Una Gatta Ladra a Marineford

di alessioalessan2
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** In viaggio ***
Capitolo 3: *** Convalescenza ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                                                                               PROLOGO
Ormai erano rimasti solo loro.  Rufy e Nami. Gli unici finora rimasti indenni dall’attacco di Orso Bartholomew. L’ultima a scomparire era stata Robin. Nami fissava impaurita l’artefice del dramma e Rufy era in ginocchio, quasi inanimato. All’improvviso Bartholomew si teletrasportò  davanti a Nami e cominciò ad alzare il braccio.
 << Rufy, aiutami!!!>>
 Nami urlò con tutto il fiato che aveva in gola. Immediatamente Rufy si rianimò e cominciò a correre come un pazzo verso Nami. Aveva una paura terribile di dover vedere per l’ennnesima volta un suo compagno sparire davanti ai suoi occhi,  e in più si trattava di Nami, propri lei, la sua navigatrice. Aveva promesso a Genzo che non avrebbe più fatto svanire il sorriso dal volto di Nami, ed era una promessa che doveva mantenere, a ogni costo. Fortunatamente, le sue nefaste previsioni risultarono infondate. Incredibilmente, raggiunse Nami prima che fosse colpita dall’attacco e, essendosi buttato contro di lei, finirono entrambi a terra. Erano ancora uno avvinghiato all’altro, stesi a terra con espressioni stravolte,  quando Orso si avvicinò a loro.
<< Complimenti, Cappello di Paglia. Non è da tutti correre così velocemente nello stato in cui sei ridotto>> Rufy girò lentamente la testa verso di lui, guardandolo con un’espressione mista di terrore e disperazione, mentre Nami non riusciva neanche a guardarlo, ancora avvinghiata al collo di Rufy.
<< Quindi avrai un premio>>  continuò Orso << Scomparirai insieme a lei>>  poi alzò il braccio, mentre aggiungeva << Questa sarà l’ultima volta in cui ci rivedremo>> detto questo, li fece sparire.
 

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Capitolo 2
*** In viaggio ***


                    << C-cosa? >> Dove si trovava? Aprì lentamente gli occhi. Sopra di lui c'era il cielo. Era rosso. Forse era l'alba. O il tramonto. Non era in grado di fare una distinzione. Aveva un tremendo mal di testa e un sonno pazzesco. Strano, si era appena svegliato. Subito gli tornarono alla mente gli ultimi avvenimenti e cominciò a guardarsi attorno in cerca di LEI. La trovò alla sua destra, ancora addormentata. In quel momento cominciò a risvegliarsi:<< Rufy...>> Notò subito l'angoscia che opprimeva il volto della navigatrice, quindi tentò di risollevarle il morale con uno dei suoi sorrisi. Ma il risultato fu una specie di smorfia che smascherava la malinconia che Rufy serbava dentro di sé. Ovviamente, Nami se ne accorse e gli prese la mano, tentando di rincuorarlo. Subito dopo Nami si addormentò. Anche Rufy stava per crollare, ma cominciò a riflettere. Ora che erano stati separati, come si sarebbero ritrovati? Ne avrebbero avuto la possibilità? Si era già accorto che stavano volando, ma questo voleva dire che anche gli altri erano nella stessa situazione? Cominciò anche a pensare al come fosse riuscito a salvare Nami, ma a quel punto crollò.

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Capitolo 3
*** Convalescenza ***


                        Un boato. Si svegliò di soprassalto. Sentiva le orecchie ovattate, la mente vuota. Era seduta per terra. Dopo pochi attimi, le tornarono alla mente le ultime, tragiche, immagini che continuavano a rimbombare nella sua testa, senza darle un attimo di tregua. Spaventata, si alzò di scatto, per poi sentire un dolore lancinante al fianco, che la fece piegare in due. Era ferita di striscio al fianco sinistro, ma la ferita era peggiorata molto, essendo stata trascurata. Non sapeva quanto tempo fosse passato. Cominciò a osservare l'ambiente intorno a sè. Si trovava in una giungla, e in lontananza si poteva intravedere una specie di barriera di roccia.  Poi si ricordò di qualcosa di assoluta importanza e cominciò a guardarsi freneticamente attorno. Lo trovò alla sua sinistra, ricoperto di ferite. Solo allora notò di trovarsi in una specie di fossa a forma di zampa d'orso, ma non ci fece molto caso.  La sua attenzione era tuttta per il suo capitano, ancora a terra convalescente. Si inginocchiò accanto al capitano, incurante del dolore. Aveva perso molta sangue. Il suo primo istinto fu di piangere, piangere e liberarsi dall'angoscia che la perseguitava sin dall'arcipelago Sabaody. Ma si rese subito conto che non avrebbe risolto nulla in quel modo. Si caricò Rufy sulle spalle e tentò di muovere qualche passo, ma si bloccò subito. Oltre alla naturale difficoltà della sua impresa, il dolore al fianco la fece accasciare a terra. La ferita si era riaperta. Si rialzò, stringendo i denti e tentando di trascinare con sè Rufy. Mollò la presa e si inginocchiò a terra. Senti delle voci femminili blaterare qualcosa, poi caddè nel vuoto.

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