Bluemoon e Redmoon. Backstage.

di Hariberu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La Redmoon. ***
Capitolo 2: *** La Bluemoon. ***



Capitolo 1
*** La Redmoon. ***


Bluemoon e Redmoon. Backstage.
 
LA REDMOON.
 
 
Era una normale giornata di primavera, gli uccellini cinguettavano, le rane gracidavano e due gemelle strillavano. Pardon, urlavano.
Fine si guardava allo specchio con occhi sgranati e la bocca spalancata che poteva fare concorrenza a quella della gemella.
I capelli della rossa erano magicamente.. bellissimi. Lunghi boccoli alla marmellata di fragole, di ciliegia, anguria, mela. Insomma, avrebbe fatto concorrenza ad un fruttivendolo di strada.
I suoi occhi erano diventati delle chupa-chups alla ciliegia, noti per la loro bontà.
Poi il suo corpo… la sua fatidica terza era diventata una quinta, forse una sesta, o peggio ancora una nona. Le gambe erano chilometriche, il ventre più piatto di quello che aveva prima.
“Rein, mentre dormivamo ci hanno fatto alcuni interventi chirurgici!” Piagnucolò la ragazza guardando sua sorella sconcertata.
“Io non mi metterei mai vestiti neri scollati davanti e dietro così corti…” Sussurrò Rein.
“Guarda questo vestito! È… è… pieno di merletti e fiocchetti blu! È troppo per me!” Un rumore le fece saltare in aria, la porta della loro camera si aprì con un cigolio.
“TROPPO PER TE? TROPPO! TI STA D’INCANTO!” Una ragazzina, forse su i dodici anni, aveva in mano in copione. Aveva lo sguardo assatanato e le unghie rosicate.
“E tu chi sei?” Esclamarono all’unisono.
“Io sono la regista! Ragazze mie, la regista.”
“TU!” Indicò Rein, che tremante fece un cenno.
“Tu d’ora in poi la devi chiamare Fine-uccia-uccia, oppure sorellina adorata, pucci pucci o caramella alla ciliegia. Chiaro?” Fine guardò disgustata la ragazzina. Quei nomi gli stavano facendo venire le carie.
“M-ma, m-ma precisamente dove ci troviamo?” La regista guardò le due ragazze.
“Dentro il mio set, dentro la mia pagina Word.” Passò il copione alle due ragazze che lo iniziarono a leggere, sedute nel letto.
“Perché io sono l’antagonista, la tr*** e la putt***?” Rein guardò in cagnesco la regista che tremò di paura.
“Perché, care mie ragazze questa è una Redmoon.”
“Che sarebbe?” Chiese in modo curioso Fine.
La regista la guardò esasperata e sospirò. “Significa che Shade sarà il grande amore della tua vita, nulla potrà distruggere il vostro amore.” Spiegò con occhi sognanti, troppo sognanti.
“Shade? Beh, ammetto che è un bel ragazzo e un bravo principe. Ma ciò non significa che me lo devo sposare!” Urlò, indignata.
“Ragazza mia, ascolta me e andrà tutto per il meglio.” Poi Rein parlò.
“Ma qua ci sono troppe scene di sesso, te ne sei accorta?” Fine arrossì violentemente forse peggio dei suoi capelli al gusto di frutta e marmellata.
No, non avrebbe fatto sesso con… quello lì.
“Continuiamo le spiegazioni. Fine! Tu ti devi dimenticare dei dolci, loro non esistono. Abbandona anche il cervello. Secondo, devi chiamare tua sorella solo in questo modo Reinuccia, Reinuccetta, tesorino, Rin-Rin. Poi! Cerca di essere più lasciva. Alza di più quella gonna e fai vedere di più le tette.” Fine era su l’orlo delle lacrime.
Non poteva abbandonare le crostate, le torte, i biscotti, le mousse, i muffin, il gelato, i pasticcini per quel citrullo!
“Cosa fa Bright in questa storia? Che parte ha nel copione?”
“Lui… lui…deve mangiare!”

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Capitolo 2
*** La Bluemoon. ***


La Bluemoon.
 
 
Nella sala da pranzo del regno Solare, come ogni domenica mattina, regnava la pace. Non volava una mosca, c’era soltanto una ragazza dai capelli blu, con le occhiaie che mangiava un toast. Accompagnata da un ragazzo biondo e dagli occhi rossi che metteva le zollette di zucchero nel suo the. Stava per augurare il buongiorno alla sua fidanzata quando questa, sbuffando si allontanò.
“No, Rein, non ancora!” Bright, alzò le mani al cielo e invocò la sua fidanzata –ancora per poco-
Ma Rein non voleva assolutamente rivolgergli la parola, anzi, era più irritata di lui.
“Non è che io salti dalla gioia di andarmi a limonare mattina e sera con quel.. str.. figo di Shade, eh.” E si passò nervosamente la mano nei capelli. Bright fece un balzo indietro verso la sedia e ci cadde pesantemente.
“Bright..” Iniziò Rein, guardandolo.
“E se a questo ci aggiungi il tempo che impiegherò per procurarmi abiti sexy e succinti, perché anche se naturalmente non dipenderà dalla mia volontà perché io sono sensuale inconsapevolmente ed innocentemente, riusciranno a trovare l’occasione in cui sarò obbligata da amiche starnazzanti ad indossarli, mostrando così a tutti le mie curve da sballo ..” Sospirò e rimase in silenzio per una frazione di secondi.
“...e se a questo aggiungi il tempo di metterle al posto giusto queste curve e poi ci aggiungi il tempo di rendere i miei lineamenti perfetti e le mie gambe chilometriche, la mia pancia piatta e tutte le altre modifiche che mi portino ad avere il corpo di una modella, ecco, se fai la somma di tutte queste cose, secondo te io ho anche il tempo di stare qui a litigare con te?! ”
“Ed ora scusami, ho da fare.” Salì per le scale ed andò a svegliare la sorella.
“Fine, Fine. Svegliati! Devi fare la parte della mia migliore amica che sa tutto!”
“Oh no! Non di nuovo.” Urlò Fine iniziando a piangere mentre Rein la truccava.

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