Please,be mine.

di londoners
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Salto nel vuoto. ***
Capitolo 2: *** Lotterò,l'otterò,lo terrò. ***
Capitolo 3: *** Aria di cambiamenti. ***
Capitolo 4: *** Dubbi,lacrime. ***



Capitolo 1
*** Salto nel vuoto. ***


Capitolo 1.
"sarai per sempre mia?"
"Per sempre,Harry."
Mi avvolge in un caldo abbraccio,mi sento al sicuro.
Pian piano iniziamo a baciarci al chiaro di luna,man mano ci desideriamo sempre di più. Sta per dire qualcosa ma...

"Ti vuoi svegliare?"
Sento la voce di mia madre sempre più vicina.
La porta si apre,sono di nuovo in ritardo.
"Che ore sono?"
"Le 7.55"
"Merda!"impreco.
Corro in bagno,e occupato.
"Elisa! Sono in ritardo! Apri questa maledettissima porta!"
" Anche io lo sono! Devo andare a lavorare!"
"Io a scuola!"
"Dio mio!Basta voi due!Non potete prepararvi insieme?" Interviene mia madre.

Finalmente la mia sorellastra si decide ad uscire.
"Comunque ero gia pronta"mi sussurra mentre sul suo volto compare un sorriso meschino. "Stronza."
Entro,mi faccio una doccia e mi vesto velocemente.
****
"Maledetto traffico!"
Parcheggio il motorino e corro dentro la scuola.
Per fortuna il prof non e ancora arrivato,mi siedo e ripasso per l interrogazione ma invano,penso in continuazione al sogno. Chi e Harry? Perché mi sentivo così bene?
Faccio per alzarmi ma non ci riesco.
Tutti mi guardano e iniziano a ridere.
Sono incollata alla sedia,un altro di quegli scherzi idioti.
Non ho nessun amico nella mia classe,vorrei cambiare scuola ma mia madre non e d accordo. "Dovevi pensarci prima"ripete sempre.
Ma come facevo a sapere che sarei finita in una classe di merda come questa? Neanche con la mia famiglia ho un buon rapporto.
Detesto tutti.
Finalmente le lezioni iniziano.
****
"Ricordati,ispira e poi canta."Mi sussurra Pier,il mio insegnate di canto. Il cuore batte a mille,su di me sono puntati gli occhi dei giudici che cambieranno la mia vita. 'Tranquilla,stai tranquilla Giù,dai il tuo meglio.' mi dico.
Chiudo gli occhi e inizio a cantare,dopo pochi secondi la tensione e svanita,sono entrata nel mio mondo. "Grazie,basta così. Le faremo sapere" 
Lo sapevo,non ce l avrei mai fatta,non potevo entrare a Xfactor.
Esco dalla stanza abbattuta.
A un tratto...

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Capitolo 2
*** Lotterò,l'otterò,lo terrò. ***


Capitolo 2. Qualcuno mi afferra il braccio. "Hey,secondo me tu sei stata bravissima." Mi volto di scatto. Incontro due occhi blu oceano,un sorriso dolcissimo,capelli biondi raccolti in una coda. "Grazie."  "Comunque io sono Perrie." "Piacere,Giulia." "Non sei di qui,giusto?" "No,vengo dall'Italia ma vivo in Inghilterra da quando ero piccola." "Perrie!Tocca a te!" Ci intrerrompe una donna alta,slanciata. "Comunque questo e il mio numero,se ogni tanto vuoi uscire io ci sono,ora devo scappare." "In bocca al lupo!" Esclamo prima che entri nella sala. **** "Si può sapere dove diavolo sei stata?!" chiede mia madre. "Ho fatto un giro." "Per gli studi di Xfactor." aggiunge Elisa sorridendo. "Ti avevo detto che non dovevi provarci! Vieni qui!" Inizio a correre verso la mia stanza,mi chiudo la porta alle spalle e inizio a piangere. Perché non capisce che cantare é la mia vita? Perché non capisce che anche se Papà ci ha abbandonate per la musica io non posso fare a meno di suonare? Io continuerò a cantare che lei lo voglia o no. Fuori dalla mia stanza si sta scatenando il finimondo. Mia madre continua a urlare e a minacciarmi e immagino Elisa si godersi quella scena che ha così ardentemente sognato. Io e mia madre. L'una contro l altra. Io e la musica,sempre unite. Prendo la chitarra e inizio a suonare entrando nel mio mondo. Man mano che le urla si fanno più forti io suono con più forza le corde ormai rovinate della mia chitarra,quella é la mia risposta agli insulti. Nessuna madre dovrebbe dire queste cose alla propria figlia,impedirle di inseguire il suo sogno. **** Prima di infilarmi nel letto decido di mettere a posto un po di cose e finito noto un bigliettino sul pavimento. Lo apro e ci trovo un numero. Perrie. Lo salvo sul cellulare. Continuo a fissare lo schermo,dovrei premere un tasto e magari potrei palrae con qualcuno di tutto ciò che sta accadendo nella mia vita,una vita che per il momento si è solo rivelata di merda. Decido di tentare. Squilla. "Pronto?" "Perrie,sono la ragazza di oggi. Giulia." "Oh! Ciao! Tutto bene?" Inizio a spiegarle tutto ciò che é successo,non la conosco minimamente ma ho un disperato bisogno di parlare con qualcuno,qualcuno che non mi giudichi. Resta a ascoltarmi per più di mezz'ora. "Ti capisco,a me e successa più o meno la stessa cosa,se hai bisogno di staccare io ci sono. Vivo da sola ma penso questo appartamento non mi possa più ospitare." la sento sorridere. "Ti hanno presa?" "Non é ancora sicuro ma molto probabilmente si." Sono al settimo cielo,per lei,per aver trovato qualcuno. ***** Mentre sto uscendo da scuola...

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Capitolo 3
*** Aria di cambiamenti. ***


Capitolo 3. Quando vedo due occhi azzurro Intenso. Abbasso lo sguardo,non voglio che mi noti,sarà venuta qui per prendermi in giro? "Giulia!" "Perrie!"esclamo. Merda. "Che ne dici di andarci a fare un giro?" Cosa? Ho sentito bene? "uhm...va bene.." Decidiamo di andare a fare una passeggiata sul lungo mare,il vento scompiglia i nostri capelli che sono in forte contrasto:i miei nero fuliggine mentre i suoi così biondi da sembrare bianchi alla luce del sole. Mi piace stare qui,camminare e parlare. Non l'ho fatto molte volte ma è...divertente. Non posso dire di conoscerla,ci siamo incontrate per caso e ora siamo qui a parlare ma con lei sto bene,mi sembra di poter essere me stessa,non sto sull'attenti cercando di capire in quale momento mi dirà che è solo uno scherzo per una volta mi rilasso e cerco di godermi la giornata per quanto sia possibile per una come me. Le parlo di tutto ciò che ho taciuto per tanto tempo e scopro che non siamo neanche tanto diverse. Abbiamo entrambe una cosa in comune:non abbiamo una vita perfetta. Avete presente quelle ragazze senza preoccupazioni,con una famiglia perfetta alle spalle che le sostiene qualunque sia la strada che viene intrapresa? Beh,nessuna delle due è così. A un certo punto il mio cellulare inizia a squillare. "Scusa..." "Fai pure" Mi allontano un po' da lei il necessario perché non senta ma dove la posso 'tenere sotto controllo',ho paura che se ne vada. "Mamma?" "Si può sapere dove diavolo sei?" "In spiaggia." "Ma ti sembra il caso?" Attacco subito e spengo il telefono,non ho voglia di sentire le sue continue lamentele e non voglio che rovini questa giornata decisamente più decente delle altre. "Scusa...era mia madre..." "Non ti preoccupare" Guardo l'ora. E' veramente tardi e devo ancora studiare ma ora come ora è l'ultima delle mie preoccupazioni,mi piace stare qui con lei. Per il momento anche se può sembrare strano è la cosa più vicina alla mia definizione di 'amica'. **** "Ma mi vuoi lasciare in pace?" Inveisco contro Elisa. Ride. "Cosa succede di nuovo?"Interviene mia madre. "Ha insultato mio padre!" "Cos'hai fatto tu?!"vedo gli occhi di mamma riempirsi d'odio. Decido di non rispondere,so benissimo che lei non lo ama. Sta con lui solo perché è pieno di soldi ed è in grado di soddisfare tutti i suoi capricci. Vado in camera mia,prendo la mia unica valigia,butto dentro tutto e senza dire nulla esco da quell'inferno dotato di piscina e sauna,una delle poche ragioni per cui mia madre sta ancora da quell'uomo nonostante sappia che la tradisce con le prime puttanelle che trova. Senza pensarci due volte chiamo Perrie,ultimamente siamo diventate molto amiche e so o almeno spero di poter contare su di lei. "Giù?” "Ti ho disturbata?” “No,tranquilla dimmi.” “Ho litigato con mia madre per l'ennesima volta e non voglio più stare in questo manicomio. Non ho un posto e neanche un soldo a parte cinque sterline che non penso aiuterebbero nel trovarmi un posto per la notte. Sei l'unica persona che ho,non voglio approfittare di te ma almeno per questa sera l'invito di venire a casa tua è ancora valido?" "Certo!Non c'è problema se ti vuoi fermare di più!Dove sei?Ti vengo a prendere!" Vorrei avere anche io la sua età,con qualche soldo in più potrei comprare una macchina e evitare di farmi scarrozzare a destra e a sinistra. Trovo molto frustrante chiedere aiuto a qualcuno. Le do l'indirizzo,mi siedo sul marciapiede e aspetto. "Sali." Carico i bagagli nel baule e salgo. Non parliamo per tutto il viaggio,meglio così. Ora basta,non ne posso più di mia madre e di mia sorella,ho bisogno di avere una vita mia. Appena apre la porta mi trovo davanti un piccolo appartamento ben arredato ma in preda al disordine. "Scusa per il disordine..."Arrossisce cercando di nascondere un sorriso. "Figurati,se ti va domani metto tutto a posto,mi sembra il minimo." "Penso che una giornata non basti."Ridiamo entrambe. "Lo so che non è il massimo ma questa è la tua stanza." Non è grandissima ma molto accogliente,i muri sono completamente invasi da poster di una delle nuove band,i One Direction. "L'ex inquilina era pazza di loro,toglili pure se non ti piacciono. Sinceramente la musica che fanno non mi fa impazzire e soprattutto ora che hanno molte fan pensano di essere al centro dell'universo." "Non li ho mai ascoltati,amo altri generi. Non amo i cantanti 'commerciali'” "Credimi,fanno canzoni che sono lontane da qualsiasi genere,gli va bene che sono carini."Ridiamo entrambe. Esce lasciandomi da sola,apro la finestra. L'aria mi pizzica leggermente la gola,sento un profumo mai sentito che mi sveglia l'anima:la libertà. **** Ho trovato un lavoro che mi permette di avere anche il tempo di studiare,ormai io e Perrie viviamo insieme da un mese e tutto sembra andare per il meglio. Mia madre non mi aveva più cercata da quella sera ed ero più che felice di ricominciare da zero anche se avrei voluto cambiare città. “Giu?”Irrompe Perrie nella stanza. “Si?” “Ho una notiziona!” “Dimmi.” “...”

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Capitolo 4
*** Dubbi,lacrime. ***


Capitolo 4.
“Il mio capo sta aprendo un supermercato a Londra a Trafalgar Square,so che non è molto ma non voglio più stare qui e penso che sarebbe un'ottima occasione per ricominciare. Ho intenzione di accettare,che ne pensi?”
"Dio!Ma e fantastico!Vacci subito!"
"Veramente ci dovremmo andare subito"Sorride.
"C-Cosa?"
"Ha detto che ha bisogno di nuovo personale e chi meglio di te?Gli ho detto che te ne avrei parlato e in caso tu avessi accettato saremmo andate insieme,avrei anche trovato un nuovo alloggio,non è in centro anzi e abbastanza lontano da Trafalgar Square ma non costa molto. E' più grande di questo e la zona è molto tranquilla."
"Dio!Pezz!Ovvio che accetto!Troverò una nuova scuola!Domani vado in presidenza per avvisare la preside tanto e l'ultimo giorno."Dico esaltata,è proprio quello di cui avevo bisogno.
Io e Perrie a Londra insieme finalmente si era presentata la possibilità di lasciare quella scuola. Chiudo gli occhi e inizio a fantasticare su come sarà la nostra vita,sto per lasciare tutto ciò che ho conosciuto fino ad ora non posso negare di essere un po' spaventata non ho mai viaggiato e Londra è veramente grande ma subito nella mia mente si presenta l'idea di sfondare nel mondo della musica. Londra ha sfornato veramente tanti talenti e forse riuscirò a inseguire il mio sogno nonostante sarà molto difficile a causa della crescente concorrenza ma avrei lottato con tutta me stessa pur di emergere.

"Tesoro,mangiamo qualcosa?"Mi chiede.

"Cucino io che é meglio.”
"Più niente da XFactor?"Le domando.
"Ecco...uhm...te ne volevo parlare...l'altro giorno mi è arrivata una lettera,dicono che devo andare nei loro studi per una proposta...”
“Davvero?”
“Sì”
“Dio mio,sono al settimo cielo per te!”
“Spero che si tratti di qualcosa di serio,non una presa per il culo.”
“Tranquilla,se ti hanno chiamato ci sarà sicuramente una ragione.”

Per quanto possa essere felice per lei il nodo alla gola si stringe ogni secondo di più,non sono passata. Ora metto in discussione la mia passione. La musica è la strada giusta per me? Sono davvero brava al punto di farmi conoscere nel mondo o è solo una stupida illusione? Mi trattengo tutta la sera poi,appena le luci nella casa si spengono,piango domandandomi se mia madre non avesse avuto ragione sin dall'inizio,se tutta questa storia sia stata da sempre uno sbaglio.

 

 

 

"Hai preso tutto?"
"Merda!La chitarra!"
"Pezz!Faremo tardi!" Dico con aria autoritaria anche se sto cercando di soffocare un sorriso che minaccia di comparire sul mio viso.
"Arrivo Mamma!"
"Smettila idiota e andiamo"Risposi ridendo.
Saliamo sulla macchina che straborda di scatoloni e partiamo.

Ho deciso che ritenterò con la musica,la verità è che quando suono mi sento viva e sono sicura di me stessa per una volta. Non ha senso abbandonare per un 'no'.
Meta?La città dei sogni.
****
"Eccoci arrivate,signorine. Non dovete fare alcun rumore dopo una certa ora,avete dei vicini."Ci comunica Margharet,la proprietaria dell'appartamento."E mi raccomando siate puntuali nel pagare l'affitto''Aggiunge prima di allontanarsi.
Apro la porta e si presenta ai nostri occhi un appartamento spoglio,le pareti devono essere ritinteggiate e la cucina ha bisogno di una ripulita ma per il resto è carino. Decidiamo di cambiare il ruolo ad alcune stanze. Sinceramente l'idea di lavorare per metterlo a posto non mi spaventa minimamente,è da qui che posso iniziare veramente da zero e sono entusiasta di ridare vita a questo appartamento.

Ora siamo qui e la nostra vita è solo nelle nostre mani.
Io finalmente sono padrona di me stessa e del mio destino.
Decidiamo di andare subito a dormire,il viaggio è stato estenuante.
Quando ci svegliamo il sole è coperto da un sottile strato di nubi,non amo questo tempo ma dovrò abituarmi anche se Londra è bella anche sotto la pioggia.

Decidiamo di andare a comprare le vernici e a iniziare a sistemarlo.
Tinteggiamo tutto il giorno ascoltando musica,parliamo e ci sporchiamo a vicenda con il colore.

Siamo due ragazze in una città che non conosciamo minimamente ma abbiamo tutte le intenzioni di rendere nostra.
Non abbiamo praticamente niente e nessuno ma a noi va bene così.
Siamo insieme ed è questo ciò che conta almeno in questo momento.
"E' venuto bene il salotto,ora lasciamo asciugare la cucina. Andiamo a fare le stanze;al bagno ci penseremo domani."Istruisce Perrie.
Verniciamo camera sua di un azzurro tenue alternato a righe bianche, ricorda il mare.
Io invece opto per il lilla,mi riporta all'infanzia quando passavo giornate intere dai miei nonni ad osservare distese immense di fiori di Lillà.
 

 


Sento qualcosa cadere a terra,senza esitare mi alzo e...
 

 

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