will we ever have our happy ending?

di VBonJovi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Prologo. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***



Capitolo 1
*** 1. Prologo. ***


Blaine viveva a New York da ormai 10 anni; adorava quella città, così brulicante di vita e di cose da fare.

La riteneva una città magica grazie ai suoi colori e ai suoi profumi, grazie ai miliardi di persone che ogni giorno la popolano e la vivono.

Blaine amava New York, in tutte le sue forme ma c'era senza dubbio un determinato periodo dell'anno che, a suo parere, non aveva rivali.

Questo periodo era settembre, quel mese capace di trascinare la città tra le foglie multicolori e la pioggia, facendole abbandonare le giornate afose e le distese dei parchi color verde brillante, prima su tutte quella di Central Park.

Papà?...Papà?...PAPA'??!!” improvvisamente una voce cristallina lo fece sobbalzare “Farò tardi a scuola se non usciamo immediatamente!”.

Sua figlia, Emma Sophie Anderson era davvero un bel peperino, capace di mettere in riga chiunque, persino suo zio Sebastian ne era succube.

Si..ehm..hai preso il pranzo in cucina Emma?”

Si ho preso il pranzo, mi sono lavata i denti, sistemata la cravatta della divisa, infilata il cappotto.

A quanto pare l'unico a non essere pronto sei proprio tu papà!” rispose la piccola per poi mettersi a ridere.

Non c'era né cattiveria né malizia nella sua voce, era soltanto Emma.

Era una bambina bella, dai capelli castano chiaro tendenti al biondo e gli occhi verdi e, nonostante avesse solo 7 anni, era una bambina matura e molto riflessiva, capace di gestire un'intera situazione familiare senza avere bisogno del suo vecchio, e Blaine si stupiva di questo, si stupiva del fatto che condividessero lo stesso materiale genetico.

Blaine accennò un sorriso, guardando la sua bambina con tutto l'amore del mondo, prese il giubbotto e i due uscirono di casa.

Dopo aver accompagnato Emma a scuola si diresse al lavoro.

Nonostante la carriera nello spettacolo che tutti si aspettavano da lui, dopo non essere stato ammesso alla Julliard, scoprì una nuova passione che lo prendeva quasi quanto la musica, ovvero, la cucina.

Ebbene sì, Baine Anderson era un cuoco, e un cuoco con i fiocchi, aggiungerei.

Dopo aver frequentato qualche corso per avvicinarsi a qualsiasi voglia tipo di cucina, e dopo essersi specializzato in quella italiana, lui e il suo amico Sebastian, finanziati dalle rispettive famiglie, affittarono un locale molto carino ma, soprattutto, molto vicino al centro di Manhattan e questo voleva dire clienti, molti clienti, se avessero lavorato bene.

Piano piano, aprirono e avviarono il loro ristorante, “Little Italy” , mettendoci anima e corpo, facendolo diventare uno dei migliori sulla piazza, grazie alle abilità culinarie di Blaine e la capacità di gestione di Sebastian.

Blaine, quindi, non poteva di certo lamentarsi della sua vita: viveva nella città più meravigliosa del mondo, aveva una figlia a dir poco perfetta e degli amici che si sarebbero uccisi per lui; ma, per essere completamente felice, gli mancava una cosa sola.

A Blaine mancava l'amore.

 

 

 

Kurt si alzò presto, come faceva di 11 anni a quella parte, per seguire il suo rituale mattutino: corsa a Central Park, doccia, trattamento di creme alle alghe, colazione dietetica e, dopo aver passato più di 25 minuti indeciso sul cosa indossare, uscì finalmente di casa diretto al lavoro.

Kurt, poco dopo essersi trasferito a New York, aveva trovato un lavoro a Vogue.com come assistente di Isabelle Wright e piano piano, ottenendo sempre più successo, era diventato manager e rimasto il braccio destro di Isabelle.

Purtroppo Kurt non era riuscito ad entrare alla NYADA e questo gli dispiaceva molto, aveva sempre desiderato una carriera a Broadway, ma con il passare del tempo era riuscito a passarci sopra e a capire che la moda era il mondo a cui apparteneva.

Il telefono di Kurt squillò facendolo distrarre dai suoi pensieri.

Pronto?”

Pronto Kurt, sono Eric”

Ciao Eric, dimmi pure, ma sbrigati, sono un po' di corsa, devo finire di controllare tutti i bozzetti entro 20 minuti”

Si, beh, allora, volevo dirti, riusciamo a vederci oggi a pranzo? Ho una pausa abbastanza lunga, potremmo passare un po' di tempo insieme.”

Certo, passo da te verso le 12?”

Perfetto, a dopo allora.”

A dopo Eric.”

Kurt e Eric Nielsen erano fidanzati ufficialmente da poco più di un anno, ma amanti da quasi 4.

Si erano incontrati in un locale gay e da allora nessuno aveva potuto più fare a meno dell'altro.

Eric era un noto avvocato di uno degli studi più prestigiosi della Grande Mela, era un uomo alto, fiero, bello, dai capelli neri e dagli occhi azzurri tendenti al verde, di un paio di anni più vecchio di Kurt.

Più volte Eric gli aveva proposto di sposarsi, di mettere su famiglia, primo perché lo amava alla follia e voleva passare tutta la vita con lui, e già questa gli sembrava una ragione più che sufficiente; secondo vedeva i suoi occhi brillare ogni volta che, facendo visita a suo fratello Finn e a sua moglie, nonché sua migliore amica, Rachel , prendeva in braccio sua nipote Anne, o giocava con lei o sfogliavano Vogue insieme.

Riusciva a percepire in quegli occhi color del cielo la voglia di una famiglia tutta sua, ma Kurt, d'altro canto, quando Eric o chi per lui proponeva qualcosa del genere, cambiava rapidamente argomento.

Non sapeva nemmeno lui dar voce a questo suo rifiuto e più volte aveva pensato, per poi vergognarsene, che la sua vita era già perfetta così, senza aver bisogno di un marito o di figli che la riempissero.

 

 

 

 

Salvee a tutti :)

Questa è la prima long che scrivo su Glee e non

sono molto sicura di ciò che ne tirerò fuori ma

ho molte idee in testa, quindi, vedremo!

 

Io amo la Klaine alla follia e la Seblaine per quanto

riguarda le amicizie.

 

Non voglio dilungarmi più di tanto,

quindi spero che vi piaccia e magari, se vi va,

lasciate una recensione :)

 

Alla settimana prossima

VbonJovi.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Blaine arrivò al lavoro in ritardo, come al solito, se avesse continuato così Sebastian lo avrebbe ucciso.

Il suo amico comparve nell'ingresso e Blaine aveva già iniziato a cercare una scusa che non aveva ancora utilizzato.

Sei il ritardo B. , ma per oggi lascerò correre dato che per aspettare te ora io sono in ritardo.

Devo andare nel Maine a fare qualche commissione per il ristorante, quindi, ovviamente, non sarò qui per il pranzo... pensi di potercela fare senza di me o farai un macello come l'ultima volta?”

Seb, te lo ripeto, non è stata colpa mia, qualcuno ha semplicemente dimenticato di spegnere il gas..” disse il moro con le mani incrociate dietro alla schiena, lo sguardo basso e facendo dei piccoli cerchi con il piede destro sul pavimento.

Si, certo, e, a causa di questa piccola ed insignificante dimenticanza, hai quasi incendiato il locale.

Non ti preoccupare Blainey, papà Seb ha chiamato la baby-sitter, tanto per essere più tranquilli”

E chi avresti chiamato?”

Thad, oggi ha un giorno libero e, oltre ad occuparsi di te, si occuperà anche di tutto ciò che riguarda la sala da pranzo e i conti, così tu dovrai solo cucinare.

Tutto chiaro?

Tra qualche minuto dovrebbe arrivare.

Ora scappò, ci sentiamo più tardi.”

Sebastian uscì velocemente dalla porta, per poi scomparire in mezzo alla folla.

Seb e Thad stavano insieme da quando erano arrivati a New York, anche se, già ai tempi del liceo, c'era stato del tenero, ma entrambi, in particolare Sebastian, non lo avevano mai ammesso esplicitamente.

I due convivevano già da 6 anni e avevano un figlio di 5, Thomas, un piccolo Smythe in miniatura.

 

Thad arrivò dopo dieci minuti e Blaine si diresse alla volta della cucina, pronto ad iniziare una nuova giornata.

I suoi assistenti, Emily e Dereck, erano già all'opera, preparando prelibatezze di ogni genere.

Ciao B.”

Ciao ragazzi. Come siamo messi?”

Tutto va a meraviglia – disse Dereck - è quasi tutto pronto, mancano solo i contorni dato che il fornitore non è ancora arrivato”

A quelli allora ci penso io; vado a dire a Thad di chiamare John e a dirgli di darsi una mossa”

 

 

 

Era finalmente giunta l'ora di pranzo, e Kurt già si pregustava la meravigliosa insalata che avrebbe ordinato in qualunque posto Eric avesse scelto.

Arrivò davanti all'ufficio del compagno, salutò la sua segretaria Jennifer, ed entrò.

Eric era occupato in una telefonata, ma , non appena lo vide lo salutò con la mano e gli fece cenno di sedersi, così Kurt si abbandonò sul divano di pelle di fronte alla scrivania.

L'ufficio di Eric era qualcosa di incredibile, da quell'altezza potevi vedere chiaramente tutto Central Park e tutta Manhattan.

Ehi Kurt” Eric gli si avvicinò, lo strinse a sé e lo baciò.

Scusami, era il mio capo, mi ha affidato un caso molto importante, devo difendere uno dei personaggi più illustri della città!”

Ma è fantastico! Congratulazioni tesoro!” disse Kurt stringendolo a sé un'altra volta.

Beh – continuò – dobbiamo festeggiare, dove ti porto?”

Mhh, c'è un ristorante italiano carinissimo qui vicino, molti miei colleghi ci vanno spesso e dicono che sia il mangiare che il servizio sono una favola.”

Ottimo, come si chiama?”

Little Italy.”

 

 

 

Kurt ed Eric arrivarono al ristorante dopo un'ora e mezza, poiché Kurt decise che, oltre ad un ottimo pranzo, avrebbe potuto regalare ad Eric anche dell'ottimo sesso in ufficio per via del lavoro che gli era stato affidato.

Il ristorante era veramente carino, arredato con mobilio moderno, la sala era abbastanza spaziosa ma, nonostante ciò, sembrava essere tutto pieno.

Un ragazzo, che a Kurt sembrava famigliare, si avvicinò.

Benvenuti a “Little Italy” io sono Thad come poss.... ehi, ma tu sei Kurt Hummel!”

Thad? Thad Harwood?”

Si, esattamente! Quanto tempo!”

Già, sono passati un bel po' di anni! Sono felice di vederti!”

Anche io Kurt!”

Ah, questo è Eric, il mio fidanzato. Eric, questo è Thad, viveva vicino a Lima!”

Piacere Eric; beh siete in due giusto?

Per vostra fortuna ho libero solo un tavolo per due, venite.”

Thad li accompagnò al tavolo e li fece accomodare lasciando loro i menù.

Fortunatamente il tavolo si trovava fuori dal campo visivo di chi stava in cucina e Thad sperava solo che Blaine fosse abbastanza occupato da rimanere lì dentro fino alla fine del servizio.

 

 

Oddio Thad, sto scoppiando, il cibo qui è veramente superbo, complimenti al cuoco”

oh si Kurt, abbiamo un cuoco veramente eccezionale, gran parte del successo del locale lo dobbiamo a lui”

Beh, gli faccia arrivare i nostri complimenti, tutto era perfetto”

Comunicherò; ah, Eric, dammi del tu, non del lei, mi fai sentire vecchio!”

Bene allora..Thad? Potresti portarci il conto? Starei qua un'altra ora a svuotarvi la dispensa ma purtroppo devo ritornare in ufficio”

Certamente, arrivo subito”

Thad si allontanò dal tavolo, Kurt stava cercando di calcolare quanti kilometri avrebbe dovuto correre l'indomani per smaltire tutto ciò che aveva mangiato, era estremamente sazio ma ne avrebbe voluto ancora e ancora, fino a scoppiare.

Eri molto legato a questo Thad, Kurt?” domandò Eric. 
Sapeva di essere estremamente geloso di Kurt, soprattutto se si trattava di persone provenienti da Lima e dintorni; sapeva che c'era qualcosa o qualcuno che Kurt gli nascondeva, e questo qualcosa o qualcuno erano per forza legati a quella piccola città dell'Ohio.

No, non proprio, in realtà, era un amico di amici, e quindi uscivamo tutti insieme..”

Uhm..amico di amici..” 
Kurt fece per ribattere, ma Thad arrivò giusto in quel momento.

Eccomi qui – esclamò Thad – qui c'è il conto... spero di rivedervi presto!”
“Di sicuro ci rivedremo Thad, senza ombra di dubbio!” disse Kurt.

Kurt, dopo aver convinto Eric, pagò il conto e i due lasciarono il ristorante.

Una volta usciti, Thad tirò un sospiro di sollievo; per fortuna Blaine non aveva lasciato la cucina, per fortuna non aveva visto nulla.

 

 

Saaalve a tutti!

Per cominciare ringrazio chi ha letto lo scorso

capitolo, e chi mi ha aggiunto

tra le seguite, siete davvero

tantissimi e siete tutti bellissimi!

Ringraziamento particolare a Lily_Luna

che ha recensito il capitolo :)

Ora, tornando a noi, ecco il nuovo

capitolo,

Kurt e Blaine non si sono ancora

incontrati, ma lo prometto,

manca veramente poco!

Spero vi piaccia e magari

lasciate un piccola piccola

recensione.

Alla settimana prossima bellezze.

VbonJovi.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


kurt se ne stava seduto in ufficio e stava ispezionando alcune bozze da mandare in stampa il giorno seguente.

Ormai era il tramonto e dal suo ufficio poteva vedere chiaramente quello spettacolo della natura.

Era esausto; l'unica cosa che chiedeva era di andare a casa, sdraiarsi sul divano e guardare Funny Girl e dormire per tre giorni di fila.

Il lavoro era estenuante in quel periodo e non aveva avuto nemmeno un briciolo di tempo libero, in quelle settimane non era riuscito ad andare a trovare nemmeno la sua meravigliosa nipotina.

Sopsirò e tornò a concentrarsi sugli articoli, prima avrebbe finito, prima sarebbe tornato a casa.

Bussarono alla porta.

Avanti.”

Un viso affilato e dei morbidi riccioli biondi fecero capolino.

Kurt ancora al lavoro?”

Belle, non è colpa mia se siamo circondati da incompetenti e devo fare tutto da solo, anzi, devo appuntarmi di licenziare Louise e Paco, sono decisamente i peggiori!”

Hai assolutamente bisogno di una vacanza caro, stai diventando come una checca acida!” disse Isabelle ridendo.

Hai ragione, forse dovrei!”

Si dovresti, ma tra due settimane, non prima”

Ehi! Da quando in qua hai riniziato a darmi ordini?”

Beh sappi solo che se vai in vacanza prima perderai l'occasione di conoscere niente meno che la dirigente di Vogue Italia, Clara Pontini in persona!”

CosacosaCOSA?!

Ho sentito bene?”

Hai sentito benissimo, verrà qui a New York per un paio di settimane e per quel periodo il suo ufficio sarà trasferito qui e lavorerà con noi, non è eccitante?”

Lo chiedi anche? E' indescrivibile!”

Lo so! Però ho bisogno del tuo aiuto, soprattutto per la sera in cui arriverà, ho bisogno che tu organizzi una cena in un locale qui a New York.

Ah, dimenticavo. Il ristorante deve essere italiano!”

Certo Isabelle, conta su di me!

Non ti deluderò”

Perchè?

Quando mai lo hai fatto?”

 

 

 

Sebastian era di buon umore quella mattina, Thomas non aveva fatto i capricci per svegliarsi e prepararsi per andare a scuola e Thad gli si era concesso ben due volte quella notte; si, di certo non poteva essere più soddisfatto di così.

Arrivò al ristorante e, tanto per cambiare, Blaine era in ritardo, ma ormai era una abitudine più che consolidata, avrebbe potuto smettere di ripeterglielo, non sarebbe cambiato proprio nulla.

Iniziò a controllare le consegne che sarebbero dovute arrivare quella mattina e a controllare il fatturato della giornata precendente.

Blaine era pure un ritardatario cronico ma, di certo, cucinava in maniera sublime, e grazie alle sue doti culinarie erano riusciti a raggiungere quei livelli, magari tra qualche anno avrebbero ricevuto anche una stella michelin...

I suoi pensieri furono interrotti dal telefono che iniziò a squillare.

Pronto Little Italy, come posso esserle utile?”

Salve, sono Kurt Hummel, per Vogue.com, avrei bisogno di qualche informazione”

gli andò la saliva di traverso...era davvero quel Kurt Hummel, lo stesso che aveva spezzato il cuore dell'amico?

E soprattutto, perchè chiamare il ristorante?

Uhm Kurt Hummel eh?

Com'è piccolo il mondo!”

Come scusi?”

Non riconosci il buon vecchio Smythe?”

Sebastian?”

Esattamente... Vogue. Com eh? Vedo che ti va bene la vita!”

Beh, da quanto so va bene anche a te, ho avuto il piacere di rivedere Thad l'altro giorno, proprio nel tuo ristorante, a proposito, complimenti, sei riuscito a mettere in piedi un'attività niente male!”

Kurt era venuto al ristorante? E Blaine lo aveva visto?

No, probabilmente no, o se lo sarebbe ritrovato alla porta mentre urlava parole scollegate l'una con l'altra...

Beh, ti ringrazio.

Ora dimmi, come posso esserti utile caro, piccolo Hummel?”

Semplice, devo prenotare il ristorante per il 24..”

Si, nessun problema, quanti posti?”

Tutto il locale.”

Tutto cosa?”

hai capito bene, verranno dei pezzi grossi di Vogue Italia e ho bisogno di tutto il ristorante, è possibile?”

oh certamente, è possibile!”

Benissimo, un'ultima cosa, avrò bisogno di incontrare il tuo capo chef per stabilire il menù..”

Beh non puoi parlarne con me?

Insomma, dirigo io il tutto”

Non poteva, Blaine lo avrebbe ucciso e avrebbe servito direttamente lui alla serata...
“Sarai pure il capo Sebastian, ma sono sicuro che di cucina ne capisci ben poco..ricordi ai tempi della scuola quando hai quasi dato fuoco alla mia cucina per cucinare un semplice uovo in camicia?”

Si, ovvio, ma...”

Niente ma, ci vediamo li venerdi alle 4, puntuali, non ho tempo da perdere.

A presto Smythe”

Hummel aveva riattaccato senza nemmeno dargli il tempo di ribattere.

 

 

Blaine arrivò intorno alle 9.30, Sebastian correva di qua e di là cercando di tenersi occupato, ma era palese che la sua mente fosse altrove.

Ciao Seb!”

Uhm..ciao B.”

Tutto bene?

Ti vedo strano...”

Si, cioè, più o meno..

vieni, siediti.”

Ti giuro Seb, non ho rotto nulla”

Si, si, lo so, dobbiamo parlare di un'altra cosa..”

Vuoi che provi ad indovinare per caso?”

No, ehm, abbiamo ottenuto un lavoro importante, Vogue.Com ci ha prenotato tutto il ristorante per la sera del 24, sarà un grande evento mondano”

Wow Seb!

Ma è fantastico, è questa la svolta che aspettavamo!

Potremmo finalmente farci pubblicità anche tra le sfere alte della città e magari potremmo vincere una stella michelin e..e..Seb?

Cos'è? Quel muso lungo?”

Kurt è l'organizzatore dell'evento Blaine, verrà qui venerdi alle 4 per discutere del menù con il capo chef, ovvero tu; l'ho appena saputo”

Blaine non reagì, erano passati davvero molti anni e non pensava che la ferita potesse bruciare ancora così tanto, non credeva che la cicatrice Kurt Hummel facesse ancora così male.

 

 

Saaalve a tutti!

Sono un pelino in ritardo ma la scuola

mi sta distruggendo! D:

Il terzo capitolo è stato fatto,

spero vi piaccia! :)

ringrazio chi mi segue, e

ringrazio GiuliCc per la recensione.

Ci vediamo la settimana prossima

se vi va fatemi sapere!

Un bacio

VbonJovi :)

 

PS: Se volete qua ci sono

due OneShot su Glee che ho

pubblicato:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2420766&i=1


http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2385917&i=1

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Blaine era felice, il liceo era finito, Kurt era tornato insieme a lui, si sarebbero sposati e avrebbero vissuto insieme per tutta la vita.

Tutti questi pensieri gli ronzavano in testa mentre il paesaggio al di fuori del finestrino del treno mutava in continuazione.

Blaine stava andando a New York, stava raggiungendo Kurt; sarebbe dovuto arrivare tra una settimana ma non aveva resistito e aveva deciso di fargli una sorpresa.

Kurt aveva già lasciato l'appartamento che fino a quel momento con Rachel e Santana e si era trasferito nel nuovo appartamento, il loro appartamento.

Si, Blaine non poteva essere più felice di così.

Pensò a tutto quello che si era lasciato indietro, a tutto ciò a cui aveva dovuto rinunciare, ai suoi amici della Dalton, a Sebastian, ma ciò non importava, non importava nemmeno non essere stato ammesso alla Julliard, nulla importava più se pensava al radioso e magico futuro che lo attendeva.

Non sapeva ancora cosa avrebbe fatto della sua vita arrivato a New York, l'unica cosa di cui era certo era che Kurt sarebbe stato lì con e per lui, sempre, e questo era sufficiente.

Quanto lo amava, ciò che provava era indescrivibile; doveva a quel ragazzo tutta la sua intera esistenza e lo stimava per ciò che lui, probabilmente, non avrebbe mai fatto.

Kurt gli aveva perdonato il crimine peggiore che un amante possa compiere, Blaine lo aveva tradito, ma Kurt era riuscito a passarci sopra, aveva provato a dimenticare, aveva fatto prevalere l'amore che provava nei suoi confronti e lo aveva riaccolto a braccia aperte nella sua vita.

Finalmente era arrivato, la notte era calata e la Grande Mela era ancora più bella, suggestiva e carica di energia.

Si diresse all'uscita, prese il taxi e si diresse a casa.

Era veramente tardi, per fortuna aveva già il duplicato con sé, duplicato che Kurt gli aveva fatto recapitare.

Blaine caricò sull'ascensore le due valigie che trascinava dietro di sé e premette il 4, tasto relativo al suo piano.

La casa si trovava nel centro di Manhattan, era stata una vera fortuna trovarla poiché era alla portata di due studenti di provincia.

Arrivò sul pianerottolo, aprì la porta cercando di fare meno rumore possibile ed entrò.

Non aveva mai visto l'appartamento, ma doveva constatare, per l'ennesima volta, che Kurt aveva un certo gusto a riguardo.

Dei rumori colsero la sua attenzione, più si avvicinava alla camera da letto più quei rumori sembravano gemiti, e più si avvicinava e più quei gemiti si sovrapponevano ai battiti del suo cuore che in quel momento sembrava scoppiare.

Aveva sbagliato sicuramente appartamento, insomma, chi avrebbe mai potuto far sesso in casa sua se non Kurt e lui?

Si avvicinò alla porta della camera da letto che era socchiusa, i gemiti di piacere si fecero ancora più forti, Blaine sbirciò dalla fessura e vide l'ultima cosa che avrebbe voluto vedere in tutta la sua vita.

Kurt era lì, sul loro letto, sopra di lui un altro uomo che lo stava penetrando e a Kurt piaceva, piaceva incredibilmente.

Il cuore di Blaine si spezzò e fu in quel momento che si accorsero di lui.

 

 

 

B.?! Blaine?! Oh BLAINEE!”

Sebastian lo risvegliò da quell'incubo, erano anni che non ci pensava più, erano anni che evitava Kurt e tutto ciò che era collegato a lui come la peste.

Kurt...”

Si Blaine Kurt.

Senti, tu sei il mio migliore amico e quella checca ti ha già fatto soffrire in passato e se questo vuol dire preservare il tuo bene e quello di Emma, rinuncerò all'incarico.

Nulla è più importante del tuo benessere.”

 

Sebastian era stata la prima persona che Blaine aveva chiamato appena era riuscito a sfuggire a Kurt; Sebastian aveva mollato li tutto e tutti, prese il primo volo e raggiunse l'amico distrutto.

 

No Seb, sono passati 10 anni...ce la posso fare, ce la devo fare.

Quando e a che ora è l'incontro?”

Sei proprio sicuro B?”

Si Seb, mai stato più sicuro in vita mia.”

Venerdi alle 4”

Ottimo”

 

 

Kurt, tanto per cambiare, si trovava in ufficio.

Il suo orologio segnava le 3.30, sarebbe dovuto uscire in quel preciso istante se non avrebbe voluto far tardi all'appuntamento al ristorante di Sebastian.

Prese la tracolla e la giacca e uscì dall'ufficio.

Il freddo iniziava a farsi sentire e Kurt dovette tirarsi su il colletto della giacca.

Camminò per 20 minuti buoni, attraversando traffico e marciapiedi ricolmi di persone che andavano in qualsiasi direzione.

Si trovò davanti al ristorante e già prima di entrare un profumino gli solleticò il naso, non vedeva l'ora di incontrare la persona che si celava dietro a tali squisitezze.

Aprì la porta ed entrò.

E' permesso?

Sebastian?”

Ehi Hummel, quanto tempo che non ci si vede!

Noto con dispiacere che non sei invecchiato affatto!”

e io noto con dispiacere che non sei cambiato nemmeno un pò”

la porta della cucina si aprì e in quello stesso momento il cuore di Kurt mancò un colpo.

Ciao Kurt”

Blaine non era cambiato per nulla, era rimasto bellissimo, aveva mantenuto i suoi ricci e le stesse espressioni.

Bl..Bl..Blaine?”

Si sono io, possiamo iniziare?

Avrei altre cose da fare se non ti dispiace”

Kurt lo guardò scombussolato.

Si, ehm certo.”

Kurt capiva perché lo trattava con così tanta freddezza e distacco e, infondo, non poteva nemmeno dargli torto; ma non aveva mai potuto spiegare, non aveva potuto dirgli quali erano le sue ragioni, ma infondo, forse, di ragioni, nemmeno ne aveva.

Blaine ritornò in cucina, uscendone dopo qualche minuto con la prima portata.

Kurt e Sebastian erano seduti ad un tavolo, porse la porzione allo stilista e lo guardò mangiare.

non sapevo cucinassi così bene Blaine, davvero.” disse Kurt cercando di spezzare la tensione che si era creata.

Infatti, non potevi saperlo” disse Blaine in un tono che non implicava nessuna risposta.

La porta del ristorante si aprì accompagnata da più voci che urlavano “Papà!”

Due bambini e Thad fecero il loro ingresso.

Il maschio, capelli castani, occhi verdi e inconfondibile ghigno Smythe si accollò a Sebastian che lo strinse forte baciandogli e accarezzandogli la fronte.

L'altra, una bambina poco più grande, dagli occhi verdi e i capelli castani finì diritta in braccio a Blaine che le sorrise calorosamente.

Papà – cominciò la bambina – chi è quell'uomo seduto di fianco allo zio Seb?”

Quella bambina aveva appena chiamato Blaine papà.

Kurt era estremamente confuso.

Quante cose erano successe in quei dieci anni di lontananza?

 

 

 

 

Saaalve!

Come state tesori?

Vi ringrazio tutti, dal primo all'ultimo

e ringrazio tantissimo anche

GiuliCc che recensisce sempre :)

Cosa ne dite del capitolo?

Finalmente la storia inizia ad

entrare nel vivo!

Spero vi piaccia!

Fatemi sapere.

Alla prossima settimana

VbonJovi :)

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


Kurt continuava a guardare quella bambina così bella e così simile all'uomo che aveva davanti.

Ma come mai Blaine aveva deciso di avere un figlio?

Era per caso diventato etero? O forse l'aveva adottata?

In quel momento Kurt vide tutto ciò che lui e Blaine avrebbero dovuto condividere nella vita, una casa, dei figli, un cane, una vita..

Tutto stravolto, tutto diverso da come sarebbe dovuto essere, ma ora c'era Eric ed era l'unico per Kurt.

Blaine, però, gli ricordò tutto ciò che aveva cercato di non riportare alla memoria, Blaine era stato il suo primo amore, il primo uomo che aveva saputo accettarlo ed amarlo; ed ora dopo dieci anni, si trovava lì, davanti a lui, con una bambina che lo stava fissando già da un bel po' di tempo.

“Tesoro, questo signore veniva a scuola con me e gli zii” disse Blaine con lo stesso tono piatto che aveva caratterizzato l'intera conversazione.

La bambina si staccò dal padre e si avvicinò al tavolo tendendo la propria mano a Kurt “Piacere, mi chiamo Emma Sophie e tu?”

“Il mio nome è Kurt, molto piacere.”

“Kurt, anche tu sei gay come il mio papà e lo zio Thad e lo zio Seb?”

“Oh, beh, si, anche io sono gay” disse Kurt imbarazzato e confuso; quella bambina di certo non aveva più di 10 anni, ma era incredibilmente sveglia ed intelligente.

“Ah ottimo! Papà, perchè non vi mettete insieme?”

Blaine strabuzzò gli occhi, mentre Sebastian sputò l'acqua che stava bevendo.

Kurt non sapeva se ridere o piangere, insomma, che diamine aveva quella bambina?

Di solito sono timidi e non fanno troppe domande, ma questa?

Da dove diavolo era saltata fuori?

“Tommy, Emma, venite, vi va un bel pezzo di torta al cioccolato? Vi porto a fare merenda qui di fronte, da Matt” disse Thad, prendendo in mano la situazione.

Emma sbuffò, prese la giacca e seguì lo zio pestando i piedi e continuando a dire che lei voleva rimanere lì, ma dopo aver ricevuto un'occhiata dal padre che non permetteva alcun tipo di replica, smise di fare i capricci e seguì Thad fuori dalla porta.

L'atmosfera era molto tesa,erano tutti altamente imbarazzati, anche se Sebastian, di tanto in tanto, mostrava un ghigno in pieno stile Smythe.

“Beh” spezzò il ghiaccio Blaine “ che ne dici? Abbiamo o no l'incarico?”

“Direi proprio di si.

Come già avevo anticipato a Sebastian, l'evento si terrà il 24 alle 9.

Ovviamente non avrete carta bianca su nulla, quindi direi che possiamo già incontrarci lunedì per iniziare ad organizzare, vi farò sapere ora e luogo tramite la mia segretaria.

A presto”

Kurt uscì dalla porta infilandosi in mezzo alle strade fredde e stracolme di New York.

“Sempre il solito presuntuoso, come se noi non sapessimo fare nulla senza di lui” disse Blaine.

Sebastian era leggermente divertito ma non poteva permettere che Blaine rovinasse tutto.

“”Sai no come si dice B?

Il cliente ha sempre ragione e Kurt è un tipo un po' ossessivo compulsivo, dovresti saperlo dato che lo è sempre stato.”

“E' solo un fottuto cretino e mi rammarico di non averlo capito al nostro primo incontro.”

Blaine stava tirando fuori tutta l'ira e l'amarezza che si era tenuto dentro per dieci anni; aveva fatto in modo di non pensarci, per Emma, ma ora che aveva ritrovato Kurt, tutto il dolore che si era tenuto dentro era pronto ad uscire perché Blaine non ce la faceva più.

“So che non ti stai più riferendo all'evento e sai bene che io sono sempre dalla tua parte, ma se vogliamo parlare di cretini, dobbiamo anche dire che pure tu sei stato un fottuto cretino a tua volta”

“Hai ragione Seb, ma io non mi sono mai arreso, dimostrandogli giorno per giorno ciò che provavo per lui, mentre il nostro caro Hummel si è rifatto e risentire esattamente un'ora fa, e questo è indicativo di quanto lui, in fondo, ci tenesse a me”

“Ci teneva Blaine, lo sai che ci teneva, ma tu, giustamente, non ne volevi più sapere e sei sparito dalla circolazione, e quindi, magari, lui ti aveva pure cercato.

Tutti sappiamo quanto vi amavate e quanto eravate fatti l'uno per l'altro; insomma B, lo ha notato pure tua figlia e non sa neanche chi sia Kurt.”

“Beh, mia figlia non deve avere nulla a che fare con lui, non deve sapere nulla di ciò che è successo tra di noi, chiaro?

Kurt fa parte del mio passato, non lo voglio nel mio futuro, e soprattutto, non voglio che sia presente nel futuro di mia figlia; questo è quanto.”

Blaine prese la giacca e uscì dal negozio, per poi attraversare la strada ed entrare da Matt, il pasticcere.

Sebastian lo fissò dalla vetrina, cercando di trovare una soluzione in quel suo cervellino diabolico; il telefono squillò fino a che non si inserì automaticamente la segreteria.
“Signor Smythe, sono la segretaria del Signor Hummel; il vostro appuntamento è stato confermato per Lunedì mattina a colazione, se è possibile è gradita la presenza del Signor Anderson, a presto”.

 

 

 

Kurt passeggiava per le strade di New York, diretto a casa, dove la sua vasca da bagno lo stava aspettando per un bel bagno rilassante.

L'aver ritrovato Blaine, quel pomeriggio, gli aveva fatto un effetto strano, diverso da quello che si sarebbe aspettato.

Ricordava quello che lo legava a Blaine durante la loro relazione, e sarebbe stato vigliacco se avesse nascosto a sé stesso che tutto ciò che provava per Eric non era nemmeno lontanamente paragonabile a quello che provava per Blaine.

Eric lo amava, e lui ricambiava, ma ciò che provava era estremamente diverso da quello che aveva provato per Blaine in passato.

Un Blaine che ai suoi occhi, ora appariva così diverso, più maturo, più pragmatico e responsabile, ma anche molto arrabbiato e serio, ma forse queste ultime due emozioni erano causate dalla sua presenza, anzi, era quasi sicuro che fosse così.

Arrivò davanti all'appartamento, aprì la porta, entrò in casa e si diresse verso il mobiletto che stava di fianco alla finestra a vetri lo aprì, tirò fuori una cornice nascosta sotto un paio di scatole e si diresse verso il divano.

Quella foto ritraeva lui e Blaine il giorno del suo diploma, Kurt indossava la toga rossa mentre Blaine un vestito nero ed un immancabile papillon, anch'esso rosso.

La felicità era ciò che traspariva maggiormente da quella fotografia, dai loro sorrisi, dal modo in cui si stringevano l'uno all'altro e dal modo in cui si parlavano.

Kurt ripercorreva con l'indice il tratti che andavano a formare il viso di Blaine e per un attimo rivisse tutte le emozioni che aveva provato quel giorno e riscoprì un tipo di felicità che non provava da tempo.

Questi pensieri furono interrotti dal rumore di una chiave che si inseriva nella toppa.

Doveva essere sicuramente Eric che, come suo solito, si presentava a casa sua senza il minimo preavviso.

Kurt cercò velocemente un posto che potesse celare la fotografia, optando alla fine per il fondo del cassetto del mobile della televisione.

“Ehi Kurt sono io”

“Immaginavo, mettiti comodo, vado un attimo in bagno”

Kurt chiuse la porta a chiave, tirò fuori il cellulare ed iniziò a scrivere un messaggio.

“Ho bisogno di te, riusciamo a vederci domani?”
la risposta arrivò dopo qualche secondo; “Per colazione sono libera, ti aspetto a casa.”

Kurt si sentì decisamente più sollevato e tornò in salotto con la speranza che il giorno dopo arrivasse velocemente.



Salve a tutti!
Per prima cosa mi scuso tantissimo

per il ritardo, ma è stato un mese pieno di

casini, senza connessione e sono

tornata ieri da Berlino, ma vi prometto che

sarò più puntuale.

Ecco il nuovo capitolo,

spero vi piaccia :)

Ringrazio chi i tantissimi che hanno

letto, che mi seguono e chi recensisce, ovvero,

Miscriss, Horanshug1999 e GiuliCc;

Davvero grazie.

A presto tesori!

Un bacio,

VbonJovi. :)

 

 

 

 

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