Cloud Flower Chip and Smoke

di NutellosaXD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Libero ***
Capitolo 2: *** Cloud Nine ***
Capitolo 3: *** Quella che non sei .3 ***
Capitolo 4: *** How I Fell ***
Capitolo 5: *** I duri hanno due cuori ***
Capitolo 6: *** Wish you were here ***



Capitolo 1
*** Libero ***


1. Libero                                                                       

 

                                                                                                                                     [Voglio sentirmi libero da questa onda
                                                                                                                            Libero dalla convinzione che la terra è tonda
                                                                                                                                   Libero libero davvero non per fare il duro
                                                                                                                                            Libero libero dalla paura del futuro
                                                                                                                                   Libero perché ognuno è libero di andare
                                                                                                                                       Libero da una storia che è finita male
                                                                                                                                                 E da uomo libero ricominciare]

                                                                                                                                                                               Fabrizio Moro

Alzare gli occhi al cielo e guardare su.

Troppe volte era stato assieme ai suoi compagni a fissare il cielo.

Pensava che quello fosse una specie di allenamento.

Shikamaru Nara e il suo team distesi su un enorme prato, ognuno con una coperta, in silenzio, ad osservare le nuvole e qualcosa di più.

Anche se in silenzio, poi non lo erano mai. Neppure una volta.

Il fiore batteva spazientita un piede a terra, annoiata per l’evidente perdita di tempo.

A lei non piaceva il cielo e rivolgere le sue attenzioni a qualcos’altro.

La patatina mangiava, producendo un delizioso crunch che risuonava nell’aria.

E la sigaretta fumava, creando piccoli cerchi di fumo che salivano in alto. Lassù.

Shikamaru Nara era l’unico che rimaneva realmente in silenzio, durante quegli allenamenti.

In quei momenti erano solo loro. Due ragazzi, una ragazza e un uomo.

Senza pregiudizi o convinzioni. Con quel falso silenzio carico di loro.

Forse il segreto della felicità era quello.

Un fiore egoista che pretendeva soltanto.

Una patatina ingorda che non riusciva a smettere di mangiare.

Ed una sigaretta che ignorava la sua stessa salute. E non solo.

Ma per Shikamaru Nara, in quei momenti avrebbero potuto fare ciò che volevano.

Sbuffare, mangiare o fumare.

Lui apparteneva a quelle nuvole.

Libero dalle sue urla.

Libero dal suo crunch.

Libero dal suo fumo.

E quando ripiegavano le coperte, giunta ormai la sera, era pronto a ricominciare.

A sentire le sue urla.

A sentire il suo crunch.

Ad annusare il su fumo.

Fino alla prossima nuvola.

 

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Spazio autrice:

Ok. Forse è una cosa strana ma questa mattina mi è venuta una voglia tremenda di scrivere una bella raccolta di drabble (su per giù di non più di 400 parole l’una, come per esempio questa, di 253 parole) sul team 10, due per ogni personaggio, seguendo la traccia di una canzone italiana e straniera.
Spero che gradiate questo schizzo di creatività dedicato all’amore sviscerato che nutro per questo team.
Grazie.

KIsSoLi Nut£

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Capitolo 2
*** Cloud Nine ***


2. Cloud Nine

                                                                                                                                                                                                             [If you want to live, let live
                                                                                                                                                                                                                if you want to go, let go
                                                                                                                                                                     I'm not afraid to dream- to sleep, sleep forever
                                                                                                                                                                                                      I don't need to touch the sky
                                                                                                                                                                                                        I just want to feel that high]

                                                                                                                                            Evanescence

 

 Shikamaru Nara non si era mai curato di ciò che la gente diceva e pensava.

In particolare su cosa diceva e pensava di lui.

La sua filosofia da quindicenne era, infatti, relativamente semplice: loro avevano la loro vita e lui la sua.

Anche se l’avesse passata ad osservare il cielo, non vedeva cosa potesse importagli.

O a giocare a shoji.

O semplicemente a fare quello che gli pare.

Nemmeno la vita da ninja l’attirava più di tanto, a dir la verità.

Troppe inutili e complicate seccature.

Ne aveva già abbastanza intorno da anche solo pensare di procurarsene altre.

Come quei due che si dirigevano in quell’istante verso di lui.

Il fiore con un sorriso. E la patatina pure.

Anche se sapeva che di lì a poco avrebbero tirato fuori il loro vero carattere.

Ovvero il fiore avrebbe iniziato a seccare in un modo che solo lei sapeva fare, parlandoti a raffica e girandoti intorno, dondolando la lunga coda bionda, spazientita.

E la patatina avrebbe preso un qualsiasi panino da una delle qualsiasi tasche dei suoi pantaloni e avrebbe cominciato a mangiare, guardando divertito il fiore tirarti per un braccio.

In genere era così che il team 10 aspettava l’arrivo del loro sen-sei.

Parlando.

Sgranocchiando.

Subendo tutte quelle seccature.

E dire che lui, si era sempre accontentato di poco.

Modesta famiglia, modesti amici, modeste speranze per il futuro che comprendevano una casa confortevole, una moglie né bella né brutta e due bambini pronti ad accoglierlo quando rientrava tardi la sera. Una futuro normale che non aveva fatto i conti con il Q.I. da 200 che Shikamaru Nara si ritrovava.

Dio, che vita ingiusta.

A volte da troppo a chi si accontenta di poco.

Ed ecco quell’odore forte, pungente [ma non sgradevole] pizzicargli il naso.

La sigaretta, il loro maestro, era arrivato.

Oggi avrebbero fatto un allenamento di tipo strategico, adatto ad alimentare le capacità del Nara.

Già sentiva la stanchezza svanirgli, le prime idee balzargli in testa e la tensione percorrergli il corpo.

Ma questo succedeva solo durante un allenamento. O una missione.

Poi, nella realtà, tutto tornava come prima.

Raggiungere l’apice e poi venire scaraventati nuovamente a terra.

Questa era la tua vita, nuvola perennemente scocciata.

Una scintilla che in un attimo si spegne.

Poi di nuovo a dormire.

-379 parole-

 
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Spazio Autrice:

Wow! La vostra Nut£-chan aggiorna alla velocità della luce.

E che ho già praticamente scelto tutte le canzoni e basta che io butti giù la drabble ed è fatta.

Ci vediamo al prossimo capitolo, con le drabble di Choji!

KIsSoLi Nut£

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Capitolo 3
*** Quella che non sei .3 ***


3. Quella che non sei
 

                                                                                                [Ti ho vista stare dietro a troppo rimmel

                                                                                                                   dietro un’altra acconciatura

                                                                                                   eri dietro una paura che non lasci mai]

                                                                                                                                               Ligabue

Ecco.

Ancora un altro po’.

Giusto per sicurezza. Giusto per essere sicuri di apparire nuovamente perfetti.

Chiuse il flacone contenente il rimmel per poi rimetterlo nel cassetto insieme agli altri oggetti.

E si specchiò ancora una volta.

Di certo non si poteva dire che Ino Yamanaka non fosse narcisista.

Passava ore intere davanti a quel misero specchio a cambiare forma e colore a quegli occhi già belli, ad allungarne le ciglia e ingrandirne il contorno con 

spessi strati di matita.

Da quando aveva tredici anni era la sua ossessione. La sua droga personale.

Un po’ come il cielo per quella nuvola.

Un po’ come il cibo per quella patatina.

Un po’ come il fumo per la sigaretta.

Rendere il suo viso, il suo corpo, una macchina di seduzione micidiale.

Provava piacere nel sentire il fischi dei ragazzi che per le strade la guardavano passare imbambolati, che morivano dietro a quelle curve graziose ed 

abbondanti allo stesso tempo, a quel viso angelico incorniciato dai lunghi capelli biondi che oscillavano ad ogni passo.

Infondo, Ino Yamanaka era conosciuta per questo.

Non per l’impegno che riservava all’apprendimento delle arti mediche, non per la bravura nelle tecniche di spionaggio, non per il sudore che versava 

costantemente anche solo per apparire al livello degli altri.

Ino Yamanaka era considerata al pari di una bambola.

Ci potevi giocare, la potevi truccare, cambiare d’abito ed in fine, quando ti eri stufato del gioco, mettere dentro alla scatola delle cose vecchie.

Dimenticate, lasciate andare.

Perché la più grande paura segreta di Ino Yamanaka era la solitudine.

Infondo, un fiore non può vivere senza le cure necessarie che gli spettano.

Quindi ancora altro nero sul celeste.

Per dare l’impressione di essere forte prima di crollare miseramente.

Perché Ino Yamanaka era narcisista ma possedeva un cuore.

Come un fiore che pur avendo sete non chiede mai acqua.

Che pur venendo rovinato non chiede mai riparo.

Che pur sentendosi solo non chiede la compagnia di nessuno.

Scendi le scale, Ino, vai da loro.

Una nuvola scocciata.

La tua acqua, il modello al quale ai sempre voluto assomigliare.

Una patatina cicciottella.

Il tuo riparo, una amico prezioso che non giudica mai.

Una sigaretta sempre accesa.

La tua compagnia, il tuo punto di riferimento.

Con quel trucco e quell’acconciatura nessuno noterà ciò che hai da nascondere.

Meglio così.

Il tuo sorriso, anche se spudoratamente falso li fa stare tranquilli.

Ancheggia un pochino e caccia qualche urlo per attirare l’attenzione.

Il fiore più bello devi continuare ad esserlo tu.

 
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Spazio Autore:

Ok. Questa drabble mi pare parecchio campata in aria, ma lascio a voi l’ardua sentenza...infondo sono appena tornata da quattro fantastici giorni con la

mia migliore amica e sono ancora tutta su di giri.

Spero mi perdonerete.

Un grazie speciale a Mimi18, gracy110 e Talpina Pensierosa per la recensione e l’aggiunta della mia raccolta nei Preferiti da parte di quest’ultima.

Grazie mille a tutte e tre per aver apprezzato questo mio esperimento.

Alla prossima drabble.

 
p.s: Questa è venuta di 415 parole ma spero possiate perdonarmi XD

 
KiSsOli Nut£ ;)

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Capitolo 4
*** How I Fell ***


4. How I Fell

 

                                                                                                                 [I'm completely unconnected
                                                                                                                      Constantly rejected
                                                                                                                Like everything I've ever loved is coming down
                                                                                                                   I'm drowning in emotion
                                                                                                                   In the middle of the ocean
                                                                                                                     Never knowing]

                                                                                                                                              Alexz Johnson

 

Smettila di sbuffare. Non è dignitoso per te farti vedere con quel broncio.

Il tuo viso deve essere sempre sorridente. Grazioso e sorridente.

Ma non ce la fai.

Perché mentre te ne stai seduta sullo sgabello in legno del negozio di fiori della tua famiglia, i tuoi compagni sono a rischiare la vita per chissà quale persona sconosciuta.

Non sono al Villaggio. Non sono lì con te.

E perciò sbuffi [Ancora una volta]

Come un fiore abbandonato che vorrebbe gridare al mondo la sua solitudine.

E pensare che tre anni fa, li sopportavi a malapena, guardando costantemente da lontano chi a differenza tua era stata baciata dalla fortuna, con rancore.

Detestavi il carattere strafottente e pigro della nuvola, sempre pronta a rimproverarti, sempre pronta a sminuirti con una delle sue affermazioni troppo intelligenti per anche solo pensare che tu l’avessi capite.

La patatina ti era del tutto indifferente. Un inutile ciccione che pensava solo a mangiare, continuamente alle dipendenze di quella ridicola nuvola, della quale si fidava ciecamente.

E una sigaretta per maestro, che non parlava, ma lasciava i discorsi a metà per far si che tu li completassi. Quanto odiavi quelle frasi interrotte sul più bello. O forse, Ino Yamanaka odiava di più la faccia del suo sensei quando l’incoraggiava a continuare quei discorsi.

Che stupidi.

O forse, la vera stupida eri tu.

Perché ora, senza di loro, il tuo mondo cadrebbe a pezzi.

Ti perderesti tra la folla se non ci fosse una nuvola dal volto scocciato che si prendesse la briga di afferrarti ogni volta.

Soffriresti di solitudine se una patatina non venisse ogni sera a farti compagnia, con il solito pacchetto di patatine che finiva per mangiarsi lui, poiché tu non potevi per paura di ingrassare.

E cominceresti a dubitare delle tue capacità, se una sigaretta non accorresse in tuo aiuto per dirti quanto le tue capacità siano preziose e importanti.

Ma nonostante questo troveresti sicuramente qualcosa che non va bene.

Come la pigrizia della nuvola.

Lo stomaco senza fondo della patatina.

E gli inutili silenzi della sigaretta.

E allora comincerai a sbattere un piede a terra, a dondolare i lunghi capelli biondi e incrociando le braccia cominciando a pensare a come mai il Destino sia stato così crudele da metterti in squadra con loro.

Ma lo farai con un sorriso. Il sorriso di un fiore felice.

Che attende il ritorno del suo piccolo mondo, fatto da una nuvola, una patatina e una sigaretta.

Che fanno dimenticare a Ino Yamanaka la solitudine, con tutti i loro difetti così importanti.

Gli unici che sappiano davvero farti sorridere.

 
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Spazio Autrice:

Salve a tutti! La vostra Nut£, già ritornata ai ritmi della vita quotidiana, rientra in scena con questa drabble di 431 parole che conclude la parte dedicata ad Ino. Spero che anche questa sia di vostro gradimento, poiché siete voi, che con le vostre recensioni, mi date la carica giusta per continuare a scrivere. Perché dovete sapere che la vostra Nut£-chan è molto pigra, quasi come Shika-kun, e per farle fare qualcosa ci vuole una vita. Persino fare la valigia le mette pensiero -.-‘

Ma veniamo ai ringraziamenti individuali, che dato che ho un po’ di tempo, mi sento di fare:

 
Talpina Pensierosa: Sono molto felice che ti sia piaciuta questa prima drabble su Ino, nonostante, come sto notando, Ino non spicchi tra le preferenze degli autori di EFP. Forse per via del suo carattere un po’ snob e parecchio montato, per adattarsi all’icona di perfezione che è stata costretta a crearsi con il passare del tempo. Grazie mille per la tua recensione!

 
Mimi18: Grazie grazie per tutti i complimenti. Sai, anche a me fa molto piacere vedere la mia Ino-chan tratta bene nelle fiction. Non so dirti perché ma vederla fare la parte dell’oca senza cervello non mi convince. Sarà che io sono per il completo rispetto delle persone, di qualsiasi cosa si tratta, e vedere una ragazza ridotta ad una cosa amorfa senza cervello, per quanto frivola essa sia, mi da fastidio.
Si può essere intelligenti anche se si hanno due belle gambe, infondo.
Grazie per i complimenti per l’ultima frase. Anche io (W la modestia ndMe) sono convinta che la parte del fiore perfetto, bello e intoccabile, debba continuare ad essere interpretata da Ino.
Sempre.
Grazie mille per la recensione!

 
Ramiza: Wow, sono riuscita a far piacere Ino anche ad un’altra persona a cui non piace! Mi complimento con me stessa ma devo dire che Ino è un personaggio che mi piace osservare strato per strato...un po’ come una torta, che finché non sai cosa c’è realmente dentro non smetti di chiedertelo.
O come una cipolla, ma le torte sono decisamente più buone...non credi?
Approposito della storia che mi volevi chiedere, per me va bene.
Soprattutto se si tratta di una NejiTen, che ho visto piacere tanto pure a te (due secondi fa è andata a vedere il tuo account e ho visto che sei l’autrice della fiction “
La nostra vita (una guerra, un girotondo, una musica lontana)” e mi sono commossa).
Per qualunque cosa non esitare a contattarmi. Ho anche MSN e se vuoi ci possiamo scambiare i contatti.
Grazie mille per la tua recensione e spero che aggiornerai presto la tua ficcy, anche se dubito che stando a Parigi troverai il tempo di farlo!

 
Final Alex: Grazie anche a te! Hai ragione...nei finali sono parecchio sadica in quanto lascio tutto in sospeso. Spero possiate perdonarmi ma preferisco non dare un finale. Infondo, che bisogno c’è?

Grazie per la tua recensione!

 
Alla prossima!

KiSsOli Nut£ ;)

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Capitolo 5
*** I duri hanno due cuori ***


5. I duri hanno due cuori

                                                                                                            [...però i conti per sé li sa fare
                                                                                          e il totale non cambia anche se fa star male.
                                                                                                                    Però non piange mai
                                                                                                             se non è davvero solo...
                                                                                                             I duri hanno due cuori
                                                                                                      col cuore buono amano un po' di più...]

                                                                                                                                      Ligabue

 
Chissà cosa hai pensato, quella mattina di tre anni fa, quando ti dissero chi sarebbero stati i tuoi nuovi allievi. Sorpresa, delusione o semplice

indifferenza.

Infondo, non erano nulla di speciale [E mai lo sarebbero stati]

Stavano insieme da una vita e ancora non avevano imparato accettarsi.

Un fiore che si credeva troppo speciale per accettare l’idea che quelli sarebbero stati i suo compagni.

Una nuvola che sbuffava ogni volta che sentiva la voce lagnosa del fiore.

E una patatina che osservava la nuvola con ammirazione, sgranocchiando furtivamente qualcosa.

Quei tre ragazzi, in quella piovosa mattina di tre anni fa, ti furono totalmente indifferenti.

Un fiore smorfioso e troppo montato.

Una che avrebbe probabilmente lascito morire i suoi compagni alla prima difficoltà.

Una nuvola saccente e svogliata.

Uno che non avrebbe mosso un dito nemmeno sotto tortura ma avrebbe saputo ribattere con un centinaio di parole.

E una patatina all’apparenza senza nessuna qualità, a parti l’animo troppo sensibile.

Uno che sarebbe andato a piangere dalla mamma come un bambino.

Tre stupidi ragazzini senza speranza.

Eppure, lui ci era abituato.

Era abituato ai falliti, ai poveri illusi senza speranza che rifilavano solamente a lui.

Perché da giovane, era stato uno di loro. Una giovane stella alla ricerca del suo cielo.

Perciò li allenava.

Perciò li spronava a dare il meglio di se.

Perciò li incoraggiava a non arrendersi mai.

Infondo era così che li aveva visti crescere.

Un fiore che adesso, oltre che bello era anche letale.

Una nuvola che anziché inutile, era il ragazzo con il Q.I. più alto del villaggio.

E una patatina dall’animo nobile e dal coraggio invidiabile.

Lui, giorno dopo giorno, l’avrebbe allenata comunque.

La sua piccola famiglia.

Perché come succede in tutte le famiglie, spesso si finisce per adorare i difetti di chi ne fa parte.

Come le urla mattutine del fiore.

Le rare risposte complete della nuvola.

E il continuo crunch allegro della patatina.

Perché la famiglia di Asuma Sarutobi era particolare.

Chi urlava.

Chi sbuffava.

Chi mangiava.

Ma infondo, andava bene così.

Era divertente osservarli.

Ogni giorno, con una sigaretta tra le labbra.                                                        

                                                                                    - 349 parole -

 
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Angolo Autrice:

 
Salve a tutti. Visto come aggiorna presto la vostra Nut£-chan? È incredibile come l’arrivo dell’estate sia in grado di eliminare quella pigrizia che invece persiste nelle altre tre stagioni dell’anno, sette giorni su sette. Allora...come vi sembra questa drabble? Io la trovo molto dolce, perché la prima impressione che Asuma mi ha fatto è stata quella di un uomo duro ma infondo dal cuore tenero, capace di amare e soprattutto di sopportare gli infiniti difetti dei suoi allievi un po’ come se fossero una piccola famiglia.

Lasciatemi un commentino per sapere cosa ne pensate.

Dato che non ho molto tempo, ringraziato profondamente tutti quelli che hanno recensito (possiate perdonarmi se per questa volta non vi ringrazio personalmente...mi inchino a voi che avete avuto la grazia di sprecare un millesimo del vostro tempo per scrivere anche solo che vi è piaciuta) e a tutti quelli che hanno letto soltanto.

Grazie mille davvero!

 
KiSsOli Nut£ ;)

p.s: Non si nota che adoro Ligabue...vero??? XD

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Capitolo 6
*** Wish you were here ***


6. Wish you were here

 

                                                                                                                      How I wish, how I wish you were here.
                                                                                                      We're just two lost souls swimming in a fish bowl,
                                                                                                                         year after year,
                                                                                          running over the same old ground. What have we found?
                                                                                                              The same old fears,
                                                                                                                                   wish you were here.

                                                                                                                                                 Pink Floyd

E no sigaretta.

Ancora una volta.

Ancora una volta partivi e la lasciavi sola.

E ancora una volta trascinandoti dietro quel suo sguardo triste.

Anche se ciò che odiavi di più era vederla triste.

Ma quello era il tuo lavoro. In verità era anche il suo.

E lei lo sapeva.

Anche se ogni volta che te ne andavi le strappavi un pezzo di cuore.

Lei lo sapeva.

Ti lasciava andare dopo averti salutato sull’uscio di casa.

Gli occhi umidi.

Le labbra tremanti.

Con un acre odore di fumo a fare da contorno in quel quadretto troppo idilliaco.

Una scena monotona, e dirla tutta.

Che veniva puntualmente rovinata da loro.

Un fiore che correva sorridendo, semplicemente perfetta, salutandoti con la mano.

Una nuvola più scocciata del solito, perchè costretto a portare controvoglia anche lo zaino del fiore.

E per ultimo una patatina assonnata, intenta ad aprire il primo pacchetto della giornata.

Quei tre ragazzi che correvano verso di te. Verso di voi.

Come sempre.

Ogni volta che l’alba segnava l’inizio di una nuova missione.

Ed allora lei si asciugava le lacrime.

Smetteva di far tremare le labbra.

E li accoglieva a braccia aperte. Con quel suo modo di fare severo e cordiale.

Li invitava ad entrare, gli serviva una tazza di thé e osservava divertita la scena.

Il fiore che pretendeva di essere la prima a prendere lo zucchero.

La nuvola che le lanciava occhiate torve, infastidito dal troppo baccano.

E la patatina che si divertiva prendere al fiore il suo prezioso zucchero.

In realtà c’eri anche te che li guardavi.

Seduto su una seggiola, li intrattenevi con piccoli fluttuanti cerchi di fumo.

E quando tutto finiva, partivate.

Il fiore in testa.

La nuvola per seconda.

E la patatina per ultima.

No. Per ultimo c’eri tu.

Tu che ti voltavi sempre per osservare [forse] un’ultima volta il suo volto.

E il suo ventre.

La tua [nuova] famiglia.

E ti scappa un sorriso al pensiero di quando nascerà.

Il fiore dirà subito a tutti che sarà lei a farle da zia.

La nuvola verrà costretta con la forza a fare lo zio.

E la patatina svolgerà il ruolo del paziente fratello maggiore

Come una vera famiglia. Come l’effimera illusione di normalità che la nuvola ti convince a cercare.

Bisognava solo ritornare vivi dalla missione.

Poi, di nuovo dentro quell’illusione.

Ancora.

E ancora.

Sperando invano che questa sia la realtà. 

                                                                                                    - 397 parole -

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Angolo dell’autrice:

Salve a tutti! Purtroppo la vostra Nut£-chan in questi giorni è stata parecchio male (febbre a 39°, raffreddore e vomito T.T) e non ha potuto aggiornare in breve tempo. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e gli mando i miei più sinceri saluti.

Grazie per avermi sempre sostenuto. Drabble dopo drabble.

Vi voglio bene.

KiSsOli Nut£ ;)

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