Lei si truccava forte per nascondere un dolore. Lui si metteva le dita in gola per vedere se aveva un cuore.

di SynysterIsTheWay
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1°Prologo ***
Capitolo 2: *** 2.Sò che ti sta ferendo, ma a me sta uccidendo. ***
Capitolo 3: *** 3.Ero ad un passo da te. ***
Capitolo 4: *** 4. I know it's hurting you, but it's killing me. ***
Capitolo 5: *** 6.I'll be drunk again. ***
Capitolo 6: *** 5. Memories ***
Capitolo 7: *** 7. Io...c'ero. ***
Capitolo 8: *** 8. Scelte. ***
Capitolo 9: *** 9.Non sò cosa sia, ma ci sta distruggendo. ***
Capitolo 10: *** 10.Mi ubriacherò di nuovo, per provare un pò d'amore in più. ***
Capitolo 11: *** 11. Smile for me and...us. ***
Capitolo 12: *** 12. Hurt ***
Capitolo 13: *** 13.I need you. ***
Capitolo 14: *** 14.Halloween. ***
Capitolo 15: *** 15.No more nights, no more pain. ***
Capitolo 16: *** 16. Stand By Me ***
Capitolo 17: *** 17. Salvation. ***
Capitolo 18: *** 18.Damn, i hate you! ***
Capitolo 19: *** 19.Danger ***
Capitolo 20: *** 20. She didn't say a word...Just walked away. ***
Capitolo 21: *** 21.Secondheartbeat. ***
Capitolo 22: *** 22.Can you save us? ***
Capitolo 23: *** 23.Christmas Eve ***
Capitolo 24: *** 24.Christmas in love. ***
Capitolo 25: *** I'm with you. ***
Capitolo 26: *** 26.It's you're fucking nightmare. ***
Capitolo 27: *** 27.Mind, Bodies and Eyes. ***
Capitolo 28: *** 28. Over again. ***
Capitolo 29: *** 29.I won't see you tonight pt.1 ***
Capitolo 30: *** 30. A letter. ***
Capitolo 31: *** 31.L'ultima sigaretta. ***



Capitolo 1
*** 1°Prologo ***


1° Prologo - Questione di tempo.













Era da tanto tempo che aspettava questo momento.
Probabilmente, era da una vita.
Un lieve e piccolo sospiro, accompagnato poi dal suo battito cardiaco che non riusciva a calmarsi. 
Il cuore batteva come non aveva mai fatto prima d'ora ed i suoi occhi, non aspettavano altro che avere quella splendida
visione davanti a sè.
"Posso farcela" Disse il ragazzo a sè stesso, sembrando il più naturale possibile mentre si alza dal letto per rivolgersi al suo solito
specchio.
Il ragazzo si passa continuamente le mani tra i capelli corvini, completamente spettinati ma perfettamente autobiografici.
Gli occhi, illuminati dalla passione, continuano a brillargli nonostante sia appena iniziata la giornata.
Dopo una breve doccia, piuttosto veloce, il ragazzo si veste velocemente, indossando la sua amatissima maglietta bianca con uno scollo piuttosto
evidente ed un jeans strappato che gli lancia un tocco di personalità in più.
Dopo essersi vestito, il ragazzo stesso decide di scendere giù in cucina e fare colazione nella speranza che sua madre
non si rendesse conto di ciò che gli stava ancora accadendo per circa la decima volta.
Brian si siede con la sua famiglia intorno al tavolo in cui sta tranquillamente facendo colazione con dei pancakes appena sfornati.
-Tesoro, perchè non mangi qualcosa? Ti servono energie per iniziare una giornata scolastica!- Sbotta la madre di Brian, Suzy, che con il suo solito
fare da gentildonna, prova a convincere il ragazzo ad inghiottire quei deliziosi pancakes al cioccolato.
-No mamma, grazie ma non ho fame...- Risponde lo stesso Brian, prendendo semplicemente una tazza per bere del buon latte fresco.
-Dovresti fare una colazione più salutare.- Continua poi il padre del ragazzo, che continua a tenere il suo quotidiano tra le mani mentre 
sorseggia alcune goccie di caffè.
-Tranquilli, prenderò qualcosa fuori.- Conclude il discorso Brian, alzandosi di corsa dal tavolo dopo aver sorseggiato con velocità ed agitazione
quella gustosa tazza di latte.
Brian prende di corsa il suo zaino nero, decisamente malridotto, dirigendosi poi verso la porta di casa mentre si infila quel suo solito
giubbino in pelle nero che risalta ancor di più le sue spalle larghe.
Salito sulla sua moto, sfreccia via dall'abitazione, per dirigersi verso la scuola che tanto odia. 
In effetti, Brian non è mai stato uno studente modello anzi, il più delle volte tendeva ad infrangere un qualsiasi tipo di regola presente
nell'istituto ricevendo poi serie punizioni dal preside Parker che lo avrà sospeso più di otto volte in un solo anno.
Brian è un ragazzo radioso, in pace con sè stesso e con tante aspirazioni...ma purtroppo, nella sua vita non tutto continua ad andare per il verso
giusto.
Arrivato a destinazione, Brian scende di corsa dalla sua moto, per poi correre verso l'enorme istituto scolastico che si ritrova davanti.
-Haner!- Urla Matt in lontananza, rubando l'attenzione dell'amico che sembra sprizzare energia da tutti i pori.
Matt è uno dei migliori amici del nostro protagonista. Un ragazzo abbastanza muscoloso, con le braccia ed il corpo ricoperto da tatuaggi e due espressivi
occhi verdi. Capelli piuttosto corti e due fossette davvero graziose che lo rendono stranamente affascinante.
-Sanders! Cazzo, sono in ritardo!- Ribatte Brian, lasciandosi abbracciare dall'amico per poi entrare nell'istituto con decisione.
-Non mi dirai che...- Continua Matt, guardando con comprensione l'amico che annuisce con poca discrezione.
-E' il momento.- Ribatte ancora Brian, sentendo il suo cuore battere come non mai.
Eh già...il gran momento è finalmente arrivato.
Brian si avvia velocemente verso il suo armadietto, prendendo di corsa i libri che gli possono esser utili per le lezioni del giorno.
Improvvisamente però, qualcuno fa la sua entrata in scena, cominciando a sbattere con velocità alcune bacchette di batteria contro l'armadietto
di Brian che sobbalza.
-Cazzo Jimmy, non puoi sbucare dal nulla in questo modo!- Ghigna Brian, sorridendo all'amico che gli dà una pacca amichevole sulla spalla per "salutarlo".
-Che vuoi, lo sai che solitamente la mattina sono irrequieto!- Dice ironicamente Jimmy, uno dei ragazzi più alti dell'intero istituto.
Jimmy Sullivan, è anche lui uno dei migliori amici di Brian. Capelli neri, occhi azzurri ed un'altezza insuperabile.
-Jimmy, abbiamo un problema.- Sbotta improvvisamente Matt, riferendosi all'amico che lo guarda con curiosità.
Brian sorride, sentendo ancora il suo cuore continuare a battere per l'emozione. Ce l'avrebbe fatta. Ne era sicuro...questa volta, ce l'avrebbe fatta.
Jimmy guarda Brian sorridere e si convince che ancora una volta, la sua teoria è esatta.
Brian ci avrebbe provato ancora una volta.
Sullivan si volta velocemente verso Matt e Brian, cercando di capire al meglio la situazione.
-Finalmente Haner! Sarebbe ora che tu ti decidessi a fare questo passo! Nel letto di chi ti sei svegliato stamattina?- 
-Oh andiamo Jimmy, sai che molte volte ho cercato di farcela...-
-Ma sò anche che molte volte ti sei tirato indietro!-
-Jimmy non ha tutti i torti...sono passati ben dodici anni...- Continua Matt, prendendo anche lui alcuni libri dall'armadietto adiacente
a quello dei suoi migliori amici.
Brian sorride ancora, sentendo di poter finalmente distruggere tutti i muri che si era creato inconsapevolmente.
Niente e nessuno lo avrebbe fermato oggi, niente e nessuno avrebbe provato anche solo a rovinare tutto ciò per cui ha lottato per ben dodici
anni.
Dopo aver preso i libri, Haner corre per l'istituto, cercando di affrontare ogni sua piccola paura ma è proprio mentre sta per uscire dall'istituto
che incontra delle persone spiacevoli che non avrebbe dovuto incontrare.
-Ciao Brian, a che ora passi da me stasera?- Gli sussurra Michelle, posizionandosi davanti senza dargli alcuna opportunità di divincolarsi.
Michelle DiBenedetto, è la classica ragazza bionda, magra, con un fisico mozzafiato ma allo stesso tempo una ragazza ben poco buona e gentile.
Tutti nell'intero istituto conoscono Michelle e sua sorella Valary, chiamata anche amichevolmente Val.
In realtà, Val e Michelle sono sorelle gemelle ma decisamente opposte tra loro. 
Val è la classica ragazza dolce e sensibile che tutti vorrebbero come amica. A lei non importa assolutamente niente della sua popolarità tra queste
mura, cosa che la contraddistingue dalla gemella che invece sfrutta ogni occasione a suo vantaggio.
-Scusa Michelle, ma adesso non posso.- Si congeda Brian, riuscendo ad oltrepassarla per metà.
-Perchè no?- Continua la ragazza riposizionandosi ancora davanti al corpo del ragazzo per cui ha una cotta da sempre.
-Mich, non ho tempo, adesso scusami ma devo scappare.- Continua Brian, riuscendo finalmente a liberarsene.
Per quanto Michelle ci provasse, Brian non è mai riuscito a vedere la ragazza come la potenziale donna della sua vita, il più delle volte,
si diverte a concedersi a lei nella speranza di poter dimenticare quel qualcosa che gli occupa la mente da ben dodici anni.
Brian corre ancora per i corridoi, quasi sicuro di aver intravisto quel che voleva vedere. Accarezzandosi la nuca, sbuffa sentendo il rumore assordante
della campanella scolastica che annuncia l'inizio della vera e propria tragedia.
Dopo aver sbuffato a lungo, Brian entra nella sua classe di biologia in cui ovviamente farà tutt'altro che studiare.
Entrato in classe, tutte le ragazze come ogni mattina, si voltano verso di lui nella speranza che lui stesso prova in qualche modo a ricambiare i loro
sguardi ma Brian non fa altro che abbracciare i suoi amici e sedersi al solito banco lontanissimo dalla scrivania del professore.
Brian si accomoda al suo banco, accanto a Johnny...inutile dirvi che anche lui fa parte del gruppo dei "migliori amici".
-Ho saputo.- Sussurra il nanetto malefico a Brian, ghignando.
-Le notizie girano con velocità eh!- Continua Brian, sentendo ancora il suo amico ridere.
-Cosa ti aspettavi? Sono anche io un tuo caro amico, non potevi di certo non dirmelo!-
-Hai ragione.-

































Finite le lezioni, Brian con decisione esce dall'aula recandosi velocemente nel cortile dove avrebbe finalmente svolto il suo dovere.
Corre con più agilità di prima, cercando tra i vari volti.
Brian sbuffa ancora, sentendo il suo cuore esplodere. Si ferma un attimo, portandosi una mano al cuore e chiedendogli inutilmente di smettere.
Non deve battere, non deve battere così forte o rischia seriamente di morirgli davanti.
Brian prende un sospiro profondo, per poi farsi coraggio.
Una figura gli appare davanti agli occhi. La figura di una ragazza abbastanza piccola ed esile che sta chiacchierando animatamente con i suoi
coetanei. 
Una ragazza normale, con capelli castani, lisci e lunghi fino alla spalla e degli occhi quasi grigi che sembrano esser diventati il suo vero mondo.
Gli altri avrebbero potuto vederci tante cose in quegli assurdi occhioni grigi, ma Brian ci avrebbe visto il suo mondo che dopo esser letteralmente
caduto a pezzi, si stava rialzando.
Uno spruzzo di lentiggini, copriva il nasino della ragazza, dandole un look decisamente più vivace e simpatico.
Brian la osserva vivere, dietro ad uno stupido muretto di mattoni situato proprio al centro del cortile.
"Posso farcela" 
Si ripete il ragazzo che sta appena superando il muro di mattoni per avvicinarsi alla ragazza stessa. 
Con decisione e quasi tremante, Brian riesce a superare il muro per poi tentare di avvicinarsi alla ragazza, ma in qualche modo, egli si ferma.
"Cosa aspetti!? Vai!" Gli sussurra la sua coscienza mentre lui stesso si sente morire dentro.
Un battito mancato, vedendo poi una scena che non avrebbe mai voluto vedere. In questo momento, Haner avrebbe senza dubbio preferito esser cieco.
Brian stringe le sue mani in pugni, con rabbia. Avrebbe ucciso chiunque gli si sarebbe avvicinato. E lo avrebbe fatto.
Se non altro, per ora, non gli resta che osservarla mentre bacia quel ragazzo che sarebbe dovuto essere lui.




































NOTE DELL'AUTRICE.

Buonciorno miei piccoli lettori! 
Okay, cercherò di essere il più naturale possibile. 

Per chi ancora non lo avesse capito, sono AmabiliRestiDiSynGates. 

Per il resto, mi sono sentita una completa imbranata dal momento che non avevo salvato le mie storie sul pc ma per un buon motivo.
Il mio computer nell'ultimo periodo era stato formattato molte volte ed è per questo che non ho avuto più l'opportunità di salvare le storie.
In poche parole, credevo che le mie storie quì fossero al sicuro. Da tutta questa storia però, ho capito una gran cosa..."Non rimandare mai a domani
ciò che potresti fare oggi." 

In tal caso, oggi sono tornata per riproporvi una nuova ff. 
Credo che la continuerò, ma solo se in tanti cercherete di seguirla! Io stessa mi auguro di riuscire ad emozionarvi al meglio, come ci riuscivo
con le mie vecchie storie. In ogni caso, riguardanti appunto le mie vecchie storie, io stessa credo di poterle continuare su quest'altro account.
Le continuerò in qualche modo ma per adesso ci sto pensando sù.
Sò che molti di voi tenevano a cuore Criminal Love come la tenevo anche io...non preoccupatevi, credo di riuscire a riprenderla in qualche modo.
Bene...volevo anche aprire un'altra parentesi.
Ci tengo davvero a ringraziare tutti i miei lettori che mi sono stati sempre accanto nonostante ciò! In poche parole, per ringraziarvi, ho deciso
di scrivere questa nuova ff che spero vi piacerà.
Fatemi sapere con una recensione se anche questa ff vi possa interessare e vi prometto che non ne resterete delusi. DIMENTICAVO UN BREVE APPUNTO. I FATTI ED ALCUNI AVVENIMENTI NON HANNO MAI AVUTO NULLA A CHE FARE CON LA BAND. MI SPIEGO. TUTTO CIO' CHE SCRIVERO' IN QUESTA FF RESTERA' SEMPRE E SOLO FRUTTO DELLA MIA INNOCENTE IMMAGINAZIONE. OLTRE QUESTO, CI TENGO A PRECISARE CHE ALCUNI PERSONAGGI NON ESISTONO DAVVERO NELLA VITA REALI MA SONO STATI INVENTATI SEMPRE DALLA SOTTOSCRITTA. PER QUANTO RIGUARDA I MEMBRI DELLA BAND INVECE, CREDO CHE LI CONOSCIATE ABBASTANZA BENE DA POTER INTUIRE CHE SONO PROPRIO LORO. RIPETO, FATTI E AVVENIMENTI NON SEGUONO UNA LOGICA DEI FATTI PRECISA TENDENTI ALLA VITA REALE. E' UNA FANFICTION, NON TUTTE LE COSE CHE VI TROVERETE INSERITE SARANNO VERE. CI TENEVO AD INFORMARVI COSICCHE' NON CI SIANO PROBLEMI. <3


-SynysterIsTheWay
 

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Capitolo 2
*** 2.Sò che ti sta ferendo, ma a me sta uccidendo. ***


2° Sò che ti sta ferendo, ma a me sta uccidendo.












Con il vuoto negli occhi, Brian cercò aiuto a sè stesso nella speranza di poter restare tranquillo
proprio dove si trova.
Brian non è il classico ragazzo tranquillo e poco sfacciato. Brian è il tipico ragazzo presuntuoso ed egocentrico che crede
di poter affrontare il mondo solo con la sua stessa forza del pensiero. Colpa delle troppe ragazze che pagherebbero, per passare
una notte d'amore con lui. 
Per quanto riguarda l'amicizia invece, non c'è che dire. Brian adora i suoi amici e passa il suo tempo in loro compagnia, dando libero
sfogo alla sua creatività e alla sua abilità nel suonare la chitarra.
Con loro, sente di essere sè stesso...sente di essere in famiglia e si mostra disponibile e pronto al dialogo con tutti. 
Con Alex, le cose non sono così semplici.
Ed eccola sprizzare energie da tutti i pori, mentre osserva Brian in lontananza. La ragazza si avvicina a quello che dovrebbe essere il suo migliore
amico e abbracciandolo forte, lo stringe fino a togliergli il respiro.
-Liam si è finalmente dichiarato! Non posso ancora crederci!- Urla felice Alex, attorcigliando le sue braccia attorno al collo di Brian
che resta in silenzio.
Chiunque, avrebbe capito lo stato d'animo di Brian nel momento in cui, sta provando a combattere contro sè stesso per sorridere
alla sua migliore amica.
Tutti se ne sarebbero resi conto, ma Alex no. Alex vuole bene al suo migliore amico e prova per lui un affetto che non prova per nessun altro.
Ma l'affetto che Brian nutre nei confronti di Alex è ben diverso da quello che la stessa ragazza prova per il suo migliore amico.
Fu in quel giorno di metà dicembre, in cui Brian e Alexandra si incontrarono per la prima volta quando avevano solo quattro anni. Entrambi
frequentavano la scuola dell'infanzia, ed entrambi nonostante il carattere "difficile" di Alex, riuscirono a stringere un'amicizia che con gli
anni diventò sempre più profonda.
"Colpa dei suoi occhi." Pensa continuamente Brian, quando inizia a pensare alla sua migliore amica, come la donna della sua vita.
Dopo alcuni anni, l'amicizia tra i due ragazzi divenne sempre più forte e profonda, ma Brian cominciò a capire subito quello che gli stava accadendo.
Si sentiva strano.
Aveva un vuoto nel cuore, che solo la stessa Alex avrebbe potuto colmare. Lui la ama, l'ha sempre amata...solo che lei ancora non lo sà.
Sono anni ormai che il ragazzo ripete continuamente a sè stesso di volersi dichiarare, ma puntualmente, ogni volta si tira indietro riuscendo
a ferire sè stesso ed il suo stesso cuore. 
Ma Brian ha perso anche questa volta. 
-Brian? Tutto bene? Non sei felice per me?- Ribatte Alex, sciogliendo l'abbraccio con l'amico per poi osservare il suo volto, quasi tetro.
-Certo che sono felice per te Alex.- Risponde con semplicità Brian, evitando di utilizzare il contatto con gli occhi della ragazza.
-Ma ci pensi? Liam Farewell mi ha finalmente confessato di avere una cotta per me da più di un anno!- Continua Alex, con lo sguardo sognante.
Brian si volta per incontrare il volto del suo più grande nemico. Liam Farewell, oltre ad essere il capitano di football della squadra scolastica, 
è anche un ragazzo terribilmente egoista ed esibizionista. Brian e Liam, sono sempre stati rivali per quanto riguarda la popolarità scolastica.
Liam ha sempre saputo che Brian nonostante non fosse il capitano di football, fosse lo stesso un ragazzo ben voluto da tutti.
Molte volte, i due si sono ritrovati a partecipare a delle risse, scontrandosi l'uno contro l'altro nella speranza di poter risolvere qualcosa.
-Alex, non devi fidarti di Liam. Lo sappiamo com'è fatto...a lui non interessa davvero di te ma solo di portarti a letto.- Sbotta Brian con preoccupazione.
-Ma dai Brian! Sappiamo tutti che lo dici solo perchè lo odi con tutto te stesso.- 
-D'accordo. Pensala come vuoi. Ci vediamo dopo.- Conclude Brian la discussione, andando via maledicendo sè stesso.
Alex avrebbe voluto fermarlo, ma sà quanto Brian possa essere orgoglioso e stronzo...ma sà anche che quando si trattava di lei, non sarebbe mai riuscito
a farle del male o a ferirla.
Brian torna in classe, sperando con tutte le sue forze, di superare anche questa situazione.
Suonata la campanella che annuncia la fine dell'ultima ora scolastica, Brian fa scivolare velocemente i suoi libri dal banco per poi
uscire dalla classe con disinvoltura.
Il ragazzo si avvicina velocemente al suo armadietto ed inserendovi il codice, riesce ad aprirlo con facilità per riporci i libri.
Chiuso l'armadietto, Brian decide di evitare almeno per oggi gli sguardi di Alex e dei ragazzi fuggendo via dall'istituto.
Velocemente, monta in sella alla sua moto nella speranza di poter andare via da questo posto che ormai è diventato il suo inferno personale.
-Hey Bri, che dici, me lo dai un passaggio?- Michelle lo ferma, mettendo la sua mano sulla stessa mano di Brian che è posizionata su di un freno.
Brian le avrebbe risposto di no, ma dal momento in cui ha appena visto Alex entrare nella macchina di Liam, un odio travolgente riesce a fargli
cambiare idea.
-Sali.- Risponde il ragazzo tranquillamente, lasciando salire la bionda sulla moto.
Dopo aver accompagnato a casa Michelle, Brian ritorna nella sua abitazione sbattendosi la porta alle spalle e gettando a terra il suo zaino ormai
complice dei suoi dolori.
I genitori di Brian, lavorando in un'azienda importante della California, passano pochissimo tempo in casa ed è per questo che lo stesso
Brian può approfittare dell'occasione per mettersi in pace con la sua mente.
"Se lei è felice, lo sarò anch'io, in qualche modo." Continua a ripetere a se stesso, sedendosi sul divanetto posizionato nel salotto di casa, mentre
si mantiene la testa tra le mani per disperazione.
Anche questa volta, è riuscito a perdere l'occasione che gli avrebbe cambiato la vita.
Preso dai pensieri, non si rende neanche conto che è da più di cinque minuti che qualcuno sta suonando alla porta di casa.
Dopo che i suoi pensieri si sono frantumati, Brian si alza velocemente dal divano per aprire la porta.
Un sorriso gli ricopre il volto, osservando i suoi amici che sono appena venuti a trovarlo per provare insieme.
-Merda Gates, volevi farci aspettare quì fuori al freddo in eterno forse?- Borbotta Jimmy, tenendo sempre le sue solite bacchette tra le mani, mentre
entra in casa Haner.
Seguito da lui, anche Matt, Johnny e Zacky entrano in casa, salutando con vivacità l'amico.
-Gates!? Cazzo amico, sembra che hai visto un fantasma!- Borbotta anche Zacky, un altro amico di Brian dai capelli neri e gli occhi color acqua marina.
-Scusate ragazzi ma ero piuttosto indaffarato.- Si giustifica Brian, chiudendosi la porta di casa alle spalle ed avvicinandosi agli amici.
-Allora ci sei riuscito! Oh cazzo Gates, sono così fiero di te!- Continua Johnny, saltando addosso all'amico mentre prova ad abbracciarlo.
Brian resta in silenzio, osservando il pavimento che non gli era mai sembrato così interessante fino ad ora.
-Ce l'hai fatta questa volta...vero?- Continua Matt, sorridendo per metà a Brian che però si butta sul divano,sospirando.
-Gates, prima che possa venirmi un infarto, parla!- Ribatte Jimmy, spruzzando un pò di ironia.
I ragazzi guardano con curiosità Brian mentre prova a formulare una frase di senso compiuto che non riesce a far fuoriuscire dalla sua stessa bocca.
Jimmy, ha già capito tutto, come anche gli altri. Gli bastava ben poco per capire quanto fosse amareggiato il suo migliore amico.
Brian e Jimmy, si incontrarono per la prima volta grazie alle loro mamme che si conoscevano da anni. I due, all'inizio incompatibili, divennero ben
presto buoni amici quando cominciarono a parlare insieme di musica e di alta cultura musicale. Da quel momento, divennero inseparabili, passando
le proprie giornate in un negozio di musica quì ad Huntington Beach. Tra le varie discografie dei "Pantera" e dei "Misfits" riuscirono a capire
quanto la musica potesse renderli simili.
Dopo alcuni anni, Jimmy e Brian si ritrovarono nella stessa classe alle elementari e da allora, si aggiunsero a loro anche Matt e Johnny che 
come loro condividevano una grande passione per la musica.
Fu agli inizi della scuola superiore invece, che conobbero Zacky, mettendo un annuncio nella bacheca della scuola perchè erano in cerca di un 
secondo chitarrista per la loro band.
Con la conoscenza di Alex, dopo poco tempo, anche i ragazzi scoprirono del sentimento forte che Brian potesse provare per quella semplice ragazza
considerata a volte anche un pò strana dalle sue coetanee.
-Si è fidanzata con Liam...- Sbotta improvvisamente Brian, sospirando tra le parole in sintomo di tristezza.
Brian non è mai stata una persona fragile, ma quella ragazza, è sempre riuscita a sprigionare parti inesistenti del suo carattere.
I ragazzi attorno a Brian sbarrano gli occhi ma tuttavia, gli si avvicinano.
-Cazzo...- Sussurra Jimmy, sedendosi accanto all'amico.
-L'ho persa un'altra volta.- Continua Brian, guardando quella foto davanti a sè, posizionata proprio sul tavolino del salotto.
Una foto che ritrae tutti al completo. Matt con gli occhiali da sole che abbraccia Johnny e Zacky e Jimmy che al centro che abbraccia Brian e Alex.
Una cosa in particolare, Brian odia di questa foto...il fatto che nonostante tutti stiano guardando l'obbiettivo, lui sia lì, con il volto girato
verso Alex mentre la osserva ridere.
-Come ha potuto una ragazza come Alex cedere ai corteggiamenti di uno stronzo come Liam!?- Continua Zacky, prendendo alcune birre dal frigo e porgendole
agli amici.
Brian resta ancora in silenzio, ad osservare la foto.
-Tu glielo devi dire.- Sbotta Matt, avvicinandosi a Brian toccandogli la spalla.
-Dirgli cosa?- 
-Quello che provi. Non puoi lasciarti ostacolare così da Liam Farewell cazzo!-
-Non posso.-
-Come sarebbe a dire, non puoi?-
-Cazzo Matt, l'ho persa! Cosa vuoi che faccia, che vada da lei a dirle che sono quindici fottutissimi anni della mia esistenza che non faccio altro
che pensare a lei e che non posso sopportare che un altro le sia accanto?-
-Dovresti. Se è quello che provi...dovresti. Tante volte, non ti sei dichiarato a lei per paura, ma adesso devi farlo prima che sia troppo tardi!-
-E' già troppo tardi! E' andata...andata.- L'ultima parola, Brian la sussurra quasi, sentendosi un completo fallimento per sè stesso.
Matt ha ragione. Per tanti anni, avrebbe potuto confidarsi, dirle che aveva sempre quella strana voglia di baciarla e fare l'amore con lei, ma 
per paura di poter rovinare tutto, ha sempre preferito incassare il dolore dento di sè sapendo di poterla avere almeno accanto.
Cos'è Brian Haner senza Alexandra Fallen? Nulla.
-Non puoi restare quì a piangerti addosso Brian.- Continua Johnny, sorseggiando la sua birra e passandone un pò allo stesso Brian che stranamente
la rifiuta.
Tutti restano sorpresi dalla reazione di Brian. Solitamente, è sempre stato il primo a dimenarsi nell'alchool, ma questa volta non lo avrebbe fatto.
-Infatti non lo farò più. Alex è la mia migliore amica di sempre ed imparerò col tempo a volerla semplicemente bene. Mi ci abituerò...non posso
pretendere che non svolga al meglio la sua vita e...il mio amore le sarebbe solo d'intralcio.-
-Sai qual è il problema Brian!? E' che tu più dici di volerle bene e più te ne innamori!-
E Jimmy per la prima volta, ha cacciato delle perle di saggezza dalle sue labbra. Brian osserva il volto dell'amico più preoccupato che mai.
Brian stesso, non avrebbe sopportato di vederla tra le braccia di un altro, ma cosa avrebbe potuto fare? Non poteva pretendere niente.
Se non altro, i ragazzi gli sarebbero stati accanto. Sanno bene quanto possa esser folle la gelosia di un uomo come Brian.
-Noi siamo con te Gates. Adesso devi solo lasciarti andare ed io sò bene come fare...- Propone Johnny, sorridendo all'amico.
-Insomma, non credo sia il caso di chiamare Michelle...- Continua Jimmy, osservando Johnny con stranezza.
Tutti sanno che Michelle non significava niente per Brian. Lui, voleva semplicemente affogare la sua rabbia ed il suo dolore, portandosi a letto
più di dieci ragazze alla settimana.
-No! Ho qualcosa di meglio! Adesso scendiamo in garage e cominciamo a suonare alcuni pezzi così scarichi tutta la tensione d'accordo Gates?-
Brian annuisce soddisfatto, per poi alzarsi dal divano e raggiungere i suoi amici nel garage.
Jimmy prende posto davanti alla sua amatissima batteria, Zacky prende la sua chitarra cominciando a strimpellare qualcosa, Johnny prende il suo basso,
Matt si posiziona dinanzi al suo microfono ed infine Brian, impugna la sua chitarra.
Gli "Avenged Sevenfold"...così si fecero chiamare.
Un lampo di luce, riempie gli occhi di Brian, ricordando che quel nome, riuscì a formularlo proprio insieme alla sua Alex.
-Gates, stai bene?- Dice Matt, muovendo la mano dinanzi agli occhi del chitarrista che sembrano essersi incantati.
Brian riesce a tornare alla realtà, cominciando a suonare alcune canzoni con la sua band.



































-Whoooo! Siamo andati alla grande!- Annuncia con felicità Jimmy, fermando il suono della sua batteria.
-Dovremmo iscriverci a qualche concorso per talenti emergenti! Che ve ne pare?- Propone Matt, sorridendo con soddisfazione.
-E' un'idea geniale!  Sono sicuro che le persone apprezzeranno la nostra buona musica!- Continua Zacky, osservando poi Brian mentre 
guarda fuori dalla piccola finestra situata in garage.
Piove.
In questo momento, Brian non sta osservando la pioggia, ma sè stesso. Lui ha il cuore in tempesta e sta solo aspettando che il sole
riesca a ripempire quel vuoto che gli sembra incolmabile.
Per quanto possa far male, Brian si rimette all'opera, provando alcuni assoli mentre gli altri lo osservano con preoccupazione.
Sanno bene quanto un ragazzo forte come lui, possa cedere all'amore di quella ragazza.
-Sbaglio o qualcuno ha appena suonato al campanello?- Domanda improvvisamente Johnny, guardando i volti degli assenti degli amici.
-Mh, si. Vai ad aprire Gates, dev'essere tua madre che come al solito si è dimenticata di portarsi dietro le chiavi di casa!- Continua Matt, ridendo
insieme agli amici.
Anche Brian sorride, ma il suo sorriso si spegne in fretta.
Corre per le scale, ritrovandosi poi all'ingresso di casa ed aprendo sicuro di aver ritrovato sua madre con le solite buste della spesa ed intenta a 
giocherellare con la sua borsetta alla ricerca delle chiavi che ha dimenticato ancora a casa.
Brian apre la porta, ma davanti a lui, non c'è sua madre.
Sbarra gli occhi, quando vede Alex bagnata fradicia. Tuttavia, Alex sorride a Brian.
Lui ricambia il sorriso come intrappolato in quegli occhi grigi per poi osservarla. Ha i capelli completamente gocciolanti ed il suo trucco
è sciolto. Nonostante ciò, Brian non perde occasione per dire alla sua mente quanto fosse bella.
Brian la lascia entrare in casa, chiudendo la porta ed avvicinandosi a lei.
-Sono un vero disastro!- Sorride lei, togliendosi la felpa.
-Alex, cosa ci fai quì?- 
-Beh, ero uscita con Liam per fare quattro passi e mentre stavo tornando a casa ha cominciato a piovere e...-
-Non ti ha neanche riaccompagnata a casa!?-
-Calmati Brian! Non è colpa sua, sono stata io a dirgli di tornare a casa. Se mi avrebbe riaccompagnata, sicuramente mio padre gli avrebbe fatto
il terzo grado e non mi sento pronta a presentarlo in famiglia.- 
-E con ciò? Avrebbe potuto accompagniarti almeno fino a metà strada!-
-Ma Brian, non mi sarebbe accaduto niente!-
-Oh andiamo Alex! Lì fuori non è tutto come sembra. E se non mi avessi trovato a casa?-
-Probabilmente ti avrei cercato al "Johnny's".-
-Sai bene che non voglio che vada in quel posto da sola! Ci sono ragazzi che potrebbero farti del male!-
-Non pensi che potrei badare a me stessa, per una volta?-
-Senti...io...non posso permettere che qualcuno ti faccia del male e che te ne vada in giro da sola per di più sotto la pioggia...-
-Sò che ti preoccupi per me.- Alex si avvicina a Brian, prendendogli il viso tra le mani e sorridendogli.
Brian ha sempre amato quel contatto con la sua pelle, ma per quanto possa amarlo, questa volta si sarebbe allontanato.
-Brian, che ti prende?- Sussurra ancora Alex, vedendo Brian quasi infastidito dalla sua presa.
Brian scrolla velocemente il suo viso dalle mani della ragazza per poi guardarla negli occhi.
-Niente...adesso togliti questi vestiti, prima che ti prenda un raffreddore!-
-E se restassi quì?-
-Cosa?-
-Ricordi? Come quando eravamo piccoli!-
-Non credo sia una buon'idea.-
-Oh andiamo Brian, di cos'hai paura?-
"Di poter fare una stronzata." Si ripete Brian, quasi intenerito da quello sguardo da cucciola che solo lei poteva regalargli.
-E va bene...- Sospira il ragazzo, arrendendosi, mentre un flashback continua a girare nella sua mente.





















FLASHBACK. (Brian e Alex a soli 10 anni.)
-Shh, fai piano altrimenti mamma mi arrabbia!-
-Non riesco a smettere di ridere!-
-Neanche io!-

...

-Brian?-
-Mh?-
-Chissà se resteremo amici per sempre...-
-Se lo vogliamo, credo di si.-
-Ma io lo voglio!-
-Allora non devi preoccuparti.-
-In realtà a volte ci penso...e questa cosa, mi fa paura.-
-Paura come i mostri che vediamo il pomeriggio in televisione?-
-Non essere sciocco...però...pensandoci...si.-
-Qualunque cosa accada Alex, io sarò sempre con te.-
-Me lo prometti?-
-Si, te lo prometto.-
-Sai che mi piace Tom? Ma ho paura che lui non possa provare quello che provo io.-
-Non credo sia possibile...-
-Perchè?-
-Perchè per quanto puoi essere completamente strana a volte, posso assicurarti che sei la persona più bella che io conosca.-
-Brian!-
-Cos'ho fatto?-
-Sei stato molto...carino a dirmi queste cose. Grazie.-
-Alex...-
-Si?-
-...Io...devo dirti una cosa.-
-Sentiamo.-
-Credo che...in qualche modo...-
-Oh Brian! Anche io ti voglio bene!-
-Già...-
-E' questo che volevi dirmi no? Che mi vuoi bene!-
-S...si.-
-Bene, adesso che lo hai detto, sarà meglio provare a dormire!-
-Buonanotte Alex.-
-Buonanotte Brian.-

FINE FLASHBACK.










-Brian?- Alex riprende l'attenzione che Brian sembra aver perso per colpa di un vecchio ricordo.
-Eh?-
-Sei così strano oggi...sicuro di sentirti bene?-
-Sto bene...dai, vieni con me che ti dò qualcosa di caldo da indossare.-
-Agli ordini!-
Alex si lascia guidare da Brian nella sua camera e si siede sul letto, come era solita fare, mentre lo osserva frugare nell'armadio.
Dopo alcuni minuti, finalmente Brian prende un maglione nero che non utilizza da un bel pò di tempo e lo dà a Alex che lo accetta ringraziandolo.
Alex va in bagno per asciugarsi e Brian torna nel garage dai suoi amici.
-Non dirmi che ti sei dimenticato che ci siamo anche noi quì!- Dice Zacky con ironia, guardando il volto da funerale di Brian mentre spegne le casse 
degli appositi strumenti.
-Alex è quì.- Annuncia Brian, con poco entusiasmo.
-Cosa? Che le è successo?- Continua Jimmy, avvicinandosi a Brian.
-Quel coglione di Liam non l'ha riaccompagnata a casa e adesso lei resterà a dormire quì stanotte.-
-Quì...quì? Voglio dire, quì?- Sbotta Johnny preoccupato.
-Già.-
-Dimmi che non lo farai.- Continua sempre Jimmy, ancora con ironia.
-Cosa dovrei fare?-
-Hai capito Haner.- 
-Cazzo no!- Urla Brian gesticolando con rabbia.
-Ci è mancato poco e avrei pensato che te la saresti scopata senza pietà!-
-Jimmy io non voglio scoparmela cazzo! Lei non è come le altre. Non lo sarà mai.-
-Dai amico, lo sò, scherzavo.- Jimmy abbraccia l'amico per dargli sostegno.
-Bene...andiamo a salutare Alex...- Dice poi Zacky, avviandosi verso la porta ed aprendola.
Brian e gli altri seguono l'amico per poi andare in salotto e stendersi sul divano. Tra i vari videogiochi, iniziano a giocare a Call of duty, ma 
mettono in pausa la partita, quando vedono entrare in salotto Alex, avvolta dal maglione di Brian.
-Al!- La saluta Jimmy, correndo ad abbracciarla prendendola poi in braccio.
-Sullivan!- Ricambia il saluto Alex, stringendosi a Jimmy.
-Ti sono mancato eh?- 
-Non fare il coglione James.- Sbotta improvvisamente Brian lasciandosi prendere dalla solita gelosia.
Alex posa i piedi a terra per poi guardare Brian con curiosità.
Jimmy scoppia a ridere, facendo poi ridere gli altri che riprendono a giocare a Call of duty dopo aver salutato Alex.
Alex si siede sul divano, tra di loro, specialmente accanto a Brian che continua ad armeggiare con il controller della xbox.
-Allora Alex, com'è andata con Liam Farewell?- Sbotta improvvisamente Johnny, guardando poi il viso cupo di Brian.
-E' stato così...così...-
-Idiota.-
-Brian!-
-Che c'è?-
-Si può sapere cosa ti prende oggi?-
-Niente, non vedi? Sto semplicemente giocando a Call of duty.-
-Non mi riferivo a questo...-
-E a cosa?-
-Non mi hai mai trattata in questo modo...-
-Oh andiamo Alex. Sono semplicemente stressato per la scuola. Tutto quì.-
-Ma se è da più di un anno che non ti vedo aprire i libri per studiare!-
-Ehm, comunque Al, dicevi?- Continua Johnny, cercando di divincolare la situazione alquanto tragica.
-Meraviglioso. E' stato così meraviglioso stare in sua compagnia...mi ha trattata davvero bene e mi ha persino portata al luna park!-
-Pf, capirai! E' questo il meglio che sà fare?- Brian non riesce a fermare la sua ira, commentando ogni singola parola che Alex spende
per Liam.
-Se non altro, siamo stati davvero bene insieme e poi...mi ha baciata.-
Brian lascia cadere a terra il controller quasi traumatizzato.
Sbarra gli occhi, vedendo Alex mentre continua a sorridere con la testa tra le nuvole.
"Ma tu lo sai quanto fa male vederti sorridere per uno che non sono io?"
Ovviamente, Brian non fa altro che peggiorare la situazione, ponendosi domande che probabilmente le sue labbra non formuleranno mai.
Gli altri guardano la scena restando immobili.
A questo punto, Brian si alza improvvisamente dal divano e se ne va nella sua camera dove sbatte la porta con forza.
Non ha voglia di sentire altro. Non ha voglia semplicemente di vedere la donna della sua vita, parlare di un altro ragazzo.
E così, Brian passa alcune ore in solitudine, nella sua stanza, ricordandosi di dover considerare la sua Alex, come una vera e propria amica.











DUE ORE DOPO...

Brian finalmente si fa coraggio ed esce dalla sua camera, trovando i suoi amici nella depressione totale mentre si passano delle "sigarette".
-Brian...- Sussurra Alex al ragazzo leggendo attraverso quegli occhi spenti.
Brian si avvicina alla ragazza e senza parlare, la abbraccia forte, sentendo il quel dolce profumo di caramelle e fragole che emana la sua pelle.
"Il Paradiso"
Pensa ancora Brian, stringendo il corpicino piccolo della ragazza a sè, cercando di tranquillizzarla. Lui sà bene che Alex avrebbe preferito morire
piuttosto che vedere il suo migliore amico, in quello stato.
Tuttavia, Alex resta confusa, non riuscendo a capire il motivo di quegli strani cambiamenti d'umore.
A rovinare l'atmosfera, sono stati Jimmy e Johnny che hanno appena buttato della carta strazza addosso ai due che continuano a stringersi nonostante
tutto.
Anche Alex si stringe a Brian, sentendo il suo buon profumo di sigarette e dopobarba che ha sempre amato.
-Oh andiamo ragazzi! Quante smancerie!- Ironizza Zacky, cominciando anche lui a buttare della carta addosso ai suoi amici.
Ad interrompere ancora, questa volta sono stati i genitori di Brian che sono appena tornati da una lunga e faticosa giornata di lavoro.
-Salve ragazzi, non sapevo di trovarvi tutti quì! Oh ciao Alex!- Sbotta Suzy con entusiasmo, entrando in casa insieme al marito carico di buste
della spesa.
-Salve signora Haner!- Ribattono i ragazzi tutti insieme, mentre Alex scioglie ancora l'abbraccio con Brian per salutare cordialmente Suzy che 
per lei è a tutti gli effetti come una seconda madre.
-Mamma, stanotte Alex dorme da noi.- Annuncia Brian con un sorriso a trentadue denti.
-Certo che dorme da noi! Con questo tempaccio non mi sembra il caso di farla tornare a casa. Tuo padre avrebbe potuto accompagnarla ma tra un pò
deve andare ad una cena importante di lavoro. Comunque tu Alex, stai tranquilla, telefonerò io stessa tua madre e l'avviserò.- Dice Suzy tutto ad un 
fiato.
In effetti, le due famiglie si conoscono da così tanti anni che non ci sarebbero mai stati problemi di questo genere.
La famiglia di Alex si fida ciecamente di Brian, conoscendolo da più di quindici anni.
-Grazie mille Suzy!- Ribatte felice Alex.
-Piuttosto, voi rimarrete per cena vero?- Continua Suzy, indicando i ragazzi.
-Ma noi non vorremmo disturbare...- Dice Zacky, quasi rosso in volto.
-Nessun disturbo cari! Lo sapete bene che ormai questa è come se fosse anche la vostra casa!- 
Dopo aver accettato l'invito, il padre di Brian và alla cena di lavoro mentre la madre e gli altri cenano tranquillamente a casa, tra battutine
divertenti e continui sorrisi che non sembrano voler smettere.
Brian osserva continuamente il volto allegro di Alex, sapendo che probabilmente aveva tanto bisogno di ridere. La sua situazione familiare
non è delle migliori dato che la madre lavora tutto il giorno e per di più, suo padre non è mai stato degno di potersi considerare tale.
Ricorda solo di quando era piccola e di quando suo padre picchiava sia lei che la madre. Tuttavia l'uomo ben presto le abbandonò e da allora
Alex non ebbe più notizie di quello che doveva considerarsi un vero e proprio padre per lei.
Lo ha sempre odiato per quello che le aveva fatto quando era solo una bambina e questo le provocò un trauma abbastanza difficile da superare
dato che a scuola non riusciva più a stringere amicizia con nessuno.
A quel punto incontrò Brian e la sua vita sembrò prendere una piega diversa.
Finita la cena, i ragazzi tornano a casa soddisfatti mentre Alex e Brian restano seduti sul divano del salotto di casa, mentre scelgono un film da
vedere.
-Ti prego!- 
-No!-
-Oh andiamo, cosa ci trovi di male in quel film?-
-E' roba da femminuccie cazzo!-
-No che non lo è! E' la storia d'amore più bella che abbia mai visto!- Continua Alex, sospirando quasi sognante.
-Cosa c'è di bello nel vedere due coglioni che prima si amano, dopo si odiano e poi si amano di nuovo? Per non parlare delle assurdità che fa
il coglione numero uno quando vuole costringere alla cogliona numero due ad uscire con lui!-
-Un momento...hai dato dei coglioni ai miei amatissimi protagonisti? Cioè, li hai anche numerati?-
-Beh, è divertente.-
-Se non altro, il coglione numero uno si è dato da fare! Tu dovresti smetterla di fare il puttaniere per i corridoi della scuola!-
-Ti ricordo che io non faccio niente di male! Sono le ragazze che sono decisamente troppo altruiste!-
-A me non sembra che ti dispiaccia! Anzi, mi sto chiedendo ancora quando metterai la testa a posto...-
-Quando la ragazza che amo si deciderà a capirlo.-
-Non posso crederci! Finalmente ti sei innamorato! Chi è lei? E' dell'ultimo anno? La conosco?-
-La conosci...non ti dirò altro.-
Una morsa allo stomaco, colpì Alex. Non sapeva perchè, ma tutto ad un tratto, si sentì il cuore pesante.
-Non sarai gelosa Al?-
-Io? Ma dai! Sei il mio migliore amico, sai che non aspetto altro...sono stanca di vederti girare intorno a quella smorfiosa di Michelle!-
-Il tuo sembra davvero odio!-
-Evitiamo questo discorso! Allora, vediamo il film?-
-Ho qualche possibilità di rifiutare?-
-No, quindi adesso goditi lo spettacolo e le emozioni che solo "Le pagine della nostra vita" può regalare!-
-Mi addormenterò presto, già lo sò.-
-Probabile, ma almeno ci avrai provato.-
Brian sorride ad Al e seduti sul divano, iniziano a vedere il film, ma qualcosa non va per il verso giusto.
Alex si addormenta sulla spalla di Brian e lui se ne rende conto solo dopo aver visto il film.
Prende il volto di Alex tra le mani e la osserva mentre continua a tenere gli occhi chiusi.
"Se è lui che vuoi, mi accontenterò di averti accanto, anche se solo come una semplice amica."
































NOTE DELL'AUTRICE.

Tatataaaaaaaaa
Ecco a voi l'aggiornamento che tanto aspettavate!
Si, mi rendo conto di aver dato alla luce una ff piuttosto triste ma...io sono fatta per queste
cose depressive, scusatemi T.T
Per il resto, ho voluto fare un quadro generale della situazione che spero sia stata di vostro gradimento!
Vi avverto che questa storia...sarà piuttosto speciale perchè pian piano, capirete che al suo interno si nasconde
un messaggio ben preciso che un pò tutti dovrete capire.
Spero che comunque sia questo capitolo vi sia piaciuto e sò di non essere chissà quanto brava a scrivere ma credetemi
che lo faccio con il cuore.
Bene, aspetto le vostre recensioni così potrò sapere se la ff vi stia piacendo :)
Peace&Love -SynysterIsTheWay









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Capitolo 3
*** 3.Ero ad un passo da te. ***


3° Ero ad un passo da te.












BRIAN POV'S.




-Brian!? Brian? Oh andiamo Brian svegliati!- 
La voce di Alex, rientra nella mia testa, colpendo più volte i miei occhi che fanno fatica ad aprirsi.
Mi sveglio, ritrovando l'immagine di Alex , mentre indossa una delle mie felpe preferite.
-E' tardi Brian!- Continua Alex, mentre si adagia per la camera scompigliandosi con velocità quei fantastici capelli che si ritrova.
A mio parere, non ho mai visto una ragazza avere i capelli così soffici e morbidi di quelli.
-Tardi? Ma è domenica cazzo!- Continuo, quasi urlante mentre mi strofino gli occhi ancora impastati dal sonno.
-Ma non per questo ti è concesso continuare a dormire! Adesso sbrigati o rischiamo seriamente di far tardi.-
-Non credo di aver capito del tutto le tue intenzioni. Dove dovremmo andare?-
-Ti ricordo che è il compleanno di mia cugina Frances e le avevi promesso che le avresti tatuato quella stellina che tanto ama sul polso!-
-Dovevi dirle che la domenica siamo chiusi! E poi tra Matt, Jimmy, Johnny e Zacky proprio io dovrei esser disponibile?...-
-Ovvio! Purtroppo ognuno di loro mi ha spiegato di avere delle faccende importanti da risolvere. Per il resto, tu sei il mio migliore amico
ed è in te che ho sempre confidato!-
-Giusto, sono il TUO migliore amico.-
-Ti prego! E' mia cugina e oggi compie finalmente diciotto anni...è importante per lei fare quel tatuaggio.-
Sbuffo ancora, osservando quegli occhi grigi penetrarmi nell'anima.
Non avrei resistito a lungo. 
-D'accordo.- 
-Grazie! Grazie! Grazie!- Balbetta Alex continuamente, abbracciandomi forte... così tanto da farmi distendere sul pavimento.
Lei continua ad abbracciarmi, ed io faccio lo stesso, sentendomi così sazio da non poter desiderare altro nella mia vita.
Molte volte, mi sento di poter riuscire a spiccare il volo, sentendo anche solo quelle piccole braccia entrare in contatto con il mio collo.
Inclino la mia testa sul pavimento, mentre lei è ancora distesa sul mio corpo, sorridendo.
E' proprio così che voglio morire...tra le sue braccia, vedendola poi sorridere. 
Dopo aver perso alcuni battiti osservando il suo sorriso più luminoso che mai mentre  continua ad aggiustarsi i capelli, decido di posizionare
le mie ginocchia al pavimento e prenderle entrambe i polsi mentre la sento già imprecare.
Sà bene dove voglio arrivare.
Con velocità, inverto i ruoli, distendendo il suo corpo caldo sul pavimento e cominciando a farle il solletico sui fianchi. Credo di essere
una delle poche persone a conoscere il suo punto debole.
Mentre ride respirando a fatica, io mi sento rinascere, continuando a muovere le mie mani sul suo corpo. 
La vedo continuare a ridere e a riempirmi il cuore di gioia, sapendo che nonostante sia solo un solletico, questa volta sono stato proprio io a farle
avere questa reazione così eccitante.
-Basta! Basta ti prego!- Continua Alex ridendo a crepapelle mettendosi le mani sulla pancia per farmi capire che ne è davvero esausta.
Continuo a sorriderle, per poi vederla quasi piangere. Una delle particolarità che amo di questa ragazza è che ha sempre gli occhi lucidi.
Ha gli occhi lucidi quando qualcuno le fa un complimento, ha gli occhi lucidi quando vuole ottenere qualcosa, ha gli occhi lucidi quando è piena
di rabbia dentro da volersi sfogare, ha gli occhi lucidi persino quando ride.
Alcune lacrime di gioia rigano il suo viso scendendo poi dalle sue labbra al suo stesso collo. Una voglia incondizionata di baciarla, mi fa umidire le labbra,
ma ripeto a me stesso di dovermi fermare, prima che sia troppo tardi per entrambi.
Non mi sarei fermato, e lo sapevo bene.
Mi fermo con decisione, vedendola poi respirare a fondo per poter riprendere il fiato perso. Anche io faccio lo stesso, vedendola ancora ridere per
mostrarmi quelle piccole fossettine che le spuntano proprio sulle guancie.
Mi limito a rialzarmi dal pavimento, tendendole una mano poi, per aiutarla a rialzarsi.
Lei, dopo essersi asciugata le lacrime di gioia dal suo viso con la mia felpa, si lascia alzare da me per poi cadermi ancora addosso a peso morto.
La prendo in tempo, vedendola ancora sorridere. Mi limito a guardare il suo volto che si trova a pochi centimetri di distanza dal mio.
Riesco a far incrociare il suo naso con il mio, ma mi scosto velocemente, sentendo ancora le sue braccia avvinghiarsi a me.
-La smetti di abbracciarmi? Sei proprio insopportabile!- Dico con ironia, ghignando.
-Nessuno è troppo grande per un abbraccio...e poi, tutti hanno bisogno di un abbraccio!- Mi sussurra Alex, continuando a stringersi a me.
Ancora una volta, il contatto con il suo corpo, mi fa rabbrividire.
-Ehm, dobbiamo andare no?- Borbotto sciogliendo l'abbraccio per poi dirigermi verso il bagno. 
-Si, ti aspetto giù.- Conclude Alex.
Incredibile come riesco a sentire i passi di quella ragazzina, persino mentre scende con tranquillità le scale
di casa...


























Dopo una doccia veloce e dopo essermi vestito, scendo giù in salotto dove vi trovo Alex mentre continua ininterrottamente a specchiarsi.
Adagia con tranquillità le dita delle sue mani tra i suoi stessi capelli, sistemandoli ad un lato come le piace fare di solito.
Dopo tanto tempo, finalmente posso vedere il suo viso non esser ricoperto di quell'inutile mascara o trucco che continuamente le copre tutto
il viso.
Il suo modo di truccarsi è decisamente troppo forte a volte, eppure non capisco quale sia il vero motivo di questa sua scelta.
Ha un viso che farebbe invidia a chiunque, ma ovviamente, preferisce distruggerlo.
Ad ogni modo, non cambierei assolutamente niente in lei. 
-Andiamo?- Mi domanda spostando il volto dallo specchio, per riporlo sul mio.
Non faccio caso alla sua domanda, continuando ad osservare ogni singolo particolare in lei.
Per non parlare poi di quelle lentiggini che sembrano prender vita quando strizza gli occhi per regalarmi un altro sorriso sincero.
E' lei la medicina di cui necessito per vivere in questo stupido mondo.
-Brian?- 
-Ehm si, scusami è che...- Sto per arrossire sentendo le mie guancie andare a fuoco.
-Dobbiamo andare, prima che Frances ci dia per dispersi!- 
-Giusto. Andiamo.-
Usciamo di casa per poi dirigerci verso la mia moto.
Alex monta in sella alla moto, con disinvoltura ma quasi impaurita.
Sà che sono sempre stato un'amante della velocità.
-Promettimi che andrai piano...- Mi sussurra quasi, mettendosi il casco che io ovviamente non indosserò.
-Sai che non lo farò.-
-Ma almeno fallo per me! Sai, non vorrei arrivare al negozio con una costola rotta!-
-Beh, posso sempre portarti all'ospedale così da piangermi addosso per il danno che ti ho causato...però, rientrerei troppo negli stupidi
personaggi che ti piace osservare nei tuoi film d'amore.-
-In realtà, non ti ci immagino per niente a recitare in  un film d'amore e per di più drammatico!-
-E come mi immagineresti?-
-Credo al volante di una moto, mentre continui a sfrecciare via. A quel punto, io cado dalla moto rompendomi una costola e tu non te ne accorgi
troppo preso dalla velocità del momento. Morale della favola? Quando te ne accorgi, ti accendi una sigaretta e non ti degni neanche di tornare indietro.-
-Mi conosci davvero bene! Complimenti Al.-
-Conosco anche il tuo amore per le sigarette e l'alchool!-
-Già, quello lo conosco bene anch'io.-
-Dovresti smetterla di fumare! Hai soli diciotto anni!-
-Parla la ragazza matura di ehm...diciotto anni!? O sbaglio?-
-Smettila di prendermi in giro, io lo dico per il tuo bene!-
-Ti ricordo che anche tu fumi!-
-Ma non dieci pacchi di sigarette da venti al giorno!-
Rido salendo sulla moto, per poi sfrecciare via e dirigermi al "mio" negozio di tatuaggi.
Arrivati, spengo la moto, sentendo la voce squillante di Alex ribattermi contro mentre scende dalla moto.
-Cazzo Gates, ti avevo detto di andare piano!- 
Alex si toglie velocemente il casco, per poi guardarmi con rimprovero. 
E' inutile, adoro vederla così arrabbiata.
-Ma ho guidato con lentezza!- Cerco di giustificarmi, ghignandole contro.
-Con lentezza!? Avresti potuto ucciderci!-
-Guarda il lato positivo della cosa...-
-E quale sarebbe?-
-Saremo morti insieme! Così, mi avresti sopportato anche nell'oltre tomba!-
-Sei un'idiota!-
-Grazie, anche tu sei bellissima.-
-Cosa?-
-Ehm, no, niente...-
-Sicuro?-
-Ehm ecco...-
Dannazione. Adesso mi ci mancava solo questa.
-Alexandra!- Urla improvvisamente una voce, che ci fa voltare.
Incredibile ma vero, Frances Smith, la donna più rompiscatole dell'intero univero è riuscita a salvarmi.
-Frances! Tantissimi auguri di buon compleanno!- Ribatte Alex, avvicinandosi a sua cugina che poco fa era seduta sulla scalinata del negozio.
-Non ci speravo più!- Sbuffa Frances, abbracciando Alex per poi salutarmi con un cenno di mano.
Se non fosse per quel caratteraccio, Frances non sarebbe poi così male.
Ha i capelli neri, lunghi fino alla schiena e degli impressionanti occhi azzurri quasi color ghiaccio. Labbra perfettamente carnose ed
un corpo abbastanza in carne ma pur sempre magro.
-Mi dispiace Frances, ma abbiamo avuto un piccolo inconveniente!- Alex si volta verso di me, vedendomi accendere una sigaretta mentre resto
seduto sulla mia amatissima moto.
Alex non fa altro che incenerirmi con lo sguardo ed io continuo a sorriderle con un pizzico di superbia.
-Oh non importa! Sono così emozionata, finalmente stasera potrò sfoggiare il mio nuovo tatuaggio!- Continua Frances, emozionata alla sola idea di 
esser tatuata.
Continuo ad aspirare il fumo dalla mia "Marlboro" per poi vedere Alex perdere la pazienza.
E' ovvio che se non finisco di fumare la mia sigaretta, nessuna delle due potrà entrare nel negozio.
Credo sia proprio questa la cosa che sta infastidendo Alex, ma io in compenso, diverto. Mi piace vederla arrabbiata, felice, gioiosa, emozionata, nervosa, infastidita...
-Allora, entriamo?- Dice ancora Frances, più emozionata di prima.
-Certo che entriamo...però, solo quando Mr. guardatemisonobrianhaneresonounfigo si deciderà a spegnere quella fottutissima sigaretta e aprire
questo negozio!- 
-Stai parlando di me?- Sbotto con ironia, sembrando il più naturale possibile mentre vedo gli occhi di Alex diventare sempre più cupi.
Alex questa volta decide di non rispondere alla mia provocazione, per poi avvicinarsi con aria minacciosa a me.
La mia migliore amica, mi prende velocemente tra le mani la sigaretta, portandosela tra le sue labbra ed aspirando un bel pò di fumo.
Dopo questo procedimento, vedo il mio mondo crollare in pezzi quando decide di buttare la sigaretta rimasta a metà a terra per calpestarla.
-Questo contrometterà la nostra amicizia...lo sai no?-
-Posso rischiare Gates.-
-Non sai contro chi ti stai mettendo.-
-Oh lo sò e come. Mi sto mettendo contro quel bambino capriccioso che piangeva in continuazione 
non appena la mamma lo lasciava del tempo in più alla scuola dell'infanzia.-
Possibile che se lo ricordi ancora? Sono passati anni ormai...
-Si dà il caso che quel bambino adesso sia cresciuto e sia definitivamente diventato più alto di te. Cosa che prima, non era così.-
-Si, eri un gran bel soldo di cacio!-
-Adesso le cose sono cambiate! Sei tu la gnoma quì!-
-Non ti permettere di chiamarmi in questo modo!-
-Altrimenti?-
-Altrimenti...altrimenti non lo sò!-
-Quando avrete finito di fare i cazzoni, sarete pregati di prestarmi un pò di attenzione!- Si intromette Frances, quasi infastidita dalla situazione
che si è creata.
Ha sempre odiato i nostri modi di stuzzicarci a vicenda perchè li trova comportamenti alquanto banali.
Io e Alex guardandoci in faccia, scoppiamo a ridere per le cose assolutamente stupide che ci siamo detti contro. Prenderci in giro e stuzzicarci...
questo è sempre stato il nostro modo di dimostrarci affetto.
Mi allontano finalmente dalla mia moto, per poi dirigermi al negozio ed aprirlo con le chiavi.
Aperto, vi lascio entrare dentro Alex e Frances mentre apro le varie finestre.
Ricordo come se fosse ieri, quando io e i ragazzi decidemmo di aprire un negozio di tatuaggi e cimentarci in quest'impresa che all'ora sembrava
esser davvero grande.
Purtroppo, non si vive solo di musica e ci eravamo ripromessi, di fare qualcos'altro prima di diventare dei musicisti affermati.
Così, aprimmo questo negozio con l'aiuto anche delle nostre famiglie e abbiamo cominciato a fare dei corsi per poterci specializzare in questo
settore. Quando abbiamo cominciato, avevamo soli sedici anni, mentre l'anno scorso siamo riusciti a dedicarci a quest'attività aprendone un negozio.
Come lavoro, devo dire che è davvero ottimo. Abbiamo bisogno di soldi, se vogliamo davvero viaggiare per il mondo e diventare una band a tutti
gli effetti.
-Wow, non credevo fosse così grande!- Sbotta Frances, guardandosi intorno.
In effetti, siamo riusciti a realizzare un vero e proprio "studio".
-Con un pò d'impegno, stiamo portando avanti quella che sembrerebbe essere una nostra attività.- Borbotto, aprendo tutte le finestre del negozio
per poi prendere velocemente tutto l'occorrente che avevo già sterilizzato qualche sera fa.
-Farà male?- Domanda titubante Frances, quasi preoccupata.
-Oh non preoccuparti Fran, Brian è davvero in gamba!- Continua Alex, cercando di tranquillizzare sua cugina che sembra essersi impaurita, vedendo
l'ago tra le mie mani.
-Purtroppo il dolore è soggettivo...per di più, il polso è una parte abbastanza sensibile.-
Frances caccia un gemito quasi di dolore mentre si siede sul divanetto.
-Ma che bravo Brian, sei davvero d'aiuto!- Ribatte ancora Alex, osservando ogni mia mossa.
-Cosa le devo dire? Che se riesco a conficcare l'ago in una vena, muore?- Ribatto anch'io con ironia, per poi zittirmi, vedendo Frances entrare in panico.
-Non ascoltarlo Fran! Ci sono io con te, tu pensa a qualcosa di positivo...tipo che stasera ti dirverterai un casino al tuo compleanno di diciotto
anni!-
-Cazzo Al, sembra che stia per morire!- 
-Se solo tu fossi un pò più calmo e pacato e la smettessi di dire cazzate per spaventarla, la situazione migliorerebbe.-
-Mi diverto troppo.-
-Io no.-
Prendo velocemente i miei soliti guanti puliti, procedendo poi con la stesura del tatuaggio.
Un'enorme stella nera sul polso, con la lettera "F".






















UN'ORETTA DOPO...


-Okay, il tatuaggio è pronto!- Sbotto togliendo velocemente l'ago dalla pelle di Frances, vedendola poi riaprire gli occhi.
-Finito!? Quindi è...finito!?- Sussurra Frances, osservando velocemente il suo polso perfettamente tatuato.
E' stato un gioco da ragazzi.
-Hai sentito molto dolore?- Domando ancora, vedendola alzarsi soddisfatta dalla sedia.
-E' stata una sensazione piuttosto strana...-
-Vieni quì, ti metto la pellicola.- 
Posiziono la pellicola in plastica sul polso destro di Frances su cui ho disegnato il tatuaggio.
Alex osserva la scena, restando sbalordita.
-Oh cazzo, è davvero fantastico! Brian, non sò davvero come ringraziarti! Cioè, è perfetto ed è proprio come volevo che fosse!- Esulta la ragazza,
continuando a saltellare entusiasta.
-Te l'avevo detto che Brian ci sà fare. Se non altro, anche gli altri ragazzi sono bravi, ma oggi erano occupati.- Dice Alex, prendendo il polso
dell'amica per osservare ancora il tatuaggio.
-Bene...adesso ti dirò come devi curarlo. Tieni la pellicola almeno fino a stasera ed una volta tolta, passa sul polso una crema idratante.
La crema, la metterai anche nei giorni successivi, almeno per una settimana cosichè il tatuaggio possa cicatrizzarsi bene. Per il resto, goditelo.-
-Non sò davvero come ringraziarti! Adesso, veniamo al dunque...quest'opera d'arte merita di esser ricompensata.- Continua Frances, cominciando a prendere
la borsetta ed il suo portafoglio di "Gucci" nero.
-Non importa, davvero. Consideralo come un regalo di compleanno.- Sbotto sorridendo alla ragazza che mi guarda sbarrando gli occhi.
-Oh, non posso accettare davvero...-
-Avanti! I diciotto anni non tornano più indietro...goditeli come dovresti goderti il tuo nuovo tatuaggio. Va bene così.- Sorrido alla ragazza che 
mi abbraccia ringraziandomi di cuore.
Alex mi sorride, sapendo che nonostante sia uno spaccone, presuntuoso ed arrogante...sò anche essere una persona comprensiva ed in parte buona.
-Senti Brian, che ne dici di venire anche tu alla mia festa di diciotto anni questa sera? Verrà anche Alex come sai.-
-Ecco io non credo sia una buon'idea.-
-Dai Brian! Vieni, ci divertiremo!- Prova a convincermi Alex ed ecco di nuovo quei suoi soliti occhioni lucidi.
-Verrò.-
Alex mi abbraccia velocemente ed io porto il mio braccio destro attorno alla sua spalla per stringerla ancor di più al mio petto.
-Grande! Ah, se vuoi, puoi portare anche i tuoi amici. Alex me ne ha parlato così tanto che è come se li conoscessi da sempre. Ci vediamo a casa
mia per le nove e mezza. Ciao ciao cari!- Frances se ne va, lanciando un bacio evidentemente a sua cugina.
Velocemente, mi allontano da Alex per poter richiudere il negozio e riportarla a casa sua.
Saliamo ancora sulla moto per poi dirigerci verso casa Jhonson.
Arrivati a destinazione, Alex scende dalla moto sempre più arrabbiata di prima. Colpa del mio solito eccesso di velocità.
-Okay, ti prometto che la prossima volta andrò piano.- Mi arrendo, sorridendole per poi spegnere il motore del veicolo.
-Lo spero per te!-
-Dai, non ti arrabbiare!-
-Brian...-
-Mh?-
-Non capisco perchè continui a vietarmi certe cose così stupide...-
-Ci risiamo? Senti, non ne voglio riparlare.-
-Cosa posso fare per convincerti? E' da più di un anno che esprimo il desiderio di tatuarmi e tu ogni volta me lo vieti...-
-Non devi tatuarti. Almeno non ora.-
-Parla il tatuatore con almeno una quindicina di tatuaggi sulle braccia!-
-Ma è diverso!-
-No che non lo è! Sto provando davvero a capirne il motivo, ma non ci riesco.-
-I tatuaggi, sono una cosa seria...se poi te ne penti?-
-Sai che non ne sono il tipo! Mi stai dando della superficiale?-
-Sai che non lo penso, è solo che ti sto chiedendo di pensarci almeno un altro pò.-
-E' da una vita che aspetto di tatuarmi!-
-Non voglio che tu rovini la tua bella pelle...è già perfetta così.- Ammetto guardandola negli occhi, mentre lei stessa, mi rivolge uno sguardo
triste.
Sò che per lei è davvero una cosa importante, ma io non mi sento ingrado di far del male alla sua pelle. 
-Vuol dire che mi farò tatuare da Jimmy!-
-Se lo volevi davvero, già lo avresti fatto.-
-Promettimi che mi tatuerai.-
-Non posso farlo Al.-
-Perchè?-
-Te l'ho già detto...non voglio rovinare la tua bella pelle...-
Alex sbuffa, ma si rassegna alla mia testardaggine.
Quel suo viso così imbronciato, mi fa venir voglia di baciarla e stringerla a me, fino alla fine dei tempi.
No, devo smetterla di pensare queste cose. Alex è mia amica. Mia amica e basta.
Riesco a sentire il mio cuore battere con forza, quando la mia stessa pelle entra in contatto con le sue mani.
Al mi sta...accarezzando una guancia?
-Sei così carino quando ti preoccupi per me!- Sbotta la mia "migliore amica" con dolcezza mentre socchiude gli occhi.
Deglutisco, sentendomi semplicemente un povero idiota.
"Diglielo, diglielo adesso" 
No, non posso.
"Non perdere quest'opportunità".
La perderò.
"Ma cosa dici? Devi dirle cosa provi"
Non credo di farcela.
"Puoi farcela! Cogli l'attimo."
Sò già che mi odierà.
"Non lo farà, ma è il momento giusto!"
Forse è vero...
"Lo è! E' fidanzata da solo un giorno con quel Liam, sei ancora in tempo!"
Non credo la vita voglia darmi un'altra opportunità.
"Fallo o un giorno, potresti rimpiangere tutto questo."
Si, devo trovare il coraggio e dirglielo.
"Diglielo...digli che la ami."
Si, glielo dico...
"Adesso o mai più."
-Senti Al, c'è una cosa che devo dir...-
-Oh, dimenticavo...Liam passa a prendermi alle nove! Se vuoi, potete unirvi a noi...nella sua auto, dovremmo rientrarci tutti.-
Avrei dovuto capirlo no?
E' ovvio che va alla festa di sua cugina con il suo nuovo fidanzatino...
-Brian, ti senti bene?-
-Si...ehm, non credo verrò.-
-Come? Ma poco fa mi avevi detto che...-
-Dimentica semplicemente quello che ti ho detto. Ci vediamo domani a scuola.-
-Ma...-
Non dò l'opportunità ad Alex di parlare mettendo di nuovo in moto il veicolo per poi sfrecciare via.
"Ci avevi davvero creduto, idiota?"
A casa, apro con forza la porta, sbattendola poi per richiuderla.
-Gates, tua madre ci aveva aperti e ci ha detto di aspettarti quì. Adesso lei è uscita.- Mi dice Zacky, seduto sul divano con il resto dei miei
amici, mentre chiacchierano animatamente. 
Mi stavano aspettando...
-Brian, cosa ti succede? Sembra che hai visto un fantasma.- Continua Johnny, scrutando al meglio il mio volto.
Senza rispondere alle mie azioni, corro in camera mia, dove butto a terra tutto ciò che mi ritrovo davanti.
I ragazzi allarmati, mi seguono in camera ed io continuo a fare strage degli oggetti.
Alcune foto raffiguranti me e Alex insieme, le scollo con violenza dalla parete, mentre le altre incorniciate, le butto sul pavimento quasi
distruggendole.
Senza versare neanche una lacrima, butto a terra altri oggetti situati sulla scrivania ed anche una sedia che mi è solo d'intralcio.
Sono caduto così in basso...e solo per l'amore di una donna.
-Gates adesso calmati cazzo!- Mi raggiunge Matt, prendendomi le spalle ma spintono anche lui per allontanarlo.
Gli altri mi guardano quasi impietriti mentre cado con le ginocchia a terra, prendendo una delle mie foto con Al in cui lei stessa mi lascia un bacio sulla guancia.
Dopo alcuni minuti di silenzio, Jimmy si avvicina a me, tentando di farmi ragionare ma quando sto per spintonare anche lui, lui stesso riesce
a farmi ragionare bloccando ogni mio pugno.
-Non è così che risolverai le cose.- Mi dice il mio amico con freddezza, richiamando poi l'attenzione degli altri.
-Levati dalle palle Rev.- Sbotto con cattiveria, tenendo ancora la foto tra le mani.
-E va bene, mi levo dalle palle. Ma prima che io lo faccia ed esca fuori da quella cazzo di porta, volevo dirti che non sei solo.
Tutti e ripeto, tutti, siamo quì e stiamo soffrendo con te. Adesso dovresti solo alzare quel culo di merda che ti ritrovi e lottare davvero per
le cose in cui credi.-
-Io non ci credo più.-
-Ah no? Bene allora. Guarda Alex...guardala mentre se ne va. Guardala mentre frequenta un altro e guardala concedersi per la sua prima volta
ad un figlio di puttana! E' questo che vuoi eh? E' questo?
- Mi urla contro Jimmy, più nervoso che mai.
Poso il mio volto sul pavimento, non riuscendo a reggere gli occhi rabbiosi del mio migliore amico.
-Sei un fottuto coglione.- Continua Jimmy, ferendo ogni parte di me.
Jimmy prova ad andarsene, ma le mie parole lo fermano.
-Jimmy...non lasciarmi solo.- Ho ferito anche il mio orgoglio maschile questa volta, ma per una buona ragione.
Jimmy torna velocemente sui suoi passi e viene ad abbracciarmi. 
Gli dò alcune pacche sulla spalla, stringendolo sempre più forte.
Mantenendo il mio volto pieno di rabbia, riesco a vedere le figure di Matt, Johnny e Zacky che sono ancora sulla soglia della porta, sorridenti.
Sorrido loro, continuando a stringermi a Jimmy, per poi fargli cenno di avvicinarsi.
Anche loro si avvicinano e si uniscono all'abbraccio per poi cominciare ad esultare.
Non potevo richiedere amici migliori dalla vita...
-Avanti Gates, adesso spiegaci cos'è accaduto!- Dice Matt, dandomi alcune pacche sulla spalla, cercando di darmi conforto.
-Anche questa volta, mi sono tirato indietro. Avevo intenzione di parlare e di confessarle quello che provo...ma lei mi ha interrotto, 
dicendomi che stasera, alla festa di diciotto anni della cugina lei andrà con Liam.-
-Merda! Se quello se la scopa sei fottuto!- Dice Zacky, sedendosi accanto a me.
-Alex non è il tipo di ragazza che va a letto con un ragazzo che conosce da qualche mese, con cui si ci è fidanzata da un giorno!- 
-Su questo non ci piove Matt, ma Liam è così bastardo da poterla costringere con la forza.-
Alle parole di Jimmy, riesco a sentire il mio stomaco contorcersi e l'odio crescermi dentro.
-Io gli spacco la faccia a quel figlio di puttana!- Sbotto con rabbia, vedendo poi gli altri cominciare a ridere.
-Tranquillo Gates...ci deve pur essere un modo per evitare tutto questo!- Continua Johnny.
-A meno che...-Penso tra me e me. 
-A meno che?- Ribattono i miei amici in coro, osservando il mio volto soddisfatto.
-Preparate i vestiti ragazzi. Stasera si va ad una festa!-











































NOTE DELL'AUTRICE.

Okay, ecco a voi il terzo capitolo!
EHEHEHEHHEHEHEHE 
Sò che siete curiosi di sapere cos'accadrà nel prossimo capitolo, ma ovviamente non posso
spoilerarvi niente!
Riuscirete ad aspettare fino al prossimo capitolo?
Comunque sia, ringrazio tutte le ragazze ed i ragazzi che continuano a seguirmi e a recensire. Davvero, sono così felice
che molti di voi continuano a seguirmi nonostante l'accaduto del mio primo account.
Per il resto, una ragazza, nonchè una mia amica mi ha fatto notare alcuni errori nel capitolo precedente.
Mi dispiace tanto ma purtroppo è un periodo davvero particolare e sto scrivendo di fretta per non restare indietro sui tempi.
Mi dispiace anche se il mio modo di scrivere non sia migliorato ma secondo me è piuttosto andato a male. Scusate, è che 
non scrivo da tanto e sto cercando di restare al passo come le altre volte!
Bene...fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto e...ci sentiamo al prossimo no?
RECENSITE PICCOLI LETTORI <3

Vi voglio bene.<3

-SynysterIsTheWay

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Capitolo 4
*** 4. I know it's hurting you, but it's killing me. ***


4°I know it's hurting you,but it's killing me.









Luci soffuse e fumo nell'aria che provoca solo nausea alle narici di chi lo annusa.
Alex arriva alla villa di sua cugina Frances, accompagnata da Liam che non sembra volerla lasciare da sola neanche per
un secondo.
Liam tiene la mano della ragazza mentre continua a salutare alcuni conoscenti per poi sorridere ad Alex che si sente protetta
dalla stretta del fidanzato.
Alcuni ragazzi, cominciano a dimenarsi sulla pista da ballo, tenendo tra le mani quelle bottiglie di liquido alcolico che già deve averli 
fatti sballare.
Frances, tra fumo e alchool, comincia a ballare per tutta la casa accompagnata poi dalle sue inseparabili amiche che anche questa notte
la porteranno nel letto di un nuovo sconosciuto o forse, imbucato.
Eppure, nel cuore di Alex, c'è qualcosa che non và. Probabilmente le manca Brian... come non potrebbe mancarle il suo migliore amico? E' con lui
che di solito festeggiava ed è con lui che rubava gli alcolici alle persone per poi salire sul tetto della sua stessa casa ad osservare le stelle
dandogli strani nomi, piuttosto buffi.
Ma qualcosa la turba, cambiando di colpo il suo stato d'animo. Poco prima, sorrideva, riusciva a restare tra le braccia di Liam...adesso invece, sembra
essersi ricordata della strana reazione che ha avuto Brian questa mattina nei suoi confronti.
Tuttavia, Alex si distrae velocemente dai suoi pensieri, sentendo le calde labbra di Liam adagiarsi perfettamente sulle sue. Lei ricambia il bacio
con passione per poi, sentirlo sussurrare qualcosa che non riesce a capire bene per colpa della musica decisamente troppo alta.
Alcune ragazze si avvicinano a lei, salutandola e trascinandola sulla pista da ballo. Incosciente di rifiutare, Alex si dimena sulla pista
ballando con sensualità, sotto gli occhi di tutti.
Liam la raggiunge velocemente, quasi infastidito di vedere alcuni ragazzi che continuano a fare gli idioti con la sua ragazza.
Le prende un polso, con poca delicatezza, per girarla verso di lui.
Alex prima infastidita dalla reazione del ragazzo, adesso si sta lasciando andare muovendosi accanto a lui con la sensualità giusta che travolge entrambi.
Liam sembra esser così estasiato dalle attenzioni che riceve da Alex, lasciandosi trascinare dal piacere di questo ballo che prima o poi sarebbe giunto
al termine.
Dopo alcuni minuti, Alex si ferma, sedendosi su di un divanetto posizionato accanto ad alcuni tavolini imbanditi di cibo, mentre osserva Liam divertirsi
con i suoi coetanei e ballare come non lo aveva mai visto fare prima d'ora.
-Hey Al, che ne dici di sballarti un pò?- Propone Danny Otpus, il tizio più sballato e folle dell'intera città.
-Se ti riferisci alla droga Danny, sai che non accetterò.- Ribatte Alex con decisione, osservando quella strana "sigaretta" tra le dita di Danny.
-E dai Al, solo un tiro, cosa vuoi che sia?- Prova ancora Danny, ma questa volta, c'è qualcun altro che riesce a zittirlo.
Un ragazzo dai capelli neri sparati in aria, mascella contratta, giubbino in pelle nero e maglietta a scollo "V" che mette in risalto i suoi pettorali.
Jeans strappati e una sigaretta tra le mani che lo rendono terribilmente affascinante agli occhi di qualsiasi donna.
-Danny, levati dai coglioni.- Sbotta Brian con rigidità, aspirando del fumo dalla sigaretta per poi sputarlo davanti al volto del ragazzo che lo guarda
quasi spaventato.
-Brian Haner...quale onore averti quì.- Continua Danny, più fatto che mai, roteando gli occhi al cielo.
-Se scopro che hai riprovato a convincere Al ad usare quella roba, ti ficco la tua stessa canna nel culo e te la faccio uscire dalla bocca.- Sbotta con
rabbia Brian, stringendo le sue mani in pugni.
-Non è successo niente Brian. Danny mi sta semplicemente facendo compagnia.- Mente Alex, sapendo che Brian non si sarebbe limitato a sferrare
un pugno in faccia a Danny. Conoscendolo, Alex sa bene che Brian lo avrebbe picchiato volentieri.
-Esatto. Adesso se volete scusarmi, ho delle signorine che mi aspettano. Ciao Al.- Danny si congeda, con uno sguardo completamente fuso.
Brian inarca un sopracciglio, osservando poi Alex letteralmente sorpresa di vederlo quì.
-Credevo non volessi venire.- 
-Lo credevo anch'io fino a poco tempo fa.-
-E cosa ti avrebbe fatto cambiare idea?-
-Il fatto che probabilmente ci saranno molte ragazzine a cui dedicarmi.-
Alex si sente ferita, dopo l'affermazione di Brian, ma fa finta di non aver ascoltato.
-Rassicurante.-
-Molto. Ed il fidanzatino?-
-La smetti di domandarlo sempre con questo tono arrogante? Dio quanto mi fai salire il crimine!-
-Perchè scusa, non è il tuo fidanzato?-
-Certo che lo è.-
All'improvviso però, Brian che poco prima aveva quel sorrisetto da stronzo stampato sulle labbra,adesso lo ha completamente lasciato andare serrando
la mascella.
Stringe i denti, vedendo Liam circondare con le braccia i fianchi di Alex che sembra sentirsi a suo agio.
-Ciao Haner, dovrò sopportare la tua faccia di cazzo anche quì adesso?- Sbotta Liam con arroganza, strigendo a sè Alex per inviare un messaggio
ben preciso al nostro Brian che guarda la scena alquanto infastidito.
-Credo di poter diventare il tuo peggiore incubo. Mh, la cosa non mi dispiacerebbe.- Ribatte ancora Brian, più acido di prima.
-Beh, allora spero che terrai le tue manacce a posto. Amore, ti ha per caso infastidita?- Liam si rivolge ad Alex che inizia a tremare sapendo
che la situazione sarebbe ben presto peggiorata.
Alex ha sempre odiato ogni forma di violenza e sapere che il suo ragazzo ed il suo migliore amico si odiano, non migliora la situazione.
-No! Brian è il mio migliore amico Liam, ti ho semplicemente chiesto di accettarlo.-
-Per te accetterei ogni cosa amore.- Risponde Liam, lanciando un'altra occhiata di sfida a Brian che non riesce proprio a tranquillizzarsi.
-Ma guarda un pò chi si rivede!- Jimmy si divincola tra la folla, raggiungendo poi il trio che sembra esser entrato in un vero e proprio conflitto.
-Oh Sullivan. Ma allora ci siete proprio tutti! Vedo che Haner non perde occasione per portarsi dietro i suoi burattini.- Borbotta Liam osservando
poi Matt, Zacky e Johnny che li raggiungono.
-I burattini te li ficco nel culo brutto stronzo...- Urla Brian, perdendo il controllo di sè stesso per scagliarsi contro Liam ma viene afferrato
appena in tempo da Jimmy.
Alex prova a tenere Liam lontano dai cinque, tenendolo per la camicia nella speranza che potesse smetterla di lanciare frecciatine.
Liam si zittisce, ascoltando i dolci sussurri di Alex e lei stessa, lancia un'occhiata di risentimento contro Brian.
Non si sarebbe mai aspettata che proprio il suo migliore amico, avrebbe avuto una reazione del genere contro il suo stesso fidanzato.
Alex in effetti,sperava che i due avrebbero cercato di andare d'accordo almeno per il suo bene.
Brian osserva gli occhi grigi di Alex per poi maledirsi mentalmente quando la vede trascinarsi via Liam.
-Cazzo Brian, siamo ad un compleanno, si può sapere cosa ti è preso?- Lo rimpovera Zacky, vedendolo respirare a fatica per la rabbia accumulata.
-Perchè mi ha guardato in quel modo? Perchè cazzo preferisce starsene con lui, anzichè con me?-
-Rilassati Gates. E' del tutto normale. Liam è il suo fidanzato e per quanto possa farti male, devi cercare di mantenere i tuoi nervi a posto.-
-Mi spieghi come cazzo faccio a calmarmi Matt? Merda!-
-Se non altro, Liam sembra provare davvero affetto per Alex...ho osservato i suoi occhi e non credo che abbia mai guardato in quel modo altre ragazze.-
-Oh grazie tante Johnny, mi sei proprio di grande aiuto!-
Brian, dopo essersi finalmente ripreso, decide ad ogni modo di godersi la festa sedendosi ad un tavolo imbandito insieme agli altri.
-Ciao Brian, vorrei presentarti delle amiche!- Frances si avvicina al tavolo dei ragazzi, mostrando loro tre belle ragazze che sembrano esser
quasi emozionate.
-Ciao Frances.- Risponde normalmente Brian restando al proprio posto cominciando a bere della birra.
-Ragazze, ho il piacere di presentarvi Brian Haner, il proprietario di quest'opera d'arte che mi ha tatuato sul polso.-
Le ragazze emozionate, iniziano a spalmarsi sul corpo di Brian mentre altre, si avvicinano a Jimmy e gli altri che sembrano gradire tutte queste
attenzioni.
Anche Brian non sembra volersi scostare dalle biondine accanite che iniziano a giocherellare con i suoi capelli, sotto gli occhi di tutti.
-Frances! Frances! Oh, finalmente ti ho trovata!- Una ragazzina dai capelli rossi e gli occhi verdi, con un vestitino decisamente troppo scollato,
si avvicina alla festeggiata,urlante.
-Charlotte, che succede?- 
-Il batterista della band di Mark non si è sentito bene e Mark stesso ha problemi alle corde vocali quindi mi ha telefonato per dirmi di dirti
che non verranno...-
-Oh no! Sapevo che non poteva essere tutto perfetto come speravo!-
-E adesso cosa facciamo? Frances, la tua festa è davvero stupenda ma manca la musica live di cui hai tanto parlato in giro!-
-Sono nella merda! Cazzo, adesso cosa dirò a quelle smorfiosette del quinto anno che ci tenevano ad ascoltare una band live? Mi rovineranno la vita
e mi sputtaneranno per tutto il  college!-
-C'è una batteria in questa mega-villa da sballo?- Domanda improvvisamente Jimmy, ritrovandosi poi sette occhi puntati contro.
-Si...la band era venuta quì nel pomeriggio per riporre i propri strumenti e per organizzarsi meglio sul da farsi.-
-Possiamo suonare noi!- Continua Jimmy con emozione, saltando in piedi.
-Davvero? Cioè, voi sapete suonare quegli strumenti?-
-Siamo venuti con la nostra macchina e dentro vi abbiamo tutti i strumenti necessari, tranne la batteria ovviamente.- 
-Mi salvereste la vita in questo modo!-
-Okay ragazzi, diamoci dentro!- Si alza dal divanetto anche Matt, seguendo poi i ragazzi fuori per poter prendere i vari strumenti ed un microfono.
-Grazie di cuore! Non sò davvero come ringraziarvi!- Saltella Frances sul posto, più felice che mai.
Brian e gli altri, prendono velocemente i loro strumenti per poi andare nel salotto principale della villa in cui è allestito un piccolo palco.
Gli amplificatori, sembrano funzionare alla perfezione, quindi sarebbe stato un gioco da ragazzi esibirsi per la prima volta in pubblico.
Alcune luci, cominciano ad accendersi illuminando il palco dopo l'entrata in scena di Frances che con un microfono in mano comincia ad annunciare
la band.



-Buonasera a tutti ragazzi. Sono felice di poter condividere questo momento con tutti voi. Oggi ho finalmente compiuto i miei diciotto anni ed avervi
tutti quì fa davvero un certo effetto per me. Come vi avevo promesso, questa sera ci sarà una band ad esibirsi. Sono ragazzi davvero in gamba
e non hanno mai avuto l'opportunità di esibirsi in pubblico quindi mi aspetto davvero gran collaborazione da parte di tutti. Bene, adesso mi sembra
proprio il momento giusto per annunciarli...ed ecco che ho il piacere di presentarvi gli "Avenged Sevenfold".- 



Dopo le parole esilaranti di Frances, fanno la loro entrata in scena i ragazzi, ognuno con il proprio strumento musicale.
Come sempre, Brian ha il ruolo di primo chitarrista, Zacky secondo, Matt è alla voce, Johnny al basso ed infine Jimmy alla batteria.
-Buonasera a tutti figli di puttana, siete pronti per della buona e sana musica?- Annuncia Matt al microfono con una voce alquanto squillante.
-Si!!!- Urla il "pubblico" in coro, cominciando ad alzare le mani.
-Bene, ma prima ci tengo a fare gli auguri di buon compleanno alla nostra festeggiata! Tanti auguri Frances!- Continua Matt, per poi sentire Jimmy 
cominciare a prendere il tempo con le sue bacchette.
-La canzone che suoneremo stasera si intitola "Unholy confessions" e ci auguriamo che possa piacervi.- Matt finisce di parlare per poi iniziare a screamare
l'inizio della canzone.


"I'll try," she said as he walked away. 
"Try not to lose you." 
Two vibrant hearts could change. 
Nothing tears the being more than deception, 
unmasked fear. 
"I'll be here waiting" tested and secure...




Alex tra la folla, inizia a cantare insieme a Matt la canzone, conoscendola a memoria. Ricorda ancora, quella volta in cui
la scrissero tutti insieme in una serata di inverno, avvolti tra le lenzuola e dinanzi a quel bel caminetto caldo di casa Haner.
Avevano soli quindici anni, ma riuscirono a massimizzare al meglio la canzone, rendendola completamente orecchiabile.
Incredibile il modo in cui la band sta riuscendo a coinvolgere la folla che sembra sballarsi entrando a stretto contatto con questo tipo di musica
che sembra esser riuscito ad entrare nei cuori di tutti.
Brian riesce a scorgere la figura di Alex , cominciando ad accompagnare Matt, cantando da corista.


"I wish I could be the one, 
the one who won't care at all"



Alex si posa una mano sul petto, sentendo la musica rientrarle dentro, facendole battere il cuore a mille.
Le altre persone, attorno alla ragazza iniziano a ballare e ad alzare le braccia al cielo soddisfatti di ciò che stanno ascoltando.


"But being the one on the stand, 
I know the way to go, 
no one's guiding me."


Alex sorride ai ragazzi, vedendo poi il suo migliore amico, fissarla ancora con del risentimento di cui non riesce proprio a capirne il motivo.



"When time soaked with blood turns its back, 
I know it's hard to fall."







Brian comincia ad intristirsi, vedendo poi Liam avvicinarsi ad Alex per prenderla tra le sue braccia.
In quel momento, Brian avrebbe preferito voltarsi per non vedere quella scena tanto distruttiva proprio dinanzi ai suoi occhi.








"Confined in me was your heart"








"No, sò che non lo farai." Si ripete Brian nella mente,cercando di concentrarsi poi sul suo strumento ma con scarsi risultati.












"I know it's hurting you, 
but it's killing me."






Il cuore di Brian si rompe in mille pezzi, osservando il modo in cui Liam posa le sue labbra su quelle di Alex.
Alex sorpresa, si lascia trasportare dal fidanzato senza far caso a nient'altro.
Brian, con gli occhi quasi lucidi, riprende a suonare sconfitto da ciò che ha appena visto.
Non aveva mai visto Alex baciarsi con un altro ragazzo ed era questa forse la cosa che gli dava forza...ma adesso, tutto sarebbe cambiato.
Quelle labbra che aveva sempre sognato, si sono appena rifugiate tra le labbra di un altro.
Quel sorriso che Alex sta regalando a Liam, non sarebbe mai stato suo.
Affrontando la sua sorte, Brian decide di continuare a suonare, sentendo il dolore pulsargli dentro e portandolo a maledire ancor di più sè stesso.























Finito lo show, dopo aver eseguito altre canzoni, i Sevenfold scendono dal palco abbracciandosi a vicenda soddisfatti di ciò che sono 
riusciti a dare alle persone sotto quel piccolo palco.
Alcune ragazze si avvicinano a loro per flirtare mentre Charlotte, la ragazza dai capelli rossi, si avvicina con sensualità a Brian mostrandogli
un sorriso pieno di malizia.
-Ciao bel chitarrista.- Sussurra Charlotte con malizia vedendo poi gli occhi di Brian sbarrarsi alla sola vista di quel vestitino che sembra
esser ancora più scollato di prima.
-Ciao dolcezza.- Brian ovviamente, non perde le sue manie da cascamorto.
-Mh, devo dire che il tuo assolo finale è stato terribilmente eccitante.- Continua Charlotte, avvicinandosi sempre di più al viso del ragazzo
che fa lo stesso.
Brian comincia a ghignare mentre vede la ragazza accarezzargli la guancia e cominciare a baciargli il collo.
-Che ne dici di andarcene in un posto...meno affollato?- 
-Dico che la tua proposta mi affascina molto.-
Charlotte, con sensualità, prende la mano di Brian trascinandolo via dalla sala per portarlo evidentemente nella camera da letto degli ospiti.
Brian si fa guidare, osservando gli occhi divertiti di Matt e gli altri che hanno già capito la situazione.
Trascinato al piano di sopra, Brian comincia a togliere i vestiti alla ragazza mettendo le mani lungo i suoi fianchi e mordendole le labbra con 
passione.
Lei si lascia trasportare da questo vortice di passione per poi ritrovarsi con le spalle contro una porta in legno. La ragazza, presa dai baci di Brian,
apre la porta prendendo con forza la maglietta di Brian per allungarla verso di lui e farlo entrare a sua volta nella camera.
Brian decide di disfarsi anche dei suoi vestiti e buttando il giubbino in pelle e la t-shirt sul pavimento, spinge la ragazza sul letto per poi posizionare
il suo corpo, sopra a quello di Charlotte.
Charlotte comincia ad ansimare tra i vari baci e le varie carezze che Brian gli offre, mentre lui stesso, riesce infine a disfarsi dell'intimo della 
ragazza osservando il suo corpo profondamente nudo.
L'immagine di Alex, improvvisamente gli appare davanti agli occhi, ma lui stesso, decide di distrarsi strofinandoseli con le mani.
"Alex è solo un'amica."
Prende il volto della ragazza, cominciando a baciarlo con più foga questa volta, cercando di scacciare quegli stupidi pensieri.
"Solo un'amica."
Comincia a penetrare Charlotte, sentendola gemere con soddifazione.
"Ed io sono uno stupido."
Ripete ancora Brian a sè stesso, rendendosi conto dello sbaglio che ha commesso ancora una volta.

































Note dell'autrice.

(Ci tengo a precisare che fatti, avvenimenti ed altro sono tutte cose che non hanno nulla a che fare con la vera vita dei sevenfold.
Ho scelto Unholy confessions come prima canzone della band per andare avanti con la storia, sò bene che il primo album dei sevenfold
contiene altre canzoni, quindi ci saranno molti fatti che saranno frutto della mia fantasia solo per la completa realizzazione della storia.
Vi ricordo inoltre, che le fanfiction sono storie inventate, piene di creatività e fantasia.)


Ma ciao miei bellissimi lettori!
Sono riuscita a scrivere il capitolo, dato che ho un bel pò di idee per continuare questa ff.
Mi rendo conto che Brian fa un pò tenerezza visto sotto questo punto di vista, ma capirete presto il perchè!
Brian non sembra voler mettere la testa a posto e continua ad andare a letto con le altre ragazze, nella speranza
di poter un giorno dimenticare Al.
Alex invece, sembra ritrovarsi bene in compagnia del capitano di football della scuola.
Che dire, vi renderete conto con il tempo di quanto possa esser speciale questa storia e di tutti i messaggi che vi sono contenuti all'interno.
Non vi dico altro e lascio a voi i vari commenti e le varie recensioni sulla storia.
Non immaginate neanche quando mi faccia piacere ricevere le vostre recensioni...grazie davvero!
Spero che continuerete a leggere e a seguire la mia storia.
Grazie a tutti e al prossimo capitolo!
Ciaooo xoxo! -SynysterIsTheWay







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Capitolo 5
*** 6.I'll be drunk again. ***


6° I'll be drunk again.











Tra veglia e sonno, Brian si alza con decisione dal letto come tutte le mattine.
Fa una doccia veloce, si veste, aggiusta al meglio quei capelli da porcospino e prende lo zaino scolastico.
Dopo aver fatto colazione con la sua famiglia, esce di casa dirigendosi verso il garage dove prenderà la sua affidabile moto per non rischiare
di arrivare in ritardo a scuola.
Arrivato a scuola, si aggira per l'istituto, nella speranza di poter trovare Alex e salutarla.
Passando per i corridoi, Brian sorride compiaciuto nel vedere le ragazze dell'istituto, quasi svenire ad ogni suo respiro. 
Brian continua a passeggiare tranquillamente per i corridoi, per poi esser sorpreso da Jimmy che si butta a peso morto su di lui.
-Ma ciao Gates!- Sbotta Rev più allegro che mai, posizionandosi poi accanto all'amico.
-James, hai per caso visto Alex?- Domanda Brian, guardandosi intorno e continuando a camminare con l'amico.
-No...forse non si è sentita bene ed ha deciso di restare a casa.- 
-Quindi, non l'hai vista proprio da nessuna parte?-
-No, nessuna...-
-Che davvero non stia bene?-
-Ad ogni modo, nel pomeriggio potremmo farle una visitina...non è detto che stia male.-
-D'accordo.-
Mentre continuando a camminare, Brian e Jimmy, si ritrovano davanti due persone che non avrebbero mai voluto incrociare. 
Liam e Vergil hanno appena varcato la soglia scolastica.
-Vergil, tu vedi qualcuno quì?- Sbotta Liam, osservando le figure di Brian e Jimmy alquanto infastidite.
-No, non vedo proprio nessuno.- Continua Vergil, il ragazzo dagli occhi neri come la pece.
-Adesso mi vedi?- Ribatte Brian con acidità, avvicinandosi con violenza al corpo di Liam per colpirlo con un pugno, ma Jimmy riesce a fermarlo
ancora una volta.
Una massa di studenti, si reca al centro del corridoio mettendosi in cerchio per osservare la scena.
-Ohh! Da quando ti sei dato alla box Haner? Credevo non facesse per te.- 
-Da quando ha deciso di spaccarvi la faccia ad entrambi, pezzi di merda.- Continua Jimmy, rispondendo per Brian e difendendolo.
-Nessuno ha chiesto il tuo parere Sullivan. Faresti meglio a farti i cazzi tuoi se non vuoi che quì finisca male.-
-Non aspetto altro Liam.-
-Allora vieni quì e prova a spaccarmi la faccia! Cosa stai aspettando?- Stuzzica ancora Liam, sapendo di poter urtare ancora i nervi dei due ragazzi.
-Sai cosa Liam? Risolviamo la cosa da persone civili...quindi lascirmi parlare con il tuo cane potrebbe essere
una soluzione.- Borbotta questa volta Brian, provocando la risata di tutti gli studenti che continuano ad osservare la scena divertiti.
-Ti credi spiritoso Haner?- Sbotta ancora Vergil, stringendo le mani in pugni per la rabbia.
-Spitoso!? Ancora non hai capito che non sto scherzando?-
Altre risate, fanno capire a Liam che anche questa volta, ha perso la battaglia. Per quanto fosse il capitano della squadra di football, Brian 
ha sempre riscontrato un elevato eccesso di popolarità nonostante fosse un semplice chitarrista dallo sguardo affascinante e tenebroso.
-Cosa c'è Haner, sei arrabbiato perchè forse Alex preferisce un uomo come me ad uno come te?-
Brian resta per un attimo in silenzio, guardando il pavimento, senza trovare qualcosa di giusto da ribattere.
Un senso di tristezza, pervade gli occhi del ragazzo che prova a combattere contro quella che per lui sembrerebbe essere una vera e propria offesa.
Un pugno secco, pieno di rancore e terribilmente potente da far cadere Liam a terra.
Tutta la folla resta in silenzio, quasi preoccupata per ciò che è appena accaduto. Jimmy ride soddisfatto, mentre Matt e gli altri che sono appena arrivati,
si congratulano con Brian, portandolo via per evitare qualche sospensione.
Troppo tardi.
-Haner, mi segua in presidenza...da solo.- Il preside Parker che ha assistito alla scena, pronuncia quelle parole con freddezza.
Brian osserva i volti dei suoi amici, per poi dirigersi verso la presidenza.
Con le mani in tasca e la mascella contratta, entra nell'ufficio del preside Parker, per poi vederlo sedersi con comodità affiancato dalla sua
immancabile scrivania.
Il preside  fa segno a Brian di sedersi ed il ragazzo, sbuffando, fa ciò che gli è stato richiesto.
-E' per le persone come te, che la scuola sta perdendo il suo vero fascino ed il suo vero valore.-
-Preside mi lasci spiegare...-
-Silenzio!-
Un minuto di silenzio ed ecco che il preside ricomincia a parlare con nervosismo.
-Tuttavia...questa volta non ti sospenderò.-
-Peccato, a dir il vero, avrei preferito restarmene qualche giorno a casa.-
-Non ti conviene fare lo spiritoso con me Brian.-
-Vedo che ci diamo del tù, Mark.-
-Non ti azzardare a chiamarmi così! Esigo rispetto dagli scolaretti come te!-
-Ma è questo il suo nome o sbaglio? Sono anche io una persona e anche io esigo rispetto.-
-Non sò proprio cosa devo fare con te!- Sbuffa ancora il preside con fare disperato.
-Lasciarmi andare via senza alcuna punizione...?-
-Non credo. E togli quei piedi dalla mia scrivania maleducato che non sei altro!-
-Non si arrabbi, non è poi la fine del mondo.-
-Haner, forse tu non sai chi sono io e cosa sono capace di fare!-
-Vuole bocciarmi? Lo faccia pure, non attendo altro.-
-Sarebbe un gran vantaggio bocciarti così da non averti più tra i piedi ed evitare che quel diploma cadesse nelle tue mani,ma...non credo sia la cosa giusta da fare.-
-Quindi?-
-Quindi questo pomeriggio, resterai quì e svolgerai gran parte delle mansioni dei collaboratori scolastici.-
-Non credo di aver capito.-
-Pulirai quest'istituto da cima a fondo.-
-Cosa?-
-Hai capito bene. Voglio che le classi splendano così tanto da potermici specchiare!-
-Preside Parker, questo dovrebbe essere un lavoro che spetta ai bidelli!-
-Collaboratori scolastici, grazie.-
-Okay, ma non riuscirei mai a pulire l'intero istituto scolastico in una sola giornata...-
-Se non perderai tempo e ti ci metterai di buona volontà sono sicuro che ce la farai.-
-Posso almeno portare qualcuno con me?-
-Assolutamente no. Adesso Haner, puoi anche andare, la lezione di algebra ti attende.-
-Merda!- Urla ancora Brian, per poi aprire la porta della presidenza, sconfitto.
-Ah...un'ultima cosa...- Dice improvvisamente il preside Parker.
-Mh?-
-Gran bel pungo.- 
A quelle parole, Brian non riesce a trattenere un sorriso, ma tuttavia, esce fuori dalla presidenza ricevendo alcuni applausi dagli studenti
che poco prima avevano assistito alla scena.
























BRIAN POV'S


Finite le lezioni scolastiche, riprendo i sensi, capendo che se voglio davvero diplomarmi quest'anno devo svolgere questa stupida punizione.
I "collaboratori scolastici" come li chiama il preside Parker, sono appena tornati a casa lasciandomi le chiavi del cassonetto degli oggetti
che dovrò utilizzare per far splendere questa merda di scuola.
Prendo velocemente il necessario e comincio a pulire le aule, sentendo il sudore cominciare a scorrere dalla mia fronte. Non credevo
che fare il bidello potesse essere così faticoso e consideriamo anche il fatto che sono ben cinque piani di istituto.
Proprio quando credo di non farcela però, sento alcuni rumori, provenire dai corridoi.
Mi armo di attrezzi per la pulizia ed avanzando con lentezza, esco dall'aula per osservare al di fuori di essa.
Nel corridoio, non sembra esserci nessuno, così decido di riprendere il mio lavoro.
E pensare che oggi c'erano anche le prove con la band...
Dopo aver sbuffato per la quarta volta di seguito, sento ancora alcuni passi avvicinarsi sempre di più a me.
Questa volta, prendo il secchio contenente dell'acqua e del detersivo per il pavimento provando a buttarlo addosso a chiunque stia cercando di 
spaventarmi.
Mi fermo appena in tempo, vedendo la figura di Zacky piuttosto impaurita davanti ai miei occhi.
-Cazzo Gates! Posa quel secchio!- Mi urla contro Vee che ha tra le mani alcuni stracci.
-Vee, cosa cazzo ci fai quì?- Sbotto con sorpresa, posando a terra il secchio d'acqua.
-Siamo venuti ad aiutarti! Gli amici ci sono nel momento del bisogno!- Urla Matt, avanzando nel corridoio accompagnato da  Jimmy e Johnny.
-Ragazzi, se ci scoprono, non voglio neanche immaginare cosa potrebbero farci!-
-Rilassati Gates, nessuno saprà niente. Ascolta il piano...adesso noi ti aiutiamo a svolgere queste stupide pulizie in questa merda di scuola e dopo
ce ne andiamo tutti insieme a bere qualcosa al "Johnny's"!  Ovviamente ci occuperemo domani ci occuperemo del negozio e delle prove.- Borbotta Johnny tutto ad un fiato, prendendo
alcuni detersivi.
-Non sò che dire...-
-Non devi dire niente Brian. Adesso sbrighiamoci o faremo tardi!-
Sorrido ai miei amici, per poi riprendere il lavoro e questa volta, con più forza di volontà.





















Finite le pulizie, chiudiamo ogni singola aula a chiave compreso l'intero istituto.
-Non mi sento più le gambe!- Urla Jimmy, buttandosi tra le braccia di Matt.
-Avanti ragazzi, ci sono delle birre che ci aspettano!- Continua Zacky, vedendo poi Jimmy riprendersi con velocità.
Durante il lavoro, non ho fatto altro che telefonare ad Alex, ma non capisco perchè non mi abbia risposto.
Che le sia accaduto qualcosa di grave?
Prendo di nuovo il cellulare tra le mani, inviandole il decimo messaggio per poi riprovare a chiamarla. Questa volta però, ha spento il cellulare.
-Allora, andiamo?- Domanda Matt, avvicinandosi alla sua moto.
-Gates, che ti prende adesso?- Mi domanda poi Johnny, vedendomi armeggiare con il cellulare.
-Alex...-
-Cosa le è successo?- Continua Jimmy, preoccupato.
-Nulla è che...non mi risponde ai messaggi, non mi risponde alle chiamate e ha persino spento il cellulare. Non è da lei...-
-Riprova no?-
Mi faccio convincere da Jimmy e riprovo a comporre il suo numero e per fortuna, questa volta il suo cellulare ha ripreso a squillare.
Sbarro gli occhi, per poi guardare i miei amici.
-Che succede? Cos'è quella faccia?- Chiede Zacky, avvicinandosi a me.
-Mi ha riattaccato!- Sbotto innervosito, non riuscendo più a reggere la situazione.
-Questo è molto strano...- 
-Perchè non vai da lei?-
-Non posso Zacky.-
-Perchè non puoi?-
-Perchè potrei ritrovarla con Liam e la cosa non mi sarebbe d'aiuto.-
-Però così va a finire che impazzisci.-
-Và da lei Brian. Quando avrete risolto, ci vediamo al "Johnny's".-
-Grazie ragazzi.-
-E guai a te se non te la scopi!- Ironizza Johnny, sorridendo insieme agli altri.
Sorrido a mia volta, per poi salire sulla mia moto e sfrecciare verso la casa di Alex.
























Arrivato a destinazione, scendo dalla moto per poi fermarmi.
Mi nascondo vicino ad un muretto, per poi osservare la finestra principale della casa di Alex.
Mi accendo velocemente una "Marlboro" per calmare la tensione che sembra pulsare in me da quando sono arrivato.
Osservando con attenzione la finestra, mi appare la figura di Liam con la mascella completamente gonfia e rossa per colpa del pugno che gli ho sferrato stamani. 
Accanto a lui, seduta proprio sulle sue gambe, c'è Alex che gli sta accarezzando i capelli.
Per non parlare poi di  tutti quei sorrisi che Al continua a regalare a quel figlio di puttana.
Lui sembra accoccolarsi sempre più  al seno di lei mentre con vivacità, le prende il volto tra le mani per baciarla con passione.
Io invece, continuo semplicemente a fumare la mia sigaretta, guardando la scena con rabbia. 
La voglia di strapparmi con rabbia il cuore dal petto, diventa sempre più folle e forte da provocarmi delle fitte allo stomaco che non riuscirò
a curare facilmente.
Chissà se può sentirmi...chissà se con un urlo potrei rompere quell'atmosfera così lacerante che mi si è presentata davanti.
Adesso, Liam le sta sussurrando qualcosa nell'orecchio e lei a sua volta, sta ridendo con felicità.
Potrei impazzire da un momento all'altro. Sto trattando con il mio dolore e non riesco più ad uscirne. 
"Hai avuto la tua occasione, adesso puoi solo goderti la visuale."
La mia coscienza è proprio una puttana.
Con rabbia, butto a terra la sigaretta calpestandola e sentendo le goccie di pioggia comiciare a bagnare il mio volto.
La pioggia, comincia a cadere questa volta con più velocità e determinazione, bagnandomi del tutto.
E' come se fossi totalmente nudo, sotto la pioggia. Non riesco più a sentirmi, non riesco neanche più a capire dove il mio cuore si sia smarrito.
Mi volto ancora verso la finestra ma questa volta, non vedo più nessuno. 
La porta di casa si apre e Alex sta salutando Liam che evidentemente sta per tornarsene a casa.
"E' il tuo momento, corri da lei e dille quello che provi."
Deciso, dopo aver visto l'auto di Liam allontanarsi dall'abitazione, corro verso la porta di casa della ragazza.
Busso con velocità, sperando che mi apra al più presto.
-Liam, hai dimenticato qualco...sa.- Sussurra quasi Alex, quando mi vede davanti alla porta, completamente bagnato fradicio.
-Non sono Liam...- Sussurro anch'io, vedendola poi chiudere di nuovo la porta con rabbia ma con un pò di agilità riesco a fermarla.
Posiziono un piede tra l'angolo della porta e la porta stessa nella speranza di poter entrare e parlarle.
-Alex...-
-Vattene Brian.-
-Alex, ma cosa...-
-Ho detto vattene!-
-Sai che non lo farò!-
Con un colpo secco, spingo la porta indietro, riuscendo ad aprirla del tutto ed entrando in casa.
Posso notare gli occhi di Alex prima grigi, diventati incredibilmente neri. Neri di rabbia e delusione.
-Cos'ho fatto?- Le domando con debolezza, vedendola incrociare le braccia al petto con rabbia.
-Cos'hai fatto? Io spero che tu stia scherzando!-
-Alex, rispondi semplicemente alla domanda.-
-Io non sono tenuta a darti nessuna spiegazione. Adesso esci subito da questa casa e non ci tornare mai più!-
-Resterò davanti alla porta di casa tua tutta la notte se necessario,fin quando non mi dirai cos'è successo.-
-...-
Senza dire altro, esco di casa, restando sotto la pioggia ad aspettare.
Le  goccie di pioggia continuano a rigare il mio volto purificando ogni parte di me dissolta nel buio della notte.
"Finirai sempre per farla soffrire"
-Brian, ma sei impazzito?- Sbotta Alex, ri-aprendo la porta di casa.
Si Alex, sono impazzito...impazzito d'amore per te.
-Te l'ho detto. Resterò quì tutta la notte se necessario.-
-Non dire stronzate e tornatene a casa. Ti prenderai l'influenza!-
-Se torno a casa, perderò ogni occasione per poterti parlare e non voglio.-
-Tornatene a casa Brian e dormici su. Ne riparleremo domani mattina a scuola.-
-Cosa mi dice che verrai?-
-Verrò. Adesso vai.-
-Sai che non lo farò.-
-Sei proprio un bambino! Non puoi fare i capricci in questo modo!-
Da quando un uomo innamorato viene considerato "un bambino"? Oh cazzo Alex, apri gli occhi contro te stessa.
-Se non altro, questo bambino è il tuo migliore amico.-
-E va bene, entra!-
-Mi dirai tutto ciò che devo sapere?-
-Si, ma adesso entra cazzo!-
Sorrido vittorioso, rientrando in casa più bagnato di prima.
-Sei uno stronzo!-
-Grazie!-
-Oh non c'è di che!- Continua Alex, buttandomi contro un'asciugamano.
-Alex, si può sapere cosa cazzo ti prende?-
-Vuoi proprio saperlo?-
-Si cazzo! Ti avrò lasciato più di dieci messaggi, per non contare poi tutte le chiamate!-
-Non avevo voglia di sentirti.-
-Certo, perchè eri in buona compagnia...-
-Non è per questo!-
-E per cosa allora?-
-Perchè sei un violento!-
-...violento?-
-Si!-
-Hai saputo...-
-Liam non sarebbe stato capace di farsi del male da solo.-
-Alex, io...- 
-Non toccarmi!-
Vedere Alex spaventarsi, mi fa sentire un completo idiota. Perchè non ci ho pensato prima? Lei ha sempre odiato la violenza anche per colpa
di ciò che accadde con suo padre...
Il più delle volte, mi ha sempre pregato di non ricorrere alla violenza, ma io incosciente, non le ho mai dato ascolto.
-Non potrei mai farti del male Al.-
Alex si scosta ancora dal mio corpo, più tremante che mai con paura che potessi farle qualcosa di male.
-Sai cosa ti dico allora? Non cercarmi più. Chiudiamola quì.- Dico con serietà, ferendo il mio cuore che sta smettendo
di lottare. Insomma, anche io a volte mi lascio divorare dall'orgoglio, ma lei dovrebbe sapere ormai che non sarei mai in grado di farle del male.
E poi, quello stronzo se l'è proprio cercata.
Alex mi guarda con delusione ma mentre prova a dire qualcosa, io apro ancora la porta di casa per andarmene.
Improvvisamente, sento Alex cacciare un urlo e sringersi forte a me. Un tuono più che rumoroso, la fa spaventare così tanto, da farla quasi piangere.
Giusto...la sua solita paura per i temporali...
-Alex!- Sbotto chiudendo ancora una volta la porta e vederla piangere tra le mie braccia.
-Non te ne andare ti prego.- Mi sussurra tra i singhiozzi, mentre affonda la  testa sul mio petto e stringe con le sue candide mani il mio giubbino
in pelle.
Alex continua a tremare, stringendosi ancor di più a me. 
Cazzo non piangere. Ogni tua lacrima versata sul mio giubbino è una nuova pugnalata al petto.
In un secondo, il buio totale, riesce ad avvolgerci.
-Cos'è successo?- Mi domanda lei impaurita, mentre alza il suo sguardo contro il mio.
-Dev'esserci stato un guasto alla corrente...- Le rispondo per tranquillizzarla, mentre intono a noi, continua a regnare il buio.
-Non andartene.- Mi sussurra ancora , incollando i suoi occhi ai miei.
Smettila di piangere, ti prego.
-Hey, va tutto bene. Non ti abbandonerò mai Al.- Le prendo il viso ricoperto di lacrime amare, per poi riabbracciarla forte.
"Baciala! Baciala cazzo è la tua opportunità!"
Non posso. Non posso rovinare la nostra amicizia. Non così.
Prendo la mano di Alex e la trascino al piano superiore, nella sua camera,dove la faccio distendere tranquillamente sul letto nella speranza che riesca a riposare.
-Brian, mi prometti che resterai quì con me fin quando non mi sarò addormentata?- 
-Credevo mi odiassi.-
-Io non riesco ad odiarti Brian. Anche se lo volessi, non ci riuscirei.-
-Rassicurante.-
-Promettimi anche che non farai più del male a Liam...-
-Alex...- Ribatto distogliendo i miei occhi dai suoi. 
-Promettimelo ti prego. Promettimi che non ricorrerai mai più alla violenza.-
-Non posso prometterti che non farò del male a qualcuno che ne farà a te.-
-Brian...-
-D'accordo, te lo prometto. Adesso riposa.-
-Mamma arriverà a momenti...-
-Io resterò quì fin quando non ti sarai addormentata definitivamente...proprio come quando eravamo piccoli ed avevi una paura fottuta per i temporali.-

Alex chiude gli occhi, cercando di addormentarsi. 
Dopo alcuni minuti, la pioggia cessa di scendere dal cielo e Alex si addormenta beata.
Lasciandole un bacio sulla fronte, esco velocemente dalla casa e mi avvio verso il "Johnny's".
Ho un' insaziabile bisogno di bere.



































NOTE DELL'AUTRICE.

Buon pomeriggio a tutti miei lettori!
Bene, eccomi quì con il nuovo capitolo!!!! Che dire, sò che molti di voi saranno soddifatti del bel pugno
che Brian ha finalmente dato a Liam.
Insomma, persino io scrivendolo mi son sentita soddisfatta, lo ametto!
Ah, quasi dimenticavo.
C'è una ragazza, con cui sto anche scrivendo una fanfiction piuttosto diversa dalle solite...la fanfiction ovviamente la troverete
nel suo account efp chiamato "Lena G" (Questo è il link del suo account : http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=68278)
Secondo me è davvero una bravissima scrittrice ed in qualche modo, sarei felice se deste un'occhiata alle sue fanfiction dato che sono
davvero splendide! Insomma, ve le consiglio :)
Poi, ci tengo a fare un saluto veloce a MariaGraziaKilljoy e Sbenny che sono due mie carissime amiche.
Finisco col ringraziare e salutare voi, miei piccoli - grandi lettori che non smettete mai di recensirmi e che da quel che vedo di seguirmi.
Un semplice grazie a tutti e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Sapete che mi farebbe molto piacere ricevere recensioni
anche dai miei lettori silenziosi.
Personalmente, credo che questo sia il capitolo più brutto che abbia mai scritto, capitemi, non ne sono totalmente soddisfatta.
Anyway, grazie a tutti e buon sabato!



-SynysterIsTheWay
 

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Capitolo 6
*** 5. Memories ***


5° Memories














ALEX POV'S


-Alexandra! Alexandra!- 
Sento la voce di mia madre continuare ad urlare il mio nome. Alzo scocciata gli occhi al cielo, osservando l'orologio posizionato
sul mio comodino, proprio accanto al letto su cui sono distesa.
Le lancette, segnano le otto precise e questo vuol dire che sono in completo ritardo.
Mi alzo velocemente dal letto disfatto per poi sgranchirmi le gambe e la schiena uscendo dalla mia camera da letto.
Corro verso la penultima porta a destra del corridoio ed entro nel bagno per farmi una doccia veloce.
Sento la freschezza dell'acqua ricadermi sul viso per darmi un senso di libertà mai provato prima. Uscita in accappatoio dal bagno, mi stringo
in mè stessa combattendo contro il freddo pungente della California invernale.
Torno velocemente nella mia camera e con velocità prendo l'intimo ed i vestiti che indosserò quest'oggi a scuola. Mi asciugo per bene, indossando la mia 
t-shirt dei "Pantera" con un leggins nero e una felpa abbastanza grande.
Mi avvolgo nella mia felpa, sentendomi ancora più piccola di quanto già lo sono e mi avvicino allo specchio con determinazione, cominciando a cospargere
il mio viso di ombretto nero e mascara.
Passo ai capelli, lasciandoli ricadere ad un solo lato e dando un aspetto più sbarazzino al mio ciuffo che ha proprio bisogno di una bella 
spazzolata.
Pronta e decisa, corro in cucina, dando un bacio sulla guancia a mia madre che è seduta a far colazione mentre frugo nella 
dispensa prendendo un cornetto al volo ed uscendo di casa con la mia borsa scolastica tra le mani.
Dopo aver mangiato il cornetto, prendo velocemente il mio ipod dalla tasca dei jeans cominciando ad ascoltare dei brani a caso mentre mi accendo
una sigaretta.
Arrivata alla fermata del bus, mi siedo su di una panchina, continuando a fumare la mia sigaretta e lasciandomi trasportare dalla musica nelle mie orecchie
che mi sà tanto di rinascita.
Per fortuna, tutti gli studenti che devono prendere il mio stesso pullman, sono ancora quì e  questo significa che sono ancora in tempo.
Arrivato il pullman, getto a terra la cicca della sigaretta aspirando l'ultima boccata di fumo per poi entrarvi dentro.
Nel pullman, con mia grande sorpresa vi trovo Jimmy, Brian, Zacky, Matt e Johnny che sono seduti sui sedili infondo con il loro visi piuttosto pallidi
e stanchi.
Tempestandomi di domande, mi avvicino a loro, togliendo le cuffiette dalle orecchie ma tenendo ugualmente l'ipod tra le mani.
-Buongiorno sevenfoldisti, come mai su questo pullman stamani?- Ironizzo, osservando i volti assonnati dei miei amici che sembrano troppo stanchi
anche solo per parlarne.
-Siamo andati tutti a dormire da Brian e ci siamo svegliati tardi. Stavamo per entrare in auto ma abbiamo visto il pullman passarci proprio davanti
agli occhi così abbiamo pensato di prenderlo per arrivare prima...ci avremmo messo ore solo per prendere
le auto dal garage.- Sussurra Zacky, mangiando un panino al prosciutto.
Possibile che questo ragazzo ha sempre fame?
-Bene, vuol dire che mi farete compagnia.- Sbotto mentre mi siedo sull'unico posto libero accanto al sedile di Brian.
Mi riposiziono le cuffie nelle orecchie, vedendo poi Jimmy quasi addormentarsi sul sedile e Matt e Johnny ripassare la lezione di biologia.
Brian che poco prima aveva gli occhi chiusi, adesso mi sta guardando nell'attesa che ovviamente facessi quello che vorrebbe che faccia.
Gli sorrido, togliendomi la cuffia sinistra e porgendogliela.
Brian la accetta soddisfatto ed insieme cominciamo ad ascoltare alcune canzoni che abbiamo sempre amato.


"I need you right here, by my side
You’re everything I’m not in my life.
We’re indestructable, we are untouchable
Nothing can take us down tonight
You are so beautiful, it should be criminal
that you could be mine." 




Cominciamo ad intonare le note di "No Matter What" dei Papa Roach cantando a squarciagola nel bus e facendo girare tutte le persone verso di noi.




"And we will make it out alive
I’ll promise you this love will never die!"




Jimmy comincia a lamentarsi, portandosi le mani davanti alle orecchie nella speranza di poterci far smettere di cantare, ma io e Brian non ci arrendiamo
continuando a cantare più forte che possiamo.




"No matter what, I got your back
I’ll take a bullet for you if it comes to that
I swear to God that in the bitter end
We’re gonna be the last ones standing"






Brian mi guarda negli occhi ed io faccio lo stesso. Posso leggere la felicità nei suoi occhi che in parte mi ripaga un pò. E' bello
vedere il tuo migliore amico cominciare bene la giornata quando ti ha accanto.





"So believe me when I say, you’re the one
They’ll never forgive us for the things we’ve done
And we will make it out alive
I’ll promise you this love will never die!"






Stavamo per ricominciare a cantare il ritornello, ma non ci riusciamo, scoppiando a ridere come due stupidi.
A questo punto, Matt si alza, togliendomi l'ipod di mano per sequestrarmelo con ironia.
-Se quella stronza della professoressa di biologia mi mette una "F" sarà solo colpa vostra e delle vostre stupide voci!- Ribatte ancora Matt, con ironia
e ghignando sotto i baffi.
Io e Brian ridiamo ancora, così tanto da quasi soffocare.
Jimmy e gli altri ci guardano sconvolti e Zacky è rimasto a bocca aperta con metà panino all'interno.
E' davvero una scena disgustosa ma ancor più divertente.
-Per non parlare poi della voce da donnaccia di Brian!- Ed ecco il nanetto malefico, buttare le sue solite frecciatine amichevoli.
-Christ, se non la pianti, sai già cosa potrei fare con quel libro di biologia!-Ribatte Brian, scherzando con Johnny e facendo ridere ancora
tutti.
L'autista si arrabbia con tutti noi, dicendo di fare silenzio e a questo punto, tutti restiamo zitti ghignando quasi di nascosto.
Brian, cosa mi stai nascondendo? Perchè ieri hai avuto quella strana reazione contro Liam?
Osservo il volto spensierato del mio migliore amico, che questa volta non ricambia il mio sguardo, osservando il paesaggio fuori dalla finestra.
All'improvviso però, sento una piccola suoneria che viene emessa dal mio stesso cellulare. Prendo velocemente il cellulare dalla tasca dei
jeans, leggendo il messaggio.

"Amore, quando arrivi a scuola? Ti aspetto al cancello principale."

Ovviamente, non può essere che Liam. Alzo velocemente lo sguardo dal cellulare, incontrando gli occhi persi e vuoti di Brian che appena si rende 
conto di esser a pochi centimetri dal mio viso, li distoglie con nervosismo.
Che abbia letto il messaggio mentre io ero intenta a guardare lo schermo del cellulare? Nah, assurdo, perchè poi dovrebbe innervosirsi per un
semplice messaggio?
-Siamo arrivati.- Sbotta Jimmy avanzando verso l'uscita dell'autobus e seguito da lui, usciamo pian piano tutti.
-Allora Al, vieni con noi?- Mi domanda Zacky, buttando a terra la cartaccia del panino appena ingerito.
-No ragazzi, devo vedermi con Liam. Ci vediamo dopo le lezioni!-
-D'accordo, salutaci Mr. rompicoglioni!- Mi dice Jimmy salutandomi con un cenno di mano, per poi entrare nell'istituto con gli altri.
Potrebbe sembrare strano, ma giurerei di aver visto Brian quasi offeso dopo la mia affermazione. 
Forse pensa che stando sempre a contatto con Liam potrei abbandonarlo...
Senza pensarci su troppo, mi avvio verso il cancello dell'istituto, dove vi trovo Liam alle prese con i suoi amici.
Mi avvicino con timidezza a lui, sentendo poi le sue calde braccia avvolgermi in un enorme abbraccio.
-Buongiorno amore.- Mi sussurra con dolcezza ed io credo di poter sprofondare in questo suo abbraccio.
-Giorno.- Sussurro anche io con dolcezza, dandogli un bacio sulle labbra che probabilmente non si aspettava.
Passiamo alcuni minuti insieme, per poi entrare nell'istituto e dirigerci ognuno in una classe diversa.
Entro nell'aula di biologia, dove ovviamente sarò seduta accanto a Brian come ogni anno. Sospirando con l'aria da sognatrice, mi siedo al mio banco
poggiando i gomiti su di essi e prendendomi il viso tra le mani.
Non c'è che dire, devo essermi presa proprio una bella cotta per Liam.
-Vi siete baciati?- Mi domanda Brian, rompendo il mio momento di fusione mentale.
-Ma che domande sono? Certo che ci siamo baciati.- Rispondo con un tono di voce caldo e soffuso.
-E...com'è stato?-
-Brian, si può sapere che ti prende? Non fai altro che farmi domande sul mio fidanzamento con Liam...-
-Scusa, è che sono curioso. Sei la mia migliore amica e voglio solo la tua felicità.-
-Ma io sono felice...si, con Liam sono felice.-
-Come può piacerti un ragazzo del genere? Quello si è scopato mezzo istituto!-
-Ti ricordo che anche tu non sei da meno. Sbaglio o ieri notte sei andato a letto con una certa Charlotte?-
-E tu come lo...sai?-
-Le cugine sanno tutto.-
-Frances potrebbe anche tapparsi quella cazzo di bocca che si ritrova no?-
-Di cosa ti preoccupi? Brian, ti conosco da più di quindici anni, ho imparato a conoscerti bene e sò che anche tu non perdi occasione
per fartene ogni sera una nuova. D'altronde, Liam adesso ha messo la testa a posto e credo sia ciò che dovrai fare anche tu!-
-Vorrei farlo ma tu non me ne dai la possibilità!-
-Io? E adesso cosa centro io?-
-Nulla, lascia perdere. Non intendevo riferirmi a te, ma...stavo semplicemente parlando di una ragazza.-
-La ragazza che ti piace?-
-Esatto.-
-Spero per te che non sia una delle DiBenedetto.-
-Sei forse impazzita?-
-No che non lo sono! Da quando tempo ti porti a letto Michelle?-
-Direi più di un anno.-
-Che tristezza...-
-Hey, non è poi così male a letto!-
-Immagino! E comunque, dovresti smetterla di fare tanto il misterioso con me...perchè non vuoi parlarmi della ragazza che ti piace?-
-Perchè non ho nulla da dire sul suo conto.-
-Dovrai pur trovare il coraggio di dichiararti!-
-Se lei me ne darà la possibilità si.-
La voce del professore di biologia, distrugge la conversazione effettuata tra me e Brian.
Prendo velocemente il libro di biologia, mettendolo al centro del banco perchè ovviamente Brian non lo avrà portato neanche oggi.
Il professore, ci indica di dover fare alcuni esercizi sul libro mentre lui si occupa di alcune faccende extra scolastiche.
Prendo la matita dal mio astuccio, per poi cominciare a sottolineare le parti più importanti del testo che dobbiamo svolgere.
Mi sento osservata ma probabilmente è solo una mia impressione.
Mi volto velocemente verso lo sguardo di Brian che imbarazzato, si posa velocemente sul libro. Cosa? Mi stava guardando?
Finita la prima ora di lezione, ne inizia un'altra, ovvero quella di aritmetica.






















BRIAN POV'S.


Non ho potuto far a meno di osservarla durante quelle ore interminabili di lezione.
Alex per me è come una vera e propria calamita. Potrei osservarla per ore, senza mai stancarmene.
Ed eccola lì, che mi saluta, dicendomi che probabilmente stasera sarebbe passata a trovarmi al negozio.
Alex indossa le sue solite cuffiette, uscendo dall'istituto scolastico per andare evidentemente da Liam che la starà aspettando per riportarla
a casa.
Una cosa in particolare ho sempre amato di quella ragazza...il fatto che il suo mondo è interamente costruito da un paio di semplici cuffiette
e da un semplice ipod.
E' incredibile come la musica, possa salvare vite e situazioni. 
Quando conobbi Alex la prima volta, lei era la solita bambina triste e malinconica che preferiva starsene in un angolino da sola a guardare il paesaggio
fuori dalla finestra, senza dare confidenza a nessuno.
Io invece, ero il classico bambino piagnucolone che non voleva andare a scuola e non voleva impegnarsi come gli altri bambini, ma preferiva ugualmente
creare casini in giro.
Alex era così malinconica che non riusciva a stringere amicizia con nessuna delle sue coetanee se non con me. Era triste, per l'abbandono di un padre
che prima avrebbe considerato il suo tutto. Era triste, perchè portava quei brutti lividi ed ematomi  che su di un corpicino così piccolo
sembravano esser un qualcosa di davvero grande.
Tuttavia, Alex non avrebbe mai mostrato al mondo la sua tristezza, mostrandosi sempre come la bambina scontrosa e dispettosa che in realtà non è mai
stata. Già da piccola, aveva imparato bene a portare una corazza indosso che l'avrebbe protetta per il resto della sua miserabile vita.
Tra i pensieri mi dirigo verso il mio armadietto, riponendovi dentro i libri per poi richiuderlo.
-Brian! Si può sapere perchè non mi hai richiamata?- La voce squillante di Michelle, mi fa sussultare.
-'Chelle, mi dispiace ma non ho avuto tempo.- 
-Se non altro, possiamo rimediare per stasera...no?-
-Mi dispiace Mich, ma non mi và...e poi, ho da lavorare.-
-Solitamente, dopo il dovere c'è sempre uno spazio libero per il piacere...-
-Senti Mich, non ne ho voglia. Adesso levati dai coglioni.-
Michelle mi guarda con disprezzo, per poi divincolarsi, sculettando con quella minigonna un pò troppo mini.
Esco anch'io dall'istituto, aspettando poi il prossimo pullman che arriverà tra qualche minuto.
Dopo aver preso il pullman, arrivo a casa distrutto, pranzando con i miei genitori e rifugiandomi nella mia cameretta dove posso riposare per un pò
prima di andare a lavoro.
Sdraiato sul letto, osservo il soffitto al di sopra della mia testa per poi sentirmi infastidito da qualcosa. Alzo leggermente la mia schiena in avanti, per
poi prendere la mia felpa che solitamente indossa Alex.
La prendo tra le mani, annusandola. Profuma di vaniglia, proprio come sospettavo...
Tornando alla realtà, mi faccio una doccia veloce per poi rivestirmi e correre al lavoro usando questa volta la mia auto.
Arrivato al negozio, noto con piacere che Jimmy e gli altri, già si sono messi al lavoro.
-Cazzo Gates, speravi di farla franca? Muoviti, oggi siamo più che pieni!- Sbotta Jimmy, mentre sta tatuando una ragazza.
Saluto anche gli altri, per poi chiamare i vari clienti secondo la lista corrispondente. 
Io ed i miei amici ci dividiamo le varie mansioni, per poi dedicarci a ciò che sappiamo far meglio. Io, inizio ad occuparmi di una signora
che ha intenzione di tatuarsi una frase sull'avambraccio sinistro.
-Eccomi quà ragazzi!- Alex entra nel negozio, con un sorriso stampato sulle labbra, per poi lasciare dei baci sulla guancia ad ognuno di noi.
-Credevamo ti fossi persa Al!- Scherza Johnny, ricambiando il bacio sulla guancia della mia migliore amica, che sorridente si siede accanto a me.
-E' che ho avuto un pò da studiare...però adesso sono quì, come ogni pomeriggio!- 
-Sei proprio una secchiona Al!- Ironizza poi Zacky, sorridendole.
-Non sono una secchiona, faccio solo il mio dovere da studentessa!-
-Sei una secchiona.- Ribatto io, concentrandomi poi sul tatuaggio che sto svolgendo.
Dopo un'oretta, sento un cellulare squillare e solo ora mi rendo conto che è proprio quello di Alex. Lei stessa prende il cellulare tra le mani, 
rispondendo con dolcezza.
Sò bene con chi sta parlando, ma faccio il possibile per restare tranquillo ed impassibile.
Alex chiude velocemente la chiamata, con un sorriso a trentadue denti.
-Liam?- Chiedo quasi indifferente.
-Si. Mi ha chiesto come stavo e se avevo bisogno di qualcosa...-
-Però, tu non gli hai risposto che stai benissimo e che quì ci sono io.-
-Se pensi che adesso metterò sempre al primo posto lui, ti sbagli di grosso. Lui è il mio fidanzato ma...tu sei pur sempre Brian, il mio "fratellone".-
Come se questo potesse farmi star meglio...
-Già...il tuo "fratellone".-
-Ed io sarò per sempre la tua sorellina! Guai a te se mi rimpiazzi con qualcun'altra.-
-Non potrei mai.-
-Perchè lo dici in questo modo? Non mi stai mentendo vero?-
-Mh, puor darsi che un giorno potrei affezionarmi tanto ad un'altra ragazza e considerarla la mia nuova migliore amica!-
-Che scemo!-
Le sorrido, per poi vederla riposare lo sguardo sullo schermo del suo cellulare e scrivere alcuni messaggi.








21.00

Finita la giornata di lavoro, io e i ragazzi ci rilassiamo sui divanetti del negozio, bevendo della birra.
-E' stata davvero una giornataccia!- Sbotta Matt, sorseggiando la sua birra e distendendosi sul divano accanto a Zacky.
-Beh, in città stiamo diventando sempre più famosi per le nostre doti da tatuatori!- Continua Zacky, porgendo poi a tutti noi delle bottiglie di "Heineken".
Accetto la birra con  piacere, per poi stapparla con i denti e berla tutta ad un sorso.
Jimmy e Johnny, cominciano a fare i coglioni, buttandosi la birra nei capelli facendoci ridere tutti.
-Shhh, fate piano!- Sussurro quasi, dicendo agli altri di fare il meno rumore possibile.
-Un momento, ma dov'è finita Al?- Domanda Jimmy, guardandosi intorno. Credo che sia già ubriaco.
Con lentezza, indico il divanetto sul retro della scrivania dove vi si è sdraiata Alex. 
-Si è addormentata...- Borbotta Zacky, osservando quella piccola ragazza stringersi nei suoi vestiti e racccigolata in sè stessa.
-Dovrebbe tornare a casa,la madre sarà in pensiero...- Continua Matt, avvicinandosi anche lui alla ragazza.
Mi inginocchio verso di lei, cercando di svegliarla poggiandole una mano sulla spalla e scuotendola, ma lei con un gemito piuttosto assonnato mi prende
la mano posandosela sul cuore. Resto immobile, sentendo il mio stesso cuore battere in sintonia con il suo.
-Non la sveglierò. E' così bella quando dorme...- 
-Tu Haner ti sei fottuto il cervello!-
-Non credo Christ. Ho solo imparato ad amarla come nessuno avrebbe mai avuto il coraggio di fare.-
-Filosofo!- Urla Jimmy, beccandosi poi uno schiaffetto amichevole sulla nuca, da parte di Matt.
-Voi potete andare, ci penso io a riportarla a casa.-
-Ne sei proprio sicuro Brian?- Mi domanda ancora Matt.
-Più che sicuro.- Senza farmelo ripetere due volte, prendo in braccio Alex cercando di non svegliarla.
Velocemente, la stringo a me ed uscendo dal negozio, provo a farla entrare nell'auto senza far troppo rumore.
Una volta riuscito a farla entrare in auto, mi metto al volante dirigendomi verso casa sua.
Arrivati, faccio ancora un ultimo sforzo, nella speranza di non interrompere i suoi sogni. La prendo dal sedile dell'auto con lentezza vedendola tenere
ancora gli occhi chiusi.
-Brian...- Sussurra Alex tra il sonno mentre la prendo in braccio. Non le rispondo, suonando al campanello di casa sua.
Finalmente Alice si decide ad aprire la porta.
-Brian! Cosa le è accaduto?- Mi dice preoccupata Alice, la madre di Alex.
-Si è addormentata al negozio.- Rispondo con semplicità.
-Entra pure.-
Entro in casa con la massima disinvoltura e con l'approvazione della madre, salgo le scale per raggiungere il piano di sopra e portarla nella
sua cameretta.
Questo corridoio così piccolo e ristretto, mi manda indietro nel tempo, al giorno in cui decidemmo di ricoprire tutto il pavimento di crema pasticciera
che aveva da poco preparato la mamma per preparare alcuni dolci.
Sorrido per poi entrare nella cameretta di Alex e chiudermi la porta dietro con un calcio. Posiziono il corpicino della ragazza sul letto, togliendole
le scarpe e coprendola con delle coperte in plaid abbastanza calde.
Alex non dà alcun segno di vita, immersa nel mondo dei sogni. La guardo per alcuni minuti, osservandola in tutto il suo splendore.
La tentazione di baciarla, mi fa contorcere lo stomaco. Sento il desiderio di porre fine ad ogni mia debolezza, baciandola con passione.
Mi avvicino velocemente al suo viso, riuscendo quasi a raggiungere le sue labbra. Il suo buon profumo di vaniglia così inebriante, non fa che aumentare
la voglia di lei che possiedo da anni ormai.
Vicino alle sue labbra, mi tiro indietro.
L'immagine di lei e Liam che si baciarono alla festa di Frances, mi compare davanti scavandomi il cuore.
"Ti sei innamorato della persona sbagliata."
Ed anche questa volta, la mia coscienza ha ragione.
Mi allontano da Alex, ferendo una parte di me ed uscendo dalla sua camera, più stordito che mai.
Torno dalla madre, per poterla salutare.
Alice è sempre stata come una seconda madre per me.
-Grazie mille Brian. Non sò proprio come avremo fatto senza di te.- Mi dice la mamma di Alex, regalandomi un sorriso decisamente avvincente.
-Dovere. Non l'avrei fatto per nessun'altra.-
-Lo sò. Sò che ci tieni molto a lei, dopotutto, sono quindici anni di amicizia e siete praticamente cresciuti insieme.-
-Probabilmente, se non ci fosse stata Alex con me, avrei preso davvero delle strade sbagliate.-
-Beh, considerando il fatto che da piccolo eri un piccolo bulletto, non voglio immaginare cosa ti sarebbe accaduto crescendo.- Sorride Alice, ironizzando
sul mio passato da bambino scontroso e piagnucolone.
-Già.- Sorrido con un pò d'imbarazzo.
-E poi, sei sempre stato molto vicino alla mia Alex. Da quando il mio ex marito ci aveva abbandonate, lei non era più la stessa. Poi credo si sia
affezionata a te perchè eri sempre stato in grado di difenderla e farla ridere quando ne aveva bisogno. Non abbandonarla mai Brian...se oggi mia
figlia è così solare e decisa è anche grazie a te. Sono sicura che se non ci fossi stato tu e i ragazzi, a quest'ora Alex avrebbe sofferto
ripensando al proprio padre...ma siete arrivati voi e l'avete protetta come se fosse stata una vera e propria sorella.-
-Alex soffriva molto e quando abbiamo cominciato ad essere amici, ho capito che aveva bisogno semplicemente di ridere. E ne aveva bisogno.- Sorrido
al ricordo, osservando il volto quasi piangente della madre.
-Grazie ancora Brian, mi dispiace comunque sia darti tanto disturbo.-
-Non può esser altro che piacere. Grazie a lei.-
-Salutami i tuoi, è da un bel pò che non li vedo! Magari una sera di queste, quando non lavoro, possiamo organizzare una cena come i vecchi tempi!-
-Credo sia proprio un'ottima idea. Riferirò, buonanotte!-
-Buonanotte caro.-
Esco dall'abitazione, tormentato dalla marea di ricordi, che distrugge la mia povera mente.





























NOTE DELL'AUTRICE.


Ciao miei piccoli lettori! Ecco a voi un nuovo capitolo appena sfornato!
Grazie mille che seguite sempre le mie storie e le recensite...non immaginate neanche quanto mi
emoziona leggere le vostre considerazioni sulla storia!
Be', vi sta piacendo la storia? Io spero con tutto il mio cuore che la ff vi abbia "preso". Inizialmente ero indecisa se continuarla
o meno, ma vedere voi che continuate a leggerla e a seguirla, mi riempie il cuore di gioia.
La continuerò, ma solo se davvero continuerete a seguirla! Grazie a tutti, davvero, non sò cosa farei senza di voi!
P.s Quanto può essere stupida Alex? La odio anche io ahahahhaha! 


Al prossimo capitolo lettori! <3


(Ricordo che per chiunque voglia contattarmi, può tranquillamente scrivermi sul mio account twitter. @GatesIsTheWay.)



-SynysterIsTheWay















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Capitolo 7
*** 7. Io...c'ero. ***


7° Io...c'ero.












" - Io ti amo davvero Alex.-
-Brian, noi non possiamo stare insieme.-
-Perchè no? Alex, io voglio stare con te per sempre.-
-A volte, neanche il "per sempre" è sufficiente.-
-Cosa vuoi dire?-
-Io e te non possiamo sperare in un futuro insieme.-
-Almeno, resteremo amici, vero?-
-Ora che sò cosa nutri nei miei confronti dopo tutti questi anni, non credo sia possibile.-
-Alex, non...andartene.-
-Forse, non era semplicemente il nostro momento.-
-Alex...Alex, no.-
-Shh, non aggiungere altro.-
-Alex, chi è ? Chi è quello che ti sta portando via da me?-
-Alex! Alex, perchè stai piangendo?-"







-ALEX!-
Brian urla il nome della ragazza, alzando la propria schiena dal letto e portandosi le mani tra i capelli.
-Brian! Tesoro, era solo un sogno...- Suzy Haner, si avvicina a suo figlio mettendogli una mano sulla fronte bollente.
-Alex...mamma,dov'è Alex? Sta bene vero?- Urla Brian, completamente sudato in volto, mentre continua ad agitarsi.
-Tesoro, Alex sta benissimo. Hai fatto semplicemente un brutto sogno...- Suzy prova a tranquillizzare Brian, facendolo distendere
con la schiena contro il bordo del letto.
Brian respira a fatica, sentendosi andare in fiamme.
-Mamma ma, Alex...Alex stava piangendo, io devo andare da lei, lei ha bisogno di me!-
-Brian...ma tu hai la febbre altissima!- Sbotta improvvisamente Suzy, tastando ancora la fronte del ragazzo e vedendo le sue guancie
diventare sempre più rosse.
La donna, prende velocemente un termometro e posizionandolo sotto l'enorme braccio del ragazzo, ne attende il risultato.
Quando il termometro inizia ad emettere uno strano suono, Suzy lo estrae dal braccio del ragazzo e lo osserva con attenzione.
-Trent'otto e mezzo!- Si allarma la donna, correndo in bagno per poter prendere un kit medico.
-No mamma, io devo andare a scuola...devo vedere come sta Alex.- Prova a borbottare Brian, con gli occhi terribilmente affaticati e rossi.
-Non ci pensare neanche! Devi assolutamente restare al caldo!- 
-Mamma io...-
-Shh.- La donna, dopo aver preso il suo kit medico e dopo aver bagnato con dell'acqua fresca una semplice asciugamano, la passa sul volto del ragazzo
con dolcezza.
Dopo aver preso anche delle medicine, Brian si adagia nel proprio letto, provando a riposare.
-Io vado a lavoro tesoro, non ti azzardare a fare sforzi e se hai bisogno di qualcosa, chiamami all'istante!- Conclude la donna, aiutando il ragazzo
a distendersi sul materasso e circondando il suo corpo con la coperta calda.
Brian annuisce ancora, per poi richiudere gli occhi nella speranza di poter dormire un pò.
Il ragazzo, improvvisamente, si sente attaccato da un coniato  di vomito e scende velocemente dal letto per rigettare tutto quello che aveva 
ingerito la sera precedente.
Dopo esser stato a casa di Al, era andato al "Johnny's" dai suoi amici e si è dato alla pazza gioia, bevendo almeno dieci bottiglie di birra
e due bicchieri di whiskey.
Dopo aver combattuto contro il dopo sbronza, Brian ritorna al suo letto, ricordando anche di esser stato per alcuni minuti sotto la pioggia nell'attesa
di poter parlare con Alex e convincerla a sputare il rospo.
Il cambiamento di temperatura da un luogo ad un altro, gli ha senza dubbio portato un'influenza a dir poco cauta.

























Alex Pov's


Arrivata a scuola, mi avvicino al mio armadietto per poter prendere i libri per le materie di stamani.
-Buongiorno amore mio.- Liam si avvicina a me, dandomi un bacio sulle labbra ed io ricambio, accarezzandogli poi la guancia destra.
-Fa ancora tanto male?- Gli domando con dolcezza, osservando la mascella diventata ancora più gonfia del giorno precedente.
-Nah! Sai che mi ci vuole ben altro per farmi seriamente del male.- Si vanta Liam, sorridendomi.
-Mi dispiace...-
-Tu non hai colpe Al! E' stato quell'idiota del tuo migliore amico che ha il pugno facile. Piuttosto, che ne dici di saltare la scuola anche oggi?-
-No Liam, l'abbiamo già saltata ieri...oggi ho il compito di arte e devo assolutamente prendere una "A".-
-Sono sicuro che ce la farai amore...-
-Ma il problema non sono io! Il problema è Brian! E' così buffo quando prova a scrivere qualcosa di senso compiuto sul suo compito che mi disconcentra.
Per non parlare poi di quando inizia a ripetere la parola "Fuck" per almeno quindici volte di seguito!- Sorrido al pensiero, osservando il volto
di Liam diventare improvvisamente cupo.
-Possiamo parlare d'altro?-
-Ma Liam...non ho detto niente di male...-
-Il nome "Brian Haner" è già inteso come qualcosa di "male".-
-Non essere stupido! Sono sicura che un giorno riuscirete ad andare d'accordo.-
-Ne dubito amore.-
-Potresti fare un piccolo sforzo?-
-Solo per te...-
-Bene.-
Dò un bacio sulle labbra a Liam, per poi sentire il suono della campanella scolastica che indica l'inizio delle lezioni.
Corro velocemente verso l'aula di arte e dopo esservi entrata, saluto Jimmy passandogli una mano tra i capelli per scompigliarglieli
per poi salutare anche  gli altri che sono già seduti ai propri  posti.
Mi siedo al mio banco, attendendo Brian che probabilmente sarà in ritardo come al solito.
-Pss, Jimmy!?-
-Mh?- 
-Brian?-
-Mi ha lasciato un messaggio sul cellulare...ha la febbre alta e resterà a casa.-
Sospiro di tristezza, per poi dare il buongiorno alla professoressa di arte che ha già portato la sua valigetta, contenenti tutti i compiti.
Svolto il compito in classe e dopo aver concluso l'orario scolastico, esco dall'istituto seguita da Matt, Jimmy, Zacky e Johnny.
-Guardate lì chi c'è!- Sbotta Zacky, indicando le due biondine che si stanno avvicinando a noi.
-Dov'è Brian? Perchè non è venuto a scuola oggi?- Urla Michelle Dibenedetto, sembrando una pazza isterica. Mi coreggo, è una pazza isterica...specialmente
quando dalle sue labbra fuoriesce un certo nome piuttosto conosciuto.
-Calma biondina, Brian non è potuto venire perchè aveva un impegno urgente da svolgere.- Borbotta Jimmy, mentendo.
Jimmy sà bene che Mich non avrebbe perso occasione per fare una visitina a Brian.
Io e Zacky, non riusciamo a trattenerci dal ridere, osservando Michelle quasi tremante all'idea di non poter stare in compagnia di Brian.
-Che cazzo ti ridi tu eh mocciosa?- Urla improvvisamente la bionda, rivolgendosi a me.
-Io?- Ironizzo, vedendo Zacky diventare tutto rosso. A momenti, sono sicura che scoppierà.
-Non fare la finta tonta. Sei furba, ma non abbastanza per competere con me.-
-Io non ho nessun'intenzione di competere con te Michelle. Non ne ho proprio voglia, se è questo che volevi sapere.-
-Sei soltanto invidiosa.-
-Invidiosa di cosa? Sei una bellissima ragazza, piena di vitalità e questo è vero ma...prima o poi anche quest'anno scolastico finirà...ci diplomeremo e la tua
innata popolarità finirà in un cassonetto della spazzatura. Non posso esser invidiosa di questo.- 
Michelle, non riuscendo a rispondermi in alcun modo, se ne va battendo i piedi a terra come una bambina di due anni che si arrabbia con i propri
genitori per non avergli comprato una misera bambolina.
-Scusatela, è che a volte esagera.- Valary, la gemella di Michelle, prova a giustificarsi.
-No che non la scuso!- Sbotto io, più acida che mai provocando la risatina compiaciuta anche di Johnny.
-Hey, io sono dalla tua parte.- 
Che cosa? No, dev'esserci stato sicuramente un malinteso...
-Eh?- Ripetiamo in coro io e i ragazzi.
-Avete sentito bene. Ci si vede in giro...ciao!- Valary se ne va, lasciandoci completamente senza parole.
Questo è molto strano...
-Matt? Matt? Terra chiama Matt!- Urla Jimmy, portando una mano proprio dinanzi agli occhi verdi di Matt che continuano a brillare.
Matt non risponde, sorridendo da solo, come un'idiota.
-Matt? Cazzo Matt, dai un segno di vita!- Urla poi Johnny, riuscendo finalmente ad attirare l'attenzione del ragazzo che sembra esser stato 
rapito dagli alieni.
-Oh si, è davvero fantastica.- Sussurra Matt, rivolgendosi a noi questa volta con il suo solito sorrisino compiaciuto.
-Fantastica? Chi? Nessuno ha parlato di...- 
Io e Zacky scoppiamo a ridere, seguiti poi da Jimmy e Johnny.
Che si stesse riferendo a Valary? Che Matt si sia preso una cotta per quella sottospecie di barbie bionda?
Beh, se non altro, Valary messa in confronto alla sorella...ha stile.
Michelle è la classica biondina senza cervello che indossa solo abiti che siano puramente sofisticati, mentre Valary invece è una ragazza semplice che a volte, indossa anche 
magliette di band che personalmente stimo.
-Okay, che si fa?- Domando ancora ai ragazzi, che guardandosi nelle pupille degli occhi, sembrano voler architettare qualcosa.
-Che c'è? Perchè mi guardate così? Non dovremmo andare tutti insieme a trovare Brian?- Continuo gesticolando.
-Ehm, noi...ecco...siamo un pò in ritardo con le prove e dobbiamo tornare a lavoro!- Dice Johnny,gesticolando anche lui animatamente.
-Mh, allora possiamo andarlo a trovare quando chiudete il negozio, no?-
-Ehm, il fatto è che non sappiamo a che ora chiudiamo stasera...si, abbiamo decisamente troppe prenotazioni e troppi clienti...- 
Non sò perchè, ma ho come la sensazione che i miei migliori amici mi stiano mentendo.
-Tu vai, noi ti raggiungiamo quando abbiamo finito...- Conclude il discorso Zacky.
Annuisco, per poi salutarli ed avviarmi verso casa Haner.



































Brian Pov's


-Tesoro, tutto bene lì?- 
-Si.-
-Bene, ti ho lasciato qualcosa di caldo, purtroppo non posso proprio staccare quì. Oggi mancano tanti dipendenti...-
-Tranquilla mamma, cazzo, ho diciotto anni non sono più un bambino.-
-Chiamami se hai bisogno di qualcosa e mangia tutto ciò che ti ho preparato!-
-Vorresti dire quel minestrone brodoso che tanto odio?-
-Si, anche.-
-Ma sai che non lo mangerò! Preferisco senza alcun dubbio morire di fame.-
-Ti farà bene. Adesso riposati tesoro, un bacio.-
Riattacco il cellulare, sentendo la mia testa quasi scoppiare.
Con debolezza, scendo dal letto per poter andare in cucina e rovistare nella dispensa. Tutto è sicuramente più buono di quel minestrone con 
quelle verdure a dir poco vomitevoli.
Frugo nella dispensa, trovando alcuni biscotti e mangiandone un pò. La fame continua a persistere, così decido di cucinarmi qualcosa, ma non appena
poggio la padella sul forno, sento il suono del campanello di casa rientrare nella mia testa.
Infastidito e poggiandomi una mano sulla fronte, apro la porta dimenticandomi di indossare almeno una maglietta.
-Oh merda!- Urla Alex, portandosi lo zaino davanti agli occhi, con imbarazzo.
-Alex, non ti aspettavo...- Ammetto, osservandola mentre continua a tenere quello stupido zaino proprio di fronte a sè.
Non capisco perchè tanto imbarazzo, dopotutto, l'estate scorsa andavamo spesso al mare insieme e con il resto della comitiva.
-Vatti subito a vestire disgraziato che non sei altro!- Continua urlante Alex, con un tono di voce così buffo da farmi scoppiare a ridere.
-Ma cosa ridi? Non c'è proprio niente da ridere!- 
Fermo il mio momento di risa, per poi farla entrare in casa.
-Sei ancora quì?- 
-Dove dovrei essere?-
-In camera tua...ad indossare una t-shirt ed un pantalone!-
-Perchè, non sto bene forse così?-
-In boxer e senza neanche una canottiera? Ti ricordo che hai la febbre!-
-Come girano in fretta le notizie in quella sottospecie d'istituto...-
-A dir la verità, neanche la tua cara Michelle sapeva del tuo attacco di febbrite!-
-Che peccato,  sarebbe venuta a trovarmi e avrei saziato i bisogni di entrambi per un giorno intero!-
-Ah beh, se vuoi posso andarmene anche subito, così dò la precedenza a lei.-
-Che sciocca che sei! Scherzavo!-
-Ti sei salvato per metà. Adesso vai a vestirti!-
-Ma io sto bene così!-
-Siamo in pieno ottobre e tu giri per casa in questo modo?-
-Sei venuta fin quì per rimproverarmi?-
Dopo aver parlato, comincio a risentirmi debole, vedendo davanti ai miei occhi solo una luce bianca.
-Brian?- 
Accidentalmente, sto per scaraventarmi sul pavimento, ma Alex riesce a reggermi trascinandomi sul divano per farmici sdraiare.
-Brian, ma tu scotti un  casino!- Mi dice Alex, poggiando le sue mani sul mio viso.
-Alex...Alex, dove sei?- Sbotto senza capire neanche io cosa sto borbottando. 
-Sono quì Brian...- Ribatte ancora Alex, prendomi la mano con dolcezza.
Al tocco con la sua mano, vengo percorso da alcuni brividi.
Provo a riprendermi, ritrovando finalmente quegli occhi grigi che mi stanno scrutando con attenzione.
-Brian, come ti senti?-
-Va...meglio.-
-Hai mangiato qualcosa?-
-No...-
-Sei proprio un'idiota allora!-
-...-
-Aspettami quì, vado a vedere se tua madre ti ha lasciato qualcosa nel forno.-
Annuisco, per poi cercare di riprendere fiato.
Passano alcuni minuti e Alex torna accanto a me, con un piatto di minestrone tra le mani.
-Fai "Aaaaa"
-Cosa!? Io non mangierò mai questa roba!-
-Non fare il bambino viziato adesso e mangia il minestrone!-
-No che non lo mangio!-
-Brian!-
-Che c'è?-
-Ti ho detto mangia il minestrone!-
-Non ho fame!-
-Ma devi pur mangiare qualcosa! Avanti, da bravo...- Alex prende un cucchiaio pieno di minestrone e lo adagia verso le mie labbra.
Io stesso, inizio a fare i capricci, serrando le labbra e spostando la testa di quà e di là nella speranza di farla stancare al più presto possibile.
-Brian, non costringermi a farlo.- 
-Eh?-
Caccio un urlo di dolore, nel momento in cui sento i denti di Alex entrare al contatto con la mia pelle. Mi ha appena morso un braccio!
Lei e la sua solita mania di mordere!
Urlo ancora e Alex riesce ad imboccarmi portando con velocità il cucchiaio pieno di minestrone nella mia bocca come se fosse stata una scena di un film
d'animazione.
Ingoio il cibo bollente, per poi vedere la faccia di Alex più che soddisfatta.
-Com'è?- Mi domanda, attendendo una mia risposta.
-E'...buono.-
Scoppiamo a ridere entrambi e Alex decide di lasciare il piatto tra le mie mani.
-Hai smesso di imboccarmi?-
-Si, adesso puoi anche servirti da solo.-
-Sai che ti dico? Questa roba non mi piace per niente!- Ironizzo nella speranza che Alex torni ad imboccarmi. Mi sento un vero idiota a convincerla
a fare una cosa del genere, ma almeno posso starle ancora accanto. Ho bisogno della sua vicinanza, ne ho un bisogno esasperato.
Dopo aver mangiato il minestrone, mi sento decisamente meglio, così io e Alex decidiamo di andare in camera mia.
Alex entra in camera, osservando poi un blocco note che ho appoggiato sulla scrivania.
-"Cry alone, I've gone away no more nights, no more pain...I've gone alone, took all my strength...but I've made the change,
I won't see you tonight."
- Legge ad alta voce Alex, incuriosita.
-Oh...non...non è finita.-
-Cos'è? Una canzone?-
-Si...-
-E' proprio carina, sai?-
Cazzo Alex, smettila di  sorridermi in questo modo.
-Si ma non l'ho ancora terminata.-
-In effetti sei ancora agli inizi...-
-Mi aiuteresti?- 
Cosa diavolo mi è saltato in mente?
-Con molto piacere!-
Io e Alex ci sediamo sul letto ed insieme cominciamo a scrivere il resto della canzone.
-Che ne diresti di...Sorrow, sank deep inside my blood...mmm, poi ci vorrebbe qualcos'altro!- 
-Mi piace, ma come potrei continuarla?-
-Posso chiederti una cosa?-
-Certo.-
-E' ispirata a quella ragazza che tanto ti piace?-
Merda. 
"Okay Brian, non hai nulla da perdere. Dille che è lei e facciamola finita con questa storia una volta per tutte!"
-Mi hai scoperto.-
Ottimo metodo. Magari un giorno potrebbe capire da sola che mi sto riferendo a lei da tempo ormai...
-Brian...devi dirglielo.-
"Ha ragione, devi dirglielo e lo farai adesso, vero?"
-Non ne sono capace.-
-Troverai un modo prima o poi!-
-Meglio poi che prima.-

-Brian, sii serio! Potresti davvero rimpiangere di non averci provato!-
-E' fidanzata...- Sbotto improvvisamente quasi sussurrando, vedendo poi il volto di Alex diventare sempre più triste.
Sei fidanzata Al.
-Oh...non volevo...-
-Non importa Al...Continuiamo la canzone?-
-Mi dispiace Brian.-

Anche a me dispiace Al.
-Passerà.-
A volte, non riesco proprio a capire come possa essere così ingenua...
"Questo è il momento giusto, parlale...".
E' un'amica.
"Diglielo."
E' un'amica.
"Diglielo".
E' un'amica.
"Diglielo".
-Riprendiamo...dunque, pensa a lei e butta giù una frase di senso compiuto che potrebbe ispirarti.- 
-Non credo ci riuscirò. Ho bisogno di più concentrazione per buttare giù un testo decente.-
-Non sarà mica una semplice febbre a fermare Brian Haner, no?-
Faccio mente locale per alcuni minuti. Penso ad Alex con tutte le mie forze e sbotto qualcosa che a parer mio potrebbe andar bene.
-"So far away, I'm gone... Please don't follow me tonight.And while I'm gone, everything will be alright."-
-E' perfetto!- Alex mi si butta addosso, abbracciandomi forte e facendomi distendere sul letto.
Le sorrido, vedendola poi rialzarsi con imbarazzo.
-Ti prenderai anche tu la febbre...- Dico, giustificando anche il mio di imbarazzo.
-Giusto...- Continua Al, toccandosi nervosamente i capelli e sorridendomi con naturalezza.
-Bene, per oggi basta con le canzoni!- Concludo la situazione, togliendole di mano il blocco note e poggiando la testa sulle gambe di Alex.
Lei non mi guarda con sorpresa, sapendo che è un'abitudine a cui non ho intenzione di rinunciare.
Seduta sul letto, con la mia testa sulle sue gambe, Alex inizia ad accarezzare i miei capelli, scompigliandoli e facendomi provare un'emozione
così forte da farmi vibrare il cuore. 
I suoi occhi grigi, sono concentrati sulle sue mani ed i miei capelli, mentre i miei sono completamente incollati al suo volto. Mi è sempre piaciuto
guardarla da quì perchè posso scrutare ogni singolo dettaglio contenente nel volto di un angelo. 
Lei continua semplicemente a creare strane forme con i miei capelli, ed io la osservo compiaciuto. Già sò che non me ne stacherò.




DUE ORE DOPO...

-Ahahah e ti ricordi, quando abbiamo messo della colla nel cappellino da baseball di Jimmy?- Sbotta Alex, riuscendo a farmi ricordare cose per me indimenticabili.
-Si, ricordo che ci ha bestemmiati per almeno due mesi!- 
-E quando...ci distendevamo sul tetto di casa mia con le bottiglie di Jack Daniel's nello zaino scolastico per non farle vedere a mia madre?-
E' vero, lo facevamo spesso...
-Non potrò mai dimenticare la tua prima sbronza all'età di quindici anni.-
-Non farmene ricordare...!-
-E pensare che stavi anche rischiando un collasso!-
-Ma come sempre, tu e gli altri mi avete aiutata a superare quel momento a dir poco disgustoso!-
-Ricordi quando...tua madre non voleva che andassi alle feste ed io e i ragazzi ti facevamo evadere dicendole che saremmo usciti
per una passeggiata? Intanto, ti cambiavi  nell'ascensore del palazzo mentre io e gli altri eravamo costretti a scendere le scale!-
-Stile agenti 007!-
-Però tua madre non ci ha beccati neanche una volta.-
-Per fortuna! Altrimenti non credo sarebbe stata più così tanto gentile e disponibile nei vostri confronti!-
Ed ha ragione...cosa non avremmo fatto per stare in sua compagnia. Dopotutto quello che aveva passato, le serviva rompere un pò le regole e noi eravamo
i classici "bad boys" che di regole ne rompevano...ed anche troppe.

-...Ricordi quando...giocavamo tutti insieme nel garage di casa Baker e facevamo finta di essere delle star internazionali e di andare a cena con
i Beatles?-
-Brian...quelli si che erano bei tempi!-
Come dimenticarli...Alex ed il suo solito travestimento alla Janis Joplin, io e Zacky con delle chitarre senza neanche una corda, Jimmy che si improvvisava
batterista con i cucchiaini da thè che rubava di nascosto alla madre e Johnny che passava le giornate dinanzi allo specchio nella speranza di poter
creare una cresta punk che si rispetti. Ricordo ancora quando tornò a casa con quella sottospecie di cresta...

-Vorrei poter tornare indietro solo per poterli rivivere.- Sorrido, osservando poi il volto sognante di Al.
-Si...anche io.-
-Quando...ti vidi davanti alla porta di casa...ricoperta di lividi e sangue...-
-Ehm...questi non sono bei ricordi!-
-Si invece...sono rimasto sveglio per ore mentre cercavo di curarti quei brutti lividi.-
-Sei sempre stato così premuroso nei miei confronti!-
-Le cose non sono cambiate.-
-Ne sono felice.-
Il cellulare di Alex squilla improvvisamente e lei prendendolo, accetta la chiamata.
-Amore...si, d'accordo. Arrivo subito allora...a tra poco.- 
Amore...sempre e solo amore.
-Devi andare?-
-Si, avevo promesso a Liam che avrei passato del tempo anche con lui...Non ti dispiace, vero?-
Ehm...a dir il vero...

-No, figurati. Grazie per esser venuta.-
-No, non ti alzare. Riposa e cerca di rimetterti! Ciao Brian.- Alex mi dà un bacio sulla guancia, per poi andarsene via.
Preso dalla solitudine, non mi resta che aspettare i miei amici che sicuramente tra un pò, saranno quì.
































NOTE DELL'AUTRICE.

Ma ciao a tutti! Sono tornata con un  nuovo capitolo e spero che possa esser di vostro gradimento! Oddio si, lo spero tantissimo!
Non immaginate quanto mi faccia piacere leggere le vostre recensioni e sapere che a qualcuno questa storia stia emozionando...credetemi, ne accadranno
tante di cose emozionanti e non dovrete neanche attendere molto!
In ogni caso, fatemi sapere con una piccola recensione se il capitolo vi sia piaciuto o no...sapete che mi fa più che piacere conoscere
le opinioni dei lettori! 
Grazie a tutti e buona giornata ragazzi <3



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 8
*** 8. Scelte. ***


8° Scelte.













Dopo ben tre giorni d'influenza, Brian si è finalmente ripreso. In questi tre giorni però ha combattuto contro sè stesso e contro la sua
buona forza di volontà.
Alex veniva a trovarlo con i ragazzi, ma come sempre, dopo un certo orario doveva vedersi con Liam...tuttavia,Brian era già felice così.
Era felice perchè lei avrebbe sempre fatto di tutto pur di stargli accanto, anche solo per un minuto o due.
-Pronto?-
-Al, scendi.-
Alex riattacca la chiamata, mentre Brian e i ragazzi la aspettano sotto al portico.
Brian al volante, un posto libero proprio accanto a lui e gli altri dietro stretti come sardine.
-Non ho mai capito perchè le donne devono sempre farsi aspettare così tanto!- Sbuffa Johnny, seduto tra Zacky e Matt.
-Cazzo Matt, togli quel piede dalla mia scarpa!-Sbotta Zacky, rimproverando l'amico.
-Potreste fare un pò di silenzio?- Continua Brian, voltandosi indietro, verso gli amici.
-Per te è facile parlare dato che sei in piena libertà di muoverti!- 
-Poche storie Jimmy.-
Finalmente Alex chiude la porta di casa e arriva davanti all'auto dei ragazzi aprendo lo sportello ed occupando l'unico posto vuoto.
-Allora ragazzi, dove si va?- Domanda emozionata la ragazza, mentre si allaccia la cintura di sicurezza.
-Vedrai.- Risponde Brian con serietà, per poi mettere in moto l'auto e guidare verso una meta ben precisa.
Alex, è sempre stata la classica ragazza che preferisce l'amicizia maschile a quella femminile. Nonostante tutto, quando provò a fare amicizia
con qualche ragazza, ne restava sempre delusa per la poca serietà che utilizzavano le altre nei suoi confronti.
-Non fate i misteriosi! Dove mi state portando?- Domanda ancora Alex, più curiosa che mai.
-Dai Alex, non ti portiamo mica in una casa abbandonata dal mondo! Abbi fiducia!- Sbotta Matt con ironia, per poi calpestare per sbaglio
il piede di Johnny.
-Matt, io potrei seriamente ucciderti!- 
-Oh avanti Christ, non l'ho fatto apposta!-
Durante il tragitto, Brian non ha fatto altro che osservare Alex in tutta la sua bellezza. 
"Può esistere un'essere più perfetto?" Domanda Brian a sè stesso, parcheggiando poi l'auto.
-Arrivati!- Annuncia Zacky, osservando i dintorni.
Una villa bianca con piscina e un giardino immenso ben curato.
-Ma cosa ci facciamo noi quì?- Domanda ancora Alex, scendendo dall'auto.
-Bella domanda Alex...noi non dovremmo essere quì!- Continua Brian, sorridendo con malizia, mentre si avvicina al cancello della villa.
Zacky porta la sua mano nella tasca dei jeans prendendo una chiave e con essa riesce ad aprire il cancello di questa maestosa villa.
-Zacky...hai una villa di proprietà e non me l'hai mai detto?- Continua Alex con le domande, avanzando in compagnia di Johnny.
-Non è mia. E' di alcuni amici di famiglia.- Risponde Zacky a sua volta.
-E noi cosa dovremmo fare quì?-
-Dunque...questi amici di famiglia, hanno chiesto ai miei genitori di sorvegliare la casa dato che loro hanno una cena importante d'affari
e torneranno piuttosto tardi. Così, dato che i miei genitori stasera avevano un impegno urgente da sbrigare, mi sono offerto io stesso di sorvegliare
la casa senza dirgli della vostra esistenza in essa. Concludo, dicendoti che ho promesso ai miei genitori di non toccare nulla e di non utilizzare
la piscina...ho mentito.- Spiega Zacky alzando le spalle e dirigendosi con gli altri verso la piscina.
-Non avete intenzione di tuffarvi, vero?-
-Certo che lo faremo Al, altrimenti dov'è lo sfizio?- Borbotta Matt, togliendosi la maglia e restando con una semplice canottiera.
-Ma siete impazziti forse? Io sto congelando quì fuori e siamo in autunno!-
-L'acqua della piscina è calda. I vecchi quì si trattano bene!- 
-Vuol dire che io resterò quì a guardarvi Vee.-
-Come vuoi.-
Alex resta in piedi davanti alla piscina, mentre osserva Brian tuffarsi nella piscina con i vestiti addosso.
Brian inizia ad urlare ed ecco che anche Jimmy e gli altri si tuffano per fargli compagnia.
-Al, non sai che ti perdi!- Urla Brian alla ragazza, avvicinandosi al bordo della piscina.
-Non lo voglio neanche sapere! E poi vi conviene sbrigarvi...se i proprietari torneranno prima, non voglio neanche immaginare cosa potrebbe accadere!-
-Tu ti fai troppi problemi Al. Devi imparare a prendere la vita con più positività!-
-Sarà che io almeno ho un cervello Mr. tuttomuscolinientecervello.-
-Lo hai detto davvero?-
-Vuoi che devo ripetertelo Gates?-
In un attimo, Brian esce dalla piscina, prendendo in braccio Alex che prova inutilmente a divincolarsi.
-Lasciami! Lasciami subito!- Urla Alex, pendolando tra le enormi braccia del ragazzo e cercando di convincerlo a metterla giù ma con i soliti
scarsi risultati.
-No, Brian, non farlo!- Urla ancora la ragazza, vedendo poi Brian continuare ad avanzare verso il bordo della piscina piuttosto profonda.
-Come scusa? Non ti sento!- Shcerza Brian invece, facendo il finto tonto, per poi buttare Alex in acqua, senza alcuna pietà.
Nello stesso momento in cui Alex si ritrova in acqua, Brian fa un salto acrobatico per tuffarsi anche lui.
Risalita in superficie, Alex schizza dell'acqua contro Brian che prova a difendersi posizionandosi dietro al corpo di Jimmy che con l'altezza che si
ritrova, lo avrebbe protetto al miglior modo.
Tutti ridono divertiti per poi schizzarsi come dei bambini di soli cinque anni, sempre pronti a fare dispetti.
Alex, dopo aver tentato di schizzare Brian, viene presa da lui stesso per i fianchi. La ragazza rabbrividisce al contatto con il corpo bagnato del
ragazzo che nonostante tutto, continua ad emanare uno strano calore.
La ragazza dagli occhi grigi deglutisce, sentendosi quasi in colpa di stare così a proprio agio tra le braccia del suo migliore amico. Neanche il corpo di Liam le era mai 
sembrato così perfetto.
Alex si gira verso il volto di Brian per osservare poi quegli splendidi occhioni color nocciola che continuano a fissarla con dolcezza.
Il tempo sembra fermarsi per alcuni minuti, ma     Johnny non ha evitato di rovinare questa meravigliosa atmosfera tra i due giovani.
Dopo che il nanetto ha buttato degli enormi cumoli di acqua sulla pelle dei due, loro stessi, decidono di vendicarsi cominciando a nuotare verso
l'amico che prova ad aggrapparsi anche lui a Jimmy.
Tra le varie scene di divertimento però, Alex si sente strana, sentendosi ancora in colpa per tutto ciò che la sua mente ha provato a sfornare.
"Dopotutto, è solo il mio migliore amico." Ripete la ragazzina a sè stessa, mentre si vendica con Brian.
-Però non vale! Voi siete in due e quì non c'è nessuno che viene ad aiutarmi!- Sbotta Johnny con tono scherzoso, per poi provare a nascondersi dietro
agli enormi bicipiti di Matt.
Dopo una piccola "guerra acquatica", Brian prende ancora Alex tra le sue braccia, sentendosi morire al contatto con la pelle della ragazza.
Alex porta la sua testa all'indietro, bagnando i capelli nell'acqua calda, mentre Brian le tiene le mani trascinandola di quà e di là per poi riposizionarla
davanti a lui.
La luce incredibile della luna piena, è riflessa nell'acqua dando ad essa un tocco più particolare e romantico.
Mentre gli altri continuano a farsi dispetti, Al sembra essersi dimenticata di tutto il resto del mondo. Adesso, in questo preciso istante,
importa solo di lei e Brian che continuano a galleggiare nell'acqua senza mai smettere di guardarsi.
Brian tenendo ancora le mani della ragazza, si immerge sott'acqua, cominciando a nuotare con disinvoltura... egli, continua a tenere
la mano di Alex per poi spingerla sempre più sott'acqua, facendole capire di doverlo raggiungere.
Respirando a fondo, Alex si immerge sott'acqua, non riuscendo quasi a mantenere gli occhi aperti.
Brian invece, al contrario della ragazza, riesce ad osservarla mentre si sente spersa ed insicura. Alex continua a lottare contro sè stessa, nella 
speranza di  riuscire ad aprire gli occhi, ma intanto, Brian le tiene ancora stretta la mano per poggiarla poi sul suo petto.
La ragazza riesce a sentire quel piccolo cuore di Brian cominciare a battere come non avrebbe mai immaginato. Probabilmente sta sognando, o forse è così stordita
da quei battiti pungenti che continuano a pulsare sulle sue dita,che non riusce a percepire altro. 
Dopo alcuni istanti, Brian ritorna in superficie, tirando a sè anche Alex che comincia a tossire e a respirare con fatica.
I due cominciano a respirare affannosamente ed Alex riapre finalmente i suoi meravigliosi occhi,splendenti come diamanti.
In tutta la sua vita, Brian non aveva mai visto quegli occhi brillare di una luce spettacolare ed incantevole che le avrebbe invidiato chiunque.
-Oh merda, stanno tornando, stanno tornando!- Annuncia Johnny, urlando a squarciagola riferendosi specialmente ai due ragazzi che sono gli unici
rimasti in acqua. Che stupidi che sono...erano così presi l'uno dall'altra che non si erano neanche resi conto di ciò che stava accadendo intorno.
Brian ascoltando la voce di Johnny, capisce subito che probabilmente i proprietari della casa sono appena rientrati, così prende ancora la mano di Alex
ed insieme escono velocemente dalla piscina.
-Via, via!- Urla anche Jimmy, correndo via con gli altri dopo aver trovato finalmente anche le figure di Brian e Alex.
I due cominciano a correre per poi rientrare velocemente nella macchina lasciata al parcheggio, al di fuori del cancello.
Brian prende velocemente il posto di guida mentre gli altri ,compresa Alex, si siedono ai loro posti precedenti.
-Zacky?- Domanda Alex guardandosi intorno.
-Si sta occupando della piscina e deve consegnare le chiavi di casa ai vecchi.- Dice Matt, prendendo il fiato perso per correre.
-Whoo! E che serata ragazzi!- Urla Jimmy invece, con emozione.
-Magari la prossima volta, porto anche un materassino gonfiabile!-
-Sei sempre il solito Christ.- Borbotta Brian, mettendo in moto vedendo poi Zacky correre verso la macchina ed entrarvici dentro.
-I due vecchi non si sono accorti di niente, ho lasciato le chiavi sul tavolo della cucina e sono scappato... ma adesso Brian corri più veloce che puoi prima che ci vedano!-
-Sarà un gioco da ragazzi.-
Brian comincia a guidare con velocità, sfrecciando via per poter prendere una delle tante scorciatoie.
-Questa si che è stata una serata memorabile!- Urla ancora Jimmy, più emozionato di prima.
-Pensa un pò se ci avessero scoperti? C'è la vecchia che ha una faccia di cazzo impressionante!- Continua poi Zacky, facendo ridere tutti, mentre
Brian prova a prendere una sigaretta dalla tasca del giubbino.
Dopo aver preso la sigaretta, il ragazzo dai capelli corvini continua a tenere gli occhi sulla strada, posizionandola tra le sue piccole labbra.
-Al, mi accenderesti la sigaretta?- Domanda Brian, intento a guidare mentre mantiene la sigaretta spenta tra le labbra.
-Si, solo un attimo che cerco l'accendino nella borsa...-
Alex fruga velocemente nella sua borsa, riuscendo a trovare tra i mille oggetti, un accendino nero.
La ragazza preme il tasto dell'accendino, per poi posizionarlo accanto alla sigaretta di Brian accendendola.
-Grazie.- Risponde Brian con serietà, per poi poggiare entrambe le mani sul volante tenendo le dita libere per posizionarvi eventualmente, la sigaretta.
-Tutto questo fumo, ti farà solo male ai polmoni e al cuore...- Borbotta Alex, guardandolo con tristezza.
"Anche amarti fa male... al cuore." Pensa Brian, restando semplicemente in silenzio.
-Hey Gates, accendi un pò la radio!- Ribatte Zacky, cercando di restringersi tra i suoi amici.
-E' ora di metterti un pò a dieta Vee, che ne dici?-
-Ah, ma 'sta zitto Matt!-
All'improvviso però, premendo tra le varie stazioni radio, Brian riesce a pescare una canzone adatta alla situazione.
-I don't give a damn 'bout my bad reputation!- Urla Jimmy, ricalcando le note della canzone della mitica Joan Jett.
Ed eccoli, che tutti insieme, cominciano a cantare le canzone ricordando i vecchi tempi.
-I don't give a damn 'bout my bad reputation...You're living in the past,it's a new generation !- Continua Matt, con la sua voce da cantante esperto.
-An' I only feel good,when I got no pain...An' that's how I'm gonna stay !- Urlano tutti insieme, presi dall'adrenalina del momento che sembra
pulsare nei loro cuori.
-An' I don't give a damn...'bout my bad reputation!- Continua Alex, sentendo gli urli continui dei ragazzi e le continue risate provenienti proprio
dalle labbra di Brian.
-Oh no, not me...Oh no, not...me, not me!!!- 



...
















Alex Pov's


Tornata a casa, completamente fradicia, chiudo a chiave la porta per poi avanzare lungo il corridoio adiacente al salone cercando di fare
il meno rumore possibile per non svegliare mia madre.
Una luce accecante, mi si presenta davanti agli occhi, facendomi diventare quasi cieca.
-Tesoro, sei tornata finalmente!- Sbotta mia madre preoccupata, in compagnia di...Liam.
Liam? Un momento, ma cosa diavolo ci fa lui in casa mia? Per di più a quest'ora di notte?
-Liam?-
-Oh, questo povero ragazzo è tutta la notte che ti ha aspettato quì fuori...purtroppo me ne ero accorta troppo tardi e così l'ho fatto entrare!- Continua
mia madre, rendendosi conto solo ora di quanto sia diventata rossa in volto.
-...Forse è meglio se me ne torno a casa...- Sussurra quasi Liam, incollando quei suoi occhi rossi ai miei. Brutto segno.
-No Liam, aspetta...- Provo a dire, prendendogli un braccio.
-Beh, io me ne vado a dormire ragazzi. Non combinate casini in giro e fate i bravi! Buonanotte!- Si congeda mia madre, salutando anche Liam che ricambia
a sua volta il saluto con educazione.
Liam è davanti a me e continua ad osservare il mio corpo ed i miei capelli, totalmente bagnati mentre continuo a guardarmi le scarpe per paura di non 
riuscire a reggere quegli occhi infernali.
-Ti ho cercata per tutta la notte...non mi hai risposto ai messaggi e non mi hai neanche richiamato.- 
Ero così presa dall'emozione del momento, che non mi sono neanche resa conto del fatto che il mio fidanzato mi avesse inviato più di venti messaggi.
-...Ero uscita con Brian, Jimmy e...-
-Lo sò con chi sei uscita. Ma questa non è una giustificazione!-
-Cosa vuoi da me? Non potevo sapere che saresti venuto a trovarmi!-
-In effetti volevo farti una sorpresa...riuscita male purtroppo.-
-Liam, mi dispiace...-
-Anche a me Alex. Tu non sei come le altre ragazze Al, perchè non riesci a capirlo? Prima di conoscerti, non sapevo neanche cosa fosse la parola
"Amore"...poi ho incontrato te e credevo di non poter desiderare altro nella mia vita!-
Con queste parole, Liam riesce a farmi sentire in colpa. Cosa dovrei dirgli adesso? "Scusa Liam, ma sai, sono stata tutta la notte con Brian, in
una piscina piuttosto lussuosa e ho sentito una strana sensazione quando lui ha avvicinato il suo corpo caldo a mio."

No che non posso dirglielo!
-Non potevo sapere che eri quì...-
-Ti ho chiamata più volte Al...non voglio che tu stia troppo in contatto con quelle persone.-
-Cosa?-
-Al, capiscimi. Non mi piace il rapporto che hai con Brian...sono il tuo ragazzo cazzo!-
-E questo cosa centra? Lascia Brian fuori da questa situazione!-
-Come sempre d'altronde...non fai altro che difenderlo! Al, ti ricordo che il tuo migliore amico mi ha sferrato un pugno in faccia!-
-Non lo sto difendendo, dico solo che queste sono cose che dobbiamo risolvere io e te.-
-Senti...io mi rendo conto di quanto sia importante lui per te, come anche quegli altri coglioni...ma almeno, fallo per me...non capisci
che la gelosia mi sta divorando? Non capisci che non sopporto neanche il modo in cui ti guarda?-
-Il modo in cui mi guarda? Liam, ma cosa ti prende adesso?-
-Alex, tutto questo è assurdo! E poi, perchè cazzo sei completamente bagnata eh?-
-Non è successo niente Liam!-
-Ancora non mi hai risposto!-
-Abbiamo solo rivissuto i nostri bei vecchi tempi...niente di più e niente di meno.-
-Che dici, ti sei anche lasciata scopare?-
Faccio fatica a respirare, sentendo le parole di Liam che continuano a ferirmi.
-Al...mi dispiace, non volevo dire questo.-
-Ma lo hai detto...-
Liam si avvicina a me, tentando di abbracciarmi.
-Al, io sono solo un povero scemo innamorato...cosa devo fare per ricevere un pò più attenzioni da parte tua?-
Come biasimarlo. E' geloso e ne ha tutte le ragioni per esserlo. Certo che se anche io sapessi che lui è stato in piscina con alcune sue amichette, sicuramente
mi sarei arrabbiata a morte e lo avrei lasciato senza dargli alcuna possibilità di ribattere.
Ma le parole...Dio se fanno male.
Ricambio l'abbraccio di Liam, accarezzandogli i capelli con dolcezza.
-Gelosone.- Gli sussurro, vedendolo sorridere.
-Non volevo dirti quelle cose...perdonami Al.-
-E' acqua passata...però, ti chiedo solo di accettare la situazione. Non faccio nulla di male Liam, davvero. Sono i miei migliori amici e non posso
di certo abbandonarli così da un giorno all'altro.-
-D'accordo. Ma giuro che se vedo quel figlio di puttana allungare le mani verso di te, lo castro.-
-Non c'è pericolo. Brian è come un fratello per me ed io per lui sono come una sorella...il nostro è solo affetto "fraterno".-
-Buon per me.-



























LA MATTINA SEGUENTE...



DURANTE L'ORA DI FRANCESE...






-Alex, leggeresti quel piccolo paragrafo in viola a pagina cinquantasei?- Mi domanda con gentilezza il professor Jhonson.
Annuisco, maledicendo ancora Brian per non aver portato neanche oggi il libro di francese. Come sempre, sono costretta a tenere il libro
al centro del banco per poter far leggere qualcosa anche a lui che non sembra volersi impegnare in alcun modo.
E' sempre stato un ragazzo piuttosto testardo...ma con il cuore debole e fragile. In parte, siamo simili...indossiamo una corazza invisibile dinanzi
alle altre persone e tra di noi invece, riusciamo a capirci e ad essere noi stessi. Sarà perchè lui e il resto dei Sevenfold, non hanno mai criticato
le mie scelte e mi hanno sempre aiutata a far tesoro dei valori importanti della vita.
Mettendo da parte i miei pensieri, comincio a leggere il paragrafo in viola che mi ha indicato il professore.
Mentre leggo però, avrei già dovuto intuire che Brian non mi avrebbe dato pace. Leggendo con velocità il paragrafo nella speranza di finir presto, Brian
continua a farmi le linguaccie, facendo anche dei volti strani che riescono a farmi ridere tra le parole che sto pronunciando.
Il professor Jhonson, non riesce proprio a capire il motivo delle mie risate...di solito, sono sempre stata una studentessa modello.
-Alex, potresti leggere con più tranquillità? Altrimenti i tuoi amici non riescono a mantenere il segno e a capire bene la lezione.- Mi dice il professore ed 
io lancio un'occhiataccia di presunzione a Brian che mi sorride divertito.
Riprendo fiato, ricominciando anche a leggere per poi saltare quasi in piedi sulla sedia, dopo aver sentito le mani fredde di Brian entrare al contatto
con la mia schiena.
-Signorina Alex! Non mi sarei mai aspettato da lei un atteggiamento del genere!- Mi urla contro il prof, sentendo poi i continui ghigni di Brian.
-Ma professor Jhonson io...-
-Faccia silenzio! Haner, continua tu a leggere.- 
Perfetto, è arrivato il momento della mia vendetta.
Brian comincia a leggere ed io ne approfitto per infastidirlo con la cosa che ama di più al mondo.
Senza farmi vedere dal professore, comincio a disfare i capelli di Brian, che nonostante i miei sforzi, sembrano non esser stati neanche sfiorati.
Brian infastidito e sorridente allo stesso tempo, scaccia le mie mani da i suoi capelli per poi riprendere a leggere con indifferenza.
A questo punto, riprendo la mia impresa scompigliandogli i capelli con più velocità e vivacità, per poi essere beccata come una stupida dal professore.
-Alex, esci subito fuori da quest'aula!-
-Ma professore, dovevo difendermi!- Provo a dire, vedendo Brian ridere a crepapelle sbattendo i pugni sul banco.
Dall'altro lato della classe, Jimmy, Matt, Zacky e Johnny guardano anche loro la scena con divertimento per poi zittirsi vedendo il professore dirigersi
anche verso di loro.
-Non voglio sentire altro!-
Come una condannata a morte, mi alzo dalla sedia, per poi uscire dalla classe. 
Resto davanti alla porta per alcuni minuti per poi vederla riaprirsi.
-Hey bimba.- La voce da stronzo di Brian, non fa altro che innervosirmi in questo momento.
-Non chiamarmi bimba e cazzo se sei uno stronzo!- Ribatto offesa, osservando poi Brian ridere di gusto alle mie parole.
-Ma io non ho fatto niente! O forse, per metà!-
-Tuttavia è colpa tua se adesso il professore di francese mi odierà a morte!-
-Non potrebbe! Sei una delle sue studentesse preferite nonchè un vero e proprio genio nella sua materia...di cosa ti preoccupi?-
-Che mi hai fatto fare la figura della scema!-
-Dov'è finita la Alex a cui non importavano i pareri delle altre persone? Alex, stavamo scherzando, come sempre.-
-Sono stanca di scherzare Brian. Quest'anno abbiamo l'esame e la consegna del diploma...non credo di potercela fare.-
-Alex, guardami.- Mi dice Brian con dolcezza, prendendomi il viso come gli è solito fare.
Lo guardo negli occhi, per poi deglutire con imbarazzo.
-Tu riuscirai a rincorrere tutti i tuoi sogni...sono sicuro che passerai gli esami con dei voti eccellenti...non ne vale la pena farsi 
prendere dallo stress!-
-Ma io non ho neanche cominciato a preparare le tesine! Sono indietro Brian...sono indietro con il tempo...-
-Abbiamo altri mesi davanti a noi. Gli esami cominceranno a Giugno...-
Guardo ancora con attenzione gli occhi di Brian, riprendendo il respiro.
Non è questo Brian...è che devo starti lontano. Devo farlo per l'amore di Liam.
-Non è solo questo vero Al?- Mi domanda improvvisamente Brian, quasi sofferente.
-Ma no, cosa vuoi che ci sia?- Mento spudoratamente.
-Alex, sai che a me non puoi mentire.-
Ecco.
-Brian...forse è meglio se per un pò di tempo non ci vediamo.-
-...C...che cosa?-
-Ho bisogno di studiare e nell'ultimo periodo ho pensato a così tante cose che adesso mi sento quasi scoppiare...-
-Se hai bisogno di un momento per te stessa io capisco ma, non capisco perchè ne stai parlando proprio con me.-
-Per adesso, non voglio parlarne.-
-E' per Liam vero?-
-Cosa ti fa pensare che tutto questo possa avere a che fare con lui?-
-Ovvio no? Il modo in cui ti teneva stretta a sè questa mattina mentre io e Jimmy varcavamo la soglia dell'istituto...-
-Brian, lui ha le sue motivazioni per...-
-Per cosa? Per tenerti lontana da noi? Chi c'è stato con te quando hai avuto bisogno di affogare i tuoi dolori? Chi c'è stato con te quando
ti sentivi il peso del mondo sulle spalle?-

-Brian io non sto dicendo di non voler essere più tua amica.-
-Ah no?-
-No! Io voglio continuare a ridere con te e con gli altri, ma ho anche io dei limiti!Ieri sera sono tornata a casa completamente fradicia
e Liam ha cominciato ad avere dubbi.-
-Non è certo colpa mia se non si fida di te...-
-Brian...-
-Parlami di questi limiti allora.-
-Sapevo che non avresti capito...-
-Dannami per questo.-
-Brian...io ti voglio bene...-
-Non è abbastanza. Non è mai abbastanza Al. Anche io ti amo te ne voglio ma... potrei essere d'intralcio alla tua relazione,quindi... meglio chiuderla quì.-
-Io non ho mai parlato di chiudere la nostra amicizia!-
-Hai ragione...ne ho appena parlato io. Vivi la tua vita,fallo al meglio ma...senza di me. Dimenticami Alex...forse è l'unica cosa che riusciresti a fare
meglio.-

Brian se ne va, prendendo a calci e pugni tutto ciò che incontra per la sua strada.
Le lacrime pungenti, scendono come un fiume di rugiada lungo il mio viso. In preda al panico, corro verso il bagno della scuola per potermi
sciacquare un pò il viso. Altre lacrime invadono i miei occhi ed un altro dolore strozzato in gola, sta cominciando a pulsarmi dentro. 
Sento il battito del mio cuore accellerare a dismisura e le mie povere gambe che stanno per cedere ancora una volta. Mi lascio scivolare
a terra, accanto al lavabo nella speranza che nessuno venga a cercarmi. 
"Credimi Brian, lo sto facendo per noi...non voglio più sentirmi la causa per cui dobbiamo sempre e solo discutere."

Non voglio più che Brian ricorri alla violenza e nè tanto meno che lo faccia Liam.
Non voglio più essere una sottospecie di premio. 
Non voglio più che Liam stia male a causa mia.
Non voglio più ferire le persone a me care...  anche se devo ammettere che questa volta...ci sono riuscita in pieno.






























NOTE DELL'AUTRICE.

Buongiorno a tutti lettori! Mi dispiace se sono in ritardo con gli aggiornamenti
ma purtroppo ho avuto dei problemi con il pc ed in questo periodo mi collegavo dal cellulare almeno per rispondere
ai vostri messaggi di posta e alle varie recensioni.
Che dirvi, siete speciali e questo lo sapete no?
Bene, un altro capitolo...piuttosto triste, me ne rendo conto, ma credetemi che ne vale davvero la pena. 
Alex non voleva senza alcun dubbio abbandonare Brian, ma era così stressata da dire cose che evidentemente non voleva mentre Brian, impazzito,
si arrabbia follemente ma solo per l'amore della propria donna.
Insomma, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto...scusatemi per i vari errori grammaticali e di battitura ma vi prometto che presto
modificherò i capitoli migliorandoli dal punto di vista grammaticale.
Per il resto, vi faccio gli auguri per questi due giorni di festività e ovviamente ci sentiamo al prossimo capitolo...sempre se volete...


P.S Aspetto le vostre recensioni...si insomma, praticamente mi aiutano ad andare avanti con questa storia :)



Grazie a tutti e buon proseguimento di giornata miei cari lettori!



-SynysterIsTheWay














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Capitolo 9
*** 9.Non sò cosa sia, ma ci sta distruggendo. ***


9° Non sò cosa sia, ma ci sta distruggendo.













BRIAN POV'S


Che idiota che sono stato e quanto dolore che ho ingoiato.
Sapete forse qual è il vero problema? E' che io non potrei mai smettere di amarla, neanche se fosse l'unica soluzione
per vivere un pò in più.
Sono così arrabbiato... così arrabbiato da poter rompere ogni misero oggetto e da poter sfasciare ogni singolo sentimento compromettente all'amore.
Perchè cazzo l'amore fa così male? Perchè cazzo non può essere come quello rappresentato in ogni stupido film romantico che si rispetti?
Perchè non può essere così semplice innamorarsi per poi dimenticare?
"Non ti sono bastato."
Ed è così. Io non basto mai. 
Camminando per i corridoi scolastici, vedo ovunque persone che riescono a manifestare i propri sentimenti senza troppi giri di parole. Che coglione,
neanche un misero "Ti desidero" sarei riuscito a dedicarle.
Ma dopotutto, cosa se ne fa Alex di un ragazzo arrogante come me?
Lei non ha bisogno di tutto questo. Lei ha bisogno di una persona valida, di una persona forte, di una persona sincera, di una persona coraggiosa
e di una persona che le dia amore... ma quello vero. Lei ha bisogno di qualsiasi altra persona, tranne che di me.
Non ho mai amato nessuno quanto quella ragazza...sono impazzito e a momenti, sento di poter esser divorato dal mio stesso amore.
E' inutile vivere fuori per poi morire dentro in questa vita. 
Avrei voluto urlarle contro tutto il mio rancore, tutto ciò che continuo a tenere dentro nonostante lei mi sia accanto. 
Perchè non se n'è ancora resa conto? Possibile che se ne sia accorto mezzo mondo tranne che lei?
"Alex, vedi adesso cosa stai facendo al mio cuore?"
E' sempre stato così con lei...l'ho sempre considerata il mio tutto ed ogni volta che lei se ne va, io finisco per restare senza alcuna casa.
Che sia maledetto il giorno in cui ho incrociato quegli inconfondibili occhi grigi. Maledetta lei che ha rubato il mio cuore, per poi lanciarlo al
cielo nella speranza di farlo cadere a terra e frantumarlo in mille pezzi.
Maledette le donne, che saranno sempre il tasto dolente nella vita di ogni uomo.
Entro velocemente nel bagno maschile del secondo piano, dove non vi entra quasi nessuno dato che è completamente a pezzi. A pezzi, come me.
Mi chiudo velocemente la porta alle spalle, sbattendola con più forza e sentendola quasi cedere. Come le mie gambe.
Mi avvicino alla piccola finestrina accanto al lavabo per poi respirare un pò d'aria fresca che mi permetterà di non cedere al mio orgoglio da uomo.
Non piangerò. Non piangerò mai per una ragazza. 
-Gates? Gates? Oh porca merda, rispondi idiota!- Urla Jimmy al di fuori del bagno mentre continua a bussare alla porta.
Vattene James, non ho bisogno di nessuno.
-Sò che sei lì dentro! Non fare il cazzone e apri prima che mi becchi il preside Parker!- Continua Jimmy, provando a convincermi, ma non ci riuscirà.
Ho bisogno di...solitudine. 
-Cazzo Gates, se finisco in detenzione giuro che ti rompo quei denti del cazzo che ti ritrovi!-
-Vattene James.- 
-Ma...-
-Ho detto vattene cazzo! Lasciami solo!-
-Sei fottuto Gates. Non dovevi innamorartene! Non dovevi permettere ad un sentimento del genere di distruggerti!-
Con rabbia e frustazione, apro velocemente la porta del bagno, ritrovandomi davanti sia Jimmy che il resto della band.
Rev mi sorride per poi avvicinarsi con lentezza.
Sentendomi il cuore pesante, mi lascio abbracciare dai miei amici, bisognoso di sentirli vicini. 
Era una bugia. Non volevo davvero restare solo...
-Sono quindici anni ormai, che non vivi più.- Mi sussurra James, dandomi delle pacche sulla spalla per darmi forza.
-Sarà che ci ho creduto davvero.- Rispondo con tono di voce basso, mentre mi lascio abbracciare anche dal resto dei ragazzi che mi guardano
con tristezza.
Loro sanno tutto ciò che ho passato in quindici anni della mia vita...sanno quanto ho lottato contro me stesso per riuscire a dedicarmi ad Alex...sanno
quanto sono stato capace di amarla e anche quanto sono stato stupido a non dichiararmi quando ne ho avuto l'opportunità.
Dopo aver raccontato la vicenda ai miei amici, loro non fanno altro che innervosirsi. Saremo stati capaci di distruggere mezza scuola, ma non ne vale
la pena. Le parole di Alex erano chiare...non ne vale la pena continuare a metterle i bastoni tra le ruote. 
Il problema è decisamente un altro...mentre lei parlerà con qualcuno che non sia io, abbraccierà quel qualcuno e lo bacierà...io mi sentirò per sempre appartenere all'inferno
e alla morte che non mi daranno più pace.

























ALEX  POV'S



Non era mia intenzione ferirlo. In questo momento, non desidero altro che far del male a me stessa. 
Come ho potuto dirgli quelle cose? Come ho potuto essere così egoista dinanzi alla persona che mi ha vista crescere?
Se non altro, oggi credo di aver perso il mio migliore amico.
Perchè gli è stato così difficile capire cosa davvero volevo intendere? Non avrei mai voluto chiudere la nostra amicizia, tuttavia
avrei voluto prendermi una pausa per potermi dedicare al mio nuovo amore. Ho chiesto troppo? 
Non sono libera di scegliere. Brian e i ragazzi sono le persone più belle che ho avuto la fortuna di incontrare. La mia vita non potrebbe considerarsi tale
senza di loro.
E poi c'è Liam...il mio nuovo fidanzanto che mi sembra di conoscere ormai da una vita. Perchè Brian non accetta il fatto che finalmente ho trovato
la persona della mia vita? Certo, dopo così poco tempo è azzardato parlare di "persone della propria vita" ma, io sono felice.
Liam è davvero una persona fantastica e non potrei desiderare altro nella mia vita ma...adesso non sò più che fare.
Mi sento in balia di me stessa, senza poter trovare più una soluzione a tutto questo disastro. Non posso abbandonare Brian...lui ha bisogno di me,
come io ho bisogno di lui. E Liam...beh, lui capirà. Sono sicura che se lui davvero mi ama, riuscirà a tenere a freno la sua gelosia ossessiva nei
miei confronti. 
Se non altro, sono stata una stupida. Come ho potuto spezzare in quel modo il cuore del mio migliore amico? Colui con cui ho condiviso cose così grandi
che al solo pensiero, riesco a sentirmi morire.
"Potrei essere d'intralcio alla tua relazione,quindi... meglio chiuderla quì." 
E' questo ciò che non riesco a superare. Perchè questa volta non ti sei sforzato per capirmi? Perchè questa volta hai preferito intraprendere la strada più semplice?
Perchè adesso mi stai passando davanti, senza neanche rivolgermi uno sguardo?
Dov'è finito il Brian che conoscevo? Quello che avrebbe fatto di tutto pur di risovere una piccola discussione.
Tenendo la mano di Michelle, Brian continua a camminare davanti ai miei occhi, sorridendo come un cretino ad ogni parola che esprime quell'ochetta.
-Amore, tutto bene?- Mi domanda Liam, dandomi un bacio a stampo sulle labbra.
-Bene...-
-Sicura?-
-Si...andiamo.-
-D'accordo, andiamo.-
Liam mi prende lo zaino caricandoselo sulle spalle, proprio come un vero gentiluomo ed io lo ringrazio con un sorriso. Insieme, usciamo dall'istituto
scolastico, osservando ancora Brian mentre continua a scambiarsi effusioni poco romantiche con Michelle.
Tenendo la mano di Liam, ci avviciniamo alla sua macchina. Posso vedere gli occhi di Brian, scrutarmi con attenzione, nonostante stia baciando quella vipera.
"Ma solitamente, quando le persone baciano...non preferiscono farlo ad occhi chiusi?"





















UNA SETTIMANA DOPO...



Nei giorni successivi, ho provato a parlare con Brian ma lui ovviamente,non mi degna neanche di un sorriso.
Non avrei mai pensato che le nostre vite che prima sembravano essere così inseparabili, adesso si fossero distrutte in questo modo per colpa mia.
Perchè è così, è tutta colpa mia.
Non avrei mai dovuto parlare a Brian in quel modo e non avrei mai dovuto parlargli della gelosia di Liam.
Non lo avrei mai abbandonato, ma lui è riuscito a tirar fuori la parte peggiore di me.
Tuttavia, se non gliene avessi parlato, sarebbe cambiato lo stesso tutto tra di noi. 
Con Liam invece, le cose sembrano andare alla grande. Sono stata più volte alle sue partite, sotto gli occhi di tutti e più volte mi sono resa conto
di poter essere davvero la donna della sua vita.
Ora sono a casa, con la testa sui libri nella speranza di poter studiare un pò di storia. Inutile, non riesco per niente a concentrarmi, e tutte queste
foto posizionate sulla scrivania della mia cameretta, non mi aiutano di certo.
Prendo una foto tra le mani, ricordando ogni singolo momento della mia esistenza con colui che sembrava essere il mio migliore amico.
Avevamo più o meno, sei anni...





















"

-Brian, ma cosa fai? Se mamma ci vede, potrebbe seriamente arrabbiarsi!-
-Per così poco? E poi, è concentrata a scorgere il viso di tua nonna nei dintorni!-
-E pensare che è venuta finalmente a trovarci!-
-Beh, deve aver fatto un lungo viaggio! Però, devo ammettere che questa stazione...mi piace!-
-Si, anche a me...però adesso torna indietro!-
-Ma mi sto divertendo!-
-Brian! Ti prego, torna indietro...-
-Sei una fifona! Che ne dici di attraversare anche tu i binari?-
-Non ci penso neanche per sogno! Torna subito quì!-
-Io resterò quì per un bel pò credo...-
-Avanti Brian, avevamo promesso a mia mamma che saremo rimasti quì buoni buoni!-
-Ma io non sto facendo nulla di male!-
-Hai appena attraversato i binari! Cosa sarebbe accaduto se un treno ti avrebbe travolto?-
-Sciocchezze! Ci vuole ben altro per sconfiggermi!-
-Almeno torna indietro!-
-Torneremo insieme indietro...quindi non fare storie e raggiungimi!-
-Non credo di potercela fare!-
-Si che puoi! Pensaci...dopo aver oltrepassato questi binari...sarai capace di affrontare la vita con più facilità. E' un ostacolo da superare...
e lo supereremo insieme!-
-...Va bene.-


...



...




...









-Aaaa!-
-Alex, afferra la mia mano!-
-Non ci riesco!-
-Si che ci riesci! Forza!-
-Brian, non credo di riuscirci...-
-Io credo in te Alex. Non lasciare la mia mano!-
-Brian...-
-Aggrappati a me!-
-Brian ma...-
-Aggrappati a me Alex!-













...










...












...










-Sta per arrivare un treno!-
-Non aver paura, ti tengo stretta!-
-Non servirà a molto!-
-Io...ci sto provando!-
-Brian non...non lasciarmi cadere.-
-Cadrò io con te se necessario. Al, se ti arrendi adesso, non staremo mai più insieme...-















...








...










...










-Ce l'abbiamo fatta!-
-Io...sono riuscita ad oltrepassare i binari?-
-Si che ci sei riuscita! E brava la mia Alex!-
-Adesso...riuscirò a superare ogni singolo ostacolo che mi si presenterà in un futuro?-
-Si, ma solo se restermo insieme Al.- "



















Una lacrima riga il mio viso, ricordando vecchi momenti che resteranno per sempre incisi nel mio cuore.
La foto che mi ha fatto ricordare quella giornata alla stazione, è proprio quella che ritrae me e Brian quando avevamo solo sei anni.
La foto è stata scattata da mia nonna mentre io e Brian siamo seduti su di un muretto con il volto sorridente, mentre ci nascondiamo le mani
completamente sporche di terriccio.
La mia attenzione questa volta invece, è attratta dall'ultima foto, infondo alla fila.
La stringo tra le mani, sentendomi ancora male.























"


-Alex, vorrei chiederti una cosa!-
-Ma certo.-
-Ecco, dovrei ritrarre una persona per il compito di arte e immagine, così ho pensato a te.-
-Oh Brian, sarebbe davvero stupendo!-
-Davvero? Cioè, non ti dispiacerebbe se utilizzassi proprio il tuo volto?-
-Non mi potrebbe far altro che piacere!-
-D'accordo, allora ci vediamo a casa mia per le cinque?-
-Certo! Sarò puntualissima, te lo prometto.-






...









...











...









-Brian, ma è stupendo!-
-Cazzo Bri, io non sarei riuscito a fare di meglio!-
-Ovvio James...Brian ha un talento davvero incredibile!-
-Credo che sia merito tuo Al se sono riuscito a creare qualcosa di decente.-
-Non dire sciocchezze! E' perfetto.-






















Questa foto, è stata scattata da Zacky, quando avevamo soli quattordici anni.
Nella foto, ci siamo io, Brian e Jimmy. 
Brian è concentrato sulla sua tela da disegno, io sono seduta su di uno sgabello, sfoggiando uno dei miei sorrisi migliori e Jimmy osserva
il disegno cercando poi di farmi ridere facendo alcune facce completamente buffe.
Quelli erano davvero bei tempi...
Quella ero realmente io.
Vorrei porter esser lì con loro in questo momento e potergli dire che mi dispiace e che sarei tornata tra di loro, nonostante la gelosia di Liam.
E' strano come loro, potessero tirar fuori le parti migliori di me, nonchè anche le peggiori. Ma tuttavia, mi hanno sempre voluta bene, per quella che
ero e per quella che sono.
Presa dai pensieri ed asciugandomi le ultime lacrime, sento il cellulare squillare.
Il numero di Matt, inciso sullo schermo del cellulare, mi fa sobbalzare.
-Pronto? Matt?-
-Hey Al.- 
-Matt...- 
-Ehm...pronto?-
-Al, mi senti?-
-A tratti, non riesco a sentirti bene!-
-Prova a spostarti, può semplicemente essere un problema di linea.-
-Fatto!-
-Si, ti sento! Tu?-
-Ti sento anch'io Matt! Ma come mai questa chiamata improvvisa?-
-Alex, ho bisogno di te.-
-Qualcuno non si sente bene? Tu? Jimmy? Zacky? E Johnny?-
-No, loro stanno bene...e si, anche io sto bene.-
-Oddio no...cos'è successo a Brian?-
-Siamo al "Johnny's" E lui è completamente impazzito. Sta bevendo decisamente troppo e nessuno riesce a farlo smettere. Lui stesso, si rifiuta
categoricamente di uscire dal locale e nessuno riesce più a farlo ragionare. Avevamo pensato che forse tu potresti convincerlo...-
-Non credo...Brian mi odia. Sono l'ultima persona che vorrebbe vedere in questo momento.-
-Ti prego Alex! Brian potrebbe rimetterci la pelle questa volta! Tra un pò potrebbe rischiare un collasso per l'eccesso di alchool che sta ingerendo...-
-Siete al "Johnny's"?-
-Si!-
-Arrivo.-
Velocemente, prendo la giacca per poi uscire di casa correndo per le strade di Huntington Beach. Per fortuna, il Johnny's non è molto lontano
da casa mia, quindi credo di poterci arrivare anche a piedi.
Oh Brian...cosa stai combinando...perchè cazzo reagisci in questo modo? Perchè preferisci sempre distruggerti anzichè combattere?
Correndo con velocità, arrivo finalmente davanti al locale per poi inginocchiarmi quasi con stanchezza. Respiro profondamente, spingendo la porta
del locale e ritrovando Brian a terra, con una bottiglia di vodka tra le mani e gli occhi quasi umidi.
Jimmy e gli altri osservano la mia figura dinanzi alla porta del locale che in realtà ho appena chiuso. Per fortuna che il gestore del locale è un loro
amico abbastanza fidato altrimenti credo che li avrebbe cacciati tutti fuori dal locale con dei calci sul sedere.
 Perchè tutti mi stanno guardando come se fossi una loro fonte di salvezza? Perchè Brian si è improvvisamente rialzato
dal pavimento, anche solo vedendomi entrare?


































NOTE DELL'AUTRICE.



Mi scuso in anticipo per non aver potuto aggiornare in fretta. Mi perdonate vero? Bene, se vorreste
buttarmi da un palazzo a 345678 piani vi capirei.
Anyway! Ecco a voi il nono capitolo tanto atteso...mi rendo conto che non è un capitolo chissà quanto bello ma credetemi,
ho fatto davvero del mio meglio! Poi, ci tengo a ringraziare tutti i lettori che continuano a recensire e a seguire la storia.
Quando ho cambiato account, credevo di non riuscire a recuperare tutti i miei lettori precedenti...ed invece, voi ci siete sempre.
Voi siete quì con me ed io con voi.
Grazie e godetevi il capitolo! 
P.S Aspetto le vostre recensioni miei sevenfoldist <3



-SynysterIsTheWay
 
 

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Capitolo 10
*** 10.Mi ubriacherò di nuovo, per provare un pò d'amore in più. ***


10° Mi ubriacherò di nuovo, per provare un pò d'amore in più.
















Brian non riesce ancora a credere ai suoi occhi, in realtà, è ancora convinto che sia un miraggio.
-Brian!- Sbotta Alex preoccupata, quasi con le lacrime agli occhi.
-Vattene...- Continua Brian, con una voce stridula dovuta all'achool ingerito. 
-Ma cosa diavolo hai combinato?- Sbotta ancora Alex incredula, osservando quelle bottiglie di vodka completamente vuote. 
Alex, non riesce neanche a reggersi in piedi, vedendo Brian alzarsi dal pavimento del locale, barcollante.
Haner sta male ed è forse questa la cosa che riesce a scuotere maggiormente il cuore di Al.
-Chi cazzo l'ha fatta...entrare? Le traditrici non sono ammesse quì!- Continua Brian, mentre barcolla verso il bancone per poi sedersi
sullo sgabello.
-Un'altra birra Jack.- Urla ancora il ragazzo più dolorante che mai.
-Eh no Brian, per stasera credo che tu abbia bevuto abbastanza!- Ribatte un ragazzo dietro al banco che continua a pulire
alcuni bicchieri in vetro.
Alex resta in silenzio, senza riuscire neanche a dire una parola. Brian l'ha chiamata "traditrice" e non c'è cosa che possa farle più male
in questo momento.
-Che cazzo ti guardi? Non devi guardarmi.- Continua Brian con gli occhi iniettati di sangue, riferendosi ad Al che a momenti, sarebbe
svenuta.
Dov'è finito il suo migliore amico?
-Adesso basta Gates, stai esagerando.- Sussurra quasi Zacky, dando a Brian alcune pacche sulla spalla.
-Perchè, tu sei dalla sua parte? Ma che coglione che sono stato...- Brian si alza dallo sgabello, per poi lasciarsi cadere a terra dicendo cose
totalmente senza senso. Tipico di Brian quando è completamente sbronzo.
-Pink is the new black! Ahahahah Jimmy, pink is the new black!-
-E' irrecuperabile.- Sospira Matt, tentando di rialzare l'amico che però, continua a fare i capricci, battendo le mani sul pavimento per poi 
cominciare a ridere senza un motivo preciso.
-Un applauso a me che sono stato così coglione da innamor...- Jimmy riesce a tappare la bocca a Brian appena in tempo, sorridendo
con imbarazzo ad Alex che li guarda con stupore. Brian ricomincia a ridere, per poi lasciarsi alzare da Matt e Johnny che provano a farlo riprendere
ma con scarsi risultati.
-Ho voglia di scopare! Oh cazzo se ne ho voglia!- Urla ancora Haner, lasciandosi cadere tra le braccia di Matt.
-Non è il momento Haner, sarà meglio riportarti a casa.- Ribatte Johnny, quasi sorridendo nel vedere l'amico ridotto in queste spregevoli condizioni.
E tutto per cosa? Per amore.
-No, io voglio scopare!-
-Sei solo un fottutissimo idiota...- Sbotta improvvisamente Alex, facendo voltare tutti verso la sua direzione.
Brian si limita a guardare la sua migliore amica, sentendo una fitta incredibile al cuore che per un attimo, gli fa dimenticare di dover respirare.
-Cosa cazzo pensi di risolvere in questo modo? Credi che affogando tutta la tua disperazione ed il tuo dolore nell'alchool, cambi qualcosa? No Brian,
la tua vita rimarrà sempre la stessa se non alzi il culo e la affronti. Odiami cazzo, odiami quanto cazzo vuoi! Ma almeno, non distruggere tè stesso...-
La voce di Alex, prima totalmente calda e decisa, adesso è appena diventata poco pacata e terribilmente roca. 
Alex ha sempre odiato vedere Brian rifugiarsi nel fondo di una bottiglia o in delle stupide sigarette...anche lei fuma, ma riesce a controllare
questo suo vizio alla perfezione senza fumare qualche sigaretta di troppo al giorno.
Brian è totalmente diverso da lei. Brian ama distruggere sè stesso e tutto ciò che gli resta intorno, per poi pentirsene troppo tardi.
Gates, a questo punto,continua ad osservare Alex incantato dalla bellezza folgorante della ragazza nonostante tutta la rabbia che manifesta con un solo sguardo. Lui
la guarda e per la prima volta non abbassa la testa riuscendo a reggere il contatto con quegli occhi grigi. La guarda, come un bambino alla sua prima
volta al circo.
-Torniamo a casa.- Borbotta infine Alex, rivolgendosi a Brian e porgendogli una mano.
Lui continua ad osservarla senza riuscire a dire altro. I ragazzi ringraziano mentalmente la ragazza, per poi osservare Brian che le prende la mano.
-Io non voglio tornare a casa.- Sbuffa Brian, riferendosi all"amica".
-Farai un piccolo sforzo.-
Jimmy e gli altri, ringraziano con un sorriso Alex sapendo che sarebbe stata l'unica e sola a convincerlo.
-No, voglio restare quì!-
-Cazzo Brian, non puoi restare quì tutta la notte!- 
-Si che posso!-
-Tu sei proprio matto!-
-Avanti Brian, il locale sta per chiudere...- Prova anche Jimmy, per poi vedere Brian alzargli contro il dito medio.
-'Fanculo tutti.- Ribatte ancora il ragazzo in preda all'alchool, sorridendo.
Nonostante ciò, Haner continua a tenere stretta la mano di Alex che questa volta prova a sorreggerlo.
Dopo vari tentativi, Jimmy e gli altri, aiutano Alex a portare Brian nella sua stessa auto.
Per fortuna che Alex ha la patente ed ha già guidato molte volte l'auto di Brian, in casi estremi.
Posizionandosi al volante, la ragazza aiuta Haner a mettere la cintura di sicurezza senza fare storie.
-Mmm, Alex, non ti credevo così pervertita!- Borbotta Brian alla ragazza, vedendola poi roteare gli occhi al cielo, sintomo che è al quanto
scocciata di questa situazione.
Dopo aver svolto l'operazione "metti la cintura di sicurezza a Brian cercando di farlo star fermo" Alex mette in moto, salutando gli altri che li seguiranno
strada facendo.
-Alex...andiamo insieme sulla luna? Si, dai, andiamoci!- Continua Brian, ridendo da solo guardando la ragazza al volante.
-Brian, ti conviene star zitto se non vuoi che ti dia uno schiaffo in pieno volto!- 
-Uhhh, che paura!-
-Quanto cazzo hai bevuto? Io non posso credere che tu avresti potuto rischiare un vero e proprio collasso!-
-Qualunque cosa, è migliore di ciò che mi stai facendo.-
Il cuore di Alex, smette di battere all'istante. 
-Perchè mi stai facendo questo Alex? Perchè mi stai abbandonando così?-
Alex sente i suoi occhi cominciare a prendere vita, segnati da queste piccole lacrime che le si stanno formando dentro.
-Ma Brian, io non ti sto abbandonando...io non ti abbandonerò mai.-
-Eppure stavi per farlo...o forse, già lo hai fatto.-
-Brian, non era mia intenzione ferirti. Adesso sono fidanzata e la mia libertà è limitata dal volere di colui che mi ama.-
-Credi che solo lui possa amarti così tanto? Credi che solo lui ti darebbe tanto amore?-
Mentre ripete quelle parole, Brian si sdraia completamente sul sedile dell'auto, con gli occhioni lucidi più belli che Alex abbia mai visto.
Arrivati a destinazione, la ragazza scende dall'auto, per poi fare un cenno di mano a Jimmy facendogli capire che va tutto bene.
Jimmy non sembra capire il messaggio e la ragazza gli si avvicina all'auto.
-State tranquilli, ci penso io a lui. Voi guidate con prudenza.-
-Come pensi di tornare a casa? Avanti,portalo sù...noi ti aspettiamo quì.- Risponde Jimmy, sorridendo insieme ai ragazzi.
-Tranquilli...a domani.- 
Alex torna da Brian, aprendo lo sportello dell'auto per potergli acciuffare il giubbino. Lo prende con delicatezza, poggiando un suo braccio sulla spalla
della ragazza stessa che prova a farlo camminare. 
Brian continua a barcollare e se avesse continuato così, entrambi sarebbero caduti tra alcuni cespugli situati proprio nei dintorni della casa.
-Le hai le chiavi?- 
-Non lo sò.- Ride Brian, appoggiandosi al muro più vicino.
-Bene, non credo sia il caso di far prendere un colpo a tua madre, ma mi inventerò qualcosa.- 
Dopo aver rovistato nella sua mente, Alex riesce a pensare ad una scusa plausibile per poi suonare al campanello di casa Haner.
Attendendo alcuni minuti, i due giovani si rendono conto che in casa non ci sia nessuno.
-Uh, una chiave!- Esclama Brian all'improvviso, prendendo la chiave di casa dalla tasca dei jeans con sguardo sorpreso.
Alex prende velocemente la chiave dalle mani di Brian ed apre la porta facendo il meno rumore possibile. 
-Pink is the new black!- Urla Brian, entrando nell'abitazione e buttandosi a terra quasi esausto.
-Ancora!?- Borbotta Alex infastidita per poi cercare di rialzare il suo corpo ancora una volta e chiudersi la porta alle spalle. Lo avrebbe preso a schiaffi... o si se lo
avrebbe fatto!
Riuscito a raggiungere l'orlo del giubbino del ragazzo e tirandolo con un pò di forza, Alex perde l'equilibrio ed al contrario delle sue 
aspettative, si lascia cadere a terra tra le braccia di Gates.
Lo scorrere del tempo, si blocca per i due, mentre si guardano attentamente negli occhi.
Alexandra, per la prima volta, si sente completamente coinvolta in quegli occhi che non sarebbe riuscita a descrivere.
Perchè Alex non fa altro che sentirsi piccola e fragile tra le braccia di colui che considera come un fratello? Perchè sente di poter quasi desiderare
per la prima volta quelle stupide e piccole labbra che prima non avrebbe mai pensato di temere?
La ragazza scuote la testa, capendo che quei pensieri non devono assolutamente scalfirle il cuore. 
Ed ecco Brian, rompere l'atmosfera che si era appena creata, per ricominciare a ridere senza mai fermarsi.
Alex si rialza velocemente dal corpo muscoloso del ragazzo sentendosi improvvisamente vuota ed insaziabile. Ne vuole ancora, vuole ancora osservare
quegli occhi così misteriosi ma allo stesso tempo pieni di vita e di amore.
Finalmente dopo essersi maledetta mentalmente, riesce a rialzare Brian, portandolo poi nella sua camera da letto.
La giovane lo fa distendere sul letto per poi toccargli le guancie arrossate e sorridendo
all'idea che presto potrebbe dire qualche altra cazzata.
-Alex...conto davvero così poco per te?- Si lascia scappare Brian, in preda all'effetto dell'achool.
-Brian, tu per me conti tantissimo! E questo lo sai...-
-Non credo di saperlo più ormai. L'ho dimenticato, ho abbandonato tutto ciò che mi circonda per starti accanto in qualche modo.-
Alex continua a non capire cosa Brian volesse dirgli.
-Io sò che non mi abbandoneresti mai Brian ed io stessa non ho intenzione di farlo con te. Ti sarò vicina fin quando lo vorrai. Non avevo il diritto
di dirti quelle cose...-
-Io ti ho urlato contro. Ho ferito me stesso per poi ferire anche te.-
-Brian perchè mi parli in questo modo? Cosa ti prende?-
-Ho male quì dentro.- Dice Brian con fatica, poggiandosi una mano sul cuore.
Alex sbarra gli occhi, vedendo il suo migliore amico, soffire per la prima volta. Brian è sempre stato un ragazzo forte e determinato...non è da lui
mostrare in questo modo le sue debolezze.
La ragazza , scossa da ciò che un semplice ragazzo rude ma allo stesso tempo tenero possa tenersi dentro, gli sorride con tenerezza.
-Brian, è successo forse qualcosa con quella ragazza? Non può averti rifiutato!-
-...Perchè non avrebbe potuto farlo? Lo ha fatto già tante volte senza neanche rendersene conto.-
I pensieri di Brian ovviamente sono tutti rivolti alla ragazza che ha di fronte a sè, ma lei è troppo presa dalla situazione per capirlo.
-Allora è proprio una stronza! Dico io, come si può non amare un ragazzo come te...? Brian, tu sei un ragazzo eccezionale! Non sei quello che vuoi far
credere alle persone...sei un ragazzo terribilmente stronzo e presuntuoso, ma sai anche essere dolce e sensibile. Non perdere mai il tuo sorriso
perchè c'è gente che vivrebbe solo di quello. Non sai quanto ti ammiro a volte...prendi tutto con positività e se un giorno qualcosa non và per il
verso giusto...fa niente, ci riprovi il giorno dopo. Ti ho sempre inviditato tutto questo.-

Brian l'avrebbe baciata all'istante, senza troppi giri di parole, ma in cuor suo e nonostante l'alchool ingerito, sà di poter rompere un qualcosa
che probabilmente non si potrà più riaggiustare.
-Davvero pensi questo di me?-
-Beh, le donne non ti mancano di certo! E da quello che vedo, non solo per bellezza esteriore. Tu sei bello anche dentro...è forse per questo
motivo che quelle povere studentesse ti corrono ancora dietro... e... come biasimarle?-

-...-
-Hai così tanto da dare. La ragazza che riuscirà a conquistarti sarà davvero fortunata.-
Una fitta al cuore, più dolente del solito, colpisce il  ragazzo che continua ad avere quello strano luccichio nei suoi occhi.
-Alex io...-
Brian sta per prendere ancora la situazione in mano, nonostante la bevuta.
-Brian, liberati. Non ti farà bene tenerti tutto dentro e poi, mi devi ancora parlare di questa stronza che ti ha ridotto in questo modo! Sinceramente, 
all'inizio credevo che ti fossi ubriacato per la nostra discussione ma adesso sentendoti parlare in questo modo, capisco che c'è di mezzo qualcos'altro!-
Brian avrebbe voluto urlarle contro tutto ciò che davvero ha custodito per quindici anni della sua vita. Ci sarebbe riuscito... si, questa volta
nessuno lo avrebbe fermato.
Deglutendo, il ragazzo si fa forza, riuscendo finalmente a parlarle.
-Alex, io mi sono in...-
Ed ecco che sente le sue parole morirgli dentro nel momento in cui un coniato di vomito gli sale alla gola. In effetti, egli non aveva ancora previsto il fatidico dopo sbronza che lo sta
colpendo proprio in questo momento.
-Brian...perchè non parli più? Ti prego, non farmi preoccupare.- Si allarma Alex, mettendogli una mano sulla spalla ma lui la toglie velocemente, correndo
verso il bagno.
Brian comincia a riggettare tutto l'achool ingerito, sentendo la mano calda e premurosa di Alex bruciargli la spalla.
Il ragazzo, continua a dimenarsi cacciando dalla bocca anche quelle fatidiche parole che sono appena andate a finire in una tazza del cesso. Ha fallito,
ha fallito ancora una volta.
Improvvisamente però, un qualcosa di fresco gli ricopre la nuca, facendola raffreddare.
Alex ha appena preso un asciugamano bagnata e gliel'ha poggiata sulla nuca sapendo che questo è un ottimo rimendio per far passare una sbronza
abbastanza collassante.
Una ragazza qualunque, a quella scena, se ne sarebbe andata pensando a sè stessa dopo anche la discussione intrapresa...invece lei, è ancora lì, accanto al suo migliore amico per dargli
tutto il supporto di cui ha bisogno.
Quando Brian ha finalmente smesso di riggettare, Alex gli toglie velocemente la maglietta vedendolo sudare come non mai. La ragazza si preoccupa, vedendo
il volto rosso e perso del suo migliore amico che è come se le stesse chiedendo aiuto.
-Ti prego, dimmi qualcosa.- Sussurra Alex, in preda al panico mentre velocemente passa l'asciugamano fresca sul viso del ragazzo che questa volta riesce
a riaprire gli occhi.
Brian non parla, limitandosi ad osservare Alex che preoccupata comincia ad allarmarsi come non aveva mai fatto prima.
Avrebbe voluto dirle che adesso che è con lei, sta bene, ma non riesce a sussurrarle neanche questo.
Alex, questa volta, comincia a frugare tra i vari cassetti del bagno nella speranza di trovare qualcosa che potrebbe esserle utile,ma niente, non 
riesce proprio ad avere nessun lampo di genio.
Brian resta seduto sul pavimento, con la testa contro il muro, cercando di placare quello stimolo continuo di vomito che continua ad avere.
Invece Al, tremando, esce fuori velocemente dal bagno nella speranza che magari i genitori di Brian non tornino a casa.
Gates, rimasto completamente solo nel bagno, continua a tenere la testa contro il muro, sorridendo alla vista di un qualcosa che non è reale.
Immagina Alex, davanti a lui che gli sorride con dolcezza mentre continua a spostarsi quei suoi profumati e soffici capelli.
L'effetto dell'achool, non sembra esser svanito del tutto ed è proprio Brian colui che sta sorridendo alla vista un qualcosa che non è ancora dinanzi
a lui.
Tornata in bagno, Alex osserva il volto di Brian, rassicurandosi. 
Si inginocchia velocemente davanti al corpo del ragazzo, vedendolo sorridere ancora senza capirne il motivo. 
-...Brian.- Sussurra Alex, accarezzandogli il viso e vedendolo accoccolarsi contro di esso.
Distogliendo lo sguardo dal ragazzo, Alexandra prova a rialzarlo, riuscendoci anche questa volta ma solo grazie ad un pò di peso in più utilizzato anche da lui.
Brian barcollante, si lascia trasportare dalla ragazza, per poi sferrare un pugno al muro. 
Alex si spaventa nel vedere che per poco, avrebbe potuto colpirla.
Gli occhi di Brian, prima terribilmente fragili e deludenti, adesso si sono trasformati in occhi pieni di rancore e rabbia che avrebbero potuto far
spaventare chiunque. 
Sia lei che lui, non ne possono più di tutti questi sbalzi d'umore.
Senza pensarci troppo sù, Alex prende velocemente tra le mani il viso di Brian osservando quegli occhi chiari che hanno tanta voglia di parlarle e di dirle
qualcosa.
Brian distoglie gli occhi dalla ragazza, per poi uscire dal bagno, ma a seguirlo c'è sempre lei.
Tornati in camera, Alex chiude la porta, vedendo Brian barcollare ancora mentre si tocca con agitazione i capelli corvini.
Stanca di questa situazione, Alex si decide e butta le sue piccole braccia attorno a quelle del ragazzo. Brian non fa nessuno sforzo per abbracciarla
e restando nella sua stessa posizione iniziale, vede poi la ragazza poggiargli la testa sul seno.
Brian si tranquillizza, poggiando la testa sul petto della ragazza mentre sente il suo mento poggiarsi proprio sulla sua stessa testa.
Adesso è  Brian a perdere l'equilibrio, lasciandosi cadere a terra, ma trascinandosi ancora Alex con sè.
Questa volta, Alex non si arrende e continua a stringere a sè il ragazzo che si lascia andare beato tra le braccia della donna della sua vita.




















BRIAN POV'S


Mi sveglio sentendomi completamente indolenzito e privo di sensi. Ho un gran male alla testa e il cuore che continua a battere con prepotenza
contro il mio petto.
Gli occhi stanchi ed affaticati, fanno fatica ad aprirsi, ma decido di dare una svolta alla mia vita aprendoli di colpo per guardarmi intorno.
Ho decisamente esagerato con l'alchool...di nuovo.
Continuo a guardarmi intorno.Sono nella mia camera e sono perfettamente sdraiato sul mio letto comodo che credevo di aver tralasciato. Continuo a sporgere
il mio volto di quà e di là sentendomi più stanco che mai e non riuscendo a ricordare assolutamente niente della sera precedente. 
Una cosa però la ricordo...Alex mi ha abbandonato...ha preferito starsene con il suo bel fidanzatino romantico che con il suo migliore amico di sempre... colui
che conosce da una vita e con cui riesce ad essere sè stessa.
Perchè è così... per quanto possa negarlo, con me Alexandra è sè stessa. Non deve nascondersi dietro alla sua solita corazza e non deve tantomeno
ricordarsi di utilizzare le parole giuste. Con me è diretta e dice tutto ciò che pensa, sapendo che non potrei mai giudicarla come potrebbe fare
il resto del mondo.
Ma adesso, le cose sono cambiate. Devo dimenticarla e alla fine, credo che la sua scelta è stata la cosa migliore che potesse capitarmi. 
Dopotutto, non averla tra i piedi ventiquattro ore su ventiquattro potrebbe essere un vero miracolo. Tutte quelle parole che continua a ripetere
di giorno in giorno, tutto quello stress inutile di cui si fa carico, tutte quelle preoccupazioni che nutre nei confronti di pochi e quella strana
voglia di vivere che ha contagiato anche me. Al diavolo, io ho bisogno di Alex! 
Ho bisogno di lei come se fosse la mia droga preferita...come se fosse la giusta dose di cui necessito per andare avanti. Ma per lei, non è così.
Ricordando le parole che Alex mi ha sputato in faccia il giorno prima, mi alzo dal letto portandomi una mano sulla testa nella speranza che questo
stupido mal di testa possa passare in fretta. Ho la guerra in testa porca miseria...ed è tutta colpa sua.
Comincio a pensare che sia vero quando dicono che il punto debole di una persona è sempre un'altra persona...
Mentre provo ad avanzare nei dintorni della camera,sussulto all'improvviso come spaventato. I miei occhi non hanno mai desiderato visuale migliore.
Ho visto il mio mondo cadere a pezzi. 
Ho visto una piccola ragazza rannicchiarsi in sè stessa.
Ho visto una piccola ragazza sdraiata sul pavimento freddo.
Ho visto una piccola ragazza con il trucco andato in fumo e gli occhi chiusi che chiedono nonostante tutto pietà.
Ho visto una piccola ragazza girarsi e rigirarsi su sè stessa, nella speranza di poter trovare la parte calda sul fondo del pavimento.
Ho visto una piccola ragazza, gemere di dolore nel sonno mentre sta combattendo contro sè stessa.

Mi avvicino ad Alex, provando una strana sensazione che riesce a colpirmi dritto allo stomaco.
Mi inginocchio verso di lei, vedendola tremare sentendo quel fastidioso ticchettio dei denti che continuano a battersi contro.
Cosa stai sognando Al? Perchè sei quì? Io non merito la tua presenza...
-Al?- Sussurro con dolcezza, muovendo una  mano verso la spalla gelata della ragazza.
Lei sbarra improvvisamente gli occhi, quasi spaventata quanto me.
Le lacrime attorno a quegli occhi stellati, mi fanno capire che c'è qualcosa che non và. Qualcosa la turba ed io non sò cosa.
Alex si strofina con leggerezza le palpebre degli occhi, per poi alzarsi per metà dal pavimento,restandone seduta. 
Le sorrido con compassione, vedendola così piccola e fragile. Lei è sempre stata fragile...solo che è decisamente troppo brava a nascondere
queste parti di sè al mondo.
"Leggittima difesa"...è così che io chiamo il suo comportamento.
-Questo non è il posto più sicuro del mondo Al, torna a casa.- Le sussurro con debolezza, vedendola respirare a fondo. 
-Br...Brian...stai bene?- Mi domanda lei balbettando, per poi accarezzarmi una guancia.
Distolgo velocemente il mio volto dal suo tocco per poi osservarle gli occhi e vederci dentro un mare in tempesta.
-Adesso si. Cosa stavi sognando?-
-Io...io...ho sognato il mio papà.- Quella voce così tenera...quel sussurro così dolce e pacato...sembra quasi una bimba da accudire.
-...Ci avre giurato.- Le rispondo con indifferenza. Dopotutto, Al conosce alla perfezione l'odio che nutro anch'io nei confronti di quell'uomo
che ha avuto il coraggio di abbandonare la propria moglie e la propria figlia. Per non parlare poi di tutte le volte che ho visto Alex con quei segni
che sembrano esserle rimasti nell'anima.
-Lo sò ma...una parte di me lo ha perdonato. Sò che nonostante tutto, lui se ne stia facendo una colpa...sò che mi vuole bene e che è pentito.
Ma l'altra parte di me, adesso lo vorrebbe morto.-
-Al, non dire così.-
-Non hai idea di cosa si prova nel vedere un padre dimenticarsi dell'amore di una figlia. Dimenticarsi di avere una famiglia...dimenticarsi di tutto,
persino di uno stupido compleanno.Avrei pagato oro per averlo accanto a me almeno durante le feste natalizie...ma questo a lui non importa. Vive nel lusso
e frequenta le più belle ragazze della Francia. Non può essere mio padre un uomo del genere...- Dei singhiozzi, cominciano a riempire la stanza, rendendola
sempre più cupa e spenta.
Al, dov'è la luce che emanavi con un tuo solo sorriso? 
Deciso, spingo la testa della ragazza sul mio petto, abbracciandola con forza. Alex è solo una delle tante ragazze che hanno semplicemente
bisogno di un pò d'affetto in più.
Dio se lo avrei ucciso...avrei fatto fuori quell'uomo incapace di dimostrare del bene alla propria famiglia...insomma, avrei ucciso chiunque avrebbe
fatto del male alla mia bimba. Perchè Alex, rimarrà per sempre la mia bimba. 
Sento le sue lacrime cominciare a bagnare il mio petto nudo. Non devo perdere il controllo, non ora.
"Ma dopotutto, lei dimenticherà ciò che tu ricorderai per sempre." 
Cazzo se la odio. Odio la mia coscienza che prova come sempre a rovinare tutto. La odio perchè alla fine, sò che mi riporta sempre alla realtà dei fatti.
-Al, ci sono io con te. Non ricoprerò mai il ruolo di un vero e proprio "padre" ma se vuoi, posso essere il primo a restare.-
-I wish i could be the one...- Sorride Alex tra le lacrime, mentre mi sussurra la frase della canzone che mi ha lacerato l'anima.
-Combatti Alex, combatti per te stessa, per la persone che ti vogliono bene, per tua madre, per Jimmy, per Matt, per Johnny, per Zacky, per Frances per...
per me Al. Fallo, ti prego.- 

Alex alza il suo volto contro il mio. Dio quanto odio vederla piangere. 
-Sono stanca di combattere.- Riprende il pianto Al, poggiandosi i polpastrelli delle dita sotto gli occhi per cancellare qualche pena di dolore.
-Smettila cazzo di arrenderti. Sono stanco di vederti morire ogni istante della tua vita. Non immagini neanche quanto mi faccia male tutto questo!
Oh merda Al, andrà sempre peggio in questa vita, ma non possiamo piangerci addosso in questo modo. Vivi cazzo, vivi...ed io vivrò con te.
-
Non posso credere di averlo detto. Sento il mio viso, bruciare.
-...Brian...-
-Combatti! Voglio vedere questo cazzo di mondo sbriciolarsi attorno a me e cadere in rovina grazie alla forza della tua luce! Creiamo un nuovo mondo
Al, niente più sofferenze, niente più dolore...niente di niente! Solo tu ed io!-

-Brian ma...-
-E Matt...e Jimmy...e...-
-Ahh...giusto...-
Perchè ho come la sensazione che ne sia rimasta tremendamente delusa? Ah be', dovrei smetterla di parlarle in questo modo. Dovrei semplicemente
smetterla di immedesimarmi nella sua vita come se fosse la mia. E poi, che coraggio che ho di parlare di queste cose...io che sono stato
il primo ad arrendermi e a distruggermi quando serve. Se così non fosse, ieri avrei avuto il coraggio di partecipare alle prove con la band...ed
invece ho preferito correre al "Johnny's" ed ubriacarmi.
-Grazie.- Mi risponde Al con un sorriso a trentadue denti, dandomi un bacio sulla guancia. Quanto amo il contatto delle sue labbra con la mia pelle. 
Potrei morirci e rimanerne secco.
-Quando vuoi.- Le dico poi, tenendole le mani. 
Auto - controllo. Ho bisogno di auto - controllo.
-Sai che mi sembra di esser tornata a qualche annetto fa? Quando stavo male subendo l'assenza di un padre nella mia vita e tu e gli altri che 
facevate di tutto pur di farmi tornare il sorriso. Una volta, avete persino rubato una macchina solo per venirmi a trovare.-
-Se vuoi, possiamo rifarlo no?-
-Adesso l'avete un auto! Non ci proveresti alcun gusto!-
-E' bello infrangere le regole.-
-Sono d'accordo con te Syn.-
Syn...cazzo. E' sempre stata l'unica a chiamarmi così, ovvero, utilizzando il diminutivo del mio nomigniolo che urlai al mondo una sera sempre
da ubriaco. Sto cominciando a pensare che il mio vero essere è proprio un Brian stronzo ed ubriaco...è diventato così raro vedermi sobrio.
-Però adesso devi promettermi una cosa.-
-D'accordo, non piangerò mai più...lo sò Brian, lo sò.-
-A dir la verità, oltre quello c'è dell'altro...vorrei che la smettessi di salvarmi quando mi spezzo. In un modo o nell'altro, finirai sempre tu per
farti del male...sei rimasta a dormire sul pavimento per tutta la notte mentre io dormivo beato sul mio letto!-
-Sappi che ho anche assistito ad una scena a dir poco rivoltante...-
-Cazzo, è stato così terribile assistere ad un mio dopo sbronza?-
-Non immagini quanto!-
-Saresti dovuta andar via e lasciarmi lì...-
-E' acqua passata Syn. Però, voglio che anche tu mi faccia una promessa...-
-Se ti riferisci a Liam, non sarò intenzionato a trattarlo bene ma a dargli dei calci nel culo!-
-...Che smettessi di bere.-
-Al...-
-Promettimelo Brian. Guardami negli occhi e promettimelo.-
-Cazzo. Sei così difficile quando fai questa faccia da cucciola spaesata!-
-Non cambiare argomento!-
-Okay...te lo prometto.-
-Ma che bravo il mio fratellone!-
Se devo esser considerato tale, per stare in tua compagnia Al, sarò per sempre il tuo fratellone.






















ALEX POV'S


Tornata a casa, dopo esser stata accompagnata da Brian, leggo un piccolo post-it lasciato da mia madre sul frigorifero.


"Non tornerò per pranzo tesoro, ti ho lasciato qualcosa di buono nel forno. Fa' la brava."



Accartoccio il post-it, buttandolo nel secchio della spazzatura per poi dirigermi verso la mia camera e preparare una piccola giustifica
falsificata dato che oggi non sono andata a scuola. Semplicemente, dopo tutto ciò che è accaduto, non ne ho avuto la forza.
Brian e gli altri sono andati dicendomi che sarebbero passati in giornata a casa mia per portarmi alcuni compiti e gli appunti che sicuramente
avranno dettato i professori.
Accendo il cellulare, tenuto spento tutt la notte per poi ritrovarmi chiamate e messaggi con un unico destinatario: Liam.
Rispondo ad un suo messaggio, dicendogli di non esser stata molto bene e di aver dormito poco. Ho mentito, ma non potevo di certo dirgli che sono
stata a casa tutta la notte con Brian. Avrebbe sicuramente pensato che tra me e lui ci fosse stato qualcosa e non mi và di farlo ingelosire
per niente.
Mi butto sul letto, prendendo velocemente il mio ipod e ascoltare un pò di musica rilassante che come sempre, riuscirà a portarmi nel mondo
in cui voglio vivere.
Cosa sarebbe il mondo senza un pò di musica?





















Apro gli occhi leggermente umidi, sentendo bussare con forza alla porta di casa.
Devo essermi addormentata...
Assonnata e cacciando un enorme sbadiglio dalla bocca, scendo velocemente le scale per poter raggiungere la porta di casa e spiare dallo spioncino.
Con poca sorpresa, ricordo che oggi sarebbero venuti a trovarmi i miei migliori amici per portarmi gli ultimi appunti dettati
in classe questa mattina.
Apro la porta di casa, per poi ritrovarmi Jimmy con tre buste del supermercato di fronte casa mia, tra le mani.
Come al solito, entrano in casa senza troppe formalità e salutandomi ognuno con un bacio sulla guancia cominciano a distendersi sul divano in salotto.
Non capisco perchè la gente continui a farsi dei pregiudizi su di loro...forse saranno i tatuaggi troppo visibili o i piercing che ricoprono
la maggior parte del loro viso...eppure sono sempre stati i ragazzi più dolci del mondo, almeno nei miei confronti.
-Abbiamo preso patatine e birre in quantità!- Annuncia Johnny, emozionato mentre prova a togliere il telecomando dalle mani di Zacky.
-Volete proprio farmi ingrassare!- Sbotto osservando Jimmy mentre inizia a togliere i pacchetti di patatine dalle buste accompagnate poi da alcune 
bottiglie di birra.
-Se non altro, non diventeresti mai una porchetta come Zacky!- Continua Matt, ridendo contro l'amico.
-Cosa vorresti dire Shads? Se non altro, ho delle tette che farebbero invidia anche ad Alex! Vero?-
-Non ne avevo dubbi Vee.- Dico con allegria, aiutando Jimmy con le buste della spesa e soffocando quasi in una risata.
-Non credi che manchi qualcosa quì?- Mi sussurra Brian in un orecchio, facendomi sussultare.
Resto di spalle, tenendo l'ultimo pacchetto di patatine tra le mani e ascoltando brevemente quello che il mio migliore amico ha da dirmi.
-Non credo...cosa dovrebbe mancare?- Rispondo anch'io sussurrano per poi voltare il mio sguardo verso il suo ed annegare nei suoi occhioni.
-Beh, devi ammettere che conosco tutti i tuoi punti deboli.- Brian mi passa una tavoletta di cioccolata al latte dinanzi agli occhi, facendomi
improvvisamente scattare verso le sue mani.
Sà quanto io possa impazzire nel vedere anche solo un piccolo pezzo di cioccolata. In qualche modo, anche la cioccolata ha la sua parte nel farmi
rasserenare e questo Brian lo sà bene.
Per quanto mi sforzassi di negarlo, ho sempre avuto una strana patologia nell'amare le cose che più fanno male e la cioccolata è proprio il pezzo
mancante della mia infinita lista.
-Cioccolata!- Sbotto emozionata come una bambina di cinque anni alle prese con il primo regalo ricevuto da Babbo Natale in persona.
-Ma io sono sicuro che tu non ne vuoi! Cioè, rischieresti davvero di ingrassare come Vee? Non te lo consiglio, lui a malapena riesce ad entrare
nella sua vasca da bagno!- Ghigna Brian, ironizzando evidentemente sulla piccola ciccia che si forma spesso sul corpo di Zacky. Eppure, non è poi
così grasso, lui è solo un tantino robusto...e devo ammettere che ha anche un bel fisico.
-Hey!- Urla Zacky dall'altro lato del salone, mentre continua a combattere contro Johnny e la televisione.
Mi scappa un'altra risata, per poi implorare Brian di lasciare quella tavoletta di cioccolata tra le mie mani.
-La vuoi?- Mi domanda ancora Syn, aumentando dentro di me tutto il bisogno che ho di sfogare il mio stress nel cibo.
-Si!!!- Continuo quasi ipnotizzata dalla carta dorata della cioccolata che sembra chiamare il mio nome.
-Allora vienitela a prendere!- Brian comincia a correre per tutta la casa, aspettando solo una mia reazione. Non lo avrei mai rincorso, ma quando
si tratta di cioccolata, non riesco mai a dire di no. 
Con i piedi totalmente scalzi, comincio a rincorrere Brian che girando per tutta la casa, inizia ad insultarmi come quando eravamo dei piccoli
mocciosi.
Nel bel mezzo del corridoio, sento il mio cuore battere a più non posso, cercando di acciuffare quel disgraziato che ha ancora tra le mani
la mia cioccolata, e sottolineo MIA.
Finalmente, dopo alcuni minuti, riesco a raggiungere Brian che sembra essersi fermato davanti alla porta della mia camera mezza aperta.
-E va bene bimba, voglio esser buono per una volta.- Mi dice, porgendomi finalmente la tavoletta di cioccolata tanto attesa.
Con gli occhi lucidi e quasi sognanti, provo a prendere la tavoletta per poi vedere Brian alzare il braccio verso l'alto. Mi ha presa in giro!
-Sembra che non vedi della cioccolata da anni!- 
-Brian, dammi subito quella cioccolata se non vuoi farti del male!-
-Beh, è quì...che aspetti a prenderla?-
-Certo, dimentichi che sono alta quanto un soldo di cacio!-
-E' proprio questo il bello!-
-Io non lo trovo affatto divertente!- 
Inutilmente, mi alzo in punta di piedi, non riuscendo a raggiungere l'altezza delle lunghe braccia tatuate di Brian. Presa dallo sconforto, sbuffo
saltellando sul posto e toccando quasi la tavoletta di cioccolata che sembra essere un premio irraggiungibile.
Brian non fa altro che ridere, rendendomi più goffa di quanto già sono.
Se non altro, tutto questo mi riporta indietro nel tempo a quando ero io ad insultare Brian per la sua misera altezza. All'età di cinque anni, ero decisamente
più alta di Brian, ma quando arrivammo entrambi ai quattordici, lui stesso fece uno sviluppo incredibile diventando decisamente più alto di me.
Non mi sorprendo dato che sono rimasta alla scarsa altezza di un metro e cinquantotto.
Persino Johnny, il nanetto per eccellenza è riuscito a superarmi!
-Cazzo Al, sei davvero cresciuta dall'ultima volta che provai a fare questo scherzetto!- Continua a prendermi in giro Brian, ghignandomi contro.
-Dammi subito la mia cioccolata!-
-Non ho mai detto che sarebbe stata tua!-
Con un pò di decisione in più, continuo ad alzarmi sulle punte e a prendere l'oggetto dalla mano di Brian che continua ad avanzare sempre più indietro,
verso la mia camera.
Saltellando ancora, non mi rendo neanche conto di esser appena rientrata in camera con Brian che continua a giocherellare con quella barretta.
Inciampo con i miei stessi piedi, lasciandomi cadere addosso a Brian che cade sul mio letto. Ed io con lui.
Entrambi cominciamo a ridere per poi soffocare ogni istinto di parola. Brian prova ad aprire la bocca, tentando di dirmi qualcosa, ma la richiude all'istante
imbarazzato almeno quanto me.
Mi perdo per un secondo nei suoi occhi come la sera precedente, viaggiandoci dentro. Quegli occhi così lucidi, sono sempre stati come un libro
aperto per me... eppure adesso non riesco a decifrare le sue sensazioni. E' tutto un misto di confusione e paura...che riesce a spaventare anche me.
Cosa mi nascondi Brian? Cosa ne stai facendo della tua vita?
Sento le sue mani, poggiarsi con calma sui miei fianchi. Probabilmente, sta cercando di rialzarmi.
Rimango sorpresa, vedendo Brian penetrarmi nell'anima mentre mi distende ancor di più a sè.
Inizio a tremare, sentendo il mio cuore voler quasi volare via. Cosa gli prende adesso?
Perchè è come se si fosse scottato entrando in contatto con la mia pelle? Perchè ho come la sensazione che Brian volesse farmi capire qualcosa?
I miei pensieri vengono presto interrotti dal rumore del citofono.
A questo punto, io mi alzo velocemente dal corpo di Brian, vedendolo poi aggiustarsi quei capelli da psicopatico che si ritrova, per poi correre
insieme verso il salotto ed aprire la porta di casa.
Chissà, forse mamma è riuscita a tornare prima dal lavoro.
Felice, apro la porta di casa per poi trovarmi la figura di un'altra persona. Cosa ci fa quì Liam?
-Amore!- Sbotta il ragazzo con dolcezza, porgendomi un mezzo di rose rosse.
-L...Liam!- Sussurro quasi, prendendo tra le mani le bellissime rose attorcigliate in un solo bouquet.
Okay, questa è la volta buona che assisterò ad un omicidio.
-Amore, è un brutto momento?-
-Ma no, cosa te lo fa pensare...-
-Ti vedo piuttosto strana e rossa in volto...hai gli occhi ludici.-
Cosa? Ha davvero detto "occhi lucidi"?
-Ehm, ti avevo detto che non mi ero sentita molto bene...-
-Si, posso entrare vero?-
-Oh...no.-
-Cosa? Ti ho forse disturbato?-
-Mm, no, è che io dovevo...fare delle commissioni.-
-Hey Al, chi è alla...porta.- L'ultima parola, Matt l'ha semplicemente sussurrata.
Il volto di Liam, è semplicemente un misto di odio e rancore mentre scorge al di fuori di me e Matt, anche le figure di Johnny, Zacky, Jimmy e...Brian.
Sul punto di morte, osservo la scena impietrita mentre vedo Brian smettere di sorseggiare la birra che aveva preso poco fa dal frigorifero.
-Ti ho disturbata.- Mi dice Liam con nervosismo.
-Ma no, loro sono semplicemente venuti a trovarmi...-
-Non volevi farmi entrare per questo?-
-Liam, capiscimi...-
-Al, non c'è nessun problema. Solo non mentirmi.-
-D'accordo...-
-Hey Al, allora noi togliamo il disturbo...- Mi dice Jimmy, poggiandomi una mano sulla spalla dopo aver emesso un gemito di dolore dalle labbra.
Sbaglio o Brian gli ha appena calpestato un piede?
-No ragazzi.- Dico a voce alta, trovandomi nel bel mezzo della situazione e non sapendo cosa fare.
-Torniamo un altro giorno Al, gli appunti te li abbiamo lasciati in cucina. Ci vediamo domani...- Continua Zacky, per poi divincolarsi ed uscire dalla
casa accompagnato dagli altri che mi salutano con un sorriso comprensivo. Tutti tranne Brian che sembra volermi trafiggere con uno sguardo.
"No, ti prego, non guardarmi così" Ripeto a me stessa, vedendo Brian scrutare con attenzione il mio volto per poi passare a quello di Liam.
-Che cazzo c'hai da guardare tu?- Sbotta Liam, con poca finezza.
Brian sarebbe partito all'attacco ed è per questo che mi sono appena posizionata tra i corpi dei due ragazzi.
-Brian, vai, ci sentiamo dopo...- Gli dico con dolcezza, vedendolo poi arrendersi e andare via con gli amici.
Sospiro, per poi vedere entrare in casa Liam, più nervoso che mai.
-Sarei ripassato domani.-
-Potevi ugualmente restare con loro...-
-Se tu me lo avessi detto prima. Mi avresti mentito Al...-
-Ma c'è qualcuno che riesca a capirmi? Mi trovo in una situazione di merda Liam!-
-Al, non mi piace per niente il modo in cui ti guarda il tuo amichetto. C'è qualcosa che devo sapere?-
-Ma cosa ti prende? E' assurdo che tu possa continuare con la tua gelosia...-
-Alex, vorrei andare d'accordo con quei coglioni, davvero. Ma mi riesce troppo difficile e vorrei anche io un pò di comprensione da parte tua!-
-Avevi promesso che avresti provato ad andarci d'accordo!-
-Mi dispiace Al, ma non puoi chiedermi una tregua con il nemico. Dio solo sà quanto odio ho sprecato per quei mocciosi.-
-Liam, loro non ti hanno fatto niente!-
-Ah no? Mi hanno completamente derubato della mia popolarità e della mia reputazione scolastica!-
-Perchè non riesci semplicemente ad accettare che tutto questo un giorno finirà? Liam, smettila di pensare sempre e solo a te stesso!
Ci sono anche io quì, mi vedi?-
Liam sospira, per poi baciarmi con dolcezza.
-Tu sei importante Al. Non voglio perderti...-
-Non mi perderai.- Sospiro tra le sue braccia, sentendo il calore del suo corpo contro il mio.
-Non lo richiamerai dopo, vero?-
-No.-
-Mi ami?-
-Si.-
-Dillo.-
-Ti amo...-
Perchè ho come la sensazione che le mie parole siano improvvisamente false? Io lo amo, ne sono sicura.
Liam riprende a baciarmi con più forza, per poi prendermi in braccio e portarmi nella mia camera.
Continuando a baciarci con passione, lui comincia a togliersi la camicia ed il jilet facendomi distendere sul letto.
E così...la mia prima volta sarà con lui.
Lo vedo spogliarsi con velocità, per poi prendere di nuovo il possesso delle mie labbra e baciarle con più foga.
Mi tolgo velocemente la felpa, ricordandomi di non essermi messa nessun tipo di t-shirt e ritrovandomi in intimo.
Liam comincia ad accarezzare la mia pelle, sussurrandomi di lasciarmi andare e di star tranquilla. Presa dall'agitazione, mi volto verso destra,
per poi vedere quella piccola tavoletta di cioccolata che giace sul pavimento.
Liam sposta velocemente il mio volto riposizionandolo sul suo per poi cominciare a denunarmi, ma qualcosa rompe l'atmosfera che si stava creando fino
a pochi secondi fa.
-No Liam.- Ripeto a lui e a me stessa, spostando il suo corpo dal mio e riprendendo la mia stessa felpa.
Mi sono spaventata. Ho diciotto anni e mi sono letteralmente spaventata. Stiamo insieme da ancora poco tempo per poter compiere un passo del genere...
-Cosa ti prende Al? Perchè stai tremando?-
-Non mi sento ancora pronta per...- 
-Lo capisco...non volevo metterti fretta.-
-Ma no...-
-Mi dispiace.-
-Non ti sto rifiutando Liam...è solo che è troppo presto per me.-
-Tranquilla amore. Aspetterò.-
-Ne sarai capace?-
-Se necessario, aspetterò tutta la vita.-
Abbraccio velocemente Liam, vedendolo rilassarsi tra le mie braccia mentre io stessa, riprendo a fissare quella  misera tavoletta di cioccolato
che mi fa lottare ancora, contro il passato ed il presente.






































NOTE DELL'AUTRICE.

Et Voilà!
Sono tornata con un nuovo capitolo guys! Okay, se non vi è piaciuto, vi capirei dato che secondo il mio parere, l'intera
storia è da buttare.
Lo farei credetemi, ma ci sono lettrici che mi hanno minacciato di non farlo ed io vi voglio troppo bene per farvi un torto !
Anyway, come vedete, un Brian ubriaco è per la vita...voglio dire, aveva avuto ancora un'occasione per parlare ad Al ma anche questa
volta non ci è riuscito.
Alex è tonta...non poco...ma tanto! Però, da come avrete capito, lei sta cominciando pian piano a sentirsi strana quando è in compagnia
di Brian...comincia a sentire anche lei qualcosa ma come vi ho già detto è tonta e quindi lo capirà tardi.
I colpi di scena non mancheranno neanche nel prossimo capitolo dato che questa storia è sempre un continuo mistero...beh, quando finirà
capirete tante cose che forse adesso non vi sono chiare.
Per il resto, fatemi sapere come sempre con una delle vostre stupende recensioni, cosa ne pensate della storia. Sapete che amo leggere
le vostre recensioni ed i vostri consigli. 
Bene, finisco con il lasciarvi un buon sabato ed una buona domenica a tutti e...continuate a seguirmi...chi lo sà...forse ho già in mente del nuovo materiale per
una nuova ff...(?)










-SynysterIsTheWay

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Capitolo 11
*** 11. Smile for me and...us. ***


11° Smile for me and...us.













"Lontano dagli occhi, lontano dal cuore."
Era questa la solita frase che continuava a ronzare intorno alla mente di  Brian, la sera che uscì dalla casa di Alex con un tormento inaudito
che non gli avrebbe dato pace.
-Tesoro, svegliati!- Dice dolcemente Suzy Haner, aprendo la finestra della camera di suo figlio, alzandone anche le tende per poter lasciar
entrare la luce del sole.
La stanza che dapprima era completamente buia, adesso è stata finalmente illuminata dai raggi del sole di ottobre.
-Sono sveglio.- Sussurra Brian con un sospiro arreso, per poi alzarsi dal letto con delle occhiaie da far paura.
Non ci vuole molto ad indovinare chi sia la colpevole di quegli enormi cerchi diventati quasi neri sotto gli occhi del ragazzo.
-Ma questo è un miracolo! Solitamente, mi fai fare i salti mortali per svegliarti!- Sbotta Suzy, sorridendo al ragazzo che continua a fissare
il suo volto stanco ed affaticato allo specchio.
-Non ti ci abituare! E' pronta la colazione?- 
-Si tesoro, ho preparato i pancakes, quelli che tanto ti piacciono!-
Senza rispondere, il ragazzo si dirige velocemente verso il bagno per poter fare una doccia rilassante. 
E' inutile, ovunque vada, ovunque si trovi, Brian non riesce più a cancellare il volto di Alex dalla sua mente. Probabilmente, deve solo abituarsi
all'idea di vederla con un altro ragazzo.
Solitamente, lei è sempre stata quel tipo di ragazza che si fidanzava spesso ma che dopo qualche settimana lasciava il proprio partner se non si sentiva
follemente attratta da esso. Non è il tipo di ragazza che illude, è troppo realista per poter stare con una persona che non ama.
Però, per qualche strana ragione, Brian sente in cuor suo che questa volta, quel Liam le abbia fatto completamente perdere la testa.
Finita la doccia, Brian rientra in camera infilandosi un paio di boxer, una maglietta dei "Misfits" senza maniche ed uno dei suoi soliti jeans
strappati che lo rendono ancor più affascinante agli occhi delle matricole.
Parliamoci chiaro, non solo delle matricole.
Vestito, si dirige ancora verso lo specchio situato nella sua camera per darsi un'ultima sistemata e gelatinarsi i capelli folti dandogli un look
alla "Goku".
Sceso giù in cucina, Brian saluta suo padre per poi sedergli accanto e addentare uno dei meravigliosi pancakes che ha appena sfornato sua madre. 
Non c'è che dire,quella donna è davvero una maga della cucina americana, italiana e chi ne ha più ne metta.
-Allora Brian, come procedono gli affari al negozio?- Domanda il padre, sorseggiando del buon caffè.
Papa Gates, come lo chiamano la maggior parte dei conoscenti, oltre ad esser il padre di Brian, è anche un chitarrista abbastanza noto in città,
un maniaco dei tatuaggi e anche della musica proprio come il figlio.
Inoltre, non c'è che dire, è proprio un padre modello che si interessa spesso della vita di Brian.
-Oh bene. Se riusciamo a ricavare qualche soldo extra credo che apriremo un vero e proprio "store"...ma adesso, vogliamo concentrarci anche sulla
band.- 
-Giusto,la band...ed essa, come procede?-
-Alla grande. Proviamo quasi tutti i giorni e...va bene.-
-Siete dei ragazzi talentuosi e sono sicuro che farete strada! Ma siete ancora giovani per pensare in grande...-
-I diciotto anni passeranno in fretta papà e noi vogliamo davvero riuscire a realizzare i nostri sogni. E lo faremo insieme.-
-Certo...dopotutto, siete come una grande famiglia.-
-Già. Credo di esser stato davvero fortunato a trovare delle persone come loro.-
-Senza alcun dubbio. E la piccola, come se la passa?-
Quando Papa Gates pronuncia la parola "piccola" non può esser che riferita ad Alex. Per Alexandra, Papa Gates è sempre stato come un secondo padre nonchè
la persona più bella che lei stessa abbia mai conosciuto. Quando Alice, la madre di Alex, non poteva passarla a prendere alla scuola dell'infanzia sempre
per i soliti motivi lavorativi, Papa Gates e Suzy si occupavano di prendere loro stessi la ragazzina per poi portarla a casa Haner e viziarla come meglio potevano.
Anche per loro Alex è sempre stata come una seconda figlia... praticamente, l'adorano.
-Oh...sta bene.- Sussurra Brian, con un tono di voce abbastanza stanco e triste.
Papa Gates ovviamente non è a conoscenza della cotta del proprio figlio verso la ragazza, ma ha sempre sospettato qualcosa come Suzy.
-Mh, ultimamente non la vedo più in giro per casa. Non avrete litigato spero?-
-E' troppo occupata a spassarsela con il suo nuovo fidanzatino.-
-Non dirmi che ha finalmente trovato l'uomo della sua vita! Beh, spero che sia un bravo ragazzo!-
-Devo andare.- Borbotta improvvisamente Brian, alzandosi dalla sedia infastidito, tracannando anche del latte.
Brian esce infastidito dall'abitazione, prendendo il suo zaino malridotto e la sua amatissima chitarra. Ovviamente, l'avrebbe lasciata al signor Thems,
il bidello della scuola che l'avrebbe custodita a dovere. Lo stesso pomeriggio, Brian ha le prove con la band, quindi non sarebbe tornato a casa
ma avrebbe pranzato ad un pub con gli amici. Non è mai stato il tipo da sedersi in sala mensa con tutti quegli studenti e quelle studentesse
che avrebbero continuato a fissarlo per minuti interminabili.
Messo in moto la sua auto, il chitarrista si dirige verso la scuola dove continua i suoi studi e dove spera di riuscirsi a diplomare quest'anno stesso.
































Arrivato dinanzi al cancello dell'istituto, esce dall'auto senza prendere nè lo zaino e nè la chitarra.
Urla, voci su voci e continue parole buttate a cazzo da idioti che avrebbero marinato la scuola anche oggi.
Ma c'è qualcosa di diverso nell'aria...forse oggi è il giorno buono per Brian di tornarsene a casa a poltrire.
-Porco cazzo!- Brian sente in lontananza la voce di Jimmy che come al solito, viene utilizzata per buttare parole a dir poco cordiali.
Avvicinandosi all'amico, Brian si rende conto della marea di gente che si sta incamminando per tornarsene a casa.
-Rev, spiegami cosa cazzo sta succedendo quì.- Sbotta Brian guardandosi attorno e sentendosi sempre più osservato.
Beh, dopotutto, lui è Brian Haner ed in questa scuola, questo nome equivale ad un puttaniere stronzo ed arrogante per il quale le donne
stravedono.
-Cosa sta succedendo? Guardati intorno, non lo senti il profumo della libertà?- Sospira Jimmy, piangendo quasi dall'emozione di non esser entrato in classe
per l'interrogazione di matematica.
-Okay, spiegami cosa cazzo sta succedendo e fà la finita.-
-Ohhh, rilassati amico! Sei un pò troppo incazzato stamattina e hai delle occhiaie che mi terrorizzano solo a guardarle!-
-Rev, smettila di descrivere il mio aspetto e raccontami.-
-Nulla di che. C'è un guasto all'interno della scuola, probabilmente provocato da Liam ed il resto della sua banda che hanno forzato la serratura
dell'istituto.-
-Ma è assurdo, perchè avrebbero mai dovuto fare una cosa del genere?-
-Non lo sò, ma per la prima volta sento di poter stimare quel ragazzo!-
-Spero tu stia scherzando.-
-Ovvio. Però, possiamo andarci a fare una bella rimorchiata come i vecchi tempi! Eh?-
-L'idea non è proprio niente male, peccato che il mio umore non me lo permetta. Hai visto Alex?-
-Si, ma non sarà dei nostri stamani. Le avevo proposto di farci compagnia ma mi ha spiegato di doversi vedere con Liam. Però in compenso, ha detto
che pranzerà con noi dato che il ragazzo ha gli allenamenti di football.-
-Fantastico.-
-Cazzo che figata assurda!- Urla improvvisamente Johnny, avvicinandosi a Jimmy e Brian che si stanno appena accendendo una sigaretta.
-Nanerottolo preparati...oggi si rimorchia!- Borbotta Jimmy ancor più emozionato di prima, strozzando quasi Johnny con le braccia e grattandogli
la testa.
-Oh cazzo si!- 
-Ah, siete quì! Vi abbiamo cercato ovunque!-Ed ecco anche Matt e Zacky unirsi alla compagnia.
-Matt, Vee...oggi si rimorchia!- Jimmy riprende il discorso,annunciandolo anche al resto degli amici.
-Cazzo se non ti sopporto, la smetti di ripeterlo ogni cinque minuti?- Si lamenta Brian con ironia, vedendo poi il volto divertito dei propri
amici.
-E Al? Dov'è finita? Oh merda Gates... ma hai avuto problemi con i cuscini questa notte?-
-Shads, non mi va di parlarne.-
-Notte di fuoco eh?- Ghigna Johnny, dando una piccola gomitata sul braccio muscoloso di Gates.
-Non per quello che possa pensare un pervertito come te. Dio, Alex sarà la responsabile della mia morte.-
-Avrei dovuto immaginarlo!- Sorride Matt, abbracciando l'amico e togliendogli la sigaretta dalla bocca per fumarsela.
-Non avete ancora risposto ad una domanda, dov'è Al?
-Dove vuoi che sia? Con quel coglione di Liam, mi ci giocherei i cosiddetti.- Riferisce Zacky, guardandosi in basso.
-Evitate ragazzi. Le occhiaie del nostro Gates, dicono tutto.- Ghigna questa volta Jimmy osservando poi il volto incantato di Matt.
-Okay, che cazzo c'hai tu adesso?- Domanda Brian, posizionandosi davanti al volto del ragazzo che continua ad avere la bocca aperta e gli occhi sbarrati.
Brian si gira, osservando poi la visuale dinanzi a lui.
Valary e Michelle Dibenedetto che ridono animatamente con alcune amiche. 
-Merda. Shads si è preso una cotta per la Dibenedetto.- Continua Brian,  vedendo gli occhi verdi di Matt diventare sempre più lucidi.
-Cosa? Ma non è vero!- Sbotta Matt, riprendendosi dallo schock.
-Oh per tutte le papere esistenti sulla faccia della terra, Matt, sei andato! Lontano, partito per chissà
quale posto...! E non riesci neanche più a ragionare!- Borbotta Jimmy,allarmato.
-Adesso non farla così tragica Rev! E' solo carina, niente di più.-
-Carina!? Tu vorresti scopartela Matt, ammettilo.-
Tutti iniziano a ghignare per poi vedere le Dibenedetto avvicinarsi a loro con malizia.
-Salve ragazzi.- Parla Michelle, tenendo alcuni libri tra le mani mentre sorride a Brian con del fascino.
-Ciao.- Rispondono in coro i ragazzi, quasi con aria scocciata.
-Allora, dato che noi siamo sole e voi siete soli...che ne dite di andare un pò in giro?- Continua Michelle, toccandosi i capelli biondi,con nervosismo.
-Mi dispiace Mich, ma oggi Brian è offlimits.- Ride Zacky, facendo quasi ghignare tutti che stanno facendo uno sforzo enorme per non ridere in faccia
alle due gemelle.
-Molto spiritoso Zackary, davvero molto spiritoso...- Sospira con risentimento la ragazza, osservando ancora Brian che non le degna neanche
di un misero sguardo.
Il problema è decisamente un altro. Michelle è una di quelle classiche ragazze ad andare a letto con chiunque e che non pensa due volte prima di
aprire le gambe. Brian non vuole questo dalla vita. Lui stesso, considera Mich come un semplice passatempo, un punto di sfogo e lei questo lo sà
benissimo. Per il resto, non può far altro che dedicarsi alla sua Alex.
Tuttavia però, Michelle non ha avuto alcuna paura nell'innamorarsi di un ragazzo presuntuoso come Brian. O almeno, è così che la gente lo descrive.
Avrebbero dovuto vedere Brian alle prese con Alex...si sarebbero rimangiati tutto ciò di cui avevano parlato per anni e anni.
"Gates è un ragazzo senza cuore. Bacia le ragazze per poi farle piangere." Questo è ciò che tutta l'"High School" pensa di lui, oltre al fatto
che è un ragazzo terribilmente affascinante e misterioso.
Durante la breve conversazione, Val decide di non aprir bocca, sentendosi totalmente fuoriposto. Lei sì che è l'esatto contrario della gemella.
Matt non fa altro che osservare la ragazza mentre continua a mordersi il labbro e a posare gli occhi su quei soliti libri che dalla copertina 
sembrano esser totalmente scarabocchiati.
-Val, cosa stai facendo? Forza, torniamocene a casa.- Continua Michelle, sentendosi offesa dopo l'indifferenza continua del suo amato.
-Si...- Ripete Valary con insicurezza, seguendo però la sorella dopo aver osservato per l'ultima volta gli occhioni verdi di Matt che non avrebbero
smesso neanche per un secondo di guardarla.
-Sei senza speranze, Shads.- Dice Johnny, dando una pacca sulla spalla al ragazzo che finalmente distoglie lo sguardo dalla bionda.
-Dunque, dove si va a rimorchiare?- Riprende Jimmy il discorso, muovendo le mani con ambizione.
-Io avrei un'idea migliore...che ne dite di aprire il negozio stamani? Inviamo un messaggio ad Alex e le diciamo di raggiungerci lì quando
avrà finito con l'idiota. Dopo, pranziamo tutti insieme alla Mc e andiamo a fare le prove nel garage di Vee. Ci state?- 
Eh si, Johnny ha finalmente detto qualcosa di giusto.
Tutti annuiscono alla buon'idea dell'amico, per poi salire nelle proprie auto e dirigersi al loro negozio di tatuaggi.
























BRIAN POV'S


Dopo aver svolto il mio lavoro con decisione, io e i miei amici chiudiamo il negozio, aspettando Alex che è in ritardo.
Cosa diavolo starà combinando con quell'idiota? Giuro che se ha anche solo pensato di scoparsela potrei trovarlo e rompergli tutti i denti
che si ritrova.
-Ma quanto ci mette Al? Non starà mica fabbricando un bambino?- Ironizza Matt, beccandosi poi una mia occhiataccia.
No, mi rifiuto di credere che Alex e Liam abbiano avuto un rapporto. Non può perdere la sua verginità con quell'essere. Non può.
Tra i pensieri laceranti, scorgo finalmente una figura familiare in lontananza.
Alex, con il fiatone e portandosi le mani sulle ginocchia, comincia a respirare a fondo come se avesse partecipato ad una maratona.
-Whoo Al, respira!- Sbotta Zacky, avvicinandosi alla ragazza, preoccupato almeno quanto me.
Mi avvicino velocemente a lei, vedendola poi riprendersi.
-Scusate per il ritardo ragazzi!- Dice Al sospirando, per poi rialzarsi e sorriderci.
-No problem, andiamo a mangiare qualcosa adesso?- Borbotta ovviamente Zacky, il solito mangione.
-Si!- Risponde Alex con gioia, per poi entrare nella mia auto.
Mi metto al volante, sembrando il più tranquillo possibile mentre lei si mette la cintura di sicurezza con tranquillità.
Metto in moto, utilizzando lo sterzo dell'auto, per poi premere il pedale e guidare con naturalezza.
La mia debolezza più grande, è quella di preoccuparmi troppo per lei. E' assente, ha gli occhi pungenti ed increduli e le labbra
consumate.
Cazzo Al, mi stai facendo diventare pazzo. Dimmi che non ti ha sverginata, che non ti ha portata a casa sua e che non si è azzardato
ad utilizzare una scusa banale per abbordare. Dimmelo ti prego.
Il silenzio, giace tra di noi, lasciandomi perplesso e vedendola portare il suo sguardo oltre quello del finestrino in vetro.
Al, ti ho vista crollare...ma tu non lo hai mai capito. Ti ho vista ridere e non hai mai intuito quel briciolo di follia nei miei occhi dinanzi
a quello spettacolo.
Cosa devo fare? Devo scrivermi sulla fronte che sono innamorato marcio di te?
Ho cercato di diventare tutto ciò di cui avevi bisogno, ho cercato di camuffare tutto ciò che sto tenendo ancora dentro oggi...eppure sembrano averlo
capito tutti, tranne tu.
Riesco a vederlo nei tuoi occhi...tutto quello che faccio per te, non è mai abbastanza.
-Non mi hai chiamato più ieri sera.- Sputo con decisione, senza togliere lo sguardo dalla strada.
Il silenzio, continua a farsi sentire. 
Perchè cazzo non mi rispondi? Al, cosa devo fare per ricevere un pò di attenzioni da parte tua?
-Sono stata piuttosto indaffarata.-
E' tutto ciò che mi sai dire? Indaffarata!? Cazzo, se sei stata tutta la notte con Liam giuro di poter morire all'istante.
Dimmi che non è stato sul tuo letto. Ho bisogno di sentirmi dire questo.
-Così indaffarata da non poter comporre un semplice numero sulla tastiera del tuo fottutissimo cellulare? Oh cazzo Al, sei una donna d'affari tu.-
-Dove vuoi arrivare?-
-Da nessuna parte, sono ancora quì.-
-Piantala con queste battutine da deficiente, non fai ridere nessuno!-
-Se sei incazzata con il mondo, potresti evitare di trattare di merda le persone che ti sono intorno.-
Adesso, non importa quanto siano forti i miei sentimenti.
-Non ti sfugge proprio niente, vero?-
-Credevi davvero di riuscire a nascondere il tuo stato d'animo ad una persona che ti conosce meglio di quanto tu possa conoscere te stessa?-
-...Già.-
-Che cazzo ti ha fatto quel figlio di puttana? Al, spero per te che non gli hai permesso di entrare nelle tue mutande!-
-Anche se fosse?-
Un brivido di dolore mi percorre il cuore. Le mie mani iniziano a tremare, comincio ad accellerare, sentendo il peso delle sue parole nelle vene.
Non può averlo fatto. 
-Dove cazzo hai la testa Al?-
-Sono libera di fare ciò che voglio Brian, non sono più una bambina!-
-Ci hai fatto l'amore?-
La mia domanda, la fa spaventare. 
La vedo torturarsi le mani, per poi aprire metà bocca per sussurrarmi qualcosa.
-No.-
Grazie al cielo. 
-Allora la mia Al è ancora quì. Credevo di averla persa.-
"La mia Al?" Cazzo, quanto sono caduto in basso.
-Che importanza ha? Prima o poi dovrò pure perdere la mia verginità.-
-E' una cosa seria Al, non puoi fare un passo del genere con una persona che conosci appena!-
-Credi che io non lo sappia?-
-Lui ci ha provato? Voglio dire, ha provato a portarti a letto?-
-Ma questo è un interrogatorio! Non sono tenuta a parlarti di questo.-

Solo il pensiero che lui avesse provato a spogliarla, mi fa star male. Quel piccolo corpicino dev'essere mio e di nessun altro.
-Allora cos'è quell'aria imbronciata?-
-E' che non sono abbastanza. Liam è perfetto...è il classico ragazzo che vorrebbero tutte e che poche possono avere. E' terribilmente affascinante,
sensibile ma anche testardo ed irrascibile.-
-E' un figlio di papà.-
-Anche, ma io non sarò mai abbastanza per uno come lui. Non merito di averlo...ti rendi conto che ha allagato mezza scuola solo per avermi con lui
tutte le mattine? Ha rotto le tubature dei bagni e allagato la scuola solo per stare in mia compagnia di mattina dato che adesso la sera sarà impegnato
con congressi che organizza il padre nella sua villa di proprietà.-
Dunque è per questo che oggi non siamo potuti entrare nell'edificio scolastico...in poche parole, non andremo a scuola per un bel pò di tempo e 
sarò costretto a farmi film mentali su quello che potrebbe accadere tutte le mattine tra Alex e Liam.
-Alex, non dire cazzate. Tu sei perfetta...non lui.-
Non io. 
Alla fine, sono io il coglione della situazione che finisce sempre per ferire una parte di te.
-Lo credi davvero?-
-Si, cioè...sarebbe un errore pensarne il contrario.-
Un sorriso si dipinge sul suo volto ed io non posso evitare di ricambiarlo.
"Al, stai sorridendo pensando a quello che ti ho detto io o semplicemente pensando a lui?"































Dopo aver pranzato  e dopo aver svolto le prove con la band, mi prendo la briga di riportare Al a casa.
Dopotutto, sarebbe stata un'ottima occasione per averla al mio fianco constatando il fatto che per un mesetto
sarà costretta a  vedersi tutte le mattine con Liam.
Io e Al, salutiamo gli altri per poi entrare nella mia auto con disinvoltura.
Sento fuoriuscire un gemito dalle labbra screpolate della mia bimba, vedendola stringersi nella sua felpa nella speranza
di poter acquistare un pò di calore in più.
-Hai freddo?- Le domando girando la chiave e facendo partire l'auto.
-Solo un pochino.- Risponde Al con dolcezza.
Che dire, fa davvero tanta tenerezza vederla così piccola ed infreddolita.
Senza farmelo ripetere due volte, accendo il riscaldamento mentre comincio a guidare per poterla riportare a casa.
-Cazzo, ci mancava solo la pioggia.- Sbotto all'improvviso, vedendo le goccie d'acqua bagnare il vetro dell'auto dandomi poca possibilità
di tener d'occhio la strada.
-Oh no! Brian, portami a casa il prima possibile ti prego!-
-Su Al, calmati, non c'è niente da temere. Qualche minuto e saremo a casa.-
Dopo aver provato a rassicurarla, accellero per poter arrivare a casa sua il prima possibile. Vederla così impacciata, mi fa venir voglia
di stringerla senza darle neanche una possibilità per respirare.
La pioggia, comincia ad aumentare e la mia bimba non fa altro che disperarsi, borbottando parole a caso e pregando affinchè questi brutti
tuoni possano smettere di rimbombare nella sua mente.
Se avessi potuto, sarei diventato il suo sole così da poter far risplendere le sue giornate.
Improvvisamente però, la mia auto si ferma nel bel mezzo della strada e purtroppo Vee, abita ben lontano dalla casa di Alex.
Merda, ho dimenticato di fare il pieno e siamo rimasti senza benzina!
-Brian...non è successo quello che penso, vero?- Borbotta Al terrorizzata, mantenendosi sul sedile come se dovesse salire su delle montagne russe.
-Cazzo!- Urlo sbattendo un pugno contro il volante dell'auto vedendo la mia Al cominciare a disperarsi.
-Oh no, non può esser accaduto! Dimmi che è un brutto sogno e che presto mi sveglierò!- Mi dice ancora la mia bimba, cacciando poi un urlo di paura, sentendo l'ennesimo
tuono.
D'istinto, la abbraccio sentendola rabbrividire al contatto con il mio corpo caldo contro il suo che nonostante il riscaldamento, è ancora gelido.
-E' solo un temporale Al. Dovrai affrontare prima o poi questa cosa...- Le sussurro accarezzandole i capelli morbidi.
-E' stato un vero trauma per me Brian.-
Come dimenticarlo quel giorno di pioggia e malinconia in cui il padre di Alex sbattè fuori di casa lei e sua madre per scoparsi una prostituta.
Entrambe rimasero per la strada e Alex era così piccola che ancora oggi ricorda quel giorno come se fosse ieri.
Beh, nonostante tutto, le nostre madri si conobbero ai vari incontri scolastici della scuola dell'infanzia e la stessa madre di Alex, chiamò la mia
per poter chiedere un posto dove stare almeno per la notte.
Fu allora che Alex dormì per la prima volta con me ed eravamo così piccoli che ricordo ancora quando ci rubavamo sempre le coperte a vicenda così da 
far arrabbiare ogni volta sua madre che dormiva nella nostra stessa camera.
Il mattino dopo, suo padre venne a chiedere scusa alla madre giustificandosi dicendo di aver bevuto troppo e di amare follemente sia lei che 
la sua stessa figlia. Alice, per amore di Alex, perdonò ancora una volta gli errori di suo marito sentendosi sottomessa ma allo stesso tempo cercando
di non sfasciare l'unione familiare. In realtà, era già stato tutto distrutto. 
Ancora oggi, mi domando dove Alex e sua madre abbiamo preso la forza di andare avanti e di affrontare il domani senza la figura di un vero e proprio
uomo di casa che le facesse sentire protette. 
Ecco perchè Al ha tanta paura dei temporali...le fanno ritornare in mente ricordi che per tanti anni ha cercato di seppellire. Ricordi che pungono
ancora sulla sua pelle, facendole rivivere la sensazione di quella notte dopo esser stata per ore sotto il piccolo giubbino della madre che se l'era
tolto per riparare la propria bambina.
Fu allora, che capii quanto Alex aveva bisogno di me.
Adesso invece, mi sembra quasi un sogno vederla sempre ritornare tra le mie braccia quando sente di poter ricordare qualcosa che non vuole neanche
riconoscere di aver vissuto.
Per non parlare poi del suo tocco candido su di me...è un qualcosa di magico.
-Quei giorni sono spariti bimba.- Le ricordo, sorridendole appena per poi vedere le nuvole nere nel cielo, diventare sempre più chiare.
E' incredibile come anche solo un piccolo battito del mio cuore, stia battendo per entrambi.
Mi dispiace di non esser abbastanza forte da lasciarti andare e da sentirmi così fragile dentro, vedendoti spendere ogni tua singola lacrima.
-E mio padre è sparito con essi...- Continua Al con delusione, rivolgendomi uno sguardo di risentimento e disprezzo.
Vorrei poter asciugare ogni sua singola paura per poter dar vita ad un nuovo sorriso. Non uno di quei suoi soliti sorrisi spenti, ma uno vero...vivo.
"Tutti abbiamo bisogno di un'altra opportunità. Questa volta, dille davvero quello che senti."
-Tuo padre non sà cosa si è perso.- Le dico specchiandomi nei suoi occhioni grigi.
Ed eccolo...quel piccolo accenno somigliante ad un sorriso che tanto speravo di vedere.
-Sai sempre trovare le parole giuste...- Mi sussurra, lasciandomi un piccolo bacio sulla guancia che non riesce a saziarmi.
Voglio le tue labbra, le voglio adesso.
Mi avvicino di scatto ad Al, per poi vederla scrutare il mio volto con curiosità.
"Baciala."
Avvicino le mie labbra alle sue, sentendo quel buon profumo di vaniglia che non mi è per niente di aiuto.
-Ha smesso di piovere...- Ribatte Alex, facendomi così allontanare, per osservare il cielo ritornato ormai azzurro.
Scosso dalla situazione, mi allontano il più possibile da Al, scendendo dall'auto per poter prendere linea con il cellulare e chiedere aiuto.
Velocemente compongo il numero di telefono di Jimmy, nella speranza che almeno lui possa aiutarmi.
-Pronto?-
-Rev, ho bisogno del tuo aiuto.-
-Oh Gates, che problema c'è? Non dirmi che hai dato un altro pugno a Liam? O che sei ubriaco e vuoi spaccare la faccia a qualcuno?-
-Magari! Sono rimasto senza benzina.-
-Sei o siete?-
-Ti sembra il momento di chiedermi certe cose?-
-Tu rispondi alla domanda.-
-Siamo.-
-Cazzo, diventerò zio!-
-Non è divertente James, muovi il culo e vieni a prenderci, avevo promesso alla mamma di Al che l'avrei riportata a casa prima che 
facesse buio.-
-Okay, okay. Dove sei precisamente?-
-All'ultimo incrocio, prosegui verso il parco e troverai un coglione che si è dimenticato di fare il pieno.-
-Adoro quando ti dai del coglione da solo!-
-D'accordo, ma adesso sbrigati...non voglio che la madre di Alex si preoccupi.-
-Arrivo, ti farò uno squillo quando sarò nelle vicinanze, a tra poco.-
Riattacco il cellulare, per poi sbuffare rendendomi conto di esser stato un vero e proprio idiota. Volevo davvero tentare di baciarla? Pessima
idea.
-Sarebbe meglio cercare aiuto...- Anche Al scende dall'auto, per poi avvicinarsi a me.
-Ho chiamato Jimmy. Arriverà tra qualche minuto.- 
-Menomale!-
-Ti dispiace così tanto restare in mia compagnia?-
-Certo che no! Io amo stare in tua compagnia.-
Anche io...sapessi quanto.
-Possiamo fermarci al parco, se ti va?-
-Non ci penso neanche! Potrei sporcarmi gli anfibi con tutto quel fango.-
-Colpa della pioggia, ma gli anfibi non servono a questo?-
-Scherzi? Li ho comprati da poco ed ho dovuto fare un ordine speciale su internet per averli!-
-Whoo, frena un attimo! Al, tu eri la prima a rotolarti nel fango senza dar conto agli abiti che indossavi...-
-Ma Brian, non si può restare piccoli in eterno!-
-Più ti lascio tra le braccia di Liam e più ti lasci trasformare in quella che non sei.-
-Ma cosa dici? Liam non  centra assolutamente niente.-
-Potrei crederti, ma non ci riesco. Non ti senti abbastanza per lui e credi che vestendoti con abiti firmati e anfibi super brillanti, tu possa
acquistare maggior sicurezza in te stessa.-
-Stai diventando il mio psicologo per caso? Avanti Brian, sto solo cercando di essere un pò più...femminile.-
Non ho intenzione di comportarmi da psicologo...il problema è che riesco a leggerti dentro come non potrebbe riuscirci nessun altro.
-Perchè pensi di non esserlo? Chi ti ha messo in testa queste cazzate? Liam?-
-No.-

No? E' tutto ciò che sai dirmi?
Possibile che non riesca a capire che starebbe bene anche con un secchio per la spazzatura indosso?
-Non cambiare Al. Non cambiare mai per il volere degli altri...sii sempre te stessa.-
-Ma Brian, sono sempre io...- 

Abbasso lo sguardo verso l'asfalto per poi sentire le mani di Al, entrare in contatto con il mio volto.
Un dito scivola lungo il mio mento, facendomi alzare il capo per guardarla negli occhi.
-Guardami Syn, sono sempre io.- 
Ed è così che riesce a convincermene. Uno sguardo e tutto per me prende vita.
-Chi arriva primo!- Mi urla contro all'improvviso, correndo al parco nella speranza che io potessi rincorrerla.
Lo faccio, ritrovando la mia Alex di sempre. Quella che non ha mai paura di mostrare le sue debolezze al mondo e la sua voglia innata di tornare
piccola. Come biasimarla? La sua infanzia le è stata spazzata via.
Rincorro Alex per il parco, vedendolo poi deserto per colpa della pioggia precendente che ha costretto molte persone a restare in casa.
I sorrisi incredibili e contagiosi di Alex, rientrano nella mia mente, trasformandoli in musica per le mie orecchie. Avrei scritto di lei...avrei 
scritto di lei in ogni singolo rigo delle mie canzoni. Avrei parlato di lei al mondo ed emozionato spiegando quanto possa esser bello sentir
ridere la persona che ami di più al mondo.
Riesco finalmente ad acciuffare i polsi di Alex, per poi vederla prendere tra le mani del fango che si è formato per colpa della pioggia.
-Non ti conviene farlo.- La avviso, vedendola  sorridere con malizia.
-Avevi detto che non ero più la Alex di una volta.- Mi risponde lei, per poi buttare del fango appiccicoso sulla mia maglietta. A dir poco
furioso, prendo anche io del fango dal terriccio per poterglielo buttare contro, ma non ci riesco vedendola riprendere la corsa.
Trovandosi in trappola tra me ed un muro, Alex si arrende, quasi implorandomi di lasciarla in pace.
Le sorrido con soddisfazione, abbracciandola forte e riempiendola allo stesso tempo di fango. Lei comincia ad urlare ed ecco che insieme
riprendiamo con la nostra lotta.
Ogni volta che lei prova a buttarmi del fango contro, io la prendo da dietro spalmandole il resto della melma sul corpo sentendola maledirmi come
ama tanto fare.
Può sembrare strano, ma la amo anche quando infastidita, mi manda a quel paese.
Ghignando, la sento ancora implorarmi ma non le dò ascolto, sentendomi finalmente sazio di tutti quei sorrisi che questa volta sta donando solo a me.
Ora si che sono sazio.
-Ti prego, farò tutto quello che vuoi ma non farlo!- Mi implora, nascondendo un ghigno divertito tra le piccole labbra screpolate.
Vediamo un pò...lasceresti Liam?
Distolgo la mia mente da quel pensiero e senza darle ascolto, finisco per ri-abbracciarla e spalmare il mio corpo fangoso contro il suo altrettanto
appiccicoso. Potrebbe sembrare una scena alquanto disgustosa, ma per noi non lo è mai stata. E' divertente sporcarsi di fango ritornando ai vecchi
ricordi e abbandonare per un secondo la solita monotonia di quando si diventa "grandi".
Cado a terra, sentendo la mia schiena entrare in contatto con dell'altro fango, dopo esser stato buttato giù da Alex. Non c'è che dire, riesce sempre
a fregarmi quella piccoletta.
Mi rialzo come un vero e proprio combattente, per poi vederla soffocare in un ultimo sorriso.
-Abbracciami.- Le sussurro, pentendomi subito dopo di averlo detto. Che l'abbia messa in imbarazzo?
-No, sei tutto sporco di fango!-
-Ah beh, lo sei anche tu!-
Alex ricomincia a sorridere, per poi avvicinarsi a me e avvolgendo le sue braccia attorno al mio collo. 
Per un attimo, resto deluso leggendo nei suoi occhi qualcosa che non avrei mai dovuto capire.
"E' un abbraccio amichevole...quasi fraterno. Cosa ti aspettavi?"
Porca puttana se questa ragazza riesce a sconvolgermi. 
-Ti voglio bene!- 
I miei sospiri soffocano, facendomi sentire inutile. Perchè deve sempre ricordarmelo? Perchè non può semplicemente evitare di dimostrarmi
il suo affetto in questo modo?
-Oh, siete quì!- Matt e Jimmy, avanzano verso di noi, con sorpresa.
Alex lascia subito la mia presa ed anche io faccio lo stesso.
-Non posso crederci, avete dato il via ad una lotta con il fango e non ci avete invitato a partecipare? Begli amici che abbiamo!- Ironizza Matt,
mentre io e Al ci lanciamo uno sguardo complice.
E chi se le dimentica quelle giornate trascorse al parco giochi a buttarsi il fango contro...solitamente, io e i ragazzi cercavamo di incastrare
Alex per poi riempirla di fango e scappare via come dei delinquenti. Lei ci rincorreva fino allo sfinimento e dopo esserci divertiti, tornavamo a casa
completamente sporchi che le nostre madri non facevano altro che rimproverarci.
Bei tempi.
-Eh no, questi due non salgono così nella mia auto! L'ho lavata solo ieri!- Sbotta Jimmy, incrociando le braccia e guardandoci anche lui con divertimento.
Alex come al solito si avvicina all'auto per poi aprire lo sportello ed entrarvi con naturalezza. La seguo, sedendomi accanto a lei tra i sedili posteriori
dell'auto di Jimmy per poi vederlo sbuffare ma anche ridere sotto i baffi.
Tornati tutti a casa e dopo aver parlato con gli agenti stradali che domani mattina riporteranno la mia auto a destinazione, mi lascio scivolare nel mio
letto caldo che ha ancora il profumo della pelle di Alex.
A volte, si dice che le cose belle sono difficili da trovare ma io penso che sia una vera e propria stronzata. Io ho trovato Alex e per quanto ci abbia
provato a strapparla via dal mio cuore, lei sembra averci creato una voragine proprio all'interno. Le è impossibile uscire dal mio cuore e questa volta
sono io a volercela dentro. Soffrirò, ma la voglio accanto a me.
Prima di addormentarmi, scrivo qualche strofa in più, della canzone che voglio dedicarle. L'ispirazione, non è mai troppa quando sai di amare una persona
ma di non poterla avere al tuo fianco.
Dopotutto, lei aveva solo bisogno di ridere e di ritrovare sè stessa...eh cazzo se ne aveva bisogno. 

































NOTE DELL'AUTRICE.
Okay, se il capitolo non vi è piaciuto, segnalatemi ahahah. <3
Ovviamente scherzavo, ma io stessa sono insoddisfatta del mio lavoro.
Spero tanto che a voi stia appassionando questa storia dato che accadranno cose sempre più...importanti.
Ahhh quel Liam! Credetemi che più andremo avanti con la storia e più lo vorrete sgozzare! Dio, fa salire i nervi anche a me.
Per non parlare poi di quella stupida di Alex! Che ragazza ingenua!
Comunque sia, volevo avvisarvi che ho scritto una  nuova ff "Waking The Fallen" Che sarà ispirata almeno un pò a Criminal Love.
Non sarà uguale, ma un regalino ve lo devo.<3
Inoltre, devo dire che siete l'amore...ho davvero i lettori più belli che esistano su EFP! Siete dolcissimi, davvero e spero
che la storia vi stia appassionando. Lo spero davvero!
Se non altro, fatemelo sapere con una piccola recensione...mi farebbe davvero piacere! Grazie a tutti e ...
Al prossimo capitolo!









-SynysterIsTheWay

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Capitolo 12
*** 12. Hurt ***


12° Hurt











Il tormento di Alex è sempre lo stesso. 
Ne vale davvero la pena diventare un'altra persona per poter piacere alla persona amata? 
A quella domanda, Alex ancora non sà decifrarne una risposta. Lei ama Liam e Liam ama lei. Fosse tutto così facile...
Il problema è che Liam è un ragazzo ricco, di buona famiglia che passa il suo tempo tra tazzine da thè, allentamenti di football e congressi
familiari. Lui si che è l'esempio del bravo ragazzo, tranne per il fatto che ha avuto il coraggio di distruggere mezza scuola solo per avere
la compagnia della sua amata Alex.
Tuttavia, anche lui ha i suoi più grandi difetti. Se c'è una rissa in corso, potrebbe anche parteciparvi senza farsi troppi problemi...è la legge
degli uomini e nel campo scolastico và più che rispettata.
Alex invece, è la ragazza poco sofisticata, che ascolta musica rock, che rompe le regole e che rotola nel fango.
La ragazza, sentendosi soffocare nei suoi pensieri stressanti continua a fissare il soffitto della sua camera, 
avvolta tra le coperte nella speranza di non esser tormentata dal gelo di prima mattina.
Con velocità, scende giù dal letto, facendosi una doccia veloce ed indossando dei vestiti non troppo appariscenti.
"Essere sè stessi, è questa la cosa giusta da fare" Ripete a sè stessa, dopo essersi truccata e pettinata come si deve.
Dopo aver fatto colazione con sua madre, Alex scende di casa con le cuffiette dell'ipod nelle orecchie raggiungendo poi il vialetto infondo
alla strada dove deve incontrarsi con Liam.
Arrivata, vede Liam correrle incontro per dargli un dolce bacio a stampo sulle labbra ed abbracciarla con tenerezza.
-Finalmente...non ci speravo più.- Sussurra il ragazzo, lascinadosi baciare da Alex con foga.
-Sono quì.- Risponde Al, sorridendo al ragazzo con dolcezza.
-Devo parlarti...-
-E' successo qualcosa?-
-No è che...domani è il compleanno di mia madre e lei ci terrebbe tanto a conoscerti.-
Alex resta sorpresa dalle parole di Liam. 
Già ne aveva parlato ai propri genitori della loro relazione? 
-Ma...hai già parlato di noi alla tua famiglia?-
-Alex, io sono cambiato. Non sono più il ragazzo che portava a letto almeno una decina di ragazze per volta...con te è diverso. Io voglio
una relazione seria con te.-
Alex gli sorride, sentendosi perfettamente amata dall'uomo con cui vorrebbe restare per il resto della sua vita.
-Io...non posso venire Liam.-
-Perchè no?-
-Perchè non ho niente di elegante da mettere e non mi sento in grado di affrontare tutto questo.-
-Sarai bellissima Al, con qualsiasi cosa tu possa indossare. I miei genitori ti ameranno almeno quanto ti amo io.-
Liam abbraccia la ragazza, tenendola stretta al suo petto e tentando di rassicurarla. E' proprio vero, l'amore riesce a cambiare le persone in meglio.





















DALL'ALTRA PARTE DELLA CITTA'...

-Wow, oggi i clienti sono più numerosi del solito.- Borbotta Matt, togliendosi i guanti in plastica dopo aver soddisfatto le richieste di un cliente.
-Già, stiamo diventando i tatuatori più famosi della città!- Esulta Zacky, con gli occhi sognanti.
-Meglio restare con i piedi a terra. Siamo bravi e la gente apprezza il nostro lavoro, ma abbiamo ancora molta strada da fare.- Risponde ancora Matt alle
parole dell'amico.
-Speriamo di riuscire anche a realizzare il nostro sogno più grande...abbiamo una band da portare avanti!- Ricorda Johnny, sedendosi sul divanetto, accanto
a Jimmy.
-Una cosa alla volta...dopotutto, siamo agli inizi.- Borbotta anche Jimmy, per poi leggere una rivista.
All'improvviso però, un rumore assordante proveniente dal magazino, fa spaventare i ragazzi che si scrutano con curiosità.
Brian esce dal magazzino con uno sguardo assente e un pò inquietante.
-Gates, va tutto bene?- Domanda Matt, vedendo l'amico stringere le sue mani in pugni.
-Benissimo.- Risponde Brian, con superficialità mentre si addentra nel negozio.
Gli altri continuano a scrutare il volto assente di Brian. Questo atteggiamento rude, ha solo un nome...quello della sua migliore amica Alex.
-Adesso capisco perchè alcuni clienti sono andati via a dir poco terrorizzati.- Ironizza Jimmy, ridendo da solo per poi vedere Brian rivolgergli uno sguardo
abbastanza tetro. Jimmy smette subito di ridere, per poi voltarsi verso Johnny.
-Non era divertente.- Ribatte il nanetto, facendo urtare il lato umoristico di James.
-'Sta zitto nanetto.- Continua Jimmy, per poi rivolgersi ancora verso Brian che questa volta si è seduto a terra, con la testa tra le mani.
-Io l'ho sempre detto che le donne sono una vera e propria rovina per noi uomini!- Dice Zacky, sedendosi accanto a Brian sul pavimento freddo.
-Dove sto sbagliando?- Domanda improvvisamente Haner, catturando l'attenzione di tutti.
-Brian, per quanto possa farti male, devi fartene una ragione. Alex è una ragazza stupenda e sapevi che un giorno se non ti fossi fatto avanti tu,
lo avrebbe fatto qualcun altro.- Gli sussurra Vee, vedendo l'amico accendersi una sigaretta ed osservare il vuoto dinanzi ai suoi occhi.
-E' stata un dolore da quando mi è entrata dentro. E' sempre stata il mio punto debole ed adesso non sò più come uscirne.-
-Per un periodo, ti ho detto di lottare e farti avanti, ma adesso Brian non sò neanche io cosa suggerirti di fare. La situazione è complicata
e tu non puoi distruggerti in questo modo per lei.-
-Avrei dovuto ascoltarvi Jimmy. Avrei dovuto dichiararmi quando ne avevo l'opportunità...ma è questa gelosia del cazzo che mi sta divorando!-
-E' normale Gates...vedrai, prima o poi arriverà la ragazza giusta che ti farà perdere la testa ancor di più di quanto abbia fatto Alex.-
-E' questo il problema Rev...io non voglio nessun' altra ragazza. Voglio Al...solo lei mi basta per dar pace alla mia anima tormentata.-
-Chissà...magari un giorno si renderà conto di essersi fidanzata con un coglione.-
In quel momento, proprio Alex, apre la porta del negozio e vi entra dentro con allegria.
-Ragazzi! Oh ragazzi, ho buone notizie per voi!- Urla Alex più allegra del solito, sbandierando un volantino pubblicitario.
-Al, cos'è tutta questa allegria?- Continua Matt, per poi far cenno a Brian di alzarsi dal pavimento. Se Alex avrebbe visto la faccia da funerale di Brian,
avrebbe senza dubbio cominciato a fargli domande su domande.
-Ero con Liam e passeggiando per la città, ho trovato questo volantino appeso accanto ad un edificio ed il titolo "Rockband Wars" ha catturato la
mia attenzione! E' un concorso per artisti emergenti!- Esplode Alex, mostrando a tutti il volantino. Matt, seguito dagli altri, si avvicina con
velocità alla ragazza per poi strappargli via il volantino dalle mani e leggere ad alta voce le varie informazioni.
-Domani...cazzo, è domani sera!- Urla Jimmy, saltellando di quà e di là come impazzito per la notizia.
-Perfetto, tra un pò è ora di pranzo e le prenotazioni sono state svolte alle dieci di stamani...non c'è più tempo.- Dopo le parole di Shads, un senso di tristezza, pervade
i cuori dei ragazzi che infondo, ci stavano davvero sperando.
Per loro, sarebbe stato davvero il momento di sfondare sulla scena musicale.
Alex trattiene un ghigno, vedendo i ragazzi sedersi sui divanetti con delusione.
-Oh ragazzi, non posso vedervi così!-
-Un momento Al...che motivo c'era di portarci il volantino se alla fine non avremmo comunque potuto far niente...- Pensa ad alta voce Brian, per poi
vedere lo sguardo di Al riprendere vita. Incredibile come Brian riesce a capire velocemente ogni singolo sguardo della ragazza.
-Oh cazzo si!- Urla Brian, alzandosi velocemente dal divanetto e prendendo in braccio Alex che comincia a ridere con soddisfazione.
Gli altri, si osservano a vicenda non capendo più cosa stia accadendo.
Dopo esser stata presa in braccio da Brian, Alex torna con i piedi a terra, annunciando la buona notizia.
-Credevate davvero che io avrei permesso ad un semplice ritardo sui tempi di ostacolarci?-
Alle parole di Alex, gl altri continuano a guardarsi con perplessità.
-Dato che non c'erano bisogno di audizioni...sono andata io personalmente ad iscrivervi!-
Alcune urla di felicità, riempiono il negozio, mentre Jimmy e Zacky prendono in braccio Alex, cantando delle canzoni in coro.
Matt, Johnny e Brian si abbracciano tra di loro invece, urlando al mondo la loro felicità.
Messa giù da Jimmy e Zacky, Al si sente abbracciare ancora da Brian. Impossibile negarlo a sè stessa...lei  ama quegli abbracci che solo lui sà darle.
-Bene ragazzi, dobbiamo fare un casino di cose, tra cui scegliere le canzoni e...e...-
-Rilassati Matt, riusciremo a fare tutto anche con l'aiuto della nostra Alex! Quindi, verrai a vederci domani, vero?-
Alex abbassa il volto guardandosi le scarpe con timidezza. Quanto può essere difficile dare una brutta notizia dopo una buona?
-No...non ci sarò ragazzi. Domani è il compleanno della madre di Liam e non posso proprio mancare.-
-Non è un pò troppo presto per conoscere la famiglia Al?-
-Concordo con te Vee, ma me lo ha chiesto prima che io potessi trovare il volantino ed è stato difficile dirgli di no.-
-Tranquilla Al, non mancheranno le occasioni per sentirci suonare no?- Risponde Jimmy, abbracciando la ragazza con comprensione.
-Certo! Poi mi racconterete tutto!-
-Ovvio.- Risponde Brian con aria furiosa, mentre evita di incrociare quegli occhi grigi che tanto ama.
Il silenzio fa da sfondo alla scena ma viene subito cacciato via da Alex che riprova a parlare.
-Però adesso ho bisogno di voi! Ho bisogno di un abito adatto per una serata davvero formale e non sò neanche io cosa indossare!-
-Fatti aiutare da Frances! Tra donne dovreste arrivare ad una conclusione!- Sbotta Johnny, prendendo una birra dal mini freeazer.
-Non può, è impegnata per due giorni all'università...ha degli esami importanti da svolgere sia oggi che domani.- 
-Perchè non ti fai accompagnare da Brian?- Chiede Matt, per poi rivolgersi all'amico che credeva di aver capito male.
-Cosa!?- Sbotta Haner, per poi ritrovarsi il volto di Alex a pochi centimetri di distanza.
-Mi faresti compagnia?-Sussurra la ragazzina con gli occhi da cerbiatta nella speranza che Brian possa accettare.
-Vi conviene sbrigarvi...tra un pò i negozi chiudono!-Annuncia poi Johnny, tracannando l'ennesima bottiglia di birra.
-Perchè devo andare proprio io?- Si indica Brian, inarcando un sopracciglio.
-Non fare domande e vai!- Lo spinge Matt, facendogli l'occhiolino.
Brian intuisce il piano dei ragazzi, per poi sorridere ad Alex ed accettare.
-Noi ci occupiamo del negozio...vi aspettiamo quì tra una mezz'oretta per pranzare tutti insieme!-
Alex annuisce alle parole di Jimmy e prende velocemente la mano di Brian, trascinandolo fuori dal negozio.
-Mi farai esasperare vero?- Continua Brian, camminando per le strade di Huntington Beach con Alex.
-Solo un pochino!-
Dopotutto, Alex non ha altri amici al di fuori di Brian, Jimmy, Matt, Zacky e Johnny.Crescendo con loro, non è mai riuscita a sviluppare
un'amicizia profonda con le persone del suo stesso sesso.
-Lo sai che ci sto ripensando?-
-Troppo tardi Syn.-
Alex corre velocemente verso un negozio di abiti eleganti e formali. Resta per alcuni minuti dinanzi alla vetrina del negozio ad osservare con 
sguardo sognante quei meravigliosi abiti da sera che sembrano solo chiamare il suo nome. Brian si porta una mano sulla fronte con disperazione, per poi
seguirla nel negozio.
-Buongiorno, posso esservi d'aiuto in qualche modo?- Una commessa si avvicina ai due, mostrandosi gentile ma poco riservata.
-Si...ecco stavo cercando qualcosa di elegante e formale per un...- Prova a dire Al,ma viene interrotta dalla commessa.
-Matrimonio! Oh certo, siete prossimi alle nozze!-
Alex e Brian scoppiano a ridere, per poi arrossire entrambi. Brian in cuor suo, ci avrebbe comunque sperato.
-No, mi serve un semplice abito da sera per un evento importante.- Ribatte Alex, vedendo poi la commessa lanciare un sguardo compiaciuto al suo migliore
amico.
-Oh menomale. Cioè, volevo dire, va bene...mi segua.- 
Ad occhio, Alex intuisce che la commessa, avrebbe speso ogni opportunità pur di flirtare con Brian. Lui non sembra tirarsi indietro e ascoltando
i consigli della commessa, ne approfitta per ricambiare ogni sguardo compiaciuto pieno di malizia.
Tuttavia, Brian smette  velocemente di fare il rubacuori con la commessa, vedendo il volto di Alex diventare quasi rosso di rabbia. Perchè tutto questo
la infastidiva così tanto? Se non altro, Brian si comporta in questo modo con le ragazze solo per pura curiosità di assistere alla reazione della
sua migliore amica. In cuor suo, Brian sà che dopotutto, questi atteggiamenti l'hanno sempre infastidita.
La commessa si congeda velocemente, assistendo altri clienti per poi lasciare un ultimo sorriso a Brian.
-Hai finito?-
-Di fare cosa?-
-E' sempre la stessa storia con te!
- Ribatte Alex ancora infastidita, prendendo vari vestiti tra le mani per poi provarli in un camerino.
Brian segue Alex per poi sorriderle beffardo.
-Questa volta non ho fatto niente!-
-Scommetto che tra un pò vi ritroverò a scopare dentro ad un camerino!-
-Mh, l'idea non sarebbe male!-
-Puttaniere!-
-Sono semplicemente un uomo Al!-
-Un uomo alquanto pessimo ! Ti ricordo che già ti piace un'altra ragazza!-
-Ma questo non vuol dire che io non possa guardare le altre! Voglio ricordarti che gli occhi sono fatti per guardare!-

Brian in realtà, non ci trova per niente gusto a flirtare con le altre ragazze. In linea di massima, lo fa o per infastidire Alex o per dimenticarla.
Dopo poco tempo, Al entra in un camerino e Brian si siede su di una sedia posizionata proprio al di fuori di esso.
-Okay, quando te lo dico, mi passi i vestiti.- Urla Alex dal camerino, sentendo Brian cominciare a sbuffare.
-D'accordo.-
Passano alcuni minuti ed Alex esce dal camerino specchiandosi, indossando un abitino rosso decisamente troppo scollato.
-No, non va bene per niente!-  Continua la ragazza, specchiandosi.
-Perchè no?-
-Non mi vedi? Sembro la brutta copia di Jessica Rabbit! E poi questo vestitino è troppo scollato...la madre mi prenderà per una poco di buono!-
-Non è importante cosa pensano gli altri Al!-
-Ma se si tratta di una mia futura suocera si!-
Brian deglutisce, sentendosi male solo all'idea di vederla ad una festa formale mentre viene abbracciata da Liam e acclamata dai genitori
del ragazzo.
-A me piace, sei sexy!-
-Non devo essere sexy Brian!-
In effetti, ripensandoci, Gates ritira subito ciò che ha appena detto, ricordandosi di non poterle essere accanto domani sera per coprirle
le gambe con il suo giubbino. Perchè infondo, non ha mai sopportato l'idea di vederla indossare vestitini...Brian sà cosa potrebbero pensare
certi ragazzi vedendo quelle candide e belle gambe sinuose. Solo l'idea che qualcuno potesse farsi dei pensierini erotici sulla bellezza di quelle forme, lo manda
in bestia.
Alex rientra nel camerino e Brian le porge un altro vestitino sempre scelto da lei.
Il ragazzo si risiede sulla sedia, aspettando altri minuti che sembrano diventare letteralmente interminabili.
Ed eccola uscire ancora una volta da quel camerino ancor più bella di prima. 
Questa volta, Alex indossa un vestitino azzurro, un pò scollato sulla schiena con la discesa a tubino. 
Brian resta incantato dalla bellezza di Alex, vedendola però lottare contro la zip del vestito che non sembra volersi chiudere.
-Mi aiuti?- Domanda Alex, vedendo il suo migliore amico riprendersi dallo schock del momento per poi avvicinarsi alle sue spalle.
Con agitazione, Brian prende la zip del vestito di Alex per poi farla salire in sù mentre continua a tremare. 
Alex si volta, tornando allo specchio e osservando ancora una volta la sua figura.
-Oh no! Questo mi fa decisamente troppo grassa!- Si dispera ancora Al mentre Brian non riesce più neanche a dire una parola.
-Brian, guardami! Sembro un elefante!- Alex questa volta si  gira verso Brian che riprende velocemente conoscienza.
-Smettila Al,..sei uno schianto!
-Lo dici solo perchè sono la tua migliore amica!-
-Se lo dici tu.-
-Portami un altro vestito.-

Al entra per l'ennesima volta nel suo camerino, prendendo l'ultimo vestito tra le mani di Brian.
Gates esasperato, ammazza il tempo scrivendo un sms a Jimmy.


"La prossima volta, tocca a te."



Uscita ancora dal camerino, Alex osserva il vestito che ha indosso. Un vestito blu elettrico con le spalline piccole, corto in avanti
e abbastanza lungo dietro.
-Sei...-
-Orribile!-
-Cazzo Al! Smettila di trattarti in questo modo!-
-Brian, in quella festa ci saranno persone importanti e Dio solo sà quanto è grande la villa di Liam okay? Credi che i suoi genitori vogliano
un pagliaccio accanto a lui?-
-Io non vedo proprio come possano considerarti un pagliaccio. Guardati cazzo! Sei stupenda...-
-Ti ringrazio, ma non vedo niente di positivo in tutto questo...-
-Se solo potessi guardarti...come ti sto guardando adesso io, capiresti tutto!-
-Brian...-
-Sei stupenda Al.-
Alex per la prima volta, si sente davvero ...amata. Dentro sè stessa, si domanda come può Brian dirle queste cose con tanta dolcezza e fragilità...
-Opterò lo stesso per un altro vestito.- Risponde semplicemente la ragazza, portando i suoi occhi, verso gli altri vestiti situati proprio di fronte a lei.
Brian, senza risponderle, comincia a frugare tra i vestiti trovando poi un vestitino nero, in pizzo, non esageratamente corto e piuttosto
grazioso.
-Tieni.- Le sussurra porgendole il vestito nero. Al lo prende e rientra pr l'ennesima volta nel camerino indossando poi il vestito consigliato da Brian.
Syn questa volta, decide di non sedersi sulla sedia e resta in piedi, di fronte allo specchio nella speranza che questo brutto incubo per lui
finisca presto.
Non ha mai sopportato il modo in cui Alex parla e racconta di sè stessa. Per lui Al è proprio come un angelo dalle ali spezzate.
"Come può un angelo, considerarsi un pagliaccio?"
-Come sto?- 
Alex esce dal camerino e Brian si volta velocemente verso di lei, osservando il corpo dannatamente perfetto della ragazza che ha di fronte.
Brian spalanca gli occhi, impacciato mentre sposta continuamente il volto della ragazza per poi passare al corpicino e alle gambe.
I capelli perfettamente lisci, ricadono perfettamente sul vestito e quel piccolo pizzo che si intravede tra la scollatura al seno e la parte inferiore
la fa sembrare un vero e proprio angelo nero. Incredibile come la pelle bianca di Al riesca a scontrarsi con il nero dandole però un aspetto letteralmente
candido.
Brian deglutisce ancora, per poi rispondere quasi balbettando.
-S...sei...sei bellissima.- 
Alex sorride e questa volta, si mostra allo specchio con soddisfazione.
-E' perfetto.- Continua Al sorridendo per la prima volta a sè stessa.
"Tu sei perfetta" pensa Brian come al solito, ma lascia morire le sue parole in gola anche questa volta.


















NOTE DELL'AUTRICE.

Buongiorno a tutti lettori!
Dunque, cosa ne pensate di questo nuovo capitolo? Mi dispiace se è decisamente corto ma vi prometto
che mi farò perdonare presto! Bene lettori, vorrei parlarvi di una cosa;
Se creassi un video- trailer della ff a qualcuno interesserebbe? Fatemelo sapere con una delle vostre recensioni. 
Cosa accadrà ad Alex ritrovandosi in un ambiente diverso da quello a cui è sempre stata abituata? I Sevenfold, riusciranno a farsi
conoscere grazie a quel concorso?

Bene, prometto di aggiornare il prima possibile. Se non lo faccio, accetto ogni tentativo di stalker.
Grazie a tutti che mi date sempre un motivo in più per continuare e ci sentiamo al prossimo capitolo.
Un bacio a tutti voi meraviglie!



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 13
*** 13.I need you. ***


13° I need you.











ALEX POV'S


Un ultimo sguardo allo specchio e sono pronta. 
Come sarei voluta diventare una di quelle belle ragazze che si intravedono sui cartelloni pubblicitari o che appaiono in televisione.
Il problema è che io non lo sono. Quando indosso un vestitino comincio a sentirmi a disagio anche se sarebbe il modo perfetto per mostrare
al mondo la mia femminilità.
-Tesoro, ma sei bellissima!- Esclama mia madre aprendo la porta della mia stanza per poi avanzare verso di me con emozione.
-Spero solo che questa serata passi in fretta.- Rispondo osservando ancora il vestitino nero in pizzo, scelto da Brian. Non c'è che dire,
quel ragazzo è davvero incredibile.
-E' normale essere nervosi tesoro. Vedrai che i genitori di Liam ti adoreranno.-
-Non credo di potercela fare...- Ammetto toccandomi i capelli con agitazione.
-Tesoro non dire così! Sei una ragazza simpatica, allegra, vivace quando serve e con questo vestito hai davvero superato te stessa.-
Abbraccio mia madre, per poi sedermi sul letto con aria assente. 
-Qual è il problema Al...?- Mi sussurra ancora mia madre, sedendosi sul letto accanto a me.
-Volevo andare dai ragazzi ed offrir loro il mio supporto...è una serata importante per loro, si esibiranno contro band emergenti del loro
stesso calibro ed il vincitore avrà un premio in denaro e un'ottima visualizzazione non solo quì
in California ma anche in altre città. E' il loro momento per spopolare nel mondo della musica ed io che ho semprecreduto in loro e 
li ho supportati ogni volta che ne avevano bisogno, questa sera non ci sarò.-
-Tesoro, i ragazzi tengono a te più delle loro stesse vite e non vorrebbero mai che tu adesso fossi quì a preoccuparti per loro. Non sarà il primo concorso a cui parteciperanno no?
Avrai tante opportunità di supportarli...e nonostante tutto, tu questa sera ci sarai lo stesso tra la folla.-
-No, sarò ad un compleanno...-
-Tu ci sarai tra la folla...ci sarai con il cuore. E' questa la cosa fondamentale.- Continua mia madre, prendendomi la mano e poggiandomela sul mio stesso
cuore. Nonostante ne abbiamo passate tante, mia madre resterà pur sempre il mio eroe.
-Grazie mamma.-
Lei stessa mi abbraccia forte, stringendomi a sè per poi darmi un piccolo bacio sulla fronte.
-Sii te stessa Al. Ricordalo sempre.-
Annuisco alle parole di mia madre, per poi sentire lo squillo del mio cellulare rientrarmi in testa.
E' ora di andare.
Saluto mia madre, per poi prendere la borsetta nera che ho aggiunto al vestiario,uscendo dalla casa con timidezza.
Liam è in piedi dinanzi alla sua auto splendente,mentre mi sorride con un sorriso a trentadue denti. Ricambio il sorriso e mi avvicino a lui, sentendo
le sue mani entrare in contatto con i miei fianchi.
-Sei stupenda Alex.- Mi dice Liam arrossendo, per poi accarezzarmi il volto ed aprirmi lo sportello dell'auto per farmici accomodare.
Entro in auto cominciando a tremare. Sono decisamente nervosa e sono sicura che la cosa non farà altro che peggiorare.
Anche il mio ragazzo entra in auto, per poi metterla in moto e sfrecciare via osservando il mio volto pensieroso.
Durante il tragitto, non ho fatto altro che guardare fuori dal finestrino pensando a come se la staranno cavando i miei migliori amici.
Chissà cosa starà facendo Brian...chissà se tutta quell'emozione lo sta facendo impazzire.
Arrivati a destinazione, non posso far altro che osservare l'enorme villa color avorio situata proprio dinanzi ai miei occhi.
Due uomini ben vestiti, aprono il cancello della villa, facendoci entrare. 
Liam parcheggia l'auto nel retro dell'enorme casa, per poi guardare i miei occhi grigi completamente sbarrati.
-Nervosa amore?- Mi surrussa, accarezzandomi il volto con la mano destra. 
-Un pò.-
-Stai tranquilla, non c'è motivo di esser nervosi.-
-Eppure lo sono. Liam, dimmi che questa festa finirà presto.-
-Sei la prima ragazza che non le importa niente di restare in una super villa con camerieri e domestici ovunque che sono pronti ad 
esaudire ogni tuo desiderio.-

-Non mi importa della tua richezza. Se proprio lo vuoi sapere, quando ho deciso di accettare la tua proposta di fidanzamento, non avrei mai immaginato
che potessi essere un ragazzo di buona famiglia.-
-Tendo a nascondere questi miei lati. Le persone se ne approfittano ma tu...tu riesci ad amarmi per quello che sono.-

Un altro bacio e facendomi forza, aspetto che Liam mi venga a riaprire lo sportello dell'auto per uscirne.
Scendo dall'auto con disinvoltura, vedendo il giardino perfettamente curato, pieno di addobbi e palloncini che rendono l'atmosfera più vivace.
Liam mi prende la mano tremante, per poi avanzare verso l'ingresso della villa.
-Signor Liam, sua madre e gli altri ospiti la stanno aspettando nella sala principale.- Sbotta un uomo baffuto con i capelli bianchi, mentre prende
velocemente la giacca di Liam tra le mani per riporla.
-Grazie mille Harry, tutti gli invitati sono già quì?- 
-Si signore, alcuni però hanno fatto qualche minuto di ritardo e sua madre si è piuttosto arrabbiata.-
-Sconsiderati. Odio le persone che non rispettano gli orari...-
Detto questo, Liam mi prende ancora la mano e mi trascina con sè verso quella che dovrebbe essere una sala. 
Una sala!? A me sembra più uno di quei ristoranti di alta classe che fanno sempre vedere nei film americani.
La sala è completamente adornata con fiori, vasi di un valore inestimabile e ritratti fatti da pittori che non passano di certo inosservati.
Ad occhio e croce, saranno più di ottocento tavoli, tutti disposti al centro della sala e c'è addirittura un complesso musicale che 
dagli strumenti si direbbe che questa sera ci presenteranno quella solita lagna che prende il nome di "musica classica".
-Andrà tutto bene.- Mi conforta Liam  per poi avanzare ed entrare nella sala con naturalezza. Quanto lo invidio, io a differenza sua
sembro un pezzo di marmo.
Tutte le persone sedute ai tavoli, sembrano fuoriuscire da una di quelle fiction antiche che parlano di nobiltà e aristocrazia. In poche parole,
mi sento una vera e propria disadattata.
Una donna sulla quarantina, si avvicina a noi indossando un abito di un rosa cipria piuttosto lungo e ben adornato con dei tacchi stratosferici ma allo stesso tempo
ammirevoli.
Una coda di cavallo bionda, un rossetto rosso come il fuoco e degli occhi azzurri contornati da un leggero filo di matita.
-Finalmente siete arrivati! Tu devi essere Alexandra.- Sbotta la donna, mostrandomi il sorriso più falso che abbia mai visto in vita mia.
Neanche Michelle mi ha mai sorriso in questo modo.
-Alex, ho il piacere di presentarti mia madre, Isabel.- Continua Liam accanto a me, indicando poi la donna che mi osserva con aria di sufficienza.
-Lieta di conoscerla signora...oh e tanti auguri.- Rispondo con tranquillità porgendole una mano che lei non sembra voler stringere.
-Già, ti ringrazio cara. Adesso sedetevi... tra un pò ordinerò ai camerieri di cominciare a servire le pietanze ai tavoli.-
-Perfetto.- Risponde ancora Liam, per poi farmi strada verso il nostro tavolo.
-Tua madre mi odia.- Sussurro a Liam,sedendomi sulla sedia e poggiandomi il tavogliolo sulle gambe per educazione.
-Ma no, ti adora! Sono sicuro che andrete d'accordo.-
-Se lo dici tu...-
-Oh Liam, è un piacere vederti dopo tutto questo tempo.- Un'altra donna sulla quarantina, si avvicina al nostro tavolo, sorridendo a Liam.
-Zia Effy, è davvero passato tanto tempo! Com'è andato il tuo soggiorno in Francia?-
-Benissimo caro,zio George mi ha addirittura fatta cenare in uno dei più lussuosi ristoranti di Parigi.-
Per poco, non mi strozzo con la mia stessa saliva, sentendo il discorso tra la zia ed il nipote.
-Zio George sà sempre come trattare una donna.-
-Concordo in pieno caro...è chi è questo bel bocconcino?- Dice la donna inarcando un sopracciglio ed indicandomi.
-Perdonami zia, sono stato davvero maleducato a non pensarci prima. Lei è Alexandra, la donna della mia vita.- 
Arrossisco alle parole di Liam, sentendomi andare in fiamme.
-Piacere di conoscerla signora...- Rispondo con disagio porgendo la mano anche a quest'altra donna che la rifiuta. 
Che problemi hanno queste persone?
-Signora? Signorina se non ti dispiace.-
-Oh mi scusi...non volevo offenderla...-

Signorina!? Sarebbe potuta essere mia nonna!
-Dimentichiamo questo piccolo inconveniente. Allora dolcezza, cosa fai nella vita?-
-Sono una studentessa. Frequento lo stesso istituto scolastico di Liam.-
-Bene...e tuo padre che lavoro fa?  Tua madre?-
Colpita ed affondata. 
-Io e mio padre non viviamo più sotto lo stesso tetto...mia madre invece,lavora in una semplice azienda.- Dico a malincuore sapendo di non poter dire altro.
-Tuo padre quindi, era un poco di buono?-
-Zia Effy, perchè non torni da mia madre? Se non sbaglio prima ti stava cercando.- Mi salva Liam, mentre io stessa sento le lacrime amare cominciare
a pungere nei miei occhi.
-Allora vado, ci vediamo tra un pò zuccherini.- Saluta la donna, cercando la madre di Liam con lo sguardo.
Comincio a respirare con profondità, sentendomi sprofondare sotto terra.
-Al, mi dispiace...-
-No...non importa.- Sorrido con debolezza, tentando di dimenticare l'accaduto.
-Io odio la mia famiglia. Sono persone senza cuore che pensano solo al profitto e ad apparire.-
-Non devi dire così Liam, è comunque la tua famiglia.-
-Non c'è niente di giusto in quello che fanno.-
Sospiro, per poi prendergli la mano e poggiarla sul tavolo. Gliela stringo forte, per fargli capire che non è solo e che insieme affronteremo
questo ed altro.


























Dopo aver cenato, tutti gli ospiti si alzano dalle proprie sedie per ballare.
Liam mi offre un braccio ed io per non ferirlo, accetto.
Ci posizioniamo sulla pista da ballo sotto gli occhi di tutti mentre lui mi cinge i fianchi con le mani.
-Pronta?-
Annuisco per poi sentire il ritmo calmo e pacato della musica che ci segnala di dover ballare un lento.
Circondo il collo di Liam con le mie braccia, per poi muoverci a ritmo di musica osservando poi le altre persone che prendendendo
coraggio, si uniscono a noi.
Durante il ballo, non facciamo altro che sorriderci a vicenda, scambiarci dolci baci e ridere alle stupidaggini che riusciamo a far fuoriuscire
dalle nostre labbra.
Finito il lento, Liam si avvicina ad un tavolo salutando alcuni amici mentre io vengo tirata da una mano con le unghie smaltate in rosa.
-Posso parlarti per un secondo Alexandra?- Mi dice Isabel, la mamma di Liam, con serietà.
-Ma certo.- Rispondo con naturalezza, seguendo poi la donna verso il corridoio della villa. La donna continua ad avanzare ed io la seguo, 
sentendo il dolore pungente dei tacchi di cui vorrei disfarmi al più presto.
Arrivate davanti ad un balconcino, osservo il cielo stellato per poi riporre ancora il mio viso sulla donna che mi guarda con cattiveria.
Tutto questo, non promette nulla di buono.
-Ti stai divertendo cara?- 
E adesso? Cosa le rispondo?
-Ehm...si...-
-Goditi questa festa allora finchè puoi.-
Dove vuole arrivare?
La guardo con curiosità, vedendola poi sospirare con delusione.
-Alexandra, tutto questo non fa per te. Tu e Liam appartenete a due mondi completamente diversi e posso dirti che non sei per niente la ragazza
che mi sarei aspettata. Mio figlio non mi ha mai presentato alcuna ragazza fino ad oggi ma per quello che sò avrei giurato di ritrovarmi una ragazza
...diversa da quella che sei tu.-

-Mi sta dicendo di non essere abbastanza per suo figlio?-
-Ti sto dicendo di andare oltre. Ci sono tanti ragazzi della tua stessa classe sociale...insomma, quello che voglio dirti è che non ti voglio come
fidanzata di mio figlio. Liam merita di meglio, come una ragazza matura che indossa abiti di classe e veda la vita proprio come la vediamo noi.-

Sto per ribattere, ma la mia voce viene fermata da quella di un uomo.
-Tesoro, vieni, c'è il taglio della torta.- Annuncia un uomo avente gli stessi lineamenti di Liam. Non ho alcun dubbio, dev'essere il padre di Liam.
-Arrivo caro.- Risponde la donna, non distogliendo neanche per un secondo i suoi occhi azzurri dai miei.
-Oh, e tu saresti? Non credo di averti mai vista da queste parti...- Dice l'uomo, riferendosi a me.
-E' un'amica di Liam ma sfortunatamente tra un pò deve andarsene...vero tesorino?-
Annuisco, sentendomi cadere a pezzi.
Le parole di Isabel, sono come una pugnalata nel petto...
Infondo però, la donna ha ragione...cosa ci fa un ragazzo così in gamba come Liam con una ragazzina sfrontata come me?
-Si...scusatemi ma adesso devo andare. Grazie per la bella serata e ancora tanti auguri.- 
Rientro in casa, avanzando con velocità verso la sala per poter parlare con Liam. Ovviamente, non ho nessuna intenzione di dirgli cos'è accaduto.
Non ne ho neanche la forza.
-Amore, ti ho cercata ovunque!-
-Liam, portami a casa.-
-Hey Al, cosa ti prende?-
-Non mi sento bene...ho bisogno di riposare.-
-Puoi rimanere quì stanotte se vuoi...-
-Apprezzo il tentativo Liam ma mia madre potrebbe seriamente preoccuparsi. Adesso ho proprio bisogno di riposare.-
-Va bene.-
Liam ed io usciamo dalla villa per poi entrare nella sua auto e dirigerci verso casa mia.
Per tutto il tragitto, nè io e nè lui abbiamo pronunciato una sola parola.
Arrivati finalmente davanti casa mia, gli dò un bacio sulle labbra per poi salutarlo.
-Ci vediamo domani, vero?-
-Si, a domani.-
Chiudo lo sportello dell'auto per poi avviarmi verso la mia stessa porta di casa.
Non avrei comunque rinunciato a Liam...non lo avrei mai fatto neanche se la madre avrebbe continuato a minacciarmi. 
Tuttavia, sento le lacrime cominciare a scendere dal mio volto dandomi un senso di libertà. Non avrei resistito ancora per molto.
Osservando ancora la serratura della porta di casa, non sento il bisogno di entrarvi.
Non è quì che voglio affogare. 






























BRIAN POV'S


Quando ho sentito pronunciare il nostro nome tramite il microfono del presentatore, mi sono buttato tra le braccia dei miei amici
che come me, avevano il volto pieno di stupore.
Il cuore ha ripreso a battere con più forza e decisione, mentre sentivo le urla schiette e fracassanti del pubblico che ci chiedeva addirittura
un bis.
Con emozione e fieri di aver finalmente raggiunto il nostro primo obiettivo, ripresi la mia chitarra per poter emettere un suono liberatorio come
fece anche Zacky accanto a me.
Jimmy si riposizionò alla batteria, cominciando a prendere il tempo con le bacchette attendendo che Matt e Johnny fossero ai propri posti.
Raccontarlo ora, è davvero un pugno nello stomaco.
Se non altro, abbiamo suonato per tutta la notte lasciandoci cullare dalla piacevole sensazione di esser riusciti a donare qualcosa ai nostri
spettatori. La folla era in delirio e noi... con loro.
Ripensando all'accaduto e al fatto che probabilmente da domani in città si parlerà di noi, scendo dall'auto chiudendomi dietro lo sportellino e 
premere il bottoncino posizionato sulla chiave per poter bloccare definitivamente la serratura.
Chissà cosa starà facendo adesso la mia Alex...probabilmente si sarà appartata con quel coglione di Liam. O forse, si starà
semplicemente divertendo con la famiglia al completo. 
L'avranno amata...dopotutto, come si fa a non amare una ragazza dolce e sensibile come lei?
Con un groppo in gola, avanzo verso la porta di casa, ritrovandovi dinanzi ad una ragazzina.
Una ragazzina accovacciata sull'ultimo gradino della scala, mentre continua ad asciugarsi delle lacrime dal volto con un fazzoletto in stoffa.
Gli occhi lucidi che chiedono pietà ed il trucco dissolto, sparso sul viso e sul fazzoletto che assorbe tutte quelle goccie amare e salate.
Sbarro gli occhi, vedendola spostare un ciuffo ribelle dal suo volto per riporlo dietro alle sue piccole orecchie.
I tacchi scintillanti e pieni di diamanti, situati a terra, come se fossero stati appena buttati in aria... ed infine i piedi scalzi, così piccoli che riescono
ad espimere una tenerezza assurda.
Sospiro, puntandole gli occhi contro e sapendo che probabilmente non avrà da dirmi molto.
Posso solo immaginare quanto possano essere salate quelle lacrime...ma adesso, non capisco cosa mi stia prendendo.
E' davvero di me che hai bisogno? Sono davvero io colui che ti risolleverà da tutto questo dolore? Sarò sempre e solo "io" per te?
Perchè è così difficile starti accanto senza ferire nè me stesso e nè una profonda parte di te? 
Mi stai distuggendo. Sta mandando in frantumi il mio povero cuore stanco. 
Adesso sta chiudendo gli occhi, nella speranza di potersi nascondere. Ed io? Io sto semplicemente
camuffando il mio amore per poter sentire la rabbia penetrarmi nelle vene. 
Seduta, tiene le sue fragili mani strette tra di loro sulle gambe, tenendosi metà del vestitino attillato che abbiamo preso insieme.
Giuro che se qualcuno ha osato anche solo sfiorarla con un dito, con la sua volontà o meno, finirà per rimpiangere di esser nato. 
Porto le mie gambe in avanti, avvicinandomi con lentezza, vedendola poi alzare il suo volto sconfitto contro il mio.
Posso vederla oltre le cicatrici. 
Alcuni singhiozzi, riempiono l'atmosfera di tristezza, facendomi venire un colpo al cuore. 
Non sei tu quella che deve soffrire...
-Perchè sei quì?- Le dico mettendomi le mani in tasca e guardandola abbassare il volto... questa volta contro i suoi piedi scalzi.
Il suo sguardo penetrante non promette nulla di buono e la sua bocca...si apre e chiude continuamente cercando di formulare la frase giusta da dire.
Parla e basta. Parla e scappa via prima che io possa morirne.
-Non sò dirti il perchè ma...in qualche modo sento che è la cosa giusta da fare.- Mi sussurra lentamente Alex con una vocina debole e lacerante
che solo Dio sà come mi stia facendo sentire.
Sospiro ancora, questa volta però, riesco a vedere del fumo bianco fuoriuscire dalle mie labbra. Sorrido. Sta arrivando l'inverno e neanche me ne
sono reso conto.
-Brian, non voglio chiudermi in me stessa. Non voglio morire silenziosamente in modo che nessuno possa ascoltarmi...- Si umidisce le labbra screpolate per poi
socchiudere gli occhi.
-Stai cercando il mio aiuto Al...?- 
-No. Non voglio l'aiuto di nessuno...non ho mai avuto bisogno di nessuno.-
Sempre la solita testarda. E' troppo orgogliosa per poter ammettere che sta cercando aiuto. Aiuto per conoscere sè stessa...aiuto per una vita che 
probabilmente ancora non le appartiene.
-Se non vuoi il mio aiuto...cosa ci fai ancora quì?- Forse sono stato troppo diretto e rude. Al ha bisogno di me...ma io non faccio altro che 
darle dolore. Il problema è che lei un giorno dovrà farsi una vita...con o senza di me non ha importanza...ciò che importa è che lei sappia sempre
cosa fare e come affrontare le sue stesse debolezze.
E' troppo fragile per questo mondo...gliel'ho sempre detto.
Alex si alza velocemente prendendo i suoi tacchi tra le mani e guardandomi con aria di sfida. Quanto la rende bella quell'espressione di risentimento
sul viso...
-Allora buonanotte Brian.- Detto questo, Alex si incammina a piedi scalzi verso di me per poi sorpassare la mia spalla. 
Non le dò il tempo per attraversare la strada dinanzi a noi prendendole velocemente un polso.
-Aspetta.- Le dico mentre continuo a stringerle il polso nella speranza di non farle del male. Alex si volta verso di me ed io ho un groppo in gola
che non mi dà neanche possibilità di dirle altro. 
Spingo il suo corpo verso il mio, mettendo le mie mani sui suoi fianchi. Al contatto con la sua pelle, rabbrividisco sentendomi quasi sprofondare
in mè stesso. Solo un lampione accecate, le illumina metà viso, mentre l'altra è immersa nell'oscurità della notte.
Ti vorrò sempre Alex. Ti vorrò per tutta la mia vita se anche tu lo vorrai.
Ho bisogno delle tue labbra. Ne ho bisogno adesso o giuro di poter impazzire. 
Per molti anni ho ripetuto a me stesso di mantenere il controllo in molte occasioni, ma ho finito per distruggermi. Distruggerci.
Che stupidi che siamo...finiremo sempre per farci del male...
Adesso si sta spaventando, probabilmente sta capendo che mi riesce sempre più difficile starle lontano. E' come la droga...come una base giornaliera di eroina.
Sei droga Al...mi crei dipendenza fino a scoppiare dentro. 
Ogni fottutissima parte di me ha bisogno di te...riesco a sentirti anche nelle mie vene e la cosa non fa che farmi star peggio.
Ogni battito di ciglia che sta emettendo, è un mio continuo perdito di battiti cardiaci.
-Non posso sopportare che tu te ne vada in questo modo...- E' tutto ciò che sono appena riuscito a dire. Ed il bacio?
Andato. Corso via senza neanche darmi il tempo di rincorrerlo.
Lascio i polsi di Alex, per poi vederla superarmi ancora per raggiungere le scalinate situate proprio dinanzi alla mia porta di casa.
Buon segno, non vuole andarsene.
La raggiungo, sedendomi sull'ultimo gradino, accanto a lei ma con indifferenza. Non posso lasciare che mi legga dentro. 
Ed eccola ricominciare. Le lacrime di un angelo non dovrebbero cadere...sono troppe preziose.
Non le dico niente e non la degno neanche di uno sguardo sapendo quanto la mette a disagio piangere dinanzi alle altre persone. Ma io faccio davvero
parte di quel gruppo? 
Tuttavia, non le rivolgo neanche una parola per farla smettere. Ha bisogno di piangere...la conosco e sò che per anni si è limitata a piangere
dentro sè stessa ed è forse questa la cosa che l'ha ferita di più. A volte, piangere dentro sè stessi fa decisamente più rumore.
Ma io lo sò che tu te ne andrai Al...non resterai quì in eterno. Non avrai bisogno di me per sempre...ed io? Io scomparirò dalla tua vita.
-Alex.- Mi decido a sussurrarle, vedendola singhiozzare questa volta con più forza. Per quanto possa fare lo scontroso con lei, non posso permetterle
di versare una sola lacrima in più. 
-E' stato orribile...è stata la serata più brutta di tutta la mia esistenza...- 
E' bloccata. E' in un vicolo cieco.
-Cosa ti ha fatto Al?- 
-L...l...lui niente.-
-Ne sei proprio sicura? Porca puttana Alex, se ti ha fatto del male ti conviene dirmelo o giuro che lo scoprirò da solo!-
-Lui non...non ha fatto niente...è stata la sua famiglia.-
-Ah beh, non credevo che oltre ad essere degli snob e perfettini del cazzo fossero anche figli di puttana! Alex, cosa cazzo è successo?-
Sto perdendo le staffe e questo sta peggiorando la situazione.
-La madre mi ha detto di lasciarlo...non sono abbastanza, non lo sono mai stata. Cosa ci fa un ragazzo perfetto come Liam con una ragazzina
immatura come me? Non sono la ragazza che lui cerca, non sono...non sono niente Brian!- 

-Non immagini neanche quanti ragazzi stiano desiderando di essere al posto di quel bastardo Al...-
-Ed io ho scelto la strada più stridula...come sempre.-
-Oh cazzo Alex, vuoi davvero buttarti giù per questa faccenda?-
-Mettiti nei miei panni Brian! Non sò cosa fare, sono divisa in due e mi sento quasi soffocare.-
-Sarei capace di picchiare una donna per la prima volta in tutta la mia vita...-
-Non dire stronzate Brian! E' pur sempre sua madre ed io...la capisco. Vuole il meglio dal figlio ed è normale.-
-Non giustificare la cosa in questo modo!-
-Non sto giustificando proprio un bel niente!-
-Alex, tu lo ami?-
Mi sono proprio fottuto il cervello. 
-Lo amo!-
-Allora basta. Amatevi e vivete la vostra fottutissima vita! Amatevi e porta un biglietto di sola andata per "fanculandia" alla sua famiglia.-
Non credo di aver potuto fare una cosa del genere. La sto portando tra le braccia di Liam...se la sto perdendo, è solo colpa mia.
Alex mi osserva con perplessità. Sà quanto odio Liam, ma dopotutto, non posso rovinarle la vita in questo modo. Se lei lo ama davvero e se lui
ha finalmente messo la testa al proprio posto io non posso far altro che farmi da parte. 
E' la vita di Alex ed io non sono nessuno per distruggergliela.
Eppure, solo ora mi rendo conto di quanto sia stato doloroso sentir pronunciare quelle parole, proprio da Alex.
La abbraccio senza pensarci sù sentendo il suo buon profumo inebriarmi l'anima.
Lei si stringe sul mio petto, smettendo finalmente di piangere.
-A volte mi chiedo come fai a sopportare una ragazza così complicata e stupida come me...-
-E' che mi appartieni dove fa più male.-
Eh già...per la prima volta, sento di poterle sussurrare qualsiasi cosa mi passi per la testa. Ho bisogno anche io di liberarmi.
-Brian?-
-Mhh?-
-Ho bisogno di una sigaretta.-
-Sei troppo piccola per fumare.-
-Mi stai prendendo in giro?-
-Si...ed è fottutamente divertente.-

Uno schiaffetto amichevole sul petto e tutto ha di nuovo un senso.
Prendo velocemente dalla tasca dei jeans il mio pacchetto di sigarette ed aprendolo, vedo Alex infilarvici le dita all'interno.
Prendo anche io una sigaretta e dopo averla accesa sia a me che a lei, cominciamo insieme ad aspirare il fumo.
Ero nato cattivo...ma lei mi ha fatto diventar buono. 
Dopo aver fumato la nostra sigaretta e dopo che io le sono finalmente riuscito a raccontare della serata speciale con la band, Alex porta i suoi tacchi
accanto ai suoi piedi per poterli indossare.
L'eleganza con cui indossa queste scarpe scintillanti, la rende davvero affascinante e terribilmente sexy. 
Ed eccola che si alza dallo scalino. Porto il mio sguardo in alto, incrociando il suo.
Non dirlo.
-Adesso...devo andare.-
Come non detto.
-Non andartene Al. Resta quì con me.-
-Vorrei Brian ma...non posso.-
La sua figura svanisce nel cuore della notte. Provo a raggiungerla ma non la trovo più da nessuna parte.
Avrei voluto almeno riportarla a casa...
Riporto le mani fredde tra le tasche dei jeans e dando un'ultimo sguardo al buio, rientro in casa sentendo il cuore essere ormai al limite.
Devo bere qualcosa.
I miei genitori dormono, quindi mi avvio verso la cucina, prendendo una bottiglia di whisky che i miei tengono conservata per qualche festività
importante.
Prendo la bottiglia e salgo in camera mia, svestendomi e portando le mie labbra sull'orlo della bottiglia. Bevo alcuni sorsi di whisky per poi
lasciarmi cadere a terra con le spalle e la testa contro il muro.
Sapete qual è la cosa più brutta che determina la parola "amore"
Il fatto che ogni volta che credi di poter concederti per l'ultima volta ad una persona, riesci sempre a tradire te stesso...ed è per questo motivo
che poi continui ad amare. Continui ad amare più forte di prima e sai che è sbagliato. Così nasce la tua disperazione e dopo che l'hai affrontata...
senti sempre il bisogno di ripeterti "Questa sarà l'ultima volta."
Quante stronzate in questo mondo di vigliacchi...ed io? Beh, io sono semplicemente uno di loro.







































NOTE DELL'AUTRICE.


Tredicesimo capitolo olè!
Okay, la smetto, promesso.
Nuovo capitolo e si, sono riuscita ad aggiornare più in fretta questa volta.
Volevo dirvi una cosa importante..."BurnUnderMySkin" Questo è il mio nuovo nick ma durerà per poco
dato che tornerò con il nickname di "SynysterIsTheWay" 
Purtroppo ho avuto dei problemi con i nick ma vi prometto che tornerò presto con quello originale.
Bene, chiusa questa parentesi, sono così felice che la storia vi stia coinvolgendo in molti...che dirvi, sono stupita.
Vorrei raggiungere un traguardo e spero comunque sia di riuscirci...voi che ne dite, riuscirò a raggiungere un bel totale di persone?
Io lo spero con tutta me stessa. 
Ovviamente, questo è un capitolo piuttosto malinconico ma allo stesso tempo, tenero e coccoloso. Al ha bisogno di Brian !
Quei due sono fatti per stare insieme ed io mi ci incazzo da sola sulle cose che scrivo! Ma spero che la storia vi stia piacendo dato
che il più delle volte mi ritrovo ad affogare nelle mie emozioni. Spero che questo, stia accadendo anche a voi!
Anyway, per il trailer...molti di voi mi hanno convinto a farlo e arriverà presto, promesso!
Concludo nella speranza di ricevere qualche recensione da parte vostra e se sarete così carini e coccolosi anche voi da condividere un pò
questa storia. Ovviamente, solo se la sentite "vostra".
Grazie mille a tutti e buona domenica !
Un bacio <3



-SynysterIsTheWay



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Capitolo 14
*** 14.Halloween. ***


14° Halloween.













-Secondo me è morto.- Sussurra Johnny, vedendo poi gli occhi di Brian cominciare ad aprirsi con molta lentezza.
-GATES!- Urla improvvisamente Matt alle orecchie dell'amico che è letteralmente caduto giù dal letto.
Brian emette un gemito di dolore, toccandosi le orecchie con nervosismo.
-Io l'ho sempre detto che hai una voce fuori dal comune Shads.- Continua Jimmy, mettendo un braccio attorno alla spalla di Matt per congratularsi.
-Che cazzo ci fate voi quì? Lasciatemi dormire!- Urla Brian, rimettendosi a letto e portandosi davanti al volto anche le coperte.
-Oh andiamo Gates, non abbiamo tempo da perdere...dobbiamo andare a scuola!- Borbotta Zacky, tirando giù le coperte dal volto di Brian e costringendolo
a scendere.
-Whooo, quì c'è qualcuno che ha bevuto ieri...- 
-Togli le mani da quella cazzo di bottiglia Johnny!- Urla ancora una volta Brian, saltando giù dal letto e prendendo la bottiglia vuota di whisky tra le mani di Johnny.
-Se non altro, adesso sei definitivamente sveglio. Vestiti che dobbiamo andare!- 
-Un momento...scuola!? Vee, ma noi non abbiamo scuola!-
-Ieri è arrivata un' e-mail ed una telefonata da parte dell'istituto a tutti noi studenti...il guasto è stato riparato!-
Brian annuisce con delusione, per poi vedere gli amici scendere giù in salotto mentre lui continua ad osservare quell'ultimo goccio di whisky che gli è rimasto ancora in gola.
Brian non è  mai stato il ragazzo alcolizzato che tutti vogliono far credere...Brian è semplicemente un ragazzo innamorato che non sà come sfogare
la sua delusione.
-Hey bro, tutto bene?- Jimmy è ancora sulla soglia della porta. Non riesce a scendere le scale con gli altri, vedendo l'amico in preda allo sconforto.
Tra Jimmy e Brian  non c'è neanche bisogno di dialogo...loro si capiscono ad occhio.
-L'ho convinta a restare con Liam.- Sussurra Brian con un tono di voce debole e sensibile. 
Jimmy sospira, avvicinandosi all'amico dandogli una pacca di conforto sulla spalla.
-Lo avrebbe lasciato ed io avrei finalmente potuto avere la mia occasione...ma sono stato così coglione da spingerla tra le sue braccia.-
-Brian...io non sò cosa sia accaduto ma...posso solo dirti che hai fatto la cosa giusta.-
-La cosa giusta? Sai qual è la cosa che fa più male adesso? Il fatto che non ci sia più nessuno a cui dare la colpa se non a me stesso.-
-Ascoltami Brian...Alex dovrebbe esser fiera di avere al suo fianco una persona come te. Avresti potuto convincerla a lasciare Liam, ma avresti pensato
solo a te stesso e al tuo dolore...invece tu...hai semplicemente pensato al suo bene.-
Ed è vero. Qualunque altro ragazzo avrebbe pensato a sè stesso...eppure Brian ha preferito marcire nei suoi stessi sentimenti pur di aiutare Alex.
Brian sà che adesso per lui non ci saranno più possibilità ma almeno è felice sapendo che Alex ha ottenuto ciò che davvero voleva. 
-Se sta bene lei...starò bene anch'io.-
Jimmy abbraccia l'amico, per poi scendere giù in salotto mentre Brian si veste con tranquillità osservando quelle foto sulla parete che non sembrano
volergli dar tregua.
Se non altro Brian ha infranto un'altra promessa fatta ad Alex. Le aveva promesso di non ri-cadere più nell'alchool...ed invece ieri lo ha fatto.
Ha preso quella bottiglia di whisky, l'ha bevuta tutta rimanendone solo un misero goccio ed ha vomitato anche l'anima in uno stupido bagno.
"Passerà...semplicemente, passerà" Ripete a sè stesso, indossando la sua t-shirt.













A SCUOLA...


-Cosa!? Perchè no?- Ribatte Alex con delusione, tenendo alcuni libri tra le mani.
-Cucciola, domani ho un importantissimo impegno con mio padre...- Borbotta Liam, accarezzando il volto della sua ragazza.
-Ma non puoi rimandare?-
-No, purtroppo c'è bisogno anche di me...ma tu amore, vai, sono sicuro che ti divertirai comunque!-
-Cos'è una festa di Halloween senza di te?-
-Non dire così...ti divertiresti comunque...-
-A ogni modo preferisco restare a casa e guadare un  film horror.-
-Come vuoi amore, io appena avrò uno stacco proverò a chiamarti.-
-Ti preoccupi sempre per me...-
-Come non potrei?-
Alex e Liam iniziano a baciarsi, dimenticando il mondo e la vita scolastica attorno a loro.
Brian sta passando nei dintorni con Jimmy e gli altri, si fermano poi di colpo, vedendo Alex tra le braccia di lui. Brian sospira, per
poi dirigersi verso la classe di algebra.
Al suono della solita campanella, Alex dà un ultimo bacio a Liam per poi entrare di corsa nella sua classe e posizionarsi come al solito accanto
a Brian.
Lui mantiene la testa sul libro, cercando di non far caso ai movimenti di lei mentre sta aprendo il quaderno di algebra ed il libro.
Brian la osserva mentre continua a sfogliare quei fogli che ad ogni tocco di Alex sembrano diventare sempre più luminosi.
Dopo averla osservata come sempre, Brian scosta velocemente il suo volto per ritornare a leggere alcune tracce dal suo stesso libro.
Ha paura. Brian ha letteralmente paura. Se solo Alex pensasse di voltarsi verso di lui, capirebbe con un solo sguardo che Brian ieri notte
ha subìto un'altra sbronza. Non è poi così difficile da capire...basta vedere i suoi occhi gonfi con un leggero contorno rosso attorno alla pupilla.
Ma Alex non lo ha mai percepito da ciò...Alex riesce a leggere negli occhi del ragazzo come anche lui sà fare con lei stessa.
Haner continua a sprofondare il volto nel suo libro, nascondendosi il più possibile.
Eppure, Alex riesce a leggere ogni singolo dettaglio in quegli occhi color nocciola, tranne l'amore che essi nutrono per lei. 
-Non credo verrò alla festa che la scuola ha organizzato per Halloween domani sera.- Borbotta Alex, continuando a scrivere diverse tracce sul suo
quaderno.
-Quindi...la scuola ha davvero organizzato una festa per la notte di Halloween?- Continua Brian, tenendo il più lontano possibile lo sguardo da quello della ragazza.
-Mi ha detto Penny che stasera alcuni alunni del comitato di organizzazione della festività di domani, continueranno a svolgere i preparativi.
Sarà la solita festa in maschera bandierata da milioni di idioti e almeno una centinaia di puttanelle pronte a darla al primo che capita.-
-Da quel che ricordo, tu hai sempre amato le feste in maschera...specialmente quella di Halloween.-
-Infatti rimarrà sempre la mia festività preferita...ma non ho tanta voglia di venire a questa festa...-
-Potremmo organizzare qualcosa tutti insieme...magari la solita festa che organizziamo tutti gli anni tra di noi.-
-Non mi và...-
-Centra qualcosa il coglione di turno?-
-Liam non ci sarà comunque...quindi sarebbe inutile per me partecipare ad una festa in maschera senza accompagnatore.-
-Potresti venirci con me...come sempre no?-
-Non voglio che Liam cominci a farsi filmini mentali su di noi come potrebbero farli anche gli altri. Quì la gente sparla e lo sai.-
-Non sarebbe poi così brutto essere l'accompagnatrice del ragazzo più popolare dell'istituto.-
-Tuttavia non mi và. Credo che resterò a casa.-
Brian non riesce ad evitare quella sensazione di delusione che continua a persistere nella sua mente. Alex, la sua migliore amica gli ha appena
rifiutato un invito per una banalissima festicciola scolastica. Va di male in peggio.
Alex alza velocemente gli occhi dal quaderno per poi voltarsi verso Brian. Lui si scosta come impaurito, vedendo la reazione quasi inaspettata di Alex.
-Tu...hai bevuto!- Lo indica Alex, colpevolizzandolo.
-No...Al, posso spiegarti.-
-Mi avevi promesso che non avresti più toccato neanche un goccio di alcol!-
-Ho ceduto okay? Scusami se ogni tanto cado in tentazione.-
-Ma non capisci che in questo modo fai del male a te stesso?-
-Se è solo me stesso di cui si parla, va bene così.-
La professoressa Harlbor che prima stava passeggiando con tranquillità tra i banchi, adesso ha appena sbattuto il suo libro contro il bordo del banco
di Alex e Brian.
Un semplice segno per far capire ai due che devono restare in silenzio e svolgere i compiti che ha richiesto. Non appena la professoressa si allontana
dal loro banco, Alex continua a sussurrare qualcosa a Brian.
-Non si tratta solo di te stesso, ma anche di me. Non capisci che è come se stessi distruggendo una parte di me Brian?-
-Alex, perchè ti è così difficile capirmi?-
-Perchè voglio aiutarti...ma non riesco più a capire come!-
-Allora semplicemente non farlo!- 
Il tono di voce leggermente alto di Brian, fa sussultare tutti gli studenti in aula. Alex, sentendosi decisamente umiliata, si alza velocemente dalla
sedia prendendo le sue cose e correndo verso il primo banco di fronte alla cattedra dove abitualmente non vi è seduto nessuno.
Brian porta i suoi gomiti sul banco, stringendo le sue mani in pugni per esser riuscito ancora una volta a farle del male.
Non avrebbe mai voluto parlarle in quel modo, ma non riesce lo stesso a capire perchè Alex sia così assurda. Come poteva sperare che Brian smettesse
di bere senza sapere che il motivo di tutto questo è proprio lei?
Il ragazzo, dà un colpo secco al banco, attirando ancora l'espressione irritata della professoressa che almeno oggi ha deciso di lasciarlo in pace.
Conclusa la lezione di algebra, Alex si avvia velocemente verso l'uscita dell'aula ma non ci riesce.
Brian le prende velocemente un polso, con disperazione.
-Brian, non ho tempo da perdere...tra un pò devo andare ad assistere agli allenamenti della squadra di football. Liam mi sta aspettando.-
-Solo cinque minuti Alex, non uno in più.-
-Vorrei ma mi è stato detto di lasciarti in pace. Seguirò il tuo consiglio...non perderò neanche un secondo in più a preoccuparmi
per un'idiota come te!-

-Alex, non volevo parlarti in quel modo e lo sai bene...-
-In un modo o nell'altro riesci sempre a tirar fuori la parte peggiore di te. E poi? E poi sono io a pagarne le conseguenze!-
-Lo sai che non intendevo reagire in quel modo...-
-Cazzate! Ultimamente non facciamo altro che litigare e la situazione non fa che peggiorare. Sei cambiato Brian...è da quando...-
-...Ti sei fidanzata con Liam...-
-E cosa centra adesso questo? Smettila di dare sempre la colpa a quel ragazzo!-
-Non lo sto incolpando ma a me sembra che più stai in sua compagnia e più i tuoi migliori amici possono giacere all'inferno. Anche io sto soffrendo
Al...sto soffrendo persino di non poter più dormire nel tuo stesso letto cazzo.-

Alex sbarra gli occhi. Per la prima volta, la ragazza comincia ad avere dei dubbi sul suo rapporto con Brian.
-La nostra amicizia non cambierà solo perchè sono fidanzata...-
-Beh a me sembra che già sia accaduto.-

-Ne abbiamo già parlato altre volte Brian...adesso devo andare o farò tardi...-
-Cosa cazzo devo fare per poterti parlare anche solo per una questione di secondi?-
-Abbiamo già parlato. Ciao Brian.-
Alex completamente rammaricata, esce dall'aula di algebra e Brian questa volta,la lascia andare.
Sarebbe corso da lei, l'avrebbe presa tra le sue braccia e ci avrebbe fatto l'amore persino nel corridoio della scuola se fosse stato necessario. La verità è
che egli, sente solo il bisogno di farla sua. 
































ALEX POV'S

Correndo lungo il corridoio scolastico, mi smarrisco tra la folla di studenti sperando di non essere ancora in ritardo.
Come può Brian Haner riuscire a rompere in mille pezzi un povero cuore?
Perchè ho come la sensazione che stesse cercando di dirmi o farmi capire qualcosa?
Devo assolutamente scoprire l'identità della ragazza che lo fa stare in questo modo...insomma, come si fa a non amare un ragazzo come lui?
Voglio dire, alcune volte è davvero un piccolo bastardo ma  nonostante ciò sà essere anche un ragazzo dolce e pacato. Oltre quella stupida
corazza da puttaniere egocentrico che si è costruito, c'è un animo buono ma allo stesso tempo ribelle che ha solo bisogno di esser controllato.
Quella ragazza, diventerà la donna più fortunata del mondo senza neanche rendersene conto.
Eppure, in Brian c'è qualcosa che non mi convince. Il modo in cui ci sentiamo nel petto...il modo in cui io sorrido a lui e lui sorride a me...
chiunque potrebbe pensare che siamo fidanzati o addirittura amanti, ma non è affatto così.
Brian è la mia luce, la mia salvezza, il mio più caro e sincero amico...niente di più, eppure sento di percepire un qualcosa di particolare quando
gli sono accanto. Quel ragazzo riesce a farmi agitare con poco e  a farmi venire una scarica di brividi alla schiena assurda...per non parlare poi del modo in cui riesce
a farmi sentire viva. Credo che avrò bisogno di lui per ancora molto e solo il pensiero di stargli lontana mi scaturisce delle fitte allo stomaco
incredibili. Ma tutto questo è normale vero? 
Tra i pensieri, continuo a correre attraverso il corridoio per poi sbattere contro una ragazza che cade a terra.
Mi fermo, voltandomi indietro ed andando verso la ragazza che ha emesso un piccolo gemito di dolore.
Mi sono appena scontrata con Valary Dibenedetto.
-Oddio, stai bene?- Le dico, osservandola mentre prova inutilmente a rialzarsi.
-S...si...sto bene.- Mi risponde lei con un'espressione dolorante dipinta sul piccolo volto. 
Non c'è che dire, ha un viso a dir poco dolcissimo.
-Mi dispiace tanto, io andavo di fretta e...-
-Non importa credimi, non è successo niente!- 
Le porgo una mano e lei l'accetta. La aiuto a rialzarsi, per poi prenderle anche i libri dal pavimento. Dopotutto, non era mia intenzione
farla cadere in quel modo a terra.
-Perdonami, non era assolutamente mia intenzione farti cadere il quel modo.-
-Ma ti ho detto di non preoccuparti...Alex, giusto?-
-Giustissimo.-
-I tuoi libri? Sono ancora intatti?-
-Certo che lo sono! Alex, sarebbe potuto accadere a chiunque. Non fartene una colpa ti prego...- 
Un sorriso maestoso, riesce ad intenerirmi. 
Forse...non è poi così antipatica come sembra...
-Adesso vai, non voglio portarti via altro tempo.-
-Prima vorrei assicurarmi che non ti sia fatta male...-
-Sono in ottima forma, davvero!-
-Scusami ancora...ehm...ci vediamo.-
Valary annuisce, per poi dissolversi tra l'enorme massa di studenti. Pensierosa, mi avvio velocemente verso la palestra per poter
seguire gli allenamenti di Liam.




























LA SERA DEL 31 OTTOBRE...
(Giorno dopo)








Mia madre è uscita pochi minuti fa. Deve partecipare ad un'importantissima riunione del condominio a cui non può mancare ed io mi sento terribilmente
sola.
Certo, non è il massimo restare a casa la notte di Halloween sapendo che probabilmente qualcun'altro si starà divertendo partecipando alle feste 
locali. 
Sarei potuta andare anche io alla festa scolastica, ma non ne ho più voglia. Dopotutto, non mancherà l'occasione di partecipare a qualche 
altra festività...
Presa dalla noia, accendo la televisione, dimenandomi sul divano e mangiando alcune schifezze che ho rimediato in cucina. Divoro un'intera busta di patatine
e dopo aver salutato mia madre che è appena rientrata dalla riunione, mi rifugio nel bagno immergendomi nella vasca per rinfrescarmi un pò e lavare
via i pensieri che affollano la mia mente.
Incantata dal movimento lento e cupo delle bolle di sapone, immergo il mio corpo nella vasca rilassandomi al meglio. Finito il bagno, mi asciugo
con agilità per poi dirigermi verso la mia camera.
Velocemente, indosso il mio pigiama composto da una maglietta calda che mi arriva al ginocchio ed un pantaloncino minuscolo che non si nota granchè
per colpa della maglia che lo copre.
Sciolgo i miei capelli prima tenuti in una lunga coda di cavallo e mi dimeno sul letto immergendomi nelle coperte calde.
Dal comodino accanto al letto, estraggo il mio ipod e mettendo le cuffiette nelle orecchie, comincio a canticchiare qualche canzone. Solitamente,
la musica riesce a farmi addormentare con più facilità del solito.
Chiudo gli occhi, ascoltando alcune canzoni create ed editate dai miei amici. Devo dire, che sono davvero uno spettacolo...Tempo fa, pubblicarono
un album chiamato "Sounding the Seventh Trumpet" che però, non riuscì a raggiungere gli obiettivi a cui loro stessi continuano a mirare.
Il loro scopo è quello di diventare una band metal famosa in tutto il mondo che riesce facilmente ad emozionare ogni tipo di generazione. Quel primo
album, venne venduto solo un annetto fa, ma considerando il fatto che molte persone non riescono ancora ad immergersi nel mondo della musica
metal, l'album è passato completamente inosservato. Adesso, loro stessi sperano di riuscire a partecipare a contest e concorsi che gli diano
la possibilità di esser conosciuti ed apprezzati per il loro talento...e magari, dopo ciò, riusciranno ad incidere un nuovo disco e firmare un vero
e proprio contratto discografico.
E' da una vita che aspettano ciò ed io farò di tutto per aiutarli. Conclusa una canzone, sento alcuni rumori provenire dal balcone della mia
cameretta.
Con il cuore in gola ed un pò di coraggio, mi alzo dal letto posando l'ipod sul comodino insieme alla cuffiette. Con lentezza, mi avvicino alla porta
in vetro che porta al balcone e la apro.
Dal balcone, riesco a notare le luci accecanti della città, risplendere nei miei occhi. Mi avvicino alla ringhiera del balcone, guardandomi intorno
ed osservare con prudenza il territorio. Che strano...credevo di aver sentito qualcuno bussare alla porta in vetro.
Forse dovrei smetterla con quei film horror...
Improvvisamente però, vedo delle mani coprirmi la bocca. Un corpo familiare si trova dietro alla mia schiena, riscaldandola con decisione.
Sbarro gli occhi, ritrovandomi in panico. Che fosse un serial killer pronto a tutto pur di assassinarmi?
-Le bimbe a quest'ora, dovrebbero essere già a letto.- Mi sussurra Brian, facendomi quasi venire un infarto.
Dopo che il ragazzo ha tolto le mani dalle mie labbra, mi giro con prepotenza verso di lui, vedendolo ridere con gusto e divertimento.
Ma certo...perchè non ci ho pensato prima? Colpa dei rami dell'albero posizionati proprio accanto alla ringhiera del balcone, dinanzi ai miei occhi.
-Dannazione Syn, se non muoio adesso, non muoio mai più!- Borbotto quasi sussurrando per non svegliare mia madre nell'altra stanza.
-Cazzo se sei terribilmente sexy con questo pigiama!-
-Ti conviene ritirare subito ciò che hai detto, prima che non ti dia un calcio diritto nei gioielli di famiglia!-
-Sempre più acida e minacciosa tu eh?-
-Brian, fà la finita e dimmi cosa ci fai quì.-
-Sono venuto a prenderti, ovvio.-
-E me lo dici così?-
-Come dovrei dirtelo scusa? Adesso vestiti.-
-Non ci penso neanche!-
-Oh andiamo Al, non fare la preziosa adesso.-
-Non sto facendo la preziosa, sto semplicemente dicendo che non ho alcuna voglia di uscire...per non parlare poi di come ti sei
comportato ieri mattina a scuola!- Continuo, incrociando le braccia al petto
per poi vedere lo sguardo sempre più divertito di Brian. 
-Avanti Al, quì giù ci sono anche i ragazzi che ti aspettano...e poi, sto cercando di farmi perdonare, non vedi?-
-Credevo andaste tutti alla festa in maschera organizzata dalla scuola...-
-Può  Jack Skellington partecipare ad una festa di Halloween senza la sua Sally?-
Non posso evitare di sorridergli. Mi scappa una risata compiaciuta, ricordando che un anno fa io e i ragazzi partecipammo ad una piccola festicciola tra
amici. Io e Brian ci eravamo travestiti da Jack e Sally di "The Nightmare Before Christmas" dopo aver visto quel film almeno una decina di volte.
Ricordo ancora che fummo eletti come "miglior travestimento dell'anno"...quella sì che fu una serata indimenticabile!.
Per non parlare poi di Jimmy vestito da pirata, Johnny da stella marina e Matt e Zacky da clown. Mi correggo, fu proprio una serata memorabile!
-Come pensi di convincere la tua Sally ad uscire?- Infondo, non sarei riuscita a rifiutare l'invito di Brian, ma mi piace tenerlo ancora sulle spine.
-Credi che possa bastare una tavoletta di cioccolata?-
-No, non credo possa bastare più.-
-Una rosa?-
-Mh, potrei pensarci.-
Brian, mi stupisce, cacciando dalla tasca dei jeans una piccola rosa blu, completamente finta.
Il ragazzo me la porge ed io con curiosità, la prendo tra le mani.
-Una rosa...finta...?-
-Non voglio che anch'essa svanisca come i nostri ricordi.-
Un velo di tristezza, percorre gli occhi di Brian, facendomi sentire più strana che mai.
-Ma i nostri ricordi non sono svaniti Brian...loro ci apparterranno per sempre.-
-Qualunque cosa accada, non permettere a nessuno di portarteli via. Te ne prego Al.
-
La disperazione nel volto di Syn è un qualcosa di terribilmente affascinante. Tutto ad un tratto, mi sento così piccola ed indifesa dinanzi
a quello sguardo che dovrebbe semplicemente voltarsi.
C'è qualcosa che mi fa male...c'è qualcosa che ci sta uccidendo pian piano ed io non riesco ancora a trovare una soluzione a tutto questo.
Quella luce forte e splendende che poco fa stava emanando il sorriso di Brian, adesso sta morendo. Ed io con lui.
Vorrei portar via il suo dolore...ma non sò neanche io come.
Non mi resta che attendere il giorno in cui si deciderà a parlarmi di ciò che gli sta accadendo. Non voglio tormentarlo domandandogli sempre le stesse
cose...sò quanto tutto questo potrebbe infastidirlo, quindi aspetterò.
Senza rispondere alle sue parole, lo abbraccio velocemente. Lui resta immobile probabilmente insicuro su ciò che deve fare o non. 
-Stringimi.- Gli sussurro, capendo che lui non vorrebbe abbracciarmi per paura di crearmi ulteriori problemi con Liam.
-Alex...io...-
-Stringimi forte. Toglimi il respiro con le tue braccia Syn.- Sussurro ancora, stringendo il mio volto contro il suo petto per poi sentire finalmente
il tocco distruttivo delle sue braccia contro il mio corpicino.
Credo di poter quasi scomparire tra le sue enormi braccia tatuate.
Restiamo abbracciati per un bel pò di tempo. Ho proprio bisogno di sentirmi protetta da una persona che voglio bene e Brian è proprio la persona giusta...
lui ha sempre portato via i miei dolori più grandi trasformandoli in ali per farmi spiccare il volo.
Gli devo così tanto...
-Alex...-
Cerco di riprendere i sensi, sentendo quel buon profumo di dopobarba e sigarette che non migliora di certo la situazione. 
-Che c'è?- Sussurro osservando gli occhi lucidi del mio migliore amico.
-Sarai dei nostri allora?-
Ci penso per un pò sù, per poi sorridergli con soddisfazione.
-Puoi contarci.-

































BRIAN POV'S



Prima che io ami ancora, sarà proprio lei a vedermi morire. 
In questo caso, avrei preferito seppellirmi contro la sua pelle.
Avrei senza dubbio preferito che mi togliessero la vita piuttosto che vederla abbracciarmi con tanta dolcezza. 
"Riesci a sentire quello che sento io?"
Avrei voluto sussurrarle, ma come sempre, la mancanza di potere e di coraggio mi porta ad ammazzare persino le parole nella mia stessa
gola.
Le sto sorridendo, ma lei non capisce che sto morendo per ogni suo sorriso.
Le faccio un occhiolino, per poi scendere dal balcone aiutato dall'albero adiacente ad esso. Cerco di fare il meno rumore possibile...se solo
Alice scoprisse che sua figlia sta per uscire a quest'ora di notte, credo che le potrebbe prendere un vero e proprio infarto.
Sceso dall'albero, poggio i piedi a terra, per poi avanzare verso la mia moto sedendomici sopra.
-Allora?- Mi domanda Jimmy, fumando la sua sigaretta seduto anche lui sulla moto.
-Si sta vestendo...- 
-Oh porco Gates, era nuda?- 
-Che t'importa Johnny?- Ribatte Matt, rivolgendosi all'amico.
-E' la mia Alex, la mia cara amica d'infanzia...ma è pur sempre una ragazza.-
-Johnny, se ti azzardi anche solo a farci un pensierino,giuro che ti stacco a morsi quella stupida cresta da gallo che ti ritrovi.- Borbotto io
con gelosia, vedendo poi gli altri abbozzare una risata.
-Whooo Gates, scherzavo.- Mi sorride Christ, dandomi una pacca sulla spalla.
Annuisco, per poi accendermi anche io una sigaretta.
-Credi che sia una buona idea riportarla al "Johnny's"? Ti ricordo che due anni fa, hai litigato con quasi mezzo locale solo perchè alcuni ragazzi
le stavano guardando le gambe.- Mi fa notare Zacky, riuscendo a farmi innervosire.
E' più forte di me, non posso sopportare il fatto che qualcun altro possa farsi dei film mentali su di lei. Dio, quanto mi fa impazzire
sapere che lei potrebbe essere il sogno proibito di quegli stupidi e depravati quarantenni che non aspettano altro che portarsela a letto.
Per non parlare poi dei ventenni e dei trent'enni. Cazzo, li avrei uccisi con le mie stesse mani.
-Credimi che dall'ultima volta non ci proveranno neanche a guardarla.- Rispondo, ricordando perfettamente di aver commesso una rissa abbastanza
tragica. Per non parlare poi della reazione di Alex...in quel momento, avevo davvero pensato di poterla perdere per sempre.
-E poi ci siamo noi Gates...- Mi dà conforto infine Jimmy per poi buttare a terra la cicca della sigaretta.
Dopo aver fumato almeno due sigarette, ecco che Alex appare dinanzi ai nostri occhi.
Pantaloni stretti, t-shirt nera con il logo dei "Misfits" ed il suo giubbino borchiato in pelle nera identico al mio.
Glielo regalai al suo sedicesimo compleanno... ha sempre amato i giubbini in pelle e ne voleva uno proprio come il mio.
I capelli un pò ondulati, tenuti come sempre ad un unico lato ed il trucco questa volta non troppo eccessivo che riesce a risaltare le sue piccole
e graziose lentiggini.
Le sorrido, quasi incantato da tanta bellezza.
Tutti la salutano dandole un bacio sulla guancia come sempre e lei sale velocemente sulla mia moto, stringendosi a me.
Mettiamo tutti in moto il veicolo e con velocità ci avviamo verso il locale.
Durante il tragitto, io e gli altri cominciamo ad andare ad una velocità assurda e con mio stupore, questa volta Alex sembra davvero divertirsi.
Sfreccio lungo la strada, seguito da Jimmy che mi alza il dito medio contro per poi far ridere ancora Alex. 
La risata di questa ragazza è così bella da sembrare musica per le mie orecchie. Neanche un assolo di chitarra sarebbe stato capace di regalarmi
quest'adrenalina.
Decido di esagerare, riuscendo ad impennare con la moto sentendo adesso un urlo pieno di spavento fuoriuscire ancora dalle labbra di Al.
Sorpresa, Alex sposta le sue mani dai miei fianchi per alzarle contro il cielo. 
Finisco l'impennata e riportando la ruota del veicolo contro la strada, mi volto per un secondo, ammirando la spensieratezza della ragazza che mi
è accanto.
Alex mantiene gli occhi chiusi, con le mani e le braccia alzate contro il cielo mentre urla qualcosa contro Zacky.
Non posso far a meno di sorridere vedendo poi il suo volto diventare scherzosamente offeso.
Evidentemente, Zacky deve essersi preso gioco di lei, come gli è solito fare. 
Inutile dire che tra di noi funziona così...non ha senso ripeterci continuamente le solite cose tra amici...noi preferiamo picchiarci, prenderci
in giro e ridere delle nostre disgrazie. La nostra amicizia funziona così eppure và avanti senza esitazioni.
Arrivati finalmente a destinazione, scendo dalla moto aiutando poi anche Al.
-Non sapevo dovessimo venire quì.- Mi sussurra Alex, vedendo poi altre persone entrare nel solito locale.
-Ti divertirai Al...stasera suoniamo noi.- 
-Sul serio?- Ribatte ancora Al con felicità, abbastanza emozionata per la buona notizia.
Annuisco e porgendole una mano, ci avviamo verso l'entrata del locale.
Entrati, tutti i volti delle persone sono rivolte verso di noi. Cliff mi si avvicina, con un bicchiere di birra tra le mani.
-Finalmente siete arrivati! Ho bisogno di ascoltare un pò di buona musica Sevenfold!- Borbotta Cliff, con il volto completamente arrossato.
Come sempre, non sarà riuscito a fermarsi all'ottavo bicchiere di birra.
-Cliff, è da un pò che non ti vedevamo in giro!- Continua Zacky, ridendo alla reazione dell'amico. 
Anche Alex si lascia sfuggire una risata ed insieme avanziamo verso il bancone. 
Jonathan Lewis, è lì, pronto a prepararci i nostri soliti drink e ad accoglierci con un super abbraccio. 
-Ed eccoli quì i miei clienti preferiti!- Annuncia l'uomo con allegria, posando alcuni bicchieri di vetro sul bancone.
-E' sempre un piacere per noi venire quì Jonathan, lo sai.- Ribatte Matt, avvicinandosi all'uomo per dargli una pacca amichevole sulla spalla.
Jonathan Lewis, ci conosce da quando avevamo solo quattordici anni ormai...questo locale il più delle volte è sempre stato come una seconda casa
per noi e come un punto di sfogo e riferimento.
-Ormai frequentate il locale da anni e non mi stanco mai di vedervi. Sarà perchè siete così cazzuti quando cominciate a bere.- Ironizza Jonathan 
facendoci ridere tutti.
Ed ha proprio ragione...lui si che ha visto il mio lato peggiore.
-Per di più, il ragazzo che ho assunto da poco mi ha riferito che qualche sera fa,Gates,non voleva proprio andartene da quì. Eri davvero sballato vero?-
-Cazzo, si.- Rispondo sorridendo. Già, se non sbaglio fu proprio quella sera che Alex venne a prendermi...
-Jonathan, sbaglio o il locale è affollato più del solito?- Sbotta poi Johnny, guardandosi intorno.
-Beh, dall'ultimo concorso che avete vinto, molte persone stanno cominciando a preferire particolarmente la vostra musica...e poi, è Halloween!-
Jonathan ci porge dei bicchieri di birra che tracanniamo velocemente. 
-E questa bella bambolina? E' la fidanzata di qualcuno di voi?- Domanda ancora Jon, riprendersi i bicchieri di birra ormai vuoti.
Ovvio che si sta riferendo alla mia Alex...
-No Jon, lei è Alex, non credo hai mai avuto l'occasione di conoscerla.- Sbotto vedendo poi Alex diventare sempre più titubante. 
Beh, in effetti Jonathan sotto alcuni punti di vista può sembrare davvero un uomo strano. L'uomo avrà più o meno una quarantina d'anni, capelli
lunghi almeno fino alla spalla neri, barba poco curata e porta sempre gli occhiali da sole anche se è sera.
Una particolarità che lo associa specialmente a Matt direi che ama esibirsi con i suoi amatissimi occhiali.
-Oh Alex...mmm...davvero un bel nome!-
-Grazie...- Risponde Alex con timidezza, per poi rivolgermi uno sguardo pieno di disagio.
E' a dir poco adorabile quando è imbarazzata.
-Non ti ho mai vista da queste parti...sei californiana?- Continua Jonathan con curiosità.
Ora che ci penso, quelle poche volte che Alex è stata quì, non ha mai avuto il piacere di conoscere il "padrone di casa".
-Si ma...non frequento spesso questi posti.- Continua la mia Al, mostrandosi poco fiduciosa. 
All'improvviso però, vengo sommerso da un'intera chioma rosso fuoco. 
-Brian, sapessi quanto mi sei mancato!- Mi urla contro Terry, buttandosi contro il mio corpo per abbracciarmi. 
-Mh, ciao Terry.- Ribatto con indifferenza, vedendo poi un'altra ragazza,questa volta dai capelli a cascetto corvini, che intraprende lo stesso
atteggiamento della ragazza.
-Brian Haner! Non immagini quanto sia felice di rivederti.- Continua la ragazza dai capelli corvini, chiamata Jude.
-Non credevo di ritrovarvi quì stasera.- Dico con poca allegria, vedendo poi gli occhi di Alex scrutare con disprezzo il corpo delle due cameriere.
Beh, per qualsiasi uomo, questa visione è davvero uno spettacolo imperdibile. Peccato che quando sono in compagnia di Alex, non riesco per niente a 
lasciarmi andare. Se non ci fosse stata lei, probabilmente già sarei nel retro bottega del locale a denunarle ancor di più di quanto già sono.
-Basta chiamarci Brian, lo sai che siamo a tuo completo servizio per qualsiasi cosa.- Continua Terry, dimenandosi con prepotenza sul mio collo.
-Siete delle ingrate, quando c'è Brian vi dimenticate di noi!- Sbotta con ironia Zacky, per poi vedere Jude avvicinarsi.
-Oh, ma no ragazzi...- Sorride ancora Jude, per poi rivolgere uno sguardo poco socievole ad Alex.
-E chi è questa ragazzina? Non mi direte che una bambinetta riesce a scoparvi tutti contemporaneamente?- 
Vedo Alex diventare un pezzo di ghiaccio. Perchè non ribatte? Dov'è finito il suo caratterino?
La risata isterica di Terry, non fa altro che peggiorare la situazione.
-O forse non riesce più a soddisfarvi...ecco perchè siete tornati da noi.- Continua Terry, più stronza che mai.
-Smettetela di fare le stronze.- Ribatte Matt, salvando Alex dalla situazione che sta prendendo una brutta piega.
-Perchè te le difendi Matt? Credevo amassi le mie belle gambe lunghe.- 
-Jude, potresti anche smetterla di fare la puttana.- Borbotta anche Jimmy, prendendo le difese di Alex.
Alex resta in silenzio ancora e posso solo immaginare cosa stia pensando.
Sposto velocemente il mio corpo da quello di Terry per poi avvicinarmi ad Alex.
-Adesso potete anche andarvene signorine. La vostra presenza non è più così gradita.- Dico io, vedendo poi Terry e Jude andarsene con uno sguardo
terribilmente offeso. 
Alex mi rivolge uno sguardo che non riesco per niente a decifrare. 
-Ragazzi, cominciate a posizionarvi sul palco...la folla è in delirio.- Ci annuncia Jon, preparando alcuni cocktail per i vari clienti.
-In bocca al lupo Sevenfold.- Ci sussurra Alex, sorridendoci con dolcezza.
Ammicco verso di lei, per poi salire sul palco insieme ai miei amici.


















Dopo aver suonato alcune canzoni che abbiamo composto da poco, scendiamo dal palco sentendo la folla dimenarsi tra di noi.
Tutti insieme, ci lasciamo abbracciare dalle persone che continuano a complimentarsi, per poi avvicinarci al banco.
Sbatto più volte le palpebre sperando di aver visto male.
Kevin...Kevin Leonard, sta civettando con Alex. 
Un senso di dolore e rabbia mi fa stringere le mani in pugni mentre mi avvicino con prepotenza al banco.
Alex sta sorridendo, mentre il cretino continua a dirle stronzate per attirare la sua attenzione. Jimmy e gli altri, non si rendono conto della situazione
perchè stranamente stanno cominciando a firmare alcuni autografi.
Senza fermarmi tra la folla accanita, avanzo con agilità verso il banco.
-Hey Syn...voglio presentarti Kevin Leonard!- Mi dice Alex, indicandomi il ragazzo proprio di fronte a lei.
-Già ci conosciamo.- Sbotto io con indifferenza, senza neanche guardare il coglione che mi ritrovo davanti.
Come dimenticarlo...
-Oh Brian Haner...è un vero piacere rincontrarti dopo tutto questo tempo.- Continua il coglione, sorridendo ad Alex.
-Vorrei poter dire la stessa cosa.- Il tono della mia voce completamente dura, fa impaurire Alex. Al mi tiene un braccio, invitandomi a non fare
qualche sciocchezza.
Un bel pugno in faccia non glielo toglie nessuno a questo.
-Sei sempre così spiritoso...ora potresti andare? Sai, sto chiacchierando allegramente con questa bella ragazza.- 
-Faresti meglio a divincolarti. Alex è la mia ragazza.- Dico cingendo un fianco di Alex per portarla accanto al mio corpo. Devo proteggerla.
-Ottima scelta comunque. Ci ho parlato solo per cinque minuti e già mi è simpatica. Ci si vede in giro Brian...ciao tesorino.- Conclude Kev, 
rivolgendosi infine ad Alex e dissolvendosi tra la folla.
La ragazza torna dinanzi ai miei occhi, osservandomi con aria di rimprovero.
-Io non sono la tua ragazza! E poi, sei stato a dir poco scortese con quel ragazzo che in realtà è stato terribilmente gentile nei miei confronti!-
Credi che non lo sappia? Sono anni che lotto contro tutto questo.
-Sicuramente non voglio essere il ragazzo di una nanetta! Merito di meglio dopotutto, no?- Le sorrido, annegando i pensieri strani che stanno
percorrendo la mia mente. 
-La smetti di prendermi in giro? Rispondimi!-
-Kevin non è per niente il bravo ragazzo che sembra...-
-Non credo di aver mai sentito il nome "Kevin" fuoriuscire dalla tua bocca...-
-Perchè è meglio così credimi.-
-Tuttavia, è stato gentile!-
-Si, magari per abbordare. Come fai ad essere così ingenua Alex?-
-Adesso stai esagerando Brian, non ho fatto nulla di male...abbiamo solo parlato un pò.-
-Non ci troverei niente di male se a parlarti non fosse stato uno stupratore...-
-Che!?-
-Alex, dovresti fare semplicemente più attenzione.-
-Tu...come fai a sapere tutto questo?-
-Ricordi quella sera di tre anni fa? Quando dovevo venirti a prendere per portarti da Frances e arrivai in ritardo...?-
-Si...ricordo bene che finimmo anche per litigare perchè tu non mi hai mai voluto dire cosa ti era accaduto...-
-Non mi sembrava semplicemente il caso Al. Tuttavia, ero uscito di casa e mentre stavo per venire verso casa tua, ho sentito delle urla.
Urla femminili. La ragazza stava chiedendo aiuto e quando sbucai dall'altro lato della strada intravidi la figura di un ragazzo che le stava facendo
del male. Mi catapultai verso i due, per poter vedere meglio cosa stava accadendo e ti dirò che la ragazza era già stata violentata. Altri due ragazzi
erano in compagnia di Kevin e credo che sia stata una cosa di gruppo. Per quanto avrei potuto farmi mangiare dall'omertà, sono corso in aiuto della
ragazza e ovviamente mi sono lasciato trascinare dalla rissa.-
-Oh mio Dio...- Alex si porta una mano davanti alla bocca, tremando.
-Non voglio più vederti in sua compagnia...è per questo che gli ho detto che sei la mia ragazza. Almeno in questo modo,  dovresti essere al sicuro.-
Anche se...non toccherebbe a me proteggerti.
Alex resta in silenzio per alcuni minuti, per poi abbracciarmi. 
-Non smetterai mai di prenderti cura di me vero?- Mi sussurra tenendo il suo volto schiacciato contro la mia spalla.
Affondo il mio volto tra i suoi capelli, lasciandomi trasportare da un abbraccio che mi porterà al dirupo.
L'abbraccio viene sciolto in fretta, nel momento stesso in cui Zacky e gli altri si avvicinano a noi con delle maschere alquanto strane sul volto.
Alex comincia a sorridere.
Mi sono sbagliato...questo sorriso mi porterà al dirupo.



































NOTE DELL'AUTRICE.


Ho aggiornato Guys! 
Okay, sto aggiornando più in fretta e spero che tutti voi stiate gradendo la situazione.
Il capitolo è lungo, tanto per farmi perdonare per quei capitoli brevi che ho scritto all'inizio.
Bene, la situazione in questa storia si sta evolvendo...chissà cosa accadrà nel prossimo capitolo ehehehe!
Sò che vi sto tenendo sulle spine, ma presto mi ringrazierete, ne sono sicura. O almeno spero!
Anyway, recensite e fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo. Grazie a tutti voi che continuate a seguirmi...
siete la luce di cui necessito miei cari lettori.
Un grazie infinite va a voi che siete sempre quì con me.
GRAZIE INFINITE.
Per il resto, fatemi ovviamente sapere se il capitolo sia stato di vostro gradimento. Io lo spero tanto!
Buonanotte a tutti <3





-SynysterIsTheWay
 

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Capitolo 15
*** 15.No more nights, no more pain. ***


15° No more nights, no more pain.














Gli ci voleva proprio.
Brian fissa il soffitto di casa Dibenedetto, voltandosi verso la ragazza che ha al suo fianco.
Per quanto si sforzasse, Brian non riesce proprio a provare alcun sentimento per questa donna.
Quando Brian si ritrova nel punto di avere un rapporto con Michelle, non fa altro che pensare ad Alex nella speranza che una magia potesse
cambiare le cose.
Il ragazzo si alza dal letto matrimoniale su cui era disteso poco fa, per poi infilarsi i boxer ed i pantaloni di jeans. 
Con la mascella contratta, si volta verso il corpo della ragazza che questa volta ha aperto gli occhi.
-Te ne vai già?- Domanda Michelle con la voce impastata dal sonno, dopo aver sbadigliato.
Brian sorride, voltandosi contro la porta ed indossando la t-shirt che era stata lanciata sul pavimento.
-Devo andare al negozio.-
-Giusto...-
-Ci sentiamo.-
-Mi chiamerai...vero?-
-Conto di farlo.-
Detto questo, Brian apre la porta della camera di Mich e scendendo le scale, esce di casa per ammirare il cielo tristemente spento, di Novembre.
Con la giacca tra le mani, il ragazzo entra nella sua macchina, avviandosi verso il solito negozio.
Ha l'aria stanca di chi deve aver vissuto una vita infernale ed una notte stellare. Gli occhi cupi, diventati quasi cenere contro il vetro dell'auto
mentre lui stesso sta cercando di guidare con tranquillità. Le nuvole grigie e spente come il suo volto assente si stanno cortorcendo tra di loro creando una sensazione
di buio e tristezza poco affidabili. 
Brian ha provato duramente a convincersi di non aver mai incrociato quegli occhi grigi che in questo momento avrebbero potuto descrivere il cielo. Ha provato
a lasciarsi andare tra le braccia di donne vendute e donne che lo hanno amato per davvero.Ha provato a strapparsela via dal cuore con tutte le sue forze che ha
procreato in questi duri e freddi anni. Vive in una menzogna e non è un piacere convivere con un peso al cuore. Gli amici, quelli di sempre che hanno 
cercato di riunire i suoi pezzi andati in frantumi, adesso non riescono più neanche loro a giocare le carte vincenti. 
Tutti i suoni emanati in città, sono come morti, quando Brian scende dall'auto per entrare nel negozio e prepararsi per una nuova giornata di lavoro.
Mascella contratta, sapore di birra miscelato ad un inconfondibile odore di sigaretta e lo sguardo sfuggiente.
Voltandosi verso destra, ascolta lo strano rumore di un auto antica che si posiziona nelle vicinanze del negozio di tatuaggi. 
Un venditore ambulante di fiori, sta vendendo la sua merce a donne e uomini che hanno bisogno di immergersi in una valle di romanticismo. Brian non è mai
stato il ragazzo romantico a tal punto da regalare alla sua donna un mazzo di fiori...più che altro, Alex si è dovuta accontentare di un fiore
finto regalatole la notte di Halloween.
Prima di entrare nel negozio, Brian si avvicina al venditore di fiori osservando quelle perfette rose rosse che sembrano fuoriuscire da un cartone animato.
Sono così belle, che riescono ad attirare alla perfezione l'attenzione del ragazzo bello e dannato.
-Buongiorno ragazzo, gradisci un mazzo di rose rosse? La tua fidanzata sarà felice di ricevere queste rose appena colte!- Borbotta il venditore anziano, sorridendo
a Brian per persuaderlo.
-Ehm, a dir la verità stavo semplicemente dando un'occhiata...- Ammette Brian, continuando a scrutare quelle rose che emanano un profumo a dir poco
piacevole.
-Tuttavia, io credo che un bel mazzo di rose  possano aiutare in un rapporto...sai, in genere la rosa rossa è il simbolo dell'amore profondo e della
passione...inoltre, il suo rossore può anche esprimere un senso di vitalità. E' proprio come il fuoco...ardente.-

Brian rimane completamente incantato dalle parole dell'anziano che si convince a comprare un mazzo di rose rosse per Alex. Ovviamente, avrebbe fatto un
qualcosa che viola senza dubbio il loro patto d'amicizia...ma in qualche modo, Gates sente il bisogno di dover esprimere il suo amore con altro.
Pagato il mazzo di fiori che sono stati avvolti in un piccolo fiocco, Brian rientra in auto dirigendosi verso la scuola.
Lui e i ragazzi quest'oggi non sarebbero andati a scuola dato che hanno decisamente troppo lavoro da sbrigare al negozio ma tuttavia, sà che Alex
non avrebbe mai perso l'occasione di svolgere un compito in classe.
Arrivato dinanzi al cancello dell'istituto, Gates scende dall'auto con le rose tra le mani mentre si addentra nell'istituto nella speranza di non esser
sorpreso da qualche professore o collaboratore scolastico.
In punta di piedi, il ragazzo si guarda intorno e vedendo il corridoio completamente deserto, si avvicina all'armadietto di Alex.
Come al solito, Alex ha dimenticato di chiudere con il codice il suo armadietto. Brian sà che a volte è così sbadata da lasciarlo aperto.
Deciso ma allo stesso tempo imbarazzato, apre con velocità l'armadietto per inserirvi il mazzo di rose che vi rientra perfettamente all'interno.
E pensare che ha anche trovato il coraggio di scrivere un piccolo bigliettino con una penna ritrovata in macchina.
Richiudendo l'armadietto, Brian esce dall'istituto con le mani in tasca guardandosi ancora intorno. Via libera.
Adesso, non deve far altro che tornarsene al negozio e sperare che Alex abbia  gradito questa piccola sorpresa.
Peccato però, che qualcuno dallo sguardo piuttosto infastidito, abbia assistito ad ogni singolo movimento di Brian...











PIU' DI QUATTRO ORE DOPO...



-Signorina Alex, le ricordo che abbiamo appena finito di restaurare la biblioteca.- Annuncia la signora Prince ad Alex.
-Oh grazie mille signora Prince, poso i libri e vado subito a visitarla!- 
Correndo attraverso il lungo corridoio scolastico, Alex sente di poter quasi toccare il cielo con un dito.
I libri sono praticamente metà della sua vita...ama immergersi nel mondo della fantasia.
Dinanzi all'armadietto, Alex si maledice mentalmente ricordandosi di non averlo chiuso neanche questa volta. La ragazza apre l'armadietto e 
viene sommersa da un'incredibile profumo persuasivo. Il colorito rosso delle rose sbalza agli occhi della ragazza, facendola sorridere con felicità
ed allegria.
Alex prende il fascio di rose tra le mani, osservandone la bellezza immensa. Non aveva mai ricevuto alcun mazzo di fiori...
Ma, all'improvviso, il buio.
-Piaciuta la sorpresa amore?- Borbotta Liam, posizionando le sue mani sulle palpebre della ragazza.
Alex si disfa velocemente delle mani del ragazzo per poi voltarsi verso di lui. Ma certo. Chi se non Liam?
 
-Liam! Io...cioè...non sò che dire!- Sbotta Alex con le lacrime agli occhi, vedendo poi il volto più che soddisfatto del suo fidanzato.
-Non devi dire niente amore mio...-
-Ma un momento...come hai fatto a prendere i fiori senza che io me ne accorgessi?-
-Ehm...ho i miei metodi amore.-
-Amore ma...c'è anche un biglietto!-

Il volto di Liam, diventa tutto ad un tratto cupo. Non avrebbe mai previsto che Brian avesse addirittura pensato di firmarsi e di scriverle qualcosa...
Un senso di gelosia pervade l'anima del ragazzo che con curiosità osserva Alex mentre stacca il bigliettino accanto alle rose.
Con curiosità, Liam sporge il suo viso verso il bigliettino, ascoltando poi la ragazza che prova a leggere.









"It all built up, inside of me ...A place so dark, so cold
I had to set me free...Don't mourn for me, 
you're not the one to place the blame 
As bottles called my name..."

















La prima parte del paragrafo è incompleta ed Alex non riesce a capirne il motivo.















"But I can't see myself that way 
please don't forget me 
or cry while I'm away"
















-Ma Liam, non capisco...perchè mi hai scritta queste cose? Voglio dire...sembra essere uno sfogo di tristezza.-
-Ehm...ecco amore...io ho pensato di scriverti...i miei pensieri...si, i miei pensieri quando ti volevo accanto a me e mi facevo
divorare dalla gelosia.-

Ovviamente, Liam ringrazia un qualsiasi Santo protettore in cielo che l'abbia ascoltato. Per sua fortuna, il biglietto non è stato firmato da Brian.
L'unica pecca, è senza dubbio questo testo scritto a mano e per di più incompleto.
-Sei dolcissimo!- Continua Al, dimenandosi tra le braccia del ragazzo con felicità. 
-Allora, oggi sei tutta mia, vero?-
-No amore, per adesso devo correre in biblioteca ma appena sono fuori ti chiamo, okay?-
-Va bene Al ed i fiori?-
-Li porteresti a casa mia? Magari, aspettami lì...non dovrei trascorrere troppo tempo sui libri.-
-E chi ci crede! Sei una lettrice nata!-
Alex sorride al ragazzo, per poi lanciargli un bacio fugace e correre verso la biblioteca appena allestita.
Voltandosi a destra, riesce ad entrare nell'enorme stanza dominata da incredibili scaffali ben adornati. 
La giovane riesce a ritrovare una parte di sè, salutando il bibliotecario e frugando tra i vari libri nella speranza di poter trovare
qualcosa di interessante. Trovato il primo libro davvero affascinante per la copertina, Alex si siede ad un tavolino cominciando a leggerne la trama.
Immersa nel suo mondo, sente di poter quasi rinascere.
-Mi scusi signorina, stavo cercando un famossissimo capolavoro di "Shakespeare" Ma non riesco proprio a trovarlo...lei per caso, sarebbe così gentile
da aiutarmi?- Borbotta una voce affidabile.
Alex si volta, sorpresa di vedere quegli occhi color nocciola, osservarla con attenzione.
"Da dov'è sbucato?" Si domanda Al per poi sorridere con dolcezza al ragazzo che le si siede accanto.
-Quale opera vorrebbe leggere?- Tiene il gioco Alex, chiudendo il libro di cui stava leggendo la trama.
-Ero piuttosto indeciso tra le varie tragedie che egli ha scritto personalmente...però credo che mi cimenterò su..."Romeo e Giulietta".-
Ribatte Brian, sorridendo con un sorriso beffardo dipinto sul volto.
-Oh...credo che lei stia facendo un'ottima scelta.-
-Hey, dovevi dire qualcos'altro...!-

-Cioè?- Domanda Alex con curiosità vedendo il volto sognante di Brian. Impossibile non trattenere una risata.
-Oh Brian, Brian...perchè sei tu Brian?- Sbotta Brian con ironia, battendo le sue mani contro le sue stesse ginocchia.
-Ma non sono io la tua Giulietta!-
-Potresti diventarlo!-
-No grazie. Tu una Giulietta già ce l'hai e ancora devi presentarmela!-
-Non credo sia il caso!-
-Oh andiamo Brian...sono la tua migliore amica da anni ed ancora non riesco a capire quale sia il tuo prototipo di donna ideale!-
-Forse un giorno lo capirai.-
-Dai, sii serio per una volta!- 
-Mai stato più serio!-

-E come mai oggi non sei venuto a scuola?-
-Ho avuto da fare al negozio. Infondo, lo sai che siamo i tatuatori più bravi della California!-
Alex si alza dalla sedia, per poi frugare tra gli altri scaffali. Brian la segue, osservando il suo solito modo di ispezionare ogni singolo angolino
contenente un libro dalla copertina particolare. 
Brian, osserva con attenzione il volto della ragazza mentre prende un altro libro dallo scaffale per poi aprirlo ed annusarlo. Solo lui, sà quanto Alex
ami il profumo dei libri che è intenzionata a leggere.
-Credevo di meritarmi almeno un grazie, no?- Sussurra Brian all'improvviso, distendendo il suo braccio accanto ad uno scaffale evitando di far divincolare
Al.
-Grazie? Per cosa?-
-Per cosa!?-
-Perchè devo ringraziarti? Mi stai persino sbarrando la strada!- Continua Al, passando da un lato ad un altro per poter superare il corpo del ragazzo.
Syn la lascia finalmente passare, grattandosi la nuca con impassibilità nella speranza che lei abbia ricevuto i fiori, come previsto.
-Ah, non te l'ho detto? Oggi mi sono arrivate delle rose rosse!- Annuncia Alex con allegria, sedendosi di nuovo sulla sua solita sedia.
-E' proprio di questo che volev...-
-Liam è sempre così romantico...ha avuto davvero un'idea geniale! Un mazzo di rose rosse...non è fantastico?-
-L...Liam?-
-Si! E' stato lui a sorprendermi...mi ha lasciato un fascio di rose rosse dentro all'armadietto...figurati che mi ha anche scritto un bigliettino!-
-Al, dev'esserci stato un errore ecco io...-
-E' stato così romantico! Credo proprio di aver trovato l'uomo giusto per me questa volta.-
Brian sente di poter distruggere tutto ciò che sta osservando nei dintorni. L'odio, comincia a crescergli dentro a dismisura, mentre prova a respirare.
-Brian, ti senti bene?- Domanda Al, vedendo Brian alzarsi dalla sedia accanto senza darle alcuna spiegazione.
Gates non risponde, prendendo il suo giubbino tra le mani, per poi uscire dalla biblioteca rincorso da Alex che non riesce più a trovare la sua figura
al di fuori del corridoio scolastico.
Al comincia a sentirsi male, come se sentisse che tra non molto, sarebbe accaduto qualcosa di terribile.
Presa dallo sconforto e dalla strana sensazione che non le dà pace, la ragazza, torna a casa.



































ALEX POV'S



Io e Liam, ci avviamo verso uno dei bar frequentati da lui dove comincia a giocare a poker con alcuni amici.
Io resto semplicemente accanto a lui, vedendolo armeggiare con le carte e vincere ancora.
Gli urli di disperazione che emanano i suoi amici mi fanno ridere a crepapelle. E' davvero bello vedere un gruppo di amici divertirsi così
tanto giocando ad un semplice gioco da tavolo.
-Che ne dici di provare Alex?- Mi domanda Vergil, uno dei migliori amici di Liam, sfoggiandomi un enorme sorriso.
-Non sò giocare!- Sbotto con decisione, facendo sorridere tutti.
-Non è poi così difficile! Magari possiamo fare una partita di riscaldamento...ti và?- Mi propone poi Lucas, un ragazzo dagli occhi azzurri
ed i capelli rossi come il fuoco.
-Apprezzo il tentativo ma sto bene così.- Rispondo con gentilezza, sentendo poi le labbra di Liam posizionarsi sulla mia guancia.
Sorrido al bacio che mi ha stampato sul volto per poi sentire un nome che conosco bene.
-Brian, cosa ci fai tu quì?- Domanda Tom, vedendo Brian varcare la soglia del bar con un colorito rosso sul volto e perdutamente disperato.
La rabbia che gli leggo negli occhi, non promette niente di buono. 
Cosa gli è accaduto ora?
Liam accanto a me si alza con prepotenza, per poi sussurrarmi di restare seduta al mio posto. Annuisco alle parole del mio ragazzo osservando poi
il mio migliore amico posizionarsi contro il suo volto.
-Sai una cosa Haner? Le tue parole mi hanno davvero commosso.- Sbotta Liam irritato, vedendo Brian prendere un respiro profondo e portare il suo volto
contro quello degli altri ragazzi.
Cosa significa tutto questo? A quali belle parole si riferisce Liam?
-Hai giocato bene Liam...ma questo non è il tuo gioco.- 
Sentendo le parole strozzate di Brian, riesco a capire che la situazione sta letteralmente precipitando.
Senza rispondere alle mie azioni, mi alzo velocemente dal tavolo avvicinandomi ai due e posizionandomici nel mezzo.
Al centro, tra le due persone, provo a scrutare i volti di ognuno di loro.
Brian è arrabbiato, è spento, è emotivamente bloccato in sè stesso, ha il volto di un mostro  tortura le ragazze per poi farle
piangere ed ha il cuore di un dannato. Non ha anima, è completamente
fuori di testa, sta perdendo la sua fede...sta precipitando in un burrone e Dio solo sà cos'altro riesco a leggere in quegli occhi che sembrano
aver amato a vuoto per troppo tempo.

Liam ha gli occhi della rabbia, della prepotenza, della possessività e del potere. Occhi terribilmente affascinanti, nonchè poco sinceri.
-Alex, stanne fuori.- Mi dice Brian con poca gentilezza, mentre io stessa mi volto verso di lui dando le spalle a Liam.
-Brian, cosa sta accadendo quì? Cos'è successo...dimmelo! Io posso aiutarti!- Dico sentendo poi le mani di Liam posizionarsi sulle mie spalle.
-Nessuno può aiutarmi. E tu...dovresti semplicemente ascoltarmi per una buona volta...-
A cosa si sta riferendo Brian? Cosa sta cercando di dirmi?
-Haner, faresti meglio a tornartene da dove ne sei venuto.- Continua Liam alle mie spalle con nervosismo.
-Non posso se lei è quì.-
-Non voglio ripetertelo più Haner, vattene via.-
-Dove vado se è lei la mia strada?- 
Lo sguardo sofferente di Brian, mi penetra nell'anima. Non ho mai sentito delle parole più sincere di queste.
Osservando il suo volto, provo ad avvicinarmici ma Liam mi prende con violenza per poi sbattermi contro i suoi amici che mi prendono con velocità.
Mi dimeno tra le braccia di Vergil e Lucas che provano a fermarmi con tutta la loro forza di volontà ma io comincio ad urlare vedendo poi Liam colpire
con un pugno secco il volto di Brian.
La paura e la sofferenza percorrono i miei occhi, tirando fuori delle lacrime di dolore. 
-Fermi! Liam basta ti prego!- Urlo con tutte le mie forze, sentendomi incatenata a questi due ragazzi che non hanno intenzione di lasciarmi andare.
Devo fare qualcosa, non posso lasciare che Liam continui a fargli del male in questo modo.
All'improvviso però, Brian si rialza dimenandosi contro Liam e strattonandolo a terra. I due continuano a picchiarsi ed i miei singhiozzi cosparsi
da altre lacrime, non riescono a farli fermare in alcun modo. Urlo con tutta me stessa, candendo a terra ancora sorretta dai due.
Gattono verso Brian e Liam ma Vergil riesce ad acciuffarmi ancora una volta, costringendomi a restare immobile ed impassibile.
Giro il mio volto verso quello di Lucas, non riuscendo a guardare la scena che mi si è incollata agli occhi. 
Sangue. Schizzi di sangue ovunque.
Tutto questo mi riporta indietro col tempo...a quando ero solo una bambina distrutta dalla violenza e dalla possessione che il proprio padre nutriva
nei suoi confronti. Ero debole, quasi cieca ed inconfoldibilmente chiusa. 
Ero chiusa dentro...

Finalmente, si fa vivo un pò di silenzio attorno a tutti noi. Mi faccio coraggio e mi volto verso i due vedendo poi Brian rialzarsi.
Il pugno ricoperto di sangue, una sopracciglia quasi tagliata e gli occhi rivolti contro i miei.
Brian mi lancia un ultimo sguardo di tristezza e delusione, per poi uscire dal bar, vincente. 





























BRIAN POV'S



Ubriaco, cammino per le strade della città con una bottiglia di birra tra le mani. 
Non riesco a vedere nulla dinanzi a me...solo delle immagini capovolte e bizzarre.
Sono riuscito a dare anche questa volta una bella lezione allo stronzo che è riuscito a prendere il mio posto con una sorpresa
che avevo escogitato personalmente.
Sono così vuoto...come questa bottiglia che ho tra le mani...come il mio letto quando non vi ci è distesa Alex.
"L'amore ti troverà." Mi ripeteva sempre mia nonna, leggendo quei vecchi e stupidi romanzi sdolcinati che avrebbero potuto aumentare il senso di nausea
che provo in questo momento.
Non sò neanche io come mi sono ritrovato in questa situazione...
Questi sono tempi duri per chi prova a vivere un'amore impossibile come il mio. Per di più, pensare che Liam ha avuto il coraggio di mentire ad Alex e 
convincerla del fatto che sia stato lui a farle quella sorpresa e a scriverle quel bigliettino, mi fa uscire fuori di testa.
Già...il bigliettino. Come ho potuto essere così idiota?
Adesso Al non mi vorrà più vedere...l'ho fatto ancora...ho utilizzato la parte più assurda di me ovvero quella della violenza e per di più dinanzi
ai suoi tristi e fragili occhi. 
Piangeva cazzo e per colpa mia.
Tuttavia...se non posso averla io, non deve averla nessuno. 
Tra i pensieri ubriachi, barcollo tra le strade vedendo poi il volto di Alex davanti ai miei occhi. Sembra tutto così vero, sincero e reale che non posso far a meno
di avanzare.
-Alex...- Sussurro con debolezza, avvicinandomi alla mia Alex che mi sta sorridendo come le è solito fare.
-Io...io ti amo.- Continuo, avvicinandomi a lei e toccandole una spalla.
Cado a terra, sentendo il rumore della mia schiena mentre si sta infrangendo contro l'asfalto. Qualcosa mi ha colpito...
-Drogato di merda!- Mi urla contro una voce maschile mentre qualcuno mi dà un calcio secco nello stomaco.
-Fermo Tyler! Non vedi che sta male?- Continua la mia Alex, tenendo un ragazzo che non riesco bene ad osservare.
-E' solo drogato Elen! Li vedi gli occhi?- 
Elen? Perchè Elen? Chi è Elen?
-Lascialo stare! Dev'esser semplicemente ubriaco...-
Un altro calcio nello stomaco e la mia visuale è sempre la stessa.
L'uomo mi colpisce ed io sorrido. Sto sorridendo sentendo quei calci potenti distendermi sempre più sull'asfalto.
-Ma cosa fa...sta...sorridendo...- Borbotta ancora quella Elen che però, sembra essere la mia Alex.
Sorrido al cielo, ricambiando tutti i sorrisi che mi sta dedicando Al. 
-Basta così, andiamocene! E tu drogato di merda, se provi ad importunare ancora
la mia ragazza, sarai un uomo morto!- Continua il ragazzo, per poi prendere la mano della sua compagna per portarla via.
Sorrido ancora...sorrido fino a sentire le mie labbra bruciare. Perchè il volto di Alex sembra esser così reale dinanzi ai miei occhi?
Lei fugge via, con il ragazzo che mi ha colpito senza pietà pensando di esser un povero coglione che ci stava provando con la sua stessa ragazza.
Il mio sorriso anche sta fuggendo via...morendo ogni minuto in più.

Un altro "Ti amo" buttato al vento.



































NOTE DELL'AUTRICE.

Buon pomeriggio a tutti lettori!
Ed eccomi quì con un nuovo capitolo appena sfornato! Il mazzo di fiori...beh, un giorno forse ne capirete il motivo.
Volevo dire una cosa che credo dobbiate sapere...LA FF E' RIENTRATA NELLE FANFICTION PIU' POPOLARI DEGLI AVENGED SEVENFOLD.
Io, non sò che dire, davvero. Per me questo è stato un vero e proprio traguardo ma credo che tutto questo sia solo merito vostro.
Mi avete sempre sostenuta e avete mandato voi avanti questa ff riempieno anche il mio cuore di emozioni indescrivibili.
Ovviamente, quando pubblicherò l'ultimo capitolo che per vostra fortuna/sfortuna verrà pubblicato tardissimo dato che la storia
è ancora un bel pò lunga, ringrazierò ogni mio singolo lettore. 
Oltre questo, ci tengo a dirvi che il trailer è in fase di sviluppo...ma per il resto, chi sarebbe interessato a svolgere un piccolo
trailer per la storia? Voglio dire, il mio trailer potrebbe anche non piacere, quindi vorrei che tutti voi lettori creaste un video - trailer
da dedicare alla ff. Immaginazione, fantasia...fate voi insomma! Sarò felice di vedere i vostri lavori...se siete intenzionati a partecipare
scrivetemelo nella posta di EFP ed io vi lascerò la mia e-mail in cui mi potrete inviare il video. Fatemi sapere! Se non vuole proprio partecipare
nessuno, il mio ve lo linkerò lo stesso.
Per il resto, spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto ed ovviamente fatemelo sapere con una recensione. Sapete dopotutto, che amo
leggere le vostre opinioni. 
Grazie a tutti e buona giornata! XOXO.


P.S Domani i Sevenfold saranno a Milano! Io purtroppo non sarò al concerto fisicamente ma con il cuore invece, ci sarò e come!
In bocca al lupo a tutti coloro che domani saranno sotto quel palco. 
Un bacio dalla vostra...



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 16
*** 16. Stand By Me ***


16° Stand by me.














BRIAN POV'S


Entro nell'istituto con disinvoltura, scrutando le persone che continuano ad osservarmi.
Cosa c'è di strano nel vedere un ragazzo con una mano fasciata ed un piccolo graffietto sulle sopracciglia? Beh, dopotutto viviamo in un 
mondo in cui le persone sono decisamente troppo ficcanaso.
-Cos'hai da guardare?- Dico con rabbia ad una ragazza che mi stava fissando con attenzione. 
-Hey amico, rilassati...- Mi sussurra Jimmy mentre insieme a Matt e gli altri attraversiamo il lungo corridoio.
Credo che se ieri notte i miei amici non fossero riusciti a ritrovarmi, avrei rischiato di morire sotto ad un auto. Quante probabilità avevo
di ubriacarmi ed addormentarmi nel bel mezzo della strada? Un auto mi avrebbe fatto fuori a momenti. Fortuna che quelle strade non sono mai state
troppo trafficate.
Avanzo a passo svelto per il corridoio, osservando poi la figura cupa di Alex mentre apre il suo solito armadietto.
Mi avvicino al suo corpo, mentre gli altri si divincolano lasciandoci soli. Lei sà che mi trovo ad un solo passo dall'accarezzarle una spalla ma tuttavia, continua
a mantenere i suoi occhi fissi contro i libri che deve ancora prelevare dall'armadietto.
-Ti faccio così paura?- Le dico con un tono di voce caldo e pacato che dovrebbe tranquillizzarla.
Alex non si gira, continuando a far finta di scrutare i libri. 
-Alex...guardami.- Le sussurro riuscendola a far voltare verso di me. Lei sembra aver preso una scossa ed io ne sono rimasto fulminato.
Gli occhi gonfi e secchi, spiegano tutto. 
Per non parlare poi di quello sguardo da combattente che questa volta mi avrebbe dato del filo da torcere. Osservo ancora il suo viso, per poi sgranare
gli occhi, osservando le sue labbra completamente spaccate a metà.
-Al...chi ti ha fatto...-
-Adesso devo andare...-
-Tu non vai proprio da nessuna parte.- Le dico prendendola appena in tempo e distendendola contro l'armadietto in ferro.
-Brian, lasciami andare...ho lezione.- 
-Non me ne importa un emerito cazzo se tu hai lezione o no!-
Ecco, l'ho spaventata ancora con i miei soliti modi bruschi. 
-Non volevo urlarti contro...-
-Lascia stare...ormai tutto questo non ha più nessun effetto su di me. Lo hai fatto così tante volte...-
-Alex, ti dò cinque secondi per dirmi il nome del bastardo che ha osato anche solo sfiorarti!-
-Nessuno! Contento?-

-Non ti credo.-
-Bene, faresti meglio a farlo.-
-Al, perchè mi stai mentendo in questo modo?-
-Non ti sto mentendo... non è successo niente.-

 -Non credevo avessi mai avuto il coraggio di mentirmi.- Urlo fuori di me, vedendo poi Matt smettere di parlare con alcuni amici ed avvicinarsi a noi.
Alex resta in silenzio, ancor più spaventata di prima. 
-Non hai la minima idea di quanto possa farmi male vederti in questo stato?-
-Brian, io sto benissimo, ti ringrazio per la preoccupazione...-
-Stai benissimo!? Sarà che stai mentendo anche a te stessa pur di far del bene a qualcuno! Al, io ti conosco...non puoi mentirmi così.-
Non posso accettarlo. Non posso proprio accettarlo.
-Possiamo parlarne in un altro momento? Ho lezione Brian.-
-La professoressa Way potrà aspettare! Al, ti prego...- Mi sporgo verso di lei ancora una volta, ma Matt mi prende le spalle, fermandomi.
Valary DiBenedetto, prende il braccio di Alex per allontanarla da me.
-Ops Al, finalmente ti ho trovata! Dobbiamo sbrigarci, la professoressa Way ci sta aspettando per la lezione
di psicologia...sono sicura che sarà già in classe ad aspettarci.
- Sbotta la biondina, portando via Al mentre
Matt continua a tenermi le spalle per evitare che le seguissi. Ma cosa diavolo sta accadendo al mondo?
-Brian cazzo, vuoi darti una calmata?- Mi dice Matt, guardandomi mentre poggio la testa contro il muro freddo dandomi a testate da solo.
No che non voglio. 
-L'hai vista? Voglio dire...l'hai vista davvero come l'ho vista io?- Borbotto sentendomi quasi gli occhi lucidi.
-Spaventata ed arrabbiata? Ah beh, non è poi una novità...solitamente quando è in tua compagnia le accadono spesso queste cose.- Risponde Shads,
avvicinandosi a me ancora una volta.
-Non intendevo questo. Era spaventata ma...c'era qualcosa di diverso in lei. E poi...hai visto anche tu le sue labbra? Erano totalmente 
spaccate a metà.-

-Non ci ho fatto caso...-
-Perchè eri troppo occupato a guardare le tette di Val.-
-Che!? Io non ho fatto niente!-
-Sei anche tu pessimo a dire le bugie.-
Le fossette di Matt, diventano improvvisamente rosse. Matt si è...imbarazzato!? No, non può essere...
-Io credo che dovremmo continuare a parlare di Al...era davvero ridotta male?-
-Aveva anche gli occhi rossi...avrà passato la notte a piangere. Non può essersela presa così tanto solo perchè ho
massacrato di botte il suo fidanzato!-

-Beh, se sapessi che avresti picchiato la mia ragazza, credo che verrei a spaccarti la faccia Gates.-
-Non sono stato io a cominciare, ne abbiamo già parlato. C'è un motivo ben preciso se ieri mi hai trovato sperduto e mezzo ubriaco!-
-Era solo un mazzo di rose...-
-Era il primo mazzo di rose che avevo deciso di comprarle, sai quanto odio queste cose.E adesso? Lei crede che sia stato lui a dedicarle un gesto così romantico...!-
Dopotutto, io non avrei mai potuto fare una cosa del genere.Non sono  proprio il tipo da cose così sdolcinate...
-Sono sicuro che un giorno anche lei metterà ordine nella sua vita.-
-Non è importante questo! Io voglio semplicemente che sia felice ma...non lo è! Qualcuno le ha fatto del male ed io devo scoprire chi.-
-Brian, cerca di calmarti adesso. Quando si sentirà pronta, sarà lei a parlartene.-
-Non credo di farcela. Devo sapere cosa le sta accadendo...e lo devo sapere adesso...prima che sia troppo tardi.-
Matt mi guarda con angoscia. E' abituato a questo, anzi, delle volte ho avuto anche atteggiamenti peggiori.


















Sono passate le settimane, i giorni, le ore, i minuti, i secondi...
Incredibile come ogni giorno sia peggiore del precedente. Mi guardo intorno, nella mia stanza non c'è nient'altro che dolore.
-Brian, tesoro, sei quì?- Sussurra mia madre preoccupata, bussando alla porta della mia camera.
-Che c'è?- Sbotto quasi infastidito dalle sue premure. Ma lei ha ragione...saranno giorni ormai che non esco di casa per paura di incrociare
quel volto dolente. Non sopporterei di soffrire ancora...ho intenzione di non farmi vedere per un pò in giro...magari, in questo modo, la situazione
che si è creata tra me e Al potrebbe calmarsi.
-Non hai mangiato niente a pranzo...cosa credi di fare?- Continua mia madre con quel briciolo di preoccupazione in più che di solito
mostra. 
-Ti ho già detto che non ho fame.- Ribatto con più decisione, pensando a quanto ho lottato in questi giorni per evitare Al. 
A scuola, non ho fatto altro che nascondermi dietro i volti degli altri studenti e per di più, ho fatto il possibile per non camminare in gruppo con
i miei amici. Alex mi avrebbe notato all'istante, vedendomi in compagnia di Jimmy e gli altri ed è per questo che ci siamo incontrati solo durante
la pausa pranzo e alla fine delle lezioni. Nonostante tutto, non sono andato a lavoro e ho saltato più volte le prove con la band sapendo che Alex è
venuta a cercarmi ininterrottamente.
Ho lasciato cadere il mio cuore ed ho bevuto bottiglie intere di Jack Daniel's sentendomi il fegato andare in fiamme.
I ragazzi mi sono stati vicino come sempre e hanno spiegato ad Alex che per un periodo desidero solo restare da solo con me stesso. La verità è che
ho bisogno di restare da solo per stabilire chiarezza e positività alla mia mente. 
Mia madre non insiste ed io mi distendo sul letto, chiudendo leggermente i miei occhi. Credevo di ritrovare un pò di tranquillità in questo modo,
ma come al solito, mi sono sbagliato.
Quando chiudo gli occhi, tutto ciò che riesco a vedere è solo quel volto. Quel volto così piccolo e fragile che sembra aver vissuto più del dovuto.
Non sono mai stato un amante delle cose semplici, ma questa volta ho davvero superato me stesso. Alex è una meta, una meta irraggiungibile
che non riuscirei mai ad acciuffare. E' così semplice ma allo stesso tempo così...vera. Lei è vera. Non è finta come tutto il resto delle ragazze
che non perdono tempo a togliersi i vestiti.
Mi rialzo velocemente dal letto, avvicinandomi poi al mio armadio prendendo dei vestiti. Una maglietta nera, una giacca ed uno dei miei soliti jeans
scuri. Mi vesto velocemente, prendendo poi la mia chitarra per caricarmela sulle spalle.
Deciso, esco dalla camera ignorando lo sguardo preoccupato dei miei genitori che provano inutilmente a dirmi qualcosa. Non ho voglia di ascoltare niente
così esco di casa sbattendo la porta e mandando a puttane il mondo intero. Perchè è così...quando è Alex ad assalire la mia mente, il resto del mondo,
può anche scomparire.
Sarà sbagliato, sarà da egoisti, ma non mi và di parlare con persone che vedrebbero solo del negativo in me. Nessuno prova a capirmi oltre i miei
migliori amici ed ovviamente Alex. 
Tra le strade della California, sento il vento gelido di Novembre, cominciare ad inumidire i miei occhi ed il mio volto ormai segnato da un brutto
destino. 
Passo senza rendermene conto dinanzi alla finestra della casa di Al. Dò un'occhiata veloce all'interno della casa, vedendo poi Alex alle prese con 
uno dei suoi libri. Seduta sul divanetto del salone, continua a sfogliare le pagine di un libro che non riesco bene a decifrare.
Irrimediabilemente irrecuperabile, sorrido senza rendermene conto vedendola così concentrata e stupita da ciò che sta leggendo. Come vorrei essere
una mosca sul muro per poter percepire ogni suo singolo movimento e starle accanto senza aver paura di farle del male.
Ho sbagliato se speravo di poterle dare un cuore già spezzato dal principio.
Ed eccola lì, mentre si alza velocemente dal divano, affogando la testa nel suo dolore. Vorrei poter essere lì con lei e dirle ancora una volta
che finchè saremo insieme, il resto può esser solo un semplice e banale contorno. Ma non posso. 
Questa volta sono io ad allontanarmi da te Al.
Preso dallo sconforto, mi avvio verso il parco in cui l'ultima volta io e Al ci lanciammo del fango addosso...rido al pensiero e mi lascio abbandonare
dal piacere dei ricordi che impercettibili sembrano entrare nel mio cuore, accoltellandolo ad ogni singolo passo.
Arrivato, comincio a comporre qualche suono decente con la mia chitarra nella speranza di poter concludere il testo che stavo scrivendo per la mia 
migliore amica. Dopo esser riuscito ad arrangiare qualcosa, noto con delusione che l'altalena dinanzi ai miei occhi si sta muovendo lentamente, colpita
dalle piccole scariche di vento che mi fanno rabbrividire...

























"

-Più veloce Brian, più veloce!-
-Sto facendo del mio meglio!-
-Ma non è abbastanza!-
-Così va bene?-
-No, più veloce e più forte!-
-Ho paura di farti male!-
-Ma no che non lo farai! Voglio riuscire a toccare il cielo con un dito...-
-Ma è impossibile!-
-Solo se non ci credi!-
-Infatti, non ci credo.-
-Quando riuscirò a toccare le stelle e raggiungere la luna, ti rimangerai tutto ciò che hai detto!- "





















E lei non capiva, che più spingevo la sua piccola spalla nella speranza di aiutarla a raggiungere le stelle, più io me ne innamoravo.
Ero io quello che era riuscito a toccare il cielo con un dito...ero io il bambino fortunato che aveva raggiunto la luna sentendo semplicemente
il suono di una bambina che rideva felice.
Perchè solo insieme eravamo davvero felici. Solo insieme, eravamo completi.
Come vorrei che esistesse una pillola, un medicinale o semplicemente una pietanza che riesca a farmi dimenticare cose che probabilmente
Al avrà già sotterrato.

Dopo la nostra breve ma intensa infanzia, Alex cominciò ad avere i primi approcci con gli uomini ed io con le donne. Eravamo così inesperti che al solo pensarci,
mi rendo conto di quanto siano cambiate le cose. Io ho sempre avuto il mio solito ruolo da "puttaniere" e lei era  la classica ragazza ben voluta da tutti gli
uomini ma destinata a pochi. Inutile dire, che lei non ha mai avuto storie durature e i suoi fidanzatini sono stati davvero pochi. Io invece,
ho fatto davvero di tutto per poterla dimenticare. Ho persino tentato di donare il mio amore ad una ragazza della mia età che mi sbavava dietro.
Peccato che ogni volta che le mie labbra si riducevano a baciare quelle di un'altra, non facevo altro che ricordare le piccole e dolci labbra di Al che mi hanno segnato a vita.
Interrompendo i miei ennesimi ricordi, torno a casa.




















ALEX POV'S


L'ho cercato ovunque, ma di Brian non c'è alcuna traccia. 
-Avanti Al, vorrà semplicemente restare da solo...lo sai com'è fatto.- Mi dice Jimmy, tamburellando le bacchette della sua batteria sulla mia testa.
-Già...e comunque, sta bene...non ne vale la pena complicarsi la vita.- Continua Matt, mostrandomi uno dei suoi meravigliosi sorrisi.
-Questo garage cade a pezzi!- Sbotta invece Vee, tornando da noi e portandoci delle buone cioccolate calde appena preparate dalla madre.
-Non lamentarti Vee, almeno abbiamo un posto dove provare!- Sbotta Johnny questa volta, prendendo la sua tazza di cioccolata e porgendone una anche a me.
Lo ringrazio, per poi ritrovarmi accanto a Jimmy e Matt e dinanzi a Johnny e Zacky.
Mentre ognuno di noi beve la propria cioccolata, io scruto con attenzione i volti dei miei amici, cercando di capire cosa stiano tramando. Loro sicuramente
sanno qualcosa in più su Brian e non capisco perchè si ostinano a fare i misteriosi anche con me.
Sono o non sono la loro migliore amica?
-Al, la smetti di fissarmi in questo modo? Mi sento terribilmente osservato e la cosa non mi piace per niente!- Scherza Vee, sorridendomi per poi
coinvolgere anche me.
-Io non ce la faccio. Devo andare da Brian...devo sapere cosa gli prende...- Mi alzo improvvisamente dal divano, ma Matt mi prende velocemente un 
polso per farmi sedere di nuovo.
Accetto le condizioni ed osservo ancora i volti visibilmente strani dei Sevenfold.
-Alex, credo sia meglio lasciarlo solo per un pò.- Mi suggerisce Jimmy, guardandomi con tenerezza.
-In questo periodo sono successe così tante cose che mi sembra quasi di impazzire...-
-Questo non è un buon periodo per voi due... vero?-
-Esatto Matt...ma sono sicura che passerà in fretta o almeno spero.-
-Al, si può sapere perchè continui a strofinarti la guancia e riportarci su tutti i capelli? E cos'è quello scaldacollo? Tu li hai sempre odiati!-
Beccata. 
"Okay, adesso menti...non hai nulla da perdere."
-Mi sbagliavo...sono davvero comodi e caldi.-
-Chi le capisce le donne!- Sorride Jimmy, distendendosi interamente sul divano e sbadigliando.
Sospiro con tranquillità. Menomale, adesso sono fuori pericolo.
-Parlando di donne...hai fatto amicizia con...Valary?-  Mi domanda improvvisamente Matt. 
-Si...voglio dire...è una brava ragazza ed è il perfetto contrario di Michelle.-
-Cosa? Ma se sono gemelle!-
-E posso assicurarti Johnny che sono l'opposto. Ho avuto il piacere di scambiare anche quattro chiacchiere con Val data la sua bontà nei miei
confronti...-
-Sei sicura che non sia tutto un piano? Voglio dire, di punto in bianco Valary Dibenedetto ti salva il culo davanti a tutti e ti dice che 
è dalla tua parte...- 
E Jimmy ha ragione. E' stato tutto così strano...
-Ma che dite!? Val è una ragazza dolcissima e a dir poco splendida.- Ribatte Matt quasi infuriato, osservando poi i nostri volti completamente
sorpresi. Mascella contratta, occhi fissi e guancie diventate improvvisamente rosse come pomodori.
Jimmy accanto a me ha la bocca aperta a metà, Johnny per poco non cade dal divano e Zacky guarda Matt inarcando un sopracciglio...proprio
come avrebbe fatto anche Brian in questo preciso momento.
-Matt, non abbiamo detto niente di male su Val, anzi, stavo per dirti che è stata davvero gentile nei miei confronti come lo sono stata
anche io con lei.- Rispondo continuando a fissare il volto di Shads mentre prova a guardare un punto non ben definito della stanza. Le guancie
rosse, la mano tremante e gli occhi lucidi...OH MIO DIO.
-Matt! A te piace Val!- Sbotto con emozione, travolgendo Jimmy per poi alzarmi velocemente.
-Non è vero.-
-Si che lo è! Guardati...sei stra cotto!-
-Non è vero.-

Tutti cominciano a ridacchiare mentre Matt assume uno di quei suoi soliti sguardi da duro. Non riesco a trattenere la mia felicità e gli piombo
addosso, abbracciandolo forte. 
Voglio solo fargli capire, che con me può parlare di qualsiasi cosa...non deve aver paura di ammettere i suoi sentimenti.
-Non riuscirò mai a conquistarla...- Continua Matt, avvolgendosi a me per poi propormi un piccolo sorrisino timido. 
-Cazzate! Se vuoi, potresti conquistarla con uno dei tuoi semplici e sinceri sorrisi! Val è una ragazza davvero pestifera ma è così dolce
da far  sciogliere chiunque con un suo sorriso...-
-Dio quanto può essere bella quella ragazza?-
-Oh cazzo, Mr.Fossetta si è innamorato!- Urla Jimmy, facendo ridere poi gli altri e beccandosi uno sguardo poco piacevole sia da parte
mia che di Matt.
-Smetteta voi di prenderlo in giro! Un giorno vi ritroverete anche voi nella sua stessa situazione!- Dico con dolcezza, dando uno schiaffetto amichevole sulla nuca 
di Jimmy.
-Ma si può sapere perchè ci picchi sempre? Ricordo che da piccoli ci schiaffeggiavi in continuazione! Sei solo fortunata perchè sei una donna!-
Urla Rev con un elevato senso dell'umorismo che riesce a farmi sorridere.
-Ma avevo le mie ragioni per farlo! Voi vi nascondevate sotto al tavolo in cui mia madre e le sue amiche prendevano il caffè! Quante volte avrò
chiesto a quelle stupide donne di non indossare delle gonne!-
-Già, peccato che quei bei momenti di gloria finirono quando Brian sbattè con la testa contro il tavolo e le amiche di tua madre ci trovarono
tutti lì sotto mentre osservavamo il loro intimo.- Continua Zacky con uno sguardo sognante, a dir poco vomitevole.
-Si, ma ti ricordo Vee che fu proprio per colpa tua che Brian sbattè con la testa contro il tavolo! Cazzo e quante stronzate che dicevi
all'età di soli cinque anni.- Continua anche Johnny, sorridendo ai bei ricordi.
-Eravate proprio tremendi!-
Ed è vero...lo erano. Sarà perchè erano ansiosi di scoprire il mondo o semplicemente perchè avevano la vivacità e l'ambizione nell'animo.
-Tornando al discorso di prima...cosa ti ha detto Val? Ti ha parlato di me?- Riprende Matt il discorso, più serio che mai dopo aver sorriso per tutto il tempo.
Ovviamente è sempre bello ricordare i vecchi tempi che probabilmente non torneranno più.
-Di te niente e  per il resto non mi ha detto nulla di tanto eclatante.E' sempre stata la pecora nera della famiglia e Michelle la prediletta. 
Inoltre, la gemella ha sempre approfittato della bontà di Val...tutto quì.-
Gli occhi di Matt, diventano improvvisamente tristi.  
-Beh, adesso devo andare ragazzi...- Dico prendendo velocemente la giacca e la borsetta.
-No Al, resta ancora un pò!- Brontola Jimmy, togliendomi la giacca dalle mani. Io la prendo di nuovo, cercando di mantenere la calma.
Devo andare. Devo scappare prima che se ne accorgano...
-E' tardi, mamma sarà in pensiero...-  
Lascio un bacio sulla guancia a tutti e prima che Matt potesse chiedermi qualcos'altro, chiudo la porta del garage salutando i genitori di Vee.
Il padre mi apre la porta con gentilezza ed educazione e quando mi rendo conto di esser finalmente uscita da casa
Baker, dò libero sfogo ad un sospiro liberatorio.


































RITORNO AL NARRATORE ESTERNO...


Ed Alex continua ad aggiustarsi quello strano scaldacollo che odia più di sè stessa.
Le lacrime fredde, cominciano a scendere dai suoi occhi gocciolando sulla strada mentre si incammina verso una meta non precisa.
Avvolta nelle sue lacrime e nei suoi dolori, mette le mani nelle tasche della giacca cercando di ripararsi dal freddo.
Alcuni bambini che corrono attorno a lei, le danno un motivo in più per esprimere la sua tristezza al mondo. Alex fa finta di niente
e torna sui suoi passi sentendo il gran bisogno di fare qualcosa in più per sè stessa. Voltandosi verso un auto, vede al volante la figura
di Brian pronto ad ascoltarla , osservandola con serietà e delusione.
Un'allucinazione...una semplice e quasi innocua allucinazione.
-Ciao bellissima, che ne dici di salire in macchina?- Un ragazzo biondo dallo sguardo non ben definito, prova a sedurla.
-No grazie.- Risponde Alex con decisione, distogliendo velocemente lo sguardo dall'auto vedendola poi allontanarsi.
Ha davvero avuto il coraggio di vedervi Brian al volante di quell'auto?
Tremante, Alex corre verso la meta giusta, pensando a quanto possa tenere a cuore quel ragazzo così violento ed indeciso che però, non le avrebbe
mai fatto del male.
Pensando alle tristi parole dei suoi amici, Alex bussa velocemente alla porta di casa Haner sentendo il cuore batterle a mille.
Quando la porta di casa viene aperta da Brian, egli stesso, si ferma sulla soglia della porta con gli occhi più belli che Al avrebbe mai potuto
vedere. Occhi pieni di sofferenza ma allo stesso tempo, pieni di...amore.
-Al...- Sospira Brian, vedendo poi Alex asciugarsi le lacrime che le scendono dal viso con la manica della giacca. 
I due si osservano per alcuni minuti e dopo un pò, la ragazza si decide a togliersi quello scaldacollo che le risulta un qualcosa di terribilmente
ingombrante.
Gli occhi di Brian, diventano cupi e spenti come se volessero urlare al cielo quanto dolore sta provando in questo momento.
Non avrebbe mai pensato di ritornare al giorno in cui Al venne per la prima volta davanti alla porta di casa sua per mostrargli quei lividi scuri
che avrebbero segnato ogni singolo attimo della sua vita, nonchè anche il suo futuro.









































NOTE DELL'AUTRICE.



Salve a tutti carissimi lettori!
Come state? Io ...si, dai, sto bene! Ho affrontato qualche giorno di depressione 
per colpa di quel concerto a Milano ma adesso sono tornata più avvincente di prima!
Okay, non vi nascondo che ho visto le foto, osservato con attenzione i video e sono così felice di aver ritrovato
dei Sevenfold terribilmente esaltati e spensierati. 
Complimentoni a chiunque sia stato sotto quel palco perchè...cavolo, vi siete fatti valere Sevenfoldist!
Bene, chiuso l'argomento concerto, torniamo alla ff.
Avete capito più o meno cosa è accaduto alla piccola Alex? Tuttavia, nel prossimo capitolo verranno chiarite molte
cose che dovrete sapere! Oltre questo, sto aggiornando spesso e spero di continuare di questo passo! Sempre se lo vogliate, ovvio!
Ringrazio tutti i lettori che continuano a seguirmi...sapete, io non riesco a capire neanche come ho cominciato. Ho cominciato a scrivere
per caso e adesso non riesco più a farne a meno...in parte, è anche merito vostro. Mi spronate a continuare ed io credo di dovervi molto.
Non a caso, c'è un trailer che vi sta aspettando...vi prometto di fare il possibile per caricarlo prima delle vacanze natalizie!
Okay, questa volta mi sono dilungata troppo e già sò che ne avete le scatole piene di me...come darvi torto!
Fatemi sapere sempre con una recensione cosa ne pensate della storia...insomma, condividetela con il mondo!
Un bacio miei piccoli lettori <3

















-SynysterIsTheWay

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Capitolo 17
*** 17. Salvation. ***


17° Salvation.














Brian sentendo la necessità di morire tra quel piccolo e grazioso corpo opprimente, 
avvolge le sue braccia attorno ad esso.
Un singhiozzo, due singhiozzi, tre singhiozzi...solo questo riesce ad udire dalle labbra tremanti della sua bimba
Perchè infondo, Alex resta pur sempre la sua bimba.
Accarezzandole i capelli, il ragazzo la spinge in avanti chiudendosi poi la porta alle spalle. 
"Shh" Le sussurra Brian, prendendole il viso tra le mani ed incitandola a restare in silenzio. Alex avrebbe tante cose da dirgli ma non ci riesce
sentendosi capita ancora una volta.
Haner la incita a restare in silenzio cercando di non lasciarsi trasportare dalla situazione e cercando di distrarre ogni suo singolo
pensiero rivolto alla ragazza che ha dinanzi a sè.
Prendendole la mano, Brian la porta nella sua stanza facendola sedere sul letto. Asciugandole le ultime lacrime, contrae la mascella sentendosi
così terribilmente stupido da non riuscire neanche a guardarla negli occhi.
Tornando in cucina, il ragazzo le prepara velocemente una tisana alle erbe per poi salire le scale con velocità e tornare da lei.
I lividi visibili sul suo collo, il pianto che non sembra voler smettere e le mani che tremanti continuano ad avvolgersi tra quei capelli profumati
in cui Brian avrebbe preferito sprofondare fino allo sfinimento.
Haner poggia la tazza sul comodino con durezza emettendo un rumore assordante. 
-Bevi e...cerca di dormire.- Sospira il ragazzo, maledicendosi per il tono di voce così freddo e cattivo con cui ha pronunciato quelle parole.
Alex non risponde, chiedendosi il perchè di questa reazione da parte di Brian. Perchè avrebbe voluto trattarla in quel modo?
-Brian...io...-
-Dormi Al. Ne parleremo un'altra volta.- Brian non dà alcuna possibilità ad Alex di ribattere e prendendo un cuscino dal letto,esce dalla
camera con indifferenza.
Dopo aver bevuto della tisana, Alex senza perdere tempo, corre velocemente verso il salotto di casa Haner ritrovandolo lì, disteso sul divano con gli 
occhi chiusi.
Probabilmente, si sarà già addormentato.
Ferita dai comportamenti del suo migliore amico, la ragazza prova ad avvicinarsi al divano con lentezza per poi inginocchiarsi proprio accanto a lui.
Faccia a faccia con la realtà, Al sporge il suo viso contro quello di Brian che dorme beato.
-Perchè continui ad evitarmi? Perchè fai di tutto pur di starmi lontano...mi odi davvero così tanto?- Sussurra Al, ricordandosi poi del volere
dei suoi migliori amici. Loro l'avevano avvertita e lei ha voluto continuare a sperare di testa sua, come sempre.
-A scuola non sono riuscita a trovarti, tornata a casa ho provato a chiamarti più volte ma il tuo cellulare era spento e quelle volte che era
acceso non hai fatto altro che riattaccare...non avevo il coraggio di venire quì ma cazzo se sto male...mi manchi Brian, mi mancano da morire
le nostre risate, il nostro cantare come galline...-
All'ultima parola, la giovane si lascia sfuggire un sorriso. 
-Tu...mi stai odiando Brian? Mi stai allontanando? Mi stai...abbandonando?-
Nessuna risposta alle domande che Alex continua a sussurrare osservando il volto dormiente del ragazzo. 
Arrendendosi, Alex si rialza per tornare in camera ma Brian, questa volta,le prende un polso spingendola verso di lui. 
Facendola distendere sul suo corpo, Brian le sorride con malizia.
-Tu...io...noi...hai sentito tutto?- 
-Avrei preferito essere sordo.- Ghigna Brian, vedendo poi Alex dimenarsi per poter scendere dal quel corpo caldo e muscoloso terribilmente invitante
quanto distruttivo.
-Raccontami com'è successo.- Continua il ragazzo, mentre i loro nasi continuano a sfiorarsi.
Alex si alza velocemente dal corpo del ragazzo per poi raggiungere le scale ed il corridoio della casa. Non ha voglia di parlarne ma sà che 
in un modo o nell'altro deve. Brian è il suo migliore amico e certe cose potrebbe confidarle solo a lui.
Inutile dire, che Brian segue Alex nella camera per poi vederla coricarsi nel letto. Gates le si avvicina, posizionandosi accanto e coprendo
con una coperta i corpi di entrambi.
-Quando...tu te ne sei andato, gli amici di Liam lo hanno rialzato dal pavimento ed io mi sono offerta di portarlo a casa mia per curargli quelle
piccole ferite che gli avevi provocato...dopo aver cercato di pulirgli il sangue che scorreva ancora dal suo viso, lui ha cominciato a parlarmi
di te e di noi. Mi ha chiesto di non mettermi in mezzo e voleva quasi venire a casa tua e farti del male...io mi sono posizionata davanti
alla porta di casa mia per evitargli di fare cazzate. Mia madre non c'era...come sai, lavora fino a tardi e mentre provavo a farlo ragionare lui
ha cominciato ad urlarmi contro...mi ha detto che la gelosia lo sta uccidendo e che se ti avrebbe visto ancora in mia compagnia non ti avrebbe risparmiato.
Così, sono rimasta davanti alla porta di casa e lui mi ha spintonata a terra. Ho cominciato a piangere e quando gli ho detto che non avrei mai
rinunciato a te mi ha...data uno schiaffo...- Spiega Alex con le lacrime agli occhi, vedendo il volto di Brian cambiare a dismisura.
Brian sta sanguinando dentro...perso in dei pensieri assurdi che lo spezzano in due. E' come una coltellata nello stomaco...un qualcosa di lacerante
che neanche lui riesce ad esprimere. 
Il suo volto, ricade improvvisamente sul bordo del letto, martellando continuamente la mano sulle sue stesse ginocchia. 
-Continua.- Incita Brian, nella speranza che Al potesse raccontargli ogni minimo dettaglio.
Sospirando, Al sposta il suo volto contro quello del ragazzo che continua a fissare il vuoto dinanzi a sè.
-Dopo uno schiaffo...Liam mi ha portato sul letto e mi ha costretto a ripetere tra le lacrime tutto quello che voleva che gli dicessi...-
-Cosa hai ripetuto?-
-Che sono sua. Che sono sua e di nessun altro. Che è lui l'unico uomo per me...ma...non è stata questa la cosa peggiore.-
Brian deglutisce, pronto al colpo finale.
-Mi ha data così tanti schiaffi sul corpo mentre mi imponeva di ripetergli quelle cose...che adesso non riesco neanche più a capire se sono viva o
se sono morta...- 
Brian si sente mancare. L'aria intorno a lui, sta diventando sempre più soffocante ed il sudore continua a scendere dalla sua fronte senza alcun
limite di sosta.
Improvvisamente, Haner riesce a sentirsi in colpa. Se solo lui non l'avesse lasciata con Liam...se solo lui fosse stato più presente in quest'ultimo
periodo e se solo lui avesse abbandonato la sua rabbia per starle accanto tutto questo
forse non sarebbe mai accaduto. Ed invece no. Brian non si era fatto vedere...Brian aveva preferito soffrire
in silenzio ed andarsene senza che lei potesse rendersene conto.
Altre lacrime, più dolorose, scendono dal viso di Alex bagnando anche le sue labbra spaccate in due che chiedono pietà.
E Brian...beh, lui è perso...è perso nella sua mente mentre prova un modo efficace per far fuori l'uomo che ha osato sfiorare la sua bimba.
-Mi ha ricordato...mio padre.- 
A quelle parole, Brian prende velocemente il viso di Alex per portarselo sul petto.
-Dov'eri Brian? Dov'eri finito?- Piange Alex sul petto del ragazzo, creando una voragine nel suo cuore abbastanza profonda da poterci sprofondare.
"Sopravvivevo per te" Pensa Brian, baciando la testa della ragazza mentre la vede stringere con le dita la canotte nera che ha indosso.
-Annegavo nei miei peccati.- Sussurra Haner, tenendo stretta a sè la ragazza. 
Alex non risponde, limitandosi ad ascoltare i battiti continui del cuore di Brian. Uno strano pensiero, percorre la mente di Al che 
sarebbe potuta morirci così.
"Perchè mi fai questo strano effetto Brian? Perchè non riesco a starti lontana...perchè ogni volta che ho il cuore a pezzi, torno sempre e solo
tra le tue braccia?"

Domande a cui Alex stessa sente di non poter trovarne le risposte. 
Brian si distende sul materasso, accompagnato da Alex che continua a stargli vicino senza aver paura di una sua reazione particolare. 
Alex sà che Brian non prova niente per lei...o almeno, ci spera.
Sotto le coperte, al caldo, Brian continua a tenere stretta la ragazza nella speranza di esprimergli protezione.
-Nessuno oserà mai più farti del male Al. Se necessario, diventerò un criminale.- 
Tra quelle dolci parole, Alex si addormenta, sentendo quelle grandi mani tatuate accarezzargli le ferite che le erano state provocate.


































SABATO MATTINA...






Gli occhi gonfi e umidi di Alex, si aprono con velocità sbattendo più volte le palpebre.
Si è addormentata tra le braccia di Brian senza neanche rendersene conto. Rossa come un pomodoro, vede la sua mano stretta a quella di Brian
che questa volta sembra dormire sul serio.
Sentendosi strana e con il cuore quasi a pezzi, la ragazza scende giù dal letto avvicinandosi poi alla porta della stanza.
Agitando la maniglia, Alex si rende conto che la porta è stata chiusa a chiave.
-Sei in trappola bimba.- Dice Brian, con un sorriso a trentadue denti mentre si strofina gli occhi ancora assonnati.
-Perchè hai chiuso a chiave la porta?- Domanda Alex con curiosità, continuando ad agitare la solita maniglia.
-Avevo paura che scappassi via.- Ammette Brian, con un tono pieno di delusione e sconforto che fa intenerire Alex.
Sorridendo anche lei, si avvicina a Brian, dandogli un bacio sulla guancia com' è solita fare.
-Non ho motivi per scappare!-
-Volevo solo assicurarmi che non te ne andassi via senza neanche salutarmi...-
Alex comincia a sentirsi male. Da quando Brian esprime in questo modo i suoi pensieri? Brian non è mai stato un tipo così...profondo.
O almeno, è ciò che pensa Al.
-Beh, sono quì...e credo di restarci per un bel pò.-
-Mi sono perso qualcosa?-
-Ho bisogno di pensare e...mi sono presa una pausa dalla relazione con Liam. Non sò se perdonarlo o...-
-Cosa cazzo ti passa per quel cervellino che ti ritrovi? Al, quel pezzo di merda ha avuto il coraggio di picchiarti!-
-Ma...se io non avessi insistito a quest'ora non lo avrebbe fatto.-
-Un uomo non cambia così, di punto in bianco. Evidentemente, questo è un lato del suo carattere che ancora non  conoscevi.-
-Brian...Liam è un bravo ragazzo...lui è solo...possessivo ma lo fa perchè mi ama davvero.-
-Non credo che una persona che ti ama sia capace di farti del male in questo modo.-
-Oh Brian...ma cosa ne vuoi sapere tu dell'amore?-
-Credi che io non ne sappia niente?-
-Considerando il fatto che non hai neanche ancora avuto il coraggio di baciare quella ragazza che tanto ti piace...e non ti sei ancora dichiarato!-
-Solo perchè non ne ho avuto l'opportunità!-
-Tuttavia...ho bisogno di riflettere...non posso tornare a casa, altrimenti potrei ritrovarmelo lì da un giorno all'altro.-
-Puoi restare quì finchè vuoi. I miei sono partiti per un viaggio di lavoro e torneranno tra una settimana.-
-Ti ringrazio...-
-Non lo avrei fatto per nessun altro...lo sai.-
-Beh, per i Sevenfold...si, vero?-
-Okay, anche per loro. Al, voi siete tutto quello che ho...-
Alex accarezza con una mano i capelli arruffati di Brian che anche di prima mattina sono un vero e proprio spettacolo.
-Ehm, dobbiamo andare...siamo in ritardo ed il negozio sarà già aperto...-
-Oh si...dimenticavo...- Alex torna sui suoi passi per poi vedere Brian aprire la porta chiusa a chiave e scendere giù in cucina.
Alex fruga velocemente tra i vari scaffali in cucina trovando poi dei biscotti e del latte.
-No Al, credo sia meglio fare colazione al bar.-
-Ma sarebbe inutile...-
-Per una volta potresti anche accettare e star zitta, no?-
-D'accordo.-
Dopo aver fatto una doccia veloce e dopo aver indossato dei vestiti della madre di Brian che le stanno alla perfezione, esce di casa con il ragazzo
dirigendosi al bar più vicino.
Arrivati al bar, Brian le apre la porta come un vero e proprio gentiluomo per poi sedersi ad un tavolino. Alex lo segue sedendosi difronte al ragazzo
attendendo l'arrivo della cameriera.
-Buongiorno...oh, Brian, che piacere rivederti quì.- Borbotta l'addetta al bar, lanciando uno sguardo di disprezzo ad Alex.
Possibile che conosce tutte le cameriere esistenti ad Huntington Beach?
-Ciao Kate.- Risponde Brian con indifferenza.
-Cosa vuoi ordinare?- 
Alex ripete con nervosismo la domanda fatta dalla cameriera ricordandole che Brian non è per niente solo.
-Caffè e Pancakes!- Annuncia Brian soddisfatto, scrutando il volto a dir poco infastidito della sua migliore amica.
-Per una sola persona, giusto?-
-Non credo proprio. Ciao, dispiacere di conoscerti, io sono Alexandra e sono la migliore amica di Brian da quando era nel pancione della
propria madre
.- Ribatte Alex infastidita per poi vedere il volto divertito di Brian. Non c'è che dire, quel ragazzo riesce sempre a far emergere
la sua parte peggiore.
-Oh...mi dispiace...è che sei così invisibile che neanche ti avevo vista.- Continua Kate, facendo gli occhi dolci a Brian che ricambia con 
malizia. Brian, si diverte fin troppo a vedere lo sguardo infastidito ed arrabbiato di Al.
-Se ti dò un pugno in faccia, mi vedi?- Minaccia Alex per poi esser fermata da Brian. 
La cameriera se ne va con disprezzo e Alex guarda con rabbia il volto sorridente di Brian.
-Si può sapere cosa ci trovi di così divertente?-
-La tua faccia! Dio, era epica!-
-La smetti di prendermi in giro?-
-Sei gelosa!-
-Eh? Perchè dovrei esserlo scusa?-
-Sembrava...eri davvero buffa!-
-Questa è solo mancanza di rispetto nei confronti della ragazza che tanto ti piace!-
-Oh andiamo, non ho fatto niente di male!-
-Ad occhio e croce, scommetto che te la sei già portata a letto!-
-Dai, solo un paio di volte...-
-Paio di volte!?-
-Come la fai lunga!-
-Mi metto solo nei panni di quelle povere ragazze...prima le dai false speranze e dopo aver ottenuto ciò che vuoi, le abbandoni senza farti più vedere.-
-Un momento! Io non dò false speranze a nessuno...Al, ne abbiamo già parlato. Io metto sempre le cose in chiaro con tutte...loro accettano le mie
condizioni e dopo una sana scopata me ne torno a casa.Fine della storia.-

-Sei un'insensibile!-
-Sono abituato a ricevere complimenti da te.-
-Mi,scusi, lei è Synyster Gates?- Borbotta improvvisamente una ragazzina sui quattordici anni, seguita poi da altre tre che sembrano essere
tutte della stessa età.
Brian si volta verso le ragazzine mostrando loro un sorriso così penetrante da segnarle a vita.
-Si, sono io in carne e ossa.- Risponde Brian, vedendo poi le altre ragazzine agitarsi.
-Potresti farci un autografo? Ti abbiamo visto al concorso per band emergenti e posso dirti che ci siamo emozionate ascoltando i tuoi assoli. Per
non parlare poi della voce di Matt e del resto della band...siete davvero bravissimi.- Dice la ragazzina dai capelli castani e gli occhi verdi.
-Non sono abituato a tutto questo ma...d'accordo.- 
Brian comincia a firmare gli autografi delle sue prime fans per poi accontentarle con una foto scattata da Alex. In qualche modo, Alex sente di provare
un affetto così speciale nei confronti di Brian da ingelosirsi. Non le era mai capitato prima...
Dopo aver ringraziato le ragazzine, Brian si risiede difronte allo sguardo di Alex per poi osservare il suo piatto di pancakes appena arrivato.
-Che c'è adesso?-
-Hai delle fans!-
-Ah beh, per un ragazzo così affascinante come me questo non è niente.-
-Stai scherzando, vero?-
-Sono serissimo.-
-Hai visto? Persino quella ragazzina che avrà più o meno quattordici anni ha un tatuaggio!-
-Al, per favore, non ricominciare.-
-Ma Brian...cosa devo fare per convincerti?-

-Che ne dici di parlarne un'altra volta? Questi pancakes mi stanno scongiurando di mangiarli!-
-Non utilizzare la scusa dei pancakes!-

-Non è una scusa!-
-Si che lo è!-
-Non lo è!-
-Si che lo è!-
-No che non lo è!-
-Si che lo è.-
-Si, che lo è.-
-No che non lo è!-
-Te l'ho fatta! Sono riuscito a farti dire ciò che volevo e senza farti del male...-
-Che...cos...Ma...Brian...-
Alex scoppia a ridere, seguita poi dal ragazzo. Insieme, avrebbero fatto invidia al mondo mentre le persone del bar compreso il personale
continuano ad osservarli ridere con tanta complicità. Chiunque, li avrebbe scambiati per una vera e propria coppia di fidanzatini.



































Dopo aver pranzato tutti insieme in un pub nelle vicinanze del negozio di tatuaggi, Brian e Alex tornano a casa 
sorridenti come al solito.
-Oh avanti Syn, dimmelo!- Borbotta Al, chiudendo la porta di casa per poi sedersi sul divano dopo aver fumato un intero pacchetto di Marlboro
in compagnia di Brian.
-Non è poi così importante!- Continua Brian, prendendo una birra dal frigo e bevendola a piccoli sorsi mentre si siede sul divano accanto ad Alex.
-Per me si! Possibile che la tua migliore amica non conosce ancora la ragazza che ti sta mandando in delirio?-
-Al, ho detto che non è importante...-
-E la canzone? L'hai conclusa?-
-Quasi. Credo che se riusciremo a concludere un nuovo contratto discografico, la farò rientrare nelle traccie dell'album!-
-...-
-Cosa c'è Al?-
-E' che...tutta quest'ambizione...mi fa star un pò male.-
-Non capisco.-
-Voi diventerete famosi...me lo sento Brian. Siete bravissimi, avete una carriera davanti a voi e con pochissimi show siete riusciti a catturare
il cuore di tantissime persone...diventerete delle star ed allora chi ci penserà a me?-
-Ma Al, io non potrei mai dimenticarmi di te. E poi, ti ricordo che ti dobbiamo molto...-
-Non mi dovete niente Syn...io credo in voi e sò che riuscirete a raggiungere i vostri obiettivi ma...diventare delle star a livello mondiale
significherebbe anche viaggiare e passare la maggior parte del tempo lontani da casa.-
-Credi che io possa viaggiare senza di te? Cioè...voglio dire...neanche Jimmy ci riuscirebbe...nessuno lo farebbe Al!-
-Non voglio essere un ostacolo!-
-Verrai con noi Al. Io voglio che tu sia con noi in quel momento...-
-Chi lo sà...magari...ci sarò.-
-Devi esserci.-
-Si ma adesso, ritorniamo al discorso precedente!-
-Che noia che sei!-
-Non mi hai ancora risposto!-
-Al, è una ragazza normale.-
-Per rapire il tuo cuore, non credo sia tanto normale.-
-In effetti...non tutte possono avere l'onore di avere Synyster Gates ai propri piedi!-
-Ma smettila! Allora...hai mai provato a...baciarla?-
-Al, non ho mai dato un bacio serio in tutta la mia vita.-
-Ci avrei giurato!-
-Sono davvero così pessimo?-
-Si, mi dispiace dirtelo ma lo sei.-
-E tu ti consideri la mia migliore amica eh?-
-Beh, potresti almeno provare a spingerti oltre con lei...baciandola credo che risolveresti molte cose.-
-Cazzate. A cosa serve un bacio?-
-Non essere così superficiale! Un bacio è pur sempre un bacio...io credo sia la cosa più bella che possa esistere nell'amore...ma cosa ne può
sapere un ragazzo come te che vive solo di sesso?-

-Al, anche se volessi baciarla, non ci riuscirei.-
-E perchè?-
-Non lo sò! C'è qualcosa che mi blocca e poi non ho voglia di scomodarmi tanto per un bacio.-
-E se facessimo una prova?-
-Mh?-
-Vieni quì.-
-Dove?-
-Dinanzi a me, dove secondo te?-
Brian, non riuscendo ancora a capire le intenzioni di Al, le si avvicina.
Haner si siede sul divano, accanto a lei, per poi vederla voltarsi verso di lui.
-Dunque...ti aiuterò io stessa ad affrontare questa cosa che ti blocca okay?-
-Al, io non credo sia una buon'idea...-
-Shh. Guardami negli occhi.-

Brian, preso dall'ansia, sposta i suoi occhi color nocciola contro quelli grigi della ragazza.
-Bene...adesso, chiudi gli occhi. Fai un respiro profondo e ascolta attentamente quello che sto per dirti.-
Brian annuisce, chiudendo gli occhi e respirando a fondo. Un senso di agitazione percorre il suo cuore in preda al panico.
-Utilizzerai le mie labbra. Voglio che tu pensi profondamente alla ragazza che tanto ti piace e che la sua immagine ti venga proiettata
davanti. Continua a tenere gli occhi chiusi e pensa profondamente a lei.-

Brian, comincia a pensare al viso di Alex perdendosi nella sua incantevole voce.
-Adesso che lei è nella tua mente, fai finta che sia io. Fai finta semplicemente che io non esista e che è proprio lei a parlarti...
pensa che in questo momento è proprio lei ad accarezzarti il volto.-

Non ci vuole tanta immaginazione per tutto questo. La cosa più dolorosa per Brian è proprio sapere che è Alex a sussurrargli queste cose.
Alex continua ad accarezzare il volto del ragazzo che perso nel suo mondo, sente il bisogno di posare le labbra contro quelle della ragazza.
-Ci siete solo tu e lei...il resto non ha importanza. Adesso, pensa a come sarebbe la tua vita senza di lei...continua a pensare che sono
io la ragazza che hai sempre voluto.-

Detto questo, il volto di Brian si avvicina leggermente a quello di Alex. 
Mantenendo gli occhi sigillati, Brian posa con delicatezza le sue piccole e sottili labbra a quelle morbide e dolorose di Alex.E pensare che
ha  sempre sognato di poterle assaggiare e assaporare.
Brian sente di esser stato appena tagliato. Alex, sente di esser stata aperta a metà.
Le loro labbra, continuano a muoversi come se stessero danzando, promettendosi amore eterno. Alex chiude gli occhi lasciandosi trasportare in un 
bacio che non avrebbe mai creduto che le potesse suscitare tanto. 
Brian invece, sente quasi di poter piangere continuando a desiderare quelle labbra come se fossero cibo quotidiano. 
-Brian...-Sussurra Alex con difficoltà mentre il bacio diventa sempre più profondo da farla quasi scoppiare in un pianto assurdo.
Tutta questa energia, tutto questo desiderio, tutto questo...è sbagliato.
Il movimento fluido e sincero delle labbra del ragazzo, continua a penetrare nel cuore di Alex che non si è mai sentita tanto bene con sè stessa.
Il sapore del sangue quasi metallico delle labbra di Alex, entra in contatto con la lingua di Brian che sembra lavarle via ogni singolo dolore.
Ed il profumo...il profumo di birra e sigarette così inebriante da spazzarla via come le foglie in autunno.
Stordita, Al si allontana leggermente dalle labbra di Brian volendone stranamente ancora.
Haner ormai allontanato da quelle labbra inconfondibili, respira a fatica sorridendo con soddifazione. 
-Ce l'hai fatta...- Gli sussurra Alex, camuffando il piacere che sta provando in questo momento. Ne vuole...ne vuole ancora.
-Sono stato abbastanza bravo?- Scherza Syn, capendo che Al avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di non ammettere ciò che Brian le ha appena raccontato
con un solo ed unico bacio.








































NOTE DELL'AUTRICE.


Finalmente il capitolo tanto atteso! Eehehee sò che sono stata cattiva a farvi
aspettare tanto, ma spero che non sia neanche troppo presto!
Voglio dire, d'ora in poi ne vedrete delle belle...
E Liam? Dio, che personaggio spregevole che ho creato! Ma credetemi...non è finita quì con lui.
Ci ho messo un pò di più questa volta e mi dispiace, quindi perdonatemi vi prego o giuro di poter scoppiare a piangere.
(No, scherzo XD <3 ) 
Dunque, già che ci sono vorrei anche parlarvi di un'altra mia ff ovvero WAKING THE FALLEN.
Sò che a molti di voi già è piaciuta e giuro di poter correre da voi e abbracciarvi tutti ma per adesso non credo riuscirò ad
aggiornarla. Ho intenzione prima di concludere questa in modo che la situazione non venga in casinata altrimenti ho paura di
potermi confondere troppo tra le due ff. Riuscirete ad aspettare? Oddio, lo spero! <3
Scusatemi ancora per questo disagio, ma ho bisogno di tanta ispirazione, credetemi! Se dobbiam fare qualcosa, facciamola bene
come dico sempre io :3
Bene, la smetto di annoiarvi e ...bho, scrivetemi, recensitemi...fatemi sentire che ci siete!
E voi lettori silenziosi? Io voglio conoscervi tutti! <3
La smetto.
Anyway, aspetto un vostro segnale !
Buon sabato e buona domenica a tutti miei pasticcini!
Un bacio!












-SynysterIsTheWay

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Capitolo 18
*** 18.Damn, i hate you! ***


18° Damn, i hate you!













-Avanti Al, sarà divertente.- Borbotta Jimmy, dimenandosi sul divano in compagnia dei suoi migliori amici.
Lo sguardo perplesso ed insicuro di Alex, spiega tutto.
-Al, i genitori di Brian saranno fuori per una settimana e vorresti impedirci di fare un mega festino pieno di alcolici, 
sventole da sballo e tanta buona musica?- Continua Zacky, quasi deluso osservando ancora il volto pensieroso della ragazza.
-Non credo sia il caso e sinceramente non ne ho molta voglia.- Ammette ancora Alex, ricordando tutto l'accaduto con Liam.
Eppure, per quanto abbia potuto farle del male, lei non riesce a fargliene una colpa. 
-Alex, hai bisogno di un pò di svago e divertimento! Specialmente dopo tutto ciò che è accaduto nell'ultimo periodo.- Ribatte Matt, accarezzando
con dolcezza la testa della ragazza. 
Infatti, con un pò di coraggio, Al ha spiegato ai suoi amici tutto l'accaduto che Brian già conosce.
-Io sono ancora d'accordo per uccidere quel verme schifoso!- Esclama invece Johnny, più furioso che mai.
-Calma i tuoi istinti Christ, non è successo niente...-
-Tu dici Al? Non riesco neanche a capire come tu possa difenderlo ancora!- Borbotta Brian infastidito,mettendosi le mani nelle tasche dei jeans con
rabbia. Non avrebbe alzato la voce, ma Al sà bene che i suoi migliori amici non riusciranno facilmente a sotterrare tutto ciò che è accaduto
con il suo ormai ex fidanzato.
-Okay, adesso basta parlare di quello stronzo e pensiamo alla festa!- Esclama questa volta Jimmy, prendendo le bacchette della sua batteria 
riuscendo a comporre qualcosa di melodico sul tavolino accanto ai divanetti su cui sono tutti seduti.
Alex sbuffa. Non è dell'umore giusto per far festa.
-Alex, mi dispiace dirtelo, ma credo che quel pezzo di merda non ci stia pensando due volte prima di dimenarsi tra le braccia
di qualche altra...- Johnny viene fermato da Brian che gli tappa la bocca appena in tempo. 
Alex con le lacrime agli occhi, sospira torturandosi le mani senza neanche rendersene conto. 
-Non volevo Al.- Sussurra il nanetto, sentendosi in colpa per ciò che avrebbe potuto scatenare. Avvicinandosi ad Al, le mette una mano
sulla spalla, strofinandola per poterla assistere.
-Non è colpa tua Johnny...anzi, sapete cosa? Al diavolo tutto e tutti...organizziamo una mega festa per stasera!-
Si fa forza Alex, asciugandosi una lacrima ribelle caduta da un solo occhio. 
Sorridendo, la ragazza mostra a tutti la sua forza interiore, capendo che i suoi amici vogliono semplicemente aiutarla.
-Fuck Yeaaah!- Urla Brian, gironzolando per tutta la casa con una bottiglia di birra tra le mani.
-Bene, credo che comincierò a spargere un pò la voce!- Conclude Zacky, prendendo il cellulare tra le mani,inviando alcuni messaggi ai suoi conoscenti e 
a metà delle persone che studiano all'"High School".
Jimmy, ancora alle prese con le sue amatissime bacchette, si alza velocemente dal divanetto dando un colpetto sulla testa di Matt per convincerlo a cantare
anche stasera. La voce di Matt è davvero un qualcosa di eccezionale. 
Egli stesso,riesce ad intonare note davvero ammirevoli e a screamare con velocità e intensità.
-Canterò, ma solo se Alex riuscirà a convincere la dolcissima Valary Dibenedetto a venire alla festa.- 
-Non sai più dove mettere quel tuo bel martelletto eh Shads?- Ghigna Jimmy, continuando a torturare il suo amico.
-Attento a come parli sai! Il mio non è un martelletto qualsiasi!- Ironizza anche Matt, sorridendo per poi cercare di divincolarsi dalle continue
bacchettate che sta ricevendo sulla testa. 
Mentre Matt, prova a prendere in braccio Jimmy per poterlo scaraventare sul divano e fare la lotta come erano soliti fare da piccoli, sbatte involontariamente
contro un mobile situato accanto alla televisione. 
Alcune cassette, cadono dal mobile attirando poi l'attenzione di Alex e Johnny.
-Guarda cos'hai combinato Rev!- Esclama Matt, ridendo, accompagnato poi dalla risata clamorosa e rumorosa di Jimmy.
-Sarà meglio riordinare il tutto prima che Brian torni quì e se ne accorga.- Borbotta Johnny invece, alzandosi dal divanetto per poter riordinare
sul mobile le videocassette cadute a terra. 
-Per fortuna sono rimaste tutte intatte!- Osserva Jimmy, aiutando Christ.
-Hey...ma questa è la videocassetta del settimo compleanno di Al!- Annuncia improvvisamente Sullivan, prendendo una videocassetta tra la mani.
-Fa' vedere.- Continua Alex, lasciandosi porgere la videocassetta.

"7° compleanno, Alexandra." 



Leggendo il titolo sulla videocassetta, Alex si lascia sfuggire un sorriso pieno di vitalità.
-Che succede quì?- Domanda Brian, entrando nel salotto di casa per poi osservare Jimmy e Johnny nascondere alcune cose dietro la loro
stessa schiena.
-Niente, niente.- Ribatte Jimmy, cercando di sembrare il più normale possibile.
-Questi due non me la contano giusta Gates.- Borbotta invece Zacky, rivolgendosi a Brian ed osservando ancora i due quasi spaesati.
Brian in realtà è sempre stato un vero e proprio maniaco dell'ordine.
-Cos'è quello Al?- Domanda ancora Zacky, osservando poi la videocassetta tra le mani della ragazza.
-Cosa può essere se non una videocassetta Vee?- Risponde Matt, osservando poi il volto sereno di Al.
-Oh mi scusi Mr. sapientone!-
-Ti dò un calcio nel culo Vee se non la pianti!-
Alex sorride, osservando la scena con divertimento. Ah i suoi amici. Sempre pronti a stuzzicarsi e a prendersi in giro.
-E' la videocassetta del mio settimo compleanno...non riesco proprio a capire come ci sia finita quì...- 
-Da quel che ricordo, tua madre la portò quì tempo fa per vederla insieme ai miei...poi la dimenticò quì e non venne più a riprenderla.- Sorride Brian,
prendendo la videocassetta dalle mani di Al per poterla scrutare.
-Tipico di mia madre. E' così presa dal suo lavoro che a malapena ricorda di avere una figlia.-
-Non devi dire così Al. Da quando tuo padre vi ha lasciate, tutte le responsabilità lavorative sono cadute sulle sue spalle e lei non era pronta
a tutto questo...-
-Hai ragione Matt...ricordo ancora quando sgobbava come cameriera...ha sempre fatto di tutto pur di non farmi mancare niente.-
-Che ne dite di fare un tuffo nel passato?- Domanda improvvisamente Brian, scrutando i volti curiosi dei suoi amici compreso quello di Al.
-Che intendi dire Gates?- Domanda Jimmy questa volta, vedendo poi Brian avvicinarsi.
Brian immerge la videocassetta nel lettore per poi sorridere a Jimmy e Johnny e prendergli dalle mani ancora nascoste, le altre videocassette.
Sistemando le altre videocassette sul solito mobile, gli altri osservano lo schermo della televisione accendersi per poi ritrovarsi a fare i conti con i ricordi
allegri di anni ed anni fa.
Alcune sequenze, mostrano la casa di Alex, tutta addobbata con palloncini colorati ed altre decorazioni. 
Dopo una breve introduzione al luogo,i ragazzi cominciano ad ammirare tutto ciò che una semplice amicizia poteva dimostrare al mondo.
Alex indossava un vestitino a pois rosso e bianco ed aveva i suoi lunghi capelli castani raccolti in due graziosi codini. 
In alcune parti, possiamo addirittura osservare Jimmy ovvero il più alto del gruppo cominciare a fare i dispetti a Matt per poi mostrare
un sorriso a trentadue denti a tutti i familiari di Al. Era davvero un ragazzino pestifero, ma allo stesso tempo, amava ricevere attenzioni
dalle persone adulte.
Matt, invece, già noto per i suoi occhioni verdi riceveva i continui tormenti da Jimmy e allo stesso tempo veniva abbracciato da Zacky.
Ad un certo punto però, Brian perde un battito. Non avrebbe mai voluto ricordare...ma adesso ne è costretto.
Attraverso lo schermo della televisione, possiamo notare invece la scena tanto temuta dal ragazzo. 
Alex è accanto alla sua torta, con un capellino di carta con sù scritto "buon compleanno" e si è lasciata appena baciare da un vecchio amico d'infanzia.
Il bambino, posa leggermente le labbra su quelle della bambina, dandole probabilmente un bacino d'affetto senza neanche pensarci due volte.
Infondo si sà...quando si è piccoli, si fanno cose ma senza neanche comprenderne il vero e proprio significato.
Il piccolo Brian, ritratto nel video, gira velocemente il suo volto per poi correre via dai suoi genitori.
Guardando ancora la videocassetta, Alex sorride a Syn ricordando che dopo quel giorno egli non riuscì più a rivolgerle una sola parola.
Anche Brian ricambia il sorriso di Alex mentre gli altri si limitano a ridere a crepapelle, osservandosì così piccoli e quasi innocui.
Il video si conclude con Alex che spegne le sue sette candeline.
-Cazzo se eri basso Gates!- Scherza Matt, rivolgendosi a Brian con ironia.
Brian da piccolo però, non era solo basso...In realtà lui, cominciò sin dalla tenera età a soffrire le sue prime pene d'amore...






































22.00



La festa è già iniziata.
Luci incandescenti ovunque, tanto alchool e tanto fumo.
Ragazze e ragazzi che ballano ovunque e musica che riesce a far tremare tutte le pareti esistenti nell'abitazione.
Alex si guarda intorno, non riuscendo più a ritrovare Brian. Probabilmente, sarà già andato a letto con qualche studentessa dell'ultimo anno.
Vari pensieri percorrono la mente della ragazza ma lei stessa, decide di non pensarci più di tanto. 
Nell'ultimo periodo, si sente più che strana. Quando Brian le è accanto, prova delle strane sensazioni che non ha mai provato con nessun altro
ragazzo. Per non parlare poi dei vari atteggiamenti che il ragazzo stesso mostra dinanzi a lei. 
Confusa, Alex comincia a pensare al bacio dato solo ieri. Un brivido la fa soffocare nelle sue stesse paure.
In realtà, lei stessa ha sempre cercato di auto convincersi del fatto che Brian si comportasse in un modo del tutto normale nei suoi confronti.
Dopo il bacio invece, persino Alex comincia ad averne seri dubbi.
"Brian, cosa mi stai nascondendo...cos'è che ti sta ferendo..."
Sussurra Alex a sè stessa, non riuscendo più neanche a ragionare per colpa del caos continuo provocato dalle urla di tutte queste papere.
"Siamo davvero...amici!?"
-Hey Alexandra, ci rincontriamo!- Danny  Otpus, il solito nerd sballato, si avvicina alla ragazza riuscendola a distogliere dai suoi stessi
pensieri.
Alex ruota gli occhi al cielo, per poi accendersi una sigaretta.
-Ti ricordi di me? Sono Danny...Danny Ot...-
-Mi ricordo di te e sappi che se sei venuto quì per offrirmi della roba, non l'accetterò neanche questa volta.-
Danny fa un respiro profondo, per poi continuare a fumare quella canna che sembra non finire. Alex quasi disgustata dall'odore a dir poco
vomitevole di quella roba, si allontana dal ragazzo ma lui ci mette davvero poco per poterla raggiungere.
-E dai Alexandra, sto solo cercando di esserti amico.- 
-Senti, mi dispiace okay? Non volevo sembrare scontrosa ma la verità è che non volevo neanche partecipare a questa festa.-
-Rilassati! Dovresti semplicemente sballarti.-
-La smetti di portare i tuoi occhi al cielo? Mi stai facendo venire il mal di testa.-
-E' che questa è roba forte...un tiro e i pensieri vanno letteralmente a finire in una tazza del cesso. Dio, sono in Paradiso tesoro.-
-Dovresti smetterla di farti...fallo almeno per le persone che ti vogliono bene!-
-Non ho nessuno. I miei sono morti dieci anni fa in un incidente d'auto e mia sorella ed i miei due fratelli con loro. Non ho amici...nessuno mi considera.
Per tutti sono il solito drogato che non ha niente di meglio da fare nella vita che commiserarsi.-
-Perchè stai dicendo queste cose...proprio a me?-
-Scusami è che...credevo fossi la persona più adatta. Sei diversa dalle ragazzine esibizioniste e presuntuose di oggi...lo si può
notare dai tuoi occhi. Brillano di luce propria, come le stelle.-
-Se è un modo per corteggiarmi, sei proprio fuori strada Danny.-
-Non ti sto corteggiando. E' solo che...a volte mi ricordi proprio mia sorella.-
-A volte dobbiamo semplicemente scappare dai nostri fantasmi del passato.-
-Vorrei semplicemente incontrare la persona giusta. Quella che mi farà perdere la testa e che mi darà un motivo in più per farmi smettere
con la droga. Sono stanco di bucarmi.-
-La troverai Danny. Sei un ragazzo molto sensibile anche se a guardarti non si direbbe. Sono sicura che dietro tutto quest'alchool e tutti
questi stupefacenti, ci sia un ragazzo pieno di vita...che ha solo bisogno di un pò d'amore in più.-
-Seguimi.- 
Alex con un pò di coraggio, si decide a seguire Danny che la sta portando fuori dall'abitazione. 
Mentre passa attraverso la folla, Alex sorride nel vedere Matt cominciare a parlare con Valary. Riesce a farla ridere, buon segno.
Alex continua a scrutare i volti delle persone, ma di Brian non c'è alcuna traccia.
Arrivati fuori dall'abitazione, Danny osserva la canna tra le sue mani, per poi lanciarla via, contro il vento.
Alexandra sorride, vedendolo asciugarsi delle lacrime per poi osservare l'orizzonte.
-Avevo bisogno di liberarmi.- Ammette poi il ragazzo riprendendo i sensi.
-Sei abbastanza forte da farcela anche senza quella roba.- Alex sorride al ragazzo ed ecco che un abbraccio riesce a dargli pace.
E' solo un semplice ragazzo tormentato dal passato feroce e divoratore.
Dopo il breve abbraccio, Danny si tocca la fronte per poter sorridere con imbarazzo ad Al.
-Cos'hai Alexandra? C'è qualcosa che ti turba?-
-E' che...sto cercando da ore Brian ma non riesco proprio a trovarlo.-
-Dovresti apprezzare di più ciò che hai.-
-Cosa intendi dire?-
-Brian ti vuole bene...sacrificherebbe la sua vita per te e questo l'ho potuto capire quella sera in cui provai a darti della roba.-
-Oh...lui è...è davvero stupendo.-
-Sareste davvero una bella coppia!-
-Non dire stupidaggini adesso!-

-Tuttavia...se lo cerchi, lo avevo visto salire le scale del piano superirore...-
-Oh, grazie mille!-
-Sono io che devo ringraziarti. Prometto di non offrirti più...-
-Va tutto bene Danny. Sii forte!-
Danny saluta con un cenno di mano Alex che corre verso la casa. Entrandovi, la ragazza corre velocemente verso il piano di sopra per poter
cercare Brian. Ha bisogno di parlargli...di dirgli che quel bacio per lei in qualche modo ha significato qualcosa.
Alex sale di corsa le scale per poi entrare nella prima stanza che si ritrova dinanzi agli occhi.
Aprendo la porta, la ragazza rimane pietrificata, vedendo Brian avvolto tra le coperte in compagnia di Michelle. Il ragazzo, a torso nudo, 
sbarra gli occhi vedendo la sua migliore amica sulla soglia della porta che lo guarda con...sofferenza.
Gates non avrebbe mai immaginato che Al potesse avere una reazione del genere in queste circostanze, eppure sente di averla ferita più di tutte
le altre volte.
-Alex...- Sussurra quasi Brian, vedendola poi correre via con velocità. 
Michelle ride soddisfatta dell'accaduto per poi costringere Brian a restarle accanto. 
-Alex cazzo.- Ribatte Brian, indossando velocemente i boxer e i pantaloni senza curarsi della reazione di Michelle.
-Brian, ma cosa stai facendo? Non vedi che è solo una bambina? Si è scandalizzata per così poco!-
Il ragazzo non dà peso alle parole di Michelle ed indossando una maglietta nera, prova a correre verso la porta.
Inutile dire che non ci riesce.
-Brian, sei forse impazzito? Non mi dirai che hai intenzione anche di seguirla?- La bionda prova a trattenerlo ma non ci riesce vedendolo ormai
varcare la soglia della porta.
Brian scende velocemente le scale di casa per poi incrociare lo sguardo di Jimmy.
-Hey Brian, che succede? Sembri esser appena uscito da uno zoo!-
-Non ho tempo per spiegarti Jimmy, hai visto Alex?-
-Si, sembrava furiosa e non mi ha voluto spiegare il motivo della sua rabbia.-
-Dov'è andata?-
-E' appena uscita...era con  quel Danny...-
-Chi!?-
-Danny Otpus!-
Brian sbarra nuovamente gli occhi, sentendo le sue guancie quasi andare in fiamme.
Senza spiegare altro a Jimmy, Haner corre verso la porta di casa per potervi uscire.
Ormai fuori, il ragazzo scorge due figure in lontananza sentendo un forte dolore al petto.
-Non toccarla!- Ordina Brian con il fuoco negli occhi mentre si avvicina a Danny e Al.
Danny alza le mani, innocente, mentre Alex si posiziona davanti al corpo di Brian con rabbia.
-Chi cazzo sei tu per dare ordini? Chi cazzo ti credi di essere Brian?- Ribatte Alex senza neanche capire cosa le stia prendendo.
Sta male e non sà neanche lei il perchè.
-Alex, entra in casa.- 
-Smettila di trattarmi in questo modo! Smettila, smettila, smettila!-
Continua ad urlare Al, vedendo poi Brian toccarsi i capelli con nervosismo. 
-Ti ho detto entra in casa.-
-Danny non mi ha neanche sfiorata!-
Ed è proprio così...Danny non avrebbe mai pensato neanche di sfiorarla. Le vuole semplicemente bene.
Brian non sembra voler ascoltare le parole di Al e si fionda in avanti mentre Danny indietreggia per evitare di esser colpito da una scarica di pugni.
-Ti stai divertendo Otpus eh? Dimmelo, ti stai divertendo con un qualcosa che non ti appartiene?- Urla Brian, più furioso che mai mentre Alex
porta una mano sul suo stesso petto.
-Basta Brian! Non sono il giocattolino di nessuno! Mi hai sentito?-
-Alex, ti conviene tornare dentro.-
-Altrimenti? Altrimenti cosa fai? Hai intezione di distruggere come sempre tutto ciò che tocchi?-
Queste parole, fanno fermare Brian. 
Il ragazzo, con gli occhi lucidi, osserva la sua Al completamente delusa e colma di rabbia.
-Io ti odio!- Alex si fionda ancora contro il suo migliore amico, cominciando a dargli alcuni pugni sul torace 
sapendo che alla fine lui non si sarebbe fatto alcun male. Brian infatti,si lascia colpire da Alex senza neanche cercare di fermarla.
In qualche modo, il ragazzo sente di meritare tutto questo.
-Ti odio cazzo! Ti odio!- Continua Al, dando pugni sempre più decisi contro il petto del ragazzo, ma Danny prende improvvisamente il corpo di Alex
portandolo il più lontano possibile da quello di Brian.
Fortuna che gli invitati sono tutti in casa a far baldoria...
-Alex...- Sussurra ancora Brian, provando ad avvicinarsi a lei.
-Sparisci!- Urla la giovane, perdendo il controllo di sè stessa ma riuscendo allo stesso tempo a  riacquistare fiducia.
All'improvviso però, Johnny si avvicina a Brian tenendo tra le mani una bottiglia di vodka.
E' ubriaco.
-N...n...non c'è più alchool...vallo a prendere Gates.- Borbotta il nanetto, dimenandosi sul ragazzo.
-Cazzo Johnny! Guardati, sei proprio ridotto male!- 
-Alchool, serve altro alchool!-
-Dove vuoi che lo prenda a quest'ora?-
-Non lo sò, ma ci sono invitati che hanno bisogno di bere. E da quel che vedo, anche tu.- Conclude Christ voltandosi poi verso Al.
Brian non ci pensa due volte. Anche lui ha un bisogno esasperato di bere qualcosa di forte.
-D'accordo, ma adesso non posso lasciarti in questo stato!-
-Non preoccuparti Haner. Ci penso io a lui.- Borbotta Danny, avvicinandosi a Johnny.
-Non ho bisogno del babysitter!- Ribatte il nanetto, con una voce stridula.
Brian annuisce poco convinto, per poi osservare Alex mentre prova a calmarsi. 
Si sono uccisi e pugnalati, senza neanche rendersene conto.
-Vieni con me.- Dice Brian, avvicinandosi alla ragazza che sta ancora tremando.
-Io con te non vengo proprio da nessuna parte.-
-Si può sapere cos'ho fatto di male?-
-Io...-
-Tu cosa?-
-Non lo sò!-
-Ah bene! Sei così furiosa con me per niente?-
In realtà, Alex si sente in parte tradita. C'è qualcosa in lei che non fa altro che pulsare nel momento in cui prova ad immaginare ancora
Brian a letto con Michelle.
-Dove vuoi portarmi?-
-Dobbiamo prendere da bere.-
-Ma i negozi sono chiusi...è mezzanotte passata!-
-Ho i miei metodi.-
Alex, lasciandosi convincere dal sorriso beffardo di Brian, sale sulla sua moto per poi lasciarsi portar via da quella folla di persone.

































Arrivati dinanzi ad un negozio di liquori, i due scendono dalla moto per poi avvicinarsi all'edificio.
-Dammi una di quelle forcine che usate voi ragazze.- 
-Eh?-
-Una di quelle che hai tra i capelli!-
-Brian, cosa vuoi fare?-
-Fidati di me.-
Alex sospira, per poi tirare via una forcina dai suoi stessi capelli ormai ondulati per colpa del vento di novembre.
Brian invece, prende tra le mani la forcina per poi portarla nella serratura della porta del negozio.
-Brian! Ma cosa diavolo stai facendo...-
-Shhh! Coprimi le spalle!-
La ragazza sbuffa, ma si volta velocemente verso la strada, per fortuna deserta.
-Hai fatto?-
-Dammi solo qualche secondo!-
Impaziente, Alex sente di esser tornata a qualche annetto fa. 
-Et voilà! Prego, prima le signore!- Sorride Brian con soddisfazione aprendo poi la porta del negozio.
-E' pericoloso!-
-Non lo è invece. Questo negozio è stato aperto da poco e posso assicurarti che i proprietari non hanno ancora installato alcun
programma di sicurezza all'interno. Non ci sono neanche le videocamere!-
-Ho sempre odiato questo tuo lato da teppistello di strada.-
-Mi hai odiato anche prima...-
-E posso assicurarti che non centra assolutamente niente quella papera di Michelle. Anzi, se proprio lo vuoi sapere, potevi
anche continuare a scopartela!-
-Devo crederci?-
-Si.-
-Che fai allora...entri?-
-No!-
-Bene. Allora se dovesse passare la polizia, sarai tu a spiegare l'accaduto?-
-Bastardo!-
La ragazza, arrendendosi, entra nel negozio accompagnata da Brian per poi guardarsi intorno.
-Ma è buio pesto quì!- Sussurra debolmente Alex, avvicinandosi ad un interruttore.
Brian si avvicina al suo corpo e lei deglutisce per un attimo. 
Ovviamente, Gates si occupa di accendere la luce. Non avrebbe mai fatto qualcosa che andasse contro la volontà della sua migliore amica.
-A volte serve solo un pò d'intelligenza, bimba.-
Alex fa una smorfia contro Brian per poi camminare per il negozio e prendere alcune bottiglie di whisky.
Il ragazzo invece, prende alcune bottiglie di birra da alcuni scaffali piuttosto alti.
-Quì non c'è cioccolata?-
-Al, sei incorreggibile! E' un negozio di liquori e bevande alcoliche non un mini market!-
-E allora?-
-Allora faresti bene a prendere delle altre bottiglie! Quella è roba leggera...-
-Andate sul forte eh?-
-Credevo mi conoscessi.-
-Ti conosco Brian...e posso dirti che non avevi nessun diritto di parlare in quel modo a Danny!-
-Eravate troppo vicini.-
-E' mio amico.-
-Non ha importanza.-
-Per me si!-
-Alex...-
-Va bene, come non detto.-

Dopo vari battibecchi, Brian e Alex finiscono di prendere varie bottiglie alcoliche per poi rincorrersi tra i vari reparti.
Brian prova a prendere Alex ma non ci riesce dato che lei è appena salita su di un carrellino.
-Non costringermi a farlo.-
Alex comincia ad urlare sedendosi nel carrello per poi vedere Brian cominciare a guidarlo. 
I due corrono nell'interno del negozio sentendosi così bene da poterlo urlare al cielo. Insieme, riescono sempre a tornare bambini.
-Stai andando troppo veloce!- Urla la ragazza nel carrello, lasciandosi trasportare con velocità per tutto l'edificio.
Brian comincia a ridere, correndo e spingendo il carrello con sempre più velocità e determinazione.
Arrivati verso l'ingresso del negozio, Alex scende dal carrello quasi indolenzita.
-Sei proprio assurdo!- Ride la ragazza, riferendosi poi a Brian che viene attirato da un qualcosa situato sul soffitto.
-Brian, mi stai ascoltando?-
-Aspetta.-
Haner prende velocemente una sedia e salendovi sopra, osserva l'oggetto con un sorrisino beffardo stampato sul volto.
Il ragazzo, con velocità cerca un accendino nelle sue tasche dei jeans mentre Al lo guarda con curiosità.
-Preso!- Annuncia il ragazzo con soddisfazione, adagiando l'accendino verso l'oggetto sul soffitto.
Alex dal basso, osserva la scena un pò impaurita per poi esser travolta da delle goccie d'acqua fredda che diventano sempre più intense.
-E' un allarme anti-incendio!- Urla Alex con stupore per poi lasciarsi bagnare dall'acqua che diventa sempre più ghiacciata.
-Cosa volevi che fosse?- Ghigna Brian, scendendo poi dalla sedia e lasciandosi bagnare anche lui dall'acqua.
-Ma tu sei matto!- Continua a ridere Al, osservando poi gli occhi color nocciola di Brian che la stanno scrutando con attenzione.
Mentre le goccie d'acqua continuano a bagnare i volti ed i corpi dei due ragazzi, loro stessi non riescono a dire neanche una parola in più.
Brian sente dentro sè stesso un bisogno matto di baciare Al, ma non vuole farlo per paura di una reazione negativa da parte della ragazza.
Il loro primo bacio, è stato quasi un gioco...è stato un qualcosa di semplice ma allo stesso tempo significativo.Ma questo Al, non riesce a capirlo
del tutto. E' confusa, spaesata...non sarà facile per lei ammettere che Brian è innamorato perso di lei.
All'improvviso però, l'acqua cessa di scendere dal soffitto. 
Brian e Al si guardano ancora, per poi udire un suono piuttosto familiare. 
-Merda.- Sbotta Brian, prendendo velocemente le bottiglie di alcolici e guidando Alex dall'altra parte del negozio dove ci sarà sicuramente un'uscita
di sicurezza.
Alex sentendo il suono emesso da un auto della polizia, comincia a correre via con le bottiglie di vodka tra le mani mentre segue allo stesso
tempo Brian che la starà sicuramente portando in salvo.
Brian avrebbe fatto di tutto pur di salvarla nelle situazioni peggiori...non ha mai voluto che Alex facesse parte della sua vita da stronzo emarginato.
I due corrono velocemente verso l'uscita di sicurezza e salendo con velocità sulla moto, sfrecciano via senza esser visti dalla polizia locale.
Alex seduta sul sedile posteriore della moto, si aggrappa fortmente a Brian per poi sentirlo ridere.
Dio e che spettacolo!
-Non è stato divertente!-
-Vedere la tua faccia completamente preoccupata e spaventata si però!-
-Non ero spaventata! Pensa se ci avessero visto?-
-Che t'importa Al! Rompi le regole!-
-Quando sono con te, non faccio altro che mettermi nei casini!-
-Ma ti diverti, giusto?-
-Si...molto.- Sorride finalmente Alex, per poi chiudere gli occhi e posizionare la sua testa contro la schiena di Gates.


























Tornati a casa Haner, Brian e Alex scendono dalla moto per poi rientrare in casa felici e sorridenti. 
Tenendo le bottiglie di alchool tra le mani, i due si dimenano tra la folla per poi trovare un volto familiare.
-Ce ne avete messo di tempo!- Esclama Zacky, prendendo delle bottiglie tra le mani di Alex.
-Christ?- Domanda Brian, guardandosi intorno.
-Sta ballando come un forsennato.-
-Matt?- Domanda Alex a sua volta.
-Ehm...è in buona compagnia!-
Alex e Brian si guardano per poi sorridersi a vicenda. Che Matt sia riuscito a sedurre Valary?
-Hey...ma siete tutti bagnati!-
-Che intuito Vee!- Ribatte Brian, tenendo poi tra le mani tre bottiglie di birra.
Brian prende velocemente la mano della ragazza, per poi portarla nella camera più vicina. 
-Frances!- Urla improvvisamente Alex, vedendo poi sua cugina baciarsi in un angolino con...Danny!
-Ehm, Alex, anche tu quì!- Dice Frances, aggiustandosi il vestitino rosso rubino per poi allontanare Danny che prova a nascondersi.
Alex e Brian scoppiano a ridere, per poi correre nella camera più vicina ovvero lo sgabuzzino. Per fortuna che è uno sgabuzzino bello grande e abbastanza
spazioso da potervisi muovere all'interno...per non parlare poi di alcuni materassi vecchi e malridotti posizionati al centro della "stanza".
-Brian non credo sia...-
-Avanti Al. Solo un goccio!-
Syn porge la bottiglia di birra ad Alex che comincia a traccannarla con velocità dopo aver chiuso la porta dello sgabuzzino.
-Avevo detto solo un goccio!-
-Ma è buona!-

Altre risate riempiono la scena facendoli sembrare una coppietta di pazzi appena usciti da un manicomio.
Anche Brian, comincia a tracannare una bottiglia di Heineken per poi cominciare a vedere il volto di Alex duplicarsi. 
Dopo la seconda bottiglia di birra, Alex e Brian si sentono ubriachi fradici.
Alex, sbronza ed incosciente, porta velocemente le sue labbra contro quelle di Brian. 
L'odore di sigarette e alchool che entrambi emanano, non riesce ugualmente a farli ritornare alla realtà.
Brian chiude gli occhi, lasciandosi baciare dalla ragazza sapendo che probabilemente lei non riesce a rispondere alle sue stesse azioni.
E' ubriaca, non sà quello che sta facendo.
Il ragazzo vorrebbe allontanarla, ma non ci riesce sentendosi anche lui ubriaco almeno quanto lei.
Mentre le loro lingue, cominciano ad unirsi, i due sentono di poter affondare nei sentimenti che entrambi stanno provando.
Dopo essersi baciati per la seconda volta, Alex sorride con soddisfazione, dimenandosi sul materasso malridotto e ridendo come una stupida.
Haner invece, perde l'equilibrio e cade a peso morto sul materasso, accanto alla ragazza che ha sempre amato.
-Voglio andare via da quì.- Borbotta improvvisamente Al, fissando il soffitto.
Brian accanto a lei, sporge il volto contro il suo osservando quegli occhi grigi diventare sempre più lucidi. 
"Puoi farcela." 
E rieccola la coscienza di Brian, prendere il sopravvento nei suoi stessi pensieri. E' abbastanza ubriaco da farcela.
-Alex...-
-Mh?-
-Devi sapere che io...ecco...-
Brian si inumidisce le labbra, guardando anche lui il soffitto, non riuscendo a reggere gli occhi grigi della sua "migliore amica".
-E' da quando ti ho vista la prima volta che non sono più riuscito a toglierti dalla testa. Adesso non sai quanto io stia desiderando
di esser sobrio ma devi sapere che...-

Haner si blocca, non riuscendo a scandire bene le parole.
-Che...- Ripete lui stesso, dandosi coraggio.
-Che ti amo Al! Ti amo da quasi quindici fottutissimi anni.-
Il silenzio regna nella stanza e Brian comincia a sudare, sicuro che questa volta, Alex lo avrebbe snobbato.
-Alex...perchè non mi rispondi?-
La ragazza non risponde, incrementando l'ansia nel cuore del ragazzo.
-Adesso non vorrai più vedermi e lo capisco ma...io ti a...- Brian non riesce a concludere la frase, voltandosi verso lo sguardo sognante della giovane.
Un altro fiasco. 
Alex si è addormentata. Probabilmente, stava già dormendo quando lui stesso ha provato a dichiararsi.
Arrendendosi ancora una volta, Brian chiude i suoi occhi sentendo una sola lacrima cadere dal suo viso. Non aveva mai pianto
per una ragazza prima d'ora. 
Probabilmente, l'alchool ha fatto ancora una volta, il suo effetto.



































NOTE DELL'AUTRICE.


E rieccomi quì lettori!
Allora, il capitolo è piuttosto lungo e spero che voi abbiate gradito questa cosa...!
Oltre questo, avrei voluto aggiornare prima ma sono davvero sommersa dagli impegni scolastici e tra qualche giorno è anche il
mio compleanno!
Anyway, che ne pensate di questo nuovo capitolo? Wow, le recensioni crescono di giorno in giorno ed io non sò proprio cosa dirvi se non GRAZIE.
Siete bellissimi, tutti, tutti, tutti! Per non parlare poi di alcune lettrici che hanno deciso di scrivermi su twitter...Dio, non immaginate
neanche quanto mi faccia piacere tutto questo!
Ad ogni modo, vi lascio quì il mio twitter. Se volete, possiamo scambiare quattro chiacchiere! Mi farebbe piacere conoscere i miei lettori <3



TWITTER : @GatesIsTheWay


Bene pasticcini, vi sta piacendo la storia? Lo spero davvero dato che io stessa non mi reputo un'autrice. La storia è tra i popolari e questo
è vero ma devo ammettere che ci sono fanfiction sugli Avenged Sevenfold che sono molto più belle di questa...per non parlare poi degli errori
che faccio in ogni capitolo e mi dispiace che molti di voi si debbano dannare per questa cosa! 
Scusatemi ancora per la noia che vi provoco e per i vari errori che faccio nei capitoli, sareste così carini e pucciosi da perdonarmi? *-*
Okay, adesso la smetto di dar fastidio e lascio la parola a voi lettori che mi riempite il cuore di emozioni indescrivibili. E' solo grazie a voi
se sono ancora quì.
Fatemi sapere cosa ne pensate allora del nuovo capitolo e...al prossimo!

P.S Indovinate un pò? Quando riuscirò a concludere questa ff, vi anticipo che ne scriverò tante altre...ho delle idee davvero particolari
che vorrei mettere in atto. Sempre se lo volete, ovvio!


Un bacio a tutti dalla vostra...



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 19
*** 19.Danger ***


19° Danger













BRIAN POV'S

Dopo aver subìto un ultimo doposbronza e dopo essermi fatto una doccia veloce, torno nello sgabuzzino vedendo Alex dormire come un angioletto.
E pensare che, mi sono risvegliato con del rossetto rosso spalmato sulle labbra...
E' impossibile non ricordare il modo in cui ha posato le sue labbra alle mie.
Peccato, che lei era sommersa nell'alchool e probabilmente stamattina non se ne ricorderà neanche. 
-Alex...?- Provo a svegliarla, sentendola gemere mentre si sposta dall'altro lato del materasso.
Provo a scuoterle una spalla ed in un attimo, mi ritrovo con il sedere a terra.
-Oddio, un maniaco, aiuto!- Urla Alex dopo avermi dato un pugno sul naso.
Gemo di dolore, toccandomi ancora il naso per poi vedere Alex in preda al panico.
-Ma quale maniaco! Sono io, stupida!- Le dico, vedendola poi ridere mentre continuo a massaggiarmi il naso.
-Oddio Brian, mi dispiace tanto! Fammi vedere cos'ho avuto il coraggio di fare!- Alex si scaraventa a terra,accanto a me e con poca delicatezza
prova a toccarmi il naso quasi gonfio.
-Ahi! Cazzo se fa male!- Mi lamento, vedendola poi ricominciare a ridere.
-Cosa cazzo hai da ridere? Non è molto salutare ricevere un pugno sul naso di prima mattina!-
-Ma non l'ho fatto apposta!-
-Ci penserò due volte prima di venirti a svegliare dopo una sbronza.- 
-Sbronza? Oh per tutti i Gates esistenti sulla faccia dell'umanità!-
-Ne esiste solo uno.-
-Mi sono...ubriacata?-
-Si, non te ne ricordi?-
-No...e cosa ci faccio nello sgabuzzino di casa tua?- 
-Tranquilla Al, non è successo niente.-
-Ne dubito! Proprio perchè sei un puttaniere, mi riesce difficile crederti!-
-Sei ancora vergine bimba, non ti preoccupare.-
-Mi stai insultando?-
-Puor darsi.-
-Vuoi un altro pugno in faccia?-
-Uno basta e avanza, ma grazie per avermelo ricordato.-
-Vado a prenderti del ghiaccio, ci metterò poco!-
Annuisco, per poi sorridere nel vedere il volto di Alex a dir poco sconvolto. Era da tanto che non si sbronzava in questo modo e come immaginavo,
non ricorda niente del bacio.
Ed eccola ritornare con un impacco di ghiaccio tra le mani.
-Okay, stenditi.-
-Che cosa?-
-Sali sul materasso e stenditi.-
Le dò ascolto e senza fare storie mi sdraio sul materasso, vedendo poi Alex distendersi sul mio corpo. 
-Al, ma cosa...- 
-Ti costa tanto restare un pò in silenzio? Ho bisogno di concentrazione!-
Mi limito a guardarla mentre si adagia con tranquillità sul mio corpo. Perchè lei è così tranquilla ed io sento di poter svenire da un
momento all'altro?
Per non parlare poi di questo stupido vestitino che ha indosso che la rende ancora più sexy... 
Sorridendomi, Alex porta l'impacco freddo sul mio naso, nella speranza di poterlo "medicare".
Sento il suo seno, premere contro il mio petto e le sue gambe giocherellare con le mie. 
La fisso mentre continua ad agitare l'impacco contro il mio naso con attenzione. Non l'ho mai vista così concentrata...è davvero uno spettacolo
che non posso permettermi di perdere.
-Finito.-
Di già? 
-Sei sicura? Voglio dire, il naso mi fa ancora male!-
Alex rotea gli occhi al cielo, per poi darmi un piccolo schiaffetto sulla guancia.
-Dannazione! Sei manesca!-
-Sempre stata.-
-E chi se lo dimentica!-
All'improvviso però, la porta dello sgabuzzino si apre e Jimmy dopo aver sbottato un "Porca merda" si limita a nascondersi dietro la porta.
-Io non ho visto niente!- Continua Rev, restando dietro la porta e chiudendola di nuovo.
Alex scende velocemente dal mio corpo ed io ne resto completamente sconsolato. Un pezzo di me, è andato perduto, chissà dove.
Proprio ora doveva interromperci Jimmy?
-Avanti coglione, apri.- Dico vedendo poi Alex sorridere con delle scocche rosse sul viso.
-Ah, allora non stavate scopando!- Ghignano Jimmy e Zacky, entrando in camera.
-Non dite cazzate! Ho dato un pugno in faccia a Brian e lo stavo semplicemente curando!- Giustifica Alex l'accaduto.
-Potevi curarglielo in tanti altri modi però!- Ed ecco che anche Zacky non perde occasione per prenderci in giro.
-Anzichè fare i cretini, potreste dirmi cosa cazzo volete?-
-Rilassati Gates, tutto sotto controllo! Volevamo semplicemente dirti che la tua camera è occupata e la casa dev'esser ripulita.- Mi spiega ancora Zacky,
gesticolando come un'idiota.
-Chi cazzo  sta scopando nella mia camera?-
-Ehm...Matt e Valary.-
Sbarro gli occhi per poi rivolgere lo sguardo ad Alex che mi guarda anche lei sbalordita.
-Questa si che è una bella sorpresa!- Sorride Al, per poi uscire dalla camera con disinvoltura.
A mio parere, ci aspetta un giorno davvero faticoso.
Dopo aver riordinato la casa e aver ascoltato Matt mentre parlava della sua prima vera e propria notte d'amore, ci avviamo verso
la solita scuola.
Camminando tra i corridoi scolastici in compagnia di Alex, mi guardo intorno nella speranza di vedere Liam per potergli spaccare
quella faccia di merda che si ritrova.
-Brian, mi stai ascoltando?- La voce di Alex, mi fa ritornare alla realtà.
-Eh?-
-Non hai ascoltato niente di quello che ti ho detto, vero?-
-Perdonami bimba, ma adesso devo scappare.-
-Ma tra un pò abbiamo il corso di francese!-
-Ci metto un attimo, a dopo!-
Mi allontano velocemente nella speranza di poter ritrovare quel pezzo di merda.





























ALEX POV'S


Finita la lezione di francese, esco dalla classe in compagnia di Brian che mi sembra esser decisamente amareggiato...poco prima infatti,
l'ho sentito sussurrare a Matt qualcosa tipo " Non è venuto a scuola". Spero per lui che non stia tramando qualcosa.
-Hai chiamato tua madre?-
-Si, le ho detto che sarei rimasta da te per una settimana...così, farò calmare le acque e Liam non oserà venirmi a trovare dinanzi casa tua.-
-Casa mia? Al, quella è anche casa tua.-
-Già.-
-Allora ragazzi, pranziamo al pub?- Propone improvvisamente Zacky, mettendomi un braccio sulla spalla.
-Si, ma gli altri?- Ribatto, guardandomi intorno, oltre il braccio robusto di Vee.
-Sono già lì. Da quel che sò, anche Valary pranzerà con noi oggi.- 
Sbarro gli occhi. Allora questa volta Matt ha deciso davvero di darsi da fare. Solitamente, le sue relazioni comprendono solo del buono e sano
sesso di tanto in tanto. Non ha mai portato una ragazza a pranzo e questo è già un grande evento.
-Che cosa!? Voglio dire, Matt ha davvero invitato Valary al pub per pranzare con noi?- Sorride Brian, stupito almeno quanto me.
-Sembrerebbe di si. Questa volta credo che il nostro Shads si sia proprio innamorato.-
Sorrido anche io alle parole di Vee. E' bello vedere che c'è amore nell'aria...
-Tu Syn, hai fatto quello che dovevi fare?- Continua Zacky, attirando poi la mia attenzione.
-Non è venuto. Ha preferito restarsene a casa.- Risponde invece Brian, gesticolando con velocità dinanzi agli occhi di Zacky come se volesse
nascondermi qualcosa.
-Bene, allora andiamo?- Borbotta Zacky questa volta, togliendo il braccio dalla mia spalla per poi sorridermi. 
E' incredibile come il tempo non lo abbia cambiato neanche di una virgola. Quel sorrisino è sempre rimasto lo stesso.
Dopo aver varcato la soglia dell'istituto, ci ritroviamo tutti dinanzi al pub situato proprio di fronte alla scuola. Grande idea quella di istituire
un pub dinanzi all'istituto cosicchè gli studenti che non vogliono pranzare in mensa possano tranquillamente farlo lì.
Entrati nel pub, Zacky saluta con un pugno il proprietario del bar e tutti insieme, ci avviamo al piano superiore in cui ci sono i tavoli per potersi
accomodare.
Che strane le nostre abitudini...abbiamo sempre preferito salire al piano di sopra così da stare in perfetta tranquillità. Al piano inferiore, accanto
alla cassa, solitamente c'è troppa gente e la cosa non aiuta granchè.
Salendo le scale, io, Brian e Zacky osserviamo l'enorme mano di Matt gesticolare. 
-Eccoli lì!- Indica Brian, per poi avanzare verso il tavolo. Io e Vee lo seguiamo a ruota e vedendo quello strano sorriso stampato sul volto
di Matt, non posso far altro che sorridergli.
-Finalmente ragazzi, ce ne avete messo di tempo!- Esclama Johnny, toccandosi lo stomaco. 
Saluto Johnny stampandogli un bacio sulla guancia per poi rivolgermi a Valary che ha degli occhi lucidi da far invidia al mondo.
Anche lei, proprio come Matt, ha degli occhioni verdi davvero ammirevoli.
Saluto Val, per poi rivolgermi a Jimmy questa volta che sta giocando con le posate posizionate sul tavolo. 
Dopo aver salutato anche Jimmy, mi avvicino velocemente a Matt abbracciandolo con dolcezza.
-E' andata?- Gli sussurro, osservando poi Val mentre continua a chiacchierare animatamente con Brian ed il resto dei ragazzi.
-E' la mia ragazza.-
A quelle parole, non posso far altro che urlare dalla gioia, facendo voltare verso di me gli sguardi di tutti i miei amici compresi i clienti
del pub.
Matt ride di gusto, per poi sedersi accanto alla sua nuova fidanzata. Il mio posto invece, è come sempre accanto a Brian e Jimmy.
-Allora, che cosa ordiniamo?- Domanda Zacky, sedensosi accanto a Johnny e Brian per poi strofinarsi le mani.
-Possibile che tu pensi solo a mangiare,Vee?- Risponde Matt per poi circondare la spalla esile della sua nuova fidanzata.
-Cos'altro si può fare in un pub, Shads?- 
-Io lo sò!- Esclama Jimmy questa volta, vedendo Johnny cominciare già a ridere.
Tutti guardiamo Jimmy con sguardo interrogativo, per poi vederlo ridere battendo dei pugni sul tavolo.
-Avanti Rev, spara la cazzata del secolo!- Incita Matt, per poi vedere James indicare un tavolo. Il tavolo indicato appunto, comprende una cameriera
che sta prendendo delle ordinazioni.
Una bella ragazza, capelli biondi, labbra carnose ed occhi perfettamente azzurri.
Per non parlare poi della volgarità che emana indossando una minigonna decisamente troppo corta.
-Guardare le cameriere mentre avanzano con  quei tacchi stratosferici per mostrarti quelle belle gambe perfettamente sensuali.- 
Io e Val, ci guardiamo quasi disgustate per poi vedere gli altri applaudire alle parole di James.
-Maschi.- Mi sussurra Val, per poi dare uno schiaffetto tranquillo sulla nuca di Matt che prende velocemente possesso delle labbra della ragazza.
Jimmy e Zacky, lanciano dei tovaglioli addosso alla coppietta felice ed io mi volto, incontrando lo sguardo di Brian che poco fa mi stava
scrutando.
Perchè ha improvvisamente voltato lo sguardo verso la coppietta? Sono sicura di averlo visto mentre continuava a fissarmi...
-Gates, se riesci a portarti a letto quella bomba sexy, avrai tutta la mia stima e cinquecento dollari!- Borbotta improvvisamente Johnny,
rivolgendosi a Brian che continua a fissare la ragazza con...perversione.
-Mh, potrei provarci...non è proprio niente male.- Risponde Syn, sorridendo con malizia per poi lasciarsi trasportare dagli altri.
Brian ha sempre avuto un debole per le donne, ma non credevo potesse essere così idiota. 
In qualche modo, tutte le attenzioni che adesso sta rivolgendo alla cameriera, non mi piacciono per niente.
-Che dici, te la chiamo?- Domanda Zacky, chiamando poi la cameriera per poter ordinare.
Ordiniamo tutti da mangiare e da bere per poi continuare ad assistere al metodo di abbordaggio che utilizzerà Syn.
Cosa mi prende...perchè mi sento così possessiva nei confronti del mio migliore amico?
-Mi scusi signorina, il conto!- Urla ancora il nano malefico, richiamando l'attenzione della ragazza che si ferma di nuovo al tavolo e questa volta
per porgere uno sguardo da puttana a Brian.
-Mi devi cinquecento dollari Christ.- Sussurra Gates vedendo la ragazza avanzare.
Ma chi diavolo si crede di essere questa? Non è mica uscita da un sexy shop!
-Posso chiederti una cosa?- Domanda Brian, rivolgendosi alla cameriera accanto a noi.
-Tutto quello che vuoi.-
Risposta tipica da prostituta minorenne.
-Come ti chiami?-
Eh no, questo è troppo!
-Potrei sempre dirtelo in privato. Chiamami.- La tizia dà un bigliettino a Brian per poi allontanarsi e servire un altro tavolo.
Tutti cominciano a ridere osservando Brian guardare il sedere della cameriera mentre continua a camminare.
-Woooh Gates, che sventola!- Ridacchia Zacky, per poi bere un goccio dalla sua bottiglia di birra.
Senza dire assolutamente niente, mi alzo dal tavolo per poi uscire dal pub con indifferenza.
E' stata proprio una grande mancanza di rispetto!
-Alex, ma che succede?- Mi urla Matt in lontananza.
-Alex!- Mi urla dietro questa volta anche Jimmy con preoccupazione. Non rispondo, limitandomi a voltarmi verso il volto di Brian che mi
guarda non riuscendo proprio a capire la mia reazione.
Ad esser sincera, non riesco neanche io a capirla del tutto...
Esco dal pub per poi tornare a scuola e concentrarmi sugli studi.
E' stato davvero da maleducati comportarsi in questo modo avendo una donna al proprio fianco. Non sarò la sua ragazza, ma almeno un pò di 
rispetto credo di meritarlo!
No...no no no! La verità è che mi ha infastidita tutta la situazione. Se avessi potuto, mi sarei scaraventata sul corpo della tizia per imporle di
non guardare più Brian in quel modo così provocante.
E lui poi...non aveva detto che le piaceva un'altra? Non è per un'altra che ha letteralmente perso la testa? Certo...e poi si mette a fare il galletto
con le altre.
Mi siedo sul marciapiede adiacente all'istituto per poi aspettare il suono della campanella scolastica.
Con nervosismo, mi accendo una sigaretta, mandando a fanculo tutto ciò che mi circonda.
Una figura in lontananza però, attira la mia attenzione. 
-Che cosa ci fai quì tutta sola...e al freddo Al?- Mi sussurra Danny, avvicinandosi a me con le mani nella tasche della giacca  grigia.
Una lacrima scende dal mio viso facendomi sentire un completo fallimento.
-Danny...-
-Ma tu...stai piangendo...-
-No, davvero, non sto piangendo è solo... il freddo.-
-Fingerò di non aver visto niente allora.-

Gli sorrido, per poi vederlo sedersi accanto a me.
-Sigaretta?-
-No grazie.-
Sbarro gli occhi.
-Che cosa?-
-Avevi ragione...quando incontri la persona giusta cambiano molte cose.-
-Non dirmi che tu e mia cugina...-
-Quasi. Voglio dire...lei è davvero incredibile e abbiamo tante cose in comune.-
-E' bello sentirti parlare in questo modo.-
-Credo che Frances mi piaccia molto...quando l'ho vista, le persone attorno a me sembravano essersi dissolte!-
-E' una brava ragazza. A volte un pò eccentrica ma è solo un suo misero difetto. Sareste una bella coppia.-
-Quando l'ho baciata, ho provato cose che non avevo mai pensato di poter provare. A lei piaccio ma abbiamo pensato
di conoscerci meglio prima di prestabilirci come coppia fissa.-
-Credo sia un'ottima idea.-
-Ma adesso, smettiamola di parlare di me...cosa ti succede Al?-
-Non lo sò...improvvisamente mi sento strana. Ho un nodo alla gola che non mi permette di respirare...forse è per tutto ciò che è accaduto
con Liam. E' stato brutto tornare alle origini...-
-Supererai anche questa. Hai una persona speciale al tuo fianco Al...-
-A chi ti riferisci?-
-Brian. Non ho mai visto un ragazzo così arrogante e presuntuoso come lui, trattare con dolcezza una ragazza.-
-Siamo buoni amici da tempo, lo sai.-
-Già...a volte ho persino paura di parlarti.-
-E' un ragazzo...molto possessivo.-
-Diciamo anche troppo.-
Io e Danny ci sorridiamo, per poi ascoltare il suono della campanella che ci segnala l'inizio delle ultime lezioni.
-Andiamo?-
-Andiamo!- 
Il ragazzo mi porge una mano ed io accettandola, mi lascio alzare dal marciapiede.
Insieme, entriamo nell'istituto per poi salutarci.
Io entro semplicemente nella mia classe di francese per poi sedermi al solito banco. Forse ho esagerato un pò con Brian e gli altri...dopotutto,
chi sono io per giudicare?
Ed eccolo rientrare in classe più bello che mai. Un momento, cos'ho appena detto?
-Te ne sei andata così...senza dire niente.- Mi sussurra Brian, sedendosi accanto a me.
-Non mi andava di restare al tavolo.-
-Gelosa?-
-Eh?-
-Avanti, ammettilo che sei gelosa!-
-Te l'avrò ripetuto già mille volte, no!-
-Allora perchè te ne sei andata in quel modo? Sembravi arrabbiata o comunque delusa.-
-E' assurdo! Non ero nè arrabbiata e nè delusa...ero semplicemente stanca di ascoltare sempre le stesse cose. Voglio dire, è stato imbarazzante
per me vedervi civettare con quella tizia...non voglio immaginare come ci sia rimasta la povera Val!-
-A dire il vero, lei si è divertita molto dato che Matt ha avuto occhi solo per lei.-
-Beh sappi che non ti fa grande il saperci fare con le ragazze.-
-Grazie per avermelo ricordato...gelosona.-
-Non sono gelosa!-
-Oh certo.-
-Non mi credi?-
-Fammici pensare...ehm...no!-
-Brian!-
-Che c'è?-
-Io...ti odio!-
-Al, la smetti di ripeterlo ogni fottutissima volta?-
-No, potrei continuare all'infinito se sò di farti un torto!-
-Cosa ho fatto di male dalla vita per meritarmi una nanetta di questo calibro?-
-Vuol dire che andrò da Danny, almeno lui apprezza ogni mia singola goccia di ironia!-
-Tu non vai proprio da nessuna parte.-
Brian mi porta verso il suo petto. Le sue enormi braccia, mi tengono stretta mentre tutti i nostri compagni di classe continuano ad osservarci.
-Ehm, Brian, ci stanno guardando tutti.- Sussurro, sentendo il suo mento posizionarsi sulla mia testa.
-Lasciali guardare.-
Sorrido per poi pensare a quante ragazze hanno avuto l'onore di poggiare la propria testa sul suo petto.
-Bleah! Via, via!- Borbotto facendo ridere Jimmy e Matt seduti al banco accanto al nostro mentre continuano a guardarci con divertimento.
-Che c'è adesso?- Sbuffa Brian, facendo uno sguardo terribilmente tenero.
-Chissà quante ragazze avranno pianto sul tuo petto o chissà cosa!-
-Poi non  dire di non esser gelosa!-
-Ma io non lo sono!-
Okay, forse un pochettino si, ma solo perchè è il mio migliore amico! Non posso provare altro...io e Brian ci conosciamo da quando eravamo
dei semplici poppanti!
-Sei terribilmente dolce quando ti arrabbi!-
Vuole farmi sciogliere o cosa?
-Ma...-
-Cosa ci facevi con Danny su quel marciapiede?-
-Sei uno spione!-
-Rispondi alla domanda!-
-E poi sarei io la gelosa, vero?-
-Io non potrei mai esser geloso di te Al.-
-Ah no?-
-No.-
-Vedremo!-
Ed ecco che sento quel buon profumo di vendetta e rivincita!
-Quando avrete finito di fare i cretini, avrei qualcosa da dire ad Al!- Mi sorride Jimmy, per poi farci ghignare.
-Dimmi tutto Jimmy!-
-Stasera c'è il compleanno di Jonathan al "Johnny's"...Gli abbiamo organizzato una festa a sopresa. Ti va di venire?-
-Mmmm...-
-Verrà anche Val.- Mi fa presente poi Matt, sorridendo. E' proprio cotto.
Ci penso sù, per poi vedere lo sguardo di Brian diventare sempre più dolce. Sembra proprio un cucciolo quando fa quegli occhietti
da cane bastonato...
-D'accordo, verrò.-





































Arrivati dinanzi alla porta del locale, vedo Jimmy aprirla per poi indicarmi di entrare.
Il "Johnny's" Non mi è mai sembrato più catastrofico...non per questo, Brian mi sta incollato come se non potesse
più staccarsi dal mio corpo.
Tuttavia, al suo fianco mi sento davvero al sicuro.
-Ragazzi, mi avete organizzato una festa da sballo!- Si avvicina Jonathan con dei bicchieri di birra tra le mani.
-Goditela Jon! E' la tua festa, divertiti!- Ribatte Matt, avvicinandosi all'amico tenendo la mano della sua Val.
Non c'è che dire, questa ragazza è davvero stupenda. I capelli biondi legati in una graziosa cosa di cavallo, gli occhi verdi contornati
da una riga spessa di matita nera ed un vestitino altrettanto nero che le ricade sul corpicino minuscolo, rendendola incontrollabilmente perfetta agli occhi
di tutti.
Dopo un pò di tempo però, i ragazzi scompaiono tra la folla mentre io e Val restiamo in disparte, sedute su uno dei comodi divanetti abbastanza lontani
dalle altre persone.
-Certo che questi ragazzi sono proprio incredibili!- Ridacchia Valary, bevendo un pò della sua birra.
-Posso assicurarti che sono le persone più belle che abbia mai conosciuto.- Rispondo io con tenerezza, vedendo poi Val poggiare sul tavolino
di fronte il bicchiere di birra per guardarmi con attenzione.
-Io...credo di doverti confessare una cosa.-
-Valary, non farmi preoccupare. Parla e basta.-
-E' che me ne vergogno!-
-Avanti...credo che adesso tu abbia imparato a conoscermi.-
Val caccia un debole sospiro, per poi guardarmi con degli occhi che sembrano somigliare a dei diamanti.
-Aspettavo da tanto questo momento. In realtà non lo sà nessuno ma...ho sempre avuto una cotta segreta per Matt.-
Sbarro gli occhi, quasi strozzandomi con il mio bicchiere di coca cola alla spina. Niente alcolici per me stasera.
-Non guardarmi così ti prego!- Continua Val, diventata improvvisamente tutta rossa. 
Le sorrido, vedendola quasi sotterrarsi dall'imbarazzo e dalla vergogna.
-Senti...io...ti ammiro molto.-
-C...cosa? Cioè, davvero?-
-Si. Sei una ragazza davvero in gamba e non hai mai fatto nulla per attirare l'attenzione su di te. Ti nascondi dietro alla tua chioma
bionda, indossi delle magliette maschili di band che personalmente stimo un casino e sei gentile e disponibile con tutti. Arrossisci facilmente
e la cosa non può far altro che renderti una persona stupenda. Inoltre, sono felice che alla fine sei riuscita a fidanzarti con l'uomo
che desideravi da tempo...Matt è davvero un bravo ragazzo e merita una persona come te al suo fianco. Non avrebbe potuto chiedere di meglio, credimi.-
-Io...non sò che dire Alex...-
-Non c'è bisogno che tu mi risponda. Ho detto semplicemente ciò che penso. All'inizio, non ti conoscevo bene e ti giudicavo una gran testa vuota
proprio come tua sorella ma conoscendoti mi sono ricreduta...sei una brava ragazza e tu e Matt siete fatti per stare insieme.-
-Non vorrei che tu pensassi male di me...sono finita a letto con Matt per caso quella notte ma non mi sono tirata indietro per il semplice fatto
che stavo così bene tra le sue braccia che ci sarei morta. Per tanto tempo, l'ho visto ignorarmi di continuo e quando lui mi ha baciata
mi sono sentita in un certo senso..."perfetta".-
-Avevate solo bisogno di ritrovarvi Val. Ora siete insieme e non ti nascondo che a volte provo anche un pò d'invidia. E' bello avere
al proprio fianco una persona che ti ama e ti rispetta...-
-Non vorrei essere indiscreta, ma con Liam? L'High School non fa altro che parlare di voi... eravate sulla bocca di tutti...e poi è giunta voce
che vi siete improvvisamente lasciati. Per di più, Liam stesso, non si è presentato a scuola in questi giorni.-
-Lo amo, lo amo ancora tanto. Ma non potevo appartenere ad una persona che mi ha ferita mentalmente e fisicamente.-
-Non ti avrà fatta del male, vero?-
Mi mordo le labbra, ricordando quella notte che sembrava non passare mai. 
-Oh Al, mi dispiace tanto...- Mi sussurra Val, posizionando la sua mano sulla mia spalla per darmi conforto.
-Ma no, io sto bene, davvero. Il peggio adesso è passato.-
-Sai Al...è così strano per me parlare con una persona come te.-
-In che senso? Voglio dire...un pò anche per me. Ho trascorso gran parte della mia vita in compagnia di quelli che sono tutt'oggi i miei migliori
amici...con le ragazze non sono mai riuscita ad estrarre un'amicizia profonda.-
-Mi riferisco proprio a questo. Non sò, più ti parlo e più ritrovo una parte di te in me stessa. E' strano ma...sento che io e te diventeremo grandi
amiche.-
-Lo spero tanto Val. Non hai proprio nulla a che fare con quell'ochetta di tua sorella.-
-Michelle non è cattiva è solo troppo...esibizionista. Io e lei non siamo mai andate d'accordo, ma sò che nonostante sia la persona
più stronza al mondo, sà anche essere una brava ragazza. Voglio dire, da quando si è innamorata di Brian, le cose sono cambiate...
Prima era molto più stronza...invece, da quando ha incontrato Brian, la sua vita è letteralmente cambiata. Non mi sento di darle nessuna colpa sul
suo essere...lei è solo una ragazza innamorata...-
-E terribilmente gelosa...-
-A tal punto da comportarsi come una stupida! Glielo ripeto sempre ma lei non vuole ascoltarmi.-
-Se solo Brian cambiasse la sua mentalità sarebbe tutto più semplice.-
-Ormai ho imparato a conoscerlo. Sesso, donne, alchool, fumo e rock n'roll...è fatto così...tuttavia, ho notato come ti guarda...-
-Eh?-
-Non fare la finta tonta Alex. Brian è cotto. Voglio dire...è pazzo di te.-
-Ma cosa dici Val! Ti sbagli di grosso!-
-Sò riconoscere un ragazzo innamorato quando lo vedo.-
-Forse potrebbe sembrare, ma posso assicurarti che non lo è! Siamo amici da tanti anni ormai e ci vogliamo bene come fratelli.-
-Sarà...-
Perchè ho come la sensazione che ciò che mi ha detto Val sia in parte vero?






"Buonasera a tutti ragazzi e ragazze! Siete pronti? Voglio dire...siete pronti??????? "



"Siiiii!!!!!"






-Oh mio Dio. Mi spieghi cosa ci fa il mio Matt su quella sottospecie di palco?- Borbotta Valary, mentre sorpresa osserva Matt cominciare a scaldare
il territorio.
Non sapevo avessero deciso di cantare anche stasera...




"Ringraziamo Jonathan, il padrone di casa che stasera è stato così carino e gentile da offrirci delle birre gratis per il suo compleanno e partiamo con un pò
di musica ragazzi! "




La voce di Matt, riesce a far sbizzarrire la folla che si avvicina al palchetto situato dinanzi al bancone degli alcolici.
Brian e Zacky iniziano a suonare una canzone che conosco bene.








"Stasera vi proporremo una canzone che abbiamo composto da poco...voglio vedervi impazzire sulle note di "Second Heartbeat! "








Io e Val ci guardiamo con soddisfazione, per poi avvicinarci alla folla ballando come delle pazze scatenate.
Matt inizia a screamare mentre Brian comincia ad ammiccare al pubblico come gli è solito fare. Mi ha sempre ripetuto che preferirebbe vedere
le persone divertirsi nell'ascoltare il suono della sua chitarra anzichè rimanerne impressionati.
Zacky, si avvicina a Brian, suonando con lui ed insieme sembrano formare il duo perfetto.
Jimmy, è lì dietro, che suona la sua amata batteria mostrandoci quelle bacchette con cui è solito creare delle composizioni a dir poco stupende.
Johnny invece, accompagna Matt, seguendolo mentre continua a cantare con una voce assurda.
Tra la folla, io e Valary cominciamo a ballare e saltare sentendo la loro musica rubarci il cuore. E' incredibile come una semplice
canzone possa farti star meglio.
All'improvviso però, Matt fa cenno a Valary di salire sul palco. Lei si rifiuta più volte per poi esser presa in braccio da alcuni ragazzi che la 
portano proprio accanto a Shads.
Sorrido, vedendola poi raggomitolarsi in sè stessa per la vergogna e l'imbarazzo.
Matt le porge il microfono che poco fa possedeva  tra le mani facendola cantare una piccola parte della canzone.















"To me you were my life. 
To me you were my soul companion. 
Now you are so far away. 
Nothing can take away the time and the memories we had."














Insieme intonano questa piccola parte mentre Val non smette neanche per un secondo di ridere.
Tutto questo amore, non fa altro che intenerirmi. 
Ben presto però, vedo Brian farmi uno strano cenno con la mano. Vuole che salga anche io sul palco? Ma questa è una follia!
Porto il mio sguardo a destra e a sinistra con negatività. Non ho alcuna intenzione di salire su quel palchetto e cantare. No, non ci penso neanche!
Troppo tardi. Prima che ancora potessi pensarlo, gli stessi ragazzi di prima, mi hanno presa in braccio per poi portarmi diritta verso il palchetto.
Provo a dimenarmi ma è completamente inutile. 
Salita sul palchetto, Brian mi prende la mano per portarmi dinanzi all'asta col microfono. Preciso, la sua asta col microfono.
E adesso? Lui non ha anche il ruolo da corista?
Matt e Zacky, mi sorridono, per poi farmi capire di dovermi lasciar trasportare dalla musica. 
Sospiro, chiudendo per un secondo gli occhi, per poi riaprirli.













"Come back  to the days when we were young 
Come back to the days when nothing mattered! "












Canto con Matt e Val, vedendoli poi sorridermi con dolcezza. La folla è in delirio ed io sento di poter quasi svenire.
Tuttavia, stare quì, con le persone che voglio bene mi aiuta a superare la mia innata timidezza.
Per non parlare poi di Brian che mi si è appena posizionato accanto per darmi supporto.













"As time passes by, regrets for the rest of my life."












Lo sguardo di Syn, mi fa letteralmente impazzire.
Per non parlare poi delle sue enormi mani che mi esprimono un senso di protezione abbastanza inaspettato.
E le sue dita...quelle dita che scivolano perfettamente sulle corde del suo vero amore: la chitarra.
















"The ones who I confide were gone in the black of the night."












Dopo aver pronunciato la frase finale, Brian si avvicina al mio microfono continuando a suonare la sua chitarra.
Insieme, poggiamo le nostre labbra sullo stesso microfono, guardandoci con passione.
Non riesco più a spostare il mio sguardo da quello del ragazzo e vedere quelle sue piccole e sottili labbra posizionarsi quasi accanto alle mie
non fa altro che incrementare la mia voglia di baciarlo.
Continuiamo a svolgere il compito da coristi ma ben presto, Brian si allontana da me avvicinandosi al pubblico per poter concludere la canzone 
con uno dei suoi formidabili assoli.
Incantata da quella visione affascinante dinanzi ai miei occhi, non mi sono neanche resa conto di Johnny che continua a passare le sue mani davanti
ai miei occhi.
-Terra chiama Alex! Maidai, maidai!- 
Sorrido, per poi sentire gli applausi delle persone che sono rimaste davvero soddisfatte dell'esibizione.
Sto per scendere dal palchetto, ma Gates mi prende ancora la mano per poi portarmi al centro. 
Lo stesso, fa Matt con Val.






















"Signori e signori...Valary e Alexandra! " 















Mi nascondo dietro la schiena di Brian per l'imbarazzo per poi vederlo cingermi le mani sui fianchi.
Ghignando ancora, Haner mi porta finalmente giù dal palchetto ma lo perdo velocemente di vista, vedendolo firmare alcuni autografi.
Sono più che sicura che faranno strada questi ragazzi...dopotutto, se lo meritano!
Mi allontano dalla folla, riuscendo finalmente a respirare un pò.
Il mio cuore batte forte, mi sento quasi svenire e sento di potermi vergognare per ciò che ho pensato per tutto il tempo.
"No Al, non può piacerti il tuo migliore amico. Sei innamorata di Liam, ricordi?"
Si, ricordo.
Mi rimetto in sesto, vedendo poi Jonathan porgermi un bicchiere d'acqua fresca. Lo ringrazio, per poi adagiarmi verso alcuni tavoli.
Oddio no, quel Kevin Leonard mi sta chiamando. E adesso? Cosa faccio?
-Hey tesorino! Ti ricordi di me? Sono Kevin...Kevin Leonard!- Mi dice il ragazzo, sorridendomi con uno sguardo alquanto spaventoso.
Okay, adesso devo solo cercare di mantenere la calma. Non posso farmi vedere agitata o penserà che il solo pensiero di stargli accanto mi terrorizza.
Farei meglio a ricordare tutto ciò che mi ha spiegato Syn sul suo conto.
Ricambio il sorriso con falsità, per poi sentire alcune persone chiamare il suo nome.
-Che ne dici di unirti a me e ai miei amici? Stiamo partecipando ad una semplicissima partita a scacchi. Chi perde, è costretto a togliersi
i vestiti.-
Che perversione è mai questa?
-No, non mi và e poi non sono mai stata brava con gli scacchi...-
-Avanti...solo una partita. Dai Alex, non farti pregare.-
E se rifiutassi? Chissà come potrebbe prenderla...forse male a tal punto da violentarmi nel bagno più vicino.
-No, davvero...-
-Non capisco come faccia Brian a lasciare da sola un bel pasticcino come te. Non ha paura che possano rubarti?-
E questa sarebbe una battuta? 
E poi, come diavolo hai osato chiamarmi, pezzo di merda?
-Brian...sta venendo.- Mento, spostando il mio sguardo di quà e di là, ma nulla...di lui non c'è alcuna traccia.
-Beh, sono sicuro che riuscirà a ritrovarti al nostro tavolo. Avanti, non esser timida...-
Deglutisco, per poi accettare senza fare ulteriori storie...meglio non rifiutare l'invito assurdo di un violentatore nato.
-Così mi piaci pasticcino. Sono sicuro che ti divertirai.-
-Non ne ho alcun dubbio.- Rispondo per poi trarre la situazione a mio vantaggio. Magari, in questo modo, potrò vendicarmi! 
Forse questo è l'unico modo che ho per capire se Brian è realmente geloso di me o no...chi lo sà,potrei incastrarlo.
Con timidezza, mi lascio trasportare da Kevin al tavolo salutando alcuni dei suoi amici maschi ed altre femmine già in reggiseno.
-Ragazzi, lei è Alex. E' la nuova fiamma di Gates.- Annuncia Kevin mentre io stessa stringo la mano a dei ragazzi che sembrano aver almeno una ventina
d'anni.
Mi siedo accanto a Kevin e ad una ragazza per poi cominciare a giocare.
Di Brian non c'è ancora alcuna traccia e la cosa sta diventando terribilmente imbarazzante. Ma cosa diavolo mi è saltato in mente? E' uno
stupratore e potrei ritrovarmi in seri pericoli. 
Idea...vinco la partita e poi mi invento una piccola scusa per andare in bagno...così potrò sgattaiolare via senza sembrare troppo "strana".
Il problema è che ho sete di vendetta...non mi è piaciuto per niente il comportamento di Brian con  quella camerierae poi ha anche osato dire
che sono gelosa di lui...una piccola rivincita credo che riuscirà a pareggiare i conti.
-Non ti credevo così forte pasticcino!-  
Eppure, lo sono. Da piccola,amavo giocare a scacchi con i miei cugini...forse è per questo che ho accettato...sono sicurissima di poter vincere.
Dopo alcuni minuti però, la situazione cambia. 
Kevin riesce a battermi ed io mi sento ricoperta dalla vergogna che sto provando.
Tutti i ragazzi intorno, mi osservano con attenzione mentre le altre ragazze iniziano ad insultarmi vedendomi decisamente in preda al panico.
Maledetta me che ho accettato di partecipare a questo stupido gioco! L'ultima cosa che voglio è proprio ritrovarmi in intimo dinanzi a queste persone
che personalmente non conosco neanche.
-Non esser timida...dopotutto, è solo un gioco.- Borbotta un ragazzo, vedendomi respirare a fondo.
Sto quasi sudando...adesso si che mi sento una perfetta cretina.
Kevin si adagia sulla sedia, pronto per assistere allo spettacolo. I suoi occhi sono assetati...assetati di piacere.
Rabbrividisco, osservandomi la camicetta in nero che mi ha prestato Val.
Improvvisamente però, intravedo finalmente Brian tra la folla.
Egli sta distogliendo lo sguardo da alcune fans che continuano a chiedergli un autografo, per puntare poi gli occhi su di me.
Mi faccio coraggio, alzandomi dalla sedia per posizionarmi dinanzi a Kevin.
"E' solo un gioco Alex, nulla di personale o particolare." Mi ripeto nascondendo l'imbarazzo e la vergogna che sto provando.
Mi volto ancora, vedendo Brian guardarmi con attenzione. 
Tutti questi volti incollati su di me, mi fanno quasi rabbrividire.
E pensare che fino a poco fa,Brian stava ridendo con le fans...adesso invece, il suo sorriso si è improvvisamente spento.
Questo significa, che la mia teoria era ed è tutt'ora esatta. E' geloso.
Posizionandomi dinanzi a Kevin, mi decido a sbottonarmi alcuni bottoni della camicia vedendo il ragazzo quasi gemere per la mia provocazione.
Tutto questo è disgustoso.
Pochi bottoni e risulterò nuda agli occhi di questi stupidi pervertiti. 
Ed ecco che si intravede il pizzo bianco del mio reggiseno ricamato. Deglutisco ancora ma questa volta, sbottono un altro bottone della mia
camicia per poi sentirmi prendere in braccio da qualcuno...













































NOTE DELL'AUTRICE.

Heylà miei bellissimi lettori! Come state? Io sto bene dai, ieri ho festeggiato
il mio compleanno ed ora sono pronta per continuare con la ff.
Vi chiedo di perdonarmi se il capitolo sarà pieno zeppo di errori ortografici ma non ho avuto
il tempo per ricontrollarlo ma ben presto modificherò la storia dal primo capitolo per poter rendere la storia più scorrevole
e eliminare alcuni errori di ortografia!
Oltre questo, ho deciso di aggiornare oggi perchè molti di voi erano impazienti e come sapete a me dispiace tantissimo farvi
aspettare! Insomma, dovete godervela la ff no?
Anyway, fatemi sapere se anche questo capitolo vi sia piaciuto perchè come sapete, mi fa piacere leggere le vostre recensioni...!
Siete sempre dolcissimi e mi fa piacere avere lettori che mi contattano ecc...insomma, siete l'amore, davvero!
Bene, io mi dileguo e nulla...spero che la ff vi stia piacendo, in caso contrario...non era mia intenzione deludervi!
Grazie mille a tutti e ci sentiamo al prossimo capitolo!
Un bacione!














-SynysterIsTheWay

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Capitolo 20
*** 20. She didn't say a word...Just walked away. ***


20° She didn't say a word...Just walked away.













-Gates...ci stavamo un pò divertendo con la tua fidanzatina.- Borbotta Kevin, sorridendo a Brian che al contrario, lo sta guardando
con nervosismo.
-Brian, mettimi subito giù!- Ribatte invece Alex, restando a testa in giù,toccando la schiena del ragazzo.
Un sacco di patate. Ecco come si sente Alex in questo preciso istante.
-Vi siete divertiti abbastanza?- Ringhia Brian, tenendo ancora la ragazza in braccio per poi rivolgere uno sguardo aggressivo a tutte
le persone losche che lo circondano.
-A dir la verità, ci hai interrotto proprio sul più bello.- Istiga ancora Kevin, alzandosi dalla sedia per fronteggiare Brian.
-Brian, ti prego, ignorali e andiamo via!- Prova a dire ancora Alex ma questa volta, Matt e gli altri si avvicinano a tutti loro.
Brian porta via Alex dal locale, tenendola ancora in braccio sempre contro la sua volontà.
-Mettimi giù! Mettimi giù ti ho detto!- 
Brian non risponde alle urla di Alex ed apre lo sportello dell'auto per farla sedere al suo interno.
Dopo aver chiuso lo sportello dell'auto, Brian si limita ad entrarvi per poi girare velocemente la chiave e mettere in moto.
L'agitazione nel cuore del ragazzo non fa altro che peggiorare la situazione.
Brian accellera ancora di più, restando in silenzio. 
-Okay, ho sbagliato ma...volevo vendicarmi e vedi? Ti sei ingelosito! E poi, dovevo fartela pagare per il modo in cui ti sei comportato
stamani! Voglio dire, sei un bel ragazzo ma questo non ti dà il diritto di fare il cascamorto con tutte le ragazze che ti capitano davanti! 
Quindi adesso, siamo pari.- Dice Alex, vedendo ancora il volto di Brian restare indifferente a tutto questo. 
E' deluso e amareggiato a tal punto da non riuscire neanche più ad esprimersi.
-Ma almeno parlarmi...rispondimi...-
-Cosa cazzo dovrei dirti eh? Cosa cazzo speri di ottenere Alex? Sei stata un'incosciente! Ti avevo messa in guardia riguardo a quella gente
e tu non mi hai ascoltato! Oh no...per te era più importante assistere alla mia reazione che sarebbe stata pur sempre negativa. Sei la mia migliore 
amica, non posso permettere che ti venga fatto del male.-
-E dai...non è successo niente!- 
-Non è successo niente!? Alex, ma dove hai la testa? Solo perchè quel figlio di puttana di Liam ti ha trattata in quel modo, non significa che 
adesso devi darla a chiunque ti capiti davanti!-

-Che cosa hai detto Brian? Ho sentito bene?-
Brian zittisce. Non voleva assolutamente dirle quelle cose, ma la sua rabbia, sarebbe potuta arrivare alle stelle.
Arrivati a casa Haner, Brian apre velocemente la porta d'ingresso per poi chiuderla alle sue spalle dopo aver visto entrare anche Alex.
I due non scambiano neanche una parola,così Brian togliendosi la maglietta ed il giubbino, comincia a salire al piano di sopra più amareggiato che mai.
Alex invece, sente i suoi occhi pizzicare mentre prova a prepararsi una buona tazza di thè caldo. 
Ha proprio bisogno di tranquillizzarsi. Come ha potuto Brian dirle quelle cose? Lei non è di certo la ragazza che vende il suo corpo ad un uomo
che neanche conosce...
Preparato il thè, la ragazza si limita a berlo per poi restare in piedi ed osservare il cielo dalla finestra.
Ed ecco il ragazzo, tornare in cucina frugando tra gli scaffali. 
Mentre Haner continua ad aprire e chiudere gli sportelli delle dispense maledicendosi, Alex lo guarda con curiosità, fulminandolo.
Dopo alcuni secondi, Gates trova una bottiglia di Jack Daniel's piena fino all'orlo. 
Il ragazzo caccia un sospiro, per poi stappare la bottiglia e berne alcuni gocci.
Ad un certo punto però, Brian comincia a tracannare l'alchool, senza riuscire più a fermarsi.
-Brian, ma cosa fai? Vuoi ucciderti forse?- Urla Alex, dando un colpo sul petto nudo del ragazzo per poi prendergli la bottiglia dalle mani.
-E' la mia vita, me la gestisco io.- Continua Brian, più sofferente che mai, mentre prova a riprendere il possesso della bottiglia.
-Se davvero ci tieni a me, non farlo.-
-Cos'è una minaccia?-
-Brian guardami.-

Gli occhi tristi del ragazzo, scrutano quelli sofferenti della ragazza.
Piccoli frammenti di luce, sparsi ovunque...ma nessuna risposta.
-Dammi quella cazzo di bottiglia Alex.-
-Se ti ritrovo a toccare quella roba...giuro che me ne vado stasera stesso.-
-Non mi lasceresti mai quì a marcire da solo.-
-Potrei pensarci.-
-Cosa sto facendo di male? Voglio solo bere.-
-Ed ubriacarti fino a perdere conoscenza? Fino a dimenticarti addirittura di chi sei veramente...?-

Brian osserva quegli occhi grigi che per tanti anni gli hanno dato un motivo in più per vivere.
-Non avresti dovuto fare quella cazzata! Kevin è pericoloso Al...-
-Ho agito d'impulso e mi dispiace...cos'altro vuoi che ti dica?-
Brian in realtà voleva sentirsi dire ben altro da Alex. Vorrebbe semplicemente che la ragazza lo considerasse qualcosa in più che un semplice
amico d'infanzia. Vorrebbe che per la prima volta, la ragazza lo guardasse in modo diverso...magari con gli occhi dell'amore.
Non avrebbe mai sopportato l'idea che qualcun altro abbia scrutato ogni singola parte del suo corpo...
Preso da un senso di vuoto, Brian prende velocemente le mani di Al per portarla accanto al suo corpo.
I due si lasciano travolgere da un abbraccio spensierato e pieno. Pieno di dolore ma allo stesso tempo di pace.
-Sono stato uno stupido.-
-Di nuovo.-
Brian sorride, per poi continuare a stringere a sè la sua migliore amica.
Alex poggia la bottiglia di Jack Daniel's sul tavolo della cucina per poi avvinghiare le sue braccia attorno al collo di Brian che rabbrividisce
all'istante.
Si appartengono. Si appartengono da tempo ormai ma sono troppo stupidi per ammetterlo.
-Coraggio Syn, andiamo a dormire.- Sorride la ragazza, disfandogli i capelli setosi per poi salire le scale e raggiungere il piano superiore.
-Dormirai con me stanotte, vero?-
Alex annuisce alle parole sofferenti di Brian.
Brian si imbarazza facilmente, ma poi decide di seguire la ragazza in camera.
Entrati nella stanza, Brian fruga nel suo armadio per trovare qualcosa di caldo ad Alex che si era fatta prestare
la camicia ed il jeans da Valary.
Haner prende una felpa abbastanza grande per poi porgergliela.
Alex corre in  bagno e dopo essersi fatta una doccia ed aver indossato la felpona di Brian che gli arriva alle ginocchia, ritorna in camera
per adagiarsi sul letto.
Brian è voltato dall'altro lato per evitare di osservare il volto di Alex e quelle belle gambe spoglie. Avrebbe commesso un crimine, ne è più che
certo.
Alex poggia la sua testa sul cuscino per poi guardare verso l'alto. Altri pensieri le frullano per la testa ma in un modo o nell'altro, preferisce
abbandonarli.
Non capendo neanche lei cosa le stia accadendo, si adagia questa volta verso il ragazzo che sta cercando di dormire con serenità.
Al comincia a toccare i capelli del ragazzo, rendendosi conto di quanto siano soffici e delicati e quanto sia leggero il suo tocco
su di essi. 
Brian sente il profumo di Alex riempirgli le narici per poi lasciarsi distrarre dalla situazione. Fa finta di niente, cerca il suo auto controllo
e Alex smette velocemente di fare quello che stava facendo fino a pochi istanti fa.
Con un pò d'imbarazzo, Alex si volta dalla parte opposta, nella speranza questa volta di poter riposare.
Brian invece, apre gli occhi, pensando a quanto sarebbe stato bello continuare così per tutta la notte.




























Dopo una faticosa giornata scolastica, Alex e i ragazzi decidono di andare a provare a casa di Vee.
-Siete strepitosi! Davvero un buon lavoro ragazzi.- Esclama Al,seduta sul divano ed osservando i suoi migliori amici provare alcune canzoni
che hanno composto da poco.
-Concordo con Alex, siete una forza!- Continua Val, seduta di fianco ad Al.
-Se continuiamo di questo passo, sono sicuro che riusciremo ad avere anche noi un posto nel mondo della musica!- Ribatte Matt fiducioso, per poi 
andare incontro alla sua fidanzata per baciarle quelle piccole e sottili labbra.
-Che ne dite di provare I won't see you tonight?- Borbotta Jimmy questa volta, per poi vedere il volto di Brian cambiare categoricamente 
colore.
-No! Cioè, non credo sia il caso.- Continua Syn, osservando poi il volto incuriosito di Al.
Non potrebbero mai provare quella canzone...lì è racchiuso tutto il sentimento che Brian ha procreato in quindici anni della sua esistenza.
-E' la canzone che hai composto per quella ragazza? Il testo che lessi quando eri a letto con la febbre?-
-Si, ma non è importante.-
-E dai Brian, voglio sentirla!-
-Non ne è il caso Al, davvero.-
Alex mette il broncio, per poi domandarsi cosa stia tramando il suo migliore amico. 
Finite le prove, Alex e Brian tornano a casa Haner.
Rabbrividendo per colpa del freddo di Novembre, Brian decide di accendere il caminetto situato in salotto per poi prendere la chitarra che teneva fino
a poco tempo sulle spalle.
Alex invece, corre velocemente nella camera di Brian per poter prendere un suo maglioncino ed indossarlo. Ormai, si ritrova meglio nei 
vestiti del suo migliore amico che nei suoi.
Tornando nel salotto e vedendo il caminetto acceso e Brian pronto per impugnare la sua chitarra, Alex resta sulla soglia del corridoio osservando
il ragazzo mentre comincia a suonare qualcosa.
Incantata da quella visione e dagli occhi sfuggenti di Brian che sembrano illuminarsi al contatto con il fuoco caldo, la ragazza si morde un labbro
pensando a quanto possa essere bello avere una persona come Brian al suo fianco.
La musica...è questa la parola chiave. E' questa la parola che li ha uniti in tutti questi anni...
-Cosa suoni?- Domanda improvvisamente Alex richiamando l'attenzione di Brian che la guarda con gli occhi dell'amore.
-A dir la verità, niente. Avevo voglia di suonare ed eccomi qua.- Sorride il ragazzo, portandosi il plettro tra le labbra mentre con le dita
continua a cimentarsi nel suo ruolo da chitarrista.
Alex non risponde, per poi sedersi di fianco a lui ed osservare con attenzione quelle dita che ha sempre amato.
-Ho sempre voluto imparare...-
-Cosa?-
-A suonare.-
Brian si lascia scappare una risata divertita e Alex gli dà uno dei suoi soliti schiaffetti sulla nuca.
-Non c'è proprio niente da ridere!-
-Tu dici? A malapena riesci ad usare l'aspirapolvere!-
-Smettila di prendermi in giro!-
-Okay, ma se pensi che io possa impararti a suonare la chitarra, ti sbagli di grosso!-
-Ecco vedi? Io già l' avevo immaginata una reazione del genere!-
-Se sapevi già come avrei reagito, perchè me lo hai chiesto?-
-Perchè voglio provarci! Non mi hai lasciata fare il tatuaggio e adesso non vuoi neanche insegnarmi a suonare uno stupido strumento?-
-Non è uno "stupido strumento" !-
-Allora dimostramelo!-
Brian sorride ancora, questa volta con malizia. 
La sua Al sembra dargli del filo da torcere.
-Va bene, tieni questo.- Brian porge il plettro ad Alex per poi farle cenno di prendere tra le mani lo strumento.
Con delicatezza, Brian prende la mano di Alex posizionandole le dita sulle corde. 
Alex osserva il movimento della mano di Brian mentre continua a spostarle le dita da una corda all'altra. I loro due sguardi si incrociano
per l'istante di un attimo.
Brian non riesce più a muoversi, è appena diventato un pezzo di marmo.
Sentire quel buon profumo di vaniglia che continua ad emanare Alex, non lo aiuta di certo. 
Non avrebbe mai voluto farle qualcosa per ferirla, ma solo...ricordare per una frazione di secondi cosa significa sentirsi liberi. Le labbra
di Alex...esse sono la sua libertà.
Brian avvicina lentamente il suo naso a quello della ragazza, voltandolo velocemente sia verso destra che verso sinistra.
Alex, come inebriata dal movimento soave del ragazzo, sente di poter cedergli il suo cuore per il resto della sua umile vita.
Ma questo, non è possibile.
Il suono assordante del campanello di casa, fa alzare velocemente Alex dal divano che tremante poggia la chitarra su di esso.
Brian invece, affranto ed inconsolabile, non si volta neanche per vedere il corpo della ragazza mentre va ad aprire la porta.
Il ragazzo resta in silenzio dopo aver sbuffato con sonorità.
Immobile ed impassibile Brian osserva il vuoto sul pavimento scrutando le impronte dei piedi scalzi di Alex.
Senza neanche controllare chi fosse alla porta, Alex la apre velocemente sbarrando gli occhi.
La ragazza sta per richiudere la porta, ma Liam riesce a fermarla appena in tempo.
-Cosa ci fai tu quì?- Urla Alex, cominciando quasi a piangere dal terrore.
-Alex, amore mio...- Sussurra Liam con gli occhi pieni di dolore.
-Non chiamarmi più così!- Urla ancora la ragazza, vedendo poi Liam abbassare velocemente lo sguardo.
Brian, preoccupato, si avvicina alla porta ma la sua reazione non è delle migliori.
-Cosa cazzo ci fa questo verme qui?- Urla anche Brian, avanzando verso Liam ma Alex riesce a fermarlo appena in tempo.
-Brian...aspetta!-
-Cosa cazzo devo aspettare? Che ti faccia ancora del male?-
-Ci penso io a lui. Con la violenza non risolveresti niente e complicheresti solo la situazione.-
Brian lancia un altro sguardo di rabbia a Liam, per poi allontanarsi dalla porta per restare immobile dietro alle spalle di Alex.
-Non farò un passo in più ma...se si azzarda anche solo a toccarti, gli farò rimpiangere di esser nato.-
Alex sorride a Brian, per poi voltarsi verso Liam ed incrociare le braccia al petto.
-Avanti, parla.- 
Liam si morde più volte le labbra, per poi parlare con una voce soave e persuasiva.
-Non era mia intenzione farti soffrire. Alex, la verità è che con te ho sbagliato tutto.-
-Lo sappiamo questo.- Si intromette ancora Brian, per poi zittirsi vedendo lo sguardo pieno di dolore emanato da Al.
-Continua...- Dice Al, vedendo gli occhi lucidi di Liam.
-Quella sera, non ero in me ed avevo davvero paura di perderti dato che mi avevi anche accusato.Quando ti ho sentito dire quelle parole poi... sono morto
dentro.-
-A me sembri ancora vivo.- Sbotta ancora Brian, per poi beccarsi un'altra occhiataccia da Alex.
-Mi hai ripetuto più di dieci volte che non mi sarei mai dovuto azzardare a colpire Brian e a reagire in quel modo ed io... ho avuto paura.
In quel momento, ho avuto paura di perderti e credevo che lui sarebbe riuscito a portarti via da me. Lo hai difeso con tutte le tue forze ed io ero diventato
 il cattivo della situazione. Ma Alex, io non rinuncierò mai a te!- Urla Liam, con le lacrime agli occhi, mentre Brian si limita a sbarrarli più sorpreso che mai.
Alex respira con profondità, vedendo poi Liam deglutire e parlare questa volta con una voce più roca del solito.
-Non volevo aggredirti in quel modo...sò di averti fatto del male ma quello non ero io...ero solo stato divorato dalla gelosia. Non mi perdonerò
mai il fatto che sono riuscito a far del male fisicamente ad una donna...alla mia donna...ma Alex, io ti prometto che allevierò
ogni tuo dolore. Dammi un'altra possibilità. Torniamo a vivere...facciamolo, ma insieme.-
Brian sposta continuamente il suo volto da quello di Alex a quello di Liam. Ha paura...e questa volta, per davvero.
-Sò di non esser stato un ragazzo esemplare...ho commesso uno sbaglio e per me è stato come finire sotto ad un treno...-
-Peccato che non ci sei finito.- 
-Brian, adesso basta...e tu, continua...-
-Alex...io non me ne sono mai andato. Non sono venuto a scuola perchè non ce la facevo ad incrociare i tuoi occhi. Ho cercato di evitarti
per non lasciarmi immergere nella mia stessa vergogna, ma non posso neanche vivere in una bugia...io ti vorrò fino alla fine dei tempi amore mio...
sò che anche tu mi ami, come ti amo anche io. Io sò che questo non è un addio...tu hai bisogno di me almeno quanto io ne ho di te. Mi sveglio la mattina,
sentendo il tuo profumo e sentendomi così terribilmente solo da poter quasi piangere. Ho pianto...ho pianto per una donna e non sò neanche io
come sia potuto accadere.Sento i nostri ricordi sfiorarmi le labbra...ma adesso ti prego
Alex, torna con me.-
Lo sguardo dolorante di Liam fa intenerire il cuore di Alex. 
Brian invece, sente di poter quasi correre verso di lui e spaccargli la faccia.
-Perchè non rispondi Al? Non abbandonarmi anche tu...io non ho famiglia e lo sai...vivo in un luogo che non mi appartiene. Mi hai fatto
sentire vivo...mi hai dato un motivo in più per vivere e adesso ti sei ripresa tutto e la cosa peggiore è che è anche tutta colpa mia!-
Alex abbassa il volto, sentendosi quasi morire.
-Io ti amo Liam...ma non posso proprio stare con te.- 
-Non pretendo che tu mi dia ora una risposta...prenditi del tempo. Io aspetterò. Ci vediamo domani sera al parco...se non verrai...ti prometto
che la nostra storia sarà un capitolo chiuso. A domani...forse.- Detto questo, Liam sorride con debolezza ad Alex, per poi andarsene via.
La ragazza resta sulla soglia della porta, osservando le spalle massiccie di Liam e le sue gambe che gli permettono di allontanarsi sempre di più.
Presa da un senso di sconforto interiore, Al richiude la porta di casa alle sue spalle per poi lasciarsi cadere a terra e piangere
con disperazione.
Brian non dice niente, si limita semplicemente a prendere le chiavi del motorino e ad indossare il suo giubbino in pelle.
-D...d...dove vai?- Balbetta Alex, con la voce strozzata in gola, restando a terra con la testa contro la porta di casa Haner.
Brian non risponde neanche questa volta. 
Pieno di rabbia e frustazione, prova ad aprire la maniglia della porta di casa ma Alex si alza velocemente dal pavimento, prendendogli un braccio.
-Brian, rispondimi ti prego, dove vai?-
-Senti, io...ho bisogno di stare un pò da solo.-
-Ma cosa ti prende...-
-Niente. Non voglio restare quì dentro, semplice.-
-Posso venire con te?-

-No. C'è il rischio che qualcuno possa ingelosirsi.-
-Brian ma...non puoi abbandonarmi così...non tu.-
-Cazzo Alex, levati dai coglioni.-

Al, molla il tessuto del giubbino in pelle di Brian per poi vederlo andarsene via, sbattendo la porta con poca delicatezza.
Non avrebbe mai immaginato che tutto questo, potesse in qualche modo, ferire i sentimenti di Syn.
In realtà, entrambi sono nati per farsi del male...sono nati per pugnalarsi a vicenda.
Scossa dalla situazione, Alex prende velocemente il suo cellulare per poter telefonare  Valary...





























BRIAN POV'S


Mi ha dato un cuore che si sarebbe spezzato comunque.
Ho provato a diventare tutto ciò di cui lei ha sempre avuto bisogno...eppure, non è bastato.
Non posso credere che stia davvero per perdonare colui che le ha spezzato le ali...non c'era bisogno neanche di dirlo ma io l'ho capito...
l'ho letto nei suoi occhi che questa volta, sarebbe rimasta con lui per il resto della sua vita.
Ho provato così duramente a non deluderla...ma nessuno si fà tutti questi problemi quando quello ad esser malato sono io.
Perchè il mio è questo...è un amore malato.
Ho dato tutto per poi non ricevere nulla in cambio,ho combattuto contro me stesso per poterle regalare
un attimo di felicità...ma lei ha strappato via tutto portando con sè anche una parte di me che le apparterrà per sempre.
Ha scelto... i suoi occhi hanno scelto. Anche questa volta, non sono riuscito a darle
abbastanza. 
L'ho portata nella miseria,mentre lui, sembra esser davvero tutto ciò di cui ha sempre avuto bisogno.
Cosa ne facciamo adesso di tutti questi cocci di cuore smarriti? 
Urtando me stesso, ritorno al "Johnny's" dove ci saranno sicuramente tutti i miei amici. E pensare che avevo rifiutato una bevuta per restare con la
mia Al.
Entro nel locale, vedendo poi Jimmy e gli altri al bancone, che mi guardano con curiosità.
-Gates...- Sussurra quasi Johnny, vedendo i miei occhi rossi, iniettati di sangue.
Non rispondo. Mi limito a fissare i miei amici ed i loro volti più che deludenti. 
Senza che io dica niente, i ragazzi si avvicinano a me e mi abbracciano. 
Con loro funziona sempre così. Non c'è bisogno che io esprima tutto ciò che ho dentro...loro mi capiscono.
L'abbraccio di gruppo, dura più di un minuto. 
E' bello sapere che alla fine, ci saranno sempre delle persone pronte a tutto pur di farti star bene.
-Che cosa ti prende Haner? La tua bella fidanzatina ti ha lasciato?- La voce di Kevin, riesce a farmi perdere le staffe. Sciolgo velocemente
l'abbraccio con i miei amici, per poi scaraventarmi contro Kevin e dargli tanti pugni da quasi ucciderlo.
Jimmy e Matt, provano a fermarmi ma riesco ad allontanarli continuando a picchiare Kevin che questa volta, si spalma sul pavimento
del locale chiedendo quasi pietà.
Fortuna che, non ci sono tanti clienti stasera se non Kevin e la sua banda di idioti che si stanno scaraventando contro i miei amici.
Jonathan mi porta via riuscendo a fermarmi prima che potessi dargli un ultimo calcio nello stomaco.
-Brian, cosa cazzo stai facendo, sei forse impazzito?- Ribatte Jonathan, sentendomi una persona che non credo di conoscere.
Non sono io...io non sono così.
Kevin è a terra sanguinante mentre il barman si velocizza a chiamare un'ambulanza.
-Sei fortunato se Kevin non farà il tuo nome alla polizia...- Continua Jonathan, più preoccupato che mai.
All'improvviso però, dei suoni riescono a farmi ritornare alla realtà. La polizia è quì.
-Mani in alto!- Urla un'agente ed io gli dò ascolto. Evidentemente, il barman non deve aver chiamato solo l'ambulanza...
Jimmy, Matt, Johnny e Zacky, mi guardano con gli occhi colmi di terrore.
Anche io sono impaurito, ma ho avuto le mie buone ragioni per reagire in questo modo.
-Signore, è pregato di seguirci al comando di polizia...-
-E' stato lui! Guardate cosa mi ha fatto! Denunciatelo!- Urla Kevin a terra che prova a rialzarsi con l'aiuto degli amici.
Non rispondo limitandomi a seguire i poliziotti nella loro macchina.
-Ti porteremo noi fuori da lì! E' una promessa!- Mi urla Matt, mentre io stesso, mi lascio trasporare nell'auto della polizia.
Nell'auto, sentendomi legato dalle manette, non faccio altro che pensare al volto della mia Al probabilmente inciso dalle lacrime amare.
Dopo un interrogatorio che sembrava non finire più, sono stato costretto a restare in una sala d'attesa
nella speranza che i miei genitori vengano presto a riprendermi.
Gli agenti di polizia, li hanno chiamati e loro saranno di sicuro già partiti per tornare quì in California.
Alcune ore, passano in fretta mentre Jimmy e gli altri sono quì a darmi conforto. Non mi hanno mai abbandonato neanche per un istante
e sono sicuro che non lo faranno mai.
-Sporchi poliziotti di merda!- Urla Rev che stava convincendo un' agente di polizia a lasciarmi andare.
-Avanti Rev, vieni quì.- Sussurra Zacky, vedendo poi Jimmy sedersi accanto a me sbuffando.
-Uno che si lascia corrompere, no eh?- 
Mi lascio scappare un sorrisino, per poi vedere finalmente due volti familiari oltre a quelli dei miei amici.
I miei genitori, sono appena arrivati e non sembrano contenti di rivedermi.






































Uscito da quel posto a dir poco vomitevole, osservo i miei genitori che mi indicano la loro auto.
Per fortuna che il commissario della polizia è un grande amico di mio padre ed ha promesso di chiudere un occhio solo per questa volta.
Jimmy e gli altri mi salutano per poi prendersi cura loro della mia moto lasciata al "Johnny's".
Entrato in auto, resto in silenzio, per poi sentire le parole devastanti dei miei genitori. Ho deluso anche loro.
-Io ancora non riesco a capire come hai potuto fare una cosa del genere a quel ragazzo...- Ringhia mia madre, presa dallo sconforto.
-Mi ha stuzzicato.-
-Non è una buona scusa per...Brian, avresti potuto ucciderlo!-
-Mamma, cosa cazzo vuoi da me?-
-Hey, non usare questo tono con tua madre Brian, hai sentito bene?-
-Fanculo entrambi.-
-Adesso basta Brian!-
-No, basta voi! Sapete solo giudicare, come tutto il resto delle persone.-
Mio padre, ferma d'un tratto l'auto e solo ora mi sono reso conto di esser già arrivato a casa.
Qualche secondo di silenzio ed ecco che ricomincio ad esprimere tutto ciò che ho dentro.
-Non sapete niente di me eppure sono vostro figlio! Vi importa solo del vostro lavoro e non di come io mi senta dentro. 
Io ho un vuoto mamma...ho un vuoto incolmabile e la mia mente sta andando letteralmente a farsi fottere! Non sono il figlio perfetto...
faccio sbagli, mi ubriaco, partecipo a risse e guido una moto come se stessi facendo una gara per vincere il primo premio! Vado a letto con 
la prima ragazza che mi capita dinanzi agli occhi, la illudo e poi la faccio piangere. Ma nessuno si è mai chiesto il perchè di queste
mie scelte di vita!- 

Mia madre, sentendomi dire quelle cose, apre velocemente lo sportello dell'auto e mi fa segno di scendere.
Faccio come mi dice per poi vederla avvolgere le sue braccia attorno al mio collo.
-Mi dispiace tesoro.- 
Ricambio l'abbraccio, per poi vedere questa volta anche mio padre scendere dall'auto. Lui non mi abbraccia, mi guarda semplicemente con comprensione.
Ricambio il suo sguardo per poi stringere ancora mia madre che si è addirittura lasciata trasportare dalle lacrime.
Tuttavia...è pur sempre la mia famiglia.
-Anche noi, come genitori, abbiamo sbagliato qualcosa...- 
Sorrido a mio padre, per poi andargli incontro ed abbracciarlo. Questa volta, sono riusciti a capirmi.
-Bene...noi adesso, andiamo dai Josh...avevamo promesso che appena tornati, saremmo subito andati a trovarli.- 
Annuisco alle parole di mio padre per poi salutarlo ed entrare in casa.
Non avrei dovuto trattare Alex in quel modo...sono sicuro che ora è sdraiata sul mio letto e probabilmente starà piangendo, scossa da ciò che le ho detto.
Entro in casa, guardandomi intorno.
-Alex?- Urlo, vedendo la casa completamente vuota attorno a me.
Corro verso la mia camera da letto, ma lei non c'è. 
Controllo ovunque, continuando a chiamare il suo nome, ma di Alex non c'è neanche l'ombra.
Preso dalla disperazione, continuo a farmi il giro di tutta la casa nella speranza che lei sia quì e che probabilmente mi stia facendo
semplicemente un brutto scherzo.
-Alex? Alex, mi dispiace per oggi...avanti, sò che sei quì!-
Mi guardo ancora intorno ma niente. Alex non c'è.
-Dai Al, sai che questi scherzi non mi piacciono...-
Ancora nessuna risposta.
Torno nella camera da letto, per poi scorgere un bigliettino blu somigliante ad un post-it situato proprio sul mio comodino.
Lo stacco dal mobile, per poi leggerlo con attenzione.











"Ti avevo chiesto di non abbandonarmi. Perchè è stato così facile per andartene? Beh, per una volta, lo è stato anche per me.
Ciao Brian. 


                                                                                                                ALEX "

















Accartoccio il post-it per poi distruggere tutto ciò che mi è intorno.
Inizio dalla lampada situata sul comodino, per poi stracciare via ogni singolo lenzuolo sul letto o coperta che sia...
Vado incontro al mio armadio, vedendo poi le felpe utilizzate da Alex, esser state riposte con cura.
Butto a terra anche le felpe per poi calpestarle con rabbia. Sanno di lei...tutto in questa camera ha il profumo di Alex.
Strappo via dal muro ogni singola foto che ci ritrae insieme...butto a terra tutto per poi ritrovarmi dinanzi agli occhi una sua foto che nascondo
con presunzione sotto al mio cuscino. 
Lei, se n'è semplicemente andata.





































NOTE DELL'AUTRICE.

Ed eccomi tornata con un nuovo capitolo olè!
Wow ragazzi, siamo già al ventesimo capitolo! Devo dire che il tempo sta passando davvero in fretta...
Beh, vi annuncio che ci saranno ancora parecchi capitoli dato che la storia è abbastanza lunga...non crediate che sia tutto quì eh!
Ci saranno certi colpi di scena che ... oddio, mi emoziono solo a parlarne!
Bene, la smetto di spoilerare, promesso.
Chiedo ancora scusa per gli errori di ortografia e distrazione ma purtroppo non sono un vocabolario ambulante.
Il problema è che a me fa piacere aggiornare in fretta per dar la possibilità a tutti di leggere e di non dimenticare la storia, ma è anche vero
che scrivendo con velocità e non avendo tempo per rileggere tutto, il capitolo sia pieno di errori.
Mi perdonate vero? Dai, la storia è in revisione quindi vedrete che aggiusterò tutto...mi serve solo tempo <3
Grazie a tutti coloro che continuano a seguire la storia e a tutti voi che continuate a recensire...io vi adoro, lo sapete?
Bene, allora al prossimo capitolo no? Vi prometto di riuscire ad aggiornare in fretta.
I PROMISE <3




UN BACIO <3









-SynysterIsTheWay

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Capitolo 21
*** 21.Secondheartbeat. ***


21° Second heartbeat.













BRIAN POV'S



Mi giro e rigiro tra le mie lenzuola senza darmi pace.
E pensare che questo letto è così vuoto senza lei...
Mi alzo velocemente, dandomi una sistemata per poi controllare il cellulare. Nessun messaggio ricevuto a parte quelli dei miei amici
che sembrano esser piuttosto preoccupati.
Faccio una doccia veloce e dopo aver fatto colazione, prendo la mia moto per dirigermi verso l'istituto scolastico.
Da quel che sò, nessuno è a conoscenza di quel che è accaduto nel locale...in effetti,avere conoscenze in quest'ambito dà buoni risultati.
Arrivato dinanzi l'istituto, provo a telefonare Alex ma lei non fa altro che riattaccare.
-Ed eccolo quì il nostro Gates!- Borbotta Zacky, venendomi incontro.
-Hai visto Al?-
-No amico, mi dispiace...-
Un velo di tristezza, passa attraverso i miei occhi.
-Non si è fatta più sentire, vero?-
-Sono rimasto sveglio tutta la notte con il cellulare tra le mani. Le avrò scritto più di cento messaggi ma niente...lei è ostinata e non
sembra volermi rispondere.-
-Forse parlare con Val può aiutarti...mi ha detto Matt che è stata lei a riportarla a casa ieri.-
-Sei un genio Vee!-
-Lo sò!-
Saluto il mio amico, correndo velocemente verso i corridoi dell'"High School".
Mi guardo intorno e finalmente vedo una chioma biona presentarsi dinanzi ai miei occhi.
-Valary, ho un urgente bisogno di parlarti!- Dico con disperazione, vedendo Valary guardarmi con comprensione.
-Mi dispiace Brian ma devo andare...- Valary continua ad avanzare ma io le blocco la strada.
-Ti prego Val, devo sapere dov'è andata Al!-
-Non deve importarti. Credi davvero che lei voglia vederti dopo tutto ciò che le hai detto?-
-Sono stato un'idiota Val ma cazzo se ieri mi sono preso anche una denuncia per lei!-
-Che cosa?-
-Senti...non voglio importunarti ma fin quando non mi dirai dov'è, credo che potrei diventare un vero e proprio maniaco.-
-Sei proprio testardo...non sei il tipo di ragazzo che si arrende facilmente...-
-Sono davvero l'unico da incolpare? Anche tu sei testarda, almeno quanto me!-
-Ahh...e va bene. Mi sembri davvero uno che si vuole suicidare...quindi...-
-Potrei farlo ma ci tengo troppo a me stesso.-
-Okay, torniamo seri! Alex non è venuta a scuola...aveva bisogno di pensare.-
-Sai se è tornata con Liam?-
-In realtà no...-
-Allora corro da lei!-
-No...sarebbe meglio lasciarla da sola per un pò. Non è un periodo tranquillo per lei e credo che desidera restare un pò da sola...vedrai
che si riprenderà e tornerete amici come prima.-
-Dici che non dovrei andare da lei?-
-Esatto. Dalle tempo...-
Annuisco, per poi salutare Val ed entrare nella mia classe in cui oggi il posto accanto al mio sarà vuoto.































Conclusa anche questa noiosissima lezione di algebra, mi dirigo verso il corridoio scolastico dove mi staranno
aspettando i miei amici per poter andar a lavorare al negozio.
Ma qualcosa, mi ferma.
Una mano calda e piena d'amore, mi tocca il petto, facendomi indietreggiare.
Corinne, una matricola arrivata da poco all'High School, mi spinge contro la porta del bagno femminile per poi baciarmi con foga.
Ricambio il suo bacio, per poi lasciarmi trasportare dalla passione che riesce ancora una volta a travolgermi.
Con velocità, mi chiudo dietro la porta del bagno per poi sbottonargli i jeans e vederla quasi morire dalla voglia di assaggiarmi.
Pf, le solite puttane che mi scopo per divertimento. 
Una scopata in più, una in meno...fa qualche differenza?
Vedendo la ragazza gemere al contatto con le mie mani, mi sbrigo a portarla sul pavimento per poi posizionarmici sopra.
Lei mi incita a baciarla ancora ed io lo faccio scorrendo le mie labbra lungo il suo collo. 
Ed eccola, che continua a gemere per poi allargare le gambe per darmi la possibilità di posizionarvici nel mezzo.
Uno, due, tre volte...
Le sue urla, riempiono l'aria nella stanza ed io porto una mia mano contro la sua bocca per zittirla.
Una bella sospensione, nessuno me l'avrebbe tolta se scoprissero che continuo a dare piacere a ragazzine di questo stesso istituto, nei bagni.
Così "piccole" ma così vogliose. 
-Ancora, ti prego Haner, ancora!- Implode la ragazza, facendomi quasi pena.
Esaudisco ogni richiesta di Corinne, per poi infilare le dita tra i suoi capelli dorati. Gli occhi cerulei, continuano a scrutarmi, quasi piangenti
mentre continuo a penetrarla con più forza.
Con il respiro affannato ed il battito del cuore che comincia ad esplodere, mi lascio cadere anche io a terra posizionandomi di fianco della ragazza.
Lei stessa, con gli occhi umidi, mi si avvicina spalmandosi sul mio petto.
Non la abbraccio e non la degno neanche di uno sguardo. Per un momento, ho davvero creduto di aver visto Alex al posto della ragazza che ho accanto.
Dovrei smetterla con tutte queste visioni o credo che farebbero meglio a portarmi in un ospedale psichiatrico.
-Allora...è vero quello che dicono sul tuo conto. Ci sai fare.- Sorride Corinne, che da una settimana, non riusciva più a togliermi gli occhi
di dosso. 
Non mi degno di rispondere ed alzandomi, riprendo la mia maglietta con scollo a "V" per indossarla.
-Per me questo non è stato solo sesso...-
-Perchè me lo stai dicendo?-
-Volevo che lo sapessi. E' da una settimana che ti corro dietro...chiedo sempre di te a lezione ,per non parlare poi di tutte quelle volte
che ho provato a parlarti. Ma quando ho deciso di rubarti un bacio, il mio corpo non è riuscito a restare impassibile. Sò cosa starai pensando adesso e ahimè,
sò che per te sarà sempre una grande scopata e sarò semplicemente un nuovo premio da aggiungere alla tua collezione ma...se dovessi ripensarci,
io ti aspetterò.- 
Sorrido a quelle parole, inginocchiandomi accanto a questa ragazza che in qualche modo, sta cercando di esprimere i suoi sentimenti.
-Io non sono il ragazzo giusto per te Corinne. Tu, meriti di meglio, non un coglione come me che non fa altro che usare le ragazze come se fossero
vecchi giocattoli.-

-Ma io voglio te...ti voglio dal primo momento in cui ti ho visto. Non rifiutarmi così, ti prego.-
-Non voglio rifiutarti. Sei una ragazza stupenda, hai un sorriso che potrebbe far sciogliere qualsiasi stronzo sulla faccia della terra ma...
io amo un'altra. Un'altra che purtroppo non sei tu.-

Corinne mi guarda delusa e affranta. Vorrebbe piangere, ma probabilmente non riesce a farlo. 
-Sono proprio una stupida...mi sono buttata su di te come una...-
-Non fartene alcuna colpa. Probabilmente, sono io ad esser troppo bastardo da non capire quanto tu sia perfetta. Mi dispiace...-
-Chi è lei?-
Non rispondo, per poi alzarmi ancora e questa volta, la saluto con un cenno di mano.
Lei mi guarda, per poi irrigidirsi e sorridermi con afflizione. Ma che bravo che sono...un altro cuore infranto.
Apro la porta per poi abbandonare Corinne che probabilmente, sarà pronta per lasciarsi andare in un pianto isterico...domani dimenticherà tutto
e mi sputtanerà dinanzi a tutte le sue amiche.
Mi aggiusto i capelli già scombinati, per poi ricompormi.
Jimmy e gli altri, mi stanno aspettando da minuti interminabili, accanto agli armadietti.
-Finalmente Gates, non mi dirai che ti sei scopato la professoressa di algebra!- Ridacchia Zacky con la schiena contro al suo stesso armadietto.
-Professoressa di algebra!? Oh cazzo Gates, mi deludi...- Continua Johnny, facendomi ghignare.
-Ehm, amico, faresti meglio ad alzarti la zip dei jeans...- 
Alle parole di Jimmy sobbalzo per poi salire la cerniera dei jeans che avevo lasciato aperta.
-Ora si spiega tutto...-
Tutti ridono per poi lasciar sorridere anche a me.


























DURANTE LE PROVE...


-Non si può continuare così!- Urla Johnny all'improvviso, togliendomi ogni sintomo di sopravvivenza.
Anche un cadavere suonerebbe meglio di me oggi.
-Gates, sarà la decima volta che ricominciamo con I won't see you tonight...è la nostra nuova canzone e se abbiamo fortuna forse
un giorno riusciremo a promuoverla ma...se continui a suonare con poca voglia di vivere non abbiamo alcuna speranza.-
Matt ha ragione. Non riesco a suonare... non riesco a concentrarmi e sento di potermi rinchiudere in una camera da solo pensando a qualcosa
che abbia a che fare con Alex.
-Scusatemi ragazzi.- Rispondo con calma, tastando le corde della mia chitarra ma non riuscendo a percepirle.
-Non c'è bisogno di scusarsi, lo sai, ma siamo arrivati anche noi al limite.- Sbotta Zacky, sorridendomi per metà, quasi per darmi coraggio.
Abbasso la testa, continuando a scrutare le corde della mia chitarra. Neanche essa, riesce più a darmi vitalità.
-All'inizio credevo che ti facesse semplicemente male suonare i won't see you tonight ma poi...poi abbiamo provato "chapter four" e le cose
non andavano lo stesso come dovrebbero.- Continua invece Matt, continuando a fissarmi come il resto del gruppo.
-E' sempre la stessa storia no?- Ribatte questa volta Jimmy, tamburellando qualcosa sulla sua stessa batteria.
Alzo i miei occhi contro quelli del mio migliore amico per poi vederlo venirmi incontro.
-Avanti, dimmi che faccio schifo solo perchè mi sono innamorato.- Dico a Rev, vedendolo sorridermi con debolezza.
Gli altri restano in silenzio guardando la scena con cautela...quella cautela che in questo momento credo di aver perso.
-Ma che cosa ci posso fare io se...se quando la vedo mi batte forte il cuore quasi da farlo esplodere? Cosa posso farci io se sento di poter
appartenere sempre e solo a lei? Domanda base...cosa sono io senza Alex? Chi sono...?
- Borbotto sospirando e sentendo il mio cervello quasi impazzire.
Sono stanco di tutte queste situazioni...perchè cazzo non mi restituisce i cocci di cuore che mi ha rubato? Sarebbe tutto più facile
in questo modo.
-La situazione non fa che peggiorare Brian...ma tu devi esser forte cazzo...devi andare oltre...- Mi sussurra Matt, avvicinandosi a me e Rev.
-Non ce la faccio! Posso scoparmi tutte le ragazze che voglio ma ne vorrò sempre e solo una!-
-Nessuna è come Alex...questo lo sappiamo, ma ti chiediamo semplicemente ti abbandonare per un attimo la tua questione amorosa
e concentrarti su cose che un giorno riterrai utili.- Mi suggerisce poi Johnny ed ecco Jimmy, dire la sua.
-Strano ma vero, per una volta sono d'accordo con il nanetto! Non ti stiamo chiedendo di sotterrare tutto ma...di andare avanti amico mio.
Questo mondo è spietato, non tutto và come vorremmo ma se ci impegniamo tutti insieme...be', qualcosa riusciremo a farla. Adesso concentrati
solo sulla musica; soave, ricca e delicata...c'è qualcosa di meglio?-
Sorrido alle parole di James per poi sentire la sua mano sulle spalle.
-Io confido in te Haner. Devi capire dove stai andando e cosa stai cercando...- 
-Avete ragione...è arrivato il momento di vivere.-
-Ben detto Haner! Stasera,birre per tutti!- Urla Jimmy con esuberanza.
-Ma adesso, riprendiamo a ritmo di rock!- Esclama infine Matt, riuscendo a strapparmi anche lui più di un sorriso.


































Finite le prove, torno a casa per cenare.
-Dove vai tesoro?- Mi domanda mia madre, preoccupatissima mentre mi vede indossare di nuovo il giubbino.
-Esco.-
-Non fare tardi!- 
-'Sta tranquilla.-
Detto questo, esco di nuovo di casa, sentendo il bisogno di fare due passi a piedi.
E' una bella serata, non ci sono nuvoloni in vista e non si prevede alcun acquazzone.
Mi sento allo sbando, osservando le persone che mi camminano accanto. Delle coppie felici, stanno pomiciando, tenendosi per mano
mostrando al mondo il loro amore.
"Io sono solo" Ripeto a me stesso,limitandomi a mettere le mani nelle tasche dei jeans nella speranza di poter ritrovare quei famosi cocci di cuore.
Sono solo senza amore. Nessuna ragazza in realtà ha mai provato ad amarmi...tutte erano già pronte a togliersi i vestiti ad un mio solo sorrisetto
malizioso.Okay, la cosa non è poi così tragica, ma sarà forse per questo che non riesco proprio a piacere ad Al?
Non sò dove andare, nè cosa fare per sopravvivere...il battito lento e deprimente del mio cuore non fa altro che danneggiarmi.
E' lei l'amore? La musica può essere una soluzione a tutto questo?
E se Alex avesse scelto ancora una volta Liam? No, non può essere...dopo tutto ciò che le ha fatto non credo possa essere tanto stupida da dargli un'altra
possibilità.
Questi pensieri avvelenano ancora una volta il mio cuore, dandomi ormai poca libertà di respiro. 
Scruto ancora con curiosità queste coppiette felici. Ed io? Io sono davvero destinato a morire da solo? 
Preso dal tormento, alzo i miei occhi al cielo, incontrando una casa che mi sembra familiare.
Senza neanche rendermene conto, sono finito proprio quì...dove non sarei dovuto essere.
Un istinto di follia, mi porta ad arrampicarmi su di un albero che ormai conosco alla perfezione. 
Non credevo di aver bisogno di qualcuno a tal punto.
Mi aggrappo all'ultimo ramo, riuscendo finalmente a scavalcare il balcone adiacente alla cameretta di Al.
Mi avvicino alla porta in vetro, tentando di aprirla ma niente, è chiusa a chiave.
Utilizzo le nocche delle mie mani per poter far sentire ad Alex che ci sono...che non me ne sono mai andato e che non me ne andrò mai.
Dopotutto...chi mi dice che avrà perdonato Liam?
Continuo a bussare sulla porta in vetro, sentendo i miei occhi quasi lacrimare per il freddo pungente...per non parlare poi del mio naso,completamente
ghiacciato.
Non mi sento più le dita dei piedi e credo di poter diventare un ghiacciolo.
Ed ecco che finalmente, i miei occhi sembrano rinascere.
Alex è dinanzi a me, questa volta per davvero. 
Ha il volto sconvolto, completamente struccato ed indossa una semplicissima maglietta in cotone che non le copre definitivamente le mutandine in pizzo.
Arrossisco, vedendola in questoo stato e prego un qualsiasi Dio esistente nell'alto nei cieli, di poter trattenere ogni mio istinto poco consono alla
situazione.
Le labbra arrossate, così belle da poterle baciare per ore ed i suoi occhi...indescrivibili.
Sentendo crescere dentro di me la voglia di starle accanto, mi avvicino ancor di più alla vetrata poggiandovi sopra una mano.
Anche Alex, prima sopresa, sta posizionando la sua mano proprio sulla mia. Non sò cosa sarebbe accaduto se non ci fosse stata questa stupida
porta in vetro a dividerci.
Caccio del fumo dalla bocca per colpa del freddo, vedendo poi Alex abbassare lo sguardo con tristezza.
Le sorrido, anche se non mi sta osservando.
Ero in pezzi...ma lei mi ha completato di nuovo.
Anche solo leggerle gli occhi, può farmi affrontare ogni paura ed arrivare a fine giornata.
Sussulto all'improvviso però, vedendola ri-incollare i suoi occhi grigi ai miei. Qualcosa non và...
Proprio mentre sto per incitarla ad aprire la porta, vedo un ragazzo cingere la vita di Al.
Sgrano gli occhi, convincendomi che tutto questo non è assolutamente reale. Non ho mai desiderato così tanto di esser ubriaco.
Il mio battito sta rallentando,la morte mi sta circondando...
E' così' che ci si sente quando si è rotti o feriti?
Vedo Liam a torso nudo,posizionarsi accanto ad Alex, guardandomi con aria di sfida.
Alex continua a penetrarmi con lo sguardo ed io non faccio altro che provare nausea per ciò a cui sono costretto ad assistere.
Liam le sta baciando il collo per poi passare alle sue guancie piccole e tonde. 
L'ultima cosa che credo di aver sentito è il mio stesso respiro che tenta di regolarizzarsi. Mi sento come incatenato
in un posto che non mi appartiene.
Annuisco con delusione quasi socchiudendo gli occhi, per poi scendere giù dal balcone aiutandomi
con il solito albero.
Un ultimo sguardo alla finestra e poi...via.


















































NOTE DELL'AUTRICE.



Capitolo triste lo sò!
Buongiorno a tutti miei amatissimi lettori! Wow, siamo arrivati già al 21esimo capitolo
ed ancora non mi sembra vero.
Sono felice che la storia vi stia appassionando...credetemi, siete voi a darmi un motivo in più per
continuarla. 
Si sà no? Siete vita.
Bene, oltre questo, sarò felice di leggere tutte le nuove recensioni così da sapere cosa ne pensate
di questo nuovo capitolo.
Scusate ancora per gli errori di ortografia e non e vi annuncio che a breve riuscirò a postarvi il trailer 
della storia!
Grazie a tutti per la vostra attenzione e se volete, ci sentiamo al prossimo capitolo!


Ah, aspetto le vostre recensioni eh <3 P.S Sono anche io in contrasto con il personaggio idiota e contorto che ho creato, ma presto ne scoprirete il motivo...promesso! Oltre questo, è innamorata di quel coglione di Liam.



Un bacio enorme dalla vostra "Gates" ovvero...

-SynysterIsTheWay



 

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Capitolo 22
*** 22.Can you save us? ***


22° Can you save us?















Dicembre. 
L'aria natalizia è in pieno sviluppo e Brian ed Alex non si parlano più da almeno tre settimane.
I Sevenfold hanno provato a ristabilire un contatto tra i due, ma le cose non fanno che complicarsi.
Alex ha perdonato Liam capendo che lui è il suo unico e vero amore mentreBrian vive in solitudine, facendo ciò che reputa la cosa migliore al mondo: suonare con la band.
Dopo alcuni concorsi nella zona, i ragazzi riescono ad ottenere una maggiore stima in sè stessi ricominciando a comporre canzoni.
La scuola, in questo periodo, non sembra esser un loro problema dato che hanno appena preso le ferie natalizie. 
Le giornate sembrano trascorrere normalmente per Brian, tra il negozio di tatuaggi, le prove con la band e le bevute serali al "Johnny's".
Alex invece, dopo aver visto lo sguardo sconvolto di Brian, ha passato metà del mese a rimproverarsi. Non ne sà il motivo, ma in qualche modo
sente di aver tolto qualcosa ad Haner. 
Liam le è accanto, pentito ormai di ciò che le ha fatto, prova a farsi perdonare in tutti i modi possibili ed è incredibile il modo in cui è riuscito
in parte a risolvere la situazione con la ragazza che ama.
Ad Hungtington Beach si respira un'aria natalizia impeccabile e tutti si stanno preparando per la scelta dei regali e per festeggiare.
-Ma sono stupendi!- Esclama Alex, incollandosi ad una vetrina contornata da meravigliosi addobbi natalizi.
-No...di più!- Continua Valary, osservando gli addobbi in compagnia della sua nuova amica.
Dopo essersi soffermate per minuti interminabili dinanzi ad un negozio, le due ragazze riprendono la loro passeggiata in città osservando
le luci incandescenti e gli alberelli addobbati.
Persone ovunque, pronte per lasciarsi trasportare da questa inconfondibile meraviglia.
-Hai già pensato al regalo per Matt?- Domanda Alex, continuando a passeggiare tranquillamente con Val.
-In realtà, speravo di comprargli dei cd in vinile dei "Metallica". Sò che li ama...-
-Credo sia un'idea grandiosa...-
-Ah...e anche un paio di occhiali da sole nuovi di zecca!-
-Beh, quelli non possono di certo mancare! Credo che Matt farà i salti di gioia!-
-Lo credo anch'io!-
-E tu Alex? Cosa regalerai a Liam?-
-A dir la verità devo ancora pensarci. Figurati che a Natale non sarà neanche quì.-
-Che cosa!?-
-Hai sentito bene...Liam ha parenti in Francia ed il Natale lo trascorrerà lì...mi ha anche chiesto di andare con lui ma considerando
il fatto che la sua famiglia mi odia non credo sia una buon'idea.-
-Mi dispiace tanto Al...e cosa farai allora?-
-Credo che resterò a casa con mia madre.-
-E se...-
-No Val, davvero. E poi, non mi và di lasciar da sola mia madre.-
-Hai ragione...-
-Non devi preoccuparti per me Val! Solitamente, festeggiavo il Natale in compagnia di Brian,la sua famiglia ed dei ragazzi ma quest'anno credo che le cose
cambieranno.-
-Perchè mai?-
-Perchè...anche se io e Brian viviamo a pochi metri di distanza...è come se fossimo lontani mille miglia.-
Alle parole di Alex, Valary rabbrividisce. 
E' davvero strano come le cose possano cambiare in così poco tempo.
Dall'altra parte della città invece, Brian è a casa, tenendo tra le mani un piccolo pacco regalo che non ha intenzione di consegnare.
Che stupido che è stato...ha comprato anche quest'anno un regalo di Natale ad Alex sapendo che probabilmente questa volta non riuscirà mai
a consegnarglielo.
All'improvviso però, Suzy, la madre di Brian apre di scatto la porta della sua camera.
-Cazzo mamma!- Sbotta Brian nascondendo velocemente il pacchetto ben confezionato.
-Non volevo spaventarti tesoro, un omone come te riesce ad impaurirsi davvero con così poco?-
-Non fare la spiritosa... il tuo umorismo è davvero di cattivo gusto.-
-Me ne rendo conto, ma come sai, amo prenderti in giro proprio come fa tuo padre.-
-Oh...lui...è un uomo terribile sotto questi punti di vista.- Sorride Brian, cercando di nascondere il più possibile il regalo dietro la sua 
stessa schiena.
-Uh, quasi dimenticavo quello che dovevo dirti! Ho incontrato Alice, la madre della piccola Al al supermercato.-
-Perchè la cosa dovrebbe interessarmi?-
-Come mai così scettico? Comunque sia, ho invitato Alice e Alex da noi la sera della Vigilia di Natale...- 
-Che cosa!? Mamma ma che cazzo...-
-Brian, smettila di rispondere in questo modo!-
-Perchè le hai invitate?-
-Be', perchè lo scorso anno ci invitarono loro e poi è da quando eravate piccoli che festeggiate insieme questa festività...!-
-Che cazzo ci hai provato a fare? Tanto Alex non verrà.-
-Perchè non dovrebbe? Brian, c'è qualcosa che non sò? Voglio dire, credevo di fare qualcosa di buono...-
-E hai fatto male, molto male.- 
Non che Brian non fosse felice di vedere la sua Alex dopo più di tre settimane. Anzi, egli non aspettava altro ma...la ferita che il ragazzo
ha nel petto non è ancora guarita del tutto.
In tal caso, la cena diverrà un disastro se Alex stessa deciderà di evitare in tutti i modi possibile Brian stesso.
-Tesoro...ma non capisco cosa ti stia prendendo...la nostra Alex verrà quì la sera della Vigilia di Natale e tu non sei felice?-
-Se non te ne fossi accorta è da un bel pò che non è più la "nostra" Alex.- Borbotta Brian con tristezza, alzandosi dal letto su cui era seduto
poco fa per poter dare un'occhiata fuori alla finestra. Piove...ed anche il cuore di Brian è in tempesta.
-Fammi indovinare...sei geloso perchè ha finalmente trovato il ragazzo giusto?-
-Io non sono geloso di nessuno.-
-Non puoi mentire a colei che ti ha messo al mondo...tesoro, sbaglio o provi qualcosa per Alexandra?- Suzy si avvicina a suo figlio,
osservandone gli occhi e rimanendone senza parole.
La donna porta una mano davanti alla bocca, lasciandosi travolgere dalle emozioni.
-Era così che tuo padre mi guardava quando...ci siamo conosciuti...-
Brian non risponde, limitandosi a guardare gli occhi della madre mentre prendono vita.
-Da quanto tempo tu...- Suzy non riesce a concludere la frase travolta dalle parole di Brian.
-Quindici anni.-
Suzy sospira. Non dice niente. Si limita solo a sorridere a suo figlio che sembra volersi strappare il cuore dal petto.



































Dopo esser stata tutta la serata con Liam, Alex torna a casa.
Sbattendo le chiavi di casa sul tavolo della cucina, la ragazzi si lascia coccolare dal buon profumo
di omelette al formaggio che riempie la stanza.
-Che buon odorino mamma!- Sorride Alex, annusando ancora quel buon profumo nell'aria.
-Omelette al formaggio cara, le tue preferite.- Ribatte Alice, vedendo sua figlia cominciare ad apparecchiare.
Alex apparecchia velocemente il tavolo per poi aiutare la madre con i piatti.
Dopo aver ricevuto anche lei una porzione di omelette al formaggio, la ragazza si siede al tavolo in compagnia appunto di sua madre.
-Allora Al, hai già programmi per la Vigilia di Natale?-
-Che tipo di programmi dovrei avere mamma?-
-Non sò...pensavo che uscissi con Liam o cose del genere.-
-Liam purtroppo non ci sarà durante le feste natalizie...- Continua Al, con delusione.
-Bene, vuol dire che cenerai con noi.-
-Con "noi" chi?-
-Oh Alex, dai,non fare la sciocchina adesso...con gli Haner, chi altri se nò?-
Alex posa la forchetta accanto al piatto pieno di omelette, perdendo un battito.
Improvvisamente, la voglia che poco fa aveva di mangiare le è passata del tutto.
-H...Haner?- Balbetta ancora Alex, cercando di restare calma. Da quando Al ha visto Brian quell'ultima sera dinanzi alla porta in vetro
della sua camera, qualcosa le ha  provocato una ferita inguaribile.
-Si Al...dopottutto, non sarà la prima volta che partecipiamo alle feste natalizie in loro compagnia e questo lo sai bene anche tu!- 
-Io non vengo...-
-Che cosa?-
-Scusami ma...mi è passata la fame.- Dopo aver pronunciato queste testuali parole, Alex si alza dalla sedia per poi rifugiarsi nella
sua cameretta.
Le parole di Alice, vengono trasportate dal vento insieme ai suoi inutili tentativi di capire cos'ha sua figlia.
Alex affonda il suo volto triste nel cuscino, cercando di trovare un senso ad ogni suo atteggiamento.
Da quel giorno, Alex non è più la stessa.
I suoi sogni, sono completamente incatenati da incubi che ritraggono Brian mentre và via, intraprendendo una vita che si ritrova ad una
distanza notevole dal suo mondo. Lo vede allontanarsi, senza neanche voltarsi e lei...be', lei prova inutilmente a chiamarlo lasciando scorrere
alcune lacrime dal suo stesso volto.
Non può averlo perso... non può averlo perso per davvero.
Presa da un senso di smarrimento, Alex prende il suo pacchetto di Marlboro pensando a quante ne avrà già fumate Brian.
Dopo aver passato l'accendino accanto alla sigaretta, la ragazza aspira il fumo per poi distendersi sul letto.
La scritta sul muro adiacente al suo letto, trasmette un senso di positività alla ragazza.
Solo Brian poteva scriverle "You are my baby" sul muro della sua cameretta...
All'improvviso però, il display del cellulare della ragazza si illumina facendole capire che le è appena arrivato un nuovo messaggio.
Alex prende il cellulare tra le mani, tenendo tra le dita la sua stessa sigaretta.
Due nuovi messaggi...


















" LIAM : Amore mio, farò tardi anche stasera quindi non aspettarmi sveglia. Domani mattina vengo a prenderti per fare colazione insieme.
Scusami ancora amore, ti prometto che farò di tutto per farmi perdonare. Ti amo amore mio, sogni d'oro."











"FRANCES : Hey dolcezza, come butta? Okay, ti dò cinque minuti per venire a casa mia. I miei genitori
nonchè i tuoi amatissimi zii, sono fuori ed io e Danny abbiamo organizzato un piccolo
party e tu non puoi di certo mancare! Alchool, cibo, musica e divertimento assicurato! Se Liam non ti fa venire, portati dietro anche lui.
Ti aspetto per le 22.00. Un bacio honey! "




















Tra i pensieri, Alex risponde ad entrambi.













" TO LIAM: Sei sempre così indaffarato amore mio, non stancarti troppo! Io credo raggiungerò la villa di proprietà dei miei zii...Frances
vuole la mia compagnia. Certo che domani mattina facciamo colazione insieme...ti aspetto alle dieci in punto,come sempre. Buon lavoro amore mio,
ti amo anch'io."










"TO FRANCES: Okay Fran, sarò da te per le 22.00 in punto ma prima, devo sapere se hai invitato Brian..."















La risposta di Frances non tarda ad arrivare.











"FRANCES: Ehm, no! Ma se vuoi, posso anche farlo!"













Alex rotea gli occhi al cielo per poi rispondere alla cugina.











"TO FRANCES: Credo sia meglio così. Non ho gran voglia di vederlo...un giorno forse ti racconterò. Adesso vado a prepararmi, dovrei metterci
poco ad arrivare. A tra poco Fran! "




















Soddisfatta, Alex corre in bagno per fare una doccia veloce. 
Dopo aver giocherellato per ore con l'acqua calda, la ragazza torna in camera prendendo un vestitino rosso abbastanza corto e molto leggero, per
nulla invernale.
Lo scollo a forma di cuore, sul petto, le dà un senso di libertà ma di sensualità allo stesso tempo.
Indossato l'abito, Alex comincia a truccarsi con molta visibilità dando però libero sfogo a quelle lentiggini che le ricoprono metà viso.
I capelli, sciolti come sempre ed i tacchi terribilmente alti.
Prendendo la borsetta, Alex conclude il tutto indossando una giacca nera abbastanza calda.
Scesa in cucina, osserva la madre mentre è seduta sul divano del salotto di casa leggendo un saggio.
-Ma Al...sei stupenda!- Sgrana gli occhi Alice, osservando con attenzione la bellezza della propria figlia.
-Grazie mamma...-
-Allora...esci con i ragazzi?-
-No...vado ad una festa.-
-Una festa!? Ma cara, che genere di festa?-
-Oh una festicciola tra amici mamma, nulla di preoccupante. E' a casa di Frances quindi non devi stare in pensiero. Dormi tranquilla...
tornerò prima di mezzanotte se necessario.-
-D'accordo Al, ma ricorda di tenere il cellulare acceso in modo che io possa rintracciarti!-
-Ho diciotto anni mamma, sò cavarmela da sola, credimi...-
-Va bene...cerca di non far tardi.-
Alex annuisce, per poi sbattere la porta di casa ed uscire dall'abitazione raggiungendo la fermata del pullman più vicina.
Osservata da più di una ventina di ragazzi, Al esce dall'autobus per poi passeggiare con tranquillità ritrovandosi dinanzi la porta di casa
della villa di Frances.
-Honey! Non ci speravo più!- Esclama Frances, con un bicchiere di alchool tra le mani.
-Il pullman è arrivato in ritardo.-
-Oh, non importa! Forza, che ci fai lì impalata? Entra!- Frances prende velocemente la mano di Alex trascinandola nell'interno della villa.
Sempre le stesse situazioni...altro che festicciole tranquille!
Fumo, alchol, droga...e pensare che Alex fa addirittura fatica a respirare.
Arrivate sulla pista da ballo, Alex e Frances cominciano a ballare con sensualità lasciandosi trasportare dal suono assordante della musica.
I movimenti di Alex, riescono senza alcun dubbio a catturare l'attenzione di alcuni ragazzi che sono seduti con delle bottiglie di birra tra le mani.
Al ignora ogni sguardo dei ragazzi per poi sorridere a Frances con malizia mentre a loro si unisce ben presto Danny.
-Ma Danny, che hai fatto?- Sorride Alex, vedendo Danny bere ancora del buon "Rum". 
-Chi è Danny? Io non sono Danny!- Ribatte il ragazzo, ubriaco, che riesce a far ridere le due ragazze che continuano a ballare come impazzite.
-Ma non hai caldo con quella giacca?- Prova a dire Frances, sentendo la musica diventare sempre più alta.
Alex senza pensarci sù ulteriormente, si allontana per un attimo dalla pista, gettando la giacca su di una sedia.
Prima di tornare alla pista però, un nome riesce ad incuriosire Al che senza neanche volerlo, comincia ad urigliare.
-Cazzo se è bravo a letto! E' un Dio!- Urla una ragazzina che Alex riconosce ben presto.
-Oh Corinne, come avrei voluto essere al tuo posto!- Sghignazza l'amichetta di quella Corinne che non fa altro che parlare di Brian.
-Eh no dolcezza...le labbra di Brian Haner devono essere solo mie.- Continua Corinne, sorridendo con soddisfazione.
-Beh, non si direbbe...sò che ha una massa di corteggiatrici inferocite che gli stanno alle calcagna...per non parlare poi di quella
Michelle Dibenedetto.-
-Tutti lo sanno che se la scopa solo per divertimento...per non parlare poi della sua migliore amica...come si chiama?-
-Credo si chiami Alexandra...non ricordo bene il suo cognome però.-
-Si, quella lì. Spero che Brian se la scopi così da abbandonare ben presto anche lei.-
Alex ascolta con attenzione il discorso delle due matricole, sentendosi morire dentro. 
Dopo aver preso un bicchiere colmo d' alchool tra le mani di Danny, Alex manda giù la bevanda per poi tornare in pista.
Ballando senza sosta, la ragazza si sente affiancata ben presto da un gruppo di ragazzi.Si, proprio quelli che la stavano osservando poco tempo fa.
Il biondo, nonchè il più alto di tutti, si decide a fare la prima mossa.
-Alexandra giusto?- Domanda il ragazzo, massaggiando la spalla ad Al.
-Levami le mani di dosso.-
-Siamo un pò scontrose eh?-
-Diciamo anche tanto.-
-Troppo.-
-Oh andiamo, che cazzo vuoi?-
-Combattiva...mi piace.-
Annoiata, Alex prova ad allontanarsi dalla pista e ci riesce sentendo però addosso lo sguardo del biondino.
-Non hai voglia di sballarti un pò?- Continua il biondo, riuscendo a seguire questa volta Alex al banco degli alcolici.
-Ma perchè non vai ad importunare qualcun'altra?- Ribatte invece la giovane, incollando gli occhi su una bottiglia di vino bianco.
-Perchè è stato così difficile per me non notare le tue belle gambe tesoro.- 
Alex sbarra gli occhi per poi incollarli a quelli del ragazzo.
-Che intenzioni hai?-
-Perchè rovinarsi con l'alchool...io potrei proporti un biglietto di sola andata per il Paradiso.- Continua il ragazzo per poi
porgere ad Alex una canna appena fatta.
Il biondo passa la canna sotto il naso della ragazza per poi accenderla. 
-Ti procurerà un piacere unico, credimi.-
-Non mi và di provare questa roba, specialmente da uno sconosciuto.-
-Mi chiamo Mike...e tu...Alexandra.-
-Come fai a conoscere il mio nome?-
-Ho pensato bene di informarmi sul tuo conto. Tua cugina è un portento ed io sono un amico d'infanzia di Danny.-
-Mi farà del male?-
-Del male? Andiamo tesoro, questa è roba buona...-

Alex si lascia convincere dal ragazzo, intenta a provare qualcosa di nuovo per la prima volta. 
Non è mai andata oltre le sigarette mentre sà che spesso, Brian e gli altri lo hanno fatto.
Questa volta, Al, vuole per davvero provare qualcosa di diverso e mandare a quel paese tutto ciò che le sta lacerando il cuore.
Mike, porta la canna tra le labbra di Alex per poi vederla aspirare con decisione.
Dopo un piccolo colpetto di tosse, la ragazza vede Mike questa volta riprendersi la canna.
-Non male come primo tiro.- Ghigna il ragazzo, aspirando il fumo.
-Dammene ancora.- Borbotta Alex all'improvviso, strappando la "sigaretta" dalle mani di Mike per portarsela ancora tra le sue stesse labbra.
Mike le sorride con soddisfazione, per poi esser chiamato dai suoi amici.
-Puoi tenertela...considerala...un regalo.- Conclude il ragazzo, per poi dissolvere qualcosa in un bicchiere colmo di vino. Proprio quello
che stava per bere Alex poco prima che egli arrivasse.
Alex non ha la forza di rispondere socchiudendo gli occhi e vedendo il ragazzo andare via.
Dopo aver fumato, ella si sente in un completo stato di beatitudine, bevendo anche il bicchiere di vino che sembra avere un sapore strano.
Sarebbe stato più semplice se il ragazzo avesse affondato nel bicchiere una semplice aspirina...
Al tocca più volte la sua stessa testa, per poi avanzare vedendo cose che prima non avrebbe mai avuto il coraggio di vedere. 
Gli oggetti nella casa, sembrano aver preso vita e la sua vista comincia ad essere più che annebbiata.
Respirando a fatica, Alex non sente più il pavimento sotto ai suoi piedi, sentendo il bisogno di camminare.
Le luci terribilmente accecanti, sembrano prender vita in un modo assurdo mentre la ragazza prova a combattere contro sè stessa.
Lo stato di beatitudine, viene ben presto sostituito da uno stato di completo smarrimento.
-Alex? Alex?- Frances scorge la figura della cugina, per poi scuoterla con decisione.
-...-
Alex non risponde, inarcando le sopracciglia e sbarrando gli occhi vedendo solo un misero corpo dinanzi a lei senza neanche riuscire 
a riconoscerlo.
-Alex sono Frances! Avanti piccola, rispondimi!- Continua la ragazza, più preoccupata che mai.
-F...Fran...-
-Che diavolo ti prende? Eri sulla pista e stavi anche per cadere!-
Alex comincia a ridere senza sosta mentre Fran comincia seriamente a spaventarsi.
Non avrebbe potuto portarla a casa in questo stato...
-Ti hanno dato qualche pasticca? Ti hanno offerto qualcosa?- Continua Frances disperata, frugando nella borsetta di Alex nella speranza di 
poter trovare il suo cellulare.
Alex non risponde, continuando a ridere come impazzita.
-E adesso come ti porto a casa? Danny è ubriaco e prendere il bus non è un'ottima soluzione, specialmente a quest'ora.-
-Portami a scopare! Oh si se voglio scopare... proprio come fa Brian! Voglio capire come ci si sente a mandare tutto a puttane.- 
 
-Brian! Ma certo, chiamerò lui!-
-No, no!- Si impone Alex, provando inutilmente a prendere tra le mani la sua borsetta che sfortunatamente o fortunatamente,ha la cugina.
Alex si rilassa per un secondo, sedendosi su di una sedia, sentendo una forte impronta di nausea premerle in gola.






































BRIAN POV'S


-No, non fermarti ti prego!- Urla Michelle, sotto al mio corpo, quasi implorandomi.
Non le dà ascolto, osservando poi il numero di Alex sullo schermo del mio stesso cellulare.
Respirando con pesantezza, mi decido a risponderle.
-Alex!- Dico con voce roca, sedendomi sul letto con agitazione.
Michelle mi guarda con degli occhi che non mi piacciono, mentre si adagia sotto alle coperte del suo stesso letto.
-Brian, devi aiutarmi!- 
Sussulto, riconoscendo la voce di Frances. Chissà cosa sarà accaduto adesso...
-Frances, perchè hai il cellulare di Al?-
-Non c'è tempo per spiegare adesso...Alex non sta bene ed ho bisogno che tu venga quì e la porti via!
Danny è ubriaco, io non guido e lei non è in condizione di prendere un autobus a quest'ora!-
-Fran, cos'ha Alex?-
-Non posso spiegartelo adesso...ho paura che qualcuno l'abbia drogata...devi venire adesso, sei l'unica persona
che può aiutarmi!-

-Dove siete?-
-A casa mia...maledetta me che mi faccio sempre convincere da Danny ad organizzare questi festini!-
Non rispondo, riattaccando velocemente il cellulare e prendendo con agitazione il giubbino.
-Che succede adesso? Le è morto il gatto?- Borbotta Michelle, accendendosi una sigaretta con nervosismo.
Non le rispondo, mentre sento il suo sguardo incollarsi al mio.
-Potresti anche degnarti di rispondermi...quando si tratta di Alex può anche crollare il mondo. Faresti di tutto
per starle accanto...quando si tratta di me invece, le cose cambiano.-

-Sei una brava ragazza Mich...ma sapevi sin dal primo momento che il nostro rapporto si sarebbe basato solo sul sesso.-
-Sono stata io la stupida ad accettare queste condizioni...era l'unico modo che avevo per starti accanto.-
Le parole di Michelle mi feriscono un pò.
-Dopotutto...credo di volerti bene.-
-Mentre a lei semplicemente...la ami.-
Con frustazione, esco dalla cameretta di Michelle sbattendo la porta.
Non ha bisogno di uno come me...deve andare avanti,dopotutto, non è la persona cattiva che vuol far credere.
Esco da casa Dibenedetto, per poi cacciare un sospiro.
Apro con velocità lo sportello della mia auto ed entrandovi metto in moto con decisione.
Arrivato alla villa di proprietà dei genitori di Frances, suono velocemente al campanello.
Danny mi apre la porta per poi quasi nascondersi.
Forse pensa che questa volta, un pugno in faccia non glielo avrebbe tolto nessuno.
Sorridendo, entro con velocità nell'abitazione, osservando poi alcune ragazze guardarmi con provocazione.
Comincio a correre, guardando di quà e di là...ma di Alex e Fran, neanche l'ombra.
Preoccupato, salgo i gradini delle scale che portano al piano di sopra. 
Troppe persone anche qui...per non parlare poi di tutto il fumo che continua ad annebbiarmi la vista.
Senza dare troppo nell'occhio, salgo gli altri gradini per poi ritrovarmi su di un altro piano.
Ed ecco Fran che mi viene incontro, correndo più preoccupata che mai.
-Brian, finalmente sei arrivato! Vieni, ho portato Alex in camera mia!- Urla la ragazza disperata e posso tranquillamente immaginare
quanti pianti si sia fatta avendo il trucco nero completamente dissolto sotto gli occhi.
Seguo Fran per poi sentirmi male nel vedere Alex distesa sul letto, completamente sudata, mentre cerca di respirare.
-Alex!- Urlo in preda al panico, avvicinandomi al suo corpo e tenendole il volto tra le mani.
-Alex, guardami.- Le impongo, vedendola aprire e chiudere gli occhi in continuazione.
Fran chiude la porta della camera ed il rumore assordante nella musica si è finalmente placato.
Costringo Al ad aprire gli occhi per poi vederli completamente rossi.
-Oh merda!- Esclamo vedendola sorridere.
-Mi ha detto che le hanno offerto una canna...e lei ha anche accettato!- 
Mi lascio trasportare dalle parole di Fran per poi vedere Alex continuare a ridere.
-Chi è stato?- Domando sentendo il mio stesso cuore battere a mille.
-Non me lo ha detto...ma adesso questo non è importante!-
-Lei non è abituata a questo genere di cose...-
-E che palle!- Ribatte poi Alex, più sorridente che mai.
-Al, mi riconosci?-
-Che ci fai quì?-
-Alex, quante canne ti hanno fatto fumare?-

Lei mi guarda per poi mostrarmi il dito medio.
-Lo considero come un numero.-
-Cazzo si! Che importanza ha quante canne mi faccio? Prima o poi moriremo tutti!-
-Devo portarti via da quì.-
-Sò andarmene da sola.- 

Alex si alza dal letto per poi cadere a terra.
-Si, ce la fai e come!- Ribatto per poi prenderla in braccio e trascinarla via da questo posto.
Fran mi sorride come per ringraziarmi ed io ricambio.





























Entrati in casa, le tappo la bocca per esser sicuro di non sentirla urlare da un momento all'altro.
Sua madre starà sicuramente dormendo, così mi decido a prenderla di nuovo in braccio e portarla nella sua stessa
camera da letto.
Chiudendo la porta a chiave, la vedo sorridere ancora, questa volta con malizia.
La poggio sul letto, per poi vederla sedersi con naturalezza e sorridermi ancora.
-Ho voglia di fare l'amore.- Sussurra mentre provo a toglierle i tacchi dai piedi.
La sua proposta fa di me un uomo fortunato, ma non posso permettermi di approfittarne. 
-No, tu adesso dormi.- Ribatto vedendola distendersi e togliersi il vestito rosso rubino,dinanzi a me.
Sbarro gli occhi per la frazione di un secondo, per poi cercare di ritornare alla realtà. 

-Alex ma cosa...-
Al mi zittisce, portando un dito sulle mie labbra. I miei occhi continuano a scrutare il suo corpo perfetto e guardando i suoi occhi
vogliosi sento quasi di poter svenire.
-Non vuoi fare l'amore con me, Brian?- Mi sussurra ancora Alex, facendomi deglutire.
Okay, calma...dopotutto, non sà neanche lei quello che sta dicendo.
-Non ti piaccio?-
-Alex, non sai quello che dici...-
Le sue labbra, si posizionano in fretta sulle mie. Rabbrividisco al contatto con esse e sento quasi di poter morire
da un momento all'altro.
Riprendendo coscienza, mi allontano dalle sue labbra a malincuore.
-Mi stai rifiutando?-
-Sei ancora sotto l'effetto della droga Alex...non sai quello che fai nè quello che stai dicendo.Non rispondi alle tue stesse azioni...-

Detto questo, la prendo il braccio per portarla in bagno.
-Brian...-
Ascolto le sue suppliche ma questa volta, non mi lascio incantare da quei meravigliosi occhi grigi.
Posizionandola nella vasca da bagno, le passo dell'acqua sulla testa e su tutto il corpo.
Le mie mani cominciano a distendersi lungo la sua schiena mentre lei stessa porta più volte la testa all'indietro, stringendo le ginocchia
contro il suo seno.
Le accarezzo le ginocchia candide, continuando a far scivolare giù il getto d'acqua tiepida che la bagna completamente.
Alex resta in silenzio, chiudendo gli occhi.
E' così bello sentire la sua pelle bagnata sotto le mie dita...per non parlare poi del suo corpo così piccolo che riesce ad opprimermi
togliendomi il fiato.
Continuo a distendere le mie mani sulla sua pelle stretta, passandole poi sui suoi capelli lunghi ed il suo viso ripulito da tutto quel trucco nero.
Se non ci fosse stato l'intimo a coprirla, sono sicuro che non mi sarei controllato facilmente. 
Le sue labbra nostalgiche sembrano implorarmi ma trattengo il respiro vedendola poi annegare nei suoi pensieri.
Non dovevo esser io a salvarla...dove cazzo è Liam quando serve?
Il mio cuore, brucia per lei. 
Ritorno ancora una volta in me, chiudendo il rubinetto della vasca per poi prendere un accappatoio e metterglielo sulle spalle.
Vedendola strizzare gli occhi, la prendo in braccio senza rischiare di bagnarmi grazie all'accappatoio che le ho fatto indossare.
La riporto sul suo stesso letto, per poi vederla adagiarsi contro il cuscino. 
Mi domando ancora come sia riuscito a starle lontano dopo tre settimane...è poco, me ne rendo conto ma...è stata la cosa più brutta
che potesse mai accadermi.
Vedendola addormentarsi, decido di coprirla con un piumoncino caldo per poi sentire una scossa prepotente contro la mia mano.
Prima di addormentarsi definitivamente, ha deciso bene di stringermi una mano.
Quelle mani che stiamo disfacendo...
Alex...dov'eri finita?



































NOTE DELL'AUTRICE.

Come promesso, ecco a voi il 22esimo capitolo!
Scusatemi ancora per gli errori di battitura ecc...ma capitemi, ho pochissimo tempo per aggiornare e per
scrivere!
Dunque, come vedete, le vacanze natalizie si stanno avvicinando ma chissà se Alex e Brian passeranno davvero la Vigilia di Natale insieme...
Vi lascio col dubbio, non odiatemi.
Poi, volevo chiarire la situazione di quella tonta di Alex...lei ha perdonato Liam ma per il semplice fatto che ne è innamorata.
In amore, si dà sempre una seconda opportunità e chi non l'ha mai fatto, semplicemente non è una persona innamorata.
E' ovvio che se Liam ricominciasse con quei suoi atteggiamenti da ragazzo possessivo, Alex questa volta, non lo perdonerebbe affatto.
Tuttavia, siete tutti dolcissimi a lasciarmi tutte quelle recensioni...io non sò più che dirvi, davvero. Mi stupite ogni giorno di più e la storia
è tra i preferiti di tantissime persone.
GRAZIE DAVVERO!
Bene, allora ci sentiamo tutti al prossimo capitolo e fatemi sapere con una recensione cosa ne pensate della storia! 
Un bacio a tutti i miei bellissimi lettori...



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 23
*** 23.Christmas Eve ***


23°Christmas Eve.















BRIAN POV'S


Impaziente, mi siedo sul divano, in compagnia di mia sorella Mckenna.
Lei è più piccola di me, ma studia in un conservatorio di musica a New York dove abita con zia Megan e mio zio Willy.
Mckenna torna quì in California solo durante le festività e qualche volta in estate.
Ella ha i capelli viola, molto stravaganti, i miei stessi occhi, delle lentiggini su vari punti del suo viso ed un sorriso
a dir poco contagioso.
Mckenna sin dall'età di dodici anni ha sempre riscontrato delle ottime abilità canore e mio padre non gli ha mai vietato di inseguire i 
suoi sogni, ed è proprio per questo motivo che con l'aiuto di zia Megan,ha cominciato a studiare canto al conservatorio di New York. 
Adesso vive lì, con i miei zii ed è una delle poche persone che conoscono il mio amore per Alex.
Quando eravamo piccoli, amavamo giocare tutti insieme ma Mckenna è sempre stata una bambina poliedrica, in poche parole, ha sempre amato
cimentarsi in varie sfide e questo l'ha portata a conoscere il mondo sin dalla tenera età. Poche sono state le volte che
ci hanno permesso di restare insieme, ma nonostante tutto le voglio un bene indissolubile.
Chissà se Alex verrà oggi...ho come la sensazione che dopo tutto quello che è accaduto, oltre a non ricordare niente come suo solito, vorrà
anche evitarmi.
Non è bello ciò che ci sta accadendo...a volte, preferirei semplicemente che i miei sentimenti per lei andassero a puttane così da non
farci del male in continuazione...Ma purtroppo, ci sono dentro e per quanto ho cercato di uscirne, non ci sono mai riuscito del tutto.
Per non parlare poi del fatto che ha addirittura perdonato quel pezzo di merda di Liam...come ha potuto essere così incoerente con sè stessa?
Dev'esserne proprio innamorata.
-Fratellone, come procede con Alex?- Mckenna mi distoglie dai soliti pensieri, sedendosi accanto a me.
-Non procede.- Rispondo con tranquillità, osservando lo schermo del cellulare. 
Più di cinquanta chiamate perse, tutte di Michelle.
-Non mi dirai che...oh Brian! Non ti sei ancora dichiarato?- Mckenna mi guarda con rimprovero, togliendomi poi di mano il cellulare.
Dimenticavo un piccolo particolare del suo carattere...è terribilmente irascibile.
-Non ne ho più intenzione.- 
-Che cosa? Ed i tuoi progetti per il futuro? Da piccoli, mi dicevi sempre che volevi diventare un chitarrista famoso in tutto il mondo
e che ti saresti sposato con Alex!- 

-Ero un lattante Mck. Le cose sono un pò cambiate dall'ultima volta...-
-Io l'ho sempre detto! Sei un buono a nulla!-
-Mckenna, è così difficile da capire? Voglio solo metterci una pietra sopra.-
-Non puoi metterci una pietra sopra...ormai il danno va avanti da quindici anni!-
-Be', non è l'unica ragazza esistente sulla faccia della terra. Il mondo è bello perchè è vario.-
-Quindi continuerai a portarti a letto quelle povere ragazze?-
-"Povere ragazze"? Dio solo sà quanto le renda felici!-
-Che vanitoso che sei! Non posso credere che tu sia davvero mio fratello!-
-Ed io non posso credere che tu sia diventata così rompi coglioni!-
-Sai bene che non condivido il fatto che tu continui a fare il puttaniere solo nella speranza di poter dimenticare Al! Che tu lo voglia
o no, quella ragazza sarà sempre il tuo punto debole.-
Abbasso lo sguardo, rendendomi conto che le parole di Mckenna sono più che vere.
Ma che cosa posso fare più? Non posso far altro che apprezzare la sua amicizia e farmi da parte lasciandole vivere la sua inutile storiella d'amore.
-Parlando d'altro, come procede la tua permanenza a New York?-
-Va alla grande. Ho partecipato ad alcuni contest di canto e adesso mi hanno accettato come corista...spero di riuscire a realizzare
il mio grande sogno!-
-Fammi indovinare...quello della cantante?-
-E' per questo che vivo lì. Ho soli sedici anni ma sappi che zia Megan non si è mai persa una mia sola esibizione!-
-Non vedrò l'ora di sentirti cantare allora!-
Il suono del campanello, rimbomba nella sala ed io e Mckenna ci alziamo velocemente dal divano per poter accogliere gli ospiti.
Mia madre, vestita di eleganza e raffinatezza, dà un leggero schiaffetto sulla mano di papà che prova ad assaggiare un pò di cibo.
Mckenna mi sorride, impaziente di rincontrare Alex...non si vedono dall'anno scorso.
Mia madre apre la porta ed ecco che Alice viene a salutarci con un'enorme busta tra le mani. 
Dopo aver salutato mia madre e mio padre, Alice corre verso me e Mckenna, dandoci un bacio sulla guancia.
-Mckenna! Sei cambiata tanto dall'ultima volta...sei diventata proprio una bella signorina!- Borbotta Alice, piena d'emozione mentre
stringe ancora mia sorella.
Ed ecco che invece, entra Alex, più bella che mai.
I capelli lunghi le ricadono sulle spalle ed il vestitino blu che ha indosso le sta da Dio. 
Il cardigan nero, le ricade su metà vestito ed i stivaletti invernali la rendono più alta del solito.
Alex saluta mia madre per poi lasciarsi abbracciare da mio padre che la considera proprio come una figlia.
Quando il volto della ragazza, incontra quello di mia sorella Mckenna, un urlo riempie la sala di gioia,regalando fin troppe emozioni.
Mckenna salta letteralmente tra le braccia di Alex.
Entrambe si abbracciano con dolcezza e sia io che i miei genitori e Alice non possiam far altro che ridere.
-Quando sei arrivata?- Domanda Al con gli occhi lucidi, distaccandosi giusto un pò da Mck.
-Stamattina!- Risponde Mckenna, battendo più volte i piedi a terra per l'emozione.
Io resto in disparte, vedendo poi il volto di mia madre, voltarsi contro il mio. Ella mi guarda con attenzione, come per incitarmi a 
farmi avanti.
L'avevo detto io che non era una buona idea parlargliene...
Con forza e coraggio, mi avvicino alle due, vedendole poi sciogliere l'abbraccio.
-Ciao Alex.- Borbotto, vedendo la ragazza guardarmi quasi con imbarazzo. Tutta questa lontananza tra di noi, non mi piace per niente.
-Hey...- Risponde lei, stampandomi uno dei suoi soliti baci sulla guancia, per salutarmi.
-Bene, io corro in cucina, c'è ancora tanta roba da cucinare.- Continua mia madre, rivolgendosi alla madre di Alex.
-Vengo ad aiutarti Suzy!- Borbotta Alice, per poi raggiungere mia madre in cucina.
Mio padre si dilegua ed io, mia sorella e Alex restiamo in piedi a guardarci nelle pupille degli occhi.
-Allora Al, cosa mi racconti?- Rompe il ghiaccio Mckenna, sedendosi ben presto sul solito divano.
Alex si avvicina a mia sorella, sedendovi accanto.
Io mi siedo di fronte ad entrambe per poi continuare a giocherellare con il cellulare. 
-Solita vita Mck, non è cambiato molto dalla tua ultima partenza.- 
-Vedo, vedo.- Continua Mckenna, voltandosi prima verso di me e poi verso Alex.
Un pò d'imbarazzo, ricopre il mio volto e quello di Al.Non è da noi, restare in silenzio in questo modo e restare impassibili uno di fronte all'altro.
L'apatia sul volto della mia "migliore amica" sta prendendo il sopravvento.
-L'unica novità è che mi sono fidanzata...- 
Sarebbe stato meglio, ricevere quaranta calci nello stomaco.
-Davvero??? E' una relazione seria?- Domanda Mckenna più euforica che mai.
-Si, lo è. Si chiama Liam e stiamo insieme già da qualche mese.-
I miei occhi, non fanno che guardare Alex. E' felice...come può esser così fiera di stare con un ragazzo che le ha fatto
del male in quel modo?
-Wow, dev'essere allora proprio un bravo ragazzo! Me lo farai conoscere prima che riparta, vero?-
-Se ti fa piacere, sarei felice di presentartelo!-
-Perfetto allora!-
Perfetto? Quì niente è perfetto.
Distacco velocemente il mio volto da quello di Al per poi sentire il cellulare vibrarmi tra le mani.















"Domani mattina.
Ore sette, al solito posto. Raggiungiamo lo chalet tutti insieme.
P.s Ci sarà anche Valary."













Quasi dimenticavo...
Domani è Natale ed io non sono ancora riuscito a parlare con Alex.
-E' pronto!- Urla mia madre dalla cucina, mentre Alice porta le porzioni di cibo nell'enorme tavolo allestito in salone.
-Finalemente si mangia!- Sorride Mckenna, per poi esaminare sia me che la mia migliore amica.
Un silenzio tombale, ci fa sentire dei completi idioti.
























Dopo aver cenato tutti insieme, non ci resta che aspettare la mezzanotte.
I miei genitori e la madre di Alex restano al tavolo parlando del più e del meno ed io,Mckenna ed Alex ci rintaniamo nella
mia camera, dove abbiamo intenzione di videogiocare per ammazzare il tempo.
Sarebbe stato tutto più semplice se quì ci fossero stati i miei amici...peccato che anche loro dovevano prepararsi per una
cena natalizia in famiglia.
Questo Natale non riuscirà mai ad essere all'altezza di quelli passati...
Sarà che la distanza tra me e Al questa volta, ha deciso di farsi sentire.
-E' da un bel pò che non mi cimento nei videogiochi...- Ammette Alex, sorridendomi. 
-Vedrai che riuscirai a cavartela!- Continua Mckenna, dando coraggio ad Alex mentre io provo a far partire la xbox.
Finalmente accesa la console, porgo un joystick ad Alex che mi guarda quasi spaventata.
-Ho capito, hai dimenticato come si gioca a Call of duty...- Borbotto vedendola poi sorridermi quasi con debolezza.
-E' passato tanto tempo...-
-L'età ti ha dato alla testa.-
Un altro sorriso, questa volta così sincero da farmi sciogliere.
Può esistere un sorriso più distruttivo di questo?
-Non si è mai troppo piccoli per videogiocare...come dice Matt!- Ricorda Alex, per poi guardare Mckenna alle prese
con il videogioco.
-Se vuoi, posso aiutarti io...- Mi offro cercando di sembrare il più naturale possibile.
Si vede che non aspetta altro che cimentarsi anche lei in questo videogioco di guerra.
-Se non ti dispiace.-
Inarco un sopracciglio. Come potrebbe dispiacermi? Non aspettavo altro...
-Allora vieni, ti faccio vedere come si gioca.-
Prendo il joystick di Alex tra le mani per poi rivolgermi a mia sorella che si è già data abbastanza da fare.
-Voglio fare una partita contro Al!- Esclama ancora Mckenna, già vincitrice di una partita.
-Okay sorellina, ma vacci piano. Dunque, Al...tu vieni quì.-
Ci sediamo entrambi sul letto adiacente alla televisione.
Le dò il joystick tra le mani, per poi vederla quasi entrare in panico come se stesse davvero partecipando
ad una guerra reale. E' incredibile come riesce ad impaurirsi per così poco.
-Per prima cosa...-
Le spiego i vari comandi, prendendole le mani e convincendola a premere alcuni bottoni.
Quel solito contatto con le sue piccole mani, non fa altro che lacerarmi.
-Bene, credo di aver capito.-
-Okay. Ti aiuterò io nel caso dovessi dimenticarti qualcosa.- 
Comincia il gioco ed ecco che Alex entra in paranoia.
Mckenna se la cava alla grande mentre Alex non fa altro che implodere e premere tutti i pulsanti del joystick contemporaneamente.
Scoppio a ridere, vedendola così presa da un semplicissimo videogioco. 
-Oh no! Oh no! Stanno per uccidermi!- Urla Alex, agitando il controller a destra e a sinistra facendomi quasi venire il mal di testa.
-Spara! Spara!- La aiuto, tenendole le mani contro il controller.
Anche lei questa volta comincia a ridere per poi accovacciarsi contro il mio petto.
-Okay, adesso premi il tasto per sparare!-
-Qual è il tasto per sparare?-
-Quello dietro!-
Alex riesce ad eseguire i miei comandi ed ecco che insieme,ne usciamo vincenti.
-Si Al! Hai vinto!- Esclamo guardando il volto soddisfatto della mia bimba.
-Abbiamo vinto!- Sorride lei, saltandomi addosso.
-Non vale però! Voi eravate in due!- Si lamenta Mckenna, per poi scoppiare a ridere anche lei dopo un pò.
-Gioco di squadra!- Ribatto soddisfatto, vedendo poi Alex ricomporsi.
Dopo aver giocato per un bel pò di tempo però, scendiamo giù in salotto dove i miei genitori si stanno già preparando per
stappare lo spumante.
Tra un pò scatterà la mezzanotte ed io non ho ancora avuto il coraggio di ammettere che ho comprato un regalo per Alex...probabilmente, non lo apprezzerà
neanche.
-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo per scendere!- Borbotta Alice, per poi indicare l'albero di Natale.
-I regali!- Esclama Mckenna questa volta, con gli occhi a forma di cuoricino.
Ed è proprio così...ci sono tantissimi regali sotto l'albero, tra cui anche quello che ho deciso di regalare ad Alex.
-Allo scoccare della mezzanotte ragazzi, potete aprire i regali!- Dice invece mia madre, più emozionata di noi.
-Bene ragazzi, tutti pronti?- Ecco mio padre, che sta per stappare la bottiglia di spumante.
Io e Alex ci guardiamo per una frazione di minuti, per poi urlare con il resto della famiglia.
Mezzanotte.
Tutti ci scambiamo un bacio di auguri per poi bere un pò di spumante. Mi sono ripromesso di non esagerare questa sera.
-Auguri a tutti!- Urla mio padre, più euforico che mai. Ha sempre amato le feste natalizie, almeno quanto me.


























Conclusa la parte degli auguri e dei festeggiamenti, resto in disparte, osservando Alex e Mckenna che cominciano a 
scartare i regali.
Mia madre e la mamma di Alex si abbracciano più volte, essendosi scambiate dei regali tra di loro.
Mio padre, ha fatto alcuni regali sia a me che a mia sorella e come al solito, anche ad Alex.
Ringrazio per i regali, abbracciando poi Alice per avermi fatto anche lei alcuni regali. 
Arrivato al regalo di mia sorella, sorrido, strigendola forte.
Solo lei poteva regalarmi l'intera discografia dei Metallica e dei Pantera.
Lo scambio dei regali sembra essere un momento di piena armonia. E' uno dei tanti modi che dimostrano il pensiero ed il bene
che una persona riesce a donarti con poco.
A mio parere, non sempre sono importanti...a volte, riesci a capire quanto una persona ti sia cara anche solo guardandola
negli occhi.
Alex sporge finalmente i suoi occhi, notando quel piccolo pacchettino rosso che sembra risplendere sotto all'albero di Natale.
Mi torturo le mani con nervosismo, vedendola prendere il pacchetto tra le mani e scrutarlo con attenzione.
Slegando il fiocco argentato, Alex comincia a frugare nel pacchetto ritrovandovi poi un ciondolo.
-Ma è bellissimo Al!- Ammette mia sorella, esaminando con attenzione il ciondolo rotondo, in oro.
-Non me lo hai regalato tu?-
Mckenna nega con stranezza, osservando poi i miei occhi. E' mia sorella, credo che alcune cose dovrebbe anche capirle.
-Sei stata tu mamma?-
-No tesoro...Gates, è opera tua?-
-No! Forse è stata Suzy...-
-No no, io il regalo già te l'ho dato, ricordi?- 
All'improvviso però, tutti i volti dei presenti si rivolgono contro il mio.
Alex mi guarda per un attimo, per poi osservare ancora il ciondolo. 
La mia bimba, preme il bottoncino situato proprio al di sopra del ciondolo, vedendolo poi aprirsi.
Provo un senso di imbarazzo unico. Prima i fiori...adesso questo...Dio, devo esser proprio fuori di testa.
-Brian ma...è bellissimo.- Borbotta Alex gioiosa, con le lacrime agli occhi. 
Si sarà davvero emozionata? Dio Alex, è solo una foto...
-Io...ecco...- Sembro proprio un'idiota. Synyster Gates che si fa manipolare dalle proprie emozioni?
Alex si avvicina a me, per poi rivolgermi uno sguardo colmo di dolcezza.
Non faccio altro che arrossire, vedendola poi stamparmi un bacio sulla guancia e abbracciarmi con tenerezza.
Ricambio l'abbraccio sentendo quel buon profumo incidermi dentro.
-E' stato un pensiero davvero bellissimo Brian...grazie.- Continua Al, stringendosi a me. 
Non le rispondo, sentendo semplicemente il bisogno di averla accanto per un attimo in più.
Sciolto l'abbraccio, Alex mostra il ciondolo a Mckenna che sorride con soddisfazione.
-Ma questi due siete voi da piccoli! E' una foto bellissima!- 
All'istante anche i miei genitori e la madre di Alex danno un'occhiata all'interno del ciondolo.
Già...vi ho fatto insierire proprio una nostra foto in ricordo della nostra indimenticabile infanzia.
Quando si è piccoli... il mondo sembra esser avvolto da una sfumatura impeccabile di colori. 
-Ad ogni modo Brian, anch'io ti ho fatto un regalo.-
Sbarro gli occhi, vedendo Alex porgermi un pacco abbastanza grande.
Lo scarto con curiosità, per poi ritrovarmi dinanzi agli occhi un pick - up ben allestito per la mia chitarra.
-Cazzo!- Urlo gioioso mentre continuo a scartare il regalo.
Si, è proprio un pick - up! 
-Ho chiesto al commesso del negozio di musica di darmi uno dei migliori pick up per la tua chitarra.- 
-Alex ma...cazzo! Non avrei potuto desiderare regalo migliore!-
Poggio sul divano il regalo per poi prendere il braccio Al.
Più felice che mai, la stringo forte, sentendo quasi il bisogno di darle un bacio. Okay, forse anche più di uno...
-Che serata memorabile.- Sospira Mckenna, sorridendomi con malizia.
Dopo aver ringraziato Alex, mi faccio coraggio e le dico ciò che ho da proporle.
-Alex...ecco...domani mattina, io e i ragazzi festeggieremo il Natale in uno chalet di montagna. Lo chalet appartiene ai genitori
di Johnny ma dato che loro stessi non ne faranno uso...che ne dici di festeggiare con noi? Ci sarà anche Valary e probabilmente
anche Mckenna. Manchi solo tu e non voglio che questo accada.-

-Che magnifica idea! Vai tesoro, sono sicura che ti divertirai.- Sorride Alice, rivolgendosi poi a sua figlia.
-Non sò mamma è che non vorrei lasciarti sola proprio il giorno di Natale...- 
-Troverò anch'io qualcosa da fare amore mio, stai tranquilla.- 
Alex si rassegna, per poi annuire con la testa.
-Evvai!- Urla Mckenna, più felice che mai.
Ad esser sincero...anche io, non potrei esser più felice di così.
-Bene...a che ora è la partenza?- Mi domanda Alex, con curiosità.
-Per le sette dobbiamo già partire...ci metteremo un pò ad arrivare allo chalet.- Risponde Mckenna al mio posto.
-Dormiremo lì?-
-Probabilmente. Torneremo a casa poi nel pomeriggio del giorno dopo.- Rispondo io questa volta. 
-D'accordo allora...devo solo avvisare Liam.-
-Paura che possa vietartelo?-
-Beh, no...è il mio ragazzo ed è giusto che lo sappia.-
-Dimenticavo questo piccolo particolare.-

E farei meglio a ricordarlo, d'ora in poi.











































NOTE DELL'AUTRICE.

Buonasera a tutti miei dolcissimi e bellissimi lettori!
Scusatemi se non sono riuscita ad aggiornare in giornata ma sono stata tanto impegnata ed ho appena
trovato un pò di tempo per poter pubblicare il nuovo capitolo.
Vigilia di Natale abbastanza nella norma ma ben presto, pubblicherò anche il 24esimo capitolo.
Vi sta piacendo la storia? Insomma, riuscite a sentire ciò che ho intenzione di trasmettervi? Mi auguro fortemente di si.
Scusate ancora per i soliti errori ma sto cercando di migliorare!
Per il resto, spero che voi abbiate gradito anche questo capitolo e che mi lasciate delle recensioni! Sapete che ne ho bisogno vero?
Io ho bisogno di conoscere i vostri pareri. Anche voi, lettori silenzioni...fatevi avanti! 
Grazie a tutti per la solita attenzione e che continuate a seguire la storia...Dio, siamo davvero in tantissimi e ancora non ci credo!
Buonanotte a tutti e come sempre, aspetto i vostri pareri. Un bacio dalla vostra...



-SynysterIsTheWay

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Capitolo 24
*** 24.Christmas in love. ***


24° Christmas in love.













ALEX POV'S

-Alex...Alex, cara, svegliati!- 
-Mh, mamma...solo cinque minuti.-
-Ma tesoro, sono già le sette e mezza passate!-
In un attimo, sposto le coperte ed il piumone caldo, cadendo giù dal letto.
Con velocità, mi avvicino al comodino, prendendo la sveglia e leggendovi "6.30"
-Ma sei forse impazzita? Mi hai fatto prendere quasi un infarto mamma!- Borbotto in preda allo sconforto,
vedendo mia mamma ridere a crepapelle.
-Credi davvero che sia divertente? Beh, te la dò io una notizia, non lo è affatto!- Continuo più decisa di prima mentre
ritorno tra le mie calde e soavi coperte.
-Avanti Alex, non costringermi a buttarti un secchio d'acqua in testa!- 
-Fa' che vuoi, io mi concedo altri cinque minuti di soave riposo.- Borbotto ancora, questa volta la testa
sotto al piumone.
-Alex, sono le sei e mezza del mattino e tu ancora non ti sei neanche preparata la borsa! Non vorrai di certo farli aspettare?-
-E va bene...mi alzo.- Mi arrendo e con velocità vado verso il bagno per poter fare una bella doccia
rilassante.
Uscita dal bagno, mi dò una sistemata indossando l'intimo e scegliendo i vestiti da indossare quest'oggi.
Opto per un maglioncino nero abbastanza largo e lungo, con un leggins comodo e caldo dello stesso colore del maglioncino.
Indosso velocemente i miei anfibi invernali per poi concludere il tutto con il solito giubbino.
Dopo aver aggiustato i capelli e dopo essermi truccata con pesantezza, mi sbrigo a preparare la borsa che porterò con me
in questi due giorni.
Dentro, ci metto di tutto per sentirmi a mio agio.
Dò un ultimo sguardo all'orologio notando che son già le sette.
Spruzzo sul collo un leggero strato di profumo alla vaniglia ed infine metto un cappellino invernale che mi trasforma in una 
vera e propria gnoma. 
Già lo sono di mio ma...questo cappellino somiglia proprio a quello indossato dai sette nani nel classico cartone di "Biancaneve".
-Sei pronta tesoro? Brian è quì!- Annuncia mia madre, entrando in camera.
-Prontissima!- Esclamo prendendo la borsa ed il cellulare, scendendo con velocità le scale di casa.
Mia madre mi segue fuori casa ed io mi avvicino con più velocità all'auto di Syn.
Egli mi saluta con un sorriso ed io ricambio per poi vedere mia madre avvicinarsi anche lei all'auto.
Brian abbassa il finestrino per dar la possibilità a questa rompiscatole di mia madre di parlare.
-Ciao Brian!-
-Buongiorno signora, dormito bene?-
-Quante volte ti avrò detto di chiamarmi Alice? Comunque sia, ho dormito benissimo anche se una ragazzina pestifera
mi ha fatta dannare!-
-Tipico di Alex. Fatemi indovinare...non voleva alzarsi?-
-Esattamente.-
Insomma, cosa c'è di male nel voler dormire un pò di più? Dopotutto, ci avrei messo poco per prepararmi.
-Dunque, tesoro, quando arrivi mi fai uno squillo e ti raccomando Brian...è sotto la tua tutela e quella dei ragazzi. Non voglio
che prenda freddo e nel caso dovesse accaderle qualcosa dovete telefonarmi all'istante. Non lasciatela mai da sola, sai che potrebbe
essere un pericolo pubblico e sapendo che sarete in uno chalet probabilmente abbandonato dal mondo...-
-Mamma! Prendi fiato e respira!-
-Si, scusami tesoro. Brian, ti prego, prenditi cura di lei.-
-Mi hai forse preso per una bambina? Ti ricordo che io e Brian abbiamo quasi la stessa età!-
-Quasi dato che lui è nato a luglio e tu a settembre...il chè significa che lui compie gli anni prima di te!-
-Mamma, stai delirando! Stai tranquilla, sono in buone mani!-
-Lo sò...è che...stai crescendo così in fretta tesoro e la cosa mi spaventa un pò!-
-Sono maggiorenne e sai che Brian non permetterebbe mai a nessuno di farmi del male.-
-Non si preoccupi, gliela riporterò a casa sana e salva. Adesso faccia un bel respiro profondo e stia tranquilla...nel caso di qualsiasi
cosa non esiterò a chiamarla.-
-Grazie Brian...saresti capace di farmi anche un altro piccolo favore?-
-Certamente.-
E adesso cosa vuole? Non si rende conto che per me questa situazione sta diventando alquanto imbarazzante?
-Assicurati che mangi dato che è da un bel pò di giorni che non tocca cibo! Fortuna che è Natale...-
-Mamma!-
-Va bene, la smetto. Ah un'ultima cosa, hai preso i regali per i tuoi amici?-
-Si mamma si! Adesso torna dentro o ti prenderai qualcosa!-
-Ti voglio bene Alex.-
-Anche io te ne voglio mamma ma adesso devo andare o per colpa mia faremo tardi.-
-Si, giusto. Salutatemi gli altri!-
-Senz'altro! Arrivederci!- Brian conclude finalmente il discorso, indietreggiando con l'auto e chiudendo il finestrino.
-Dio quanto parla...- Sbuffo aggiustandomi la sciarpa al collo.
-E' preoccupata Al, come biasimarla? Sei un pericolo pubblico!- Ironizza Brian, beccandosi poi uno dei miei soliti
schiaffetti amichevoli.
-Mckenna?- Domando osservando poi i sedili posteriori.
-Dato che Johnny doveva arrivare prima allo chalet e dato che mia sorella si annoiava di aspettare le sette per andarvi, ha preferito mollarmi.
In poche parole, Johnny e Jimmy sono venuti a prenderla per le sei e mezza.-
-Quindi non saremo i primi ad arrivare?-
-Bensì, gli ultimi...è che anche io non avevo alcuna voglia di svegliarmi. Poi mi sono ricordato che ci saresti stata anche tu
e mi sono fatto coraggio.-
-Ma che carino! Da quando sei diventato così tenero?-
-In realtà lo sono sempre stato...ma tu non te ne sei mai resa conto!-
-Certo, certo...-
-Tu invece, come ti senti?-
-Dall'ultima volta che ci siamo visti, meglio. Anche se...non ricordo molto di quella sera.-
-Non riesco ancora a capire come hai potuto lasciarti trascinare da quella gente...-
-A dir la verità, non lo sò neanche io...avevo bisogno di provare qualcosa di nuovo e di capire che sono ancora viva.-
-Cosa ricordi?-
-Un ragazzo mi ha convinto a fumare una canna...poi per un attimo l'ho visto mettere qualcosa nel mio bicchiere di vino ma pensando
di aver esagerato con quella sottospecie di sigaretta, credevo stesse accadendo tutto nella mia testa. L'ultima cosa che ricordo
è che sei venuto in mio aiuto e mi hai riportata a casa. Per il resto...ahimè, credo di non poter ricordare altro.-
-Capisco.-
-Perchè questa domanda? Sai qualcosa che non sò?-
-Assolutamente. Però ricordati che la prossima volta non sarò così gentile nei tuoi confronti...non avresti dovuto lasciarti "drogare."-
-Non sarei morta per una volta...-
-Questo non c'entra niente...il problema è che hai avuto il coraggio di farlo. In quel momento non hai pensato a me?-
-Ti ricordo che in quel momento se ero brilla e ti avrei visto dinanzi ai miei occhi, ti avrei probabilmente sputtanato al mondo. 
Credi che mi sia già passata?-

-Anche io ho dei motivi per esser arrabbiato con te, ma non riesco a portarti rancore.-
-Che ho fatto?-
-Te ne eri andata...eri tornata a casa tua.-
-Ne avevo tutte le ragioni! E poi, dovresti spiegarmi cosa diavolo ti era preso quella sera...-
-Non è importante Al.-
-Per me lo è.-
-Piuttosto...ieri ti ho vista mangiare come un maiale all'ingrasso e poi vengo a sapere da tua madre che non mangiavi da un bel pò di tempo?-
-Non ho molta voglia di mangiare ultimamente...-
Brian si volta finalmente verso di me, scrutando con attenzione il mio viso. 
-Che ti ha fatto questa volta quel coglione?- Il suo sorriso beffardo, è davvero inimitabile...eppure, mi era mancato.
-Liam non centra niente...sono io che non riesco più a vivere...-
Brian non risponde, limitandosi ad osservare la strada questa volta.
In realtà, non c'è niente che non và...il problema è che ci sono ferite che non sembrano volersi più rimarginare.
Tutto ciò che è accaduto con Liam l'ho sentito sulla mia pelle ma quando quella sera sono stata con lui al parco, ho capito di poter
ricominciare. Lui stesso, mi ha fatto capire che il suo pentimento è sincero.
Ho deciso di fidarmi e sò che Brian mi avrà data della stupida almeno un centinaio di volte.
Ma come si dice...quando si è innamorati, tante cose, passano al secondo posto.



























Arrivati a destinazione, scendo velocemente dall'auto per poter osservare il paesaggio attorno a me.
Fiocchi di neve ovunque ed alberi innevati terribilmente spogli.
Dinanzi a me, uno chalet in legno abbastanza grande ma allo stesso tempo umile.
Sorrido osservando ancora il grazioso chalet per poi vedere Brian cominciare ad avanzare verso di esso.
Lo seguo a ruota, stringendomi nei miei vestiti per il freddo glaciale che continua a farsi sentire.
Arrivata finalmente accanto a Brian, egli bussa alla porta in legno nella speranza che venga subito qualcuno ad aprirci.
-Finalmente siete arrivati!- Ci apre Johnny, mostrandoci un sorriso a trentadue denti.
-La madre di Al ci ha dati del filo da torcere.- Ironizza Brian, socchiudendo gli occhi e salutando l'amico con una pacca sulla spalla.
-Auguri di buon Natale amico!- Ribatte Johnny, abbracciando forte Syn.
Sciolto l'abbraccio, Christ si avvicina a me, dandomi un bacio sulla guancia.
-Auguri di buon Natale gnometta!- 
-Auguri di buon Natale anche a te nanetto!-
Entrambi cominciamo a ridere per poi entrare nell'umile dimora.
Un posto a dir poco confortante e molto semplice.
L'arredamento è completamente in legno e all'entrata vi è il salotto comprendente di tre divani, un televisione ed un caminetto ricoperto da addobbi natalizi.
Adiacente al salotto, vi troviamo un piccolo cucinino ben fornito con un tavolo da pranzo abbastanza grande.
-Alex! Tanti auguri!- Valary mi travolge, abbracciandomi con affetto.
Ricambio l'abbraccio e gli auguri, per poi vedere Zacky avvicinarsi a me con agilità.
-Ma guarda un pò chi abbiamo quì! Tanti auguri di buon Natale alla mia nanetta preferita!-
-Auguri anche a te Mr. porchetta!-
Sciolto l'abbraccio anche con Vee, vengo travolta da Mckenna e Matt che mi abbracciano come se non ci fosse un domani.
-Sò che già ci siamo fatti gli auguri, ma che importa!- 
-Ahaha auguri anche a te capelloni viola!-
-Auguri Al!-
-Auguri Matt!-
Concluso questo momento terribilmente affettivo, mi sono appena resa conto di non aver salutato qualcuno.
-Sono così facile da dimenticare?- Scherza Jimmy alzandosi dal divano,vedendomi poi prendere la rincorsa per poterlo abbracciare.
Rev mi prende in braccio ed io mi sento un vero e proprio gigante.
-Auguri di buon Natale Rev!-
-Auguri anche a te piccola peste!-
Concluso del tutto con gli auguri, Johnny mi fa salire sulle scale scricchiolanti per poter raggiungere la camera in cui dormirò.
Salendo al piano superiore dello chalet, il nanetto mi mostra la mia camera che ovviamente dividerò solo con Mckenna dato che Valary dormirà
con Matt.
-Eccola quì...non sarà il massimo ma è pur sempre una camera.- Borbotta Christ, facendomi entrare nella cameretta a dir poco graziosa.
Due letti singoli con comodini, un tappetino azzurro posizionato sul pavimento in legno ed una scrivania che comprende anche un computer portatile.
Due finestrine piccole, comprendenti delle tendine azzurre, in sintonia con il tappeto e per finire...un semplice armadio sempre in legno.
-Scherzi? E' perfetta.- Rispondo guardandomi ancora intorno.
-Ah beh menomale. Quando sono arrivato quì stamattina presto, credevo di ritrovarmi in un film dell'orrore.-
-Sei sempre il solito esagerato Christ!-
-Dici che sia il caso far dormire Matt e Val nello stesso letto? Divido la camera con il resto dei ragazzi ed è adiacente alla loro...-
-Al massimo, dovrai dormire con i tappi nelle orecchie.-
-Era proprio quel che temevo! Ahimè, mi aspetta una lunga nottata...-
-Beh, se vuoi Johnnino, puoi sempre rintanarti in questa cameretta. Però per tua sfortuna, dormirai a terra.-
-No, ti prego, non chiamarmi in questo modo! E' deprimente!-
-Ma ti si addice!-
Ed ecco che il mio amico mi lancia un'altra occhiataccia per niente rassicurante.
-Okay, la smetto. Comunque sia, ho una gran voglia di uscire dallo chalet e giocherellare con la neve!-
-Come potrei dirti di no? Basta guardarti.-
Come biasimarlo. Ho una faccia da ebete. 
Quando si tratta di neve, ritorno sempre la solita bambina sfacciata.
-Bene, allora disfo le valigie...-
-Ci vediamo giù Al...ho paura a lasciare da soli quei pazzi da manicomio.-
-Devo darti ragione. A tra poco Johnnino.-
Johnny si volta ancora verso di me, prima di scendere le scale e tornare all'entrata dello chalet.
Dopo aver disfatto le valigie, prendo il cellulare dalla tasca del pantalone per poter telefonare a mia madre che sarà sicuramente in pensiero.















-Pronto, Alex?-
-Si mamma, sono io.-
-Oh tesoro, stavo aspettando la tua chiamata!-
-Perdonami mamma ma quì non c'è molto campo e mi riesce difficile parlarti tramite questo stupido aggeggio.-
-L'importante è che sei arrivata lì sana e salva!-
-Ne avevi forse qualche dubbio? Mamma, è un semplice chalet di montagna.-
-E i ragazzi? Mckenna? E quella tua nuova amica...?-
-Stanno bene mamma, mi stanno aspettando. Credo che passeremo metà giornata a cazzeggiare sulla neve!-
-Fa' attenzione tesoro...e non uscite dallo chalet quando è notte fonda...sai che mi spaventano le case abbandonate...Forse dovevo
comportarmi da madre severa e non...-
-Ti avrò detto almeno cinquecento volte di star tranquilla mamma! Adesso devo andare, gli altri mi stanno aspettando...-
-Si tesoro ma...ricordati di mangiare e ...e...-
-Si mamma, ho ricevuto il messaggio.Ci sentiamo dopo, ti chiamo okay?-
-Okay...ciao Alex.-
-Ciao mamma.-














Riattacco, sospirando.
Non ho mai visto mia madre preoccuparsi così tanto...alla fine, credo che dovrà farci l'abitudine.
Chissà cosa starà facendo Liam...
Senza pensarci ulteriormente, compogno il numero di Liam sulla tastiera del cellulare per poi aspettare che mi risponda.

















-Amore, stavo per chiamarti io! Purtroppo quì la linea non è delle migliori ma appena potrò non esiterò a telefonarti.-
-Amore...come prosegue la vacanza a Parigi?-
-Bene, anche se mi manchi un casino. Non vedo l'ora di vederti e passare un pò di tempo in tua compagnia...-
-Mi manchi tanto anche tu...-
-Non scoraggiarti amore mio. Penso che per Capodanno dovrei riuscire a tornare...io lo spero vivamente.-
-Che stai facendo lì?-
-Oh niente di importante. Sto aspettando che mia zia cominci a cucinare qualcosa per il pranzo di Natale...anche se, il cibo francese
non mi fa impazzire.-
-Dev'essere bella la Francia!-
-Lo sarebbe stato ancor di più con la persona che amo al mio fianco...Alex, muoio dalla voglia di vederti.-
-Oh...anche io amore.-
-E tu invece, cosa fai di bello lì?-
-Ho appena disfatto le valigie e tra un pò credo che uscirò per una passeggiata tra la neve...quì è tutto così bello.-
-Sono felice che vada tutto...bene.-
-Liam? Cosa c'è?-
-Cosa amore?-
-Avanti, sai che non puoi mentirmi.-
-Alex, credo sia meglio parlarne quando torno in California.-
-Ed invece no...io vorrei parlarne adesso...-
-Non sto bene Alex...saperti lontana da me mi distrugge...e sapere che sei anche in compagnia di Brian mi rende terribilmente nervoso.-
-Quante volte devo ripetertelo che non devi preoccuparti di niente?-
-Eppure, non ci riesco. Al, capiscimi...è più forte di me.-
-Cosa dovrei fare?-
-Non devi fare niente amore...sei lì adesso e devi divertirti. Non pensare a me...-
-Adesso mi riesce difficile.-
-Ecco perchè non volevo parlartene.-
-Liam? Ma ti fidi di me?-
-Certo che sì amore mio. Perchè non dovrei?-
-Beh, sembrerebbe il contrario...-
-Alex, amore...ti prego, ne riparliamo un'altra volta. Non voglio rovinarti le vacanze natalizie...-
-Perchè dovresti farlo? Liam, cosa sta succedendo?-
-Alex io ti amo...ed è proprio per questo motivo che sono così geloso. Io non posso dormire beato sapendo che probabilmente la camera di
quel coglione sarà proprio accanto alla tua.-
-Ti chiedo solo di fidarti Liam. Ti costa davvero così tanto?-
-Mi fido di te. Cercherò di calmare i miei istinti...ti richiamerò stasera amore, adesso devo proprio andare.-
-A stasera allora.-
-Ti amo.-
-Ti amo anch'io.-





























Liam riattacca.
Sospiro anche questa volta, non capendo il motivo di tutta questa possessività.
Brian è come un fratello per me...a volte mi è capitato di pensare ad altro ma non è mai accaduto nulla
di particolare tra di noi.
-Era il fidanzatino?- 
La voce di Brian mi fa sobbalzare. 
Mi volto velocemente verso di lui, vedendolo tamburellare la mano contro il bordo della porticina in legno.
-Già...- Ribatto con imbarazzo, aggiustandomi la sciarpa al collo.
-A dir poco vomitevoli quei "ti amo" sparati a cazzo.- 
Dove vuole arrivare?
-Sei rimasto lì per tutto il tempo?- Indico la porta, strizzando gli occhi per il nervosismo.
-Non credere che sia stato uno spasso per me ascoltare la tua conversazione con quel pezzo di merda. Ero venuto semplicemente
a chiamarti per uscire un pò ma poi ho visto che eri al cellulare e non volevo disturbarti.-
-Credi davvero che io ci creda?-
-Mh, fammi pensare..."Liam, ti fidi di me"?-
-Smettila di prendermi in giro!-
-Giuro di aver riso per tutto il tempo! E così, il ragazzino ha paura che io possa scoparti.-
-Conoscendoti...-
-Non capisco, vuole chiuderti in una campana in vetro?-
-Brian, questi non sono affari che ti riguardano!-
-Tu dici? Ad occhio e croce, scommetto che il coglioncello ha pronunciato proprio il mio nome.-
-Anche se fosse, sono cose tra di noi...che c'è Gates, paura?-
-Questa è bella...io, Synyster Gates...devo aver paura di un tale idiota?-
-Non hai paura di lui...hai paura che possa semplicemente portarmi via.-
Brian sbarra gli occhi, avvicinandosi sempre più a me.
Indietreggio velocemente, avvicinandomi allo specchio adiacente all'armadio in cui vedo riflessa  l'immagine di Brian proprio dietro al mio corpo.
-Perchè ho come la sensazione che sto per fare qualcosa di sbagliato?- Domanda il ragazzo prendendomi improvvisamente i fianchi.
Non rispondo, continuando a specchiarmi con disinvoltura. 
E' strano ma...non ho mai creduto di poter rabbrividire ancora al suo tocco...
Deglutisco, vedendo Brian togliermi una ciocca ribelle di capelli dinanzi agli occhi per poi accarezzarmi il volto con dolcezza.
Come avrei potuto o voluto dare la colpa al freddo...
-Alex io...io credo di volerti molto bene.- Mi sussurra Brian ad un orecchio, spalmando il suo corpo contro il mio.
Perchè queste parole? Crede davvero che io non lo sappia?
Deglutisco ancora, non riuscendo a sussurrare neanche una parola. Mi sento così impotente e la cosa non mi sembra poi così normale.
Perchè tutt'ad un tratto sento crescere in me una strana sensazione? E' come se...se milioni e milioni di farfalle mi stessero provocando 
un fastidio proprio quì, allo stomaco.
-Se ti sto spaventando, dimmelo.- 
I miei occhi diventano improvvisamente lucidi. 
Perchè mi sta parlando in questo modo? Eppure, sto cominciando a spaventarmi.
Vedo le mani di Brian cominciare a sfiorarmi la pelle al di sotto del maglione ma per fortuna, si limita a tastarmi lo stomaco.
E' ufficiale, se non muoio adesso, non muoio mai più.
-Perchè Liam può toccarti ed io non posso?- 
Perchè è il mio fidanzato forse? 
Che razza di domande sono queste Brian? Cosa diavolo stai cercando di fare?
Deglutisco per l'ennesima volta, sentendo le mani calde di Brian cominciare a salire. Egli comincia a giocare con la bretellina
del mio reggiseno, provocandomi una strana sensazione di piacere.
Oh no...cosa diavolo sto pensando? E se sta cercando di confondermi sapendo che probabilmente avrei raccontato tutto a Liam?
-Non sono una delle tue puttane.- Borbotto sentendo il bisogno di sentire ancora il suo corpo contro il mio. Dannato tu che mi stai confondendo
in questo modo...
-Non ho mai detto questo.- Ghigna Brian, spostandomi i capelli ad un lato per baciarmi il collo.
Sento le sue piccole e sottili labbra cominciare a spostarsi lungo il mio collo e facendomi sentire così vulnerabile e fragile.
E' la prima volta che una persona riesce a farmi sentire in questo modo.
Devo ammettere che...tutto questo non mi dispiace per niente. 
All'improvviso però, Brian si allontana velocemente da me, come spaventato. Anche io lo sono, ma non riesco comunque a superarlo.
-Perdonami Al...Non volevo spaventarti in questo modo.-
Con il fiato sospeso, provo a voltarmi verso di lui, vedendolo dannarsi. Sono diventata rossa come un pomodoro e la cosa non aiuta.
-Brian...cosa ti prende...- Sussurro, vedendolo sedersi sul letto, tenendosi la testa tra le mani con disperazione. 
Non l'ho mai visto così...
-Ho sbagliato tutto Alex, ti prego, perdonami.-
-Hey Syn...va tutto bene...è stato un momento di debolezza...- Provo a sussurrargli, inginocchiandomi accanto a lui.
-Non sò cosa mi sia preso.-
-Probabilmente, hai sbagliato persona...sò che ti piace ancora quella ragazza misteriosa Syn e sò che avresti voluto fosse lei...-
O almeno spero.
-Si...non c'è altra spiegazione. Mi dispiace di averti importunata.-
-L'amore a volte fa brutti scherzi. E poi...avrei dovuto aspettarmelo da un puttaniere come te!-
Brian mi sorride, riuscendo a cogliere la mia ironia.
Dopotutto...può capitare di lasciarsi andare anche se la situazione diventa sempre più strana ed inconcepibile.
-Siete ancora quì voi due?- Domanda improvvisamente Matt, entrando nella stanza.
E' così buffo con quel cappellino di lana in testa!
-Adesso scendiamo Matt, aspettaci giù.- Rassicuro il mio amico, per poi vederlo annuire e andare via fischiettando.
Rivolgo ancora una volta lo sguardo verso Brian, vedendolo più pensieroso che mai.
Sono passati quasi tre mesi e lui ancora non è riuscito a parlarmi della ragazza che tanto dice di amare...eppure, leggo nei suoi occhi
che sembra averne patita una più del diavolo.
-Brian, ti senti bene?- Domando al mio migliore amico, che questa volta caccia un sospiro abbastanza tranquillo.
Questo ragazzo mostra una tenerezza assurda.Quella ragazza deve avere qualche rotella fuori posto.
-Si, credo di star bene.- 
-Andiamo allora?-
-Andiamo.-

































Fuori, tra i boschi, comincio a sentire un tantino freddo alle mani essendomi dimenticata di portare
dei guanti caldi.
Per non far preoccupare nessuno, nascondo le mani nelle tasche del giubbino caldo mentre mi sento sollevare da qualcuno alle mie spalle.
-Presa!- Urla Jimmy, correndo e lasciando le impronte dei suoi piedi sulla neve fredda.
-James Owen Sullivan, mettimi subito giù!- Urlo anch'io, vedendo il mondo a testa in giù.
-Vee, tu senti qualcosa?- Domanda Jimmy a Zacky questa volta, vedendolo poi ridere di gusto.
-No,no ! Tu Rev?- Ironizza anche Zacky.
-No, altrimenti non te lo avrei chiesto!- 
-Smettetela di prendermi in giro o sarò costretta a darvi un pugno in faccia ad entrambi non appena avrò messo i piedi a terra!- Urlo ancora io,
vedendo Zacky e Jimmy ridermi contro.
Jimmy questa volta, mi sposta verso Matt che mi sorride.
-Alex, si può sapere cosa diavolo stai facendo?- Domanda Matt, prendendomi anche lui in giro. Ovviamente.
-Oh, finalmente qualcuno che mi degna di uno sguardo! Matt, devi salvarmi!- 
-Perchè? E' così divertente vederti a testa in giù!- 
Perfetto, adesso si ci mette anche Mr.fossetta.
-Me la pagherai cara!- Urlo ancora, venendo poi catapultata verso Johnny che ha appena finito di realizzare un pupazzo di neve con Val.
Non vorrei proprio farvi sapere dove ha avuto il coraggio di mettere un bastoncino in legno che sarebbe dovuto essere il naso del pupazzo.
-Oh cazzo Christ! Anche il pupazzo di neve adesso ha gli attributi!- Ride Jimmy, facendomi rimbalzare di quà e di là.
Avrei voluto ridere anch'io, ma non ci riesco dato che è da ore che non faccio altro che urlare nella speranza che Rev mi metta giù.
All'improvviso però, Jimmy viene colpito da alcune palle di neve lanciate da Mckenna e Valary.
-Oh porca troia!- Esclama James, tentando di schivare le palle di neve ma non ci riesce, cadendo a terra. In un attimo,cado sia sul corpo di Jimmy per poi
ritrovarmi spiaccicata sul terreno.
-Ben ti stà!- Urlo gioiosa questa volta, alzandomi velocemente dal terreno innevato.
-Mai mettersi contro noi donne James...mai!- Dice Mckenna con teatralità, mentre mi aiuta a rialzarmi.
-Mckenna Haner...sei pronta per una bella corsetta?- Domanda Jimmy, sorridendo con malizia, rivolgendosi a Mckenna che impaurita comincia a correre.
In un attimo, Jimmy si alza anche lui dal terreno innevato per poi rincorrere Mckenna.
Io e Valary cominciamo a ridere, ma le mie risate muoiono in fretta per colpa di qualcuno che mi ha appena strappato via la sciarpa dal collo.
-Brian!- Urlo al cielo, vedendolo poi giocherellare con la mia sciarpa tra le mani.
-Però...questa sciarpa non è proprio niente male!- Ride Brian, mentre io provo inutilmente ad acciuffare la sciarpa ancora tra le sue mani.
-Ridammela subito!- 
-Altrimenti?-
-Altrimenti...ehm...riprendo il pick up che ti ho regalato ieri!-
-Non puoi, è un regalo!-
In effetti, non ha poi tutti i torti, anzi. 
-Alex, ma sei forse impazzita?- Ribatte improvvisamente Brian, facendomi sussultare.
-Cosa?- Domando con curiosità, scrutandomi.
-Dove sono i tuoi guanti?-
-Li ho dimenticati a casa.-
Mi sento proprio una stupida...per non parlare poi di Brian che mi fa sentire anche peggio, cominciando a ridere a crepapelle.
-Che c'hai adesso da ridere eh? Non mi dirai che non ti è mai capitato...- Ribatto incrociando le braccia al petto.
-E' che sei così buffa che non riesco neanche a guardarti!-
-Ma che bell'amico che ho!-
-Dai, vieni quì...-
-Cos'hai intenzione di fare?-
-Nulla di compromettente,promesso. A meno che, tu non voglia esser ...-
-Ho capito il concetto, non c'è bisogno che tu lo ripeta e no mio caro, non voglio esser scopata nel bel mezzo di un bosco innevato!-
-Peccato.-
-Cosa c'è Haner, le belle ragazze che ti porti a letto ti hanno lasciato in astinenza?-
-Più che altro, sono io a lasciare in astinenza loro.- 
Brian mi sorride, prendendomi le mani ed immergendole tra le sue. 
E' quasi inutile spiegarvi la differenza tra la mia mano a dir poco minuscola e quella enorme di Brian.
Con l'altra mano, il ragazzo mi prende un fianco per poi incollarmi al suo corpo terribilmente caldo.
Brian mi stringe ancora le mani, ormai diventate rosse per colpa del freddo pungente. Rabbrividisco un pò, vedendolo soffiare sulle mie manine
nella speranza di emanare calore.
-Va meglio?- Mi sorride, continuando a stringere sempre più forte. 
Ho sempre amato quelle mani...così grandi e così perfettamente tatuate da farmi sentire uno scricciolo.
-S...s...si.- Balbetto, sentendo anche i miei denti scontrarsi tra di loro.
-A guardarti, non si direbbe bimba.-
Eh già...era da un bel pò che non mi chiamava più in questo modo. Ad esser sincera, per un periodo credo di aver sentito un pò di nostalgia.
Adesso capisco come facciano tutte quelle ragazze ad intimorirsi dinanzi a questi occhioni color nocciola...
-Proviamo in questo modo...- Sussurra Brian, aprendo velocemente la zip del suo giubbino per poi spostare le mie mani sul suo petto.
Arrossisco, abbassando il volto contro il terriccio. 
Che cosa mi prende adesso? Perchè non riesco più a guardarlo negli occhi?
-No, davvero Brian...non...-
-Perchè sei così nervosa Al? Calmati...-
E' facile per te dirlo, molto facile direi. Il problema è che non riesco a calmarmi...per non parlare poi dei battiti del suo cuore che continuano a pulsare
sulle mie dita facendomi quasi sprofondare.
Che ne sarà di me?
-Al! Dai entriamo, dobbiamo cucinare!- Valary mi riporta con i piedi a terra, richiamando la mia attenzione.
Syn lascia le mie mani, ed io mi decido finalmente a voltarmi verso di lui.
Ed eccolo quì...che mi osserva, più beffardo che mai. 
I nostri respiri, sembrano soffocare mentre continuiamo a guardarci negli occhi. Per non parlare di tutto questo fumo provocato dal freddo che continua a 
miscelarsi con quello emanato dalle labbra di Gates.
-Al?- Questa volta, Valary mi si avvicina ed io mi lascio trascinare via da lei che mi rivolge un sorrisino alquanto strano...
Brian aveva stretto così forte le mie mani...così da farmene sentire il bisogno tutt'ora.



































BRIAN POV'S

Concluso il pranzo natalizio e dopo aver anche cenato, ci ritroviamo tutti dinanzi al caminetto, seduti sui divanetti, mentre cantiamo delle
canzoni che conosciamo un pò tutti.
Alex è nella sua camera, probabilmente tornerà tra un pò dato che doveva salire al piano superiore solo per mettere il pigiama.
Ancora una volta, mi sono comportato da vero e proprio idiota.
Mi sono attaccato alla sua pelle e stamani non avevo per niente intenzione di lasciarla andare. 
Mi sono sentito così stupido a baciarle il collo sapendo che probabilmente, Liam avrà già fatto di peggio.
Per non parlare poi del modo in cui ha cercato di rassicurarmi dopo...possibile che non riesce proprio ad arrivarci? 
-Rieccomi quì!- Borbotta Alex, facendosi spazio tra me e Jimmy e sedendosi proprio al centro.
-Al, credevo ti fossi persa!- Scherza animatamente Matt, per poi beccarsi uno schiaffetto sulla nuca da parte di Valary. 
Eppure, non posso smetterli di guardare neanche per un istante...sono proprio una bella coppia. Chi se lo sarebbe mai aspettato?
-No, ne ho approfittato anche per fare alcune chiamate!- Risponde la mia Al con sincerità, poggiando poi la testa sulla mia spalla.
-Hey ragazzi, che ne dite di ammazzare il tempo, giocando ad obbligo, giudizio o verità?- Domanda poi mia sorella, nella speranza di poter
coinvolgere tutti.
-Oh cazzo si!- Ribatte James, più euforico che mai.
-Beh, sempre meglio di quegli stupidi film natalizi...sono sempre gli stessi!- Continua poi Johnny, cominciando a spostare il tavolino dove avevo poggiato
i piedi poco fa.
-Vado a prendere una bottiglia vuota!- Annuncia infine Matt, spostandosi verso il cucinino.
-Le mie idee sono sempre le migliori, non c'è che dire!- Borbotta Mck, sentendosi alquanto appagata.
Le butto un cuscino in faccia ed ecco che lei me lo restituisce.
Al ritorno di Matt, ci sediamo tutti a terra, su di un tappeto per poi cominciare a giocare. Sinceramente, non avevo molta voglia di giocare, ma sapendo
che parteciperà anche Al non ho potuto proprio rifiutare.
-Un momento ragazzi, dov'è Vee?- Chiede Valary, guardandosi intorno.
-Ehm...sta...- Prova a dire Johnny ma viene interrotto da Jimmy.
-E' in bagno. Deve aver mangiato troppo!- 
Le risate di tutti cominciano a riempire la stanza. Per non parlare poi della visuale che ho di Alex vedendola ridere proprio dinanzi a me.
In realtà, non vi conviene sapere cosa sta facendo quella porchetta ambulante.
-Bene, cominciamo...- Ed ecco che Mckenna dà inizio al gioco, ruotando la bottiglia sul pavimento che indica Alex.
-Alex! Bene, cosa scegli?- 
-Mckenna, non ti nascondo che cominci a farmi paura ma a parte gli scherzi...direi...verità!- 
Tutti guardiamo la bottiglia ruotare per la seconda volta ed ecco che prende parola Valary.
-Una verità...vediamo...-
Il volto pensieroso di Val, mi spaventa un pò. Fa che non le chieda proprio...
-Sei ancora vergine?-
Come pensavo.
Certo che non lo è...ricordo quella sera che la ritrovai in intimo dinanzi alla porta in vetro della sua stessa camera e lì con lei c'era proprio Liam
che continuava ad accarezzarla e baciarla contro ogni mia volontà.
Ormai mi sono rassegnato a tutto questo...non sarà mai mia.
-Si.- 
Alex stronca tutti con la sua risposta secca. 
Jimmy apre la bocca, restando pietrificato almeno quanto me e tutti gli altri.
-Che cosa!?- Borbotta Mckenna, scioccata.
-E' la verità, non...non ho mai avuto un rapporto intimo. Non ancora almeno.-
Stringo le mani in pugni, sentendo le nocche andare quasi a fuoco.
-L'avevo detto io che quell'idiota è tutto fumo e niente arrosto!- Esclama Johnny questa volta, provocando le risate di tutti tranne che la mia.
-Okay, adesso basta! Farò io il primo giro, poi passerò a voi altri... vediamo chi sarà la prossima vittima.-
Ahimè, questa volta, la bottiglia si è rivoltata contro Mckenna stessa.
-Io...quindi...scelgo obbligo!- 
Al secondo giro, la bottiglia, punta su Matt.
-Bene Mck...dovrai...dare un bacio a stampo a Jimmy!-
-Che cazzo ti viene Matt?- Sbotto all'improvviso, alzandomi dal pavimento.
-Oh avanti Brian, non ti scaldare così tanto! E' solo un gioco!- Prova a dire Val ma non l'ascolto.
-Mia sorella non bacia proprio nessuno, intesi? Ha soli sedici anni!- 
-E dai Brian, è solo un bacio innocuo...! Non sarà mica il mio primo bacio!-
Tutti si voltano verso Mck, ridendo alla sua affermazione. Io invece, sento che tra un pò, potrebbe uscirmi del fumo dalle orecchie.
-Hai già baciato altri ragazzi?- 
-Solo perchè mi piacevano!-
-Dai Brian, siediti e tranquillizzati. Non è più una bambina.-
Come al solito, le parole ed il sorriso di Al riescono a tranquillizzarmi.
Con calma, mi risiedo sul tappeto per poi assitere ad una scena a dir poco assurda.
Mckenna si è appena chinata accanto a Jimmy e gli ha stampato un bacio a fior di labbra.
Perfetto...adesso ci manca solo che quei due hanno una relazione segreta a mia insaputa!
-Vedi Brian? Sono stato buono,buono. Avrei potuto scoparmela dinanzi a tutti ma ho preferito darti ascolto!-
-James chiudi quella cazzo di bocca!-
-Oh avanti amico! Io ti voglio bene e lo sai!-
Sorrido alle parole di Jimmy rendendomi conto di aver un pò esagerato.
Dopo aver giocato per una ventina di minuti, comincio a chiedermi quanto cazzo gli ci vuole a Vee per attuare un semplice piano!
-Ultimo giro, vi và?- Domanda Valary, facendo girare la bottiglia al nostro via.
-Alex! Allora, cosa scegli?-
-Obbligo...-
Un "Whoo" di sottofondo, riempie la stanza.
-Dunque...dovrai parlarmi di una persona...non importa essa chi sia, ma dovrai parlarcene.-
-In che senso?-
-Descrivila...fai conto che noi non la conosciamo e tu vuoi presentarcela.-
-D'accordo.-
Incuriosito, comincio a scutare il volto di Al, sentendomi osservato.
Ho sempre amato sentire gli occhi di Alex puntati proprio su di me.
-Prima cosa, uomo o donna?- 
-Uomo.-
Non credo di voler sentire le sue parole allora...
-E' la persona più bella dell'Universo, almeno secondo me. Molte volte, finisco per litigarci ma alla fine sò che in un modo o nell'altro tornerò
sempre e solo da lui. E' una persona perfettamente testarda ed irascibile...ma allo stesso tempo buona e sensibile. Ci vuole un bel pò per capirlo ma
non ci mette molto a farsi voler bene dalle persone. A volte esagera e rischia seriamente di far del male a chi gli è intorno ma non lo fa con cattiveria...
lo fa perchè ha semplicemente bisogno d'amore. 
Ne ha un bisogno insaziabile e per quanto le ragazze vogliano cambiare quella sua testa dura, non ci riuscirebbero mai.
Anche lui, come me, indossa una corazza. Una corazza dura e fredda che non permette a molti di avvicinarsi ma quando lo si conosce si capisce davvero chi sia lui
in realtà e non ciò che vuole mostrare alle persone. Lui, come tutti gli esseri viventi ha un sogno ed intende realizzarlo...inutile dire che dato il suo
innato talento...egli ci riuscirà. Illuminerà le menti di milioni e milioni di persone e verrà apprezzato per ciò che sarà capace di regalare al mondo. 
Concludo dicendovi che questa persona...fa parte del mio cuore. Mi toglie l'aria che respiro più volte ma non mi permette mai di morire. Io e lui ci 
facciamo del male e a volte non ce ne rendiamo neanche conto. Odio quel suo modo di apparire così strafottente ed insensibile...odio molte cose di lui ma la verità
è che più mi rendo conto di odiarlo...più mi rendo conto di volerlo al mio fianco.-

Alex deglutisce, lasciando a tutti un ultimo sorriso.
-Al, è stata davvero una descrizione stupenda...- Borbotta Val, con le lacrime agli occhi.
In realtà, tutto questo ha commosso anche me...è strano però sentirla parlare in questo modo. Liam non merita tutte queste belle parole...
Quante volte ho sperato che fosse proprio Al a dirmi queste cose...ed invece, devo semplicemente rassegnarmi.
-Al, non vorrei sembrare invasiva ma...di chi stai parlando?- Domanda Mckenna, curiosa almeno quanto me.
Alex caccia un sospiro profondo, per poi dire un nome che mi fa sussultare.
-Brian.-
Tutti sbarrano gli occhi ed io stesso, corro verso di lei per abbracciarla forte.
Sento il suo buon profumo di vaniglia ed il sapore della sua pelle provocarmi un piacere a dir poco estasiante.
La stringo a me, vedendo poi Jimmy, Johnny e Matt sorridermi con complicità. Mi prenderanno in giro per il resto della mia esistenza, ma questo, adesso
non è importante.
-Hai dimenticato una cosa però...- Dico ad Alex specchiandomi nei suoi occhioni grigi.
-Cosa?-
-Che sono anche bellissimo!-
Alex ride di gusto per poi darmi uno schiaffetto amichevole sulla spalla.
-OH OH OH!- 
Valary, Mckenna e Alex si guardano con stupore.
Qualcuno bussa alla porta ed io mi ci avvicino sapendo già chi sta continuando ad insistere.
-Buon Natale a tutti!- Urla Zacky, travestito da Babbo Natale. Una delle sue genialate o almeno così lui chiama queste sue azioni a dir poco
buffe.
Tutti cominciano a ridere ed io non faccio altro che vedere il volto di Al ricoperto da un'allegria incredibile.
E' indescrivibile quello che sto provando in questo momento, osservando ogni suo singolo movimento.
-Oh mio Dio! Non può essere davvero Zacky!- Ghigna Mckenna, portandosi una mano dinanzi alla bocca, sbalordita.
-Per nostra grande sfortuna lo è Mck.- Sorride Alex, osservando poi Zacky mentre poggia sul pavimento una sottospecie di sacco.
La serata finisce con tranquillità, dopo che Zacky ha consegnato a tutti i regali di Natale. 
Vedere il volto di Alex, mentre scartava ogni singolo regalo, non ha fatto altro che riempirmi il cuore di felicità. Vederla così sorpresa
e felice mi ha fatto sentire una nostalgia unica.
Chissà se tutto questo,potrebbe durare per sempre.




































NOTE DELL'AUTRICE.

Bene, come vedete ho aggiornato prima del previsto e questo perchè
avevo il capitolo già pronto!
Spero di tutto cuore che questo capitolo vi sia piaciuto più del precedente e che vi abbia fatto passare
dei piacevoli minuti leggendolo.
Ahimè, sono sicura che troverete tantissimi errori di ortografia e mi dispiace quindi perdonatemi prima, se potete!
Inoltre, ringrazio di cuore tutti coloro che contiuano a seguirmi...sapete, mi date la forza di continuare.
Il più delle volte, penso che questa storia non merita di stare in questo sito e che non può esser paragonate alle altre ma vedervi
recensire e scrivermi mi fa stare meglio e mi da la forza per sperare sempre in meglio.
Grazie mille a tutti! Come sempre, aspetto le vostre recensioni e...buona domenica miei cari lettori!








-SynysterIsTheWay

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Capitolo 25
*** I'm with you. ***


25° I'm with you.














E Brian continua a fissarla, sentendo i propri occhi chiedere quasi pietà.
-Davvero amore? Oddio, ma è stupendo!- Annuncia Alex parlando al cellulare
con Liam.
Per un attimo, Mckenna smette di preparare i pancake, concentrandosi sul volto del proprio fratello che avrebbe preferito
di gran lunga decedere.
-Mi manchi tanto anche tu amore! Che bello allora, tornerai quì per Capodanno!- Continua Al, seduta al tavolo, dinanzi a Brian 
e agli altri.
Brian invece, cerca dentro di sè il proprio autocontrollo. Probabilmente Al, sarebbe partita prima del tardo pomeriggio.
-D'accordo allora, tra un pò sarò a casa! Ti amo anch'io.- 
Alex riattacca, osservando poi il volto degli amici che continuano a giocherellare con i pancake nel piatto. Tutti tranne uno.
-Cos'è quella faccia Brian?- Domanda Alex con stupore, vedendo Brian trattenere il respiro.
-Vestiti. Ti porto  io a casa.- Sospira Brian, alzandosi di scatto dalla sedia ed emettendo un rumore assurdo. 
Il ragazzo, torna nella camera che divide con i ragazzi per poi sbattere la porta alle sue spalle. 
-Ma si può sapere cosa gli prende?- Domanda ancora Alex, osservando gli amici fargli le spallucce. 
Jimmy e gli altri si guardano, per poi non riuscire a formulare una frase corretta.
Al quasi esausta dei comportamenti strani del suo migliore amico, sta per alzarsi anche lei dalla sedia ma viene fermata da Mckenna.
-No, vado io.- Ribatte Mck, buttando sul tavolo la padella con dei pancake ancora crudi.
Mckenna corre verso la camera in cui si è rintanato Brian, bussando alla porta con decisione.
-Brian, sono io, aprimi dai.- 
-Voglio restare solo Mckenna. Torna in cucina e lasciami in pace.- Urla Brian dalla stanza, dando a calci il lettino in legno.
-Ma che diavolo stai combinando lì dentro? Avanti Brian, non fare l'idiota ed apri.- 
Brian si fà coraggio e apre la porta, pronto a fronteggiare chiunque, anche sua sorella.
Quando Mckenna osserva il volto di Brian più serio che mai, si rende conto di essersi persa un bel pò di cose...
Lei sà quanto Brian sia innamorato di Al...ma in qualche modo, pensava che non sarebbe mai arrivato al punto di distruggere sè stesso per lei.
Brian lascia entrare la sorella, spostandosi poi verso la finestra,osservando il paesaggio nei dintorni ed il cielo ricoperto da nuvole grigie.
Mckenna chiude la porta, per poi sedersi sul lettino appena preso a calci dal fratello.
-E quindi? Vorrai comportarti da quindicenne innamorato per il resto della tua vita?- 
Brian non risponde, poggiando le mani sul bordo della finestra.
-Questa volta non sarò più così tanto garbata Brian. Ma non sei stanco anche tu di tutto questo?-
Il ragazzo non risponde ancora, aggiustandosi i capelli con nervosismo.
Mckenna sbuffa, alzandosi dal letto per avvicinarsi a suo fratello che non sembra volerla degnare neanche di uno sguardo o di almeno
un minimo sorriso.
-Sapevamo che un giorno sarebbe accaduto dopotutto...adesso non ne vale la pena uscire fuori di senno.- 
-Se non l'avrò io, non deve averla nessun'altro.- Brian si decide a parlare, buttando giù un pugno contro il bordo della finestra.
-Stai scherzando spero! Brian, la stai trattando come un giocattolino usato! E' una ragazza ed ha dei sentimenti.-
-E così sarei io a trattarla come un giocattolino usato? Mckenna, se non sai un cazzo sei pregata di uscirtene da questa cazzo di stanza.-
-Se pensi che io ti dia ascolto, sei proprio fuori strada...vuoi trattarmi male? Bene, fallo. Non sò niente solo perchè sono stata a New York
per tutto questo tempo ma sappi che riconoscerei comunque un uomo innamorato.-
-Perchè devi ripeterlo? Perchè non fate altro che ripetermelo?- Domanda questa volta Brian, con gli occhi iniettati di sangue, voltandosi verso sua sorella.
-Hey...fratellone...- 
Mckenna prende il volto tra le mani di Brian, per poi guardarlo negli occhi. 
Sempre i soliti occhioni lucidi...
-Adesso calmati okay? Smettila di perdere il controllo in ogni situazione che ha a che fare con Alex...tuttavia, comincio davvero a credere
che lei voglia restare cieca per il resto della sua vita. E' così evidente che hai occhi solo per lei...forse, vuole solo autoconvincersi del fatto
che non sia così.-
-Perchè dovrebbe?-
-Perchè adesso è fidanzata.-
Brian sbuffa, per poi stringere a sè sua sorella. 
-Che stupidi che siete...!- Borbotta Mck, scompigliando i capelli di suo fratello.
-Hey! Li avevo appena aggiustati!-
-Oh avanti Brian, tra qualche annetto ti ritroverai comunque senza capelli!-





























In auto, il silenzio regna sovrano.
Alex guarda il paesaggio fuori dal finestrino, mentre Brian guida voltando ogni tanto lo sguardo contro quello della ragazza.
Nessuno dei due, è riuscito ad emettere un solo suono.
Arrivati in città, Brian ferma l'auto dinanzi alla casa di Alex per poi voltare con decisione lo sguardo.
-Grazie per il passaggio.- Borbotta Alex, aprendo lo sportello dell'auto per poi richiuderlo.
-Fa' attenzione, ti prego.- Risponde Brian, abbassando il finestrino dell'auto ma mantenendo ancora gli occhi sul volante.
Alex inarca un sopracciglio, per poi entrare in casa.
Dopotutto, si sta abituando agli strani comportamenti effettuati dal suo migliore amico.
-Sono a casa!- Urla la ragazza, vedendo poi Liam e Alice, avvicinarsi a lei con premura.
-Tesoro, com'è andata la tua giornata sulla neve?- Domanda Alice, sua madre, stringendola forte.
-E' andata bene mamma.- Risponde Al con semplicità, per poi posare le labbra su quelle di Liam.
In realtà, ci sono tante cose che affollano la testa di Al in questo momento. In parte, lei stessa sente di poter quasi
ri-aprire la porta di casa e tornare da Brian per dargli un mega abbraccio. Ma sfortunatamente, non può.
-Amore mio, mi sei mancata un casino!- Esclama Liam, tenendo stretta a sè Al.
-Anche tu mi sei mancato! Ed io che pensavo che saresti rimasto in Francia anche per Capodanno!-
-Non ce l'ho fatta senza di te amore...-
Un altro bacio, questa volta più deciso.
-Liam, devi dirmi qualcosa?- Domanda improvvisamente Al, sentendo che Liam ha qualcosa da dirle.
-No è che...stasera non potrò restare con te amore...solite riunioni...voglio dire, spero che tu capisca.-
Alex porta il suo sguardo contro il pavimento, con un pò di delusione.
-Oh...ma no, capisco amore. Insomma, volevo restare un pò con te ma se hai da fare non importa.-
-Se vuoi, posso parlarne con mia madre e...-
-No, Liam, ti prego. Avremo tempo per stare insieme...-
-Certo! Insomma, si tratta solo delle solite riunioni...-
-Quanto tempo ti porteranno via?-
-Solo stasera e domani...-
Alex sorride, lasciandosi stringere da Liam.






























ALEX POV'S


-Tu hai dei seri problemi ragazza!- Mi ripete ancora Val, bevendo la sua cioccolata calda.
-Ma perchè?- 
-Signorina, la sua cioccolata.- Mi annuncia il barista, porgendomi la mia tazza di cioccolata.
-Grazie...- Rispondo con tranquillità, prendendo la tazza e poggiandola sul tavolino del bar.
Val rotea gli occhi al cielo, per poi sbuffare. Non pretendo di certo che lei possa capirmi.
-Te ne pentirai amaramente!- Continua la mia amica, soffiando sulla sua cioccolata.
-Non ha importanza Val! Insomma, non credo di aver fatto nulla di male...ho perdonato Liam e allora?-
-Non è solo questo il problema Al! Stamani ci hai abbandonati così...oh, non fraintendermi io non mi sono arrabbiata ma Brian...-
-Brian si è arrabbiato e lo sò...l'unica cosa che non mi spiego sono i suoi atteggiamenti a dir poco fastidiosi!-
-Come non capirlo? Lui sperava che tu restassi con noi fino al pomeriggio e non che te ne saresti andata la mattina stessa. E poi,
sai bene che neanche io condivido la tua scelta.-

-Ti riferisci ancora al fatto di Liam? E dai Val, non farne una tragedia adesso.-
-A volte penso che tu abbia davvero qualche rotella fuori posto...ti ha picchiata Al!-
-Ma se n'è pentito ed io sò che non lo farà più...se l'ho perdonato è perchè lo amo ancora. Al cuor non si comanda...no?-
-Tesoro mio, non immagini quanto mi faccia paura sapere che frequenti ancora quel tizio!-
-Dovresti capirmi...anche tu sei innamorata di Matt.-
-Ma Matt non mi ha mai fatta del male.-
-E' geloso...non voleva farlo. Ha sbagliato ed adesso ha imparato.Credo che non ci sia nulla di male...-
-Ed invece si Al...posso assicurarti che gli uomini possessivi e gelosi, a volte, sanno essere anche i più pericolosi!-
-Come Brian allora...-

-Brian non potrebbe mai farti del male...non ne è capace.-
Sto per ribattere ma mi zittisco quando vedo Brian entrare nel bar con quella sciacquetta del primo anno. 
-Al, ti senti male?- Mi domanda Val, osservando il mio volto pieno di rabbia.
I miei occhi inceneriscono con un solo sguardo il volto di Brian, rivolto allo sguardo da papera di Corinne.
Che diavolo ci troverà in quella stupida ochetta? 
"Due bicchieri di Bronx, grazie" Sento borbottare da Brian, che dopo aver parlato col barman, si volta verso Corinne mostrandole un sorriso
a dir poco affascinante.
-Uh, ma quello è Brian! Che dici, lo chiamiamo?- 
-Non ci pensare neanche!- Esclamo portandomi il menù del bar proprio dinanzi al volto. Credo davvero di riuscirmi a nascondere in questo modo?
-Perchè no? Ah, vedo che è in dolce compagnia...- Riflette Val, mentre io stessa, scorgo ancora le figure di Brian e Corinne accanto al bancone del barman.
Adesso, Brian ha appena poggiato un gomito sul bancone e Corinne lo osserva come se volesse quasi scoparselo dinanzi a tutti.
-Ma chi, quella? Ma dai Val, è una sciacquetta del primo anno...mi sarei aspettata di meglio da uno come Brian.- Borbotto sentendomi le guancie
andare quasi a fuoco. 
-Ma è proprio carina! Devo dire che Gates se le sceglie proprio bene...-
-Carina!? Spero tu stia scherzando!-
-Hey, calmati Rambo! Perchè così agitata?-
-Non sono agitata, voglio solo andarmene.-
-Di già? Ma non ho ancora finito la mia cioccolata...e neanche tu la tua!-
-Val, voglio andarmene!-
-Sei forse gelosa?-
Mi volto furente verso Val per poi girarmi ancora verso Brian e vedendolo sorridere questa ad ogni parola della biondina. 
Che cosa le starà dicendo di così spiritoso?
-Io? Gelosa del mio migliore amico? Ma per favore Val...e poi ti ricordo che io e Brian non potremmo mai stare insieme dato che lui stesso
va a letto ogni notte con una diversa...-

-Ehm Al? Io non ho parlato di te e Brian in quel modo...-
Dannazione. Si può sapere cosa diavolo sto dicendo? Ho davvero detto quelle cose?
-Volevo semplicemente puntualizzare!-
-Si, si...certo.- Ride Val, per poi continuare a bere la sua cioccolata con tranquillità.
-Ma guardala! Ha anche i denti da cavallo...per non parlare poi di quei vestiti da...-
-Okay Alex, ho capito il concetto.- Mi zittisce Valary questa volta, facendomi sentire proprio un'idiota. 
Con disinvoltura, prendo tra le mani la mia tazza bollente di cioccolata calda per poi portarla verso le mie stesse labbra.
-Cazzo!- Esclamo scottadomi la lingua con la cioccolata e facendone cadere alcune goccie sul jeans che ho deciso di indossare oggi.
Tutta colpa del bacio che si sono appena scambiati quei due!
-Al, ma sei proprio un disastro! Si può sapere a cosa stavi pensando?- Mi sussurra la mia amica, porgendomi alcuni fazzoletti che adagio con velocità sui jeans mentre
sento le mie mani continuare a tremare.
Sposto ancora gli occhi verso i due, vedendo poi Brian fissarmi più divertito che mai. 
Si può sapere cos'ha adesso da ridere? Se non altro, mi sono fatta scoprire.
Tremo ancora, sentendo le lacrime voler fuoriuscire dagli occhi, ma questa volta sono troppo orgogliosa per scoppiare in lacrime quì davanti a tutti.
Perchè sto reagendo in questo modo? Perchè fa così male vedere Brian baciare un'altra ragazza?
Anche se...credo che la cosa che faccia più male adesso sia proprio il suo comportamento da strafottente.
Impassibile, Brian torna a chiacchierare con la sua amichetta senza neanche salutarmi. 
Mi sento mancare l'aria, così io e Val decidiamo di uscire velocemente dal bar. Ho la strana sensazione che questa volta Brian abbia portato il suo volto
contro il mio.
Fuori dal bar, Valary mi guarda quasi con rimprovero.
-Si può sapere cosa ti è presto Al?-
-A cosa ti riferisci?-
-Lo sai bene...eri così strana ed agitata che quasi non ti riconoscevo più!-
-Ma no Val, è stato un tuo semplice presentimento.-
-Perchè mi è così difficile capirti? A volte, non sò proprio cosa ti passa per la testa...-
-Se devo esser sincera...neanche io.-
Io e Val ci scambiamo dei sorrisi, per poi camminare per le strade della California.
Sono le otto di sera ed io e la mia amica, siamo ancora in giro, osservando le bellissime luci natalizie sparse per la città.
Non c'è che dire...il Natale è la festa più bella in assoluto.
All'improvviso però, sento il mio cellulare vibrare dalla tasca della giacca.














"Ti penso incondizionatamente. Volevo che tu lo sapessi. 
Ti amo."









E chi se non Liam? Sorrido al messaggio, per poi lasciare il braccetto di Val per potergli rispondere.









"Anche io ti sto pensando...questa città sembra esser così vuota senza di te.
Ti amo anch'io."











Messaggio inviato.
-Beh? Il tuo Liam?- 
-Esatto.- Sorrido ancora dinanzi al display del cellulare per poi sentirmi mancare qualcosa.
La testa comincia a farsi pesante e dinanzi a me non riesco a vedere altro che le luci della città che continuano a spegnersi e ad accendersi.
Valary mi sta dicendo qualcosa ma io non riesco a sentirla...è come se qualcuno mi stesse osservando.
Comincio a tremare, sentendomi quasi cadere a terra. Barcollo per un attimo,vedendo poi dinanzi a me la figura di mio padre che mi sorride con divertimento. 
Respiro a fatica, premendomi una mano sul petto per poi vedere solo il buio immenso dinanzi a me.







































Apro di scatto gli occhi, ritrovandomi nella mia cameretta. 
Delle lacrime amare scendono velocemente sul mio volto mentre sento le mie labbra ormai screpolate non riuscire
neanche a muoversi.
Mi tocco ancora il petto, sentendo il mio cuore battere finalmente con lentezza e garbo. 
Sto per urlare, ma il rumore della porta riesce a farmi sobbalzare.
-Finalmente ti sei svegliata...- Mi sussurra Brian, avvicinandosi a me con agilità. Io, mi limito a guardare il vuoto dinanzi
a me senza riuscire a scrutare i suoi meravigliosi occhi color nocciola.
All'improvviso però, la stessa figura mi riappare dinanzi agli occhi, provocandomi un doloroso fastidio al cuore e agli occhi.
Le lacrime ricominciano a cadere dal mio viso e Brian preoccupato, mi prende il volto tra le mani.
-Al, cosa ti succede?- Mi sussurra Haner entrando in panico.
-E' quì. Brian...è quì!- Urlo scagliandomi contro il petto di Brian. 
Egli mi stringe forte per poi farmi distendere con tranquillità sul letto. Io non resto tranquilla e continuo ad agitarmi, piangendo
e sbattendo le gambe contro il materasso.
-E' quì Brian! E' quì!- Continuo ad urlare come impazzita, vedendo poi le mani di Brian accarezzarmi il volto.
-Alex, chi? Di chi stai parlando?- Mi domanda ancora il mio migliore amico, più preoccupato che mai.
-Papà! Papà è quì!- Soffoco questa volta, tornando tra le braccia di Brian che mi stringe con più forza.
Vedo Brian deglutire, per poi sentire le sue mani entrare in contatto con la mia cute.
Syn mi accarezza i capelli sussurrandomi paroline dolci che in realtà, riescono a calmarmi.
Non si sà mai dove ripararsi quando arriva la tempesta...eppure, quando mi ritrovo tra le braccia di questo ragazzo, qualcosa dentro di me sembra
prendere vita. E' incredibile come un ragazzo violento come Brian riesca a darmi allo stesso tempo, tanta sicurezza.
-Al, adesso ci sono io...fin quando sarò al tuo fianco, non dovrai mai aver paura.-
Respiro con più forza, lasciandomi coccolare dalle soavi parole di Syn e dalle sue calde mani.
Tutto questo...mi riporta indietro col tempo...



















"

-Adesso basta Aron, spaventi la bimba!-
-Non me ne fotte un cazzo di quella puttanella! Fuori di casa, ora!-
-Ma Aron, sei impazzito forse? Hai bevuto troppo...-
-'Sta zitta!-
Un colpo secco sulla guancia di Alice che prova con tutta sè stessa a proteggere Alex tra le sue braccia.
-Adesso vi faccio vedere io chi è l'uomo di casa...- Continua Aron, abbassando la zip dei suoi pantaloni mentre Alice intima velocemente
ad Al di chiudersi a chiave in camera.
Alex rifiuta, sentendo il bisogno di stare accanto a sua madre.
-Al, ti prego piccola...vai in camera io starò bene!-
-Me lo prometti mammma?-
-Si tesoro! Adesso vai!-
Alex corre nella sua stessa camera, chiudendosi a chiave.
Dal piano inferiore della casa, si sentono urla e pianti che la costringono a stringersi in sè stessa.
-Sei una puttana Alice! Ed io ho una voglia matta di scopare adesso!-
-Sei ubriaco! Mi fai schifo!-
-Ti faccio schifo eh? Vuol dire che ti scoperò quì, sul pavimento e senza pietà!-
Alex, piena di dolore, ascolta le terribili parole che il padre continua ad urlare contro sua madre. 
La bambina piange, soffocando il tutto in un cuscino diventato ormai zuppo.
Urla continue e rumori insopportabili, rientrano nella testa di Al, terrorizzandola..."



























Ricordando quei brutti giorni, continuo a piangere con disperazione, sentendo i miei occhi cominciare a pungere.
Fanno male.
-E' tutto finito Al...rompi questi muri che tuo padre ti ha aiutato a costruire. Rompili ti prego...-
Brian mi asciuga le lacrime ed io sobbalzo ancora, vedendo poi Zacky entrare in camera.
-Alex! Oh merda, piccola...- Sussurra Zacky dispiaciuto, vedendomi affogare nelle mie stesse lacrime.
-Vee, prendi velocemente uno straccio e bagnalo con un pò d'acqua...- Ordina Brian, vedendo Zacky correre verso il bagno con velocità.
-Andrà tutto bene Al, te lo prometto.- 
Mi lascio ancora cullare dalle parole di Brian, per poi vedere Zacky porgergli uno straccio bagnato.
In un istante, entrano nella camera tutti i miei amici ed anche Val che resta tra le braccia di Matt. 
Sembrano tutti impauriti...
-Ricordo ancora quando ripetevo a mio padre di smetterla...e mia madre mi...mi sussurrava di tornare in camera nella speranza che 
io potessi darle ascolto. Una sera poi, decisi di proteggerla e mi scaraventai contro mio padre che mi picchiò come se...come se...-
Non riesco a finire la frase,
bagnando con le mie stesse lacrime la maglietta nera di Brian.
-Shh...bimba...- Sussurra Brian, poggiandomi lo straccio sulla fronte e guardandomi con tristezza.
-Alex...- Sussurra anche Matt, avvicinandosi a me per darmi coraggio.
-L'ho visto ... era lì ed io ero con  Val...-
-Alex, è tutto finito...adesso ci siamo noi con te!- Mi prende una mano Zacky, dandomi quella forza che credevo di aver perso.
Mi volto per un secondo verso Jimmy, Johnny e gli altri, vedendoli sorridere con dolcezza.
Ricambio il sorriso per metà, capendo che loro sono gli unici che possono davvero capirmi e darmi la forza di cui necessito per andare avanti in questa vita.
Ci siamo sempre stati e ci saremo per sempre...oltre la fine dei tempi se è necessario.
-Tesoro, mi hai fatto prendere uno spavento enorme!- Mi dice Val, sorridendomi anche lei mentre mi accarezza il volto ormai appiccicoso
per colpa delle lacrime quasi asciutte sul mio viso.
Mi strofino per un attimo gli occhi, portando poi il mio sguardo contro quello del ragazzo che continua a fissarmi da minuti interminabili.
Brian è quì, di fronte a me e mi sta sorridendo.
Pagherei per ricevere sorrisi del genere per il resto della mia esistenza.
-Bene, io credo che sia meglio andare adesso...- Tossisce Johnny dopo avermi sorriso anche lui con dolcezza.
-Uh giusto, mi sono ricordato di...di...si, devo concludere una partita online a "Call of duty..."- 
-Sai cosa Matt? Ti seguo a ruota!- Continua Val, correndo via dalla stanza insieme a Matt.
-Ehm, anche io avrei da fare...devo andare a dar da mangiare al gatto!-
-Tu non hai un gatto Vee!- Sorride Brian, inarcando un sopracciglio.
-Beh, da ora si e Johnny e Jimmy verranno con me... ci vediamo dopo ragazzi!- 
E anche Zacky, Johnny e Jimmy se ne vanno lasciando soli me e Brian.
-Che strano...- Sussurro vedendo poi Brian guardarmi con degli occhi a dir poco adorabili.
-Già...ehm, se vuoi, tolgo il disturbo anch'io...hai bisogno di riposare.-
-Dormi con me Brian? Proprio come quando eravamo piccoli.-
-Non potevi farmi proposta migliore Al. Aspetterò come al solito che tu ti addormenti e quando me ne andrò... non te ne accorgerai neanche.-
-No...stanotte voglio che tu resti quì con me.-
-Se è ciò che desideri...-
-Tienimi con te, almeno per questa notte.-












































NOTE DELL'AUTRICE.
Buonasera a tutti lettori cari e augurissimi di BUON NATALE!!!!!!!!!!!!
Bene, spero che stiate passando delle feste memorabili...in realtà, io non ho fatto un granchè quest'anno.
Oltre questo, sentivo il bisogno di aggiornare e l'ho fatto!
Sinceramente però, non vi vedo più così partecipi come prima. La storia vi sta annoiando? Non vi piace più?
Beh, ad ogni modo, fatemelo sapere! 
Se davvero la storia non vi trasmette più nulla, io credo di poter concludere così.Quindi, fatemi sapere al più presto
cosa ne pensate dato che il numero di recensioni sta scendendo sempre di più e la cosa mi fa preoccupare ahah. Dopotutto, sò che è anche per una questione
di tempo ed io vi capisco quindi non preoccupatevi! L'importante però è che io sappia cosa ne pensate dello svolgimento della storia in sè. Tutto quì. Non chiedo di recensire ogni capitolo, assolutamente, ma per me è importante conoscere le vostre opinioni sulla storia :)
Vi auguro tutto il bene di questo mondo e ovviamente spero che abbiate ricevuto dei bellissimi regali di Natale!
Un bacio a tutti e vi ricordo che per qualsiasi cosa, mi trovate su twitter come : @GatesIsTheWay.
Che originalità eh?


P.S Forse il ricordo di Al è stato un pò crudo ma spero che il capitolo vi sia piaciuto lo stesso e vi abbia trasmesso qualcosa!



Ancora tanti auguroni lettori cari! <3



-SynysterIsTheWay



























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Capitolo 26
*** 26.It's you're fucking nightmare. ***


26° It's you're fucking nightmare.





IN QUESTO CAPITOLO CI SARANNO SCENE UN PO' PIU' ESPLICITE QUINDI, SE CERTE COSE, VI FANNO STAR MALE...EVITATE DI LEGGERLE.







BRIAN POV'S


Ed è stupendo vederla dormire beata tra le mie braccia.
Per tutta la notte, non ho fatto altro che osservarla mentre presa dal sonno continuava a spostarsi di quà e di là per
poi posizionare definitivamente la sua testa contro il mio petto.
Perchè continui a stare con Liam ed intanto desideri la mia presenza nel tuo stesso letto? Beh, immagino che lui ti abbia dato
tutto ciò che non sono riuscito a darti io.
Odio saltar fuori dal nulla, ma non potevo stargli lontano...non ci riuscirei neanche se lo volessi. 
E' stato un colpo al cuore, ricevere quella chiamata improvvisa da Val...eppure sapevo che era successo qualcosa alla mia bimba.
E' strano ma...la sento dentro.
Spero che dopo aver visto il mio volto ieri, lei abbia capito che  non me ne sarei mai andato e che non l'avrei mai abbandonata.
Ho cercato mille ragioni per lasciarla andare ma senza lei è inutile anche solo tornare a respirare.
Mi succede ancora di risvegliarmi sudato, dopo aver urlato il suo nome per tutta la notte...
Si può sapere che diritto aveva lui di portarti via da me in questo modo? 
A Natale credevo di esser l'unico a non avere nessuno da abbracciare...ma poi lei ha illuminato tutto anche solo passandomi accanto.
Quest' anno non ha addobbato la casa come le era solito fare...forse si era resa conto che mancavano due mani che lei conosce bene.
E adesso? Adesso credo di aver finito i modi per dirgli quanto ci tengo a lei.
Prendo un respiro profondo, vedendola ancora accoccolarsi contro il mio petto.
Dio che spettacolo...
All'improvviso però, dopo aver sentito alcuni passi provenire dal corridoio, sussulto vedendo Liam entrare in camera e socchiudere gli occhi
con delusione.
-Tu...che cosa cazzo ci fai a letto con lei?- Urla il coglione, fuori di sè, svegliando la mia bimba che continua a strofinarsi gli occhi.
-Oddio Liam!- Urla Al, portandosi una mano dinanzi alla bocca. 
Io sorrido soddisfatto, vedendo il ragazzo quasi svenire sul pavimento.
Lo vedi cosa si prova adesso figlio di puttana?
-No Liam, non è quello che pensi!- Si giustifica Alex, voltandosi verso di  me.
-Oh no coglione, non è quello che pensi...io e Al abbiamo semplicemente scopato.- Ghigno battendo le mani contro il materasso.
-Porca puttana Alex!- Urla ancora Liam, portandosi velocemente le mani sulla testa, più disperato che mai.
-Liam, non è vero! Io e Brian non abbiamo fatto niente!-
-E allora perchè cazzo sta dormendo con te? Per di più è anche a torso nudo a metà dicembre!-
Riesco a percepire l'odio che il coglione sta provando in questo momento, contro di me.
Non aspettavo altro...
-E che cosa ti aspettavi scusa, che scopavo con i vestiti addosso? Ma sei proprio un moccioso!- Rido ancora, vedendolo quasi scaraventarsi contro di me ma Al
si alza velocemente dal letto per fermare Liam.
-Liam, non vedi che lo sta facendo apposta? Non abbiamo fatto niente...dovresti conoscermi amore!-
Amore!? Oh merda.
-Oh andiamo Al, non vuoi raccontargli i particolari?-
-Brian, smettila ti prego!-
-Come vuoi...sapevo che avresti reagito in questo modo...dopotutto, è stato solo del buono e sano sesso!-
-Io ti ammazzo pezzo di merda!- 
-Guardami testa di cazzo, sto tremando dalla paura!-
Liam si avvicina a me con presunzione per poi esser fermato ancora da Al che gli prende il viso tra le mani.
-Che c'è Liam? Vuoi picchiare anche me adesso?- Continuo, più nervoso che mai ma lo sguardo di Al mi intima di finirla quì.
-No Liam, ti prego calmati...lo fa solo per farti arrabbiare...Tu ti fidi di me?-
-Si, ma non mi fido di lui.-
-Dai amore...-
-Allora mi spieghi cosa cazzo è successo?-
-Lei è caduta ed io sono scivolato su di lei, semplice.-
-Brian!- Mi rimprovera ancora Al ed io mi arrendo, ridendo a crepapelle. 
Velocemente, indosso la mia maglietta ed i jeans per poi infilarmi le scarpe e prendere il giubbino tra le mani.
-Au revoir.- Ribatto infine, uscendo dalla camera, salutando poi la madre di Al.
-Ciao Brian...non sapevo ci fossi anche tu...- 
-Buongiorno! A dir la verità, mi ci son ritrovato per caso...-
-Non mi dirai che...tu e la mia Al...-
-No signora, non si preoccupi. Non l'ho sfiorata neanche con un dito.-
-Avete dormito su letti separati? Ti ricordo che non siete più dei bambini!-
-Cercherò di ricordarmelo. Arrivederci!-
-Non hai risposto alla mia domanda Br...-
Non dò la possibilità di parlare alla madre di Alex ed entrando in auto, mi dirigo verso casa Baker. Anche oggi, abbiamo le prove.





































ALEX POV'S


Dopo aver chiarito la situazione con Liam, scendo giù in salotto mentre osservo mia madre prepararsi per una nuova giornata di lavoro.
La pagano una miseria ed è costretta a lavorare anche durante le festività natalizie...
-Anche oggi al lavoro?- Le domando, sedendomi sul divano ed accendendo la televisione. Non ho alcuna voglia di raccontarle di ciò che 
mi è accaduto ieri...non ne ho la forza.
Sarà stata una semplice allucinazione.
-Si tesoro, anche oggi...tu invece, cosa farai?- Risponde mia madre, aggiustandosi il colletto della camicia.
-Credo resterò a casa a guardare un film...non ho molta voglia di uscire.-
-Perchè non inviti i ragazzi?-
-Da quello che sò, oggi dovrebbero avere le prove e non mi và di disturbarli...forse chiamerò Valary ma non ne sono ancora sicura. Vorrei
solo dormire e risvegliarmi domani mattina!-
-Tesoro...tu, sei mai andata oltre con...i ragazzi?-
-Perchè questa domanda?-
-No...così.-
-Mamma, se quel coglione di Brian ti ha detto cose del tipo che siamo stati a letto insieme non crederci. Lo sai com'è fatto, ama sempre scherzare.-
-Ci avrei giurato! Sei ancora troppo piccola per certe cose!-
-Ho diciotto anni mamma!-
-Ma resterai sempre la mia piccola Al...e poi, sei fidanzata con Liam.-
-Mamma, se volessi tradire Liam non credo lo farei con il mio migliore amico che per giunta è un gran puttaniere che se ne fa una diversa
ogni sera...-

-Brian...sempre il solito! Le donne saranno sempre il suo punto debole!-
Sorrido, per poi salutare mia madre che corre al lavoro facendomi un semplice cenno di mano.
Dopo aver guardato alcuni programmi tv abbastanza noiosi, mi faccio una doccia veloce per poi distendermi un pò sul letto e riposare.
Chiudo gli occhi per poi riaprirli in fretta dopo aver ascoltato il suono assordante del campanello di casa.
Sbuffando, mi alzo dal letto per poi scendere le scale e ritrovarmi dinanzi all'ingresso.
-Chi è?- Domando guardando dallo spioncino della porta, ma non risponde nessuno.
Alzo le spalle, per poi voltarmi e ritornare in camera ma il suono del campanello riesce a rientrarmi in testa ancora una volta.
Torno alla porta, osservando ancora lo spioncino ma nulla, buio totale.
-Allora, chi è?- 
-Il postino.- Risponde la persona fuori che stranamente, ha una voce più che familiare.
Sospiro, per poi aprire la porta e sentire il mio stesso respiro, morire all'istante.
Quel sorriso...quel sorriso di acida vendetta e di perversione, non fa altro che spaventarmi.
Credevo di aver dimenticato...eppure, adesso mi è tutto chiaro.
-Ciao Alexandra, ne è passato di tempo eh?- 
Una parte di me muore, mentre provo inutilmente a richiudere la porta con tutte le mie forze.
Spingo la porta in avanti per poi esser scaraventata a terra da mio padre che riesce a sottomettermi.
Per tutto questo tempo ho ripetuto a me stessa di potercela fare e di poter dimenticare...ma adesso, sento il mondo ricrollarmi addosso.
Sopravvivendo tra le macerie del mio stesso cuore spezzato, provo a rialzarmi, ma mio padre mi prende per il capelli, tirandoli via con forza.
-Ti sono mancato vero, cucciola?- Continua mio padre, costringendomi ad alzarmi.
Mi dimeno contro di lui, riuscendo finalmente ad allontanarlo.
-Non capisci il danno che hai fatto? Non capisci quanto io abbia provato duramente a creare un nuovo inizio? Mi hai reso l'infanzia un inferno!- Urlo
con tutte le mie forze, vedendo l'uomo aggiustarsi il cravattino e la giacca. 
-Andiamo Alexandra, non merito forse un pò di rispetto?- Sorride lui con un tono di voce che non mi piace per niente.
Quel tono di voce...mi riporta al tempo in cui ero costretta a nascondermi in cantina per evitare che lui mi trovasse...
-Forse per te tutto questo sarà solo un ricordo, ma per me è tutto ancora vivo! Tutti i segni e le cicatrici che mi hai lasciato
sul corpo hanno ancora un segno indelebile dentro di me!-
Urlo ancora, questa volta, tirando in sù le maniche del mio maglioncino per mostrargli 
le ferite che si sono perfettamente cicatrizzate sulle mia pelle.
-Dopotutto, sono stato un bravo padre...non ti ho mai fatto mancare niente...-
-E l'amore che un padre nutre per la propria figlia dov'è? Lanciavi tua figlia...una bambina di soli quattro anni, contro delle scale fredde.-
-Ma rimarrai sempre la mia cucciolona preferita? No?-
-Tu sei pazzo! Hai abbandonato tua moglie e tua figlia per le strade spente della California mentre tu eri pronto a farti qualche nuova prostituta!-
-Le cose cambiano...le persone cambiano...adesso, sto cominciando ad amare i corpicini opprimenti delle ragazzine minorenni e non.-
Rabbrividisco alle sue parole taglienti come lame. Per quanto tempo ho sognato un padre che in realtà non è lui?
Aron, mio padre, avanza verso di me ed io scappo verso il piano di sopra correndo per le scale.
Urlo con tutte le mie forze nella speranza che qualche vicino possa sentire ma nessuno sembra esser disposto ad aiutarmi.
Provo ad entrare nella mia camera ma non ci riesco sentendo di nuovo le sue mani sporche contro la mia pelle.
Aron mi tira ancora i capelli, incitandomi ad entrare nella mia stanza per scaraventarmi sul mio stesso letto.
-Ti prego...non farlo.- Provo a sussurrare con una voce rauca che non credo di riconoscere. 
Sento le lacrime continuare a rigarmi il viso ma le lascio scorrere vedendo mio padre adagiare le mani contro il mio viso per maltrattarlo.
Il rumore degli schiaffi, riempiono la stanza facendomi urlare ancor di più.
-Ne vuoi ancora?- Urla Aron, fermandosi.
-No...ti prego basta.- Piango, toccandomi le guancie ormai distrutte.
Avevo portato nel "dimenticatoio" anche tutto questo.
-Ho qualcosa di meglio quì per te, cucciola...-
Urlo con tutte le mie forze, vedendo Aron abbassare la zip dei suoi jeans scuri per poi costringermi a restare immobile.
Aron mi strappa via il maglione per poi penetrarmi con gli occhi scuri. 
Ho sempre avuto paura dei suoi occhi...così folli...così vuoti.
-Comincia il divertimento cucciola, non piangere. Ti prometto che ti piacerà...e mi auguro che nessun altro pivellino abbia provato ad entrare nelle
tue gambe!-
-N...n...- Non riesco a parlare, sentendo il mio cuore battere con prepotenza.
Il mio incubo più grande si sta per avverare.
E' per colpa sua che trovo difficile avvicinarmi a chiunque ed in qualche modo, Liam mi ricorda lui...ma non posso fargliene una colpa.
E chi lo sà...forse questa è davvero la fine. La fine di tutto.
-Al? Alex? Sei in casa?- Sento la voce di Jimmy chiamarmi dal piano inferiore, ma resto immobile non riuscendo a muovermi.
Aron si guarda intorno, quasi spaventato.
Lo guardo con rabbia e rancore, per poi riprendere il respiro perduto.
-Questa volta ti è andata bene tesorino, ma la prossima volta non sarò così cauto. Ci vediamo cucciola.- 
Aron scappa via e spero con tutta me stessa che Jimmy riesca a vederlo.
-Al? Al, ho trovato la porta aperta e sono entrato...- Continua Jimmy mentre sento i suoi passi avvicinarsi sempre di più.
-Jimmy...s...s...sono quì.- Balbetto piangente, non riuscendo a muovere neanche un muscolo.
La porta della mia camera si apre e Jimmy mi osserva come spaventato.
-Alex ma chi può averti fatto una cosa del genere?- Mi domanda Jimmy, avvicinandosi velocemente a me per poi abbracciarmi.
-E'...e' stato...- 
-Liam! Oh cazzo, quel figlio di puttana adesso me la paga!-
-No Jimmy...è stato mio padre.- Dico tutto ad un fiato, vedendo poi Jimmy scrutarmi con quei suoi occhioni azzurri.
Il mio amico mi abbraccia forte, correndo poi in bagno per prendere il kit medico.
Dopo avermi medicata, Jimmy mi riposiziona sul letto con preoccupazione e rabbia.
-Vado a chiamare Gates e gli altri...-
-No, no Jimmy ti prego, resta quì... ho paura!-
-Alex io...-
-Brian non deve saperlo.-
-Non puoi chiedermi una cosa del genere Al.-
-Sò che Brian è il tuo migliore amico ma è per il nostro bene.-
-Ma...perchè? Al, Brian ha tutto il diritto di sapere...-
-No...Brian uscirà fuori di senno quando verrà a sapere una cosa del genere! Non posso rischiare che lui faccia qualche pazzia e non voglio
che si preoccupi troppo per me.-

-Ma tu hai bisogno di aiuto Al!-
-Rev, ti prego...ho bisogno che tu non dica niente a nessuno.-
-Alex non posso promettertelo.-
-Non promettermelo allora, ma...semplicemente, non dire niente.-
Jimmy sospira, per poi annuire.
E pensare che io ho avuto anche il coraggio di perdonare un ragazzo che sembra somigliare così tanto all'uomo che mi ha rovinato la vita.
-Come mai sei venuto?-
-Credevo che Brian fosse ancora quì e temevo che aveva dimenticato che oggi ci sono le prove...-
-Giusto...le prove...vai Jimmy, io mi sento meglio.-
-Stai scherzando Al? Io adesso non posso lasciarti da sola!-
-Chiamerò Valary...adesso vai, non voglio che tu faccia tardi per colpa mia.-
-Allora aspetterò che venga Val.-
-Jimmy io...-
-Alex, se credi davvero che io possa lasciarti sola, per di più in questo stato...ti sbagli di grosso.-
Ringrazio mentalmente Jimmy per poi chiamare Valary nella speranza che lei stessa, venga presto da me.



























Dopo aver raccontato l'avvenimento a Valary, lei stessa ha proposto di rimanere quì per la notte e farmi compagnia.
Liam mi ha chiamata tante volte ma io non sono riuscita a rispondergli. Per un pò di tempo, credo di non voler ascoltare niente e nessuno.
A pranzo e a cena non sono riuscita a metter giù cibo e per il resto, non ho fatto altro che vomitare tutto il giorno.
Mi auguro che Jimmy non si sia lasciato scappare niente o Brian potrebbe andare di matto.Non voglio creargli altri dispiaceri.
Può sembrare un ragazzo forte all'apparenza...ma in realtà, sembra esser molto fragile.
Adesso sono nel mio letto e non riesco a dormire. Valary si è addormentata già da un bel pò ed io continuo a contare le pecorelle sul soffitto
come ero solita fare da piccola.
I soliti metodi utilizzati dai genitori per convincere i figli a dormire anche se con me, non è mai servito.
Per il resto, non ho avuto neanche il coraggio di raccontare la situazione a mia madre...lei è così debole che potrebbe cadere in depressione almeno
quanto me. Mi aspettano giorni bui e difficili...ma spero di riuscirli a superare.
Mi alzo dal letto all'improvviso, sentendo il bisogno di andare in bagno.
Osservo ancora Valary e vedendola dormiente non posso far altro che sorridere.
Corro in bagno, appoggiandomi alla tazza del water per  rigettare anche l'anima. Non ho mangiato niente eppure è da oggi
che continuo a vomitare senza sosta.
Dopo aver buttato l'anima nel wc, tiro lo scarico sentendo ancora l'odore odioso di quel dopobarba utilizzato da mio padre.
Torno in camera, affogando nelle mie lacrime e nel mio solito cuscino sperando che la notte venga a prendermi presto.












































NOTE DELL'AUTRICE.


Buonsalve a tutti miei bellissimi lettori!
Dunque, sono tornata in fretta questa volta dato che il capitolo
era già pronto da tanto tempo.
Povera Al...il padre è tornato e per farle ancora del male.
Comunque sia, siete stati tutti gentilissimi ad esprimere il vostro parere nel capitolo precedente
perchè come sapete ne ho davvero bisogno.
Continuerò la storia dato che manca pochissimo alla fine e mi auguro che possa piacervi sempre di più dato
che è piuttosto drammatica.
Sapete...sin dall'inizio sapevo di voler scrivere una ff malinconica e ...credo che alla fine della storia ne capirete
il motivo. C'è anche un motivo se ho lasciato la storia scorrere con lentezza ma adesso non posso spoilerarvi troppo !
Bene...vi ringrazio ancora tutti per il grande sostegno che mi avete data...si, siete stati calorosissimi ed io non potrò mai
dimenticare un qualcosa di questo genere. 
Se non dovessimo sentirci, vi mando i miei più sinceri auguri di buon anno e che il 2014 ci porti un pò d'allegria in più!
Grazie a tutti e ci sentiamo al prossimo capitolo che spero di riuscire a pubblicare al più presto!
Un bacio a tutti e ancora tantissimi auguri dalla vostra...Gates.





-SynysterIsTheWay

















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Capitolo 27
*** 27.Mind, Bodies and Eyes. ***


27° Mind, Bodies and Eyes.















ALEX POV'S


-Pizza per tutti!- Urla Zacky, dopo che io stessa ho aperto la porta di casa.
Cosa ci fanno tutti qui? E' il secondo giorno che dico a me stessa di restare un pò da sola.
-Ragazzi...ma cosa ci fate voi qui?- Domando con la voce ancora impastata dal sonno.
Devo essermi addormentata ascoltando qualche vecchia registrazione.
-Siamo venuti a trovarti,ovvio! Sono quasi due giorni che non ci vediamo e già ci mancavi!- Ammette poi Matt, entrando in casa con Valary.
-Hey, ci sono anch'io! Come vedi, partirò dopo aver festeggiato Capodanno!- Mckenna mi travolge con una valanga di emozioni ed io la stringo forte.
In realtà, sapere che probabilmente fosse già partita senza neanche salutarmi, mi faceva uno strano effetto.
Saluto tutti per poi vedere Jimmy farmi l'occhiolino. Traducendo questo suo modo di esprimersi, capisco che non deve aver detto niente a nessuno.
Chiudo la porta di casa, per poi vedere i miei amici distendersi sui soliti divanetti in pelle mentre Valary mi accarezza una spalla per darmi ancora conforto. 
Mi è stata accanto per tutto questo tempo e adesso credo che la nostra amicizia stia diventando sempre più forte.
Brian mi si avvicina, ma io mi divincolo, cercando di non incrociare quei meravigliosi occhi che mi stanno scrutando con curiosità.
Faccio ancora un passo indietro, ritrovandomi poi dinanzi a Zacky che ha appena addentato una fetta di pizza.
-Mangia Al, abbiamo preso abbastanza pizze per tutti!- 
-Si Vee, ma se continuerai ad ingozzarti io credo che per noi non ce ne saranno più!- Ribatte poi Mckenna cominciando a prendere dei piatti puliti dalla credenza.
Abbozzo un sorriso, per poi sedermi accanto a Jimmy.
-Come ti senti Al?-
-Ho avuto giornate migliori...-
-Ho paura che se continui ad evitare Brian, potrebbe seriamente arrabbiarsi...-
-Si nota così tanto?-
-Non immagini quanto...basta vedere il modo in cui lui ci sta osservando.-
Avrei voluto ribattere, ma non lo faccio, vedendo Brian avvicinarsi poi a noi.
-Di cosa state parlando?- Domanda Gates, scrutando ancora con attenzione il mio volto e quello di James.
-Niente amico, stavamo solo chiacchierando.- Risponde Jimmy con semplicità mentre io stessa, non mi sento in vena di parlare.
-A me non sembra. Alex, sei preoccupata per qualcosa?- 
-Ma no Brian, Alex sta benissimo...stavamo solo parlando degli esami che dovremmo svolgere una volta tornati a scuola.- Mi aiuta Jimmy.
Brian questa volta non risponde, lanciandomi uno sguardo colmo di rancore.
Sospiro con agitazione, per poi vedere Mckenna porgermi una fetta di pizza.
Per quanto questa pizza possa sembrare così terribilmente appetitosa, rifiuto.
-Cosa? Dai Al, non ti ho mai vista rifiutare del cibo e la cosa mi sta preoccupando!- Sgrana gli occhi Mckenna, costringendomi a mangiare questa
solita fetta di pizza.
-Ti ringrazio Mck ma al momento non ho molta fame...- Ammetto con voce debole, come se qualcuno mi avesse lasciata morire sotto terra.
-Mck, guarda che se Alex non la vuole, non c'è alcun problema! Posso sempre mangiarla io!- 
-Giù le zampe dalla pizza di Alex, Zacky o giuro che ti pesto!- 
Zacky si arrende, correndo poi dagli amici che stanno appena stappando delle bottiglie di birra.
-Forza Alex, mangia!- Mi sussurra Jimmy, sempre più preoccupato.
-No...davvero, non mi va.- Rispondo io, vedendo poi tutti, fissarmi con sorpresa.
Anche io sono sorpresa di questa mia poca voglia di poter buttar giù qualcosa di buono e caldo...in realtà avrei proprio bisogno di mettere qualcosa
sotto i denti...ma non ne sono capace.
Ho un nodo allo stomaco che non sembra volersi sciogliere.
-Perchè non vuoi mangiare?- La voce possente e dura di Brian, mi fa sussultare.
Incrocio i suoi occhi, per poi vederlo scrutare ogni singola parte del mio stesso corpo. Spero solo che questo maglioncino riesca a coprire
alcuni lividi che mi ha provocato Aron l'altro giorno...
-Ne ho già parlato Brian. Non ho fame e non voglio mangiare.- Dico con durezza, vedendolo poi sbarrare gli occhi.
-Quì si mette male...- Sussurra Johnny a Matt, addentando la sua pizza.
Forse ho esagerato a rispondere a Brian in questo modo, ma sono stanca di ricevere sempre e solo domande dalle persone. A volte, preferirei
che gli altri mi capissero ad occhio.
-Ehm...allora...che ne dite di accendere la tv?- Domanda Valary cercando di smuovere la strana situazione che si è appena creata. 
Jimmy mi stringe la mano ed io mi sento decisamente meglio.
-Voi fate pure, io e Alex dobbiamo parlare...in privato.- Sbotta improvvisamente Brian, più infastidito che mai.
Egli mi prende la mano che poco fa veniva stretta da quella di Jimmy per poi portarmi al piano di sopra.
Non riesco a dimenarmi, sentendomi terribilmente debole.
Brian mi posiziona accanto al muro, imponendomi di restare immobile, dinanzi a lui.
Respiro con prepotenza vedendolo poi accendersi una sigaretta. E' nervoso...glielo si legge in quegli occhi immensi come il mare.
-Cos' hai Al? Parlamene ti prego.- 
Mi fa quasi tenerezza vederlo in questo stato...ma per il suo bene ed il mio, devo restare in slenzio.
-Alex...c'è qualcosa che devi dirmi?- 
Sembra furioso...o forse lo è?
Si Brian...devo dirti delle cose, ma ora come ora, non ci riesco. Fosse solo il problema del cibo o di mio padre...
Questa volta, Brian dà un pugno secco al muro, spaventandomi. 
Le sue nocche cominciano a sanguinare ed io caccio un urlo sentendomi quasi impazzire.
-Alex, cosa cazzo ti ho fatto? Perchè mi stai evitando?- Urla Gates, scuotendomi poi le spalle. 
Urlo al suo tocco sulla mia pelle. Comincio a tremare ed alcune lacrime scendono involontariamente dal mio viso.
-Al...ma...- Brian si spaventa, non riuscendo a capire cosa mi stia prendendo. La verità è che non riesco più a sopportare il tocco delle persone
sul mio corpo.
Non riesco più a farmi toccare da nessuno...neanche da mia madre.
All'improvviso però, dei rumori di alcuni passi cominciano a frastornarmi...
-Ragazzi, ma cosa sta accadendo qui?- Domanda Jimmy, vedendo poi la mano sanguinante di Brian e le mie lacrime cadere ininterrottamente.
Ho deciso...d'ora in poi, comprerò un contagocce...così da poter riporre tutte le mie lacrime lì ed assistere a quanti patimenti ho dovuto
sopportare per tutto questo tempo.
-Brian, ma cosa le hai fatto?- Continua Jimmy, abbracciandomi forte.
-Cazzo Jimmy, non l'ho neanche sfiorata!- Si giustifica il mio migliore amico, stringendo in un pugno la mano sanguinante.
Io continuo a piangere, sentendomi poi trasportare da Jimmy che mi porta nella mia camera da letto.
-Al, cosa ti prende?- Mi domanda anche Jimmy, portandomi sul letto e rimboccandomi le coperte.
Non rispondo, sentendo la testa diventare sempre più pesante. Non posso continuare così...
-Va bene Al, non importa. Mi racconterai quando ti sentirai meglio...adesso riposa.-
-Non voglio restare sola!-
Jimmy mi guarda con quegli occhioni azzurri come il cielo per poi rivolgermi un enorme sorriso che mi tranquillizza all'istante.
-Allora starò io con te.-
-Grazie...-
-Però prima, ne parlo con i ragazzi. Ci metto un attimo.-
-Cosa devi dirgli?- Mi allarmo non riuscendo più a rispondere alle mie stesse azioni.
-Non quello che pensi, tranquilla.-
Annuisco, per poi vedere James chiudersi la porta alle spalle.
Sento alcuni mormorii provenire dal corridoio, così mi alzo per poter urigliare. Sò che non è una cosa esemplare da fare, ma la curiosità a volte
mi divora.


"Dai Gates, non farla tragica adesso."
"Non farla tragica!? Perchè non posso restare io con lei stanotte?"
"Perchè non credo sia il caso. Al ha bisogno di riposare ed i tuoi modi violenti non  fanno altro che peggiorare la situazione..."
"E così io sarei violento? E va bene, fate che cazzo volete...scopatela anche se questo può consolarla."
"Avanti Brian, non puoi arrabiarti per questa stupidaggine..."
"Allora forse,sono io lo stupido."








Hanno litigato...e per colpa mia.
Corro velocemente verso il mio letto, per poi vedere Jimmy entrare di nuovo in camera scompigliandosi i capelli corvini.
-Hai sentito tutto, vero?- 
-Solo qualcosina...-
-Al...è tutto okay.-
-Ma avete litigato!-
-Non abbiamo litigato Al...abbiamo semplicemente discusso. Non fartene una colpa adesso.-
-Scusami...-
-Non hai di cosa scusarti Al.-
























BRIAN POV'S


Ma si, fanculo ad Alex, fanculo a Jimmy e fanculo a tutti.
-Brian, ma dove stai andando?- Mi domanda Mckenna con preoccupazione, ma io non le dò ascolto, sbattendo la porta di casa.
Dopo la discussione con Jimmy, decido di bere qualche goccio al "Johnny's". Ho bisogno d'alchool.
Arrivato al locale, mi siedo al solito posto dinanzi al bancone per poi ordinare delle bottiglie di "Heineken".
Dopo la terza bottiglia, sento di poter toccare il cielo con un dito o di poter avere un qualsiasi potere soprannaturale.
-Oh merda Gates, sei proprio messo male.- Sorride Jonathan, cercando un modo per togliermi di mano questa bottiglia.
-Lasciami in pace!- Borbotto con una voce nasale che mi fa schifo solo a sentirla. 
-Gates, tutto quest'alchool non farà che peggiorare la situazione. Se necessario, prendi una mazza da baseball e rompimi il locale
in mille pezzi...ma smettila di affogare nei tuoi rimpianti e nei tuoi dolori in questo modo.-
-Non ho niente, lo capisci? Ho avuto tutte le opportunità per tenere Alex dalla mia parte ma non ci sono riuscito.-
-Non ne vale la pena distruggersi per una ragazza amico. Sappiamo come sono fatte...-
-Ed è per colpa sua se ora mi sento così vuoto...come questa bottiglia e come lo sarà la mia vita senza di lei. Fanculo.-
Un altro sorso e con la mano, mi asciugo velocemente delle gocce che mi si sono incastonate tra le labbra.
-Sono sicuro che tutto si risolverà...-
All'improvviso però, la voce di Matt mi fa sobbalzare.
-Cazzo Brian, sei ubriaco fradicio!- Borbotta Shads entrando nel locale e prendendomi un braccio.
-Ma che cazzo vuoi tu? Lasciami solo.-
-Ci avrei giurato di ritrovarti qui...-
-Sono così prevedibile?-
-Avanti Brian...dobbiamo andare.-
-Dove? Da Alex?-
-Io credo che se Alex ti vedesse in questo stato, potrebbe seriamente arrabbiarsi.-
-Ma io sto benissimo!-
-Ed è per questo che stai barcollando come un'idiota.-
-Io ti amo Alex!-
-Cazzo Gates, non sono Alex!-
-Vieni quì, fatti dare un bel bacio!-
-Oh merda.-
Jonathan comincia a ridere ed io mi volto velocemente verso di lui.
-Che cazzo c'hai tu da ridere?- 
-Avanti amico, fatti aiutare.-
Poggio un braccio sulla spalla di Matt, per poi sentirmi trascinare via.
-Non voglio andare via! Jon, vienimi a prendere!- Urlo ormai in lontananza, vedendo Jonathan ridere come un vero e proprio idiota.
Dopo un bel tragitto, scorgo al di fuori del finestrino dell'auto, la mia casa.
-Riportami subito al "Johnny's". Cazzo Shads!- Urlo sentendomi la testa quasi scoppiare.
-Quand'è che la smetterai di distruggerti Gates?- 
Non rispondo, per poi vedere Matt scendere dall'auto ed aiutarmi ad entrare in casa.
Mi reggo al suo braccio, sentendo quasi il bisogno di frantumarmi sul terriccio freddo.
Shads bussa alla porta di casa mia per poi guardarmi con confusione.
Sto davvero facendo la pipì un vaso di terra cotta utilizzato da mia madre per piantare i suoi stupidi fiori?
-Gates, ma che cazzo fai?-

-Questi fiori hanno bisogno di un pò d'acqua!- Esclamo ridendo a crepapelle.
All'improvviso, la porta di casa si apre, rompendo in mille pezzi tutto ciò che ne restava dei miei falsi sorrisi.
-Dai Brian, entriamo.- Mi sussurra Matt ed io lo guardo chiudendomi la zip dei jeans. 
Inarco un sopracciglio e non posso far altro che provare odio per colui che ha appena aperto la porta di casa mia.
Shads mi fa entrare in casa ed io, ancora sotto l'effetto devastante dell'alchool, cado a terra sotto gli occhi dei miei migliori amici.
-Gates! Merda!- Esclama Jimmy, dopo aver chiuso la porta per potersi avvicinare a me.
Spintono via il mio migliore amico, per poi rialzarmi con l'aiuto di Zacky e Johnny.
Preso dal nervosismo, mi scaravento contro James che prova a parare ogni mio pugno, riuscendoci.
-Ma cazzo Brian, sei forse impazzito?- Mi urla contro Matt, tenendomi lontano da Jimmy.
-Vorrei proporre un brindisi...- Sbotto con nervosismo, tirando via dalle mani di Zacky,una bottiglia di birra.
Alzo la bottiglia di birra al cielo osservando con rabbia gli occhi di Rev che sono incentrati sui miei.
-Ai coglioni come me...e a Jimmy Sullivan...il mio ex migliore amico che ha avuto il coraggio di scoparsi la mia donna.- Sorrido, per poi
buttar giù la birra e vedere gli sguardi degli altri posarsi prima su Rev e poi su di me.
-Che cazzo stai dicendo Brian? Tutto questo è assurdo!- Continua Jimmy, cercando di giustificarsi.
-Assurdo? E pensare che siamo cresciuti insieme. Come hai potuto innamorarti di lei e scopartela!?- Urlo fuori di testa, scagliando la bottiglia di birra contro
il parquet.
-Brian, sei ubriaco...Jimmy non ha fatto niente.- Prova a dire Zacky ma lo zittisco subito, guardandolo con uno sguardo che io stesso reputo
terrificante.
-Chissà cosa cazzo avete fatto in quella camera...non oso neanche pensarci...- Sussurro infine, per poi scaraventarmi ancora contro Jimmy riuscendolo
a colpire questa volta in pieno viso.
Rev si ribella ed insieme cominciamo a rotolare sul pavimento, picchiandoci come non abbiamo mai avuto il coraggio di fare. Matt e gli altri provano a fermarci
ma anche loro, si beccano un pugno in faccia ognuno per averci anche solo provato.
Pieno d'odio dentro di me, prendo il colletto della maglia di James ed insieme ci guardiamo fissi negli occhi. Cosa diavolo stiamo facendo...
Respiro a fondo, non riuscendo più a colpirlo...
Jimmy indietreggia, urlando come impazzito.
-Vaffanculo Gates!- 
E la porta di casa, si chiuse ancora una volta...






























Mi sveglio improvvisamente, alzandomi con velocità dal letto e scendendo le scale con determinazione.
Arrivato nel salotto di casa, sorrido nel vedere i miei amici addormentati sui divani e Jimmy a terra.
Ma non se ne era andato definitivamente? 
Seguendo il mio istinto, decido di sedermici accanto, per poi dargli una gomitata sul fianco. Egli si sveglia, scuotendo la testa
e massaggiandosi il collo.
Deve aver bevuto anche lui dopo la nostra discussione.
Dovrei fargli le mie scuse, ma non ne sono capace. E' stato quasi un incubo per me arrivare al punto di picchiare il mio migliore amico...
Mi torturo le mani, non riuscendo a scandire neanche una parola e portando il mio sguardo verso il vuoto dinanzi a me.
-Cazzo si, ti voglio bene anch'io Gates!- Jimmy mi abbraccia con velocità ed io mi sento alquanto scosso.
Sapevo che sarebbe tornato tutto come prima.
Dò delle pacche sulla spalla al mio amico continuandolo ad abbracciare.
-Che coglione.- Borbotto a me stesso,sentendo poi James sorridere.
-Lo sai che amo quando lo dici!- 
Io e Jimmy sciogliamo l'abbraccio per poi ridere come due cretini. 
Le cose tra di noi, non cambieranno mai ed ora ne ho la completa certezza.
-Non eri andato via?- 
-Sono tornato sui miei passi.-

-E' che...vederti così protettivo nei confronti di Alex ha scatenato in me i peggiori dubbi.-
-Sai che le voglio bene. E' come una sorella per me...dopotutto... siamo cresciuti tutti insieme.-
-Ed io che pensavo ci fosse qualcosa tra di voi...-
-Diciamo che l'alchool ti ha dato alla testa...come sempre.-
-E' strano ma...ho come la sensazione che le sia accaduto qualcosa. Qualcosa che però, non vuole dirmi...forse sono solo io a preoccuparmi
troppo...-

-Si...puor darsi.-
-E' più forte di me...ho come la sensazione che le sia accaduto qualcosa di terribile e non mi spiego neanche io come posso pensare tutto
questo. Poi, vederla rabbrividire in quel modo e vederla così spenta mi ha fatto pensare che le avessi fatto qualcosa.-

-Ma no, sono sicuro che tu non centri niente...-
-Vorrei crederlo ma mi riesce difficile. Ormai, io e Al non facciamo altro che litigare e far pace di continuo...-
Jimmy deglutisce, restando pietrificato accanto a me. 
-Ci siamo fatti del male a vicenda,ma adesso non capisco cos'ho sbagliato e dove ho sbagliato. Non volevo farla piangere...ma...la verità
è che vederla spaventarsi in quel modo anche solo al mio tocco...mi ha scosso.-

-Okay, basta Brian, ti prego...- Ribatte Rev, alzandosi di scatto dal pavimento e tenendosi la testa tra le mani.
Cosa mi sta nascondendo il mio migliore amico?
-Mi dispiace per Alex ma...forse sarà un bene che tu venga a sapere che...-
Jimmy respira a fondo, portando il suo sguardo contro il pavimento senza riuscire a sostenere il mio.
-Rev, cosa devo sapere?- Mi alzo anch'io dal pavimento, per poi vedere Jimmy deglutire un' ultima volta.
-Il papà di Alex è stato qui...-
Credevo di aver sentito male, invece, Jimmy ha pronunciato proprio queste esatte parole. 
Divento un pezzo di ghiaccio, sbarrando gli occhi.
-Gates, volevo dirtelo prima ma Alex mi ha pregato di non dirti niente...lei aveva paura che tu potessi commettere qualche sciocchezza.-
Mi passo una mano tra i capelli con rabbia per poi serrare la mascella. 
-Quel figlio di puttana è stato qui!? Qui dove?- Sussurro quasi, non riuscendo neanche a scandire bene le parole.
-A casa di...Alex.-
Una fitta allo stomaco, mi rende terribilmente fragile. Mi sento letteralmente frastornato.
-E' riuscito a sorprendere Alex e stava anche per violentarla...-
Ecco perchè Alex si comportava in quel modo...non ero io che la spaventavo ma un qualsiasi contatto fisico.
-...Ma per fortuna, sono arrivato in tempo.- 
Un sospiro di sollievo riesce a tranquillizzarmi,ma di poco. 
Scosso dalle parole di Jimmy, corro in camera per poter indossare un jeans, una maglietta ed il giubbino. 
Indossato il tutto ed esco di casa sentendo Jimmy chiamare più volte il mio nome. Non gli dò ascolto e velocemente salgo sulla moto sapendo
che sarà più facile raggiungere la casa della mia bimba.
Mentre guido più veloce della luce, riesco a sentire l'odio pulsarmi dentro.
Arrivato dinanzi alla porta di casa, suono più volte al campanello ma nessuno mi apre.
-Alex!- Urlo, bussando ancora una volta alla porta ma sembra che in casa non ci sia nessuno. 
Con velocità, torno alla mia moto, salendovi sopra ma qualcosa attira la mia attenzione. Sposto il mio sguardo contro il balcone di Alex, vedendola
salirvi sul bordo.
-Alex...- Sussurro questa volta, vedendola chiudere gli occhi e lasciar cadere delle lacrime dal suo viso. No, non può farlo...
Spaventato, scendo dalla moto e  ritorno alla porta nella speranza di riuscirla a buttar giù. 
Sbatto più volte la spalla contro la porta ma nulla, essa non sembra aprirsi. 
Deciso e con il cuore in gola questa volta, dò un calcio alla porta dell'abitazione che sbatte velocemente contro il muro più vicino.
Aperta la porta senza rischiare di romperla, corro sulle scale di casa, urlando continuamente il nome della mia bimba.
Non può esser così stupida da voler porre fine alla sua vita. Io ho ancora bisogno di lei.
Correndo a più non posso, riesco finalmente a raggiungere la porta della sua camera che è completamente aperta. 
Vi entro per poi raggiungere il balcone.
La sento ancora piangere. Credo che in quelle lacrime amare, ci siano tutte le parole che lei stessa non è mai riuscita a dire.
Alex non sembra notare la mia presenza qui e vedendola quasi lanciarsi giù, la raggiungo.
Le prendo i fianchi, vedendola poi scalciare ed urlarmi contro tutte le parolacce dell'Universo.
-Lasciami andare!- Mi urla contro ma io la tengo ancora tra le mie braccia, sentendo poi alcune lacrime scivolare dal suo viso e cadere sulla mia mano.
-Cosa cazzo credi di fare?- Le urlo contro anche io, vedendola poi mantenersi al bordo del balcone nella speranza che io possa lasciarla.
-Lasciami stare Brian...io...io voglio morire.- Mi dice continuandosi a stringere al bordo del balcone ma io le tengo il corpo cercando di allontanarla
da lì.
-Alex, vieni via da qui, cazzo!- Riesco a distaccarla dal bordo per poi vederla ancora agitarsi tra le mie braccia e piangere come una bambina.
-Non toccarmi cazzo! Lasciami morire...- Sussurra quasi l'ultima frase ed io la porto sul suo stesso letto dove comincia a piangere a dirotto.
Tremante, provo a toccarle il volto e a liberarlo da una ciocca di capelli ribelle, ma lei stessa mi dà uno schiaffo sulla mano provando ancora a scappar via.
-Ti prego Brian, non ce la faccio più...- Mi supplica buttandosi a terra, distrutta.
Il mio cuore non può di certo sopportare tutto questo.
Continuo a sentirla pronunciare le solite parole...è inutile, vuole porre fine alla sua vita.
Mi inginocchio dinanzi a lei, vedendola poi portare una mano sui suoi stessi occhi in segno di disperazione.
-Non ha senso per me vivere...non ho un motivo valido per farlo.-
-Alex...io...ho ancora un bisogno esasperato di te!- 
Non posso credere di averlo detto...
Al mi guarda negli occhi ed io la riprendo tra le braccia, posizionandola ancora una volta sul suo stesso letto.
Il suo corpo fragile, ricade tra le mie mani...è così piccolo da riuscirne a toccare le ossa.
-Brian mio...padre...io non volevo...-
-Non ha importanza adesso.-
I suoi occhi parlano di rottura. Lei è rotta dentro. 
-Alex, non devi dire più quelle cose.-
-Cosa? Che voglio morire?-
-Se necessario, sbatti le porte, butta a terra tutto ciò che ti circonda ma non desiderare la morte. Non servirebbe comunque a niente.-
-Ma mi vedi Brian? Ho una vita di merda e ogni volta che provo a credere in qualcosa di buono, finisco sempre per cadere e frantumarmi.-
-Cadrai ancora e ti frantumerai altre cento volte se necessario ma...devi accettarlo. Sei un'essere umano Alex! Perdonati.-
-Oggi ho detto un'altra bugia...a mia madre. Le ho detto che ho fatto colazione e che in questi giorni, ho mangiato più del solito mentre lei
era al lavoro...ma lei in qualche modo, ha capito tutto. Le è bastato notare le mie occhiaie ed il mio corpo che ha subìto una trasformazione abbastanza notevole.-
Alex mentre parla, non fa altro che asciugarsi le lacrime che continuano a scorrerle dal viso ormai ripulito da tutto quel trucco inutile.
E' come se... tutto quel trucco fosse una vera e propria maschera per lei...è difficile notare il suo bel visino lineare con tutti quei cosmetici ormai andati
a male. 
Può sembrare una cazzata parlare di queste cose, ma Alex è sempre riuscita ad emanare con un solo sguardo, tutto ciò che ha sempre avuto dentro.

-Poi c'è Liam...beh, lui mi riempie di complimenti e solo per un momento mi sento davvero apprezzata da qualcuno. Stavo passando un periodo tranquillo
e poi...e poi torna Aron...-

-Quell'uomo non merita tutta questa libertà Al...-
-Eppure, è riuscito a ritrovarmi.-
-Ma non oserà mai più avvicinarsi a te bimba...e se lo farà, ci sarà un motivo in più per conservargli una bella tomba.-
-Non concluderesti comunque nulla con la violenza Brian...lo sai.-
Ed eccoli lì...quei lividi che pensava di nascondermi. Posso vederli cicatrizzarsi sulla sua pelle mentre prova inutilmente a coprirli.
Senza dire neanche una parola, provo a toccarle il collo ricoperto da piccoli ematomi. 
Al rabbrividisce anche questa volta ma stranamente, si lascia accarezzare.
Scosso dalla situazione, poso le mie labbra su questi ematomi che non aspettano altro che un pò di cure.
Bacio con  dolcezza questi brutti lividi, sentendo poi il respiro di Alex diventare sempre più pesante. 
-Sai cosa? Vorrei proprio mangiare uno di quei meravigliosi hot dog che preparano al forno accanto al negozio di tatuaggi...- Le sussurro, mentre continuo
a baciarle il collo.
-Io non credo sia il momento Brian...non ho poi così tanta fame.-
-A questo si rimedia.-






























-Avanti Al, mangia.- Le dico addentando il mio panino.
Alex si guarda intorno, scrutando ancora il suo hot dog nel vassoio in plastica.
-Brian...non mi và, davvero.-
-Bene, allora non mangio neanche io.- Rispondo con semplicità, buttando il panino addentato per metà sul mio vassoio.
-Ma...non puoi fare così...-
-E perchè no?-
-Perchè se io ho deciso di non mangiare non vuol dire di certo che non dovresti farlo anche tu...e se proprio vuoi saperlo, dopo credo di ritornare subito
a casa.-
-Al, hai bisogno di uscire un pò dal guscio ed io farò di tutto pur di aiutarti.-
-Ma io sto bene...-
-Credi davvero che io ti creda?-
-Perchè non dovresti? Voglio dire...tu ti fidi di me, vero?-
-Diciamo che preferisco fidarmi dei tuoi occhi.- Le sorrido ed in qualche modo, riesco a far sorridere anche lei.
Immergo i miei occhi nei suoi, per poi vederla quasi imbarazzarsi.
-E poi...pensa a tutte quelle persone che non possono neanche permettersi di mangiare quel panino! Stai sprecando del cibo...-
-Okay, sei riuscito a farmi sentire in colpa.-
In un attimo, Alex addenta l'hot dog e quintali di ketchup e maionese cospargono le sue labbra rosee.
Comincio a ridere mentre lei stessa mi guarda con aria interrogativa.
-Perchè ridi? Non mi sembra stia accadendo qualcosa di divertente qui...- Borbotta Al, guardandosi intorno, questa volta però con 
il panino tra le mani.
-Dovresti guardarti allora!- Continuo a ghignare, vedendola poi tirare fuori dalla borsetta uno specchietto.
-Oddio! Mi sono tutta sporcata con le salse!- Urla quasi la ragazza, prendendo anche dei fazzoletti dalle tasche dei jeans.
-Se vuoi, posso aiutarti io...- Ribatto sfoggiando uno dei miei soliti sorrisini colmi di malizia.
-Non preoccuparti Synyster Gates sono-un-puttaniere-donnaiolo-e-mi-sento-figo,ma posso farcela benissimo anche da sola.-
-Come vuoi ma ricordati che la proposta è ancora valida.- 
E ancora una volta, riesco a farla sorridere.
























LA SERA...







Usciti dal pub, entrambi decidiamo di fare un giro per le strade di Huntington Beach.
E' così strano vedere coppiette ovunque che continuano a tenersi per mano mentre io ed Alex a malapena riusciamo a guardarci
negli occhi.
Io e Al camminiamo di fianco ed io ogni tanto, sposto il mio stesso sguardo verso di lei, guardandola osservare le luci natalizie che sono
ancora nei paraggi.
-Allora...come procedono le cose con...il coglione?- 
-Procedono direi...anche se non ci vediamo spesso.-
-E lui ti manca?-
-Si...mi manca spesso...-
Ho visto per un attimo i suoi occhi e credo di poter morire da un momento all'altro. C'è la figura di Liam dentro  questi stupendi occhioni
grigi.
-E tu Brian? Cosa mi dici della ragazza? Sei riuscito a dichiararti?-
-Non sono stato la sua scelta. Ma come biasimarla, neanche io mi sceglierei quindi suppongo che vada bene così.-
-Cosa sentono le mie orecchie? Synyster Gates che si sottovaluta? Dov'è finita la tua autostima?-
-Credo che lei abbia portato via tutto ciò che restava di me.-

-Ma allora perchè continui con la tua vita da donnaiolo? Se la ami davvero, dovresti smetterla di andare a letto con altre ragazze.-
-Io penso che le cose che non ti uccidono prima o poi ti facciano diventare più stronzo e più figlio di puttana.-
-Quindi è in seguito ad alcuni atteggiamenti della ragazza che tu sei così...puttaniere? E cos'è questa storia della scelta?-
-Ma cos'è, un interrogatorio?-
-Ah beh, scusami se sto cercando di capirti...-
-Prima riuscivi a capirmi anche ad occhi chiusi.-
-Ma...-
-Comunque sia, lei si è fidanzata...ed io mi sono sentito come investito da un furgone in corsa.-
-Mi dispiace...-
"Non dirlo Al...a te non dispiace. C'eri tu alla guida di quel furgone e neanche te ne sei resa conto."
Avrei voluto urlarglielo.
In qualche modo, sto cercando di distrarmi ma la cosa non aiuta perchè mi sento morir dentro ancor di più.
Provo a spostare lo sguardo verso le altre persone ma nessuna mi sembra esser più interessante della mia bimba.
-T...tu...riusciresti a leggermi dentro?- Mi chiede Al improvvisamente, mentre continuiamo a camminare. 
Di scatto, mi fermo. I miei piedi non vogliono spingersi oltre ma lei si posiziona proprio dinanzi al mio viso.
-Le riconosco facilmente le ragazze come te Al. Prima ridi fino alle lacrime e poi ti ritrovi a piangerti addosso come se non ci fosse
un domani. Prima chiacchieri animatamente con qualcuno e dopo fissi il vuoto dinanzi a te. Tutti stanno dietro ai tuoi giochetti, credendo
che tu stia davvero bene ma in realtà, hai solo bisogno che qualcuno ti presti delle parti spezzate. Ma sai qual è la cosa più bella di te?
Quando ridi con le lacrime agli occhi ed invece vorresti piangere. In quel momento, i tuoi occhi colmi di lacrime,sono in tempesta. In quel momento,
io stesso non riesco a leggerti dentro. In quel momento, potrei pagare oro, desiderando che alla mia morte...io possa avere questo spettacolo dinanzi
agli occhi fino alla fine dei tempi.- 

Al resta a bocca aperta, sorridendo e rovinando quelle scarpe che continuano ad adagiarsi contro la strada.
Quando fa così...l'imbarazzo prende il sopravvento sulle sue stesse emozioni. Riesco a vederle queste scarpe ormai consumate mentre le lascia dondolare
sul terreno.
La mia migliore amica si morde le labbra, per poi mostrarmi i suoi occhi, più belli che mai.
-Questo è...è il pensiero più bello che potessero mai dedicarmi, Brian.-
"E' il momento...puoi farla tua in un secondo se vuoi."
Quasi avevo dimenticato cosa significasse avere una coscienza...
"Liam non c'è e lei sembra esser confusa...dichiarati."
Prendo un sospiro, dandomi coraggio.
Le mie mani cominciano a sudare nonostante il freddo pungente ed i miei occhi non riescono a sostenere lo sguardo della ragazza che ho di fronte.
Le persone passano in comitiva accanto a noi, come se neanche esistessimo. Il tempo sembra essersi fermato ed io sento di potercela fare.
"Questa volta, dille che la ami...dille che la ragazza di cui tanto le parli, è lei stessa."
-Alex...io...-
-Uh, guarda lì!-
Alcuni fuoci d'artificio, riempiono il cielo stellato, dando vita ad uno spettacolo sensazionale.
Mi volto verso Alex vedendola poi osservare i fuochi d'artificio mentre si riflettono nei suoi stessi occhi.
-Sono bellissimi...- Sospira la mia bimba ma io non riesco a guardare il cielo.
Sono così belli questi fuochi d'artificio riflessi nei suoi occhi che mi riesce difficile distrarmi. 
Mi mordo per un attimo le labbra, ricordando a me stesso che ho perso ancora una volta una buon'occasione per dichiararmi.
Finiti gli spari, Alex mi prende la mano, portandomi poi tra una folla di persone. Un suono di chitarra, riesce a scuotermi.
Superata la folla, io e la mia migliore amica, ci imbattiamo in uno di quei soliti artisti di strada. E' davvero bravissimo ed ha davvero
un buon senso del ritmo.
Alex lo guarda con riconoscenza ed io decido di dargli una mancia gettando dei soldi nella custodia della sua stessa chitarra.
-Chi vuole provare?- Domanda improvvisamente il "chitarrista" ed Alex fa velocemente il mio nome.
Mi oppongo per un pò, ma dopo qualche minuto, la folla comincia ad urlare il mio nome al cielo. Per non parlare poi degli occhioni da cucciola
che continua a mostrarmi la ragazza che sta continuando ad incoraggiarmi.
Deciso, prendo la chitarra tra le mani cominciando a far divertire gli spettatori. In un attimo, le mance aumentano ed Alex comincia a canticchiare il
testo di "Unholy confessions" riuscendo a coinvolgere la folla in delirio.
E' mezzanotte, altri spari riempiono l'atmosfera ed altri artisti di strada si avvicinano a noi, creando la melodia perfetta.
Senza rendermene conto, mi ritrovo accanto Mckenna, Jimmy, Zacky, Matt,Val e Johnny.
Canticchiamo tutti insieme mentre io stesso continuo con la chitarra dell'uomo che sta battendo le mani con soddisfazione.
Cosa ci fanno tutti qui? Questa si che è una gran bella sorpresa.
Gli spari in cielo continuano a dare spettacolo, ricordandomi dopo un pò che è passata la mezzanotte e che oggi è la vigilia di Capodanno.
Ero così preso da me stesso e dalla mia Al che mi ero completamente dimenticato del resto del mondo intero.
Dopo aver dato spettacolo tra le strade di Huntington Beach, l'uomo mi ringrazia di cuore per esser riuscito a fargli guardagnare qualcosina in più.
Ed io l'ho capito subito...l'ho capito da quei vestiti sporchi, andati a male come il suo volto, che ne aveva bisogno...aveva bisogno di soldi.
La folla applaude per poi continuare la passeggiata mentre tutti noi ci abbracciamo per darci gli auguri per un anno migliore.
Peccato che Alex, dopo aver fatto gli auguri a tutti, sia dovuta correre tra le braccia di Liam.







































NOTE DELL'AUTRICE.

Salve a tutti lettori! Ed eccomi qui con un nuovo capitolo
più lungo del solito! Beh, che dirvi...spero che il capitolo vi sia piaciuto dato che 
sono stata travolta da mille emozioni quando l'ho scritto.
In qualche modo, la storia di Alex e Brian riesce a farmi sognare e spero che la cosa stia "aiutando" anche voi.
Nulla...ho voluto scrivere qualcosa sulla vigilia di Capodanno dato che tra un pò siamo in tema...e anche per augurare
un  buon anno nuovo a tutti voi. Se ci riesco magari a Capodanno potrei aggiornare e farvi gli auguri quì. 
Nel caso non dovessi riuscirci...BUON 2014 A TUTTI! <3
Poi, parlando sempre della storia, vi annuncio che ormai siamo quasi giunti al termine...voglio dire, mancano davvero pochissimi capitoli
ma come sapete, i ringraziamenti veri e propri li farò all'ultimo capitolo.
La storia è incentrata su fatti che ovviamente sono tutti frutti della mia pura immaginazione e per chi me lo ha chiesto...posso dirvi
che ho dovuto far lavorare molto la mia fantasia.
Poi, capirete.
Bene...io allora vi lascio con un bacio enorme e fatemi come sempre sapere cosa ne pensate della storia! Aspetto le vostre recensioni.

P.S Scusatemi sempre per i soliti errorini grammaticali ecc...ma a volte non ho tempo per ricontrollare ciò che scrivo.
Tuttavia, quando la storia sarà conclusa, la rivedrò tutta e aggiusterò ogni errore.
Grazie a tutti come sempre e al prossimo capitolo!



-SynysterIsTheWay.

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Capitolo 28
*** 28. Over again. ***


28° Over again.
















-Vediamo un pò...signorina Fallen, cosa ne dice di partecipare al lavoro di "cucina creativa" con Haner?- Il professor Digby
non avrebbe potuto scegliere coppia migliore.
I due giovani sono ormai tornati a scuola dopo le vacanze natalizie e sono pronti per concentrarsi sugli esami.
-A dir la verità prof, mi rompo il cazzo di svolgere questo stupido compito. E' patetico.- Risponde Brian a tono, beccandosi poi
una gomitata da Alex.
-Haner, è pregato di togliere i piedi dal banco e di sedersi con compostezza ed educazione.- Ribatte invece il professor Digby, cominciando
ad aprire il registro di classe.
-Fanculo.- 
-Ho sentito bene Haner? Ti ricordo che dovrai fare molta strada per prendere il tanto atteso diploma. Con il tuo rendimento scolastico, sarà difficilissimo
portarti anche solo agli esami.-
-Io non capisco cosa cazzo ci trovi lei di bello in un corso di cucina creativa. Sono robe per poppanti,andiamo!- 
-Non lo ascolti professor Digby, va benissimo così.-
Brian lancia un'occhiataccia ad Alex ma poi decide di darle ascolto. 
-Bene...allora, voi preparerete una "Cheesecake" al cioccolato. Adesso dividerò anche gli altri in coppie che si occuperanno dei primi
e dei secondi.-












Usciti dall'aula, Brian ed Alex cominciano a chiacchierare animatamente nel corridoio scolastico, sotto gli occhi di tutti.
-Allora, come ci organizziamo per oggi pomeriggio?- Domanda Brian, terribilmente felice di passare un pomeriggio in compagnia della sua amata.
-Puoi venire da me, se vuoi. Mamma lavora fino a tardi.- 
-Perfetto allora...per le quattro in punto sarò da te.-
Brian sta per andarsene ma viene fermato ben presto da Alex.
-Brian...-
-Si?-
-Ehm no...niente.- Sospira Al, per poi vedere Brian sorriderle e salutarla con un cenno di mano.
Arrivata a casa, Al si butta sul letto cominciando ad affogare come sempre nel suo stesso cuscino, tutta la sua disperazione.
Ha finto. E' tutta la mattina che finge.
Ricorda ancora le parole che le ha sussurrato Liam quel giorno prima della vigilia di Capodanno. E Piange...piange disperatamente.
Inoltre, qualche giorno fa, le è arrivata notizia che suo "padre" è stato finalmente arrestato mentre stava importunando una quindicenne.
Brian questo lo sapeva...ma ci sono altre cose, di cui Al deve assolutamente parlargli.
E' stata una fifona oggi...avrebbe potuto dirgli tutto ciò che sta nascondendo in questi giorni,ma non ce l'ha fatta.
Valary sà già tutto e le ha promesso di non dire niente per evitare che ci siano problemi anche con gli altri.
Era da un pò che aveva ricominciato a mangiare, ma adesso, l'appetito se ne era andato via ancora una volta.
Sentendo il campanello di casa suonare con vivacità, Alex corre giù ad aprire la porta a Brian che è già arrivato. Sono già le quattro e lei deve 
essersi addormentata con le lacrime sul viso per due belle orette abbondanti.
-Sembri uno zombie, bimba.- Ride Brian, entrando velocemente in casa.
-Grazie per avermelo ricordato.- Alex chiude la porta di casa, per poi salutare Brian con un bacio sulla guancia.
-Bene bimba, prima di metterci al lavoro però, devo darti una grande notizia.-
-Brian, non farmi spaventare...cos'è successo?-
-Non c'è niente di brutto in ciò che devo dirti...anzi!-
-Allora che aspetti? Dimmelo!- Al sorride, mentre prepara velocemente due tazze di cioccolata calda.
-Stasera gli "Avenged Sevenfold" si esibiranno in piazza...ed indovina? Se riusciamo ad interessare un critico discografico, potremo incidere un nuovo
album e avere finalmente una fantastica casa discografica!- 

-Ma è una notizia stupenda!- Urla Alex piena di gioia mentre si lancia addosso al suo migliore amico. Entrambi si stringono forte.
-Ci sarai stasera...vero?- 
-Conto di esserci.-

Brian le sorride ed insieme cominciano a bere la cioccolata calda.
Dopo qualche minuto di completo relax, i due cominciano a preparare la cheesecake al cioccolato.
-Perfetto, adesso non ci resta che metterla in forno!- 
-Cazzo Al, sono un cuoco nato e non lo sapevo!- 
Alex rotea gli occhi al cielo, per poi mettere il dolce nel forno aspettando che sia pronto. 
-Guarda quì...è rimasto tutto questo cioccolato...- Osserva Al, prendendo una ciotola ancora colma di cioccolato abbastanza liquido.
-Oh aspetta Al...potremo usarlo in questo modo...- Brian prende con la mano del cioccolato per poi buttarlo sul corpo della sua migliore amica.
Alex caccia un urlo sentendo il cioccolato bollente continuare a sciogliersi sulla sua stessa pelle.
Brian scoppia a ridere, ma ben presto, Alex rincorre il ragazzo per tutta la casa senza riuscire però a buttargli il resto della cioccolata rimasta
nella ciotola.
-E dai Al, stavo scherzando!- Prova a dire Brian, che viene ben presto colpito da un bel pò di cioccolato.
-Anche io sto scherzando...vedi?- Sorride Al soddisfatta, mentre osserva poi il pavimento tutto sporco di cioccolata.
-Preparati a correre allora.- Avvisa Brian ed Al, spaventata, prova a correre via ma sta per scivolare sempre per colpa della solita cioccolata liquida
spalmata sul pavimento.
Brian riesce a prenderla appena in tempo, ma entrambi perdono l'equilibrio, cadendo a terra.
Delle risate, riempiono la casa completamente vuota.
-Sei davvero pessima! Stavi scivolando!-
-Sono scivolata direi! E tu con me.
Brian comincia a fissare Alex, vedendo poi del cioccolato essersi spalmato proprio sul suo piccolo nasino.
-Hai...hai del cioccolato sul naso...-
-Davvero? Qui?-
-No...qui...- Sussurra quasi Brian, togliendo con il dito il cioccolato per poi scrutare i sorrisi di Alex a dir poco eccezionali.
-Tu...hai del cioccolato sulle labbra Sy...- Le parole di Alex, sono state appena interrotte dalle labbra di Brian che con velocità si sono posizionate
su quelle della ragazza.
Alex resta con gli occhi sbarrati mentre si lascia baciare da colui che sarebbe il suo migliore amico. 
Uno schiaffo, ben preciso, colpisce la guancia di Brian facendolo allontanare.
-Ma che cazzo...-
-Non sono una delle tue puttane. Non voglio più ripetertelo.-
-Come puoi pensare che io lo abbia fatto per un secondo fine? Alex, cazzo svegliati!-
-Non dirmi quello che devo fare!-
-Era solo un bacio, non mi sembra una cosa così tragica.-
-Per me lo è invece!-
-Perchè? Hai paura di tradire il tuo fidanzatino?-
-Io e Liam abbiamo intenzione di vivere una relazione seria Brian...-
-Avevo voglia di baciarti e l'ho fatto. Fine della storia.-
-Fine!? Brian, sei il mio migliore amico, non il mio ragazzo!-
-Credi che abbia scelto io di...-
Le parole di Brian, vengono ben presto interrotte dal suono assordante del suo stesso cellulare.
-Pronto? Si Johnny, si...arrivo.-
-Devi...-
-...Andare. Ho le prove.-
-Brian, io devo parlarti...-
-Ne riparleremo stasera...okay? A dopo.- Brian prova a dare un bacio sulla guancia ad Al ma il volto della ragazza si sposta.
-No Brian, c'è qualcos'altro che devo dirti...-
-Ne parleremo stasera, promesso.-
Brian sospira quasi affranto, uscendo dalla casa della sua bimba.
Alex resta immobile, sentendo uno strano vuoto dentro di sè. Questa volta non avrebbe pianto...no, non lo avrebbe fatto.
Sentendosi strana, Al torna in cucina sentendo poi una strana puzza di fumo provenire dal forno. 
Il dolce è completamente rovinato e bruciato...come il suo cuore, in questo preciso istante.
































BRIAN POV'S

Non sono riuscito a dormire tutta la notte. Ieri sera, dopo le prove, io e la band ci siamo esibiti ed abbiamo ottenuto
il contratto discografico tanto atteso. Oggi andremo a registrare alcune canzoni ed il produttore discografico è rimasto così
affascinato da "I won't see you tonight" da costringerci a sceglierla come primo singolo.
Ovviamente, abbiamo tutti accettato senza esitazioni e la cosa è stata più che emozionante. Alex è arrivata tardi, dopo che avevamo suonato 
"I won't see you tonight" e "Chapter Four".
E' stato bellissimo averla al mio fianco quando siamo riusciti ad ottenere le congratulazioni dal discografico...lei era anche più emozionata di noi
e mi ha dato una forza colossale. Per fortuna, ha voluto dimenticare l'accaduto del bacio.
Il mio autocontrollo ieri, è andato definitivamente a farsi fottere. Perchè non capisce che per me lei non è come tutte le altre?
Oltre questo, c'è qualcosa che non và in lei. Ha ricominciato a non mangiare da quello che ho potuto vedere ieri dato che dopo la mitica serata siamo andati tutti
a festeggiare al solito pub. 
Alex era terribilmente triste e malinconica e questa volta neanche le mie parole sono riuscite a farle mettere
qualcosa sotto i denti. Voleva parlarmi, voleva dirmi qualcosa ma io non le ho dato l'opportunità di farlo.
Ero così emozionato per tutto ciò che era accaduto che mi sono anche lasciato prendere troppo dalle birre... come sempre d'altronde.
Chissà cosa voleva dirmi...
-Brian, è tardi e devi andare a scuola!- Urla mia madre bussando alla porta della mia camera.
Mi alzo velocemente dal letto, per poi leggere un messaggio che mi è appena arrivato sul cellulare: 



"La cheescake l'ho preparata io stamattina presto.L'altra si era bruciata."







"Ricordami di ringraziarti Al."







"Lo farò. A tra poco Syn, xoxo"










Sorrido, vestendomi velocemente e scendendo giù in cucina.
Mio padre mi saluta con euforia, contento anche lui per la bella notizia e dopo aver addentato un cornetto, esco di casa per dirigermi
verso l'"High school".
Arrivato dinanzi all'istituto scolastico, scendo dall'auto per poi esser travolto dai miei amici che mi stavano aspettando.
-Sono sicuro che oggi il professor Digby mi metterà una bella "F"!- Esclama Zacky, demoralizzato.
-Non ci voleva tanto per capirlo Vee! Mangiavi tutto ciò che cucinavo, così siamo rimasti senza niente!- Ribatte Matt che doveva svolgere
il lavoro di cucina creativa con Zacky.
Tutti cominciamo a ridere ed io corro a salutare Alex che è in compagnia di Liam. Questa volta, devo ingoiare il mio orgoglio.
-Vengo subito.- Dico ai miei amici che continuano a chiacchierare animatamente nei corridoi.
Ho bisogno di parlarle e questa volta, vederla con Liam, non mi intimorirà. Posso farlo fuori quando voglio.
-Alex!- La saluto stampandole un bacio sulla guancia per poi vedere Liam prenderle i fianchi e spalmarle la schiena contro il suo torace, stringendola a sè.
-Ehm...ciao Brian...- Mi risponde lei, con un pò d'imbarazzo.
Liam non risponde, limitandosi a fissarmi con odio. 
-Al, c'è qualcosa che devi dirmi? Ieri non ti ho dato più l'opportunità di parlare e mi ero dimenticato che dovevi dirmi
qualcosa d'importante.-

-Ehm si...ma...Brian, non credo questo sia il momento...-
-Perchè no?-
-Avanti Gates, non rompere il cazzo e vattene.- Sputa Liam, più acido che mai.
-Pensavo che il gatto ti avesse mangiato la lingua Liam.-
-Ancora no ma...-
-Okay ragazzi basta adesso...Brian, ci vediamo dopo se vuoi.- 
-Ma perchè amore ancora non glielo hai detto?- Ribatte Liam, facendomi incuriosire.
-Detto cosa?- Rispondo preoccupandomi sulla risposta che sta per darmi Al.
-Dimenticala Brian. Io e Alex partiremo per la Francia dopo aver preso il diploma. Lì ho un lavoro fisso e dato che io e lei abbiamo intenzione ben 
presto di sposarci e mettere sù famiglia, abbiamo deciso di partire insieme...Oh...non dirmi che ancora non te lo ha detto?- 
Sbarro gli occhi, pensando che questo sia solo uno stupido scherzo.

-E' vero quello che dice?- Sbotto con serietà e durezza contro Alex, vedendola poi mordersi le labbra ed abbassare lo sguardo.
-Eh già Gates...tutto quello che ti rimarrà di lei sarà solo una stupida foto. Goditela.-
Avrei preso a pugni questo figlio di puttana che continua a stringerla a sè, ma non ci riesco. Ora come ora, sento di poter semplicemente soffocare
dentro.
Sono stato appena spazzato via ma devo darle la possibilità di ricominciare. Una parte di me è sotto terra, sotterrata chissà dove.
Adesso ho perso tutto quello che potevo perdere...credevo che almeno lei, sarebbe rimasta al mio fianco. Forse, ci speravo.
Non voglio rinunciare a lei ma cazzo se fa male. Era questo che non riusciva a dirmi? Era questo il motivo per cui lei stessa non riusciva a starmi accanto?
Fisso ancora gli occhi di Alex, cercando di strapparmela via dal cuore. Devo riuscirci, devo lasciarla uscire da quì dentro.
Prima non mi importava neanche di sapere da dove veniva...l'importante era che prima o poi sarebbe sempre tornata da me. Ma adesso la musica cambia. 
Con il cuore tra le mani, annuisco, socchiudendo gli occhi per poi girarmi ed andare via, con le mani nelle tasche dei miei jeans strappati...come tutto quello
che ne restava di me. E' stato tutto buttato via...mi ha abbandonato per salvarsi.
-Brian io...- Prova a dire Al in lontananza ma io non le dò la possibilità di parlarmi. 
Ho avuto la possibilità respirarla finchè ho potuto. Le lancio un ultimo sguardo pieno di rancore per poi serrare la mascella ed andare via.
Chiudo i miei occhi mentre continuo ad allontanarmi.
Adesso, non avrà più importanza nè la luce e nè il buio.














































NOTE DELL'AUTRICE.


Okay, sò che probabilmente vorreste buttarmi dei pomodori in faccia ma vi prego, risparmiatemi!
Lo sò, forse ho esagerato ma questa ff per me è davvero importante. Mi sono ripromessa di scrivere un qualcosa
che avrebbe trasmesso un messaggio ben chiaro a tutti i lettori. Ovviamente, se avevo intenzione di scrivere un qualcosa di banale,
avrei tralasciato tante cose,ma dato che ci tengo a scrivere una ff che rimanga comunque nei vostri cuori e che vi dia una lezione
importante nella vita...credo che dovrete continuare a leggere la storia.
In questo capitolo, avete assistito ad una parte che reputo fondamentale...ovvero il fatto che Alex possa partire per la Francia con il
Liam che tanto ama. 
Non posso spoilerarvi niente e spero che la ff vi sia piacendo ugualmente! 
Bene meraviglie...aspetto le vostre considerazioni e le vostre recensioni!
Ah, un'ultima cosa...ci tengo a ringraziare tutti coloro che continuano a seguire la ff perchè mi state dando davvero delle emozioni uniche!
Grazie di tutto, siete delle gioie.
Un bacio xoxo!




-SynysterIsTheWay

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Capitolo 29
*** 29.I won't see you tonight pt.1 ***


29° I won't see you tonight pt.1





LETTORI, QUALSIASI COSA ACCADA...SAPPIATE CHE QUESTO NON E' L'ULTIMO CAPITOLO. INOLTRE, VI CONSIGLIO DI LEGGERE IL CAPITOLO CON I WON'T SEE YOU TONIGHT IN SOTTOFONDO.







BRIAN POV'S

L'estate è alle porte e gli esami sono finalmente conclusi. 
Nell'ultimo periodo, io e Alex abbiamo preferito non frequentarci. E' finito tutto e lo sappiamo entrambi.
Io e i ragazzi ci siamo aiutati a vicenda per studiare insieme e ce l'abbiamo fatta, oggi è il giorno del diploma.
-Fatti vedere tesoro...ma sei stupendo!- 
Sorrido a mia madre che sembra esser di certo più emozionata di me. 
-Non posso ancora credere che stai per diplomarti...e che presto diventarai un chitarrista famoso in tutto il mondo! Ah, sono così
orgogliosa di te!-
-Già...-
-Cos'hai tesoro...c'è qualcosa che non và?-
-Niente, perchè?-
-Oh andiamo...sono tua madre!-
-E allora?- 
-E allora lo capisco se c'è qualcosa che non và...-
-Vorrei solo che questo giorno passasse in fretta.-
-Allora, siamo tutti pronti?- Mckenna entra in camera, per poi abbracciarmi forte.
Era partita dopo Capodanno ed è tornata proprio ieri per partecipare alla cerimonia del mio stesso diploma.
-Il mio bel fratellone si diploma! E pensare che hai avuto così tante sospensioni in quest'ultimo anno!- 
-Ci voleva solo un pò d'impegno.-
-Bene ragazzi, ci vediamo giù.- Ribatte poi mia madre, chiudendo la porta della camera.
-E' il gran giorno fratellone!- 
-Non credo di farcela.-
-A fare cosa?-
-Ci sarà anche Alex...in questi ultimi mesi ho fatto di tutto pur di evitarla.-
-Ancora non sei riuscito a...dimenticarla?-
-Non ce la faccio. Nell'ultimo periodo sarò andato a letto con tutte le ragazze presenti nell'istituto scolastico ma nessuna è riuscita
ad entrarmi dentro.-

-Tuttavia lei...stasera partirà.-
-Stasera? Di già?-
-Si...l'ho sentita ieri e mi ha riferito il tutto. Ma tu...devi dichiararti prima che sia troppo tardi.-
-E' già troppo tardi.-
-In amore non è mai troppo tardi! Alza il culo Brian e falla tua!-
-E' finita! Cazzo Mckenna, è finita! Lei deve ricominciare e deve farsi una nuova vita...senza di me.-
-Continuo a pensare che tu ti stia rovinando la vita da solo.-
-Allora lasciatemi nei miei peccati. Va bene così.-
-Devi almeno provarci...in quindici anni della tua fottutissima esistenza non sei riuscito a concludere niente...ed adesso? Adesso lei se ne va senza
sapere che probabilmente l'amore della sua vita è qui, proprio accanto a lei.-
-Io non sono l'amore della sua vita. Lei ama Liam.-
-Un uomo che le ha fatto del male...un uomo che non le darà mai tutto l'amore che solo tu puoi donarle.-
-Sono stato l'ultimo a sapere che se ne sarebbe andata stasera vero?-
-...Si...-
-Perchè non me lo ha detto?-
-Perchè aveva paura.-
Sospiro con rabbia, per poi vedere entrare in camera mio padre ed annunciarci che dobbiamo andare.
Arrivati dinanzi all'istituto, mi meraviglio nel vederlo ben adornato.
La consegna del diploma si svolgerà in giardino ed io credo di riuscire a raggiungere un grande obiettivo.
Mi mancherà tutto questo...
-Gates!- Matt mi viene incontro, abbracciandomi forte. 
Ricambio l'abbraccio per poi salutare il resto dei miei amici e le loro famiglie.
-E' il gran giorno ragazzi e ancora non posso credere che dopo tutte le scopate nei bagni scolastici, stiamo per diplomarci!- Esclama Jimmy pieno
di gioia, vedendomi incontro.
-Cazzo si! Oggi è il gran giorno ragazzi!- Continua Johnny più euforico che mai mentre si avvicina a noi in compagnia di...Alex.
-Cazzo e che bella che sei Al!- Borbotta Zacky questa volta, correndo ad abbracciare la mia ex migliore amica.
-Anche tu sei uno splendore Vee!- Ribatte lei, sorridendo. 
Peccato che il suo sorriso acceso e luminoso, si spegne subito nel momento in cui i nostri occhi si incontrano.
Tutti salutano Al tranne io che resto in disparte ad ammirare la sua innata bellezza.
Con questa tunica è davvero bellissima, non c'è che dire.
Ed ecco che una campanella improvvisa, annuncia l'inizio della cerimonia.
Tutti gli studenti del quinto anno si riuniscono e si siedono ai propri posti. Avanziamo anche noi, sedendoci ed ascoltando il discorso del preside Parker.
































Uno...due...tre...
I cappelli volano nell'aria circostante dando a tutti un senso di libertà e di spirito. Mi sono finalmente diplomato
e mi ritrovo ben presto tra le braccia dei miei migliori amici che urlano come forsennati.
-Ce l'abbiamo fatta!- Urlo io questa volta, muovendo le dita come se stessi suonando la mia amatissima chitarra.
Tutti i presenti tra cui genitori, professori e dirigenti scolastici continuano ad applaudire facendomi sentire meglio. 
Ho lavorato sodo nell'ultimo periodo con i miei migliori amici ed insieme...ce l'abbiamo fatta anche questa volta.
-Congratulazioni Brian!- Alice, la madre di Alex viene ad abbracciarmi ed io la ringrazio di cuore.
Ricevo ringraziamenti anche dai genitori di Jimmy, Matt, Zacky e Johnny per poi osservare Alex mentre continua a sbaciucchiarsi con il suo tipo.
-Tutto bene Gates?- Mi domanda Zacky, vedendomi un pò scosso.
-Si, tutto bene Vee.- Rispondo lanciando un'ultima occhiata ad Alex.
-Ce l'avete fatta ragazzi!- Sorride soddisfatto mio padre, che continua a fare foto a caso. 
Ed ecco che ben presto, Alex e Valary si avvicinano a tutti noi.
-Brian...dovrei chiederti un favore.-
Sta davvero parlando con me?
-Al...dimmi.-
-Beh, stasera parto e...vorrei riuscire a farmi un tatuaggio. Purtroppo sai com'è fatta mamma e non vuole che faccia un tatuaggio
in un'altra città. Si fida di voi e quindi preferisce che siate proprio voi a tatuarmi. I ragazzi mi hanno già detto di esser occupati...quindi se stasera ci sei, 
ti andrebbe di esaudire questo mio desiderio?-
Sospiro con pesantezza capendo di non poter fare altrimenti. 
-D'accordo. A che ora parti?-
-Alle sette e mezza ho l'aereo per la Francia.-
-E' un tatuaggio abbastanza grande?-
-No.-
-Allora ti aspetto per le sei al negozio di tatuaggi.-
-Va benissimo ma...non mi dici niente?-
-Cosa dovrei dirti?-
-Pensavo me lo avresti impedito...-
-Non sei più affar mio Alex...Ah,quasi dimenticavo, auguri.- Detto questo, le mostro un ultimo sorriso colmo di falsità per poi raggiungere i miei genitori e
tornare a casa.
Tuttavia, farle il tatuaggio non mi dispiace granchè.. posso starle accanto per l'ultima volta.





































Sono le sei e sto già cominciando ad agitarmi. Ho chiesto a Jimmy e gli altri di offrirsi per
fare il tatuaggio ad Alex ma loro mi hanno letteralmente snobbato dicendo che questa può essere la volta buona.
Ma la volta buona per che cosa? Per dirle che sono innamorato di lei da quindici fottutissimi anni?
Okay, devo ripromettere a me stesso di non fare alcun passo falso. 
La porta del negozio si apre improvvisamente ed io comincio a sussultare.
-Ancora non è venuta Al?- Domanda Jimmy, aprendo la porta del negozio ed entrandovi.
-Oh cazzo Rev! Che cazzo ci fai tu qui?-
-Pensavi fosse Alex, vero?-
-Sparisci!- 
-Volevo solo assicurarmi che stesse andando tutto bene tra di voi...sai com'è, siete così violenti quando litigate che ho paura
che potreste rompere tutto il negozio!-
-Sempre il solito James, non cambierai mai!-
-Lo sò! Adesso vado amico, ci vediamo stasera...ah un'ultima cosa..."I won't see you tonight" è già in vendita come singolo ufficiale.-
-Questo significa che potremmo ascoltare la canzone in radio?-
-Si, se raggiunge un successo stratosferico già in serata, credo che possa accadere.-
-Grandi!-
-Bene amico, ti lascio alla tua vita sentimentale.-
-Non vuoi salutare Alex?-
-Già ci siamo salutati! Dopo la consegna del diploma, te ne sei andato così, senza dire nulla ed io, i ragazzi e Val ne abbiamo approfittato
per salutarla. Si è anche commossa.-
-Se è tanto dispiaciuta, non avrebbe deciso di andarsene.-
-Il suo futuro è con Liam...non con noi. Credo dovremmo farcene una ragione!- Sorride James, per poi andare via.
Agitato, continuo a pensare che avrei una voglia matta di bere qualche goccia di alchool.





























ALEX POV'S

Ci siamo. Solo un altro isolato e sono arrivata.
Dò uno sguardo al cielo, ritrovandomi ben presto dinanzi alla porta del negozio.
Mi mancherà questo posto...per non parlare poi di mia madre che ha pianto per tutto il giorno.
Mi sento un pò in colpa a lasciare tutto in questo modo e così in fretta ma...è arrivato il momento di pensare a sè stessi.
Amo Liam e sò di potermi costruire un futuro con lui...ma ad ogni modo, lontano da qui. 
Gli strani comportamenti di Brian poi...mi hanno ferita con profondità e non sò se riuscirò a far finta di niente dinanzi a quegli occhioni
che sembrano aver vissuto una vita tanto fragile da frantumarsi.
Decisa, smuovo la maniglia della porta entrando nel negozio e ritrovandomi Brian più impassibile che mai.
-Oh ciao, siediti pure sul divanetto...vado a mettere i guanti.- 
-D'accordo...- Rispondo con tranquillità vedendo poi Brian entrare nel magazzino. 
Mi siedo velocemente sul divanetto, dando un'ultimo sguardo all'orologio del cellulare. Sono le sei e un quarto. 
Sono molto ansiosa per il volo. Non sono mai salita su di un aereo ma Liam mi ha assicurato che mi starà accanto e che andrà tutto bene.
-Eccomi.- La voce di Brian, mi distoglie dai soliti pensieri ribelli.
Vorrei dirgli tante cose, ma preferisco restare in silenzio.
-Allora, che tatuaggio vorresti fare?- 
-Un nome...vorrei scrivermi il nome di Liam sul polso destro.-
Brian tossisce. 
-Che cosa?-
-Hai sentito bene...adesso, dato che sei un tatuatore, sei pregato di assecondare le mie richieste.-
-Ma certo signorina, non sarò io ad impedirle di fare una cazzata del genere.-
-Perchè la reputa una stronzata? Io ed il mio ragazzo ci amiamo e lui si tatuerà il mio stesso nome sul suo polso sinistro quando saremo a Parigi.-
-Spero che quel tatuatore riesca a bucargli una vena.-
Le parole di Brian, sono come delle lame affilate, nella mia stessa pelle.
Perchè è così cattivo? Perchè si sta comportando in questo modo?
Tuttavia, decido di non rispondere.
-Tieni.- Brian mi porge un catalogo ed io lo apro osservando le varie tipologie di scrittura.
-Questa va bene.- Dico indicandogli una frase scritta in corsivo.
-Okay, adesso dammi il polso...per quanto riguarda la dimensione invece?-
-Media, ma cerca di riempire il polso.-
Brian annuisce per poi respirare a fondo.
-Farà male?-
-Dipende...tu stai tranquilla e non ti agitare.-
-Non credo riuscirò a guardare. Uscirà del sangue?-
-Cazzo Alex, è pur sempre un ago nella pelle!- 
-Fai piano...- Sussurro per l'ultima volta, vedendo poi Brian, prendere l'ago.
Adesso si che comincio a preoccuparmi.
-Stai ferma okay?-
-Si.-
Brian mi cosparge il polso di crema per poi lasciar aderire la scritta sulla mia pelle.
Non ho il coraggio di guardare, così mi volto.
-Smettila di tremare.- Mi ordina questa volta il ragazzo ed io gli dò ascolto cercando di calmarmi.
-Alex, è solo un tatuaggio.-
-Per te non è niente dato che ne sei pieno! Ma io? Io credo di poterci lasciare la pelle!-
-Allora non ne vale la pena farlo.-
-No, fallo...cercherò di resistere.-
-Farò il più piano possibile.-
Annuisco io questa volta, spostando il mio sguardo contro la porta del magazzino. Come ho già detto prima, non ho alcuna intenzione
di guardare.
Il rumorino emesso dalla macchinetta, comincia di già a farmi innervosire.
Ed ecco che Brian, comincia ad inserire l'ago nella mia pelle. 
Caccio un piccolo gemito, vedendolo poi concentrarsi. Ama il suo lavoro e lo fa con passione e stile.
Stranamente però, sento un qualcosa di strano sulla mia stessa pelle. Brian mi sta incidendo e sta lasciando in me una cicatrice
profonda che si sanerà presto dando vita ad una forma d'arte.
Chi lo avrebbe mai detto...il mio migliore amico, mi sta tatuando...e pensare che tempo fa, non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.
Tempo fa, mi avrebbe fatto una delle sue solite ramanzine e mi avrebbe convinto a lasciare la mia pelle completamente "pulita".
Eppure, non ho mai capito cosa gli passasse per la testa in quei momenti...
Passano alcuni minuti ed io mi sono finalmente abituata al movimento dell'ago sulla mia pelle. Brian non parla, non pronuncia neanche una parola
se non un sospiro di tanto in tanto.
Le sua mano sinistra continua a premere sul mio polso per evitare che io stessa possa muovermi e la sua mano destra, armeggia ancora con questa macchinetta
che mi sta a dir poco urtando.
Mi volto per un secondo, senza guardare sul polso per paura di osservare la fuoriuscita di qualche goccia di sangue.
Osservo con attenzione il profilo di Brian ed i suoi occhi che improvvisamente si posizionano su di me.
Come scossa dal suo sguardo, alzo gli occhi al soffitto.
Riuscirò davvero a stare senza le persone che più amo al mondo? Beh, credo che molte cose mi mancheranno.
Lasciare la California è sempre stata una cosa abbastanza spaventosa per me...ed adesso? Adesso lo sto per fare.
Mi mancherà non vedere più i ragazzi e le loro prove che si trasformavano ben presto in festini.
Mi mancherà Valary che per me è stata come una sorella nell'ultimo periodo...
Mi mancherà la fame insaziabile di Zacky.
Mi mancheranno i continui dispetti tra Johnny e Jimmy.
Mi mancheranno le fossette inconfondibili di Matt ed il sorriso smagliante di Brian. 
Ah...Brian. Dio quanto mi mancherà.

Anche se nell'ultimo periodo, non riusciamo più ad andare d'accordo, sò che occuperà sempre una parte speciale nel mio cuore.
-Finito. Adesso aspetta un attimo che cerco la pellicola.- Borbotta Syn, allontanandosi poi dalla mia figura.
Non ho ancora il coraggio di guardare il mio stesso polso. Avrò fatto la cosa giusta?
-Trovata!- Esulta Brian questa volta, mettendomi la pellicola attorno al braccio. 
-Ora  puoi anche voltarti...non impressionarti se dovesse uscire dell'altro sangue dal tatuaggio...è normale.-
-Come devo curarlo?-
-Metti della crema per la pelle tutti i giorni per un mesetto. La pellicola puoi toglierla anche domani.-
Annuisco, per poi scendere dal divanetto ed osservare finalmente il mio tatuaggio.
Improvvisamente però, sbarro gli occhi ancora incredula di quello che ho appena finito di leggere sul mio polso.
-E' uno scherzo vero...- Sussurro quasi, vedendo Brian togliersi i guanti con un sorrisino beffardo stampato sul volto.
-Pensala come vuoi. Fatto sta che se mi abbandon,ti ritroveresti a guardare il tatuaggio e staresti male. Ti sentirai in colpa perchè hai avuto
il coraggio di abbandonare il tuo migliore amico... colui che ti ha asciugato le lacrime quando il resto del mondo ti voltava le spalle, colui
che ti ha accudito quando tua madre era a lavoro e colui che ti ha regalato un posto caldo dove stare quando fuori pioveva e diluviava.
Alex, 
non lasciarmi o giuro di poterne morire.-

Le parole fragili di Brian mi rientrano in testa e non sembrano voler più uscire. Lui ha ragione...
-Se mi abbandoni adesso è come se io e te da un giorno all'altro potessimo diventare semplici conoscenti. Mi mancherai tutta la vita...questo non ti spaventa?-
-Brian, tornerò per le vacanze e...-
-Credi che basti?-
-Brian, vaffanculo! Ti rendi conto di ciò che hai fatto!?-
-Non credi che meriti più io di stare sulla tua pelle che ...lui?-
-Io...io...non credo più a niente ormai!-
-Ti vedo nei suoi occhi Al e la cosa non mi piace per niente!-
-Ma chi sei tu per comandare la mia vita!? Ti rendi conto del tatuaggio che hai avuto il coraggio di incidermi sulla pelle?-
-Cazzo Alex, volevi davvero scriverti il nome di quel pezzo di merda che ha anche osato picchiarti!?-
-Beh, sai cosa? Me ne vado Brian. Tieniti le tue ragioni, io non me ne faccio un bel niente!-
-Sei ancora qui Alex? Vattene via e non tornare mai più. Vivi la tua fottuta vita e dimenticati per sempre di me.-
-Sai cosa? E' proprio ciò che farò. Sono stanca di questi tuoi atteggiamenti che personalmente non capisco! Dici di volermi bene ed invece
non fai altro che rovinarmi la vita! Bravo Brian, sei riuscito ancora una volta a rovinare tutto. Addio.-

Urlo contro il mio ormai ex migliore amico che mi guarda con un'aria alquanto spaventosa. Ha la mascella contratta ed i suoi occhi  sono diventati
improvvisamente neri.
Giro i tacchi con le lacrime agli occhi, mentre provo ad aprire la maniglia della porta ma vengo improvvisamente bloccata dalle mani di Brian che mi stringono
il polso sinistro.
Brian mi volta verso di lui costringendomi a guardarlo negli occhi.
-Dove pensi di andare? Tu non vai proprio da nessuna parte!-
-Fino a poco tempo fa mi stavi cacciando via ed adesso?-
-E adesso...adesso ti voglio Alex. Ti desidero. Solo Dio sa quanto cazzo ti voglio!- 
Muoio dentro, deglutendo a fatica.
Improvvisamente però, le parole mi muoiono in gola nel momento in cui Brian riesce a rubarmi un bacio. Questa volta, sento anch'io di desiderare i suoi
baci, così tanto da potermene ubriacare.
Non avevo alcuna intenzione di baciarlo...eppure, adesso, non ne riesco proprio a fare a meno.
Brian continua a baciarmi e le nostre labbra sembrano ormai conoscersi alla perfezione.
Lui mi prende per i glutei, tirandomi in sù ed appoggiandomi con la schiena contro la porta stessa del negozio.
Con velocità, Brian esplora il mio corpo al di sotto della mia maglietta ed io glielo lascio fare, sentendomi quasi svenire dalla voglia di averlo.
Non posso ...no cazzo, non posso averlo pensato.
I nostri baci, diventano sempre più caldi e le sue mani, esplorano ancora il mio corpo con determinazione.
Questa volta, Brian mi porta sul divanetto su cui ero sdraiata poco fa, togliendomi con velocità la maglietta dei "Pantera" che avevo deciso di indossare.
Anch'io, presa dalla situazione, strappo via la maglietta di Brian buttandogliela sul pavimento.
Il freddo che sentivo fino a poco tempo fa, adesso si è letteralmente placato mentre sento il corpo caldo di Brian aderire al mio.
Haner comincia questa volta a baciarmi il collo per poi passare al mio corpo mentre continua a disegnare con il dito qualcosa sulla mia stessa pancia.
Sentendo dei brividi indescrivibili sul corpo, tiro con forza la collana in legno che ha al collo il ragazzo per poterlo avvicinare ancor di più a me.
Stringo tra le mani la sua collana, continuando a sentire i suoi baci farmi salire quasi in Paradiso. 
Dopo esserci baciati per minuti interminabili, entrambi cominciamo ad ansimare, sentendo i nostri respiri diventare sempre più pesanti.
Riprendendo il ritmo precedente però, Brian mi toglie con agilità il pantalone, abbassando poi la zip del suo. 
Sto davvero desiderando di fare l'amore con il mio migliore amico?
D'istinto, allargo le gambe, vedendo poi Brian posizionarvici nel mezzo.
Comincio a tremare, rendendomi conto di essere ancora vergine e che sto per fare un qualcosa di cui sono sicura che non me ne pentirò.
Brian mi guarda, come se stesse per chiedermi qualcosa ed io annuisco, più sicura che mai.
Ho bisogno di lui...ho bisogno di sentire la sua anima unirsi alla mia. 
Non credevo di desiderarlo così tanto...eppure, adesso voglio solo far unire i nostri corpi così da poter condividere insieme tutte queste emozioni
che ci stanno divorando.
I suoi respiri sulla mia pelle, diventano sempre più forti e decisi mentre tenta di penetrarmi con dolcezza.
Nel suo tocco, riesco a sentire tutte le sensazioni che insieme stiamo provando. La sua mano è delicata e fragile...per niente dura o violenta.
-Ti voglio Alex.- Mi sussurra Brian, mentre prova ancora a penetrarmi.
Ascoltando le sue parole, sento di poter quasi toccare il cielo con un dito.
Caccio un urlo improvviso, sentendo un dolore atroce arrivarmi poi al cuore. Brian mi mette velocemente una mano sulla bocca, impedendomi di urlare ancora.
Alcune lacrime scorrono dal mio viso ed io non riesco a fermarle. Sono lacrime di...gioia.
Continuo a graffiare la sua schiena, vedendolo questa volta muoversi con più cautela mentre prova comunque a sorridermi. 
Le sue dita questa volta, si posizionano velocemente sul mio viso e le sue labbra...baciano le mie lacrime dandomi uno strano senso di libertà.
Stiamo facendo l'amore e ne siamo felici. Insieme siamo felici...solo insieme possiamo esserlo.
Sento il mio cuore battere al ritmo di quello di Brian che sembra quasi voler fuoriuscire dal suo stesso petto. 
Ed ecco che i nostri respiri, riprendono a vivere nel momento in cui Brian, decide di fermarsi.
Il mio battito cardiaco riesce ben presto a ristabilirsi mentre vedo il ragazzo allontanarsi il più possibile da me. Ci guardiamo per un attimo, come scossi
dalla situazione.
Vedo Brian accendersi una sigaretta con nervosismo, dopo aver indossato i suoi jeans.
Io mi alzo tremante dal divanetto, raccogliendo i miei vestiti ed indossandoli con velocità.
-E' stato uno sbaglio.- Dico con il cuore in gola, sentendo Brian incenerirmi con un solo sguardo.
Lui non risponde ma sò che vorrebbe farlo nel peggior modo possibile.
Con le mani tra i capelli, il ragazzo si siede sul divanetto, scrutandomi ancora una volta.
Dò un'occhiata all'orologio del cellulare notando poi che sono già le sette e venti. Liam sarà quì a momenti...
Dopo essermi vestita con una velocità assurda, sposto lo sguardo contro quello di Brian che continua a fumare la sua sigaretta. Il suo sguardo
così vuoto e perso, mi fa venir voglia di stringerlo a me.
Si, è stato uno sbaglio...anche se il più bello della mia vita.
Provo a formulare una frase corretta, ma Brian questa volta, mi precede.
-Scappa via prima che io me ne renda conto sul serio.- 
Queste parole...così sofferenti e dure, mi lasciano un vuoto incolmabile nello stomaco nonostante io senta ancora il profumo di Brian sulla mia stessa pelle.
Non avrei mai voluto che finisse in questo modo, eppure, siamo riusciti a frantumarci. 
Tutto questo amore...tutto sprecato. Ma se non fosse amore? Se fosse solo una semplice ed inconfutabile attrazione fisica?
Non riesco a trovare risposte alle mie domande, sentendo poi il clacson dell'auto di Liam rimbombare anche all'interno del negozio.
-Addio.- Pronuncio con voce strozzata, uscendo dal negozio di tatuaggi.
Sento le mie gambe tremare, mentre cammino con agitazione verso l'auto di Liam.
Entro nell'auto e Liam mi saluta con un bacio a stampo che non posso rifiutare. 
L'auto sta per partire, ma io riesco a vedere il volto di Brian attraverso i vetri del negozio. 
Mi sta fissando con disprezzo ed io credo di non poter più riuscire a guardarlo. Poso il mio sguardo contro i miei stessi piedi per poi sentirmi portar
via da Liam. L'auto comincia a muoversi ed io mi rendo appena conto di aver superato il negozio.
Alcune goccie di pioggia, cominciano a picchiettare sul vetro dell'auto ma io, per la prima volta, sento di non poter più aver paura di nulla.
-I bagagli li ho presi tutti io amore...ancora non posso credere che stiamo per partire insieme.-
Sorrido falsamente a Liam, stringendo ancora tra le mani la collana in legno di Brian che ho tenuto con me per tutto questo tempo. 
Non l'ho lasciata neanche per un minuto e mi sono dimenticata di lasciarla al negozio o di dargliela.
Sentendo gli occhi ricominciare a pizzicare, porto la mano sinistra sul polso destro continuando a tastarmi la pellicola imbevuta di sangue.
-Allora amore, Matt ti ha fatto il tatuaggio? Sono proprio curioso di vedere il mio nome sul tuo polso!-
-Non credo sia il momento amore...è stato appena fatto quindi...quando saremo in Francia riuscirò a mostrartelo.-
-Ma...perchè?-
-E' una...sorpresa.-

Una brutta sorpresa direi. Adesso come faccio a spiegare a Liam che sul polso non ho il suo nome?
Continuo ad osservare il tatuaggio, sentendo un forte nodo in gola che non sembra volersi sciogliere.
Se Brian voleva che io dovessi ricordarmi di lui per sempre beh...questa volta, ci è riuscito.
Percorro il tatuaggio con le dita attraverso la pellicola leggendovi con attenzione il nome.


"Syn" Borbotto con la bocca, nella speranza che Liam non mi abbia sentita.









"E adesso ascoltatori che ci state seguendo, vi proporremo un nuovo brano appartenente ad un nuovissimo gruppo metal emergente.
Il nome del gruppo è "Avenged Sevenfold" E vi annunciamo che il loro nuovo album uscirà a breve. Incredibile come dei cinque ragazzi, siano
riusciti in così poco tempo a vendere tantissimo solo con l'uscita del loro nuovo singolo che vi faremo ascoltare subito.
Il singolo si intitola "I won't see you tonight pt.1" .Godetevelo."









-Merda, adesso anche in radio devo sentirli?- 
Liam prova a cambiare stazione radio ma io glielo impedisco.
-No! Aspetta...- Dico ascoltando con attenzione la canzone che Brian deve aver scritto per quella ragazza che tanto diceva di amare.










"It all built up, inside of me ...A place so dark, so cold
I had to set me free...Don't mourn for me, 
you're not the one to place the blame 
As bottles called my name... I WON'T SEE YOU TONIGHT".











Un flashback, mi riporta indietro nel tempo, facendomi ricordare del vecchio mazzo di rose che mi regalò Liam.
Sbarro gli occhi, ricordandomi del bigliettino e della frase incompleta che è la stessa che ha pronunciato Matt poco fa.
Allora la frase si concludeva con...I WON'T SEE YOU TONIGHT.
Quindi...non è stato Liam a regalarmi quel mazzo di rose quel giorno...ma...Brian...
L'auto sembra andar sempre più veloce ed io non credo di riuscire più a respirare.
E fu così, che il mal di cuore, prese il sopravvento.






























NOTE DELL'AUTRICE.

Come vi ho già scritto, questo non è l'ultimo capitolo!
La storia continua anche se per poco...ma...si, continua!
Ammetto di essermi un pò commossa mentre scrivevo la storia e spero che questa mie emozioni,
riescano a rientrare anche nei vostri cuori.
Ahimè, vi prego, non odiatemi! Per il resto, i due piccioncini hanno finalmente fatto l'amore. Purtroppo,
non sono bravissima a descrivere certe scene ed è per questo che mi scuso con tutti voi!
Per il resto, avete capito bene..."Syn" Sarà il nome che Alex porterà sul polso per tutta la sua vita...ed oltre questo,
ella ha finalmente capito che era stato Brian a spedirle le rose e che "I won't see you tonight" Era dedicata solo ed esclusivamente
a lei!
Okay, ditelo, ho fatto una stronzata ma...bho, questa cosa mi ispirava XD
Come sempre, attendo le vostre recensioni e spero che anche i lettori silenziosi si facciano avanti questa volta...io ho bisogno di 
conoscere le vostre opinioni miei cari lettori!

Anyway, ci sentiamo al prossimo capitolo che arriverà...presto e...nulla, se volete contattarmi vi aspetto su twitter : @GatesIsTheWay


Un bacio a tutti!




-SynysterIsTheWay










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Capitolo 30
*** 30. A letter. ***


30° A letter.






 
Huntington Beach.
19.00

Sunday Night.










"Cara Alex, 
come stai? io sto bene sai. Sto diventando un chitarrista famosissimo in tutto il mondo
e sto per crearmi una famiglia. Qui va tutto bene... senza di te, la California è rimasta sempre la stessa e...
Oh merda...ma a chi cazzo voglio prendere in giro?
La verità Al è che...non mi sto creando alcuna famiglia e che sto continuando a comportarmi da stronzo con le ragazze
sentendo il bisogno di farmele tutte. Lo faccio per dimenticarti ma...indovina un pò? Non ci riesco. 
Ovunque vada, vedo il tuo volto e credimi che non è poi tanto normale scambiarti con una vecchietta col bastone.
A parte gli scherzi, ho mentito anche sul fatto che senza di te qui in California va tutto bene. In realtà, è da quando te  ne sei
andata che non riesco più ad andare avanti.
Non smetto neanche per un secondo di pensarti e la cosa non aiuta, credimi. Il più delle volte, Jimmy e gli altri provano ad evitare anche solo
di nominarti dinanzi a me, perchè sanno che potrei reagire male. 
E pensare che in tutti questi anni, non ho fatto altro che maledirci. Non ho mai trovato le parole giuste per dirtelo e non sono mai riuscito
a concludere niente in tutto questo tempo.
Una volta, ricordo di averti confessato i miei sentimenti ma tu...beh, tu eri ubriaca a tal punto da addormentarti.
Ma adesso Alex...mi sento così stupido a scriverti questa lettera per dirti che... ti amo. 
Ti amo da quando quella sera ti ritrovai dinanzi alla porta di casa mia, con il tuo stesso cuore sfregiato tra le mani. 
Non avevo intenzione di innamorarmi, lo sai come sono fatto no? 
Eppure, tu mi appartieni. E' così brutto svegliarsi al mattino e non sentire il buon profumo della tua pelle ed il solito shampoo fruttato
che utilizzavi sempre. Aprire gli occhi e non  vedere il tuo sorriso, mi uccide sempre di più.
A volte ti sogno...ma sei irraggiungibile... così mi sveglio e prendo a calci il pavimento come un bambino pronto per fare un nuovo dispetto
ai propri genitori.
Altre volte invece, mi ritrovo a fissare quelle foto staccate ,che ogni tanto, scorgo sul pavimento della cameretta. Le osservo capendo che tutto
ciò che mi rimane di te è solo una fottutissima foto...aveva ragione il coglione.
Avrei voluto tenerti sempre con me e sai che in effetti, lo desidero ancora e continuo a crederci.
Non ho mai voluto farti del male...non ho mai voluto tutto questo.
E sai cosa? Ho provato a dimenticarti...si, ci ho provato ma...non ho fatto altro che ricordarti. Ho provato a nascondere questo sentimento... ma è così forte da frantumarmi. 
Ti ho lasciata andare via ma...ho fatto uno sbaglio, un grande sbaglio. Dio, se potessi solo tornare indietro...non rifarei tante cose sai?
Per prima cosa, credo che potrei provare a diventare più coraggioso...forse in questo modo, mi avresti notato sin dall'inizio.
Avresti notato che ogni volta che provo a guardarti, divento improvvisamente fragile.
Però adesso...beh, adesso credo che farà male. Farà male sapere che non potrò vederti leggere questa lettera...adesso che è troppo tardi.
E cazzo...ho pianto. Alex, ci crederesti mai? Synyster Fucking Gates che piange per una ragazza? Ed invece,ho pianto come un bambino quando sei partita.
In quel momento ho capito che non avrei più potuto riaverti indietro. Ho vagato giorni e giorni senza sosta per le strade della California colme di pioggia...
quella pioggia che tu tanto detesti.
Tremavo quando qualcuno osava parlarmi di te. Tremavo e non riuscivo più a controllare i miei istinti. Il più delle volte sono stato
io la causa del tuo dolore...ma...avevo solo paura di perderti. Sono un fallito. Non me ne faccio niente adesso della mia chitarra se tu non sei qui.
A volte, il mio toccoè riuscito a spaventarti ma ...avresti dovuto saperlo...che non ti avrei mai toccata contro la tua stessa volontà.
Sai cosa? Non riesco più a togliermi dalla testa l'accaduto di quella sera...quella sera in cui hai perso la tua verginità e per colpa mia. Lo volevi? Eri consapevole
di tutto questo? Probabilmente, non lo sai neanche tu cosa vuoi. 
Io invece, lo sò...lo sò da quindici anni ormai. Io voglio te e ti vorrò per sempre, fino alla fine dei tempi.
Un giorno, Matt mi propose di scrivere un testo insieme per il nuovo album ed io senza neanche rendermene conto, ho disegnato il tuo volto. In ogni tuo lineamento,
ho cercato di ricordare quanti dettagli ti rendono perfetta. Perchè tu per me, lo sei.
Ogni mattina, mi guardo allo specchio con nausea, non riuscendomi ad addattare alla mia pelle ed immaginando stranamente la tua. E' come se
tutto quello che mi è attorno, si fosse tramutato in una cella da cui non riesco ad uscire.
Oggi continuo a portare le cicatrici...quelle di ieri di cui non ti è importato...
Negli occhi delle altre ragazze, riesco a vedere la tua figura mentre provi a sorridermi.
A volte, mi chiedo se io ti manchi almeno un pò...e sto male, immaginandoti con colui che ti ha strappata via le ali.
Forse non sai, che io avrei continuato a proteggerti...avrei continuato a tenerti stretta anche se non me lo avessi più chiesto.
In un'altra vita, ti avrei chiesto di restare...ma si sa come vanno a finire queste cose, no? Un addio e tutto sembra crollare.
Saresti tornata in estate...è questo ciò che mi hai ripetuto l'ultima volta. Saresti tornata anche solo per poco ma lo avresti fatto...ed invece io,
ti sto ancora aspettando su questi gradini adiacenti alla mia stessa abitazione. Li ricordi no? Ricordi di quella sera che il tuo mondo stava crollando
ed io sono riuscito a sorreggerti? Stavi cadendo insieme ad esso ma io stavo sorreggendo entrambi. 
La cosa che fa più male è che...ho perso l'unica persona che era riuscita a vedere qualcosa di buono in me. Tutti...mi hanno sempre considerato
un danno, un pazzo, uno stronzo, un puttaniere...ma tu...hai risvegliato la parte più fragile di me stesso.
Ma adesso...beh, adesso... non c'è più tempo per ritornare al viale dei ricordi.
Abbiamo perso tutto e a volte penso che la cosa non riesca a scalfirti neanche un pò.
Non posso fartene una colpa dopotutto...non lo hai voluto capire e forse lo hai fatto per il tuo bene. 
Provai a salvarti una volta...ma sai, non me ne hai dato la possibilità, buttandomi contro tutte le tue paure ed il tuo amore per quell'uomo.
Odio essere salvato...ma in qualche modo, avevo bisogno di ingoiare il mio oroglio. L'ho fatto e guarda cos'ho ricevuto in cambio?
Per anni, ho ucciso me stesso, nella speranza di riuscire a toccare il tuo cuore...ma la verità è  che non son riuscito a toccare neanche il mio.
Non volevo che tu soffocassi...e così, ho lasciato che la vita soffocasse me ma ti dirò che lo avrei fatto ancora ed ancora. Se possibile, avrei continuato
così per il resto della mia esistenza.
Cos'è che ti ha liberato dall'essere la mia bimba? Perchè se non te ne fossi resa conto, tu sei sempre rimasta la mia bimba.
E quella sera...eri venuta per restare...non negarlo a te stessa. Quella sera, non sono riuscito a chiudere gli occhi per paura che la morte venisse
a prendermi. E' come se...tutto me stesso, girasse intorno a te.
Ma io ti sto amando nel modo sbagliato...è un amore malato il mio e non potrà mai guarire.
Sono ancora seduto su questi gradini...e sto aspettando di rivederti. Acune gocce di pioggia, mi stanno bagnando il volto ma io non ho alcuna
intenzione di muovermi da qui.
Tra la pioggia, ti sto cercando...ma è tutto inutile, tu non tornerai da me questa volta,perchè io non ho nulla da offrirti. Cosa te ne fai tu di un amore
già distrutto?
Ti sto ancora aspettando nel buio...e Jimmy continua a chiamarmi sul cellulare sapendo che riattaccherò ancora una volta. Lo faccio perchè...sto cercando
di tenere il mio cellulare il più libero possibile. Chissà, magari un giorno...potresti decidere di chiamarmi perchè senti di aver bisogno ancora di me. 
Pochi giorni fa, ti è arrivata una chiamata...ricordi? Tu continuavi a dire "Amore", senza sapere che dietro a quella fottutissima cornetta c'ero io.
Pensavi che Liam ti stesse chiamando...ed invece...ero solo io che ho speso gran parte del mio tempo ad illuderci...ma questo, non era poi così importante.
Sentirti pronunciare quella parola, mi ha fatto pensare a quanto sarebbe stato bello se fosse stata dedicata a me. 
Ma tu eri lì...dove sei ora. A Parigi...e non capisco neanche perchè al cellulare eri così convinta del fatto che ti avesse chiamata Liam.
Lui non avrebbe avuto alcun motivo per chiamarti con un numero privato.
Ed è così...mi sono accontentato di sentire per un'ultima volta la tua voce, sapendoti in Francia.
Alla fine...non ho fatto altro che ferire me stesso...ferendo anche una parte di te.
Ma adesso ti prego, dimmi dov'è che ho sbagliato? Mi sono sentito intrappolato nel tuo cuore...ma a te, non è mai importato.
E chissà se...ti sarai fatta cancellare il tatuaggio. Se davvero lo hai fatto...non fartene una colpa.
Per tutto questo tempo è stato il tuo viso ad invadere la mia mente.
Hai inghiottito il mio amore e ti sei saziata.
Ma adesso, chi è che sazia me?
Suppongo però...che lui sia tutto ciò di cui hai bisogno. 
E stanotte, ci sarà un altro incubo ad aspettarmi. Ormai, i miei incubi, sono pieni di te. Urlerò ancora e mi sveglierò con le lacrime agli occhi
e le scocche rosse sul volto...desiderando solo un drink in più.
Mi alzerò dal letto cigolante, distruggendo metà casa e correndo al "Johnny's" Per poter bere. Dopo, mi ritroverò con una bottiglia di "Heineken" tra
le dita, un buco al petto e ben presto...cadrò sull'asfalto fresco nella speranza che una macchina riesca a schiacciarmi come un moscerino.
E' ciò che faccio tutte le sere...ed è ciò che continuerò a fare fin quando non deciderò di prendere un aereo e venire lì da te.
Ma...sono troppo lacerato per farlo. 
Ricordi...quando eravamo io e te contro il mondo? Bene...io stavo combattendo per entrambi.
Chi se lo sarebbe mai aspettato che noi due...proprio noi due...un giorno ci saremo detti "Addio".
Però adesso Al...non ci spero più. Sei andata via, rivestita del mio amore...ed io? Io sono diventato debole sapendoti con lui...mi sono inginocchiato dinanzi
all'aereoporto, vedendo in lontananza il tuo aereo volar via.
Ma ora basta ...ho scritto abbastanza per oggi.
I ricordi, mi aiuteranno a lasciarti andare...o almeno spero.
Solo una cosa, voglio sapere da te...e poi sparirò, se necessario.
"Perchè non riuscivi a guardarmi come guardi lui"? 
Attenderò una tua risposta...e spererò in una tua chiamata perchè sai...ho due paroline che vorrei dirti o almeno, spero di riuscirci.
Adesso...starai pensando che probabilmente, non ho fatto altro che scopare con te...ma non è così.
Io con te, ho fatto l'amore e si cazzo...!lo farei ancora ed ancora. 
Ma sappi...che questa scopata, come la chiami tu, si è trasformato in un pianto.
Addio Alex...o se vuoi, arrivederci.



-Syn. "






































NOTE DELL'AUTRICE.


Okay, non fateci caso alla cortezza della lettera ma...questo capitolo, sarà solo una sottospecie
di introduzione al prossimo e ultimo.
Si, avete capito bene...tra qualche giorno, vi posterò l'ultimo capitolo della ff.
I ringraziamenti, li farò alla fine dell'ultimo capitolo quindi nulla...
Ho voluto chiarire un pò i sentimenti che Syn prova per Al ma non mi son voluta dilungare dato
che già avete capito.
Molte di voi, sperano in un buon finale...altre sanno che in un finale tragico ci sarà sempre una "morale" Ed un gran insegnamento.
Io non vi dico niente...vi lascio con i vostri dubbi nella speranza di poter aggiornare al più presto un capitolo che
sembrerebbe abbastanza lungo.
Per il resto...ho una sorpresa per voi. Non è niente di che, anzi...in cuor vostro, sò che sapete cosa potrebbe essere.
Quindi...meraviglie...ci sentiamo al prossimo ed ultimo capitolo che credo di riuscire a pòubblicare presto.
STAY TUNED. !


P.s perdonete gli errori di ortografia! <3



-SynysterIsTheWay.


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Capitolo 31
*** 31.L'ultima sigaretta. ***


31° L'ultima sigaretta.




 
L'amore più profondo è l'amore nascosto.
(Yamamoto Tsunetomo)

L'amore vince tutto: e noi cediamo all'amore.
(Publio Virgilio Marone)

L'amore. Certo, l'amore. Fuoco e fiamme per un anno, cenere per trenta.
(Giuseppe Tomasi di Lampedusa)

Mentre parliamo il tempo, invidioso, sarà già fuggito. Cogli il giorno, confidando meno che puoi nel domani.
(Quinto Orazio Flacco)

(Non ci accontentiamo mai del presente. Anticipiamo il futuro perché tarda a venire, come per affrettarne il corso, o richiamiamo il passato per fermarlo, 
come fosse troppo veloce, così, imprudentemente, ci perdiamo in tempi che non ci appartengono, e non pensiamo al solo che è nostro, e siamo tanto vani da 
occuparci di quelli che non sono nulla, fuggendo senza riflettere il solo che esiste.
Blaise Pascal)






 

DODICI ANNI DOPO...




-Chi era al cellulare Rev?- Domanda Brian, tenendo ancora tra le mani la sua chitarra.
-Non ci crederesti mai, ma Danny Otpus ha saputo del nostro rientro in California di stasera.- Annuncia Jimmy, osservando
poi i volti sconvolti dei suoi amici.
-Danny! Cazzo, sarà da una vita che non lo vediamo più!- Esclama Matt invece, continuando a scrivere qualcosa su quel solito blocco note che
solitamente utilizza per comporre nuove canzoni.
-Dalla consegna del diploma direi...beh, chissà, si sarà ricordato di noi sentendoci alla radio no?- 
-No, sei proprio fuori strada Vee. Lui e Frances si sono sposati un annetto fa e stasera faranno un festino nella loro villa di proprietà.-
-Frances? Ma stiamo parlando della cugina di Alex?- Gli occhi di Valary diventano improvvisamente lucidi anche se Brian, si è letteralmente
perso nel vuoto. 
Tutti restano in silenzio. E' da un bel pò in effetti che non pronunciavano quel nome che sembra essere una bestemmia.
Valary invece, continua a giocherellare con i nuovi capelli di Matt diventati abbastanza lunghi.
-Non capisco...perchè ci hanno invitati? Saranno anni che non ci sentiamo più ormai!- Continua Johnny, dopo aver bevuto un sorso di birra.
-Io credo che abbiamo cominciato a snobbarlo da quella volta in cui Brian ha provato seriamente a fargli del male.- Ghigna Zacky, riuscendo a strappare
un sorriso anche a Gates.
-Beh, lui mi ha detto che hanno organizzato una sottospecie di incontro. Cazzo, ma ci pensate? In quella fottutissima villa
con piscina avremo l'occasione di riabbracciare tutti i nostri vecchi amici dell'"High School"!- 
-Jimmy, stai parlando seriamente? Quindi, ci ritroveremo tutti a casa di Danny e Frances?- 
-Cazzo si, Shads!-
-Tutti...proprio...tutti?- Domanda questa volta Brian, nella speranza di sentire quel nome che ha deciso di sotterrare in tutti questi anni.
Può sembrare strano, ma proprio quando aveva deciso di metterci una pietra sopra, eccola che riappare magicamente nei suoi pensieri.
-Non lo sò Gates...però posso dirti che ci saranno molti studenti dell'"High School".- Continua Jimmy, impossessandosi della bottiglia di birra
di Johnny.
-Oh andiamo Brian. Non la vedi più da dodici anni ormai...sappiamo come sta procedendo la sua vita...magari sarà in una villa di proprietà anche lei,
con domestici ovunque.
- Ribatte Johnny, osservando ancora Brian mentre continua a tamburellare il piede contro il pavimento.
-E chi lo sà...forse si è anche sposata con quel coglione di Liam ma...che importa? Piuttosto, dovresti preoccuparti delle belle ragazze che continuerai
a farti anche dopo il tour!
- Sorride Jimmy, abbracciando dando delle pacche sulla spalla all'amico che ricambia con un mezzo sorriso.
-Non sono sicuro di voler ritornare ai vecchi tempi...qui a New York stiamo benissimo.- 
-Gates...la California è la nostra vera casa. Ritornarci stasera forse ci farà del bene...che ne dici?- 
Ed ecco che Brian, si lascia convincere da Matt. Non c'è che dire, la California è tutto ciò che non riusciranno mai ad abbandonare.



















ALEX POV'S

E' tutta la notte che non sono riuscita a chiudere occhio.
Ho pensato e ripensato alla festa organizzata da Frances ed ancora non sò cosa fare.
Non riuscirei mai a rivedere tutte quelle persone in così poco tempo. Ho saputo solo ieri di questo incontro con i vecchi amici dell'"High School" 
e non ho fatto altro che sentirmi male.
Qualche giorno fa, sono tornata qui in California ed ho intenzione di restarci dato che mia madre non riusciva più a stare senza di me.
In realtà, ieri ne ho anche approfittato per fare una bella passeggiata nei dintorni. Mi sono ritrovata involontariamente dinanzi alla porta
di casa Haner ma senza ritrovare alcuna forma di coraggio per poter suonare al campanello.
Mi sono abituata bene a guardare i miei ...migliori amici in televisione per poi provare un senso di stupore unico. Ce l'hanno fatta...in dodici
anni sono riusciti a realizzare il loro sogno più grande. Eppure, adesso è così brutto sapere che io non apparterrò più a loro. Mi avranno già dimenticata
e chissà se qualcuno di loro è riuscito a farsi una famiglia. Ad ogni modo, lo spero vivamente.
E chissà se... Brian avrà messo la testa apposto...
I pensieri continuano a lacerarmi dentro, dandomi un senso di vuoto che ancora non riesco a colmare. 
-Tesoro, stai dormendo?- Mia madre entra in camera, sedendosi sul letto, accanto alla mia figura.
E' stata un pò una tortura, tornare alla mia cameretta e ritrovarla proprio come l'avevo lasciata. Le foto di me ed i ragazzi...sono ancora
appese alle pareti e contornate da varie cornici.
-No...non ci riesco.- Ammetto, riposizinandomi bene tra le coperte e poggiando la schiena contro le barriere del letto stesso.
-Se non vuoi andare a quella festa, basta dirlo cara.-
-Non è questo...è che...sono passati dodici anni.-
Dodici anni dalla mia prima ed ultima volta.
-E allora? Oh tesoro, dopo tutto quello che hai passato, un incontro tra vecchi amici ci vuole!-
-Non credo di farcela.-
-Cos'è che ti preoccupa?-
-Il fatto che nessuno sà ancora che sono tornata qui in California...e che sono tornata per restarci.Dio, mi sento una fallita...tutti, avranno
sicuramente una vita più interessante della mia.-

-Non lo sei Al...non lo sei mai stata e cosa ti prende adesso? Da quando ti importa del parere degli altri?-
-Adesso lo sono diventata...sono diventata una fallita. Io...io non ho il coraggio di parlare con Brian e gli altri.-
-Brian deve sapere.-
-No...non posso dargli una responsabilità così grande mamma. Ora è un chitarrista famoso in tutto il mondo...-
-Io sono sicura che se tu gliene parlassi, magari le cose potrebbero migliorare.-
-Peggiorerebbero. Mamma credimi, va bene così.-
-Alex, tu...lo ami?-
Sospiro.
-Non ha più importanza ormai.-
Detto questo, ritorno sotto il fascio delle mie coperte, sentendo alcune lacrime rigarmi il volto.
Mia madre resta accanto a me. Di tanto in tanto, sento le sue mani accarezzarmi la cute.
Tempo fa, sarei riuscita a ricordare il modo in cui solo Brian riusciva ad accarezzarmi.


































BRIAN POV'S


Arrivati a destinazione, non faccio altro che guardarmi intorno. Non è cambiato nulla, Hungtington Beach è rimasta sempre la stessa.
Per non parlare poi di mia madre che quando mi ha rivisto stamattina, non ha fatto altro che abbracciarmi stritolandomi come se fossi stato un 
bicchiere di plastica.
-La musica è decisamente troppo alta e non ci avranno sentiti.- Borbotta Zacky, dopo aver suonato il campanello di casa Otpus per la quindicesima volta.
Jimmy si imbestialisce e con velocità riprende a suonare il campanello di continuo fin quando poi, Frances non viene ad aprirci.
-Oh cazzo ragazzi! Dio, siete ancora più belli di persona che in televisione!- Esclama Frances, abbracciandoci tutti.
Devo dire che anche lei non è cambiata per niente almeno caratterialmente, mentre, i suoi bei capelli lunghi sono stati tagliati in un 
caschetto corto che le si addice alla perfezione.
-Cos'è Fran, il matrimonio ti ha fatto cadere i capelli?- Scherzo, vedendola poi sorridere alla mia battuta.
-Sempre il solito spiritoso Haner! In realtà, mi aspettavo di ritrovarti con qualche nuova fiamma...- 
-Lo sai come sono fatto!- Sorrido con malizia, per poi vedere Valary entrare in casa con Matt.
-Entrate pure ragazzi e divertitevi!- Continua Fran ed al suo comando entriamo tutti nella sua nuovissima villa.
Come al solito, ci sono persone ovunque che ballano come impazzite, mentre altri invece, restano seduti ai propri tavoli ad ingozzarsi di cibo.
Alcuni si sono anche fidanzati e sembrano avere anche dei bambini.
-Ragazzi, guardate un pò chi ci sono venuti a trovare!- Urla Fran e ad un tratto la musica viene letteralmente fermata.
Tutti gli amici che avevo all'"High School" corrono verso di noi, travolgendoci.
-Gli Avenged Sevenfold!- Urla una ragazzina con gli ormoni a mille.
-Che ne dite di darci alla fuga?- Propone Jimmy, ridendo alla vista di alcuni nostri vecchi amici che stavano quasi inciampando per venirci
a salutare.
Le notizie qui ad Hungtington Beach si smuovono velocemente devo dire...eppure, con i nostri nuovi album, siamo riusciti
a vendere tantissimo.
Ma per noi non è mai stato importante vendere...noi preferiamo regalare emozioni ai nostri fans.
-Whooo, Synyster Gates è tra di noi!- Mi saluta Danny, venendomi incontro.
-Danny Otpus...cazzo, non sei cambiato neanche di una virgola.- Sorrido, per poi vedere il ragazzo pelato, abbracciarmi.
Ricambio l'abbraccio, che sembra esser quasi un metodo per farmi perdonare per tutte quelle volte che avrei voluto spaccargli la faccia.
-Oh, guardate chi c'è! Danny il cannaiolo!- Ghigna Jimmy, per poi abbracciare anche lui il ragazzo.
-Jimmy il palo!- Ironizza anche Danny ed io credo di averne abbastanza di tutte queste situazioni abbastanza imbarazzanti.
Mi allontano per un attimo dalla folla, tentando di respirare. Alex non c'è ed io avrei dovuto immaginarlo.
Sarà sicuramente in Francia con quel coglione a bere champagne e a giocare a poker con la famigliola felice.
-Synyster Fucking Gates...che bello ritrovarti qui.- Una voce familiare, mi fa voltare di scatto.
-Michelle.- Ribatto sorridendo alla bionda che ha indosso un grazioso vestitino rosa.
Lei...oh, lei non è cambiata per niente. Solito sguardo ammaliante e solito fisico slanciato.
-Sono felice di rivederti...dopo tutto questo tempo...- Mi sorride, tenendo tra le mani un bicchiere colmo di birra.
-Anche io. E vedo che lì c'è un ragazzo che ti sta aspettando.- Ricambio il sorriso, indicando con lo sguardo un uomo che continua ad
osservarci.
-Max è un bravo ragazzo...credo di essermene innamorata.-
-Ah beh...allora sono felice per te.-
-E tu? Hai messo la testa a posto?-
-No, lo sai come sono fatto.-
-Credo di saperlo...bene.-
Entrambi continuiamo a sorriderci come due rincoglioniti ed io riesco a ricordare benissimo quanto l'ho fatta soffrire.
-Ad ogni modo...se dovessi cambiare idea sai che ricorrerei da te come un cagnolino.-
-Michelle io...-
-Avanti, stavo scherzando.-
-Spero che tu possa avere il meglio dalla vita.-
-Ed io ti auguro il meglio anche se sarebbe inutile dato che con i vostri nuovi album avete già venduto tantissimo...siete su tutte le classifiche ragazzi.-
-Sei ben informata vedo.-
-Più di quanto tu creda.-
-Amore, che ne dici di andare a ballare?- Si intromette quel Max. 
Un uomo tutto ad un pezzo, ricoperto da uno strato spessissimo di barba e colmo di capelli neri. Un tipo tosto insomma.
-Certo amore...ma prima, volevo presentarti Brian Haner...meglio conosciuto come Synyster Gates.-
-Oh, che onore, finalmente ti conosco! Michelle mi ha parlato tantissimo di te.- Max mi porge la mano ed io la stringo con educazione.
-Davvero? Spero che non abbia detto nulla di cattivo.- Ironizzo, per poi portare la mano nella tasca dei jeans.
-Assolutamente. Io sono Max Olmes, comunque.-
-Piacere mio.-
-Bene, adesso andiamo amore?- Domanda questa volta Michelle, rivolgendosi al suo nuovo compagno.
-Andiamo.- Max mi saluta con un cenno di mano mentre Michelle mi fa un semplice occhiolino.
Incredibile...anche lei è riuscita a fidanzarsi con qualcuno. 
E pensare che nella band, solo Matt, Jimmy e Johnny sono riusciti a scegliere una valida compagna per la loro vita mentre io e Zacky...siamo
rimasti i soliti coglioni che preferiscono farsi le solite groupie piuttosto che impegnarsi con qualcuno.
In realtà, Zacky si doveva anche sposare con Gena, una ragazza che sembrava dover diventare la donna della sua vita ma alla fine...non erano fatti
semplicemente per stare insieme.
Preso dai soliti pensieri, prendo una bottiglia di birra, cominciandone a bere qualche goccio.
Mi sposto di quà e di là, salutando persone e persone che sembrano comunque essere più interessanti di me. Io? Beh, io non ho niente apparte
la band.
Spostandomi verso l'entrata della villa però, vengo attirato da una ragazzina abbastanza piccola ed esile che continua a piangere in un angolino.
Qualcosa dentro di me, mi dice di andarle incontro...
-Hey, piccola, non dovresti essere qui tutta sola.- Provo a dirle, vedendola poi alzarmi i suoi occhioni grigi, contro.
-E tu non dovresti bere tutta quella birra. Fa male, non lo sai?- 
Cazzo, questa piccoletta ha proprio un bel caratterino.
-Hai vinto.- Mi siedo su di una gradinata delle scale che dovrebbero portare al piano superiore della villa. 
-Oh mio Dio...ma tu...tu...tu sei Synyster Gates?- Borbotta improvvisamente la ragazzina, mostrandomi un sorrisone
che riesce a mettermi subito di buon umore.
-In carne ed ossa.- Ribatto, vedendola poi sedersi sul gradino delle scale, accanto a me.
-E' incredibile! Conosco a memoria tutte le canzoni dei vostri nuovi album! Sono una tua grandissima fan...ma mia mamma
non mi permette di ascoltare le canzoni degli Avenged Sevenfold.-

-E perchè mai?-
-Perchè dice che le fanno venire in mente alcuni ricordi che vorrebbe cancellare.-
-Beh, tua madre dovrebbe imparare a vivere.-
-Però...io non posso ancora credere al fatto che tu sia qui! E gli altri? Oddio, muoio dalla voglia di vedere anche il resto del gruppo! Sono
qui anche loro, vero?-
-Frena piccoletta. Tu stavi piangendo e non mi hai ancora spiegato il perchè...-
-Perchè questa villa è così grande e ...ho perso mia mamma.-
-Se vuoi, potrei aiutarti a ritrovarla.-
E' una bambina...cosa avreste fatto voi al mio posto?
-Synyster Gates che mi aiuta a ...non posso crederci!-
-Beh, credici allora.-
-Avevo ragione...oltre ad essere bellissimo, hai anche un cuore d'oro!-
-Così mi spaventi.-
-No, mi dispiace ma il mio cuore apparterrà sempre e solo a Jimmy! Lui si che è un gran batterista!-
-Quanti anni hai ragazzina?-
-Dodici appena compiuti.-
Inarco un sopracciglio, per poi vederla asciugarsi le lacrime e sorridere. Sembrava anche più piccola.
Mi alzo dalla gradinata delle scale, per poi porgerle una mano.
Lei la accetta ed io riesco finalmente a scrutare per bene il suo viso.
Ha due enormi occhioni grigi, dei capelli castani con alcuni riflessi rossicci, una pelle piuttosto bianca quasi come la neve ed alcuni schizzi
di lentiggini che le ricoprono due piccole fossette.
La forma degli occhi però...è incredibilimente identica alla mia come anche la forma del nasino, un pò all'insù.
Stranamente, al contatto con la sua piccola manina, sento un brivido percorrermi il cuore. Mi sento d'un tratto strano, sentendo il mio cuore
cominciare a battere più forte del solito.
-Allora, andiamo a cercare mia mamma?- La ragazzina continua a tirarmi la mano nella speranza che io potessi darle ascolto.
-Oh...si, andiamo.- Rispondo cercando di riprendermi.
Io e la ragazzina continuiamo a percorrere tutta la villetta nella speranza di poter ritrovare sua madre. In realtà,  non sò cosa mi abbia spinto ad 
aiutarla ma in qualche modo sento uno strano feeling tra me e questa piccoletta.
-Eccola lì!- Mi sorride la ragazzina, per poi lasciare la mia mano e correre incontro ad una donna che di spalle sembra esser a dir poco
attraente. 
La vedo gesticolare, mentre continua a chiacchierare animatamente con un'altra ragazza.
Le sue forme, così sinuose e perfette riescono a scuotermi.
-Mamma!- 
-Oh tesoro, ti ho cercata ovunque! Ti avrò detto un milione di volte che non devi allontanarti...- 
Quella voce...quella dannatissima voce che credevo di aver dimenticato.
-Mamma, non mi crederai mai ma Synyster Gates mi ha appena aiutato a ritrovarti! Synyster Gates,mamma! Il chitarrista degli Avenged Sevenfold!- Annuncia la ragazzina con degli occhi inguaribilmente lucidi.
La donna si volta verso di me, ed io sento di poter quasi rinascere.
Incollo i miei occhi su quelli di Alex per poi vederla quasi spaventarsi.
E così...questa meravigliosa bambina è sua figlia...
-Brian...- Sussurra Alex, per poi svenire proprio dinanzi a me. Riesco a prenderla appena in tempo, riuscendola a trasportare nella camera più vicina.
-Mamma! Mamma!- Continua ad urlare la piccola, più preoccupata che mai.
La ragazza che fino a poco tempo fa stava parlando con Alex questa volta, prende la mano della ragazzina, tentando di tranquillizzarla.
Posiziono il corpo di Alex sul letto di una camera qualunque, per poi vedere la ragazzina correre verso di me e stringermi.
Resto immobile come un pezzo di ghiaccio, vedendo la ragazzina continuare a stringersi alla mia vita.
-Hey...va tutto bene piccola...la mamma si è solo addormentata. Tra un pò starà meglio.- Sussurro, stringendo a me la piccola e sentendomi come un pesce fuor d'acqua.
-Vado a prendere un impacco di ghiaccio!- Prova a dire la ragazza dai capelli color platino che aprendo la porta della camera, riesce a sbattere il suo
petto contro quello di Zacky.
-Oh mio Dio, scusami...io...non volevo.- Borbotta la ragazza, più tremante che mai.
-No...ecco...scusami tu...io...non...-
-Volevo.- Ripete lei, togliendo le parole di bocca a Vee.
I due continuano a fissarsi per minuti interminabili come se stessero facendo l'amore con gli occhi.
-Si, giusto. Ehm...-
-Quando avrete finito di fare i coglioni, potreste ricordarvi che qui c'è una ragazza che è appena svenuta.- Sbotto all'improvviso, interrompendo
quell'aria romantica che aveva riempito la camera fino a pochi secondi fa.
Credo che Vee mi stia maledicendo mentalmente ora.
La ragazza si riprende, correndo via. Spero che si sia ricordata dell'impacco freddo.
Zacky invece, è rimasto sulla soglia della porta e continua a muovere la mano a destra e a sinistra come se stesse ancora salutando la giovane.
-Zacky...che cazzo ti prende adesso?- Domando questa volta al mio amico, vedendolo poi sorridere al muro.
-Zacky Vengeance!- Urla improvvisamente la ragazzina, staccandosi dalla mia vita e correndo verso Zacky.
E' incredibile la personalità di questa dodicenne...non sembra aver peli sulla lingua e non si lascia travolgere neanche dalla timidezza.
-E questa ragazzina da dove sbuca?- Domanda Zacky, sorridendo.
-E'...la figlia di Alex.- Rispondo con tristezza e delusione, vedendo poi Zacky sbarrare gli occhi.
-Ma allora conoscete mia madre!!!- 
-Oh merda.- Ribatte ancora Zacky, osservando poi la ragazzina che continua a sorridergli.
-La tua mamma non ti ha detto di non parlare con gli estranei?- Domando alla ragazzina che continua a stringersi a Zacky.
-E' la figlia di Liam, è comprensibile che sia diventata una rompi ca...-
-Okay Vee, abbiamo capito.-Sbotto ancora, più infastidito di prima.
Improvvisamente però, la porta della camera si apre ancora una volta facendovi entrare Jimmy, Johnny, Matt, Val, Leana ovvero la fidanzata di Jimmy e Lacey quella di Johnny.
Non c'è che dire, sono stati davvero fortunati loro...io e Zacky invece, resteremo sempre le pecore nere della situazione.
-Cazzo, dov'è Alex, sta bene?- Urla Jimmy, correndo verso di me.
-Come lo sapete che...-
-Vee ci ha inviato un messaggio.- Mi risponde Matt, più preoccupato che mai anche lui.
-E' questo l'effetto che Syn fa alle donne!- Ride Johnny, beccandosi poi uno schiaffetto sulla nuca da Lacey.
-Jimmy Sullivan! The Rev è quì!- Urla la dodicenne improvvisamente, correndo ad abbracciare Jimmy.
Egli rimane di stucco, mentre gli altri osservano la scena più incuriositi che mai.
-Ho una piccola fan e non lo sapevo?- Sorride Jimmy, mostrandosi affettuoso nei confronti della ragazzina.
-Tu sei il miglior batterista del mondo!- 
-Sapete, sto seriamente cominciando ad adorare questa ragazzina!-
Dopo esser stata abbracciata da Jimmy, la dodicenne và incontro anche a Johnny.
-Ma chi è questa marmocchia?- Domanda Johnny, dopo aver salutato la piccola.
-E' la figlia di Alex.- Dico per la seconda volta, deluso almeno quanto prima.
-Quindi lei e Liam...- Prova a dire Val ma io la zittisco, sentendomi come rinchiuso in un labirinto.
-Esatto.-
Un silenzio tombale riempie improvvisamente l'atmosfera della stanza fin quando non arriva di nuovo la ragazza dai capelli biondo platino
che con un impacco freddo riesce a far riprendere i sensi ad Al.
Mi posiziono dinanzi al volto di Al, sedendomi sul letto proprio accanto al suo corpo,perfettamente sdraiato.
Alex apre finalmente gli occhi con debolezza e la dodicenne corre verso di lei, travolgendola.
-Mamma, mamma! Stai bene vero?-
-America...ma cosa...-
Allora è così che si chiama la ragazzina...
-Sei svenuta mamma!-
Alex sposta il suo volto contro il mio e adesso, sembra che stia ricominciando a ricordare.
-Brian...Jimmy...Val...oddio...ci siete tutti...- 
-Dormito bene bimba?- Le sorrido, vedendola poi cominciare a tranquillizzarsi.
Intanto, la bionda sta continuando ad utilizzare l'impacco freddo sul viso di Al, continuando a fissare Zacky. 
Zacky fa lo stesso ed entrambi continuano ad isolarsi dal mondo intero.
-Fede...credo che basti così...- Prova a dire Al ma la bionda continua ad adagiare l'impacco.
-Fede...che bel nome...- Sussurra Zacky, sembrando un vero e proprio coglione.
-In realtà...mi chiamo Federica.- Si imbarazza lei, continuando a civettare con Zacky.
-Che schifo, mi sta per venire il diabete!- Ribatte Jimmy, assecondato poi da Johnny.
Matt tossice e per fortuna, i due piccioncini, smettono di fare gli idioti.
In un attimo, Valary corre incontro ad Alex stringendola forte.
-Amica mia!- Borbotta Valary, con emozione.
-Dio Val...mi sei mancata tantissimo!-
Dopo che le due si sono salutate per bene, Alex abbraccia forte Jimmy e gli altri.
-Mi siete mancati tantissimo...-
-Anche tu ci sei mancata tanto, nanetta!-
Continua Johnny più felice che mai.
Alex decide di salutare tutti...ma sembra essersi dimenticata di me. 
Ed eccola che con gli occhi affaticati, decide di degnarmi di uno sguardo. Restiamo a fissarci, ma io non ho nulla da nasconderle.
-Ciao...- Le dico vedendola poi sorridermi.
Finalmente...
-Brian...- Alex si avvicina a me per poi avvolgere le sue braccia intorno al mio collo.
Ricambio l'abbraccio, sentendola respirare a fatica. 
Mi erano mancati i suoi abbracci...così distruttivi ed il suo profumo alla vaniglia...instancabile.
Sciolto l'abbraccio, gli altri ne approfittano per far fare le ultime conoscenze.
Leana e Lacey, ricambiano la stretta di mano di Alex ed io osservo ogni movimento della ragazza.
Beh, almeno adesso Alex sà dell'amore che provo per lei...non è stato poi così difficile scriverle quella lettera ed inviargliela.
-Adesso sto bene ragazzi, quindi possiamo tornare alla festa.- Sorride ancora Alex...ma il suo sorriso è terribilmente falso.
Vorrebbe piangere ma non ci riesce. Perchè tutto questo dolore? Cosa le sta accadendo?
-Alex, sei sicura di sentirti bene? Vuoi che vada a prenderti qualcosa?- Si preoccupa la bionda.
-Fede, te l'ho detto, sto bene.-
-D'accordo, allora credo che andrò a bere qualcosa...-
Federica esce dalla camera e Zacky, ci osserva come fulminato.
-Che dite, mi butto?- Ci domanda la porchetta, con gli occhioni lucidi.
-Si, magari da un balcone!- Ironizza Jimmy, facendoci ridere tutti. 
-E' italiana ma era venuta in Francia per una vacanza studio...è la mia vicina di casa lì a Parigi e l'ho convinta a venire con me
qui in California dato che ha sempre voluto visitarla.- Borbotta poi Alex, dando alcune spiegazioni a Vee.
-E' single?- Domanda ancora Vee rendendosi un perfetto idiota agli occhi di tutti.
-Cazzo Vee, vai lì e falle vedere cos'hai sotto a quei pantaloni!- Esclamo io infine, dandogli un pò di coraggio. 
-Vado.- 
Zacky esce dalla camera, nella speranza di poter abbordare con la bionda.
-Okay, torniamo alla festa.- Dice poi Matt, e tutti cominciano ad uscire dalla camera,tranne Alex che viene attirata dalla mia mano 
che continua a stringere quel polso su cui è ancora tatuato il mio "nome".
Credevo lo avesse rimosso...
-Posso parlarti un minuto Alex?- Le domando, vedendola ancora rabbrividire.
-S...si...- Mi risponde balbettando, per poi portare i suoi occhi grigi contro quelli di sua figlia.
-America...tesoro...vai di là con gli altri ragazzini della tua età...la mamma deve parlare un attimo con questo signore.-
-Mamma, credi che non lo conosca? Synyster Gates, il chitarrista degli "Avenged Sevenfold"! Non credo sia un signore qualunque!-
-Va bene tesoro, credo di doverti delle spiegazioni...ne parleremo dopo, promesso.-
-Quindi è una promessa mamma?-
-Si, lo è. Adesso vai a giocare con gli altri...non ci metterò molto.-
-Va bene...ciao Syn!-

-Ciao piccola.-
Dopo aver visto la piccola andare via, Alex comincia ad allontanarsi da me, osservando il paesaggio che si presenta fuori dalla finestra.
Io, alle sue spalle, comincio a parlarle non riuscendo a frenare la voglia che ho di sentirla vicina.
-Non sapevo che quel coglione avesse davvero gli attributi.-
-Brian, se vuoi parlarmi di Liam, non credo sia il caso ora.-
-Perchè? C'è qualcosa che devo sapere?-
-N...no. Io e lui stiamo ancora insieme, ci siamo sposati ed abbiamo una bimba stupenda.-
-Lo vedo...allora perchè non è qui con te stasera?-
-E' rimasto in Francia perchè...aveva del lavoro da svolgere e non aveva voglia di ritornare al passato.-
-Tu invece, morivi dalla voglia di rivedermi...-
-Sogna Brian.-

-Quindi non conto più nulla per te?-
La mia voce diventa improvvisamente calda, ma Alex continua a guardare il paesaggio dinanzi a sè senza degnarmi di...niente.
Deglutisce, non riuscendo neanche a rispondermi.
-Tu...ci vuole proprio un bel coraggio a dirmi certe cose!- Si volta improvvisamente Alex, con gli occhi iniettati di sangue.
Non volevo di certo farla innervosire in questo modo...ma sembra che lei, non voglia neanche vedermi.
-Sono stata per giorni ad aspettare una tua stupida lettera o in un tuo stupido messaggio ma indovina un pò?-
-Alex, ma cosa stai dicendo...ti avrò scritto ed inviato...più di quattro lettere al giorno!-
-Beh, devi averlo inviato all'indirizzo sbagliato perchè io non ho ricevuto proprio un bel niente da te!-
-Scherzi!? Mi ero fatto dare l'indirizzo da tua madre...-
-Sai cosa!? Col tempo, gli artisti diventano tutti dei gran bugiardi!-
-Non sono mai stato un'artista Al.-
-Beh, per me lo eri!-

Sentire queste parole...non fa che uccidermi dentro. E' come se stessi strisciando nel buio...
-Oltre ad un artista...eri il mio migliore amico.-
Senza controllarmi, le prendo velocemente le spalle, stringendogliele come se non ci fosse un domani.
-Tu credi sia stato bello per me stare dodicini anni senza di te? Beh, non lo è stato! E tu? Beh, tu hai preferito andartene...-
-Perchè nessuno mi ha dato un buon motivo per restare!-
-Ah no?-
-Tu con me hai solo scopato.-
-Cazzo Alex, come fai ad esser così tonta! E' sempre stato chiaro a tutti...ma sembra che tu voglia scapparne!-
-Brian, lasciami andare o comincio ad urlare!-
-Tu non urli proprio un cazzo! Solo Dio sà in che cosa si è tramutata dopo quella scopata!- 
Deglutisco, tremando.
-Si è tramutata in lacrime Alex...in lacrime amare che ho costretto a far uscire dopo quindici fottutissimi anni!-
Continuo, osservando gli
occhioni lucidi di Al.
-Ed è per questo motivo che io aspettavo una tua lettera!-
-Quante volte devo ripetertelo!? Ti ho scritto tantissime lettere e non ho mai ricevuto una tua sola risposta! Una risposta sarebbe bastata per farmi
correre da te in Francia...credi sia stato bello per me rincorrerti fino all'aereoporto per poi urlare il tuo nome al cielo? Ma tu...te ne eri già andata.-

Delle lacrime, cominciano a scorrere sul suo viso...divenuto ormai il viso di una donna.
-E pensare che quelle rose che tanto amavi...erano un mio stupido regalo!-
-Lo sò...me ne sono resa conto...troppo tardi.-
E' troppo tardi. E' troppo tardi per un amore morto dal principio.
Ho sbagliato a travolgerla quella sera...non avrei mai dovuto fare un passo del genere...non con lei.
Alex si allontana da me ed io questa volta, non faccio nulla per riprenderla.
La luna si riflette nei suoi occhi, distruggendoli.
-Vuoi cancellare tutto?- Le domando improvvisamente, sapendo di non poterle chiedere altro.
Si è fatta una vita...senza di me e la cosa non ha fatto altro che rompermi interiormente.
-Alex, guardami.- Questa volta mi ci avvicino, lacerando i miei occhi nei suoi.
-No!- Urla lei, chiudendo di scatto gli occhi.
-Alex, ho bisogno di guardare i tuoi occhi...per l'ultima volta. Poi sparirò dalla tua vita...farò finta di non averti mai conosciuta e butterò
tutti questi quindici anni di amicizia nel cesso.-
-Ventisette.-
-Da quando sei andata via...sono solo quindici.-
-Brian, non rendere tutto più complicato...-
-Se non lo hai ancora capito, io vado matto per le cose complicate...e solitamente, riesco ad ottenerle.-
Alex deglutisce ancora, senza voler aprire i suoi meravigliosi,quanto dolorosi occhi.
-Brian vattene via...ti prego.-
-Non prima di aver rivisto con chiarezza i tuoi occhi...-
-Non li aprirò.-
-Solo ora mi sto rendendo conto di quanto sono rotto dentro Al...questo cuore infranto può sopravviere solo con l'aiuto dei tuoi splendidi occhi.-
-Perchè credi che i miei occhi possano salvarti?-
-Perchè è sempre stato così...ma tu eri troppo occupata ad amare qualcun'altro per capirlo.-
-Io...io...-
-Sono stato ad aspettare come uno stupido il giorno in cui ti saresti rifatta viva...-

La mia voce comincia a tremare ed Alex sembra esser diventata ancora più testarda di prima.
-Adesso ti ho trovata...e credo di essermi legato a te, nel vero senso della parola. E' come se le nostre mani adesso...siano legate con una corda
che fa fatica anche solo a sciogliersi. Voglio vedere i tuoi occhi per l'ultima volta...non puoi negarmi tutto questo Alexandra.-
-E' così strano...quando eravamo bambini sognavamo storie a lieto fine...fingevamo di essere ragazzi adulti che sapevano tutto del mondo...fingevamo
di appartenerci...fingevamo di...essere innamorati.-
-Io non ho mai finto Alex. Erano quei giochini stupidi che si fanno all'età di cinque, quattro anni...ma io non fingevo neanche a quell'età.-

Alex finalmente, apre i suoi occhi, ormai colmi di lacrime.

E li vedo bene...stanno diventando rosa...pronti per una nuova battaglia.
Fisso con attenzione i suoi occhi. 
Proprio come immaginavo...non è cambiata.
E' sempre la mia Al.
-Ora che li hai visti...vattene via...- Sussurra lei, respirando a fatica.
E pensare che...li riesco a leggere così bene da capire che mi ha mentito per tutto questo tempo. 
C'è qualcosa in lei...che vuole sprigionarsi.
-Io non ti ho mai conosciuta.- Le sussurro, autoconvincendo anche me stesso.
-Mai.-
-Non sei mai venuta dinanzi alla porta di casa mia quella notte.-
-Mai.-
-Non ho mai incontrato i tuoi occhi.-
-Mai.-
-Non ti ho mai stretta a me quando ne avevi bisogno.-
-Mai.-
-Non ti ho mai baciata.-
-Mai.-
-Non ho mai passato le vacanze di Natale in tua compagnia.-
-Mai.-
-Non ti ho mai regalato quelle rose.-
-Mai.-
-Non ho mai tatuato il mio "nome" sul tuo polso.-
-Mai.-
-Non ho mai fatto l'amore con te.-
Mi arrendo quasi, sospirando l'ultima frase.
Alex non ha più la capacità di rispondermi, portandosi una mano dinanzi alla bocca.
-Ti avevo visto ridere...ridere in televisione. Eri felice, anche senza di me e mi è crollato il mondo addosso,Brian.-
-Ho ingoiato un pò d'orgoglio in più. Adesso, dovresti farlo anche tu Alex. Smettila di piangere...non serve a niente e lo sai. 
Ci vediamo in giro bimba.-
BIMBA.
Erano dodici anni che non lo dicevo più ormai eppure, adesso sto per aprire la porta della camera per uscirne per sempre. 
Le ho dato tutto l'amore di questo mondo...ma lei invece, ha preferito darmi un solo e secco addio.
Questa volta, lo accetterò. 
Senza voltarmi, armeggio con la maniglia della porta, per poi sentire un groppo in gola che non vuole dissolversi.
-Brian! No!- 
Mi volto improvvisamente, vedendo Alex corrermi incontro ed abbracciarmi.
Non ricambio l'abbraccio, sapendo che la sua è una semplice paura. Lei non mi ama come la amo io.Il suo amore è colmo d'affetto...niente di più.
-Ti amo! Brian ti amo!- 
-Alex, il tuo amore è diverso dal mio...-
-Non lo è! Io ti amo...ma l'ho capito solo quando quella sera...sono scappata via con Liam.-
Osservo ancora i suoi occhi.
Oh cazzo.
-Tu...-
Non riesco a parlare, vedendo poi Alex posare le sue labbra contro le mie con prepotenza.
Le sue lacrime, bagnano metà del mio viso, ma non mi importa.
Mi godo l'attimo di questo bacio fino alla fine, stringendo il più possibile il corpo di Alex contro il mio.
Entrambi respiriamo con debolezza, continuando a stringerci come se potessimo perderci da un momento all'altro. 
Alex mi prende le mani, portandole sul suo vestitino ed intimandomi a toglierglielo. Senza rispondere alle mie azioni, faccio ciò che le sue mani
mi hanno chiesto di fare, sfilandole via il vestitino che lascio morire sul pavimento.
La spingo con dolcezza verso il letto, ammirando il suo bellissimo corpo nudo.
Come mi è mancata la sua pelle candida...il suo sorriso, le sue piccole manine ed il suo corpo...terribilmente eccitante.
Il modo in cui continua ad ansimare la mia bimba, mi fa venire una voglia matta di averla. 
Ho aspettato tutto questo tempo, solo per rincondurla ancora tra le mie braccia ed ora...ora non riesco neanche a crederci.
Continuo a baciarle il collo, vedendola poi giocherellare con i miei capelli. 
La lascio fare, ricordando tutti quei momenti spensierati che abbiamo trascorso insieme.
E' stato così bello vederla crescere e vederla maturare con tanta semplicità...e adesso che è diventata una vera e propria donna, non posso far altro
che continuare a scoprirla.
Continuo a baciarla, scorgendo poi due collane che ha appeso al collo. Ero così preso da lei che non me ne ero neanche reso conto.
La prima è la collana in legno che aveva portato via con sè la sera in cui facemmo l'amore per la prima volta...e la seconda, è il ciondolo che le avevo
regalato a Natale. Si, proprio quello con la nostra foto.
Non posso credere ancora al fatto che lei sia di nuovo qui con me.
Togliendomi la giacca e la camicia, mi posiziono tra le sue gambe.
Lei percorre con le dita i miei tatuaggi, come se stesse provando a disegnarli ed io, ricomincio a baciarla questa volta con più passione.
Al si lascia travolgere dai miei baci ed io resto incantato dalla bellezza di questa piccola donna e dal suono continuo dei suoi battiti cardiaci
che entrano in sintonia con i miei.
Per quanto tempo non ho fatto altro che sognare questo momento? Dio, quanto l'avevo sognata dopo quella sera!
Ricordo ancora, quanta tristezza pervadeva la mia anima, quando pensavo al fatto che eravamo in letti diversi ed in città diverse.
Tutte le volte che ho suonato "I won't see you tonight"...e tutte le volte che la pensavo tra le braccia di Liam.
Con velocità, la penetro, sentendola gemere.
Questa è la sensazione più bella di tutta la mia vita. Ci avevo sperato così tanto...avevo proprio bisogno di sentirmi ancora parte di lei.
Lei continua a graffiare la mia schiena, e la pioggia fuori continua a battere sull'asfalto facendola stringere ancor di più al mio corpo.
Lei e la sua paura per i temporali...
La penetro per l'ultima volta, ricadendole accanto.
Respiro con profondità, vedendola poi piangere a dirotto.
La riprendo tra le mie braccia e sentire i nostri corpi nudi, unirsi...mi rende l'uomo più felice del mondo.
Noto con tristezza, alcune cicatrici sulla sua pelle che mi fanno sussultare. Saranno sicuramente quelle che gli provocò il padre l'ultima volta.
Asciugo le sue lacrime, vedendo poi un velo di tristezza percorrerle le pupille degli occhi.
-TI AMO BIMBA.- Mi lascio scappare, sentendola poi rabbrividire.
-Non posso...no, io non posso.- Mi sussurra Al invece, singhiozzando.
Il mio sguardo diventa colmo di dolore.
Anche quello della mia bimba, cambia.
Alex si allontana velocemente dal mio corpo, scendendo dal letto e rivestendosi con velocità. 
Tutto questo, mi riporta indietro col tempo...a quella dannatissima sera.
-Adesso...mi dirai che è stato tutto uno sbaglio o...un errore?- Le domando, vedendola aggiustarsi i capelli.
In effetti...cosa pretendevo da lei? Ha anche una bambina adesso...
Lei porta i suoi occhi contro i miei e questa...credo che sia appena diventata la nostra ultima volta insieme.
-Addio Syn.-
-Non lasciarmi.-
La vedo sospirare.
-Io...semplicemente, non posso.- 
-Va bene...hai tempo per un'ultima sigaretta insieme?-
Al mi guarda, come scossa dalla mia poposta.
Lei si limita a spostare il capo a destra e a sinistra, come se stesse per pronunciare un "no" secco.
Ed eccola che sparisce ancora.
Lei è fatta così...sparisce senza darti spiegazioni...e tutto quel trucco che aveva sul volto, ora è andato dissolto per colpa delle lacrime
amare che ha versato per tutto il tempo.

Dando a pugni il materasso, provo a riprendermi dalla mia grave malattia. Sono malato d'amore e non posso più guarirne.
Arrendendomi ancora, scendo dal letto, rivestendomi e tornando alla festa.
Chiudo la porta della camera, vedendo poi Jimmy e gli altri divertirsi come non mai.
-Hey Gates, tutto bene?- Mi domanda Johnny, ballando come un forsennato con Lacey.
-Una meraviglia.- Rispondo con semplicità, dimenandomi tra la folla e scorgendo la figura di Vee mentre continua a divertirsi con la solita
bionda.
Come vorrei bere qualche goccio...così da poter dimenticare tutto.
Esco fuori dall'abitazione, accendendomi velocemente una sigaretta...quella che avrei voluto condividere con Alex.
-Ciao Gates!- Ed eccola di nuovo...
-Ciao...ragazzina.-
-Cosa ci fai qui tutto solo?-
-Mi stai forse prendendo in giro?-
-No, si sono semplicemente scambiati i ruoli! Prima...io ero triste e tu mi hai aiutata...adesso sei tu triste ed io vorrei aiutarti.-
-Per la malattia che ho, non c'è alcun rimedio.-
-Sei malato!? Hai una malattia grave?-
-Si...-
-E come si chiama?-
-Il mal di cuore.-
-Cos'è?-
-Lo scoprirai quando diventerai grande...o almeno spero di no.-
America mi sorride, guardandomi con ammirazione.
-Tua madre?- 
-E' andata via...-
-Perchè non sei andata via con lei?-
-Perchè avevo voglia di giocare con dei ragazzini che ho conosciuto qui,che hanno quasi la mia stessa età! Io qui sono la più piccola...però, zia Frances
si è offerta di riaccompagnarmi a casa.-
-La più piccola ma...la più in gamba.-
-Dici sul serio?-
-Si, dico sul serio.-
-Un giorno...vorrei imparare a suonare la chitarra proprio come fai tu!-
-Buona fortuna allora...-
-Mamma mi ha detto che una persona importantissima per lei le ha insegnato qualche accordo ma...non è mai riuscita del tutto a suonare lo strumento!-
-Tua madre ha ragione...era proprio disastrosa con gli strumenti musicali.- Mi lascio scappare un sorriso, per poi vedere America porgermi una mano.
-Vieni a giocare con me?-
Stranamente, la luce negli occhi di questa bambina, mi ispira un senso d'affetto a dir poco enorme.
Butto via la cicca della sigaretta, per poi prendere la mano della piccola e lasciarmi trasportare da lei stessa.
Devo essermi rincoglionito.
































Dopo esser stato in compagnia della piccola, ritorno alla festa, vedendo tutti gli invitati ballare un lento.
Io mi siedo in un angolo, con una bottiglia di "Heineken" tra le mani, rammaricandomi.
America è davvero una bambina stupenda...stare in sua compagnia mi fa sembrare un padre alle prese con la propria figlia.
Ma credo sia normale dopotutto...mi ricorda Alex...hanno gli stessi occhioni grigi.
Mi distolgo dai miei stessi pensieri, sentendo poi il mio stesso cellulare cominciare a squillare.
Prendo il cellulare dalla tasca dei jeans per poi leggervi sul display il numero di Alex. Quel numero che non ho mai rimosso dalla rubrica
telefonica.
Sobbalzo, rispondendo immediatamente al cellulare.
-Alex!-
-Lei è il signor...Brian Haner?-
-Si, sono io ma...lei chi è?-
-Sono Audrey Sparks, dottoressa dell'ospedale di Huntington Beach.-
-Ospedale!? Dov'è Alex?- Mi agito, vedendo poi Jimmy, Zacky e Federica avvicinarsi a me.
-L'abbiamo appena ricoverata dato che è stata ritrovata poco fa, nella sua stessa auto. La ragazza è in grave condizioni e l'abbiamo appena ricoverata.
Da quel che sappiamo, un camion le è finito addosso mentre stava guidando verso casa.-
-No, la prego, mi dica che è uno scherzo!-
-No signor Haner, mi dispiace. Ho chiamato un numero a caso dato che sua madre non risponde al cellulare ma tra un pò riproverò a contattarla.-
-Lei...è viva?-
-Per ora si, è sotto l'operazione di dottori con grand'esperienza ma come le ho detto prima, è in gravi condizioni fisiche.-
Riattacco il cellulare, cominciando a tremare.
-Brian, chi era al telefono?- Mi domanda Zacky, vedendomi più scosso che mai.
Non riesco a rispondergli, sentendo delle lacrime cominciare a riempire i miei occhi.
Tremo, toccandomi con nervosismo i capelli e gettando a terra la bottiglia di birra che tenevo tra le mani.
-Gates, amico...chi è lei? Chi è viva?- Domanda Jimmy questa volta, vedendomi dare a calci qualunque cosa mi stia circondando in questo momento.
-Brian, che ti succede? Brian, calmati!- Si allarma Matt, rivolgendomi contro i suoi occhi verdi.
-Alex! Alex sta morendo!- Urlo con il cuore in gola, uscendo dall'abitazione.
Tutti i miei amici mi seguono compresi Danny e Frances che si sono resi conto dei miei scatti colmi di dolore.
-Brian, cosa cazzo sta succedendo? Se è uno scherzo, sappi che è di pessimo gusto!- Borbotta Johnny, inseguendomi.
Mi fermo di scatto, vedendo tutti preoccuparsi come non mai.
-Alex sta morendo! Stava guidando e...un camion l'ha travolta!- Urlo ancora,sentendomi quasi morire.
-No...non può essere! No!- Urla Frances in lacrime, lasciandosi stringere da Danny.
Jimmy porta il suo sguardo contro il terreno, toccandosi i capelli con nervosismo ed abbracciando Johnny che ancora non ci crede.
-No...no, io non ci credo! Non è possibile!- Urla piangente Federica, che prova a trovare conforto tra le braccia di Zacky che la accolgono con debolezza.
-Dobbiamo andare da lei! Andiamo all'ospedale! Matt, ti prego, andiamo subito!- Balbetta quasi Valary, sconvolta cercando di far riprendere Shads che 
non sembra capire più niente.
Io corro verso la mia auto ma Jimmy mi raggiunge.
-Non puoi guidare in questo stato cazzo!-
Gli dò ascolto, sedendomi al posto del passeggero,vedendo Jimmy mettere in moto l'auto.
Ci ritroviamo a metà strada ed io ancora non posso credere a ciò che sta accadendo.
-Dove sono gli altri?-
-Ci stanno seguendo...tranne per Frances che è rimasta alla festa nella speranza che la figlia di Al lo venisse a sapere il più tardi possibile.-
-Cazzo!-
-Gates, ce la farà, ne sono sicuro. Alex...è forte!-
-Quest'auto non può andare più veloce!?-
-Una multa non ce la toglie nessuno Brian!-
-Sai Jimmy, in questo momento ricevere una multa è proprio l'ultimo dei miei pensieri!-
Dò un calcio secco al vetro dell'auto dinanzi a me, scivolando poi sul sedile e sentendomi un fallito. Avrei dovuto tenerla tra le mie braccia e convincerla
a fumare con me la nostra ultima sigaretta.
-Gates...-
-Non guardarmi.-
-Non c'è alcun motivo di vergognarsene...-
Le lacrime...sembrano scendere come un fiume dal mio volto ormai vuoto.
-Non me ne vergogno infatti.-
-E' successo qualcosa che non sò?-
-Io ed Alex...abbiamo fatto l'amore...in quella stanza, poco fa. Lei ha detto di amarmi.-
-E tu me lo dici così!-
-Come cazzo dovrei dirtelo Rev?-
-Siamo arrivati!-
Velocemente, scendiamo tutti dalle auto, entrando nell'ospedale.
Non ho mai avuto così tanta paura di perderla come in questo momento...
Corro tra i vari reparti, lasciando indietro gli altri che hanno preferito chiedere informazioni ai dottori di turno.
Corro ancora, questa volta, scorgendo la porta di una stanza, aperta per metà.
Mi fermo sulla soglia della porta, sentendo poi una dottoressa scandire delle parole che faccio fatica a realizzare.

"Alexandra Fallen, trentenne...deceduta alle ore 0.00 del giorno..."













...



...




...


"-Ma che cazzo...-
-Non sono una delle tue puttane. Non voglio più ripetertelo.-
-Come puoi pensare che io lo abbia fatto per un secondo fine? Alex, cazzo svegliati!-
-Non dirmi quello che devo fare!-
-Era solo un bacio, non mi sembra una cosa così tragica.-
-Per me lo è invece!-
-Perchè? Hai paura di tradire il tuo fidanzatino?-
-Io e Liam abbiamo intenzione di vivere una relazione seria Brian...-
-Avevo voglia di baciarti e l'ho fatto. Fine della storia.-
-Fine!? Brian, sei il mio migliore amico, non il mio ragazzo!-"

(Dal ventottesimo capitolo)



...
















...















...





"-Non è stato divertente!-
-Vedere la tua faccia completamente preoccupata e spaventata si però!-
-Non ero spaventata! Pensa se ci avessero visto?-
-Che t'importa Al! Rompi le regole!-
-Quando sono con te, non faccio altro che mettermi nei casini!-
-Ma ti diverti, giusto?-
-Si...molto.- "

(Dal diciottesimo capitolo)







...









...














...

















"-Abbracciami.- 
-No, sei tutto sporco di fango!-
-Ah beh, lo sei anche tu!-
-Ti voglio bene!- "


(Dall' undiciesimo capitolo)




















...









...














...


















"-Dove cazzo hai la testa Al?-
-Sono libera di fare ciò che voglio Brian, non sono più una bambina!-
-Ci hai fatto l'amore?-
-No.-"

(Dall'undicesimo capitolo.)
























Il funerale più brutto di tutta la mia esistenza.
Persone ovunque, vestite in nero che continuano a piangere sulla tomba della mia Alex.
Non ce l'ha fatta...
Sembrava essere una ragazza così forte e determinata lei...ma non abbastanza per combattere contro la morte.
Frances, tiene stretta a sè la piccola America che continua a piangere. Danny dà conforto ad entrambe cercando di tranquillizzarle.
Jimmy è qui accanto a me, insieme a Leana, Matt stringe a sè Valary ancora sconvolta e Zacky e Federica, sono accanto alla tomba per dare un ultimo saluto
ad Al.
Johnny invece, prova ad esser forte, ma i suoi occhi rossi spiegano tutto.
Alice, la madre di Al continua a piangere ed i miei genitori sono qui a darle conforto.
Ieri ho inviato un telegramma a Mckenna che presa dal dolore ha deciso di prendere il primo aereo e venire nel tardo pomeriggio.
Usciti dalla Chiesa, ci dirigiamo tutti verso la casa della madre di Al.
Io resto in silenzio, senza riuscire a pronunciare una sola parola.
Ieri notte...ho perso la persona più importante della mia vita e nessuno potrà più riportarla indietro. L'unica cosa che non capisco...è il perchè Liam
non sia qui,  al suo funerale.
-Brian, posso parlarti un secondo? Ci sono delle cose di cui dovrei parlarti.- Mi dice Frances, toccandomi una spalla.
-Certo...- Le rispondo, sentendomi terribilmente frastornato.
E' tutto il giorno che non mangio, non bevo e non riesco ad esprimermi. Ho pianto tutta la notte ed adesso non ce la faccio neanche a restare in piedi.
Mi sono ubriacato. Era l'unico modo che avevo per rivederla.
Frances mi porta nella camera da letto di Alex e si siede sul letto intimandomi di sedermi accanto a lei.
Le dò ascolto, vedendola poi ricominciare a piangere.
Provo a darle coraggio anche se...qui ci vorrebbe qualcuno che dia anche un pò di coraggio a me.
-...Okay, sto meglio...-
Le sorrido, vedendola poi asciugarsi le lacrime con le dita.
-Alex non vorrebbe di certo vederti in questo stato...mi diceva sempre che eri una ragazza dal caratterino forte e presuntuoso.-
-E' vero...-
-Cosa...dovevi dirmi?-
-Ci sono delle cose che non sai e che devi sapere.-
-Fran, mi stai spaventando.-
-Le cose che sto per dirti...sono abbastanza dure ma sono sicura che riuscirai a superarle.-
-Parla.-
-Non ti sei ancora chiesto...come mai Liam non è qui oggi?-
-Si...ci ho pensato.-
-Devi sapere che...quando Alex è partita con lui per la Francia...Liam è diventato un ragazzo terribilmente scontroso e possessivo.-
-In realtà...già lo era.-
-Si...ma...quando sono andati a vivere insieme...i due hanno avuto una vita molto turbolenta. Liam ha cominciato ad abusare di droghe e ha cominciato
a scaricare tutta la sua rabbia contro Alex. La picchiava amaramente e la situazione non migliorò di certo col tempo. Al doveva restare
chiusa in casa e non poteva permettersi  neanche di parlare con qualche conoscente del sesso opposto.-

Quindi...tutte quelle cicatrici che le ho ritrovato sul corpo...non erano più quelle che gli provocò suo padre...
-Alex mi chiamava quasi tutti i giorni piangendo e dicendomi di voler ritornare in California ma Liam non glielo permise...lei stessa, non ha voluto
chiamare Valary perchè sapeva che prima o poi la bionda, non avrebbe resistito e ti avrebbe raccontato tutto.-

Frances deglutisce ed io sento il mio cuore battere sempre più forte.
-La situazione si complicò ben presto quando Al scoprì di essere incinta di America. Liam continuava con i suoi modi bruschi e violenti, non capendo
del perchè Alex non riuscisse a lasciarsi andare con lui. I due, non hanno infatti mai avuto alcun rapporto fisico dopo...-

-Quindi mi stai dicendo che...-
-Fammi finire, ti prego.-
Annuisco.
-Quando nacque America, Liam già non c'era più...l'aveva abbandonata per le strade di Parigi senza darle quel futuro in cui lei tanto sperava.
Per non parlare poi di quando il ragazzo si accorse del tatuaggio di Alex.
Al non volle raccontare tutto questo a nessuno, neanche a sua madre...non voleva darle tutti quei dispiaceri e non voleva sentirsi una fallita perchè
in effetti lo era diventata. Non aveva un lavoro, non aveva una casa, non aveva più nulla fin quando poi un bel giorno incontrò Federica. Fede era
la sua vicina di casa quando Al viveva ancora con Liam. Il più delle volte, la bionda stessa, sentiva delle urla provenire dalla villa dei due ed un giorno
decise di bussare alla porta di casa per vedere cosa stesse accadendo. Più in là, le due diventarono grandi amiche e la bionda offrì il suo aiuto ad Alex
accogliendola nella sua stessa casa e dandole dei soldi per prendersi cura di America.-

-Ma...-
-Alla fine, dopo tutto questo tempo...Alex è riuscita a tornare qui in California senza dire niente a nessuno. Tornata a casa, ha spiegato tutto alla mamma
che gli ha detto anche della tua partenza per il tour europeo. Liam ha continuato a cercarla ma dopo un pò di tempo, si è arreso, restando in Francia con
la sua famiglia. Però sò una cosa che Alex voleva dirti da tanto tempo...lei ti ha amato...ti amato così tanto da nasconderlo a sè stessa e lo ha fatto
perchè aveva paura. Si è lasciata divorare dalle sue stesse paure e non è mai riuscita a ricambiare. Credeva che Liam fosse davvero l'uomo per lei e si
è lasciata cullare da questa cosa. Solo quella notte in cui avete avuto un rapporto fisico...lei è riuscita a capire davvero cosa provava ma era già troppo
tardi.-

-Avrei dovuto dichiararmi quando ne ho avuto l'occasione...-
-Tu...la amavi?-
-L'ho sempre amata.-
-Quindi...non ti sei mai dichiarato?-

-In realtà...ieri notte, prima che la sua anima si spegnesse...lei...mi ha detto cosa provava per me ed io ho fatto lo stesso. La cosa, l'ha spaventata
e noi...
abbiamo fatto l'amore per un'ultima volta.- Mi metto una mano sulla fronte, sentendo un bisogno esasperato di distruggermi nelle mie stesse lacrime.
-Eravate fatti per stare insieme...ma avete preferito annegare nelle vostre paure.-
-Non amerò mai nessun'altra...e prego che Dio ben presto venga a prendere anche me. Adesso, anch'io non ho più alcun motivo per vivere.
La mia vita adesso è vuota, non sò neanche come tirerò a campare. Non ho più niente.-

-Non ci giurerei...-
-C...cosa?-
-In realtà, non ti sei chiesto delle cose...tipo...come ha fatto Alex a partorire America se non ha mai avuto alcun rapporto intimo con Liam...-
-Mm...mi stai dicendo che...-
-C'è un motivo per cui America sia una ragazzina così cocciuta e testarda...anche Alex lo era ma...non aveva mai avuto una strana vena artistica che
scorre tutt'ora nel sangue della ragazzina. Ed io me ne accorsi...me ne accorsi quando Alex tornò qui con quella bambina che continuava a muovere
le sue dita contro quella stupida chitarra/giocattolo.-

-Fran, aspetta un attimo perchè...io non ci sto capendo più niente e...-
-America è tua figlia.-
Un colpo al cuore.
-M...m...mia...figlia!?- 
No, non può essere...
-Rispondi alla mia domanda Gates...quanti anni ha America?-
-Dodici...-
-Quanti anni sono passati dall'ultima volta che siete stati insieme tu ed Alex?-
-Oh merda.- Rispondo, ricominciando a tremare.
Tutte queste emozioni...positive e negative...non fanno altro che divorarmi, oggi.
-Perchè non me l'ha detto?-
-Perchè non dovevi saperlo...Alex aveva paura che dicendotelo tu ti saresti sentito costretto a starle accanto.-
-Io non desideravo altro Fran!-
-Brian...lei voleva dirtelo ma non ce l'ha fatta. Sapeva che tu saresti diventato un chitarrista famoso e sapeva che avrebbe comunque cresciuto
una bambina che non avrebbe mai avuto l'amore di suo padre. Le ho detto mille volte che si sbagliava ma non mi ha voluta ascoltare...lei aveva paura
che tu non le avresti più parlato...attendeva le tue lettere che però non le arrivarono mai. Una tua lettera le sarebbe bastata per dirtelo...così, avrebbe
saputo che tu ci saresti stato per lei nonostante tutti gli avvenimenti passati.-

Il mio respiro, diventa sempre più pesante e quasi non riesco a credere a tutto ciò che mi sta accadendo.
-Te l'ho detto perchè mi sembrava giusto fartelo sapere ma...se non vuoi la custodia di tua figlia...ovviamente la bambina verrà data in custodia alla nonna.-
America...lei...è mia figlia...una bambina che ho avuto con la donna che amo.
America è...la dimostrazione dell'amore che abbiamo sotterrato io ed Al.

-America è il simbolo del nostro amore...lei resterà con il suo papà.- Rispondo con decisione, alzandomi dal letto.
Frances mi sorride con soddisfazione.
-Non hai visto quanto le somiglia? E' la sua fotocopia...-
-Se non altro...in questo modo, potrò sempre sognare di averla accanto.-

Improvvisamente però, una valanga di emozioni, mi riempie il cuore.
-Papà!- America è sulla soglia della porta e continua a fissarmi con le lacrime agli occhi.
Ha sentito tutto...
-America io...-
La ragazzina non mi dà il tempo di risponderle, saltandomi addosso.
La piccola mi abbraccia forte ed io la stringo a me sentendola singhiozzare. Sta piangendo a dirotto e a momenti potrei farlo anche io.
Mentre abbraccio America, porto il mio sguardo contro quello di Frances che sta piangendo anche lei, singhiozzando forte.
-Quindi papà...staremo insieme per sempre?- Mi domanda America, mentre provo ad asciugarle le lacrime.
-Fin quando lo vorrai.-
-Ti voglio bene papà.-
-Anch'io...bimba.-

Improvvisamente però, scorgo altre figure sulla soglia della porta.
Jimmy e tutti gli altri, si stanno...commuovendo!? 
Questa si che è una giornata da ricordare.
-Siamo diventati zii!- Esclama Johnny esaltato, correndo verso di me.
Io, Jimmy, Johnny, Zacky e Matt ci abbracciamo forte, dandoci un coraggio inaudito.
Aveva ragione Frances...adesso ho un motivo in più per vivere.
-Brian...- Fran richiede ancora la mia attenzione.
-Si?-
-Queste sono le lettere...che Alex non è mai riuscita a leggere.- 
Fran mi porge tutte le lettere che avevo spedito ad Al.
-Come fai ad averle tu?-
-Liam ieri...si è pentito e me le ha spedite...mi sono arrivate poco fa. Era stato lui a tenerle per tutto questo tempo...quindi...è stato proprio lui
a nasconderle ad Alex.-

Prendo le lettere tra le mani, ringraziando Fran e morendo dentro, come sempre.
























QUALCHE MESE DOPO...

-La mamma sarà felice di rivedermi! Guarda papà, ho colto queste rose dal giardino di zio Vee!-
-Sono bellissime tesoro...sai, ne regalai un fascio di queste rose così rosse a tua madre quando andavamo ancora al liceo.-
-Davvero? E le sono piaciute?-
-Diciamo che le ha apprezzate troppo tardi.-
-Eh vabbè papà! Meglio tardi che mai no?-
-Giusto.-
-Quando partirai per il prossimo tour papà?-
-Non lo sò ancora tesoro...-
-Non mi dirai che dovrò restare per un annetto dalla nonna!?-
-No...credo che ti porterò sempre con me...bimba.-
-Sul serio?-
-Si...sul serio...però, farò in modo di non farti perdere ore scolastiche.-
-D'accordo papà.-
-Guarda...siamo arrivati!-
-Si! Finalmente posso metterle sulla tomba dei fiori freschi...-
-La mamma ne sarà felice.-
-Vedi? Già lo è! Basta vedere la bellissima foto che le hanno messo sulla lapide!-
-Già...è bellissima.-
-Lo è! E mi manca tanto...a te manca, papà?-
-Si...mi manca fin troppo...-
-Un giorno mi racconterai come vi siete conosciuti?-
-Certo...però prima, ho qualcosa da darti.-
-Cosa?-
-Avvicinati...questo...è il regalo di Natale che donai a tua madre.-
-Ma è bellissimo papà! E' un ciondolo!-
-Non è un semplice ciondolo...-
-Wow papà! Ma come hai fatto?-
-Basta premere questo pulsante...è semplice!-
-Ma...in questa foto ci siete tu e la mamma e...-
-E adesso è tuo. Così ti ricorderai sempre di noi...quasiasi cosa accada piccola...non lasciare mai che ti taglino le ali.-
-Me lo ricorderò papà...grazie!-
-Hey, voi due? Faremo tardi al battesimo del nuovo arrivato della famiglia Sanders!-
-Ops! Papà, forse è meglio se ci sbrighiamo o zio Jimmy potrebbe arrabbiarsi. Lo sai che odio quando mi dà a bacchettate sulla testa!-
-Lo faceva anche con la mamma...tu gliela ricordi.-
-Brian? America? Forza, andiamo o faremo tardi!-
-Adesso anche zia Fede si ci mette!-
-Hanno ragione, dobbiamo andare al battesimo del piccolo River.-
-Cazzo però!-
-America! Ma chi cazzo ti ha imparato queste brutte parole!?-
-Ma non è colpa mia papà! Le ho sentite da te e zio Jimmy!-
-Meglio se andiamo allora, dopo devo scambiare due parole con zio James!-
-Sei così buffo papà quando ti arrabbi!-
-Hai lo stesso sorriso di tua madre...-
-Si, lo sò...me lo hai già detto tante volte...-
-Andiamo dai, o ci daranno per dispersi.-
-Si, andiamo...ma mi prometti che in macchina mi racconti come ti sei innamorato della mamma?-
-L'amore è travolgente. Non posso dirti con precisione quando mi sono innamorato di tua madre...ma sò che quando l'ho vista la prima volta,
non ci ho capito più un cazzo.-
-Papà! Smettila di dire queste brutte parole!-
-Ma io...-
-No, non voglio scuse!-
-Si...sei proprio come tua madre.-
-Ed è una cosa brutta?-
-La cosa più bella dell'intero Universo.-
-Papà...aspetta...-
-Cosa?-
-Ma...io non avevo mai portato delle rose rosse prima d'ora...-
-Le hai appena posate sulla lapide, no?-
-Si ma...ne erano solo due...sei venuto tu in questi giorni a piantare le altre rose?-
-Quali altre rose?-
-Queste! Guarda papà, dietro la lapide son state piantate delle rose rosse!-
-Ma io non ho fatto niente.-
-Allora...è la mamma che ci guarda da lassù e ci ha mandato un segno...-
-...Si, può essere.-
-Papà?-
-Mh?-
-Tu pensi che la mamma ci stia ascoltando in questo momento?-
-Si...-
-E come lo fai a sapere?-
-Lo sento qui dentro.-
-Sul petto?-
-No...nel cuore.-
-Ma non avevi il mal di cuore tu?-
-Tua madre aveva la strana abitudine di curare l'incurabile.-
-Quindi sei guarito!-
-Non si guarisce mai dall'amore...bimba.-

























































"Certe occasioni, sono irripetibili. 
Avevo la strana abitudine di contare di giorno in giorno le mie lacrime
perchè sapevo che prima o poi...le avrei esaurite tutte...come i miei giorni.
Ho esaurito gran parte dei miei giorni, facendomi divorare dalle paure che sostanzialmente...mi toglievano
la voglia di vivere.
Siate liberi...siate coraggiosi...non lasciate che delle semplice paure o supposizioni possano fermarvi.
Siate sempre i più forti a combattere contro il mondo.
Cicatrizzate i vostri dolori e andate incontro all'amore, se necessario, anche quello perduto. 
Rincorretelo, fatelo vostro. 
Vivete la vostra vita al meglio e trovate la forza anche nelle piccole cose...di andare avanti.
Cogliete l'attimo e curate i vostri cuori infranti per trovare una qualsiasi soluzione... nella speranza di poter spiccare il  volo.



-SynysterIsThe Way (o se preferite, Gates) "










NOTE DELL'AUTRICE.


E si meraviglie, questa è proprio la fine.
In un modo o nell'altro, spero che tutti voi abbiate finalmente capito il vero
senso della storia.
Cogliete l'attimo...non lasciatevi trasportare dalle paure o da altro...vivetevi il momento come
se fosse l'ultimo e non rimpiangete nulla.
Ci avete provato, avete combattuto con i denti e con le unghie e se avete perso, va bene così. Siete
stati combattenti e avete avuto il coraggio di affrontare l'amore.
Molti di voi, mi odieranno...e lo sò, ma ci tenevo tanto a scrivere una ff che dovesse dare un qualcosa a tutti voi...
Questo è un insegnamento che spero possa aiutarvi nella vita. 
Spero che voi abbiate capito.
Adesso però, volevo ringraziare tutte quelle persone che mi hanno sempre seguita.
Siete stati davvero...speciali. C'è un grande schermo che ci divide in questo momento, ma credetemi che se potessi
verrei ad abbracciarvi tutti.
Mi avete seguita fino alla fine, sopprimendo i momenti drammatici e ridendo durante i momenti felici.
Un altro grazie và alle persone che mi hanno recensito ad ogni singolo capitolo e anche quelle che hanno trovato il coraggio
di recensirne uno.
Davvero, mi avete sempre aiutata a continuare e a credere in me stessa...siete stati davvero...l'amore.
Un altro ringraziamento è globale...perchè vi includo tutti i lettori della pagina che purtroppo non amministro più e a tutti i miei
cari amici che mi hanno sostenuta.
Grazie a tutti voi lettori che...mi avete sempre contattata e che siete sempre stati pronti a scrivermi delle critiche costruttive.
Eh beh ragazzuoli, è la fine...tutto ha un inizio e purtroppo anche una fine ma...io vi avevo promesso una sorpresa, ricordate?
Bene...quella sorpresa è il trailer tanto atteso.
Mi dispiace se non vi potrà piacere ma...io, ci ho provato.
Spero che voi apprezziate il mio duro lavoro e che mi scriviate le  vostre ultime recensioni.
E voi, lettori silenziosi...fatevi sentire. Voglio sapere cosa ne pensate di quest'ultimo capitolo e cosa vi ha suscitato.
Sono davvero curiosa di sapere cosa avete provato perchè io personalmente, mi sono emozionata molto mentre scrivevo questo capitolo.
Alla fine delle note dell'autrice quindi...vi lascio il link del trailer e altri due link.
Il primo è la ff che ha sta scrivendo una mia carissima amica...sempre sui Sevenfold e vi consiglio di andarla a leggere e di lasciarle
quache recensione perchè merita davvero tantissimo. Quindi il primo link sarà dedicato a questa mia amica e spero che seguirete anche i suoi lavori
futuri.
Il secondo link invece è...la mia ff. Non questa ma "Waking the fallen" Che è una mia "Work in progress" E si, d'ora in poi aggiornerò sempre quella
e vedrò di portarla a termine nella speranza che molti di voi possano seguirla proprio come hanno seguito questa.
Bene...allora meraviglie, prima che anneghi in una valle di lacrime...vi lascio con il trailer aspettando come sempre le vostre considerazioni.
Grazie a tutti, nessuno escluso.





TRAILER FF : http://www.youtube.com/watch?v=bsB2k7vmWBk&feature=youtu.be




LINK FF DELLA MIA CARISSIMA AMICA : http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=2389680




LINK DELLA MIA SECONDA FF : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2271443&i=1



MIO TWITTER : @GatesIsTheWay .




-SynysterIsTheWay



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