Occhi azzurri come il mare.

di PeetaHutcherson
(/viewuser.php?uid=583353)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In un futuro parallelo, con uguale dimensione. ***
Capitolo 2: *** Il raduno ***
Capitolo 3: *** Sentivo il tuo odore da 10 metri ***
Capitolo 4: *** Non voglio andare via ***
Capitolo 5: *** Salvati ***
Capitolo 6: *** Survival Games ***
Capitolo 7: *** Possiate farcela ***
Capitolo 8: *** Il mondo starà a guardare ***



Capitolo 1
*** In un futuro parallelo, con uguale dimensione. ***


In un futuro parallelo, con uguale dimensione. 

Niente era come in passato, solo i luoghi che avevo visto con i miei stessi occhi.
Mi manca tanto il dolce vento che passava dalla finestra e arrivava ai miei capelli.
Mi manca sentire il rumore di una porta che si apre e di un nuovo cliente, pronto
ad ordinare il suo pezzo di pane settimanale. Nel distretto 12 era raro che qualcuno
comprasse il pane ogni giorno, però c'era sempre quel po di clientela che si presentava
, sempre presente, e sempre pronta a sacrificare ogni soldo per mandare avanti
la propria famiglia. Splendida come il sole, incontro Katniss, le sono ricresciuti i 
capelli da quando li ha tagliati, adesso li ha come li aveva il giorno della mietitura.
Sto camminando tra le vie di Capitol City, chiedendomi se tutto questo
mi appartenga davvero, se davvero mi merito di essere qui.
Se penso a tutto quello che abbiamo passato, mi pare quasi un miracolo se 
respiro ancora, e ringrazio quei momenti, che mi hanno fatto capire l'importanza 
della vita, dell'amicizia, dell'amore...gia, dell'amore, un'amore strano.
Katniss mi ferma, fa un mezzo sorriso e mi parla - Peeta, ti senti bene? che ci fai
qui? ti vedo un po stanco e giù- infretta formo un mezzo sorriso sul mio volto
e le rispondo - Va tutto bene, stavo facendo quattro passi, dove stai andando tu?-
-ah, sai, oggi Haymitch non c'è a casa, ed è l'unica occasione che ho per pulirla-
mi sorge un dubbio - ma Haymitch non abitava nel 12?- lei un po sorpresa, ride e mi 
risponde - ah, gia, tu non lo sai. Ci siamo trasferiti qui, sai com'è, volevamo farti una sorpresa-
Qualche settimana dopo la morte di Snow e riacquistata la pace, ebbi deciso di trasfermirmi, 
e ora anche Katniss e Haymitch sono qui. Beh, non posso dire che mi dispiaccia, però
in parte sono un po scosso dal fatto che non mi abbiano avvisato. Katniss mi fissa, 
ma con occhi quasi vuoti e mi dice - Adesso devo andare, vuoi venire con me? ci sono molte
cose che non ci siamo detti da... quel giorno.- sorrido - Beh, mi farebbe molto piacere darti una mano,
vengo volentieri.- Sorride anche lei, capisco che questo le fa piacere, e tenendoci per mano
ci avviamo verso la casa di Haymitch. 
Dopo qualche tratto di strada a piedi, ci ritroviamo davanti alla casa di Haymitch. Katniss
ha le chiavi, ed apre. Saliamo le scale ed entriamo. Se dicessi che è una discarica, sarebbe 
un complimento. Ma d'altronde è sempre Haymitch, e non gliene se può fare una colpa.
-Mmh, è migliorato dall'ultima volta, prima le mutande rimanevano attaccate al pavimento.-
Dice Katniss con una certa ironia, le chiedo -Bene, da dove iniziamo, ghiandaia imitatrice?-
Lei si gira e mi guarda mezza sorridente e mezza infastidita, e mi dice -Beh, ragazzo innamorato,
inizia a prendere la scopa, bagna due pezze, e diamoci da fare.- .
Arrivo da lei, con la scopa, un secchio pieno di acqua e sapone, e due pezze, la trovo
con una cannottiera, e pantaloni lunghi, scarpe da ginnastica ai piedi, che sta togliendo
dal pavimento tutta la robba sporca che Haymitch ha lasciato. Porgendole la scopa
le chiedo -Ma con i soldi che adessa ha, non può permettersi di pagare una governante o qualcuno
che pulisca la sua dimora?.- dico con sarcasmo. Katniss si volta verso di me, prende la scopa
e dice -Sai come la pensa a riguardo, dice che fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, e quando è sul
punto di cadere sui suoi vestiti, chiama me o tua madre.- Eh gia, Haymitch è fatto così. Sorrido,
prendo la mia pezza, la bagno nel secchio e inizio a pulire un po da per tutto.
La puzza dei suoi vestiti è quasi surreale, e cerco di non immaginare da quanto tempo
stiano su quel povero pavimento, che sembra quasi inesisente per quello che c'è sopra.
Katniss si alza da terra, si pulisce il sudore col braccio ed esclama -O mio dio, non ce la faccio più.
Devo stendermi.- Katniss leva un po di roba dal divano e si siede, ma appena si siede, si rialza con un sobbalzo e guardando
sul posto su cui si è seduta, esclama - Ma che roba è? ooh... l'orologio che non riusciva a trovare.-
Soffoco una risata, lei mi guarda e scoppiamo a ridere tutti e due.
-Chissa per quanto tempo subbirai questo, cara ragazza di fuoco.- Lei mi guarda, con occhi
quasi diverititi, si avvicina a me e mi dice -Per quanto lo sopporterai tu, caro ragazzo
del pane, vero o falso?- io rispondo -vero- e ci baciamo.
Era da un bel po che non ci baciavamo così, le sue labra così morbinde e piene, così dolci,
mi trasportano in un'altra dimensione. Ci stacchiamo e riprendiamo a lavorare.
Appenia finiamo, ci sdraiamo sul divano, lei appoggia la testa sulla mia spalla e sussurra 
- Ricordi quando nel treno, ci mettevamo così?- io la guardo sorridendo –Si , non sai quanto mi faceva piacere questo.- Lei sorride, chiude gli occhi e dice –Sai, da quel giorno ho avuto molte difficoltà- O cara Katniss, sapessi quante ne ho avute io.
La guardo e le dico –Oh beh, tutti e due abbia passato qualche momentaccio.-
Lei si alza, si rimette la maglia che aveva, e ci avviamo verso l’uscita della casa. Mi fissa e mi dice –Sai che oggi a cena, a casa mia, ci saranno Finnick, Effie ed Haymitch? Sai, l’intento della mia passeggiata, era anche quello di invitarti, allora, vieni?- la guardo, con un sorriso le dico –Certo che mi farà piacere, porterò del pane.- lei sorride e mi dice – vabbene, a stasera allora, alle 20:00.- le rispondo – A stasera!-
Ci dividiamo, e io vado verso la mia strada, verso casa mia, con mille pensieri in testa, sono appena le 18:30. Finnick, da quanto tempo non lo vedo. Finnick Odair, il bello del distretto 4, il ragazzo sensuale, con gli occhi da modello e il fisico da deo dell’olimpo. La domanda che mi viaggia per la mente, che mi rovina da 3 mesi. Io amo Katniss, ma c’è quacosa che provo per Finnick, vero o falso?
Non posso fare a meno di rispondermi vero.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il raduno ***


Il Raduno

Camminando per  le strade, arrivo finalmente a casa alle 18:55. Entro le 19:30 devo essere pronto per andare a casa di Katniss.
Mi stendo sul divano per rilassarmi dopo il lavoro a casa di Haymitch, ma qualcosa mi fa alzare dal letto.
Un annuncio alla televisione che risulta totalmente inaspettato.
-Passiamo alle notizie più importanti, negli ultimi giorni è stato eletto il nuovo rappresentate di Capitol City, William Crane.-
Quel nome mi rimbomba in testa, William Crane, quel cognome così conosciuto, ma anche così temuto.
Che centri qualcosa con Seneca Crane? Spero solo di no. L’annunciatore continua –Abbiamo un collegamento speciale con il signor Crane, signor Crane ci sente?-
ed ecco a sua voce –Si, vi sento benissimo, approfitto per ringraziare tutti coloro che mi hanno votato, non ve ne pentirete-
Sullo schermo appare la sua faccia, purtroppo uno dei miei timori, sembra essersi avverato, assomiglia di grande impatto a Seneca Crane.
–Signor Crane, abbiamo poco tempo, quindi ci esponga a sua idea per migliorare Capitol City, ovviamente la sua idea sarà
presentata al presidente di Capitol City, per poi essere giudicata.- La sua voce sembra molto sicura quando risponde
–Oh beh, non dirò le solite cose che dicono tutti i rappresentanti, cioè migliorare le condizioni della città, o i suoi monumenti,
ma migliorerò la qualità delle persone e di coloro che compiono atti malvagi per sabotare in qualche modo Capitol City, la pace è
l’unica nostra prerogativa.- si, la pace, proprio come voleva il presidente Snow con gli Hunger Games. –Lei è stato gentilissimo signor Crane,
speriamo di avere presto sue notizie. Arrivederci.- mentre chiudono il collegamento, spengo la TV. Non voglio pensare a quello che abbiamo
passato con gli Hunger Games, nell’arena, con gli ibridi, persone che morivano, e quant’altro.
Mi avvio verso la sala da bagno, è grande, ma non tantissimo, di dimensioni giuste. Anche se sono solo in casa, chiudo la porta,
perché non sono abituato a stare con la porta aperta. Mi metto davanti alla doccia, mi tolgo la maglia, i pantaloni, i calzini e i boxer,
e mi faccio arrivare il getto d’acqua calda dritto in faccia. Faccio un sospiro di sollievo, e mentre mi insapono, penso a tutto quello
che è successo, la rivolta, l’arena, i nostri cari che se ne sono andati. La mia gamba ricostruita perfettamente, non sembra nemmeno finta.
Finito di fare la doccia, esco e mi metto l’accappatoio, mi fermo davanti al lavandino e guardo il mio riflesso nello specchio.
Troppi pensieri nella mia mente, i miei occhi sono lucidi. Rare volte piango, per lo più solo quando muore una persona a me cara, però adesso
è inevitabile. Faccio scorrere 3-4 lacrime e poi mi asciugo. Sono le 19:25, sono pronto, mi metto il mio bel vestito, non troppo formale,
ma nemmeno troppo casuale.  Prendo la mia macchina, e mi avvio verso la casa di Katniss. Scendo dalla macchina, e vedo che Finnick
è già qui. Deglutisco e mi faccio avanti. Busso, mi aprono, e vengo accolto da Katniss, sorridete, con una maglia rossa di seta, molto leggera,
con i capelli legati in una composizione magnifica, e i capelli che restano, cadono sulla sua schiene. Ha un trionfo di gioielli al collo, due orecchini semplici,
un pantalone stretto con dei tacchi neri. Il trucco sugli occhi, con le sfumature di rosso e nero, le danno un’aria da ragazza di fuoco incredibile.
–Peeta! Eccoti, prego entra. Stiamo aspettando solo Haymitch, come al solito.- Vedo Effie e Finnick seduti sul divano, lui con una camicia azzurra,
con i primi 3 bottoni aperti, una collana sul petto,  per la precisione è un tridente. Un jeans e degli stivali grigi. Sta così bene, e quando lo vedo, non posso fare
a meno di notare il suo sorriso, così profondo e vero. Un miscuglio di emozioni si fa avanti nel mio cervello. Ed ecco Effie, elegante e raffinata come sempre,
un cappellino blu con una stramba parrucca delle sue. Stavolta il suo vestito non è tanto bizzarro, un vestito lungo fin sotto le ginocchia, azzurro con le cerniere d’oro.
Dei guanti raffinatissimi di puro velluto. Finnick si fa avanti e mi tende la mano –Hey! Peeta! Come va? È da un bel po che non ci si vede.-
Ci diamo delle pacche sulle spalle. –Eh, ho avuto molto da fare. Tu non sei cambiato per niente.- Finnick mi guarda e ride –E come avrei potuto senza prima avvertirti?.-
Non è una cattiva idea sai?- interrompe Effie, con un sorriso stupendo, mi abbraccia. –Effie, sempre elegante, mi sei mancata molto.-
Effie è commossa, ma si limita a ridere. Vedo nei suoi occhi la felicità, adesso è serena. –Peeta, spero davvero che queste settimane siano state felici per tutti.-
Io sorrido e le rispondo –Beh, sarebbero potuti andare meglio. Ma come ho imparato da una grande donna “Morale su e un bel sorriso”.-
Ad Effie scappa una lacrima e mi abbraccia di nuovo. Quanto la biasimo, è davvero un miracolo se siamo vivi dopo quello che ci è successo.
Haymitch irrompe nella stanza, con un’allegria che solo lui può portare. –Hey ! Stavate facendo i sentimentalisti senza il mio consenso?-
Io, Finnick ed Effie ridiamo, e siamo molto felici di vederlo. Il suo solito look non è cambiato, camicia grigia, pantaloni e scarpe nere. Sorride, ma di felicità.
Il sorriso di Haymitch è strano. Di solito sono abituato a vederlo ridere mentre è ubriaco, ma adesso capisco che è felice. Ma sentiamo ancora il campanello suonare.
–Oh Peeta, non te l’ho detto, è qui anche Gale.- Ah, Gale, da quanto tempo, chissà come sta. Gale entra nella stanza, con il fiatone e i piedi stanchi.
–Salve a tutti. Vi prego, fatemi sedere.- Effie preoccupata gli si avvicina. –Gale, cosa c’è? Perché hai fatto questa corsa?- Katniss prende una sedia per farlo sedere.
In mano ha un foglio di carta. –Non porto buone notizie. Tieni Katniss, leggi.- Katniss apre il foglio e legge ad alta voce. –Tragico momento per la storia di Capitol City,
la presidente Paylor è stata assassinata in questo stesso giorno. Per ragioni di tempo e necessità, abbiamo eletto come nuovo presidente colui che si è presentato più all’avanguardia per Capitol City.-
Sento la freddezza delle parole di Katniss che gela gli animi di tutti e la stanza si fa pian piano più cupa.
L’unico nome che non volevo sentire, pende ora dalle labbra di Katniss.
William Crane come presidente di Capitol City, che i giochi abbiano inizio.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Sentivo il tuo odore da 10 metri ***


Sentivo il tuo odore da 10 metri

Terrore, angoscia, ansia. Queste sono le emozioni che trasmettono quell'annuncio alla tv.
Haymitch chiude la tv, ci guardiamo tutti negli occhi. Katniss, la vedo, vuole urlare, vuole
piangere, ma si limita a respirare con affanno. Finnick pensa, è li che ripensa, a tutto quello
che hanno passato. Gale, stanco, ha ripreso fiato dalla corsa che ha fatto.
Effie si alza e dice -Non vi preoccupare, dopo quello che è successo, non possono creare
di nuovo gli hunger games- , haymitch insieme a lei ci rassicura -Ha ragione Effie, non possono
dopo quello che è successo, sarebbe un'arma a doppio taglio contro di loro-
Katniss fa 2 passi e dice -E se lo facessero? Se dovessimo di nuovo tornare nell'arena, e se...-
viene interrotta da Haymitch che la prende e la abbraccia -Non ti preoccupare, non possono-
Io sono qui, penso a stamattina, quando pensavo ai miei problemi d'amore con Katniss e Finnick.
E adesso, ho di nuovo il pensiero di una nuova edizione degli hunger games, i 77esimi forse.
Solo il destino lo sa. Katniss si ricompone e fa un sorriso "Bene, non vi preoccupate, non possono
giusto? quindi è inutile pensarci, venite, doveva esserci un raduno. La cena è pronta"
Quel suo sorriso finto, non è affatto rassicurante. Le parole le uscivano dalla bocca con forza.

Ci avviamo tutti a tavola, e Katniss porta un arrosto con patate, funghi a parte e insalata.
Arriva poi con il vino e Haymitch si sferra a prendere la bottigia.
Finnick è seduto vicino a me, a destra, e a sinistra c'è Katniss. Non è felice. Però cerchiamo un po
tutti di rompere il ghiaccio e l'atmosfera. Effie si alza con il bicchiere in mano, come se volesse
fare un discorso. -Katniss, Peeta, Gale, Finnick, Haymitch. Grazie. Dal profondo del cuore. Noi non 
lasceremo che le avversie di Capitol City distruggano la nostra unione. Se noi vogliamo libertà, la
avremo. Se noi chiediamo aiuto, lo avremo. E sapete perchè? Perchè saremo uniti per sempre.-
Katniss piange, si è commossa, si alza per abbracciare Effie mentre tutti noi le applaudiamo.

Dopo finito di mangiare il dolce, ci sediamo sul divano in soggiorno, accendiamo la tv
e ci appare William Crane, che fa un discorso. -E prometto solennemente, di portare questa nazione
ad un punto di svolta. Un punto dove ci sarà finalmente la tranquillità in ogni ambito. Sia politico,
che sociale. Perchè io amo la mia Nazione. Io amo la mia città. Panem oggi, Panem domani, Panem per sempre.-
Mi giro subito verso Katniss, ha uno sguardo bruttissimo, terrore, le è venuta la pelle d'oca. Adesso si
che i nostri timori si fanno sempre più vicini e reali.
-Ragazzi, si è fatto tardi, Peeta posso stare a casa tua questa notte?- Finnick si alza e si avvicina a me
-Perchè?- gli chiedo. -Sai, la via è stata chiusa. Non so ancora le ragioni, ma non penso che potrei tornare a casa.
Allora posso?- gli rispondo in fretta -Certo, ok.- 
Finnick si avvicina a Katniss e la abbraccia -Grazie mille per questa serata.- lei sorride -di niente-

Ci salutiamo tutti e ognuno si avvia verso la propria vettura. Finnick entra nella macchina.
-Sai, era da tanto che non vedevo più nessuno. Sapevo che stavi arrivando tu da molto tempo.-
Io mi giro e guardo Finnick che è seduto affianco a me, e gli chiedo -Come mai? Hai qualche
potere speciale ?- lui sorride e mi fa -No, è solo il tuo odore. Il tuo profumo è inconfondibile.-
Arrossisco, cosa vuol dire? Non ha senso. -Ah be, vuol dire che ti piace. Magari posso farti vedere
com'è.- lui sorride e mi guarda -Si, ho una voglia matta di vederlo.-
Ok, non so cosa significhi questa discussione, ma cambio argomento subito.
-Se mai tu dovessi tornare nell'arena, che faresti?- Finnick diventa serio e mi dice - Penso solo
che non ce la farei a sopportare altro.- Per tutto il tragitto non diciamo una parola.
Arriviamo a casa mia, lui entra e si sente un po spaesato. 
-Prego, mettiti a tuo agio- gli dico. -Grazie, dov'è il bagno?- gli indico la direzione -La terza
porta a destra-
Finnick va, e io penso ad andare in camera mia, per togliermi i vestiti e mettermi in vestaglia, poi entra
lui in camera mia, con una asciugamano sulle gambe solo e mi dice -è questo vero il profumo?- io lo
guardo e gli dico -Si, vuoi provarlo?- lui mi guarda e dice -Si- e me lo spruzza addosso.
Io sorrido e iniziamo a combattere sul letto, gli provo a prendere il profumo
di mano e lo prendo -Ahhhh ho vinto io!- lui sorride, solo che è mezzo nudo, in mutande.
L'ascugamano gli è caduta. Ci guardiamo negli occhi e poi mi bacia, con passione
e mi prende le mani, dicendomi -Come posso dimenticare un profumo come il tuo?-
Mi lascia le mani e cade sul letto, quasi svenuto. 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Non voglio andare via ***


Non voglio andare via

Spaventato e confuso, appoggio l'orecchio al cuore di Finnick, lo sento battere molto veloce, il che mi fa capire
che è in qualche modo svenuto o ha perso conoscenza. Faccio per svegliarlo, gli do degli schiaffi in faccia
e grido -Finnick! Svegliati! Ti prego! Svegliati- lo sento che respira e apre gli occhi. Sembra stanco, e mi guarda.
Faccio un sospiro di sollievo, sapevo che non era grave, ma in quel momento ero molto impaurito.
Finnick si alza e si mette seduto su una sedia, si mette le mani in faccia e mi dice -scusa, non dovevo-
Non so di cosa parli precisamente, se del bacio o del fatto che sia svenuto. -No, non devi scusarti.-
Si toglie le mani dalla faccia, i suoi occhi sono rossi, sembra che voglia piangere -Peeta...-
Non capisco, la cosa mi sorprende -Cosa c'è? Perchè fai così? Se c'è qualcosa che devi dirmi,
dimmelo subito.- Lo vedo, mi nasconde qualcosa, e voglio che me lo dica.
Si alza e si mette davanti a me e dice -Lui mi segue, lui mi guarda- Adesso la cosa mi sa di strano,
non capisco e quindi gli chiedo -Chi ti segue? Chi? Che cosa vuole?- lui abbassa la testa, è triste,
agitato, confuso, glielo si legge in faccia. Rialza la testa e mi guarda negli occhi -Vuole te e Katniss.-
Stringo le sue braccia -Chi! Dimmi chi è!- lui con quasi timore di pronunciare quelle parole, mi dice.
-Non posso, mi ha bloccato, aiutami.- Dopo queste parole, Finnick sembra essere preso da una scossa e cade a terra.
Terrore, solo questo, panico. Giro il suo corpo verso di me, ascolto il cuore.
Niente, non sento niente. In preda al panico spingo sul suo petto per farlo respirare. E mentre con forza
spingo urlo -Finnick! No! Finnick! Resisti! Ti prego!- Non da segni di vita, allora gli apro la bocca e gli faccio
la respirazione bocca a bocca. Dopo qualche minuto, finalmente si riprende. Lo prendo e lo stringo forte a me.
Non voglio piangere, non devo. Lo stringo talmente forte che gli lascio dei segni sulla pelle.
Lo guardo e gli dico -Finnick, adesso va a letto, domani ne parleremo.- non dice niente, è cupo, non sembra lui, non 
sembra la stessa persona che qualche ora fa era a tavola o mi ha baciato.
Va nella sua camera e chiude la porta. Io, con il terrore vado a letto, ma non riesco a chiudere occhio, e vado avanti
e indietro dalla camera di Finnick per vedere se è ancora li, vivo e vegeto.

La mattina dopo, mi alzo. Mi metto le pantofole e corro verso la camera di Finnick. Non lo vedo, 
allora corro in cucina e lo vedo mentre, a petto nudo, prepara la colazione.
-Buongiorno- non sorride, non dice niente, mi fissa soltanto. -Buongiorno, come ti senti?-
Non risponde alla domanda e si gira a farcire le frittelle che sta preparando. Poco dopo mi siedo
e dico -Perchè stai preparando la colazione? sei tu il mio ospite.- lui sorride e mi dice -Beh, 
è un modo per ringraziarti di questo tuo favore.- Afferro il bicchiere con il succo di frutta e lo bevo.
Osservo la tavola, è ben apparecchiata, tovaglioli bianchi e bicchieri di vetro. 
Davanti a me c'è una tazza di latte, affianco a quella cen'è una più piccola che contiene il caffe.
In una piccola tegliera c'è lo zucchero, e poi brioche, pane con crema di cioccolato, mermellata e frutta.
Si siede e mi porge le frittelle. Mi fissa e mi dice -Peeta, ti piace davvero molto Katniss?-
Questa domanda inaspettata mi stupisce, con freddezza rispondo -Si- 
Si avvicina a me e mi guarda dritto negli occhi dicendomi - Allora perchè non mi hai respinto?-
Faccio finta di non sapere di cosa stia parlando e dico -Quando?- lui si siede e continua a fissarmi.
-Quando ieri sera ti ho baciato.- lo sapevo, però non sono pronto, non sono pronto ad una cosa del genere.
-Non lo so, forse è stata una cosa inaspettata.- lui si alza e si avvicina con le labbra alle mie orecchie e mi dice
-Bhe..io lo so perchè non mi hai respinto.- dopo di che mi bacia di nuovo. Stavolta è più intenso, le lingue si toccano.
Chiudiamo gli occhi e ci abbracciamo. Lui si poggia su di me, e continua a baciarmi. Poi si stacca.
Sono confuso, davvero, non ci capisco più niente. Vorrei che tutto finisse qui. Prendo fiato e gli chiedo.
-Perchè all'improvviso fai così? Perchè hai aspettato così tanto prima di confessarmelo?-
Lui si alza da me, si gira e si asciuga una lacrima che gli sta scendendo. Ho paura che sia colpa mia.
-Finnick, rispondi. Cosa c'è che non va?- Lui si gira verso di me, con gli occhi rossi, il viso in preda
al terrore e le labbra che si muovono mentre pronuncia quella frase, sembrano fatte di cemento.
-Peeta, io devo morire, ma non voglio andare via da te.-

 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Salvati ***


Salvati

Ecco, non volevo sentire quelle uniche tre parole. Mi rimbombano ancora in testa.
Non capisco perchè, e voglio andare in fondo a questa situazione, -io devo morire- quelle parole mi avevano
completamente scioccato. Nell'arena era differente, eravamo a conoscenza di quello a cui andavamo
in contro, ma adesso, non so niente, e quindi, lo faccio sedere, mi metto davanti a lui e cerco
di rimanere calmo. -Finnick! rispondi, chi? chi vuole questo?- Finnick si toglie le mani dalla faccia.
Lo vedo, ma non ci credo che è lui. Sembra quasi che la sua pelle sia diventata grigia, gli occhi neri come
il petrolio, sembra strano, visto che lui ha gli occhi azzurri, sembra non provare emozioni -Peeta, se te lo dico, lui mi farà prendere la scossa, e allora non serviranno
le respirazioni a salvarmi- Beh, questo per un momento l'avevo capito, ma non capisco come faccia a prendere
queste scosse. -Da dove ti arrivano queste scosse?- Finnick si gira e mi fa vedere che sul collo ha un piccolissimo 
chip, nascosto tra i capelli. Non l'avevo proprio notato? fatto sta che glielo devo togliere. Tento di toccarlo,
ma prendo una forte scossa che per qualche secondo mi stordisce tutto il braccio. 
-Come te lo hanno messo? Quando?- Finnick sta per rispondere quando suona il campanello.
Finnick si rimette la vestaglia per non farsi trovare a petto nudo e mangia qualcosa. Io mi alzo per andare
a vedere chi è. Katniss, perchè è qui? -Katniss, ciao, che ci fai qui?- sembra un po strana anche lei.
-No ero venuta a riportarti quel libro che mi avevi prestato- adesso ricordo. Qualche giorno fa le prestai
questo libro. Molto bello, che parla dell'amicizia, me l'ero proprio scordato. 
-Ah grazie. Prego accomodati.- lei entra e mi ringrazia. Ci avviamo in cucina e quasi spaventata
va da Finnick. -Finnick, che hai? ti senti bene? sembri grigio.- Finnick cerca di mettere insieme un sorriso
e risponde -Bene, e tu come stai?- Katniss fa un sospiro e si siede -Bene, ma le cose sembrano complicate.
Avete sentito l'ultima del nostro nuovo presidente?- rimango sorpreso -No, racconta- 
Katniss si mette dritta e ci spiega la situazione -Bene, visto che gli Hunger Games sono stati eliminati definitivamente.
il signor Crane ha deciso di dare un piccolo show dove ringrazia i tributi che più sono stati apprezzati
da Capitol City, vale a dire me, Peeta, Finnick e Johanna.- fin qui non sembra niente di brutto, ma quando c'è
qualcuno che fa di cognome Crane, non è mai niente di buono. -Non sembra tanto cattiva come idea, però meglio
stare allerta.- Katniss annuisce. Glielo leggo negli occhi, ha paura di un'altra rivolta. Ma non succederà, non deve succedere.
-Bhe, grazie mille, adesso devo andare a fare delle commissioni. Ci vediamo.- Katniss se ne va e ci lascia soli.
Per qualche secondo rimaniamo io e Finnick a fissarci, senza dire una parola. L'unico rumore che sentiamo è
il ticchettio dell'orologio, altra cosa mostruosa. Tick Tock the arena is a clock. 
Finnick si alza, si toglie la vestaglia e si mette su di me, come prima, e mi bacia di nuovo. Questo perchè?
Perchè mi ama? o perchè glielo hanno detto? Non lo so, però non lo respingo. Quando ci stacchiamo, 
lui prende fiato e mi dice -Peeta, se me ne devo andare, voglio almeno che io e te fossimo in stretta relazione. Un contatto 
più che mentale, non so se...- Allora lo faccio alzare, mi metto in faccia al muro e arrossendo gli chiedo.
-Questo perchè? Perchè mi ami, o perchè te l'ha detto lui?- Finnick abbassa la testa, lo vedo dallo specchio sopra il muro.
Si avvicina a me e mi fa girare. Siamo faccia a faccia, e mi guarda negli occhi. Glielo posso leggere dentro, prevengo
quello che sta per dire, e stavolta lo bacio io. Lui apprezza e ci abbracciamo. Le sue braccia forti, il suo corpo caldo.
La barba che punge, il contatto fisico in pratica. Quando ci stacchiamo, riprendiamo fiato, e stavolta glielo chiedo con più
decisione -Dimmi, mi ami?- lui sorride e deciso come non mai risponde -Da sempre- 
La risposta più bella che potessi sentire. Ci baciamo di nuovo e ci avviamo nella camera da letto. 
Ci buttiamo sul letto, e lentamente Finnick mi toglie la vestaglia. In qualche secondo siamo nudi. 
Continuiamo a baciarci. E per tutta l'ora, la passione ci travolge. Quando finiamo, sono con l'affanno.
E continuiamo a baciarci e a respirare faticosamente. Finnick poi si alza. Non sembra vero, è una statua di marmo. Il suo colorito
grigio che sta assumendo e le forme forti e virili del suo corpo lo fanno sembrare davvero una statua. 
Mi fissa e dice -Grazie. Per questo- Si veste, e si avvicina. Mi bacia ed esce dalla porta dell'ingresso. Già sento la sua mancanza.
Ma adesso sono ancora più confuso. Non capisco. Non voglio capire. Non capirò. Chi lo sa. 


Sono le 17:00, e sono qui, da solo, ripensando a quello che è successo stamattina. Non capisco cosa mi abbia lasciato di più con il dubbio.
Se le dichiarazioni di Finnick o la notizia di Katniss. Sto guardando la tv, e come sempre, il personaggio principale è William Crane.
Il suo finto sorriso, quella somiglianza a Seneca, quasi spaventosa. Alzo il volume mentre ascolto un suo annuncio.
-Si, ho deciso di ricevere i tributi oggi stesso alle 21:00, qui, a Capitol City. Si perchè loro sono come degli eroi per noi.
Peeta Mellark, Katniss Everdeen, Finnick Odair e Johanna Mason. Quattro nomi che hanno fatto la storia per la pace di Capitol City.-
Magari ci stiamo sbagliando? non sembra così terribile questo nuovo presidente, ma l'apparenza inganna. Prendo il telefono per chiamare Katniss.
Squilla e lei risponde. -Pronto?- -Katniss, sono Peeta. Hai sentito?- -Si.....cosa dobbiamo fare?- -Io dico di provarci, non possiamo sapere cosa ci 
farà se non lo affrontiamo.- Dalle sue parole capisco che è terrorizzata. Deglutisce tante volte, e affanna il respiro.
-Si, hai ragione tu. Chiami tu Johanna? Ecco questo è il suo numero.- Segno il numero e la ringrazio. .-Katniss, stai tranquilla- 
Katniss deglutisce e mi risponde -Ok, Peeta...non vedo l'ora di abbracciarti.- Attacca. Ok, adesso sono 100 volte più confuso di prima.
Compongo il numero e sento il telefono squillare. -Chi rompe?- -Johanna, sono Peeta- -Oh oh oh. Che sorpresa. Cosa si dice? Ah aspetta.
Non vedi l'ora che venga stasera per vedermi, giusto?- Sono sorpreso. non sapevo che dopo tutto quello che ha avuto da fare, fosse stata così informata.
Johanna adesso lavora come imprenditrice in un'azienda del distretto 7, che produce vestiti. Almeno così non sarà costretta ad indossare capi
che la disgustino per poi toglierseli. Anche Effie compra molti dei suoi capi, li trova splendidamente meravigliosi, come dice lei.
-Ah, beh, mi sei mancata molto.- -Le mie tette o io?- arrossisco -Tu tu. Però adesso la situazione è grave.- -Lo so, non puoi capire come sia incazzata.
Se scopro che dobbiamo di nuovo rischiare la vita, uccido il signor Crane prima ancora che possa respirare.- 
-Bhe, da te mi aspetto questo ed altro. Allora ci vediamo li.- -Si...ci vediamo. Mentre attacca, poso la cornetta del telefono.
Scommetto che appena Johanna vedrà qualcosa che non le piace, minimo lo eliminerà o lo farà in mille pezzi.
D'altronde fa comodo almeno una persona come lei, che non ha paura di niente, non teme nemmeno Capitol City. 


L'ora cruciale è arrivata. Sono le 20:30, e sono quasi pronto per incamminarmi. Mi metto il profumo di cui Finnick va pazzo. E ripenso a stamattina.
Il letto è ancora in disordine, con le sigarette sopra e le coperte disfatte. L'odore del corpo di Finnick è tutto li. E non voglio perderlo.
Appena sto per uscire, qualcuno bussa alla porta. No. Non è vero. Pacificatori. Stavolta sono diversi. Adesso hanno una tuta nera con delle linee
rosse che vanno dal petto e terminano ai piedi. Le maschere blu e dei guanti con delle spine sopra. Un presidente che vuole pace, permetterebbe mai questo?
Capisco subito la situazione, mi sono venuti a prendere. A quanto pare il signor Crane non ha badato a spese per i suoi eroi, come ci chiama lui. 
Salgo e vedo Johanna e Finnick, ma non vedo Katniss. Finnick ha riacquistato colorito. Johanna è incazzata, lo si capisce dagli occhi rossi che ha.
Finnick indossa una camicia blu, un mantello azzurro di velluto, che quando si muove ricorda il mare, dei pantaloni blu scuro e degli stivali grigi.
La sua collana preferita, il mini tridente che esce dalla camicia. Johanna ha indossato uno dei suoi primi abiti, un vestito lungo rosso e nero, i capelli
legati in una coda di cavallo lucente che le cade dietro la schiena. Bracciali d'oro, una semplice collana e tacchi alti neri. Il trucco non è tanto
complicato, rossetto rosso sangue e delle sfumature di rosso sugli occhi. Non ci vuole tanto per capire che il suo colore preferito è il rosso. 
Partiamo per andare a prendere Katniss. Dopo qualche minuto siamo fuori casa sua. La vediamo che esce dalla porta e sale, si siede vicino a me.
Lei è bellissima, un vestito lungo bianco con qualche diamante sulle spalline, tacchi bianchi. I capelli sono sciolti con due piccole trecce sopra le orecchie.
Il suo trucco è sempre semplice, sfumature d'argento sugli occhi. Johanna sorride e le dice -Wow, te l'avevo detto che saresti stata bellissima tesoro.
E stasera lo sarai ancora di più.- -Grazie Johanna. Ciao Finnick, ciao Peeta.- La salutiamo, e ci avviamo per affrontare il lungo viaggio verso Capitol City.
Che stasera Katniss ci regali una performance di fuoco? Spero di si.


Arrivati a Capitol City ci fanno atterrare in un grande teatro, che conta più di 150 mila posti. E lo sentiamo che trema. Tutte queste persone ci stanno aspettando.
Attraversiamo un grande portone e un lungo corridoio che porta dietro le quinte. Sentiamo le urla del pubblico impazzito e la voce di Caesar.
Lo vediamo dalla tv, quest'anno ha scelto il color oro. Sembra una statua, però ok. Sentiamo chiare le sue parole.
-Signori, mi dicono che sono arrivati. Ebbene si, sono qui con noi. Gli eroi di Capitol City. Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Finnick Odair e Johanna Mason.-
Dopo queste parole, i pacificatori ci fanno entrare. Al nostro ingresso, la gente impazzisce. Sono impaurito da quante persone ci siano.
Di tutti i tipi, di tutte le età. Tutti li per ammirare noi. Siamo tutti sorridenti e cerchiamo di apparire più felici che mai.
Caesar sembra entusiasta, e fa azzittire la folla. -Katniss! Bentornata! Ci sei mancata molto.- -Caesar, come ti vanno le cose? Sai com'è, ultimamente 
ho avuto moltissimo da fare- -Bhe, non lo metto in dubbio. Peeta! come va? sai, adesso profumi proprio di rose.- La folla ride e anche io.
Ricordando la mia prima intervista. -Bhe, sai com'è, ormai ci ho fatto l'abitudine.- -Non ti montare troppo però- Caesar ride - Oh, non posso permettermelo.-
-Hahaha, che simpatico il nostro Peeta. Johanna! Che splendido vestito- -Anche il tuo caro- -Adesso sei una famosa stilista- -Bhe, almeno così dicono.
E spero davvero che gli stilisti che mi facevano indossare solo corteccia stiano rosicando come non mai.- -Wow wo wo, sempre allerta con Johanna. Finnick! Sei 
in buona forma mi sembra.- Finncik sorride -Grazie Caesar, adesso posso dire che le cose stiano andando alla grande- -Non lo metto in dubbio. Bene signori.
Eccoli qui, tutti e quattro, riuniti per noi. E facciamo un grande applauso a chi ci guida in questi anni, e speriamo per altri ancora, William Crane.-
Lo vediamo, sta arrivando verso di noi. è ancora più spaventoso dal vivo che dalla tv. A Katniss e Johanna bacia la mano e a me e a Finncik ce la stringe.
-Grazie mille. Sono davvero onorato di avervi qui, davanti a me. Vorrei solo chiedere una cosa a Katniss, cara, hai qualcosa da farci vedere?-
-Bhe, si, penso che adesso sia il momento più opportuno- lo sapevo, un'altra performance da la ghiandaia imitatrice. Ma stavolta qualcosa è diverso.
Katniss si mette al centro del palco, il vestito è un po stretto per prendere fuoco con una giravolta, allora mi chiedo cosa farà.
Il silenzio prende il possesso del teatro. Katniss si scioglie le trecce in due secondi, le fa prendere contatto con il vestito, e inizia a prendere fuoco.
Di solito il vestito si bruciava dal basso all'altro, ma adesso è il contratri. Mentre in vestito prende fuoco, escono anche delle scintille, che unendosi formano un'altro vestito.
Rosso e nero, e dietro si aprono le ali nere, più grandi di quelle del vestito di Cinna. Katniss inizia a volare sbattendo le ali, facendo vento.
Gira in aria, per poi tornare a terra, e le ali spariscono nel vestito. Adesso il vestito è completamente in fiamme, con le scintille che scoppiettano.
La folla la acclama, è emozionata. Tutti noi applaudiamo, e Katniss prende possesso del microfono, per dire una cosa -Grazie mille, ma l'unica che merita questi 
applausi è la mia amica, Johanna Mason, che ha creato questo vestito per un occasione come questa.- Johanna, con aria soddisfatta, si fa avanti e fa qualche inchino.
-Wow, Johanna, che talento, che grinta. Complimenti Katniss, spettacolare, davvero spettacolare.- Caesar è emozionato. 
Adesso il momento cruciale, il signor Crane prende possesso del microfono. 
-Bene amici, adesso un annuncio particolare. Noi vogliamo davvero dimostrare le nostra gratitudine a voi. Quindi, domani, spero vivamente che tutti siate collegati
ad ascoltare un annuncio, un qualcosa di davvero importante, che coinvolgerà tutti voi. Grazie mille.-
Non dice niente di concreto, però le sorprese non sembrano essere finite. Mentre applaudiamo, Caesar accompagna fuori il presidente Crane.
-Bene, grazie mille signor presidente. Bene, ragazzi, ci dobbiamo lasciare, per ora. Ma ci rivedremo.- Katniss abbraccia Caesar -Contaci, me lo segno-
Salutiamo, e i Pacificatori ci fanno segno di uscire.

Mentre ci rinfreschiamo dietro le quinte, attraversiamo il corridoio. Ci sono troppi pacificatori, e non mi piace. Finnick è l'ultimo.
Mentre attraversiamo la porta, e stiamo per uscire, 5 pacificatori prendono Finncik, lo imobilizzano, e altri cercano di farci uscire.
Capiamo subito la situazione, e la prima che agisce è Johanna, che da pugni e calci a chiunque le metta le mani addosso.
I pacificatori portano dietro una porta Finnick, e mentre io cerco di liberarmi dai pacificatori che mi tengono, urlo il suo nome. 
-Peeta salvati, vattene.- Urlo ancora di più -Finnick! lasciatelo in pace! FINNICK!- Mentre la porta si chiude, gelo alla vista di quello che sto
vedendo, una scena del genere davanti a me, non avrei mai voluto viverla. Mentre Finnick è inginocchiato a terra, un pacificatore gli punta la pistola alla testa.
La porta si chiude, e sento un colpo di pistola. Sono solo capace di urlare con tutto il fiato che ho in corpo. -Stronzi maledetti! Finnick!- 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Survival Games ***


Survival Games

Alla vista di ciò, il mio cervello perde il controllo, ho solo un desiderio, morte. Si, devono morire per quello che mi hanno
fatto e mi stanno facendo, e per quello che fanno alle persone a cui tengo. Crollo a terra, con gli occhi aperti completamente,
in ginocchio. Capisco di aver perso la ragione, e quando un pacificatore si avvicina a me, gli do pugni e calci talmente forti
che lui cade a terra sfinito. Gli sfilo il lungo coltello dalle mani e glielo infilzo nel cuore. Fatto ciò comincio ad urlare
e a sbraitare. Katniss e Johanna sono impaurite dal mio comportamento, come i pacificatori. Ho gli occhi pieni di sangue, di odio,
di desiderio di distruzione. -L'avete ucciso! E adesso io ucciderò voi!- Salto a dosso a tutti i pacificatori che mi trovo tra i piedi,
recupero un altro coltello, e in men che non si dica, la maggior parte di loro cade a terra dissanguata. Io mi muovo veloce.
Ringhio come se fossi un ibrido, mentre mi abbatto su di loro e li massacro. Katniss fa un passo indietro e Johanna mi urla una frase.
-Peeta! Che ti succede?- quando la guardo dritta negli occhi, lei indietreggia. Non mi riconoscono più. Nemmeno io mi riconosco più, ma una
cosa è certa, il mio cervello è partito, adesso voglio solo vedere tutti i pacificatori morti. Non mi accorgo del capo che arriva dietro di me e mi spara 
addosso 4 siringhe. In qualche secondo sono a terra, però mi accorgo che anche Katniss e Johanna ricevono quel veleno.
Dopo, il buio totale.


Mentre apro gli occhi, una luce forte mi impedisce di capire dove sono. Mentre cerco di muovermi, sento dei rumori di catene.
Adesso capisco, mi hanno incatenato. Sono in una spece di tuta grigia, le catene pesanti sono attaccate al muro e mi bloccano
le mani e i piedi. Apro gli occhi, e davanti a me c'è Johanna che giocherella con un pezzo di ferro in mano.
Affianco a me, Katniss è immobile, trema, mi teme? non lo so. Però si accorge che mi sveglio e si allontana da me.
-Do..Dove siamo?- -Vorrei saperlo anche io- dice Johanna con aria indifferente. Siamo in una stanza grigia, con sole due panchine dentro, una
luce bianchissima sul soffitto e uno schermo. L'unica porta è blindata, ferro duro e spesso. Affianco alla parete, ci sono delle sbarre
orizzontali. Forse per darci il cibo, ma non ne sono sicuro, so solo che siamo prigionieri. Mi ritorna alla mente Finnick, che non c'è più.
-Finnick! Finnick! Dove sei? Mi senti? Finnick, sto venendo.- mi muovo e mi agito, cerco di liberarmi, ma niente.
Katniss si avvicina e cerca di tranquillizzarmi. -Peeta..Peeta, va tutto bene, stai tranquillo, andrà tutto bene.- -Come può andare
tutto bene? Finnick è morto! Lo capisci?- Katniss rimane a bocca aperta, e piange. Mi urla contro, arrabbiata ed esasperata.
-Peeta smettila! mi fai paura. Ti prego smettila- Katniss si siede sull'altra panchina e si mette le mani in faccia.
Johanna, con aria di sfida, si alza, si mette davanti a me, e con il pezzo di ferro, mi fa un taglio sulla fronte.
-Sei impazzita? Che cazzo ti viene?- lei sorride -Magari cosi ti esce un po di sangue pazzo e la smetti. Forse non ti sei visto ieri sera.-
Non capisco, non voglio più ascoltare nessuno. Per una buona mezzora non diciamo niente, nemmeno una parola. 

Lo schermo si illumina, e tutti noi ci avviciniamo per vedere. Appare William Crane, e c'è una musica lenta e triste di sottofondo.
-Cari amici, Capitol City, e vari distretti. Siamo davvero scossi da quello che è successo ieri. Purtroppo quelli che chiamavamo eroi,
hanno deciso di rivoltarsi a Capitol City. Le immagini che stiamo per mandare sono particolarmente forti, quindi vi consigliamo di 
mandare via i bambini, e se siete soggetti particolarmente deboli, di non vedere questo filmato.- Il filmato che parte è una cosa
agghiacciante. Ci sono io, dietro il teatro, che salto addosso ai pacificatori, massacrandoli, e Johanna che da calci a tutti quelli che la toccano.
La voce di William Crane fa da sottofondo -Ecco, come potete vedere, chi ha ricevuto amore, poi ha ricevuto anche odio.-
Mi alzo in piede più arrabbiato che mai e urlo contro la tv -Fallo vedere! Fai vedere cosa hai fatto a Finnick! Codardo!-
Johanna ancora più arrabbiata di me sbatte i piedi contro la porta e da pugni alle pareti. Katniss rimane attenta a quello 
che dice William Crane. -Così, amici, per evitare una cosa del genere, abbiamo deciso di prendere i nostri eroi
e farli partecipare ai Survival Games. In questi giochi, sceglieremo, con la mietitura, chi andrà al Distretto 0 per cercare di...sopravvivere-
Non capisco niente. Il distretto 0 ? esiste? Cosa sono questi Survival Games? -In questi giochi, i tributi, non dovranno uccidersi a 
vicenda, ma dovranno semplicemente cercare di sopravvivere, a cosa? beh, a ibridi e mostruosità varie, come hanno fatto loro con noi.
Ma attenzione, un'altra regola, coloro che hanno contribuito alla rivolta, cioè le persone più care, dovranno partecipare alla mietitura.-
Gale, Haymitch, Effie! No, non voglio crederci. -Quindi, felici Survival Games, e che possiate farcela-
Johanna butta il pezzo di ferro contro lo schermo, che si rompe. Io sbraito per staccarmi dalle catene. E poi c'è Katniss.
Che cade a terra, con gli occhi aperti e le pupille dilatate, respira malissimo. Non dice una parola, rimane per terra, quasi paralizzata.
Dalle pareti fuori esce un gas che ci fa addormentare, e ancora il buio totale.

Mentre apro gli occhi, vengo di nuovo abbagliato dalla luce del sole. Però sento una folla che urla, e capisco che siamo davanti ad un pubblico,
all'aperto. Quando li apro, mi trovo su di un palco, a Capitol City, e davanti a noi ci sono gli spettatori, venuti a vedere come andiamo a morire.
Mi accorgo che non sono solo, Affianco a me ci sono anche Haymitch e Gale. Una marea di pacificatori, e come al solito, almeno 5 che mi tengono
le catene, per paura che possa impazzire di nuovo. Sento la gente che mi urla contro, che è disgustata dal filmato che ha visto.
Haymitch mi chiede -Dov'è Finnick?- io ripenso a quella scena, e glielo dico, piano, mentre mi esce una lacrima -lo....lo hanno ucciso.-
Haymitch non si aspettava questa risposta. e mi fa notare che dall'altra parte del palco, ci sono Johanna e Katniss. 
Al centro due bocce di vetro, contenenti i biglietti, con i nostri nomi. Non voglio rivivere l'esperienza della mietitura.
Non voglio di nuovo combattere in una arena. Ma stavolta si va al distretto 0. Non sapevo nemmeno esistesse. 
Dalle porte, arriva Effie. Indossa un semplice vestito, grigio, anche la sua parrucca è grigia. 
Effie, purtroppo stavolta non possiamo essere felici. Si avvicina al microfono. -Benvenuti. Siamo qui per scegliere....i tributi che parteciperanno
alla prima edizione dei.....Survival Games....e come sempre, prima le signore...- Effie si avvia alla prima boccia molto lentamente.
Non fa un sorriso, gli occhi neri. Apre il biglietto e con forza compone il nome. -Johanna Mason- mentre Johanna si sta avviando. 
Arriva una voce da un altoparlante, è quella di William Crane -emh emh, scusate, ma una regola principale è che i biglietti estratti
devono essere due. Grazie mille, e felici Survival Games- Katniss, distrutta, cade a terra. Non credo che reggerà. Non ha detto una parola.
Effie, impaurita la fa rialzare. e la accompagna vicino a Johanna. -Bene....adesso, gli uomini.- Effie si avvia alla boccia, e prende due biglietti.
Li apre e sospira, chiudendo gli occhio e riaprendoli -Gale Hawthorne e Haymitch Abernathy.- Quando dice i due nomi, e accompagna Haymitch
e Gale alla sua destra, mi accorgo che dal suo collo, spuntano delle scintille. Ma certo, il chip. Inizio a sbraitare e ad urlare.
-Effie! No! Ribellati! Non possono controllarti!- Effie mi guarda e piange. Cerca di farmi calmare. -Peeta, tu non devi agitarti.-
-No! No! Sono io quello cattivo! Mi offro volontario come tributo.- I pacificatori mi lasciano, ma non mi liberano dalle catene.
Di nuovo, dallo stesso altoparlante, giunge la voce di William Crane. -Emh emh, cari tributi. Se in questa mietitura, qualcuno di voi si offre volontario, 
è obbligato a partecipare insieme alle persone estratte ai giochi- Sorrido e urlo verso l'allarme -Non me ne fotte un cazzo lo sai? Dicci piuttosto
dov'è Finnick- I pacificatori mi tengono. La voce del signor Crane mi annuncia una cosa che mai avrei immaginato.
-Te lo dico subito, è qui con me.- io mi agito -Non è vero! Maledetto!- i pacificatori mi tengono, e l'altoparlante si spegne.
Ci accompagnano dentro le porte.

Stiamo camminando, verso un overcraft. Come l'ultima volta, come quei giorni. Adesso siamo di meno, in cinque. Cosa possiamo fare?
Chi vince? Dobbiamo solo sopravvivere? Per quanto? Troppe domande che necessitano una risposta.
Ci accompagnano nel overcraft, e voliamo via. Mi affaccio, e vedo 3 pacificatori che prendono Effie, la picchiano e la stendono per terra.
Chiamo tutti per affacciarci e far vedere loro costa sta succedendo. Ma mentre loro stanno per affacciarsi, è troppo tardi.
Un pacificatore, punta la pistola contro Effie, e come Finnick, cade a terra, perdendo sangue dalla testa. 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Possiate farcela ***


Possiate farcela

Ed anche Effie se ne va. Come Finnick, come Rue, come Prim...come molte delle persone che sono morte 
per colpa di Capitol City. Katniss piange e Gale si fionda contro i pacificatori nell'hovercraft.
-Effie! Effie! No!- Katniss urla a squarcia gola. Arrivano dei pacificatori armati e ci sparano ancora quelle siringhe
per farci dormire. Chiudo gli occhi. Non ho reagito, non ne ho più la forza. 

Lentamente apro gli occhi, e odo delle parole. -..vabbene, li terrò d'occhio io- mentre apro gli occhi, mi accorgo di essere steso.
Sono steso su un letto, morbido, con le coperte color oro. Guardo il soffitto, bianco, come la luce pura. 
Mi alzo, e mi rendo conto di essere in una stanza da letto, molto grande. Ci sono cinque letti, con Katniss, Gale e
Haymitch che stanno dormendo. La stanza ha le pareti bianchi, lampadari in oro, un armadio color panna, e sedie marroni in legno.
Noto con piacere che non ho più le catene, in compenso ho delle fascie, e capisco che forse un osso del polso si è rotto.
Davanti a me, in piedi, c'è un uomo alto, capelli neri e occhi scuri. Mi fissa e mi dice -Su dal letto, pazzoide.-
Sono molto felice di essermi meritato questo nomignolo. -Bene, tu saresti?- lui mi guarda e risponde.
-Sono il vostro allenatore per i Survival Games...anche se credo che non potrò fare niente per voi.- Non mi aspettavo certo
favori da uno come lui. Mi alzo, sono in una specie di tuta, bianca. Non ho le scarpe, ma ci sono degli stivali sotto al letto.
Me li metto e mi accorgo che manca Johanna. -Dov'è Johanna?- il tizio fa un sogghigno e mi risponde -è dove deve stare-
Non possono avere ucciso anche lei. -Bene, buon uomo, che devo fare? ci devono ammazzare prima del tempo?-
-Sarebbe una perdita di tempo- dice Haymitch. Non mi sono accorto che si era svegliato. -Bene, sei sveglio anche tu-
-Come ti va Brock?- Haymitch parla con quel tizio quasi come se lo conoscesse. -Haymitch, lo conosci?- gli chiedo, e mentre
si sta alzando risponde -Sai, quando fai da mentore, conosci molte persone. Lui è stato il tributo più fastidioso che mi
sia mai capitato. Si è venduto a Capitol City per non morire- il tizio lo guarda e gli fa -Sempre meglio che bere dalla mattina alla sera-
Haymitch mi raggiunge e usciamo dalla porta. Ci troviamo presto in un corridoio. Evidentemente siamo in un grande palazzo.
Iniziamo a cercare Johanna, andando per tutte le sale, e finalmente troviamo una porta. La apriamo e dentro c'è una palestra.
Sembra tipo la stanza degli allenamente agli Hunger Games, solo molto più grande. Vediamo che Johanna si sta esercitando con i coltelli 
e le spade, è piuttosto brava. Lei ci nota e ci dice -Ma buongiorno belli addormentati. Siete soli?- le rispondiamo e ci alleniamo con lei.
-Si, Katniss e Gale stanno ancora dormendo.- dice Haymitch mentre lancia un coltello. Io provo a maneggiare una spada, e Johanna
prende una scure, e fa a pezzi qualche manichino. Dopo qualche minuto, dei pacificatori vengono da noi e ci parlano.
-Alle 10:00 precise, questo palazzo salterà in aria, solo una camera rimarrà intatta, fareste meglio a svegliare i vostri amici.-
Controllo l'orologio, sono le 9:45. Ah bene, il tempo non è a nostro favore. -In quale stanza?- i pacificatori ci danno una mappa.
-Stanza numero 39, ci vediamo li- e scompaiono. Johanna prende la cartina, e corre verso la grande camera da letto.
Io e Haymitch la seguiamo. Quando entriamo nella stanza, non c'è nessuno. -Merda, dove sono?- dico, e Johanna iniza ad 
annusare dei loro vestiti, sembra quasi un cane da tartufo. -Johanna, apri la mappa- le dice Haymitch -Magari gia sono alla stanza 39-
Johanna guarda stupita la mappa e dice -Ragazzi, ma qui non c'è nessuna stanza 39- 
Adesso sto davvero pensando che abbiano voluto ucciderci, forse metteranno in scena un attacco alla casa dei tributi, probabile.
-Dobbiamo fare in fretta, sono le 9:49.- Johanna esce dalla stanza ed inizia a correre. -Johanna, dove vai?- lei non si ferma e mi grida
-Forse ho capito dove sono- Corriamo per il palazzo, e mentre giriamo per un corridoio, incontriamo Katniss e Gale sonnambuli.
Johanna afferra Gale e gli da uno schiaffo per svegliarlo,ma niente, sembrano quasi zombie. -Portiamoli con noi, non c'è tempo-
-e dove andiamo?- Johanna corre con in mano la mano di Gale e dice -Non lo so, qui sulla mappa ci sono solo 38 stanze-
-Bene, dobbiamo trovare la stanza 39 in fretta, sono le 9:53- Io tengo la mano di Katniss e la faccio correre con me.
Arriviamo alla stanza 38, ma è chiusa a chiave -Accidenti, è chiusa- Johanna prova ad aprirla -Non ci pensare Johanna, non servirà a niente-
Johanna prende un coltellino dallo stivale e cerca di forzare la serratura -Pensaci Peeta, perchè solo questa stanza è chiusa?-
Johanna apre la serratura, sono le 9:58, entriamo nella stanza e sul pavimento c'è una porta, con sopra scritto il numero 39.
-Eccola! Che ti avevo detto?- io sorrido -Fantastico, apriamo- Johanna apre, scendiamo le scale e chiudiamo la porta. 
Per fortuna non è buio, è una specie di rifugio sotterraneo, molto grande, sembra quasi un piano sotterraneo. 


Alle 10:00 precise sentiamo un rumore assordate e fortissimo. La casa sta cadento sopra di noi, e speriamo che non ci uccida.
-Non vi preoccupate, qui siete al sicuro- sentiamo una voce provenire dalla stanza, è Crane, che ci fa qui?
-Guarda guarda guarda, i vostri due amici stanno ancora dormendo?- Johanna si avvicina a lui e con fare minaccioso gli dice.
-Che hai fatto a Katniss, Gale, Effie e Finnick? Eh?- Crane sorride e le passa davanti, rispondendole -Bhe, Effie e Finnick, 
sono andati.- Vorrei ucciderlo, ma non reagisco. -...E i vostri due amici, si devono solo svegliare. Non vi preoccupate, buttategli
dell'acqua addosso e si sveglieranno- io mi avvicino -Dovremmo crederti?- lui si gira e con un bicchiere di vino in mano dice
-Bhe, se non vuoi credermi, lasciali così- Johanna prende una bottiglia d'acqua dal tavolo, la apre e la butta in faccia a Katniss e Gale.
-Ma cosa! Dove siamo?- dice Gale. -Siamo appena sopravvissuti da una casa esplosiva, e adesso siamo qui, e adesso ce ne andremo.-
Johanna prova ad aprire la porta, ma è bloccata. -Non funzionera, quello ti sembra legno, ma in realtà è ferro ed è anche molto spesso-
Haymitch si avvicina a lui -Crane, dicci cosa dobbiamo fare qui- lui si allontana -Wow wow wow...quanta impazienza. E vabbene, vi spiegherò tutto.
Allora, stanno per iniziare i Survival Games!- così presto, e che senso aveva la casa?, Crane continua il discorso -potrete uscire esattamente tra 3 ore.
Ci sono 5 stanze nel caso vogliate riposarvi, cibo e quant'altro. Potete portare solo un arma con voi, e uno zaino. Se sopravvivete entro 7 giorni, 
avete vinto.- Johanna si avvicina -Contro chi dobbiamo combattere?- Crane si siede, beve un po di vino e le risponde -Contro tutto quello 
che c'è qui, nel Distretto 0- Quindi siamo nel Distretto 0.

Siamo tutti nelle nostre camere. Katniss è rimasta sempre più shoccata dagli eventi, e mentre tutti dormono, solo io e lei rimaniamo svegli
nelle nostre stanze. Lo capisco dal fatto che la vedo andare avanti e indietro nella sua camera. Mentre sto seduto sul letto, ad ammirare
la tuta che indosseremo nel Distretto 0, nera con linee d'argento, Katniss entra nella mia camera. -Ciao...- sorride -Ciao. Che ci fai qui?-
Lei si siede sul letto -Bhe, niente, solo che volevo stare un po con te- mi avvicino e mi siedo vicino a lei -Mi dispiace, davvero. Però se c'è
qualcosa che posso fare, dimmelo- Katniss abbassa la testa e mi dice -Sai, ho sempre sognato una vita in cui io e te potessimo stare
in santa pace, come.....marito e moglie- Capisco quello che prova, è come quello che ho provato io per Finnick. Lei mi ama, anche io la
amo, e questi Survival Games sono stati una brutta sorpresa per tutti. -Bhe, io ti amo Katniss. E se dobbiamo vivere per sole altre 2 ore,
voglio viverle con te.- Detto questo la bacio, ci abbracciamo, ed è un po come quella mattina con Finnick. Le stesse identiche cose.
Ci stendiamo sul letto, ci spogliamo, e allo stesso modo la passione ci travolgie. Mentre le accarezzo dolcemente il corpo nudo,
ripenso sempre a Finnick. Sono felice di stare con lei queste ultime ore. Quando finiamo, lei si appoggia sul mio petto, e mi respira 
sulla pelle. Guardo l'orlogio, se tutto va bene, manca circa 1 ora e 15 minuti. I Survival Games dovrebbero iniziare alle 17:00 precise.
Ora sono le 15:45. -Peeta, tu ami Finnick?- Questa domanda mi sorprende da Katniss, è inaspettata e quindi con fatica le rispondo.
-No, come ti è venuto un pensiero simile?- lei mi guarda e sorride -Sai, da come ti comporti per lui, come hai reagito quando......bhe, si,
tutta una serie di eventi che mi ha fatto pensare a..- -No Katniss, io amo solo te. Ti amerò sempre, anche dopo la morte.-
Ci diamo un bacio e lei continua a toccarmi dappertutto. 

Sono le 16:50, mancano 10 minuti, siamo io, Katniss, Gale, Haymitch e Johanna davanti alla porta. Williamo Crane dietro di noi per darci il via.
Johanna ha scelto una scure, Katniss un arco con freccie, Gale una spada, Haymitch un'ascia e io un set di 5 coltelli, 3 piccoli e 2 grandi.
Siamo pronti, e nella stanza c'è una tv, che trasmette i Survival Games. -Siete emozionati? Su col morale, almeno le vostre sofferenze finiranno.-
Johanna si gira e gli dice -Senti, se non vuoi che la mia scure ti dia un bacino sulla fronte, faresti meglio a chiudere quella bocca putrida, chiaro?-
-Mio dio, sto morendo di paura. Calmati, non bisogna aggitarsi. Anche perchè potresti fare la fine di.....Finnick!- pronuncia il nome dritto 
verso di me, quasi come per provocarmi, mi giro e gli dico -Sai, Johanna non ha tutti i tori, forse è meglio che tu stia zitto. Dimmi una cosa,
sei imparentato con Seneca, vero?- Crane sorride e dice -Ah! Allora ci siete arrivati, mi sembrava un po strano. Comunque si, era mio cugino.
E adesso sono tornato per vendicarlo, una sciocchezza.- Katniss senza girarsi dice -Allora l'avrei dovuto ringraziare, è stato lui a tenermi in vita-
Crane assume un volto serio e dice -Si, ma io non farò lo stesso cara.- Gale si gira e fa -Illuminami, da quando il presidente fa anche lo stratega-
Crane lo guarda e gli dice -Sono il presidente, le leggi le decido io, ho creato io i Survival Games, quindi, eccomi.-
Manca un minuto, la porta si apre, e vediamo un cielo buio, pieno di nuvole nere. Crane prende una pistola, e se la punta alla testa.
-Buon viaggio ragazzi, e possiate farcela.- Preme il grilletto e si spara. Sotto di noi, una pedaza ci alza su, e possiamo intravedere il famigerato Distretto 0.
Il nulla, cielo grigio, una landa desolata di terra nera con qualche grande roccia. Il timer conta il tempo.
5...4...3...2...1... il gong suona e noi iniziamo a correre per l'arena. 

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Il mondo starà a guardare ***


Il mondo starà a guardare

Continuiamo a corre, ma niente, non succede niente. Quindi torniamo tutti indietro.
Gale si appoggia sulla spada e dice -Ma che significa?-  Katniss si siede e risponde
-Significa che dobbiamo aspettare- e studia dei rametti bruciati che ci sono a terra.
Johanna incuriosita prende uno di quei rametti e li annusa, ed esclama - Strano, hanno un'odore
di non so cosa- Katniss allarga gli occhi ed esclama -Un vulcano-
Rimaniamo tutti sorpresi e le dico -Cosa? Vuoi dire che siamo su un vulcano?- Katniss annuisce.
-Come lo fai a sapere?- Katniss prende i rametti e mi fa vedere.
-Vedete questa polvere? è pietra. Ci deve essere stata un'eruzione qua.- e butta i rametti per terra.
-Fantastico- esclama Johanna scrutando il luogo -Cosa credete sia meglio fare?-
-Io direi di camminare oltre la nebbia che ci circonda, dovremmo arrivare ad una discesa che ci porta
ai piedi del vulcano, se siamo davvero sulla sua bocca- dice Katniss rialzandosi.
-Ragazzi, guardate che ho trovato- Haymitch ritorna da noi con in mano qualche cosa che sembra
un batuffolo di peli. -Capelli- dice Katniss -Sono capelli, ma di chi?- tutti quanti controlliamo i nostri
capelli, ma niente, non sono nostri. -di chi sono secondo voi?- Johanna prende la scura e 
incamminandosi dice -lo scopriremo dopo, adesso dobbiamo andare.-

Oltrepassiamo la nebbia, e dal vulcano si capisce che siamo in una terra desolata, ma soprattutto
di fuoco. Fiumi di lava che scorrono, vulcani ovunque, fa un caldo tremendo.
-Dove siamo finiti?- dico. Katniss incredula ai suoi occhi, esclama -Signore e signori, benvenuti
nel distretto 0- Ancora non capisco, perchè distretto 0? cosa significa? Per adesso nessuno parla 
e continuiamo a camminare scendendo dalla montagna. Gale incampa in un ramo e cade, rotolando.
Corriamo per recuperarlo ma sta andando a peso morto, sembra un cadavere che sta rotolando da una montagna.
Katniss urla -Gale! Gale! No!- Fortunatamente riesce ad afferrare un ramo grande, probabilmente di qualche albero
caduto, e si aggrappa. -Gale, stai bene?- gli chiede Johanna con fare ansimante. -Si sto bene, solo qualche livido.
Rimetiamoci in cammino.- Mentre ci alziamo, Haymitch ci fa segno di girarci. -Ragazzi, credo che dovremmo correre-
Il vulcano sta per esplodere, allora corriamo il più infretta possibile, e mentre siamo a metà percorso siamo morti
dalla fatica, ma il vulcano a momenti dovrebbe eruttare. Non abbiamo niente, oltre le nostre armi, ma ci sembra di 
vedere qualche zaino in mezzo la valle, forse c'è qualcosa di utile. Riprendiamo a correre.
-Non vi fermate, continuate a correre!- ci dice Haymitch, ma mentre le sue parole arrivano alle nostre orecchie, il vulcano
incomincia a sputare cenere e lapilli. Una pioggia di cenere infuocata cade su di noi, fortunatamente siamo agili
e cerchiamo il più possibile di scansarli. Vengo colpito da qualche granello, ma anche se fa male, non ci faccio caso.
-Ragazzi, entriamo in quella grotta! La vedete? Dove c'è quel grande albero!- dice Johanna.
La vedo, ma quell'albero è strano, enorme, ma strano. Entriamo nella caverna e ci sediamo, stanchi e affannati.
Deponiamo le nostre armi per toglierci quel peso, Haymitch esce fuori a controllare la situazione.
Strano, appena siamo entrati, il vulcano non ha minacciato più di esplodere, anzi, si è fermata anche la pioggia
di cenere. -Qualche granello di cenere infuocata vi ha preso?- ci chiede Gale, tutti quanti abbiamo delle ferite derivanti
da quei granelli. CI addormentiamo, sfiniti, anche se il caldo è talmente tanto che sudiamo tantissimo.

Apro gli occhi, strano, non ho più caldo, non tantissimo, ma lo sento comunque. Nessuno ancora si è svegliato.
Mi alzo, prendo la mia cintura con il set di coltelli ed esco dalla caverna. Il sole è accecante, ma posso sentire
la sabbia sotto le mie scarpe. Quando metto a fuoco la mia visuale, mi ritrovo davanti, tanta sabbia, e dove prima c'era
un vulcano, adesso c'è solo sabbia. L'albero è diventato un'obelisco egiziano. Quindi capisco che il distretto 0 è stato in qualche
modo trasformato questa notte. -Ragazzi, avanti, svegliatevi, guardate qui- Cerco di far svegliare tutti e i primi ad alzarsi sono
Gale ed Haymitch, che escono fuori. -Ma cosa?- -Cosa è successo a questo posto?- dice Gale. 
-Forza Katniss svegliati!- Anche Johanna e Katniss si svegliano. Ci prepariamo tutti, ma non abbiamo ancora mangiato niente.
Usciamo fuori dalla caverna. Katniss si sgrana gli occhi ed esclama -Bene, quindi adesso dovremmo andare dove stavamo andando.
Cioè di qui!- Katniss si gira e tutti noi ci giriamo, non crediamo a quello che vediamo. Delle rovine di una qualche città
egiziana, con un tempio. Sono completamente disabitate. -Caspita. E questo da dove sbuca fuori?- dice Johanna.
-Per ora dobbiamo solo pensare a trovare qualcosa da mangiare, non può non esserci niente.- ci rassicura Haymitch.
Riprendiamo a camminare, ma mentre cammino, sento qualcosa che si muove nella sabbia, afferro un coltello e colpisco
da qualche parte. Era una telecamera. -Maledizione- Speravo in qualcosa da mangiare.

Arriviamo dentro la città, disabitata, distrutta, il tempio cade a pezzi, però entriamo lo stesso.
Arriviamo ad un grande portone, tutto rifinito con scritture egiziane, che noi ovviamente non riusciamo a decifrare.
Vediamo che in questa grande stanza, oltre al portone, c'è anche una specie di gabbia, con all'interno, niente.
-Perchè una grande gabbia, con dentro niente?- dice Gale. -Forse perchè prima c'era qualcosa di molto grande.- Katniss
alza il dito e ci fa vedere che è aperta da un lato. -Bene, un'ibrido?- dice Johanna -Probabilemente si, state attenti.-
Mi avvicino alla porta, e guardo le scritture sulla porta, ma niente, niente di comprensibile. 
-Come apriamo questa porta?- chiedo. Haymitch interviene pensando -Gli antichi egizi spesso usavano degli enigmi
o giochi di memoria per aprire le porte, forse centra con quella gabbia.- Detto questo sentiamo una grande scossa, 
come se qualcuno avesse fatto cadere qualcosa da fuori, e rimaniamo tutti allerta, davanti all'ingresso da cui siamo entrati.
All'improvviso entra un ibrido, alto 2 metri, con delle ali da drago, sembra una lucertola umana, un drago, visto che
sputa fuoco. E' giallo e ha gli artigli neri. Katniss tenta di colpirlo con le frecce, ma lui si scaglia su di lei.
-Katniss! Attenta!- gli lancio un coltello dietro la schiena, e lui, infastidito, cambia preda, e si lancia su di me. 
E' enorme, ed è anche molto forte, ma non sembra che abbia un volto umano. Cerco di mandarlo via e di alzarmi,
ma è più forte. Gli do un calcio sulla pancia, e lui si alza in volo. Adesso cel'ha con me. Apre la bocca e lancia un 
getto di fuoco verso di me, lungo circa 3 metri. Mentre mi viene addosso, Gale si mette davanti a me, con la spada verso il 
drago e lo infilza come uno spiedino. La spada gli entra in bocca per poi uscire dalla schiena.
Gale cade con la spada e il drago. Tenta di torglierla, ma è difficile, come se fosse incastrata a qualcosa.
Riesce finalmente a sfilarla, e insieme a quella, c'è una specie di pezzo di pietra, come un pezzo di un puzzle.
Non ha rotto il pezzo, si è solo impigliato tra le interiora del drago, ed è venuto via.
-Dove deve andare secondo voi?- chiede Johanna. Guardo vicino al portone, e abbassando lo sguardo, vedo
un buco della stessa forma. Forse quella è una chiave. Prendo il pezzo, mi abbasso vicino al buco, insercisco la chiave,
vado indietro ed aspetto. Mentre il portone si apre, la stanza trema. -Complimenti Peeta.- dice Katniss, guardandomi nel 
modo più dolce che abbia mai visto. -Grazie- le rispondo, ed entriamo nel portone. Entriamo nella stanza, una stanza ben'
addobbata, grande, con una piccola piscina al centro. Infondo alla parte difronte, tre sedie.
Una a sinistra, una centrale, la più grande, e una a destra. Sembra il trono dei re egiziani.
Rimaniamo sempre allerta.

La sedia centrale si gira verso di noi, e quello che vediamo ci sembra incredibile, è lui. Vestito da re egiziona, con oro
e seta. Ci guarda, con fare quasi minaccioso, e i suoi occhi rossi cambiano la sua figura. Finnick non è più lui.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2299650