Lettere d'amore al tempo del fascismo

di panaia_the_original
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le lettere d'amore e la guerra, l'evoluzione di una storia vera, attraverso gli occhi di un deportato, mio nonno. Quando al tempo del fascismo si pensava solo a far valere le proprie forze, la forza p ***
Capitolo 2: *** L'arrivo al fronte ***
Capitolo 3: *** scambio di lettere ***



Capitolo 1
*** Le lettere d'amore e la guerra, l'evoluzione di una storia vera, attraverso gli occhi di un deportato, mio nonno. Quando al tempo del fascismo si pensava solo a far valere le proprie forze, la forza p ***


Ecco è arrivato il momento, la partenza é imminente, un ultimo bacio e poi partenza: le gambe tremano, gli occhi lacrimano, mammamia chissà quando Iddio vorrà far ritornare questi poveri diavoli! Le donne rimaste a casa piangono tutte, poveracce, ma qualcosa dentro ribolle, paura? O voglia di combattere? Questa guerra é di tutti, cercano di tenere calmi i bimbi più piccoli ma non é facile.

-Leda dai non piangere vedrai andrà tutto bene tornerò presto, mamma non ti preoccupare, scriverò, giuro scriverò, non ti prometto tutti i giorni ma scriverò.

-Senevio, io non so se ce la faccio a stare lontano da te, morirò di crepacuore, nasconditi, non andare!

-Sai che non posso, devo fare il mio dovere, sai anche te cosa succede a chi si ribella!

-Che destino crudele proprio ora che ci siamo fidanzati, é una maledizione, mia sorella dopo che s'é fidanzata s'é vista portar via suo cognato e ora che è scappato e milita tra i partigiani ha ammazzato quel tizio, e tu che farai? Omamma che ne sarà di noi???

-Tranquila che lo sai che non sono il tipo di far cavolate, aspetta a fasciarti la testa! Dai che devo andare fatti dare un bacio.

Il treno fischiando e stridendo sulle rotaie arrivò, la stazione era piena e i lamenti delle donne erano incontrollabili, ecco che riparte, i singhiozzi si fanno insistenti e qualcuna sviene, che tristezza.

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Capitolo 2
*** L'arrivo al fronte ***


L'arrivo al fronte. Ho freddo, tremo, dalla paura e dall'ansia di non farcela, lo sconforto è tanto, non vorrei essere quì ma a casa al calduccio, ok ora cerco di pensare ad altro e provo a scrivere a casa. " Cara mamma qua è freddo, mi mancate, mi manca il calduccio del camino e il profumo del pane caldo che tu facevi con tanto amore, è solo il primo giorno di naja ma già mi sembra una vita, è vero che quando tornerò sarò un uomo più forte ma credetemi, già così mi basterebbe... non so cosa farò e cosa vedrò, ma so per certo che non sarà facile raccontarvi quello che accadrà, farò del mio meglio per scrivervi più spesso che posso ma non ve lo posso promettere, quà c'è tanto da fare, smontare e rimontare le armi, rifare il letto, tenere pulita la divisa, e pensare che la povera Leda lava e stira, come la capisco ora che sono quì e non c'è lei a lavare... ora vi saluto, è tardi, l'unico momento per scrivere è prima di dormire, ma fra poco vengono a spegnere la luce e buonanotte, domattina sveglia all'alba, alle 4! Non è un problema alzarmi presto, avendo fatto il fornaio, è tutto il resto. Okai ciao un bacione a tutti" Il Vostro Senevio

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Capitolo 3
*** scambio di lettere ***


E' freddo, i piedi e le mani talvolta formicolano e perdono la sensibilità e allora scrivere è l'unica cosa per mantenerle in movimento, la circolazione sanguigna talvolta è rallentata dal peso della divisa e del fucile, camminare al freddo con i piedi in quei tremendi anfibi fanno male. " Cara Leda quì fa ancora più freddo, non ci sono abituato a vivere fuori dalla mia casa, lontano dal mio forno, lontano dai tuoi occhi dolci che mi scaldano il cuore, forse sono troppo pessimista ma ho paura di non farcela, solo il pensiero di riabbracciarti mi fa mancare il fiato, le lacrime si fermano, come se fossero congelate , tra le ciglia, scrivimi anche tu tanto basterà che tu metta il mio nome e il numero della compagnia. Ciao , tuo per sempre Senevio" " Caro Senevio, come vedi ho preso coraggio e ora cerco di scriverti due righe, non sarà facile con le lacrime agli occhi, rischio di bagnare la carta, ma non riesco nemmeno io a starti lontana, quà è una grande tristezza per tutti, non solo per me e per te, siamo tutti in apprensione per te, sappiamo quant'è duro , tua mamma è disperata, i tuoi fratelli sono sparpagliati in tutta la toscana tra i vari battaglioni, e dicono che la guerra non tarderà tanto a finire, speriamo, ora ti lascio, vado a riposare, ho lavato tanti panni e domattina inizierò presto per stirarli tutti e consegnarli, consolati, anch'io mi alzo presto e io devo sopportare il caldo umido dei ferri da stiro, fatti forza, cercherò di essere forte per te , ti amo tanto, ciao la tua Leda"

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