My Reflection

di Dreamer_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una ragazza strana ***
Capitolo 2: *** Il solito Kaito ... ***
Capitolo 3: *** Una nuova amica ***
Capitolo 4: *** Il nostro segreto ***
Capitolo 5: *** Arrivo dall'Inghilterra ***
Capitolo 6: *** Karaoke ***



Capitolo 1
*** Una ragazza strana ***


Una ragazza strana

(Nda: Per creare più atmosfera potete mettere questa musica come sottofondo http://www.youtube.com/watch?v=Iu4H3JZxzn8&feature=BFa&list=PL71D3120EC8C53F4D  ^^)

Era una bellissima mattina di primavera e il sole splendeva alto su Tokyo …

Erano le 7:00 del mattino, e la gente era già per strada sbrigando  le proprie faccende … chi lavorava, chi andava a scuola …

Il ragazzo dai capelli biondi si alzò dal letto sentendo il suono della sveglia che continuava a suonare ripetutamente. Era il grande giorno! Ovvero il suo primo giorno di scuola alle superiori.

Spense la sveglia e si avviò verso la finestra, osservando il paesaggio che vi era fuori. Era una bella giornata, la gente andava e veniva … tutto terribilmente monotono per lui.

Chissà … forse adesso che iniziava le superiori, qualcosa sarebbe cambiato. Sperava davvero che qualcosa nella sua vita si trasformasse, perché non sopportava più la continua monotonia della sua città che lo perseguitava da 15 anni. Beh, alle superiori si fanno nuove amicizie, si diventa più grandi e si inizia a pensare con una mente più matura, o almeno era quello che gli ripeteva sempre sua madre … lui ci credeva, anche se man mano che gli anni passavano restava tutto invariato.

Cercò di cancellare momentaneamente quei pensieri levando il suo sguardo dalla finestra, e iniziò a prepararsi con tutta calma. Una volta pronto scese al piano di sotto dove lo attendeva sua madre per dargli il bento.

-Buongiorno Len!- disse la madre con un grande sorriso.

-Buongiorno- disse Len sorridendo anche lui.

Si sedette al tavolo e iniziò a mangiare la colazione che le aveva preparato amorevolmente sua madre.

-Oggi è il grande giorno eh! Ti raccomando … le superiori sono un passo importante della tua vita! Si fanno nuove amicizie … si trovano i primi amori … - disse scherzando Akane.

-Mamma non iniziare … me l’avrai ripetuto un milione di volte … - disse Len sorridendo leggermente.

-Ahahahah … aaaa … mi sembra ieri quando avevi detto la tua prima parolina … tutti i bambini della tua età dicevano “mamma” tu invece continuavi a dire “banana!” – continuava sua madre.

-Mamma per favore … non ricominciare … - continuava il ragazzo arrossendo leggermente.

Akane era un tipo abbastanza fuori di testa … ma chissà … forse era proprio questo che la rendeva una madre unica.

Suo padre se ne era andato di casa quando aveva ancora 5 anni, e da allora sua madre aveva fatto di tutto pur di crescerlo al meglio. Così Len, dato che era l’unico maschio rimasto in casa, decise di prendersi cura di sua madre, come lei si era presa cura di lui.

Appena il ragazzo finì di fare colazione, si alzò per uscire ma a quel punto la madre lo abbracciò tanto forte quasi da stritolarlo.

-Ma-mamma … -

-Len ti voglio tanto bene … e sta attento!-

-Si mamma … tranquilla non ho più 6 anni!-

Akane si staccò dal figlio, e mentre lo osservava gli disse:

-Già … sei un ometto ormai … vai o arriverai in ritardo!-

Detto questo Len prese il suo bento e uscì di casa salutando sua madre.

Camminava tranquillamente per strada … sua madre era sempre stata molto protettiva nei suoi confronti … ma nonostante questo, era l’unica che riusciva a capirlo.

I petali dei fiori di ciliegio svolazzavano per la strada trasportati dal dolce soffio del vento primaverile … tutto sembrava tranquillo finche …

All’improvviso una buffa ragazzina, che correva come una forsennata, scontrò Len da dietro per sbaglio.

-Ops … scusami non l’ho fatto apposta!- disse la ragazza girandosi.

-N-no niente … - rispose Len.

In quel momento si guardarono attentamente … erano entrambi sconvolti per la grande somiglianza tra loro. Entrambi con capelli biondi e occhi azzurri, la ragazza era leggermente più bassa ma … erano tremendamente simili.

-A-allora io vado- continuò la ragazza correndo via di nuovo.

Len rimase lì imbambolato a osservarla, non aveva mai visto quella ragazza prima d’ora ma soprattutto … non aveva mai visto qualcuno così simile a lui.

Aveva la stessa divisa della sua scuola, quindi probabilmente l’avrebbe rivista … chissà, magari tutto era collegato …

Non ci pensò più e continuò a camminare … poteva capitare di incontrare un sosia … forse.

Finalmente era arrivato dal cancello della sua nuova scuola. Nell’atrio c’era una gran confusione: ragazzi di tutte le età che ridevano, scherzavano oppure erano per così dire “depressi” perché non avevano per niente voglia di iniziare un nuovo anno scolastico.

Entrato nell’atrio il ragazzo si avviò ai cartelloni dove erano scritti tutti i nomi degli alunni con le rispettive classi. Ci mise un po’ prima di trovarla ma poi ecco che vide il suo nome: Len Kagamine nella classe 1-B.

Quando scoprì la sua sezione, allora si levò da quella massa di ragazzi che anche loro tentavano di cercare il proprio nome scritto.

-Eih Len! Ciao!-

Len riconobbe subito quella voce, così si girò.

-Kaito! Finalmente ti ho trovato!- disse il biondo entusiasta.

Kaito Shion era il suo migliore amico da sempre. Sin da piccoli giocavano insieme nel parco vicino casa e fu da lì che nacque la loro amicizia. Nonostante Kaito fosse di un anno più grande, si trovava bene con lui. Anche se, qualche volta era solo uno stupido mangia gelati incallito con una calamita incorporata per ogni tipo di ragazza, poteva benissimo diventare un ottimo amico di cui ci si poteva fidare.

-Allora? Come butta?- disse il ragazzo dai capelli blu porgendo il pungo al suo migliore amico.

-Bene bene e te?- rispose Len battendo il pugno a sua volta.

-Benissimo davvero … si si tutto bene … - disse Kaito fingendosi felice.

-Senti Kaito anche se sei stato bocciato non farne un dramma … -

-Tu non ti rendi conto della situazione … dalla seconda superiore in poi ci sono ragazze che nemmeno tu immagini … e io ho perso questa opportunità solo perché non avevo voglia di studiare … sono proprio un cretino … -

Già … Kaito amava le ragazze e il gelato tanto quanto odiava la studio … ma questo lo portò poi alla bocciatura perdendo così l’opportunità di capitare in classe con qualche bella pollastra di seconda, e dovette accontentarsi delle kohai.

-Sei sempre il solito … non morirai, potrai sempre consolarti con un nuovo gusto di gelato … comunque in che classe sei?- domandò Len.

-Nella 1-B … -

-Ah! Allora sei in classe con me … non avevo fatto caso al tuo nome sulla lista-

La campanella suonò in quel momento, così i due ragazzi entrarono. Ci misero un po’ per trovare la loro sezione, e quando la trovarono vi entrarono subito riuscendo a scappare dalla confusione che c’era nel corridoio a causa degli altri ragazzi che cercavano le proprie classi.

Kaito e Len erano gli ultimi arrivati in classe, e dopo aver preso posto l’uno vicino all’altro, puntualmente entrò l’insegnante.

La professoressa Nishimura era una delle più insopportabili e severe di tutto l’istituto. Iniziò a spiegare le tante regole della scuola e qual’era il comportamento adeguato che gli alunni avrebbero dovuto adottare.

Kaito era in preda al sonno dato che aveva già sentito quelle regole milioni e milioni di volte l’anno prima.

Len invece continuava a guardare fuori dalla finestra visto che il banco dove era seduto era vicino ad essa.

Pensava a tutt’altro … ormai non sentiva neanche più le parole dell’insegnante, che in quel momento gli parevano solo una specie di “Ninna Nanna”.

La mattinata volò velocemente, e finalmente gli alunni poterono recarsi in giardino per pranzare.

Mentre andavano però, Kaito si allontanò all’improvviso, e non vedendolo più, il nostro Len si diresse in giardino senza di lui.

Tutti gli alunni si erano già sistemati, tranne Len che voleva trovare un posticino adatto, in modo da non essere disturbato ma anche da non sentirsi troppo solo.

Ad un tratto vide una ragazzina seduta da sola su una panchina sotto un albero di ciliegio. Era curioso di sapere come mai una ragazzina così carina se ne stava tutta sola a mangiare.

Così si diresse verso la misteriosa ragazzina:

-Emm … ciao! Come mai tutta sola?- domandò il ragazzino tentando di far iniziare la conversazione.

-Oh … ciao!- rispose la ragazza alzando il capo, dato che fino a quel momento l’aveva tenuto basso.

Quando i loro sguardi s’incontrarono, a Len venne un illuminazione: era la stessa ragazza che aveva scontrato quella mattina. Capelli corti e biondi, e gli occhi azzurri. Si, quella ragazzina che gli somigliava terribilmente.

-Oh! Tu sei il ragazzo che ho scontrato sta mattina … scusa ma andavo di fretta- disse la biondina riconoscendo il ragazzo.

-Si sono io … non preoccuparti, anche a me capita di essere in ritardo qualche volta …-

-Si … -

Un silenzio imbarazzante piombò tra i due. Continuavano a guardarsi sorpresi senza dire parola … Finche ad un certo punto, si sentì un grande fremito provenire da un gruppetto di ragazze situate più avanti rispetto a loro.

-Cosa diamine sta succedendo?- domandò Len curioso di tutto quel trambusto, girandosi di scatto.

Le ragazze continuavano a urlare entusiaste, e dopo un po’, una testa dai capelli blu, sbucò fuori cercando di farsi strada attraverso quel gruppetto, facendo rimanere ammaliate tutte le ragazze dopo aver fatto un segno che voleva dire “A dopo donzelle!”

-Kaito …- sospirò Len.

-E’ un tuo amico?- domandò la ragazza bionda, che era ancora rimasta seduta sulla panchina.

-Diciamo di si …-

-Ehi Len! Scusa se mi sono assentato prima ma … avevo una cosa da fare- disse il ragazzo dai capelli blu al suo amico, arrivandogli da dietro facendo un sorriso soddisfatto.

-Non mi avevi raccontato di questo dettaglio ... – continuò Len.

-Ah … emm … vedi sono abbastanza popolare tra le ragazze … tutto è iniziato quando l’anno scorso … -

-Ok, ok non voglio sapere la storia della tua vita … - lo interruppe Len, per evitare che iniziasse a raccontare vita, morte e miracoli dei fatti suoi.

La ragazzina bionda continuava ad ascoltarli senza dire una parola, finche arrivò correndo una buffa ragazza del primo anno con due lunghe codine celesti, sedendosi subito vicino alla biondina.

-Ehi! Ti ho cercata dappertutto … non sparire così quando vado in bagno- disse sorridendo alla sua compagna.

-Scusa Miku … è che ho trovato questo bel posticino e pensavo di tenerti il posto-

-Sai, mentre venivo in qua ho visto un gruppetto di ragazze tutte avvinghiate ad un tizio alto con gli occhi blu e i capelli dello stesso colore … Sembrava interessante, ma poi è sparito all’improvviso … - disse Miku ignorando che il ragazzo di cui stava parlando era proprio lì.

I due biondi si girarono verso Kaito avendo già capito che parlava di lui.

-Aaaaaah!! E’ lui!!- gridò Miku girandosi verso il soggetto del suo discorso.

-Emm … si ecco … sono Kaito Shion della classe 1-B, ed è un piacere conoscerti- si presentò Kaito.

-Io sono Miku Hatsune della classe 1-A … wow! Sembri molto più grande per essere un kohai!- disse sorpresa la ragazza.

-Si … in realtà sono stato bocciato- continuò Kaito amareggiato.

La campanella di inizio delle lezioni pomeridiane era suonata, e i nostri amici dovettero salutarsi.

Durante le lezioni, Len non faceva altro che pensare a quella ragazzina … un po’ gli era dispiaciuto vederla sola seduta su quella panchina …

Si diede una manata in faccia quando si rese conto che aveva dimenticato di chiederle il suo nome …  Certo non era socievole come il suo migliore amico, ma per lo meno avrebbe dovuto essere più educato presentandosi.

Finita la giornata di scuola, gli alunni andarono tutti verso l’uscita, e i kohai erano felici dato che le lezioni del primo giorno non erano state poi così faticose.

-Allora ci vediamo domani, ciao!- esclamò Kaito rivolgendosi a Len, imboccando la stradina alla sua destra fuori dal cancello.

Len andava in direzione opposta, e mentre camminava, la ragazza bionda di quella mattina, se la ritrovò camminare dietro di lui. Stranamente sembrava incontrarla ovunque …

-Ehi ciao! Fai la stessa strada?- domandò Len girandosi.

-Ciao! Si, io abito qui vicino- rispose lei.

Il solito silenzio aveva di nuovo preso il sopravvento su di loro, ma la ragazza era decisa a rompere il ghiaccio, così iniziò a parlare:

-Allora … sei del primo anno?-

-Si … in 1-B-

-Ah sei vicino alla mia classe! Io sono in 1-A-

-Davvero? Che coincidenza!-

-Si … a te come è andato il primo giorno?-

-Bene … anche se i professori iniziavano a essere noiosi … -

-Non dirlo a me … comunque io abito qui, ci vediamo domani!- continuò la bionda indicando casa sua.

-Ah ok. Io abito più avanti, ci vediamo- disse Len continuando a camminare, ma dopo qualche passo venne fermato dalla voce della ragazzina.

-Aspetta!! Il mio nome è Rin Kagamine! Tu come ti chiami?- disse a gran voce.

Il ragazzo si fermò all’improvviso sgranando gli occhi, dopo aver sentito pronunciare “Kagamine”.

-Io … io sono Len Kagamine … - rispose lui girandosi con la solita espressione sbalordita.

-Wao! Abbiamo lo stesso cognome! Ci si vede!- disse Rin entrando in casa non sembrando per niente sorpresa.

Len riprese a camminare ripensando al cognome della ragazza …

-Rin … Kagamine?-

 
Angolo Autrice: Ed eccomi con un altra nuova fanfiction!!
A dire la verità l'avevo già pubblicata tempo fa, ma era uscito un capitolo orribile, così l'ho totalmente riscritto :)
Spero vi piaccia e che siate in tanti a leggerla ^^
Al prossimo capitoloo!!
Kiss by Dreamer <3

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Capitolo 2
*** Il solito Kaito ... ***


Il solito Kaito …

Finalmente dopo un lungo primo giorno di scuola nel mondo delle superiori, il ragazzo arrivò a casa, non riuscendo a togliersi dalla testa quello che era successo …

Dopo essere entrato ed essersi tolto le scarpe, fece per dirigersi verso la sua  camera al piano di sopra, ma qualcosa lo bloccò a metà strada, qualcosa che iniziò prima a sfiorargli i piedi per poi strusciarsi contro le sue caviglie. Il ragazzo abbassò lo sguardo per vedere cosa intralciava il suo passaggio, ma invece di arrabbiarsi fece un grande sorriso e si abbassò per accarezzare la piccola creatura, ovvero una morbidissima gattina nera.

-Eih! Mi hai spaventato. La prossima volta fatti vedere, invece di arrivare così all’improvviso- disse il ragazzo ridendo, per poi posare la sua cartella vicino alle scale e prendere in braccio la micetta.

Dopo essere entrato in camera sua, si sdraiò stanco sul letto posando dolcemente la gattina sopra il suo petto, coccolandola con dolci carezze dietro le orecchie e sotto il collo.

-Allora? Hai fatto la brava oggi?- domandò il ragazzo.

La gattina si limitò a rispondere con un semplice “miao”, ma anche se quello era solo un verso felino, lui sorrise come se avesse capito la sua risposta.

Aveva solo 9 anni quando, mentre camminava per strada, trovò quella dolce micetta dentro una scatola, abbandonata. Fu allora, che Len decise di prendersi cura di quella creaturina così piccola e innocente. Gli erano sempre piaciuti i gattini e anche sua madre non era da meno, così accettò subito la proposta di tenerla.

La gattina continuava a fare le fusa, stropicciando il suo musetto contro la sua zampina. Si era legata moltissimo a Len, tanto che lo cercava ovunque. La cosa che non riusciva a spiegarsi il biondo, era che ogni volta che si dirigeva a fare la doccia, la gattina miagolava ripetutamente e lo seguiva fino al bagno, graffiando sulla porta come se volesse entrare. Certe volte gli veniva da pensare addirittura che la sua gatta era una pervertita innamorata di lui … Ma si sa, i gatti non possono innamorarsi degli esseri umani.

In seguito, il biondo posò la gattina sul pavimento, e inizio a cambiarsi, mentre la creaturina continuava ad osservarlo incuriosita.

Dopo essersi cambiato, Len si sdraiò nuovamente sul letto cercando di riposare un po’, anche se lo trovava difficile dato che la frase che aveva pronunciato la ragazzina prima di andarsene, continuava a ronzargli in testa senza lasciargli tregua e spiegazioni.

*Flashback*
-Aspetta!! Il mio nome è Rin Kagamine! Tu come ti chiami?-

Cercava di non pensarci … finche il sonno prese il sopravvento su di lui, e si addormentò …

Intanto la gattina girovagava per casa cercando qualcosa da fare. La madre di Len non era ancora tornata dal lavoro, e si stava annoiando a morte. Non era una gatta molto normale … anzi non lo era affatto! Era molto strana, ma nessuno si era mai chiesto il perché.

Si fece sera, e alle ore 18:30 la porta di casa si aprì: finalmente era arrivata la “padrona di casa”.

-Leeeeen!!!!!!!- urlò appena fu vicina alle scale.

Len, che fino a due secondi prima stava dormendo dolcemente nel suo letto, cadde giù da esso per lo spavento, provocando un tale botto da svegliare anche Yume, che stava dormendo sotto il letto nel buio più totale.

Il biondo si alzò da terra stropicciandosi gli occhi e portando indietro i capelli che gli cadevano sugli occhi, dirigendosi verso le scale.

-Mamma che c’è? Stavo dormendo … -

-Oh! Scusa tesoro … ma hai dimenticato qui la tua cartella, e sai che mi da fastidio quando lasci la tua roba in giro- disse la madre indicando la cartella rimasta vicino alle scale.

-Va bene ma c’era bisogno di urlare così? Potevi inventarti un risveglio più dolce … - replicò lui.

-So che vorresti essere svegliato dal bacio di una dolcissima ragazza che dorme accanto a te e ti sussurra nell’orecchio “E’ ora di alzarsi piccolo” … -

-Aaaaah!! Mamma ma come ti vengono in mente certe cose?!?- sobbalzò Len tutto rosso in viso immaginandosi la scena che aveva descritto sua madre.

-Dopo tutto sei un ragazzo è normale … - continuò sua madre sorridendo.

-Ma non ho mai detto nulla del genere!!!- cercava di giustificarsi il biondo.

-Si va bene tesoro … comunque devo preparare la cena. Ci vediamo dopo- disse dando un leggero bacio sulla fronte del figlio, dirigendosi verso la camera da letto per cambiarsi.

Len rimase ancora un attimo imbambolato davanti alle scale, per poi afferrare la sua cartella e tornare in camera.

****************************************************************************************

Il giorno dopo, Len arrivo nel piazzale della scuola incontrando la strana ragazzina bionda che lo aveva tormentato per tutta la notte.

-Ciao Len!- sorrise salutandolo.

-Ciao! Emm.. Rin, giusto?- rispose lui.

-Si esatto! Come va?-

-Bene grazie e te?-

-Benissimo! Come sempre!-

Il ragazzo sorrise, pensando che Rin fosse una ragazzina molto graziosa. Non era molto alta, anzi era qualche centimetro in meno di lui. Aveva un espressione allegra e un fiocchetto bianco sopra la sua testa, le dava un tocco infantile ma allo stesso tempo carino. Ma aveva sempre un non so che di misterioso che si racchiudeva nei suoi occhi azzurri.

Dalla folla arrivò la ragazza dai lunghi codini azzurri, e salutò subito i suoi due amici.

-Miku! Ti stavo aspettando!- disse Rin entusiasta.

I tre conversarono a lungo, ma dopo aver sentito la campanella che segnava l’inizio delle lezioni, andarono tutti in classe per evitare di beccarsi una sgridata da qualche professore.

Il migliore amico di Len che rispondeva al nome di Kaito, arrivò in classe correndo come una furia, con un fiatone come se avesse corso una maratona di due giorni.

I due non ebbero tempo di salutarsi per bene poiché il professore aveva già iniziato la lezione. In compenso, Kaito fu subito “salutato cordialmente” dal professore che gli fece una bella (si fa per dire) lavata di capo.

La mattinata era passata velocemente e di due ragazzi si stavano dirigendo in cortile:

-Ma dico … Per qualche secondo di ritardo, il prof deve farmi un riassunto del regolamento di ieri … Va beh che non mi era suonata la sveglia, ma così è esagerato …- Si lamentava il ragazzo dai capelli blu.

-Kaito. Eri in ritardo di circa dieci minuti … E’ comprensibile … E poi se ti lamenti non risolvi nulla.- Rispose l’amico.

-Dettagli irrilevanti …- Si giustificò lui.

Arrivati in cortile, Kaito si allontanò dirigendosi verso una folla di ragazze, come al suo solito … Len invece, preferì starsene per i fatti suoi sotto il solito albero del giorno prima, con la differenza che era solo.

Dopo aver mangiato il pranzo, il biondo si appoggiò allo schienale della panchina, alzando lo sguardo al cielo … Osservava le nuvole candide e bianche che davano una sensazione di morbidezza nonostante non fossero altro che vapore acqueo. Il cielo era limpido e azzurro, mentre il sole splendeva sulla testa del ragazzo e il venticello fresco scompigliava leggermente i suoi ciuffi dorati. Chiuse gli occhi rilassandosi in solitudine sotto quel fresco albero, finche …

-Leeeeeeeen!!!!- Un urlò acuto lo fece sobbalzare dalla panchina, svegliandolo dalle sue riflessioni.

-Len!! Devi venire assolutamente!!- Lo tirava per la manica Miku.

Il ragazzo si alzò svogliatamente –Cosa succede? Perché urli in questo modo?-

-Si tratta di Kaito!! Forza! Non c’è tempo da perdere!!- Disse impaziente prendendolo per un braccio e trascinandolo per chissà dove.

Miku si fece strada per una grande folla trascinando Len. Arrivati davanti alla prima fila, c’era Kaito con un espressione beffarda in viso mentre fissava una strana ragazza.

-Tsk! Ripeti quello che hai detto se hai il coraggio … - Le disse con tono divertito.

-Hai capito bene sbruffone!! Smettila di fare il playboy provandoci con ogni ragazza dell’istituto … E’ dall’anno scorso che devo dirtelo e adesso mi hai davvero stufata!!- Ringhiava la ragazza. Era abbastanza alta, quasi quanto Kaito, con capelli castani corti a caschetto.

-Io uno sbruffone?? Guarda che sono le ragazze che vengono da me! Sei solo gelosa di non essere bella e affascinante come il sottoscritto … - Le rispose ridendo.

A quel punto la ragazza tirò un pugno secco sul volto del povero Kaito. Tra la folla che li circondava si alzò un tono di stupore.

Len era rimasto con gli occhi spalancati. Chi è questa misteriosa ragazza? E perché ce l’ha tanto con Kaito?

Angolo Autrice: Ed eccomi tornata!! Pensavate che ero morta eh ... Ma invece eccomi qui!! *lettori armati con qualsiasi genere di armi*  Emm ... Anche se temo di esserlo presto a causa di questa mia improvvisa sparizione ... ^^''
Vogliate scusarmi enormemente!! Ho avuto tantissimo da fare e ogni volta che tentavo di scrivere il capitolo nuovo, l'ispirazione se ne andava ... Ma io l'ho riacchiappata al volo! Ed è uscito questo schifo di capitolo. Purtroppo siamo ancora agli inizi ... Manca l'azione!! Uffa!! Spero almeno che a qualcuno di buon cuore piaccia questo capitolo ... Recensite eh!!
Il prossimo capitolo cercherò di postarlo più presto possibile! Alla prossima!!
Kiss by Dreamer <3

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Capitolo 3
*** Una nuova amica ***


Una nuova amica


Kaito era completamente sconvolto mentre si massaggiava la guancia dove era stato colpito in pieno.

-Ma … Ma … Ma sei impazzita?!?- Sbottò il ragazzo.

-No! Ho solo fatto quello che volevo fare da tanto tempo. La prossima volta impara a dosare meglio le parole oltre che il fascino!!- E detto questo la ragazza si voltò andandosene via.

A quel punto tutte le ragazze che erano tra la folla, andarono da Kaito in suo soccorso, ma lui disse loro che non dovevano preoccuparsi e che stava bene, anche se non riusciva a capire perché quella ragazza era stata così impulsiva con lui se nemmeno la conosceva.

-Kaito! Tutto bene?- Domandò la ragazzina dai codini azzurri al suo amico.

-Si si … Non è niente … Solo non capisco perché è stata così impulsiva …- Rispose lui.

-Ma perché vi siete ritrovati a litigare in quel modo?- Domandò Len, anche lui incredulo dell’accaduto.

-Allora … Io ero a rimorch… ehm … volevo dire a conversare con un gruppetto di ragazze … Quando questa è arrivata e ha iniziato a dirmi di tutto eccetera …- Spiegò.

-Evidentemente deve essersi arrabbiata per qualcosa …- Intuì il biondo.

-Io non ho mai avuto a che fare con quella ragazza … Ma tanto non m’importa …- E dopo aver pronunciato queste parole, il ragazzo dai capelli blu si allontanò tornando nella sua classe, seguito dal suo migliore amico.

Quando anche quella faticosa giornata di scuola terminò, si diressero tutti alle loro case dopo essersi salutati dal cancello per poi prendere strade diverse.

Len camminava stanco verso casa non vedendo l’ora di buttarsi a letto e riposare un po’. Certo che da quando aveva iniziato la scuola, gli erano capitate solo cose strane.

Ad un tratto, mentre attraversava il parco che portava a casa sua, notò una ragazza a lui familiare seduta su una panchina in lontananza. La riconobbe: era la stessa ragazza di quel pomeriggio. La stessa che aveva colpito Kaito tirandogli un pugno in pieno viso. In quel momento però non aveva la stessa espressione che aveva prima … aveva un espressione quasi cupa e solitaria.
Vedendola così, Len avrebbe voluto avvicinarsi e rivolgerle almeno un saluto. Sin da piccolo quando incontrava qualcuno con un espressione del genere, andava da quel qualcuno e sorrideva sperando che potesse riuscire a trasmettere il suo sorriso anche agli altri. Il più delle volte funzionava, quindi perché non provare anche questa volta?

Il biondino si avvicinò un po’ esitando, ma quando le fu abbastanza vicino:

-Ciao …-

-Mh? E tu chi sei?- Rispose la ragazza alzando lo sguardo.

-Di solito rispondi così ai saluti?-

-No. Ma non ti conosco … Però a giudicare dalla tua divisa sei nella mia stessa scuola.-

-Mi chiamo Len Kagamine. Sono nella classe 1-B. Tu invece?- Domandò il ragazzo sedendosi lì accanto.

-Meiko Sakine. Classe 2-B. Mi spieghi perché mi stai facendo tutte queste domande?-

-Si chiama “fare amicizia”. Come mai sei così distaccata?-

-Non sono molto brava a “fare amicizia”. E comunque non ne ho bisogno …-

-Tutti noi abbiamo bisogno di amici. Altrimenti quando sarai triste, felice, arrabbiata o annoiata con chi ti sfogherai? Gli amici servono a questo …-

A quelle parole di Len, la ragazza ne rimase sbalordita. Lei avrebbe tanto voluto avere degli amici ma …

-La verità è che non sono mai riuscita ad averne uno … E quei pochi che ho avuto hanno finito per voltarmi le spalle.-

-Non tutti sono così, sai?-

-Ma anche se non fossero tutti così, troverei comunque difficile iniziare. Per questo ho sempre invidiato quel Kaito Shion! L’anno scorso eravamo in classe insieme ... Riusciva a fare amicizia così facilmente che mi dava sui nervi. Poi sempre con tutte quelle ragazze intorno …-

-Adesso capisco perché lo hai picchiato oggi. Sai, lui è il mio migliore amico anche se siamo completamente differenti. Ma forse era meglio parlargli con più gentilezza piuttosto che tirargli un pugno in pieno volto …-

-Non sono mai riuscita a essere gentile. Ho sempre avuto questo pessimo carattere impulsivo.-

-Ma se non provi nemmeno a rimediare, come pensi di farti degli amici?-

Meiko non rispose. Continuava a guardare quel ragazzo con gli occhi sgranati come se questo venisse da un altro pianeta.

-Ci vediamo … Meiko Sakine!- Il biondo sorrise per poi alzarsi dalla panchina e ricominciare il cammino verso casa sua, mentre quella strana ragazza dagli occhi nocciola continuava a fissarlo.

*******************************

-Terzo giorno!

Len era arrivato prima di tutti gli altri. Si appoggiò ad un albero del piazzale aspettando i suoi amici, quando una ragazza dai capelli castani gli si avvicinò.

-Ciao Len …-

-Ciao Meiko! Non mi aspettavo che venissi tu a salutare me questa volta …-

-Volevo solo ringraziarti per ieri. Vedi, io voglio davvero avere degli amici ma il punto è che per colpa del mio carattere girano strane voci sul mio conto … Dicono persino che sono riuscita a stendere cinque ragazzi di quarta in un solo colpo e che faccio del male a chiunque non mi vada a genio. In realtà non è affatto vero …-

-Capisco … Mi dispiace che girino queste voci, ma possiamo fare in modo di cacciarle via. Innanzi tutto devi provare a fare amicizia …-

-Va bene ci proverò … Ma visto che sembri così socievole aiutami tu.-

-Ehi Len!! Come va?- Miku arrivò accompagnata da Rin.

-Ciao Miku! Ciao Rin!- Le salutò lui.

-Ciao Len … - Sorride dolcemente la biondina.

-Ma tu non sei la ragazza che ha dato un pugno ieri a Kaito?- Domandò Miku riconoscendo la ragazza.

-Ehm … si sono io ma è stato un gesto impulsivo … In realtà mi dispiace di averlo fatto …-

-Sta tranquilla!! Il nostro Kaito si sarà già dimenticato di tutto! Io sono Miku Hatsune, lei invece è Rin Kagamine! Tu come ti chiami?- Domandò dopo essersi presentata.

-Io sono Meiko Sakine … Ma tu e il biondino avete lo stesso cognome?- Chiese schietta a Rin.

-Eh si … Ma ancora non sappiamo spiegarci il perché …-

In quel momento arrivò correndo un ragazzo dai capelli blu come il mare, che si appoggiò alle ginocchia con il fiatone dopo aver raggiunto i suoi amici.

-Ciao a tutti!-

-Ciao Kaito!! Come va?- Chiese subito Miku.

-Bene graz… A-aaaah!!! Ti prego abbi pietà di me almeno oggi!!- Disse Kaito spaventato parandosi dietro a Len dopo aver incrociato lo sguardo di Meiko.

-Esagerato … Mica ti mangio! E comunque … Volevo scusarmi per il pugno di ieri. Sono stata impulsiva …-

-Mh … Non preoccuparti!! Adesso è tutto apposto!- Sorrise il ragazzo.

A quel punto i cinque amici iniziarono ad avere una bella conversazione. Meiko si sentiva finalmente sollevata. Alla fine non aveva trovato così difficile fare la conoscenza dei suoi nuovi amici, ma aveva solo bisogno di una piccola spinta.

Al suono della campanella i cinque amici dovettero separarsi per entrare ognuno nelle proprie classi.

Quel giorno però Len non aveva per niente voglia di stare a sentire la noiosissima lezione del professore … Così si diresse in biblioteca senza farsi vedere da nessuno.

Una volta giunto lì, notò che la porta era già aperta. Qualcuno aveva forse avuto la sua stessa idea? Non ci fece tanto caso ed entrò chiudendo bene la porta. Una volta dentro si diresse verso la finestra sedendosi sul davanzale e guardando fuori. Il panorama era davvero bello da lì … Si potevano notare gli alberi in fioritura e il grande piazzale della scuola dove si radunava sempre con i suoi amici. Era davvero incredibile come in soli tre giorni era riuscito ad inserirsi tanto facilmente.

-Attenzione attenzione!! Un intruso si è intrufolato qui da noi! Chiedo di poter passare alla procedura!- Una buffissima ragazzina aveva pronunciato quelle parole attirando così l’attenzione di Len che in quel momento si stava facendo i fatti suoi.

-Si! Dico a te!! Devi uscire immediatamente da qui! Non puoi disturbarci!- Continuava la ragazzina.

-Scusa ma di chi stai parlando?- Domandò il ragazzo perplesso notando che non c’era nessun altro oltre alla ragazza che le stava parlando. Era piuttosto bassa di statura e gli ricordava una bambina.

-Di me e il mio amico ovviamente! Non lo vedi?-

-Veramente non vedo nessun altro oltre a te …- Continuava Len sempre più perplesso.

-Uffa!! Così mi rovini il gioco!! Guastafeste!-

-Eh? Ma di che stai parlando?-

Len non riusciva a capire … E adesso da dove spuntava questa buffa ragazzina? Possibile che dovevano capitare tutte a lui?


Angolo Autrice: Salve a tutti!!! Questa volta sono riuscita ad aggiornare un pochino prima ... Siete contenti? :)
Il capitolo non è molto lungo come i precedenti perchè non avevo in mente moltissime idee, ma spero comunque che sia lo stesso di vostro gradimento!! 
Chissà chi sarà la buffa ragazzina che ha appena conosciuto Len ... xD 
Per favore recensite in tanti!! A me fa sempre piacere ricevere una recensione, almeno so se il capitolo vi è piaciuto o no ^^
Al prossimo capitoloooo!! 

Dreamer ;)

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Capitolo 4
*** Il nostro segreto ***


Il nostro segreto

-Senti … Non era mia intenzione rovinarti .. Ehm .. Il gioco. Io volevo solo riposarmi un po’ qui in biblioteca visto che non ci viene mai nessuno.- Disse Len cercando di scusarsi con quella strana ragazzina.

-Se non ci fosse mai nessuno ora saresti solo. Invece ci sono io.- Rispose lei.

Len la guardava stupito. Era proprio strana … Ma da dove saltava fuori?

-Sei una matricola?- Domandò il biondo.

-Certo che no! Frequento il secondo anno!-

Una ragazzina cosi bassa di statura e così infantile era più grande di lui? Len rimase sbalordito … Com’era possibile?

-Capisco …-

-Oh! Si è fatto tardi! Meglio che vada! Ciao!!- Detto questo la ragazzina corse via.

Len la guardava andarsene, anche se ne era sollevato: finalmente poteva riposarsi.

(Nda: Mettete questa musica di sottofondo! http://www.youtube.com/watch?v=H6oknd4RV24 ^^)

Dopo aver passato un intera giornata a dormire, il ragazzo sentì una strana voce provenire dall’aula affianco. Probabilmente l’aula del club di musica, dato che sentiva la voce di una ragazza cantare. Len si alzò dal posto dove aveva sonnecchiato e uscì dalla biblioteca per andare a sbirciare di chi fosse quella splendida voce.

Watashi wa naze umareta no deshou
Naze shinzou wa gin no iro nano

La voce che sentiva il ragazzo era cristallina. Doveva per forza trattarsi di una ragazza del primo anno. Quella melodia la trovava piacevole e anche le parole della canzone erano molto significative.

Len decise di avvicinarsi alla porta e aprirla di pochissimo per vedere e conoscere chi stava intonando quella meravigliosa melodia ma facendo anche attenzione a non interromperla. Il biondo ne fu sorpreso: come avrebbe potuto immaginare che la melodia provenisse proprio dalla gola di quella ragazza? Una ragazza molto graziosa che se ne stava in piedi e sola in mezzo alla stanza. Bassa di statura con corti capelli dorati legati da un fiocco bianco sulla testa. Cantava con le mani unite al petto come se quella sinfonia le venisse dal più profondo del suo cuore, gli occhi chiusi e un espressione dolcissima sul viso.

Il ragazzo rimase a guardarla a lungo finche, per sbaglio, la sua gamba scontrò la porta e interruppe quella meravigliosa voce proveniente dalla ragazza piccola e graziosa, che adesso lo stava fissando un po’ sorpresa e un po’ spaventata.

-Perdonami, non volevo interromperti. Ti prego continua a cantare. Non ho mai sentito una voce così bella … - Quelle parole gli erano uscite senza che lo volesse. Come se per un attimo il suo cervello avesse smesso di funzionare, stordito da quella splendida voce, mentre il suo cuore stava prendendo la parola.

-Ti ringrazio tanto Len …- Rispose timidamente la biondina.

Len, convinto di non aver fatto una figuraccia, entrò nella stanza per poterle parlare meglio.

-Come mai sei qui da sola, Rin?-

-Non mi piace cantare in pubblico … Non sono una ragazza timida ma quando canto davanti agli altri vado in panico e la voce mi si blocca. E’ una cosa imbarazzante.-Si confessò.


-Capisco … Sai è un vero peccato, perché hai un talento meraviglioso. Dovresti entrare nel club di canto.-

-No no! Preferirei tenere questo talento tutto per me.-

-Mi dispiace ma adesso lo so anche io. Tanto vale che lo sappiano anche gli altri, no?- Il ragazzo rispose ridendo un po’ per evitare di metterla troppo in imbarazzo.

-Allora sarà un nostro segreto.- Rin sorrise. Era un sorriso bello e luminoso.

-Il nostro … Segreto?-

-Si! Non dovrai dire a nessuno della mia voce. Promesso?- Disse porgendogli il mignolo.

-Promesso. Non lo dirò a nessuno se insisti.- Len prese il mignolo della ragazza con il suo come per sigillare quella promessa che non sarebbe mai uscita da quella stanza.

Lui ne rimase un po’ male … Avrebbe voluto che Rin superasse la sua difficoltà di cantare in pubblico, perché una voce così bella meritava di essere ascoltata.

-Come mai non sei a lezione?- Domandò Rin per sciogliere un po’ il ghiaccio.

-Non ne avevo molta voglia. Sono rimasto a dormire in biblioteca.-

-Sei proprio un ragazzaccio Kagamine!- Rise la ragazza prendendolo in giro notando che la faccia del biondino aveva assunto un espressione di noia ma anche di soddisfazione per aver avuto il fegato di dormire solo al terzo giorno di scuola.

-Dovrei parlare di te? Kagamine 2!- Ghignò il ragazzo prendendola in giro a sua volta.

-Ehi! Non sono una seconda copia io!- Rispose Rin quasi irritata ma sempre sorridente.

-Ah no? Chi ha copiato chi allora? Quando sei nata?-

-Sono nata il 27 dicembre!-


A quel punto l’espressione divertita del ragazzo cambiò improvvisamente. Assunse un espressione seria e incredula allo stesso tempo. Possibile che quella data avesse rovinato quell’unico momento che i due conversavano tranquillamente?

-Non è possibile.-

-Perché no, scusa? Pensa che molte persone siano nate quel giorno!-

-Anche io sono nato il 27 dicembre.-

La stessa espressione prese possesso anche del viso di Rin. Stesso cognome e stessa data di nascita. Completamente identici. Questi pochi indizi stavano a significare una cosa sola ma nessuno dei due era capace a poterla rivelare. Così si limitarono a guardarsi profondamente negli occhi, finche la campanella che segnava la fine delle lezioni suonò.

I ragazzi uscirono dall’aula senza dire una parola e si diressero verso l’uscita.

-Ehi Len! Dove ti eri cacciato?- Domandò Kaito vedendolo.

-Scusa se non mi sono fatto vedere … Mi sono addormentato in biblioteca.- Si limitò a rispondere. Non aveva voglia di raccontare di Rin anche perché altrimenti avrebbe tradito la sua promessa.

-Dormiglione! Devi riposarti di più la notte … Invece di fare altro!!- Rispose l’amico con un espressione maliziosa sul viso.

-Ma che ti metti a pensare? Non sono un maniaco come te.-

-Siamo sicuri Len? Guarda che interrogo tutte le ragazze della scuola eh!-

-Sei proprio scemo, Kaito.- Rise Len. Anche se aveva detto una cosa stupida come al suo solito, almeno lo aveva fatto scordare momentaneamente di quello che era successo.

-No caro Len! Sono un conquistatore … E prima o poi troverò la mia tipa ideale … Ne sono certo!!- Un espressione di vittoria era dipinta sul giovane, convintissimo di quello che stava dicendo.

I due ragazzi presero le due solite strade separate per tornare a casa, salutandosi con un cenno di mano.

Il biondo tornato a casa si diresse subito in camera sua e si cambiò come al solito mentre la gattina lo seguiva continuamente. Tutto normale.

Forse avrebbe dovuto chiarire con la madre quello che era successo a scuola. Perché quella ragazza gli somigliava così tanto? Perché erano nati lo stesso giorno e avevano lo stesso cognome?

Il ragazzo aspettò impaziente che la madre tornasse a casa e visto che non aveva nulla da fare, iniziò a preparare la cena. Sicuramente le avrebbe fatto piacere dato che tornava sempre molto stanca dal lavoro.

Finalmente la porta si aprì e appena Akane la varcò:

-Ben tornata mamma!-

-Oh ciao Len! Ma che buon profumino che sento! Hai preparato la cena?-

-Si. Ho pensato che sarebbe stata una buona idea visto che sei sempre molto stanca.-

-Grazie tesoro!- Disse la madre abbracciandolo contenta.

-Ascolta mamma … Dopo devo parlarti di una cosa.-

-Certo Len! Vado a cambiarmi e torno!-

Len si sedette a tavola aspettando la madre. Avrebbe fatto bene a chiederglielo così di punto in bianco? In fin dei conti non era del tutto sicuro … Lui però doveva saperlo.

Yume si mise sulle gambe del ragazzo come per rassicurarlo. Il biondo sorrise e iniziò a coccolarla come sempre mentre la micetta faceva le fusa.

-Allora Len? Volevi dirmi qualcosa?- La madre entrò in cucina curiosa di quello che voleva chiederle il figlio, sedendosi di fronte a lui.

-Ecco … Scusa se te lo chiedo così improvvisamente. Ma sono successe parecchie cose strane e ho bisogno di sapere.-

L’espressione di Akane si fece più preoccupata.

-Dimmi pure Len … E’ successo qualcosa a scuola?-

-No, tranquilla. Solo una mia curiosità.-

-Capisco. Chiedimi pure!-

Il biondo assunse un espressione più decisa. Era il momento giusto per chiederglielo, non poteva aspettare oltre.

-Io sono davvero figlio unico?-

La madre spalancò gli occhi. Perché suo figlio avrebbe dovuto farle una domanda simile? Certo che era figlio unico. Dopo la scomparsa di suo padre, lo aveva allevato da sola e con tutto l’amore che provava per lui.

-Non capisco dove vuoi arrivare Len. Certo che sei figlio unico … Perché non dovresti esserlo?-

-Niente di che. Solo che ho una compagna di scuola che mi somiglia molto. Siamo nati lo stesso giorno e abbiamo lo stesso cognome. Ne sai qualcosa?-

-Tesoro se tu avessi avuto una sorella te lo avrei sicuramente detto. Lo sai che ti dico sempre tutto … Potrebbe anche trattarsi di una semplice coincidenza.- Sorrise Akane.

-Capisco. Si può darsi che tu abbia ragione. In fondo non ricordo di aver avuto delle sorelle.- Si convinse il ragazzo.

-Len. Per qualsiasi cosa sai che io ci sono. Ti aiuterò sempre, sappilo!-

-Grazie mamma.-

Dopo aver cenato come tutte le sere, Len si diresse in camera sua e si sdraiò sul letto. Pensava alla giornata trascorsa: A quella strana ragazzina in biblioteca ma soprattutto a Rin. Già … Un bel mistero quello di Rin Kagamine.

Len aveva avuto la conferma di essere figlio unico.  Perché allora preoccuparsi tanto? Le coincidenze possono essere tante. Tutto ciò era veramente strano.

-Chi sei tu in realtà? Rin Kagamine …-

Angolo Autrice: Ciao a tutti!! Vi prego scusatemi tantissimo per il mio immenso ritardo ... Ma sono stata un pò indaffarata e inoltre le idee andavano e venivano ... Tra poco inizia anche la scuola!! T.T
Comunque ho cercato in tutti i modi di rendere il capitolo un pò più lungo e interessante ... Spero di esserci riuscita! E ringrazio tanto Any per avermi aiutata e consigliata! (Grazieeeeeee *-*)
Ovviamente ringrazio anche tutti voi che continuate a seguirmi e recensire!! Grazie a voi riesco ad andare avanti e spero che non diminuiate!!
Per chi fosse interessato, la canzone che canta Rin è "Dolls" 
http://www.youtube.com/watch?v=hNadq_0nd-k  e le parole che canta in italiano sarebbero:
"Per quale motivo sono nata? Perchè il mio cuore è argentato?"
Spero che il capitolo vi piaccia! Fatemi sapere in una recenzione! Alla prossimaaa!! :)


Dreamer ^^
 

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Capitolo 5
*** Arrivo dall'Inghilterra ***


Arrivo dall’Inghilterra

Erano passati diversi giorni da quando il biondo aveva ricevuto la conferma di essere figlio unico. Ma quel pensiero continuava a tormentarlo terribilmente: Stessa data di nascita, stesso cognome, stesso aspetto … Sicuramente c’era qualcosa che non andava, ma il ragazzo non aveva per niente voglia di indagare oltre.

Len era già davanti alla scuola mentre aspetta i suoi amici. Il primo ad arrivare fu Kaito:

-Ehi Len! Tutto bene?-

-Ciao Kaito! Si come al solito! Te?-

-Benissimo!-

I due si scambiarono un paio di chiacchiere, finchè in lontananza non comparvero Miku e Rin seguite da Meiko.

-Buongiorno ragazzi!- Esclamò Miku.

-Buongiorno a tutte!- Salutò Kaito.

-Allora? Che si dice di bello? Oh non sapete la novità!!- Continuò la ragazza dai capelli azzurri.

-Quale novità?- Domandarono in coro i due ragazzi.

-Pare che oggi ci sarà una nuova studentessa straniera.- Rispose Meiko.

-Studentessa straniera? Waao! E com’è? Carina? Devo assolutamente fare colpo!! Sarà francese? Spagnola? Magari italiana!!- Iniziò ad esaltarsi Kaito.

-Sei come sempre un caso disperato … - Disse Len, divertito a vedere il suo amico gasato in quel modo.

-Io un caso disperato? Vedrai che questa volta non mancherò il bersaglio! Sarò pronto ad ogni evenienza!-

Dopo aver parlato a lungo, la campanella d’inizio suonò. Tutti entrarono nelle loro classi. Kaito ormai non ragionava più … Era veramente curioso di sapere come sarebbe stata quella ragazza.

-Il solito pervertito.- Pensò Len.

Le lezioni erano già cominciate. Peccato solo che Miku, Rin e Meiko avevano tralasciato un dettaglio che fece deprimere il povero Kaito: La nuova studentessa non faceva parte della loro classe, e mentre il ragazzo dai capelli blu era accasciato sul banco con un espressione di disperazione, quello dai capelli biondo dorato invece lo guardava con compassione … Davvero il suo migliore amico riusciva a essere così ridicolo?

La mattinata passò, mentre Kaito continuava a essere disperato:

-Senti … Potresti darci un taglio?- Disse Len.

-Non ti rendi conto della situazione! Se fosse stata nella nostra classe, a quest’ora l’avrei già conquistata!-

-Sei fissato …-

-Len ma sei sicuro di non essere gay? Proprio non capisci!-

-Oh … Ecco … Si nota così tanto? Perdonami Kaito ma … Non riesco proprio a nascondertelo … Adesso che l’hai scoperto … Kaito! Io sono innamorato di te!!-

In quel momento la faccia di Kaito divenne dello stesso colore dei suoi capelli.

-C-che cosa?! Ma io non ho quelle tendenze!!-

-Razza di idiota … Secondo te dicevo sul serio? Ma figuriamoci … Scommettiamo che riesco a trovarmi una ragazza prima di te?-

-Preferirei di no. Non vorrei farti sganciare troppi yen!- Ghignò Kaito.

-Vedremo, vedremo … - Ghignò a sua volta Len.

Dopo aver pranzato, i due andarono nel cortile, dove incontrarono Miku e Rin.

-Ciao a tutti!!- Salutò Len.

-Oh! Ciao Len!- Risposero le ragazze al saluto.

-Ma che ha Kaito?- Chiese Miku notando che aveva una strana espressione.

-Non fateci caso … E’ depresso perché la ragazza nuova non è in classe con noi.- Spiegò il ragazzo.

-Non preoccuparti Kaito! Vedrai che la conoscerai presto! E poi anche se non fosse … Piaci a molte altre ragazze!- Lo consolò.

-Ciao ragazze!- Al gruppo si unì anche Meiko, accompagnata da un’altra ragazza che non avevano mai visto prima.

-Ciao Meiko! Oh! E questa tua amica chi è?- Domandò curiosa Miku.

-Piacere. Mi chiamo Luka Megurine. E’ il mio primo giorno in questa scuola e spero di fare presto amicizia con voi!- Si presentò educatamente la ragazza, con un leggero accento inglese. Era veramente bellissima: Aveva lunghi capelli rosa e lisci tenuti da una fascia gialla, mentre i suoi occhi erano di un azzurro ghiaccio meraviglioso. Le sue labbra sfoggiavano un meraviglioso sorriso sul suo viso candido … Sembrava una modella.

-Piacere Luka! Io sono Miku! Lei è la mia amica Rin!-

-Sono felice di fare la tua conoscenza!- Sorrise Rin.

-Io invece sono Len … Lui è …- Il biondo non riuscì nemmeno a terminare la frase, che subito il suo amico si era risvegliato all’improvviso.

-Oh!! Luce dei miei occhi! Sei tu la principessa perduta che cercavo da tanto tempo!! Sono Kaito Shion … Il tuo principe azzurro venuto appositamente per portarti via con me!!- Il ragazzo le prese la mano dolcemente, baciandogliela proprio come fosse una principessa.

Inizialmente la ragazza sembrava perplessa … Ma poi:

-Tu … Levati dai piedi!!!!- La grazia e la dolcezza che fino a due secondi prima dominavano la ragazza, avevano lasciato posto a un espressione di ira. Luka prese la mano del ragazzo e lo scaraventò contro un muro, mentre la sua espressione rimaneva piena di rabbia.

Tutti erano con gli occhi spalancati, soprattutto Len, che non si sarebbe mai aspettato una reazione del genere da quella ragazza che sembrava così graziosa e femminile.

-Oh … Scusate, mi sono lasciata prendere dalla rabbia …- Disse Luka questa volta tornando nella sua espressione iniziale.

-Che bello!!! Oltre a essere nella stessa classe, non sopportiamo entrambe quel mollusco blu di Kaito!!- Disse Meiko con occhi luminosi mentre guardava Luka.

-Stessa … classe …?- Domandò uno strano essere a terra vicino al muro … Somigliava proprio alla poltiglia di Kaito.

-Esatto! Io e Luka siamo nella stessa classe! Mi dispiace proprio che tu ti sia fatto bocciare l’anno scorso … Magari capitava anche nella tua!- Continuò Meiko.

-Cosa?? Perché?????- Urlò Kaito ancora più disperato.

-Veramente sono di un anno più grande, ma a causa del trasferimento e del lavoro di mio padre, ho saltato il secondo anno.-

-Adesso capisco perché sei in classe con Meiko … Ma perché trattate così male il povero Kaito?!- Disse Miku.

-Non sopporto i Don Giovanni … Fingono di amarti ma poi amano solo il tuo aspetto esteriore.- Spiegò Luka.

-Siamo sorelle!!- L’abbraccio Meiko, visto che finalmente aveva trovato una che la pensava esattamente come lei.

Len era sempre più confuso … Certo che le ragazze erano proprio degli essere strani. Sarebbe riuscito ad averne una?

-Come mai tu sei così silenzioso?- Domandò la ragazza da lunghi capelli rosa avvicinandosi a Len.

-Non ho parole … Voi ragazze siete proprio strane …-

-C’è qualcosa di sbagliato in quello che ha detto?- Domandò Meiko.

-No ma … Non capisco una cosa: Se non volete che i ragazzi amino solo il vostro aspetto esteriore, allora perché cercate tutti i modi per rendervi irresistibili anche all’esterno?-

A quella domanda le ragazze rimasero sorprese. Guardavano Len come se avessero un fantasma davanti.

-Ora la campanella sta per suonare … Ci vediamo all’uscita.- Appena concluse il suo discorso, il biondino si alzò andando verso la sua classe.

***********************

Le lezioni terminarono. Kaito finalmente sembrava essersi ripreso, anche se un bel livido sulla guancia non se l’era di certo scampato.

-La mia faccia! Guarda come me l’ha ridotta! Avrò il gonfiore per giorni!-

-Colpa tua che fai sempre la figura del latin lover idiota …-

-Sembrava così carina! Non mi sarei mai aspettato che avrebbe fatto un numero del genere!-

-Guarda il lato positivo: Combacia perfettamente con l’altra guancia, dove hai il pugno di Meiko.-

-Sei il solito!!-

-Almeno io non mi becco pugni dalle ragazze!-

I due ragazzi continuarono così a lungo mentre si dirigevano verso il cancello.

-Ragazzi eccovi! Vi stavo giusto cercando!-

-Miku! Come mai ci cercavi?- Domandò Len.

-Volevo chiedervi se stasera venite al karaoke insieme a me, Rin, Meiko e Luka!- Propose entusiasta la ragazza.

-Per me va benissimo.- Rispose.

-Per me anche. Basta che non ci siano pugni e scaraventate contro il muro!- Disse Kaito.

-Ok allora vado subito a dirlo alle altre! A sta sera!- La ragazza corse via subito per andare ad avvertire le altre.

Kaito e Len invece non si aspettavano un invito del genere … Anche se avevano avuto la conferma che quella sarebbe stata una grande amicizia.

-Allora a stasera Len!- Salutò Kaito.

-A stasera!- Rispose l’amico mentre riprese la sua strada per tornare a casa.

Ovviamente il biondo non si era accorto che una strana presenza lo stava seguendo. Chi potrà mai essere?

Angolo Autrice: Salve a tutti!! Ecco qui il nuovissimo capitolo!! Sto cercando di aggiornare più puntualmente possibile ... Spero di riuscirci!! Grazie alla mia amica Any, ogni lunedì vedrò di pubblicare un capitolo di ogni mia storia! :)
Comunque ... Parlando invece di questa storia, come vi è sembrato il capitolo? Spero davvero che vi piaccia l'entrata in scena di Luka! Mi dispiace solo che ancora non siamo entrati nel vivo del racconto, solo che ci tenevo a presentare i personaggi in questo modo. Spero che vi piaccia lo stesso ^^
Al prossimo capitolo!! Recensite in tanti!!

Dreamer :D

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Capitolo 6
*** Karaoke ***


Karaoke


Len ancora non si era accorto che qualcuno lo stava seguendo mentre percorreva la strada di casa.
Ad un certo punto però, sentì un rumore sospetto dietro di se, facendolo girare di scatto. Nessuno in vista, così tornò a camminare.

Un altro rumore, questa volta il biondo si fermò. Il sole stava tramontando e le nuvole erano colorante di un bellissimo rosso acceso.

-C’è qualcuno?- Domandò il ragazzo sperando di ottenere una risposta, ma quella risposta non arrivò.

Riprese a camminare quando qualcosa cadde dall’albero che aveva davanti. Per terra c’era una ragazzina che si massaggiava il fondoschiena dolorante.

-Mh? Tutto apposto?- Domandò Len sorpreso e spaventato allo stesso tempo. Non si aspettava proprio che quella cosa che lo stava seguendo fosse proprio sopra l’albero.

-Certamente, tutto apposto! Gumi sta sempre alla grande!- Rispose la ragazza schizzando in piedi-

-Un momento … Ma io ti ho già vista sta mattina in biblioteca. E così ti chiami Gumi?- Disse Len ricordandosi di averla già vista.

-Megpoid Gumi, grazie!-

-Megpoid Gumi … Si capisco … Non ci eravamo presentati, io invece sono Len Kagamine.-

-Si lo so!-

-Sei forse una stalker? Perché mi stavi seguendo?-

-Eeeh?? Io una stalker?? Ma figuriamoci! Ho letto il tuo nome dentro il tuo quaderno che ho accidentalmente sbirciato mentre tu dormivi in biblioteca. Ti sto seguendo solo perché mi sembravi un tipo interessante e volevo provare a parlarti di nuovo!- Rispose la ragazza sottolineando la parola “accidentalmente” facendo capire che lo aveva chiaramente fatto apposta.

-Non ti ha insegnato nessuno che è da maleducati guardare la roba degli altri? E comunque bastava chiamarmi da lontano se volevi parlarmi … Se qualcuno ti avesse vista seguirmi in quel modo sicuramente avrebbe sospettato.-

-Nessuno mi scopre. Mi mimetizzo perfettamente con l’ambiente e nessuno riesce a trovarmi! Mi hai trovata solo perché sono caduta … Maledetto ramo!- Il suo modo di parlare era molto infantile nonostante fosse più grande del biondo di un anno.

-Capisco.- Al ragazzo venne in mente che se non si sbrigava ad andare a casa, avrebbe fatto tardi al karaoke di quella sera. –Scusa ma adesso devo andare … Ciao a domani.- E prese a camminare.

-Ehi aspetta! Perché te ne vai così?- Domandò Gumi rincorrendolo.

-Ho un appuntamento al karaoke sta sera. Non posso trattenermi molto.-

-Oooh hai una ragazza??- L’espressione della verdolina si fece più curiosa.

-No! Siamo un gruppo di amici!-

-Capisco! Allora posso venire con te?-

-Perché dovresti?-

-Ti prego! Non sono mai stata al karaoke!- La ragazza aveva assunto un espressione supplichevole.

-Va bene … Non credo che a Kaito darà fastidio avere una ragazza in più. Ci vediamo qui, ok?-

-Siii!! Evviva! Allora corro a prepararmi!- Detto questo la ragazza corse verso casa sua.

Il ragazzo osservò per un po’ la ragazzina mentre correva via, poi si riprese dai suoi pensieri e andò per la sua strada.

*******************************

Len aspettava ormai da troppo tempo Gumi vicino all’albero da dove era caduta.

-Cavolo, dove è finita?- Brontolava Len continuando a guardare il suo orologio da polso.

-Ehi Len!! Eccomi!- La ragazzina di quella mattina arrivò davanti al biondo reggendosi sulle ginocchia con un certo fiatone.

Dopo essersi scusata per il ritardo, Gumi iniziò a camminare trascinando Len per un braccio: non stava più nella pelle.

Arrivati al locale, trovarono Kaito e le altre che erano già nella loro stanza dove si sarebbe svolto il karaoke.

-Ehi Biondino! Ce ne hai messo di tempo.- Disse Kaito vedendo l’amico entrare dalla porta, ma appena vide Gumi cambiò subito espressione.

-Ragazzi lei è Gumi, una ragazza che ho conosciuto questa mattina e che ha insistito per venire.- La presentò Len.

-Piacere a tutti!!- Gumi si sedette sul divanetto accanto a Miku, che subito si presentò come fecero anche le altre ragazze.

-Dolce pasticcino nuovo! Io sono Kaito Shion, lieto di fare la conoscenza di una fanciulla così graziosa.- Il ragazzo dagli occhi blu baciò la mano della verdolina.

-Ah! Tu sei il pervertito che ci ha provato con mezza scuola!- Sbottò la ragazza, lasciando un povero Kaito pietrificato davanti a se.

-Ragazzi allora? Chi canta per primo?- Domandò Luka.

-Io! Per favore posso io?- Domandò la ragazza dai codini azzurri.

Gli altri annuirono, e dopo aver scelto la canzone, Miku iniziò a cantare. La sua voce risuonava in tutta la stanza, mentre gli altri restarono a bocca aperta avendo notato la sua bravura. Era una voce angelica e meravigliosa, nessuno aveva mai sentito una voce tanto bella, e una volta finita la canzone,  rimasero male a non sentire più quella melodia, tranne Len che aveva già sentito una voce molto più melodiosa secondo lui.

-Miku ma sei bravissima!!- Si complimentò Meiko.

-Davvero? Ti ringrazio!-

-Waaa come sei carina! Hai una voce … Così melodiosa … Così perfetta!!- Kaito aveva gli occhi luminosi.

-Brava Miku!- Sorrise Rin.

Tutti si erano complimentati con Miku, senza sapere che erano tutti molto portati per cantare, persino Kaito!

-Wao!! Ragazze oltre a essere bellissime siete anche dotate di una voce meravigliosa!- Si complimentava Kaito con occhi pieni di ammirazione.

-Kaito, non fare il lecchino!- Meiko diede un pugno sulla testa al ragazzo, che subito dopo si mise a piagnucolare vicino al suo migliore amico.

Luka però, si era accorta che Rin e Len non avevano ancora cantato. L’unico che aveva sentito cantare Len era Kaito, il suo migliore amico, ma erano molto piccoli e dopo quell’esperienza, il biondo si era per sempre rifiutato di cantare. Quella sera, Len non cambiò idea. Anche la ragazzina dai capelli dorati si era rifiutata, nessuno sapeva per quale ragione.

I ragazzi si erano tutti divertiti moltissimo, infatti la serata trascorse velocemente ed era arrivato il momento di tornare a casa.

Usciti dal locale, ognuno si diresse per la sua strada, mentre Rin e Len percorsero la stessa visto che abitavano quasi vicini. I due rimasero in silenzio per tutto il tragitto fino a quando arrivarono davanti alla casa della ragazza.

-Allora ti saluto Rin!- Sorrise il ragazzo.

-Oh … Veramente sta sera preferirei tornare a casa più tardi … Prima devo fare una cosa.- Ricambiò il sorriso.

-Dove devi andare?- Chiese incuriosito.

-Al parco.-

-Allora ti accompagno, non va bene che una ragazza della tua età se ne vada in giro a quest’ora, potrebbe essere pericoloso.-

-Hai la mia stessa età Signorino Kagamine.- Sorrise la biondina, onorata dalla galanteria del ragazzo.

-Ma io sono un ragazzo.- Rispose lui sorridendo con un po’ di malizia.

-Adesso fai il maschilista?-

-Certo che no Signorina Kagamine.-

Si misero a ridere per poi riprendere il loro cammino andando verso il parco. Era tutto deserto e le luci dei lampioni illuminavano il paesaggio, mentre una fresca brezza primaverile muoveva le chiome degli alberi.

-Cosa siamo venuti a fare qui?- Domandò il biondo sedendosi su una panchina.

Rin non rispose, rimase in piedi andando poco più avanti di Len e iniziò a cantare. La sua voce era ancora più bella dell’ultima volta, la melodia era dolce e orecchiabile, Len chiuse gli occhi lasciandosi trasportare da quelle note così armoniose per un tempo indefinito, quando ad un certo punto, uscì della musica anche dalla sua bocca. Riaprì gli occhi come sorpreso del fatto che stava cantando, visto che non se ne era neanche reso conto, davanti a una ragazza poi! Si alzò in piedi mettendosi vicino a lei e continuava a cantare senza fermarsi, come se si fosse liberato da un peso. Rin gli sorrise, insieme le loro voci unite, raggiungevano il cielo e le stelle. Finito di intonare la loro canzone,  i due si guardarono negli occhi.

-Non credevo che la tua voce fosse così bella!- Disse la biondina sorpresa e contenta di aver intonato quel canto insieme a l’unico a cui aveva fatto ascoltare la sua voce.

-Bhe … ecco … in realtà io non canto da anni … non avrei dovuto cantare insomma …- Len era imbarazzato e non sapeva come rispondere al complimento della ragazza.

-E’ un segreto anche il tuo?-

-Non proprio ma … avevo promesso a me stesso che non l’avrei più fatto.-

-Capisco, come mai? Se non sono indiscreta.-

-Preferisco non parlarne. Potresti non dirlo a nessuno?-

-Non preoccuparti! Non lo racconterò a nessuno! Anche tu non racconterai a nessuno il mio, vero? Sai ci tengo molto e preferisco che non lo venga a sapere troppa gente.-

-Grazie Rin. Sta pure tranquilla! Ho la bocca cucita.- Rispose con un sorriso rassicurante.

-Meglio se torniamo a casa adesso … E’ tardi anche per te Signorino Kagamine.- Rise la ragazzina.

-Mai troppo tardi per un ragazzo come me!- Rise anche lui.

I due biondi fecero la strada per tornare a casa, sicuri che quello sarebbe stato per sempre il loro segreto.
 

Angolo Autrice: Ed eccomi tornataaa!! Vi prego di scusarmi tantissimo per l'enorme ritardo ... Sono una pessima autrice a causa dei miei continui ritardi, e vi chiedo di perdonarmi!! Comunque spero che il capiotolo vi piaccia, anche se non se sono pienamente convinta. Ringrazio tantissimo però la mia Balconcina Any che mi ha aiutato moltissimo a scrivere questo capitolo!! ^^  Spero di avervi incuriositi ancora e alla prossima! Prima possibile spero ... ehe ^^''

Dreamer :)

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