Wrong

di Sara_Smoke
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** He. ***
Capitolo 2: *** 2. Leave before it’s too late. ***
Capitolo 3: *** 3. So ashamed so confused.. ***
Capitolo 4: *** 4. Save me from myself. ***
Capitolo 5: *** 5. You are my Savior. ***
Capitolo 6: *** 6. You're so fucking beautiful and damned.. ***
Capitolo 7: *** 7. It's all so complicated! ***
Capitolo 8: *** 8. This is too much. ***
Capitolo 9: *** Everything gonna be alright now. ***
Capitolo 10: *** 10. Can you feel my heart? ***
Capitolo 11: *** 11. Give me a reason to start again. ***
Capitolo 12: *** 12. I am free now! ***



Capitolo 1
*** He. ***


 
Sono frastornata. Questa dannata vodka, e questo frastuono di merda. Non è musica, questa. E io che mi sono fatta convincere così facilmente dalla mia migliore amica. Mi dispiaceva dirle di no, tengo così tanto a lei. E che posso fare? Mi ha trascinata a vedere il concerto di Justin Bieber. ma che poi non ho ancora capito come diavolo fa ad ascoltare questa musica. Tutte in coro cantano. Mi volto e vedo ragazzine dodicenni che piangono, altre che si abbracciano ed urlano come delle scimmie, altre ancora che quasi svengono. La mia miglione amica, Amy, fa parte delle ultime che ho nominato. Cerco di mantenera in posizione eretta mentre urla e canta a squarciagola. Guardo il cantante con un'espressione disgustata. Tento di resistere, ma dopo due canzoni abbandono Amy ed esco dal locale. Sospiro sentendo finalmente la mia testa tranquilla e al sicuro, poi mi incammino verso il bar. Prendo due birre ed esco, mi accascio in un vialetto e comincio a bere. 
Eccolo qui, che ritorna. Cazzo. Quel vuoto. Quel dannato vuoto che mi prende allo stomaco, che mi fa venir voglia di piangere, di farmi del male. Cerco di resistere, finisco entrambe le birre e mi sento davvero ubriaca. Non penso nemmeno a quello che faccio, prendo la lametta e la spingo su braccio, per tre volte. Il vuoto scompare tutto ad un tratto. Sarei dovuta rimanere li dentro ad ascoltare quel dannato stronzo che cantava, lo sapevo. Sarei dovuta rimanere a sostenere Amy, e invece ho preferito pensare di nuovo a me stessa. Per cosa, poi? Per distruggermi, sempre di più. Ho sedici anni e sono solo una dannata ragazza depressa, senza genitori, che tutti -o quasi- evitano. Una ragazza. Sbagliata. 
 
Piano mi rialzo e comicio a camminare, appoggiandomi al muro. Il braccio sanguina ma poco mi importa. Riesco a rimanere in piedi ancora per poco, ricado a terra, ormai senza quasi più forze. 
-Serve aiuto?- annuisco, in silenzio. Mi porge la mano e la afferro. E' buio, riesco a scrutare solo dei capelli lunghi e un oggetto metallico che 
luccica, un piercing. Sto per alzarmi, quando sento la mano lasciarmi per farmi ricadere di nuovo.
-Ops..scusami.- Dice, ridendo. Sta per allontanarsi, ma allungo la gamba e anche lui inciampa e cade a terra. 
-Stronzo.- 
-Ascoltami bene,- Dice, alzandomi con forza e sbattendomi al muro. -Non hai capito con chi hai a che fare. Non si scherza con me.- Rido, isintivamente. Ma chi diavolo si crede di essere questo qui?
-Ma vai a fanculo. Levati di torno, lasciami.- Dico scontrosa, cercando di spingerlo via. Come risposta lui mi prende per il braccio. Apre di nuovo le ferite fresche, che ricominciano a sanguinare. Mi fa davvero male. 
-Lasciami, cazzo!- Mi porta sotto la luce di un lampione. Lo scruto meglio, ha i capelli neri e lunghi, e gli occhi azzurri, inquietanti. E' magro, e veste di nero.
-Che bella ragazza...e cosa abbiamo qui?- dice, guardando il mio braccio sanguinante. 
-Lasciami in pace, non sai niente di me!- D'un tratto mi sento dannatamente piccola e mi viene da piangere. 
-Dovresti smetterla..-
-Fatti gli affari tuoi..e lasciami ti ho detto!- Do una forte strattonata, ma finisco per aprire ancora di più le ferite. Soffoco un gemito di dolore.
-Ti prego, lasciami andare..- Dico, mentre le lacrime cominciano e solcarmi le gote leggermente arrossate.
-Brava piccola- Dice, avvicinandosi con il viso pericolosamente a me. -Implorami di lasciarti andare.- Rimango immobile a guardare i suoi occhi cerulei. 
Sposta la testa di lato e si avvicina ancora di più. Il cuore comincia a palpitare, sempre più forte. Mi morde il labbro, con una lussuria assurda. Poi mi guarda malizioso. Sento una scossa lungo tutta la spina dorsale. 
Con una risata si allontana da me -Ci si vede in giro ragazzina- mi dice, per poi voltarmi le spalle. 
Rimango per un po' immobile, a fissare la sua figura esile che si allontana senza mai voltarsi indietro, poi mi siedo e aspetto che esca la mia migliore amica.


Ciao a tutti! E' la mia prima FF sui Black Veil Brides, spero che questo piccolo assaggio vi piaccia! Sarei felice se recensiste, ma forse chiedo troppo u.u 
Al prossimo capitolo, Smoke. <3

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Capitolo 2
*** 2. Leave before it’s too late. ***


 
 Mi sveglio a causa di un grande frastuono. Subito delle urla mi giungono alle orecchie. Ci risiamo, mio zio che picchia ancora una volta sua figlia. Apro gli occhi, e vedo che la sta prendendo a sberle sul viso. La testa pulsa, la sbronza di ieri mi ha intontita parecchio. 
-Zio...zio lasciala stare, adesso basta-
-Sta zitta tu, fatti i cazzi tuoi, brutta emo!- Dice il fratello di mia cugina Lisa, tirandomi uno schiaffo sulla bocca, e facendomi sanguinare illabbro. Nondico più nulla, tanto non posso fermarlo. Vado a vestrmi in bagno, poi esco in fretta di casa. 
Non ho potuto farci nulla, erano gli unici parenti che mi erano rimasti dopo la morte dei miei genitori. Sono douta restare con loro. Nessuno lo sa quello che succede in quella famiglia, nemmeno la mia migliore amica Amy. Non che non glielo voglia dire, è solo che ho paura che poi zio picchi anche me. Fino ad ora ho preso sberle solo da mio cugino, e da nessun altro. Ma non ne posso più comunque. Lui e i suoi dannati pregiudizi. Beh? Vesto di nero, e quindi? Non sono emo, è colpa loro se mi faccio del male, è colpa delle persone che mi circondano. 
Continuo a camminare a testa bassa, cercando di tratternere le lacrime che spingono sui miei occhi stanchi. 
Vado a sbattere contro qualcuno, ma non ci faccio molto caso. 
-Ma guarda guarda chi c'è- Alzo appena il capo. Riconosco delle ragazze della mia scuola, ragazze che mi prendono in giro dal primo anno di superiori. 
Deglutisco a vuoto. Alzo ancora di più lo sguardo. Lo vedo. E' lui, il ragazzo dell'altra sera. Impallidisco. Non voglio altri guai adesso.
-Scusa..- Dico, e cerco di passare avanti. 
-E no, dove pensi di andare?- Dice una di loro, la più grande, Jamie bloccandomi per l'avambraccio.
-Jamie, lasciami stare dai..non l'ho fatto a posta, sul serio!- 
-Hai aggiunto qualche nuovo taglio al tuo braccio? Vediamo- istintivamente cerco di togliere il braccio, ma la sua presa è ferma e subito mi alza la felpa larga che indosso. 
-Oh...ma che belli! Sei proprio una sfigata!- Dice, spingendomi.
-E anche lesbica!- Qualcun altro mi spinge da dietro. Guardo il ragazzo di ieri sera, che si gusta la scena divertito.
-Oh baciami Lexus, ti prego..mh- Dice Jamie, e mentre l'altra ragazza mi blocca lei mi bacia con forza. Mi volto. Tutti ridono, divertiti. E io mi sento così piccola...il vuoto. Ne ho bisogno, devo andare via...devo farmi del male..
-Ragazze, andate via. Ci penso io a lei.- Dice il ragazzo dell'altra sera.
-Okay Andy.- Oh, così si chiama Andy. Che nome da stronzo che ha.  
Quando rimaniamo soli mi spinge in un vicolo completamente desolato. Mi blocca al muro, mettendomi ancora una volta in trappola. 
-E così ti piacciono le ragazze..- Dice, sorridendomi.
-C-cosa vuoi da me? Lasciami andare!- Si attacca con tutto il suo corpo a me.
-Non. alzare. il tono con me.- Capisco che si sta irritanto, e ho paura. Decido di allentare la tensione.
-Non mi piacciono le ragazze. Sono etero.- 
-Meglio così- La sua voce è così dannatamente provocante.. il suo tocco mi fa sussultare. Mi alza piano il mento con le dita, e comincia a lasciarmi dei baci sul collo. Chiudo gli occhi. Da una parte sono terrorizzata, eppure è come se provassi anche un certo piacere. Che cosa diavolo mi sta facendo questo ragazzo? E che cosa vuole da me?
-Mi piace il tuo odore..sei una bambina così indifesa e fragile..-
-Non sono una bambina.- Dico, spingendolo via. Mi sorride, compiaciuto dalle mie parole o forse dal gesto che ho fatto. 
-Dove abiti?-
-Che cazzo ti importa? Devi lasciarmi in pace!- Dico, cercando di scappare, ma ovviamente riesce a bloccarmi, spingendomi a se. Con una mano mi cinge la vita, stringendomi forte, e con l'altra mi tiene ferma la testa, tirandomi per i capelli.
-Quando chiedo una cosa voglio avere una risposta.- 
-Cosa ho che non va? Rispondi prima tu. Perché tutti volete farmi del male?-
-Oh, ragazzina. Credimi, è così divertente vederti terrorizzata. Allora, dove abiti? Passo a prenderti questa sera, c'è una festa e voglio che tu venga.-
-Perché vuoi che venga?- Chiedo, guardandolo male. Ma cosa vuole da me questo qui?
-Shh. Mi rispondi?- Sbuffo, arrendendomi.
-8th Avenue, ultima casa alla fine della strada. Adesso mi lasci andare?- 
-Vuoi andartene via così presto?- Dice, avvicinando ancora una volta il suo viso al mio. Ancora quei dannati brividi, e quel vuoto nello stomaco, e i suoi occhi così dannatamente belli.. Vorrei dirgli di lasciarmi stare, di dimenticarmi, per sempre. Ma è troppo tardi, la sua lingua è nella mia bocca e io non posso farne a meno. Ricambio il bacio. Mi stringe ancora di più portando entrambe le mani sui miei fianchi. mi abbandono a quel bacio così bello e dannato, lascio che mi spinga al muro e che mi tocchi dove vuole. Tanto cosa mi importa? Io una reputazione buona non ce l'ho mai avuta, cosa potrà mai cambiare questo se si venisse a sapere? Nessuno potrà odiarmi più di così. E io non potrò sentirmi più sbagliata di così. 
Quando si stacca da me entrambi siamo senza fiato.
-Brava bambina. Così mi piaci. Ci vediamo stasera, nove e mezza.-
-Io. Non sono. Una cazzo di bambina.- Ride di gusto, e io rimango quasi incantata. Ma cosa diavolo mi sta succedendo? Lui è sbagliato, e chissà quanti diavolo di anni avrà. E' alto, e poi si vede che avrà minimo diciotto, venti anni. E io ne ho solo sedici. Andiamo bene. 
Quel bacio mi ha lasciata davvero scossa. Non so, è come se non riuscissi a dirgli di no, come se lo odiassi ma al tempo stesso lo desiderassi più di ogni altra cosa. E' strano da descrivere, davvero strano. 
Cercando di riacquistare il mio battito cardiaco stabile, e dopo aver preso ancora di nuovo quella fottuta lametta mi incammino verso casa.
Entro e fortunatamente c'è silenzio. Questo è un buon segno, vuol dire che in casa non c'è nessuno. Sono ancora le undici del mattino, così decido di rimettermi a dormire. Già, o almeno ci provo. Non faccio che pensare a quel dannato Andy. Cosa, cosa mi bacia? E perché? Mi odia, come tutti, si diverte a farmi star male, e poi subito dopo mi infila la lingua in bocca, come se fosse una cosa normale dopo che conosci una ragazza si e no da due giorni. 
E so che avrei dovuto allontanarlo, ma sono terrorizzata all'idea di farlo arrabbiare, la verità è che ho timore di lui, ho paura che anche lui mi possa faredel male. Così sto zitta -per quello che posso- e faccio tutto quello che dice e che vuole. Prima o poi si stancherà di darmi fastidio, di farmi sentire sbagliata, anche lui. 
Così immersa nei miei pensieri mi addormento e salto il pranzo. Mi risveglio alle sei e mezza. Come diavolo ho fatto a dormire così tanto? Decido di alzarmi e di scendere a mangiare qualcosa. Mio cugino e mio zio sono a guardare la tv, Lisa invece sta zitta a fare i compiti per il lunedì. Dovrei farli anche io...
Stavo scherzando.
Decido di prepararmi un toast con del salame. Mi siedo di fronte a Lisa e la guardo in silenzio. 
-Ti ha fatto del male?- La guardo, interrogativa. Non capisco.
-Quel ragazzo...sembravi terrorizzata.- Faccio un sorriso tirato. Come diavolo ha fatto a vedermi? Lei non deve sapere nulla di lui, ne di quello che mi succede, di quello che mi dicono le persone.
-E' un mio amico, stavamo solo scherzando tra di noi.- La conversazione finisce li e le sono grata di non aver fatto ulteriori domande. Finisco il toast in silenzio, poi vado a farmi la doccia. 
Eccolo di nuovo. Il vuoto. Questa volta mi prende più forte però, mi fa sentire ancora peggio delle altre volte. Mio dio. Comincio a piangere. Ripenso ai miei genitori, al fatto che non mi volevano, che quando mio padre è morto mamma non ha pensato a me, ha preferito scegliere la via più facile e si è uccisa, lasciandomi sola e indifesa, con degli zii che mi odiano, in un paese pieno di pregiudizi. Non ne posso più. Vorrei solo avere dei soldi per poter andare via, scappare, catapultarmi in un'altra galassia! 
Aspetto che il sangue cessi di uscire dai nuovi tagli, poi esco dalla vasca. Asciugo i capelli facendo attenzione a non far rimanere bagnati i miei cinque rasta,poi metto la piastra a scaldare. Intanto torno in camera e vado a cambiarmi. Metto un pantaloncino abbastanza corto, con delle calze nere sotto, le mie amate t.u.k. nere e bianche, maglia nera con scollo a V e giubotto di pelle. Torno in bagno e piastro i capelli. Ci impiego quasi un'ora a subito di fanno le nove e mezza. Avviso mia zia che questa sera farò tardi, prendo le chiavi che metto in tasca assieme al cellulare ed esco fuori ad aspettare Andy, che arriva due minuti dopo. Salgo in macchina. comincio ad avere paura. 
-Ciao ragazzina.- Dice Andy, con la sua dannata voce provocante.
-Ciao...- Sussurro. Parte a tutta velocità e in meno di dieci minuti ci troviamo dinanzi ad una grande villa, circondata da un giardino e una piscina. 
-Beh? Ti sbrighi o vuoi che ti apra anche la porta?- 
-Sta calmo!- Dico, alterata. Quanto mi fa girare le palle questo ragazzo. Scendo e sbatto la portirera.
-Non sono mai stato più calmo di così.- Mi sorride e camminiamo verso l'entrata. 
Appena entro la musica quasi mi stona, ma non fa niente, questa è musica che mi piace. 
-Stammi vicina, che sennò non ti trovo più!- Dice, stringendomi a se.
-Levami le mani di dosso!- Stranamente gli rispondo a tono e lo scanso. Tanto qui non può farmi nulla. 
Subito mi allontano da lui e comincio a bere. Mi scolo due bottiglie di birra, poi vado a pogare tra tutti gli altri ragazzi. Cerco solo di divertirmi e di non pensare a nulla, e questo è il miglior modo che io conosca. 
D'un tratto sento afferrarmi per il braccio e vengo trascinata fuori dal cumulo di persone che si era formato al centro del salone.
-Hei!- Dico, dandogli uno schiaffo sul petto. Sono brilla. Non so davvero reggere l'alcol. 
-Vieni con me- Mi tira per il braccio. Urlo e gli chiedo di lasciarmi, ma ovviamente nemmeno mi ascolta. 
Mi porta in una camera, al piano di sopra. Subito vado in panico.
-Che cosa vuoi farmi?- 
-Sta zitta.- Mi fa sedere sul letto e poi mi imita. Poggia una busta con della polvere bianca sul comodino, la apre e ne fa uscire un po'.
-Dammi la lametta.- 
-Cosa?-
-La tua lametta, dammela.- ''Vattene via di qui Lexus''
-No!- Mi spinge, facendomi stendere sul letto e si mette su di me. Mi blocca il viso con la mano. 
-Non fare la dura con me, vincerei sempre e comunque io.- Mi prende i polsi e li tiene entrambi fermi con una sola mano, mentre con l'altra si mette a frugare nelle tasche del mio pantaloncino. Quando la trova sorride.
-Grazie piccola- Dice, per poi lasciarmi andare. 
-Stronzo.- Dico, dandogli un pugno dietro la spalla.  
Usa la MIA lametta per allineare la droga in due strisce, poi me la ripassa. La infilo di nuovo in tasca e lo guardo mentre arrotola una banconota da cinque. Subito tira su la polvere e non fa una piega, poi mi passa la banconota. Faccio di no con la testa.
-Come no?- Scuoto le spalle. Non ho mai preso droghe. Ho fumato erba, certo, ma più di quello non ho mai fatto. Dovrei andare via, sono ancora in tempo. Si droga anche, è così sbagliato per me. ''Vattene via''
-Oh andiamo, solo una volta per divertirci un po'..dai...- Cerca di baciarmi, ma questa volta giro la testa. Ovviamente si arrabbia, e con la forza mi bacia. Quando si stacca il suo sguardo è di fuoco. 
-Non fare più una cosa del genere.- Mi si gela il sangue nelle vene.
-S-scusa..- Dico, poi mi affretto a sniffare. 
-Oh si ragazzina, mi piaci sempre di più..- Ancora una volta non sono riuscita a tenergli testa, mi sono lasciata intimorire dai suoi occhi e le sue mani.  
Non sarei mai dovuta entrare in questa casa.
Nel tempo di dieci minuti non capisco più nulla. 
Questa roba deve essere davvero forte. 
So solo che mi piace, mi piace davvero tanto.


Eccomi di nuovo! Sono tornata presto, ho mantenuto la promessa! Grazie a chi ha letto o ha recensito, spero che questo capitolo vi piaccia perché da qui la storia comincerà sul serio. Continuate a leggere e a recensire, soprattutto nei primi capitoli per me è FONDAMENTALE sapere cosa ne pensiate. Accetto anche critiche, ovviamente! 
Un bacio, Smoke. <3
 
 

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Capitolo 3
*** 3. So ashamed so confused.. ***


Hola! Dico subito che in questo capitolo ci sono dei cambiamenti radicali riguardanti Andy, spero che capiate anche senza leggere xD Spero che anche 
questo capitolo vi piaccia! Mi scuso per gli eventuali errori grafici, ma non ho avuto tempo di rileggere il capitolo D: Grazie a tutti i lettori e tutte le ragazze che hanno recensito, vi lascio alla storia. 
Un bacio, ciao ragazze!
 
Mi sveglio e sento ancora la musica alta rimbombare nella casa. La testa mi esplode. Piano mi volto e trovo Andy addormentato, senza maglia. Mi guardo, e sono nella stessa sua situazione. Mio dio, che cosa ho fatto, cosa? E lui? Si è solo approfittato di me, lo ha fatto a posta a farmi drogare! Gli tiro uno schiaffo e lo faccio svegliare.
-Ma sei pazza?- 
-Che cazzo mi hai fatto? Brutto stronzo! Stammi alla larga, non voglio avere più niente a che fare con te!-
-Lexus..ma che dici?- Dice, spostandomi i capelli dal viso. E' ancora fatto, si vede.
-Non toccarmi. Mi fai schifo.- 
-Fammi spiegare..almeno..- 
-Cosa? Cosa vuoi spiegare? Hai approfittato di me!-
-Lexus, guarda te e me..i pantaloni ce li abbiamo tutti e due. Non è successo nulla, la tua verginità è al sicuro- Ridacchia -Ora smettila di urlare, idiota, e lasciami dormire. Non fammi essere sempre cattivo..- Mi attira a se e ancora una volta mi bacia. Mi stacco subito.
-Non ti credo!- 
-Come vuoi, fanculo.- Mi alzo e mi rimetto la maglietta.
-Non mi scoperei mai un'adolescente pazza e depressa come te!- 
-Sei solo uno stronzo! Non sai niente di me!- 
-Ti ho detto di non urlare!- Sento la guancia andarmi a fuoco. Il sangue si ghiaccia, il vuoto si fa strada in me. Tremo, piango. Mi alzo subito dal letto. 
-Lexus..- Scappo via, terrorizzata. Sbaglio sempre tutto. Non sarei dovuta entrare in quella casa, anzi non avrei dovuto accompagnare nemmeno Amy a quel 
fottuto concerto, non avrei dovuto dar retta a quell'idiota. 
Pazza e depressa...
Ha ragione. Sono pazza, e depressa. Pazza, perché avrei dovuto reagire, gli avrei dovuto tirare un pugno in faccia a quello stronzo, come si permette di 
picchiarmi? Chi è lui? E perché ha tutto questo fottuto potere su di me? Depressa, perché adesso sono nel cesso puzzolente di vomito a torturarmi i polsi con questa lametta di merda invece di reagire, di piangere, di fare qualsiasi cosa mi impedisca di farmi del male. Scelgo sempre la via più facile, 
come se l'autolesionismo fosse la soluzione a tutti i problemi. 
Poso la lametta in tasca e non aspetto nemmeno che il sangue cessi di uscire dai polsi, mi alzo e scappo via da questa casa. Mi accascio a terra e piango, non riesco proprio a calmarmi. Fino ad ora avevo ricevuto schiaffi solo da mio cugino, ma Andy..devo averlo fatto arrabbiare. Non dovevo urlare, me lo aveva detto. Sbaglio sempre, sempre. 
Chiamo Amy, anche se sono le due di notte ho bisogno di lei, della sua voce. Ho paura di fare qualche cazzata, di spingere quella lametta troppo in fondo...
-Pronto?-
-A-Amy..- 
-Lexy, sei tu? Cosa è successo? Dove sei? Lexy, rispondi..-
-Il vuoto..sto male Amy, ho paura..- 
-Tesoro ascoltami. Cerca di respirare piano, dove sei?-
-Non lo so...- 
-Mio dio. Okay, adesso ascolta me, va tutto bene, okay? Calmati, respira piano..- Le do retta, e fortunatamente dopo un po' riesco a calmarmi. Prima o poi farò una statua a questa ragazza. 
-Grazie Amy..ti voglio bene- 
-Anche io te ne voglio..- Attacco e mi alzo. Mi guardo intorno e fortunatamente non c'è nessuno che io conosco, soprattutto non c'è lui. 
Cerco di fare ordine nella mente e di ricordare la strada di ritorno a casa. Dopo aver sbagliato strada per quattro volte finalmente alle tre sono a casa. Cerco di fare piano, sicuramente tutti dormiranno...
-Dove cazzo sei stata?- sento il labbro rompersi ancora. Chiudo gli occhi e trattengo le lacrime. 
-Da una mia amica..-
-Non ti credo!- 
-Beh non mi importa di quello che pensi! Lasciami in pace, lasciatemi in pace tutti!- Scappo al piano di sopra e mi infilo sotto le coperte senza nemmeno svestirmi. Sono troppo stanca per fare qualsiasi cosa. L'ultima cosa che vedo è il lenzuolo che si impregna del mio sangue, poi cado nel sonno.
 
Mi sveglio nel silenzio assoluto. Sono sollevata da questo, mia cugina è al sicuro. Guardo il lenzuolo, e c'è una chiazza di sangue sul cuscino e una più giù. Devo aver sanguinato anche dal polso. Mi alzo e tolgo le lenzuola, le infilo nella lavatrice subito. Spero che il sangue si tolga, altrimenti che diavolo di scusa mi inventerò? Mi faccio una doccia veloce e mi vesto, poi scendo giù. Faccio colazione, e dato che la casa è vuota decido di distrarmi accendendo la radio e dando una ripulita alla casa. 
Sento il campanello suonare. Mi do un'aggiustata ai capelli, poi vado ad aprire. 
-Ciao..- spalanco gli occhi. Non può essere possibile. 
-Vieni con me in un posto?- 
-No, lasciami stare- Tento di chiudere la porta, ma lui me lo impedisce.
-Dai..l'ultima volta, poi giuro che se vuoi non ti cerco più.- Sbuffo, poi prendo le chiavi di casa ed esco. 
-Sei tutta sudata..-
-Stavo pulendo casa.- Camminiamo per un po' a piedi e ci fermiamo in un parco bello grande, con delle altalene e tante panchine. Non c'è quasi nessuno. 
Ci sediamo su una panchina e stiamo in silenzio per un bel po'.
-Che cosa vuoi?- Dico, fredda. In realtà avrei voglia di scappare via. 
-Chiederti scusa..per lo schiaffo. Ero sballato..non lo avrei mai fatto da lucido.- Faccio una risata nervosa.
-Tu mi hai sempre trattata male, come tutti gli altri.- 
-Mi sei antipatica, ma allo stesso tempo è come...come se non riuscissi a starti alla larga. mi piace così tanto vederti terrorizzata, impaurita. Tu sei debole e io mi sento forte con te. Ma poi mi pento di quello che ti faccio, e ti guardo, e mi viene voglia di baciarti. Ieri eravamo senza le maglie perché stavamo morendo di caldo e così le abbiamo tolte. Ecco.- 
-Beh, se devi farmi del male lasciami in pace, ho già troppi casini per me, non mi servono altre persone che mi facciano del male.- 
-Ma..cosa hai fatto al labbro?- Dice, prendendomi il mento tra le dita. Sobbalzo.
-Non voglio farti del male. Chi ti ha fatto questo?-
-Nessuno..sono caduta..- Dico, abbassando lo sguardo. 
-Mi dispiace..- Riecco di nuovo la sua voce provocante. Alzo lo sguardo per vedere la sua espressione, ma in meno di un secondo lo vedo chiudere gli occhi e 
incollare le sue labbra sulle mie. Vorrei che nascesse in me nuovamente quella paura, così mi allontanerei, ma nulla in questo momento mi dice di scappare.
Lo bacio, portandogli le braccia al collo, lasciandomi andare del tutto. Rimaniamo a baciarci per non so quanto tempo, vorrei solo che non finisse mai. Il vuoto è sparito, per lasciare spazio ad un altro tipo di fastidio, molto più bello. ''Ma che diavolo ti prende? Non puoi farti piacere questo ragazzo, lui è sbagliato per te!'' Penso, ma subito dopo lo scaccio dalla mente. 
Lo so che è sbagliato. Ma non riesco a stargli lontana. Ho una diavolo di calamita per le persone sbagliate. 
Mi sorride e mi carezza piano la guancia.
-E questa dolcezza?- Dico, ridacchiando. Sono davvero sbalordita.
-Shh..non lo so nemmeno io- Ridiamo entrambi.
-Oh Lexus, che cosa mi stai facendo..- Mi stringe a se e andiamo a fare una passeggiata per il paese. 
Finalmente stiamo bene insieme, ridiamo e parliamo del più e del meno, mangiamo patatine fritte e ancora parliamo. 
E' bellissio...sul serio. Ed è dolce quando vuole. Mi ha detto che la sua è solo una corazza che ha con tutti, perché non gli piace avere nuove amicizie, perché
qui le persone devono vedere che hai le palle sotto, altrimenti non ne esci vivo.
-E che mi dici di questi?- Dice, prendendomi piano il braccio.
-Degli sbalzi d'umore, le persone che mi prendono in giro. Mi fanno sentire sbagliata. E questo è l'unico modo che conosco che mi faccia sentire meglio con me stessa.- Ovviamente non parlo della mia famiglia nemmeno con lui. 
-Quando hai questi sbalzi d'umore chiamami, o chiama la tua migliore amica, sfogati, ma non farti del male. In un certo senso mi sento colpevole anche io. Non è la soluzione giusta questa- Sorrido, abbassando lo sguardo. ''Oh grazie Andy, lo so che questa non è una cazzo di soluzione''
-Lo farò..- Verso le sei mi accompagna a casa. 
-Ti chiamo.- Mi dice, carezzandomi e lasciandomi una scia di baci sul collo. Mi mordo il labbro. 
-Ciao piccola- 
-Ciao.- Sorrido, poi rientro a casa.
Non può essere successo davvero. Quello non era Andy. No, non poteva essere lui. 
Alzo il volume della radio e continuo a pulire casa, ballando e cantando a squarciagola.
Sento la porta sbattere forte. Mi volto e vedo mio cugino. Dalla faccia sembra arrabbiato, così vado a spegnere la radio e continuo a fare quello che stavo 
facendo. 
-Vieni qui- Mi urla, dalla cucina. Vado. mi avvicino per chiedergli cosa c'è, ma non mi lascia il tempo di parlare che mi sferra un pugno sullo zigomo. 
-La cucina è sporca!- Non rispondo. Cazzo, dovevo ancora pulirci nella cucina, se mi dai il tempo stronzo! Il lato destro della faccia mi da il tormento, è doloroso. Prendo del ghiaccio e lo poso piano sullo zigomo. 
Non capirò mai per quale diavolo di motivo mi odia così tanto, ne perché tutti mi odiano. Non ho mai fatto del male a nessuno, sono sempre stata al mio posto, in silenzio, ho sempre fatto tutto quello che mi veniva detto di fare. Eppure le persone non apprezzano nulla. 
Sbagliata..
Pulisco la cucina in fretta, poi riempio la vasca e mi immergo in essa. Piango, piango tanto, ma il vuoto non va via. 
'Chiama Andy, glielo hai promesso. Chiamalo non farlo di nuovo!' 
Non ci riesco, non lo chiamo. Mi faccio del male ancora, per l'ennesima volta. L'acqua comincia a colorarsi con il mio sangue. Non mi fermo, mi torturo le gambe e le braccia, fino a quando quell'orrenda sensazione non esce dal mio corpo esile e martoriato. Tagli su tagli, e quasi mi piacciono. Mi piacciono ma me ne vergongo. Nessuno capirebbe quello che ho, quello che provo. Nessuno. 
Esco dalla vasca, guardo lo zigomo gonfio e livido, mi vesto e mi asciugo i capelli, decido di andare a dormire, anche se sono solo le otto e mezza. Proprio quando sto per infilarmi sotto le coperte sento il cellulare vibrare. E' Andy. Rispondo, ma sto in silenzio. Sto piangendo, e non voglio che lui lo capisca.
-Lexus?- 
-Mmh- 
-Pensavo di aver sbagliato numero.- Sto ancora in silenzio, ma un singhiozzo mi tradisce. 'Speriamo che non abbia sentito'
-Stai piangendo?- Come non detto.
-N-no..- 
-Lexy, piccola che hai?- 
-Dovevo chiamarti..scusa...n-non ce l'ho fatta-
-Lo hai fatto di nuovo?- La sua voce è cambiata. Diavolo, l'ho fatto arrabbiare.
-Non arrabbiarti ti prego- 
-Arrivo in cinque minuti.-
-No non ce n'è biso- Mi attacca il telefono in faccia. Bene, molto bene! Che cosa mi farà adesso? E come faccio con lo zigomo, cosa mi invento adesso? Vado in bagno e cerco di nasconderlo il più possibile, ma il livido è bello grande e si vede. Ci rinuncio, me ne torno di nuovo a letto e lo aspetto. 
Sento aprire la porta e mi nascondo sotto il piumone. 
-Ciao- Dico, sottovoce. Si siede sul letto accanto a me. 
-Piccola..come stai?-
-Bene, puoi...andare.- Cerca di abbassare la coperta, ma subito lo fermo. 
-Che hai?- 
-Nulla- 
-Lexus, dai.- Il suo sguardo severo mi penetra nelle viscere. Sposto le mani e lascio che mi guardi.
-Chi cazzo è stato a farti questo?- Non rispondo, scoppio a piangere.
-Lexy, rispondimi. Vieni qui..chi è stato?- Si stende accanto a me e mi abbraccia. Respiro il suo profumo e cerco di calmarmi.
-Nessuno..- 
-Dimmelo.- 
-Non posso..ho paura...- 
-Non devi averne, sei al sicuro. Ci sono io adesso.- Dopo essermi calmata prendo coraggio e glielo dico. 
-Che figlio di puttana- dice, e lo vedo irrigidirsi. -Lo uccido- 
-Non devi fare proprio nulla. Che ti importa? Fino a ieri tu mi odiavi!- 
-Fanculo, mi sei piaciuta dal primo momento in cui ti ho vista!- Rimango scossa. Povere le sue ex, chissà se trattava anche loro così!
-E tratti male tutte quelle che ti piacciono?- 
-Mi piaci solo tu. E voglio proteggerti. Da quanto tempo ti picchia?-
-Da quando sono morti i miei, due anni fa.- 
-Ti fai del male da due anni?- Annuisco, in silenzio. Quanto tempo è passato..
-Ti porto via di qui. Alzati, vieni a casa mia.-
-Non mi sem-
-Zitta. Questo- Dice, prendendomi con forza le braccia. -Ti giuro che non lo farai più, mai più.-
Preparo uno zaino bello grande e ci metto più vestiti possibili dentro, prendo le cose che mi servono -compresa la lametta- e i soldi, poi scendiamo giù, mentre mi tiene per mano e la stringe forte. 
Tutti mi guardano stupiti. Andy mi lascia la mano e va contro mio cugino. Lo prende per il colletto della maglia e lo sbatte al muro con forza.
-Prova a sfiorarla di nuovo e sei morto- Mio cugino sembra quasi terrorizzato, sta li fermo, senza fare ne dire nulla. Allora non mette paura solo a me questo ragazzo. 
-Hai capito?- Urla. Mio cugino annuisce, in silenzio. 
-Bene.- Lo lascia andare, riprende la mia mano e usciamo di casa. 
-Andy- Si volta a guardarmi. Gli salto in braccio.
-Grazie..- 
-Oh piccola.- Mi stringe forte, poi entriamo in macchina. 
Credo di dover raccontare davvero molte cose ad Amy. 
Già, ma come faccio a spiegarle a lei se a quello che sta succedendo non ci credo nemmeno io? 
Spero solo che questo non sia un sogno.

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Capitolo 4
*** 4. Save me from myself. ***


Ci fermiamo davanti ad un palazzo. Da fuori non sembra così bello, le pareti ingiallite e sgretolate, con i balconi arruginiti e ricchi di piante secche. Andy prende il mio zaino, poi ci incamminiamo verso l'entrata. Saliamo due rampe di scale e finalmente arriviamo. L'appartamento è molto piccolo, ma non è niente male. C'è un salotto con un divano e la tv, la cucina, il bagno con doccia e una sola camera da letto. Poso lo zaino sul divano e sto in silenzio. Sono abbastanza imbarazzata. 
-Cosa vuoi fare?- Scrollo le spalle. 
-Ti va di uscire?- Annuisco sorridendo. 
-Ehi, guarda che puoi parlare, non ti mangio mica.- Dice dandomi un bacio sulla fronte. Ridacchio.
-Andiamo- 
Mano nella mano passeggiamo e parliamo della musica, del cinema e di quello che ci piace fare. Ho scoperto che canta e suona la chitarra, e il suo sogno è quello di diventare famoso. 
-Hei Andy- Mi volto e vedo Jamie. Istintivamente stringo la mano di Andy. Spero solo che non cambi carattere con loro, mi piace quello che è diventato con me. E' così dolce, e sa ascoltare le persone. 
-Jamie- Dice, freddo. 
-Con chi sei? Ooh, Lexus..- Dice ridacchiando. Cerco di mantenere la calma.  
-Lexus la lesbica depressa- Dice la sua amica, e entrambe scoppiano a ridere.
-Smettetela. Lasciatela in pace, okay?- 
-Andy, ma che ti prende? Oh andiamo divertiamoci un po'- Dice, venendomi incontro. Andy la blocca.
-Non toccarla, e sta alla larga da lei.- 
-Non dirmi che ti piace questa qui? Ma l'hai vista bene? E' solo una sfigata!- 
-L'ho guardata benissimo- Andy si avvicina pericolosamente a Jamie, che subito arrossice. -E sai cosa? E' migliore di voi due messe insieme-
'Oh si Andy, vai così!' Dice la mia vocina interiore. 
-Stai insieme a lei? E io?- Andy ride di gusto, avvicinandosi all'orecchio di Jamie, ma parlando comunque ad alta voce.
-Tu sei solo una puttanella che si fa scopare dal primo che passa.-
-Ma...io e te..noi..-
-Noi cosa? Non c'è mai stato un noi e non ci sarà mai, mettitelo in testa. Va a fare la troia con qualcun altro, sta alla larga da me e soprattutto da lei, mi hai
capito?- Oddio, Jamie è terrorizzata e ha gli occhi lucidi. Deve averla davvero ferita. Lo sguardo di Andy, anche se è puntato su di lei, fa paura anche a me. Sembra arrabbiato. Anzi, lo è. 
-S-si ho capito.- 
Si avvicina ancora a me e mi da un bacio sulle labbra, poi mi stringe a se e andiamo via. 
-Come diavolo fai a far mettere paura a tutti?- 
-In che senso?- Dice, divertito.
-Mio cugino prima ha avuto paura di te, gli si leggeva negli occhi. E ora Jamie..dovresti imparare anche a me quello sguardo...cattivo- 
-Non lo so, in realtà mi riesce solo quando sono arrabbiato-
-O quando hai intenzione di far mettere paura a delle sedicenni ubriache che camminano da sole in mezzo alla strada.- 
-Oh si, esatto!- Ridiamo entrambi. 
-Andy..- Comincio a dire, anche se imbarazzata. Forse non sono affari miei, ma lo voglio sapere lo stesso. -Cosa c'era tra te e Jamie?-
-Sesso. Solo tanto sesso. Beh in realtà a lei piaccio...-
-Lei è innamorata persa di te Andy, hai visto come ti guardava? Quando le hai detto quelle cose ci è rimasta malissimo..-
-Se le meritava tutte.- 
-Invece no. L'hai ferita davvero.- Lo sento irrigidirsi.
-Dopo tutto quello che ti ha fatto passare la difendi anche?-
-Beh? Ho perdonato anche te!-
-Io sono cambiato, lei no.-
-Tu sei cambiato solo con me.- 
-Non ti basta?- Dice, allontanandosi. 
Il vuoto, eccolo di nuovo. 
-S-si mi basta..- 'Sta calma, nessuno ti farà più del male. Sta calma..'
-Sei pallida. Che hai?- 
-Niente- 'Respira, respira piano, ricorda le parole di Amy, va tutto bene'
-Piccola, puoi dirmi tutto. Che succede?- Mi carezza piano il viso.
-Il vuoto..è una sensazione orrenda. Mi viene voglia di..di farmi del male.- 
-No, adesso calmati..- Mi abbraccia forte.
-Se non lo faccio non mi passa- 
-Tu non lo farai mai più Lexy, mai più. Ti aiuterò io ad uscirne, te lo giuro. Ora nessuno ti farà mai più del male.-
Scoppio a pengere, forse questo mi aiuterà.
-Brava piccola, così, sfogati, caccia tutto fuori- Il calore e le parole di Andy mi aiutano a stare meglio, e dopo poco per fortuna si allevia.
-Voglio tornare a casa..- Mi sorride.
-Andiamo!-  
Entriamo in casa e tiro un sospiro di sollievo. Finalmente mi sento del tutto al sicuro. 
-Vuoi qualcosa da bere o da mangiare?- 
-Una birra se c'è- Fortuna che ha le Peroni grandi, più bevo meglio è.
In poco tempo finisco la mia birra. Ho voglia di ubriacarmi, di non pensare al mio passato, di far andare via questo dannato vuoto.
-Ne hai un'altra?- 
-Non bere tanto- 
-Non bevo tanto. Dai ne hai un'altra?- 
-L'ultima, intesi?- Sbuffo, poi annuisco. Tanto un'altra sarà più che necessaria, visto che già sono brilla. 
Ne bevo un bel po', e comincio a sentire caldo. Senza pensare alle cicatrici levo la fepa e prendo le sigarette e l'accendino. 
-Posso fumare?- Dico, mentre accendo la sigaretta. 
-Veramente no..- Capisce che non lo ascolto, così non mi dice più nulla. 
-Tu sai tanto di me ma io non so nulla di te. Dimmi qualcosa!- Mi avvicino e mi mette un braccio attorno al collo. 
-Uhm..non so..Ho diciannove anni. me ne sono andato di casa perché non andavo d'accordo con i miei genitori, vivo qui da un anno. Non ho molti amici. Per pagarmi l'affitto e da mangiare lavoro in libreria. Vado a scuola alla Pinole High school, sono stato bocciato- Penso che forse dovrei trovarmi anche io un lavoro visto che ho avuto la brillante idea di andare via di casa.
-Anche io!- Dico, ridendo. 'che cazzo ti ridi idiota, sei già ubriaca, smettila di bere'. Ovviamente non ascolto i miei pensieri e finisco l'intera bottiglia, poi fumo un'altra sigaretta. 
-E' tardi e domani c'è scuola, andiamo a dormire dai..- 
-Nooo- 
-Che cosa vuoi fare?- 
-Ballare!- Lo faccio alzare con me e comincio a muovermi accanto a lui, cercando di coinvolgerlo. Gli porto le braccia al collo e lo bacio. Provo a togliergli la maglia. Ho voglia di fare l'amore con lui adesso. 
-Hei piccola..che combini?- 
-Voglio fare l'amore con te- Dico, baciandogli il collo. Caccio un grido quando sento mancarmi il pavimento da sotto i piedi. Andy mi prende il braccio e mi porta sul letto. Mi spoglia, poi torna di nuovo in salone. Porta lo zaino e ne estrae il pigiama. Mi aiuta a mettermelo e mi infilo sotto le coperte. 
-Tu dove vai?- 
-A dormire- 
-Dormi con me...- 
-Okay, vado a fare la doccia- 
-Noo, dai vieni qui con me..ho paura di rimanere da sola- Mi siedo sul letto e lo prendo per mano, lo faccio stendere su di me e ci baciamo, poi mi accoccolo sul suo petto. L'ultima cosa che sento è Andy che carezza piano i tagli sulle braccia, poi mi addormento.
 
Mi sveglio con un lieve mal di testa. Apro gli occhi e guardo l'orologio, sono le sei. Mi stiracchio e mi alzo. Vado subito a fare una doccia rinfrescante, ne ho proprio bisogno. Asciugo i capelli e li lascio mossi dato che non ho il tempo di lisciarli, poi mi vado a vestire e decido di indossare jeans nero, maglia degli Slipknot, anfibi, e la mia solita felpa grigia di due taglie in più. Metto un filo di matita, poi vado in salotto e trovo Andy che sta preparando la colazione. 
-Buongiorno- 
-Giorno piccola- Dice, baciandomi. 
-Dormito bene?- 
-Benissimo- dico, sorridendo. -Ti aiuto?- 
-Puoi preparare la tavola?- annuisco e mi metto a lavoro. Quando è pronto ci sediamo a tavola e mangiamo. E' tutto buonissimo! 
Quando anche Andy è pronto prende la cartella e usciamo. Passiamo prima a casa per poter prendere lo zaino e i libri. 
Gli dico che non serve, ma insiste a voler entrare in casa con me. 
-Lexus! Tesoro, perché te ne sei andata?-
-Lo sai perché zia, non ne posso più. Mi dispiace- Tronco la conversazione e vado a prendere i libri. Incrocio mio cugino, che mi passa avanti senza dire una parola. Quasi mi viene da ridere, è rimasto davvero terrorizzato. 
Faccio in fretta e ce ne andiamo, stiamo facendo tardi. 
Prima di entrare fumo una sigaretta per calmare i nervi. Solo il pensiero di ritornare a questo dannato incubo mi fa sentire male. 
-Sta calma, andrà tutto bene.- Dice, baciandomi con tenerezza le labbra. 
-Ti voglio sorridente. Cammina a testa alta. Guardati, sei bellissima!- Sorrido e mi sciolgo come un ghiacciolo al sole.
-Ecco così, con questo sorriso qui!- mi cinge le spalle con un braccio e gli cingo la vita, poi entriamo a scuola. 
Okay, che cosa cazzo si guardano tutti? 
-Oh si stronzi, sto con il ragazzo più figo della scuola, rosicate puttanelle.- Dico, senza nemmeno pensarci. Andy scoppia a ridere e lo seguo a ruota. Giuro che non l'ho detto a posta, che figura! 
Mi accompagna fuori la mia classe e mi bacia. 
-Ci vediamo all'intervallo- Vedo Jamie che ci passa avanti ed entra in classe senza dire una parola. La seguo con lo sguardo, ma Andy mi fa voltare di nuovo a guardare lui.
-Se ti dice qualcosa chiamami.- Il suo sguardo è di nuovo severo, così gli prometto di farlo, poi entro in classe. Sento gli sguardi di tutti addosso. Fisso Jamie, che mi guarda con occhi di fuoco. Le faccio un sorrisetto stronzo e la saluto con la mano, poi mi vado a sedere. Non l'ho mai vista rosicare così tanto.
E io non mi sono mai sentita meglio di così. Mentre ieri provavo quasi pena per lei oggi non mi importa niente. Ha ragione Andy, devo soffrire come ha fatto soffrire lei me per tutto questo tempo. 
La prima ora procede velocemente, il prof di religione parla e parla sulla Bibbia e sul fatto che dovremmo leggera. Lo farò professore, lo farò di sicuro. 
Prendo il cellulare e rispondo ad un messaggio che mi ha mandato Amy, dicendomi di vederci quel pomeriggio stesso. Sono così felice di incontrarla di nuovo,
mi manca davvero tanto!
-Hei sfigata- Alzo lo sguardo e trovo Jamie con la sua amichetta che mi guardano in cagnesco.
-Che c'è?- Dico, scontrosa. 
-Andy ti sta solo usando.- Rido. Certo, come no.
-Ah si? E fammi sentire, per quale motivo dovrebbe usare proprio una come me?- 
-Per scopare, ovvio.-
-Mi spiace Jamie, non sono una ragazza facile.-
-Vorresti dire che ancora non avete fatto sesso? Non farmi ridere, Andy non è il tipo che aspetta.-
-Beh, io e lui non abbiamo fatto nulla. Adesso, per piacere, potresti levarti di torno?- Spinge il banco verso di me fino a farmelo arrivare nello stomaco. Fortuna che l'urto non era forte, non mi fa quasi nulla. 
A seconda ora abbiamo storia. Ovviamente non sto a sentire, è una noia mortale. Decido di andare in bagno per perdere del tempo. 
Sento forte afferrarmi il braccio per farmi voltare. Gemo per il dolore provocato dalle ferite. Jamie, ancora lei. ma questa volta non sembra abbia buone intenzioni. Mi spinge e mi fa sbattere al muro, poi mi tira uno schiaffo forte sul viso.
-Chiamalo adesso il tuo Andy, sfigata!- 
Un altro schiaffo. 'Reagisci cazzo Lexy, reagisci!' 
Non ci riesco. Il panico si impossessa di me e comincio a tremare. Il vuoto mi tortura lo stomaco. 
Spero solo che non mi uccida.

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Capitolo 5
*** 5. You are my Savior. ***


Ciao! So che ci ho messo tanto ad aggiornare, e vi chiedo umilmente scusa *si mette in ginocchio*. Solo che l'estete non sto molto tempo a casa quindi mi 
rimane poco tempo per scrivere! Spero che questo capitolo vi piaccia. Ci ho messo molto di me in questa storia, e le cose che ho scritto su Andy le penso sul serio. Non scherzo quando dico che con la sua musica mi fa stare bene. Cooooomunque, vi lascio al capitolo. Ovviamente vi prego di continuare a recensire,
Love you. <3
 
-Lui non vuole te, lui ama me!- Dice, continuando a tenermi stretta per la gola. Urlo, chiedendo aiuto, ma Jamie in tutta risposta mi tira un'altra sberla e mi zittisce. 
-Tu sei solo una sfigata, non può stare con una come te!- Urla ancora, ma quasi non la sento più. 
-Sei brutta, orrenda! una cozza! E ti tagli anche! Sei depressa, fai schifo!- Comincio a piangere contro la mia volontà. E' solo che ha così ragione. Faccio davvero schifo. Sono inutile, non servo a nulla. 
-Che cosa sta succedendo qui? Lasciala immediatamente!- Apro gli occhi e vedo la vicepreside che subito stacca Jamie da me. Riprendo a respirare normal-mente e cerco piano di riprendermi. La Perrone è incazzata sul serio, si vede. Spedisce Jamie in presidenzsa e me in infermeria. Una vecchia infermiera mi
asciuga il sangue colante dal labbro e misura la pressione, poi mi lascia andare. Per fortuna sto bene. 
Appena esco dall'infermeria vorrei rientrarci. Tutti mi guardano e parlano tra di loro, alcuni ridono. Avranno saputo di cosa è successo. Mi dirigo anche io verso la presidenza. Chissà quante cazzate si sarà inventata Jamie. Sto per entrare, quando sento qualcuno nominarmi.
-Lexy!- Mi volto e vedo Andy. Oh, quasi mi ero scordata di lui.
-Perché non mi hai chiamato? Cosa ti ha fatto? Dov'è quella stronza? Stai bene?- 
-Sto bene. Non potevo chiamarti, è in presidenza.- 
-Guarda che ti ha fatto..Io la uccido quella troia!- 
-Ehi Andy, adesso te la fai con le sfigate?- Dice un ragazzo e tutti gli altri ridono.
-Sta zitto idiota!- Dice Andy, sferrandogli un pugno dritto in faccia. Cala il silenzio. Il ragazzo si contorce per il dolore. 
Non ne posso più, basta. Voglio farla finita. Basta a tutte queste persone che mi odiano, basta a me che sono così sbagliata. 
Scappo via piangendo. 
-Lexy!- Non lo ascolto, continuo a correre e mi rinchiudo nel bagno. Mi accascio a terra e piango, urlo. Prendo la lametta e la punto al polso. Comincio a tagliarmi. 
Bastarebbe spingere un po' di più...
-Lexy! Piccola, apri!-
-Vattene! Non ce la faccio più! Sono stanca, voglio solo morire! Vattene via!-
-No! Non farlo piccola, non serve a nulla. Devi mandarli a fanculo quelli li, la tua vita vale di più della loro!- 
-Non è vero, non servo a niente, sono inutile e faccio solo schifo! Ha ragione Jamie!- 
-Lei è solo gelosa perché tu hai me e lei mi ha mai avuto! Ti prego apri la porta Lexus..- piano giro la chiave e subito Andy si siede accanto a me e mi abbraccia. Mi abbandono e piango tutte le lacrime che mi sono rimaste, mi sfogo come non ho mai fatto prima d'ora. 
-Avrei dovuto esserci, mi dispiace così tanto piccola..- Non rispondo, non ne ho le forze. Non faccio caso nemmeno a quando prende la lametta e la butta via. Vorrei dirgli di ridarmela, ma davvero non ce la faccio. 
Quando mi calmo ci alziamo. Tiro giù la manica della felpa, che si impregna di sangue, poi mi accoccolo tra le braccia di Andy e usciamo fuori. 
Rimango con lo sguardo basso, ma so che tutti ci stanno guardando. 
Riconosco delle scarpe, quelle di Jamie. Impulsivamente mi stringo di più a Andy. 
-Prova a sfiorare ancora una volta la mia ragazza e giuro che sei morta Jamie-
-Mi dispiace Andy, mi sono fatta prendere dalla gelosia..io ti amo!- 
-Beh, io invece ti odio. Gira alla larga da noi due.- 
-Mi dispiace Lexus!- Dice, prendendomi il braccio.
-Lasciami! Hai sempre bisogno di far star male gli altri per sentirti bene con te stessa. Sei patetica.- Dico, poi andiamo via, fuori da quell'incubo, almeno per oggi. 
Prendo due sigarette, offrendone una ad Andy che accetta. Non pensavo fumasse ma beh, sarà nervoso anche lui. 
-Ho voglia di uccidere quella puttana- Dice, per poi bestemmiare. 
-Ormai..-
-Stavi per suicidarti Lexy. Per colpa sua. Come cazzo fai a dire 'ormai' come se non fosse successo niente?- 
-Sta calmo! A cosa serve arrabbiarsi? Ormai è successo!- 
-Se non ti avessi trovata saresti morta!- Alzo gli occhi al cielo.
-Chissà che grande perdita.- 
-Cosa intendi?- Sospiro.
-Intendo che non valgo nulla e che mi faccio schifo.- 
-Lexus, devi smetterla di pensare queste cose orrende.- Mi fa voltare il viso verso di lui. -Tu sei bellissima!- Dice, per poi prendermi in braccio e facendomi girare. Comincio a ridere.
-Guarda il cielo, guardalo, guarda il mondo com'è bello! Devi vivere, devi stare bene! Sei bellissima, bellissima..- rimango a guardare il cielo e mi commuovo. 
Nessuno mi aveva mai detto delle cose così dolci. 
E poi lo guardo negli occhi, rimaniamo a fissarci per un tempo che sembra infinito. Mi guardo nelle sue pupille, vedo il mio sorriso, e mi accorgo di essermi 
innamorata di lui. 
Nessuno, nessuno era mai riuscito a farmi sorridere con gli occhi, con il cuore, con l'anima. Ma lui si, solo lui. 
Lo bacio, poi ci incamminiamo verso casa.
-Chiameranno mia zia per dirgli cosa è successo?- 
-Credo di si.- Abbasso lo sguardo. Non voglio che la mia 'famiglia' sappia di quello che mi succede. Odio apparire debole ai loro occhi. 
-Piccola non fa niente, tu non hai fatto nulla di male.- 
-Lo so..ma loro non sanno nulla delle persone che mi prendono in giro a scuola. Non mi va che lo sappiano proprio adesso.- 
-Magari adesso cominceranno a guardarti con occhi diversi..-
-Andy, non voglio la pena di nessuno, figuriamoci la loro. Quando lo verranno sapere dirò che è vero e che sto bene, nulla di più.-
-Come vuoi- Dice, sorridendo. 
-Andy...- Okay sono imbarazzata. -Io..volevo ringraziarti. Mi hai salvata, e adesso mi stai dando una ragione per vivere. Grazie davvero- 
Mi bacia con passione e con trasporto, mi stringe forte a se. Mi carezza ovunque e mi lascia una scia di baci dalla spalla al collo. Sbottona la mia felpa e la lascia cadere a terra, poi mi prende in braccio e mi porta ancora sul letto, ma questa volta non per dormire. 
Gli levo la maglia e guardo il suo petto. E' perfetto...
-Sei sicura? Non voglio correre, se non vuoi basta che lo dici- 
-No, voglio farlo.- La mia coerenza se ne va a puttane. E' vero, questa mattina ho detto a Jamie di non essere una ragazza facile, e ora sto per fare l'amore con Andy dopo due giorni che stiamo insieme. Ma qui non si tratta di essere una poco di buono. Mi fido di lui, non avrebbe mai scelto me se avesse deciso di divertirsi. Lui sa di rovinarsi la reputazione stando con me, ma forse non gli importa, forse anche a lui piaccio. Forse per una volta sto facendo la cosa giusta, e forse mi sto sentendo un po' meno sbagliata.
Mi accoccolo sul suo petto, stanca e indolensita. E' stato bellissimo, Andy ha capito che era la mia prima volta, così è stato dolce e non mi ha fatto sentire 
quasi nulla. Credo di dovere davvero tanto a questo ragazzo. Mi sta facendo rinascere, mi sta aiutando ad essere felice, a capire che nulla è perduto, che 
tutti abbiamo un'altra speranza. 
Sto per addormentarmi, quando sento il telefono squillare. A malincuore mi alzo e rispondo. 
-Lexy! Dove diavolo sei finita? Ti sto aspettando da mezz'ora!-
-Mio dio Amy scusa, me ne ero dimenticata! Tra dieci minuti sono da te!- Attacco e mi rivesto di nuovo. 
-Dove vai?- Dice, prendendomi per mano.
-Avevo appuntamento con Amy, la mia migliore amica, e me ne sono dimenticata!- 
-Dille che non puoi andare, rimani con me dai..- mi stringe ancora a se e mi bacia. Non riesco proprio a resistergli. Sta per levarmi di nuovo la maglia, quando il mio cellulare squilla.
-Non rispondere- Dice con quella dannata voce provocante, mentre mi bacia e tocca ovunque. Rispondo ugualmente al telefono.
-Dove cazzo sei?- 
-Scusa..sto arrivando.mmh- 
-Ma cosa stai facendo?-
-N-no nulla, aspettami- E' davvero arrabbiata. Devo farmi perdonare in qualche modo. Allontano Andy e mi alzo. Lo vedo sbuffare e incrociare le braccia al petto. Lo ignoro, vado nel bagno e cerco di darmi una sistemata veloce. Recupero la felpa in salotto e la abbottono, poi torno da Andy.
-Esco-
-Mmh-
-Torno presto!-
-Mmh- Mi fa il muso e la faccia triste.
-Devo andare, è da tanto che non la vedo! Non arrabbiarti dai, ciao- Lo bacio, e fortunatamente ricambia. 
A passo veloce mi imcammino verso il parco, dove Amy mi aspetta da ben quarantacinque minuti. Sono sfinita, e per di più sento un fastidio proprio li.
'Ma che cavolo, avresti potuto scegliere un altro giorno per perdere la verginità!' Dice la mia vocina interiore, e per la prima volta sono d'accordo con lei. 
Arrivata vedo Amy girata di spalle. La abbraccio forte.
-Mio dio Lexus, mi ha fatto prendere un colpo!- Rido
-Quanto mi sei mancata Amy!- Ci abbracciamo per non so quanto tempo, poi ci sediamo al bar e comincio a raccontarle di tutto quello che mi è successo in 
questi giorni. 
-Sei sicura che lui sia la persona giusta per te?- 
-Non lo so, so solo che riesce a prendersi cura di me come nessun altro.- 
Quando prendo coraggio le dico che l'abbiamo fatto.
-Cosa?- Dice, e poi mi salta a dosso! -Sono così felice per te tesoro! E com'è stato? Ti ha fatto male?- Imbarazzata comincio a raccontarle la scena, ma senza entrare nei particolari. Mi abbraccia ancora, poi passeggiamo e mi racconta del suo ragazzo. Ovviamente hanno litigato ancora. Non riescono a stare per più di un'ora senza prendersi a parole, è una cosa pazzesca! Meglio non immischiarmi, tanto basta che stanno bene loro!
Alzo lo sguardo e vedo il ragazzo che oggi Andy ha picchiato. Deglutisco a vuoto. Mi guarda con odio, ma per la prima volta mi passa avanti senza dirmi prendermi in giro. Deve essersi messo paura! 
Verso le sei torno a casa di Andy. Suono il campanello ma nessuno risponde. Apsetto cinque minuti, poi chiamo Andy. 
-Dove sei?-
-A lavoro, perché?- 
-Beh, mi hai chiusa fuori- 
-Hai ragione..passa qui che le prendi.- Mi faccio spiegare dove si trova la libreria e piano mi incammino. 
Sento il vuoto farmi spazio dentro di me. Perché ora? Adesso che sono felice, perché? 
Cerco di non darci peso e continuo a camminare, anche se la voglia di sfogarmi mi tortura, mi annebbia la mente. 
Frotuna che arrivo in fretta alla libreria. Andy mi saluta con un leggero bacio sulle labbra. Non gli dico nulla, anche se forse dovrei, ma non voglio farlo preoccupare, così prendo le chiavi e vado via. Per strada è buio, anche se sono solo le sei e mezza. Cammino a passo svelto, ho paura e sto piangendo. 
Entro in casa e mi accascio a terra, piango, cerco di sfogarmi così, ma nella mia mente un unico pensiero è fisso: tagliati. Comincio a fare avanti e indietro per il salotto, tengo la testa tra le mani. Chiunque mi vedere in questo momento penserebbe che sono pazza, e forse gli darei anche ragione. 
Urlo, mi scolo due bottiglie di birra ma nulla, la sensazione non passa. Allora quelle stesse bottiglie le scaravento a terra, ma ancora nulla. 
Non ci sto capendo niente, sono ubriaca fradicia. Cerco un minimo di lucidità e compongo il numero di Andy.
-Pronto?- Non riesco a parlare, sono bloccata dai singhiozzi.
-Piccola che hai? Dove sei?- 
-C-casa..Ho paura, ho cercato in tutti i modi di farmi passare quella dannata sensazione, ma non se ne va. Devo farlo Andy..devo farlo...- 
-Jake, devo andare, coprimi.- Dice a bassa voce, poi parla di nuovo con me. -Piccola, ascolta me adesso. Stai calma, cerca di rilassarti, stenditi e respira piano. Ascolta la mia voce, io sono qui. Calmati..- 
Non lo ascolto, il mio corpo è completamente staccato dalla mente. Barcollando vado a raccogliere da terra un pezzo di vetro.
-Devo farlo..- Dico senza pensarci. 
-No, piccola ti prego..ascoltami. Non hai bigogno di farti del male, sei bellissima.- Non rispondo. Punto il pezzo di vetro al polso e faccio pressione. 
'Spingi, falla finita con tutto questo dolore. Fatti del male' Stringo gli occhi e comincio a muovere il pezzo di vetro sul mio polso. 
Sento la porta aprirsi e sobbalzo. 
-A-andy..- Mi alzo e lo abbraccio forte, lasciando cadere a terra il pezzo di vetro. 
-Shh, adesso ci sono io qui con te, va tutto bene.- Caccio fuori tutte le lacrime che mi rimangono, mi sfogo del tutto, il vuoto comincia ad abbandonare il mio corpo.
-Grazie, grazie, grazie- Dico, guardandolo negli occhi.
-Sei il mio salvatore.-

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Capitolo 6
*** 6. You're so fucking beautiful and damned.. ***


Ciao a tutti! Rieccomi, con questo -spero- bel capitolo. Uhm, non so che dire, ringrazio ancora tutti i lettori e i recensori, un bacio a tuttiiii! Smoke. <3 <3

L'ultima cosa che sento sono le labbra di Andy sulle mie, poi il vuoto. Ho pianto troppo e sono stanca. Non riesco ad essere felice nemmeno se lo voglio. Le mie gambe hanno ceduto, così come le mie braccia, e la mia mente. 
Ho lottato e lottato, ho cercato di combattere i miei demoni, ma come posso riuscire a sconfiggerli se sono paralizzata? E se fosse davvero troppo tardi, se non avessi più alcuna via d'uscita? Se quei dannati demoni che cercano di buttarmi giù sono troppo forti? 
Mi risveglio e sono sotto le coperte, con Andy al mio fianco che dorme. Guardo l'orologio, sono le due di notte. E stranamente non ho sonno. Mi siedo sul letto e sbuffo, passo una mano tra i capelli. 
-Piccola, tutto bene?- Mi volto e gli sorrido.
-Si..solo che non ho sonno- -
-Mmh- Si siede anche lui e da dietro mi cinge la vita. -E cosa vuoi fare?-
-Non lo so..tu dormi però- Mi volto e gli do un bacio sul collo.
-Nah, voglio stare sveglio con te- Sorrido.
-Allora che facciamo?- Dico, più arzilla che mai. E' strano, dovrei essere stanca morta dopo quello che è successo, invece mi sento bene. 
-Andyyy- Lo chiamo, facendogli la faccia dolce.
-mmh- Risponde lui, mezzo addormentato. 
-Usciamo?- 
-Ma sono stanco Lexy..- 
-Daiii- Comincio a baciargli il collo, poi le spalle, il petto.
-Non puoi farmi questo- Posso sentire l'eccitazione nella sua voce.
-Oh si che posso- Scendo sempre più in basso. -E potrei continuare così anche per tutta la notte. Scegli tu.-
-E va bene, hai vinto. Usciamo!- 
-Sii!- 
-Però andiamo dove dico io..-  'Oh cazzo Andy, quando la smetterai con questa dannatissima voce provocante? Mi fai venire così voglia di sbatterti sul letto di nuovo..' Okay, ora basta. Tiro uno schiaffo immaginario alla mia vocina interiore e mi ricompongo. Annuisco, mi alzo e mi vesto. Metto una gonna a scacchi viola e neri, calze a rete, anfibi e maglia nera semplice. Mi lavo la faccia, liscio i capelli e mi trucco di nero, poi torno in camera. Andy invece indossa un jeans nero tutto strappato, converse alte, canotta grigia e cinta borchiata. Anche lui va al bagno e ne esce truccato. Prendiamo i giubotti di pelle, cellulare e sigarette e usciamo.
-Dove andiamo?- 
-Ad una festa, e ti faccio conoscere anche dei miei amici.-  
-Okay- Stiamo in silenzio e mi godo il nostro favoloso paese deserto e al buio. 
 
Ci fermiamo e subito mi affretto a scendere dalla macchina. Siamo davanti la stessa villa dell'altra volta. Andy prima di entrare mi stringe saldamente a se.
-Vedi di non perderti- Alzo gli occhi al cielo e gli faccio il verso. Cerca di guardarmi male, ma si vede che è divertito.
Entriamo e andiamo alla ricerca di questi famosi ragazzi. Li troviamo, sono tutti in gruppo che parlano cercando di sovrastare la forte musica. Sono quattro, tutti vestiti più o meno come Andy, con borchie e spuntoni, anche loro truccati. Salutano Andy, poi si presentano. Si chiamano Ashley, Jake, Jeremy -ovvero Jinxx- Christian -detto CC-. Stringo le mani ad ognuno di loro. Vedo Ashley che rimane a guardare il mio braccio, così lo ritraggo subito e cerco di nasconderlo, anche se è inevitabile non vedere i tagli. Guardo il ragazzo e gli faccio segno di non farne parola con nessuno mettendomi un dito sulle labbra. Mi sorride e annuisce.
Andiamo a fare un giro tra le persone che ballano. Mi dirigo ad un grande tavolo e prendo una birra, ma Andy mi blocca.
-Ho qualcosa di meglio- Riposa la birra sul tavolo. -Vieni con me- 'Oh no, non prendere di nuovo quella roba Lexy, ti fa male'. Ovviamente non ascolto il mio amato buonsenso e seguo Andy nel bagno. 
Questa volta è una pasticca. 
-Ma dove la prendi questa roba? E cos'è?- 
-Segreto. Lasciala sciogliere in bocca. Prendila- Abbasso lo sguardo. Forse dovrei andarmene di qui. 'Oh si che devi andartene, lui è sbagliato per te!' 
-Che ti prende?- Scuoto le spalle e sorrido timidamente. Mi alza il mento e mi bacia, passandomi con la lingua la pasticca. Che stronzo. Ora non posso sputarla! -veramente potrei, ma forse non voglio-
Lo guardo male e lui mi sorride, prendendo anche lui questa roba. Sono abbastanza ignorante in tema 'droga', ma credo sia LSD.
Ritorniamo dagli altri e cominciamo a parlare. Mi chiedono che musica ascolto, e se vado nella loro stessa scuola. Rispondo, ma preferisco in un secondo momento stare in silenzio ad ascoltare loro. Dopo un tempo che sembra infinito comincio a sentire la testa sempre più leggera. Mi appoggio a Andy, che mi fa un sorriso. Avrà capito che quella merda sta cominciando a darmi alla testa. Alzo lo sgauardo e vedo le luci diventare più accese. Istintivamente mi copro gli occhi con il braccio. Mi viene stranamente da ridere. 
-Ma che gli hai dato?- Andy ride, poi ce ne andiamo senza dire nulla. 
-Balliamo- Mi attacco a lui e comincio a muovermi. La musica è altissima, mi pulsa in testa forte ma stranamente mi piace. Comincio a strusciarmi schifosamente  su di lui, ma comunque non sembra che gli dispiaccia, anzi, mi asseconda. Se guardassi questa scena da fuori molto probabilmente mi darei della puttana, ma il fatto è che non sono coscente di quello che sto facendo. Mentre continuiamo a toccarci ci baciamo. 
-Andiamo via di qui- Lo seguo aggrappandomi a lui, visto che non mi reggo in piedi. Usciamo di casa e sento finalmente la mia testa libera e al salvo. Non vedo lo scalino e cado a terra trascinando Andy con me. Ridiamo. 
Ci troviamo faccia a faccia. Mi carezza il viso e mi sorride.
-Sei così bella..sai..stai riuscendo a farmi innamorare di te..- Sorrido e lo bacio. 
Mano nella mano andiamo in giro per la città, alcuni ragazzi sono ancora in giro. Ci guardano male, ridono, ma non li stiamo nemmeno a sentire. 
-Lexy..- 
-Cosa?- 
-Mi viene da vomitare- Dice, ridendo. Poi ad un tratto non lo vedo più. Mi volto, e lo trovo con la testa in un cassonetto. Lo raggiungo e cerco di tenergli i capelli per non farglieli sporcare. Quando si sente meglio alza la testa e si asciuga la bocca con il braccio. 
-Stai bene?- Mi guarda, in silenzio e non dice nulla. 
-Andy?- Si lecca le labbra ma non risponde. 
-Dai rispondimi, stai bene?- Si avvicina e mi stringe in capelli, mi bacia con foga e mi spinge al muro, attaccandosi a me.
-Puzzi di vomito, che schifo!- Non sembra nemmeno ascoltarmi, mi alza la gonna e mi strappa le calze di dosso. 
-Hei! Guarda che le ho pagate stronzo!- 
-Shh- Mi bacia ovunque, è così bravo...
-Ma ci vedono! Smettila..- Incrocia le sue mani con le mie sulla mia testa, poi mi guarda con gli occhi di ghiaccio, quello sguardo che non mi rivolgeva da tempo. Non riesco a staccare gli occhi dai suoi. Rimaniamo a fissarci per un tempo infinito.
-Mi fai paura quando mi guardi così- Stringe le mie mani, ma senza staccare gli occhi dai miei. 
-Dove vuoi andare?- Deglutisco a vuoto.
-D-da nessuna parte.- Mi sorride, poi continua quello che stava facendo prima, fin quando non lo facciamo ancora una volta. 
Cerchiamo di ricomporci e decido di levarmi le calze, ormai completamente strappate. Andy mi guarda e ride. Gli faccio il dito medio, allora mi afferra da dietro e mi alza in aria. Urlo, non me lo sarei aspettato, che spavento! Ridiamo, poi torniamo di nuovo alla festa a prendere i nostri giubotti. 
Raggiungiamo i ragazzi e li saluto abbracciandoli uno per uno, e proprio mentre sto per abbracciare Ash inciampo e gli cado a dosso. Mi metto a ridere. 
-Andy, ma che le hai dato? E' completamente andata, e anche tu non sei messo meglio.- Dice Ashley, e quasi sembra preoccupato.
-Beh? Volevamo solo divertirci!- 
-Infatti!- Dico, ritornando accanto a Andy che mi stringe a se. 
-Devi smetterla Andy.- 
-E tu devi farti i cazzi tuoi.- Ha di nuovo quel dannato sguardo che mi fa paura. 
-Lo dico per te, ti stai rovinando!- 
-Non ti deve importare ho detto- 
-Andiamocene via Andy, dai lascia stare- Vedo che si sta scaldando, e non voglio che litighi con uno dei suoi amici. Lo spingo via da loro e per fortuna mi sta a sentire. 
-Ci vediamo in giro, ciao- Dico, per poi seguire Andy. 
Usciamo fuori e torniamo a casa in macchina. Andy è arrabbiato, così sto in silenzio. Viene da vomitare anche a me. 
-Ti puoi fermare?-
-Perché?- 
-Devo vomitare- Accosta. Faccio appena in tempo a scendere dalla macchina che vomito anche l'anima, sembra che non smetta mai di uscire.
-Cristo Lexy..stai bene?- Non rispondo. -Chiamo un'ambulanza?- Vomito ancora, poi mi alzo piano. 
-Sto bene- 
-E' colpa mia piccola, non dovevo farti prendere quella roba. Mi dispiace- Mi asciuga la bocca con la mano.
-Non fa niente, ho voluto prenderla anche io. E poi ora sto bene- 
-Si..ma non dovevo portarti li..- Gli carezzo il braccio.
-Non sentirti in colpa, sei l'unica persona che mi fa stare bene.- Lo abbraccio, poi finalmente torniamo a casa. 
Non abbiamo nemmeno la forza di infilarci il pigiama, ci stendiamo e cadiamo entrambi in un sonno profondo.
 
Mi sveglio completamente frastornata, e il mio corpo è deciso a rimanere incollato al letto. Sul serio, non riesco a muovere un muscolo, sembra che abbia fatto una scalata di due giorni! 
Apro gli occhi, e trovo Andy seduto sul letto, che scrive. Mugugno per fargli capire che sono sveglia. Mi carezza la guancia e mi da un bacio leggero.
-Giorno piccola.- 'sai..stai riuscendo a farmi innamorare di te' Mi torna in mente subito quella frase e mi rallegro. 
-Buongiorno- Mi stiracchio e piano mi alzo. -Sono distrutta..- Ridacchia, facendomi sorridere come un'ebete.
-E' normale..- 
-Che scrivi?- Cerco di sbirciare, ma me lo impedisce.
-No no, sorpresa.- Mi da un bacio sulla fronte, poi si alza. 
-Vestiti, ti porto a colazione fuori, ci sono anche gli altri.- 
Vado a fare la doccia, poi mi vesto e mi strucco. Vado in salotto e subito usciamo. Guardo il cellulare, sono le dieci del mattino, eppure sono convinta che sia più tardi. Penso al fatto che Andy non mi abbia svegliata per andare a scuola. Forse non si è svegliato nemmeno lui, o forse ha capito che non mi andava di affrontare di nuovo Jamie.
Ci fermiamo davanti 'Bar de sole' ed entriamo. Gli altri quattro sono già dentro, e quando ci vedono sorridono tutti, tranne Ash, che tiene gli occhi fissi su di me e mi scruta. Non capisco cosa diavolo vuole da me. Gli sorrido ugualmente, poi distolgo lo sguardo e mi siedo. 
-Come state?- 
-Oh..alla grande- Dico ironica, e tutti si mettono a ridere. Tutti tranne lui. 
Una ragazza ci viene incontro per prendere l'ordinazione, una ragazza particolarmente bella, che tutti guardano..
Ma Andy no, lui guarda me e mi sorride, stringendomi a se e mi chiede cosa mangio. Decido di prendere cornetto vuoto e caffè. 
Quando la ragazza va via cala il silenzio. Sono imbarazzata, così metto a guardarmi il braccio e a tirar via le crosticine. Comincia ad uscire il sangue ma non ci faccio caso, tanto ho la felpa nera e se il sangue dovesse macchiarla non si vedrebbe. 
-Ash..scusa per ieri, non ero in me.- Alzo lo sguardo prima su Andy e poi su Ashley, che lo guarda freddo.
-Non fa niente.- Allora Andy capisce il suo tono serio e sbuffa.
-Ma si può sapere che problema hai?-
-Non ho nessun cazzo di problema.- Sento ancora il vuoto farsi spazio in me. Sbianco.
-Beh? Allora dimmi cosa ho fatto, ci stavamo solo divertendo- 
-E anche lei è il tuo divertimento vero?- Mi sento sprofondare giù, nel vuoto più assoluto. 
-No. Lei è la mia ragazza.- 
-Questo non vuol dire che la debba far diventare come te. Ha già i suoi problemi, lasciala in pace.- Comincio a grattarmi le braccia con le unghie lunghe, devo farmi
del male. Stanno litigando per colpa mia.
-E tu che cosa sai di lei? Non la conosci nemmeno!- Andy alza la voce e i suoi occhi sono più gelati del solito. Si sta arrabbiando sul serio. 
-Ho visto ieri cos'ha, e non credo che la droga la aiuti!- 
-Tu non sai niente, fatti. I fatti. Tuoi.- Mi viene da piangere, ma cerco di trattenermi, anche se continuo a torturarmi il braccio sinistro. 
-Dovresti lasciarlo stare Lexus- Lo guardo in silenzio. Non riesco a dire nulla, anche se vorrei tanto farlo. Vorrei dirgli di stare zitto, che Andy ci tiene a me, che non mi sta usando, e che non mi conosce. Invece sto zitta. 
-Basta così, andiamocene.- Guardo gli altri, che hanno gli sguardi puntati su di me. Andy mi afferra il braccio e io gemo per il dolore.
-Che cazzo..- Si guarda la mano, che è piena di sangue. 
-Scusa..- Abbasso lo sguardo. Ora guardano tutti la mano di Andy. Mi trascina fuori e scoppio a piangere.
-Perché cazzo lo hai fatto adesso?- mi blocca al muro e mi fissa. I suoi occhi sono taglienti, mi scrutano e mi fanno davvero male.
-Stavate litigando per colpa mia..scusa..mi dispiace..non arrabbiarti ti prego, ho paura quando ti arrabbi.- 
-Mio dio piccola, scusami tu. Non è colpa tua, non pensarlo nemmeno.- Mi abbraccia, poi parla ancora.
-Ti prego non farlo più..- Lo ignoro.
-Mi stai usando?- Mi carezza piano, asciugandomi le lacrime.
-Allora non ci hai creduto ieri? Mi sto innamorando sul serio di te piccola.- Questa volta me lo dice guardandomi negli occhi, e non l'ho mai visto più serio e sincero di come lo è stato in questo momento. 
-Mi stai dicendo la verità? Ti prego Andy..se devi prendermi in giro lasciami stare..-
-Non dirlo nemmeno per scherzo. Sei la prima ragazza che mi piace così tanto, non ti lascerò andare via per nulla al mondo- Lo abbraccio forte. 
-Dai, andiamo via di qui.- Mi stringe ancora una volta a se e ci incamminiamo, non so verso dove, e nemmeno mi importa.
Se sto con lui sto bene, ho tutto. 
 

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Capitolo 7
*** 7. It's all so complicated! ***


Ciaooooo! Finalmente sono tornata *Non importa a nessunooo!* Vabè, comunque, spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, ho scritto anche l'ottavo e vi avviso che avrete bisogno di un pacco di fazzoletti u.u Vi prego di recensire in tanti, è importante per me! Qualsiasi critica non esitate, non mangio nessuno!
Un bacio, smoke. <3


Sono passati due settimane, ma non è successo niente di che. E' venerdì, Andy ha già in mente qualcosa ma non vuole dirmi nulla. Spero che sia una di quelle feste a cui andiamo sempre, ho proprio voglia di divertirmi un po'! 
Sono tornata a scuola. Jamie non c'è, sono venuta a sapere che l'hanno sospesa. Mi odierà tanto. Comunque tutto sommato le cose non sono cambiate, le ragazze continuano a prendermi in giro, ma ci faccio molto meno caso, stranamente mi importa di meno. I ragazzi mi stanno alla larga, hanno paura di Andy, dopo il pugno che ha tirato a quello stronzo. 
Non mi taglio da due settimane. Niente crisi, niente vuoto, niente che mi faccia stare male.
Siamo andati a casa a prendere i libri e li abbiamo portati a casa di Andy. Gli ho chiesto se c'è posto alla libreria, perché non mi va di vivere li senza contribuire al pagamento della casa, ma non ha voluto sapere nulla, non vuole che io lavori, dice che lo stipendio è sufficiente per entrambi. Ho evitato di replicare, non volevo mettermi a litigare. Tanto è testardo, non ci faccio nulla!
Uscita da scuola mi incontro fuori con Andy e decidiamo di andare a pranzare al Mc Donald's con Jake e Ashley. Spero solo che vada tutto bene. 
Ordiniamo e ci sediamo, parliamo della scuola tutti insieme. 
-Lexus, posso parlarti?- Sorrido ad Ash e usciamo fuori. 
-Scusa se ti ho dato l'impressione che io sia un pazzo fuori di testa, volevo solo proteggerti..Andy è sempre stato instabile con le ragazze. Cioè, a dire il vero non ne ha mai avuta una fissa, le ha sempre usate per fare sesso. Pensavo stesse facendo lo stesso con te, e visto che ho visto quanto sei..debole, non mi andava che ti facesse soffrire. Però ho visto che tu gli piaci sul serio. Quindi volevo solo chiederti scusa per il mio comportamento- 
-Non fa niente, tutto okay- Dico, sorridendogli. -Non capisco perché tutti abbiate l'istinto di proteggermi- Ridacchio.
-Perché si vede da un miglio che sei fragile e che hai bisogno di qualcuno che ti tenga stretta. Andy saprà amarti, e io sarò la tua spalla destra, sempre.- Ci abbracciamo, poi rientriamo. Fortuna che i panini sono già arrivati, morivo di fame!
Andy mi stringe a se e io gli sorrido, dicendogli che va tutto bene. Poi lui e Ash si guardano, e per la prima volta li vedo sorridesi a vicenda. Sono contenta, finalmente si è risolto tutto per il meglio.
Finito di mangiare andiamo a fare una passeggiata tutti insieme sul lungomare, e ben presto ci raggiungono anche CC e Jinxx, accompagnati da due ragazze. Me le presentano, si chiamano Sammi e Lauren. Sembrano entrambe simpatiche e subito cominciano a parlare con me, mi chiedono di andare a fare shopping per il mattino seguente e accetto volentieri. Ci scambiamo i numeri di telefono. Chissà, forse ho trovato due amiche sincere! 
Poco dopo Andy mi affianca e mi blocca. Christian si volta e gli fa un segno d'intesa, poi continua a camminare con gli altri.
-Ci vieni un po' con me?- Mi bacia il collo.
-Dove?- 
-Dimmi prima di si- Sorrido, felice e curiosa.
-Certo che si.- Mi da un bacio sulle labbra, poi ci incamminiamo in un vicolo molto spazioso. Estrae delle chiavi dalla tasca e apre una macchina che non avevo mai visto prima, prende una chitarra classica e se la mette in spalla. Richiude la macchina e ci incamminiamo di nuovo, fino ad arrivare sulla spiaggia. Ci sediamo per terra. Sto per chiedergli cosa succede, ma lui mi precede.
-Ho scritto una canzone per te.- Mio dio. Sorrido come un'ebete. Ecco perché non voleva farmi vedere cosa stava facendo martedì mattina. Su quel foglio c'era scritta una canzone. Ed era tutta per me. 
-Vuoi sentirla?- Annuisco, e lui comincia a pizzicare piano le corde della chitarra, provocandomi dei brividi lungo la spina dorsale.
 
I never meant to be the one who kept you from the dark
But now I know my wounds are sown because of who you are
I will take this burden on and become the holy one
But remember I am human and I’m bound to sing this song
So hear my voice,
Reminds you not to bleed
I am here..
 
Le lacrime cominciano a rigarmi il viso, facendo sciogliere il trucco nero. Queste parole, queste dannate parole, sono così sincere. Mi guarda per tutto il tempo, scruta i miei occhi. La canzone finisce, e stiamo in silenzio. Sono la prima a parlare.
-E'..è bellissima.- Si avvicina a me a mi asciuga le lacrime. 
-E' tutta tua piccola.- Sorrido e lo abbraccio.
-Grazie di tutto..- Ci baciamo, poi rimaniamo a coccolarci sulla sabbia, senza pensare ai capelli o ai vestiti sporchi. Presto si fa buio, allora saliamo. 
-Questa sera vanno al Morgana, una discoteca qui vicino. Che si fa?- 
-Andiamo!- Mi sorride.
-Vuoi tornare prima a casa oppure andiamo direttamente con loro? La macchina è ancora nel parcheggio della scuola- 
-Non importa, andiamo con loro- 
Ci incamminiamo mano nella mano, e in meno di cinque minuti arriviamo sotto casa di Cc. Suoniamo il campanello ed escono tutti insisme. C'è anche Ash.
-Piaciuta la sorpresa, sorellina?- Dice Ashley, scompigliandomi i capelli.
-Tantissimo! Uhm..sorellina?- 
-Menomale! Mi sta rompendo le palle da due settimane, sai? Ha cominciato a chiedermi: 'hei Ash com'è? Non è troppo romantica? e se poi non le piace? E comunque si, vedimi come un tuo fratello maggiore!- Rido e lo ringrazio, arrossendo. 
Ci stringiamo tutti per entrare in macchina, poi si parte. Cominciamo a canticchiare tutti insieme diverse canzoni, dai Beatles ai Nirvana, e subito arriviamo alla nostra meta. Entriamo e ci sediamo al primo tavolo libero e abbastanza spazioso da poterci entrare in otto. Subito ci facciamo ben tre giri di whisky, poi trascino Andy tra la folla e balliamo. Veniamo seguiti dagli altri, inclusi Jake e Ash che subito adocchiano due ragazze e cominciano a ballare con loro. Porto le braccia al collo di Andy, che mi appiccica a se e non smette di muoversi. Gli bacio il collo, succhiandone per un po' la pelle fino a far rimanere un chiazza violacea ben evidente sulla sua pelle chiara e candida. 
-Mi hai marchiato- Dice, baciandomi con passione. Mi stacco solo per un secondo.
-Sei mio- Mi sorride, e ridacchiando mi bacia di nuovo. 
Quando siamo abbastanza stanchi andiamo a sederci ma non smettiamo di bere. Due giri di vodka e uno di martini e il mio cervello va in tilt. Dev'essere stata colpa dell'intruglio che ho fatto. Troppi tipi di alcolici insieme mi hanno dato alla testa.
Comunque, ovviamente, non me ne importa nulla. 
-Andiamo a ballare!- Mi alzo di scatto, ma subito dopo cado su Andy, che mi tiene stretta.
-Sei ubriaca fradicia, dove vai? Non sei nelle condizioni di ballare.- 
-E dai- Lo bacio, ma non ne vuole saperne nulla. Mi arrabbio e vado in pista da sola. Comincio a muovermi chiudendo gli occhi, dato che tutto gira pericolosamente troppo. Sento qualcuno afferrarmi per i fianchi. Continuo a ballare e dopo un po' mi volto. Si avvicina ancora di più ma non ci faccio caso. D'un tratto viene spinto via da me. Il ragazzo guarda Andy in cagnesco e sta per tirargli un pugno, ma ovviamente Andy lo precede, facendolo quasi cadere a terra. 
-Non azzaddarti più a toccare la mia ragazza, pezzo di merda!- Lo prendo per le spalle e lo faccio voltare. E' rosso in viso e gli occhi sono gelidi. 
-Ma che cazzo ti è passato per la mente?- Ci raggiungono anche gli altri, che ci spingono via dalla pista di ballo.
-Ci stava provando con te!-
-Stavamo solo ballando- Sono decisamente arrabbiata.
-Ma lo conosci almeno?- Non rispondo.
-Se fossi venuto a ballare con me non sarebbe successo questo!- Mi porta fuori afferrandomi per il polso. Forse l'alcol mi ha dato davvero alla testa. Quel tipo ci stava palesemente provando con me. 
Mi blocca al muro, intrecciando le sue mani con le mie. 
-Non voglio litigare. Ti stavo solo proteggendo.- Cerco di mantenere uno sguardo severo.
-Avresti potuto tirarmi via di li senza prendere a pugni quel povero ragazzo!- Sbuffa e si allontana. Vado nel panico.
-Mi dispiace. Non essere arrabbiata con me.- Cerco di calmarmi e di essere ragionevole.
-Non fa niente, infondo è stato carino da parte tua.- Sorride e si avvicina di nuovo. Mi calmo all'istante e tutta la rabbia svanisce.
-Sei mia- Sorrido ripensando a quando prima gli ho detto la stessa cosa, poi ci baciamo, sempre con più foga, con più desiderio. Gli stringo le gambe alla vita e mi tiene salda al muro per non farmi cadere, mentre esplora i lineamenti del mio corpo con le mani esperte. 
-Hei, ragazzi! Stiamo andando a casa!- Andy mi lascia scendere, e per niente imbarazzati li raggiungiamo alla macchina.
Jinxx, e CC non ci sono, quindi nemmeno le loro ragazze. Siamo solo Jake -che porta l'auto- Ash e noi due, che abbiamo i posti dietro liberi. 
Ovviamente ne approfittiamo. Andy mi spinge sul sedile fino a farmi stendere, e si mette su di me. Rido non sapendo il motivo, poi lascio che la sua lingua mi esplori il collo e la bocca. 
-Andy- Mi volto verso Ashley, che ci guarda divertito. Non lo ha nemmeno sentito.
-Andy, dai ascoltami un secondo-
-Mmh- Non si ferma, mi porta una mano sul fianco e mi alza la maglia. Mi bacia di nuovo.
-Quanto sei bella, dio mio che ti farei..- 
-Vabè Andy è andato, almeno mi ascolti tu Lexi?- 
-Si..- Dico, chiudendo gli occhi e mordendo il labbro di Andy. 
-Andiamo tutti a dormire da CC, nessuno è in grado di guidare per troppo tempo.- 
-Okay- Sorrido ad Ash, che ricambia e poi si volta. 
Mi alza sempre di più la maglia e mi sbottona i pantaloni. 
-Che fai?-
-shh-
-Ma..ci sono Jake e Ash..- Dico a bassa voce per non farmi sentire. 
-Loro non ci guardano- Cerco di fermare la mano che sta per infilarmi nelle mutande.
-Ma ci sono lo stesso!- Ovviamente non mi sta ad ascoltare, allora ci rinuncio e mi godo le sue dita esperte. 
-Voglio fare l'amore con te piccola..- La sua voce è sempre più provocante, e la situazione non aiuta molto.
-Si..- Rispondo gemendo. Slaccio la cintura dei suoi pantaloni.
-Siamo arrivati ragazzi- dice Jake girandosi. 
-Scendiamo tra un po'- Ridono, poi scendono dalla macchina e in poco spariscono dietro il portone del condominio.
-Adesso siamo soli- 
-Finalmente- Sorrido.
Facciamo l'amore, e credo sia stata una delle volte più belle. 
Ci rivestiamo e ci mettiamo seduti, Andy mi bacia ancora.
-Lexi..- 
-Dimmi- Gli carezzo il viso.
-Non voglio, ho paura.- Divento più seria, vedendo i suoi occhi tristi.
-Di cosa?-
-Che tu te ne vada.- Mi fa tenerezza. 
-Qualsiasi cosa sia, non ho intenzione di lasciarti. Sul serio.- 
-Lexi..- Mi guarda dritto negli occhi. -La verità è che io..io..sono innamorato perso di te. Ho bisogno che tu ci sia, ho bisogno di proteggerti, ho bisogno della tua risata, delle tua mani, della tua voce, che è l'unica che mi fa calmare. Insomma, ho bisogno di te.- I miei occhi si colmano ancora di lacrime. 
-Oddio Andy..come potrei mai lasciarti per questo? Anche io sono innamorata di te..sei l'unico che può salvarmi da me stessa, e da tutti gli altri.- 
Mi bacia stringendosi a me, facendomi sentire tutto il suo bisogno e il suo amore. 
Scendiamo dall'auto e Andy suona il secondo campanello sul grande citofono. 
-Salta su!- Sorrido, poi gli salto sulle spalle e mi porta per tre rampe di scale, fin dentro casa di CC.
-Spero che tu sia stato attento a non sporcare la macchina- Dice Ash. Divento paonazza, mentre Andy se la ride come se non avesse detto nulla di imbarazzante.
-Sta tranquillo- Ridacchio, poi rimaniamo tutti svegli ad aspettare gli altri e a bere, e verso le tre di notte andiamo a dormire. 
E' stata una delle giornate più belle della mia vita, e in questo momento mi sento la ragazza più felice del mondo! 
 
-Lexi..hei..LEXUS! ALZA SUBITO IL TUO DANNATO CULO DA QUESTO LETTO, SONO LE OTTO MENO DIECI!- Apro gli occhi e faccio un verso di disapprovazione. La testa mi fa tremendamente male e mi viene da vomitare. Vedo Ashley, gli tiro uno schiaffo sul braccio e mi volto dall'altra parte.
-Mio dio, JAKE! Li vieni a svegliare tu 'sti due?- 
-Okay, l'avete voluta voi..- Finalmente Ash se ne va e io mi addormento di nuovo in un batter d'occhio. 
Sento tutt'un tratto la faccia gelida. Mi sveglio e mi alzo di scatto. Quello stronzo mi ha buttato un secchio d'acqua ghiacciata in faccia!
-ASHLEY PURDY, IO TI AMMAZZO!- Mi alzo e lo rincorro fino a quando non lo raggiungo e ci buttiamo tutti e due sul divano, a farci il solletico come due idioti. 
-Si può sapere che cazzo avete da urlare?- Vedo Andy uscire dalla camera, con i capelli scomposti e il trucco colato. 
-Buongiorno splendore!- Dice Ash, senza lasciarmi tregua e facendomi ridere fino a farmi mancare l'aria.
-Basta ti pregoo!- Ridiamo entrambi.
-Sul serio, non ce la faccio più!- 
-Lexus ti sbrighi che facciamo tardi?- Mi urla Andy dal bagno. Mi alzo e lo raggiungo. 
-Ciao!- 
-Hei- Gli do un bacio sulla guancia e lui mi sorride. Sembra arrabbiato. Chiudo la porta a chiave e mi svesto. Ho bisogno di una doccia. 
-Vuoi che esca?- Faccio spallucce, poi cerco di svegliarmi con il getto d'acqua calda. 
-Fai in fretta- Dice, poi esce sbattendo la porta. Okay, è decisamente arrabbiato e devo capire il perché. Cerco di ricordare quello che è successo ieri, ma è tutto sfocato. Ricordo solo del pugno che ha dato Andy a un tizio, ma non ricordo il perché..e poi che lo abbiamo fatto in macchina, e che siamo saliti e abbiamo bevuto ancora..poi nulla. 
Mi asciugo in fretta ed esco in accappatoio. Chiedo e CC di prestarmi dei boxer dato che non ho un ricambio, e infilo gli stessi vestiti di ieri. 
-Ragazzi venite con noi in macchina?-
-No- Rispondo prima che Andy possa precedermi. Ho bisogno di parlargli. Gli altri escono e io finisco di prepararmi, poi vado in cucina.
-Vuoi fare colazione?-
-No..- Gli vado incontro.
-Dovresti mangiare qualcosa..- 
-Non ho fame!- 
-Ovviamente- Sbatte la padella nel lavabo e mi guarda gelido, poi esce dalla stanza. 
-Ma che hai stamattina?- 
-Nulla! Non ho nulla cazzo!- Mi urla in faccia, poi esce di casa sbattendo la porta. 
Quella sensazione orrenda si fa spazio in me, dopo tanto tempo. Mi chiudo in bagno. Qualsiasi cosa sia successa Andy è arrabbiato con me, è colpa mia. Come sempre. Solo colpa mia. 
Sei sbagliata, sbagliata..Fatti del male. 
Con tutta la forza che ho rompo un rasoio e ne estraggo la lametta. Mi alzo la manica della maglia. I tagli stanno guarendo..
Fatti del male.
Non ci penso su nemmeno per un secondo, mi torturo i polsi e le braccia fino a quando il vuoto non mi lascia in pace, poi aspetto che il sangue si fermi e mi abbasso le maniche. Mi asciugo gli occhi, anche se sono rossi per causa del pianto, ed esco di casa. 

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Capitolo 8
*** 8. This is too much. ***


Ciaooo! Rieccomi, ho aggiornato subito come vedete u.u Spero che questo capitolo vi piaccia, ci ho messo molto per scriverlo e mi sono commossa anche :') Ringrazio ancora tutti coloro che hanno recensito o anche solo letto la storia. Leggete e recensite in tanti, vi lascio al capitolo, ciao! Smoke. <3 <3



Mi viene in mente che sono senza zaino, ma non mi importa molto, tanto in classe non farò ugualmente nulla. 
Avanzo per il corridoio e vedo Andy. Abbasso lo sguardo e continuo a camminare. Mi ha trattata male, mi ha urlato in faccia. Sono arrabbiata sul serio questa volta. 
Mi blocca per il polso e trattengo un urlo. 
-Dove vai?- 
-In classe, sto facendo tardi. Lasciami- Mi aspetto che mi dia una spiegazione al suo comportamento, che mi chieda scusa, invece mi lascia andare senza dire nulla. Ma cosa diavolo posso aver fatto di così grave che non ricordo? 
In classe c'è anche Jamie. Mi scuso con il professore per il ritardo e mi siedo al mio posto. 
Per scaricarmi la rabbia di dosso mi faccio prestare un foglio e una matita dal mio vicino di bacnco e mi metto a disgnare. Un ragazza accucciata sul suo letto, che cerca di tapparsi le orecchie con le mani, e i demoni che la torturano, che strisciano su di lei e la corrodono. 
-Signorina Jacobs, vuole essere così gentile da spiegare la lezione ai suoi compagni di nuovo?- Alzo lo sguardo e mi trovo venti occhi puntati addosso, più quelli del professore.
-Non stavo ascoltando- Alcuni ridacchiano. 
-Lo sa che non si sta in classe con questo atteggiamento? Lei è messa davvero male, dovrebbe impegnarsi di più invece di mettersi a giocherellare con le matite!-
Tutti cominciano a sussurrare in coro 'depressa'. Mi alzo e scappo in bagno. 
Perché di nuovo? Stavo bene, finalmente! non avevo più le mie crisi, non mi importava di quello che gli altri pensavano, e ora? Sono ritornata al punto di partenza!
Mi tengo la testa tra le mani e mi tiro i capelli. Piango. I miei genitori, le continue litigate, le botte che prendevo per nessun motivo, le droghe, mia madre stesa a terra con una siringa infilata nel braccio...
Gli insulti, la mia mente malata, ancora botte da tutti..
Mi taglio di nuovo. Una scritta. 
SBAGLIATA.
Mi copre tutto il braccio. Il sangue cola a terra formando una piccola pozza, ma non ci faccio caso. Abbasso la manica e mi alzo, mettendomi il cappuccio. Prendo le sigarette ed esco fuori, mi siedo a terra, cominciando a fumare. Piango ancora in silenzio mentre gioco con gli anelli che porto alle dita sottili e lunghe. 
Guardo il cellulare, mancano cinque minuti al cambio dell'ora. Mi asciugo gli occhi e finisco la sigaretta, poi torno in classe con lo sguardo basso.
-Si è presa una bella nota per essere uscita dalla classe senza permesso!- Non gli do retta, metto la testa sul banco e sto in silenzio aspettando il suono della campanella. 
Al cambio dell'ora tutti escono dalla classe. Io rimango al banco a finire il disegno. Vedo qualcuno sedersi vicino a me, ma non alzo lo sguardo, convinta che sia il mio compagno di banco.
-Fammi vedere le braccia- Riconosco la voce, ma non gli rispondo. Faccio delle sfumature ai demoni, facendoli sembrare quasi dei fantasmi..degli spiriti maligni..
-Lexus, mi hai capito?- 
-Vuoi lasciarmi in pace? Sto disegnando.- 
-Fammi vedere le braccia e poi fai il cazzo che vuoi.-
-Mi spieghi che hai? Che cosa ti ho fatto? Dimmelo!- 
-Non ricordi niente?- 
-Cosa dovrei ricordarmi?- Sospira.
-Niente- Fa per alzarsi, ma lo blocco. Con un rapido gesto mi blocca il braccio e alza la manica. 
-No!- Urlo, senza pensarci. Rimane a guardare il mio braccio in silenzio. 
-Eri ubriaca, abbiamo messo la musica in casa. Hai cominciato a ballare con Ash..nello stesso modo in cui ballavi con me. E come vi guardavate..lui ha provato anche a baciarti, ti toccava in un modo così..possessivo..e tu non dicevi nulla. Mi sono incazzato come una bestia, me ne sono andato a dormire e tu non mi hai seguito.-
Si alza e va via senza dire altro. Lo guardo, non riesco a dire nemmeno una parola. Ero ubriaca, non ricordo nulla, e chissà che cosa diavolo ho fatto con Ashley. Di male in peggio. Mi sarò comportata davvero come una puttana. E devo chiedergli scusa. 
Aspetto con ansia che queste due dannate ore di italiano passino, poi vado fuori e trovo Andy a parlare con dei ragazzi. Lo prendo per mano e lo porto via dagli altri.
Lo abbraccio istintivamente.
-Mi dispiace..I-io non ricordo nulla, ma dovevo essere davvero andata. Io non voglio stare con Ash ne con nessun altro, voglio stare solo con te, sono innamorata sul serio di te..Non arrabbiarti..abbracciami..-
-Dimmi perché ti sei tagliata di nuovo.- 
-Tu ce l'avevi con me..e poi ho ripensato ai miei genitori..stavo malissimo non ne ho potuto fare a meno, scusami!- Mi stringo a lui ma non ricevo risposta. Il vuoto mi assale ancora, mi allontano mentre mi accendo una sigaretta. Lo guardo, i suoi occhi sono di ghiaccio. 
-Quando mi perdonerai?- 
-Quando saprò la verità- Mi acciglio e sto per chedergli a cosa si riferisce, quando arrivano Ashley e Jinxx. Ci salutano. Andy si scaglia contro Ash e lo sbatte al muro, tenendolo stretto. 
-Che cazzo hai fatto a Lexi?- Tutti si sono girati a guardare la scena.
-Nulla! Lo giuro!-  
-Pensavi di potertela scopare, stronzo?- 
-No Andy, non abbiamo fatto niente sul serio!- Lo spinge facendolo cadere a terra, comincia a tirargli pugni sul viso. E' accecato dalla rabbia. Tutti cominciano a parlare tra di loro, Jinxx cerca di fermare Andy, ma si becca solo una gomitata. Sento Ash gemere per il dolore. 
-Andy fermati, così lo ammazzi! Basta!- Urlo. Si ferma e si alza, poi va via. Guardo Ash, che ha un occhio rosso e le labbra piene di sangue. 
-Mi dispiace- Sussurro, e rincorro Andy. 
-Che ti è passato per la mente? FERMATI!- Mi guarda, e questa volta non mi fa paura.
-Sei contento ora? Non mi sono fatta scopare dal tuo migliore amico. Ma per chi mi hai presa, per una puttana? Sai cosa c'è? Fanculo Andy.- Gli tiro uno schiaffo, poi torno da Ashley. Jinxx e CC lo stanno portando in infermeria. E' messo davvero male.
-E' innamorato perso di te, ucciderebbe chiunque per te Lexus, non fartelo scappare, va da lui.- Mi dice Ash mentre continuiamo a camminare.
-Non dovoveva farti così male, ha esagerato.- 
-Si è fermato solo quando glielo hai detto tu. Da ascolto solo a te, vai a parlargli.- Non rispondo, li seguo fino all'infermeria, dove subito medicano le ferite senza far domande. 
Ha la faccia rovinata..
E gli ho tirato anche uno schiaffo. Sarà davvero arrabbiato, e ora ho paura di lui come non ne ho mai avuta. Non voglio stare a casa con lui, sono arrabbiata. Non può essere così geloso, non può allontanarmi dall'unico amico sincero che ho trovato! E poi non si fida di me, ero ubriaca, è vero, ma come ha potuto solo pensare che avrei fatto sesso con il suo migliore amico? Lo sapevo che era sbagliato per me, me ne sarei dovuta accorgere quella sera stessa, quando l'ho incontrato la prima volta. Avrei dovuto essere più determinata, non farmi abbindolare così, come un giocattolo. 
Quando l'infermiera ha finito usciamo fuori. Di Andy non c'è nemmeno l'ombra e ne sono contenta. 
-Lexi..non è successo niente tra di noi. Nemmeno un bacio, davvero. C'erano anche gli altri che possono dirtelo, credimi.-
-Ti credo Ash- Dico sorridendogli.
-Senti...posso stare a casa tua per un po'?- 
-Vuoi che Andy mi uccida?- Abbasso lo sguardo. Se lo venisse a sapere lo ucciderebbe sul serio.
-Puoi stare da me- Dice Jake, che intanto ci ha raggiunti dopo aver saputo dell'accaduto.
-Grazie mille!- Ci sorridiamo.
-Hai visto Andy?- Chiede Jinxx.
-Di sfuggita. Se la stava prendendo con un ragazzino del primo, è arrabbiato così ho lasciato stare. Mi avrebbe ucciso altrimenti.- 
Tutti usciamo da scuola senza dire nulla a nessuno. Portano Ash a casa e poi andiamo a casa di Andy. Jake fortunatamente ha la chiave, in caso di emerganza ne hanno una a ciascuno. Prendo le mie cose in fretta, poi andiamo via. 
La casa è bellissima e grande, ricca di mobili, vasi e oggetti decorati a mano. Jake mi presenta i suoi genitori, che sembrano molto simpatici e ospitali, mi mostrano la camera dove dormirò e mi dicono di fare come se fossi a casa mia. Evito di pensare che una casa io non ce l'ho, non voglio deprimermi proprio adesso. 
-Jake- Si volta e mi sorride.
-Non dire ad Andy che sono qui, voglio stargli lontana per un po'.- Annuisce, poi mi lascia da sola a sistemare le mie cose nell'armadio. 
Quando scendo giù il pranzo è pronto. Non ho per niente fame, ma mangio ugualmente. Mi sembra il minimo dopo che mi stanno ospitando senza preavviso! 
Finiamo di mangiare la frutta, era tutto squisito, la mamma di Jake ci sa fare ai fornelli! Rimaniamo a parlare un po' tutti al tavolo, poi Jake si fa serio e mi fa cenno di andare sopra. Ci chiudiamo in camera e prende il cellulare, attivando il vivavoce.
-Pronto-
-Dov'è Lexi? Non ci sono più le sue cose..se n'è andata. Jake..devi aiutarmi a trovarla..sai dov'è? Ti prego se lo sai dimmelo- Faccio segno a Jake di no, mentre una lacrima mi solca il viso.
-Non so dov'è Andy..mi dispiace- 
-Cazzo!- Si sente un tonfo. Avrà buttato qualcosa a terra. -Sono solo un coglione! L'ho fatta andare via..Devo cercarla..io..non ce la faccio senza di lei. Aiutami Jake..- 
-Andy..- Dico, prendendo il telefono. Jake mi sorride ed esce dalla stanza.
-Lexi? Piccola, sei tu?- 
-si.- Rispondo, fredda.
-Perché te ne sei andata? Mi dispiace..io non lo farò più, lo so che ho esagerato, perdonami..- 
-Io..ho paura adesso. Dammi del tempo..-
-Cosa vuol dire del tempo? Non mi lasciare Lexi, mi dispiace!- 
-Dispiace anche a me..- Cerco di non far trasparire che la mia voce è rotta dal pianto.
-Non lasciarmi..ti prego!- Chiudo la chiamata. Il cellulare squilla per tre volte di fila. Lo spengo, esco fuori e ad intuito cerco la camera di Jake. Si alza dal letto e mi viene incontro.
Mi sento rotta dentro, completamente vuota, mi fanno male il cuore e lo stomaco. E' come se mi sentissi morta.
-Lexi..vieni qui- Mi stringe tra le braccia e piango fino ad addormentarmi. 
 
Il risveglio non è di certo uno dei migliori. Fuori il sole sta tramontando. Mi fa male la testa e quella sensazione mi riempie lo stomaco. Mi alzo e mi chiudo in bagno, prendo la lametta dalla tasca e faccio ancora tagli sulle braccia. Noto che non è rimasto quasi più nessuno spazio libero. 
Scendo giù non badando al mio aspetto, mi tiro su il cappuccio per evitare che si vedano i miei capelli arruffati. 
-Jake..hai qualcosa per il mal di testa?- Chiedo entrando in salotto. 
Vedo Andy e sbianco. 
-Piccola..- Si alza dal divano e mi viene incontro. Indietreggio fino a toccare il muro. La paura mi assale. 
-Dov'è Jake?- 
-A farsi una doccia- Si avvicina ancora.
-Non toccarmi- Dico, con la voce rotta. 
-P-perché? Non voglio farti del male, non lo farei mai..voglio solo abbracciarti, lo giuro!- 
-Io e te non stiamo più insieme.- Lo sento sospirare.
-Lo so- Si avvicina ancora. -Ti prego non avere paura- 
Lascio che mi abbracci e sento il suo odore forte. Sono così combattuta..Una parte di me vorrebbe baciarlo, ma l'altra parte, quella dominante, mi dice di lasciarlo stare, perché ho già subito troppa violenza. 
Mi tremano le gambe quando mi prende il viso tra le mani e si avvicina di più.
-Non farlo-
-Lo so che lo vuoi anche tu- Intreccia le sue mani con le mie. Mi bacia le labbra, cerca di insinuarsi con la lingua tra di esse ma non glielo permetto, sto ferma. 
-Ti prego Lexi..baciami, solo questa volta e poi ti lascio in pace.- Lo guardo e sembra sincero. Solo per questa volta..
Si avvicina di nuovo e non oppongo resistenza. Ci baciamo per un bel po', mi stringe i fianchi e si attacca a me con tutto il corpo. Interrompo il bacio, ma non si stacca da me, mi bacia il collo.
-Andy basta-
-Ti prego un'ultima volta..- Ha la voce così provocante e allo stesso tempo bisognosa..di me. 
-No..lasciami, non voglio- Cerco di allontanarlo ma nulla. Mi alza la maglia e mi stringe di nuovo.
-Lasciami!- 
-Ti amo..- Comincio a piangere. Mi ha detto ti amo. Me lo ha detto e io non riesco a smettere di avere paura. 
Ti amo anche io..
-Lasciami Andy!- 
-Fai l'amore con me..per l'ultima volta, ne ho bisogno..- 
-No!- 
-Ti voglio così tanto- Mi sbottona la felpa. Comincio e tirargli pugni sulle braccia e a piangere più forte. 
Si allontana da me con uno scatto. 
-Mi dispiace Lexi..non so cosa mi sia preso, scusami..- 
-Vattene!- Indietreggia fino alla porta.
-Torna a casa con me..- 
-Vai via ho detto!- Gli urlo con tutta la voce che ho. Chiude la porta. Mi accascio al muro e piango. Prendo la lametta di nuovo, ma questa volta non per farmi dei semplici tagli. Non ce la faccio più. Nella mia mente ci sono solo pensieri negativi, su di me, sul mio passato, su tutto. 
Inizialmente faccio solo dei tagli sul polso senza spingere troppo. Vorrei che passasse, ma la sensazione non va via. Vuole che la faccia finita, l'unica persona che amavo e che poteva salvarmi ora non è più nella mia vita. E' andata via, anzi, l'ho cacciata. Presa dalla paura, dal panico che potesse farmi del male. 
-Lexi, oddio..fermati.- 
-Lasciami in pace!- Spingo la lametta forte sul polso.
Muovila..taglia la vena, non ci vuole molto.
-Non farlo..si può risolvere tutto, non è questa la soluzione. Lotta!-
-Come faccio? Non ci riesco, sono due anni che lotto contro me stessa, non ne posso più! Non voglio più vivere, mi sento uno schifo!- 
-Se ti fa star bene prendi a pugni me, ma non farlo Lexus- 
-Voglio uccidermi.- Stringo gli occhi e comincio a muovere la lametta. 
-NO!- Jake mi blocca.
-Lasciami in pace cazzo! Dammela!- Non risponde. Si avvia in cucina. Già so che vuole buttarla nel lavabo, così che io non possa più prenderla. 
-Non capisci che non ce la faccio più? Non capisci che non posso vivere così? Ti prego ridammela..- La butta. Comincio a tirargli schiaffi sul viso ma non fa una piega, mi stringe in un abbraccio. Mi lascio andare ancora una volta e piango. 

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Capitolo 9
*** Everything gonna be alright now. ***


Ciao ragazze! Rieccomi con il nuovo capitolo, spero che anche questo vi piaccia! Ci sono delle scene, diciamo, 'hot' (?), che ovviamente non ho descritto nei dettagli, altrimenti avrei dovuto inserire il rating rosso e non mi andava u.u Recensiteeeeee please T.T Un bacio, Smoke. <3



Mi sveglio nel letto tra le braccia di Jake. Sono frastornata, ci metto del tempo a ricordare come sono arrivata qui e perché. Guardo l'ora alla sveglia posta sul comodino, sono le sette e mezza. Decido di svegliare Jake, dobbiamo prepararci per andare a scuola. Penso che non mi va, ieri non ho fatto quasi nulla. La mattina cono uscita con Sammi e Lauren, sono state davvero carine, hanno cercato di tirarmi su il morale per tutta la mattinata! Purtroppo non ci sono riuscete. Ho passato il resto della giornata chiusa in camera a piangere e a non far nulla. Non riesco più a mangiare, Andy mi manca da morire e ieri non si è fatto nè vedere nè sentire. 
Si sarà già dimenticato di me.
-Buongiorno- Mi sorride.
-Come stai oggi?- Sospiro, non rispondo. Mi alzo e prendo dei vestiti puliti, vado a fare una doccia veloce. Cerco di non pensare a nulla mentre sono sola. Asciugo i capelli con della spuma, in modo che diventino mossi al punto giusto, mi vesto, mi trucco e scendo giù. 
Saluto i genitori di Jake e aiuto a preparare la colazione. 
-Oggi fai colazione con noi? Mi offendo altrimenti- 
-Grazie ma non ho fame, davvero- Mi carezza piano una guancia.
-Piccola- Non chiamarmi così dannazione. -Non lasciare che nessun uomo ti faccia stare così.- 
Come diavolo ha fatto a capirlo?
-Io non..- 
-L'ho capito, ci sono passata anche io. Si va avanti, ce ne saranno altri e migliori.- 'Si certo, ma io amo solo lui'. 
Sorrido e ringrazio Grace per avermi consolata, mi siedo a tavola. Riesco a mangiare solo due biscotti, poi la nausea mi pervade e mi fermo. 
Un quarto d'ora dopo siamo a scuola. Io ovviamente senza cartella, è ancora nell'auto di Andy e non ho intenzione di chiedergli niente. In realtà non voglio parlargli nemmeno. 
Tutti mi guardano e parlano, avranno saputo di me e Andy. Entro nella mensa e ci dirigiamo verso il solito tavolo. Ash si alza e mi viene incontro, abbracciandomi. 
-Mi dispiace Lexi- 
-A me dispiace per te. E' colpa mia se sei ridotto così..- 
-Non dirlo nemmeno per scherzo. E' stato un'errore, eravamo ubriachi.- Sorrido e annuisco, poi mi vado a sedere. 
Andy non c'è. Cominciano a parlare di scuola, di compiti in classe e degli esami di maturità.
Esco fuori a fumare una sigaretta e lo vedo. Sta parlando con Jamie. 
Bene, sono contenta per lui. Immagino quanto se la sia scopata tra ieri e questa mattina. Bel pezzo di merda. 
Lei lo abbraccia e lui ricambia, sorridente. Non so per quale diavolo di motivo stia ancora qui a fissarli. 'Forse perché lo ami?' Sbuffo, la mia vocina interiore ha ragione. 
Mi vede. I nostri sguardi si incontrano e il sorriso gli muore sulle labbra. Si stacca da Jamie. Butto la sigaretta ed entro dentro, andandomi a sedere. 
-Lo hai visto?- Annuisco. 
-Si capisce dalla tua faccia-
-Ciao ragazzi- Ecco, parli del diavolo e spuntano le corna. 
-Ciao- Rispondono tutti. Tranne me. 
-Ciao Lexi..- Faccio un cenno col capo senza alzare lo sguardo. Mi farebbe troppo male guardarlo negli occhi da così vicino. 
Si siede all'unico posto libero, ALLA MIA SINISTRA, e comincia a parlare con gli altri. Sento il suo odore. La sua voce mi fa male, mi corrode dentro. Tutto d'un tratto sento i biscotti che ho mangiato questa mattina risalire per la gola. Mi alzo e vado in bagno, vomito tutto, e questo sembra che mi faccia stare meglio. 
La campanella suona, così mi dirigo direttamente in classe dopo essermi sciaquata la bocca e aver masticato una gomma. 
Vedo Andy di fianco la mia classe, ma decido di ignorarlo tenendo lo sguardo basso. 
-Lexi- mi prende per il braccio, bloccandomi. Mi scosto subito, in preda al panico.
-Non mi toccare.- 
-Va bene..- 
-Che c'è?-
-Ritorna da me, non ce la faccio più- 
-Che c'è, ti manca scopare? C'è Jamie, sempre che tu non te la sia fatta ieri.- 
-Non mi manca quello, mi manchi tu. So che ho sbagliato, mi dispiace, giuro che non volevo farti del male. Non potevo sopportare l'idea di perderti. Ti prego, mi metto anche in ginocchio se necessario- 
-Non permetterti a farlo. Lasciami in pace Andy- 
-Ti amo davvero- Faccio una risata nervosa. 
-Credi di potermi prendere per il culo? Ci sei riuscito per troppo. Torna dalla tua amichetta e lasciami stare, okay?- 
-Io non ti sto prendendo in giro..-
-Smettila! Vattene- Entro in classe e mi siedo all'ultimo banco. Vedo Jamie parlare con Andy, gli da un bacio sulla guancia e entra. 
Mi viene incontro. 
-Visto sfigata? E' tornato da me.- Le faccio un'applauso.
-Cosa vuoi, anche un premio? Idiota- Sono davvero incazzata. Ha anche il coraggio di dire che non mi sta prendendo per il culo quello stronzo? 
-Come mi hai chiamata?- Dice, avvicinandosi. Mi alzo e le vado incontro.
-Ti ho detto che sei un'idiota e che hai rotto i coglioni!- Raccolgo tutto il coraggio e la forza che ho e le sferro un pugno dritto in faccia. Mi faccio male ma non lo do a vedere. Vedere Jamie che piagnucola è una bella sensazione. 
-La prossima volta va a scoparti il TUO Andy e non rompermi le palle.- Esco dalla classe e Andy è ancora li, che mi guarda sorpreso.
-Che cazzo vuoi tu? Va a consolare la tua ragazza!- 
Mi chiudo in bagno e mi abbasso i pantaloni. Sulle braccia non avevo più spazio, così sono passata alle cosce. 
-Lei non è la mia ragazza- Mio dio, che diavolo ci fa qui?
-Sei pazzo? Esci!- 
-Tu mi sta facendo impazzire..apri la porta- Sbuffo e mi alzo i pantaloni, poi apro. Non mi da il tempo di fare nulla, mi blocca al muro. 
-Adesso mi ascolti?- 
-Che vuoi farmi?- Divento pallida. 
-Credimi quando dico che voglio stare con te. Ho scritto quella canzone solo per te, te l'ho promesso che ci sarei sempre stato, e voglio esserci. Con Jamie non c'è stato nulla, lei si è scusata e mi ha abbracciato, tutto qui. Ieri sono stato malissimo, ho dovuto rompere il cellulare per non chiamarti. Non ne posso più, mi manchi da impazzire. Sei diventata il centro di tutto per me, non vivo se non ci sei. Ti scongiuro, torna da me..- Non può non essere sincero, non può fingere così tanto. Sta piangendo. Per me. 
Gli butto le braccia al collo e lo bacio. 
-Ti amo anche io, più di qualsiasi altra cosa- Dico, mentre gli tolgo la maglia.
-Piccola mia..- Gli asciugo le lacrime, anche se non smettono di uscire. 
-Basta piangere, sono qui..-
-Non lasciarmi mai più-
-Mai più. Siamo io e te- Gli bacio il collo e il petto, scendo sempre più giù. 
-Quanto ti amo..- Facciamo l'amore nel bagno della scuola, si. Sembra strano, ma avevamo troppo bisogno l'uno dell'altra. Non posso credere che stava piangendo perché lo avevo lasciato, di aver dubitato di lui. Sono stata una sciocca. Ma adesso siamo insieme di nuovo. 
Usciamo poco prima che suoni la campanella, finalmente mi è tornato l'appetito! 
Mi stringe a se e ci avviamo verso la mensa. Ci sediamo al solito tavolo e aspettiamo gli altri. 
-Voglio recuperare il tempo perso- Dice, stringendomi a se e baciandomi. Mi stringo a lui carezzandogli la guancia e ricambiando il bacio.
-I due piccioncini di nuovo insieme!- 
-Uoooo!- Rido e arrossisco. Mi fa sedere sulle sue gambe e mangiamo insieme. 
-Ci guardano tutti- Dice Andy, provocante, scostandomi i capelli e lasciandomi una scia di baci dietro il collo. 
-Ci importa?- 
-No!- Si alza prendendomi in braccio, mi bacia, poi mi porta fuori. Divento paonazza e gli chiedo di lasciarmi, ma ovviamente non mi da ascolto. Mi porta fuori, sotto gli sguardi di tutti. Alcuni sorridono. 
Ci sediamo su una panchina. Prende due sigarette e me ne da una. 
-Sei dimagrita- Accende la sigaretta e mi porge l'accendino.
-Dici?- Annuisce in silenzio. Faccio spallucce e mi accoccolo sul suo petto. Mi carezza.
-Hei Lexus- Alzo lo sguardo e vedo una ragazzina, deve essere del primo anno. Le sorrido.
-Ho saputo del pugno che hai tirato a Jamie, sei stata una grande. Non sai cosa mi ha fatto passare quella ragazza. Finalmente ha avuto la lezione che si meritava!- 
-Già. Spero che non ti faccia più del male!- 
-Lo spero anche io!- Sorride e va via.
-Visto? Tutti ti amano ora!- 
-Che bello- Dico, ironica. 
-Non sei felice?- Sbuffo.
-Vorrei solo essere lasciata in pace da tutti- 
-Tu! Brutta puttanella!- Ci voltiamo a vediamo Jamie, con lo zigono arrossato e il viso cupo. E' arrabbiata e a me fa ridere.
-Come ti sei permessa di farmi questo? Andy? Che ci fai con questa?-
-'Questa', come la chiami tu, è la ragazza che amo e con cui voglio stare. Lasciala in pace, intesi?- Le rivolge il suo sguardo di ghiaccio e si intimorisce, se ne va via senza dire nulla. 
-Sono sempre più convinto che quella ragazza abbia seri problemi mentali- Sussurra. Rido di gusto, ma poi divento subito seria. Quella che ha problemi mentali sono io veramente. 
-Che hai piccola?- Sorrido scacciando dalla mente ogni pensiero cupo.
-Nulla!- Rimaniamo a parlare su quella panchina per un tempo infinito, fin quando non sentiamo una voce provenire dall'entrata della scuola.
-Eccoli dove sono questi due screansati! Ve li faccio fare io i piccioncini, in punizione dopo la scuola! Rimarrete qui a pulire, e ora subito in classe!- 
-Okay, okay, si calmi prof, è diventata tutta rossa! Sa che le dona questa maglia?- Ridacchio senza farmi vedere.
-Biersack, la smetta! In classe!- Entriamo a scuola e arriviamo davanti la mia classe, con la professoressa che ci segue. 
-Ci vediamo tra un po' piccola- Mi stringe e mi bacia. Ricambio e mi attacco a lui, sotto gli occhi inorriditi della presente. 
-Fatti cacciare dalla classe- Mi sussurra. Ci guardiamo divertiti, poi entro in classe. 
-Non riderei così tanto, signorina Jacobs, ha preso una nota disciplinare!- Faccio spallucce, poi mi vado a sedere. 
-Ha fatto i compiti?-
-No- Rispondo senza darle molto peso. 
-Allora si prende anche un bel due!- 
-Va bene- Non capisce che non mi importa? Tanto già so che verrò bocciata!
-Non risponda in questo modo!-
-E come cazzo le devo rispondere?- 
-Questo non lo tollero- Si alza e viene verso di me. Mi afferra per il braccio e gemo. -In presidenza!- 
Usciamo dalla porta e vedo Andy, che mi guarda sorpreso. Scoppio a ridere e gli faccio cenno di seguirci. La Pampena, infuriata, non si accorge nemmeno della sua presenza. 
Quando siamo quasi arrivati davanti la presidenza do uno strattone con il braccio, in modo da liberarmi, Andy è proprio dietro di noi.
-Coorri!- Dice Andy afferrandomi la mano. La prof ci segue, ma per fortuna la campanella suona e tutti escono dalle aule. 
Continuiamo comunque a correre, fino a quando non entriamo in uno sgabuzzino. Mi fa aderire al muro e si attacca a me.
-Shh- Dice. Gli bacio il collo e ne succhio la pelle. 
-Lexi..- 
-Cosa?- 
-Non qui- Porto una mano al cavallo dei pantaloni, mentre continuo a lasciare chiazze violacee sul collo. 
-Dio, Lexi..mi fai..-
-Che cosa?- Dico, con una voce così provocante che non mi sarei mai aspettata da me stessa. Mi abbasso e sbottono i pantaloni. 
-Ma se entra qualcuno e ci vede- Si zittisce quando comincio a fare il mio lavoro. 
Quando ho finito mi alzo e gli aggiusto i jeans.
-Adesso sai cosa farei?- Dice, facendomi aderire di nuovo al muro. Sento il suo 'amichetto' sveglio premere contro la mia pancia.
-Dillo- Lo bacio dietro l'orecchio e seguo la linea della mascella. 
-Ti sbatterei su quel tavolo, e ti spoglierei- 
-Poi?- Sento una strana sensazione al basso ventre. 
-E bacerei ogni centimetro della tua pelle, poi..- La porta si apre. Ci allontaniamo di scatto. 
-Vi ho trovati! Eccoli qui preside!- Andiamo tutti in presidenza.
-Questi due ragazzi mi hanno mancato di rispetto!- 'stavo per fare una delle scopate più belle che mi sarebbero mai potute capitare, ti ammazzo puttana!' quasi mi viene da ridere per quello che dice la mia vocina, ma faccio in modo di zittirla. Guardo Andy, entrambi siamo divertiti dalla situazione. Guardo in basso e ridacchio, mentre lui tenta di trovare una posizione adatta a coprirsi.
-Beh ragazzi sappiate che vi terrò d'occhio. Cercate di rigare dritto, intanto come punizione rimarrete per una settimana dopo la scuola qui a pulire con i bidelli.- Salutiamo ed usciamo fuori. 
-Mi sembra che io e te abbiamo un conto in sospeso- Mi abbraccia da dietro, e so che lo fa per coprirsi. 
-Forse dovrei tornare in classe- Dico, avviandomi nel corridoio della mia classe.
-O forse no- 
-E cosa vuoi fare?- Mi scosta i capelli e lecca il lobo dell'orecchio.
-Potremmo andare di nuovo in quel ripostiglio..- Volto il viso e gli do un bacio, mordendogli il labbro inferiore. 
-Ottima idea-  
-Sul serio?- 
-Sbrigati prima che non cambi idea- Mi prende alla lettera e mi trascina lungo tutto il corridoio. Rientriamo e ci chiudiamo la porta alle spalle, chiudendola a chiave. Mi prende in braccio e mi fa sedere sul tavolo, spostando qualsiasi cosa ci dia fastidio. Poi non si capisce nulla, succede tutto in fretta per la paura che qualcuno ci possa sgamare, in silenzio, anche se è difficile contenere i gemiti. 
-Ti amo- Sussurra entrando dentro di me.
Gemo. 
-Ti amo anche io-

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Capitolo 10
*** 10. Can you feel my heart? ***


Ciaaaao! Rieccomi con questo nuovo capitolo! Il titolo è ispirato ad una canzone dei Bring me the Horizon, Can you feel my heart, per chiunque non la conoscesse consiglio di ascoltarla, è una delle canzoni più belle del nuovo album**
Coooomunque, spero che anche questo capitolo vi piaccia! Grazie a tutti i lettori e recensori, vi adoro *o* 
Dedico questo capitolo a Laura Bmth, che trasmettendomi la sua passione appunto per i Bmth mi ha aiutata a scrivere questo capitolo! Ti amo Là. <3 
RECENSITEEEEEEEEEEEEE vi prego t.t
Un bacio a tutti, Smoke. <3



Ritorno in classe per subirmi un'ultima ora di lezione. Il prof di matematica ci piazza davanti un bel compito a sorpresa. Bene. Metto il nome, sfoglio il compito e vedo di non saper fare nulla, così mi alzo e riconsegno. Il professore mi guarda e fa una smorfia di disapprovazione, scrollo le spalle e chiedo di uscire fuori. 
Mi segue fuori dall'aula e manda un collaboratore scolastico a sorvegliare la classe. 
-Lexus..perché non studi? Ti vedo sempre distratta e pensierosa. Cosa c'è che non va?-
-Nulla, sto bene..- Dico abbassando lo sguardo.
-So quello che ti fai..tutti noi professori siamo preoccupati per te..- Mi tocca il braccio. Sobbalzo.
-Nessuno deve preoccuparsi, sto bene.-
-Sappiamo della tua famiglia, crediamo che tu abbia bisogno di un aiuto professionale..-
-Non ho bisogno di nessuno- Cerco di andare via, ma lui mi blocca per il braccio.
-Mi lasci!- Mi trascina per tutto il corridoio, gira a destra, poi bussa alla porta. Fuori c'è scritto 'Studio di Megan Valley, psicologa'. 
Apre la porta. E' una signora abbastanza anziana, con i capelli tinti e le rughe attorno agli occhi. 
Mi sorride.
-Sei Lexus, vero?- Non rispondo. Che cazzo, non mi stanno davvero obbligando a fare questo!
-Si è lei.- Guardo male il professore, che al contrario mi sorride e va via. 
Sbuffo ed entro. Mi siedo su una poltrona e lo stesso fa lei. 
-Allora Lexus, parliamo un po', ti va?-
-No.- Dico, fredda. 
-E' per il tuo bene tesoro-
-Non mi chiami così. Io sto bene-
-Le tue braccia non dicono lo stesso. Posso vederle?-
-Le mie braccia non hanno nulla che non va! Senta, sto bene, okay? Ho un ragazzo che mi ama, degli amici sinceri, sono felice!-
-Il problema non sono gli altri, il problema sei tu. Non stai bene con te stessa.-
-Lei non sa niente di me! Si faccia gli affari suoi, non ho bisogno del suo aiuto!- Mi alzo e non ascolto nemmeno quello che dice, sbatto la porta e vado fuori a fumare. 
Aspetto fuori la classe che esca il professore.
-Com'è andata?-
-Non è andata. Senta, si faccia gli affari suoi, okay?-
-Tu devi guarire!- mi stringe il braccio e mi scuote.
-No!-
-La lasci. Ora.- Guardo Andy. Il professore mi lascia andare e mi allontano. Già so cosa farà Andy.
Lo spinge al muro e lo prende per il colletto della camicia.
-Lo sa che non mi importa niente della scuola, la tocchi di nuovo e si ritroverà con qualcosa di rotto.- 
Noto la somiglianza dei suoi occhi con i miei, stesso azzurro acceso. Stessa forma del viso, stesse labbra. Continuo a guardarlo mentre indietreggio. 
No. Non può essere possibile. 
Lui mi guarda e mi sorride. 
No.
Scappo via, non ascolto nemmeno Andy che continua a chiamarmi.
E' morto..o almeno così mi avevano detto.
Le lacrime cominciano a scendere e a bagnarmi le gote chiare. Come diavolo ho fatto a non accorgermene? E' novembre, la scuola è iniziata da più di due mesi, nonostante tutto solo ora l'ho guardato con attenzione. Sono passati due anni, è invecchiato. Come posso non aver riconosciuto mio padre? E' uguale a me, cazzo. E' lui. Non può non essere lui.
-Lexi!- Andy mi sorpassa e mi fa fermare. Prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime.
-Perché piangi? Cosa ti ha fatto?- Non rispondo, abbasso lo sguardo e piango ancora.
-Piccola parlami, mi fai preoccupare- 
-Guardami- Alzo lo sguardo. -Puoi fidarti di me- Faccio di no con la testa.
-Voglio rimanere da sola..scusa- 
-Non voglio lasciarti sola- 
-Ti prego Andy..- Sbuffa, e questo non promette niente di buono. So che è arrabbiato perché non mi sono fidata di lui. Ma è così difficile parlarne..non sono sicura che lui sia mio padre, e comunque non riesco a dire cosa mi ha fatto passare..
-Non arrabbiarti- 
-Ci vediamo dentro- Il vuoto mi assale, sento di averne bisogno ancora. Mi accendo una sigaretta, cerco di calmarmi ma nulla. Comincio a grattarmi con le unghie lunghe, fino a far sanguinare tutti i tagli sul polso. Quando sono più tranquilla rientro. Mi guardo intorno per evitare di incontrare il professore. La campanella suona e tutti si affrettano ad uscire da scuola. Ricordo che devo rimanere a pulire con Andy, così mi metto a cercarlo. Lo trovo nella sala mensa, a parlare con Jake. Mi avvicino e saluto Jake con un bacio sulla guancia, che ricambia, poi va via. 
-Allora? Andiamo a pulire!- Dico, prendendolo per mano e trascinandolo nel ripostiglio a prendere il necessario per pulire, poi entriamo in una classe ecominciamo a pulire i banchi. 
-Finisci tu mentre io spazzo a terra?-
-Devi dirmi prima cosa avevi.- Mi stringe i fianchi e mi spinge sul banco. Mi siedo e lo bacio.
-Niente, adesso sto bene-
-Cazzo non dirmi stronzate!- Alza il tono di voce, e mi spavento. 
-Che ti ha fatto quell'uomo?- 
-Niente! E' il mio professore!- 
-C'è qualcosa di più!- 
-Che cazzo! Ha insistito perché io andassi dalla psicologa della scuola, okay? Non ci sono andata e si è arrabbiato! Contento adesso?- 
Perché dobbiamo sempre arrivare a discutere? Che nervi! 
-Non mi stai dicendo tutto..-
-Che palle Andy! Dobbiamo pulire- 
-Perché non ti fidi di me? Sto facendo di tutto..ecco- Prende la mia mano e la porta al suo cuore.
-Puoi sentire? Puoi sentire il mio cuore? Batte solo per te. Ti prego fidati..- Sospiro e abbasso lo sguardo.
-Io..credo che lui sia mi-
-Che siete venuti a fare, i piccioncini? Datevi una mossa!- Dice uno dei bidelli, poi esce. 
-Chi credi che sia?-
-Dobbiamo pulire Andy- Dico, alzandomi dal banco e andando a prendere la scopa. 
Dopo un po' alzo lo sguardo su di lui e vedo che mi sta guardando con le braccia conserte, appoggiato al banco. 'E' così tremendamente sexy..' Oh, sta zitta.
-Che c'è?- 
-Non posso guardare la mia ragazza?- 
-So che ce l'hai con me- Continuo a spazzare per terra.
-Non è vero- 
-Credo che lui sia mio padre, okay?- Sbuffo. Odio dargliela vinta.
-Ma tuo padre non è..-
-Morto? Così mi avevano detto. Ma tutto torna: è andato all'università perché voleva insegnare, amava la matematica, solo che non riusciva a trovare lavoro allora ha cominciato a bere..forse è ritornato qui perché lo hanno chiamato, forse ha smesso di bere..- dico, pensando ad alta voce. 
-E perché i tuoi zii avrebbero dovuto mentirti?-
-Perché mi hanno sempre odiata.-
-Non dire così..- 
-Non sai niente del mio passato.- Dico, guardandolo male.
-Scusa..- Sospiro, poi prendo le cose e vado in un'altra classe. 
-Andiamo via..- Mi fa voltare per guardarlo e mi carezza la guancia. 
-Dobbiamo finire.-
-Non essere arrabbiata con me..scusa se ho detto qualcosa di sbagliato!- 
-Non sono arrabbiata, sono solo stanca-
-Allora andiamocene- Annuisco. Sono stanca morta, non ne posso più. Ho solo bisogno di dormire.
-Vuoi rimanere da Jake?- 
-No..- Sussurro. Sorride, poi entriamo in macchina e torniamo a casa di Andy. 
 
Mi sveglio da sola nel letto. Guardo l'ora, sono le sei del pomeriggio. Andy sarà andato a lavorare. Mi stiracchio e mi alzo, vado a farmi la doccia e metto solo uno dei maglioni di Andy, dato che potrebbero farmi da vestito -un po' corto, ma sempre vestito-! Beh, so che a novembre non è proprio l'abbigliamento giusto, ma preferisco mettermi sotto una coperta piuttosto che vestirmi calda! 
Vedo un biglietto sul tavolo delle cucina. 
'Piccola sono andato a lavorare, torno alle sette e mezza. A dopo, Ti Amo' 
Quanto è dolce! 
Esco sul balcone a fumare una sigaretta. Il tempo non promette niente di buono, al contrario sembra che stia per venire il diluvio universale! 
Mi affretto a fumare, poi chiudo bene la finestra e mi metto sul divano a guardare la tv. E' una serie tv, The Vempire Diares. Anche se non ci sto capendo molto sembra bello e cattura subito la mia attenzione.
Sento la porta aprirsi. Mi volto e vedo Andy. Mi alzo e gli vado incontro, abbracciandolo.
-Hei piccola!- 
-Sei tornato prima- 
-Si..mmh hai messo la mia maglia- 
-Mi piaceva!- 
-Secondo me staresti meglio senza-
-Andy!- dico ridendo e dandogli una pacca sulla spalla. 
-Ho fatto la spesa, andiamo a preparare la cena dai- Sorrido, poi chiedo cosa cucineremo. 
-Risotto con i funghi- 
-Lo adoro!- E' uno dei miei cibi preferiti!
Metto la pentola con l'acqua e una padella con dell'olio, mentre Andy taglia i funghi.
-Mi distrai..- Lo guardo, interrogativa. Mi viene incontro e mi fa aderire al mobile della cucina.
-Sei così..- Mi alza appena la maglia e mi stringe i fianchi. Mi attacco a lui. -perfetta- Sorrido.
-Magari!- 
-Non mi importa di quello che pensano gli altri, tu sei perfetta per me- Lo bacio e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi. Da quanto sono così sensibile?
Mi stringo sempre di più a lui, che fa lo stesso. Come se volessimo diventare una cosa sola, un unico corpo con una doppia personalità. 
-Ti voglio così tanto..- Sento uno strano odore. Scosto la testa e mi ricordo dell'olio sul fuoco. 
-Andy..- Non mi risponde, troppo impegnato a torturarmi il collo con la bocca.
-Andy- 
-Shh- Cerca di levarmi la maglia ma lo fermo.
-Che c'è?- 
-Sta bruciando tutto!- Spalanca gli occhi.
-Cazzo!- Spegne il fuoco e butta l'olio nel lavabo, prendendone altro e mettendolo a scaldare.
-Colpa tua- Dice, sorridendomi.
-Non è vero, io ti avevo avvisato ma tu eri troppo impegnato a fare i fatti tuoi- Dico, incrociando le braccia, facendo la finta offesa.
-Sempre perché tu sei troppo bella e mi hai fatto distrarre!- 
-Sì, certo. Controlla che l'olio non si bruci di nuovo!- Si volta verso i fornelli e spegne tutto.
-Che fai?- Si avvicina a me e mi bacia. 
-Mi è passata la fame..- Mi prende per mano e mi porta sul letto. 
 
-Piccola, sveglia, dobbiamo andare a scuola! Dai che è tardissimo! Cazzo- Apro piano gli occhi e mi stiracchio, lo vedo indaffarsto a vestirsi.
-Non ci andiamo a scuola, vieni a dormire con me- 
-Sbrigatiii!- Mi leva le coperte di dosso.
-Ehi!- 
-Non farmi essere cattivo!- 
-Ah si? E cosa fai?- Mi guarda, con quei dannati occhi gelidi. 
-Uffa.- Mi alzo e gli passo avanti senza dire nulla. Odio quando mi rivolge quello sguardo solo per farmi mettere paura. Mi stringe.
-Buongiorno piccola- Sussurra al mio orecchio. 
-Levati- Mi scosto. -Facciamo tardi no?- Lo guardo e mi sorride.
-Sì, sbrigati.- Lo odio! 
Sbuffo ed entro nel bagno sbattendomi la porta alle spalle.
Mi vesto di fretta e aggiusto alla meglio i capelli, poi mi trucco ed esco. Ho un piano in mente, oggi non ho voglia di andare a scuola, quindi non andremo. 
Gli passo davanti senza dire nulla ed esco fuori casa, cominciando a camminare. Sento afferrarmi da dietro e stringermi. 
-E dai bimba..non fare i capricci.- Mi volto e lo bacio con passione, dando il meglio di me. Intanto sfilo le chiavi dalla tasca dei suoi pantaloni senza che mi senta o veda.
-Le bambine fanno anche questo?-
-Mmh- Ridacchio, poi sventolo le chiavi davanti ai suoi occhi.
-Prendile- Lascio cadere le chiavi nei miei slip. Spalanca gli occhi, e lo guardo divertito. 
Mi stringe per la nuca e mi avvicina a se.
-Sei una bambina cattiva..molto cattiva.-
-Dovresti prendere le chiavi se vui arrivare in tempo a scuola- 
-O potresti darmele tu- Faccio di no con la testa.
-Troppo semplice- Io mi sto divertendo e lui si sta innervosendo, la cosa mi piace.
-Non ho voglia di fare i tuoi giochetti, o mi dai le chiavi, o ti infilo una mano nelle mutande proprio qui.- Lo guardo.
-Non lo faresti.- 
-Tu dici?- Mi spinge sulla macchina e mi blocca con il suo corpo, infilandomi la lingua in bocca. No, voglio divertirmi ancora! Gli mordo forte il labbro fin quando non lo sento gemere per il dolore.
-Cristo Lexi- Lecca il sangue che gli sta colando dal labbro, e con un rapido gesto si riprende le chiavi. 
-Vacci a piedi a scuola, bimba.- Cerco di aprire lo sportello ma è chiuso dall'interno. Sta anche cominciando a piovere, non può farlo!
-Andy! Stavo solo giocando! Apri che sta piovendo! Cazzo Andy!- Parte, e riesco a tirare un calcio alla macchina prima che sia lontana. 
In meno di cinque minuti sono bagnata fradicia. Direi che non è proprio il caso di andare a scuola in queste condizioni. Che cazzo, sarei io la bambina? Stavo solo scherzando, che cosa importava se per un giorno non sarebbe andato a scuola? Anche lui sa che sarà bocciato! Oggi se le pulisce da solo le sue aule del cazzo dopo la scuola!
Decido di andare a fare colazione in un bar non troppo distante dall'appartamento. Tutti mi guardano in modo strano ma non chiedono niente. Non ci vuole molto a capire che ha piovuto e mi sono bagnata! Anche se devo avere un aspetto davvero orribile, avrò tutto il trucco colato di sicuro. 
Bevo un cappuccino e pago, esco fuori e fumo una sigaretta. Sento il cellulare squillare. Sono già le nove e mezza!
-Mi hai fatto fare tardi-
-Ah si? Brutto stronzo, per colpa tua sono bagnata fradicia dalla testa ai piedi e sto morendo di freddo qui fuori!-
-Dove sei?-
-E che ti importa? Vai in classe, non vorrai perderti le tue lezioni del cazzo!- Chiudo la conversazione e finisco la sigaretta, poi mi incammino di nuovo verso casa. Mi siedo su uno scalino davanti il portone del palazzo, mi stringo nella felpa e mi autoconvinco che queste dannate cinque ore passino in fretta.

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Capitolo 11
*** 11. Give me a reason to start again. ***


CIAAAAO! MI SCUSO DAVVERO PER IL RITARDO, MI FACCIO SCHIFO, SUL SERIO! QUESTO CAPITOLO NON MI PIACE NEMMENO, MA E' ESSENZIALE PER IL CONTINUO DELLA STORIA, CHE CREDO TRA UN PO' FINIRA'. A CAUSA DELLA SCUOLA E' MOLTO PROBABILE CHE IL COMPUTER LO VEDA POCHISSIMO, QUINDI PREFERISCO CONCLUDERE LA STORIA!
UN BACIO A TUTTI, SMOKE. <3 <3 <3


-Allora eri davvero bagnata fradicia- Alzo gli occhi e vedo l'espressione di Andy divertita.
-Tu! Lurido bastardo! In queste cazzo di cinque ora ha diluviato tre volte! Mi sono rotta il culo su questi cazzo di scalini cercando di ripararmi dalla pioggia perché non mi facevano entrare da nessuna parte dato il mio pietoso stato! Sei una merda, vaffanculo!-
-Se ti fossi comportata da ragazza matura..-
-Volevo solo passare un po' di tempo con te, cosa c'è di male?
-Passiamo tutte le giornate insieme!- 'Oh si certo, tutte le giornate'.
-Hai ragione tu. Ora la apri questa cazzo di porta?- Mi sorpassa e apre il portone, lo seguo lungo le rampe di scale. Apre la porta dell'appartamento e mi fiondo subito in bagno e levarmi questi vestiti fradici di dosso.
-Sei arrabbiata con me?-
-Arrabbiata? IO SONO FUORIOSA!- Lo sento sospirare e andare via. Ma che diavolo, potevamo passare una mattinata insieme nel centro commerciale che hanno aperto da poco qui vicino, invece ha preferito andare a scuola e per di più lasciandomi fuori al freddo per ore e ore! Ma che cazzo ha nel cervello?
Faccio una doccia calda e non mi sembra vero. Riacquisto la sensibilità a mani e piedi. Ci rimango per mezz'ora, poi mi asciugo ed esco dal bagno. Metto i primi vestiti che trovo e prendo quelli bagnati, andandoli a stendere fuori.
-Ho preparato il pranzo- Non rispondo, mi siedo a tavola e aspetto. In realtà non ho molta fame.
-Ti piace?- Diavolo, è davvero squisito. Mi limito ad annuire.
-Dai non essere arrabbiata-
-Stavo morendo di freddo Andy, saresti potuto tornare indietro.-
-Pensavo che stessi venendo a scuola!-
-Beh quando mi hai chiamata lo avevi capito che non ero a scuola, potevi venire!-
-Avevo un compito in classe..- Oh si, questa è bella. E chissà quando avrebbe studiato per questo compito in classe.
-Beh? E' una buona scusa per lasciare ''la ragazza che ami'' a ghiacciarsi in mezzo alla strada?-
-Scusa, okay?- Lo gaurdo, e dai suoi occhi gelidi capisco che no, non vorrebbe scusarsi. Mi alzo dalla tavola.
-Dove vai adesso?- Chiudo la porta della camera a chiave. Piango. 'Non farlo, non farlo di nuovo'.
-Non puoi mettermi la tua vita in mano, non puoi! Lexi!- Cerca di aprire la porta.
-Apri Lexi- E' arrabbiato, si sente dalla sua voce. Non rispondo. Vado nel bagno, prendo un rasoio e me lo passo sul braccio sette volte, poi mi metto a letto.
-Che stai facendo? Lexi..scusa- Sto in silenzio.
-Apri, ti prego! Mi fai preoccupare! Rispondimi almeno!- Metto le cuffie nelle orecchie e non lo ascolto più. Non possiamo litigare sempre, sembrava tutto risolto e invece no. Si sta già stancando di me, lo sapevo che sarebbe andata a finire così, sono un disastro!
Alzo il volume al massimo e sovrasto anche i miei pensieri cupi.

Non riesco a dormire, sono le tre di notte. Tolgo le cuffie e mi alzo per andare in bagno. Ho sete e voglio andare a bere, ma fuori c'è Andy. Sto in silenzio ad ascoltare se c'è qualche rumore fuori dalla stanza, ma tutto tace. Piano giro la chiave e apro la porta. Non mi guardo intorno, voglio solo fare in fretta e tornare in camera.
-Lexi- Ecco, come non detto. Dove diavolo era seduto?
-Parlami..cosa ho fatto per non meritarmi nemmeno di essere guardato in faccia?- Lo guardo.
-Che vuoi?-
-Voglio te. Non voglio più litigare-
-Ho sonno Andy..voglio andare a dormire-
-Aspetta- Mi ferma e si avvicina. -Dimmi che mi ami- Sospiro.
-Dimmelo, ti prego..-
-Non possiamo parlarne domani?-
-Sei l'unica ragione per cui vivo..fammi dormire con te- E se fosse anche lui per me l'unica ragione per cui vivo?
-Fai quello che vuoi- Mi bacia, carezzandomi i capelli.
-Hai detto che posso fare quello che voglio- Ci stendiamo sul letto e mi volto dall'altra parte per dormire.
-Voglio starti a guardare per tutta la notte, voglio coccolarti tutta la notte- Mi si scioglie il cuore, ma non lo do a vedere. Mi abbraccia e mi carezza, fin quando non lo sento più, colta dal sonno e dalla stanchezza.
Mi sveglio e il sole è già alto. Che ore saranno?
-Buongiorno piccola- Mi volto. E' stato davvero sveglio tutta la notte?
-Ciao- sono le otto e un quarto.
-E' tardissimo! Perché non mi hai svegliata?-
-Mi piace guardarti mentre dormi-
-Non hai dormito?- Scuote la testa.
-Sei pazzo-
-Lo so- Mi da un bacio sulla guancia. Cerco di alzarmi ma mi blocca.
-Stai qui con me-
-Quando te l'ho detto io non andava bene vero?-
-Non litighiamo-
-Non sto litigando, sto dicendo le cose come stanno.-
-Non dirle allora- Prima che possa ribattere mi bacia e si stende su di me.
-Ti amo tanto..troppo forse. Non mi importa, capisci? Sei l'unica cosa che voglio, l'unica cosa di cui ho bisogno- Sorrido. Non riesco a tenergli il muso, è così dolce..
-Ti amo anche io.-
Rimaniamo un po' nel letto a baciarci e coccolarci, poi ci alziamo e facciamo colazione.
-Che facciamo?- Scuoto le spalle. Non riesco a smettere di pensare al mio professore. Devo parlare con lui.
-Devo andare a scuola, entro alla seconda ora.-
-Perché?-
-Devo parlare con il professore..- Mi sorride e annuisce. Ci vestiamo in fretta e vado a prendere lo zaino in macchina, ci metto i libri e i quaderni seguendo l'orario scolastico del giorno, poi andiamo via.
Firmiamo il permesso e andiamo nelle nostre rispettive classi. Mi subisco un'ora di religione in silenzio, poi finalmente entra il professore, che subito mi guarda. Dopo aver fatto l'appello gli faccio cenno di andare fuori. Mi segue.
Mi sorride. -Ci hai messo tempo a capire chi sono, vero?-
-Perché mi hai fatto credere che tu fossi morto?- Non ci posso credere. E' lui, è mio padre.
-Non ero in grado di crescerti..ma ora sto bene, ho smesso di bere.- Mi carezza, ma subito mi allontano, presa dal panico.
-Non voglio più farti del male.-
-Credi che sia una cosa semplice fidarmi di te? Mi hai fatto passare le pene dell'inferno!- Stranamente mi viene da piangere, e vorrei solo scappare via. Ho una paura fottuta di quest'uomo. Non ha fatto altro che picchiarmi, insultarmi..potrò mai perdonarlo?
-Lo so..ma sono cambiato davvero, ti voglio bene bambina mia- Mi abbraccia, ma mi scanso.
-Non sono più una bambina.-
-Non devi essere nemmeno tanto grande e matura per fare quelle cose..- Dice, indicando le mie braccia.
-Lasciami in pace, non sai niente di me! Non ti è mai importato di quello che mi succedeva, ti divertivi a picchiarmi, a prendere in giro me e la mamma per qualsiasi cosa! Mi hai fatto stare malissimo, è anche colpa tua se oggi sono così...- Non riesco a trovare un aggettivo. -Sono così, punto!-
-Dammi la possibilità di rimediare agli errori che ho fatto..- Sospiro.
-Devo pensarci..-
-Prenditi tutto il tempo che vuoi, io sono qui- Mi sorride. Cerco di fare lo stesso, ma i miei muscoli non sembrano voler collaborare. Rientro in classe e mi metto con la testa sul banco, a pensare. Sembra cambiato, non è mai stato così gentile con me, e sembra davvero che voglia ristaurare un rapporto con me. Ma d'altra parte non riesco a fidarmi. Dopo la violenza che ho subito è difficile poter ritornare a fidarmi di lui. E poi resta il fatto che mi ha mentito sulla sua morte. Non me lo sono mai meritato tutto questo dolore, mai. Sono sempre stata presa di mira dai bulli della scuola, la mia famiglia mi ha sempre fatto sentire fuori luogo, e se non l'avessi trovata stesa a terra con una siringa infilata nel braccio e le labbra viola sospetterei anche della morte di mamma.
Mando un messaggio a Andy e gli dico di uscire fuori il cortile al cambio dell'ora, ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e lui è l'unico di cui mi fido davvero. Ci sarebbe anche Amy, ma oramai sono giorni che non la sento e temo che il nostro rapporto stia andando a farsi benedire.
-Piccola!- Mi da un bacio sulle labbra e mi sorride. Sembra felice.
-Che succede?- Chiedo, curiosa.
-I professori mi hanno detto che se mi metto sotto a studiare avrò la possibilità di essere ammesso agli esami di stato!-
-Oh Andy...ma è fantastico!- Lo abbraccio, realmente compiaciuta. Sono contenta per lui, scommetto che non vede l'ora di andarsene via da questa progione!
-Perché mi hai chiamato?- Sorrido. Non ho voglia di rovinare il suo stato d'animo proprio adesso.
-Dai piccola..hai parlato con il professore?- Annuisco, abbassando lo sguardo.
-Allora?-
-E' lui- Dico, con la voce strozzata dal pianto. Non dice nulla, mi abbraccia e questa è l'unica cosa che voglio.
-Vorrei ricominciare da capo..ma ho così tanta paura di lui..- Non mi chiede nulla, e gliene sono grata. Mi stringe più forte.
-Prenditi il tempo che ti serve per pensare, se ti vuole bene aspetterà.- Annuisco e mi allontano un po' per finire la sigaretta.
-Rientriamo?-
-Non mi va..tu vai- Dico, sorridendo.
-No, rimango qui con te-
-No. vai-
-Perché?- Posso sentire una nota di panico nella sua voce. Ha davvero paura che lo lasci di nuovo.
-E' la tua occasione, devi metterti sotto e studiare, non puoi pensare a me.- Mi bacia.
-Tu sei la cosa più importante che ho, la mia priorità assoluta, e voglio stare con te. Fanculo la scuola, la mia ragazza sta male e io devo starle vicino, anzi, voglio starle vicino.- Sorrido e lo bacio, buttandogli le braccia al collo. Farebbe di tutto per me, e la cosa è reciproca. Se per salvarlo dovessi buttarmi giù da un ponte, lo farei.
Dopo un po' rientriamo. Fortuna che restano solo due ore di lezione, che passano in fretta tra interrogazioni e spiegazioni.
Passiamo tutto il pomeriggio al centro commerciale poco distante da casa. Sembra tutto così dannatamente perfetto. Entriamo nei negozi e proviamo le cose peggiori, ci cacciano da due negozi, e uno di questi vuole addirittura denunciarci per atti osceni in luogo pubblico!
Alla fine la scampiamo e torniamo a casa. Mangiamo una pizza mentre vediamo 'La maledizione della prima luna', poi decidiamo di andare a dormire, domani Andy deve assolutmente andare a scuola per il corso di recupero di scienze.
In realtà credo di essere sul serio la ragazza più felice del mondo.

 

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Capitolo 12
*** 12. I am free now! ***


Ssalve a tutti! SCUSATEMI, SCUSATEMI, SCUSATEMIIIII! Lo so che ci ho messo una vita ad aggiornare, ma ho scritto e cancellato questo capitolo tipo 10340 volte, e mi diaspiace dirlo ma...SIAMO ARRIVATI ALLA FINE DI QUESTA STORIA. *Piange e si dispera*.
Voglio ringraziare tutti di cuore, chi ha letto, messo tra le preferite, tra le seguite e soprattuto chi ha recensito questa storia.
Boh, ricordatevi di me, tornerò presto con una nuova storia, che sarà o sui BMTH, o una Kellic (Kellin Quinn e Vic Fuentes per chi non lo sapesse).
Continuate a seguirmi e a recensire, prometto che non vi deluderò!
Grazie mille ancora a tutti! Un bacione!
Smoke. <3


Sono libero adesso,
libero di vivere senza paura.
Adesso credo che ci sia una ragione per cui io sia qui.
Per tentare di essere giusto,
Per tentare di essere migliore.

-Free Now, Sleeping with Sirens.

EPILOGO.

Le cose vanno alla grande. Andy è riuscito a passare gli esami con una buona media, e io sono stata promossa, anche se per un pelo. Abbiamo rinnovato casa, preso un nuovo divano e pitturato tutto, adesso è più moderna e bella. Io ho compiuto diciassette anni e Andy venti, abbiamo organizzato una grande festa con tutti i nostri amici più stretti e ci siamo divertiti molto!
In più, Andy ha tagliato i capelli, e ha detto di aver ricevuto un'offerta di lavoro che gli farà guadagnare moltissimi soldi, mi ha promesso tante cose, che ce ne andremo, che ci sposeremo e che avremo un Bambino.
Ecco.
Quell'ultima parola, quella che sarebbe dovuta venire dopo di tutte, in realtà è stata la prima. Proprio adesso sono in bagno con Amy che mi abbraccia. Ho fatto il test tre volte, non può essersi sbagliato. Sono incinta.
E ho una paura fottuta.
-Andy mi odierà e mi lascerà..-
-Ma no piccola, non dirlo nemmeno per scherzo. Sai che lui ti ama!-
-Beh, abbiamo ammalapena i sodi per arrivare a fine mese! E poi io, mamma? No Amy...non posso.-
-Pensaci prima di prendere decisioni affrettate! Mi prometti che ne parlerai con Andy?-
-Va bene- Dico, incerta. La cosa che più mi spaventa non è avere un bambino, ma che Andy mi lasci e che debba crescerlo da sola. Non ho uno straccio di lavoro, e dai miei zii non ci torno nemmeno morta, tantomeno da mio padre. Ho deciso di non voler avere niente a che fare con lui. Non riesco a stargli vicino, dopo tutto quello che mi ha fatto passare sono terrorizzata da lui, e credo che questo non cambierà mai.
Quando Amy va via mi sdraio e cerco di rilassarmi e di non pensare a quello che dovrò dire ad Andy, le parole verrano fuori da sè.
Preparo il pranzo e all'una, puntule come sempre, la porta si apre e il mio bellissimo fidanzato corre ad abbracciarmi e baciarmi. Lo stringo forte a me con la paura di non poterlo fare più, e lui non mi chiede niente, sta in silenzio,mentre mi carezza e bacia i capelli.
Ci sediamo e cominciamo a mangiare. Decido di dirglielo subito.
-Andy..-
-mmh?- Alza lo sguardo e ho un brivido lungo la schiena. Non smetterò mai di amare questi occhi.
-Ricordi quando mi hai parlato del tuo nuovo lavoro..di volermi sposare...di voler avere un bambino?-
-Si piccola, ho intenzione di accettare il lavoro-
-Aspetta..Andy..Io..sono incinta.- Non ho il coraggio di alzare lo sguardo, ho paura.
-Ne sei sicura?- Non riesco a leggere nulla nella sua voce, ne tristezza, né felicità.
-Si...ho fatto il test tre volte. Io..ho voluto dirtelo, ma se vuoi posso abortire..-
-Non dirlo nemmeno per scherzo. Lexy è...wow.- Alla sua riposta alzo lo sguardo. E' sorpreso e spaventato, ha gli occhi persi nel vuoto.
-Non ne sei sicuro, lo vedo. Andy.. nemmeno io mi sento pronta, è una responsabilità troppo grande e io non so badare a me stessa. Posso abortire, magari ci riproviamo quando siamo più grandi e pronti, si?- Lo supplico con il mio tono di voce. Non sono per niente pronta.
-No.. proviamoci,okay? ce la faremo, ne abbiamo passate di peggiori no?- Sta in silenzio. -E' bellissimo. mio dio piccola, fatti abbracciare- Mi rifugio tra le sue braccia.
-Ho solo diciassette anni..ho paura di non riuscire ad essere forte abbastanza Andy.-
-Ascoltami. Posso accettare quel lavoro, ce la caveremo alla grande e saremo in grado di badare a tutte le spese. Ti aiuterò io, non ti lascio sola.-
-E se poi non ci sarai per lavoro? Non voglio crescere questo bambino da sola.-
-Lavorerò nell'azienda di mio cugino, farò l'impiegato e avrò i turni. Se non ci sarò la mattina ci sarò il pomeriggio e viceversa!-
-Okay..- Sorrido.
-Davvero?-
-Si!- Dico, più convinta che mai.
-Amore, è fantastico!- Si alza, mi prende in braccio e mi stringe forte.
-Ehi, così mi strozzi!- Dico, ridendo.
-Bisogna assolutamente festeggiare! Stasera a cena! Chiama Sammi e andate a scegliere un abito, ti voglio elegante! Sono così felice!- Mi da un bacio, poi esce di casa saltellando. Sospiro e mi butto sul divano, prendo il cellulare e chiamo Sammi.
-COSA? COSA HAI DETTO? ASPETTI UN BAMBINO? MIO DIO E' LA NOTIZIA PIU' BELLA CHE POTESSI DARMI, SONO COSI' FELICE TESORO!- Credo di aver perso completamente l'udito all'orecchio destro. Dice che mi accompagnerà oggi a fare compere, per fortuna! Non avevo proprio voglia di andare da sola!

Il vestito viola è perfetto. Fascia fino a metà coscia la mia figura esile. I tacchi -forse troppo alti- neri mi fanno sembrare ancora più magra. Si intravedono appena le cicatrici chiare sulle cosce e sulle braccia, che per fortuna posso coprire con un cardigan lungo velato.
Cicatrici di battaglia, della più dura che si possa combattere, quella contro me stessa.
E l'ho vinta.
-Mio dio ragazza, sei fantastica.- Sorrido e arrossisco appena. La abbraccio forte e la ringrazio, poi va via.
Alle otto Andy torna a casa.
-Piccola, sei pronta? Faccio una doccia mi preparo e and- Si blocca a guardarmi, a bocca spalancata.
-Sei così...perfetta..-
-Oh grazie!- Mi prende per mano e mi fa fare un giro, per poi baciarmi.
-Dai vai a prepararti!-

Dopo quaranta minuti siamo seduti al tavolo di un ristorante davvero lussuoso. E' tutto curato nei minimi particolari, le pareti, i tavoli, le sedie.
Mi sento quasi a disagio. Decidiamo di ordinare antipasto di mare e delle ostriche. Da bere del vino bianco.
La cena passa in fretta, tra risate e discorsi assurdi. Cominciamo ad immaginare la nostra vita tra dieci anni, con il nostro bambino, una grande casa e un lavoro che ci faccia guadagnare tanti soldi.
Andy paga il conto, e ovviamente non mi fa contribuire alle spese. Deve essergli venuto a costare proprio tanto.
-Andiamo?- Faccio per alzarmi, ma Andy mi blocca. Mi tiene per mano, si alza e viene accanto a me. Mi sorride, sereno. Lo guardo interrogativa, e prima di potergli chiedere cosa sta succedendo si inginocchia di fronte a me.
La mente si annebbia.
-Lexus, vuoi sposarmi?- Di fronte a me si apre una scatola rossa, con dentro un piccolo anello con un diamante al centro. Metto una mano davanti la bocca, gli occhi cominciano a lacrimare senza che possa fermarli. Mi guardo intorno, tutti si sono voltati per gustarsi la scena.
-Si, voglio sposarti! Si si si!- Guardo le sue dita infilare il piccolo anello nell'anulare, poi si alza. Gli butto le braccia al collo e comincio a piangere. Tutti applaudono e sorridono.
Cosa posso chiedere di più? Ho tutto quello di cui ho bisogno, sono libera, libera davvero!
E sono la ragazza più felice del mondo!


THE END.

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