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Salve!
Sto scrivendo queste poche righe per raccomandarvi di leggere il mio
racconto, ovviamente!
Vi
siete mai chiesti se, da un momento all'altro, nella vita dei
nostri eroi piombasse una persona speciale? Magari diversa
dalle vostre aspettative, magari qualcuno che non
c' entra niente con loro...
Magari
qualcuno che non sapeva neanche della loro
esistenza!
Sarà
proprio una persona di questo tipo a stravolgere la
vita di Bill, Tom, Georg e Gustav. E perché no,
anche quella del loro manager!
Non
voglio anticiparvi molto, premetto che non ho scritto molte storie,
ma ho una professoressa di italiano molto esigente (ed antipatica)
che mi costringe a scrivere una marea infinita di temi! Quindi
qualcosa saprò pure fare, no?
Non
sono molto romantica, anzi, questo genere lo odio
in assoluto!
Ma,
ovviamente un po' di romanticherie da quattro soldi ci saranno anche
qui... Basta! Non voglio anticipare più
niente!
<<
Ragazzi, ho una notizia per voi! >> esclamò il manager
del gruppo con un tono colmo di entusiasmo.
E'
strano, oggi era vestito decentemente: camicia bianca, cravatta
rossa, pantaloni neri e quelle solite scarpe noiose che indossano di
solito le persone importanti. Ma lui odiava quelle scarpe! Quale sarà
il motivo che lo ha spinto ad indossarle?
David
Jost, il manager del gruppo musicale più famoso del continente
tedesco, è sempre stato un uomo simpatico, allegro e pieno di
entusiasmo. Ma quel giorno lo era in modo particolare, il suo viso
era sorridente, gli occhi azzurri color ghiaccio erano vivaci, e il
sorriso che aveva stampato sul volto metteva in risalto le rughe
marcate.
I
ragazzi, dopo averlo scrutato per bene da capo a piedi, molto
incuriositi dal suo vestiario, gli dissero in coro: << Dai
David, sputa il rospo! >> .
Erano
tutti affilati, uno di fianco all'altro, e lo osservavano
incuriositi.
Il
primo della fila indossava una maglietta di un gruppo punk –
metal, un jeans blu e delle scarpe da ginnastica. Aveva i capelli di
un biondo cenere, e gli occhi di un castano chiaro. Stringeva in un
pugno delle bacchette.
Il
secondo indossava dei jeans neri molto attillati, una maglietta
bianca con un teschio raffigurato sopra, e degli stivaletti in pelle
nera. Aveva delle catenine al collo e portava vari anelli su più
dita della mano destra. I suoi capelli erano sparati in una cresta,
aveva il viso ricoperto di fondotinta e il contorno dei suoi occhi
color nocciola era segnato da una passata pesante di matita nera. Sul
suo sopracciglio destro portava un peercing.
Il
terzo indossava una semplice maglietta nera con dei ricami bianchi,
dei jeans celeste chiaro e delle scarpe da giocatore di tennis nere.
I suoi occhi erano di uno splendido verde chiaro e i suoi capelli
castani gli scendevano lunghi sulle spalle.
Il
quarto indossava un jeans piuttosto largo per lui, almeno di tre
taglie più grande, del colore del cielo, una maglia
altrettanto larga, rosso fuoco con raffigurati dei teschi infuocati,
le scarpe da ginnastica nere, e anche lui come il secondo aveva degli
anelli su varie dita. Aveva gli occhi castani, i suoi capelli erano
tinti di nero e raccolti a rasta dietro la nuca. Aveva un peercing
sul labbro, nel lato sinistro.
I
loro nomi erano rispettivamente: Gustav, Bill, Georg e Tom.
David
finalmente si decise ad annunciare la notizia tanto attesa dai
ragazzi: << Carissimi Tokio Hotel, ho il piacere di comunicarvi
che presto avremo un'ospite: una persona a me molto cara. Siate buoni
con lei, vi raccomando. Ha perso da poco i genitori e si è
trasferita qui in Germania da dei parenti. Ma purtroppo questi ultimi
si trovano in una situazione economica piuttosto complicata, ed hanno
chiesto a me di prendermene cura. Siccome è poco più
piccola di voi, spero non vi dispiaccia stare in sua compagnia! >>
e una volta detto questo, guardava curioso i volti dei Tokio Hotel,
attendendo come una risposta dalle loro espressioni. Ma non ebbe ciò
che desiderava.
A
quel punto decise di andare, perché i volti dei giovani non
esprimevano alcun sentimento oltre allo stupore, quindi salutò
tutti, dando l'ultimo avvertimento: << Ragazzi, io vado;
l'ospite arriverà domenica. Non vedo l'ora di farvi conoscere!
>> e si dileguò dietro alla porta.
I
ragazzi si guardarono perplessi, in silenzio.
A
rompere quell'atmosfera fu Bill, dicendo: << Chissà che
tipo sarà, chissà se sarà simpatico, chissà
se diventeremo amici, chissà se... >> venne interrotto
dalla voce del gemello, Tom, che esclamò: << Bill
smettila di parlare così velocemente, fai paura! Però
chissà se avrò l'occasione di rompergli il muso a
questo tizio! >> e Georg e Gustav risposero in coro: <<
Tom, sei sempre il solito aggressivo! >> .
Bill
aggiunse: << Sai, non ti sopporto per niente, non cambierai
mai! Potrebbe essere un'esperienza positiva, non trovi? >> e
Tom rispose: << Si si certo, fino a quando mi infastidirà
e gli romperò il muso con un pugno! >> ma oramai i
ragazzi non lo ascoltavano più, pensavano solo al ragazzo che
sarebbe arrivato domenica, a come sarebbe potuto essere.
David
Jost è un uomo piuttosto misterioso, non aveva detto ai
ragazzi neanche come si chiamava questo strano tizio.
Beh,
non rimaneva che aspettare, per vedere come sarebbe andata.
I
quattro ragazzi rimasero sulle spine per ben tre giorni!
Finalmente
arrivò domenica.
Bill,
Tom, Georg e Gustav erano seduti in soggiorno, su un divano Georg e
Gustav, sull'altro Bill, e Tom sedeva sulla poltrona.
A
differenza degli altri, che erano seduti composti, Tom aveva le gambe
allargate, e era come “buttato” su quella poltroncina di
velluto. Sembrava che ce l'avesse scaraventato qualcuno con uno
spintone! Aveva un'aria assonnata, i ragazzi lo avevano tirato giù
dal letto quella mattina.
Finalmente
si udì il campanello: “driiiiinn”!
In
contemporanea, come dei robot, tutti e quattro si alzarono in piedi,
e Gustav si avvicinò all'ingresso per aprire la porta di
legno.
In
quegli attimi di secondo che mancavano prima di scoprire chi fosse
l'ospite di David, tutti avevano il fiato sospeso.
Ecco,
era arrivato il momento; finalmente Gustav era alla porta.
Aveva
la mano sulla maniglia. “Click”! La porta venne aperta.
Fece
capolino il manager, stavolta aveva i suoi vestiti vecchi e
stracciati di sempre: sicuramente per non far sentire a disagio
“quella persona”.
Con
aria da intellettuale esclamò soddisfatto: << Miei cari
amici, ed ecco a voi! Signori e signore! Ho l'onore di presentarvi...
>> Tom lo interruppe, dicendo: << Vai al sodo capo! >>
. Tutti scoppiarono in una fragorosa risata, anche “quella
persona”.
Si
udivano da dietro alla porta delle risatine delicate.
Crebbe
un dubbio nella testa di Georg: “e se non fosse un << lui
>> , come tutti ci aspettavamo, ma una << lei >> ?”
.
Chi
poteva dirlo, la risata sembrava femminile, ma ai giorni nostri, con
tutte le cose che si sentono in giro, non si poteva mai sapere...
Una
figura si fece strada da dietro la porta. Si, Georg non si era
sbagliato: la persona misteriosa era una ragazza!
I
ragazzi la osservavano stupiti, specialmente Tom, a cui scappò
di dire: << Cazzo! Ma... >> e si interruppe.
L'abbigliamento
della ragazza era alquanto strano: indossava dei jeans scuri
larghissimi, e una felpa nera che le arrivava fino alle ginocchia. O
almeno, si poteva immaginare che arrivasse alle ginocchia, ma non se
ne aveva la certezza, siccome gli indumenti erano talmente larghi da
non rendere possibile vedere i lineamenti del suo corpo. Portava una
chefia a scacchi neri e bianchi, e un cappellino con la visiera
firmato New York Yankees.
I
suoi occhi erano color nocciola, aveva un naso piccolo e grazioso, e
i suoi capelli erano castani, lunghi, con delle mesh bionde e un paio
di rasta sul lato sinistro.
La
fissavano a bocca aperta: abbigliamento alquanto strambo per una
ragazza, no?
David,
il manager, esclamò soddisfatto dell'effetto che aveva fatto
la sua ospite: << Allora, che ne dite se resta qui con noi? >>
.
Tom
fu il primo a rispondere: << Nessun problema, boss! >> .
Gli
altri acconsentirono chinando il capo.
Jost
era soddisfatto, la sua amica era sembrato piacesse al gruppo,
soprattutto a Tom...
Bill
esclamò di colpo: << Si, va bene, ma... Non ci hai
ancora detto il suo nome! >> infatti, David si rese conto che
non li aveva ancora presentati.
Rimediò
subito: << Franky, loro sono Bill, Tom, Georg e Gustav.
Ragazzi, lei è Francesca, ma odia farsi chiamare così;
quindi chiamatela Franky. Come vi ho già accennato, si è
trasferita in Germania dopo la morte dei suoi genitori. Prima viveva
in Italia. >> poi, notando le occhiatine che si scambiavano i
giovani, disse: << Beh, io tolgo il disturbo, così
avrete il tempo di conoscervi meglio! Arrivederci! >> e
prendendo la porta, andò via.
I
Tokio Hotel osservarono Franky attentamente. Subito Georg esclamò:
<< Hey Tom, non credi anche tu che sia carina? Beh, dai,
facciamole vedere la casa... >> . Georg aveva notato che Tom la
guardava con uno sguardo maniaco; quello con cui del resto, guarda
tutte le ragazze che incontra!
Bill
le disse: << Benvenuta, vieni, ti presento la nostra umile
dimora... >> e cominciò a farle vedere la casa.
Franky,
con un po' di tensione addosso, seguì il cantante che le
mostrava la strada.
Volevo
ringraziare:
Saltellina14
= mi fa piacere che ti piaccia la mia storia! E spero ti piaccia
anche come ho fatto cambiare la situazione.. xD Essendo una ragazza,
è tutto diverso, non trovi?
FedeK
e Lucy
Midnght = grazie per aver aggiunto la mia storia tra le seguite!
Mi fa piacere vi abbia interessate! ^.^
L'ingresso,
un'ampia stanza con la carta da parati color pesca e il parquet rosa,
aveva le pareti piene di foto della band. C'era persino uno scaffale
con esposti tutti i premi, e basta semplicemente dire che questo
scaffale occupava un'intera parete larga circa quattro metri e alta
la metà! Insomma, erano veramente tantissimi.
Lo
seguiva il soggiorno, e se l'ingresso era enorme, allora questa
stanza era davvero di un grandezza indescrivibile!
C'erano
due divani, con le rispettive poltrone, ed un televisore al plasma
che dava molto l'impressione di stare al cinema.
La
cucina era moderna, tonalità arancione, sembrava quasi un bar.
C'era un tavolo lungo e stretto, e tante sedie che lo percorrevano
per lunghezza.
Poi
passammo al piano superiore. Per salire c'erano sia le scale, sia
l'ascensore. Esatto, avete capito bene: avevano un ascensore in casa!
Di
sopra c'era il bagno, le stanze dei ragazzi e la stanza degli ospiti.
Ogni camera rappresentava il carattere di ognuno.
Ad
esempio, quella di Bill aveva le pareti nere, ed era sullo stile
gotico, e quella di Tom era stile “Bob Marley”.
Gustav
accompagnò Franky nella stanza degli ospiti, e poi disse: <<
Puoi sistemarti qui. Svuota pure le valigie in quegli armadi a
destra; lì al centro c'è il letto, a sinistra la TV e
lo stereo, accanto all'armadio c'è una scrivania... Non so,
puoi studiarci, o se hai un portatile puoi posizionarlo lì...
>> la ragazza sorrise, poi Gustav disse: << Beh, ora
scendo; quando hai finito raggiungici di sotto. >> e varcò
la porta.
Franky
pensò: “ma questa non è mica una casa, questa è
una reggia! Alla faccia dell'umile dimora...” .
Intanto
i ragazzi di sotto chiaccheravano. Trovarono subito un argomento su
cui parlare: la ragazza, da quanto ha messo piede in quella casa, non
ha detto neanche una parola! Chissà perché...
Ed
eccoci qui! Spero che questo terzo capitolo vi sia piaciuto, anche se
è piuttosto corto... Ma il bello deve ancora arrivare!
Ringrazio
chi ha letto anche questo capitolo, e in particolare Saltellina14che
mi ha recensita di nuovo... Sai, hai ragione, questo personaggio è
diverso dal tipo di ragazza al quale tutti pensano quando sentono la
parola “ragazza”. Mi sono ispirata a me, quindi in fondo
una persona così esiste per davvero! XD
Spero
seguirai anche il resto, il meglio deve ancora arrivare... Baci!
Appena
Franky ebbe terminato di disfare la sua piccola valigia, posizionò
il portatile sulla scrivania come le aveva consigliato Gustav, e si
avviò per le scale.
Dopo
aver percorso un paio di gradini, si fermò ad osservare la
ringhiera: era nera e lucida, una tentazione troppo forte per lei...
La
ragazza si sentiva chiamare da quel luccichio, che le diceva: “dai,
forza, che aspetti? Siediti su di me e arriva di sotto scivolando.
Su, lo so che vuoi farlo!” .
Non
se lo fece ripetere due volte, la sua testa le diceva di farlo, e
anche il suo corpo non resistette. Allora si sedette sul punto più
alto, e in due secondi si fece tutta la ringhiera circolare
scivolando.
“Ah,
che soddisfazione!” Le mancava quella sensazione. Lo faceva
sempre nel portone di casa, nella sua palazzina di una piccola città
italiana. Però Franky lo ricordava bene: la sua ringhiera era
rossa, e tutta consumata e graffiata; non aveva proprio niente a che
fare con quella ringhiera super lussuosa, come del resto era tutta la
casa in cui si trovava in quel momento.
Ma
anche se tutto quel lusso alletterebbe chiunque, alla ragazza mancava
la sua città. In Germania era tutto super curato nei minimi
particolari, addirittura se buttavi una carta per terra rischiavi di
finire in commissariato! Invece nella sua città era tutto
diverso, a nessuno importava se si sporcava, i monumenti erano tutti
mezzi distrutti, stavano in piedi per miracolo, le strade piene di
fossi, e non c'era rispetto gli uni per gli altri. Ma in fondo tutto
questo a Franky piaceva, e tutt'ora le mancava.
Giunta
a piano terra, raggiunse i ragazzi, che stavano ancora parlando del
fatto che non sapevano che voce avesse la ragazza.
Appena
la videro, le fecero delle domande: quanti anni aveva, come si
chiamava la sua città, se era figlia unica... Ma lei non
rispose. Per un po' rimase in silenzio ad osservarli. Anche loro la
osservavano, incuriositi dal fatto che la ragazza non rispondesse e
li stava a guardare.
Ad
un tratto Franky cominciò a muovere le mani e le braccia, e
faceva dei gesti. Aprì le sue piccole mani, spalancandole, e
poi ne chiuse una e rimase l'altra aperta. Mosse la bocca e sembrava
avesse detto “quindici”, ma senza metterci la voce.
Finalmente
Bill, Tom, Georg e Gustav, capirono perché non avevano ancora
sentito la sua voce: Franky era muta.
Aveva
fatto capire che avesse quindici anni, e Georg ripeté: <<
Hai quindici anni? >> e lei fece “si” con la testa.
Da
quel momento, i Tokio Hotel non fecero più domande a Franky su
di lei e sulla sua vita. Avevano paura di scoprire qualcos'altro che
non gli sarebbe piaciuto.
Nella
mente di Tom giravano vaghi pensieri: “ quella ragazza è
muta... Non ci posso credere, chissà se è così
dalla nascita, o se ha avuto qualche trauma che le ha causato questo
problema” .
Nella
testa degli altri tre giravano esattamente le stesse domande. Erano
scioccati.
Gustav
chiese a Franky se aveva fame, se desiderava qualcosa da mangiare.
Lei rispose annuendo. Indicò con il dito il frigorifero;
Gustav si avvicinò all'elettrodomestico e lo spalancò,
dicendo: << Vuoi qualcosa da qui? Vedi qualcosa che ti piace?
>> Franky alzandosi lo raggiunse, prese un succo dal primo
piano del frigo.
Poi
si sedettero tutti insieme sui divani e misero un DVD.
Pensandoci
bene, ai ragazzi non importava che la ragazza non parlasse, perché
comunque riusciva a farsi capire, ed era indiscutibilmente un essere
umano con due braccia e due gambe; quindi, quale problema sarebbe mai
potuto sorgere? Proprio nessuno. Così, sollevati da questo
pensiero, i ragazzi si dedicarono, tutti e cinque, alla visione del
film.
Ed
eccoci ai ringraziamenti!
Innanzi
tutto grazie a Achi13
e
Listing
,
per
aver aggiunto la mia storia nei preferiti. Grazie!
Ecco
i ringraziamenti per chi mi ha recensito:
Listing=
grazie mille, mi fa piacere che la mia storia ti piaccia! Spero tanto
che continuerai a seguirla; forse mi immedesimo nel lettore, come
dici tu, perché io stessa, quando leggo delle storie, so cosa
vorrei leggere... E' un po' strano il concetto, non so se sono
riuscita a spiegarmi. Mi fa piacere che il personaggio ti piaccia!
^.^
Saltellina14=
si, anche a me piace da matti Inu... Comunque hanno cominciato la
settima serie se ti interessa, qui c'è un link che potrebbe
esserti utile:
Quando
il DVD finì, Gustav interruppe tutti dicendo che voleva
preparare lui la cena. Ma Tom, prendendolo in giro, disse che non
sapeva cucinare, e che avrebbe preferito ordinare una pizza.
Erano
tutti d'accordo per la pizza, tranne Gustav, che a malincuore
acconsentì; voleva far assaggiare a Franky la sua ottima
pasta! Ma non importa, ci sarebbero state mille altre occasioni.
Così,
Tom fece il numero della pizzeria, e appena risposero disse: <<
Buonasera, vorrei ordinare cinque pizze, una al pomodoro piccante;
Bill, per te? Allora per Bill una dietetica, ah si e con le verdure,
per te Georg? Per Goerg una diavola, per Gustav una con le cipolle, e
per te Franky? >> .
Georg
l'aveva messa alla prova, voleva vedere come sarebbe riuscita a
risolvere la situazione. Gli altri tre ragazzi lo guardarono
sorpresi, e anche un po' arrabbiati, perché questo suo
comportamento avrebbe potuto ferire la ragazza.
Ma
Franky, con la massima tranquillità, indicò un vaso in
cui vi era una margherita. Tom, soddisfatto, disse: << Vuoi una
margherita? >> la ragazza annuì. Tom esclamò: <<
Bene, e una margherita per Franky. Finito? Ok, vi aspettiamo, a
presto! >> .
Erano
sorpresi, la ragazza aveva risolto tutto grazie ad un fiore.
Aveva
rischiato di fare scena muta, ma aveva risolto quella situazione
piccante. Forse aveva imparato ad orientarsi anche con questo suo
problema.
Bill,
Georg e Gustav erano arrabbiati con Tom, pensavano che se Franky non
avesse trovato la margherita nel vaso, non sarebbe stata in grado di
rispondere. Lo rimproverarono, ma la giovane intervenne,
interrompendo il litigio che si era creato.
Diede
un bacio sulla guancia a tutti i presenti, come per dire che non
c'era da preoccuparsi, che era tutto apposto.
Allora
si calmarono.
“driiiinn!”
. Era il campanello, le pizze erano arrivate!
Tom
si diresse correndo verso la porta, gridando: << Ciiibooooo!!!
Ho bisogno di cibo! >> aprì e prese le pizze,
consegnando la banconota al ragazzo che si trovava avanti a lui.
Poi
si diressero tutti in cucina, e cominciarono a mangiare.
Franky
ascoltava felice i discorsi che facevano gli altri: parlavano del
loro prossimo album, che sarebbe stato registrato al più
presto.
Solo
adesso le venne da pensare che lei non li aveva mai sentiti.
Toccò
la spalla di Tom, e si mise le mani sulle orecchie, poi indicò
Bill.
Tutti
si chiesero cosa volesse significare quel gesto. Poi Tom capì:
le mani sulle orecchie volevano stare a significare che voleva
sentire qualcosa, e poi indicò Bill. Questo voleva dire che
aveva intenzione di ascoltare una loro canzone, quindi le chiese: <<
Vuoi che Bill ti canti una canzone adesso, o vuoi sentire una canzone
dallo stereo? >> >Franky indicò lo stereo. Tom
rispose: << Vado a metterti un CD, torno subito. >> .
Georg
disse: << Tom, sei l'unico che è riuscito a capire ciò
che voleva dire. Complimenti! >> e poi fece il suo solito
sorrisetto da ebete.
Bill
pensò: “ il mio gemello è proprio bravo con le
ragazze, anche con quelle che non parlano... “ .
La
canzone che partì immediatamente era “Scream”.
Franky ascoltava con attenzione, era interessata al testo. Questo
voleva dire che conosceva anche l'inglese, oltre all'italiano e al
tedesco.
Quando
tutti finirono di mangiare, Franky si avvicinò a Tom, e gli
indicò lo stereo. Tom le chiese: << Vuoi il CD?
Eccotelo. >> e la ragazza gli sorrise. Tom la capiva al volo...
Forse fra loro c'era un certo feeling.
Finito
di lavare i piatti, Gustav invitò tutti ad andare a letto.
Così,
una volta auguratisi la buonanotte, ognuno raggiunse la propria
stanza.
Appena
si misero nel proprio letto, ad uno ad uno, tutti i membri dei Tokio
Hotel crollarono.
Franky,
prima di mettersi a dormire, inserì il CD nel suo portatile e
salvò le canzoni. Poi le passò nel suo MP3, per poterle
sentire ogni volta che ne aveva voglia.
Infine,
si coricò anche lei.
Quella
notte, nella casa, regnava un silenzio assordante.
I
ringraziamenti!!!
Achi13
= ed eccoti accontentata, il continuo... xD
sono
davvero molto felice che la mia storia ti piaccia!!! ^.^
Saltellina14
= beh, ho deciso di renderla muta perché così
appassiona di più..non trovi? XD continua a seguirmi!
Twinkisara
= waaaa!!! vorrei tanto dirti come va a finire... ma non posso!!!
devi leggerlo tu.. xD
Grazie
a tutti quelli che leggono! Domani il prossimo capitolo...
Quella
notte, nella casa dei Tokio Hotel, c'era troppo silenzio.
Franky,
che era abituata ad un casino tremendo la notte, siccome la sua
palazzina si trovava proprio al centro della città, avanti
alla strada, non riusciva a dormire.
Si
girava e rigirava nel letto, ma non prendeva sonno.
Ad
un certo punto decise di alzarsi, ed andare a fare compagnia a
qualcuno dei suoi nuovi amici. Georg? No, non ci aveva legato
abbastanza. Gustav? No, non andava bene. Bill? Neanche lui era la
persona giusta... Ma certo! Tom era l'unica persona che riusciva a
capirla, sarebbe stato perfetto.
Allora,
cercando di non fare rumore, uscì dalla sua camera e cominciò
a camminare per il corridoio.
Raggiunse
la camera di Tom, posò delicatamente la mano sulla maniglia, e
mettendoci poca forza riuscì ad aprirla senza fare rumore.
Si
avvicinò al letto del ragazzo, dove dormiva beatamente.
Il
rasta si era rigirato nel letto talmente tante volte che il lenzuolo
penzolava dal materasso e lui si ritrovava in boxer con braccia e
gambe aperte.
Franky
si inginocchiò avanti al letto, e fece una carezza al volto di
Tom. Quest'ultimo, al contatto della ragazza, aprì gli occhi.
Non
si spaventò per niente, e le chiese dolcemente: << Cosa
c'è, non riesci a dormire? >> la ragazza annuì, e
lui la invitò a stare nel suo letto: << Vieni, ti faccio
spazio. Ma non lamentarti se ogni tanto sentirai uno spiffero dal mio
sedere, ok? >> la ragazza ridacchiò, poi si stese di
fianco al chitarrista.
Si
addormentarono abbracciati, lei con la testa sotto il collo di lui.
Ora Franky non si sentiva più male, perché Tom faceva
un sacco di rumore mentre dormiva: tra puzzette, rutti, e per di più
russava, lì poteva esserci di tutto tranne che silenzio.
Così,
la giovane fece sogni tranquilli.
Il
mattino seguente, Bill aveva deciso di andare a svegliare il
fratello; con l'intenzione di spaventarlo, aprì la porta della
sua stanza e stava per gridare. Ma ad un tratto si fermò. I
suoi occhi osservavano incuriositi quella strana scena: Franky tra le
braccia di Tom, che dormivano beatamente.
Chiamò
Georg e Gustav e gli fece vedere ciò che lo aveva sorpreso
qualche secondo prima. Insieme decisero di lasciarli riposare, in
fondo per Franky la serata precedente era stata un po' pesante, con
il trasloco e tutto il resto.
Però
non resistettero alla tentazione di scattargli una foto, erano così
carini insieme!
“Click!”
. Poi scesero di sotto per fare colazione.
Ed
ecco i ringraziamenti!
Twinkisara
= grazie mille!!! Se è difficile farti incuriosire, allora
sono proprio fortunata! Mi fa un piacere enorme che mi recensisci
sempre! Grazie!
Deeper_and_Deeper
= hey,
e se te lo dico poi che la leggi a fare la fine? XD abbi pazienza,
verrà tutto fuori... ^_^
Saltellina14=
beh, se c'era troppo feeling prima fra loro, allora dopo questo
capitolo c'è n'è ancora di più! xD
Franky
sognava tranquilla, e tutta quella tranquillità gli era
trasmessa da Tom, sentiva il suo lento respiro che gli conciliava il
sonno; anche il rasta, tenendo la ragazza fra le sue braccia, era più
sereno. Cominciava ad avvertire nei suoi confronti uno strano
sentimento, la sentiva vicina perché la vedeva in difficoltà,
ed aveva deciso che per lei sarebbe stato come un fratello, non
l'avrebbe mai abbandonata e l'avrebbe protetta ad ogni costo.
Di
sotto, i ragazzi stavano facendo colazione. Gustav, per sbaglio, fece
cadere un piatto in terra, che si ruppe in mille pezzi; poi disse: <<
Oh, mi dispiace, che sbadato! >> e fece un'espressione buffa. A
quella vista, Bill e Georg non riuscirono a trattenere le risate,
alle quali dopo pochi secondi si aggiunse anche Gustav.
Di
sopra, tra il piatto che si è rotto, e le risate dei ragazzi,
Franky e Tom si svegliarono.
<<
Buon giorno... >> disse Tom. Franky gli sorrise e gli stampò
un bacio sulla guancia. Poi lui chiese: << Dormito bene? >>
e Franky annuì.
Avrebbe
tanto voluto dirgli che è grazie a lui che è riuscita a
dormire, perché mentre dorme fa così tanto rumore che
le sembra di stare ancora nella sua città. Ma non poteva...
Si
avviarono entrambi per andare a fare colazione, Franky con il suo
pigiamino arancione, ovviamente di due taglie più grandi di
lei, e Tom in boxer.
Arrivati
alle scale, Franky scese scivolando dalla ringhiera, e Tom,
guardandola, si mise a ridere. Poi la seguì, seguendo il suo
esempio, scivolando per quella scia nera lucicante.
Arrivati
di sotto si scambiarono un sorrisetto da complici, poi andarono in
cucina.
Appena
varcarono la soglia della stanza, i tre ragazzi che avevano quasi
finito di mangiare riempirono Tom di domande: “come mai avete
dormito insieme? Cosa avete fatto? Come hai fatto per convincerla a
venire nel tuo letto? Le hai fatto qualcosa?” mostrandogli la
foto, ma Tom gridò: << Basta! La piccola non riusciva a
dormire ed è venuta da me! Se volete saperlo non abbiamo fatto
niente, anche se non credo siano cose che vi riguardino. >>
prese la foto in mano e la mise in tasca, poi guardò Franky e
le sorrise. Lei ricambiò.
Tutti
i presenti si sedettero, quando ad un tratto suonò il
campanello.
Bill
andò ad aprire, e ad aspettarlo dietro la porta c'era il loro
manager: David.
Appena
il cantante lo invitò ad entrare in casa, lui corse in cucina
a salutare Franky.
Poi
salutò anche gli altri ragazzi. Rivolgendosi alla ragazza le
chiese: << Come stai? Ti hanno trattata bene, non ti avranno
trascurata? >> e la ragazza scoppiò in una fragorosa
risata.
Pensò:
“David si preoccupa troppo per me, deve stare più
tranquillo... “.
Poi
il manager chiese agli altri ragazzi: << E voi, l'avete accolta
come di deve? >> , i ragazzi annuirono sorridendo. Poi David
continuò, spiegando: << Sicuramente vi sarete accorti
del piccolo problemino di Franky... >> poi si avvicinò
alla ragazza, e le mise un braccio sulle spalle; riprese a parlare:
<< Franky non parla da un po' di tempo, purtroppo; non che non
sappia parlare, anzi, ha una voce stupenda... Da quando ha visto i
suoi genitori morire sotto ai suoi occhi, non parla più. >>
.
I
Tokio Hotel spalancarono la bocca, pensando al terribile trauma che
ha subito la loro amica. Franky stava guardando in basso, forse per
scansare le occhiate dei nuovi amici, che due secondi dopo la
fissavano ossessionatamente.
David
aggiunse: << I dottori dicono che lei sa parlare, che se vuole
può riuscirci, ma il fatto è che non vuole. Quindi non
forzatela, ok? >> detto questo, diede un'occhiata all'orologio
e si accorse che si era fatto abbastanza tardi. Salutò i
ragazzi: << Devo scappare. Vi raccomando, fate i bravi! Ci
vediamo! >> e uscì di casa.
Tom
si accorse che Franky era sovrappensiero, e fissava ancora il
pavimento. Le corse incontro e la strinse forte al suo petto.
Franky
lo guardò, gli sorrise, e gli diede l'ennesimo bacio sulla
guancia. Poi fece un sorriso a Bill, Georg e Gustav per fargli capire
che era tutto apposto.
I
ragazzi, tranquillizzati, tornarono nelle proprie stanze per
vestirsi.
“E
chi l'avrebbe mai detto che Franky era divenuta muta dopo una cosa
del genere?” pensava Tom “povera piccola, cosa ha dovuto
sopportare... Vedersi morire i genitori avanti agli occhi... Ed io
che credevo che fosse nata così.” poi prese la foto che
poco prima aveva strappato dalle mani del fratello, ed osservandola
attentamente, realizzò che era uscita proprio bene! Franky
sorrideva in quella foto, e lui sembrava proprio un fighetto.
Decise
di conservarla, e l'attaccò sullo specchietto del bagno della
sua camera.
Lui
doveva proteggere Franky ad ogni costo...
Ed
eccoci ai ringraziamenti!
Lucy
Midnght
= mi fa piacere che ti piaccia! Beh, ora sai perché Franky è
muta... ma sicuramente questo argomento sarà approfondito più
avanti, quindi continua a leggere!
Comunque,
come ho detto anche a Lucy Midnight, più avanti saprete
qualcosa di più... Quindi ti consiglio di continuare a
seguirmi! ^_^
Achi13
= Ma grazie, tu sembri la più interessata a leggere questa
storia! Mi fa davvero moltissimo piacere! Continua, te ne prego!
Kuss.
Saltellina14
= sono d'accordo, viva il feeling! XD
Beh,
più avanti forse ce ne sarà ancora di più... Chi
può saperlo? XD
twinkisara
= beh, speravo di far capire che c'è un legame importante fra
Tom e Franky... e per fortuna ci sono riuscita! Grazie mille per
avermi seguita fino a questo punto... Spero che la storia non ti
annoi, visto che sei di gusti difficili... ^_^
selina89
= beh, infatti non mi piace affatto il romanticismo... Ma forse in
una storia sarebbe meglio mettercene almeno un pizzico; vedrò
se ne sarò capace... xD Grazie per avermi seguita, mi farebbe
un piacere immenso se continuassi a leggere... Kuss!
Quando
tutti e cinque i ragazzi si furono vestiti, si riunirono al piano
terra.
C'era
molto lavoro da fare, e poco tempo per farlo! I Tokio Hotel dovevano
fare un nuovo disco per l'anno che a venire, e non avevano scritto
ancora neanche una canzone!
Decisero
che quella giornata sarebbe stata dedicata completamente al lavoro.
Disposero
i divani e le poltrone in cerchio, e misero un tavolino al centro.
Tutti
avevano in mano foglio e penna, tranne Franky, che, non essendo una
componente del gruppo, gli faceva solamente compagnia mentre chattava
al PC con i suoi vecchi compagni di avventure italiani.
Bill,
Tom, Georg e Gustav si scervellavano cercando di fare delle rime
sensate. Ad un tratto si bloccarono, non riuscivano a trovare una
parola che facesse la rima baciata con quella che avevano in testa.
Però non potevano cambiare parola, perché quella gli
serviva! Erano disperati.
Franky
tossì, come per attirare l'attenzione su di sé. Poi
scrisse al computer un sacco di parole che facevano la rima con
quella che gli serviva, e i Tokio Hotel rimasero di stucco.
L'unica
musica che ascoltava Franky era quella rap e hip hop, quindi era
un'esperta nel campo “rime”.
Tom
le sorrideva, aveva finalmente trovato una persona che ascoltasse più
rap di lui. Era sorprendente!
Così
continuarono a scrivere il testo, però non più da soli,
questa volta in compagnia di Franky, che li aiutava a trovare le rime
e gliele suggeriva tramite computer.
Il
testo fu pronto in quattro e quattro otto, ci impiegarono molto meno
tempo di quello che credevano! Infatti finirono prima delle otto di
sera. Così decisero di festeggiare, ed uscire a divertirsi
tutti insieme.
Scusate
se questo capitolo è un po' corto, ma non ho avuto molto tempo
per scrivere! Comunque ecco i ringraziamenti:
Lucy
Midnght
= già, che bel rapporto fra Franky e Tom... Mi piace il fatto
che hai associato che sarà proprio lui ad aiutarla a
guarire... Ma chissà se sarà vero xD
Achi13
= “tra i piedi”? Ma cosa dici, con queste parole è
come se vorresti associarti ad un peso... Invece sei una grande
perché non ti sei ancora stancata di leggere! Grazie! ^_^
twinkisara
= ok, va bene! Grazie mille per il complimento!
Selina89
= wow, morendo? XD grazie mi fa un immenso piacere che ti piaccia!
layla
the punkprincess
= grazie mille, sono felice ti piaccia! Spero che leggerai anche il
seguito! Kuss
Alle
dieci di sera furono tutti pronti per uscire.
Ora
il problema era uno solo: dove andare?
C'era
chi voleva prendersi qualcosa al bar, chi voleva andare al cinema,
chi voleva fare semplicemente una passeggiata; erano talmente
indecisi che cominciarono addirittura a litigare.
Ad
un tratto Tom fece tacere i compagni che erano arrivati ad urlare
come dei matti, e propose di far scegliere a Franky la destinazione.
Tutti
si chiedevano in che modo la ragazza si sarebbe fatta capire, ma
smisero di ragionare in fretta, siccome Franky aveva le idee ben
chiare.
Cominciò
a fare dei movimenti veloci, prima mise il piede sinistro avanti a
quello destro, poi avanzò con il destro e si gettò in
terra muovendo i piedi in circolo, girando come una trottola; dopo
tre giri si fermò poggiando la testa in terra e alzando i
piedi in aria, come se si fosse inginocchiata nel nulla.
Beh,
il messaggio era chiaro: voleva andare in discoteca.
Tom
esclamò: << Piccola, sai ballare anche il break? Non
finirai mai di sorprendermi... >> e insieme uscirono di casa.
Entrarono
in macchina, Georg guidava, al passeggero anteriore c'era Bill, e Tom
e Gustav stavano ai lati posteriori e Franky al centro.
Il
motore si accese al giro delle chiavi, emettendo il suono che fanno
le macchine da corsa quando si accendono, e subito dopo partì,
veloce come il vento.
Il
rosso dell'auto splendeva mentre la macchina andava a tutta velocità,
più veloce della luce, sorpassando gli altri automobilisti,
sentendosi gridare dietro di rallentare; ma Georg non aveva nessuna
intenzione di rallentare, a lui piaceva andare così.
Giunti
all'ingresso della discoteca, si scorgevano dalla porta tante luci
colorate, generate dalla palla appesa sul soffitto che girava
lentamente. Avanti alla porta c'era un uomo altissimo e abbastanza
robusto da essere in grado di spazzare via quattro persone con un
solo pugno. Ma non fu un problema, quando i Tokio Hotel gli si
avvicinarono, lui si scansò, augurandogli di divertirsi.
C'erano
delle persone sedute ai tavoli che bevevano, altre al bancone, che
assistevano allo spettacolo offertogli dal barista che faceva volare
le bottiglie in aria, e la maggior parte dei ragazzi si scatenava in
pista.
Subito
Tom prese la mano di Franky, e le chiese: << Vieni a ballare
con me? >> e la ragazza accettò volentieri.
Si
avvicinarono alla pista e cominciarono a ballare, scatenandosi come
dei pazzi.
Tutte
le ragazze li guardavano, stupite nel vedere Tom Kaulitz a pochi
metri di distanza, e gelose nel sapere che era interessato solo a
quella ragazza, alla quale cingeva i fianchi e la guardava con occhi
maliziosi.
Franky
posò le mani sul petto di Tom, continuando a ballare, e i loro
visi erano vicinissimi, talmente tanto che ognuno poteva sentire il
respiro dell'altro.
Gli
occhi di Tom erano lucidi, avrebbe tanto voluto baciarla... Ma cosa
avrebbero pensato i ragazzi di lui? Sicuramente che non sarebbe mai
stato in grado di rispettare a dovere una ragazza.
Fosse
stata una ragazza qualsiasi, forse sarebbe stato più semplice,
ma Franky era diversa, lei era speciale, e un bacio se lo meritava
proprio...
Aveva
deciso che l'avrebbe baciata; cominciò ad avvicinare
lentamente le sue labbra a quelle della ragazza, tutti i presenti li
osservavano, i ragazzi con ammirazione, le ragazze con invidia nei
confronti di Franky.
Franky
era tranquilla, sorrideva, non si era ancora accorta del modo in cui
Tom la osservava. Non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere.
Ma
ad un tratto, proprio quando Tom era ad un passo dal conquistare il
contatto con le sue labbra, arrivarono correndo Bill, Georg e Gustav,
che offrirono ai due ballerini qualcosa da bere.
Tom
non aveva mai odiato così tanto i suoi compagni; ma come,
proprio adesso dovevano arrivare? Non potevano venire due secondi più
tardi? No, proprio adesso!
Gustav
si allontanò dai ragazzi, avvicinandosi al DJ. Sussurrò
qualcosa nell'orecchio del giovane con le mega cuffie, e poi tornò
dal gruppo. Guardò Franky e le sorrise.
Il
DJ, appena il pezzo finì, comunicò a tutti: <<
Ragazzi, indovinate? Tra voi c'è una ballerina di break-dance,
avete un'idea di chi sia? >> poi, indicando Franky disse: <<
Franky! Il batterista dei Tokio Hotel ci ha detto che te la cavi,
vogliamo vedere che sai fare, forza! >> e mise una canzone da
free style.
Le
mattonelle della pista si accesero di mille colori, la palla sul
soffitto cominciò a girare più velocemente, e tutti si
disposero in cerchio intorno a Franky.
La
ragazza era rimasta a bocca aperta, ma si riprese subito.
In
fondo era abituata alle sfide di free style che faceva con i suoi
amici. Così si buttò in pista, e fece mille passi
spettacolari, giri, verticali, e molto altro! Non si fermò
finché non finì la canzone. Tutti le battevano le mani,
la ammiravano, e Tom, prendendo la rincorsa la prese in braccio e le
fece fare un paio di giri nell'aria.
Era
orgoglioso di lei, era davvero molto brava.
La
strinse forte e poi le diede un bacio sulla fronte.
Lei
lo guardò dritto negli occhi. Poi, lentamente gli si avvicinò
e gli stampò un bacio sul lato delle labbra.
Tom
in quel momento era il ragazzo più felice del mondo!
Prese
Franky sulle spalle, e insieme si avviarono verso la macchina.
Erano
stremati, dopo quella giornata di lavoro.
Aprirono
gli sportelli della macchina rossa luccicante, ed entrarono.
Si
sentì di nuovo il rumore del motore che ruggiva, e poi la
macchina partì a tutta velocità.
I
ringraziamenti:
Lucy
Midnght =
ma grazieeeee!!! E spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo...
Baci! ^_^
La
macchina partì. I ragazzi erano distrutti, praticamente
dormivano con gli occhi aperti.
Georg
era a pezzi, ma non aveva alcuna intenzione di chiedere il cambio a
qualcuno, era troppo orgoglioso per far guidare qualcuno più
piccolo di lui. Ogni tanto gli si chiudevano gli occhi, ma non voleva
mollare e cercava di riprendersi.
Ad
un tratto chiese ai ragazzi di parlare per tenergli compagnia, ma
nessuno lo ascoltava; tutti pensavano solo a dormire.
Infatti
Bill dormiva con la testa poggiata al finestrino, la bocca aperta e
la bava che gli scendeva sul mento; Gustav da dietro era gettato sul
sedile a gambe aperte e russava come un matto. Tom dormicchiava, ma
per la maggior parte del tempo pensava a guardare Franky che dormiva
con la testa posata sulla sua spalla.
La
guardava attentamente, e solo in quel momento si accorse che avevano
lo stesso peercing. Non che non si fosse accorto che Franky avesse il
peercing sul labbro, ma non aveva collegato che era uguale al suo.
Sorrideva
da solo, come un ebete, semplicemente guardandola.
Ad
un tratto si sentì Georg gridare: << Cazzo! >> ,
si era appena accorto che c’era un gatto in mezzo alla strada,
e per non metterlo sotto girò di scatto lo sterzo. Ma proprio
quel movimento affrettato gli fece perdere il controllo del veicolo,
e lo fece sbandare. La macchina finì in un enorme fosso, tra
le urla e l’agitazione di Bill, Tom, Gustav, Franky e Georg.
Pochi
attimi dopo la sirena dell’ambulanza li raggiunse.
Lentamente
gli uomini tirarono tutti fuori dalla macchina e li caricarono nelle
ambulanze.
La
macchina era completamente distrutta. Gli sportelli erano
completamente distrutti. Però si erano aperti gli air-bag.
Solo che quella macchina aveva gli air-bag solamente negli sportelli
posteriori e nei due posti anteriori.
Poco
dopo, in ospedale, pian piano Bill, Tom, Georg e Gustav ripresero
coscienza.
Era
toccato proprio a Franky il sedile posteriore centrale…
Georg
non faceva altro che scusarsi e ripetere che era tutta colpa sua.
Franky
non si vedeva in giro. Tom chiese di lei al dottore, che chinò
subito il viso, poi disse: << La vostra amica non si è
ancora svegliata, mi spiace. Ma se volete potrete visitarla uno alla
volta. >> e con il dito indicò una stanza.
Tom
si precipitò subito dall’altra parte di quella porta,
con le lacrime agli occhi.
Alla
sua vista apparve un lettino, e sopra di esso c’era la sua
amica, stesa, con due tubi nel naso e la flebo nel braccio destro.
Si
sedette accanto a lei e cominciò a piangere come una fontana,
non voleva perderla. Lei era speciale, era l’unica ragazza che
l’avesse preso così tanto in tutta la sua vita.
Non
poteva perderla, non voleva…
Ed
eccoci qui! Ragazzi, ho un paio di cose per le quali dovrei scusarmi
con voi … La prima è che non è un capitolo molto
felice, ma vi prometto che nel prossimo ci saranno dei cambiamenti
molto … forti!!! xD
La
seconda è che non ho postato molto in fretta … e non so
quando riuscirò a postare, siccome ci sono le feste! Mi spiace
...
Passiamo
ai ringraziamenti!
twinkisara
= beh … aspetta il prossimo capitolo, forse troverai qualcosa
che ti soddisferà! XD
Lucy
Midnght = grazie sono molto felice che l’aggiungerai tra le
preferite! ^_^ mi stai già molto simpatica, hai capito che non
anticipo niente … xD
Saltellina14
= beh, sto andando a scuola di break per imparare … Hai capito
che collego ciò che accade a Franky con la mia vita? xD Wow!
Sei grande … Mi dispiace che non puoi ballare, e non mi
intrometto nella tua vita privata, quindi non ti faccio domande …
Grazie e baci!
Babu
17 = wow che bello qualcun altro che legge la mia storia! Mi fa
davvero moltissimo piacere che ti piaccia! ^_^ Ed io spero che
continuerai a seguirmi! Kuss
Achi
13 = beh, molto presto anche Franky riuscirà ad esprimersi...
oh cavolo ho detto troppo!! xDDDD
Tom restò accanto a Franky
per tutta la notte, seduto su quella scomoda sedia dell’ospedale. La ragazza
dormiva beatamente. Aveva un’espressione angelica, sorrideva, era rilassata,
sembrava vivere in un altro mondo mentre dormiva.
Bill, Georg e Gustav erano avanti alla porta della
stanza, seduti su delle comode poltroncine, e dormivano.
Tom la guardava, piangeva
da così tanto tempo che le sue lacrime erano divenute bollenti. Era tutto rosso
in volto. Poi, una volta che fu completamente distrutto, sussurrò all’orecchio
di Franky: << Ti prego, non lasciarmi … Io
tengo davvero a te! Tu sei diversa dalle altre … sei speciale … sei unica … IO
NON VOGLIO PERDERTI!!! >> .
Per un po’ ci fu un
silenzio tombale in quella stanza. Tom non parlava più, come speranzoso di
ricevere una risposta che non gli giungerà mai da quelle piccole labbra
sottili.
Dopo circa dieci secondi,
si udì un << Ummmh … >> nella camera. Tom
si guardò intorno; non c’era nessuno … Ma allora da dove era provenuto quel
suono?
Il rasta pensò: “forse è
stata lei …” ma dopo poco si ricredette “è impossibile, lei non parla …” .
Dopo qualche altro secondo
la bocca della ragazza si riaprì, pronunciando delle parole questa volta:
<< Tom … tranquillo … >> il ragazzo la guardava stupito, aveva la
bocca spalancata e gli occhi sgranati. Non ci credeva … Franky
aveva parlato!
Provò a chiamarla:
<< Amore mio … ti prego rispondimi! >> .
La ragazza, aprendo
leggermente gli occhi e fissando lo sguardo dritto nei suoi, disse: <<
Non preoccuparti, so quanto è difficile perdere qualcuno a cui si tiene davvero
… I miei genitori sono morti proprio così, in una macchina, ed io ci sono stata
davvero malissimo … Non permetterò che qualcun altro soffra così tanto per
colpa mia! >> e digrignando i denti tentò di mettersi a sedere.
Tom le accorse in aiuto:
<< Attenta, non devi fare movimenti pesanti, sei debole … chiamo il
dottore! Non muoverti amore mio! >> e corse fuori dalla stanza, gridando
come un matto, non che Franky era guarita, ma che
aveva parlato!
Bill, Georg, Gustav e
David che nel frattempo li aveva raggiunti, gridarono in coro: << Eh?! Ha
parlato?! >> .
Ed eccoci ai
ringraziamenti!!!
Innanzi tutto, grazie a
tutti per aver aspettato che continuassi … e chiedo scusa perché non so quando
potrò continuare a postare…
Achi13 = questo capitolo ha svelato quasi tutto… QUASI! Quindi
credo che le lacrime che hai quasi versato l’altra volta adesso siano state
ricompensate! xD
Lucy Midnght = grazie per commentare sempre i miei capitoli con
tanta attenzione… mi fa piacere!! ^_^
Babu
17 = visto,non si è fatta niente di grave …
anzi! xD
tokia483= che bello un’altra persona che mi segue!!! Come sono
felice! xD spero che continuerai a leggere la mia
storia! Kuss
Saltellina14 = beh, il peercing non
ancora… ma non preoccuparti, arriverà!! xD
Grazie a chi ha aggiunto la mia storia nei preferiti
e a chi legge solamente … grazie a tutti, e auguri di buone feste!!!
Il dottore fece capolino dall’ingresso della porta
della stanza di Franky, e la visitò. Le controllò la
pressione, e le chiese se le faceva male qualcosa, ma la ragazza già non
rispondeva più.
Tom la guardava, chiedendosi come mai adesso non
volesse più parlare … insomma, prima aveva parlato, era certo di non esserselo
sognato! Ma adesso le domande del dottore non ricevevano alcuna risposta.
Tom guardò gli occhi di Franky:
aveva uno sguardo menefreghista, ma che aveva dei tratti di timidezza. Le
guance erano rosse, e la bocca sigillata. Solo quando il dottore le sfiorò la
spalla, assunse un’espressione di dolore.
Il dottore capì che le faceva male la spalla, le
fece una visita, ma non risultava niente di grave, aveva solo un livido. Se
l’era fatto in macchina, quando l’auto sbandò e lei andò a finire in avanti
sbattendo le spalle tra i sedili anteriori.
Poi il dottore disse: << Niente di grave, la
ragazza tra un po’ potrà uscire, la terremo solo questa notte per accertarci
che stia bene. Adesso vado, potrete restare nella stanza uno alla volta, e alle
nove lasciatela riposare. Arrivederci! >> e andò via.
Tom si sedette accanto a Franky,
e prendendole la mano la fissò dritto negli occhi. La ragazza si era messa a
sedere.
Un silenzio tombale avvolgeva la stanza, e Tom
guardava Franky come per chiederle spiegazioni …
Ad un tratto, la ragazza fece un respiro profondo,
e cominciò a parlare: << Tu come stai, va tutto bene? >> .
Tom era rimasto a bocca aperta, e rispose
balbettando: << S-si, tutto ok … ma … tu … io …
non capisco e … >> poi la ragazza gli chiuse la bocca, e tirandolo per il
mento gli diede un bacio.
Un bacio che durò alcuni attimi, prima che le
labbra di lui si allontanarono per pronunciare le parole: << Ti amo …
>> .
Gli occhi di Franky
erano lucidi, e la ragazza esitò un po’, prima di dire: << Ti amo anch’io
… >> e si baciarono ancora.
In quel momento fecero capolino dalla porta i tre
amici, che, preoccupati per la ragazza, volevano sapere come stava. Allora le
chiesero: << Franky, come stai? >> Franky non rispose. Sorrise, poi diede un bacio sulla
guancia di Tom e lo fissò negli occhi.
Ma perché Franky non
parlava con gli altri? Con gli amici non parlava, al dottore non rispondeva …
Aveva parlato solo con Tom.
Ed eccoci qui!!!
Mi scuso per il ritardo, ma nelle feste si sa che
c’è tanto da fare …
_TataTokietta_= ecco che succede! xD
beh, non è proprio intenzionata a tornare a parlare con tutti insomma … sono
felice che anche tu segui la mia storia! ^_^
twinkisara = ma certo che ne sono molto contenta!!! =)
tokia483 beh, a dire la verità Tom ha risolto il
problema solo in parte … xD
Babu
17 = già, è vero … quando vuole Tom è un
grande! Mi fa piacere che ti piaccia la mia storia!!! ^_^
Lucy Midnght = ti ringrazio per i tuoi soliti commenti
dettagliatissimi! E, si, hai ragione … il capitolo era un po’ corto … non ho
molto tempo per scrivere, quindi escono capitoli corti! xD
Grazie a chi
ha aggiunto la storia tra le preferite!!! ^_^
I ragazzi dissero: << Beh, Tom, ti lasciamo un po’ solo con
lei. Fateci sapere, ok? >> e uscirono dalla stanza.
Tom chiese a
Franky: << Perché? Come mai non parli più?
>> e la ragazza rispose: << Tranquillo, con te non mancherò mai di
parola. >> . Il ragazzo le chiese: << Cosa significa? >> e
lei rispose: << Che ho voglia di parlare solo con te, punto. >> .
Il rasta chiese: << Puoi spiegarmi almeno la motivazione di questa tua
scelta? >> e Franky rispose: << Da quando
sono qui, ho ricevuto vero affetto solamente da te … quindi credo che di te
posso fidarmi … o mi sbaglio? >> e Tom rispose: << No, tranquilla,
non ti sbagli … ti amo. >> .
Franky sorrise, poi disse: << Ti amo
anch’io! >> .
Tom si sedette
sul lettino, carezzò il viso di Franky, poi
lentamente lo avvicinò al suo e la baciò. Un bacio tenero, dolce …
Poi le
chiese: << Come ti senti? Questa notte dobbiamo restare in ospedale o
andiamo a casa? Il dottore ha detto che sarebbe meglio se tu restassi … ma non
ci costringe. >> Franky rispose: <<
Voglio andare a casa; non mi piace questo posto … >> .
Così, Tom
prese sulle spalle Franky e insieme uscirono dalla
stanza.
Bill chiese:
<< Andiamo tutti a casa? >> e Tom rispose: << La piccola mi
ha detto che vuole tornare a casa … >> e Bill ribattè:
<< Ti ha “detto”? Ma se non parla! >> Tom rispose: << Beh, a
me ha parlato … Problemi? >> Bill rispose: << No, andiamo a casa …
>> .
Così,
entrando nella macchina di David, che li era andati a prendere tutto
preoccupato, dopo averlo tranquillizzato tornarono a casa.
Franky sussurrò nell’orecchio di Tom che aveva
sonno, e che voleva andare a dormire. I ragazzi li guardavano; ma come, davvero
Franky ha parlato a Tom?
Il rasta
disse: << Franky ha sonno, la metto a letto e
torno. >> poi l’accompagnò in camera e le diede la buona notte.
Quando scese
di sotto, tutti lo riempirono di domande: “davvero ti ha parlato? Che tipo di
voce ha? Come mai a noi non parla? Cosa sta succedendo?” .
Tom rispose
urlando: << Basta! Ha parlato a me, punto. Forse un motivo c’è, ma con
esattezza non lo conosco neanche io. Adesso lasciatemi in pace. >> e salì
di nuovo di sopra.
Entrò nella
camera di Franky. Si accorse che il suo era un sonno
bugiardo, e che in realtà era sveglia. Allora si avvicinò a lei, e le diede un
bacio sulla fronte.
Le chiese
sottovoce: << Ma perché … io non ho ancora capito precisamente il motivo
per cui hai parlato solo a me … >> la ragazza gli sorrise, poi lo invitò
ad entrare nel suo letto, ed insieme si addormentarono.
Beh, ragazzi
… siete curiosi di sapere il motivo per cui Franky ha
parlato solo con Tom? Lo scoprirete nel prossimo capitolo … xDDD
vi voglio tenere sulle spineee!!! xD
Ecco i
ringraziamenti:
twinkisara = ma dai, non anticipare nulla! anche se …
si insomma, è più o meno così … xD
Lucy Midnght = beh, dai … questo capitolo un pochino …
pochino pochino più lungo dell’altro è … xD
Il mattino seguente, Tom stranamente si svegliò
prima di Franky. Scese di sotto, le preparò la
colazione e gliela portò a letto. La ragazza aprì gli occhi appena sentì i
passi di Tom avvicinarsi al suo letto.
Lui le sussurrò all’orecchio: << Buon
giorno. >> , lei sorrise e gli diede un bacio sulle labbra.
Tom le porse un vassoio con due cornetti, due
tazze di caffè, dei dolci e delle brioche, quindi si misero a fare colazione insieme.
Tom, curioso
di sapere com’era la voce di Franky quella mattina,
le chiese: << Mi canti una canzone? >> . Lei rispose: <<
Certo, cosa vuoi sentire? >> lui: << Quello che vuoi, voglio
sentirti cantare … >> .
Franky ci pensò un po’ su, poi decise di
cantargli “Un attimo ancora” dei Gemelli Diversi, che erano un gruppo che lei
ascoltava molto spesso.
Anche se Tom
non capiva una parola di quella canzone in italiano, gli piaceva sentire la
voce di quella ragazza che per così tanto tempo è stata in silenzio; era
stupito, era una bellissima voce; come gli sarà venuto in mente di tenerla
nascosta?!
Quando Franky smise di cantare, Tom gli disse che gli piaceva la
sua voce, e che se avesse trovato il coraggio di parlare anche con gli altri,
magari avrebbe avuto una grossa possibilità di entrare a far parte della band.
La ragazza
arrossì, poi, parlando con un filo di voce, disse: << Mi piacerebbe … ma
non ce la faccio … >> . Tom gli chiese: << Perché non ce la fai, me
lo dici? >> e lei: << Perché parlare mi veniva naturale prima …
come mi veniva naturale stare con i miei genitori; adesso loro non ci sono più,
e mi viene spontaneo non parlare, con te parlo solo perché sei una persona di
cui posso fidarmi, una persona speciale, diversa da tutte le altre … l’unica
che riusciva a capirmi, e non perché non parlassi, no … tu mi capisci perché è
nella tua natura riuscire a capirmi! >> .
Cadde un
grande silenzio nella stanza. Tom la guardava, aveva abbassato gli occhi. Le si
avvicinò con il volto e toccò con il naso quel piccolo nasino della ragazza.
Lei sorrise.
Tom disse:
<< Non ci vuoi neanche provare? >> , lei rispose: << Non lo
so … forse … >> lui: << Ci proviamo insieme? >> lei: <<
Ok, solo perché sei tu a chiedermelo. >> lui sorrise, poi la baciò.
Il rasta
disse: << Andiamo di sotto? I ragazzi si saranno già alzati … cominciamo
con un semplice “buongiorno”? >> lei: << Si, ce la posso fare!
>> lui: << Brava, è così che si fa! Andiamo! >> .
E così
entrambi si buttarono per la ringhiera.
Giunti in
cucina, mano nella mano, guardarono i ragazzi che erano già tutti intorno al
tavolo a mangiare. Bill, Georg e Gustav dissero in coro: << Buongiorno!
>> Tom rispose: << Buongiorno … >> , poi guardò Franky e le strinse la mano. Lei, essendo sicura che il
ragazzo l’appoggiasse, sussurrò, con voce non troppo bassa, in modo che la
potessero sentire tutti i presenti: << Buongiorno. >> .
Tom e Franky si misero a sedere, mentre tutti gli altri si
guardavano e sorridevano.
Georg
azzardò a dire: << Come va oggi, Franky?
>> . Franky guardò Tom, che le sorrise. Allora,
con estrema sicurezza, la ragazza rispose: << Bene, e tu? >> .
Tutti
sorridevano, il trauma di Franky era stato “quasi”
superato!
Georg
rispose: << Bene, grazie. Che ne dici, oggi andiamo a fare shopping?
>> lei: << Certo, molto volentieri! >> e guardò Tom
sorridendo.
Era deciso:
quel pomeriggio si sarebbe andati a fare compere.
Ecco i
ringraziamenti:
Lucy Midnght = beh, questo è più o meno lungo quanto lo scorso
capitolo, ma … almeno tratta un argomento interessante, no? xD
Twinkisara = ora hai avuto la conferma che quello
che hai anticipato era giusto … xD
Tokia483 =
mi dispiace ma sono fatta per tenere sulle spine la gente … xD
spero che questo capitolo ti sia piaciuto!!! ^_^
Grazie per
chi ha aggiunto la mia storia nei preferiti e per chi legge sempre, anche se
non commenta … baci e al prossimo capitolo!
Dopo la colazione, siccome era stato proposto di andare a fare compere e la cosa
era ben voluta da tutti, si vestirono e si ritrovarono nel soggiorno.
Come
avrebbero raggiunto il centro commerciale? Sicuramente non con la macchina,
dopo quello che è accaduto pochi giorni prima nessuno aveva voglia di guidare.
Così optarono per andare a piedi.
Anche se
faceva un po’ freddo non era importante, la macchina faceva tornare troppi
ricordi; quei ricordi a cui tutti pensarono appena scesero le scale e si
ritrovarono avanti quell’arma letale mezza distrutta. Era stata un’esperienza
terrificante!
Così si
incamminarono per il marciapiede verso il centro commerciale più grande della
città.
Franky non aveva mai visitato quel luogo,
aveva avuto solo l’occasione di vedere quella discoteca e le quattro mura della
casa dei ragazzi in quella città; invece a Wolfsburg,
dove vivono gli zii, sapeva muoversi benissimo anche da sola.
Arrivarono,
anche se ci misero un bel po’ di tempo, siccome ci andarono a piedi; ma erano
felici e hanno chiacchierato per tutto il tempo. Tom e Franky
camminavano mano nella mano.
La vista di
quell’enorme edificio era stupenda: erano pareti interamente fatte di vetro,
altissime, che contavano circa venti piani!
La porta si
aprì da sola appena Bill, Georg, Gustav, Tom e Franky
le si avvicinarono.
Avanti a
loro c’erano le scale mobili, una che saliva e l’altra che scendeva. Ma
svoltarono a sinistra, nella speranza di trovare qualche bel negozio anche a
piano terra; in seguito sarebbero saliti di sopra.
C’era un
negozio di abiti da sera, un ristorante, un negozio di giocattoli, un
negozietto che vendeva cianfrusaglie come regali, oggetti da scrivania,
gioielli di bigiotteria, e altro, ma niente di particolarmente interessante.
Così si
avvicinarono alle scale mobili. Franky guardò i
ragazzi con un sorrisetto malizioso; Tom aveva già capito, ma Georg chiese:
<< Cos’hai in mente sorella? >> e lei rispose: << Saliamo dalle
scale mobili che scendono? >> . Bill e Gustav risposero in coro: <<
Noooo è pericoloso! E se travolgiamo qualcuno?
>> Franky rispose: << Non siamo così
deficienti da travolgere qualcuno, dai! Basta guardare dove si mettono i piedi …
lo facevo sempre in Italia! >> Tom disse: << E moriva tanta di
quella gente quando tu eri in Italia! Allora, da quanto ho capito quando vedi
le scale le scendi dalla ringhiera, quando vedi le ferrovie dei treni ti ci fai
una passeggiata sopra, e una volta hai anche rischiato di farti mettere sotto,
adesso vuoi anche salire le scale mobili al contrario? E che altro? Magari
sapremo anche cosa si prova ad essere trascinati in prigione con te! >> Franky rispose: << Una volta sono finita in prigione
per una settimana … ma non mi va di raccontarvi per che cosa … >> Bill
disse: << Perfetto, Tom per favore non dire più niente … non vorrei
venire a conoscenza di qualcos’altro che non vorrei sapere. >> .
Così i
ragazzi furono costretti a salire controverso e hanno travolto un sacco di
gente, ma alla fine sono arrivati al piano superiore sani e salvi per fortuna!
Non si può dire lo stesso per quelli che scendevano.
Franky adocchiò subito un negozio di cappelli,
e ci trascinò Tom; al ragazzo non dispiacque affatto, infatti era il suo
negozio preferito, arrivavano sempre i nuovi modelli di cappelli New York Yankees e di tutte le marche più ricercate.
Franky mostrava a Tom tutti i cappelli che le
interessavano, e il rasta scoprì di avere gli stessi gusti della sua ragazza
anche in fatto di cappelli. Così propose a Franky:
<< Che ne dici se compriamo una ventina di cappelli e li mettiamo a
società? Solo fra me e te, gli altri però non devono sapere niente … dicono che
li assillo fin troppo con i miei cappellini. >> a quelle parole, Franky mostrò un sorriso a ventotto denti (gliene devono
ancora crescere alcuni) e esclamò urlando di gioia: << Che bellissima
idea! Eccome se mi va! Grazie Tom, sei mitico! Ti amo! >> .
Così
uscirono da quel negozio con un bustone immenso di
cappelli. Tom disse: << Ed ora dove li nascondiamo? Ma si lasciamoli in
un posto qualsiasi dove non possa vederli nessuno … >> Franky disse: << Tom, lasciali al negoziante per il
momento, digli che torneremo a prenderli quando finiremo il giro … >> Tom
rispose: << Hai ragione, la tua idea è più intelligente della mia … ahahah >> .
Così rientrarono
a lasciare i cappelli. Poi per non farli vedere agli altri un modo lo avrebbero
trovato …
Erano
proprio tanti, tutti colorati, di tante marche diverse, visiere piatte e curve …
un vero splendore!
Franky aveva trovato il posto in cui sarebbe
stata capace di passare tutto il resto della sua vita, quel negozio era
stupendo!
Certo che
anche avere un ragazzo così dolce era magnifico … Fuori dal negozio sussurrò:
<< Tom, grazie di esistere … >> .
Beh, avevo
voglia di dedicare un capitolo ai cappellini … li adoro!!! xD
Scusatemi
tanto se non ho potuto continuare presto, ma è ricominciata la scuola … che
travaglio!!!
Non ho
proprio tempo per scrivere … ma tranquilli, la fanfic
avrà un finale! Non la lascio a metà …
twinkisara = tu ti senti troppe cose giuste! Ma non sarai mica una maga? xD
Lucy Midnght = vero … un passo molto importante! Forse avrei dovuto dedicare più
tempo a questo passaggio … ma non mi andava … xD
Saltellina14 = già, sono dei grandi … ma io
preferisco J.Ax, il fratello di Grido … non
preoccuparti, grazie per aver commentato questo di capitolo intanto! ^___^
Babu 17 = forse questo comportamento di Tom durerà molto, molto a lungo … insomma,
è innamorato! xD non preoccuparti se non hai potuto
commentare gli altri capitoli, non importa … continua a seguire la mia storia,
baci! =)
Achi13 = grazieeeeee!!!
Spero che ti sia divertita in montagna, ma tutti lì andate? Per fortuna io ci
vivo già in montagna! xD continua a seguirmi, baci!!!
Quindi Tom e Franky
raggiunsero gli altri nel negozio di dischi che si trovava lì di fianco.
Sulla vetrina c’erano moltissimi manifesti di
cantanti famosi, e tra essi c’era anche un poster dei Tokio Hotel.
Franky si fermò a fissarlo: Tom
era venuto proprio bene in quella foto! Se l’avesse vista le avrebbe
sicuramente chiesto come sembra nell’immagine. Le sembrava ancora strano vedere
i suoi amici su dei cd, su dei poster … non li aveva mai conosciuti come i
Tokio Hotel, ma semplicemente come Bill, Tom, Georg e Gustav.
Tom la scosse afferrandola per un braccio e le
chiese: << Tutto apposto? Ti piace come sono venuto in quella foto?
>> .
Come previsto Tom voleva il parere di Franky. Lei gli rispose: << Ehm … non pensi che
sarebbe uscita meglio se avessi messo il cappellino in questo modo? >> e
gli spostò il cappello.
Tom scoppiò a ridere: << Sei sempre la
solita … >> .
Poi entrarono.
Era un negozio enorme, c’erano dappertutto
scaffali strapieni di cd di ogni genere musicale.
Subito Bill, Tom, Georg e Gustav furono avvicinati
da un gruppetto di fan che volevano essere firmate la copertina del cd e si
volevano fare una foto con loro. Franky fissava
quella ragazza che si avvicinò a Tom prendendolo per un braccio; decise di
doverle far capire chi comandava. Così di avvicinò a Tom un disco di rapper
tedeschi fra le mani, e gli chiese: << Amore, che dici di questi artisti?
>> e quando il rasta espresse la sua opinione lo baciò sulle labbra. La
fan si allontanò.
Poi Franky pensò: “Wow,
sono perfida … ma ci sono riuscita!” e tornò a sfogliare i cd.
C’erano un sacco di artisti che era curiosa di
ascoltare, e Tom la portò ad una parete sulla quale erano appese delle cuffie
giganti, gliele mise alle orecchie e fece partire dei brani.
Certo che avevano proprio gli stessi gusti in
fatto di musica!
Uscirono da lì con una bustina contenente un cd di
Beatfanatika, che a Franky
piacque al primo ascolto.
Si fecero il giro di tutto il centro commerciale,
e tutto in quella giornata! Arrivarono all’ultimo piano completamente distrutti
…
Ma lì li aspettava una nuova apertura: un
ristorante specializzato nel pesce. Anche se a nessuno piaceva mangiare pesce,
ci andarono comunque e presero una pizza.
Anche se non era buonissima, la mangiarono
comunque perché avevano troppa fame.
Durante la cena parlavano di tutto quello che
avevano fatto durante il giorno, e ad un tratto Tom e Franky
si guardarono negli occhi: i cappellini!
Dissero a Bill, Georg e Gustav che avevano una
cosa urgente da fare, e scapparono via nella speranza che il negozio fosse
ancora aperto.
Per fortuna lo era, così recuperarono il bustone e tornarono di sopra.
Ovviamente i ragazzi chiesero ai due cosa ci fosse
lì dentro, ma essi risposero che era un segreto.
Quando ebbero finito tutti, pagarono e scesero al
piano terra.
Sarebbero dovuti tornare a casa, ma non avevano
alcuna voglia di farsi la strada a piedi! Così chiamarono un taxi.
Certo che nonostante tutto, la macchina serviva …
Durante quei pochi minuti di viaggio tutti avevano
dei flashback che gli riportava alla mente l’accaduto, ma nessuno osava farne
parola con gli altri.
Giunti sotto casa, tutti lasciarono il mezzo
giallo più in fretta che potevano.
Poi, per calmare un po’ quell’atmosfera di
tensione, Gustav propose di fare a gara a chi arrivava prima a casa correndo
per le scale, ed ovviamente lui vinse.
Si buttarono tutti in soggiorno, e accesero la TV.
Stavano trasmettendo su MTV un famoso manga giapponese: InuYasha.
Franky ne era patita, così lo
guardarono tutti insieme.
Alla fine della puntata Tom fece segno alla
ragazza di salire di sopra, avevano una cosa importante da fare: mettere in
salvo il loro bottino.
I cappellini furono ordinatamente disposti nell’armadio
della camera che oramai non era più solo di proprietà di Tom, ma di entrambi.
Poi misero il nuovo cd nello stereo: certo che
questo artista era proprio bravo!
Ed eccoci alla fine dell’ennesimo capitolo:
tokia483= si infatti … è una cosa inevitabile
quando si vedono delle scale mobili! Chiamano “vieni quiiiii!!!
Ma non da lì, da quest’altro lato!!!” xD
Saltellina14= anche
a te piace?! Wow… non me lo sarei mai aspettato! xD comunque a me piacciono tutti i suoi album, anche quando
stava con gli Art31 …
twinkisara= della cioccolata?! xD ok va bene strega della cioccolata, non anticipiamo più
niente … xDDDDDDD scherzo, se ti viene in mente
qualcosa dillo, così mi dai anche ispirazione …
Achi13=
mi dispiace, non la conosco … =( comunque deve essere bello vivere in una zona
di mare, anche se sicuramente non si può scendere in spiaggia a Natale … o si? xD
Lucy Midnght= beh, lo so e mi
dispiace tanto!!! Ma ora c’è la scuola, e negli ultimi giorni di vacanza dovevo
recuperare tutto quello che non avevo fatto gli altri giorni … ora sicuramente
posterò più raramente per via della scuola e della mia perfida prof di italiano
… ma non la lascio a metà la storia! Dovrà avere un bel lieto fine! Chissà come
andrà a finire … xD
Franky sprizzava allegria da
tutti i fori e saltava, ballava e cantava come una pazza.
Georg la fece calmare, dicendole che avrebbero
avuto solamente il tempo di lavorare, non di creare un salotto per confidargli
ciò che ha provato ascoltando le sue canzoni. Ma Franky
non si rattristò, per lei era già un miracolo poterlo incontrare di persona!
Finalmente arrivò David con un piccolo pullman con
sui fianchi stampate le facce dei ragazzi. Invitò tutti a sedersi.
Il viaggio non fu molto lungo, arrivarono presto.
Appena scesi, avanti a loro appariva una villetta
con un giardinetto; ad accoglierli c’era proprio lui: Beatfanatika!
Franky gli corse incontro e gli
prese la mano, dicendogli: << Che enorme piacere che è conoscerti! Sei un
grande, sai? Volevo chiederti qualcosa su qualche canzone … >> ma David
la interruppe: << Beatfanatika, loro sono Bill,
Georg, Gustav e Tom, il ragazzo di Franky, la ragazza
che ti sta importunando. >> . Tutti scoppiarono a ridere. Poi si
accomodarono dentro per parlare di lavoro.
Franky non aveva la minima
intenzione di lasciare Beatfanatika, si era attaccata
al suo braccio e lo seguiva dappertutto; per poco non lo accompagnava anche in
bagno.
Tom la guardava con aria da assatanato, aveva una
voglia immensa di prenderla e portarla via da lì. Ma si tratteneva.
Beatfanatika invitò tutti a rimanere
per il pranzo, e anche se con un po’ di dispiacere, Tom fu costretto ad
accettare.
Dopo mangiato era Beatfanatika
a trascinare Franky.
La fece sedere sul divano e cominciò a carezzarle
il viso; Tom li guardava, mentre gli altri lo trattenevano.
Ad un tratto Beatfanatika
afferrò il viso di Franky e lo avvicinò al suo con
l’intenzione di baciarla, ma lei lo fermò, gridando: << No aspetta! Forse
mi hai fraintesa, ma a me non interessi in quel senso … insomma, ti stimo, mi
piace quello che fai … ma niente di più! E poi io amo il mio ragazzo … >>
e si girò d osservare Tom.
Solo a quel punto si era accorta che era
trattenuto dagli altri e che era rosso come un peperone dati tutti gli
strattoni che ha dovuto subire.
Gli si avvicinò e lo baciò teneramente,
accarezzandogli il viso.
Tom si calmò, e finalmente sorrise.
Poi guardò Beatfanatika
con un sorrisetto malizioso, e lui girò la testa, cercando di non guardarlo.
Gustav disse: << Brutta bestia la gelosia …
>> .
Lucy Midnght= hey,
hai visto, non hai dovuto aspettare neanche tanto per il prossimo capitolo! xD comunque chiedo scusa se non sono stata molto chiara, il
cd che hanno comperato è del rapper di cui parlo in questo capitolo …
Saltellina14= vero, insieme a DjJadAx era davvero un mito … ma anche da solo non è
niente male!!! Mi sa che abbiamo gli stessi gusti musicali … xD
tokia483= xD mi fa molto
piacere che ti piaccia la perfidia di Franky … xDDDDD
twinkisara= ti ringrazio, streghetta della cioccolata … xD
Achi13= grazie del consiglio, quando mi
capiterà di venire farò sicuramente come hai detto … XD mi fa davvero
moltissimo piacere che la mia storia continui a piacerti!!! Grazie per i
complimenti … Baci!!! =)
Adesso i giovani dovevano pensare al
motivo per cui sono stati invitati ad andare da Beatfanika
… e cioè il lavoro.
Il rapper tedesco voleva scrivere una
canzone con i Tokio Hotel, perché sapeva bene che i quattro artisti avevano
avuto molto più successo di lui, e quindi sperava di farsi conoscere in questo
modo anche da un pubblico che ha sempre seguito i Tokio Hotel e che per questo
motivo non sa della sua esistenza.
In fondo il suo era un genere
completamente diverso, quindi non poteva sapere se a qualche rockettara potesse
piacere il rap.
Impiegarono un intero pomeriggio a
scrivere il testo; Bill ebbe varie discussioni con Beatfanika,
perché al cantante piace parlare di amore nei suoi testi, piace usare un
linguaggio dolce, che arriva al cuore, invece il rapper amava usare un
linguaggio volgare, da strada, parlando di argomenti sconci e deprimenti. Franky se la rideva. A lei piacevano entrambi i generi
musicali, e cercava di farli andare d’accordo, anche se in fondo dentro si
divertiva da matti.
Tom l’osservava, aveva capito quanto
si stava divertendo. Si sedette di fianco a lei e le chiese: << Ti va di
darmi un bacio? >> la ragazza rispose: << Perché non me lo dai tu
un bacio? >> , Tom scoppiò a ridere, poi i due ragazzi si persero in un
caldo abbraccio, e scoppiò un bacio appassionato. Senza staccare le labbra
l’uno dall’altra, si guardarono negli occhi; erano felici. A entrambi
luccicavano gli occhi.
Gli altri li fissavano con un sorrisetto
sulle labbra, tranne Beatfanika, che stava friggendo
nel suo brodo. Ma la coppietta non si accorgeva di niente, per loro si era
fermato il tempo, era come se nella stanza ci fossero solo loro due e nessun
altro.
Quando gli orologi ricominciarono a
funzionare, tutti tornarono a pensare al testo, che era ormai quasi concluso.
Tom era compiaciuto di aver fatto ingelosire così tanto il suo oramai sconfitto
avversario in amore.
Entro la fine della giornata
riuscirono persino ad incidere la canzone, talmente avevano fatto veloce! Si
erano anche divertiti.
Alla sera i giovani cenarono andando a
mangiare un pezzo di pizza, accompagnarono prima Beatfanika
a casa e poi si ritirarono nella loro “umile dimora”.
Come al solito Tom e Franky dormirono insieme, e prima di addormentarsi Franky sussurrò nell’orecchio di Tom: << Mi prometti
che io e te non ci lasceremo mai? >> e il rasta rispose: << Ma
certo, io ti amo più della mia stessa vita … non ci lasceremo mai … >> ; Franky si addormentò con il sorriso sulle labbra, e Tom,
dopo averla osservata a lungo mentre dormiva, si lasciò condizionare da uno
sbadiglio della sua amata e prese sonno.
Quel giorno alle nove e mezza erano
già tutti in piedi; il motivo di tutto ciò? David aveva promesso che sarebbe
andato a visitarli quella mattina, portando con se una buona notizia, ma i
ragazzi non sapevano di cosa si trattasse …
Suonò il campanello, e tutti insieme,
come una mandria imbufalita, Bill, Tom, Georg, Gustav e la piccola Franky andarono ad aprire.
Era David.
Rimaneva lì, sull’ingresso, muto come
un pesce … voleva tenere tutti sulle spine.
Georg urlò: << Basta! Non ce la
faccio più, parla! >> e tutti gli altri scoppiarono a ridere.
David disse: << Ok, va bene vi
darò la notiziona: partirete per un tour mondiale!
>>.
Bill spalancò la bocca, quasi gli
scendeva un po’ di bava.
Tom fissò negli occhi Georg, che a sua
volta fissò Gustav.
Non riuscirono più a trattenersi ed
urlarono in coro: << Evvai!!! >>.
Eh si, era proprio una bella notizia,
partire per un tour mondiale … oramai il disco era finito, quindi il tour
sarebbe stato dedicato al nuovo album.
Ovviamente anche Franky
sarebbe partita con loro.
La giovane disse: << Forse è
meglio se resto qui … insomma, sarei d’intralcio al lavoro della band e di
tutti gli altri, io non ho un ruolo ben preciso tra di voi …>> Tom disse:
<< Ma cosa dici, tu sei la nostra corista, la ballerina e il supporto
morale; insomma, sei la persona più importante qui in mezzo! >> e Bill,
Georg, Gustav e David annuirono sorridendo.
Allora la ragazza si rallegrò, e
ringraziò: << Grazie ragazzi, siete stupendi …>>.
David: << Benissimo, allora si
parte domani mattina. Alle dieci un bus con le vostre facce stampate sopra
passerà a prendervi. Non fatelo aspettare! >>.
Gustav: << Ma come, si parte già
domani? >>.
David: << Esatto, quindi
muovetevi a preparare i bagagli, la tournee sarà molto lunga, staremo via per
un mese intero! >>.
Franky: << Ci
sarà da divertirsi! Ma … c’è in programma anche di andare in Italia? >>.
David si aspettava questa domanda da Franky, e quindi rispose: << Certo, andremo a Roma, a
Milano, e poi possiamo scegliere un'altra città: questo sarà compito vostro.
>>
Tom: << Andiamo nella città di Franky? >>
Franky: << Ma
no, scherzi? Non è un posto adatto.Insomma, è nel sud Italia, e poi addirittura in Basilicata … nessuno
conosce la Basilicata, va a finire che il concerto sarà un buco nell’acqua! E
poi in Italia ci sono molte persone che odiano il vostro gruppo, ovviamente
senza offesa, perché io penso sia davvero stupido odiare un gruppo musicale …
ma se nel nord vi prendono solamente in giro, nel sud è capace che vi possano
fare del male! Ovviamente io considero Roma una città che si trova al centro d’Italia,
né a nord, né a sud … >>.
David: << Piantala piccola,
basta dire sciocchezze! La terza tappa Italiana sarà Potenza. Siete d’accordo
ragazzi? >>
I Tokio Hotel in coro: << Siiiii! >>
A Franky
scese una lacrima. Non è che non volesse che i suoi idoli vedessero la sua
città, anzi! E’ solo che aveva paura per loro … voleva proteggerli, aveva il
timore che potesse accadergli qualcosa. Ma poi ci pensò: cosa potrebbe mai
accadergli? Hanno le loro guardie del corpo, sono al sicuro … almeno lei così
sperava …
Il mattino seguente erano tutti
pronti, nessuno aveva osato tardare. Erano ansiosi di partire il più presto
possibile.
Sentirono il clacson del bus e scesero
di corsa.
David aveva detto che sul bus ci
sarebbero state stampate le loro facce; e infatti era così, le quattro facce
più belle del mondo erano stampate sulla fiancata dell’autobus che li avrebbe accompagnati
nella loro tournée.
Entrarono.
Da fuori sembrava un comune autobus,
ma dentro c’erano solo pochi sedili avanti, poi c’era un tavolo con delle
poltrone per sedersi, c’era uno schermo ultrapiatto e anche la play station!
Più avanti c’era una mini cucina, proprio come in un camper.
Al piano superiore c’erano persino dei
letti; insomma, quel bus era una casa portatile. C’era anche un piccolo bagno,
ma non c’era la doccia, poteva essere usato solo per delle piccole “situazioni
d’emergenza”.
Tutti erano già a proprio agio lì
dentro, soprattutto Tom e Franky, che stavano già
provando la play.
Georg girando un po’ dappertutto
scoprì che nella parete si celava una levetta segreta, e tirandola compariva,
uscendo dalla parete, uno stereo con delle mega casse da paura e una collezione
immensa di cd rock, pop, rap, e di molti altri generi musicali. Una collezione
da fare invidia ad un venditore di dischi!
Partì un cd di un gruppo metal molto
famoso: gli Slipknot.
Ognuno era già occupato nel fare
qualcosa, e quindi quando David propose di partire, nessuno lo stava a sentire.
L’autobus partì e i ragazzi si spaventarono per l’improvvisa partenza siccome
non avevano fatto attenzione al loro manager.
Il viaggio fu lungo, e vi furono varie
tappe tedesche. Poi arrivarono in Svizzera, in Francia, in Inghilterra, e in
ogni posto lasciavano a migliaia di fan dei ricordi stupendi, delle foto uniche
e i loro autografi.
Anche Franky
si rendeva utile facendo da corista e ballando mentre la band si esibiva con i
ballerini di scena.
Insomma, fu proprio un tour fatto per
bene.
Poi il bus dei Tokio Hotel giunse in
Italia. A Franky fece piacere visitare per l’ennesima
volta Roma e Milano. Ma la terza data era destinata a Potenza!
Questo la metteva in agitazione, il
suo pensiero variava in continuazione: era felice di rivedere tutti i suoi
amici, i suoi familiari, e la sua città, ma aveva paura per i Tokio Hotel.
Temeva che qualcuno potesse fargli del
male.
La data del concerto era fissata,
quindi il gruppo si sarebbe dovuto esibire Sopra Potenza, il luogo più
conosciuto della città, il centro dove si riuniscono sempre gruppi di giovani
per uscire o prendersi un gelato insieme. Era sempre molto popolato lì.
La cosa più strana era che le star non
volevano far pagare il biglietto del concerto, quindi avrebbero potuto andare a
vederli chiunque. Insomma, “cani e porci”. Questo era pericoloso. Molto
pericoloso.
Ma loro erano fermi sulla loro
decisione, e chi li ferma più!
Il concerto si sarebbe tenuto il
giorno seguente, perché sarebbe stato il seguente il giorno in cui avrebbero
raggiunto la destinazione.
E nel frattempo, i fan potentini
fremevano e pregavano di fare santa Franky, che li
stava portando da loro.
Giunti a Potenza, ovunque andavano, le
fan che vedevano il bus con le facce dei Tokio sopra cominciavano a corrergli
dietro … forse non era stata proprio una buona idea stampare i volti dei
quattro paladini tedeschi sul mezzo che li avrebbe dovuti mimetizzare in mezzo
ai loro fan!
Però oramai si trovavano lì, e il loro
mezzo di trasporto non riusciva a nasconderli, quindi si portarono tutti i fan fino
all’albergo.
Quasi volevano entrare con loro in
camera!
La sera si avvicinava, il momento del
concerto era oramai distante poche ore, minuti, secondi … attimi!
Bill, Tom, Georg e Gustav erano troppo
eccitati, non vedevano l’ora di salire sul palco! E poi erano emozionati anche
perché il giorno seguente avrebbero avuto modo di visitare la città, anche se
da quel poco che avevano visto capirono che Franky
aveva ragione: era una cittadina povera, e con abitanti un po’ particolari …
***
Salendo sul palco Franky
fece un respiro; quella sera le sarebbe toccato fare da corista. Ma non era
questo ciò che la turbava, bensì il fatto che a osservarla e ad applaudirla ci sarebbero
stati tutti i suoi amici di infanzia, i compagni con i quali ha vissuto molte
avventure e sventure, le persone che la conoscono meglio di quanto lei conosca
se stessa.
Ma soprattutto, sapeva che queste
persone odiavano i Tokio Hotel.
Bill salutò calorosamente il pubblico,
annunciando la loro prima canzone cha avrebbero suonato quella sera.
Gustav diede un tono di sottofondo,
poi partì Georg con il basso, si aggiunse Tom con la chitarra, Franky nel sottofondo si preparò a fare eco alla splendida
voce di Bill che cominciò subito a cantare.
Era tutto stupendo!
Le luci colorate riempivano tutto il
palco, e illuminavano a turno il volto della voce principale, quello stupendo
ragazzo del quale urlavano il nome le fan che lo ascoltavano.
Franky pensò “fino a
qui tutto bene”…
Ad un tratto si sentì un tonfo. Qualcuno
da sotto il palco aveva manomesso le tegole che sostenevano le casse, e quindi
le fece crollare. Le luci si spensero, come se non gli arrivasse più corrente.
I ragazzi smisero di suonare.
Tutto era fermo, per un istante, un
fratto di secondo non si udì una mosca volare.
Le luci tornarono, le casse
fischiarono come per un contatto che non ci sarebbe dovuto essere. Ma mancava
qualcosa, non tutto era come prima, non tutto tornò alla normalità.
Ci volle qualche secondo per far
rendere conto a tutti che qualcuno era scomparso, qualcuno che aveva un ruolo
molto importante quella sera al concerto: qualcuno che portava il nome di Bill.
Mentre tutti coloro che erano presenti
al concerto entravano nel panico per il cantante scomparso, Bill stava
dormendo.
Esatto, dormiva. L’avevano
addormentato mettendogli una sostanza sul viso per farlo svenire.
Al suo risveglio si ritrovò in una
stanzetta buia, con mani e piedi legati, come un salame. Non ricordava nulla
dopo gli attimi del black out.
Un bagliore di luce avvolse l’angolino
della stanza in cui era seduto il cantante. Era una porta che si era aperta.
Si fece strada un uomo molto robusto;
indossava tuta e scarpe da ginnastica, aveva il volto coperto da un
passamontagna.
Pronunciò le seguenti parole: <<
Ascolta bene ragazzino, qui siamo noi a comandare, quindi tu dovrai fare tutto
quello che ti diciamo, ok? >> Bill restava in silenzio, perché non
riusciva a capire ciò che diceva quell’uomo, siccome lui non parlava
l’italiano, tantomeno riusciva a capirlo.
L’uomo credendo di aver reso l’idea
abbandonò la stanza, lasciando Bill solo e ancora legato come un salamino.
Anche se il suo volto non lo lasciava capire, Bill aveva paura. Aveva paura che
da salame quale sembrava si sarebbe potuto trasformare in tante fette di
salame.
Giunse una telefonata al cellulare di Franky, ma rispose David, che aveva sequestrato tutti i
cellulari dei ragazzi in previdenza di una telefonata portante notizie su Bill.
Al telefono era l’uomo robusto che
aveva minacciato Bill con parole a dir poco devastanti, anche se lui non le
aveva capite … ma David conosceva più lingue, siccome aveva studiato per essere
manager anche l’italiano.
Quindi lui e il rapitore riuscirono a
comunicare in italiano.
Il rapitore disse: << Vi sto
chiamando per darvi un messaggio che sicuramente stavate aspettando, ma non vi
assicuro che sarà di vostro gradimento. >> David disse: << Forza,
non ci faccia aspettare! Vogliamo riabbracciare al più presto il nostro Bill …
non provate a fargli del male! >> .
Il rapitore rispose: <<
Dipenderà tutto da lui … se ci obbedirà allora andrà tutto bene >> David:
<< Ricordatevi che lui non conosce l’italiano, quindi se dovete parlargli
provate in tedesco o in inglese … e non fatelo mangiare a forza, altrimenti vomita
… e ditegli di stare tranquillo, lo libereremo al più presto in un modo o
nell’altro … >> .
Il rapitore: << Ok ok, ora capisco perché il ragazzo era così silenzioso …
comunque non gli abbiamo torto un capello al tuo Bill, sta tranquillo.
Piuttosto, ecco come potreste aiutarci a riportarlo da voi: vogliamo 500.000
euro in contanti entro la settimana prossima. Avete una settimana di tempo.
Durante questa settimana vi chiamerò più volte su questo numero, per verificare
che stiate mettendo davvero i soldi da parte per me. >> .
David: << E chi mi assicura che
dopo che avrete avuto i soldi ci ridarete il nostro Bill? >> .
L’uomo terminò la chiamata. David
rimase per un po’ con l’orecchio attaccato alla cornetta per capacitarsi
dell’accaduto, poi si sedette. Pensò che sarebbe stato meglio non dire niente
ai ragazzi, in fondo li avrebbe solo fatti preoccupare. I soldi sarebbe
riuscito a procurarseli da solo, senza chiederli a nessuno.
Erano tutti
nel panico. Bill era scomparso, e il resto del gruppo era ancora sottoshock.
Franky si sentiva in colpa. Sapeva benissimo che non era
il caso venire a suonare a Potenza, e avrebbe dovuto convincerli nonostante le
loro insistenze.
Ora vedere Tom
in quelle condizioni la faceva stare male. Quando ti si allontana un gemello, e
soprattutto contro la sua volontà, è una sensazione orribile. E’ come se
perdessi una parte di te stesso!
Franky lo capiva. Anche lei aveva dei fratelli; erano
due gemelli.
Non seppe più
nulla di loro dal giorno in cui la mandarono in Germania. Chissà se erano
ancora a Potenza; chissà come stavano e cosa facevano …
Improvvisamente
le venne un’idea. Lei sapeva benissimo come fare a capire dove si trovasse Bill
in quel momento: aveva le conoscenze giuste per scoprirlo.
In questa
città ci sono sempre state guerre fra bande, fra rioni, o fra persone con stili
di vita differenti.
E nonostante
lei avesse il suo stile e si trovasse bene con i ragazzi che le somigliano, non
riusciva a farsi prendere in antipatia dagli altri.
Era l’unica
accettata da tutti; aveva un carattere così socievole che in qualsiasi posto
della città si recasse, nessuno le dava contro. Anzi! Erano tutti super
ospitali con lei.
Quindi decise
di ricorrere alle sue conoscenze personali per scoprire dove si trovasse Bill
in quel momento.
Si rivolse ad
unvecchio amico … Questi fu distaccato
con lei, ma faceva parte del suo carattere. La vita insegna spesso a non
fidarsi ciecamente della gente, e di dare tempo al tempo. Era meglio non
fidarsi di nessuno, piuttosto che fidarsi ma poi rimanere deluso.
Però, l’uomo
voleva bene a Franky. Sapeva che una ragazzina così
dolce, pur essendo cresciuta in un ambiente difficile, non avrebbe mai potuto
fargli del male. In passato ha commesso diversi errori, ma grazie a quelli è
cresciuta e ha imparato a vivere.
Così decise di
aiutarla. Le disse che si sarebbero dovuti vedere allo stesso posto e allo
stesso orario il giorno seguente, per scambiarsi notizie. E così fecero.
David fu
stupito, quando la sera seguente Franky riuscì a comunicargli
esattamente dove si trovasse Bill e le sue condizioni attuali fisiche e
mentali.
Tom,
nonostante fosse traumatizzato, fece una riflessione: il passato di questa
ragazza è completamente diverso dal suo. Mentre lui non ha mai avuto problemi
seri nella sua vita, lei è stata costretta a vivere in un ambiente simile a un
ghetto, e la vita non è molto facile in queste situazioni.
Però, allo
stesso tempo le persone che crescono in ambienti simili riescono a camminare
prima con le proprie gambe e a vedersela da soli. Invece, lui è sempre stato
abituato a pensare che è impossibile vedersela da soli, perché c’è sempre
qualcuno al proprio fianco pronto a darci una mano.
Vite diverse …
che però si sono incontrate. Tom credeva di non poter riuscire a vivere in un
ambiente del genere; che magari se ci fosse nato gli sarebbe venuto naturale,
ma non è stato così.
Adesso, tutti
ascoltavano accaniti il discorso di Franky:
<>.
Rimasero tutti
di stucco, preoccupati, chiedendosi come sarebbe stato possibile riavere Bill senza
fare nulla. Ma se Franky aveva detto di stare
tranquilli, loro almeno dovevano provarci.
Passarono esattamente
quattro giorni. David ricevette una chiamata sul cellulare di Franky: era il suo vecchio amico, che gli disse di mandare Franky al suo rione il più presto possibile.
Andarono
tutti. Franky sapeva che non era giusto portare anche
loro, ma non poteva lasciarli soli proprio ora che erano vicini alla soluzione
del caso.
Però a parlare
con lui ci andò solo la ragazza.
Aveva accanto
il suo amico Bill. Corse ad abbracciarlo.
Ringraziò il
suo vecchio amico, e gli disse che gli ricambierà il favore. Lui sorrise, ne
era sicuro. Si fidava di lei. E’ così che funziona, io posso aiutarti oggi, lo
faccio. Tu puoi aiutarmi domani, lo fai. E’ la vita di strada.
Quando Franky portò Bill dal resto del gruppo, non si capì più
nulla! Grida, abbracci, lacrime. Era una scenetta molto commovente. E soprattutto
a Franky piacque l’abbraccio fra i gemelli, la cosa
più bella che vide da quando è tornata nella sua città natia.
Chiese a tutti
di preparare le valigie. Voleva che i Tokio Hotel andassero via il prima
possibile da quel posto. E mentre loro raggiungevano l’hotel, lei si fece un
altro giro per la città.
Bill stava
ancora raccontando ai ragazzi come è stato salvato, ma neanche lui aveva le
idee chiare: diceva solo di aver sentito rumori di qualcuno che si picchiava
molto pesantemente, e ha avuto paura che tirassero in mezzo anche lui! Ma non
fu così. Poi quando gli tolsero la benda, era in salvo, con l’amico di Franky.
Ora si che
Bill,Tom, George, Gustav e David erano spaventati di quel posto e cominciarono
a progettare la partenza per qualche altro luogo.
Chiara Rose Dawson = ti ringrazio per il
commento e mi scuso per… l’ENORME RITARDO!
Come avevo promesso, la storia non rimarrà sospesa. Ci ho
messo del tempo, ma la conclusione è vicina. Non si lasciano mai le cose a
metà! ;)
Passò
un intero pomeriggio a pensarci.Frankynon apparteneva a quel mondo.Frankyapparteneva alla sua terra. Non poteva
fare niente per cambiare la situazione.
E’
stata entusiasta della sua nuova vita germanica, ma tornare a Potenza le ha
fatto capire che la sua città è la sua vita, e non può cambiarla con un’altra.
Tutto
quel lusso può piacere a chiunque, ma chi nasce dalla cenere prima o poi torna
cenere. E lei di certo non è nata tra i diamanti …
Si
è sempre trovata bene con la gente ricca. Con i benestanti. E andare in
Germania, vivere in quel benessere comune, è stata un’esperienza interessante.
Conoscere
i Tokio Hotel è stata la cosa più bella che le sia mai capitata.
Ma
prima o poi le cose belle finiscono. Lei aveva bisogno di stare con chi era
come lei.
Le
sarebbe dispiaciuto tantissimo lasciare Tom. Lei lo amava. Lui la amava. Voleva
passare con lui il resto della sua vita. Ma non in quel modo.
Un
pesce, quando viene pescato dal mare, e messo in un acquario, forse avrà una
vita migliore; una vita in cui non gli mancherà niente. Ma allo stesso tempo
non potrà mai dimenticare il mare, le sue origini, e desidererà sempre tornare
a viverci.
Aveva
rivisto i suoi amici. L’hanno subito fatta sentire come se non se ne fosse mai
andata. Gli hanno ridato la famiglia che aveva perso un tempo. Non voleva più
abbandonarli, perché erano le uniche persone che l’hanno vista crescere e
sapevano tutto della sua vita.
E
siccome nella vita aveva imparato a fare tutto da sola, era sicura di riuscire
a superare anche questo. Sarebbe riuscita a rifarsi una vita; a trovarsi un
lavoro, a trovare un appartamento dove vivere … e fin quando non ci fosse
riuscita, gli amici l’avrebbero aiutata.
Volle
parlarne prima con Tom, ma in realtà aveva già deciso.
La
sera stessa andò in hotel. Quello stesso hotel che in tutti gli anni che ha
vissuto in quella città aveva sempre reputato esclusivamente per ricchi, un
posto in cui lei non avrebbe mai avuto l’opportunità di mettere piede.
E
invece quelle notti le stava passando proprio lì.
Entrò
in camera, e vide Tom. Il suo Tom. Lo stesso Tom che voleva abbandonare per
sempre.
Gli
si sedette accanto, gli prese una mano e gli disse: “E’ stato naturale per me
provare subito un sentimento speciale nei tuoi confronti. E proprio allo stesso
modo mi viene naturale adesso chiederti di capirmi, Tom. Io ti amo. E credo che
ti amerò per sempre, e soprattutto non proverò mai questo sentimento per
nessun’altra persona al mondo. Ma mi devi capire se ti dico che non voglio più
tornare in Germania con voi; dopo aver rivisto la mia terra mi sono tornati in
mente mille ricordi, tutto quello che ho fatto nella mia vita. Tutte le
stronzate, tutti i guai che ho passato. E tutte le cose belle che c’erano …
quelle cose che ho dimenticato a forza dopo la morte dei miei genitori, perché
tutto si collegava a loro.
A quando mi
sgridavano, a quando mi dicevano di volermi bene, a quando mi hanno insegnato
tante cose e mi hanno punita per altrettante.
Ma
adesso, anche grazie a te, sono riuscita ad accettare il fatto di essere
orfana. E so anche di avere dei fratelli, da qualche parte in Italia. Io devo
trovarli! Devo vedere se stanno bene, devo capire se hanno voglia di stare con
la loro unica sorella.
Io
devo ricominciare a vivere, Tom. Perché quello che ho vissuto fin’ora con voi è
stato un sogno davvero stupendo, ma ora devo svegliarmi. Devo cominciare a
pensare alla mia vita come ho sempre fatto; perché la vita non è uguale per
tutti! Ci sono persone per le quali è più semplice, altre devono faticare di
più. E io non sono il tipo di persona che lascia che il benessere venga da sé.
Il benessere io me lo devo guadagnare! Altrimenti non sentirei di meritarlo!
Proprio come sta accadendo adesso.
Quindi,
caro Tom, amore mio … capiscimi se ti sto dicendo che preferirei restare qui.
Però, allo stesso modo, voglio sapere cosa ne pensi tu, perché oramai ho
imparato a fidarmi di te e so che il tuo consiglio non potrà farmi altro che
bene” .
Allora
Tom partì subito in quarta, e prese così tanta aria che sembrò volesse parlare
come una macchina per tantissimo tempo. Poi invece, la cacciò tutta con un
sospiro, e disse sottovoce: “Io ti amo. E non posso fare altro che rispettare
la tua decisione, amore mio. Non posso nasconderti che mi dispiace tantissimo…”.
Furono
queste le sue parole.
Quella
notte,Frankye
Tom si scoprirono a vicenda per la prima volta. Lei fece un’esperienza nuova,
che non aveva mai fatto prima. Ma anche per lui era una cosa nuova.
Tom
aveva fatto sesso molte volte, ma quello che fece conFrankyquella notte non era sesso; per la
prima volta nella sua vita, Tom fece l’amore.
Il mattino
seguente, appena svegli, Tom eFrankysi guardarono negli occhi. A entrambi
scappò un sorriso; ma sia in quello della ragazza, sia in quello del rasta man,
c’era un pizzico di malinconia. Non volevano lasciarsi.
Per la prima
volta, Tom si trovava in una situazione che non poteva risolvere prendendo a
pugni qualcuno. Di certo non poteva picchiare la sua ragazza! Aveva voglia di
fare a pugni con il mondo.
Gli era
persino guizzato in testa il pensiero che, se lei non voleva andare con lui,
forse sarebbe potuto rimanere lui con lei.
Ma
evidentemente il suo amore nei confronti della ragazza non era abbastanza forte
da fargli abbandonare la bella vita che faceva, i concerti, suo fratello e i
suoi migliori amici. E tutte quelle ragazze che gridavano come pazze ogni volta
che durante un concerto si toglieva la maglietta!
Non avrebbe
mai abbandonato tutto questo per una ragazza.
Nel pomeriggio
avrebbero dovuto riprendere il viaggio. Erano già tutti pronti, e le valigie
erano già state caricate sul bus dei Tokio Hotel.
Erano tutti
sotto che davano gli ultimi saluti aFranky, con le lacrime agli
occhi, negli ultimi tentativi di farla partire con loro. Mainvanamente.
Tom invece, al
contrario degli altri, era già al suo posto nel bus. Aveva la testa poggiata al
finestrino e le cuffiette nelle orecchie. Ancora mille pensieri gli giravano in
testa. Così tanti, che gli era cresciuto dentro un odio nei confronti di quella
ragazza tale da non volerla neanche salutare.
È proprio vero
che l’amore può trasformarsi in odio molto facilmente. E si trasforma proprio
quando l’amore non può sopportare una situazione, perché il cuore gli faceva
così male da sfogarsi in questo modo.
Intanto gli
altri salirono. Lei era lì, lo fissava. Non diceva una parola.
L’autobus
partì, e Bill faceva lo scemo: si era messo all’ultimo posto e sventolava un
fazzoletto dal finestrino posteriore, come nei film antichi, per salutare la
sua amica.
Rimase stupito
… perché proprio mentre faceva ciò per farla ridere, lei cominciò a piangere.
Tutt’un tratto si mise a correre.
Correva così
veloce che riuscì a raggiungere l’autobus!
Esattamente
nello stesso istante, Tom scattò in piedi e gridò forte all’autista di fermarsi
immediatamente e di aprire le porte!
E così fece
l’uomo, un po’ impaurito da quel ragazzo così tanto alterato.
Appena
l’autobus si fermò, Tom scese e si mise a correre incontro alla suaFranky,
che stava facendo lo stesso.
Si
abbracciarono. Poi si baciarono. Un lungo bacio appassionato.
Non volevano
più lasciarsi, e il resto del gruppo, compreso il manager, scoppiarono a
piangere commossi.
Poi, dopo almeno venti minuti di coccole, Tom prese tra le mani il
viso diFranky, le sfiorò il naso con il suo, e le disse: “Scusami!
Mi sono lasciato prendere dall’orgoglio e ho lasciato fottere ciò che per me è
davvero importante! Perché tu sei molto più importante di qualsiasi altra cosa!
Non voglio lasciarti!”.
Frankynon gli lasciò nemmeno terminare la frase che
cominciò a urlare come una pazza: “Ho commesso un errore grandissimo! Mi sono
lasciata prendere dai ricordi del passato e ho pensato fosse quella la mia
strada. Ma il passato è passato e si lascia alle spalle. Sei tu il mio
presente!”.
Alla fine Tom voleva rimanere a Potenza conFranky.
MaFrankyvoleva
partire con Tom e tornare in Germania! E cominciò un’accesa discussione …
sembravano già marito e moglie. E chi li avrebbe separati più a quei due!
Cari lettori, vi dico solo una cosa: vissero per sempre insieme,
felici proprio come desideravano entrambi.
Come? Beh, questa è un’altra storia.
… Volete saperla? Allora sta sera, quando vi metterete a letto,
prima di addormentarvi, pensateci un po’ su. Secondo me lo conoscete benissimo
il finale!