Fuga attorno al mondo

di Zexal
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Venerdì Tredici! ***
Capitolo 2: *** La grande fuga ***
Capitolo 3: *** La mitica torre pendente! ***
Capitolo 4: *** Fuga in Spagna al battito di Pegaso ***
Capitolo 5: *** Vagando per la base segreta ***



Capitolo 1
*** Venerdì Tredici! ***


Era una giornata come le altre, almeno per Yuma Tsukumo, che passeggiava tranquillo per la strada andando a scuola. Ad un certo punto si rese conto di non avere Astral al suo fianco, e controllò di avere la Chiave al collo. “Mah...”, pensò, dopo aver constatato di avere il ciondolo, “Starà ancora dormendo, dopotutto il Passero lo danno molto tardi. Sempre che un astrale sia capace di dormire...” aggiunse poi con un sorriso. Quando stava per arrivare al portone, vide un’impalcatura affianco alla palestra: evidentemente la stavano restaurando. -Buongiorno!- salutò gli operai, passando sotto una scala. In quel preciso istante la campana suonò i tre rintocchi.

-Accidenti! Sono in ritardo!- e preso dalla fretta il ragazzo si mise a correre verso l’entrata, mentre dietro l’intero ponteggio cadde su se stesso. -Sventura a te! Ma non lo sai che sotto le scale non si passa?!- gli gridarono dietro. Ma Yuma non li stette a sentire. Quando fu finalmente dentro si avviò verso la sua classe, al piano terra, ma si accorse che era vuota! -Sei in ritardo, ragazzo! Perdipiù la tua classe è stata spostata al quinto piano! Guarda che sfortuna...- lo canzonò la bidella. -Sfortuna? La sfortuna non esiste dalle parti di Yuma Tsukumo! Kattobingu wa! Oore!- e detto questo si mise a scalare le scale (ma si fermo più o meno al decimo gradino).

Quando fu finalmente in cima ed entrò in classe, si accorse che la lezione era cominciata da un quarto d’ora. Con una bella “R” sopra il suo nome nel registro, si andò a sedere accanto a Tori, la quale, assieme agli altri amici, si coprì la faccia per la vergogna.

Durante la ricreazione, Tori gli chiese:- Dì la verità, che cosa hai fatto per combinare quel disastro?

-Che coffa? Quale difastvo?- ribatté lui, tra una polpetta di riso e l’altra. Kathy gli indico con un dito la finestra alle sue spalle.

-Ehi, guafda, la palestva senza il pontejo... SENZA IL PONTEGGIO?-

-Alla fine della fiera- concluse Caswell -Alle telecamere di sicurezza non si sfugge-. Nel mentre che Yuma pensava a tutte le conseguenze possibili, di come avrebbe reagito Kari, che lo avrebbero sospeso dalle lezioni (anche se questo non era poi così male!) e via dicendo, Astral uscì finalmente dalla Chiave dell’Imperatore.

-Astral!- disse Tori. Yuma ripetè: -Astral! E’ tutta colpa tua!- e visto che l’interpellato se ne stava in silenzio, Yuma cominciò a raccontare cosa gli era successo, ma venne subito interrotto: -Lo so. Ma non è colpa mia.- rispose Astral con tutta la calma possibile. A questo punto Yuma, veramente incavolato, sbottò: - Mi spieghi come fai a sapere quello che è successo? SEI FORSE UN FANTASMA?-

-Veramente si...- si intromise Rei, ma visto lo sguardo di Yuma si nascose dietro Bronk. Astral (flemmatico come sempre) si mise a spiegare:-Il fatto è che oggi è Venerdì Tredici-

-Venerdì Tredici?!- sussurrò tremante Tori

-E allora?- disse Yuma -La sfortuna non esiste, e ve lo dimostrerò

ʆ

Dopo la scuola, mentre stavano tornando a casa, nella testa quasi vuota (quasi perché è piena di carte) di Yuma riemerse qualcosa.

-È verooooo! Domani è il tuo compleanno! Auguri!- disse rivolgendosi a Tori. Sulle prime, la ragazza volle ringraziarlo, ma, accidenti! Dare gli auguri prima del compleanno porta sfortuna.

-Brutto stupido! Adesso mi capiterà qualcosa tipo... verrò annaffiata, mi caderà un mattone in testa, precipiterò in una fossa, o... o peggio ancora...- esclamò, storcendo il naso nel vedere un bel mazzo di capelli castani su una faccia scura dagli occhi verdi.

-Alito- pronunciò con una voce soffocata -Mi... mi devo nascondere- e strappò la felpa a Yuma invitandolo al silenzio.

-Cavolo, Tori, è inverno! Senza quella...- Rei gli tappò la bocca mentre Tori si metteva il cappuccio. Troppo tardi. -Toriiiii!- si udì dall’altra parte della strada. -Ho un regalo per te!- e mentre si inginocchiava davanti a lei per porgerle il regalo, Kathy disse: -Ma guarda! Un gatto nero!- e Alito, giratosi per guardarlo, venne investito da Gilag che andava in bicicletta (come mai non si sia rotta resta ancora un mistero), che lo appiattì passandogli e ripassandogli sopra col suo dolce peso. -Scusa fratello- disse tranquillo il bariano e si allontanò fischiettando. Come Alito si rialzò, Tori, anziché aiutarlo, lo ristese a terra con uno di quegli schiaffi che di solito riserva a Yuma. -Guai a te se ci riprovi!- gli gridò addosso. Alito non riuscì a ribattere, ma gli sfuggi quello che secondo lui era un complimento:-Che gancio... Come gladiatore saresti stata perfetta-

ʆ

-Incredibile, sono stata salvata dalla sfortuna da un gatto nero!- rifletté Tori a voce alta.

-Allora, ti sei convinto?- chiese invece Astral, ma Yuma fece di no con la testa:-Finché non lo proverò sulla mia pelle non ci crederò!- e mentre si rimetteva la felpa si mise a piovere a dirotto.

-Ci mancava pure la pioggia- commentò Kathy -Ora mi devo rifare la messa in piega... Avete idea di quanto ci metta ad acconciarmi i capelli così?!- e si indicò le orecchie da gatto. Dopo qualche istante di silenzio, Bronk fece:- Sinceramente, non lo so e non lo voglio sapere-

Kathy, permalosa com’è, si mise a inseguirlo con la pelle più ritta di quella di un gatto davanti ad un cane, stando bene attenta a stare sempre sotto l’ombrello. Così, stretti sotto gli unici quattro ombrelli, visto che Yuma e Rei si erano guardati bene dal portarlo, ognuno tornò alla propria casa augurando “In bocca al lupo” a Yuma. Il ragazzo scivolò silenzioso dentro casa. -Sai, Astral- confessò sottovoce -Mai più di adesso vorrei essere invisibile e penetrabile come te.

Appena fu sicuro di non sentire nessun rumore, fece un balzo per entrare in camera sua, ma finì in braccio a sua sorella.

-Ka-kari...-

-YUMA TSUKUMO! Che cosa significa questo?- gridò Kari, sventolandogli un foglio davanti al muso.

-Vostro figlio, l’alunno Yuma Tsukumo, è stato sospeso per una settimana per aver fatto... cadere un’impalcatura?- lesse Yuma – E poi io non sono tuo figlio!-

-Smettila, questo è irrilevante! E chiudi quell’ombrello, che lasciarlo aperto dentro casa porta...- ma non fece in tempo a finire che fu sommersa da una cascata d’acqua dal soffitto assieme al fratello. -Sfortuna- concluse, sul punto di scoppiare. -Tu e il tuo ombrello! Hai fatto spaccare un tubo dell’acqua! Ora vai in camera tua e sotto con lo studio. E scordati le tue adorate carte- ordinò strappandogli Mago Gagaga di mano, gocciolante.

Mentre Yuma saliva la scaletta per arrivare in quella che era la sua camera, col sottofondo di Kari che si lamentava per dover fare anche l’idraulico, Astral gli disse:- L’hai provato sulla tua pelle.

-Mah, non ci credo lo stesso-

-Ma avevi det...-

-È stata solo una coincidenza!-

-Per...-

-Senti, basta, devo studiare!- e si sdraiò sull’amaca che fungeva da letto:- La seconda guerra mondiale... forse dovrei sapere anche la prima, anziché studiare subito la seconda. La seconda guerra mondiale è il conflitto che tra il 1939 e il 1945 vide contrapporsi... Ma che cosa sto facendo?!-

Yuma scese giù dall’amaca, e fu un miracolo se non finì col muso a terra, afferrò il D-Gazer che la sorella si era dimenticata di confiscargli e contattò subito Bronk. -Bronk, devo uscire di qui, si dà inizio alla manovra evasiva!-

Astral sospirò: il piano di Yuma non prometteva niente di buono...








Nel prossimo capitolo: "La grande fuga"!




Yuma:-Basta che cammino piano piano stando attento a non rompere gli specch...-

ma subito urtò qualcosa. -Fa che sia una parete, fa che sia una parete!-

-Uno, due, tre, quattro...- contò Astral sarcastico a ritmo con il rumore degli specchi frantumati -E fanno in totale sessantatré anni di sfortuna.-

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Capitolo 2
*** La grande fuga ***


- Tanto per curiosità, quand’è che hai ideato questo piano?- gridò Astral esasperato. Yuma ci pensò un po' su, poi rispose:- A dire la verità ci lavoro da una vita, sai, non si sa mai...-

Con un po' di fatica spostò un pannello perfettamente nascosto, borbottando:-Dovevo farlo in plastica...- , e solo quando ebbe i piedi penzoloni nel vuoto, si accorse di essersi dimenticato la scala! -Odio quando capita così! Adiòs!- e si buttò nel vuoto. Astral lo seguì scuotendo il capo, e come la sua luce illuminò Yuma, il ragazzo gridò:-Sono vivooo! Eeeee ci sei anche tu...- e sbuffò guardando Astral, il quale alzò gli occhi al cielo. Dopo pochi metri si trovarono in una stanza piena di specchi.

-Ma da dove vengono tutti questi specchi?-

-Me li ha dati mio padre, non sapevo dove metterli. E poi, tengono lontani gli indesiderati, senza fare nomi Kari, perché nessuno può passare senza questa mappa!- infilò la mano in tasca e prese... un bel niente! -Ops, me la sono dimenticata. Fa niente, basta che cammino piano piano stando attento a non rompere gli specch...-

ma subito urtò qualcosa. -Fa che sia una parete, fa che sia una parete!-

-Uno, due, tre, quattro...- contò Astral sarcastico a ritmo con il rumore degli specchi frantumati -E fanno in totale sessantatré anni di sfortuna.-

-COOOSA? Ma ci passerò tutta la vita! Vabbè, la sfortuna non esiste-

-Credo che cominci adesso. Goditi i primi due minuti- commentò Astral ascoltando le urla di Kari:-Yuuumaaaa!- si sentiva, con l’eco che rendeva le parole ancora più terrificanti. -Se lo prendo! Se lo prendo giuro... giuro che!- ma si trattenne sbuffando. -Mamma,- cominciò, fissando la foto dei suoi genitori -Che cosa ho fatto per avere un fratello così?- con uno spirito di rassegnazione, si avviò verso il garage per prendere la sua moto.

Astral, che aveva udito tutto alla perfezione, riferì a Yuma, che si mise a correre a perdifiato fino a che non si ritrovò all’uscita, ossia alle fogne di Heartland City... -Grazie ragazzi, siete dei veri amici- ringraziò afferrando la mano che Casswell gli tendeva.-Ma... dov’è Kathy?-

-È rimasta di sopra- rispose Tori -Per “coprirci le spalle”-

-Certo...- e intanto risaliva le scale fino al tombino, seguito a ruota dagli altri. Come mise il naso fuori, si sentì afferrare con forza e si ritrovò seduto sopra un lanciarazzi, mentre uno dopo l’altro gli ricadevano sopra: Tori, Rei, Casswell e Bronk, naturalmente. -Ma che diavolo?!- fece in tempo a chiedere.

-Meno chiacchiere, si parte!- sbottò una voce familiare, e tutti vennero sbalzati indietro dalla spinta del motore. -Anna...- mormorò Yuma, sballottato quasi fuori dal veicolo.

-Dì a Anna di andare più veloce, sai, c’è una certa sorella che ci segue in moto...- disse Astral. Alla richiesta di Yuma, Anna rispose che erano troppo pesanti, ma Kathy, l’unica comoda, seduta dietro all’autista, lo tranquillizzò: -Tranquillo, arrivano Shark e Rio sulle rispettive moto.

-Torna indietro!- gridava Kari alle loro spalle, ormai a pochi metri dal lanciarazzi -Rimpiango ora di non avere un mostro per fermare la tua corsa...-

Il veicolo di Anna era a pochi metri da terra, e Kari ci si sarebbe aggrappata con un semplice balzo, se non fosse stato per Shark e Rio, che in quel momento affiancarono la moto di Kari. -Ora buttatevi giù!- urlò Anna. -Che cosa?!- fece Rei terrorizzato. Dal canto suo, Bronk si buttò deciso sulla moto di Rio. La ragazza fece per deviare, ma con un sospiro si portò sulla traiettoria per afferrare Bronk. Il peso fece sbandare la moto, che per poco non si capotò. Rei e Tori si lanciarono dalla parte di Shark, e Casswell da quella di Rio, ma si dovette sedere sulle spalle di Bronk, che non distaccava gli occhi dalla guidatrice. Il lanciarazzi, alleggerito dal peso in eccesso, venne sparato in avanti e Kathy e Yuma si tennero stretti ad Anna, che invece era rigida come un soldato. -Scusami- urlò Rio a Kari -Di solito starei dalla tua parte, ma questo è troppo divertente!-. Poi premette l’accelleratore e segui gli altri.

-Non ci credo... Sono tutti contro di me! Tra un po' ci si metteranno anche i bariani- dette un’occhiata ai nomi che apparivano nel proprio D-Gazer e memorizzò le posizioni di ciascuno. “Si fa sul serio” pensò, mentre si toglieva il casco “E’ ora di tornare a fare l’agente segreto!”.

ʆ

I nove ragazzi (più Astral) correvano presso le campagne appena fuori da Heartland City. Dove andavano? Non lo sapevano bene neanche loro. Di sicuro il più lontano possibile da Kari. Dopo un po' scesero dalle moto per riprendersi dallo spavento. -Tuuu!- sbottò Anna ad un tratto, avvicinandosi minacciosa a Yuma. Poi lo afferrò per il colletto della maglia -Tu...tu mi hai fatto vivere i più bei dieci minuti di sempre! Graziegraziegrazie!- e lo lasciò andare per poi stringerlo in una morsa mozzafiato (letteralmente). Tori e Kathy tossicchiarono un po' e Anna liberò Yuma, che fece un respiro rumoroso riempendo i polmoni di aria fresca. -Bene, credo che possiamo andare, prima che mia sorella ci raggiungaaaaaaaaaaaaaa!!!!- urlò cadendo in una voragine. Tori si affacciò:-Yuma?!-

-Allora, che aspettiamo?- fece Rio cingendo il proprio braccio attorno alle spalle di Tori. -Eh?- chiese quest’ultima. A tradimento Rio spinse Tori verso il buco aiutandosi col braccio, da cui la ragazza non riusciva più a liberarsi. -Questo è il giorno più bello della mia vitaaaaa!- gridò Rio mentre precipitava.

-Rioooooooo!-

-Rio!- ripetè Shark -E’ sempre la solita!- e si buttò anche lui dentro. -Forse...- tentò Rei, mentre tutti si infilavano dentro al buco – Dovremmo aspettare...qui...alla luce, insomma...non andare lì...al...buio... OK HO CAPITO! SCENDO!- e si lanciò anche lui nella mischia.

Quando furono tutti giù, Tori cercò di lanciarsi addosso a Rio, ma non un granchè. L’unica a suo agio era Kathy, che aveva una vista da gatto, e Astral, che era illuminato un poco alla propria luce.

-Ma dove siamo?- chiese Rio trattenendo le risate, perché Tori continuava a cadere.

-Beh, insomma- rispose Yuma -Siamo in un posto...buio, con le pareti...scure, grande...fino a quando non sbattiamo contro qualcosa...-

-Yuuuuu! Che informazione utile! Ora mi rendo davvero conto di dove siamo, sei un genio!- esclamò Rei, in preda a non si sa bene cosa. Tutti restarono in silenzio, sbattendo ogni tanto le palbebre.

-Allora- disse Shark dopo un imbarazzante silenzio -Prima capiamo dove siamo, poi capiamo chi ci ha portato qui.-

-Yuma ci ha portato qui!- disse Casswell

-E di sicuro siamo sottoterra-

-Siii! Ho sempre sognato di essere un underground!- disse Bronk

-Guarda che underground non vuol dire... lasciamo perdere, va’!

Proprio in quel momento, si accesero le luci e i ragazzi si accorsero di essere circondati da uomini massicci vestiti in modo uguale.

-Questi sono servizi segreti...- sussurrò Kathy terrorizzata.

-Già, già!- disse invece... -Kari!- urlò con paura Yuma.

Kari era apparsa con la sua moto infondo alla stanza. E sembrava decisa a riportare a casa il fratello. Immediatamente.

Tutto sembrava finire in quel momento, quando ad un certo punto Shark si mise D-Gazer e Duel Disk.

-Reginald! Che fai?- chiese meravigliata Rio.

-Non l’hai notato? Qui tutti hanno il Duel Gazer. Questo significa che i mostri diventano realtà!- poi pesco dal suo mazzo un paio di carte e le mise in gioco:-Vai! Grandi Mascelle! Squalo Martello!-

I mostri si materializzarono all’istante, e gli agenti lasciarono la presa per prendere i propri Duel Disks. -Scappiamo!- urlò Anna -Vai Gustav Max!- il treno-mostro della ragazza frantumò la parete di lato e scavò velocemente un tunnel verso l’alto, per poi tornare dentro la carta. Anche Grandi Mascelle e Squalo Martello seguirono Shark sottoforma di piccole luci e scomparirono come inghiottiti dalle carte.

ʆ

Dopo una corsa a perdifiato, riemersero finalmente in superficie.

-Aaaaaaaaaaaaaaah!- urlò Yuma, il primo a togliersi il D-Gazer. -Un drago!-

-Ma che dici, sciocchino! È la realtà aumentata!- lo prese in giro Tori. Ma quando si tolse il D-Gazer si accorse che quello era proprio... un drago in carne ed ossa! Quello si avvicinò lentamente con occhi di fuoco, facendo oscillare la coda, bianca come l’avorio. Ad un certo punto, spalancò la bocca mostrando le fauci enormi. Tutti erano come paralizzati. Soltanto Rio trovò la forza di dire:-Qu-questo è pe-peggio di m-mille gatti randa-dagi...-

-Calma, Scintilla, sta buona...- disse una voce da dietro il drago. A Yuma sembrava di riconoscerla.

-È Misael.- disse calmo Astral. Yuma, Shark, Rio e Tori si girarono. -Misael?- chiese Shark, guardando il dorso del drago -Come fai a saperlo?-

-Ha ragione. Sento la presenza di un bariano- spiegò Rio. Dopo un po' tutti scorsero una figura dai lunghi capelli biondi chiari.

-Mizar!- chiamò Yuma -Sei tu?- L’individuo si avvicinò al volo in groppa al drago e tutti indietreggiarono.

-Sapevo che vi eravate cacciati in qualche guaio! Ehi, non avrete mica paura? E’ il mio drago! Saluta, Scintilla!- Ormai era chiaro che fosse Misael. Scintilla sputò una vampata dalle narici investendo in pieno tutti. Astral si mise a ridere.

-Era per dimostrarvi... ehm... affetto?- rise Misael. -Yuuuuuuuuuumaaaaa!- si sentì dal passaggio scavato da Gustav Max.

-Tua sorella è proprio fuori di se!- commentò Rei

-Ehm... Misael, non è che ci dai un passaggio?-

-Sono qui per questo.- rispose il bariano, e li fece salire sopra il suo drago. Scintilla si alzò veloce da terra, proprio quando Kari sbucò dal tunnel.

-Un drago?- esclamò esasperata e incredula -Questo è davvero troppo!









Nel prossimo capitolo: "La mitica torre pendente"!




 

-Siamo in Italia!-

-Vuoi dire dove si mangia la pizza?- chiese Yuma

-Pensi solo al cibo...- lo prese in giro Tori, ma lui non le dava retta era impegnato a sbavare all’idea di una bella, calda, succosa pizza fiorentina. Tanto che lo dovette prendere per un orecchio per riuscire a portarlo dentro la città!

Dopo un po', arrivarono nella piazza centrale del paese, dove si ergeva la storta torre di Pisa.

-Certo che l’hanno fatta male...- osservò Bronk -E non spendono neanche un soldo per raddrizzarla-

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Capitolo 3
*** La mitica torre pendente! ***


Dopo qualche minuto, Scintilla atterrò in una pianura, dove li aspettava già un’altro drago. Misael scese per primo e gli altri, sebben timorosi, lo seguirono. L’unico che se ne stette appiccicato al drago come una patella su uno scoglio fu Yuma, in preda ad una strana fobia del volo.

-Non...volerò...mai più...su...un drago...- balbettava a scatti.

-Mi dispiace deluderti- fece Misael, con un mezzo sorriso -Ma ora vi tocca Tachione, io e Scintilla voleremo per attirare Kari.-

-Vuoi dire che dovremmo volare sul Numero 107?!-

-No- e Yuma tirò un sospiro di sollievo. -Dovete cavalcare un’altro drago-

Yuma diventò pallido, poi verde scuro, poi verde chiaro, poi verde vomito, poi “del colore di un cane che scappa”, come lo definì Astral, e si accasciò a terra svenuto.

ʆ

Quando Yuma riaprì gli occhi, si accorse che il vento gli sferzava il viso, che era a penzoloni legato a qualcosa, e che quel qualcosa era il drago Tachione! Siccome non aveva più la forza per svenire, si limitò a urlare, e Kathy, davanti a se, si girò e lo tirò in groppa al drago. Intanto Yuma fece un sacco di domande a raffica, così veloci che Kathy arricciò il naso e si mise d’impegno per capirle. Dopo un po', gridò per farsi sentire:-Siamo in groppa a Tachione, sopra le nuvole! Ci sta portando...- ma non concluse la risposta perché Yuma cominciò a gattonare lungo il corpo del drago fino ad arrivare davanti, dove Shark gli chiese:-Ma che cosa vuoi fare?

Lui non rispose, gli strappò le redini e le tirò indietro con tutta la forza che poteva, gridando:-FEEEERMATIIIIIII!-

Tachione, infastidito, alzò il muso e anziché fermarsi si gettò in picchiata, tanto veloce che avvistarono la terra dopo pochi secondi. Mancò poco che non si schiantarono al suolo. Il drago virò descrivendo un’ampia curva e si posò in prossimità di un paese. Durante le manovre di atterraggio tutti riconobbero la torre pendente di Pisa, ma non riuscirono a dire niente tant’erano spaventati. Solo quando furono a terra, e dopo aver assistito alla scena di Yuma e Rei che la baciavano, Casswell ebbe la forza di dire:-Siamo in Italia!-

-Vuoi dire dove si mangia la pizza?- chiese Yuma

-Pensi solo al cibo...- lo prese in giro Tori, ma lui non le dava retta era impegnato a sbavare all’idea di una bella, calda, succosa pizza fiorentina. Tanto che lo dovette prendere per un orecchio per riuscire a portarlo dentro la città!

Dopo un po', arrivarono nella piazza centrale del paese, dove si ergeva la storta torre di Pisa.

-Certo che l’hanno fatta male...- osservò Bronk -E non spendono neanche un soldo per raddrizzarla-

-Ma questo è un capolavoro!- ribatté Casswell -È una torre che non cade mai. C’è anche una canzoncina in proposito: ♪♫ Evviva la torre di Pisa, che pende, che pende e non va mai giùùùù ♪♫-

e mentre Casswell canticchiava condizionando anche gli altri, si sedettero in una pizzeria e aspettarono il cameriere per ordinare. Rio si sedette per prima, e Bronk cercò di sedervisi accanto. Shark fu però più veloce e coprì subito la sedia. La gemella tirò un sospiro di sollievo:-Grazie Reginald- gli disse. Bronk se ne stette in piedi, come impietrito. Tori e Kathy litigavano, a voce bassa per non farsi sentire, per chi si sarebbe seduta accanto a Yuma, visto che Anna, dopo averle minacciate col lanciarazzi sotto gli sguardi terrorizzati degli altri clienti, si era seduta alla destra del ragazzo.

Dopo qualche minuto, il cameriere arrivò e chiese le ordinazioni. Bronk, fermo fino ad allora, ne ordinò una con tutti i gusti immaginabili, e Yuma fece lo stesso.

-Itadakimasu!- augurò Yuma addentando un pezzo di pizza più grande della sua bocca. E fu così che i nostri amici vissero felici e contenti a Pisa mangiando pizza e lontani per sempre da Kari... CHEEEE?!

Scherzi a parte, non riuscirono a godersi neanche la pizza in santa pace. Perché? Perché l’unico che può riuscire a tenere a bada un drago è Misael!

ʆ

Tachione, stanco di stare fermo (o di infiammare campagne, poi non si sa) aveva deciso di entrare in città e creare un po' di scompiglio. Rei, che aveva una splendida vista torre, per la sorpresa lasciò andare il pezzo di pizza che aveva in mano e lo lasciò cadere sulla gonna di Tori.

-Ma che cosa di salta in mente?! Adesso dovrò rilavarla...- e lasciò la pizza anche lei.

-Ma che vi prende?- chiese Yuma. Rei indicò la piazza: Tachione, dopo aver arrostito qualche persona, si apprestava a “giocherellare” con la torre di Pisa.

Yuma entrò nel panico più totale:-Nonono! Allora... bisogna fermare il drago! No... chiamare Misael! Prendete un Duel Gazer e chiamatelo...-

-Ma neanche ce l’ha un D-Gazer-

-È vero! Ohcavoloohcavoloohcavolo che facciamo?!-

Sentendo tutto quel vociare, un pisano si avvicinò e chiese:-E’ vostro il drago?-

-Si, di un nostro conoscente - rispose Yuma scioccamente.

-Bene... PRENDEEEEETELI!- Una folla di gente li circondò tutti impedendogli la fuga.

-Ma dove hanno trovato i forconi?-

-Via di qui!- Rio si mise il D-Gazer e il Duel Disk. -Falco Bufera! Ala Aurora! Aiutateci!- gridò mentre inseriva le due carte nel Duel Disk. Le due bestie-alate sollevarono i ragazzi e li portarono oltre la folla, davanti alla torre di Pisa. La gente li guardò un po' volare sopra di loro, poi ripresero ad inseguirli assieme ad una schiera di mostri.

-Rio! Così non sei d’aiuto!- le gridò Shark.

-Tutti sulla torreeee!- fece lei di rimando, mentre raccoglieva le anime nelle carte. Tutti si precipitarono verso l’entrata, scansando le guardie, che continuavano a chiedere i biglietti.

-Sono dietro di noi.- disse calmo Astral.

-È facile per te, PUOI VOLARE! E poi non ti vedono!-

-E davanti a loro c’è tua sorella- continuò il fantasma

-Si, magari... C’E’ MIA SORELLA?! Oh mamma!- Yuma mise il turbo (letteralmente) e in un lampo fu in cima alle scale del primo piano. Bronk continuava a sbattere contro il muro per la pendenza e rallentava la corsa. Rei e Caswell dovettero tornare indietro per portarlo dall’altra parte rallentandoli ulteriormente.

Non si sa come riuscirono ad arrivare in cima, sul campanile. Non c’era via di fuga: non si potevano di certo buttare sotto!

-Fine della corsa...- si sentì dal fondo delle scale

Yuma cominciò a tremare:-Accidenti a me! Perché, perché, perché non sono rimasto a casa? Perché... non volevo studiare! E questo... mi ha fatto guadagnare una corsa entusiasmante! Sono andato in Italia... e ho mangiato una vera pizza! Ciò non toglie però che qui c’è Kari...Aaaaaaaaaaaah che brutta giornata!-

Gli amici guardarono la sua progressiva felicità alzarsi e diminuirsi, a metà tra il rassegnato e lo schifato. -Non cambierà mai- commentò Tori.

Intanto un mucchio di gente si era radunata alla fine delle scale. Davanti, innanzi ad una schiera di uomini dei servizi segreti, stava Kari con un Duel Disk sul braccio. -Fine della corsa- ripetè con un tono sarcastico.

Yuma guardò dietro: non avevano speranza, anche se fossero fuggiti sui mostri, Kari e i suoi li avrebbero raggiunti in poco tempo. Serviva qualcosa di gigantesco, di colossale.

-Mizar!- gridò, con quanto più fiato che aveva in gola, come a sperare di vedere il bariano, magari in groppa ad un drago.

-Il tuo amico non verrà. L’ho sistemato per bene.- Kari si avvicinava sempre di più, minacciosa. Era seguita da Guardiano Celtico e Centauro Mistico. Questa volta si era preparata e aveva portato con se un Deck.

Yuma, che non pensò neanche di posizionare un mostro, si sentì spacciato e stava per supplicare Kari, quando...

ʆ

Un ruggito squarciò il cielo. Tutti trasalirono guardandosi intorno, ma un’ombra arrivò dal cielo oscurando tutto. Kari sollevò lo sguardo. -TU!- tuonò. L’enorme ombra era in realtà Scintilla, che si appoggiò alla torre terminando il lavoro che Tachione aveva incominciato. Sotto il peso del drago, la torre pendente crollò su se stessa, accasciandosi al suolo. Tutti vennero sbalzati di lato e cadettero sulle macerie.

I pisani si rialzarono lentamente. Così fecero anche gli altri. L’unico che non si alzava era Yuma. Per un attimo l’affetto verso il fratello prevalse su Kari, che si mise a correre verso il ragazzo sotto gli sguardi degli amici, ma poi si fermò.

-YUMA!- urlò, avvicinandosi quasi a balzi. Astral, intimidito, sussurrò all’orecchio dell’amico:-Alzati, scappa! Sta arrivando Kari- di sicuro non l’avrebbe detto se Kari avesse potuto udirlo.

Yuma ci mise un po' a realizzare ciò che stava succedendo. Si rialzò fulmineo poco prima che la sorella lo afferrasse per il bavero.

-Che fai, scappi?- lo canzonò lei. Kathy, indispettita, mise due Gatti Randagi in gioco. I due gatti avevano rizzato il pelo e soffiavano verso Kari, la quale, per niente intimorita, era pronta a colpirli. Rio si rifugiò subito dietro a una colonna, spaventata, ma non era l’unica! Tachione e Scintilla cominciarono a indietreggiare rovinando le mattonelle e i prati verdi. Misael fu sbalzato indietro e si scansò per non essere travolto dai cittadini in fuga. Tutti avevano ritirato i propri mostri alleati, scappando per non essere calpestati.

-I gatti!- urlava Misael -I gatti! Ritira i gatti- Kathy ci mise un po' a capire, poiché il bariano era lontano, e quando finalmente riprese le carte in mano e i due mostri sparirono, era troppo tardi: Tachione e Scintilla correvano sulla piazza frantumando le pietre sotto i loro piedi e si alzarono in volo sradicando il soffitto di un paio di case (dove, tanto per la cronaca, si trovavano delle persone in bagno).

-Tachione! Scintilla!- chiamò Misael inseguendoli per qualche metro -Non mi avevano mai abbandonato!-

Misael fece ricadere le braccia e guardò il cielo, ma si sentì afferrare: era Rio, che con Tori portava lontano lui e Yuma. -Sbrigatevi!- diceva spazientita -Kari ci raggiungerà!-

I ragazzi (più Astral), ora accompagnati da Misael, correvano addentrandosi nei vicoli di Pisa, sfiniti più che mai.

Kari l’inseguiva con la moto, felice perché andava molto più veloce.

-Un vicolo cieco!- Shark fu il primo a rendersene conto e arrestò la corsa. Tutto sembrava perduto, si sentiva il rombare della moto di Kari. Ed è in quel momento che qualcun altro venne in loro aiuto.

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Capitolo 4
*** Fuga in Spagna al battito di Pegaso ***


-Salite!-

Uno ad uno afferrarono la mano tesa di un ragazzo sopra un cavallo. Quando furono tutti su, Yuma chiese:-Ma tu chi sei? Oh, non importa! COME PENSI DI FAR SALTARE AL CAVALLO QUEL MURO?!-

L’interpellato non rispose, tirò le briglie e... il cavallo si sollevò da terra!

-Ma... Ma stiamo volando!- esclamò Bronk.

-Certo!- rispose il guidatore -Lui è un pegaso!- finalmente tutti videro il volto del giovane. Era Durbe!

-Si sono io...- disse Durbe senza che gli altri chiedessero niente.

-E che, leggi nel pensiero?- chiese Anna

-Più o meno... dopotutto sono il cavalcatore di Pegaso! Hop-Hop!-

A quel comando Pegaso si alzò e sbatté le ali vistosamente, dopo qualche secondo era già sopra i tetti delle case.

Kari era fuori di se. -Yuma Tsukumo! Che cos’altro ti inventerai oltre ai draghi e ai cavalli volanti?!-

-È un PE-GA-SO!- precisò Durbe infastidito.

-È ora di chiamare Farfalla Arcobaleno e Fendente Spartano...-

Kari prese il Duel Gazer e si mise in contatto.

ʆ

Il viaggio su Pegaso fu bellissimo. Durbe, perfetto conoscitore della galassia, mostrava tutte le costellazioni, tra un sospirò e l’altro di Kathy, che trovava quel posto “assai romantico”.

-Dopotutto questo venerdì non è così male...- esordì Yuma. Tutti si girarono e scoppiarono a ridere.

-Non ti sei neanche accorto che è già passato un giorno?!- fece Rio.

-Ma allora oggi è sabato 14! Niente più sfortu... ATTENTO!- Yuma sbiancò indicando un aereo che passava. Durbe virò e si affiancò all’aereo, mentre tutti salutavano come degli stupidi:-Ciaooo!-. I due piloti svenirono e l’aereo cadde a terra sopra Madrid.

Dopo che si sentì il tonfo, Durbe disse che forse era meglio cambiare destinazione: sarebbero andati a Barcelona! Ma qualcuno (Farfalla Arcobaleno) e qualcun’altro (Fendente Spartano) li avevano spiati dall’aereo e quei due (i sopra-citati) avrebbero riferito a Kari. Ma ovviamente non potevano saperlo...

Comunque, scesero appena fuori Barcelona, e questa volta legarono Pegaso per non farlo scappare. Poi entrarono dentro sotto gli occhi luccicanti di Casswell:-La... la Sagrada Familia, la Pedrera, Port Vell... è un sogno che si realizza!-

-Che noiaaaa- sbuffava invece Yuma, che prontamente venne tirato per un orecchio da Tori. Percorsero così tutta la via, sotto gli sguardi divertiti degli spagnoli, che illudevano a chissà cosa (si capisce benissimo)... imboccarono la Rambla, il viale alberato della città, e ovviamente Yuma non smise un attimo di lamentarsi, oltre che per la noia, per la fame, per la stanchezza e per il dolore all’orecchio.

E fu solo quando raggiunsero la Boqueira, il mercato coperto di Barcelona, che Yuma si rianimò e liberatosi dalla presa di Tori raggiunse una bancarella di dolcetti, sbavando qua e là.

Durbe si affiancò a lui e gli chiese se aveva dei soldi con se. -Certo! Ho cento yen!- rispose Yuma tirando fuori le banconote.

-No se aceptan yen nen otras monedas excepto el euro- disse il negoziante.

-Che cosa?-

-Ha detto- spiegò Durbe -Che accettano solo euro. Hai qualche euro con te?-

Yuma sbiancò:-No, però posso cambiare i miei 100 yen!-

-Sai che 100 yen non sono neanche un euro, vero?- si intromise Misael. Questa volta invece ci mancò poco che Yuma svenisse.

-Ma io ho faaaaame!-

-Ok, ho capito, tieni 20 euro, io provvedo sempre a tutto...- si vantò Durbe. Poi gli sorse un dubbio:-Ma come avete fatto a pagare in Italia?-

-Pagare?- chiese Yuma -Ah già... mi sembra che ce ne siamo scordati...- Tutti si girarono verso di lui. -Che c’è? Non è mica colpa mia! Durbe, potresti dirgli se mi da due... no! Cinque dolci: uno alla crema, uno al cioccolato, uno alla frutta e uno alla marmellata. Ah! E il quinto con tutto ciò che gli salta in testa.

Durbe si grattò la testa e poi cercò di dire al negoziante:-Allora... queremos, uno dolcetto alla nata...-

-Sénior, parlo anche la vostra lingua...-

-NO! Non me... distras! Poi un otro al chocolate...-

-Sénior, potre parlare nella tua lingua!-

-Aspetti...-

-SENTA PARLI NORMALMENTE CHE NON CI CAPISCO NIENTE! Uh, ho fatto la rima!-

-Lascia fare a me...- disse Shark -Uno alla crema, uno al cioccolato, uno alla marmellata, uno alla frutta e l’ultimo con ciò che gli capita tra le mani!- Poi strappò i soldi dalla mano di Yuma, gli ridiede il resto e si mangiò il dolcetto al cioccolato e quello alla crema, quello con la frutta lo diede a Rio, e ne rimasero due, che restituì finalmente a Yuma. Questi non disse una parola e si infilò in bocca il quinto dolcetto. Poi si sentì affogare e se non fosse stato per l’intervento di Bronk, sarebbe affogato davvero. Il negoziante ci aveva messo davvero ciò che gli era capitato tra le mani (di cui è meglio non parlare)! Quando poi cercò l’altro dolce per farsi passare quel sapore, si accorse che Kathy quatta quatta gliel’aveva fregato da sotto il naso. Di pessimo umore e ancora a pancia vuota, Yuma comprò con ciò che gli restava qualche merendina e uscì dalla Boqueira.

ʆ

Astral non lo seguì, tornò indietro e chiese cosa fosse successo (visto che nel frattempo era a riposo nel ciondolo di Yuma)

-La solita sfortuna, anche se non è più Venerdì 13...- rispose Tori -Ehi! Si è fermato- poi la ragazza si mise a correre e, quando lo raggiunse, disse :-Tu...tutto bene?-

Yuma, come non fosse successo niente, indicò un televisore nella vetrina di un negozio:- Forse siamo diventati famosi!-.

La Tv trasmetteva un notiziario. I titoli sotto il giornalista dicevano:“AEREO DIRETTO A MADRID FATTO PRECIPITARE DA DEI TEPPISTI, ALCUNI FERITI”, come tradusse Durbe.

-Certo che ce n’è di gente strana al mondo...-

Ma l’allegria passò quando fecero vedere il servizio. -Droite!- fecero tutti. La loro amica (o nemica?) parlava ai giornalisti, fortunatamente non in spagnolo, coi sottotitoli.

-Erano undici ragazzi. Due sono stati identificati come Yuma Tsukumo e Rei Shingetsu. Quel che è certo è che c’erano altri cinque ragazzi e quattro ragazze.-

-Altro che celebrità! Qui siamo dei farabutti! Malviventi!- urlò Durbe, talmente forte che gli altri si tapparono le orecchie. Forse, un po' troppo forte!

-Ma allora siete voi!- affermò un turista.

-NO! Lui stava scherzando!- cercò di tranquillizzarli Misael.

-Eh, no! Questa è la seconda volta, che ci dite della torre pendente?!-

Durbe era rassegnato:-Vabbé, proviamo a scappare poi ci ritroviamo in riformatorio...- questo era un commento di troppo: alla folla era chiaro che erano loro quelli del telegiornale.

Anna lo prese per la camicia. -Chiudi quella bocca qualche volta!- lo minacciò. La folla indietreggiò e Shark ne approfittò per sbaragliare tutti e correre a gambe levate. Gli altri lo seguirono poco dopo, perseguiti a loro volta dalla folla.

Svoltarono in un vicolo e ripresero fiato, con la gente alle costole. Però, era chiaro, se avessero continuato a correre sarebbero presto schiattati.

-Ok...ok! Ragioniamo... a questo punto possiamo anche rubare, visto che in prigione ci finiamo lo stesso.- poi lo sguardo di Shark si rivolse verso il parcheggio di un bar là affiancò.

-No...non pensarci neanche!- gridò Rio preoccupata.

-Prendiamo le moto!- la contraddisse invece il gemello, saltando sulla prima che gli capitò sotto il naso. Gli altri lo seguirono, e Rio ne fu costretta visto che un Cavaliere Tatakawa le puntava la lancia contro. Certo che, quel modo di duellare sfruttando i mostri nella realtà, si era diffuso rapidamente!

Coi due gemelli in testa, il gruppo procedeva cavalcando le moto, più o meno... Più che altro riuscivano a stare in sella, seppur sbandando in continuazione. Per sicurezza avevano evocato qualche mostro, e Rio si era guardata bene dal stare più lontano possibile da Kathy. L’unico a parlare era Yuma impegnato in un interminabile monologo con se stesso.

-Con la fortuna che abbiamo, possiamo anche finire in una strada ancora in costruzione e trovarci a saltare tra gli ostacoli- si lamentò a un certo punto. -Con la sfortuna che porti, quello che dici si avvera... in peggio!- gli fece di rimando Anna.

-Simpatica come sempre...- commentò invece Tori.

-ATTENTI!- L’urlo di Shark risvegliò tutti. Rio fece appena il tempo ad alzare lo sguardo per vedere il fratello in aria a gambe spalancate, per poi ritrovarsi nella sua stessa situazione. Guardando in basso, Shark si accorse che era saltato su una trave oltrepassando una fossa. Maledicendo Yuma e la sua sfortuna, riatterrò in impennata schivando le chiazze di cemento ancora fresche.

-Ti comunico che sei diventato un veggente-

-ASTRAL! NON È IL MOMENTO!-

Dopo quell’attimo di distrazione, Yuma fu costretto a frenare per non finire immerso nel catrame. La moto inchiodò e Yuma perse l’equilibrio. Bronk gli passò accanto come un razzo, lo prese per la pancia e lo fece svenire (e sono due).

ʆ

Alla fine, sempre per colpa dello sfinimento, Yuma non sapeva più dove si trovava e perché diavolo aveva le mani legate dietro la schiena.

-Scommetto che è colpa di Kari- brontolò, e Astral annuì. Poi borbottò qualcosa riguardo a Astral che lo seguiva sempre e cercò di far passare le mani sotto al sedere. Ci riuscì, ma si ingarbugliò soltanto perché ora non riusciva a togliere fuori i piedi. Resto così come in una sedia a dondolo, lamentandosi con Astral che non poteva fare niente per lui.

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Capitolo 5
*** Vagando per la base segreta ***


-Allora, ricapitoliamo. Dopo che Bronk mi ha preso e sono svenuto, delle persone infuriate hanno fermato le nostre moto, e Kari ci ha imprigionato qua sotto in una base segreta. E vorresti farmi credere che con le c’erano due persone CHE SI CHIAMAVANO FARFALLA ARCOBALENO E FENDENTE SPARTANO?!-

-Si, visto che non ti sembra strano neanche che stiamo andando in capo al mondo solo perché hai preso una sospensione...-

-Non è colpa mia! È la storia che va così!

-Certo...-

Finalmente Yuma portò le mani legate davanti e tagliò la corda. Poi si mise a camminare in cerca di un’uscita.

Astral gli fece il verso:-Per di quaaa...-

-Ah giusto- Yuma cambiò direzione e si infilò in una porta di metallo, stando sempre appiccicato alla parete. Poi, ad un tratto, sentì le grida di qualcuno.

-Chi è?- chiese ad Astral, visto che nessuno poteva vederlo.

-Casswell. E Tori.-

-Casswell?-

-E Tori-

-Ah, si, pure quella...-

-LASCIATECI! Dove sono gli altri?- gridava la ragazza.

-Non sono affari tuo-ouch!- rispose una voce maschile. Non aveva finito la frase, evidentemente Tori gli aveva dato una ginocchiata da qualche parte... Casswell invece tremava come una foglia.

A un certo punto, Tori si girò verso la parete dove era nascosto Yuma. -Astral?!- disse, storcendo il naso, ma venne distolta da quei pensieri subito, perché il suo aggressore si stava rialzando. Sfilò le mani dalla corda allargata, “Perchè non ci ho pensato io ad allargarla?” pensava Yuma, poi la ragazza prese il deck (forte! Finalmente Tori che duella!) e evocò Piccola Fata (ah, ecco, appunto!). Sfortunatamente, la guardia evocò Sfidante Eroico Spartan... E se non fosse intervenuto Yuma con Mago Gagaga non so come sarebbe finita.

-Yuma!- si girò Tori.

-Dai! Non dirmi che pensavi di sconfiggere Spartan con la tua Piccola Fata!- e a questo punto anche lui si beccò una gomitata, in pancia. E sembra che questo gli abbia risvegliato una lampadina, perché poi disse:-Ma un deck Eroico ce l’ha solo Gauche! Sai che cosa significa? Tu lo sai? Lo sai tuuuu?!- concluse poi rivolgendosi a Casswell.

-Ma che ti prende?- chiese quest’ultimo.

-CHE QUELLO LÀ ERA GAUCHE!!- Seguì un lungo istante di perenne silenzio, finché Astral non ruppe il ghiaccio:-Ma non dire fesserie, è totalmente illogico...-

Yuma sbuffò, e si allontanò, dicendo che avrebbe cercato i suoi amici.

-Qualche giorno mi dovete dire tutto ciò che dice Astral, perché alla fine della fiera noi che non lo vediamo non ci capiamo molto-

commentò Casswell, mentre seguiva l’amico.

-Ah-ah! Ti ho trovato!- esclamò Yuma col dito puntato in avanti.

-Chi è che hai trovato?- chiese Tori raggiungendolo -Ma... qui non c’è nessuno!-

-Ho mai detto qualcuno? Ho finalmente trovato un onigiri! Ho una fame...- e quasi a sottolineare quell’affermazione la sua pancia borbottò, e Yuma si ficcò dritto in bocca la polpetta di riso.

-Tranquillo, mangiatelo tutto, NON DARCENE NEANCHE UN PEZZO!- gli urlò addosso Casswell.

-Ok...- e l’ultimo pezzo finì in bocca. Silenziosi, si ritrovarono di fronte a un’altra stanza. -Tranquilla! Ci penso io!- si sentiva dall’interno. Tori spinse un po' la porta e sbirciò dentro: c’era Rio appoggiata al muro che con aria annoiata guardava Bronk che saltellava qua e là nel tentativo di liberarsi della corda.

-Scusa, ma la porta è aperta, perché non sei uscita fuori?-

-Certo che è aperta, l’ho scassinata, ma che, lo lasciavo qui?- rispose Rio, indicando Bronk.

-Come l’hai scassinata?!-

-Beh, si impara qualcosa da un fratello bullo, no?-

-E com’è che la mia era già aperta?- chiese Yuma.

-Perché prima che la chiudessero ci ho messo il piede- rispose il fantasma. -Ma allora servi a qualcosa!-

-Potevi slegarlo- osservò Astral, come se Yuma non avesse parlato.

-Scherzi? E finirci sotto? Saltella troppo, e poi vuole fare tutto lui, “per salvarmi”.-

-Ci pensò io!- fece Yuma, prese un pezzo di onigiri (tra i lamenti di Casswell), lo sventolò davanti all’amico, che cominciò a guardarlo con la bava sulla bocca (e sono sicuro che se avesse avuto la coda, avrebbe scodinzolato). Intanto Rio prontamente aveva sciolto la corda dalle mani di Bronk che, con le mani finalmente libere, poté avventarsi sulla polpetta di riso. Oh, e anche su Yuma... Piatto come una frittella, Yuma consigliò di andare a cercare gli altri, i suoi amici annuirono e uscirono fuori.

-Ehi! Mi lasciate qui? Aspettatemi!-

ʆ

Kari sbattè i pugni con forza sul tavolo, facendo sobbalzare le guardie. -Che cosa significa che sono evasi?!-

-Sono... usciti dalle celle, suo fratello si sta dirigendo insieme a...-

Kari interruppe la guardia bruscamente:-E Fendente Spartano?-

-Fuori combattimento, sembra che gli abbiano dato un...-

-Risparmia i dettagli, soldato! Recuperatelo e portatelo qui con Farfalla Arcobaleno, devo dare nuove disposizioni.-

Con un gesto della mano, la guardia si congedò e si allontanò. Kari si risedette di fronte agli schermi e cercò con la mano la tazza di cioccolata che stava bevendo. Come si girò vide che si era rovesciata sul suo articolo della torre di Pisa.

“Fantastico, che bella giornata!” pensò.

Intanto, da un altra parte della base, Yuma correva tra i corridoi. Avevano già recuperato Shark e Durbe, il quale aveva mostrato di essere un vero fifone, e adesso vagavano in cerca di un’altra cella.

-Di qua ci siamo già passati!- si lamentava Durbe

-E come cavolo fai a saperlo?!-

-Dall’angolatura delle pareti, dalle tonalità di grigio! E anche da quel cartello che dice “CELLA 206”...-

-Giusto... Allora dobbiamo trovare una mappa!-

-See, hai scoperto l’acqua calda!-

Astral, che per tutto il tempo non aveva aperto bocca, si diresse misteriosamente verso il corridoio di destra. -Ehi! Dove vai?-

Yuma lo seguì senza ricevere risposta. -Spingi quel mattone.- ordinò Astral.

-Cosa? Non crederai davvero che... Aspetta, ma tu mi stai dando un ordine!-

-Spingi quel mattone.- ripetè il fantasma.

-Si, come se si aprisse un passaggio segreto-

-Spingilo!-

-Ok, ok, non scaldarti tanto...- Yuma si appoggiò per sbaglio sul mattone indicatogli da Astral e cadde a terra: la parete si era spostata! -Ma... come diavolo facevi a sapere che... che qui...- disse il ragazzo.

-Che succede? Abbiamo trovato Anna!- gli altri arrivarono di corsa e esultarono.

-Yuma, hai trovato la mappa! Hai trovato la mappa?!-

-Si tutto da solo!- disse Yuma, rientrando nel passaggio che aveva “scoperto”.

Astral alzò gli occhi al cielo (anzi, al soffitto), Rio capì al volo e sussurrò qualcosa a Tori, che si mise a ridere. -Ehi! Guardate qua!-

urlò Yuma. Anna entrò e osservò i fogli sparsi su un tavolo, dove il ragazzo puntava l’indice. -Una mappa!- esclamò -E ci sono anche le schede sugli agenti di Kari!-

-Ma questa è roba top secret!- disse Tori -Ci sono tutti i segreti del mondo!- La ragazza venne spinta via da Anna:- C’è qualcosa sui lanciarazzi? Nel caso si dovesse ripetere una situazione come quella...- e rivolse un ghigno malefico a Yuma, il quale deglutì rumorosamente rivivendo il flashback della caccia di Anna a lui e a Tori.

Shark gli passò una mano davanti:-Ma ci sei?!-

-Reginald, non vedi che ha un flashback? Lascialo in pace- lo rimproverò la gemella. Shark le lanciò uno sguardo interrogativo, ma venne subito distratto da dei rumori provenienti dall’esterno. -Sono loro! Andiamocene- gridò.

-Aspetta! La mappa... le schede...- Yuma afferrò i fogli mentre veniva a sua volta afferrato da Shark e trascinato fuori. Mentre il rumore dei passi si faceva sempre più vicino, il gruppo avanzava tra i corridoi. Astral cercava di dire qualcosa a Yuma, che teneva la mappa, ma veniva sempre bloccato da quest ultimo. Soltanto quando tornarono alla famigerata “CELLA 206” (che ormai li stava ossessionando), e tutti si arrabbiarono con Yuma, Astral riuscì a spiegare:-Tenevi la mappa all’incontrario, abbiamo girato in tondo!-

-CHE COSA?!- urlò Shark infuriato. Yuma sbiancò, mentre Rio contava mentalmente “Uno, due, tre quattro...” e Shark urlò il nome di Yuma completo di cognome a squarciagola. “Cinque, sei, sette, otto...” continuò Rio, e il fratello si lanciò verso di Yuma, che divenne ancora più pallido (se possibile) degli astrali e non mosse un muscolo. Proprio quando Shark era a pochi centimetri dall’amico, l’esclamazione di un’uomo appena sbucato dietro l’angolo lo fermò e lo costrinse di nuovo a trascinare tutti nella direzione opposta da quella bloccata dagli uomini di Kari.

Dopo qualche minuto di corsa a perdifiato, si fermarono perché altrimenti gli sarebbe mancato il respiro. E per un caso fortunato nella stanza accanto si sentivano le voci di Kathy, Rei e Misael, la porta fu sfondata da un sonoro colpo del lanciarazzi di Anna (che fece tremare tutti) e “l’allegra compagnia” si ritrovò nuovamente riunita.

-Aspetta... avevi sempre con te quel lanciarazzi?-

-Siii, perché?-

-Ma perché non l’hai usato contro gli agenti?!-

-Boh, mi sembrava più divertente scappare...-

-Ma è possibile che ci sia gente così stupida al mondo...- borbottava Shark sottovoce mordendosi il labbro.

-Ehm...- disse Durbe, attirando l’attenzione di tutti -C’è un piccolo problema...-

-E QUALE SAREBBE?!- gridò Shark, al limite della sopportazione. Durbe si rigirò la mappa tra le mani.

-C’è una notizia cattiva e una un po' meno cattiva, quale volete sentire prima?-

-Smettila di giocare e sputa il rospo!- gli urlò contro Bronk.

Durbe tremò e riprese subito a parlare:-La cattiva notizia è che scappando ci siamo allontanati dall’uscita, quella un po' meno cattiva è che siamo vicino al deposito dei caccia!- esclamò tutto d’un fiato il bariano.

-I caccia? Che cosa sono i caccia?- chiese Yuma.

E mentre si rassegnava ad avere per sempre un’amico ignorante, Astral rispose:-Sono dei piccoli aerei da guerra, e questo lo sapevo anch’io!-

-Ah, si... volevo vedere se eravate attenti...- disse Yuma -Quindi volete dire che dovremmo volare via sui caccia? Iiiih! Che emozione.-

Poi i nostri eroi (?) si avviarono in punta di piedi verso quello che, secondo Durbe, era il deposito dei caccia. Come entrarono si trovarono difronte ad un garage immenso occupato interamente da cacciabombardieri. Dopo tutto quello che avevano fatto per essere il più silenziosi possibile, nessuno riuscì a trattenere un grido di meraviglia. Anna si era perfino messa a saltellare.

-Dovrebbero esserci circa una cinquantina di aerei qui dentro.- calcolò in fretta Astral. Yuma volette subito provarne uno, e fu seguito da tutti gli altri. Ma come furono dentro, capirono che non sarebbe stato così facile...

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