Another Destiny

di Moon Crash
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio di una nuova storia ***
Capitolo 3: *** Una babbana tra i maghi? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Ci doveva essere qualcosa che non andava , non poteva finire così, c'era qualcosa di sbagliato...
Dentro Malfoy Manor il corso degli eventi era strano , possibile che dovesse andare così?
Hermione era a terra con Bellatrix LeStrange accanto che impugnava la bacchetta con la quale aveva ucciso centinaia di persone e che stava torturano la strega fino allo sfinimento... Vi chiederete cosa stavano facendo in quel momento Ron e Harry: loro stavano assistendo allo spettacolo , mantenuti immobili dall'incantesimo "pietrificus totalus" davanti alle scale della cella da cui erano riusciti appena ad evadere. Ma non potevano che guardare la loro migliore amica soffrire sotto la maledizione Cruciatus della Mangiamorte. Che avrebbero potuto fare? Le loro bacchette erano in mano a quello stupido di Draco Malfoy . Le urla di Hermione di diffondevano nella sala svanendo lentamente ma rimanendo impresse nelle loro menti.
Ad un tratto Ron riuscì di nuovo a muoversi , analizzò la situazione e non gli venne altra idea che andare a recuperare la borsetta immensa di Hermione che giaceva in un angolo della sala non molto distante da lui. Arrivò da quella appena in tempo per evitare a Hermione un altro Crucio e l'attenzione fu immediatamente su di lui. Afferrò la prima cosa che riuscisse a trovare all'interno della borsa e mise in moto la mente. Aveva tra le mani la Giratempo, la cosa più inutile che gli potesse capitare tra le mani in quella situazione.
O FORSE NO.
Iniziò a girarla tra le mani e d'un tratto si ritrovò a Diagon Alley. Non aveva idea di quanto fosse tornato indietro ma doveva trovare una bacchetta da qualche parte.
Riuscì a recuperarne una da un venditore ambulante abbastanza losco che però funzionava abbastanza bene . Si materializzò in una stradina con delle villette a schiera tutt'in torno e gli venne un tuffo al cuore: nel cortile davanti a lui c'era una bambina che leggeva un libro che lui non nemmeno osato aprire per quanto enorme fosse. I suoi capelli castani ondegiavano come la folta criniera di un leone tra il venticello estivo. La piccola Hermione non poteva avere che undici anni, era proprio come Ron l'aveva vista la prima volta sul treno.
Un gufo bianco volava nei dintorni e iniziò a scendere in picchiata appena avvistata la casa dell'undicenne Hermione. Tra le zampe c'era una lettera chiusa con un sigillo rosso. Ron conosceva il simbolo nel sigillo. La piccola stava per ricevera la sua lettera per Hogwarts, che le avrebbe cambiato la vita , che l'avrebbe portata a conoscere lui , che l'avrebbe portata alla guerra contro ColuiCheNonDeveEssereNominato.
Non voleva vederla soffrire ancora come stava succedendo a Malfoy Manor .
E così lo fece.
Camminò verso la cassetta della posta dove era atterrato il candido gufo e gli sfilò la lettera , la portò in un vicolo vicino , la pose a terra e prese la bacchetta....
dalla sua bocca uscì come un sibilo :" INCENDIO" .
La lettera divenne cenere , e infine scomparse.
Ron prese la Giratempo e guardò la bambina che continuava a leggere indisturbata.
Forse un giorno si sarebbero incontrati... Un groppo al cuore gli cinse il petto e in un attimo sparì.

Salve a tutti :) spero apprezzerete l'inizio della mia storia ,
inserirò il primo capitolo a 2 recensioni
Grazie per aver letto
 A presto :D
-MoonCRash

 

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Capitolo 2
*** L'inizio di una nuova storia ***


Capitolo 1.
La scuola non era mai stata così noiosa.
La pioggia batteva sui vetri tenendo il ritmo della lezione di latino , noiosa e inutile come al solito. I termosifoni mal funzionanti emanavano un lieve calore che poteva percepire solo chi era a meno di due metri di distanza.
Ovviamente tra i pochi privilegiati a godersi un clima quasi accettabile  non c'era Hermione Granger che, avvolta nel giacchino grigio di lana, era l'unica a seguire la lezione.
I ragazzi della sua scuola erano tutti figli di personaggi di rilievo per il paese e si era guadagnati il diritto di studiare in quella scuola pagando profumatamente con i soldi dei loro paparini. Hermione invece aveva sostenuto gli esami necessari, studiando , dandosi da fare, per sedersi al posto che ora occupava. Non che fosse povera, ma non era certo il tipo di persona che vuole che qualcuno le spiani la strada.
Mancavano pochi minuti alla fine della lezione, e poi finalmente sarebbe potuta tornare a casa e immergersi nel suo mondo, del tutto differente da quello di qualunque altro ragazzo qui.
Non era mai riuscita ad ambientarsi , troppo presa a dare il meglio di se , e sinceramente non le importava poi tanto se quella gente la considerava strana.
Quando la campanella suonò fu l'ultima a uscire dalla classe, con il cappotto rosso e lo zaino sulle spalle, e guardava quei ragazzi che ormai conosceva da più di tre anni e che però non aveva mai veramente conosciuto.
Prese il suo ombrello e uscì sotto la pioggia.
Anche se in classe non era ben vista , Hermione Granger era davvero una bella ragazza.
Con i lunghi capelli castani che ondeggiavano ad ogni suo movimento, gli occhi color nocciola, il corpo slanciato e aggraziato , Hermione era una normale diciassettenne nel fiore degli anni. In quel periodo della vita in cui esci con le amiche e ti innamori... che ti diverti in ogni istante ma ti rattrista ogni cosa , in cui cerchi di goderti la vita al meglio per poi scoprire che devi costruirti un futuro senza poter contare su altri.
Ma lei non aveva grandi amiche, non si era mai innamorata, non riusciva a divertirsi più di tanto, le cose che la rattristavano erano poche e ultimamente era parecchio apatica verso la vita . Nel suo futuro non sapeva cosa vedere, perchè pensava che qualsiasi cosa avesse fatto in quello stupido mondo non l'avrebbe mai portata ad essere felice, soddisfatta.
Forse era nata nel posto sbagliato, forse nel mondo sbagliato, ma non ci poteva fare chissà che cosa. Era andata così non poteva che rassegnarsi.
Tornando a casa si era persa nei suoi pensieri e aveva finito per perdersi anche nella realtà.
Camminava nel viale alberato a qualche isolato da casa sua, decisamente la via più lunga per tornare.
Una ventata improvvisa le fece volare via l'ombrello e lei si ritrovò sotto la pioggia .
"Perfetto"pensò . Come se non bastasse le nuvole rendevano tutto cupo e i pochi lampioni accesi nella via minacciavano di spegnarsi da un momento all'altro.
Il boschetto alla sua destra era stranamente inquietante , forse perchè sembrava emanasse luce propria, forse perchè da lì provenivano strani rumori.
Hermione si ritrovò a fissarlo immobile , come se aspettasse che succedesse qualcosa, quando quel qualcosa successe:
Un lampo rosso fuoco attraversò il bosco da una parte all'altra svanendo poi nel nulla.
Seguirono altri lampi, verdi, rossi, bianchi, ed Hermione non potè restare ancora a guardare.
Una persona normale non si sarebbe di certo avvicinata vedendo quelle luci, ma lei era attratta da quello che poteva trovare in quel bosco tanto da non pensare alla pericolosità del tutto.
Le convers bianche affondavano nel fango , ormai il cappotto era completamente bagnato, così decise di lasciarlo nell'erba , insieme allo zaino ed alla sua completa lucidità mentale.
Camminando verso le luci pensava a quello che poteva trovare davanti a lei : forse un dio venuto da un altro mondo, uno strano animale fantastico, un mostro assetato di sangue...
La paura non era minimamente paragonabile all'estrema emozione.
Ad un certo punto i lampi cessarono.
Il cielo era completamente nero, non pioveva più, il freddo si era fatto più pungente , accentuato sopratutto dalla camicetta azzurra bagnata e dai piedi umidi.
Non riusciva  a vedere niente , così sfilò il cellulare dalla tasca e lo usò come torcia.
Si girò intorno per vedere la fonte dei lampi ormai scomparsi quando andò a sbattere contro qualcosa... o qualcuno.
Allo scontro aveva perso l'equilibrio e adesso si trovava seduta per terra sull'erba bagnata , davanti a lei c'era un ragazzo.
Era completamente bagnato di pioggia, con i capelli biondissimi grondanti d'acqua e sembrava appena uscito da un' elegante festa sottomarina vestito con un completo nero.
Insomma , sembrava una specie di principe , un tantino oscuro, delle favole tranne per il fatto che non le aveva minimamente chiesto scusa ne si era offerto di aiutarla ad alzarsi.
-Eh emh!- provò a dire Hermione per attirare la sua attenzione ma a quanto pare lui non si era nemmeno accorto di aver urtato contro qualcosa.
I suoi occhi azzurri erano allarmati e squadravano l'oscurità come per cercare di tagliarla e vedere tutto chiaramente. Dopo essersi guardato abbastanza in giro posò lo sguardo su quella ragazza che lo guardava con aria di rimprovero che le stava seduta davanti.
-Potresti per lo meno chiedere scusa!- disse Hermione alzandosi da terra .
-Cosa?- chiese lui - Perchè mai dovrei chiederti scusa? Vattene via subito di qui babbana.- rispose lui incamminandosi verso il centro del bosco. Tra le mani stringeva un bastoncino di legno , dritto e ben lavorato .
-Babbana? è una specie di insulto?- Hermione raggiunse il ragazzo - Hai per caso visto dei lampi nel bosco? Sai di cosa si tratta?- chiese ricordandosi del motivo per cui era lì.
Il ragazzo si girò per guardarla in faccia.
" Sarà il caso che le cancelli la memoria" pensò .
Le puntò la bacchetta all'altezza della faccia ma prima che potesse pronunciare l'incantesimo Hermione la scansò con la mano . La bacchetta volò qualche metro più in là.
-Cosa stai facendo?- chiese Hermione alquanto turbata.
-Come osi toccarmi lurida babbana?-urlò lui avvicinandosi a lei con aria minacciosa - Persone come te dovrebbero imparare a stare al proprio posto! E tu hai osato levarmi di mano la mia bacchetta! Mio padre lo verrà a sapere e tu non la passerai liscia!- disse senza riflettere.
Ma di certo non avrebbe potuto dire niente al padre. Era scappato dalla sua casa per non tornare più, durante le vacanze natalizie , perchè non era possibile per lui continuare a stare in quella famiglia. Ora che ColuiCheNonDeveEssereNomintato era tornato , la sua famiglia lo aveva caricato di pesi e aspettative che lui nan sarebbe mai stato in grado di appagare.
Quando suo padre era stato poi portato ad Azkaban , tutte i suoi debiti verso il signore Oscuro erano ricaduti su di lui , e per pagarli gli era stata data un' unica possibilità: un omicidio.
Allora era scappato e adesso non poteva che continuare a scappare.
Un lampo rosso venne scagliato alla sua sinistra.
Il ragazzo si girò di scatto e si ritrovò davanti a cinque figure incappucciate e fluttuanti in aria.
-Ragazzo mio , torna a casa e tutto ti sarà perdonato- disse una voce acuta e scattante proveniente dalla figura al centro.
-Il signore oscuro non è tanto paziente , quindi torna con noi e tutto si sitemerà.-
Hermione era incantata dalle forme quasi aereiformi di quegli esseri che vibravano in aria , ma il ragazzo non sembrava sorpreso come lei.
Aveva le nocche delle mani bianche per come le stringeva e il volto era pallido e impaurito.
Le figure incappucciate toccarono terra e levarono le maschere e, con grande sorpresa della ragazza, scoprirono un volto umano sotto ognuna di esse.
La cosa che la tranquillizzò è che nessuno di loro pareva averla notata.
Ognuna di quelle persone stringeva tra le pallide mani un bastoncino simile a quello del ragazzo.
-Non tornerò con voi- disse quasi sottovoce il ragazzo e i Mangiamorte puntarono la bacchetta verso di lui.
-Fai tanto lo spavaldo quando sei disarmato e debole.... non ti facevo tanto stupido , giovane Malfoy- disse ridendo un altro Mangiamorte.
-Non credere che ti risparmieremo solo perchè l'Oscuro signore ti ha affidato una missione così importante... non sei l'unico a poterla portare a termine, non sei indispensabile- sussurrò con voce irritata Bellatrix LeStrange:- Noi non vogliamo giungere a tanto , anche perchè so che tua madre ci starebbe male , non credi? Non ti interessa di ciò che proverà tua madre ? Povera Cissy... con un figlio traditore come te!-
Un lampo verde lo mancò di poco.
Hermione non ci capiva niente per la prima volta in vita sua , ma aveva capito che se voleva andarsene viva da lì avrebbe dovuto aiutare il ragazzo.
Indietreggiò lentamente e silenziosamente fino al punto dove doveva essere caduta la bacchetta , la afferrò e gridò al ragazzo :- Prendi Malfoy!-
Lui si girò sorpreso e prese la bacchetta al volo , giusto in tempo per proteggersi da una maledizione senza perdono che gli stava arrivando addosso.
Ormai i mangiamorte avevano preso coscienza della presenza della ragazza .
-Lurido traditore! Ti fai aiutare da una babbana! - Urlò la Mangiamorte cercando di schiantarlo.
Il ragazzo sapeva che non avrebbe avuto la meglio per molto, uno contro cinque, e che sarebbe dovuto andarsene il più in fretta possibile.
Smaterializzarsi non era un problema per lui , e avrebbe potuto farlo da un momento all'altro.
Il problema era lasciare la ragazza lì.
Sapeva che i Mangiamorte l'avrebbero torturata a morte per strappargli informazioni su di lui , inutilmente, visto che lei non sapeva niente. Solitamente non si sarebbe preoccupato della sorte di una babbana ... ma lei lo aveva aiutato anche dopo che lui l'aveva minacciata.
-Pietrificus Totalus.- urlò sperando che l'effetto durasse il più a lungo possibile.
Poi si girò verso la ragazza che guardava le cinque persone immobili come statue con aria confusa e curiosa insieme.
Afferrò il suo braccio ed un attimo dopo non erano più nel bosco...
***
Hermione non si era mai sentita peggio in vita sua... Le gambe le tremavano e si sentiva come se l'avessero fatta a pezzi e poi rimontata almeno due volte.
Era in piedi appoggiata ad un muro in una stradina stretta e buia in cui non era mai stata. La testa le girava in maniera incredibile e sarebbe di certo finita a terra se il ragazza biondo non la sorreggesse.
-Dove siamo?-chiese qualche minuto dopo quando sembrava essersi ripresa- Anzi... come ci siamo arrivati?.-
-Ci siamo Materiallizzati a Notturn Alley-disse il ragazzo - è il primo posto che mi è venuto in mente.-
-E dove sarebbe questa Notturn Alley ?-
-A Londra.-
-Strano...non ne ho mai sentito parlare.-
Il ragazzo alzò gli occhi al cielo.
-Io sono Hermione Granger.- disse la ragazza porgendogli la mano. Si sentiva parecchio stupida a presentarsi in quel momento, invece che chiedergli che cosa fosse accaduto pochi istanti prima , ma le pareva di capire che il ragazzo non avrebbe risposto volentieri alle sue domande.
- Draco Malfoy- rispose il ragazzo appoggiandosi al muro e incrociando le braccia.Aveva completamente ignorato il gesto della ragazza.
Hermione storse il naso. Non aveva mai conosciuto un ragazzo così maleducato... o forse si.
-Allora, Draco, come posso tornare a casa da qui?-
Il ragazzo rispose con una risata.
-Tornare a casa? Ma hai visto quei tizi? Secondo te non ti verranno a cercare? In che mondo vivi ? Perchè il mondo in cui vivo io non è rose e fiori come sembra il tuo.-
-Come posso sapere quello che vogliono fare quelle creature se nemmeno capisco cosa sono? Non riesco a capire nemmeno che cosa stavate facendo nel bosco! Cos'erano ? Riti satanici o strane arti occulte?- sbottò la ragazza stancandosi dell'attegiamento del biondo.
-Noi preferiamo chiamarla Magia- disse Draco.
-Ah.Adesso è tutto chiaro allora- rispose Hermione sempre più diffidente.
-Vuoi sapere quello che è successo oppure no?- chiese attirando così l'attenzione della ragazza che annuì curosa.
-Diciamo che il mondo è diviso in due tipi di persone : i babbani , gente come te senza poteri magici, e i maghi, che sono in grado di fare incantesimi e vivono , per la maggior parte, lontani da voi. Ultimamente un certo Mago Cattivo è resuscitato e minaccia di distruggere il mondo ( babbano e non) che conosciamo e per farlo deve eliminare alcuni Maghi Buoni .
Uno di questi , e anche probabilmente quello che più teme, è Albus Silente, il preside della scuola di magia che frequento, e il compito di ucciderlo è affidato a .... taDaaan! A me.-
Hermione lo guardava con aria si sufficienza , come si guarda un pazzo che parla di assurdità.
-Ho capito, grazie per non avermi lasciato a morire per mano dei "maghi cattivi" e arrivederci.-
-Non credi ad una parola di quello che ho detto vero?- disse Draco per niente sorpreso e piuttosto divertito:- Ma la storia non è finita! Io mi sono rifiutato di ucciderlo e adesso sono in fuga dai Mangiamorte che mi vogliono morto-
Hermione si era alzata in piedi e fece per andarsene quando gli oggetti a terra vicino a lei iniziarono a levitare in aria.
Si girò verso il ragazzo che puntava la bacchetta verso gli oggetti.
Forse quello che diceva era vero. E se fosse stato così non poteva tornare a casa , avrebbe messo in pericolo  i suoi genitori.
-Ipotizziamo che io ti creda. Che cosa dovrei fare ?- chiese Hermione.
-Dovremo trovarti una bacchetta per prima cosa, non puoi girare per le strade del mondo magico senza... capirebbero subito che sei una babbana . Poi dobbiamo trovare un mezzo per raggiungere un posto : Mi è arrivata una lettera di Silente che dice che posso tornare a scuola senza problemi e che lì sarò al sicuro. Credo che accetterà la tua presenza, non ha mai avuto problemi con i babbani.-
-Insomma dov'è che dobbiamo andare?-
- Ad Hogwarts- rispose Draco.
***********************************************
Grazie a tutti per aver letto il primo capitolo...
Avevo detto che lo avrei postato a 2 recensione ma non potevo aspettare oltre :D
Spero apprezziate la piega che ha preso la storia e che continuiate a seguirla :)
Continuo a 2 recensione
-MoonCrash

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Capitolo 3
*** Una babbana tra i maghi? ***


Capitolo 2
La notte era passata , e con lei le ultime nuvole si erano diradate. Un pallido sole spuntava dai tetti di tegole rosse e consumate di Notturn Alley , sempre avvolta in alone di oscurità.
Trovare una bacchetta era la cosa più facile al mondo... se la proprietaria non fosse stata una babbana.
Draco aveva passato tutta la notte a pensare e ancora non trovava un modo per procurarsene una. Aveva pensato di passare al negozio di bacchette a Notturn Alley ma era risaputo che il proprietario era un sostenitore di TuSaiChi , potevano provare da qualche venditore di bacchette rubate per strada ma avrebbe potuto vendere le informazioni su di lui ai Mangiamorte... non rimaneva che Olivander.
Sapeva che lui non avrebbe in nessun modo provato a contattare il Signor Oscuro e che però era sempre stato fissato con " è la bacchetta a scegliere il mago" e quindi non avrebbe mai accettato di vendergli una bacchetta a caso.
Ma era l'unica occasione che avevano.
Anche Hermione aveva passato la notte insonne  a pensare a quello che aveva visto la sera scorsa. Aveva accettato le spiegazioni del ragazzo e ormai era impossibile rinnegare l'esistenza della magia.
Si sentiva , però, un po' triste... Essere a conoscenza di una cosa tanto strana e allo stesso tempo magnifica  era fantastico, la Magia esisteva ed era sempre esistita. Con essa tutti i maghi vivevano una vita all'insegna dell'avventura e potevano fare cose meravigliose.
Aveva chiesto a Draco tutto quello che le veniva in mente sulla magia: se i bambini nascevano già maghi o lo diventavano dopo, che cosa comportava essere un mago nel mondo babbano, che lavori potevano fare dopo, che cosa poteva fare la magia...
Draco le aveva parlato degli incantesimi, delle pozioni, degli animali fantastici, del Quiddich, di Hogwarts ... le aveva persino spiegato che anche certi bambini nati da babbani sono maghi.
E perchè lei allora era dovuta nascere babbana al 100% ? Perchè se era destinata a conoscere quel mondo non avrebbe mai potuto usare la magia? Le sembrava una cosa crudele... come spiegare ad un bambino il sapore e la dolcezza del cioccolato e non farglielo mai assaggiare.
Quando la via iniziò a svegliarsi e i negozi ad aprire, Draco si infilò un mantello nero e tirò su il cappuccio in modo che gli coprisse il volto e ne diede uno simile ad Hermione.
Attraversarono la stradina fino a Diagon Alley passando inosservati e giunsero davanti alla vetrina del negozio di Olivander.
Hermion era assorta in quel mondo magico e osservava ogni singolo accessorio magico di ogni vetrina , dalle scope ai libri di incantesimi e pozioni.
Entrarono nel negozio e un signore magro e smunto li accolse da dietro il bancone. Sembrava stanco e indebolito dal tempo e i suoi occhietti azzurri brillavano di una luce malinconica . Si sistemò i capelli bianchi in modo da sembrare meno in disordine e poi si rivolse ai due clienti.
-Salve signori... come posso aiutarvi?-
Draco si tolse il cappuccio e il sorriso di Olivander si spense lasciando il posto ad un'espressione apatica e fredda.
-Oh signor Malfoy, mi permetta di dirle che non ho nessuna intenzione di vendere le mie bacchette a mangiamorte come lei.-disse .
Immaginando la reazione di Olivander , Draco tirò fuori dalla tasca la lettera di Silente e l'appoggiò sul bancone. Il venditore di bacchette la guardò e l'afferrò insicuro , ma non appena vide l'ordinara scrittura e la firma del preside di Hogwarts, si rilassò  e lesse velocemente.
-Chiedo scusa per il mio approccio iniziale .- disse chinando leggermente il capo:- ma non vedo perchè dovreste comprare una nuova bacchetta . Noto che la sua è ancora funzionante.-
-Non è per me - rispose Draco:- ma per lei.-
Hermione si sfilò il cappuccio e Olivander corrugò la fronte .
-Ho bisogno che venga con me ad Hogwarts.-disse il ragazzo:- I Mangiamorte l'hanno vista aiutarmi e non la lasceranno andare se la trovano e se girasse per le nostre strade senza una bacchetta qualcuno potrebbe sospettare che sia una babbana.-
-Capisco- disse Olivander invitando la ragazza  a seguirlo.
Hermione si incamminò con lui lungo corridoi di alti scaffali pieni di scatoline tutte diverse.
-Non ho mai venduto una bacchetta ad una babbana.- disse l'uomo sospirando.
Poi si alzò in punta di piedi per prendere una scatolina molto fina.
All'interno vi era una bacchetta molto semplice , dritta e liscia, con alcuni ramoscelli che si intrecciavano dall'impugnatura fino alla sua metà.
Hermione era attratta visivamente e psicologicamente da quella forma e soprattutto da quello che avrebbe potuto fare se fosse stata una strega.
Prese la bacchetta in mano e un brivido percorse il suo corpo. Per un attimo pensò che stesse fluttuando in aria ma era impossibile , essendo una babbana.
Olivander le sorrise e tornarono all'ingresso del negozio.
-Spero che ci rincontreremo prima o poi, arrivederci- disse il negoziante prima di sparire tra gli scaffali.
***
Hermione camminava avanti e indietro ammirando la sua nuova bacchetta al bordo di una stradina deserta di Londra. Draco la guardava e poco mancava che scoppiasse a ridere.
Aspettava un gufo con una lettera di Silente in cui ci sarebbero stati i particolari che descrivessero il loro arrivo ad Hogwarts.
Venti minuti dopo un gufo bianco posò una busta giallastra a pochi centimetri da loro.
-Silente dice che verrà a prenderci il professor Piton, che attiverà una passaporta segreta che arriva direttamente davanti ai cancelli della scuola.- disse Draco dopo aver letto la lettera.-Ci aspetta al binario 9 e 3\4 a King Cross alle otto stasera.-
-Non esiste il binario 9 e 3\4.- disse Hermione con aria interrogativa .- e soprattutto mancano cinque minuti alle otto.-
Draco guardò l'orologio e afferrò il braccio della ragazza.
-OH NO!- provò a dire lei ... ma i due sparirono prima che potesse opporre resistenza.
***
Alla stazione di King Cross c'era una marea di gente.
I treni si alternavano sui binari e la gente saliva e scendeva.
Hermione e Draco camminavano verso i binari 9 e 10 , ed Hermione sembrava molto convinta del fatto che non avrebbero trovato nessun binario 9 e 3\4...
Ok che adesso sapeva dell'esistenza della magia ma alla stazione ci era stata tantissime volte e un binario con un nome simile non passa inosservato.
Raggiunsero il muretto tra i due binari e  Draco si bloccò.
-Adesso io entro lì dentro.- disse indicandolo:- poi vengo a prendere te con il professore. Tu non riusciresti a passare, visto che sei una babbana-
Hermione iniziava davvero ad odiare il modo in cui veniva usata quella parola.
"BABBANA,BABBANA,BABBANA" pensò avvicinandosi al muretto.
-Fai attenzione a non farti notare- finì Draco e poi sparì all'interno del muro.
Hermione si avvicinò con gli occhi sbarrati . Era davvero passato lì dentro? Tese una mano verso il punto in cui era sparito Draco ma la mano non sentì niente. La ragazza appoggiò l'altra mano ma affondò all'interno del muro e l'attimo dopo non era più tra i binari 9 e 10.
Sopra di lei c'era un insegna bianca su cui c'era scritto in nero "9 e 3\4"....era riuscita a passare?
Draco si girò verso di lei con la bocca aperta.
-Come diavolo hai fatto?- chiese spostando lo sguardo da lei al passaggio.
Ma prima che potesse rispondere , un uomo alto e magro, vestito di nero, con i lunghi capelli unti apparve davanti a loro.
-Malfoy, sei in perfetto orario -disse la voce secca del professor Piton.
-Possiamo andare.-
Piton raggiunse una panchina alla sua destra sulla quale era arrotolato un giornale vecchio della Gazzetta del Profeta . Draco fece segno a Hermione di avvicinarsi ma il professore le lanciò uno sguardo torvo.
-Lei non viene con noi.- disse rivolto alla ragazza.
-Certo che viene- disse Draco levando la mano da sopra la passaporta:- i mangiamorte la staranno cercando.-
-Il professor Silente non ha detto niente riguardo, perciò lei non verrà. Malfoy afferri in fretta la passaporta.-
-No.- disse allontanandosi dal giornale.-Se lei non viene non vengo neanche io.-
Draco afferrò la mano di Hermione e si incamminò verso il passaggio del binario.
-Ammirevole.- disse il professore.-Verrà anche la babbana. Mi è stato ordinato di portarvi in salvo in ogni modo.-
Draco scattò verso la passaporta e disse a Hermione di afferrarla giusto in tempo.
Poi sparirono da King Cross e si ritrovarono davanti ad un cancello nero.
Hermione era sollevata dal fatto che viaggiare così era decisamente più confortante di Materializzarsi. Un attimo dopo guardò davanti a se' e notò l'enorme castello nero nel buio della notte , con tante minuscole luci accese .
Quando entrarono , ad accoglierlo c'era la professoressa Mc Granitt .
-Bentornato signor Malfoy, Benvenuta signorina Granger.- li salutò:-Il professor Silente ci aveva avvertito del vostro arrivo. Volevo informarla , signorina, che lei rimarrà ad Hogwarts fino a che non sarà al sicuro. I suoi genitori sono stati avvertiti della sa permanenza qui e del fatto che da adesso seguirà le lezioni. Più tardi andrà dal professor Silente per chiarire la situazione.-
Seguire le lezioni lì? In una scuola di MAGIA?
Hermione si sentiva al settimo cielo.
-Adesso andate a cena.- disse sorridendo la professoressa.
Al di là di una porta enorme vi era La Sala Grande. Studenti di tutte le età mangiavano divisi in quattro tavolate e di fronte a queste vi era un altro tavolo dove cenavano gli insegnanti.
Al loro ingresso nella sala , il professore al centro salutò i due arrivati con un cenno del capo.
Prima che potessero sedersi , quel professore si alzò in piedi e iniziò a parlare:
-Cari studenti di Hogwarts, da oggi accogliamo nuovamente il signor Malfoy , che ha deciso di voltare le spalle a Voldemort per combattere questa battaglia con noi.-
Gli studenti lo accolsero con applausi e gridi di incoraggiamento.
-Inoltro abbiamo invitato a stare con noi una giovane ragazza babbana. La signorina Hermione Granger che ha aiutato il signor Malfoy nella battaglia contro i mangiamorte.-
Adesso tutti gli sguardi erano incollati su di lei , una piccola e fragile babbana , in quella scuola per maghi straordinari. Le facce lasciavano trasparire curiosità , fastidio, incredulità....
Hermione non era mai stata tanto al centro dell'attenzione.
D'un tratto si accorse che Draco la teneva ancora per mano e arrossì ancora di più.
Il ragazzo la trascinò ad un tavolo dove tutti gli studenti la guardavano con aria di superiorità. Portavano tutti lo stemma verde e argento con un serpente sopra.
Hermione capì che si doveva trattare della casa di Serpeverde.

Al tavolo dei Grifondoro la serata era continuata senza interruzioni .
Harry Potter era intento a squadrare la babbana e il modo in cui Draco sembrava aver legato con lei. Era piuttosto sospetto anche il fatto che fosse tornato dalla parte dei giusti.
-Hey Ron tu che ne pensi?- chiese il ragazzo al suo vicino.
Ron stava mangiando cosce di pollo arrosto e pareva non aver notato minimamente del ritorno di Draco e della nuova studentessa babbana.
Alzò lo sguardo e vide il volto di Hermione tra gli studenti di Serpeverde.
Spalancò gli occhi e il pollo gli scivolò dalle mani.
-NON è POSSIBILE...HERMIONE?-
****************************************
Salve :D
Grazie per aver letto questo capitolo!
Sono riuscita ad inserirlo subito solo perchè oggi non avevo niente da fare quindi non vi aspettate che gli altri arrivino così presto xD
Continuo a 3 recensioni :)
-MoonCrash

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