The time doesn't wait for us.

di Tenori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno. ***
Capitolo 2: *** Nodi. ***



Capitolo 1
*** Ritorno. ***


Stavo ritornando.
Finalmente, dopo tanto tempo, avrei rivisto quel bastardino; con i miei ormai era tutto sistemato, o almeno, non vi erano più quei problemi di quando andavo al liceo.
Giravo per la strada tirandomi dietro la valigia, quando mi fermai e vidi la porta di casa di Ryuji.
Mi bloccai e per un secondo mi paralizzai.
"Su, fatti forza" mi dissi fra me e me.
Salii le scale e bussai.
- Arrivo! - disse una voce
Rimasi sbalordita quando ad aprirmi fu Ami, quella dannata chiwawa scema.
- Taiga?! - fece lei sorpresa
Non risposi.
- Chiwawa scema, che cosa ci fai qu.. - 
- Tesoro! Guarda! C'è Taiga! - urlacchiò senza neanche farmi finire di parlare.
- Che cosa c'è adesso? - disse un uomo che sporgeva la faccia dalla porta.
Lo guardai e mi sfregai gli occhi per l'incredulità.
Era Ryuji.
- Taiga... Sei tu... - sussurrò
- Entra! - mi invitò Ami
Entrai malvolentieri e mi sedetti sul tatami, quanti ricordi mi riportava alla mente.
- Gradisci del tè? - mi chiese Ryuji porgendomi una tazza
- Si, grazie - risposi secca, fredda.
- Allora Taiga, cosa hai fatto fino a questo tempo? - chiese quella scema che in tutti questi anni era rimasta tale e quale.
- Ho una scuola di kendo - replicai
- Proprio ciò che ci si aspetta dalla tigre palmare - mormorò quasi con un filo di voce.
Sembrava quasi una frecciata, ma non mi persi d'animo.
- E voi due invece? - replicai 
- Io ho aperto un'agenzia di modelle - fece Ami sempre con la solità altezzosa vanità
- Io insegno economia domestica - rispose Ryuji con molto meno entusiasmo.
- Taiga, ne approfitto per dirti una cosa importante ... - disse Ami prendendomi la mano.
Guardò Ryuji e disse:- L'anno prossimo ci sposiamo -
Mi alzai di scatto, li guardai, e senza neanche avere il tempo di pensare stesi Ryuji a terra con la katana che avevo nella valigia.
La nostra promessa era sfumata...
Corsi via, spalancando la porta, e mi addentrai sotto la pioggia battente.
Avevo mentito.
Anche dopo tutto questo tempo, ero rimasta la stessa, solita, ragazza impulsiva, talmente aggressiva che a scuola la chiamavano "tigre palmare".
Vagai senza meta per quasi due ore, quando poi, ormai bagnata fradicia, mi rifugiai sotto un ponte.
Cosa diamine mi aspettavo?
Del resto lo avevo lasciato io.
Eppure faceva talmente male.
Quando improvvisamente sentii dei passi.
Mi voltai e riconobbi subito quel paio di occhiali.
- K-Kitamura... -

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Capitolo 2
*** Nodi. ***


"Taiga, io e Ryuji ci sposiamo" "Noo! Ryuji! " Mi svegliai all'improvviso. Dovevo aver fatto qualche brutto sogno. Davvero brutto. "Ti sei svegliata! Cominciavo a preoccuparmi!" Mi voltai di scatto e incontrai il volto allegro e gioviale di Kitamura. Non era un sogno, ma avevo talmente sperato che lo fosse. "Tutto bene Aisaka?" Scostai la coperta e mi spostai sulla sponda del letto con le gambe a penzoloni. "Bene... credo" "Hai fatto una buona dormita?" "Preferirei non parlarne" Si sedette accanto a me. "Hai saputo di Ryuji" Annuii. "Mi dispiace." Beh? É l'unica cosa che sapeva dire? "Non lo voglio il tuo dispiacere" "Non sei cambiata affatto" Appena cercai di ribattere si girò di scatto e mi mise una mano sulla bocca per impedirmi di parlare. Mi fissò per pochi secondi e poi mi abbracciò. "Lasciami Kitamura!" Cercai di liberarmi, ma ad ogni tentativo il suo abbraccio diventava più forte e più deciso. No... Non avrei pianto... Io, la tigre palmare, non potevo permettermi di mostrare le mie debolezze. Solo Ryuji mi aveva vista così. Solo lui... Mi lasciò andare. "Taiga... Io... Ti amo" Lo guardai sbalordita. Si avvicinò leggermente fino a che potei averlo davanti agli occhi. Occhi contro occhi. Bocca contro bocca. Sempre più vicini. Sentivo il suo respiro sfiorare le mie guance. Lo respinsi ed andai a raggomitolarmi tra le lenzuola del letto. "T-Taig-" "Mi dispiace, i-io amo Ryuji" "Lo so, perdonami... Ma... io... Non voglio rinunciare..." "Rinunciare a cosa?" capii dopo quanto stupida fosse quella domanda " A te!" Urlò ricatturandomi nel suo abbraccio. " Ti chiedo scusa. Non mi sono mai reso conto di quello che provassi per me. Solo ora riesco a capire come ogni tuo gesto avesse un significato, come quando ti candidasti..." Si fermò e mi fece calmare non poco. "Kitamur-" "Chiamami Yusaku" "Y-yusaku, m-mi stai facendo male" "Scusa" Mi fissò e si rese conto di star stringendomi troppo forte per cui mi lasciò andare. "Ehi ma questa pancettina non l'avevo notata " disse ridendo. ----; (Allestimento)

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