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Salve a tutti,la mia mente contorta e troppo fantasiosa,si è inventata
una nuova Ff,che vedrà come protagonisti principali Rin e Sesshomaru,ma anche
tutti gli altri
Salve a tutti,la mia mente contorta e troppo
fantasiosa,si è inventata una nuova Ff,che vedrà come
protagonisti principali Rin e Sesshomaru,ma anche tutti gli altri.
Non so come sarà,era un’idea che mi è
venuta,fatemi sapere.
O scelto di ambientarla in un Giappone dove
privilegia l’illegalità,ai nostri tempi,e dove due bande si affrontano.
Un è capitanata da Naraku,con i suoi alleati,e
dell’altra parte ci sono Sesshomaru con Inuyasha e gli altri.
La giovane Rin è costretta ad essere la donna di Naraku,ma il suo infelice
destino si scontrerà con quello di Sesshomaru,una persona fredda ed
apparentemente insensibile.
Insieme,però,ritroveranno la forza di
vivere,scopriranno il vero amore,che gli cambierà la vita. Ma insidie e
cattiverie sono dietro l’angolo,e la loro vita sarà in grave pericolo,quando il
nemico attaccherà.
***
Nelle strade affollate di
Tokio,una bella ragazza dai lunghi e ribelli capelli corvini,camminava con
passo sicuro,sfoggiando un sorriso solare e dolce.
Non era troppo alta,ma il suo
corpo era snello e giustamente formoso.
Gli occhi era color
cioccolato,le labbra di un rosa acceso,ed indossava una camicetta bianca ed una
gonnellina a pieghe nera. La sua divisa scolastica.
Attraversando la
strada,affollata di macchine che creavano un tremendo frastuono,si intrufolò in
bar caldo ed accogliente.
Ordinò un cappuccino ed una
brioche da portare via,e pagato il conto alla cassiera dagli occhi azzurri che
conosceva da tempo,uscì sorridente.
Alla porta,mentre lei teneva
gli occhi sul pacchetto bianco che conteneva la sua colazione,le venne in
contro una ragazza,che la prese sotto braccio strattonandola e mettendole paura.
“:buon giorno Rin! Hai studiato
per il compito?:”
Rin sbuffò all’amica,alzando
gli occhi al cielo.
“:Kagome mi hai spaventata!:”
Kagome sorrise,facendo
ondeggiare la sua chioma corvina,e strizzando gli occhi grigio-azzurro,anche
lei indossava la stessa divisa di Rin,e viste da dietro,le due amiche erano
molti simili,ma Kagome era più alta.
“:Hai visto Sango e Ayame?:”
Chiese Rin,mentre sistemava il
pacchetto bianco che aveva in mano nella borsa.
“:Si,saranno gia a scuola,e se
non ci affrettiamo noi resteremmo fuori!:”
**
Qualche ora dopo….
Affacciata al balcone dalla
scuola che dava sul cortile,vi era Kagome,che guardava assorta nei suoi
pensieri,i ragazzi che si godevano l’intervallo.
“:Bum!:”
La fece sussultare Rin,che
scoppiò a ridere come una bambina.
“:Rin ma che ti passa per la
testa?:”
Rin si appoggiò a sua volta al
balcone.
“:Tu piuttosto,che guardavi?:”
E segui con gli occhi il punto
che le indicò Kagome,incrociando un ragazzo dai lunghi capelli argentati,che
indossa un camicia bianca e un pantalone scuro. Aveva dei begli occhi dorati,ma
un’espressione troppo seria,anche se appariva abbastanza disinvolto.
“:Si chiama Inuyasha,è
dell’ultimo anno…:”
Rin la guardò dubbiosa.
“:sai anche dove abita? Capisco
che ti piace,ma chi da tutte le informazioni?:”
Kagome arrossì.
“:Dai Rin non esagerare. È
carino,ed una sua compagnia segue un corso con me,e ne parlavamo…:”
“:mmm,e
sai anche che tipo è?:”
“:Questa sua compagna di classe
dice con gli amici è molto allegro,un tipo sveglio,ma dice che ha la testa
altrove…:”
“:in che senso?:”
Kagome fece spallucce,smettendo
solo in quel momento di osservare il ragazzo.
“:L’anno scorso gli hanno
ucciso la ragazza,e non ha superato il brutto momento…:”
“:Ho che tristezza,sai altro?:”
Rin si sentiva stranamente
interessata,forse,perché aveva capito qualcosa di importante.
“:Si chiamava Kikyo,Rin. Sai
benissimo chi era…:”
Rin sentì il cuore morirle in
gola,quando pensò a quella giovane dei capelli corvini come i suoi,molto simile
alla sua amica Kagome,e riuscì a sussurrare,più che altro a se stessa:
“:L’unica ragazza che ha detto
di no a Naraku Urabi…:”
Poi deglutì,e continuò più
decisa.
“:è ha fatto una brutta fine…:”
Serrò gli occhi,poi li spalancò
per inchiodare Kagome,e le strinse le spalle con le mani.
“:Kagome,questo significa che
anche lui è coinvolto in tu sai cosa. Stagli lontana,non fare il mio stesso
errore…:”
Kagome sapeva perfettamente a
cosa si riferiva l’amica,e fece di si con la testa.
Mentre la sua amica Rin
smetteva di tremare dal nervosismo che la invadeva a certi pensieri.
“:Ei ragazze!:”
Le due amiche si allontanarono
l’una dall’altraper guardare le due
ragazze more che le chiamavano dall’aula.
Un aveva i capelli corti che
ricadevano sulle spalle,di un castano rossiccio,e gli occhi verdi. Il suo nome
era Ayame.
L’altra si chiamava
Sango,capelli lunghi di un castano scuro raccolti in una coda alta,ed occhi del
medesimo colore.
Entrambe erano molto
benne,nella loro divisa bianca e nera.
“:Ei ragazze,come vi è andato
il compito?:”
Chiesa Sango,cacciandosi
indietro una ciocca di capelli.
“:Non male…:”
Rispose Kagome,mentre si
dirigevano in giardino.
Si sistemarono al solito
tavolino,sotto un piccolo albero,godendo della vista di tutto il cortile.
“:Io con uno così non ci andrei
mai…:”
Borbottò Sango,schifata,mentre
fissava qualcosa o qualcuno.
“:Ma chi scusa?:”
Chiese Rin smettendo di bere il
suo succo di frutta,e cercò di capire a chi si riferisse l’amica.
Appoggiato ad un muro,ed
accerchiato di belle ragazza con cui faceva il casca morto,vi era Miroku,un bel
ragazzo dai corti capelli neri e gli occhi blu.
Molto attraente,nella sua divisa
che portava con disinvoltura,ed il suo piccolo codino dietro la nuca.
Era noto per le sua passione:
le ragazze. Infatti lo si vedeva sempre in compagnia femminile,e non era mai la
stessa ragazza.
“:Ma come si fa? È logico che
le usa soltanto,perché andargli dietro? Cosa ci guadagnano da un maniaco
così?:”
Infuriò Sango,che non tollerava
le ragazza frivole che cinguettavano attorno a quel ragazzo.
Lei ed Ayame sedevano accanto
su una panca,mentre le altre due era sedute di fronte a loro sul tavolo.
“:io preferisco di gran lunga
un tipo come quello…:”
Si intromise Ayame,con la sua
voce infantile,indicando due ragazzi appoggiati ad un muretto vicino alla scale
d’ingresso.
“:Ti piace anche a te? Si chiama
Inuyasha!:”
Intervenne Kagome indicando il
ragazzo dai capelli bianchi,che era compreso fra i due ragazzi che aveva
indicato Ayame,che scoppiò a ridere.
“:adesso sappiamo che ti piace
questo Inuyasha,Kagome,comunque io mi riferivo al suo amico. Si chiama Koga,è
dell’ultimo anno anche lui.:”
Koga aveva lunghi capelli neri
legati in una coda di cavallo,occhi azzurro cielo e lineamenti accattivanti,con
un corpo scolpito.
“:Sarà vero quello che
dicono?:” Disse d’improvviso Ayame “:Intendo che loro siano coinvolti in quel
giro…insomma avete capito!:”
Rin perse il suo sguardo in un
punto imprecisato.
“:Si:” rispose cauta Kagome
“:Pare che siano propri i massimi esponenti,dopo il loro capo si intende.
Questo loro capo,pare sia fratello di quell’Inuyasha…:”
“:Sicura?:”
Chiese scettica Sango,ma a
rispondere fu Rin,con occhi seri e determinati.
“:Fidati. Kikyo,la ragazza che
Naraku ha fatto ammazzare,era la ragazza di Inuyasha.
L’ha fatto uccidere perché lei
amava Inuyasha e non lui,e ne ha approfittato per fare uno torto alla banda
avversaria. Si chiama Sesshomaru il loro capo banda,è fratello maggiori di
Inuyasha,gli assomiglia molto infanti.
Naraku mi ha detto che è un
tipo di pietra,ma che gestisce bene il suo giro.:”
“:A proposito di Naraku,si è
fatto più sentire?:”
Chiese con riguardo Ayame,e Rin
si irrigidì.
“:Sono tre gironi che non mi
chiama,ed io ne sono felice. L’ultima volta si è messa male…:”
Kagome,che sedeva accanto a
lei,le mise una mano sulla spalla.
“:Vuoi parlarcene?:”
Rin serrò gli occhi scuotendo
la testa,e ripensò all’ultima volta in cui aveva visto il suo ragazzo Naraku….
§§§
Rin era nella lussuosa villa di
Naraku Urabi,il capo del territorio dell’Est,quando scendendo le scale,sicura
di essere sola,aprì la porta scorrevole del salone,ma ciò che vide le fece
morire il cuore in gola.
Il suo Naraku,l’uomo che non
amava,ma che era costretta ad amare,teneva ancora la pistola in mano,dopo aver
sparato alla testa di un uomo,che ora giaceva al suolo in una chiazza di
sangue.
Altri tre uomini,che lei
conosceva bene,avevano assistito imperturbabili all’omicidio,uno dei tanti che
compievano,e rimanevano comodamente seduti sui divani.
Solo uno,Bankotsu,dai lunghi
capelli neri raccolti in una treccia,e dai begli occhi celesti,depose la sigaretta
che stava fumando nel posa-cenere,quando scorse Rin alla porta.
Naraku sbuffò affranto,ma non
per l’uomo a cui aveva strappato la vita,ma per la ragazza tremante che era
rimasta inchiodata alla porta dietro di lui.
Fece un segno col capo al suo
fedele Bankotsu,e questo corse alla porta,afferrando dalla spalle Rin e
portandola via.
Quando i due furono in
cucina,Rin smise di fissare il vuoto,puntò i suoi occhi scuri sul ragazzo che
la fissava deciso,ma preoccupato.
“:Rin,va tutto bene? Non dovevi
assistere,Naraku pensava che fossi sotto la doccia…:”
Rin strinse con le unghia il
piano del mobile a cui si aggrappava,e serrò i denti.
“:Chi era sta volta? Un povero
padre di famiglia che non aveva i soldi per pagare?!:”
La giovane interpretò il
silenzio del ragazzo per una conferma,e trattenne un gemito,mentre si piegava
su se stesse per trattenere le lacrime.
“:Quanti bambini dovrete
rendere orfani prima di concludere questo massacro?:”
E si voltò verso il ragazzo
dagli occhi chiari,che fissava il vuoto con i lineamenti del viso contratti.
“:Questi sono affari…:”
Non era convinto.
Bankotsu era il più fedele
degli uomini di Naraku,ma al contempo il più umano,quello che era gentile con
Rin,ed il meno crudele.
“:Cazzate!:”
Sbottò infuriata Rin,ma Bankotsu
le tappò la bocca con la mano,non poteva rischiare che Naraku la sentisse.
Naraku non avrebbe mai
picchiato la sua Rin,ma di certo si sarebbe infuriato.
“:Basta Rin! Calmati ora!:”
Rin,stanca di veder morire
innocenti per mano dell’uomo che un tempo aveva amato,credendolo diverso da
quello che era,corse in camera sua al piano di sopra.
Aprì l’armadio e ne estrasse
una valigia,che iniziò a riempire di vestiti a casaccio,che vi gettava dentro
con foga.
Era tanto concentrata ed
infuriata,da non accorgersi dell’uomo che l’abbracciò da dietro.
“:Rin,Rin,Rin,calmati ora…:”
Sussurrò con voce suadente,ma
Rin si sentì rabbrividire,e cercò di liberarsi,ma Naraku le prese dai polsi
facendola voltare.
“:Che stavi facendo?:”
Chiese,con sguardo
cattivo,crudele,che fece tremare la ragazza.
“:Non ne posso più! Non puoi
costringermi a tutto questo ancora! Me ne vado!:”
Strillò,ma lui le si avvicinò
al viso,sempre maligno e con occhi taglienti,neri come la notte.
“:Tu non te ne puoi andare
piccola mia…:”
Ansimò al suo orecchio,mentre
la vece sedere sul letto,e lui le si inginocchiò davanti,iniziando a baciarla
piano.
Rin piangeva senza sosta,ma non
poteva sottrarsi a lui.
§§§
“:Rin,va tutto bene?:”
Chiese preoccupata Ayame,e Rin
riaprì gli occhi,distraendosi da quel terribile ricordo.
“:Scusa,pensavo…”:
“:Dannazione!:” sbottò Sango
infuriata “:deve esistere un modo! Non puoi restare sua prigioniera per
sempre!:”
Rin fissava ancora un punto
imprecisato,con occhi cupi,e parlò in un sussurro.
“:Cosa dovrei fare? Scappare? E
se uccidesse voi per vendicarsi? O se si vendicasse direttamente con la mai
famiglia? Sarebbe capace di uccidere tutti quelli che conosco…:”
Le tre amiche rabbrividirono.
“:scusatemi…:”
Disse Rin,fuggendo via ad occhi
bassi.
“:è terribile…:”
Affermò Sango,ed Ayame
l’assecondò.
“:forse dovevamo evitare che lo
conoscesse…:”
“:Cosa potevamo fare? Quando si
sono conosciuti lui era così dolce,premuroso,la riempiva di regali ed
attenzioni. Chi poteva immaginare chi fosse in realtà? O che l’avrebbe
costretta a rimanere con lui per sempre?:”
Intervenne Kagome,che era
stanca di veder soffrire l’amica.
Sango sbuffò irritata.
“:Dopo quello che ha passato
poi…:”
“:Quando aveva dieci anni sono
morti i suoi genitori e suo fratello,a dall’ora lei vive con i nonni.
Povera Rin,ha sempre avuto brutte
cose dalla vita,ed ora anche questo.
Ma lei ha una forza
incredibile:”
a parlare fu Ayame,seguita da Sango.
“:è vero ragazze! Io al posto
suo sarei già finita,ma lei non si arrende. È fortissima,ma prima o poi
cederà,ne ha passate tante,ma dentro sappiamo che è fragile…:”
***
Rin attraversò a passo svelto
il cortile,passando da un angolo appartato,in cui erano fermi quattro ragazzi
che la fissavano di nascosto.
Erano nella penombra,che
rendeva i loro lineamenti cupi.
“:Carina però…:”
Osservò Miroku,guadagnandosi
una leggera gomitata nello stomaco da Inuyasha,mentre Koga nascose un risata,ma
venne ammonito dallo sguardo glaciale del suo capo.
“:Che facciamo con lei
Sesshomaru? È la ragazza di Naraku,ed è sotto il nostro naso. La manda in giro
senza protezione,e di questo se ne pentirà…:”
“:Che vuoi fare la vuoi
uccidere?:”
Chiese sconvolto ed arrabbiato
Miroku,ma Inuyasha serrò i denti.
“:No stupido!,io non sono un
assassino come lui…:”
E strinse un pugno fino a
conficcarsi le unghia nel palmo della mano,ripensando al nome della sua
amata,che era caduta vittima di quella guerra fra bande.
Kikyo…
Sesshomaru,fissò serio ed
impenetrabile la ragazza dai capelli neri che gli era passata davanti e che ora
si allontanava.
Solitamente tutto lo annoiava,anche
i suoi amici,gli affari che gestiva,tutto era per lui uguale ed insignificante.
Suo fratello si aspettava una
risposta,mentrelo fissava con
insistenza,ma lui era altrove con la testa,come sempre,troppo concentrato nelle
sue private riflessioni.
Si sistemò il colletto della
camicia,sempre fissando la ragazza che si allontanava. Il suo sguardo appariva
ancora imperturbabile e freddo come sempre,eppure,qualcosa lo aveva scosso,cosa
che succedeva raramente.
Nel volto pallido di quella
ragazza,sicuramente bella,aveva scorto chiaramente un’amara tristezza,ed era
certo di aver visto della lacrime.
Qualcosa di sconosciuto dentro
di lui,lo teneva incollato a quella ragazza,come se istintivamente avesse
provato i suoi stessi sentimenti.
Era curioso,stranamente,non era
cosa da tutti riuscire a catturare il suo interesse,eppure,quella semplice
ragazza dai capelli corvini vi era riuscita.
Inarcò un sopracciglio,chissà
perché fosse rimasto toccato da lei...
“:Me ne occupo io…:”
Annunciò secco,e i tre che lo
affiancavano chinarono il capo.
********FINE********
Rieccomi qua! Non so se vi ho
annoiato o coinvolto,spero bene però XD.
Non so se ho fatto bene a scriverla,infatti non so
se la terrò a lungo o se la cancellerò,era un’idea folle che mi è venuta all’improvviso,per
questo spero di ricevere qualche parere,negativo o positivo,per sapere cosa ne
pensate di questa storia,e se ne vale la pena continuarla.
Sta a voi dire.
Un saluto a tutti,e scusate se non vi è piaciuta.^____^
La giovane Kagome,passeggiava spensierata fra i corridoi della sua
scuola,avvicinandosi all’aula delle sue amiche
La giovane Kagome,passeggiava
spensierata fra i corridoi della sua scuola,avvicinandosi all’aula delle sue
amiche.
Da lì uscirono le due
more,Sango ed Ayame,che le si avvicinarono.
“:Rilassati Sango,fra poco ti
esce il fumo dalle orecchie!:”
La derise Ayame,avvicinandosi a
Kagome.
“:Non lo sopporto! Non lo
sopporto!:”
Brontolava Sango infuriata
mentre stringeva i pugni,e Kagome volle essere informata.
“:Ma che succede?:”
“:Niente,è arrabbiata con
Miroku…:”
“:Miroku?:”
Nel fra tempo uscì dall’aula il
ragazzo dagli occhi blu,accerchiato da ragazze,ma cosa assai strana,si voltò
verso Sango,e le fece un sorriso abbagliante ed un cenno con la mano,cosa che
fece andare su tutte le furie la ragazza.
Ayame rise,e Sango si decise a
raccontare tutto a Kagome:
“:Oggi in classe discutevamo su
alcuni argomenti di economia e commercio,e io ho detto la mia opinione e lui mi
ha contraddetta. Da li è nato un piccolo diverbio,lui diceva assurdità,cose senza
senso,me è riuscito a farmi deridere da tutti con la sua arroganza,e tutte le
ragazze gli sono cadute ai piedi dando ragione a lui e facendo passare me per
una povera imbecille. Perfino la prof. Gli ha sorriso! Che nervi!:”
Ayame rise di più,mentre si
avvicinavano al loro solito tavolo.
“:Oh! No ragazze!:” Disse
all’improvviso Kagome. “:ho dimenticato il mio quaderno degli appunti in
classe. Lo vado a prendere e vi raggiungo:”
Detto ciò corse verso la sua
aula,vi entro prendendo il quaderno che aveva lasciato sul banco,e andò via,ma
mentre stava uscendo dalla porta andò a sbattere contro qualcuno.
Andava di fretta e teneva gli
occhi bassi,e non si era accorta del ragazzo che stava passando da li davanti.
“:O mamma mia scusami tanto!:”
Si scusò,ed il ragazzo le mise
la mani sulle braccia per fermarla,dato che entrambi avevano perso
l’equilibrio.
“:Tranquilla,è anche colpa
mia:”
Kagome finalmente alzò la
testa,scorgendo il bel viso del giovane dai capelli argentati con cui aveva
urtato. Fissò con i suoi occhi azzurri quelli dorati del ragazzo,e si sentì
mancare il fiato.
Fra tutti quelli della
scuola,doveva proprio andare a sbattere contro il ragazzo che le piaceva?!.
Inuyasha le lasciò le
spalle,sconvolto dal viso di quella ragazza,e per un istante perse quasi
coscienza,credendo di trovarsi davanti ad un fantasma o cose simili.
Osservò l’intensità di quello
sguardo,i lineamenti del viso,il colore dei capelli,e rivide la sua Kikyo.
Il colore degli occhi ed il
taglio dei capelli erano diversi,ma quella ragazza era una goccia d’acqua con
la sua Kikyo.
“:Come ti chiami?:”
Volle sapere serio,mentre
cercava di riacquistare lucidità.
“:Kagome,e tu?:”
La ragazza conosceva il suo
nome,ma finse di no,mentre lo fissava ancora senza fiato.
“:Inuyasha…:”
Rispose lui educato,mentre
cercava di togliersi dalla testa l’immagine della sua defunta amata,ma quella
Kagome gliela ricordava tantissimo.
“:Scusami ancora,ci si vede in
giro…:”
La salutò andandosene per la
sua strada,ma Kagome rimase contenta di avergli parlato anche se solo per
qualche secondo.
*
Quanto l’intervallo finì,la
piccola Ayame,abbastanza alta ma dalla corporatura minuta,corse nell’aula in
cui aveva lezione. Voleva arrivare in orario dato che la prof. di matematica
era un tipo esigente,fissata con la puntualità.
Appoggiati al muro del
corridoio,poco lontani dalla porta dell’aula di matematica,si trovavano due
ragazzi che ridevano e scherzavano.
Erano entrambi con i capelli
neri,ma uno li portavi lunghi e raccolti in una coda.
“:Dovevi vederla Koga,era
bellissima…:”
Raccontava entusiasta
Miroku,scatenando le rise dall’amico.
“:Miroku amico mio,prima o poi
ne troverai una che ti farà girare la testa sul serio,e ti metterai nei
guai,fidati!:”
In quel momento passò davanti a
loro una ragazza longilinea con i capelli corti che le arrivavano alle
spalle,di un castano rossiccio. Aveva dei begli occhi verde acqua,molto
particolari ed incantevoli.
Koga rimase rapito a
fissarla,non riuscendo a toglierle gli occhi di dosso.
“:Ti va di scommettere?:”
Propose Miroku con fare
cospiratorio,ravvivavano l’amico con una gomitata sul braccio.
Koga smise di fissare la
ragazza,e si dedicò all’amico.
“:Su cosa?:”
Miroku rise,e guardò la ragazza
indicandola con lo sguardo.
“:Facciamo così,se riesci a combinarci
qualcosa ti do cinquanta euro. Se te la porti a letto raddoppio a cento. Ci
stai?:”
Koga si mise a ridere.
“:E se dovessi perdere?:”
“:ti chiedo solo cinquanta.
Come vedi sto giocando con poco,ci stiamo scommettendo solo spiccioli!:”
“:Amico mio,preparati a
perdere,comincia a metter mano al portafoglio!:”
E con una risata beffarda si
avvicinò alla porta dell’aula di matematica,a cui erano appoggiate due ragazze.
Si avvicinava lento
atteggiandosi.
La ragazza con i capelli ricci
entrò e lui ne approfittò per avvicinarsi a quella dagli occhi verdi.
“:Ei scusami,posso parlarti?:”
La ragazza si fermo ad
ascoltarlo.
“:Dimmi….:”
“:ti ha mai detto nessuno che
hai degli occhi stupendi?:”
“:Qualcuno me lo avrà detto…:”
“:Come ti chiami?:”
“:Ayame,tu?:”
Il ragazzo rise mostrando il
suo fascino.
“:Il mio nome è Koga bella
ragazza…:”
E mise una mano sul
muro,avvicinandosi col volto a quello di Ayame,che se ne stava tranquilla a
fissarlo,sicura di se.
“:Domani sera c’è una festa,ti
va di andarci con me?:”
Le propose Koga,ma lei alzò gli
occhi al cielo.
“:Ascoltami bene Koga,sei molto
carino:” ammise “:ma io non sono come le altre,non verrò a letto con te,quindi
ciao!:”
Trillò con la sua voce
infantile,e guardandolo con sufficienza entrò nell’aula,lasciandolo di stucco.
Koga dovette tornare da
perdente dall’amico Miroku,che se la rideva di gusto.
“:Abbiamo scelto la ragazza
sbagliata,è una sveglia,fin troppo sveglia per te. Sgancia!:”
E gli mostrò il palmo della
mano,che attendeva chiaramente qualcosa.
Koga lo guardò accigliato ma
divertito.
“:Dammi almeno un altro po’ di
tempo…:”
“:Nhaa!
Ti vedo messo male! Tu per ora mi dai cinquanta,se entro tre giorni ottieni
qualcosa io te ne ritorno cento. Ultima offerta!:”
“:Va bene,va bene taccagno!
Tieni qua!:”
E sfilò dal suo portafoglio una
banconota,che mise nella mano dell’amico,che continuava a ridere.
*
Nel frattempo,da un’altra parte…
Rin camminava fra le strade
perennemente affollate,con disinvoltura ma con occhi seri,fin troppo seri per
una come lei.
Indossava un paio di
pantaloncini corti neri,un maglione leggero blu,stivali neri e un capotto dello
stesso colore. Le sue scarpe con un leggero tacco ticchettavano sul
marciapiede,mentre si guardava bene intorno.
Svoltò un angolo,arrivando ad
una stradina appartata,dove l’attendeva una BMW nera e lucida.
La ragazza salì
davanti,sistemandosi nel posto accanto al guidatore,a cui non rivolse neanche
uno sguardo,appoggiando il braccio al finestrino a fissando il fuori con
ostilità.
“:Buon giorno anche a te Rin!:”
Canticchiò Bankotsu,ironico,ma
Rin sbuffò.
“:Cosa vuole questa volta?:”
“:Vuole te Rin. Non ti ha
chiamata per non pressare troppo la cosa,ti ha dato tempo,ma ora ti rivuole
Rin,e lo sai…:”
“:Certo,certo!:”
Bankotsu sopirò guardandola.
“:Rin mi dispiace ok?! Non è colpa mia,non avresti dovuto assistere…:”
“:Non è questo il punto! Anche
se non assistevo tre giorni fa,so benissimo quello che combinate di solito,e
quante gente fate fuori.
Sono stanca di sopportare,sono
stanca di stare con un assassino dannazione! Ma del resto non ho scelta,inutile
che torturi te…:”
Bankotsu la guardò
ancora,rattristato. Rin era davvero bella,ed era un peccato che fosse costretta
a stare al fianco di quell’uomo che lei non amava e che disprezzava.
“:Rin ascolta,Naraku ti vuole
davvero bene,lui ti ama a modo suo. Perlui sei tutto. Lo sai fa il duro,ma sotto sotto
a bisogno di qualcuno che gli stia veramente accanto. Tu se tutto ciò che ha
sempre cercato,e poi ti tratta bene,non ti fa mancare nulla:”
“:Grazie della comprensione,ma
lo fa solo per tenermi buona! Cosa mi ha comprato sta volta per farsi
perdonare,e per non farmi scappare? Un collana di diamanti? A no scusa quella
ma l’ha regalata l’anno scorso,quando ho scoperto tutto evolevo scappare da lui:”
“:Rin,sei nel giro adesso. Non
può lasciarti andare. O rimani con lui con le buone o con le cattive…:”
L’auto nera arrivo ad un
quartiere altolocato,pieno di ville lussuose,poi però tirò dritto raggiungendo
una stradina deserte,e da lontano si vedeva un’altra villa,la più grande e
bella.
Il cancello d’ingresso si aprì
e l’auto entrò,posteggiandosi sull’ampio spiazzale all’ingresso.
La villa possedeva un terreno
enorme,una piscina bellissima,e la casa era a due piane,con ampie finestre.
Rin scese dalla macchina ancora
arrabbiata,ma lei sapeva bene che quello era ormai il suo destino,il suo
futuro. Non poteva fare nulla.
Avrebbe dovuto
accontentarsi,invece che scappare da lui con il rischio che gli venisse ucciso
qualcuno per ripicca.
Salì le prestigiose scale in
marmo bianco dell’ingresso,a testa bassa.
“:è aperta…:”
L’avverti Bankotsu che saliva
le scale dietro di lei,riferendosi alla porta principale,e Rin entrò lasciando
la porta semiaperta.
Arrivata nell’ampio,quasi
gigante,salone che faceva da ingresso,Rin rimase ad osservare il tutto.
I tappeti persiani dai colori
caldi sul parquet,le pareti scure e rassicuranti,i mobili antichi,e le ampie
vetrate che affacciavano sulla piscina.
Quella dimore tanto bella e
lussuosa,altro non era che la sua prigione.
“:Sono qui!:”
Disse la voce forte di un
uomo,dal soggiorno sulla sinistra.
Rin si avvicinò alla porta
scorrevole il legno a l’aprì.
Nella stanza,con le pareti
bianche e i pavimenti tappezzati di rosso scuro,c’era soltanto lui,Naraku.
Poco più avanti c’era un
vecchio pianoforte a corda,un mobile bar,ed una libreria.
I divani bianchi erano posti a
semicerchio attorno ad un tavolino,proprio in prossimità della porta.
Accanto a quello stesso
tavolino,tre giorni fa,la povera Rin aveva visto ammazzare un uomo,uno dei
tanti,di cui era costretta a sopportare la morte.
“:Rin,vieni…:”
La invitò
tranquillo,addirittura con dolcezza,Naraku,che sedeva sul divano sulla destra.
Rin obbedì,affiancandolo ma
restandogli cautamente lontana,mentre fissava il pavimento.
“:Piccola mia mi dispiace
tanto,non doveva accadere…:”
Disse lui con voce
suadente,mentre le sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“:Cosa non doveva accadere? Che
ne uccidessi un altro?!:”
Naraku sbuffò,cercando di
controllarsi. Con la sua Rin non alzava mai la voce,si sforzava sempre di
essere educato.
“:Rin ascoltami,sono affari,è
il mio lavoro. Tu non devi farne parte,non tenere in conto quello che faccio,tu
devi solo pensare a come sono dentro.
Ti amo piccola…:”
Rin serrò gli occhi per un
istante,pensando che l’uomo di cui si era innamorata due anni prima era in
realtà un criminale assassino.
Quando lo aveva conosciuto,era
rimasta toccata dalle sue premurose attenzioni,dalla sua dolcezza,dalle sue
parole ammalianti,e si era subito innamorata di quegli occhi neri.
Ma col tempo aveva scoperto la
verità,aveva scoperto la vera identità del suo uomo,e non era più potuta
scappare.
Non le era stato permesso di
scegliere,aveva dovuto continuare a vivere con lui,come una prigioniera.
“:Naraku,io ci provo e ci
riprovo,ma non ci riesco…:”
Sussurrò sforzandosi di essere
forte.
“:Non c’entri nulla tu in
quello che faccio,e che gestisco. Pensa solo a questo:”
E l’attirò a se
abbracciandola,e facendole appoggiare la guancia sul suo petto.
Rin serrò ancora gli
occhi,ricordava perfettamente l’odore maschile di Naraku,e le tornò alla mente
le volte in cui lo aveva abbracciato amandolo davvero.
Ma la mani che le accarezzavano
i capelli,si erano macchiata di troppo sangue innocente per essere perdonate.
“:Vieni con me,ti mostro una
cosa…:”
Affermò Naraku,trascinandola
per mano.
“:Naraku,non voglio regali o
cose simili,non mi devi comprare!:”
Lui la ignorò ed insieme
arrivarono al garage ma prima di aprire la portcina
da cui si accedeva dalla cucina,Naraku le coprì gli occhi con le mani.
Quando entrarono nel garage,lui
le lasciò vedere.
Rin si trovò davanti ad un
maggiolino ultimo modello,tutto tondo e nero,nuovo di zecca.
In realtà quella macchina le
era piaciuto dalla prima volta che ne aveva visto la pubblicità,e desiderava
tanto un’auto tutta sua,ma non avrebbe voluto che le fosse regalata come
contentino per starsene buona,ed oltre tutto,era stata comprata con denaro
sporco.
Chiuse gli occhi e
sospirò,doveva accettare tutto quello,e per evitare di impazzire o di cadere in
depressione,doveva sforzarsi di trovare i lati positivi in ogni cosa.
Solo così riusciva a vivere.
“:sta volta hai superato te
stesso,lo ammetto. Mi piace molto,grazie:”
“:ero indeciso sul colore,nei
avrei scelto un più allegro,ma nero era in pronta consegna,rendeva l’auto più
elegante,e si adatta con te:”
Rin accennò un sorriso.
Le piaceva quando lui si
comportava bene,le sembrava quasi di riavere il ragazzo di cui si era
innamorata un tempo,e non l’assassino con cui era costretta a vivere.
“:Grazie va benissimo così:”
Lui sorrise a sua volta,e la
guardo deciso con occhi dolci.
“:Ti amo…:”
Rin odiava quei momenti,quando
lui le diceva di amarla.
Cosa avrebbe dovuto rispondere
lei? Che non lo amava? Che lo riteneva un assassino?.
Non poteva fargli questo,non
poteva stuzzicare la sua pazienza,o un giorno o l’altro sarebbe finita davvero
male.
Cambiò argomento.
“:Ti dispiace se vado a faci un
giro?:”
“:Certamente,e giusto che tu la
provi!:”
Naraku le mostrò un sorriso
abbagliante,e le consegnò la chiave dell’auto,a cui era attaccato un
portachiavi rosso a forma di cuore.
Rin prese le chiavi a si
avvicinò alla sua nuova auto,accarezzandone le fiancata con le dita sottili.
…Magari mi servirà per scappare qualche volta…
Pensò mentre apriva lo
sportello.
Si sedette al posto di guida e mise
in modo.
“:Vuoi che ti accompagno?:”
Le chiese Naraku,ma lei trovò
una scusa.
“:No grazie. Come prima volta
voglio andare da sola,sono cose di donna!:”
Lui rise e fece di si con la
testa,azionando il motore per aprire la saracinesca per aprire il garage.
Rin uscì sicura,passando al
fianco di Bankotsu che discuteva con altro uomo.
Lui le fece l’occhiolino,mentre
Rin usciva nascondendo un sorriso.
Circa un’ora dopo era in mezzo
al traffico di auto,con lo sterio a tutto volume,assorta
nei suoi pensieri,ignara dell’uomo che la seguiva a due auto di distanza.
Era in una Lamborghinigrigio metallizzata,tirata a lucido.
Era serio ed annoiato,ma
determinato,mentre fissava con i suoi occhi dorati l’auto nera,cercando di
intravedere la ragazza al voltante. La stessa ragazza che aveva stuzzicato il
suo interesse e la sua curiosità.
********
Ringraziamenti:
KaDe:
grazie mille della recensione! L’ai addirittura messa nei preferiti? Wow!
Grazie davvero. Mi fa piacere che ti sia piaciuta ^___^ un bacione.
Mikamey:
Grazie anche a te vedrò di continuare! Sono contenta che anche tu sia un fan
delle RinxSessho, ,baci baci.
Ran
ugajin92: Grazie anche a te per aver recensito,e ovviamente mi fa anche piacere
che la storia ti sia piaciuta. Un grande Kiss spero
di sentirti ancora XD
Paparina:90:Grazziavitù,sei fin troppo buona
con me.
P.s:
sei sempre la solita,hai la testa al cacio!!! Fidati!.
Tadb.
Marty_chan94:Ciau,già Rin è davvero prigioniera,ma vedremo cosa
succederà con Sesshy…. XD
Baci baci.
Kaggi_Inu91: grazie x il
commento,sono contenta di risentirti,spero di riaverti fra le recensioni
dell’altra storia,se ti va ovviamente^^
Un kiss,ci
si sente presto.
Volevo ringraziare tutti,a
quanto pare non devo cancellarle,grazie davvero,Smak.
Rin era ancora in giro con la sua nuova automobile,rotonda e nera
Ecco
qui un capitolo importante direi! Vedrete perchè XD
Vi
prego di recensire,un saluto a tutti.
***
Rin era ancora in giro con la
sua nuova automobile,tutta tonda e nera.
Era assorta nei suoi
pensieri,sforzandosi di essere rilassata per godersi quel momento di solitudine.
Non era facile per lei
concedere ai suoi pensieri di circolare liberi,senza costrizioni,perché la sua
intera vita era una costrizione.
A cosa poteva pensare,dato che
non vedeva più un futuro da disegnare davanti a se?.
Avvolte poteva solo sognare ad
occhi aperti,sognare che un girono una fatina dai capelli turchini avverasse i
suo sogni e le sciogliesse quelle catene che la imprigionavano,che le donasse
una vita sua,e magari,che le regalasse il vero amore.
Da piccola sognava una bella
famiglia,dei figli da crescere,ma con Naraku temeva di averne,per paura che i
suoi bambini seguissero la strada del padre,macchiandosi di grossi crimini.
Alla radio trasmettevano una
canzone rilassante e melodica,quando gettando uno sguardo allo specchietto
retrovisore,vide una Lamborghini grigio
metallizzata,dietro di lei.
A pensarci bene,era da un po’ che
quella macchina le stava didietro,svoltando ad ogni sua curva,rallentando ogni
volta che lei rallentava,nonostante Rin avesse fatto assurdi giri che non
portavano da nessuna parte,dato che stava solo passeggiando per provare la
nuova macchina.
Nella città,solo un tipo di
gente poteva permettersi macchine lussuose come quella di chi sicuramente la
stava seguendo.
Non c’era altra spiegazione,la
stavano proprio seguendo.
Dato che chi guidava quel tipo
d’auto,doveva appartenere ad un certo giro,capire le ragioni di
quell’inseguimento era abbastanza facile.
Fra gli “amici” di
Naraku,nessuno aveva quella macchina,quindi,era qualcuno del clan avversario,e
questo non era un bene.
Erano sicuramente nemici di
Naraku,e lei era la sua donna.
Magari volevano ucciderla,o
forse solo intimorirla,e prenderla in ostaggio per arrivare a Naraku.
Col il cuore in
gola,lasciandosi guidare dall’istinto,schiacciò il pedale
dell’acceleratore,facendo rombare il nuovo motore dell’auto.
Con un sorpasso
pericoloso,svoltò in una via,e l’auto grigia la seguì,ma non si manteneva più
ad un’accurata distanza,ma al contrario,le stava addosso.
Rin sentiva le tempie
pulsargli,aveva paura,soprattutto quando si accorse in che quartiere era
entrata.
Quella era la zona
Ovest,territorio indiscusso del clan opposto a quello di Naraku.
Era nel cuore delle terre del
nemico,e lei lì non avrebbe dovuto mai starci,ancor meno con l’inseguitore alle
calcagna.
Lanciò un’occhiata alla
borsetta sul sedile accanto,dove c’era il suo cellulare.
Forse quella sarebbe stata una
delle poche volte,in cui chiamare Naraku le sarebbe convenuto davvero,ma evitò.
Facendo appello al suo buon
senso,decise di liberarsi del panico che le impediva di ragionare,e di
concentrarsi per seguire la strada che l’avrebbe portata via da quel luogo.
Dopo alcune curve,tirò un
grosso sospiro di sollievo,quando guardando ancora nello specchietto
retrovisore,non vide più la Lamborghini.
Forse era stata solo
paranoica,forse aveva preso un abbaglio,o forse no…
Quando guardò nuovamente la strada
avanti a se,capì di trovarsi in trappola,quando da un’altra stradina,fuoriuscì
la Lamborghini grigia,che le si piazzò davanti
bloccandole la strada.
Finalmente,vide il conducente,e
ne rimase tanto colpita da perdere il fiato.
Era un ragazzo giovane,avrà
avuto circa vent’anni. I suoi capelli lunghi erano
d’argento,che gli incorniciavano il viso,ricadendo sulla schiena rigida e
muscolosa.
Il collo era teso,i muscoli
scattanti bene in vista sotto la leggera camicia bianca.
I lineamenti del suo viso erano
fieri ed appuntiti,era di una bellezza rude,ma disarmante. Un dio greco al
confronto,si sarebbe sentito inferiore.
Ma la cosa che davvero lasciò a
bocca aperta Rin,rubandole la poca aria rimasta nei polmoni,furono i suoi occhi
taglienti.
Erano color dell’ambra,caldi
tanto da scottarla mentre li fissava. Il suo sguardo però era
glaciale,gelido,freddo e solido come il ghiaccio,inflessibile tanto da mettere
paura.
Le labbra sottili formavano una
linea retta,rimarcando la serietà di quel volto incantevole.
Rin avrebbe tanto voluto fare
retromarcia,ma oltre a sapere che era inutile,tanto non aveva via di scampo,non
trovò la forza necessaria per agire,essendo rimasta prigioniera di quello
sguardo.
L’uomo aprì la portiera
dell’auto,appoggiò un piedi a terra,con lentezza snervante,poi si alzò con un
elegante movimento felino,e senza togliere gli occhi seri di dosso alla
ragazza,aggirò la sua auto nera con passo da predatore.
Rin gli restituiva la
sguardo,ma lei non era seria,ma impaurita,soprattutto quando il giovane aprì la
suo portiera.
“:Sono spiacente,ma devo
chiederti di seguirmi…:”
E gli pose una mano,come un
cavaliere che invita la sua dama ad un ballo.
Rin si sentiva intimorita dalla
presenza di quel ragazzo.
Lui non disse nulla,ma per
fargli capire che era irritato dalla sua lentezza,intensificò lo sguardo tanto
da farla sussultare.
Rin guardò ancora quella mano
candida,e decise di prenderla,uscendo dall’auto.
Quando fu in piedi davanti a
lui,il ragazzo si allungò per prendere la borsetta della ragazza,ed andò a
gettarla nel bagagliaio della sua auto,poi si avvicinò al posto guida e aprì lo
sportello,ma prima di salire rivolse un altro sguardo alla ragazza,che lo
fissava imbambolata.
“:Sali. Non tentare di
scappare,sarebbe inutile. Mi costringeresti solo a farti male…:”
Rin non se lo fece ripetere,e
ancora terrorizzata,aggirò l’auto grigia e salì nel posto davanti accanto al
conducente.
L’auto partì,ed il suo
conducente teneva gli occhi fissi sulla strada,come se la ragazza non
esistesse,ma Rin,che acquistava coraggio,si fece avanti decisa.
“:Dove mi stai portando? Cosa
vuoi da me?:”
Lui non le rispose,lasciò che
il silenzio fra loro durasse ancora qualche secondo,poi,senza voltarsi,si
pronunciò:
“:Lo vedrai. Ora ti pregherei
di stare buona,ed in silenzio:”
Rin rimase tanto impaurita
dalla serietà delle sue parole,e dalla freddezza con cui le aveva pronunciate,che
deglutì appoggiandosi allo schienale.
Viaggiarono in silenzio per
altri cinque minuti,quando si fermarono davanti ad un negozio,in una stradina
interna della caotica città.
Il ragazzo lanciò un’occhiata
allo specchietto retrovisore,poi aprì lo sportello.
“:Non muoverti da qui:”
Disse serio,e senza aggiungere
altro scese dall’auto avvicinandosi al negozio.
Rin guardò alla sua destra,vedendo
che dopo un lungo cunicolo,c’era la strada principale.
Quello non era territorio di
nessuno,e se ci arriva,avrebbe potuto chiedere aiuto a qualcuno,magari si
sarebbe nascosta da qualche parte,e poi avrebbe chiamato direttamente Naraku.
I suoi occhi brillarono,e la
sua esile mano si posò sulla maniglia,pronta ad aprire lo sportello,ma per un
instante pensò che prigioniera di quel ragazzo dagli occhi dorati,o prigioniera
di Naraku,non sarebbe cambiato molto. Tuttavia Naraku non si sarebbe mai
azzardato a farle del male,mentre per quel ragazzo probabilmente non ci
sarebbero stati freni,e avrebbe potuto picchiarla,ucciderla o violentarla,in
qualsiasi momento.
Si fece forza e scese
dall’auto,mettendosi a correre più che poteva per quel cunicolo stretto,sperando
che le sue gambe l’avessero davvero fatta arrivare alla fine della strada.
Nel frattempo il ragazzo dai
capelli d’argento era di spalle,che discuteva con il negoziante davanti alla
bottega.
“:Allora,è pronta quella cosa
che dovevi consegnarmi?:”
Chiese,ed il bottegaio grasso
con dei capelli unti neri,lanciò un’occhiata alla macchina grigia,vedendo che
anche il suo proprietario aveva visto la ragazza saltar giù di corsa dall’auto
e correre via.
Sul volto del bel giovane si
dipinse un sorriso strano,ma tornò a guardare il negoziante con la stessa
freddezza di sempre.
“:guarda che va via…:”
Gli disse,ma il giovane non
cambiò espressione,rimanendo immobile mentre la ragazza correva via.
“:Pensa agli affari tuoi,dammi
ciò che mi devi:”
L’uomo grasso gli diede un
bacco giallo ed imbottito,ed il ragazzo lo depositò in macchina,per poi
lanciare un’occhiata alla ragazza che fuggiva nel cunicolo stretto e buio.
Rin correva disperata,aveva già
il fiatone,e non si era mai accorta di quanto quelle sue dannante gambe fossero
lente e pesanti.
Si sentiva come un elefante che
cerca di battere un ghepardo ad una gara di corsa.
Le sue scarpette,decisamente
inadatte per una corsa,si incastrarono per un attimo nei mattoni della strada,e
lei prese una storta alla caviglia,ma imperterrita continuò a correre.
Ma come natura imponeva,il
ghepardo dietro di lei,la raggiunse in un secondo,arrivando a lei come un
proiettile.
Con la sua sublime eleganza
l’afferrò della vita,caricandosela in spalle come un sacco di patate.
L’agile predatore era partito
con un netto svantaggio,ma l’aveva raggiunta in un istante,arrivandole addosso
e prendendola coma se nulla fosse.
Rin provò a dimenarsi ma era
inutile,venne rimesse sul sedile dell’auto,e il ragazzo le si sedette accanto
nel posto giuda,mettendo in moto con una tranquillità assurda.
Viaggiarono ancora in macchina
per pochi metri,fino a quando l’auto non si fermò nuovamente in un vicolo
deserto.
Rin non ebbe il tempo di
chiedere cosa stessero facendo,o di sbattere le palpebre,che si ritrovò un
pugnale puntato alla gola.
“:Non fare mai più quello che
hai fatto,o mi costringerai ad usarlo…:”
“:Non lo farò più te lo
giuro…:”
Piagnucolò Rin,ed il
ragazzo,sempre terribilmente serio,rimise al posto l’arma.
Il giovane lanciò un’occhiata alle
gambe della ragazza,lasciate scoperte dal pantaloncino contro,poi osservò il
resto della ragazza,lasciandosi marchiare il volto da un’espressione quasi
schifata.
Mise mano sulla chiave della
macchina dicendo,con sufficienza.
“:In realtà mi fai schifo a
priori,per quello che sei…:”
“:Cosa sono?:”
Chiese Rin in un
sussurro,mantenendo gli occhi bassi.
“:Sei la puttana di Naraku.
Stare con lui evidentemente ti frutta molto,ti farà bei regali,ma il fatto che
tu venda così la tua vita mi fa davvero schifo:”
La reazione di Rin,lo lasciò
allibito,facendo si che quei suoi occhi impenetrabili rimanessero invece
stupiti al massimo.
“:IO NON SONO LA SUA PUTTANA!
NON STO CON LUI PER SCELTA,MA SONO COSTRETTA. IO IN REALTÀLO DETESTO,È SOLO UN ASSASSINO!.
NON POSSO SCAPPARE DA LUI
ALTRIMENTI UCCIDEREBBE TUTTE LE PERSONE CHE HO A CUORE,E QUESTO NON POSSO
PERMETTERLO,ALTRIMENTI DIVENTEREI IO STESSA UN’ASSASSINA!:”
Lui rimase quasi sconvolto,da
quell’espressione rabbiosa e impaurita al contempo,che si era disegnata sul bel
volto della ragazza che aveva improvvisamente urlato.
Si sarebbe aspettato di vederla
piangere dopo quella sfuriata,invece le vide abbassare gli occhi,e il suo
sguardo color nocciola si perse nel nulla,diventato voto e freddo.
In quel momento rivede in lei
quella stessa tristezza amara,che già lo aveva toccato la prima volta che aveva
scorto il suo grazioso viso.
Se non fosse stato vero quello
che aveva detto,non avrebbe parlato con così tanta rabbia.
Anche lui abbassò la testa,ma
decise di parlare.
“:Qual è il tuo nome?:”
“:Rin…:” sussurrò lei “:e tu?
Posso sapere almeno come ti chiami?:”
“:Sesshomaru…:” Rispose lui,nella
sua solita freddezza. “:Mi dispiace,ma adesso ti porterò a casa mia, resterai
con noi per un po’,dobbiamo pareggiare un certo conto in sospeso con Naraku:”
Rin lo guardò per un istante,e
si convinse a parlare.
“:C’entra Kikyo vero?:”
Lui la guardò di sottecchi,con
quel suo volto mozzafiato che appariva stupito.
“:Cosa sai di quella storia?:”
“:L’essenziale. Volete
uccidermi?:”
“:NO.
Noi non siamo come lui…:”
Spiegò a denti stretti
Sesshomaru,quasi infuriato.
Rin rimase sorpresa,cosa voleva
dire quella frase? Che loro erano meglio? Questo la fece sospirare,ma poi
guardò fuori dal finestrini con sguardo spento.
“:A capisco,peccato…:”
Sesshomaru si girò di scatto a
guardarla,senza parole,ma una certa rabbia lo prese.
“:Che significa? Ti dispiace
che non ti uccidiamo?:”
Rin continuò a guardare
fuori,parlando con voce flebile.
“:Che vuoi che ti dica,io non
ce l’ho un motivo per stare al mondo…:” e si girò per inchiodare il ragazzo con
lo sguardo,tornato vivo “:Sono e sarò sua prigioniera per sempre. Non c’e l’ho
una vita mia,no avrò mai un futuro. Non sono niente. Cosa vuoi che mi cambi
essere rapita da te o da lui? Cosa vuoi che sia per me la morta,se non una
liberazione?:”
E tornò con gli occhi vuoti a
fissare il fuori.
Sesshomaru,che era uno con le
idee sempre ben chiare in testa,per quella volta,non riuscì a spiegare il moto
di rabbia che gli si smosse dentro,al sentire quella confessione così
disarmante.
Colse ancora la tristezza in
quegli occhi dolci di cioccolato,e la sentì dentro di se,come una fitta
dolorosa.
Rimise in moto,concentrandosi
solo sulla strada.
Il silenzio li divise
ancora,quando fu lui a parlare.
“:Non nominare Kikyo davanti a Inu…:”
“:Inuyasha giusto?:”
Lo interruppe lei,e lui la
guardò accigliato.
“:Ti tiene informata su di noi
il tuo Naraku eh!? Ti dice tutto quello che combina anche?:”
“:Tanto per cominciare non è il
mio Naraku,secondo: non mi tiene
informata,sono io che non sono una stupida. Ragiono con la mia testa sai? E ti
ho già detto che lo considero un assassino…
A proposito,quindi anche quel Miroku
e Koga sono con te?:”
Sesshomaru la guardò ancora
accigliato,e serio.
“:Se lui non ti tiene
informata,mi spieghi come conosci i nostri nomi?:”
“:Se te lo dicessi non mi
crederesti…:”
“:Parla e basta!:”
Rin lo interpretò giustamente
come un ordine.
“:Piacciono a delle mie
amiche,che hanno avuto almeno i loro nomi…:”
“:Ah!...:”
Fu l’unica risposta del ragazzo,che
si sentì sicuramente più rassicurato.
Arrivarono in una zona
deserta,e dopo poco si vide la casa di Sesshomaru,ed anche quella era
bellissima.
L’imponente cancello in ferro
nero si aprì,lasciando entrare la macchina nel viale,ma subito svoltò per il
garage.
Rin osservò tutto per bene,per
pura curiosità. Il terreno era grande e fiorito,la facciata della casa era con mattoncini chiari,e delle travi di abbellimento.
Una volta entrati nel garage
dalla pareti azzurre,i due scesero,e Rin che in un primo momento era
titubante,capì che il ragazzo voleva essere seguito.
Lo affiancò vicino al
bagagliaio della macchina,da cui lui estrasse una borsetta nera.
Rin si appoggiò al bagagliaio
ormai chiuso,seguendo gli ordini che quegli occhi dorati le impartivano.
Lui iniziò a frugare nella
borsetta di lei,che si lamentò:
“:Frugare fra le cose di una
signora è compreso nel rapimento!?:”
Lui non la degnò di uno
sguardo,porgendole il cellulare che aveva estratto dalla borsa.
Era piccolino e nero,con lo
sportellino.
“:Chiamalo…:”
Disse semplicemente,e Rin capì
a chi si riferiva,ma mentre prendeva il suo cellulare lo guardò dubbiosa.
“:E che gli dico?:”
“:Tutto.:”
La ragazza non aggiunse
altro,dato che il ragazzo non era molto incline alla conversazione,e digitò il
numero del suo ragazzo.
Già dopo il terso squillo si
sentì rispondere.
“:Naraku,sono Rin,ascoltami…:”
Non potè
finire di parlare,che le arrivò la risposta.
Naraku era infuriato,agitato
come pochissime volte in vita sua,ma la sua voce era apprensiva verso la sua
Rin.
“:Dannazione Rin come stai? Ti
hanno fatto qualcosa? Sta tranquilla,presto ti riporterò a casa,ascoltami…:”
La voce forte dell’uomo
arrivava anche alle orecchie di Sesshomaru,che scippò il telefono dalle mani
della ragazza.
“:Vedo che lo hai già saputo…:”
disse semplicemente al telefono,al suo nemico “:Non scaldarti troppo,è al
sicuro. Per ora…:”
“:Bastardo,se le torci un
capello io…:”
Rin sentiva anche Naraku,oltre
che a Sesshomaru.
“:Stattene tranquillo
Naraku,non siamo come te,ma è ora che tu capisca un paio di cosette. Startene
in pena per un po’ non ti farà male,ma sappi che non hai ancora visto niente.
Goditi questi giorni:”
“:MALEDETTO!…:”
Si sentì urlare dal telefono,ma
prima che Naraku finisse,Sesshomaru richiuse con un movimento secco il
cellulare,chiudendo la conversazione.
Non diede il cellulare alla
legittima proprietaria,ma se lo mise nella tasca della giacca blu che
indossava.
“:Andiamo adesso…:”
Disse alla ragazza,che lo
seguì.
Uscirono dal garage,passarono
dal giardino,e Rin rimase colpita dai tanti fiori colorati,finche non entrarono
in casa dalla porta principale.
La stanza in cui entrarono era
bella grande,con le parati blu che trasmettevano calore,il pavimento scuro,e i
divani di un bel rosso caldo.
C’erano anche altri mobili,ma
l’attenzione della ragazza si spostò sul tavolino rotondo sulla sinistra,dove
sedevano tra bei ragazzi,tranquillamente intenti a giocare a carte.
“:Ei là! Sesshomaru,hai portato
un’ospite!?:”
Canticchiò Miroku sporgendosi
dalla sedia,mentre Koga guardò serio il suo capo,che gli ricambiò l’occhiata
per un secondo,poi il ragazzo dagli occhi azzurri osservò la nuova ragazza,e
come unica reazione fece più cenni con la testa,poi tornò al suo gioco.
“:Inuyasha pesca,è il tuo
turno…:”
Ma Inuyasha,in quel momento,guardò
Rin,fissandola con sguardo freddo ed arrabbiato.
Rin pensò che evidentemente
Inuyasha la vedeva come un nemico,come un mostro,dato che era coinvolta
nell’omicidio della sua amata. Ma Rin in realtà non ci entrava nulla,nonostante
ciò,sicuramente Inuyasha la vedeva di cattivo occhio.
Si sentì rabbrividire quasi
mortificata,e abbassò lo sguardo.
Sesshomaru osservò Inuyasha,e
in quel loro strano codice di sguardi,gli disse qualcosa.
“:Vieni con me…:”
Ordinò sotto voce Sesshomaru a
Rin,e i due si spostarono verso il corridoio,ed entrarono alla terza porta.
Il ragazzo aprì la porta
lasciando entrare la ragazze che si guardo intorno.
Le pareti erano rosso scuro,e i
pavimenti tappezzati di blu. Sulla sinistra c’era un bel letto matrimoniale a
baldacchino in ferro nero,con varie decorazioni e delle tendine bianche appese.
Sulla destra invece si trovava un armadio ed una bella scrivania con libreria.
Ma la cosa che incantò Rin,fu
la finestra nel muro di fronte alla porta,con un bel davanzale basso su cui
sedersi,pensò.
“:Rimarrai qui. Vedi di
sistemarti e non fare casino…:”
Detto ciò il ragazzo si chiuse
la porta alla spalle andandosene,e lasciando Rin nella sua nuova prigione.
La ragazza osservò ancora per
un attimo la stanza,con occhi vuoti,poi si inginocchiò davanti alla
finestra,appoggiando le braccia sul davanzale,e iniziò a piangere,liberandosi
del magone che aveva in gola.
****************
Ringraziamenti:
Marty_chan94: Rieccomi,per ora faccio in fratta,spero che la smania di
scrivere mi continui ancora XD.
È vero,povera Rin,ma ora c’è
Sesshomaru,forse andrà meglio,chissà ^____^.
Baci baci.
Mikamey:
È accaduto! Si sono incontrati. Tu dici che sarà un bene o no? Io adoro
Sesshomaru e Rin,vedrò di trattarli bene XD.
Un grande bacio ciau.
Paperina_90: Io ti lascio
sempre sul più bello,purtroppo è un mio difetto!! XD.
Si era Sesshy!
E ora,in teoria,sono insieme,ma x quanto?!!!
[Sesshomaru non sta tradendo
nessuno,quella è un’altra storia…]
Tadbkiss.
KaDe:
fine dell’inseguimento,ma gli è finita relativamente bene,dato che sono
insieme.
Piaciuto l’incontro? Spero di
si!! ^___^
Un grandissimo kiss,ci si sente!.
Un saluto a tutti,anche a chi
legge soltanto. Spero che volgiate recensire.
“:Kagome,sei sicura che dovremmo andare a casa sua
“:Kagome,sei sicura che
dovremmo andare a casa sua?…:”
Chiese titubante Ayame,ed anche
Sango la guardò con dubbio.
Kagome e le due amiche
camminavano nelle vie della città,nel grazioso quartiere dove abitava la nonna
di Rin,con cui quest’ultima appunto viveva.
In realtà negli ultimi due
anni,la vera casa di Rin era la villa di Naraku.
“:Si ragazze,magari si è
ammalata,e noi andiamo a farle visita:”
“:Ma non so se sia il
caso,insomma,magari avrà avuto qualche problema,sono solo due giorni che non
viene a scuola…:”
Si lamentava Ayame,ma Kagome
camminava avanti alle more,imperterrita.
“:Ayame,siamo agli ultimi
giorni di scuola. Vero è che Rin va bene nella maggior parte delle materie,ma
fino a qualche giorno fa diceva di voler seguire tutte le ultime lezioni,e di
recuperare in quelle in cui andava male.
Oltre tutto stiamo parlando di
Rin,di quella che non fa mai un’assenza,va a scuola anche se sta male.
Non si vede da due
giorni,nessuno di noi l’ha sentita,se proviamo a chiamarla non risponde,nessuno
sa niente.
E poi c’è la faccenda di
Naraku,ricordate? Avevano litigato…:”
Ayame e Sango si scambiarono
un’occhiata,capendo che la faccenda puzzava di bruciato,anche se non avrebbero
mai immaginato dove si trovasse realmente la loro amica.
Arrivarono ad una casetta con
un piccolo spiazzale fiorito,pochi gradini precedevano la porta in legno bianco
con decorazioni in vetro.
Kagome bussò decisa,e poco dopo
venne ad aprire un’anziana signora.
Aveva i capelli bianchi
raccolti dietro la nuca,le rughe le segnavano la pelle candida del viso,e i
suoi occhi scuri erano leggermente infossati dall’età.
“:Ragazze…:”
Disse vedendo le tre davanti
alla sua porta,con una voce consapevole.
Le tre amiche le videro
un’espressione affranta sul volto,ed accettarono in silenzio l’invito ad
entrare della donna.
La nonna di Rin le invitò a
sedere sul divano di fronte alla poltrona su cui si era seduta lei.
Senza dire nulla riprese il suo
lavoro a maglia,e iniziò a sferruzzare.
“:Non riuscite a trovarla
e?...:”
Le tre ragazza si lanciarono
sguardi eloquenti.
“:Esatto:” esordì Kagome
“:speravamo che lei sapesse qualcosa,signora Kaede….:”
L’anziana donna Sospirò,e
chiuse gli occhi per riflettere su ciò che già sapeva.
“:Vedete ragazze mie,la nostra
Rin è entrate in un brutto giro,e non è facile che ne venga fuori…
In altre parole,secondo me,è
caduta in mani sbagliate. Aimè,prima o poi doveva
succedere…:”
Le tre si guardarono ancora
negli occhi,ma sta volta più sospettose.
Quella anziana donna,sapeva fin
troppe cose sul giro sporco che capitanava Naraku,sulle due bande di Est ed
Ovest,eppure Rin giurava di non avergliene mai parlato per non darle un
dispiacere.
Allora come era spiegabile
tutta la conoscenza della nonna?.
“:Ci sta dicendo che è stata
presa in ostaggio dal clan opposto?:”
Osservò Sango,sveglia ed
intuitiva.
L’anziana Kaede strinse le
labbra,come se si stesse addolorando per la nipote solo in quel momento,quando
poco prima sembrava che nulla la intaccasse.
“:Temo di si ragazze. Naraku
mobiliterà tutti i suoi uomini,ne sono certa,ma non si può fare niente.
Non ci resta che pregare che
non le sia fatto del male…:”
Gli occhi di Sango si persero
nel vuoto,quelli di Kagome iniziarono a lacrimare,mentre Ayame si alzò
infuriata.
“:Provo a chiamarla,magari
risponde qualcuno sta volta…:”
Così la ragazza dagli occhi
verdi si allontanò con il suo cellulare in mano.
Kagome aveva iniziato a
singhiozzare,mentre Sango l’abbracciava.
“:la mia piccola Rin non
smetterà mai di soffrire temo…:”
Ansimò la vecchia nonna,mentre
Ayame teneva il mano il cellulare che squillava a vuoto,nel vano tentativo che
qualcuno rispondesse.
**
Nel frattempo,quello stesso
pomeriggio,nella villa di Sesshomaru...
I due ragazzi con i capelli
neri giocavano a carte seduti al tavolo,Inuyasha era poco lontano a guardare la
televisione,mentre Sesshomaru se ne stava in piedi a fissare fuori dalla
finestra al fianco della porta,era più vicino a suo fratello che agli altri
due.
Nel silenzio si sentì il Drin Drindi
un cellulare che squillava.
Tutti guardarono
Sesshomaru,dato che il suono veniva da dentro la sua giacca.
Questo si scostò dal muro a cui
era appoggiato,ed in silenzio si avvicino alla sedia del tavolo in cui era
appesa la sua giacca.
Koga e Miroku lo guardavano in
silenzio.
“:è il cellulare della
ragazza…:”
Disse semplicemente
Sesshomaru,guardando il cellulare piccolo e nero che ora aveva in mano.
“:Non è Naraku vero? Cosa c’è
scritto sul display? :”
Chiese Miroku,e Sesshomaru aprì
il cellulare per osservare il display interno.
“:C’è scritto: Ayame…:”
“:Quell’Ayame?:”
Chiese Miroku,con fin troppa
enfasi a Koga,che si vece serio e deglutì.
“:Chi è Ayame?:”
Volle sapere il loro capo,e
Koga rispose lanciando un’occhiataccia a Miroku.
“:è una con cui ci ho
provato…:”
“:peccato che lei l’abbia
mandato a quel paese,dovevate vederla quella ragazzina,l’ha freddato con uno
sguardo!:”
Koga diede un pungo all’amico
che lo derideva.
“:C’è una foto…:” disse
Sesshomaru avvicinando il cellulare a Koga “:è lei?:”
Koga prese il piccolo
telefonino,osservando la foto che ritraeva una ragazza con corti capelli
castani e due occhi verde acqua.
“:si,è lei…:”
“:Perché non rispondi? Senza
fare nulla ti ritrovi il suo numero…:”
Scherzò Miroku,ma sia
Sesshomaru che Koga lo fulminarono con lo sguardo.
“:Piantala imbecille!:” Rispose
secco Koga,chiudendo di scatto il cellulare,facendo cadere la linea “:Non
stiamo giocando…:”
E diede il telefono a
Sesshomaru,che lo risistemò nella giacca.
**
Nel silenzio che aveva preso il
sopravvento nella casa della signora Kaede,si udì la voce squillante ed
alterata di Ayame.
“:stava squillando. È come se
avessero bloccato…:”
“:Era facile da immaginare…:”
Osservò la donna anziana.
Poco dopo le tre erano gia
sulla porta di casa.
“:Allora rimaniamo così signora
Kaede,il primo che sa qualcosa avverte tutti:”
Disse Kagome,e l’anziana fece
un cenno aggiungendo:
“:E che il cielo ce la mandi
buona. Purtroppo non possiamo neanche coinvolgere la polizia…e voi capirete…:”
Le tre fecero di si,salutarono
e andarono via.
**
Nella stanza in cui rimaneva
Rin,si sentì un TocToc,e la
ragazza,che stava seduta sul davanzale della finestra,osservando tutto con
occhi spenti,si voltò verso la porta.
“:Avanti…:”
Disse con voce flebile.
La porta si aprì,ed entrò un
ragazzo dagli occhi azzurri,e lunghi capelli neri.
“:ciao…:”
La salutò educatamente,con uno
sguardo dolce.
Lui sapeva che quella ragazza
non era come Naraku,erano riusciti a scipparlo di bocca a Sesshomaru.
La osservò bene,vedendo che era
davvero bella.
I capelli corvini ricadevano
lisci sulle spalle,il viso era fiero ed un po’ allungato con gli zigomi appena accentuati.
Le labbra accese,gli occhi caldi.
Sul suo volto ovale,regnava
un’armonia ammaliante. La sua bellezza non passava inosservata.
“:vedo che non hai mangiato
molto…:”
Osservò sospirando il
ragazzo,gettando un’occhiata al vassoio di cibo intatto sulla scrivania.
“:Non ho molta fame…:”
Koga sopirò
rattristato,mettendosi le mani in tasca.
“:Ascolta…:” prese a dire “:noi
non abbiamo nulla contro di te,ma solo con Naraku. Non vogliamo trattarti come
una prigioniera,se hai bisogno di qualcosa esci e chiedici tutto d’accordo?:”
Rin lo guardò appena,ma in
realtà non parve vederlo.
“:va bene…:”
Koga uscì silenzioso in un
altro sospiro.
Passò davvero poco,e dopo qualche
minuto Rin sentì il silenziò regnare sulla casa,fino a quando qualcuno non
bussò piano alla sua porta.
In realtà lei non fece
nulla,guardò solo la porta,e questa si aprì.
Entrò Sesshomaru,lento e ad
occhi bassi,la guardò solo un momento chiedendo il permesso.
“:posso?:”
Lei fece di si.
Il ragazzo si sedette ai piedi
del letto,iniziando a massaggiarsi il collo.
“:Potresti gentilmente startene
buona un po’,non chiudo occhi da un pezzo,e vorrei riposare…:”
Disse Sesshomaru senza
guardarla,quasi come se parlasse alla stanza.
“:Certo,ma come mai dormi
qui?:”
Lui alzò gli occhi fissandola
deciso,ma senza cattiveria.
“:Questa è la mia stanza…:”
“:capisco…:”
Sesshomaru si gettò indietro
con la schiena,stendendosi a braccia larghe.
Ci fu un attimo di silenzio,Rin
era ancora seduta sul davanzale con le ginocchia al petto,il letto le veniva
quasi di fronte.
“:Come va la tua caviglia?:”
Chiese improvvisamente lui
senza guardarla,ma la stupì.
“:La mia caviglia?:”
“:Si. Sbaglio o quando hai
cercato di scappare ti sei fatta male?:”
Rin si guardò la caviglia
effettivamente gonfia e dolorante,e ricordò di essersi presa una storta.
“:è vero. Sto bene grazie:”
Ci fu ancora il silenzio.
Poco dopo,fu nuovamente lui a
romperlo.
“:è vero quello che mi hai
detto?:”
“:Di che parli?:”
Rin lo osservò ancora,mentre
lui se ne stava disteso senza farsi vedere in volto.
“:Hai detto che di vivere non
te ne importa nulla...:”
Rin guardò fuori.
“:è vero. Tu al posto mio cosa
faresti?. O scappo da Naraku e rischio tutto,ma è da escludere,o sopporto.
Sopportare è come rinunciare a vivere.
Io la mia vita l’ho persa
quando l’ho conosciuto…:”
Nessuno parlò ancora per un
po’,quando la ragazza si sentì chiamare con voce calda.
“:Rin…:”
Quando si voltò,vide gli occhi dorati
del ragazzo che la fissavano seri,ma magnetici.
Nessuno dei due riuscì a dire
per quanto rimasero a fissarsi senza dire nulla.
“:Si?:”
“:Quanto tempo è che stai con lui?:”
Sesshomaru la vide guardare
fuori ancora una volta,e colse la sua tristezza,provando quasi il bisogno
istintivo di proteggerla,di guarire il dolore intrappolato in quegli occhi
scuri ma dannatamente espressivi.
“:Due anni…:”
A quel punto Rin vide il
ragazzo rimettersi a sedere,con i gomiti appoggiati alle gambe e la testa abbassata,con
la mani pendenti che si stringevano.
Osservò quelle
mani,quell’espressione stanca ma perennemente seria,e desiderò quasi
avvicinarsi a lui,come se quel ragazzo fosse un fuoco pericoloso ma
dannatamente invitante.
Però ovviamente non lo fece,fu
solo un pensiero fugace,perché il suo cuore non era più in grado di desiderare
nulla.
“: e gli altri?:” chiese con la
sua voce dolce “:non ci sono più?:”
“:Sono andati a casa…:”
Rispose Sesshomaru senza alzare
la testa.
“:Ma quell’Inuyasha non è tuo
fratello?:”
Lui alzò la tessa fissandola
ancora serio ed impassibile,ma quel suo sguardo era stranamente ardente,quanto
meno per Rin.
“:Fratellastro:” precisò “:E con ciò? Non dorme qui:”
Rin vide per la prima
volta,sullo zigomo sinistro di Sesshomaru,due graffi violacei,come due
cicatrici che non sarebbero mai tornate dello stesso colore della pelle.
L’altra guancia era liscia e perfetta come tutto il volto.
Rin avrebbe voluto chiedergli
di quella cicatrice,ma non lo fece.
“:e quindi,vivi tutto solo in
questa casa così grande?:”
Si sentì triste,triste per lui.
Forse lei non era la sola che
si sentiva abbandonata,senza più un futuro.
Forse la freddezza di quegli
occhi d’ambra nascondeva un dolore,e lei avrebbe voluto scoprirlo,per
cancellarlo.
Lui la guardò ancora,sempre
serio e quasi intimidatorio,e fece semplicemente si con la testa.
La sua espressione era sempre
piatta ed impassibile,anche mentre fissava la ragazza,come se la stesse squadrando.
Poi guardò per un attimo il
cielo dalla finestre alle spalle di Rin.
“:Rin,alzati un attimo…:”
Le disse sempre impassibile,e
lei si mise in piedi un po’ titubante.
Sesshomaru la squadrò
ancora,poi si alzò.
“:aspettami per un po’…:”
Ed uscì dalla stanza.
Poco dopo si sentì bussare,ed
entrò una ragazza mingherlina e decisamente timida,glielo si leggeva in faccia.
Aveva i capelli
chiarissimi,quasi azzurri,che arrivavano poco sotto le spalle,ed occhi
nerissimi.
Avrà avuto poco più di
diciassette anni.
“:ciao,mi chiamo Kanna…:”esordì
timorosa,avvicinandosi a Rin “:io,mia madre e mio nonno siamo i domestici di
questa casa…:”
Effettivamente indossava un
abitino nero e corto,con un grembiule bianco.
“:ciao,piacere Kanna,sono Rin:”
Le due si sorrisero,ma la
ragazzina dai capelli bianchi prese ridendo Rin dal polso,trascinandola fuori
dalla stanza.
“:Vieni con me…:”
Rin non capiva,ma la seguì.
Insieme uscirono,e si
addentrarono nel lungo corridoio,senza passare della stanza da cui ricordava di
essere entrata.
Senza capire più nulla di tutta
quella casa immensa,arrivo ad uno stanzino,che doveva essere dedicato ai
domestici.
La stanza era abbastanza grande
con le pareti bianche.
Kanna sparì per un attimo in
un’altra porticina,per tornare fuori con qualcosa di nero in mano.
“:Questo ti andrà benissimo. Ho
avuto ordini precisi…:”
“:ma di che parli?:”
“:Ti devo preparare…:”
“:Per cosa?:”
“:non lo so. Lascia fare a
me,sono esperta.:”
Nel frattempo,Sesshomaru
attendeva davanti alla televisione,seduto sul divano.
In realtà non stava guardando
nessun programma,osservava annoiato la pubblicità.
Poi,finalmente,sentì dei
passi,e si voltò verso l’arco che divideva il corridoio.
Vide Rin,vestita con abitino
nero,la parte sopra la fasciava delicatamente,mentre la gonnellina a pieghe era
leggera e svolazzante,che le arrivava a metà coscia.
Il vestito era con delle bratelline sottili,ed una scollatura leggera.
I suoi capelli corvini erano
accuratamente pettinati,i ciuffi davanti erano appuntati dietro,lasciando la
fronte interamente scoperta,con i resto dei capelli che ricadevano ai lati del
bel viso appena truccato.
Era davvero bella.
Molto bella.
Perfetta nella sua semplicità.
Sesshomaru spense subito la
televisione,e si alzò.
“:Bene,sei pronta,ora possiamo
andare…:”
E si avvicinò alla
porta,aprendola,ma si fermò.
“:Dove andiamo?:”
Chiese lei,ancora titubante e
piena di dubbi. Un po’ timida.
Lui la guardò con la coda
dell’occhio,forse fece un sorriso strano,o forse rimase imperturbabile,questo
Rin non lo capì.
“:Ti porto a cena…:”
Annunciò semplicemente,come se
nulla fosse,ed uscì lasciando la porta aperta.
Rin rimaneva imbambolata,con le
guance rosse,stupita al massimo.
Ma poi il suo buon senso le
fece capire che doveva darsi una smosse,e corse dietro a Sesshomaru.
**********
Ringraziamenti:
KaDe:
Le prime impressioni non erano buone,vero,ma ora? Mi sa che miglioriamo (piano piano però) XD
Baci baci.
Ran
ugajin92: Si,diciamo che Sesshy merita il primo
premio come ghiacciolo dell’anno! Però,forse anche lui migliorerà con Rin
^////^.
Un grande bacio ciau.
Mikamey:
Scontrati è la parola giusta,ma non per molto,infatti prima o poi,andranno
d’amore e d’accordo…(P.s. per quanto riguarda Inuyasha,vedrai… hai visto bene
però…)
Un kiss
e a presto.
Marty_chan94: Un bel rapimento
benevolo ci voleva,ma non solo per Rin,perché magari si riesce a far sciogliere
anche qualcun altro!!!!.
Ciauciaukiss.
Kaggi_inu91: Tranquilla,capisco
che sei impegnata,non problem!! ^___^
Ti è piaciuto questo Cap. e il
fatto che i due si avvicinano?
Il sola aveva lasciato il posto alla luna,mentre i cielo si tingeva di
blu,e l’aria fresca della sera si faceva sentire,sotto forma di brezza leggera
Il sola aveva lasciato il posto
alla luna,mentre il cielo si tingeva di blu,e l’aria fresca della sera si
faceva sentire,sotto forma di brezza leggera.
In una bella lamborghini grigio metallizzata,sedevano un bel ragazzo al
posto guida,ed una ragazza al posto accanto.
Rin osservava rapita i paesaggi
che scorrevano,vedendoli come chiazze di colori indistinti. Sesshomaru infatti
guidava ad una velocità un po’ eccessiva,ma non vi badò.
Sul volto aveva stampato un
leggero sorriso,ed effettivamente,riusciva a sentirsi a suo aggio,serena.
Sesshomaru guidava,tenendo gli
occhi fissi sulla strada,nel suo solito silenzio e con la sua solita
espressione piatta e seria.
In un’occhiata fugace osservo
la ragazza al suo fianco,che guardava fuori dal finestrino,e dovette ammettere
quanto fosse bella,e quel sorriso dolce che gli vide fra le labbra,riuscì a
riscaldargli il cuore per un attimo.
Sempre in silenzio,arrivarono
in una sorte di villa,dove posteggiarono la macchina e scesero.
Rin rimase per un attimo ad
osservare il tutto,nel frattempo Sesshomaru era sceso,e senza dire nulla,aggirò
la macchina ed aprì la portiera di Rin.
“:Qualcosa non va?...:”
Chiese con un pizzico di
malizia,e Rin si riscosse scuotendo la testa.
“:no,no, scusa:”
Finalmente scese,ed il ragazzo
richiuse la portiera,e attivò l’allarme dell’auto,rimettendosi le chiavi in
tasca.
Mentre il ragazzo faceva
qualche altro passo,Rin rimase ancora imbambolata.
Davanti a loro,sotto le luci
arancio dei lampioni esterni,si vedeva una bella struttura,con balconi fioriti.
Gente ben vestita,chiaramente
di alta classe,si apprestava come loro ad entrare.
“:Rin!:”
La chiamò Sesshomaru,qualche
metro avanti a lei,dato che questa non si smuoveva.
Il ragazzo indossava giacca e
pantaloni grigio scuro,e la camicia nera. La sua muscolatura pressante era
chiaramente visibile sotto quegli abiti leggeri.
“:Scusa,scusa!:
fece Rin,accennando una
corsetta per raggiungerlo.
Arrivata al suo
fianco,istintivamente,si attaccò al suo braccio.
Sesshomaru mise la mano in
tasca,lasciando la mano della ragazza appesa alla manica della sua giacca.
E,stranamente,quel lieve
contatto non lo disturbò affatto.
Rin era intimorita,da tutte
quelle luci e dall’ambiente lussuoso,e Sesshomaru lo notò.
“:Non dirmi che Naraku non ti
porta mai a cena fuori!...:”
Fece lui,guardandola di
sottecchi,e Rin lo guardò un po’ stupita e fece di no con la testa.
“:Mi ci porta,ma è diverso…:”
“:Spiegati…:”
Le disse lui,con quella voce
calda e i modi diretti.
“:Ecco vedi,Naraku mi porta
sempre in posti in cui ce tutta gente che conosce,gente come lui insomma.
Quando entriamo in quei posti mi sento sempre strana,le altre ragazza sono solo
prostitute che ridono tutto il tempo. E gli altri uomini mi guardano con
sospetto,mentre Naraku pensa solo a mettermi in mostra,o a discutere dei suoi
affari con chi gli si avvicina.
Solo rare volte organizza
cenette romantiche,ma siamo soli,nella sua villa:”
Sesshomaru la vide ridere come
una bambina,abbassando la testa,e quando la rialzò sorrideva felice.
“:Il fatto è:” continuò lei
“:che non mi sono mai sentita così felicemente normale:” Poi si guardòintorno ancora felice,accennando alle altre
persone che entravano “:guardali,non mi guarda nessuno. E cosa più
importante,non devo sentirmi nauseata dalla persona che mi sta accanto,e non
devo disprezzarla…:”
Sesshomaru la guardò di
sottecchi,osservando quel suo sorriso bello e dolce,come quello di una bambina.
Nel sentirla parlare,sapeva già
che non sarebbe mai stato in grado di capirla.
Rin era strana,particolare,diversa.
Ma speciale.
Lui di gente ne aveva
conosciuta parecchia,e nessuno,era mai stato in grado di colpirlo come aveva
fatto Rin,già a prima vista.
Non la conosceva per
nulla,eppure gli sembrava di averla al fianco da una vita.
“:Quindi non mi disprezzi,Rin?:”
Le chiese
cubo,beffardo,guardandola solo con la coda dell’occhio
Lei alzò la testa,mostrandogli
un sorriso malizioso.
“:Non ancora…:”
Finalmente entrarono nel
ristorante,lui ordinò un tavolo,e furono fatti accomodare.
Gli fu dato un tavolino rotondo,e
i due si sedettero nei posti vicini.
“:Rin?:”
La chiamò lui,e lei si voltò a
guardarlo,mostrandogli ancora quel suo sorriso tenero e bello.
Poco prima si stava ancora
guardando in torno,ancora curiosa e sognante.
“:Si?:”
Gli rispose dolcemente.
“:Come hai conosciuto Naraku?:”
Lei accennò una risata,ma senza
calore.
“:nel modo più comune di
tutti…:”
Rin abbassò la testa,e
Sesshomaru le rivide quella triste amarezza,che le incupì lo sguardo e
cancellato il sorriso.
“:Ad una festa…:” riprese lei,e
Sesshomaru intensificò lo sguardo “:io non volevo neanche andarci,ma mi hanno
costretto le mie amiche. Ancora adesso,ogni tanto ci ripensano e si sentono in
colpa…:”
“:Continua…:”
Le disse lui. La sua solita
freddezza lo faceva sembrare un ordine,ma in realtà era solo una richiesta cortese.
“:In quel periodo mi sentivo
sola,abbandonata,avevo perso i genitori e vivevo con i nonni,ma un mese prima
della festa era morto anche mio nonno.
Mi rimaneva solo mia
nonna,c’erano le mie amiche,ma mi sentivo inutile e senza futuro. Non sapevo
cosa volevo farne della mia vita,che lavoro fare,che strada seguire.
Ero sempre giù di morale.
Le attenzioni di Naraku,la sua
finta dolcezza,i regali che mi faceva,mi facevano sentire importante. Per la
prima volta dopo tanto tempo mi sentivo di nuovo apprezzata,contavo qualcosa
almeno per qualcuno.
Come una sciocca mi sono
lasciata abbindolare,dopo quasi un anno che stavamo insieme mi chiese di andare
a vivere con lui,ed io mi sentii al settimo cielo,mi sentivo finalmente realizzata.
Ma subito dopo iniziai a
scoprire la verità su di lui,quello che era realmente,ma allora per me era già
troppo tardi. Ero già sua,senza via di scampo.:”
“:Come hai scoperto la
verità?:”
“:Dalla sua bocca non uscì mai
nulla di veramente concreto,ma era come se mi lasciasse dei chiari indizi. Voleva
che scoprissi la verità,me la mise sotto gli occhi diverse volte,ma preferiva
non dirmelo apertamente.
Solo alla fine lo sentii
ammettere tutto,insieme ad un piccolo particolare.
Mi disse che ormai ero nel
giro,che non potevo più lasciarlo,e tutto il resto…:”
Sesshomaru rimase in
silenzio,fino a quando lei non sollevò finalmente la testa,e ritornò con quel
suo sorriso tenero.
“:Ma basta parlare di me.
Parlami di te!:”
Sesshomaru si sistemò comodò
sulla sedia,in una posizioni per nulla elegante.
Un braccio buttato all’indietro
e l’altro sulla gamba.
“:Cosa vuoi sapere?...:”
Chiese serio,guardando altrove.
“:Non so. Dimmi ad esempio cosa
ti ha portato,be’ come dire,ad essere quello che sei.
Come sei entrato nel giro…:”
Sesshomaru continuò a guardare
altrove,con la sua solita non curanza.
“:Venivo da una buona
famiglia,i soldi non mi mancavano di certo. Tuttavia non andavo molto d’accordo
con mio padre,anzi,non andavamo d’accordo per niente. Presto mi stancai di
stare sotto il suo tetto,di obbedire alle sue assurde regole.
Inizia a frequentare le
amicizie sbagliate,e l’unica cosa che volevo era diventare qualcuno di
importante,per dimostrare a mio padre che potevo farcela anche senza di lui.
Volevo arrivare in alto senza seguire la strada di mio padre,senza avere
bisogno di lui.
Col tempo alcuni uomini
importanti del clan dell’Ovest mi notarono,e piano piano
sono salito di livello.
Adesso occupo il gradino più
alto in assoluto,ho ottenuto quello che volevo.
Fine della storia.:”
Rin restò ad osservarlo quasi
seria,e piegando la testa di lato aggiunse:
“:Secondo me non sei davvero
felice…:”
Sesshomaru si voltò a guardarla
accigliato,senza capire.
Forse avrebbe voluto
replicare,ma un cameriere arrivò ad apparecchiare,e pose loro i menù.
Quando se ne andò,Sesshomaru come
se nulla fosse,aprì il suo menù iniziando a sfogliarlo,e Rin lo imitò.
“:Ordina tutto quello che
vuoi…:” Fece lui,continuando a leggere “:Mi sa che in questi giorno non hai
mangiato molto e?!...:”
E gli lanciò un’occhiata
eloquente,di chi la sapeva lunga.
Rin diede mostra del suo
sorriso più ammiccante,sentendosi colta in fragrante.
Si coprì la parte inferiore del
viso,per nascondere la sua piccola risata.
Quando la ragazza riabbassò il menù,Sesshomaru
rimase a guardarla rapito,scoprendo per la prima volta che quando rideva le si
disegnavano due graziose fossette ai lati della bocca,rendendola ancora più
carina.
Qualcosa in quella ragazza lo
aveva incantato,e non riusciva a toglierle gli occhi di dosso.
Cenarono
tranquillamente,chiacchierando di tanto in tanto,anche se per la maggior parte
del tempo restarono in silenzio,ma si trovarono bene.
Verso la fine Rin gli chiese
qualche notizia sui tre che stavano con lui,e Sesshomaru non disse molto,solo
che si fidava ciecamente di loro.
Erano tutti e quattro delle
testa calda,aveva spiegato,soprattutto Koga ed Inuyasha,dannatamente
impulsivi,e spesso litigavano fra loro. Poi c’era Miroku,che con alcuni suoi
comportamenti,rendeva difficile credere che avesse un cervello.
Finita la cena Sesshomaru pagò
il conto,e adesso se ne stavano dentro l’auto,mentre Rin fissava il paesaggio
buio fuori dal finestrino,e Sesshomaru era concentrato sulla strada.
“:Stiamo andando a casa?:”
Chiese d’improvviso Rin.
“:Si. Vuoi forse andare da
qualche altre parte?:”
Chiese lui,guardandola per un
attimo.
“:No,no. Chiedevo…:”
In quel momento sul volto di
Sesshomaru si dipinse quello che poteva sembrare un accenno di sorriso.
Rin,mentre fissava fuori,le
parve di capire che avessero cambiato strada,ma rimase in silenzio.
Dopo poco arrivarono in una
zona deserta,e l’auto si fermò,ed i due scesero.
Rin osservò tutto,vedendo che
si trovavano in una sorte di collina,davanti a loro iniziava una grande
discesa.
Allontanandosi di poco dalla
macchina arrivarono in un bel prato,e Sesshomaru la invitò a sedersi,e lui si
mise alla sua sinistra.
Rin rimase rapita dal paesaggio
che aveva davanti,si vedevano mille luci giallo e arancio,i piccoli corsi
d’acqua,e l’insieme di case formavano strani disegni,mentre le linee luccicanti
la rapivano totalmente.
Sopra di loro vi era un celo
colmo di stelle.
Rin aveva piegato una gamba e
vi si era seduta sopra,lasciando l’altra distesa.
L’aria fresca iniziava a farsi
sentire,e lei era fin troppo scollata per quel clima.
“:Carino qui…:”
Disse,sfregandosi le braccia.
“:Ci vengo a pensare di
solito…:”
Nel mentre Sesshomaru si tolse
la giacca,ponendola con delicatezza sulle spalle della ragazza,con al solita
non curanza,e serio.
Rin si strinse nella
spalle,accennando uno dei suoi sorrisi teneri,e guardando di sottecchi il
ragazzo,vide che non la stava guardando. Ne approfittò per respirare il buon
profumo di quella giacca,sentendo l’odore maschile di Sesshomaru,ma non era
forte come quello di Naraku,il suo era più dolce,più persuasivo.
Vi erano mischiati una sorte di
odore di muschio,e un profumo più delicato.
Si lasciò ammaliare ancora da
quel profumo dannatamente buono,fino a quando lui non parlò,e lei fece finta di
nulla osservandolo.
“:Che mal di testa! forse
dovrei smetterla di passare le notti sveglio…:”
Si lamentò Sesshomaru,pur
mantenendo la sua fredda compostezza.
“:e vero,eri gia stanco
prima,perché non ti stendi un po’ qui?:”
Fece lei teneramente,indicando
le sue gambe.
Sesshomaru guardò per un attimo
quell’invitante sorta di cuscino,poi osservò il viso della ragazza.
“:Ti dispiacerebbe?:”
Lei fece di no con la testa come
una bambina.
Sesshomaru allora si distese
allungandosi verso la ragazza,ed appoggiò la testa sulle sua gambe.
Rin sorrise ancora,osservando
Sesshomaru con gli occhi chiusi,finalmente rilassato.
Era davvero bello,e lei per la
prima volta,si sentiva bene in compagnia di una ragazzo.
“:Rin?:”
Lui la chiamò e quando lei
abbassò la testa lo vide con gli occhi aperti,dorati e caldi.
“:Si?:”
“:Hai davvero dei begli
occhi…:”
Disse semplicemente,senza
cambiare espressione,poi richiuse gli occhi.
Rin fece un sorriso
ambio,lasciando che le sue gote si tingessero di un leggero rossore.
Ma lei non sapeva che Sesshomaru
aveva sbirciato,cogliendo quel sorriso,e rimanendone ancora una volta
incantato.
Rin alzò gli occhi verso le stelle,e
sorrise davvero felice dopo tanto tempo,ringraziando quel cielo per avergli
concesso quel piccolo momento di pace,dannatamente bello e quasi magico.
**********
Ringraziamenti:
KaDe:che
ne dici? Piaciuta la cenetta ed il finale? Chissà cosa accadrà in
futuro,prometto che aggiorno presto ^____^ baci baci.
Mikamey:
già il rapporto fra i due cresce,ma è ancora presto. Spero che questo cap. ti
sia piaciuto,più avanti vedrai qualcosa in più su Koga e Ayame!!! XD.
Un kiss
ci si sente.
Kaggy_Inu91: e si, sono andati
fuori a cena,come ti è sembrato?. Sono contenta che ti piaccia,vedrò di fare il
lieto fine,in fondo Rin se lo merita!!!:
bacioniciau.
Paperina_90:Tu ti appassioni
troppo quando leggi!!! Però ricorda che Sesshy è mio!
(nei miei sogni) cmq,che ne dici della cenetta?
Fammi sapere tadb.
Marty_chan94: Effettivamente
non mi dispiacerebbe affatto essere rapita da ragazzi così,e soprattutto non mi
dispiacerebbe andare fuori con Sesshomaru!!! ^/////^.
Era suonato l’intervallo,e tutti gli studenti uscivano rumorosamente
della classe
Approfondimenti
Era suonato l’intervallo,e
tutti gli studenti uscivano rumorosamente dalla classe.
Un ragazza con lungi capelli
castani,legati in una coda alta di cavallo,sedeva ancora al suo posto,con le
braccia incrociate e un piede che picchettava il suolo nervosamente.
Sango si mordeva il labbro,era
davvero infuriata,ma soprattutto offesa. Ormai la sua pazienza aveva superato
il limite,non ne poteva davvero più.
Avrebbe voluto piangere per
sfogare il nervosismo,ma non era da lei,quindi si trattenne.
“:Ei,dai scusami…:”
Nella sedia davanti al suo
banco,si sedette la causa dei suoi problemi. Colui che tanto la faceva
infuriare.
“:Sparisci Miroku,o sta volta
ti ammazzo!...:”
Rispose minacciosa
lei,continuando a tamburellare con il piede nervosa,mentre fissava un punto
fisso.
Il ragazzo dai corti capelli
neri,alzò il suo bel viso verso il tetto,facendo roteare gli occhi blu.
“:E dai Sango,ho detto che mi
dispiace…:”
La ragazza perse del tutto le
staffe al sentire quelle parole,e si spinse in avanti sbattendo violentemente
la mano sul banco,ed il ragazzo indietreggiò.
“:Cosa ti dispiace? Avermi
fatta deridere da tutta la classe per la quinta volta?! Possibile che ogni
volta che io faccio un intervento durante una lezione,tu devi controbattere con
le due cazzate?.
La cosa che mi fa infuriare e
che mentre io devo lottare per la mia promozione,fai di tutto per mettermi in
difficoltà.
La prossima volta chiudi il
becco,ed evita di farmi disprezzare dalla prof. scusami tanto se io non riesco
a fare colpo su di lei come fai tu!:”
La ragazza ritornò con la
schiena contro lo schienale,sempre infuriata.
Miroku,dopo essersi preso uno
spavento per le intenzioni minacciose della ragazza,sospirò frustato,guardando
in basso.
“:Proprio non lo capisci
vero?...:”
“:Che cosa?:”
Chiese lei sgarbata.
“:Che non lo faccio per farti
male. Cerco di provocarti,di attirare la tua attenzione.
Forse sono solo uno stupido ma
è la verità:”
Sango lo guardò ad occhi
sbarrati.
“:Stai cercando di dirmi che
tenti solo di attirare la mia attenzione?:”
“:Si.:” la guardò negli occhi
con tutta la potenza del suo sguardo affascinante “:Tu mi piaci Sango…:”
Lei rimase
immobile,accigliata,fissandolo seria con ancora le braccia incrociate.
“:Tutte le ragazze della scuola
non ti bastano? Vuoi anche me?:”
“:Ma no…:” Fece lui abbassando
la testa “:le altre sono solo… insomma per me non contano nulla. Ma tu mi piaci
davvero,e vorrei conoscerti meglio…:”
Sango lo osservò per un
attimo,scorgendo il suo profilo attraente,perché quel tipo era sicuramente
bello.
Bello ma
stupido,approfittatore,maschilista,odioso,e sicuramente era coinvolto nel giro
sporco.
“:Spiacente,potevi pensarci
prima di farti odiare. Se per attirare la mai attenzione ti sei comportato da
stupido significa che sei davvero imbecille,e non fai per me:”
Si alzò e fece per
andarsene,voltandogli le spalle,ma se lo ritrovò davanti,con le mani alzate e che
scuotendo la testa implorante.
“:Aspetta ti prego:” disse “:
lo so che ho sbagliato,ma dammi almeno un’altra possibilità. Ti chiedo solo un
appuntamento,passiamo del tempo insieme e parliamo,e ci conosciamo. Se dopo
quello ti starò ancora antipatico,giuro che ti lascio in pace. Sparisco per
sempre.:”
Sango lo scrutò per
bene,accigliata,e sbuffò.
“:Vorresti dire che non hai
doppi fini,e che ci limiteremo a conoscerci?!!:”
“:Si. Hai la mia parola!:”
Sango si voltò
imbronciata,quando lui congiunse la mani aggiungendo con una vocina sottile:
“:Ti prego!...:”
Sango sbuffò ancora
arrabbiata,ma sta volta con se stessa. Quel ragazzo era davvero carino.
****
Kagome correva verso la sua
aula,mentre tutti erano in giardino o in giro per l’intervallo.
Ancora una volta aveva lasciato
un quaderno nel suo banco,e doveva recuperarlo,ma non poteva immaginare che
quel quaderno fosse già nella mani di qualcuno.
Inuyasha sedeva in un banco
dell’aula in cui si erano spostati con la sua classe per l’ora precedente.
Ogni lunedì andavano a studiare
li per biologia.
Rimanendo solo in classe,si
accorse del quadernetto degli appunti che vi era stato lasciato.
Istintivamente lo prese,e lesse
il nome Kagome.
Gli ritornò subito in mente
l’immagine di quella ragazza che assomigliava tanto alla sua Kikyo.
Effettivamente l’aveva pensata
molto in quei giorni,e gli sarebbe piaciuto conoscerla. Forse sarebbe stata una
brava ragazza,e infondo doveva esserlo dato che somigliava alla sua ex amata.
Iniziò a sfogliare quel
quadernetto,leggendo varie dediche e piccoli accenni di poesia.
Gli piaceva davvero il punto di
vista di quella ragazza,e le cose che scriveva.
Poi lesse anche il riassunto di
una sua giornata,le sue emozioni,e lo trovò interessante.
Sicuramente quella Kagome aveva
una bella testa,e vedeva il mondo in modo diverso dagli altri,forse come lo
vedeva lui.
Ma la cosa veramente interessante,arrivò
quando lesse un’altra giornata della ragazza.
Infatti,arrivato ad un certo
punto lesse:
… Avevo dimenticato il quaderno in classe,
e quando sono uscita dall’aula,
mi sono scontrata con quel ragazzo
che mi piace.
Si chiama Inuyasha,è davvero molto carino.
Con tutti quelli contro cui potevo andare
a sbattere,propri lui doveva capitarmi?!!…
Sono davvero contenta XD
E poi mi ha chiesto il mio nome.
E se gli interessassi?.
Mamma mia,sarebbe davvero bello!...
Sorrise fra se,chiudendo il quadernino,ed iniziando a pensare.
…e così le piaccio!...ed effettivamente non mi dispiace affatto…
Proprio in quel momento,sentì
dei passi che correvano verso l’aula,e sogghignando si avvicinò alla porta.
Kagome correva vero l’aula,ma
quando svoltò per la porta,si trovò davanti un ragazzo,che si parò davanti alla
porta per non farla entrare.
Era Inuyasha,e sorrideva in un
modo strano,tenendo il mento sollevato.
“:Dimenticato questo vero?:”
Disse lui,mostrandole il
quaderno,e glielo pose.
Kagome lo prese ringraziandolo,e
lui la vide arrossire,e sorrise di più.
“:Ti chiami Kagome vero?:”
Chiese lui facendo finta di
nulla.
Lei cercò di nascondere il
rossore,e gli sorrise.
“:E tu sei Inuyasha,giusto?:”
Lui trattenne una risata e fece
di si.
“:Senti..:” prese a dirle “:ti
va se facciamo due passi? Magari chiacchieriamo un po’…:”
Kagome si sentì scoppiare il
viso dall’emozione.
“:Ok!...:”
Riuscì a dire,mentre Inuyasha
cercava di evitare di mettersi a ridere,e iniziarono a camminare.
Kagome era molto contenta,quel
ragazzo le piaceva davvero,e pensò che per quel giorno Sango e Ayame avrebbero
fatto a meno di lei.
****
La piccola Ayame era seduta sul
tavolino di legno,con il gomito sulle gambe e la mano che sorreggeva il mento.
Era annoiata,e sola.
Le sue due amiche le avevano mandato
due sms dicendole che erano impegnate.
Che cavolo significava?.
Sbuffò ancora,non le andava di
fare nulla,ma decise di alzarsi,se ne sarebbe tornata in classe.
“:Ciao!:”
Quando rialzò gli occhi,si
trovò davanti un ragazzo dal fisico atletico,con gli occhi azzurro cielo e i
capelli neri legati in una coda.
“:Ancora tu?:” sbuffò cercando
di superarlo “:ti ho detto che non ci esco con te!:”
Lui la fermò parandosi ancora
davanti a lei.
“:Hai frainteso…:” gli tese la
mano “:piacere,il mio nome è Koga:”
Ayame lo guardò stupita,quasi
divertita,ma anche scocciata.
“:Non credo di capire…:”
“:è semplice, la volta scorsa
abbiamo cominciato con il piade sbagliato,propongo di ripartire da zero.:”
Ayame accennò un sorriso
beffardo,e strinse la mano del ragazzo.
“:Piacere Ayame…:”
“:Una bella giornata oggi
vero?:”
Fece lui fischiettando e
guardando il cielo.
Ayame scoppiò a ridere,ma lui
ne approfittò.
“:Hai visto!:” canticchiò Koga
“:ti ho fatta ridere quindi non sono poi così male…:”
Senza accorgersene,Ayame
arrossì.
“:Ti ha mai detto nessuno che hai
dei begli occhi?:”
Ayame sorrise ancora,molto più
rilassata e dolce di prima.
“:Solo un ragazzo…:”
“:ah!...:” fece lui “:lo
conosco?!...:”
Si avvicinò malizioso,e lei
alzò gli occhi.
“:Forse si,forse no. Chissà!:”
Entrambi si sorrisero,con un
po’ di malizia.
“:In realtà questo ragazzo si
deve essere sbagliato,quella volta…:”
Disse lui.
“:Perché si è sbagliato? Non ho
dei begli occhi?...:”
“:No,ci mancherebbe…:” le si
avvicinò ancora. “:il fatto è che tu sei bella tutta,persino il tuo sorriso è
incantevole…:”
Ayame sorrise
maggiorente,mostrando la dentatura perfetta,e poi tossì per cancellare il
rossore dalle sue guance,e indicò le panche ed il tavolo.
“:Ci sediamo?:”
Koga mostrò il suo bel viso,e
sorrise,fiero.
“:certo!:”
*********
Marty_chan94: In questo cap.
niente Sesshy e Rin,spero ti sia piaciuta lo
stesso,che te ne pare? Cmq anche io penso che quei
due si completino a vicenda.^____^
Baci baci.
Leucone:
Grazie per aver recensito e per i complimenti,sono molto felice! ^.^per la nostra coppia preferita purtroppo ci
saranno altri guai.
spero di risentirtiun bacio ciao.
KaDe:
Me contenta di farti felice,e il capitolo dolce vedo che ti è piaciuto,e cosa ne
dici di questo?? Aspetto il tuo commento
Kissoni.
Mikamey:
Ecco Koga e Ayame! Che ne dici? Nel prossimo tornano Rin e Sesshy,ma
Ayame ci sarà ancora ovviamente ^^.
Grazie,un kissciau.
Paperina_90: spiacente,niente Sesshy in questo cap. dovrai aspettare il prossimo!!.
Erano passate quasi tre settimane,da quando rin era stata “rapita”
Io con te
Erano passate quasi tre
settimane,da quando Rin era stata “rapita”.
Tuttavia la giovane non stava
affatto male. Per nulla.
Miroku la faceva morire dal
ridere,ogni mossa che faceva era uno spasso. Ne combinava sempre di tutti i
colori,beccandosi sempre pugni e rimproveri dai suoi amici.
Koga era un tipo spontaneo e
pratico,vedeva tutto bianco o nero,senza mezze misure.
Era anche dolce e
disponibile,con lei,e molto spesso le dedicava attenzioni e la faceva sorridere
per non farla sentire sola.
Con Inuyasha era stato più
problematico,infatti le prime volte lei gli stava lontana,temeva infatti che il
ragazzo la disprezzasse e che non volesse averla fra i piedi.
E gli sguardi gelidi che il
ragazzo le lanciava erano una conferma.
Un mattina invece,mentre lei
aveva preso l’abitudine di aiutare Kanna a preparare la colazione,era arrivato
Inuyasha.
Essendo il primo ad
arrivare,era solo,e toccò a Rin dirgli che Sesshomaru dormiva ancora.
Quel giorno Rin si sentiva
imbarazzata,perché capiva che il ragazzo non voleva rivolgerle la parola.
All’improvviso però,Inuyasha
l’aveva sorpresa,iniziando a chiacchierare con lei del più e del meno come se
nulla fosse. Iniziarono a ridere e scherzare,raccontandosi di tutto.
Alla fine di quella mattinata
Inuyasha le disse senza preavviso che non la disprezzava,all’inizio forse
si,confessò,ma sapeva che era una brava ragazza,e con quella discussione ne
aveva avuto la conferma.
Da quel giorno avevano legato,e
stavano bene insieme.
In verità,Rin si sentiva più in
villeggiatura che in prigione. Stava benissimo lì,si era affezionata ai tre
ragazzi che la divertivano sempre,e poi c’era Sesshomaru…
Quel giorno lei era distesa a
pancia in giù sul pavimento tappezzato di blu della camera di Sesshomaru.
Indossava una canottiera bianca
e i suoi pantaloncini neri.
Aveva i piedi che penzolavano
per aria,ed era rivolta verso la finestra,dove vi era seduto Sesshomaru.
Il ragazzo fissava
fuori,assorto nei suoi pensieri,e con il volto scolpito dalla solita
espressione fredda.
Indossava dei jeans leggeri,ed
una maglietta a maniche corte con scollo a V,scura ed aderente,che risaltava la
sua muscolatura.
Solo per un attimo,Sesshomaru
si voltò verso Rin,e la vide sorridente e allegra come una bambina,mentre
continuava a disegnare sul quell’album da schizzi che le aveva fatto avere.
“:Che stai facendo?:”
Le chiese,e lei alzò appena gli
occhi ridendo.
“:non te lo dico!:”
Lui alzò un sopracciglio.
“:Come sarebbe a dire?!...:”
“:Sto disegnando,ti basti
sapere questo!...:”
Da li sarebbe nata una vera e
propria discussione,se il campanello non avesse suonato.
“:Vado io!:”
Trillò con la sua voce allegra
Rin,alzandosi dolcemente da terra,e correndo verso l’ingresso.
Ingenuamente però,aveva
lasciato il suo album da disegno a terra,in bella vista.
Sesshomaru scese dal
davanzale,e attento che Rin non tornasse indietro troppo presto,sbirciò il
primo foglio.
Ciò che vide lo lasciò senza
fiato,gli parve di guardarsi allo specchio.
Sul foglio c’era un suo
ritratto,che lo ritraeva mentre era sul davanzale,serio e concentrato a
guardare fuori.
I lineamenti erano marcati e
perfetti,l’espressione contratta,i due graffi sullo zigomi sinistro,le labbra
sottili,ed un leggero chiaro scuro a finire il tutto.
…Sa disegnare così bene… e scommetto che quel bastardo non lo sa
neanche…
Pensò arrabbiato. Pensando al
suo nemico.
Sarebbe rimasto imbambolato a
guardare quel disegno perfetto,se un vociare allegro proveniente dall’ingresso
non lo avesse attirato.
Rin andò trotterellante ad
aprire la porta,e si trovò davanti Koga e Miroku,che tenevano insieme un pacco
quadrato abbastanza grande di cartone.
“:Permesso. Permesso!:”
Fece Miroku,ed insieme
all’amico si intrufolarono in casa,con il pacco che pareva pesante.
Rin si scostò per farli
passare,li vide sistemare il pacco sul tavolo,mentre li fissava stupita.
In quel momento Inuyasha si
avvicinò alla porta per entrare,passando al fianco della ragazza.
“:Ma che combinano!?:”
Gli chiese,ma Inuyasha fece
spallucce,andandosi a sedere sul divano,ed accendendo la televisione.
“:Rin…vieni qui!:”
La chiamò Koga,con un sorrisino
malizioso,mentre si sfregava le mani,e aveva una voce poco promettente.
Sempre stupita,stanca di
sentirsi estraniata,alzò le spalle un po’ scocciata.
“:Ma che succede?:”
E si avvicinò ai due,con
tranquillità,senza condividere l’entusiasmo che faceva fremere i due ragazzi
dai capelli neri.
I due si scambiarono uno
sguardo d’intesa,e quando Rin fu in mezzo a loro,davanti al pacco,lo aprirono
mostrandone il contenuto.
Rin strabuzzò gli occhi,e prese
un respiro profondo,per poi mettersi a strillare e a saltellare come una
bambina,con un sorriso immenso.
Dentro la scatola c’era infatti
un cucciolo di cane,un terranova tutto nero,con il pelo folto e riccio,e al
collo aveva un nastro rosso con fiocco.
“:Evviva,evviva. Miroku ma
allora alla fine lo avete preso!!:”
La ragazza saltò al collo di
Miroku,che le stava alla destra,ed il ragazzo,ancora entusiasta,la strinse a
sua volta.
Anche Koga era felice,e
condivise l’entusiasmo della ragazza scompigliandole affettuosamente i capelli.
“:Ti prego Koga fammelo
prendere in braccio!:”
Squittì la ragazza,battendo le
mani felice,mentre il ragazzo dagli occhi azzurri prendeva il cucciolo dalla
scatola e lo dava in braccio a lei.
Rin strinse il morbido
cagnolino,che si accucciò col musetto morbido sul suo braccio,e lei continuava
a sorridere.
In quel momento entrò nella
stanza Sesshomaru,che superò il terzetto festoso,degnandoli appena di uno
sguardo.
Rivolgendosi a Miroku si
accigliò,mentre quando guardò Rin si addolcì appena.
“:E dai Sesshomaru non ti
lamenterai adesso?! Un cane da guardia infondo serve sempre,e poi Rin diceva di
adorare i cani,e ci siamo decisi a prenderne uno.:”
Esordì Miroku allargando le
braccia.
E Koga continuò scherzosamente.
“:Se lo lasciamo qui non lo
uccidi vero!?:”
Ma Sesshomaru li stava
volutamente ignorando,e si andò a sedere sul bracciolo del divano,accanto al
fratello,che guardandolo alzò le spalle dicendo:
“:non guardare me,io non
c’entro!:”
Rin continuava a stringere il
cagnolino nero,quando incrociò appena lo sguardo con quello di Sesshomaru,che
si alzò andando verso la porta,e facendo segno a lei di seguirlo fuori.
Mentre Koga eMiroku continuavano a chiacchierare
allegramente,Rin e Sesshomaru si spostarono in giardino.
Arrivarono sul retro della
casa,dove c’era un gran giardino,con un piccolo ponticello che passava sopra ad
una piccolissima pozza d’acqua,dove risedevano della orchidee su cui volavano
libellule colorate.
I fiori sul prato erano
tantissimi,di tutti i tipi e colori,e delle siepi formavano una sorte di
labirinto che portava ad una panca sotto un albero ombroso.
La prima volta che ci era
stata,si era sentita come in un palazzo nobiliare di altri tempi.
Rin e Sesshomaru,avevano
iniziato a passare lì i loro pomeriggi.
Passeggiavano in silenzio,anche
se ormai conversavano sereni,perdendosi in tanti discorsi,a volte senza senso.
Sesshomaru chiedeva molto a
Rin,della sua vita,e lei gliene parlava,mentre lui ascoltava felice,ma non
diceva mai nulla sul suo passato.
Tra di loro si stava creando un
grande legame,stavano bene insieme,come non erano mai stati con nessun altro.
Arrivati al
ponticello,Sesshomaru si fermò a metà strada,appoggiandosi alla
ringhiera,guardando i fiori nell’acqua.
Rin invece si sedette sul prato
prima del ponticello,a gambe incrociate,e fece scendere dalle sue braccia il
cagnolino.
Questo si mise ad annusare,fece
due saltelli,ma poi tornò dalla ragazza,che gli strofinò il ventre.
“:Ci vuole un nome mi sa!...:”
Affermò sorridente,ma dato che
Sesshomaru non le parlava,la sua affermazione sembrava fatta al vento.
“:Ma prima bisogna capire se
sei maschio o femmina!:” aggiunse,prendendo e osservando il cucciolo,poi
sorrise strillando: “:sei una femminuccia! Che bello,così non sono più la sola
in casa!:”
Sesshomaru la guardò
appena,scuotendo la testa con un mezzo sorriso di rassegnazione,poi si
riconcesse ai suoi pensieri.
“:Si ma come ti chiamo!?:” fece
lei,picchiettandosi con il dito sulle labbra,e grattandosi la testa “:uffa! Non
mi viene niente!:”
“:Chiamala Nira:”
Disse Improvvisamente
Sesshomaru
“:Nira??:”
“:Si:”continuò lui serio
“:Nir,è il contrario di Rin,e se ci aggiungi una A finale,diventa un nome
abbastanza orecchiabile:”
Rin sollevò il cane per
guardarlo,e iniziò a piegare la testa di lato,pensierosa,poi alzò la testa
felice.
“:Si mi piace. E poi nel nome
Nira,se cambi le vocali,diventa: nero. È lei è tutta nera…
Si! Da oggi ti chiami Nira!:”
Il cane abbagliò,poco gliene
importava di quello che diceva la ragazza,ma le sue attenzioni le gradiva
volentieri,poi però trotterellerò via,curiosa di ispezionare la sua nuova casa.
Rin rimase seduta a gambe
incrociate,fino a quando non venne chiamata.
“:Rin! Vieni qui…:”
Fece Sesshomaru,indicando lo
spazio accanto a lui.
Lei si alzò elegante,e
trotterello fino a lui,appoggiandosi sulla ringhiera al suo fianco.
“:Che ce?:”
“:niente…:”
Rin lo guardò poi spostò la sua
attenzione altrove,lasciandosi piegare le labbra da un sorriso sereno,che
Sesshomaru colse ed apprezzò.
“:Stai bene qui Rin?:”
La ragazza lo
guardò,regalandogli uno dei suoi sorrisi più belli.
“:Si. A dire la verità non sono
mai stata così bene:”
Sesshomaru tentò di accennare
un sorriso,ma riabbassò la testa troppo in fretta.
“:Sesshomaru,posso farti una
domanda?:”
“:Dimmi:”
“:Ecco vedi,mi chiedevo di te
ed Inuyasha,sbaglio e mi hai detto che siete fratellastri?:”
Lui fece di si,osservando
avanti a se.
“:Si. Non siamo fratelli di
sangue:”
“:Ah…:”
Sesshomaru capì
dall’espressione della ragazza,che voleva sapere di più.
Non parlava mai della sua
famiglia,con nessuno,ma Rin era diversa. Speciale.
“:Ecco vedi Rin…:” iniziò lui
“:La storia della mia famiglia è al quanto complicata…:”
Guardò un attimo la ragazza,e
vedendo che lei lo stava ascoltando con attenzione,continuò.
“:non avevo nemmeno un
anno,quando mio padre ebbe una relazione con la madre di Inuyasha. Questa morì
subito dopo il parto,e mio padre non se la sentì di abbandonare il bambino.
Insieme a mia madre vivevamo in
una bella villa,e quando ci portò il bambino che aveva avuto con un’altra,ferì
maledettamente i sentimenti di mia madre. Lei era una donna forte ma
sensibile,non se la sentì di abbandonare quel neonato innocente,ma il rapporto
tra lei e mio padre cambiò.:”
Fece una pausa,lasciando che i
ricordi lo avvolgessero,mentre Rin osservava il suo volto assente,ma quasi
triste,per la prima volta.
“:Abbiamo vissuto per cinque
come una vera famiglia,noi quattro. Incomprensioni a parte:” aggiunse il
ragazzo “:Poi però,quando io avevo sei anni e Inuyasha quasi cinque,mia madre
si ammalò e morì.
Mio padre ci fece crescere come
poteva,ma ecco vedi… lui non faceva altro che privilegiare Inuyasha. Lui era il
bambino nato dalla donna che aveva veramente amato,quello che gli somigliava di
più caratterialmente,in lui vedeva il suo vero erede. Lo viziava in tutti i
modi,mentre a me non rivolgeva neanche un sguardo. A volte diceva che io ero
grande,mentre Inuyasha aveva più bisogno di lui.
Mentre io mi spezzavo il collo
nel tentativo di renderlo orgoglioso di me,lui pensava solo a quel figlio
illegittimo.
Non appena ho compiuto quindici
anni me ne sono andato di casa,e il resto lo sai…:”
Tra i due calò il silenzio,Rin
era rimasta toccata dalla sua storia.
“:da come parli,mi fai capire
che inizialmente non sopportavi Inuyasha…:”
Sesshomaru fece una sorte di
ghigno.
“:Lo odiavo…:”
“:ma ora non è così!:”
Precisò Rin guardandolo,e lui
scosse la testa,fissando avanti a se.
“:ora è diverso,siamo troppo
grandi per pensare a certe sciocchezze.
Mio padre è morto,ed Inuyasha
in realtà,avrebbe voluto seguire ma già dal primo giorno che me ne ero andato.
Inuyasha è apposto,è il
migliore dei miei uomini,e non abbiamo certo bisogno di comportarci da
fratelli… stiamo bene così:”
Rin accennò un sorriso,poi lo
guardò e rivide la cicatrice del ragazzo.
“:posso chiederti come ti sei
procurato quella?:”
Gli chiese,e lui si sfiorò con
le dita i due graffi sulla sua guancia sinistra,e accennò un sorriso beffardo.
“:sai Rin,non avresti potuto
trovare un momento migliore per farmi questa domanda…:”
Rin lo guardò incuriosita,e lui
riprese parola.
“:avevo circa dieci
anni,eravamo nella villa di mio padre,in cui c’erano due cani da guardia.
Era due cani di grossa
taglia,la femmina aveva appena partorito,e un pomeriggio Inuyasha si avvicinò
troppo ai suoi cuccioli,mentre lei era distante.
Come saprai le femmine sono fin
troppo protettive verso i cuccioli,ed Inuyasha li prendeva in braccio e li
lasciava cadere,e questi iniziarono a guaire,richiamando la madre.
Avevo detto centinaia di volta
e quel testone di fratello che mi ritrovo,di non avvicinarsi a quei dannati
cani,ma lui non mi ascoltava.
Quando la madre tornò,e vide
che Inuyasha maltrattava i suoi cuccioli,iniziò a ringhiargli contro,poi la
cosa degenerò,Inuyasha continuava ad infastidire i cani,e la madre divenne
selvaggia.
Io ero vicino,stavo correndo
verso mio fratello,avrei voluto prenderlo per i capelli e portarlo via,ma
arrivai solo in tempo per sottrarlo alla zampata che il cane gli stava dando,e
mi sono beccato io questa cicatrice.:”
Rin lo guardò seria,gli faceva
quasi piacere che si fosse comportato da bravo fratello maggiore.
“:Ecco perché odio i cani…:”
continuò lui “:tieni lontana da me quello…:”
Disse riferendosi al cucciolo
nero che era tornato vicino a loro.
Rin guardò la piccola Nira e
scoppiò a ridere.
“:tanto per cominciare è solo
un cucciolo,e poi…:” fece una pausa con un sorriso malizioso “:io non le
permetterei mai di farti del male!:”
E riprese a ridersela di
guasto,fino a quando il cuore non le salì in gola,perché Sesshomaru aveva
volutamente intrecciato la propria mano con la sua.
Rin lo guardò negli occhi,e lui
finalmente la fissava senza distogliere lo sguardo.
Il loro volti erano
estremamente vicini,i loro occhi si fissavano,e lo loro labbra si richiamavano.
Entrambi sapevano dove
sarebbero andati a finire,se gli altri tre ragazzi non avessero iniziato a
chiamarli a gran voce.
“:Ei ma che fine avete
fatto!?:”
Strillò Miroku,mentre insieme a
Koga si vedevano dall’altra parte del giardino.
Erano lontani,e volevano essere
raggiunti.
Rin,senza capire i suoi gesti e
le sue emozioni,sciolse la sua mano dal quella di Sesshomaru,e scappò via.
Sesshomaru rimase a
guardarla,sopirò,e si incamminò anche lui verso gli altri.
************
Ringraziamenti:
KaDe:
Ecco un altro aggiornamento,spero ti sia piaciuto. Si Koga e Ayame sono pezzi
XD.
Kisskiss.
Marty_chan94: E si,tutte le
coppie sono al posto,e qui si ritorna e Sesshy e Rin.
Fammi sapere.
Ciao baci.
Kaggy_Inu91: Sono contenta che
sei tornata,e che i cap. ti piacciono.
Aspetto il tuo commento.
Baci bacioni.
Mikamey:
Nooo Koga farà il bravo! E anche Miroku XD.Spero di averti fatta felice con questo cpa.
Bacioni.
ran
ugajin92: Eccomi ancora qui con un altro cap. ti piace?
Sperso di sentirti presto ciauciau.
Paperina_90: ecco il tuo
Sesshomaru,e si tutti si fidanzano…così va la vita!!!!!!
Era notte,e fuori pioveva a
dirotto,mentre Rin era nel letto di Sesshomaru,sotto le lenzuola candide di
seta.
Chissà perché il ragazzo aveva
insisto che fosse lei a dormire in quella stanza,mentre lui si era spostato in
una delle tante stanze per gli ospiti della casa.
Iniziò a rigirarsi
inquieta,finché non si tolse definitivamente le coperte di dosso,e mise i piedi
a terra.
Con gli occhi ancora
pesanti,guardò fuori dalla finestra,dove la pioggia cadeva creando un baccano
assordante.
Sbuffò arrabbiata,e si portò le
ginocchia al petto.
Erano giorni,da quando erano
arrivati ad una passo dal baciarsi,che lei e Sesshomaru non si parlavano.
Lui scambiava con lei
pochissime parole,solo se era necessario,e Rin si sentiva evitata.
Saltò giù dal letto
infuriata,nella sua leggera vestaglia.
Era una sorte di maglietta a
maniche corte,che arrivava quasi al ginocchio,lilla e bianca.
Kanna,la domestica di casa,era
stata così gentile da passarle molti abiti,dato che lei non aveva nulla con se.
Camminava con passo spedito per
la grande casa,che ancora non conosceva bene,al buio.
Arrivò alla stanza in cui
dormiva il ragazzo,e la trovò vuota con il letto intatto.
Strinse i pugni arrabbiata,e
corse,sapeva dove trovarlo.
Si infilò le pantofole,e uscì
fuori,sotto la pioggia che iniziò ad inzupparla totalmente.
Corse per un po’,sentiva
freddo,ma non le importava.
Raggiunse una zona appartata,e
sotto una tettoia,ecco Sesshomaru.
Il ragazzo era appoggiato ad un
muretto,e leggeva,come se nulla fosse,all’aperto sotto la pioggia. Con la luce
di un lampioncino.
Quando però sentì i passi della
ragazza,e la vide sotto l’acqua,la chiamò arrabbiato.
“:Rin!:”
Questa si unì a lui sotto la
tettoia.
“:Dimmi perché mi eviti,e che
caspita ci fa qui!:”
Ringhiò lei,avvicinandosi
minacciosa.
Sesshomaru,considerandola
folle,la guardava con aria di rimprovero,serio e glaciale come sempre.
“:Ma che ti prende? Calmati
ora,e torna dentro!:”
“:NO:” gli urlò contro,anche se
già i due erano costretti a parlare a voce alta per sovrastare il rumore della
pioggia “: Voglio sapere perché mi eviti!:”
Sesshomaru si accigliò.
“:Rin stai dicendo assurdità.
Io non ti evito.:”
Rin strinse i pugni.
“:Sesshomaru! È…è…è da quando
stavamo per baciarci che mi stai lontano! E non negarlo dannazione!:”
Il ragazzo si irrigidì,poi
guardò altrove.
“:Mi vorresti dire che mi
sbaglio?:” riprese lei “:Ad esempio cosa cavolo ci fai qui con questo tempaccio
e a quest’ora della notte?!:”
Il ragazzo la guardò.
“:Mi andava di strare un po’
fuori,quando sono uscito non pioveva,e quando ha iniziato sono rimasto qui al
riparo…dato che non avevo motivo per correre dentro…:” La fissò deciso,poi
sopirò.
“:E per quell’altra faccende
Rin. Si è vero,ti evito!:”
La inchiodò con i suoi occhi
dorati e caldi,mentre lei sussultò.
“:E perché mi eviti?:”
“:Rin,quel giorno,io ti avrei
baciata sul serio. Ma tu sei fuggita via,e mi hai fatto capire che non
volevi,che magari questa storia era troppo complessa per te,c’era Naraku e
tutto il resto.
Così ho pensato che per non
complicarti la vita avrai dovuto darti aria,e poi è meglio mantenere le
distanze…:”
Rin si morse il labbro.
“:Ma che assurdità dici? Quindi
è solo perchè pensavi che io non volessi che mi eviti?:”
Lui fece di si.
“:O Sesshomaru:” sopirò
lei,avvilita “:sei scemo! Io…io…sono scappata perché è successo tutto inferta,è
stata una cosa involontaria…:”
I due si guardarono negli
occhi,ma quando Sesshomaru la vide tremare di freddo,le si avvicinò
stringendola fra le braccia.
“:Dannazione Rin sei fradicia!
Ma che ti salta in mente di venire qui fuori dico io!:”
E i due corsero in casa.
Quando entrarono,Sesshomaru
provò ad accendere la luce,ma non si accese nulla.
“:Dannazione! È saltata la corrente…:”
Imprecò,mentre spostava Rin e
le faceva segno di stare ferma.
Il ragazzo scomparve nel
buio,mentre Rin continuava a tremare di freddo.
Quando Sesshomaru tornò aveva
con se due coperte,ed una la mise sulle spalle di Rin,avvolgendola.
Poi,mentre lui le rimaneva al
fianco,l’accompagnò al piano di sopra.
Entrarono in un’altro salone
immenso,ma di fronte la porta c’era un bel camino.
Sesshomaru cominciò ad
accenderlo,mentre Rin si sedeva li davanti sul tappeto.
Quando il fuoco fu acceso,la
stanza si illuminò di un bel colore arancione.
Sesshomaru guardò Rin,i suoi
capelli bagnati,il suo viso chiaro,le labbra carnose e rosse,e desiderò starle
più vicino,ma scosse la testa.
“:Vado a prenderti qualcos’altro….”:
fece lui,sparendo nel buio
oltre la stanza.
Rin aspettò,e dopo poco lo vide
ritornare con un’altra vestaglia che Kanna le aveva dato,di un rosa intenso,ed
un asciugamano.
“:Cambiati con questo asciutto.
E strofinati almeno un po’ i capelli:”
La ragazza obbedì in
silenzio,alzandosi in piedi e prendendo ciò che il ragazzo le passava.
“:Potresti…:”
Chiese Rin teneramente,e lui si
voltò di spalle.
A quel punto Rin si
spogliò,mettendosi l’altra vestaglia.
Lui rimase ad osservare l’ombra
del corpo formoso della ragazza che si disegnò a terra,ma scosse ancora il
capo.
“:Puoi girarti…:”
Rin si era già riseduta davanti
al fuoco,con la coperta addosso,mentre si strofinava i capelli con il panno
asciutto.
Sesshomaru le si sedette
accanto.
Lei gettò via l’asciugamano,e
sospirando si appoggiò alla spalla di Sesshomaru.
“:Sesshomaru,io ci tenevo a
dirti… che non sono mai stata così bene in vita mia:” Disse arrossendo “:Con
nessun altro,intendo dire,sei l’unico con cui sto davvero bene. Rimarrei così
per ore…:”
“:Anche io. Concordo con tutto
quello che hai detto.:”
Si scostarono per fissarsi
negli occhi.
Le iridi di Rin erano lucide e
tremanti,era intimidita,mentre gli occhi dorati di Sesshomaru erano caldi come
il fuoco,ma rigidi come il ghiaccio.
“:Sesshomaru io…:”
Rin avrebbe voluto dire qualcosa,ma
un dito freddo di Sesshomaru le si posò sulle labbra,mettendola a tacere.
Lui sorrise in un modo strano,e
avvicinò il proprio viso a quello della ragazza,ma gli sfiorò la guancia,per
posare le sua labbra sull’orecchio di lei.
“:Sei sicura? Non è che poi te ne
penti?:”
Le si scostò per guardarlo,anche
se le sua labbra sul suo orecchio erano bellissime da sentire.
“:Il girono in cui mi pentirò è
davvero lontano,troppo lontano. Per ora,tutto quello che desidero è qui!...:”
Sesshomaru accennò un sorriso,e
posò le sue labbra ardenti su quelle morbide e carnose di Rin.
Si baciarono dapprima con dolce
lentezza,poi il loro bacio sfociò in uno passionale e travolgente.
Per Sesshomaru le labbra soffici
di Rin erano un invito irresistibile.
Rin si sentiva leggera come una
piuma,mentre si stendeva con la schiena sul tappeto,e lui la sovrastava,senza
smettere di baciarla e di accarezzarla.
*******************
Ringraziamenti:
Marty_chan94: Capitolo
decisivo,credo,che ne dici? Era come immaginavi?.
Aspetto di sentirti.
Baci bacioni
^^.
KaDe:
(Kaimy_11 striscia in silenzio per i cunicoli bui,fra ombre
inquietanti,cercando di non farsi scoprire. Ma intanto una folla assetata la
insegue,capitanata da KaDe,e gridano: “al rogo,al
rogo!” ebbene si,vogliono uccidere la povera Kaimy! cosa succederà? Riusciranno
i nostri eroi a farla franca? O sarà finita?)
E bene,dopo questo breve
racconto,esordisco col dire: “NOOOO non uccidetemi,sono giovane per morire”.
E dai dillo che mi sono fatta
perdonare!!! Si sono baciati che altro devo fare? Allora mi perdoni???!!^////^.
Kissoniciau.
Kaggy_Inu91: Koga e gli altri
hanno scelto esattamente il momento peggiore per intervenire,neanche lo
avessero fatto apposta.
Ma i nostri Rin e Sesshy si sono rifatti! ^^.
Sei troppo gentile,sono felice
che le mie storie ti piacciono!.
Baci baci.
Isy_264: che bello,grazie per
aver recensito,spero continuerai! ^^ Cosa ne dici di questo cap.? fammi sapere.
Ci si sente,kiss.
Paperina_90: Si tutti felici e
contenti,che trattano Rin come una di loro,ma per quanto?.
Bella domanda!.
Effettivamente io non sarei
scappata,ma lo avrei baciato,ma in questo cap. ha rimediato!.
Facciamo così,tu ti prendi
Koga,Miroku e Inu,e io mi tengo stretto Sesshy!.
In uno dei caldi pomeriggi di Tokyo,un bellissima ragazza dai capelli
corvini,ed un ragazzo dai capelli argentati,passeggiavano fra i negozi
Fra le
tue braccia
In uno dei caldi pomeriggi di
Tokyo,una bella ragazza dai capelli corvini,ed un ragazzo dai capelli
argentati,passeggiavano fra i negozi.
Rin era stretta al braccio di
lui,mentre quest’ultimo teneva la mano in tasca,ma
era felice della vicinanza della ragazza.
Lei rideva felice,nel suo
svolazzante vestitino bianco,mentre lui non si scomponeva,ma sorrideva.
Entrarono in vari negozi,e
Sesshomaru comprò a Rin parecchi vestiti,anche se lei provò ad opporsi.
Anche il ragazzo comprò qualcosa,con
Rin che criticava i suoi gusti troppo classici.
Conclusero il pomeriggio in un
bar,mentre entrambi ripensavano a quanto stavano bene insieme.
Rin non pensava più a Naraku,e
non si sentiva prigioniera e triste,mentre Sesshomaru assaporava quella
felicità che non provava mai.
La sera,era sceso il freddo. Era
marzo,di giorno faceva caldo e di sera freddo.
Rin era in pantaloncini,ma con
un maglione,seduta sul letto a scarabocchiare sul suo album.
Sesshomaru era in vece alla sua
scrivania,nella sua stanza con Rin,che riordinava alcuni libri.
Li prendeva in mano,gli dava una
brave lettura,e li riponeva in ordine,serio ed in silenzio.
A Rin,mancavano le sue amiche,le
sarebbe piaciuto tornare a scuola,ma non poteva.
Oltre tutto,negli ultimi
tempi,in casa di Sesshomaru non c’era più la chiassosa compagnia dei
ragazzi,perché Koga,Miroku ed Inuyasha si facevano vedere sempre meno.
…Chissà che combinano…
Pensava Rin,quando Sesshomaru la
chiamò.
“:Rin,lo senti?:”
Fece il ragazzo stranamente
felice,anzi,molto stranamente,riferendosi alla musica che si sentiva.
Evidentemente,qualcuno stava
facendo una festa,o comunque teneva il volume dello stereo al massimo del
volume.
Era una musica adatta per un
lento,una di quelle canzoni antiche e sdolcinate,ma evidentemente,Sesshomaru
non la pensava come Rin.
“:Mi concede questo ballo
Signorina?...:”
Rin strabuzzò gli occhi,quando
vide Sesshomaru mezzo inginocchiato davanti a lei,ai piedi del letto,che le
porgeva la mano.
Gli scorse sulle labbra un
sorriso malizioso,provocante,e dannatamente sensuale.
Sorridendo gli prese la mano,e
si alzò in piedi.
Insieme si spostarono verso il
centro della stanza,lui le cinse i fianchi e lei gli mise le sue braccia
attorno al collo,sulle forti spalle.
“:Sesshomaru…guarda che io non
so ballare…:”
Esordì Rin,mentre iniziavano a
dondolarsi sul posto,accennando un ballo lento.
Sesshomaru accennò una risata
beffarda.
“:nemmeno io….:”
Continuarono a dondolarsi in
silenzio,ogni tanto si guardavano negli occhi,e si sentivano avvampare,mentre i
loro corpi si avvicinavano di più.
Nel frattempo la musica iniziava
a scendere di volume.
“:Sesshomaru,io…mi sento così
sciocca…:”
Ed effettivamente,ballare senza
motivo al centro della stanza non era il massimo.
Sesshomaru soffocò una breve
risata.
“:Ma no ci guarda nessuno Rin…:”
Le sussurrò caldo all’orecchio.
Lei si scostò per fissarlo negli
occhi,con sguardo malizioso.
“:Gia! Qui non c’è nessuno…:”
I due rimasero a fissarsi,ed il
ragazzo colse al volo quella provocazione.
Iniziò a baciarla con
passione,bramoso,e la strinse dai fianchi,facendo aderire il suo corpo contro
quello della ragazza.
Rin non dava segni di
imbarazzo,era sicura,passionale e lussuriosa come lui.
In poco,lei si ritrovò in
braccio a Sesshomaru,e subito dopo,sul letto,con lui sopra.
Il ragazzo,in un gesto
fulmineo,sfilò le coperte dal letto,stendendo sulle lenzuola la ragazza.
Lei lo guardava con occhi
languidi,passionale,e poteva sentire le sue morbide curve sotto di lui,e il
calore del suo corpo.
Spese le luci dal pulsante sul
comodino,lasciando che la luce lunare e dei lampioni che veniva dalla finestra
illuminasse la stanza.
Rin sollevò la testa,baciando il
collo rigido di Sesshomaru,mentre gli accarezzava la schiena con le mani esili
e fredde,facendolo gemere.
Subito dopo,anche lui percorse
il collo della ragazza,lasciando una scia di baci,che ardevano sulla pelle di
Rin.
Iniziarono a spogliarsi a
vicenda,e quando furono nudi,Rin fece un movimento secco,e si mise sopra di
lui.
Iniziò a baciargli il petto,e
gli accarezzava la curva dei pettorali con le dita,Sesshomaru resistette per
poco,poi la sovrastò nuovamente
Rin non aveva paura di lui,le lo
desiderava realmente,provava un forte sentimento verso di lui.
E Sesshomaru,senza saperlo,era
rimasto incantato da lei dal primissimo istante,e finalmente l’avrebbe fatta
sua.
****
Era ancora notte,forse mattina
prestissimo,quando Rin aprì gli occhi.
Era confusa,ma sentiva freddo,si
voltò,e vide accanto a se Sesshomaru che dormiva pacifico a pancia in su,con le
braccia allargate,e i capelli scompigliati sul cuscino.
Rin sorrise,e si avvicinò piano piano a lui,accarezzandogli la cicatrice sullo zigomo,e
scostandogli un ciocca di capelli.
Da fuori si sentì il vento che
ululava,e Rin,istintivamente,si strinse al corpo del ragazzo.
In fine,sorridente,appoggiò
teneramente la sua guancia sul petto nudo di Sesshomaru,e lo abbracciò.
Dovevano essere passate diverse
ora,perché quando si svegliò,la luce che entrava dalla finestra era accecante,e
nell’ampio letto era sola.
Osservò la stanza,le lenzuola
bianche che coprivano il suo corpo nudo,e arrossì,ripensando a tutto.
Scese dal letto,e si mise
addosso la camicia da notte rosa,si ravvivò i lunghi capelli e uscì.
Camminò lenta per la casa,a
piedi nudi.
Andò nella sala da pranzo,dove c’era
l’immenso tavolo quadrato in legno scuro,al capo tavola,sedeva Sesshomaru.
Indossava solo i pantaloni del
pigiama,e inzuppava annoiato una broche nella sua tazza fumante.
Le stanza era grande,un secondo
camino che lei non aveva mai visto acceso,il tavolo al centro,le ampie finestre
ai muri,la libreria scura,e poi la stanza era vuota,dato che era solo di
passaggio,e serviva solo per le grandi cene.
Rin era rimasta in silenzio,ma
Sesshomaru si accorse di lei,e si voltò per guardarla.
Senza dire nulla,accennò un
sorriso,e scostò la sedia accanto a lui,invitandola a sedersi.
Lei si avvicinò lentamente,e si
sedette,rimanendo zitta,con un sorriso timido fra le labbra.
Osservava quel ragazzo quasi con
devozione,i suoi lineamenti coincisi ma incantevoli le toglievano il fiato,le
sua labbra,e soprattutto i suoi occhi.
Lui,sentendosi osservato,la
guardò a sua volta,vedendo che lo guardava sorridente,serena,pacifica.
Lei arrossì e si voltò,ma lui la
accarezzo la guancia,mettendole una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La stanza era illuminata
dall’accecante luce del sole che entrava da tutte le finestre della stanza. La
luce bianca si posava di loro,rendendo il loro contorni luminosi,e sembravano creature
evanescenti.
Sesshomaru prese dal mento il
viso di Rin,e la costrinse a guardarlo,lui era dannatamente serio,con quel suo
sguardo impassibile,ma l’oro dei suoi occhi ardeva.
Costrinse il viso di lei ad
avvicinarsi al suo,e le posò un dolce bacio sulla fronte.
Gentile e delicato,senza strafare.
Rin sorrise,davvero felice,non
si era mai sentita così bene,così in pace con se stessa.
In quel momento era davvero
felice della sua vita.
Sesshomaru prese la mano di Rin
da sopra la sua coscia,e la mise sul tavolo,stringendola.
I due fecero colazione in
silenzio,senza lasciarsi la mano,mentre di tanto in tanto si sorridevano.
*******************
Kaggy_Inu91: Se nel precedente
cap. si sono decisi a baciarsi,ora hanno fatto di più. Spero ti sia piaciuto.
(la storia la leggerò,per ora
non avuto tempo per nulla ç___ç)
ci si sente! Kisskiss.
KaDe:
evviva,evviva Kaimy ha un monumento! Siiii che bello!
L’ho sempre desiderato!!!
Era pomeriggio,Rin e Sesshomaru
erano nel salone all’ingresso,seduti comodamente sul divano,a guardare la
televisione.
Rin era accucciata sulla spalla
del ragazzo,che le teneva una mano.
Quando,inaspettatamente,si
sentì il citofono suonare. Ma non stavano suonando dal dietro la porta come
sempre,chi suonava sta volta era al cancello.
Rin guardò curiosa
Sesshomaru,Inuyasha a gli altri avevano le chiavi,quando erano alla porta
bussavano solo per educazione.
“:Vai tu Rin…:”
Disse serio ed impassibile il
ragazzo,e lei,titubante,andò al citofono al fianco della porta,alzando la
cornetta e portandosela all’orecchio.
“:Chi è?:”
Chiese dolcemente,e sentì un
strano silenzio.
“:Sono Koga,perché non vieni
qui fuori Rin,abbiamo bisogno di te…:”
La voce del ragazzo aveva un
che di strano,come se stesse recitando una parte.
La ragazza guardò l’espressione
piatta di Sesshomaru,e pensò che con i ragazzi confabulavano su qualcosa da un
po’.
“:Cosa c’è Rin?:”
Le chiese Sesshomaru,vedendosi osservato.
“:Sono i ragazzi. Vogliono che
li raggiungo al cancello…:”
“:Bene. Vai.:”
Ma il sorriso del ragazzo
lasciava intendere che la sapeva lunga.
“:Nira!:”
Strillò rassegnata la
ragazza,che indossava pantaloncini neri e canottiera bianca.
La palla di pelo nero,corse al
richiamo,andando così veloce che rischiava di rotolarsi su se stesso.
Aveva sentito la porta
aprirsi,e la padroncina che lo chiamava.
Non poteva perdere tempo,quelli
per lui erano richiami inconfondibili. Si andava a spasso!.
Quando la cagnolina fu alle
gambe di Rin,questa si incamminò nel lungo viale,fino ad arrivare al grande
cancello nero.
Non si vedeva chi stava davanti
al cancello,a causa del muro alto,ma quando arrivò più vicina,ebbe la sorpresa.
Dal cancello aperto,sbucarono
fuori tre ragazze,due more ed una con i capelli neri.
“:Sorpresa!:”
gridarono in coro. Felici come
delle pasque!.
Rin rimase imbambolata,di
pietra,come se avesse visto un fantasma.
Le sue amiche scoppiarono a
ridere.
Nel frattempo,era arrivato Koga,che
aveva stretto la mano di Ayame,e Rin capì tutto.
Poi fu il turno di Miroku,che
stava per allungare la sua mano morta,ma Sango lo fulminò con lo guardo.
Infine Inuyasha affiancò
Kagome.
Rin era ancora ferma come una
statua.
Era distante dagli altri di
circa dieci metri.
“:Mi sento male…:” sussurrò
fingendo di iniziare a piangere “:chiamate un medico…:”
“:Che esagerazione!...:”
Ironizzò una voce rude e
maschiale alle spalle della ragazza. Era Sesshomaru,che si andò ad appoggiare
da un lampioncino della luce li vicino.
Le tre ragazze,rimasero ad
occhi sbarrati,vedendo per la prima volta il famoso Sesshomaru,ma la cosa che
realmente le sconvolse fu la serietà di quel volto.
“:Rin miaaaaaaaaaaa:”
Trillò Kagome,decidendosi a
rompere quella tensione,correndo verso l’amica,e si gettò su di
lei,stringendole le spalle dal fianco sinistro.
“:Ei! Che storia è questa fai
spazio!:”
Rin si sentì stringere i
fianchi dal latro destro,era la piccola Ayame,che si era intrufolata per
abbracciarla.
“:Si certo! Vi dimenticate di
me?:”
Sango avvolse invece il collo
della povera Rin.
Questa era infatti felicissima,ma
troppo emozionata per reagire come avrebbe dovuto.
“:Ragazze…:”piagnucolò “:io non
so che dire… ma che ci fate qui?:”
Le amiche si abbracciavano
senza sosta.
“:Se sapevamo che ti mettevi a
piangere non te le portavamo…:”
Scherzò Koga,che venne ammonito
dalla sua Ayame.
“:Sta zitto scemo!:”
Finalmente le amiche si
ricomposero,e Tutti insieme entrarono in casa.
Le ragazza erano più avanti
rispetto ai ragazzi.
Kagome teneva Rin dal braccio
sinistro,e Ayame dal destro,e Sango era dopo Ayame.
“:Ora lo sai che ci racconti
tutto vero?:”
Fece Kagome con fare
cospiratorio.
Rin guardò le amiche spaesata.
“:Fino a prova contraria,siete
voi che mi dovete una spiegazione…:”
“:Forse:” si intromise Sango
“:ma anche tu!:”
Quando furono nel salone di ingresso
Rin osservò tutti.
“:quindi,mentre io ero allo
scuro di tutti,qualcuno si dava da fare!…:”
Disse,e le sue amiche si
guardarono in torno con finta innocenza.
Miroku si avvicinò a
Sango,dandosi della arie scherzosamente.
“:Vedi Rin,dopo tanto duro
lavoro,sono riuscito a conquistare la mia dolcissima Sango!...:”
“:Certo!:” fece lei esasperata,dando un
schiaffo al ragazzo,che stava ancora allungando la mano verso il suo fondo
schiena “:Dopo che lo ho sorpreso con chissà quante ragazze… però ultimamente
fa il bravo,quindi lo sopporto…:”
“:Lo immaginavo:” affermò Rin
“:Sango è l’unica che poteva tener a bada Miroku,con il caratterino che si
ritrova…:”
“:Invece Ayame è subito
impazzita per me…:”
Scherzò Koga,fasciando le
spalle della piccola ragazza dagli occhi verdi.
“:Si certo,come no!:”
Fece lei
sbuffando,sciogliendosi dall’abbraccio.
Rin iniziò a ridere dicendo:
“:Ci avrei giurato anche in
questo caso… Siete due matti! Vi farete buona compagnia:” poi sopirò guardando
Kagome.
“:E tu Kagome,ovviamente sei
finita con Inuyasha… poverina!:”
Scherzò fingendosi triste
“:Che vorresti dire?!:”
Brontolò Inuyasha “:Mi paragoni a questi due?:”
Disse riferendosi ai due dai
capelli nari,che gli si rivoltarono contro.
Da li iniziarono a deridersi a
vicende,e tutti iniziarono a ridere.
Mentre aspettavano,le ragazze
si spostarono nel salotto al piano di sopra,mentre i ragazzi parlavano fra di
loro.
Rin condusse le amiche per le
scale,e salite entrarono nell’accogliente salottino con le pareti arancioni.
La ragazza guardò il camino,ed
il tappeto,in cui lei e Sesshomaru si erano baciati per la prima volta.
C’erano tre divanetti
bianchi,sistemati a ferro di cavallo.
Nel primo si sedettero Ayame e
Sango,in quello di fronte Rin,e nel terzo Kagome.
“:Allora!:” esordì Rin
“:Raccontatemi tutto!:”
Le tre ragazze si guardarono,e
Ayame fece segno alle altre di lasciarla iniziare.
Quel giorno,Ayame,indossava una
gonnellina bianca,dello stesso colore del copri-spalla,e
sotto un topo verde acque,che faceva sembrare i suoi occhi ancora più chiari.
“:In pratica…:” iniziò “:Koga
ci ha provato con me,ma io gli ho detto subito no,perché non volevo farmi usare
e trattare come le tante altre che con cui era stato,e poi non mi piaceva
caratterialmente.:”
“:Abbiamo la santarellina!:”
La derise Sango,approvata da
Kagome
“:Mi fate continuare?!:” sbuffò
irritata,e le due allargarono le braccia innocenti,ed Ayame continuò
“:Però,qualche giorno dopo,si è ripresentato da me,si è scusato,e abbiamo
passato l’intervallo insieme.
In seguito abbiamo iniziato a
vederci più spesso,tutti i pomeriggi dopo scuola,e qualche sera.
Adesso stiamo insieme…:”
“:Se non si uccidono a vicenda
prima!:”
Sopirò Sango.
“:Perché?:”
Chiese Rin.
“:Semplice! Non fanno altro che
litigare come bambini!:”
“:Nahaaa!:”
fece Ayame “:Diciamo che non siamo la tipica coppia che si scambia
effusioni,siamo più tipi pratici noi!:”
La amiche risero.
“:Chi parla adesso?:”
Alla domanda di Rin avanzò
Sango. La ragazza aveva i capelli liscissimi,legati in una coda alta, e con una
sorta di frangia che ricadeva sul un lato della fronte,ed infine aveva un
piccolo fermaglio argentato.
Indossava un pantalone
nero,elegante,una maglietta rossa intenso,quasi rosso,con sopra una giacchetta
nera.
“:Inizialmente odiavo
Miroku,lui mi faceva andare su tutte le furie ad ogni lezione che me lo
ritrovavo in classe.
Poi però si è
dichiarato,dicendo che cercava solo di farsi notare.
Da quella volta abbiamo
iniziato a frequentarci,e devo ammettere che quando si comportava bene era
davvero bravo,così adesso stiamo insieme:”
Kagome sopirò,capendo che era
arrivato il suo turno.
Era vestita in modo
semplice,con una gonna corta nera,ed un maglioncino
scollato rosa candido.
“:Come sai Inuyasha mi piaceva
da un po’,fino a quando non gli sono andata a sbattere contro nel vero senso
della parola…
Ci siamo rincontrati una
seconda volta,e parlando siamo andati subito d’accordo,e già il giorno dopo
Inuyasha mia ha detto che gli piacevo,e che avrebbe voluto passere più tempo
con me,è così è stato!:”
“:Ora tocca a te!:” Fece
Ayame,con un sorriso tanto malizioso da sembrare inquietante. Poi si avvicinò a
Rin con fare cospiratorio e aggiunse: “:Dimmi,tu e Sesshomaru avete gia….:”
“:AYAME!:”
La sgridarono Kagome e
Sango,mentre Rina avvampava dalla vergogna.
Ma Rin si fece furba,e
sfoggiando con un sorriso beffardo avanzò con la schiena.
“:E tu Ayame? Sbaglio o hai
detto che tu e Koga siete tipi pratici?...:”
La piccola Ayame arrossì.
“:Sai Rin…:” cominciò Sango
“:mi sa che ti serve un po’ di shopping!:”
E si riferiva all’abbigliamento
poco curato di Rin,sapendo che i suoi vestiti erano a casa di Naraku.
Anche se di recente era uscita
con Sesshomaru,non era la stessa cosa.
“:Ragazze lo so,ma non posso…:”
Rin abbassò gli occhi,ma le sue
amiche scoppiarono a ridere,e lei le guardò quasi offesa.
“:Cosa c’è da ridere?:”
Chiese,e rispose Sango
smettendo di ridere.
“:Pensi davvero di essere
prigioniera? Abbiamo già chiesto il permesso,e se sei con noi ti lasceranno
venire:” poi fece una pausa alzando le spalle “:veramente loro verranno con
noi,ma il centro commerciale è grande,ci divideremo. Non li voglio fra i piedi
mentre mi provo i vestiti!:”
“:Ecco un vantaggio di stare
con gente ricca. Non hai più limiti nello shopping!:”
Rise Ayame,che venne ammonita
dagli sguardi di Sango e Kagome.
“:Che ho detto?!:”
Ayame si finse innocente.
“:A proposito:” riprese Rin
“:ma come vi hanno detto di me,e del loro giro?...:”
A parlare fu Kagome.
“:Quando è diventata una cosa
seria tra di noi,ce lo hanno detto.
E in fine ci hanno detto che
eri al sicuro qui,ma che non potevano liberarti.
Noi ci fidiamo di loro,e
sapevamo benissimo che non correvi rischi…:”
“:Secondo me ti trovi meglio
qui…:”
Disse Ayame,e Sango la guardò
di traverso.
Rin fece un sorrisino
triste,pensando a quanto l’amica avesse ragione.
“:Vi direi che siete della
pazze…:” sussurrò Rin,che poi alzò lo sguardo sorridente “:Ma loro non sono
assolutamente come Naraku,loro sono davvero bravi. Sono felice per voi…:”
Le amiche si sorrisero,poi
Sango parlò:
“:E tra e te e Sesshomaru?
Mamma mia!,Miroku mi aveva detto che è sempre serio,ma non lo immaginavo
così!:”
Rin iniziò a ridere,ma poi si
fece seria.
“:E chi vi ha detto che tra me
e Sesshomaru doveva esserci qualcosa? Non è mica detto!...:”
Le tre si guardarono,e parlò
Kagome.
“:I ragazzi ci hanno detto che
fra di voi c’e qualcosa,di come vi guardate,e del fatto che Sesshomaru con te è
fin troppo gentile e premuroso.
Loro lo conoscono bene,e dicono
che sembra proprio cotto di te…:”
Rin arrossì abbassando la testa.
Poco dopo vennero chiamate per
la cena,e tutti insieme si sedettero al grande tavolo nella sala da pranzo.
La serata fu piacevolmente animata
dai continui scherzi che si facevano Koga e Ayame,come ad esempio quando lui le
aveva tolta la sedia mentre lei si sedeva,e da li avevano iniziato a
rincorrersi in tondo per il tavolo.
Ma le bambinate dei due
continuarono per tutto il tempo.
Poi ci furono anche le occhiate
minacciose di Sango,ogni qualvolta che Miroku dava mostra dei suoi
atteggiamenti da pervertito.
Rin e Kagome invece,come brava
ragazze di due fratelli che si somigliavano molto di più di quanto loro stessi
credessero,erano le uniche tranquille.
Queste ultime due coppie infatti,cenarono
serene,scambiandosi solo qualche sguardo,per assicurarsi che il compagno stesse
bene.
A fine cene si spostarono nel
grande prato della villa,e come se in mezzo a loro ci fosse un falò,si
sedettero a cerchio.
Rin notò come in quella
serata,Sesshomaru fosse stato più socievole del solito,anche se i suoi silenzi
lo avevano isolato per la maggior parte del tempo.
Con i ragazzi parlava
tranquillo,e anche con le ragazze.
Ma Rin vedeva benissimo le
occhiate intimorite che gli lanciavano le sue amiche,vedendolo tanto serio da
far paura.
Quando la stanchezza iniziò a
farsi sentire,le coppie smisero di chiacchierare e ridere,e decisero di andare
a dormire.
Infatti,la villa di
Sesshomaru,disponeva di ben cinque camere per gli ospiti,con letto
matrimoniale.
Sesshomaru aveva accordato ai
suoi amici il permesso di rimanere li per la notte con le loro
ragazza,soprattutto perché questo dava piacere a Rin.
Quando ognuno perse la sua
stanza,Sesshomaru si chiuse nella sua stanza con Rin.
Per tutto il giorno l’aveva
vista sorridente e felice,e a pensarci bene,della Rin triste non rimaneva quasi
nulla.
Ormai lei era felice.
Sesshomaru l’abbraccio da
dietro,e nel buio della stanza la condusse nel letto,e lei fu felice di cadere
fra le sua braccia.
*************
Ringraziamenti:
Kaggy_Inu91: Ebbene si che si
sono spinti oltre! Siiii voglio essere al posto di
Rin,ovvio! ^///^.
Grazie,sono contenta che ti
piace come scrivo!!!:
una bacione.
Mikamey:
Si il dopo ballo molto interessante… e si,lo voglio pure io a Sesshy,però questo l’ho gia detto!.
Mi disp
che le altre coppie si siano viste così,senza approfondimenti,però prometto che
le vedrai ancora^^ Spero di averti
fatta felice con questo cap.
Un kiss.
Isy_264: Già,se trovi uno
uguale a Sesshy avvertimi che me lo predo al volo
*.*!!!
La mattina dopo ho voluto che
passasse senza che loro si parlavano,sono contenta che sia piaciuta ^^.
Cosa ne pensi di questo cap.?
Baci baci.
KaDe:
^^ tu troppo buona come my! Adesso si sono viste
tutte le coppie al completo,che ne dici?.
Spero di averti fatto ancora
felice XD.
Un kiss
enorme ci si sente.
Leucone:
Grazia grazie! Me felice ^/////^E chi
non direbbe che Sesshy è bello bello!
Vedo che sei d’accordo con me! Ancora grazie,spero che il seguente cap. ti sia
piaciuto XD.
Un bacioneciau.
Paperina_90: addirittura due
commenti? Wow!
Smettila di sbavare dietro a
Sesshomaru,è proprietà privata (nei miei sogni) cmq,cosa
pensi di questo cap.? noto che quelli prima ti piacevano ^^.
Al centro commerciale,le ragazze sorridevano tranquille,spostandosi da
un negozio all’altro
Incubo
premonitore
Al centro commerciale,le ragazze
sorridevano tranquille,spostandosi da un negozio all’altro.
Quella mattina si erano alzati
tutti presto,avevano fatto colazione insieme,ed erano usciti.
I ragazzi si erano fermati ad un
bar,e ci erano rimasti per delle ore ormai,ma era meglio che seguire le ragazze
per camerini.
Kagome e Ayame costrinsero Rin a
provare montagne di vestiti,mentre la ragazza era stanca di essere trascinata a
destra e a sinistra come una trottola.
Sango invece,mentre anche lei
comprava qualcosa,si nascondeva dietro le vetrine,per spiare di nascosto il suo
Miroku insieme ai suoi amici.
Furba e determinata,aveva deciso
di controllare il ragazzo,sperando che questo non allungasse le mani verso le
ragazze che passavano.
Ma come da copione,il giovane
libertino,palpò la prima ragazza che gli passò accanto,prendendosi un schiaffo.
Quando finirono di
comprare,raggiunsero i ragazzi al tavolino del bar,e Rin si gettò esausta sulla
sedia al fianco di Sesshomaru,che la guardava incuriosito con un sopracciglio
alzato.
Koga guardò la caterva di sacchi
che avevano le ragazze,e lanciò una battuta alla sua ragazza.
“:Ayame cara,hai lasciato
qualcosa nella carte di credito,ho te le sei asciugata tutta?!!:”
La piccola ragazza gli rispose
con una smorfia e fingendo una risata.
Miroku invece,osservava Sango in
piedi accanto a lui,che lo fissava furibonda.
“:Mia dolce Sango,qualcosa ti
turba?:”
Chiese con aria da finto
innocente,senza capire le occhiatacce della sua ragazza. Poi però guardò
Rin,che gli faceva segni da dietro Sesshomaru,che gli indicava prima la sua
guancia ancora rossa,e poi la vetrina da cui Sango aveva visto tutto.
“:Ahahaa:”
provò a ridere per nascondere la sua paura “:Sango mia,ma come vedi sono finito
male…:”
“:A si? Be’
se c’ero io ti finiva peggio!:”
E la ragazza iniziò a tirargli
l’orecchio,mentre il ragazzo sorrideva il quel suo modo ebete.
Tutti scoppiarono a ridere.
Dopo poco tutti si divisero,e Rin
salì il macchina con Sesshomaru.
Il viaggio fu silenzioso,mentre
lei guardava fuori dal finestrino,fino a quando Sesshomaru non tolse la mano
dal cambio e strinse quella di Rin sul sedile.
“:Va un po’ meglio adesso?...:”
Rin lo guardò con occhi
spenti,ed accennando un sorriso fece di si con la testa.
Il ragazzo però rimase
preoccupato,e guardando la strada accigliato,continuava a tenere stretta la
mano della ragazza.
Rin osservava fuori,e le tornò
in mente quello che era successo durante la notte passata…
INIZZIO FLASH BACK
Rin aprì una porta,e si trovò
nel salone di casa di Naraku.
Quest’ultimo
sedeva sul divano,e quando vide la ragazza posò sul tavolino il bicchiere di
vino che aveva in mano.
“:Mia piccola Rin,sei tornata
finalmente…:”
Rin,impaurita e stordita come
non mai,si appiattì contro la parete,ma man mano che Naraku le si avvicinava,la
stanza cambiava,diventando solo un buco nero.
“:Cosa c’è amore mio? Non mi
abbracci?:”
Naraku sia avvicinava a Rin,con
il suo sguardo nero e maligno.
Rin avrebbe voluto
scomparire,tremava di paura,e sentiva il cuore scoppiare,mentre quell’uomo era
arrivato ad un palmo dal suo naso.
“:Rin ma cosa hai?...:” Chiedeva
l’uomo,con il sorriso più crudele che conosceva. “:non sei felice di
rivedermi?...:”
Rin chiuse per un secondo gli
occhi,e quando li riaprì,si trovava da sola nel buio,e davanti a lei c’era una
chiazza di sangue.
Aveva iniziato ad urlare e
dimenarsi,ma dopo aver aperto di nuovo gli occhi,si trovò davanti il volto
preoccupato di Sesshomaru.
“:Rin che cos’hai? Stai male? Ti
stavi dimenando e lamentando nel sogno…:”
Rin si guardò attorno,stava
ancora nella stanza di Sesshomaru,nella penombra e sul letto sotto le coperte.
Sul volto della ragazza scesero
calde lacrime,e Sesshomaru si preoccupò maggiormente,stringendola a se.
“:C’era Naraku,lui mi volva,era
tornato…:”
Piagnucolò Rin impaurita e
tremante come una foglia,stretta al petto del ragazzo che le accarezzava la
testa.
“:Rin hai avuto un incubo,sta
tranquilla. Sei al sicuro…:”
La ragazza strinse forte il
petto del ragazzo,continuando però a singhiozzare.
Erano vani i tentativi di lui di
rassicurarla.
“:Sesshomaru ti prego non mi
lasciare. Non mi lasciare mai. Non voglio tornare da lui ti prego…:”
Sesshomaru la strinse,affogando
il proprio volto fra i capelli corvini di lei.
Sentì dentro un moto di
rabbia,al pensiero che quel bastardo del suo nemico,torturasse Rin anche nei
sogni.
Lui non voleva vedere la ragazza
piangere o soffrire,e per questo l’avrebbe fatta pagare a Naraku.
“:No Rin. Te lo prometto,non ti
lascio…:”
Per tutta la mattinata
Sesshomaru aveva osservato in silenzio Rin,preoccupato,soprattutto mentre la
vedeva regalare falsi sorrisi alle sue amiche,ma le si leggeva in faccia che
era ancora sofferente.
FINE FLASH BACK
Arrivarono finalmente a casa,e
Sesshomaru aiutò Rin con i pacchi.
“:pfui!:” fece lei “:pensavo non
mi lasciassero più,volevano torturarmi oggi!:”
Sesshomaru accennò una risata.
“:Pensavo ti stessi
divertendo….:”
“:Si come no! In fondo è uno
spasso farsi torturare!:”
Insieme entrarono in casa,e
nella stanza da pranzo vi era già la tavola apparecchiata con il pranzo
fumante.
***
In un’altra villa,indubbiamente
lussuosa,un ragazzo dai lunghi capelli neri,e occhi dello stesso colore,fissava
fuori dalla finestra,con un bicchiere di vino fra le mani affusolate.
Era serio e concentrato,mentre
una maligna frenesia lo percorreva.
Si sentì bussare alla porta a
vetri scorrevole.
“:Entra!...:”
Disse semplicemente,e si vide
entrare un bel ragazzo dagli occhi azzurri,con i capelli neri legati in una
treccia.
“:Naraku,non la troviamo. È più
di un mese ormai,abbiamo cercato in ogni dove,chiesto informazioni,ma niente…:”
“:Taci!:” Lo interruppe
bruscamente il suo capo,Naraku,che gettò via il bicchiere di vetro,lasciando
che si infrangesse sul pavimento.
“:Lo so che non la trovate,me lo
ripeti da non so quanto. Ma Sesshomaru non può averla fatta sparire nel nulla.
Non ci sono
indizi,novità,qualsiasi cosa che ci aiuti dannazione!?:”
Bankotsu,intimorito,prese fiato.
“:Effettivamente,le amiche di
Rin,frequentano quelli dell’Ovest…:”
Naraku si voltò verso il
ragazzo,nonché suo braccio destro,e lo osservò,con una scintilla inquietante
negli occhi oscuri.
“:Continua…:”
Disse letale.
“:In particolare quella Kagome,è
stata vista in compagnia di Inuyasha…:”
Naraku sorrise maligno,fissando
fuori.
Rivede nella sua mente
Inuyasha,e Kikyo,la stessa donna che aveva desiderato,bramato,ma che lo aveva
respinto,e poi…quell’Inuyasha…
Quei due avevano pagato a caro
prezzo la loro insolenza,ed ora,la storia era ad un passo dal ripetersi.
Ripensò all’amica di Rin,Kagome,così
dannatamente simile a Kikyo ora che ci pensava,che lui stesso era rimasto
sconvolto la prima volta che lo aveva vista.
Adesso Inuyasha,tramite
Kagome,si stava riprendendo un’altra volta Kikyo,ed il loro gruppo gli stava
togliendo un’altra volta il suo amore,che questa volta portava il nome di Rin.
Era incredibile,come il destino
beffardo stesso nuovamente giocando con lui,però,sta volta,uno scaccomatto gli
era stato messo a portata di mano.
“:Bankotsu,tieniti pronto. Sta
volta ci divertiamo…:”
Il ragazzo dagli occhi azzurri
sospirò,ed uscì dalla stanza chiedendosi la porta alle spalle.
Naraku,continuava a ridere
freneticamente,senza controllo.
Il suo attacco,sarebbe stato
decisivo.
****
Quel pomeriggio,Rin era distesa
sul prato,con la piccola Nira in grembo che giocavano.
“:Rin!:”
La ragazza si sentì chiamare,e
mettendosi a sedere vide Sesshomaru.
Già dal tono duro,e allarmato di
Sesshomaru,aveva capito che era successo qualcosa,ma a guardarlo negli occhi si
poteva scorgere tutto il suo orrore,mentre teneva la mascella serrata.
“:Vedo che sei vestita…:” disse
lui impassibile,cercando di nascondere le sue preoccupazioni “:Vieni con
me,dobbiamo andare…:”
Rin non volle discutere,da
quando lo aveva conosciuto non lo aveva mai visto in quello stato,credendo
quasi che il ragazzo non conoscesse la paura o cose simili.
Rin entrò un attimo in casa,e
mentre Sesshomaru prendeva le chiavi della macchina,lei prese la sua giacchetta
a mezze maniche nera,che mise sopra il top dello stesso colore,mentre sotto
aveva una gonna bianca che arrivava poco sopra il ginocchio.
Saliti in macchina,Rin sentiva
il suo respiro affannato. In realtà seguiva il ritmo del respiro affannoso di
Sesshomaru,mentre questo guidava spericolato.
Lui aveva gli occhi infuocati
dalla rabbia,ma al contempo erano tristi,come se avessero visto la morte,e i
muscoli del collo erano tesi,così come il volto intero.
“:Sesshomaru ti prego…:” ansimò
lei guardandolo speranzosa “:te lo si legge in faccia che èsuccesso qualcosa. Dimmi di cosa si tratta ti
supplico…:”
Il volto del ragazzo si tirò
maggiormente,ma dopo un sospiro profondo,la rabbia che provava si sostituì allo
sconforto.
Fissava la strada,ed i suoi occhi
erano seri e determinati,ma Rin colse nella sua espressione una strana
sofferenza. Era chiaramente avvilito,ancor più mentre cercava la parole per
spiegare tutto a Rin.
Avrebbe dovuto tacere,ma tanto
prima o poi avrebbe dovuto sapere.
“:Rin ti prego di stare calma,ma
come hai appena detto,è successa una cosa,molto grave…:”
Sesshomaru parlava lento,con
voce grave,ma questo non faceva che peggiorare le condizioni di Rin,che sentiva
il cuore stringersi ad ogni secondo che passava. Poteva sentire la tensione
nell’aria,e quell’attesa la dilaniava,facendole sentire quasi le lacrime agli
occhi.
“:Naraku si è deciso ad agire:”
riprese lui più determinato “:.. è stato un vigliacco come sempre,ha attaccato
quando nessuno poteva prevederlo,e ha mirato ad un bersaglio debole…:”
“:Sesshomaru parla dannazione!:”
Sbottò Rin,ancora terrorizzata.
Sesshomaru chiuse gli
occhi,avvilito,ed il suo peto si gonfiò in un sospirò.
“:Gli hanno sparato Rin,ma ti
prego non fare così,non piangere,non rischia la vita.:”
Infatti il ragazzo aveva
osservato il viso della ragazza mentre parlava,scorgendovi delle lacrime.
Rin però non le sentiva quelle
lacrime,era solo rivolta al ragazzo,cercando di capire tutto.
“:A chi?...:”
Chiese lei in un sussurro.
“:Kagome…:”
Alsentir quel nome venir fuori della labbra
rigide di Sesshomaru,la mente di Rin si affollò di immagini.
Si vedeva insieme alla sua
migliore amica,e subito dopo ripensò al sogno che aveva fatto.
Lei non poteva essere felice,non
aveva scampo da Naraku.
Kagome era stata aggredita,le
avevano sparato,e tutto,per colpa sua.
Mille sensazioni sgradevoli la
invasero,e Rin,non vide altro che il buio,quando si lasciò andare perdendo i
sensi.
*******************
Ringraziamenti:
ran
ugajin92: ecco qui il prossimo. Effettivamente capisco che nel precedente
capito l’arrivo delle amiche sia stato equivoco ^^ cmq,lo
hai chiamato,e lui arriva. Ecco Naraku!.
Baci baci.
Isy_264: Si,è successo qualcosa!
Naraku non sa proprio starsene buono! Le belle coppiette avranno problemi ç__ç
Povero Sesshy. Sono contenta che lo scorso cap. ti
sia piaciuto,ci si sente.
KissKiss.
KaDe:anche
a me piacciono Ayame e Koga,ma adesso la pace sembra finita,speriamo bene.
Un bacio grande.
Mikamey:
Si,adoro Sesshy,ma ora avranno altro a cui pensare!
Spero di sentirti presto,e che il cap. sia stato di tuo gradimento.
Bacioni.
Kaggy_Inu91: avrei voluto
approfondire con le coppie,ma lo farò più avanti. Cosa ne pensi di questo cap.
non proprio dolce?.
Un bacio ciau.
Paperina_90: Anche io volevo
essere là ^^ ora iniziano i problemi,che ne pensi?.
Ansimava Sesshomaru,dando dei
leggeri schiaffetti sul volto fin troppo pallido di
Rin,che ancora era svenuta,con la testa appoggiata allo schienale dell’auto.
La ragazza aprì gli occhi con
estrema lentezza,e si trovò con la portiera aperta,e davanti a lei Sesshomaru
inginocchiato,con un volto rigido,ma i suoi occhi erano piegati dalla
preoccupazione.
“:Finalmente ti sei svegliata!
Non farmi più prendere certi spaventi…:”
Disse lui rincuorato ma serio.
Rin mise i piedi a terra fuori
dall’auto,ma non scostò la guancia dal tessuto dello schienale.
“:Kagome…:”
Sussurrò Rin,con un filo di
voce appena. Dalla sua bocca era uscito un suono tanto flebile da essere appena
udibile.
“:Ora ti ci porto sta tranquilla.
Rin,non è grave,fidati!:”
Rin si mise
dritta,riacquistando lucidità,e capì di trovarsi nel posteggio dell’ospedale.
Scese dall’auto,inizialmente a
causa del movimento brusco barcollò,ma sorretta da Sesshomaru riprese l’equilibrio.
Si sentiva arrabbiata con se
stessa,così iniziò a parlare agitata,allontanandosi dal ragazzo e cominciando a
camminare all’indietro.
“:è colpa mia tu lo sai vero?:”
Chiese seria,dannatamente
seria.
Lui la guardò di traverso.
“:Non dire sciocchezze! L’ha fatto per fare un torto a noi:”
“:MENTI!:” sbraitò lei “:Mi sta
minacciando,ha capito tutto,sa di noi due,ha occhi ovunque…
Mi sta dicendo di tornare da
lui,ci mette alle strette. Forse vuole fare leva su Inuyasha,vuole costringervi
a cedere.
Io lo conosco,so come
ragiona,il suo bersaglio sono io.:”
Sesshomaru era una maschera di
ghiaccio,che faceva paura tanto era serio,ma Rin continuava imperterrita,mentre
Sesshomaru iniziava a guardare qualcuno alle spalle di lei.
“:Come mi guarderà Inuyasha? Sono
la causa delle sofferenze di Kagome,lui lo sa che è colpa mia…:”
Smise di parlare,quando andando
all’indietro andò a sbattere contro qualcuno.
Alzando gli occhi capì di
trovarsi contro il petto di Inuyasha,che le teneva le spalle con le mani.
“:Sarei pazzo…:” disse
dannatamente serio,con sguardo duro “:Se dessi la colpa a te. So quanto
soffri,e l’unica cosa che mi fa davvero male e vederti colpevolizzare in questo
modo.:”
Rin scoppiò il
lacrime,voltandosi verso di lui.
I due,quasi senza accorgersene,si
abbracciarono. Inuyasha lasciò che la ragazza piangesse contro il suo
petto,mentre fissava il fratello.
“:Come sta?:”
Chiese lei,mentre i due si
separavano.
“:Il proiettile l’ha ferita
alla gamba,ma ha sbattuto la testa… è in sala operatoria:”
Poco dopo Rin era per mano a
Sesshomaru,e Inuyasha era accanto a loro,mentre camminavano nel corridoio
bianco dell’ospedale.
Arrivarono alla sala d’aspetto
davanti alla porta in vetro della sala operatoria.
In piedi appoggiato al muro
accanto alle sedie c’era Koga,serio che fissava il basso.
Nella sedia al suo fianco c’era
Ayame,abbracciata a Sango. Si capiva benissimo che le due ragazze avevano
appena finito di piangere,dalla loro espressione sconvolta e gli occhi gonfi.
Subito dopo Sango era seduto
Miroku.
Rin osservò le due amiche con
sguardo freddo,si sentiva in colpa,e qualcosa le impedì di andarsi a sedere con
loro.
Si vergognava di se stessa,non
meritava di sentirsi parte di quel gruppo. Almeno secondo il suo pensiero.
Rimase appoggiata al muro vicino
a Sesshomaru.
Qualche ora dopo le porte della
sala operatoria si aprirono,e ne uscì un uomo di età avanzata,con pochi capelli
grigi raccolti in un codino,ed una barbetta dello stesso colore.
“:Dottor Totosai,come sta?:”
Chiese allarmato Inuyasha,che da
troppo tempo pazientava.
Il dottore era di
famiglia,conosceva la loro situazione,e sapeva in che giro erano coinvolti i
ragazzi.
“:Tutto a posto,l’operazione è
andata a buon fine:” disse l’uomo “:La gamba darà parecchi problemi temo,ma
faremo il possibile. Adesso dorme,potete vederla ma deve riposare…:”
Inuyasha guardò tutti e dopo
seguì il dottore oltre la porta.
**
Sesshomaru e Rin tornarono a
casa,ma mentre erano in auto,Rin parlò.
Era decisa,ma la sua voce era
flebile.
“:Se mi lasciassi andare
Sesshomaru,intendo dire se mi riportassi da Naraku,si eviterebbero altri
attacchi…:”
“:NO!:”
Rispose lui a voce fin troppo
alta,e Rin si voltò a guardarlo ad occhi sbarrati.
Sesshomaru continuò a parlare
con rabbia,fissando la strada con occhi terrificanti.
“:Non dire cazzate
Rin! La guerra fra noi e il gruppo di Naraku va avanti da anni,lui ci attacca
da sempre,e sempre lo farà.
Quando due anni fa uccise Kikyo
allora? Che motivo aveva?. Lo fa da sempre Rin,tu non c’entri.:”
Rin scosse la testa.
“:il vostro codice dice che in
battaglia tutto è concesso,fuorché si tiri in ballo la famiglia o gli affetti
vari. Quelli sono sacri e non vanno toccati.
A differenza vostra Naraku lo
ha fatto,ma sempre e solo quando c’era qualcosa che riguardava direttamente lui,e
non la vostra guerra verso il potere.
Kikyo lo ha
rifiutato,scegliendo uno del clan opposto. Uccidendola si è vendicato,e ha
fatto un torto a voi. A suo modo ha pareggiato i conti.
Guarda le cose come stanno
adesso.
Attaccando Kagome fa un torto a
voi,si vendica del rapimento,ma al contempo avverte me.
Mi ricorda quello che può
fare,mi mette fretta e paura,facendomela pagare in anticipo se l’ho
tradito,come effettivamente ho fatto.
È furbo,è sleale,ma non
sbaglia. Le sue strategie sono infallibili.:”
Con un brusca frenata,l’auto
accostò al bordo della strada sotto ordine di Sesshomaru.
Il ragazzo si voltò verso Rin
afferrandola dalle spalle e inchiodandola con uno sguardo gelido e
terribilmente serio.
“:Ascoltami bene Rin,perché non
mi ripeterò:” la ragazza,intimorita,fece di si con la testa “:togliti dalla
testa tutto questo. Lui lo sa che sei prigioniera,che non è minacciando te
personalmente che ti riavrà.
Quello che è successo a Kagome
è stato solo un incidente. Da ora in avanti staremo più attenti,tu sarai al
sicuro,e lo saranno anche tutti gli altri.
Te lo giuro Rin,non si farà
male nessuno,ma non dire mai più che vuoi dargliela vinta tornando da
lui,perché non se ne parla.
Il discorso e chiuso. Chiaro?:”
Rin fece di sei.
Sesshomaru la lasciò e riprese
la guida.
I due rimasero in silenzio,ma
Rin faticava a trattenere le lacrime.
Quello stesso pomeriggio i due
tornarono all’ospedale,poiché Koga aveva telefonato per informarli che Kagome
era sveglia e che poteva ricevere visite.
Rin e Sesshomaru arrivarono
all’ospedale,e il dottore indicò loro la stanza in cui avevano messo Kagome.
Quando la raggiunsero Rin si
fermò a spiare dai vetri della stanza.
Chi era dentro era tanto
impegnato da non vederla
Si accostò a quei
vetri,appoggiandovi la mano sopra.
Kagome era seduta sul letto,al
suo fianco,seduto con lei,c’era Inuyasha,che scherzava con tutti ma si vedeva
la sua preoccupazione da come osservava la sua Kagome.
Miroku era seduto in una sedia
vicina,con Sango sulle ginocchia.
Koga era in piedi accanto ad
una finestra che affacciava sull’esterno,mentre Ayame era in piedi davanti al
letto di Kagome.
Tutti erano felici,ridevano e
scherzavano come se si trovassero altrove,e non io una stanza di ospedale.
Kagome,bianca in viso,e con
diversi lividi sparsi sulle braccia e sul viso,era sorridente,con un peluche
rosa in mano a forma di coniglio.
Kagome adorava i coniglietti di
peluche,ed evidentemente Sango o Ayame gli e ne avevano comprato uno.
Rin li osservava,attenta a non
essere vista.
Forse lei non faceva parte di
quella felicità,lei che di fatto,era ancora legata ad un altro uomo. Lo stesso
uomo che aveva fatto attaccare Kagome.
Lei apparteneva a Naraku,e
nulla importava se lei desiderasse stare con Sesshomaru.
Chi sarebbe stato il prossimo a
pagarla? Per quanto poteva reggere la scusa del rapimento? Primo o poi Naraku
avrebbe scoperto di lei e Sesshomaru.
Rin osservò il riflesso di
Sesshomaru dalla finestra.
Lui era appoggiato nel muro
dietro di lei,serio che fissava in basso.
“:Vuoi entrare?:”
Chiese lui
all’improvviso,quando lei si scostò iniziando a camminare.
“:No:” rispose secca senza
guardarlo “:vado a fare due passi…:”
Il buon senso di Sesshomaru le
impedì di seguirla.
Rin rimase in giro per
l’ospedale,passando da vari reparti,fino a raggiungere il bar al paino di
sotto,e poi risalire le scale.
Proprio mentre scendeva le
scale,vide appartati in un angolo del sotto scala,due ragazzi dai capelli
argentati che discutevano.
Rimase nascosta dietro la
ringhiera delle scale,sporgendosi appena per osservare ciò che succedeva nella
penombra sotto di lei.
Erano Inuyasha e Sesshomaru che
discutevano.
Il fratello maggiore era
appoggiato al muro con le braccia conserte,e Rin faticava a vederlo,mentre
Inuyasha infuriava davanti a lui,apparendo incapace di stare fermo.
“:Cosa pensi di fare eh?:”
Sbraitava Inuyasha
“:Sta calmo…:”
Fu la risposta fredda di
Sesshomaru.
“:Calmo? No dico stai
scherzando? Lo hai visto quello che hanno fatto a Kagome?.:”
“:Si Inuyasha,lo so. Ma non è
facendo così che risolviamo…:”
“:Sesshomaru maledizione! È
successa la stessa cosa due anni fa con Kikyo. Non me ne starò qui con le mani
in mano!:”
Sbottò Inuyasha,e Sesshomaru
gli urlò contro secco.
“:Piantala!:”
“:NO!:”
Rin indietreggiò all’urlo di
Inuyasha,credendo che non esistesse nessuno sulla faccia della terra,in grado
di rispondere a quel modo ad uno come Sesshomaru.
“:Non mi calmo e lo sai
perché?:” continuava Inuyasha “:Due anni fa succedeva la stessa cosa. Ci
lanciavano avvertimenti,e tu mi dicevi di stare calmo,poi però Kikyo è morta.
Dicevi che non era scatenando
una guerra che avremmo risolto,mi dicevi di aspettare,e nell’attesa lei è morta.
Tu non sai cosa significa
svegliarsi la mattina con i sensi di colpa. Rivedevo tutto,pensando a dove
avevo sbagliato,chiedendomi perché era successo.
Io l’amavo più della mai stessa
vita,e tu lo sapevi,ma mi hai impedito di salvarla.:”
“:Basta!:”
Rin sentì una nota strana nella
voce autoritaria di Sesshomaru.
Che le parole di Inuyasha
avessero fatto effetto?.
“:è vero Inuyasha,con Kikyo la
situazione ci è sfuggita di mano.
Abbiamo aspettato,ma abbiamo
aspettato troppo.
Abbiamo perso.
Questa volta è davvero diverso. Metteremo al sicuro
Kagome,Sango e Ayame.
Non le toccherà.
Sappiamo a cosa può arrivare e
glielo impediremo.
Ci ha fregato un volta,ma non
due:”
“:E cosa pensi di fare eh?:”
era evidente che il fratello maggiore non lo aveva convinto. “:Di metterle sotto
chiave,di chiuderle in una casa come Rin?:”
“:No:” la voce di Sesshomaru
era sempre rigida come il ghiaccio. “:Ma non è presentandoci a casa di Naraku
armati che finiremo la cosa.
Sai che non si può,lo sai
meglio di me.
Bisogna preparare un piano,e lo
sai quanto tempo occorre.
Prenditela pure con me
Inuyasha,lo so che la colpa di quello che è successo a Kikyo è mia,ma cosa
dovremmo fare eh? Comportarci come te e saltare all’attacco? E questo che
vuoi?:”
Inuyasha lo guardò schifato,ma
sapeva che il fratello era migliore di lui in quella guerra e in strategie,sapeva
che aveva ragione.
“:Lo sai che non posso fare
nulla così,lo sai che non possiamo fare mosse avventate,siamo in svantaggio
dannazione!.
Se facessimo come dici tu,ci rimetteremmo
tutti la testa.:”
Ribadì glaciale Sesshomaru,che
parlava a voce bassa ma letale.
“:Bene! Quindi non attaccheremo
direttamente Naraku,ma le ragazze saranno al sicuro!.
Sarebbe bello,se fosse
possibile!!:”
“:Smettila. Lo sai che le
probabilità che attacchino di nuovo sono basse. E poi ti ho detto che
prepareremo un paino,mi fai così debole? Anche io gliela voglio fare pagare.
Non posso permettere che si
riprenda Rin,e poi lei si sente in colpa,devo mettere fine a tutto questo:”
“:Sai perché mi fido di te? E
perché ti do ascolto adesso?:”
Alla domanda di Inuyasha ci fu
il silenzio,e lui continuò.
“:Perché adesso anche tu hai
qualcuno da proteggere,qualcosa che ti sta a cuore.
Anche tu ora sei guidato da
qualcosa di profondo. Non puoi più essere il freddo calcolatore di un tempo.:”
Ci fu ancora silenzio,fino a
quando Sesshomaru non si scostò dalla parete,guardò il fratello per un attimo,e
poi i due si apprestarono a salire le scale.
Rin scappò via senza fare il
minimo rumore,e si nascose in un corridoio,lasciando passare i due fratelli.
Qualche minuto dopo li
raggiunse davanti alla porta di Kagome,come se nulla fosse.
Tutti erano li
davanti,sereni,scherzosi,rincuorati nel vedere Kagome in buone condizioni.
Tutti tranne Rin.
La ragazza dai capelli corvini
rimase accuratamente lontana,a testa basta.
Ayame e Sango la videro e si
scambiarono un’occhiata. Loro la conoscevano bene,avevano già capito cosa le
passava per la testa,i suoi sensi di colpa,ma sapevano che sbagliava.
Tuttavia preferirono stare in
disparte,Rin aveva bisogno di tempo.
Poco dopo,le porte della stanza
si aprirono,e uscì Kagome con le stampelle,aiutata da Inuyasha.
Rin non voleva essere
vista,perché magari Kagome le avrebbe chiesto perché non era andata a salutarla
prima,o capendola le avrebbe detto che la colpa non era sua.
Non voleva sentirsi
compresa,volava solo passare inosservata.
Quando furono tutti al
posteggio,per un attimo,si riunirono tutti attorno all’auto rossa di
Inuyasha,mentre Kagome saliva davanti.
Rin rimase lontana,e mentre
osservava quella scena,tutto le si disegnò nella mente.
Kagome,ingessata,e se invece
della gamba avessero preso il petto e colpito organi vitali,cosa poteva
succedere?.
Rin sapeva benissimo di non
entrarci nulla con quell’attacco. Non era stata lei a sparare,non era stata lei
la mandante dell’attacco,non stava dalla parte di Naraku.
Sapeva benissimo di non aver
colpe per quell’incidente,ma sapeva,che avrebbe avuto colpe in futuro.
Cosa sarebbe successo quando
Naraku avrebbe scoperto di lei e Sesshomaru? Per quanto le sue amiche sarebbero
state al sicuro,ma libere al contempo?.
L’unica soluzione sarebbe stata
quella di farle girare sempre con qualcuno a proteggerle,e che avrebbe protetto
le loro famiglie,dato che adesso erano anche loro coinvolte.
Rin chiuse gli occhi per
trattenere le lacrime.
Naraku avrebbe colpito tutti,se
fosse venuto a sapere che lei era stata anche solo una volta con Sesshomaru,se
addirittura avesse saputo che lei voleva starci per sempre,avrebbe scatenato
l’inferno.
Per quella volta,c’era andata
di mezzo Kagome,rimediando solo una gamba rotta,ma chi sarebbe stato il
prossimo?.
Rin guardò Ayame,così
piccola,stretta al petto di Koga. Lei così fragile,così delicata,chiunque
avrebbe potuto farle del male.
Oppure Sango,forte e
determinata ma sensibile,indifesa in quanto donna.
O magari gli stessi Koga e
Miroku sarebbero stati a rischio.
Poi osservò il volto avvilito e
sconfortato di Inuyasha,mentre lottava per fingersi tranquillo.
Lui aveva già sofferto una
volta,se gli avessero portato via anche Kagome,non ne sarebbe uscito.
E per ultimo,con una morsa nel
cuore,osservò di sottecchi Sesshomaru.
Lui,così
altero,forte,glaciale,dava impressione che niente poteva scalfirlo,ma se si
fosse trovato solo e disarmato,davanti a Naraku che gli puntava una pistola
contro,chi lo avrebbe salvato?.
Magari per proteggere Rin,per
impedire a Naraku di riprendersela,si sarebbe messo in mezzo,avrebbe smosso un
mondo e fatto scoppiare una guerra come voleva fare Inuyasha,e si sarebbe messo
in pericolo.
In quella dannata
guerra,nessuno era al sicuro. Nessuno.
Se Naraku avesse riavuto la sua
donna,magari,avrebbe evitato di toccare quelle degli altri.
Rin sospirò al sentire una
fitta lancinante al suo cuore,e prima che scoppiasse in lacrime,pregò
Sesshomaru di accompagnarla a casa.
***********
Ringraziamenti:
KaDe:
Per quanto Kagome sia insopportabile in certe occasioni,magari potevo evitare
di romperle qualche osso XD.
Cosa ne pensi di quest’altro cap.?
Kisskiss.
Paperina_90: già,parecchio
triste,e Rin qua si è sentita parecchio in colpa… cosa ne pensi?.
Tadbciau.
Ranugajin 92: No,almeno Sesshy non
ce lo tocca nessuno!!! Ti do ragione per quanto riguarda la sorte di
maledizione!!! Naraku ha ratto molto più che le uova nel paniere,pazienza,lo
uccideremo più avanti!!!!.
Spero il cap. sia stato di tuo
gradimento.
Baci baciotti.
Mikamey:
Moltoooo più decisive si faranno le cose!!! Adesso si
entra in azzioneeee. Spero che anche questo cap. ti
sia piaciuto!!
Bacioni.
Kaggy_Inu91: Povera Kaggy già,però sta bene,ma non so su Rin….vedrai più
avanti…
Valeriuccia:
Che bello,grazie per aver recensito ^^ sono contenta che la storia ti
piaccia,spero che questo cap. sia stato di tuo gradimento,e spero di sentirti
ancora.
Rin e Sesshomaru tornarono a
casa,e il ragazzo si rattristi dell’eccessivo silenzio di Rin.
Lei era una ragazza così
bella,gentile,amorevole,perché doveva essere costretta a quella sofferenza?
Perché doveva stare legata ad un mostro come Naraku?.
Queste domande si affollavano
nella mente di Sesshomaru,aumentando la sua rabbia.
Lui entrò in casa,e lei
richiamando la cagnolina nera andò a passeggiare nel giardino,volutamente sola.
Le mancavano i pomeriggi
allegri,i sorrisi spensierati che poteva concedersi un tempo,prima che
incontrasse Naraku e che diventasse sua.
Adesso era nella villa di
Sesshomaru,avrebbe potuto essere felice,ma non le era concesso.
Non poteva farsi la sua vita,non
poteva andare a scuola o uscire da quella casa,perché doveva recitare la parte
della prigioniera per stare lontana da Naraku.
Ma quello stesso Naraku iniziava
a minacciare le sue amiche,si perché compagne dei suoi nemici,ma sicuramente le
avrebbe attaccate due volte se avesse saputo che la sua Rin non sarebbe più tornata a casa da lui,perché stava con
Sesshomaru.
…Già una volta è successo,che la ragazza che amava gli era stata
portata via da uno del clan opposto. Se succedesse di nuovo,sta volta
scatenerebbe una guerra,e ci saranno fin troppi feriti…
Rin era arrivata al piccolo
ponticello,vi appoggiò le braccia e mentre fissava l’acqua vibrare,una lacrima
scese dai suo occhi scorrendo lungo la sua guancia candida.
“:è triste,che una bella
signorina come voi,si ritrovi a piangere…:”
Rin sollevò di scatto la testa,nell’udire
la voce di uomo vicino a lei.
Quando osservò chi aveva
parlato,vide un uomo anziano,con dei folti baffi bianchi e la testa quasi
pelata. Era vestito da con una tuta da giardiniere,con un rastrello in mano,ed
era fermo poco prima del ponticello.
“:Chiedo scusa,ma non conosco il
vostro nome…:”
Disse timida ma educata
Rin,asciugandosi la lacrima.
“:oh! Perdonatemi signorina,il
mio nome è Miyoga,sono il custode di casa. Avete già conosciuto mia nipote
Kanna giusto,signoria Rin!?:”
Rin sorrise,quel vecchietto dava
l’aria di essere una brava persona,e poi era il nonno di Kanna,per sentito dire
lo conosceva già.
“:Qualcosa vi turbava?:”
Chiese lui,sorridendo,ma
rimanendo lontano.
Rin fece di no.
“:Purtroppo è molto
complicato,vorrei parlarvene ma…:”
“:Permettetemi di dirvi che
servo la famiglia del signorino Sesshomaru da parecchio tempo,da prima che voi
nasceste…:” La interruppe l’anziano custode “:I miei occhi vecchi e stanchi,ne
hanno viste parecchie…:”
Rin capì a cosa si riferiva.
Quell’anziano signore era a conoscenza del giro in cui erano coinvolti
Sesshomaru,Inuyasha e gli altri. E d'altronde,come poteva non saperlo!.
“:Signor Miyoga:” disse
sconsolata fissando l’acqua “:io sono coinvolta in tutto questo mondo,mio malgrado.
Vero è che questa guerra non finirà,vero è che la mai amica Kagome sarebbe
stata attaccata comunque,ma so benissimo che non posso restare qui.
Naraku primo o poi si
vendicherà,come successe con Kikyo.
Non voglio essere io la causa
della morte di qualcuno dei miei amici.:”
Rin si voltò per inchiodare i
suoi occhi in quelli lattiginosi del vecchio,che la osservava ascoltando.
“:Pensate forse che il signorino
Sesshomaru sarebbe disposto a rinunciare a voi,per alleggerire la guerra?:”
“:No,e lo so. Di sua spontanea
volontà non mi lascerà mai.
Ma io lo so credetemi,se torno
da Naraku,riuscirei a calmarlo,a controllarlo.
Se io fossi al suo fianco a
pregarlo di non fare del male a Kagome e le altre,lui non lo farebbe.
Non bisogna sottovalutare questo
punto,io ho una certa leva su Naraku.
Ma se lui mi sa lontana,o se
sapesse che sto con un altro,sarebbe incontrollabile,una furia incontenibile.
E io questo non posso
permetterlo!:”
I due si guardarono,e il vecchio
avanzò di un passo.
“:è davvero triste,che una persona
come voi si trovi davanti a questo bivio. È brutto che voi siate così
combattuta.:”
“:Credetemi signor Miyoga,ne ho
già viste tante,davvero tante.
Per due anni ho vissuto con
Naraku,mi ero già abituata all’idea di non aver più una vita mia.
Il mio errore è stato quello di
illudermi,no avrei dovuto permettere al mio cuore di battere per qualcun altro.
Io non appartengo a questo
mondo,evidentemente faccio parte del mondo di Naraku.:”
Rin iniziò a piangere,anche se
cercava di nasconderlo.
Il vecchio custode la raggiunse
sul ponte.
“:Voi non siete come lui. Si
capisce dagli occhi,il cuore di una persona…:”
“:E io mie occhi che vi dicono
di me?:”
Chiese Rin guardandolo.
L’uomo le regalò un dolce
sorriso.
“:che siete di animo buono come
ormai poche persone al mondo!:”
Rin sorrise,e si asciugò le
lacrime.
***
Quando fu ora di cenare,Rin
sembrava diversa,ma Sesshomaru fu felice di vederla sorridere.
I due passarono una bella
serata,insieme,come una coppia felice. Nemmeno gli eccessivi silenzi di Sesshomaru
ostacolavano il loro legame.
Sesshomaru era molto stanco,e
dando un bacio a Rin,disse che andava a letto.
“:Mi raggiungi?...:”
Gli sussurrò caldo
all’orecchio,sensuale.
Lei era seduta con le ginocchia
al petto,e si strinse nelle spalle.
“:Non ho proprio sonno,voglio
rimanere qui ancora un po’…:”
“:Va bene!:” Fece lui
sollevandosi,dato che si era chinato verso di lei “:sarà per un’altra volta…:”
E con un sorriso beffardo si
diresse verso la sua camera,ma lei lo fermò.
“:Aspetta!:”
Quando Sesshomaru si voltò si
ritrovò Rin sotto al naso.
I suoi occhi di cioccolato erano
strani,come velati da un’amara tristezza,la stessa che Sesshomaru vi aveva
scorto la prima volta. Però quella volta erano lucidi,caldi,passionali.
Rin si mise in punta di piedi e
lo baciò.
Con passione,bramosa,audace come
non lo era mai stata.
Sesshomaru rimase sorpreso da
quel gesto così improvviso e focoso.
Perché Rin lo aveva baciato in
quel modo?.
Nella mente di Sesshomaru,quel
bacio aveva tanto il sapore di…un addio.
Per un attimo prese in
considerazione quel presentimento che gli era venuto,ma scosse il capo.
Rin era ancora scossa per quanto
accaduto a Kagome,per questo era strana ed agitata.
Mai avrebbe sospettato la
spietata realtà.
“:Buon notte allora…:”
Disse lui,caldo,sensuale.
Quella ragazza era tutto per lui,ormai
non avrebbe saputo resistere senza di lei,senza i suoi baci,senza i loro
momenti felici e romantici.
“:’notte…:”
Disse lei,assaporandosi ancora le
labbra.
Lui si voltò andandosene.
Rin si passò una mano sulle
labbra,mentre gli occhi le diventavano lucidi.
…perdonami,ma volevo che il tuo ricordo mi rimanesse ben impresso…
Si andò a sedere sul
divano,davanti alla televisione che non stava guardando.
Fece passare un po’ di tempo,e
prese il telefono di casa,e compose un numero che fortunatamente sapeva a
memoria.
Il telefono squillo poco,quando
rispose una voce bassa di ragazza.
“:Pronto?:”
“:Kagome!:” fece Rin,come se
nulla fosse “:sapevo che eri sveglia!:”
“:Rinnn!!
Fortuna che hai chiamato,oggi avrei voluto parlarti,abbracciarti,ma tu…:”
“:Si Kagome lo so,non dire
niente,scusami soltanto…:”
“:Rin non vedo l’ora di
rivederti… come stai?:”
“:indubbiamente meglio di te! Io
non cammino con le stampelle!:”
Scherzò Rin,e Kagome rise di
gusto.
“:è vero! Vuoi sapere la novità
della scuola?:”
Chiese Kagome,e Rin rispose di
si.
Da li le due cominciarono a
discutere,e ridere felici.
“:Kagome ma adesso si sincera
almeno con me,come stai? E la gamba?:”
Alla domanda di Rin calò il
silenzio,poi però Kagome rispose.
“:Be…
Inuyasha lo sa già,sei la seconda:” fece una pausa,la sua voce era triste
“:vedi,il proiettile ha fatto parecchio danno… non camminerò mai bene come
prima,non potrò correre,e dovrò tenermi spesso a riposo. Però a me non importa!
Tu stai bene,io ho Inuyasha,e le altre sono felici.
Non mi serve correre,presto mi
toglieranno le stampelle,ed io camminerò comunque!:”
Rin faticò a trattenere le
lacrime.
L’ottimismo di Kagome,la forza
con cui lei aveva superato la bruttissima notizia,erano disarmanti.
“:Oh Kagome!:” disse,sforzandosi
di non singhiozzare rovinosamente “:Sei mitica!:”
“:Lo so!:”
Trillò Kagome,eppure,si capiva
che anche lei si sforzava di non piangere.
“:Ei adesso devo proprio scappare,chiami
presto promesso?:”
Disse Kagome,e Rin disse di si,e
si salutarono.
Rin guardò il telefono,pensando:
…Grazie amica mai,avevo proprio bisogno di sentirti…
Sopirò,adesso veniva il
difficile.
Con sguardo freddo,sforzandosi
di non pensare al gesto che stava per compiere,sforzandosi di pensare solo al
fatto che stava facendo la scelta giusta,andò in camera di Sesshomaru.
Il ragazzo si era fatto
conoscere dal lei,per il suo sonno pesante.
Rin si cambiò d’abito senza
farsi sentire,nella penombra della stanza.
Indossò un pantalone nero,e un
maglione bianco,guardandosi in fine allo specchio,legò i sui lunghi capelli
corvini in una coda alta.
Avanzò verso il letto dove
Sesshomaru dormiva beato.
Lei non poteva permettere che
un’altra della sua amiche rimanesse azzoppata o peggio,non poteva permettere
che quella inutile guerra causasse morti.
Doveva tornare da Naraku,tornare
nella sua prigione,semplicemente perché così era giusto che fosse.
Solo lei poteva placare Naraku,e
se fosse tornata,lui non avrebbe avuto motivo per coinvolgere le altre ragazze.
La lotta fra Ovest ed
Est,sarebbe continuata,ma con meno spargimenti di sangue.
Era ormai arrivata accanto al
comodino del ragazzo,e mise un ginocchio sul letto,sedendosi appena.
Lui dormiva spaparanzato con le
lenzuola candide che lo coprivano malamente.
Il suo petto scolpito era il
vista,il suo volto rilassato almeno per una volta.
Gli occhi chiusi,i capelli
scompigliati sul cuscino,che luccicavano sotto il riverbero lunare che entrava
dalla finestra,e la frangia sulla fronte marmorea.
I due graffi sotto l’occhio,il
suo viso candido e mozza fiato,e le labbra,dischiuse e calde.
Rin passò una mano su quel
volto,e lo fissò per bene,cercando di stamparsi per bene quell’immagine nella
testa.
Per non dimenticarla mai.
…Credimi,mi mancherai da morire. Il mio cuore te lo lascio,ma io devo
andare…
Si spose verso di lui,lenta,per
non fare rumore,e posò le sue labbra su quelle del ragazzo.
Fu un bacio a fior di labbra,ma
lei avrebbe portato per sempre quel sapore nel suo cuore.
Si alzò,la sua figura era longilinea,bianca
e nera,in quelle mosse lente e coordinate.
Scivolò via nel silenzio,nella
penombra,ma prima lasciò un bigliettino sul comodino,dopo iniziò a camminare
all’indietro verso la porta,per poter continuare a guardare il ragazzo
addormentato fino all’ultimo.
In fine,si richiuse la porta
alle spalle.
Una fitta le fece mancare un
battito del cuore,ma si sforzò con tutta se stessa di non piangere.
Andò in un’altra stanza,e iniziò
a cercare in un vecchio armadio,fino a trovare una scatola,e aprendola riprese
il suo cellulare.
Tornò all’ingresso,si guardò un’ultima
volta in trono,sapendo che quella era l’ultima volta che poteva stare in quella
casa.
Lì era stata davvero felice,con
i ragazzi e le sue amiche,ma soprattutto,era stata con Sesshomaru.
Quel luogo era pieno di ricordi
speciali per lei,ma doveva andare.
Prese la sua giacca nera,mise il
cellulare in tasca,ed uscì,chiudendo insieme alla porta una parte del suo
cuore.
Per sempre.
Sulle scale era raggomitolata la
piccola cagnolina,Nira,e l’accarezzò un’ultima volta,prima di allontanarsi sul
viale.
Arrivata all’imponente
cancello,questo si aprì,e lei si voltò a guardare le due figure dentro la
casetta vicino al garage.
Uno ero l’anziano Miyoga,che
sicuramente non condivideva la sua scelta,ma non si sarebbe opposto alla
decisione che solo Rin poteva prendere.
L’altra era la piccola Kanna,che
la salutò timida con la mano.
Rin alzò il capo e li salutò,per
poi voltarsi,stringendosi nella sua giacca,e uscì via dalla villa.
Camminò per un bel pezzo,era
tanto distrutta emotivamente,che non sentiva la stanchezza.
Arrivata in una zona bene
nota,accese il suo cellulare.
Era notte,e le vie erano
deserte.
Cercò un numero dalla rubrica,e
chiamò.
Il telefono squillò
parecchio,fin quando non rispose una ragazzo,assonnato ma sconvolto.
“:RIN????:”
“:Si Bankotsu,sono io,vedi di
non urlare!:”
“:Rin ma stai scherzando? Sei
tu? Come stai? Quei bastardi ti hanno fatto qualcosa? Come mai stai chiamando?
E…:”
“:Basta!:” disse lei
esasperata,m con una voce gentile “:Il terzo grado a dopo. Sono scappata…:”
“:Sei scappata?:”
“:Si. Mi vieni a prendere?:”
Ci fu un attimo di silenzio.
“:Mi vesto e sono da te. Dimmi
dove sei:”
*************
Ringraziamenti:
Volevo dire prima di tutto,che
probabilmente,per questo periodo,saro’ tanto
impegnata da avere problemi con l’aggiornamento,ma prometto che faro’ il possibile…
XD a presto smackkkk
Mikamey:
Grazie infinita,troppo buona ^^ lo so che non dovrei dirlo,e che tu come altri
mi vorrai fare fuori per questo cap. ma spero comunque che ti sia piaciuto.
Kiss
Ran
ugjin92: Già,sono sempre d’accordo quando si tratta di uccidere Naraku,e Kagome
sta bene si,rotta ma viva…ma Rin…be che dire!!.
Baci baciotti.
KaDe:Mi
sa che ci hai azzeccato con Rin,ma la sua testolina quadrata le detto così…
(sotto il buio della notte,KaDe si aggira furtiva fra le vie,decisa a far saltare un
braccio al monumento di Kaimy,per vendicarsi del capitolo triste e
devastante...).
Baci ciau…
Valeriuccia:
grazie anche a te,spero che anche questo aggiornamento ti sia piaciuto,che ne
pensi della scelta di Rin?.
Baci baci.
Miloxcamus:
Che bello,grazie mille^^ Sono contenta che ti piace la storia e come
scrivo,spero però di averti accontentato con questo cap. diciamo…triste!.
Un bacioneciau.
Isy_264: Allora aspetto di
vedere cosa hai in serbo per Rin,dato che mi sa che ha fatto ciò che temevi^^
Però sono preoccupata… Non piccherai anche me vero? Non sono così cattiva,prima
o poi il lieto fine lo scrivo tranquilla!!! XD.
Ti mando un grande Kissciau.
Paperina_90. povero Inu i suoi sensi di colpa non sono da sottovalutare,ma che
dire di Rin,mi sa che ha preso la scelta estremaaaaa.
Rin fissava con insistenza fuori dal finestrino,in realtà si aspettava
di peggio
Lontani.
Rin fissava con insistenza
fuori dal finestrino,in realtà si aspettava di peggio.
L’aria mattutina era
fredda,gelida,ma il vento che le sfiorava il viso la risvegliava,le dava
energia,come se la riportasse al reale.
Era uscita dal paese delle
favole,fine del sogno,ora si tornava a vivere.
Tuttavia era inutile soggiogarsi,farsi
del male dentro,pensando negativo. Come faceva un tempo,non avrebbe pensato
proprio a nulla.
E trovato il buono,la
dove,anche volendo,non ce ne era.
In fin dei conti non veniva mal
trattata,avrebbe avuto sempre qualcuno con cui parlare.
Centro,i fedeli di Naraku non
erano impulsivi e schietti come Koga,che si era dal primo giorno guadagnato la
sia stima. Non erano donnaioli ma simpatici e sempre sorridenti come Miroku,a
cui sapeva di poter affidare la sua fiducia,perché spesso il ragazzo era
serio,maturo,come nessun altro. Come se avesse una doppia personalità.
E poi dove avrebbe trovato
Inuyasha? una testa calda,bollente,che non pensava mai più di due secondi,agiva
e basta. Eppure,così sensibile,dolce,protettivo,con una grande sofferenza nel
cuore,che pian paino stava colmando,riaprendo se stesso ad il suo nuovo amore.
No,nessuno del clan dell’Est
era come loro.
Annoiata,mentre cercava di
convincersi che tutto fosse apposto,osservò Bankotsu,seduto al posto di guida
accanto a lei.
Il ragazzo era ancora
assonnato,mentre guidava distratto,con una sola mano sul volante,e l’altra
appoggiata al finestrino aperto.
I capelli neri
scompigliati,raccolti in quella traccia disordinata che sicuramente aveva fatto
al volo quella mattina,o meglio,quella notte.
Sbadigliò spalancando la
bocca,e facendo un gran baccano,mentre si massaggiava il volto stanco con la
mano.
La sua camicia bianca abbottonata
solo a metà,lasciava una finestra sulla muscolatura pressante dei pettorali.
“:Bankotsu e ricomponiti!:”
Disse lei,scherzosa,fingendosi
appena indignata,ma poi rise.
“:Ti rendi conto di che ore
sono? Sono le quattro di mattina!:”
“:E bé?
Tanta gente si alza a quest’ora per andare a
lavorare…:”
“:Rin,mi hai chiamato alle
tre,ormai avevo perso le speranze nel ritrovati.
Ma che diamine hai combinato?
Cosa sei l’uomo ragno!? Non è mica facile scappare da Sesshomaru credo!...:”
Rin sorrise all’espressione
ancora stralunata del ragazzo,ma i suoi occhi azzurri erano vigili e giocosi
come suo solito.
“:Sono scappata e basta! Volevi
che restassi lì?:”
Bankotsu la guardò con occhi
sbarrati.
“:Sei pazza!!!!?:” urlò
“:Naraku mi ha dato il tormento,non si vive più da quanto ti hanno presa. E
presto mi avrebbe tagliato la testa…:”
Concluse sospirando.
Guardò ancora Rin al suo
fianco,i suoi occhi di cioccolato erano freddi,seri,spenti,come sempre.
Eppure le primissime volte che
l’aveva conosciuta non era così,ma era sempre allegra e solare,capace di
scaldare l’animo di chiunque.
Ecco perché Naraku l’aveva
amata subito,dipendendo da lei.
“:Come mai hai chiamato me?:”
Chiese lui,fissandola
serio,deciso,con la sfrontatezza di non fingere neanche un po’ di riguardo.
Ma Rin lo conosceva bene,non si
preoccupò.
“:Mi fido di te Bankotsu…:”
Disse
semplicemente,ravvivandosi la chioma corvina,e appoggiandosi al
finestrino,fissando il cielo ancora scuro che però accennava a schiarirsi.
“:Intendo,perché non hai
chiamato direttamente Naraku…:”
Disse fissandola curioso.
Lei scrollò le spalle.
“:Gli faremo una sorpresa…:”
….come lui l’ha fatta a me quando ha deciso di sparare a Kagome…
Pensò Rin con
amarezza,stizza,rabbia.
Perché aveva chiamato
Bankotsu?.
Semplice,voleva che tutto
avvenisse in modo graduale,non se la sentiva di affrontare Naraku direttamente.
Di trovarsi subito davanti a quegli occhi neri,scrutatori,assassini.
Prima Bankotsu,poi Naraku.
In quel modo avrebbe guadagnato
tempo,pensato,arrivando preparata.
Arrivarono alla villa di Naraku,e
Bankotsu posteggiò la sua auto nera sul viale davanti all’entrata.
Il ragazzo,però,non era ancora
sveglio,anzi,non lo era per niente.
“:Rin ciao,io dormo!:”
Annunciò imbronciato per il
sono,abbassandosi lo schienale del sedile,e sistemandosi comodo con un braccio
davanti agli occhi.
Rin scosse il capo,ma prima di
scendere diede un leggero pugno sullo stomaco del ragazzo,che si mosse
seccato,ma poi continuò a dormire.
Rin scese dall’auto,e salì le
scale di marmo,fino a posare la sua esile mano sulla maniglia della porta.
Sentiva freddo,freddo dentro.
Teneva lo sguardo serio e tagliente,spento come non mai.
Cosa ne sarebbe stato da quel
momento in poi della sua vita? Era davvero tutto finito?.
In verità,anche prima di
conoscere Sesshomaru,in cuor suo c’era sempre stata una flebile speranza,un
piccolo barlume di luce che le dava la forza per continuare.
Ma la sua felicità con
Sesshomaru,la tanto agognata felicità,non era altro che una bolla di sapone,che
ormai sembrava scoppiata per sempre.
Aprì la porta in un sospiro,ed
entrò.
L’ampio salone era freddo,privo
di calore umano.
Appese la sua giacca nera
all’appendi abiti,e si avviò verso le scale.
Iniziò a salirle facendo
scivolare la mano lungo il corrimano. Saliva con passi fin troppo lenti,occhi vuoti,mentre
rifletteva.
Si soffermò quando arrivò alla
ringhiera che affacciava sul salone,e guardò ancora nel vuoto,infine si fece
seria,decisa,e avanzò lungo il corridoio,fino ad aprire l’ennesima porta.
Al centro della stanza,ecco il
letto matrimoniale,sul quale dormiva Naraku.
Questo dava la spalle alla
porta,era a petto nudo,mezzo coperto,rivolto all’ampia vetrata.
Rin strinse le labbra,coma una
bambina,e si avvicinò a letto,si sedette al fianco dell’uomo e iniziò a
strattonarlo piano.
“:Naraku!:”
Chiamò con una voce sottile e
dolce,premurosa.
Fingere,solo fingere.
Lui borbottava nel sonno,i suoi
capelli neri erano scompigliati,alcuni ciuffi scendevano lungo le spalle
scolpite.
Finalmente si voltò,rivolto
verso il tetto. I suoi occhi si aprirono appena incrociando quelli di Rin,ma
lui non capì,e li richiuse.
Dopo mezzo secondo li aprì di
scatto,per poco non gli uscivano fuori dalle orbite.
“:RIN!?:”
Urlò con voce roca e impastata
dal sonno,stringendo il volto pallido e delicato di Rin fra le mani.
“:Piccola mai sei davvero tu?
Sto forse sognando?:”
Gli occhi di Rin erano
lucidi,perché anche lei avrebbe voluto che quello fosse solo un incubo da cui
presto si sarebbe risvegliata.
Fece di non con la
testa,mordendosi il labbro e abbassando lo sguardo.
Lui la strinse forte a
se,facendole appoggiare il volto sul suo petto caldo,ma Rin avrebbe voluto
sottrarsi,tuttavia lo assecondò,cercando come ogni volta di trovarne il lato
positivo.
Lui iniziò a baciarle la
testa,possessivo.
“:mi sei mancata…:”
Sussurrò,apparentemente
caldo,eppure,era solo gelido.
Rin non disse nulla,era spenta,si
scostò da lui rimanendo con sguardo basso.
Lui la accarezzò il
viso,sollevandolo.
“:Stai male piccola?:”
Rin odiava essere chiamata piccola da lui.
Scosse la testa trattenendo un
moto di rabbia.
…Stavo meglio prima,dov’ero…
Pensò,ma finse un sorriso.
“:Tranquillo,sono solo
stanca…:”
Sussurrò,con voce flebile e
delicata.
Lui scosse la testa affranto.
“:Mi dispiace,avrei dovuto
proteggerti,non sai quanto ti ho cercata…:”
“:Lo so.:”
Tagliò corto lei,sbrigativa,con
occhi seri.
Lui sopirò,e prese il volto di
lei fra le mani.
Iniziò a baciarla,sempre di
più.
Lei non faceva
nulla,assecondava in silenzio,si concesse solo un’occhiata alla finestra.
Come avrebbe voluto essere
fuori,essere altrove,ma non poteva.
Alla fine lui si fermò,smise di
toccarla,di infastidirla,e accennò un sorriso facendole una carezza sulla
guancia fredda.
“:Vado di sotto,dico alla
cameriera di prepararti una bella colazione come piace a te ci stai?:”
Rin non lo guardava,ma cercava
di tenere le labbra piagate in un sorriso lontano.
Fece di si.
“:Bene!:” approvò Naraku
“:Mangiare ti rimetterà in forze!:”
“:Veramente…:” sussurrò appena
lei,e lui la ascoltò apprensivo. “:vorrei dormire un po’,sta notte non ho
chiuso occhio…:”
“:Ma certo,dormi,ma
aspetta,dimmi come fai ad essere qui:”
Lei accennò un sorriso,più cha
altro si stava deridendo da sola.
“:Ho fatto in modo di
conquistarmi la loro fiducia. Inizialmente me ne stavo sempre buona in una
stanza,zitta,non facevo nulla,così quando hanno capito che non davo problemi ho
avuto accesso a tutta la casa.
Ho continuato a fare la brava
per un po’,loro si fidavano,ma ieri sera mentre dormivano tutti,io sono
riuscita a scappare.
Ho chiamato Bankotsu,mi è
venuto a prendere…:”
Evitava di guardarlo,temeva che
lui le chiedesse perché avesse chiamato il suo braccio destro ma non lui,però
chissà perché non lo fece.
“:E brava la mia Rin! L’hai
messo nel sacco a quello stupido di Sesshomaru…:”
A Rin tremò il labbro al sentir
quel nome. Si lo aveva imbrogliato per bene,lo avrebbe fatto soffrire,tutti
avrebbero sofferto,per colpa sua.
Naraku notò il cambiamento
negativo in Rin,la vedeva davvero provata.
Allungò la mano,prese il suo
viso e gli diede un bacio sulle labbra.
“:Riposa adesso…:”
Ed uscì.
Rin si sentì finalmente libera.
Si distese raggomitolandosi con
le ginocchia al petto,e nel silenzio,sopprimeva i suoi singhiozzii mordendo le
lenzuola.
*****
Quelle dannate pareti rosso
scuro,il pavimento tappezzato d blu,il letto che se ne stava perennemente
sfatto.
Erano passati due giorni,da
quella maledetta notte.
Si era svegliato,e lei,non
c’era.
Sesshomaru sedeva sul davanzale
della finestra,quello tanto amato da Rin.
Era furioso,con occhi taglienti
e cupi,che chiunque lo avrebbe visto avrebbe tremato.
Nella mani rigirava un
bicchiere di vino rosso,in un calice di vetro.
Fissò il comodino,sul quale
spiccava un foglietto quadrato bianco.
Quante volte lo aveva letto o
per quanto lo avesse stropicciato nelle mani non lo sapeva nemmeno lui.
Eppure,c’era scritta una sola
parola. Una sola. Maledetta. Disprezzata. Odiata. Stupida. Inutile.
Perdonami…
Solo quello Rin gli aveva
lasciato scritto.
La odia.
Odiava Rin per la sciocchezza
che aveva fatto. Per averlo lasciato solo,dopo essersi fatta desiderare in quel
modo.
Ma odiava se stesso più di
chiunque altro.
Udì dei passi che si
avvicinavano alla porta chiusa della sua stanza,e mentre quello la apriva lui
gli lanciò contro il bicchiere che si frantumò sul legno.
Inuyasha era stato abile a
ripararsi,ma ora che il fratello era a mani vuote,avanzò sicuro,con occhi
dannatamente seri.
“:per quanto hai intenzione di
rimanere chiuso qui?:”
“:La porta era chiusa. Non ti
ho detto di entrare:”
Fu la risposta letale di
Sesshomaru,che fissava fuori,con sguardo furioso.
“:Esci dannazione! Abbiamo un
piano da programmare…:”
“:Se ne andata Inuyasha,lo ha
scelto lei. Non bisogna di salvataggio.
È solo una stupida.:”
Inuyasha strinse i pugni
furioso,furioso con quello stupido e strafottente di suo fratello.
“:Maledizione pensi che lo
abbia fatto per scelta? Non lo capisci che la prima a soffrire è stata lei?.
Lo so che ha sbagliato,ma ha
scelto di farlo perché voleva proteggerci.:”
“:Non ho mai avuto tempo per
gli eroi…:”
“:Maledizione!:”
Inuyasha sbatté i pugni sulla
porta.
Lo sapeva che suo fratello non
scherzava,parlava sul serio.
Forse si sentiva
abbandonato,tradito,e non capiva il gesto della ragazza e la sua vera
motivazione.
Era arrabbiato con lei,con se
stesso,ma si stava comportando da stupido.
Non era odiando la povera Rin
che avrebbe risolto.
Se la rivoleva doveva andarla a
prendere,e salvarla soprattutto.
Perché lei non aspettava altro
che essere salvata.
“:Quando Naraku ha preso
Kikyo,l’ha uccisa,me l’ha portata via per sempre.
Ma la tua Rin è viva
dannazione!. Lotta e riprenditela.:”
Sesshomaru non lo degno di uno
sguardo,continuò ad essere serio ed arrabbiato fissando fuori.
Inuyasha strinse ancora i
pugni.
Anche lui si era chiuso in se
stesso,depresso,per la morte di Kikyo. Ma per Sesshomaru era diverso.
La mattina prima Inuyasha aveva
ricevuto la drammatica telefonata.
Rin era sparita,scappata,e
tutti sapevano dove era andata,non si erano nemmeno preoccupati di andarla a
cercare.
Lui non approvava quella
scelta,era veramente stata stupida e folle,ma poteva capirla.
Anche Kagome aveva pianto
appena saputa la notizia,si era sentita in colpa.
Tutti si sentivano in colma
maledizione,quando la causa di tutto era solo una persona.
Quel maledetto Naraku che la
passava sempre lisci e se la godeva.
Tutto quello non andava bene.
Sopratutto non andava bene il
comportamento di quel testone di suo fratello.
Si chiuse la porta alle spalle.
Prima o dopo gli sarebbe
passata. Avrebbe capito,e si sarebbero
ripresi Rin.
****************
Chiedo scusa ma vado di
fretta,un ringraziamento a quelli che leggono,e soprattutto a quelli che hanno
recensito:
Rin era seduta sul letto,era
ormai una settimana che era tornata da Naraku.
Una settimana che ogni sera si
ritrovava stretta fra le braccia della persona sbagliata.
Vestiva con una camicetta
azzurra e dei pantaloni bianchi,i capelli raccolti in una coda.
Sedeva con le ginocchia al
petto,a riflettere.
Adorava quei rari momenti di
pace che le venivano concessi.
Sbuffò con un misto di
rassegnazione e rabbia,quando sentì bussare alla porta.
Entrò Bankotsu,vestito di
scuro,e la guardò da prima curioso,poi si fece serio.
“:Rin,ti vuole di sotto…:”
Rin capì alla perfezione a cosa
si riferiva il ragazzo.
Naraku stava intrattenendo nel
salotto alcuni uomini d’affari,come li chiamava lui,ma Rin preferiva definirli
assassini come lui.
Gente dell’Est,pezzi grossi,che
progettavano qualche altro colpo o massacro,giù di li.
Rin aveva ben poco da spartire
con loro,li detestava,anche solo vederli o essere vista le dava il volta
stomaco.
Tuttavia,Naraku voleva che di
tanto in tanto si facesse vedere,anche solo per portar loro da bere.
In tal modo Naraku si sarebbe
vantato,vantato di avere una bella e brava ragazza che gli faceva da serva. Si
divertiva a metterla in mostra davanti a tutti.
Rin non fece nulla,la sua
espressione rimase fredda.
Scese dal letto e accompagnò
Bankotsu al piano di sotto.
Mentre scendevano le scale Rin
chiese:
“:di cosa confabulate sta
volta?:”
“:Di vendetta…:”
Rin abbassò la testa,non chiese
altro.
Forse aveva capito,eppure,non
così bene.
Alla fine delle scale,Bankotsu
andò a destra,aprendo le porte scorrevoli del salotto ed entrando.
Rin osservò per un po’ quella
porta,poi andò in cucina.
Era grande la cucina,come tutte
le stanza. Era accogliente e abbastanza calda,i mobili sul bianco,il paino
cottura,e il tavolo al centro.
Su un mobile laterale era
appoggiato una ragazzo,stava bevendo qualcosa,e le dava le spalle.
Rin osservò quei capelli
castano chiaro raccolti in un codino corto,e quando si voltò,vide anche i suoi
occhi chiari.
Il lineamenti del suo viso
erano infantili,rotondi,che contrastavano con l’espressione dura e gli occhi
scrutatori.
Si vedeva bene che era
giovane,era solo un bambino cresciuto troppo in fretta,solo un leggerissimo strato
di barba lo faceva sembrare uomo. Ma non lo era.
“:Kohaku!:”
Lo salutò lei,con disprezzo e
un’espressione schifata sul volto.
“:Rin!:”
Rispose questo,più tranquillo.
Lei lo disprezzava,per quello
che era.
“:Non vai a discutere con gli
altri,non programmi qualche taglio di testa anche tu?:”
Chiese crudele,beffarda,mentre
trafficava con gli armadietti in alto.
Quando chiuse lo sportello,si
trovò gli occhi del ragazzo puntati addosso. Era serio,ma sembrava anche
affranto.
“:Anche tu mi disprezzi Rin?:”
“:e cosa dovrei fare eh?:”
disse sbattendo la mano e infuriandosi “:acclamarti per quello che sei
diventato?:”
“:Rin lo sa perché sono così?
Lo sai che sono stato costretto…:”
“:No! Tu ti sei unito a Naraku
per scelta. Non mi interessa sapere altro:”
Lo fissava in cagnesco,mentre
anche lui era serio,e prese parola:
“:Rin,ascoltami. Mia madre era
appena morta,mio padre non ce la faceva a mantenere me e mia sorella,facevamo
la fame.
In quel periodo mi sono fatto
notare in strada,per le mie abilità,e ho iniziato a fare lavoretti per quelli
dell’Est. Mi pagavano molto bene,potevo aiutare la famiglia.
E più mi avvicinavo a pezzi
grossi,più guadagnavo. Come potevo tirarmi indietro?:”
Rin non cambiò espressione,e la
storia del ragazzo,che già conosceva a memoria,non la commosse.
“:Quando hai iniziato a capire
Kohaku,quando hai iniziato a vedere con i tuoi occhi quello che succedeva,te ne
saresti dovuto andare…:”
“:Rin lo sai che quando si
entra nel giro non si esce più:” disse avvilito “:Tu lo sai meglio di me,Naraku
avrebbe toccato la mia famiglia se non fossi rimasto a servirlo.
Ho evitato di fargli venire il
dubbio,alleandomi subito a lui:”
“:Ti sei alleato ad un
assassino,non solo ad un contrabbandiere!:”
Sibilò furiosa a denti stretti.
“:cosa dovevo fare Rin? Ho
sbagliato lo so benissimo. No chiedo a nessuno di compatirmi,ecco perché non
chiedo mai di mia sorella,mi vergogno anche solo a farle una telefonata.
L’unica cosa che mi resta è
andare fino in fondo,pacherò le mie colpe all’inferno:”
Rin lo fissò seria,con il volto
contratto.
Ricordava ancora il piccolo
fratellino della sua cara amica,con quegli occhi dolci,e ricordava quanto era
amato da suo padre e da sua sorella.
Però poi quel bambino era
diventato abile con i coltelli,abile a fare sparire le cose e a imbrogliare la
gente,come se la ipnotizzasse. Chi non si sarebbe fidato di quegli occhi
dolci?.
Alla fine era entrato nel
cerchio di Naraku,nei posto più alti in assoluto del clan dell’Est.
A Rin non piaceva affatto la
scelta che aveva fatto,eppure,poteva provare a capirlo.
Sbuffò rassegnata,ma ancora
fredda nello sguardo.
“:Come sta mai sorella?:”
Chiese Kohaku.
“:intendi Sango?:” disse lei
sadica “:come ben saprai,nei primi tempi quando io sono venuta a stare in
questa casa,e lo ho detto che eri entrato nel gruppo di Naraku,e che potevo
vederti sempre,sembrava sollevata.
Ogni tanto provava ad
informarsi,e sapere di te. Credeva che tu potessi tornare da lei.
Poi però,con il tempo,ha smesso
di chiedere.
Ti considera morto,come quelli
che le tue mani hanno ucciso.
Una volta ha detto così:”
Ci fu il silenzio,poi il ragazzo
acconsentì.
“:è giusto così. Lo ripeto
Rin,so di avere sbagliato e di meritare solo cose brutte:”
Rin lo osservò per bene,e
ripensò alle lacrime di Sango quando pensava al fratellino che tanto le
mancava,e a quel ragazzo finito male per una serie di disgrazie.
“:Kohaku:” disse più dolce
“:tuo padre ha trovato un nuovo lavoro,intendo permanente. Adesso stanno
benissimo,Sango non dovrà mai chiedere niente a nessuno. E poi…tu le manchi,sei
suo fratello,non smetterà mai di volerti bene. Ma è orgogliosa ricorda.:”
Il ragazzo guardò Rin,quasi con
gratitudine per aver provato a comprenderlo.
“:Adesso con lei c’è Miroku,sai
chi è vero?:”
Alla domanda di Rin il ragazzo
scoppiò a ridere.
“:Certo! È il donnaiolo
dell’Ovest!:” poi si fece serio “:spero che la faccia veramente felice…:”
In quel momento la porta della
cucina si aprì,e entrò Bankotsu.
“:Rin…:”
Gli fece segno di andare,e la
ragazza prese un vassoio che aveva preparato con bicchieri di alcolici e
stuzzichini,e si avvicinò in cucina.
Con loro andò anche Kohaku.
Quando Bankotsu aprì la porta
lasciando entrare prima Kohaku,che andò a sistemarsi in fondo alla stanza,e
dopo Rin,con un vassoio in mano che depositò sul mobile al fianco della porta.
Teneva gli occhi bassi,e
nascondeva il suo broncio dietro un accurato strato di freddezza.
“:Oh oh
ma cha bella giovane,non ce la presenti Naraku?:”
Gli uomini,che compresi i tre
fedelissimi di Naraku,erano otto,smisero di parlare per dedicare la loro
attenzione alla bella dai capelli corvini che era entrata.
Naraku sorrise
soddisfatto,godendo del fatto che tutti potessero ammirare la sua donna,e
gongolava che tale bellezza appartenesse solo a lui.
Era la sua facciata,come il
primo volto del capo dell’Est,che oltre ad essere ricco era anche in felice compagnia.
Rin accennò un sorriso di
cordiale saluto al primo che le ricambiò lo sguardo,poi diede a tutti le
spalle,ed iniziò a trafficare col vassoio.
Si morse il labbro in silenzio.
“:Allora Naraku,sei sicuro?:”
Chiese un tizio dalla voce
sgradevole,che Rin non vide.
“:È deciso,gliela faremo vedere
a quei maledetti. La mia vendetta sarà lenta…:”
Tutti risero.
“:Il carico è pronto…:”
Si intromise un uomo seduto su
una poltrona accanto a Rin.
Questo la ragazza lo conosceva
bene,era il vecchio capo dell’Est,che aveva passato le redini del comando a
Naraku.
Grassoccio,vestito con un
completo panna,con folti baffi scuri.
“:Quanti chili sono?:”
L’uomo grassoccio rise beffardo
alla domanda di Naraku,facendo un gran baccano e agitando le braccia.
“:Chili? Sono quintali! Tutte
armi di primissima scelta per fare fuori quel bastardo di Sesshomaru e poi…:”
L’uomo non finì di
parlare,perché il rumore di qualcosa che cade e si frantuma,attirò l’attenzione
di tutti verso il bancone bar.
Rin aveva fatto cadere un
bicchiere.
Al sentire quel nome,il nome di
Sesshomaru,il bicchiere che stava preparando le cadde di mano.
Imbarazzata,e impaurita per la
reazione di Naraku,se solo avesse scoperto la ragione per cui le era voltato di
mano il bicchiere,si chinò a raccoglierne i pezzi.
Bankotsu si scostò dalla
finestra,e aiutò la ragazza a raccogliere i cocci.
“:Queste donne!:”
Esordì un altro uomo,e la sua
battuta servì a fare ridere tutti,e spostare l’attenzione sull’argomento di cui
discutevano.
“:Come stavo dicendo,abbiamo
tutto pronto:” riprese in tono serio il tipo grassoccio “: Il carico è
arrivato,siamo pronti. Abbiamo scoperto che Sesshomaru,i suoi fedeli e le loro
sgualdrine,si riuniscono in un locale vicino al confine,e sarà li che
attaccheremo.
Entreremo in azione,faremo
saltare tutti per aria!:”
Ci fu una gran risata da parte
degli uomini.
Rin,vide negli occhi di Kohaku
in fondo alla sala,una certa preoccupazione. Che avesse capito che fra le così
dette “sgualdrine” c’era anche Sango?.
“:E se il locale è affollato?:”
Chiese il ragazzo,come voce
fuori dal coro,infatti tutti lo guardarono.
Soprattutto lo sguardo gelido
di Naraku gli fece morire il cuore in cola.
“:e che problema c’è? più polli
ci sono più le volpi mangiano!!:” se la rise il grassoccio “:Naraku,questo
giovane deve fare ancora molta strada!:”
“:Sta ancora imparando…:”
Disse gelido Naraku,con una
serietà raccapricciante,ma Kohaku guardava altrove. Era preoccupato ed
arrabbiato.
Rin aveva finito di raccogliere
i cocci,e Bankotsu le lanciava occhiate fra il preoccupato ed il curioso.
Quando la ragazza si
sollevò,con i pezzi del bicchiere in mano,ed uscì dalla stanza.
Era stanca di ascoltarli,quello
che le serviva lo aveva già sentito.
Anzi,aveva sentito fin troppo.
Arrivò in cucina,davanti al
secchio per i rifiuti,ma si fermò.
Rimase con il pugno della mano
che conteneva i cocci,sopra il secchio,ma non lasciò cadere nulla.
Pensò,con occhi fissi sulla
parete,all’assalto che quelli dell’Est avevano programmato.
Rivedeva Sesshomaru e i suoi
amici in un locale,seduti ad un tavolo,con le ragazze,vedeva la gente comune insieme
a loro nei tavoli vicini,bambini innocenti che ridevano ignari,insieme ai
genitori. Poi vedeva quelli dell’Est,entrare armati fino ai danti,e aprire il
fuoco.
Sarebbe stata una strage,un
massacro.
Per quanto quelli dell’Ovest
potessero camminare armati,come avrebbero fatto a difendersi da un attacco del
genere?. Erano in minoranza,con meno protezione,in svantaggio sul campo,ed era
impossibile che si salvassero.
E cosa ne sarebbe stato degli
innocenti nel locale?.
Forse qualcuno dei ragazzi
sarebbe scappato,si sarebbe solo ferito,ma non morto,eppure almeno qualcuno
avrebbe perso la vita.
Chi?.
La domanda la trafisse cruenta.
Kagome? Inuyasha? Sango?
Miroku? Ayame? Koga?.
Chi?
L’ultimo nome,non osò nemmeno
pensarlo.
Ma in realtà non ebbe il
tempo,perché una mano calda si posò sulla sua.
Si voltò di soprassalto,era
tanto assorta nei suoi pensieri che non aveva sentito nessuno. Non aveva
percepito quel ragazzo che le si avvicinava,ed incollava il suo petto alla sua
schiena.
“:Naraku!:”
Disse sorpresa,ma vide che lui
le teneva la mano,ed i suoi occhi neri avevanoassunto una sfumatura strana,di serietà e frustrazione. Mettevano paura.
Tutti gli uomini dovevano
essersene andati. Erano soli.
Rin si osservò la sua mano,e
vide i cocci del bicchiere conficcati nel suo palmo,che sanguinava senza
sosta,facendo colare sangue rosso.
Mentre pensava,non si era
curata dei pezzi di vetro che teneva,e invece buttarli via li avevi stretti
convulsamente fino a ferirsi.
Possibile che non avesse
sentito il dolore?.
“:O mamma mia!:”
Disse,aprendo di scatto la mano
e lasciando cadere i cocci ormai rossi di sangue nel secchio,ma Naraku non le
lasciò il polso.
“:Vieni qui…:”
Disse lui con estrema calma e
serietà,trascinandola verso il tavolo,ma prima prese una scatola bianca
nascosta sopra un mobile alto.
Infine fece sedere Rin a capo
tavola,e lui si sedette nel posto accanto.
Le fece mettere la mano
sanguinante sul legno scuro del tavolo,mentre lui aprì la valigetta del pronto
soccorso.
“:Che fai?:”
Chiese lei.
“:Che domande!:” sbuffò lui
“:Ti medico!:”
“:non sapevo avessi una laurea
in medicina!...:”
Nel mentre Naraku tirò fuori una
garza che inumidì con dell’alcol.
“:Stupida! Nella mai vita ho
fatto un mare di cose. È ovvio che sia preparato per certe evenienze,sai,con
quello che faccio…:”
Rin fece roteare gli
occhi,immaginando che per quelli che passano le giornate a sparare sia normale
essere pronti a medicare lievi ferite.
“:hai!:”
Rin strizzò gli occhi e cercò
di sottrarre la mano,che Naraku teneva stretta dal polso con un mano,mentre con
l’altra la tamponava con l’alcol.
“:lo so che fa male:” disse lui
senza alzare lo sguardo “:ma devo disinfettare…:”
“:Serviranno i punti?:”
Chiese Rin,intimorita come una
bambina
“:Sciocchezze!:”
Rin perse il suo sguardo nel
vuoto per un secondo,poi Naraku la richiamò.
“:Rin io davvero non capisco,ma
che ti passava per la testa,guarda che hai combinato! Devo imparare a tenerti
lontana dai bicchieri!:” Ironizzò,mentre continuava a disinfettare i piccoli
tagli sanguinanti. “:Davvero,a cosa pensavi?:”
Rin scosse la testa deglutendo.
“:A niente…:”
“:Non vuoi parlarmene?:”
Gli occhi maliziosi di Naraku
la fissavano,mentre sorrideva.
Rin ricambiò lo sguardo,per
interminabili secondi i suoi occhi divennero di ghiaccio.
“:pensavo all’amore…:”
Disse con freddezza.
Naraku sorrise,un po’ furbo.
“:E a cosa pensavi nello
specifico. Stupiscimi!:”
Naraku era malizioso,chissà
cosa si aspettava di sentir uscire de quella labbra rosse che lui più volte
aveva baciato.
Rin aveva uno sguardo
freddo,distante. Era vuoto,eppure teneva inchiodato Naraku.
“:Se davvero si ama una
persona,si dovrebbe mettere da parte il proprio egoismo,il proprio volere,per
assicurarsi di far solo ciò che è bene per l’amata.
Se si ama realmente una
persona,bisogna capire quando è il momento di lasciarla andare…:”
Naraku alzò la testa,Rin vide
chiaramente la sua espressione giocosa e furba cambiare,la mascella contrarsi,e
lo sguardo diventare terrificante.
Ci fu un silenzio gelido. La
tensione poteva tagliarsi con una lama.
Gli occhi scuri di Naraku si
fissarono in quelli di Rin e vice versa.
Per molto rimasero a guardarsi
in quel modo,seri,senza dire nulla.
I loro volti erano contratti,eppure,sembravano
privi di qualunque emozione.
Almeno non in quel momento.
L’allusione di quella frase era
dannatamente esplicita,e la pazienza di Naraku aveva un limite.
Rin non si preoccupò in ritardo
della reazione che avrebbe potuto far nascere.
Tuttavia entrambi erano
rilassati,arrabbiati dentro,ma le loro espressioni non trasmettevano nulla.
Dopo interminabili minuti,Rin
voltò il suo sguardo verso la finestra,e Naraku abbassò gli occhi continuando
la sua medicazione.
Nessuno dei due proferì più
parola.
*************
Anche oggi vado troppo di
fretta,perdono ç___ç Ringrazio chi legge e chi ha recensito:
Quella mattina Rin indossava un vestitino nero smaniato,con sopra una
camicia bianca,la sciata aperte e con le maniche rivoltate
Chiedo scusa per il ritardo,ma
sono stata super incasinata!! XD ma ora eccomi tornata,spero che la storia
piaccia,e mi piacerebbe avere qualche parere in più.
Quindi,vi prego,recensite
^___^.
Saluto a tutti,e grazie a chi
legge,per i ringraziamenti singoli delle recensioni vi aspetto a fine capitolo.
***
Via di
fuga
Quella mattina Rin indossava un
vestitino nero smanicato,con sopra una camicia
bianca,lasciata aperta e con le maniche risvoltate.
Scese le scale come se nulla
fosse,ma vide che nel salone d’ingresso c’erano delle persone.
C’erano Kohaku e Bankotsu,e
infine il terzo dei fedelissimi di Naraku,Onigumo.
Molto simile a Naraku per
aspetto fisico,e forse anche per carattere.
Aveva lunghi capelli
neri,mossi,e occhi scuri.Caratterialmente era molto freddo e taciturno,ma spietato come pochi altri.
Ancora davanti alla porta,con
le braccia lungo i fianchi,c’era una donna che Rin conosceva. Questa era
davvero bella,con capelli castano chiaro raccolti con un fermaglio,ed una folta
frangia sulla fronte,che risaltava il taglio elegante degli occhi corvini.
Il corpo formoso e
slanciato,era infatti alta,e vestiva con una gonnellina nera ed una camicia a
maniche corte dello stesso colore.
“:Allora Kagura,il nostro simpatico amico ha ceduto?:”
Chiese Naraku beffardo,e Kagura
alzò le spalle.
“:Si,si è convinto a cederci il
suo terreno. Nessuno può resistermi!:”
I ragazzi sorrisero maligni.
Rin vide l’espressione
sprezzante di Kagura,ma lesse anche la tristezza nei suoi occhi.
Kagura veniva da una famiglia
molto disastrata,gia da ragazzina aveva iniziato a fare la cameriera,per poi
finire al servizio di Naraku.
Veniva pagata bene,ora non
aveva più problemi,ma era in prigione.
Il suo lavoro,era quello di
convincere gli uomini d’affari e non,a prestare i loro favori a Naraku,e
comunque ad obbedirgli.
Quando Naraku non riusciva ad
essere convincente,mandava Kagura,che infilandosi nei loro
letti,magicamente,risolveva tutto.
Si sapeva,anche gli affari
giravano attorno ad un letto.
Rin storse il naso,Kagura era
conosciuta per il suo carattere forte e ribelle,non era una santa dato che di
cose sbagliate ne aveva fatte parecchie,ma non era cattiva.
Lei avrebbe preferito un’altra
vita,odiava fare quel lavoro sporco.
“:Bene! Perfetta come sempre!:”
si congratulò Naraku,con un sorriso ammiccante “:puoi andare,ti farò chiamare
se mi servi…:”
Kagura piegò il capo ed uscì,ma
Rin scese di corsa le scale,e mentre gli altri si spostavano in cucina,lei uscì
fuori.
Scese la scale di marmo di
corsa,e arrivo da lei.
“:Kagura!:”
La chiamò,e questa si voltò.
“:Rin,a cosa devo l’onore di
parlarti!:”
Ironizzò la donna.
“:Niente,volevo sapere come
stai!:”
Rin si diede mentalmente
dell’imbecille per quella domanda stupida,ma non sapeva mai cosa dire con lei.
Eppure spesso aveva sentito il bisogno di parlarle,perché si sentiva simile a
lei.
“:Come vuoi che stia?:” disse
alzando le spalle con un’espressione fra il crudele e il triste “:esattamente
come te. È cosi che stanno quelle come noi vero?:”
Rin fece spallucce,non avrebbe
risposto alla battuta pungente.
Forse era per quello che lei e
Kagura riuscivano a parlarsi,perché mentre una provocava,l’altra non faceva
nulla se non scrollare le spalle.
“:Si. Probabilmente è così:”
“:Posso andare?:”
Chiese Kagura.
“:Hai avuto notizie sulla tua
famiglia?:”
Rin sapeva bene che Kagura
aveva perso le tracce della sua famiglia,si sapeva che erano vivi ma non che
fine avessero fatto.
Ecco un altro motivo per cui
Kagura serviva Naraku: quest’ultimo le aveva promesso
di ritrovarle la famiglia.
“:Rin ho smesso di cercarli da
tempo. Quando mio padre è morto ci siamo divisi. Io almeno me la cavo,ma di mia
madre,mio nonno e mia sorella non so niente…:”
Rin stranamente,al sentire
quella frase,le venne uno strano dubbio.
“:Come si chiama tua sorella?:”
Kagura la guardò storto
incrociando le braccia,non le andava di parlare delle sua famiglia.
“:Kanna.:”
Alla sua risposta Rin sgranò
gli occhi,per poco non le uscivano dalle orbite.
Poi però scosse la testa.
“:E magari tuo nonno si chiama
Miyoga…:”
Sbuffò,ma sta volta fu Kagura a
sgranare gli occhi.
“:E tu come diavolo la sai?:”
Rin rimase immobile,neppure
respirava,poi scoppio a ridere.
Kagura si offese.
“:Cosa diamine hai da ridere!:”
Chiese la donna,e Rin scosse la
mano.
“:Devi scusarmi,ma il tutto è
davvero ironico…:”
“:Cosa è ironico!?:”
Rin fissò seria Kagura.
“:La tua famiglia lavora nella
villa di Sesshomaru. Sono i domestici di quella casa da tempo.:”
Kagura rimase di pietra,e Rin
continuò.
“:è ironico che tu serva il
clan dell’Est,mentre loro sono i domestici del capo dell’Ovest.:”
Kagura alzò le spalle e si
voltò,seria e decisa.
“:Almeno so che stanno bene…:”
La donna se ne andò,mentre Rin
sospirando si strinse nelle spalle e rientrò.
Quando fu dentro andò dritto
per le scale,ma Naraku la richiamò mentre era già a metà scalinata.
“:Rin oggi pomeriggio vai al
bar che c’è vicino all’auto strada,hai un appuntamento…:”
Rin si voltò a guardarlo,appoggiandosi
al corrimano delle scale.
“:Ho un appuntamento?:”
Naraku,che le dava le spalle,la
guardo con un sorriso sprezzante.
“:Si. Con Kagome!:”
Rin sentì il sangue raggelarsi
nelle vene,per poco non dovette sedersi.
Era ormai un mese che Rin non
sentiva le sue amiche,da quando era tornata da Naraku non era più uscita da
quella casa,non era più andata a scuola e non aveva fatto più telefonate. Aveva
spento il cellulare e nascosto in un cassetto.
“:Naraku ma che significa?:”
Chiese seria,furiosa quasi.
Lui fece spallucce mettendosi
le mani in tasca.
“:Rin stai sempre chiusa qui,ti
vedo triste ed arrabbiata,e questo mi fa male.:”
Fece una pausa,e guardò
beffardo Rin,che era imbronciata e pronta a scoppiare da un momento all’altro.
Lui continuò:
“:Ho preso il tuo
cellulare,l’ho chiamata io,e le ho dato l’appuntamento.
Vi rivedrete,non sei
contenta?:”
Se Rin avesse avuto più
forza,avrebbe distrutto il corrimano in legno che stringeva.
Si mise a sbraitare contro
Naraku.
“:Tu hai preso il mio cellulare
e hai chiamato Kagome?:”
“:Si:”
Lui non si scompose per nulla.
Rin avvampò dalla rabbia.
“:Come hai potuto? Ti metti a chiamare
così le mie amiche,ma lo sai che Kagome non è un’amica qualunque…:”
“:è la ragazza di Inuyasha,e
allora?:”
Non si scompose ancora.
“:Come e allora? Pensi che la
lascino venire senza una scorta dopo quello che le hai fatto? E poi anche tu mi
farai accompagnare come minimo da Bankotsu!.
Cosa pensi che succederà quanto
Inuyasha e Bankotsu si incontreranno? Si stringeranno la mano magari?:”
“:Rin non succederà niente hai
la mia parola:”
“:Io non ti credo!:” urlò
Rin,stringendosi al corrimano per non saltargli addosso “:Chi mi dice che lo
fai davvero per me? Forse vuoi solo l’opportunità di farle ancora del male. Cosa
le farai saltare sta volta? L’altra gamba?!:”
“:ORA BASTA RIN!:”
Anche Naraku si infuriò.
Rin corse via in lacrime.
“:Rin aspetta. L’ho fatto per
te,dimmi cosa devo fare per convincerti ad andarci?:”
Disse Naraku,mentre iniziava a
correrle dietro,speranzoso e stranamente dolce.
“:Lasciami in pace. Se vuoi
farmi uscire lascia che sia io a decidere dove e senza scorta!:”
Rin si chiuse in camera da
letto,e si accovacciò sul letto con le ginocchia strette al petto.
Naraku si appoggiò sulla porta
chiusa a chiave,e sbatte un pugno frustrato.
“:Dai Rin non piangere,mi fai
stare male:” fece una pausa sospirando per calmarsi “:Ti ci lascio andare da
sola,promesso,basta che anche lei venga sola:”
“:Lasciami in pace!:”
Rispose Rin fra i singhiozzii.
“:E dai piccola!:”
“:Lasciami sola ho detto!:”
Naraku sbatté un altro pugno
sulla porta,e poi si sentirono i suoi passi che si allontanavano.
Rin singhiozzò ancora,ma
prendendo il suo cellulare,stranamente acceso e sul comodino,si chiuse in
bagno.
Si accovacciò vicino alla
vasca,e sempre in lacrime compose il numero di Kagome.
“:Pronto? Rin! Come stai?:”
La voce apprensiva a felice di
Kagome fece sorridere per un attimo Rin. Le era mancata.
“:Kagome,mi dispiace,non devi
venire. Non permetterò che tu ti metta ancora in pericolo. Lascia stare e
basta!:”
Rin era seria,ma Kagome scoppiò
a ridere.
“:Pensi davvero che io rinunci
all’opportunità di vederti? Anche Inuyasha è d’accordo,bè
all’inizio si è infuriato,sai come è fatto,ma alla fine ha detto che va bene!:”
Rin rimase senza parole.
“:Siete tutti impazziti? Lo sai
che rischi? E se fosse una trappola?:”
“:Rin la vuoi smettere di farti
problemi? Non succederà niente,e poi mi ha già colpito,se volesse rifarlo non
avrebbe bisogno di questi trucchetti.
Rin ne abbiamo parlato tutti
insieme,si può fare,non è una cosa così impossibile. Sei sempre la
solita,rilassati!:”
“:Non mi rilasso! Siete folli!:”
Strillò lei,ma Kagome rise,e
Rin sentì una certa confusione venire dal telefono.
“:Rin l’unica pazza sei tu.
Comunque siamo tutti a casa di Sesshomaru,e la pensiamo tutti allo stesso modo.
Sei tu paranoica,oggi
pomeriggio ci sarò,e tu vieni per forza.:” Kagome fece una brave pausa,perché
qualcuno aveva detto qualcosa “:Ti salutano tutti!:”
Rin rimase in
silenzio,paralizzata.
Le passò danti agli occhi
l’immagine dei suoi amici,tutti riuniti nel salone della villa di Sesshomaru,e
poi vedeva lui,vicino alla finestra,con i suoi occhi dorati puntati
fuori,freddi e taglienti.
Rin rabbrividì,ma al contempo
sentì un vuoto prepotente nel suo cuore.
“:Ricambia!:”
Disse seria,senza saper
aggiungere altro.
Quando Kagome salutò tutti per
Rin,chiese.
“:Ti lascerà venire senza
scorta?:”
“:Solo se anche tu sarai
sola…:”
“:Bene allora è deciso. Ci
vediamo oggi alle quattro!
Ci sarai vero?:”
L’ultima domanda la chiese con
fare intimidatorio.
“:Ci sarò.
Siete tutti pazzi!:”
E chiuse il cellulare con uno
scatto,furiosa ma al contempo sollevata.
****
Mancavano poco minuti alle
quattro,e Rin era nel suo magiolone nero,che Naraku
aveva fatto recuperare dopo che lei era stata rapita.
Quel pomeriggio,alle tre e
mezza,mentre lei sedeva imbronciata sulle scale,Naraku le era apparso
davanti,che sventolava trionfante le chiavi della macchina.
“:però sta attenta!...:”
Gli aveva detto con finta
tranquillità,mentre lottava per trattenere la sua preoccupazione.
Rin davvero non riusciva a
spiegarsi la generosità di Naraku,ma poi sopirò.
Lui l’amava,era lei che lo
odiava.
Mentre guidava aveva pensato
alle parole da dire a Kagome,ma non le era venuto nulla in mente,magari
vedendola le parole le sarebbero venute fuori da sola.
Avrebbe voluto chiedere dei
suoi amici,li immaginava tutti arrabbiati con lei,preoccupati ma arrabbiati.
Le avrebbero detto di risolvere
la faccenda insieme e non di tornare da Naraku,se lei gli avesse dato il tempo
di parlare.
…Stupidaggini…
Pensò frustrata. Non era nel
paese delle favole dove tutto si risolve per magia e senza che nessuno soffra.
Quella era la vita reale,la cruda vita reale. Ed erano in mezzo ad una guerra.
La strada davanti a lei era
dritta,senza palazzi attorno,e finalmente arrivò ad un rientro nella
strada,dove al centro di un grande spiazzale di cemento sorgeva un edificio
quadrato.
Tre muri su quattro erano
ricoperti di ampie vetrate che partivano da terra,in pratica il locale
affacciava interamente sulla strada.
Chi era fuori poteva vedere la
gente ai tavolini e vice versa.
Posteggiata l’auto
nell’apposito parcheggio,scese aggiustandosi il vestito nero,e mentre camminava
verso la porta d’ingresso,notò il motorino bianco di Kagome. Lei era gia
arrivata.
Entrò a testa bassa,con degli
occhiali da sole scuri sul volto.
In uno dei tavoli accostati ad
una vetrata vide Kagome che sventolava la mano per farsi vedere. E la
raggiunse.
Si sedette in silenzio nella
sedia di fronte a quella di Kagome.
Le veniva innaturale sedersi ad
un tavolo con la sua amica,perché,in realtà,appartenevano a mondi diversi.
Rin non poteva cercare giorni
per uscire con loro,davvero,non poteva.
La sua vita era dentro quelle
mura di casa di Naraku,con lui,a fare solo ciò che le era permesso di fare.
Era orribile,ma quelli erano i
fatti.
“:Rin,come stai?:”
Rin guardava altrove,con gli
occhi nascosti dietro gli occhiali scuri.
“:Kagome io bene. E la tua
gamba come va?:”
Kagome fece spallucce. Teneva
il gomiti sul tavolino,ed era vestita di bianco e blu.
“:Mi stanco spesso,e Inuyasha
mi terrebbe a vita seduta. Ma cammino comunque…:”
Rin fece di si.
“:Come stanno gli altri?:”
“:Ayame e Sango litigano con
Koga e Miroku!.:”
Rin sorrise immaginandosi varie
scene.
“:E…:” la parole le vennero a
mancare “:Cosa pensano,di me…:”
Kagome guardò in alto,ma era
sempre tranquilla,felice e sorridente.
“:Rin… ti hanno preso per
stupida. Non dovevi andartene.:”
“:Non mi pento di quello che ho
fatto…:”
Rispose fredda,Kagome la guardò
comprensiva.
“:Sai Rin,ci ho pensato e
ripensato,alla tua scelta intendo. Anche io al tuo posto avrei fatto lo
stesso!:”
Rin la guardò sorpresa,e Kagome
continuò ad occhi bassi.
“:Purtroppo tendiamo sempre a
preoccuparci per gli altri,e non per noi stessi…:”
Rin teneva gli occhi
bassi,quando Kagome si sporse sul tavolo togliendole senza preavviso gli
occhiali dagli occhi.
“:Quando parlo con te
preferirei essere guardata!:”
Rise Kagome,e Rin sorrise di
riamando.
Non poteva negare il bene che
voleva a Kagome,e quanto le mancassero i suoi giorni di prigionia a casa di…
Quel nome. Ormai,non riusciva
neanche più a pensarlo.
Meglio così. Evitava di farsi
male.
“:Kagome ti prego dimmi…come ha
reagito…:”
Si voltò,non lo voleva
nominare,non voleva farle capire quanto per lei contasse le sua opinione.
Kagome sorrise.
“:Ecco vedi Rin,lui si è
sentito…tradito. Si è chiuso in camera,ma sta reagendo.
L’ha presa un po’ come
Inuyasha.
Si sono arrabbiati,perché non
te ne dovevi andare,dovevi lottare con noi,e non dargliela vinta a Naraku.
Però…noi ti capiamo,il tuo
gesto è stato molto responsabile. Nessuno avrebbe avuto la forza di farlo…:”
Rin fissò il vuoto,senza
preoccuparsi di ordinare i pensieri che le affollavano la testa.
Kagome allungò la mano,nel
tentativo di prendere la mano della sua amica,ma si fermò prima di sfiorarla.
“:Rin…:” iniziò Kagome con voce
lieve “:Gli manchi…:”
Rin la guardò,con occhi
commossi ma stupiti.
Kagome continuò.
“:Inuyasha dice che quando
c’eri tu con lui,lo avevi quasi cambiato.
In quel periodo lo sentiva più
come fratello,poteva parlarci,e quando Koga e Miroku ne combinavano una delle
loro,lui quasi quasi ci rideva sopra.
Ma ora,come dire,si è richiuso
a riccio,è tornato glaciale,freddo… davvero,è inavvicinabile:”
Rin guardò oltre la vetrata,non
pensava a nulla in particolare.
Kagome la vide deglutire,come
se stesse lottando contro se stessa,mentre si mordicchiava il labbro,e
trafficava dentro la sua borsetta.
Rin prese una sorte di piccola
busta bianca,un foglietto chiuso e sottile,e lo passò a Kagome.
“:Consegnagliela da parte
mia…:”
Kagome lesse negli occhi scuri
dell’amica una tristezza immensa,che le fece stringere il cuore.
Avrebbe voluto
abbracciarla,consolarla,ma Rin era inavvicinabile,come Sesshomaru,si chiudeva
in una gabbia di ghiaccio.In modo che
nessuno avrebbe visto la sua sofferenza,letto le sue paure,vedendola sempre
perfetta ed imperturbabile.
Kagome sorrise. Lei e
Sesshomaru si somigliavano più di quanto pensassero.
“:La darò direttamente a
Sesshomaru. Promesso.:”
Disse Kagome,accennando un
sorriso e prendendo la lettera,sistemandola nella sua borsetta.
Rin guardava altrove,lo sguardo
lontano,mentre cercava di impedire al suo labbro inferiore di tramare
rovinosamente.
“:Di ad Ayame di fare filare
Koga,che non si faccia mettere i piedi in testa. Sono entrambi impulsivi,due
testa calde,scommetto che litigano su tutto,ma forse è per questo che stanno
insieme.
Poi di a Sango di controllare
Miroku,e di a lui che se osa far soffrire la mia amica gli taglio la testa,o le
mani,così non le allunga a sproposito…:”
Kagome rise di gusto,e guardò
felice Rin.
Era la sua migliore amica,e
avrebbe tanto voluto riaverla nel suo gruppo,vederla felice al fianco di
Sesshomaru.
“:E ad Inuyasha…:” continuò Rin
con un sorriso “:Digli che gli voglio bene!:”
Kagome sorrise ancora,ma poi
l’espressione di Rin si incupì nuovamente.
“:Devi andare?:”
Chiese Kagome,e Rin fece di si.
Rin si rimise gli occhiali da
sole,e si alzò lenta.
“:Ti voglio bene Kagome. Vi
voglio bene tutti:”
Kagome sorrise,mentre
finalmente Rin si faceva stringere almeno la mano,facendole diventare gli occhi
lucidi.
“:Ti riporteremo a casa,te lo
prometto…:”
Rin si fece gelida in
volto,mentre ancor stringeva la mano dell’amica.
“No. Digli di non complicarsi
la vita per me. Di non programmare un irruzione a casa di Naraku,sarebbe solo
un massacro:”
In quel momento a Rin tornò in
mente una cosa molto importante,e si risedette.
“:Kagome,Naraku vi vuole
attaccare,state attenti.:”
Non finì la frase che Kagome
fece più cenni con la testa,quasi annoiata.
“:Si,ha programmato un assalto
al locale dove siamo andati diverse sere.
Pensi che sia solo Naraku il
genio? Anche Sesshomaru ha le sue fonti…:”
Rin strinse le labbra,in un
mezzo sorriso.
Poi si alzò e dopo un ultimo
sorriso si allontanò,lasciando la mano dell’amica.
Prima di arrivare alla porta si
rivoltò verso Kagome che ancora la guardava.
“:Digli…digli che mi manca!:”
E quando Kagome le fece un
cenno capendo a chi si riferiva,uscì via dal locale,a testa basta,quasi
correndo.
Kagome si morse il labbro.
Inuyasha gli aveva dato ordini precisi.
“Non dirle del nostro piano.
Falla solo sorridere.” Così aveva detto
E tutti avevano confermato,così
Kagome non aveva rivelato a Rin le vere intenzione del clan dell’Ovest.
Si era limita a dire all’amica
“Ti riporteremo a casa” e già Rin aveva cambiato espressione,perchè non voleva
che nessuno si facesse male per lei.
Se avesse saputo il vero paino
che avevano in mente,avrebbe protestato mille volte.
Kagome ripensò a due pomeriggi
prima,quando la chiamata che era arrivata aveva lasciato tutti a bocca aperta.
Miroku era arrivato a casa di
Sesshomaru,dopo aver dato a tutti appuntamento li.
Sango era arrivata prima,con
Inuyasha e Kagome,e subito dopo Koga e Ayame.
Miroku era stranamente
serio,quando si era seduto su un divano,lontano da Sango.
Con occhi stranamente
scuri,aveva detto di aver ricevuto una telefonata strana,di un ragazzo.
Tutti si erano guardati,poi
Miroku aveva continuato.
La telefonata che gli era arrivata,era
del fratello di Sango,Kohaku.
Da li tutti erano ammutoliti,e
Sango aveva smesso di respirare per un po’.
Miroku aveva saputo da Sango
qualcosa su suo fratello,e di come fosse diventato uno dei fedelissimi di
Naraku.
Sapeva poco era vero,ma era
certo che quella telefonata non fosse uno scherzo da parte di qualcun altro o
una trappola.
Miroku sapeva capire bene le
persona,quando era serio,era veramente affidabile.
Diceva che il ragazzo aveva la voce
strozzata,come se mentre parlava fosse combattuto,lottando contro se stesso.
Era affranto e preoccupato,rassegnato,si sentiva benissimo da come parlava.
Queste erano state le
impressioni di Miroku,e tutti gli avevano creduto.
Per arrivare al dunque,raccontò
le parole del ragazzo.
Kohaku gli aveva parlato del
paino di Naraku,di come volesse attaccarli di sorpresa nel locale,colpendo
indistintamente innocenti e le loro ragazze.
Kohaku aveva detto che tra le
loro ragazze c’era sua sorella,Sango appunto,e che non poteva permettere che
morisse così.
Aveva detto a Miroku che doveva
proteggerla per lui.
A quel punto del discorso,Sango
aveva perso del tutto il suo sguardo nel vuoto,e si era raggomitolata,seduta in
un angolo della stanza.
Kagome sapeva bene che per
quanto Sango cercasse di considerare il fratello morto,non avrebbe mai smesso
di sentirne la mancanza.
Miroku aveva anche aggiunto dell’altro,mentre
raccontava della strana telefonata che aveva ricevuto.
Quelle ultime parole,avevano
perfino toccato Sesshomaru.
“se volete salvare Rin,un modo
c’è”
Così Kohaku aveva detto a
Miroku,testuali parole.
Secondo Kohaku,lui avrebbe
potuto portare Rin fuori dalla villa di Naraku,con una scusa,e Naraku stesso
gliela avrebbe affidata senza problemi.
In quel momento quelli
dell’Ovest potevano entrare in azione,ed uccidere Naraku,o farne quello che
volevano.
Kagome pensava ancora all’espressione
sconvolta e stupida di tutti,fin quando Sesshomaru non si era pronunciato,facendoli
risvegliare.
“Si può fare”
Aveva detto semplicemente,con
tono autoritario nella voce.
Miroku aveva aggiunto che
Kohaku si sarebbe fatto sentire,per pianificare il tutto nei particolari.
Adesso il gruppo dell’Ovest pianificava
insieme a Kohaku un piano per salvare Rin e liberarsi di Naraku.
Kagome sopirò.
Se Rin avesse saputo,avrebbe
sicuramente obbiettato.
Avrebbe iniziato a pensare a
Kohaku,preoccupandosi per lui,e ritenuto stupido il piano di irrompere nella
villa.
Sospirando ancora si decise ad
andare.
Inuyasha l’avrebbe aspettata a
metà strada.
*************
Ringraziamenti:
Yuly:
Grazie per la recensione (anche se erano due in un solo capitolo ^^ ) Sono
contenta che la storia ti piace,spero continuerai a recensire XD baci.
KaDe: Forse si,forse
anche Naraku comincia a farsi due conti e a capire qualcosa,vedremo ^^ spero
che questo cap. sia stato di tuo gradimento.
Kisskiss
Kaggy_Inu91: Fai bene ad avere
paura di Naraku,ti dico solo questo. Grazie per aver recensito,so che continui
a seguirla nonostante i tuoi impegni ^^.
Spero di sentirti presto bacioni.
Isy_264: Sono davvero
felice,per la questione di Kohaku,ho provato a rendere l’idea il più
possibile!.
Grazie per la recensione,spero
che anche questo cap. ti sia piaciuto.
Rin tornò a casa di Naraku,posteggiò l’auto in garage,e, lasciò le
chiavi inserite nel quadro,non c’era motivo di toglierle
Chiedo scusa per il ritardo!!! Definisco
questo capitolo abbastanza importante,e succederà qualcosa… leggete,e vi
prego,commentate!
Buio
Kagome tornò a casa sua,dove
lasciò il motorino bianco,ma dopo tornò fuori dove l’attendeva l’auto di
Inuyasha.
Durante il viaggio i due
rimasero stranamente in silenzio,dato che Kagome era ancora scossa.
Alla fine arrivarono alla villa
di Sesshomaru,dove gli altri li aspettavano.
Quando Kagome entrò,vide Sango e
Miroku seduti sul divano,mentre ad una sedia del tavolo era seduto Koga. Ayame
si teneva alla spalliera dietro il suo ragazzo.
“:Come l’hai trovata?...:”
Chiese subito Miroku a Kagome,parlando
chiaramente di Rin.
Kagome alzò le spalle guardando
in terra,mentre anche Inuyasha entrava e chiudeva la porta.
“:Mi aspettavo di peggio. Rin è
la solita,non si lascia piegare,ma soffre. Non so che altro dire…:”
Ci fu il silenzio,poi Kagome
chiese decisa:
“:Dov’è Sesshomaru?:”
Miroku gli indicò il
corridoio,intendendo dire che si trovava nella sua stanza.
“:Perché?:”
Chiese Inuyasha,sospettoso e
preoccupato.
“:Affari mie,torno subito!:”
E senza indugio andò verso la
camera da letto di Sesshomaru.
Inuyasha l’aveva vista poche
volte così determinata,e la lasciò fare,ma gli si strinse il cuore nel vederla
zoppicare seppure leggermente.
Sesshomaru era seduto sul
davanzale della sua stanza.
Ormai passava li le sue
giornate,o in giardino,non importava.
Non gli importava più nulla.
Niente di niente.
Sentì bussare,e si voltò
infastidito.
“:Inuyasha sparisci!:”
Disse,ma la porta si aprì,e fece
capolino la testa di Kagome,incorniciata da capelli scuri e mossi.
“:Non sono Inuyasha. Posso?:”
Disse timidamente.
Sesshomaru,stupito,ma curioso,fece
di si con il capo,mettendosi in piedi.
Lei rimase accuratamente
distante.
“:Senti,non sono venuta qui per
dirti chissà cosa,ma almeno due parole devi lasciarmele dire…:”
Prese a dire Kagome,con una strana
sicurezza.
Sesshomaru fece un cenno con il
capo.
La fissa con quegli occhi di
ghiaccio,che un tempo intimorivano Kagome e le altre.
Ma non in quel momento.
“:Ascolta…:” iniziò la ragazza
“:Se tu conosci Rin,se in quel poco che le sei stato accanto hai capito come è
fatta,sai benissimo perché ha agito in quel modo. Sai alla perfezione che se è
andata via non lo ha fatto certo per volere,o perché non vedeva l’ora di
tornare da Naraku o che so io.
Tu sai benissimo quanto ci
teneva a te,quanto avrebbe voluto restare qui.
Conosci le ragioni della sua
scelta.
Noi possiamo ritenerla folle,ma
non possiamo colpevolizzarla o metterci ad odiarla.
E tu lo sai meglio di chiunque
altro….:”
Sesshomaru fissò senza parole
quegli occhi grigio-azzurro,osservò bene quella ragazza dolce ma decisa.
Kagome aveva fatto centro.
“:tieni…:”
Disse in fine lei,facendo due passi
avanti e allungando la mano per dargli un foglietto bianco.
Sesshomaru lo prese.
“:Dice che gli manchi…:”
Annunciò Kagome uscendo dalla
stanza.
Quando il ragazzo fu
solo,osservò riluttante quel biglietto bianco,e lo disprezzò. Non sapeva neanche
se valesse la pena di leggerlo.
Poi però si risedette sul
davanzale,aprì la lettera,e lesse:
Sesshomaru,lo
so benissimo cosa pensi,
so quello
che provi.
Perdonami.
Davvero non
so dirti altro.
Non pretendo
che tu mi capisca,
ma ti
prego,non provare nemmeno a pesare
che io me ne
sia andata felice.
Odio
dirlo,ma…
Mi manchi da
morire.
Davvero
pensa quello che vuoi,
ma
andandomene,ti ho lasciato il mio cuore.
Abbine cura…
Sesshomaru vide chiaramente la calligrafia
tremante,la parole su cui aveva fatto forza con la penna.
Se la immaginava,ripiegata su se
stessa con i capelli scuri che le coprivano il volto. Che si mordeva il labbro,facendo
un’immensa fatica a scrivere su carta quello che provava.
Ma la cosa che lo colpì,fu il
piccolo scarabocchio nell’angolo in basso a destra del foglio.
Cosa è che aveva scritto e poi
cancellato?.
Alla fine però,penso che Rin quelle
due semplice e minuscole parole,le aveva scritte,anche se cancellate.
Poteva vederlo ancora,leggere
quel Ti amo che aveva cercato di
cancellare e sostituito con un mimanchi finale.
Guardò fuori,con il volto serio.
Smise di pensare,ma strinse i
pugni.
*****
Rin tornò a casa di Naraku,posteggiò
l’auto in garage,e lasciò le chiavi inserite nel quadro,non c’era motivo di
toglierle.
Salendo due scalini aprì la
porticina che portava direttamente in cucina.
Chissà quando avrebbe rivisto
Kagome,Ayame e Sango.
Chissà se mai li avrebbe
rivisti.
Uscita dalla cucina,si fermò nel
ingresso,e prima di salire le scale,vide le ombre oltre la porta del salone.
Si avvicinò lenta,e rimase ad
origliare.
“:Quindi niente attacco al
locale?:”
Era la voce di Kohaku.
“:Ma siamo sicuri di trovarli?:”
Sta volta Bankotsu.
Rin sentì dei rumori,come se
qualcuno si fosse alzato dal divano,ed era certa che fosse Naraku,che poi
parlò.
“:Quante volte ve lo devo
ripetere?:” era calmo “:Non ci sarà nessun assalto al locale pubblico. Oggi
pomeriggio,Sesshomaru e i suoi si riuniranno ad una vecchia cava,dove sono
depositate vecchie barche.
Si riuniranno lì perché si
credono al sicuro,per pianificare chissà cosa contro di noi.
Sarà lì che attaccheremo,c’è un
gran spiazzale in cemento,arriveremo con le auto come se nulla fosse,si
accorgeranno di noi solo quando gli punteremo le armi addosso…:”
“:Come sai che andranno li?:”
Chiese Kohaku.
“:Spie…:”
Solo una parola.
Rin sapeva come funzionava quel
mondo,evidentemente fra quelli dell’Ovest c’erano traditori che informavano segretamente
Naraku.
“:Quindi è deciso? Per quando?:”
Chiese Bankotsu.
“:Oggi. Alle sei. Saranno lì,e
noi gli arriveremo addosso di sorpresa. Con una bella sparatoria ci liberiamo
del grande Sesshomaru e dei sui amici.:”
“:Bene:”
Finì la voce fredda ed incolore
di Onigumo.
Rin scappò via.
Salì le scale di corsa,ma senza
farsi sentire,e si chiuse in camera.
Era agitata,il cuore in gola,che
batteva troppo veloce,e non le permetteva di respirare bene.
Si scompigliò i capelli più
volte,facendo il giro del letto,fermandosi alla finestra,aprendo e chiudendo la
porta del bagno.
Fremeva,sembrava impazzita.
Cosa poteva fare?.
I suoi amici avrebbero avuto la
paggio,sta volta era veramente finita.
Pensò alla cosa più ovvia.
Chiamarli,parlare al telefono
anche solo con uno di loro,che avrebbe avvertito tutti.
Il cellulare.
Dov’era il cellulare?.
Era nella borsetta,e la borsetta
l’aveva lasciata in macchina
…Maledizione…
Uscì dalla stanza,scese di corsa
le scale,senza pensare.
Mal all’ingresso,ecco Naraku e
tutti.
Naraku si voltò a guardarla,con
un sorriso strano.
Sembrava lontano ma al tempo
stesso la scrutava minaccioso. Freddo e beffardo.
Difficile da capire.
“:Rin,sei tornata? Hai fatto
presto,e poi non ti ho sentito entrare…ma stai male?:”
Mostrò un sorriso strano.
Rin,deglutì,cercò di ricomporsi
portandosi dietro l’orecchio una ciocca di capelli.
Sicuramente era pallida,con gli
occhi lucidi.
“:No,tranquillo,ho solo un
giramento di testa. Sono arrivata da qualche minuto,e mi sono subito andata a
distendere…:”
Finse una voce tenera,da
ammalata.
“:Mi dispiace piccola,ti serve
qualcosa?:”
Rin si affrettò a scuotere la
testa.
“:fra quanto andiamo?:”
Chiese Bankotsu,avvicinandosi a
Naraku,mentre si abbottonava una leggere giacca scura.
“:Adesso. Ho delle cose da
sbrigare prima…:”
Lasciò la frase in
completa,tanto il suo fedele aveva capito. Guardò per un attimo Rin,la sua
espressione innocente,mentre lo fissava dalle scale.
“:Rin io esco. Manco per un
po’:”
“:Va bene…:”
Fece lei a Naraku,poi si sedette
su uno scalino,aspettando che i ragazzi uscissero.
Dopo poco tutti sparirono in
cucina,si sentì la porticina del garage che si apriva,e ancora dopo si udì il
rombo delle macchine che si allontanavano.
Come se in lei fosse scattata
una molla,si alzò di scatto,e corse verso il garage.
Salì in macchina,fece aprire il
cancello,e corse fuori a velocità.
Guardò la borsetta nel sedile
accanto,e prese il cellulare. Le sue mani fremevano,non riusciva neppure e
digitare il numero giusto,e guidava troppo veloce.
Alla fine chiamò Kagome,non
avendo nessuno dei numeri dei ragazzi.
“:Rin sei tu?:”
Rispose Kagome. Rin era tanto
agitata da urlarle la risposta,ma parlava troppo veloce.
“:Dove sono i ragazzi?:”
Si sentì un attimo di silenzio,Kagome
era rimasta sorpresa,sia dalla domanda che dal modo in cui era stata posta.
“:Sono usciti,noi siamo a casa
di Sesshomaru. Ci hanno detto che dovevano riflettere su alcune cose,e sono
usciti per discutere.:”
“:Kagome devi dirmi dove sono
esattamente!:”
Non urlava più,ma era comunque
agitata.
Si era anche distratta,ed era
passata col semaforo rosso ad un incrocio,ma non importava.
“:Rin ma cosa ti succede? Che
hai?:”
“:Kagome dannazione rispondimi e
basta!:”
Kagome si intimorì,e Rin sentì
che stava discutendo con le altre.
“:Rin,Ayame dice che sono ad una
vecchia cava,un rifugio di navi,lei c’è stata con Koga.:”
Rin si sentì morire.
Allora era vero,Naraku aveva
ragioni,erano lì.
Naraku e gli altri ci sarebbero
andati,e ci sarebbe stata una sparatoria.
No. Lei non poteva permetterlo.
Senti il cuore fermarsi,come
sarebbe andata avanti se uno dei ragazzi sarebbe morto?.
Si sarebbe sentita in colpa.
E come avrebbero reagito le
ragazze,nel vedersi uccidere i loro compagni?.
“:Non avete un modo per
chiamarli? Rintracciarli?:”
Chiese Rin,che non riusciva più
a parlare.
Tremava,la rabbia e la paura le
toglievano l’aria.
“:No…:” rispose titubante Kagome
“:Ayame mi sta dicendo che in quel posto i cellulari non prendono. Rin ma che
cosa hai,ti prego parla…:”
Rin pensò solo una cosa: non
avrebbe detto niente alle sue amiche,non le avrebbe fatte penare come stava
penando lei
“:Ditemi dove si trova. Come
faccio ad arrivarci?:”
Le ultime parole di Rin
sembravano una minaccia,detta ringhiando.
Dopo che Kagome le dette le indicazioni
giuste,Rin chiuse il cellulare senza rivolgerle più la parole.
Per la prima volta,come se si
fosse ricordata solo in quel momento della sua esistenza,guardò l’orologio.
Segnava le cinque e trenta.
Ci avrebbe messo troppo tempo
per raggiungere la cava,ma era anche vero che Naraku aveva detto di dover fare
delle cose,prima.
Forse poteva farcela,arrivare
prima di Naraku,avvertire Sesshomaru.
Sfrecciò fra le strade,fino ad
arrivare alla periferia della città.
Il cielo si faceva buio,sempre
più scuro.
Arrivò finalmente davanti ad un
cancello,con scritto chiaramente che non si poteva entrare.
Era una vecchia cava,un deposito
di navi e vari ferri vecchi.
Lasciò l’ulto lì,davanti al
cancello,e passò per uno spazio ristretto di fianco al cancello.
Con il cuore in cola,le tempie
che pulsavano,corse più veloce che poteva.
A duecento metri,sulla
destra,sorgeva un capannone di fero,con il cancello aperto,mentre sulla
sinistra,uno spiazzale immenso in cemento.
Il tutto era illuminato solo da
alcuni lampioni altissimi,che creavano cerchi di luce arancione sull’asfalto.
A sinistra c’era un’altra via,e
Rin capì che se fosse entrata da li avrebbe fatto meglio,potendosi avvicinare
al capannone con la macchina.
Mentre adesso,doveva correre per
duecento metri.
Era sicura che i ragazzi fossero
dentro quel capanno,ma era altrettanto certa che Naraku sarebbe arrivato da
quello spiazzale in cemento sulla sinistra,posteggiando li le auto e iniziando
a fare fuoco.
Si immaginava gia la scena,la
sparatoria su quella vasta distesa grigia,di cui Naraku stesso aveva parlato.
A destra quelli dell’ovest,che
presi di sorpresa si sarebbero trovati in guai seri. Anche se fossero rimasti
nel capanno sarebbero comunque finiti male,senza protezione.
Se poi fossero usciti allo
scoperto,davvero sarebbero morti tutti.
Naraku contava sull’effetto
sorpresa,erano muniti bene,protetti dalle auto con cui sicuramente sarebbero
arrivati.
Improvvisamente,Rin vide uscire
dal capannone un ragazzo.
Era ancora troppo distante per
distinguerlo,ma vide i suoi capelli d’argento raccolti in una coda bassa.
Aveva pantaloni neri e camicia
bianca,le mani in tasca,sotto la luce soffusa di uno dei lampioni,mentre
fissava il cielo nero.
Rin non poteva vedere il suo
viso,ma immaginava i suoi occhi dorati,lontani,freddi,ma magnifici.
“:SESSHOMARU:”
Urlò con tutto il fiato che
aveva in gola,sperando che la sentisse,mentre continuava a correre.
La milza pulsava
dolorosamente,come le tempie,e quelle sue dannate gambe davano segno di non
arrivare per tempo,mentre un brutto presentimento l’avvolgeva.
Vide il ragazzo dal fisico
perfetto irrigidirsi per un istante,poi guardarsi intorno dubbioso,ed in
fine,voltarsi verso di lei.
Rimase come una statua di sale
voltato verso la ragazza che gli correva in contro,con una mano protesa verso
di lui,come se le bastasse un balzo per raggiungerlo.
L’aveva riconosciuta quella
voce,ma non gli pareva vero,e non riusciva a fare niente,solo a guardare quella
ragazza correre verso di lui.
Rin continuava a correre,quando
vide Inuyasha andare fuori,afferrare per un braccio Sesshomaru che era
imbambolato,e mostrargli il cellulare visibilmente preoccupato.
In realtà Inuyasha stava dicendo
al fratello di aver ricevuto una chiamata da parte di Kagome,che era agitata,e
diceva che Rin l’aveva chiamata,che era sconvolta,e chiedeva di loro. Voleva
sapere dove fossero loro ragazzi.
Sesshomaru non fece nulla,voltò
solo la testa verso Rin,che correva verso di loro,ma era ancora ad almeno
centocinquanta metri di distanza.
Fu all’ora che anche Inuyasha la
vide.
Ma quello che successe da quel
momento in poi,fu davvero troppo perché Rin potesse capirci qualcosa.
Avvenne troppo in fretta,tutto
troppo veloce,Rin vide solo piccole scene difficili da capire.
Vide Sesshomaru ed Inuyasha
girarsi di scatto,verso la distesa di cemento davanti a loro,da la arrivavano
due auto scure,con i fari che accecavano nel buio.
Dal capannone uscirono Koga e
Miroku furiosi e scattanti,che lanciarono qualcosa agli altri due.
Erano armi,pistole sicuramente.
“:SESSHOMARU!!!:”
Urlò ancora Rin,adesso più
vicina ma comunque lontana.
Urlò quel nome con tutte le
forze che le erano rimaste,come se chiamandolo,allungando la mano verso di
lui,avesse potuto salvarlo.
Però,Sesshomaru si voltò a
guardarla,fin quando,non dovette rivoltarsi perché davanti a lui,era apparsa
una terza auto scura.
Questa si era piazzata bloccando
la strada alle altre. I suoi fari erano rivolti verso Rin,accecandola
totalmente,e impedendole di vedere altro che un bagliore bianco.
Vide solo per una frazione di
secondo Sesshomaru,troppo vicino alla macchina e alla luce accecante per essere
visto bene. Ma aveva allungato una mano verso di lei.
Improvvisamente,senza
preavviso,si sentì un boato sorto,che squarciò l’aria.
Mezzo istante dopo,Rin smise di
correre.
I rumori divennero ovattati. Il
frastuono di sgommate sull’asfalto e di urli vari,era diventato silenzio
assoluto.
Sentì il respiro fermarsi nel
petto,come se i polmoni avessero terminato il loro lavoro.
Un dolore lancinante,atroce,la
invase l’addome,e veniva dal fianco sinistro.
Abbassò gli occhi,tutto avveniva
in modo lentissimo,come se tutto andasse a rallentatore.
Rin vide la chiazza di sangue
scarlatto ad imbrattarle la camicia bianca all’altezza del fianco.
La scostò,passandovi la mano,e
si accarezzò quella parte di corpo da cui proveniva quel dolore,quel malessere
che le mandava il cervello in tilt.
Quando la sollevò dal vestito
nero,anche il suo palmo candido era imbrattato di sangue caldo.
Alzò gli occhi per guardare
avanti a se,vide solo la luce bianca e accecante.
Poi,le sue orecchie
confuse,sentirono come una voce rauca,che urlava di no,ma non capì nulla.
L’ultima cosa che vide furono le
sue gambe pallide sotto il vestito nero,e dopo,il buio.
Cadde al suolo,perse coscienza.
Non vide altro che il nulla.
*************
Vi aspettavate che il capitolo
finisse così? Purtroppo vado di fretta,e devo fare ringraziamenti
veloci,vogliate perdonarmi!! ^^.
Kaggy_Inu91 (Si Rin senza Sesshy è triste,ma ora…)
Isy_264 (Hi letto la lettera? Su
Kagura vedrai altro…)
yuly (il
piano di Sesshy mi sa che è andato un po’ in fumo…)
Paperina_90 (Mi sa che mi
odierai…)
KaDe (…Se
tutto si fosse mosso secondo i piani Kohaku avrebbe avuto una buona
parte,vediamo ora…)
Leuconoe
(Grazie tante davvero,sia per aver recensito che per i complimenti,non so se in
questo capitolo ci sia da piangere od a urlare,dimmi tu!!)
Grazie a tutti quelli che
leggono,vi prego ancora di recensire… KissKiss ^____^
Era buio pesto,chissà se era viva,forse quello era l’aldilà
Difficile
a credersi
Era buio pesto,chissà se era
viva,forse quello era l’aldilà.
Non capiva nulla,non sentiva
davvero niente.
Improvvisamente,davanti a lei
una luce,e sotto quel bagliore candido,bello,sicuro,ecco lui.
Sesshomaru,con la sua camicia
bianca che lasciava vedere la muscolatura pressante,quel viso fiero e
altero,gli occhi di ghiaccio screziati d’oro. La piega sottile delle labbra,i
capelli d’argento che apparivano come fragili fili di seta.
Il ragazzo,serio ed impassibile
come sempre,allungò la mano verso di lei.
Era determinato,non impassibile
e privo di emozioni come suo solito.
Rin,corse verso di lui,felice,se
quello era l’inferno le stava bene così.
Eccola li,davanti a lei,l’unica
persona che bravata di più al mondo. Il suo tesoro,il suo sole invernale,la sua
felicità.
Lei lo amava,desiderava solo
lui.
Mentre gli correva
incontro,senza avanzare mai di un solo passo,si accorse di indossare lo stesso
abito nero e la camicetta bianca che indossava quando era stata colpita da quel
colpo di pistola.
Con un brivido lungo la
schiena,alzò gli occhi verso il ragazzo,e con orrore,capì di ritrovarsi al
momento in cui le avevano sparato.
Il buio però non si era
dissolto,c’era lei,Sesshomaru davanti con la mano tesa verso di lei,e una tensione
che aleggiava attorno a loro.
Rin si sentì mancare,smise di
correre nel nulla. Il cuore batteva all’impazzata nel petto,e improvvisamente
quel Tum tum del suo cuore,riecheggiò
ovunque.
Le tempie pulsavano,il senso di
felicità venne presto sostituito dall’angoscia,e la pace dalla confusione
totale.
Sesshomaru teneva la mano
allungata verso di lei,lo sguardo di ghiaccio,ma in realtà non le stava
allungando la mano invitandola a raggiungerlo.
Ma le puntava una pistola
contro.
Quando le avevano sparato,la
luce di quell’auto scura l’aveva accecata impedendole di vedere con precisione
Sesshomaru.
In altre parole,poteva benissimo
essere stato lui a sparare.
Lei non avrebbe distinto se in
quella mano allungata verso di lei ci fosse stata stretta una pistola o meno.
Capì che stava rivedendo quel
momento maledetto,e stavolta,poteva vedere da dove era partito il colpo.
Fece inconsciamente di no con la
testa. Non poteva essere stato Sesshomaru a sparare,non intenzionalmente
almeno.
Eppure ne era certa,stava rivedendo
tutto.
Forse una parte del suo cervello
aveva realmente visto quell’arma nera nella mano del ragazzo,e adesso gli
mostrava nuovamente la scena con i giusti dettagli che aveva perso a causa del
trambusto.
Non voleva,non poteva cederci.
Ad interrompere le sue
riflessioni,ci fu un boato,poi,sentì un dolore atroce,lancinante,che le tolse
il respiro,e rivide la macchia di sangue scarlatto.
In secondo dopo rivide gli occhi
di Sesshomaru,che la trafiggevano come lame taglienti,un po’ nascosti dietro la
pistola ancora puntata contro di lei.
Ma si udì anche una voce roca,di
uomo,che urlava di no.
Dietro Sesshomaru,c’era
Naraku,sconvolto,aveva urlato di no.
Quando il dolore al fianco si
fece realmente insopportabile,pensò che non poteva trovarsi all’altro mondo.
Se era morta,perché faceva così
male?.
Improvvisamente sentì qualcosa
di morbido sotto di lei,un calduccio rassicurante,ed anche se il dolore al
fianco sinistro non accennava a diminuire,si sentì stretta la mano,la sinistra.
Scosse la testa,stava ritornando
cosciente ma non voleva.
Il pensiero che fosse stato
Sesshomaru a spararle la dilaniava.
Non poteva essere,lui,la sua
unica ancora di salvezza,aveva tentato di ucciderla?.
In quel momento preferì essere
morta.
Ma non poteva essere. Ne era certa.
Sesshomaru non voleva farle del
male,se aveva sparato era stato per errore.
Desiderò di averlo accanto,si
aprire gli occhi e di incontrare quelli dorati del suo amato,e di sentirlo
vicino,coccolata da lui,e di sentirsi protetta dalla sua presenza.
Aprì con estrema lentezza gli
occhi,mentre tutto il suo corpo protestava.
Voltandosi verso sinistra,vide
quegli occhi neri,quei capelli neri,e quel volto rude ma bello.
Naraku.
Cosa ci faceva lui lì,con
l’espressione affranta e preoccupata,a stringerle la mano?.
Dov’era Sesshomaru?.
La paura si impossessò di
lei,spiacevoli verità le venivano alla mente. Pensieri che prendevano forma
nella sua testa,pensieri di tutti i tipi.
“:N-Naraku?:”
Chiese con voce titubante.
Il volto contratto dal dolore di
Naraku si illuminò e sorrise ampiamente. Un sorriso dolce,ingenuo,privo di
malvagità. Un sorriso che Naraku non aveva mai fatto.
Naraku allungò una mano verso la
fronte della ragazza che giaceva sul divano del salotto di casa sua,e le scostò
una ciocca di capelli.
Passò ancora la mano su quella
fronte pallida e imperlata di sudore.
“:oh Rin,piccola mai,non sai
quanta paura ho avuto…:”
Rin scosse la testa,non
capiva,non voleva capire.
“:Cosa è successo?:”
Chiese con voce tanto flebile
che Naraku dovette leggerle il labiale per capirla.
“:O Rin…:”
Chiuse gli occhi e strinse i
denti,coprendo quella sua espressione furiosa e sconfortata con la mano della
ragazza che ancora stringeva.
Rin non gli diede il tempo di
parlare.
Non voleva sentire parole che
l’avrebbero sconvolta.
Afferrò la prima cosa che le
venne in mente,e la disse.
“:Naraku ascolta,se sei stato tu
a sparare,per sbaglio intendo,puoi dirmelo. Io non avrei problemi,non mi
importerebbe. Se sei stato tu a colpirmi io non soffrirei,anzi,starei meglio
perché so che non è stata una cosa fatta con l’intento di farmi del male…:”
Naraku ringhiò digrignando i
denti,e i suoi occhi si fecero terrificanti.
“:Rin ma come puoi dire una cosa
del genere:” si ricompose “:Quando ti ho vista lì,che correvi,mi sono piazzato
con la macchina al centro,per impedire che si aprisse il fuoco.
Io stesso o messo da parta la
mai pistola,non potevo permettere che un colpo che aveva mancato il bersaglio
colpisse te…:”
Rin strinse le
labbra,guardandolo. Sembrava dire la verità,sembrava davvero sofferente per
quello che le era accaduto. E lo era veramente.
No,Naraku l’amava troppo,aveva
bisogno di lei,non avrebbe mai e poi mai sparato.
“:Eri tu quella macchina che si
è piazzata di fronte a me?:”
Lui fece di si con la testa,poi
sospirò affranto,in collera,mentre guardò altrove,strofinando la sua guancia
contro il palmo candido della mano di Rin.
“:Quando ti ho vista li mi sono
sentito morire,e quel maledetto,se ne è accorto…:” era facile capire chi fosse
il maledetto secondo Naraku “:Ha capito che avevo perso la ragione,che il mio
piano era saltato,così,quando mi ci sono piazzato davanti,mi ha guardato
beffardo,con quel sorriso maledetto che gli ha attraversato la faccia,ha
allungato la mano verso di te,e ti ha sparato…:”
Rin guardò il tetto,ma in
realtà,vide solo colori tremanti,perché le lacrime le aveva oscurato tutto.
Naraku continuò a denti stretti.
“:L’ha fatto per farmi un
torto,per farmi del male. Sa quanto sei importante per me. Colpendo te avrebbe
colpito me due volte.:”
“:cosa è successo dopo?:”
Chiese Rin,con voce ferma.
“:Io sono corso con l’auto verso
di te,ti ho caricata in macchina. I ragazzi mi hanno seguito a ruota. Non siamo
neanche riusciti a fare un raffio a quei maledetti.
L’unica cosa che mi interessava
in quel momento eri tu,per questo siamo rientrati.:”
Rin piangeva ormai senza sosta,e
Naraku se ne accorse sospirando.
“:Rin mi dispiace davvero:”
riprese Naraku guardandola “:Dimmi cosa ci facevi lì ti prego…:”
Era serio però,e una risposta
sbagliata,sarebbe stata fatale.
Rin guardò la fodera bianca
dello schienale imbottito del divano.
Fingere,inventare una storia.
In quei due anni aveva detto così
tante bugie a Naraku,che a volte se ne convinceva lei stessa delle cose che
raccontava.
Molte volte per coprire una sua
tentata fuga,o per rimediare un’uscita con le sue amiche,aveva inventato
frottole e raccontato storie a Naraku,e funzionava sempre.
Era brava a fingere,mentire era
il suo lavoro.
“:Mi ha telefonato Kagome:” in
mezzo secondo gli intavolò un storiella “: Diceva che Ayame e Koga avevano
litigato,e che lei,infuriata,lo stava raggiungendo alla cava.
Naraku,io in realtà ho ascoltato
quello che hai detto agli altri,che volevi attaccare Sesshomaru in quella
cava,e quando mi ha chiamato Kagome,e mi ha detto di Ayame,ho collegato il
tutto,e ho temuto per la mia amica.
Ho pensato che Ayame poteva
rimanere coinvolta,e quando ho provato a chiamarla al cellulare lei non
rispondeva,non rispondeva nessuno. L’unica cosa che mi rimaneva era correre e
fermarla.:”
Rin non guardava Naraku,ma
sapeva che quella storia aveva funzionato,lo sentì sospirare.
“:Potevi chiamare me. Se la tua
amica rischiava avrei cambiato i miei piani. Ci sarebbero state altre occasioni
per fargliela pagare a quei bastardi:”
Rin guardò Naraku con occhi
sbarrati,ma parlò in modo tenero.
“:Tu lo avresti fatto per
me?...:”
Naraku fece di si.
Rin lo guardò,purtroppo,sapeva
che era la verità.
Naraku l’amava,ci teneva troppo
a lei.
Non avrebbe mai potuto
spararle,e si,avrebbe anche annullato la sparatoria se la storia di Ayame fosse
stata vera.
Iniziò a piangere a
dirotto,singhiozzando. L’uomo che lei odiava,l’assassino,era forse l’unica
persona che l’amava veramente.
E se Sesshomaru avesse solo
finto? Se in realtà lui,Inuyasha,Koga,Miroku,fossero più spietati di quelli
dell’Est?.
Lei,sapeva che non era
così,sapeva che Sesshomaru non poteva averle sparato.
Però,la paura si impossessò di
lei.
Magari quel colpo era partito
per sbaglio.
“:Rin,perché piangi?:”
Chiese Naraku apprensivo,accarezzandole
il viso.
“:Ho avuto paura,tutto è
successo troppo in fretta…:”
Mentì.
“:Rin ti giuro nessuno ti
toccherà più. Ci sono io…:”
Avvicinò il viso al suo,e iniziò
a ricoprire la guancia umida di Rin di piccoli baci.
“:Ci sono io…:”
Ripeté suadente al suo
orecchio,ma questo fece solo aumentare le lacrime della ragazza.
Quei baci,quelle parole,lei non
le voleva. Però quelle erano l’unica cosa che poteva avare,le uniche attenzioni
sincere.
Rin sussultò dal dolore,quando i
suoi singhiozzii,le fecero sforzare l’addome,aumentando a dismisura il suo
dolore al fianco sinistro.
Naraku le accarezzò la ferita,sollevando
la maglia che indossava.
Rin si accorse di indossare un
maglione leggero e dei jeans.
“:maledizione!:” Ringhiò Naraku
e dopo urlò un nome. “:Suikotsu!:”
Pochi secondi dopo la porta
scorrevole si aprì,ed entrò un uomo giovane dalla corporatura impostata,le
spalle larghe,i capelli castani che ricadevano corti sulle spalle,e gli occhi
blu.
“:Cosa c’è Naraku?,vedo che si è
ripresa.:”
L’uomo indossava una camicia blu
scuro,le maniche risvoltate ai gomiti,portava con se una valigetta da medico,ed
effettivamente Rin lo conosceva come il dottore privato di Naraku.
Il dottore rivolse un sorriso
caloroso a Rin,che non poté non ricambiare.
“:Come ti senti?:”
Le chiese,sedendosi sulla sedia
accanto al divano,mentre Naraku si era alzato per fare posto.
“:Non saprei…:”
Disse lei incerta,Suikotsu rise.
Le sue mani fredde visionarono la
ferita,che Rin preferì non guardare.
Si concentrò sul quel volto,che
improvvisamente si era contratto.
“:Naraku…:” Sibilò il dottore
“:La ferita non si rimargina. Io ho estratto il proiettile,disinfettato,ma lo
sai benissimo. Non ho le strutture adeguate. Deve essere portata in ospedale,li
sapranno come curarla…:”
“:lo sai che non posso portarla
all’ospedale…:”
Disse Naraku,che poco prima
guardava fuori dalla vetrata,ed era alterato.
Rin sapeva bene che quelli come
lui non potevano entrare tranquillamente in un ospedale. Come giustificare la
ferita d’arma da fuoco poi?.
“:Non sei un dottore tu?:”
ringhiò ancora Naraku “: allora curala!:”
“:Naraku ti sto dicendo che non
ho l’attrezzatura adatta,mi capisci quando parlo?:”
Suikotsu lo guardava con la coda
dell’occhio,ma Rin vedeva chiaramente la sua espressione tesa e arrabbiata,da
medico che si infuria perché non gli viene permesso di curare a dovere un
paziente.
“:Ti ho detto che all’ospedale
non la porto.:”
Il dottore sospirò,trattenendo
il suo disappunto,e si alzò facendo forza sulle ginocchia.
Iniziò a trafficare nella sua
valigetta.
“:Quello che potevo fare l’ho
fatto. Aspettiamo e speriamo che la ferita non dia problemi,per il momento la
metto sotto sedativi,così non sentirà niente…:”
Rin dovette girare la testa per
vedere il medico posizionato dietro la sua testa,accanto al bracciolo del
divano.
Suikotsu aveva in mano una
siringa riempita con un liquido incolore,e dopo avergli dato un colpetto con il
dito,abbassò i suoi occhi blu per sorriderle.
La tensione era sparita dai
lineamenti di quel viso,ora c’era solo un sorriso rincuorante e premuroso.
“:Adesso dormiamo un po’ cara…:”
Disse,per poi pungerle il
braccio con quella siringa.
Poco dopo,Rin non riuscì più a
tenere gli occhi aperti,e cadde in un sonno profondo e senza sogni.
***********
Chiedo umilmente perdono,ma sono alle prese con un
trasloco,e per questo ritardo nell’aggiornare,e non posso ringraziarvi uno per
uno.
Mando quindi un grazie speciale a quelli che hanno
recensito.
Quando si svegliò,intontita e dolorante,si voltò a sinistra,sta
volta,accanto al divano sedeva Bankotsu
Chiedo ancora perdono per il
ritardo,spero che il capitolo vi piaccia ^^
Rassegnati
Rin
Quando si svegliò,intontita e
dolorante,si voltò a sinistra,sta volta,accanto al divano sedeva Bankotsu.
“:Che ci fai tu qui?:”
Chiese come una bambina.
Bankotsu rise.
“:Ben svegliata,bella
addormentata!:”
Rin gli fece una linguaccia.
“:Come ti senti?:”
Gli chiese lui,e lei fece
spallucce.
“:Non fa più così male…:”
“:Sono contento…:”
Bankotsu abbassò gli occhi,e Rin
capì che nascondeva qualcosa,ma non immaginava le realtà.
Poi però capì anche che c’era
dell’altro a turbare il ragazzo.
“:Che ti prende?:”
Gli chiese,lui sbuffò alzando
gli occhi al cielo.
“:Niente…:”
Rin sorrise maliziosa.
“:Come va con Kagura?:”
La ragazza era infatti l’unica a
sapere delle relazione segreta fra Bankotsu e Kagura.
Il ragazzo alzò un
sopracciglio,fissandola con disappunto.
“:Tu sai sempre tutto vero
Rin!?:”
La ragazza rise di gusto.
“:Ancora non ti decidi a
portarla via?:”
“:Cosa pensi? Che la prenda e
fugga via con lei? Non sono poi così innamorato…:”
E guardò altrove,Rin arricciò il
naso.
“:Non sei innamorato ma ti da
fastidio il lavoro che fa,e il fatto che debba sempre andare a letto con chi le
ordina Naraku…:”
Il ragazzo non rispose,rimase
serio a guardare la finestra.
“:Sareste una bella coppia…:”
Canticchiò Rin.
“:Lo dice sempre anche lei,dice
che starebbe bene con me…:”
Rin lo fisso rabbuiandosi.
“:è triste pensare che due
persone che si amano non possono stare insieme…:”
E con quelle frase non si
riferiva solo a Bankotsu e Kagura…
“:Hai ragione!:”
Affermò Bankotsu tornando a
guardarla.
“:Non c’è proprio niente da fare
per voi due?:”
Chiese in fine lei,speranzosa.
Bankotsu era serio,il volto
contratto,era bello,molto bello.
Pensieroso e deciso,mentre il
suo essere cattivo e buono al contempo si mischiavano.
“:Kagura appartiene a Naraku.
Non me la lascerebbe mai.:”
Il ragazzo guardò Rin aggiungendo:
“:Perché sei tornata da Naraku
Rin? Scommetto che stavi bene da quelli dell’Ovest…:”
Rin strabuzzò gli occhi.
“:Ma che dici? Da che parte
stai?:”
Lui alzò le spalle guardando la
porta,serio,quasi annoiato.
“:Sto dalla parte di Naraku,ma
so che qui non sei felice.
Odio quel Sesshomaru,e la sua
arroganza. Odio anche i suoi amici.
Però Rin,secondo me stavi meglio
lì…:”
La ragazza sorrise
“:Tu sei diverso dagli altri. Mi
sei mancato quando ero via,ecco perché ho chiamato te quando sono scappata…:”
Bankotsu la fissò con un
sopracciglio alzato.
“:Si è vero sono diverso,ma non
come pensi tu.
Sono fiero del lavoro che
faccio,mi piace la bella vita e non mi importa della legge.
Ho ucciso diverse persone,non mi
pento.
Cosa ho di diverso?:”
“:Non hai ucciso innocenti e mai
vorresti farlo. Capisco che non sarai mai un angioletto,anche perché ci staresti
male,però non sei cattivo,anche se fai il duro…:”
Rin rise,e Bankotsu scosse la
testa rassegnato.
“:Mi prometti che farai il
possibile per stare con Kagura?:”
Trillò la ragazza,con gli occhi
dolci.
Bankotsu sorrise.
La prima volta che aveva visto
Rin,che l’aveva conosciuta,si era invaghito di lei.
Ebbene si,gli piaceva Rin,i suoi
sorrisi,i modi dolci,ma capì presto di non essere fatto per lei.
Quella era prima di tutto la
donna del suo capo,e poi no,non era adatta a lui.
Voleva bene a quella ragazza,forse
come una sorella. Poi però aveva conosciuto Kagura.
Inizialmente stava con quella
donna così accattivante solo per divertirsi,poi però,aveva scoperto di avere
parecchie cose in comune con quella Kagura,aveva scoperto di stare bene con
lei,e che avrebbe voluto starle accanto più del dovuto.
Forse non l’amava,ma non
sopportava che fosse prigioniera di Naraku,non sopportava che andasse con altri
uomini,e Rin lo sapeva benissimo.
“:Ci proverò…:”
Disse in fine,per far contenta
Rin,che gli regalò uno dei suoi sorrisi più raggianti.
Poi però la ragazza fece una
smorfia,cercando di sistemarsi.
“:Cosa c’è stai male?:”
Chiese prontamente lui.
“:No… è solo che qui sto
scomoda,ma perché non mi avete messo sul letto?:”
“:La stanza da letto è al piano
di sopra,e non c’era tempo da perdere.
Ti hanno sparato sai? Non sei caduta
dalle scale! Fai meno la spavalda!:”
Rin fece un sorrisino.
“:E va bene lo ammetto,mi fa un
po’ male il fianco,ma non come prima.:”
Bankotsu fece un cenno
incrociando le braccia,soddisfatto.
Poi piegò le testa guardando la
ragazza.
“:Vuoi essere portata di
sopra?:”
Rin sorrise e fece di si.
Lui la prese tra le braccia,sollevandola
con tranquillità.
“:Guarda che peso!…:”
Disse Rin aggrappandosi a lui.
“:Effettivamente non sei una piuma,dovresti
mangiare meno,fortuna che vado in palestra!...:”
Lui iniziò a ridere,ma Rin mise
il broncio dandogli un pugno sul petto,e poi incrociò le braccia come una
bambina.
Mentre salirono le
scale,Bankotsu la fece arrabbiare,perchè fingeva continuamente di farla cadere.
Finalmente arrivarono davanti
alla porta della camera dal letto,e il ragazzo dopo essere entrato la adagiò
sul letto.
“:Allora Rin,ti serve altro da
me?…:”
Disse sistemandosi la
camicia,con un sorrisino ambiguo e beffardo.
Le allusioni di quella domanda
erano ovvie.
“:Naraku!:”
Strillò Rin
“:Zitta! Zitta! Ma che ti salta
in mente!:”
Disse Bankotsu
indietreggiando,ma dietro di lui era apparso Naraku.
“:Che stai combinando?:”
Gli chiese minaccioso.
“:Niente! Io non ho fatto niente!:”
Disse serio,con il volto da
innocente,alzando le braccia.
Naraku scosse la testa
rassegnato,facendo segno a Bankotsu di uscire.
Rise se la rideva,e anche Naraku
sembrava in vena di scherzare,dato che alla fine aveva sorriso.
Naraku si sedette accanto a
Rin,e le accarezzò la fronte.
“:come ti senti?:”
“:Bene:”
Lei sorrise.
“:Aspetta…:”
Fece lui,sollevandola e
facendola appoggiare contro il suo petto,mentre le sistemava i cuscini dietro
la schiena.
Rin appoggiò le mani sul petto
di Naraku,annusò il profumo della sua pelle,quell’odore forte,prepotente di
uomo.
Non ero lo stesso profumo
persuasivo di Sesshomaru. Era buono anche quell’odore,ma non quanto quello di
Sesshomaru.
Provò nostalgia,avrebbe tanto
voluto il ragazzo dagli occhi dorati accanto,a occuparsi di lei.
Avrebbe voluto stringersi al suo
petto,vederlo,sentirlo.
Ma non era così.
“:Ecco fatto!:”
Soddisfatto,Naraku l’adagiò sui cuscini. “:Se ti serve altro io sono qui!:”
Naraku sorrise.
Quelle erano le uniche volte che
Rin lo stava vedendo sorridere in quel modo puro. Come rideva prima,tanto tempo
prima.
Quando lo aveva conosciuto si
era innamorata per davvero. Aveva sempre sperato che Naraku tornasse lo stesso
di un tempo,e che si togliesse i panni dell’assassino.
Guardò fuori dalla finestra.
…Sesshomaru,perché hai sparato? Io non ci credo,non ci credo…
Pensò.
Voleva tornare da lui,ma non
sarebbe mai successo.
Poi guardò Naraku,quei suoi
occhi neri e preoccupati.
Quello era il suo futuro.
Bello o brutto che fosse,doveva
tenerselo.
Non c’era scampo,e non ci
sarebbe mai stato.
“:Avrei sete…:”
Disse con un sorriso,che Naraku
ricambiò.
“:Provvedo subito…:”
Disse,poi si piegò per darle un
bacio a fior di labbra.
Quando uscì dalla stanza,Rin si
toccò le labbra. Avrebbe desiderato che a baciarla fossero state le labbra di
Sesshomaru.
Scosse con forza la testa.
Non doveva pensarlo. Quello era
sbagliato. Naraku era il suo ragazzo,fine.
Guardò il cielo oltre la
finestra,e sorrise prendendosi in giro da sola.
Quella mattina Rin si era alzata presto,era già vestita
Verità
svelate
Quella mattina Rin si era alzata
presto,era già vestita. Era passata una settimana da quando le avevano sparato.
Andò in bagno,maledicendo quella
sua testa che girava senza sosta. Aveva la nausea,dolori per tutto il corpo.
Si trascinò fino allo specchio
del bagno,in cui poteva specchiarsi interamente.
Indossava stivali neri,una gonna
bianca ed un maglione grigio-perla.
Era smagrita,anche se di poco,e
il viso assai più pallido del normale.
Si sollevò la
maglietta,scoprendo il ventre pallido.
Sul lato sinistro privilegiava
una chiazza di un rosso smorto,e tutto attorno un livido verde blu,che si
mischiava al rosso creando il viola.
Le copriva tutto il
fianco,partiva dalle costole e scendeva fino alla fine della pancia.
Ora orribile,disgustoso.
Si ricoprì con estrema
lentezza,perché ormai la ferita face male sempre,con prepotenza,insopportabile.
Il dolore le dava alla testa,era
sempre nervosa,intrattabile.
Uscì dal bagno,e si impose di
raggiungere le scale.
Dal primo scalino,vide Naraku e
gli altri al centro dell’ingresso enorme.
“:Naraku!:”
Chiamò con voce decisa,anche se
a fatica.
Lui si voltò,con un mezzo
sorriso.
“:Dimmi piccola!:”
Domanda inutile,perché lui
sapeva già cose gli avrebbe detto.
“:Naraku io sto male lo
capisci?:”
Rin stringeva i pungi.
Quante volte,da quando era stata
ferita gli aveva detto di stare male? Quante volte aveva perso i sensi per il
dolore? Quante volte Suikotsu aveva dovuto addormentarla,perché davvero non
sapeva cos’altro fare?.
Suikotsu,da dottore,aveva fatto
tutto quello che poteva. Necessitavano le strutture,un medico più esperto,e
questo Naraku non lo capiva.
Lui si arrabbiò.
“:Rin lo capisci che non ti ci
posso portare all’ospedale?:” Ringhiò “:Anche io sto male per te,ma non
posso,lo capisci che non posso?:”
Rin strinse i denti,si lasciò
invadere dalla rabbia.
“:Mi lasceresti morire Naraku?
Muovi tutto e tutti,non ci credo che non hai accesso ad un qualunque centro
ospedaliero!:”
“:Rin maledizione…:”
Non finì la frase,perché la
ragazza,cadde giù dalle scale.
Subito si affrettò a prenderla a
metà scalinata,prima che si facesse male.
Anche Bankotsu si avvicinò.
Naraku la prese in braccio e la
portò nel salone,sul divano,e si chiuse la porta alle spalle impedendo agli
altri di entrare.
Rin riprese coscienza,ma si
teneva la fronte con una mano.
“:Lo so che stai male…:” iniziò
Naraku sedendosi accanto a lei “:Ma davvero piccola,non posso fare niente…:”
Rin,infuriata,e stordita dal
dolore che provava,si alzò di scatto.
“:No tu non sai un bel niente!
Dove state andando adesso tu e i tuoi? Ad uccidere chi?:”
Naraku irrigidì il volto,si fece
cattivo.
“:Rin smettila. Non ti devi
intromettere in queste cose…:”
“:Oh certo! Ne hai uccisi
tanti,che importa se adesso muoio anche io? Perché lo sai che peggioro di
giorno in girono vero?:”
Rin non si sarebbe trattenuta,non
quella volta,mentre il dolore le annebbiava la testa.
Naraku si alzò di
scatto,terrificante,gli urlò contro.
“:Mi hai stancato! Vuoi fare la
fine dei tuoi genitori?:”
Rin si arrestò,rigida,con occhi
sbarrati.
“:Cosa c’entrano i miei
genitori?:”
Sibilò lei.
Naraku abbassò gli occhi ridendo
beffardo,poi sollevò la testa,fissandola deciso.
“:La vuoi sapere la verità
Rin,bene,è il momento per te di sapere…:”
Rin rimase di ghiaccio. Cosa
c’entravano i suoi genitori,con Naraku?.
Lui iniziò a parlare.
“:Più di dieci anni fa,tuo padre
era in affari con quelli dell’Est. Ci riforniva lui sai,era uno dei migliori
dei nostri alleati. Poi però,all’improvviso,gli è venuta la felice idea di ribellarsi.
Diceva che aveva figli,e che era
stanco della mala vita. Voleva andare alla polizia,era pronto ad andare lui
stesso in carcere pur di mettere tutto al posto….:”
Rin rimase immobile,si sentì
morire.
“:Lo avete ucciso?...:”
Disse con voce tremante.
“:A quel tempo io non ero ancora
a capo dell’organizzazione,ero solo un ragazzino inesperto,però ero
presente,quando lo hanno ucciso.
Non hanno risparmiato nemmeno la
moglie,ne il figlio piccolo. Solo tu ti salvasti,perché non eri in casa.
Quando ti ho conosciuta,e ho
saputo chi eri,all’inizio mi è sembrato ironico che l’unica sopravvissuta della
famiglia di quello sprovveduto fosse proprio la ragazza che volevo.
Mi sono interessato di più a
te,quasi per gioco. Ma ora lo sai che ti amo. Non avrei voluto dirti la verità
ma le cose stanno così:”
Rin fissava il vuoto,con occhi
sbarrati.
Naraku continuò,sta volta con
disprezzo.
“:Tuo padre era uno stupido
stolto,ha fatto una brutta fine per la sua ignoranza.
Non voglio che anche tu la pensi
come lui. Ti vai comportando sempre più come tuo padre,così legale,così
altruista. Anche lui ha cambiato bandiera perché non sopportava che uccidessimo
quelli che per lui erano innocenti.
Per noi quelli che non
pagano,quella gente inutile,non serve a niente...:”
“:Maledetto…:”
Sibilò Rin,e Naraku rimase
sconvolto.
Il volto dell’omo divenne
terrificante.
“:Vuoi fare la stessa fine di
quel miserabile e della sua famiglia?:”
“:No osare nominare la mai
famiglia!:”
Ormai i due si urlavano contro.
Improvvisamente,Rin si fece più
seria,determinata,mise da parte la rabbia.
“:Non è stato Sesshomaru a
sparami vero?:”
Disse lei fra i denti,fissandolo
con determinazione,mentre il suo viso era deturpato dalla rabbia.
Ne era certa,lo aveva sempre
saputo,quello era il momento adatto per chiederlo.
Naraku abbassò la testa,e rise
di gusto,in un modo terribilmente crudele.
“:Esatto piccola! Quell’allocco
non avrebbe mai osato toccare la sua amata!:”
Fece Naraku. Era terribile.
Beffardo,sadico,cattivo,mentre faceva mille smorfie.
La ragazza però penso ad una
cosa,come faceva Naraku a sapere che Sesshomaru l’amava? Sapeva forse di loro
due?. Improvvisamente le si disegnò davanti una nuova strada.
Lui continuò,mentre Rin rimaneva
immobile.
“:Alcune voci,mi erano arrivate
all’orecchio di voi due,ma non ci credevo.
Poi però,quella sera,quando ti
ho vista alla cava,che correvi verso di lui disperata,hai anche urlato il suo
nome,e quell’imbecille ha anche allungato la mano verso di te,con due occhi da
cucciolo innamorato.
Patetico!.
Improvvisamente ho capito. Tu
eri lì per lui,volevi avvertirli. Quando quel maledetto ti ha rapita tra voi
c’e stato qualcosa,e se sei tornata da me era solo per impedirmi di fare del
male alle tue amiche come avevo fatto con Kagome.:”
Naraku era terrificante,Rin non
si muoveva,lui continuava.
“:Vuoi la verità Rin,vuoi sapere
chi ti ha sparato quella sera? Preparati,sarai accontenta.
Come ti dicevo,quando ti ho
visto correre verso di lui,mi è salito il sangue al cervello.
Poi quando ho affiancato Sesshomaru
con la macchina,e ho visto la sua preoccupazione,e ho visto come era spaventato
per te,tutto mi è venuto spontaneo.
Ci siamo guardati dal
finestrino,l’ho visto terrorizzato,lui aveva capito tutto,sapeva cosa stavo per
fare.
Quello stupido non ha potuto fare
niente.
Io ti ho sparato Rin,io,dalla
macchina.
Colpendo te avrei colpito anche
lui,gli avrei fatto capire che non poteva averti,che non doveva avvicinarsi,perché
io non avevo limiti:”
Rin divenne una maschera di
ghiaccio. In realtà era più sollevata.
Lui continuò:
“:Poi però sono corso verso di
te,poverino,ha anche urlato di No quanto ti ho sparato,che stupido.
Ti ho caricato in macchina,non
ti avrei lasciata morire,tu mi servivi,io ti amo. L’ho sempre saputo che tu mi
odi,eppure,ti tengo con me.
Ti ho detto che era stato
Sesshomaru a sparare,così lo avresti odiato,avresti capito che tu devi stare
solo con me.
Lui non si sarebbe più azzardato
ad avvicinarsi,e tu lo avresti detestato.
Sparandoti avevo risolto i miei
problemi,e ti avrei avuto più vicina…:”
Era terribile, Naraku era
terribile. L’espressione furente,cattiva,beffarda.
Rin,era di ghiaccio.
“:Che tu possa marcire
all’inferno,maledetto:”
Ringhiò Rin,con occhi gelidi.
Naraku divenne una furia,il suo
volto si deturpò dalla rabbia.
Colpì con un pugno il divano,e
si precipitò verso Rin,come una furia spietata.
Lei,sta volta terrorizzata,emise
un urlò acuto,scappando via verso il fondo della stanza.
Naraku però la raggiunse,e le
diede un schiaffo,o meglio un pungo,in pieno viso.
Ci aveva messo tutta la forza
che possedeva,e l’aveva fatta finire a terra.
Prima che potesse farle altro,la
porta si spalancò.
“:Naraku basta. Andiamo.:”
Aveva urlato
Bankotsu,salvandola.
Naraku,furioso,rimase curvato
sul corpo tremante di Rin.
“:io e te facciamo i conti
dopo…:”
Sibilò più maligno che mai,alla
ragazza,poi uscì,superando Bankotsu,che rimase alla porta con occhi fissi a
terra. Furioso.
Guardò quella bella ragazza dai
capelli corvini,a terra,che si sorreggeva con le braccia tremanti.
Si vedeva che tremava,piangeva,stava
mele.
“:Rin…:”
Provò a dire,senza avanzare di
un passo.
Lei si voltò di scatto verso di
lui,la guancia sinistra violacea per il colpo che aveva ricevuto,gli occhi
sbarrati che facevano impressione su quel viso d’angelo.
“:Tu lo sapevi…:” disse lei
“:sapevi che era stato lui a sparare…:”
Il volto di Bankotsu si
contrasse,poi chiuse gli occhi consapevole.
Rin continuò a denti stretti.
“:Ecco perché lo guardavi
strano,ecco perché mi stavi così vicino. Sapevi tutto,e anche che la faccenda
stava degenerando…:”
Bankotsu aveva un’espressione
distrutta,affranta,ma il suo fiero orgoglio non lo faceva scomporre.
“:Mi dispiace…:”
Riuscì a dire prima che Naraku
gli urlasse di andare.
Lui uscì via,davvero distrutto.
Rin rimase al suolo,tremante,senza
forza,con il corpo dolorante,e il cuore distrutto.
Era felice,sapeva che non era
stato Sesshomaru a sparare,che lui l’amava.
Pensò ai suoi genitori,a tutto
il male che Naraku le aveva fatto.
No. Non sarebbe rimasta in
quella casa.
Non sta volta.
Fissò decisa avanti a se,e si
tirò in piedi,mentre udiva il rumore delle auto che uscivano dalla villa.
…Aspettami Sesshomaru,sto tornando da te…
Corse in garage,salì sulla sua
macchina,ma le chiavi erano sparite.
Uscì dal garage,cercò
ovunque,cercò anche il suo cellulare,ma era sparito anche quello.
Stavolta Naraku non si fidava
più di lei,sta volta era guerra fra loro,e l’avrebbe tenuta agli arresti
forzati.
Ringhiando,sia per il dolore che
per la rabbia,andò alla porta.
Ma la porta era sigillata,chiusa
dall’esterno,e non si poteva aprire.
Tornò il garage,ma anche quello
era chiuso per bene.
Tutte le porte erano bloccate.
Come una furia
inarrestabile,corse nel salottino,guardò le grandi vetrate.
Poi osservò in cagnesco una
sedia.
Non ci pensò due volte,perse
quella sedia e la scagliò contro la vetrata,frantumandola.
Procurandosi tagli e ferite,uscì
da quella vetrata in frantumi,e fu in giardino.
Pioveva a dirotto,senza sosta,e
faceva freddo.
Non se ne preoccupò.
Arrivò al cancello di ferrò e lo
aprì dall’interruttore a due metri prima.
Naraku non aveva chiuso quel
cancello,non avrebbe avuto motivo.
Le aveva tolto la macchina,il
cellulare,chiuso le porte,non pensava arrivasse a tanto.
Uscì da quella villa
maledetta,la villa degli orrori,la sua prigione.
Pioveva,e lei stava malissimo,ma
non le importava,sarebbe fuggita via.
In un modo o nell’altro avrebbe
raggiunto Sesshomaru.
Rin camminava sotto la piaggia,con le braccia si stringeva le spalle
cercando di farsi calore
Stavolta
per sempre.
Rin camminava sotto la pioggia,con
le braccia si stringeva le spalle cercando di farsi calore. I capelli
appiccicati al viso livido,le gambe barcollanti,e gli occhi vuoti.
Nella sua testa,in quel momento
di debolezza,le passarono mille immagini della sua vita.
Si rivide con i suoi
genitori,ricordava il volto fiero di suo padre,il sorriso di sua madre,e gli
occhi grandi del suo fratellino.
Quelli erano i pochi ricordi che
aveva di loro.
Ripensò al buio della sua
vita,quando si era trovata sola,abbandonata,a vivere con i nonni.
Poi erano arrivati tre piccoli
barlumi di luce,che le aveva ridato il sorriso.
Kagome,Ayame e Sango.
Le sue amiche.
Ricordò le uscite con loro,le
risate,le confessioni che si facevano davanti ad una tazza fumante.
Poi,nei suoi ricordi,arrivava
lui. Naraku.
Quel bel ragazzo dai capelli
scuri,gli occhi cupi.
L’aveva ammaliata per bene,e lei
come un’allocca ci era cascata.
Lo aveva amato,aveva desiderato
un futuro con lui.
Ma si sbagliava.
Presto quel ragazzo era
diventato la sua catena,e la villa dei suoi sogni si era tramutata in una
prigione da incubo.
Per troppe notti era stata
costretta a concedersi a quell’uomo che disprezzava,a quell’assassino
spargitore di sangue.
Ma proprio quando tutto andava a
rotoli,ecco di nuovo la luce.
Il sole dorato dei suoi occhi,il
colore candido sei suoi capelli.
Sesshomaru.
Ripensò alla prima volta che lo
aveva visto,dal finestrino della macchina,che la fissava con quegli occhi
scrutatori.
Poi era sceso,con passo felpato,era
arrivato a lei e gli aveva allungato la mano.
All’inizio era freddo,lo
disprezzavano.
Lui la riteneva una prostituta,e
lei lo riteneva un altro assassino.
Dopo però era nato il
rispetto,che si era trasformato in intesa,e poi,in amore.
Ricordò i loro pomeriggi sotto
il sole,le loro serate sul divano,le chiacchierate prive di senso,la pace che
poteva respirare in quei momenti con lui.
Il suo profumo. I suoi abbracci.
Le sue labbra.
Si rivedeva accanto a lui,quelle
poche volte in cui le aveva sorriso,in cui si era dimostrato per quello che era
realmente e non per il ragazzo di ghiaccio.
Lo avrebbe rivoluto accanto,in
quel momento,sempre.
Lo desiderava di notte,di
giorno,quando stava male,quando era felice.
Immaginava di vederlo spuntare
dalla nebbiolina soffusa della pioggia,con la sua espressione impenetrabile,ma
gli occhi preoccupati.
Lo immaginava
stringerla,proteggerla,e portarla al sicuro.
Aveva camminato per parecchio
ormai,aveva superato la zona di casa lussuose,presto sarebbe arrivata ad un
piccolo negozio,magari avrebbe potuto fare una telefonata.
Improvvisamente una macchina le
passò accanto,e il finestrino si abbassò,quando una donna anziana le rivolse la
parole.
“:Cara,ti serve un passaggio?:”
Rin la guardò appena,con occhi
ancora vuoti.
Era una donna anziana,con folti
capelli bianchi racconti in uno chignon,le rughe prepotenti sul viso
eccessivamente truccato. La macchina che guidava era un vero rottame,ma
sembrava abbastanza resistente.
“:Che ci fai lì sotto la
pioggia? Sali in macchina,magari vado dalla tua stessa parte…:”
Fece gentile l’anziana.
Rin sorrise,e aggirò la macchina
per salire,ringraziando il cielo per averle mandato almeno un piccolo aiuto.
Quando fu sul sedile davanti
accanto alla donna le sorrise.
“:La ringrazio signora,lei è
molto gentile….:”
“:oh figuriamoci! Cosa ci fa una
giovane ragazza in mezzo alla strada con questa pioggia,sempre se posso
saperlo…:”
“:Veramente è una lunga storia…
Dove è diretta?:”
Tagliò corto Rin.
L’anziana,fece più cenni con il
capo,capì che la ragazza non voleva parlare e non le fece domande. Disse a Rin
dove era diretta,e la ragazza deglutì.
La signora stava infatti andando
nei territori dell’Est,proprio in centro,Rin non poteva andare li.
Conversarono tranquille per un
po’,e quando la signora arrivò ad una certa zona,Rin la fece fermare.
“:la ringrazio,ma io sono
arrivata!:”
La signora la guardò stranita.
Fuori pioveva così forte che non si vedeva neanche l’asfalto.
“:Io devo urgentemente andare da
mia figlia,che abita a due isolati da qui,sei proprio sicura di volere
scendere?:”
“:Si. Grazie ancora:”
E scappò via sotto la pioggia.
Da li,prendendo a
sinistra,sarebbe finita al centro del territorio di Naraku. Cosa sarebbe
successo se qualcuno l’avesse vista,o se peggio,avesse incontrato Naraku?.
Dritto davanti a lei
invece,c’era una strada dritta,con ai lati alberi e anfratti. Superata quella
zona sarebbe entrata in un quartiere ricco,e superato quello e raggiunta la
periferia, sarebbe arrivata da lui. Ci sarebbero volute ore per arrivare a
piedi.
Non ricordava bene la
strada,anzi,non la ricordava per niente,ma qualcosa le diceva che era sulla via
giusta.
Camminava sul bordo della
strada,alla sua sinistra c’era uno strapiombo,alberato e pieno di sassi,con
sentieri fangosi che portavano a valle.
La pioggia era fortissima,le
gocce che cadevano le facevano quasi male.
No si vedeva nulla,tutta
l’atmosfera sembrava colorata di azzurro,per il freddo e l’acqua che cadeva
coprendo tutto. Una leggera nebbiolina si alzava dall’asfalto,mentre le auto
che le veniva contro passandole al fianco la accecavano con i fari.
Aveva la testa in un altro
mondo,gli occhi vacui,stava davvero male,non pensava a niente di niente.
Sperava solo di arrivare
presto,di sedersi sul divano davanti al camino,e lasciarsi stringere della
braccia di Sesshomaru.
Sentire il suo viso mozzafiato
che si strofinava contro la sua testa per rassicurarla,le sue mani ad
accarezzarle i capelli e la schiena.
Improvvisamente,un’auto che
veniva verso di lei,e che andava ad una velocità decisamente eccessiva,fece una
brusca frenata,superandola per fermarsi a pochi metri dietro di lei.
Rin si impaurì. Chi era che si
era fermato per lei? Cosa volevano? Erano cattivi intenzionati? O direttamente uomini
di Naraku?.
Dalla paura indietreggiò,qualcuno
stava scendendo dal posto di guida della macchina,la nebbia oscurava tutto
insieme alla pioggia,e lei non disgiungeva neppure il colore dalla macchina a
pochi passi da lei.
Era troppo impaurita,non voleva
che la prendessero,che le facessero del male,indietreggiando mise un piedi in
fallo,una pietra sotto di lei scivolò facendola cadere giù per il dirupo.
Strisciò per diversi metri sulla
terra fangosa,ferendosi con le pietre contro cui sbatteva e sulle radici
appuntite.
Alla fine,non capì più nulla.
Perse i sensi.
Per lei erano passati
secondi,magari era così,o forse erano passate ore.
Aveva perso i sensi dopo la
caduta,chissà chi era l’uomo che si era fermato con l’auto,e chissà che
intenzioni avesse.
La pioggia cadeva
imperterrita,ma si udivano anche rumori di foglie secche che venivano
calpestate,dell’acqua che scivolava lungo i tronchi degli alberi,lungo il
sentiero.
Era in un luogo
boscoso,sicuro,esattamente dove ricordava di essere caduta.
Però,capì di muoversi. Era come
su una giostra,cullata e strattonata al tempo stesso.
Aprì debolmente gli occhi,e capì
di trovarsi in spalla a qualcuno.
Sotto la sua guancia c’era il
tessuto grigio scuro di una camicia,zuppa d’acqua come del resto era lei.
Era appoggiata su una schiena
robusta,calda,e le sue braccia buttate in avanti sul petto altrettanto
forte,come le braccia del misterioso uomo che le tenevano le gambe.
Non ci capiva niente,però,un
particolare profumò la fece risalire.
Profumo di
muschio,dolce,forte,sensuale.
Quel profumo lo conosceva
bene,scostando la guancia da quella spalla e alzando gli occhi vide un codino
di capelli argentati.
Tremante per l’emozione cercò di
scorgere quel viso mozzafiato che amava,e si trovò davanti due occhi dorati che
la guardavano dalla coda dell’occhio.
“:Sesshomaru!:”
Strillò con voce acuta.
Emozionata. Tremante. Impaurita. Felice.
Dato che si era mossa troppo,aveva
fatto barcollare anche lui,cha adesso stava inginocchiato a terra.
Per mezzo secondo Rin non capì
più cosa succedeva,ma si ritrovò seduta davanti al ragazzo,che le sosteneva la
schiena con il braccio sinistro,mentre con il destro le teneva una mano.
Rin rimase immobile,mentre le
labbra calde del ragazzo le baciavano ogni angolo della fronte,la guancia,il
mento,per fino la punta del naso,ma non la bocca.
Non diceva niente,erano sotto la
pioggia,fra gli alberi e il fango,ma lui la teneva stretta coccolandola.
Finalmente Sesshomaru sollevò la
testa,per fissarla in quegli occhi di cioccolato che gli erano mancati.
“:Rin:”
Disse lui,con quella sua voce
calda,profonda,autoritaria ma dolce.
Gli occhi decisi,ma in fondo
mostravano una certa commozione che non piegava però i lineamenti contratti del
viso.
Gli occhi di Rin,si riempirono
di lacrime.
Quella voce gli era mancata
troppo,quegli occhi,quei piccoli baci casti.
Lui le era mancato.
“:Sesshomaru!:”
Piagnucolò lei saltandogli al
collo,e iniziando a piangere sulla sua spalla,mentre lo stringeva
convulsamente.
“:perdonami ti prego,non avrei
dovuto lasciarti. Ho avuto così tanta paura,mi sei mancato,è stata tutta colpa
mia…:”
Non finì,perché Sesshomaru la
prese costringendola a guardarlo negli occhi,la fece riappoggiare al suo
braccio.
“:Rin,per tutto questo tempo non
ho avuto la forza di fare nulla. Ma io non ero arrabbiato con te,ma con me
stesso. Era colpa mai,io non era stato in grado ti proteggerti,ti farti sentire
al sicuro. Non sono neanche riuscito ad impedirti di scappare.:”
Gli occhi di Rin continuavano a
lacrimare,ma lei sorrideva.
Sesshomaru la osservò con
disappunto,quasi in collera,con un sopracciglio alzato e l’angolo del labbro
sollevato. Gli occhi quasi neri.
Rin non capiva,ma lui parlò
accarezzandole la guancia.
“:Rin ma che cosa ti ha
fatto?!...guarda come ti ha ridotto…:”
Rin appariva in uno stato
pietoso.
Il viso eccessivamente
pallido,gli occhi quasi lattiginosi di un convalescente. Lividi e tagli su
tutto il corpo,che si era procurata sia per la recente caduta che per quando
era scappata fuori dalla finestra in frantumi.
I capelli completamente
bagnati,i vestiti appiccicati al corpo,sporca di fango e anche di un po’ di
sangue.
Ma in particolare Sesshomaru si
riferiva al vivido fresco sulla sua guancia.
Gli occhi di Rin luccicarono
ancora.
Non le importava delle
condizioni del suo corpo,ne del dolore,ne di altro.
Era solo maledettamente felice.
“:Sesshomaru io ti amo…:”
Disse con voce tenera,mentre lo
guardava con occhi lucidi e pieni di gratitudine,lo adorava,lo amava.
Lui sorrise piegando leggermente
le labbra,gli occhi caldi.
“:Anche io ti amo Rin:”
Lui la strinse a se,e lei
ricambiò stringendolo a sua volta.
Finalmente,dopo tanto tempo si
baciarono. Le loro labbra umide e fredde si riscaldarono unendosi.
Il loro bacio fu da prima
dolce,poi passionale,mentre si stringevano sotto la pioggia.
Quando si divisero,Sesshomaru la
strinse dalle spalle. Guardandola allarmato.
“:Rin che cosa ti ha detto quel
verme? Ha detto che sono stato io a sparati vero?:”
Rin sorrise facendo di no con la
testa,rassicurando il ragazzo ma facendogli alzare un sopracciglio incuriosito.
“:No,cioè si. All’inizio ha
detto che eri stato tu a sparare,ma io non ci credevo te lo giuro.
Poi,oggi,bè
ecco abbiamo litigato,e mi ha detto la verità.
Ha ammesso di avermi sparato per
gelosia,perché ha scoperto di noi due. Voleva fare soffrire te,e soprattutto
fare in modo che io ti odiassi.
Credeva di poterci dividere…:”
Rin rideva come una bambina
spensierata e felice,eppure piangeva,ma erano lacrime di gioia.
Sesshomaru la strinse forte a
se.
La pioggia creava un forte
baccano,faceva freddo,infatti tremavano senza accorgersene neppure,e la pioggia
era fastidiosa.
Ma per loro due non esisteva
nulla,esistevano solo loro e basta.
Rin appoggiò il viso su quel
petto marmoreo,e si sentì al sicuro mentre lui le accarezzava i capelli e le
respirava sul collo.
Sesshomaru assaporò la sua pelle
liscia,i suoi capelli su cui ancora persisteva un profumo dolce di frutti.
Non l’avrebbe mai
lasciata,niente sta volta li avrebbe divisi.
“:Rin,Quando ti ha sparato io
volevo correre da te,volevo portarti via. Ma eravamo messi male,Naraku si è
catapultato con l’auto verso di te,i suoi scagnozzi ci tenevano sotto tiro.
Inuyasha e gli altri mi hanno
trascinato via,infondo sapevo che quel maledetto non ti avrebbe lasciata
morire. Alla fine se ne sono andati,ti hanno portata via.
Ho infuriato contro mio
fratello,ma almeno sapevo che ce l’avresti fatta:”
Rin non disse niente,lo strinse
solo di più.
Poi però fu presa in braccio,e
nonostante sentirsi fra le braccia del suo amato fosse bellissimo,provò ad
apporsi.
“:Sesshomaru ce la faccio a
camminare. Sono pesante:”
“:Non dire sciocchezze. Non ti
lascio sta volta. Non ti lascio per nulla al mondo…:”
La strinse di più,e Rin si
accoccolò.
“:Adesso basta stare qui a
prender freddo. Ti porto a casa Rin:”
Disse deciso lui,facendola
sentire protetta,felice.
Rin assaporò nella sua mante il
ricordo di quella voce calda e melodiosa,suadente,che aveva detto le cinque parole
più belle del mondo.
Le sole parole che Rin avrebbe voluto
sentire.
“:Dillo ancora…:”
Lo pregò lei,con voce
flebile,mentre nascondeva il suo viso nell’incavo della spalla di Sesshomaru.
Lui accennò un sorriso,capendo,l’accontentò.
“:Ti porto a casa Rin…:”
***
Quando riaprì gli occhi vide
solo una luce bianca accecante sopra la sua testa.
Le lenzuola ruvide e fredde,e
non capiva dove si trovava.
Sentiva uno strano
chiacchiericcio,e pian paino che riacquistava coscienza,capì di trovarsi nella
stanza di un ospedale.
Mosse lentamente la testa,non
aveva più dolori,ma si sentiva parecchio stordita.
Guardandosi si ritrovò tutta
ricoperta di bende,e un cerotto fastidioso sulla guancia. La fronte e le
mani,che erano più ricche ti tagli,erano doppiamente fasciate.
“:Ben svegliata!:”
Sorrise il dottor Totosai,e i
suoi baffi grigi si sollevarono all’insù seguendo le labbra. Con una mano si
portò in dietro i pochi capelli che aveva.
Rin non ebbe il tempo di
pensare,che un qualcosa le si catapultò addosso.
Kagome le si era fiondata
addosso,mettendosi dal lato destro del lettino bianco,e stringendole la testa.
“:Rin! Rin! Rin! Che sia
benedetto il cielo sei viva!:”
Rin arricciò il naso e inarcò un
sopracciglio,imbronciata.
“:Certo che sono viva! Ma che ti
passa per quella testa!:”
Nemmeno mezzo secondo dopo,ecco
che stavolta dal lato sinistro del letto,le si appiccicò al braccio Sango,che
mentre strofinava la guancia sulla sua spalla piagnucolava:
“:Amica mia,non sai quanto mi
sei mancata!...:”
“:Sango,non ti ci metterai anche
tu spero… o no!:”
Come potevasi immaginare,anche
Ayame le finì addosso,dal lato destro del letto,e si era stretta alle sue
gambe.
“:Rin non ci fare prendere più
certi spaventi!:”
“:Ayame smettila,smettetela
tutte e tre!:”
Come se avesse detto chissà
cosa,le tre iniziarono a piangere e lamentarsi.
“:Ma siete sceme?:”
Fece Rin.
“:Pensa un po’,hai fatto
piangere persino Ayame! Non è una cosa da tutti,ti farò una statua!:”
Scherzò Koga,sistemato contro il
muro in fondo della stanza insieme agli altri ragazzi.
Ayame gli fece una linguaccia.
“:Si! Si! però adesso tutte
fuori,il medico deve visitarla!:”
Fece Inuyasha,autoritario con
quel solito broncio che lo caratterizzava.
Il dottor
Totosai,infatti,picchettava con una penna sulla cartella clinica che aveva in
mano,impaziente di continuare il suo lavoro.
“:Forza! Ho detto fuori!:”
Rimarcò duro e alterato
Inuyasha,dato che le ragazze non si staccavano da Rin.
Alla fine le tre si decisero a
lasciare l’amica.
Mentre si avvicinava alla
porta,Ayame venne affiancata da Koga che era intenzionato a metterle un braccio
intorno al colla,ma lei lo scansò offesa.
“:Come sei permalosa!…:”
“:io non sono permalosa,sei tu
che sei stupido!:”
Ringhiò Ayame con la sua voce
infantile.
“:Io sarei cosa?! Sei sempre una
bambina!:”
“:Che cosa?! E tu…:”
La conversazione fra i due
“innamorati” continuò fuori dalla stanza.
Anche Sango e Miroku stavano
uscendo,ma quando entrò un’infermiera giovane e bionda,Miroku come da
copione,le corse dietro.
“:Mi scusi bella
signorina,vorrebbe…:”
Non finì di parlare,perché Sango
lo stava trascinando fuori dall’orecchio,infuriata come non mai.
Il dottor Totosai e la sua
assistente ripresero a visitare Rin,che finalmente,guardando il muro di
fronte,vide il ragazzo appoggiato.
Sesshomaru era rimasto,serio con
le braccia conserte e la schiena contro il muro.
I suoi occhi di
ghiaccio,l’espressione impassibile era le stesse di sempre.
Rin lo guardò,felice,gli regalò
un sorriso tenero.
Era finalmente tornata felice,e
al sicuro.
Anche il ragazzo non poté fare a
meno di ricambiare il sorriso,anche se in modo un po’ cupo come suo solito.
Anche lui era felice. Al settimo
cielo.
Erano di nuovo tutti riuniti,Rin
e Sesshomaru erano ancora una volta insieme e felici.
E stavolta per sempre.
****************
Ringraziamenti:
Mikamey:
Sono felice che ti sia piaciuto il precedente aggiornamento,per quanto riguarda
Naraku,credo abbia ottenuto il primo premio per viscidità!!!.
E si povera Rin,ne ha passate e
ne passerà molte,l’importante e che ha scoperto che Sesshomaru non le ha
sparato giusto?.
KissKiss.
KaDe:
Come vedi Rin è tornata dritta dritta da Sesshomaru,e
credo che Naraku avrà qualche problemino adesso,ma anche lui romperà le scatole
(del resto sa fare solo quello!!!!).
Baci ciau.
Isy_264: Già Rin non sta mai in
pace,ma adesso sembra tornata al sicuro. Spero che questo cap. sia stato di tuo
gradimento.
A presto Kiss.
Yuly:
Naraku è stato mooolto crudele,ma Rin sta volta è
corsa da Sesshomaru,speriamo se ne stia in pace e al sicuro almeno per un po’!.
Che ne pensi di questo aggiornamento?.
Fammi sapere baci.
Kaggy_Inu91: grazie per i
complimenti. Me lo chiedo anche io come abbia potuto Naraku sparare a Rin!!!
Almeno adesso ha la certezza che Sesshomaru è innocente ed è tornata da lui.
Bacioni ^^.
Fra_chan:
ciau,sono felicissima che la storia ti sia piaciuta
così tanto,spero anche di non aver deluso le tue aspettative con questo
capitolo,fammi sapere.
Baci.
Robertina:
Davvero hai letto tutto di fila? Me felicissima! Eccoti un altro
aggiornamento,spero continuerai arecensire.
Erano trascorsi tre giorni,e Rin era stata finalmente dimessa
dall’ospedale,e ora veniva accompagnata alla macchina di Sesshomaru
Eccomi qui,finalmente ho finito di scrivere la
storia,quindi pian piano aggiornerò tutti i restanti capitoli. In oltre adesso
dovrebbe riprende un aggiornamento regolare. Per ora un capitolo tranquillo e
in cui diciamo non succede nulla,per poi ricominciare con gli intrighi che
purtroppo non sono ancora finiti.
Ma non dico altro.
Buona lettura.
Voglio
vederti felice
Erano trascorsi tre giorni,e Rin
era stata finalmente dimessa dall’ospedale,e ora veniva accompagnata alla
macchina di Sesshomaru.
Ufficialmente Ayame era
diventata la sua assistente,nonostante lei avesse minacciato di picchiarla se
avesse provato ad aiutarla.
La minaccia era ovviamente
andata al vento.
“:Non ci voglio stare seduta su
quell’affare!:”brontolò Rin
alterata,alzandosi di scatto dalla sedia a rotelle “:so camminare benissimo!:”
“:No no
no,non ci siamo!. Allora appoggiati a me!:”
Si era offerta Ayame,afferrando
Rin dal braccio.
“:Guarda che sto benissimo!:”
Si giustificava la ragazza dai
capelli corvini,ma l’altra scuoteva la testa negando.
“:Rin il dottore è stato chiaro.
Riposo assoluto ha detto. Hai danni in tutto l’addome,e non devi affaticare
troppo la gamba sinistra…:”
Quando Rin sbuffò,venne
affiancata da Kagome,che le parlò con aria rassegnata.
“:abituati Rin,sono due
sanguisughe!. Almeno mi hai tolto di dosso Ayame…:”
Neanche lo avesse detto,che
Sango si avvicinò a lei.
“:Kagome ce la fai a camminare?
La gamba ti da problemi?:”
Ebbene si! Se Ayame era la
custode di Rin,Sango lo era di Kagome.
Kagome infatti era stata
azzoppata dall’ultimo attacco di Naraku,e da quel momento non si era più tolta
di dosso le fin troppo premurose amiche. Per non parlare di Inuyasha,che
l’avrebbe tenuta costantemente in una campana di vetro,e ad ogni passo che la
ragazza faceva lui le era dietro.
Adesso anche Rin era
convalescente,dato che il colpo che aveva preso non era per nulla da
sottovalutare; Ayame a Sango si erano divisi i compiti.
Sorvegliavano continuamente Rin
e Kagome,seguendole,e se avessero potuto avrebbero fatto anche di più.
Rin e Kagome erano esasperate,ma
capivano che le amiche erano molto affezionate.
Finalmente arrivarono fuori
dall’ospedale,i ragazzi attendevano le ragazze davanti alle loro auto.
Inuyasha era appoggiato contro
la sua auto rossa fiammante,e subito corse in contro a Kagome,ma sapeva che lei
odiava tutte quelle attenzioni,quindi si finse discreto,fin quando la sua
ragazza non salì in macchina senza inciampare o senza accusare dolori,e lui
tirò un sospiro di sollievo.
Rin sorrise tra se e se,chissà
se anche a lei sarebbe toccato lo stesso trattamento da parte di Sesshomaru.
Guardò il ragazzo al fianco
dell’auto grigia.
No,a lei sarebbe andata peggio.
Sesshomaru la scrutava sempre
con quei suoi occhi dorati,tormentati,angosciati,e gelidi al tempo stesso.
Lui era quasi sempre in
collera,per cosa poi?.
Si rimproverava di non averla
saputa proteggere,o tenere lontana da quel maledetto Naraku.
Sesshomaru ricordava ancora
quando quel giorno,stanco di stare in casa a sopportare le ramanzine di suo fratello,aveva
deciso di andare a fare un giro in macchina.
Superato il quartiere,e messosi
sulla strada principale,aveva scorto quella figura esile e tremante,che
assomigliava più ad un fantasma che a una ragazza.
Rin.
L’aveva riconosciuta a fatica,ma
alla fine era certo di non sbagliarsi. Come sbagliare d’altronde?.
Si era accostato a lei,ma questa
intimorita era caduta giù dal dirupo,e lui era corso a prenderla.
Non avrebbe mai dimenticato le
condizioni in cui l’aveva trovata.
Adesso aveva le braccia conserte,e
stringeva i pugni dalla rabbia.
Davanti a lui Rin,con sulla fronte
ancora un taglio,la guancia sinistra livida,e il volto sciupato e pallido. Le
mani poi,quelle piccole ed esile mani perlacee,erano ancora graffiate a
violacee per i lividi.
Il dottore gli aveva detto che
quel livido che aveva sul viso ci avrebbe messo un po’ a scomparire,perché a
quanto pareva era stata colpita in pieno con una forza troppo elevata.
Poteva un uomo permettersi di
usare tutta la sua forza per colpire una ragazza indifesa? Si era chiesto lui.
…Ma Naraku non è un uomo,è solo un bastardo…
Aveva concluso,sempre più in
collera.
Rin sopirò fissando il suo
ragazzo,a quel punto Ayame le diede un bacio sulla guancia e corse in macchina
da Koga,che l’aspettava brontolando.
Quei giorni che lei aveva
passato all’ospedale,Sesshomaru le era rimasto costantemente accanto,al
capezzale del suo letto,e non si concedeva un attimo di riposo.
Solo durante l’ora di visita,in
cui la stanza veniva affollata dalle ragazze a dagli altri ragazzi,Sesshomaru
andava a sedersi in una poltrona sul corridoio,chiudendo gli occhi almeno per
un quarto d’ora.
Non voleva dar altre pene a
Sesshomaru,così trotterellò verso di lui,per dimostrargli che stava benissimo.
Lui fece un cenno consapevole,e
sopirò,aprendole lo sportello. Quando anche lui fu in macchina al posto
guida,lei chiese:
“:Dove mi porti di bello?:”
“:A casa!:” disse secco
guardando la strada “:il dottore ha raccomandato riposo assoluto…:”
Rin incrociò le braccia al
petto,sbuffando come una bambina.
“:Come sei noioso…:”
Quando arrivarono alla villa del
ragazzo,Rin fu felice di riabbracciare il cagnolino nero,Nira.
“:gli sei mancata…:” fece serio
Sesshomaru “:con me non stava molto bene…:”
Rin lo guardò accigliata,ma lui
stava già rientrando in casa,lei continuò a giocare con il cagnolino.
Poco dopo però Sesshomaru
raggiunse la ragazza in giardino,e mentre lei era affacciata al ponticello,lui
arrivando silenzioso,l’abbracciò da dietro.
Rin sussultò,e lo guardò
terrorizzata,ma vedendo che era lui sorrise.
“:Ti ho spaventata,Rin?:”
Disse con uno sguardo un po’
maligno,mentre nascondeva il viso fra i capelli corvini della ragazza.
Lei adorava quel modo che aveva
lui di pronunciare il suo nome.
Lo aggiungeva all’inizio o alla
fine di una domanda,dando alla sua voce una sfumatura calda a
bassa,rassicurante.
Rin alzò le spalle.
“:Giusto un po’!:”
Lui la stinse di più,facendo
aderire la schiena di lei contro il suo petto.
“:Rin,non devi temere più nulla
da adesso. Non permetterò a niente e nessuno di toccarti.:”
Lei si voltò per guardarlo negli
occhi,mentre sorrideva tranquilla.
“:Si,lo so…:”
Gli occhi dorati di Sesshomaru
vennero macchiati da una sfumatura scusa,quando con il dorso della mano gli
accarezzò la guancia sinistra livida.
Lei prese quella mano con la
sua,mentre lo fissava negli occhi senza parlare.
“:Sai cosa significa
questo,Sesshomaru?:”
Disse Rin,riferendosi al livido.
Lui scosse la testa.
“:Significa che Naraku non ha
più limiti.
Abbiamo superato il confine,non si
trattiene più con me. Se mi ha colpita,se mi ha sparato,significa che adesso si
è stancato. Non si tratterrebbe se gli venisse da uccidermi…:”
Inutile dire che gli occhi del
ragazzo divennero scurissimi,e il suo volto si irrigidì apparendo come un pezzo
di marmo.
Guardò da un’altra
parte,arrabbiato,infastidito,furioso,fin quando Rin non lo strinse
forte,strofinando la sua testa sul suo petto.
A Rin era mancata quella
sensazione di protezione assoluta che provava quando abbracciava Sesshomaru.
Adorava sentirlo vicino,sentire
il suo profumo,sentirsi amata.
Lui sopirò.
Rin aveva bisogno di sentirsi al
sicuro,di sentirsi desiderata,protetta.
Così fragile,così piccola,così
tenera,come aveva potuto stare con Naraku? Da dove traeva la forza per
diventare fredda e impassibile quando tirava una brutta aria?.
Lui avrebbe fatto di tutto per
vederla sempre sorridere,per renderla soddisfatta della sua vita,per mantenerla
lontana da ogni pericolo. Voleva vederla sorridente,sempre.
La strinse a se,appoggiando il
proprio mento su quella testa corvina.
Dopo cena,quando già si faceva
buio,Rin sgattaiolò sul divano all’ingresso,e accesa la tv.
In realtà non la guardava,era
solo con le ginocchia al petto,a guardarsi in torno.
Le sembrava assurdo che fosse
tornata in quella casa. Era troppo bello per essere vero.
Era felicissima,non poteva
chiedere altro.
Si riscosse dai suoi
pensieri,quando vide qualcuno al suo fianco,ma si rassicurò vedendo gli occhi
dorati,anche se freddi,di Sesshomaru.
Si spostò per fare posto,ma non
fece caso alla coperta che il ragazzo aveva in mano,e che le mise attorno alle
spalle.
Poi lui le mise un braccio in
torno al collo,e si sistemò meglio appoggiando la schiena al divano.
Rin si accoccolò sul petto del
ragazzo,e sorrideva di nascosto,stringendosi alla coperta.
Sentire quel calore era
meraviglioso per lei,la mano di lui sulla sua spalla ardeva.
“:Rin,come ti senti?:”
“:Una favola!:”
“:Intendevo fisicamente…:”
“:Bene,lo sai…:”
Lui scosse la testa,ma non disse
nulla.
Dopo un bel pezzo che rimasero
in silenzio in quel modo,decisero di andare a dormire.
Sesshomaru era già nel
letto,quando Rin arrivò con la sua camicia da notte rosa.
Si sedette sul letto,e lanciò
un’occhiataccia al temporale fuori dalla finestra storcendo il naso.
Si distese accanto a lui,che
presto l’attirò a se,abbracciandola e facendole appoggiare la guancia al suo
petto scoperto.
“:Mi sei mancata tanto…:”
Sussurrò lui,iniziando a baciarle
il collo per poi salire lungo la guancia,mentre strisciava la sua testa contro
quella di lei in modo felino.
Lei sorrise
maliziosa,stringendolo.
“:ora sono tutta tua…:”
Sesshomaru si scostò un po’
scuotendo la testa mentre l’allontanava leggermente.
“:e no!:” disse quasi allegro.
“:il dottore mi ha dato ordini precisi!. Devi stare al riposo,non posso
strapazzarti…:”
“:Ma è un’ingiustizia!:”
Sbuffò lei,per nulla d’accordo.
“:Credimi Rin,per me lo è molto
di più…:”
Disse serio,guardandola negli
occhi.
Lei sbuffò ancora,e poi si
abbracciarono tranquilli.
Improvvisamente,dopo un lampo,si
udì un fulmine che rimbombò nella stanza.
Rin sussultò stringendo di più
il ragazzo.
Sesshomaru la guardò con la coda
dell’occhio,alzando un sopracciglio.
“:Hai paura dei temporali,Rin?:”
Lei scosse la testa,poi
però,capì di non poter mentire.
Guardava fuori
terrorizzata,mentre si stringeva al petto di lui.
“:Non è che ho paura,ma quando
ero piccola succedevano sempre cose brutte durante i temporali…:”
Sesshomaru la guardò
curioso,dall’alto,voleva sapere ma rimase in silenzio.
Alla fine fu lei che dopo un
sospiro parlò.
“:Un venerdì sera ero a casa dai
miei nonni,ero ammalata,e dato che i miei genitori lavoravano tutto il giorno,e
avevano anche un figlio piccolo a cui badare,mi avevano lasciata con mia
nonna,che aveva sicuramente più tempo da dedicarmi.
Avevo dieci anni,ero arrabbiata
con mia madre perchè passava tutto il suo tempo a tenere in braccio mio
fratello,e non aveva neanche tempo per curarmi se mi prendevo l’influenza. Quel
giorno ero davvero arrabbiata con loro,pensai che sarai stata meglio con i miei
nonni.
C’era un temporale quella
notte,lo ricordo bene,io dormivo sul divano in salotto,e le vetrate tremavano,e
io avevo paura.
L’indomani arrivò una
telefonata,mai nonna scoppiò a piangere,dopo aver detto qualcosa a mio
nonno,questo uscì via di corsa con la macchina.
Quel giorni i miei nonni erano
strani,non mangiarono neppure,solo due giorni dopo mi diedero la notizia.
I miei genitori e mio fratello
erano morti,a causa del temporale avevano avuto un incidente stradale,ed erano
morti.
Per anni ho dato la colpa ai
temporali della loro morte,e mi sentivo in colpa perché mentre loro morivano io
ero arrabbiata con loro.
Da quel giorno ad ogni temporale
mi succedevano cose brutte,ecco perché li odio….:”
Sesshomaru la strinse a
se,appoggiando il suo mento sulla sua testa.
“:Non permetterò ad un fulmine
di farti del male…:”
Disse lui serio,con voce roca a
sensuale.
Rin sorrise,e si addormentarono
stretti,anche se ogni tanto lei sussultava,ma lui era prontamente li a
coccolarla.
************
Ringraziamenti:
KaDe:
e lo so lo so,mi sono fatta aspettare,ma come ho detto prima,non dovrebbe
succedere più.
Grazie per i complimenti,spero
che anche questo capitolo sia stato di tua gradimento ^^.
Kiss.
Kaggy_Inu91: grazie anche a
te,ma non temere,c’è ancora qualche altro capitolo. Cosa ne pensi di questo?
Fammi sapere.
Bacioni.
Yuly:
A Naraku aspetta più che una bella sorpresa…ma non si comporterà molto bene,poi
vedrai XD. In questo cap. non è successo nulla di che,solo Rin e Sesshy! Spero ti sia piaciuto.
Baci baci.
Mikamey:
E gia,Rin è tornata da Sesshomaru,e anche qui è stato
tutto tranquillo,ma fossi in te aspetterei un po’ per il lieto fine…dato che
Naraku è ancora a piade libero XDDD.
Kissciauuu.
Isy_264: Mi fa piacere che lo
scorso cap. ti abbia dato i brividi,e anche che ti abbia fatto ridere,ogni
tanto mi piace mettere qualche scena comica e sono contenta se riesce ^^ .
Un bacione ci si sente.
Leuconoe:
è vero sono passati capitoli abbastanza movimentati,e adesso due dolci. Sono
felici che ti sia piaciuto l’aggiornamento precedente,spero valga lo stesso con
questo ^__^.
Seduta sul prato della villa di Sesshomaru c’erano quattro ragazze,che
chiacchieravano allegramente,mentre i loro ragazzi erano indaffarati altrove
Amori ed
incomprensioni.
Sedute sul
prato della villa di Sesshomaru c’erano quattro ragazze,che chiacchieravano
allegramente,mentre i loro ragazzi erano indaffarati altrove.
“:Ma ci
pensate? Alla fine ci siamo messe con i ragazzi che ci piacevano…:”
Cinguettò
Ayame,con il suo sorriso infantile.
Quel
pomeriggio indossava una maglietta a maniche corte bianca,e dei pantaloncini neri.
“:è vero,mi
sembra solo ieri che eravamo sedute al tavolo della scuola,a commentare sui
ragazzi…:”
Confermò Sango
sorridente. Lei vestiva con una maglietta smanicata e
con scollo a V rossa,e dei Jeans che arrivavano sopra il ginocchio.
“:Si!:”
affermò Kagome,mettendo un braccio intorno al collo di Ayame “:Però noi due
abbiamo detto subito che Koga e Inuyasha ci piacevano. Eri tu che odiavi
Miroku…:”
Tutte risero.
Kagome spinse
i suoi capelli neri e sciolti dietro le spalle. Indossava un canottiera con
bretelle sottili nera,ed una gonna di Jeans svolazzante.
“:Avete
ragione! Ma io ero messa ancora peggio! Non sapeva neanche chi fosse
Sesshomaru!:”
Cinguettò
Rin,facendo ancora ridere le altre.
Lei aveva una
maglietta a maniche corte rosa,e dei pantaloni bianchi che arrivavano sopra il
ginocchio.
Le amiche
continuarono a ridere e scherzare per un bel po’,fin quando non decisero di
alzarsi e raggiungere i ragazzi dentro casa.
La cagnolina
Nira,che ormai era cresciuta ed arrivava fin sopra il ginocchio di Rin,scortò
le ragazze per tutto il tempo.
Quando le tre
entrarono in casa,sentirono chiaramente che i ragazzi discutevano a bassa
voce,sudati al tavolo rotondo,indubbiamente seri e decisi.
Cupi,lasciando
capire la gravità del loro argomento.
Ben presto le
ragazze capirono: progettavano il modo in cui eliminare Naraku.
Rin si
appiattì contro la porta,stranamente turbata.
Odiava
Naraku,lo aveva sempre disprezzato,e in oltre quel dannato assassino le doveva
la parte di vita che le aveva rubato. Adesso sapeva anche che quel maledetto
aveva assistito all’omicidio della sua famiglia. Naraku aveva anche fatto
sparare a Kagome,azzoppandola,aveva sparato anche a lei,e non si sarebbe
trattenuto ad uccidere.
Si,meritava di
farla finita,di pagare tutti i suoi errori con la vita,eppure…
…è che sono troppo buona,ma davvero,non
riesco a concepire che qualcuno muoia…
Era certa di
odiarlo,eppure,se pensava a gli occhi scuri di cui si era innamorata,era
davvero difficile pensare che presto l’uomo a cui era appartenuta per due anni
sarebbe morto.
Ma il vero
problema,era che lei non riusciva a giustificare gli omicidi. Anche se
Sesshomaru avesse ucciso un verme come Naraku,avrebbe comunque ucciso,e questo
non le piaceva.
Senza neanche
far caso alle sue azioni,Rin uscì in giardino,intenzionata a stare un po’ da
sola sul ponticello fra i prati.
Poco dopo i
ragazzi accortisi delle presenza delle ragazze,finirono la loro discussione,e
le coppie si formarono.
Kagome ed
Inuyasha,che da un po’ non si concedevano momenti tranquilli per stare
insieme,si accomodarono in giardino,alle spalle della casa.
“:Senti
Kagome,tu come ti sei trovata in questi mesi? Con me intendo?:”
Kagome lo
guardò stupita,poi sospirò.
Inuyasha si
sentiva in colpa per la sua gamba azzoppata,per le giornata fin troppo
movimentate che avevano trascorso da quando stavano insieme,e per il fatto che
il “lavoro” di lui gli causasse così tanti problemi.
“:Inuyasha…:”fece
Kagome con voce dolce,mettendogli le braccia al collo “:quanto ti ci vorrà per
capire che ti amo?:”
Il ragazzo
sgranò gli occhi,come se avesse ricevuto quella confessione per la prima volta.
Lei continuò
con occhi dolci.
“:tu sei tutto
ciò che desidero,quando sto con te ho tutto. Non mi importa quello che fai,o
che faranno gli altri. Non mi importa se tenteranno ancora di spararci,io
voglio solo una cosa…:”
Inuyasha,abbindolato
da quegli occhi squisiti,non fu capace di dire altro. In realtà,in quel momento
pendeva delle sue labbra,le avrebbe dato la qualunque.
“:Qualsiasi
cosa…:”
Kagome
sorrise.
“:Voglio solo
che tu mi ami con tutto te stesso,come io amo te…:”
Da prima
stupito,Inuyasha si concesse un sorriso ampio. Non rideva ami,ma Kagome era
un’eccezione.
“:Kagome,non
sarei capace di amarti più di quanto ti amo….:”
I due si
baciarono felici,quando si separarono Inuyasha si fece serio.
“:Kagome ci
tengo a dirti una cosa. Vedi…quando stavo con Kikyo,lei era contraria a ciò che
facevo,e non ti nascondo che litigavamo spesso. Io l’amavo,non sminuirei mai il
sentimento che provavo per lei. Ma tu,Kagome,mi ami per quello che sono,mi
rendi sempre felice,mi capisci al primo sguardo,in altre parole tu sei la cosa
migliore che mi potesse capitare. Sembri caduta apposta per me. Sei la persona
che amo di più al mondo,ne sono certo…:”
Kagome
arrossì,ma non smetteva di guardare gli occhi del suo amato.
“:Ti rimarrò
accanto,te lo prometto…:”
Fu solo capace
di rispondere lei,mentre si baciavano ancora.
***
Non molto
lontano,diciamo sul lato est della villa,vicino ad un vecchio capanno degli
attrezzi,passeggiavano Sango e Miroku,mano nella mano.
Miroku si
sbottonò i primi due bottoni della camicia blu,faceva davvero caldo,ma
improvvisamente sorriso malizioso,quando passò una ragazzina.
Era Kanna la
domestica,che portava in braccio un cesto.
Quando fu
vicina ai due,il ragazzo la salutò con fin troppa enfasi,e se la sua ragazza
non lo avesse trascinato via le avrebbe palpato il sedere.
Kanna sopirò
offesa,non era la prima volta che quel maniaco le si avvicinava,ma scappò via a
testa bassa,imbarazzata per Sango come se lei avesse colpa.
Sango continuò
a trascinare il ragazzo per un po’,poi andò a sedersi su un muretto,fissando
lontano,con sguardo affranto,ma non disse nulla rimanendo seria.
Miroku,nel
vederla,sentì il cuore stringersi.
La sua Sango
era forte,determinata,orgogliosa,e non dava mai mostra della sua
sofferenza,fingendo che gli atteggiamenti da maniaco del suo ragazzo non la
toccassero,ma alla fine stare sempre con la pura di essere tradita faceva male.
Aveva fiducia
in Miroku,sapeva della sua debolezza,e sapeva che il ragazzo tuttavia non
avrebbe mai superato un certo limite.
Però,col
passare del tempo,avrebbe ceduto.
Miroku si
avvicinò lento,con cocchi bassi,incapace di guardarla.
“:Sango,io…
Credimi mi dispiace…:”
“:non fa
niente Miroku. Non fa niente…:”
Disse senza
guardarlo,dura,con un sospiro di rassegnazione.
Miroku scosse
il capo sedendosi vicino a lei.
“:No Sango. Te
lo giurò,cambierò. È un vizio che mi porto dietro da troppo,ma per me conti
solo tu. Non mi ero mai innamorato prima d’ora,ma adesso che ti ho trovata
lotterò per farti felice. E dato che il mio comportamento di rende
infelice,cambierò,lo giuro!:”
Sango si voltò
a guardarlo,con occhi sbarrati dallo stupore,e si perse negli occhi blu del
ragazzo.
Miroku si era
spesso scusato per i sui atteggiamenti,ma una dichiarazione come quella non era
mai arrivata.
Sango
sorrise,e abbassò la testa.
“:Grazie
Miroku. So che mi ami,e lo stesso vale per me:”
Miroku
sorrise,ma parlò d’altro.
“:Eliminando
Naraku,sono certo che libereremo anche Kohaku…:”
Sango lo
guardò ancora più stupita di prima.
Cosa c’entrava
suo fratello? Lei ne aveva parlato pochissime volte,e non aveva mai pensato a
liberarlo o cose simili.
Per lei quel
fratello era ormai perduto,ma era dannatamente vero che avrebbe voluto riaverlo
accanto
“:Scommetto
che se non ci sarà più Naraku,Kohaku tornerà da te,e a parer mio,lui non è
cattivo…:”
Sango sorrise
mensa,con gli occhi un po’ lucidi,Miroku le mise un braccio intorno al collo.
“:Ti amo
Sango…:”
***
“:Basta! Non
ne posso più,sta volta sono stanca!:”
Strillava
agitata la piccola Ayame,con i suoi capelli ramati al vento,che le accarezzavano
i collo e le spalle.
Camminava a
passo spedito,seguendo la leggere discesa del terreno,che portava dritto al
cancello.
“:E dai
Ayame,non fare la bambina,vieni qui..:”
Un
rassegnato,ma deciso Koga,la inseguiva. Non era poi così dolce,al contrario,non
aveva perso l’occasione per rimproverarla.
Ayame si
fermò,voltandosi di scatto per inchiodare il ragazzo dalla camicia grigia alle
sue spalle.
“:Bambina
Koga?:” stavolta era seria,troppo seria “:Mentre tutti gli altri portano le loro
ragazze fuori a passeggiare mano nella mano,tu ti siedi sul divano a guardare
la televisione come se io non esistessi. Mi avvicino a te,ma tu l’unica cosa
che sai fare è metterti a criticarmi e offendermi,senza motivo poi!. Io non
voglio le smancerie,non voglio sentirmi dire ogni giorni quanto sono bella per
te,non voglio regali,ma non ti sembra che noi esageriamo un po’ con
l’ignorarci?.:”
Koga rimase
interdetto,con la fronte contratta. Serio.
Ayame
continuò,con una nota di tristezza.
“:Quanto tempo
è che non stiamo un po’ insieme,vicini,abbracciati? Possibile che io e te siamo
solo capaci di litigare come bambini? Possibile che non senti mai il bisogno di
avermi accanto?.
Ti chiedo solo
di farmi capire che a me ci tieni,solo una volta ogni tanto potresti farmelo capire.
Invece non fai mai niente,non mi dimostri nulla!.
Da come ti
comporti…mi fai solo capire che non siamo fatti per stare insieme:”
Ammise a denti
stretti Ayame,mentre lottava con tutte le sue forze per non piangere,stringendo
i pugni.
…Ti prego Koga,dimmi che mi ami…dimmelo per
una sola volta da quando ci siamo conosciuti…
Solo quello
chiedeva,che almeno per una volta gli dicesse quelle due semplici parole.
Non le aveva
mai detto di amarla,niente allusioni o gesti alternativi.
Diceva che era
scontato che si amassero,una volta le aveva detto che per lui era molto
importante,ma niente di più.
Se non
riusciva adirle ti amo,forse era perchè non l’amava veramente. Forse no ci
riusciva proprio perché non sentiva veramente quel sentimento.
Ayame pregò che
il ragazzo le dicesse qualcosa,anche un ti amo farfugliato,oppure che smentisse
le sue parole,che si mettesse ad urlare,che l’afferrasse e le urlasse contro
per farle rimangiare quelle parole.
Bastava dire
di no,che lui a lei ci teneva.
Tutto si
sarebbe immaginata,ma non quella reazione.
Koga si mise
le mani in tasca,rigido,con occhi seri e addirittura cattivi.
“:Mi dispiace
che la pensi così…:”
Disse
semplicemente,alzando il mento con menefreghismo,come a dire se vuoi andare
vai.
Non provò a
fermarla,ma al contrario,stava confermando le sue parole.
Rimase
impalato,serio,con occhi cupi,a fissarla con sufficienza,come se l’offeso fosse
lui.
Ayame strinse
i pungi,si morse il labbro,sforzandosi di non piangere.
Fece una
faccia seria,decisa,mentre con sprezzo gli voltò le spalle a camminò veloce
verso il cancello.
Ma quando le
lacrime le caddero dagli occhi,si accorse di correre.
Aprì il
cancello dall’interruttore a pochi passi prima,e si diresse verso la sua
macchina.
La sua auto era
posteggiata subito fuori la villa,perché Koga non era andato a prenderla a casa
da bravo fidanzato,ma si era limitato a telefonarle a darle appuntamento a casa
di Sesshomaru.
Salì in
macchina e corse dritto a casa.
Mentre il
cancello si chiudeva Koga fissava furioso avanti a se.
Digrignava i
denti,folle di rabbia,ma era arrabbiato con se stesso.
…Maledizione…
Ringhiò
mentalmente,colpendo il muri rigido con un pugno,e graffiandosi.
…perché non ci riesco,perché non riesco a
dirle che la amo,non glielo ho detto nemmeno una volta…
Koga teneva
ancora il pugno contro il muro,furioso,maledettamente furioso.
Lui l’amava
Ayame,ma non sapeva dirglielo,come se fosse stato creato senza la capacità di far
uscire dalla sua bocca due semplici parole.
Lui aveva
avuto altre donne,si era preso varie infatuazioni,ma non aveva mai parlato di
sentimenti.
Lui,così
rigido ed orgoglioso,non avrebbe mai amato,a priori.
I sentimenti
sono per i ragazzini,lui amava Ayame,la voleva,si trovava benissimo in sua
compagnia,ma ora che il loro sentimento cresceva non sapeva esprimerglielo a
dovere.
Le sarebbe
bastato farla sentire importante un volta ogni tanto,farle qualche carezza in
più,e dirle quel ti amo maledetto.
Eppure l’aveva
persa.
Non si sarebbe
arreso però,non era detta l’ultima parola.
Lanciò
un’ultima occhiata furiosa dal cancello,e poi rientrò ancora in collera.
************
Ringraziamenti:
KaDe: no Sorry,io e quei tizi in
camice bianco non andiamo particolarmente d’accordo XD.
Riecco i
guai,anche se è ancora presto per dirlo. Che ne pensi?.
Smck.
Yuly: Si forse hai ragione,un po’ di zucchero dopo tutto
quell’amaro ci stava ^____^
KissKiss.
Kaggy_Inu91:
No no non è ancora finita,ed ora abbiamo una faccenda
da sistemare con Koga!!.
Spero che
l’aggiornamento ti sia piaciuto.
Bacioni.
Isy_264: …un
tipo come Sesshy dici? Mmm,ho
cercato sulle pagine gialle ma niente,spiacente XD.
Tranquilla,adoro
troppo Rin e Sesshy,non posso farli soffrire più di
tanto,vedrai vedrai…
ChocolaKagome: Sono contenta che il capitolo precedente sia
stato di tuo gradimento,come ti è sembrato questo?.
Baci baci.
Mikamey: Se per Rin c’è stato Sesshomaru,mi chiedo da ora
in avanti chi ci sarà per Ayame… (sono cattiva???!!!)
Le figure dei palazzi scorrevano veloci al di fuori del
finestrino,mentre i suoi ancora gonfi per il pianto,erano macchiati da trucco
che si scioglieva
Pericolo
Le figure dei palazzi scorrevano
veloci al di fuori del finestrino,mentre i suoi occhi ancora gonfi per il
pianto,erano macchiati dal trucco che si scioglieva.
Ayame si era ripromessa di
tornare dritto a casa,dopo aver ufficialmente rotto il suo fidanzamento con
Koga,ma invece era ancora per strada a girovagare con l’auto.
I suoi capelli corti e ramati
sventolavano al vento che entrava dal finestrino.
Si era persa così tanto nei suoi
pensieri,da dimenticarsi perfino di tornare a casa,e ancora era per strada.
Piangeva,mentre nella sua mente
si affollavano le immagini di lei e Koga.
Della prima volta che si erano
parlati,davanti la porta dell’aula a lei lo aveva rifiutato a primo colpo
lasciandolo di stucco.
O di quanto si erano rivisti sotto
l’albero del cortile,e lui era stato dolce,educato,e da quella volta era nato
tutto.
Ricordò la loro prima uscita,le
loro passeggiate dopo scuola,le loro chiacchierate che presto erano diventate
battibecchi.
Giocare ad ignorarsi,a farsi i
dispetti,va bene quando hai a che fare una cotta da terza elementare,ma non è
possibile che dopo tanti mesi non si sia mai arrivati ad una dichiarazione
concreta.
Non era possibile che lei e il
suo ragazzo fossero solo capaci di litigare,e mai di parlare di cose serie come
i sentimenti.
Si guardò nello specchietto
retrovisore,notando i suoi occhi rossi,per poi osservarsi i vestiti.
Indossava ancora la maglia
bianca,e i pantaloncini a jeans.
Non riusciva a smettere di
piangere,perché pur consapevole della scelta che aveva preso,sapeva che Koga le
sarebbe mancato da morire.
Lo amava troppo,lei,e
immaginarsi senza lui accanto a farla ridere,a proteggerla,ma anche a prenderla
in giro,era davvero insopportabile.
Passando da un vecchio
locale,vide un uomo seduto al tavolino,che fumava tranquillo una sigaretta.
Nel vederlo,sussultò prepotentemente,perché
le era sembrato Naraku.
Gli stessi capelli ed occhi
neri,erano davvero simili.
Notò anche lo sguardo cupo che
l’uomo le lanciò,ma passò oltre.
Quei capelli neri le avevano ricordato
il suo ormai ex fidanzato,e questo la fece piangere ancora.
Soprattutto,la fece perdere in
una nuova ondata di immagini e pensieri.
Si accorse di aver ripreso e
girovagare a vuoto,quando guardandosi ancora allo specchietto retrovisore,vide
un’auto dietro la sua.
Da brava appassionata di auto
lussuose e sportive com’era,rimase stupita nel vedersi un gioiellino di quel
modello dietro la sua auto.
Perfino Koga,appassionato come
lei,aveva optato per una macchina meno appariscente,per non dare nell’occhio.
Inutile dire che rimanendo a
fissare quell’auto,scorse il guidatore dagli occhi cupi e neri.
Era lo stesso uomo che aveva
visto seduto al locale,e che le aveva ricambiato lo sguardo.
Il quel momento,pensò che
quell’uomo così simile a Naraku le ricordava qualcuno.
Forse lo aveva già visto,ma
dove?.
Si tormentò per
parecchio,notando con orrore quanto quella bella macchina dal guidatore
sospetto le stesse ancora dietro.
Pensando e ripensando le venne
la folgorazione giusta.
Nei primi tempi quando Rin
usciva con Naraku,e quando ancora non si sapeva il vero “lavoro”
dell’uomo,capitava spesso che quest’ultimo fosse andato di persona a prendere
Rin,e che lei Sango e Kagome lo avessero chiaramente visto in faccia e
conosciuto.
Ora che ci pensava,un pomeriggio,un
altro uomo era andato a prendere Rin al parco,per portarla a casa di Naraku.
Rin aveva detto che questo era
un amico del suo fidanzato Naraku.
Le ragazze erano rimaste
impressionate dalla somiglianza fra Naraku e il suo amico.
Si sforzò di ricordarne il nome.
Onigumo,doveva chiamarsi.
Le venne una fitta al cuore dopo
aver fatto qualche calcolo.
Rin a quel tempo non sapeva che
per “amico” di Naraku bisognava intendere “fedele” di Naraku.
Quindi quell’Onigumo,lo stesso
uomo a pochi metri dietro di lei,era uno dei fedeli di Naraku come Koga lo era
di Sesshomaru.
Con il cuore in gola e gli occhi
sbarrati accelerò perdendosi dopo varie curve.
Forse non la stava seguendo,e
non era detto che quell’Onigumo sapesse che lei era la ragazza di Koga.
O forse lo sapeva,e voleva solo
intimorirla.
Ben presto però,arrivò ad un
semaforo,in un stradina,avrebbe voluto fregarsene del rosso,ma le macchine
davanti a lei avevano già preso a sfrecciare.
Si mise ad ispirare ed
espirare,rilassando i muscoli,cercando di pensare ad altro,fin quando non sentì
bussare al suo finestrino.
Si trovò davanti duo occhi neri
che la fissavano con freddezza,poi l’uomo fece un ghigno,e le fece segno di
abbassare il finestrino.
Avrebbe tanto voluto non farlo,ma
capì di non avere scelta,non poteva neanche accelerale e scappare,l’avrebbe
ritrovata presto.
Obbedì,e tremante,con lacrime
che ora erano di paura,abbassò il finestrino.
“:Salve signorina,le dispiace
seguirmi...:”
Ayame tremò di paura,si guardò
intorno isterica,pensando a tutto quello che poteva fare,a quanto le sue urlava
avrebbero attirato le auto che le sfrecciavano davanti,e come poteva difendersi
a mani nude contro un uomo.
Tutti i suoi piani si fecero
inutili quando Onigumo si sollevòla camicia
da una lato,appoggiando un braccio alla cappotta dell’auto con disinvoltura,per
mettere il mostra la pistola infilata nella sua cintura.
“:Non avrà intenzione di urlare
spero…:”
Ayame tremò di paura,come non
mai,per poi essere inchiodata dagli occhi beffardi dell’uomo.
***
Quel pomeriggio,quando tutti se
ne erano tornati a casa loro,Rin si cambiò,indossando dei semplici Jeans,e
sopra una maglietta bianca a maniche corte e sopra la maglietta una canottiera
nera con bretelle sottili.
I capelli erano gettati
all’indietro da un cerchietto nero che si confondeva con i capelli,ma quelli
più lunghi le solleticavano le guance.
Era in giardino,intenta a
lanciare una bastoncino il più lontano possibile,mentre la fedele Nira glielo
riportava scodinzolante.
Dopo una buona ora passata a
ridere e a divertirsi con l’animale,decise di rientrare.
Le sembrava assurdo
ammetterlo,ma aveva bisogno di Sesshomaru.
Le mancava un vero contatto
fisico,sentirlo vicino,vederlo,parlargli,ne aveva proprio bisogno.
Arrossì e si diede della
stupida,pensando che quel ragazzo dagli occhi d’ambra stava diventato la sua
droga.
Sopirò,conscia del fatto che era
proprio innamorata.
Forse era per quello che aveva
un costante bisogno di lui.
Trotterellò fino alla camera da
letto,per sistemare alcune cose,e sentì il cellulare che squillava da sopra il
comodino.
Avvicinandosi e prendendo in
mano il suo cellulare,lesse sul display il nome Ayame.
Si incupì,ricordando la faccia
che Koga aveva quando era rientrata insieme a Miroku.
Quest’ultimo gli stava
davanti,che gli parlava calmo,facendolo riflettere.
Ciò che era successo era
semplice,e presto lo fu anche per Kagome,Inuyasha,Sesshomaru e Rin,che erano
entrati per ultimi.
Koga non si era comportato nel
migliore dei modi,e Ayame lo aveva lasciato.
Tuttavia i due erano chiaramente
fatti per stare insieme,e poiché il loro sentimento era ancora acceso,rimaneva
solo da pianificare un adeguato rappacificamento.
Koga era imbronciato,già a terra
di suo,ancor prima che Miroku iniziasse con dirgli quanto fosse stato stupido,e
che il prima possibile avrebbe dovuto farsi perdonare.
Miroku era molto serio,calmo,e
dosava con attenzione le parole. Tuttavia alla fine ognuno era tornato a casa,e
chissà quando avrebbero rivisto la vecchia coppia formata da Koga e Ayame.
Ora Rin teneva in mano il
cellulare,e pensava a come doveva sentirsi la sua cara amica in quel momento.
Ma un piccolo dubbio le ronzò
per la testa mentre rispondeva: perché Ayame aveva chiamato proprio lei?.
Sarebbe stato più ovvio pensare
che la prima con cui Ayame avrebbe parlato sarebbe stata Sango,o forse l’aveva
già chiamata,e ora aveva bisogni di lei.
Rin rispose senza altri giri al
cellulare,portandoselo all’orecchio.
“:Dimmi Ayame!:”
Disse tranquillamente,ma la
risposta della sua amica la lasciò assai stupita.
“:Rin… è successa una
cosa…ascolta devi venire subito da me…:”
Non erano tanto le parole,ma il modo
in cui Ayame le aveva dette.
Con voce tramante,rotta dal
pianto,ma soprattutto sembrava impaurita. Non riusciva a parlare,ma non per le
lacrime,era come se avesse paura,come se stesse parlando per forza.
“:Ayame me che è successo? Cosa
c’è?:”
Chiese Rin scrupolosa,ma con
calma.
Dall’altro capo del telefono si
sentì Ayame sussultare in un singhiozzio acuto,come se le fosse passato davanti
uno scarafaggio,o come se si fosse punta con un ago. Poi la voce di Ayame
arrivò tutta d’un fiato,come se avesse parlato in un unico singhiozzio,e dopo
aver finito di parlare pianse a dirotto.
“:Rin devi venire subito da me,
ti dico dove sono e tu mi raggiungi,ora,subito:”
Rin sussultò per poi farsi
seria.
Non capiva,ma in fine
sospirò,Ayame aveva bisogno di lei,non contava sapere altro.
“:Va bene,dimmi dove posso
trovarti…:”
Ayame le rispose ancora prima
che finisse di parlare,dicendole subito,tutto d’un fiato dove dovevano vedersi.
Senza neanche salutare Ayame chiuse
la conversazione,e Rin guardò un’ultima volta il cellulare,per poi metterlo in
borsa.
Ancora scossa e per nulla
convinta,andò verso lo studio di Sesshomaru al paino di sopra,ed entrò in
silenzio.
Quando fu a metà strada,il
ragazzo seduto alla scrivania e che le dava le spalle,si voltò a guardarla.
Era ancora cupo,chissà su cosa
stava studiando,ma dopo essersi passato una mano sugli occhi accennò un sorriso
per la ragazza.
Rin gli fu al fianco,e gli
poggiò una mano sulla spalla,per poi lanciare una breve occhiate alle carte
sulla scrivania.
Sesshomaru a sua volta si mise
una mano sulla propria spalla,per intrecciarla con quella di Rin.
“:Qualcosa non va?:”
Le chiese tranquillo,mentre la
fissava,scorgendo quella sua espressione strana,ma lei non gli ricambiava lo
sguardo.
La vide abbassare gli occhi e
alzare le spalle.
“:Niente,è che mi ha chiamato
Ayame,era…sconvolta,piangeva,era davvero strana. Mi ha chiesto di
raggiungerla,era davvero scossa. Magari sta male per la storia di Koga,ha
bisogno di qualcuno con cui parlare,e magari Sango e Kagome sono impegnate…:”
Sesshomaru la guardò con un
sopracciglio alzato,scorgendo la sua espressione da bambina triste,mentre non
ne voleva sapere di guardarlo dritto negli occhi.
Sesshomaru sospirò consapevole.
“:Vuoi andarci?:”
Le chiese con un pizzico di
malizia.
Rin si strinse nelle spalle.
Sapeva bene quando Sesshomaru
faticasse a lasciarla uscire,purtroppo per lui era ancora inconcepibile che lei
se ne andasse in giro da sola,senza qualcuno a proteggerla da Naraku.
Ma tuttavia le probabilità che
Naraku riuscisse a prenderla se rimaneva nei territori dell’Ovest erano davvero
scarse.
Sesshomaru si alzò in piedi.
“:Forza allora! Ti accompagno…:”
Rin lo guardò stupita,quasi
timida e con una vocina sottile parlò.
“:Ma sei sicuro? Insomma,avevi
da fare forse…:”
Sesshomaru fece una risata tra
il beffardo e il malizioso.
“:E che dovrei fare? Lasciarti andare
da sola,e come? La mai macchina non te la faccio guidare di sicuro…:”
E la fissò malizioso e
provocante.
Rin finse un broncio,e uscì a
grandi passi.
Poco dopo i due si incontrarono
all’ingresso,mentre il ragazzo aveva preso una giacca e Rin la sua borsa.
Salirino in macchina,e il
viaggio fu breve e tranquillo,quando arrivarono danti al centro commerciale.
“:Bene,siamo arrivati. Lasciami
qui me la sbrigo io,ci vediamo dopo allora?!:”
Disse Rin,con un piede già fuori
dall’auto,ma rimase seduta a guardare lui,e soprattutto la sua espressione
tirata.
Sesshomaru guardò l’imponete
centro commerciale oltre il parabrezza,notando come Ayame avesse scelto come
luogo d’incontro proprio quel posto,così ambio e dispersivo,pieno di gente,e
paurosamente vicino al confine con l’Est.
Poi però sospirò,probabilmente
loro ragazze non badavano a cose come quelle.
Osservò Rin,il suo sorriso
tenue,i suoi capelli,il suo corpo. Purtroppo,era preoccupato,e questo non
andava bene.
Lui non si agitava nemmeno prima
di un grande attacco,o di cose simili,non si agitava mai,come se non sapesse
proprio ottenere un contatto con la paura.
Però,in alcune occasioni,sentiva
una strana frenesia fastidiosa,che lo scuoteva.
“:Allora io vado?:”
Aggiunse ancora Rin,cercando di
osservarlo meglio.
Stava per scendere,ma il ragazzo
le accarezzò la mano facendola rivoltare.
Rin lo guardò stupita da quel
gesto che pur volendola fermare era stato delicato e dolce.
“:C’è qualcosa che non va?:”
Chiese preoccupata Rin,mentre
Sesshomaru,con sguardo cupo si affrettò a scuotere la teste.
…ho solo un brutto presentimento…
Avrebbe voluto rispondere lui,ma
tagliò corto dicendo:
“:Sta solo attenta…:”
Rin gli sorrise in quel suo modo
squisito,e facendo di si,scese dalla macchina.
“:chiamai quando hai finito:”
aggiunse Sesshomaru quando lei fu già fuori dalla macchina “:ti vengo a
prendere subito…:”
Rin fece ancora di si con
unaltro sorriso,e sta volta si
allontanò.
Quando la macchina sparì Rin entrò nel grande
centro commerciale,ma si ricordò troppo tardi di non aver chiesto ad Ayame dove
dovevano vedersi di preciso. Il centro era grande,pieno di negozi,come
trovarsi?.
Senza pensarci frugò nelle
propria borsa e prese il suo cellulare,chiamando l’amica mentre si guardava
intorno speranzosa di scorgere la piccola figura di Ayame.
Quando si sentì rispondere,per
un istante,si udì un frastuono e solo dopo la voce tremante di Ayame.
“:Pronto Rin?:”
“:Ayame sono al centro
commerciale! Tu deve sei?:”
Improvvisamente,la voce di Ayame
cambiò,diventando più sicura,ma pur sempre strana,impaurita,ma da cosa?.
“:Ho capito. Ascolta adesso devi
andare verso il ristorante vicino all’uscita nord,li di fianco ad alcuni tavoli
c’è un’uscita secondaria. Quando esci cercami,mi troverai lì…:”
La conversazione venne
chiusa,lasciando Rin incredula,mentre si chiedeva cosa diamine passasse nella
testa della sua amica.
Cosa ci faceva dietro il
ristorante?.
Stufa,si diresse a grandi passi
verso il ristorante,per poi scomparire dietro la porticina secondaria.
Molta gente usciva da
li,spuntando prima in un corridoio stretto con vari cunicoli,ma se si andava
subito a destra,dopo pochi metri si era sulla strada principale.
Rin si guardò intorno,a sinistra
iniziavano le vie strette,che Ayame si fosse nascosta li?.
Iniziò a chiamare a gran voce
l’amica,sentendola finalmente.
“:Sono qui Rin…:”
Piagnucolò Ayame,per poi
zittirsi di botto.
Rin superò il primo cunicolo
fino ad arrivare al secondo.
Ciò che vide le tolse il
fiato,facendola rimanere impalata.
Il cunicolo era un vicolo ceco
lungo poco più di dieci metri,e in fondo,davanti a lei,ecco Ayame.
Ma il problema,stava nell’uomo
che la teneva dal collo puntandole una pistola alla tempia.
Rin lo riconobbe bene,era
Onigumo,che teneva la sua amica prigioniera fasciandole le spalle.
Non ci fu il tempo di fare
nulla,perché dopo un sospiro,prima che riuscisse ad aprire bocca,Rin venne
sbattuta con forza contro la parete del cunicolo,ed un uomo le si impose
davanti.
In capace di fare altro,Rin urlò
di terrore,traumatizzata,distrutta,quando riconobbe l’uomo che la teneva
pressata contro il muro.
Naraku.
“:Ciao Rin! Non ti sono mancato
neanche un po’?:”
Chiese con crudeltà
spietata,avvicinando il suo volto a quello di Rin.
I suoi occhi neri sembravano
macchiati di rosso,il volto spigoloso e ombroso,la bocca piegata in un ghigno.
Rin,scossa da un improvviso
tremore,guardò Ayame,che tremava in lacrime,terrorizzata al massimo come lei.
“:Ayame! lascia andare Ayame!:”
Disse con l’intenzione di
urlare,ma in realtà il suo fu solo un lamento.
Onigumo e Naraku risero,ma Ayame
provò a parlare,tuttavia la sua voce uscì sotto forma di lamento.
“:Rin mi dispiace,mi hanno costretto
a chiamarti,io non volevo,io…:”
Venne zittita da Onigumo che le
tirò la testa all’indietro,parlando cattivo e spietato.
“:Questa graziosa signorina se
ne andava in giro tutta sola…che grave errore…:”
Naraku rise vicinissimo al viso
di Rin,e poi tornò a guardarla,spietato,crudele e maligno come non mai.
“:Naraku,ti prego farò tutto
quello che vuoi,ma lascia andare Ayame…:”
Piagnucolò Rin,con voce
bassissima,era impaurita,e guardava Naraku con sguardo sottomesso.
Naraku rise con
cattiveria,avvicinando ancore di più il suo viso.
“:Oh piccola Rin,si che farai
ciò che voglio,ti farò giocare un po’ mia cara. E sai,ci divertiremo anche con
il tuo Sesshomaru…imparerà cosa significa perdere la persona che ama,così come
imparò suo fratello…:”
Dopo il suo ultimo ghigno
malefico,Naraku trascinò via dai capelli Rin,che provò inutilmente ad urlare e
dimenarsi.
“:Occupatene tu…:”
Disse in fine ad
Onigumo,riferendosi all’altra ragazza.
Onigumo rise,schiaffeggiando
Ayame per poi lasciarla inerme al suolo,mentre se la rideva,pronto a picchiarla
ancora.
“:No Ayameeeeee!:”
Strillò Rin,ma Naraku la
trascinava via dal braccio,fino a caricarla sulla sua macchina.
Respirava con estrema fatica,mentre il suo petto si gonfiava in una Sali
e scendi fin troppo evidente
Ultima
possibilità
Respirava con estrema
fatica,mentre il suo petto si gonfiava in un sali e scendi fin troppo evidente.
Sfrecciavano fra le vie della
città,rischiando di andare a sbattere,ma non era quello il problema.
Rin si teneva stretta alla portiera
accuratamente chiusa a chiave,e si lasciò scappare un’occhiata verso il
guidatore al suo fianco.
Il volto di Naraku sembrava
scolpito nel ghiaccio,era serissimo,freddo,mentre fissava furioso la strada.
Rin sentiva le lacrime
asciugarsi contro la pelle del suo viso,e presto arrivarono ad un luogo
deserto.
Davanti a loro c’era un
dirupo,ma poco prima ecco un piccolo capanno in legno.
Rin non capì nulla,ma in meno di
un secondo l’auto si fermò,e Naraku la fece scendere trascinandola di peso.
Quando l’uomo aprì la porta del
capanno,lanciò Rin a terra,che strisciò rovinosamente sulle travi ruvide,per
poi sollevarsi leggermente con le braccia.
“:Sai Rin,sei così stupida…:”
Naraku parlava con voce
bassa,terrificante,mentre faceva avanti a indietro davanti agli occhi di
lei,incapace di stare fermo.
Continuò:
“:Avevi tutto,non ti mancava
niente,e saresti sempre stata trattata come una regina.:” Fece una
pausa,fermandosi e trafiggendo Rin. I suoi occhi di un nero rossastro si
dilatarono,inchiodando furiosi Rin.
“:DIMMI PERCHÈ DIAMINE LO HAI FATTO!!!!???:”
Urlò l’uomo,e Rin si accasciò al
suolo ancora di più iniziando a piangere.
Lei era sempre stata
determinata,forte,orgogliosa,non si era mai ritrovata a tremare di paura.
Nella sua testa vi era ancora
stampata l’immagine di Naraku con gli occhi sbarrati,che uscivano dalle
orbite,furiosi,accecati dall’ira,e quel suo urlo gutturale e disumano.
Facendo ancora forza sulle
braccia sollevò il busto,fissando i piedi di Naraku che avevano ripreso ad
andare su e giu.
“:Che cosa vuoi?…:”
Piagnucolò priva di voce,e
Naraku si fermò.
“:Cosa voglio? Cosa voglio?!:”
Chiese furioso,mentre la sua
voce saliva di qualche ottava.
Si avvicinò a grandi passi a
Rin,sollevandole il volto con prepotenza,mentre lei si ritraeva piangente.
“:Voglio vendetta,sono stanco
Rin,stanco:” Sibilò lui malefico “:Di te,come di quella puttana di Kikyo. La
pagherete. Sesshomaru,come Inuyasha,dovrà riconoscere i suoi limiti. Nessuno
può mettermi i bastoni fra le ruote,e sparare di farla franca.:”
Lasciò Rin e si allontanò di un
passo,mentre questa continuava a piangere disparata.
Tuttavia,Rin scorse nello
sguardo di Naraku un certo cambiamento.
La fissò piegando la testa di
lato,bramoso,e al contempo beffardo.
“:Però Rin,forse una possibilità
c’è…:”
Sussurrò malvagio,piegandosi
davanti a Rin,che sollevò la testa,fissandolo con occhi colmi di disprezzo,ma
non poté fare a meno di osservarlo attenta.
“:Cosa vuoi?:”
“:Semplice. Fa la brava,e torna
con me… Dimmi che non lo farai più,che ti sei pentita,e ti perdono…:”
Rin spalancò gli occhi,per poi
piegare i capo.
Se avesse accettato,se avesse
potuto cancellare tutto e tornare indietro forse avrebbe risolto.
Poteva salvare
Sesshomaru,mettere al sicuro le sue amiche.
Però,i suoi occhi si fecero
cupi,quando pensò al male che quelli dell’Est avrebbero continuato a fare,alla
guerra che sarebbe continuata,al pericolo costante per le sue amiche.
No,tornare con Naraku non era la
soluzione giusta,aveva sbagliato una volta,ma non due.
Per la prima volta,dato che era
ancora nel dubbio,le parve di vedere il volto di Sesshomaru.
Vide il suo sguardo freddo,il
suo volto contratto,avvolto dallo sconforto,dalla rabbia e soprattutto dalla
tristezza.
Se avesse accettato l’offerta di
Naraku,Sesshomaru avrebbe sofferto,e il suo volto sarebbe diventato come quello
che aveva appena immaginato.
No. Mai. Quello non doveva
succedere.
A cancellare ogni suo dubbio,ci
pensò direttamente Naraku.
La passò un mano sul viso
pallido e umido di lacrime,partendo dalla tempia per arrivare al mento.
Possessivo,fastidioso.
Ripensò alle volte in cui
l’aveva baciata,alle sue labbra orrende sulle sue,alle mani di quell’assassino
sul suo corpo.
E Poi,stare lontana da
Sesshomaru era pura utopia.
“:NOOOO!:”
Urlò furiosa Rin,sottraendosi
allo sguardo di Naraku e al suo tocco.
“:Non tornerò mai con
te,mostro!:” Strillo ancora Rin,ancora stesa a terra “:Maledetto,mi fai solo
schifo. Io amo Sesshomaru,lo amo,lo amo più della mia stessa vita!:”
Nello sguardo di Naraku balenò
la furia,una furia distruttiva,ma poi,divenne freddo.
Con
cattiveria,crudele,gelido,sorrise.
“:Ma brava Rin,brava.
Allora,morirai insieme a lui…:”
Con un mano la afferrò dai
capelli,e con l’altra le prese il braccio,trascinandola fuori a forza.
****
Sfrecciava come un lampo fra le
vie,dentro la sua auto,Infuriato e accecato dalla rabbia ma in realtà era
divorato dalla sofferenza a dalla paura.
I suoi capelli neri racconti in
una coda alta erano al vento,mentre gli occhi azzurri erano puntati sulla
strada.
Koga teneva stretto il
volante,mentre fremiti di rabbia lo scuotevano,era furioso.
Si torturava,ripensando a quella
maledetta telefonata che gli era arrivata.
Era saltato in aria quando allo
squillo del suo cellulare era apparso il nome Ayame sul display.
Tremante e maledettamente
felice,anche se ancora arrabbiato,aveva risposto speranzoso.
Forse Ayame voleva parlare,e lui
ne avrebbe approfittato per scusarsi,anche se l’orgoglio era una barriera
indistruttibile. Ma nonostante fosse passato meno di un giorno,Koga aveva
sofferto maledettamente la mancanza della sua Ayame.
Però,quando aveva risposto al
telefono,non aveva udito la voce dolce e squillante di Ayame,ma quella grave e
rude di un uomo.
Onigumo,quel maledetto,lo
avvertiva che Ayame era nelle sue mani,e che se voleva ritrovarla doveva
raggiungere un luogo preciso.
Koga fremeva,chissà che paura
aveva avuto la sua piccola Ayame,chissà se aveva pianto,e lui non era li a
proteggerla.
Se quel maledetto le aveva fatto
del male…lui…
Strinse i denti e colpì con un
pugno il volante,mentre infuriava al vento.
Ayame lo aveva lasciato,eppure
era stata colpita per colpa sua.
Questo non poteva tollerarlo.
Non vedeva l’ora di
arrivare,andando velocissimo e infischiandosene dei segnali stradali,correva e
basta,per raggiungere la sua amata,e vedere in che condizioni era.
L’amava,e glielo avrebbe urlato.
Finalmente svoltò
l’angolo,scaricò li la sua macchina e corse sotto la leggera
pioggia,infischiandosene della nebbiolina,perché tanto ci vedeva benissimo lo
stesso.
Raggiunse alcuni cunicoli,non
sapeva se aspettarsi di trovare un nemico li davanti,ma dalla telefonata pareva
chiaro che in quel posto avrebbe trovato solo la ragazza,mentre quel maledetto
se la dava a gambe.
Finalmente,aggirò una via
stretta,ed in fondo,accasciato a terra,ecco l’esile corpo di Ayame.
“:AYAME!:”
Urlò correndo verso di lei,per
poi inginocchiarsi al suolo e sollevarla per stringerla contro il suo petto.
“:Ayame rispondi ti prego,sono
io,sono Koga!:”
Non riusciva a crederci,ma stava
tremando,era impaurito,ma soprattutto furioso,ora che aveva visto il volto
della sua amata.
Quel piccolo viso esile,era
livido,con un prepotente taglio al mento che faceva colare del sangue lungo
tutto il collo.
Un spalla era insanguinata,i
capelli sporchi di terra che non splendevano del solito color ramato vivo.
Gli occhi macchiati e
serrati,che non ne volevano sapere di aprirsi e rivelare il loro colore
smeraldo.
“:Ayame amore mio ti prego
guardami…:”
Koga era ricurvo sulla spalla
della sua ragazza,e la sua voce solitamente rude era piegata da una strana nota
triste e sconfortata.
Se fosse stato meno
orgoglioso,avrebbe pianto,ma anche se dai suoi occhi non cadevano lacrime era
comunque distrutto dentro.
“:Ayame…:” sussurrò affranto,con
la voce rotta “:Io ti amo,non mi puoi lasciare… Ti amo,ti amo,ti
amo…:”
Se solo la sua testardaggine e
il suo maledettissimo orgoglio non gli avessero impedito di dichiararsi prima,a
quest’ora la sua piccola Ayame non si troverebbe in quelle condizioni.
Ma sotto il rumore della pioggia
si sentì un flebile lamento,una voce sottile e sforzata.
“:…E dovevi aspettarmi di
vedermi così per dirmelo,razza di stupido!:”
Koga sollevò la testa di
scatto,gli occhi azzurri umidi e l’espressione dapprima sconvolta per poi
diventare sprizzante di gioia.
“:Ayame!:”
La strinse forte,accarezzandole
la testa,ma lei aveva ancora gli occhi chiusi.
“:Ayame come stai?,dimmi come ti
senti…:”
Continuò Koga,per nulla
sollevato anche se la ragazza aveva parlato.
Ayame aprì piano gli occhi,e accennò
un sorriso.
“:Sto bene,mi hai detto che mi
ami finalmente,che altro posso chiedere…:”
Koga sorrise, guardandola dritto
negli occhi.
“:Si Ayame,io ti amo,io ti amo
più di ogni altra cosa TI AMO. TI AMO. TI AMO:”
Urlò in fine,ma Ayame
rise,scuotendo la testa e prendendo il volto di lui fra le piccole mani per
fermarlo.
“:Anche io ti amo,ma ora
piantala e sta zitto!:”
Lo mise definitivamente a tacere
con un bacio passionale e profondo.
Quando si lasciarono Koga la
mise in braccio cercando di farle scudo dalla pioggia e corse verso l’auto,intenzionato
a portare la sua amata al pronto soccorso.
Qualsiasi cosa al monto fosse successa,niente lo avrebbe fermato
Porto buone notizie,o almeno
credo!.
Per scusarmi dei vari ritardi,e
del non poter rispondere per bene alle recensioni e altro…ho deciso di
aggiornare due capitoli di fila.
In partenza,questi due capitoli
che vedrete dovevano essere una cosa sola,ma dato che era eccessivamente lungo
ho dovuto dividerlo. Comunque adesso li avete uno dopo l’altro e potete
leggerli con calma.
Buona lettura ^^
Uragano. 1°part.
Qualsiasi cosa al monto fosse
successa,niente lo avrebbe fermato.
Anche quello stupido di Inuyasha
aveva provato a farlo ragionare,a dirgli che era meglio prepararsi,o che
dovevano entrare in azione tutti insieme.
Ma neanche a dirlo,che il
cellulare di Koga aveva iniziato a squillare,ed era arrivata la seconda
notizia.
Anche Ayame era stata presa,ed
era in pericolo.
Sesshomaru non ne dubitava,dato
che Rin era sparita dopo l’appuntamento con la stessa Ayame.
Anche a lui,poco prima di
Koga,era arrivata una telefonata con il numero di Rin,ma a rispondere,era stato
quel maledetto…
“ Cosa si prova a perdere la
persona che si ama?”
Aveva esordito beffardo Naraku,al
telefono.
“Se non lo hai ancora
provato,preparati,perchè presto lo scoprirai…”
E subito dopo Naraku aveva
iniziato a ridere,e inutile dire che l’animo di Sesshomaru si ero corroso ed
intrecciato fino a fargli salire il sangue al cervello.
Era furioso,un demone
implacabile gli si muoveva dentro. Sembrava essersi tramutato in un mostro.
“aspetta però…” aveva continuato
Naraku “forse vuoi sentire la tua bella un’ultima volta,prima di vederla
morire…”
Sesshomaru si era arrestato,il
suo corpo si era immobilizzato a tal punto,che per chi lo stava guardando
dentro il salone di casa sua,era difficile credere che stesse respirando.
Koga,Inuyasha e Miroku erano
paralizzati.
“Sesshomaru non ascoltarlo,non
venire,non.. HAAAHIA”
Stavolta,ecco la voce di Rin,il
suo lamento acuto e in pena,e poi l’urlo. Evidentemente per i gusti di Naraku
la ragazza aveva parlato abbastanza.
Fu lui a riprendere il telefono.
“ti aspetto Sesshomaru…”
Aveva concluso,dandogli un
indirizzo preciso.
“:Tu sei pazzo! Lo capisci che è
una trappola?:”
Gli sbraitava contro
Inuyasha,cercando di farlo desistere,di fargli capire che Naraku lo avrebbe
atteso preparato,appostato,e magari non era solo.
“:Sono fatti mie Inuyasha. Naraku
è mio,me la sistemo io.
Lui sarà solo fidati…:”
E Sesshomaru si dirigeva a
grandi passi verso la porta,afferrando la giacca a cui era attaccata la
pistola.
“:Maledizione ma che ti passa
per la testa? E noi che facciamo? È anche affare nostro!:”
Inuyasha non si arrendeva,ma il
fratello maggiore lo fulminò con lo sguardo.
“:è solo affare mio. Rin la
salvo io,Naraku è mio. Tu pensa agli affaracci
tuoi!:”
“:No maledizione! Ti stai
facendo prendere dalla rabbia,lo vedi che non ragioni!? Anche quando Kagome era
in pericolo io stavo partendo in quarta ma tu mi hai fermato,ed ora io fermo
te!:”
I due si urlavano contro.
“:Tu perdi il controllo quando ti va il sangue alla testa. Io no. Sono migliore di te
Inuyasha,ricordalo,non ho bisogno ne di te ne di nessuno. So cosa devo fare,Naraku
sarò solo,e anche io voglio essere lasciato in pace. Tu hai altro da fare…:”
Scioccato e senza prole Inuyasha
deglutì.
“:Che cosa dovrei fare?:”
Sesshomaru si fece più serio e
determinato,tornando a vestire i panni del glaciale capo e non del fratello
maggiore che litiga con il minore.
“:Miroku! Inuyasha! Voi andate a
prendere le vostre ragazze,mettetele al sicuro. Gli altri uomini di Naraku
potrebbero prendere anche loro.
Quando le avrete messe al sicuro
potrete raggiungermi:”
Nel frattempo Koga era già corso
da Ayame,mentre Sesshomaru dava l’indirizzo agli altri suoi due uomini.
Adesso Sesshomaru era solo,nella
sua auto fortunatamente abituata a correre.
Gli occhi taglienti ridotti a
due fessure minacciose,la mascella serrata.
Non mancava molto ormai,il luogo
d’incontro era un luogo sotterraneo,un vecchio passaggio scavato in una
montagna.
Arrivò a destinazione,parcheggiò
li l’auto e proseguì a piedi,inoltrandosi nel sotto passaggio cupo e
roccioso,fino ascendere sempre più verso il basso.
Camminare rimanendo in posizione
eretta era impossibile,bisognava aiutarsi con le mani per scendere. Tuttavia
lui era impeccabile anche mentre scendeva per quel dirupo stretto e buio.
Quando arrivò finalmente nello
spiazzale,la temperatura era notevolmente bassa,e gli unici colori che si
vedevano erano il grigio delle rocce,ma nascosto dalle immense zone d’ombra,e
il blu cristallino delle vaste pozze d’acque che si specchiava nel tetto
ghiacciato emanando bagliori candidi che aiutavano a difendersi dal buio.
Vari spuntoni pendevano dal
tetto di ghiaccio,mentre spigoli di roccia fuoriuscivano dai lati e dal
basso,incrociandosi con quelli del tetto.
Sesshomaru non si rilassò,teneva
i muscoli tesi,i sensi all’erta,sfruttando l’eco che quella cavità produceva.
Poi,quando fu molto vicino al
bordo della grande pozza d’acqua che risiedeva la centro,vide alla sua sinistra
una sorte di tronco d’albero,formato dalla roccia azzurrina.
Legata li,ecco Rin.
Le sue mani erano portate sopra
la testa corvina,legate con un nastro,ed era imbavagliata,mentre cercava di
liberarsi sfruttando i piedi che aveva liberi.
Sesshomaru la osservò per
bene,abbassando la guardia per perdersi in quella figura che tanto amava.
Le scarpe scure,il jeans
aderente,e la maglietta bianca sovrastata dalla canottiera nera con la spalline
sottili.
In fine il suo volto.
I capelli scompigliati,gettati
malamente all’indietro da un cerchietto invisibile in quella mischia di capelli
neri,che le lasciavano scoperte la fronte perlacea ma le finivano sulle guance
umide di lacrime.
Rin spalancò gli
occhi,impaurita,tremante,e vedendo Sesshomaru che avanzava iniziò a scuotere la
testa,a dire di no,provando a parlare ma il bavaglio glielo impediva.
Sesshomaru la vide scuotere la
testa,sforzarsi nel tentativo di fargli capire che non doveva procedere verso
di lei. Ma lui,se ne infischiò.
Non gli importava se Rin muoveva
convulsamente la testa,e se aveva gli occhi sbarrati dal terrore,lui proseguiva
verso di lei.
La rivoleva,voleva slegarla e
portarla via,di se stesso non gli importava.
Ma il suo grave errore fu quello
di abbassare la guardia.
Dall’ombra alla sua
destra,quando era a pochi passi da Rin,sbucò fuori Naraku.
Imponente,malefico,lo colpì alla
testa,stordendolo.
Sesshomaru si accasciò al
suolo,infuriato,si sollevò con le braccia,rigirandosi per guardare in faccia il
suo aggressore.
Naraku indossava un maglione
leggero di colore scuro e dei jeans,il suo volto malefico si lasciava colpire
dal bagliore candido delle acqua,ma gli spigoli del suo volto perfetto erano
nascosti da ombre scure.
Il nemico se la rideva,mentre
Sesshomaru covava ringhi nel petto.
Era ancora a terra,ma era voltato
verso Naraku,sostenendosi la schiena con i gomiti.
“:Hahaha
Sesshomaru,non ti facevo così stupido. In un solo colpo sei finito a terra e
per giunta disarmato…:”
Sesshomaru inarcò un
sopracciglio,ma poi tastandosi la giacca non trovò ciò che cercava per poi
individuare la sua pistola più indietro,alla destra dei piedi di Rin.
Naraku superò tranquillo
Sesshomaru,ancora stordito per il colpo che gli aveva assestato sulla nuca. Era
già un miracolo che non avesse perso i sensi.
Arrivò vicino a Rin,fissandola
negli occhi con un’espressone trionfante e malvagia.
“:Piccola Rin,il tuo cavaliere è
finito a terra,te lo dicevo io che non dovevi metterti contro di me…:”
La canzonò,accarezzandole il
volto perlaceo,partendo dalla fronte per scendere lungo le guance.
Rin sottrasse il suo volto a
quel tocco,e incavò la testa fra le spalle,gemendo,e chiuse gli occhi.
“:Ma mia piccola Rin,cosa fai?
Provi ancora a fare la dura? Lo sai che contro di me non puoi niente,lo hai
sempre saputo…:”
La voce di Naraku si fece più
cupa e minacciosa,mentre si preparava ad urlarle contro covando il suono nel
petto.
Si appiattì contro il corpo di
Rin,piazzandosi davanti a lei,e tenendole il volto fermo con le sue mani.
Rin,dal canto suo,non ne voleva
sapere di apri gli occhi,e cercava di tenere la testa nascosta,mentre
piagnucolava in modo acuto.
“:Tu e il tuo stupido Sesshomaru
avete osato mettervi contro di me,e ora morirete. Volevate stare insieme? Bene,però
vi unirete all’altro mondo!:”
Sbraitò in fine Naraku,ma
all’improvviso vene scagliato via dal corpo di Rin,che si ritrovò libera.
Rin infatti vide Naraku a terra,lontano
da lei,e Sesshomaru pronto a colpirlo ancora.
Evidentemente Sesshomaru non
aveva tollerato le parole di Naraku,la sua vicinanza a Rin,e aveva trovato la
forza per alzarsi e colpirlo,mentre il nemico si era distratto.
“:E poi lo stupido sarei io?:”
Fece Sesshomaru con disprezzo “:Tu ti sopravvaluti troppo,ma in realtà,sei solo
un verme che dovrebbe tornare a strisciare…:”
Sesshomaru imponeva sopra
Naraku,ancora a terra,che si ripuliva il labbro spaccato.
Rise maligno e beffardo a
Sesshomaru,rialzandosi in piedi.
Rin vide solo due figura,una
scura ed una chiara,che si battevano a mani nude.
Calci e pugni,ma Rin non
riusciva a capire chi fosse in vantaggio,ma proprio mentre tentava di
liberarsi,si sentì afferrare i polsi da due mani grandi e gelide.
Sussultò emettendo un urlo
acuto,che però era stato ovattato dal bavaglio.
Davanti a lei,ora che lo
notava,non c’erano più i due combattenti,dov’era Sesshomaru?.
Riprese fiato solo quando la
mano del suo amato scivolò sulla sua guancia,ed i suoi occhi dorati la
rassicurarono fissandola in silenzio.
Rin osservò Sesshomaru mentre la
liberava dalla corda ed in fine del bavaglio. Era silenzioso,serio,freddo,e lei
non capì.
Quando fu libera,la giovane gli
saltò al collo infischiandosene di tutto e di tutti,e nonostante le braccia di
Sesshomaru l’avessero stretta,e la sua testa si fosse posata sui suoi capelli
neri,Rin si staccò di scatto.
Aveva sentito quel liquido caldo
bagnarle la gola,ed ora poteva notare sulla camicia bianca del suo amato,una
chiazza di sangue rosso accesso all’altezza del petto.
In silenzio,le sue piccole mani
bianche si intrufolarono oltre i primi bottini della camicia che erano aperti,o
forse erano saltati via,e scoprì il prepotente taglio sul pettorale del
ragazzo.
Quando i suoi occhi scuri si
spalancarono,e ancor prima che riuscisse ad aprire bocca,la mano del ragazzo
afferrò il suo polso,nel tentativo di spingerla via.
Rin si trovò incatenata dal più
gelido degli sguardi di Sesshomaru.
“:Va via di qui Rin!:”
Le ordinò,irremovibile,me lei
scosse la testa mostrandogli il suo sguardo afflitto.
“:Non se ne parla,non ti lascio
qui! Sei ferito!:”
“:Rin mi sono solo graffiato
contro una roccia. Non sei al sicuro qui,scappa,fra poco arriveranno Inuyasha e
gli altri:”
Sesshomaru era serio,eppure,Rin
vide la tristezza e la preoccupazione in quegli occhi color miele.
Era lei che lo faceva
preoccupare: se stava li gli avrebbe impedito di combattere con freddezza.
Non voleva lasciarlo li da
solo,ma se questo serviva ad alleviargli le pene…
“:Sesshomaru dov’è Naraku?:”
Chiese lei,attaccando le mani al
petto solido del ragazzo,che le strinse le mani con le sue.
“:Per ora se ne starà buono,ma
non sarà per molto…:”
“:Allora sfruttiamo questo
tempo: scappa via con me. Hai detto che stanno arrivando gli altri…:”
Sesshomaru sfoggiò un mezzo
sorriso,che sembrava più un ghigno,e scosse la testa.
“:Scappare? No Rin non è da me,e
poi devo finirlo. Non gli perdonerò mai tutto quello che ti ha fatto,lui deve pagare.
Voglio farla finita una volta per tutte…:”
Rin lottava contro l’istinto di
piangere e la voglia di portare via con lei il suo amato.
La sua voce si fece debole.
“:Allora rimango con te! Ti ho
già perso una volta,non voglio che si ripeta…:”
Negli occhi di Sesshomaru balenò
una strana emozione,indecifrabile.
Sofferenza,paura,dolcezza,rabbia.
Non si capiva,ma i suoi occhi
sembravano di miele,quando le afferrò il volto con le mani per costringerla a
guardarlo,anche se la sua mascella restava serrata.
“:Esatto Rin. So cosa si prova a
stare senza di te,e non permetterò che accada ancora. Non posso stare senza di
te lo capisci?. Allora fallo per me,fammi questo favore e va via. Salvati per
me!:”
Rin sentì le lacrime scenderle
lungo le guance.
“:E come pensi che potrei vivere
io,se tu non esci vivo da qui?:”
“:Non importa. Tu non puoi fare
niente qui,devo pensarci io. Davvero Rin,se proprio voi aiutarmi devi metterti
al sicuro. Se non devo pensare a proteggere te sarò più sicuro di me stesso.
Te lo giuro,faccio fuori Naraku
e ti raggiungo!:”
Rin si morse il labbro,ma fece
un cenno con le testa,mentre ormai le lacrime le rigavano il volto.
Non era più in grado di
guardarlo negli occhi,ma si sentì sollevare la testa e baciare con passione.
Quel bacio con Sesshomaru la
rimise al mondo,e le diede la forza per andarsene.
Sapeva che doveva allontanarsi,ma
non riusciva a lasciarlo li,da solo,contro quel mostro di Naraku,che agli occhi
di Rin appariva come un gigante inarrestabile.
Quando il bacio finì,Sesshomaru
la lasciò spingendola via.
“:Ora và. Fallo per me…:”
La supplicò ancora con voce
melodiosa,e Rin corse via obbedendo.
La ragazza si stava già
arrampicando per quella salita spigolosa e piena di appigli,graffiandosi le
mani,quando i rumori gutturali e potenti si fece riudire alle sue spalle.
Istintivamente si
voltò,scorgendo Naraku e Sesshomaru che riprendevano a picchiarsi a mani nude.
Sesshomaru era più rapido e
preciso. Era evidente che il carattere calmo e calcolatore del ragazzo
influenzasse anche il modo di combattere.
Al contempo anche la furia di
Naraku si poteva scorgere in quel suo modo feroce e possente di attaccare.
Rin rimase di ghiaccio,senza
respirare.
Poteva vedere da se,con i suoi
occhi,che rimanere li non avrebbe risolto le cose. Cosa poteva fare lei,così
piccola e mingherlina,contro quei due leoni?.
Eppure non sopportava di
scappare via lasciando il suo amato fra le grinfie del nemico.
Sapeva anche che Naraku non
avrebbe esitato ad attaccare lei per avvantaggiarsi su Sesshomaru. Infondo
Naraku e la lealtà avevano litigato tempo addietro,e non si sarebbero
riappacificati quel giorno.
Ma quando gli occhi scuri di Rin
videro il bagliore dietro la schiena di Naraku,i dubbi si fecero certezze.
Ora che ci pensava,Rin sapeva
bene che Naraku portava con se un pugnale,per ogni evenienza.
Se in casi come quelli,l’uomo si
fosse trovato in difficoltà,non avrebbe esitato ad usare l’arma.
La pistola gli era sicuramente
volata via per colpa di Sesshomaru,ma vantava ancora quel pugnale.
Cosa sarebbe successo,se Naraku
si fosse scagliato contro Sesshomaru,e invece di sferrargli un pugno lo avrebbe
colpito con la lama affilata?.
Rin rabbrividì sentendosi
colpire allo stomaco da un peso inesistente.
Stringendo i pugni,si costrinse
a ricordare dove aveva visto la pistola di Sesshomaru,ed infine ricordò che
l’arma era volata ai suoi piedi quando Naraku lo aveva colpito alla nuca.
In altre parole,la pistola era
nel punto in cui lei era stata legata poco prima.
Lei doveva prendere quella pistola e darla a Sesshomaru,altrimenti il
suo amato avrebbe rischiato la vita,e la cosa doveva essere fatta in fretta.
Nel frattempo,un uomo con un
maglione blu rideva,apparendo più pazzo che sadico,mentre incassava due pugni
dell’avversario.
“:Sai Sesshomaru,tu ti senti
tanto in alto,ora che sei caduto in basso…:”
Sesshomaru,dal canto suo,non si
scompose rimanendo in posizione di difesa,acquattato come un leone pronto a
scattare per azzannare la preda.
L’unica espressione che si
concesse,fu un’alzata del sopracciglio,mostrandosi incuriosito.
“:Eri conosciuto per la tua
freddezza,il tuo cuore di ghiaccio. Cose disumane. E invece…:” continuò Naraku
“:Non sei che uno stolto qualunque,che per amore si rovina…:”
“:Tsk,non permetto ad uno come
te di giudicarmi.:” Sesshomaru si mise più dritto con al schiena,fissando
l’avversario con sufficienza “:Cosa ne può capire un’animale come te,di cosa fa
uno come me. Sei sempre stato inferiore,e adesso morirai nella tua ignoranza,e
con la consapevolezza di non avere mai avuto al tuo fianco una ragazza che ti
amasse…:”
I sottointesi in quella frase
erano chiari: Naraku si era spinto per ottenere Kikyo o Rin,ma non aveva avuto
ne una ne l’altra alla fine.
Le più grandi imprese del capo
dell’Est erano andate in fumo a causa dei due fratelli dell’Ovest.
Era vero inoltre,che Naraku
sarebbe stato per sempre un passo indietro al capo del clan opposto.
Colpito e affondato.
Ovviamente Naraku non gradi le
parole di Sesshomaru,decidendo di scagliarsi contro di lui.
Questa volta però,mentre Naraku
tornava indietro,Sesshomaru poteva notare che nel punto in cui era stato
sfiorato dal pugno del nemico,ora vi era una striscia rossa di sangue.
Era strano che col solo
sfiorarlo,Naraku fosse riuscito a ferirlo.
Fu così che il giovane dai
capelli d’argento fisso dapprima il suo braccio,e poi il nemico,che se la
rideva sfoggiando un pugnale macchiato di sangue.
Sesshomaru inarcò ancora un
sopracciglio,ma era inutile stupirsi della morale marcia del suo avversario,che
impugnava un pugnale anche davanti ad una persona disarmata.
Naraku appariva soddisfatto e
beffardo,con gli occhi iniettati di sangue,mentre poteva già pregustare la
propria vittoria.
Quando…
“:SESSHOMARU!:”
Rin,che era scesa di corsa per
recuperare l’arma del suo amato,era ora vicinissima ai due,che lanciava la
pistola al ragazzo di cui aveva attirato l’attenzione chiamandolo per nome.
Si era mossa silenziosa e
decisa,e dato che i due erano fin troppo impegnati,era anche riuscita ad
arrivare così vicina al suo amato,e a lanciargli l’arma.
Sesshomaru aveva afferrato al
volo la pistola,e Rin tirò un sospiro di sollievo nel vedere che nonostante le
sue mani tremassero senza freno,era riuscita a fare un lancio decente.
Ma quando,in un gesto
fulmineo,Sesshomaru puntò l’arma corto Naraku,ebbe una spiacevole sorpresa.
In un gesto altrettanto
rapido,infatti,il perspicace Naraku che aveva intuito tutto al volo,e si era
affrettato ad afferrare Rin che era ferma a pochi passi da lui.
Ora la ragazza era immobilizzata
fra le braccia di Naraku,che al tempo stesso le puntava il pugnale alla gola.
Sesshomaru sembrava un vero
felino,calmo e possente nella sua eleganza.
Teneva il braccio alzato,con
l’arma che celava leggermente il suo sguardo gelido e tagliente,puntata contro
il nemico.
Tuttavia,colpire Naraku senza
ferire Rin era impossibile,ancora più se il nemico le puntava alla gola una
lama affilata.
“:Cosa farai adesso? Attacca se
hai il coraggio…:”
Ecco la seconda parte del
capitolo,nonché secondo aggiornamento della giornata XD.
Questi due capitoli erano i
penultimi,dopo ce ne sarà uno solo,e poi,aimè! Fine…
Uragano. 2°part.
“:Cosa farai adesso? Attacca se
hai il coraggio…:”
Sesshomaru non si
mosse,apparendo tanto gelido ed immobile da rappresentare una statua di marmo.
Eppure era letale,con i muscoli
tesi e gli occhi affilati,mente i capelli argentei e scompigliati gli
ricadevano sulla fronte come frangia.
I due nemici si mossero in tondo
per un po’,accerchiandosi,scrutandosi.
Uno aveva l’espressione folle,al
tempo stesso vittoriosa di chi ha la situazione in pungo. Stringeva Rin come se
fosse un trofeo vinto in guerra,il trofeo che gli garantiva la vittoria contro
il suo nemico giurato e la tanto agognata vendetta su quella stessa ragazzina
impudente che lo aveva sfidato per poi farsi beffe di lui.
D’altro canto Sesshomaru
rimaneva teso,lo sguardo letale e la mascella contratta che riportava però un
vistoso taglio,che sminuiva la sua postura minacciosa,così come la chiazza di
sangue sul petto.
Silenzioso,Sesshomaru si
chinò,facendo strisciare la sua pistola sul terreno,per farla arrivare vicino
ai piedi di Naraku.
“:lasciala andare:” esordì
quest’ultimo,riappropriandosi della postura totalmente eretta e
statuaria,liberandosi anche dell’aria minacciosa. “:è me che vuoi no? Allora
eccomi! Sono disarmato,vieni da me…:”
Naraku esaminò cauto
l’espressione dell’altro,al fine di scorgevi anche il più microscopico
segno,sperando di capire o meno se lo stava imbrogliando.
Volendoci pensare,vedere
Sesshomaru che torna freddo con la sua solita aria formale ed altera,non
sarebbe stata una cosa così strana,ma non in quella circostanza.
Fino al secondo prima dava
mostra della sua paura con la rabbia che rendeva i suoi lineamenti minacciosi.
Cosa era cambiato?.
Sesshomaru era a poco più di un
metro di distanza da lui,inerme,che avesse capito chi era il più forte? O
l’amore per Rin gli aveva proprio dato alla testa?.
Magari,pur di mettere al sicuro
quella sgualdrina,il grande Sesshomaru era pronto a battersi contro di lui a
mani nude,ma dimenticava forse che il suo avversario stringeva in mano un
pugnale?.
Lo stesso pugnale che ora
incideva lento la carne delicata della cola di Rin.
Infondo,analizzando il
tutto,ogni cosa andava a suo favore,o questo pensava Naraku,convinto per giunta
di essere superiore in quanto forza fisica rispetto a Sesshomaru.
Rin,tremante,stringeva il
braccio di Naraku,artigliando quella stoffa blu del maglione che l’uomo
indossava,ma ogni suo tentativo era invano.
Più passava il tempo,più preso
della frenesia Naraku serrava la prese del pugnale sul suo collo. Anche se
orami non provava più dolore,era normale che fosse terrorizzata da quella lama
che minacciava a tal modo la sua vita.
Sarebbe bastato un secondo,una
sola distrazione,che Naraku le avrebbe tagliato la gola,e la morte che si
preannunciava era la peggiore. Avrebbe soffocato e avrebbe perso sangue fino
alla morte,che sarebbe quindi giunta o per asfissia o per dissanguamento.
Scosse minimamente il capo,non
era quello il momento di affiggersi o di torturarsi.
Sesshomaru,davanti a lei,la
stava fissando. Poco prima il giovane fissava Naraku come un leone fissa la sua
preda prima del balzo finale,ma ora,quei deliziosi occhi caramellati,fissavano
lei.
La osservavano ansiosi,se pur la
mascella serrata faceva presumere il contrario,il ragazzo era in pensiero per
lei,e l’unica cosa che gli premeva era appunto la vita della sua amata.
E poi fu un solo istante.
Rin poté scorgere il segnale
degli occhi di Sesshomaru,per poi accorgersi che il braccio di Naraku si era
allentato,di poco,ma non la teneva più così rigidamente.
Ecco perché Sesshomaru la
fissava,perché Naraku aveva abbassato la guardia per riflettere sulla sua
proposta.
O adesso o mai più.
Con uno strattone Rin scivolò
via dalla presa di Naraku riuscendo ad allontanarsi da lui di appena due
passi,ma fu sufficiente.
Naraku sgranò gli occhi,odiando
con tutto se stesso quella stupida ragazza,ma non ebbe il tempo di formulare
altro pensiero,perché qualcosa si scaraventò contro di lui,trascinandolo
inevitabilmente nella pozza d’acqua alla sue spalle.
Quel peso,altri non era che il
corpo stesso di Sesshomaru,che si era buttato su Naraku per poi seguirlo
sott’acqua.
L’impatto che l’acqua gelida
annebbiò le menti di entrambi gli uomini,ma nessuno dei due era intenzionato a
darla vinta all’altro.
Rin,che non riusciva a fermare
le lacrime,si inginocchiò sul bordo della vasta pozza,che rispecchiava il
colore cristallino dei ghiacci,creando giochi di luce ovunque.
Strinse con le mani insanguinate
la roccia sotto di lei,ed impaurita come non mai,temeva per la sorte del suo
amato.
…Sesshomaru…
Pensava Rin,solo
quello,quell’unico nome che era tutta la sua vita.
Fissava incredula quelle
acque,da cui si vedevano emergere due masse,una scura ed una chiara,che si
avvinghiavano,scontravano,si afferravano quando uno usciva appena per
riprendeva fiato e l’altro lo faceva annegare ancora.
Rin,inspiegabilmente,ebbe un
momento di debolezza,quando si coprì gli occhi con le mani.
Non era da lei,che ne aveva già
viste di tutti i colori,ma iniziò a singhiozzare come una bambina,tenendosi il
volto.
Era stanca,esausta,non ne poteva
più di tutto quello,doveva finire.
Non sapeva cosa fare,e sforzarsi
di pensare era inutile perché lei non poteva proprio fare nulla per cambiare la
situazione o aiutare Sesshomaru.
Ma aprì appena le dita,per
intravedere la figura,che annaspando,si stava spingendo sul bordo della pazzo
per uscire fuori dall’acqua.
Rin ebbe un sussulto,quando
riconobbe la camicia bianca e i capelli argentati del suo Sesshomaru.
Il ragazzo,solitamente
composto,era ora del tutto rovinato e graffiato,sanguinante,e i vestiti gli si
erano attaccati al corpo come i capelli al volto,dato che era fradicio d’acqua.
Tossiva,e sembrava incapace di
risollevarsi da solo facendo forza sulle braccia.
Era davvero senza forza,dato che
ancora rimaneva con metà corpo in acqua.
Rin scattò vicino a lui,gli
prese il volto con le mani e lo scrutò per un attimo,per lei non vi era alcun
graffio su quel volto che tanto amava.
Sesshomaru accennò un sorriso
stanco e tirato per la sua amata,e Rin,lo accarezzò.
Peccato che quella scena così
dolce e pacifica,venisse bruscamente interrotta.
Un mano uscì dall’acqua,e
conficcò un pugnale sulla schiena di Sesshomaru,che sussultò spalancando gli
occhi e tossendo sangue.
Mentre l’acqua cristallina
diventava scarlatta,Rin rimase di ghiaccio,il cuore le scoppiò in petto,e le
mani tremavano convulsamente.
Quella maledetto braccio di
Naraku era riemerso per accoltellare Sesshomaru alle spalle.
Fortunatamente il pugnale non
rimase conficcato nella schiena del ragazzo,e Rin non esitò oltre.
Si gettò su Sesshomaru
aiutandolo a tirarsi fuori dell’acqua,e presa dalla foga,se lo trascinò addosso
spostandosi di almeno due metri dal bordo.
Era presa da una strana
frenesia,che le aveva fato fare quei gesti senza rendersene conto.
In quel preciso
instante,infatti,si stava cullandosi con il ragazzo addosso.
Lo accarezzava e lo cullava,mentre
versava fiumi di lacrime,mentre stringeva convulsamente il corpo sanguinante di
Sesshomaru.
Ma mentre i due amanti
rimanevano in terra,stretti e inermi,il loro nemico si rimetteva in piedi sul
bordo delle pozza,e a tentoni,recuperava una pistola gettata via,ed ora,la
puntava contro di loro.
Ed ecco tornato lo sguardo
folle,la postura rigida delle spalle da vincitore.
Rin incupì lo sguardo,come se di
fronte alla morte le fosse tornata la freddezza che la caratterizzava,mentre
scrutava in silenzio l’uomo che da li a poco l’avrebbe uccisa.
Sesshomaru,riemerso da chissà
quale abisso,si sciolse volutamente dell’abbraccio di Rin,sedendosi davanti a
lei per proteggerla,tornando a minacciare il suo nemico con sguardo gelido ed
assassino,me più che altro,in quel momento,ricordava solo lo sguardo di un
leone ferito che non è ancora intenzionato ad abbassare la testa,neanche a
pochi passi dalla morte.
Perché ormai,era davvero finita.
“:Addio…:”
Esalò Naraku,con la voce sottile
e cupa da assassino che raggiunge finalmente il suo traguardo.
Rin se ne infischiò
dell’orgoglio di Sesshomaru,e con tutta la forza che aveva lo costrinse a
stringersi a lei.
Non se ne faceva niente di un
corpo martoriato eretto davanti a lei per farle da scudo.
Un solo colpo li avrebbe
trapassati entrambi.
Lo strinse a se,contro il suo
petto,e inghiottì le lacrime contro la sua testa argentata,mentre si sentiva
stretta a sua volta.
Quanto meno,sarebbero morti
uniti.
BANG.
Il rumore sordo dello sparo
riecheggiò nei timpani di Rin minacciando di struggerli,arrivando quasi a
dolere alla testa.
Dopo interminabili secondi,Rin
aprì gli occhi con estrema lentezza,e inconsciamente fece un controllo di tutte
le sue parti del corpo,ma fatta accessioni per alcuni graffi che pizzicavano,non
vi era nessun altro dolore.
Sobbalzò quando fece mente
locale,e ricordò che stretto al suo petto,e quindi davanti al suo corpo,c’era
Sesshomaru.
Le sue esile mani esaminarono in
un secondo il corpo dell’amato,ma oltre alle precedenti chiazze di sangue,sulla
camicia bianca non ce ne erano di nuove.
Con piacevole sorpresa rivide
quegli occhi dorati che amava,e capì che anche il ragazzo stava facendo la sua
stessa cosa: controllare se la persona amata fosse ferita.
Ma entrambi costatarono presto
di essere illesi,ma erano certi di aver udito fin troppo bene lo sparo.
Che fossero già morti?.
Se non avessero avuto i
precedenti tagli e le macchie di sangue ci avrebbero creduto davvero.
Si scambiarono un’ultima
occhiata d’intesa,e poi,insieme,guardarono Naraku davanti a loro.
La risposta fu ovvia.
Naraku aveva gli occhi
sbarrati,quasi fuori dalle orbite,l’espressione furiosa,e il braccio puntato
contro di loro si andava abbassando,mentre il suo corpo tremava.
Ma la cosa che più li colpi,fu
la chiazza che grondava sangue all’altezza del suo petto.
Rimasero interdetti per un po’
fin quando non seguirono lo sguardo di Naraku,per ritrovarsi a fissare una
figura immobile e in alto,all’ingresso della cava.
Rin strabuzzò gli occhi,mentre
pian piano allentava la presa su Sesshomaru,ma non riusciva a staccare gli
occhi dalla quarta persona.
Jeans stretti,maglione
chiaro,una treccia di capelli corvini al vento,ed uno sguardo blu puntato
contro Naraku,oltre al braccio ancora teso con in mano una pistola.
…Bankotsu…
Pensò Rin,davvero incredula e
con il cuore in gola.
Lo fissò ancora,mentre questo
scrollava la pistola per poi rimetterla al suo posto nella fibbia dei
pantaloni.
“:Addio Naraku:” esordì brutale
Bankotsu “:Manda i miei saluti all’inferno…:”
Naraku lo guardo in
cagnesco,mentre rivoli di sangue cadevano dalla sua bocca,e
poi,traballante,finì dentro la pozza d’acqua.
Rin riuscì appena a togliere gli
occhi dal loro salvatore,per osservare Sesshomaru e notare come anche lui
stesse fissando Bankotsu,o meglio,i due uomini si fissavano reciprocamente.
“:Serve aiuto li sotto?!:”
Fece Bankotsu,con una punta di
ironia,che Rin non condivise.
In risposta,Sesshomaru ghignò,e
Rin capì al volo il significa di quel ghigno:non osare avvicinarti a me!.
Ebbene si,neanche in quel
momento il grande Sesshomaru poteva accettare l’aiuto di un nemico,che aveva
già fatto abbastanza. Per Sesshomaru infatti non sarebbe stato facile accettare
di dover la vita a quel Bankotsu.
Rin avrebbe volentieri sbuffato,stufa di tutto
quell’orgoglio,ma un nuovo arrivo catturò la sua attenzione.
Era una ragazza prosperosa,con
una gonna corta nera ed un maglioncino viola,i capelli scuri appuntati con un
fermaglio: Kagura.
Rin strabuzzò gli
occhi,vedendola stringere al braccio di Bankotsu.
“:è tutto apposto?:”
Sussurrò Kagura,e Bankotsu in
risposta le baciò appena la mano,senza alterare la sua postura rigira e lo
sguardo rude.
“:Si!:” disse “:Ora è tutto
sistemato…:” e detto ciò trascinò fuori la ragazza.
Rin rise,osservando,finalmente in
santa pace,il suo amato,che si allungò per baciarle le labbra.
Sullo spiazzale davanti
all’ingresso roccioso della cava,arrivarono due auto che frenarono di botto
sgommando sul terriccio e alzando cumoli di polvere.
In un’auto scura vi erano Koga e
Ayame,mentre nell’altra Miroku accanto ad Inuyasha che guidava,e dietro le loro
rispettiva ragazze.
Tutti si catapultarono fuori,ad
Inuyasha non era piaciuta per niente quell’auto che sgommavi via poco prima del
loro arrivo,ma non ebbe il tempo di fare nulla,che tutti videro quelle due
sagome traballanti che emergevano dal buio.
Rin e Sesshomaru strisciarono
fuori dalla cava,e subito tutti i ragazzi afferrarono Sesshomaru togliendo di
dosso a Rin.
Inuyasha,vedendo il fratello in
quello stato al dir poco pietoso,si catapultò sugli altri due ragazzi che lo
sorreggevano.
“:Che razza di fratello che
ho!:” sbraitò agitandosi “: Io l’ho sempre detto che è un folle!:”
Ebbe giusto il tempo di una
pausa per aprire la portiera posteriore su cui venne caricato Sesshomaru.
“:lo sapevo io. Lo sapevo.
Questo non ci arriva vivo all’ospedale,e poi il resto glielo do io! Lo ammazzo
io altro che!:”
I due amici Miroku e Koga,non si
lasciarono toccare dal monologo di Inuyasha,che per quanto cercasse di
nasconderlo,aveva semplicemente perso la testa preoccupato per il fratello.
Trasformando così quel momento
drammatico in una scena comica.
Sesshomaru,dal canto
suo,malconcio e stanco per com’èra,lo lasciò stare,o meglio lo ignorò
volutamente.
Si sarebbe indubbiamente
vendicato a tempo debito.
Rin invece,si vide accerchiata
dalle sue amiche,terribilmente in ansia,ma la prima ad abbracciarla fu Ayame.
“:Rin!:”
Ma prima che le saltasse al
collo,Rin la bloccò per osservala,e scorgere il grosso cerotto sul suo mento.
Di certo non poteva scordare di
aver lasciato l’amica fra le grinfie di Onigumo.
“:come stai?:” le chiese.
“:Tranquilla Rin! Niente di
rotto!:”
E finalmente tutte le
amiche,comprese Sango e Kagome,si riabbracciarono,mentre Koga,Miroku e Inuyasha
sgommavano via per portare Sesshomaru al dottor Totosai con una delle auto
lasciando l’altra alle ragazze.
******************
Yuly:
proprio così,Koga ha detto il tanto atteso ti amo,me contenta che ti sia
piaciuto ^///^ e cosa ne pensi di questi due che hai letto?.
Isy_264: Si Koga,l’ha detto,e
anche Sesshy è corso da Rin.
Spero davvero che questi due
capitoli ti siano piaciuti.
Danda93: davvero l’ai letta
tutta di fila? Grazie,spero di non averti deluso con questo duplice
aggiornamento! XD.
Mikamey:
allora,mi sa proprio che la piccola Ayame doveva proprio aspettare,ma alla fine
ha risolto con Koga. Per quanto riguarda Rin,bé,ora
Naraku la lascerà in pace!!!.
Ecco finalmente l’ultimo
capito,mi scuso enormemente per il ritardo.
Cielo aperto.
Erano passate tre settimane
dalla morte di Naraku,e alla villa di Sesshomaru si respirava un’aria serena e
pacifica,mentre il cielo era limpido e totalmente privo di nubi.
Erano tutti in movimento,dato
che era stato organizzato una sorte di pic-nic sul prato,e tutti si davano da
fare.
La prima settimana per Rin era
stata difficile,infatti aveva passato il tempo a recuperare tutte le sue cosa
da casa di Naraku,e quando tornava nella villa del suo amato la trovava
vuota,poiché quest’ultimo era in ospedale.
Ma già alla seconda settimana
tutto era cambiato,ed ora,poteva finalmente essere felice.
Quel giorno,Rin era
raggiante,nel suo vestitino rosso e con i capelli raccolti in due lunghe
trecce.
La fedele Nira,che ormai
superava di molto il suo ginocchio in altezza,trotterella al suo fianco con la
sua ingombrante presenza. Di fatti,non era più un cucciolo ma un cane ben
massiccio e quasi adulto.
La ragazza era in giardino e
portava in mano un vassoio carico di frutta da portare a tutti gli altri.
Arrivò nella distesa di prato,a
nord della villa,doveva era stato organizzato il pic-nic.
Su un’ampia tovaglia bianca e
gialla,erano comodamente seduta Sango,Kagome ed Ayame,anche loro allegre e con
vestiti più leggeri,poiché era prossima la primavera.
Rin pose il vassoio su di un
tavolino,e si sedette a scherzare con le sue amiche per un po’,e
l’argomento,non era altro che il matrimonio di Ayame.
E bene si,proprio la coppia mano
affiatata,sarebbe stata la prima a spingersi all’altare.
L’audace Koga,dopo aver
rischiato seriamente di perdere la sua Ayame,aveva capito che quella ragazzina
esaltata e dagli atteggiamenti spesso infantili,era in realtà la persona con
cui voleva vivere.
Per questo,ancora prima che
Sesshomaru rientrasse dall’ospedale,aveva portato la sua ragazza a cena fuori,e
le aveva fatto la proposta di matrimonio.
Inizialmente,Ayame aveva avuto
dei dubbi,in quanto non si sentiva adatta a metter su famiglia così presto,ma
alla fine,aveva pensato che arrivare all’altere,indossare il vestito bianco,e
vivere con Koga,era tutto ciò che voleva,ed aveva accettato.
Kagome e Rin erano convinte che
Ayame,persino al giorno del suo matrimonio,ne avrebbe combinata un’altra delle
sue,come ad esempio inciampare nello strascico del vestito mentre si dirigeva
con fin troppa enfasi verso l’altare.
E cosi,mentre parlavano di abiti
da sposa non troppo vistosi per la rossa,si finì col spostare l’attenzione
sulla coppia Kagome-Inuyasha,che avevano deciso di
comune accordo,di aspettare prima di fare il grande passo.
Kagome ci teneva a laurearsi in
medicina,e preferiva continuare a vivere con i suoi genitori e studiare,e solo
dopo la laurea,si sarebbe trasferita con Inuyasha.
In altre parole proprio la
coppia dalla relazione più lampante si era presa il suo tempo,mentre le altre
due si erano date da fare.
Anche Sango,infatti,aveva
accettato di convivere con Miroku,ma volevano aspettare un po’ prima delle
nozze.
Quando Sango chiese a Rin cosa
avrebbero fatto lei e Sesshomaru,Rin si strinse nelle spalle,dicendo che
avrebbe continuato a vivere in quella casa con il suo ragazzo,senza essere
sposati,come Sango e Miroku.
Continuarono a discutere
allegramente fin quando un certo trambusto non attirò la loro attenzione.
Dall’ingresso,si udiva chiaramente
il rumore di una macchina,ma erano certe che tutti i ragazzi fossero in
casa,per questo si avviarono incuriosite al cancello principale.
Una volta lì,videro una BMV nera
da cui scese dapprima un giovane,dall’aria molto infantile e con un codino
castano chiaro sulla nuca.
Quando Sango lo vide,rimase di
ghiaccio e dato che Miroku stava uscendo solo in quel momento dalla casa,era
praticamente sola.
Il ragazzino,cioè Kohaku,si
avvicino alla sorella lentamente con sguardo basso.
Teneva la spalle curvate,sintomo
che non era a suo aggio,e nella sua espressione falsamente seria si leggeva una
certa tristezza.
“:Ciao Sango..:”
Esordì stretto nella
spalle,mentre Sango alzava il mento.
“:Che ci fai qui?:”
Kohaku la fisso quasi sorpreso
di quella durezza,ma poi sopirò mettendosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
“:Sesshomaru ha dato il permesso
a Bankotsu di venire,così lui ha portato anche me…:” fece una pausa “:volevo
rivederti,o meglio salutarti…:”
“:Perché? Dove vai?:”
Kohaku alzò la testa per
fissarla bene negli occhi.
“:Parto. Ho fatto troppe
stupidaggini,seguito strade sbagliate. È ora che io trovi la mia strada in
questo mondo,che capisca cosa voglio fare veramente. Non posso stare qui,troppo
vicino al passato e agli uomini di Naraku… Farò un giro per il mondo,magari
andrò in Europa o in America chissà…:”
I due fratelli fissarono i
ciottoli del terreno,e rimasero in silenzio per un po’.
“:Sai…:” riprese timido Kohaku
“:In realtà… Sono venuto qui,perché mi chiedevo se potrai mai perdonarmi…:”
Sango lo fisso a lungo,fin
quando i suoi occhi non divennero lucidi,e allargò le braccia al fratello,che
non esitò ad abbracciarla.
Nel frattempo,mentre Ayame e
Kagome si erano avvicinate a Koga e Inuyasha,e Miroku e Sesshomaru rimanevano
davanti alla porta d’ingresso,Rin corse verso il guidatore della BMV che stava
scendendo dall’auto.
“:Bankotsu!:”
Trillo,e quando il ragazzo si
accorse di averla di fronte accennò un sorriso,per poi appoggiarsi alla
macchina e accendersi una sigaretta.
“:Buon giorno Rin…:”
La ragazza gli si mise
davanti,con la mani dietro la schiena,e piegò il capo di lato pensosa.
“:Come mai sei qui?:”
“:Ti ho portato le tue ultime
cose,come promesso…:”
Il ragazzo non la guardava,troppo
serio ed impegnato con la sua sigaretta.
Rin si morse un labbro.
“:…e a dirmi addio,vero?:”
Bankotsu si arrestò,e la guardo
negli occhi,poi sorrise.
“:Non farmi ridere Rin,non ti
mancherò…:” la fissò con la coda dell’occhio,malizioso.
“:Mi hai salvato la vita
Bankotsu,non credere che me ne dimentichi,e hai sempre reso la mia prigionia a
casa di Naraku un po’ più piacevole…
A proposito,cosa farai adesso
che Naraku non c’è più?:”
“:Tsk,ho preso il suo posto!:”
Rin strabuzzò gli occhi.
“:Davvero? E Onigumo?:”
“:Quell’invasato è sparito,ha
capito che tirava una brutta aria ed è emigrato chissà dove…:”
“:Capisco che adesso sei il
numero uno,ma hai ucciso Naraku solo per prendere il suo posto? Non sarà per
Kagura…:”
“: Oh Rin tu hai sempre pensato
fin troppo bene di me. Non l’ho fatto per amore,ne per la gloria. Era
un’insieme di cose. Mi ero rotto di lui,dei suoi modi,delle cazzate che
faceva,di tutto. :”
“:…ed hai salvato me!:”
Il ragazzo la fissò falsamente
offeso.
“:Diciamo che ho scelto di
ucciderlo al momento giusto…:”
Rin rise,Bankotsu non avrebbe
mai ammesso di aver salvato lei e Sesshomaru volutamente,come non avrebbe
ammesso di aver voluto liberare Kagura dal suo aguzzino.
Un insieme di cose aveva detto,e fine.
“:Comunque grazie. Ma non mi hai
ancora risposto,che farai? Sarai tu adesso che guiderai la guerra contro
Sesshomaru?:”
Chiese tristemente,ma la
risposta di Bankotsu fu secca.
“:No!:”
Rin lo fissò incredula mentre
questo continuava.
“:Questo posto non mi piace e
non mi è mai piaciuto. Mi scoccia ammetterlo,ma qui comanda Sesshomaru,io me
andrò altrove,mi farò una vita e mi troverò una casa e ci andrò a stare con
Kagura. Contenta?:”
Rin fece un sorrisino irritante.
“:Certo,e come vedi avevo
ragione su voi due…:”
Il ragazzo alzò gli occhi al
cielo.
“:Ora devo andare,stammi bene
Rin:”
La ragazza abbassò la testa
triste,mentre Bankotsu gettava via la sigaretta e si scostava dalla macchina.
I due rimasero l’uno davanti
all’altra per un po’, ma alla fine,inevitabilmente,si salutarono con un
abbraccio.
Poi Bankotsu salì sulla sua
macchina,ad aspettare Kohaku che finiva di salutare Sango e Miroku,promettendo
alla sorella che quello non era un addio.
Nel frattempo Sesshomaru si era
avvicinato a Rin,e aveva recuperato dal bagagliaio della BMV uno scatolone,e
mentre tornava in dietro e passava davanti a Bankotsu,i due si alzarono il
mento reciprocamente in segno di saluto,molto formale e fin troppo seri.
Quando finalmente Kohaku fu in
macchina,l’auto uscì a retromarcia dal cancello,e nella strada fuori,non troppo
lontana,attendeva una giovane vestita di rosso e nero,stretta nella spalle e
con i capelli appuntati mentre una folta frangia le copriva la fronte.
La giovane aveva appena finito
di abbracciare la piccola Kanna,la domestica della villa,che ora stava
rientrando al fianco della madre e del nonno.
Rin alzò la mano per salutare
Kagura,che si stupì molto di quel saluto ma ricambiò,prima di salire in
macchina e allontanarsi per sempre con Bankotsu e Kohaku.
Rin si sentì inspiegabilmente
triste,forse perché ancora in quel momento non riusciva a credere che tutto era
finito.
Quasi le sarebbe mancato venire
scarrozzata a destra a manca in quella macchina sotto ordine di Naraku,le
sarebbe mancato Bankotsu che andava a prenderla a scuola per riportare nella
sua prigione cercando di farla ridere.
Era tutto talmente incredibile
che le veniva difficile ammettere che non ci sarebbe stato più nessun
obbligo,nessun sorriso sforzato,niente più sofferenza.
Le dispiaceva un po’,perché un
cambio di vita anche se in meglio è sempre triste,ma lei,solo adesso era
felice.
Alzò le spalle e sospirò,no,non
la sarebbe mancata la sua vecchia vita,aveva ragione Bankotsu,era solo un
momento nostalgico.
Si voltò cacciando indietro una
treccia,e trovò Sesshomaru a pochi metri da lei,che la fissava ansioso.
Aveva capito i suoi pensieri,ma
non c’era da preoccuparsi,aveva cancellato i brutti ricordi,non avrebbe più
pianto ne sofferto,era solo per lui e sarebbe stata felice.
Regalandogli un sorriso
raggiante trottolerò verso il prato,dove la comitiva riprendeva il suo pic-nic
felice come sempre.
Quando scese la sera,e tutti
tornarono alla proprie casa,Rin osservava il calar del sole sul vecchio
ponticello che attraversava il laghetto della villa.
Nira distesa sull’erba a
sonnecchiare,ma sempre pronta a difendere la sua padroncina.
Rin fissava rapita le foglie
cadere sull’acqua ed incresparsi lievemente al vento,e i piccoli vortici
azzurri,e godeva a pieno di quella sensazione di pace assoluta.
Poi sentì u po’ più freddo
quando una raffica più forte le scosse le trecce,e una mano calda le si posò
sulla spalla.
Sussultò come ogni volta,forse
non si sarebbe mai abituata all’eccessiva silenziosità di Sesshomaru,ma averlo
accanto sarebbe stato sempre piacevole.
Lui le si mise accanto e le
cinse le spalla con un braccio,mentre con l’altro si sorreggeva alla ringhiera.
“:come va?:”
Chiese lui,lei sorrise.
“:A meraviglia quando ci sei tu.
Ovvio!:”
Sesshomaru la strinse di più e
sorrise a sua volta, per poi farla voltare e fissarla negli occhi mentre la
teneva dalla spalle.
“:non so se riuscirò a renderti
sempre felice di me…:”
Rin si fece seria,e l’osservò,scorgendo
la tristezza intrappolata negli occhi dorati del suo amato,e nascosta dalla
freddezza della sua espressione.
“:Mi amerai?:”
“:Sempre:”
Rin sospirò.
“:Questo mi basta. Lo so che
dovrai continuare i tuoi affari,e che non cambierai lavoro ma io voglio solo te,e nient’altro…:”
Anche Sesshomaru sospirò,per poi
lasciarsi piagare le labbra da uno strano sorriso ambiguo.
In un gesto fulmineo,Rin se lo
trovò inginocchiato davanti,e ad occhi sbarrati vide perfettamente il cofanetto
che teneva in mano e le porgeva.
“:Rin,vuoi sposarmi?:”
Rin,che non respirava già più,e
con le guance dello stesso rosso del vestito,notò il luccichio dell’anello che
proveniva dal cofanetto ora aperto e custodito fra le mani di Sesshomaru,ma non
lo degnò di uno sguardo.
Senza dire una parola,si gettò
al collo del suo amato,e come una bambina cominciò a trillare:
“:Si! Si! Si! Certo che
voglio!:”
Sesshomaru sorrise e la strinse
a se mentre si rimettevano in piedi.
“dici sul serio?:”
Chiese lei raggiante con i
lucciconi agli occhi,ma le guance deliziosamente imporporate.
Sesshomaru sorrise in quel suo
modo accattivante e magnifico.
“:Certo,comunque…:” rimise in
mostra il cofanetto “:questo è sempre per te,anche se tu non lo hai nemmeno
considerato…:” si finse offeso mentre sfilava l’anello dalla sua custodia.
Rin rise.
“:è solo che per me conti di più
tu e quello che hai detto che un anello,bello per quanto sia…:”
Nel frattempo Sesshomaru aveva
fatto aderire l’anello al dito della ragazza,che finalmente lo osservò.
Un diamante luccicante se ne
stava al centro,attorniato da brillantini blu,che esaltavano il candore dalla
mano che lo indossava.
“:ti piace?:”
La ragazza sorrise ancora e
appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo,mentre questo le cingeva i fianchi.
“:si è bellissimo grazie!:”
Il ragazzo guardò altrove.
“:aspetteremo un po’
prima,faremo le cose per bene. Prima lasceremo sposare Koga e Ayame,altrimenti
si offendono,e poi noi. Ti prometto una bellissima cerimonia,ma dobbiamo
aspettare un po’,dato che ho anche cose da sistemare…:”
Rin scosse il capo.
“:Mi va bene tutto. Io sono già
felice…:”
I due innamorati si fissarono
per interminabili secondi,persi l’uno negli occhi dell’altro.
Poi ci fu un bacio,promessa
d’amore incontrastata.
*****FINE*****
Mi scuso ancora per i vari
ritardi,ma davvero non ho potuto fare prima.
Ringrazio tutti coloro che hanno
recensito fin ora,quelli che hanno aggiunto la storia nei preferiti,ma anche
chi ha solo letto.
Mando un bacio a tutti e li
ringrazio davvero.
Spero che la storia sia stata di
vostro gradimento fino alla fine,e che questo capitolo non abbia deluso le
vostra aspettativi.
(chiedo anche scusa se non
ringrazio ad uno a uno chi ha recensito lo scorso capitolo,ma davvero,è un
miracolo se sono riuscita ad aggiornare. Spero mi perdonerete!...)