Sunshine

di dontforget_f
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Gennaio,il mese che più odiavo.
Ricominciava la scuola,note..condotte..ritardi..compiti..debiti;
Ricominciava la solita vita,scuola..mensa..studia..dormi e di nuovo d'accapo.
Ricominciava la vita idiota,la vita che più odio..che dico?“la ” vita? Odio la mia.

 «Madamoiselle,è l'ora del pranzo» con il suo accento francese,un po' severo,era Claire.
 Oggi non mangio,non ho fame.» dissi.

 «Come scusi?Il pranzo è fondamentale,almeno un pasto al giorno deve ingerire,quindi si sbrighi e mi segua con le sue compagne.»disse la donna.

Come al solito,mai mi ascoltavano..la mia parola qui dentro era invisibile,io lo ero.
  «Ciaaaaaaaaaaaaaaaao»disse pazza come sempre;lei era Katia,una delle persone che sapevo di potermi fidare.
  «Ehi..leva le tue manacce giù dal mio collo!mi fai male.»dissi.
  «Cosa c'è?Solito umore?»disse con il suo fantastico sorriso.
  «Sto ok,non c'è bisogno che mi fai da badante.»
 «ehi..come stiamo storte.»
 «mi dai sui nervi!»dissi andandomene via.
 «Grazie.»disse prendendo il pasto da Robbie,il nostro puppy(?) ahahahah noi lo chiamiamo così,poichè ha i capelli lunghi e sembra un cagnolino..è faigo..ma per chi non l'avesse capito distribuisce i pasti (:
 «Perchè mi segui?»dissi vedendo Katia sedersi vicino a me,nello stesso tavolo.
 «Ho fame,e credo anche tu,quindi taci e mangia »disse aprendo il pacchetto contenente il pane.
 «me ne dai un po',mi sono dimenticata di prenderlo.»dissi prendendo il pane.
 «solo se la finisci di rispondermi così e mi abbracci.»
 «Scusa..ma,oggi mi scoccio di fare tutto.»
 «Ok,adesso già va meglio»disse accogliendo tutto l'abbraccio dato. 
 «Alla fine in fisica hai recuperato?»
 «Oggi ho il compito..speriamo bene,aiaiaiaiai.»quando era nervosa quel verso..'aiaiai'..lo emetteva sempre,strano lo so »e tu hai recuparto in storia?»
 «siiii,ho raggiunto la sufficienza!!»dissi divorandomi il panino con le melenzane,mozzarella e prosciutto.

Oddio,lo adoravo.

 «attenta che ti affoghi,hahah.»
 «Le ragazze del corso C devono venire in aula,o saranno punite.»

Certo qui sanno solo punire,punire e punire..ma per chi ci hanno preso?Per delle cameriere?Siamo solo e semplicemente ragazze che..che..si,insomma..Orfane!
 «Mi ha ascoltato signorina Cosgrove?»
 «Si,arrivo.'dissi salutando Katia»
 «Helle!Dimentichi lo zaino.»
 «Giusto,ahahaha..»
 «la testa,signorina Cosgrove,la testa dove l'ha lasciata?»disse seguendomi come un cane segue un gatto.
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***



Erano passate quelle due stressanti ore di Magda,la prof di scienze.
E adesso eccomi che mi ritrovavo sola nei corridoi di quella scuola che mai avevo capito il senso.

... «eeeeeeeehilà"

eccola,quasi mi preoccupavo nel non vederla,lei è amy,siamo come sorelle..almeno credo che così si comportano due sorelle:si scambiano i vestiti,si aiutano,si danno consigli...come delle migliori amiche.
Io e lei ci conosciamo da appena nate;ben sedici lunghi anni.

 «ciao,come va?»  «io bene,ma tu hai delle occhiaie enormi,cara,che hai?»  «lo dovresti sapere..»  dissi scoraggiandomi un po'.«Gennaio?Il tuo compleanno?» «già" dissi abbassando lo sguardo e mantenendo la borsa appoggiata sulla mia spalla sinistra.

 «ah,quasi dimenticavo questo è per te,auguri» disse dandomi un qualcosa incartato. «aprilo dai» mi supplicò.
 «adesso?Ma ora suona la campanella dell'ultima ora» dissi cercando la misteriosa aula del giorno.
 «un minutinooo»  mi ripetè.
 «ok»  dissi aprendo il regalo come un bimbo nel giorno del suo primo compleanno.

Lo intrevedevo,credevo fosse un notebook o qualcosa di simile,non stavo nella pelle.
Ecco che tolgo via l'ultimo pezzo di carta e mi ritrovo davanti un libro, di una certa Tiffany.

 «uou,certo che incarri nei regali,vero?»  dissi girando e rigirando il libro.
   «si,è il mio forte»  disse capendo che mentivo.
Rimasi senza parole..davvero.
  «ok,scusami..lo so che non ti va giu' ma sono andata all'ultimo in libreria e la signorina mi ha consigliato questo libro.Andavo di fretta perchè dovevo entrare in classe,dai,dai,dai,scuami»  mi supplicò.
  «hahaha,figurati. Grazie,comunque.»  dissi abbracciandola. «adesso scappo in classe,sta arrivando l'insegnate,ciao»  la salutai con un gesto di mano.

 «Buongiorno giovani,seduti grazie.»  con la sua aria da avvocato.
 «Giorno Signorina Montess»  eravamo come soldati costretti a ripetere sempre le stesse cose,come un codice..e se non eri educata,perfetta,silenziosa,rigida,tutto io.. beh,qui dentro non eri accettata.

Tipo me,che centro qui?Cosa?Da piccola ho sempre sperato che qualcuno arrivasse,mi portasse via da questo incubo,da... questo non so cosa!
Ad un certo punto scoppi,sembri un uccello in gabbia che mai arriva quel momento fatale,quel momento in cui ti senti libera.
No,MAI.

 «Signorina Cosgrove,non le è bastata la punizione della volta scorsa?» disse con la sua bacchetta a portata di mano,sempre.
 «Mi scusi,Signorina Montess» 
 «Sempre tra le nuvole,e ad un certo punto il termine 'mi scusi' non funziona più.» 
 «Signorina Montess,questa è la mia ricerca. Qui ho voluto approfondire la lezione scorsa,svoltasi in classe.» eccola,lei è Carly.. la studentessa modello.
 «Signorina Montess,mi scusi.»  Disse imitando me,prima.

Chi era?
La mia nemica numero uno,oh... non la sopportavo!
LIMIT!
Eccola.. Merilyn.
 
 «Oh,ti dò fastidio?Povera.»  disse con aria sofisticata.
Ma tanto ero abituata,e ai suoi insulti ci passavo sù.
Ed ecco che improvvisamente il suono piu' dolce del mondo,il mio amore,la cosa che piu' amavo qui dentro.. il suono della campanella!
Finalmente potevo tornare in camera,via da quel mondo che non mi apparteneva.

 «Ehi,allora?Non passi il tuo compleanno con la tua migliore amica?» sentii la sua voce,quella della mia migliore amica.
 «Ehii,si andavo a posare le cose. Ti dispiace se viene anche Katia?» dissi a bassa voce.
 «Nono,è tuo il compleanno» mi strizzò l'occhiolino.
 «Vabbene,allora aspettiamola in piazzetta» dissi posando la borsa sul letto e prendendo le chiavi della stanza.
Così ci dirigemmo verso la piazzetta,aspettando Kati.

 «Eccomi,scusateeee» «Finalmente» dissi ansiosa della bella giornata che avrei passato in compagnia delle mie piu' care amiche.
 «Andiamo» riprese Kati.
Uscimmo un po' dal College,ma naturalmente ,non come tutte le adolescenti di questo mondo, dovevamo ritornare entro la 00.00 = NIENTE DISCO.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***



Tornai prima del previsto nel College,poichè Amy non si sentì bene.Ci dividemmo nelle stanze,io con Amy,essendo la mia compagna di stanza e Katia nella sua.
Erano quasi le ventitrè in punto,quando Io e Amy ci davamo alla pazza gioia e entrò Kati,senza farsi vedere in giro.
Le regole erano rigide:Una delle tante diceva che alle 21.00 ognuno doveva andare nella prorpia stanza .
...
"«heei,shh..le vostre urla si sentono da fuori »disse Kati a bassa voce.

 «Mi meraviglio che la Signorina Claire non è venuta lol» «Bella,che ci fai qui?» dissi mentre i miei piedi scalzi toccavano il pavimento e mantenevo un cuscino.

 «Ok.Se non mi volete vado.» «nononono,vieeeeni» dissi vedendo Amy fare la faccia storta.Ad Amy non le era tanto simpatica Kati,ma Kati era la mia prima amica con cui ebbi rapporti piu' stretti,prima di incontrare amy,e le volevo bene,ad entrambe poi.
Vidi Amy andarsene in bagno.

 «torno subito» "vai nella camera di Jimmy?» Consapevole del fatto che i bagni delle stanze erano una scorciatoia per passare da una stanza all'altra,collegavano le stanze in poche parole.

 «nono,vado in bagno» «vabbene» dissi vedendola improvvisamente triste.
 « che facciamo?» sentii una voce stranamente felice dietro di me,mi girai e subito mi ricordai della presenza di Kati nella stanza.
 «mmh,non so» «cosa non sai?» «mmh» afferrai in un pugno una parte del cuscino e la gettai addosso a Kati«smettilaaa!» disse scherzosamente.

***
Aprii gli occhi molto lentamente,accecata dalla luce del sole che tendeva ad entrare dalle finestre.Diedi un occhiata alla sveglia posta sul comodino affianco a me.Portava le 7.00.
 «Cazzo»
Mi alzai immediatamente dal letto ,urlando a Amy di svegliarsi,essendo tardi..

Bussai alla porta del bagno sperando che non ci fosse nessuno,avendo fatto tardi.Non sentii nessuno quindi entrai.

 «Oddio.Che faccia che ho oggi» Dissi appoggiando le mani al lavandino e alzando la testa verso lo specchio.Afferrai la spazzola e la passai tra i miei capelli lisci.La posai e mi lavai i denti;Con molta fretta mi tolsi il pantalone del pigiama e mi misi un paio di jeans e una t-shirt dei beatles.
Nell'attimo in cui stavo tornando in camera sentii una mano sfiorare la mia spalla.Sobbalzai a quel tocco,era Andy.

 «Hei,scusa non volevo spaventarti»
 «Che ci fai qui?Non bussi prima di entrare?»
 «Ho fatto tardi.Non ho voglia di discutere»
 «Ma sbrigati,è tardi .Di questo passo non ce la farai!»
 «Infatti entro alla seconda,bella.» disse sfiorando la mia guancia con il suo palmo della mano.
 «Andy,lasciami stare non sto in vena oggi"»"Ma dai,tu sempre non stai in vena.»
Andy era un ragazzo al quale piaceva molto divertirsi con le ragazze. Piu' che usarle,lui faceva di peggio.Per questo cercavo di evitarlo sempre,a dirla tutta mi faceva un po' paura.Per questo facevo la fredda con lui.Ma in fondo un po' con tutti lo ero.Almeno così dicono,ma io sono fatta così.FUCK!
 «A cosa pensi?» disse con una voce bassa ,mentre io ero appoggiata alla porta che portava nella mia stanza.
 «Che devo andare.Ciaooo"»Dissi aprendo la porta e scappando.
 «Che facevi in bagno con Andy?» Disse Amy seduta sul letto,con tono curioso.
 «L'ho incontrato in bagno (?) » «Raccontala a qualcun'altro,baby." «Amy!Non ha bussato ed è entrato,piuttosto sbrigati che sennò te ne vai da sola in aula. "dissi a testa in giu' cercando le mie scarpe.
 «Ok.Se Andy si sbriga!"»disse appoggiata alla porta del bagno.
 «Puoi entrare per me.» disse Andy in bagno."Stupido!Muoviti!»nemmeno ad amy restava tanto simpatico.
Lei era innamorata di Tommy,anche se lui la considerava solo la sua migliore amica.Io?Naah,Io non sono fatta per cose sdolcinate,bleack!

 «Grazie,sua maestà!» disse amy entrando in bagno,una volta che andy era uscito.L'aspettai e poi ci dividemmo ognuna nella propria classe.

***
Passarono quelle ore infernali di Latino,Aritmetica,Scienze e Storia.
Mentre tornavo nella stanza fui interrotta dalla direttrice Claire.

 «Salve,signorina Cosgrove»

Mi presi un colpo,credevo avessi fatto qualcosa di sbagliato.

 «Non si preoccupi,non ha commesso nulla.Può seguirmi in sala?»
 «Certo." dissi come se mi leggesse in mente.

***
 «Lei sa che voi qui dovete rimanerci,ma è anche detto che qualcuno decide di adottarvi.Lo sa ,vero?"»

Mi faceva paura,parlava come se mi dovesse dire qualcosa di importante.In gola si formò qualcosa di strano. Un nodo,suppongo.

 «Ecco...»Disse seduta sulla sua poltrona mentre imitava un suono con la penna sulla cattedra.
 «Hanno deciso di adottarla.»
Rimasi di stucco.Cosa?Adottarmi?Ora che avevo 16 anni?Che senso aveva?Ero grande,adulta e vaccinata.Che senso aveva prendermi,come un oggetto d'altronde,adesso che ero grande,adesso che riuscivo a capire quanto la mia vita facesse schifo. Adesso che era tardi. Che senso aveva?!Qualeee?

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***




Corsi in camera,ormai con le lacrime agli occhi.
Ero triste.
Perchè ciò che cercavo di evitare,si avvicinava sempre di più.

«Hei,che hai?» sentii una voce,mentre piangevo con le ginocchia al petto,era amy.

Tra noi rimase silenzio,non riuscivo a crederci.

«allora?Mi rispondi?»disse con un tono interrogativo.
«Sono venuti a prendermi.»risposi.

Amy rimase immobile,per un attimo con gli occhi spalancati,si avvicinò e mi abbracciò.

«C-chi?
»
«Non lo so.La direttrice ha detto che mi vogliono adottare." mentre una lacrima bagnava il mio viso.

«Ma..» non continuò,la bloccai,riprendendo il discorso.

«Non ha un senso!No!Adesso ho 16 anni,che cazzo mi vengono a prendere se già è troppo tardi?!!» mentre singhiozzavo le mie mani si muovevano senza un senso.

«Hai chiesto di più?Ti sei informata?»disse con un tono severo.

«No..sono scappata dopo aver salutato la Signora Claire.» «Sapeva che soffrivo.» dissi stringendomi sempre di più ad amy.

«Dai adesso riprenditi,lo so che è dura.Ma se non chiedi come fai?Almeno chiedi quando vengono a prenderti!»disse consolandomi un po'.I suoi occhi erano così tristi,le sue sopracciglia si inarcavano mentre le le sue iridi diventarono piccole.


***
Con molta fatica aprii gli occhi.
La luce era spenta,ero stesa sul letto .
Con la mano destra feci peso e mi alzai per andare in bagno.
Afferrai la maniglia ed entrai.
Mi guardai allo specchio.
Vidi davanti a me un vero e proprio mostro dagli occhi gonfissimi.Aprii il rubinetto e feci scorrere un po' d'acqua,lo stesso feci con la doccia.
Presi l'asciugamano e la misi sul davanzale;Mi sciacquai la faccia con dell'acqua abbastanza fredda e con l'asciugamano me l'asciugai.
Sentivo ancora le parole della direttrice:'Hanno deciso di adottarla.' che incubo.
Chiusi entrambe le porte del bagno,prima di creare qualche scandalo.
Mi tolsi,saltellando sul pavimento,il jeans ed i calzini che indossavo,erano rosa.
Mi tolsi la maglia e mi sfilai il reggiseno,ero davvero sfinita.Così entrai nella doccia con dell'acqua calda; mi rilassai.
***
«Come ti senti?» Mi chiese amy,non appena uscii con l'accappatoio dal bagno.

«Meglio.» dissi strofinando tra le dita i miei capelli,che scendevano lungo l'accappatoio.

«Appena ti vesti andiamo dalla signorina Claire,sei daccordo?»
«si.»

Mi asciugai man mano ogni piccola parte del corpo,mi vestii.
Ed essendomi ripresa andammo in presidenza.

«Possiamo Signorina Claire?» amy sembrava piu' tesa di me.

«Avanti."

«Salve.»mi sedetti sulla sedia di fronte a lei,accanto ad amy.

«Volevo chiederle se..si insomma,quando verranno a prendermi..qualcosa in più volevo sapere.»

«Cara,sapevo che saresti venuta prima o poi,sono pronta a soddisfare ogni domanda che vorrai pormi.» oddio sembrava la fatina che parlava.

«Si...Quindi?» 

«L'appuntamento preso è per il 28.»

«28?» replicai.

«Si.E a firmare è una certa Ti..non riesco a decifrare bene..il cognome sembra London,se leggo bene.Ormai non ho più quell'età e la mia vista si fa risentire,cara.»
Continuava a ripetere 'Cara'.. oooh,che rabbia.
«Bene.» dissi mentre le mie dita giocherellavano da sole.

«Adesso ho molte pratiche da sbrigare,vogliate scusarmi,care.»firmava continuamente delle cartacce,mi domandavo se non avesse crampi alla mano.

***
Entrai in camera,dopo aver ordinato una bella porzione di panino,in compagnia del mio pc,mi sdraiai sul letto.
Cercavo qualcosa in web,non sapevo nemmeno io cosa.
Ero inconsapevole di ogni cosa che avrei fatto.
Sono stanca.
sono triste.
Mi lamento di continuo,cacchio possibile che non ero soddisfatta di niente?
Sentii la porta chiudersi,il buio intorno al pc non mi permetteva di vedere cosa c'era intorno.
Non persi tempo e aprii una canzone di Adele e tumblr.
Lì perdevo tempo nel vedere immagini,belle,tristi o semplicemente divertenti.
Sentii una mano sfiorare la mia caviglia.Mantenni stretto il pc per evitare che cadesse.
Non appena la luce del pc si spostò,intravidi qualcuno.Sembrava Andy.

«Andy?»

Rimase in silenzio,quando le sue labbra disegnarono un cerchio,azzitendomi.
«Andy cosa vuoi?» Dissi ritirando la caviglia.

Si sedette accanto a me,lasciando perdere la mia caviglia.
«Ciao.»
Non sapevo cosa dire,quindi me ne uscii con un 'va via'.
«Perchè?Voglio stare un po' con te.»
Ma quella frase puzzava un po'..Non era il tipo da trascorrere tranquillamente una serata divertente,per di piu' con una donna.

«Andy,o te ne vai tu.. o ti prendo a calci?Cosa scegli?» non gli lasciai molte opportunità.

«No,davvero,voglio stare solo così..tra amici.»
Gli diedi un'opportunità.Quella sera non mi deluse,rimanemmo tutto il tempo a parlare e a vederci un film di Stephenie Meyer. Nonostante qualche tentativo di andy.

L'ora passava e amy non tornava più,sembrò scomparire.

«Ascolti canzoni liriche?»

«Ah..no,quelli sono di amy,per una sua 'esercitazione'  »

Imitando un verso del tipo 'uou' disse"mi aspetti?Vado un attimo in camera.»
«Okay.» dissi rigidamente.
Le mie mani scoppiavano,toccavano continuamente il pc saltellando alternamente.
Il rumore delle unghie aumentava,quando vidi andy avvicinarsi.
«Amy ha detto che dorme da Tommy."

«Che?»dissi con un tono alto.

«Ti dispiace?» Disse con sotto il braccio un suo cuscino.
No.. .far dormire andy da me era l'ultima cosa che  volevo.
«Nononono.. vai in camera tua,amy non puo' restare da tommy,avevamo un impegno.»

«a mezzanotte?
»
«Esatto,quindi vai ,vai.»
Scausalmente la sua testa ando' a sbattere contro la porta del bagno.ops.

«Oddio,scusa!»

«Ti perdono solo se mi dai un bacio.» Oh,magnifico. ci risiamo,era troppo strano se andy resisteva fino a che non lo avrei portato in camera sua.
Sentii la sua mano scivolare dietro la mia schiena e improvvisamente i miei piedi non toccavano piu' il pavimento.

«Andy?Mettimi giù!» Gli ordinai.
Ma lui ,strafottente, non se ne infischiò.

«Si ok,ma adesso che hai risolto prendendomi in braccio?»

«questo.»
Vidi la sua bocca avvicinarsi alla mia ,cazzo.
Ma per fortuna,entrò amy che mi salvò da quell'enorme incubo.
«Ciao» Dissi mimando con la bocca.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***



Ero da poco sveglia quando iniziò a suonar la porta.aprii con molta cautela,era la direttrice.Mi guardò dalla testa ai piedi,o dai piedi alla testa (?) era come se avesse visto un leone.

Beh,si lo ammetto ho i capelli che sembrano una criniera,mentre le mie grandi dita sembravano dei wrustel e i miei occhi quello di un pugile appena finito un round.Le mie riflessioni furono interrotte dallo sguardo curioso della direttrice.Speravo tanto che non lo dicesse,non ancora."E' arrivata,la signorina la sta aspettando.""Chi??Cosa?E'-E' arrivata?"dissi come se qualcosa mi impediva di parlare.

***

Entrai..la prima cosa che vidi erano le sue scarpe ,costose sembravano,delle trasparenti calze ornavano le sue piccole gambe.Portava una gonna lunga e una maglia di lana,le sue mani erano consumate.Le portava sul suo viso come se fosse rimasta sorpresa.Fu il momento in cui intravidi il suo tenero sguardo.Era non molto giovane,andava più o meno sui 65 .Mi aspettavo qualcuno di più.. non so,che poteva farsene di me una signora che ormai non era piu' tanto giovane?

"Sedetevi,prego."Rimasi per un po' paralizzata,quella signora davanti a me mi avrebbe adottato,e avrei dovuto passare tutto il resto della mia vita,sotto la sua guida.Perchè? Poi mi paragono ad un oggetto e non è vero.

"Io,mi chiamo..Tiffany." disse la signora dalla voce debole.
Non risposi.
"Helle,credo che tu dovresti preparare le tue cose,giusto?"
"G-Già fatto" dissi alla signorina Claire,rimanendo a guardare come se fosse un mostro la signora.
"Adesso devo parlare con Miss Tiffany,vai ora."

Me ne andai,senza parlare.Il mio cuore era diventato un sasso.Appoggiai la mano sulla maniglia della porta della mia stanza.Sentii qualcosa,qualcuno..
Aprii la porta e vidi una sagoma ,misi a fuoco cio' che c'era davanti a me.Vidi Amy piangere sul mio letto mentre preparava le valigie.
"Che fai,Amy?""Nulla." Disse coprendosi le piccole lacrime che bagnavano il suo dolce viso."Non farlo."Lei non mi rispose.
Tra noi rimase silenzio.Era brutto.Improvvisamente qualcosa mi avvolse in un caldo,un enorme quantitò di energia mi avvolgeva a sè.Solo dopo capii di cosa si trattava.Era il suo abbraccio.Il suo affetto.La nostra amicizia.Era da tanto che noi due non eravamo piu' tanto unite da darci un abbraccio.Era da tanto.troppo.

"Mi mancherai." Disse sghignozzando.
"anche tu."
"Promettimi che ci vedremo come adesso,promettimelo!"
"si,te lo prometto."
"Ma non andro' lontanto." dissi riprendendo la frase.
"Io si." disse stringendomi di piu' a sè."che dici?"
"Dico che" non concluse la frase.Non prometteva bene quello che stava accadendo.
"Helle,io parto."
"No,Io parto!"
"No,Helle.. "
"Perchè non me l'hai detto prima?" dissi staccandomi dal suo corpo.
"PErchè già soffrivi di tuo,non volevo intromettermi." "E dove vai?Perchè?"
"Per uno scambio culturale."
"Non so ancora bene dove andrò,mi faranno sapere domani sera."
"Per quanto?"
"Circa 6 mesi,credo."Afferrai le sue braccia e la strinsi forte a me.Sapevo quanto mi sarebbe mancata la mia migliore amica."Mi spiace interrompervi,ma adesso deve andare,si sbrighi Cosgrove."
"arrivo." dissi voltandomi verso la signorina Claire.
"allora,ciao." dissi girandomi nuovamente verso amy.
"ciao." disse curando i piccoli angoli della sua bocca.Dopo quel sorriso mi sentii meglio e presi il coraggio di seguire la signora nella macchina.Durante il viaggio non uscì un sospiro.Guardavo al di fuori del finestrino,immaginando cosa mi sarebbe aspettato .Il mio sguardo si distolse dal paesaggio della città,quando la signora fece un gesto all'automobilista.L'auto si fermò in un piccolo posto trovato affianco al marciapiede.Scesi e afferrai le valigie,dio quanto pesavano,mi aspettavo un'immensa villa ornata da una grande scalinata e un immenso giardino.Ma tutto ciò che vidi era un grazioso e accogliente appartamento.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***




***

Erano ormai già quattro giorni che ero lì,era tutto strano..tutto nuovo..tutto diverso e,questo non mi piaceva.
La mia migliore amica?
I miei amici?
Le abitudini di sempre?
Quelle regole rigide?
Tutto così,improvvisamente,capovolto.

Il cellullare iniziò ad illuminarsi,dopo pochi secondi fece uno strano rumore e si spostò di qualche centimetro sul davanzale su cui era posto.
Era Amy.
Aspettavo con ansia un suo messaggio,poichè era partita per quel progetto..aww mi mancava tanto.

Messaggio:'Qui il tempo non è un granchè,magari dopo ti chiamo.'

Aspettai un po' pensando a cosa le avrei scritto.

'vabbene..mi manchi tanto x'

Rimasi per un po' attratta da quello stupido aggeggio,fin quando quella signora non venne.Tiffany,così diceva di chiamarsi.

'posso?' una voce tremolante proveniva al di là della porta.
'si...' dissi con aria esausta. 
Si avvicinò man mano.'ciao..' 'salve' 'Helle,prima cosa dammi del tu,io mi chiamo Tiffany.' 'o-ok.'rimasi stupita dal suo atteggiamento
'Ti va di mangiare qualcosa?' 'si,grazie.' dissi.

***
Presi l'acqua,posta al centro del tavolo,e mentre il liquido colava all'interno del mio bicchiere,il mio sguardo si spostò su lei.Ad un tratto si girò e vidi i suoi occhi ingrandirsi sempre di piu',il motivo non l'avevo ancora percepito,sembrava stupita..sconvolta..fin che vidi il lago che feci sulla tovaglia.
Lezione numero 1)Mai distogliere lo sguardo da una bottiglia.
'Oddio..mi scusi mi scusi' 'nulla.'

***
Ero una nullafacente,girovagavo tra le mura di quella stanza rosa confetto.Il rosa lo odiavo,era troppo perfetto.Mi mancavano tutti,oh che rabbia.Cosa faceva se aspettavo un altro anno,dentro quel maledetto college ? Potevo benissimo andare dove volevo io, dopo.
Decisi.Aprii il cassetto del comodino accanto al letto e presi il mio ipod,in seguito aprii l'armadio contenente il mio cappotto,afferrai le cuffiette all'interno della tasca,chiusi l'armadio e mi sedetti per terra.Con la schiena appoggiata al muro,alzai lo sguardo verso la finestra.
Il cielo sembrava triste,troppe nuvole.Le altre palazzine erano anche loro tristi,trascurate.Il mio sguardo ando' dritto verso la strada,lì camminavano molte persone.Io non conoscevo nessuno,questo mi faceva paura.Sentii un rumore,sembrava un ticchettio..riflettei un po',le mie iridi si ingrandirono e mi girai di scatto.
Con la musica a tutto volume non sentii Tiffany entrare.'si?' dissi facendo scendere giu' i fili delle mie cuffiette.'Io esco,potresti tu fare qualche servizietto?''o-ok.'dissi chiudendo il cellulare.'ecco,qui c'è scritto tutto,adesso vado o farò tardi!Grazie!'disse la donna ben sistemata.
Diedi uno sguardo al foglietto ,emmh.. qualcosa?! qui minimo c'erano da fare 10 servizi!Cioè..allooora,cosa c'è scritto?Manco capisco la sua scrittura.
Iniziai a decifrare i 10 punti.
il primo diceva..:' Prendere pane...da market di fronte.''portare dentro la posta.''innaffiare le piante'...

***
Arrivai dentro casa,posai le buste del supermarket e presi le chiavi della posta.Socchiusi la porta,senza lasciare che mi chiudessi fuori DA SOLA.Con il mio passo svelto arrivai accanto la porticina della porta,misi nella serratura la chiave ,con difficoltà ce la feci.
Nel momento in cui cercai di avvicinare la mano per afferrare la posta sentii qualcosa che mi impediva di farlo.Era un qualcosa di familiare,una stretta:c'era qualcuno che mi stringeva forte il polso. 
Mi girai e vidi una figura grande davanti a me,misi a fuoco la persona e notai un ragazzo sui 18 (?)Aiuto.aiuto.aiuto.aiuto.

'Cosa vuoi fare,eh?' disse lo sconosciuto 'la posta è la mia,come fai ad avere le chiavi,eh?'continuò.
'Sc-Scusa.. ma,tu chi sei!' dissi balbettando un po'.
'Piccola,è meglio che vai..' disse spingendomi.
I miei nervi non ce la fecero,LIMIT!

'Piccola chiami a tua sorella!Chi credi di essere?Sono una ragazza e non ho paura..Adesso quello che va via sei tu!ok?' dissi stufata,capii che non poteva farmi nulla.'quindi io dovrei andarmene?Che tipetta.' disse afferrando la posta.'Dove vai?C'è no.. ti ho detto che appartiene a me!Avanti,dammela.''Sennò che mi fai?' 'Che ti faccio?' 'Già che mi fai..' Presi di sorpresa la posta dalla sua mano e la nascosi dietro la mia schiena.'basta!' dissi esausta.'dai,non ho voglia di scherzare' rise.'non sto scherzando,è mia.''no,mia.''mia.''mia.''mia.'

'Scusatemi,interrompo qualcosa?' disse una voce familiare provenire dall'altra palazzina.Mi girai,misi a fuoco la figura che intravedevo dietro delle piante.
Era Tiffany.'finalmente!' dicemmo insieme io e quello lì.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


" Avanti dammela. " dissi,ma lui duro non me la diede.
" Ragazzi,cosa succede? " disse la donna equidistante da noi.
" Tiffany non vuole darmi la posta,la nostra posta. " dissi e lui " Non ha capito una cosa:La posta è la nostra. " rispose,fissandomi ad occhi socchiusi per il forte sole.
"Helle" disse "La posta non è nostra,ma dei nostri vicini." 
"COsa?" rimasi di merda quando lo seppi,ed arrossii abbastanza.
" Adesso me la dai?" disse il ragazzo alzando il sopracciglio;gli ridiedi la posta e scappai via inventando la solita scusa ' mi sono dimenticata il dolce nel forno '.

Non appena il contatto dalla maniglia era oramai svanito,sentii suonare il campanello.
Mi avvicinai alla porta ed aprii,essendo solo Tiffany.
Lasciai che entrasse e poi chiusi la porta.
'Cos'hai?' mi chiese.
'nulla,perchè?' dissi accennando un sorriso.
'Hai una di quelle facce tristi.' 'Oh,no non è nulla' proseguii 'vado in camera.' 'aspetta,prima volevo dirti che io scendevo quindi ci vediamo dopo" .

Entrai in camera e raggiunsi il telefono,decisi di chiamare Amy e Katie.
"pronto?"disse una voce forte,Kati. "rimani in linea,sono helle"dissi. "Si?" disse amy "perfetto" dissi "Possiamo parlare a tre adesso,ho attivato la conferenza"risi.
"Oh,che figata!" "sii,mi mancate ragazze!"ripetè piu' volte Kati "anche voii" disse amy.
Sentii la porta chiudersi violentamente.
'ragazze aspettate un po' in linea?Ho sentito un rumore e sto sola in casa'.dissi avvicinandomi verso l'obiettivo.
Cazzo,era un gatto?Il vento?Un ladro?
Afferrai la prima cosa pesante che vidi:un vaso.
Un'ombra passò sul pavimento.Davanti a me.Aiuto.
Voleva mica rapirmi?
Mi nascosi dietro il divano,accovacciata in un angolino del poco spazio rimasto tra il divano e un tavolino.
Vidi la figura avvicinarsi sempre di più,non resistetti e in modo rapido mi alzai e lanciai il vaso.
Colpii la testa.E se l'avevo ucciso?
L'individuo aveva un taglio familiare,lo spostai di poco e vidi la faccia,oddio.
Era il RAGAZZO.

***

Il The era quasi pronto,avevo una paura enorme.
Morto non era,però..
Mi diressi in camera,ed era ancora lì sdraiato ad occhi chiusi,oddio gli occhi si vedevano ben poco grazie al suo enorme ciuffo,ormai abbassato.
Mi sedetti sul letto,in attesa del The e di lui.
Capii che si era svegliato quando mosse l'indice della mano destra.
Man mano si riprendeva,e dopo aver capito di essere sdraiato a terra si alzò di colpo.

"Cosa cazz.."
"Non continuare,grazie,non sono concesse parolacce"
"Chi sei?" subito dopo "aspetta..ho capito,hai una faccia familiare,sei la nipote di Tiff,Tiffany?"
"Si....." dissi molto indecisa.
"Oh,si..sei stata tu a lanciarmi qualcosa in testa?" "si" dissi timidamente "E cosa?Cosa mi hai lanciato?"disse trattenendo una risata.
"Un vaso." dissi "Un vaso?" rise "Potevi almeno lanciarmi o bastonarmi con una mazza,ma il vaso è una pessima idea." "Però ha funzionato,o sbaglio?" risposi.
"Tu perchè sei entrato?chi ti ha dato il permesso?" "Tiffany" disse "Tiffany?" replicai domandando," già,mi aveva chiesto di vedere se stessi bene,ma credo che da sola te la cavi abbastanza" sorrise.
"si,abbastanza." sorrisi.
"Non mi offri nemmeno nulla?Ho un mal di testa che non puoi immaginare"
"bene,cioè si..seguimi"
Scesi di sotto in cucina,tolsi il the ,ormai bollente. "Gradisci?" "Si,perchè no."
Con il manico del brick ne versai un po' in entrambi i bicchieri e gliene porsi uno davanti.
"Per quanto tempo rimani qui?"Mi chiese. Da questa domanda capii che ,poi,Tiffany non disse i fatti come stavano,non disse che mi aveva adottata.
O forse ancora doveva dirglielo.
"Credo per un bel po'" dissi bevendo.
"Povera Tiffany,dovrà sopportarti ,direi,molto."disse aggiustandosi il ciuffo. "Caro,sono abbastanza in grado di gestirmi da sola" dissi con sorriso sarcastico.
Continuò ad aggiustarsi.
Era uno di quelli che se la tirava.Pronto a giudicare.
Mi alzai e posai la tazza vuota nel lavandino,mentre la sua ancora doveva nemmeno toccarla.
"Dì la verità,il The non è il tuo forte,vero?" "Forse." "Me lo dicevi,offrivo altro." almeno l'educazione non mancava.
Sentimmo la porta aprirsi,mi diressi nel salotto,ovviamente,prima lui..era l'uomo della situazione.
Vedemmo Tiffany entrare con tante borse.
"Sei ancora qui,Zayn?"
Zayn?Era questo il suo nome?Oddio che strano,proprio come lui.
"Beh si,mi sono intrattenuto,un po'" disse guardandomi sott'occhio e contemporaneamente tossendo,per dire :Ehi,segnatela,ti ho aiutata!
"Ah bene,quindi hai conosciuto Helle." disse sorridendo e dirigendosi in cucina.

CHAPTER ZAYN.

Così era Helle che si chiamava.Sembrava fosse fatto apposta per lei quel nome.
Il modo in cui arrosiva era un modo tutto suo:Voleva dimostrarsi dura,indistruttibile,forte.Quando era poi,l'opposto di tutti questi aggettivi.
"Signora Io vado,Arrivederci" dissi e accennai un sorriso di saluto ad Helle,chiudendo la porta.
Mentre tornavo a casa, attraversando il nostro piccolo giardino,pensavo al mal di testa che quella ragazza era riuscita a scatenare dentro di me.

CHAPTER HELLE.

"Si,ho detto tutto bene" Rassicurai Tiffany,o come la chiamava lui Tiff.
Dopo circa due ore,decisi di incamminarmi nei vicoli della città.
Correre un po' era tanto che non lo facevo,lì tutte le mattine non mancava una corsa con Kati.
Con un paio di Scarpe da Ginnastica e un comodo look ,feci il giro del quartiere per ben due volte poi andai in giro per la città.
Camminando vidi un negozio di torte,CakeMania,da piccola spesso mi domandavo le feste di compleanno com'erano.Gli amici,le bevande,le patatine,la musica,i balli,le amiche,i giochi.
Il divertimento che io non ho mai vissuto,se non qualche piccola festa composta tra me,Katie e Amy.
Tutto questo mi mancava sin da piccola.
Avevo sempre desiderato al mio compleanno una di quelle torte gigantesche che rappresentavano un castello,io dentro e il principe con un cavallo bianco.E poi aspettavo sempre l'arrivo dei sette nani che mi portavano da Biancaneve,la mia principessa preferita.
Ma tutto questo me lo sono immaginato fino i quattordicianni,quando mi sono rassegnata che la vita con un lieto fine non esiste,quello esiste solo nei cartoni,nelle favole.
E mi sono rassegnata,soprattutto,all'idea del fatto che un giorno mia madre ,o mio padre,venisse a prendermi e a portarmi con loro in un posto dove potevano proteggermi da tutto e farmi ricevere tutto l'amore a me mancato.
"Ti piacciono le torte?" disse una voce proveniente da dietro le mie spalle.
"Emh..come?" Dissi girandomi. 
"Ho notato che ti eri soffermata sulla vetrina delle torte." mi disse,solo dopo girandomi capii che era Zayn "Oh,si..amo le torte."
"Quale preferisci?" disse indicando la vetrina con lo sguardo. "Io quella con solo panna." disse "Io quella alta,bianca e marrone.. mi dà l'idea della panna con il cioccolato." dissi.
"Si,ha un bell'aspetto." "si"
"Cosa ci facevi qui?" Disse mettendosi le mani nelle tasche della felpa.
"Correvo,tu?" "Camminavo,correre non è il mio forte.""Dopo vado da degli amici" proseguì. "Vuoi venire?" "Oh no,grazie..non li conosco" "Dai,li conosci che problema c'è." "no,grazie." "bene" disse.

Dopo un po' lo salutai e andai dritto a casa.
Bussai,sperando che Tiffany mi aprisse,e non avendo fame non cenai.
Mi sfilai la maglia e mi misi quella azzurra del mio pigiama,lo stesso feci con il pantaloncino.
Infilai le mie ciabatte e mi infilai nel lettone,che tanto sembrava quello che avevo prima,quello in cui sono cresciuta,quello che mi costringeva tutte le mattine a rimanere abbracciata a lui.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


I miei piedi attraversavano enormi distese di foglie cadute dagli alberi,quelle foglie arancioni,gialle.. che ricordano tanto l'autunno.Il 'CRACK!' continuo che si sentiva non appena appoggiavo il piede su di esse,adoravo quel rumore.
Sin da piccola lo adoravo,in fondo.
Nel colleggio si formavano veri e propri cespugli di foglie,all'interno del giardino,e con Amy mi ci tuffavo sempre.
'Make it without you'.. era la frase che canticchiavo.
'Fare esso senza di te' era la traduzione letterale in italiano,eh si.Senza di te.Era il titolo della mia vita;ho sempre trascorso tutto da sola,nonostante l'appoggio delle mie amiche.Le mie due e uniche amiche,d'altronde.
Mi è sempre mancato l'affetto.Ma l'affetto di una famiglia,non un semplice abbraccio.Quello so darmelo anche da sola.
In quel preciso momento,mi sentii sospesa in aria.I piedi si alzarono in avanti e la mia testa sempre più in basso al lato opposto.
Era in quel preciso istante che capii la figura esagerata di merda che feci.
"Scusami,ti sei fatta male?" mi disse una voce alquanto roca.
"Emh,no.. ma sta più attento la prossima volta." dissi aprendo gli occhi.
Una volta riuscita a mettere a fuoco la persona che mi aiutò ad alzarmi da terra, vidi occhi verdi vicini al celeste,schegge marroncine quasi come se stessi sprofondando nel vuoto."Grazie" riuscii a pronunciare con labbra serrate.
Vidi sulla sua bocca un sorriso "Per la cronaca,quella che stava sentendo la musica e camminando guardando il muro eri tu,prego".
Rimasi muta. 
Sentimmo un suono particolarmente fastidioso,simile al ticchettio dell'orologio,era la suoneria del suo telefono.
"Scusami,devo andare" mi disse accennando un secondo sorriso.
"Sì,Ciao" dissi gesticolando con la mano.
E mentre mi allontanavo sempre di più, la sua voce si faceva sempre più piccola.

CHAPTER ZAYN.
E ancora,ancora,ancora, mi ero rotto di tutto.
Presi il giubbino,sbattei la porta provocando un forte rumore ed uscii prendendo un po' d'aria.
Dopo mezz'ora non sapevo più cosa fare,tutto tranne che ritornare in quella casa.
Vidi Helle.
"Ehy" imitai con la mano.
"Ehy" rispose imitando anch'essa con la mano.
"Come va?"chiesi avvicinandomi.
"Oh,bene" rispose.
"Non direi per come ti tocchi la schiena" dissi vedendola piuttosto affaticata e piegata in due toccandosi con la mano destra il fianco destro "che hai?" continuai.
"Lieve dolore" rispose. "Mh,fà vedere" "Che mi spoglio qua?" "Non è una cattiva idea" alzò gli occhi al cielo.
"Meglio che vada,va." "Davvero,mia mamma mi insegnò a fare i massaggi,sai quelli che ti tolgono il fiato?Ecco quelli." "Se proprio insisti."disse conducendomi a casa sua.
Chiusa la porta appoggiò il giubbino sull'appendiabiti alla nostra sinistra.Imitai i suoi gesti.


CHAPTER HELLE.

"Hai bisogno di qualche crema?" chiesi togliendo i cuscini dal letto.
"No,dai. . credo che così vada bene" disse aspettando che mi preparassi.
Mi distesi a pancia in giu sul letto e lui al mio fianco.
Iniziò ad alzarmi lentamente,per non farmi sentir dolore,la maglia per scoprire la schiena.
"Hai un po' rosso,cosa hai combinato?" 
"Davvero?Oh no.E' che prima sono caduta." dissi cercando di rilassarmi chiudendo gli occhi.
"Ah ecco,dimmi se ti faccio male però"disse"e ti avverto è da molto che non li faccio"continuò.
"Devo preoccuparmi?" "un po'" disse.
Piegai le braccia portando le mani sotto il mio mento,sulle quali appoggiai la testa.
Sentii le sue mani fredde forzare sopra la mia pelle,su e giu,su e giu.
Con i polpastrelli segnò una linea lungo la colonna vertebrale.
Poi proseguì,agitando le dita come se suonasse un pianoforte.
Mi riuscii a rilassare solo dopo cinque minuti..
Si posizionò su di me per muoversi meglio.Mi sentii un po' in imbarazzo,nonostante facesse solo un semplice e innocente massaggio.
Non resistetti.
"Emh..scusa puoi spostarti un secondo?" dissi;quando mi girai vidi la sua faccia preoccupata non capendo nulla.
"Ti sei fatta male?" disse "nono,non ce la facevo più a pancia in giu." dissi sentendomi come una pentola sopra i fornelli.
Cercai di posizionarmi di nuovo a pancia in giu,zayn si stava posizionando,poi improvvisamente mi rigirai per prendere un po' d'aria e mi ritrovo il suo naso contro il mio,il suo respiro contro il mio,i suoi occhi che mi fissavano,squadravano tutto il mio viso.I miei occhi.Le mie guance.La mia bocca.
Ad un tratto tutto intorno a noi era silenzioso,si sentivano solo i nostri respiri.
Avvertii che stava accadendo qualcosa di strano quando appoggiò la sua mano sinistra,di lato al mio fianco destro,sul letto e con l'altra mi teneva il fianco,quasi come se non volesse farmi scappare.
Non potendo resistere al suo peso sul mio corpo mi appoggiai al letto.
Si avvicinava sempre di più e il dolore si faceva risentire sul mio fianco.
"no" replicai per tre volte.
Intanto,lui facendo finta di non sentirmi mi diede un bacio sulla guancia.
"no" replicai ancora una volta,spingendolo di lato.


CHAPTER ZAYN.

Perchè?
Perchè?
Perchè mi aveva respinto?Nessuna mai lo aveva fatto.
Cazzo.
Avevo fatto qualcosa che non andava bene?
Si.
No.
No,non avevo fatto nulla.
 
CHAPTER HELLE.

non ebbi il coraggio di guardarlo che mi alzai dal letto aprendo la porta e assorbendo tutto il vento che essa spinse.
"io" dissi non avendo parole "puoi andare,per favore?" dissi sparandomi una frase del cazzo.
Lui non parlò e se ne andò.
Che figura di merda avevo fatto?Quale?
E' ovvio che rimango da sola,forse ecco sono proprio io.
Sono imperfetta.
Sono maledettamente stupida.
Scesi di sotto,non sapendo cosa fare,essendo abbastanza confusa,arrabbiata e triste.
Presi il primo oggetto che vidi.Il telefonino selezionai su 'Rubrica',cliccai su 'Amy' e 'Chiama'.
Avevo bisogno di parlarle,vederla era impossibile,ma almeno parlarle.

"Amy?"chiesi."Ehylà,amiga!" rispose.
"Come va?" chiesi,"Bene dai,te?Che si dice?Manchi." disse.
"Sto malissimo,sto di merda,è successa una cosa."
"Cara non farmi preoccupare,eh."disse piuttosto spaventata "Si tratta di un ragazzo,ecco una situazione imbarazzante" dissi  incagliandomi.

***
Quando ero triste.
Quando ero sola.
Quando avevo paura,o quando ero arrabbiata,dormivo.
Dormire mi aiutava a 'dimenticare'.
A ricominciare,ed era ,infatti,ciò che feci.
Dopo un'ora di riposo ebbi il coraggio di scendere giù e prepararmi qualcosa.
"Mi faccio del Thè,gradisci?" "no,grazie tiffany" risposi.
Aprii il freezer e afferrai una di quelle vaschette enormi di gelato,un cucchiaio e addio dieta.
Davanti la televisione il tempo passava in una maniera assurda così decisi,facendomi tanto coraggio,di uscire.

Afferrai il giubbino e chiudendomelo per bene,varcai la porta di casa.
Solo quando raggiunsi la cassa della posta vidi Zayn che usciva di casa,raggiungendomi.
"Aspetta" disse;Ci mancava solo questo:Aspetta. Era la fine,parlare con lui si trovava tra le ultime cose della mia lista.
Mi girai,e non avendo la forza di guardarlo abbassai lo sguardo.
"Ecco quello che è successo prima,poco fa" lo interruppi "Poco fa?Non è successo nulla,davvero,era solo un massaggio.Anzi,adesso mi sento giò meglio" 
Lo lasciai senza parole.Boh,magari si aspettava che dicessi 'scusa se sono scappata ma tu mi piaci da impazzire'? mh,nah.
"Giusto,sì." disse molto rapidamente.
"Bene" "bene"
"Allora,vado." dissi.
"Sì,certo." andò.
Mentre cercavo di fare il primo passo per andar via da quella situazione molto imbarazzante,mi ferma.
"Stasera vado ad un party,vieni?" 
"Oh no,grazie.Non mi piace autoinvitarmi."
"Oh nono,ti invito io,cioè è la festa del paese quindi puoi venire tranquillamente,accetti?"
"Vabene" dissi dopo aver riflettuto.
"A stasera,allora." "A stasera."

***
Camicia,Polo,Maglietta,Felpa?
Jeans,Leggins,Tuta?
Questo era il problema.
Optai alla fine per un vestitino nero,con tanti pallini bianchi.
Le braccia,continuando per tutta la schiena,era ricoperto di macramè.
Abbinato,poi,da Dr.Martines nere.

Adoravo già quel completino.
non ero il tipo che indossava molto Vestitini,ma stranamente,quella sera mi andavano giu.

"Che bella che sei,dove vai stasera?" "La festa del paese,tu non vieni?" "E' solo per giovani,divertiti e non fare tardi." "Si,Tiffany." Nonostante i mesi trascorsi insieme ancora non riuscivo a chiamarla in un altro modo.Non so un nome familiare,Zia.. Nonna?.. .... . . Mamma?
No,Tiffany.

"A cosa pensi?non vai ad aprire?" "Hanno bussato?" "Si."

Mi diressi immediatamente all'ingresso afferrando il mio giubbino nero di pelle,"Sono puntuale,possiamo andare" dissi vedendo tutto il suo stupore fuoriuscire dagli occhi.
"quindi te indossi anche vestiti?AH,chi l'avrebbe detto però." "Dimentichi che sono pur sempre una donna,Zayn." dissi proseguendo il tragitto.
***
Arrivammo davanti un enorme telo con su scritto 'Benvenuti,la festa è qui!' era alquanto ospitale il posto.

alla mia destra intravidi osterie,e alla mia sinistra un ristorante cinese.
Il posto era pieno di luci,tappeti e tanti capannoni dal telo bianco.
In fondo vendevano di tutto:dal cibo ai gioielli.
Il mio stupore si fermò quando vidi Zayn salutarsi con dei tizi.
Parlavano.Ridevano.Ed io mi sentivo fuori luogo.
Rimasi lì per un po',poi decisero di venire verso di me.
"Lui è Arn,e lui Curt" "Helle" dissi presentandomi.
Dire che mi avevano squadrato da testa ai piedi era poco.
"Andiamo dagli altri?" sentii dire.
Afferrai il braccio di Zayn e lo trascinai verso di me. "Sbaglio o hai detto 'festa del paese'?
"infatti,qui ti ho portata." "Qui?Io con la tua banda non ci sto." "Ma dai,ti divertirai." "Buon divertimento." dissi girandomi rapidamente al lato opposto al loro.
Chiusi gli occhi dall'urto forte che presi contro uno.
Aprendoli vidi il ragazzo della volta scorsa.
"Ti pagano per venirmi addosso?" rise.
"Emh,mamma scusami,non ti ho visto." dissi agitata.
"Figurati,forse è il destino." disse ridendo.
"Emh,si.. " risi scherzando.

"Harry!" disse Zayn.
"Amico!" rispose.

Fu in quel momento che rimasi sconcertata.Si conoscevano?Anche quel tipo faceva parte della comitiva di ubriachi di zayn,perfetto.

"Ehi bella,ci si vede." mi disse il riccio.Sì,era riccio.Era impossibile non notarlo dato la sua massa di capelli castani.
"Voi due vi conoscete?" disse Zayn.
"Non proprio."
"Scausalmente ci sono andata addosso due volte"intervenni.
"Ah bene." affermò Zayn infilandosi le mani in tasca.
"quindi stai con noi,stasera?"disse il riccio.
"No,io stavo andando." risposi.
"Ah" 
"Dai rimani!Avanti,conosci anche lui adesso!" m'incoraggiò Zayn.
Dai loro occhi la pena che mi davano era così forte che non riusci a dir di no.
"Perfetto sei dei nostri." Affermò l'amico vedendomi venire.


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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


"Che fine avete fatto?"
"Vi stiamo aspettando si e no da trenta minuti!"
Dissero alcuni di loro.
"ho fatto tardi,perdonatemi." disse Harry ridendo.
Tra baci e abbracci mi sentivo sempre più esclusa.
Zayn mi invitò a sedere mettendomi una mano dietro la schiena "Lei è Helle".
"Sera" sorrisi.
Mi sedetti accanto a Zayn,sulla panca di legno.
Vi erano disposti diversi tavoli da picnick incluse le quattro panche di lato,due piccole e due grandi.
Ne erano più di venti.
Dopo tre,quattro tavoli davanti c'era un palco sul quale si esibivano.
***
"Davvero?E poi cosa fece?" "Lo buttò,cosa doveva fare secondo te?" scoppiarono tutti in una grande risata.
Sembrava tanto il cerchio degli alcolisti:il tavolo era pieno di birre e bevande gasate.
La serata si faceva sempre più triste.
L'umidità incominciava a sentirsi.
"Così da quanto state insieme?"
"chi noi?" dissi spalancando gli occhi e indicando me e Zayn.
"si." disse lei,Abbie mi pare si chiamava.
"ah no,noi abitiamo vicini,siamo solo amici." dissi sorridendo.
"Vedi ,Harry, è libera." come se stesse dando una conferma.
Harry di colpo si girò sentendo il suo nome.Stava parlando con Arn. "si?" "Vedi Harry è libera." replicò Abbie.
"Ah,bene." disse .
Abbie vedendo la mia faccia interrogativa mi spiegò che avevan fatto una scommessa se fossi single o no,Abbie vinse.
"Adesso quindi devo pagare il pegno:uscire con te." disse Harry indicandomi.
"me?"chiesi.
Abbie mi guardò alzando le sopracciglia.
"Emh,chi ti dice che io voglia uscire con te?" gli chiesi.
"Nessuno mi resiste." disse dandosi ariee.
Con il gomito appoggiato al tavolo sentivo tutta la forza della mia testa che poggiava sulla mano.
I miei occhi andavano in cerca di qualcosa.
Si posarono su un ragazzo dal ciuffo viola che si era da poco posizionato sul palco.
Gli passarono una chitarra ed una sedia;il microfono già c'era.

"Salve,canterò Broke my heart, una mia canzone, spero vi piaccia." disse.

"Ci buttiamo?" sentii.
"Ma si,dai." 
Quella tipa rossa, che tanto mi sembrava Pippi calze lunghe, lo voleva follemente.Si vedeva.
Mi riferisco a Zayn.
Lui moro,alto,strano.Lei rossa,lentigginosa,strana.Ottima coppia.
Solo dopo quando si alzò una coppietta del 'nostro' cerchio,mi resi conto che al tavolo rimanemmo solo Io,Harry e Curt.
"Te la cavi?Intendo nel ballo." mi chiese Harry.
"Io?Beh,forse." dissi.
"Ti metto alla prova."disse prendendo la mia mano.
"No" dissi più volte,ma lui testardo mi trascinò sulla pista da ballo.
Mi strinse forte a sè.Sentivo la sua mano dietro la mia schiena,il suo volto accanto al mio.Era molto agile e devo ammettere che se la cavava abbastanza.
La musica cambiò.Il ragazzo smise di cantare.Partì un tipo di musica differente,decisamente più movimentata,le luci si avviarono prima colorate,poi bianche a intermittenza.
Harry emanò un urlo e si scatenò a più non posso.
Mi lasciai andare.Nonostante fossi quella seria e timida.Mi lasciai andare, solo quella volta.
Le mani si muovevano da sole a ritmo.Il mio corpo era oramai incontrollabile.
Harry si avvicinava sempre più.
Vidi Zayn e la rossa ballare molto vicini,nonostante la musica forte.
"Quando ti decidi a venire?" dissi spontaneamente.
Harry mi fissò e senza esitare mi strinse forte a sè.
Rimasi per qualche secondo imbambolata,non sapevo cosa stesse accadendo.
Da dove cavolo mi era uscita fuori quella frase?Avevo forse bevuto?
Smise di stringermi e lasciò le sue mani scivolare lungo i miei fianchi.
Poggiai le mie mani sulle sue spalle.

"E' tardi." sentii.
Solo dopo aver aperto gli occhi mi accorsi di Zayn che si era fermato davanti a noi due.
"Dobbiamo andare,non credi?" disse un po' agitato.
"Si." dissi.
Mi diressi verso il tavolo e presi il mio giubbino di pelle.
"Noi andiamo" disse zayn,"ciao" salutai.
"alla prossima" mi disse Curt.
Per andar via da quella festa bisognava attraversare quell'enorme massa di persone tutte l'una sull'altra intente a ballare e a sfogarsi con la musica.
Era come immergersi sott'acqua.
Mi sentii tirare il braccio, e girandomi mi accorsi di Harry che mi afferrò il braccio.
"Non mi saluti?" domandò.
"Scusami" dissi dandogli un bacio sulla guancia.
Mi sorrise.Dopodichè non lo vidi più.
***
Per metà tragitto non fiatammo.
"Non dirmi che non ti sei divertito."
Sembrava sopra pensiero "Si,tu?" "Si."
"Hai legato molto con Harry?"
"Nah" dissi .
"Avanti,te lo mangiavi con gli occhi." "Oh,ti sbagli c'ho solo ballato.Tu,invece,con quella lì?" "Io?" "si,tu." affermai.
"Niente di che,è un'amica." "Un altro po' ti consumava" dissi con voce sommessa.
Tra le strade di Chesham si sentiva solo il rumore dei miei tacchi.
Alla fine del viale ci dividemmo ed entrammo nelle rispettive case.
Chiusi lentamente la porta.
Non accesi la luce per evitare di svegliare Tiffany.
Mai come quella volta mi sembrava di avere al posto degli occhi due macchine per vedere nel buio.
Salite le scale,mi ritrovai Tiffany con le braccia incrociate al petto.
"E' questo l'orario di ritorno?" disse alzando il tono della voce.
"Scusami,non ci siamo accorti dell'ora." dissi con tono umile.
"Va' in camera tua."
Era la prima volta che Tiffany si arrabbiò con me.
Non si era mai azzardata ad alzare la voce contro di me o semplicemente a darmi un ordine.
Chiusa la porta di camera,mi tolsi le scarpe.
Mi avvicinai allo specchio per abbassare la cerniera del vestitino,posta dietro la schiena.
Il che era un'impresa.
Ad un tratto il vestitino scivolò giu dal mio corpo e dopo aver infilato il pantalone del pigiama,fu il turno della maglia.
Aprii la porta con la speranza che Tiffany si fosse calmata ed andai al piano di sotto.
In punta di piedi raggiunsi la cucina.
"Scusami,ero agitata.Non sapevo cosa fare.Avevo paura che ti fosse successo qualcosa." disse con tono debole.
"Grazie,scusa per averti fatta preoccupare." mi scappò un sorriso sulle mie labbra.
Tiffany serenamente entrò nella sua camera.
Io nella mia.
Mi diressi verso il letto,sul quale osservai il telefono illuminato.
O era un messaggio,o una chiamata.
Un messaggio.

"Buona notte, dolce scrittrice."

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


Ancora un sorso,un altro,e un altro ancora.
I miei occhi socchiusi cercavano di ripararsi dalla luce accecante del lampadario in cucina.
"Ne vuoi altro?" mi chiese tiffany.
"Oh no,no grazie." risposi dando ancora un sorso alla cioccolata calda,anzi,bollente.
"Oggi ha fatto davvero tanto freddo,come hai dormito?" "Io bene,le coperte mi hanno tenuta al caldo."

Tiffany mentre mi parlava accennava piccoli sorrisi.Come se stesse accadendo qualcosa di meraviglioso.Si intravedeva nei suoi occhi quel chicco di felicità.

Appoggiai la tazza nel lavandino e diedi uno sguardo allo stradone che si vedeva dalla finestra della cucina.
"E' da stamattina che ti trovo pensierosa.A cosa pensi,allora?" mi chiese la sua vocina.
"Nulla" dissi molto chiusa.Ma Mentii,sì.Mentii perchè era dalla sera precedente che tentavo di capire chi fosse quel ' Buona notte,dolce scrittrice.' Perchè mai chiamarmi scrittrice?Di certo non mi mettevo a scrivere libri.

scrittrice.scrittrice.
Zayn?
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAH no.
Zayn?
Come aveva il mio numero?Tiffany?Oh forse glielo avrà dato lei.
"Ci vediamo dopo,allora." disse chiudendo la porta.

Andai in camera e aprii l'armadio.
Se mai mi davo una mossa,mai mi vestivo.
Tra tutti i vestiti rinchiusi lì dentro,c'è n'era uno che spiccava piu' di tutti.Quello rosso.La divisa del collegio.Quanto mi mancava indossarla.
D'altronde proprio domani mi toccava ricominciare,dopo tutte le materie perse,credo che dovevo rimettermi in riga.
Jeans stretti,scuri e felpa nera.
Togliermi quella maglia era l'ultima delle cose da fare,il freddo prendeva il sopravvento.
Ma presi coraggio.
Il telefono s'illuminò.

"Buongiorno a te"

Ancora?
Ancora.
Dovevo capire chi fosse dietro quel messaggio.Odiavo gli anonimi.
Da piccola ricevevo tanti dispetti dai bambini,difendevo sempre gli altri e ci andavo di mezzo.
M'infilai un paio di Vans nere.

CHAPTER ZAYN.

Non capisco chi,come,cazzo,poteva ripetutamente cliccare quel pulsante tanto assordante ' il campanello'.
Dall'occhiolino vidi che era Helle.
Aprii.

"Buong...." ricevetti una spinta.
"La smetti?" disse.
"Chi?Io?" "Odio i messaggi,non ne parliamo di quelli in anonimo,e adesso dimmi come hai fatto ad avere il mio numero." disse alzando il tono di voce.
"ma..." "Cosa?" continuai.
"Non far finta di niente,Zayn." disse.
"Io non ti ho mandato un bel niente,la smetti?"
Vidi il suo volto un po' confuso.Era arrabbiata,ma soprattutto preoccupata.
"davvero?" chiese. "davvero" risposi.
 
***
"Chiedi,allora,no?" chiesi.
"No." disse.

CHAPTER HELLE.

Odiavo quando aveva ragione.
Ma .......aveva ragione.
"Okay,chiedo."

"Dimmi chi sei,per favore."scrissi, ma subito cancellai. Era troppo cortese. "Dimmi," virgola.Mi fermai ad una stupida virgola. "Dimmi,chi cazzo sei." inviai.

"Credo che in un modo più gentile potevi dirlo." disse tentennando.
"gentile?" replicai alzando il sopracciglio destro.

Sentii una vibrazione,il telefono s'illuminò.

"Avanti,non ci arrivi?" 
Vidi il viso di Zayn intrufolarsi sul mio telefono.
"Io,io credo di dover andare,grazie.Ciao" dissi andando via.

Lo rimasi tipo..di merda.Ma okay,erano fatti miei.Non suoi.

Riflettei e pensandoci...

"Andy?" scrissi.
"Ritenta,sarai più fortunata." ricevetti.
"Kate?Amy?" scrissi.
"Ritenta."
"Dimmelo."
"mmmh,ti arrendi subito eh?Comunque dovevamo uscire insieme,remember?"
Insieme?Io?Io?Proprio Io?Non ero mai uscita con nessun tipo di ragazzo,quindi...ero totalmente fuori strada.
Fin quando non ripensai ad Abbie.Sì,Abbie.La ragazza della serata.
Poi ebbi un flashback:
"" "Adesso quindi devo pagare il pegno:uscire con te." ""
Ricordai le parole di Harry.Harry.

"Harry" inviai impulsivamente.
"win"
"Come hai il mio numero?"scrissi.
"lunga storia."rispose.
"Ho tutto il tempo.Perchè 'scrittrice'?"domandai.
"Hai presente quell'agendina piccola,antica..?" scrisse.
Mi alzai di colpo dalla sedia della cucina e mi affrettai in camera.
Pescai dappertutto:scrivania,armadio,borse,cappotti,comodino,letto.
Niente.
No no no,non poteva averla lui.
L'ultima volta la tenevo.... nel giubbino di pelle.

"Non ti sarai mica azzardato a vedere?" inviai.
"La prima pagina."
In quell'istante volevo ucciderlo.
Ma ucciderlo letteralmente.
"Quindi quando ci vediamo?" 
***
Il tempo scorreva e non si faceva vivo.
L'ansia aumentava.
Le mie mani erano ormai morte dal freddo;le infilaii nelle tasche della felpa e continuai a dondolarmi sui talloni nell'attesa del suo arrivo.
Fu quando vidi un ragazzo da una capigliatura mossa che lo riconobbi.Con un passo deciso si avvicinava sempre di più,le sue mani erano nascoste nel giaccone che indossava,lungo quasi fino le ginocchia,nero.Dalla fronte scendevano alcuni boccoli spostati dal movimento della testa.
"Mi avvicino solo se non mi uccidi" disse a due passi da me.
"Dammi l'agenda." dissi ignorando le sue parole.
Si avvicinò ancora;dalla tasca del jeans stretto cacciò l'agenda,l'oggetto che tanto desideravo nelle mie mani.
"Un grazie potevi dirmelo." 
"Meglio che vada va." "Come?Già? Avanti ti porto in un posto." "non ho tempo" "da perdere?" disse tentando di completare la mia frase."Devo andare mi spiace" mi ritrovai completamente di fronte a lui dato che mi afferrò il braccio facendomi girare di scatto,vicino a sè "Vieni con me,mi spiace." furono le ultime parole che disse dopo che iniziai a seguirlo,tenendo stretto il suo braccio.
***
Distese di erba verde,alberi enormi e secchi,foglie sparse per il terreno.
Adoravo schiacciarle e sentire il CRACK! che emanavano.
"Dove siamo?" dissi alquanto perplessa.
"Non ti piace?"
"Si,mi piace" dissi incantata da ciò che vidi davanti ai miei occhi.
Un enorme lago sul quale era riflesso l'intera palude.
"Venivo sempre da piccolo,era il posto incantato" "Lo è"dissi.
"ti va un tuffo?" 
"Cosa?Sei pazzo con questo freddo?" dissi con occhi spalancati.
"avanti.." disse togliendosi la maglia bianca che indossava sotto quell'enorme giacca nera.
"Vieni?"continuò.
"No,ti aspetto qui" risposi incrociando le braccia al petto tentando di riscaldarmi.
"Sei sicura?" disse avvicinandosi.
"si" dissi ignara di ciò che era intenzionato a fare.
"Se lo dici tu." disse abbassandosi alla mia destra eprendendo la mia gamba destra.La sua testa sotto il mio braccio destro.Mi ritrovai completamente sulla sua spalla destra.
"Fammi scendere" replicai più volte.
"Harry" urlai.
Ad un tratto non sentii e non vidi nulla,mi alzai bagnata dalla testa ai piedi.
"Avanti,goditi questo momento di pace" "Harry?Davvero fai?Adesso come torno a casa?Come?Sono tutta bagnata e se non mi verrà una broncopolmonite sarò miracolata." dissi infuriata.
"Stai calma helle,pensavo che vedendo il tuo stato, questo posto ti avrebbe alzato su di morale" disse rimanendo di stucco.
"Ah giusto.. perchè poi dimenticavo che abbia letto il mio diario segreto,grazie tante."
"Sai cosa c'è?prenditi la mia giacca e va a casa."
Non mi aspettavo una risposta tale.
"Si,è quello che faccio.".
Man mano che fuori uscivo dall'acqua i miei panni si facevano più pesanti del solito.
"Prenditi la giacca!" urlò da lontano "Prenditi la mia giacca"
Non diedi ascolto a ciò che disse e mi incamminai verso il bosco.
"Helle" contrinuò.
"Cosa vuoi?non la voglio la tua giacca." dissi girandomi piuttosto nervosa.
Quando finalmente presi coraggio,mi incamminai verso casa.
***
Erano ormai 10 minuti che camminavo e la gente mi osservava piuttosto in un modo strano.Sarà per i vestiti fradici.
Quando arrivai al punto di imboccare il vialetto del cortile di casa vidi Zayn.
"Cosa hai combinato?"
"Nulla."
"C'entra qualcosa il tipo del messaggio?"
"Più o meno."
"Ti va di raccontarmelo?"
"Era Harry,se è questo che ti interessa."
"Harry?" disse incredulo. "ah,e.." continuò.."cosa voleva?Perchè sei bagnata?" 
"Diciamo che mi ha immersa nell'acqua,ma vabè,adesso vado a cambiarmi.Ci si vede" dissi dandogli un bacio sulla guancia.

Entrai nella palazzina ed entrai nell'appartamento.
Girando per la casa notai che Tiffany ancora doveva rientrare,così mi feci una doccia.
Dopodichè,in compagnia di un po' di musica mi addormentai sulla poltrona della mia stanza.

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