You stole my heart

di fresorge
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo ***
Capitolo 7: *** Settimo capitolo ***
Capitolo 8: *** Ottavo capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono capitolo. ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


Primo Capitolo

Himchan's pov

Il sudore scorreva sul mio corpo come non mai quella sera, non sembrava l'effetto della, stanchezza era ben più. Avevo paura, paura di venir massacrato da un momento all'altro,ma la paura che incrementava il desiderio stesso. Quel frenetico desiderio di combattere, di vedere il sangue scorrere sui loro corpi malconci. Non avrei perso io quella sera, oh no...

"Per il terzo anno di seguito il vincitore kim Him Chan!" Urló l'uomo al mio fianco porgendomi i guantoni dorati. 

Beh non erano quei guanti che facevano di me il vincitore, ma ogni più piccola smorfia di dolore sul viso di quelle persone che credevano potermi massacrare, quella si che era una vittoria.

*****

La giornata iniziò dal lato giusto del letto. Infilai di fretta i jeans chiari e dopo aver preso la borsa nera semiaperta mi avviai a scuola.

"Diciotto minuti di ritardo, facciamo progressi signorino. Almeno quest'anno potresti impegnarti per non essere bocciato il terzo anno di fila?"

Sorrisi in modo al quanto menefreghista al professore di fisica il quale annunciò poco dopo l'entrata di una nuova studentessa all'istituto. Quest'ultima sedette al mio fianco e posando i libri sul banco si costrinse in un sorriso.

"Dovresti studiare sai. Fossi in te non perderei tre anni della mia vita sempre nella stessa, noiosissima scuola.."

Tolsi una cuffia dall'orecchio e finsi non aver capito le parole dette in precedenza, cosa che le provocò un sorriso in viso.

"Cos'hai da ridere?"le dissi irritato.

"Oh beh, semplicemente non credo tu sia così figo quanto credi di essere.." Detto questo si alzò prima che potessi controbattere e consegnò il foglio al professore il quale pareva sorpreso dall'immediata consegna, infine uscì sorridente dall'aula.

*******

Rosie's pov

Il vento mi attraversava i fili sottili dei capelli, mi stringevo nel cappotto nero girovagando per i corridoi della High Logic School (ancora oggi mi chiedo quanto strano fosse quel nome) quando mi sentii stringere forte il polso.

"Non so chi tu sia, ma nessuno mi parla in quel modo.."

Il ragazzo dagli scuri capelli e il tipico viso asiatico fissava il mio viso con toni di sfida, cosa che mi fece sorridere di gusto.

"Oh beh lo so, la verità fa male.." 

"Chi ti credi di essere piccola e arrogante.." La stretta diveniva sempre più forte, ma l'uso della violenza creava sempre più divertimento ai miei occhi.

"Piacere Rosie.." Risi di gusto.

Ad interrompere quella situazione fu mio fratello che si avvicinò irritato al ragazzo.

"Leva immediatamente le mani di dosso a mia sorella"

Il ragazzo mi fissó in aria di sfida, poi fissó mio fratello e un sorriso soddisfatto riuscí ad impadronirsi delle sue labbra.

"Chi abbiamo qui? Choi Seung-Hyun, bene, bene... Allora è lei tua sorella?"

"Non so cosa possa interessartene.."

Choi mi prese malamente il polso e mi portò via di tutta fretta.

"Lo conosci?" Risi.

"Si, e devi stargli lontana!"

"Andiamo, è innocuo!" 

"Ti ho detto di stargli lontano!" Mi urlò contro.

"Si, ma calmati.."

"Scusa..."

Choi sembrava nervoso, lui era all'ultimo anno e dalle voci che giravano nell'istituto era uno dei ragazzi più popolari assieme a quell'Himchan, quindi non vedo il perché di tutta questa preoccupazione.

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******

"Io devo andare a casa di un amica, ci vediamo stasera.. E ti raccomando di non dare fuoco alla casa mentre io sono via, perfavore!"

Choi mi stampó un bacio sulla fronte e andò andò via dalla casa ben ordinata.

Ero intenta a guardare la tv quando d'improvviso la porta in legno bianco iniziò ad essere spintonata malamente.

"Choi so che sei li, non puoi nasconderti per sempre!" Urlò una voce familiare.

"Choi apri la porta prima che la butti giù!"





*spazio autrice*

Fine primo capitolo. Cosa ne pensate? Voglio sapere il vostro parere altrimenti rischio di morire. Ah Choi sarebbe TOP dei BigBang per chi non lo avesse capito o per chi non conoscesse i BigBang!

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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***


Secondo Capitolo
 
"Choi apri la porta prima che la butti giù."
 
Mi feci coraggio e con le mani tremanti mi avvicinai alla porta barcollante. Neanche il tempo di aprire che mi ritrovai scaraventata sul pavimento con un peso non troppo eccessivo indosso
 
"Alla buon ora!"
 
I capelli lunghi e rossi come il fuoco facevano da cornice ad un viso bianco pallido e a degli occhi piccoli e neri. Le labbra sottili si apprestavano in un sorriso e le mani erano avvinghiate al pavimento, in modo da riuscire a bloccare il mio corpo con il suo.
 
"Ma sei forse impazzita? Mi hai fatto prendere un colpo!"
 
"Non ci credo nemmeno se lo vedo.." Rise la ragazza di gusto.
 
Claci era mia sorella, di appena otto mesi più piccola di me. Era rimasta a Pyongyang con i nostri genitori e mio fratello gemello Luhan, (esatto siamo quattro figli in famiglia ed io ho un fratello gemello) ed ora per qualche strano motivo è qui, scaraventata sul mio fragile corpo in compagnia di...
 
"Aspetta un momento, ma lui chi è?"
 
Claci iniziò a balbettare talmente tanto che fu facilissimo scrollarmela di dosso.
Mi avvicinai al ragazzo e iniziai a girovagare intorno al suo corpo squadrandolo dalla testa ai piedi.
 
"Oh, ehm.... Io sono Daehyun"
 
Annuii e ritornai in camera mia lasciandoli nel salotto come due poveri ebeti. Aprii l'armadio e decisi di indossare qualcosa per andare a fare un giro.
 
******
 
Seul era grande e mentre il buio calava sulla città, gli innumerevoli grattacieli iniziavano a farsi sempre più visibili.
Il vento riusciva a scompigliarmi malamente i capelli, guardai l'orologio 20:36, decisi di entrare nel bar a me di fronte e di prendere una pizzetta.
 
"5.000 won"
 
Certo che questi SudCoreani sono a dir poco cari.
Mi voltai e mi avviai verso l'uscita con quel delizioso impasto profumato tra le mani. Il vento mi annebbió d'improvviso la vista.
 
"Mi scusi.." Sussurrai sentendomi sbattere contro qualcuno.
 
"Ancora tu!"
 
Mi strofinai gli occhi sentendo quella voce familiare, la pizza che avevo tra le mani mi cadde tutto d'un tratto.
 
"Porca carota." Imprecai
 
Quelle parole scaturirono una forte risata sulle labbra del ragazzo divertito.
 
"Cos'è, una nuova moda per dire le brutte parole?" Rise.
 
Il ragazzo indossava dei jeans chiari strettissimi ed una camicia bianca che gli aderiva alla vita. I capelli neri venivano delicatamente mossi dal vento e tra le mani aveva un grosso borsone marrone.
 
Mi voltai per andare via ma prima che potessi riuscire mi sentii una forte presa al braccio.
 
"Io e te abbiamo un conto in sospeso."
 
"Non so di cosa parli" feci cercando di liberarmi dalla presa, cosa che mi fu impossibile dal momento che la forza impressa nelle sue braccia era quasi quattro volte la mia. Il suo corpo si avvicinò lentamente al mio, le sue mani mi presero delicatamente il mento.
 
"Questa volta te la lascio passare, ma sia chiaro, nessuno mi parla in quel modo.."
 
Stavo per rispondere qualcosa, ma mi trattenni dal prenderlo in giro pensando alle parole di mio fratello, non avrei in alcun modo voluto creargli problemi quindi mi voltai e andai via, dalla parte opposta a quella del ragazzo.
 
*****
 
"Si può sapere perché sei tornata così tardi?" Mi rimproverò Choi al mio ritorno.
 
"Mi sono trattenuta, scusa.." Dissi aggrottando le sopracciglia e avviandomi verso la mia camera, decisione non molto appropriata.
 
"Oh.. Ehm .. Voi due... Cosa .. C-cosa state combinando?"
 
 I due si alzarono di scatto dal MIO letto e si guardarono maliziosamente.
 
"Claci non mi sembra il caso di.. Nel mio letto poi!" 
 
La ragazza prese la mano di lui e si avviò verso l'uscita, "spero solo non ne combini un altra delle sue" riuscii a sussurrare tra me e me.
 
Accesi la tv e urlai il nome di mio fratello Choi non appena vidi Luhan apparire al weekly idol.
 
http://m.youtube.com/watch?v=r17DIW47OV4&desktop_uri=%2Fwatch%3Fv%3Dr17DIW47OV4u
 
"È proprio di questo che volevo parlarti Rosie.. "
 
"Ho capito, non c'è bisogno di alcuna spiegazione. Sono felice per lui." 
 
Dissi triste in volto. Dopo di che chiusi la porta dietro di me e mi dressi verso il letto... Bene.
 
 
 
 
*Spazio Autrice*
 
Ecco il secondo capitolo, che ve me pare? Qualche recensione?
 
Rosie:
http://images6.fanpop.com/image/photos/32200000/cute-iu-lee-ji-eun-dara-2ne1-32216345-640-853.jpg
 
Himchan:
http://data3.whicdn.com/images/66294251/large.jpg
 
Claci:
http://images6.fanpop.com/image/photos/32400000/HyunA-Ice-Cream-concept-pics-hyuna-32481401-500-609.png 
Luhan: http://s4.favim.com/orig/48/luhan-exo-Favim.com-445233.png
 
Choi: 
http://images5.fanpop.com/image/photos/31800000/Seung-Hyun-choi-seung-hyun-31895269-440-292.jpg
 
Daehyun:
http://1.bp.blogspot.com/-WK0m62H6_zE/T54iGmzlhGI/AAAAAAAAIU0/HWL1BCWS9U0/s1600/Dae+Hyun+(2).jpg

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


Terzo Capitolo

"Non potete bocciarmi anche quest'anno!"

"Siamo costretti signorino a meno che..."

"A meno che?"

Mi ritrovai costretta in quell'imbarazzante ma altrettanto divertente situazione. Vedere Himchan umiliato dal preside era un grosso spettacolo, e le mie papille gustative erano a mille. Si certo, fino a quando non sentii sbraitare il mio nome dalla bocca di quello.

"Almeno che, la signorina Rosie non si offra di darle ripetizioni.."

"Io cosa?" Riuscii ad urlare d'intuito con tutta la forza che avevo in gola..

"Beh si, a lei servono punti per recuperare gli altri studenti e questa occasione potrebbe esserle molto utile.."

"Beh se la mette così... Ehmm... Kim Him Chan! Oggi pomeriggio alle 16 in biblioteca" detto questo, mi affrettai ad uscire prima che qualcuno potesse controbattere la mia decisione.

********

"Scusami, ma per mettermi in contatto con il tuo cervello ci sono fasce orarie o bisogna comporre il numero verde? Avevo detto le 16, no le 17 e 45!"

"Beh ma sei ancora qui! E se avresti atteso una mia risposta prima di dartela a gambe avresti saputo che alle quattro ero impegnato." Disse spiaccicando malamente lo zaino sul tavolo e sedendo sciattamente sulla sedia al mio fianco.

"Siediti.."

Detto questo posai il libro sul banco e mi costrinsi in quella che sarebbe stata una luuunga serata.

"Come può essere possibile che a diciotto anni tu ancora non sappia la tabellina dell'Otto?"

"Scusami tanto Ragazza Sottuttoio!"
Blateró scocciato il ragazzo.

Non ne potevo più, non solo stavo salvando la sua situazione, ma aveva anche il coraggio di criticarmi! Mi alzai maldestramente dalla sedia e chiusi brutalmente il libro del ragazzo.

"Quando ti deciderai a crescere, cazzo! Si' più maturo e cerca di impegnarti che io sono qui per fare un favore a te e non il contrario!"

"Senti.." Fece alzandosi anche lui e posando via tutta la sua roba "Ho un idea, oggi la mia testa è altrove. Ci sentiamo domani..." Detto questo andò via, lasciandomi sola in quell'enorme edificio buio e privo di armonia, se non fosse stato per il giovane guardiano dal bizzarro cappello sulla nuca... Che a quanto pare..

"Sei nuova di queste parti, vero?" Fece il ragazzo prendendomi i libri dalle mani per poterli riuscire a posare.

"Ehm, in realtà si." Riuscii a sorridere timidamente.

"Suppongo che tu non conosca molto la zona. Il mio turno è finito se ti va, possiamo andare a fare un giro.."

Annuii con il rossore sul viso che iniziava a divenire sempre più visibile. Restituii l'ultimo libro al ragazzo e mi avviai all'uscita seguito da questo.

"Il mio nome è YoungJae.."

"Oh.. Ehm.. Piacere R-Rosie!"

Il ragazzo rise scorgendo la mia timidezza "Non mi sembravi tanto timida con quel tipo!"

"Oh per favore parliamo d'altro..."

"Cosa ci fai qui a Soeul?"

"Studio!" Feci indicando il libro che avevo tra le mani. "Tu invece... Ehm... Che fai nella vita?"

"Beh, la mia vita...non è che sia un grande spasso. Lavoro per pagarmi l'università e di quanto in quanto incontro belle ragazze come te.." Sorrise maliziosamente.

"Oh.. Ehm... Sc.."

Una grossa risata fece eco nella bocca del ragazzo non appena notó il nervosismo impossesserai del mio buon umore.

"Tranquilla, non sono un don Giovanni e ti mentirei se ti dicessi di uscire con ogni bella ragazza che incontro.."

Mi feci trasportare dalla risata, dopodiché Jae mi trascinó in un enorme...

"Qui vendono CD ?" Chiesi confusa.

"Ed è qui che ti sbagli tesoro..." Il ragazzo mi prese per il polso e mi portò sul retro di quell'edificio.

Infinite file di ragazzi scatenati erano intenti a ballare o a scrivere sui muri, a bere o a chiacchierare.

"Questo è il mio mondo!"

Divenni tanto incuriosita quanto.. Non so se si può dire impaurita, ma forse era quella la parola giusta da usare.

"Beh allora?" Mi chiese indicando con il viso tutto ciò che era intorno ai nostri corpi.

"Oh ehm.." aggrottai le sopracciglia " è il tuo mondo dici eh? ... Penso che non sia niente male!"

"Ma..?" Disse quasi leggendomi nel pensiero.

"Ma... Credo di essere più il tipo che soffre il silenzio. Le feste proprio.. Non fanno per me" sorrisi imbarazzata.

Il ragazzo prese una bomboletta spray e la posò tra le mie mani. Poi con le sue mani sopra le mie iniziò dei movimenti su quel poco di spazio libero che rimaneva sul muro.

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"S-sei bravissimo.."

"È opera tua!" Sorrise.

**********

"Beh, ti pare l'ora di tornare a casa questa? Sono le otto, dove sei stata tutto questo tempo." Mi rimproverò Choi.

"Oh ehm.."

"Te lo dico io, è stata con un ragazzo.. Vero Rosie?" S'intromise mia sorella.

"Claci.. I fatti tuoi mai giusto?"

"Avevo ragione visto?" Fece rivolgendosi fiera a mio fratello e lasciandolo con una pacca sulla spalla.

"E tu dove vai, scusa?"

"Oh io ho il mio Dae che mi aspetta qui fuori!" La ragazza fece un occhiolino e si avviò alla macchina di lui.

"Spero tu non ti stia vedendo con quel Kim, Rosie!"

"No Choi, no! E ora puoi lasciarmi in pace?"

"Diamine sto cercando di capirti, sto cercando di essere dalla tua parte ma tu mi rendi tutto così difficile..."

"Scusami Choi.." Mi avvicinai a lui e gli stampai un bacio sulla fronte quasi fosse un bambino indifeso "Io sto bene, davvero.." Dopodiché mi avviai in camera mia e mi distesi sul letto.

Fissavo il soffitto, fissavo il vuoto e pensavo a lui... Jae e Rosie.. Rosie e Jae... Perché no? Suonava bene in fondo!



*spazio autrice*

Hahahahah che ve ne pare? Per favore non aggreditemi, non voglio morire x'D. Se vi va lasciate una piccola rece... Mi farebbe comodo un vostro parere!

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


Quarto capitolo

"Si parte al tre.. Uno, due ..."

"Mammaaaa Luhan imbroglia.." Si lamentò capricciosa la bambina.

"Fai il bravo Luhan!"

La piccola lasciò il fratellino con una linguaccia e iniziò a correre.

"Tanto ti prendo.."

"Provaci se ci riesci..."

I due iniziarono a correre senza sosta per il cortile, gli occhi di lei si spalancarono alla visione di quella capanna, il corpo del ragazzo penzolava avanti e indietro di fianco l'albero spoglio.

Un urlò le riuscì con tutta la forza che aveva in gola.

*********

"Calma piccola, è solo un sogno, va tutto bene, va tutto bene...io sono qui.."

"L-Luhan?" Balbettó Rosie ancora scossa.

"Adesso dormi, va tutto bene.."

Il ragazzo si distese al suo fianco e posò la testa di lei sul suo petto. Le sue mani grandi accarezzavano i capelli di lei in modo da riuscirla a tranquillizzare..

"Va tutto bene.."

********

"Choi ha la Fabbre a 40.."

"Ci credo, stanotte mi ha scambiato per Luhan."

"Dovremmo avvisarlo forse!"

"Non lo so,  Claci.."

La ragazza annuì e andò a preparare le bende fredde. Intanto Choi si recó all'uscita, dove sarebbe poi andato a prenotare una visita medica per la sorella.

**********

Rosie's pov

"Ho saputo che avevi la febbre e.. Eccomi qui!"

Jae mi si avvicinò cortesemente con un piccolo mazzo di fiori nella mano destra ed un foglio nell'altra.

"Corrono veloci le notizie qui eh.." Sorrisi timidamente cercando di alzare la schiena dal materasso morbido.

"In realtà ero venuto a prenderti a scuola e tuo fratello mi ha avvisato della febbre..."

"E-eri venuto.. A prendermi a scuola?" Chiesi alquanto confusa dalla situazione imbarazzante.

"Oh beh.. Volevo farti una sorpresa e portarti questo"

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"Ok non riesco a vederci tanto bene, ma .. Jae tu sei bravissimo!"

"Credo sia solo merito del soggetto!"

Detto questo mi stampó un bacio sulla fronte e andò via. Non so come quel ragazzo riuscisse a farmi sentire così tanto bene semplicemente degnandomi della sua presenza...

"Caaariiinoooo!"

Mi si scaraventó divertita addosso, Claci, che a quanto pare, aveva origliato tutto, come al solito...

"Ti senti meglio?"

"Mi sento di poter riuscire a prendere cento chili di ferro con una sola mano!" Risi con il rossore ancora disperso sulle guancie.

"Hei,hei.. vacci piano.." Rise Claci di gusto "hai bisogno di riposare.." Detto questo, mi spense le luci e mi lasciò in stanza.

Jae's pov

Camminavo per Soeul in cerca di qualche passatempo, quando mi si iniziò ad avvicinare a passi svelti un tizio dall'aspetto malconcio, abbastanza alto e poco robusto, con dei corti capelli castani arruffati e un espressione che lasciava trasparire grande rabbia. Con mia grande sorpresa costui si fermò dinanzi la mia figura.

"Non so chi tu sia ma devi lasciarla in pace." Detto questo mi sferró un destro perfetto diritto sull'occhio riuscendo a farmi cadere sulla piattaforma gelida.

"Non so di cosa tu stia parlando am.."

Neanche il tempo di finire la frase che mi arrivò un calcio diritto alle costole, e un altro, e un altro ancora..

"Spero ti sia chiara la lezione.."

Detto questo mi lasciò in terra sanguinante a contorcermi dal dolore.. Che riusciva a divenire ogni minuto sempre più allucinante.."

*********

Rosie's pov

"Ho saputo della fabbre. Guarita?" Mi chiese Himchan superficialmente sbattendo come al solito i libri sul tavolo. Quel giorno però non fu il suo comportamento a sorprendermi, ma il fatto che Jae fosse assente a lavoro, forse aveva avuto qualche problema, forse era malato, ma ebbi come una specie di fitta che mi indicò preoccupazione... 

Mi avvicinai all'uomo anziano di guardia ai libri e gli chiesi di Jae, ma ebbi una risposta alquanto indesiderata.

"Mi hanno detto sia all'ospedale, non ne sono sicuro ma credo sia stato preso a botte!"

Mi feci spiegare in quale ospedale si trovasse e mi avviai alla svelta da Jae, cosa che si rivelò inutile..

"È stato mandato a casa da poco.."

Beh, quindi ripresi in fretta le borse che avevo tra le mani e mi diressi verso casa del ragazzo, la quale riuscii a trovare stranamente aperta..

"Jae, sono Rosie... "

Mi avviai alla porta della camera e lo ritrovai li, sul letto, intento in un sonno profondo, pareva fosse un angelo, forse lo era davvero...

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*spazio autrice*
Allora? Non uccidetemi vi prego xD.. Che ve ne pare, qualche piccola rece la posso avere anche io c'x ? A.    
 

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Capitolo 5
*** Quinto Capitolo ***


Quinto capitolo 

YoungJae 

Mi svegliai sentendo lo scricchiolio del materasso, alzai in alto lo sguardo e la vidi. Distesa al mio fianco, più bella del sole.

"Non avrei potuto desiderare risveglio più bello"

La ragazza rivolse lo sguardo al mio viso e cominciò a giocherellare con i sottili fili dei capelli scuri. Mi rivolse un sorriso imbarazzato e altrettanto preoccupato nel vedermi il braccio bloccato da un pezzo di legno.

"T-ti fa male?"

Gli scorsi i capelli più indietro del viso, e cercai di rifiutare la domanda. Vidi un leggero rossore spandersi sul viso pallido, e fu in quel momento che le mie labbra sfiorarono le sue.

"I-Io devo andare!"

***********
Rosie's pov

Il buio più pesto incombeva nella notte, l'unica cosa che illuminava le strade era la luna piena di quella serata. Alzai lo sguardo al cielo, poi mi guardai attorno, fu in quell'istante che mi resi conto di essermi persa. 
Camminavo invano per le strade di Soeul con il vento freddo che mi scompigliava i capelli.

"Hei piccola, sei sola?" Mi sorrise maliziosamente un tizio barcollante con in mano due o forse tre canne già accese.

Mi voltai e feci per ignorarlo, ma come d'improvviso, mi ritrovai due ragazzi di fronte, barcollavano anche loro, ma al contrario in mano c'avevano un coltellino, uno di quelli piccoli, ma con una di quelle punte da far venire i brividi..

"Resta un po' con noi!" Rideva uno di quelli.

"Ti divertirai.." Affermava un'altro.

Intanto mi guardavo intorno in cerca di aiuto, nascondendo la paura, ma nulla, il vuoto più totale, assieme al silenzio. Andai a sbattere con la testa contro il muro, la vista mi s'annebbio tutta d'un tratto ed il corpo mi divenne quasi impossibile da reggere, pensavo fosse la fine...non appena scorsi una sagoma nera avvicinarsi a noi... 

*******

Aprii gli occhi e lo vidi, una mano tra i capelli e l'altra intenta a scrivere sul cellulare. I suoi capelli erano più neri della pece e indosso aveva solo un paio di box.

"Sveglia finalmente.." Mi disse quasi scocciato.

Mi alzai quasi di scatto dal materasso duro e mi resi conto di avere indosso soltanto una maglietta, la quale era anche tre o forse quattro volte la mia taglia, il che mi mise timore tutto d'un tratto.

"Tranquilla, io non ho fatto nulla, se non averti salvato la pelle.." Disse notandomi il timore impresso sul volto.

"Oh.. Ehm.. G-Grazie?.." Dissi ancora intimorita.

"Non ringraziarmi, di la c'è il bagno se vuoi farti una doccia." Disse indicandomi la stanza.

Aprii la tenda semitrasparente i mi infilai sotto l'acqua bollente.

"Qui c'è il fono!"

Le uniche cose che coprivano il mio corpo in quel momento erano, una semplice asciugamano bianca ed una Catenina placcata argento. Himchan mi sorrideva divertito nel notarmi l'espressione da povera ebete.

"Non ho intenzione di violentarti.." Disse mordendosi il labbro inferiore e squadrandomi da capo a piedi. 

"Oh... Grazie." Dissi confusa, non sapendo cosa rispondere.

*******

"Ti ho lasciato centinaia di chiamate sul cellulare. Dove sei stata, Choi è furioso!" Mi rimproverò più nervosa del solito Claci.

"Da quando sei tu a farmi le prediche."

Sbattei violentemente la borsa sul pavimento e mi spiaccicai al letto comodo di camera mia, dopo aver chiuso la porta dietro di me con le chiavi. Avevo soltanto bisogno di riposare..

#

"L'anatroccolo voleva venire al ballo.."

"Sparisci a casa che è meglio."

"Mi fai ridere."

"Tornatene a ciucciare il biberon"

....

Un colpo dopo l'altro, viso, costole, stinchi. Loro erano immobili, distesi sulla piattaforma gelida, forse morti, e lui era li, non poteva fermarsi, sembrava un altra persona, un mostro.. Ma lei non poteva odiarlo.

...

"Rosie apri immediatamente questa porta" 

Choi sbatteva furioso la porta della stanza.

"Se la apro promettimi di non essere arrabbiato con me, ho una buona ragione.."

Detto fatto, lo feci entrare e gli raccontai di un'amica che stava male, facile come rubare le caramelle a d'un bambino.

****

Claci's pov

Poteva darla a bere a Choi, ma no a me. Se una sua amica stava male io ero.. Merylin Monroe.
Mi bastò aspettare che scendesse per la scuola, quando entrai per frugare tra la sua roba... La borsa, l'armadio il cappotto.. L'unica cosa che riuscii a trovare fu un pacchetto di sigarette, ne sfilai una e andai fuori.

"Sai che ti fa male questa roba.."

M'interruppe Daehyun rubandomi la sigaretta.

"Non dovresti prenderla nemmeno tu."

Mi sorrise e mi bació, riuscendo a farmi ispirare tutto lo smoge della sigaretta. Tossii poi lo ribaciai.

"Non voglio tornare li Dae!" 

"Non vorrei neanche io Claci."



*Spazio Autrice*

Allora che ne dite del quinto Capitolo? Sono molto ma molto..mmmmh... Non lo so hahaha fatemi sapere che ve ne pare e se dovrei cambiare qualcosa :p

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Capitolo 6
*** Sesto Capitolo ***


Sesto capitolo

Rosie's pov

Quella mattina andai a scuola contro la mia volontà, ero stanca e il solo pensiero che dover incontrare la faccia strazziata di Himchan mi faceva desiderare di cambiare direzione, ma mi feci coraggio ed entrai in classe, dieci minuti di ritardo, mi scusai e andai a sedere.

"Come va?" Mi chiese non prestando attenzione alla lezione, come al solito.

La cosa che più mi scosse era che lui, proprio lui, mi stesse chiedendo come andasse, lui che a momenti non desiderava altro che vedermi soffrire.

"Oh, procede." Risposi

Il ragazzo annuì e riprese a disegnare qualche scarabocchio sul quaderno stracciato. Le sue mani erano sottili e delineate, grandi, molto molto grandi e morbide e calde. Mi guardo diritto negli occhi non appena la mia mano, tolse la penna dalle sue mani, uno sguardo fulmineo, aggressivo. Gli feci cenno di seguire la lezione e con mia grande sorpresa mi diede ascolto.

********

Himchan's pov

"Non posso continuare, la mia testa sta scoppiando. Sono inutile!" Dissi sbattendo morbosamente il libro contro il pavimento. La ragazza mi sorrise, non il suo solito ghigno malefico, mi sorrise in modo dolce, forse goffo, riprese il mio libro e mi guardò negli occhi.

"Tu non sei inutile, non dirlo neanche per scherzo. E se mia sorella può fare un equazione di matematica, possono farcela tutti!" 

Le sorrisi e continuai gli esercizi, le sorrisi in un modo in cui non avevo mai sorriso prima di allora, io Kim Himchan per la prima volta arrossii alle parole di una ragazza.

Guardai l'orologio, erano le 23, la biblioteca avrebbe chiuso tra poco e Rosie aveva la testa poggiata pesantemente sul tavolo e gli occhi socchiusi. Posai la mia roba nella borsa e presi a svegliare delicatamente la ragazza.

"Oh.. Emh.. Si, scusa!" Disse con la faccia ancora impastata dal sonno. Le sorrisi l'aiutai a rialzarsi, ma cadde d'impatto sul pavimento non appena la mia mano si scostò dalla sua spalla. Sussurró un 'ahi' e prese a massaggiarsi morbosamente la caviglia.

"Ce la fai a rialzarti?"

La ragazza annuì e si rialzò aiutandosi con le mani poggiate al tavolo. 

"Hai preso una brutta storta." Dissi notando il rossore sulla caviglia. La presi tra le braccia, senza pensarci troppo volte e la misi nella mia auto. Neanche il tempo di mettere in moto che ricadde in un sonno profondo.

******

Rosie's pov

Riaprii gli occhi, di nuovo quelle pareti, quella camera, di nuovo quel viso.

"Ormai ci ho fatto l'abitudine a vederti dormire nel mio letto!" Rise.

"T-Tu non dormi?" Balbettai con il rimorso.

"Oh io preferisco vederti dormire!" Sorrise.

Guardai l'orologio appeso al muro e lo fissai con la speranza di riuscire a capire l'ora, nulla da fare, troppo lontano.

"Sono le cinque del mattino e tra tre ore abbiamo scuola, ma.. Porti gli occhiali?" Chiese confuso. 

Scossi la testa e mi alzai dal letto confusa, mi guardavo attorno, la vista mi era annebbiata, mi guardai le mani, poi guardai il volto del ragazzo. Un capogiro, mi appoggiai d'impatto al muro.

"Cosa succede?" Mi si avvicinò preoccupato.

"Nulla!" Dissi guardandomi le mani e sorprendendomi nel rivederle in modo adeguato. "Un piccolo capogiro." Sorrisi.

Mi fece segno di sedermi spostando la sedia e mi porse un bicchiere d'acqua.
Ora che me ne rendevo conto, la casa era davvero grande e bella, guardai gli occhi di lui poi continuai a fissare la casa.

"Non somigli a tuo fratello!" Mi colse alla sprovvista, io e Choi eravamo fratelli solo in parte, avevamo lo stesso padre ma sua madre era morta in un incidente stradale, nonostante ciò che può sembrare, lo adoro, come adoro Luhan e Claci dopotutto.

"Forse." Mi limitai a rispondere.

**********

Claci

Era ora della partenza, la casa era vuota, se non per la presenza di Dae, mi sbrigai a preparare le valigie e mi diressi alla porta.

"Addio." Sussurrai.

"Andiamo Claci." Fece Daehyun tirandomi delicatamente per il polso.

Il tragitto in macchina fu lungo doloroso, la tristezza regnava l'atmosfera quel giorno. Arrivammo, le pareti erano bianche, completamente bianche, non una minima traccia di colore. Guardai gli occhi di Dae e una lacrima scivolò via sulla mia guancia.

"Rimarrò, fino alla fine." Affermò stringendo la mia mano.

La parola fine, era la parola che più mi metteva terrore, avevo solo quindici anni e la fine doveva essere lontana..

********

Rosie's pov

Composi disperatamente il numero di mio fratello Choi, nessuna risposta. I vestito di mia sorella erano spariti, ne un biglietto, ne un messaggio, nulla di nulla, il vuoto più totale. Sentii il campanello, corsi alla svelta al piano di sotto. Gridai il nome di mio fratello vedendolo avanti la porta con il labbro rotto e il sangue che scorreva sulla sua fronte. Lo aiutai a rientrare e lo poggiai sul divano, presi un pacchetto di ghiaccio e gli lo posai sulla fronte.

"Una rissa." Mi spiegò.

Andava a finire sempre così, le ragazze di Choi facevano le 'put*ane' e lui ne doveva subire le conseguenze.

"Ma parliamo di cose più importanti" mi affrettai a dire preoccupata "Dove diamine è finita Claci?"

"Perché non è qui?" Chiese confuso.

"In realtà sono sparite anche le sue cose."

Choi si alzò di scatto e andò a controllare l'armadio della sorella, nulla.
Nessuno aveva la benché minima idea di dove diamine si fosse andata a cacciare.

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Capitolo 7
*** Settimo capitolo ***


Settimo capitolo

Rosie's pov

Ventidue messaggi in segreteria e di Claci ancora nessuna traccia. Decisi quindi di comporre il numero di mia madre, nonostante il nostro ultimo litigio, ma anche lei il nulla, cominciava a farsi sentire la preoccupazione, iniziavo a temere il peggio. E come se non bastasse Luhan aveva come abbandonato la famiglia, aveva come abbandonato me.

"Io vado a Pyongyang, devo vedere cosa diamine sta succedendo." Vidi mio fratello preparare le valigie alla svelta.

"Vengo con te!" Risposi immediata avvicinandomi per aiutarlo.

"Non se ne parla. Mi costa dirlo, ma se Claci dovrebbe tornare tu devi rimanere qui."

Annuii, lo accompagnai alla porta e lo guardai negli occhi "ti voglio bene." Infine sussurrai, stringendolo in un abbraccio che avrei desiderato non finisse mai.

Mi diressi in camera, mi sentivo inutile, così iniziai a guardare il soffitto, per sentirmi ancora peggio, quando d'improvviso sentii suonare il campanello. "Claci!" Pensai alla svelta correndo al piano di sotto, aprii la porta a vidi di mia immediata sorpresa "Himchan? C-Che ci fai tu qui?"

"Inizio col dire che mi ha mandato tuo fratello.." Fece accomodandosi all'interno  e posando tutte le borse che aveva tra le mani.

"Non è esatto, ci sono stati dei disguidi, ma, tesoro.. Io sono il miglior amico di tuo fratello, sia ben chiaro!"

Certo, perché così se prima ero confusa, ora lo ero ancora di più.

"Ehm, beh ma allora che ci fai qui."

"Che domande!" Mi dissi facendomi sentire più ingenua del normale "Hai bisogno di un uomo in casa."

"T-Tu saresti quell'uomo?" Chiesi facendomi scappare una risata.

"Senti neanche io volevo farti da balia, ma devo fare un favore ad un amico, quindi alza i tacchi e vai a dormire che si è fatto tardi."

'Ma guarda un po' questo' pensai ridendo. Andai poi in camera mia alla svelta sentendo squillare il cellulare. "YoungJae" non risposi, non avevo la benché minima voglia di parlare.

Himchan's pov

Andai al piano superiore per assicurarmi che stesse dormendo, le mani sotto il cuscino e le gambe tanto piegate da farla sembrare un cucciolino il letargo.
Mi avvicinai e le imboccai le coperte, faceva freddo e lei era più pallida della neve. Rimasi qualche minuto ad osservarla e le stampai un bacio sulla fronte, era così bella.

Il campanello prese a suonare insistentemente, mi avvicinai alla porta ancora impastato dal sonno, controllai l'orologio, Cinque e mezzo del mattino, aprii la porta e me lo ritrovai davanti, il labbro rotto, un occhio nero e degli occhi più rossi del sangue.

"E tu cosa vuoi?" Chiesi incuriosito.

"Dov'è lei?"

"Dorme!"

Entrò senza dire ne spiegare nulla, si avviò alla stanza di lei e si mise ad osservarla da lontano, quasi avesse paura o fosse incantato.

"Senti devi andare via!" Dissi scocciato.

"Sono il suo ragazzo!" Affermò fissandomi con occhi assassini, cosa che mi fece sorridere, non sapeva con chi aveva a che fare.

"Te lo ripeto un ultima volta. Devi andare via."

Si avvicinò alla ragazza ignorando le mie parole e prese ad accarezzarle delicatamente il corpo, cosa che non solo fece si che si svegliasse, ma scaturì una strana sensazione al mio corpo, una sensazione mai provata prima, forse rabbia, la cos che più non riuscivo a spiegarmi era il perché non volessi che il ragazzo la toccasse, nessuno doveva toccarla, riuscivo a pensare solo a questo, e più pensavo più la rabbia mi saliva diritta al cervello. Andai via, era la cosa migliore da fare..

Rosie's pov

Aveva ancora i segni della rissa sul corpo e mi faceva male vederlo ridotto in quel modo, ma sorrideva, nonostante tutto e questo mi piaceva, lui mi piaceva.
Decisi di prendere dei panni di mio fratello per farglieli indossare, gli stavano un po' grandi, era buffo, Risi.

"Ti diverte vero?" Rise avvicinandosi al mio corpo.

Annuii e mi avvicinai altrettanto in tono di sfida, mi cinse forte i fianchi e  le sue labbra fecero in modo di premere diritte sulle mie, erano soffici.

"Mi piace quando vieni a quest'ora della mattina soltanto per vedermi." Sorrisi.

"Non potevo stare neanche un altro minuto senza vedere la mia ragazza." 

La mia ragazza, uau, suonava bene dal momento che, se non contiamo il ragazzino che ho avuto alle elementari, lui era il primo ragazzo che ebbi in tutti i sedici anni della mia vita. Presi a fissare i suoi occhi, per un momento mi ero quasi scordata cosa stesse succedendo.

"M-mia sorella.."

"Lo so." Mi interruppe.

Il telefono squillò, era Choi, risposi d'immediata reazione alla chiamata.

"Qui non c'è nessuno!" Esclamò quasi disperato.

Mi feci prendere dal panico, camminavo avanti e indietro, con lo sguardo di Jae che fissava il mio corpo.

"Maledizione!" Esclamò "Ti vuoi dare una calmata mi stai facendo girare la testa!"

Scesi alla svelta le scale ignorando le parole del ragazzo, presi il cappotto e sfilai una sigaretta da questo.

Camminavo invano per le strade di Soeul senza una metà precisa quando mi sentii chiamare, una voce conosciuta, una bella voce, mi girai di scatto con gli occhi annebbiati dalle lacrime e lo vidi, era cambiato, era più alto dall'ultima volta.





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Capitolo 8
*** Ottavo capitolo ***


Ottavo capitolo.

"Luhan!"

Le lacrime iniziarono a scendere come non mai quella volta. Le gambe velocemente correvano verso il suo corpo. Le sue braccia strinsero il mio. Alzai per un momento lo sguardo al suo viso, fu a quel punto che lo colpii, uno schiaffo in pieno viso.

"Che ho fatto?" Fece, portando le mani al viso.

"Che hai fatto? Davvero lo stai chiedendo? Non una telefonata, non un messaggio, nulla! Ti sembra forse questo il modo di comportarti?" Mi meravigliai io stessa della tanta forza che avevo in gola.

"Hai ragione ma.."

"Aaah ti voglio bene!" Sorrisi, uno di quei sorrisi sinceri, grandi, a ventiquattro denti.

Iniziammo a passeggiare parlando del più e del meno, evitando i discorsi tristi e cercando di far vagare la mente.

"Rimarrò solo stasera Rosie."

Annuii e sorrisi. Stavo male, ma se questo voleva dire anche far star male mio fratello, allora preferivo vivere senza lui.
 
***********************************************

"Kim Him Chan! Fermo li!"

"Cosa diamine vuoi piccoletta?"

"Domani hai un esame e prenderai un bel voto. Oggi alle diciannove in libreria!"

"Cosa? Sei pazza!"

"Devo accompagnare mio fratello all'aereoprto e.. Fattene una ragione, ciao!"

Detto questo si avviò di tutta fretta fuori dalla scuola per raggiungere il fratello, il quale pareva avere l'aria preoccupata.

"Qualcosa non va?"

Il ragazzo abbasso lo sguardo e fece un leggero accenno di approvazione con la testa.

"Choi l'ha trovata."

"Ma è una notizia grandiosa." Sorrise la ragazza abbracciandolo.

"No Rosie... Choi l'ha trovata, assieme ai nostri genitori e.. Non era Choi quello che mi ha chiamato al cellulare." Fece indicando il piccolo oggetto che aveva tra le mani.

"Di cosa stai parlando?" Abbozzò un sorriso preoccupato sulle labbra.

"Ricordi JiHo vero?"

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Rosie annuì preoccupata, i ricordi legati a JiHo erano tutt'altro che felici. JiHo, la vera causa del trasferimento a Soeul, JiHo, solo quel nome portava il terrore.

"Claci è con lui. Li hanno costretti, minacciavano di ucciderti."

"Cosa stai dicendo? Chi li ha minacciati?" Il tono della ragazza diveniva sempre più preoccupato.

"JiHo e gli altri, sono stati loro a chiamarmi. Loro hanno Claci, loro hanno Choi e anche il tizio con cui sta tua sorella. Ma tu devi rimanere qui. È tutta una trappola ok? Io chiamerò la polizia e andrà tutto bene. Si sistemerà tutto." La verità era che quelle parole erano prive di speranza.

La ragazza scosse la testa, guardò l'auto del fratello e poi guardò i suoi occhi scuri.

"Stai già andando via. Dico bene?"

Il ragazzo annuì e l'abbraccio forte. Poi entrò nell'auto e sfrecciò via, più veloce del vento.

Himchan's pov.

"Non dovevi accompagnarlo all'aereoprto?"

"Cambio di programma. Scusami so che dovevo aiutarti oggi ma... Devo ritornare a Pyongyang!"

"Ok vengo con te."

"Non se ne parla." E iniziò a camminare alla svelta verso casa sua.

"Sbaglio o sei nei guai?"

"C-cosa?"

"Esatto. Vengo con te."

Detto questo la aiutai a preparare le valigie e alla svelta la costrinsi alla mia compagnia in aeroporto.

"Allora? A cosa devo quest'avventura?" Ridacchiai sarcastico cercando di smuovere il malumore.

"E tu da quando sei così.... Non so se si può usare la parola simpatico."

"Di la verità tu non mi hai mai conosciuto per davvero. In ogni caso, stiamo andando li per Seung?"

"In un certo senso."

Vidi il volto della ragazza divenire cupo, si sedde lentamente lungo la poltrona blu malefatta e iniziò a fissare il finestrino.

"Non so nemmeno perché tu sia qui." Rise "Davvero non dovresti."

"Cosa credo che abbia al posto del cervello, paglia? Non ti lascio viaggiare da sola" 

Non ci fu molto da chiacchierare durante il tragitto, i suoi occhi erano spenti, le sue labbra rigidamente serrate.

Non ci fu neanche il tempo di varcare l'uscita dell'aeroporto che un tipo dall'aspetto alquanto taccagno ci si avvicinò in sorriso brutalmente fastidioso.

"Sapevo saresti arrivata." E fece per fargli una carezza, ma riuscii a fermarlo in tempo bloccando con tutta la forza che avevo il polso di quello.

"Non toccarla." Ghignai.

Sorrise, ed improvvisamente improvvisamente mi ritrovai accasciato al pavimento, una decina di persone che bloccavano il mio corpo e poi il nero, più totale.

Rosie's pov

Il mio corpo era malamente legato ad una vecchia sedia in legno, le pareti completamente bianche.

"Mi hai reso questa caccia troppo facile" rise "Quindi, dovrò provvedere a qualcos'altro per divertirmi."

"Ma lascia andare la mia famiglia."

"Oh, io l'ho lasciata andare da un pezzo ormai" rise.

Mi si avvicinò, prima calmo e poi brusco prendendomi malamente per i capelli e trascinandomi fuori dalla piccola stanza.

"Puoi vedere con i tuoi occhi."

Mi portai le mani alla testa e di tutta forza emanai un urlo secco. I corpi dei miei genitori e di Seung-Hyun completamente dissanguati sul pavimento. Le lacrime iniziarono a scendere senza sosta.

"Hei, hei.. Non piangere, ho un regalo per te!"

Detto questo fece un cenno ai due dietro di lui, i quali poco dopo ritornarono con due figure a me poco chiare.

"C-Claci!" Urlai e mi avvicinai a lei per abbracciarla.

"Perché sei qui?" Mi disse con le lacrime agli occhi.

"È tutta colpa mia." Dissi singhiozzando. "Lascialo andare."

Al suo fianco Daehyun, quel ragazzo non centrava completamente nulla con la faccenda eppure era li, e teneva stretta la mano di mia sorella. Questo mi fece capire cos'era davvero l'amore e loro, erano davvero innamorati.

"Lasciali liberi e..."

"E?" Mi chiese in sorriso malizioso.

"Già lo sai. Lasciali."

Detto questo fece un altro cenno a quei due e vidi scomparire mia sorella dietro una porta scura.

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"Finalmente." Sorrise.

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Capitolo 9
*** Nono capitolo. ***


Nono capitolo.

"Devo dirti una cosa importante." sorrise "Sai, quello che non hai mai capito Rosie, è che io ti amavo e non sarei mai arrivato fino a questo punto se tu avresti contraccambiato il mio amore. Non sarei mai arrivato al punto di volerti rovinare la vita."

La ragazza fece le spallucce indifferentemente cercando di nascondere la paura.

"È stato facile picchiare a sangue il tuo fidanzatino." 

"Jae non lo devi toccare!" Urlò

Il ragazzo rise nuovamente e spalancò la porta con un calcio. Li davanti, il corpo di Himchan retto a forza da quei bruti. Alzò lentamente la testa e sorrise alla ragazza.

"Mi sembra un ottimo momento questo per dirti che.." Ci fu un momento di pausa causato dalle labbra doloranti di lui. "Mi sono innamorato di te." sorrise. "Da quando ci sei tu sembra che la vita di colpo abbia davvero un senso e che tutto ciò che ho fatto fino a oggi sia servito proprio per arrivare fino a al tuo cuore."

Rosie si liberò di scatto dalla presa di quello e corse verso il corpo quasi immobile di Himchan.

"È la prima volta che mi innamoro." Sorrise lui.

La ragazza strinse le braccia attorno al collo di lui "sapevo che non saresti dovuto venire." Il suo tono era basso, privo di forze. Le lacrime iniziarono a scendere. "Non mi puoi abbandonare Him. Perfavore, non lasciarmi da sola."

Rosie's pov.

Il labbro spaccato, il naso sanguinante, mi guardo' diritto negli occhi e mi sorrise. 
Cadde sul pavimento freddo, gli occhi aperti e il corpo immobile. 
Una fitta invase il mio cuore, la fitta più dolorosa della mia vita.

"Him! Him!" Questa volta il mio tono era forte. "Svegliati!" Urlai.

"Anche io sono innamorata di te." Questa volta Sussurrai "Dal primo momento" sorrisi "Ti amo da impazzire sei la cosa più bella che ho mai vissuto al mondo! Ti amo ti amo e non smetterò mai mai mai mai di dirlo."

"Si, commovente." JiHo prese con forza il mio polso e mi porto via da Him. Fatto ciò mi spintonò brutalmente contro il pavimento facendomi sbattere la testa contro il muro già rovinato di suo.
Mi toccai dolorante la testa e notai il sangue che incessantemente scorreva.

Alla svelta vidi il ragazzo correre verso il mio corpo con uno sguardo diverso, era forse preoccupato? Questo non lo riuscii mai a capire, perché fu in quel momento che si volto lentamente, sparendo completamente da quel luogo, sparendo completamente dalla mia vita.

"Che si fosse pentito?" Continuava a ripetermi mia sorella al mio ritorno a casa.

Non risposi a nessuna delle domande. Il mio cuore smise di battere quel giorno, la mi vita smise di avere un senso.
Avevo bisogno di lui, e ogni volta che lo vedevo nei miei sogni il suo viso mi perseguitava. Mi sentivo così piccola, avevo solo bisogno di lui..
È proprio vero quando ti dicono che la parola più difficile da dire è 'Addio'
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La cosa più vera è che il lieto fine non arriva per tutto. Claci, si sposa in giovane età, e fin qua tutto bene, se non fosse stata la semplice causa di un bambino a soli sedici anni.
Rosie si trasferisce a casa di Luhan e insieme si rifaranno una nuova vita. Di YoungJae, nessuna traccia.

Ciò che nessuno sa, è la verità, che non verrà mai a galla.

'Luhan, è lui la chiave di tutto'

*spazio autrice*

L'ultimo capitolo. Forse è un po' difficile da capire, spero di non avervi scombussolato la mente hahahaha. Voglio sapere che ne pensate :')

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