In the name of love

di panic_inmymind
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1 

1958, guerra del Caucaso. 
Leela, ragazza di 17 anni , viene portata in un villaggio definito più "sicuro" da loro che rischiavano la vita ogni giorno. 
È sola al mondo, i sui genitori son stati uccisi dal Governo nel 1955 e lei ha sempre dovuto badare a se stessa. 
È un posto caldo , c'è odore di polvere da sparo nell'aria , non le piace questo fatto.

-signorina , lei è nuova ? -chiede una voce dietro di lei

-si , mi chiamo Leela Knowitch , vengo dal villaggio di Haaga. Mi hanno detto di recarmi qui con una lettera. Hanno detto che è più sicuro- disse incominciandosi ad agitare per l'arma che lui aveva con se.

L'uomo , o il ragazzo , non ne riusciva a decifrare l'età perché quella barba incolta e quel mitra nelle mani la nascondevano, si inizio ad avvicinare , sempre più , fino a stare ad un passo da lei. 

-piacere , sergente Right , al vostro servizio. - disse inginocchiandosi e facendole baciamano. 
-piacere ... Mio ...- disse molto incerta lei. 

-Chiamami Kato, signorina- disse ancora lui facendole l'occhiolino , cosa che impaurì ancora di più Leela che non sapeva assolutamente come comportarsi. 
-dove potrei mettere i miei averi , signore?- 
-per di quà- indico lui una strada stretta che portava ad una piccola cameretta. 
-solo per me?- 
-no ma certo che no. Abbiamo in arrivo altri rifugiati. Dopo che saranno arrivati verrete divisi nel villaggio Alpha e nel villaggio Beta. - 
-perché ci dividete? Io non conosco nessuno ! Cosa farò ? Oh ma non posso rimanere qua con lei ? - chiese quasi pregandolo di farla rimanere. Aveva già perso i suoi cari , non voleva perdere quell'unico amico che si era fatto.
-oh ma signorina , certo che no. Io dovrò combattere . - 
Fu colta alla sprovvista , non aveva compreso qual'era il mestiere del giovane , anche se lui glielo aveva espressamente detto. Magari starà stata troppo presa a guardare i suoi occhi azzurro cielo. O non saprei. 
-su, si sbrighi , dobbiamo andare nel Cuore. - 
-certo - disse lei distogliendosi dai suoi pensieri. 
- per di qua...- 
Camminarono per un po' , fino ad arrivare ad una grande porta in ferro , chiusa con una grande catena. Gli ci volle un ora per aprirla per quanto era arrugginita e malmessa , ma almeno era sicura. 
Una volta aperta si trovarono in un grande giardino circolare , davvero immenso , circondato da mura con filo spinato. "Oh mamma" penso lei in un misto tra stupore e paura. 
Era un mondo completamente diverso. 
C'era una biblioteca , tanti bambini che scorrazzavano ridendo e giocando e molte persone intente a passeggiare e A pettegolare. 
Rimase stupita da quanta bellezza era racchiusa in quel semplice villaggio. 
"Mi troverò bene" pensò 
E così fu infatti. 
Passarono settimane e lei ormai era molto integrata nel gruppo. 
Aveva fatto amicizia con Lejra, la vecchietta che le raccontava sempre della sua infanzia; con Lola , una giovane mamma che aiutava con il suo bimbo , niko. E molte altre signore e signori. Ma in particolare aveva approfondito la sua amicizia con Kato.
Leggevano molto insieme, lui le regalava sempre dei piccoli fiorellini che andava a raccogliere da fuori al Recinto. 
Dopo un po' di tempo , circa tre mesi , arrivò un ordine da Koss*. Era stata istituita una nuova legge contro di loro e dovevano assolutamente agire. 
In un tempo di cui nemmeno lei si rese conto , erano stati divisi gli uomini dalle donne. I Sergenti avevano indossato la tenuta anti proiettile e inforcato le proprie armi e li stavano smistando. Anche Kato era fra loro. 
Lei lo vide. 
Lui vide lei. 
Lei accennò ad un sorriso rincuorante a cui però non ebbe risposta. 
Ci rimase male , ma in parte lo comprese. In fondo , stava andando in guerra , mica a giocare. 
Aveva sempre notato quei due grandi portelloni verdi che c'erano nel Recinto , ma non si era mai chiesta a cosa servissero. Ora loro donne stavano uscendo da uno di quelli. 
Avevano paura, ma erano sicure che la situazione si sarebbe risolta a breve. Chiudendo il portellone , dal momento che era l'ultima, Leela si accorse che c'erano degli scalini in pietra bianca e poi che non si poteva entrare dall'esterno . Cammino in fila con le altre per un bel po' di tempo in un bosco fitto fitto che copriva completamente la visuale. 
Poi però scesero in una cava. 
Era quello il loro luogo sicuro. 



Spazio autrice Ciao! Spero che questa storia piaccia , anche se non sarà molto lunga perché l'ho già scritta e pensata. Più che pensata l'ho sognata sta notte e scritta stamane. Non è una storia particolare, ma fa capire il vero senso dell'amore . Spero possiate apprezzare e che possiate lasciare un vostro pensiero. Mi farebbe piacere 💟 Se vi va potreste passare dalle mie altre storie. Baci. Ale 💟

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2 


Camminarono per almeno una mezzoretta prima di arrivare al Rifugio sotterraneo. 
La sistemarono nella sala comune vicino a Lola che era disperata perché l'avevano separata dal piccolo Niko. Non aveva smesso di piangere un secondo da quando erano partiti e Leela era sempre lì a consolarla e a dirle che sarebbe andato tutto bene , che tanto c'era Peter con lui e si sarebbe preso cura del bimbo , ma lei niente. Sembrava come se le lacrime premessero per uscire. 
Nuovamente questi suoi pensieri vennero interrotti dall'arrivo di qualcuno che causò un po' di scompiglio. 
Dopo pochi secondi una voce inizio a parlare, una voce che Leela conosceva bene e che non si sarebbe mai aspettata di sentire in quel momento. 

-signore , signorine e bambine. Siamo venuti qui a controllare che tutto vada bene. Mi raccomando. Volevo annunciare i compiti principali di ogni uno , o quasi , di voi - disse serio. 
-iniziamo con Perla Knights , tu sarai colei che baderà alle bambine , al loro svago e alla loro istruzione- disse mentre lei annuiva seria. 
-verrai aiutata da tua sorella Katin- e entrambe annuirono. 
-per quanto riguarda le cucine son di la, oltre la porta marrone, e saranno aperte solo alle addette alla cucina , cioè Lola e Miria- Lola , si , la sua amica che era intenta a piangere , per un momento smise asciugandosi le lacrime e capendo che il suo compito era importante. 
Elencò altri nomi per le pulizie, intrattenimento e ordine di ogni cosa, finché non arrivo alla sanità. 
-e poi Leela  Knowitch vi farà da infermiera. - disse sicuro mentre lei perdeva un battito. 
Perché lei ? Lei che a malapena era istruita. 
Un lampo di genio le trapassò il cranio. 
I libri! Kato le proponeva di leggere sempre molti libri sulla sicurezza e sulla medicina! Lui sapeva che avrebbero avuto bisogno di una mano in quel campo e che lei era l'unica a poterlo fare. 

Si sentì delusa... Lui l'aveva solo usata in quei mesi ... E lei che piano piano ... No , no non poteva essere. 
Si congedarono e lei corse veloce per riuscire a raggiungerlo. 

-perché?!- disse prendendolo per un polso e costringendolo a girarsi. 
-perché si.- fu l'unica risposta prima di ciò che lei non si sarebbe mai aspettata. Un bacio. Il suo primo bacio. Si staccò velocemente , si girò e andò via. Così , senza dire nulla. 

Tornò verso il Rifugio e si diresse verso le cucine, nel caso qualcuno avesse avuto bisogno di una mano . 
Lola le disse di iniziare a preparare i tavoli con le sedie per tutte le donne e le bambine. Non erano molte , infondo . Solo 34 persone di cui 10 bambine tra i 2 ai 14 anni. 
Era grande il Rifugio, aveva 20 camere un po' piccoline ma sufficienti per stare solo la notte, 4 bagnetti , una sala centrare che conteneva i tre tavoli per loro. 
Le bambine avevano un posto per stare con Perla e Katin. In fondo non era male se pensate che c'era pure un servizio di posta ideata dai Sergenti grazie all'addestramento di gatti da compagnia e aquile. 
Lola era più tranquilla perché grazie a Nilo  , il suo gatto fidato , poteva scrivere a Niko e Peter. Anche da loro erano stati investiti alcuni uomini per il mantenimento del Rifugio.
Un giorno un aquila di fece trovare fuori dal portellone principale con una busta Attaccata alla zampa. Era per Leela. 

[Cara Leela,
Ti chiedo perdono per ciò che ho fatto. Lo so che non avrei dovuto , ma tu eri l'unica all'altezza di quel compito. Ti chiedo scusa anche per il bacio. Ho paura Leela. Ho paura di non incontrare più i tuoi occhi nocciola grandi e forti. Ho paura di non vederti più sorridere e arrossire mentre leggi e io ti guardo. Ho una paura folle. 
Dal primo momento in cui ti ho visto il mio cuore ha fatto un balzo. Sei diversa, speciale. 
Ti amo. 
Tuo Kato. ] 
Lesse tutto d'un fiato e le lacrime iniziarono a sgorgare. Rispose scrivendo che anche lei provava gli stessi sentimenti d'amore e paura che provava lui , ma che una volta finita la guerra si sarebbero incontrati. 

I giorni erano monotoni e fortunatamente passavano velocemente. 
Erano passati mesi da quando erano state chiuse nel Rifugio e si erano ambientate abbastanza bene. Leela era cambiata molto , era diventata ancora più responsabile di quanto non lo era già , era diventata molto abile in campo medico e veniva chiamata da tutti Dottoressa , cosa che a le faceva molto piacere ovviamente. 
Le lettere tra lei e Kato erano sempre più frequenti, lui le raccontava del Governo , che aveva perso molti uomini e che stava cedendo , ma che anche molti di loro erano feriti e alcuni caduti. 
Un giorno Leela non ebbe risposta. Nemmeno la sua aquila tornò indietro. 
Iniziò a preoccuparsi , ma tutti le dicevano che non era successo nulla e di stare tranquilla. E così passarono altri mesi , con quel groppo al cuore che era costretta a Nascondere. 


Arrivò il giorno del suo diciottesimo compleanno. Tutte erano felicissime per lei e le cucirono un abito per l'occasione. 
Ma a lei non importava. Lei voleva rivedere Lui. O almeno voleva risentirlo.. 
Alla sera le organizzarono una bellissima festa . Le bambine intonarono canti e fecero danze che coinvolsero tutte le donne e che fecero dimenticare la situazione che stavano vivendo. 
Finché non successe una cosa che fece allarmare tutti , soprattutto la festeggiata. 
Una bimba di circa dieci anni svenne. Leela la prese subito in braccio e la portò sul lettino del suo "ambulatorio" . La iniziò a guardare, era diventata bianca e le labbra viola.  Si svegliò dopo poco accusando un forte dolore alle braccia ed alle gambe , ma soprattutto alla pancia. Lele collegò tutto è le disse che tra doveva stare molto a riposo e che tra un po' avrebbe avuto una sorpresa. Infatti così fu: Sophj , che sarebbe il nome della ragazzetta, divenne signorina un paio di giorni dopo , portando la felicità di tutti. 


Passarono  ancora altri mesi , e passò un anno che loro erano chiuse li. Le provviste stavano per terminare, e alcune di loro si erano improvvisate cacciartici e cercatrici pur di portare qualcosa sotto non allontanandosi molto però. 

Questa situazione andò avanti per un bel po' , Leela aveva già compiuto diciannove anni , quando stava girando un po' per la piccola biblioteca alla ricerca di Qualche libro per farle compagnia. Ebbe un capogiro che la fece sbattere conto il muro e che la spinse contro una piccola libreria che cadde a terra. Ci mise un attimo a connettere mentre il capogiro le finiva. Rimase sbalordita da ciò che la libreria mostrò: una porticina marrone , simile a quella che portava fuori , era stata nascosta dalla libreria. 
Si , avrebbe voluto aprirla assolutamente, ma se poi ci fosse qualcosa di brutto ?? No no, quella base era stata creata per la loro sicurezza , la aprì. 
Si ritrovo i uno spazio uguale a quello loro , ma .... 
-ma che è successo qua?! - tuonò una voce famigliare a lei. 
-Leela ?? Ma sei proprio tu?! - Peter sbucò da dietro l'angolo andando incontro a Leela che aveva capito tutto. 
-ciao Peter ! Son contenta di vederti! Ma voi siete qua?! - 
-certo , e dove se no ? - 
-c'è qualcuno che è stata molto male per voi , vengo subito , aspettami qua!- disse lei correndo da Lola 
-lolaaaaaaaaaa vieni ! Vieni subito!- 
L'interpellata si affacciò dalla cucina con aria interrogativa , ma non ebbe il tempo di chiedere cosa fosse successo perché Peter sbuco dietro a Leela e lei forse subito da lui. 
- vado.. Io cioè .. Ehm vado a dirlo agli altri uomini...- disse con garbo lei che si sentiva di troppo. 
Raggiunse il rifugio maschile e raccontò a tutti la vicenda , e tutti si fiondarono dalle rispettive mogli/madri/figlie/fidanzate. 

Il tempo passava e La convivenza donne/uomini era ottima , Leela era sempre il dottore e tutti facevano riferimento su di lei per qualsiasi cosa. Ma lei non era presente. La sua testa , i suoi pensieri erano sul campo di battaglia . Da Kato. Lei aveva paura , paura che lui non sarebbe ritornato.  

Due anni e qualche mese dopo il capo dei Sergenti andò ad aprire il portellone del Rifugio femminile , trovando , con grande sorpresa, sia donne che uomini ! In cuor suo sapeva che si sarebbero uniti , anche perché era a conoscenza del passaggio segreto che univa un Rifugio all'altro . 

-Gente! -gridò per attrarre l'attenzione.
-la guerra è finita! Il Governo è stato sconfitto e il villaggio di Koss sarà per sempre libero di soprusi ! Forza , prendete ogni cosa e torniamo al Recinto ! Ci sono alcuni Sergenti feriti e che hanno bisogno di cure mediche. Signorina Knowhich , lei venga assolutamente con me- disse , e con un gesto si congedò uscendo dal portellone seguito a ruota da Leela . 
-dovremmo istituire un ospedale, alcuni sono gravemente feriti, altri hanno solo bisogno di riposo.- 
"E ci credo, dopo così tanto tempo !" Pensò , ma si limitò ad annuire a lui. 

Arrivarono e il recinto era pieno di Sergenti a terra , alcuni sonnecchiavano , altri avevano ferite in testa e sul volto. 
Non lo vide. 
Un pensiero iniziò a farsi largo nella sua testa.. E se fosse...??? No no non voleva nemmeno pensarci. 
In un battibaleno fece venire altre donne dal Rifugio e iniziarono a mettere brandine per tutto in Recinto. Non lo vedeva.  Possibile ? Eppure era così forte.. Una lacrima le rigò il viso, ma non ci fece caso. Medicò così tanti uomini che perse il conto. 
Finì di medicare tutti e andò in un angolo a pensare. Come avrebbe fatto senza di lui? Non osava nemmeno chiedere al Sergente Capitano di Kato... Iniziò a piangere sempre più forte finché non prese sonno.




Spazio autrice💟
La storia sarà così , due capitoli e l'epilogo. Spero che sia di vostro gradimento, io sinceramente ci sto mettendo anima e cuore ❤️ 
Baci , Ale 💟

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

Si svegliò sentendo una voce familiare che la chiamava. 
-Leela ?? Leela? - 
Aveva gli occhi appannati , e piano piano stava riuscendo a vedere qualcosa. 
Capelli neri , carnagione scura, occhi ... Oh mamma. 
Pensò di essere in un sogno. 
Quegli occhi , celesti come il mare , o come il cielo ? 
Non stava sognando. Kato era davvero difronte a lei che la guardava con aria un po' stanca ma felice. 
Balzò in piedi e lo abbracciò. 

-piano così mi fai male.. Dobbiamo parlare , lo sai no?- 
Lei annuì, gliene avrebbe cantate quattro per il non averle risposto alla lettera e per essere sparito! 
Si avviarono verso l'interno del Recinto , nelle camere. 
-perché non mi hai scritto più?!- dissero all'unisono. 
-com'è non..-stavano ripetendo ma lui cedette la parola a lei.  
-ti ho scritto una lettera a cui tu non hai mai risposto , in cui ti dicevo che ci sarebbe stato il mio compleanno ecc. - disse lei con le lacrime agli occhi. 
-non hai risposto. Sono stata così male in questi anni ! Pensavo fossi andato via da me! Mi avessi lasciato! e quanto ieri non ti ho visto tra i feriti o coloro a cui dare un letto per riposare son stata ancora peggio ! - disse ancora piangendo a dirotto questa volta.. 
-hai ragione , è solo che io ho pensato la stessa cosa , ho pensato che tu non avessi voluto rispondere alla mia lettera. La tua aquila non è mai più arrivata. Poveretta sicuramente l'avranno uccisa.. Ma va beh non è questo il punto. Io ti ho dichiarato i miei sentimenti per lettera , avevo paura di non rivederti più... Ma adesso sto meglio. Ti amo tantissimo e non ti lascerei per nulla al mondo , a meno che ... - 
-finché morte non ci separi? - chiese speranzosa lei. 
E lui per tutta risposta la baciò appassionatamente. 

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Capitolo 4
*** Epilogo ***


Epilogo


Si sposarono due giorni dopo.
Lei era bellissima , come quando le Donne la sistemarono per la festa del suo diciottesimo. 
Si amavano incondizionatamente, se no lei non avrebbe resistito tre anni e mezzo senza di lui e viceversa. 
Lui la portò via dall'Azerbaigian... Quell'aria non piace più a nessuno dei due perciò andarono a vivere in Australia , una grande isola che si stava via via industrializzando e arricchendo .. 
Lui grazie a quella guerra era stato promosso Sergente Comandante ed era stato incaricato di controllare alcune città nel nord-Australia.
 Stavano molto bene. 
Non c'era l'ombra di guerre n'è di terroristi , per cui vissero una vita fantastica. 
Ebbero due figli maschi e una femminuccia: Niko , Peter e Lola , in ricordo di quello che resterà per sempre il loro passato.




Spazio autrice 
Ho deciso di cambiare un po' i miei piani. 
Ho fatto anche un terzo capitolo , per esplicitare l'incontro con Kato. 
Grazie a chi leggerà questa storia scritta in un giorno , spero che vi piacerà come è piaciuto scriverla a me. 
Per qualsiasi cosa chiedete. 
Mi farebbe davvero piacere trovare delle recensioni , per capire se devi cambiare qualcosa ❤️✌️
Baci , Ale 💟

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