Let me be your Chloe.

di Leti_Bo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** - Meeting. ***
Capitolo 2: *** -School. ***
Capitolo 3: *** -First Day. ***
Capitolo 4: *** -Fear. ***
Capitolo 5: *** -Anger. ***
Capitolo 6: *** -Sweet. ***
Capitolo 7: *** -I miss her. ***
Capitolo 8: *** -Midnight. ***
Capitolo 9: *** -Destroyed. ***
Capitolo 10: *** -I want forget. ***
Capitolo 11: *** -Something has changed. ***
Capitolo 12: *** -Return. ***
Capitolo 13: *** -Afraid. ***
Capitolo 14: *** -Weird. ***
Capitolo 15: *** -Love. ***
Capitolo 16: *** -Always problems. ***
Capitolo 17: *** -Mistake. ***
Capitolo 18: *** -Goodbye. ***
Capitolo 19: *** -Stranger. ***
Capitolo 20: *** -Threat. ***
Capitolo 21: *** -Surprise. ***
Capitolo 22: *** -Changes. ***
Capitolo 23: *** -Nothing is it seems. ***
Capitolo 24: *** -Epilogo. ***



Capitolo 1
*** - Meeting. ***


                  'Let me be your Chloe'


Chapter 1.
-Meeting.


E' sempre la stessa storia. A distanza di qualche anno mi ritrovo a dover rifare da capo la mia camera.
E anche adesso sto scrutando da cima a fondo ciò che dovrò rendere al meglio la mia 'nuova' camera.
Ogni volta spero che la mia nuova camera sia anche l'ultima, ma so già che anche questa volta non sarà così.
Lascio la maniglia della mia valigia, e lascio cadere a terra i tre borsoni che portavo in spalla, mancano gli scatoloni e avrò ogni cosa per
poter arredare un'altra volta la mia camera.
Scendo le scale per poter andare da colui che sarebbe mio padre, vedo che ha portato tutti gli scatoloni nell'ingresso, così lentamente porto
ogni scatolone con su scritto 'Chloe' al piano di sopra. 
Chloe, questo è il mio nome. A dire la verità non ho mai amato il mio nome, fin da piccola l'ho sempre considerato un nome non adatto a me,
è un nome troppo perfetto per me, è un nome da una principessa, non da una ragazza come me.
Ma i miei genitori, essendo persone di alto rango, ricche e famose quel giorno decisero di affibbiarmi questo orrendo nome, che mi dovrò
portare dietro tutta la vita.
Sono solo una ragazza di quasi diciassette anni che vorrebbe solo vivere la sua vita come la vivono gli altri ragazzi della sua età,e non
girando per il mondo, trasferendosi da città a città ogni qualche anno, dovendo conoscere gente nuova, perdendo gli altri amici e solo per colpa dei miei genitori.
Adesso hanno deciso di trasferirsi ad Huntington beach, nel sud della California. Non nascondo che questo forse è uno dei posti migliori in confronto agli altri luoghi, almeno è un posto caldo, con spiaggia mare, e non è rumorosa, inquinata e pericolosa come New York, Londra,
Madrid, Berlino e tante altre. 
Smetto di pensare a tutti quei ricordi di quelle rumorose città e mi concentro su come sistemare la mia camera, anche se comunque di
quelle città mi mancheranno davvero tanto i pochi amici che mi ero fatta.
Sposto con un po' di fatica il letto vicino alla finestra, di un poco staccato, accanto metto il mio comodino, lascio l'armadio dall'altro lato e
sistemo le poltrone e altri mobili alla meglio, e finalmente comincio a farmi il letto, a mettere gli oggetti sui mobili e i miei vestiti dentro l'armadio,
le scarpe nella scarpiera e i giubbotti e borse all'attaccapanni.
Poi corro nel mio bagno personale, dentro la camera e sistemo ogni trucco e ogni prodotto per il corpo o per lavarmi.
Finalmente, dopo aver finito noto che è tardi, mi sento stanca, così decido di farmi una doccia molto veloce, per poi scendere a prendere
qualcosa da mettere sotto i denti. Ancora non aveva toccato cibo da quando eravamo arrivati.

"Tesoro hai sistemato le tue cose?" chiede mia madre non appena vede che sono entrata in cucina.
Annuisco, poichè la mia voglia di rivolgere parola a lei o mio padre è veramente poca.
Apro il frigorifero, ignorando mia madre che stacucinando non so cosa, e dopo aver preso dei tramezzini e dell'acqua torno 
verso le scale.
"Non saluti?" esce di cucina mia mamma.
Sbuffo girandomi verso di lei.
"Buonanotte" dico fredda, e poi per fortuna non vengo interrotta e monto in camera mia, chiudendo la porta a chiave.
Adesso posso mangiare e chiamare la mia migliore amica Alyson, che ho dovuto salutare questa mattina a New York, prima di partire.
La conosco da tre anni, è stata la prima persone che mi ha rivolto parola dopo essere arrivata a New York, lei sa tutto di me,ed io so tutto di lei, ci siamo promesse che avremmo continuato a sentirci, e il prima possibile ci saremmo riviste.
I soldi ai miei genitori non mancano, e di certo potrò prenderne un po' per pagarle il biglietto e farla venire qui da me nelle vacanze.
Compongo il numero, e mi risponde una Alyson assonnata.

"Chloe? Sei tu?"
"Sisi, sono io.. ma.. ti ho per caso svegliato?"
"No, stavo aspettando la tua chiamata. Come è andato il viaggio?" chiede. Adesso sento come la sua voce si sveglia lentamente.
"Bene, ho già sistemato la camera a modo mio"
"Bene.. e il posto come è?"
"Come nelle foto, è stupendo ma.. mi manchi troppo"
"Chloe.. manchi anche tu a me, e anche agli altri a scuola, stamani è stato strano per tutti in classe."
"Prima o poi riuscirò a venire a trovarvi tutti, e riuscirò a far venire tu qui"
"Lo spero, senti ci sono tre ore di fuso orario. Ci sentiamo domani?" chiede per essere sicura.
"Ovvio, ma prima.. una cosa... non scordarti di me"
"Non mi scorderò di te. Buonanotte Chloe"
"Notte Aly"

Anche se per poco avevo appena parlato con la mia migliore amica, mi era mancata la sua voce in queste ore, a New York essendo vicine di
casa eravamo sempre insieme, e cambiare luogo, e non vederla più, a meno che non riesco a farla venire qui da me, è un duro passaggio,
una vera sofferenza.
Decido di mettermi a dormire per la troppa stanchezza, e decido di mettere fine almeno per questa sera alla nostalgia, anche se so che
non mi abbandonerà mai.


                                                           ***********



Evidentemente la sera prima mi ero dimenticata di chiudere le finestre, perché la luce del mattino sta entrando nella stanza, svegliandomi.
Mi stiracchio un po' nel letto e poi mi tiro su a sedere. E' domenica mattina, e non credo proprio che passerò la giornata in casa anche se 
sono qui mal volentieri, infondo c'e una bellissima spiaggia fuori casa mia.
Guardo l'ora, sono le sei del mattino e poco più, e anche se è presto mi alzo e mi metto il primo costume che trovo, per poter scendere in 
spiaggia, una cosa di buono c'era, questa cittadina è famosa per il surf, finalmente avrei potuto vedere surfare dal vivo.
Metto un costume a due pezzi, blu scuro a pua bianchi, e sopra per uscire di casa metto un vestito a fascia bianco.
Dopo aver messo le infradito, preso l'asciugamano e la borsa con le cremi solari, esco di casa, mettendo i miei ray ban in testa, così che potevano
tenere indietro i miei lunghi e mossi capelli biondi che mi ricadevano sopra gli occhi.
Cammino verso la spiaggia, che è subito fuori casa mia, e non appena arrivo noto che a prendere il sole non c'e veramente nessuno, 
ma è normale visto che sono le sei e trenta del mattino.
Stendo l'asciugamano a terra, e poi dopo essermi tolta il vestito mi siedo, spalmando la crema, e cercando di prendere un po' di sole stando ma
poggiandomi sulle mani all'indietro.
Rimango incantata vedendo che ciò che sognavo di vedere è davanti i miei occhi. Tre ragazzi stanno facendo surf. Mi tiro su gli occhiali che prima stavano sul mio viso, per vedere meglio la meraviglia del surf.
Mi sarebbe sempre piaciuto provare ma sono sempre stata un disastro, con ogni sport, figuriamoci col surf.
Continuo a guardare meravigliata quei tre ragazzi, anche se da lontano.

Mi perdo a guardare quei tre ragazzi e quando guardo l'ora mi accorgo che era passata una buona mezz'ora da quando mi ero incantata.
Infatti stanno uscendo dall'acqua. Mi alzo, non so nemmeno io il perché, o forse vedendoli mi era venuta voglia di farmi un bagno nell'acqua
anche se mossa. Mi avvicino lentamente fino a che non mi ritrovo con la faccia spiaccicata sulla sabbia, e sento delle risate dietro di me. 
Non capisco come ci sono finita, fino a che non mi alzo e vedo che erano stati quei tre ragazzi che facevano surf, mi avevano messo la tavola 
in mezzo, facendomi cadere.
Nuova arrivata, e nuova preda dei loro scherzi per divertirsi, vorrei tanto tornare da Alyson.





Spazio dello scrittore:
Allora questa è la prima Fan Fiction che scrivo sugli Emblem3. 
Ho scritto una OS rossa, la prima del sito, ma ora ho deciso di scrivere anche una Fan Fiction.
Allora spero che vi piaccia.
Passando alla storia. I ragazzi NON saranno famosi in questa storia, e saranno diciamo diversi 
da ciò che sono nella realtà. 
Andateci piano con le critiche se proprio dovete farle visto che è la prima che scrivo.
Ci vediamo al prossimo capitolo.Baci.
Leti.xx

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Capitolo 2
*** -School. ***


                                                                       'Let me be your Chloe'




Chapter 2.
-School.

 
 
Ridono, ridono e ridono, di me che sono a terra, per colpa di loro. Il luogo mi piace, ma non posso dire la stessa cosa delle persone.
Se qui tutte le persone sono come questi tre, mi aspetta una vita dura, fatta di cadute, risate e prese in giro.
“Che fai? Non sai dove mettere i piedi?” ride uno di loro, scatenando la risata anche di un suo amico.
Il ragazzo della battuta sembra essere il più grande, capelli di un biondo scuro con riflessi più chiari, non nascondo che abbia un fisico ben scolpito,
reso migliore da alcuni tatuaggi, ma il suo cervello è bacato quanto quello del suo amico, alto forse qualche centimetro di più, con capelli che fanno tipo da caschetto ora che sono bagnati, addominali scolpiti e  anche se meno del suo amico. L’unico che ancora non sta ridendo e non ha detto niente è il ragazzo
più basso tra i tre, sembra essere anche il più piccolo, forse avrà la mia età. Lui sembra quasi.. dispiaciuto? Non lo so, ma ha un che di familiare, sembra sia imparentato con l’amico di quello della battuta, si assomigliano.
Non la finiscono di ridere, e in questo modo mi stanno solamente innervosire. Mi alzo da terra, pulendomi dalla sabbia, ma sono costretta a guardarli, per ciò che è appena uscito dalle loro bocche.
“Woo che risichino ragazza, proprio fatta bene.. quanti anni hai?” chiede quello col caschetto bagnato.
“Quanto mi pare” rispondo stringendo i pugni.
“Oh ribelle la bambolina qui, e… sentiamo come ti chiami? Io sono Drew” si presenta quello che aveva cominciato a parlare prima di tutti.
“Io sono Wesley, e lui mio fratello Keaton.. allora vuoi dirci come ti chiami?” continua lui.
Ci stanno provando spudoratamente con me, ma non glielo lascio fare, voglio andarmene da li.
“Quanto siete cafoni” finalmente riesco a dirlo, e cammino dalla parte opposta, dove avevo lasciato le mie cose poco prima, così che possa prenderle
e tornare a casa, mi sono già stancata di stare li.
Intanto che cammino, sento dei commenti poco carini su di me, commenti cafoni e da ragazzi alquanto pervertiti, dalle loro bocche stanno uscendo dei
commenti del tipo ‘continua a camminare, ci stai dando una bella visuale’, o ‘quel costume brasiliano ti sta di incanto’, tutti commenti osceni, che mai e
poi mai mi faranno cadere ai piedi di qualcuno.
 
 
Sono appena tornata a casa, sono le undici a mala pena, e sicuramente i miei genitori si chiederanno dove fossi stata, ma infondo non c’e niente di male
ad essere andate un po’ in spiaggia senza svegliarli per avvertirli.
“Chloe” dice qualcuno alle mie spalle.
Avrei riconosciuto quella voce ovunque, a mio sfavore. La voce di mia sorella, quella oca, arpia, che mette sempre nel buio le persone che le stanno attorno,
chi è con lei non viene notato perché solo lei deve essere al centro dell’attenzione, è quello che vorrebbe, anche se non sempre le riesce.. insomma, la vera copia dei miei genitori.
Giorni prima aveva deciso di rimanere a New York, visto che è più grande e maggiorenne, ma adesso la curiosità mi spinge a sapere cosa ci fa qui.
“Jessie, perché sei qui?”
La guardo con curiosità, non capisco perché è qui.
"Ci ho pensato e.. non mi andava di rimanere a New York da sola.. poi qui ci sono i surfisti" dice con la sua voce da gallina.
Mi pare logica la coa, Huntington beach è piena di bei ragazzi che fanno surf, e lei avrebbe di sicuro fatto colpo, oscurandomi e di sicuro non sarei riuscita a
fare amicizia con nessuno nella zona, tanto succede sempre così con lei in giro.
A volte mi sento quella diversa in famiglia, in tutti i sensi, sembro quasi adottata, ma purtroppo non lo sono, le somiglianze ci sono.
Io sono bionda con occhi azzurri, mia sorella mora con occhi verdi, lei è alta proprio come me, e entrambe abbiamo un bel fisico, è il carattere ad essere totalmente l'opposto.
"Ma come sono contenta" dico in modo ironico. Lei sa quanto non la sopporti, ed io so che pure lei non sopporta me, ma questo non mi fa ne caldo ne freddo.
"Immagino" si stampa un sorriso in faccia.
Arrivano nell'ingresso anche i nostri genitori, adesso si che c'e da ridere.
"Dove sei stata?" chiede mio padre, con tono abbastanza severo.
"In spiaggia" dico con indifferenza.
"Dovresti dircelo" interviene mia madre.
"Mamma.." sospiro, "ho diciassette anni, sai credo che possa uscire di casa senza dirtelo, sopratutto se sono qui fuori in spiaggia" dico, e monto in camera mia.
Vedo che mia sorella già si è presa la stanza, proprio quella davanti alla mia, sarà un vero strazio, vederla passare quasi tutti i giorni con un ragazzo diverso.
Mi tolgo il vestito che mi ero messa la mattina per andare al mare, e lasciando ancora il costume metto sopra dei dei pantaloncini corti di colore verde, e una
canottiera bianca, rimetto le ciabatte infradito e riprendo la borsa della matina. Sarei andata a pranzare in giro e poi di nuovo al mare, non mi andava di stare
in casa, sopratutto ora che c'e pure mia sorella.

"Dove vai?" sento la voce di mia madre alle spalle.
"Esco.. contenta che te lo abbia detto?" dico acida.
"Dove vai di preciso?"
"A pranzare fuori e poi in spiaggia" non dico altro ed esco di casa sbattendo la porta.
Cammino abbastanza a passo svelto verso il primo luogo per mangiare che vedo, è una pizzeria, entro e mi siedo a un tavolo piccolo, e dopo aver ordinato
una pizza e una coca cola estraggo il telefono dalla borsa, messaggiando un po' con Alyson.
Quando arriva la pizza la saluto e mi metto a mangiare.
Chiedo il conto non appena finisco, lascio i soldi sul tavolo e vado verso l'uscita. Ma sento qualcuno dietro di me che urla parole del tipo 'biona' o 'ei bionda fermati'.
Decido di fermarmi, e mi giro a guardare se dicevano a me. L'unica persona che riesco a vedere è uno di quei tre ragazzi in spiaggia, l'unico che non aveva 
riso di me, se non sbaglio si chiama Keaton, ed è fratello del cafone.
"Finalmente mi hai sentito" ha il fiatone.
"Che vuoi?"
"Chiederti scusa da parte di mio fratello e di Drew"
"Non mi importa, nemmeno vi conosco, ciao"
Cerca di fermarmi, ma riesco a divincolarmi, e la voglia di andare in spiaggia adesso è passata così vado un po' in giro per i negozi e verso sera torno a casa 
stanca morta, crollando ancora col costume indosso, sul letto.

 
                                                       *****************


"Svegliati svitata" dice una voce non lontana da me.
E' la voce di mia sorella, penso, e quando apro gli occhi scopro di avere ragione, è mia sorella, ed è proprio davanti a me.
"Che vuoi?"
"Dovresti vestirti, sai come è.. dobbiamo andare a scuola"
"Arriviamo qui a metà aprile e dobbiamo pure andare a scuola" mi lamento.
"Si, sai io avrei l'esame, e a meno che non voglia perdere l'anno ti conviene alzarti" dice per poi sbattere la porta di camera mia.
Questo rumore mi fa sobbalzare, e a questo punto sono perfettamente sveglia e mi alzo, andando a cercare i vestiti per andare a scuola.
Per fortuna qui non ci sono le divise come a New York, l'unica cosa buona è questa della scuola.
Per essere metà aprile quasi maggio qui fa già molto caldo.
Metto dei jeans che mi arrivano al ginocchio, una maglia lunga color verde marino e in piedi le converse bianche e basse, poi prendo lo zaino coi libri che mi 
avevano dato per la scuola ed esco di casa.
Vedo mia sorella ferma sul vialetto con dei ragazzi, e quando mi avvicino noto che erano i tre del giorno prima, avevano già conosciuto mia sorella, e come 
minimo presto uno ad uno avrebbero fatto conoscenza anche con l'interno delle sue gambe.
Passo di li senza degnare nessuno di uno sguardo ma sento dei fischi dietro di me e mi volto.
"Chloe non vieni a scuola con noi?" chiede mia sorella.
"No, preferisco andare da sola e a piedi" mi rigiro ma sono costretta ad ascoltarli ancora.
"Hai paura di cascare di nuovo" chiede quello che mi ricordo sia Drew.
Scatta la risata di Wesley e di mia sorella, ma non di suo fratello.
Scuoto la testa per poi camminare verso la scuola non sapendo nemmeno dove è, e mormorando tra me e me parole poco carine su quei bacati di mente.
Sento una mano poggiarsi sulla mia spalla, e mi volto arrabbiata. Vedo che è Keaton, se non sbaglio.
"Ancora tu? Cosa vuoi?" dico stufa.
"Accompagnarti a scuola.. sai credo che stai andando nella direzione sbagliata"
"Tu dici? Non so nemmeno dove è la scuola" dico ironica.
"Appunto, dai vieni con me" fa cenno di seguirlo, ma non lo faccio.
"Mi spieghi perché sei così gentile con me? E non ridi come fanno quei due cretini con la puttana di mia sorella?" 
"Sto con loro ma non sono come loro, io sono un piccolo micio dolce"
"Un piccolo micio? Ma da dove te le levi?" rido. Mi da sui nervi lui ma in questo momento mi ha fatto ridere.
Ride anche lui con me, e posso notare solo adesso che ha un bellissimo sorriso, e dei bei occhi che vanno dal celeste al grigio, sono stupendi, ma non posso
fidarmi di lui, potrebbe essere tutta una strategia per poi ridere di me.
"Va be, andiamo a scuola, ma solo per oggi, non fare l'abitudine di accompagnarmi" lo avverto.
"Va bene, quanti anni hai?" mi chiede.
"Tu?"
"Quasi diciassette" risponde.
"Anche io.. siamo.. in classe insieme?"
"Se sei in terza si"
"Allora si" sbuffo. 
Anche se non è così antipatico non voglio esserci in classe insieme.
Arriviamo a scuola e subito entro negli occhi di tutti, sono quella nuova.



Spazio dello scrittore:
Ecco il secondo capitolo. Ho ricevuto una recensione nel primo, un messaggio,
tre preferiti e un seguito, sono abbastanza soddisfatta dai.
Allora cosa ve ne pare di questo? Cosa ne pensate di Keaton? Secondo voi è 
davvero diverso da Wes e Drew? E della sorella di lei cosa pensate?
Alla prossima.
Leti.xx

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Capitolo 3
*** -First Day. ***


                                                                                        'Let me be your Chloe'


Chapter 3.
-First day.


Vengo scrutata da cima a fondo come se fossi un aliena, come se avessi quattro gambe, quattro piedi con dieci dita per piede, come se avessi quattro mani,
un occhio solo, un naso fatto ad imbuto e come se camminassi come i ragni, eppure non mi pare di essere così.
Sono quasi sul punto di fare marcia indietro e tornarmene a casa, saltando la scuola, perdendo l'anno e prendendomi i brontoli dei miei genitori, pur di non
essere negli occhi e nella bocca di tutti, ma qualcuno mi ferma per il polso.
Mi sembra di avere una sanguisuga attaccata a me, poichè mi rendo conto che quel qualcuno è stato Keaton. Non capisco perché mi abbia fermato, infondo a
lui cosa importa di una ragazza nuova e sfigata come sono io?
"Ma che fai?" sputo acida nei suoi confronti.
"Non ti lascio andare a casa, rischi di perdere l'anno" trova una giustificazione. Potrebbe essere anche buona, se solo me ne importasse qualcosa.
"Non importa a me perché deve importare a te?" uso lo stesso tono acido di pochi secondi prima.
"Forza non fare la stupida e vieni con me" mi tira per la mano da una parte all'altra della scuola.
"Mi puoi dire dove mi stai portando?" chiedo ad alta voce, cercando di superare l'alto mormorio dei corridoi.
"Al mio armadietto, poi a cercare il numero.. che numero hai?" chiede anche lui alzando la voce.
"1769" rispondo, infastidita un po' dal comportamento.
"Che numero" ride. Rimango sorpresa. Pervertito. Malato. Maniaco. Lasciami andare. Inizio ad agitarmi, cercando di liberare la mia mano dalla sua, ma la
sua forza sovrasta sulla mia e me lo impedisce, così che mi ritrovo davanti il mio armadietto.
Vedo che lui estrae una chiave dal suo zaino, il numero accanto al mio è il suo: 1770. Non poteva capitarmi quello dopo, no eh? Proprio quel numero che 
ricorda una posizione, solo per i ragazzi pervertiti, no per i ragazzi per bene.
"Vedrei bene quei due numeri infondo per un'altra cosa non come armadietto" mi sussurra all'orecchio.
Mi fa saltare i nervi in un secondo, e non rispondendo delle mie azioni gli lancio uno schiaffo, non troppo forte, un piccolo schiaffo, tanto che credo nemmeno
abbia sentito, e nemmeno rimarrà il segno tanto che era un piccolo schiaffo, vista la mia poca forza.
"Tu sei completamente pazza. Fortuna che hai poca forza e non mi hai fatto niente" dice, prima che lasci andare completamente il suo armadietto, chiudendolo
con un rumore che fa girare tutti, o quasi, dallo spavento. Mi aveva appena fatto sobbalzare.
In quegli occhi di un mistro tra il celeste e il grigio avevo visto degli acceni, o forse anche più di qualche accenno, di rabbia. Rabbia nei miei confronti, rabbia
nei confronti del mio gesto, rabbia, e solo rabbia.
Mi pento subito di ciò che ho fatto, e vorrei correre, girarlo verso di me e chiedergli scusa, ma il mio stupido orgoglio me lo impedisce, come mi ha sempre 
impedito di fare molte cose, e sarà sempre così.
Sale la rabbia pure a me. Un po' per tutto.. un po' per il comportamento di lui riguardo me, riguardo quel maledetto numero, un po' per avergli dato lo schiaffo,
un po' per il suo modo di fare burbero, un po' per la sua rabbia, e un po' per il mio orgoglio. La cosa che però non capisco è.. perché mi sta salendo la rabbia?Insomma non dovrebbe importarmi niente di avergli dato uno schiaffo, come non dovrebbe importarmi niente che se ne sia andato arabbiato.
Prendo i libri e assolta dalla rabbia chiudo con tutta la forza che ho l'armadietto, facendo un po' di rumore, e facendo girare anche qualche persona verso di me, verso quella nuova.
Subito si faranno pensieri strani su di me, penseranno che sono una cattiva ragazza, lo penseranno dal mio comportamento, dalle mie mezze urla, dal mio schiaffo verso Keaton, e dal mio sbattere l'armadietto, ma meglio così, voglio mettere gli scudi intorno a me per non far affezzionare nessuno e per non affezzionarmi a nessuno, è meglio così.

Vado alla ricerca della mia classe velocemente, per paura di essere in ritardo, e per paura di dovermi beccare i primi banchi, di certo non sarebbe stata una 
bella cosa, lo so per certo, mi sono
già trovata in situazioni come quella e non voglio ritrovarmici, quindi preferisco accelerare il passo e prendere uno degli 
utlimi banchi. L'unica cosa che mi turba è che.. avrò in classe lui, ma ho la speranza che non sia accanto a me, lo spero con tutta me stessa.
Arrivo di fronte alla classe: 3A. Entro titubante, anche se so che avrò gli sguardi di tutti addosso.
La prima persona che mi vede è il professore, che sta aspettando che il suono della campanella indichi che inizi la lezione, strano sia già in classe, mancano ancora tre minuti al suono.
"Lei signorina è?" mi chiede guardandomi, anche lui da cima a fondo.
Si sentono diversi mormorii prima che io risponda, mormorii del tipo 'è quella nuova', 'è quella che era con Keaton', 'è quella che ha dato uno schiaffo a uno dei fighi della scuola'. Mormorii che mi fanno saltare un poco i nervi, ma decido di mettere per un secondo la rabbia da parte.
"Sono Chloe Tomlinson" 
Passa da guardare me, a guardare il registro, per poi tornare a guardare me.
"Oh.. la ragazza nuova.. entri la stavo proprio aspettando. Decida dove sedersi, ci sono ancora molti banchi liberi" mi spiega il professore.
Scruto la classe. E' grande, spazioso e si respira aria pulita grazie alle finestre aperte. Vado a sedermi nell'ultima fila, il mio obbietivo ogni qual volta che entro
in classe, che sia la nuova o meno.
Non mi è sembrato antipatico quel professore, vedremo se durante la lezione sarà come era ora o sarà peggio.
Il banco accanto al mio per adesso è vuoto, e spero sinceramente che ci resti per molto tempo, o per lo meno che non mi capiti accanto il 'figo della scuola' come avevo sentito tra i mormorii di prima.
"Signorina Soncenclar, entri pure, non è in ritardo" sento dire dal professore.
Alzo lo sguardo, dalla porta era appena entrata una ragazza, abbastanza alta, magra, capelli lunghi, castani e lisci, ed occhi sul marrone. Era bella, e non capisco perché mentre si faceva spazio tra i banchi per andare a sedersi tutti la guardavano male, e le lanciavano a volte pezzi di carta.
Guardò i banchi, e poi venne a sedersi proprio accanto a me.
Sistemò le sue cose sul banco e poi si girò verso di me.
"Piacere sono Carly.. Carly Rose Sonenclar" si presenta dandomi la mano.
Sorrido, vedendo che qualcuno si è appena presentato a me con gentilezza.
"Io sono Chloe Tomlinson, piacere" sorrido stringendole la mano.
"Sei nuova?" chiede con un sorriso.
Annuisco, e si rabbuia di colpo.
"Non è facile per le persone nuove qui.. guarda me, sono in questa classe dall'inizio della seconda, e nessuno mi parla, semplicemente perché non ci sono 
dalla prima"
Mi ferisce, mi ferisce vederla così, triste, vedendo che nessuno la apprezza, ma a me già sta simpatica, e sono sicura che conoscendola la apprezzerò.
"Allora saprò presto come ci si sente, facciamoci compagnia" cerco di sorridere.
"Sono venuta accanto a te per cercare di fare amicizia, almeno ne io ne te ci sentiremo sole" sorride.
La sua idea è veramente buona, ed ha ragione, ci capiremo e diventeremo amiche.

Dopo pochi secondi mi accorgo che è entrato qualcuno in classe perché sento il professore sbuffare, in modo sonoro.
"Signor Stromberg si vada a sedere e non crei baccano come ogni giorno" urla quasi il professore.
Fino a quel momento mi ero dimenticata che lui sarebbe stato in classe con me, ma adesso me ne ero ricordata tutto d'un colpo.
Va a sedersi, purtroppo non lontano da me, anzi, solamente al banco davanti, e dopo essersi seduto si gira.
"Oh ma allora vedi, avevo ragione siamo in classe insieme" dice con tono duro, ma anche scherzoso, forse non è più arrabbiato come cinque minuti prima.
Annuisco lievemente e lui si rigira. Ma mi da il tempo di vedere i suoi occhi, adesso sereni e non più pieni di rabbia.
Credo di sentirmi.. avampare, di imbarazzo.. forse, e non ne capisco il motivo. Non capisco perché deve parlarmi se sono quella nuova e lui è uno dei fighi della 
scuola.
"Tu lo conosci?" mi chiede Carly stupida. Annuisco, e provo a spiegarli sinteticamente come lo conosco.
Resta a bocca aperta, per l'incontro con lui, suo fratello e il loro amico, ma anche per lo schiaffo che gli avevo tirato in corridoio. Forse ci ha sentito ridere, e 
parlare perché si gira completamente e mi guarda.
"Non pensare che per lo schiaffo sia finita qui bellezza" ammicca per poi rigirarsi e cominciare a seguire la lezione appena cominciata.
Provo a seguire, anche se non molto bene, visto che le sue parole continuano a riecheggiare nella mia mente.



Spazio dello scrittore:
Scusate se sono passati cinque giorni dall'ultima volta che ho aggiornato, ma veramente
ho avuto pochissimo tempo per scrivere. Avevo un po' cominciato ma ho finito di scriverlo
quasi tutto adesso. La prossima volta cercherò di aggiornare prima.
Per quanto riguarda il capitolo.. Keaton è uno dei fighi della scuola, e diciamo che si è alterato
visto lo schiaffo da parte di Chloe, ma anche lei aveva un po' le sue motivazioni, visto la perversione di lui.
Secondo voi.. Keaton è stronzo o era solo arrabbiato in quel momento? A voi il pensiero..
Poooi... passando a Carly.. la mia Carly.. ho deciso di inserirla perché.. primo mi serviva una ragazza che 
diventasse amica di lei, e ho deciso di mettere lei visto che l'ho seguita a x-factor USA e mi è piaciuta un sacco.
Passando al cognome, ho messo quello perché era l'unico che mi veniva in mente, e come avrete notato.. sono una Directioner..
C'e qualche Emblem che essendo anche Directioner segue questa storia?
Adesso mi dileguo, e spero di vederci il prima possibile.
Baci.
Leti.xx

 

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Capitolo 4
*** -Fear. ***


                                                                             'Let me be your Chloe'


Chapter 4.
-Fear.


E' appena suonata la campanella, e ha appena annunciato a me e agli altri studenti che la ricreazione è iniziata, da qui ai prossimi venti minuti.
"Chloe vieni ti faccio fare un giro?" mi domanda Carly mentre prendo i soldi per comprarmi la merenda al bar.
Mi giro ed annuisco senza pensarci. In queste tre ore mi sono fatta un'amica, seguendo anche la lezione, e quindi adesso mi sembra giusto farmi un giro per la 
scuola con lei.
Non conosco nessuno, a parte lei, mia.. sorella e va be quei tre che per tre ore ho sentito nominare come 'i fighi della scuola'.
La mattina, per qualche attimo, avevo pensato che Keaton potesse essere diverso da suo fratello, e l'altro.. come si chiama? Ah, si, Drew.. Pensavo che davvero
potesse essere diverso, come mi aveva detto, pensavo fosse dolce, gentile.. e invece credo di essermi sbagliata, credo che sia proprio come Wesley.. infondo 
sono fratelli, potrebbe anche essere una cosa normale se ci si pensa.
Esco di classe con Carly. Mi accompagna fino al bar della scuola, entrambe prendiamo della focaccia e un esta the, poi velocemente andiamo in giardino, per 
stare un po' all'aria aperta e al sole invece che nei corridoi della scuola che populano di gente che si sente figa, di cheerleader e di persone snob.
Non sono di certo il tipo, e non lo è nemmeno Carly, quindi ci sentiamo parecchio a disagio li nel mezzo, e preferiamo starcene sulle nostre, anche solo dopo
tre ore che ci conosciamo.
"Allora.. stavi a New York, giusto?" mi chiede Carly mentre addenta la sua merenda.
Annuisco, mordendo pure io il pezzo della mia focaccia.
"E come era?" mi chiede curiosa.
Ci penso un po'.. come era New York? Si, è vero, era rumorosa, inquinata, piena di persone che per strada di passano in mezzo correndo, piena di barboni 
pronti ad aggredirti anche per soli qualche soldo per strada, ma in quella città aveva lasciato me stessa, avevo lasciato una parte di me.. Allyson..
"Beh.. New York.. è la grande mela. E' una grande città ma non molto bella come alcuni la descrivono. Se vai in centro si, io stavo in centro, ma... i sotto borghi..
niente a che vedere con Huntington beach, New York.. è rumorosa, inquinata, e piena di barboni però.. la c'e la mia migliore amica.. Ho dovuto lasciare 
molte città e molte amiche e amici, ma non mi ha mai fatto tanto male come questa volta" ammetto. Da quanto sono qui è la prima persona con cui sto 
parlando liberamente, e sono sicura che mi sta capendo.
"Ti capisco.. sai è successo anche a me.. prima di trasferirmi qui vivevo a Boston.. anche Boston è un po' così come città, ci sono anche problemi di droga..
Da questo punto di vista sono felice di essere qui, quà.. non ci sono questi problemi in confronto a la.. ma.. anche io ho lasciato la mia migliore amica.." 
La capisco. Lei capisce me perché è successa la stessa cosa a lei, ed io la capisco perché è ciò che mi sta succedendo, ed è una cosa veramente dolorosa,
non si può capire se non la si prova sulla propria vita.
"Quindi.. non sei stata solo a New York? Di dove sei originaria?" chiede, sembra le interessi conoscermi, e anche a me interessa conoscere lei.
"Sono nata a Londra, mio padre è inglese, mentre mia madre è irlandese. Dopo Londra siamo andati a Dublino, Spagna, Roma, Boston.. Berlino.. Mosca, New York e infine qui.. bella roba vero?" 
Fa una faccia disgustata, lo sono anche io, per tutti questi trasferimenti..
"New York è stata una città importante per me, visto che c'e la mia migliore amica, ma dalla bellezza preferisco stare qui.. o a Londra visto che sono nata la" 
sorriso, e lei sorride con me.
Continuamo a parlare delle nostre vite prima di trasferirci ad Huntington beach, di come vivevamo, parliamo delle nostre famiglie, ma poi siamo costrette a 
tornare in classe, la campanella è suonata, e ci aspettano ancora altre tre ore di lezione straziante, in compagnia del ragazzo 'figo' di nome Keaton.


               ********

"Bene, allora ti chiamo oggi, così magari possiamo andare in spiaggia" dico a Carly prima di uscire dalla classe.
"Certo, ci sentiamo oggi" dice lei salutandomi.
Esco dalla classe andando verso il mio armadietto per riporre le mie cose dentro, e prendere quelle che mi servono per studiare il pomeriggio o la sera.
Noto con mia fortuna che accanto al mio armadietto non si trova chi avevo paura si trovasse, quindi faccio tutto con molta calma. 
Vengo però distratta da una risata angelica, da una risata dolce, stupenda, da una risata che mai e poi mai avevo sentito in vita mia.
E' la risata più bella che io abbia mai sentito, mi giro in direzione del suono, e noto con stupore che la risata di cui sono appena rimasta incantata è la risata 
della persona che stavo cercando di evitare.
E' appoggiato a qualche armadietto distante dal suo, sta parlando con suo fratello e il loro amico. Mi metto dietro l'anta aperta del mio armadietto, così 
da poter guardare meglio senza farmi notare.
Il suo viso è un viso dolce, quasi come un angelo. Quando sorride mette sempre in mostra quei suoi denti perfetti e bianchi che ha, e i suoi occhi.. da qui non 
si possono vedere, ma se solo fossi più vicina si potrebbero vedere perfettamente le meraviglie che ha al posto degli occhi.
Mi distraggo così tanto che non faccio nemmeno caso che adesso non è più alcuni armadietti in la, ma al suo armadietto, quindi proprio accanto al mio.
"Che fai?" mi chiede ridendo.
Non lo trovo divertente, ho paura che mi abbia beccato a spiarlo, e di certo non è una cosa molto bella, potrebbe farsi strane idee, cosa di cui non ho intenzione.
Chiudo l'armadietto non appena sento la sua voce, prendendo la borsa da terra, pronta per adarmene.
"Vado a casa" dico portandomi la borsa in spalla. Mi giro e faccio per andare, ma mi blocca.
"Oggi vai in spiaggia?" mi chiede. Credo di vedere nei suoi occhi il ragazzo gentile della mattina stessa, ma ho paura che sia solo un'immaginazione.
"Non lo so" dico scorbutica. Riesco a liberarmi e vado via.


In dieci minuti sono a casa, pranzo e salgo in camera mia per chiamare Carly e mettermi d'accordo per il pomeriggio, ma quando vado a prendere il telefono
vedo che c'e un messaggio, da parte di un numero non salvato nella mia rubrica.

Da: Sconosciuto.
'Stai lontana da Keaton, e tutto andrà bene'





Spazio dello scrittore:
Lo so è cortissimo questo capitolo, ma ho fatto del mio meglio per scrivervelo oggi
visto che domani e mercoledì sarò a Mirabilandia e torno giovedì.
Facciamo che.. lo dovete considerare un capitolo tipo 'di passaggio' e il prossimo sarà più 
lungo e anche più bello.
Promesso..
Adesso.. voglio dirvi una cosa.. domani è il compleanno del nostro Keats.. se ero a casa lo avrei messo domani così da fare 
uno spazio dedicato a lui, ma visto che non posso domani lo faccio ora, e anche se non si fanno gli auguri in anticipo beh..
AUGURI KEATS.. poi ovviamente domani darò libero sfogo al mio twitter e.e
Se volete seguirmi io sono questa su twitter: 
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Mentre se volete aggiungermi agli amici su facebook sono qui: https://www.facebook.com/letizia.barsottelli
Pooooi un ultima cosa, se qualcuna di voi vuole della pubblicità per una vostra FF basta chiedere nei messaggi.
Spero di vederci giovedì.
Baci.
Leti.xx




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Capitolo 5
*** -Anger. ***


                                                                                            'Let me be your Chloe'


Chapter 5.
-Anger.

Da: Sconosciuto.
'Stai lontana da Keaton, e tutto andrà bene'


Da cinque minuti sto con il cellulare in mano, ferma immobile a fissare le dure parole che sono scritte nel messaggio che mi era arrivato non so a che ora.
Non riesco a cogliere le parole del testo, perché questo messaggio intimidatorio? Cosa ho fatto che non va? Non capisco perché devono avermi mandato 
proprio questo messaggio. Non c'e scritto il numero, però decido di non star zitta e subire, non più, quando si cambia luogo si dice 'nuovo luogo, nuova vita'
e da oggi sarà davvero così, reagirò sempre.


A: Sconosciuto.
'Chi sei? E che vuoi da me?'


Dopo aver inviato ciò compongo il numero di Carly per sentire se ancora le va di andare in spiaggia, lo spero perché la mia voglia di restare in casa con una giornata di sole è sotto zero.
Uno squillo.. secondo squillo.. terzo squillo.. quarto squillo, ed ecco la sua voce squillante che risponde dall'altra parte del telefono.
"Carly sono io, allora andiamo in spiaggia?" chiedo speranzosa in un suo si.
"Certo, stavo già preparando la roba, a che ora ci troviamo e dove?" chiede, la sento indaffarata, forse sta preparando le cose anche mentre parliamo.
"Tra mezz'ora di fronte al negozio di surf vicino alla spiaggia?" domando.
"Perfetto, a dopo Chloe"
"A dopo Carly"
Riattacco e guardo sulla home se sono arrivati dei messaggi, e si, è arrivato un messaggio, ancora da quel numero sconosciuto. Sono titubante sull'aprirlo, 
ho un po' paura di quello che potrei veder scritto nel testo, ma alla fine con quel poco coraggio che ho lo apro, e sento le mie gambe deboli nel vedere cosa 
c'e scritto.

Da: Sconosciuto.
'Sarò il tuo peggior incubo se non lo lasci stare, non devi guardarlo e nemmeno parlare con lui, o te la farò pagare molto cara, piccola Chloe"


Non gli rispondo, decido che non voglio rispondere. Quelle parole mi hanno lasciato perplessa, indifesa, senza coraggio e con una grossa paura dentro di me.
Posso capire il testo, 'non devi guardarlo e nemmeno parlare con lui'. La persona che mi sta mandando questi messaggi di timore mi ha per forza visto con lui, 
mentre parlavamo, o meglio, mentre lui parlava a me, e sicuramente mi ha pure visto mentre sono rimasta qualche secondo a fissarlo dietro il mio armadietto.
Magari era solo una ragazza che le va dietro, ma che lui non sa nemmeno della sua esistenza, o magari è una cheerleader infuriata con me, o una qualsiasi ragazza che gli va dietro e magari lui sembra ricambiare.
Vorrei tanto pensarci, vorrei scoprire ma i minuti scorrono e se non mi preparo rischio di non arrivare in mezz'ora davanti il negozio di surf.
Metto un costume, prendo la borsa col necessario ed esco di casa in tempo record, arrivando giusto due minuti prima dell'appuntamento.
Controllo il telefono, anche per vedere che non ci siano altri messaggi, e niente, niente messaggi, non le risponderò, o rischio che me ne arrivi un altro.
Potrei anche smettere di parlare a Keaton, purché non mi arrivino più i messaggi, il problema è che lui non smetterà di parlarmi.
Vedo Carly in lontananza, che si avvicina con passo svelto, fino ad arrivare da me, e dopo averle sorriso ci incamminiamo sulla spiaggia.
Non appena arriviamo stendiamo i nostri asciugamani l'uno accanto all'altro, e ci stendiamo sedute poggiandoci con le mani all'indietro per parlare e prendere il sole.

"Sai mi sono arrivati dei messaggi intimidatori" le dico un poco sconsolata.
All'udire di quelle mie parole si tira su, fissandomi in modo strano, quasi come se fosse spaventata.
"Racconta" mi dice in modo veloce, così prendo fiato e comincio a raccontarle.
Inizio a raccontarle, facendole anche vedere i messaggi che quella persona mi aveva mandato, e la vedo strana, la vedo cambiare umore.
Le dico anche dei miei presentimenti, ovvero che questa persona possa avermi visto mentre lo guardavo da dietro l'armadietto, o che possa aver visto quando 
lui mi parlava. Lei in tutto il mio racconto se ne è stata zitta, e solo adesso sembra aver intenzione di parlare.
"Sai.. anche a me è successo.. i primi mesi che sono arrivata, mi arrivavano questi messaggi"
"Su Keaton?" domando sgranando gli occhi.
Lei scuote la testa.
"Nono non su di lui, ma su Drew.. mi piaceva.. a dire la verità, lo trovo ancora un bel ragazzo, ma non mi ha mai notato, nessuno in quella scuola lo ha mai fatto
se non la persona che mi mandava questi messaggi. Feci delle ricerche, chiedendo a quei secchioni che non vengono mai considerati ma che sanno comunque 
tutto su tutto, su di tutti, e mi seppero dare una risposta.." si ferma, fa una pausa prima di continuare a parlare, "mi dissero che a mandare quei messaggi 
erano e sono tutt'ora le cheerleader, e non ero l'unica a cui venivano mandati, come adesso non sei l'unica te. Sono quelle cheerleader pazze innamorate dei 
loro cazzi, e che quindi vogliono togliere di mezzo le ragazze carine o belle, che potrebbero interessare a loro tre, anche se nella scuola sono poco considerate"
mi racconta, può essere vero tutto ciò? Che motivo ne avrebbero se tanto non siamo considerate?
"Quindi.. anche se non siamo considerate adesso facciamo parte delle ragazze carine o.. belle?" domando.
"Esatto. Loro mi hanno detto così, visto loro ascoltano, osservano, sono secchioni sanno tutto, e quindi.. le voci già girano, prova ad informarti, vedrai che 
ti diranno ciò che si dice nei corridoi su di te" mi consiglia.
In realtà non credo che io voglia sapere, non credo che io voglia parlare con loro e sapere cosa dicono su di me, non me ne importa, o meglio me ne importa
ma non voglio far agitare ancora di più le acque e quindi cercherò di non perdermi a fissare Keaton, anche se non so il motivo per cui lo faccio, e ogni qual volta
che lui vuole parlarmi scapperò, così da evitare quei messaggi.
Cambiamo radicalmente discorso, parlando un po' di noi, parlando dei posti dove abbiamo vissuti, della vita che facevano la, parliamo dei nostri hobby, dei 
nostri stili di musica, danza ecc.. ecc.. 
Parlando non ci accorgiamo che sono già passate quasi tre ore da quando siamo in spiaggia, e che quindi sono quasi le cinque.
Decidiamo che è l'ora di farci un bagno, anche se l'acqua del mare non è proprio del tutto calda, ma ancora un po' fredda.
Entriamo con molta calma, non vogliamo morire di freddo, vogliamo solo farci un bagno, rilassarci e stare bene, il tutto con molta calma.

"Ei sfigata" sento chiamare da non molto lontana.
Mi giro per vedere da dove provenisse quella voce, che mi risuona familiare, e vedo mia sorella con Wesley e Drew. Evidentemente, i ha già aperto le gambe
a quei due o glielo ha promesso a breve, non c'e spiegazione più logica, avrà passato come minimo la mattinata a scuola ad aprire le gambe a tutti invece che
seguire la lezione.
Scuoto la testa comunque alla sua affermazione, non mi va di rispongerli, litigherei e basta, quindi decido di ignorarla e continuo a fare quello che facevo prima.
"Ma sei sorda o cosa?" sento di nuovo lei che urla. Continuo ad ignorarla e lei sembra che non voglia smettere con gli insulti, riferiti solo a me.
Carly guarda la scena stupefatta, guarda mentre mia sorella mi insulta davanti a mezza spiaggia, e guarda come io sto ribollendo di rabbia.
Non reggo più gli insulti di mia sorella, e la prima cosa che mi passa per la testa la metto in atto. Vado verso riva, e quindi verso lei a passo svelto, uscendo 
dall'acqua schizzo anche altre persone per il passo veloce che sto usando, e quando mi trovo davanti a mia sorella, lei scoppia a ridere, forse nel vedermi così arrabbiata. Cosa faccio? La prima cosa che mi viene da fare. La prendo per i capelli e inizio a tirarglieli forte verso l'acqua, voglio buttarla in acqua e rovinarne 
i capelli, che si vedono, se li è appena fatti. 
Lei comincia ad urlare, e per vendetta, non appena si rialza dall'acqua mi tira uno schiaffo in pieno viso. Non me ne aveva mai dato, e non credevo che una sorella nemmeno potesse offendere e picchiarmi in quel modo. Vorrei piangere, ma non lo faccio, verrei presa ancora di più in giro.. ma faccio un'altra cosa, ricambio il favore dello schiaffo, dopo di che ci prendiamo per i capelli, sento Carly pregarmi di smettere, Wesley e Drew che ridono per ciò che succede, ma prima che possa succedere altro mi sento prendere per i fianchi, e mi sento alzare, fino a che non sento niente sotto i miei piedi. Perché? Perché sono in spalla a qualcuno, come Sherek prendeva Fiona quando non voleva camminare.
"Chiunque tu sia mettimi giù" inizio a sbraitare, inizio a scalciare e dare dei pugni sulle spalle di costui, ma non molle, non vuole mettermi giù.
"Stai buona, calmati Chloe" riconosco la voce. E' Keaton ad avermi fermato dal picchiarmi con mia sorella, e adesso non ho idea di dove mi stia portando, voglio 
solo che mi metta giù. 

Abbiamo camminato per almeno un quarto d'ora. Per tutto il tempo Carly ha camminato al nostro fianco in silenzio, subito dopo aver preso le sue cose e le mie cose. Ormai siamo lontani da ma sorella e da suo fratello e l'amico.
Mi mette giù solo allora, e con poca delicatezza, mi butta a sedere su un ammasso di sabbia, morbido e non sento nemmeno dolore.
Lo fulmino con lo sguardo, un po' per avermi portato via, un po' per avermi tenuto in spalla senza nemmeno ascoltarmi, e un po' per avermi buttato a peso morto sulla sabbia.
"Non guardarmi così" dice alzando le mani al cielo.
"No? E come dovrei guardarti? Mi hai portato via, quella doveva pagarmela, e invece no mi hai tenuto in spalla e mi ha buttato adesso, ti pare una cosa normale?" sbraito, ma tanto nessuno può sentirmi, siamo in un punto della spiaggia dove non c'e nessuno.
"Oh perché picchiarsi con la propria sorella è normale vero?" domanda lui retorico.
Ci penso un po', beh.. in effetti no, non era una cosa normale dare quello spettacolo con mia sorella.
"Lei mi stava insultando, e mi ha dato uno schiaffo" cerco di difendermi.
"Non è una valida risposta, non dovevi rispondere agli insulti e nemmeno allo schiaffo, tu l'hai tirata in acqua per prima" urla pure lui adesso. E'.. arrabbiato?!
Abbasso la testa. Un po' aveva ragione, ma non posso stare li e subire tutti gli insulti.
"Quegli insulti facevano male" dico.
Prima che potesse rispondere si intromette Carly, dicendo che avevo ragione, e dicendo anche che doveva scappare a casa o si sarebbe fatto tardi. La saluto e se ne va, adesso sono sola con Keaton, e litigare sarà ancora più facile.
"Dovevi ignorarla" dice lui duramente.
"Ignorarla? Tu vai d'accordo a quanto vedo con tuo fratello, non puoi capirmi" urlo. Mi alzo e dopo aver preso le mie cose cammino a passo svelto verso l'uscita e poi dritta a casa mia.
Lui cerca di fermarmi, ma non mi fermo, non mi volto e lo ignoro fino che quando arrivo a casa mia gli sbatto la porta in faccia.





Spazio dello scrittore:
Come vi avevo detto lunedì, e come speravo.. sono riuscita a mettere il capitolo.
Non so quanto sia lungo, spero abbastanza. Ci tengo molto a sapere cosa pensate anche di questo capitolo.
Passando un secondo al compleanno di Keaton, voglio raccontarvi una cosa, una specie di dialogo tra me e mia madre 
in autogrill martedì mattina.
Allora, siccome Keaton mi segue su twitter, e lei lo sa, solo che per scherzare mi chiede 'dove è che non lo vedo?' e quindi 
gli dissi: mamma oggi Keaton compie gli anni, e li mi chiese 'ah si, o ora ti segue?'. Io misi una foto sul cell e misi il cell dietro di me 
dicendo: si, non vedi? sta venendo a Mirabilandia con noi. Beh non vi interessa lo so, però dal vivo è una cosa divertente lol.
Poooi.. tornando un secondo alla storia vorrei farvi vedere come immagino e a chi mi sono diciamo 'ispirata' per interpretare Chloe e sua sorella.
Chloe: 
http://lh6.ggpht.com/_CMawmmJb1nM/SbsLt5QTCvI/AAAAAAAAHeI/YuKVdxnUmdw/12taylor-swift-foto_thumb.jpg?imgmax=800 insomma questa perfezione u.u
Jessi: http://us.123rf.com/400wm/400/400/nastia/nastia1203/nastia120300087/12776542-closeup-ritratto-della-bella-ragazza-occhi-verdi-con-il-segno-il-silenzio-isolato-su-sfondo-bianco.jpg non si vede bene, ma più o meno come lei u.u
Bene.. spero di riuscire ad aggiornare molto presto.
Baci.
Leti.xx





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Capitolo 6
*** -Sweet. ***


                                                                                        'Let me be your Chloe'


Chapter 6.
-Sweet.


Vado verso le scale, per salire al piano di sopra, ma vengo richiamata da mia madre, anche se non se so il motivo.
"Chloe, cosa hai?" mi chiede guardandomi. Sembra preoccupata, ma in realtà non lo è, fa così per convenienza, mia madre è sempre stata una lecchina e di certo non ha smesso adesso. Vorrei continuare per la mia strada, ignorandola ma voglio vedere cosa ha da dirmi, anche se fa finta è strano che me lo abbia chiesto.
"Niente, perché me lo chiedi? Perché tutto d'un colpo ti interessi a me?" le dico in tono acido, incrociando le braccia sotto il seno.
Lei mi guarda e sbuffa, ovvio.
"Perché.. per puro caso, tua sorella è arrivata a casa, accompagnata da due ragazzi, che la tenevano sulle loro spalle, e per puro caso aveva un occhio mezzo nero, e seeempre per puro caso, mi ha detto che avete avuto dei problemi" dice arrabbiata. Anche lei si porta le braccia incrociate sotto il seno.
Sicuramente ha fatto di tutta l'erba un fascio, ed ha inventato oltre ciò che era successo, non raccontandole il motivo dei nostri problemi.
"Oh sentiamo e cosa ti ha detto quella vipera?" urlo quel soprannome.
"Non chiamarla così, è tua sorella.. mi ha detto comunque, che tu hai cominciato ad offenderla, lei ti ha supplicato di smetterla, ma sei andata oltre, arrivando alle mani" il suo volto è duro, teso, arrabbiato.
"Per puro caso sono sempre io quella che scatena casini vero? E' lei ad aver insultato me, e questo livido sulla mia guancia? Me lo sono fatta da me, ah?" le urlo in faccia avvicinandomi a lei. "Ve la prendete tutti con me, ogni anno mi fate cambiare città, come se fossi un pacco, come se non fossi una persona, come se non avessi un cuore, ma in realtà a voi di me non importa niente, voi non mi volete bene, e se poteste mi dareste via, vi dimentichereste di me, vi odio, non ho nemmeno voglia di chiamarvi famiglia" le urlo in faccia la pura verità, è solo ciò che penso, mentre urlo alcune lacrime mi scivolano giù. Lei mi tira uno schiaffo con tutta la forza che ha, nei suoi occhi vedo rabbia e odio.. odio.. ciò che prova nei miei confronti da quanto sono nata.. lei non è mia madre.. non ho un padre, una sorella, e nemmeno una famiglia.. e l'unica persona che avevo è a New York.. questo non è il mio mondo.
Corro di sopra con tutta la rabbia che ho in corpo, ma non voglio mostrarmi debole proprio davanti, a lei, gliela darei solo vinta, e non voglio che lei si senta compiaciuta nei miei confronti.
Sfogo tutta la mia rabbia non appena sono sola in camera, inizio a piangere, a lanciare ogni cosa che mi capita sotto mano, e infine, non facendocela più, mi accasciò dietro la porta, con le spalle contro essa, e piango.. piango senza fine.

Non mi rendo conto di quanto il tempo sia passato da quando sono entrata in camera mia, seminando il disordine mentre mi sfogavo, e non so quanto ho pianto per quella che ormai non chiamerò più madre, ma solo per il suo nome.
Guardo la mia camera, messa sotto sopra dalla mia rabbia, dalla mia voglia di sfogare tutto ciò che provavo. Molte volte mi sono ritrovata in quella situazione, ma avevo qualcuno che mi aiutasse a sfogare la rabbia in un'altra maniera.. purtroppo adesso sono sola. Ho trovato Carly, ma non sa dove abito, non mi sembrava il caso di chiamarla proprio prima che ero super agitato, forse l'avrei solo allontanata se avesse visto le mie pazze reazioni.
Sento bussare dietro di me, qualcuno sta bussando alla porta di camera mia, ma non mi va di sentire chi è, tanto è qualcuno che vive in casa con me, quindi perché rispondere se tanto non voglio averci a che fare più niente?
"Chloe apri, c'e un ragazzo che dice di voler parlare con te" è la voce di mio padre. 
Forse posso immaginare chi è quel ragazzo, l'unico ragazzo con cui ho 'scambiato' più di una parola è Keaton, ed è l'unico che sa dove abito, quindi chi è se non lui? Non mi va di vederlo, ore prima gli avevo detto di lasciarmi in pace, e speravo che avesse capito che non volevo che mi girasse intorno, ma a quanto pare non lo ha capito.
"Digli che vada via, non mi va di parlare con quello" dico scorbutica, e a tono alto per farmi sentire.
Sento lo sbuffo pesante di mio padre, e poi i suoi passi che si allontanano sempre più.
Chiudo un secondo gli occhi per potermi concentrare e alzarmi, per poi mettere in ordine tutto, ma sento la porta aprirsi dietro di me, e poi qualcosa, o meglio qualcuno che apre ancora di più, spostandomi. 
Mi alzo irritata, pronta a trattare male chiunque sia, pure la persona che adesso è davanti a me: Keaton.
Dovevo immaginare che non se ne sarebbe andato.
"Cosa vuoi?" urlo quasi, cercando di asciugare le mie guance bagnate.
Si avvicina, scansando le mie mani, e continua lui al mio posto, ma mi sposto, non voglio essere toccata, ma non solo da lui, da nessuno.. in questo momento sono allergica al mondo.
"Se non tratti male non vivi, ah? La furia è il tuo ossigeno a quanto vedo" dice indicando me e la mia camera, dove sembra essere appena passato un forte uragano.
"Ma a te cosa importa" dico, più come esclamazione, che come domanda.
"Mi importa. Oggi credo che tu abbia frainteso le mie parole. Non volevo dire che tua sorella ha ragione, ma forse dovevi lasciarla perdere e venire via, tutto qui" dice mettendosi le mani in tasca, mentre guarda a terra, in questo momento sembra 'quasi' innocente.
"Oh beh.. cosa dovrei fare? Ringraziarti per la compresione?" dico in modo ironico, sa che non lo farò mai.
Mentre che aspetto una sua risposta mi giro, cominciando a raccogliere le cose che ho lanciato e adesso sono sparse per la camera, voglio mettere in ordine.
Lui ignora la mia domanda, non mi risponde e comincia a fare altro.
"Ti aiuto" dice venendo verso di me.
"Non ho bisogno di nessuno, posso farcela anche da sola" le dico, sono acida. Si il mio tono è uscito decisamente molto acido.
"Puoi smetterla di essere così? Mi fai saltare i nervi" dice alzando le mani al cielo.
"E tu puoi smetterla di cercare di diventare mio amico? Non capisco perché lo vuoi" dico mettendo le mani sui miei fianchi.
"Perché già te l'ho detto, non sono come Wesley.. mi sei simpatica" ammette, sembra essere sincero, ma non posso fidarmi, lo conosco da tre giorni appena.
Annuisco, e poi gli faccio cenno di aiutarmi, e così come poco prima, si china, raccogliendo alcune cose, mi chiede dove deve metterle, e glielo indico, questa volta gentilmente, proprio come lui è gentile nello aiutarmi.
Finiamo di mettere ogni cosa in ordine dopo mezz'ora, sono esausta e vorrei dormire, la il brontolio del mio stomaco vuole impedirmelo.
"A quanto pare qualcuno ha fame quanto me" dice Keaton ridendo, e mettendosi seduto accanto a me sul letto.
"Se non eri venuto qui a quest'ora non avresti fame" gli sorrido.
"Riprendi con la tua acidità?" fa una smorfia, ed io sorrido, facendo sorridere anche lui, "dai.. vieni a cena con me, una pizza.. offro io"
"Dovrei offrire io visto che mi hai aiutato fino ad ora" mi tiro su a sedere.
"Non se ne parla, io ho invitato ed io pago"
Sbuffo, nemmeno dopo molti tentaviti lo convino, così prendo le cose dall'armadio e vado nel mio bagno a cambiarmi.
Metto dei pantaloncini di jeans abbastanza corti, e sopra una maglia un po' più lunga rispetto alle maglie normali, lunga dietro e corta davanti, che quasi lascia intravedere la pancia, è bianca con delle scritte strambe, ho sempre adorato quella maglia. In piedi metto le converse bianche, e dopo essermi data una sistemata ai capelli e cl trucco, esco dal bagno.
Prendo la borsa sotto lo sguardo di Keaton, che sembra scrutare, studiare ogni mia mossa, prendo la borsa, mettendo dentro l'occorrente e poi mi presento di fronte a lui, sfoderando un sorriso che non so da dove è uscito, dicendo 'andiamo'.
Si alza e mi sorride, per poi aprirmi la porta di camera ed usciamo.
Scendiamo le scale, entrambi siamo in silenzio, e possiamo sentire i mie gentiri.. o meglio quelle due persone che mi hanno messo al mondo, che parlano con la vipera che hanno generato prima di me.
"Dove stai andando?" chiede Robby, ovvero quello che dovrebbe essere mio padre.
"A mangiare una pizza" dico senza interesse nel parlare con lui.
"A chi hai chiesto il permesso?" interviene Rosaly, l'altra persona che, dovrebbe essere, mia madre..
"A me stessa" dico. Prendo le chiavi, senza star ad ascoltare una loro lamentela ed esco di casa.
Non mi importa se mi stavano dicendo qualcosa, me ne frego e faccio come mi pare, d'altra parte sarebbe anche l'ora, a quasi diciasette anni, poi adesso Keaton mi sembra uno apposto.


                                                       *****   


Keaton questa sera mi è sembrato veramente simpatico. Non aveva un briciolo della persona che era stato la mattina, e non ha un briciolo di somiglianza con suo fratello, aveva ragione quando me lo diceva. Come aveva detto, ha pagato lui, e non c'e stato verso di oppormi.
Adesso stiamo facendo una passeggiata sulla spiaggia, non mi andava ancora di tornare in quella casa, in questo momento preferisco camminare a piedi nuda sulla sabbia bagnata, e sentire le onde che lentamente si infrangono sui piedi miei e di Keaton.
"Allora.. ti va di dirmi da dove vieni?" dice lui per rompere il silenzio.
"Prima di venire qui abitavo a New York.. ma sarei originaria dell'Inghilterra.. Londra" 
"Bella Londra.. mi piacerebbe andarci"
"Beh.. si Londra è bella.. New york no.. ma qui.. mi piace, anche se ci sto mal volentieri" ammetto, abbassando la testa. 
Non so perché sto dicendo tutte queste, non capisco perché le sto raccontando proprio a lui, a lui, il quale avevo deciso di tenerlo alla larga da me.
"Huntington beach è un bel posto, è il luogo del surf.. ma perchè non ci stai volentieri?" chiede, sembra.. ingenuo quando parla in questo modo, un'altra persona da quella che era stata la mattina.
"La mia migliore amica è a New York.. e mi manca più di qualsiasi altra cosa" dico tristemente.
"Mi dispiace tanto.. se vuoi, per farti passare un po' la nostalgia e farti ambientare al posto.. potrei insegnarti a fare surf" dice.
Mi accorgo solo ora che mi propone ciò che siamo davanti casa mia. Vorrei continuare a parlare, ma vista l'ora credo sia il caso rientrare.. anche se non voglio essere scortese non rispondendo alla sua domanda.
"Beh.. magari.. se non mi cago sotto" rido imbarazzata.
Restiamo in silenzio per qualche secondo, poi mi decido a parlare.
"Ecco.. io rientro. Ci vediamo domani a scuola" dico sorridendo.
Sorride anche lui.
"Certo, a domani. Ciao Chloe" 
"Ciao Keaton" non voglio lasciarlo andare in quel modo, così mi avvicino, alzandomi un poco in punta di piedi, e gli lascio un bacio sulla guancia.
Sorride lui, e sorrido anche io, e poi se ne va definitivamente, lasciando me perplessa sulla porta di casa da ciò che avevo appena fatto.





Spazio dello scrittore:
Mi scuso veramente tanto!!! Per non aver continuato, è da giovedì che non aggiornavo, cinque giorni e mi sento una cacca per questo.
Sorry :3
Comunque.. non so perché ma la parte finale mi piace u.u la trovo dolce. Tranquille, non è come le solite ff che dopo due giorni si mettono insieme.
Quante peripizie ci saranno e.e
So.. cosa ne pensate? Ancora non ve lo avevo chiesto.
Già che ci sono vorrei ringraziare chi recensisce, ogni singola volta, poooi.. le 12 persone che l'hanno messa tra i preferiti, quell'unico santo che l'ha messa tra le ricordate e le 5 persone che l'hanno tra i seguiti.
Con questo.. vi saluto e spero di tornare mooolto prima con un'altro capitolo.
PS. Avete visto che TeenVouge ha messo on-line l'album dei ragazzi? Lo sto ascoltando a ripetizione, e mentre scrivevo ascoltavo e cantavo u.u
Per chi lo volesse sentire questo è il link: 
http://www.teenvogue.com/entertainment/music/2013-07/emblem3-nothing-to-lose-album-stream
PS2. Martedì si potrà scaricare da iTunes, io già l'ho pre-ordinato e un ultima cooosa... stasera su cielo alle 21:10 ci sarà x-factor USA-la gara, lo vedrete? :3

Per le Directioner, che leggono la storia beh... oggi, 23.07.2010.. l'inizio della vita.
Bene mi dileguo davvero.
Ciao ciao.
Baci.
Leti.xx


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Capitolo 7
*** -I miss her. ***


                                                     'Let me be your Chloe'



Chapter 7.
-I miss her.


E' la luce del sole a svegliarmi, e mi annuncia che è giunta l'ora di alzarsi, per superare anche il secondo giorno di scuola. Mi alzo controvoglia, ma sono felice
che almeno questa mattina la mia ex sorella non sia venuta a rompere le scatole, e spero che sarà così per il resto della vita, questo si che si potrebbe
chiamare 'paradiso'.
Vedo sulla sveglia che è presto rispetto alla mattina precedente, così mando un messaggio a Carly, potremmo prendere un cappuccino al bar davanti scuola
per fare colazione, così le racconterei bene cosa è successo la scorsa sera.

A: Carly.
'Bella senti ti va se ci incontriamo di fronte il bar della scuola? Ho voglia di un cappuccino'


Intanto che aspetto la sua risposta vado in bagno per vestirmi. Metto dei jeans rossi, e sopra una maglia a righe, con i piedi le mie converse bianche.
Amo da sempre vestirmi così, amo lo stile londinese, e con gli anni non l'ho abbandonato nonostante il cambio di città repentino.
Torno in camera per prendere lo zaino, e prendo il cellulare per vedere se ha risposto, ed ho un messaggio, proprio da lei.

Da: Carly.
Va benssimo. Alle 7.30 troviamoci li. A dopo.


Manca ancora mezz'ora prima dell'ora dell'incontro, e ad arrivare a scuola non ci vuole molto, ma visto il mio 'non' orientarmi, e la mia 'non' voglia di stare in casa esco adesso.
Non mi ricordo molto da che parte è la scuola, ma non posso disturbare nessuno, mia sorella lo saprebbe ma innanzi che chiedere a lei mi perderei in un labirinto senza uscita per sempre.
Cammino lentamente per quelle strade che adesso sono e saranno la mia vita per credo i prossimi due anni, sicuramente, fino a che i miei non decidono di trasferirsi di nuovo. Infondo non è poi così male stare qui in California, il clima è molto più buono rispetto a New York, e ad altre città, già a fine aprile puoi andare al mare, e si sta pure bene. E' una cittadina accogliente, e anche molto carina, in questi primi giorni come luogo mi sto trovando bene, anche se forse un po' meno con le persone, esclusa Carly, e devo ammetterlo, anche un po' Keaton.. a tratti.
Allison.. sono tre giorni che non la sento, ma nemmeno lei ha chiamato me.. che se ne sia dimenticata? Non credo.
Il giorno non appena sarò a casa la chiamerò.
"Chloe, che ci fai qui?" sento qualcuno che mi chiama alle spalle.
Riconosco quella voce, è Carly.
Mi volto verso di lei e le sorrido.
"Sto.. andando a scuola" 
"Sai che è dall'altra parte?" mi chiede ridendo, forse si è accorta del mio smarrimento.
"Ehm.. lo sapevo, mi sono persa ahaha devo ancora farci l'abitudine" dico imbarazzata.
"Dai, ti spiego bene come arrivare a scuola" mi dice, e mentre me lo spiega camminiamo verso la scuola.
Arriviamo a scuola in nemmeno dieci minuti, a quanto pare lei non sta molto lontana, ma nemmeno io, solo che ho preso la direzione sbagliata per arrivarci.
Entriamo dentro il bar come avevamo programmato al telefono, per fare colazione.
Con mio dispiacere noto che a fare colazione c'e quella vipera della mia ex sorella con Wesley, Drew e.. Keaton(?)
"Sediamoci lontano Carly" le sussurro. Mi guarda stranita ma poi capisce a cosa mi riferisco, così andiamo a sederci dall'altro lato del bar, lontano da quelli.
Keaton mi aveva detto di essere diverso, proprio la sera precedente, e adesso invece è la che scherza con suo fratello, il suo amico e quella vipera.
Io e Carly ordianiamo, e la colazione ci arriva dopo cinque minuti. Stiamo facendo colazione tranquillamente, ma sembra che quei quattro si sono accorti della nostra presenza, perché sento come degli sguardi pesanti su di me, su di lei, su di noi..
Mi volto, ma solo con la coda dell'occhio, e vedo mia sorella che mi indica e ride, ride con gli altri, ad eccezzione di Keaton, forse è davvero diverso dagli altri.
Riabbasso subito lo sguardo, cercando di ignorarli, anche se a mio dispiacere sento cosa dicono, visto il tono di voce alto che stanno usando.
Vorrei tanto alzarmi e poter finire con mia sorella ciò che non avevo finito il giorno prima, ma Carly si accorge del mio disagio.
Mi blocca la mano, che era strinta a pugno sul tavolo, fino a far diventare le nocche bianche.
Alza lo sguardo e ci guardiamo negli occhi.
"Chloe.. calmati, ignorali come sto facendo io" prova a dirmi, ma non so se riuscirò ad ascoltarla molto se non la smettono.
"Carly ci provo, ma dovrebbe essere mia sorella e non capisco perché mi odi tanto" 
"Ti odia perché tu sei più bella di lei, e se non facesse la ribelle nessuno la noterebbe perché sarebbe offuscata da te" fa una pausa, ed io comincio a pensare alle sue parole, anche se lei continua il discorso, "e Keaton ha notato te, non lei.. lascia perdere gli altri due, hanno il cervello bacato" ride e scoppio a ridere anche io.
Mi cade lo sguardo su di loro, vedo che Keaton mi guarda di sottecchi e sorride, mentre gli altri tre, sopratutto mia sorella mi guarda con uno sguardo infastidito.
Ho capito, lei vuole vedermi triste, non vuole vedermi sorridere, e invece è ciò che farò io d'ora in avanti: sorride, davanti a lei.
"Allora.. andiamo?" mi chiede non appena entrambe abbiamo mangiato.
Annuisco e poi assieme andiamo verso la cassa.
Dopo che ho pagato aspetto che anche Carly lo faccia, e così possiamo dirigerci verso scuola, ma vengo richiamata da qualcuno. Mi volto e mi trovo Keaton a pochi centimetri da me.
"Ciao" dice tutto sorridente lui.
"Ciao" dico io, forse un po' meno sorridente.
"Dovrei parlarti" mi anticipa prima che io possa andarmene.
"Possiamo in un altro momento? Dovrei andare in classe"
Annuisce, così me ne vado con Carly, facendogli un piccolo segno con la mano. Tornerà a cercarmi per dirmi ciò che deve dirmi, ne sono sicura.


        **** 


Per fortuna le cinque ore di scuola sono passate velocemente, così che posso uscire da quell'inferno anche oggi. Oggi pomeriggio ho intenzione di tornare in spiaggia, vorrei chiedere a Carly, ma già la mattina a colazione mi aveva detto che avrebbe dovuto studiare tutto il pomeriggio per un corso a scuola, che io non seguivo, così dovrò andarci da sola.
Mi sento chiamare mentre cammino per tornare a casa, così mi volto a vedere chi è che mi sta chiamando, Keaton.
"Ti ricordi? Dovevo parlarti" dice, un po' affannato, ha corso per raggiungermi. Annuisco.
"Si mi ricordo, solo che non sapevo dove ritrovarti, che ne dici se mi parli oggi in spiaggia? Ho fame" Annuisce, e ci diamo appuntamento davanti casa mia alle tre in punto.
Entro in casa, noto con piacere che nessuno delle tre persone che odio di più su questo pianeta ci sono, quindi posso pranzare con tranquillità in cucina.
Pranzare.. che parola, non so cucinare, quindi cosa c'e di più buono che un panino fatto al volo? Niente..
Mi preparo il panino, bevo del succo di arancia e dopo salgo in camera per prepararmi ad andare in spiaggia.
Metto un costume rosa con dei fiori bianchi qua e la, e sopra una top che lascia scoperta mezza pancia, e poi dei pantaloncini.
Aspetto le tre ed esco di casa, proprio nell'esatto momento in cui sta arrivando Keaton.
Ci sorridiamo a vicenda, e senza dire una parola andiamo verso la spiaggia. Ha una tavola da surf con se, spero che sia lui a volerlo fare, e che non voglia insegnarlo a me.
Arriviamo in spiaggia e cerchiamo un posto non molto vicino all'acqua, poichè oggi il mare è un po' più mosso del solito.
"Forse non è il giorno adatto per insegnarti a fare surf" dice sedendosi accanto a me.
Scuoto la testa, ha azzeccato in pieno.
"Vedo che lo hai capito" sorrido, "posso farti una domanda?" chiedo un po' imbarazzata, ma a lui non importa, annuisce.
"Cosa diceva mia sorella stamani?"
"Proprio di questo volevo parlarti, diciamo che sparlava di te, molto male, diceva tutti i tuoi segreti, o meglio quelli che sa, i segreti che ti sentiva confidare alla
tua migliore amica Allison"
Mi cade il mondo addosso, aveva detto ogni cosa a loro, quindi adesso sanno anche che non sono più vergine, spero solo che non saranno cose che racconterà
anche ai nostri genitori, o meglio.. i suoi.
"Quindi ha pure detto che.." non riesco a finire la frase che mi muoiono le parole in gola.
"Che non sei vergine, si.. lo ha detto"
Abbasso la testa, rossa di vergona in viso, imbarazzata più che mai. Quello dovevamo saperlo solo io ed Allisson, e invece.. rischio che lo sappia tutto il mondo.
Lui non vuole vedermi con la testa abbassata, e me la rialza, puntando i suoi occhi nei miei.
"Cosa te ne frega? Nemmeno io lo sono. Tranquilla non lo dirò a nessuno"
"Non è quello il punto, è che dovevamo saperlo solo io ed Allison, non tutto il mondo" mi ricordo di Allison, devo chiamarla, devo sentirla, ho bisogno di lei, ora 
più che mai.
"Keaton.. ti dispiace se faccio una chiamata?". Lui scuote la testa, così prendo il telefono per comporre il numero di Allison, ma nell'esatto momento in cui lo faccio il telefono suona, è lei.
Un sorriso compare sul mio volto.
"Allison" rispondo euforica.
"Chloe" risponde lei, ma non ha la stessa euforia che ho io nel sentirla, la sento strana.
"Ally come ti senti?"
"Diciamo bene dai, mi manchi da morire. E tu?"
"Manchi anche tu.Come vanno le cose a scuola?" 
"Mi sento persa senza di te", c'e un attimo di silenzio, un attimo di riflessione, "senti Chloe, volevo sentire la tua voce per qualche secondo, ora devo andare."
"Ci risentiamo vero Ally?"
Fa qualche minuto di pausa, la sento prendere un respiro profondo prima che mi risponda.
"Certo, te lo prometto. Chloe.. non dimenticarti di me, ti voglio tanto bene" 
"E per sempre" concludo la frase io, per poi riattaccare.
Mi scende qualche lacrima, mi ha fatto tristezza sentirla così, e adesso dentro di me regna il vuoto ancora di più.. il vuoto senza di lei.
Allison era strana, so che qualcosa non quadra, non è solo la nostralgia, c'e qualcos'altro che la turba, e farò di tutto per scoprirlo, domani chiamerò dei miei compagni di classe, e se loro non lo sanno, chiamerò sua madre, che è come se fosse la mia, mi voleva e mi vuole più bene di quanto non lo faccia la donna che mi ha messo al mondo.
Scoprirò cosa ha e la aiuterò, glielo devo, è la mia migliore amica.




Spazio dello scrittore:
Sei giorni.. mi scuso davvero tanto per l'enorme ritardo con cui ho pubblicato.
Purtroppo non avevo idee, ma oggi mi si è illuminata la lampadina, ed ecco qui il capitolo.
Non è dei migliori, ma adesso ho un bel po' di idee che mi girano per la mente, quindi continuerò molto prima, non domani,
ma mercoledì o giovedì potrei farlo.
L'unica cosa.. vorrei vedere un po' più di interesse, il capitolo scorso ha ricevuto solo 2 recensioni, e sono rimasta un po' delusa
da me stessa, forse non era il massimo a quanto ho visto.
Comunque beh.. spero che almeno questo vi sia piaciuto e che riceva un po' più di ricensioni, perché
io ci metto il cuore a scrivere.
Bene, se volete chiarimenti sulla ff potete trovarmi su twitter: 
https://twitter.com/Leti_Bo
O su facebook: https://www.facebook.com/letizia.barsottelli
PS. Prima avevo scritto su twitter un post a Marco Morini, dicendo: Marco la mia migliore amica parte con te oggi per Londra, trattamela bene.
E beh.. quel bel ragazzo mi ha risposto ahaha sto ancora ridendo lol

Adesso mi dileguo, ma non prima di aver sclerato perché domani finalmente si potrà scaricare 'Nothing To Lose' da iTunes, non vedo l'ora alksdj
Bene, a presto e baci.
Leti.xx

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Capitolo 8
*** -Midnight. ***


                             'Let me be your Chloe'


Chapter 8.
-Midnight.


Il resto della giornata con Keaton era andata bene, alla fine nemmeno lui aveva fatto surf, ma come mi aveva detto lui, preferiva restare a parlare con me.
In un giorno non so come ma il rapporto si era rafforzato, non so come ma con lui ero riuscita ad aprirmi, ero riuscita a raccontargli parte della mia vita, o meglio ciò che lui mi chiedeva.
Non potevo poi restare zitta, così avevo chiesto a lui un po' di cose, avevo fatto le stesse domande, che lui più o meno aveva fatto a me.
Adesso so molte più cose di lui.. è nato il 16 luglio del 1996, ed ha anche un secondo nome, Robert, in onore di suo zio. Lui a differenza di suo fratello maggiore è nato a Tarzana, in California, mentre suo fratello, anche se non mi interessa, mi ha detto che è nato in una piccola città chiamata Sequim, nello stato di Washington. La sua infanzia non era stata facile, proprio come non è la stata la mia. Si erano trasferiti un po' di volte, rimanendo sempre però in California, e sua madre si è sposata tre volte, fino a rimanere con l'ultimo dei suoi mariti di adesso. 
Lui e Wesley sono fratelli di padre, ma ha anche una sorella maggiore, ma non di stesso padre e due sorelle minori, dell'ultimo compagno di sua madre. Lui e suo fratello hanno sofferto quando i loro genitori si sono lasciati, ma col tempo lo hanno superato, e forse è proprio per questo che Wesley ha quel comportmaneto, diciamo.. non dei migliori.
Adesso sono qui, sdraiata in camera mia. Vorrei chiamare Allison, ma so che non risponderà, la già è notte fonda, e non voglio svergliarla. Domani chiamerò sua madre ma non solo, chiamerò pue lei.
Ho sonno, decido di mettermi a dormire, ma non posso, il mio telefono ha appena vibrato, segno che è arrivato un messaggio.


Da: Keaton.
'Che fai? Stai già dormendo?'


Sorrido, non so perché, ma appena ho visto il suo nome sul display mi è venuto spontaneo sorridere. Forse sarà perché il pomeriggio sono stata bene in sua compagnia, o non so, ma quel ragazzo mi fa dimenticare i problemi con la mia famglia, e un po' anche la nostalgia di New York, o meglio delle persone che ci vivono. Anche se la lontananza da Allisson non è in grado nessuno di farmela dimenticare.

A: Keaton.
'Ne avevo intenzione, ma adesso non più. Tu che fai?'


Rispondo senza farlo aspettare troppo. Non mi piace far aspettare le persone, tanto meno lui in questo momento. Mi sta salvando una serata di noia, mi sta salvando dal mettermi a dormire come le galline.
Sento il telefono suonare, ma questa volta non è un messaggio.. una chiamata. Sul display c'e il suo nome 'Keaton'.
Rispondo subito, senza come al mio solito non far aspettare le persone.
"Pronto?"
"Per fortuna non ti ho svegliato"
"Mi hai solo salvato da una noiosa serata in camera mia nella completa solitudine" dico armeggiando con un mio pupazzo.
"E se ti dicessi che ora sono sotto casa tua? E voglio farti uscire dalla finestra per andare in spiaggia? Il bagno a quest'ora è stupendo"
Rido. Ma è pazzo? Vuole farmi evadere dalla finestra? I miei non se ne accorgerebbero visto che non gliene frega di niente, ma non è comunque una cosa giusta, sono quasi le dieci e mezzo, farà freddo a quest'ora.
Metto giù la chiamata, forse lasciandolo di stucco, ma voglio affacciarmi alla finestra.
Non appena la apro e mi affaccio lo vedo, li sotto che guarda in alto, proprio nella mia direzione.
"Allora? Evadi?" mi chiede ridendo. Scuoto la testa ridendo con lui.
"Tu sei pazzo! Come faccio a scendere di qui? E' alto" protesto.
"Come te la cavi con la corda"
"Sono un disastro in ogni sport"
Sta zitto per qualche secondo, sembra stia pensando sul da farsi. La sua faccia è pensierosa, ed è tanto buffa. Mi viene da ridere a vederlo così.
Mi guarda storto, ha capito il motivo per cui rido, e poi sembra li si illumini l'unico neurone che credo abbia nel cervello.
"Passa dalle scale" dice come se fosse un'idea da premio oscar.
"Oh ma come sei intelligente.. ci sono i miei genitori"
"Le luci sono spente, nessuno ti noterà, e tua sorella quando sono venuto via era ad amoreggiare con mio fratello, a casa mia" sbuffa.
Rido. A lui fa strano, ma a me no, sono abituata che mia sorella faccia così, anche con ragazzi che conosce da nemmeno una settimana, per me è una cosa normale.
Ci penso su un momento, poi senza dire niente chiudo la finestra. Non ho intenzione di rimanere in casa. Metto le prime cose che mi capitano a tiro e poi lentamente per non farmi sentire anche se sono già a letto, scendo le scale.
Quando apro la porta vedo Keaton seduto sui gradini di fronte la porta di casa mia. Mi chiudo la porta alle spalle e lui sente, perché si alza e si gira verso di me.
"Pensavo che tu avessi deciso di darmi buca" scherza.
Scuoto la testa. E poi gli faccio cenno con la testa ad andare. Così annuisce, e ci incamminiamo in spiaggia. Di sicuro saremo soli.

Come avevo immaginato pochi minuti prima siamo completamente soli. Non mi da fastidio. Solitamente rimanere sola con un ragazza mi dava fastidio, ma adesso, con lui sembra essere diverso.. è lui ad essere diverso da ciò che lo avevo immaginato i primi giorni. Lo avevo giudicato male, e mi sono ricreduta per fortuna. 

     ****


E' mezzanotte, forse sarebbe meglio rientrare in casa, ma mi aveva promesso il bagno di mezzanotte, e non ho intenzione di andarmene, voglio fare il bagno senza nessuno, voglio essere sola nell'acqua.
"Allora.. ti va ancora quel bagno di mezzanotte?" mi chiede.
Nonostante la poca luce posso vedere che sta sorridendo. Annuisco con la testa, e mi alzo da terra. Comincio a spogliarmi, rimanendo in costume, adesso anche lui deve togliersi la maglia, ma non so cosa le prende, o forse si.
"Senti è buio.. le radiografie vengono male" scherzo su, tanto che si rende conto e si alza subito. E' imbarazzato. Rido dalla sua reazione, e poi finalmente si decide a rimanere in costume anche lui.
Andiamo correndo verso l'acqua, ma non appena i miei piedi entrano in contatto col mare mi ritiro per un secondo. Non è molto fredda, ma quell'impatto mi ha dato un po' noia.
Resto per qualche secondo titubante a riva, ma prima che possa abituarmi un poco mi sento prendere in braccio, come i principi fanno con le principesse.
Keaton sta andando velocemente dove l'acqua è un po' più alta. Ho capito ciò che vuole fare, e cerco ovviamente di liberarmi, ma invano, non ci riesco, e finisco sotto acqua assieme a lui.
Non appena torno a galla lo cerco con lo sguardo, ed è li accanto a me che se la ride come un matto. Lo schizzo, questa me la paghera.
Cominciamo entrambi a schizzarmi. Non avrei mai pensato che fare il bagno a mezzanotte fosse così divertente, ma grazie a lui adesso lo so.
Dopo un po' che ci schizziamo lui si avvicina e mi attira a se. Adesso i nostri visi sono vicinissimi, e con la luce che emana la luna possiamo guardarci negli occhi.




Spazio dello scrittore:
Scusate se è da lunedì che non pubblico, ma solo adesso ho trovato un pochetto di tempo.
Se è cortino è perché devo scappare a prepararmi, tra un po' ho lo spettacolo di canto.
Allora, avrei voluto far apparire di nuovo l'amica ma non ci incastrava, per cui.. si rimanderà..
Che dire.. grazie ancora per le recensioni e poi udite udite.. questa storia è la sesta popolare delle storie sui ragazzi qui su efp.
Vi giuro che muoio ahaha
Okey, bene mi dileguo. Alla prossima.

ps. Volevo dirvi che ho iniziato anche una ff sui One Direction, se ci sono delle Directioner vi va di leggerla?
E magari recensire: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2033613&i=1
Bene.. adiosss.
Baci.
Leti.xx

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Capitolo 9
*** -Destroyed. ***


                                     'Let me be your Chloe'

Chapter 9.
-Destroyed.


Mi perdo a guardarlo negli occhi, sembra che anche lui stia facendo lo stesso. Forse in questo il momento il desiderio di fare ciò che lui ha in mente è tanto.
Ma non voglio. Lo vedo avvicinarsi sempre più, per qualche secondo mi perdo a fissare la sua bocca.. le sue labbra sono carnose al punto giusto, e anche 
adesso, la voglia di baciarlo si fa sentire. Ma no, non posso, lo conosco da troppo poco tempo, ed io non sono questo tipo di ragazza.
Non è perché non mi piace.. è un bellissimo ragazzo, ma una settimana di amicizia non basta. Si, in questi giorni lui con Carly stanno cercando di fare amicizia 
con me, e devo dire che ci riescono, ma di lui ancora non so se potermi fidare al cento per cento.. è pur sempre fratello di Wesley e amico di Drew.
Mi allontano, non in tempo, poichè le nostre bocche si sono comunque sfiorate per qualche secondo. Per quei secondi è stato come se la mia mente non 
connettesse più, come se non capissi più niente.
Mi guarda.. confuso, e forse anche deluso da questa mia reazione, dovrebbe però cercare di capirmi.. 
E se adesso c'e l'avesse con me perché mi sono allontanata? O se pensasse che sono io ad essere arrabbiata, per il suo comportamento? Sono le prime due domande
che mi passano per la testa, e che cerco di spazzar via per concentrarmi sulla situazione senza fare pensieri. 
Non appena inizio a guardarlo abbassa la testa, forse si, è più giusta la seconda domanda.. lui crede che io sia arrabbiata con lui. 
"Scusa" lo sento sussurrare appena. 
Se fossimo stati in un luogo affollato non lo avrei di certo sentito, ma essendo soli lo avrei sentito in ogni modo.
Scuoto la testa, sorridendo, per fargli capire che non sono arrabbiata, e sembra rilassarsi, forse lo ha capito, e lo spero.
Vado verso riva, per poi andare a dove c'eravamo seduti. Mi asciugo e rimetto addosso i vestiti con cui ero venuta in spiaggia.
Vedo che anche lui è arrivato, ed è già vestito, che sta aspettando me. Faccio in fretta, e in assoluto silenzio percorriamo il piccolo tratto che c'e tra la spiaggia
e casa mia.
Io non so cosa dire, e sicuramente nemmeno lui lo sa..
In nemmeno cinque minuti siamo a casa mia, ma prima di entrare voglio salutarlo per bene, facendolo convincere del tutto che io non c'e l'ho con lui..
"Beh.. ci vediamo domattina" dico.
Annuisce per poi alzare lo sguardo. Sorride. Lo vedo avvicinarsi, forse vuole fare come una delle sere prima, darmi un bacio sulla guancia. ma lo vedo ripensarci, 
forse per colpa dell'evento di qualche minuto prima in spiaggia. Mi avvicino io, non voglio che si senta in colpa e non voglio portare rancore.
Lo bacio dolcemente su una guancia e poi gli sorrido. Mi sorride anche lui, ha un sorriso stupendo.
"Buonanotte" mi dice per poi andare via.
Non rientro in casa però fino a quando non lo vedo sparire dietro l'angolo.. e quando apro la porta spero solo di non fare rumore.
Le luci sono spente, i miei sono a letto, e non si sono accorti di niente.. mentre mia sorella.. beh, mia sorella a quanto pare è sempre a casa degli Stromber.
Povero Keaton.. credo che questa notte non dormirà molto..



Keaton's pov.
In spiaggia pensavo che lei fosse arrabbiata con me, ma pochi secondi fa mi ha dimostrato che mi stavo sbagliando. Non c'e l'ha con me, ma se così fosse
stato avrebbe avuto solo ragione. La mia mossa è stata una mossa troppo azzardata, non era ancora il tempo, e se avessi rovinato tutto la colpa sarebbe
stata mia, solo mia.
Chissà se qualcuno si è accorto che è uscita senza dire niente ed è rientrata a quest'ora. Sua sorella non di certo, visto che a quanto pare è ancora qui a casa 
mia con mio fratello. Si può capire non appena varchi la soglia di casa. I miei genitori sono partiti due giorni fa per una vacanza, e torneranno tra circa due 
settimane, e come ogni volta che vanno in vacanza casa mia è preda di feste, o anche di cose più intime e private come ciò che sta accadendo in camera di 
Wesley. Conosco mio fratello, e oramai non mi meraviglio più, e adesso posso anche dare ragione a Chloe su ogni cosa cattiva che dice su sua sorella.
Vado in camera mia, ma dubito che restando così vicino alla camera di Wesley potrò anche minimamente appisolarmi.. ci provo, ma con scarsi risultati.
Prima di cambiare stanza voglio mandare un messaggio.

A: Chloe.
'Tua sorella credo che non lascerà dormire nessuno stanotte'


Mentre che aspetto la sua risposto decido di cambiare stanza. La situazione è diventata veramente insostenibile, non chiuderò occhio, e invece io 
voglio dormire. Provo a spostarmi nella stanza dei miei genitori, ma niente.. provo sul divano, ma niente nemmeno li. Arrivo addirittura a provare 
nella vasca da bagno, ma oltre che sentire ancora il suono dei loro schifosi gemiti ci si sta malissimo, sarebbe una doppia nottataccia. 
Forse la soffitta e la cantina sono i luoghi più adatti, se solo ci fosse spazio per dormire. Non mi resta che andare in giardino. E' un giardino che 
da sul dietro, nessuno mi vedrà se mi metto sotto la veranda sulla brandina e cerco di dormire.
Mi dimentico quasi del messaggio, e me ne ricordo solamente quando il mio telefono vibra, riportandomi via lo stato di dormiveglia in cui ero appena
caduto.

Da: Chloe.
'Rumori insostenibili ah? Fosse stato a casa mia oramai ci avrei fatto l'abitudine'


Immagino quanto sia dura sopportare sua sorella quando è sola in casa con lei, o meglio quanto sia dura sopportare i suoi gemiti da cagna, senza 
genitori in casa.

A: Chloe.
'Adesso dormo in giardino, speriamo bene. Buonanotte.xx'


E' l'ultimo messaggio che invio, e mentre aspetto la sua risposta guardo le stelle. Non so perché ma anche da bambino a volte mi fermavo
a fissare le stelle.
Un giorno avrò una ragazza con cui guarderò le stelle ogni sera se possibile. Ecco la piccola e strana promessa che mi ero fatto qualche anno fa, quando avevo 
solo dodici anni e già vedevo mio fratello e Drew tornare a casa quasi ogni volta che i nostri genitori erano fuori per cena o per lavoro.
Il mio telefono vibra.

Da: Chloe.
'Notte Keats.'



Chloe's pov.
Chissà se Keaton ha dormito. E' il primo pensiero che mi passa per la mente adesso, che mi sono appena svegliata. Deve essere stata dura per lui sopportare
tutti quei rumori orrendi che emette mia sorella in rapporti intimi, lo è per me che ci sono abituata, figuriamoci per lui che è stata la prima volta..
Mi alzo un po' controvoglia, ancora assonnata visto che la sera prima mi sono addormentata tardi, ma mi alzo.. faccio una veloce doccia, indossando dei pantaloncini di jeasn corti, una cannottiera bianca e sopra un gilè di jeasn smanicato. In piedo metto le vans mentre scendo le scale di corsa.
Non mi fermo a fare colazione, non avverto nemmeno che esco di casa, non è nei miei interessi, e appena esco sulla porta mi ritrovo Keaton.
Stava per suonare, la sua mano ancora sta a mezz'aria.
"Ei.. Buongiorno" sorrido.
Sorride anche lui mentre si ricompone.
"Buongiorno Chloe" si avvicina, e questa volta è lui a darmi un bacio sulla guancia.
"Come hai dormito?" scherzo ridendo.
"Ho dormito meglio fuori che in casa con i gemiti incontrollati di quella.." si blocca, non volendo dire quella parola davanti a me.
"Troia" metto io la parola, fregandomene.
"Si.. di tua.. sorella"
Storgo la bocca, al suono di quella parola.. 'sorella'. Ci incamminiamo poi a scuola.

Per fortuna la mattina a scuola passa presto, e non so come ma sono riuscita a far parlare Carly con un'altra persona a parte me: Keaton. Si, si sono parlati, 
e sono potuto stare con entrambi, solo in un momento Keaton si è allontanato, per prendere il pranzo, ed io ho potuto raccontare a Carly della sera 
precedente al mare.
Adesso che sono sola credo sia l'ora di chiamare Isabell, la mamma di Allison, devo scoprire cos'ha.

"Pronto?"
"Isabell, sono Chloe"
"Chloe.. dio mio, come stai? Come è il posto?" mi chiede euforica, contenta di sentirmi.
"Bene bene, sto bene, e il posto è.. bello, comunque volevo chiederti una cosa"
"Dimmi cara, sai che a me puoi chiedere tutto"
"Ecco.. cos'ha Allison? L'altro giorno ci ho parlato e.. era strana"
Non risponde. Per un secondo penso che mi abbia attaccato il telefono, o che sia caduta la linea, ma poi sospira e mi rendo conto che ancora è in linea.
"Chloe.. ecco, Allison ha... una malattia"

Il mondo si sgretola sotto di me.
Le mie forze se ne vanno.
Proprio come la speranza che io possa fare qualcosa.
Cosa mai posso fare da qua? Niente, ecco.. sono inutile..
Inutile per lei che è la mia migliore amica..
Inutile per la persona alla quale darei tutto, per la quale darei tutto, anche la vita..
Inutile perché sono qui a Huntington Beach e non a New York accanto a le..
Non posso perderla.. non lei.





 

Spazio dello scrittore:
Allora.. se adesso c'e stato un ritardo di una settimana c'e una giusta giustificazione.
Avrei voluto continuare ieri ma.. quando ero sul punto di metterlo, si è cancellato, e non ho avuto il tempo di riscriverlo.
However, è meglio così, visto che mi piace di più quello che ho scritto ora che ciò che avevo scritto ieri.
So.. cosa ne pensate? Dovete sapere che io sono una persona crudele quando scrivo e credo lo abbiate intuito da ciò che ho scritto su Allison..
Beh.. mi sono anche trattenuta tanto quando parlavo della sorella di Chloe e di Wesley, diciamo che visto che scrivo OS rosse non ho usato un 
linguaggio scurile, ma abbastanza moderato. AMATEMI lol scherzo.
Okey, spero di continuare prima, ah.. e comunque anche se mi piace di più questo che quello di ieri.. scusate se fa ugualmente schifo.
Mi dileguo. A presto.
Baci.
Leti.xx

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Capitolo 10
*** -I want forget. ***


                                          'Let me be your Chloe'

Chapter 10.
-I want forget.

Il mondo si sgretola sotto di me.
Le mie forze se ne vanno.
Proprio come la speranza che io possa fare qualcosa.
Cosa mai posso fare da qua? Niente, ecco.. sono inutile..
Inutile per lei che è la mia migliore amica..
Inutile per la persona alla quale darei tutto, per la quale darei tutto, anche la vita..
Inutile perché sono qui a Huntington Beach e non a New York accanto a le..
Non posso perderla.. non lei.

 

Lei.. la mia Alison.. malata.. non può essere..
Le mie mani sembrano fatte di burro in questo momento.. poichè il mio cellulare scivola velocemente cadendo a terra con un rumore sordo.
Mi affretto a riprenderlo, e spero che non sia caduta la linea. Devo sapere di cosa è malata, anche se so, che questo mi distruggerà.
"Isabell." dico riportandomi il telefono all'orecchio.
"Chloe.. che è successo?" mi chiede preoccupata.
"Il telefono mi è caduto dalle mani, ma non importa adesso.. dimmi, che cosa ha?"
"Chloe.. lei non vorrebbe che tu lo sappia"
"Isabell.. ti prego, devo sapere"
La sento sospirare. Sto aspettando una risposta che sembra non voglia uscire dalle sue labbra. Un po' per volontà di Allison che vorrebbe che io non lo sapessi,
un po' perché qualunque cosa sia, so che è dura, più di quanto si immagini.
"Chloe.. ha il cancro" dice debolmente.
Ancora una volta le mie mani sembrano fatte di burro, il telefono casca di nuovo a terra, ma questa volta non è solo, questa volta viene accompagnato da me,
che cado a terra pesantemente, vedendo solo buio.. senza ricordarmi più niente.


 
***** 


"E' passata mezz'ora da quando l'abbiamo trovata svenuta.. non credi che dovremmo chiamare qualcuno?" una voce femminile mi scuote.
"Vuoi calmarti? Ha mosso un po' le mani, vedrai che adesso si sveglia" un'altra voce, non più femminile.
Sento un sospiro vicino a me.

Dei ricordi cominciano a passarmi per la mente, ma ancora vedo solo il buio.
Allison.. sua madre.. la malattia.. il cancro.
I miei occhi si aprono di improvviso. Scopro che le due voci che avevo sentito appartengono a Keaton e Carly, ma cosa ci fanno qui? Cosa succede?
Carly mi viene incontro abbracciandomi, mentre sento Keaton tirare un sospiro di sollievo.
"Mi dite cosa è successo?" chiedo cercando di tirarmi su, ma subito Keaton mi viene incontro, trattenendomi giù.
"Siamo venuti a trovarti circa un'ora fa, ma ti abbiamo trovata svenuta.. il tuo telefono continuava a suonare, tante chiamate perse da una certa Isabell'
Isabell.. non lo lascio finire di parlare, e senza badare ai loro rimproveri cerco per tutta la stanza il telefono, senza risultato.
"Cerchi il telefono?" mi chiede Carly parandosi davanti a me col cellulare in mano.
Annuisco e lo afferrò velocemente. 30 chiamate perse.. tutte dalla madre di Allison.
Compongo il numero e dopo qualche squilli sento la voce preoccupata di Isabell chiamare il mio nome.

"Isabell, sto bene. Solo che la notizia mi ha.. sono svenuta"
"Tesoro come stai?"
"Tranquilla, bene.. dimmi.. c'e niente da fare per Ally?" chiedo. Sinceramente spero in una risposta speranzosa, ma so che non potrà esserlo molto.
Il cancro è una malattia orrenda, è una malattia che si porta via un sacco di persona, le più buone, quelle che hanno avuto poco dalla vita.. le persone migliori..
"Non molto cara.. è malata da tre settimane, solo che gliela hanno diagnosticata in questi giorni. Ha cominciato subito le cure. Vorrebbe vincere questa dura battaglia"
"Isabell.. Allison è forte, lei combatterà, lei è così.. posso parlarle?"
"Non è in casa, è a fare le cure.. chiamala stasera se vuoi, le farà bene parlare con te, ora che sai.. potrà sfogarsi veramente"
"Grazie.. ci sentiamo. Buona fortuna per tutto"
"Anche a te tesoro"
E' lei a mettere già la chiamata. Chiudo gli occhi, ho bisogno di pensare, per qualche secondo.. stringo forte il telefono tra le mie mani, barcollo, e non appena mi torna la mente lucida, su ciò che accade, facciò che i miei impulsi mi dicono di fare.
Scaravento il telefono dall'altro lato della stanza.  Rabbia.. tristezza.. e tant'altro..
Ho gli sguardi preoccupati, e curiosi di sapere di Keaton e Carly addosso, ma adesso non mi importa. Mi accascio a terra, contro il muro bianco, porto la testa
tra le gambe e piango. Non mi interessa scatenarmi in un pianto silenzioso.. questo è un pianto pieno di dolore, tristezza, rabbia, è tutto, ma non silenzioso.. 
I miei singhiozzi rimbombano in tutta la stanza. Sento delle braccia stringermi. Ma niente può calmarmi in questo momento..

"Lei ha il cancro.. ha il cancro, questa malattia me la porterà via" sono le uniche cose che riesco a dire.
Prego con lo sguardo Keaton e Carly di lasciarmi sola. Mi lasciano entrambi un bacio sulla guancia ed escono, con uno sguardo triste.
Non possono farci niente, niente mi tirerebbe su di morale in questo momento.. e niente lo farà nei prossimi giorni..
Continuo a piangere.. piangere in questo momento è l'unica cosa che non mi fa sentire le urla di dolore che ci sono nel mio petto, urlano per la grossa ferita che si è aperta all'udire di quelle maledette parole.
Piango per non so quanto, piango rannicchiata a terra, appoggiata alla finestra, e sdraiata sul letto con la testa sul cuscino.. fino a che non sento le forze andare via, e mi addormento, piangendo..

 
*****
 
Delle mani mi accarezzano, mi sembra di essere in paradiso.. vorrei bearmi in eterno di quelle dolci attenzioni che mi fanno dimenticare ciò che per cui sono addolorata.
Ma non possono durare in eterno. Non posso durare in eterno a dimenticarmi del dolore. Ormai sono sveglia, e i pensieri sono sempre li stessi. 
Mi giro per vedere chi è che mi stava accarezzando.. Keaton.
Mi sorride, vorrei poterlo fare anche io. Ma l'unica cosa che riesco a fare è buttarmi tra le sue braccia, che mi stringono più forte che possono.
Mi accarezza delicatamente la schiena, i capelli.. mi accarezza per farmi sentire amata, meglio.. ma non c'e niente che mi farà star meglio..
Mi stacco per poco da lui, lo guardo negli occhi.. cosa che pure lui fa con me. I suoi occhi, mi ci perdo, dimenticandomi per un secondo di tutto.. e quando 
questa volta poggia le sue labbra sulle mie non ho assolutamente coraggio ne voglia di respingerlo.
Sto a quel bacio, a piccolo bacio a stampo che pian piano si trasforma in un intreccio di lingue.. in cui si inseguono.. lingue che si cercano, che si esplorano..
lingue che si fanno sentir meglio..
Mi stacco da lui, e lui fa lo stesso, ci guardiamo di nuovo negli occhi, fino a che questa volta sono io a prendere l'iniziativa.
Lo bacio dolcemente, portandolo verso di me, fino a farlo stendere sopra di me sul letto.
Continuamo a baciarci. Non mi importa di niente.. non mi importa. Mi lascio trasportare da ciò che sta venendo, è l'unico modo che ho per dimenticare.
Sento le sue mani viaggiare sul mio corpo, ed io provo a fare lo stesso con lui, anche se con un po' di inesperienza.
Mi toglie la maglia, e poi fa lo stesso con la sua. Gli accarezzo il petto un poco scolpito, e lui cerca il gancio del mio reggiseno, slacciandolo e facendo passare
le spalline dalle mie braccia. 
Provo a fare qualcosa io, gli abbasso i pantaloni, e lui se li toglie, togliendo poi anche i miei e rimandendo in intimo.
Si struscia su di me. Ormai è quasi tutto fatto. Voglio dimenticare.
Togliamo di mezzo anche l'ultimo pezzo di stoffa che ci divideva, e lui dopo essersi messo un preservativo entra in me, lentamente.
Strizzo gli occhi, e lui ferma con le sue labbra il gemito di dolore che stava per uscire dalla mia bocca.
Si muove in me, prima piano e poi veloce. Non lascia le mie labbra per un momento. I miei genitori sono in casa, non dobbiamo fare rumore.
Lo sento venire, nel preservativo, e dopo qualche spinta sento una scarica nel mio basso ventro, e vengo anche io..
Esce da me delicatamente. Copre entrambi con le coperte del mio letto, e mi stringe tra le sue braccia, accarezzandomi i capelli e la schiena nuda.
Adesso mi sento di nuovo amata, ed è ciò di cui ho bisogno in questo momento.. Essere amata.. e potermi beare di queste attenzioni..





Spazio dello scrittore:
Oddio se adesso mi ammazzate vi capisco, sul serio.. più di una settimana di ritardo.. NON SI PUO'. 
La colpa è del mio computer.. perché io venerdì stavo per mettervi il capitolo, ma si è cancellato, e non ho avuto tempo poi..
Comunque.. passando a questo capitolo, succedono abbastanza cose anche se non è molto lungo..
Primo.. cosa ne pensate di Allison? Il cancro.. ci ho pianto mentre scrivevo lol.
Secondo.. cosa ne pensate del momento Chloe-Keaton? In quanti lo stavano aspettando?
Poi.. un ultima domanda.. secondo voi cosa succederà adesso?

Voglio dirvi anche altre cose, prima di tutto, c'e qualcuno che sa fare i banner? Ne avrei bisogno, non solo per questa storia..
Poi.. se ci sono delle Directioner.. vorrei chiedervi di passare dalle altre mie due FF che sto pubbliando qui.
1: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2033613&i=1
2:http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2085952&i=1
E poi.. da una FF non mia, ma di una mia cara amica, sempre sui One Direction: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2082621&i=1
Bene, cercherò di continuare prima, non so però.. non so dirvi niente.. devo sempre fare più di mezza lezione delle vacanza e il 9 si ricomincia >.<
A presto.
Baci.
Leti.xx

 

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Capitolo 11
*** -Something has changed. ***


                                              'Let me be your Chloe'

Chapter 11.
-Something has changed.


Non parliamo, non mi va di farlo. Non voglio rovinare niente, anche se so che comunque stasera qualcosa si è rotto, questa sera qualcosa è cambiato, 
e sarà impossibile tornare come prima.
Mi accorgo solo ora, dopo qualche ora che siamo qui di aver sbagliato, di aver commesso un errore. Dovevo fermarmi, non dovevo permettere che accadesse.
Keaton è un amico, e pensare che potrei averlo perso per sempre come tale mi fa paura, mi distrugge..
Da ore sta continuando ad accarezzarmi la schiena, i capelli, me.. e ancora non si è stufato.. non mi dispiace, certo. E' piacevole stare tra le sue braccia ed 
essere amata come sta facendo lui, mi sento trasportare, non pensando alle cose brutte che mi accadono intorno, come la malattia di Alison..
Alison.. lei.. il cancro.. una lacrima attraversa le mie guance, ed arriva fino al collo, facendomi percorrere la schiena con un brividi a quel contatto.
Tiro su col naso singhiozzando. Le lacrime non si fermano, e cominciano come qualche ora prima a scendere sulle mie guance, facendomi singhiozzare 
rumorosamente. 
Le sue mani mi alzano il viso verso di lui, mi perdo nei suoi occhi mentre ancora piango.
"Chloe.. che succede?" mi sussurra dolcemente.
"Alison... devo fare qualcosa.. ma non so cosa. Non può.." non riesco a dirlo perché le parole mi si bloccano in gola, quelle parole troppo dure che spero di
non dover pronunciare per lei.
"Lo so, non può morire.. Vedrai, hai detto che lei è forte, se la cavera" prova a rassicurarmi, ma non riesco a crederlo, non posso. Non sono stupida, so che
cose disastrose può fare quella stupida malattia, e non voglio pensarci, non voglio pensare Alison in una bara bianca, come lei..
Lo guardo negli occhi, sono sinceri, sono gli occhi più sinceri e belli che io abbia mai visto.
Instintivamente mi avvicino e lo bacio, quegli occhi mi hanno dato la forza di farlo, e ho appena capito che mi daranno la forza per fare molte cose, anche 
per superare il periodo brutto di adesso.
"Keaton.. posso farti una domanda?" voglio porli quella domanda, anche se so che può essere pericoloso, e imbarazzante.
"Dimmi piccola" dice accarezzandomi una guancia, bagnata dalle lacrime.
"E'.. cambiato qualcosa tra di noi?" chiedo balbettando, in ansia..
Si avvicina a me, i nostri nasi si sfiorano, i nostri occhi, i nostri sguardi si incrociano, e le nostre labbra sono vicine, fin troppo, posso sentire il suo respiro sul 
mio, e il mio respiro che si infrange su di lui.
"Cambia solo se noi vogliamo che cambi" non capisco il senso delle sue parole. Lo guardo confusa, non ho capito cosa vuole dire, voglio una spiegazione,
che arriva senza che io chieda niente.
"Se vuoi fare finta di niente di ciò che è successo questa sera, non cambia niente, continueremo come prima.. altrimenti, si.. cambia qualcosa, ma solo se 
lo vogliamo noi" forse ho capito, non proprio, ci sono ancora domande senza risposta, ma non so come presentargliele.
"Chloe.. quello che cerco di dirti è che.. mi piacerebbe provarci veramente con te, uscire con te, mano nella mano.. essere più che amici" le sue parole confermano ciò che sospettavo. Vuole essermi più di amico, ma la vera domanda, la domanda che pongo a me stessa è.. sono pronta ad abbandonarlo come
amico per accoglierlo come altro?
"Keaton io.. io non lo so, io.. sono confusa.. non so cosa dire"
"Capisco.. almeno essere il tuo migliore amico me lo lasci fare?" sembra un po' offeso, pensa che io lo abbia appena rifiutato, ma non è così, ho solo detto di 
essere confusa.
"Keaton.. migliori amici dopo ciò che è successo? Non è una cosa normale, ma io non ti ho rifiutato, non ho rifiutato nessuna delle tue dolci proposte, ti ho 
solo chiesto tempo, sono confusa, ed ho bisogno di pensare"
Annuisce.. sembra un po' sollevato, lo spero.
"Fino che non avrai chiarito le idee... siamo.. migliori amici?" ribadisce ciò, ho capito, lui vuole che io sia sua, lui tiene a me, e non vuole che nessuno mi porti
via da lui. E' un atteggiamento dolce, quanto ancora di più però mette in confusione..
Mi abbraccia, tenendomi stretta a lui, molto stretta, come se avesse paura che io possa scomparire, ma non succederà, non è mia intenzione.
"Chloe.. adesso forse è meglio se vado. Ci vediamo.. tra qualche ora a scuola, sono le quattro del mattino" ride, pensando a quanto abbiamo fatto tardi, 
coccolandoci a vicenda.
"Ok, a dopo" gli sorrido, e lui sorride a me, come sempre, e poi se ne va, lentamente dalla finestra, come credo sia entrato.

Mi ha fatto star bene, forse una delle poche volte in cui davvero mi sono sentita bene, in pace con me stesso, al sicuro, protetta e amata, soprattuto.
Lui è in grado di rendermi felice, e forse io l'ho solo deluso con la mia confusione, ho bisogno di parlare di questo con qualcuno al più presto, con qualcuno di 
cui possa fidarmi.. Alison.. non sarebbe bello chiamarla solo per questo.. ma la sono già le sette, non ho per niente sonno e so che lei già è in piedi..


Keaton's pov.
Spero che non mi abbia rifiutato, ha detto che non è così, ha solo bisogno di tempo, posso capirla, sta male per Alison, ha bisogno di pensare, di prendersi
dei minuti dove non pensa ad altro ma solo a ciò che è successo e a ciò che vuole fare.
Io ho le idee chiare, sono stato benissimo, lei mi piace, mi piace veramente troppo, voglio che sia mia e di nessun altro, voglio andare in giro mano nella mano
con lei, abbracciarla, tenerla stretta quando sta male, coccolarla, farla sentire amata, rimpiazando anche il vuoto di amore che lasciano i suoi genitori e 
sua sorella, proteggerla.. 
Spero di averla fatta sentir bene poche ore fa, amata tra le mie braccia...
Se qualcuno mi sente rientrare adesso saranno guai, domande su domane e brontoli su brontoli, ma per fortuna i miei non sono a casa, ma solo Wesley,
e visto ciò che fa lui può fregarsene benissimo.


Chloe's pov.
Spero tanto che risponda, voglio parlarle danche del fatto che non mi ha detto niente, vogli provare a consolarla anche se le parole non servono a farle 
passare così dal niente la malattia.
"Pronto?" la sua voce sembra assonnata, è così la sua voce di prima mattina, appena sveglia.
"Ali" rispondo con gioia nel sentirla, la sua voce è strana, proprio come l'avevo sentita qualche giorno prima.
"Chloe... come stai?" la sento sbadigliare.
"Bene, senti.. so che li è presto e qui sono appena le quattro ma ho bisogno di parlarti, e di un tuo consiglio"
"Dimmi.. sai che consiglio bene" sento una risatina, la risatina dell'Alison che conoscio io, sempre col sorriso in volto.
"Allora.. primo, non sono più vergine, è accaduto tutto di fretta, con un mio amico, qui, in camera mia, e lui è appena andato via"
Non parla, sicuramente posso immaginarmela. Occhi spalancati dalla sorpresa, e bocca aperta, aspettando che qualcuno gliela chiuda. Rido al pensiero.
"Ecco.. perché se ne è andato?" si riprende, stranamente in fretta.
"Era tardi, e doveva tornare a casa, e poi.. mi ha detto che gli piacerebbe essermi più di amico, ma... sono confusa"
"E' arrabbiato?"
"Non credo"
"Cosa provi?"
"E' un interrogatorio?" scherzo.
"Chloe... non sto scherzando" si fa seria, vuole aiutarmi ed io scherzo.
"Ok, allora.. non so, ma quando sono con lui sto dannatamente bene, mi dimentico dei problemi che ho in questo momento"
"Io direi che.. potresti dargli una possibilità, insomma se stai bene quando sei con lui"
"E' dolce, mi fa sentire amata.. mi coccola, ed è bello.. ha degli bellissimi, mi ci perdo ogni volta" continuo la mia descrizione poetica, perdendomi nel discorso.
"Cara e piccola Chloe innamorata" dice ridendo dall'altro lato del telefono, facendomi sobbalzare. 
Innamorata? Io? Forse.. ha ragione.
"Ali hai ragione, devo dargli una possibilta, e non essere solo migliori amici"
"Brava! Ora dimmi, che tipo di problemi ti tormentano?"
E' questo il momento di parlarne.
"I miei genitori c'e l'anno con me, la scuola.. la nuova città, la lontanza e la tua malattia"
Sento il suo respiro pesante anche da una telefono..
"Ali.. perché non me lo hai detto?"
"Non volevo che lo sapessi, non dovevi, avresti sofferto ancora di più vista la lontanaza.. ma come lo hai saputo?"
"Ho chiamato tua madre.. Ali, sono la tua migliore amica, devi dirmi tutto, e non so come, ma io e te ci vedremo molto presto, ti aiuterò ad affrontare tutto, 
lo faremo insieme, come abbiamo superato ogni cosa, tu sei forte, e non ti abbatterai adesso" ricomincio a piangere, e i miei singhiozzi si sentono, lei può
sentirli, ed io sento i suoi..




Spazio dello scrittore:
Non dovete stupirvi, se ho aggiornato una settimana dopo, ma mi scuso ugualmente.
Allora.. in questo capitolo vengono fuori abbastanza i sentimenti della nostra piccola Chloe, e nel nostro micione Keaton(?)
Okei.. mi distrugge davvero la situazione di Alison ragazze, sinceramente spero che la mia testolina trovi una via di uscita da questo ahaha
Nel prossimo capitolo credo che rientreranno in scena la crudelle Jessi, e i crudeli Wesley e Keaton muahah e credo che non sparira Alison, ma 
forse sarà più lungo di questo, lo spero.
Mi piace mettere queste gif infondo u.u però non riesco a trovare nessuno che mi faccia un bannero :(
Va be, ci vediamo al prossimo 'spazio dello scrittore'.
Baci.
Leti.xx


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Capitolo 12
*** -Return. ***


                             'Let me be your Chloe'

Chapter 12.
-Return.


"Chloe..adesso devo andare, ci sentiamo presto" promette.
"E ci vediamo anche presto" le dico io in risposta.
"Lo spero" forse un velo di speranza si è aperta in lei.
"Ciao, ti voglio bene"
"Anche io" la chiamata si chiude ed io mi alzo dal letto, è ancora molto presto per andare a scuola, mancano non meno di tre ore, ma non so
cosa fare, così mi faccio una doccia lunga e rilassante, lascio che ogni muscolo si rilassi sotto il getto dell'acqua, che si alterna da fredda a 
calda.
Non sto meglio, perché Alison è ancora malata, non è che con una telefona tutto si è risolto, ma averla sentita mi ha reso comunque felice,
sentire la sua voce mi ha dato speranza, lei è speranzosa come sempre, nonostante il cancro sia un'orrenda malattia.
Vorrei poterla aiutare, anche se non so come. 
La sua famiglia non è molto ricca, è una famiglia con delle paghe normali, ma le ottime cure costano, e non so nemmeno se possono permetterselo.
Potrei provare a parlare con i miei genitori, infondo non hanno mai odiato Alison, anzi, avevano più a cuore lei che me, perciò credo che 
potrebbero aiutarla, con le cure, ed io mi sentirei bene e soddisfatta di poterla aiutare.

 
*****

Devo parlare con i miei genitori, chissà se ancora si ricordano che ci sono anche io, non scendo a colazione, a pranzo o a cena da almeno una settimana e mezzo, o anche due.. non so se sinceramente hanno ancora presente che sono in casa, e che sono a questo mondo, anzi.. dimentico, loro non hanno mai saputo della mia esistenza, e continueranno a farlo.
"Buongiorno" dico entrando in cucina.
Non dicono niente, si limitano ad alzare lo sguardo e a sorridermi, sicuramente è un sorriso falso, come ogni loro sorriso verso me.
"Vi ricordate di Alison, vero?" chiedo mentre prendo un pezzo di toast con della marmellata sopra.
"Certo, come possiamo dimenticarci di quella bella, dolce, intelligente e cara ragazza?" chiede mia madre sorridendo, ecco, un vero sorriso.
Un'altra persona la prenderebbe male, e proverebbe gelosia, rabbia nei confronti di Alison in questa situazione, ma io no, è la mia migliore amica, e non potrei mai farlo, e poi, conosco i 'miei genitori'.
"Ecco.. è malata, e credo che Isabell e Jake non possano pagare le cure adatte"
"Chloe di cosa stiamo parlando?" vedo mia madre proeccupata, forse per la prima volta in tutta la vita per una persona che non sia Jessica.
"Ha il cancro" dico, e mentre lo faccio una lacrima mi riga il volto.
Sento un rumore di cose fragili che si infrangono, e subito dopo vedo mia madre guardare a terra. Le è appena caduta la tazza dalle mani, 
a lei? Siamo sicuri che non è un aliena? Mi sto stupendo.
"Faremo qualcosa, oggi pomeriggio chiamerà Isabell, puoi darmi il numero?"
Annuisco, e mi avvicino per scriverglielo sull'agenda che mi sta porgendo. Dopo averlo scritto restituisco tutto a lei e di colpo di ritrovo stretta
tra le sue braccia, senza sapere il motivo, sono solo sempre più stupida e confusa.
"Tranquilla Chloe.. Alison starà bene, guarirà,e vi vedrete presto" mi rassicura, e cerca di tenermi ancora con lei ma io mi rifiuto e quasi di corsa
esco di casa, infastidita da quel suo comportamento..infastidita, stupida e confusa.. sempre di più..

Sento il mio telefono suonare, un messaggio.

Da: Keaton.
'Sei già uscita di casa? Se si passa da me, andiamo insieme'


Sorrido.. e adesso? Come dovremmo comportarci? Alison mi ha consigliato di dirgli che vorrei provarci, e non mi ha costretta a pensarlo, ma è ciò che voglio fare, quindi credo che sia la prima cosa di cui dobbiamo parlare non appena ci vediamo, tra poco.

A: Keaton.
'Arrivo, devo parlarti.xx'


Invio il messaggio e rimetto il telefono in zaino, per poi cambiare direzzione e andare da Keaton. Ricordo a stento la via di casa sua, ci sono stata solo due volte,  ma nonostante questo riesco ad arrivare, e lo vedo fuori ad aspettarmi.
Si avvicina e mi saluta con un bacio sulla guancia ed un abbraccio, ed io in risposta lo prendo per mano.
"Devi dirmi qualcosa hai detto?"
Annuisco, e gli faccio cenno di cominciare a camminare.
Non so come dirgli ciò che voglio dire, quindi faccio mente locale e poi tento.
"Ci ho pensato, ho pensato a ieri sera, a noi.. a quello che mi hai detto e soprattutto a quello che provo e.. voglio provarci con te, seriamente"
dico girandomi verso di lui.
Il suo volto cambia, sul suo volto si dipinge un bellissimo sorriso che fa sorridere anche me, e in un secondo le sue labbra sono sulle mie, che
necessitano di un bacio, un bacio bellissimo che entrambi credo stiamo aspettando da quando ho detto che dovevo pensare..

 
*****
 
Gli occhi di tutti sono puntati su di noi. Io, quella nuova sono mano nella mano con Keaton, uno dei ragazzi più ricercato tra le ragazze della scuola, dal primo all'ultimo anno..
Veniamo guardati con ammirazione, con stupore..invidia, rabbia da parte di quelle ragazze che vorrebbero essere al mio posto, ma sinceramente non mi interessa essere odiata, sono felice, felice con lui adesso e questo mi basta.
"Sono solo voci di corridoio o voi due state davvero insieme?" sento la voce gioiosa di Carly arrivare in lontananza. 
Mi giro e la vedo arrivare sorridendo.
Per darle una risposta do un piccolo bacio a stampo a Keaton e lei sembra essere veramente felice, poichè si mette a saltare come una pazza.
Viene ancora più vicina a mi abbraccia forte.
"Chloe sono felice per te, te lo meriti, ti meriti che lui ti vuole" mi sussurra, così da non farsi sentire.
Le sorrido e la abbraccio a mia volta.
"Ci vediamo a lezione, a dopo" dice allontanadosi verso il bar di scuola.
Io e Keaton siamo di nuovo soli, ancora mano nella mano, e senza nemmeno accorgercene finiamo col guardarci negli occhi.
Ancora senza accorgercene ci avviciniamo sempre di più, fino a che le nostre bocche si trovano e cominciano a muoversi perfettamente insieme.
Non ci importa se siamo in mezzo al corridoio, dove tutti ci staranno sicuramente guardando, ma non appena entrambi tocchiamo le labbra dell'altro chiudiamo gli occhi, non vediamo nessuno e voliamo lontano, in un mondo tutto nostro, estraneo a tutti, solo noi possiamo vederlo, e sapere cosa si prova..
Purtroppo veniamo interrotti dal mio cellulare che suona, mi è arrivato un messaggio. Mi stacco e lo prendo dalla borsa.

Da: Sconosciuto.
'Non solo non hai fatto come ti ho detto, oltre che continuare a stargli vicino ci sei pure andata a letto, e adesso ci stai insieme.. 
Goditi questi piccoli momenti, perché avrò la mia vendetta, cara'




Spazio dello scrittore:
Stavolta mi uccidete, e non scherzo. Cioè.. domani sarebbero state due settimane di ritardo..
Che vergogna dio mio, scusate davvero tanto, non so proprio come scusarmi, però spererei che con questo capitolo
anche se non molto lungo mi sono fatta perdonare, almeno un pochino.
Alloooora... opinioni sul: comportamento della mamma di Chloe? o.O strana lol C'e la farà ad aiutare Alison?
E... un ultima cosa.. cosa ne pensate del messaggio alla fine? Quello sconosciuto nei primi capitoli si ripresenta, scoprirà chi è?
Prima di dileguarmi volevo chiedere ancora scusa, ma avevo perso tutto, tutta la voglia di scrivere, e la voglia di fare tutto, 
mi sentivo sola, mi sento tutt'ora sola, ma per lo meno ho ripreso a scrivere, visto che mi fa sentir bene e... 
Avete ricominciato scuola? Io si, oggi.. sono in seconda superiore, sono bocciata in prima due anni fa lol e voi? c:
Bene, alla prossima.
Baci.

Leti.xx

 
 

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Capitolo 13
*** -Afraid. ***


                             'Let me be your Chloe'

Chapter 13.
-Afraid.

Di nuovo questi messaggi. Mi guardo attorno, er vedere se posso avere qualche indizio su chi possa essere, qualcuno che mi fissa, 
qualcuno che mi guarda ridendo sotto i baffi, ma niente, l'unica persona che mi sta guardando è Keaton, ma tutte le altre persone
presenti nel corridoio si stanno facendo i fatti loro, disinteressati dalle altre persone.
"Chloe, mi hai sentito? Hai sentito come ho detto?" vengo riscossa dalle parole di Keaton. Cosa mi ave a detto? Scuoto la testa confusa.
"Chloe che hai? Sembri assente, chi era al telefono?" chiede cercando di prendere il telefono, ma non deve vederlo, non deve saperlo, io
non devo dirglielo.
Blocco il telefono e lo butto nella borsa.
"Era Alison.." dico mentendo spudoratamente, lui inarca un sopracciglio.
"Chloe, sicura? Sembri scossa" esclama preoccupato.
"Si.. è lei, sai che sono scossa per ciò che le succede" dico cercando di essere convincente.
Lui annuisce e si avvicina a me, la sua bocca vicina alla mia.
"Sei ti succede qualcosa devi dirmelo ok? Senza segreti" le nostre fronti si toccano, ed io sento il suo respiro caldo su di me.
"Si.. senza segreti" sorrido, anche se so che la mia faccia non è per niente convincente.
Mi bacia dolcemente, un piccolo bacio a stampo che però dura qualche minuto in più, quando entrambi schiudiamo la bocca, e le nostre
lingue si accarezzano dolcemente.
"Allora.. andiamo a lezione?" chiede staccandosi e prendendo la mia mano.
"Si.. ma mi stavi dicendo qualcosa durante la mia bottarella di assenza?" 
"Si, mi chiedevo se.. oggi ti andasse di venire a casa mia"
Annuisco sorridente, dandoli poi un dolce bacio a stampo. Lui sorride e ci incamminiamo mano nella mano verso la nostra classe.


Quando entriamo in classe, lo sguardo di tutte le ragazze è come sempre su Keaton, ma non appena vedono le nostre mani intecciate
si spostano anche su di me, diventando non più sguardi di amore, e sbavamenti verso lui, ma sguardi di puro odio verso la sua fidanzata: me.
Cominciano a confabulare tra di loro, a parlare male di me, gettando malignità che non hanno nemmeno una fondamenta, e solo per l'odio
che provano verso di me, perché mi sono fidanzata con lui.
Ci sediamo nei nostri banchi nell'ultima fila, come sempre, accanto a Carly che ci sta accogliendo sorridente.
Mi siedo nel mezzo, tra lei e Keaton, e lei mi sorride.
"Non darli peso, non sanno cosa dire, sono solo gelose" mi fa l'occhiolino, ed io annuisco sorridendo.
Keaton ancora non mi ha lasciato la mano, e se non fosse che devo scrivere non gliela lascerei nemmeno io, ma purtroppo devo lasciargliela,
per tutto il resto della mattina.

 
*****

"Io esco" urlo scendendo le scale di casa mia in fretta.
"Dove vai?" mia madre si affaccia dalla cucina con dei libri in mano.
"Da Keaton, dormo da lui stanotte" dico fregandomene, anche se sinceramente sono più io ad essere crudele che lei.
"Perché?" mi chiede curiosa, ma davvero, da quando mai si interessa così?
"In che senso perché?"
"Mamma vuole sapere se sei fidanzata con Keaton, e la risposta è si" dice mia sorella con voce antipatica scendendo le scale con tutta
la sua aria di superiorità. Sbuffo, e mia madre strabuzza gli occhi.
"Chloe, è vero?" 
Annuisco, ma lei non dice niente e se ne torna in cucina. Siamo solo io e mia sorella.
Mi volto verso di lei che sta sorridendo soddisfatta, le staccherei quel sorriso bastardo dal volto se potessi, odio quella specie di mia sorella
con tutta me stessa!
Lei ride ed io la guardo male.
"Un giorno avrò la mia vendetta, ricordatelo" sibilo con tanto odio verso di lei. 
In risposta lei se la ride di gusto, facendomi salire ancora di più il nervoso.
Lei si avvicina, toccandomi i capelli. Un brivido di disgusto mi sale sulla schiena, e mi sposto riluttante.
"Cara, e piccola Chloe.. non ti convine giocare col fuoco" mi sussurra con voce malefica all'orecchio.
Non sono le prime minacce che mia sorella mi rivolge, me ne ha rivolte tante altre, e anche di peggiori, ma ogni sua minaccia mi mette
comunque tanta paura. So di cosa è capace..

"Chloe.. io te lo avevo detto" disse mia sorella avvicinandosi assieme alla sua ex migliore amica, o meglio l'unica vera amica che avesse mai avuto.
"Jessi.. non è stata colpa mia, a me lui non piace" dissi spaventata.
Mentre indietreggiavo lei si avvicinava sempre più, ma capii che non avevo via di scampo, quando con la mia schiena, coperta solo dal costume toccai
la fredda parete del muro.
"Ma ti ha baciato, e tu ci sei stata, ti ritengo responsabile comunque"
"Jessi ti prego" provai a pregarla, ma non la smuoveva di niente.
"Non pregarmi, io ti avevo avvertito, ma a quanto pare non hai sentito quanto volevo che quel ragazzo fosse mio, e non hai nemmeno sentito le mie
minacce, non hai sentito che dovevi dirli di lasciarti perdere.. e ora sono guai cara Chloe" lei si avvicinò ancora di più, e la sua amica rise di gusto, 
avvicinandosi con lei.
In un secondo Jessi mi prese per i capelli, facendomi infine sbattere la testa violentemente nel muro. La testa cominciò a girarmi, e mi accovacciai
a terra, iniziando a capire poco di ciò che succedeva attorno a me, la botta era stata troppo forte.
Entrambe mi tirarono alcuni calci e pugni, e alla fine mi buttarono in piscina, quando ero quasi senza sensi, correndo poi via.
L'acqua mi fece rinvenire un poco, e con molta fatica mi attaccai al bordo, respirando con fatica, e provando invano a salire sul bordo ed uscire.
Ebbi fortuna, quel ragazzo, di cui parlava mia sorella arrivò, le aveva viste uscire ridendo di gusto e parlando di ciò che avevano fatto, ed era corso da me. Peccato che quel ragazzo, mi aveva procurato solo danni..


"Non sto giocando col fuoco" dico riprendomi dal mio stato di trans.
"Ah no? Io invece penso proprio di si" continua a girarmi attorno senza fermarsi, continuando a toccare i miei capelli.
Sto provando tanto odio, disgusto verso quella che dovrebbe essere una sorella maggiore per me, una persona di cui dovrei fidarmi, 
e che mi dovrebbe proteggere e volermi bene, ma niente è così.
"Tu ricordati solo che avrò la vendetta su tutto ciò che mi hai fatto passare e che stai continuando a farmi passare" sibilai ancora.
"Goditi questi piccoli momenti cara" dice, andando poi verso l'uscita, lasciandomi li mentre alcune lacrime scendono dai miei occhi.



Spazio dello scrittore:
Come sempre scusate, visto il ritardo, ma non ho avuto tempo, quindi riguardo a questo voglio dirvi che almeno
che non mi venga una benedizione dal cielo riuscirò ad aggiornare una volta alla settimana, il che mi ritengo fortunata.
Comunque.. cosa ne pensate di questo capitolo? Del flash back di Chloe? Quanto è stronza sua sorella?
E riguardo le parole di Jessi? Lascio a voi i commenti.
Ci vediamo presto, sicuramente il prossimo lunedì.
Baci.
Leti.xx


 

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Capitolo 14
*** -Weird. ***


        'Let me be your Chloe'

Chapter 14.
-Weird.


Rimango un attimo spiazzata dalle parole di mia sorella. Mi ha sempre torturato e sta continuando a farlo anche adesso, ma sono stufa..
stufa di essere trattata come persona inferiore, trattata come una persona che non conta niente, e da oggi quella Chloe non esisterà più,
da oggi ci sarà la Chloe che sa rispondere alla sorella maggiore che la minaccia, ci sarà la Chloe che se ne frega, che non ha paura di niente.. non avrò più paura di mia sorella. Non più.

Vado velocemente verso la porta, ed esco sbattendo forte la porta dietro di me.
Cammino a passo svelto verso la casa di Keaton. Sono già in ritardo di almeno cinque minuti se non di più, per colpa di quella vipera che mi 
ha trattenuto con i suoi soliti giochetti, che una volta.. mi spaventavano.
Estraggo dalla borsa il telefono, con l'intenzione di mandare un messaggio a Keaton, per fargli sapere che ritarderò di qualche minuto, 
ma il telefono vibra, e sullo schermo appare il nome di uno sconosciuto.
Lo apro, potendomi comunque immaginare di cosa si tratti.

Da: Sconosciuto.
'A quanto pare non ascolti i consigli, e vai a casa del tuo fidanzatino. Bene, aspettati una bella seratina, cara'


No, non permetterò che questo sconosciuto, chiunque sia rovini la bella serata che voglio passare col mio ragazzo. 
Elimino il messaggio e rimetto il telefono dentro la borsa, andando ancora di più a passo svelto verso la casa di Keaton, dove finalmente arrivo
dopo cinque minuti di camminata abbondante.
Suono il campanello, pronta ad essere accolta da Keaton, e a buttarmi tra le sue braccia.. ma quando la porta si apre lentamente mi
ricompongo, cercando di non far vedere ciò che avevo intenzione di fare..
Davanti a me si trova Wesley, il fratello di Keaton.
Per quanto non lo sopporti, devo però ammettere che è proprio un bel ragazzo. Si vede che lui e Keaton sono fratelli, anche se la somiglianza
non è proprio molta.
In questo momento è di fronte a me in uno splendore assurdo. E' in boxer, gli addominali scolpiti, molto scolpiti.. E' molto alto, magro, muscoloso, e i suoi capelli arruffati gli danno ancora di più un aria molto sexy.
Ma a cosa diamine sto pensando? Riprenditi Chloe.
"Ehm.. scusa" balbetto sulla porta di casa. Lui inarca un sopracciglio.
"Per cosa scusa? Entra in casa, Keaton è uscito, ma sarà qui a momenti" la sua aria mi stupisce, mi lascia a bocca aperta, è spaventosamente
gentile adesso.
Fino a un giorno fa aiutava mia sorella in insulti che non stavano ne in cielo ne in terra.. davanti a me non poteva esserci la stessa persona 
che il primo giorno che ero qui mi aveva fatto cadere a terra, dovevano sicuramente averlo clonato con qualcun'altro di più gentile.
Entro comunque titubante in casa, chiudo la porta e lo seguo con lo sguardo.
Va in salone, dove si siede comodamente sul divano, con le gambe poggiate al tavolo di fronte a lui.
Ha in mano il telecomando, e fa zapping con quello. 
Mi avvicino, voglio andare in camera di Keaton.
"Ehm.. io vado a mettere queste cose in camera di Keaton" balbetto, ancora..
Annuisce con la testa, non ricevo risposta e vado.
Ero stata in quella solo una volta, ma per fortuna trovo la sua camera al primo colpo.
Entro e poggio delicatamente tutte le cose sul suo letto.
La sua camera ha il suo profumo, ogni angolo.. ogni oggetto, quel meraviglioso mi perfora le narici, arrivandomi fino al cervello, facendomi
dimenticare di tutto, e facendomi vivere.. facendomi passare per la mente ogni cosa che ho di lui, ogni cosa che amo di lui..
Ho intenzione di tornare di la, con Wesley, anche se non so quanto possa essere una buona idea, ma voglio aspettare Keaton, quindi prendo
il telefono e vado verso la porta, ma prima che potessi aprirla, il telefono mi blocca.. ancora un messaggio.. ancora lui..

Da: Sconosciuto.
'Bello eh? Adesso sbavi dietro al fratello? Non so se Keaton sarebbe contento di saperlo, baci'

Allegato al messaggio c'e una foto... la apro.. e sono io, ferma impalata sulla porta, che sembra stia venerando il corpo di Wesley di fronte a me.


Elimino velocemente quel messaggio, e vado in salone, spero solo che la mia nervosità non si noti, non voglio domande, o meglio non da Wesley.
"Posso sedermi qui? Mentre aspetto Keaton" mi affretto a dire, piena di imbarazzo.
"Certo, mica ti mangio" ride. Non lo avevo mai sentito ridere amichevolmente verso di me, lo faceva solo se doveva prendermi in giro.
Gli sorrido, e mi siedo accanto a lui, che mi aveva appena fatto posto.
Sono sopraffatta dall'imbarazzo, non so cosa fare, non ho il coraggio di parlare, e per battere il tempo prendo il telefono cominciando a giocare
con quello, cercando che questa tensione passi, e che Keaton arrivi quanto prima possibile.

"Ti piace quel programma?" è stato proprio lui a parlare, amichevolemente.. ancora.
Alzo lo sguardo e punto gli occhi sul televisore. Non idea di che programma stia parlando, è un programma di cucina, e a dirla tutta non sono
una brava cuoca.
"Non sono molto brava in cucina"
"A me piace cucinare, potrei insegnarti un giorno.. sempre se il mio fratellino non è geloso" se la ride sull'ultima parte della frase.
"Geloso? Perché mai dovrebbe esserlo?" chiedo curiosa, e anche confusa.
"Sai.. parecchie volte, le ragazze sue amiche, sembrava che le andassero anche dietro, e sembrava che dovesse accadere tra di loro parecchie cose, ma come mi vedevano, e come mi conoscevano.. lo lasciavano da parte.. sai ci ha fatto litigare molto la cosa, ma è mio fratello, gli voglio bene, mica lo faccio apposta" non so se fidarmi di ciò che ha detto.
Insomma, fino a poco fa pensavo che mi odiasse, o forse lo fa ancora, anche se in questo momento non sembra..
Non so se prendere la sua voce seriamente.. non lo conosco, e non ho idea di quando sia serio o quando faccia lo stupido, scherzando su cose serie.
Annuisco, cercando di sembrare convinta su ciò che mi ha detto, anche se dentro so di non esserlo, so che non posso fidarmi.. non ancora.
"Tua sorella?" al sentir pronunciare quelle parole mi si gela il sangue. Lei, non voglio più sentirla nominare.
"Cosa?" chiedo con tono acido.
"Come sta? Non la vedo da ieri"
"State insieme?" domando, senza dare una risposta a lui.
"No.. siamo andati a letto due volte però.. niente di serio"
"Come al suo solito" dico, quasi fra me e me, ma subito mi pento, perché siamo solo noi due, e so che può sentirmi.
"Davvero? Oh allora è per quello che non si arrabbia più di tanto se qualcuno le da della poco di buono?!" dice quasi più come una sua riflessione che come domanda.
"A quanto pare.."

"Perché vi odiate" il suo tono è molto curioso, non dovremmo parlare di questo, non con lui.
"Perché vuoi saperlo?" incarco un sopracciglio.
"E' per parlare, non ci sono altri esseri viventi a parte te al momento"
"Io non la odiavo.. ma lei diceva che.. io le rubavo tutto.. diceva che le rubavo i fidanzati.. e anche l'attenzione, e quindi per attirare ogni cosa a se si comportava.. come si comporta tutt'ora" eh già, è la pure verità.. e non posso credere di averla appena detta a Wesley..


Spazio dello scrittore:
Okey, odiatemi pure, ma SCUSATE davvero tanto, non era affatto mia intenzione, ma ho avuto tanto da fare, sono stata male
e sabato sono riuscita a prendere i biglietti per il concerto dei ONE DIRECTION, finalmente, qualche Directioner che andrà? Io il 29 c:
Anyway.. spero di riuscire a farmi perdonare un po' per il capitolo, e sicuramente da ora aggiornerò una volta alla settimana, sempre!
Non si vede molto Keaton, perché ho voluto far compare un po' Wes.. forse non è stronzo come sembrava lol
Ma voi cosa ne pensate del suo comportamento? Non vi sembra strano? muahah
Una domanda che non c'entra niente.. siete stare domenica al fan meeting che c'e stato tra Emblems a Milano?
Io purtroppo no, nessuno mi ha voluto portare, ma mi sarebbe piaciuto davvero tanto..
Bene, mi dileguo, perché sono qui per miracolo, ho un mal di testa tremendo, quindi.. Baci.
Leti.xx

 

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Capitolo 15
*** -Love. ***


                 'Let me be your Chloe'

Chapter 15.
-Love.


Non so nemmeno io perché l'ho fatto.
Non capisco perché ho svelato una cosa così importante a lui.
Nemmeno due fa avevo messo una barriera di acciaio tra me e Wesley, che in questo momento sembra essersi sgretolata.. in un solo
secondo.
Era stata colpa sua.. lui mi aveva chiesto il motivo della rivalità tra me e mia sorella, ed io come una stupida avevo appena ceduto
sotto il suo sguardo.
Uno sguardo che per quanto non mi sia simpatico, è meravigliosamente perfetto.
Faccio per aprire bocca e dire qualcosa, di fronte ai suoi occhi, che mi scrutano con davvero molta attenzione, ma il campanello precede
la mia voce, ed esulto mentalmente, sperando con tutta me stessa che sia Keaton.
"Vai pure tu" mi dice riportando lo sguardo sul televisore.
Mi alzo velocemente e vado ad aprire.
Il sorriso mi invade il volto, perché si, è proprio Keaton.
Si accende anche il suo volto in un sorriso, e le sue braccia si allargano, accogliendomi in un bellissimo abbraccio.
Sembra che non ci vediamo da una vita, quando invece non ci vediamo solo da qualche ora.
"Mi sei mancato" sussurro.
"Sembra che non ci vediamo da una vita" ridacchia.
"Cosa sei andato a fare?" domando quando mi stacco.
"Ho ordinato delle pizze per stasera ed ho preso dei film da vedere" mi indica la busta con dentro i film.
Scorgo titoli solo di paura, e lo guardo contrariata. Lui capisce subito il mio sguardo.
"Dai piccola, ci sarò io con te" dice cercando di abbracciarmi.
Ma io mi sposto, andando lontano e facendo la finta arrabbiata.
"Sei crudele" dico per poi girarmi e andare, ancora facendo la finta arrabbiata, in camera sua.
Passando dal salone noto Wesley che ci guarda divertito.
Mi sento avvampare, mi sento imbarazzata, dalla sua attenzione verso noi.
Appena sono in camera sua, mi stendo sul letto, dando le spalle alla porta.
Sento dei passi vicini, è lui.. so che mi avrebbe seguito.
Sento una porta chiudersi, molto delicatamente, e il letto cede sotto il mio corpo.
Vengo travolta da un'ondata di dolce calore, il calore delle sue braccia.
Porto le mie mani a sfiorare le sue, che sono incrociate attorno al mio corpo, che mi stringono a lui dolcemente.
"Sapevo che non eri davvero arrabbiata"
Mi lascia un bacio sui capelli, e mi accarezza ovunque, mi vizia di carezze di cui poi non potrò farne più a meno, per il resto della vita.
"A che ora hai ordinato le pizze?"
"Per le otto mezzo, saremo soli, mio fratello sarà uscito di casa"
Sospiro, di sollievo per la notizia che Keat mi ha appena dato.
"Avete parlato nella mia piccola assenza?" mi domanda. Mi gira verso di lui, e c'e curiosità nei suoi occhi.
Forse ha paura.. so della loro rivalità, e forse sta pensando che sia successo ancora.. ma non accadrà, non lo permetterò.
"Di niente.. mi ha aperto la porta e mi ha fatto entrare"
"E' stato gentile?" è stupito, tanto quanto lo ero io quando ad aprirmi era stato suo fratello.
Annuisco, e lui sembra ancora più stupito. Se prima non ci credeva.. dopo la mia affermazione lo deve fare, e ne è stupito.
"Cambiamo discorso.. che film hai preso?"
Si alza e mi lancia la busta. In un secondo il mio buon senso si trasforma in puro istinto omicida, verso la persona che amo..
Nonostante ancora non glielo abbia detto..


KEATON'S POV.
Devo ammettere che sono un po' preoccupato dal comportamento di mio fratello.
Gentile? Lui? E poi perché proprio con lei? Con lei che dice di odiare?
Non posso permettere che faccia ciò che ha sempre fatto, rovinarmi la vita, portare lontano da me ogni persona a cui voglio bene.
Con lei non può farlo, lei è mia, e solo mia. 
Non glielo ho mai detto, ma la amo. E non posso permettere che si allontani.
"Chloe.. devo dirti una cosa" mi faccio serio. E per un momento nei suoi occhi vedo un filo di paura.
Forse crede che le dirò qualcosa di brutto, ma non sarà così, anzi spero che per quanto abbia fatto la dura i primi giorni, per quanto mi 
abbia tenuto testa, adesso si sia sciolta sul serio.. e spero quindi che lei ricambi, altrimenti mi sentirei come un pesce fuor d'acqua.
"Chloe ti amo"
I suoi occhi cambiano colore, ma non so ancora cosa abbia in mente.
Il suo sguardo è cambiato, ma non vedo accenno di sorriso, e già mi pento di aver fatto un passo fin troppo affrettato..


Spazio dello scrittore:
MIO DIO SCUSATEMI! SUL SERIO.
Ma boh.. non mi trovo più in questa storia, non ho idee per continuare, e per questo il capitolo è cortissimo.
Cavolo.. non potete nemmeno immaginare quanto mi dispiaccia..
E vorrei dirvi che sicuramente non andrà ancora molto avanti la storia.. Scusatemi..
Aggiorno la prossima settimana con un capitolo lungo.
Baci.
Leti.xx






 

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Capitolo 16
*** -Always problems. ***


                            'Let me be your Chloe'

Chapter 16.
-Always problems.


Chloe's pov.
Ti amo. Mi aveva appena detto quelle due parole che tanto stavo temendo.
Non le stavo temendo in modo cattivo, la mia unica paura fino a queste sue parole, era quella di provare qualcosa che non fosse ricambiato.
Ma adesso non ho più niente da temere, adesso so di essere ricambiata, dopo tanto, posso finalmente tornare a svelare ciò che
realmente provo.
"Keaton" non riesco a far uscire dalla mia bocca quelle due parole, quelle cinque lettere, che sembrano essere un macigno sul mio petto.
"Anche io." sussurro.
Per un attimo credo che lui nemmeno mi abbia sentito, ma quando mi guarda sorridendo e le sue mani mi cigono il volto.. allora so, che 
lui mi ha sentito.
"Ti amo" sussurro. Stavolta sorridendo.
Sorride ancora, più di prima, prima di lasciarmi un bacio a fior di labbra, ma non mi basta, voglio di più, voglio lui, voglio sentirlo.
Trasformo quel bacio in altro, in molto di più.
Ci stendiamo sul suo letto, lui sopra di me, a viziarmi ancora con le sue dolci carezza.
Non ce ne rendiamo nemmeno conto, che i nostri vestiti sono a terra, e noi sotto le coperte del suo letto, travolti dal nostro amore, che ha bisogno di essere mischiato, per creare nuovo amore.
Entra delicatamente in me, facendo attenzione a non farmi male.
Si muove con dolcezza, con molta dolcezza, anche se i suoi movimento sono sempre più veloci.
Viene i me, mi sento piena, felice, amata.
Una delle sensazioni più belle che io abbia mai provato.
"Ti amo" mi sussurra all'orecchio.
Mi fa venire i brividi, quella bellissima voce dolce, bassa, vellutata.
Mi tiene stretta a lui, continuando ad accarezzarmi i capeilli, il volto.. le spalle.
Di tanto in tanto lascia qualche bacio sul mio collo, e tra i miei capelli, facendomi quasi addormentare.

"Cosa ti va di fare?" mi domanda, facendomi tornare alla realtà di colpo.
Mi stiracchio un po', sotto il suo sguardo divertito.
"Non so, la pizza a che ora arriva?". Lui guarda l'orologio, per poi "tra mezz'ora circa" dire.
Mi bacia, e si alza, va verso il bagno.
"Ti lascio il tempo che vuoi" dice, e poi sparisce.
Resto sola, avvolta tra le calde coperte che ancora sanno di lui. Resto persa nei miei pensieri ancora qualche minuto, ma poi mi alzo, e mi rivesto.

Keaton's pov.
"Ottima pizza" esclama Chloe, continuando a masticare la sua fetta.
Le sorrido, poichè ho la bocca piena.
Sento una porta aprirsi, l'unica persona in casa oltre noi due è mio fratello, non può essere che lui.
E' appena uscito dalla sua camera. Mi domando perché ho un fratello come lui. Ancora non mi sono tranquillizzato sul fatto che Chloe sia
rimasta da sola con lui per più di dieci minuti.
Conosco mio fratello, e per quanto lo seguissi prima di conoscere lei, non mi fido.
Stavamo insieme.. io, lui e Drew prima che conoscessi Chloe, ma tra me e mio fratelo c'e sempre stata un po' di rivalità.
Ho paura che provi a portarmela via, anche se a lui non importa.
Lo farebbe solo per dispetto, solo per provare che può battermi, che può umiliarmi, e portarmi via ciò che amo, come ha sempre fatto..
Ma questa volta non ci riuscirà, lei è mia, lei lo è gia!
"Siete spariti per un bel po'" si appoggia al divano di fronte a noi, ridendo visto ciò a cui si riferiva.
Chloe accanto a me si muove con agitazione, ed abbassa la tersa rossa di vergogna.
Gli sorrido, con falsità, voglio che se ne vada, che ci lasci soli, la sua sola presenza mi infastidisce.
"Allora, cosa farete stasera?" mi innervosisce ancora di più, poichè il sorriso che ci rivolge è pieno di falsità, divertimento, di superiorità.
"Wesley che cosa vuoi?" spunto co rabbia.
La mano di Chloe si posa sulla mia spalla con dolcezza.
"Keat calmo" mi sussurra.
Wesley ride, ride del quadretto divertente che si è appena formato.
"Chiedevo soltanto" ride ancora.
Si avvicina alla porta e poi "fate i bravi" dice prima di uscire.
Ancora muoio dalla rabbia, di alzarmi e prenderlo per poterli sferrare un pugno, nonostante sia mio fratello, per questo non mi accorgo che Chloe non è più accanto a me, ma è in piedi, con telefono all'orecchio.
Boccheggia, è preoccupata, e una lacrima sta rigando il suo volto.


Spazio dello scrittore:
Allora, scusate come sempre il ritardo, e scusate se non è molto lungo ma sto poco bene.
Ho un mal di stomaco impressionante, e non so come posso essere qui, infatti ora mi fiondo a letto lol
Comunque, ecco che ritorna il vecchio Wes, cosa ne pensate del suo 'strano' comportamento?
E cosa pensate sia successo adesso alla nostra povera Chloe?
Alla prossima.
Leti.xx


 

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Capitolo 17
*** -Mistake. ***


                  'Let me be your Chloe'

Chapter 17.
-Mistake.


In pochi secondi non è più una lacrima a rigarle il volto, ma un mare intero le sta bagnando le guance.
Sono subito accanto a lei, per cercare di capire cosa stia succedendo.
E' pietrificata, non muove un muscolo, piange solamente.
Le prendo il telefono dalla mano che lo sta tenendo vicino all'orecchio, e lo porto al mio.
"Chi parla?" chiedo con voce tremante.
"Isabell, la madre di Alison, e tu chi sei?" anche la sua voce trema, più della mia.
"Il fidanzato di Chloe, che succede? Chloe sta piangendo" domando preoccupato.
"Mia figlia è la sua migliore amica, ed è in fin di vita" è la risposta della madre.
Non piango, ma mi si forma un nodo in gola, non riesco ad ingoiare, a respirare, a parlare. Il sangue smette di scorrermi nelle vene
per un secondo, ma allora capisco benissimo il motivo della reazione di Chloe.
"Chloe dov'è?" mi chiede, sempre con voce tremante.
"Sta piangendo. Senta, la farò venire li. Chloe deve vedere sua figlia."
"Alison non vorrebbe che Chloe la veda così" mi risponde Isabell.
"Ma anche lei sa che Chloe è testarda, sappiamo entrambi che vorrà venire, ed io la aiuterò" le rispondo a tono. Si, l'aiuterò.
"Grazie se lo farai" conclude li la chiamata.
Devo ragionare qualche secondo, devo aiutarla, in qualche modo devo aiutarla.
Quando mi volto verso di lei, è ancora seduta sul divano, ma ha portato le ginocchia al petto, ha lo sguardo fisso di fronte a lei.
La bocca semi aperta, gli occhi spalancati, le lacrime che ancora scendono senza fare alcun rumore, senza che lei emetta alcun rumore
dalla sua bocca, la pelle più bianca del solito, più di quanto non lo sia già.
Sembra in stato di shock, o forse lo è.
Mi avvicino, e non appena la tocco rabbrividisco.
La sua pelle oltre che essere pallida è fredda, fredda come un morto. Ma non mi tiro indietro, mi siedo e la tiro a me, tra le mie braccia,
e lei sembra svegliarsi dallo stato di shock, scoppiango in un pianto molto rumoroso, un pianto di dolore.. dolore che viene dal cuore.

 
*****        
 
Non so per quanto tempo l'ho tenuta stretta a me, è stata tra le mie braccia a piangere per tutto il tempo di cui aveva bisogno, e se ne 
avesse avuto ancora bisogno ci sarei stato, e ci sarò se ancora ne avrà bisogno.
Adesso però c'e un altro problema da risolvere: il viaggio.
Non può viaggiare da sola, non ha raggiunto ancora la maggiore età, ed io non posso accompagnarla poichè abbiamo la stessa età.

"No Keaton, assolutamente no. Non ho intenzione di chiederlo a lei" urla come una pazza alla mia proposta.
"Ma Chloe, capisci che è l'unico modo.." cerco di convincerla, di nuovo. Ma mi blocca sul tempo.
"No! Ho detto no, non ci penso nemmeno" urla ancora più forte, per l'ennesima volta.
E come se non bastassero le sue urla da pazza in quel momento, la porta si apre, e ad entrare è Wesley.
"Che diamine succede qui? Si sentono le urla da fuori" dice sbattendo forte la porta di casa furioso.
"Wesley non è il momento" lo canzono subito, ma lui mi fulmina con lo sguardo.
"Oh si che lo è. Non voglio andare in camera e sentire le vostre urla, che sta succedendo?" si impiccia di nuovo.
"Devo prendere un aereo" sbotta Chloe, "ma non posso viaggiare da sola"
Wesley mi guarda, inarcando un sopracciglio, per poi "Keaton?" domandare.
Sbuffo, non capisco come faccia a non arrivarci, lo guardo con aria annoiata, ed infine "Sono minorenne pure io, e a sua sorella 
non vuole chiederlo" rispondo.
"E non lo farò" urla lei in mezzo a noi.
"Basta urlare" urla forte mio fratello.
Ha ragione. Prima di tutto dobbiamo calmarci, per poi risolvere tutto in modo razionale.
Wesley guarda Chloe, ma a lei sembra non interessare. Continua a guardare male me, a ad urlarmi con i suoi occhi celesti che non chiederà
a sua sorella per niente al mondo.
"Non conosci nessun altro maggiorenne a parte tua sorella?" chiede Wesley dopo qualche secondo.
Lei scuote la testa, e a me passa, purtroppo, un idea in mente.
Wesley è maggiorenne. Lui potrebbe viaggiare con lei. Ma anche se so che lui non lo farà, e lei si rifiuterà la cosa mi mangia dentro.
Mi mangia di preoccupazione, ansia, paura.. paura di ciò che potrebbe accadare se andasse.
Potrei però accompagnarla, poichè mio fratello farebbe da tutore ad entrambi, ma i soldi non mi permettono di farlo.
Purtroppo devo sparare in aria questa orribile idea, ma è l'unica soluzione che mi viene in mente al momento.
"Wesley, non puoi accompagnarla tu?" chiudo gli occhi, stringo le nocche mentre sputo fuori tutto.
Le loro reazioni sono simili, Chloe sbianca, spalanca occhi e bocca, e Wesley proprio come lei, è stupito.
"Keaton che cavolo spari?" sbotta Wesley.
"Beh tu sei maggiorenne" rispondo subito.
Chloe è spaventata, so che non vuole, ma è sempre meglio di sua sorella.
"A questo punto puoi venire anche te con noi" sbuffa mio fratello.
"Non ho abbastanza soldi per tre biglietti. Per favore Wesley"
Lui sbuffa ancora, Chloe si arpiona al mio braccio, con gli occhi sembra volermi implorare di ritirare ciò che ho appena detto, o spera che
abbia sentito male.
"Prepara le valigie" risponde infine Wesley.


Chloe's pov.
"Ricordami ancora di ucciderti quando sarò di ritorno" dico a due centimetri dalle sue labbra.
"Lo farò, me lo merito" mi risponde, prima di baciarmi.
Nonostante il suo bacio non riesco a sorridere completamente, perché ho lui, ma una parte di me potrebbe andarsene nel giro di poche ore,
e a me rimane più poco, mi rimangono sicuramente poche ore per stringere la mano di quella ragione che avevo per non trasferirmi, mi 
rimangono probabilmente poche ore prima di vederla, stringerla a me per quel che le rimane, stringere un ultima volta in un abbraccio la mia
migliore amica, e probabilmente dirle quanto io le voglia bene, perché si.. a meno che non avvenga un miracolo in questo preciso istante, 
sarà l'ultima volta che potrò fare questo, parlare con lei, stringerla a me, dirle quanto le voglio bene.. 
Bacio un ultima volta Keaton, e con la giusta distanza salgo sull'aereo con suo fratello.
Mi ha affidato a lui per questo orrendo viaggio che devo fare, mi ha affidato nonostante io sappia che lui non si fida di Wesley, ma lo ha fatto
solo per darmi la possibilità di vedere per questa ultima volta Alison.
So che non sarà piacevole vederla così, dopo tutto l'ultima volta che l'ho vista stava bene, anche se triste per la mia partenza.
Sarà difficile vederla, e conoscendola so che lei non vorrebbe che la vedessi così, ma dovrà rassegnarsi al fatto che io sono più testarda di lei
in questo, e so che lei si aspetta una mia visita da un momento all'altro.

Non appena l'aereo tocca terrà, ci fanno scendere dopo aver aspettato pochi minuti.
Mi fermo fuori dall'aereoporto di New York, mi guardo attorno.
Mi accorgo che quella maledetta città mi è mancata tanto, mi sono mancate le persone, mi è mancata lei che sto per rivedere, non so nemmeno io per quanto, purtroppo.
Faccio un passo per seguire Wesley che già è andato verso un taxi, ma il telefono nella mia borsa suona, ed io lo estraggo, nella speranza
che sia Keaton.

 
'Sarà tutto più facile con te lontana portartelo via. Attenta col fratellino, presto sarai orfana di amica e ti rimarrà lui vicino.'
 

Spazio dello scrittore:
Si, sono ancora viva, credetici u.u e scusate davvero tanto questo ritardo, ma davvero ho pochissimo 
tempo per scrivere.
Stranamente ho avuto parecchie idee in questi giorni così non appena ho tempo sarà più facile scrivere qualcosa.
Passando a questo capitolo, credo sia il più triste che ho scritto, o almeno per me. Visto il POV di lei.
Mi ha distrutto scrivere quel pezzo, mi ha distrutto scrivere tutto in generale di questo capitolo.
E forse nei prossimi capitoli mi distruggerò ancora di più.
Se distruggerò anche voi vorrà dire che tenete a questa storia e vi piace davvero lolol
Comunque, credo sia chiaro che il messaggio alla fine è del solito 'sconociuto' no?
Bene, idee su chi potrebbe essere? Io già lo so, ovvio lol
Bene, escludo che entro la fine della settimana aggiornerà, poichè venerdì parto e torno domenica, quindi probabilmente..
ci vedremo lunedì. Lo spero.
Mi dileguo.
Leti.xx



 




 
 

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Capitolo 18
*** -Goodbye. ***


                   'Let me be your Chloe'

Chapter 18.
-Goodbye.


Keaton. No, non può portarmelo via, chiunque sia non può.
Ributto il telefono in borsa, cercando di non badare a quei soliti messaggi provocatori.
"Allora andiamo?" mi urla Wesley dall'altra parte della strada.
Annuisco e tremando lo raggiungo velocemente, per poi salire sul taxi assieme a lui.
Il tassista ci porta fino all'hotel che al volo avevamo visto che aveva la disponibilità per ospitarci.
Wesley paga e senza dire niente mi sorpassa per entrare. Lo seguo, anche io senza dire niente.
L'hotel è abbastanza carino, a tre stelle. Non mi preoccupo per la camera, ci sta già pensando Wesley, e poi non mi va di stargli vicino,
ancora in silenzio, così mi siedo, ad aspettare che abbia le chiavi.
"Vuoi salire in camera o no?" sento la sua voce alta e parecchio infastidita per perforarmi le orecchia.
Annuisco e mi alzo, seguendolo velocemente, evitando di farlo irritare ancora. 
Apre la porta, e avrei solamente voglia di scappare urlando, senza mai voltarmi indietro, senza mai tornare.
Un solo letto, matrimoniale.
"Era l'unica stanza che avevano, e a meno che tu non voglia dormire accanto ai bidoni per strada questa è l'unica soluzione'
Non rispondo, ed entro, lasciando cadere lo zaino sulla parte del letto rivolta verso la finestra.
Guardare fuori dalla finestra mi è sempre piaciuto, anche se il centro di New York non è bello da vedere quanto il mare di Huntington beach.
Ma in questo giorno mi sarebbe sembrato triste e buio anche il mare, e non solo i grattacieli grigi che spiccano alti nel cielo buio di New York.
"Sono le sei, vuoi andare adesso?" mi chiede sedendosi sulla poltrona.
Mi volto ed annuisco. Lui allora si alza e mettendosi il giubbotto va verso la porta. Indosso anche io il giubbotto e lo raggiungo.
Esco, camminando velocemente. So dove si trova l'ospedale, e adesso non ho bisogno di lui, non ho bisogno della 'guida personale'.

 
*****
 
Il corridoio è bianco, vuoto. Pensavo di trovare Isabell, seduta fuori, ma sicuramente è dentro con lei.
Wesley ha tenuto facilmente il mio passo, seguendomi sena avermi perso di vista per nemmeno un secondo.
Mi volto, e lo guardo per qualche secondo e "Ora tu stai qui" dico, quasi in un' ordine.  Anzi, è un' ordine. Lui non entrerà, starà fuori, 
non verrà dentro ad intromettersi. Non si oppone, non dice niente, ma sbuffando si limita a sedersi.
Prendo un respiro e busso. Busso molto piano, come se avessi il desiderio che quella porta non si apra nonostante voglia entrare.
Ho paura, paura della porta che presto so che si aprirà, ho paura di quello che mi aspetto dall'altra parte della porta, di quella porta triste.E
Ed infine, la maniglia si abbassa.
Non sento solo più paura, ma anche ansia. Quel che vedo mi toglie il fiato, spaventandomi ancora di più, lasciandomi spiazzata, senza parole,
senza aver niente da dire.
Isabell. I suoi occhi sono rossi, gonfi, stanchi, tristi. Ha pianto, sta piangendo, e piangerà ancora.
"Chloe" sussurra. 
Ma non mi da tempo di risponderle perché si butta addosso a me piangendo.
La stringo, gli occhi mi pizziccano, sento che anche io sto per piangere.
Ci abbracciamo a vicenda per non so quanto, lei piange silenziosamente, senza far alcun rumore, senza emettere alcun gemito, ma posso
sentire il suo dolore, quello si, che fa rumore.
"E' dentro. So che infondo vuole vederti" mi sussurra. La sento a stento, ma ho capito ciò che ha detto.
Nonostante so quanto mi farà soffrire vederla stesa su quel letto, quasi senza vita, ho il desiderio di vederla, di passare con lei gli ultimi
minuti, le ultime, o pochi giorni che le rimangono.
Non vorrei vederla morire, ma se per passare più tempo assieme a lei è il prezzo che devo pagare ci sto. 
"Posso.. posso entrare?" balbetto.
Lei annuisce e "vi lascio sole" dice.
Mi fa spazio, e prendo un respiro prima di aprire la porta ed entrare.
Quando sono dentro, mi rendo conto di avere gli occhi chiusi.
Con il poco coraggio che mi è rimasto li apro, non so come ma li apro, anche se avrei preferito mille volte essere cieca.
Lei è stesa sul letto, magra, bianca proprio come il corridoio che avevo attraversato con paura, i suoi capelli sono ormai corti, quasi assenti, 
e i pochi che sono rimasti sono corti e di un colore spento, di un biondo quasi bianco. I suoi occhi sono quasi chiusi, pesanti, e se la guardo
nelle pupille posso vedere la paura, la paura di morire, posso vedere quanto lei non voglia lasciare questo mondo, quanto non voglia 
lasciare le persone che ama, quanto ancora voglia vivere, perché lei deve avere ancora tutta la vita davanti, ha solo sedici anni, ed ha una 
vita di divertimento da passare, una vita come tutti, dovrebbe averla.. ma purtroppo il destino, ha deciso che lei non può avere tutte queste 
cose, il destino ha deciso che deve andarsene presto, che deve abbandonare chi ama, che deve abbandonare la vita, il mondo che a lei
tanto piace.
Nel vederla non posso più trattenere le lacrime che ormai sto trattenendo da quando ho messo piede in quell'ospedale. 
Scoppio in lacrime, ma non in un pianto silenziono, in un pianto rumoroso, rumoroso come il dolore intenso, profondo e incurabile.
Sento un sussurro, un sussurro che non risco. Ma so che è stata lei, lo so, siamo solo noi due in questa triste stanza.
Non l'ho riconosciuto, la sua voce non è più la sua, è solo un gracchiare, un gracchiare che non avevo mai sentito.
Alzo lo sguardo verso di lei e la vedo, mi sta guardando, e con le poche forze che ha ancora in corpo, se ancora se ne può avere, sta 
tendendo la mano verso di me. La guardo negli occhi, le leggo gli occhi, e capisco.. capisco che vuole la mia mano, capisco che vorrebbe 
abbracciarmi, ma che non può per i mille fili che le stanno appressi al corpo, ma io non ci sto, io non voglio solo toccarle la mano.
Corro, corro per il poco spazio che ci separa e afferro la sua mano con forza, decisione, quasi a staccarle il braccio.
Per un secondo vorrei ritirare la mano, per la freddezza della sua pelle, e per la tanta magrezza, ma non lo faccio, lei è ancora la mia
migliore amica e non ho motivo per essere riluttante nei suoi confronti.
Sento un nuovo gracchiare, ma non riesce a parlare. Mi avvicino, avvicino il mio orecchio alla sua bocca e con tempo capisce che vuole
un abbraccio, probabilmente il nostro ultimo abbraccio, e lo sa anche lei, lo capisco da come mi stringe quando ci abbracciamo, nonostante abbia poca forza.
Mi stacco, e i suoi occhi ancora sono aperti.
"Ti prego, dimmi qulcosa, voglio sentire la tua voce" le dico singhiozzando.
Una lacrima scende dal suo volto, due lacrime.. tre lacrime, lente e dolorose, e così via altre lacrime amare.
"Mi..mi..disp..iace" riesce a dire con voce debole. Sta mettendo tutta se stessa per parlarmi, e apprezzo davvero questo sforzo.
"Per cosa?" dico piangendo.
Si guarda attorno e con un gracchio dice "ti..sto..abba..ndona..ndo".
Scoppio ancora più in lacrime. Scoppio per ciò che ha detto. Lei mi sta abbandonando lentamente, ma non per sua scelta, se avesse potuto
scegliere sono convinta che avrebbe preferito essere cieca, senza le mani e senza i piedi, pur di restare qui.. avrebbe preferito, e avrei 
preferito anche io.
"Non è una tua scelta. E' che.. non c'e nessuno, questa è la prova che non c'e nessuno di reale, di nemmeno ipotetico.. altrimenti
non ti sarebbe accaduto niente. Lassù, nessuno ti ha aiutato, non c'e.. e non aiuterà mai nessuno" singhiozzo, prendendole la mano.
La stringo e mi avvicino, baciandole la guancia.
Sento le sue deboli braccia avvolgersi attorno a me, ed io faccio lo stesso.
"Alison.. io ti vorrò sempre bene" dico forte, per colpa dei singhiozzi che non mi fanno parlare normalmente.
"Anche io Chloe" riesce a dire sussurrando, ma con decisione.
Poi un fischio. Un lungo fischio.
Non sento più la sua poca forza attorno a me, non sento più il suo respiro lento sul mio collo, e non sentirò mai più niente di lei, non sentirò
mai più la sua voce, la sua risata, e non vedrò mai più i suoi stupendi occhi, perché quando mi stacco lei ormai non c'e, i suoi occhi ormai sono
chiusi, il suo respiro non c'e più, e il suo cuore ha cessato di battere.. per sempre.


Spazio dello scrittore:
Depressione mode-on. Madonna. Volete vedere la mia cameretta? E' un lago, è diventato un lago.
Vi giuro che ho dovuto fermarmi un po' di volte perché mi veniva da piangere e non riuscivo a concentrarmi.
Si, questo adesso posso dirlo, è il capitolo più triste di questa storia, che io abbia mai scritto.
Ho pianto a scriverlo, e se voi avete pianto leggendolo vuol dire che sono riuscita nel mio intento (voglio sapere se è successo).
Arrivati a questo punto mi sembrava piuttosto banale far accadere un miracolo ad Alison, 
in modo che guarisse proprio quando lei metteva piede in ospedale lol troppo na bimbettata, 
quindi ho voluto essere matura, reale, e ho voluto anche farmi del male da sola.
Di certo non ne vado fiera e non mi perdonerò mai, perché adesso mi porterò dietro il peso di
averla fatta morire per un bel po'. Uf.
Va be, ci vediamo presto, e ricordate, non mancano più molti capitoli, forse cinque lol con precisione non lo so.
Baci.
Leti.xx


 

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Capitolo 19
*** -Stranger. ***


                'Let me be your Chloe'

Chapter 19.
-Stranger.


E' tra le mie braccia senza vita. L'ultima persona con cui ha parlato sono stata io.
Io, mi porterò per sempre sulla pelle sua stretta lasciarmi lentamente. Solo io vedrò per sempre davanti agli occhi, la sua morte.
Solo io continuerò a vedere immagini della morte nei suoi occhi.
Io, avrò per sempre le sue ultime parole a rimbombarmi nelle orecchia.
Ancora non ero pronta a vederla scivolare via, ed ora non sono pronta a lasciarla senza vita sul quel bianco lettino.
Piano. Piano rumorosamente. Singhiozzo senza una fine.
Sento la porta aprirsi, ma non me ne preoccupo, non voglio lasciarla. Sento qualcuno tirarmi via dalle spalle, ma non mi muovo, non la lascerò.
"Chloe, lasciala. Devi uscire" è Isabell, sta cercando di spostarmi.
So che sta piangendo, posso capirlo dalla sua voce a momenti alta a momenti bassa, e rotta dai singhiozzi.
Cerca di portarmi fuori, ma inutilmente. Non ci riuscirà.
"Chloe ti prego" mi supplica, ma proprio non posso, non ci riesco.
Qualche secondo, e non sento più la sua presenza leggera, ma al suo posto c'e qualcuno di più forte, più possente, più deciso.
Riesce a strapparmi via da lei con brutalità. Vedo il suo corpo privo di vita cadere sul letto.
Gli occhi chiusi. La pelle pallida, molto pallida.
"Lasciami. Voglio andare con lei" urlo dimenandomi.
"Chloe non dire stronzate" riconosco la voce, è Wesley.
"Lasciami" dico ancora, e riesco quasi a scappare, ma le sue braccia mi tirano a se, tenendomi con fin troppa forza, quasi a farmi 
mancare il fiato.
Continuo a dimenarmi, ma so che sarà tutto inutile. Non riuscirò mai a scappare dalla sua forza.
Mi porta fuori, trascinandomi attraverso i corridoi, i miei piedi strusciano a terra, quasi ad imporsi a ciò che sta facendo.
Io piango, urlo, soffro per la sua morte, che è anche la mia morte.
Non so dove mi stia portando, ma preferirei morire, piuttosto che continuare a stare qui a soffrire.
Mi trascina ancora e ancora. Gli sguardi di tutti sono su di noi, ma non mi importa, voglio scappare dalle sue braccia, voglio tornare da
Alison.
Ma senza nemmeno rendermene conto, ci troviamo sul tetto dell'ospedale, dove di regola atterrano gli elicotteri.
Continuo a piangere, senza accennare di smettere, nemmeno per un secondo.
Mi lascia la vita, ma prima che io riesca a reagire e a scappare mi tira di nuovo a se.
Il volto schiacciato contro il suo petto tonico, coperto da una sola maglietta, le sue braccia attorno al mio esile corpo.
Potrei perfino sprofondare tra le sue braccia, visto la grandezza di esse.
Piango ancora di più, con più dolore, perché con questo gesto capisco che lo fa per consolarmi.
Le sue braccia si stringono su di me, le sue mani su muovono dolcemente sulla mia schiena.
Non ho le forze per poterlo abbracciare. Ho appena le forze per continuare a piangere.
"Wesley ti prego, riportarmi da lei" lo imploro con voce flebile.
"Chloe.. lei non c'e più"
"Voglio andare via con lei" piango più forte.
Mi stringe ancora di più, invitandomi a fare silenzio per non dire certi discorsi.
Chiudo un secondo gli occhi, con la speranza di poter ordinare la confusione che regna in me, ma l'unica cosa che vedo è la morte che avevo
visto negli occhi di Alison poco prima.
Urlo, piango. Urlo forte di dolore, di paura.
Ma di improvviso sento la testa pulsare e girare più di quanto non lo stesse già facendo, il cuore quasi esplode dal petto.
Le forze mi abbandonano, gli occhi calano.
Sento l'impatto col freddo pavimento. Sento le braccia di Wesley sorreggermi, sento la sua voce urlare il mio nome, prima di vedere
solo il buio.

 
*****
 
Buio, solo e soltanto buio.
E se anche io fossi morta? Dove si trova Alison?
"Alison" grido, o meglio cerco di gridare.
Non sento però la mia voce, nemmeno un gemito roco. Niente di niente.
Non posso parlare, non posso urlare, nessuno si accorgerà di me.
Una voce, qualcuno attorno a me sta parlando, ma io non riesco a vedere niente.

"Quando pensa che si riprenderà?" qualcuno parla, un ragazzo. Wesley. Vorrei urlare, farmi sentire da lui, chiedergli di trarmi in salvo, 
ma non accadrà, lui non può sentirmi.
"Tra non molto" dice una voce femminile. Non conosco quella voce. Ha detto tra non molto, questo vuol dire che tra poco potrò scappare per
andare da Alison.



Keaton's pov.
Non li avevo ancora sentiti, nessuno dei due si è ancora degnato di farmi una chiamata o anche solo un messaggio per dirmi che le
cose tno andando bene, perché stanno andando bene vero? Vorrei solamente un suo messaggio, sapere se il viaggio è andato bene, 
sapere se è già andata da Alison, sapere come sta quella povera ragazza, ma sopratutto assicurarmi che Wesley stia facendo il bravo.
Ho bisogno di sentire la sua voce, ho bisogno di sentirmi dire, anche solo per telefono 'ti amo'. E sentirlo dire ancora e ancora, all'infinito.
La distanza che ci separerà in questi giorni mi sta distruggendo lentamente.
Il telefono squilla, vibra, e mi precito a prenderlo, sperando sia lei che mi sta chiamando.
Ma ha già smesso di suonare, è solo un messaggio. Magari è lei che mi dice che sta bene, che chiamerà presto, e che mi scrive ti amo.
Ma purtroppo non è così. Il messaggio è di uno sconosciuto, alleggato al testo c'e una foto.
La apro. Lei. Wesley. Soli. Abbracciati.

 
'Eccola la tua dolce fidanzatina. Vedi come se la spassa nonostante Alison sia morta? Fossi in te penserei bene se lei è quella giusta.
O è come tutte? Prima tu poi il fratello? Pensaci Keaton, tutte vanno da lui'

 

Spazio dello scrittore:
Eccomi qui, come ogni settimana, si spera di mantere la continuità lol.
Prima di parlarvi del capitolo vorrei scusarmi se non è molto lungo ma il mal di testa mi uccide lentamente.
Poi.. volevo dirvi che non mancano più molti capitoli, idee su come potrebbe finire ne avete? Io ho già le idee chiare OuO
Anyway.. la sua amica è morta, Wesley la consola e quel cavolo di 'sconosciuto' torna in azione.
Stessa domanda: chi credete sia?
E altra domanda: cosa farà Keaton secondo voi adesso?
E poi abbiamo Chloe, che è svenuta, ma tranquille, nel prossimo sarà già sveglia, forse anche troppo ewe
Va be, alla prossima settimana.
Leti.xx
 
 
 
 
 

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Capitolo 20
*** -Threat. ***


                         'Let me be your Chloe'

Chapter 20.
-Threat.


Quella non può essere Chloe. Lei non mi tradirebbe mai, e poi non dopo che Alison è morta.
Forse è per questo che ancora non ha avuto il tempo di chiamarmi, farmi sapere come sta, forse sta troppo male, forse piange troppo per la sua dolorosa perdita, forse la più dolorosa che subirà mai in tutta la sua vita.
O forse.. il vero motivo è tutto racchiuso in una foto, forse questo ‘sconosciuto’ ha ragione.
O non è lui ad avere ragione. Le parole sono giuste, succede sempre così. Ma non è vero, non può esserlo, ed io non voglio assolutamente crederci, lei non lo farebbe mai, mi ha promesso di amarmi per sempre.
Devo chiamarla subito, devo chiederle spiegazioni, ma sarebbe inopportuno parlare solo di me in questo momento così triste della
sua vita, nel quale ha bisogno che io sia al suo fianco per consolarla.
Prendo comunque il telefono e digito quelle lettere, quelle parole.
 
‘Chiamami appena puoi, ti prego. Sono preoccupato. ’
 
Invio. D’altra parte è la verità. Spero solo che dia un segno molto presto. Non posso più aspettare, devo sentire la sua voce, devo consolarla, anche solo per telefono, sperando che a farlo non sia Wesley, tenendola stretta tra le sue braccia.


Chloe's pov.
Una luce veramente troppo forte quasi mi acceca. Strizzo gli occhi più volte, cercando lentamente di abituarmi a quella luce, che anche
se non voglio devo farci l'abitudine. Purtroppo quella è la luce che devo vedere, non sono riuscita a seguire Alison, ma sono qui, purtroppo.
Continuo a strizzare gli occhi, nella speranza che in quei secondi che li chiudo ci restano per il resto dell'eternità, ma non succede.
La porta si apre, e qualcuno entra, lo so perché posso sentirlo camminare vicino a me, chiunque esso sia.
Non ho però la forza, e nemmeno il coraggio di voltarmi a vedere chi sia entrato, nemmeno mi va di saperlo.
Sono costretta però ad aprire gli occhi quando sento la sua voce pronunciare il suo nome.
"Keaton ti ha mandato un messaggio" spalanco si, allora gli occhi.
Keaton. Mi ero dimenticata da quando eravamo atterati di chiamarlo. Con tutto ciò che in quelle ore è successo mi è proprio passato di mente.
Non lo avevo fatto di proposito, no davvero. Non era davvero mia intenzione ignorarlo. 
Chissà quanto possa essere preoccupato.
"Che dice?" chiedo con voce flebile.
"E' preoccupato" dice soltanto.
Non gli rispondo, tendo la mano verso lui, in attesa del mio telefono, che per fortuna mi rende subito.
Sinceramente devo ancora capire il motivo per cui lui aveva il mio telefono, ma adesso è proprio l'ultimo dei miei pensieri.
Leggo il messaggio, e credo che non sia bello rispondere con un piccolo messaggio, ma lo chiamerò.
"Wesley puoi uscire?" chiedo con gentilezza a Wesley.
Dal suo volto non traspariscono emozioni. Non capisco se sia arrabbiato per quella mia richiesta, se sia infastidito o che altro, ma 
capisco che ha accettato di uscire perché si alza, e anche se non proferisce parola, esce chiudendo la porta.
Sospiro. Digito infine il suo numero e porto il cellulare all'orecchio.

"Pronto?" la sua voce non è per niente calma, anzi, piuttosto agitata. Posso capirlo, lo sarei anche io.
"Keat" dico in un sussurro.
"Chloe, dio mio come stai?" mi chiede frettoloso. E' preoccupato lo so, ma posso davvero dirgli cosa succede senza paura che possa
preoccuparsi ancora di più? Dovrei, perché di lui mi fido, e deve sapere ogni cosa.
"Keaton.. Ali è morta" la mia voce cala sulle ultime parole. Mi viene da piangere ancora, e vorrei farlo, ma non al telefono con lui, che non
può darmi un abbraccio tramite telefono, non ora.
Sento solo un sospiro, forse non sa cosa dire, forse anche lui è rimasto senza parole. Forse anche lui vorrebbe piangere, perché sa
quanto soffro, e forse nemmeno lui lo fa e non lo farà per il mio stesso motivo.
"Keat.. di qualcosa" lo supplico con la voce sul limite, sto per scoppiare.
Ho bisogno di lui, qui accanto a me. Avrei bisogno di essere tra le sue braccia, avrei bisogno di sentirlo vicino a me, e non solo di sentire
la sua voce tramite quell'aggeggo che ho vicino all'orecchio.
"Mi dispiace Chloe. Dio, ti prego perdonami" mi dice, la sua voce è rotta dai singhiozzi, ha cominciato a piangere, ed piango anche io.
Mi piange il cuore sentirlo così, maledetta distanza.
"Keaton cosa dovrei perdonarti scusa?" chiedo curiosa di sapere la sua risposta.
Non ha assolutamente niente da farsi perdonare, niente.
"Perdonami perché non sono li con te ora, dovrei essere li ad abbracciarti, a consolarti, non dovrebbe esserci mio fratello" dice frettolosamente.
"Keaton non dirlo, non devi farti perdonare niente. So che per me ci sei, la distanza non ci separerà per sempre, tornerò presto" lo 
rassicuro.
Lui deve sapere che niente ci dividerà, tanto meno questi giorni che passerò qui. Non più molti. Mi rimane solo il funerale di Alison, e poi
potrò tornare da lui.
"Ti amo Chloe" mi dice in risposta.
Sento un battito accelerato. Questo è l'effetto che ogni suo 'ti amo' mi fa.
"Ti amo anche io" rispondo.

Riattacchiamo, e anche se la tristezza non se ne andrà per un bel po', dopo le sue ultime parole mi sento forse un poco più sollevata.
Un messaggio però mi fa sobbalzare, forse è Keaton, magari si è dimenticato di dirmi qualcosa. 
Ma no, non conosco quel numero, ancora.

 
'Sicura che la distanza non vi separerà? Non ne sarei sicura. Ci sarà sempre qualcosa che vi farà separe ogni giorno di più'


 
Spazio dello scrittore:
Non ricordo quando avevo postato l'ultimo capitolo lol ma comunque vi chiedo scusa se ho ritardato.
Per quanto riguarda il capitolo, ho da chiedervi scusa anche su quello perché..
1) fa schifo, 2) è corto.
E' che sono veramente piena di compiti, anche adesso sto tenendo gli occhi aperti con le pinze, arrivo 
a fatica a fine giornata e ho fatto del mio meglio per mettere uno degli ultimi capitoli di questa storia.
Capitolo 20, siamo già qui? Beh non voglio sbilanciarmi ma.. credo che la storia concluderà sui 25 capitoli,
perciò... non rimane davvero molto.
La cosa che mi piacerebbe è.. riuscire a superare le 100 recensioni prima della fine, ci riusciamo?
Daii!!
Va be, vado che crollo sulla tastera T_T
Bacii.
Leti.xx


 







 

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Capitolo 21
*** -Surprise. ***


                            'Let me be your Chloe'

Chapter 21.
-Surprise.


Tutti questi anonimi di mandano in tilt. Sto per crollare.
La morte di Alison, i messaggi anonimi che ormai da settimane minacciando di rovinare la mia relazione.
Avrei bisogno di staccare la spina, per farla breve e non soffrire più dovrei andare da lei, raggiungere Alison.
Ma per quanto vorrei farlo, non posso.
Lei non vorrebbe, e nonostante queste minacce Keaton ne soffrirebbe, ed io non voglio che accada.
Amo troppo Keaton, e abbandonarlo sarebbe una nuova pugnalata in pieno petto.
Passerò ancora un giorno qui, per il funerale di Alison, e poi tornerò, tornerò per mettere il mio nome su di lui, sarà solo mio, e a quel
punto nessun anonimo me lo porterà via. E' una promessa che faccio a me stessa, che faccio per il nostro amore.

 
*****
 
Il vestito nero, lungo fino alle ginocchia, un coprispalle anch'esso nero. Delle scarpe col tacco nero.
Il trucco cupo, quanto è necessario per intonarlo al mio volto, anche quello cupo, nero come il trucco che lo ricopre, che cerca in malo
modo di coprire le occhiai che mi perseguitano da due giorni.
Da due giorni non chiudo occhi. Non ne ho il coraggio.
Come chiudo gli occhi davanti a me vedo Alison pochi secondo prima che morisse, quando l'ho stretta nel nostro ultimo abbraccio,
quanto ho visto la paurosa e perfida morte nei suoi bellissimi occhi blu.
Tra poco più di un'ora ogni persona dovrà darle un ultimo addio.
Ma io so dentro di me, che non è un addio. Lei vivrà sempre con me e in me.
Wesley è pronto, e mi sta aspettando sulla porta della stanza. Sta aspettando che io prenda coraggio per muovere il primo passo
verso la chiesa, verso lei, verso un ultimo saluto per un bel po' di tempo.
"Allora?" mi domanda. Sembra quasi spazientito. Non voglio farlo arrabbiare. Non oggi, così muovo il piede, ed esco dalla stanza.
Mi tengo alla giusta distanza da lui, non mi va di stargli vicino, non mi va di parlare con lui, non mi va di essere qui con lui.

Camminiamo l'uno di fianco all'altro, non molto vicini, ognuno con le mani nel cappotto non troppo peso. Nessuno dei due proferisce parola, 
ma a me va bene così, non mi va di parlare di cose che in un questo giorno non hanno senso, oggi niente ha senso.
Camminiamo per dieci minuti circa e arriviamo alla chiesa, proprio accanto al cimitero. 
Non c'e posto più triste, orrendo, crudele al mondo. 
Fin da piccola ho sempre avuto paura dei cimiteri. Quando da bambini, o da ragazzi appena adolescenti si fanno le cavolate con gli
amici di entrare in un cimitero di notte, io non l'ho mai fatto. 
Ed Alison era come me, ne io ne lei eravamo mai entrate, ma adesso.. deve entrare per forza, ed io anche. E lei dovrà passarci il resto
dell'esistenza di questo crudele mondo.
Varco la soglia della chiesa e subito sento gli occhi puntati su di me, forse è colpa del rumore delle mie scarpe.
Mi sento in imbarazzo. Trovarmi li dopo mesi di assenza. 
Nelle prime file riconosco vecchi compagni di scuola, miei e di Alison. Mi sorridono appena, ed io ricambio. Ma non perché mi odiassero, 
ma perché non è decisamente il giorno adatto per stringersi in abbracci di gioia.
Mi avvicino comunque, mi sembra giusto sedersi almeno tutti insieme, per lei, in suo onore.
Prima che però possa sedermi vedo entrare in chiesa dalla stanza del parroco sua madre.
Il cuore mi si stringe. Non la vedo da due giorni. 
Se in hotel mi spaventato per le mie occhiaie allora per le sue dovrei scappare a gambe levate.
Sta decisamente molto peggio di me.
Mi avvicino a lei, non posso far finta di niente, con la donna che mi ha trattato come una figlia per tanto tempo, con la madre di quella che
anche se non c'e più resterà sempre la mia migliore amica, la migliore amica che io abbia mai avuto a questo mondo.
Non appena mi vede si avvicina anche lei. 
Sento già le gambe tremare, e non solo. Sento il cuore battere forte, che potrebbe scoppiare da un momento all'altro.
Sento le lacrime che già mi avvertono che usciranno non appena sarò tra le sue braccia.
Ed infatti è così non appena ci stringiamo in un abbraccio.
Un abbraccio che sa di conforto. Un abbraccio che sa di dolore, ma che sa anche di addio.
Perché si, questa sarà probabilmente l'ultima volta che vedrò Isabell. Come sarà anche l'ultima volta che toccherò la terra di New York.
Sarà l'ultima volta che respirerò la sua aria inquinata. Niente, non c'e più niente a legarmi a questo posto, se non tra poco che allora ci sarà
una tomba, la sua tomba, ma che vederla portebbe in me troppi ricordi.
Il suo saluto inizia. Il parroco comincia a parlare, ed io mi riunisco con i miei vecchi amici, amici che vedrò davvero per l'ultima volta a questo
giro.


La sua tomba cala lentamente sotto terra. Io e li altri suoi amici prendiamo una manciata di terra, e la buttiamo sulla terra.
Questo, adesso è ufficialmente il nostro 'ciao', ma non l'addio definitivo.
Adesso è l'ora di tornare a casa. E' giunta l'ora di tornare da Keaton.
Rivolgo un ultimo abbraccio a tutte le persone presenti che conoscono. Ad Isabell, al padre di Alison poco assente a causa del lavoro, che 
presumo dovrà abbandonare visto la grave condizione psicologica della moglie alla perdita della propria figlia, dell'unica figlia.

 
*****

 
KEATON'S POV.
Chloe dovrebbe tornare a momenti. Hanno preso l'aereo di ritorno tre ore fa, subito dopo la fine del funerale.
Ho bisogno di vederla, di abbracciarla, di poggiare le mie labbra delicatamente sulle sue.
Ma so che lei in questo momento ha più bisogno di aiuto. E le darò baci, abbracci, carezze e attenzione solo per questo, solo per aiutarla
e non per mio interesse. Lei deve essere al primo posto nella mia vita e lo sarà.
In questi giorni Carly mi ha cercato per sapere come stava. Le ho sempre detto minime cose.
E' sua amica e lo accetto, ma a me non sta veramente molto simpatica, se l'ho mostrato era solo per far felice Chloe.
Anche Carly oggi sarebbe voluta venire ad aspettare Chloe qui a casa mia, ma le ho detto di no.
Le ho detto che non sapevo l'ora precisa di quando avrebbe fatto ritorno, ed anche se con sguardo triste si era convinta a non venire.
Vengo distratta da un suono, ma purtroppo non è il campanello di casa, non è ancora lei, ma è il mio telefono.
Lo prendo, magari sperando sia lei, ma no. Ecco di nuovo.

 
'A quanto pare ritarderà un po'
 
Di nuovo l'anonimo. Di nuovo quella lei o quella lui che manda messaggi di questo tipo.
Questa volta è serio come l'altra volta, forse di più.
Chloe tra le braccia di Wesley. Si abbracciano come amici intimi, come due persone che vanno oltre l'amicizia o qualsiasi altro tipo di
rapporto. Si abbracciano come solo io e lei possiamo fare.
Sono arrabbiato.
Lancio il cellulare a terra ed esco di casa sbattendo la porta. Non ho una meta precisa.
Ma non appena chiudo la porta e mi volto mi trovo Carly davanti a me.
"Che ci fai qui?" le chiedo arrabbiato.
Non resisterò dal trattare male anche lei ora che sono fuori di me.
"Non ho resistito e sono venuta. Se non posso entrare aspetterò qui fuori" dice balbettando.
Ma non le rispondo, faccio la prima cosa che mi passa per la mente.
La vendetta.


CHLOE'S POV.
Scendo dal taxi che io e Wesley avevamo preso all'aeroporto. Prendo velocemente il mio bagaglio.
Ho bisogno di affondare nelle braccia di Keaton, ma devo pur sempre aspettare Wesley, per educazione.
Paga il taxista, e quando si volta la sua attenzione cade su qualcosa.
Sembra preoccupato.
"Che succede?" chiedo avvicinandomi.
Non so cosa li prende. Ma cerca di passarmi avanti, cerca di nascondere qualcosa, cerca di mandarmi lontana, ed io non capisco.
Voglio passare per andare dal mio ragazzo.
Passo velocemente davanti a lui, e sinceramente non credo più di avere un ragazzo.
Non da quello che vedo.
Keaton e Carly si stanno baciando sotto il portico di casa di lui.


Spazio dello scrittore:
Davvero, riuscirete mai a perdonarmi per tutti questi ritardi?
Io lo spero, perché vi voglio davvero bene, ci tengo a voi, ma ho davvero poco, pochissimo tempo e faccio del mio
meglio per scrivere.
Anyway.. siamo quasi al termine della storia.
Alison.. è stata seppellita, povera piccola Ali. Chloe torna a casina dal suo Keat, ma ecco che trova una sorpresina, 
sorpresa che li fa il nostro 'caro' anonimo.
Cosa ne pensate su questo anonimo? Lo so, ripeto sempre la stessa domanda, but is very important ewe.
Per quanto riguarda la fine, posso dirvi che non manca davvero molto, in tre massimo quattro capitoli la storia finirà,
ed io conto di finirla entro la fine dell'anno, così che potrò rilassarmi.
Beh.. vado.
Ciao e alla prossima.
Leti.xx
 
 



 

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Capitolo 22
*** -Changes. ***


                                 'Let me be your Chloe'

Chapter 22.
-Changes.


Adesso capisco perché Wesley stava cercando di non farmi andare, di distrarmi.. e sarebbe stato decisamente meglio.
Sento le lacrime salire, ma al momento che arrivano agli occhi non vogliono uscire.
Ho pianto veramente troppo in questi ultimi giorni e adesso le lacrime si rifiutano di uscire.
Lui, il ragazzo che amo, che in poco tempo è riuscito a far emergere la vera me, quel ragazzo che mi ha fatto ridere e vivere, adesso mi sta facendo cadere nel vuoto, nel buio senza una via di fuga.
Lei, la ragazza di cui ero riuscita a fidarmi, ero riuscita ad aprirmi con lei, a dirle ciò che succedeva in me, adesso sta li a baciare il mio ormai
ex ragazzo.
Non ho il coraggio di rimanere ancora per un minuto li, a vederli baciarsi, ma allo stesso tempo la mia mente sembra che voglia far soffrire il mio cuore non dando la forza ai miei muscoli di voltarsi, e andare via.
“Chloe.. ti porto a casa” dice Wesley cercando di portarmi via da li, ma nonostante tutto non ci riesco.
Ed allora lei si accorge di noi, si accorge che alcune persone stanno assistendo al loro insulso spettacolo.
Lei si stacca, e allora anche Keaton si accorge di me e di suo fratello, ma il suo volto, al contrario di quello di Carly, non è dispiaciuto.
Il suo volto è contratto di rabbia, sembra che lui sia felice nel vedermi così, ma Carly, Carly cerca di venirmi incontro, cerca di darmi una spiegazione a ciò che ho visto, ma non voglio, non voglio sentire le sue false scuse, e così mi volto verso Wesley e “ti prego portami via” lo supplico.
Non se lo fa ripetere e mi fa salire in macchina, e parte prima che lei possa essere anche ad un solo centimetro da me.
Va veloce, ma mi accorgo che non mi sta portando a casa mia.
“Wesley dove stiamo andando?” chiedo preoccupata.
“Hai problemi in casa, no?” mi chiede. Io annuisco e così “ti porto a casa di un amico” dice infine.
Svolta un angolo e ci troviamo di fronte ad una casa molto bella, che si affaccia sul mare, non ho idea di chi possa essere il suo amico.
Lui parcheggia e mi fa cenno di seguirlo ed io lo faccio. Cammino accanto a lui, ma in silenzio.
Suona il campanello e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva quando la porta si apre.
Il suo amico è Drew. E adesso è di fronte a noi a dorso nudo e in boxer. Non posso vedere il mio volto, ma so per certa che sono diventata
un semaforo vivente.
Mi sono sentita avvampare di fronte a quel ben di dio, ma non va bene, lui a me non è mai piaciuto.
“Wes che ci fai qui?” chiede Drew stupito di vedermi li con lui.
“Se ci fai entraRe ti spiego” risponde Wesley, e allora annuisce, lasciandoci passare.
“Sedetevi pure, io vado a vestirmi. Non vorrei far sentire nessuno a disagio” dice ridendo, è ovvio che tutto sia riferito a me.
Nei pochi minuti di attesa ne io ne Wesley proferiamo parola. Io ancora troppo scossa da ciò che avevo visto sotto il portico di casa di sua,
lui forse per mancanza di parola, forse non ha la minima idea di quello che potrebbe dire, ed ha ragione, non c’e proprio niente da dire.
 
Drew torna, per fortuna in jeans e t-shirt e si siede tra me e Wesley.
Siamo decisamente tutti e tre troppo vicini. Drew mette le mani attorno alle mie spalle e a quelle di Wesley, e di nuovo mi sento andare in fiamme.
Per quanto io possa odiarlo non si può certo negare che ha un certo fascino e un certo effetto sulle ragazze.
“Allora cosa è successo?” chiede curioso.
Io non ho il coraggio di parlare, non ho il coraggio di raccontare, soprattutto a lui, ciò che è successo.
“Ecco.. siamo appena tornati da New York. Lei aveva.. delle faccende da risolvere la” dice titubante Wesley, “e quando prima siamo tornati a casa Keaton era sulla porta con Carly, a baciarsi” dice infine.
"Ed io cosa c'entro?" chiede Drew non capendo ciò che io però sto temendo, ciò che mi tormenta.
"In casa sua ha problemi con tutti, ospitarla a casa mia con Keaton non credo sia la cosa più adatta, non puoi farlo tu?" chiede Wesley.
Sembra quasi supplichevole nei suoi confronti, per me. Drew sembra pensarci su, ma alla fine "è la benvenuta" dice alzandonsi.
Non so se esserne contenta o meno.
Drew va verso la cucina e si gira verso di noi prima di entrare, "Qualcosa da bere?" chiede.
Io scuoto la testa, Wesley si alza e "no devo scappare" dice.
Drew sorride ed entra in cucina. Wesley mi fa cenno di seguirlo, ed io lo faccio.
Arriva alla macchina e mette fuori la mia piccola valigia. Prima che io possa prenderla lui si avvicina, e avvolgendo un braccio attorno alla
mia vita mi tira a lui.
Sobbalzo per la sorpresa e instintivamente porto le mani sul suo petto, come a volerlo allontanare, ma lui è troppo più forte di me.
"Non avercela ne con me ne con lui, Drew non ha niente contro di te"
Resto in silenzio e lui non si ferma.
"Più tardi torno, se vuoi ti accompagno fino a casa per prendere ciò di cui hai bisogno" annuisco alla sua offerta gentile.
Porta anche l'altro suo braccio attorno alla mia vita e mi tira ancora di più a se. Mi sta abbracciando. Non riesco a capire questi suoi gesti.
Mi stringe e sento il suo respiro caldo sul mio collo, i suoi capelli che lo solleticano.
Rabbrividisco e cerco di staccarmi, lui capisce il mio disagio e si stacca da solo. Sale in auto senza dire niente, mi sorride da dentro ed io
ricambio. Resto ferma e quando capisco ciò che realmente è accaduto sorrido leggermente, non sapendo il motivo.
Prendo la mia borsa ed entro dentro. Chiudo la porta e vado in cucina per cercare Drew.
"Stai cercando me?" la voce viene dalle mie spalle. Mi volto lentamente ed annuisco.
"Vieni ti faccio vedere la camera" lo seguo in silenzio fino infondo al corridoio.
"Allora è la stanza degli ospiti. I miei sono partiti tre giorni fa per avoro, e non tornano fino alla fine del mese, quindi non entro due settimane.
Ho enti anni quindi so gestirmi. Qui c'e il bagno. La cucina hai visto dov'è e nella stanza accanto alla tua c'e la mia. Se hai bisogno" dice
sorridendo.
Mi sento in dovere di sorridere e lo facio, ma non solo.. con tutto il disagio che provo mormoro un "grazie" che lo lascia stupito.
"Figurati. Dopo torna Wes?" mi chiede, ed io annuisco.
"Mangi la pizza con noi?" allora mi chiede, ed io annuisco di nuovo.
Lui ride. Non capisco perché.
Se ne va e resto sola nella stanza. Lascio cadere la borsa sul letto e lascio cadere pure me, a peso morto.
La voglia di dimenticare tutto, di perdere la memoria per non dover rivivere continuamente le immagini di Keaton e Carly che si baciavano.
La voglia di andarmene di nuovo, per poter raggiungere Alison una volta per tutte. Ma purtroppo tutto questo non accadrà.
Chiudo gli occhi per un secondo, cercando di riordinare le idee, ma non li chiudo per solo un secondo, li chiudo per ore, fino a che la sera
non mi sento scuotere da qualcuno, che tenta di svegliarmi.
Quando riapro gli occhi mi trovo davanti il viso contornato da veramente poca barba di Drew. 
Mi spavento inizialmente, ma poi mi tiro su a sedere, portando una mano sulla mia fronte.
Sono sudata, e il cuore batte a mille. Non ho idea di cosa possa essere successo.
"Che hai?" mi chiede, sembra.. preoccupato.
"Mi sono addormentata" sussurro.
"Vuoi parlarne?" mi chiede, ma sinceramente non capisco il senso della sua domanda.
Lo guardo negli occhi, cercando una spiegazione plausibile, ma la trovo solo con le sue prossime parole.
"Intendo dire, vuoi sfogarti?" mi chiede.
Rimango stupita. Non mi sarei mai aspettata una domanda del genere da lui.


Spazio dello scrittore:
Seraaaaa lol non sono così in ritardo dai.
Domani mi iniziano finalmente le vacanze di natale ed avrò più tempo.
Spero entro la fine dell'anno di finire la storia, o comunque all'inizio di gennaio. 
Da ora, mancano ufficialmente tre capitoli alla fine.
Ho seriamente una curiosità. Cosa ne pensate della coppia Keat-Carly. Mo che stronzo lui ahah
E di Wesley sonodolce Stromberg? ahah mi sono divertita a scrivere quella parte, perché non so ancora come
finirà la storia, e il divertimento nello scrivere è stato proprio perché non li vedo insieme.
Ultima domanda poi mi tolgo dalle scatole.. cosa ne pensate di Drew ora? O.O
Beh... alla prossima settimana sicuramente, anche se non so quando lol
Recensite di più, vi prego *visupplicainginocchio*
Leti.xx

 

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Capitolo 23
*** -Nothing is it seems. ***


                                           'Let me be your Chloe'

Chapter 23.
-Nothing is as it seems.


"Non guardarmi così" mi dice Drew, e con le sue parole torno alla realtà.
Con le sue parole, con le parole con cui mi aveva chiesto se mi andava di parlare di quello che mi accade mi aveva mandato in un altro mondo,
in un mondo che sembra non esista, ma lui è li, e quanto pare esiste eccome.
"Che dicevi?" chiedo, più per avere la conferma di aver sentito bene e non perché non avevo sentito proprio.
"Ho detto.. ti va di parlare? Sei strana" dice sedendosi più vicino a me.
Lo guardo, lo fisso, ancora incredula, ma non so perché e non so nemmeno come ma le parole escono come un fiume in piena dalla mia bocca, 
escono senza avere una fine.
"Io amo Keaton, lo amo davvero, non capisco perché abbia baciato Carly. Forse questa cosa va avanti già da un po', forse non è affatto 
la persona che pensavo, forse è uno stronzo e di me non gliene frega niente, gli è importato solo prendersi la mia verginità.
Non gli importa che io stia male perché ho perso la mia migliore amica, perché è morta solo l'altro giorno di cancro, e non gli importa
nemmeno che io abbia tentato di andare con lei" è lui a mettere la parola fine alle mie parole, alle parole che avrebbero continuato
ad uscire dalla mia bocca, dal mio cuore dolorante.
Mette fine ai miei blateramente di sofferenza con un abbraccio.
Mi ritrovo schiacciata contro il suo petto muscoloso, stretta dalle sue braccia, che per me sono come un nuovo luogo, un luogo a me 
sconosciuto, ma in cui non mi trovo per niente male.
Piango tra le sue braccia, piango bagnandoli la maglietta, piango di fronte a lui.


WESLEY'S POV.
Scendo di macchina, andano velocemente verso casa, pronto a fare una scenata a mio fratello.
Non capisco come possa esserli saltato in mente di baciare quella stupida di Carly. 
E' solo una pettegola, scommetto che non è mai stata veramente amica di Chloe, forse lo ha fatto solo per arrivare a mio fratello visto 
la sua cotta segreta per lui, che non è mai stata comunque per niente segreta.
Apro la porta e la richiudo con forza alle mie spalle, e comincio a gridare il suo nome.
Esce di cucina, con sguardo annoiato, menefreghista.
"Cosa cavolo ti è saltato in mente?" urlo andandoli vicino.
Ma mi sorprendo ancora di più quando essendo molto vicino vedo il suo sguardo veramente annoiato.
Ma non solo, a lui non importa niente, sembra che non le sia nemmeno mai importato niente di lei.
"Che vuoi?" mi chiede, guardandomi con rabbia, odio, disprezzo.
Lui guarda me così? Dovrei farlo io non lui.
"Cosa voglio? Ma forse tu non ti rendi conto. Hai baciato Carly, Chloe vi ha visto e tu? L'hai guardata solamente con odio. Cosa ti ha fatto?
Proprio ora che sta male per Alison, ora che avrebbe bisogno solo e soltanto di te l'abbandoni? Ma che razza di fratello che ho" gli urlo contro.
Il suo volto si contorce di rabbia, lasciando cadere a terra il bicchiere che aveva in mano.
"Tu che fratello hai? E io cosa devo dire?" mi urla contro, estrae il suo telefono dalla tasca, sbattendomi in faccia delle foto.
Foto di me e Chloe abbracciati, foto di me e lei, foto di me che la consolo per la perdita di Alison, perché io ero l'unica persona che 
potesse farlo in quei momenti.
"Cosa sono ah? Te lo dico io. Foto di te che ci provi con quella puttana, e lei ci stava. Perché tanto finisce sempre così. Prima si innamorano
di me poi di te" adesso è ancora più arrabbiato, e lancia il suo telefono lontano, non so dove.

Forse prima avevo esagerato ad abbracciarla in quel modo, ma non ci ho mai provato con lei, a New York la stavo solo consolando.
So che lei ama Keaton, e so anche che lui la ama, nonostante adesso. Non posso permettere che lui creda a queste stronzate mandate da chissà chi.
"Keaton non ci ho mai provato con Chloe. So quanto cavolo tenete l'uno all'altro, e ti dimostrerò che niente di quelle foto è vero" gli dico
stranamente con calma.
Esco di casa risalendo in macchina, con una sola direzione. Casa sua.

 
*****

 
Scendo velocemente andando verso la casa. Butto nervosamente, deve venire subito ad aprire o sfonderò la porta dalla rabbia io.
Non è lei ad aprirmi, ma una ragazzina, o meglio una bambina che avrà si e no dieci anni. E' sua sorella. Si può vedere dall'espressione
del volto, dai capelli e anche dalla sua parlatina.
"Cerco Carly c'e?" chiedo velocemente.
"E tu saresti?" chiede mettendo le mani sui fianchi. Stessi comportamenti della sorella.
"Mary chi è?" è la sua voce.
Carly sbuca dalle scale, e quando mi vede rimane stupita e pietrificata. Scende velocemente, prende la sorella e la manda al piano di sopra.
"Che c'è?" mi chiede. Sembra abbia paura. 
"Posso entrare? Devo parlarti" lei annuisce e mi lascia passare.
"Andiamo in camera mia" dice fancendomi strada.
Meglio ancora. Sarà più facile scoprire qualcosa.
Entra in camera senza però chiudere la porta, forse per le regole impartite dai genitori, ma non importa.
"Perché ti ha baciato?" non risponde, abbassa solamente la testa. Questo mi fa innervosire ancora di più.
"Carly vuoi rispondere" urlo questa volta, facendola sussultare. Ed allora lei porta il suo sguardo su di me. Sembra dispiaciuta.
"Non lo so" urla, "Non lo so, ero venuta a casa vostra per aspettare Chloe e lui mi ha baciato"
Non le credo, c'e qualcosa sotto. 
"E dei messaggi? Non ne sai proprio niente ah?" chiedo girando attorno nella sua stanza, alla ricerca di qualcosa che possa incastrarla.
"Quali messaggi?" balbetta.
"Come se tu non ne sapessi niente" rispondo passando le mani nei fogli sulla sua scrivania.
Si muove nervosamente, vorrebbe venire verso di me, a fermarmi, ma allora è li che la vedo. Una foto. Due foto. Tre foto.
Le foto mie e di Chloe. Mentre io la abbraccio. Quando lei è svenuta e l'ho portata dentro. Di Drew che abbraccia Chloe.
Non mi stupisco, o meglio forse un po' sull'ultima, incuriosito dal perché sono abbracciati, ma avrò tempo per saperlo da lui.
Prendo le foto e mi volto di scatto, buttandogliele addosso.
"I messaggi con allegate queste foto. Non ne sai proprio niente a quanto vedo" lei si china a raccoglierle, e quando rialza lo sguardo si
spaventa per la mia troppa vicinanza.
"Adesso capisci perché nessuno ti vuole attorno a scuola?" le sussurro, lei deglutisce, "perché sei solo una pettegola, una puttana" le 
dico guardandola negli occhi. Una lacrima le scende alle mie parole dure, si merita tutto questo.
"Pensi che nessuno sapesse della tua cotta non tanto segreta per mio fratello? Non ci vuole molto a capire che ovunque può esserci
il tuo zampino. Chissà Keaton come ne sarà dispiaciuto, chissà come si pentirà di aver baciato una stronza come te" le dico con tono velenoso.
Non mi curo di prendere le foto per portarle a vedere a Keaton, lui stesso dovrà capirlo senza foto.
Me ne vado da quella casa, ho scoperto ciò di cui avevo bisogno.
Torno di nuovo a casa mia, per sbattere in faccia a Keaton la verità.


*****
 

Entro in casa, questa volta sono decisamente più calmo di prima. 
Busso alla porta di camera sua, e da dentro sento un debole 'avanti' e così io entro, senza chiudere la porta, tanto tra pochi minuti sarò
di nuovo in macchina, con direzione casa di Drew.
"Carly ti mandava quei messaggi" si alza dal letto, e mi guarda storto ed incredulo. So che non mi crede, so che lui pensa che io sia pazzo, 
ma non lo sono.
"Non ti credo" 
"Credici. Sono stato a casa sua. Ho visto le foto. Vai a chiedere spiegazioni se non ti fidi" 
"Non mi importa ok? Chloe è solo una puttana, vai da lei che te la fai sicuramente meglio di me" rimango sinceramente un po' deluso dalle 
sue parole, e mi volto per uscire, pronto già a chiudere con forza la porta, ma prima mi volto un ultima volta verso lui.
"Non credermi va bene. Ma fai attenzione a chi ti sta vicino. Carly non è ciò chi credi. Lei vi ha divisi" gli dico per poi uscire con rabbia.


KEATON'S POV.
Ho praticamente cacciato mio fratello.
Fidarmi delle persone che mi stanno vicino. Mi sono scottato con Chloe, e adesso l'unica persona di cui dovrei stare attento è lui, non Carly.
Il telefono vibra, lo prendo in ansia, di sapere chi possa essere.

 
'Adesso ci prova anche con Drew? Hai proprio ragione, una puttana'

Nonostante non creda a Wesley l'idea non può non saltarmi alla mente.
Drew sta sul mare, lei non sta molto distante, solo cinque minuti scarsi.
Mi alzo dal letto, prendendo il cellulare, anche se un po' ammaccato dalla botta di solo un'ora prima, o forse anche meno, e passo svelto
vado verso casa di Carly.
In quindici sono da lei e suono al campanello.
E' lei ad aprirmi, e sembra sorpresa di vedermi li.
"Dobbiamo parlare" dico subito senza lasciarle tempo di parlare.
"Andiamo in giardino" dice facendomi strada, ed io la seguo in silenzio.

"Dimmi" mi dice non appena siamo soli.
Io sono in piedi, lei si è seduta su una delle due altalene.
"Non ha significato niente oggi. Io... sono stato preso da un momento di rabbia" dico, perché infondo anche se non credo a mio fratello, 
quel bacio per me non ha significato assolutamente niente. Ero solo troppo arrabbiato per ragionare, cercavo solamente vendetta.
"Già lo sapevo, o meglio lo immaginavo" dice abbassando la testa.
Devo chiederlo, pura curiosità.
"Carly devo chiederti una cosa" dico, il groppo in gola, la paura di sapere la verità, di sapere le cose come stanno veramente.
"Dimmi" prende un respiro, e trema.
"Sei tu che mi mandi quei messaggi con l'anonimo?" le chiedo balbettando.
Spalanca gli occhi e poi abbassa la testa. Non parla. La sento solo singhiozzare.
E allora capisco. Wesley aveva ragione. Chloe è innocente.
"Come hai potuto? Sapevi che io l'amo davvero" alzo il tono di voce.
Sobbalza e porta il suo sguardo su di me.
Le lacrime scendono dai suoi occhi, ma non perde coraggio e viene verso di me.
"Come ho potuto? Keaton sono innamorata di te dalla prima volta che ho messo piede in quella fottuta scuola. Non mi hai mai degnato
di uno sguardo, sei sempre stato circordando da altre ragazze, nonostante te ne importasse poco. E poi? Arriva quella ragazzina e te ne
innamori. Lei non ti dava attenzioni, ti ignorava e tu continuavi a starle attorno. Ero gelosa. Volevo separarvi" le sue parole sono velenose, 
proprio come il tono che usa.
"Hai finto tutto il tempo. Sei solo una stronza. Capisco perché nessuno ti vuole stare vicino. Ora capisco perché non hai amici. Perché
l'unica era Chloe. Perché lei è troppo buona, si è fidata troppo di te, si è scottata. Che scemo sono stato. Ti ho baciato ed hai ottenuto
una parte di ciò che volevi. Ma tutto questo finisce qui. Perché io mi riprenderò Chloe" le urlo contro.
Non voglio ascoltare di nuovo le sue parole, e così mi ne vado. Devo trovare Chloe. Devo chiederle scusa. Deve tornare ad essere mia.


Spazio dello scrittore:
Forse questo è uno dei capitoli più lunghi ewe 
Di cose ne succedono, un vero putiferio insomma.
-Drew che la consola,
-Le litigate dei fratelli Stromberg,
-La litigata Wes e Carly,
-E infine Keaton scopre tutto.
Qualcuno già da un po' aveva azzeccato chi era l'anonimo, quindi mi congratulo, e qui vedete anche i motivi del perché
lo faceva.
Dovrebbero beh si mancare ufficialmente due capitoli, e l'epilogo finale.
Non ringranzierò mai abbastanza nessuno per la storia, ma ancora c'e di tempo per ringraziarvi, quindi mi dileguo e alla
prossima settimana.
Recensite please, ah e forse potrei continuare prima che sia passata una settimana, spero di avere tempo.
Se avete qualcosa da chiedermi, questo è il mio profilo twitter: 
https://twitter.com/Leti_Bo
Leti.xx


 

 


 

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Capitolo 24
*** -Epilogo. ***


                                     'Let me be your Chloe'

Epilogo.

Chloe's pov.

Ho passato buona parte della giornata chiusa nella camera degli ospiti a casa di Drew.
Dopo avermi abbracciato, confrortato, gli avevo gentilmente chiesto se poteva lasciarmi sola, avevo di nuovo bisogno di essere sola nel 
mio dolore, bisogno di pensare, piangere con la testa affondata nel cuscino.
Non mi ero addormentata di nuovo, ma da quel momento a ora sono stata sul letto, sul letto buttata in malo modo senza voglia di vivere.
Ancora persa a pensare, e con le lacrime che bagnano le mie guance vengo disturbata.
Qualcuno bussa alla porta, ed io mormoro un debole 'avanti'.
Non alzo la testa per vedere chi è, sarà Drew ancora.. ma quando si siede accanto a me sul letto, la sua mano a posarsi sul mio braccio e parla lo riconosco.
"Chloe" dice, ma non ho ancora voglia di parlare con lui, di parlare con nessuno in realtà.
"Wes non mi va di parlare, scusa" sussurro, scusandomi anche, lui non c'entra assolutamente niente.
"Lo so, ma volevo dirti che ho scoperto chi era l'anonimo" se prima non mi andava di parlare adesso mi tiro su velocemente, perché la 
curiosità mi spinge troppo.
"Carly" mi dice non appena i nostri occhi si incontrano.
Adesso mi è tutto chiaro. Sin dall'inizio ha provato a separarci, sin dall'inizio lei era innamorata di Keaton, ma lui voleva me.
Mi ci vogliono qualche secondo per ragionare completamente, e non appena ho in mente idee chiare mi alzo, con in mente una sola
direzione. Lei.
Ma prima che io possa uscire di camera vengo bloccata per un braccio.
"So che sei arrabbiata, ma adesso non è il momento giusto. Non andare" mi supplica.
"Devo fargliela pagare" dico con le lacrime che hanno cominciato a scendere di nuovo velocemente.
"So che stai male, che sei arrabbiata, ma davvero non andare ora" forse dovrei ascoltare le sue parole, se andassi adesso non so se mi 
fermerei solamente alle parole.
"Abbracciami Wes ti prego" dico, e come rischiesto le sue braccia mi circondano.

*****

In quel momento Wesley non vorrebbe solo abbracciarla. In quel momento Wesley vorrebbe dirle quanto si sia attacco a lei in quei pochi giorni,
vorrebbe baciarla, assaporare quelle labbra, ma non lo fa. Non lo fa per rispetto a suo fratello, non lo fa perché nonostante tutto sa come lei ami
Keaton e come Keaton ami lei. Non può deluderlo di nuovo.
Mentre Wesley e Chloe sono abbracciati Keaton è arrivato a casa di Drew. Il fratello gli avevo detto che sarebbe andato da Drew, ma non pensava di
certo di trovarci anche lei, e in più tra le braccia di Wes.
A Keaton sale la rabbia, è li solo per buoni propositi ma vederli abbracciarti, proprio non ce la fa.
"Forse però Carly ha fatto bene ad aprirli gli occhi, forse aveva comunque ragione" dice con disprezzo.
Wesley sta per dire qualcosa ma viene preceduto da Chloe che spinge Keaton fuori dalla camera, e poi fuori di casa.
Lei vuole parlare con lui, da soli senza nessun altro.
"Non ti ha aperto gli occhi ok? Ti ha fatto vedere solo una cosa che non esiste" le urla lei. 
Non vorrebbe crederle, ma poi vede le lacrime scendere senza freno sulle guance di lei. Lei piange perché non riesce a sopportare di essere guardata
con rabbia, disprezzo, odio da lui, da lui proprio no, e in questo momento, lui si addolcisce, lui capisce che lei lo ha sempre amato, e che era solo
preso dalla rabbia. Lui si accorge di amarla, di amarla veramente tanto e non può più farla soffrire, deve prendersene cura, deve curargli le ferite
aperte nel suo cuore. Solo lui ne è in grado.
Si avvicina a lei, lei vorrebbe allontanarsi, voltarsi e non guardarlo mai più negli occhi, ma quando lui la abbraccia lei si sente al sicuro, si sente
di nuovo a casa, si sente di nuovo amata, e lei non può che esserne felice.
"Ti prego non abbandonarmi più. Io ho bisogno di te" piange lei. E allora lui sente il suo dolore, sente quanto ha sofferto e capisce quanto
sia stato stupido.
"Non lo farò mai più. Ti amo" li sussurra lui.
Lei alza lo sguardo verso lui, e a due centimetri dalle sue labbra lo sussurra anche lei.
"Ti amo Keat" dice, prima di posare dolcemente le labbra su quelle di lui.
Ad entrambi era mancato quel contatto.

The End.
 
Spazio dello scrittore:
E siamo giunti alla fine. Lo so che avevo detto che ci sarebbe stato un capitolo, anzi due in più, ma sono
riuscita a far entrare tutto qui in modo più sintetico.
Sono mesi che sono dietro a questa storia e ora avevo bisogno solo di finirla.
Non so se scriverò altre storie sugli Emblem3, mi sono divertita nello scriverlo ma credo mi dedicherò ad altro.
In ogni caso vorrei davvero ringraziarvi una ad una ma siete davvero tante per cui vi dico un'unica cosa:
GRAZIE, VI ADORO. 
A tutte voi, che mi siete state dietro in questi mesi, mi mancherete davvero.

Leti.xx

 

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