Amore tra opposti

di Roberta_2000
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 4 ***
Capitolo 5: *** CAPITOLO 5 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


 
Amore tra opposti
 CAPITOLO 1-UN DRASTICO DISTACCO
"Dory! Smetti di studiare e scendi per la cena!" - Urla mia madre in attesa di una mia risposta- "Agli ordini, signora" -dico ironicamente.
Mi affretto a chiudere i due libri di latino e scendo per le scale, arrivo in cucina e mi siedo al tavolo.
-"Dio ,Dory. Quando la smetterai di bucarti quel tuo bel viso con quell' orribile ferraglia?"-si riferisce ai miei piercing- "Oh, mamma. Ancora con questa storia? Ho diciotto anni e non sopporto che mi dai ancora ordini."
-"D'accordo Dory, ma sappi che sono contraria alle tue strambe scelte di conciarti il viso"-Dice mia madre in tono estraniato. La odio quando fa così, quando ha un atteggiamento del tipo "se io ti dico che non mi piace che ti fai i piercing, tu non devi farli". Non la sopporto. 
Arriva la cena e, come al solito non tocco nulla del mio cibo; voglio assomigliare ad una modella con stile alternativo e voglio il fisico perfetto, quindi non posso permettermi di mangiare queste schifezze piene di grassi saturi che cucina mia madre. Tutti mi dicono che sono magra, troppo magra, ma io mi vedo grassa e sento il bisogno di dimagrire. 
-"Maria, hai pagato l'affitto di questo mese?"- chiede mio padre in tono afflitto, rivolgendosi a mia madre. 
-"No Dankan, tu non hai un lavoro, ne’ lo cerchi. Come posso io, che lavoro in una semplice lavanderia, portare avanti la famiglia?"
A quel punto mi alzo dal tavolo e corro verso la mia umile camera, sapendo che in cucina sta per scatenarsi la terza guerra mondiale.
-"Dannazione, Maria." ... Sento tante di quelle voci che mi scoppia la testa, non posso più sentirli. Non ci riesco. Visto? E' questo quello che fanno: litigare, litigare, litigare. Solo litigare. E per cosa? Oh, certo. Per questi dannati soldi; nessuno riesce a viverne senza. Sento che le lacrime iniziano ad impossessarsi del mio corpo e a quel punto mi stendo sul mio comodo letto a guardare il  bianco soffitto...dopo un po' finalmente riesco a chiudere gli occhi e "dormire". 
La mattina seguente la mia sveglia suona alle ora 7.00 in punto; mi alzo, indosso le pantofole e scendo per le scale avviandomi verso la cucina. Ad un certo punto noto mio padre steso sul divano, che ovviamente dome. Aspetta un attimo: Mio padre sul divano? Cosa potrà essere successo ieri sera?
Faccio finta che nulla fosse accaduto e mi dirigo verso la dispensa, per prendere il latte ed i cereali. Mentre faccio colazione sento dei passi provenire dal piano di sopra e ad un certo punto vedo mia madre scendere dalle scale. E' stranamente silenziosa stamattina e mi guarda in modo afflitto. 
-"Allora"- decido di rompere il ghiaccio- "Come mai stamattina siete così silenziosi? succedono cose strane in questa casa: mia alzo e vedo mio padre dormire sul divano, mia madre scendere silenziosa e afflitta. Insomma, volete dirmi che succede? Che vi prende?"- Dico, in cerca di una risposta convincente. 
"Ecco...noi.."-Balbetta mia madre. 
"Voi cosa?"-Cerco di sollecitarli a rispondere.
"Noi vogliamo separarci. Io me ne andrò di casa. Non posso vivere qui, dove la famiglia non va avanti. Andrò a vivere da mia madre." - Dice mio padre convinto.
"C-cosa?!" - le lacrime iniziano a scendere senza sosta- "Non puoi andartene.. voglio dire...troveremo una soluzione, ma tu ..tu non puoi andartene!"-Piango.
"Si che posso, o meglio, devo. Per il bene della famiglia io devo andarmene... Vieni qui piccola mia, non preoccuparti...potremo vederci se vuoi. Ti voglio bene, figliola "
"Anche io, papà" -le lacrime scendono incessantemente.
Noto mia madre che da dietro la porta d'ingresso esce due enormi valigie contenenti, penso, i vestiti di mio padre. E' un giorno orribile questo. Non vorrò mai e dico mai ripeterlo. Spero che almeno io e mia madre riusciremo a stabilizzarci e ,magari, poi mio padre tornerà a stare da noi, spero...



 

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Capitolo 2
*** CAPITOLO 2 ***


Ancora sconvolta per l'avvenuto mi dirigo in bagno, mi faccio una doccia per togliermi di dosso tutto il peso delle preoccupazioni e decido di non andare a scuola.
"Dory! Va' a scuola, per favore." - Blatera mia madre passandosi una mano tra i capelli.
"Non mi va, stamattina non ci vado a quella dannatissima scuola"- Rispondo in modo spavaldo chiudendomi in camera.
"Oh, Dory. Questo è l' ultimo anno di liceo, non puoi continuare ad assentarti...come potrai andare all'università?"- Dice mia madre cercando di entrare nella mia camera. 
"Non mi piace questa scuola: tutti i professori mi hanno presa sul naso per via dei mie piercing". -"Allora non farteli!" -Dice mia madre, sperando che acconsenta -"Mamma,smettila.Lasciami in pace."- Le rispondo disperata. Cavolo, non ce la faccio più: mio padre se ne va di casa e mia madre si preoccupa delle mie assenze a scuola? Non la sopporto più, voglio andarmene da questa casa e da questa città. Ho voglia di sparire. Poi, come al solito, mi stendo sul mio comodo letto e inizio a fissare il soffitto. 
"Dory ! Io esco, vado al lavoro, ci vediamo più tardi" - Dice mia madre, mentre apre la porta d' ingresso e va via. 
Io resto stesa sul letto a fissare il soffitto, ma solo dopo dieci minuti mi alzo di scatto e decido di chiamare Abby, la mia migliore amica. 
"Pronto?"- Dice lei con tono triste.
"Abby! Sono secoli che non ti sento!"-Rispondo sarcasticamente.
"Dory! Sei ancora viva?"-Mi chiede in tono scherzoso.
"Certo che sono ancora viva! A proposito, ti va di venire da me ora? Mia madre è andata al lavoro, e dato che non sono andata a scuola ho la casa libera. Dai vieni!"-Le chiedo.
"Oh sì, certo. Sarò lì tra trenta minuti, dammi il tempo di vestirmi in modo decente e venire. Ciao!"-Mi risponde.
"D'accordo, ti aspetto. Ciao!"
Abby è la mia migliore amica praticamente da sempre, fin da quando avevamo tre anni, all'asilo. Siamo sempre state così diverse,eppure ci adoriamo. Lei è una tipa un po' antiquata, lo ammetto: una che porta sempre quelle orribili gonne lunghe marroni e quei pesanti maglioni color cachi, mentre io sono tutto il contrario: ho i piercing che mi ricoprono il corpo, e ora voglio anche farmi un tatuaggio. In ogni caso, però, abbiamo due cose in comune: adoriamo scrivere e andare a scuola, anche se a volte non ci andiamo per vari motivi familiari. Lei oggi stranamente ha risposto alla mia chiamata (di solito non mi risponde alle chiamate, ma ai messaggi su whatsapp), e ciò vuol dire che non è andata a scuola chissà per quale motivo. A noi piacerebbe andare a studiare in un college, per stare lontane dai problemi familiari e concentrarci sulla scuola,in modo tale che un giorno potremo entrare nel vasto campo dell' editoria e scrivere, scrivere insieme di tutto: dagli articoli di giornale ai romanzi..Ahh, che bei sogni...
I miei pensieri vengono distolti da un nervoso bussare alla porta. Mi alzo di scatto e vado ad aprire. Gli occhi di Abby luccicano e riesce ad abbracciarmi prima che il mio cervello possa capire cosa sta facendo;ricambio l' abbraccio e aspetto che dica qualcosa. 
"Dory! Aww,da quanto tempo che non ci vediamo! Mi sei mancata, ho tantissime cose da dirti!"-Mi assale Abby,eccitata.
"Mamma mia Abby! Da quanto tempo! Anch'io ho da dirti tantissime cose, non puoi averne la più pallia idea!" - Strillo.
"Okay, vai. Comincia pure" - Mi dice Abby mentre ci sediamo sul divano.
"Allora...Io non sopporto più mia madre che mi da ordini e mi dice che odia i miei piercing; inoltre mio padre se n'è andato di casa proprio stamattina e sono ancora sconvolta di tutto ciò...voglio dire: non può succedere tutto in mezza giornata! Non è possibile! Io non ce la faccio! Ma sai a cosa ho pensato? Di trasferirmi, o per lo meno di andare via da questa casa e da questa orrenda, minuscola città e andarmene a New York, magari mi cercherò un lavoro lì e sarò indipendente. Questo è il mio progetto, e non voglio deludere le mie aspettative, quindi penso che la settimana prossima comincerò ad attivarmi." - Il mio sfogo penso che abbia preso troppo luogo e non riesco a fermarmi di parlare.Non riesco a nascondere alla mia migliore amica il fatto che voglio scappare.
"Umh...capisco. Quindi vuoi andartene? Vuoi lasciarmi in questa piccola città per andartene a New York? Aahahha, scherzo Dory, non preoccuparti anzi, dato che io sono nella tua stessa situazione, sai che ti dico? Vengo anch'io."- Risponde Abby.
Wow, a New York con la mia migliore amica. Cosa voglio di più?

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


"Davvero Abby? Verresti con me a New York?"- Dico, non sapendo se è più una domanda o un'esclamazione.
"Ma certo che si, Dory. Credi che a me piaccia vivere con i miei genitori che litigano in continuazione, in questa minuscola città? Che a me piaccia andare in quella scuola che non mi offrirà mai un futuro? Credi davvero che possa piacermi questa vita? Beh, ti sbagli Dory. Sappi che sono nella tua stessa situazione, e anche io come te non sopporterei di restare un' altro decimo di secondo in quest'orribile paese." - Dice Abby, sconvolgendo i miei pensieri. - "E poi"- Aggiunge- "Credi che mi piacerebbe vivere per sempre lontana dalla mia migliore amica? Dai miei ricordi infantili?". Ad un tratto scappa un abbraccio tra di noi, ma ci può stare. Voglio dire... è per questo che siamo migliori amiche da una vita,no?
"Aw Abby, sei la migliore delle migliori, davvero!"-  Le dico, pensandolo davvero.
"Allora? Quando prepariamo le valige?"- Mi chiede.
"Ma sei impazzita forse?"- Le dico, guardandola come per dire "ti manca qualche rotella? Come possiamo andarcene senza avvisare i miei genitori, senza far saper nulla a nessuno della nostra "uscita" a New York?
"Certo che no! Dai, su. Prepariamo le valige e adiamocene da qui"-Mi dice con tono estasiato.
"Ehi, aspetta un attimo: come dico a mia madre che vogliamo andarcene a New York?"- Le dico, mentre il panico si impossessa di me e inizio a grattarmi la nuca per stimolare le idee.
"Ehi, non c'è nulla da preoccuparsi Dory. Per ora ce ne andiamo, poi le spedisci una lettera dove le spieghi dove ti trovi,come stai e cosa ci fai lì"- Dice convinta.
"No,no. certo che no. Io devo parlare con mia madre e spiegarle la situazione, prima di partire"- Dico, mantenendo le mie posizioni.
"Ma secondo te una madre potrebbe mai dire alla figlia che può andare a New York, da sola?! "- Afferma Abby.
"Forse hai ragione,ma in ogni caso devo dirglielo, a costo di beccarmi una sgridata."- Dico, ma non lo penso a pieno... Voglio dire, sì, sarebbe più giusto dirglielo...ma non voglio beccarmi una sgridata : specialmente le sue sgridate.
" Ehi aspetta: ho 18 anni, giusto? E allora per quale motivo mia madre non dovrebbe lasciarmi andare a New York? Sono maggiorenne e responsabile o sbaglio?"- Dico, pensandolo davvero stavolta.
"Giusto! Io non lo dirò a mia madre e seguirò la tattica della lettera,ma tu hai ragione. Potresti fare benissimo così!" - Afferma Abby compiaciuta.
"Bene, allora è deciso: lo dirò a mia madre"- Dico soddisfatta, ma anche un po' preoccupata per la sua reazione.
Ci alziamo dal divano e andiamo in camera, per vedere un po' di televisione. Io mi sistemo sul letto e lei va diretta alla scrivania.
"Dory,posso usare il tuo PC ?" -Mi chiede con voce innocente.
"Ma certo, fa' pure." -Rispondo.
Intanto che lei accende il PC, io cerco il telecomando del televisore, che sembra scomparso. 
"Oh Dory! Dory! Vieni subito qui!! " - Mi fa spaventare Abby, e io mi avvicino alla scrivania, mettendo una mano sul retro della sedia girevole su cui è seduta Abby.
"Dimmi, cosa c'è?"- Le chiedo con tono eccentrico. So che quando ha questo tono vuol dire che le è arrivato un messaggio dalla casa editoriale di cui abbiamo il numero di telefono. 
"La Perridge! Mi ha mandato un messaggio! " - sta parlando della casa editoriale che ho menzionato precedentemente- "Dice che hanno bisogno di un... fermacarte?! - Dice con tono deluso.
"Fermacarte?!"- Ripeto in tono estraniato.
"Sì, fermacarte. Hanno bisogno di un fermacarte per i nuovi articoli "liberi". 
"Ah, capisco." -Rispondo, delusa.Torno a cercare il telecomando, quando lo trovo tra le aggrovigliate coperte del letto.

La giornata passa in questo modo: Abby fissata sul PC per provare a trovare una buona editoria disposta ad assumere par-time e io a guardare la televisione.

Sono le due. Sentiamo aprire la porta e ci dirigiamo insieme verso quest'ultima. E' mia madre. Wow, che tempismo perfetto. 
"Pronta?"- Mi chiede Abby.
"Certo."- Rispondo orgogliosa, pur non essendolo in realtà.







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Capitolo 4
*** CAPITOLO 4 ***


Caspita, la tensione sale ed io non sono ancora certa di ciò che davvero voglio dire a mia madre: come farò a dirle che non voglio restare in questa casa, in questa città e per di più voglio andare ad abitare a New York? Non so se riuscirò a parlarle oggi...
"Ehi Abby! Da quanto tempo! Dory non mi aveva detto che avrebbe voluto invitarti per il pranzo: avrei preparato qualcosa di meglio! - I miei pensieri vengono interrotti dalla voce sorpresa di mia madre.
" Oh salve signora Forest, mi fa piacere vederla dopo così tanto tempo!- Le risponde educatamente Abby.
"Ehi ciao mamma, non te l' ho detto perché non avevo in programma di farla venire, ma poi ho deciso di chiamarla.
"Non ti preoccupare figliola, avere qui Abby per me è sempre un piacere, lo sai" -Mi interrompe.
Le sorrido e vado verso di lei per abbracciarla.
"Come mai quest'abbraccio? Di solito non ti passa neanche per l' anticamera del cervello abbracciarmi: è successo qualcosa?Hai qualcosa da dirmi?" -Chiede mia madre, incitandomi disperatamente a rispondere.
"D' accordo mamma, te lo dico. Io ed Abby vogliamo trasferirci a New York."- Le dico, ansiosa per la sua reazione.
"Come?! A New York? Hai la minima idea di quanto possa essere lontano? "
"Certo mamma, appunto che è lontano voglio andare lì. Non riesco più a vivere in questa casa, in questa città. Voglio andarmene. Ora."- Le rispondo con tono deciso.
Lei mi abbraccia più forte e mi viene incontro sorridendo.
Aspetta: io le dico che devo andare a New York a vivere e lei sorride? Inizia a dare di matto forse? Io non la capisco, ma ne sono contenta. Preferisco un sorriso ad un' enorme sgridata.
"Speravo lo dicessi"- Okay, ora sono più confusa che mai- "Non vedevo l' ora che decidessi di crearti un futuro e andare via da questa città che di sicuro non ti porterà a nulla di buono. Insomma, guardati: quando ti ho portata in questa città hai iniziato a farti piercing, tatuaggi, e a vestirti in modo punk. Se invece vai a New York e ti allontani da questi "amici" che ti ritrovi qui, di sicuro il tuo futuro avrà una svolta. Cambiando in meglio, ovviamente.
"Bene, mamma. E' proprio quello che volevo sentirti dire"- Dico, cercando di mascherare il mio senso di sorpresa.
"Ehi aspetta,ma Abby?"- Dice mia madre- "Perché anche tu vuoi andartene? Sei così brava, gentile: tutto il contrario di mia figlia"- Sottolinea, facendo cadere i suoi occhi sul mio abbigliamento e, ancora una volta, sui miei piercing.
Alzo gli occhi al cielo, facendo finta che non stesse dicendo nulla e cerco di andare in camera, quando sento Abby dire: "Ascolti, signora Forest. Sua figlia non ha assolutamente nulla che non va: è gentilissima, responsabile ed educata: il suo aspetto non dovrebbe cambiare le cose. E poi lei non dovrebbe far ricadere SEMPRE la sua attenzione sui vari piercing di Dory, e con questo concludo."- Dice, sorprendendomi.
Oh mio Dio. Abby non ha mai parlato così a mia madre: cosa sarà successo?

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Capitolo 5
*** CAPITOLO 5 ***


-Abby!- Le dico. La prendo per mano e la porto in camera. Ci guardiamo e tra noi scappa una risata che sembra non finire mai.
-Ahahahah! Che c'è? Ho solo detto la mia a tua madre!"- Dice sarcasticamente.
-"Lo so... e hai fatto benissimo! Ti adoro Abby!" -Le dico, mentre mi appoggio sul letto e continuo a ridere.
-"Insomma Dory, se l' è meritato! Non può far ricadere sempre la sua attenzione sui tuoi piercing! Non è giusto nei tuoi confronti." - Dice con convinzione, gesticolando con le mani.
Okay,lo ammetto: pur sembrando agli occhi degli altri, per via del mio abbigliamento, una ragazza forte e sicura di sé, non lo sono affatto: io sono molto fragile e sensibile.
Abby,invece, sembra una ragazzina fragile e indifesa: TUTTO IL CONTRARIO. Lei è l'esempio più concreto della ragazza forte e coraggiosa; quella ragazza che affronta tutte le avversità senza problemi. Ah...quanto vorrei essere come lei!
-"Dory! Abby! Scendete per favore. Ho una notizia che a voi piacerà moltissimo, credo."- Urla mia madre distogliendo, come al soliti, i miei pensieri.
Abby ed io scattiamo dal letto e ci precipitiamo in cucina per ascoltare "l'importante notizia". 
-"Eccoci, mamma."- Mi rivolgo a lei come per dire " eccoci, ora sbrigati a parlare".
-"Bene Dory... voglio informarti che ti do' il consenso per partire a New York solo perché hai diciotto anni e sei responsabile delle tue azioni: ma ti avverto. Ti propongo un mese di prova a New York, e se va male torni qui, intesi?- Sento che i miei occhi stanno per diventare improvvisamente un fiume in piena. 
Non sapendo cosa dire abbraccio fortissimo mia madre e la ringrazio mille volte per l' opportunità.
-"Un' ultima cosa, signorina... Pensi che ti mandi a New York e abbandonare la scuola? Nossignore. Nel frattempo che voi due eravate di sopra ho parlato con il preside del NYC ("New York College") e ho già fatto l'iscrizione lì."- Mi dice, con tono sincero.
Caspita: non penavo sarebbe passato così poco tempo per iscriversi ad un college, specialmente a QUEL college! Non ho idea di come mia madre possa avere il numero del preside di quella scuola, ma ora come ora non mi interessa: ANDRO' NEL COLLEGE PIU' FAMOSO D'AMERICA!
Abby ad un certo punto mi guarda ferita.
-" Cosa c'è Abby?" - Le dice mia madre.
-"Nulla, signora Forest. Solo che non so come farò senza vedere Dory..."- Dice in tono avvilito.
-"Oh, non devi preoccuparti! Ho parlato con i tuoi genitori e sono d'accordo, quindi non c'è di cosa preoccuparsi! "- Dice mia madre, facendo un sorriso ad Abby.
-"C- cosa?! Oh mio Dio. Non posso crederci!- Abby abbraccia mia madre. 
-"Beh, ci credi se vedi questi? - Le mostra tre biglietti aerei.
Aspetta un attimo: tre biglietti?
-" Oh. "- è tutto quello che Abby riesce a dire.
-"Ehi? Terra chiama mamma! Noi siamo due, non tre."- Affermo.
-"Che c'è Dory, ora non sai neanche più contare? Noi siamo tre, non due"- Dice mia madre, sventolando i biglietti.

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