Remember me

di E M M A
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** capitolo 8 ***



Capitolo 1
*** capitolo 1 ***



Cara Laney, 
Sai, questa è la prima volta che scrivo una lettera, sono sicuro che se mi potessi rispondere avresti scritto molto meglio di me, mi manchi tanto, vedere la mia migliore amica qui tutta sola in questo freddo ospedale mi fa effetto. Hanno quasi tutti perso le speranze ma io no. Sono sicuro, anzi sicurissimo che ti risveglierai un giorno. Continuo a ripetere a Kin e Kon che tornerai presto a suonare con noi anche se loro ormai non ne sono più sicuri, odio la loro mancanza di fiducia, quando ho scoperto che eri una ragazza sono rimasto un po' scosso, comunque sono convinto che sei la ragazza più forte del mondo, e uscirai presto da questa brutta situazione. Io farò tutto possibile per aiutarti, anche se non posso fare, molto. Comunque io sono qui che ti aspetto, dimostra agli altri che avevano torto. Ti voglio bene anche se forse non te l'ho mai detto sufficientemente.
 Ciao, Corey.

Pulce,
Per favore devi reagire! Non posso nemmeno pensare di poter continuare senza di te, non sento la tua voce da due mesi ormai! Sto cominciando a rinunciare, a rinunciare a te e alla tua presenza, nel nostro garage e nella mia vita. Avrò scritto si e no venti lettere, in cui ti dico che mi manchi, che ti devi svegliare e tornare e molto probabilmente tu non ne leggerai nemmeno una. I medici dicono che non stai né migliorando né peggiorando e che sei sospesa tra la vita e la morte. Ti tengono in ospedale solo perché sei giovane e ci sono alcune probabilità che tu esca dal coma. Ancora oggi maledico quel pazzo che ti ha messo sotto quel giorno dopo il nostro concerto, sei voluta tornare a casa da sola, hai insistito tanto. Continuo a incoraggiare i gemelli, ma loro sono più realisti di me, anche tu lo eri sei. Ma se ci fossi stato io su quel lettino, non avresti mai rinunciato, lo so. Non so più cosa dire, fare o pensare. Adesso chiudo qui, perché non reggo più tutto questo.
Il tuo migliore amico che ti aspetta.

Amica,
Non ce la faccio più, quando ti vengo a trovare il tuo silenzio mi uccide, penso che niente mi possa far più male di tutto questo. Oggi ho saltato la scuola per raggiungerti, ti ho portato un CD con le nostre ultime canzoni, non so perché. Ho ascoltato molte volte la tua versione di: non dimenticarmi. Ho pianto. Poterti risentire è stato... strano, e bellissimo. Non mi sono mai accorto di quanto tu fossi brava davanti al microfono.
Corey.

Il ragazzo appoggiò la lettera sul comò vicino al suo letto, insieme a tutte le altre che le aveva scritto, erano tantissime, tutto ciò che avrebbe voluto dirle in quei quattro lunghi, lunghissimi mesi, l'aveva scritto in tante letterine, che la ragazza avrebbe letto appena sveglia, perchè lui ancora credeva in un possibile risveglio.

Si sedette sulla sedia dove ormai aveva passato gran parte dei suoi pomeriggi, la salutò:
-Ehi Laney- come se si aspettasse una risposta. A volte non sapeva cosa dire, perciò rimaneva lì facendosi bastare la sola compagnia della rossa.
Ogni volta che andava a trovarla le raccontava la sua giornata, come daltronde faceva anche prima dell'incidente, parlavano di tutto, adesso parlava solo lui.

Il suo sguardo passò velocemente da Laney, al foglio su cui stava scrivendo, all'orologio appeso al muro del corridoio. L'orario di visita era quasi terminato e come sempre, lui non voleva andare.
Dovette farlo, cinque minuti dopo entrò nella camera Kelly, l'infermiera che assisteva Laney.
-Ehi Corey!- esclamò mentre trasportava una scatola di cartone
-Ehi kelly- la salutò con un cenno della testa
-Cos'hai lì? - chiese puntando alla scatola
-Roba noiosa per un altro paziente- replicò scherzosamente, il ragazzo forzò un finto sorriso, le piaceva kelly, era simpatica, dolce e carina, portava i capelli biondi lisci sulle spalle, aveva due occhi azzurrissimi da cui facevano capolino lunghe ciglia scure, era sposata con un chirurgo del piano superiore.
Kelly le piaceva soprattutto perché si prendeva cura della sua amica quando lui non c'era, era premurosa con i suoi pazienti e questo trasmetteva al ragazzo più sicurezza.
-Sei molto tenero quando vieni a trovare la nostra Laney-
-Come potrei non farlo? Lei è la mia migliore amica!- i due si sorrisero, ma Corey sorrideva più a Laney che a kelly, poi il suo viso diventò più scuro
-Ci sono... delle novità?- chiese sentendosi pessimista
-No, mi dispiace, Laney non da alcun segno di volersi svegliare-
-Capito- rispose lui trattenendo a stento le lacrime -Ora devo andare, torno domani-
-Ciao Corey, ricorda che la stai aiutando molto venendo qui- provò a risollevarlo
"IN CHE MODO LA STO AIUTANDO!? VENGO QUI OGNI SINGOLO GIORNO DA QUATTRO MESI E LANES NON MUOVE UN SOLO MUSCOLO. NON È CAMBIATO NIENTE! LEI ERA IN QUEL LETTO IERI, CI STA OGGI, E CI STARÀ DOMANI! IO NON LA STO AIUTANDO, IO MI STO ILLUDENDO! ILLUDENDO CHE UN GIORNO TUTTO QUESTO CAMBIERÀ IN MEGLIO! Così, quando lei non ci sarà, io soffrirò di più per la delusione.`` avrebbe voluto urlare tutto per il dolore che già provava, ma disse solo: -Certo kelly-

Corse fuori dall'edificio, si passò le nocche delle dita sulla guancia destra aspettandosi che questa fosse bagnata e invece no. Continuò a camminare, le mani in tasca, passo dopo passo verso casa. Si guardò intorno e assicuratosi che non ci fosse nessuno cominciò a parlare: -Emh... ciao Dio, sono io Corey, so che non ti parlo spesso, ma questa è una cosa davvero importante, una mia amica, diciamo che non sta molto bene, ti andrebbe di aiutarla? Ti prego...- Corey non disse più niente. Non riusciva a dire niente. Il solo pensiero di Laney gli spezzava il cuore. Tornò a casa in tempo per la cena, dopo l'incidente, tutti i genitori diventarono più protettivi nei confronti dei loro figli, il coprifuoco di Corey era alle 20.
-Allora tesoro, novità? Come sta Laney?-
-In coma come sempre- rispose lui giocando con il cibo che aveva nel piatto, adesso il pollo con le patate era diventato un unico intruglio dallo strano colore marroncino
-Corey, non fare così col cibo- chiese il padre gentilmente, comprendendo la situazione di suo figlio -Corey, mi stai ascoltando?- il ragazzo fermò la forchetta, decise che quel giorno non aveva fame e, col permesso dei genitori salì in camera sua. ***** Nota: Remember me è un titolo di una canzone inventata da me

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Laney aprì gli occhi di colpo, tutt'intorno a lei era buio pesto e non poteva vedere niente. Provò ad alzare un braccio, ma questo risultava troppo pesante, lo stesso anche con l'altro arto e le gambe, erano troppo pesanti, presto anche tenere le palpebre aperte diventò troppo difficile e la ragazza sentì il bisogno di chiudere gli occhi.
Qualcosa la opprimeva, una strana forza la costringeva a restare lì, Laney si sentiva impotente di fare qualsiasi cosa, avrebbe voluto urlare con tutto il fiato che aveva in corpo, ma la voce non uciva, era una sensazione orribile. Si arrese, era troppo per lei, la stanchezza prese il sopravvento, non riusciva a muovere un solo muscolo e anche le palpebre si chiusero. Stava accadendo tutto così in fretta, che cessò di ribellarsi completamente, ormai era come morta. Laney era morta. Ma i morti non potevano pensare e lei, anche se faticosamemte, riusciva a tenere la mente attiva.
Non riusciva a comprendere la sua situazione, dove si trovava? Per quale motivo era lì? Una domanda in particolare la tormentava, chi era lei?
 
Aveva aperto gli occhi ormai da 20 minuti e ancora non si spiegava tante cose. Tentò di ricordare qualcosa della sua vita.
"Ricorda, ricordati di qualcosa, o di qualcuno`` pensò, visto che non poteva parlare.
Sentì delle voci che discutevano, il dolce suono di una chitarra, e una voce femminile che cantava quella canzone... quella canzone... il titolo le sfuggiva.
Poi tutto terminò, la musica cessò e ci fu il silenzio più totale, la ragazza sembrava spaesata, chi stava cantando poco fa? Lei stessa? Lei sapeva cantare?
Troppe domande senza risposta. In quel momento tutto sembrava confuso e sconosciuto, non sapeva nulla sulla sua identità. Lei non era nessuno.
 
Dopo più di un quarto d'ora, una voce maschile ruppe il silenzio -Sei stata brava!- esclamò. Quella voce... Laney l'aveva già sentita, ma dove? Dove?
-Grazie- fu la voce della ragazza che aveva cantato prima a rispondere. In quel momento Laney avrebbe voluto possedere una qualsiasi fonte di luce, solo per scoprire a chi appartenessero le voci misteriose. Ma non l'aveva. Doveva pensare più intensamente. Tornando più indietro. 
 
 
 
Ok, ok, questo capitolo fa schifo, è scritto male ma solo perché non ho molte idee, pensando a cosa avrebbe fatto Corey nel prossimo capitolo, non mi sono impegnata abbastanza su questo. Prometto che il terzo capitolo sarà migliore! Bacio♡

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


Quel giorno Corey decise che non sarebbe andato a scuola, lo annunciò mentre faceva colazione aggiungendo: -Oggi sarà diverso!-
Nei suoi occhi si poteva notare l'entusiasmo nella sua forma più sgargiante. Il ragazzo sembrava diverso dagli altri giorni, sembrava proprio... felice! La sua allegria lasciò i suoi genitori (e Trina) senza parole. Mangiò di corsa il suo toast e bevve il latte in fretta, per poco non soffocò.
Afferrò il suo giubbotto e dopo due secondi, sparì dietro la porta.
Corse in direzione dell'ospedale speranzoso e ansioso di vedere la sua amica, corse ancora a perdifiato, arrivò a destinazione con il fiatone. Entrò nell'edificio e si appoggiò contro il muro dell'entrata per respirare un po' d'ossigeno, nonostante tutto aveva un sorriso a trentadue denti stampato in volto.
Prese l'ascensore e salì fino al secondo piano, ormai era passato un anno dell'incidente, e l'inverno aveva già cominciato a congelare la città, ma Corey in quel momento sentiva tutt'altro che freddo.
Lei si trovava lì, ancora su quel lettino, ancora immobile, notò che la sua amica cambiò molto durante quell'anno, i rossi capelli le erano cresciuti fino alle spalle, e aveva anche una sporgenza sul petto che non aveva mai considerato, sembrava quasi... una ragazza!
Il blu aprì le tende della finestra e la camera fu invasa dalla luce, una luce calda e accogliente che illuminava in modo gentile i lineamenti della rossa, rendendola ancora più gradevole.
-Ehi Lanes! Sorpresa di vedermi qui di mattina?- ovviamente lei non rispose
-Lo sapevo!- sorrise, si sedette sulla solita sedia
-Oggi ti sveglierai e io sarò qui!- continuò a voce più bassa, come un sussurro, ma sempre carica di energia. Il tempo passava senza che Corey se ne accorgesse, guardò la sua amica ma ancora niente, nessun movimento, si sedette sul suo letto. "Chissà perché ne ero così convinto?`` si chiese spostando dietro l'orecchio un ciuffo rosso della ragazza che le era caduto su un occhio, ma subito dopo questo cadde di nuovo. Frugò sul suo comodino e afferrò la molletta gialla dell'amica, non sapeva bene come si indossava una molletta (perché avrebbe dovuto?) Così prese il ciuffo fermandolo dietro l'orecchio meglio che poteva, "adesso capisco perché indossavi sempre sta molletta`` pensò, poi alzò le spalle così poteva andare bene, magari Kelly l'avrebbe sistemata quando se ne fosse andato.
Le fece una carezza, così senza motivo -Quando intendi svegliarti pulce?- scherzò dopo un po', senza accorgersi che la sua mano si trovava ancora sul viso della ragazza. Voleva toglierla, sul serio, ma non lo fece il solo contatto lo faceva sentire bene, come se tutto quello per cui stava soffrendo si fosse volatilizzato.
Sorrise, anche se non voleva farlo, e il suo cuore cominciò a battere più forte, perchè?
Questa sensazione non l'aveva mai provata prima d'ora, era come se miglioni di farfalle stessero sbattendo le ali nel suo stomaco, come se il suo cuore stesse cercando di uscire dal suo corpo per urlare di gioia. Ancora, perche? E se si fosse... nha! "Innamorato io?`` pensò "l'amore non fa per me`` ma qualcosa in lui diceva il contrario. Magari un anno fa, qundo era ancora 'uno stupido bambino di 13 anni' non avrebbe mai fatto quello che ha fatto. 
Ma adesso Corey aveva 14 anni e tutta questa storia lo aveva aiutato a crescere, a maturare. Corey era cresciuto. Intanto si stava avvicinando sempre di più "Corey che fai?'' ma non si fermò, non ne aveva la minima intenzione, si avvicinò ancora finché lo spazio fra i due risultò inesistente. Poi realizzando quello che aveva appena fatto si allontanò, leggermente spaventato.
Aveva appena baciato Laney, la sua migliore amica, non andava affatto bene. Innamorarsi proprio adesso, in quella situazione avrebbe solo complicato le cose. Afferrò il giubbotto. -S... scusa Laney, ma adesso devo proprio andare- era quasi fuori dalla porta quando...

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


Era ancora buio intorno a lei, però quel giorno si sentiva più leggera, riuscì quasi subito a rimettersi in piedi e a camminare, ma da quale parte sarebbe dovuta andare? Cominciò a fare qualche passo, uno dopo l'altro allungando le mani davanti a sè, scuotendole con l'intento di non andare a scontrarsi contro qualcosa, (ammesso che lì ci fosse qualcosa). Niente, il nulla l'avvolgeva completamente.
In quella dimensione sembrava non esistesse la condinzione del tempo, ed era così.
Laney non sapeva bene cosa fare e dopo molti giri a vuoto vide qualcosa in lontananza, una luce, una luce calda e accogliente "Ma cosa..." pensò, poi sentì una forza che la costrinse a camminare in quella direzione, sentiva che qualcuno dall'altra parte la chiamava, la stavano aspettando, aspettavano solo lei. Fece qualche altro passo e allungò un braccio verso la luce, era calata in una pace assoluta, se sarebbe entrata nella luce, il senso d'oppressione sarebbe svanito in un attimo e tutto sarebbe finito ma... Prima che potesse fare qualsiasi altro movimento sentì una leggera pressione sulle labbra, ritirò il braccio dalla luce per appoggiarla sulla pressione, poi questa svanì.
Bastò un secondo, Laney si accorse di non sapere cosa stesse facendo e allora si lasciò cadere a terra allontanandosi il più possibile dalla luce.
Qualcuno la chiamò: -Svegliati Laney- rimase spiazzata dal suono della voce di quel ragazzo, non ricordava a chi appartenesse ma le era comunque familiare. Non sapeva cosa fare andare verso la luce o verso la voce? "Perchè dovrei fidarmi di una voce senza corpo?" si chiese, ma più l'ascoltava e più cominciava a capire di non poter far a meno di quella voce, -Ti prego svgliati- sembrava triste come se sentisse la sua mancanza, allora conosceva quel ragazzo! Ma chi era? "C'è solo un modo per scoprirlo" cominciò a camminare verso la voce, decisa, ormai la luce alle sue spalle non aveva più alcuna importanza, era decisa di scoprire a chi appartenesse quella voce.
Passo dopo passo si sentiva sempre più debole ma anche più vicina alla sua meta, adesso che sapeva cosa fare e chi cercare nulla poteva fermarla, percepì davanti a sè una parete solita, la sfiorò con la mano -Qualsiasi cosa ci sia dall'altra parte- disse -Ora dovrà fare i conti con me- chiuse gli occhi, si concentrò e prendendo la rincorsa, andò in contro alla parete attraversandola.

Corey non credeva ai suoi occhi, la sua amica si era... seduta sul letto e lo fissava con i suoi grandi occhi, sbattè un paio di volte le lunghe ciglia scure e lui la imitò -Tu...- il ragazzo non riusciva a formulare una frase per l'emozione, si alzò in piedi in uno scatto e si avvicinò al lettino poi abbracciò l'amica, non si sarebbe trattenuto oltre, la strinse talmente forte da stritolarla e lei fu costretta a scansarselo di dosso
-Non posso crederci! Sei qui! Lo sapevo che ti saresti svegliata!- l'abbracciò nuovamente -Devo avvisare Kelly!- si ricordò -E Kin! E Kon! E...- stava per uscire dalla camera quando lei lo fermò
-Aspetta!-
-Che c'è?- era talmente emozionato che non riusciva a stare fermo -Noi... noi ci conosciamo?-

Wow che bello l'angolo autore ^-^. Allora... non ve lo aspettavate un finale così eh? Forse sì, era un po' scontato. Volevo solo dire che la lunghezza della storia dipende dal fatto che "il coma" di Laney non mi ispira molto ma comunque questo è l'ultimo capitolo ambientato nella sua remota memoria, di conseguenza i prossimi capitoli saranno più lunghi (in teoria).
Ciao!!!

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


-Noi ci conosciamo?-

-C... cosa?- e per un secondo si sentì svenire, si appoggiò alla porta -Scherzi vero?- chiese sperando con tutto il cuore che quello fosse solo un brutto scherzo, ma Laney rispose con un gesto d'assenso della la testa per poi guardarsi le lunghe gambe, cresciute durante il coma.

-Stai scherzando vero?- questa volta era serio ma lei nuovamente non rispose, allora si precipitò sul suo letto prendendola per le spalle e scuotendola -SONO COREY! IL TUO MIGLIORE AMICO! TI DEVI RICORDARE DI ME!!!- la ragzza lo allontanò faticosamente ancora una volta

-Mi dispiace- disse, il ragazzo rabbrividì a sentire la sua voce dopo tanto tempo -Ma io non ti conosco- ed ecco che il mondo gli cadde addosso

-Ma tu non puoi...-

In quel momento Kelly entrò in camera intorrempendo quella tragica scena, si fermò di colpo sulla porta

-Ehi!- esclamò, ma nessuno rispose, notò solo che la ragazza la guardava confusa, mentre il ragazzo aveva gli occhi lucidi -Devo chiamare il dottore, torno subito- il blu la inseguì nel corridoio

-Lei non ricorda niente- l'infermiera si fermò

-Non si ricorda nemmeno di me- si asciugò un occhio con la manica della maglietta e allora Kelly si inginocchiò di fronte a lui, mettendogli una mano sulla spalla

-Tranquillo Corey- una delle regole degli ospedali è: non dare false speranze (scrubs) -Si sistemerà tutto- Kelly non rispettò quella regola.



Il ragazzo si trovava in sala d'aspetto e mentre nella camera stavano visitando Laney, chiamò Kin e Kon, i due gemelli arrivarono cinque minuti dopo con il fiatone, di sicuro avevano fatto tutta la strada di corsa

-Si è svegliata sul serio?-  chiese Kin riprendendo fiato, il blu annuì

-Incredibile!-

-Non si ricorda di me- i due si sedettero sul pavimento accanto al ragazzo

-Cosa?-

-Non sa chi sono- calò il silenzio, non si sentivano nemmeno i respiri dei due ragazzi. Arebbero voluto risollevargli il morale ma non sapevano minimamente cosa dire, aspettarono che il dottore uscisse da quella camera ma il tempo sembrava non passare mai, gli occhi di Corey erano fissi sull'orologio da muro di fronte a lui.

Dopo qualche minuto il dottore fece capolino dalla porta e i tre ragazzi scattarono in piedi aspettando delle spiegazioni

-Vedete, dopo l'incidente la vostra amica ha subito dei danni e bla bla bla...- erano parole troppo complicate per la mente di Corey, che in quel momento era preso a sbirciare l'interno della camera alle spalle del dottore, e quando non ne potè più di aspettare interruppe il discorso -Non è che posso salutarla?-

-Okay ma uno per volta- e comiciò con le raccomandazioni che il ragazzo ascoltò ammalapena

-Assecondatela in tutto quello che dice e non ricordatele troppe cose tutte insieme, giusto quelle importanti, ricordate che adesso è molto diffidente perciò portate pazienza-

"Ho già portato fin troppa pazienza" pensò serio, poi entrò nella camera "Laney diffidente nei miei confronti... ieri non l'avrei mai pensato" poi si sedette vicino alla ragazza mantenendo una certa distanza

-Ciao!- la salutò ansioso, emozionato, sconcertato, tutte le emozioni più confuse avevano preso possesso di lui

-Ciao...- rispose la rossa osservandosi timidamente le gambe, "Laney timida?" di certo non era così che Corey si era ummaginato il loro primo incontro dopo tanto tempo

-Posso farti una domanda?- la ragazza spezzò inaspettatamente il silenzio

-Certo anche due!-

-Il dottore mi ha raccontato dell'incidente, quanto tempo ho passato in coma?- Corey riflettè un po' prima di rispondere a quella domanda, ricordare tutto quel tempo gli sembrava... strano

-Due, due anni-

-Due anni...- ripetè lei sottovoce poi continuò -Che ruolo hai nella mia vita?- era fredda e distaccata, anche se credeva a tutto ciò che le diceva il ragazzo, doveva credergli in quel momento non poteva fidarsi di nessun'altro

-Io sono il tuo migliore amico- disse con il cuore spezzato, non era l'unico sul punto di piangere

-Capito...- cercò qualcos'altro da chiedere -Ho altri amici?-

-Certo, kin e Kon sono qui fuori- Laney prese un blocchetto che le aveva lasciato Kelly e annotò tutto quello che il ragazo diceva

-Come ti chiami?- il blu stava perdendo la pazienza. Davvero non si ricordava niente di niente?

-Corey...- e la rossa scrisse il suo ultimo appunto

-Mi hanno detto di annotarmi tutto quello che mi racconti, così poi me lo ricordo- e finalmente sorrise, quel sorriso trascinò anche il ragazzo che sorrise a sua volta, attirò la sua attenzione

-Cosa c'è?-

-Niente è solo che mi sei mancata tanto- la ragazza arrossì leggermente "Purtoppo non posso dire lo stesso" Corey uscì dalla stanza e quando rientrò due scondi dopo, era accompagnato da altri due ragazzi

-Laney!- la rgazza non li guardò -Ehi...!- continuarono

-Ah, parlavate con me?- chiese mortificata

-Non si ricorda davvero niente!- disse Kon osservandola da lontano, come se non fosse la ragazza con cui aveva suonato tanti concerti due anni prima

-Siamo noi Kin e Kon!- la rossa controllò il suo blocco

-Ah sì, lo sapevo... ciao!- che pessima attrice.



Due settimane dopo i suoi genitori riportarono Laney a casa, si guardò intorno come se non avesse mai visto quel posto prima e la madre l'abbracciò -Ti piace la tua casetta?- chiese stringendole le spalle. Lei annuì ispezionando la dimora più attentamete.

Salì le scale ritrovandosi di fronte a tre stanze, entrò nella prima, era la camera dei suoi genitori. Era arredata da un letto matrimoniale con i copriletti pesca abbinati alle pareti dello stesso colore, un grande armadio bianco e una cassettiera in legno di ciliegio erano sistemati accanto la finestra. C'èrano anche una foto. Laney si avvicinò e cominciò ad osservare la bambina dai capelli rossi che sorrideva all'obbiettivo, aveva cinque anni in quella foto e alcune piccole lentigini le punteggiavano il nasino. Salutava il genitore che aveva scattato la foto, il suo sorriso faceva chiaramente notare la mancanza dei due dentini davanti, ricambiò il sorriso della bimba.

Uscì dalla camera da letto per poi entrare in quella che doveva essere la sua, era più piccola rispetto alla precedende ma le piaceva comunque, si sedette sul letto accarezzando il copriletto rosso, posta sul comodino scuro accanto al letto c'era un'altra foto raffigurante lei e Corey, una foto di tre anni fa circa dove il blu l'aveva fatta salire sulla schiena a cavalluccio, entrambi ridevano anche se lei sembrava leggermente in ansia per la paura di cadere. Erano felici.

La ragazza non si accorse che stava piangendo "Perchè ho dovuto dimenticare tutto questo?" si asciugò una lacrima con il cuscino e in quel momento entrò sua madre

-Oh tesoro mio- disse sedendosi accanto a lei, poi le circondò le spalle con il braccio -Cosa ti succede?-

-Lui era davvero il mio migliore amico?- chiese passandole la foto incorniciata

-Sì, sì lo è ancora- sorrise

-Come si fa a dimenticare una persona che ha fatto parte della tua vita?- la madre non sapeva cosa rispondere appoggiò la foto sul letto e abbraccio più forte sua figlia

-Si sistemerà tutto, te lo prometto-

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


Quel mattino Laney si svegliò molto tardi, la notte precedente era andata a letto vestita e senza cenare.
Ma quel giorno Laney voleva solo delle risposte e le avrebbe avute. Il suo stomaco brontolò
-Okay magari prima mangio qualcosa- prima di andare a mangiare si diresse nel bagno, l'unica stanza che non aveva ancora visto perchè in fondo non aveva nulla di speciale, si specchiò ma nel suo riflesso non vide la ragazzina delle foto, la ragazza del riflesso era diversa, molto più alta, portava i capelli più lunghi, e il viso era meno da bambina, non aveva più tredici anni ma quindici e doveva rassegnarsi al fatto di essersi persa due anni della sua vita.
Sospirò, si lavò la faccia e scese le scale
-Buongiorno raggio di sole!-
-Ciao papà- che strano chiamare "papà" una persona incontrata il giorno prima
-Buongiorno amore, hai dormito bene?- chiese la madre mentre le serviva delle uova e del bacon su un piatto, poi versò il succo d'arancia nel bicchiere e appoggiò tutto sopra una tovaglia
-Sì grazie- si sedette osservando il piatto, uova e bacon formavano una faccia sorridente, la cosa la inquietò molto "Stai a vedere che sti qua mo sono dei matti usciti dal reparto di psicologia" pensò scherzosamente mentre mangiava in fretta.
Raggiunse la porta di casa quasi correndo, ma mentre stava per uscire la madre la fermò
-Laney, tesoro dove vai?- chiese afferrandola per un braccio
-Io volevo solo... uscire un attimo...-
-Non se ne parla, non puoi uscire da sola, potresti perderti-
-Ma... okay- sospirò, poi andò in sala e si sedette a gambe incrociate sul divano "Devo uscire in qualche modo" aspettò poi vide suo padre che portava fuori la spazzatura, lo raggiunse di corsa
-Posso portare io la spazzatura fuori!-
-Sul serio? Non l'avevi mai fatto prima!-
-Questo è il momento giusto per cambiare!-
-Okay tesoro- disse accarezzandole i capelli poi rientrò in casa, Laney lasciò il sacchetto dell'immondizia accanto al cestino dei rifiuti, si guardò intorno e cominciò a camminare. Dopo qualche minuto, arrivata davanti a un negozio di frutta realizzò di essersi persa, si frugò nelle tasche trovando il suo cellulare, poi controllò nella rubrica, fortunatamente Corey era il primo della lista e allora lo chiamò, il cellulare squillò un paio di volte
-Pronto? Laney?-
-C... Corey sei tu?- chiese incerta
-Sì sono io. E' successo qualcosa?-
Il ragazzo si incamminò, conosceva bene il fruttivendolo che possedeva quel negozietto di frutta, in cui qualche volta ci aveva anche cantato durante quei due anni, arrivò subito
-Scusami, mi sono persa...- era mortificata, e il blu scoppio a ridere -Tranquilla- e le fece tornare il sorriso
-Perchè sei uscita da sola?-
-Cercavo il tuo garage ma...- lui rise più forte -Siamo lontanissimi da casa mia-
-Okay allora portami tu!- sembrava la cosa più logica da fare, Corey la prese per mano. Quando la porta del garage si aprì, la ragazza rimase a bocca aperta, entrò.
-Ciao Laney!- esclamarono Kin e Kon che si trovavano lì già da prima, lei li salutò con un gesto della mano, senza distogliere lo sguardo dal palco infondo, si avvicinò e uno strumento in particolare attirò la sua attenzione, un basso blu-grigio era abbandonato in un angolo appoggiato al muro, la ragazza fece scivolare dolcemente le dita sopra lo strumento, e queste si riempirono di polvere, si pulì sui pantaloni rossi
-Chi suona il basso?- chiese voltandosi verso i suoi amici, gli altri sorrisero
-Tu- rispose Kon. "Fantastico! Adesso salta fuori che sono una bassista, e poi ci sarà anche un mio alterego cattivo di sesso opposto?" pensò ironica, poi Corey la riportò alla realtà
-Ti va di suonare?- chiese avvicinandosi, prese il basso porgendoglielo e una nube di polvere li avvolse.
-Io non so suonare...-
-Magari ti ricordi qualcosa!- la ragazza lo prese incerta, non sapeva da dove iniziare, pizzicò una corda a caso e ne uscì una nota stonata
-E' solo un po' scordata- la rassicurò il blu
-Se lo dici tu...- ribattè lei osservandolo accordare lo strumento
-Dai riprova!- pizzicò la stessa corda, ma questa volta il suono era migliore -Visto! Te la cavi!-
In quel momento un'adolescente dai capelli rosa lunghissimi, legati in un'alta coda di cavallo fece eruzione nel garage, anche se aveva raggiunto l'età di diciotto anni non era tanto più alta dei quattro ragazzi, non portava più l'apparecchio, sfoggiava una dentatura con tanto di canini appuntitissimi come quelli di un vampiro. Si avvicinò come una furia, era talmente vicina che il suo naso toccò quello del fratello
-Cos'è tutto questo rumore Corey! Pensavo che ormai l'avessi tipo finita con la tua musica mediocre!- Laney si sentì vagamente offesa. Trina fece un passo indietro e il suo volto assunse una strana espressione -Ma non mi dire, è tornata la pseudo-bassista. Quindi adesso ricomincerete tipo a rompermi i timpani con la vostra... beh non si può definire musica...-
-Senti Trina, non ho voglia di litigare con te...-
-Perchè? Si è svegliata la tua ragazza?- Corey arrossì, forse se Trina avesse fatto quest'osservazione due anni prima, lui non si sarebbe nemmeno accorto della presenza di una seconda ragazza, invece adesso che provava qualcosa di MOLTO grande per lei aveva letteralmente perso il filo del discorso, poi lo ritrovò
-Lei non è la mia ragazza... è come se fosse mia sorella... di certo migliore di te!- mentì, Laney, Kin e Kon arretrarono di un passo, riuscivano a percepire in anticipo la tensione che si stava spargendo in tutto il garage, e volevano restarne fuori.
-A sì? Beh io credo che lei non si sarebbe mai dovuta svegliare, così non avreste più suonato, ma forse era troppo bello per essere tipo, vero!- Corey sgranò gli occhi, come poteva una persona con il suo stesso DNA essere così cattiva, egoista e viscida? Avrebbe voluto saltarle addosso e strapparle tutti i capelli uno per uno
-RITIRA SUBITO QUELLO CHE HAI DETTO!!!- urlò facendola sobbalzare.
Kin e Kon non sapevano se essere arrabbiati per quello che aveva detto Trina, o spaventati per come aveva reagito Corey.
In quanto alla ragazzina, lei aveva cominciato a non capire niente da quando era subentrata Trina, insomma, chi era quella vipera succhia sangue? Poco importava, la rabbia cominciò a scorrerle nelle vene, aveva deciso di mettere fine a quella situazione e l'avrebbe fatto ora
-ORA FINITELA!- gridò -Sono stanca di sentirvi litigare!- restituì il basso al ragazzo, sbattendoglielo sul petto, ovviamente senza fargli male -Forse ha ragione lei, non mi sarei mai dovuta svegliare, tanto non ricorderò mai!- e scappò fuori dal garage, sparendo in pochi secondi dagli occhi dei sui amici.
-TRINA IO TI ODIO!- esclamò il ragazzo rosso dalla rabbia, poi andò in camera sua seguito da Kin e Kon, cercando di non cedere all'impulso di cominciare una rissa con sua sorella
-PROVO LA STESSA COSA!- urlò la ragazza in risposta, ma ormai lui se n'era andato.

Laney si chiuse la porta alle spalle, cercando di non farsi scoprire dai sui genitori, invano
-Laney! Dove sei stata? Ti avevo detto di non uscire!- sua madre era dietro di lei. La ragazza si fermò "Oh no..." pensò stringendo i denti
-Allora... dove sei stata?- sua madre era infuriata, perciò dovette pensare a una scusa in fretta, poi si girò di colpo
-Non ero da sola!- esclamò -Quando sono uscita per buttare la spazzatura ho incontrato Corey, e siamo andati nel suo garage- mentì in parte
-Davvero?-
-Davvero davvero!-
-Oh... okay-
La rossa salì le scale, mentire a sua madre dopo averla conosciuta da soli tre giorni era decisamente penoso, ma non poteva fare altrimenti.
Si chiuse in camera sua e accese il computer "Spero che qui ci sia qualcosa" il pc chiedeva di inserire la password
-Ci mancava!- provò a inserire il nome della band, Gro... Groj... com'era? "Ah sì Grojband!" inserì il nome ma risultava sbagliato, sospirò guardandosi intorno in cerca di ispirazione per la password, poi vide la foto sul comodino e inserì il nome, Corey. Il computer si sbloccò.

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


risposte


Il pc si sbolccò e sul display comparvero molte cartelle, Laney aprì quella denominata: Foto della band e in poco tempo comparvero foto sue, di Kin, di Kon, ma soprattutto di Corey, molte moltissime foto di Corey, alcune erano addirittura circondate da tantissimi cuoricini rossi, la ragazza chiuse la cartella un po' incerta, -Forse è meglio che lui queste non le veda- poi aprì un programma di musica e file audio.
C'erano un sacco di canzoni che due anni prima lei, Corey, Kin e Kon avevano rubato dal diario di Trina.
Ne scelse una a caso: Remember me. Una voce femminile cominciò a cantare accompagnata da una musica dolce e lenta, forse l'unica che si distingueva dalle altre molto più movimentate. "Questa canzone l'ho già sentita! Ne sono sicura!" pensò, ma non riusciva ancora a ricordare dove.
Chiuse il portatile, tanto lì non c'era niente che le ricordasse qualcosa. Qualcuno bussò alla porta, era Corey.
-Ciao Lanes- la salutò
-Ciao-
-Come stai?-
-Bene- mentì, in realtà qualcosa la frustava, forse stava male a causa di Trina, o forse perchè i ricordi non volevano riaffiorire, le venne in mente di chiedere a lui di raccontarle qualcosa su quella canzone,
-Ti va di fare un giro?- le propose precedendola
-Certo!- esclamò di tutta risposta, e ad un tratto della canzone non le interessava più nulla.
Uscirono senza una meta precisa, l'unico intento era di prendere una boccata d'aria, e dimenticare tutta quella storia, ma Laney ne aveva abbastanza di dimenticare, e quel giorno Corey avrebbe risposto a qualsiasi sua domanda. Decisero di andare in garage, Trina era uscita e non c'era il pericolo di rivederla per almeno altre due ore
-E nel caso tornasse prima del previsto, ho messo un pupazzo sul suo letto, la sentiremo urlare!-
-Perchè dovrebbe urlare di fronte a un pupazzo?-
-E' stata traumatizzata da piccolina-
-Me è una paura stupida! E strana!-
-Lo so, infatti mia sorella e stupida e molto strana-
Entrambi scoppiarono a ridere, ma non ci volle molto prima che l'atmosfera diventò seria, Laney guardò Corey e Corey guardò Laney, lui sapeva che cosa gli stava per chiedere, anche se sperava di sbagliarsi
-Corey- non voleva rispondere
-Sì Lanes?-
-Cos'è... successo il giorno dell'incidente?- dovette risponderle.

FLASHBACK
Il pubblico esultava e applaudiva, mentre il gruppo salutava dal palco. Quello che doveva essere uno dei più importanti concerti della loro carriera non si poteva concludere in modo migliore. La Grojband scese dal palco accogliendo tutti i meritati applausi fino all'ultimo.
Corey abbracciò la sua amica avvolgendole le spalle con il braccio sinistro
-Siamo stati grandi! Ma che dico grandi? Siamo stati fantastici!- esclamò
-Dopo questo concerto non saremo più una band sconosciuta!- ribattè Kon dando una pacca sulla schiena del fratello, tanto forte da farlo cadere per terra.
I quattro ragazzi si diressero verso l'uscita, andando incontro ad alcuni nuovi fans
-Nessuna riflessione finale Core?- chiese la ragazza cercando di respingere una piccola fan, che cercava di impossessarsi della sua molletta, e di portarla a casa come suvenir, parlò troppo presto, Corey cominciò a recitare alcune parole sull'essere famosi, abbastanza noioso da far sparire tutti i fan uno per volta
-E perchè non ci hai scritto un testo con questo!-
-Mi sa tanto che non lo scopriremo mai Lanes- la ragazza si picchiò la fronte con la mano.
La madre di Kin e Kon li venne a prendere con la macchina, i ragazzi si salutarono, Laney e Corey rimasero da soli.
-Vuoi che ti riaccompagni a casa?- chiese il ragazzo
-No grazie, vado da sola-
-Ma si è fatto buio... sei sicura?-
-Non sono una bambina, posso benissimo tornare a casa da sola- anche se in realtà, l'idea che il suo migliore amico si preoccupasse per lei, non le dispiaceva affatto
-Okay ma...-
-Shhh- lo zittì -Ci vediamo domani!-
-Okay ciao!- si arrese, poi si divisero.
La ragazza uscì dall'edificio incamminandosi verso casa, si coprì con una sciarpa, per ripararsi dal freddo. D'inverno le strade erano completamente congelate, e Laney doveva tornare a casa prima che la neve diventasse troppo fitta.
Gli ultimi raggi di sole erano ormai calati da tanto tempo, intorno a lei era talmente buio che non si riusciva a vedere la strada, o il gradino del marciapiede, infatti la rossa scivolò sulla lastra di ghiaccio che si era formata sul bordo, -Ahhh- urlò per poi cadere a terra, sbattendo la testa. Un auto la sfiorò. Una donna che passava di lì gridò per lo spavento e chiamò l'ambulanza. Laney non stava gridando.


-Non penserai mica che sia stata colpa tua- fu la prima cosa che disse appena il ragazzo smise di raccontare
-E' STATA colpa mia...- esclamò fissando il pavimento -Se ti avessi accompagnata, niente di tutto ciò sarebbe successo-
-E' stato un brutto incidente! Non avresti potuto evitarlo- gli prese il viso tra le mani guardandolo negli occhi -Corey, fidati di me, nulla di tutto ciò è colpa tua-
-Me lo giuri?-
-Te lo giuro!-
-Se me lo dici tu allora... mi sento meglio- la ragazza sorrise, e lui la imitò a sua volta.
Ad un tratto prese la chitarra
-Cosa fai?- chiese lei sorridente e incuriosita. Il ragazzo cominciò a suonare le note di remember me e la rossa sgranò gli occhi
-Finalmente! Allora sei tu che suoni questa canzone!- esclamò
-Te la ricordi!- chiese lei speranzoso
-Al dire il vero, l'ho ascoltata sta mattina e non sapevo chi stesse suonando- raccontò con calma -Ma adesso lo so!- esclamò con più entusiasmo, in effetti si era tolta un gran peso. lo abbracciò, era felice!

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Capitolo 8
*** capitolo 8 ***


RICORDI
Narratore: Laney

**********************************************

Un raggio di sole punta dritto sul mio viso, arriccio il naso infastidita, come se facendo in questo modo decidesse di lasciarmi in pace, domani tornerò a scuola, oggi ho solo voglia di dormire, ma questo debole e fastidioso raggio non vuole darmi tregua. Tiro il copriletto fino al viso, coprendomi gli occhi, sorrido perchè finalmente posso tornare a dormire... uno, due, tre secondi, poi esaurisco l'ossigeno. Mi spoglio completamente dal copriletto semi-infastidita, non ho voglia svegliarmi, anzi voglio continuare a sognare, cos'ho sognato questa notte? Ah sì, Corey, la misteriosa canzone... no aspetta! Quello era tutto vero! Era ieri, e io ho scoperto un altro piccolo dettaglio della mia vita, infondo sono i dettagli quelli più importanti no? Mi siedo sul letto stropicciando gli occhi, devo ricordarmi di abbassare le tapparelle della finestra la sera, prima di andare a dormire, o mi sveglierò sempre alle... -7:00 del mattino!!!- esclamo impulsivamente è davvero così presto? Uff.. va beh ormai sono sveglia.
Mi infilo le ciabatte verdi dirigendomi in bagno, nello specchio posso vedere il mio riflesso dai capelli rossi arruffati e l'espressione stanca e ancora assonnata, faccio scorrere l'acqua fredda e unisco le mani sotto il rubinetto, poi la getto sul viso, ora sì che sono completamente sveglia. Afferro la spazzola pettinandomi i capelli ed ecco che si conclude il mio "rito mattutino".
Scendo in cucina salutando la mamma, spalmo la marmellata su una fetta biscottata e mi verso un po' di succo d'arancia in quello che doveva essere il mio bicchiere preferito, anche se io non me lo ricordo.
Due settimane, due settimane senza memoria, senza ricordarmi della mia vita, delle persone che mi circondano, da quelle che mi amano a quelle che mi odiano. Sto imparando pian piano tutto quello che dovrei già sapere, anche se è molto difficile.
"E se avessi qualche segreto?" pensai una volta mentre non riuscivo a prendere sonno, insomma qualcosa che non ho mai detto a nessuno, un ricordo del genere l'ho perso per sempre se qualcuno non me lo ricorda. Che ne so, una strana fobia, oppure la mia più grande debolezza, o addirittura la mia prima cotta... chissà se mi sono mai innamorata, sarebbe bello! Credo...
-Laney a cosa pensi?- mi chiede la mamma introducendosi nel mio "mondo"
-Eh...?- chiedo ancora distratta
-Cosa ti passa per la testa?-
-Oh... niente tranquilla- addento la fetta biscottata, che mi era rimasta in mano in tutto quel tempo
-Sicura?- mi sorride, adoro quando sorride, ha un'aria talmente... affettuosa!
-Sicura mamma!- rispondo decisa ricambiandole il sorriso, non mi dispiace chiamarla mamma.
Bevo di corsa il mio bicchiere di succo e mi dirigo verso la porta di casa, asciugandomi le labbra bagnate con il dorso della mano
-Dove vai amore?- mi chiede prima che potessi uscire
-Da Corey!-
-Okay divertiti!-
-Ciao a dopo!-
Ormai ho imparato a memoria la strada per il garage, accellerò il passo stranamente allegra, non so ma oggi ho come un buon presentimento
-Salve ragazzi!- esclamo chiudendomi la porta alle spalle
-Ciao Laney- si trovavano tutti e tre sul palco.
Mentre loro provano io sto seduta sul divanetto del garage, sto imparando a suonare il basso, ma non sono ancora molto brava, penso comunque che loro si meritano una bassista eccezionale, visto che non hanno mai pensato di sostituirmi. Ascoltandoli mi viene sempre più voglia di unirmi a loro, e non potendolo fare, risulta sempre più difficile nascondere la mia malinconia.
-Sai cos'ho trovato?- mi chiede Corey quando ebbe finito il suo ultimo accordo
-Cosa?- rispondo parecchio incuriosita
-Qualche album di foto!- ormai nessuno (me compresa) si aspetta una svolta riguardante il recupero della mia memoria, nessuno tranne Corey, è talmente testardo a volte.
I tre si sedettero sul divano, io appoggiai la testa sulla spalla del blu, mentre lui cominciava a sfogliare l'album, erano raffigurati frammenti della mia vita e ogni foto riusciva a strappami un sorriso. Dopo mezz'ora Kin e Kon si erano addormentati, mentre io e Corey continuavamo a sfogliare un album dopo l'altro, una foto cadde a terra.
-Che carina questa- esclamai raccogliendola, la mostrai al ragazzo accanto a me. Eravamo noi al nostro ultimo concerto. Avevamo appena concluso la nostra performance e la foto ci aveva catturati mentre urlavamo "rock 'n' roll"
-E' stato un concerto pazzesco!- disse Corey tutto preso dai ricordi
-Sì, non c'è mai stato un pubblico più numeroso ad ascoltarci- rispondo io distrattamente -Ricordo che mi avete costretto ad abbracciare Nick, per far scrivere tua sorella sul diario-
Poi Corey cominciò a tossire, come se si stesse strozzando con qualcosa, e cadde dal divano
-Stai bene Corey!- chiedo precipitosamente
-Ti rendi conto di quello che hai appena detto?-
Cosa? Cos'ho detto?
-Beh, che, mi sono ricordata...- e realizzo -Mi sono ricordata!- ho quasi urlato, lo abbraccio finendo sopra di lui, lo guardo negli occhi e mi ricordo anche di una certa cotta per un certo ragazzo, credo anche di essere arrossita.
-Sì! Ti sei ricordata!- e anche lui mi stringe più forte, ci sediamo mentre Kin e Kon si svegliano
-Cosa succede?- chiedono insieme stropicciandosi gli occhi
-Lanes ha recuperato la memoria!- anche loro si siedono sul pavimento e mi abbracciano, Corey mi dice di suonare qualcosa per conferma, allora io afferro il basso e suono alcune note della prima canzone che mi passa per la testa, ho davvero ricordato tutto di colpo! E insieme al mio migliore amico!
Lo abbracciò ancora, e mi ritrovo nuovamente a guardarlo nei suoi meravigliosi occhi, potrei anche farci l'abitudine, "E così Corey non saprà mai che ho una cotta per lui, l'ho appena ritrovato" penso, sono comunque felice di non aver perso questo ricordo. So che anche lui sta pensando a qualcosa, non so cosa darei per saperlo
"Laney non saprà mai che l'ho baciata durante il coma, ma sono felice che sia qui e non rischierò di perderla ancora".
Già, darei qualsiasi cosa per saperlo.

Wow, ho finalmente concluso questa storia! Vi piace il finale? Mmh spero di sì! (L'ho finita appena prima che iniziassero i nuovi episodi! ^-^)

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