Rain Sound

di AngiPower
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap 1 ***
Capitolo 2: *** Cap 2 ***
Capitolo 3: *** Cap 3 ***
Capitolo 4: *** Cap 4 ***
Capitolo 5: *** Cap 5 ***
Capitolo 6: *** Cap 6 ***
Capitolo 7: *** Cap 7 ***
Capitolo 8: *** Cap 8 ***
Capitolo 9: *** Cap 9 ***
Capitolo 10: *** Cap 10 ***
Capitolo 11: *** Cap 11 ***
Capitolo 12: *** Cap 12 ***
Capitolo 13: *** Cap 13 ***
Capitolo 14: *** Cap 14 ***
Capitolo 15: *** Cap 15 ***
Capitolo 16: *** Cap 16 ***
Capitolo 17: *** Cap 17 ***
Capitolo 18: *** Cap 18 ***
Capitolo 19: *** Cap 19 ***
Capitolo 20: *** Cap 20 ***
Capitolo 21: *** Cap 21 ***
Capitolo 22: *** Cap 22 ***



Capitolo 1
*** Cap 1 ***


Hello Guys, questa Fan Fiction ha già 23 capitoli, in teoria era stata creata per rimanere tra cugine ma ho deciso di pubblicarla e continuarla per la felicità di Michela, a cui dedico tutto ciò (che dolce che sono♥ ahaha )
Pubblicherò i prima capitoli e se vi piacerà sarò contenta di pubblicare il resto della storia^^
Byee




1.
Michela, 18 anni, italiana. L’ultimo volo che l’avrebbe portata a Seol era finalmente atterrato. Angelica , sua cugina e compagna di sventure riguardanti qualsiasi cosa fosse orientale si era svegliata poco prima di lei, il viaggio era stato faticoso e ancor di più lo erano stati tutti movimenti spastici che avevano fatto in aereo e in aeroporto, cercava di svegliarla così che potessero iniziare a prepararsi.

Ancora stordita dal sonno, Michela si sistemò i suoi anfibi che aveva tenuto slacciati per stare più comoda mentre dormiva, e insieme ad Angelica scesero dall’aereo e, una volta all’aeroporto, si misero ad aspettare le valige.

Michela aveva trovato un monolocale in pieno centro di Seoul ad un prezzo non troppo alto in modo da non avere problemi col pagamento per i primi mesi.
Pagato il taxi entrarono nell’appartamentino e tra un urlo e l’altro riuscirono a sistemare le loro cose, vestirsi di tutto punto come mai avevano fatto nella loro cosiddetta vita nella loro città natale e seguendo a fatica la mappa riuscirono ad arrivare più o meno intere all’università in cui avevano il colloquio di lavoro. Dico quasi intere perché Michela ebbe la brillante idea, mentre attraversava la strada, di alzare la sua manina e attraversare dicendo : “Così se Bang mi vede si innamorerà subito di me♥” ottenendo però di essere quasi investita da una macchina che andava piuttosto di fretta e che quasi la investì ( povera Michela, primo tentativo fallito). 

Attraversarono il piazzale dell’università con entusiasmo perché finalmente andavano in una scuola non per studiare ma per far studiare gli altri.
Fecero il colloquio e con grande stupore vennero assunte entrambe come aiuto insegnante nelle lingue straniere.
L’università sfornava laureati in musica, arte o lingue, in base al corso.
Tutto avrebbero potuto immaginare le nostre due affascinanti diciottenni italiane neo professoresse, ma mai che all’università sarebbero potute andare incontro a piacevoli incontri. Specialmente Michela, che tanto avrebbe guadagnato da questa nuova esperienza.

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Capitolo 2
*** Cap 2 ***


2.
Le due ragazze iniziarono subito a partecipare alle lezioni, non capivano un accidenti ma poco importava, Angelica era la per aiutare i ragazzi nella pronuncia francese quella mattina e Michela, be Michela era stata la più fortunata perché era stata chiamata dall’insegnante di canto nella sala prove. 

Inizialmente venne colta da un attacco di panico perché non voleva cantare, pensava che avessero frainteso il motivo per cui loro si fossero presentate al colloquio e infatti appena entrata nella saletta senza badare a chi fosse presente, iniziò a sbraitare e parlare in inglese e spiegare che non voleva e non sapeva cantare e che doveva solo insegnare lingue. La professoressa rimase sconvolta dalla scena mentre gli alunni che si trovavano alle spalle di Michela sghignazzavano. Una volta calmata, a Michela venne spiegato che la non cantavano se non qualche volta e che dovevano fare una lezione sulla storia musicale americana e che lei doveva aiutare nella comprensione e lettura dei testi.

Dopo un po’ di confusione la lezione iniziò e finalmente Michela guardò i suoi alunni, anche se in verità alcuni erano anche più grandi di lei.

Ad un certo punto mentre vagava per i volti vide un viso piuttosto conosciuto, impossibile che fosse..

No non poteva essere capitato proprio a lei, con tutte le scuole che c’erano a Seoul, e con tutte quelle in cui lei avrebbe potuto tenere un colloquio..

Panico.

Il ragazzo venne poi chiamato alla cattedra, considerato fosse il migliore in inglese della classe anche perché aveva ricevuto lezioni private dato il suo lavoro.

Era alto, tanto, e si mise di fronte a Michela per potersi presentare : “ Hi, I’m  Choi Jun Hong, but you can call me Zelo” .
 
 

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Capitolo 3
*** Cap 3 ***


Al dormitorio dei B.A.P intanto..
Bang si era alzato di buon umore quel venerdì mattina, forse perché iniziava un breve periodo di pausa di due settimane nelle quali però il loro piccolo Zelo doveva continuare ad andare all’università, soprattutto ora che erano le prime lezioni. Aishh, chissà cosa aveva in testa quel ragazzo, era un idol ormai da due anni, erano un gruppo ben affermato nel K-POP e quel maknae si era comunque messo in testa di laurearsi in musica, spreco di tempo prezioso, soprattutto del poco che avevano di riposo.
Erano le 10 del mattino e, dopo aver preparato la colazione verso le 7 a Zelo, si era riaddormentato. Decise che fosse ora di svegliare amorevolmente tutto il dormitorio! Si alzò pian piano dal suo letto e senza svegliare la divah andò in cucina, si armò di pentolone e mestolo in metallo e, posizionato in corridoio, si mise a battere con tutta la sua forza quelle stoviglie tra di loro.
Tralasciando le varie bestemmie lanciate dai poveri cuccioli provenienti da Mato, si alzarono non tanto di buon umore come il loro leader che invece, pieno di energie si mise anche a ballare Ring Ding Dong  e Poghigayo(?). Fecero tutti colazione e siccome era una mattinata soleggiata Bang propose di andare a prendere Zelo alla fine delle lezioni verso le 12.
Accettarono tutti sperando però di non essere fermati da molte fan e per alleviare il peso del danno cercarono un po’ di coprirsi e camuffarsi.  
Arrivarono all’università che la campana che determinava la fine di ogni ora di lezione non era suonata, decisero quindi di entrare all’interno dell’edificio e di controllare qua e la. Fecero un giro per i corridoi e tanto per incontrare facce nuove, videro Zelo uscire dal bagno.
<< Zelo ahh>> , il ragazzo si voltò nella loro direzione e vedendoli saltò addosso a Himchan annunciando emozionato a tutti che doveva raccontare una cosa sconvolgente che gli era accaduta in mattinata.

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Capitolo 4
*** Cap 4 ***


Zelo non aveva dato altre spiegazioni, mancavano 15 minuti alla fine delle lezioni e si affrettò a tornare in classe.
I restanti 5 erano rimasti vicino alle scale e al suono della campana vennero quasi travolti dai ragazzi che si affrettavano a uscire dalle aule. Nello stesso istante in cui Zelo uscì dalla classe sotto lo sguardo vigile soprattutto di Bang, Michela di dirigeva anche lei verso le scale, non prima di aver salutato però Zelo che da lontano le aveva fatto un sorriso a 32 denti. Bang assistette a tutta la scena e non poté fare altro che seguire con lo sguardo quella ragazza che l’aveva incuriosito e non poco, il fatto che fosse occidentale non la faceva passare inosservata questo è sicuro, ma qualcos’altro aveva colpito Bang e, non appena vide Zelo avvicinarsi, cominciò a fargli domande sulla ragazza che aveva appena salutato.

Zelo si illuminò : “L’hai vista? È proprio di lei che vi devo parlare”

“Su forza, inizia” lo incitò Bang.

Zelo iniziò a raccontare da quando Michela entrò in classe, le lamentele con l’insegnante, il fatto che fosse rimasta impalata quando lui si era presentato. “Pensavo addirittura di aver sbagliato parlando in inglese” commentò Zelo divertito. Poi continuò, disse che era rimasta più o meno sotto shock perché non si aspettava di incontrare il membro di uno dei suoi gruppi preferiti, Zelo in quel momento era rimasto più stupito di lei perché una ragazza italiana li conosceva e li amava allora l’aveva invitata a parlare durante l’intervallo. Lei aveva spiegato come si fosse avvicinata al K-POP e che seguiva i B.A.P dal loro esordio e confessò con un po’ di imbarazzo che Bang era il suo preferito. Parlò della sua passione per l’oriente e che fosse la con sua cugina con cui condivideva queste passioni.

A queste ultime frasi, sul viso di Bang comparve un lieve sorriso e i suoi occhi sembravano quelli di un bambino emozionato, “Perché sei felice hyung?” chiese Zelo. Il leader disse semplicemente: “Un giorno potremmo anche invitare Michela a bere qualcosa, potrebbe essere interessante”. Zelo non pensò a nessun doppio fine da parte di Bang anche se era un po’ troppo emozionato riguardo l’argomento ma Michela gli stava molto simpatica e in più avevano la stessa età e di questo ne era felice.

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Capitolo 5
*** Cap 5 ***


Seraa^^
Volevo dire che il mio bias è Youngjae e che per me è una carotina (mi vergogno per certi paragoni) e quindi lo chiamo Carry*
*Smell invece viene detto da Daesung nella parodia di Secret Garden e ai tempi ci divertivamo a dirlo ahaha



5.
Michela, dopo aver salutato Zelo, si avviò con Angelica verso casa e cominciò a raccontare emozionata tutto l’accaduto e l’altra per risposta continuava a dire una serie infinita di “SMELL*” e “Carryyyy* aspettamii” e saltellava felice.

Arrivate a casa inaugurarono la cucina con ramen e banane che la padrona di casa aveva lasciato nella dispensa pensando che ancora le due non sapessero bene dove andare a fare la spesa. Sicuramente fu il pranzo più bello della loro vita dato che si trovavano nel posto in cui avevano sempre desiderato essere. Verso le 4 del pomeriggio le cuginette-chan decisero che fosse ora di visitare i negozi della città e arricchire il loro guardaroba! Si vestirono l’esatto opposto di come erano agghindate la mattina: anfibi, jeans e maglioni traforati avevano preso il sopravvento. Tornarono a casa verso le 7.30 piene di buste contenenti l’immaginabile, finalmente potevano ritenersi soddisfatte dei loro acquisti. Cenarono, aggiornarono il loro tumblr e facebook rispondendo agli amici e parenti che chiedevano loro informazioni e andarono a dormire nei letti uno affianco all’altro raccontandosi, come avevano iniziato a fare qualche anno prima, i loro desideri e cercando di realizzare che quello più grande lo avevano appena portato a termine.

Il giorno dopo a scuola Zelo andò incontro a Michela e la salutò felice, lei gli presentò sua cugina e dopo qualche battuta Zelo esordì dicendo che a lui e agli altri ragazzi sarebbe piaciuto se il pomeriggio sarebbero venute a bere qualche cosa nel bar vicino alla loro casa discografica. Le due accettarono entusiaste e, tornate a casa si vestirono con gli abiti comprati il giorno precedente. Tutto andò bene finché, entrate nel bar, trovarono il gruppo completo che le aspettava e soprattutto lo sguardo profondo di Bang che non perdeva neanche un solo movimento di Michela.

L’ansia cominciò a farsi sentire!

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Capitolo 6
*** Cap 6 ***


6.
Le due si sedettero incitate da Zelo, poi passarono alle presentazioni e pian piano la conversazione prese forma, non era di sicuro una cosa di tutti i giorni che degli idol andassero al bar con due comuni mortali ma infondo nemmeno le due ragazze sedute con loro erano le solite comuni ragazze.
Bang era veramente timido e forse Zelo aveva capito qualcosa riguardo i sentimenti del ragazzo vista l’ansia con qui aveva chiesto la risposta delle ragazze riguardo l’invito. Allora il piccolo maknae diede inizio alla conversazione tra i due tanto per rompere il ghiaccio e così cominciarono a parlare soprattutto dell’Italia e delle differenze culturali tra i due stati, quello fu solo il pretesto però per iniziare a conoscersi a vicenda.
Angelica dal canto suo, era riuscita a portare avanti una conversazione tranquilla e piacevole grazie a Zelo che la aiutava molto e tutto non era molto semplice se al tavolo era presente una carotina in carne ed ossa che si interessava alle strane manie di due italiane.
Verso le 6 Bang e Zelo si offrirono di accompagnarle a casa anche perché mobilitare tutto il gruppo non era proprio il caso. Le due salutarono il resto del gruppo e intanto i due accompagnatori si coprirono per bene. Arrivati all’appartamento Zelo guardò Angelica e poi indicò con la testa i due piccioncini che si avvicinavano e facendole l’occhiolino esordì dicendo: “Che ne dite se ci scambiamo i numeri di telefono, così riorganizziamo un’uscita come questa!”. A quella frase il viso di Bang si colorò di rosso, come quello di Michela del resto, ma tutto era nascosto dal buio che iniziava a calare. Dopo aver scambiato i numeri i ragazzi salirono su un taxi e tornarono al dormitorio mentre le due salirono le scale e entrarono nell’appartamento zitte e incredule per poi scoppiare in contemporanea in grida, versi e smorfie.
Verso le 11 di notte Michela ricevette un messaggio, era Bang: “Ho passato una serata davvero bella grazie a te, spero avremo altre occasioni come questa, buonanotte”.
 

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Capitolo 7
*** Cap 7 ***


Verso le 11 di notte Michela ricevette un messaggio, era Bang: “Ho passato una serata davvero bella grazie a te, spero avremo altre occasioni come questa, buonanotte”.


7.
“Ne sarei felice, sono stata bene anche io.. Buonanotte” fu la risposta di Michela che a stento riusciva a trattenere l’emozione. Dopo qualche minuto il cellulare vibrò nuovamente,
-“Sarebbe troppo affrettato se ti chiedessi un appuntamento domani pomeriggio allo stesso bar di oggi?”
-“Penso di no, alle 4 come oggi?”
-“Si, perfetto, a domani allora ”
-“A domani”

Per Michela quella fu la conversazione più impegnativa della sua vita dato che la aveva avuta con quel che era il ragazzo dei suoi sogni da troppi anni ormai. La mattina seguente trascorse piuttosto lentamente e una volta tornata a casa, appena dopo mangiato si fiondò in bagno per una doccia rilassante. Scelse, dopo una lunga riflessione i vestiti da mettersi, voleva essere a proprio agio per cui si vestì molto semplicemente con i suoi adorati anfibi con le borchie, jeans stretti, una canottiera dal taglio delle maniche profondo e un giubbotto nero in pelle. Era pronta e con passo lento si avviò al caffè dove aveva appuntamento con Bang che era già la ad aspettarla.

“Wow” esordì il ragazzo, e fece diventare rossa Michela che cominciò a sbattere ripetutamente il piede a terra dal nervoso.
“Entriamo?” chiese la ragazza.
“No, pensavo invece di passeggiare per la città, mi piacerebbe farti vedere i posti in cui sono cresciuto”
“Perfetto, andiamo allora”

I due si avviarono per le strade di Seoul e Bang, da perfetta guida, spiegava ogni angolo di quella città che avesse qualche storia particolare da raccontare, il modo in cui raccontava era così entusiasmante, neanche fosse un bambino, che Michela rideva di continuo.

La strada era affollata, si stavano dirigendo in un campo frequentato ora da skater dove Bang era solito passare i pomeriggi insieme ai suoi amici. Stavano aspettando che il semaforo diventasse verde per attraversare e in quel momento Bang prese la mano di Michela e la intrecciò alla sua, “Meglio che non ci separiamo” aveva detto un po’ imbarazzato, ma anche dopo aver attraversato la strada, il ragazzo non pensò nemmeno un momento di abbandonare quella mano.

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Capitolo 8
*** Cap 8 ***


Stavano aspettando che il semaforo diventasse verde per attraversare e in quel momento Bang prese la mano di Michela e la intrecciò alla sua, “Meglio che non ci separiamo” aveva detto un po’ imbarazzato, ma anche dopo aver attraversato la strada, il ragazzo non pensò nemmeno un momento di abbandonare quella mano.


8. 
Il cuore di Michela cominciò a battere veloce, ora consapevole che quel ragazzo cominciava ad avere, per un motivo o l’altro, un interesse per lei. Si sentiva al sicuro con lui vicino e questo le bastava, quello che aveva sempre desiderato era la, lo stava vivendo e forse era anche meglio di qualsiasi FF si fosse mai immaginata perché lui era reale ora.

Arrivati al parco, con grande sorpresa non trovarono nessuno. Bang però vide subito la zona giochi dove c’erano anche reti per arrampicarsi e gomme di macchine disposte a incastro per terra. Gli brillarono gli occhi.  Michela si accorse che Bang era fisso a guardare un punto indefinito del parco e quando vide cosa aveva catturato la sua attenzione, un’espressione di terrore comparì sul suo volto e disse: “Ti prego, non avrai intenzione di metterti a fare qualche strano percorso militare!”

“AHAHAH anche se mi piacerebbe, preferisco passare la serata in maniera diversa oggi” e il suo sorriso era così grande e sincero che Michela si rese conto di quanto fosse ancora più bello dal vivo, e sorrise a sua volta. Probabilmente lui pensava esattamente la stessa cosa di lei.

Ancora con le mani intrecciate si sedettero su una panchina sotto un albero di ciliegio dalle foglie ormai secche a causa della stagione. I discorsi presero vita da soli, se il giorno prima erano impacciati e timidi, oggi erano più rilassati e ebbero occasione di vedere i lati più stupidi dell’altro. Sembrava si conoscessero da una vita, non avevano bisogno di troppe spiegazioni per capirsi. Erano ormai le 6 e il sole era appena tramontato, l’aria si stava facendo più fredda e Michela tolse la sciarpa dalla borsa ma in quel momento Bang la prese e l’avvolte prima intorno a lei e poi a lui, erano così vicini che si poterono guardare negli occhi per degli attimi che sembravano eterni per poi sorridere un po’ imbarazzati per la situazione. Rimasero in silenzio ancora qualche minuto, in quel momento le parole erano inutili, solo le mani erano rimaste ancora unite nella salda presa di Bang.

Era ormai buio e il parco stava cominciando a popolarsi di persone non troppo raccomandabili per cui decisero di dirigersi verso casa di Michela. Camminavano uno attaccato all’altra commentano le varie vetrine che si affacciavano sulla strada del ritorno. Tante furono le risate di quel pomeriggio. Arrivati sotto casa di Michela, Bang si mise di fronte a lei, era tanta la differenza d’altezza. “Sono stato benissimo” disse accompagnando quelle parole da un sorriso imbarazzato. “Grazie della bellissima serata” riuscì a rispondere Michela che lui con la mano libera le prese il mento indirizzando il suo volto verso il proprio per poi lasciarle un leggero bacio sulla bocca.

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Capitolo 9
*** Cap 9 ***


Arrivati sotto casa di Michela, Bang si mise di fronte a lei, era tanta la differenza d’altezza. “Sono stato benissimo” disse accompagnando quelle parole da un sorriso imbarazzato. “Grazie della bellissima serata” riuscì a rispondere Michela che lui con la mano libera le prese il mento indirizzando il suo volto verso il proprio per poi lasciarle un leggero bacio sulla bocca.


9.
Prima di salire sul taxi, Bang tolse la parte di sciarpa che ricopriva il collo di Michela per avvolgerla completamente al suo, e dopo aver incrociato un’ultima volta lo sguardo col suo si allontanò. Lei rientrò in casa ancora scombussolata da tutto l’accaduto non capendo perché Bang si era preso la sua sciarpa. La risposta non tardò ad arrivare, stava per varcare la porta di casa quando le arrivò un messaggio, era lui: “Il tuo profumo al cioccolato sulla sciarpa mi aiuterà a sentirti un po’ più vicina ora che ci siamo separati”. Colpita e affondata! Come poteva scrivere certe cose con tanta disinvoltura? “Non è giusto però, tu hai qualcosa di mio ma io non ho nulla di tuo..” rispose Michela. “Sicura? Prova a guardare nella tasca del giubbotto!” Come per magia spuntò un piccolo e semplice anello nero che Michela si infilò subito al dito.

–“Sei anche un mago ora?”
-“Possibile! Non è un oggetto prezioso ma lo metto sempre, mi sembra uno scambio equo!”
-“Bene, ora siamo pari!”

La conversazione continuò con tale naturalezza che Bang in quei momenti dimenticava di essere un idol perché non veniva trattato da tale e finalmente sentiva di potersi aprire con una persona nonostante lei fosse da anni sua fan. Sentiva che lei sapeva andare oltre quel personaggio e scoprire come fosse realmente perché lui glielo stava permettendo.

Al dormitorio tutti notarono un accessorio di troppo sul loro leader e collegarono subito dopo che fosse di Michela vedendo che Bang ci si era coperto sino al naso quasi volesse far parte della sciarpa. Iniziarono a prenderlo in giro vedendo quanto fosse cotto a puntino, in effetti non lo avevano mai visto così ma nello stesso tempo ne erano felici, si meritava veramente una persona che lo facesse stare bene al suo fianco.

Il tempo passava e i due ragazzi si vedevano praticamente tutti i giorni e quando non potevano, passavano intere ore al telefono ridendo come due bambini con in sottofondo qualche commento vagante dei B.A.P che si divertivano a mettere in imbarazzo il loro leader mentre era al telefono e salutavano energicamente Michela suscitando così la gelosia di Bang che li minacciava col primo oggetto che trovava vicino.

Le due settimane di riposo erano quasi giunte però al termine e ora Bang doveva trovare il modo di conciliare amore e lavoro..

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Capitolo 10
*** Cap 10 ***


Le due settimane di riposo erano quasi giunte però al termine e ora Bang doveva trovare il modo di conciliare amore e lavoro..
 
“.. Ti porto a cena fuori oggi!” disse Bang tutto entusiasta.
“Non puoi dirmelo così su due piedi, e io che mi metto ora?”
“Non importa, sarai comunque bellissima!” e aveva riagganciato. Antipatico..

Michela aveva messo in piedi un look sportivo-elegante non sapendo dove sarebbero andati a cena di preciso. Bang passò a prenderla alle 8 con un taxi e insieme vennero portati in un ristorante che si affacciava sulla spiaggia. La cosa strana era che il ristorante era completamente vuoto, a eccezione del personale, Bang lo aveva affittato solo per loro due. Scesero dal taxi e una volta che Bang vide Michela alla luce affermò trionfante “Sapevo che saresti stata bellissima” e le diete un dolce bacio sulla fronte. Mano per mano entrarono nel ristorante e si sedettero vicino alla vetrata in modo da poter vedere il panorama bellissimo che avevano davanti.

L’atmosfera era bellissima, la sala non era troppo grande e le luci leggermente soffuse, e la compagnia era ovviamente la migliore. Approfittarono della cena in solitudine per imboccarsi ma non in maniera romantica come uno si aspetta! Il sugo era presente più sulla faccia di Bang che nel piatto e l’olio dell’insalata colava al lato della bocca di Michela.

Finita la ‘cena’ passeggiarono un po’ in spiaggia sinché non arrivarono sotto una struttura riparata dove si sedettero per guardare il mare. Michela era seduta tra le gambe di Bang che intanto la teneva stretta in un abbraccio. Poi estrasse dalla tasca dei suoi jeans un mp3 e, messi gli auricolari a Michela, fece partire una canzone. L’aveva registrata qualche giorno prima e voleva fosse lei la prima ad ascoltarla, infondo, se era riuscito a scriverla è perché lei gli aveva dato l’ispirazione. Il titolo era Rain Sound e neanche a farlo apposta, proprio in quel momento alcune gocce di pioggia cominciarono a inumidire la sabbia davanti a loro. La serata non era particolarmente fredda e rimasero ancora un po’ seduti al riparo a osservare la scena con la nuova melodia di sottofondo.

“È bellissima” commentò Michela appena la canzone finì.
“È grazie a te se sono riuscito a comporla..”. A queste parole Michela non poté non sorridere e gli diede un pizzico sulla guancia per nascondere l’imbarazzo. Si scambiarono un lungo bacio e quando si separarono si resero conto che aveva smesso di piovere. Forse era stato tutta una coincidenza, forse era stato destino ma quella sera entrambi ebbero la conferma che tra loro stava nascendo qualcosa di profondo e vero.

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Capitolo 11
*** Cap 11 ***


Forse era stato tutta una coincidenza, forse era stato destino ma quella sera entrambi ebbero la conferma che tra loro stava nascendo qualcosa di profondo e vero.


11. 
“.. Passavamo le nottate, in campagna specialmente, sveglie sino a tardi parlando del nostro futuro, di quando saremmo finalmente partite da Alghero per incominciare tutto da capo. Immaginavamo possibili storie con i nostri idoli, io con te e lei con Youngjae, a ripensarci è buffo per come sono finite le cose a due anni di distanza. ” Sorrideva Michela mentre raccontava sdraiata sul divano di casa sua con la testa sulle gambe di Bang che le accarezzava dolcemente i capelli mentre lei si rigirava tra le dita l’anello che LUI le avevo regalato tempo prima. Angelica era fuori a cena con un altro aiuto insegnante di due anni più grande di lei che aveva conosciuto all’università (assomigliava a Jaejoong, mica brutto).

“Tanto lo so che non rinuncerà facilmente a Youngjae!”

“Magari posso combinare qualche cosa, mi sembra un po’ troppo con la testa fra le nuvole ultimamente e mi chiede spesso di voi due!”

Michela si era illuminata, sperava che anche per sua cugina il destino le riservasse solo cose belle come era successo a lei.
Quella notte i due si addormentarono insieme sul divano come due bambini, e Bang, come al solito, l’aveva abbracciata, anche mentre dormivano, sembrava volesse proteggerla in ogni momento.

Angelica nel frattempo era rientrata a casa, era notte tardi e li aveva visti, così teneri, non fece che sorridere felice. Fortuna che era sabato e il giorno dopo non avrebbe dovuto svegliarli, sarebbe stato un peccato.

Il giorno dopo, verso le 10, Bang e Angelica si svegliarono, lei doveva fare colazione con Hiro, ma prima di uscire aiutò Bang nel preparare la colazione a Michela che intanto dormiva beata sul divano. Rimasero di nuovo soli e finalmente la bella addormentata sul divano si svegliò sentendo il profumo di caffè e  cornetti che erano stati scaldati nel microonde. Lui allora si diresse verso il divano, la prese in braccio e la fece sedere su una sedia davanti a lui per cominciare poi a  mangiare. Passarono la mattina a casa guardando di tanto in tanto la tv. Verso l’ora di pranzo si divertirono a preparare la pasta e friggere pollo e patatine. Fortuna che Michela teneva sotto controllo la cucina o qualcuno gli avrebbe dato facilmente fuoco. Mentre era intenta a controllare la cottura della pasta due mani si posarono sui suoi fianchi e un bacio si posò sul suo collo “..Saresti una moglie perfetta”, disse Bang sorridendo, dopo di che andò ad apparecchiare la tavola, voltandosi di tanto in tanto a guardare Michela che intanto aveva le guance rosa per la frase appena sentita.. 

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Capitolo 12
*** Cap 12 ***


Mentre era intenta a controllare la cottura della pasta due mani si posarono sui suoi fianchi e un bacio si posò sul suo collo “..Saresti una moglie perfetta”, disse Bang sorridendo, dopo di che andò ad apparecchiare la tavola, voltandosi di tanto in tanto a guardare Michela che intanto aveva le guance rosa per la frase appena sentita..


12. 
Finito il pranzo uscirono per fare qualche nuovo acquisto tra le vie del centro. Si fermarono in un bar e riposarsi finché Bang, con la scusa di andare in bagno, andò in una macchinetta per le fototessere. Con la faccia più tenera che avesse si scattò una foto stile polaroid e nella parte bianca scrisse “Wanna be my girlfriend?”. Soddisfatto tornò al tavolino, pagò e mano per mano continuarono il loro giro. Arrivati ad una bancarella Bang vide l’oggetto che cercava: un portafoto a forma di cuore. Michela non capiva il perché lo comprò, ma non disse nulla.

A fine serata Bang la riaccompagnò a casa e Michela lo invitò a salire mentre lei era intenta a preparare il caffè lui mise la foto nel portafoto e lo appoggiò sul tavolino. Michela non si era accorta di nulla e appoggiò le due tazzine sul tavolo. Non appena girò lo sguardo vide la foto e la scritta e la fissò, poi fissò Bang, poi guardò di nuovo la e infine Bang, fece un salto dall’altra parte del tavolino e gli si fiondò al collo stringendolo con entrambe le braccia. Inutile dire che il caffè si era sparso per il pavimento ma poco importava. Bang le mise una mano tra i capelli e le disse un po’ imbarazzato: “Forse non c’era bisogno di chiedertelo, ma volevo averne la certezza..”. A quelle parole Michela gli prese il volto tra le mani e lo baciò, non c’erano bisogno di parole in quel momento. La loro storia era ormai ufficiale e Bang, senza dire nulla, aveva già avvisato la casa discografica appena aveva capitò di provare qualche cosa per Michela così, anche se qualche paparazzo li avesse visti, non si sarebbe dovuto preoccupare di nulla, se le fan lo sostenevano per la sua musica, avrebbero capito.

Le basi per l’inizio della loro storia erano state ormai gettate e anche se ora erano entrambi impegnati col lavoro, riuscivano a ritagliare un po’ di tempo per stare insieme. Il nuovo album dei B.A.P era giunto al termine e non mancava che scegliere i singoli.

“Che ne dici di essere la protagonista del prossimo video?”
“Dici sul serio?”
“Ovvio, sai di essere la mia principale fonte di ispirazione, farti apparire nel video è il minimo, vedrai rimarrai senza parole!”
Così Bang aveva riattaccato, cosa aveva in mente?

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Capitolo 13
*** Cap 13 ***


“Che ne dici di essere la protagonista del prossimo video?”
“Dici sul serio?”
“Ovvio, sai di essere la mia principale fonte di ispirazione, farti apparire nel video è il minimo, vedrai rimarrai senza parole!”
Così Bang aveva riattaccato, cosa aveva in mente?


13. 
La trama del video era già stata scritta. I protagonisti sarebbero stati Bang e Michela. Il titolo della canzone era Scoop ed era stata scritta sulla base della loro storia. In effetti Bang in quella canzone aveva messo tutta la sua frustrazione, il fatto che per lavoro due persone non potessero stare insieme lo faceva irritare e non poco. Decise quindi di scrivere tutti i suoi sentimenti e di fare un video che raccontava come lui e Michela si fossero conosciuti. Era un po’ imbarazzante raccontare per filo e per segno delle cose private al regista, ma insieme a lui riuscirono a mettere insieme i momenti più significativi, sentiva che questa sarebbe stata la dichiarazione d’amore che mai le aveva fatto, che mai aveva fatto in tutta la sua vita. Sentiva per la prima volta di dover dimostrare i suoi veri sentimenti, non voleva lasciare che gli altri arrivassero alle conclusioni da se, lo aveva capito ormai, per quanto fosse bello sapere di poter contare uno sull’altro era ancora più bello sentirselo dire giorno dopo giorno.

La prima scena ovviamente era l’incontro all’università. Poi la loro prima uscita insieme, la passeggiata mano per mano, il rientro a casa, lo scambio della sciarpa e dell’anello, il loro primo bacio. Michela era ancora sconvolta quando venne catapultata sul set, le emozioni riaffioravano una dopo l’altra, forti come le aveva già vissute qualche mese prima. Non si aspettava di certo che in quel video il termine protagonista venisse interpretato così alla lettera. Era ancora più emozionata perché questo gesto sarebbe costato veramente tanto all’immagine pubblica di Bang ma che nonostante ciò a lui non importasse. L’ultima scena, seppure non in ordine cronologico nella vera versione dei fatti fu quella sulla spiaggia. Aspettarono il calare della notte per poter ricreare l’atmosfera. Era racchiusa di nuovo in quell’abbraccio, forse anche più saldo e sicuro di quella volta. Poteva sentire il profumo della sua colonia. Un profumo come quello solo lui poteva averlo.

Non riusciva a capire perché il suo cuore battesse ancora all’impazzata a differenza di quello di Bang che, con lo sguardo fisso sul mare, sembrava rilassato e sereno, sicuro come lo è un marito accanto a sua moglie seduti vicini sul divano davanti al camino una notte d’inverno dove fuori piove, con la pioggia che, sbattendosi sui vetri delle finestre, crea una melodia del tutto nuova.

Michela si voltò in cerca del suo sguardo, si sbagliava, quel cuore che sino a un attimo prima batteva regolare, ora aveva preso un ritmo più veloce. Nessuno dei due si era ancora abituato alle emozioni che provavano quando uno si perdeva nello sguardo dell’altro e forse mai si sarebbero abituati.
La scena si concluse come un flashback con Rain Sound nelle cuffie, annunciando così anche il prossimo singolo dell’album.

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Capitolo 14
*** Cap 14 ***


La scena si concluse come un flashback con Rain Sound nelle cuffie, annunciando così anche il prossimo singolo dell’album.
 
Il video uscì puntuale, sicuramente fu quello che fece più scalpore, i vari sospetti di una presunta relazione del leader vennero confermati e anzi, ora si sapeva anche il volto della ragazza. Le visualizzazioni salirono alle stelle, oltre il video, anche il testo della canzone parlava di loro due e questo turbò le fan. Molte erano felici della situazione, sapevano quanto fosse timido e riservato Bang e sapendo che ora si era aperto a tutti voleva dire solo che tutto ciò era serio. Altre, spinte dalla gelosia cominciarono a fare ricerche su Michela, si sa, le fan, se vogliono POSSONO. Non fu poi così difficile risalire alla vera identità di Michela, lavorava in un luogo pubblico e facebook facilitò il tutto. La sua identità venne subito rivelata su internet. La cosa non turbò più di tanto nessuno, sapevano i rischi a cui andavano incontro e dopotutto il video era stato fatto apposta per far venire tutto alla luce.
Il problema che si presentò dopo fu un po’ più fastidioso però. Lettere anonime arrivarono a Michela che però, almeno inizialmente non la fecero preoccupare più di tanto. Iniziò a ricevere però ogni lunedì una lettera firmata sempre dalla stessa persona e la minacciava di morte lenta e dolorosa se non avesse lasciato Bang. Passò un mese, insieme alla lettera venne spedito anche un topolino morto. Questo ultimo gesto mise in all’arme sia Michela, sia Bang che era preoccupatissimo per la sua ragazza. Andarono dalla polizia chiedendo se magari conoscessero il nome con cui la fan si firmava. Passata qualche ora ci fu una svolta: il nome coincideva. Era la stessa ragazza che aveva tempestato di lettere anni prima i TVXQ e ora era tornata all’attacco.
Fortunatamente la ragazza era conosciuta dalla polizia e quando arrivò puntuale un’altra lettera di lunedì, scattò l’arresto, ormai la ragazza era maggiorenne e la galera non gliel’avrebbe negata nessuno.
Bang era forse il più preoccupato. Era settimane che non dormiva e aveva fatto vari annunci nelle ultime interviste pregando che tutte le fan smettessero di attaccare Michela. Era sciupato, mangiava poco e male e il suo fisico ne stava risentendo. Evidentemente questo fece capire a tutti quanto fosse importante per lui il benessere della sua ragazza e che ovviamente si sentiva il responsabile di tutto.
Dopo l’arresto cessarono anche le lamentele delle fan su internet. Volevano conoscere la fortunata e aspettavano presto qualche intervista con Michela per poter capire che tipo era.
Prima di partecipare però a qualsiasi programma o intervista, Michela si presentò da Bang in dormitorio, gli preparò la valigia e lo trascinò in aeroporto.
“Andiamo in Giappone.”
“Cosa?” Disse Bang preoccupato.
“Hai sentito perfettamente. Andiamo a Kyoto, se hai problemi col lavoro da la potrai comunque metterti subito in contatto con la casa discografica. Non ce la faccio più a vederti così
Bang guardò Michela e sorrise, si avvicinò al suo orecchio e le sussurrò “Grazie..”
Arrivati a Kyoto, si chiusero nella camera d’albergo che avevano prenotato, erano troppo stanchi.
Il letto era ad acqua e appena si coricano sopra provarono una strana sensazione, era divertente. Cominciarono a fare strane acrobazie e cominciarono a ridere come bambini. Bang prese Michela in braccio e la face cadere sul letto. Si mise sopra di lei e dopo averla guardata profondamente iniziò a farle il solletico. Michela cominciò a contorcersi e a ridere implorando Bang di smettere. Alla fine ascoltò le sue suppliche e si concessero qualche attimo per riprendersi dalla battaglia. Poi Bang, ancora sopra Michela, la guardò e le sorrise, la sua mano giocava con i capelli lunghi, poi decise si ridurre le distanze fra di loro baciandola. Quel bacio sembrava non voler smettere anzi, Bang cominciò a spogliarla e lei fece lo stesso. Quella notte qualcosa cambiò, erano diventati finalmente una cosa sola.
“Ti amo”
“Ti amo anche io Bang”
Le braccia di Bang avvolsero Michela in uno dei suoi infiniti abbracci, e così si addormentarono.

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Capitolo 15
*** Cap 15 ***


Le braccia di Bang avvolsero Michela in uno dei suoi infiniti abbracci, e così si addormentarono.
 
Michela si risvegliò ancora stretta da Bang, il suo profumo impresso sulla pelle. Era così tenero quando dormiva, aveva l’aria da bambino innocente e la sua bocca era stretta in un piccolo broncio; chissà da quanti giorni non dormiva. Stava cercando di alzarsi dal letto senza fare troppo rumore, spostò il braccio che ancora la avvolgeva a si mise seduta sul bordo del letto. Non fece in tempo a mettersi in piedi che una mano le bloccò il polso e la costrinse a voltarsi. Bang stava sognando, aveva avvertito il vuoto lasciato da Michela e involontariamente si era messo a cercarla. “Non andare..” aveva detto con la voce impastata dal sonno. Michela provò a parlargli ma a quanto pare era peggio che in letargo. Ancora una volta tentò di liberarsi dalla presa e si alzò subito per farsi una doccia e al suo posto mise il cuscino. Quando uscì dal bagno la scena che vide la fece ringraziare di essersi alzata in tempo da la. Bang era avvinghiato al cuscino tipo coala. Lo stava abbracciando, le gambe erano attorcigliate al cuscino e la testa era anche quella immersa. Le braccia si muovevano come accarezzando qualcuno e di tanto in tanto si sentiva “Sei bellissima.. Michela.. ti ho già detto che sei bellissima?”. Diciamo anche che sembrava ubriaco, forse stava rivivendo la scena della notte appena trascorsa e al pensiero Michela divenne rossa dalla testa ai piedi. Imbarazzata prese l’asciugamano con la quale si stava asciugando i capelli e lo tirò a Bang “Yaaa che fai col mio cuscino?”. Il ragazzo si svegliò di colpo e quando si accorse della posizione in cui era rimase confuso, poi si alzò di scatto. Poi cominciò a ridere e disse a Michela “Non è come pensi..” e dopo una risatina isterica di chiuse in bagno per farsi una doccia.
Dopo essersi ricomposti decisero di visitare Kyoto, nelle vie più sperdute si potevano trovare i negozi che ancora fabbricavano a mano i kimono di altissima qualità che un tempo venivano acquistati principalmente dalle geishe o come regali dai danna.
Passarono poi di fronte ad un ristorante, il cartello diceva che la si poteva diventare geisha per un giorno. La cosa incuriosì Bang che trascinò Michela all’interno del piccolo ristorante. Si informarono, ogni gruppo o coppia che fosse aveva una stanza a loro disposizione e le donne potevano vestirsi da geisha e gli uomini da danna e passare la giornata ricordando le tradizioni come meglio volevano. Bang si illuminò, prenotò la stanza e si fece dare gli abiti dal padrone del locale. Poi trascinò Michela con se e la aiutò a cambiarsi credendosi un esperto costumista. Iniziò ad avvolgere i più strati di stoffa su Michi-chan e quando la vide vestita da geisha sorrise soddisfatto. Lui indossò il kimono maschile e con aria saggia si sedette sul tatami. “Michi-chan mi piacerebbe proprio vederla esibirsi in una delle sue magnifiche danze”. Michela era sconvolta, Bang era completamente immedesimato nel suo ruolo. Allora lei cominciò a ballare la versione da geisha di Clap you hands e, come una vera geisha, serviva sake e parlava con il suo danna. Diciamo che dopo il pranzo non riuscirono più a stare seri e cominciarono a prendersi in giro per come erano vestiti. Verso le sei, dopo un’ora per smontare tutto l’abbigliamento, uscirono dal ristorante e mano per mano passeggiarono per la città. Era estremamente tranquilla, proprio quello che gli serviva. Si sedettero poi in riva al fiume, dove c’erano altre coppie o gruppetti di amici però tutti molto distanti uno dall’altro, si coricarono sull’erba e guardarono le stelle. A mezzanotte sentirono poi degli spari, non riuscivano a capire il motivo, ma qualche secondo dopo il cielo venne schiarito da una serie di fuochi d’artificio di tutte le forme e colori. “È tutto così perfetto! Vorrei rimanere così in eterno ” disse infine Bang, voltandosi da Michela e baciandola.

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Capitolo 16
*** Cap 16 ***


A mezzanotte sentirono poi degli spari, non riuscivano a capire il motivo, ma qualche secondo dopo il cielo venne schiarito da una serie di fuochi d’artificio di tutte le forme e colori. “È tutto così perfetto! Vorrei rimanere così in eterno ” disse infine Bang, voltandosi da Michela e baciandola.


“Dai Miche, torniamo in albergo, sta nevicando, rischi di prenderti un malanno”
La settimana di vacanze in Giappone era giunta al termine purtroppo. Finalmente dopo tanto avevano staccato la spina per un po’ e aveva trovato un po’ di tempo per stare insieme.

-Torna.

Il rientro a Seoul fu drammatico. La vita tornava quella di sempre, il lavoro anche peggio. Michela continuava a insegnare lingue con Angelica e Hiro e Bang e il resto del gruppo stavano promuovendo il loro nuovo album, ormai in vetta alle classifiche.

-Sono a Seoul per rimanere ormai..

A causa degli impegni non potevano più vedersi come prima e dovevano accontentarsi di qualche telefonata.
I B.A.P erano stati chiamati per un’intervista di GQ Korea. L’intervistatrice sarebbe stata Mikako Arada.

-Merda

Bang era più nervoso del solito. Non era da lui preoccuparsi così per un’intervista, non era di sicuro la prima che facevano. Entrati nella saletta Mikako si presentò al resto del gruppo, infine salutò Bang “Yongguk, che bello rivederti”, il suo tono era calmo, quasi abituata ad averlo sempre intorno, e sembrava anche felice di rivederlo, come quando da troppo tempo non si vede una persona cara. I ragazzi erano incuriositi, volevano sapere qualcosa di più. Iniziò l’intervista, prima le domande sull’album e i programmi lavorativi poi qualche curiosità personale.

“Quindi abbiamo una fiamma per Yongguk” aveva detto Mikako.

“Non penso sia il termine adatto, siamo fidanzati ormai.”

“Un tempo ci andavi più cauto con i termini, nonostante stessi con la persona che più desideravi ”

“Ero piccolo, Mikako..”

“Non c’è un’età, sono parole tue queste o sbaglio?”

“La vuoi smettere? Non penso che siano domande utili all’intervista queste.”

L’atmosfera era tesissima, poi Mikako continuò con gli altri membri, ignorando da quel momento in poi Bang. Prima di andarsene però gli disse:

“Ora sei tu che stai inseguendo i tuoi sogni, non commettere il mio stesso sbaglio, se ci tieni a lei non farla soffrire.”

“Addio Mikako, stammi bene.”

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Capitolo 17
*** Cap 17 ***


Quella sera Bang era tornato al dormitorio abbastanza confuso. Si fece una doccia veloce e si mise a letto. Mandò un messaggio a Michela “Buonanotte piccola, ti amo”. Non voleva chiamarla. Sentiva che avrebbe percepito la sua preoccupazione e non voleva coinvolgerla in una situazione che riguardava soltanto lui e che da solo avrebbe risolto. Non aveva dormito quella notte, i ricordi del passato riaffioravano uno dopo l’altro così come il dolore che portavano. Non pensava che ricordare, a distanza di anni per giunta, potesse ancora turbarlo. Del fatto che fosse però un capitolo chiuso ne era sicuro.

Il mattino dopo, nella casa discografica si presentò Mikako. Era andata per far leggere l’articolo che aveva scritto al direttore. Come giornalista forse era la più onesta, le piaceva scrivere soprattutto di musica e il suo talento le aveva aperto tantissime porte per la sua carriera. Non amava creare scandali, se scriveva della vita privata delle persone che intervistava, lo faceva senza creare fraintendimenti e scandali vari. La cosa che la distingueva infine da tutti gli altri giornalisti era che lei facesse leggere in anteprima l’articolo con i diretti interessati o chi di dovere per rivedere eventuali parti da correggere.

I B.A.P vennero convocati per rileggere l’articolo insieme al direttore, niente di superfluo o sbagliato era stato scritto anzi, veniva sponsorizzato molto il nuovo album; delle domande fatte a Bang nemmeno l’ombra. Quando la riunione finì Mikako andò da Bang,

“Scusa per quello che ti ho detto ieri” 

“Non ti preoccupare, può capitare di perdere il filo del discorso e parlare di altro..”

“Permettimi di offrirti un caffè, voglio scusarmi bene e poi è da tanto che non ci vediamo..”

“Okay, andiamo.”

Mikako era una ragazza solare e determinata, era un po’ bassa con dei capelli lunghi rosa che su di lei però non apparivano eccessivi ma anzi si adattavano alla sua figura e personalità. I suoi lineamenti erano chiaramente orientali ma i suoi occhi erano molto più grandi della norma perché sua madre era Italiana. Era un anno più grande di Bang e a quanto pare si conoscevano parecchio bene.

I due erano andati in un bar vicino alla casa discografica, avevano ordinato del gelato.

“Ti trovo in forma, davvero. Sono contenta che la carriera proceda bene, te la sei meritata.”

“Grazie, parte del merito però è anche tuo.”

“Il talento è quello che conta Yongguk e tu ne hai da vendere, se abbiamo costruito qualcosa è grazie alle nostre forze.”

“Già, però c’è sempre chi soffre a causa delle nostre azioni.”

“Mi dispiace di averti fatto soffrire, non sai quanto sono stata male anche io, ma sono stata felice quando ho letto del tuo debutto due anni fa.”

“Ci ho messo una pietra sopra Mikako, pensare al passato ormai non ha più senso. Se quello che abbiamo fatto è stato giusto o meno ormai non conta. Quello che conta è il presente.”

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Capitolo 18
*** Cap 18 ***


Proprio quella mattina Michela stava andando alla casa discografica per far vedere i suoi ultimi bozzetti a Bang prima del grande giorno e per dargli una grande notizia. Ultimamente Michela aveva ripreso a disegnare e di li a poco avrebbe partecipato ad una mostra con altri artisti. Le dissero che Bang era appena uscito allora decise di prendere qualcosa in un bar. Quando entrò trovò proprio Bang insieme ad una ragazza piuttosto singolare. Chi era? Fu l’ultima frase quella che sentì e che la lasciò assolutamente senza parole. Ci doveva essere per forza una spiegazione. Bang inizialmente non si era accorto di Michela. Solo quando sentì qualcosa cadere per terra pesantemente si voltò, lei era li immobile, la cartellina con i disegni era caduta e i fogli erano sparsi sul pavimento.

Ansia.

Bang si alzò di colpo, era spaventato, pensò che Michela potesse aver sentito parte della conversazione ed esser giunta a conclusioni affrettate. Le prese le braccia e la scosse un po’ poi si abbassò e velocemente raccolse i disegni. Michela non parlava, i suoi occhi erano privi di espressione, erano persi nel vuoto.

“Hei, che ti prende?” chiese Bang preoccupato.

Silenzio.

“Ti prego parlami, non posso capire se non parli”

“Scusa..” aveva risposto Michela prima di uscire ancora scossa dal bar e dirigersi chissà dove, no, stava andando al parco, dove erano stati al loro primo appuntamento.

Non sapeva nemmeno lei perché aveva reagito così, probabilmente in un altro momento sarebbe rimasta la a chiedere spiegazioni ma ora non ce la faceva, sentiva che qualcosa in quella conversazione, in quella frase, nascondeva qualcosa che sicuramente le avrebbe fatto male scoprire.

Mikako si era diretta da Bang e gli aveva messo una mano sulla spalla ma lui, che aveva visto andare via in uno stato di shock la sua ragazza, gliela levò e uscì dal bar. Di Michela nessuna traccia, possibile che si fosse allontanata così tanto? Bang cominciò a preoccuparsi e chiese a ogni passante se avessero visto una ragazza occidentale passare di la ma nessuno gli fu d’aiuto. Pensò di aver rovinato tutto. Continuò comunque a cercarla ovunque.

Era ormai tramontato il sole quando si maledì per non aver pensato subito di cercarla al parco. Corse subito la e la vide su quella panchina, stava chiudendo la cartella dei disegni, probabilmente aveva appena finito di disegnare.

“Finalmente, mi stavo preoccupando, ti prego spiegami perché sei andata via così.” Bang era visibilmente scosso.

“Non lo so..”

“Se è per Mikako, lei è..”

“No, non importa.. io.. domani notte parto..”

“Ma cosa dici? Perché fai così?”

“Devo pensare, Bang, non voglio sapere nulla, mi basta così..”

Michela si alzò e si diresse verso casa, fu Bang questa volta a rimanere spiazzato da quelle parole e rimase seduto per un tempo indeterminato.

Ripensava alle parole di Michela, come le aveva dette, tristezza e delusione erano racchiuse in quelle frasi e lui ne era il colpevole. Parto..
Non lasciarmi..

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Capitolo 19
*** Cap 19 ***


Quella notte Bang la passò in bianco, non sapeva nemmeno lui come comportarsi, non capiva perché aveva reagito così ma non le avrebbe permesso di lasciarlo, non ora che si erano trovati.

Il giorno dopo dalle 4 alle 7 circa si sarebbe tenuta la mostra dove avrebbe partecipato anche Michela. Bang era impegnato col lavoro e riuscì a liberarsi solo alle 6.30. Prese di corsa un taxi e si fece portare alla mostra sperando di non fare troppo tardi. Seoul era affollata in quei giorni e la casa discografica era lontana dal salone della mostra. Erano passati già 20 minuti da quando era in macchina e i suoi nervi erano tesissimi. Mancano ancora circa 5 km per  arrivare ma le fila che si estendevano da una parte all’altra dei semafori erano infinite allora Bang diede i soldi al tassista senza aspettare il resto e appena fuori dalla macchina cominciò a correre come mai aveva fatto. Nonostante facesse abbastanza freddo delle piccole gocce di sudore gli solcarono la fronte e le lacrime cominciarono a scendere dai suoi occhi. Arrivò troppo tardi, anzi, erano le 7 in punto eppure era tutto chiuso. Senza fiato si volto e tiro un calcio al cassonetto di fronte a lui, frustrato come non mai. In quel momento vide una macchina allontanarsi e quella che vide all’interno era la figura di Michela. Ricominciò a correre urlando il suo nome ma la macchina non accennò a rallentare ma accelerò facendo perdere le sue tracce.

L’unica cosa che gli rimase da fare fu chiamare Angelica.

“Ange ti prego sono fuori dalla sala della mostra, appena Michela arriva a casa non farla muovere da la, sto arrivando, devo parlarle, fammi prendere un taxi e in massimo 15 minuti sono la”

“Cosa? Michela sta andando in aeroporto non te l’ha detto scusa?”

“No.. è successo un casino, senti a che ora parte? Dove sta andando?”

“Parte alle 8 per Tokyo ma..”

“Okay, grazie mille!” Non aveva le aveva dato modo di finire di parlare che aveva chiuso il telefono e con un altro taxi si fece portare in aeroporto. Nel frattempo chiamò il suo manager e si fece prenotare un volo per Tokyo, non accettò obiezioni e chiuse il telefono. Arrivò in aeroporto giusto in tempo per prendere il volo ma di Michela nemmeno l’ombra. Fortuna che era un personaggio o certe cose non le avrebbe potute proprio fare. Una volta a bordo chiese se c’era anche Michela e l’hostess, controllata la lista dei prenotamenti gli disse che stava viaggiando con un certo Seiji.

Non riuscì a muoversi dalla sua postazione dato che era nella classe economy e non riuscì ad avere accesso alla classe superiore. Quando l’aereo atterrò Bang controllò uno per uno tutti i passeggeri ma non scese Michela. Come era possibile? Rimase la sinchè il pilota ghi disse di allontanarsi perché era pericoloso.

Non è possibile.

Dovette andarsene da la, come era possibile che non fosse scesa. Eppure era sull’aereo. La rabbia che aveva in corpo era troppa. Pernottò in un albergo e accese la TV e poi avrebbe chiamato il suo manager per fare delle ricerche, non si sarebbe arreso così. La sua attenzione andò a un servizio del telegiornale che parlava di un certo
Seiji che avrebbe tenuto una mostra la sera stessa vicino alla Tokyo Tower.

Okay, il giapponese non lo capiva tutto ma gli era bastato sentire SEIJI-MOSTRA-TOKYO TOWER per farlo uscire di corsa dall’albergo. Sicuramente Michela era con lui e questo tizio doveva essere piuttosto famoso. In mezz’ora fu nei pressi della Tokyo Tower. Non aveva dormito nulla in aereo, così da aver passato ben due notti in bianco ed ecco che era di nuovo tutto buio. Poi vide l’insegna della mostra. Era in una via piuttosto sperduta e si mise a camminare sinché non trovò l’ingresso. Prima di entrare venne distratto da una voce, la sua voce mentre parlava in italiano al telefono poi un urlo. Si voltò e vide un uomo che la stava abbracciando e Michela cercava di liberarsi e lui che continuava a toccarla. Bang non ci vide più, quello era Seiji, lo aveva riconosciuto dalla foto apparsa in TV. Si avvicinò correndo e gli assestò un pugno fortissimo in pieno volto.

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Capitolo 20
*** Cap 20 ***


Come osava toccare la SUA ragazza, si era sua e di nessun altro. Non avrebbe permesso a nessuno di avvicinarsi a lei e tantomeno nessuno doveva permettersi di toccarla così.

Il sangue cominciò a uscire dal naso e dal labbro di quell’uomo che era caduto a terra. Michela era a terra che piangeva, Angelica che continuava a richiamarla perché aveva sentito i rumori dal telefono. Bang si avventò su di lei e prima di abbracciarla prese il telefono e disse “E’ tutto apposto, ti richiamiamo dopo tranquilla.” Poi abbracciò Michela ripetendo ‘scusa’ ancora e ancora. “Non ti lascerò mai più da sola, scusa”. Lei continuava a piangere e a stringergli il maglione come se fosse un’ancora di salvezza.

“Scusami tu” disse a voce bassissima. “Sono stata una stupida, non dovevo andarmene così.. Anche ora, senza di te sarei stata persa, è buffo come ormai io dipenda da te.”

“Sono io che non sopporto l’idea di perderti, non capisci che sei l’unica persona che motiva le mie azioni, anche il merito del mio successo lo devo a te, solo ti prego, non tenerti più i tuoi dubbi dentro, non lo sopporterei, perché sei MIA e di nessun altro e non ti lascerò andare via da me, mai.”

Bang prese Michela in braccio, quel Seiji se n’era andato via subito dopo essere riuscito ad alzarsi da terra. In albergo si coricarono subito nel grande letto, Michela si era addormentata nelle braccia di Bang prima di entrare in albergo e lui la strinse a se per tutta la notte sussurrandole prima di addormentarsi anche lui un Ti Amo a fior di labbra. La mattina dopo Michela gli spiegò che Seiji le aveva proposto di aiutarla alla mostra di Tokyo e che essendo famoso scesero dall’aereo quando su richiesta un’hostess aveva fatto allontanare Bang dall’aereo. Era rimasta turbata vedendo Mikako e lui in confidenza, perché era vero, lei era stata la sua prima fidanzata. Lei che era stata il suo primo supporto nello studio, così che lui potesse fare le audizioni per diventare un cantante. Si amavano ma lei ebbe l’opportunità di partire per New York e continuare gli studi come giornalista. Lui voleva partire per poter stare con lei ma lei glielo impedì perché non voleva vedere la sua carriera di cantante finire ancora prima di cominciare e questo Bang lo capì meglio col passare degli anni.

Michela capì la situazione e si senti in colpa per non aver voluto sentire subito le sue spiegazioni, perché aveva sofferto per Mikako e ora lei lo stava facendo soffrire di nuovo.


“Non ti lascerò andare, questa per te dovrà essere più che altro una minaccia” Disse lei con un sorriso alla fine tenendogli forte la mano. Bang la attirò a se e la baciò come se fosse l’ultima volta che l’avrebbe vista. Ormai chiarita la situazione fecero i biglietti e tornarono a Seoul non prima di aver chiamato Angelica e averla rassicurata su tutto l’accaduto.

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Capitolo 21
*** Cap 21 ***


We got married!

Tornati in Korea Bang venne contattato per fare una puntata speciale di We Got Married.
Bang accettò e senza dire nulla a Michela si presentò alla redazione per organizzare il tutto. Avrebbero girato la puntata tra due giorni. Il giorno fatidico arrivò e Bang chiamò Michela e le chiese se potevano incontrarsi e gli diede l’indirizzo.
Michela uscì di casa e andò all’indirizzo che gli era stato detto, pensò di essersi sbagliata quando arrivò davanti ad una pizzeria ma poi vide il suo ragazzo che sbucò dall’interno del locale e la invitò ad entrare salutandola con un breve bacio. Entrata nella pizzeria vide che ovviamente era vuota essendo mattina e che c’erano però le telecamere di.. We got married?

“Honey oggi gireremo una puntata speciale di We got married”

Detto questo Bang non le diede tempo di rispondere che tutto pimpante la portò dietro il bancone e le mise un grembiulino uguale al suo però con su scritto Bang Oppa! Michela rimase ancora più sconvolta quando Bang le mise una retina in testa “Per non perdere i capelli” aveva detto, “e io devo apparire in tv così??” “Su che sei bellissima comunque!” poi le diede un bacio sul naso e la prese per mano e la trascinò sino al piano di lavoro. “Oggi facciamo la pizza!” aveva esclamato Bang, sembrava un bambino, di solito non si emozionava così tanto. Come se non bastasse dalla porta spuntò Himchan in veste di conduttore e annunciò quindi che i due dovevano preparare la pizza per il loro compagno come gesto d’amore. Detto quello sembrava più agguerrito che mai, prese della farina con due dita e si fece dei segni di guerra sulle guance annunciando che avrebbe fatto la pizza più bella del mondo! Michela era abbastanza preoccupata, non sapeva se ridere per cosa stava facendo Bang o piangere per quanto fosse serio in quello che diceva!

Dopo di che presero due pannetti già fatti fortunatamente e cominciarono a stendere la pasta. Michela procedeva tranquilla con il matterello, voleva fare una pizza a forma di cuore e scrivere qualche cosa di dolce all’interno. Bang sembrava invece facendo una guerra con quel povero pannetto. Prima aveva provato a imitare i gesti di Michela ma siccome non usciva la forma che si aspettava cominciò a colpire la pizza con il matterello quasi volesse uccidere e la farina cominciò a spargersi ovunque come se fosse il sangue che usciva da quel povero corpo. Alla fine uscì una cosa a forma ovale con delle collinette sparse. Il ragazzo sembrava soddisfatto allora prese il sugo e lo mise lasciando un po’ di bordo, poi prese le cipolle e ne mise in quantità, sopra mise la mozzarella poi tagliò un uovo sodo mettendone una rondella che conteneva l’albume. Senza far vedere la sua opera, tutto soddisfatto la infilò nel forno e aspettò.

Michela aveva tagliato la pizza a forma di cuore, aveva messo il sugo e la mozzarella e poi aveva scritto con le patatine Ti Amo^^ e aveva infornato il tutto.
Dopo circa 10 minuti Michela vide che la sua pizza era pronta quindi la tolse dal forno e la mise sul piatto. Bang era intento a vantarsi invece che la sua pizza aveva tutta una storia collegata con Michela, poi sentì un odore strano e si ricordò che doveva sfornare la pizza!

Preoccupato tolse la pizza che aveva un aspetto a dir poco strano. Poi triste la mise sul piatto e la portò vicino a quella di Michela che si trattenne dal ridere.

“Esponeteci le vostre creazioni” disse Himchan!
Michela disse semplicemente cosa aveva fatto e Bang superata la tristezza per lo strato di bruciatura che aveva la sua ‘pizza’ disse: “vedete queste colline? Sono le onde del mare perché Michela è nata in una città di mare poi le cipolle e la mozzarella fanno il bianco delle onde”
Rimasero un po’ tutti senza parole e Himchan evitò di fare commenti fuori luogo per non far arrabbiare il suo leader. Bang provò a far mangiare la sua adorata pizza a Michela che si rifiutò in tutti i modi possibili e immaginabili sinché lui non la prese da dietro e la bloccò con le braccia e le fece assaggiare un pezzo di ‘mare’. Non era così male infondo. La puntata finì e tutti furono soddisfatti del materiale. Poi Bang prese Michela per mano e uscirono dalla pizzeria, “Stasera mi dovrò far perdonare!”

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Capitolo 22
*** Cap 22 ***


To You.
Bang si era organizzato con Angelica perciò appena Michela tornò a casa venne trascinata fuori per fare shopping con la sua adorata cugina. Poi Angelica lasciò Michela sotto casa e andò via con Hiro. Quando aprì la porta tutto sia aspettava tranne che Bang vagasse per la cucina con dei pantaloni aderenti e senza maglietta. Le luci erano soffuse, l’incenso era acceso e in sottofondo c’erano le poco caste canzoni di Seo Taiji.

Appena vide Michela ferma sulla porta si avvicinò lentamente, si morse il labbro inferiore, poi con un braccio chiuse la porta ancora aperta e la intrappolò tra la porta e il suo corpo, con la mano libera le prese il mento e la bacio dolcemente “Bentornata Honey”.

Poi si allontanò e tornò in cucina dove bevve dell’acqua da una bottiglietta e una gocciolina scese lungo tutto il collo e sulle clavicole dove si fermò per qualche secondo per poi continuare a percorrere tutto il petto. Tutto questo accadde sotto gli occhi increduli di Michela che non sapeva cosa fare. Allora Bang con lo sguardo innocente si volta e chiede “Perché sei ancora la? Vieni che mangiamo qualcosa!” Michela andò verso la cucina e si sedette a tavola. Bang portò al tavolo due coppe di vetro piene di gelato accompagnate ai biscotti e mini cialde.

Perfetto, stava iniziando a fare troppo caldo la dentro. Mangiarono il gelato quasi totalmente in silenzio, Bang non toglieva lo sguardo da dosso a Michela cucchiaino dopo cucchiaino. Michela non sapeva cosa fare di preciso, voleva vedere sino a che punto voleva spingersi oltre Bang. Avevano quasi finito il gelato quando cominciò Internet War, Bang si alzò di scatto, prese le coppe e le mise nel lavandino, poi si avvicinò a Michela con un sorrisino malizioso e la prese in braccio con le gambe di lei strette attorno alla sua vita.

Le tolse prima la maglietta e poi la fece stendere sul divano e cominciò a baciarle tutto il collo.

“Sono perdonato?”

“Assolutamente!”

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