Sparks.

di Sayaka_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riunione. ***
Capitolo 2: *** Lacrime. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** 'Soltanto il meglio per te' ***
Capitolo 5: *** 'Non ti rovinerò la vita' ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** 'Non posso' ***
Capitolo 8: *** The end? ***
Capitolo 9: *** 'Ti amo' ***



Capitolo 1
*** Riunione. ***


Sono passati tre anni da quando il nostro gruppo non esiste più. Tre dannati anni da quando il nostro duo si è sciolto, ma tutto ciò mi continua ancora a mancare. Spesso mi vengono in mente i momenti con Julia, le sue tenerezze, i suoi abbracci, i suoi baci; tutti quei sussurri, quelle piccole azioni che mi facevano sussultare e che mi davano protezione. Sicurezza. 
I nostri concerti, le prese per mano, le vicinanze. Ogni volta era inaspettato, nuovo, magico, perfetto, come la nostra amicizia. Amicizia... Ancora mi chiedo se lo fosse davvero. A volte m'illudevo che potesse essere qualcosa di più, e tutto ciò mi spaventava. Avevo così  paura.
Ripenso al suo viso, ai suoi occhi blu come il mare e ai suoi capelli sbarazzini. Nella mia mente scorrono veloci immagini di noi due insieme, come sorelle, a cantare. Adorava cantare, era la cosa che le piaceva di più. Ed io adoravo ascoltarla.
Ma ormai tutto questo non c'è più. Le poche volte in cui ci vediamo sono nei concerti per i fans; fingiamo che vada tutto bene, sorridiamo, ci teniamo per mano...
Ed io in quei momenti sto così bene, eppure so che non è reale.
Piano piano sto iniziando ad allontanarla. Mi ha fatto soffrire, non sono mai stata tanto male, ma nonostante tutto continuo a tenerci a lei. 

Questa sera abbiamo un altro concerto. Mentre mi truccano, le vedo con la coda dell'occhio avvicinarsi a me. Sussulto. Lentamente appoggia la mano sulla mia spalla ma mi scanso, facendo sbagliare la ragazza davanti a me. 
La vedo trattenere un'imprecazione, ma sinceramente me ne importo poco: l'unica cosa che voglio è l'evitare qualsiasi contatto da parte di Julia.
I suo occhi blu cercano i miei, tristi?, ma distolgo lo sguardo.
-Len...- sussurra- volevo solo dirti che sei bellissima.
Tremo, vorrei dirle qualcosa ma lei se n'è già andata.
                                                   ***

Salve a tutti! Mi sono finalmente decisa a scrivere una fanfiction sulle mie due cantanti preferite, eh be', eccoci qua! Spero che il primo capitolo possa piacervi, ora ovviamente è corto, i prossimi saranno più lunghi. Un bacione! :)

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Capitolo 2
*** Lacrime. ***


Mancano 5 minuti all'esibizione. Cammino con fare cinico nel corridoio, aumento il passo lasciando Julia indietro, ma inizia a correre, raggiungendomi. Mi guarda, mi sorride e mi prende la mano. Ricambio appena quando saliamo sul palco.
Il delirio?
Veniamo accolte da una marea di urla e grida; sembra quasi di tornare indietro nel tempo, ai nostri tempi d'oro, e accenno un sorriso impercettibile. Sento la voce di Julia urlare qualcosa come presentazione, per poi annunciare che canteremo "Loves Me Not". La guardo stranita e confusa, il pubblico impazzisce, ma quella canzone non era nel programma e non ho la minima voglia di cantarla. Appena provo a pronunciare qualcosa, sento la musica partire e Volkova inizia a cantare. Lascio perdere e aspetto il mio momento.

"I don't know why, I have to try, to live my life on the other side."

Mi giro verso di lei, sta tremando. I suoi occhi lucidi cercano i miei una seconda volta e nuovamente non so come reagire. La vedo avvicinarsi mentre intona il ritornello, guardarmi e sorridermi. Un sorriso amaro. Mi spiace, ma mi ha perso. A volte mi chiedo se spiace più a me che a lei.
Si volta verso il pubblico, afferra salda la mia mano e sento una vampata di calore pervadermi. Uno strano senso di familiarità. Cerco inutilmente di soffocare l'emozione, canto la mia parte e lascio tutto a lei.

"He loves me, he loves me not. She loves me"

Applausi, grida. Julia sorride, mi guarda e ride. Non so se stia fingendo, so solo che vederla così serena non può far altro che provocarmi un sorriso sincero.
Mi allontano, riprendo il controllo di me stessa e sento lo sguardo congelarsi. Sospirando, annuncio che la prossima sarà Show Me Love. Questa canzone sarà più facile per Julia, ma ormai non importa più. O forse sì.
Numerose urla accolgono la musica e trepitante Volkova inizia a cantare. Poggia la mano sulla mia spalla, vorrei spostarmi ma il mio corpo s'irrigidisce. Arriviamo al ritornello, ci mettiamo schiena contro schiena e la sento prendermi la mano. Continuo a cantare trattenendo diversi sospiri, la sento alzare il braccio e la seguo. Non riesco più a trattenermi, provo a staccarmi dalla presa ma lei non me lo permette. "E' troppo tardi per rivolermi nella tua vita", penso. I miei occhi diventano lucidi mentre abbandono la mia mano intrecciata alla sua, e a fine canzone una lacrima si fa strada tra le barriere che disperatamente ho tentato di alzare. Sono davvero così facile d'abbattere?
Julia lo sente e appoggia la sua testa sulla mia. Forse sussurra qualcosa. Non lo so. Vorrei che il tempo passasse il più in fretta possibile, ma tremo al solo pensiero di cosa mi dirà a fine concerto.
***
Ed ecco qui il secondo capitolo. u.u Mi sono "ispirata" al concerto tenutosi a Kiev nel Settembre del 2013, e, purtroppo?, alcuni fatti sono veri, come la lacrima di Lena. Spero che vi sia piaciuto, critiche sono ben accette. :) Un bacio!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


- Julia -

Sono scossa. Distrutta. La mia migliore amica, la ragazza con cui ho passato oltre la metà della mia vita, si è sposata il mese scorso e non mi ha invitata. Mi ha scartata, mi ha dimenticata. Mi sento illusa. Ok, se mi avesse invitata non sarei venuta lo stesso, ma almeno chiedermelo. Solo questo...
Mi sposto come una forsennata su e giù per il palco, i miei occhi cadono sempre sul suo viso e non riesco ad evitarlo. Ormai gli unici segnali che posso lanciare a Lena sono durante le canzoni. So che li carpisce. E non solo lei.
Viktor probabilmente sarà a casa a guardarci, spero che non si arrabbi. O forse no, aveva detto di essere stanco. Lo spero. Cerco di assecondarlo sempre, ma non lo amo. Mi spiace. Ci sto provando con tutta me stessa, ma il mio cuore non gli appartiene.
Sento Katina annunciare che canteremo Show Me Love. Inizio a tremare, ho sempre amato cantargliela ma in questo contesto non so proprio come fare. Attendo, forse con impazienza, la parte mia e di Lena e quando si presenta, la mia voce afona viene sopraffatta dalla sua. Le lancio uno sguardo d'intesa, che contraccambia svogliata. Poggio la mia schiena sulla sua ed intoniamo il ritornello. Le prendo la mano, sicura, e per la prima volta dopo tanto tempo è anche lei a stringermela. Sorrido. Sento il battito del cuore aumentare e alzo il braccio. Lena mi segue a ruota, ma appena faccio per ripoggiarla tenta di scappare. L'afferro, non voglio lasciarla andare. Non di nuovo. Si arrende e si abbandona su me. Lascia andare la sua testa sulla mia, non vorrei sbagliarmi ma la sento piangere. Si volta e sorrido al pubblico, le sussurro di non preoccuparsi, ma lo faccio talmente piano che a momenti non mi sento nemmeno io.
 
- Lena -
"Nas ne dagonyat! Wooh!"
Urla. È tutto finito. Finito. Finalmente questo concerto è andato.
Chiudo un attimo gli occhi e inspiro profondamente. Sento Julia interagire col pubblico, come sempre. Sorrido. Le prendo la mano ed esultiamo insieme. Indietreggio e piano piano sparisco nell'ombra. Mi siedo sulla prima sedia che vedo, ma appena scorgo l'ombra di Julia scappo. Sembro quasi una bimba impaurita. Corro dalla struccatrice mentre sento Volkova pronunciare il mio nome. Sono una codarda.
Vengo accolta dai complimenti dei manager, tutti uno più contento dell'altro, ma non passa troppo tempo che il vortice di parole mi stordisce e mi nascondo.
Piango. Finalmente ero sola. Appoggio la mia testa tra le braccia, abbatto tutti i muri che mi ero creata e rimango lì, totalmente immersa dai miei pensieri che non mi accorgo dei passi di qualcuno che conosco fin troppo bene.
-Elena... Dobbiamo parlare.
Crollo. Il momento che ho sempre voluto evitare è arrivato.
 

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Capitolo 4
*** 'Soltanto il meglio per te' ***


- Lena -

-Vattene via... - sussurro - Per favore, vattene, lasciami sola. 
Provo, invano, a darmi un tono dignitoso, ma appena alzo lo sguardo per cercare i suoi occhi lacrime calde rigano il mio viso. E' più forte di me. Ero davvero convinta di riuscire a dimenticarla: avevo trovato un uomo che mi amava, premuroso, un uomo che sta sempre attento alle mie esigenze, un uomo che speravo di amare. Ma ogni volta che pronunciavano il nome di Julia, ogni volta che passava una nostra canzone alla radio, ritornavano in mente prepotenti i nostri ricordi assieme. 
Sento Julia abbassarsi, poggiare una mano sulle mie braccia e accarezzarmele lentamente. Un brivido mi attraversa la schiena, mentre sento perdere completamente il controllo del mio corpo. 
- Julia -

Finalmente l'ho trovata. Perché scappa da me? Perché non mi dà mai delle risposte? 
Mi si spezza il cuore a sentirla piangere, non vorrei mai che stesse male. Faccio fatica a non cadere sulle mie ginocchia, vorrei tanto abbracciarla ma ho paura della sua reazione. Poggio delicatamente la mia mano sulle sue braccia, cercando di rassicurlarla. 
-Lena, non scappare sempre dai problemi. Affronta la realtà.
La sento stringersi ancora di più nelle sue braccia, e mi siedo affianco a lei. Circondo le sue spalle col mio braccio e stranamente non si scansa. Appoggio la mia testa sulla sua spalla e aspetto, impaziente, una sua risposta. Le voci nei corridoi sono gli unici suoni a cancellare il silenzio creatosi tra noi. Sospira. Che sia pronta? 
-Perché non mi lasci in pace?
Quelle parole fredde si fanno brutalmente spazio tra i miei pensieri, occupandomi la mente. Porto la mano alla bocca, trattenendo un sospiro. Non posso mostrarmi debole. Non voglio.

- Lena -

-Perché non mi lasci in pace? - rispondo. Ed ecco le uniche parole che riesco a pronunciare. Alzo il viso e abbasso le braccia, il mio sguardo si posa subito sulle gambe di Julia e rimango ferma, immobile. Immediatamente mi pento della cattiveria che ho detto, ma ultimamente sembrava davvero che Julia mi perseguitasse solo per farmi soffrire. 
Ho un'irrefrenabile voglia di guardarla negli occhi, le do una rapida occhiata ma l'orgoglio mi ferma. 
-Ti do davvero così fastidio?- pronuncia balbettante Volkova.
-No, no, non ascoltarmi, non sono in me...
-Smettila. Dimmi la verità una volta per tutte, dimmi tutto. Smettila di tenerti tutto dentro, voglio soltanto il meglio per te, perché non lo capisci?- urla. 
Sento il mio corpo sgretolarsi parola dopo parola, lettera dopo lettera. Da quanto che non... che non diceva una di quelle solite frasi fatte, giusto per farsi vedere mia amica. Da quanto che non sembrava lei. 
Mi volto, la guardo per un periodo interminabile degli occhi e inizio. Voglio dirle tutto. Voglio chiudere questa storia. 

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Capitolo 5
*** 'Non ti rovinerò la vita' ***


- Lena -

-Sono sempre stata la tua ombra.
-Cosa?
Silenzio. Prendo un bel respiro e mi preparo a buttare fuori le troppe cose che non ho mai detto.
-Sei sempre stata tu quella preferita dai fans.- inizio -Ogni volta era il tuo nome ad esser urlato dalla folla. Sono sempre stata la seconda scelta...- continuo, singhiozzando. Mi volto dalla parte opposta facendo spostare il braccio di Julia. Non so come abbia reagito, non voglio vederla in viso perché altrimenti non riuscirei più ad andare avanti.
-Lena...
-A quanto pare sono stata anche per te solo una ruota di scorta.- piango - Sembrava cambiassi fidanzato ogni settimana, e ti sei fatta mettere incinta due volte. Come puoi dire che ti importava di me? Come posso CREDERTI?!
Urlo.
Vorrei urlarle tutto il dolore che mi ha fatto provare ma non riesco. Mi accovaccio e l'unica cosa che vorrei fare è sparire. All'improvviso mi sento avvolta da due calde braccia, sento il respiro affannato di Julia sulla mia pelle non ho nemmeno più la forza di staccarmi.

- Julia -

Non ho mai visto Lena così triste. Trattengo le lacrime a malapena e mi accorgo solo adesso di tutto il male che ho fatto all'unica persona che abbia mai amato. Mi appoggio su di lei e l'abbraccio, porto la fronte sul suo collo e sento i miei occhi inumidirsi. Tiro su con il naso e vorrei che il tempo si fermasse.
-Lena, potresti voltarti?- sussurro, questa volta un po' più forte. Lentamente la vedo girarsi, si stropiccia gli occhi con una mano e abbassa lo sguardo. Mi mordo involontariamente il labbro inferiore, e l'unica parola che esce dalla mia bocca è un misero "scusa". I suoi occhi lucidi si riempono di altre lacrime; le sfioro il viso e la sento tremare. Mi avvicino a lei e l'abbraccio come non ho mai fatto. Anche lei mi stringe. Questi momenti mi sono mancati così tanto... La stringo ancora di più e sento di non potermi più fermare.
-Ti amo.

- Lena -

-Ti amo.
Improvvisamente, vedo tutto il mondo crollarmi addosso. Il mio respiro si affanna e il cervello va in tilt; sento di stare per esplodere.
-Perché mi fai questo?
-Come...?
-Perché adesso? Perché non prima?!- urlo. Credevo di non aver più lacrime da piangere. Mi sento tremendamente piccola e indifesa, e l'unica persona che vorrei mi proteggesse è quella che mi fa star male.
-Perché proprio ora che mi sono sposata? Perché adesso? Potevamo essere tutto quello che volevi, potevamo essere felici, insieme, ma hai sempre preferito gli altri... Ti sei stufata di Dima e ti sei ricordata di me?
Mi fermo ad osservare il suo volto. I suoi occhi blu sono ormai spenti, il suo sguardo vuoto mi fissa e non so più come reagire. Porto una mano alla bocca e cerco di non piangere, mi sento sempre più ridicola. La vedo esitare, non so cosa voglia fare ma vorrei che mi fermasse. Che mi facesse cambiare idea. Qualsiasi cosa.
-Ho sempre pensato che non ricambiassi - risponde - Spesso, dopo le nostre esibizioni, andavi a confessarti... Credevo che per te fosse solo per il marketing.
"Basta tremare", mi ripeto. "Sii forte."
-Mi mettevo assieme con praticamente tutte le persone che incontravo per provare a farmela passare... Se solo l'avessi saputo...- sta piangendo.
-Ma se non vuoi, me ne farò una ragione... Non ti rovinerò la vita.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


- Lena - 

-Non ti rovinerò la vita, non voglio. 
Non faccio in tempo ad accorgermi di quello che ha detto che si alza, mi guarda sorridendo e cammina verso l'uscita. Non credo d'aver mai visto un sorriso più triste.
Apre la porta, esce e non riesco a capacitarmi di quello che è appena successo. Rimango a fissare il vuoto per una manciata di secondi, per poi scoppiare in una crisi di pianto. 
-JULIA! JULIA TORNA QUI!
Corro disperata verso la porta, la apro ma non c'è nessuno, tranne due manager che mi guardano come se fossi un alieno. Appena ne vedo uno avvicinarsi, sbatto la porta e mi nascondo in un angolino. Chiudo gli occhi e rimango così, attendendo qualcuno che non tornerà mai. 
All'improvviso, sento la porta aprirsi e spero vivamente che sia Julia, ma non è lei. E' l'uomo che ho sposato.
-S-Sash, cosa ci fai qui?- gli chiedo incredula.
-Amore, come stai? Tutto bene? 
Lo vedo sedersi accanto a me, vorrei scappare ma non posso.
-Ero tra il pubblico, ad un certo punto ti ho vista piangere... Hai litigato con Julia? E' successo qualcosa?
Mi abbraccia e mi bacia, continuo a piangere come una bambina mentre mi appoggio a lui, lo abbraccio ma mi sento dannatamente distante.
- Julia - 

Mi alzo, le sorrido e mi dirigo verso la porta con una camminata tremendamente veloce. Non faccio in tempo ad uscire che scoppio a piangere, porto le mani davanti agli occhi e mi accosto al muro. 
Dov'è finita la ragazza forte che credevo d'essere? 
Non passa troppo tempo che sento Lena urlare il mio nome, mi nascondo e la vedo uscire. E' distrutta. Tendo la mano quasi come se potessi raggiungerla, ma la ritiro subito appena scorgo una figura maschile avvicinarsi, Sasho Kuzma. 
Scappo come una fanciulla al solo pensiero di loro due assieme. Esco dal palazzo, prendo le chiavi della macchina e imbocco la strada per tornare nell'Hotel dove alloggio.
Non voglio farmi vedere da Dima in questo stato, mi asciugo le lacrime e per poco evito un incidente. 
Arrivata, mi do una sistemata veloce allo specchietto retrovisore e mi incammino verso l'entrata. Mi stringo nelle spalle per il freddo. Entro nella Hall, arrivo davanti alla nostra camera e apro. Subito il tepore invade ogni fibra del mio corpo e tiro un sospiro di sollievo.
-Vik?
-Eccoti!- esclama- Come stai tesoro?
Accenno un sorriso e gli dico che va tutto bene. Faccio per dirigermi verso la camera da letto, ma la mano di Viktor prende il mio braccio. 
-Ehi, non mi racconti niente?- mi chiede perplesso. Lo guardo, stanca, e gli racconto a grandi linee cos'è successo. Lo vedo avvicinarsi a me, mi prende il fianco con il braccio e mi bacia. Si stacca un attimo per guardarmi, e il suo sorrisetto non promette niente di buono.
Inizia a baciarmi con passione, quasi con foga, e sento la sua mano arrivare alla mia schiena. Ho già capito che dovrò sacrificarmi anche questa notte.

 
***
Macciao! Ed ecco qua il sesto capitolo, spero che vi piaccia. :) 
http://newsmuz.com/top/2013/index.php votate per le t.A.T.u.! Abbiamo 8 giorni per vincere, sono nella quarta colonna come ultimo risultato! Siamo settimi per ora, possiamo farcela!
 

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Capitolo 7
*** 'Non posso' ***


 
 
- Julia -

Le luci del mattino entrano dolcemente nella stanza, filtrando nelle mie palpebre. Apro gli occhi, un grande sbadiglio mi coglie alla sprovvista e mi stropiccio gli occhi. Mi volto: c'è Bilan addormentato e steso d'un lato, accanto a me. 
"Non è stato un incubo" penso rassegnata mentre mi alzo, andando alla ricerca della mia biancheria intima sparsa in giro per la casa. Una volta trovata, parto alla volta del guardaroba, scelgo qualche vestito adatto e me lo preparo sul divano. 
Mi faccio una doccia calda, mi vesto e decido di uscire per prendere un po' d'aria. Entro un attimo in camera da letto, mi siedo davanti alla persona che dovrei amare, gli accarezzo il viso e gli lascio un bacio sulla guancia.
"Non credo mi ci abituerò mai".
Apro la porta della stanza, esco e scendo le scale. Ma una volta arrivata nella Hall, scorgo una chioma rossa vicino all'entrata. Che sia... 
-Len?

- Lena -

-Len?
Sussulto. E' arrivata. Mi giro di scatto, sento gli occhi riempirsi di lacrime ma voglio smetterla di sembrare una bimba indifesa. Cerco di tenere lo sguardo il più serio possibile, ma non passa molto che mi sciolgo. I fiumi di parole che m'ero preparata scompaiono dalla mia mente, e le uniche parole che escono dalla mia bocca sono "non lasciarmi."
-Come? 
La vedo impallidirsi. E' agitata. Non credo s'aspettasse qualcosa del genere, sinceramente non me l'aspettavo nemmeno io. 
Sento i battiti del cuore accelerare mentre abbasso lo sguardo; stringo i pugni e sento Julia sospirare. Cosa starà pensando?
-Hai capito bene: per favore, non lasciarmi da sola- rispondo, forse un po' incerta. La faccia perplessa di Julia lascia molto a desiderare. Inizio a sentirmi una stupida. E' lì, ferma, in silenzio. E io che speravo davvero di risolvere. Credevo davvero che sarebbe potuto finire tutto per il meglio. E invece? Mi ha presa in giro, di nuovo. Come sempre. Apro la porta ma mi sento prendere la mano. Tremo. 
-Non ti lascerò sola. Ma per favore, ora non andartene tu.
Osservo il suo viso malinconico, e per un momento, sento di perdere totalmente il controllo della mia mente; porto le mani sulla sue gote e la bacio. Un bacio leggero, delicato. Un turbinio d'emozioni mi pervade.
Vorrei restare lì accanto a lei, ma rapidamente mi accorgo della gente intorno a noi e me ne pento. Mi stacco malvolentieri e scappo via. 
-Lena, dove vai? Non andare!
Perché se n'è andata?

Scusami, Jul. Non posso.

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Capitolo 8
*** The end? ***


- Lena - 

Ho rovinato tutto. Il nostro bacio è stato notato da tutti coloro presenti nella Hall, fotografato dai paparazzi e finito in prima pagina di molti, troppi giornali. Sash se n'è andato non molto tempo fa, ha lasciato una copia di un quotidiano sopra il tavolo con affianco un biglietto. Diceva che non poteva andare avanti così, sapeva che non l'amavo ma ci ha sempre sperato fino all'ultimo.
"Sappi che ti amerò per sempre."
Scoppio a piangere, quale stupida che sono! 
Potevo costruirmi un futuro, avere figli, un uomo accanto che mi amasse davvero. Mi odio. Perché provo amore verso Julia? Mi ha sempre messa da parte, ha sempre avuto una grandissima libertinaggine sentimentale, diceva che ero la prima per lei e il giorno dopo uscivano foto sue con qualche ragazzo a baciarsi. Altro che scuse, altro che marketing. Non ero io a fingere, era lei.
La odio. 
Mi ha rovinato la vita, facendomi innamorare. Ha rovinato ogni singolo progetto. Ha distrutto tutto venendomi a cercare. Non voglio più niente.
Voglio solo scappare via. 
- Julia -

La nostra foto è su tutti i giornali, non siamo state abbastanza furbe da nasconderci. Ma quel bacio... cosa voleva dirmi? Credevo mi odiasse, che non fossi più niente per lei. Ho rimediato sui ragazzi e, a volte, ragazze, mi sono drogata, per il suo vuoto. Ho sopportato le pene dell'inferno per i suoi comportamenti. Ed ora viene così, a baciarmi e a scappare? 
Dima sta facendo le valigie, è infuriato. Vuole tornare subito in Russia. Non mi ha rivolto più la parola da quando ha sentito lo "scandalo" in televisione, poco fa. 
Mi appoggio al muro mentre lo guardo andare avanti indietro; ogni tanto mi degna di un'occhiata, dura. Forse un po' malinconica. 
-Ci siamo messi insieme per marketing,- inizio - perché stai così male?
Silenzio. Lo vedo chiudere le valigie, passarmi davanti e dirmi:
-Mi sono innamorato di te, ecco cosa. Ma tornatene dalla tua Lena, non voglio più essere preso in giro.
Il suo tono freddo mi spezza, ma mai quanto la sua rivelazione. Impazzisco quando vedo una lacrima rigargli il volto, vorrei abbracciarlo ma si scosta, uscendo e chiudendo rumorosamente la porta. Corro alla finestra, non passa molto che lo vedo uscire, chiamare un taxi e sedersi. Sta guardando lontano, quando porta una mano al viso e si china. Esco, lo raggiungo e mi siedo accanto a lui. 
-Vik...
-Cosa c'è? Che vuoi adesso?- risponde cercando di darsi un po' di contegno.
-Non volevo farti soffrire.
-Ma l'hai fatto- ringhia.
La mia espressione si contorce in una smorfia di sofferenza, e inizio a spiegargli i miei sentimenti. Gli asciugo le lacrime e gli do un bacio sulla guancia, lo abbraccio e questa volta sono io che sento di doverlo proteggere. Sospira. 
-Corri da lei- sussurra- Forza, corri! Non lasciartela scappare. 
Sorrido come un'ebete e raggiungo la mia macchina. Premo sull'acceleratore e manca poco che inizi a volare. Arrivo all'appartamento di Lena appena in tempo, sta scendendo. Mi precipito verso l'entrata e respiro a fatica. Appoggio la mano sul vetro, ma Lena mi vede e inizia a correre per le scale. 
-ELENA! NON ANDARTENE!
Si ferma.
-Aprimi, per favore. 
La vedo avvicinarsi.
-Cosa vuoi, rovinarmi la vita? Di nuovo?- urla. 
-Sei stata tu a baciarmi.
-E' colpa tua! E' solo colpa tua!- singhiozza- Io non volevo, ti stavo dimenticando, ma sei riapparsa nella mia vita e hai rovinato tutto! Il mio matrimonio è fallito, la mia vita non ha più un futuro, perché mi vuoi? Cos'ho che ti dà fastidio?
-Niente mi dà fastidio di te.- mormoro- Niente...
Sposto la mano dal vetro, mi sistemo in una posizione decente e le chiedo di aprirmi. Di nuovo. Tentenna, ma alla fine socchiude la porta. L'apro, entro e chiudo. Mi avvicino a lei. 
-La vera domanda è perché ti comporti così con me. Ti ho già spiegato come stanno le cose: non amo Bilan, era solo stupido marketing, com'è stato per te e me; con la differenza che di te ero, e sono, innamorata. 
La vedo esitare mentre le alzo il mento con un dito e la guardo nei suoi meravigliosi occhi grigi. Soffio sulle sue labbra, sento i nostri respiri unirsi e la bacio. 
Mi stacco un attimo per vedere la sua reazione, è felice. 
-Ti amo.
-Anche io ti amo, Julia. 
La stringo forte mentre la sento pronunciare quelle parole così soavi, affondo il viso nel suo collo e vorrei rimanere così per sempre. 

Ma quello non è Sash?

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Capitolo 9
*** 'Ti amo' ***


Inizio a baciarle delicatamente il collo, quando la sento ansimare.
-Julia...
Premo con più forza, ma mi stacca, la guardo con aria interrogativa mentre sento la porta aprirsi. Mi volto. Sasho Kuzma è qui, davanti a noi, gli è appena caduto un mazzo di fiori. 

Mi sento esplodere. La mia sanità è andata da un po' ormai, ma i suoi occhi mi stanno disintegrando.
-Ed io che ci credevo. Ci credevo davvero al tuo messaggio dove dicevi che era stato tutto un equivoco- esclama furioso
Come?

-Come ho potuto credere ad una sola parola? Volevi uno zerbino che ti servisse e riverisse? Basta, sono quasi quattro anni che mi umilio, che mi illudi. Basta. 
Sta prendendo a calci i fiori. 
-Sei una tr**a, una bambina viziata, ecco cosa. Non ti meriti niente.
Inizio a singhiozzare quando lo vedo andarsene. Faccio per abbracciare Julia ma si scosta.
-Sono solo un equivoco, quindi? 
-No!- urlo- No Julia, no...- non ce la faccio più. Non posso perderla proprio ora che l'ho ritrovata. Porto la mano al suo braccio ma mi evita.
-Sono solo un ripiego? Prima vieni a farmi discorsi sul fatto che ti abbia trattata come ruota di scorta, e poi lo fai tu?
-Non lasciarmi sola di nuovo...
-Non posso. Non posso stare con te sapendo che faresti di tutto per stare con quello scherzo della natura. Quando la smetterai di prendermi in giro?! 
Apre la porta ma la prendo per la maglia. Sono passati i tempi nei quali la facevo scappare. Sono anni che ho bisogno di lei.
-È finita.

-È finita- le dico decisa, per poi perdermi nei suoi occhi infiniti. Mi stacco dalla sua presa e apro la porta. Non voglio continuare ad essere presa in giro dalle sue parole. Quelle sue parole così contradditorie, così ingannevoli, che ogni volta mi davano conforto... In cui ogni volta credevo.
Sto per uscire ma la sua mano mi prende nuovamente, mi volto per lanciarle un'occhiata fredda e mi bacia. Vorrei staccarmi ma qualcosa mi blocca. 
...
Finalmente mi sento a casa. 

"A volte servono solo pochi secondi di stupido coraggio" penso mentre premo le mie labbra su quelle di Julia, la quale socchiude la bocca, lasciandomi entrare. Mi avvinghio su di lei e chiudo gli occhi. Ci stacchiamo solo più tardi, per riprendere fiato. Mi guarda con gli occhi lucidi di chi ha aspettato qualcuno per tanto tempo, abbandona il suo lato da donna forte e vedo una lacrima rigarle il viso.
-Voglio te- le sussurro mentre le asciugo la lacrima, le accarezzo la guancia e vedo le sue labbra abozzare un sorriso. Si butta su di me, mi accarezza i capelli come solo lei sa fare.
-Te l'avevo detto- mormora.
-Cosa, Jul?- rispondo stupita.
-Che se non ci avessi impiegato troppo tempo...-inizia -Ti avrei aspettata tutta la vita...

*Polonia, 2008*
-Adesso hai superato ogni limite!- esclamò Katina infuriata -Cosa volevi, un terzo bambino?!
La corvina abbassò lo sguardo. 
-Non puoi fare sesso col primo che ti capita! È troppo. Persino per te.- continuò con fare disperato.
-Perché ti sei ridotta a questo? Cosa ti è successo?- le chiese.
Silenzio. 
-Rispondimi.
-Non lo so. Proprio ora che è finito il concerto dobbiamo parlarne?
-Sì! Io, che credevo d'essere la tua migliore amica, ho saputo questa cosa pochi minuti fa! Da quant'è che me lo nascondi? Quant'è che mi prendi in giro?
-Ho già abortito da tempo, nessuno doveva saperlo...-sussurrò Julia -Non volevo provocarti dolore.
Lena fece per dire qualcosa, ma rimase in silenzio. Si girò indignata, posò il cappello che teneva in mano e battè il pugno contro un tavolo lì vicino.
-Cos'è che non va?
-Non c'è niente che va. Da 10 anni.
-Che stai dicendo?!
Volkova si alzò, si avvicinò appena alla rossa e le sussurrò qualcosa, per poi uscire. Lenka portò una mano al petto, si strinse la maglietta e rimase lì.

"Ora è tutto più chiaro" penso mentre sento Julia singhiozzare. Le bacio la fronte e inizia a balbettare qualcosa. 
-S-sono... Sono 14 anni che sono innamorata di te...- inizia
-Me ne sono accorta dopo aver girato il video di Ya Soshla S Uma. Il nostro bacio... Mi ha aperto nuovi orizzonti. Sei sempre stata una mia cara amica, la migliore, ma quel bacio... Mi fece sospettare cosa provassi realmente verso di te. Avevi le labbra così morbide... Sarei rimasta a baciarti per sempre.
Rabbrividisco, era lo stesso pensiero che m'era guizzato per la mente, allora. Credevo fosse solo una sorta d'illusione.
-D'allora sono iniziate le interviste, i concerti, e i baci. Le tenerezze. Le persone ci vedevano assieme, ed io speravo davvero in un "noi". Ma alcuni tuoi comportamenti mi lasciavano stupita, non sapevo cosa pensare, cosa fare, come agire. E mi sono concentrata sui ragazzi. E sulle ragazze.
Mentre sento queste sue confessioni, la prendo per mano e raggiungo la mia stanza. La faccio sedere, le porgo un bicchiere d'acqua e mi appoggio a lei. Mi dà un bacio leggero sulla guancia, sento tingersi le mie gote di rosso e un grande senso di tristezza mi pervade. 
-Non sapevo come reagire- sussurro- Ho sempre pensato che fosse sbagliato. Mia madre mi guardava sempre con occhi frustrati, e per rassicurarla le dicevo che era marketing... Ero spaventata. Non avrei mai voluto farti star così male, te lo giuro. 
-Lo so. 
Mi prende il viso ed inizia a baciarmi. Un bacio leggero, poi più appassionato, sempre di più. 
-Ti amo, non più come un'amica, non più come una sorella. Ti amo come una persona ama un'altra persona. Ti amo più di qualsiasi altra cosa. 

Sento di poter toccare il cielo con un dito, mi sento forte, mi sento bene con lei. 

-Anche io, Julia. Ti amo.
***
Buonsalve! (?) Ed eccoci qui alla fine di questa ff che ho voluto scrivere da tanto tempo. ç.ç Chiedo venia per il ritardo, ma sono stata male e ci sono state altre complicazioni. Spero vi sia piaciuto, ora tornerò ai miei soliti pomeriggi vuoti senza niente da fare *piange*. Un bacione, e alla prossima! 
La vostra Julena (ex Echo of my soul)

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