I've fallen for your eyes.

di xdonttouchmybibo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one-she stole my heart. ***
Capitolo 2: *** Chapter two-Memories. ***
Capitolo 3: *** Chapter three-What does it mean? ***



Capitolo 1
*** Chapter one-she stole my heart. ***


Chapter one-she stole my heart.

 "Maybe it's the way she walked
Straight into my heart and stole it 
Through the doors and past the guards, 
Just like she already owned it."
 

 
La bionda era distesa sul suo letto e pensava a cosa le sarebbe aspettato la mattina dopo,avrebbe dovuto assistere ad un altro noiosissimo giorno di scuola,non che non le piacesse la scuola,anzi,amava studiare,ma non si era fatta ancora molti amici,essendosi trasferita da poco in quella nuova scuola,al centro di Londra.
Si guardò allo specchio,scrutando ogni suo lineamento,ogni parte del suo corpo che trovava maledettamente sbagliato.
Guardò i capelli biondi e lisci che le ricadevano lungo la schiena,fino a sotto al seno,la sua altezza,il suo corpo perfetto,magra,con le forme al posto giusto,si soffermò infine..sul viso.
Sui suoi occhi color giaccio,la sua pelle chiara,i suoi lineamenti,le sue guance,le sue labbra carnose.
Fece una smorfia di disgusto e torno al letto.
La mattina seguente,a scuola,qualcosa cambiò..entrando nel cortile,incontrò dei magnifici occhi color caramello,non avrebbe mai immaginato che quegli occhi le avrebbero cambiato la vita.
Hope,fino a quel giorno,era sempre stata una tipa insicura,non riusciva proprio a trovare niente di bello in se stessa,nel suo carattere disgustosamente gentile,nei suoi occhi color  ghiaccio quasi sempre lucidi e nei suoi continui flashback di brutti momenti.
Arrivò al suo armadietto e prese velocemente i libri,per poi dirigersi in classe.
Alla prima ora avrebbe avuto inglese,la sua materia preferita.
“Salve,ragazzi!” disse il professore sorridente.
“Oggi,abbiamo cinque nuovi alunni,sono sicuro che vi piaceranno.” Sghignazzò.
Ma da quando quei cinque ragazzi entrarono nella sua vita,niente fu più lo stesso,la cambiarono,completamente.
Sorrise,pensando a quegli occhi color caramello che avevo visto pochi minuti prima,nel cortile.
Cinque ragazzi fecero ingresso in classe,e solo Dio sapeva quanto belli erano e quanta perfezione ci fosse nei loro visi.
Uno aveva i capelli castani e gli occhi marroni,un altro aveva dei capelli ricci e gli occhi verde smeraldo,il terzo aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri,e il quarto aveva i capelli castani e gli occhi blu.
Poi c’era il ragazzo di quella mattina,era davvero bellissimo.
Era moro con degli occhi color caramello,che quando incontrarono i suoi,la fecero arrossire visibilmente,cosa che non era mai capitata con nessun altro,perché lei..difficilmente arrossiva.
Si era innamorata del suo sguardo.
Il professore lo fece sedere accanto alla ragazza bionda.
“Sono Zayn Malik.” Disse e le mostrò il sorriso più bello che avesse mai visto in vita sua.
“Hope Williams.” Disse torturandosi le mani.
“Hope,un bel nome per una bella ragazza
..e vediamo,ho qualche speranza con te?”
La ragazza arrossì.
“Non so..” disse cercando di essere vaga e fredda,come faceva con tutti.
A salvarla da quel momento di imbarazzo fu il suono della campanella.
“Beh..Malik,ci si vede in giro!” disse dirigendosi verso l’uscita.
Zayn era rimasto affascinato da quella chioma bionda e quegli occhi color ghiaccio,gli trasmettevano così tanto amore e così tanta dolcezza,era affascinato da quel sorriso insicuro e dal modo di torturarsi le mani di Hope,doveva essere sua.
“Amico,andiamo?” gli domandò Harry,distraendolo dai suoi pensieri.
A mensa,il moro cercò in tutti i modi lo sguardo della bionda,ma non riusciva a vederla,così..decise di andare in cortile a fumare una delle sue tanto amate sigarette.
E lì la vide.
Seduta su un muretto,con le gambe che gli penzolavano e il fumo che le usciva dalla bocca,non avrebbe mai immaginato che un viso tanto candido e angelico avesse potuto fumare.
“Fumi?” domandò Zayn,avvicinandosi a lei.
La ragazza annuì.
“Sì,e se ti azzardi a dirlo a qualcuno,ti ammazzo,giuro.”
“Che grinta.” Disse il moro sorridendo.
La bionda gli diede un colpetto sulla spalla,non voleva mostrarsi troppo disponibile,ma nemmeno tanto antipatica,fredda.
Zayn accese una sigaretta e se la porto alla bocca,sentendo il sapore di tabacco.
Iniziò a guardarla in ogni suo particolare,iniziò a guardare quei lunghi capelli biondi,le gambe non troppo magre strette in degli skinny jeans,la maglia stretta che le metteva in risalto le forme e la felpa larga rossa che la copriva dal freddo.
“Malik,non sono così bella,e smettila di fissarmi che mi sciupi.” Disse sarcasticamente Hope.
Il moro sorrise.
“Allora..perchè ti sei trasferito qui?” domandò la ragazza insicura.
Zayn abbassò lo sguardo,incupendosi improvvisamente,rimanendo zitto per un po’,turbato.
“Oddio scusa..se non vuoi parlarne,non fa niente.” Disse la ragazza,mortificata.
Si sentiva ancora una volta un completo disastro,lei voleva solo vedere il suo magnifico sorriso del moro,non voleva vederlo cupo e triste,lei voleva il meglio per lui,per quanto poco lo conoscesse.
“No,non preoccuparti.” Sospirò.
“Sai..i miei genitori..non eravamo nella migliore delle condizioni,così ho deciso di trasferirmi qui,con i ragazzi,perché non eravamo neanche tanto accettati alla vecchia scuola e quindi..vogliamo iniziare una nuova vita. Io ero uno di quelli freddi e incostanti,quelli che avresti voglia di prendere a schiaffi,e forse lo sono ancora,i ragazzi sono gli unici che mi hanno capito.” Disse abbassando lo sguardo.
“Ehy,non devi aver paura di raccontare queste cose,è tutto ok,io non ho intenzione di trattarti male,sai? E’ tutto uno scudo,il fatto che io mi comporti così,odio essere troppo dolce e disponibile,gli altri se ne approfittano di te.” Disse la ragazza.
Scese dal muretto e schiacciò con il piede la sigaretta ormai finita.
“Diventeremo grandi amici io e te,bionda.” Disse Zayn in un sussurro,facendo la stessa cosa.
“Sì,Malik,per me va bene.” Disse Hope,facendogli l’occhiolino.
“Ti va di conoscere gli altri? Vedo che anche tu non hai molti amici a scuola.”
Hope annuì timidamente e Zayn avvolse un braccio intorno alla sua spalla.
“Vacci piano,mr.Malik.” disse,anche se non le dava affatto fastidio ricevere quell’affetto da parte di un ragazzo come Zayn.
Si sedettero accanto ai quattro.
“Allora,Hope,loro sono Liam Payne,Harry Styles,Niall Horan e Louis Tomlinson.”
“Ciao bellezza.” Disse il riccio,guardandola con quegli occhi verde smeraldo,perfetti.
“Niall,cosa mangi?” domandò,guardando il piatto del biondino.
“Oh,non lo so,ma è davvero squisito.”
Hope fece una faccia disgustata.
“Hope,Niall mangia qualunque cosa trovi.” disse Liam,soffocando una risata.
“Il cibo è la mia vita.” Disse con la bocca piena.
Poi Hope girò lo sguardo sul ragazzo castano dagli occhi azzurri,era intento a fare facce strane mentre Harry lo guardava divertito e infine guardò Liam..sembrava tanto timido e dolce,aveva lo sguardo rivolto verso il basso,e quando si sentì osservato,si girò verso la ragazza e le rivolse un sorriso sincero.
“Hope,ti va di venire da noi,più tardi?” domandò Liam.
Hope nel frattempo pensava a cosa doveva fare,se andare,ricominciare,farsi dei nuovi amici,se pure tutti maschi,oppure rimanere la fredda ragazza di sempre,quella che rimaneva in silenzio sempre,nonostante tutto,tutti gli insulti,rimaneva ferma,immobile,con lo sguardo fisso nel vuoto,sola.
Decise di provare,non le costava niente.
“Certo che mi va,aspettate che avviso i miei,okay?” disse cacciando dalla tasca posteriore dei jeans il suo IPhone bianco.
Uno squillo,due.
“Mamma?”
“Tesoro mio!”
“Ascolta,oggi devo andare a casa di alcuni amici,posso vero?”
“Amici? Certo,divertiti,tesoro.”
Rivolse un sorriso a trentadue denti ai suoi cinque nuovi amici,quel pomeriggio e quelli a seguire si divertì come non mai,non aveva mai avuto degli amici come loro,in poco tempo..già li adorava.
Adorava l’insicurezza e il sorriso sincero di Liam,adorava l’essere solare e sempre positivo di Louis,adorava i riccioli di Harry,adorava vedere Niall sempre con la bocca piena,che cercava di essere serio e..poi c’era Zayn,che le dava sicurezza ogni volta che le cingeva la vita,o ogni volta che si ritrovavano seduti su quel muretto a fumare una semplice sigaretta.
Con pochi semplici gesti,l’avevano resa felice,e le avevano fatto dimenticare l’orrore di quello che aveva passato,tutto il male causato,tutte le ferite,tutto,erano riusciti a farla stare bene,dopo anni.





 

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Capitolo 2
*** Chapter two-Memories. ***


Chapter two.

"Let me be the one to light a fire inside those eyes, 
You've been lonely, you don't even know me, 
But I can feel you crying."

 
 
I mesi passavano velocemente ed Hope trovava sempre più conforto in quei cinque ragazzi che l’avevano salvata,ma ancora doveva trovare il coraggio di raccontarle la sua storia,quello che aveva passato,quello che le era successo,quanto male e quanta tristezza si rinchiudevano in quello sguardo color ghiaccio e in quel sorriso insicuro.
Era un freddo giorno di Novembre e lei stava camminando sola per le strade di Londra,con l’IPod,e la musica che riecheggiava nelle orecchie,la aiutava a pensare,non sapeva nemmeno dov’era diretta,guardava le converse verde acqua un po’ distrutte calciare vari sassi,uno,due,tre volte,e poi andare avanti,il suo umore era terribilmente cupo quella giornata,forse per via del tempo,tanto freddo,come il suo cuore.
Lei non voleva essere così,lei,nel profondo,era una bravissima ragazza,una di quelle che ti innamori solo a passarci un secondo insieme,quando era se stessa,quando non pensava al dolore,quando non faceva la tipa pessimista o scortese,ma non voleva comportarsi bene,non voleva per niente al mondo,perché era troppo ferita,spenta,la sua anima era così,era triste,e spenta.
Di tanto in tanto si passava una mano sui polsi,ricordando i motivi di tutte le ferite,ricordando quanto male e quanto sollievo allo stesso tempo le avevano fatto provare.


“Piccola,sta attenta,non girare troppo da sola,al mondo ci sono così tante di quelle persone cattive e folli,non puoi mai sapere cosa succederà.” Le aveva detto la mamma quel pomeriggio di quattro anni prima,quando lei aveva solo 12 anni.
La ragazzina sbuffò,pensando che la madre fosse esagerata e uscì di casa seguita dalla sua amica,trovandosi poco dopo con un altro gruppo di ragazzi.
“Ehy,Steve!”aveva detto Micheal,vedendo un ragazzo biondo poco più grande di loro che barcollava,probabilmente ubriaco.
Il biondo poggiò lo sguardo sulla sorridente ed ingenua Hope,intenta a scherzare con il suo “ragazzo” se così si poteva definire,a quell’età,lui le aveva lasciato un bacio sulle labbra,non era affatto un cattivo ragazzo,e proprio per questo gli amici di Micheal iniziarono a scherzarci su.
“Ehy amico,bella questa,da dove l’avete cacciata?” disse guardando gli occhi color ghiaccio di Hope.
“Sta lontano da lei.” Aveva detto il Josh.
“Ah sì? Perché senò che mi fai? Guarda come si fa!” disse prendendola bruscamente per i fianchi e poi baciandola con tutto il fiato che aveva in corpo.
“Lasciami,stronzo!” la biondina cercava di liberarsi dalla presa del 17enne che la stringeva più forte a sé ogni volta che diceva o faceva qualcosa.
Hope si sentiva soffocare,era intrappolata,l’unica cosa che provava per quel ragazzo era solo schifo,e lui continuava a farle del male,ad abusare di lei,i suoi ricordi su quella sera erano chiarissimi,ricordava tutto,ogni respiro di lui e ogni lacrima che voleva scendere dai suoi occhi,tutte le urla con cui aveva cercato aiuto,ricorda gli occhi dispiaciuti e terrorizzati di Josh,che volevano proteggerla da ogni cosa,ma che si sentiva impotente di fronte a quel ragazzo e quindi non riuscì ad averla vinta.



Ricorda le sue mani sul suo corpo,il modo in cui voleva allontanarlo,il modo in cui,da quel giorno..i suoi occhi diventarono assenti e il suo cuore di ghiaccio,non lasciando a nessuno il permesso di entrare nella sua vita,aveva così tanta paura di tutto e di tutti in quel vecchio quartiere,così aveva deciso di trasferirsi,ma di continuare ad essere la stessa di sempre,no,non quella solare,quella buona,quell’ingenua ragazza che aveva lasciato che un coglione le facesse del male,ma quella stronza,quella che allontanava tutti.
Quella era la sua maschera,quella maschera l’aveva sempre portata,da quel giorno,quel giorno freddo di Novembre in cui avevano abusato di lei,non avrebbe mai potuto dimenticare,ogni volta che qualcuno le si avvicinava,pensava a quello,e a quanto schifo provasse nei suoi confronti.
Ma quando aveva incontrato gli occhi di Zayn,il sorriso sincero di Liam,la risata di Niall,il modo in cui Louis la avvolgeva tra le sue braccia e il modo in cui Harry le baciava la fronte,il suo cuore di ghiaccio si era sciolto,e aveva iniziato a cambiare,aveva trovato finalmente qualcuno che la capiva.
Era arrivata in un piccolo parco,un po’ lontano dal centro di Londra,di quelli in cui potevi sentire il rumore del vento e potevi startene seduta su una panchina senza che nessuno ti tocchi,proprio come aveva fatto lei.
Si era seduta,su una piccola panchina,e stava osservando i bambini giocare,una coppietta di anziani parlare,poi passò lo sguardo sul cielo grigio,triste.
“Non credi sia strano stare qui da sola a quest’ora?” disse una voce molto familiare.
“Malik.” Sorrise.
“Sì,piccola,sono io.” Disse stringendola in un abbraccio.
“Come mi hai trovato?”
“Boh..camminavo,poi ho pensato che sarebbe stato perfetto per te,un posto come questo.”
Sorrise,la conosceva così bene,in poco tempo.
“Già..”
“A che pensavi,piccola mia?”
“A tutto,Zayn..ci sono tante cose che non sai di me,forse è arrivato il momento di saperlo.” Disse abbassando lo sguardo.
“Tu vuoi dirmelo? Non sei costretta.” Disse dolcemente spostando una ciocca di capelli che le ricopriva il viso.
“Voglio dirtelo,mi fido di te.” Disse,poi sospirò ed inizio a raccontare:
“Vedi..qualche anno fa,esattamente quattro anni fa,ero in giro con degli amici e un ragazzo di 17 anni..beh vedi lui..ha abusato di me,mi ha usata controvoglia,mi ha fatto talmente tanto male che non sono più riuscita a dimenticarlo,non potrò mai dimenticarlo.
E’ per questo che sono così fredda,e così dura con me stessa,così stronza,così odiosa,solo per questo,Zayn.
Tutti i miei amici videro quella orribile scena e non fecero niente per evitarlo,erano tutti troppo spaventati da un idiota,io ci ho provato,ho provato a lasciarmi dalla sua stretta,guarda..” disse e gli mostrò una piccola cicatrice sul polso destro.
“Dopo quel giorno,non ho mai più trovato conforto in nessuno,i miei genitori non lo sanno,non lo sapranno mai,non devono saperlo,per quanto bene io gli possa volere,questo sarebbe un male troppo grande per loro,non voglio che soffrano,loro non meritano di soffrire,loro meritano tutto ciò che c’è di bello al mondo.
Da quel momento sono diventata tremendamente insicura e stronza e non ho più amato nessuno,mai più,ma poi siete arrivati voi e..” non riuscì a finire la frase perché Zayn la strinse talmente forte a sé.
Le lacrime scendevano dagli occhi di Hope  e Zayn gliele asciugava.
“Piccola,ci sono io,ci siamo noi con te,te lo prometto,ci saremo sempre.” Disse Zayn.
Non riusciva proprio a vederla in quel modo,lui voleva vederla sorridere,voleva stringerla tra le sue braccia e fargli capire che non era sola.
“Non mi lascerete andare,vero?”
“Per nulla al mondo.” Disse sorridendole in modo confortante.
“Andiamo anche dagli altri,per favore?”
“Certo.” Si avviarono verso casa.
“Ragazzi,ho una cosa importante da dirvi.” Disse Hope agli altri quattro.
Raccontò di nuovo tutta la storia,come non aveva mai fatto con nessuno e loro la ascoltarono,morivano dentro,volevano proteggerla tutti.
Harry,che non era certamente un tipo dolce,anzi,le si avvicinò e sussurrò all’orecchio:
“Sei la mia piccola Hope,se qualcuno ti azzarda a toccarti è morto,capito?”
Louis la strinse in uno dei suoi abbracci,quelli che tanto amava e disse qualche parola rassicurante per farla sorridere,ma si potevano notare i bellissimi occhi blu del ragazzo,lucidi,sull’orlo delle lacrime.
Liam si limitò a ricordarle che qualsiasi cosa avrebbe fatto,avrebbe trovato in lui una spalla su cui piangere e una “casa”.
E poi c’era Niall,che con quegli occhi così simili ai suoi le faceva capire tutto quello che pensava,e la abbracciò,non bastavano altre parole,tra i due,si capivano al volo.
E quando Hope tornò a casa,quella sera,non trovò di certo una scena piacevole.
Suo padre era lì,fermo,accasciato a terra,sull’orlo delle lacrime,sua madre pure e lei non ne sapeva il motivo.
“Cosa avete?” domandò in un sussurro.
“Tesoro,noi dobbiamo tornare a casa,non possiamo rimanere qui,mi dispiace,so che non avevi amici,ma la nostra casa è lì,è lì che dobbiamo andare,ti abituerai,ti farai nuovi amici,non importa quanto è dura,ce la farai,lo sai,basta che non perdi le speranze,e andiamo..che sarà mai,la nostra vecchia città?”
“NO,NO,NO!” ripeteva costantemente la ragazza,urlando.
“Io rimango qui,fosse l’ultima cosa che faccio!” disse e salì velocemente in camera sua,prese tutti i vestiti e li gettò disordinatamente in una valigia,sapeva cosa fare.

Digitò velocemente il numero.
Uno,due squilli,dopo esattamente sessanta secondi,una voce roca rispose.
“Hope?”
“Harry,puoi venire qui? Ti prego,ho bisogno di te.”
“Arrivo subito.” Disse staccando la chiamata.
Il riccio fu a casa di Hope in cinque minuti di orologio,il tempo giusto perché preparasse tutte le valigie e rivolgesse un saluto ai genitori.
Che fu tutt’altro che dolce.
“Voi non avete idea,di quello che significhi questo posto per me,questa è casa mia,questa.”
“Sbaglio o hai preparato le valigie?” domandò mio padre speranzoso.
“Ah,sei davvero convinto che io venga a vivere con voi in quello schifo di casa? Sbagli,ti sbagli di grosso,ho qualcosa di più importante,qui. Mi mancherete,ma non ho intenzione di venire con voi.” Disse e proprio in quel momento il campanello suonò.
“Ne sai qualcosa?”domandò la madre.
“Sì..E’ Harry,starò da loro.”
“Tu,sola in una casa con cinque ragazzi? Ma sei pazza?”
“Non sono cinque ragazzi qualunque,sono la mia fottuta vita,senza di loro ora forse non sarei qui,quindi..ora vado.” disse prima che le braccia della madre la circondassero in un abbraccio.
“Mi mancherai.”
“Anche tu,mamma,ma la vita è fatta di sacrifici.”
Rivolse uno sguardo al padre,che la guardava con aria di disprezzo,come se la colpa fosse sua,ma in realtà non sapeva affatto cosa c’era sotto tutto questo,non sapeva che forse l’unico modo per continuare a vivere e non a sopravvivere erano quei cinque,non sapeva proprio niente.
“Ciao papà..” disse baciandogli la guancia.
Poi uscì,ritrovandosi Harry davanti alla porta,con lo sguardo confuso,a cui lei rispose con:
“Ti racconto tutto a casa,ora andiamo,ti prego.”
Una volta arrivata a casa,i ragazzi la bombardarono di domande.
“Non voglio essere un problema,ma sapete..è l’unico modo per rimanere qui,voi siete le uniche persone a cui tengo.” Disse sentendosi di nuovo insicura come il primo giorno,quando li aveva conosciuti.
“Sì,per noi va benissimo,il problema è che devi sistemarti nella camera degli ospiti.” Disse Zayn.
“D’accordo,perfetto,vi voglio bene,non immaginate quanto.” Disse mostrando loro il sorriso più bello del mondo.
I ragazzi si sentirono sollevati e lei portò le valigie al piano superiore,aiutata da Harry.
“Questa è la tua camera,bimba,ora andiamo a dormire,qualsiasi cosa..la camera affianco è mia,puoi chiamarmi tranquillamente. Buonanotte.” Disse baciandole la fronte.
Harry era così protettivo e dolce nei suoi confronti,lo sentiva davvero come un fratello.
Così,provò a dormire,ma niente,ogni volta che chiudeva gli occhi,c’erano solo incubi.
 

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Capitolo 3
*** Chapter three-What does it mean? ***


Chapter three-What does it mean?


"She's not afraid of scary movies 
She likes the way we kiss in the dark 
But she's so afraid of falling in love."
 

 
Hope si girava e rigirava nel letto,soffocava grida nel cuscino,che teneva stretto,non voleva che i ragazzi si preoccupassero,ma tutto ciò che vedeva ogni volta che chiudeva gli occhi la faceva solo star male,ora era come se avesse perso anche i suoi genitori,li aveva allontanati e anche volontariamente.
Così,decise di scendere al piano di sotto per bere un bicchiere d’acqua.
Ma notò che non era sola..
Zayn,appoggiato alla ringhiera del piccolo balcone che affacciava sul giardino,fumava una sigaretta,era così bello,così semplice,ogni gesto che faceva la faceva star bene,le piaceva quando incurvava le labbra e si portava la sigaretta alla bocca,poi lasciava che il fumo uscisse dal suo corpo,e lo guardava farlo..ancora e ancora.
Avrebbe potuto continuare così per giorni,perché quello,per lei,era davvero l’essere più bello che avesse mai visto.
Gli si avvicinò lentamente,attenta a non far rumore,a non disturbarlo e a non fargli capire che lo fissava da tanto tempo.
“Malik!” disse sottovoce.
“Hope..” disse gettando a terra la sigaretta.
“Ne vuoi una?”
La ragazza scosse la testa,non aveva voglia di fumare,anche se era una delle poche cose che la faceva sentire bene,non lo faceva spesso,perché sapeva..che poteva fargli male.
“Non riesci a dormire?” gli domandò la ragazza.
“No,per niente,te?”
“Incubi..”
Zayn la strinse in un abbraccio,uno di quelli che solo lui sapeva dare e che le trasmettevano tutto l’affetto del mondo,non si erano mai trovati così vicini,le loro labbra quasi si sfioravano.
Lui desiderava da morire quelle labbra carnose e rosee da quando le aveva viste il primo giorno incurvarsi in un timido sorriso,di lei non si può dire il contrario,lei se n’era innamorata,di quegli occhi,di quel corpo,di quella voce,di quell’affetto che gli dava,ma non ci provava perché aveva paura,paura di stare male,paura di innamorarsi,paura di soffrire,ancora e ancora.
Dopo mesi,quella sera,Zayn riuscì a trovare il coraggio.
Le prese il viso tra le mani e la baciò.
Lei si alzò sulle punte e si lasciò trasportare da quel momento,erano anni che non si sentiva così,forse non aveva mai saputo il significato della parola amore,ma lo sentiva in ogni gesto premuroso di Zayn,in ogni abbraccio e in ogni sorriso sincero.
Le labbra carnose di Zayn combaciavano perfettamente con quelle di Hope,i loro corpi si completavano,erano come un’unica cosa,erano perfetti,fatti per stare insieme,ma nessuno dei due fino a quel momento l’aveva capito.
“Zayn..cosa significa,questo?”
“Piccola,tu mi piaci dal primo momento in cui ti ho visto,quando ho visto i tuoi occhi,le tue guance e quelle tue labbra perfette,ho pensato che non ci fosse niente di più perfetto.”
La ragazza rimase sorpresa dalle parole del moro,nessuno le aveva mai parlato così.
“Anche tu,Zayn,mi piaci,ho trovato in te qualcosa di speciale,tu mi capisci,mi conosci,sai tutto di me,mi piaci davvero tanto.” Disse torturandosi il labbro inferiore.
“Che aspettavi a dirmelo?” domandò Zayn sorridendo.
“Ho avuto paura.”
“Non devi averne,piccola mia,non ti farò del male,te lo prometto.”
La ragazza unì nuovamente le sue labbra a quelle di Zayn,si sentiva come in paradiso,come se tutto il resto non esistesse,come se in quel momento,al mondo,ci fossero solo loro due.
“Che dici se andiamo a dormire? Sono le 4..” disse Zayn soddisfatto.
La ragazza annuì e si diresse al piano superiore,ma quando arrivò sull’uscio della porta esitò,voleva chiedere al moro di rimanere con lei.
“Zayn..”
“Hope?”
“Dormi con me?” domandò insicura.
“Speravo me lo chiedessi.” Disse infilandosi sotto le coperte con lei.
“Buonanotte piccola mia.” Le disse prima di baciarla e cadere entrambi in un sonno profondo.
Hope non era mai stata così bene come con lui,aveva provato delle sensazioni fantastiche,era bellissimo,in tutto ciò che faceva,anche se all’apparenza poteva sembrare uno di quei tipi freddi,quelli duri,quelli stronzi,lei lo conosceva così bene,Zayn non era così,Zayn era semplicemente perfetto.
La mattina seguente,quando I ragazzi non avevano visto Zayn nella sua camera,non avevano esitato a capire dov’era,Harry era terribilmente geloso,ma gli altri erano felici di vederli stretti in quel modo,di sapere che finalmente Hope aveva qualcuno che le avrebbe dato amore,che l’avrebbe aiutata,che l’avrebbe protetta da qualunque altra cosa,perchè tutti avevano capito che Zayn aveva un debole per lei,da quando l’aveva presentata ai ragazzi e da quando avevano saputo che le aveva raccontato tutta la loro storia,per lui Hope era tutto.
Zayn non era mai stato un tipo romantico,ma con lei gli riusciva facile,si somigliavano così tanto,non esteticamente,ovviamente,i capelli biondi e la pelle chiara della ragazza andavano in contrasto con quelli del moro,Hope era tutto quello che lui non sentiva di essere,era gentile,premurosa,gli voleva bene e a volte era anche terribilmente stronza,quando voleva mostrarsi in quel modo agli altri.
Ma poi la vedeva lì,seduta accanto alla finestra,con le ginocchia al petto,i capelli legati in uno chignon disordinato,i pantaloncini che le lasciavano scoperte le gambe,la sua felpa calda che la avvolgeva,la cioccolata calda stretta tra le mani e pensava che non c’era essere più debole di lei,ed era così bello proteggerla,stringerla tra le braccia e non lasciarla andare via,mai,era la sua piccola,la sua bambina,nessuno doveva farle del male,nessuno,neanche lui poteva,non se lo sarebbe mai perdonato,perché lei era diventata parte di lui.
Hope,a sua volta,non era una di quelle tipe sdolcinate,ma voleva un bene tremendo a Zayn,gliene aveva sempre voluto,si era fidata di lui fin da quando,nel cortile della scuola,quel giorno di Settembre,le aveva raccontato il motivo per cui era andato lì,e l’aveva fatta entrare nella sua vita così silenziosamente e così semplicemente che neanche se n’era accorta di star diventando così importante.
Lo trovava perfetto,a volte si incantava ad osservarlo.
Non c’era niente di più bello che trascorrere una giornata,raggomitolata sul divano,stretti l’uno all’altra,a guardare un film,o semplicemente a ridere e a scherzare,a dimenticare che tutto il resto del mondo esistesse,perché erano uno il mondo dell’altra,erano Zayn e Hope,e lo sarebbero stati,per sempre,non l’avrebbero mai dimenticato,questo,non avrebbero mai dimenticato quanto amore c’era in uno sguardo o in un sorriso,non avrebbero mai dimenticato che avevano bisogno l’uno dell’altra per sorridere,per respirare,per vivere.




 

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