Normalità...esiste?

di Triela_Rico
(/viewuser.php?uid=48674)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno da Milano ***
Capitolo 2: *** Anco Marzio ***
Capitolo 3: *** Beagle ***



Capitolo 1
*** Ritorno da Milano ***


<<"Alla fine, dopo sette anni di orsacchiotti e Steiff mi ritrovo come regalo di natale un diario segreto -.- Mi gioco lo Steiff col fiocco lillà che centra 'Etta!!!!
Adesso posso sfogarmi felice. Allora... perchè non so che scrivereeeeee....

Aiutare Etta a scrivere nel suo diario è facile ma poi farlo per se no. MMMMMMHHHHHH!!!!

Dunque potrei scrivere...ehr....Uffahhh non so cosa. VAbbè domani vedo">>




Triela non ha sonno, poggia delicatamente il diario con la copertina di peluche sul letto e si alza a guardare la finestra. Fuori è ormai tutto buio, da dove si affaccia la sua finestra non è tutto illuminato e si possono vedere più stelle che da altre stanze poste dall'altro lato del dormitorio.
La camera affianco è occupata da Etta e Rico e si domanda cosa stessero facendo. Sospira così rumorosamente che Claus alza gli occhi dal suo libro per sapere cosa fa pensare l'amica. Erano amiche si, ma Claus non si faceva avvicinare molto, solo discorsi seri ogni tanto, ma nulla di più.
Vede Triela pensierosa e, sedutasi sul letto, le chiede cosa la rattrista

Triela: " non so Clause, mi sento giù tutto qui. Inoltre mi chiedo come stanno le ragazze.

Sono tornata poco fa da Milano e non ho molta voglia di dormire. Sembra strano ma è così"

disse sorridendo appena in modo triste

Claus: "Centra tuo fratello?"

Triela: "oh no, affatto. Non cè attrito tra noi per ora."
negando anche col capo

Claus: "Capisco, se vuoi parlarne sono qui"

Triela si volta sorpresa, Claus che si offre di ascoltare qualcuno. Di solito legge senza prestare attenzione a ciò che la circonda. Mentre ora pareva preoccuparsi o almeno si interessava a lei.

Triela si rimette a fissare fuori, immobile. Poi di colpo si volta verso il telefono sul comodino vicino. Si avvicina e compone un numero, si butta sulla poltroncina affianco e aspetta che dall'altra parte rispondino.

Finalmente qualcuno ha alzato il ricevitore

Hillshire: Pronto

Triela: Hillshire...

rimasero un poco in silenzio finchè lei non pronuncia frasi in tedesco, frasi lente e un pò apatiche come un discorso ripetuto più volte.

Claus controlla l'orologio poi Triela, che stava ormai spaparanzata sulla poltroncina nuova che avevano richiesto e fortunatamente ricevuto. Avevano chiesto alcuni mobili per riempire la stanza e avevano visto accettare solo la poltroncina però in stoffa color panna che a Triela non piaceva ma visto che era comoda, non ha battuto ciglio.

Triela: "Sicher,habe ich verstanden"

DAll'altro capo, Hillshire era preso dal lavoro al portatile, neanche lui riesce a dormire.
Ma il fatto che lei lo chiama a quell'ora era è novità, di solito si salutano davanti il dormitorio per poi ritrovarsi la mattina dopo. E perchè parlava in tedesco?

Hillshire:" Warum haben Sie zu mir benannt? Was ist geschehen?"

Triela:"Nichts, wollte ich nur sprechen. In der Tat? Aber es ist spät. Vai zum Bett."

Hillshire:" Triela perchè parli in tedesco, cosa cè. "

Triela:" NIente, davvero. NOn avevo sonno te lho detto."

guardando Claus che capì cosa voleva la compagna di stanza anche senza parlare e chiude il libro per andare a fare il suo solito bagno

Triela:" Ganz gut geht...."

mentre l'amica raccoglie tutto l'occorrente per non tornare subito.
Ormai Claus ha capito che Triela parla in tedesco per non farsi capire. E pensa di rimanere più del previsto nella vasca per lasciarli soli al telefono, aveva raccolto nel pomeriggio delle erbe profumate per il bagno e voleva godersele.


Hillshire:" Es geht gut, Cè zutreffender Claus?

Triela:"Claus ist selbst hier, aber sie nimmt heraus"

Hillshire:"Hmmm....Was Sie ditz müssen?"

Triela:"fünf minuteren und von es sprechen wir"

Ci fu silenzio, Triela voleva aspettare cinque minuti così che, rimanendo sola in camera, poteva parlare senza problemi. Almeno senza una persona diretta che ti fissa perchè ti ascolta. Anche se il telefono è controllato e non devono dirsi cose particolari, Triela preferisce senza CLaus.

Hillshire:"Es ist noch hier?"

Triela:"No è uscita, ora possiamo parlare normalmente, anche se per me normale è in tedesco"

disse decisa, lei era olandese ma il tedesco era ormai la sua lingua madre per eccellenza.
Lo parlava con Hillshire prima di venire in Italia e ancora fra loro si scambiano frasi e battute in quella lingua. Anche se avevano ormai imparato bene l'italiano e avevano perso nella sua pronuncia l'accento tedesco, quella era la "loro" LINGUA.

Hillshire:" Allora, cosa cè che ti turba."

Triela:" Non lo so, mi pare...di aver lasciato il lavoro a metà...anche se abbiamo arrestato il contrabbandiere mi pare di non aver fatto tutto il lavoro"

il suo tono di voce era serio e basso, Hillshire si chiede perchè si sentisse così

Hillshire:" Tranquilla, anche se ci è scappato l'altro riusciremo a prenderlo, è questione di tempo vedrai. Non ci pensare per ora, è uno che non ha potere nel clan."

Triela:"Capisco......"

Hillshire:"Ah, ho avuto notizie da Mimì, pare che voglia rivederti presto. Dice che ha delle cose da farti vedere...spero non siano delle nuove manette..."

esclamò ridendo, la battuta gli uscì spontanea. Mimì era degna figlia di suo padre e fino ad ora aveva dimostrarlo di esserlo pienamente. Sulle spalle di loro due ovviamente, cosa che aveva buttato giù Triela perchè era stata presa per il naso da una normale ragazzina. Ma l'aveva presa meglio rispetto al problema con Pinocchio. E ormai lei e Mimì sono buone amiche anche se Triela si sente a disagio perchè non è abituata ad avere rapporti con persone "normali".

Dal canto suo Triela ride con lui perchè apprezza la frase, sicuramernte Mimì voleva mostrarle qualche altro peluche, ma l'idea delle manette nuove la mette di buon umore e le fa dimenticare il problema che la assilla.

A Milano dovevano rintracciare e arrestare dei contrabbandieri di sigarette, oggetti e droga. Avevano trovato il luogo dello scambio ma mentre si occupavano del capo, persero le tracce di un uomo e Triela si arrabbiò tantissimo, se la prese con se stessa perchè aveva permesso per la prima volta ad un contrabbandiere di fuggire senza fermarlo. Hillshire aveva cercato in tutti i modi di calmarla e farle capire che non era colpa sua,la polizia locale non aveva aiutato molto e avevano contato solo sulle lor forze e profesionalità. Jean stesso aveva loro fatto i complimenti per la missione affrontata da soli e per la fuga dell'uomo, aveva detto che non cèra problema. Se avesse avuto notizie, loro sarebbero stati avvisati per ripartire al suo inseguimento. Hillshire non si fa problemi e fino ad ora non ha fatto altro che lavorare al portatile confrontando le informazioni vecchie con quelle recenti. Ma lei non è tranquilla, è il migliore cyborg insieme a Rico dell'Ente e questa mancanza in una missione non la tollera. E poi Jean, lei non lo sopportava prima perchè trattava male Rico e non lo considera neanche ora nonostante gli porti rispetto, è un uomo colto e preparatissimo, il migliore fratello dell'ente fra tutti oltre Hillshire. Gli altri erano militari e basta, loro no, laureati e preparatissimi. Eppure non vedeva di buon occhio il fratello di Rico e si chiede sempre, quando la vede con i lividi o giù per una sgridata, perchè continua a accettare tutto questo. Se fosse stata lei non avrebbe sopportato.

Hillshire la rispetta e non la tratta da oggetto, jean si.

Triela:" Questa battuta è favosola. COme ti è venuta"

Hillshire:" Non lo so, così..."

altro silenzio, imbarazante da entrambe le parti. Una telefonata del genere non l'avevano mai fatta, solo per mettersi d'accordo sull'orario delle missioni.

Hillshire:" Triela avrei una cosa da dirti, avrei voluto farlo domani ma ormai ne approfitto"

Triela:" Si dimmi"

Hillshire:" Qualche giorno fa ho ricevuto di nuovo una chiamata da mia madre, che mi esortava a tornare in Germania..."

Triela:" Vuoi andartene?"

alzandosi di scatto sorpresa

Hillshire:" NO, tranquilla. Io amo il mio lavoro qui in Italia e non tornerei mai in Germania per iniziarne uno nuovo. E poi significa abbandonare te qui costringendoti a farti avere un nuovo fratello. So che non ti accadrebbe lo stesso di Claus ma...voglio esser tuo fratello fino a che il destino vorrà..."

Quelle parole scioccano Triela non poco, ormai sa di avere il rispetto e la fedeltà di lui ma sentirlo dire in quel modo le fece raggelare il sangue di colpo, facendola sentire come spiaccicata alla poltrona senza potersi muovere.

Hillshire:" Quello che volevo dire è che tornerò in Germania per un mese o due, dipende dalle circostanze. Non prendo ferie da tanto tempo e ritornando non daro pensieri in famiglia"

Triela:" Capisco, allora... quando parti."

Hillshire:" Come ti ho detto avevo qualcosa da chiederti...io...vorrei averti con me in

Germania....per un mese o due...se la cosa ti paice. Non vedrai le tue sorelle per questo lasso di tempo però conscerai la Germania e la mia famiglia..."

Triela:" Io...in Germania? Perchè"

Hillshire:"Come perchè Triela, sei il mio cyborg e partner e no capsico cosa ci sia di strano"

Triela:"Quando pensi di partire..."

Hillshire:" Quando ti sentirai pronta io richiederò le ferie e verrai con me...Oh scusa ho una chiamata in attesa, rimani in linea..."

Dopo il beep calò il silenzio a Triela scivola il telefono dall'orecchio. Non si aspettava questa cosa, Etta era andata in Sicilia con Jose ma lei fino in Germania a conoscere dove è nato e la sua famiglia le fece uno strano effetto...

Triela:" E ora...che faccio???"

Nel frattempo che lei si arrovella, Hillshire risponde alla chiamata

Hillshire:"Pronto"

Jean: "Hillshire sono Jean, mi hanno detto che volevi parlarmi, oggi"

Hillshire:" Si, non cèri e ho chiesto di lasciarti il messaggio"

Jean:" Riguarda le tue ferie giusto? COsa volevi sapere"

Hillshire:" Vorrei tornare in Germania circa due mesi per rivedere la mia famiglia e voglio prendermeli da questo mese entrante. Inoltre vorrei portarmi Triela se non è un problema"

Jean:" Per i mesi va bene, hai gli arretrati che sono...un attimo che verifico nel portatile. Mi hanno dato i resoconti ieri..."

Hillshire:"Si"

Jean:" Ecco...bè hai maturato otto mesi e 26 giorni di ferie da quando sei arrivato all'Ente. Direi che te li sei meritati tutti. Per me non cè problema, ti autorizzo senza documenti, ci penso io a sbrigare le pratiche. Ma per Triela..."

Hillshire:" Non posso portarla con me?"

Jean:" Si certo, però devi compilare un modulo, nulla di che. Ma come mai vuoi portarla con te?"

Hillshire:" Lavoriamo sempre, una vacanza le farà bene. Sono sempre sotto stress e credo che qualche volta meritino di svagarsi. Rico non viene con te il mese prossimo? So che devi andare in Sicilia per le ferie"

Jean:" Te lo ha detto Jose? Tzè, sempre il solito. Cmq Rico è venuta cinque mesi fa con Henrietta. Se me la porto ancora non so"

Hillshire:" Fallo Jean, conosco Rico e so che ti è fedele e ti rispetta e darle prova della stima che ha verso di te è poco rispetto a quello che fa nei tuoi riguardi, io non sono nessuno per dirti queste cose ma siamo colleghi e il nostro lavoro è uguale. Dobbiamo lavorare con bambine diventate cyborg che fanno un lavoro pesante per un professionista.... Se puoi portala con te...tieni a lei ed è il minino che puoi fare."

Jean:" Ci penserò...intanto ti mando il modulo per far uscire Triela fuori dall'Iitalia. Per il resto nessun problema."

Hilslhire:" Ti ringrazio, ti devo un favore. E per poco fa...non ti arrabbiare s e mi sono intromesso ma penso che voi due dovete passare un pò di tempo insieme, non solo al lavoro. Ti salverà la vita tante volte ancora e ti ascolterà senza battere ciglio sempre con dedizione e rispetto. Lei lo merita. Ascoltami"

Jean:" Lo so...ci penserò finchè non prenderò le ferie."

Hillshire:" Va bene...ciao"

Hillshire sa di aver detto troppo ma spera di aver spronato il collega a far la cosa giusta per il suo cyborg. Rico è una delle poche che lo merita davvero perchè il fratello non mostra loro il vero sentimento nei loro riguardi.

Chiude la chiamata appena terminata e torna a quella con Triela

Hillshire:" Triela...ascolta..."

Triela:" Si...dimmi..."

Hillshire:" Io ho le ferie ma per far uscire te dall'Italia devo firmare un documento.

Domani sarà consegnato e ti dirò quando partiremo..."

Triela:" Va bene..."

Hilslhire:" Sei contenta di star lontano dal lavoro per un pò?"

Triela:" Si molto, ci sono sempre più responsabilità e imprevisti e un taglio ci vuole..."

Hillshire:" Bene però prima di partire vorrei portarti da Mimì...così ti farà vedere i peluche e la saluterai, ti va?"

Triela: "Certo,va bene"

Claus ritorna in camera pronta per andare a letto, si è asciugata i capelli nello spogliatoio per non disturbare l'amica

Triela:" Ehmm...Dann morgen"

Hillshire:" Cè Claus?"

Triela:" Es ist jetzt in Raum zurückgebracht worden. Ich muß schließen"

Hillshire:" VA bene, allra a domani"

Triela:" Gute Nacht"

Chiude il telefono e rimane sulla poltrona un poco a guardare il soffitto con il telefono ancora in mano, pensando al lavoro a Milano e alla notizia

Cluas:" Ti ho disturbata?"
rompendo il silenzio e riportando Triela alla realtà

Triela:" NO, avevamo finito"
esclama un poco scocciata

Triela:" Sempre lavoro...."

disse dirigendosi verso il letto tutta rossa

Claus." Perchè sei rossa, Hillshire ti ha fatto una proposta indecente?"

sorridendo prenderndola in giro

Triela:" Nooo, affatto, non sono rossa"

Claus:" Va bene notte"
poggiando gli occhiali sul libro accanto al cuscino

Claus aveva capito che lei si ritrova rossa per qualcosa che Hilslhire le ha detto ma non è tipo da intromettersi nelle faccende degli altri. Tanto lo sapeva che qualunque cosa fosse, presto lo avrebbe saputo.

Triela intanto si butta sul letto abbracciando il nuovo Stuiff ricevuto dal fratello. Un orsacchiotto color nocciola con il cappellino da notte che pareva dirle "Buona notte".
Ma è troppo eccitata per il viaggio... le viene di colpo voglia di scrivere sul diario...

Triela:" Però glielo dico che preferisco solo gli orsacchiotti. Etta ha sempre la lingua

lunga con Jose"...

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Anco Marzio ***


momento di stacco prima di riprendere la trama della storia, serve a rendere meno pesante la lettura. Spero che questi piccoli intermezzi simpatici vi piacciano

Un leggero vociare fuori nel cortiletto non disturbava Triela e Claus dal loro sonno.
Senza missioni ne allenamenti mattinieri, non avevano messo la sveglia e appofittavano della cosa per sonnecchiare un pò di più.

Gli occhiali di Claus sono poggiati vicino il cuscino, sopra il libro che stava leggendo prima di dormire.

Triela è coperta tutta fino alla testa, attorniata dallo steiff col cappellino da notte e un altro col fiocco verde.

Una calma innaturale pervade la stanza, silenziosa e buia nonostante l'ora.

Neanche un leggero bussare alla porta sveglia le dormiglione, altri due colpi ma niente.

Si apre la porta e Rico entra trionfante nella stanza mentre le amiche dormono nella grossa. Si avvicina alla finestra e la apre, qualche mugulio di lamento si leva appena. Rico fa la rincorsa e si butta su Triela per darle il buongiorno. Ma sbattono la testa l'una con l'altra. Triela agonizzante, cerca di levarsi Rico di sopra che per il dolore si tiene la testa schiacciando l'amica.

Triela:" Rico, spostati...aiutoooo"

Rico:" Scusa, ahiooo....ecco mi sto spostando"

Claus:" Si può sapere che succede? Chi ha aperto le tende"

Rico:" Io...che male....sono venuta a svegliarvi"

Triela:" A ucciderci...."

apostrofando l'amica che si tiene ancora la testa per il colpo di prima

Henrietta arriva di corsa in camera tutta eccitata e si butta sul letto addosso a Triela per abbracciarla

Henrietta:" Triela...che bello...che bello..."

Triela:" Etta, calmati. Ma che avete oggi tutte"

Etta:" Mi ha telefonato Jose, mi ha detto che tornerà domani dal viaggio e che mi porterà un regalo. Ha detto che ha a che fare con la macchina fotografica..."

Triela:" Torna domani? Bene ma non eccitarti troopo, altrimenti appena lo vedi svieni per la felicità"

prendendo il giro Etta che arrossiva tutta per la contentezza mentre strapazzava l'amica

Rico:" Henrietta, ma perchè ti esalti tanto per i regali di Jose. Sono sempre cose che fanno come fratelli."

Etta:" NOooo, Rico non capisci. Jose me li regala perchè vuole dirmi che prova affetto per me....che bello!!!"

Rico:"sarà"

poggiando due dita su una guancia riflettendo

Triela:" Tu non hai mai avuto un regalo da Jean e quindi non sai che vuol dire. Etta dovresti fare come fai con Jose, dirgli che Rico vorrebbe un regalo da Jean...visto che fai questo con me"

Etta si sorprende un poco, Triela ha capito la cosa e dal tono si capisce che non le è piaciuta

Etta:" Triela non ti è piaciuto il regalo?"

Triela:" Ecco...Hmpf...Etta, il regalo è una cosa che dipende dal fratello. A me già li fa e voglio farmi la collezione di orsacchiotti. Dovresti pensare a Rico non a me...grazie"

Non è seccata ma Triela a quanto pare non ha apprezzato il gesto. Henrietta capisce che sarebbe stata contenta di avere un regalo pensato per lei da Hillshire, come fa Jose. E si rende conto di aver esagerato.

Etta:" Triela scusa, non volevo. Non lo faccio più"

Triela:" Vabbeneeee...ufff.....ricordati di Rico ah?"

Henrietta e Rico sono distese sul letto di Triela mentre lei vi è seduta, ancora assonnata, nonostante la sveglia ricevuta. Le fissa per un pò una a una e poi sospira

Triela:" Come mai avete fatto così presto stamattina...volevo dormire un pò di più ma voi due siete piombate come pazze"

questa frase la dice tutta in una volta senza riprendere fiato, ora le tocca alzarsi presto e trovare qualcosa da fare.

Triela:" Che ore sono...."

con tono apatico e rassegnato

Claus:" Bè pensavo più presto, sono le otto e trenta.

Triela:"Che consolazione......."

Rico:" Dai Triela, stamattina non abbiamo niente da fare neanche noi. Perchè non ce ne andiamo in terrazza a prendere il sole?"

Etta vede i peluche sul letto e ne prende uno per abbracciarselo tutto, Rico vede quello col cappellino da notte e lo afferra

Rico:" Che bello...come si chiama?"

Triela:" Anco Marzio, è l'ultimo avuto da Hillshire"

Rico:" Anco che???....il nome è strano il peluche mi piace. Carino, mi paicerebbe averne uno."

abbracciandoselo tutto contenta

Triela:" Il nome è bellissimo e se non ti piace te ne fai comprare uno da tuo fratello e lo chiami come vuoi, pure Sbirulino ma non offendere i miei nomi

agitandosi tutta, qualunque cosa potesse dire, non doveva toccare i suoi amati orsacchiotti

Etta:" Rico, Triela tiene a loro, li adora e anche se questi nomi sono strani stanno bene ai peluche.

Triela:" Etta...non infierire ...io mi cambio voi non mi sciupate i peluche.

Triela si alza a fatica e guarda fuori dalla finestra,cè un pò di viavai delle altre sorelle per il dormitorio e si domanda perchè.

Etta:" Pare che cè una nuova sorella. Dicono che è alta e bella ma ancora non l'ho vista. Jean e Jose hanno già incontrato lei e il fratello, ma lei non è venuta ai dormitori fino ad oggi. Pare che stanotte dorme qui.

Triela:" Una nuova? Non sarà il novo tipo di cyborg?"

Rico:"Se lo è vorrei consocerla. Jean diceva che sono diverse da noi e avranno meno condizionamento e modifiche. Spero di vederla"

avvicinandosi alla finestra a guardare le sorelle che correvano nell'atrio del dormitorio.

Etta:" Triela ci vieni? Voglio conscerla"

Rico:"Siiii io sono pronta" tornando sul letto con un salto

Triela:" Vabbeneeeeee, mi cambio e usciamo...Rico, ora basta. Il letto!!!"

Etta e Rico posano i peluche sul letto e si avviano alla porta di corsa mentre Claus indifferente torna a dormire

Triela:" Claus non vieni? Non sei curiosa?"

Claus:" No, tanto prima o poi la conoscerò"

con un cenno della mano per salutare

Triela:"A dopo allora"

Fuori le sorelle cercano la nuova arrivata

Etta:"Vediamo se qualcuna l'ha vista"

Rico:"Scusami, hai per caso visto la nuova sorella?"

fermando una ragazza che correva verso di loro

Theresa:"NO mi spiace, pare che lei sia più grande di noi e sia rossa di capelli. Il fratello è un tipo carino e affascinante. Di più non so"

tornando a correre

Triela:"Capelli rossi? Più grande di noi? Ma che vogliono fare la "Carica delle vecchiette?"

Rico:"Chiediamo a Jean, venite"

correndo verso il palazzo dell'Ente

Triela:" Rico aspetta, cosa ti fa credere che lui ce lo dirà? A me pare un Rotwailer..."

continuando la frase in tono più basso

Rico si ferma e si volta a guardare l'amica, non aveva mai sentito nessuno parlare così di Jean. Tutti quelli che lui aveva catturato e braccato gli avevano dato diversi appellativi poco carini. Ma questo mai. La cosa la fece sorridere di gusto

Rico:"Rotwailer? AHAHAHAHA, mai lo avevano chiamato così. Ad ogni modo, non preoccupatevi. Segitemi e basta"

si volta e riprende a correre, Triela e Henrietta si guardano perplesse, poi decidono di seguirla da jean.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Beagle ***


Attraversano il cortiletto e il grandissimo viale che divide il dormitorio con la sede.



Possono entrare tranquillamente in sede ma ovviamente le telecamere registrano ogni loro movimento avvisando la sicurezza.

Attraversano i corriodi, chiedono agli agenti di sicurezza dove trovare Jean e scoprendo che è in ufficio si avviano verso il terzo piano.
Triela: "Rimango dell'idea che è inutile parlare con lui"

Rico:"Ma dai...non morde"
ridendo

Triela:"Chi lo sa. Intanto avrei delle cose da chiedergli e vengo solo per questo. Non mi sta simpatico..."

Rico:"Non lo trova simpatico nessuno anche se non capisco perchè"
voltandosi verso le amiche dietro di lei sempre camminando

Henrietta:" A me fa paura, ti guarda sempre con occhi duri e freddi"
stringendosi a Triela come se avesse visto un fantasma

Rico:" I suoi occhi sono così"
voltandosi di nuovo sempre camminando

Triela:"Rico aspetta....non capisco perchè lo difendi sempre"

Rico si ferma e si volta guardando Triela perplessa, non capisce perchè lei e Henrietta sono così dure con Jean

Triela:" Rico, lui ti tratta sempre male, ti sgrida e a volte ti picchia...e ancora lo difendi così. Perchè"
portandosi le mani sui fianchi mentre la osserva seria

Rico:" Jean è mio fratello, anche se si comporta così davanti agli altri con me è gentile. Non lo difendo, dico quello che penso"
sorridendo con aria pacata e gentile come faceva sempre

Rico sa che a volte lui è duro ma sa bene che è nel suo carattere ormai, anche se ultimamente si dimostra più gentile e disponibile. Le ha anche detto che il mare gli mette tristezza al tramonto e che vorrebbe ammazzare tutti i terroristi finchè sarà vivo. Non dice più il nome quando deve chiamarla ma si avvicinava
e le poggia la mano sulla spalla. Ormai Jean stava cambiando nel modo di trattarla e anzi pensa che cambia ancora. Lui le ha anche detto che non se ne era accorto prima, ma lei sta crescendo. I suoi lineamenti erano leggermente cambiati e anche l'altezza, ma lui non ci aveva fatto caso se non quando controllò la sua scheda personale con la foto e i dati di ogni esame. E si accorse della cosa.

Rico:" Lui non si comporta male con me, davvero".
avviandosi di nuovo

Triela:"Rico...sono preoccupata"
afferrandole un braccio

Rico:" Non cè niente da preoccuparsi, se non lo faccio io non devi temere"
riprendendo a camminare

Triela e Henrietta si guardano preoccupate e poi la seguono

Arrivate davanti la porta dell'ufficio di Jean,Rico bussa. Dopo pochi secondi Jean permette di entrare e Rico apre la porta affacciandosi solo con la testa

Rico:" Jean, posso chiederti una cosa?

Jean è nell'ufficio da solo, sta lavorando al portatile con dei documenti in mano e si ferma quando vede chi è che bussava. Posa i documenti sul tavolo

Jean:" Rico che è successo"

Rico entra nell'ufficio lasciando la porta semiaperta, Tirela e Henrietta si affacciano leggermente senza entrare e farsi vedere, Rico  si avvicina alla scrivania del fratello mentre lui la osserva serio

Rico:" Jean è vero  che cè una nuova sorella?

Jean:" Si esatto, è stata dimessa ieri. Dovrebbe venire in sede oggi."

Rico:" E' del nuovo modello? So che fa parte del nuovo tipo di cyborg"
sorridendo mentre si ferma davanti la scrivania a fissarlo

Jean:" Certo, vedo che le notizie volano"
rovistando fra delle carte

Rico annuisce con la testa sorridendo e poi si avvicina alla scrivania. Arrivava ad essa nonostante fosse molto alta per lei mesi prima. Jean stesso, che era alto di suo, usava la sedia alzabile per lavorare meglio. Rimane un poco incredulo, lavora sempre con lei e non si è accorto di niente. Ormai ècambiata anche di viso, più matura e carina. Non avrebbe mai pensato che in tre anni potesse cambiare tanto.

Jean:" Il nuovo cyborg non è come te, ha meno condizionamento e il corpo è stato preparato in maniera differente. Avrà meno forza e riflessi ma non sarà una marionetta apatica. Si è cercato di creare un nuovo modello che non dia problemi ai fratelli senza esperienza in merito."

Rico:" Ma senza condizionamento come farà il fratello a a darle ordini"

Jean:" Il condizionamentoi sarà fatto diversamente che con voi, non darà problemi come in precedenza con i modelli appena preparati. Certo sono ancora in fase di collaudo...vieni questo è nuovo modello"

Rico gira attorno alla scrivania e si avvicina a Jean per vedere il portatile. Compare la scheda di una ragazza.

Rico:" Che bella...:certo strani i capelli rossi"

Jean:" Ha 16 anni e le hanno cambiato colore di capelli, viso e il corpo per gli impianti"
guardando Rico mentre spiega

Rico:"Le hanno cambiato viso?"
fissango Jean sorpresa

Jean:"Si, cè il rischio che le ragazze vengano riconosciute, anche se è una possibilità remota. Inoltre i fratelli possono decidere l'aspetto fisico della sorella"

Rico:"Che brutta cosa. Se possono decidere anche l'aspetto fisico in questo modo noi cyborg diventiamo bambole e basta"

Jean :" La cosa non ti piaice?"

Rico:" No, per niente. Se noi siamo dei cyborg, le nuove diventano bambole create a gusto del fratello. Il nostro ruolo non sarà più lo stesso. Secondo me è una brutta cosa"
scuotendo la testa

Jean non poteva credere alle sue orecchie, il discorso lo fece riflettere un pò. Aveva pensato a questa cosa ma  ora non può  credere che lei intuisce il problema in pochi secondi. Guardandola si rende conto che davanti non ha più la bambina innocente e  vuota come lo era quando l'ha scelta. Passando undici anni  sempre su un letto d'ospedale non aveva mai vissuto una vita, se la sua potesse chiamarsi tale. Da quando è cyborg ha inziato ad imparare molto e si è fatta una sua personalità e cultura. Hillshire gli ha sempre riportato i risultati che lei ottieneì nell studio e sa che studia con passione. Adesso inizia a pensare che lei sta crescendo e sta diventando adulta. E la cosa in un certo senso lo spaventa un pò.

Rico:" Jean, quando dovrai sostituirmi farai anche tu così?"

Jean si volta a fissarla levando lo sguardo dal portatile, quella frase gli sembrò un macigno che gli cadeva in testa. Lei sembra, dall'espressione, seria ma nello stesso tempo tranquilla. E' come se lo dicesse tanto per chiedere, per essere sicura ma senza dar peso all'eventuale risposta. La luce che filtra dalla finestra dietro di lui li illumina di una luce dorata e entrambi rimangono a fissarsi un pò. Jean vede in quella bambina un'altra che non conosce, non si era mai fermato a guardarla in viso, aveva sempre cercato di non affezionarsi o solo iniziare a provare sentimenti. Ma ormai lo aveva capito, si è affezionato davvero e la vede in quel momento come un'estranea. E' troppo adulta e troppo bella ormai per essere ancora la "sua" Rico. In lei cè sempre tanta vitalità e voglia di vivere ma solo adesso, in questo momento si accorge di tutto quello che aveva provato a non vedere. Non poteva più tenere il paraocchi. Lei gli ha detto che sa di poter morire o diventare inutile in missione e vuole sapere che cyborg  sceglierà. Aveva fatto la ramanzina a Jose tante volta e ora....

Jean:" Non dire sciocchezze, pensare a queste cose adesso..... Passerà ancora molto tempo prima che tu possa avere qualche problema. Non ci pensare più."
tornando a fissare il portatile

Rico rimane silenziosa un poco mentre lui digita qualcosa al portatile. Poi si accorge di qualcosa sulla scrivania e si avvicina ad essa. Jean tiene sulla scrivania una statuetta di un cagnolino, ma lei non capsice di che razza si tratta.

Jean:" Puoi toccarla"

Rico la prende per guardarla meglio ma non capisce che tipo di cane si tratta, la gira e la rigira ma non trova scritto niente, allora lo chiede a lui

Jean:" E' un Beagle, un tipo di cane simile al bassotto ma più bello"
continuando a scrivere

Rico:" Che bello, mi piace. Io conoscevo solo i pastori tedeschi. Non sapevo ce ne fossero altri."

Jean:" Se la statua ti piace puoi tenerla, ne ho due. Non è una statua ma un fermalibro da mensola. Però sta bene anche come statua. Io ne ho un'altra"
indicando l'armadio a vetri alla sua sinistra dove fa bella mostra l'altra statua in una posa diversa.

Jean:" Se ti paice l'altra posizione puoi cambiarla con quella."

Rico fissa la statua e poi guarda l'altra. Rimane un pò incredula della cosa

Rico:" Posso davvero?

Jean:" Se ti piace puoi prenderla, altrimento non te lo avrei detto, scegli quella che preferisci ma solo se non pensi più al discorso di prima"

Jean voleva che lei non pensasse alla possibilità di cambiarla con un'altra. Visti i precedenti con altre cyborg vuol evitare ciò e in quel cane vede la speranza di cancellare dalla sua mente una cosa del genere.

Rico dal canto suo non sa  che fare, non aveva mai avuto qualcosa dal fratello che non fossero vestiti o armi e ora non sa come comportarsi.

Jean:" Io adesso devo andare ad una riunione, portatelo in camera. Ci vediamo nel pomeriggio per l'allenamento.
si alza e si avvicina a lei, la fissa senza tenere uno sguardo severo

Lei ha un'espressione diversa dalle altre sorelle, che lascia trasparire quello che sente. Non e' tipo di mentire ne cercare di garlo e lui lo sa, gli occhi di Rico lasciano trasparire tutto di lei come uno specchio e capisce finalemtne che basta guardarla negli occhi per sapere cosa pensa. In quel momento legge solo sorpresa e indecisione. Allora le poggia la mano sulla testa come aveva fatto tempo prima in una missione ma senza rimproverarla.

Jean:" Se lo vuoi portatelo, non farti problemi. Se te lo do non devi preoccuparti"

Rico annuisce contenta, la sua espressione è cambiata e adesso lui vede contentezza in quegli occhi. Le sorride appena e si appresta ad uscire. In quel momento che lui sta aprendo la porta Rico si ricorda delle amiche e non fa in tempo a fermarlo. Ma con sua sorpresa esce senza problemi.

Allora si precipita fuori dall'ufficio, Jean sta andando via ma delle amiche nessuna traccia.

Rimane qualche minuto a fissare i corrodoi vuoti. Di colpo qualcuno le tira un braccio

Triela:"Finalemnte ti sei decisa"
facendo spaventare Rico

Rico:" Dove siete state"

Triela:" Quando abbiamo visto che lui stava uscendo abbiamo cercato un posto dove nasconderci"
indicando anche Etta

Triela:" Allora, che ci racconti, non si sentiva niente ma non volevo entrare. Sai qualcosa di più? Sono curiosa di sapere qualcosa dei nuovi cyborg. Cosa vi siete detti"

Rico:" Io...."
risate e grida la interrompono, Etta e Triela si affacciano dalla finestra mentre Rico osserva il cane e poi fissa il corridoio.

Jean intanto si reca in riunone e incontra Hillshire nel corridoio che parla con Jose e Bernardo.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=238646