Storia di un uomo che ha deciso di vivere come una marionetta

di Pakyarmi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'incontro speciale ***
Capitolo 2: *** L'invito ***
Capitolo 3: *** La casa di Suna ***
Capitolo 4: *** Fratelli ***
Capitolo 5: *** Un'altra notte da solo all'oasi ***
Capitolo 6: *** Piccola vendetta sui gemelli ***
Capitolo 7: *** uomini sospetti al villaggio della sabbia! ***
Capitolo 8: *** la battaglia ha inizio ***
Capitolo 9: *** L'ho trovata... ***
Capitolo 10: *** L'errore di Ebizo ***
Capitolo 11: *** Il risveglio di Suna ***
Capitolo 12: *** certo che sei scomodo! ***
Capitolo 13: *** la promessa di Suna ***
Capitolo 14: *** Prendersi un spavento di tanto in tanto fa bene alla salute... ***
Capitolo 15: *** il battito del cuore ***
Capitolo 16: *** baby-sitter ***
Capitolo 17: *** Hidan ***
Capitolo 18: *** Itachi ***
Capitolo 19: *** cap transitorio ***
Capitolo 20: *** Camminando per il covo... ***



Capitolo 1
*** Un'incontro speciale ***


Da quando Orochimaru aveva abbandonato l'Akatsuki, Sasori aveva molto più tempo per sè stesso... troppo tempo...
Pensava che forse era stata una cattiva idea quella di convertire il suo corpo in quello di una marionetta e 
a volte si pentiva di aver scelto di diventare immortale in quella maniera... Intanto sistemava rotoli e controllava 
che le sue "opere" fossero in ordine... In fondo, non era ancora arrivato il momento di entrare in azione; 
l'Akatsuki a quel tempo era ancora una piccola organizzazione, poco conosciuta, o meglio, conosciuta solo 
dai suoi membri e da chi, a suo malgrado, aveva perso la vita entrando in contatto con queste persone...
Erano giorni ormai che non succedeva niente e la noia iniziava a farsi sentire; anche se di solito 
adorava stare per ore a guardare l'ordine perfetto in cui aveva sistemato i suoi strumenti di guerra, 
Sasori prese un paio di pergamene, si passò una mano tra i capelli rossi ed entrò in Hiruko, deciso ad uscire...
Magari respirare un pò d'aria fresca l'avrebbe fatto stare meglio... Già, respirare... Da quanto tempo non sentiva 
la calda aria del deserto sul viso. Ora era solo una marionetta, rintanata in una marionetta, intenta a costruire e 
ordinare marionette. Decise di fare un salto veloce ad un'oasi poco distante da dove si trovava; un posto tranquillo, 
riparato dal sole e dagli sguardi indiscreti della gente. Nessuno lo avrebbe disturbato lì...
O almeno così pensava... 
Arrivato all'oasi, uscì dal ventre di Hiruko e si stese vicino il piccolo lago d'acqua dolce a guardare il cielo. 
Era notte fonda e anche se non era stanco fisicamente, dato che era un pezzo di legno, avvertiva un tremendo 
mal di testa... Chiuse gli occhi per un interminabile minuto e si mise a pensare... Ai suoi genitori, a sua nonna, 
all'Akatsuki ed a tutto quello che gli era capitato da quando aveva deciso di non mettere più piede a Suna... 
Suna... Che ricordi! Quasi gli venne nostalgia di casa...
Aprì gli occhi che s'era fatto mattino e rimase ancorà un pò in quella posizione, sdraiato sull'erba con le mani 
dietro la nuca. Guardò Hiruko, quasi aspettasse che lui iniziasse una conversazione con lui... Chiuse ancora gli
occhi...
"Ciao, chi sei?"
Una voce lo fece sobbalzare. Una vocina fievole, di bambina, nascosta nell'ombra... Chissà da quanto tempo era lì, 
lui non se n'era neanche accorto.
"Perchè non rispondi? Non hai la lingua, per caso?"
Alla nuova domanda si alzò, poggiandosi sui gomiti, per scrutare i dintorni e cercare la proprietaria di quella voce.
"Allora?"
"Se non esci allo scoperto come faccio a capire se posso fidarmi e dirti il mio nome? E poi, non lo sai 
che è maleducazione chiedere il nome senza prima presentarsi?"
Una figura esile spuntò da dietro un cespuglio. I capelli lunghi, neri come la pece, erano raccolti in una treccia 
che ricadeva morbida sulla spalla della bambina. I vestiti, logori e decisamente troppo grandi per lei, erano 
parzialmente nascosti dalla lunga sciarpa che portava al collo ed i piedi scalzi erano così sporchi e neri 
da sembrare coperti da delle calze scure... Aveva tra le mani una bambola di feltro, senza capelli e vesti; solo 
una bocca disegnata con un pastello e due cuciture per occhi... 
"Mi chiamo Suna, come il mio villaggio. Ho cinque anni, e questo è Sabaku. Molto piacere"
Detto questo sorrise e mostrò contenta la bambola a Sasori.
"Anche Sabaku è felice di conoscerti! Sai, l'ho costruito ieri insieme alla mamma!"
Sasori si lasciò scappare un sorriso.
"Molto piacere Suna, felice di conoscere anche te Sabaku... Il mio nome è Sasori e quello" indicando la marionetta 
che giaceva poco distante da lui " è Hiruko, la mia marionetta"
"Quel Sasori? Sasori della sabbia rossa?"
"Proprio quello... Cosa c'è, sei spaventata?" questa volta il sorriso di Sasori somigliava molto di più ad un ghigno.
"Affatto! Sono emozionata invece!" 
Così dicendo, aveva stretto a sè la bambola, ed ora sorrideva ancora di più di prima. A vedere la sua reazione, 
tutt'altro che normale, il ragazzo si mise a sedere sulla sabbia e fissò lo sguardo su quella strana ragazzina...
"Sicura di non aver paura?"
"No!"
Si alzò in piedi e si avvicinò a lei... Si inginocchiò per guardarla negli occhi. 
Era davvero minuta; non arrivava neanche all'altezza del suo stomaco...
"Sei assolutamente sicura di non aver paura di me?" 
"Certo che sono sicura!"
Sasori era un pò scosso... Guardava negli occhi quella bambina... Occhi sorridenti... Nonostante le presenza di uno... 
Uno come lui, insomma!
"Perchè?"
"Che cosa perchè?"
"Perchè non hai paura? Perchè sorridi? Perchè?"
"Perchè..." Suna strinse ancora di più la bambola "Perchè non sembri cattivo..."
Lui la guardava stralunato.
"Non... Non sembri cattivo... Mi sembri solo un pò triste. Ecco tutto. Volevo solo vedere un tuo sorriso..."
"Un mio... Sorriso?"
"Sì... La mamma mi dice sempre che un giorno passato con il broncio è un giorno da buttare, mentre un giorno 
passato a sorridere non si dimentica e fa sorridere anche chi ti sta intorno!"
"Dici?"
"Certo!"
"..."
"Sasori della sabbia rossa..." disse chinando il capo
"Sì?"
"Ora devo andare o faccio tardi per il pranzo e la mamma si arrabbia. E' stato un piacere conoscerti."
"Anche per me" Sorrise.
"Vedi? quando sorridi sembri ancora più bello di quanto tu non sia già!"
"..."
"Sasori della sabbia rossa?"
"Sì? Che c'è?"
"Posso invitarti a cena da noi questa sera?"
"..."
"Ti prego... Cucineremo del ramen... Papà è in missione da un paio di giorni ma la mamma cucina benissimo..."
"Come mai mi inviti?"
"Voglio vederti sorridere ancora..."
"Come, scusa?"
"Non mi piace che qualcuno sia triste... Prometto che se vieni a cena da noi non te ne pentirai!"
"..."
"Ora vado o la mamma si infuria..."
Iniziò a correre verso casa urlando "Passo a prenderti oggi pomeriggio! Fatti trovare qui!"
La guardò correre via... Quella bambina gli aveva sul serio chiesto di...? Mha... Forse era una trappola... 
No... Era troppo piccola anche solo per pensare ad una cosa simile... Restò in piedi, immobile, a pensare sul da farsi...

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Capitolo 2
*** L'invito ***


Il sole iniziava calare inesorabilmente. Sasori era ancora lì, nella medesima posizione in cui Suna l'aveva lasciato... Sorrise. Aveva capito che era solo una scusa per poter scappare via da lui e salvare la pelle; mise le mani dietro la nuca e si accostò ad Hiruko, pronto per infilarcisi dentro ma, prima di riuscire a toccare il suo amato strumento, venne travolto da qualcosa, che gli fece perdere l'equilibrio e lo scaraventò a terra. Stava pensando che quella fosse un'imboscata ma sentì qualcuno singhiozzare... Si accorse solo dopo che quella cosa che lo aveva gettato a terra in malomodo era in realtà la bambina di quella mattina, che ora lo stava abbracciando, nascondendo il viso tra la veste scura e aggrappandosi a lui con tutte le sue forze. "..." Rimase immobile a fissarla mentre piangeva "... Cosa è successo?" "Hanno preso Sabaku!" "... Chi?" "Sabaku! Te l'ho presentato stamattina!" "Non mi riferivo a Sabaku... lo so chi è... Dicevo, chi l'ha preso?" "Hikari e Sanda" "Chi?" "Sono gemelli, hanno due anni più di me e sono appena entrati in accademia" "..." Suna abbandonò la presa da Sasori; ora il giovane riusciva a vedere il volto sconvolto e segnato dalle lacrime della piccola. "Perchè mai vieni a dirlo a me? Neanche mi conosci! E poi..." abbassò lo sguardo "io sono..." "Tu sei mio amico!" urlò Suna, piangendo e singhiozzando. Sasori riprese a fissarla, sorpreso e infastidito dalla dichiarazione di quella bambina... "Cosa?" "Tu... tu sei... mio amico" "E da quando?" "Da quando mi hai sorriso stamattina" Gli occhi color nocciola del ragazzo si spalancarono... Da quando le ho sorriso? Quando le avrei sorriso? Questa mattina? Non me ne sono neanche reso conto... Squadrò ancora la piccola... Piangeva ancora... Perchè piangeva? Già... per la sua amata bambola... un fantoccio orrendo che... che aveva costruito con sua madre... Fu un attimo... Ora era lui a stringerla, ad occhi chiusi, per provare... a sentire qualcosa... lui voleva sentire ancora il calore ed il conforto che solo un abbraccio può dare... ripensò a sua madre e suo padre... le marionette che lui stesso muoveva per poter ritornare ad abbracciare i suoi genitori... "Grazie..." La voce di Suna lo riportò alla realtà... Tornò a fissarla... "Di cosa?" "Di aver confermato di essere mio amico..." Sasori la guardava con aria interrogativa..."Mi hai abbracciata... è stato bello..." "..." "E' da tanto che non abbraccio il mio papà e la mamma non può consolarmi perchè ha sempre da fare..." "E' per questo motivo che tieni così tanto a Sabaku?" Lei annuì affondando ancora di più in quell'abbraccio. Rimasero così fino a quando il sole non sconparve del tutto all'orizzonte... Lei si era calmata e Sasori ne approfittò per chiederle della cena a cui aveva accennato. "Ah, sì!" Fece un salto e si scostò dal suo nuovo amico "Se non ci sbrighiamo, non faremo mai in tempo!" "..." Il ragazzo dopo aver visto la reazione della bambina alla sua domanda, non potè trattenere una risata "dici che non faremo in tempo?" "No, se non ci diamo una mossa!" "Dove abiti?" "Nel lato Est del villaggio, pochi isolati dopo la porta d'entrata..." Sasori si avvicinò ad Hiruko. "Mi sa che anche per stasera resti inutilizzato" Detto questo, tirò fuori una pergamena da una tasca interna al suo vestito e dopo alcune posizioni delle mani, Hiruko scomparve, sigillato temporaneamente nella pergamena, sotto gli occhi stupiti di Suna. "Sali sulle mie spalle" "Cosa?" "Mi hai detto dove abiti, no? Forza, sali... ma solo per questa volta..." In un lampo furono al villaggio; entrata est, poche guardie... facile eludere la sorveglianza... Ora avanzavano a passo lento... Da quanto tempo non vedeva il suo villaggio! Non era cambiato granchè da quando se n'era andato... "Ecco! E' quella! Quella con le lenzuola ancora stese è casa mia! E quella che le sta mettendo nel cesto è la mia mamma!" "..." "Mamma!" La piccola balzò giù dalle spalle di Sasori e corse incontro alla donna che, nel vederla, fece cadere a terra il cesto con le lenzuola pulite. "Suna! Guarda cosa mi hai fatto combinare! Che pasticcio... Mi tocca rifare il bucato... Lo sai che l'acqua scarseggia! Perchè continui a farmi spaventare così?" La donna doveva avere all'incirca trent'anni; anche lei aveva un abito vecchio e logoro e anche lei aveva i lunghissimi capelli neri raccolti in una treccia che le arrivava al ginocchio... "Scusami mamma..." La donna, che fino a qualche momento prima guardava la bambina con aria severa, cambiò di colpo espressione e le sorrise "Tranquilla, non è niente. Basta che tu non lo faccia più" le mise una mano sul capo e con l'altra le pizzicò una guancia. "Ahia! Mamma, mi hai fatto male!" "E' lui il tuo nuovo amico?" Il suo sguardo ora era ricaduto su Sasori, che era rimasto a guardare la scena. "Si!" "Piacere di conoscerti! Sono Netsu, la madre di questo terremoto vivente! E tu sei?" "I-io sono..." "Lui si chiama Ren!" "Cos...?" "Ren saluta la mamma!" "Piacere Ren, non sei un pò troppo grande per giocare con Suna?" "E-ecco io..." "Su entra, e non fare complimenti" "Si dai Sas... ehm Ren! Entriamo in casa, così ti faccio vedere la mia camera!" "M-ma... Ecco..." "Suvvia, non fare il timido; se non vuoi che io dica in giro che giochi con mia figlia nonostante la tua età, basta dirlo!" Suna si fiondò dentro la piccola abitazione "Sbrigati! O la prossima volta non ti invito proprio!" Il ragazzo strinse gli occhi e sorrise... Sorrise ancora una volta... Incredibile; erano anni che neanche pensava di abbozzare un sorriso... ed ora! Era tutto il giorno che s'era stampato in faccia quell'espressione. Per colpa di chi? Di una bambina di cinque anni! La cosa non gli dava fastidio, anzi! Si sentiva stranamente felice all'idea di essere stato invitato a cena... "Allora Ren, non entri?" Netsu gli fece cenno d'entrare. Anche lei sorrideva. Non era stata una cattiva giornata dopotutto...

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Capitolo 3
*** La casa di Suna ***


"Avanti, entra e non fare complimenti!" "Si! Vieni dentro!" Appena entrato, Sasori si guardò un pò intorno... I muri color sabbia della casa erano pieni di fotografie e disegni di ogni genere e i soffitti erano decorati con dei curiosi dipinti... Erano... Come dire... Particolari! Se ne stava col naso all'insù a cercare il senso di quei disegni... Occhi con ali che volavano in prati pieni di fiori colorati, con bocche al posto delle foglie, e si posavano su di essi come se fossero farfalle; sagome di uomini che rincorrevano note musicali; acqua che sembrava ardere come se fosse fuoco e fiumi di fuoco che percorrevano una via invisibile tra montagne d'aria, srmontata da un cielo di sabbia, con alberi e cespugli che facevano da nuvole e... L'immagine di un uomo che, sorridente, stringeva la mano ad una marionetta... "Ti piacciono quei dipinti?" "...!" La voce della bambina lo riportò alla realtà... Ammirando il soffitto si era distratto e solo ora si era accorto della presenza di Suna alle sue spalle... "Li ha fatti il mio papà! E' tradizione della mia famiglia dipingere sui muri o sui soffitti quando c'è qualche avvenimento importante!" "Avvenimenti importanti dici? Ad esempio?" "Guarda là! Vedi quello a destra? Quello con gli occhi che volano tra i fiori?" "Si..." "Quello l'ha dipinto quando lui e la mamma si sono sposati" "E che significa?" "Gli occhi indiscreti della gente che volano, vedono tutto, credendo di non aver bisogno di ascoltare... Che appena si sentono sicuri e protetti dai petali del loro insulso fiore dopo che vi si sono posati, parlano maledicendo quel prato meraviglioso in cui vivono e si sentono al sicuro..." La voce di Netsu li interruppe "Ren, devi sapere che io e mio marito non abbiamo avuto vita facile... Lui era povero, io mi trovavo in una famiglia benestante che voleva impedirmi di vederlo..." Il suo volto si era contorto in un'espressione cupa... "Successe che scoprii di apettare un bambino, o meglio, una bambina e lo dissi a quello che un tempo era il mio fidanzato... Lui, invece di scappare, come spesso accade, fu così felice di sapere dell'arrivo di nostra figlia che con i pochi soldi che aveva comprò questa casa ed un anello, e mi chiese di sposarlo..." Sasori aveva piegato la testa da un lato e la guardava con aria interrogativa. "Quando venimmo qui per la prima volta, le nostre famiglie ci voltarono le spalle e iniziarono a parlare male di noi a tutto il villaggio; allora decise di dipingere quel quadro sul soffitto... D'altronde la sua famiglia usa i dipinti anche per delle tecniche particolari... Suna sta imparando ad usare queste tecniche, come suo padre" "Si ma non sono molto brava nel disegno..." disse, un pò scocciata. Entrambi le sorrisero. "Ren, l'altro dipinto" continuò Netsu " quello con quegli uomini che rincorrono le note è stato fatto in occasione della nascita del figlio del Sandaime Kazekage, poco prima che sparisse dalla circolazione... In onore del bambino i festeggiamenti durarono settimane e molti cercarono di guadagnare un pò riducendosi a scrivere canzoni e ninnananne per far piacere ai genitori del piccolo" Il Sandaime Kazekage! Era stato proprio lui a ucciderlo... Pensando questo, abbassò la testa... I festeggiamenti erano duranti per settimane... E si erano interrotti il giorno della sparizione del kazekage... Vedendo la reazione del ragazzo, la donna gli si avvicinò e gli sorrise "Non preoccuparti per lui... Lo ritroveranno presto... Magari questi brutti pensieri non fanno al caso nostro... Dovremmo divertirci e pensare a mangiare qualcosa, invece di piangere sul latte versato!" "Gli altri dipinti..." "...?" "Puoi dirmi cosa significano gli altri due dipinti?" La domanda di Sasori stupì un pò la donna... In fondo, quello strano ragazzo era stato in silenzio fino a quel momento... "Allora ce l'hai la lingua! Pensavo che fossi muto, non hai spiccicato parola da quando sei qui!" "Eh già!" Madre e figlia gli sorrisero, contente... "Comunque... Quello lì in fondo è stato fatto il giorno della nascita di Suna... Quando chiesi a mio marito cosa avesse dipinto, lui mi rispose che grazie a nostra figlia il mondo era sottosopra, e che a volte, vederlo capovolto, fa apprezzare ancora di più tutto quello che abbiamo intorno... L'altro... Non so... L'ha fatto qualche mese fa ma non mi ha detto niente sul suo significato..." "Mamma..." "Si?" "Io ho fame..." "Oddio! Ho dimenticato la cena! Ren scusami, ma stando qui me ne sono completamente dimenticata... Ora, Suna pensi tu ad apparecchiare?" "Si!" "Se permette, posso aiutare anche io..." "Sarebbe carino da parte tua, ma stasera sei nostro ospite! Quindi siediti pure e aspetta di essere servito!" "Grazie ma preferirei aiutare..." "Niente ma! Siediti e aspetta!" Il volto sorridente della donna diede un inspettato senso di sollievo a Sasori che, curioso, riprese a guardare i dipinti sul soffitto... Chissà cosa significava l'ultimo... Chi era quella marionetta?

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Capitolo 4
*** Fratelli ***


La cena si era svolta tranquillamente, ridendo e scherzando, come una famiglia... Già... Proprio come una famiglia... Dopo una manciata di minuti seduti tutti e tre a mangiare composti si era scatenato il caos generale: Suna era salita sul tavolo e danzava al ritmo delle mani della madre che battevano sul pavimento. Sasori rise così tanto quella sera, che dimenticò quasi comletamente i dipinti, la storia del Sandaime Kazekage, e tutti i brutti pensieri avuti fino a quel momento... Ma ogni cosa è destinata a finire, e Sasori e Suna si salutarono, sotto lo sguardo attento e sorridente di Netsu... Uscì salutando e ringraziando le due persone che quel giorno l'avevano fatto sentire così felice, così normale... Con loro, per la prima volta dopo tanto tempo, si era sentito apprezzato e a casa... Tornò all'oasi e si sdraiò a guardare le stelle fino all'alba del giorno successivo... A volte, ripensando a quell'assurda serata, non potè non farsi sfuggire delle grasse risate... Era mattino inoltrato ormai... Il sole era sorto da un pezzo, e lui era rimasto sempre in quella solita posizione... "Sasori!" La voce di Suna alle sue spalle lo fece sobbalzare e lei, vista la sua reazione, scoppiò in una sonora risata, che contagiò anche il ragazzo... "Buongiorno Sasori-sempai!" "Da quando sono diventato il tuo sempai?" "Preferisci sensei? O shishou?" "No, chiamami come vuoi, ma ricorda che ho passato i cinquant'anni ormai..." "Cinquanta?!? Caspita! Certo che sei vecchio!" "Non sono vecchio..." Fece una faccia scocciata che fece ridere ancora la bambina "ma comunque ricordalo... Non si sa mai..." "D'accordo!" "..." "Allora ti va bene kohai?" "No... Sà di vecchio..." "Tu sei vecchio!" "..." "Ok, non ti arrabbiare... Non sei poi così vecchio..." "..." "Cattivo... Perchè non rispondi?" "Non sono vecchio..." Lei gli sorrise e gli andò vicino, per sedercisi affianco... "Comunque puoi chiamarmi semplicemente Sasori... Ed io ti chiamerò semplicemente Suna, intesi?" "Intesi!" Rimasero seduti uno accanto all'altra... "Sasori?" "Si?" "Perchè non sei invecchiato? La mia mamma ha appena trent'anni e sembra molto più vecchia di te" "Io sono fatto di legno... Il legno non invecchia..." "Di legno?" Sasori sospirò... Sarebbe stato davvero difficile spiegare ad una bambina il perchè ed il percome del suo "cambio" dal corpo originale a quello da marionetta... "Io, come ben saprai, sono un marionettista... Amo le mie marionette e quindi ho deciso di diventare anche io come loro per vedere cosa si prova..." "Ah... Capisco..." "..." Qualche attimo di silenzio imbarazzante. "Sasori?" "Dimmi..." "Domani mi accompagni ai festeggiamenti?" "Che festeggiamenti?" "Festeggiamo la promozione a Chunin di alcuni ragazzi del villaggio..." "D'accordo..." "Davvero mi accompagni?" La bambina si mise ginocchioni e si avvicinò al volto del ragazzo... "S-si... Certo che ti accompagno..." "Evvai! Grazie!" "Ma dimmi, dove si svolgono i festeggiamenti?" "Vicino il palazzo del Kazekage!" "..." "Che c'è?" "Non posso venire a volto scoperto lì..." "Oh è vero... Puoi usare un Jutsu per cambiare aspetto però!" "..." "Geniale, vero?" "No..." "Perchè no?" "Perchè si accorgerebbero di me..." "Quindi non verrai?" "Ci penserò su e troverò un modo..." Neanche finì la frase che Suna gli si gettò addosso ed iniziò a stritolarlo in un abbraccio gridando e cantando... "Che scema che sei..." Sasori la strinse a sè... Dolcemente... Lei ricambiò l'abbraccio con la stessa dolcezza... "Ti voglio bene, fratellone!" "Fratellone?" "Sì... Mi piace chiamarti così... Posso?" "Sai, a dire il vero piace anche a me..." Un bacio schioccò sulla guancia sinistra di Sasori "Suna?" "Dimmi.." "Anche io..." Pensò per qualche istante se quello che stava per dire era giusto... Magari sarebbe stato frainteso o... "Anche io cosa?" "Anche io ti voglio bene..." Si sentì stranamente felice nel pronunciare quelle parole... Era da tanto che non diceva o che non sentiva dire una cosa del genere... Mise una mano sulla testa della piccola "Ti prometto che troverò qualche soluzione per domani..."

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Capitolo 5
*** Un'altra notte da solo all'oasi ***


Era notte inoltrata ormai e Sasori stava ancora pensando ad un modo per riuscire ad andare a quei dannati festeggiamenti con la piccola Suna... Più che pensare ad un piano però, stava da un pò ricordando i bei momenti della sera prima, quando sua "sorella" l'aveva invitato a giocare con lei a shogi... avevano usato delle foglie come pedine e la sabbia come scacchiera... Lui aveva vinto e Suna, per tutta risposta, gli si era lanciata addosso per scompigliargli i capelli ma, non riuscendo nell'intento gli aveva fatto perdere l'equilibrio ed erano entrambi caduti a terra. Avevano riso molto quella sera... Suna stava entrando nella vita del giovane (giovane si fa per dire) molto velocemente... Già erano diventati fratello e sorella e neanche si conoscevano! Però era ormai chiaro che entrambi provavano un certo affetto l'uno nei confronti dell'altra... Fratelli... Che bello pensarci... Nonostante avesse ormai più di cinquant'anni, dentro di lui era rimasto comunque un bambino, un bambino desideroso dell'affetto negatogli dal destino; un bambino che aveva sofferto la mancanza dei propri genitori, della propria famiglia, della propria casa;un bambino che, crescendo, era diventato leggenda, ma non nel senso buono della parola... Era un ninja traditore, un rinomato assassino pluriomicida ed un marionettista che era riuscito a creare marionette dai cadaveri dei suoi precedenti avversari... pensandoci... Bel fratello che si era andata a scegliere! Non si sentiva degno di una cosa del genere... Lui, Sasori della sabbia rossa, uno dei ninja più pericolosi del suo ex villaggio, uno che aveva conquistato un'intera nazione da solo...! Non si sentiva degno dell'affetto di una bambina... Una bambina di cinque anni... Che anche sapendo chi fosse, decise di abbracciarlo, sfidando la sorte... Perchè avrebbe fatto una cosa del genere, poi? Orgoglio? No, da escludere... Una scommessa? Neanche, sarebbe scappata subito dopo averlo incontrato... Ebbrezza del rischio? Una bambina di cinque anni non farebbe una cosa del genere... Forse... Gli voleva realmente bene come un fratello? Troppi dubbi, tutti insieme, lo fecero rabbrividire... Si alzò di colpo... Mani nei capelli... Poggiò la testa sulle ginocchia... Cosa gli stava succedendo? Forse niente ma... Uno come lui, tipo senza emozioni, parte integrante dell'Akatsuki, uomo che aveva freddato centinaia di persone senza il minimo risentimento... Poteva essere? Si stava affezionando a Suna... Il solo ricordo del sorriso di lei lo fece sorridere... No! Non doveva sorridere! Cos'era questa storia? Perchè ci teneva tanto a quella bambina, che sì e no conosceva da un paio di giorni? Per quale motivo ci teneva così tanto a lei? Nella sua mente rimbombava il "Ti voglio bene" della sera precedente... Stava iniziando a delirare forse? Aveva sbagliato a ricambiare quella dichiarazione? Stava inconsciamente illudendo la piccola? No... Non la stava illudendo... Per lui... Per lui, Sasori della sabbia rossa, quella bambina era diventata speciale... Era diventata Sua Sorella Minore! E lui l'avrebbe resa felice... L'avrebbe accompagnata ed insieme si sarebbero divertiti... Avrebbero riso e scherzato... Come fratelli... Sorrise ancora a quell'idea... Renderla felice... Doveva pensare al più presto ad un piano...

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Capitolo 6
*** Piccola vendetta sui gemelli ***


"Fratellone!" La voce stridula ma allegra della piccola Suna fece sobbalzare Sasori, che era intento ad entrare in Hiruko... "Buongiorno..." La voce calda e pacata del ragazzo fu subito seguita da un lento scambio di sguardi tra i due. "Buongirno! Hai deciso di venire in quel...?" "In quel?" "In quella cosa?" "Hiruko non è una... 'cosa'! E' una delle mie armi, nonchè una delle marionette di miglior fattura che ho!" "A guardarlo fa un pò senso..." La bambina piegò leggermente la testa di lato, confusa... "E poi come credi di passare inosservato conciato in quel modo?" "Userò l'Henge no Jutsu per trasformarmi in qualcun altro..." "E all'odore non hai pensato? I membri del consiglio potrebbero riconoscerti!" "Tranquilla... Mi sono spalmato addosso un unguento profumato..." "E dove l'hai preso?" Le domande della piccola iniziavano a seccarlo... Quasi si pentiva di aver pensato di diventare amico a quell'impiastro... "L'ho fatto stanotte con un estratto di aloe..." "Di cosa?" "Aloe! E' un tipo di cactus..." "E profuma?" "Lo utilizzano terapeuticamente..." "Quindi puzza?" "..." Si passò una mano tra i capelli... Come poteva una bambina così piccola esasperarlo in quel modo? "Avvicinati a me e senti se puzza o profuma..." La piccola, invece di avvicinarsi, gli saltò al collo, facendogli quasi perdere l'equilibrio... "Sei impazzita?" "Ha un buon odore per essere quello di un cactus!" Detto questo baciò il ragazzo sulla guancia e si avvinghiò ancora di più a lui... Per tutta risposta Sasori la prese delicatamente in braccio e ricambiò quell'abbraccio, un pò imbarazzato per la situazione venutasi a creare... Se non fosse stato di legno, il suo viso avrebbe assunto il colore rossiccio dei capelli... "Allora andiamo?" "Se mi fai entrare in Hiruko, sì..." "Allora che aspetti ad entrarci?" "Sto aspettando che ti levi di dosso" "Giusto..." Sasori entrò finalmente in Hiruko... "Quali posizioni si fanno per l'Henge no Jutsu?" "Guarda ed impara" Sotto lo sguardo curioso della bambina, il rosso prese le fattezze di un bambino, della sua età circa... Con i capelli scuri e gli occhi verdi... "Allora... prima il cane... poi il cinghiale... e poi?" "La pecora..." "ah ok..." "Non sei pratica di Ninjutsu, vero?" "Per niente..." Iniziarono a camminare... "Se vuoi..." "...?" "Posso insegnarti le tecniche di base..." "Davvero?" "Mi basta che tu faccia la brava e..." "Grazie! Grazie! Grazie! Grazie!" "Fammi finire..." "Mi basta sapere che sarai il mio maestro! Farò tutto quello che mi dirai, promesso!" "Che scema... Tu non sei tanto normale..." "Che divertimento c'è ad essere normali?" Scoppiarono a ridere entrambi. Battibeccarono fino all'ingresso del villaggio... I controlli erano raddoppiati... "Chi va là?" "Sono Suna, la figlia di Netsu! E questo è mio cugino Ren! Viene dalla città..." "Potete entrare" "Grazie!" I due entrarono, ridendo e scherzando. L'attenzione della bambina si spostò su due bimbetti che passavano di lì in quel momento... "Manco a farlo apposta passano loro due!" "Chi?" "I gemelli!" "Hikari e Sanda, giusto? Quelli che hanno preso la tua bambola?" "Sabaku non è una bambola!" "Ok ok..." Presero ad osservarli... Quei bambini non sembravano pesti... Si rivolgevano in modo educato ai passanti che salutavano per strada...Erano davvero quei due i marmocchi che avevano osato prendersela con una bambina indifesa? "Guarda chi c'è! Ciao Marmocchia!" "Marmocchia a chi?" "Suna, calmati..." Intervenne Sasori. "Non c'è bisogno di far scenate adesso..." "E questo chi è? Un'altra delle tue bambole?" Esordì uno. "Perbacco, questo l'hai fatto davvero bene! Riesce anche a muoversi!" Continuò l'altro. "Smettetela! Questo è...!" Sasori mise un braccio davanti alla piccola... Per fermare eventuali attacchi d'isteria... "Sono Ren, un amico di Suna..." Sorrise "E voi due damerini... Chi siete?" "Ehi!" "Non fare tanto il gradasso, amico..." "Già, siamo appena entrati in accademia e siamo i migliori qui... Tu sembri solo un bimbetto viziato!" "Dacci noie e te la vedrai con noi!" "Due contro uno... Non vi sembra un pò scorretto?" Il sarcasmo di quel bambino mai visto prima ed il fatto che quella piagnucolona di Suna avesse trovato un amico, dava parecchio fastidio ai gemelli che decisero di attaccare il nuovo arrivato al loro villaggio e gli lanciarono un kunai con l'intento di graffiargli la spalla; Sasori, evidentemente irritato per il comportamento di quei due, fermò l'arma a mezz'aria con un veloce movimento della mano destra e la rilanciò, facendola passare a pochi millimetri dalla testa di uno dei gemelli... "Ascoltate..." I due, scossi ed impauriti, tremavano dalla paura... Un bambino così piccolo era più forte e preciso di loro. Possibile? "Se date ancora fastidio a Suna... Dovrete vedervela con me... Se cercate scontri, fatevi avanti, io sono pronto..." I due corsero via urlando, sotto lo sguardo compiaciuto di Suna e Sasori. "Grazie fratellone!" "Figurati..."

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Capitolo 7
*** uomini sospetti al villaggio della sabbia! ***


La giornata stava andando alla grande. Dopo aver mangiato insieme del buon ramen e giocato a rincorrersi, Sasori e Suna si stavano dirigendo verso il palazzo del Kazekage per andare a far festa ai neo-chunin, arrivati solo da poche ore al villaggio della sabbia. "Fratellone, sbrigati o non troveremo posto!" "Si si, arrivo, non ti scaldare..." "Eddai, sbrigati!" "Calma... Tanto con queste sembianze non riuscirei a vedere niente lo stesso..." Suna prese il ragazzo per un braccio e lo trascinò in mezzo alla folla. Tutti erano allegri... O almeno, quasi tutti... E Sasori l'aveva notato... Alcuni uomini, alcuni incappucciati, altri vestiti da civili, invece di festeggiare come tutto il resto del villaggio, sghignazzavano tra loro... Non gli piaceva quella situazione... Che si fosse trattato di spie o di ninja traditori? Magari un attacco da uno dei villaggi al confine... No, non doveva pensarci... Era con Suna ora, niente e nessuno avrebbe disturbato quella giornata tanto tranquilla... O forse no? Forse davvero qualcuno tramava contro il villaggio... Si passò una mano tra i capelli... Se così fosse stato avrebbe difeso sua sorella ad ogni costo... Non poteva permettere che le fosse fatto del male... "Fratellone, che hai? Non ti senti bene?" "...!" Ecco... Se n'era accorta che c'era qualcosa che non andava... Ora il problema era se esporle le sue supposizioni oppure no... "Fratellone?" "Ecco... Ecco io..." "Dimmi tutto..." Sasori l'afferrò e la portò in un vicolo, lontano da sguardi indiscreti... "Ascoltami bene, Suna" "..." "Li vedi quegli uomini seduti sulle scale?" "Sì... Sembrano jonin" "Non noti qualcosa di strano nel loro abbigliamento?" "Ecco... No... non credo..." "Guardali attentamente..." "No... non vedo niente... Non capisco, dove vuoi arrivare?" "Non hanno il coprifronte..." "Come?" "Guardali... Non hanno il coprifronte!" "Mmmm... Sì, hai ragione... Ma perchè?" "Semplice..." La voce del ragazzo assunse un tono decisamente cupo... "Perchè non sono ninja del villaggio della sabbia..." "Che cosa?" Le tappò la bocca con una mano e le fece segno di stare in silenzio... "Potrei essemi sbagliato ma... Forse qualcuno trama alle spalle del villaggio... O semplicemente quegli uomini si sono introdotti qui con la scusa dei festeggiamenti... Mimetizzarsi è facile con tutta questa gente in giro..." "Vuoi dire che...?" "Esatto... Temo un attacco da uno dei villaggi al confine..." "Di dove sono secondo te?" "Non credo che siano della foglia... Se non sbaglio, l'Hokage sta combattendo per arrivare ad un'alleanza con il villaggio, o almeno ad una tregua... Quindi credo che siano della roccia... Guarda quei sacchetti... Conterranno di sicuro un pò di terra o roba simile..." "Vuoi che mandi uno dei miei jutsu a controllare?" "Uno dei tuoi... jutsu?" "Sì... E' l'unico che so usare... Mi basta disegnare da qualche parte e grazie a una tecnica che mi ha insegnato il mio papà, posso entrare temporaneamente nel disegno e farlo muovere..." "Sei sicura?" "E' l'unico che so usare... E poi per me non c'è pericolo... Il mio corpo rimane qui con te mentre il mio spirito è nel disegno... Se il disegno viene distrutto, lo spirito ritorna al corpo..." "Uhm... Allora va bene... Ma fà attenzione a non farti scoprire!" "Mi serve solo un pò di colore..." "Verde va bene?" "Si ma, dove lo troviamo?" "L'unguento..." Detto questo, Sasori estrasse un sacchetto contenente una melma verdognola... "Che schifo! E io che ti ho pure dato un bacio stamattina!" "Puoi usarlo per disegnare?" "Credo di si... Provo a disegnare sul muro..." Prese l'unguento dalle mani del giovane e iniziò a disegnare qualcosa di astratto sulla parete... Sasori la guardava, sconcertato... "Cos'è quello?" "E' un'ape!" "Un... Ape?!?" "Sì... Un'ape..." "Dimmi che mi stai prendendo in giro per favore..." "..." "Cavolo!" "Che c'è? Non va bene?" "Fa lo stesso se il disegno lo faccio io?" "Credo di sì... ma..." "Dammi il sacchetto!" Con grande maestria disegnò un piccolo scarabeo verde... "Bello! Sei grande fratellone!" "..." Chi avrebbe mai visto un'ape di quelle dimensioni? Verde poi... Nel deserto con quel caldo! Non somigliava neanche minimamente ad un'ape... Forse Sabaku al confronto con quel disegno sarebbe stato un'opera d'arte a tutti gli effetti... "Sbrigati ed usa la tecnica!" "Si si, faccio subito!" Dopo alcuni istanti il corpo della bambina cadde a terra, immobile, e il piccolo scarabeo si staccò dalla parete e iniziò a zampettare verso gli uomini senza coprifronte... Forse non era stata una buona idea mandare Suna a controllare la situazione... In fondo, era solo una bambina... No, doveva farlo... Così avrebbero saputo se e quando ci sarebbe stato l'attacco!

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Capitolo 8
*** la battaglia ha inizio ***


"Eccola! C'era quasi! Forza, un altro passo ed è dento il sacchetto! No, cavolo! Dannazzione! E' mai possibile che una bambina a quell'età non sia capace di entrare in un sacchetto?" La voce soffocata di Sasori riprendeva tutti i movimenti del piccolo scarabeo... Suna ci stava mettendo troppo tempo... Guardava esasperato il disegno che zampettava sulla gamba di uno di quelli del gruppo cercando di raggiungere quel dannato sacchetto; gli venne l'istinto di prendersi a schiaffi da solo... Peccato che non potesse più provare dolore... In quel momento si sarebbe staccato tutti i capelli... Come gli era venuto in mente, poi, di mandare una bambina di cinque anni, da sola, a vedere se quegli uomini erano effettivamente pericolosi? "E' entrata!" Subito dopo il corpo, fino ad allora inanimato della bambina, si rianimò e la fece alzare di scatto... "Allora?" "Credo che sia terra..." "..." "Quindi credi che...?" "Si... Preparati... Sicuramente stanno per...!" Uno scoppio improvviso. Urla. Pianti. Poi grida di guerra. E l'intero villaggio entrò nel caos più totale... Il terreno tremava e i kunai dei ninja trafiggevano le persone del villaggio, indipendentemente dal sesso o dall'età... "Oh, cavolo..." Sasori si girò un attimo a guardare Suna... Stava piangendo! Per il gran frastuono non se n'era accorto... "Suna..." La guardò ed abbassò la testa... "Tranquilla... Ora ci sono io con te... Non lascerò che ti facciano del male... lo prometto..." L'abbracciò... Durante l'Henge no Jutsu il corpo esile del ragazzo non riuscì a tranquillizzare del tutto la bambina... Si guardò attorno e sciolse la trasformazione. "Fra-fratellone..." La guardò, indeciso sul da farsi. "Io... Io ho paura..." La sollevò da terra, prendendola in braccio... "Tranquilla... Se sei con me nessuno riuscirà a farti del male..." La strinse a sè... Lei si aggrappò con forza alla veste nera del ragazzo.... Lui quasi credeva di riuscire a sentire quella sorta di abbraccio... Ma ora, non era il momento di perdere tempo in abbracci! Doveva portarla via da lì! Se fosse rimasto qualche minuto di più...! Non osava pensare a ciò che sarebbe potuto accadere... Non a sè stesso, ma a Suna... "Fratellone?" "Dimmi pure..." "Dobbiamo salvare la mamma!" Netsu! Se l'era dimenticata! "Hai ragione!" Saltò sul tetto della palazzina vicino a loro e iniziò a correre sui tetti del villaggio, schivando i kunai che volavano ormai in tutte le direzioni... "Indicami la strada!" "Di là...!" "Senti Suna..." "...?" "Lo so che forse sei un pò piccola per queste cose ma... Devi essere forte... Troveremo la tua mamma... E poi, la sorella di uno come Sasori della sabbia rossa non può piangere così in prossimità di una battaglia, non credi?" "Fratellone..." "...?" "Grazie...!" Un kunai colpì in pieno la schiena di Sasori, che parlando con la bambina, si era distratto... Vide che la piccola si era spaventata... "Tranquilla, sono fatto di legno... Letteralmente... Non sento dolore..." La guardò... Si era tranquillizzata. Per paura di non riuscire a schivare un altro kunai che potesse colpirla, la strinse ancora di più a se... "Ecco casa!" Spalancarono la porta. Suna saltò giù dalle braccia di Sasori e corse per la casa urlando, in cerca di netsu... "Mamma! Mamma, dove sei? Mamma!" Sasori si unì a lei nella ricerca... Magari si era nascosta da qualche parte... Era strano che non rispondesse allo strepitare di sua figlia... "Mamma, sono io! Esci fuori!" "Signora Netsu! Signora, la prego, esca fuori! La porterò in salvo insieme a sua figlia e...!" Gli occhi color nocciola del ragazzo fissarono spaventati una chiazza di sangue ai piedi di un armadio... Non poteva crederci! Spalancò le ante... "Suna..." Disse con un filo di voce... "L'ho trovata..."

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Capitolo 9
*** L'ho trovata... ***


La scena che si prestava davanti agli occhi del ragazzo era a dir poco raccapricciante... Il corpo senza vita della donna era stato trafitto da una katana ed era pieno di graffi ed ustioni... Era stata infilzata da dietro e chiusa lì dentro... "Fratellone cos...!" "Suna..." disse, sentendola singhiozzare... Non aveva la forza di girarsi per guardarla in faccia... "I-io... Mi... Mi dispiace..." "Mamma..." Lei aveva portato le mani alla bocca, per trattenere le lacrime... Sasori aveva ancora le braccia attaccate alle maniglie dell'armadio... a testa bassa, cercava un modo per dare coraggio a quella bambina... Era tutta colpa sua, solo ed esclusivamente sua... Se avesse agito prima dell'attacco... Netsu... Lei... Sarebbe ancora viva... E Suna non soffrirebbe così tanto... Colpa sua, colpa sua, colpa sua! "Mamma..." Sasori tremava per la rabbia. "Mamma io..." i singhiozzi si fecero più forti... "MAMMA! NON PUOI ANDARTENE COSI' E LASCIARMI SOLA!" Cadde a terra e poggiò la testa fra le ginocchia... "Suna..." Si girò verso di lei... "VATTENE! NON MI TOCCARE!" "Suna... Lascia che io..." "TU NON FAI UN BEL NIENTE!" Con un balzo la bambina si avventò su Sasori... "E' TUTTA COLPA TUA!" Lo prese a pugni con foga... Lui la lasciò fare... Non sentiva dolore fisico, solo una grande depressione... Quando si calmò la strinse a sè... "Scusami... Hai ragione... Se avessi corso più velocemente... forse lei... sarebbe ancora viva..." gli si aggrappò alla veste... Non sapeva cosa fare; la sua mamma era morta e suo padre era stato mandato chissà dove e non era ancora tornato. "Ma... Non puoi restare qui a piangere e disperarti per l'eternità... Non è giusto che tu non viva la tua vita per qualcuno che ha perso la sua, anche se questo qualcuno è una persona a te particolarmente cara. Devi sapere che anche io, anni fa...!" Uno scoppio fece tremare l'abitazione... Suna iniziò ad urlare, terrorizzata... "FRATELLONE!" "DOBBIAMO ANDARE VIA DI QUI!" "Sasori..." "Non è il momento..." "Mi dispiace..." Un altro botto fece tremare la casa e la bambina. Sasori la prese in braccio... Corse verso la porta d'ingresso... La priorità era proteggere Suna! Spalancò la prota e qualcosa lo colpì in faccia... Una lama? Del liquido violaceo gli scorreva sul viso, corrodendo il legno. Una goccia di quella sostanza cadde sul braccio di Suna, che urlò di dolore, stringendosi a Sasori. "Ma... ma questo è... Acido! Chi diavolo...?" Non fece in tempo a terminare la frase che un'altra lama venne scagliata contro di lui. La evitò per un soffio... "DOVE SEI? ESCI FUORI!" Era disperato... Avrebbe potuto colpire... Suna! Gemeva tra le sue braccia, aggrappandosi a lui; l'acido le stava lentamente perforando la pelle...! Prima Netsu, ora lei! Si guardava intorno, cercando di scorgere un nemico... Doveva calmarsi; paura, rabbia... Doveva concentrarsi... Non era il momento per farsi sopraffare da tali sensazioni... "ESCI FUORI, VIGLIACCO!" Urlò stringendo la bambina... Un'altra esplosione, un altro attacco... Questo era mirato al petto... Avrebbe potuto colpirla... "Bastardo..." Intanto l'acido le corrodeva la pelle... Si guardava attorno, disorientato e spaventato... No! Doveva calmarsi... "E' questo il modo di rivolgerti a tuo nonno dopo tanto tempo?" Da dietro spuntò la figura di Ebizo... Maledizione, l'aveva scoperto! Provò a fare un'espressione noncurante dinazi a quella figura... Nonno... Quanto aveva odiato quei due, e quanto li odiava ancora! "Sasori! Che ci sei venuto a fare qui?" "Non sono affari che ti riguardano!" "Forse questa è la volta buona che riesco a farti fuori!" Lanciò un Kunai in direzione del ragazzo, che lo fermò con una mano... "Dov'è la nonna?" "Non è qui... Perchè... perchè hai ancora quell'aspetto?" "Che aspetto? ...!" Era una marionetta... Non era invecchiato, ecco a cosa si riferiva... Poggiò delicatamente Suna a terra ed estrasse il kunai... Pronto a combattere... "Chi è lei?" "Non sono affari che ti riguardano... Vuoi farmi fuori? Fatti avanti, vecchio..." Prese dei rotoli; da una coltre di fumo spuntarono due figure... Marionette vestite di nero... Una prese in braccio la bambina, l'altra era in poszione d'attacco... "Iniziamo!"

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Capitolo 10
*** L'errore di Ebizo ***


I due si guardavano in cagnesco... Entrambi aspettavano che l'altro facesse la prima mossa, ma l'attesa era snervante... Il vecchio non si decideva ad attaccare... Sasori era immobile di fronte a lui... Suna tra le braccia della marionetta che suo fratello le aveva mandato per proteggerla... Tutt'intorno c'era solo un incredibile boato; urla, pianti, scoppi e piccole scosse... Il villaggio della sabbia non voleva cedere all'attacco... Allora perchè il vecchio era lì? Ad occuparsi di lui, che stavolta non c'entrava niente, dopotutto... "Non mi hai ancora risposto..." "..." Aveva rotto il silenzio...Doveva stare calmo e rispondere con un tono di voce normale..."A cosa dovrei rispondere?" "Come hai fatto?" "...?" "Come hai fatto a restare quello che eri dopo tutto questo tempo?" "Non sono affari che ti riguardano..." "E quella bambina? E' per caso figlia di qualche autorità? Hai fatto scoppiare la guerra solo per i soldi del riscatto?" "Cosa?" "Ammettilo, lei è figlia di qualcuno di ricco o importante... Vuoi guadagnare da questa situazione mettendo a rischio l'incolumità del villaggio..." "...Ti sbagli..." "Dì loro di smetterla di distruggere il villaggio e và via!" Ecco cos'era successo... Ecco perchè lui era lì... Pensavano che lui fosse a capo dell'attacco... "Dannazzione..." Un kunai gli si conficcò davanti ai piedi... "FALLI SMETTERE E VA' VIA!" Il vecchio tremava... Aveva paura... Sasori pensò di potercela fare; quel vecchio non avrebbe il coraggio di uccidere suo nipote... Sorrise... Più che un sorriso era un ghigno, crudele, spietato... Era tornato per pochi attimi quello di prima. Già pregustava la morte del suo vecchio, immaginando a quali sofferenze avrebbe potuto sottoporlo... "Fra... Fratellone..." La voce di Suna lo fece rabbrividire... Aveva dimenticato che la priorità era difendere, non attaccare... Cosa stava facendo? "Sa... Sasori..." "Dimmi..." "Ho... Ho freddo... E... Mi fa male il braccio..." L'acido! Porca miseria, aveva dimaticato l'acido! Sgranò gli occhi e si voltò per guardare la bambina... Un kunai gli si conficcò dietro la schiena, un'altro sul volto della marionetta addetta a proteggere Suna, ma lui non ci faceva caso... Ormai guardava impietrito la piccola scolorire ogni secondo di più... il braccio stava diventando di colore violaceo... "Fra... Fratellone..." La guardava... Non sapeva cosa fare... Il colore viola si stava spargendo velocemente sul suo braccio... Il liquido, l'acido... Ne era caduta una sola goccia... Perchè? Si sentiva in colpa... Avrebbe dovuto capire... Avrebbe dovuto percepire il nemico e schivare il colpo... "Non..." Era tutta colpa sua... "N-non riesco..." Colpa sua... "A respirare..." Colpa sua! Portò le mani alla testa e lanciò un urlo raccapricciante... Il vecchio, che fino ad allora l'aveva colpito più volte con dei kunai, senza ricevere nessuna reazione in cambio... Lo guardò perplesso... Stava... Aveva davvero...? Aveva davvero cominciato a sbattere la testa a terra? Lui, Sasori della sabbia rossa... Stava sbattendo la propria testa a terra... Era inginocchiato e urlava, continuando a farsi del male... In quel momento voleva solo sentire... Sentire dolore! Voleva solo sentirsi morire! Colpa sua, colpa sua, colpa sua e soltanto sua! Prese uno dei kunai che gli stava sulla schiena e iniziò a percuotersi un piede... Perchè? Perchè non riusciva a sentire dolore? Eppure qualcosa sentiva... Un forte impulso suicida... Una forte frustazione... Lui aveva lasciato morire Netsu e colpire Suna! Lui era stato incapace di salvare i suoi genitori! Lui era diventato solo...! "FRATELLONE SMETTILA!" Si bloccò di colpo.... La bambina si era alzata e zoppicando lo stava raggiungendo sotto lo sguardo estrefatto di Ebizo... "L'acido... L'ha colpita?" Il vecchio guardava la scena... Si sentiva in colpa... Quella sostanza era destinata unicamente a suo nipote... "Fra... tellone..." Sorrideva... Immobile... Davanti al rosso... Rideva e piangeva in contemporanea... "Non.. Devi... Preoccuparti... Sto..." Faceva fatica a parlare; faceva fatica a respirare, ma restava in piedi... Sorridente... "Sto... bene... Non... Non è colpa tua... Ti... Ti prego... Sorridi..." Cadde a terra... Sasori le corse vicino... "Suna... " "Sasori io..." Lo guardava stringere la piccola tra le braccia... "TACI! HAI FATTO ABBASTANZA!" Lacrime amare rigavano il volto rugoso del vecchio... Ora riconosceva il suo errore... "C'è un modo... per salvarla..." Sasori spalancò gli occhi... "QUALE?" "Posso rallentare la diffusione del veleno..." "FALLO ORA! Ti prego..." La voce del killer si era ridotta ad un gemito... "Ma..." "Ma?" "Ma dopo tu dovrai amputarle il braccio..." Il giovane respirava a fatica... Chino sulla piccola... Le accarezzò il braccio... Stava diventando quasi completamente di colore violaceo... "Questo la salverà?" "Si... Se farai ciò che ti dico..." Ebizo si avvicinò... Sfiorò la bambina con una mano, ma Sasori gli si scagliò contro... "FA PIANO, DANNAZZIONE!" "Sarò delicato il più possibile..."

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Capitolo 11
*** Il risveglio di Suna ***


Erano passati alcuni giorni da allora... Sasori se ne stava seduto su di una sedia ad osservare la bambina che riposava... Dormiva senza sosta da quando il vecchio le aveva somministrato un antidoto ed insieme a lui le avevano amputato il braccio... Il ragazzo si era dato da fare per costruirne uno di legno, una protesi insomma, che aveva messo da poche ore al posto del braccio mancante... Gli scoppi si sentivano ancora, anche da dentro il rifugio del rosso, che era abbastanza distante dal villaggio... Sospirò portando lo sguardo al soffitto... Non era difficile immaginare che il celebre villaggio ninja della sabbia fosse sotto assedio... Si passò la mano destra tra i capelli e posò ancora una volta lo sguardo su Suna, che se ne stava tranquilla, come se niente fosse successo, a dormire; ignorando la guerra ora in corso e le urla della gente che stava combattendo strenuamente da giorni... Affondò nella sedia, mise una mano in tasca e ne estrasse una fiala, all'interno un liquido di colore azzurrognolo... La fiala che tra un'ora circa avrebbe dovuto somministrare a Suna, per eliminare eventuali residui di quell'acido... L'ultima che avrebbe dovuto darle... L'ultimo ricordo di quell'incubo... Ma non era ancora finita... No... Dopo quello che gli aveva detto il vecchio, ora toccava a lui dare un'altra funesta notizia a quella bambina... Doveva dirle quello che era successo quando la stavano curando... Doveva dirle della sua ultima "chiaccherata" con suo nonno... Ma come? Già aveva sopportato abbastanza... Un'altro shock l'avrebbe fatta morire d'infarto nonostante l'età... Si mise le mani nei capelli e chiuse gli occhi... Doveva trovare il modo di darle la notizia nel modo meno doloroso possibile... Aspettava il suo risveglio e allo stesso tempo temeva il giorno in cui sarebbe rinvenuta... Come... Come dirle del braccio, del villaggio e di come si trovasse lì con lui? No... Meglio non pensarci, magari le parole verranno da sole... Almeno il vecchio aveva promesso di non mettere in giro voci su di lui e sopratutto su Suna... Sua sorella... Il solo pensarci era un brivido lungo la schiena... Ora che era lì avrebbe dovuto decidere se stare rintanata in una pseudo-casa con una finta marionetta o andare via; abbandonarlo lì... al suo destino... Lui non l'aveva abbandonata, e mai l'avrebbe fatto, indipendentemente dalla scelta che avrebbe preso; ne era dannatamente sicuro... Non ne capiva il perchè ma era sicuro di essersi affezionato a quella piccoletta dai capelli corvini... Sorrise e tornò a fissare il soffitto ma il sonno prese il sopravvento... "Dove... Dove sono?" Sasori sussultò... Si era realmente assopito? Normalmente non avrebbe avuto bisogno di riposare... Non dovrebbe poter riposare... "Fratellone, sei tu?" Si alzò e andò a sedersi sul letto "Sì Suna, sono io..." Le carezzava i capelli dolcemente... "Dove sono?" "Sei nella mia stanza..." La bambina balzò a sedere... "NELLA TUA STANZA?" "Si... Stare al villaggio sarebbe stato troppo pericoloso e ti ho portata qui..." "Ma... La mamma..." Aveva le lacrime agli occhi e singhiozzava... Lui continuò a carezzarle i capelli... "Ascolta ora... E' tutto finito... Sei al sicuro qui, con me... Netsu non c'è più... Ma non devi conservare un cattivo ricordo della sua morte..." Le diede un bacio in fronte. "Non pensare a quello che è successo per ora... Ricorda solo quello che il villaggio era per te, quello che la tua mamma era per te... Se proprio devi ricordarla, ricordala sorridente e felice, come quella sera che sono venuto a casa tua... E' così che io provo a ricordare la mia mamma..." "La tua mamma?" "Si... La mia mamma..." "Anche lei è morta?" "Si... Ma se non ti spiace preferirei non parlarne..." "... Si, certo... Scusami..." Si rannicchiò stringendo le ginocchia al petto... "...!" "C'è qualcosa che non va?" "Non... Non sento il braccio destro... Non lo sento più!" Provò a darsi un pizzicotto ma non ci riuscì... "Ma... MA E' DI LEGNO!" Quasi le venne un colpo... "Perchè è di legno?" "Vieni qui che ti spiego tutto..." Gli si avvicinò, scostando le coperte e stringendosi a lui... "Perchè?" Chiese singhiozzando... Sasori la teneva stretta tra le braccia e continuava a carezzarle i capelli... "Dopo che siamo usciti da casa tua sono stato colpito da una lama avvelenata..." Il ragazzo provava a scandire le parole ma la sua voce, al pensiero di quel contatto così ravvicinato a sua sorella, tremava... "Per sbaglio ti è caduta una goccia di quel veleno sul braccio... A me non ha fatto effetto perchè sono fatto interamente di legno ma..." Sospirò sentendo che i singhiozzi della bambina aumentavano... "Tu stavi morendo... Il veleno, o l'acido, chiamalo come preferisci, ti era entrato in circolazione ed Ebizo ti ha curata... Per il braccio non potevamo però fare niente... Mi spiace..." "Cosa... cosa sono questi scoppi?" "Il villaggio è sotto assedio da circa una settimana..." "Fratellone?" "Si...?" "Quanto tempo ho dormito?"

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Capitolo 12
*** certo che sei scomodo! ***


72 ore... 72 ore che dormiva... Non riusciva a crederci... Sua mamma era morta, suo padre era sparito e lei aveva anche perso un braccio... Suna stava guardando Sasori che, evidentemente scosso, stava consumando il pavimento della stanza facendo su e giù ad una velocità disumana... Bhè... Non è umano... E' una marionetta, giusto? Bho... Non l'aveva ancora capito... Scosse la testa e scese dal letto nell'intento di frenare il fratello... Lo prese per un braccio, lui smise di camminare e la guardò... "Fratellone" "Dimmi..." "C'è qualcosa che non va?" La sua domanda doveva aver fatto innervosire il rosso, che aveva preso a gesticolare ed a dire cose sconnesse e senza senso... "Fratellone... Ti senti bene?" "CERTO CHE MI SENTO BENE! STO BENE!" "Sei troppo nervoso... Dimmi cosa c'è che non va..." "VA TUTTO BENE, STO BENE! PERCHE' NON DOVREI STARE BENE?" "Fratellone, mi stai spaventando..." "TACI! HO DETTO CHE STO BENE!" L'ultimo scatto d'ira del fratello fece scorrere una lacrima sulla guancia di Suna, spaventata per la reazione del suo amato fratellone... Un singhiozzo... Altre lacrime seguirono la prima... Stava piangendo... Sasori aveva esagerato quella volta... La bambina si sentì prendere in braccio... Si strinse singhiozzando al rosso, che le stava carezzando i capelli scuri, molto dolcemente, cullandola con il suo camminare per la stanza un pò impacciato... "Suna... Mi dispiace... Il fatto è che... sono preoccupato, tutto qui... Mi spiace di averti sgridato, davvero..." Lei gli si strinse ancora di più al petto, cercando un pò di calore... Non trovandolo, chiuse gli occhi e cominciò a singhiozzare ancora più forte... Le mancava la sua mamma... Le mancava il suo papà... Le mancavano il villaggio ed i suoi amici... Perfino i gemelli le mancavano in quel momento... Chissà che fine avevano fatto... "Suna... Io..." "Non è colpa tua..." "Sì invece, se solo avessi..." "Taci... Non è colpa tua..." "Ma..." "Fratellone... Te lo ripeto un'ultima volta... Non è colpa tua... Per favore, credimi..." Il giovane le schioccò un bacio sulla fronte... "Grazie..." "C'è qualcosa che posso fare per farti tornare il sorriso?" "Voglio stare così ancora per un pò..." "Così come?" "In braccio al mio fratellone..." Aveva smesso di singhiozzare, ma non riusciva ancora a trattenere le lacrime... Tolse la faccia dalla veste scura del ragazzo e si appoggiò con una guancia sulla sua spalla... Non riusciva a mettersi comoda in braccio ad un uomo di legno... Cambiò più volte posto dove poggiare la testa, ma non trovò niente di più comodo del suo petto... Era l'unica parte di quel corpo senza vita che lei sentiva più... come dire... Umana! Sasori la guardava cambiare posizione divertito... Fu costretto a sedersi sul suo letto per evitare di cadere a causa degli strattoni decisamente poco aggraziati della piccola peste dai capelli corvini... "Certo che sei scomodo!" Nonostante la situazione, quella bambina aveva saputo mantenere la calma in una maniera a dir poco inquietante... Lui di certo si aspettava molto più di qualche pianto e brevi schiamazzi... Ormai guardava il soffitto, strattonato da una piccola irrequieta che cercava un pò di pace ed un posto comodo del suo corpo dove sistemarsi... Aveva smesso di guardarla, le faceva quasi pena, poverina... Cercava il calore di un contatto fisico... Cosa che lui non avrebbe potuto darle... Sì e no capiva dove si appoggiava, ma questo grazie solo a gli occhi, perfettamente confezionati da lui, che erano anch'essi una parte insensibile del suo corpo... Perfetto ma, era comunque un corpo di legno... Legno senza vita... Non aveva neanche delle vere ossa... Non poteva sentire niente, se non che il suo corpo si muoveva a causa degli strattonamenti della sua sorellina, che continuava a dimenarsi tra le sue braccia... Un paio d'ore e la piccola si era addormentata... In una delle posizioni più scomode che avebbe potuto scegliere; con un braccio pendolante, una gamba piegata e l'altra distesa, e la testa inclinata all'indietro... Sasori riprese a fissare il soffitto... In fondo gli piaceva la sua compagnia, anche se la piccola era stressante a volte... Mentalmente si figurava le sensazioni che avrebbe provato se avesse avuto un corpo vero...

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Capitolo 13
*** la promessa di Suna ***


Era passata una settimana e l'assedio non era ancora finito... I botti delle bombe si sentivano ancora e spesso la terra tremava, facendo cadere a terra alambicchi e piccoli tronchi dagli alti scaffali del rifugio del rosso... Suna, che ormai si era abituata alla protesi di legno, lo aiutava a raccogliere eventuali cocci e schegge ed a ripulire... Sasori usciva spesso per andare in cerca di viveri; non per lui... lui non mangiava da chissà quando, non ne aveva bisogno... Per la piccola Suna, che dava a vedere, o almeno ci provava, che non aveva bisogno di cure o cibo... Ogni volta che diceva così il suo stomaco emetteva dei rumori simili ai salti di un branco di elefanti obesi che giocavano a campana... Ma lei negava ogni volta di avere fame... Con conseguente strigliata del maggiore e partenza per andare a trovare qualcosa da mettere sotto i denti... La lasciava sola ad aspettarlo, e questo le dava non poco fastidio... Anche se, doveva ammetterlo, stare da sola, tranquilla per un pò era incredibilmente rigenerante... Poteva fare tutto quello che voleva, eccetto distruggere i 'capolavori', o come li chiamava lui, di Sasori... Poteva usare i modellini in scala delle marionette per giocare alle bambole, scarabocchiare su fogli con vecchi appunti, saltare sul letto, dormire quando e quanto voleva... Ma la cosa che più spesso faceva era pregare... ad alta voce... Pregava per la sua mamma, per far sì che andasse in paradiso; per il suo fratellone, per permettergli una vita lunga e felice; per il suo papà, che era in guerra chissà dove... Per il villaggio, per il kaze-kage, per tutti insomma... Si inginocchiava sul letto e pregava, raccontando al vuoto della stanza quello che le era successo in quei giorni... "Sai mamma" Diceva "Non è poi così male stare qui con Sasori... Scusa se ti ho mentito sul suo vero nome, ma temevo che l'avresti cacciato... E' molto gentile, sai? In momenti come questo fa di tutto per farmi sorridere... Ieri, vedendomi annoiata, ha fatto un piccolo spettacolo con i modellini delle marionette... Vedevo piccoli ometti girare per la stanza, che mi salutavano e si inginocchiavano davanti a me..." Rise, divertita "E' bello che io abbia trovato qualcuno con cui giocare... Sasori è molto carino, oltre che gentile, vero mamma? Mi piace questa cosa... Vuol dire che prima o poi avrò anche una sorellona e magari un nipotino! Anche se non ce lo vedo Sasori sposato con figli e una famiglia da portare avanti... Già che riesce a portare avanti la baracca ora che ci sono io è un miracolo! Immagina se avesse altra gente a cui pensare!" Si sdraiò sul letto "Sai mamma, mi manchi tanto... E mi manca anche papà... Per favore, se vi ritrovate in paradiso, vieni almeno a dirmi che è con te e non più là fuori a far la guerra..." Stava per addormentarsi, ma non voleva chiudere gli occhi... "Mamma... Ti assicuro che... che scoprirò chi ti ha uccisa... E io e il fratellone andremo da lui a dargli una bella...una bella lezione... te lo assicuro... mamma..." si addormentò...

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Capitolo 14
*** Prendersi un spavento di tanto in tanto fa bene alla salute... ***


L'aveva lasciata sola per un paio di giorni... Solo un paio... Giusto il tempo di andare a prendere i viveri e l'acqua necessari al suo mantenimento e... La ritrova a dormire a testa in giù, con solo un piede sul letto e le coperte sparse in giro per la stanza... Per la SUA stanza... Ha solo messo in disordine i modellini, pastrocchiato i vecchi progetti, colorato i muri e distrutto il materasso! Calma, Sasori, calma... E' solo una bambina... Poi sei stato proprio tu a darle il permesso di giocare in quel modo sconsiderato durante la tua assenza... Calma... "Uff! Mi toccherà rimettere tutto a posto... Eh, piccola peste?" Sorrise, avvicinandosi alla piccola che dormiva decisamente scomoda e poco convenzionale... Sicuramente era caduta dal letto rigirandosi mentre dormiva... "Su, ti aiuto io..." La prese in braccio... Con una mano cercava di tenerla e con l'altra di rimettere a posto le lenzuola... Non ci riuscì... Decise di farlo fare ad una delle sue marionette... Un conto era rimettere a posto un letto con una bambina in braccio, un altro farlo comandando una marionetta con semplici movimenti delle dita... La poggiò sul giaciglio con delicatezza... "Certo che dormi proprio come un sasso... Sembra quasi che tu sia... Morta...?!?" Gli venne un dubbio... Dopo tutto il rumore che aveva fatto nel richiudere l'entrata del rifugio, averla preso in braccio e tutto il resto... Mise una mano sulla fronte della piccola per misurarle la febbre, ma si ricordò di essere fatto di legno... Corse verso la scrivania, aprì un cassetto facendo un rumore mostruoso e sperando che sentendolo Suna si svegliasse, ma niente... "Merda! Come faccio? cosa uso?" Cercava freneticamente nel cassetto qualcosa per misurarle la temperatura corporea... "Uno specchio!" Lo prese, rischiando di romperlo... Lo ripulì e lo poggiò subito sotto il naso della minore... Se si fosse appannato, avrebbe significato che respirava ancora! "Suna... SUNA SVEGLIATI!" Il vetro non cambiava... Aveva smesso di respirare... "Ti prego... Ti prego, svegliati..." Forse aveva avuto un attacco cardiaco, magari aveva giocato con il veleno delle sue marionette, forse il morso di un ragno? "Calmati, calmati... C'è una soluzione a tutto..." Tirò fuori un rotolo, lo aprì... Qualche sigillo con le mani e gli apparve davanti una marionetta... Una delle più speciali che aveva... Una che aveva il dono del tatto... Non funzionava un granchè bene... Non era ancora pronta, le mancavano un sacco di pezzi ancora... Era difficile trovare cadaveri con le caratteristiche che servivano al suo completamento ma doveva provare ad usarla... Doveva capire se poteva fare ancora qualcosa per impedire che Suna... "Ti prego, se sei ancora viva, resisti ancora un pò..." Si trasferì nella marionetta incompleta e appoggiò le mani senza dita di quel suo artefatto una sulla fronte ed una sul collo esile della bambina... Niente... Era fredda e non c'era polso... "Suna! Suna, ti prego... Non morire!" "Non dovrei... cosa?" Una voce alle sue spalle lo fece sobbalzare... "Suna?" "Sono qui" il rosso si guardava intorno disperato... Forse era morta e quello era il suo spirito venuto a tormentarlo... "Dove?" "Qui davanti a te!" Un ragnetto azzurro si posò sul naso del ragazzo... "Cosa stavi facendo al mio corpo? Cos'è tutto questo baccano?" "Un... un ragno azzurro?" "Mi stavo allenando... Sai, qui mi annoio un pò quando non ci sei... Ma perchè hai cambiato corpo? Questo fa paura... Guarda com'è ridotto!" Un guizzo ed il corpo senza vita della bambina riprese i sensi... "L'ho disegnato blu perchè non ho trovato nient'altro..." Il giovane cambiò corpo e come un fulmine si precipitò ad abbracciarla... "Ehi! Basta, mi fai male! Così soffoco!" "Non farmi più spaventare così..." "Fratellone... ma... ma tu stai..." Non avrebbe potuto piangere... Il suo corpo glielo impediva, ma lo spavento era stato tale da fargli aumentare in maniera disumana il battito cardiaco... Essendo poi il cuore l'unico organo rimastogli, si potrebbe dire che rischiò quasi un infarto... Singhiozzava... Stringendo la bambina a sè... "Fratellone..." Lei ricambiò l'abbraccio... "Mi dispiace... Io... Prometto che non lo faccio più ma... Ti prego basta fare così... Fai sentire male anche me..." "I-io... Mi dispiace... Non dovrei... Non potrei... Io non..." Mollò la presa... Cavoli! Era uno dei più temuti ninja del paese del vento e stava singhiozzando e balbettando davanti ad una bambina! "E' tutto a posto... Vedi?" Questa volta fu lei ad abbracciare il suo amato fratellone... "Mi stavo solo allenando... Non dovresti preoccuparti così per me..." Gli schioccò un bacio sulla guancia... "Dimmi, cosa si mangia stasera?" Sorrise... E quel sorriso rassicurò Sasori... Ma lei era stanca e sopratutto a corto di chakra e svenne tra le braccia del ragazzo... Russava... Era viva... Era contenta di vederlo... La strinse a sè ancora un pò prima di rimetterla a dormire... Desiderava proteggerla in quei momenti... Desiderava stringerla ancora a sè e sentirla... Sentire il battito di quel piccolo cuore a contatto con il suo... Sentire il calore del contatto tra i loro corpi... Ma non poteva... Lo desiderava con tutto sè stesso, ma non poteva... Per l'immortalità aveva dato tutto... Perchè non avrebbe mai pensato di poter partecipare a simili eventualità... Non avrebbe mai pensato di voler sentire ancora qualcosa dopo tutto il dolore sentito in precedenza... Ma ora lo voleva... Voleva sentire di nuovo... E quella marionetta incompleta l'avrebbe aiutato a sentire... A sentirla... Anche dormendo lei continuava a rigirarsi, cercando una posizione comoda... Sorrise guardandola... Poggiò le labbra sulla fronte della piccola... "Ti voglio bene... Io...!" Si era calmata... Aveva trovato un posto dove poggiare la testa... Esattemente il punto in cui c'era l'unica parte viva del suo corpo... Sul suo cuore... E lui ora riusciva a percepire la piccola pressione che la testa faceva sul suo unico punto vitale... Una gioia immensa lo pervase insieme allo sbigottimento ed allo sconforto... Si era avverato quello che pochi istanti prima lui credeva impossibile... Con gli occhi sgranati la fissava... Poi quegli occhi castani si chiusero e delle braccia di legno la strinsero ancora di più... Le labbra si sciusero in un sorriso e lui iniziò a pregare che quel giorno non terminasse mai...

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Capitolo 15
*** il battito del cuore ***


********* Si, lo so, mi scuso per il ritardo ASSURDO nella pubblicazione del 15° capitolo; tra interrogazioni, test di verifica, ripetizioni ed altro il pc l'avevo proprio abbandonato al suo destino! Chiedo alle persone che leggono i miei scleri mentali di non trucidarmi per questo... <(>.<)> bhè, questa è la prima (e spero ultima) volta che provo ad inserire il famosissimo "angolo dell'autore", non sono un granchè brava ad esprimermi (T-T) vabbè, spero che il 15° vi piaccia, buona lettura! Ps. come sempre il tasto per andare a capo spesso non me lo legge un granchè bene... -.-" chiedo venia per questa disfunzione del mio spasticissimo pc... consigliata lettura via cellulare .-. bye! (^o^)/********* Erano passati alcuni anni da quando il rosso aveva trovato la piccola Suna... Era cresciuta... Ora aveva dieci anni... Lei cresceva, lui no... Mentre prima si sentiva, più che come un fratello, come un genitore, ora iniziava ad assomigliarci un pò... E quel ruolo non gli dispiaceva affatto, anzi era divertente giocare con lei, allenarsi insieme... Ora oltre al jutsu di suo padre, quello simile ad un capovolgimento spirituale ma che, invece di portarti in un altro corpo, ti portava in un disegno, ora aveva imparato le tecniche di base e alcune tecniche di suo fratello... La moltiplicazione del corpo non era il suo forte, ma come marionettista se la cavava... Il ragazzo, seduto su di una sedia della sua stanza, al pensiero delle urla della piccola quando si infuriava per una tecnica finita male, sorrise e portò all'indietro il capo guardando l'immagine capovolta di lei che dormiva beata... Beata per modo di dire... La coperta col il suo scalciare scalmanato era arrivata dall'altro lato della stanza e lei dormiva in una delle sue usuali posizioni decisamente scomode e poco convenienti, sbavando sul cuscino... Almeno non russava... Era da quel giorno che si allenava, da quel giorno che l'aveva fatto esasperare... Lui credeva fosse morta e si disperava mentre lei si divertiva a zampettare per il rifugio sotto le mentite spoglie di un ragnetto azzurro disegnato male... Aveva addirittura usato QUELLA marionetta per accertarsi che fosse viva... L'aveva abbandonata chissà dove... A Suna faceva ribrezzo e lui non l'ha più ripresa per completarla... Non era da lui fare così... Non completare una delle sue migliori creazioni... Quella bambina l'aveva radicalmente cambiato e lui se ne rendeva conto... Ogni singolo giorno passato con Suna era un giorno di pentimento per l'errore fatto in passato... Ogni singola notte invece, benediceva quel gesto grazie al quale ora poteva vegliare su di lei e vederla crescere... Ma sapeva anche che non sarebbero potuti invecchiare insieme... Tra un pò sarebbe sembrato il fratello minore, lei sarebbe sicuramente invecchiata; forse sarebbe morta prima di lui... Il dolore sarebbe stato insopportabile... No... Lui l'avrebbe resa immortale nel caso di una morte precoce a causa di un nemico... o anche solo in caso di morte naturale... Ma sarebbe stato giusto nei suoi confronti? relegarla in un corpo sintetico ed artificiale, per evitarle di morire da essere umano... sarebbe stata contenta se l'avesse fatto? O si sarebbe fatta anche lei problemi come i suoi? "Mmmmm... Fratellone... Che ore sono?" La voce della bambina alle sue spalle gli fece mettere da parte i pensieri... "E' ancora presto... Saranno le quattro del mattino... Torna a dormire..." "Io torno a dormire se vieni anche tu..." Disse stropicciandosi gli occhi "Ho avuto un incubo... Non voglio dormire da sola..." Il rosso lasciò il suo posto e si diresse verso la piccola, sedendosi sul letto... "Vuoi parlarmene?" "E' sempre lo stesso... Vedo un uomo... Un ninja credo... Che mi rincorre con in mano una katana insanguinata... Io corro e vedo una porta... La apro e... e vedo..." "E vedi?" "Lo sai... La porta dell'armadio..." Il ragazzo si passò una mano tra i capelli... Povera bambina... "Su... Dai, non pensarci... Vieni qui..." Si abbracciarono... "Dormiamo insieme... Ho paura..." "Va bene... Ma smettila di pensare a quel giorno..." "Occhei..." Il rosso scostò le coperte e fece per coprirla, per metterla a dormire, ma lei con un gesto lo fermò. "Che hai capito? Non ti voglio vicino al letto... Devi dormire con me..." "Io non ho bisogno di dormire... Ti resto accanto... Promesso..." "Non erano questi i patti..." disse incrociando le braccia... Il rosso sorrise a quel gesto. "Smettila di atteggiarti come Kakuzu... Con me non funziona..." "Uff... Occhei... Ma ora dormirai con me, vero fratellone?" "D'accordo..." Si levò i sandali e di nuovo scostò le coperte... "Vuoi davvero dormire con quella roba addosso?" Sasori la guardò interrogativo... "Non ti ho mai visto cambiarti d'abito... O lavare quello che indossi... Guarda come sono ridotti i tuoi vestiti..." Abbassò gli occhi verso la tunica dell'Akatsuki... Suna aveva ragione... Quand'era stata l'ultima volta in cui si era tolto di dosso quella roba per lavarla? Chissà... Era piena di segatura e piccoli tagli, qualche macchia di sangue e le nuvole rosse stavano diventanto di un colore tra il grigio ed il nero... Forse a causa della cenere degli insuccessi che bruciava... Se avesse avuto il suo corpo a quest'ora la sua faccia sarebbe diventata un tutt'uno con i capelli! "ehm... D'accordo... Vado a cambiarmi..." "Vai.. A cambiarti? Non eri fatto di legno?" Il rosso la guardò imbarazzato... "Co-cosa c'entra???" "Se sei di legno non devi preoccuparti di certe cose!" "Di ce-certe cose cosa?" "Non sei propriamente da considerare un maschio... Quindi non ti dovresti vergognare... E poi sono tua sorella..." "Co-cosa diamine dici?" Iniziò a tremare... Cosa cavolo poteva saperne una bambina di cose come la distinzione tra maschi e femmine? "A-aspetta... Chi... Chi ti ha p-parlato di queste cose? E co-cosa ti ha detto?" "Ehm..." "HIDAN! BRUTTO PEDOFILO DEL..." Si morse una mano per non terminare la frase in volgarità... Ormai era esploso... Aveva per pochi secondi perso la sua proverbiale pacatezza... Sotto lo sguardo di Suna, che poco dopo scoppiò in una sonora risata... "E fu cofa rifi?" "Ahahah! Togli la mano dalla bocca prima di parlare, fratellone!" "Giuro che prima o poi lo trasformo in una marionetta e poi lo brucio!" "Tranquillo, sono stata io a chiedergli perchè Konan-sama dorme in una stanza diversa dagli altri... Lui mi ha detto che è perchè è una donna... Allora io gli ho chiesto cosa c'entrava e lui mi ha detto che maschi e femmine non possono dormire insieme, se non sono innamorati o fidanzati... Io gli ho detto che dormivo spesso con te ma che non eravamo fidanzati ma lui ha replicato dicendo che per te è diverso perchè non sei propriamente un maschio e allora io gli ho detto..." "Frena... Calmati un attimo... Non ho capito una parola... Poi scusa, perchè io non sarei un maschio?" "Non lo so... Non ha voluto dirmelo... Ma ha detto che siamo diversi e che un maschio e una femmina non devono mai e poi mai stare a dormire insieme o farsi vedere svestiti dall'altro... L'ha chiamato budore o qualcosa di simile..." "Pudore semmai.." Sospirò... Cosa era venuto in mente a quel depravato di Hidan... Poi, lui che parla di pudore ad una bambina di sì e no dieci anni... "Hai ragione... Non ho niente di cui vergognarmi ma preferisco che tu non mi veda svestito..." "Perchè?" "Perchè il mio corpo non è un'enorme protesi di legno come quel... quel..." Non gli veniva in mente niente se non soprannomi decisamente volgari per descrivere quel dannato albino "quello sciocco di Hidan... Il mio corpo è la mia arma migliore, la mia ultima risorsa... Capisci? Credo che più che altro ti farebbe paura vedermi senza maglia..." "Fa niente! Voglio solo che il mio fratellone dorma con me... E' chiedere troppo forse? E poi vedo sempre Hidan girare in mutande per i corridoi che ci collegano al covo... Non credo che esista qualcosa che faccia più paura di vederlo girare in mutande" Scoppiarono entrambi a ridere... "Va bene allora..." Posò la mano sul colletto della tunica e la slacciò, facendola cadere al suolo... "Che cos'è la cosa che hai al posto dello stomaco?" "Una delle mie armi..." incrociò le gambe al petto per sistemare le coperte... "E quella sorta di ali?" "Armi..." "E quell..." "Tutto in questo corpo è una dannata arma! Smettila di fare domande!" "Uffa... Occhei..." Si sdraiarono, Sasori usò i fili di chakra per muovere le coperte in modo da coprire bene entrambi... Che uso sconsiderato delle sue tecniche... La abbracciò e la strinse a sè da sotto le coperte... Era da tempo che non dormivano insieme... Un pò questi momenti gli erano mancati... Le baciò la fronte... "Fratellone?" "Sì?" "Scusa se ti ho fatto arrabbiare prima..." "Non preoccuparti..." "Comunque non è vero che tutto il tuo corpo è un'arma..." "Ah no?" Le disse ridente... Chissà quale assurdità avrebbe detto ora... "No... Una parte innocua c'è..." "Quale?" "Il tuo cuore..." "Il mio...?" "Ti confido una cosa..." cercò di poggiare la testa sul petto del ragazzo... "Anche se il tuo corpo è fatto di legno non mi interessa... Il tuo cuore ha sempre continuato a battere... Io lo sento... L'ho sempre sentito... Quando ti arrabbi o sei in imbarazzo, va in agitazione anche lui e batte in maniera sconnessa... quando sei calmo, come al solito, batte a velocità moderata... Ma io lo preferisco quando siamo da soli io e te, perchè batte piano quando ti sono vicino... Sembra quasi che abbia paura di fare troppo rumore... Ma comunque batte e credo che mi voglia bene... Quindi ho pensato... Se il tuo cuore mi vuole bene, vuol dire che mi vuoi bene anche tu, giusto? Quindi quel battito mi piace... Lo riconoscerei tra mille... E non cambierei quel battito per nulla al mondo... Ora che ci ho fatto l'abitudine, sembra quasi una melodia... La melodia più bella che conosco... Forse perchè era l'unica melodia che ho conosciuto durante la guerra..." "Suna..." "Dimmi..." "Ti voglio bene..." Stava singhiozzando... gli era capitato una volta... forse due... ma questa volta quei singhiozzi erano solo sintomo di un desiderato pianto liberatorio... Era felice come non mai per quello che gli era stato detto... "Anche io, fratellone..." Lei si alzò e diede un bacio in fronte a suo fratello, per poi tornare sotto le coperte usando il ragazzo come cuscino... "Sai una cosa?" "Cosa?" "Vorrei tanto che il tuo cuore non smetta mai di battere... Il mio più grande desiderio è di sentire quella melodia per sempre..."

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Capitolo 16
*** baby-sitter ***


"Dammi un solo buon motivo, uno solo, per convincermi a fare da balia alla mocciosa..." "Siamo compagni, no? Tra compagni ci si aiuta..." "Col cavolo che ci mettiamo a fare i baby-sitter..." "Hidan, taci e fai quello che ti ha chiesto Sasori..." "Ma... Kakuzu, ti ci metti anche tu adesso?" "Gli ho promesso una ricompensa in denaro..." "CHE???" "Qualche soldo in più non può che giovarci... E poi Sasori manterrà di sicuro la parola e mi darà il denaro promesso..." "Vuoi vendere la tua dignità per soldi? Guarda che non sono tutto nella vita... Nell'aldilà il denaro non ti servirà a niente..." "Taci, Hidan... Ormai abbiamo stabilito così..." "Io devo andare in missione per circa una settimana... Konan è via e non mi fido del nuovo arrivato dal villaggio della nebbia... Voi siete gli unici due rimasti..." "Ma..." "Se accade qualcosa a Suna mentre sono via, vi riterrò direttamente responsabili... Ricordatelo..." Sasori, dall'interno di Hiruko, partì con un balzo, lasciando soli i due compagni di team... "Davvero hai deciso di vendere la tua dignità così?" "Oh ma io non ho venduto la mia dignità..." "Cosa vuoi dire?" "Bada alla mocciosa mentre sono via..." "CHE???" Anche Kakuzu con un balzo lasciò il povero Hidan da solo davanti l'entrata est del covo... "BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA CHE NON SEI ALTRO! TORNA QUI, SUBITO! NON HO IDEA DI COME SI BADA AD UNA BAMBINA! ALMENO DAMMI QUALCHE INDICAZIONE! Uff... Ma che parlo a fare? Ormai quel bastardo se n'è andato..." "Hidan-san, perchè parli da solo?" La figura minuta di Suna sbucò da dietro l'ingresso del covo, strofinandosi gli occhi... "Eccoti qui..." Sospirò... "Bhe a quanto pare in questi giorni dovrò badare io a te mentre Sasori è via..." "Solo tu, Hidan-san? Il fratellone mi aveva detto che ci sarebbe stato anche Kakuzu-san con noi..." "Seeee, come no... Quello stronzo se l'è filata..." Si grattò la testa... "Bastardo... E ora cosa faccio?" Guardò Suna... "E tu cosa ci fai qui a quest'ora?" "Ero venuta a salutare il fratellone e a ringraziarvi del fastidio che vi siete presi, Hidan-san..." Chinò la testa... "Ma mi aspettavo di vedere anche Kakuzu-san..." "Smettila di fare così... Tutto questo rispetto non serve a niente..." "Volevo solo ringraziare in anticipo..." "Ti avevo chiesto di finirla, o sbaglio?" "Chiedo scusa Hidan-san... Il fratellone mi ha detto di comportarmi bene con voi..." "Ma sei scema o cosa? Uff... Ci rinuncio... Su, entriamo..." Si diressero entrambi nel covo, scesero nei sotterranei e raggiunsero la sala di ritrovo... "Uhm... Dì un pò... Tu dove dormi?" "Nel mio letto..." "Grazie al cavolo..." Hidan guardò la piccola mentre faceva saltellare una marionetta, a mò di danza, tenendola per le braccia... "Hidan-san?" "Dimmi..." "Io ho fame..." "Oh... Ehm... Hai fame... Ecco..." La guardò perplesso... "Ma tu cosa diavolo mangi?" "Cibo..." "E che diamine... Smettila di generalizzare così... Mi fai davvero incazzare, sai?" "Mi scuso, Hidan-san... Perdona la mia maleducazione..." "Mi fai incazzare anche quando fai così..." "Hidan-san..." "Sì?" "Il fratellone mi ha detto di far entrare nessuno in camera nostra ma... Io so cucinare... Potresti mostrarmi la cucina?" "Uhm... Ecco... La cucina..." Non sapeva dove si trovasse la cucina... Era sempre Konan a cucinare, lui veniva solo servito... In sala... Mentre gli altri mangiavano insieme seduti in un'altra stanza... Tutti tranne quello stramboide di Zetsu e quello sciroccato di Sasori... Perfino il capo, quando era al covo, mangiava insieme agli altri... "Se non sai dov'è fa niente... Posso anche farne a meno... Piuttosto... Tu dove dormi Hidan-san?" "Oh... Ehm... La mia stanza... Bhe non è esattamente un posto adatto ad una bambina... Senti marmocchia, facciamo così... Oggi ognuno dorme nel proprio letto e domani mattina vieni a bussare alla porta della mia stanza per svegliarmi, ok?" "Ma non so dov'è la tua stanza..." "E' vicino all'uscita est... Lascerò sulla maniglia un medaglione simile a questo che ho al collo..." "Va bene... Notte Hidan-san..." Con un balzo si avviò per il corridoio che l'avrebbe portata alla sua stanza... Era proprio una strana ragazzina... Come mai era così rispettosa? Hidan-san... Al diavolo... L'unico degno di rispetto era il suo Dio... "Magari torno in camera a pregare..." Fece spallucce e si avviò anche lui...

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Capitolo 17
*** Hidan ***


-Hidan-san! Sei in camera?- La bambina, con in braccio una piccola marionetta, gridava a squarciagola da dietro la porta della stanza del maniaco-che-di-solito-va-in-giro-in-mutande... Era sicura fosse quella... Hidan aveva dimenticato di mettere fuori il medaglione e lei aveva chiesto indicazioni al nuovo arrivato... un tizio alquanto strano che girava con un'enorme spada sulle spalle... il suo nome dovrebbe essere Kisame... Non sembrava un tipo molto simpatico... Somigliava in maniera impressionante ad un pesce... Ma sembrava molto più sveglio del sacerdote albino che avrebbe dovuto accudirla... Fatto sta che le aveva indicato lui il corridoio ma non era sicuro di quale fosse la stanza... Così sono andati insieme a domandare ad Itachi... Suna l'aveva già visto, lo conosceva... Ma nonostante quella sua aria da lupo solitario, senza emozioni, e la sua mancata loquacità a lei sembrava una persona triste, malinconica... Non cattiva... "La porta insanguinata e piena di scheggiature", così aveva detto... Lei l'aveva trovata, ma a forza di bussare senza alcun tipo di risposta, stava iniziando a credere di aver sbagliato stanza... -Hidan-san!- Urlò di nuovo... -Hidan-san, guarda che entro!- Sbuffò, stringendo a sè la marionetta, regalo di suo fratello... -Non ho altra scelta...- Poggiò la marionetta a terra e prese il pomello della porta per aprire... -Hidan-san sei in camer...AAAAAAH!- Lo trovò steso sul letto con un paletto di ferro conficcato all'altezza del cuore... Era morto... E lei era spacciata... Magari Sasori avrebbe pensato che fosse stata lei ad ucciderlo... -Cavolo NO! E ora che faccio???- -Mmmmm... Che hai da urlare, mocciosa? Che ore sono?- -AAAAAAH! MA TU NON ERI MORTO???- -Morto?- guardò il paletto e lo estrasse sotto lo sguardo impietrito della bambina -Ah ti riferisci a questo?- -STAI LONTANO DA ME!- -Ah sì, giusto... Potresti sporcarti di sangue se mi avvicino...- -MA SEI UNO ZOMBIE O COSA???- -Zombie?- La fissò perplesso per un pò, poi comprese e scoppiò a ridere -Ahahahah! Ragazzina, io sono immortale! Non posso morire! Ieri stavo pregando e si vede che durante il rito mi sono addormentato. Ho dimenticato di togliere il paletto sacrificale, tutto qui...- -CHE RAZZA DI STRANA PREGHIERA SAREBBE QUELLA?!? COME TI VIENE IN MENTE DI INFILZARTI DA SOLO?!?- -Ragazzina, stai tranquilla, è solo un rito e io non mi faccio male...- Si infilò il paletto in gola -vedi?- -AAAAAH! STAI LONTANO DA ME!- Detto questo, corse via, lasciando l'albino in compagnia di sè stesso... -Cosa diavolo le è preso? Mha... Bambini...- Sfilò il paletto e uscì dalla porta ma calpestò qualcosa... -Ma tu guarda... Una marionetta... Bha... L'avrà persa la mocciosa quando è corsa via... Mi conviene riportargliela sennò poi Sasori chi lo sente...-

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Capitolo 18
*** Itachi ***


Non aveva mai corso tanto in vita sua, eppure non era stanca e continuava a correre come se qualcuno la stesse inseguendo... Piangeva e correva senza meta per i corridoi bui del covo... Hidan l'aveva spaventata a morte... Quel paletto infilato nel petto gli ricordava troppo sua madre, e il giorno in cui era stata presa in custodia da Sasori... Il giorno in cui aveva perso tutto, o almeno così credeva... Se non fosse stato per suo fratello lei ora dove sarebbe? Forse sarebbe passata a miglior vita, forse anche se si fosse salvata avrebbe vagato a vuoto nel deserto per anni... Quel giorno aveva perso sua madre, suo padre, la sua casa, i suoi amici, il suo villaggio... Già il suo nome le ricordava troppi momenti non esattamente felici... Ora ci si metteva anche quel maniaco di Hidan a tormentarla... Intanto continuava a correre, con il ricordo di quell'armadio, che sarebbe stato meglio non aprire... Andò a sbattere contro qualcosa... "Uhm...? E tu che ci fai qui da sola?" "I-itachi-san... M-mi dispiace, scusa..." disse, cercando di parlare senza singhiozzare... Quegli occhi profondi, scuri come la notte la fissavano... Lo sguardo severo del ragazzo la tranquillizzò un pò... "Perchè stai piangendo?" "I-io..." Non riuscì a trattenere le lacrime e scoppiò a piangere... Itachi guardò intorno... Non c'era nessuno... La prese in braccio... "Su, calmati ora..." Non riusciva a smettere di piangere... "Dov'è Hidan?" A quelle parole il pianto si fece più forte... La strinse a sè, si guardò attorno di nuovo e la portò con sè, tenendola in braccio mentre la sua tunica si infradiciava di lacrime e muco... Dopo poco entrò in una stanza, spingendo la porta con un piede, e si sedette su di un letto... Erano in camera sua e di Kisame... "Cosa ti ha fatto?" Vedendo che lei non accennava a smettere, la strinse ancora di più... "Calmati..." Quel contatto... Il calore di un corpo che la abbracciava e la stringeva a sè... Doveva ammetterlo, un pò le mancava... Voleva bene a suo fratello ma era sempre come abbracciare un corpo senza vita... Se aveva freddo, non poteva rifugiarsi tra le sue braccia e spesso si ritrovava con qualche scheggia addosso... Senza accorgersene smise di singhiozzare... "Hai finito?" La voce calda di Itachi la raggiunse... Lei si staccò da lui e si accorse della spalla bagnata del ragazzo.. "M-mi dispiace..." "Tranquilla... non fa niente..." La poggiò delicatamente sul letto e si tolse la tunica... La poggiò su di una sedia... Suna si guardò intorno... La camera era pulita ed ordinata... Da un lato della stanza si intravedeva una grossa vasca piena d'acqua... Un acquario? Era enorme ma non c'era nessun pesce all'interno... Il ragazzo si accorse della perplessità della bambina e le si avvicinò... "E' per Samehada..." "Sa-samehada?" "La spada che Kisame si porta dietro..." Si gettò sul letto, di fianco a Suna... "Samahada è una spada leggendaria... Sarebbe anche errato definirla spada a dire il vero... Somiglia molto ad un piccolo squalo... Come Kisame d'altronde..." "Itachi-san?" "Uhm?" "Posso appoggiarmi a te?" Lui annuì con un cenno e Suna poggiò la testa sul petto del ragazzo... Era soffice... Caldo... Umano... Lui le poggiò una mano sul capo e abbozzò un lieve sorriso... "Raccontami cosa è successo..." "Ho visto Hidan con un paletto di ferro infilato nel petto e mi sono spaventata... Pensavo fosse morto, ma a quanto pare stava solo dormendo..." "Stava dormendo?" "Sì... Ma... Cioè, dico io... Quale razza di mostro riesce a sopravvivere ad un paletto infilato nel cuore? Anzi, quale razza di mostro si addormenta con quel coso all'interno del corpo!" "Non è questo il vero motivo... Suna, perchè sei scappata in quel modo davanti a questa scena?" "Oh... Io e-ecco..." "Ti va di parlarmene?" "E'... E' che io... Lui..." Sentì un nodo alla gola e le lacrime salire, ma cercò di trattenersi dal piangere... Vedendo la reazione della bambina iniziò a carezzarle la testa... Gli raccontò della guerra, del villaggio, del suo braccio... Di sua madre... Della promessa che aveva fatto a sè stessa... Avrebbe trovato l'assassino e si sarebbe vendicata... "Sai, io ho un fratello minore..." Lei lo guardò perplessa... "Anche lui sta soffrendo molto... E sta pianificando la sua vendetta..." "La sua vendetta? Su chi?" "Non posso dirtelo, mi spiace... Ma tu gli somigli molto..." Restarono in silenzio per un pò... "Itachi-san..." Inclinò il capo per guardarla "Tu vuoi bene a tou fratello?" "Sì... Gliene voglio molto..." "E lui?" "Lui cosa?" "Lui ti vuole bene? Io non vi ho mai visti insieme..." "Lui è la persona che un giorno metterà fine a tutte le mie sofferenze... Mi salverà da me stesso ma non so dirti altro..." "Cosa vuoi dire?" "ITACHI! LA MARMOCCHIA E' CON TE? L'HO CERCATA DAPPERTUTTO MA NON L'HO TROVATA! DEVO RIDARLE UNA STUPIDA BAMBOLA CHE HA LASCIATO DAVANTI CAMERA MIA!" La voce di Hidan risuonò nel corridoio... "Uff... Hidan... Rumoroso come sempre..." Suna si nascose dietro il ragazzo, che nel frattempo si era alzato a sedere... E attese che il "maniaco" entrasse...

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Capitolo 19
*** cap transitorio ***


"Eccoti qui!" Disse l'albino aprendo sgraziatamente la porta della stanza... "Perchè diamine prima sei scappata?" Suna aveva le lacrime agli occhi, Itachi se ne accorse e rispose al suo posto "l'hai spaventata..." "Tu... Parli???" Sul volto di Hidan si dipinse un'espressione sorpresa, mentre su quello dell'Uchiha veniva delineato sdegno e disprezzo... "certo che parlo... Non sono mica muto..." Hidan strabuzzò gli occhi... "Ah... D'accordo come vuoi... Io non ti avevo mai sentito dire una parola... Aspetta... Perchè mai dovrebbe essersi spaventata? Che ho fatto?" Il moro si alzò di scatto e gli andò vicino... "Evita di addormentarti durante quei tuoi riti disgustosi..." Chiuse gli occhi... "Disgustosi? COSA DIAVOLO C'E' DI DISGUSTOSO NEI MIEI...!" Lo sharingan del ragazzo catturò gli occhi violacei dell'altro... Tsukuyomi... In un attimo il corpo senza energie di Hidan si accasciò a terra, sotto lo sguardo stupito di Suna... "Hai capito il tuo errore?" "S-si..." "Bene... Trattala con più gentilezza d'ora in poi... Sii buono e paziente o..." "O...?" "O te la vedrai con me..." Lo sharingan sparì... "Suna..." Si voltò a guardarla... "E' questo che intendevo prima... Quando ti dicevo che mio fratello avrebbe messo fine a tutti i miei errori... Lui prenderà in eredità i miei occhi... E imparerà grazie a loro a difendere ciò che ama..." ************************************** Sorry, lo so che è cortissima, ma non avevo idee -.-" Prometto che durante le vacanze di Pasqua mi dò da fare... m(_ _)m Ora sono troppo occupata a preoccuparmi XD Non si può definire capitolo, questo... Lo so purtroppo... Vabbè, scherzi a parte... Ora che ho letto le ultime scan del manga di Kishimoto, sto iniziando a pensare che abbia finito le idee... Cioè, io credevo che l'eremita delle sei vie fosse una sorta di messia, ma mi sono accorta che ultimamente gli eremiti spuntano come funghi -.-" Sono dappertutto, cavolo... Come si fa? Ora anche Naruto e Sasuke sono pseudo-eremiti delle sei vie... -.-" Aggiungi tutti i morti degli ultimi capitoli... Francamente... Non mi può uccidere prima Shikaku e Inoichi e poi Gai... Non può... T^T Mi sono fatta una ragione per i membri dell'Aka ma non si può continuare così T^T Poi, scusate ma Anko, Hidan e Bee che fine hanno fatto??? Hidan è stato l'unico che non ha preso parte alla guerra; Anko stava con quel non-saprei-come-defirlo di Kabuto e poi è sparita (?) durante la lotta tra il suo carceriere, Itachi e Sasuke; e Bee? L'ottacoda che mondo? Mha... Vi saluto... Scusate i miei scleri ma dovevo pur sfogarmi XD Ah a proposito... Non scrivete il mio nome sul Death note per il capitolo leggermente ( -.-" si fa per dire) schifoso... Ciau (^ ^)/**********************

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Capitolo 20
*** Camminando per il covo... ***


Suna era uscita dalla camera di Itachi subito dopo Hidan e lo stava seguendo in giro per il covo... Itachi le aveva detto di stare tranquilla, i suoi occhi sono temibili solo in battaglia, a lei e gli altri non avrebbe torto un capello... Solo che aveva sfinito il povero Hidan... Lo guardava camminare... Le gambe tremavano e si reggeva a malapena in piedi, ma aveva comunque la forza di imprecare e maledire Itachi... Le faceva quasi pena in quello stato... Itachi le aveva spiegato cos'aveva fatto e le aveva detto che gli effetti sarebbero svaniti con un pò di riposo... -Hidan-san...- -Vuoi smetterla di seguirmi, o preferisci farti a piedi tutto il rifugio?!?- -Mi dispiace... Ti prego scusami...- -Se ti dispiace così tanto perchè non la smetti di seguirmi?- -Non mi riferivo a questo...- -E a cosa allora?- -Non volevo che Itachi-san ti ferisse... Ti chiedo scusa...- -Uff... Itachi... Quel bastardo...- Riprese a camminare, imprecando e invocando Jashin... Si poggiava alla parete e camminava lentamente, tremando... -Hidan-san... Ti senti bene?- -Senti ragazzina... Sto benissimo... Non c'è bisogno di ripeterlo ogni... vol-volta...- detto questo svenne... La piccola si allarmò ma decise di non chiedere aiuto... Disegnò con un pastello un carrello intorno l'albino, che aveva al posto delle rotelle due paia di zampe, simili a quelle di un uccello... E si trasportò nel disegno... Portò Hidan nella sua sudicia e puzzolente stanza e provò ad adagiarlo su uno dei letti della stanza, ma invano... Sopra le lenzuola, già sporche di sangue e terriccio, si intravedeva una sostanza bianca e molliccia... Toccò con una delle zampe quella roba... Era un dorayaki ammuffito... il ripieno si era liquefatto in qualcosa di puzzolente e i pancake erano appunto diventati bianchi a causa della troppa muffa... Le lenzuola avevano assorbito quello schifo... Grazie al cielo non aveva disegnato un naso a quella carretta! Fece dietro-front... Zampettò per un pò, fino alla stanza sua e di suo fratello e sciolse la tecnica... Si svegliò e raggiunse Hidan... -Sai, Hidan-san.. Non dovrei farti entrare qui... Ma è a causa mia che stai male... Vuol dire che farò un'eccezione...- Tigre, pecora e cinghiale... Fece i sigilli con le mani e la portà si aprì... Provò a sollevarlo, ma era decisamente troppo pesante per lei; quindi decise di entrare in stanza per prendere in prestito almeno un paio di marionette... scelse due figure di legno piuttosto robuste e attaccati i fili di chakra, le fece uscire, prendere Hidan, una lo prese dalle braccia, l'altra dai piedi, e lo fece poggiare sul suo letto... -Hidan-san, aspetta qui per favore...- Prese con sè le due marionette e si diresse verso la porta accanto alla scrivania del suo amato fratellone... -Vado a prepararti qualcosa da mangiare per quando ti sveglierai...- ********************************** Sorry minna! Non sono riuscita a mantenere la promessa >.< Il capitolo l'ho pubblicato con un ritardo a dir poco pazzesco! Gomen'nasai! _|?|O vabbè spero che il capitolo, anche se transitorio, sia di vostro gradimento... Ciao a tutti! (^_^)/****************************

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