo grande quanto questo palazzo! Prossima volta le mani se le mettono dove dico io. Devono solo sperare che non metta loro addosso le mani, devono solo pregare. Neanche se si inginocchiano e mi lodano in Arabo antico li perdonerò per quello che hanno fatto. Questa attesa mi ha letteralmente scocciata.-
Rimasi in silenzio, la feci sfogare e intanto sistemavo ciò che aveva buttato per terra.
- Piuttosto, Shun.. Vai da Crystal. Credo che stia male, sta ascoltando musica deprimente da prima e non c’è più nulla nel freezer.-
- Freezer?-
Mi fece cenno di andare da lui e così feci. Come mi avvicinai alla sua stanza sentii della musica provenire da dentro. Come aprii la porta lo vidi. Era sdraiato sul letto tutto sfatto, con la televisione accesa che non stava minimamente degnando di uno sguardo, con 4 barattoli di gelato sparsi a terra e stava cantando Always dei Bon Jovi masticando il 5 barattolo di cioccolato e utilizzando il cucchiaino come microfono. Era a pancia in su e non si era neanche accorto della mia presenza.
- Yeah, I will love you baby, always and I'll be there forever and a day, always- Stava cantando a squarcia gola e ogni tanto si bloccava, infilzava il cucchiaio nel gelato e lo schiaffava nel muro, ormai pieno di cioccolata per poi riprendere a cantare
- I'll be there till the stars don't shine Till the heavens burst and the words don't rhyme and I know when I die, you'll be on my mind and I'll love you, always.-
- Oh Crystal.. Che scena raccapricciante..-
Si girò, aveva la bocca ricoperta di cioccolato e come mi vide lanciò via il barattolo per poi rimanere immobile sul letto.
- Crys ma che fai.. sei ridotto a uno straccio!-
- Ormai non ha più senso fare niente..-
- Smettila di dire queste cose, non è affatto vero! Dobbiamo solo aspettare, in qualche modo faremo.-
Non mi rispose, così decisi di uscire anche da quella stanza per dirigermi in cucina, dovevo mangiare qualcosa.
- Ciao Shun, vuoi qualcosa da mangiare? E’ rimasto un toast e un goccio di latte..-
- Ciao, Alexia, grazie. Mi farebbe piacere un bel toast.- le sorrisi e lei mi porse la colazione e un bicchiere di thè al limone.
- Come.. sta Kozue?- mi chiese facendo la vaga
- Sta..abbastanza arrabbiata.. Infatti l’ho lasciata sola su nella sua camera..-

Intanto Kozue..
- Shun.. l’ho trattato a merda, poverino..- Si alzò di scatto dal letto –Non posso starmene qui con le mani in mano, andrò con lui a cercarla, non diremo nulla.-
Corse nella mia camera e spalancò la porta. Non mi trovò perché in quel momento io ero appena arrivato in cucina. Si guardò intorno
- Non c’è.. dove sarà! Non posso più aspettare!- urlò
D’un tratto la mia catena, che si trovava insieme all’armatura dentro lo scrigno, cominciò a dimenarsi, voleva uscire. Kozue guardò lo scrigno che si muoveva verso di lei.
- Ma che gli prend..- si fermò a guardarlo, ormai era accanto a lei e continuava a muoversi.

- Come sola? Non dovresti farle n po di compagnia? E’ sicuramente sconvolta.. Non siamo molto amiche, non abbiamo cominciato con il piede giusto, però..-
- Si lo so, ma adesso preferirei lasciarla da sola..-
Un fortissimo rumore di vetri infranti ci fece sobbalzare. Io pensai subito al peggio, avevano rapito anche Kozue? Allarmato corsi su per le scale, urtai anche Ikki che stava scendendo da Lady Isabel. Vidi la mia porta spalancata e come entrai non credetti ai miei occhi: la finestra era in frantumi, Kozue non c’era e.. neanche la mia armatura.
- che cazzo è successo?- Crystal era corso a vedere, aveva ancora un po di gelato sul mento.
- Kozue è.. -
- Cosa?! Cosa le è successo?!- anche Crys vide lo scrigno della mia armatura vuota e capì tutto.
- E’ andata a cercare Emma, con la mia armatura.- mi rabbuiai e il biondino mi guardò. Un’aura mi circondò, mi stavo arrabbiando e Crystal sapeva cosa sarebbe accaduto se questo fosse successo.
- Giuro che quando quella cazzo di catena torna nelle mie mani.. la fondo e di lei ne faccio un portachiavi!- sbraitai. Crystal spaventato fece qualche passo indietro
- Si.. sicuro che sia colpa della catena?-
- Sicurissimo.-
In quel momento arrivò Athena insieme a tutti gli altri. Seiya aveva il fiatone
- L’ho vista.. Ho visto Kozue, yai.. La tua catena la stava trascinando a est e.. indossava la tua armatura.-
Tutti quardammo il cavaliere di Pegaso, increduli.
- Crystal, Shun andate a prenderla.- ci ordinò Athena
- Ci sarei andato comunque, anche se me lo avessi impedito.- dissi infuriato
Corsi verso le scale e raggiunta la porta la spalancai. Dietro di me, Crystal aveva appena indossao la sua armatura e cercava di raggiungermi. Appena fu al mio fianco, insieme cominciammo a correre verso est.
- Shun, ci ha lasciato dei segni, guarda quell’albero.-
Un pino era stato sfregiato da un qualcosa di metallico, sicuramente era stata opera della mia arma e di Kozue.
- Perché quel pezzo di metallo non ci ha indicato prima la strada?!-
- Non lo so, ma ti ho già detto che come sarà tutto finito la ridurrò ad un portachiavi.-
- Ah! Dove mi stai portando! Se ne saranno accorti, sicuramente ci staranno alle costole e non credo che Shun sia molto contento di questo. Ti farà a pezzi!-
Kozue parlava con la catena che cominciò a strattonarla ancora di più. Era tutta foresta e verso est questa di ingigantiva ancora di più. Arrivarono infine in un grande spiazzo di terra battuta ricoperto qua e la di erbacce. Su una piccola montagnetta vi era una grotta e una figura nera stava osservando la foresta. La ragazza la vide e quindi si nascose dietro un albero, la sua esperienza con le arti marziali forse le sarebbe servita. Quatta quatta cercò di avvicinarsi il più possibile alla montagnetta e come la figura si girò di spalle lei, che lo aveva visto fare tante volte a Shun, allungò il braccio che teneva la catena e questa automaticamente, come se avesse capito ciò che la ragazza pensava, trapassò il petto della figura facendola cadere accanto ai piedi della protetta.
- Hey, brava.. ci sai fare!- disse incredula
L’arma si allungò e si avvinghiò ad una roccia abbastanza resistente, così Kozue si arrampicò e riusci a risalire la piccola montagnetta. Dall’interno della grotta davanti a lei si sentivano dei lamenti e dei singhiozzi seguiti da alcune voci maschili che pronunciavano parole di minaccia contro l’altra voce.
- Questa è Emma.- disse seria
Mise le spalle al muro e piano piano si introdusse nella grotta, quando vide una luce lontana, dovevano essere lì.
Si affacciò e vide l’altra ragazza imbavagliata e con piedi e mani legati. Sussultò e per poco non venne scoperta da tre uomini che stavano attorno alla Lamù.
- Dai bella, facciamo il culo a sti figli di una mignotta.- detto ciò uscì allo scoperto e prima che gli uomini riuscissero ad intervenire, la catena li aveva intrappolato e legati come dei sacchi si patate. La ragazza si avvicinò sotto lo sguardo impressionato di Emma che la guardava come se avesse appena visto un alieno. Le tolse il bavaglio e ella tossì
- Come diavolo..- tossì ancora.
- Aspetta, devo sistemarli per bene.- così si alzò e, prese le teste di due dei malviventi le sbattè l’una contro l’ altra per poi dare una ginocchiata al terzo uomo.
- Siete fortunati che non vi ucciderò.. fosse per me vi cremerei, vivi.-
Mentre stava slegando la ragazza entrammo Crys ed io che le guardammo con un misto di esasperazione, felicità e, da parte di mia, ira.
- Emma!- il biondo corse verso la propria protetta abbracciandola
- Hey Shun.. guarda come le sta bene la tua armatura! L’ho sempre detto che è da femmina!-
Shun si avvicinò a Crystal e gli diede un fortissimo scappellotto
- Sta zitto uccellaccio! E tu, come ti è saltato in mente! Mi hai fatto prendere uno spavento terribile! Pensavo fossi morta! Dov’è quel cazzutissimo pezzo di metallo?-
Mi girai e vidi i tre uomini sdraiati e con il sangue che colava dalla testa, attorno ad essi vi era la mia catena che li aveva immobilizzati. A quella scena rabbrividii.
- Hai colpito tu questi uomini?-
- Si, e senza la tua catena non avrei fatto niente, è grazie a lei che sono sana e salva. E anche per Emma è la stessa identica cosa. Lei non ti ha risposto ieri perché ancora non aveva captato niente, lo so, l’ho capito quando l’ho toccata quindi non prendertela con lei. Ricorda che è grazie a quella cazzutissima catena, come l’hai appena chiamata, che persino tu sei vivo e sei qui in questo momento.-
La guardai e senza pensarci ancora corsi da lei abbracciandola
- Non fare più una cosa del genere.. mai più..- le dissi sopraffatto dalle lacrime
- Okay, va bene..-
Prendemmo tutto e, ripresa la mia armatura e caricatomi due di quegli uomini sulle spalle, ritornammo al palazzo dove tutti ci aspettavano preoccupati.
- Eccoli! Sono tornati, c’è anche Emma!-
Tutti loro ci vennero incontro e io buttai a terra i due malviventi per ricevere l’abbraccio di Seiya che mi era saltato addosso dalla felicità.
- Sono contenta stiate tutti bene. Emma, ben tornata- Athena abbracciò Emma e poi rivolta a Kozue disse:- protetta, una domanda. Hai davvero indossato l’armatura di Andromeda?-
- Si, ho anche utilizzato la catena e.. ho ucciso un uomo con essa e sempre grazie a quella ho fatto fuori quei tre che abbiamo portato.-
Tutti guardammo i corpi, erano immobili.
- Prima li sentivo respirare..- dissi io
- No, Shun, sono morti da un pezzo.- disse Crystal.
- Mi dispiace, non possiamo neanche sapere qualcosa da loro..-
- Amica mia, hai già fatto abbastanza per me, grazie!- Emma saltò addosso alla migliore amica e tutte e due scoppiarono di nuovo in lacrime e Seiya con loro, che si soffiò il naso con la camicia di Shiryu che si staccò schifato.
La pancia di Emma ad un certo punto brontolò e tutti ridemmo.
- Su, è ora di pranzo!- disse Lady Isabel, così tutti ci dirigemmo di corsa nella sala da pranzo. Tutto tornò come prima e Emma raccontò tutta la storia, spiegando quello che le avevano detto le strane figure sconosciute e come si era svolto l’incontro breve fra loro e la migliore amica che si stava ingozzando insieme alla papera accanto a me.
- Crystal, mangia più piano te ne prego!- scoppiammo a ridere e lui con la bocca piena mi rispose
- Pefè? Fto manvando fiano!- intanto sputava qualche pezzo di insalata.
- Bene Cavalieri, dopo aver trovato il buon umore dovremo discutere della partenza.- disse Athena
- Noi dovremo prima tornare a Roma per preparare tutto, ci servono alcune cose.- disse Crystal.
- Va bene, fate come meglio vi viene, voi poi dovrete andare in Sardegna, siccome è la meta più vicina, giusto?-
- Si, è vero. Prima andremo da Emma.- risposi io
Emma per poco non si affogava con l’acqua
- Cosa? Dovrete andare in Sardegna? Ma dovremo quindi stare da mia mamma!-
- E che problema c’è? Finalmente potrò conoscere la mia bellissima suocera!- esclamò il mio amico.
- Papera, metti a freno gli ormoni.- disse Kozue e mentre noi ci sbellicavamo dalle risate lui la guardava male e per poco non le tirava una polpetta.
- Ora che siamo tutti d’accordo potete andare a fare i preparativi, domani si partirà, per i biglietti ci penseremo noi, non vi preoccupate.- così la ringraziammo e ci dirigemmo nella stanza di Emma e Crys
-Ok, dobbiamo preparare la valigia..-
- O mio dio! Perché c’è del gelato sulla parete?-
Io guardai Crys e per poco non inciampavo su un barattolo
- Il tuo ragazzo era talmente depresso chemmmm… mmmh!- Crystal immediatamente tappò la bocca della mia ragazza
- Sta zitta tu! Non ti è concesso parlare!-
- Ahahahaha Crys, che amore!- Emma si avvicinò a lui che venne morso da Kozue, riuscita a liberarsi dalla sua presa
- Aja! Maledetta fissata!-
Dopo che i due si furono baciati Emma mise tra le mani del ragazzo un mocio per i pavimenti e indicò il muro
- Pulisci.- disse seccata e seria guardandolo male. Lui rassegnato cominciò a pulire la parete sotto i flash di Kozue che lo fotografava da tutte le angolazioni possibili e immaginabili e con Emma che gli aveva messo un grembiulino e una bandana.
- Certo che saresti una perfetta donna di casa, amico- dissi ridendo. Per poco non mi arrivava un colpo di mocio, che schivai di un soffio.
- Dai amore, andiamo anche noi a fare la valigia, lasciamo le ragazze alle loro pulizie.- detto questo fece in tempo ad abbassarsi che un altro agguato del mocio per poco non andava a segno, così fuggimmo in camera.
- Ah, che giornata stancante.- ormai avevamo già finito le valigie ed eravamo sdraiati nel letto.
- Ho bisogno di una bella doccia-
- Anche io.-
Ci guardammo e sia io che lei sorridemmo maliziosamente. Corsi in bagno  riempire la vasca e ci misi tre litri di bagnoschiuma al cocco per fare tantissima schiuma. Come fu pronta ci spogliammo ed entrammo in vasca, accurandoci di aver chiuso la porta della camera a chiave. Così facemmo l’amore lì, senza che nessuno ci disturbasse.
La mattina dopo era l’ora di salutare tutti i cavalieri. Kozue ed Emma prima però vollero andare a salutare il vecchio saggio a loro molto caro
- Fate buon viaggio ragazze e tornate sane e salve.-
- Grazie mille, torneremo sicuramente, e vincitrici!- rispose Emma determinata.
Così dopo aver salutato quel rimbambito di Seiya, il grandissimo Shiryu, Athena e le protette salimmo in macchina. Kozue e Alexia si guardarono e poi, sotto gli sguardi increduli di tutti si abbracciarono.
- Scusa per come mi sono comportata in nave..-
- Tranquilla, è acqua passata.- sorrisero entrambe e ci dirigemmo all’aereoporto.
Fatto il check in e il controllo stavammo per salire sull’aereo quando Crys si bloccò sulla pedana.
- Amore che hai?-
- io.. non.. non ci voglio salire su questo aggeggio!-
- Perché?-
- Perché.. non mi piace l’aereo io..io..-
- Ma dai Crys- dissi io –Non è niente, non durerà molto.. solo qualche ora!-
- Cosa?! Io non entro!-
- Signori dovete salire a bordo.- disse l’hostess
- Scusi ma abbiamo un problemi..- venni interrotto
- Muoviti, pallone- Kozue aveva preso Crystal per l’orecchio e lo aveva trascinato dentro l’aereo.
- Scusa Emma, fai sedere a me accanto al biondo, lo farò stare buono.-
- No.. cosa?! No!-
- Non urlare, c’è altra gente, smettila o ti buttò fuori dalla porta d’emergenza.-
- O..Ok..-
Emma ed io ridevamo sotto i baffi mentre la mia ragazza sgridava Crystal.
- Ascoltami bene. Quando andremo in Giappone, a casa mia, non andremo certo a piedi. Prenderemo l’aereo e sai quante ore ci vogliono? Non meno di 10.  
Quindi mettiti l’anima in pace e non fare scene, intesi?-
- Dieci? Ma siamo matti?! No! Io rimango a casa!-
- Dai su Crystal, smettila di lamentarti! Gli aerei sono i mezzi più sicuri di tutti, sta tranquillo.-
- L’aereo sta per decollare, i signori passeggeri sono pregati di ascoltare le norme di sicurezza e di allacciare le cinture come spiegherà l’hostess. Grazie dell’attenzione.-
 Crystal si irrigidì e Emma dovette allacciargli la cintura, come se fosse tornato bambino. Quando l’aereo cominciò a salire, le ragazze tapparono la bocca al mio amico che stava per urlare dalla paura.
Durante il viaggio…
- Ragazze.. dovrei andare in bagno..-
- Cosa? O mio dio..- disperata Kozue si mise una mano sulla fronte.
- Su, cagone ti accompagno io- dissi slacciandomi la cintura attirando l’attenzione di una hostess che gli indicò il bagno.
Il biondo si alzò di scatto e diede una testata al porta bagagli sopra i sedili
- Crystal..- dissi stringendo i denti.
Non si voleva muovere e così lo presi da un braccio e lo trascinai per tutto il corridoio dell’aereo.
- Su entra, piscia che torniamo al nostro posto.-
mi guardò disperato
- Non dovrò mica.. No dai Crys!-
Tirò lo sciacquone e io stavo guardando ancora a capre come avevo fatto mentre lui faceva il suo bisogno.
- Ah, bene ho finito..-
- Sei più tranquillo adesso?-
- Si.. non è male volare..-
- Aspetta l’atterraggio, è la mia parte preferita.-
- O mio dio.-
- Su sta tranquillo, torniamo al nostro posto-
-Stiamo per atterrare nell’aereoporto di Roma Fiumicino, vi sono alcune nuvole, ci sarà qualche piccola turbolenza.-
- Turboche? Non mi dire che ahh!-
Noi che eravamo tornati al nostro posto avevamo la faccia viola dalla vergogna e Kozue tappò la bocca di quel deficiente con un tramezzino.
- Urla ancora e ti riduco a un colabrodo.-
L’aereo si muoveva un pochino, a causa delle nuvole e questo suscitò il terrore di Crys che non smetteva di dimenarsi e urlare.
Quando fummo atterrati e le porte furono aperte, il primo a scendere fu proprio lui che terrorizzato si mise a baciare la terra ferma.
- Amata terra, no ti tradirò mai, promesso!-
- Alzati stupido.- Disse Emma
La mia macchina ci aspettava al parcheggio. L’avevano portata gli uomini di Athena dalla Grecia.
- Ah, bambina mia, mi sei mancata!- dissi accarezzando la fiancata della Lamborghini.
- Su, Sali!-
- Kozue! Non vorrai guidare tu!-
- E perché no?- disse Crystal – basta che torniamo a casa, non voglio più mettere piede in queesto Aereoporto.
- Succederà quando andremo a casa, tanto saranno solo 50 minuti- disse Emma terrorizzandolo.
Finalmente a casa come entrammo ci buttammo tutti sul grande divano
- Ahh, casa dolce casa!- dicemmo all’unisono.


 

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Capitolo 14
*** 14 PT 1. Mai, e dico mai fidarsi dei fratelli minori! ***


Finalmente ero a casa, ancora stentavo a crederci, quel soggiorno in Grecia era stato pieno di sorprese piacevoli e non.
Non facevo altro che pensare al mio rapimento e a quegli uomini dalla strane armature che mi avevano imprigionata.
I miei pensieri furono interrotti dalla voce di Kozue. –Emma andiamo a svuotare le valigie, che dici?-
-Eh? Oh si andiamo, nemmeno le svuotiamo che già dobbiamo rifarle.-
Rise a quella frase, infatti non avevo tutti i torti.
Entrambe ci alzammo e prese le nostre valigie, salimmo nelle camere dei ragazzi. Ormai tenevamo tutte le nostre cose la.
Poco dopo anche Shun si alzò –La sistemo anche io, domani non avremo tempo.-
Lanciò un’occhiata al biondo come per invitarlo a fare lo stesso. Crystal lo guardò  -Che palle, non ne ho voglia, sono ancora scosso per colpa di quel dannato aggeggio volante-
-Si chiama aereo- puntualizzò la mia amica salendo per le scale.
A quel punto Shun prese Crystal per un bracciò e lo buttò giù dal divano –Muoviti sfaticato!-
Controvoglia il biondino si alzò e mi raggiunse nella sua camera. Anche Shun fece lo stesso.
Quanto Crystal entrò mi trovò intenta nel decidere cosa portare. –Stavolta meno vestiti e più pantaloni- sussurrai appena.
-Welà-
Comparve all’improvviso facendomi sobbalzare. Tutti i vestiti che tenevo in mano mi caddero a terra.
Mi girai di scatto guardandolo male mentre lui con una faccia da ebete disse –Ops!-
Si chinò e mi porse gli indumenti.
-Hey Em sei più rigida del solito o sbaglio?-
Misi in silenzio i vestiti nella valigia e la chiusi per poi posarla a terra. –No,ma che dici, stiamo solo andando a casa mia per svolgere una missione di vitale importanza e conoscerai la mia famiglia, non ho motivo di essere nervosa!- dissi sarcasticamente.
Crystal sorrise –Ok allora era solo una mia impressione-
Giuro che in quel momento mi caddero le braccia. –Crys io vado in soggiorno, tu intanto sistamati la roba…BENE!-
-Tranquilla amore, fidati di me- disse mentre smontava i cassetti per scegliere cosa portare.
Sospirai e mi diressi al piano di sotto.
Kozue e Shun preparono le loro cose molto in fretta, infatti poco dopo mi raggiunsero.
-Emma sono molto curioso di visitare la Sardegna, non ci sono mai stato- disse Shun entusiasta.
-Bhe non è questo gran che, io abito in un’isoletta a nord della Sardegna stessa, è molto tranquillo come posto-
Kozue si andò a sedere in braccio al suo ragazzo –Non vedo l’ora di rivedere i tuoi, chissà se si ricorderanno di me-
-Ma certo che si ricordano di te, che domande mi fai-
Dopo alcuni minuti anche Crys ci raggiunse. –Eccomi gente, bhe che mi sono perso?-
Si sedette vicino a me e mi abbracciò. –Domani conoscerò i miei suoceri!-
Kozue alzò gli occhi al cielo facendo ridere Shun.
-Ragazzi noi prepariamo la cena-
Io e Crystal annuimmo in silenzio. La solita routine si era ristabilita. Anche se il cibo ad Atene era squisito preferivo di gran lunga la cucina di quei due.
-Quindi vedrò tua madre e tuo padre?-
-Si, e conoscerai anche mio fratello. E un bravo ragazzo anche se un po’ rompiscatole-
Crystal si irrigidì. Non sopportava i bambini.
-Ah, e quanti anni ha?- chiese sfodefrando uno dei suoi sorrisi più finti.
-10, ma tranquillo non ci darà noie-
Il nostro discorso venne interrotto dalla voce della mia amica –A tavolaaaaa-
-Andiamo va, prima che la fissata ci stacchi la testa-
Annuii ridendo e ci dirigemmo in cucina.
La cena trascorse in tranquillità. Eravamo tutti stanchissimi infatti andammo a dormire poco dopo.
-Notte a tutti- disse Shun
-Buonanotte- rispondemmo io e il biondo. Raggiunsi la camera e mi buttai sul letto.
Crystal mi raggiunse.
-Aah, domani sarà un grande giorno, anche se… mi toccherà riprendere quel dannato coso infernale, ma ne varrà la pena vero Emma?-
Non rispondetti. Crys allora si avvicinò muovendomi la spalla –Em, ci sei?-
Mi girai di scatto dandogli un pugno in faccia –Ma che cazz.. è collassata- aggiunse in seguito.
Così poco dopo si addormentò anche lui.
Era già arrivato il momento di partire. Ci alzammo tutti carichi  e pieni di energie.
Dopo esserci preparati caricammo le valigie in macchina e salutammo per la seconda volta la  nostra casa a Roma.
Non ero mai stata così nervosa, non so cosa mi preoccupava di più: il fatto di andare la per svolgere la missione o quello di presentare Crystal alla mia famiglia.
Kozue notò la mia preoccupazione così cercò di rassicurarmi –Emma tranquilla, andrà tutto bene, la tua famiglia accetterò Crys senza problemi, è un po’ eccentrico a volte ma sono sicura che andrà bene.
Apprezzai il suo sforzo così le sorrisi.
-E poi adesso dobbiamo riprendere l’aereo, quindi ci divertiremo parecchio- disse indicando Crystal.
-Tutti a bordo- ci esortò Shun. Dopo esserci sistemati partimmo alla volta dell’aeroporto.
-Eccoci qua- dissi arrivati al terminal. Crystal si stava già agitando, così lo presi per mano. –Amore, fai un respiro profondo, il viaggio durerà 40 minuti, sta tranquillo-
Sembrava essersi calmato ma quando ci andammo a sedere ecco che ricomnicò a delirare – Aiutooo ho pau-
Venne zittito da Shun che gli coprì la bocca –Crys smettila, che razza di cavaliere sei! Affronti pericoli ben peggiori e ti caghi addosso per un mezzo di trasporto?!-
Crystal rimase in silenzio, sapeva che l’amico aveva ragione ma era più forte di lui.
Cercai di distrarlo per tutto il volo e con mia sorpesa riuscii nel mio intento.
-Signori passeggeri vi informo che l’atterraggio avverà fra pochi minuti, vi invito cordialmente e riallacciare le cinture di sicurezza-
Kozue e Shun guardarono verso di noi. –Pallone rilassati-
- Una papera che ha paura di volare.. bella questa.- aggiunge la mia amica
Per tutta la fase di atterraggio mi strinse la mano talmente forte da farmela quasi intorpidire.
Finalmente atterrammo. Crystal si alzò di scatto andando a sbattere con la testa contro gli armadietti che contenevano i bagagli a mano.
Tutti ridemmo a quella scena. –Dannato aggeggio- borbottò massaggiandosi la testa.
Come uscimmo dall’aeroporto dissi –Benvenuti in sardegna-
Eh si, eravamo arrivati a destinazione.
Per arrivare a La Maddalena dovevamo prendere prima il pulman che ci avrebbe portato a Palau, la avremo infine preso il traghetto e saremo arrivati a destinazione.
Spiegai per bene tutto ai ragazzi che in silenzio annuirono.
-Ecco il nostro pulman- dissi indicandone uno che si era appena fermato davanti all’entranta dell’aeroporto.
Caricammo i bagagli e ci andammo a sedere. Crystal si addormentò,Kozue e Shun stavano invece ascoltando la musica.
Dopo un’oretta arrivammo a Palau.
-Oh, ma è quell’isoletta?- chiese Crystal indicandola dal finestrino del pulman.
-Eh si, è proprio lei- dissi quasi commossa. Era da mesi che non tornavo e rivederla faceva un certo effetto.
Scaricammo i bagagli pronti a salire sul traghetto. Ne approffitammo per fare qualche foto. Shun ammirava il paesaggio scattando foto a più non posso.
Passarono 10 minuti…
-Dio ma quanto è lento sto coso!?- brontolò il biondo.
-Crys non è una moto nave, dagli il tempo- rispose la mia amica accocolandosi fra le braccia di Shun.
-Ecco, sta attraccando, scendiamo- dissi prendendo il biondino per mano.
La passerella si abbassò e potemmo finalmente scendere.
-Sono a casa- sussurai
Crystal mi abbracciò –Bene Em, ora che si fa?-
Mi guardai intorno, mi ero completamente scordata di avvisare i miei. –Scusate un attimo, devo fare una telefonata-
Tutti e tre mi guardarono con aria interrogativa. Tornai dopo poco tempo sorridendo
-Prenderemo un taxi per andare da me-
Quest’ultimo ci portò a casa mia. Era nervosissima, ma cercavo in tutti i modi di non farlo trapelare.
Come aprii il cancello sentii delle voci –Dev’essere lei, svelti andiamo-
Vidi mia mamma corrermi in contro –Emma tesoro, come stai? Da quanto tempo bambina mia-
Mi abbracciò e dopo avermi mollata  osservò meglio la situazione.
-Kozue, ma come sei cresciuta-
-Signora Sutcliff- disse abbraciandola.
-Quante volte devo ripertelo cara, chiamami pure Juliet-
Kozue sorrise. Shun si fece avanti per presentarsi. –Mamma lui è Shun, è un mio amico nonché il ragazzo di Kozue-
-Molto lieto- disse baciando la mano di mia madre.
-Oh, il piacere è mio-
Crystal era rimasto dietro me e Kozue in silenzio. Mia madre ci scostò per poterlo osservare
-E questo bel biondino chi sarebbe?- domandò incuriosita.
Ecco, il momento era arrivato. –Mamma questo è Crystal, il..mio ragazzo-
Mia madre resto in silenzio a guardarlo. –Ma come sono felice, finalmente la mia dolce Emma ha trovato un ragazzo, e sei anche molto carino-
Crystal cercava di liberarsi dall’abbraccio di mia madre ma invano.
-Molto piacere- rispose alla fine  quest’utlimo.
-Coraggio entrate.-
Così tutti quanti seguimmo mia madre in casa. Ci sistemammo in salotto.
-Papà non è ancora arrivato?- chiesi sedendomi affianco a Crystal
-No cara, sarà qui a momenti però-
Poco dopo una voce si sentì dalle scale –Mamma ma che è tutto questo baccano?-
Ed ecco che mio fratello scese.
-Ciao Derek- dissi alzandomi per dargli un bacio.
-Hey sorellona, chi sono loro?-
-Bhe Kozue la conosci già, loro sono Shun e Crystal-
Tutti e tre fecero un cenno con la mano per salutare. Derek si avvicinò a Shun e Crystal –Finalmente dei ragazzi con cui stare, mi ero stancato di avere in giro per casa quella femminuccia di mia sorella-
Fulminai mio fratello con lo sguardo. Come lo vide trasalì.
-Ma povera, non è così male- disse Shun. Crystal lo guardava accigliato. Sapevo bene che stare con i bambini non era il suo forte.
Poco dopo mia madre ci raggiunse in salotto –Derek tua sorella ti ha detto che sta assieme a Crystal?-
Come udì quelle parole sul viso di quel demonietto comparve un ghigno spaventoso.
-No, ma ora lo so mamma, bhe io torno in camera, a dopo, ragazzi e Crystal-
Crys lo guardò male e tutti a quella scena iniziammo a ridere.
Era quasi ora di cena quando tornò mio padre.
Ripetemmo tutte le presentazioni e con mia sorpresa prese abbastanza bene il fatto che io stessi con Crys.
Per tutta la cena non faceva altro che guardarlo per vedere cosa combinava.
-Allora ragazzi, potete alloggiare nella casetta che abbiamo qua sotto, nessuno vi verrà a disturbare-
Afferrai le chiavi e ringraziai mia madre.
-Emma tu puoi dormire in camera tua, lascia che loro tre vadano- disse mio padre.
Lo guardai stranita –Ma papà!-
-Tesoro falla stare con i suoi amici su-
Fortuna che c’era mia madre. –Grazie mamma-
Così feci strada e andammo a sistemarci nella casa di sotto.
-Ma è fantastica- disse Shun
-Non me la ricordavo così spaziosa- continuò Kozue. Una volta sistemate le nostre cose andammo nelle camere a riposarci.

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Capitolo 15
*** 14 PT 2. Mai, e dico mai fidarsi dei fratelli minori! ***


La mattina seguente ci alzammo e una volta preparati saremo dovuti salire nella casa di sopra per andare a far colazione.
-Ragazzi dobbiamo salire su- dissi bussando alla porta della camera di Kozue e Shun.
Quest’ultimo aprì la porta e coi capelli ancora arruffati ripsose –Mmh si va bene-
Kozue comparve dietro di lui  –Sto morendo di fame, muoviamoci- concluse trascinando fuori dalla porta il ragazzo ancora in pigiama.
Anche Crystal era ancora piuttosto sconvolto. Era in canotta e indossava un paio di pantaloncini che arrivavano alle ginocchia.
Era tre ore chiuso in bagno, così bussai alla porta. –Amore tutto ok?-
-Waah, questi dannati capelli non vogliono rimanere apposto!-
Shun e Kozue mi raggiunsero fuori dalla porta del bagno.
Il verdino spalancò la porta e trovammo Crys davanti allo speccio con uno sguardo tra il disperato e l’incazzato mentre cercava di sfilare  la spazzola incastrata nei suoi capelli arruffati 
Kozue scoppiò a ridere –Oddio! Crys hai un nido fra i capelli ahahahaha-
Egli la guardò male –Dannata, piuttosto aiutatemi!-
Shun gli diede una patta –Amico ho le mani legate, non ci so fare coi capelli-
Così io e Kozue ci avvicinammo e inziammo a tirare e fra un urlo di Crystal e l’altro finalmente riuscimmo a liberarlo dalla spazzola.
-Ecco fatto- dicemmo all’unisono.
-Grazie ragazze- rispose abbracciandoci.
Shun ci fece con la testa che dovevamo muoverci e raggiungere la casa dei miei.
-Andiamo va- dissi
Raggiungemmo la casa dei miei genitori e trovammo Derek con mamma in cucina intenti a far colazione.
-Buongiorno ragazzi- disse mia madre.
-Buongiorno- ripondemmo tutti.
Derek aveva lanciato un’occhiataccia a Crystal che la ricambiò subito.
-Ma che hanno quei due?- bisbigliò Kozue.
-Non ne ho idea- le risposi.
Ad un certo punto il mio fratellino si alzò –Prego ragazzi, venite a sedervi, penserò io alle vostre colazioni-
Come disse ciò spalancai la bocca –No sul serio? Ti ha morso qualche insetto per caso?-
-Emma non dire queste cose a tuo fratello-
Alzai gli occhi al cielo e assieme agli altri andai a sedermi a tavola.
Derek prese le tazze di tutti tranne quella di Crystal.
-Ecco  a voi-
-Grazie tanto- disse Shun afferrando le tazze per poi passarcele.
Crystal tossì –Emh Emh..-
Derek si girò di scatto con uno strano sorriso stampato in faccia. –Oh ma che sbadato, scusa Crystal, ora faccio subito-
Squadrai mio fratello che come si accorse del mio sguardo fece finta di nulla. Tornò poco dopo con la tazza per Crys.
-Ecco a te- gliela passò e scappò subito di sopra.
-Mah, certo è che proprio strano tuo fratello- mi disse inizando a bere il suo latte.
Come finimmo di fare colazione andammo in salotto per guardare un po’ di tv. Mia madre doveva uscire, mio padre era a lovoro quindi toccava a me sorvegliare quella peste di mio fratello.
-Bhe che cosa ci guardiamo?- prorpose Kozue
-Mmh, non so, guardiamo che c’è in tv, non ho voglia di cercare film-
Mentre stavamo decidendo su quale film guardare Crystal si alzò di scatto con gli occhi fuori dalle orbite portandosi la mano sopra la pancia.
-Amico tutto bene?- chiese Shun guarandolo ansioso.
Egli non rispose. Mi avvicinai a lui e quando stetti per prendergli la mano si fiondò al piano di sopra urlando –Bagnoooo-
Io, Kozue e Shun lo seguimmo. Come arrivammo al piano di sopra lo sentivamo lamentarsi da dietro la porta.
-O mio dioooo, ma che cazzo ho mangiato!?-
Kozue abbandonò la sua preoccupazione e iniziò a ridere –Ma dai, ha solo un’attacco di diarrea-
Poco dopo anche io e Shun iniziammo a ridere.
-Brutti bastardi non appena esco  giuro che vi …oddio!-
Shun fece spallucce –Ragazze lasciamolo pure ai suoi ..bisogni, scenderà non appena starà meglio-
Kozue e io annuimmo e scendemmo al piano inferiore. Sulle scale incontrai mio fratello piegato dal ridere.
-Derek per caso ne sai qualcosa dell’improvviso attacco di Crystal?-
Egli mi guardò ridendo –No Emma, avrà un’ntestino delicato il tuo ragazzo-
-Mmmh, non credo sai- dissi con un tono molto acido.
Kozue e Shun guardavano attenti la scena.
-Questo è anche meglio di un film- commentò la mia amica.
-Già, se avevamo anche dei pop corn sarebbe stato anche meglio- aggiunse l’altro.
Lo guardai talmente male che alla fine quella peste cedette. –E va bene, va bene. Ho messo del lassativo nel latte di Crystal. Lui è così freddo e cattivo con me!-
Proprio come disse quella frase Crys uscì dal bagno sentendo tutto.
-TU! Piccola peste, ora ne prendi!-
Derek iniziò a correre per la scale con Crystal alle calcagna.
Kozue prese dalla tasca dei suoi jeans il cellulare e iniziò a filmare tutto.
-Emma ma non li fermi ?- chiese Shun divertito mentre continuava ad osservarli.
-Nah, Derek si merita una lezione-
Quando arrivammo in soggiorno trovammo Derek a testa in giù con Crystal che lo teneva per i piedi.
-Dannato moccioso, così impari!-
Ad un tratto sentimmo la porta aprirsi. Era mia madre.
-Svelti sistemiamoci, Crys molla Derek- sussurrai. Neanche detto Crystal lasciò mio fratello che cadde a terra.
Ci sistemammo tutti sul divano e su alcune poltrone facendo finta di parlare.
-Oh ciao mamma.- dissi con noncalanche.
-Salve ragazzi, tutto bene?-
Ci scambiammo delle occhiate –certo-
Mia madre sorrise e andò in cucina a preparare il pranzo. In pomeriggio tornammo nella nostra depandance.
Crystal era ancora nervoso per la storia del lassativo.
-Ma tu guarda, sono venuto qua per una missione non per farmi mettere lassativi nel cibo!-
-Eddai Crys, è un bambino, voleva solo le tue attenzioni- Shun cercava di calmarlo ma senza risultati.
Io rimasi un po’ con Kozue nel frattempo. –Uf è tutta colpa di Derek, ha rovinato tutto!.-
-Bhe in effetti,anche se devo ammettere che era troppo divertente vedere Crys in quello stato-
Non risposi, anche se lo era ero preoccupata per la storia dell’armatura. Per colpa di quello scherzo stavamo sprecando tempo prezioso.
Poco dopo Shun ci raggiunse nella stanza. Decisi allora di andare da Crystal così che anche Shun e Kozue potessero stare finalmente soli.
Entrai in camera e lo trovai sdraiato sul letto con la tv accesa.
Mi misi vicino a lui. –Che guardi?-
-Nulla di che, faccio zapping, ma adesso preferirei far altro.-
Come disse ciò spense la tv e mi baciò abbracciandomi. Avevo capito a cosa mirava.
-Crystal..ci sono i m…- non mi fece terminare la frase in quanto tornò a ribaciarmi.
Si levò la maglia e la lanciò a terra. Iniziò a sbottonarmi la camicietta quando a d’un tratto si fermò.
Lo guardai perplessa –Amore che c’è?-
Esitò un po’ –Nulla, assolutamente null..Emma vuoi scusarmi.- disse fiondandosi in bagno.
I’effetto del lassativo non era ancora finito.
-Dio, io tuo fratello l’ammazzoooo- urlò dal bagno.
Bhe non aveva tutti i torti, aveva rovinato un momento. Dopo un po’ Crystal uscì dal bagno e si andò a buttare sul letto.
-Dannato- sussurò sprofondando la testa nel cuscino.
Io e Crys passammo il pomeriggio in casa, non petevamo uscire con lui in quelle condizioni. Ma insistetti affinchè Kozue e Shun uscissero a godersi un po’ di mare. Insomma,trascorsi tutto il pomeriggio passando rotoli di carta igenica a Crystal che finivano più rapidamente delle caramelle quando le distribuivi ai bambini.
La sera..
-Ragazzi siamo tornati.- urlò Kozue entrando seguita da Shun. Gli corsi incontro per salutarli.
-Hey, vi siete divertiti a mare-
-Si, è proprio un mare fantastico, ho preso un sacco di conchiglie- disse mostrandomene una bustina piena zeppa.
-Bhè come sta il pallone?-
-Adesso sembra meglio, l’effetto del lassativo sta passando-
-Meglio dai, ora se vuoi scusarci andiamo a farci la doccia.- aggiunse Shun cingendo i fianchi alla mia amica.
Mentre si trovavano sulla soglia dellla porta li fermai –Ragazzi, emh..come dire, tappetevi il naso- conclusi ridendo per poi raggiungere Crystal in camera.
-O mio dioo-
Io e Crys sentimmo i loro lamenti dalla camera e scoppiammo a ridere come due ossessi.
Arrivò l’ora di cena,ma stavolta mangiammo giù, lontano dalla mia famiglia e da possibili lassativi.
Dopo aver cenato Crystal si alzò di scatto prendendomi per mano. –Ragazzi se volete scusarci, ma io e lei abbiamo un discorso in sospeso-
Kozue e Shun ci guardarono sorridendo. –Certo, andate pure- rispose la mia amica facendo l’occhiolino.
Anche Shun si alzò facendo finta di sbadigliare.-Aaah, sono stanchissimo, credo che andrò a riposarmi. Kozue tu che fai?
Ella lo guardò con un piccolo sorriso. –Lo sono anche io, il mare mi ha uccisa-
A quanto pare tutti  e quattro avevamo piani ben precisi per stanotte.
-Bhe buonanotte gente e sogni d’oro..eh eheheheheh- concluse infine Crys trascinandomi in camera. Shun fece lo stesso con Kozue.
Arrivati in camera mi prese in braccio e iniziò a baciarmi per poi buttarmi nel letto.
Stavolta l’effetto del lassatvo era passato,così potemmo finalmente farlo senza interruzioni di qualsiasi genere.
L’indomani mi svegliai tra le sue braccia. –Buongiorno-  bisbigliò mentre mi accarezzava dolcemente il viso.
-Giorno- risposi baciandolo.
-Oggi dobbiamo iniziare a cercare l’armatura, non sarà una giornata facile-
Lo guardai preoccupata. Aveva ragione, non sarebbe stata per niente una giornata spensierata.
Crystal notò la mia preoccupazione e cercò di rassenerarmi –Em sta tranquilla, io e Shun ci siamo abbituati, abbiamo corso rischi ben peggiori, e per quanto riguarda te ..ti proteggerò a costo della vita.
Come disse ciò sussultai. Stavo per scoppiare a piangere e cercai di resistere con tutte le mie forze. Non potevo sopportare l’idea di perderlo.
-Prepariamoci e raggiungiamo Kozue e Shun- ribattei con un filo di voce.
Kozue al contrario mio era eccitatissima all’idea di possibili battaglie e pericoli vari.
-Faremo il culo a chiunque cercherà di intralciare il nostro cammino- disse esaltata.
Shun cercava in tutti i modi di tenerla sotto controllo. Una volta che indossarono le loro armature ci precipitammo in panoramica per fare il punto della situazione.
-Allora Emma, adesso sta a te indicarci la strada giusta da seguire. Come sappiamo la parte di armatura è legata a un posto caro alle protette- disse Shun serio guardando l’orizzonte.
Pensai ai vari luoghi legati alla mia infanzia, e subito mi venne in mente la biblioteca. Insomma, era la che passavo tutto il mio tempo e poi era sempre la che avevo incontrato il vecchio saggio.
-La biblioteca- sussurai.
I miei amici si guardarono fra loro. –Svelti.- disse Crystal senza pensarci due volte.
-Emma facci strada- aggiunse poi  Shun. Kozue era sempre più eccitata.
-E fantastico, chissà quali pericoli ci attendono!-
Come disse ciò mi pietrificai. Crys mi prese per mano incitandomi a seguirlo: cercai di farmi coraggio e indicai la strada ai due ragazzi.
Poco dopo arrivammo al punto stabilito. La vecchia biblioteca si trovava  nel mio quartiere. Dava su una piccola strada tranquilla circondata da alcune case.
-Eccola la- dissi indicandola.
-Che aspettiamo entriamo- aggiunse la mia amica fiondandosi verso la porta.
Shun la fermò di colpo. –Aspetta, dobbiamo essere prudenti. La mia catena sta captando qualcosa, non saremo soli in quella biblioteca-
Ecco che all’udire quelle parole entrai nel panico.
 
-Coraggio Em, andiamo.- disse Crystal tenendomi ancora per mano. Non l’aveva lasciata nemmeno per un secondo e questo mi rassicurò.
-Ragazze state attente, io e Crystal siamo qua per proteggervi, ma ricordate di non abbassare mai la guardia, ricordate ciò che vi abbiamo insegnato-
Kozue ed io annuimmo e così ci dirigemmo all’interno della biblioteca.
Non era cambiata per niente, tutto era rimasto come quando ero bambina.
Sembrava non esserci nessuno, era completamente deserta.
-Ecco il luogo dove ho passato la mia infanzia- dissi facendo strada ai miei amici tra i vari corridoi.
-Ma il bibliotecario dov’è finito?- chiese Kozue guardando verso il bancone vuoto.
Come lo guardai tutti i ricordi di quel periodo mi tornarono in mente. Il vecchio seduto su quel bancone circondato dalle persone intente a leggere, con me che gli stavo vicino mentre mi raccontava le storie dei cavalieri dello zodiaco.
-State in guardia- ripetè Shun tenendo con forze le catene fra le sue mani.
Annuii senza dire una parola mentre continuavo ad esplorare quel luogo che non vedevo ormai da tempo.
Il silenzio che si era andato a creare venne interrotto da Crystal –Bhe, se fossi un pezzo di armatura nascosta in un luogo come questo, dove mi andrei a imboscare?-
Shun, Kozue ed io lo guardammo con un espressione come a dire “ma che cazz”. Egli ci guardò facendo spallucce –Che ho detto? Piuttosto invece che guardarmi con quelle facce da pesci lessi aiutatemi a cercare la parte di armatura.-
Mentre ci incamminavamo verso uno dei tanti corridoi una scossa ci fece sobbalzare.
-Che è?- disse Kozue girandosi all’improvviso.
Crystal e Shun si avvicinarono a noi per proteggerci da ogni eventuale attacco.
-Vi stavo aspettando cavalieri- una voce squillante e allo stesso tempo inquietante  si intromise fra noi.
-Chi sei?- urlò Crystal. La voce ricomnciò a parlare –Cavaliere del cigno, taci. Io sono Thanit, antica dea della terra e della fertilità. Sappiate cavalieri, che non sarà per niente un’impresa facile togliermi la parte di armatura che sono stata incaricata di custodire.-
-Questo lo dici tu! Piuttosto invece che parlare a vanvera fatti vedere!- Esclamò il biondo.
-Ragazze, correte al riparo, la situazione non è delle migliori- urlò Shun prendendoci entrambe per mano  conducendoci nell’altra corsia.
Poco dopo ecco che un’altra scossa squarciò il pavimento facendone uscire una donna dall’immane bellezza.
La sua pelle candida era in contrasto con la lunga cascata di capelli rosso fuoco.
-A noi due Thanit- esclamò Shun. –Catene di Andromeda-
Egli sferrò il primo colpo prendendo per un braccio la dea che si liberò poco dopo con estrema facilità.
-Tutti qui quello che sai fare cavaliere?-
-Non sottovalutare la potenza della mia arma. Preparati dea, il mio secodo colpo non lasciarà scampo. Gabbiaaaa- urlò in seguito.
Stavolta la dea venne immobilizzata.
-Crystal adesso-
Quest’ultimo annuì scagliando il suo attacco –Polvere di diamantiiiii-
Nel frattempo Kozue che stava seguendo con molta attenzione l’incontro scoppio in una fragorosa risata dopo aver visto il biondo che preparava il suo attacco.
-O mio dio quel balletto è osceno! Puahahahahha-
-Kozue! Non è il momento – le urlai dalla corsia affianco.
-Basta cosi! Mi avete stancato- urlò la dea liberandosi da i due attacchi. Ed ecco che sfoderò per la prima volta il suo attacco.
Delle terribili rampicanti uscirono dal terreno e si diressero verso di loro. Shun e Crystal la schivarono, ma si accorsero che non fermandosi la pianta ci avrebbe colpite.
-Ragazze- esclamarono. Così entrambi si precipitarono verso di noi per trarci in salvo.
-State bene?!- domandò Crystal. Entrambe annuimmo.
-E stato pazzesco. Voglio rifarlo- urlò la mia amica.
-Kozue!- l’ammonimmo all’unisono.
-Dove siete finiti cavalieri? Vi state già arrendendo?!- la voce di Thanit mi dava i brividi.
Scagliò il suo secondo colpo, stavolta ancora più potante: la terra cominciò a creparsi creando dei grandi strapiombi.
Io e Kozue stavamo per precipitare ma riuscimmo ad aggrapparci. Poco dopo i due ragazzi tornarono in nostro soccorso.
Crystal si diresse a gran velocità dalla dea, scagliando di nuovo la sua polvere di diamanti.
Shun non tardò a raggiungerlo e riattaccò poco dopo. Nonostante i loro numerosi attacchi, non erano ancora riuscti a mettere in difficoltà la loro avversaria.
Quest’ultima ne approfittò per lanciare un terzo e ancor più fatale colpo.
Dei grandissimi massi cominciarono a precipitare da sopra il soffito.
-Oddio.- esclamai cercando di mettermi al riparo. Mentre correvo inciampai su uno dei tanti massi ormai a terra. Kozue accortasi dell’accaduto cercò di venirmi incontro, ma rimase bloccata da un altro masso che cadde poco dopo.
-Se solo avessi anche io qualche arma ti farei il culo a strisce- borbottava la mia amica da dietro la grande pietra.
Nel frattempo Crystal e Shun vennero per l’ennesima volta in nostro soccorso non curandosi del loro nemico.
-Voi! Voi e le vostre insulse preoccupazioni! Quelle donne avrebbero potuto difendersi anche da sole! Non c'è bisogno del vostro perpetuo aiuto! Cos'è, pensate che le donne non si sappiano difendere? Per colpa della vostra insulsa preoccupazione e del vostro menefreghismo nei miei confronti, ve la farò pagare!-
Come disse ciò sparì subito dopo in una nube di polvere.
-Dannata, torna subito qui- urlò Crystal agitando un pugno per aria.
-Crys lascia stare, ormai è andata-
All’improvviso sentimmo un grande boato e vedemmo una strana scritta comparire sul muro.
-Guardate! E questa da dove è uscita?- chiesi indicandola.
Ci avvicinammo per osservarla meglio.-E stata scolpita sul muro- disse Crystal.
Tutti quanti la toccammo per sentirne il rilievo.
A quel punto Shun  esclamò -è greco.. “Le tue vesti accanto vedrai
 finche quest'enigma non risolverai
 La dea della fertilità aspettando sta
 La risposta che insieme ognuno di voi darà.
 Avete molto tempo, sappiatelo Il padre della sacra Atena mi ha incitata
 Che il potere vi spetta convincetelo e la paura della perdita va superata”-
-Hey da quand'è che so leggere il gre... o mio dio- la mia amica si girò di scatto ed esclamò –P-perché mi vedo riflessa?-
Shun sgranò gli occhi –Stavo per dire la stessa cosa!-
I due si misero una di fronte all’altro –O mio dio! Io sono te e tu sei me!- urlarono all’unisono.
Era assurdo, quei due non potevano essersi scambiati i corpi. Ma la cosa ancora più assurda doveva ancora arrivare.
-Ahahahahha è troppo diverten..- Crystal si fermò di colpo.  –Aspetta, questa non è la mia voce!- si girò verso di me ed ecco che vidi ciò che non avrei mai voluto vedere.
-Waaaaah, ma quella sono io! Sono un maschio…che cosa orrendaaaaaa- inziai a correre per tutta la biblioteca.
-Emma calmati- disse Kozue togliendosi con nonchalance l’elmo di Shun scuotendo i capelli. –O yeah, capelli sciolti e fluenti-
Shun la guardò stranito –Ma che cazz, piuttosto come diamine abbiamo fatto a finire conciati così?! Insomma..ho…ho- disse palpandosi le tette.
Crystal  lo guardò maliziosamente –Hey bell’idea eh…ehehehe-
-Non ci provare- dissi fiondandomi su Crystal.
-Basta voi due- disse Shun mentre cercava di sistemarsi il davanzale che apparteneva alla mia amica. –Diamine Kozue come diavolo fai a sopportarle…. Hey aspetta un momento! Perché mi palpi sempre le chiappe?-
Kozue con nonchalance rispose –e perché tu mi palpi sempre le tette?-
Come disse così Shun divenne rosso e si girò di spalle.
Io nel frattempo ero in ginocchio disperandomi in quando era diventata un uomo.

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Capitolo 16
*** 14 PT 3. Mai, e dico mai fidarsi dei fratelli minori! ***


Il mio incubo peggiore si era avverato. Non potevo più essere carina e femminile.
Crystal invece non sembrava così disperato, anzi stava facendo di tutto con il mio povero corpo e io cercavo in tutti i modi possibili di fermarlo.
-Nuoo queste cose sono strabilianti! Soprattutto quando salti! E come se ti stessi dando schiaffi da solo! –disse il biondo mentre saltava come un cretino su e giù.
-Crystal finiscila!- gli urlai. –Piuttosto come che facciamo adesso? Per quanto tempo staremo così?- chiesi disperata.
-Non lo so Emma, ma adesso non possiamo far altro che tornare a casa. Sicuramente sarà un effetto temporaneo, entro pochi giorni dovrebbe passare…spero.- rispose Shun.
-Allora andiamo.- disse Crystal prendendomi per mano iniziando a trascinarmi verso l’uscita.
-No, io così non esco!-
-Emma rilassati, potrebbe essere vantaggioso essere un ragazzo- disse Kozue mentre giocherellava con la catena di Shun.
Io sospirai e ormai rassegnata a quella tremenda situazione li seguii per andare a casa.
Durante il tragitto Kozue se ne uscì con –Hey amore, posso prendere in prestito il tuo corpo per diciamo…..per sempre!- disse con una faccia assatanata.
Il povero ragazzo la guardò sconcertato –Ma anche no, per quanto il tuo corpo possa essere attraente è al quanto scomodo- disse indicando il seno.
Alzai gli occhi al cielo. Questi discorsi erano all’apice dell’assurdità.
Come arrivammo nei pressi di casa mia pensai che i miei non dovevano assolutamente accorgersi di nulla .
Mi girai di scatto facendo sbattere quei tre uno sull’altro. –Hey Emma, che ti è preso? – chiese Kozue.
-Ragazzi, ascoltatemi bene, adesso come arriveremo a casa comportatevi normalmente, quindi Crystal comportati come di solito farei io e la stessa cosa fatela voi due-
Shun mi sorrise –Tranquilla Emma, sappiamo esattamente che fare-
-Amore sta serena, imitarti è facilissimo- detto ciò iniziò a sculettare dicendo con una voce squillante –Amo lo shopping e detesto fare movimento! Crystal smettila, Crystal sei un coglione e bla bla bla-
Kozue e Shun scoppiarono a ridere mentre io lo fulminai con lo sguardo.
-Non posso colpirti perché se lo farei…colpirei me stessa!- dissi con un’espressione da ebete.
-Bhe mio caro Crystal anche io posso imitarti bene- Così inziai  a fare quello strano balletto che faceva sempre prima di ogni attacco –Sii, colpo della paperaaaaa- urlai dimenandomi in mezzo alla strada.
Crystal era nero di rabbia.
-Bellaaaaaa- disse Kozue venendomi incontro per battermi il cinque.
-Bhe Crys te lo sei meritato- concluse infine Shun dandogli una piccola patta sulla schiena.
Arrivati a casa c’era mia madre ad attenderci. –bentornati ragazzi, come state?-
-Stiamo bene.- rispondemmo all’unisono. Crystal rimase fermo davanti a mia madre, così gli diedi una piccola spinta per farlo avanzare.
 Crystal le si avvicinò con un sorrisino –Hey mamma, stiamo tutti benone, ora vado a farmi la doccia che puzzo come una capr..cioè, volevo dire vado a rinfrescarmi.-
Misi una mano sulla fronte –Oddio mio- sussurrai mentre quei due alle mie spalle ridevano silenziosamente.
-Bhe Juliet, noi andiamo- dissi cercando di apparire il più normale possibile.
Una volta scesi giù andai a buttarmi sul letto.
-Bhe io dovrei lavarmi eh..ehehhee- disse Crystal entrando in bagno.
-Non osare- dissi alzandomi di scatto. Egli face spallucce –Bhe se vuoi davvero puzzare, dimmelo eh-
-E va bene…ma sta attendo a cosa fai o te la farò pagare con la stessa moneta- dissi seria.
Crys fece un cenno con la mano e andò in bagno.
-Oddio mio- dissi ributtandomi sul letto.
Kozue mi raggiunse in camera –Eddai Emma, goditea finchè puoi, essere maschi ha i suoi vantaggi, come ed esempio niente rotture di balle per il cicl…aspetta un momento! Che giorno è oggi?-
La guardai con aria interrogativa –Il 13 luglio perché?-
Nemmeno il tempo di terminare la frase che un urlò ci fece sobbalzare tutti- Waaaaah, che è sta robaaaa?! – esclamò Shun correndo per il corridoio.
Kozue mi guardò divertita –Ecco perché!-
Entrambe iniziammo a ridere.
-Bhe capita proprio a fagiolo, che fissa!- continuò divertita. Poco dopo Shun ci raggiunse in camera –Kozue! Avvertirmi no? Ora come..come bleeee-
Kozue sosprirò, si alzò dal letto e presa la sua borsa tirò fuori un pacco di assorbenti.
-Amore non l’ho deciso io, però sono contenta che per una volta non sono costretta a soffire-
Shun la guardò spaventato –Soffrire?!-
-Vedrai Shun, vedrai- gli urlai dal letto.
Kozue sorrise e ricomicniò a dare istruzioni . –Allora, appena la papera in versione famminile esce dal bagno, vai a lavarti e ti metti questo. –
Il ragazzo guardò l’assorbente con aria sconcertata. –O mio dio, non ce la posso fare.-
Dopo circa 5 minuti Crys uscì dalla doccia. –Bhe, che era tutto quel casino?-
-A Kozue è venuto il ciclo, e ora me lo devo subire io!- disse il ragazzo disperato.
Crystal scoppiò a ridere e avendo ancora i piedi bagnati scivolò in terra.
-Crystal, non voglio avere lividi- gli urlai.
Kozue diede una spinta al suo ragazzo –Muoviti va-
10 minuti dopo…
-Amoreeee-
-Oi dimmi, ci sei riuscito? Chiese la mia amica. Ci fu un breve momento di silenzio.
-Non esattamente- rispose
Io e Crystal ci guardammo e scoppiammo a ridere. Kozue alzò gli occhi al cielo e con aria seccata andò in bagno.
Crys e io restammo in silenzio ad ascoltare.
-Dio mio, non ci vuole la scienza cazzarola, mettilo così, nonono ma che cazzo fai? Uf, da qua- Kozue non faceva altro che sbraitare.
-Scusa- disse infine Shun.
Finalmente ci raggiunsero in soggiorno. –Eccoci.- disse Kozue con un sorriso.
Shun sospirò e si andò a sdraiare sul divano. –Ma che è questo improvviso dolore alla pancia?! E’ lancinante-
-Ecco cosa ti stavo dicendo- dissi mentre cercavo di pettinare quella massa di capelli informi che si ritrovava il mio ragazzo.
Crys si avvicinò a me per baciarmi ma lo fermai. –Non ci provare, io non bacio me stessa!.-
-Ma..ma..ma..-
-Ma niente! E troppo strano.-
Crys senza dire una parola si gettò sul letto, attaccando i Bon Jovi a manetta.
-Millo mi, ecco che ci risiamo.- disse Kozue seccata.
-Risiamo? Perché?- chiesi curiosa.
-Emma lascia stare..auch- disse Shun contorcendosi dal dolore.
La sera arrivò in fretta per loro fortuna. Shun era a letto in quanto distrutto dal mal di pancia, Crystal era a letto in quanto depresso.
Erano sdraiati uno affianco all’altro.
-Dio Crys, spegni questa dannata musica, già sto male così-
-Fiacami- rispose quest’ultimo girandosi di spalle.
Kozue ed io osservavamo la scena dalla porta. Eravamo divertite ma anche un po’ dipsiaciute per la sorte toccata ai ragazzi. Specialmente a Shun.
Poco dopo Kozue si avvicinò al letto –Spostati papera!- disse spingendolo facendolo cadere dal letto.
-Kozue, sarà anche Crystal ma quello è pur sempre il mio corpo.-
-Giusto, pardon- disse ridendo.
Mi avvicinai a Crys e lo aiutai ad alzarsi –Vieni va.- dissi prendendolo per un braccio.
Nel frattempo Kozue si era sdraiata vicino a Shun e dopo avergli dato una pastiglia per il dolore, rimase tutto il tempo a coccolarlo.
L’indomani mattina ci svegliammo di soprassalto.
-Ti prego fa che sia tornata nel mio corpo!- dissi girandomi verso Crys. Come mi girai vidi il mio corpo, ergo ero ancora Crystal.
-Dannazione- bisbigliai appena. Crys stava ancora dormendo, era sdraiato a pancia in giù col sedere in pippera.
-Amò svegliati!- dissi iniziandolo a scuotere. –Mhh, sono nel mio corpo?-
-No, siamo rimasti ancora così- risposi sbuffando.
Mi alzai e andai in cucina a bere qualcosa. Poco dopo mi raggiunse Kozue.
-Shun?-
-No, Kozue!-
-Ah bene, almeno non sono l’unica a non essere tornata nel mio corpo. Shun aveva detto che sarebbe passato in fretta!-
La mia amica sospirò –Ha anche detto che ci sarebbero voluti un paio di giorni, ti ricordo che tutto questo è successo ieri.-
La nostra conversazione venne interrotta dall’arrivo dei due ragazzi.
-Buongiorno a tutti- disse Shun entrando in cucina seguito dal biondo.
-O signore, Crystal come mi hai conciato i capelli?! Lo sai bene che appena mi sveglio devono essere pettinati o divantano..-
-Come un scopa?- aggiunse divertita Kozue.
-Esatto- replicai acida
Shun si sedette e dopo aver dato un morso a una brioche e ci disse che l’unico modo per poter sconfiggere la dea era quello di combattere con i corpi delle ragazze.
-Thanit vorrebbe solo farci capire che anche le ragazze all’apparenza fragili possono fare di tutto, Crystal tu combettarai corpo a corpo, mentre io che con Kozue posso utilizzare la catena attaccherò con essa. Siete d’accordo?-
-E tu dovresti rovinare la mia manicu..-
-Emma vuoi tornare nel tuo corpo si o no? – sospirò
Annuii senza dire una parola. Kozue  come al solito era esaltata al sol pensiero.
-Bene, allora stasera torneremo alla biblioteca- continuò Shun.
La giornata era appena cominciata e già sentivo un nodo allo stomaco. Dopo quello che era accaduto non volevo più metterci piede in quel luogo, ma d’altro canto avevamo da svolgere una  missione e poi cosa più importante dovevamo tornare ognuno nel proprio  corpo, non ne potevo più di essere un uomo.
-Allora gente che dite se andiamo a mangiare qualcosa fuori? Sto morendo di fame!.- si intromise Crystal massaggiandosi lo stomaco.
-Sisisi, voglio un bell’ hamburger farcito!- rispose Kozue
Anche Shun era d’accordo, così caricammo i due scrigni contenenti le armature nel portabagagli per poi andare a mangiare.
Arrivammo in centro e  Kozue ci trascinò all’interno del McDonald.
-Non ci vedo più dalla fameee- esclamò la mia amica seguita dal mio ragazzo.
Ci dirigemmo verso il bancone per osservare le varie “pietanze”.
-Oh, io prendo quel panino al bacon formaggio e insalata- disse Crys indicando la foto con l’acquolina in bocca.
Fui io a smorzare il suo entusiasmo. –Eh no caro, ricordati che sei nel mio corpo, poi tutto quello schifo finisce dritto dritto sui miei fianchi. Ti prendi questa bella insalatona verde.-  dissi porgendogli il piatto appena preso.
Quest’ultimo lo guardò con disgusto –Ma..ma..ma..io ho fameee-
-Bhe te lo fai bastare, non voglio mica ingrassare- risposi prendendo un panino e delle patatine. –Ma visto che io sono nel tuo corpo posso anche fare uno strappo alla regola- continuai.
Kozue e Shun lo pattarono –Coraggio amico, fra poche ore tutto tornerà come prima- concluse infine.
Così andammo a sederci. Tutti quanti eccetto Crystal mangiammo l’hamburger.
-Ahh, che bel pranzo.- disse Kozue mentre si accarezzava la pancia ormai piena.
-Beati voi- disse quasi disperato il biondino.
Shun rise mentre io feci spallucce. –Bhe dai adesso andiamo, abbiamo un pezzo d’armatura da recuperare- aggiunse e dopo essersi stiracchiato si alzò.
Noi lo seguimmo e poco dopo fummo fuori dal locale.
La sera non si fece attendere a lungo. Appena il sole iniziò a tramontare cominciammo a dirigerci verso la biblioteca.
Crystal si avvicinò alla porta –Entriamo-
Shun annui entrando nel locale seguito da me e Kozue.
-Bene ci siamo!- continuò quest’ultimo. – Thanit non tarderà ad arrivare.-
Girammo per i vari corridoi per alcuni minuti. La dea sembrava non esserci.
-Che si fa? Qui non c’è nessuno- dissi mentre guardavo i libri sistemati sugli scaffali ormai danneggiati dal precdente scontro.
Crystal stava per rispondere quando d’un tratto le catene di Shun cominciarono a muoversi molto rumorosamente.
Sobbalzai, Thanit stava arrivando. Il pavimento cominciò a tremare facendoci cadere a terra.  Ed ecco che poco dopo la dea dai lunghi capelli rossi era di nuovo tra noi.
-Bene bene, guardate chi si ripresenta al mio cospetto!- disse la donna con tono minaccioso. –Noto con piacere che c’è un qualcosa di diverso tra voi-
Crystal si alzò di scatto –Piantala con questi giochetti e facci tornare come prima!-
Thanit senza dire una parola alzò un braccio facendo comparire dal terreno delle radici che scaraventarono il biondino contro il muro.
-Insolente! Ora mi hai fatto proprio arrabbiare-
Shun si precipitò a soccorrere l’amico. Come entrambi furono pronti Thanit scagliò un altro dei suoi colpi.
-Stavolta cavalieri non potrete contare sui vostri poteri-
Kozue voleva intervenire nello scontro ma la fermai per poi trascinarla nella corsia opposta a dove si stava svolgendo lo scontro.
I ragazzi erano in difficoltà, Thanit non lasciava loro un attimo di respiro.
-Crys io cerco di bloccarla, tu prova a colpirla!- urlò Shun.
Il biondino annui in silenzio.
Ed ecco che Shun lanciò le sue catene che immobilizzarono per poco la dea.
Quest’ultima infatti era scomparsa nuovamente nelle profondità della terra spiazzando i due.
-Dove diavolo si è cacciata quella megera- disse Crystal battendo un pugno a terra.
Poco dopo la terra tremò nuovamente. –Dicevi a me Cavaliere del Cigno?!-
Ed ecco che ricomparve, ma stavolta non diresse i suoi attacchi verso di loro, si precipitò invece verso me e Kozue.
Kozue cercò di respingerla ma cadde a terra e per il violento impatto perse i sensi. Io rimasi immobile, quasi pietrificata e la dea non tardò a colpire anche me.
Come Shun e Crystal ci videro cercarono di venirci incontro ma la dea si intromise nuovamente.
-Adesso basta!- urlò Shun ormai al limite. Lanciò con violenza la sua catena contro la dea che stavolta l’afferrò per bene. A quel punto Crystal prese una grande rincorsa e saltò addosso a Thanit colpendola più volte assieme alla catena che man mano la stringeva sempre più finchè entrambi non caddero a terra sfiniti.
Thanit si liberò dalla presa e aspettò che riprendendessero i sensi.
Quando ci svagliammo trovammo la biblioteca completamente in ordine, come se nulla fosse accaduto. La dea era seduta sulla scrivania del bibliotecario con in mano la parte della sacra armatura. Sorrideva e stranamente sembrava pacifica.
-Cavalieri, protette avete superato la prova alla quale vi avevo sottoposto dimostrando che anche in corpi femminili è possibile vincere contro qualsiasi avversario, ora so che siete degni di possedere questa parte di armatura a me affidata.-
Noi tutti ci guardammo con aria interrogativa. Era davvero finita?
Thanit continuò a parlare – So benissimo cosa vi state chiedendo, adesso ognuno di voi tornerà nel rispettivo corpo- come disse ciò schioccò le dita e magicamente tornammo come prima.
-O mio dio, sono di nuovo io- dissi saltando dalla gioia. Crystal mi venne incontro e mi baciò.
-Bene cavalieri, il mio lavoro è ormai finito, custodite con cura la parte delle sacre vestigia di Zeus- disse per poi scomparire nella profondità della terra.
-Ce l’abbiamo fattaaa- urlò Kozue ancora carica di adrenalina.
-Meglio se andiamo va- disse Shun mettendo un braccio attorno a Kozue.
-Ah quanto mi mancava poter fare questo- disse Crys palpandomi il fondoschiena.
Lo presi per un orecchio trascinandolo fuori dalla biblioteca –E a me mancava far questo!-
Shun e Kozue scoppiarono a ridere,finalmente tutto era tornato come prima, adesso ci aspettava un altro luogo da visitare, con altrettante sfide da superare.
Ma prima dovevamo tornare a Roma per ..il compleanno di Shun!
 

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Capitolo 17
*** 15. Com'è che un po' di panna risolve tutto? (o quasi) ***


-Ciao mamma, ciao papà!- urlò Emma prima di sparire insieme a noi sull’aereo. Athena aveva mandato il suo jet megagalattico per prenderci e trovammo una scusa insolita per far stare tranquilli i genitori della mia amica.
- Ciao figlia mia! Crystal, vedi di trattarla bene e usa la protezione!- urlò Juliet facendo avvampare i due fidanzati e, per poco, facendo quasi venire un infarto al marito che stava accanto a lei e salutava la figlia con la mano. Io e Shun avevamo le lacrime da quanto ci stavamo trattenendo per non scoppiare a ridere.
- Che razza di raccomandazioni..- esclamò il biondo, ancora scosso.
- Dai su, è normale, le mamme queste cose le sentono..-
- Uff..-
Quel jet era così grande che trasportammo anche la macchina di Shun e con essa, appena atterrammo in una pianura, tornammo a casa, a Roma.
Era il 5 Settembre, ormai l’autunno era alle porte e anche il compleanno del mio ragazzo.
- Ah! Casa dolce casa!- corsi velocemente verso il divano buttandomi di pancia seguita da Emma che fece lo stesso, ma sopra di me.
- Fai piano, sei un elefante!- ridemmo tutti.
- Kozue, stasera pizza eh! Non vi azzardate a cucinare.-
- Va bene, papera, va bene..-
Il biondino come sempre divenne rosso e cominciò a ripetere la sua solita tiritera: Non è una papera, è un cigno! Un fottutissimo cigno!
Sistemammo tutte le nostre cose e la sera andammo a dormire presto, eravamo tutti stanchi, tranne me che non riuscivo a prendere sonno.
“ Uff.. come faccio adesso? Che gli compro? Dovrò pur fargli una sorpresa.. mancano solo quattro giorni.. fra qualche ora sarà già 6 e ho tempo fino al 9.. Mi tocca chiedere a Crystal, se solo riuscissi a togliermi Shun da dosso. Ah, tanto non si sveglia manco a morire.”
Mi alzai subito e, come pensavo, Shun non si mosse di un centimetro e così sgattaiolai verso la camera di Crystal. Quei due stavano dormendo allora andai dalla parte del biondo stuzzicandolo con il dito e sussurrando
- Crys.. crys.. su dai.. sveglia..-
- Mmh, che c’è? Chi è?-
- Sono Kozue.. non riesco a dormire..-
Finalmente aprì gli occhi e lo aiutai ad alzarsi
- Crys, non so cosa regalare a Shun per il compleanno.. Non ho idea di cosa fargli, non riesco a dormire da quanto ci sto pensando, solo tu puoi aiutarmi..-
- E tu mi hai svegliato per questo? Ah, va bene.. Beh, un’idea ce l’avrei.-
Mi sussurrò qualcosa all’orecchio e ad ogni parola un sorrisetto malefico cresceva sulle mie labbra.
- Eh.. eheh.. eheheheh-
- Hey, non copiarmi la risata!-
- Scusa ma.. sei un genio!-
- Beh modestamente-
- Grazie Crys, domani andiamo, Emma lo terrà occupato in qualche modo!- detto ciò lo abbracciai contenta e tutti e due tornammo a letto.
La mattina seguente mi alzai carica di entusiasmo e, dopo aver cacciato un pezzo di pane in bocca al mio aiutante e aver lasciato le redini a Emma, mi catapultai seguita da Crys nella macchina di Shun e ci dirigemmo entusiasti al negozio che mi aveva suggerito il biondo la notte prima: il Sexy Shop.
- Vietato ai minori di 18 anni-
- Tanto ci entrano comunque, ma noi non abbiamo problemi!- entrammo nel negozio, era una cosa impressionante. Crys rimase a bocca aperta e guardava il vuoto
- Hey, smettila di farti film su giochi erotici fra te e Emma, siamo qui per me adesso-
Cominciammo così a girare per quel negozio enorme, era pieno di aggeggi strani e ad ogni cosa ci mettevamo a ridere, non ci eravamo mai divertiti così tanto insieme.
- Guarda questo, guarda questo!-
- Ma daii!- urlai
- Kozue, io opterei per un bel vestitino.. eh eheheh-
- Si dai, non mi interessano le cose troppo.. emh, sconce-
Così ci avviammo nel reparto dei vestiti da donna e la commessa si avvicinò guardando in modo sensuale Crys.
- Vi serve aiuto ragazzi? Siete davvero una bella coppia!-
Non aspettava altro che sentire “ no, non stiamo insieme” per buttarsi a capofitto su Crystal che, naturalmente, stava per risponderle in quel modo.
- Ma noi..-
- Si, grazie mille! Sono gia 3 anni che stiamo assieme e no, non ci serve aiuto, grazie.-
Così la congedai subito
- Non chiedere niente e reggimi il gioco, quella ti stava mangiando con gli occhi e non aspettava altro che sentire quello che le stavi per dire, quindi zitto.-
- Certo che voi donne siete strane eh.. Nooo guarda quello, è da poliziotta, come starebbe bene a Emma! -
- Guarda quello Crys, da infermiera!-
- Quello è da operaia, strano non trovi?-
Stavo scegliendo un vestito quando Crys si avvicinò e mi mise davanti agli occhi un paio di catene leopardate.
- E queste.. oh dio! Sono bellissime-
Cominciammo a ridere per la centesima volta quella mattina.
- Arrivederci!-
Uscimmo dal negozio con una busta che conteneva un vestito da ranger dello zoo safari per me e altre cazzatine che Crys volle comprare per forza come la pasta di forme ambigue, il gel alla fragola per vi lascio immaginare, quel paio di catene leopardate e un frustino, del quale ignoro l’utilità siccome Emma non ama queste cose.
- Se vuoi ti presto il frustino.. eh ehehe-
- Crys.. a me bastava il vestitino, e poi.. ci siamo fatti qualche risata..-
- Adesso dovremo andare a prendere la roba al supermercato per la festa giusto?-
- Esatto.. devo fare la torta.. e mi serve panna, taaanta panna!-
Così passammo la mattina fra una compera e l’altra e tornammo a casa carichi di buste.
- Siamo tornatiii!- urlai
- Amore finalmente!- Shun mi corse incontro, baciandomi.
- Dove siete stati tutta la mattina?-
- A fare la spesa amico, adesso..- fece finta di odorarlo – mamma mia! Quanto puzzi! Vai a farti una doccia, vai! Sporcaccione!-
Shun rimase impietrito, si era fatto la doccia qualche minuto prima e sapeva di cocco, sentivo l’odore da metri.
- Ma..-
- Puzzinoso! Fila in doccia, ma io non lo so oh..-
Quando Shun sparì per farsi nuovamente la doccia, io e Crys cominciammo a sistemare la roba che avevamo comprato e nel mentre raccontavamo tutto a Emma che era eccitata all’idea di fare una festa a sorpresa.
I giorni passarono come sempre, d’abitudine e io intanto stavo macchinando per la festa. La mattina del 9 Settembre mi svegliai prima di Shun e rimasi a guardarlo mentre aspettavo che aprisse gli occhi.
- Hey, buongiorno amore..- mi baciò
- Buongiorno! Dai su, alziamoci.-
Nessuno gli fece gli auguri e tutti facevano finta che fosse un giorno come tutti gli altri.
- Ma che giorno è oggi?- chiese Shun cercando di fare qualcosa per ricordarcelo
- 9 Settembre, perché?- dissi io con tranquillità assoluta.
- Ah.. no così.. Io vado in camera a sistemare..-
- Shun, vengo con te! Ti aiuto, Kozue deve lavare la cucina..- disse Emma per poi salire le scale e chiudersi in camera con il mio ragazzo.
- Crystal, al lavoro.-
Mentre il biondino sistemava tutti gli addobbi e sveniva ogni tre palloncini gonfiati, io stavo facendo la base della torta.
- Ho finito! Ti aiuto a fare la torta!- disse Crys eccitato
- Va bene, ma non fare nulla se non te lo dico io, ok?-
- Ok, che devo fare?-
- Adesso mi devi aiutare a mettere questo nel frigo, poi cominciamo a preparare la panna per farcire il pezzo.-
Sistemammo il pan di spagna nel frigo e cominciai a tagliare le fragole sotto lo sguardo attento del biondo che cercava di fare lo stesso ma con la velocità di un bradipo che tenta di salire su una bicicletta senza il fermo alle ruote.
Tirai poi fuori dal frigo il pan di spagna e lo posai attentamente sul tavolo.
- Adesso Crys, vediamo di non fare casino..-
 Il biondo prese la bomboletta della panna montata e stava per passarmela quando gli venne la felice idea di schiacciare il pulsante che si inceppò e continuò a far fuoriuscire la panna ininterrottamente.
- Aiutoo! Come si ferma sto cosoo!- Scivolò e cadde a terra con la bomboletta ancora in mano ed era ricoperto dalla testa ai piedi.
Intanto Emma uscì dalla stanza con una scusa perché aveva sentito il casino e come vide Crystal in quello stato cominciò a ridere. Io cercavo di non scivolare ma invano e anche io ero ricoperta di panna.
- Emma! Che succede?- urlò Shun
 Crystal che ormai era corso di sopra per nascondersi in camera sua, venne beccato dal mio ragazzo che lo guardò esterefatto
- Emh.. Emma voleva provare qualcosa di diverso!-
- Ma che..-
- Waaaaaa- saltai addosso a Crystal buttandolo a terra e come Shun mi vide ricoperta di panna si stupì ancora di più.
- Torna di sotto!- alzai lo sguardo e vidi Shun
- Hey amore! Stavamo.. emh.. Crys fai tu giù!- detto ciò saltai addosso al mio ragazzo chiudendomi la porta alle spalle.
- Kozue ma che..-
- Non fare domande!- detto ciò lo intrattenni a modo mio e, ricoperta di panna com’ero, fu molto più divertente.
Crystal, che era ancora a terra, venne aiutato da Emma che lo alzò e lo pulì con una salvietta.
- No Crys, mi spiace, non ci provare, abbiamo una torta da sistemare!-
- Ma.. ma.. con la panna sarebbe stato più divertente…-
- Credo che qualcuno lì dentro ti abbia rubato l’idea, adesso muoviti giù!-
Così la mia amica chiamò la mamma e si fece dare istruzioni su come finire la torta.
- Andrà bene così?-
- mmh, ma si dai.. mettiamola in frigo..-
La misero in frigo e, prima che Emma avesse da ridire, Crystal la prese in braccio e la portò in camera sua.
Uscii sconvolta dalla camera e mi diressi in cucina
- Ma è bellissima!- la torta era uscita benissimo, tutto merito di quei due pazzi.
Corsi di sopra a chiamare Crys e Emma che uscirono sconvolti dalla camera
- E’ ora?-
- Si Crys, sistematevi.. lui è in camera, sileziosamente sono sgattaiolata fuori.. non abbiamo neanche pranzato ve ne rendete conto? E sono già le sette..-
Ci rifugiammo dietro al divano e ci trovammo qualcosa da fare quando finalmente Shun uscì dalla sua camera.
- C’è troppo silenzio, quegli ingrati non si sono ricordati neanche del mio compleanno..-
- Crys, spegni la luce, prima che se ne accorga..-
Rimanemmo in silenzio e al buio, sembrava che non ci fossimo. Il biondo prese un aggeggio che sparava coriandoli e si sistemò accanto alle scale. Sentimmo così i passi di Shun e l’amico era pronto, come mise il piede nell’ultimo scalino scattammo tutti urlando in modo disumano e Crys ricoprì il mio ragazzo di coriandoli facendolo spaventare
- Buon compleanno!- urlammo
Io saltai addosso a Shun baciandolo
- Pensavi me ne fossi scordata eh! Augurii.-
- Piaciuta la sopre..aaaah!- Emma cadde culo a terra dopo esser inciampata nel piede di Crystal che era ancora acucciato.
- E ora, fiestaaa!- urlò Crystal che accese lo stereo a tutto volume con, naturalmente, i Bon Jovi e si mise un cappellino sulla testa per poi cominciare a ballare e a cantare a squarciagola. Tutti lo seguimmo e facemmo un casino immane.
- Tutti fuori in giardino yee!-
facendo il trenino uscimmo fuori e continuammo a ballare e a cantare quando sentimmo il rumore di un elicottero
- Tanti auguri a teee, tanti auguri a teee…- una figura muscolosa si buttò dall’elicottero atterrando in piedi e come ce lo trovammo davanti lo riconoscemmo subito: era Ikki, e cosa più sconvolgente, era vestito da dinosauro. Un enorme costume da dinosauro lo ricopriva e finì la canzone
- tanti auguri al mio fratellinoo! Tanti auguri a te! Ehhh!- a quell’urlo tirò fuori una bomboletta di schiuma enorme e cominciò a spruzzarci addosso quella roba urlando. Tutti scoppiammo a ridere e il mio ragazzo saltò addosso al fratello
- Ikkii!- urlai
- Bella la sorpresa eh?! Non potevo mancare al compleanno del mio amato fratellino.-

-E così ho preso l’aereo privato di Lady Isabel e mi sono catapultato qui..- ci raccontò Ikki mentre masticava freneticamente un pezzo di pizza.
- Bene possiamo cominciare!- urlò infine
- A fare cosa?- chiedemmo in coro
Tirò così fuori dal grosso costume una scatola e Shun si avvicinò per curiosare
- Twister?-
- O mio dio! Ikki sei un grande!- urlai saltellando
- No, ti prego no, il Twister no! Non devi cadere, devi snodarti e cosa peggiore.. devi muoverti! Non credo di sopportare questo sforzo.. e neppure le mie unghie!- disse disperata Emma che incrociò le braccia.
- Ah, sempre la solita piagnucolona! Allora tu giri la rotellina!- diedi il tabellone alla musona e Shun stese il telo a terra. Ikki spiegò le regole ai due amici che si scelsero un colore: naturalmente Crystal sul blu, Ikki sul rosso e io e Shun cominciammo a litigare su chi doveva stare nel verde.
- Io odio il giallo!- dissi
- Anche io odio il giallo!-
- Ma io sono donna e vengo prima!-
- Ma io sono il festeggiato!-
Continuammo così per due minuti buoni quando Ikki mise me sul verde e il povero Shun sul giallo
- O la smettete o tramuto il rosso in rosa e vi ci metto a tutti e due!-
- Va bene…- ci arrendemmo anche se io ridevo sotto i baffi perché mi era toccato il verde.
- Comunque sia, il rosa a Shun dona molto!-
- Anatroccolo smettila o ti ributto nel libro da dove sei venuto.-
- Suuu, inizia Ikki! Piede destro sul blu!- il dinosauro di gommapiuma allungò la gambetta e mise la zampa sul pallino blu, nella fila di Crystal
- Amoooreee, mano sinistra sul verde!- il ragazzo si abbassò e mise la sua mano sul pallino verde accanto al mio piede e per poco non gliela schiacciavo quando Emma mi disse che dovevo mettere il piede destro sul rosso così per poco non facevo la spaccata perché il rosso era dall’altra parte del telo.
- Shun! Mano sinistra sul giallo! Guarda che culo..-
- Eheh, guarda che culo nel vero senso della parola-
Ebbene si, come si abbassò, alzò la testa e trovo il mio culo in bella vista a causa della mia posizione.
- Emmaaa! Perché non giochi anche tu e ti metti come Kozue?!- urlò il biondo, invidioso.
- No grazie, le mie povere unghie non sopporterebbero al tensione. Bando alle ciance, Ikki, tocca di nuovo a te! Mano destra sul verde!-
- O mio dio.. come cazzo ci arrivo?- con un piede sul blu e con la mano sul verde, Ikki doveva per forza passare o sotto o sopra di me, ma date le sue condizioni da dinosauro in pensione contrario alla dieta, decise di passare sotto, per non ammazzarmi.
- Che posizioni imbarazzanti.. proprio io al centro? Ikki, togliti quel dannato costume!-
- Non posso, se mollo sono fuori dal gioco!-
- Se cado per colpa tua ti faccio fuori io dalla faccia della terra!- dissi ridendo e minacciandolo allo stesso tempo.
- Crys, mano destra sul verde-
- Ma.. è dall’altra parte!-
- E’ questo il bello del gioco ehehe- ridacchiò Shun, l’unico con vista mozzafiato e posizione comoda.
Crystal stava per raggiungere il verde quando Ikki starnutì e la coda del dinosauro si mosse facendo inciampare il biondino che cadde addosso a Emma che, intelligentemente si era seduta accanto al ragazzo.
- Mi stai schiacciandoo!-
- Scusa amore! Colpa di questo coso!-
Io e Shun cominciammo a ridere come dei matti e per poco non cadevamo mentre Ikki stava continuando a starnutire come un forsennatto schiaffeggiando Crystal con la coda.
- Hai voluto la guerra, palla di gommapiuma!-
E fu così che iniziò un incontro di lotta libera fra la papera e l’animale preistorico.
Tra una risata e l’altra urlai – All’angolo rosso, la creatura del cretaceo, l’essere preistorico, Rexino! Mentre all’angolo blu, una carinissima papera in cerca del suo spuntino serale.-
- Sono un cigno, cignooo!-
I due cominciarono ad azzuffarsi naturalmente per gioco mentre io mi lasciai andare facendomi prendere da Shun che stava subito dietro di me.
- La mia unghiaaaaaaaa!- urlò Emma facendoci rabbrividire
- Avete.. rotto.. la mia.. amata unghia.. la mia..-
- Fossi in voi comincerei a correre- dissi sapendo cosa sarebbe successo
- Perché?-
- Waaaa!- Emma saltò addosso al ragazzo e prese da un piede Ikki che era in procinto di scappare scaraventandoli tutti e due a terra e unendosi anche lei all’incontro.
- Colpo di scena amici telespettatori! La maniaca della manicure è entrata in scena e sta.. picchiando ferocemente i due ragazzi.. L’anatroccolo è in difficoltà!- continuai a fare la telecronaca mentre Shun aveva le lacrime da quanto stava ridendo.
- Basta amoreee, queste cose graffianoo!-
- Certo me ne hai rotto treee!-
- Dovremo farli smettere..- disse con il poco fiato che aveva il mio ragazzo.
- So io come.. Banzaiii!- Mi buttai su Emma e Crystal immobilizzando la ragazza e facendo quasi soffocare il fidanzato.
- Anche ioo!- urlò Ikki che era riuscito a scappare e prima che potesse spiccare il volo, un no collettivo lo fermò.
- Se ci vuoi uccidere fai pure!- sbraitò Crystal cominciando a ridere.
Ci buttammo tutti sul divano, eravamo sfiniti ma era il momento della torta. Sgattaiolai in cucina e tolsi la torta dal frigo per poi posarla su un carrellino, spensi le luci e, accese le candeline, mi diressi di nuovo in salotto.
Cantammo l’imbarazzante canzoncina di Buon Compleanno e subito dopo un’ondata di fumo mi travolse: le 21 candeline erano state spente.
- Yeeeeeeeeeeeeee, ora si mangiaaaaa- Ci tuffammo tutti sulla torta.
- Ecco cosa era la panna! Anche se.. prima era più buona..- disse Shun guardandomi maliziosamente e ricevendo dalla sottoscritta una gomitata ricominciò a mangiare.
La serata continuò magnificamente e arrivò il momento anche di utilizzare quel vestitino comprato con quel pervertito di Crystal.
- Bene ragazzi! Grazie della festa, io vado, Alexia mi aspetta!-
- Grazie fratello, grazie di tutto!- si abbracciarono
- Grazie cognatinooo!- saltai addosso a Ikki baciandolo sulla guancia.
Salutammo in coro la figura verdognola che saliva sull’aereo privato e scompariva nel cielo notturno.
- Se volete scusarci.. noi abbiamo da fare.- feci l’occhiolino a Crystal che mi capì al volo e trascinai Shun in camera.
- Wow, al compleanno tocca più volte al giorno?-
Non gli risposi e mi chiusi in bagno. Come entrai in camera l’espressione di Shun appena mi vide fu tipo questa: “O mio dio, ditemi che sto sognando, sarà anche un maschiaccio ma la trovo tremendamente sexy con quel vestito da ranger. Voglio morire qui.”
La nostra serata continuò come.. beh, potete immaginare *CENSURED*
La mattina seguente come sempre ci svegliammo con i capelli più crespi della criniera di un leone e ci dirigemmo tutti e quattro in cucina per fare colazione. Era rimasta un po di torta della sera prima e mangiammo quella.
Shun era pensieroso e ogni volta che lo guardavo distoglieva il suo sguardo così mi preoccupai e andai a parlare con Crystal
- Crys.. sai per caso se è successo qualcosa? Ieri eravamo tranquilli mentre stamattina ogni volta che lo guardo mi ignora e guarda da un’altra parte..-
- Non lo so.. so solo che ho sonno e ho ancora fame..-
- Aspettiamo qui, magari si sfoga con Emma, torneremo dopo..-
Intanto Shun si rivolse alla mia amica
- Emma.. emh.. dovrei chiederti un parere..-
- Dimmi Shun, dimmi tutto!-
- Vorrei.. beh.. vorrei chiedere a Kozue di fidanzarci.. sai, ufficialmente..-
- Oh che bello! Una proposta di fidanzamento con anello vero?- disse tutta entusiasta.
- Si, esatto- rise – però non ho idea di come dirglielo e di come fare..-
- Tranquillo! Prova con me su, vediamo come te la cavi.-

- Dai Crys, credo sia ora di tornare in cucina! Dai non fare così!-
- Ormai mi hai portato qui e io qui rimango, stamattina persino il pavimento mi sembra adatto per dormire..-
- Fa come vuoi.. io vado.-

- Sei sicura Emma? E se ci scoprisse qualcuno e pensasse male?-
- Nah, tranquillo, immagina che io sia Kozue.-
- Emh ok.. Kozue, è da tanto che stiamo ass….-

- Perché mi fai andare da sola Crystal! Sei proprio un guasta feste!- mi diressi verso la cucina.

Shun dopo quelle belle parole che ammaliarono la mia migliore amica si inginocchiò e tirò fuori la scatoletta contenente l’anello quando, come spesso capitava nei momenti meno opportuni, li beccai in quella posizione: il mio ragazzo inginocchiato che teneva con una mano quella della mia migliore amica e con l’altra una scatoletta con un anello luccicante. Non ci vidi più.
- Ma che.. che cazzo..- Corsi via.
- Kozue!-
- Oh no ecco.. la frittata è fatta

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Capitolo 18
*** 16. I veri amici ci sono nel momento del bisogno! ***


Ero intento a barboneggiare sul divano quando vidi Kozue uscire in fretta e furia dalla cucina con le lacrime agli occhi.
-Kozue aspetta un momento!- dissi alzandomi di scatto dal divano. La ragazza non si curò di me e salì senza dire una parola al piano di sopra chiudendosi in bagno.
Shun ed Emma rimasero immobili in cucina, mi guardarono con uno sguardo malinconico, come se si sentissero in colpa per qualcosa, ma nessuno dei due aveva parlato.
Possibile che nessuno in questa casa mi diceva cosa fosse accaduto?!.
Salii frettolosamente le scale e bussai alla porta del bagno.
-Va via!- urlò Kozue cercando di soffoccare le lacrime.
-Kozue sono io, Crystal. Per favore almeno tu puoi dirmi che diamine sta succedendo?-
Poco dopo la porta si aprì di scatto ed ecco che la vidi. Non avevo mai visto la fissata in quella condizioni. Aveva gli occhi gonfi per il troppo piangere.
-E successo che Shun mi ha tradito con la mia migliore amica-
Come disse ciò sgranai gli occhi –Ma andiamo è impossibile! Ci sarà una spiegazion..-
-No. Non c’è nessunissima spiegazione, le stava mettendo al dito un anello! Un anello!- disse sbraitandomi addosso per poi chiudermi la porta in faccia.
Scesi le scale in silenzio e trovai quei due seduti sul divano uno affianco all’altro. Emma stava consolando Shun abbracciandolo.
-Allora? Non avete nulla da dirmi voi due?-
Emma si avvicinò a me –Crys..è che..Shun aveva bisogno di una mano-
-Una mano?!-
Ci fu un attimo di silenzio, non dissi nulla di ciò che avevo saputo da Kozue.
-Si, volevo chiedere a Kozue se voleva fidanzarsi ufficialmente con me..e le avevo preso un anello, ma non sapevo come dirglielo e Emma si era offerta di far finta di essere lei per provare..- il mio amico si bloccò di colpo –Ma in quel preciso momento è entrata in cucina ..-
Emma si riavvicinò per confortarlo –Dai Shun le passerà, è stato solo un malinteso, appena si calmerà vedrai che riuscirete a parlare-
Rimasi in silenzio. Volevo trovare una soluzione a questo problema. Così pensai, pensai e pensai finchè –Ah Ah!- esclamai con un sorrisone.
Shun ed Emma mi guardarono straniti –Tranquilli ragazzi lasciate fare a me- detto ciò mi precipitai di sopra.
Entrai in camera mia e presi il telefono.
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Riscesi le scale talmente veloce che finii per inciampare.
-Crystal attento!- disse Emma aiutadomi ad alzarmi
-Tranquilla amore, ho tutto sottocontrollo, diciamo che da domani il tuo problema con Kozue potrà definirsi risolto-
Shun dopo essersi soffiato il naso mi guardò con aria interrogativa –Crys che hai combinato?-
-Niente, assolutamente niente che ti possa andare a nuocere, fidati di Crystal –
Shun fece spallucce per poi dirigersi in camera sua.
-Crys che hai in mente si può sapere?-
-Vedrai Emma cara, vedrai- dissi prendendola improvvisamente in braccio per portarla in camera.
Era gia ora di cena e finalmente Kozue ci raggiunse. Sembrava meno sconvolta di prima.
-Kozue- disse Shun alzandosi da tavola.
-No, sta pure seduto, sono solo venuta a prendere una fetta di pizza, vado a mangiare in terrazza..-
Emma le si avvicinò –Aspetta Kozue, dobbiamo dirti che-
-Non voglio sentire niente, notte- disse in fine la fissata con un acidità che solo uno yogurt scaduto da circa tre mesi poteva avere.
Shun ed Emma si scambiarono un occhiata tra il disperato e il triste per poi guardare me.
-Hey non guardemi così, ve l’ho già detto, da domani si sistemerà tutto..eheheh..ehehhe-
Poco dopo Shun si alzò di scatto –Scusate ragazzi ma stasera non ho proprio appetito, buonanotte-
-Notte Shun- rispondemmo all’unisono.
Anche Emma si alzò e stranamente quella serà sparecchiò lasciandomi allibito.
-Non ci posso credere! Per caso sto assistendo a un miraggio?- dissi con un leggero sorrisino.
Em si girò di scatto guardandomi con aria interrogativa –Che ho fatto?-
-Stai sparecchiando! Non ci posso credere-
-Ah ah, divertente- disse facendomi la linguaccia. –Ora finisci tu-
-Ma..ma..ma- Si avvicinò a me pattantomi su una spalla –Coraggio. Io ti aspetto di sopra- aggiunse in seguito.
-Eh ..ehehehhee-
Dopo che ebbi finito di sistemare mi fiondai letteralmente in camera, solo che quando entrai invece di trovare la mia ragazza bella pimpante sul letto pronta per una notte di fuoco col sottoscritto la trovai collassata sul letto.
Sospirai e dopo essermi fatto spazio nel letto mi addormentai. L’indomani sarebbe stata una grande giornata, grazie a me tutto si sarebbe risolto, l’arrivo di Shaka era ormai prossimo.
La mattina seguente venni svegliato come al solito da un calcio di Emma. Stavolta decisi di vendicarmi.
Mi avvicinai silenziosamente al suo orecchio per poi urlare –Svegliaaaaaaaa-
La ragazza saltò giù dal letto –Ma che cazz?! Crystal!-
-Amore oggi abbiamo tante cose da fare, dovevo svegliarti per forza- risposi con nonchalance.
Così tra uno sbuffo e l’altro scese al piano di sotto. Poco dopo la raggiunsi e vidi che stava parlando con Kozue.
-No grazie, preferisco star sola, anzi starò con Crystal, sicuramente tu e Shun avrete da fare- detto ciò si alzò per poi andare nuovamente in terrazzo.
-Uf, è proprio testarda!- disse Emma lanciando un cuscino a terra.
-Tranquilla, fra poche ore tutto sarà risolto-
Shun scese dopo un’ora. Era piuttosto sconvolto, i suoi capelli sembravano delle vere e proprie siepi.
-Hey amico, tutto ok? Non hai una bella cera-
-No Crystal, non sono per niente ok, nulla in questo momento potrebbe farmi sentire ok e perché sto dicendo ogni due secondi ok?!-
La nostra conversazione se può definirsi tale venne interrotta dal suono del campanello.
-Eheh, questa è la soluzione a tutto- dissi andando ad aprire.
Emma e Shun rimasero immobili cercando di capire cosa stesse accedendo.
-Oèè da quanto tempo amico mio-
-Crystal, noto con piacere che non sei cambiato affatto-
-Emma lui è Shaka, un nostro amico che saprà sicuramente sistemare il casino fra Shun e Kozue!-
La ragazza guardò il mio amico dai lunghi capelli biondi –P-piacere-
-Shun, è un piacere rivedere anche te-
-Shaka- disse in tono alquanto acido.
Intanto Kozue notando tutto il trambusto che si era andato a creare uscì dalla terrazza per vedere cosa stesse accadendo.
-Kozue, eccoti finalmente, voglio presentarti un nostro amico, si chiama Shaka e viene dall’india-
La ragazza gli si avvicinò e lo guardò ammaliata –Salve, io sono Kozue-
Shaka le baciò la mano sotto le occhiatacce di Shun –Molto piacere, e così sei tu la tanto famosa Kozue-
Shun non faceva altro che guardarli male così la fissata, che era molto ingegnosa decise di appicciarsi al nostro amico.
-Vieni, ti faccio fare un giro del quartiere, ci sono tanti bei posti in cui andare-
-Ne sarei onorato, se anche gli altri vogliono unirsi a noi..-
-Nah, hanno altro da fare- disse fulminando Shun ed Emma con lo sguardo.
Detto ciò uscì di casa portandosi dietro il ragazzo.
Emma guardò la scena disorientata.
-Ecco ora parlerà con Shaka e tutto si sistemerà, non c’è bisogno che mi ringrazi-
-Crystal sei un’idiota! Non hai notato che Kozue si è appicicata in modo morboso a lui !! –
Feci spallucce –Sai com’è fatto Shaka, farà quella sua roba spirituale a Kozue e tornerà come prima.-
-Aaah, non c’è bisogno che lei gli stia così appiccicata- sbraitò.
-Dai Shun ora rilassati, ti preparo una tisana- disse Emma intromettendosi nel discorso.
-Grazie Emma ma passo, piuttosto vado a vedere che stanno combinando quei due, Crys vieni con me?-
Annuii  e dopo aver salutato Emma uscimmo di casa.
Per non attirare troppo l’attenzione Shun decise di andare in bicicletta invece che sulla sua comodissima Lamborghini.
Ci apprestavamo a raggiungere il parco quando si fermò di colpo facendomi inciampare con tutta la bici. –Ma porca..-
-Crystal fai meno casino. Eccoli la, sono a bracetto.- disse Shun martoriando la povera siepe che si trovava davanti a noi.
Nel frattempo Kozue…
-Ora hai capito Shaka, il mio ragazzo mi ha tradita, con la mia migliore amica!-
-Mmh, ma ne sei sicura di cio? Ne hai parlato coi diretti interessati?-
La ragazza non rispose.
-Lo immaginavo, dammi retta e cerca di dialogare con loro per vedere se..-
-Cazzo Shun ho pestato una cingomma, dannati bifolchi che le buttano per strada!- sbraitai.
Shun mi coprì subito la bocca –Ma sei idiota o cosa! Finiranno per sentirci.-
E infatti fu proprio quello che accadde, dannate cingomme.
-Kozue ma quelli non erano Shun e Crystal?- chiese Shaka guardandosi intorno.
La fissata annuì e notai che sussurrò qualcosa a Shaka nell’orecchio che non riuscii a sentire.
Poco dopo quest’ultimo la prese per mano e la portò a prendere una bibita suscitanto la gelosia di Shun.
-Guardali! Stanno bevendo dallo stesso bicchiere! Insomma!-
-Shun sei verde di invidia quanto la tua maglia-
Mai l’avessi detto. Mi gelò con lo sguardo. –Scusa era per sdramattizzare- aggiunsi.
Alzò gli occhi al cielo ma dopo neanche trenta secondi li andò nuovamente a posare su Shaka e Kozue.
-Vieni Kozue- disse Shaka prendendo la ragazza ancora una volta a braccetto.
Shun non perse tempo ed ecco che eravamo ripartiti all’inseguimento.
-Nananananana Batman!-
-Crys che stai facendo?!-
-Canticchio la nostra colonna sonora, mi pare ovvio-
Il mio amico si massaggiò la fronte come a dire “che ho fatto di male” –Ti pare che due cavalieri di Atena debbano avere come colonna sonora la sigla di Batman?-
Bhe in effetti non aveva tutti i torti, mentre pensavo a una nuova melodia fui trascinato verso il laghetto del parco, dove si trovavano varie papere, lontre e udite udite, anche un maestosissimo cigno.
Shaka stava dando da mangiare alle lontre con Kozue che lo guardava ridendo.
-Chissà che si staranno dicendo- dissi guardando il mio amico che si apprestava a diventare sempre più verde.
-Non lo so e non voglio saperlo!-
-Oh guarda, il cigno! Dai posso andare a dargli da mangiare, ti pregoo-
Shun mi guardò ancora più accigliato di prima –NO.-
-Ma..ma..ma..-
Mentre discutevamo notammo che quei due se ne erano andati e che si apprestavano a tornare a casa.
-Svelto dobbiamo tornare prima di loro- disse Shun afferrandomi per un braccio e tirandomi a più non posso.
Così saltammo nuovamente sulle nostre bici e dopo alcuni minuti fummo a casa.
-Emma dimmi che siamo i primi- chiese Shun ancora con il fiatone.
-Emh..si, ma che è successo?-
-Amore ti racconto tutto dopo-  dissi mentre cercavo invano di staccare quella dannata cosa dalla suola della mia scarpa.
Poco dopo tornarono anche Kozue e Shaka.
-Siamo tornati- disse la ragazza.
-Kozue, come stai?- chiese Emma preoccupata che l’amica potesse avercela ancora con lei.
-Molto meglio..grazie a Shaka-
Come disse ciò Shun girò di bordo e salì in camera sua.
Kozue con una scusa di aiutare Emma a cucinare la raggiunse ai fornelli mentre io rimasi a barboneggiare con Shaka.
-Bhe Crys passato un bel pomeriggio?-
-Si, un bel pomeriggio tranquillo con Emma, ci siamo rilassati- dissi tossendo.
Shaka rise, era come se avesse già capito tutto e questo non mi rendeva molto tranquillo, così decisi di entrare in azione.
-Shaka ti va se ti sfido a just dance? Sono il campione indiscusso della casa-
-Ma si dai, ci sto-
Così iniziammo a ballare. Poco dopo Shun scese di sotto e notai che era fermo sulle scale a osservare con molta forse troppa attenzione la nostra performance.
Aveva una strana espressione, non so se fosse divertito o disgustato.
-Oddio, Kozue vieni a vedere!- disse Emma piegata in due dalle risate.
L’amica non tardò a raggiungerla e finì anche lei a terra per il troppo ridere –Puaahaha ti muovi proprio come una papera incinta altro che cigno!-
-Io sono un cigno, un fottuttissimo cigno!-
Più tardi le ragazze tornarono ai fornelli per finire di preparare la cena. Per tutto il pasto ne Shun ne Kozue si degnarono di uno sguardo. La fissata non faceva altro che ridere e scherzare con Shaka provocando la gelosia del mio povero amico.
-Se volete scusarmi andrei molto volentieri a riposarmi, è stata una giornata piuttosto intensa.- disse Shaka alzandosi da tavola.
-Certo, vieni ti accompagno- disse Kozue alzandosi a sua volta.
Quando nella stanza rimanemmo solo io Shun ed Emma il mio amico bisbigliò –Crys si può sapere quanto tempo resterà qui a flirtare con la mia ragazza?-
-Non credo resterà molto, penso che domani andrà via, deve tornare al Santuario, non può trattenersi più ti tanto-
-Santuario? Anche Shaka è..-
-Si Emma, anche Shaka è un cavaliere,  è il cavaliere d’oro della Vergine, nonché il più vicino alla dea Atena- concluse infine Shun mentre giocherellava con alcune foglie di insalata rimaste nel piatto.
-Oh, capisco –
-Bene, eccomi tornata, Shaka ha detto che partirà domani sera, quindi ho intenzione di preparargli un buon pranzetto, se mi fate la cortesia di lasciarmi libera la cucina- disse Kozue spingendoci letteralmente fuori.
-Ma come siamo gentili- disse Shun alla ragazza mentre si apprestava ad abbandonare la stanza.
-Non si può dire lo stesso di te.- rispose in tono acido la fissata.
Shun si chiuse in camera sbattendo la porta. Diciamo che i miei piani non stavano andando come previsto, Shaka non si era rivelato d’aiuto, anzi mi sa che aveva peggiorato la situazione.
Poco dopo anche io ed Emma andammo a dormire, mentre Kozue rimase in piedi tutta la notte a preparare non so cosa.
La mattina seguente come ci svegliammo e andammo in cucina trovammo la tavola imbandita di dolci e brioche, con the, caffè e cappuccini.
-Wow, fissata è tutta opera tua?- dissi fiondandomi sul tavolo.
-Eh si pallone! Volevo dare a Shaka una colazione e un pranzo indimenticabili-
Shaka abbracciò Kozue per ringraziarla mentre Shun era ormai diventato dello stesso colore del pigiama.
Fu una colazione divina. –Brava Kozue, era tutto delizioso- aggiunse infine Emma.
Shun non disse una parola per tutta la colazione, come ebbe finito si alzò e uscì di casa.
Emma notò che Kozue non faceva altro che guardare la porta di ingresso con aria triste, ma faceva di tutto per distrarsi.
-Allora Shaka se la colazione ti è piaciuta rimarrai sbalordito dal pranzo!-
-Non vedo l’ora-
-O mio dio, non so quanti chili avrò preso- disse Emma alzandosi dalla sedia. Stava quasi rotolando da quanto aveva la pancia piena, e credetemi non sto esagerando.
-Puaahaha sembri una palla da come ti muovi- le dissi pizzicandole la guancia.
-Taci papera!-
-Eh no! Anche tu no!-  dissi prendendola di peso per poi gettarla sul divano letto.
Shaka e Kozue guardavano divertiti la scena.
Ormai anche l’ora di pranzo era arrivata e notando che Shun ancora non era rientrato decisi di andare da lui.
-Hey amico, il pranzo è pronto non vieni?-
-No grazie, preferisco stare qua, il più lontano possibile da Shaka e Kozue.-
Dopo quelle parole calò il silenzio e io fui costretto a rientrare in quanto Emma stava gridando di muovermi da prima.
-I miei complimenti alla cuoca, Shun è davvero fortunato ad averti come ragazza. Kozue vai da lui e parlagli, fidati di me, fa come ti ho detto.-
La ragazza tenne lo sguardo basso tutto il tempo senza dire una parola.
-Sono sicuro che farai la cosa giusta. Ora vado a preparare le mie cose, con permesso-
Emma sotto lo sguardo attento dell’amica iniziò a sparecchiare, mentre io andai ad aiutare Shaka.
Erano le 5 e ormai il nostro amico si apprestava a partire.
-Ciao Crys, Emma- disse Shaka abbracciandoci. –Un giorno dovete venire tutti a farmi visita al Santuario!-
Poco dopo si avvicinò a Kozue –Kozue, poi fammi sapere come andrà a finire, so che in cuor tuo sai com’è andata davvero, coraggio-
-Arrivederci Shaka- disse la fissata dopo averlo abbracciato.
Come il cavaliere della Vergine uscì trovò Shun seduto all’ingresso, e decise di parlargli. –Ciao Shun, grazie dell’ospitalità, sappi che in questi due giorni ho avuto modo di parlare con Kozue, e le cose non sono affatto come sembrano, tutto ciò che è successo è un grande malinteso e vedrai che adesso si sistemerà, ci rivedremo presto-
Shun rimase in silenzio, aveva ben compreso le parole del cavaliere d’oro e quando alzò lo sguardo per salutarlo e ringraziarlo per le belle parole notò che era ormai andato via.
Finalmente Shun rientrò in casa, ma tornò nuovemente in camera sua senza dire una parola a nessuno.
Kozue strinse i pugni e anche lei in silenzio salì al piano di sopra.
-Posso parlarti?-
Poco dopo la porta della camera del cavaliere si aprì –Kozue, emh..si entra pure-
I due si sedettero sul letto.
-Ho parlato con Shaka in questi due giorni e lui mi ha consigliato di mettere da parte la mia rabbia nei tuoi confronti per venirti a parlare e confrontarci, secondo lui non tutto è come sembra..-
Ci fu un attimo di silenzio. Io ed Emma eravamo appicciati fuori dalla porta nel tentativo di riuscire a sentire qualcosa.
-E sbagliato Crys, sbagliatooo- continuava a ripetermi.
-Shh, voglio sentire.-
Intanto all’interno della camera..
-Infatti non è andata come pensavi tu.. io ti amo e non ti tradirei mai con nessuno, tantomeno con Emma! La verità era che.. dovevo fare pratica per una cosa molto importante e lei si era offerta di aiutarmi..-
Kozue lo guardò disorientata –Pratica per cosa?-
Ed ecco che si alzò dal letto, si inginocchiò ai piedi della ragazza e la prese per mano.
-Shun, che stai facendo?-
-Kozue fammi parlare, mi ero esercitato e adesso ho trovato il coraggio per dirtelo. Ormai stiamo assieme da un po’ e io ti amo più di ogni altra cosa al mondo, senza di te la mia vita è incompleta, per cui ti chiedo... –
Come disse ciò tirò fuori dalla tasca un piccolo contenitore di velluto nero.
-O mio dio, Shun dimmi che non è quello che penso-
-Kozue vuoi fidanzarti con me..ufficialmente?-
La ragazza rimase di sasso, capì che era stato davvero un malinteso come aveva detto Shaka, alla fine la mia idea aveva funzionato.
-Certo che si!-
Shun le mise l’anello e al dito e come succede in tutte le storie a lieto fine ci fu un grandissimo bacio passionale seguito poi da ..bhe penso ci arriviate anche da soli.
-Yeah, la mia idea di chiamare Shaka è stata un successo!- dissi battendo il cinque ad Emma.
Poco dopo la porta si aprì all’improvviso facendo cadere me e la mia ragazza a terra.
-E voi due, che stavate facendo?- disse Shun con un sorrisino
-Ma niente, Emma aveva perso una lente a contatto, non lo sapete ma è cecata come una talpa- dissi cercando di trovare una scusa.
Kozue rise –Ma Emma non porta gli occhiali-
Scoppiammo tutti a ridere.
-Bhe direi di uscire a festeggiare stasera, infondo qua c’è stato un fidanzamento ufficiale- disse Emma abbracciando l’amica.
-Sii, andiamo a spassarcela- aggiunsi suscitando per l’ennesima volta il riso dei miei amici.

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Capitolo 19
*** 17. La vendetta è un piatto che va servito... umido ***


Che nottata ragazzi, che nottata. Finalmente sono riuscito a dire ciò che non riuscivo a Kozue, ed ora... beh, è ufficialmente la mia ragazza ma... qualcuno doveva pure farla pagare a Crystal per aver inviato Shaka e così il pomeriggio seguente…
- Chi cavolo è che viene a rompere?- Crystal si alzò controvoglia dal divano e stava per raggiungere la porta a passo di bradipo quando mi catapultai davanti a lui e abbassai la maniglia per poi far intravedere lo sconosciuto che aveva bussato alla porta.
- Amico mio! Entra, entra!-
- Ciao, da quanto te…-
- MILO?! CHE CAVOLO CI FAI QUI!-
Calò il silenzio e io mi girai verso Crystal con un sorrisino che fece capire tutto al mio amico che aprì la bocca sconcertato.
- Ciao anche a te, Crystal- disse infine il cavaliere dello Scorpione
- Vieni Milo, entra, non fare caso a lui, ama il freddo ma è una testa calda.-
- Eh lo so perfettamente.- ci battemmo il cinque e mentre ci incamminavamo verso il salotto mi girai e divertito osservai Crystal che teneva la maniglia della porta e aveva ancora quell’espressione da pesce lesso sul viso.
- Kozue, Emma! Abbiamo un ospitee!-
Le due ragazze arrivarono di corsa. Una aveva il turbante in testa perché era appena uscita dalla doccia mentre l’altra aveva le mani piene di formaggio delle patatine e il mento sporco di nutella, vi faccio immaginare chi sia una e chi sia l’altra.
- Amore, hai un po di..-
- Ops! Torno subito!- Kozue scappò il cucina a prendere dello scottex mentre Emma era rimasta imbambolata davanti a Milo con l’asciugamano che la faceva assomigliare a una povera sventurata che si era persa nel deserto del Sahara.
Intanto Crystal si era svegliato dal sonno eterno e richiuse la porta velocemente per poi quasi volare in salotto dove avevo appena presentato la sua ragazza allo scorpione
- Piacere di conoscerti, Emma.- Milo baciò la mano di Emma e fece un leggero inchino provocando per poco l’infarto immediato della povera ragazza.
- Hey, vacci piano!- si intromise Crystal mettendo un braccio attorno al collo di Emma che non aveva neanche quasi fatto caso a lui.
- Eccomii!- Kozue, che come sempre doveva fare un’entrata in scena impeccabile, se no non era contenta, passò la porta che collega la cucina al salotto in scivolata fino ad arrivare da noi con una scopa in mano a mo’ di chitarra. Sempre inginocchiata disse – Io sono Kozue, la ragazza di Shun, molto lieta!-
Milo la guardò divertito da quell’entrata e baciò la mano anche a lei, cosa che però non mi diede più di tanto fastidio, ormai dopo Shaka niente poteva farmi ingelosire più di tanto. Il contrario fu invece per Crystal che già in primis non poteva vedere Milo e il fatto che avesse fatto il bonaccione con la sua ragazza lo fece andare su tutte le furie.
Per tutto il pomeriggio Emma sbavava ad ogni parola pronunciata da Milo che giocherellava con lei sotto lo sguardo da orco assassino di Crystal che per poco non si consumava i denti da quanto stava stringendo la mascella. Io e Kozue intanto stavamo nell’altro divano e li guardavamo divertiti tra un bacio e un altro e ne stavo approfittando per allenare la mia mira prendendo come riferimento la testa di Crystal e colpendolo con la fionda caricata a pallini di carta. Il suo cosmo stava talmente bruciando che le palline si trasformavano in piccoli cubetti di ghiaccio a metà strada.
- Bene ragazzi!- mi alzai di scatto –Preparatevi, si va al parco divertimenti!-
- Davvero?-
- Mio dio che bello!-
- Ci sarà da divertirsi-
- CHE COSA?!- come sempre l’urlo disumano di Crystal spaccò l’entusiasmo
- Crystal, si, hai capito bene, si va al luna park! Fila di sopra a prepararti. Scusaci Milo, torniamo subito.-
-Tranquilli, io sono già pronto-
Ci catapultammo tutti e quattro in camera mia e come chiusi la porta e mi girai mi ritrovai Crystal addosso che mi strattonava e che mi faceva prendere due o tre testate contro pavimento.
- Io ti ammazzo! Come hai potuto invitarlo! Lo sai che non lo sopporto!-
- Crystal calmati!- smise di strattonarmi
- Anche tu sapevi che non sopportavo Shaka, lo hai inviato, hai peggiorato le cose e adesso ti prendi quello che ti spetta. Ormai è qui e lo sopporterai tutto il pomeriggio, stasera tornerà a casa sua sta tranquillo.-
- Ma io l’ho fatto per una buona causa!-
- Si Crystal, anche io lo sto facendo per una buona causa.- lo pattai
- Su, adesso alzati, questa posizione è alquanto imbarazzante..- in effetti mi stava sopra un po come faceva Ko.. emh, bene.
- Dai amore, ci divertiremo al Luna Park!-
- Mmh..-
Finalmente si alzò e mi lasciò libero, così ci cambiammo di fretta e scendemmo pronti per partire.
- Su, tutti in macchina!-
Io e Kozue eravamo davanti come nostro solito e dietro invece vi era una situazione un po insolita: Emma a sinistra dietro il mio sedile, Crystal a destra dietro al sedile di Kozue e.. Milo al centro.
- Scusate ma se non vedo per bene la strada potreste scoprire cosa ho ingerito l’altro ieri mattina a colazione-
- Io ti farei ingerire i miei pugni..- bisbigliò Crystal che venne subito colpito alla testa da Emma che lo guardò male.
- Si partee!- urlò Kozue e accese lo stereo a tutto volume con “Attitude” cover dei Guns N Roses, cantata dal suo amato Duff.
- Attituude! Tsa fuckin attituuude!- cantava come un ossessa utilizzando la mia mano libera come microfono.
Eravamo tutti più o meno tranquilli quando..
- FERMAAAAA LA MACCHINAAA!-
Inchiodai e mi ritrovai Milo con la faccia spiaccicata sul parabrezza.
- Crystal che caz… Ohh!-
- Un cigno! Un cigno! Adesso vi farò vedere io!- detto ciò tirò fuori dalla tasca dietro il sedile una sua foto con la armatura e la spiattellò davanti a Kozue
- Guarda!- diceva indicando la testa della papera che si ergeva sul suo elmo –guarda! Sono uguali! Guarda la foto, guarda il cigno, guarda la foto, guarda il cigno! VISTO?!-
- Secondo me è uguale alla papera che c’è poco più avanti.- disse disinvolta Kozue che aveva staccato Milo dal vetro.
Scoppiammo tutti a ridere mentre Crystal fece in mille pezzi la foto e ci mandò tutti al diavolo.
- Finalmente siamo arrivati!-
- Era ora! Fissata, muoviti a scendere, qui si sta stretti!-
- Non è colpa mia se hai un culone megagalattico e muscoloso, duckman!-
Il biondino stava per scendere di corsa per ribattere quando venne bloccato da Milo –Con permesso scendo..-
- Amore, chiudi la bocca, entrano le mosche..- disse Emma
- DuckMan! Muoviti a scendere. Sbaglio o stavi stretto?!-
- Dai Crystal, se no non troviamo poi i biglietti.- dissi io
Così egli scese e prese la mano di Emma stringendola forte per evitare che se ne andasse da Milo che stava intanto parlando con me e Kozue, raccontandoci di come aveva passato le vacanze estive.
- Noo! Facciamo le montagne russe!-
Tutti eravamo entusiasti tranne Crystal
- Io dovrei salire su quelle cose?! Manco morto!-
- Dai amore, per favoree-
- No!-
- Un russo che non ama le montagne russe.. che incredibile gioco di parole. Emma, cerco che hai fatto un affarone nel prenderti Crystal eh..-
- Taci maniaca di manga!-
- Pff, DuckMan. Ti dona questo nuovo soprannome, papera.-
- E’ un dannatissimo cigno!-
- Su, Crystal, se non vuoi venire non fa nulla vorrà dire che mi siederò io dietro con Emma a tenerle la mano quando avrà paura- disse Milo per provocarlo e far si che salisse anche lui sulle montagne russe.
- Hey tu! Si tu, tizio della biglietteria! 10 biglietti! Si, siamo in cinque, vogliamo fare due giri!- disse come un lampo Crystal che aveva raggiunto con una velocità impressionante il ragazzo dei biglietti per le montagne russe.
- Muovetevi lumache! Se no sto coso parte senza di noi!-
- Milo, tu si che sei un grande, batti cinque- dissi contento rivolgendomi allo scoprione. Salimmo sui sedili e ci attaccammo tutti gli aggeggi per la sicurezza quando..
- Hey, scusa ragazzo.. biondino, non puoi salire lì con loro, non è sicuro, non ci state..-
- L’ho detto che ha un culone mastodontico e muscoloso lì dietro..- disse Kozue facendomi sputare l’acqua che stavo bevendo in quel momento.
- Ma come hey! Nono, io dietro da solo non vado, non posso lasciare da solo questo qui con la mia ragazza-
- Mi spiace.. però non sarai da solo..-
Così partimmo: io ero davanti con Kozue, dietro di noi c’erano Milo ed Emma e dietro di loro..
- Perché voi siete belli comodi e io ho la vecchia bavosa accanto!? Non è giustoooo!-
Ridemmo più per le sue imprecazioni che per il viaggio divertente sulla giostra. Come se non bastasse Crystal aveva già pagato il biglietto del secondo viaggio e anche la signora che aveva accanto, gocciolante dal naso, aveva pagato un altro giro. Così il secondo fu ancora più divertente perché la povera signora, già di una certa età, si era attaccata al braccio di Crystal e lui stava imprecando ancora di più
- Mi sento tutto sudiciooooo!-
- Oh, ma che bravo ragazzo che sei…- tirò su col naso – davvero un ragazzo bravo, dolce e carino!-
- Evidentemente è sorda- urlò Kozue e tutti cominciammo a ridere fino ad avere le lacrime.
Così il pomeriggio passò tra altri parchi divertimenti e altre imprecazioni “Crystaliane”. Durante le rapide Crystal si ritrovò il mio sedere sulla faccia e successivamente la scarpa di Kozue sul petto; durante invece la pausa zucchero filato il mio amico fece cadere il giocattolo nuovo a una bambina che, per farsi ripagare il danno, lo costrinse ad andare a vedere lo spettacolo delle Winx e quel poveretto uscì con l’ombretto solo su un occhio e il rossetto perché la bambina, non contenta, si era messa a pasticciargli la faccia con i trucchi trovati nell’uovo di pasqua. Dulcis in fundo, durante lo Yucatan, venne catapultato a tutta velocità e sia quella che l’acqua fecero diventare i suoi capelli un ottimo mocio per lavare il pavimento suscitando oltre le risate le battutine di Kozue, come sempre poco delicata.
Tornammo a casa tutti sconvolti e venne finalmente il momento di salutare Milo, per la felicità di Crystal.
- Grazie per la meravigliosa giornata!-
- Grazie a te Milo!-
Tutti ci salutammo con due baci mentre Crystal porse la sua mano a Milo come saluto e entrambi la strinsero fino ad avere le mani viola. Così anche quella giornata era passata, ci voleva proprio!
- Shun, fai un’altra volta una cosa del genere e giuro che ti raso i capelli a zero.-
- DuckMan, fai meno il figo!- disse Kozue che mi prese per mano e mi trasportò in bagno. Ci facemmo la doccia e uscimmo tutti profumati lasciando il posto a quei due.
 

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Capitolo 20
*** 18. Beh forse avrebbero dovuto aspettare ***


Non appena uscimmo dal bagno Crystal ed io sentimmo un delizioso profumino provenire dalla cucina. Chissà cosa stavano combinando quei due.
Stavo morendo di fame e quell’odore non faceva altro che farmi venire l’acquolina in bocca, quindi mi fiondai in camera seguita da Crys.
-Perché tanta fretta?- chiese il ragazzo intento ad osservarmi mentre riggiravo i cassetti come una pazza per trovare un paio di pantaloncini e una maglia.
Ci vestimmo o meglio mi vestii molto velocemente e mi catapultai di sotto. Quando uscii dalla stanza Crystal si era solo messo le mutande.
-Emma eccoti! Io e Kozue stiamo provando una nuova ricetta per stasera, speriamo esca buona- esclamò Shun eccitato.
Mi avvicinai al forno per odorare –Mmh già dal profumo mi pare deliziosa-
-Grazie!- esclamarono all’unisono i due innamorati.
Poco dopo ci raggiunse anche Crystal. –Dioo sto morendo di fameeee, c’è qualcosa da mettere sotto i denti?-
-Duckman se aspetti altri 5 minuti ti gusterai le nostre favolose melanzane ripiene, altrimenti la ciotola del latte e i cereali sono da quella parte!- disse Kozue indicanto la dispensa.
-Sono da quella parte- bisbigliò Crys beffando la mia amica.
Passarono circa 10 minuti e finalmente quel piatto succulento era pronto.
-Bene, a tavolaa!- urlò Kozue.
-Buon appetito!-
-Mmh non vedo l’ora di assaggiarle-
-Ah, finalmente!-
Così ci gustammo una delliziosa cenetta tra i soliti “battibecchi” fra Crystal e Kozue.
Stanchi morti andammo tutti a dormire molto presto.
L’indomani quando mi svegliai Crystal non c’era.  Decisi di alzarmi e quando scesi vidi lui, Shun e Kozue tutti già belli pronti  in tenuta sportiva.
-Buongiorno amore- esclamò il biondino appena ebbe finito di bere il suo succo d’arancia.
-Buongiorno- risposi in tono zombesco stroppicciandomi un occhio. –Come mai siete vestiti così?-
-Stamattina si va in palestra! Non ti abbiamo svegliata perché sappiamo che non è uno dei tuoi posti preferiti- rispose Shun mentre si sistemava la fascetta che portava sulla fronte.
-Si che mi piace! Voglio venire anche io!-
-Basta che non ti lamenti ogni due secondi- rispose la mia migliore amica.
-E chi si lamenta..ehehheh- Infatti in palestra c’era un delizioso centro benessere e io mi sarei sistemata la.
-Emma non ridere come Duckman ti prego!-
-Hey, piantala con questo sopprannome fissata!-
-Smettela voi due- si intromise Shun. Approffitando della situazione salii silenziosamente in camera per prepararmi.
Misi dei graziosi pantaloncini rosa, abbinati ad una canotta bianca e a un volerino anche’esso rosa , e infine come tocco finale legai i capelli in un piccolo chignon.
-Eccomi- dissi raggiungendo gli altri in cucina.-
Crys mi squadrò per bene per poi aggiungere –Emma che fa sport..non me la perderai mai per niente al mondo-
-Ah ah, peccato che i miei piani son altri- esclamai con nonchalance.
-Ovvero?- chiese Kozue curiosa.
-Vedrete quando saremo arrivati-
Così salimmo sulla mitica Lamborghini di Shun pronti per la palestra.
-Arrivati!- esclamò il biondino.
La palestra era davvero grande, aveva due piani solo di macchine, poi una stanza per lo yoga e un'altra per le lezioni di aerobica, e infine al piano superiore vi era la mia amattissima spa.
-Bhe gente ci si vede, io son su alla spa- dissi salutando gli altri.
-Aaah, ora tutto quadra, mi sembrava strano infatti-
-Bhe Kozue che ti aspettavi-
-Ragazze noi andiamo a fare un po’ di pesi, a dopo-
Mentre mi dirigevo per le scale Kozue mi fermò –Io vado a vedere Shun che si allena!-
Mi girai di scatto –Hey bell’idea, magari vado dopo a rilassarmi-
Ridemmo entrambe e ci sistemammo in un angolino dal quale avevamo una visione perfetta sui due.
Erano con quelle canotte molto smanicate, che lasciano intravedere parecchia roba. Io e Kozue stavamo letteramente sbavando.
-Emma, emh… asciugati la bocca- bisbgliò Kozue.
-Ma che cazz..ieuuu, che schifoooo- dissi prendendo un fazzoletto dalla borsa.
-No cioè, più lo guardo e più mi accorgo di quanto mozzafiato possa essere il suo culo! Ed e tutto mio mio miooooo-
La guardai con espressione come a dire “emh..okk” .-Kozue! Non fare la megalomane-
-Mio culo!.- come disse ciò scoppiammo a ridere .
-Stupida- le diedi un leggero colpo sulla spalla per poi tornare a posare il mio sguardo sul ..bhe fondoschiena di Crys. E come aveva detto prima Kozue era miooo. Tralasciamo.
Adesso erano passati agli addominali, anche se ormai entrambe li avevamo visti un miglione di volte in quelle condizioni per non dire di più, quella volta ne eravamo rimaste ammaliate, l’ho sempre detto che le pelestre fanno degli strani effetti.
-Bhe direi che è il caso di andare al centro benessere.-
-Aspetta, portiamoci anche loro no?-
Un sorriso da deficiente comparve sul mio volto -Bell'idea, tutti  in saunaaaa- esclamai eccitata.-EH? SAUNAAA, IO CI CREPOOO- sbraito Kozue.
-Ma dai, sta tranquilla, vedrai Shun tutto sudato in asciugamano-
-Bene, chiamiamoli- disse trascinandomi da loro. -Hey ragazze, avete già finito?- chiese Shun incuriosito.
-No, a dir la verità vorremmo che vi uniste a noi, tanto vi siete già allenati abbastanza no?- dissi cercando di essere il più convincente possibile.
Crys mi guardò con uno strano sorrissino compiaciuto –E va bene Emma cara, verremo con voi-
-Fantastico!- esclamò Kozue prendendo per mano Shun.
Salimmo al piano di sopra : il paradiso.
Crystal e Shun si guardavano attorno, evidentemente non ci avevano mai messo piede.
Come arrivammo una signora col camica bianco tipo farmacista ci si avvicinò
-Salve, come posso esservi utile?-
-Buongiorno, vorremmo prenotare una sauna per quattro-
La signora della spa mi guardò accigliata –Quattro?-
-Si per noi quattro- aggiunse Kozue.
-Mi spiace ma non è possibile fare saune miste, va contro la nostra politica aziendale, la sauna della donne e da questa parte, quella degli uomini e invece da l’altro lato-
Stavo per ribattere quando Shun si intromise –Va benissimo, grazie-
La signora sorrise e se ne andò.
-Shun, non va bene affatto- disse Kozue leggermente irritata.
-Tranquille ragazze, vi raggiungiamo nella vostra sauna il prima possibile- esclamò Crystal e così dopo averci baciate andammo a prepararci.
-Credi che ce la faremo a non essere beccati?-
-Ma si, tranquilla Emma-
Entrammo nella sauna e già Kozue stava sudando in un modo assurdo.
-Kozue stai bene?-
La mia amica si asciugò la fronte –Mai stata meglio guarda-
Nemmeno il tempo di risponderle che qualcuno busso alla porta della nostra sauna.
-Siamo noiii-
Aprimmo la porta di corsa e li tirammo dentro.
-Ma che bella visione- disse Crystal spostandosi i ciuffi che gli andavano davanti agli occhi per osservare meglio.
-Taci- gli dissi colpendolo. Bhe in effetti non aveva tutti i torti, era anche per me una bella visione.
-Amore ti stai sciogliendo!- disse Shun sedendosi affianco alla ragazza.
-Ma daii-
Iniziammo a ridere e ci sistemammo per bene.
Passarono circa 10 minuti quando d’un tratto Kozue si alzò di scatto –Basta io non resisto più in questo forno, ci vediamo fuori al fresco-
-Va bene, a dopo- risposi accasciando la testa sulla spalla di Crystal. Anche lui era piuttosto accaldato.
La mia amica si avvicinò alla maniglia ma non  riusciva ad abbassarla. –Emh…ragazzi..piccolo problema-
-Cosa amore?- disse Shun
-Siamo bloccati in questo infernooooo-
Come disse così entrai nel panico iniziai a urlare ma Crys mi tappò la bocca.
-Fermi tutti, so io come fare-
Detto ciò si concentrò e il suo cosmo iniziò ad avvolgerlo sinchè non notammo che la temperatura segnata dal termometro all’interno della sauna iniziò ad abbassarsi sempre più.
-Duckman sei un fottuto genio quanto vuoi- disse Kozue contenta di quel fresco che ben presto divenne gelo,
Io e Shun eravamo in un angolo abbracciati in quanto ci stavamo congelando.
-Cazzo Crys dacci un taglio- esclamò Shun battendo i denti.
-E ora il colpo finale!- Il biondino si avvicinò alla maniglia e la gelò completamente. Le diede un pugno e questa si spezzò. –Bene possiamo uscire-
-Svelti non ci devono beccareeee- urlai fiondandomi fuori dalla sauna.
Corremmo tutti a più non posso e uscimmo dalla palestra in fretta e furia.
-Sani e salvi- dissi tirando un sospiro di sollievo.
Non vedevo l’ora di tornare a casa quando Shun ci fece notare un piccolo particolare. –Ragazzi… nella foga di scappare abbiamo scordato la i nostri vestiti e ora siamo con degli asciugamani congelati addosso!-
Mi guardai – O cazzo- mi infilai subito in macchina seguita da Kozue e Shun. Crys rimase fuori.
-Amoreeee, vai a prendere i vestiti.-
-Ma..ma..ma perché io?- ribattè
-Duck man vai.- aggiunse Kozue.
-E va bene, va bene-
Tornò dopo pochi minuti –Shun parti e alla svelta anche!-
Tutti per strada ci guardavano.
-Uff ma che avranno da guardare tutti, non hanno mai visto quattro ragazzi in macchina in asciugamano?!- esclamò Kozue.
Finalmente arrivammo a casa –Aaah, home sweet home- esclami buttandomi sul divano.
-Che mattinata ragazzi- aggiunse Crystal massaggiandosi la testa.
-Ho bisogno di una doccia!- disse Kozue guardando Shun.
-Anche io- rispose lui  e assieme andarono in bagno. Io nel frattempo mi ero messa qualcosa addosso mentre Crystal come al solito era rimasto in mutande sdraiato sul letto.
Quel pomeriggio decidemmo di uscire un po’. Kozue e Crystal volevano a tutti i costi passare in un negozio di musica, così ci fermammo prima li.
-Bon Jovi arrivoooo- disse Crystal prendendomi per mano e trascinandomi in ogni corsia per trovare il suo amato cd.
Nel frattempo Kozue era nel reparto dei libri dedicati alla musica con Shun quando d’un tratto. –Nuooo, tu sei miooo-
Prese un libro e lo spiaccicò in faccia al compagno –Guarda amore, la biografia di Duff “it’so easy”- disse la mia amica tutta contenta.
Shun sorrise. –Wow, prendila-
-Certo che lo faccio-
Finalmente Crystal aveva trovato il nuovo cd di Bon Jovi “Because we can” e non faceva altro che  saltellare per i corridoi tutto contento.
-Avete finito?- chiesi esasperata.
-Sisi- risposero all’unisono quei due. Mentre ci dirigevamo verso la cassa per pagare gli acqisti di quei due Kozue si fermò davanti ad alcuni strumenti.
-Un..un bassoo. Devo assolutamente provarlo- così lo prese e iniziò a suonare un pezzo di Welcome to the Jungle. Tutti in negozio si avvicinarno ad osservare.
-Su, andiamo a pagare- dissi trascinando Crystal per un orecchio.
.Ma Emma… voglio andare a cantare because we can..-
-No, stai fermo qua-
Poco dopo anche Kozue e Shun ci raggiunsero. Prima di tornare a casa io e Kozue ci fermammo a fare la spesa mentre i due ragazzi tornarono a casa.
Infatti…
-Crystal ho una voglia matta di suonare..-
-Amico a chi lo dici..dobbiamo riesumare il gruppo, andiamo in garage-
Un’ora più tardi io e Kozue tornammo a casa.
-Che accidenti è questo casino..- esclamai.
Kozue mi guadò –Viene dal garage..-
Andammo ad aprire e trovammo Crystal con una chitarra mentre cantava a squarcia gola con Shun alla batteria.
-Wow.- esclamai.
-Attitude…'t sa fuckin'attitude I can't believe what ya say to me You got some attitude- cantava Crystal.
Ad un certo punto Kozue andò da lui e lo spostò –Eh no Duckman, questa la canto io, tu suona-
E così eccola la che cantava assieme a quei due e io come una ebete guardavo quello spettacolo e l’unica cosa che riuscii ad esclamare fu un –Dio mio-
Quando terminarono la canzone…
-Yeah, appena avrò un basso suono con voi-
-La fissata nel gruppo… NO-
-Eddai Crys, può entrare anche Emma e cantare, l’ho sentita e non è male-
-Vedremo- rispose il biondo.
-Emh… dai poi decideremo, aspettiamo che Kozue abbia il basso.- dissi
Passarono tutta la sera a suonare, Crystal diede la chitarra a Kozue che suonò tutto il tempo mentre lui cantava e io intanto mi “godevo le spettacolo”.
Bhe non posso certo dire che le nostre giornate mancassero di inventiva e divertimento.
 

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Capitolo 21
*** 19. Kyuubi no kitsune ***


-Attitude.. tsa fuckin attitude..- canticchiavo mentre lavavo il pavimento e utilizzavo, in momenti di sclero, il bastone come basso.
- Fissata che stai facendo?-
- Quello che non fai mai tu.. Almeno la tengo pulita questa casa! Ascolta Crys, quando dovremo andare in Giappone, a casa?-
- Non so Kozue, quando i tuoi potranno ospitarci, se no prendiamo un albergo..-
Ci fu un attimo di silenzio, non amavo parlare dei miei genitori così sfoderai un grosso sorriso – Crys, per loro va bene in qualunque momento, farebbe piacere loro se andassimo a trovarli.-
- Allora potremo partire anche domani, chiamiamo l’aereo di Athena, se dici che per te va bene!-
-Sisi, vado ad avvisare quei due, tu puoi chiamare anche adesso.- Così ci dividemmo i compiti e io andai da Shun che stava sistemando la camera per poi andare da Emma che si stava facendo la manicure.
- Ragazzi, Crys è andato a chiamare Athena per dirle di mandare l’aereo. Domani andiamo a casa, in Giappone, per voi va bene?-
- Certo – disse il mio ragazzo – se per i tuoi va bene, se no andremo in un albergo.-
- Crys mi ha detto la stessa cosa.. ma ripeto anche a te che per i miei va bene anche alle tre di notte..-
Emma, che conosceva la mia situazione, mi guardò  e subitò cambiò discorso
- Allora dobbiamo subito prepararci la valigia! Dai, muoviamoci!- si alzò di scatto e mi trascinò in camera.
- Quando penserai di dirglielo?-
- Non lo so.. lo sai che non amo parlare di questo con nessuno, dai, tanto andremo a trovarli subito..troverò una scusa.-
- Ragazziiiiii- urlò Crystal – Possiamo partire anche stasera se voletee!-
- Si dai! Ragazze per voi va bene?- la testa di Shun sbucò dal nulla.
- Certo..- dissi io facendo finta di nulla.
- Amore, c’è qualcosa che non va?-
- No, tranquillo- sorrisi.
- Muovetevi, abbiamo solo mezz’ora!-
Così arrivò l’aereo, chiusi casa e partimmo subito alla volta di Kyoto, la mia amata città. Durante il viaggio…
- Hey Shun, pronto a conoscere i tuoi suoceri?-
- Crys, sinceramente ho un po di timore..-
- Ma dai Shun, i genitori di Kozue sicuramente saranno delle persone fantastiche, secondo me è solo Kozue che è uscita male!-
Non avevo neanche la forza di dargli un colpo o di ribattere e allora mi misi le cuffie e a tutto volume continuai a guardare dal finestrino sotto lo sguardo preoccupato di Shun che si sedette accanto a me e mi abbracciò, senza chiedermi nulla.
- Hey, ma che ha?- chiese il biondo
- Lasciala stare, sarà solo stanca, falla rilassare un po..- rispose Emma
- Si, ma se i genitori la vedono così si preoccuperanno..- ribattè
- Tranquillo, non c’è pericolo..- per tutto il viaggio rimanemmo in silenzio e dopo 8 ore di volo arrivammo a Kyoto. Siccome avevamo caricato anche la macchina con noi salimmo e guidai io che conoscevo già la strada a memoria.
- Eccoci arrivati, questa è casa mia..-
La mia casa era piccola ma molto carina. Era una di quelle case molto antiche ma all’interno aveva sia i riscaldamenti che altre comodità, tutto grazie a mio zio che prima di morire l’aveva ristrutturata.
-Wow! Carina!- esclamò Crystal.
-Venite, entriamo..-
Come entrammo l’odore di chiuso era molto forte così spalancai le finestre. Per fortuna una signora veniva a pulire ogni tanto ed era venuta la sera prima così trovammo la casa pulita e in ordine.
- Mamma mia che odore di chiuso! Ma Kozue i tuoi dove sono?-
- Eh lo so, non abitano più qui ma la casa è rimasta a me...-
- Ahh, quando andremo a trovarli?- chiese Shun eccitato
- Dopo, sistemiamo le nostre cose e poi andiamo.. però prima devo cambiarmi. Vi faccio vedere le camere.-
Vi erano tre grandi camere da letto e la mia era davanti al bagnetto. Come entrai la commozione mi fece piangere così mi buttai sul letto affondando la testa nel cuscino. Shun entrò subito dopo e mi venne incontro
- Amore si può sapere che hai in questi giorni? Mi sto preoccupando..-
- Niente.- tirai su col naso – mi mancava solo casa mia, scusa..- lo baciai.
Mi alzai, mi asciugai le lacrime e aprii l’armadio. Era lì, il mio amatissimo Kimono era appeso e avvolto in una grande busta per tenere lontano la polvere e gli animaletti indesiderati. Come lo presi lo strinsi al mio petto e sentii che era stato lavato da poco, grazie sempre a quella signora molto cara alla mia famiglia.
Così entrai nella mia cabina armadio e mi cambiai con molta calma mentre Shun mi aspettava seduto sul letto, curioso di sapere cosa stavo indossando di così importante. Come uscii rimase sbalordito e estasiato.
- Che.. che spettacolo..-
- Questo Kimono me lo regalarono i miei genitori al mio 16 compleanno e ancora mi sta.. sono passati 3 anni..-
- Ti sta benissimo, scommetto che i tuoi saranno contenti di vedertelo indosso- sorrise.
- Andiamo..-
Quando uscimmo dalla camera la mia amica e il biondo mi guardarono nella stessa maniera di Shun e spiegai loro che siccome stavamo andando a trovare i miei genitori avrei preferito andare vestita in quel modo.
- Ah! Non vedo l’ora!- disse Crystal
- Come mai sei così entusiasta?-
- Voglio vedere come è la mamma di Kozue, sono curioso di sapere come ha fatto a sopportare la figlia per tutti questi anni!-
- La vuoi piantare?- dissi io, scocciata.
Ootani Sobyō non era molto distante da lì, per ci fermammo in un negozio di fiori.
- Prendo qualche fiore..torno subito- scesi dalla macchina e dissi a loro di rimanere li ad aspettarmi
- Perché dei fiori?-
- Piaceranno ai genitori, forse-
- Emma tu che dici?-
Anche Emma era persa nei suoi pensieri e non rispose ne ad uno ne all’altro.
Tornai con due grandi mazzi di fiori di tantissimi colori, li lasciai a Shun che non stava guidando e ripartii.
- Siamo arrivati ragazzi…- il silenzio fu lunghissimo poi Crystal disse –Ma perché siamo…- quando collegò tutto vidi dallo specchietto che sgranò gli occhi così dissi
- Questo è l’Ootani Sobyō ed è qui che riposano da 3 anni i miei genitori.-
Detto ciò scesi dalla macchina e mi incamminai con i fiori verso l’entrata. I ragazzi si guardarono allibiti e contemporaneamente si girarono verso Emma che aveva la testa bassa.
- Perché non ce lo ha detto? Avrei evitato di dire tutte quelle cose...-
- Non è facile accettarlo, voi due dovreste capirla…-
- Si, ha ragione Emma,Crys… adesso andiamo, non lasciamola da sola.-
Così mi raggiunsero e io stavo sistemando i fiori nei vasi che erano vuoti da tantissimo tempo.
- Quanto tempo eh.. mi mancate, tantissimo...- cominciai a piangere in silenzio quando arrivarono anche Emma, Shun e Crystal. Il mio ragazzo mi abbracciò
- Non hanno mai avuto l’occasione di vedermi con questo Kimono.. me lo avevano regalato il giorno del mio compleanno, avrei dovuto indossarlo a capodanno ma…-
-Ma morirono in un incidente stradale sulla strada per Tokyo e non ebbero modo di vederla..- concluse Emma che conosceva la storia.
Rimanemmo lì per un’altra decina di minuti quando mi alzai e con gli occhi gonfi dissi  - Andiamo, abbiamo una missione da compiere. Dobbiamo trovare il pezzo dell’armatura.-
- Amore, guarda che se vuoi stare qui con loro ancora un po non c’è problema..-
- L’armatura può aspettare.- concluse Crystal
- Vi ringrazio ma non fa nulla.. andiamo.- Salutai i miei genitori e accarezzai la loro tomba per poi tornare in macchina.
- Dai torniamo a casa e poi dopo andiamo a perlustrare la zona, che dite?-
- Si, perfetto!-
Parcheggiammo la macchina un po’ più avanti e passammo attraverso una via nella quale giocavano tanti bambini. Le piccole case che si affiancavano lungo la stradina erano povere ma all’interno possedevano tutti gli essenziali comfort come l’acqua e la luce. I bambini si divertivano a giocare davanti alle porte ma cantavano anche in coro vecchie filastrocche
- Sakura, Sakura, yayoi no sora wa, mi-watasu kagiri..- cantavano in cerchio
-Hey Kozue.. che dicono quei bambini?- mi chiese Emma che ascoltava le parole della canzoncina.
- Beh, Em letteralmente dicono: Fior di ciliegio, fior di ciliegio, per il cielo di primavera fin dove puoi vedere? E’ un’antica canzone tradizionale giapponese.- sorrisi ricordando quando una quindicina di anni prima uscivo con le mie cugine e giocavo con gli altri bambini nello stesso modo. Shun mi prese per mano e seguiti da Emma e Crystal arrivammo finalmente a casa.
- I miei piediiiiii!- urlò la papera buttandosi sul divano come un sacco di patate.
- E’ dura avere i piedi palmati eh?!- dissi io mentre cercavo di accendere il fuoco.
- Ah-ah. Spiritosa..- bofonchiò tirando su con il naso
- C’è freddino eh.. aspetta ti aiuto io.- Shun in un attimo accese il fuoco e alzandosi mi diede una pacca scherzosa sul sedere.
Potete immaginare: da li scoppiò la rissa.
- Brutto pervertito! Ahh!- urlai cercando di fare la seria e saltandogli addosso come per atterrarlo. Evidentemente la sua massa di muscoli era troppo anche per me ma riuscii a fargli perdere l’equilibrio cadendo così STRANAMENTE su quello stupido di Crystal che si agitò talmente tanto che il divano cedette. Tra calci, pugni, risate e tiri d’orecchie, arrivò di corsa Emma con lo spazzolino in bocca che per poco non ingoiava per via delle risate scaturite dalla scena orribilmente imbarazzante. Ma sia lei che lo spazzolino si buttarono su di me e, sempre a causa del fato, quest’ultimo volò catapultandosi fra la massa di capelli scompigliati del biondino che comincio a far scendere santi e dei dai piani alti.
- Certo che sei sfigato!- urlai rotolandomi sul pavimento dalle risate.
- I miei capelliii!-
Così la nostra serata passò con la spazzola in mano e a me toccò lavare i capelli di Duckman sul quale usai, a posto dello shampoo, una tinta fucsia che si toglie dopo una lavata; vi lascio immaginare la faccia del biondino e… la mia.
- Et voilà! Lavato e asciugato!- uscii dalla camera nella quale avevo nascosto l’ unico specchio con Crystal al seguito, lasciando il mio fidanzato e la mia migliore amica a bocca aperta.
- M..m.. ma.. ma.. Kozue che…- Emma era sconcertata.
- O Zeus!- Shun non trattenne le risate e si buttò sul nostro letto con le lacrime.
- Che c’è?- Crystal spalancò gli occhi e cercò il mio sguardo. Io ero paonazza, peggio di un peperone e cercavo di non ridere anche se avevo la lacrimuccia che scendeva sulla guancia.
- Ho qualcosa che non…-
Non ce la feci più e scoppiai a ridere per poi mostrare tra le lacrime uno specchietto all’uomo papera che spalancò la bocca per poi avventarsi sul mio povero collo
- IO TI AMMAZZOOOOO!-  mi stava schiacciando la gamba con il suo peso ma non riuscivo a smettere di singhiozzare. Dal riso non riuscivo a prendere fiato. Crystal si alzò e corse verso lo specchio nel corridoio poco distante. Riuscii a raggiungerlo insieme agli altri tre che non ce la potevano fare a guardarlo.
- Si.. si…- presi fiato – si toglie con l’acqua.. tranquillo!- continuai a piegarmi senza fiato. Corse in bagno e riuscì una decina di minuti dopo tutto bagnato e con i capelli biondi. Lo guardai:- Un bel pulcino bagnato e profumato!-
Mi fulminò e così gli corsi incontro abbracciandolo
- Dai Crys era uno scherzo!-
- Te la farò pagare. Stanne certa, quanto è vero che sono una papera!-
ci fu un attimo di silenzio
- Un cigno! Un cigno! Dannazione, un cignooooo!-
-Che c’è a colazione?-
-Il solito, tu mangi solo quello la mattina!-
-Buongiorno!-
-Ciao Shun, il tuo amico ha chiesto di nuovo cosa c’è a colazione quando ogni volta mangia sempre le solite cose!-
- Fissata non rompere anche stamattina! Mi è bastato cosa hai fatto ieri notte!-
Consumammo la nostra colazione e ci vestimmo sportivi per la “gioia” di Emma, così ci dirigemmo verso l’albero di ciliegio nel terreno della mia casa.
- E’ qui che passavi il giorno?-
- E’ qui che mi incontravo con il signor Tanaka e dividevo il mio pasto con lui, mi mancano quei giorni..- dissi per poi girare i tacchi e, seguita, entrai in casa.
- Ok ragazzi per oggi credo vada bene così.. voi che dite?-
-Oh, si io sono distrutto!-
- Cos’è Crys, hai perso l’allenamento di tutti gli anni passati? Guarda che Athena ti licenzia- rise Shun che si sedette accanto all’amico spaparanzato sulla poltrona di mio padre.
-Ma smettila! Non ho perso l’allenamento, sono solo.. solo…-
- Pigro, molto pigro!- esclamò Emma atteggiandosi
- Senti chi parla..- rispose lui
- Io sono diversamente attiva!-
- Emh, ragazza diversamente attiva, lasciamo questi due sfaticati qui e noi andiamo a cucinare come delle brave donne di casa, su! Ti insegno a fare una cosa..-
Mi guardò stranita, sapeva benissimo che non le avrei mai fatto toccare un mestolo o un cucchiaio ma si alzò per venirmi incontro.
- Cosa mi farai fare?-
- Una cosa molto difficile!... Tagliare la mozzarella.-
- Zan zan zaaaan!- urlò Shun che per una volta poteva essere servito a tavola senza il minimo sforzo. Cucinammo, o meglio, cucinai un piatto italiano con gli ingredienti che mi ero portata da casa per precauzione così mangiammo le lasagne accanto al camino per poi andare a letto. Dovevamo recuperare le energie per spenderle il giorno successivo, alla ricerca del pezzo dell’armatura sacra.
-Buonanotte!-
-Notte  a tutti..-
Io e Shun entammo nella camera e ci stendemmo sul letto.
-Amore vado a farmi una doccia poi ti lascio il bagno..-
Entrai in doccia, l’acqua calda era davvero rilassante e mentre mi insaponavo non riuscivo a non pensare al posto nel quale saremo dovuti andare a ispezionare. “Forse quell’albero.. mmh, si.. ma non il ciliegio. Ne parlerò con Shun, ora è meglio se mi sciacquo e mi rilasso, almeno in doccia un po di serenità!” così mi sciacquai, entrai in accappatoio in camera lascando spazio al mio ragazzo e nel frattempo mi vestii per la notte. Faceva molto freddo e, sicura di aver messo il doppio piumone ad Emma, mi sdraiai e aspettai in silenzio. Quando fummo tutti e due sdraiati, mi accoccolai a Shun
- Amore.. ascolta stavo pensando a quello che ci aveva detto il saggio.. che saremmo dovuti andare in un posto nel quale passevamo la maggior parte del tempo. Per Emma fu la bibleoteca il luogo prescelto mentre per me.. non so.-
-Tu non passavi la maggior parte del tuo tempo sotto il ciliegio che sta davanti al cancelletto?-
-Non esattamente.. Dalla camera dei miei genitori si intravede dalla finestra un enorme salice che è talmente nascosto, malgrado le sue dimensioni, dalla casa che è molto difficile notarlo. Sotto di esso mio padre mi costruì una piccola casetta nella quale mi sedevo a leggere durante le ore calde dell’estate e durante le fredde giornate invernali. Non amavo stare molto a casa, ci rimanevo solo quando il tempo non mi permetteva di uscire.-
- Beh, dovremo controllar..-
-No aspetta, non ho finito. Un giorno il signor Tanaka mi chiese quale fosse il mio luogo prediletto allora lo portai sotto quel salice ed egli, dopo qualche minuto di silenzio, mi disse di non avvicinarmi a quel salice da 12.00 alle 13.00 . Io non mi avvicinai mai a quelle ore anche perché dopo pranzo di solito schiacciavo un pisolino e la mamma non mi faceva uscire, però un giorno stavo cercando delle lenzuola nella stanza di mamma e papà e sbirciai dalla finestra: vidi una donna seduta sotto l’albero con la schiena appoggiata al tronco che guardava il vuoto. Era una bellissima donna e ma non si accorse che la stavo osservando così andai subito alla porta di casa per andare a parlarle quando la mamma mi bloccò e mi disse che non potevo uscire perché era l’ora del riposino.-
- Quindi tu hai visto una donna sconosciuta sotto il tuo albero nelle ore proibite dal vecchio saggio. Credi ci sia un nesso tra la donna e l’armatura?-
- Credo di si.. domani andremo a controllare in quelle ore allora. Sono davvero curiosa di scoprire se a distanza di ormai dieci anni venga ancora.-
Sbadigliai.
-Dai, è stata una giornata stressante, buonanotte.- così mi baciò e chiusi gli occhi.

-Suu! Alzarsi!- Duckman entrò in scivolata nella nostra stanza urlando come un matto per farci alzare, dev’essere che si voleva vendicare per tutte le volte nelle quali sono entrata in camera sua con i mestoli sbattendo contro la porta e contro tutto quello che trovavo, compresa la sua testa.
-Crys ma sei scemo?!- disse Shun che si rigirò nelle coperte dandomi le spalle.
- Va bene, va bene, ora ci alziamo..-
Arrivammo in cucina e vidi il tavolo apparecchiato con tutta la roba per la colazione.
- E queste cose?- domandai estasiata
- Sono stata io! Le ho viste fare talmente tante volte che ci ho voluto provare!-
Guardai Emma sconvolta e le saltai addosso.
- Ma quanto ti amo?!- dissi felice
- Hey, hey! Vacci piano..-
- Zitto Duckman! Io ho la precedenza, se permetti.-
- Su non state li a litigare venite a mangiare, ho una fame. E’ da ieri che non cucino nulla, mi piace stare qui!- esclamò Shun morsicando una fetta biscottata con la marmellata.
- Non so come tu faccia a mangiare quella roba.- dicemmo all’unisono sia Crystal che io, poi ci guardammo per darci il cinque compiaciuti.
- Siete voi che vi ingozzate la mattina.-
La mattina pulimmo la casa, ci dividemmo i compiti per fare più in fretta e ogni santissima volta ad Emma toccava lavare il bucato, anche se questa volta non le dispiaceva lavare le mutande del ragazzo. Quelle di Shun un po meno, ma le lasciava nel cesto così che io potessi ammirarle, farmi i miei filmini eccetera, eccetera, eccetera.. Scusate.
- Ma perché dobbiamo andare subito dopo pranzo? Non capisco il nesso..-
Ci sedemmo sul secondo divano accanto a quello sfondato la sera prima e raccontai ciò che avevo confidato a Shun anche agli altri due piccioncini che annuirono attoniti per poi alzarsi insieme a noi e dirigersi verso il retro della casa.
- Emh, ragazzi.. le vostre armature?- chiese Emma guardandoli.
- Ah, giusto, giusto.. aspettateci torniamo subito.- Crystal prese il mio ragazzo per un braccio e lo portò di corsa in salotto. Nel frattempo io ed Emma ci affacciammo e vidi ciò che mi aspettavo: la donna era li, con il suo bellissimo Kimono azzurro. I capelli biondi che le svolazzavano davanti al viso sembravano morbidi e setosi come credo che realmente fossero. Non ci guardò ma penso si fosse accorta della nostra presenza; continuò a fissare il vuoto e io e la mia amica ci ritirammo sentendo i passi di quei due che si avvicinavano.
- E’ lì, è seduta davanti all’albero, come l’unica volta in cui l’avevo intravista.- dissi
- E’ davvero molto bella..chissà perché è qui.- aggiunse la rovina-arrosti.
- Ragazzi.. so solo che quella donna non è cambiata di una virgola in dieci anni.. ho brutti presentimenti.-
- Andiamo, tranquilla Kozue.- disse Crystal serio.
Uscimmo allo scoperto ma la donna non ci degnò di uno sguardo. Crystal che era davanti a noi si irrigidì e si fermò di colpo. Andai a sbattere contro la sua armatura che mi fece un bel po male ma mi scostai per guardarlo in faccia e vidi la sua espressione atterrita, confusa e allo stesso tempo terrorizzata.
- Crys che succede..-
- Quella donna.. E’ uguale alla mia mamma.-
-Ragazzi ma quale donna io.. non vedo nessuno!- si intromise Shun guardandoci con aria interrogativa. Anche Emma non credeva ai suoi occhi, eppure prima l’aveva vista. Era sparita e proprio sotto il nostro naso.
Il cielo si fece improvvisamente scuro e i rami del salice come serpenti si avventarono su di noi catturando me ed Emma che urlava.
I cavalieri si misero in guardia e cercavano con lo sguardo la donna sparita nel nulla. Questa apparve alle spalle di Shun ma venne respinta in parte dalla catena di Andromeda che si era attivata in soccorso.
- Cavalieri.. Ben trovati. Voi e le vostre insulse ragazzine.-
- Tu chi sei, donna?- chiese Shun senza girarsi verso di lei che lo osservava. Non si curò di rispondergli e si smaterializzò ai piedi di Crystal, tutta bagnata e tremolante.
- Figlio mio.. aiuto, ho freddo.. Ho tanto freddo, salvami!-
Quelle grida erano agghiaccianti, non riuscivo a liberarmi e osservavo Crystal che non sapeva come reagire. Shun ci guardò ma non riusciva a muoversi: dal terreno erano fuoriuscite tantissime mani che lo avevano afferrato rendendo il cavaliere incapace di muoversi. Emma tirò dalla tasca dei suoi pantaloni un coltellino e tagliò i rami del salice che la intrappolavano.
- E quello da dove…- liberò anche me e come toccai il suolo nessun ramo ci riafferrò.
- Quella non è la madre.. quella è la guardiana dell’armatura.- disse seria la mia amica indicando il corpetto dorato della donna.
- Ha indossato.. oh no.. no, no!- Corsi contro Crystal e lo buttai a terra con tutta la forza che avevo, scatenando l’ira della donna. I suoi occhi si fecero scuri, nerissimi e il suo lunghissimo vestito bianco si disintegrò lasciandola quasi nuda e avvolta dalle fiamme. Il corpetto dorato era ancora al suo posto e allora non avemmo più dubbi. Da dietro spuntarono numerose code dal folto pelo rossiccio che cominciarono a roteare lanciando palle di fuoco.
- Attenti!- La catena si intromise fra tutti noi e il demone, cercando in tutti i modi di proteggerci anche se molto debole al fuoco.
-Vieni Crystal, vieni..- lo portai da Shun. Emma corse verso di lui e con il coltellino cerco di tagliare e di scacciare tutte quelle bruttissime mani che sbucavano dal terreno.
- Ragazzi, siamo davanti ad un Kyuubi no Kitsune..-
-Traduzione?-
- Volpe a nove code.. è in grado di creare delle illusioni e di sputare fuoco come sta facendo ora e.. – la catena si dileguò perché vinta dalle fiamme che non riusciva a respingere e noi ci trovammo senza alcuna protezione davanti al demone.
-Audaci le ragazzine.. non la passerete liscia ora vi brucerò vivi!- riprese ad attaccarci come prima ma Crystal con la sua polvere di diamanti attaccò il Kyuubi creando anche una barriera di ghiaccio trasparente in grado di farci osservare il nemico. Quando mi girai non riuscii più a vedere Emma, era sparita e Shun aveva innalzato con la catena una seconda barriera attorno a noi tre.
- Dov’è Emma?- chiese Crystal preoccupato.
- Non lo so!-
-Come non lo sai?!-
Il demone attaccò una seconda volta scogliendo il ghiaccio che ci avrebbe dovuto proteggere e si incamminò verso di noi quando un coltellino gli passò raso raso sulla pelle del viso da dietro e l’arma raggiunse ai miei piedi. Emma con la sua meravigliosa mira aveva cercato di ferire il Kyuubi alla nuca ma invano. Questo quindi si girò furiosamente verso di lei per sputare del fuoco; l’avrebbe uccisa sicuramente se Shun non l’avesse fermato lasciando il tempo necessario a Crystal che lo prese in pieno con il suo poderoso attacco scaraventandolo a terra con una forza spaventosa. La volpe era lì, distesa nella sua vera forma e dolorante quando mi guardò. Una mano ossuta si posò sulla mia spalla e quando mi girai vidi mio padre. Mio padre, morto quattro anni circa prima era lì dietro di me e mi stava guardando.
- Kozue-chan è il tuo momento.. uccidi il Kyuubi e riprenditi il pezzo dell’armatura, sei forte, non farti abbattere. Guardala, guarda quella volpe che non aspetta altro che morire e farla finita, dalle il colpo di grazia e io sarò finalmente fiero di te.-
mi accasciai al suolo, con la testa bassa. Stavo piangendo ma afferrai il coltellino lanciato precedentemente da Emma e alzai gli occhi per guardare dritto gli occhi di mio padre.
- Ok padre, lo farò. Ucciderò il demone, lo farò per… NOI.- detto ciò la lama del coltello sprofondò nell’apparente corpo di mio padre.
- Mio padre era già fiero di me, come lo era mia madre. Non ho bisogno di uno sporco demone per ricordarmi di loro.- il presunto corpo che avevo infilzato si tramutò in cenere e così anche la copia della volpe che era accasciata a terra. Con essa cadde anche il pezzo dell’armatura che indossava dal primo momento.

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Capitolo 22
*** 20. Shun e Crys in azione! ***


Raccogliemmo la parte di armatura con un che di trionfante. Anche stavolta ce l’avevamo fatta.
Sorrisi ai miei amici e in silenzio rientrammo a casa.
-Bene gente dobbiamo festeggiare!- esclamò Emma più estasiata del solito buttandosi su quello che oramai poteva definirsi un divano.
-Come mai tutto questo entusiasmo?- rispose Shun mentre poggiava la parte di armatura appena recuperata in un bauletto piuttosto grande.
A quel punto Emma si alzò di scatto, tossì come per schiarirsi la voce e aggiunse –Dato che abbiamo adempito al nostro compito con successo, suggerirei di restare qualche altro giorno qua e goderci ciò che il Giappone ha da offrirci, non vi pare?-
Shun e Kozue si  lanciarono un’occhiata d’intesa, dopo di chè guardarono verso di  me in attesa di una risposta che non fu veloce. Continuavo a pensare a quel dannato demone che aveva preso le sembianze di mia madre.. non era da me concentrarmi su una determinata cosa per più di 30 secondi ma stavolta era un’eccezione!
I miei pensieri furono interrotti dalla voce della fissata che aveva iniziato a sbraitare e a lanciarmi palline di carta urlando – Terra chiama Duckman, mi ricevete? Huston abbiamo un problema!-
-Mmh, eh..che stavate dicendo?- esclamai sobbalzando.
-L’abbiamo perso- concluse alla fine Kozue.
Allora Emma mi rispiegò con un che da sergente in pensione il suo “piano” come lo chiamava lei.
-Bhe per me si può fare- conclusi incrociando le braccia dietro la testa per poi chiudere gli occhi.
-Eccellente!- aggiunse infine Shun che prese in braccio Kozue facendole fare una piccola giravolta.
Passammo il resto della serata a progettare l’itinerario. Emma non essendo mai uscita fuori dall’Europa era al settimo cielo e non faceva altro che segnare su una cartina i negozi più prestigiosi che riusciva a trovare.
-Ovviamente ci fermeremo anche nelle fumetterie- sentenziò la fissata mentre faceva scorrere minunziosamente il dito sulla cartina.
-Cercheremo di fare il più possibile- concluse Shun con un sorriso a trecentosettandue denti.
-Bhe gente, io direi di andare a dormire,è stata una lunga giornata. Oyasumi Nasai- disse infine Kozue dirigendosi in camera sua trascinandosi dietro il mio amico.
-Oya…che?- chiese Emma corrugando la fronte. Sembrava che un punto di domanda le si fosse disegnato in faccia. Cominciai a ridere come un forsennato.
-Si può sapere cosa ti fa tanto ridere Duckman?- rispose lei facendomi la linguaccia.
-Eh no, questo non dovevi dirlo!- Presi Emma di peso e la gettai su quella sottiletta di letto che Kozue ci aveva messo a disposizione e bhe iniziai a eh..ehehehehehehehhe… bhe tralasciamo.
Passamo una notte piuttosto tranquilla, e la mattina seguente ero fresco come una rosa.  Pronto ad affrontare una folle giornata di Shopping. Che Zeus mi assista!
Fui svegliato dalla graziosa e angelica voce di Emma che urlava –Alzati sfaticatooo, abbiamo un sacco di cose da fareee, muovi il culooo-
Sobbalzai e non appena aprii gli occhi e la guardai ella si avvicinò a me, mi bacio delicatamente la fronte sino a sfiorare il mio orecchio con le sue labbra.. pensavo mi avrebbe sussurato un qualcosa di dolce, invece sentii solo un
-Ti vuoi alzareee?-
-Altri 5 minuti mamma…-
Rassegnata,Emma uscì dalla stanza per raggiungere Shun e Kozue che come al solito si erano alzati per primi.
Dopo pochi minuti  li raggiunsi anche io –Bum Bam Baby!- esclamai entrando in cucina.
-Giorno Duckman-
-Buongiorno Crys-
-Giorno anche a te fissata, Shun- feci un cenno con la testa.
Non appena mi sedetti Emma mi squadrò da capo a piedi per poi rivolgersi all’amica. –Kozue,il tuo sistema sveglia non ha funzionato-
Ecco, ora tutto aveva un dannatissimo senso.
-Evidentemente non l’hai eseguito nel modo corretto.- rispose quest’ultima con un fare da dottore mentre gesticolava con un toast.
Entrambe vedendo la mia espressione contrariata scoppiarono a ridere.
-Dai Crys lo sai che ti amiamo- disse Kozue tra un singhiozzo e l’altro. Emma mi diede un piccolo bacio per poi sorridermi.
-Eeh ste donne, come faremo senza di loro, amico mio?.- esclamò Shun tra un sorso di caffè e l’altro.
-Ti sei salvato in calcio d’angolo- concluse infine Kozue guardando Shun dritto negli occhi.
Quest’ultimo arrossì e finì di bere.
Finito di sistemarci uscimmo di casa e Kozue ci guidò per il centro di Kyoto. Emma svaligiava ogni negozio che le capitava a tiro.
-Se continui a comprare così tanti vestiti il nostro aereo non reggerà tutto il peso a cui verrà sottoposto e precipiteremo.- dissi ridendo.
Ella mi fulminò con lo sguardo –Allora preparati a precipitare.-
-Mmh questo è molto confortante- ribattè Shun intento nel trascinare Kozue in un negozietto di porcellane antiche.
Io ed Emma li seguimmo in silenzio. Arrivata l’ora di pranzo decidemmo di andare in un piccolo ristorantino. La cucina era deliziosa, anche se Emma non apprezzava del tutto le pietanze a base di pesce crudo.
-Guarda è talmente fresco che potrebbe iniziare a muoversi- le diceva Shun avvicinandole un pezzo di sushi al viso.
-Whaaa smettila ti prego- urlava mentre cercava di nascondersi invano dietro di me.
Kozue assisteva trementamente divertita alla scena.
Passammo il resto della serata a girovagare in un grandissimo parco dove vi erano innumerevoli alberi di cilegio. Ne approfittammo per fare le solite foto cretine che si fanno durante i viaggi.
Emma fece a Kozue e Shun un vero e proprio servizio fotografico fra i ciliegi in fiore.
-Amore non è mica il loro matrimonio, cioè con tutto questo ben di dio che hai ti limiti a fotografare loro?- dissi pavoneggiandomi.
-Ma fammi il piacere Duckman!- rispose Kozue mentre si metteva in posa assieme al mio migliore amico.
-No, così non va bene, Shun prendila in braccio, e tu Kozue affera delicatamente quei fiori che pendono da quel ramo..si okok…no…no..ti ho detto di afferarli delicatamente, non di staccarli come se volessi estirparli!-
Rassegnato mi massaggiai le tempie e mi sdraiai sull’erba. Il mio relax durò ben poco in quando la fissata riprese a urlarmi contro.
–Duckman muoviti, voglio delle foto anche con te-
-Finalmente qualcuno che ha compreso le mie doti di modello-
Kozue non disse nulla e si limitò a conficcare la testa fra le braccia di Shun per soffocarci le risate.
-Dai Crystal ti faccio una foto con Emma- si intromise Shun prendendo la macchina fotografica.
Ella si avvicinò a me, le misi un braccio attorno al fianco e lei fece lo stesso.
-Sorridete…ho detto di sorridere Duckman-
Dopo quel pomeriggio arrivammo a casa esausti. Contatammo Lady Isabel per informarla del successo della missione, ed ella ci esortò a tornare a Roma il prima possibile. Dannata. Solo perché è la reincarnazione di Atena pensa di poter mettere fine alla nostra vacanza? Certo che si.
Bhe, che dire, quella sera mangiammo una pizza veloce e poi ci coricammo prendendo tutti quando subito sonno.
La mattina seguente non uscimmo, ci limitammo a sistemare la casa e preparare la valigie. Ottobre stava ormai finendo e Novembre era alle porte. Finalmente sarebbe arrivato un po’ di gelo, non aspettavo altro..eh..ehehehehehehehe. Quella mattina dopo aver finito di sistemare accompagnammo Kozue dai suoi genitori, per salutarli un ultima volta prima di tornare in Italia.
Kozue rimase li immobile e in silenzio per alcuni minuti, di fronte alla lapide.
Vi posò dei fiori, e dopo aver accarezzato la lapide sussurrò – Ciao mamma, ciao papà…tornerò il prima possibile, ve lo prometto-
Emma si avvicinò e posò anche lei un piccolo mazzo di fiori. Shun andò ad abbracciarla e le asciugò con un dito una piccola lacrima che le rigava il viso. La fissata gli sorrise per poi dargli un piccolo bacio. Lo prese per mano e ci disse –Sarà meglio andare, ci aspettano otto lunghe ore di viaggio-
-Non fatemici pensare vi prego!- esclamò la mia folle ragazza in tono disperato.
La pattai e le sorrisi in modo sghembo.
L’aereo di Atena sarebbe decollato per le tre del pomeriggio. Finimmo di sistemare le ultime cose, Kozue salutò la donna che puntualmente andava a pulire la casa con un abbraccio.
-Pronti?- le chiese Shun con il sorriso sulle labbra.
-Pronti.- rispose infine la fissata. Ed eccoci qua pronti a imbarcare per tornare alla base.
Saliti a bordo ci sedemmo su quelle comodissime poltrone e ci riposammo. Tutto d’un tratto mi squillò il telefono.
-Pronto?-
-Yhaaaaaaai! Hey Crystal come stai?-
-…- Non risposi subito, poggiai il telefono sul sedile e diedi una testata contro il finestrino sotto gli sguardi attoniti dei miei amici.
Sospirai e ripresi il telefono.
-Seiya, amico mio, io sto bene, tu piuttosto come procede la missione?- chiesi fingendomi interessato mentre gli altri tre alzavano gli occhi al cielo.
-Oh molto bene, abbiamo recuperato una parte dell’armatura e ed è stato yiaaaaaaaai fantastico!-
-Mmh bene Seiya, la cosa mi rende felice, scusa ma adesso devo attaccare, sai sono in volo e fra poco dovremo spegnere ogni apparecchio elettronico, ci si vede a breve…ciaoo-
-Okk, Crystal, saluta Shun eh, yiaaaai-
Shun mi guardava perplesso assieme alle due  ragazze.
-Ma tu guarda se deve mettersi a chiamare in un momento come questo!- sbottai sistemandomi meglio sul sedile.
Poco dopo tutti scoppiammo in una fragorosa risata.
Dopo la chiamata di Seiya passammo il resto del viaggio distraendoci in tutti i modi possibili: giocando a carte, ove la  fissata vinceva ogni dannattisima volta, giocando a pollicione, guardando film, dormendo….insomma le solite cose.
Fummo svegliati dalla voce del pilota –Avvisiamo i gentili signori passeggeri che l’atterraggio all’aeroporto di Roma avverà fra circa 10 minuti, vi preghiamo di tenere le cinture allacciate-
-Finalmente a casa- disse Shun stiracchiandosi sul sedile.
-Sveglia amore, siamo arrivati- il mio compare baciò delicatamente la fronte della fissata che si svegliò.
Guardai Emma. Era sdraiata con la testa poggiata sulle mie gambe e la bavetta che le colava.. no dai scherzo. Era stranamente angelica quella mattina.
Così iniziai a muoverla lentamente –Amore, siamo arrivati sveglia.-
Si svegliò di soprassalto- Chi, cosa…che è successo?-
-Siamo arrivati- disse Kozue sbadigliando appena.
Emma si scaraventò verso il finestrino quasi per accertarsi che fosse vero. –Aah, home sweet home-
Passarono altri 5 minuti e finalmente fummo sulla pista di atterraggio.
Prendemmo i nostri bagagli e ci avviamo con la macchina di Shun verso casa.
-Chi vuole avere l’onore?- chiesi sventolando il mazzo di chiavi.
-Io, io!- Kozue afferrò le chiavi e si fiondò verso la porta di casa per aprirla.
Non appena entrai mollai tutti i bagagli che portavo all’ingresso e mi precipitai sull’enorme divano. –Mi sei mancato amore della mia vita-
-Emh emh!-
Alzai lo sguardo e notai che Emma mi stava fissando con uno sguardo a dir poco assassino. Se avesse avuto una mannaia a disposizione non ci avrebbe pensato due volte ad usarla su di me.
Fortunamente fui salvato da Shun, che la chiamò per aiutarlo a spacchettare delle cose. Grazie amico mio.
I mesi passarono velocomente e dicembre arrivò in un batter d'occhio. Solo quando Shun mi ricordò che a breve ci saremo dovuti occupare dei regali delle ragazze e della festa per Kozue allora capii che ero davvero fottuto.
Quel fatidico giorno approfittando dell’assenza delle regazze temporaneamente uscite a fare acquisti, Shun convoncò una sorta di “riunione” in camera sua.
Continuava a fare avanti e indietro mentre corrugava la fronte e si massaggiava il mento.
-Amico si può sapere che ti prende?- chiesi accennando un piccolo sbadiglio.
-Che mi prende!? Crys fra circa due settimane sarà Natale.-
Lo guardai senza ancora capire dove stesse il  problema.
-E allora?-
Shun alzò gli occhi al cielo esasperato. –Natale, compleanno Kozue, regali, festa. Ti dicono niente?- concluse infine esaperato portandosi le mani tra i capelli.
Rimasi alcuni secondi a  pensare a ciò che aveva detto il mio amico fino a quando realizzai anche io.
-Porca Atena.- esclamai buttandomi sul letto. –Cosa regalerò ad Emma, non ci sono portato per i regali!-
-Emma ci aiuterà con l’organizzazzione della festa-
Perciò l’unico problema rimanevano i regali, quei dannatissimi regali. Per la fissata non c’erano problemi, bastava darle un manga di Inuyasha o qualcosa del genere ed era fatta, il problema qua era Emma…o zeus…
Cercai di non farmi prendere dal panico, infondo non sono uno che getta la spugna tanto facilmente.
-Shun domani si esce a fare compere per le ragazze, devo trovare assolutamente qualcosa per Emma.-
Il mio amico annuì in segno di consenso. Poco dopo sentimmo la porta aprirsi: le ragazze erano a casa.
-Siamo tornateeee-
-Eccoci-
Uscimmo in silenzio dalla stanza per andarle ad aiutare con le buste della spesa.
-Lascia questa la prend…-
-Non ci pensare nemmeno!- sbraitò la fissata guardandomi come se in quella busta ci fosse contenuto dell’oro liquido. –Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno, sono forte io tks.- disse prendendo la busta e precipitandosi al piano superiore seguita da Emma.
-Amore serve una mano con quella bustona?- le chiesi premurosamente.
Ella sfoderò un sorrisone ebete. –Nono, faccio da sola, voi sistemate la spesa-
Io e Shun ci lanciammo un’occhiata interrogativa.
-Sicuramente avranno già preso i regali, loro si sono organizzate a differenza nostra!- aggiunse Shun sbattendo lievemente  la testa contro la finestra.
-Coraggio amico- lo pattai sulla spalla. –Siamo Cavalieri di Atena dannazione, vedrai che ce la caveremo come sempre, domani con una scusa ce la filiamo e andiamo a fare tutto.- conclusi soddisfatto.
-Fare cosa?-
Non appena sentimmo la voce della fissata ci si rizzarono i capelli!
-Ma nulla amore mio, io e Crystal stavamo pensando di andare un po’ in palestra ad allenarci- rispose mentre le cingeva i fianchi e faceva di tutto per distrarla.
-Piuttosto Emma si è persa di sopra? Le serve un tom tom per caso?- domandai cercando di salvare la situazione.
-Guarda che ti ho sentito!- mi urlò dalle scale.
Quella sera decidemmo di guardarci un film d’azione, per poi andare a dormire presto. Shun sperava con tutto il cuore che Kozue non gli facesse domande strane alle quali era al 100% sicuro di non riuscire ad eludere.
La sera stessa Emma mi spiegò che da li a pochi giorni avremo iniziato a prepare tutto lo stretto necessario per la festa a sorpresa di Kozue.
Era mattina, le ragazze ancora dormivano. Mi alzai di buon ora con Shun, lasciammo un bigliettino appeso al frigo e ci fiondammo al centro commerciale.
Per rendere tutto il più realistico possibile ci mettemmo in tuta, e lasciammo in macchina una bottiglia d’acqua che ci sarebbe servita in seguito per simulare il sudore. Che piano ingegnoso eh, ehehehehe.. infatti ci ha pensato Shun.
Saltammo a bordo della lamborghini dirigendoci a tutta velocità verso il centro commerciale.
-Bene, eccoci qua-
Entrammo, un po’ spaesati e agitati. Shun voleva farle un regalo speciale, ma Kozue era un maschiaccio, non indossava vestiti o gioielli.
-Hey Shun che dici, prendo questo a Kozue?- Indicai una borsa piottosto grande  di Death Note.
Shun annuì sorridendo. –Direi che è perfetta.-
Con un nome in meno sulla mia lista mi sentivo più leggero, ma ahimè quello di Emma era ancora da comprare!
Anche Shun era nella mia stessa situazione. Per Emma comprò una piccola trousse a forma di palla di Natale.
Camminavamo senza una meta ben precisa quando Shun si fermò di colpo davanti a una vetrina.
-Hey Crys, che ne dici se le regalo questo? Son sicuro che la farà impazzire-
Guardai anche io: era un basso della Fender bianco, indentico a quello del suo beniamino, Duff Mckagan.
-Wow, direi proprio di si-
E così Shun lo comprò. Mancava solo il mio regalo per Emma. Ormai demoralizzato finii per guardare una vetrina di una gioielleria che si chiamava “Breakfast at Tiffany”. Notai un braccialetto molto carino, in argento con un pendaglio a forma di cuore. Sia perché mi sembrava carino, sia perchè ormai ero esasperato lo comprai.
-Yeeeh, finalmente è finita- dissi in tono trionfante. Shun non potè altro che darmi ragione.
Montammo nuovamente in macchina per tornare a casa. Nascondemmo le buste in garage e ci bagnammo con l’acqua.
-Salve ragazze-
-Oh, buongiorno- dissero all’unisono. Cavolo facevano quasi paura.
-Andato bene l’allenamento?- chiese Emma mentre finiva di sorseggiare il suo cappuccino.
-Benissimo. Non vedi quanto siamo sudati- risposi fingendomi affaticato.
-Si, si vediamo- concluse infine la fissata.

24 Dicembre, vigilia di Natale, nonché compleanno della fissata.
Quella mattina Emma mi sbrandò prima del solito. –Svelto, abbiamo un sacco di cose da fare- continuava a ripetere mentre vagava come un’anima in pena per tutta la stanza.
Shun ci raggiunse in camera, ed era parecchio  elettrizzato.
-Bene ragazzi, ecco il piano: Emma distrarrà Kozue per tutta la mattinata, mentre  tu ed io sistemeremo casa. Devo preparare il tacchino ripieno!- disse il mio amico un una determinazione mai vista prima. Sarà l’aria natalizia.
Il salotto era stradecorato con ghirlande, vischi, calze appese ovunque, e non poteva certo mancare l’enorme abete che Shun, Kozue ed Emma avevano amorevolmente adornato.
Insomma, si respirava un certo clima natalizio!
Non appena si svegliò Kozue ci raggiunse in cucina raggiante.
-Buongiorno amici mieii- disse abbracciandoci uno a uno per poi fiondarsi sul ragazzo.
-Giorno.- rispondemmo senza fare molti riggiri.
Non sentendo il suo “buon compleanno” ecco che partì subito alla riscossa.
-Bhe, oggi è la vigilia di natale, un giorno speciale giusto?-
Io e i miei due complici ci lanciammo un’occhiata e con una certa indifferenza  le risposi –Giàà, oggi passa babbo Natale!-
Emma e Shun risero alla mia battuta, ma Kozue non sembrò molto divertita.
Guardai la mia dolce metà, che decise di entrare in azione.
-Hey Kozue senti dovrei uscire a comprare alcune cose per domani, vieni con me?- le chiese implorante.
La fissata  inizialmente non rispose, non riusciva a spiegarsi il motivo per il quale la sua migliore amica non le avesse ancora fatto gli auguri.
-Allora?- richiese Em per incentivarla a rispondere.
-Mhh, si si va bene vengo, dammi 5 minuti e son pronta.- detto ciò scomparì silenziosamente al piano di sopra.
-Bene bene tutto sta andando secondo i piani- dissi pienamente soddisfatto.
Dopo esserci battuti il cinque, Kozue riscese ed Emma la trascinò fuori. –Non sappiamo per quando torneremo baciii-
Non appena sentii che la porta si chiuse accesi immediatamente lo stereo e partì “Never say die” dei Black Sabbath.
-Let’s party- urlai saltando come uno scalmanato da un divano all’altro sventolando un cappello da babbo natale sotto lo sguardo stralunato di Shun.
-Emh..ok.. al lavoro! Io inizio a preparare il ripieno del tacchino..tu..tu occupati..- ci fu un attimo di silenzio.
-Zabaione!- aggiunsi infine.
Shun annuì deciso e ci mettemmo all’opera.
Presi tutto l’occorrente che mi serviva: uova, marsala e zucchero. Dopo aver fatto tutto lo versai in un recipiente pronto per essere scladato a fuoco lento..che cuoco ragazzi..che cuoco!
Nel frattempo Shun stava combattendo con il tacchino. Solitamente era calmo ai fornelli, anzi lo rilassava parecchio smanettare col cibo, ma stavolta era piuttosto agitato. La determinazione che aveva poco prima era letteralmente andata a farsi friggere. Voleva che tutto fosse perfetto per la sua amata fissata.
-Dannato, vuoi metterti dentro?-
Sentito ciò scoppiai a ridere –Amico invece che sparare doppi sensi lascia che ti aiuti.-
Shun con ancora la mano bhe..dentro al tacchino da riempire mi sorrise. –Grazie amico..vediamo se ora…o zeus! O santissimo zeus e tutti gli dei dell’olimpo!-
Lo guardai con aria interrogativa. –Shun che hai?.-
-Crys la mia mano. E’ rimasta dentro, sono incastrato!-
Non appena disse ciò scoppiai a ridere sotto il suo sguardo assassino.
-Smettila e aiutami-
-Ok, lo congelo così lo sbattiamo a terra e sarai libero-
-Eh? Ma sei matto?! Il tacchino non va rovinato per nessuna ragione al mondo.-
Alzai gli occhi al cielo sbuffando. –E va bene, troveremo un’altra soluzione.-
La situazione si stava parecchio complicando, ma questo era solo la punta dell’iceberg.
Mentre provavo a tirare invano il braccio di Shun dal buc..insomma dal tacchino sentimmo delle risate.
-Le ragazze!- urlammo all’unisono.
Mandai un sms ad Emma spiegandole la situazione. Così con una scusa rimandò Kozue al supermercato.
-Ma che sta succendo?- chiese quest’ultima all’amica.
-Nulla Kozue, solo che ho scordato di comprare lo shampoo, e sai che io ne uso solo un determinato tipo, ti prego puoi andare tu?
Sbuffando acconsentì… per fortuna.
-Ragazzi sono sola, che cavolo è succ…o madonna!- esclamò non appena Shun la raggiunse in salotto con tanto di tacchino alla mano.
Dopo esserci presi la ramanzina di Em ci mettemmo a pensare.
Poco dopo sentimmo uno strano odore..
-Ragazzi, che è sto odore..sa di..bruciato-
-Porca Atena lo zabaione!-
Mi precipitai in cucina ed ecco che schizzò tutto a terra. Emma mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite. -Voi due siete un …DANNO.-
Così mandò me fuori per raggiungere Kozue, mentre lei sarebbe rimasta a casa ad aiutare Shun a liberarsi del tacchino. Considerando che Em era la “rovina arrosti”,lasciarla a casa con un tacchino che aveva inghiottito la mano di Shun non preannunciava niente di buono. ma che altro potevate aspettarvi, la nostra Vigilia di Natale non poteva essere certamente normale!

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Capitolo 23
*** 21. Un ***


Mentre la mia mano esplorava gli antri più profondi di quel dannatissimo tacchino, Emma cercava in tutti modi di ripulire lo zabaione dal lavandino e dal pavimento: una così goffa nel tenere uno straccio non l’avevo mai vista. Nel frattempo, ignaro di tutto, non sapevo che Crystal aveva preso le chiavi della MIA macchina per andare a recuperare Kozue e farle perdere tempo. Quello stupido aveva si la patente, ma credo gliel’abbiamo data per levarselo dai piedi, dato che ha cercato per ben 12 volte di prenderla, senza successo e non senza qualche tamponamento o volo da qualche ponte. Approfittando della mia distrazione prese le chiavi senza far nessun rumore e, cacciato giustamente da Em, sgattaiolò in garage dal retro.
- Bene.. Inspira, espira, inspira.. uff.- si scrocchiò le dita e aprì la macchina per poi sedersi dentro e accarezzare il volante, in brodo di giuggiole.
- L’ho fatto ben 45 volte, ce la posso fare.. come si accendeva? Maledizione!- Rimase per ben dieci minuti osservando i comandi quando, dopo svariati tentativi a caso, riuscì ad accenderla.
- Oh si! Così, bella! Non appena sarò in strada Shun non mi potrà fermare! Eh..eheh.. eheheheheh.-
Mise la retromarcia e cominciò a muoversi. Sarebbe andato tutto bene se non si fosse dimenticato di aprire la porta principale del garage, infatti andò a sbattere contro questa.
- Porca puttana!- tolse la retromarcia e schiacciò l’accelleratore andando immancabilmente a sbattere contro il muro di fronte.
Io ed Emma, che eravamo in cucina sentimmo un grande tonfo e la porta del garage aprirsi. Così, proprio davanti ai miei occhi sbucò la mia povera macchina tutta ammaccata davanti e dietro e subito una figura bionda che scappava verso la finestra. Non credevo ai miei occhi. Subito entrò Crystal correndo come un pazzo e richiudendosi la porta dietro di se corse verso le scale quando..
- CRYSTAAAAAAAAAAAAL, VIENI SUBITO QUI!- gridai.
In punta di piedi si affacciò dalle scale guardandomi spaventato. Emma si era nascosta dietro al divano, non mi aveva mai visto arrabbiato, e tremava come una foglia.
- Cosa. E’. QUELLO?- urlai indicando con la mano intrappolata la finestra dalla quale si intravedeva benissimo il mio gioiellino.
- E’.. una.. una macchina!- sorrise lui per poi abbassare la testa.
Il mio cosmo cominciò a bruciare in una maniera spaventosa e continuavo a puntare il mio dito verso la finestra quando il tacchino, surriscaldato, prese il volo andando a sbattere contro l’enorme albero di natale che cadde e sfondò la finestra portandosi via tutte le decorazioni attorno alla sala. Il tacchino continuò a rimbalzare cadendo infine sulla testa di Crystal.
- Aia!-
- Ti sta bene! Dannato! Ora ti ammazzo!-
- Ma dai, guarda il lato positivo! Hai la mano libera!-
- Si, per picchiarti meglio, brutto pezzo di…vieni qua o ti spenno!-
Stavo per saltare al collo del mio amico quando Emma si mise fra noi e mi dovetti bloccare per non farle male.
- Basta! E’ successo un casino! Non abbiamo ne tacchino e neanche più albero! Come facciamo adesso?-
- E io non ho la mia macchina per colpa di questo disgraziato.-
- Beh- replicò Crystal prendendo in mano il tacchino – questo almeno adesso è stato cotto per bene!-
Lo fulminammo sia io che la ragazza e allora abbassò la testa senza dire una parola.
- Kozue tornerà a momenti e qui è un casino!-
- Già… Porco…- mi fermai
- Posso dire una cosa?- disse Crys.
- CHE C’E!?- dicemmo all’unisono
- Credo ci servano... dei rinforzi…-
Lo guardammo straniti e non sapevamo se starlo ad ascoltare o se saltargli al collo sia io che Emma e strozzarlo come una gallina. Ad un tratto mi si illuminò il viso: gli altri Saint.
- Ma certo! Emma passami il telefono, adesso chiameremo Seiya e gli altri ci faremo aiutare da loro e… potremo passare il natale assieme, se vorranno.
Così ci dividemmo i compiti ma prima di cominciare a sistemare tutto presi Crystal per un orecchio e lo potrai con me in garage.
- Cosa mi vuoi fare? Ho pauraaaa!-
Cominciai a ridere maleficamente e, prese le mie catene, lo legai all’albero in giardino in modo tale che non potesse più combinare danni.
- Se ti azzardi a congelarlo.. ti brucio.-
- Ok, ok, ok, ok! Sto fermo..-
Mentre cercavo di non guardare la mia povera macchina chiamai tutti i nostri compagni ma, dopo svariati tentativi, l’unico che mi rispose fu… Seiya.
- Certo Yaiiii! Verrò ad aiutarti volentieri yaiii! Anche se non potrò rimanere stasera.. ho da fare con Milady! Yaiyai.. yaiyaiyai..!-
- Ti prego Seiya.. non entrare nei dettagli. Grazie mille, cerca di venire il più veloce possibile, ciao, ciao..- chiusi velocemente il telefono e corsi da Crystal.
- Siamo fottuti.-
Il cavaliere del cigno mi comprese subito e cominciò a dimenarsi disperato.
Chiusi il garage e come mi girai vidi Crystal che gironzolava per il giardino.
- Ma che.. Crystaaal!-
- E’ stata lei non io- disse indicando la catena che si stava muovendo verso la strada, stava tornando Kozue e noi eravamo nella merda totale.
- Corri da Emma e aiutala senza fare danni o davvero metto fine alla tua vita!-
- Ma ciaoooo- sentii la voce di Kozue che sicuramente stava salutando la mia catena, trattandola come un cane, al suo solito.
- Amore! Hai già fatto?-
- Si, ho preso come volevat…-
- Ah bene! Andiamo a fare un giro dai, su su su!- le feci fare dietro front e la spinsi il più lontano possibile dal garage

Nel frattempo Emma e Crystal..
- Certo che hai fatto un bel danno, sei uno stupido.-
- Lo so amore.. ma che ci posso fare quella macchina è.. è così..-
- Distrutta, Shun non te lo perdonerà facilmente, non lo avevo mai visto così incazzato, stavolta l’hai fatta grossa.-
- No, dai.. gli passerà, sono troppo bello per essere odiato da qualcuno, guarda che fisico mascolino.-
- Smettila e lavora.- sorrise Emma che si stava impegnando davvero tanto.
Dopo una ventina di minuti sentirono il rumore di un elicottero e sempre dalla famosa finestra ormai mezza distutta vedemmo un individuo precipitare sull’albero al quale era legato Crystal.
- E’ arrivato, si salvi chi può.-
- Chi è arrivato?- chiese – oh no..-
- Yaiiiiiii!- Seiya fece la sua entrata “spettacolare” dalla finestra finendo sul divano.
- Seiyaaa- salutarono in coro i due fidanzati
- Mamma mia che volo e che distastro yai!-
- Ce ne siamo accorti..- Emma squadrò il ragazzo per poi girarsi verso Seiya.
Così cominciarono insieme a lavorare, sistemarono l’albero, le decorazioni, Crystal con il ghiaccio riuscì a riparare la finestra temporaneamente e coprì il danno piazzando una tenda rossa, tanto per rimanere in tema.
Kozue cercava in tutti i modi possibili e immaginabili di rifilare qualche informazione ma invano anche se a volte le sue domande erano talmente rigirate che facevo finta di niente e indicavo le varie decorazioni delle poche case nei dintrorni.
- Guarda che belli quegli infissi, sono davvero fatti bene…-
- Non me ne frega niente degli infissi ma che hai oggi? Uff...- mi rispose lei scocciata. Il telefono cominciò a vibrare e capii che era ora di rirornare indietro.
“ Come faremo per il tacchino, ormai è già buio. Almeno non vede la mia ma.. la mia macchina o quello che ne rimane, giuro che gliela faccio pagare fino all’ultimo centesimo anche con il sudore.”


-Ci siamo dimenticati della tortaaaaa- urlò Emma disperata
- Vado io yaiii! La vado a prendere con l’elicottero, la porto e poi devo scappare perché mi aspetta Milady in tenuta per stanotte, yaii!-
- Emh… va bene Seiya.. ma non entrare nei dettagli ti prego!-
- Stranamente mi dite tutti così, va bene yaiii! Allora vado, a dopo yaiii!-
- Aspetta Seiya, veniamo anche noi con te.- disse Crystal suscitando la reazione disperata di Emma che non sopportava il tic assordante del cavaliere di pegaso.
- Ma dobbiamo..- fu trascinata fuori dal ragazzo che la prese di peso e la portò sull’elicottero.

- Ma perché ce ne stiamo in giro con questo freddo, la vigilia di Natale come due barboni? Torniamo a casa, perché non ci sono con noi Crystal e Emma?-
- Ma guarda che bella casetta che c’è in quel giardino dovrei costruir…-
- Basta di parlare di porte, infissi, finestre, piscine e vicini in mutande! Mi sono scocciata, io torno a casa con o senza te.-  detto ciò Kozue mi diede le spalle e cominciò a incamminarsi verso casa quando la fermai prendendole un braccio provocando uno scatto d’ira da parte sua.
- Mollami, non mi toccare-
- Amore ma..-
- Amore niente! Lasciami stare me ne torno a casa e ho specificato il “con o senza te”-  Come si girò vidi che stava trattenendo le lacrime, sapevo quanto ci teneva al suo compleanno e per questo volevo farle una sorpresa speciale ma come al solito qualcosa deve andare storto e far saltare i piani.
- Ascolta io..-
- Tu cosa? Tu che cosa, ti sei dimenticato del giorno più importante per me dell’anno, non chiedo niente ma almeno un Tanti auguri di Buon Compleanno potevi anche dirmelo e invece ti sei messo a fare non so che cosa con quegli altri due mandandomi da sola al freddo e a piedi ad un supermercato a diversi isolati da qui senza neanche dirmi di prendere la tua macchina e di andare con quella. Mi hai davvero delusa stavolta, non me lo sarei aspettata da te... ho detto lasciami stare, non mi toccare.- si scostò di nuovo e mi guardò severamente facendomi sentire un verme.
- Non so cosa voi stiate architettando- continuò -e non mi interessa ma un po’ di considerazione almeno durante questa giornata della quale ti sei dimenticato, vorrei riceverla, anche solo da te.-
- Va bene, va bene... hai ragione sono stato un coglione ma l’ho fatto solo perché volevo che fosse una giornata speciale anche perché noi stavamo…- fui interrotto, fortunatamente, dal rumore di un elicottero che arrivò a tutta velocità fermandosi sopra di noi. Lo sportellone si aprì lasciando spazio a Seiya che sventolava un fazzoletto, Crystal che teneva un enorme cartone verde ed Emma che cercava di sistemarsi uno zainetto sulle spalle.
- Hey! Auguri Kozue Yaiiiiiiiii!-
- Pistaaaaa!- urlò Crystal che trascinò con se Emma che urlò durante tutta la discesa. Aprirono il paracadute anche se a bassa quota per non spiacciccare il contenuto del cartone e non spiaccicare soprattutto se stessi anche se avrei voluto che il bel faccino di Crystal rimanesse impresso nell’asfalto.
- Tadaaaaaan! Auguroni bellissima!- urlò Crystal con nonchalance mentre si toglieva il paracadute dalla testa.
Emma corse verso l’amica saltandole al collo cantando la canzoncina imbarazzante del Buon Compleanno. Kozue, che non credeva ai propri occhi baciò l’amica e poi mi guardò abbattuta e dispiaciuta per tutte le cose brutte che mi aveva detto
- Scusami… e che sono troppo emotiva e…-
- Tranquilla, lo so, lo so- la abbracciai forte forte per poi lasciare lo spazio a Crystal che mi abbandonò il cartone contenente la torta per poi abbracciare e sollevare da terra la mia ragazza che fece quasi lo stesso con lui dopo esser stata rimessa a terra.
- Io sono senza parole, grazie mille a tutti, venite qui!- ci abbracciammo assieme e salutammo Seiya che si stava allontanando a bordo dell’elicottero.
- Si torna a casa gente.- concluse Emma entusiasta
Nel tragitto ella raccontò tutte le disgrazie del giorno alle quali poi Crystal, per fare il figo, aveva aggiunto un piccolo particolare che mi fece perdere, di nuovo, le staffe.
- Il bello poi è- diceva ridendo-  che quando la macchina si è fermata dopo il doppio tamponamento ho guardato il motore e l’ho congelato cercando di far qualcosa per farla ripartire!- a quella frase tutti ci fermammo e lo guardammo. Kozue ed Emma avevano la mano sulla bocca e guardarono prima il biondino per poi posare gli occhi su di me e fare qualche passo indietro.
- Che c’è?- chiese lui
- Crystal… comincia a correre.-
- Ops.. aahhh!-
- Se ti prendo ti picchio, ti tiro il collo, ti ammazzo, ti resuscito e per cinque volte faccio la stessa cosa per poi metterti al forno e mangiarti domani con le patate!- cominciai a rincorrerlo per la strada deserta maledicendolo in tutti i possibili modi.
- Certo che sono due sagome!- disse Emma battendo il cinque all’amica per incamminarsi tranquillamente verso casa dietro di noi che ci stavamo per scannare.

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