Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo: i Missing Moments.

di Prim_
(/viewuser.php?uid=488375)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Divento il nuovo Oracolo, forse. ***
Capitolo 2: *** Capitolo uno: Se domani piove è colpa di Annabeth. ***
Capitolo 3: *** Capitolo due: Mai stato così sicuro di aver ripetuto bene biologia. ***
Capitolo 4: *** Capitolo tre: Il pesciolino di famiglia rischia la vita a causa di una stupidaggine. ***



Capitolo 1
*** Prologo: Divento il nuovo Oracolo, forse. ***


Nickname: oceans_
Titolo:  Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: i Missing Moments.
Genere: Romantico, Fluff, Slice of Life.
Rating:  Verde.
Avvertimenti: Piccoli spoiler.
Introduzione:  Non terrò conto della saga degli Eroi dell’Olimpo. Annabeth Chase e Percy Jackson saranno i protagonisti di piccoli missing moments, a partire dall’ultimo giorno al Campo.
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»

*
«Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo
Joshua» decretò.
Ci saranno degli spoiler.
Note dell'Autrice:  Prima storia in questo fandom! Spero che la raccolta vi piaccia. Oh, e a tutti quelli che aspettano con ansia il ritorno di Agente speciale Granger non preoccupatevi, alla fine di questa raccolta pubblicherò la rivisitazione!
Ora, chiunque voglia suggerire qualche idea per i missing moments sarà ben accetto!
Sempre con affetto;
Prim.
Note dell'Autrice2: Questo prologo vede protagonisti Annabeth e Percy fra il momento in cui Rachel parte e il momento citato dal libro, gli altri saranno ambientati in altri luoghi e momenti discostati dal libro. Prologo ispirato da una scena iniziale del disney channel original movie I 16 desideri.



Prologo
Divento il nuovo Oracolo, forse.



Rachel era appena corsa verso uno dei tanti furgoni che ci avrebbero riportato a New York.
«Oh, Percy non vedo l’ora di iniziare i progetti all’Olimpo! Ci pensi? Io architetto degli dei» esclamò Annabeth, con gli occhi sognanti.
Riuscivo a vedere nei suoi occhi l’Olimpo già ricostruito, le divinità che si divertivano fra loro.
Mi immaginai Annabeth camminare fra le case delle divinità minori, diretta verso sua madre.
I capelli biondi erano sciolti, in testa aveva una corona di fiori. Indossava un vestito alla greca azzurro.
Mi vidi accanto a lei, le sue dite intrecciate nelle mie. Mi sorrideva.
Era la visione più bella del mondo.
Il suo sorriso, i suoi occhi. Miei dei, altro che le visioni di Rachel.
Mi voltai verso Annabeth, stavamo aspettando in silenzio che Argo si mettesse alla guida dell’ultimo furgone del Campo.
Avvicinai le mia mano alla sua nel tentativo di prenderla. Ma poi riprese a farneticare tutte le sue idee sull’Olimpo, alzando quella mano per sostituire la coda dei capelli con una treccia spettinata.
Sorrisi leggermente, era bellissima anche così ed era solo mia.

-


Annabeth, grazie agli dei, sarebbe rimasta a New York.
Aveva avuto il permesso dei suoi genitori di frequentare un collegio del centro, per restare vicino all’Olimpo e sorvegliare i lavori di ricostruzione.
«E anche per restare vicino a me?» chiesi.
 «Vedo che qualcuno si crede molto importante.» Ma intrecciò le dita nelle mie. Ricordai quello che mi aveva detto a New York, sull’idea di costruire qualcosa di permanente, e pensai che forse – e dico forse – stavamo partendo con il piede giusto.

[Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: Lo Scontro Finale, Capitolo 23]

 

 

 



 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo uno: Se domani piove è colpa di Annabeth. ***


Nickname: oceans_
Titolo:  Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: i Missing Moments.
Genere: Romantico, Fluff, Slice of Life.
Rating:  Verde.
Avvertimenti: Piccoli spoiler.
Introduzione:  Non terrò conto della saga degli Eroi dell’Olimpo. Annabeth Chase e Percy Jackson saranno i protagonisti di piccoli missing moments, a partire dall’ultimo giorno al Campo.
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»

*
«Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo
Joshua» decretò.
Ci saranno degli spoiler.
Note dell'Autrice:  Prima storia in questo fandom! Spero che la raccolta vi piaccia. Oh, e a tutti quelli che aspettano con ansia il ritorno di Agente speciale Granger non preoccupatevi, alla fine di questa raccolta pubblicherò la rivisitazione!
Ora, chiunque voglia suggerire qualche idea per i missing moments sarà ben accetto!
Sempre con affetto;
Prim.
Note dell'Autrice2: I protagonisti sono sempre i nostri Percabeth a distanza di sette anni e, se la matematica non è un’opinione, hanno ventitré anni.  


Capitolo uno
Se domani piove è colpa di Annabeth.

 


«Stavo pensando» iniziai.
Eravamo al campo da tre giorni ed Annabeth era già sgattaiolata nella mia capanna oltre il coprifuoco.
Non che mi dispiacesse, eh! Io e lei ci vedevamo anche durante l’anno dato che aveva deciso di iscriversi ad un college di architettura a New York – per fortuna – così potevo permettermi di andare a prenderla a fine corsi con la mia Vespa blu, regalo di mamma e Paul per i diciotto anni.
Sarà anche vecchia sette anni, un po’ ammaccata a causa di Blackjack, ma è uno splendore.
Le ho persino dato un nome: Annie.
E no, non c’entra niente con il fatto che la mia ragazza si chiami Annabeth! Lei detesta essere chiamata con qualsiasi diminutivo!
Comunque, eravamo abbracciati nel mio letto – non pensate male, eheh – quando mi venne quel pensiero improvviso. La testa di Annabeth era appoggiata sul mio petto ed io continuavo ad accarezzarle i capelli biondi.
«Come si celebra un matrimonio sull’Olimpo?»
Annabeth sembrò pensarci un attimo, perché smise tamburellare le dita sul mio petto. Poi bofonchiò un «Non lo so» ed io rimasi davvero sorpreso.
Insomma, quando mai Annabeth Chase – per lo più figlia di Atena – non sa qualcosa?
Mi aspettavo fulmini e saette per il giorno dopo.
«I miti non ne parlano» tentò di giustificarsi, vedendomi stupito.
E va bene, tesoro, questa volta passa perché è un evento più unico che raro!
«Come mai, Testa d’Alghe?»
«Non ti piacerebbe scoprirlo, Sapientona?» la ignorai.
«Percy… tu non mi stai chiedendo… beh, mi stai per caso chiedendo di..»
Però Annabeth, sei tu che hai perso le parole ‘sta volta? Me l’aspetterò davvero, la pioggia, domani. Meno male che il campo è immune ad un certo tipo di meteo.
«Tranquilla, amore» iniziai con non so quale audacia. «Ti sto solo chiedendo di diventare la nuova signora Jackson»
Annabeth, che si era rincuorata al mio Tranquilla, amore, alzò di scatto la testa reggendosi con il braccio teso verso il mio petto, pressando con la mano. Sembrava pronta a sconfiggere un intero esercito di Crono ancora una volta a distanza di anni.
Non abbiamo più avuto grossi guai da allora: attacchi di mostri, Clarisse scontrosa ed isterica, la signora O’Leary affamata e molto più affettuosa ed un Tyson molto più grande di prima.
Niente di insolito, insomma. Il signor D aveva persino imparato il mio nome!
No, non vi illudete. Questo non sarebbe mai successo. Sottolineo mai.
Comunque, credetemi, non so come ne uscì vivo quella notte.
Quando mi girai verso di lei, vidi i suoi occhi grigi brillare e la sua bocca aprirsi in un sorriso.
E da quell’espressione – rara sul volto di Annabeth – sapevo già qual era la risposta.
Così, prima che aprisse bocca, sorrisi e la baciai a lungo.
Poi mi ricordai di una cosa e iniziai a preoccuparmi sul serio.
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»
In ogni caso quello che avvenne dopo, ragazzi, fu storia non adatta ai minori.




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo due: Mai stato così sicuro di aver ripetuto bene biologia. ***


 

Nickname: oceans_
Titolo:  Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: i Missing Moments.
Genere: Romantico, Fluff, Slice of Life.
Rating:  Verde.
Avvertimenti: Piccoli spoiler.
Introduzione:  Non terrò conto della saga degli Eroi dell’Olimpo. Annabeth Chase e Percy Jackson saranno i protagonisti di piccoli missing moments, a partire dall’ultimo giorno al Campo.
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»

*
«Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo
Joshua» decretò.
Ci saranno degli spoiler.
Note dell'Autrice:  Prima storia in questo fandom! Spero che la raccolta vi piaccia. Oh, e a tutti quelli che aspettano con ansia il ritorno di Agente speciale Granger non preoccupatevi, alla fine di questa raccolta pubblicherò la rivisitazione!
Ora, chiunque voglia suggerire qualche idea per i missing moments sarà ben accetto!
Sempre con affetto;
Prim.
Note dell'Autrice2: Il penultimo capitolo – sì, la raccolta è già finita çwç – vede protagonisti sempre i nostri ragazzi, Percy e Annabeth (perché la Percabeth is forevaaaah), a distanza di parecchi anni dopo il matrimonio. Tranquille, ragazze, Percy è riuscito a dirlo alla cara Atena senza morire! 

 

 

 


Capitolo due.
Mai stato così sicuro di aver ripetuto bene biologia.


Rientrai a casa dopo esser stato tutta la mattinata a lavoro.
Chi lo avrebbe detto che sarei diventato coach di una famosa squadra di nuoto agonistica?
Ogni pomeriggio dovevo allenare delle squadre -  femminili, maschili o miste a seconda dei turni – per delle competizioni. Poi cercavo di essere attaccato il meno possibile dai mostri.
Ovviamente non ci riuscivo quasi mai, è raro che un semidio riesca ad arrivare all’età adulta perciò attiriamo ancora più mostri.
Riusciamo sempre a cavarcela, io e mia moglie.
Oh, è stupendo poterlo dire.
Annabeth Chase, quella Annabeth, è mia moglie da quattro anni.
Abbiamo ventisette anni e siamo felicemente sposati.
Felicemente, si fa per dire. Io e Annabeth passiamo tutto il tempo a litigare e per il resto facciamo ripetizione di.. ehm, biologia. Già.
«Annabeth? Ci sei?»
In genere mi accoglieva sempre all’ingresso, quando rientravo.
Tutti i pomeriggi sorrideva e mi baciava per poi iniziare a raccontarci reciprocamente dei nostri lavori. Dopo il lavoro di ristrutturazione all’Olimpo e la laurea in architettura, Annabeth ha trovato uno studio tecnico in cui lavorare. Ha scoperto che il suo capo è un altro semidio figlio di Atena che era un po’ troppo cresciuto per il Campo Mezzosangue, perciò lavora di mattina soltanto in modo che il pomeriggio possa dedicarsi alle richieste divine per il Campo o per l’Empire State Building. Ad eccezione del Sabato, il suo giorno libero, e del Mercoledì in cui lavorava di pomeriggio anziché di mattina.
Quel giorno non c’era ed ero più che sicuro che non fosse Mercoledì, controllai anche il calendario ed infatti era Lunedì!
Ma allora Annabeth dov’era?
«Annabeth! Dove sei?!»
Non ricevetti nessuna risposta, tirai fuori dalla tasca la mia penna e tolsi il cappuccio. Sguainai Anaklusmos, la mia fedele spada, e perquisì la casa.
Arrivato al piano superiore sentì dei singhiozzi provenire dal bagno. Nessuno si doveva permettere di farla piangere, nemmeno io dovevo.
Sfondai la porta gridando  «ARRIVOO SAPIENTONAAA!».
Annabeth alzò lo sguardo in lacrime. Era seduta vicino alla vasca, le gambe poggiate al petto e fra le mani aveva una specie di termometro.
Rimisi il cappuccio a Vortice, infilando la spada in tasca, e abbracciai Annabeth. Pianse sul mio petto per quasi mezz’ora mentre le accarezzavo i capelli. Quando si fu calmata le chiesi perché avesse un termometro in mano.
«Non.. non è un termometro, Percy» disse, tirando su col naso.
«Cos’è, allora?»
«Percy» iniziò con un tono che non mi piaceva. Se quella cosa stava facendo piangere Annabeth allora mi sarei dovuto preoccupare. «Questo è un test di gravidanza.. ed è positivo»
Spalancai la bocca. Annabeth stava piangendo per un test di gravidanza positivo.
Si toccò la pancia, la accarezzò. «Aspettiamo un bambino, Testa d’Alghe» esclamò scoppiando a ridere.
Annabeth mi avrebbe dato un figlio fra nove mesi.
Sarei diventato papà.
Ero l’uomo più felice della terra.
Baciai Annabeth in fronte. Poi sulle guance, sul naso, sulle labbra.
«Dopo quel sì, è la cosa più bella che tu potessi dirmi, Sapientona» mormorai, immaginando già un piccolo o una piccola Jackson girare per casa. 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo tre: Il pesciolino di famiglia rischia la vita a causa di una stupidaggine. ***


Nickname: oceans_
Titolo:  Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo: i Missing Moments.
Genere: Romantico, Fluff, Slice of Life.
Rating:  Verde.
Avvertimenti: Piccoli spoiler.
Introduzione:  Non terrò conto della saga degli Eroi dell’Olimpo. Annabeth Chase e Percy Jackson saranno i protagonisti di piccoli missing moments, a partire dall’ultimo giorno al Campo.
«Amore»
«Mhm?»
«Dici che riuscirò a dirlo a tua madre senza morire folgorato?»

*
«Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo
Joshua» decretò.
Ci saranno degli spoiler.
Note dell'Autrice:  Prima storia in questo fandom! Spero che la raccolta vi piaccia. Oh, e a tutti quelli che aspettano con ansia il ritorno di Agente speciale Granger non preoccupatevi, alla fine di questa raccolta pubblicherò la rivisitazione!
Ora, chiunque voglia suggerire qualche idea per i missing moments sarà ben accetto!
Sempre con affetto;
Prim.
Note dell'Autrice2: Vi avviso che il punto di vista cambia, da Percy a si capisce chi. Non ho fatto i calcoli, quindi non so esattamente quanto tempo dopo è ambientato. So solo che è dopo il matrimonio, sicuro.
Grazie a tutti per aver seguito, la storia è completa.

 

 

 


 Capitolo tre.

Il pesciolino di famiglia rischia la vita a causa di una stupidaggine.

 

«Ho detto di no, Lily» disse qualcuno, con la voce un po’ troppo alta. 

Ero appena rientrata a casa e non avevo avuto il tempo di dire «Sono tornata!» che sentì la voce di mio marito dal piano superiore.
Sì, alla fine ce l’abbiamo fatta a sposarci. Atena e Poseidone non hanno accettato subito la cosa, specialmente mia mamma, ma alla fine si sono rassegnati a dover diventare suoceri.
Sally e mio padre ne sono stati felicissimi invece, come Paul e la mia matrigna. Sono andati subito d’accordo!
Salì il piano superiore e, a giudicare dalle urla, Percy e nostra figlia erano nella stanzetta di Lily.
«Ma papà!» stava protestando.
Il più piccolo, Tobias, era fuori la porta socchiusa. Stringeva il suo orsetto.
«Psst» feci.
Tobias si girò, i capelli neri scompigliati e gli occhi grigi spaventati. «Mamma! Sssh!»
Mi misi dietro di lui e riuscì a vedere Percy seduto sul letto dalle lenzuola blu e Lily in piedi di fronte a lui. Stringeva i pugni, controllava la rabbia.
«Mamma che sta succedendo al pesciolino?» chiese Tobias, indicandomi la boccia dove Lily teneva Pillo, il suo pesce rosso, un regalo del nonno Poseidone.
Sembrava che l’acqua volesse uscire da un momento all’altro. La storia era grave.
«Non voglio ripeterlo, Lily. Tu non andrai da nessuna parte» decretò.
Gli occhi azzurri di Lily si riempirono di rabbia, raggiungendo il colore del mare in tempesta, si avvicinò alla porta e la spalancò. Si scostò i capelli biondi dalla faccia e con il tono più gelido che io avessi mai sentito esclamò «Fuori dalla mia stanza!»
Presi in braccio Tobias e mi allontanai dalla porta. Guardai le spalle di Percy sulla soglia della porta ormai chiusa. Sospirò e senza degnarci di uno sguardo si diresse al piano inferiore.
«Tobias, perché non vai ad abbracciare tua sorella?» chiesi, mettendo giù il piccolo.
«Tranquilla mamma, ci penso io!» e così dicendo entrò nella camera difronte.
A me toccò la parte più difficile: impedire a Perseus Jackson, quel Testa d’Alghe di mio marito, di fuggire a Montauk prima di avermi spiegato un po’ di cose.
Scesi le scale, armata di tutta la pazienza possibile, e mi sorpresi a vederlo seduto sul divano in soggiorno.
«Allora, mi spieghi cosa sta succedendo?» chiesi, mettendomi difronte a lui con le braccia incrociate.
«Tua figlia vuole uscire, questa sera» borbottò lui.
Perché diventa sempre mia figlia quando fa qualcosa che a lui non va giù?
«Lo fa già, non vedo quale sia il problema»
«Vuole uscire da sola con un certo Joshua» esclamò. «Che razza di nome è Joshua, poi?!»
«Fammi capire» dissi, trattenendo le risate. «Tu le hai detto di no solo perché deve uscire con un ragazzo? Sei geloso di tua figlia, Testa d’Alghe?»
«Lily è piccola per queste cose, io ho avuto il mio primo appuntamento a quindici anni»
«Eri solo uscito con Rachel! Beckendorf vi ha anche interrotti!»
«E se la fa soffrire? Non lo permetterò, Sapientona. Lily è la mia bambina»
«E lo sarà sempre, amore. Ma devi lasciarla crescere» esclamai, aggrappandomi al suo braccio. «è nostra figlia, sa difendersi bene»
«Ho detto di no, Annabeth» mi disse, gelido quanto Lily.  «Lily uscirà quando avrà quindici anni»
«Ne ha quattordici, Percy!»
«Bene, allora l’anno prossimo uscirà con questo Joshua» decretò.
«Percy, ti ricordi il Monte Sant’Elena? Che cosa è successo quel giorno?»
«Il nostro primo bacio»
«E quanti anni avevamo?»
«Per lo Stige, detesto quando hai ragione, Sapientona»
Mi baciò leggermente e poi salì di nuovo le scale, lo seguì.
«Non piangere Lily, puoi uscire con me ‘sta sera!» stava mormorando Tobias.
Percy si sedette sul letto e abbracciò Lily. «Sai Lily, se proprio vuoi.. puoi uscire con quel tuo amico»
«Davvero papà?» Percy annuì. «Oh, grazie! Allora devo… devo prepararmi… i capelli, mamma!»
«Tesoro di papà» iniziò Percy. «Guardati, sei uguale a tua mamma. Non c’è bisogno che tu ti prepari, sii te stessa amore. Perché sei bellissima»
Volete sapere com’è andata a finire? Lily è uscita con Joshua, il suo attuale ragazzo, e Percy.. beh, Testa d’Alghe cerca di rassegnarsi.
«Ti amo anche io Sapientona!»

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2375611