Sorry, but I have the key that opens your heart.

di Nereisi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un inizio movimentato ***
Capitolo 2: *** sorpresa! ***
Capitolo 3: *** incontro e.... scontro? ***
Capitolo 4: *** un lampo nel cielo ***
Capitolo 5: *** segreto svelato? ***



Capitolo 1
*** un inizio movimentato ***


 Sorry, but I have the key that open your heart
 

                       cap.1  un inizio movimentato

 
 
Passi di stivali in corsa risuonavano sul selciato di una strada di campagna. Una chioma bionda fluttuava all’inseguimento di un giovane viso  e grandi occhi marroni brillavano di gioia, mentre una bocca sorridente prendeva un bel respiro per pronunciare:
<< Finalmente siamo arrivati, Plue! È questa la famosa città di Magnolia! >>
<< plue-plue!>>
A rispondere era stato un animaletto molto tenero che assomigliava vagamente ad un cane. Piegò le zampette e spicco un breve balzo per aggrapparsi sulla spalla di una ragazzina che presto di sarebbe fatta un nome nella città dove stava per trasferirsi.
Il suo era Lucy Heartfilia.
E presto avrebbe fatto fuoco e fiamme in quella città.
Letteralmente.
 
 
 
la ragazza risalì una collinetta dalla quale poteva vedere sia Magnolia che il mare, gonfiò quindi i polmoni e gridò : << la vittoria sarà nostra!!! >> con i pugni alzati verso il cielo. Poi, raccolse da terra la sua valigia (incredibilmente piccola, visto l’arsenale di vestiti al suo interno) e si incamminò, seguita a ruota dal piccolo animale. Dopo essere passata dalla stradina di campagna ad una strada lastricata, si fermò in un bar a chiedere informazioni.
 
<< salve! Vorrei un succo d’arancia e un muffin per favore! >>
<< buongiorno! Un momento solo e glieli preparo. >> la cameriera era molto carina, con i capelli color argento lunghi fino alla vita e una faccia dall’espressione dolce che fa venir voglia di fermarsi a parlare con lei di tutti i problemi. A Lucy sembrò subito una persona molto simpatica. Inoltre era bellissima!
<< ecco a te. Non mi sembra di averti mai vista un giro. Ti sei appena trasferita? >>
<< indovinato! Come hai fatto a capirlo? >>
<< in questi giorni ricomincia la scuola e ci sono molte matricole che si trasferiscono per agevolare il tragitto fino a scuola. Qui a Magnolia abbiamo molti edifici adibiti per ospitare gli studenti. >>
<< wow! Buono a sapersi! Comunque piacere, io sono Lucy. >>
<< piacere mio, sono Mirajane e gestisco questo bar part-time insieme a mio fratello  Elfman. La mattina, invece, siamo due normali studenti e stiamo per incominciare il secondo anno del liceo. >>
<< anche io! Avevo iniziato a frequentarlo da un’altra parte, ma poi per vari motivi sono stata costretta a traslocare e ora cercavo proprio un appartamento dove sistemarmi. Puoi consigliarmi? Non conosco molto bene questa città, ma ne ho sentito molto parlare. Dicono che ci abita gente totalmente unica e molto speciale, ma purtroppo prima di oggi non sono riuscita a visitarla. >>
<< tranquilla, ti aiuto io! È sempre un piacere fare nuove conoscenze e tu mi sei molto simpatica! Se ti va bene possiamo diventare amiche! >>
<<  ma lo sai che stavo per dirti la stessa cosa? Cos’è, hai per caso delle doti sensitive? >>
<< hahaha, no, sono solo sincera e non ho peli sulla lingua. se per te non è un disturbo, possiamo incontrarci questo pomeriggio nella piazza del paese, dopo che ho finito il turno. Ti consiglio di aspettarmi lì, si sta benissimo in questo periodo dell’anno. E dopo ti farò provare la migliore gelateria di tutto la città! >>
<< ok. Ma dov’è tuo fratello? Mi è parso di capire che anche lui lavora qui, no? >>
<< sì, ma in questo momento sta scaricando dal furgone delle consegne alcuni prodotti alimentari che devono essere messi subito in frigo. Dopodichè, deve rimettere in ordine tutto il magazzino e spostare le casse che sono fuori. >>
<< accidenti! Fa tutti questi lavori pesanti? Dev’essere molto forzuto! >>
<< sì, hai ragione. Pensa che non fa altro che ripetere tutto il giorno che lui fa cose da uomini è che bisogna dimostrare la propria mascolinità. >>
<< sembra un tipo interessante anche lui! Forse è una dote di famiglia! Ok, Plue, andiamo. Ci vediamo dopo, Mirajane! >>
<< puoi chiamarmi mira-chan se vuoi! >>
<< ok! >> e in cuor suo, Lucy era contenta di aver già conosciuto una persona simpatica come lei. E ce ne vorrà ancora di tempo prima che capisca quanto è preziosa un’amica….
 
 
 
Piazza delle fate, 15.30, pomeriggio
 
<< aaah, come si sta bene qui! >> si beava la bionda, distesa su una panchina ai bordi della piazza. Faceva davvero molto caldo, così si era raccolta i capelli in un codino  leggermente pendente verso destra con un grazioso fiocco blu, aspettando impaziente l’arrivo di Mirajane. La panchina era all’ombra degli alberi e, un po’ per il caldo, un po’ per la frescura e un po’ perché plue le si era addormentato sullo stomaco, si addormentò. Dopo una mezz’oretta buona di soave russare, passi felpati annunciarono l’arrivo della bella barista.
<< che carina quando dorme! Qui, urge una foto! >> e, tirato fuori il cellulare, si apprestò un una serie di scatti fotografici da maestro. Dopo la dodicesima foto, il rumore intorno a lei ei i ripetuti flash costrinsero Lucy ad aprire gli occhi.
<< mmm…. che sonno… oh, ciao Mira-chan, sei arrivata! >>
<< buongiorno bella addormentata! >>
<< oh, no! Non dirmi che ho dormito tutto questo tempo! >>
<< ehm……. Purtroppo sì! >>
<< nooooo che figuraccia terribile! >>
<< tranquilla, dai può capitare a tutti! Vieni, per risollevarti il morale ti porterò in quella famosa gelateria, che è la più rinomata di tutta la città! >>
<< va bene. >>
 
E, attraversata la piazza, arrivarono ad una stradina costeggiata da piccoli alberelli molto curati. All’angolo di questa via, trovarono la gelateria. Era piccolina, carina e con un profumo di cialda appena sfornata che si propagava nell’aria, come una calamita pronta ad attrarre qualunque naso degno di questo nome. Alla bionda venne subito l’acquolina in bocca. Il nome della gelateria   era   “ magic ice – gelati artigianali “, su uno sfondo azzurro con disegnato un pinguino che si leccava i baffi tenendo in mano un cono gelato. Sembrava molto promettente.
 
<< mmm… che profumino! >>
<< infatti, tutte le cialde, i biscottini decorativi e il cioccolato fuso, insieme alla panna montata, sono cucinate proprio qui ed in giornata. I gelati sono buonissimi e freschi, proprio quello che ci vuole dopo una giornata di shopping… >> parola magica. Nella testa di Lucy scattò un campanello di allarme rosso.
<< HAI DETTO SHOPPING?????? >>
<< be…sì. Continuando a camminare in questa via, si raggiunge il centro, dove sono raggruppati centri commerciali e negozietti vari. Per questo c’è sempre un gran viavai di donne e massaie, affaticate, oltre che dal caldo, anche dal peso delle buste. Per questo la gelateria è sempre molto frequentata anche la mattina, quando i bimbi e i ragazzi come noi sono a scuola. >>
La biondina restò a bocca aperta.
<< ma lo sai che parli come una guida turistica? >>
<< grazie! Per me questo è il complimento più grande che potevi farmi. Ho sempre desiderato girare il mondo, ma alla fine non sono mai in grado di lasciare la mia casa per più di qualche settimana. Sono proprio un fallimento… >>
<< ma che dici? Sei impazzita? Non è affatto vero? Ora chi è che deve risollevarsi il morale, eh? Devi sapere che solo sentirti parlare in quel modo appassionato, mi si è scaldato il cuore. Se fai una cosa con amore, stai certa che non passerà inosservata agli occhi delle altre persone. Non devi demoralizzarti, credimi. >>
<< grazie. >>
<< bene! E ora fammi assaggiare questo famoso gelato miracoloso! >>
<< ok! >>
 
Poco dopo erano sedute su un muricciolo di pietra a leccare un gustosissimo gelato. Lucy aveva preso fragola e limone, mentre Mirajane aveva optato per fiordilatte e yogurt.
 
<< aaah, è così buono! Chissà come fanno a farlo venire così buono! Pensare che di solito mi si congelano sempre le meningi quando mangio un gelato! >>
<< da qualche tempo a questa parte c’è una leggenda: dicono che il segreto del segreto lo custodisca un garzone che hanno assunto da poco. Gira voce che sia un tipo così appassionato da mettersi a fare il gelato nella  cella  frigorifera  mezzo  nudo! >>
La bionda ebbe un sussulto, poi alzò gli occhi al cielo, sospirando, scrutando chissà che cosa e perdendosi nel rincorrersi delle nuvole.
<< sai… anch’io conosco una persona che ha questa abitudine. È un tipo davvero strano, ma è sincero e affidabile, anche se attaccabrighe. È il mio migliore amico. Figurati che da piccoli, si azzuffava sempre con un ragazzo che abitava sui monti, e tornava a casa tutto pieno di graffi e io dovevo sempre medicarlo. >>
<< magari è proprio lui, che dici? >>
<< sarebbe bellissimo, ma non credo. Diceva sempre che non aveva tempo da perdere con cavolate tipo la scuola, ma alla fine alle medie era sempre il primo della classe. In seconda, poi, si trasferì anche lui, e non so dove. >>
<< peccato. Comunque,non mi hai detto ancora a che liceo ti sei iscritta! >>
<< ma allaFairy Tail High School, ovviamente!!! È la scuola più fantastica e meravigliosa che ci sia! Ho sempre letto dappertutto le imprese che compiono i suoi studenti e l’affiatamento fra di essi è sempre inattaccabile… quanto vorrei far parte anch’io di quel gruppo! >> a sentire quelle parole, alla barista per poco non cascò il gelato. << ma dici sul serio? Sai che è anche la scuola che frequento io? >>
<< non ci credo! È… è…. incredibile! Che bello! Mi sono appena fatta un’amica e scopro che per giunta è a scuola con me! È troppo bello per essere vero! >>
E dopo risolini e salamelecchi vari, la ragazza prese un bel respiro per calmarsi e poi disse << né, Lucy, che ne dici se facciamo un giro per il centro? >>
<< c’è bisogno di chiederlo? ARRIVOOO!!! >> e partirono a razzo verso quello che io chiamo….il mondo delle femmine, ossia…..i negozi.
 
<< wow! Quante cose carine! Ah! Quello non l’avevo mai visto! Cose del genere non ci sono da dove vengo io! È grandioso! E guarda quell’abitino là, Mira-chan! >>
La poveretta aveva ormai collassato da molto tempo e si era arresa, lasciandosi trascinare in giro dalla sua scatenata nuova amica.
<< aspetta, lucy! Mi stai amputando il braccio! Calmati! >>
<< come faccio a calmarmi? – disse la bionda cominciando a correre – questo posto è bellissim…..>>   SBATAPAM!
E la biondina finì rovinosamente a terra, coinvolta in un perfetto frontale da manuale con….?
 
<< aiaiaiaiai! Ma chi è che se ne va in giro a correre così? Lo incenerisco subito! >>
La malcapitata vittima si era appena messa a sedere, scrutando la giovane che aveva davanti. Era un bel ragazzo, muscoloso e con i capelli rosa. Benché fosse appena settembre (e faceva ancora un caldo tremendo!) lui portava una sciarpa a quadri attorno al collo e calzava degli strani sandali.
<< ah, sei tu! Preparati a essere bruciata viva! >> disse, sputando fuoco e fiamme ( letteralmente! ) dalla bocca!
 
<< yargh! Aiuto, un drago mi vuole mangiare! >>
<< aye! Non è corretto! Natsu viene chiamato Salamander, il titolo di drago non lo ha ancora raggiunto! >>  a proferire quest’ultima frase era uno strano gattino, color grigio cenere, ma più azzurro che cenere.   ….ok, era proprio azzurro!
La poveretta diventò bianca come un cencio.
<< sba-sba-sbaglio o quel gattaccio blu ha parlato???>>
<< proprio così! Aye! Mi chiamo Happy, molto piacere! >>
<< ehi, Natsu, smettila di terrorizzare la mia nuova amica! >>
<< ah, ciao Mira, ci sei anche tu! Dove l’hai raccattata questa? >>
<< non essere scortese! A proposito, dove stavi andando così di fretta? >>
<< ad allenarmi, ovviamente! >>
<< ma se lo fai tutto i giorni! >>
<< uffa… a me piace che ci posso fare? >> e detto questo, incrociò le mani dietro la nuca e si esibì in un sorriso che non passò inosservato agli occhi di una certa persona.
 
Era troppo.
Il povero cuore di Lucy, già tartassato abbastanza per quel giorno, si prese 4 secondi di risposo, facendo rischiare l’infarto alla sventurata. Ma era il giusto prezzo da pagare, no? D’altronde, aveva appena scoperto che Dio esisteva, osservando una delle sue creazioni più belle.
 
Mira, che aveva capito subito la situazione, fece un risolino tra sé e sé e scrutava la biondina che era a bocca aperta neanche avesse visto un fantasma. Happy si voltò verso di lei e con tono cospiratorio le chiese: << ehi, mira. Hai già adocchiato la tua prossima preda? >>  lei sogghignò. Non c’era niente di dolce,questa volta, nel suo sorriso. << puoi giurarci. Non mi chiamano la diavolessa dell’amore per niente! >>
<< che ne dici di una scommessa? >>
<< affare fatto. Scommetto un centone che riuscirò a farli mettere insieme. >>
<< ma se perdi, pesce gratis ogni volta che verrò al tuo bar. >>
<< ok. Pronti… >>
<< …via! >>
 
L’albina partì in quarta. A passo di danza si avvicinò a Lucy, e con fare sadico le chiese: << allora, non ti presenti? Che fai lì per terra con la bocca aperta? >>
<< eh? Ah! Giusto, io sono Lucy, piacere. Se ho capito bene tu sei Natsu, o Salamander, giusto? >>
<< giustissimo! E tu sei la tizia che va a distribuire capocciate in giro, giusto? >>
<< non l’ho fatto apposta! >> ribatte la biondina << ero solo molto eccitata di essere qui! >>
<< qui dove? >>
<< lascia che ti spieghi io Natsu. >> e, spiegata la situazione….
 
<< ok, ho capito. Ma cosa te ne stai a fare ancora lì per terra? >>
 infatti, per tutta la durata della conversazione, la ragazza era rimasta per terra a fissare con occhi sgranati ogni sorriso del bel ragazzo che aveva davanti, beandosi delle sue risate.
<< dai che ti aiuto ad alzarti >> e detto questo, senza troppe cerimonie, se la caricò sulle spalle, come i papà fanno con i bambini piccoli.
<< ma cosa fai? >>
<< ti porto a cavalluccio, no? >>
<< che razza di….>>  la poveretta era rimasta senza parole. Si erano appena conosciuti e già la portava a cavalluccio? Incredibile!
 
<< tranquilla, Lucy, non stupirti! Natsu fa così con tutte le persone! È… come dire….>>
<< focoso, espansivo, simpatico, goloso, attaccabrighe e un po’ scemo? Aye! >>
<< Happy! Se ti prendo…>> e iniziò a correre, dimenticandosi di avere un certo qualcuno sulla schiena.
<< fermateloooooooooooooooooo! >>
<< ayeeeeeeee! >>
In quel momento il ragazzo avvistò un corso d’acqua. Come da previsione, aveva proprio voglia di un bagno, con tutto quel caldo! E senza indugi, e senza chiedere alla tizia sulla sua schiena, si esibì in un maestoso tuffo a bomba. Seguito da happy, ovviamente. E anche dal dolce carico che il ragazzo aveva sulla schiena.
 
<< aaaaah, una bella rinfrescata ci voleva, vero Lucy?.... Lucy?>>
Una sagoma avvolta da un’aura negativa molto incazzosa si stagliava, gocciolante, sul bagnasciuga del fiume.
<< nnnnnatsuuuuuuuuuuuu! >> il poveretto sbiancò
<< aye, lucy è arrabbiata! >>
<< io ti……>>
<< dai, non arrabbiarti! In fondo siamo amici, no? >> *FLASH*  sorriso abbagliante n°2. Alla vista di quel miracolo divino, la biondina sbollì.
<< amici? >>
<< amici! Perché, non è così? >>
 
Silenzio. Poi, la ragazzina iniziò a tremare. E infine una sonora risata gli uscì dalle labbra.
 
<< ahahahahaha! Tu…sei incredibile! >>
Il ragazzo e il gattino si guardarono negli occhi, esterrefatti.
E ancora una volta, lui si aprì in uno dei suoi sorrisi.
<< allora, siamo amici? >>
<< sì,sì, certo. Amici! >> era uno dei momenti felici più belli della sua esistenza.
 
Magari in questa città mi rifarò una vita, pensò la biondina.
Non sapeva quanto aveva torto.
 

 
 
 
Spazio Autrice
Allora……buongiorno!
Se volete uccidere qualcuno, ammazzate il creatore di questo video che mi ha dato l’ispirazione! È bellissimo!
 
http://www.youtube.com/watch?v=tj43gCFhM68&list=FLH6dMI74dTS_kcCDIzTPpSw&index=2
 
bene, ora non pensate che questo sia il solito NaLu dove tutto va a gonfie vele: ho in mente tante di quelle cose che voi non avete idea. *sadica*
Ci saranno accenni ad altre famose coppie di fairy tail, ma ci penserà la scommessa tra Happy e Miratane a complicare parecchio le cose.
Volevo fare un primo capitolo un po’ più lungo, ma se ci attaccavo anche il seguito diventava un papiro. Spero che vi piaccia!
 

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Capitolo 2
*** sorpresa! ***


Cap 2
 
Emozioni nella notte
 
 
 
<< wooow! Davvero questa sarà casa mia? >>
<< certo Lucy, è tutta tua! >>
 
Un biondo ariete si scagliò tra le braccia dell’albina
 
<< graziegraziegrazie! Come potrò sdebitarmi? Sei la migliore mira-chan! >>
 
La barista rise
 
<< tranquilla, non c’è di che. Come pagamento accetterò volentieri una bella tazza di cioccolata calda! >>
<< anche noi, anche noi! >> fece una voce
<< già! Aye! >> le fece eco un’altra
 
Con un nodo in gola, Lucy si girò.
L’abbagliante luce divina di quella visione mozzafiato quasi l’accecò.
 
Natsu.
In pantaloni.
SOLO pantaloni.
 
Rose sbocciarono a profusione in quella visione paradisiaca.
 
<< mmm? Che c’è? >>
<< eh….ah! niente, niente, dammi la maglietta che la metto ad asciugare >>
<< ah, sì? Allora prendi anche i pantaloni! >>
 
Oh. Mio. Dio.
 
<< Lucy ha la bava! Lucy è una maniaca! Aye! >>
<< fuori di qui, gattaccio! >>
 
Quella giornata continuava a regalare a Lucy emozioni e sorprese.
 
 
 
Dopo la caduta “accidentale” nel fiume, si era messo a piovere e si erano ritrovati tutti zuppi e fradici in meno di un minuto.
Correndo per trovare un riparo, Mirajane si era ricordata che la sua famiglia, in quella zona, oltre a possedere il bar, aveva anche un appartamento, che di solito davano in affitto, ma che in quel periodo era vuoto; e si erano rifugiati lì.
 
Dopo essersi fatte un bagno caldo ed essersi messe dei vestiti asciutti (presi dalla valigia di Lucy), l’albina aveva notato che alla ragazza quell’appartamento piaceva davvero molto.
Sogghignando per il piano diabolico che le era venuto in mente, aveva dunque chiesto alla biondina con fare innocente:
<< ti piacerebbe vivere qui? >>
 
La risposta la sapete già.
 
 
 
 
 
 
Osservando la ragazza correre dietro al gatto come un demone assetato di sangue, la barista decise che era giusto il momento di attuare la fase due del piano.
Appena fu a portata di mano, l’albina afferrò con un gesto secco la code del piccolo felino.
 
<< preparati a sganciare il centone >> gli sussurrò all’orecchio
<< eh? >>
 
Il gatto azzurro non fece in tempo a chiedere spiegazioni che fu lanciato in aria, oltre il balcone, senza neanche il tempo di dire “Aye”.
Restò un attimo in aria.
Poi iniziò a precipitare.
 
<< Happy! >>
 
Lucy si sporse dalla ringhiera, ma tutto ciò che vide fu la coda del micio che veniva inghiottita dal buio. Non si udì neanche un grido.
Mentre scrutava le tenebre, la ragazza riuscì a intravedere un flash bianco, come di un lampo nella notte.
Poi, il nulla.
 
Si girò tremante.
 
D’accordo che le dava fastidio…ma perché arrivare a tanto? Siamo al quarto piano, nemmeno un gatto riuscirebbe ad atterrare senza farsi male… o peggio!
 
<< mira…chan….perchè? >> le prime lacrime fecero capolino
<< un giorno mi ringrazierai >>
<< che stai dicendo?!? Ti rendi conto di quello che hai fatto?!? Natsu, dì qualcosa! >>
<< e che vuoi che dica? >>
 
Ora le lacrime scendevano. La ragazza piangeva senza ritegno.
 
Che razza di persone sono…?
 
<< uffa mira…perché sei sempre cattiva con me? >>
 
Lucy si girò di scatto.
 
Il dannatissimo gattaccio era lì.
Il dannatissimo gattaccio stava fluttuando nell’aria.
Il dannatissimo gattaccio, che lei credeva morto, aveva due ali candide che gli spuntavano dalla schiena.
Il dannatissimo gattaccio stava volando, dannazione!
 
<< ma tu…come…le ali….EH???? >>
<< ma come, Lu, non lo sapevi? Happy non è un gatto normale, è un exceed. Oh? Non te l’avevo detto? >>




il silenzio fu padrone nella casa, interrotto solamente dal rumore del corpo di Lucy che si scatafasciava per terra, svenuto.

<< Lucy! oi, Lu! che hai? svegliati! >>
 
Mirajane, completamente a suo agio in quella "drammatica" e "inaspettata" situazione (NDR seeeee proprio), prese (di nuovo) Happy per la coda e lo trascinò verso la porta, simulando preoccupazione.

<< oi, Mira, dove vai? >>

beccata con le mani nel sacco, la barista tappò la bocca dell'Exceed, che cercava di protestare, e inventò una scusa sul momento

<< io vado a cercare il dottore tu rimani con lei e cerca di...scaldarla. non farle prendere freddo. >>

e, se senza dare il tempo a Natsu di replicare, infilò la porta, lasciando da soli una ragazza svenuta e un figo da paura un boxer.
un figo da paura in boxer estremamente stupido.


ANGOLINO DEI FUNGHI
ehilà! finalmente ho aggiornato! non ho abbastanza tempo per scrivervi tutte le mie scuse, ma sappiate che stavolta la colpa non è mia. in pratica si era fuso il computer e tutti i capitoli che avevo scritto sono andati a farsi friggere, perciò, anche per le altre fanfictions, dovrete pazientare. 
GOMEN NASAI! :'(
 però, guardiamo il lato positivo... è ESTATEEEE! :3
in più ci sono state verie svolte significative nella mia vita: ho tolto l'apparecchio, mi sono fatta i buchi e domani saprò se sono stata promossa!
....ma penso che a voi non interessi.
se volete chiedemi l'amicizia su facebook, questo è il link: 

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Capitolo 3
*** incontro e.... scontro? ***


                                                    Incontro e… scontro?
 
 
La prima cosa che Lucy sentì fu il caldo. Molto, troppo caldo.
La seconda cosa fu un peso sullo stomaco.  Forse era scoppiato un incendio e si trovava sotto a delle macerie…
Poi un suono inconfondibile le arrivò alle orecchie. Qualcuno stava russando.  Qualcuno di PESANTE e CALDO . Spalancò gli occhi, mettendo a fuoco il soffitto della sua nuova camera.
Si accorse di essere ancora vestita e, guardandosi intorno, cercò di individuare la causa di tutto quel fracasso. Tastò alla cieca, finché non sentì qualcosa di morbido e setoso solleticarle i palmi.
Alzò la testa e vide Natsu che riposava serenamente usando il suo addome come cuscino. Le guance le si imporporarono. Cercò di ricordarsi come erano finiti in quella situazione, sforzandosi di rivangare nella memoria qualche indizio che l’aiutasse. Vari flash si susseguirono nella sua testa: la pioggia, la casa nuova, Natsu e i suoi addominali, Mirajane che lanciava Happy, la presunta  morte di Happy, il sorriso di Natsu , la rinascita del gattaccio e la scoperta che l’aveva portata a svenire… e poi il buio. Sussultò, ricordandosi che Happy, oltre ad essere uno stupido gattaccio blu parlante, volava. Volava, santo cielo! Con che razza di gente era finita? Gente pericolosa? Bariste albine assassine di gatti, gatti volanti blu parlanti e… Natsu.
Si calmò. In fondo, non tutte le prime impressioni erano veritiere, e se avessero voluto farle del male di certo non l’avrebbero messa a letto… e poi, a conti fatti, nemmeno lei era una persona normale.
Portò la mano alla cintura, facendo tintinnare dei piccoli oggetti dorati.
La torcia umana si sistemò meglio su di lei, tirandola verso di sé.
Lei si tirò a sedere e qualcosa di umido e bagnato si staccò dalla sua fronte, cadendo sulla coperta che la copriva. Una pezza. Dopo averlo preso in mano, la ragazza notò che Natsu aveva la mano sinistra bagnata e che, sul comodino di fianco al letto, troneggiava una bacinella piena d’acqua. Un sorriso le increspò le labbra.
Prese ad accarezzare i capelli rosati del ragazzo e il russare scemò gradualmente, sostituito da delle progressive fusa e da un sonno sereno.
Anche Lucy si rilassò, cominciando a scivolare di nuovo nel mondo dei sogni.
 
                                                                                 ***
 
Le uova sfrigolavano nella padella, sprigionando un profumo che metteva l’acquolina in bocca. La scia odorosa si dipanò per le varie stanze dell’appartamento, raggiungendo e solleticando le narici di una certa persona; che si alzò, barcollante per il sonno, raggiunse la cucina e con essa la fonte di quella deliziosa fragranza.
Lucy, con indosso uno svolazzante grembiule azzurro, canticchiava tra sé e sé, girando di tanto in tanto la pancetta, posta di fianco al pentolino con le uova; quando, all’improvviso, sentì ancora quel calore familiare aderire alla sua schiena e un fiato rovente sul collo. S’irrigidì. Natsu era molto soddisfatto: aveva ottenuto una fonte di calore e la colazione.
<< B-buongiorno…. >>
<< ‘Gionno…. >>  biascicò lui, la bocca ancora impastata dal sonno.
Silenzio.
<< Ehm… potresti toglierti? >> azzardò lei
<< Uh? Perché? Ho freddo. >>
<< Ma se scotti! >>
<< Che dici? >> la guardò stranito mentre si portava la mano alla fronte << Questa è anche più bassa della mia temperatura normale. >>
La bionda aveva una faccia stranita; poi si riprese,  ricordandosi di una cosa. Si girò e si diresse verso il mobiletto all’entrata, prese un foglietto posto vicino al telefono e lo porse a Natsu.
<< Cos’è? >>
<< L’ha lasciato Mirajane. Dice che le dispiace ma oggi non può stare con noi perché ha avuto da fare al bar. Dice anche che mi devi mostrare la strada per arrivare a Fairy Tail. E c’è anche scritto che non devi fare confusione. >>
Natsu si illuminò. << Ah, è vero! Domani si ricomincia! >>
<< Già. >>  Lucy sorrise.
Fecero colazione, poi lasciarono l’appartamento e si diressero verso la piazza dove il giorno prima Lucy si era addormentata per il troppo caldo. Lì si fermarono.
Natsu fissava nervosamente la gelateria, torturandosi le mani, mentre i suoi occhi avevano uno strano tic. Sembrava  cercasse di trattenersi. Lei lo guardò, incuriosita da quello strano comportamento. Sembrava di assistere a un vero e proprio conflitto interiore. A quanto pare, perse la parte moderata.
Si voltò verso Lucy, sfoderando il miglior sguardo da cucciolo che riusciva a fare.
<< Ehm… senti, Lu… ti dispiace se, prima di andare, faccio una cosetta? Ci metto poco. >>
Lei rimase un momento interdetta, poi però capitolò di fronte a quegli occhioni.
<< D’accordo, nessun problema. >>
Non appena ebbe udito quelle parole, Natsu sembrò come rilassarsi di botto, come se i freni inibitori che fino a quel momento lo avevano trattenuto fossero stati rilasciati tutti in una volta. La calma prima della tempesta.
Rialzò la testa con non più uno sguardo cuccioloso, ma, al contrario, uno strano luccichio sinistro negli occhi. Non perse tempo: si avviò a grandi falcate verso la gelateria, abbatté la porta con un calcio e urlò a squarciagola, come se non bastasse tutto il fracasso che aveva fatto per identificare la sua presenza:
<< Capitan mutanda! Lo so che ci sei! Vieni fuori che ti faccio un servizio completo! Fatti sotto se ne hai il coraggio! >>
Dal retro della gelateria una voce parecchio contrariata lo rimbeccò
<< Non rompere, occhio languido! Te l’ho detto mille volte: quando sono al lavoro non mi scocciare! Torna ancora e vedrai come ti concio! >>
<< Sta’ zitto! Hai solo paura! >>
<< Che hai detto?!? U-U- UAAAARGH! >> si sentì rumore di vetri e stoviglie infranti  << Accidenti! È tutta colpa tua, maledetto fiammifero ambulante! Mi dovrai risarcire, idiota! >>
Natsu e la voce (o meglio, il proprietario sconosciuto della voce) continuarono a ricoprirsi di insulti, mentre una Lucy del tutto sconcertata era rimasta pietrificata sulla porta sin dall’inizio di quel turpiloquio.
Un uomo sulla trentina, un cameriere probabilmente, la notò e le si avvicinò. Era alto, i capelli castano chiaro tirati all’indietro e la barba un poco incolta, ma aveva un sorriso rassicurante e scherzoso sul viso e gli occhi bruni sembravano dire “proprio come al solito” accompagnati da un’alzata di spalle e un leggero scuotimento della testa.
<< Non si preoccupi, signorina. È normale amministrazione, i clienti sono abituati. Anzi, alcuni vengono addirittura apposta. Vede? >> e con un ampio gesto del braccio indicò la sala e i suoi occupanti che, per nulla turbati dal marasma che andava creandosi, continuavano a mangiare pacificamente i loro gelati. Alcuni, con gesti che davano l’evidenza di essere abitudinari, si spostavano dalla probabile traiettoria di lancio di eventuali oggetti contundenti. Dopo poco, infatti, cominciarono a prendere il volo piatti e stoviglie.
<< La situazione sta degenerando un po’ troppo, è meglio che vada a fermarli. Ah, e comunque mi chiamo Gildarts, molto piacere! >>
E detto questo, si avviò verso di Natsu, lo afferrò e lo sollevò senza alcuno sforzo.
<< Gildarts! >> squittì il ragazzo.
<< Ok moccioso, per oggi hai dato abbastanza spettacolo. La signorina sulla porta è con te, giusto? Guardala, è scandalizzata. >>
Il rosato sembrò colpito. Sembrò dispiacersi, e smise di dimenarsi.
<< Oh. Scusa, Lu. >> Gildarts annuì soddisfatto e permise ai piedi del pentito di tornare a toccare terra. Gli diede una spintarella sulla schiena, indirizzandolo verso Lucy. Natsu si girò a guardarlo, incerto. Poi si diresse verso la porta. L’uomo si girò verso di lei, un sorriso gentile sul volto.
<< Non ti preoccupare, sono bravi ragazzi. Solo… sono un po’ scalmanati, tutti qui. >>
La ragazza si girò a guardare il rosato, troppo lontano per capire cosa si stessero dicendo, e si toccò la fronte. Sorrise.
<< Lo so. Natsu, aspettami! >> e gli si incamminò dietro.
Il rosato si girò verso di lei. Poi un ghigno divertito gli si dipinse sulla faccia e lui scattò fuori dal locale, prendendo la mano di Lucy e tirandosela dietro.
<< Dai, vieni! Ti devo ancora mostrare la strada! >>
<< A-aspetta! >>
<< Dai Lu, muoviti! >>
 
Il moro si appoggiò allo stipite della porta, incrociando le braccia e osservando la ragazza e il piccolo drago correre insieme. Una testa blu spuntò al suo fianco.
<< Ehi, Gray! Che c’è? Ti manca il tuo compagno di giochi? >>
Gray lo fulminò << Non dire cavolate, vecchiaccio! >>
<< Vecchio a me! Come ti permetti? Sono il tuo capo! E poi ho solo trentasette anni… >> borbottò, offeso. << Comunque! Vai, vai, che se rimetti a posto il disastro che hai fatto ti lascio uscire prima! >>
Il ragazzo di illuminò. << Grazie boss! >> e corse dentro.
Gildarts ridacchiò sotto i baffi. << Mi chiedo cosa aspettano a mettersi insieme… >>

Un sibilo soltanto, e una carta da tarocchi si conficcò nel legno, a pochi centimetri dal suo naso.
Una formosa ragazza, con il braccio ancora steso in posizione di lancio, lo apostrofò decisa
<< Gildarts! Smettila di fare la comare pettegola e torna a lavorare! I clienti non si servono da soli! >>
L’espressione dell’uomo mutò drasticamente.
<< Canaaaaaaaaaaaa! Perché ti ostini a non volermi chiamare papà?!? >> ululò disperato, abbrancandola vita della gitana, che sospirò al cielo, rassegnata. Dopodiché si girò e trascinò il padre nel retrobottega, da dove, non molto dopo, proruppero delle grida di dolore acutissime.
I clienti, calmi come non mai, continuarono a leccare i loro gelati.
                                          
                                                                                                                          ***
 
<< Eccoci, siamo arrivati! >>
<< Wow! Davvero questa è la scuola? >>
Davanti a loro si estendeva, imponente, una cancellata altissima e finemente lavorata in ferro battuto, che li separava da un ampio giardino costellato di alberi, siepi e aiuole fiorite. Al centro di quell’immenso giardino faceva bella mostra di sé quella che aveva tutta l’aria di essere una reggia. A occhio e croce, tutto il terreno occupava un decimo di tutta la città.
<< Già, quella è la scuola. >>
<< Sembra una villa per ricchi! Adesso capisco perché viene considerata la scuola più prestigiosa e rinomata della regione! >>
<< Mah, a me non piace. >>
<< Ah, sì? Come mai? >>
<< Credo che sia tutta apparenza. Quel posto è pieno di gente con la puzzetta sotto il naso che và in quel posto solo per vantarsi di poterci  andare. Non c’è nulla di… vero. Persino le amicizie che ti fai non sai mai se sono sincere o meno. >>
Lucy rimase un po’ interdetta. << Bè… io non ci sono mai entrata, quindi non posso giudicare… però >> continuò << se quello che dici è vero, nemmeno a me piacerebbe andare in quel posto. >> concluse, con un sorriso sulle labbra. << posso curiosare un po’ in giro? >>
<< Ok, io ti aspetto qui. >>
Lucy si avviò, girando intorno alle mura, cercando una via d’entrata, mentre Natsu si sedette su una panchina poco distante.
Qui da qualche parte dovrebbe esserci un’entrata… magari posso visitare la scuola! Dopotutto sono una studente anche io… tecnicamente, lo sono a partire da domani… però tentar non nuoce!
Seguendo il perimetro del cancello, arrivò in un punto dove due alte siepi separavano il ciottolato dalla strada. Si guardò intorno. Poi, dopo aver constatato che non c’era nessuno nei dintorni, portò la mano alla cintura e estrasse un piccolo mazzo di chiavi. Ne prese in mano una, color argento, e la agitò in aria, simulando l’atto di apertura di una porta, mentre si concentrava.
<< apriti, porta del cane minore! Nicolas! >> la chiave si illuminò, e davanti alla ragazza comparve un cerchio magico. Dopo che si fu dissolto, la chiave smise di brillare e davanti le si materializzò la buffa creatura compagna delle sue avventure. Lo prese in braccio, o meglio: lo stritolò.
<< Ciao Plue! Scusami se non ti ho fatto uscire per tutto questo tempo! Non sai quante me ne sono successe! Ma non potevo utilizzare la magia davanti a delle persone normali… da domani però, quando sarò a Fairy Tail, potrò farti uscire sempre e ti farai un sacco di nuovi amici! >>
La creatura tremolante mugolò e sorrise, contenta.
All’improvviso si udirono delle grida poco distante. << MALEDETTO! COSA CERCHI DI FARE, EH? >> la voce sembrava quella di Natsu. Si preoccupò.
<< Perdonami, Plue, devo già farti ritornare nel tuo mondo! Scusami, è un’emergenza! >> e con un fluido movimento del braccio, lo Spirito Stellare fece ritorno nella sua chiave.
La ragazza face marcia indietro di corsa.
Forse è nei guai e ha bisogno di aiuto! Forse ha attaccato briga con qualche teppista! Anche se è un civile, non posso negargli il mio aiuto. Ok, è deciso, se è qualcosa di serio utilizzerò la magia.
Ripercorse il perimetro del cancello, fino a giungere al punto dove poco prima si era congedata a Natsu.
Appena girò l’angolo, la scena che le si presentò davanti ebbe il potere di scuoterla nel profondo.
Natsu che, mezzo nudo, combatteva con un altro ragazzo. O meglio: faceva a botte. Era una vera e propria rissa! Ma non era la lotta che l’aveva sconvolta. Era l’avversario di Natsu che le stava facendo salire le lacrime.
 
<< Gra…y… >>
 
Il rosato si interruppe, accortosi della sua presenza e si separò dal suo rivale. Il quale, vedendola, spalancò gli occhi, incredulo.
<< oh, Lu! Ci sei anche tu! Ehm… ascolta… questo non è come può sembrare… >> le si avvicinò a braccia aperte, come per rassicurare un animale spaventato << non ti preoccupare, non stavo facendo niente di pericoloso! Conosco questo idiota, non è uno sconosciuto! Lui è- >>
<< GRAY! >>
Natsu vide soltanto una ciocca di biondi capelli danzargli davanti agli occhi, prima che Lucy, non calcolandolo minimamente, gettasse le braccia al collo del suo rivale, piangendo lacrime di gioia.
<< L… Lucy? >>

 
 
Angolino dei Funghi
Salve, popolo di EFP! È da un po’ che non ci sentiamo, vero? Premesso che ho avuto veramente molte cose da fare (e le storie che ho pubblicato di recente non stanno venendo cagate neppure di striscio perciò le cancello *coooooooooooooooooooooooooooof*), sono molto contenta che almeno le storie che mi stanno veramente a cuore continuino a sopravvivere. Ma ricordate, questo dipende anche da voi (e soprattutto dalle vostre recensioni *ricoooooooooooooooooooof*)! Perciò, se avete tempo, lasciatemi un commentino, ne? :3
Ve l’aspettavate? Chissà come facevano Lucy e Gray a conoscersi? Come reagirà Natsu? E Fairy Tail sarà proprio quello che si aspetta la biondina o il parere del rosato sarà veritiero? E chi vincerà la scommessa, Happy o Mirajane?  A chi appartiene l’aura oscura che si leva dai fornelli di casa mia? Oh, aspetta! È mia madre, devo andare! Ciao belli al prossimo capitolo! ;)

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Capitolo 4
*** un lampo nel cielo ***


Capitolo 4
Un lampo nel cielo
 

 
La ragazza continuava a singhiozzare, incurante del soffocamento che stava procurando al moro ( dopo averlo atterrato con un abbraccio volante ) e della confusione del rosato dietro di lei.
 
<< Lucy…. Lascia … mi…. Così mi uccidi! >> articolò faticosamente il ragazzo, tentando di liberarsi dalla morsa della biondina che, per tutta risposta, aumentò la presa, piangendo ancora più forte.
<< Ma che diavolo sta succedendo?! >>
<< Gray…. Gray! Gray! >> continuava a ripetere lei, come un mantra.
<< Sono qui! Calmati! CALMATI PER L’AMOR DEL CIELO! >> strillò il ragazzo, liberandosi finalmente dalla stretta mortale.
<< QUALCUNO MI VUOLE SPIEGARE QUALCOSA???? >>
<< Gray… gray… gray…  >>
<< SILENZIO!! >>
<< SMETTILA DI URLARE, BRUTTO BABBEO! >>
 
Più urlavano, più lei piangeva, più Natsu si irritava, più i timpani del moro andavano in frantumi, trovandosi proprio dov’era la fonte di quel piagnisteo. Il suo equilibrio interiore, così come la sua pazienza, si sgretolarono inesorabilmente. Fece un respiro profondo e si calmò. Tirò una scarpa in faccia al deficiente che reclamava spiegazioni poco distante da lui, mandandolo disteso per terra. Fuori uno.
Si accucciò vicino a Lucy, abbracciandola.
<< Ssssssh, ssssssh, va tutto bene. Smettila di piangere. Sssssssh… >> le sussurrò dolcemente all’orecchio. Dio, gli sembrava di essere tornato indietro di dieci anni!
Lentamente, il pianto di Lucy scemò, fino a estinguersi tra gli ultimi singulti. La ragazza arpionò la sua maglietta. In sacrosanto silenzio. E fuori due.
 
<< ahiahiahi… maledetto! Cosa pensavi di fare?? Esigo delle spiegazioni! Che rapporto hai con Lu?! >> esclamò Natsu, inviperito per la scarpata appena ricevuta.
<< Brutto idiota non si vede? Siam- >> un ceffone lanciato a velocità supersonica lo spedì in orbita.
 
La ragazza che fino a qualche secondo prima stava piangendo inconsolabilmente ora era completamente eretta sulle proprie gambe, una sinistra aura oscura a circondarla, la mano ancora tesa nella posizione della violenza.
 
<< BRUTTO BABBEO SARAI TU! >> urlò quest’ultima, gli occhi in fiamme << COME TI PERMETI DI DIRMI “STAI CALMA” DOPO TUTTO QUELLO CHE MI HAI FATTO PASSARE! SPARIRE IN QUEL MODO SENZA NEMMENO MANDARE UNA SOLA LETTERA! >>
<< Ma Lucy… >> mugugnò il moro, rialzandosi a fatica e massaggiandosi la parte offesa.
<< “MA LUCY” UN CAVOLO! >>
 
Il rosato, completamente lasciato in disparte, si indispettì non poco.
<< PIANTATELA DI IGNORARMI! >>
I due si girarono verso di lui con uno sguardo da ”che-caspita-vuoi” negli occhi.
<< Volevo dire… spiegatemi che succede. Non ci capisco più niente. >> borbottò Natsu, intimorito.
<< Succede >> iniziò Lucy con un tono di sufficienza e rabbia insieme << Che questo brutto idiota un bel giorno se n’è andato di casa, senza nemmeno salutare, ed è sparito per dieci anni! Non ha mandato mai una lettera, non si è mai fatto vivo, non sono mai riuscita a ritrovarlo! Hai idea di quanto mi hai fatto preoccupare?! >> terminò, puntando lo sguardo furente su Gray, che si fece piccolo piccolo.
<< Non è vero…. >> mugugnò.
<< Ah, no? >>
<< No! Un giorno sono tornato, ma quando sono andato a casa tua non c’eri. >>
<< E questo quando è accaduto, di grazia? >>
<< L’estate di quattro anni fa. >>
 
La ragazza calcolò rapidamente. Dopodiché, gli si avvicinò repentinamente e gli diede un altro cazzottone sulla testa.
 << DEFICIENTE! Lo sai benissimo che io e la mia famiglia andiamo alla casa al mare d’estate! Potevi almeno lasciare una lettera, o un recapito a cui avrei potuto cercarti! >>
<< Ho fatto di meglio! Ti ho lasciato un regalo! Era anche una piccola dimostrazione del motivo che mi ha spinto  partire! >>
La ragazza si bloccò. << Prego? >>
<< Ma sì! Ti ho lasciato una scultura di ghiaccio proprio davanti alla porta d’ingresso! >>
 
La biondina era restata a bocca aperta. Poi, lentamente, la richiuse, massaggiandosi le tempie con aria stanca.
<< E tu mi stai dicendo che hai avuto la brillante idea di lasciare una scultura di ghiaccio per una settimana sotto il mio portico in piena balia del sole d’Agosto? >>
<< …. >>
<< Lascia stare, non voglio saperlo. >>
 
Il povero Natsu, che capiva sempre meno, osò pigolare un << ma voi per caso siete fidanzati? >>
I due scattarono verso di lui, la faccia arrossata.
<< Ma come ti viene in mente, brutto fiammifero ambulante! Noi siamo solo…. >>
<< … Amici d’infanzia! >>
Gli urlarono quasi a due centimetri dal naso lesionato.
 
 
                                                                           *****
 
<< E così sono amici d’infanzia, eh? >>
<< Così sembra, aye. >>
 
Nascosti furtivamente dietro l’angolo di un vicolo, Mirajane e Happy spiavano la strada dove si stava svolgendo quella strana scena.
 
<< Questo potrebbe comportare un attacco di gelosia da parte di Natsu… il che porterebbe a compimento il mio piano! Fufufufufufufu! >> ridacchiò la barista sotto i baffi.
<< Dici? Lucy e Gray mi sembrano molto più intimi! E  comunque non credere che abbia lasciato perdere la nostra scommessa: la biondina non sfiorerà il mio compare con un dito! Io punto sull’uomo ghiacciolo! >> miagolo Happy in risposta.
<< Quello? Ma l’hai visto? Non esiste! >>
<< Infatti, non esiste che il mio ragazzo e quella straniera possano essere compatibili! Il gelataio sta insieme al piccolo drago! >>
 
I due si girarono verso la fonte della voce   << Prego? >>
Impegnati com’erano a discutere, non si erano accorti che niente popò di meno del proprietario della gelateria era proprio dietro di loro,, anche lui appostato dietro un bidone a scrutare la stradina.
I due lo fissarono straniti, shockati dalla dichiarazione dell’uomo. << Davvero?!? >> chiesero, gli occhi fuori dalle orbite.
L’interrogato unì i pollici, imbarazzato. << Tecnicamenteeeeeeeeee….. no. >> ammise, abbassando la testa. I due tirarono un sospirone di sollievo. << MA! >> continuò, alzando di scatto il capo << farò di tutto perché questa mia supposizione si avveri! Dopotutto, guardateli! >> e indicò la strada che fino a poco fa stavano spiando, dove in quel momento Natsu e Gray si stavano ringhiando addosso, pericolosamente vicini. << Non stanno benissimo insieme? >> concluse, unendo le mani e portandosele vicino al viso con un’espressione sognante.
 
Happy storse il naso in una smorfia inorridita << Bleah! Ma per carità! Non stanno affatto bene insieme! Insomma, guardateli! Non fanno altro che litigare! Mirajane! Dì qualcosa! >>
La barista fissava i due, accarezzandosi una barba immaginaria con un’espressione furba dipinta sul volto << Chi disprezza compra, mio caro Happy! E sai cosa ti dico? Se non fosse per la scommessa che ho in corso, aiuterei Gildarts. Non so perché, ma le coppie formate da ragazzi mi ispirano un sacco! >> concluse, lanciando uno sguardo complice al gelataio capo.
<< Meno male che c’è la scommessa allora! >> esclamò una quarta voce, non troppo distante da loro. << Cana, ci sei anche tu? >> la salutò Happy.
<< Canaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Perché non sei mai d’accordo con le opinioni e le decisioni del tuo papààà??? >> ululò Gildarts abbrancando la vita della figlia.
<< Perché io ho un cervello funzionante, ecco perché! >> rispose stizzita, menandogli uno scapaccione sulla testa. Poi, rivolgendosi agli altri due disse: << Sono dei vostri. Vi aiuterò a far mettere insieme Natsu e la novellina. >>
<< Evvai! Si fa fronte comune! Aye! >> trillò felice Happy.
<< Beh, direi che non c’è scelta! >> sentenziò l’albina, con un sorriso rassegnato. << Comunque… perché hai deciso di aiutarci? Questa disputa non dovrebbe interessarti più di tanto… che motivi hai? >> le chiese, maliziosa.
La gitana si fece rossa in volto, girandosi di scatto e farfugliando un << N-niente che ti interessi! >>
<< La mia bambina! Il mio bocciolo di rosa! Si è schierato col nemico! >> si lagnò Gildarts.
<< Ssssssssssssssssssh! Se urli così forte ci sentira- Come non detto. Ciao Natsu! Aye! >> salutò il gatto blu il proprio compagno.
<< Ehi Happy! Ho sentito delle urla! C’è una rissa? >>  esclamò il rosato, guardandosi intorno con baldanza.
<< Datti una calmata, fiammifero. Non tutti sono scemi come te; è per questo che in città c’è ordine e non si scatena una rissa ad ogni angolo della strada. >>
Il ragazzo si bloccò sentendo quelle parole. << Oh, scusa tesoro! Dai, non essere geloso…. >> pronunciò con fare allusivo, avvicinandosi lentamente al ragazzo a petto nudo che, scandalizzato per l’insolito appellativo, lo guardava con gli occhi fuori dalle orbite.
 
Più o meno, i pensieri di tutti erano: Tesoro? Geloso?!?
                                                              Oh, cielo, Gray a petto nudo! Sììììììììììììììììììììììììììììììììììììì!
                                                             LO SAPEVO! Quei due stanno insieme!
                                                            Oh mio dio! Dimmi che quei due non stanno insieme!
                                                           La prossima volta scommetto su loro due…. Hihihihihi!
                                                          Voglio mangiare del pesce! Aye!
 
 
Ovviamente, il cervello bacato del ragazzo con la  sciarpa non aveva nemmeno contemplato quel possibile significato della frase, limitandosi a liquidare il tutto con un banale (anche se non del tutto) << Tranquillo, non ti tradirei con nessun’altro; soltanto tu sei il mio rivale. >> con un sorrisone stampato sulla faccia che stregò qualcuno e esasperò qualcun altro; e smaliziò qualcun altro ancora.
 
Seminascosta dalla figura imponente del padre, nessuno vide Cana tirare un sospiro di sollievo, sbirciando timidamente Gray con la coda dell’occhio. O meglio, quasi nessuno.
La Diavolessa soffocò tra le dita una risata sotto i baffi, avendo fatto due più due.
 
Si preannunciava un periodo mooooooooooooooooolto interessante!
 
                                                                        ***
 
 
Con la calura di quel giorno e accaldati per le emozioni e gli eventi appena successi, si decise, infine, di andare a mangiare un gelato alla gelateria dove lavorava Gray.
Avevano preso un tavolino fuori, stava sotto l’ombra di un albero ed era proprio davanti al bancone esterno, quindi avevano il gelato proprio a portata di mano.
Ormai Lucy sapeva che il padre di Cana, Gildarts, oltre ad essere il proprietario del Magic Ice, mirava anche a dividerla da Natsu (seppure non lo facesse con cattiveria), per cercare di unirlo al suo stupido amico nudista; quindi, come prima cosa occupò uno dei posti di fianco a quello di Natsu, lasciandocisi cadere sopra a peso morto, con estrema soddisfazione di Mirajane.
Peccato che il posto rimanente fu preso da Gray, permettendo così al proprietario della gelateria di dare in escandescenza in pubblico, soffocando gridolini del palmo della mano sotto lo sguardo stralunato di tutti i presenti.
Cana, con stupore di Mirajane, si sedette nel posto libero di fianco a Lucy, cominciando a chiacchierare e  a fare conoscenza.
Dopo che il resto della compagnia ebbe preso posto si cominciò a parlare del più e del meno.
Natsu dovette continuamente spostarsi con il corpo, dato che era seduto tra Lucy e Gray, e quei due avevano molte cose da dirsi. O meglio, la biondina pretendeva spiegazioni, continuando nel contempo a sgridarlo e a lanciargli improperi su improperi su quanto l’avesse fatta preoccupare e cose del genere. Dopo un po’, stanco di tutto quel vociare vicino alle sue povere orecchie, avanzò timidamente la proposta di alzarsi per farli parlare direttamente faccia a faccia, senza essere di mezzo; proposta che fu violentemente respinta da ambo le parti; dalla ragazza perché voleva continuare ad avere il saldo controllo del braccio del ragazzo al quale era appoggiata, ma non poteva certo dirlo; da Gray perché temeva qualche sberla volante a distanza ravvicinata.
 
Fortunatamente, il cervello del rosato, probabilmente stimolato dai raggi del sole, ebbe la brillante idea di ricordare a tutti quanti che erano venuti in quel luogo per un gelato; e si alzò precipitosamente per raggiungere l’espositore mentre chiedeva a gran voce di essere subito servito. Procurò così l’opportunità a Gray di scappare e raggiungerlo, infilandosi velocemente in uno dei grembiuli appesi là accanto. Afferrò l’attrezzo per fare le palline e chiese gli ordini di tutti, che ad uno ad uno andarono a prendere i loro coni.
Giunto il turno di Natsu, però, sorprese tutti quanti dimostrando di conoscere alla perfezioni i suoi gusti preferiti.
 
<< Fragola e yugurt con sopra i frutti di bosco , vero? Tieni. >>  gli disse, dandogli il cono.
<< Grazie! >> saltellò quello, felice. Dopodiché, si avvicinò di scatto al suo orecchio, sussurrandogli qualcosa.
Dopo aver udito quelle parole, Gray arrossì di botto, diede un colpo al gelato  di Natsu, facendoglielo andare su per il naso, preparò gli ultimi due coni e ritornò al tavolo con la faccia in fiamme. Per sé aveva preso puffo e fiordilatte, mentre l’altro cono, al caffè e nocciola, lo porse a Cana. Dopo che la gitana l’ebbe preso, ritornò al proprio posto, sedendosi in un silenzioso imbarazzo. Lucy, incuriosita, si sporse verso di lui
 << Ma che ti ha detto che ti ha fatto imbarazzare così? >>   l’altro sussultò e rispose con urletti isterici che di virile avevano ben poco
 << C-c-c-he vuoi?! Hai a-anche tu strani p-p-p-ensieri sul mio grembiule?! EH?! >> poi, come accorgendosi di come tutti lo stessero guardando male,  si rannicchiò ancora di più su sé stesso, con la faccia ancora più rossa.
 
La biondina era scandalizzata. Mai aveva visto il suo amico comportarsi così!
Decise di non farci caso. Non era proprio il momento di lasciarsi prendere dal panico per l’ambiguità degli eventi. Si girò invece verso Cana, notando che anche lei si mordicchiava freneticamente l’unghia, spostando lo sguardo da Natsu, che ridacchiava incontrollatamente con tutto il gelato sul naso, a Gray, che era ancora con le guance in fiamme.
 
<< Dimmi, Cana… >> iniziò titubante. La gitana si girò, un poco sorpresa. << Sì? >>
<< Ehm… >> cercò un argomento con il quale rompere il ghiaccio << Come fa Gray a conoscere i tuoi gusti? >> chiese infine indicando il cono che la sua interlocutrice stringeva in mano.
Quest’ultima restò interdetta per un momento, per poi produrre una lieve risata.
<< Che domande! Sono la vice del suo datore di lavoro, gli chiedo il gelato ogni due per tre! >>
<< Ah… è vero…. >> balbettò la biondina, rendendosi conto di averle posto una domanda sciocca.
 
Restarono in silenzio per un po’. Poi si guardarono negli occhi e risero insieme.
Conversarono amabilmente facendo conoscenza, sotto gli occhi di una sempre più esterrefatta Mirajane. Cana si poteva facilmente affiancare alla figura di una sorella maggiore, mai avuta da Lucy che, per canto suo, era in visibilio. La biondina parlò del suo segreto, ovvero che stava cercando di scrivere un libro, e la gitana, incuriosita, le fece molte domande sulla trama e sui personaggi. Lucy, piacevolmente compiaciuta, rispose ad ognuna di esse. Sembrava l’inizio di una bella amicizia! Poi notò i tarocchi che la sua interlocutrice portava alla cintura. Dopo un attimo di esitazione, la mora li fece scivolare fuori dalla custodia e li dispose sul tavolo con un movimento elegante, spiegando i vari significati di ciascuna carta. Quando, però, Lucy tentò di prenderne una, la sua mano venne bruscamente allontanata da quella di Cana, che la guardò con un’espressione colpevole.
 
<< Scusa, ma vedi… sarebbe meglio se tu non le toccassi. >>
<< Oh… va bene… >> ritirò la mano delusa << Come mai? >>
Cana si guardò intorno con una faccia supplice. Solo in quel momento Lucy si accorse dell’improvviso silenzio calato sulla tavolata. Tutti i presenti erano congelati nelle loro posizioni e guardavano con orrore la mano di Lucy, vicinissima alle carte. La ragazza si sentì sopraffare da quell’atmosfera di tensione.
 
<< Perché…. Sono… molto, molto possessiva con le mie cose. Detesto quando me le toccano. >>
<< Oh… ok. >>
 
 Da lontano, Gildarts fece un impercettibile cenno di assenso rivolto alla figlia, un’espressione grave in volto. Gray inghiottì a vuoto.
 
<< Ah… ecco… mi dispiace, non lo sapevo… >> tentò di rimediare Lucy
<< No, no, non è colpa tua, non potevi saperlo! >> la giustificò Cana. Natsu cerco di fare una bella risata per alleviare la tensione, ma l’unico suono che uscì dalla sua bocca fu in risolino tirato e forzato.
 
Si ripiombò nel silenzio.
 
Che tensione….
 
 
All’improvviso, come se non fosse bastato l’inspiegabile reazione degli altri e la successiva atmosfera pesante a rovinare il momento, una forte luce scaturì improvvisa da sotto il tavolo.
Tra lo stupore e il panico generale, tutti si alzarono e si allontanarono bruscamente dal tavolo.
 
<< Che succede? Cos’è questa luce?! >>
<< Non lo so! Non chiederlo a me! >>
 
Solamente quando gli occhi di tutti furono puntati su di lei, solamente in quel momento Lucy capì.
La luce veniva da lei.
 
O meglio, dalla sua cintura.
Stringendo ossessivamente il borsellino attaccato ad essa, la biondina si guardò intorno, temendo il peggio. Tutti la stavano guardando spaventati.
 
<< A… Ascoltatemi, vi prego! Posso spiegare! >>  gridò disperata.
<< Lu, che sta succedendo?? Cosa stai facendo?! >> le urlò Natsu.
<< Io non sto facendo niente! Credetemi! >>
<< Molla quella cintura! Vieni qui! >>
<< NON POSSO! >>
<< Come non puoi?! Sbrigati! >> gridarono all’unisono Natsu e Gray slanciandosi verso di lei, tendendole le mani.
Vennero bruscamente fermati da Gildarts, un’espressione terribile in volto.
<< Fermi. Non avvicinatevi a lei. >>
<< Ma… Vecchio, non dire cavolate! Dobbiamo aiutarla! >>
<< Se farete un altro passo sarete voi ad avere bisogno di aiuto! >> gli sibilò, aumentando la presa sulle loro braccia.
<< Mollami, vecchio. >> disse il rosato con un tono da far accapponare la pelle.
Lui lo ignorò. Si girò, fissando la ragazza che tentava di estinguere la luce premendo sull’involucro di cuoio entrambe le mani. Lei alzò gli occhi e incrociò il suo sguardo. Chissà cosa vide, fatto sta che ebbe paura. Molta.
E scappò. In lacrime.
 
Non pensavo potesse succedere di nuovo. Sono un mostro.
 
<< LUCY! >>
<< Datevi una calmata! >> gli urlò l’uomo scaraventandoli a terra, facendoli finire l’uno sopra l’altro   << Mirajane, seguila. Con prudenza. >>
L’albina annuì e in un guizzo di capelli argentati scomparve.
 
Poco dopo, un lampo dorato si alzò verso il cielo per qualche istante, poi scomparve.
 
Qualche minuto dopo, Mirajane tornò da sola.
 
<< Mi dispiace, non la trovo. >>
 
Gildarts si grattò la barba, sovrappensiero.
 
<< Brutta storia >> disse <<  E’ una di loro. >>
 
 
 

 
 
Angolino dei funghi
Banzai! Finalmente il quarto capitolo! Ormai non ci speravate più, vero? La pressione di mia madre è calata leggermente perché sono appena uscita dalle ultime verifiche vomitando sangue, quindi mi ha lasciata prendere il fiato! Quindi, inauguro il nuovo pc con questo capitolo :D
Però fatemi un pensierino, perché se sono andate male oltre a essere rimandata perderò Priscilla per sempre! D’: (per chi non lo sapesse, è il nome del mio nuovo piccino)
Finalmente ho deciso la linea definitiva di questa fic. Era ora! Ho fatto pure una scaletta. Come mi sento professionale!
Ho introdotto parecchie novità e impreziosito il tutto con qualche mistero, spero di averli resi bene Jsi fa quel che si può XD scrivetemi nelle vostre recensioni le vostre impressioni, utili informazioni per migliorarmi :3
Detto questo… vado a dedicarmi alle altre ventordici fic che ho lasciato in sospeso.
Mi raccomando, impegnatevi anche voi in queste ultime settimane, non abbassate la guardia! VINCEREMO!
Baci
animelover

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Capitolo 5
*** segreto svelato? ***


Capitolo 5 – Segreto svelato?
 

 
 
 
L’indomani, Lucy si svegliò con un gran peso sul cuore.
Era  successo ancora. L’aveva fatto di nuovo. E davanti ai suoi nuovi amici, per di più.
Chissà cosa pensavano di lei adesso.
Si alzò con l’amaro in bocca.
Quello era il primo giorno nella nuova scuola. Natsu aveva promesso di accompagnarla ma, dopo tutto quello che era accaduto il giorno precedente, era sicura che non si sarebbe presentato.
Non poteva biasimarlo.
 
<< Plue? >>      a lato del letto, da una piccola cesta posta sul comodino, Plue la fissava, tremante come al solito, con un’espressione preoccupata in volto.
Lucy gli sorrise tristemente, accarezzandogli la testolina.  << Non ti preoccupare, Plue. Ormai ci sono abituata. >>
 
Dopo aver guardato fuori con un po’ di malinconia negli occhi, fece ricorso a tutta la buona volontà che aveva e si diede una mossa.
In una mezz’ora era pronta.
Come ultima tappa, ritornò davanti al comodino. Plue le saltò sulla spalla, con un sorriso incerto;  e volse lo sguardo verso il giaciglio dal quale era uscito.
Lucy guardò con occhi rassegnati ciò che lo spirito stellare aveva custodito tutta la notte; per poi sospirare.
Allungò la mano dentro la cesta, prese il mazzo di chiavi e se lo legò alla cintura, al solito posto. I metalli tintinnarono fra loro durante il movimento.
 
La ragazza decise di non pensarci su troppo. Scartando l’idea della giacca, ricordandosi del caldo del giorno prima, si mosse verso la porta e, dopo aver preso una piccola borsa preparata precedentemente, la aprì.
 
Davanti ai suoi occhi si presentarono tre figure; o meglio, tre e mezza, staglianti nel tiepido sole del mattino. Gray, Natsu, Mirajane e Happy.
Tenevano gli sguardi bassi, ma appena sentirono il rumore della porta alzarono la testa, con delle espressioni di puro sollievo dipinte in volto.
La biondina  trattenne  violentemente il respiro, fissandoli con occhi sgranati.
Era la prima volta che qualcuno, dopo aver assistito ad uno spettacolo come quello del giorno prima, la venisse ancora a cercare. Non sapeva come comportarsi, aveva paura di combinare un disastro; perciò non disse nulla e rimase in silenzio.
 
Finalmente Natsu prese coraggio e fece per salutarla col solito entusiasmo; ma appena la guardò, involontariamente lo sguardo corse alla gonna della ragazza, quindi alla cintura e a ciò che ad essa era appeso. Un’ombra passò veloce sul suo viso, con il risultato che il suo allegro saluto scemò di tono.
 
<< Ciao Lu. >> 
<< C….Ciao. >> rispose incerta la ragazza.
 
Ci furono attimi di pesante silenzio, poi Gray decise che ne aveva abbastanza e prese in mano le redini della situazione.
 
<< Dai, scema, muoviti. Stai facendo ritardare pure noi. >>
Lucy lo guardò, riconoscente; prima di correre al suo fianco.
 
Il tragitto lo fecero a piedi e in silenzio; ma almeno non c’era più l’atmosfera pesante di prima.
 
 
 
 
                                                                               *****
 
 
Infine giunsero a destinazione.
Lo stesso imponente cancello del giorno precedente si stagliava davanti ai loro occhi, con la sola differenza che ora era aperto. Un discreto viavai di studenti brulicava intorno ai battenti, ma comunque scarso di quantità rispetto alle fantasie di Lucy, che aveva immaginato una grande folla di ragazzi e ragazze in costose uniformi che parlavano con modi e gesti altolocati di cose altolocate riguardo alle loro vite altolocate.
Si inoltrò nel giardino seguendo il suo gruppo lungo una strada di terra battuta che si diramava per varie direzioni, portando a posti quali fontane, panchine, una piccola radura di salici e via discorrendo.
Loro invece proseguirono dritti, per la via principale. Il selciato era assurdamente liscio e perfetto, come se ogni mattina qualcuno si preoccupasse di livellare il terreno con una spatola. Tutto, in quel giardino, era assurdamente perfetto. L’erba sembrava tagliata con il righello, gli alberi erano perfettamente sagomati, per terra non c’era nemmeno una foglia. Come se quella scuola fosse in realtà la base operativa di una cooperativa di giardinieri psicopatici.
Presto, però, Lucy si accorse che l’assurda perfezione del giardino non era l’unica cosa strana di quel posto.
All’inizio non l’aveva notato, troppo presa a osservare l’ambiente; ma ad ogni passo, decine di occhi la scrutavano, sospettosi. Anzi, non solo lei: i suoi amici erano quelli che attiravano più attenzione.
E se con lei gli sguardi erano “solo” di dubbio e sospetto, quelli rivolti a Natsu, Mirajane e Gray erano proprio di disprezzo.
Li scrutò anche lei, confusa. Non era la loro scuola, quella? Cosa avevano fatto per meritarsi simili occhiate?
Fece per aprire la bocca; ma subito la richiuse.
Non era proprio il momento di discutere su simili questioni.
Erano quasi arrivati al portone di ingresso. Cacciò una mano in tasca, estraendone un foglietto e, avendo cura di non essere vista dagli altri, fece scorrere gli occhi sulla carta.
 
<< Che leggi? >>
 
La biondina sussultò, accartocciando il foglietto e rimettendoselo in tasca con nonchalance.
 
<< Niente. >>
 
Mirajane la guardò, dubbiosa, per poi girarsi di nuovo e continuare a camminare.
Finalmente, fecero il loro ingresso nella scuola. Che, più che una scuola, sembrava una vera e propria reggia.
A sinistra faceva bella mostra di sé un cartello con scritte dorate. “Banco informazioni – immediatamente sulla Vostra sinistra.
Mirajane e gli altri, però, puntarono decisi verso destra, ignorando il cartello.
Lucy li seguì per qualche passo, incerta se fagli notare o no il presunto errore; però poi un pensiero attraversò veloce la sua mente.
Ripescò il foglietto dalla tasca, lo rilesse e decise.
Si fermò. Studiò i suoi amici, ma sembravano troppo impegnati a togliersi alla svelta dalla marea di persone che li scrutava il malo modo per accorgersi del suo lieve ritardo.
Si appiattì contro il muro, nell’ombra, strisciando all’indietro.
Non appena fu sicura che gli altri avevano girato l’angolo, ripercorse la strada che avevano appena fatto, il cuore che le batteva con sempre  più violenza nel petto.
 
 
 
 
 
Gli altri, che non si erano accorti della sua sparizione, continuarono a camminare.
Girarono l’angolo e si infilarono in un corridoietto dove, stranamente, non c’era molta luce e dove non si vedeva nemmeno l’ombra di qualche studente. Giunsero infine ad un bancone, incastrato tra una voluminosa pianta tropicale in vaso e una portafinestra sgangherata. A prima vista poteva sembrare il banchetto di un paninaro, ma se ci pensate bene, quella scuola aveva degli standard troppo alti per avere un personaggio di quel genere fra le sue mura.
Comunque, un sonoro russare testimoniava senza ombra di dubbio una presenza quantomeno umana, dietro quel ripiano di legno.
Gray si avvicinò. << Makarov. Oi, vecchio! Svegliati! >>  strepitò.
Il russare non cessava. Mirajane, che decisamente non aveva né tempo da perdere, né alcuna intenzione di essere scoperta da quei signorini con la puzzetta sotto in naso, afferrò decisa la testa di Gray e la smaltò sulla superficie legnosa con un suono secco che si propagava per il corridoio.
Dopo nemmeno un secondo, si udì un altro suono di testa contro legno, una sonora imprecazione e vari borbottii. Poco dopo un vecchietto basso, ma basso basso, con un improponibile cappellino e uno strano bastone fece la sua comparsa, tirandosi su dallo sgabello dove prima stava, evidentemente, schiacciando un pisolino, issandosi sul tavolo.
<< Insomma! Cosa c’è?! Era proprio necessario fare tutto quel baccano per svegliarmi? La mia povera testa! >> esordì, massaggiandosi il capo, per poi lanciare un’occhiata significativa a Mirajane.  << Spero per voi che sia urgente. >>
<< Molto urgente. >>
L’espressione del vecchietto cambiò radicalmente. << Di che si tratta? >>
<< Una senza-marchio. Giovane. >>
<< Tipologia? >>
<< Non ne ho la più pallida idea. >>
<< Umh… e chi sarebbe? >>
<< Si chiama Lucy…. lei… ma cosa..?! >>  Girandosi per indicare l’oggetto delle sue parole, Gray si era accorto con sommo orrore che erano soli. Lucy era sparita di nuovo.
<< Ebbene? Cosa sta succedendo? Dov’è? >>
<< Non c’è! Era qui fino a poco fa, sono sicuro! >>
<< Idiota! Avevi detto che l’avresti tenuta d’occhio! >> Sbottò Natsu.
<< Cioè, fatemi capire bene. C’è una senza-marchio, per di più giovane, che gironzola indisturbata per la scuola? Siete impazziti?! Sapete benissimo cosa potrebbe succedere! >>
<< Dai, nonnetto! Non credo succederà niente di male. >>
<< Silenzio! Fila a chiamare Erza, voglio che perlustri tutta la scuola! >>
<< Va bene… >> fece Natsu, non troppo convinto.
 
Si spostarono davanti alla portafinestra, in attesa.
<< Dai! Apri! >>
<< La parola d’ordine, drago incosciente! >>
<< Oh, andiamo! Siamo qui,  di fronte a te! Sai che siamo noi! >> Diede man forte Gray
<< Le regole sono regole. Non faccio sconti a nessuno, io! >> lo rimbeccò l’anziano, gonfiando il petto.
<< Dì che ce lo imponi solo per vedere questa scenetta ogni dannata volta! Vecchiaccio rimbambito… >>
<< Come hai chiamato il tuo Master?! >>
<< SILENZIO! >> Mirajane aveva un’espressione che non ammetteva repliche << Non mi interessa se non vi piace, fatelo e basta! >>
 
Si misero in fila davanti al vetro e si portarono la mano al cuore.
 
<< We are Fairy Tail. >> 
 
Sotto le loro magliette, sulla loro pelle, simboli luminosi cominciarono a brillare.
Il vetro della portafinestra divenne pura luce e prese a illuminarsi di una miriade di colori, in risonanza coi simboli sulla pelle dei tre ragazzi e del felino.
Gettarono un ultimo sguardo al vecchietto, per poi gettarsi dentro la porta di luce che, dopo il loro passaggio, tornò ad essere semplice vetro.
 
Rimasto solo, Makarov sospirò. Quei ragazzi gli facevano venire sempre dei tremendi mal di testa.
 
<< Certo che… una giovane senza-marchio…. Mi suona famigliare…. Bah, se ne occuperanno i ragazzi. >>
 
Si distese di nuovo sullo sgabello, pregustandosi il continuo del pisolino prima interrotto; ma proprio quando stava per addormentarsi notò un foglietto appiccicato sotto il ripiano del bancone. Una nota che, probabilmente, si era scritto da solo per non dimenticarsi qualcosa e che aveva poi attaccato sotto al legno proprio per notarlo prima di dormire.
Pensando bene che forse era qualcosa di importante, si tirò su a sedere, leggendo il promemoria.
 
<< Oh. >> si batté una mano sulla fronte << Erza mi ammazzerà. >>
 
 
 
 
 
 
Una volta giunti dall’altra parte della “porta di luce”, Gray, Natsu, Mirajane ed Happy si trovarono nel bel mezzo di una battaglia. Letteralmente.
 
<< FINALMENTE! Una rissa! >> e, senza aggiungere altro, i tre idioti si buttarono.
 
La zuffa si ingigantì, mentre tavoli e sedie cominciarono a volare.
Una strana aura cominciò a volteggiare allegramente intorno a Mirajane, ma i combattenti non ci fecero caso. Solo quando un’altra aura assassina si aggiunse a quella dell’albina la scena si congelò.
<< Oh. Ciao, Erza. >>
La suddetta non rispose, scandagliando i presenti. Portava una pesante armatura, il suo sguardo era di brace, colore che si sposava perfettamente con i suoi capelli di un rosso fuoco abbagliante. Fece luccicare leggermente la spada, un’espressione sinistra in volto.
<< Ho già detto che non voglio disordini. >>
Dalla folla si levò un coro singhiozzante, diviso tra chi chiedeva scusa e chi pregava per la propria vita.
Per niente intimorita, la barista le si avvicinò.
<< Stavamo cercando proprio te. Abbiamo una senza-marchio in libertà che- >>
<< Ah, lo so. >>  la interruppe lei. Si girò verso la porta d’entrata  << Ehi tu! Entra! >>
 
Un lieve rumore di passi affrettati accompagnati da un leggero tintinnio fu tutto quello che si sentì e, dopo qualche secondo, una chioma bionda fece il suo ingresso nella stanza.
<< Erza-san, dove devo aspettare per- >> si bloccò bruscamente, osservando i presenti. <<  Mira? >>
<< Lucy? >> l’albina ci capiva sempre meno.
<< Lu, che ci fai qui?? >>
<< Potrei farvi la stessa domanda! >>
<< Ma noi te l’abbiamo fatta prima! Aye! >>
Natsu, per niente abituato a fare difficili elucubrazioni mentali, perse la pazienza.
 << INSOMMA! Qualcuno mi dice che sta succedendo?? >>
 
Una vocetta arzilla interruppe quello sproloquio.
<< Ragazzi, calma, calma. Non è successo niente. >> Makarov spuntò sul corrimano del piano superiore.
Un lieve ringhio si alzò da Erza << Parli così solo perché è a causa tua che è successo questo! >>
 
Makarov tossicchiò, cercando di darsi un contegno.
 
<< Dicevamo…. Allora… Beh, prima di tutto, le presentazioni. Lucy >> la biondina alzò lo sguardo << Benvenuta a Fairy Tail. Io sono Makarov, il Master. >>
Bloccando sul nascere le esclamazioni sia della ragazza, sia del gruppetto di teppisti al piano di sotto, evidentemente bisognosi di ulteriori spiegazioni, l’anziano continuò.
 
<< C’è stato un piccolo disguido…. >>
<< Chiamalo piccolo… >> ringhiò la rossa
<< … Lucy era venuta fin qui per unirsi a Fairy Tail, ma non alla scuola. Alla gilda. Lucy, Gildarts mi ha già raccontato cosa è successo ieri. Non ti preoccupare, adesso sistemiamo tutto.
Natsu, Gray, Mirajane. Come già avevate capito dall’esplosione di magia, Lucy possiede dei poteri. Come ho già detto, è venuta fino a qui per unirsi a noi, perciò, accoglietela! >>
 
Un boato risuonò fin nelle pareti, mentre coloro che precedentemente combattevano fra loro ora si adoperavano per divertirsi. Nuovo compagno =  festa, era tutto ciò che occupava le loro menti in quel momento.
In mezzo a tutta quella confusione, un gruppetto si riunì vicino al bar.
 
Lucy, vedendo i suoi amici venirle incontro, diventò rossa fino alla punta dei capelli.
<< s….. SCUSATEMI! >> esclamò << Io… credevo che foste dei senza poteri… mi avevate detto che andavate anche voi alla scuola di Fairy Tail…. Io… ho interpretato male le vostre parole! Sapevo che dovevo stare lontana dai senza poteri, specialmente nella mia situazione… per questo motivo vi ho lasciati nel mezzo del corridoio… che maleducata! E dire che voi mi eravate persino venuti a prendere! Avevate mantenuto la promessa! E invece io-- >> Si sentì tirare su, mentre tre paia di braccia e quattro zampe la avvolgevano.
<< Stupida! Non farci più prendere uno spavento del genere! >> le sussurrò fra i denti Gray.
 
Una volta sciolti dall’abbraccio, Natsu si mise a ridacchiare. << E dire che ti stavamo per sguinzagliare dietro Erza! >>
Quest’ultima lanciò un’occhiata al vetriolo al Master << Già. In pratica, lui sapeva che Lucy sarebbe arrivata e sapeva che era una senza-marchio. Le aveva mandato un biglietto con le indicazioni per raggiungere questo posto senza coinvolgere persone estranee… peccato che poi se ne sia dimenticato! >>
<< Non aveva messo in conto, inoltre, la possibilità che avrebbe potuto fare amicizia con dei maghi prima di entrare a Fairy Tail. >> Gildarts fece la sua apparizione, portando con se anche Cana << Allora? Avete già fatto? >>
<< Un po’ di pazienza! >> esclamò Makarov << Adesso lo facciamo. >>
Si volse verso di Lucy.
<< Eccoti qui, bambina. Scusa per tutto il trambusto, ma adesso stai per entrare a far parte ufficialmente di questa gilda. Sei pronta? >> Lucy annuì. << Bene. Allora, che tipo di magia eserciti? >>
<< Sono una maga degli Spiriti Stellari. >> rispose Lucy, tra l’orgoglioso e il timoroso, mettendo in mostra il suo mazzo di chiavi.
<< Però! Di quelli come te ce ne sono pochi. Ora, come di certo saprai, tu sei in possesso di poteri magici. Sei inoltre in giovane età, e non possiedi un marchio. I marchi delle gilde sono, certo, un riconoscimento di appartenenza, ma non solo. Frenano e controllano i poteri dei giovani maghi, che ancora non ne controllano bene il flusso, evitando che si verifichino esplosioni di magia come quelle di ieri. Eri già a conoscenza di questo, vero? >>
<< Sì. Però…. >> si morse le labbra, incerta << Io riesco già a controllare la  maggior parte delle chiavi di cui sono in possesso. Solo una mi da dei problemi. >> si beò in segreto degli sguardi ammirati dei presenti.
<< Niente male, bambina! Proprio niente male. Ora, prima che ti venga imposto il marchio, ti metto a conoscenza della particolarità del  nostro  marchio. >> disse, gongolando orgoglioso. << Fairy Tail è una gilda che, nel suo marchio, ha posto un incantesimo. In pratica, tu sceglierai un compagno, e lui ti marchierà. Così, facendo, grazie all’incantesimo, se uno di voi due dovesse trovarsi in pericolo, l’altro lo saprebbe subito. >> fece una pausa. <<  Il marchio può essere condiviso solo fra due persone, non di più. Quindi, scegli con attenzione. In questo momento, i possibili candidati sono dietro di te, gli altri hanno già un compagno. >>
 
Fra gli sguardi trepidanti di Mirajane, Happy e Cana e fra i versi poco ortodossi di Gildarts – in quel momento preso a torturarsi un’unghia coi denti – Lucy si voltò.
 
<< Che vuoi, fiammifero? C’è Erza che ci fissa, io non mi schiodo. >>
<< Oh? Il polaretto ha paura di andarsi a divertire senza il consenso della mamma? >>
<< Che hai detto?! >>
 
 
 
 
 

Angolino Autrice
Ehi! Come vedete, sono tornata.
Mi scuso come al solito del ritardo, ma sono fatta così. Chiedo perdono ç_ç
E quindi? Vi è piaciuto questo capitolo?
Chi sceglierà Lucy? Il gelataio o il piccolo drago?
Chi vincerà la scommessa? Cana continuerà a disconoscere il padre?
E perché quella chiave non vuole essere comandata da Lucy?
 
Spero di avervi incuriosito!
Ringrazio chi ha messo la storia nei preferiti, nelle seguite o nelle ricordate e ringrazio chi lascia sempre recensioni dolcissime. Siate buoni e lasciate un commentino anche qui! :)
Vi auguro uno splendido 2014
 
Baci
animelover

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