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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Prologo *** Capitolo 2: *** Incontri & scontri *** Capitolo 3: *** Appena prima di partire *** Capitolo 4: *** Tutto per colpa di un gatto *** Capitolo 5: *** Buona notte Dafne! *** Capitolo 6: *** La dea delle dee, il cavaliere leopardato e il gallo di mezza notte *** Capitolo 7: *** All'insegna della cultura *** Capitolo 8: *** Nella bocca della balena *** Capitolo 9: *** Il Trio Blasfemo, la Guerra Santa e il Diluvio universale (Il Giorno del Cane) *** Capitolo 10: *** La fine delle vacanze ***
Strizzo gli occhi. Tutti questi rumori umidi e sospiri mi
hanno svegliato. Qualcuno mi dorme su una gamba, e a me vengono i crampi (ahhhia!!) .
Mi alzo in piedi di scatto per allungare il muscolo e
sbatto la testa contro il ferro di struttura. (Ahia
ancora!).
Siamo in troppi in una tenda da quattro. Decisamente troppi.
Chi cavolo ha avuto l’idea di venire in campeggio? E fortuna che mi dovevo rilassare!
Tra l’altro è pieno di zanzare, una mi passa
di fianco all’orecchio,la schiaccio. Maledetta succhiasangue!
Di nuovo i rumori umidi che mi hanno svegliato, e che
sembrano non infastidire nessun altro a parte me.
“Ma insomma voi due! Che
schifo!” sbraito mentre scavalco qualcuno, che
al buio non riconosco, diretta fuori dalla tenda. Il biondino mi afferra per
una caviglia mentre passo affianco alla sua testa.
“Dai Dafne, non fare
così...”io tiro dritto e lui molla la presa continuando a
guardarmi mentre scosto il telo intenzionata a uscire.
Anche la “lei” della
situazione mi guarda. Ma più arrabbiata che
dispiaciuta. Ma insomma la gente fa le cosacce nella mia tenda a pois e devo
pure essere contenta!! Ci sono dei più fatti
tipi al mondo.
Subito fuori finisco con i piedi nel fango.
Me li guardo. Sì, sì ... sono proprio tutta
infangata. E mi sono anche schizzata il pigiama.
Io voglio tornare a casa! Perché diamine ho
accettato di venire qui!?!
Perché non sono stata fulminata all’istante;quando ho anche solo avuto l’idea di accettare?
“ Sei finita nel fango Dafne tesoro?” mi
chiede una voce melodiosa alle mie spalle.
Alla luce fioca del lampione ci metto un secondo ad
analizzarla.
Fuma seduta su uno sgabello, coi
piedini intrappolati in un paio di sandali tacco dodici, addosso un pigiama di
seta viola scuro, e un caschetto di capelli
liscissimi e corvini.
Che immagine tipica.
Solo Dea potrebbe fumare vestita in tacchi e pigiama. Lei
non si è sporcata di fango uscendo. Probabile che sia
un elfo. Eh, che invidia...
“Sì, mi sono sporcata tutta, Dea”dico
un po’ affranta scacciando una zanzara dal mio collo.
“E’ stato il tuo amichetto animatore insieme
alla sua banda di bagnini...hanno riempito la nostra zona di terra con acqua e
zucchero...pare che attiri le zanzare sai?” mi fa tranquilla
mentre ne brucia una con l’accendino.
“Credo dovremmo vendicarci sai
Dafne tesoro?”continua con il suo solito tono mellifluo. Se fossi
un uomo non me la farei scappare nemmeno per sogno una
ragazza del genere. Tacchi e pigiama. Che classe!
“Sì credo che dovremmo proprio vendicarci
domani...”.
Lei mi sorride. “Prima e’
meglio che tu vada a prendere uno zampirone però Dafne tesoro”.
Annuisco,nonmi sembra il caso di farsi divorare
dagli insetti.
Riinfilo la testa nella tenda.
“Ma basta voi due! Non
avete ancora finito? Ma che schifo!”
Non faccio in tempo a finire la frase che vengo colpita da un termos in testa.
“HAI FINITO DI FARE STO
CHIASSO RAZZA DI IDIOTA? ANCHE PRIMA NON FACEVI ALTRO
CHE URLARE!”ruggisce il signore della tenda accanto alla nostra.
“Ma signore prima non ero
io! Era la signora Randelli che si faceva la ceretta! E
io...”
Voglio tornare a casa , voglio
tornare a casa! E questa la chiamate vacanza? Ho una
tenda a pois sovrappopolata, il mare in riviera sembra un minestrone di verdura
e ho dei vicini con la coda di paglia che mi hanno
preso come capro espiatorio!!!
E pensare che qualche giorno fa
ero a casa...
Oh, allora sono tornata a rompervi le balle!
È una cosa che mi riesce molto bene...spero di avervi anche un po’
incuriosito con questo prologo...
Avevo già pubblicato il primo capitolo,
ma ho cambiato idea e ci ho messo questa roba qui...
Ditemi cosa ne pensate se vi piace o se devo
rinunciare a scrivere^___^
Mi farebbe taaanto
piacere.
(mi scuso se magari i nomi
sono un po’ inusuali, ma mettere nomi strani e’ una cosa che
adoro...)
Salve a
tutti!!!! Sono tornata, dopo parecchi problemi al
computer ora dovrei essere a posto per un
po’!(dovrei sposare un informatico , sarebbe tutto molto più
semplice!!). Ma non divaghiamo!
Dicevo sono tornata con
il primo capitolo! Solite raccomandazioni:
1)lo so che do dei nomi assurdamente idioti ai miei personaggi,
ma non fateci caso!
2)Se vedete che mancano
delle “T” o delle “è” probabilmente è
stata colpa della tastiera(quella è ancora rotta), se ci sono altri
errori è colpa mia(nel caso vogliate farmeli notare li
correggerò, se no staranno lì a
dimostrare la mia ignoranza!)
3)Questo capitolo non
è ambientato al campeggio perché spiega come mai Dafne è finita allo
“StripedLobster”,
spero che non vi dispiaccia troppo!
A questo
punto spero di non avervi annoiato troppo e di non annoiarvi con questo
capitolo!!!
Buona
lettura!
Capitolo primo: Incontri e
scontri
Apro gli occhi che ,a giudicare dalla fatica che faccio per schiuderli ,sono
sigillati con del cemento.
Guardo il
ragazzo sdraiato accanto a me. È bellissimo.
Anzi no, però per me e’ bellissimo. Con i suoi capelli
castano scuro, il suo pircing sul sopracciglio, e i
suoi chili in più. Vorrei poter rimanere così per sempre,
sdraiata accanto a lui.
Al mio Panino.
Sì, il nome di battesimo
non e’ Panino , ovviamente. Ma parliamone : se hai la sfiga di avere un cognome del genere chi mai si
ricorderà che di nome fai “Riccardo”?
Direi nessuno. Faccio fatica a
ricordarmelo io che sono innamorata persa. Figurarsi gli altri.
Guardo l’orario nel suo orologio
da polso che ha ancora addosso.
Le 20.30...
Ieri sera abbiamo fatto le ore
piccole. Decisamente. A dormire ci sono andata che
c’era già una gran luce. Erano le undici di mattina.
Vorrei dargli un bacio. Ma non posso. Non e’ mio.
Neanche un po’.
Poi la mia attenzione viene distolta da Panino da un dolore improvviso e
lancinante.
Qualcuno mi dorme addosso, e mi vengono i
crampi.
Sarà carenza
di potassio o le condizioni in cui dormo? Fateci caso...
sembra che io non faccia altro che partecipare a delle ammucchiate, per la
miseria!
Fuori c’è una luce
fioca e acqua a catinelle sento il rumore della
pioggia che picchia sui vetri e sull’asfalto.
Mi scrollo il piede per mandar
via il dolore e scendo a razzo dal letto inciampandomi su un tipo che non
conosco che sta dormendo sullo scendiletto.
Panino e gli altri otto che
dormivano insieme a noi nel letto dei coniugi Panino
continuano a ronfare della grossa. E anche il tipo su cui mi sono
inciampata non fa una piega.
Io ho dormito vestita e truccata.
Ggggh! Non vedo l’ora di farmi una doccia! Sono
tutta sudaticcia...e qui fa un gran caldo.
Entro in bagno,qualcuno
deve aver rotto la porta scorrevole ieri sera. Mi tocca appoggiare la porta modello
caverna da uomo preistorico. Speriamo che nessuno si svegli. Nella vasca dorme
un tipo enorme con i capelli da istrice,ètroppo alto e i piedi non gli ci stanno
dentro, deve stare rannicchiato. Nemmeno lui si sveglierà. Spero.
Scendo, la casa di Panino e’ davvero enorme, e c’e’ gente che dorme
ovunque. Un tipo che credo chiamarsi Daniele dorme sul
pianoforte a coda. Scavalco cadaveri ubriachi e gente che mi guarda vacua.
Arrivo davanti alla porta
d’ingresso che si apre davanti me come per magia. I coniugi Panino mi guardano un po’ stupiti mentre io rumino una brioche (presa
dalla loro dispensa).
Sorrido sul loro ingresso di
casa. E mi scanso lasciando loro la visione del campo
di battaglia che è diventato il loro salotto.
“Buona giornata
signori” dico sorridente mentre apro
l’ombrello viola ed esco sotto la pioggia.
La signora mi
da un’ultima occhiata fugace prima che la sua attenzione vada del tutto
alla loro povera villetta. Che poi “villetta” sembra tanto
una presa in giro, questa casa e’ davvero
enorme.
La luce si sta cominciando ad
abbassare, la pioggia invece del canto suo continua a battere senza sosta sul
mio ombrellino scassato.
Sorrido, non riesco a fare altro
che pensare a quanto sia carino Panino mentre dorme. E
alla tremenda piazzata che gli faranno i suoi dopo
aver visto il casino che c’è in casa.
Sorrido mentre
attraverso il giardino che separa la villetta dalla strada.
Sorrido mentre
l’acqua scivola sulle mie ballerine rosse(da notare,la maggior parte
delle mie scarpe sono rosse).
Non so perché , ma sorrido.
Apro il cancelletto
grigio. Sta diventando buio. E’ colpa della pioggia che fa sembrare tutto
più scuro ein questo quartiere non accendono i lampioni per risparmiare
sull’energia elettrica.
Guardo il semaforo davanti a me.
Arancione.
Se corro
lo prendo prima che diventi rosso. E allora mi metto a
correre.
Ma santo
cielo! L’ombrello mi vola via. Fa attrito e rallento. Mi fermo un secondo prima che voli via e io insieme a lui. Non sono
mica Mary Poppins!
Arancione. Salto sulle strisce
pedonali.
Rosso.
Guardo il semaforo e corro.
Mi volto solo un secondo,in tempo per vedere una luce bianca a mezzo metro dalla mia
coscia. Per un momento vedo tutte le scintille luminose dell’acqua sui
fari di una macchina rosso scuro. Qualcosa ha colpito la mia gamba, e con
un’improbabile forza d’urto mi scaraventa due metri più
avanti.
E giro
sulla pancia. Ho sbattuto le ginocchia mi fanno un
male cane. Nonmi
rendo conto di nulla, sento solo l’ombrello ancora stretto nella mia
mano. Sento le mie gambe che si alzano e corrono fin dall’altra parte
della strada.
Ho il vomito.
Arrivo sullo spartitraffico,che stringo l’ombrello , ma non riesco a tenerlo
sulla testa per coprirmi.
Mi sto bagnando. Mi viene da
piangere.
Alzo gli occhi
mentre uno scooter sale sullo sparti traffico. Il ragazzo che lo guida
scende, non lo guardo neanche in faccia, allungo il dito verso il lo scooter e dico prima di rendermene conto “Posso
sedermi?”
“Sì ,sì sono qui apposta...” lui
sembra quasi preso alla sprovvista.
Mi siedo. Ho ancora la nausea.
Tengo la testa bassa, guardo la chiave nella toppa del motorino,c’e’ un portachiavi a forma di esse.
Respiro a fatica, le mani mi
tremano. Mi fa male l’anca. Ma non mi sono rotta
niente, credo...
Finalmente alzo la testa e ci
guardiamo.
Cavolo! E’ carino!Un bel
po’!
“Come stai ?” mi
chiede. E’ deciso, tranquillo.
“Ho avuto giorni
migliori”rispondo senza fiato. Ma guarda ,faccio
anche la simpatica adesso.
Lui sorride.
Dov’è
il mio ombrello? Ah, lo tiene lui in mano, e ci copre tutti e
due. Sto ricominciando a respirare per bene. Ma
il cuore mi batte ancora a mille.
“Dov’e’ quello stronzo che ti ha investito? Nonsi e’ fermato?”sbotta
lui a un certo punto.
Non lo so. Non l’ho visto. E poi era colpa mia.
“Vuoi andare in
ospedale?”
Scuoto la testa.
“no, no non ti preoccupare
non c’e’ bisogno... sto bene...benino...”lui sorride di
nuovo.
“E’ stata una bella botta però...”fa lui.
“Adesso arriva il tuo ragazzo e lo
riempie di botte”fa ancora.
“Eh,
sì...”faccio. Mi strappa un sorriso.
Ma che razza di risposta e’? tu non ce l’hai un
ragazzo pirla!
Non so che faccia fa lui, non lo
sto guardando. Guardo la esse a spenzoloni.
Si avvicina un
tipo con un giubbotto lungo, sarà più vecchio dei miei.
Stempiato coi capelli bianchi e una cicatrice accanto
all’occhio. Deduco sia l’uomo che mi ha
investito.
“Come stai? Non ti ho
proprio visto? Vuoi che chiami l’ambulanza? Mi dispiace,
stai bene?”
“Si, si
mi scusi...”
Il ragazzo mi guarda perplesso.
Sì ,
ho lo “scusa” automatico. Una volta a casa di una mia amica ho
chiesto scusa alla sua doccia.
“Sicura?” chiede
ancora il canuto.
Annuisco.
“Allora posso
andare?”
Annuisco mentre
se ne va .
Il ragazzo dello scooter lo
guarda sparire poi fa “che brutto il tipo,spero
di non avere gli incubi sta notte!”.
Rido .
Che carino che e’ questo ragazzo!
“scusa non e’ il momento, ma non e’ che avresti una
sigaretta”
Scuoto la testa. “Non fumo
mi dispiace”. Lui alza le spalle. “Pazienza”.
Stiamo un po’ in silenzio,
il mio respiro e’ ormai regolare e la nausea se
ne sta andando via.
“Come stai?” mi
chiede ancora. Mi rendo conto che gli sto facendo perdere tempo .
“Bene ...credo di poter
andare a casa...grazie...”sorrido e scendo a fatica dallo scooter.
“Ti accompagno”
esclama lui subito.
“Ma no
figurati”
“Ma
sì invece!ho un altro casco!”
Sorrido. “Non preoccuparti
e grazie.”
Me ne vado senza voltarmi. Con il
sorriso sulle labbra e un male folle alle ginocchia.
Non so perché ma mi sento
felice.
Ci metto un po’ ad arrivare
a casa,non abito molto lontano da quella di Panino,ma
con un’anca inabilitata faccio un po’ fatica, mi viene da ridere a
pensare che potevo farmi male e invece sto davvero bene. Non credo sia normale
reagire così. Forse dovrei farmi vedere da qualcuno.
Suono il campanello di casa mia e
aspetto che mi aprano. Ma non succede nulla, rimango
fuori un po’ ad aspettare.
Risuono e questa volta compongo
una marcia nuziale a suon di trilli. “Tatatatan!
Tatatatan!
Tatatatatatatatatatan!!!”
Si va per le lunghe sto per
cominciare l’inno nazionale che la porta si apre rivelando un Greco
ossigenato,rosso e stanco, in mutande. Mi sa che ho
interrotto qualche cosa. Probabilmente di là c’e’ quella
ninfomane della Rinaldi.
Efortuna che si chiama“Santa” di nome. Che
facciano quello che vogliono basta che stiano lontani
dal MIO letto.
Gli faccio uno dei miei sorrisoni. E alzo un poco i pantaloncini per fargli vedere
le ginocchia rosse, ci vorrà qualche ora,ma
verrà presto il livido.
“Greco” esordisco
“mi hanno investito”.
Lui mi guarda perplesso poi dice
una cosa che non c’entra nulla col fatto che sia finita addosso a una macchina “ Dafne...devi prenderti una
vacanza...” .
Dopo questo
guazzabuglio volevo ringraziare tutti quelli che hanno
letto e in particolare Urdi che mi ha lasciato una
recensione davvero bellissima (sono sinceramente commossa)!!!! Sono felice che
ti piaccia la mia storia! E in quanto a Dea, beh…credo di
averla inventata per essere amata! Grazie ancora e al prossimo
capitolo^______^
Solite raccomandazioni(sono sempre le stesse
sono noiose, ma così almeno uno parte preparato!!):
1)lo so che do dei nomi
assurdamente idioti ai miei personaggi, ma non fateci caso!
2)Se vedete che mancano
delle “T” o delle “è” probabilmente è
stata colpa della tastiera, se ci sono altri errori è colpa mia(nel caso
vogliate farmeli notare li correggerò, se no
staranno lì a dimostrare la mia ignoranza!)
3)Anche in questo capitolo non
è ambientato al campeggio perché spiega come mai Dafne è finita allo
“StripedLobster”,
spero che non vi dispiaccia troppo! Prometto che il campeggio arriverà
presto…
Giunti a questo punto:Buona
lettura!
Capitolo secondo: Ghiaccio
“Ahi!”
. Claudia ha lasciato cadere un sacchetto di ghiaccio sul mio ginocchio
dolorante.
“Attenta, sono infortunata!”sbraito dalla mia
postazione sul letto, ci sono diciotto cuscini, mi varrà il torcicollo.
“Te lo meriti Dafne...se ti sei lasciata scappare
un ragazzo così carino perché pensi a ...”non finisce la frase ma da un’occhiata eloquente
a Panino, che dall’altra parte della stanza sta guardando attentamente
tutte le mie foto attaccate allo specchio.
Dea,che non ha capito di cosa
stiamo parlando,si volta a guardarlo. Poi riguarda me, e poi Claudia. Senza
aver capito niente infine aggiunge “Dafne tesoro,la
tua amica ha davvero ragione...comunque piacere, sono Alice Orchidea, Orchidea
è il cognome” conclude allungando una mano.
“Claudia Caselli ... Claudia
è il nome” risponde lei afferrandola, sembra un po’ una
presa in giro, però si sorridono. E’ subito amore.
Sospiro, ci manca solo che si alleino nel dire che Panino e’ una perdita di tempo. Lo so
già, perché sprecare fiato a ripeterlo?
Claudia è la mia migliore amica,bassettina ,capelli castani tendenti al rossiccio, occhi
verdi e qualche boccolo misto ad abnormi paranoie. Semplice ed efficace.
Dea éla mia compagna di banco,a scuola,
un po’ meno semplice,ma altrettanto efficace, i capelli sono liscissimi e
tagliati in un caschetto corvino, magra e alta sempre
in bilico su tacchi vertiginosi, mai fuori luogo, e sempre profumata
all’inverosimile. Mai snob, solo iper
perfetta.È
l’unica persona a cui permetto di fumare in camera mia, anche il fumo
delle sue sigarette profuma. Oggi di vaniglia,nello
specifico.
“Lo sai che sei piaciuta molto ai
miei Dafne?” fa a un tratto Panino che ha finito di farsi gli
affari miei.
Ottimo, piaccio ai suoceri che non avrò mai.
“Sarà che eri l’unica
sobria...” continua ridanciano. Sospiro e lo
guardo male.
Panino viene rapito da mio fratello
Riccardo, di sei anni,che lo trascina fuori dalla mia camera rosa(colore che
tra l’altro odio). Si piacciono perché hanno lo stesso nome. Credo
che mio fratello sia intenzionato a fargli vedere il suo album di figurine dei
calciatori.
“Dov’è Lella?” chiedo per non
pensare ai suoceri, ne a Panino.
“Lo sai com’e’ fatta...ha provato una
sua nuova dieta vegetariana, e ha ingurgitato un cavolo enorme... è a
casa che vomita...”conclude
scocciata. Povera Lella! Naturalista
, igienista animalista e vegetariana all’inverosimile. A volte tutto
ciò le da dei problemi a livello digestivo.
“Quello lì” salta su a un certo punto Dea indicando la porta. Sospetto stia
parlando di Panino “Sta con la cugina di Santa” conclude
pensierosa sbuffando fumo alla vaniglia.
Strabuzzo gli occhi. Cosa?
“Da circa una settimana” aggiunge. La mie pupille si dilatano all’inverosimile. Sarebbe?
Non ho abbastanza motivi per disprezzare la Rinaldi? Adesso ci vuole
anche la cugina che sta con il MIO Panino?
Sbuffo contrariata e mi lascio di nuovo cadere tra i
cuscini del mio letto.
“Ma chi quella moretta con
la frangia che viene nel mio liceo? Quella con la borsa rosa shocking
da pugno nell’occhio?”
“Già,già”.
Dea e Claudia sembrano essersi dimenticate di me.
C’è da dire che, come me, Claudia odia il rosa. Mi stupisco di
come imperterrita riesca sempre a entrare in camera
mia senza avere una crisi nervosa.
Poi si girano entrambe verso di me.
“Tranquilla Dafne sei meglio tu”. Oh,
l’appoggio di queste due mi serve a molto. I genitori di Panino mi approvano, loro mi approvano. Insomma mi approvano tutti
tranne Panino. Ho decisamente fatto un affare!
Metto il broncio,ma nessuno pare
accorgersene perché quell’impiccione del
Greco apre la porta in mutande monopolizzando l’attenzione su sé
stesso. Maledetto esibizionista!
“Ciao Alexis”
saluta Claudia. Ammetto, il vero nome del Greco è Alexis,
ma a me piace chiamarlo “Greco”, e non smetterò certo ora!
“Ciao Claudia” fa lui distrattamente,lancia uno sguardo a Dea che lo guarda come se lo avesse
salutato, leiè troppo
superiore per abbassarsi ai convenevoli. Ma nessuno
pare offeso dalla cosa.
Finalmente il Greco guarda me, era
venuto per vedere come stavo no? Allora perché perde tempo ad
aspettare che Dea lo saluti? Tanto non lo farà mai.
“Va un po’ meglio Dafne? Vuoi altro ghiaccio?” . Da dietro di lui vedo la Rinaldi
con addosso solo un succinto asciugamano che mi saluta con fare ebete.
“Ma allora cosa fate voi
due? Avete intenzione di rivestirvi o no? Cos’è un albergo questa
casa? Ma quando tornano i miei genitori cosa pensano? E poi ti avevano dato in custodia Ricky!
E voi che cavolo stavate combinando?”
Il Greco alza gli occhi al cielo, e poi risponde con gran
calma “Beh, Rickystava
dormendo… e allora…”
Questo e’ troppo! Sclero.
“NON VOGLIO SENTIRE! SANTO CIELO GRECO, NON VOGLIO
SENTIRE!”
Il Greco sembra indignato dalla mia reazione e ancora
sulla soglia sta per chiudere, ma prima fa “Ribadisco,
tu hai bisogno di una vacanza…oppure di una flebo di valeriana…a
tua scelta” e sbatte la porta portando via la Rinaldi.
Claudia si illumina ed esclama
entusiasta “Andiamo in vacanza! Andiamo in campeggio!”
Dea ha finito
di fumare e spiaccica la cicca con grazia dentro al
portacenere che le ho fatto con la carta stagnola. Sorride e ci da la sua benedizione.
“Vuoi venire con noi Dea?” fa Claudia. Ehi,
chi ha detto che io approvo il campeggio?
“No,mi spiace vado al mare
con il mio ragazzo.” Da notare che il ragazzo in questione e’ un deejay cinquantenne.
“Oh, va bene sarà per un'altra
volta…allora e’ deciso Dafne domani si
parte per il campeggio! Io ho la tenda, e adesso chiamo Lella e le dico di
preparare l’automobile appena ha finito di vomitare.”
Tutto ciòè molto grottesco.
“Un attimo, chi ha detto
che approvo l’idea del campeggio e soprattutto della tenda? Nella tenda
non c’è mica il w.c. ! e io come faccio
senza bagno?”
Vi rendo partecipi del fatto che oltre a
esseremezzaincontinente sono anche una
maniaca della pulizia.
“Oh, insomma Dafne! Non metterci i bastoni tra le
ruote! E’ già tutto organizzato!”sbraita Claudia .
“Claudia ha ragione, Dafne tesoro, non puoi
sventare tutti i programmi all’ultimo!”fa Dea con un dolce
rimprovero. Ma quali programmi? Cosa
stanno dicendo?
Lo sapevo che queste due si sarebbero alleate. Accidenti!
Come se non bastasse spunta la Rinaldi
dalla porta ,almeno adesso i pantaloni li ha, per la maglia ci vorrà
ancora del tempo, ma stiamo migliorando almeno.
“Campeggio?” cinguetta infilando la testa in
camera mia. Santa non è brutta ,è solo
terribilmente oca, ed è la migliore amica di Dea, noi le chiamiamo
“la strana coppia” . Capelli neri e corpo non eccessivamente
sottile,nell’insieme viene apprezzata abbastanza
dalla fauna maschile, come dimostra anche il Greco per giunta. Che per quanto
lo conosco io e’ un tipetto
schizzinoso.
A questo punto lo schifo misto terrore mi pervade: che
Claudia decida di invitarla? Prego che Santa abbia qualcosa di rosa addosso , per suscitare il ribrezzo della mia migliore amica.
Mi rendo conto che di rosa non c’e’ niente.
Ma forse le ondate elettriche provenienti dalla mia persona la raggiungono e le
se ne sta zitta mentrela Rinaldi pare aver
collegato la bocca al cervello per dire “Conosco un campeggio carino
sulla riviera! E’ economico e si trova posto anche senza prenotazione”
si gratta un secondo la testapoi aggiunge “StripedLobster…mi pare si
chiami così…”
Claudia batte le mani. “Allora vada per lo StripedLobster!!”
esclama gioiosa mentre Dea si complimenta stringendole le mani. Ma dove siamo? A un convegno di
salumieri? Ormai e’ andata,ci sono ufficialmente
impantanata. Il Greco pagherà per aver dato a Claudia certe idee.
L’unica vacanza di cui avrei bisogno[ahimè] sarebbe un ritiro spirituale in un monastero
buddista in Tibet.
E anche il secondo capitolo e’
finito, e’ un po’ noiosetto lo so,
e’ un po’ fermo perché Dafne e’ costretta a letto,
spero che non vi abbia fatto troppo schifo, ma il prossimo sarà
più movimentato(giuro!).
E adesso passiamo ai ringraziamenti: (siete
davvero adorabili)
Urdi: cavolo tuo nonno credo che batta tutti i miei personaggi a mani basse! Mispiace che ti abbiano investita, anche
a me e’ successo, infatti per scrivere
l’incidente ho un po’ tratto ispirazione dalle esperienze
personali…!! Sono stata fortunata perché la macchina stava
curvando e quindi aveva rallentato…speriamo che non capiti più ^__^
Xamia: mi fa piacere che ti sia piaciuta,per quanto riguarda Dafne… lo so ancheio che avrebbe dovuto accettare il passaggio…ma lei
(vongola) e’ innamorata di Panino…e il Greco…sappi che
e’ un gran figo anche se dalla descrizione non
si capisce !!!!
DarkArtist: grazie mille per tutti
i “wow wowwow” davvero troppicomplimenti…spero che ti sia piaciuto anche questo
capitolo…J
Volevo aspettare ancora
un po’ prima di postare un nuovo capitolo…ma
alla fine ho ceduto ed ecco a voi il terzo chappy! Ragazzi
vi tocca!!!
Capitolo terzo: Tutto per colpa
di un gatto
Mi sembra di essermi addormentata
da qualche minuto,che la sveglia suona.
Troppo presto ,
do un cuccio alla sveglia che vola per terra,continuando a suonare. Se per colpa mia mio fratello si sveglia, pianta un casino.
Piccolo dittatore delle elementari.
Salto giù dal letto,scivolo sul tappetino e sbatto la testa sulla
scarpieracascando sulla sveglia ,
che finalmente si spegne. Chi cavolo ha arredato la mia stanza? Io odio gli
scendiletto! Rischio la morte tutte le mattine.
Ascolto nel silenzio il respiro
di mio fratello. Dorme ancora. Per miracolo. Mi alzo lasciando la mia sveglia riversa
al suolo come un uccello ferito(frase poetica tratta dai
“Malavoglia”). Mi chiudo la porta alle spalle il più
silenziosamente possibile, e apro quella di mio fratello, dove adesso dorme il
Greco.
Maledetto imbucato, per colpa sua
io e Rickydobbiamo dormire
in due in un letto singolo, che non e’ proprio comodo subito.
Apro la finestra, gli tolgo la
coperta e lo scaravento giù dal letto, il più sgarbatamente
possibile.
Lui mugugna, io sbraito
“Greco ! sono le otto!Mi devi portare da Lella!”, mugugna ancora , in mutande e rannicchiato in posizione fetale sullo scendiletto. Se sta cercando di farmi pena non ha capito nulla.
“Perché
proprio io?”piagnucola.
“Sei un
imbucato ossigenato, almeno renditi utile!”. Lui mugugna di nuovo
alzandosi a sedere mentre io gli lancio una maglietta
spiegazzata in testa.
“Preparati” faccio
uscendo ,diretta in cucina, dove sono i cracker?
Quando serve qualcosa in dispensa non trovi mai niente!
Apro il
barattolo dell’orzo, escono due falene. Alzo un sopracciglio. Ma da quanto non viene aperto quel barattolo?
Lo rimetto furtivamente sopra lo
scaffale.
Entra il Greco e accenna ad
afferrare i cereali e il latte. Gli do un calcio in uno stinco.
“Greco! Non ci pensare!
Oggi colazione in piedi!”, il Greco mi guarda storto
mentre gli passo una merendina confezionata.
Mi infilo le infradito con i
fiorellini rossi mentre prendo con l’altra mano il sacco a pelo.
“Greco! Prendi il tavolino
pieghevole e le sedie!”
“ehi!” fa lui
contrariato. “Hai idea di cosa voglia dire
scendere due rampe di scale con un tavolino e quattro sedie di legno in
braccio? Ci vorrebbero una dozzina di facchini!”
Ma tu guarda che sfaticato! Se le inventa tutte per non aiutare! Ma
guarda un po’! io lo accolgo a casa mia e lui
nemmeno aiuta!
Sta di fatto che alla fine io
imbraccio lo zaino e il sacco a pelo e lui tutta la mobilia.
Arriviamo davanti
all’utilitaria scassata del Greco, io col fiatone, lui che cerca le
chiavi nelle tasche dei pantaloni, ma non le trova.
“Non le hai prese?”
faccio io con rimprovero. Lui neanche mi risponde, neanche mi guarda in faccia,
smolla baracca e burattini e risale in casa a prenderle, peccato che nella foga
il tavolino mi finisca su un piede.
Come se non avessi già
abbastanza lividi per la miseria! Ho le ginocchia eun anca blu, ci manca solo in
piede nero! Maledetto Greco!
Comunque il Greco recupera le chiavi io
bestemmio un po’ per il dolore mentre lui carica tutto nel bagagliaio.
Mette in moto con un sospiro. Non
sono mai sicura di voler salire su un’automobile quando
guida il Greco, sei sicuro di salire con le tue gambe, ma non sei certo che
scenderai allo stesso modo.
Mi accascio contro il finestrino,
mentre l’utilitaria fa un pelo a una vecchietta
che bestemmia incattivita.
“Stai attento” dico
stancamente. “Ma oggi sto guidando benissimo!
Non ho ancora seccato un rosso!” ribatte il Greco offeso
mentre secca un rosso. Io lo guardo con aria compassionevole
mentre lui mi sorride un po’ rosso. Ma come siamo messi!!!
Un gatto nero ci attraversa la
strada, “Fermo!” strillo prima che il Greco lo metta sotto, lui
inchioda rischiando di essere tamponato da una fila di dodici macchine dietro
di noi. Il gatto è vivo e corre sull’altro marciapiede miagolando.
Il Greco sta per ripartire quando faccio “Non andiamo per di qua! Un
gatto nero ci ha attraversato la strada…”
Lui mi guarda torvo rimettendo in
moto “E da quando sei superstiziosa Dafne?” fa con aria di
superiorità , infischiandosene di quello che
gli ho detto e passando per dove il gatto ci aveva tagliato la strada.
“Non sono superstiziosa Alexis” momento importante,ho
chiamato il Greco per nome, infatti lo vedo che increspa le sopracciglia
stupito. “ E’ solo che data la tua guida e la mia nuvoletta nera
sopra la testa pensavo che un po’ di fortuna non
guasterebbe!”.
Il Greco non sembra contento
delle insinuazioni sulla sua guida , ma non dice
niente e procede dritto verso il vialetto di accesso alla casa di Lella.
La stradina che porta a casa di
Lella e’ il vicolo più minuscolo che
abbia mai visto, infatti il Greco fa la fiancata a quattro o cinque automobili
parcheggiate (con assoluta nonchalance tra
l’altro).
“Sai Dafne”esordisce mentre parcheggia la macchina(sbattendo contro un
fuori strada e la campana del vetro) “ io e Santa pensavamo di venire in
campeggio… e’ un posto rilassante…e..”.
Credo che potrei mangiarlo dopo questa affermazione,e infatti più o meno lo mangio.
“Che
cosa?” strillo, lui si rende conto solo in quel momento di ciò che
ha detto. “TU! Sei imbucato a casa mia da una settimana perché i
tuoi andavano in Grecia e tu non ci potevi andare perchéavevi
l’esame di maturità , e ora tu hai intenzione di marinarlo per
andare in campeggio?”
Sento che mi sta venendo un
attacco di cuore. Lui deglutisce a disagio “Allora Dafne non e’ andata proprio così…io ero rimasto a
casa sì e’ vero per l’esame, ma ero rimasto a casa
mia… poi sono venuto a casa vostra perché mi sono chiuso fuori per
sbaglio…”
Lo guardo nel modo più
cattivo che riesco, poi scendo sbattendo la portiera contro il muretto(ops…vabbe’tanto ammaccatura più ammaccatura meno).
A passo di marcia vado verso
Lella in piedi accanto a un’automobile grigio
metallizzato.
E’ alta e piuttosto magra,senza molto seno, degli occhiali dalla montatura leggera,
dei capelli castano chiaro sottili e mossi che le incorniciano il viso. Ha una
vaschetta in mano da dove mangia una variegata insalata mista.Di fronte a lei Claudia ha un’aria
scura, e mi saluta. Lo stesso fa Lella cercando di non sbrodolarsi con
l’olio dell’insalata.
“Greta!” strilla il
padre di Lella al suo indirizzo prima di mettersi a
parlare fitto in tedesco.
Se vi state chiedendo che nesso
ci sia tra “Greta” e “Lella” vi posso dire che non c’e’, o almeno io in dodici anni
che la conosco(eravamo in classe insieme alle elementari) non l’ho mai trovato.
Io, Lella,Claudia
e il Greco guardiamo l’automobile grigio metallizzato accanto a Lella. Mi
salta all’occhio un particolare che
all’arrivo non avevo notato. Non ha nessuna delle quattro gomme.
La madre di Lella (la parte
italiana della famiglia) bestemmia dalla finestra.
“Ma
insomma! Bisognerebbe fare qualcosa con questi vandali! E’
la terza volta questo mese! Apke! Dovrai
andare a chiamare il meccanico! Non se ne può più!”
“Ma
tesoro come facciamo? Greta deve andare al mare con i suoi amici!” fa di
rimando l’uomo con un forte accento tedesco.
“Ci andranno in
treno!” sbuffa la madre di Lella rientrando in casa.
“Hai visto che avevo
ragione?Dovevamo cambiare strada dopo che il gatto nero ci era
passato davanti!” dico tra i denti rivolta a il Greco. Che
guarda il cielo fingendo indifferenza. “Al massimo lo investivo”
Così finiamo tutte e tre
sulla macchina del Greco,che perdendo un cerchione a
una rotonda ci porta alla stazione.
“Allora mi volete dire che dovremo caricarci in spalla tutta la
mobilia?” esclamo io scocciata mentre mi allaccio la cintura.
“Che
sarà mai! Io mi sono fatto due rampe di scale con tutta quella roba in
braccio e sono ancora qua vivo e vegeto!” ribatte il Greco sprezzante.
“Ma
tu sei un maschio!”
“Un maschio
rachitico…” commenta qualcuno da dietro, non saprei dire se Lella o
Claudia, il Greco probabilmente si offende perché sta zitto per tutto il
tragitto .
Arrivati in stazione centrale
scopriamo con orrore che il prossimo treno direttoin riviera parte tra tre ore, il
Greco nasconde malamente un ghigno prima di risalire in macchina e tornare a
casa a dormire. Sì, credo che si sia proprio offeso per l’epiteto“rachitico”.
Sta di fatto che dopo aver
comprato tre biglietti ci sistemiamo nel bel mezzo della piazzola centrale con
il nostro tavolino pieghevole e le sedie, i barboni della stazione di guardano stupiti, le vecchiette che vanno alle terme ci
additano, e per rendere il tutto ancora più pessimo Lella tira fuori
dallo zaino da scout una scatoletta ermetica e si mette a mangiare la sua
solita insalata mista con le mani.
Le vecchiette non hanno tutti i
torti ad additarci.
Dopo due ore Lella aveva distribuito viveri a tutti i mendicanti della
stazione, una decina di persone aveva cercato di farci l’elemosina, io
avevo controllato quindici volte il binario, il numero del treno , e Claudia
aveva fermato quattro controllori per chiedere informazioni, l’ultimo dei
quali si era concesso una briscola in nostra compagnia.
Dopo aver perso tutte le mani
contro il controllore ,a briscola, finalmente
riusciamo a salire sul treno regionale.
Sembra unpo’ vecchio e c’e’
puzza di chiuso, ma nonostante la prima impressione ci fondiamo ad accaparrarci
tre posti a sedere vicini. È stato complicato, ma ci siamo riuscite,
anche perché io procedevo verso la meta a suon di tavolate e sediate negli stinchi a tutti gli altri passeggeri.
Lella si raggomitola ben presto
sul suo sedile con in grembo una copia della biografia
del Caravaggio. Lella ama le letture impegnate, io
nel frattempo annuncio che devo andare in bagno, e mi avvio per il treno alla
ricerca del gabinetto. L’ho giàdetto che sono mezza incontinente?
Ecco giro raminga per il treno alla ricerca del w.c. che ovviamente e’ sempre (e dico sempre) dall’altra parte del
treno rispetto a dove mi sono seduta.
Finalmente lo trovo. È
occupato, ovviamente. Aspetto a gambe e braccia incrociate, me la sto facendo
addosso.
La porta si apre finalmente ma arriva una vecchietta che con la scusa
chee’ anziana mi passa
davanti, mentre io comincio ad avvertire dolori lancinanti alla pancia. Cerco
di prestare attenzione a tutti i passeggeri per distogliere l’attenzione
dalla pipì, con scarso successo.
La vecchietta esce(sia lodato il
cielo), e io mi catapulto in bagno, che e’ una
latrina, e mi bagno tutti i piedi. ****(spazio bestemmia)
Non importa, do
un’occhiata alla chiusura, non c’e’ la chiave,
accidenti. Niente per appoggiare la borsa,perché
mi sono portata la borsa poi? Non potevo lasciarla alle mie amiche?
Me la devo appendere addosso. E
non e’ comodo.
Allora mi inchino
un poco senza toccare il water(dalle condizioni in cui e’ questo posto
non mi sorprenderei di prendermi il tetano solo a sedermi sul gabinetto) , e
una mano appoggiata alla maniglia rotta perché non si apra.
In posa da calvario riesco a fare
la pipì senza schizzarmi i pantaloncini. Cerco a questo punto un
fazzoletto, perché ovviamene la cara carta igienica e’
finita e all’ultimo ,complice la borsa-macigno, non so come riesco a
scivolare in avanti nell’acqua e casco addosso alla porta per poi
precipitare al suolo tra tutta quella sporcizia. I miei pantaloni che non si
erano schizzai,ora sono fradici. Mi rialzo imprecando.
Cavolo! Maledetto gatto nero! Sono convinta che sia colpa sua!
Sospiro rivestendomi con i miei indurmenti più che fradici. Allungo una mano per
aprire la porta, ma…e’ incastrata! Si e’ incastrata quando ci sono cascata addosso!
Adesso mi viene da piangere!
Forzo ancora un po’la maniglia, ma
non c’e’ niente da fare…che fare adesso?
Guardo il misero
spazio in cui sono rimasta chiusa. Ringrazio di non essere claustrofobia, mi
rassegno a chiudere il coperchio del water, e a sedermici
sopra, dovrei avere un giornale di enigmistica e una
penna in borsa.
Da fuori qualcuno si lamenta malamente.
“ci hai fatto le radici in
quel bagno?”
“No, sono chiusa
dentro” faccio annoiata mordicchiando il tappo della mia biro.
“Sì la solita
scusa!”
“Guarda che e’ vero! Faccio l’enigmistica per ammazzare il
tempo”rispondo pacata mentre il mio interlocutore si altera.
“Prendi anche in
giro?” fa lui sempre più alterato.
“No
dico davvero… 4 verticale… il fiume che passa per
Roma…Tevere!”
Dopo un paio d’ore , grazie al cielo , qualcuno capisce che non sto
scherzando. E da fuori sento le voci di Lella e
Claudia che si sono insospettite per la mia sparizione.
“Il ferroviere vuole
smontare la porta, tranquilla Dafne tra poco sarai
fuori, non ti muovere..” fa la voce di Claudia
con fare organizzato.
“E
dove vuoi che vada?” chissà perché mi viene da fare della
facile ironia nei momenti meno opportuni.
Quando la porta viene tolta dai cardini vedo Claudia che mi sorride amabile
carica di tavolini e zaini vari, un ferroviere con attrezzature da scasso e
dietro di loro Lella che spiega a un controllore come l’acqua di cottura
delle cipolle attenui i gonfiori di stomaco. L’uomo ascolta rapito.
“Brutte notizie
Dafne”esordisce. Perfetto, sentiamo. “Ci hanno fatto la multa
perché siamo finite a Riccione, e il nostro biglietto non vale fin
qui”
“E
ci avete messo quattro fermate per aprire una porta?”
“No per trovare il
ferroviere” .
Sentiamo, di chi e’
stata l’idea della vacanza? Del Greco? Bene, il Greco la pagherà.
Sta di fatto che per le quattro delpomeriggio abbiamo
pagato le multe e siamo miracolosamente riuscite a trovare una fermata
dell’autobus che ci porti al nostro campeggio(dato che siamo scese
quattro fermate dopo il dovuto).
Alla fermata un gruppo di lupetti
ci fa lelinguacce,
Lella si toglie gli occhiali e fa il suo sguardo da tigre del bengala rabbiosa
, i lupetti intimoriti si rifugiano dietro il capo scout.
Il viaggio in bus fino al camping
e’ la mazzata finale, niente aria condizionata,
con un tizio che cerca di fumare traverso un minuscolo spiraglio del
finestrino, e un intero coro gospel in ultima fila
che fa le prove per la messa.
Per poco quando scendiamo non
bacio terra,Lella e Claudia sembrano nelle medesime
condizioni.
“siamo arrivate” fa
notare Claudia smollando il suo zaino sul selciato polveroso.
Alzo lo sguardo e vedo un enorme
insegna dove troneggia la scritta “StripedLobster”. Arriccio il naso. “StripedLobster? Aragosta rigata? Ma che razza di nome e’ per un campeggio?”
Sono tornata con un
nuovo capitolo, volevo aggiornare in fretta
perché il capitolo scorso proprio non mi piaceva. Spero che questo sia
abbastanza carino,o almeno più movimentato di
quello vecchio.
Grazie a tutti quelli
che hanno letto fin qui e in particolare aUrdi che ha commentato! ( se
disegnassi Dea mi farebbe piacerissimo, però
vorrei assolutamente vederla!!!!^____^)
Rieccomi con il quarto capitolo!
Ci ho messo un sacco ad aggiornare rispetto ai miei standard, mi scuso, ma
adesso sono di nuovo qui!
Come al solito la mia
tastiera e’ rotta e io do nomi assurdi ai miei personaggi! (Uomo avvisato
mezzo salvato)…
Ci rivediamo in fondo!!!
Buona lettura!
Capitolo quarto: Buona notte Dafne!
Stiamo tutte e tre per un po’ a fissare con aria
ebete l’insegna dove sotto la scritta sta una
grossa e grottesca aragosta a righe.
“Allora entriamo?” fa dopo qualche minuto di
silenzio Lella risvegliandosi dalla sua trance.
“Sì, sì andiamo”risponde Claudia
dirigendosi dritta come un fuso alla segreteria, e così, chi strisciando
per terra il sacco a pelo, chi il tavolo e chi il fornello da campo, entriamo allo StripedLobster.
Il bancone della segreteria e’
altissimo e Claudia che non e’ una stanga si mette sulle punte per
guardare meglio negli occhi un vecchio incartapecorito e arcigno che sta seduto
alla scrivania con aria autoritaria.
“Buon Pomeriggio!” strilla, l’uomo
sobbalza sulla sedia e guarda la minuscola Claudia.
“Siamo Caselli Claudia, Bianca Dafne e Kühn Greta; ho chiamato ieri notte verso le due per
prenotare…non so se si ricorda…” spiega gioviale.
Il vecchio arcigno sogghigna con un velo di rancore
“Certo che mi ricordo di lei signorina Caselli…mi ricordo sempre
chi mi sveglia nel cuore della notte!” fa mentre
Claudiaribatte “Meglio
così allora” non rendendosi assolutamente conto di ciò che
l’uomo intendeva.
“Vi accompagno alla vostra zolla di terra, solo un
attimo” e sparisce nel retro borbottando“Se in questo campeggio si
può anche non prenotare ci sarà un motivo forse! Magari per non svegliare il custode che dorme!”
Claudia sorride contenta che il custode si ricordi di
lei.
“Dafne!” mi sento chiamare e
mi volto,un ragazzo che sembra aver infilato due dita
nella presa della luce a giudicare dallo stato dei suoi capelli biondo scuro,sventola
la mano nella mia direzione.
“Cavaliere!”, tal Nicola Bizzarri,come per il Greco, questo e’ un soprannome che gli ho
appioppato io,dati i suoi racconti
spinti di cui e’ il protagonista. Tutti puramente inventati. Diciamo che la finta fama del latin lover non gli e’
venuta molto bene, ma a parte le vaccate e’ un ragazzo simpatico. Dopo quattro
anni che sono in classe con lui non sono ancora
riuscita a capire se e’ bello o meno. E’ una bellezza strana, o
forse non e’ bellezza e basta così…
Mi batte una mano sulla spalla con fare paterno,mentre mi chiede che ci faccio lì. Mi pare ovvio, faccio campeggio!
“Il mio amico ti ha appena dato del brutto
anatroccolo,sai?”.
La mole di
racconti porno del Cavaliere e’ solo
uguagliabile alla sua assoluta mancanza di tatto. Mi sto già cominciando
a inasprire(vorrei vedere voi a sentirvi dire
così su due piedi che siete dei cessi come vi sentireste!).
Lancio un’occhiata dietro al Cavaliere,
c’e’ un ragazzo con una canottiera bianca, e la pelle di un colore
simile all’arancione che cerca di nascondersi dietro i suoi enormi
occhiali da mosca. Probabilmente quando ha fatto quel
commento su di me non aveva calcolato che il Cavaliere me lo sarebbe venuto
subito a dire. Lella intanto sta dimenando i pugni per aria, e’
molto protettiva quando si tratta di me e Claudia.
Strizzo gli occhi per vederlo bene, per poco non mi
prende un colpo quando per un secondo si volta, per
poi rigirarsi.
“Si chiama Matteo?”
“Sì perché? Come fai a
saperlo?”mi fa il Cavaliere, mentre Lella abbassa
i pugni.
“E’ un mio compagno delle medie”. Lella
e Claudia si guardano.
“Non sarà mica…”cominciano in coro, annuisco depressa. “Vi giuro che
non era così all’epoca”. Claudia e Lella cominciano a
scuotere latesta
e a incrociare le braccia in modo sincronizzato.
“Ve lo giuro alle medie
non era così…”. Loro non ci credono…ma
e’ vero!
Credo che questa situazione abbai bisogno di essere
spiegata: bene,allora Matteo e’ il mio amore non
corrisposto delle medie, ragazzo che Claudia e Lella non hanno mai visto. E
adesso, così a vederlo dopo tanto tempo…e’
decisamente un tamarro…
Claudia e Lella continuano a scuotere la testa con
decisione, mentre il Cavaliere si riprende la parola.
“Ah senti Dafne…non e’
che potresti non dire niente a Matteo di quello che i sono venuto a dire? Mi e’ sorto ora il dubbio che forse non dovevo
dirlo…”
“FORSE EH?!” fa
Lella da dietro sarcastica. Rabbrividisco per un secondo poi tento
di cambiare discorso. ( ma il custode e’ morto?
Che venga a tirarmi via da questa conversazione
imbarazzane!)
“Quando siete arrivati voi
due?”
“Un paio di ore fa…
Matteo doveva finire un lavoro in officina, un tedesco si e’ presentato
con una macchina senza ruote! Tra l’altro sto tipo tedesco lo abbiamo
incontrato in autostrada, ci salutava sempre dal
finestrino…e se non vado errando devo averlo visto anche qui allo StripedLobster ”.
Un attimo! Ricapitoliamo: tedesco, automobile senza
ruote, in autostrada, allo StripedLobster…non dirmi
che…?
“Greta!” ci giriamo tutti a guardare il
signor Kühn che avanza verso di noi.
“Papà ” esclama Lella, e lo so che sta
covando il mio stesso astio. Signor Kühn preghi
che ci sia un valido motivo per la sua apparizione qui ,
perché per come siamo messi ora potrei commetteretranquillamente un paio di
omicidi senza alcun rimorso.
“Greta tesoro, sono venuto appena ho
potuto…per aiutarvi a montare la tenda.”
O.K. ,quest’uomo
non ha un motivo valido per essere qui! Allora intendiamoci, non e’ il signor Kühn il
problema, ilproblema e’ che
ha fatto aggiustare la macchina in poco tempo e se noi avessimo aspettato , non
saremmo rimaste tre ore in stazione a far pena ai barboni, io non sarei rimasta
chiusa in bagno, non ci avrebbero fatto la multa, eccetera ecceteraeccetera… e saremmo anche arrivate prima.
Sento la vena di pazzia che staper esplodere. Lella sembra del
mio stesso umore, mentre Claudia pare l’unica contenta. “Ma che
gentile signorKühn!!! Aspetti che apro la tenda e poi ci aiuta a
montarla!” dice tirando fuori un fagotto che dovrebbe essere la tenda e
che si rivela…gialla a pois multicolore.
“Che cos’e’?” facciamo in coro io , il Cavaliere e Matteo , che si e’ avvicinato
all’ultimo momento mostrando al meglio il suo colorito da carota lampadata.
Lella e’ troppo impregnataa litigare con suo padre perdarci attenzione. “Carina
vero?” fa Claudia soddisfatta. Nessuno ha il coraggio di contraddirla, e
quando orna l’incartapecorito tutti lo seguiamo
senza fiatare( a parte Lella che inveisce contro suo padre) .
“Il campeggio non e’
male” mi fa a un certo punto il Cavaliere mentre seguiamo il signor Kühn che si allontana.
“Sarà...ma
a me questo posto non convince del tutto...e poi perché abbiamo una
tenda a pois? Con le righe dell’aragosta ci fa a pugni...”
La nostra zolla di terra e’
delimitata dalle altre da uno seccato multicolore, e’ una cosa inusuale
nei campeggi, o almeno io non avevo mai visto nulla del genere.
Sta di fatto che i due Kühn
si mettono a montare la tenda mentre Matteo e il Cavaliere fumano al di fuori
della zolla.
Più in là ci sono due ragazze probabilmente
Canadesi(a giudicare dalla bandiera che hanno piantato per terra). Il Cavaliere
pare illuminarsi.
“Adesso vedrete come si rimorchia” fa
avviandosi verso le due che cercano di montare la tenda. Matteo scuote la testa
e ghigna fra i denti “come no… come no”.
“Ragazze volete vedere come monto una
Canadese?” esclama il Cavaliere.
Io , Claudia e Matteo sgraniamo
li occhi allibiti. “Non posso davvero credere che abbia fatto una battuta
così vecchia brutta e scontata!”
“Magari non sanno l’italiano, e non hanno
capito”fa Claudia speranzosa. Dopo tre minuti il Cavaliere torna con una
cinquina stampata in faccia.
“Non hanno gradito la battuta”
“Ma va” fa di
rimando Matteo sarcastico. Mi sono accorta ora che otre ad avere un colorito da
carota, degli occhiali da mosca, e una canottiera, Matteo ha anche una collana
di perle…oddio!
E un piercing al sopracciglio
proprio dove ce l’ha Panino…ma cos’e’
si sono messi d’accordo? Così tutte le volte che lo guardo mi
viene in mente lui…
Quando Lella e suo padre tornano da noi, la nostra
canadese, già oltremodo ridicola perché a pois, e’ conciata come un bunker, credo che resisterebbe
anche a un tifone, una tromba d’aria, un uragano…qualsiasi cosa, ci
sono anche due parafulmini.
Il signor Kühnviene invitato gentilmente a uscire dal campeggio
dall’incartapecorito,che gli
dice che se si tratterà ancora per molto sarà costretto a fargli
pagare il prezzo del visitatore giornaliero al campeggio. E
così anche il povero padre di Lella(troppo apprensivo) se ne va seguito
dagli insulti della figlia. Noi tre rimaniamo davanti alla nostra tenda bunker,
e dopo un secondo di esitazione vi ci tuffiamo dentro.
“Sta sera ci siete alla festa del
campeggio?”mi fa il Cavaliere da fuori.
“Ma sei scemo? Noi andiamo
a letto!”
“Ma sono solo le
sei!”
“E’ lo stesso!”. Chiudo la cerniera, mi
tolgo la maglia e mi lancio nel mio sacco a pelo.
Buona notte Dafne!
Lo so cosa state pensando ora, tanta attesa per
un capitoletto del genere, piuttosto fiappo? Mi dispiace
avete ragione, fa un po’ schifo, ma queste tre
dovevano pure arrivare allo SL, e non potevo certo mettere un club di monaci
buddisti con tamburello ad accoglierle!
E per quanto riguarda il tempo beh, prima di
pubblicare qualcosa devo per forza scrivere anche il
capitolo dopo per stare più sicura… e il quinto capitolo e’
stato un po’ difficile da scrivere, tra l’altro ho postato una
nuova storia di genere romantico, sono andata al mare e il lavoro mi tiene
fuori casa fino alle sette di sera ecc ecc…
Delirio a parte, grazie a tutti quelli che hanno
letto il capitolo scorso e in particolare Urdiche ha commentato (ADORABILE DAVVERO!!! *___*),sono
felice che tu abbia trovato movimentato il capitolo, e ti assicuro che odio i treni
non so tu!!!!^__^
Capitolo 6 *** La dea delle dee, il cavaliere leopardato e il gallo di mezza notte ***
Eccomi col quinto capitoloJJJ Buona lettura! Gli
avvertimenti sono i soliti, ma non sto ad annoiarvi ripetendoli…la mia
tastiera e’ rotta come sempre….
Capitolo quinto: La dea delle dee, il cavaliere leopardato
e il gallo di mezza notte.
Sono di nuovo sveglia, non ho
dormito male, a parte il fatto che un gallo storto ha cantato a mezza notte
invece che all’alba. Lella e Claudia neanche a dirlo stanno
ancora dormendo, mi stiracchio, a giudicare dalla luce fioca che viene da fuori
la tenda deve essere ancora presto.
Sono in mutande e reggiseno, guardo la
zip della mia tenda.Chissà dove sono i miei vestiti… forse
ci sta dormendo sopra Claudia. Sospiro. Devo andare in bagno, tanto per
cambiare. Chi vuoi che ci sia a quest’ora
in giro? Sembra presto…di certo nessuno mi vedrà
andare in bagno in reggiseno e mutande.
Mi alzo e scavalco il più silenziosamente
possibile Lella in modo che non si svegli. Apro la cerniera ed esco appena
sento l’odore dell’aria mattutina mi innalzoin tutto il mio metro e sessanta e
respiro a pieni polmoni.
Una voce mi fa trasalire“Buon giorno Dafne!”.
E’ sempre lui. Mi volto di scatto e in un attimo mi rendo conto che non
sono quella messa peggio tra i due.
Il Cavaliere se ne sta in mezzo al vialetto polveroso con
una tazza di caffé in mano , una vestaglia leopardata e delle pantofole con teste di panda di peluche.
Ma che roba e’?
Nonostante tutto lui sembra tutt’altro che a disagio. E
anche vedermi in mutande non lo sconvolge minimamente.
“Buon giorno Cavaliere” faccio in risposta, mentre cerco di sgattaiolare di nuovo nella
tenda a pois.
Mi metto in fretta una maglietta a caso, suppongo sia di
Lella perché c’e’ scritto “ Salvate i Panda”,
non faccio in tempo a mettermi i pantaloncini che sento
un rombo fuori dalla porta, un tuono, oppure una partenza a Monza…non
saprei dirlo, esco di nuovo a velocità supersonica, mentre ancora mi sto
allacciando i pantaloncini(ma che immagine poetica), mi infilo delle infradito
a caso che se ne stanno fuori dalla tenda(le teniamo fuori , come i giapponesi).
Il Cavaliere e’ allibito
quanto me e ha dimenticato di avere una tazza in mano,entrambi guardiamo la
strada(mentre io mi vesto), dove ha appena parcheggiato una limousine bianca
con i vetri oscurati, lo sportello infondo si apre e ne fuoriescono quattro
ragazze altissime, bellissime e dall’aria da manichino, come se ci fosse
stata un’esplosione all’interno della vettura esubito dopo esce lei, preceduta solo
dalla sua voce melodiosa, che sta urlando educate bestemmie ai quattro venti.
Lei la dea delle dee…:Dea!
“Tra noi e’ finita Jhonny! Non ti voglio più vedere neanche per
sbaglio!”
“Alice lo so che cambierai idea…lo
so…” fa un uomo sulla cinquantina uscito dalla limousine subito
dopo Dea, e’ davvero pessimo, ha un medaglione
modello rap americano, va in giro vestito come un
adolescente ( un adolescente di pessimo gusto ) e signori e signore squillo di
trombe e’ più arancione di Matteo(che ce ne vuole vi assicuro).
“Questo e’ quello
che credi tu!”ribatte lei
prendendo il trolley argentato dalle mani dell’autista che e’ sceso
per aiutarla.
“Addio Jhonny!” e a
passo di marcia attraversa il campeggio catturando l’attenzione di
tutti.
“Cosa e’ successo?
Non vedo sono miope” a queste parole mi volto verso la tenda a pois dalla
quale spuntano Claudia e Lella come due marmotte.
Dea punta dritto verso di noi seguita dallo sguardo delle
Canadesi estasiate (tutti apprezzano il fascino di Dea, a prescindere dai
sessi).
Mi si piazza davanti e sorride. Il Cavaliere e’ a bocca aperta,affascinato come se non
l’avesse mai vista prima.
“Cavaliere, Dafne tesoro, Claudia… ragazza
col pigiama coi panda”. Avevo già detto che quasi nella totalità delle volte Dea omette
il saluto? Ecco questo e’ un caso. Lei si limita
a fare la lista dei presenti e sorridere loro.
A questo punto Lella non si trattiene e chiede “Ma quel tipo si chiama veramenteJhonny?”
“Temo di sì” risponde Claudia grave.
“Cosa volete che sia,
questo qua si chiama Cavaliere!”
faccio io indicando il Cavaliere leopardato.
“Io a dire il vero mi chiamo Nicola” ribatte
il Cavaliere con fare polemico.
Dea del canto suo si limita a fare i suoi
soliti mille sorrisi.
Dea non mi racconta mai delle sue faccende amorose, ma
credo che la maggior parte siano infelici. Sempre a innamorarsi di gente particolare, o e’ un
cinquantenne , o e’ una donna o e’ un pazzo. Tutti esclusivamente deejay, e’ la caratteristica
fondamentale per piacere a Dea.
“Mi chiedevo, miei cari se per caso non potessi rimanere con voi per qualche tempo…” . A
queste parole Claudia si illumina letteralmente.
“Certo” esclama gioviale “ la nostra
tenda e’ da quattro , staremmo
benissimo!!”
L’intero camping e’
stato svegliato dal rombo della limousine e praticamente tutti guardano verso
la mia tenda per ammirare Dea.
Il mio sguardo va alla segreteria dove stanno due
ragazzi, lei ha un seno enorme ed e’ strizzata
in un vestitino blu elettrico, e una giacchettina di
jeans, i capelli neri sciolti sulle spalle e lui con i capelli biondo chiaro,
alto e magro, con una giacca color amaranto e una maglietta che porta
l’insana scritta “Sagra della
comunità ellenica montana”.
“Salve, siamo in due con una tenda e
un’automobile, non abbiamo prenotato”spiega il ragazzo.
“Meno male, c’e’ gente che pur di
prenotare telefona alle due di notte!” fa il custode incartapecorito,
mi sento un poco chiamata in causa.
“Vi chiamate?” fa l’incartapecorito.
“Santa Rinaldi e AlexisBian…”, il biondo non fa in tempo a finire la
parola Bianca che questo urla e urlo anche io.
“Greco!!” sbraito
saltandogli addosso ed entrambi finiamo per terra, sotto gli occhi stupiti
dell’incartapecorito e di Santa che strizza gli occhi e poi fa “Oh,
ciao Dafne che ci fai qui?”.
Come che ci faccio qui? Mi ci hai mandato tu!
“Dafne , non e’ che
mi scenderesti dalle costole?” fa il Greco soffocato da sotto i miei
cinquanta chili. Mi alzo e mi spolvero la maglia di Lella che ho addosso.
“A cosa devo questa ondata
di entusiasmo?” mi fa lui guardandomi negli occhi tra il serio e il
sarcastico.
“Non era entusiasmo, era ira” faccio io risoluta. Lui rimane serio,
Santa ride come un’oca.
“Ma quanto sei spassosa
Dafne”. Questa idiota non ha proprio capito che dicevo sul serio. Io e il
Greco la ignoriamo bellamente.
“Alla fine sei venuto qui”
continuo.
“Te lo avevo detto” ribatte lui, e’ una battaglia di sguardi. “Perché ce l’hai sempre con me si può sapere
Dafne?” mi fa all’improvviso.
Sbatto le palpebre, mi ha decisamene
colto di sorpresa. Perché… perché
non lo so.
Grugnisco e vado a sedermi su un masso davanti alla mia
tenda. Si abbiamo un masso nella nostra zolla di terra per la tenda. Sembriamo
le giovani marmotte.
E mi ritrovo a pensare a Panino. A
Panino? Perché poi proprio ora. A lui, a
pensare a quanto sia carino, a quanto non mi voglia nemmeno per sbaglio a quanto stia con la cugina della Rinaldi…affondo la
faccia tra le braccia incrociate.
Sento una mano che mi accarezza i capelli. “Non
dovresti pensare a Panino adesso”. Inconfondibile, questa voce la
riconoscerei tra mille:Dea , sempre allegra e
cristallina. Carpisce le cose che gli altri ignorano, e ignora ciò che
gli altri intuiscono(cioè le cose normali).
“Non sto pensando a Panino”. Bugiarda!
“Invece sì”
“No”.
Fuori dal confine della tenda Lella sta
elogiando i poteri dell’infuso di finocchio e sedano al Cavaliere che
ascolta assorto.
“Credo che andrò in bagno”. Non mi va
di sentirmi dire che non devo pensare a Panino, e poi
andando in bagno mi tiro sempre su il morale.
Non ho ancora fatto colazione, ho una fame lupo,
chissà se Lella ha dei biscotti integrali, biologici, equi e solidali non
testati su animali(ecc ecc)
come piacciono tanto a lei, da offrirmi.
Dovrò rubargliene un paio. Sospiro.
Dov’e’ il bagno comune? Rendo noto, che
questa storia che i bagni siano in comune non mi piace nemmeno un po’ !
speriamo che la pulizia almeno non lasci a desiderare…io non ci volevo
venire in tenda! Il volevo il bungalow!
I bagni sono in fila davanti a me, uomini , donne e disabili. Miro a quello femminile, ma una
forza poderosa mi blocca: ovvero la porta del bagno dei maschi che si spalanca
sbattendomi in faccia!
Il mio naso, cavolo il mio naso!!sta
facendo sangue? Sta facendo sangue? Cavolo dimmi di
no!
Chi cavolo e’ il cretino
che apre con tutta questa foga la porta del gabinetto?
“Oddio, scusa scusascusa!” fa una voce.
Scusa un corno mi hai
sfregiata per sempre! Che male atroce…
Strizzo gli occhi, mentre sento che mi stanno venendo le
lacrime, e mi tengo il naso come se dovesse cadere da un momento
all’altro. Questo deficiente sta cercando di togliermele dalla faccia
“Fammi vedere se fa sangue, fammi vedere se fa
sangue…”.
Se fa sangue ti riempio di botte
idiota!
Tutto quello che sente da me sono i miei mugolii
addolorati…vacca che male , mamma mia…
Dopo un po’ cedo, e lui riesce a togliermi le mani
dal naso, non lo vedo, ho gli occhi pieni di lacrime. Quello che vedo oltre la cascata che sta inondando i miei occhi
e’ l’immagine sfocata di un ragazzo, che mi stringe le mani come se
stesse per chiedermi di sposarlo e mi guarda con sguardo ebete . Cos’e’?Gli e’
apparsa la Madonna?
Mi asciugo le lacrime coi polsi,
il male sta diminuendo , finalmente lo guardo. Lui mi guarda
, io lo guardo, ci guardiamo. Ha i capelli castano
tendenti al rosso, decisamente più alto di me, il viso ovale e il
naso dritto, e gli occhi nocciola mi stanno pressappoco trafiggendo.
“La ragazza dell’incidente!”
“Il ragazzo con lo scooter!”.
Non posso davvero credere che quello sia il ragazzo che mi ha pressappoco raccolto quando la macchina rossa mi e’ venuta
addosso. Non mi vuole mollare le mani, ma poi se ne accorge
e me le lascia imbarazzato.
“Ehm, ehm… come
stai?” mi fa, in questi momenti non si sa mai cosa dire. Sorrido e alzo
un po’ i pantaloncini mostrando le mie ginocchia viola.
“Poteva andare peggio” faccio con una
risatina poco convinta. Lui occhieggia anche il mio alluce.
“Ma tieri fatta male anche al
piede? Non me ne ero accorto…”
“Ah, no” faccio subito io
imbarazzata “mio cugino mi ha fatto cadere il tavolo da camping
addosso…”. Maledetto Greco deficiente!
“Comunque piacere…
io sono Simone…”
“Dafne…cosa ci fai qui?” Lui si indica il petto.
“Faccio l’animatore” e in effetti
lo ha scritto a lettere cubitali sulla maglia. Ennesima gaffe…
Annuisco con lo sguardo basso. Bene, panico…e
adesso cosa dico? E’ un ragazzo carino.. e io
ovviamente cosa faccio? Mi blocco e non riesco a parlare…
Mi viene in mene il Greco “Saresti carina se non fossi così storta e così zitta nei
momenti sbagliati..” tiro
mentalmente un calcio al Greco e decido che l’unica soluzione e’ la
fuga.
“Beh, dai ora vado, credo
di dover dare una mano ad organizzare la giornata…” faccio una
risatina ebete e scappo a gambe levate.
Alla fine mi ritrovo quasi a correre verso la tenda a
pois.
Credo di dover dare
una mano a organizzare la giornata?Ma perché non devo mettere a posto la mia collezione di cd
? tanto, oramai vaccata
più vaccata meno…sono proprio un’idiota!!
Sbuffo e mi accoccolo di nuovo
sul masso…come faccio ad essere così idiota?
Di fronte a me le canadesi ci provano con mio cugino(il
Greco) offrendosi per montare la tenda, Santa ride come un’oca , non so se perché non si e’ accorta che le
due ci stanno provando di schifo, o perché non ha paura della
competizione.
E pensare che la cugina di quel cotechino della Rinaldi sta con Panino…oddio no, sto
ricominciando a pensare a Panino.
“Ehi” alzo la testa. Simone e’ lì appoggiato alla staccionata. Ecco
farò l’ennesima figura del cavolo! Me lo sento…
“Senti Da-Dafne” il
mio nome non e’ molto comune, da sempre dei
problemi a tutti! “…lo so che sei impegnata ad organizzare la
giornata”. Non e’ ironico…vuoi dire
che non mi ha preso per una cretina?
“Ma sta sera fanno i fuochi
d’artificio… mi chiedevo se per caso non volessi venire con me a
vederli…sempre che non ti sia organizzata diversamente…” .sono pressappoco a bocca aperta
e con un’espressione da merluzzo avariato.
“No…non ho ancora deciso niente… mi
farebbe …mi farebbe piacere…”sorrido(sempre e comunque ebete).
“O.K. , allora a sta
sera… adesso devo scappare… una masnada di bambini mi aspettano per
fare la corsa dei sacchi.”
Mi sorride ancora e poi scappa via mentre io lo saluto con la mano. Appena Simone sparisce dietro a una duna sento uno scroscio di applausi, Dea e Claudia
spuntano da un cespuglio urlando “Finalmente qualcuno che non sia
Panino”
Anche il Cavaliere applaude e mi fa “Finalmente
anche tu cucchi!”
Ma guarda da che pulpito! Quello
che si inventa di cuccare! Dove
andremo a finire!
E questo capitolo e’
finito…spero che vi sia piaciutoJ bene a questo punto
devo comunicarvi che per aggiornare ci metterò davvero un secolo, perché
questo appuntamento tra Dafne e Simone mi mette davvero in crisi…(ma vi
pare?) devo smobilitare uno suolo di suggeritori, nel caso qualcuno avesse
qualche ideuzza su quello che potrebbero dirsi mi
dica pure accoglierò le idee a braccia aperte!
Dopo questo momento di sconforto passo ai
ringraziamenti:
a tutti quelli che hanno
messo la storia tra i preferiti e a chi la legge senza commentare e ovviamene a
chi commenta:
Urdi: allora cara prima di
tutto ti devo ringraziare perché mi fai sempre dei commenti superpapiro
e super carini!!!(e perché non manchi
mai!)… hai visto che e’ tornata Dea? E
anche il Greco! Grazie ancora per tutti i complimenti che mi fai sempre!!!!! E tra l’altro l’incartapecorito ringrazia
molto per la lancia spezzata per lui…
MattZ: grazie mille per i
complimenti! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciutoJ
Capitolo faticosissimo e direi anche bruttissimo,
queste cosa non le so proprio scrivere…allora buona lettura! Ci
sentiamo in fondo!
Capitolo
Sesto:All’insegna
della cultura
sono
le sette e sono in piedi con le mani sui fianchi, e la testa leggermente
piegata da una parte,si potrebbe pensare che sia per concentrarmi meglio,
invece e’ semplicemente perché la tenda a pois e’ troppo
bassa perfino per me .
Dea,
Claudia e Lella stanno raggomitolate in un angolo della tenda
, Dea fuma, oggi la sigaretta profuma di menta.
Davanti
a me c’e’ tutta la fila delle mie scarpe. Io e
Claudia siamo così; per partire ci dobbiamo portare dietro tutto
l’armadio. Non che abbiamo vestiti a bizzeffe, ma partire senza e’ difficile, Lella ha dietro due maglie del wwf e una catinella per lavarle, e Dea neanche a dirlo in
quattro anni che la conosco non l’ho mai vista con lo stesso vestito, di certo non avrebbe cambiato
abitudini in questa vacanza.
“Allora , ricomincio?” faccio io. Le ragazze annuiscono
guardando serie il primo paio di scarpe.
“All Star rosse?”. Tutte e tre scuotono la testa.
Passo avanti.
“Decolletes rosse?”. Ancora cenni negativi.
“Decolletes rosse con l’oblò?”. Fermento tra la giuria e poi l’ennesima risposta negativa.
Arriccio gli angoli della bocca e mi volto nuovamente verso le calzature.
“Infradito
rosse?”. All’istante fanno no
con la testa.
“Stivali
scamosciati rossi?” vi potrà sembrare strano che esista qualcuno
che ha comprato degli stivali scamosciati rossi, ma ora sapete
che io esisto.
Coro:
“No! ma sei pazza?”. Io sto iniziando a
scocciarmi. Qui si giudica tanto ma non si danno
consigli! E’ la terza volta che guardiamo le mie
scarpe per decidere quali devo mettere sta sera!!
Sospiro,
c’e’ rimasto un solo paio di scarpe. Speriamo che non me lo cassino
per l’ennesima volta!
“Ballerine
rosse?” faccio speranzosa.
Dea , Lella e Claudia inclinano la testa in modo sincronizzato.
“Sai
qual’e’ il
problema Dafne? Che la prima volta che ti ha visto avevi
quelle scarpe, e poi potrebbe sembrare che ti vesti sempre uguale…”
Sospiro.
“Tutte le volte che ci mettiamo a parlare e’
perché io mi faccio del male fisico, credo che le scarpe siano il male
minore…”
La
giuria ci pensa su un attimo e poi annuisce e approva le ballerine rosse.
VITTORIA!!
Bene , almeno una cosa e’ fatta, la scelta delle
scarpe…ora bisogna combattere l’ansia da primo appuntamento.
Non
posso davvero credere che il ragazzo dello scooter mi
abbia chiesto di uscire. E che per quasi dodici ore
consecutive sono riuscita a non pensare nemmeno una volta a Panino.
Tutti i pensieri su di lui però mi assalgono ora ,
man mano che si avvicina l’ora in cui dovrei vedere Simone.
Non
so perché , ma mi sento una tristezza. Esco con
Simone solo perché Panino non mi vuole…
Qualcuno(Claudia)
quando ho esposto questa mia idea mi ha lanciato una
crema solare in testa urlando “PANINO E’ UN CESSO!”
Io
le ho detto che mi dispiaceva e le ho chiesto scusa,
lei si e’ congedata dandosi una manata sulla fronte e facendo
un’uscita teatrale dalla tenda. La mia mania di chiedere sempre scusa a
tutti le darà dei problemi a livello celebrale,
me lo sento. La sto distruggendo… povera Claudia!
Ma
in questo momento non ho tempo per rimuginare su questi avvenimenti,perché Dea ha preso contro alla tenda con la
sigaretta accesa e vi ha fatto un buco.
Tutte
e quattro usciamo fuori come fulmini e spegniamol’ incendio con il succo di frutta biologico di Lella.
Claudia
ha le lacrime agli occhi per via del buchino che si e’
formato nella sua tenda a pois. A quel punto passa il Cavaliere (ricordo:uomo di grande tatto il Cavaliere) e fa “Cosa vuoi
che sia , lo puoi spacciare per un pois!” . Claudia inviperita gli tira addosso la crema solare.
“Che
stavate facendo?” chiede Matteo , sempre
arancione, ma grazie a Dio senza perle.
“La
facevamo bella perché deve uscire col bagnino sta sera!” esclama
Claudia, sono felice che si sia riavuta dal trauma della tenda bruciata, ma non
c’e’ bisogno che vada a raccontare a tutti
i miei progetti per la serata! E poi Simone e’
un animatore, non un bagnino!
“Ah
sì?” fa lui con aria saccente.
“Sì”
ribadisco io convinta , adesso e’ diventata una
sfida di occhi tra me e lui. Infatti si alza gli
occhiali per guardarmi meglio nelle pupille.
Nello
stesso istante il Cavaliere sta abbordando Lella dicendole
che e’ vegetariano. Questo ragazzo e’
incorribile…decisamente…
intanto l’ansia per sta sera cresce in maniera impressionante! Oddio!
Farò sicuramente qualcosa di stupido.
Sullo sfondo dei miei pensieri passa il Greco in mutande,
mentre le Canadesi cercano di farsi notare. Beata innocenza maschile.
Prima
che arrivino le otto ho già avuto due crisi di
nervi e cambiato idea sul cosa mettermi almeno quaranta volte. Ho rispolverato
la mia passione per Panino e mi sono nascosta nella tenda per sfuggire agli
urli di Claudia (“Panino e’ un
cesso!”). a un certo punto con la scusa di
distrarmi mi mandano in bagno. E’ incredibile come il
gabinetto mi rilassi terribilmente! Peccato che sia
occupato…me ne sto fuori dalla porta per un po’ con
l’accappatoio in mano; finché non esce il Greco che…(rullo
di tamburi ) ha i capelli scuri!
“Greco!
“ strillo, “sembri quasi una persona normale!” . Mio cugino sbuffa e mi spintona per uscire.
“Fai
la brava sta sera..” . maperch lo sa anche lui che sta sera esco con un
ragazzo? Tutto ciò e’ impressionante
davvero.
Prima
delle nove Dea ha bruciato parte della vestaglia leopardata
del Cavaliere (che e’ scappato in lacrime), e
abbiamo ordinato una pizza. E’ incredibile come nessuno
sappia usare quel dannato fornello! E dopo i
recenti avvenimenti sono ora dell’idea che bisognerebbe tenere Dea
lontana dal fuoco il più possibile!
Alle
nove e mezza in punto sono sotto al bar del campeggio,
affianco ai bigliardini, dove una banda di bimbi sta giocando con moooltamooolta enfasi. Infatti una pallina mi arriva su un piede! Male! Ma insomma!
Forse
avrei dovuto truccarmi le gambe, ho le ginocchia viola…ma
esistono i trucchi per gambe?
Comunque mentre sono in posizione disdicevole a guardarmi le ginocchia
martoriate mi sento chiamare.Mi
rimetto dritta bruscamente e lo vedo arrivare, e’
vestito con una polo azzurrina e delle infradito. Che
ragazzo essenziale! Ha un sorriso splendido e i suoi capelli hanno
un’aria così morbida…altro che Panino! (Sento
le urla di gioia di Claudia echeggiarmi nel cervello!). tanto
chetaglio la strada a un cameriere
mezzo calvo che per poco non ribalta la zuppa di pesce per terra e che se ne va
inveendomi contro. Simone fa una risatina cristallina. Questa serata e’ già cominciata male per la miseria. E invece
no , mi fa “Ma che carina che sei!”.
Bene,
bene, approfittiamone prima che si renda conto che questa mia distrazione / sfiga non e’ una graziosa caratteristica , ma un
abnorme difetto!
Sorrido
un po’ impacciata e probabilmente arrossisco come un peperone. Lui mi
mette una mano sulle spalle e mi stringe a sé .Soccia! Intraprendente il ragazzo!
“Dove vuoi andare sta sera Dafne? Hai già
mangiato?”, annuisco e non so come ma mi metto a raccontargli di Dea che
brucia la vestaglia del Cavaliere, delle follie vegetariane di Lella, del Greco
e di quella ninfomane di Santa…e lui? E lui mi
ascolta, e sorride…non sono mai stata così bene.
Lui
mi racconta che abita nella mia città e che ha finito l’istituto
tecnico l’anno scorso. Un altro tecnicocome me e il Greco! Ma che bello! A questo mondo sono tutti liceali ormai!Quando incontro
un tecnico mi sento un po’ più a casa mia! E’ davvero davvero carino…
Così
alla fine andiamo a prendere una torcia, e lui mi porta in spiaggia. “Sta sera ci sono i fuochi d’artificio! Dalla spiaggia si
vedono meglio”, mi prende per mano e mi porta
alla spiaggia libera, facendosi strada con la torcia, arrivati a un tronco
bianco ci sediamo e lui mi abbraccia, si , si.. mamma mai! Mi abbraccia sul
serio, mentre i tuoni dei fuochi d’artificio cominciano a inondare il cielo, ha un così buon profumo, anche
se fuma, non come Panino… lui sa solo di fumo…
Il
congedo dei fuochi e straordinario , mi chiudo le
orecchie con le mani, lo sento ridacchiare di questo gesto, mi volto a
guardarlo e lui, mi bacia.
Oddio,
un bacio vero, da mozzare il fiato, ha un così buon profumo
e…e…lui si stacca da me e quando riapro gli occhi, il suo sguardo e’ puntato su un cespuglio alle nostra spalle..
“Ma chi cavolo…?” si alza con uno scatto e
afferra la torcia, poi corre in direzione della vegetazione proprio dietro la
spiaggia, io mi alzo e lo seguo con fiato corto.
Con
un movimento brusco, sposta la metà del rami
dell’arbusto e vi punta contro la sua torcia. Quello che vedo, e’ ciò che decisamente non avrei mai, e poi mai
voluto vedere.
Matteo
e la Rinaldi
che amoreggiano dentro al cespuglio.
Simone
li guarda per un attimo poi sbotta “Ma che
schifo! In un cespuglio! Ma cosa siete dei conigli?”
Matteo
gli mostra il ditomedio, mentre la
Rinaldi ci ignora bellamente.
Ce
ne andiamo, e io gli spiego che quella e’ la
ragazza di mio cugino e che lui e’ un mio compagno delle medie,
arancione. Ovviamene ometto che avevo una cotta per
lui.
“Mah”
fa lui. E in un men che non si dica
siamo davanti alla mia tenda a pois. Lui mi da un bacio veloce sulle labbra e
mi dice “Sono stato bene con te sta sera”. Gli sorrido e lo saluto
con la mano. Appena sparisce dietro il bar inizio a saltare come una deficiente
per la felicità , ha detto che e’ stato
bene con me! Lo ha detto!!! Però maledetti quei
due nel cespuglio! Un altro posto non se lo potevano
trovare?
Con
un gesto folle apro la zip della tenda e davanti a me
si stagliano il Greco, Claudia , Lella e Dea tutti e quattro con una tazza di tisana
in mano, e io con assoluta mancanza di tatto(quasi quanto il Cavaliere) faccio
“Greco! La Rinaldi ti tradisce con Matteo!”.
Il
Greco mi guarda per un secondo senza dire niente , poi
mi risponde “Lo so, gliel’ho detto io di trovarsi qualcosa da fare
sta sera…volevo passare una serata intelligente. Mi so facendo una cultura,
non sai quante qualità abbia l’infuso di
sedano!”
Ed ecco finito il sesto, lo so che e’ brutto, ma
non sono una romanticona, così ho deciso di
restringere al minimo il tempo dell’appuntamento, che e’ venuto una
merda… nel prossimo capitolo conto di fare un
po’ meno schifo… mi scuso tantissimo!!!
Voi coi vostri commenti siete
meravigliosi!!!:)
Urdi: direi che i personaggi li hai proprio
inquadrati tutti… il Cavaliere si offre per procurarti delle ciabatte
come le sue. Grazie mille per la disponibilità, ma alla fine ho optato per la formula “via il dente via il
dolore!”
MattZ: mi fai arrossire… grazie per i complimenti a Dea, ci
Tengo molo che piaccia come personaggio!!
Charlie_me: davvero grazie mille!
Ciao a tutti e alla prossima vaccata(ops…capitolo!!)
Ecco il seTTimocapiTolo!
scusaTe davvero se ci ho
messo così TanTo ad aggiornare ma ho passaTo un periodo un po’ sTressanTe,
non so sinceramenTe come sia venuTo,
spero che non faccia Troppo schifo!!! ^___^
Capitolo
Settimo: Nella bocca della balena
La
serata si e’ conclusa con l’espulsione
forzata del Greco dalla nostra tenda. Sta mattina presto ho spedito Lella al
discountdel
campeggio a comprare un nuovo materassino per la tenda, e ora lo sto gonfiando,
Dea ha bucato coi tacchi quello che avevamo portato da casa. E’ ancora
lì che si scusa, infondo questo e’ il
male minore, pensare cosa avrebbe potuto combinare se non le avessimo
sequestrato l’accendino.
Sono
ancora emozionata per ieri sera, e non posso dire altro che
quando penso a Simone mi batte il cuore. Ogni tanto però per
essere sicura che non abbia una ricaduta Claudia mi
ricorda che secondo lei Panino e’ un cesso.
Lella
sta distribuendo tisane a tutto il campeggio, ne sembrano particolarmente
entusiasti l’incartapecorito e una certa signora Randelli
che si e’ offerta di cucinarci il pranzo.
Per
il resto le solite cose, il Cavaliere tenta in tutti i
modi di attirare l’attenzione di Lella, e Matteo prende il sole su una
sdraio e con in mano uno di quei cartoncini argentati che riflettono la luce e
che servono per abbronzarsi meglio. Neanche a dire che
e’ uno spettacolo di rara bruttezza.
In
spiaggia c’e’ un così bel vento che io e
Claudia ci appisoliamo al sole, mentre Lella sparge volantini di
propaganda contro la caccia alle balene. Qualche metro
più in là rispetto a noi c’e’ Simone che corre dietro
a tutti i suoi bimbi.
“Oh
come piacerebbe anche a me poter fare l’animatrice con tutti quei
bimbi!” esclama Lella con un sospiro.
“Anche a me piacciono i marmocchi” fa il Cavaliere palesemente
mentendo.
“Lella
e’ allergica alle vipere” mormora a un
certo punto Claudia senza nessun senso logico, tanto per fare la prova del
nove.
“Anche
io”esclama il Cavaliere, io Claudia e Matteo scuotiamo
la testa e ci rimettiamo a dormire al sole.
Quando
riapro gli occhi, un paio di ore dopo ho la brutta
sensazione di essermi strinata accompagnata da una altrettanto brutta
sensazione di ansia.
Mi
guardo intorno, Matteo dorme a bocca aperta, il cartoncino e’
caduto nella sabbia, il Cavaliere sta cercando gli infilargli qualche cosa in
bocca per farlo svegliare di soprassalto, Claudia dorme all’ombra, Dea sta
fumando (l’abbiamo pregata di tenere la sigaretta il più lontano
possibile da noi e i nostri effetti personali ) , Lella legge la sua rivista
per animalisti, e (mamma mia) poco più vicino al mare di noi sta il
Greco che prende il sole…e i suoi capelli, sono sì più
scuri, ma non sono neri… (mamma mia ancora) sono BLU!!!! Io mi dico come
si può essere tanto storti da farsi i capelli
blu?!
Tuttavia
non e’ questo che mi turba, ma ciò che
c’e’ qualche metro più a destra di Dea, Simone e’ ancora tra i
bambini, a con lui c’e’ anche un’altra persona: la Rinaldi!!!
Li
guardo fisso, stanno solo parlando, lei sghignazza, oca come sempre, non sento
cosa dicono. Poi lui la saluta e torna a seguire con più attenzioneil torneo di
ruba bandiera dei bambini.
La
mia faccia fa paura, non mi vedo, ma ne sono sicura, mi schiarisco la voce per
prendermi l’attenzione dei presenti.
“Perché
la Rinaldi
stava parlando con Simone?”, Lella sfoglia fiaccamene la sua rivista
prima di rispondermi pacata “Magari non e’ nulla,non fasciarti la
testa prima di essertela rotta”
“Chi
dorme non piglia pesci! Il diavolo fa le pentole ma non i
coperchi…” fa il Cavaliere.
“Cavaliere,
non siamo giocando al gran proverbiere” spiega
Claudia che si e’ destata apposta per
l’occasione.
Sarò
io che mi preoccupo troppo…però qui c’e’ puzza di
bruciato. E non solo in senso metaforico…
…
Diamine! Dea ha bruciacchiato
l’asciugamano del Cavaliere!
E’
solo verso sera che Simone mi rivolge la parola.
“Ciao”
esclama gioviale dall’altra parte dello steccato multicolore. Mi sorride,
io, che sto stendendo i panni che Lella ha lavato
nella catinella questo pomeriggio, mi volto, e (mamma mia) non posso fare altro
che sorridergli, e’ così carino! Sicuramente sta mattina quella
ninfomane della Rinaldi ha cercato di abbordarlo e lui
ha detto di no! Mi sento così contenta… non c’e’ mai
nessun ragazzo che preferisca me alla Rinaldi! E invece lui…
“Sai
Dafne, sta sera io e gli altri animatori pensavamo di
andare in un locale economico a pochi passi da qui…mi chiedevo se per
caso volessi venire anche tu insieme ai tuoi amici…”.
Probabilmente
il sorriso mi sta occupando tutta la faccia quando
rispondo “Sì”.
Verso
sera mi rendo conto che la nostra uscita, la nostra mia e di Simone e’ in realtà una fiera del casino. Mezzo
campeggio se ne sta sotto il bar ad aspettare che qualcuno li conduca nel
famoso localino. Mi cadono le braccia, ma subito penso che anche se ci sarà
tanta gente l’importane e’ riuscire a ritagliare
qualche minuto con il mio animatore.
E
così infatti e’, Simone mi arriva accanto
e mi mette un braccio attorno alle spalle, mentre si china per darmi un bacio
sulla guancia. Adorabile…sono davvero in brodo di giuggiole!
Più
in là ci sono la Rinaldi e il Greco per mano, lui sta
decisamente pensando alle sue cose, se nel frattempo lei si stesse
sbaciucchiando un altro lui non lo noterebbe.Santa baldracca! Attenzione non e’ il bizzarro nome del patrono di un paesino, ma un nuovo
modo per identificare la
Rinaldi.
Camminiamo
per un po’, mentre Dea viene circondata da una
marea di bagnini amici di Simone, ma io so gia’
che lei non ci stara’, a Dea piacciono solo i deejay, e’ matematico.
Il
Cavaliere ha di nuovo attaccato Lella ricordandole che e’
vegetariano, poi lei gli racconta che fa yoga, e magicamente lui diventa un
intenditore. Il Cavaliere e’ il re
dell’arrampicata sugli specchi.
Simone,del canto suo, guida il gruppo, mi prende per mano e si
dirige a passo più svelto verso una viuzza, seguito da tutta la
compagnia.
“E’
quella…via Empoli…dove ha detto il
capo…”. Arriviamo davanti a una porta in
vetro fumoso.Spinge ed entriamo,mi guardo in torno, la luce e’ di un banale neon, la
stanza e’ grande con tavoli da campeggio, decine di boccali di birra, un
piccolo palco dove un ottantenne decrepito mette su “Romagna mia ”.
Sento
le gambe che mi fanno Giacomo Giacomo.
“Chi ti ha consigliato questo posto?” chiedo fissando due
vecchietti ballare il liscio in mezzo alla pista. Nel frattempo sento che i
nostri amici ci stanno raggiungendo riversandosi nel locale.
“Il
mio capo…” spiega lui con gli occhi fuori dalle
orbite. “E tu ti fidi dell’ incartapecorito?
Ci ha fatto finire in una balera!”sbotto infine
a voce più alta.
Dietro
di me sento una risata “Una balena? Hai ragione questa sala e’ proprio grande come la bocca di una balena! Come
sei spassosa Dafne!”.
Mi volto allibita. Ma la Rinaldi
c’e’ o ci fa? Il Greco come al solito le
da la mano ma la ignora, e’ troppo terrificato dal luogo dove siamo andati
a finire.
“Fuggiamo
finché siamo in tempo!” sibila Matteo da dietro atterrito. Troppo
tardi, una signora enorme vestita con un grembiule a fioriO.K. …siamo fritti, tutti quelli
che erano gia’ sulla porta pronti a scappare
devono fare dietrofront. Sorridiamo tutti, sorrisi plastici ,
poco credibili, che però non insospettiscono nessuno, finiamo per
sederci, e non so perché la
Rinaldi finisce per dividere me e Simone. Rabbia! Mi sto decisamente arrabbiando, oltre a essere finita in una balera
mi devo anche sorbire la compagnia di questa idiota? Il Greco sospira , e’ scocciato quanto me, per la balera, non certo
per dove e’ finita la sua ragazza.
Ordiniamo,
il Cavaliere e la metà dei bagnini prendono un’insalata fingendosi
vegetariani per conquistare Lella. Il Greco ordina le melanzane alla
parmigiana, che ricordano tanto un piato greco.
Poi
a un certo punto accade, Dea. Si alza
ondeggia sui suoi tacchi vertiginosi fino alla consolle (la possiamo
chiamare consolle? E’ uno stereo mezzo rotto), infila un suo cd, attacca
una palla di lustrini a una tenda (oddio! Ha una
sottospecie di lampadario nella borsa??!!), spegne la
luce e si mette a ballare su un tavolino.
La
banda si riversa in pista, seguita dai vecchietti che dopo che il loro deejaye’ stato spodestato
dalla DMD (Dea Musica da Discoteca, nome che può essere inteso sotto
più punti di vista) hanno ripreso vita.
Il
Cavaliere e’ stato abbordato dalla signora
grassa che ci ha fermato mentre tentavamo la fuga e ci guarda con aria supplichevole
chiedendoci di salvarlo, Matteo balla con Lella con una damigiana in braccio,
ed entrambi sembrano gia’ abbastanza più
di la’ che di qua, io sto ballando qualcosa che
potrebbe essere un valzer o un tango o il charleston , insomma qualsiasi cosa
che non centri niente con la musica di Dea accanto al Greco distratto quanto me
a guardare…Simone che balla stretto stretto con
la Santa!
Furia cieca!!!
Uccidetela!Perfino il Greco, solitamente impassibile
sembra piuttosto infastidito,mi prende per i fianchi e
mi fa fare una giravolta senza staccare gli occhi dai due.
“Mi
da fastidio che la Santaflirti con uno senza il mio esplicito permesso!”
salta su ad tratto.
“A
me da fastidio che Simone flirti con qualcuno, soprattutto
se e’ la tua ragazza!” sbraito. Anche lui si incupisce
e si stringe a me.
“Se
non fossi mia cugina…cavolo se la farei ingelosire!!!”
ringhia. Ci guardiamo per un attimo e poi quasi all’unisono facciamo
“Bleah!”
“L’incesto
non mi sembra una buona idea” dico.
“Concordo”
acconsente lui. E’ la serata più brutta della mia vita, non ho mai
odiato così tantola Rinaldi! Grrr! Entrambi ci rassegniamo e balliamo mogi finché
la banda non decide di uscire, si uniscono a noi anche una mezza dozzina di
pensionati. Il Cavaliere riesce a fuggire dalle grinfie della signora grassa e
corre da Lella per importunarla, sento un braccio planarmi pesantemente sulle
spalle, mi volto, Matteo rosso in viso e con lo sguardo spento ride sguaiatamente
e mi fa “Ciao Dafne…ma come sei carina sta sera…”.
Oddio, mi volto cercando il Greco, ma non c’e’!
Guardo
ancora Matteo che mi da un bacio sulla guancia, penso a quanto avrei voluto un
bacio simile alle medie e a quanto non lo voglio ora!
“Matteo,tu non stai tanto bene…”
“Ma come? Sto benissimo e poi in compagnia di una ragazza
bella come te…” ancora, non so che fare, mi si appoggia addosso e
io non lo reggo, non che sia grasso, anzi, ma io sono deboluccia. Storge la
faccia poi proferisce “Andiamo in pineta”
“Perché?” chiedo un po’ preoccupata.
“Devo
fare la pipì” spiega lui senza mollare la presa sul mio collo. Non
mi sembra una buona idea seguirlo nella pineta, ma non
ho il cuore di lasciarlo andare solo.
Lo
afferro per un fianco e insieme ci inoltriamo tra gli
alberi. E’ buio, lui mi molla e va dietro ad un albero un po’
più in là rispeso a me. Mi guardo intorno, mi rendo conto solo
ora che siamo al confine con lo StripedLobster, e’ a pochi metri da
me, ci divide solo una rete. E… c’e’
qualcuno.
Strizzo
gli occhi per vedere…il Cavaliere che sorregge Lella decisamene poco
sobria.
“Sei
ubriaca”
“Lo
so” risponde lei ridendo sguaiatamente e spalmandosi su una panchina. Si
guardano per un po’. Poi lui si avvicina e la bacia appassionatamente.
Sgrano gli occhi. Ma tu guarda sto marpione! Con la mia Lella! Lei lo allontana un po’ e gli fa
con aria un po’ intontita “Ma non e’
che i stai approfittando di me perché sono ubriaca?”. La conosco,
se lo sa chiedendo veramente.
Lui
la guarda con aria sibillina “Scherzi? Io e’
da un sacco che volevo provarci con te!!!!” fa ributtandosi su di lei ad angelo.
Lei
lo spinge di nuovo via “Ma se fossi sobria non e’
detto che io ci sarei…no?” fa lei, ma e’ come se chiedesse la
risposta a lui. A quel punto un urlo li interrompe e la loro attenzione si proietta verso di me e Matteo che e’ tornato urlando
“MARPIONE!!!!” . Mi rendo conto di ciò che e’ accaduto, prendo per un braccio il deficiente
arancione e lo trascino via,sbatto contro un ramo, pesto qualcosa che spero
vivamente sia fango, mi ha anche fatto fare la figura della guardona, Matteo
per poco non finisce dentro una pozzanghera, io lo tiro e lo strattono e alla
fine riusciamo ad uscire dalla pineta, lui si guarda intorno abbastanza
sconvolto e barcollante, inciampa e finisce dentro una pozza che fa molta
puzza, continuo a sperare sia fango, ma dubito. Lo aiuto a rialzarsi, siamo a
due passi dall’entrata dello StripedLobster, e quella dannata aragosta a righe sembra guardarmi
come per sfottermi. Baldracca!
Trascino
Matteo fin sotto il bar che ha abbassato le saracinesche, probabilmente
l’incartapecorito e’ lì che dorme,
mi viene in mente per un secondo Claudia che lo sveglia alle due di notte per
prenotare. Il sorriso mi muore in bocca mentre
più in la’ vedo nella penombra due
persone abbracciate. Simone, lo riconoscerei tra mille, con quei suoi bei
capelli, sento un animale che mi sa risalendo la gola e la raspa finoa scorticarla,
gli occhi sanno per straripare, Matteo si dondola tra le mie braccia mentre io
lo tengo per la vita perché non cada.
E’
abbracciato a una ragazza, e anche quella ragazza la
riconoscerei tra mille. La Santa.
Lui
ha le mani sul suo corpo sinuoso, mollo Matteo che capotta
sull’asfalto del bar e mi rannicchio. Stringo le braccia attorno alle
ginocchia, voglio sparire, non voglio che nessuno mi veda, ma santo cielo sono sotto le luci permanenti del bar, mentre Matteo
a pochi metri da me rimette tutto quello che ha bevuto, mentrenella penombra Simone sa sbaciucchiando la Santa, ed e’ un altro,
un altro che preferisce la Santa
a me. Che cos’ha che io non ho?
E
a questo punto le lacrime non riesco più a
fermarle, sbattono contro la barriera delle mie palpebre. Un singhiozzo, e le
mie lacrime incredibilmente si fermano. Non sono io a singhiozzare.
Alzo
la testa e mi guardo intorno. Non ho mai l’ho mai sentita singhiozzare
fino ad ora, ma so che e’ lei. Ricaccio indietro
le lacrime, anzi ci vanno da sole, il singhiozzo e’
come un richiamo, non ho il tempo di piangermi addosso.
Mi isso
e mi dirigo un po’ scossa e barcollante verso un angolo buio del bar. Attorno
a me si fa confusione intanto, tutti sono tornati allo StripedLobster.
La
guardo: e’ rannicchiata al buio come io ero
prima alla luce.
Singhiozza
rumorosamente e si stropiccia il cellulare viola pieno di strass tra le mani.
Chi e’ l’uomo senza cuore che può aver
fatto una cosa del genere?
“Dafne
tesoro”pigola tra le lacrime, mi volge uno
sguardo pieno di tristezza, ha le gote rigate dalle lacrime. Mi chiedo chi
avrebbe il cuore di ridurre così una creatura talmente celestiale. Dea,
povera Dea.
“Jhonny mi ha telefonato e mi ha detto
che si e’ trovato una nuova fidanzata e che sono solo una mocciosetta viziata…” mi spiega piagnucolando.
Maledetto vecchio! Fare una cosa del genere alla divina Dea!(per un secondo mi
distraggo pensando che non sia giusto che anche se piange il trucco non le coli, se lo facessi io dopo tre lacrime sembrerei un
panda), ma subito mi rinsavisco e mi chino accanto a lei accarezzandole
dolcemente la schiena.
“Quello
schifoso non ti merita Dea! Lo sai che ci sono tante persone migliori! E tu ti meriti di meglio! Fidati…” le faccio per
rassicurarla. Lei si asciuga le lacrime con la mano e annuisce rincuorata dalle
mie parole abbastanza banali. Poi sospira e mi guarda negli occhi(ma perché
a lei il trucco non si scioglie mai ed e’ sempre
bella? Non sembra nemmeno che abbia pianto!NNNNon e’
giusto!!).
Sono
felice, sembra che stia meglio, mentre penso questo lei proferisce grave
“Penso che a questo punto ci sia solo una cosa
da fare…rivolgersi a Dio”.
Annuisco,
perché so che e’ così. Poi continua
incerta “Ho terminato il credito nel mio
cellulare, non e’ che mi presteresti il tuo? Vorrei telefonargli subito”.
Allora? State vomitando tutti insieme
appassionatamente insieme a Matteo? Si lo so che non
e’ un gran capitolo, e che chi sperava in una bella love story tra Dafne
e Simone e’ rimasto deluso…(ho un po’ paura del linciaggio!!)
Comunque a parte questo spero di non perdervi e
vi ringrazio tantissimo per aver letto e in particolare chi ha commentato: Urdi( ti prego
non odiarmi!!spero di non averti perso per sempre con questo aggiornamento, ma
il fatto e’ che Simone mi sembrava troppo perfetto!! E io conpersonaggi perfetti
non ci vado d’accordo.. sarò perversa?),Damy( grasssssie…i
complimenti mi fanno andare in brodo di giuggiole!!!) e Black_Moody (sei contenta che il
Cavaliere e Lella si sono baciati? Non ti assicuro che voglia dire qualcosa.. però e’ sempre un bacio^__^)
Piccola parentesi: io parto
per il mare il 2 agosto e torno il 1° settembre, cercherò di aggiornare
prima di partire, ma non posso garantirlo.
P.S. :passerò
10 giorni in campeggio , auguratemi buona fortuna, non voglio nessun Greco e
compagnia a rendermi la vita impossibile !!!! ^_____^ nel caso non aggiornassi buone
vacanze a tutti e scusate ancora per il ritardo!!!
Capitolo 9 *** Il Trio Blasfemo, la Guerra Santa e il Diluvio universale (Il Giorno del Cane) ***
Eccomi con l’ottavo capitolo di
SL. Siamo quasi giunti alla fine, al massimo dovrebbero mancare due capitoli
per finire questa buffonata.^__^
Comunque voglio ringraziare tutti quelli
che hanno letto e in particolare Black_Moody che ha
commentato( per Claudia non ti so dire, in effetti mi
sembra che se ne stia tenendo un po’ troppo fuori, e’ un personaggio
decisamente troppo poco sfruttato. )
Infine mi scuso per i lunghissimi tempi
di aggiornamento, per la blasfemia e anche perché mi sembra che questo
non sia proprio uno dei capitoli più riusciti, un po’ per mancanza
di ispirazione, un po’ per le mie liti con la tastiera, e un po’
perché mi sembra che SL non ne valga più la pena come una volta(diciamo che all’inizio volevo più bene ai
personaggi, insomma ci siamo capiti…)
Grazie a tutti quelli che sono arrivati
a leggere fin qui.
Capitolo ottavo: Il Trio blasfemo, la Guerra santa e il Diluvio
universale.
(Il Giorno dei cani)
E’
l’alba, ma il gallo storto non si degna di cantare. Una figura si spinge nel
campo, indisturbata.
Avanza
strisciando le scarpe gialle nella sabbia del vialetto, deambulando con la sua
andata sbilenca, gli occhiali enormi posizionati sul naso a punta, e il foulard
veneziano al vento come a fargli la coda, il cappellino da donna sulle ventitre
della stessa fantasia del fazzoletto che porta al collo come un avvertimento,non può essere confuso con altri. Procede deciso,
barcollando un po’ con il modo che lo contraddistingue, mentre il sole si
specchia nei suoi occhiali.
Dov’e’
il suo bagaglio? Chissà. Dimenticato in stazione? O addirittura a casa.
E
invece no . Lo ha dimenticato al bar. L’incartapecorito urla ,strepita , le vene del suo
collo rugoso si gonfiano, rischia un infarto, un ictus, un’embolia,
niente, LUI non si gira, continua deciso sulla sua strada.
L’incartapecorito
tenta l’impossibile cercando di trascinare l’enorme valigia lungo
il vialetto, suda, strepita, bestemmia e una vena ingrossatasi a dismisura
sulla sua tempia non lascia presagire nulla di buono. Non può assolutamente
permettere che si dimentichino bagagli sotto il bar, o che non si paghi la
tariffa per i visitatori giornalieri, e lo impedirà a tutti i costi.
Nella
valigia si può trovare di tutto, piatti,padelle,
fili, sfere di cristallo , cibo per gatti,biglietti usati del tram, mattoncini
del lego, una bistecca di plastica,cannucce, un paio di sgabelli, un servizio
da the cinese, delle racchette da neve eccetera …
Insomma tutto fuorché ciò
che potrebbe servire in un campeggio. Ma lui non pare scoraggiato, e ignora
l’incartapecorito che rantolando nella sabbia rischia l’infarto, un
paio di bagnini muscolosi intervengono aiutando il malcapitato. Come abbia fatto
a portare quel macigno fino al campo senza sforzo e’ uno dei dilemmi
più inesplicabili.
Si ferma finalmente davanti
a una canadese a pois. La nostra canadese a pois, come chiamata da una forza
sovrannaturale Dea esce dalla tenda e lo guarda, prima di scandire con immensa
dolcezza il suo nome.
“Dio”.
Dio. Credo che in questo nome ci siano alcune risposte a molte domande. E
così anche Andrea Dioniso ha
fatto il suo arrivo clamoroso allo StripedLobster, l’incartapecorito da un ultimo rantolo prima
di avere un collasso proprio dietro la schiena di Dio. Lui ignora
l’accaduto, non accorgendosi di nulla, e guarda Dea.
Si sorridono e poi si abbracciano.
Bene , a questo punto credo che questo soggetto sia degno di una
presentazione più dettagliata : Andrea Dioniso, l’ho già
detto, e’ detto Dio. Migliore amico di Dea, intoccabile e assolutamente
mistico. L’unica persona alla quale Dea racconti veramente tutto della
sua vita alla ricerca dell’amore (di un dj). La migliore amica di Dea non
e’ stata giudicata all’altezza in quanto poco arguta, questa donna
e’ la Santa.
Vorrei
far notare la blasfemia di questo trio,Dea, Dio e la Santa.
Ma
di tutti questi movimenti anticristiani me ne frega ben poco dopo gli
avvenimenti dell’altra sera. Dea non era l’unica a essere
sconvolta. Simone stava amoreggiando con quella baldracca dellaRinaldi. E potrei dire che e’ rimasta con lui
tutta la notte a giudicare dal fatto che il Greco gira nel campeggio con un
asciugamano attorno alla vita senza l’onnipresente compagnia della
fidanzata.
Ma
il peggio non e’ questo. Il peggio e’ il fatto che ora non sono
mortificata solo da Simone, ma anche da Panino, che mi mortificava già
prima che arrivasse questo maledetto bagnino dongiovanni.
Claudia
che ha fiutato il pericolo per anestetizzare al più presto la ferita ha
ricominciato a ricordarmi quanto lei pensi che Panino sia un cesso. E nel
dubbio dice che Simone e’ un’idiota, non si sa mai e’ meglio
andarci pesanti con gli insulti.
Lella
si alza con un assurdo cerchio alla testa, e guarda una bacinella che le abbiamo
posizionato accanto al suo sacco a pelo per precauzione.
“Cosa
ci fa questa bacinella accanto al mio sacco a pelo?”. Noi la guardiamo e
abbassiamo la testa.
Lei
sospira, e’ umiliante scoprire di essere stati pessimi la sera prima.
“Stavo davvero così male?” uggiola.
Gli
occhi miei e di Claudia vanno al cielo. “ Non so se voglio raccontarti
cosa e’ successo ieri sera!”.
Lella
fa una faccia strana, poi mestamente dice “ Ho paura di ricordarmi
qualche cosa…”.
Le
mie tristezze sentimentali vengono distratte poco dopo da Lella che dice
pubblicamente al povero Cavaliere che
non le sembra carino di essere stata sfruttata solo perché ubriaca , e lui tutto timido ribatte a bassa voce che non e’
vero perché lui ci pensava, a volerla baciare, già da prima che lei
si ubriacasse, cosa che non ha molto senso se ci si pensa.
La
cosa più brutta probabilmente e’ Matteo che dalle spalle di Lella
da vita a un sacco di manovre erotiche per prendere in giro l’amico. Che
immagine triste…
Dea
e’ tornata ed e’ tutta sorridente, quel ragazzo, Dio intendo non
Matteo, e’ davvero un toccasana per chiunque si senta triste,
chissà perché. Io però non mi sono mai azzardata a
mettermi nelle sue mani.
Tutta
allegra alza il braccio urlando “Qualcuno ha un accendino?” . Una ventina di ragazzi dai dodici ai quarant’anni
spuntano dal nulla offrendole un accendino, ovviamente il suo e’ stato
requisito e non ancora ridato alla legittima proprietaria, le precauzioni non
sono mai troppe.
E’
inutile sottolineare quanto io ci sia rimasta male nel
vedere che, al mio chiedere una gomma da masticare vengo bellamente ignorata da
tutta la fauna del campeggio.
Non
so come, mi ritrovo in spiaggia, triste, sto pensando a Panino, ma anche a
Simone che sta facendo lo scemo con laRinaldi
sulla battigia. Non c’e’ altro da fare che sdraiarsi al sole a
pancia in giù e cercare di dormire, mi tolgo il reggiseno , così almeno non mi verrà il segno del costume
sulla schiena.
L’ultima
cosa che sento e’ il Cavaliere che da consigli sbagliati a un bagnino che
vuole conquistare Lella.
“Dille
che sei un amante della caccia”
“Ma
sei sicuro? Mi sembra strano”
“Vai
tranquillo! Dice che la caccia e’ molto virile”
“Sarà…adesso
provo”
Prima
di addormentarmi mi viene da ridere, c’e’ gente che se la passa
peggio di me.
***
Quando
mi sveglio nuovamente sono sudata fradicia , cerco di
aprire gli occhi , ma la luce e’ fortissima, deve essere mezzogiorno. Da
lontano sento degli urli sovrumani “MALEDETTO ASSASSINO!”, strizzo
un po’ gli occhi e sulla battigia distinguo Lellache picchia con una ciabatta un
biondino, che cerca di scapparle.
Il
Cavaliere ridacchia tutto contento, Dio sembra stia confessando la signora Randelli che ha l’ombrellone accanto
al nostro e piange disperata tra le braccia dell’improvvisato psicologo.
A
un tratto c’e’ un fruscio, un sacco di peli e un’abbaiata , una folata di sabbia buttatami addosso e un cagnolone dal pelo lungo e grigio che sparisce dietro una
cunetta, e il mio reggiseno e’ sparito, il mio reggiseno e’
sparito. Di scatto mi alzo in piedi tenendomi le mani sul seno e mi metto a
correre dietro al ladro peloso urlando come un ossesso.
“Fermati ladro! Maledetto
pervertito! Restituiscimi il reggiseno!”, inutile dire che tutta la spiaggia
si volta a guardarmi, mentre urlo in topless con al seguito
uno stuolo di soggetti bizzarri, un tizio arancione , uno con degli occhiali da
sole leopardati , una ragazza bellissima in bikini e tacchi e infine un tipo
con il cappello da donna.
Il
cane si ferma scodinzolando davanti a una coppia di ragazzi stesi a prendere il
sole, per poco nel frenare nella sabbia non volo oltre il cane e atterrando
sopra al ragazzo col costume verde Irlanda, che prende comodamente il sole.
Lo
guardo e mi sento come se mi avessero rovesciato sul petto una pentola di minestrone
di verdura. Ho la tachicardia, mi scende la pressione e…e… e’
Panino.
Mi
guarda e si abbassa li occhiali a goccia per vedermi
meglio.
“Dafne!”
esclama infine re inforcando gli occhiali “Da quando ti dai al topless?”,
non e’ sarcastico, e’ davvero convinto che io vada in giro senza reggiseno
per scelta personale, e non del suo peloso amico, tutto il mio seguito si
e’ fermato immobile, sembrano statue di sabbia.
“Non
faccio topless, il tuo cane mi ha rubato il bikini!” esclamo io un
po’ piccata. Solo allora Panino si accorge che il suo cane ha in bocca un
regalino.
“Ehi!Wilson! ridai il reggiseno a
Dafne!” dice strappandogli il mio costume dalla bocca. Meraviglioso, sarà
pieno di bava di cane.
Ma
paradossalmente la bava di Wilson mi interessa molto meno dell’esemplare
femminile placidamente disteso accanto a Panino, che mi guarda con fare fastidiosamente
ridanciano.
Panino
mi allunga il costume che gli strappo di mano poco
gentilmente cercando di coprire le mie nudità al meglio.
“Come
mai anche tu qui? Sei al campeggio?”domando cercando di
distogliere l’attenzione di tutti dalla mia persona.
“Oh,
no io e la mia ragazza siamo qui solo per goderci la domenica, io adesso sto
lavorando in azienda da mio padre, tanto per ingraziarmelo, sarà dura
dovergli dire che mi hanno bocciato” mi spiega.
“Ah”
esclama poi come si fosse accorto solo in quel momento di aver vicino una
ragazza “Lei e’ Ambra, la mia ragazza” .
Ambra, e quindi e’ questa la cugina dellaRinaldi.
Ha
una pettinatura che assomiglia un po’ a quella di Amy Winehouse,
oppure a Platinette, a voi la scelta, macigni di
mascara sugli occhi, appariscente fino all’inverosimile, ma e’
bella, cavolo se e’ bella, una di quelle persone con cui non vorrei mai
competere. E infatti non ci posso competere, ha la
mano morta e fredda e un sorrisetto di scherno, come se sapesse come mi sento
ora a vederla con Panino. Sorrido, sorriso falsissimo e mi
concedo seguita dal mio baldanzoso corteo, in lontananza sento Panino che
rimprovera Wilson “Cattivo cane! Non si ruba il bikinialle ragazze!”
.
Quella
adorabile voce rauca, sento li occhi allagati, ma per
fortuna quei due laghi che ho al posto degli occhi non straripano, e torno
all’ombrellone con la dignità ancora intatta, trovando ad
accogliermi una Claudia che dorme accoccolata al sole che svegliata e informata
dell’accaduto incomincia subito a ricordarmi come Panino sia un cesso.
Non
la ascolto, la sua voce mi sembra provenire dal fondo di un pozzo.
Sono
l’eterna seconda, se la vogliamo mettere così, di me
c’e’ sempre qualche cosa di migliore, che sia laRinaldi o qualche avvenente familiare.
L’unica
cosa che attenta alla mia trance più tardi e’ la lite tra Simone e
Matteo, e con mio enorme rammarico il soggetto tanto ambito e’ laRinaldi.
“Non
capisco come Santa possa stare con te!” grida fuori di sé Matteo
all’indirizzo dell’animatore.
“Pare
che Matteo si sia accorto solo ora che la Santa se la fa col bagnino” mi sussurra
all’orecchio il cavaliere civettuolo mentre se ne sta sotto il nostro
albero a bere un infuso di sedano e finocchio(che
serve ad aiutare la digestione,Lella docet).
“Ma
la Santa non
era la mia ragazza?” e’ il commento laconico e svogliato del Greco
che come tutti sorseggia un infuso.
“MI MERAVIGLIO CHE SIA STATA CON TE!
FIGLIO DI UN CANE!” .
Io e il Cavaliere ci irrigidiamo,
sappiamo tutti cosa significa, e sappiamo benissimo
cosa significa in particolare per Matteo, dato che suo padre e’ scappato
con una Brasiliana prima che lui nascesse, lo guardiamo montare di rabbia, non
e’ più arancione e’ bordeaux!!
“Dio , fermalo!!!” urla il Cavaliere all’indirizzo
di Dio appunto, ma non di quello divino, lo psicologo malriuscito, il tutto
però pare più una bestemmia che altro. Dio non ha capito nulla ma
neldubbio
si lancia a fermare il furioso meccanico arancione, mentre questo vomita insulti
minacce e imprecazioni. Io prendo al volo la tazza di infuso che il Cavaliere
nella foga ha rischiato di scaraventare per terra, e inevitabilmente mi faccio
una doccia all’aroma di finocchio.
Sospiro,
se questa non e’ una giornata da dimenticare non so cosa possa essere.
La
sinora Randelli rimasta immobile a guardare la scena impressionatabrucia il tacchino
sul girarrosto.
Dio
e il Cavaliere portano Matteo a sbollire nella pineta. Non li vedo per tutto il
pomeriggio, se non si conta qualche fugace apparizione di Dio passato per confessare qualche vecchietto in crisi
mistica.
Ho
il tempo di piangere tutte le mie lacrime accoccolata nella canadese a pois di
Claudia. Quando finalmente riemergo e’ ormai ora di cena, li ospiti del
campeggio sono i tutti vestiti bene o stanno uscendo in quel momento dalla
doccia, l’aria e’ frizzante e c’e’ un fortissimo odore
di crema doposole nell’aria.
Mi
volto per vedere che e’ merito di Claudia che si e’ addormenta al
sole e si e’ bruciata, le sorrido un po’ mestamente, mentre lei mi
risponde un po’ addolorata premurandosi però di non dire la tipica
frase sua consuetudine per non dovermi ricordare che esiste un ragazzo che si
chiama Panino.
Non
credo di essere molto presentabile, avrò li
occhi gonfi e rossi,ma non me ne importa molto in questo momento.
Claudia
rossa come un’aragosta si congeda dicendo che non vuole lasciare Lella
sola col Cavaliere per troppo tempo, le do ragione e dico che la raggiungerò
tra poco. Ma non sono sicura che lo farò, anche se non piango più
sono un po’ depressa.
Una
figura avanza nel buio sempre più pesto del campeggio, e’
arancione, e’ Matteo. Mi sorride e si avvicina alla staccionata a cui
sono appollaiata. Ha il labbro spaccato ma e’ sorridente.
“Gli
o spaccato la faccia a quello stronzo!” annuncia vittorioso.
“E
quello?” dico io guastafeste allungando il dito verso la ferita.
Ma
non lo smonto, e’ ancora più felice “O, questa, non e’
nulla rispetto a come e’ ridotto lui”. Sospiro.
“Avete
trasformato questa rivalità per la Santa in una vera guerra santa” dico, credo
di non aver mai fatto battuta più brutta. Ma lui non pare accorgersene.
“Andiamo
a mangiare Dafne?” mi fa prendendomi a braccetto. “Perché
no?” e andiamo.
Poco
dopo comincia a piovere a dirotto.Fortuna che siamo i tutti sotto il portico del bar.
“Un
tifone” azzarda qualcuno.
“Il
diluvio universale” lo corregge Dio.
Dobbiamo
piantarla con tutta questa blasfemia, stiamo decisamente esagerando.
Solo verso le tre della
mattina l’acqua inizia a cadere più piano, per poi fermarsi del
tutto, io ho passato le ultime ore a chiacchierare con l’incartapecorito
che mi racconta dei suoi figli, mentre mi prepara una dopo l’altra
cinque granite. Adesso quando mi muovo mi sento nella pancia un
incredibile rumore di risacca. Non mi sento tanto bene, tutto quel ghiaccio mi
fa venire delle fitte atroci allo stomaco.
Ma di certo queste fitte
non sono peggiori di quella che mi provoca l’apparizione di Simone
dall’altra parte del bar.
E incredibilmente si
avvicina. Mi guarda, e io scoppio a ridere, ma subito mi copro la bocca, non mi
sembra carino ridere di come è conciato.
“Fa così
tanto ridere?” fa lui aspro, mentre fa segno al barista di preparargli
una granita alla menta(come si fa a bere una cosa che
sa di dentifricio?). l’incartapecorito si
lamenta del fatto che i giovani d’oggi non hanno rispetto, per poi
passare a dire che non ci sono più le mezze stagioni eccetera eccetera.
Ha la faccia truccata,
con fondotinta a quintali per coprire tutti i lividi, che suppongo gli abbia
fatto Matteo, non vorrei essere cattiva, ma forse un po’ mi fa piacere.
Però poi mi viene di nuovo tristezza. Perché ha preferito laRinaldi a me?
E inevitabilmente,
stupidamente, inaspettatamente glielo chiedo. Una di quelle cose che servono
esclusivamente per tirarsi la zappa sui piedi”Perché hai preferito
lei a me?”.
Lui mi fissa, poi dopo un
attimo di silenzio nel quale è affondato nei miei occhi azzurri “
perché vedi…Santa è una”, non fa in tempo a finire la
frase perché un bagnino urla “Baldracca!!!”
all’indirizzo di Claudia che ha vinto altri 100 euro ai dadi. Lella
applaude allegra ed euforica.
Mi annoto mentalmente di
andare più spesso al bingo con lei.
Simone si schiarisce la
voce “Allora dicevo…” continua “ Santa è una
vera donna…tu…”. Non lo voglio sentire, non lo voglio sentire
e gli tiro una sberla per zittirlo, mentre corro via piegata a mezzo per il mal
di stomaco. probabilmente in tempi normali non gli
avrebbe fatto nulla, ma adesso col volto, diciamo tumefatto dai colpi di Matteo
non è subito sano.
Mi accascio su un tronco
umido dietro al bar ai confini della pineta, c’è un incredibile
odore di pioggia.
Mi stringo la pancia, non
so se sto più male per le granite, o per Simone. Sento dei passi che si
avvicinano, mi volto:Matteo che mi guarda.
“Hai parlato col
maledetto?” chiede , non riesco a vedergli la
faccia, mentre l’incartapecorito abbassa tutte le serrande del bar, il
campeggio dopo il tifone sta andando a dormire.
Annuisco con gli occhi
pieni di lacrime, non vorrei pianger, però…lo sto facendo. Lui mi
abbraccia.
“Non ci
pensare…lui… lui…” non sa che dire, allora
arrampicandosi sugli specchi cambia discorso.
“Tu non sai quantosei
inconsapevolmente amata”, lo fisso negli occhi.
“Ti vogliono tutti bene… non vedo perché tu ti debba
preoccupare per quel bagnino truccato” fa, e sembra sincero.
Guardandomi le scarpe
dico “Con tutto questo zucchero mi stai facendo venire il diabete”
dico prima di girarmi, e finisco per appoggiare le mie labbra sulle sue.
Inaspettatamente. Ci guardiamo.
“Non volevo
baciarti sulle labbra, solo che ti sei girata” spiega lui.
“Potevi prendere
meglio la mira” sentenzio io acida.
“Ma che ne sapevo
io che ti saresti girata scusa!” continua, a quel punto vorrei ribattere,
ma corro dietro un albero e rimetto le granite.
Matteo ride allegro sul
tronco ammuffito. “Una volta per uno eh?” ridacchia e se ne va,
alludendo a quando ieri ha rimesso tutta la vodka. Mah, sarà sfiga, ma
faccio anche la figura dell’alcolista.
Non passo molto tempo da
sola nella pineta, anche perché mi fa una discreta paura. Ma forse avrei dovuto rimanerci ancora un po’, perché
quando arrivo alla mia tenda, mi viene data una bruttissima notizia.
La metà delle
tende dello StripedLobster
sono rase al suoloe fuori dalla mia dimora a pois c’è un capannello di
sfollati con in mano i propri effetti personali.
“Che fate
qui?” chiedo brusca al Greco con in braccio il
suo sacco a pelo ordinatamente ripiegato.
“Mi
trasferisco da voi. La mia
tenda è immersa nel fango, invece la vostra zona di terra è
decisamente asciutta.” In sincronia alziamo la
testa per guardare la tettoia che ha montato il padre di Lella sulla nostra
tenda.
“Il padre di Lella
è una persona molto accorta” ribatto io non sapendo cosa dire,
mentre attorno a noi iniziano ad affollarsi Dio, Matteo e il Cavaliere.
“E voi?”
domando sapendo già la risposta , purtroppo.
“Veniamo a dormire
qui!” risponde il Cavaliere sibillino, come se la nostra tenda a pois
fosse una reggia, e non un ammasso informe di stecche e teli.
Sento che mi sta venendo un ulcera.
Non è umanamente possibile dormire in otto
in una tenda da quattro, avevo
pensato dieci minuti fa, prima di aver visto le straordinarie doti di
contorsionismo dei miei coinquilini, il Cavaliere si è strategicamente
appostato accanto a Lella, che non pare averlo notato, Dio sta facendo da
analista a Claudia, il Greco è sdraiato in posa plastica conla mia testa
appoggiata sulla pancia, e Dea è stata messa a dormire con i piedi fuori
dalla tenda in modo che non buchi di nuovo il materasso.
È solo quando sono
già nel dormi veglia che vedo una figura
indistinta, ma riconoscibilissima, che sguscia nella nostra tenda rintanandosi
tra le braccia del Greco. Non ho la forza di arrabbiarmi o inasprirmi e per
tutta risposta mi addormento.
Strizzo gli occhi. Tutti questi
rumori umidi e sospiri mi hanno svegliato. Qualcuno mi dorme su una gamba, e a
me vengono i crampi (ahhhia!!)
.
Mi alzo in piedi di scatto per
allungare il muscolo e sbatto la testa contro il ferro di struttura. (Ahia ancora!).
Siamo in troppi in una tenda da
quattro. Decisamente troppi.
Chi cavolo ha avuto l’idea di
venire in campeggio? E fortuna che mi dovevo rilassare!
Tra l’altro è pieno di
zanzare, una mi passa di fianco all’orecchio,la
schiaccio. Maledetta succhiasangue!
Di nuovo i rumori umidi che mi hanno
svegliato, e che sembrano non infastidire nessun altro a parte me.
“Ma
insomma voi due! Che schifo!” sbraito
mentre scavalco qualcuno, che al buio non riconosco, diretta fuori dalla tenda.
Il Greco mi afferra per una caviglia mentre passo affianco alla sua testa.
“Dai
Dafne, non fare così...”io tiro dritto e lui molla la presa
continuando a guardarmi mentre scosto il telo intenzionata a uscire.
Anche laRinaldi mi guarda. Ma più
arrabbiata che dispiaciuta. Ma insomma la gente fa le cosacce nella mia tenda a
pois e devo pure essere contenta!! Ci sono dei
più fatti tipi al mondo!
Subito fuori finisco con i piedi nel
fango.
Me li guardo. Sì, sì
... sono proprio tutta infangata. E mi sono anche schizzata il pigiama.ma insomma, il padre di Lellaaveva messo la tettoia, allora
perché ora è tutto bagnato e infangato?
Io voglio tornare a casa!
Perché diamine ho accettato di venire qui!?!
Una tenda sovrappopolata, Simone, Panino, il Greco con laRinaldi!
Perché non sono stata
fulminata all’istante;quando ho anche solo avuto
l’idea di accettare?
“ Sei finita nel fango Dafne
tesoro?” mi chiede una voce melodiosa alle mie spalle.
Alla luce fioca del lampione ci
metto un secondo ad analizzarla.
Fuma seduta su uno sgabello, coi
piedini intrappolati in un paio di sandali tacco dodici, addosso
un pigiama di seta viola scuro, e un caschetto di capelli liscissimi e
corvini.
Che immagine tipica.
Solo Dea potrebbe fumare vestita in
tacchi e pigiama. Lei non si è sporcata di fango uscendo. Probabile che
sia un elfo. Eh, che invidia...
“Sì, mi sono sporcata
tutta, Dea”dico un po’ affranta scacciando una zanzara dal mio
collo.
“E’ stato il tuo
amichetto animatore insieme alla sua banda di bagnini...hanno
riempito la nostra zona di terra con acqua e zucchero...pare che attiri le
zanzare sai?” mi fa tranquilla mentre ne brucia una con
l’accendino,ma non le lo avevamo requisito? L’avrà rubato al
Cavaliere.
“Credo dovremmo vendicarci sai
Dafne tesoro?”continua con il suo solito tono mellifluo. Se fossi un uomo
non me la farei scappare nemmeno per sogno una ragazza del genere. Tacchi e
pigiama. Che classe!e che cretino che è stato quel Jhonny,
o come cavolo si chiama. Fortuna che c’è Dio a consolarla!
“Sì credo che dovremmo
proprio vendicarci domani...”.
Lei mi sorride. “Prima
e’ meglio che tu vada a prendere uno zampirone però Dafne
tesoro”.
Annuisco,nonmi sembra il caso di farsi divorare
dagli insetti.
Riinfilo la testa
nella tenda.
“Ma basta voi due! Non avete
ancora finito? Ma che schifo!”
Non faccio in tempo a finire la
frase che vengo colpita da un termos in testa.
“HAI
FINITO DI FARE STO CHIASSO RAZZA DI
IDIOTA? ANCHE PRIMA NON FACEVI ALTRO
CHE URLARE!”ruggisce il signore della tenda accanto alla nostra.
“Ma signore prima non ero io!
Era la signora Randelli che si faceva la ceretta! E io...”
Voglio tornare a casa , voglio tornare a casa! E questa la
chiamate vacanza? Ho una tenda a pois sovrappopolata, il mare in riviera sembra
un minestrone di verdura e ho dei vicini con la coda di paglia che mi hanno
preso come capro espiatorio!!!
E pensare che qualche giorno fa ero a casa...
Passata
una nottata d’inferno mi sveglio con un bernoccolo, due idioti mezzi nudi
di fianco e il Cavaliere che mi usa come cuscino.
Per
finire in bellezza per tutta la tenda c’è un pestilenziale odore
di letame! Ma che schifo! Mi alzo ed esco trafelata con i muscoli indolenziti,
e fuori il tanfo peggiora. Sono le prime luci del giorno e un trattore sta
depositando davanti alla porta del bungalow dei bagnini ,
chili di letame, seguyendo le istruzioni dettagliate
di una sgargiante ed elegantissima Dea che gratifica l’attempato
coltivatore con uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
“Per
servirla signorina” fa togliendosi il cappello. “Non so davvero
come ringraziarla signore!”
“Cosa vuole che sia per un po’ di
letame! Non ci concimavo
neanche una zolla di terra grande come il mio fazzoletto!!”
risponde l’agricoltore barbuto sminuendo il suo operato.
Sospiro,
Dea è sempre fin troppo piena di risorse.
Non
ci volle molto perché tutto il campeggio si accorgesse
dell’olezzo. Per primi i bagnini che finirono dritti dritti nel letame messo appositamente lì da
Dea.
“Credo
che il motivo di tutto quello zucchero e dell’acqua sia dovuto alla
gelosia di Simone che ha visto scappare la sua bella da Alexis!” mi fa
poco dopo Dea accendendosi una sigaretta sotto la tettoia del bar, mentre al maggior parte degli addetti ai servizi erano occupati a
ripulire il campo dallo stallatico.
Alzo
le spalle, credo che dovrei andare in bagno, mi alzo congedandomi educatamente
da Dea che non rimarrà di certo senza compagnia a lungo.
Inutile
dire che mi fermo prima di entrare, rumori molesti. Il Greco
e la Rinaldi.
Non so perché, ma monto di rabbia. Ok, lo ammetto sono
invidiosa della Santa, sono gelosa del Greco…e sono davvero arrabbiata!
Vado
a passo di marcia verso i rimasugli informi della tenda del Greco e la Santa, rimescolo tra i teli,
e alla fine trovo al valigia del Greco.
La
porto via e la scaravento nel primo bidone della spazzatura disponibile.
Maledetto libertino!
Poi
mi sfrego le mani e torno al tavolino con Dea attorniata da numerosi
corteggiatori.
Passano
circa due ore, quando il Greco si rende conto che la sua valigia si è
magicamente volatilizzata;
“ènel bidone, ce
l’ho buttata io!” spiego apatica, lui sta per ribattere rabbioso
quando si rende conto che è arrivato il camion della spazzatura che
vuole portare via i suoi preziosi effetti personali.
Si
ripresenta dopo poco particolarmente trafelato, ed esige una spiegazione
plausibile.
“Che
cavolo ti è saltato in mente, Dafne?” mi chiede con voce stridula
una volta che ci siamo appartati.
“E
a te come ti è saltato in mente di irrompere
nella mia vita, nella mia tenda e di fare i tuoi comodi con la Santa con me di
fianco?” faccio io di rimando più alterata di lui.
“Ma
Dafne…” cerca di inizia a dire, so
già come finirà la frase e non lo voglio sentire!
“
Ma Dafne un corno !” ribatto io
decisa “Mi sono scocciata di come vi comportate tutti con me
e…”non faccio in tempo a finire di parlare che il Greco mi sbatte
dentro la sua automobile scassata.
“Che
vuoi fare ?” strillo io.
“Via”
mi risponde lui asciutto partendo a tutta velocità sul lungo mare.
“Non
mi puoi rapire” faccio io allacciandomi
tranquillamente la cintura di sicurezza.
“Ma
chi vuoi che ti rapisca!!!”
E
per una buona mezz’ora ce ne stiamo zitti con solo il rumore del motore
che rompe il silenzio, poi improvvisamente accosta accanto alla pineta. Frena,
mette il freno a mano, di slaccia la cintura e mi
guarda.
“Allora qual è il problema? Cos’è che ti
da tanto fastidio? Non mi puoi buttare al diavolo la valigia senza un maledetto
motivo!” dichiaraserio.
“Cos’è
questa passione che avete tutti per la
Santa?” domando risentita infine, essendo prima rimasta
indecisa per un po’ su cosa dire.
Il
Greco sbuffa come se avessi detto una sciocchezza “Oh, la Santa è…”
Non
voglio sentirglielo dire e lo interrompo “Sì lo so, laRinaldi è una donna, me lo ha
detto anche Simone e…”
“No”
esclama Alexis trattenendo una risata “é…è…una
ragazza di facili costumi, diciamolo così…è ovvio che a noi
maschi interessi…è nella nostra natura”.
Lo
guardo torvo, andando avanti così si giustificheranno anche le guerre
fatte perché è natura dell’uomo essere bellicoso!
“Quindi
sei gelosa di me?” chiede tutto soddisfatto. Non ti darò mai
questa soddisfazione , maledetto Grecooo!!!!
“No,
mi da solo fastidio che si facciano certe cose nelle
vicinanze della mai chine sfera!”. Lui si mette a ridere.
“E
ho guidato per tutto questo tempo solo per sentir parlare di chine sfere
Dafne?” mi chiede ridanciano, ma sta ridendo di me?
“Sì. E piantala di ridere di
me!” sbraito esasperata. Lui continua a ridere, Santo cielo quanto
lo odio. Ma poi mi abbraccia e mi stampa un bacio sulla guancia.
“Stupida
Dafne!”
“Stupido
Greco”, e riparte.
“Santa
non è una di quelle persone di cui ci si possa innamorare, forse tu sì.. anche se dovrai fare fatica a trovare qualcuno
che ti sopporti!”.
“Ehi!”
ride, fa il simpatico, non è cattivo. Non so cosa pensare del Greco.
“Dovremmo
essere al campeggio a preparare le cose invece di stare qui a insultarci non
trovi? Dobbiamo sgombrare entro mezzo giorno”
Sono
euforica , non so perché.
Appena il Greco parcheggia Lella mi placca con la
forza di un giocatore di rugby “Dafne! Dobbiamo andare! O perdiamo il
treno!”
“Vi
accompagno io!” strilla il Greco dalla sua posizione di autista. Mentre
le mie amiche accolgono allegre la proposta buttandosi ad angelo sull’auto.
Caccio un urlo “Greco! Ingrana la quarta che si
parte!”
“Come faccio a partire con la quarta? Non prenderai mai la patente,
razza di idiota!” fa lui di rimando.
E
così partiamo tutti insieme, e più o
meno a metà strada il motore ci lascia a piedi, ma questa è
un’altra storia.
Ho deciso di unire gli ultimi due capitoli facendone uno solo. Non
so come è venuto, mi sembra tanto che la storia non finisca con un senso
logico. Stavo quindi pensando di fare un seguito intitolato “Siamo alla
frutta”, ma non sono ancora sicura perché ho notato un po’
di calo di ascolti. Ditemi voi se vi può interessare. E così arrivati alla fine delle
soffertissime vacanze devo ringraziare tutti voi per i commenti e
l’aggiunta tra i preferiti, per avermi dato la carica!!!Davvero
grazie mille a tutti per il sostegno siete stati meravigliosi!!! Alla prossima