Non sarò più come prima.

di AleHG
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Inizio e mietitura ***
Capitolo 2: *** La tristezza di Katniss ***
Capitolo 3: *** Inizio degli Hunger Games e... Di un'amicizia ***



Capitolo 1
*** Inizio e mietitura ***


Mi svegliai di colpo il giorno della mietitura per i 74esimi Hunger Games. Odiavo quei giochi, odiavo Snow e odiavo coloro che si divertivano vedendo ragazzi uccidersi a vicenda. Era il quarto anno che partecipavo alla mietitura, ma per mia sorella Prim era il primo anno. Le probabilità che venisse estratta erano pochissime. Tuttavia era terrorizzata ed io cercai di tranquillizarla, invano. Gridava, urlava, piangeva... Era disperata. Le dissi di stare calma, ma lei era sempre più agitata. Dopo un po' riuscii a tranquillizarla e farla addormentare, così uscii di casa per andare a trovare Gale a casa sua. Nel cielo c'era qualche nuvola bianca, ma era una bella giornata. Certo, non per la mietitura. Bussai alla porta della casa di Gale e mi aprì sua madre, Hazelle. -Ciao Hazelle, c'è Gale?-
-Oh si, vieni dentro cara-
Gale stava mangiando del pane seduto al tavolo. -Ciao Catnip- disse lui. Quello era il mio soprannome per lui. -Ciao Gale- risposi io -Pronto per la mietitura?-
-Puoi scommetterci- disse Gale ridacchiando -Vieni, siediti-
-Grazie-
-Vuoi del pane?-
-No, ho appena mangiato della carne-
-Tua sorella Prim come sta?-
-È terrorizzata, ma ora sta dormendo-
Passammo un po' di tempo a chiacchierare, poi dovetti ritornare a casa.
-Ehi, ci vediamo dopo- dissi io.
Tornata a casa trovai mia sorella Prim già pronta, con una camicietta bianca e una gonnellina che indossai io per la mia prima mietitura. Io invece avrei dovuto indossare un vestito blu che mia mamma utilizzò a sua volta. Prima di indossare il vestito, mi lavai. Mia mamma mi fece un'acconciatura che consisteva nel ragruppare tante trecce in alto. Era bellissima. Ci dirigemmo quindi in piazza, dove si sarebbe svolta la mietitura. Per registrare i ragazzi, i pacificatori dovevano prelevare un campione di sangue da ognuno di noi.
-Cosa fanno?- gridò Prim spaventata.
-Niente, sentirai solo un piccolo pizzicotto, niente di che-
Avanzammo verso le altre ragazze che si erano raggruppate per età, le più piccole davanti e le più gramdi dietro. Così, venne proiettato il video riguardante la ribellione dei distretti e i Giorni Bui. Poi Effie Trinket si schiarì la voce e cominciò a parlare: -Benvenuti, benvenuti. Benvenuti ai 74esimi Hunger Games. Possa la fortuna essere sempre a vostro favore, cominciamo. Prima le donne!- 
Ci fu un attimo di tensione, Effie estrasse il biglietto con il nome della "fortunata" e lo aprì.
-Primrose Everdeen- 
Per un istante credevo di sognare, poi mi accorsi che era la realtà. Mi sentii un vuoto nello stomaco, il cuore in gola, la voglia di scappare, poi svenni.

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Capitolo 2
*** La tristezza di Katniss ***


Mi risvegliarono subito, ma Prim era già vicino a Effie che stava estraendo il nome del ragazzo. Le lacrime mi attraversarono il viso. Prim stava piangendo. La sua espressione era la più triste che avevo mai visto. Poi Effie disse: -Gale Hawthorne- Perfetto, due delle persone più importanti della mia vita avevano appena firmato la loro condanna a morte. Prim e Gale si strinsero la mano e poi scomparvero dietro i portoni del Palazzo di Giustizia. I pacificatori mi accompagnarono a salutare Prim e Gale. -Prim- dissi -Se non fossi svenuta mi sarei offerta volontaria, te lo giuro-. Prim scoppiò a piangere, io la abbracciai dicendole: -Prim, promettimi che farai di tutto per sopravvivere, provaci almeno-. Sapevo che non ce l'avrebbe mai fatta, Gale forse si, ma lei no. -Sarà impossibile Katniss, saranno tutti più grandi e forti di me- -Ma tu sei intelligente, sai curare le ferite. Procurati il cibo e rimani nascosta. Esci solo quando sei sicura che non ci sia nessuno- -Okay, ci proverò Katniss- Le diedi un bacio sulla fronte e me ne andai. Ero disperata, le lacrime continuavano a scendermi. Poi andai da Gale. -Ehi Catnip- Lo abbracciai stringendolo fortissimo. Non mi ero accorta che nella camera c'era un altro ragazzo. L'avevo già visto. Biondo, occhi azzurri e limpidi. Era Peeta Mellark. -Ehm, scusate. Vi lascio soli- disse Peeta andandosene. -Gale, io...- -Shh Katniss, sai che non posso vincere. Lascerò vincere tua sorella. La proteggerò io fino a quando rimarremo noi due. E la farò vincere. Promesso- -Gale- -Mi dispiace Catnip, io... Ti amo- A quel punto lo baciai sulle labbra. Mi trasmise un calore che mai avevo provato. I pacificatori bussarono e mi portarono via, riuscii a scorgere le ultime parole di Gale: -Te lo prometto!- Fuori dalla porta c'era Peeta. -Mi dispiace per Prim e per Gale, so che sono importanti per te- Non risposi, scendevano lacrime a non finire. Uscimmo dal Palazzo di Giustizia. -Se... Se vuoi del pane vieni da me al forno, ci vediamo- Lo guardai allontanarsi mentre le lacrime continuavano a scendermi. Tornai a casa. Niente aveva più un senso ormai. Gale e Prim non c'erano più. Alla tv comparve l'immagine di un uomo vecchio, dai capelli e la barba bianchi, gli occhi verdi come quelli di un serpente e le labbra rosse. Il presidente Snow...

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Capitolo 3
*** Inizio degli Hunger Games e... Di un'amicizia ***


La sera guardai la parata dei tributi in tv. Vidi mia sorella Prim, era bellissima. Indossava un vestito nero aderente sparso di diamanti e in testa indossava una corona fatta con frammenti di carbone. Gale invece era a petto nudo. Teneva solo i pantaloni, neri con degli strappi. Poi sul suo corpo intravidi dei diamanti appiccicati alla sua pelle. Erano bellissimi, si tenevano per mano, dimostrando orgoglio nei confronti del distretto 12. Dopo la parata, spensi la tv e andai a dormire. Prima di addormentarmi pensai a cosa avrei fatto se Prim non fosse tornata. Ma decisi di non pensare a quello. Volevo pensare che sarebbe tornata, a quanti abbracci le avrei dato, a quanto me la sarei tenuta stretta. Dopo vari pensieri mi addormentai. Mi risvegliai con mia mamma seduta accanto a me che teneva una tazza di tè in mano. -Vuoi del tè, Katniss?- -No grazie, non ho voglia- Notavo l'espressione di disperatezza e tristezza sul volto di mia madre. Di lì a poco sarebbero iniziato gli Hunger Games, e il solo pensiero mi faceva rabbrividire. Decisi di andare a caccia, per distrarmi un po'. Infilai i pantaloni, la maglietta, la giacca e gli stivali in pelle. Corsi fino alla recensione che avrebbe dovuto essere elettrificata, ma non lo era mai. Presi il mio arco che nascondevo sotto una roccia e cominciai a cacciare. Mi sembrava di rivivere quei momenti di caccia insieme a mio padre, o insieme a Gale. C'erano ancora tracce delle sue formidabili trappole. Tutto però sembrava più vuoto senza di lui. Ero sola. Riuscii a catturare due scoiattoli e un uccello. Un buon bottino per essere sola. Andai al forno per scambiare uno scoiattolo con del pane e incontrai Peeta. -Ciao Katniss- -Ciao- risposi seccata. -Ti serve qualcosa?- chiese Peeta con aria turbata. -Si, mi serve del pane, in cambio di uno scoiattolo- -Arrivo subito- Peeta entrò in una stanza, sentii delle urla e qualche rumore che non riuscivo a identificare. Alla fine Peeta uscì dalla stanza con la guancia rossa. -Ecco il tuo pane- disse tristemente. -Cosa ti è successo?- -Mia madre mi picchia, ogni giorno, adesso va' via prima che si metta a urlare ancora- Ci scambiammo i prodotti poi me ne andai. In fondo non era male quel Peeta, forse io ero troppo dura con lui, ma ero troppo turbata e triste per via di mia sorella e Gale. Tre giorni dopo guardai le interviste dei tributi in tv. Notai che tutti erano più grandi di Prim, tranne una bambina del distretto 11. Avrà avuto l'età di Prim, aveva la pelle scura e gli occhi color nocciola. I suoi capelli erano fantastici, ricci e neri come la pece. Il suo nome era Rue. All'intervista disse che si sapeva arrampicare sugli alberi molto bene e che sapeva riconoscere i frutti. Quando fu il turno di Prim notai la sua espressione imbarazzata. -Quali abilitai hai, Primrose?- chiese Cesaer Flickerman. -Beh io... Io so riconoscere le piante velenose e quelle utili- rispose timidamente Prim. Quelle abilità non erano sufficenti per sopravvivere. -Ma durante l'allenamento ho imparato a fare il fuoco, a lanciare discretamente le frecce e ad arrampicarmi sugli alberi- continuò. -Bene bene, e c'è qualcuno a casa che ti aspetta?- -Oh si, c'è mia sorella Katniss e mia mamma- -Quanti anni ha tua sorella?- -Diciassette,mle voglie un mondo di bene- -Oh, spero proprio che tu possa riabbracciarla- In quel momento mi cadde una lacrima, anche io speravo di poterla riabbracciare. Il giorno dopo mi recai in piazza dove avrebbero trasmesso l'inizio degli Hunger Games. L'unico pensiero che mi turbava era il fatto che Prim poteva morire in quello stesso giorno. Nella piazza incontrai Peeta con l'altra guancia rossa. -Ehi Katniss- -Ciao Peeta- -Come ti senti?- -Te lo devo dire?- -Oh, scuso non volevo...- -Oh niente, non ti preoccupare- -Sei una ragazza forte Katniss- -Davvero?- -Si, guarda come stai affrontando tutto ciò, Gale e Prim nell'arena, e da fuori sembri in uno stato di estrema calma- -Fuori, non dentro- -Hai ragione, ed è questo che ti rende forte, mostrarti normale quando invece dentro sei distrutta- -Grazie Peeta- -E di cosa?- Abbassai lo sguardo facendo un sorrisetto quando annunciarono che i tributi stavano per salire nell'arena. Sentii l'ansia e la paura percorrermi il corpo, poi i tributi comparvero sulle pedane. Tra sessanta secondi avrebbero avuto inizio gli Hunger Games. Respiravo velocemente, ero carica di ansia, paura, rabbia, tensione, poi Peeta mi prese la mano e non so perchè riuscii a calmarmi. Venti, diciannove, diciotto... Il tempo scorreva. Speravo che Prim avesse fatto la cosa giusta e che Gale l'avrebbe aiutata. Dieci, nove, otto, sette... Peeta mi strinse ancora di più la mano e mi guardò con uno sguardo rassicurante, poi... Tre, due, uno... *Colpo di cannone*

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