Caldo come il Sole e glaciale come la Luna

di MaryRoss
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***
Capitolo 3: *** 3 ***
Capitolo 4: *** 4 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


1







 

Il sole era alto nel cielo presentandosi in tutta la sua imperiosa figura. Il calore che egli emanava era così forte che ogni essere vivente rivolgeva ad esso ogni sorta di attenzioni incoraggiando la sfera luminescente ad alzarsi ancora di più nel cielo limpido e azzurro.

Lui era fatto così.

Soprattutto i raggi solari, loro erano un po' vanitosi, amavano stare al centro dell'attenzione e soprattutto volevano sentirsi protagonisti centrali delle vite altrui. C'era però da ammettere che la colpa non era nemmeno attribuibile al loro particolare carattere, la loro bellezza era così spettacolare che chiunque rimaneva incantato e folgorato da tanto splendore.

Alla sua venuta, c'erano degli occhi.

Questi occhi che erano rivolti verso il grande cerchio luminoso, incarnavano proprio la sua straordinaria magnificenza.

Il taglio d'occhi si presentava tirato verso l'alto dando un senso di sensualità allo sguardo, le ciglia folte e lunghe color castagno donavano intensità, e il colore degli iridi erano un qualcosa di davvero insolito. Un color ambra governava la maggior parte dell'iride ma all'interno, quasi vicino alla pupilla, comparivano spiragli di color oro che rendevano l'espressione intrigante e coinvolgente.
Continuando verso il basso, c'era la presenza di una protuberanza marcata ma al contempo proporzionata, il naso che era perfetto e lungo, adatto al suo tipo di viso ovale ma dalle mascelle squadrate e possenti.
Le labbra poi, erano carnose al lato inferiore mentre quelle superiori si presentavano leggermente più sottili ma provocatorie al sol guardare.
A contornare l'opera d'arte c'erano dei voluttuosi capelli color castano scuro, leggeri e lisci come migliaia di fili di pregiata seta e la sua carnagione era così vellutata e bronzea che regalava al suo aspetto un qualcosa di davvero seducente.
<< Si, avanti, guardatemi >> disse il ragazzo rivolgendosi davanti a se, dove la città si svegliava guardando il cielo con aria serena.
Egli era seduto sul davanzale della sua finestra ampia e spaziosa che affacciava al lato dove il sole batteva di più con i suoi raggi potenti.
Mentre il giovane era perso tra quelle fasce di luce che il Sole gli donava, un aggeggio elettronico incominciò a suonare disturbando la sua dedizione e contemplazione a quella visuale mozzafiato.
Il suo sguardo si posò sul suo telefonino che intanto continuava a intonare quella musichetta che in quel momento gli procurò fastidio e irritazione. Prese forza sulle gambe alzandosi da quel posto sacro e si avvicinò alla sua scrivania occupata da libri, pezzi di carta in cui erano incisi numeri di telefono e altre note e un computer portatile poco utilizzato.
Notò immediatamente che quella chiamata proveniva da Akane, una sua collega di lavoro che probabilmente aveva l'innocente intenzione di svegliarlo in quanto sapeva che il ragazzo non era mai puntuale in negozio.
Il ragazzo si precipitò a risponderla con un vivace “ buongiorno “ e dall'altra parte si potè avvertire solo la sorpresa della ragazza nel sentire il suo amico così solare.
<< Deduco che eri già sveglio, vero Gakko? >> disse tutto ad un tratto la ragazza con un tono rassegnato.
<< Da quando il sole ha fatto la sua comparsa Akane >> rispose il ragazzo con altrettanta ilarità e spontaneità.
Ci fu un improvviso silenzio che spezzò immediatamente l'allegro umore di Gakko da farlo diventare preoccupato e impensierito.
<< Akane? >>
<< Perchè diavolo sei ancora lì Gakko? Incominciano tra meno di venti minuti! >> lo canzonò Akane.
Dall'altra parte del telefono si sentì una piacevole risatina che fece sorridere percettibilmente la ragazzina che camminava rilassata, sotto il bagliore solare.
<< Aspettami al solito posto, ok? >>
<< Sbrigati! >>
Si salutarono e Gakko rivolse per l'ultima volta il suo sguardo alla sfera luminosa che oramai era già in alto nel manto azzurro, pensò che quel gioco di luci e ombre che quella palla regalava alla terra era semplicemente fantastico. Con i pensieri rivolti ancora al Sole, decise di andarsi a preparare per poi scendere e raggiungere la sua amica che lo attendeva impaziente nel parco nazionale di Kyoto.
Passarono all'incirca una decina di minuti e finalmente il ragazzo decise di scendere le scale che lo avrebbero condotto fuori alla sua struttura condominiale. Le sue gambe lunghe eseguivano passi slanciati per poter arrivare in tempo dalla sua amica, esse erano fasciate da dei semplici jeans stretti e i suoi piedi grandi ma perfetti e curvi indossavano delle Adidas Hardcourt totalmente bianche . Per ripararsi dal freddo autunnale indossava una felpa nera abbottonata fino all'altezza dell'addome per far poi intravedere una maglietta color grigio scuro con qualche disegno astratto rosso bordeaux, i capelli si presentavano scompigliati ma nonostante il disordine apparivano a posto.
La sua residenza si trovava vicino al parco, fortunatamente si trovava proprio nella zona centrale di Kyoto. Grazie al lavoro che faceva, ovvero commesso in un negozio di strumenti musicali, e anche alla fortuna di saper farsi piacere subito dalle persone per la sua affabilità , gli avevano concesso di prendere un appartamento nel pieno centro.
Con il suo passo lungo e rapido raggiunse finalmente il parco e con una certa fretta prese dalla sua borsa a tracolla il suo smartphone per poter chiamare Akane e avvisarla che era arrivato e farsi poi dire in quale zona precisa si trovasse, senza perdere tempo fece il numero ma qualcuno alle sue spalle attirò la sua attenzione ed era proprio lei.
<< Senza perdere tempo in inutili saluti, andiamo immediatamente dalla signora Noriko! >> la ragazza lo prese per la mano e lo condusse all'uscita dal parco senza nemmeno guardarlo in faccia, Gakko si ritrovò ad essere trascinato da quella piccola figura dall'aspetto esile e fragile ma che al suo interno c'era una gran forza d'animo.
Le sorrise dolcemente anche se Akane non lo potè guardare.  

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Capitolo 2
*** 2 ***


2

 

 

 

 

 

 

Il manto oscuro aveva dato sempre un senso di inquietudine nell'animo umano, l' ascesa della notte risvegliava la malavita che per tutto il giorno non aveva fatto altro che poltrire aspettando il buio per poter dare inizio alle danze di terrore e paura.

La Luna stava dando inizio a questi valzer interminabili facendo la sua ascesa nel manto bucherellato da tanti puntini luminosi che accoglievano il satellite regalando ad essa la loro migliore luce.

La palla biancastra in quel cielo blu notte dava particolarmente nell'occhio, era anch'essa ammirata ma non come il sole, essa veniva dopo la sfera brillante di vita e questa era la ragione per cui nella Luna nasceva l'invidia.

Un' invidia che l'avrebbe condotta a disintegrarsi man mano, infatti il satellite non si presentava mai al mondo perennemente integro, aveva diverse fasi lunari che partivano dalla falce crescente, raggiungeva il suo apice di pienezza per poi arrivare alla falce calante e scomparire nel nulla.

In quella notte il novilunio stava avendo inizio e ad osservare la sua nuova ascesa nel mondo furono degli occhi, iridi color del ghiaccio con venature color argento, lo sguardo raffigurava misteriosità e al contempo ambiguità. C'era qualcosa in quegli occhi che ricordavano tanto i tempi invernali in cui la neve copriva ogni cosa, non lasciando nemmeno un colore uscire fuori.

Tutto era immerso nel sterile biancore.

Attorno all'iride glaciale spuntavano delle folte ciglia color nero pece che rendevano lo sguardo ancor più arcano ed enigmatico. In basso, a dare tridimensionalità al volto, c'era un naso lungo e perfetto che centralizzava un volto ovoidale, ma dalle mascelle marcate. Le labbra si mostravano spesso chiuse e inarcate verso il basso donando al complesso un tratto cupo e taciturno, esse erano carnose e prospere di sensualità.

Ad avvolgere quel volto immerso nell'abisso dell'oscurità c'erano dei voluminosi capelli color nero catrame gettati all'indietro scoprendo ancor di più quegli occhi tirati e profondi.

<< Finalmente sono tornato >> disse il ragazzo con lo sguardo rivolto al manto bluastro.

Improvvisamente nell'aria gelida notturna si poterono udire delle voci provenire da lontano, era di un uomo e di una donna che camminavano sorridenti lungo le rive del fiume Keihan Oto Line, avevano proprio l'impressione di divertirsi tanto.

<< Non solo hai messo in imbarazzo la signora Noriko per la tua solita parola di troppo coi clienti, ma hai anche avuto la sfacciataggine di provarci con le ragazze che venivano a vedere gli articoli, sei incorreggibile! >> urlò la voce femminile in preda ad una crisi isterica.

<< C'è da dire che non sono stato io a voler rimorchiare con loro ma il contrario e poi la politica di un buon commesso è quella di avere una buon intesa con il cliente , così che egli rimane contento dell'accoglienza avuta e ritorna volentieri una prossima volta >> disse, noncurante dell'atteggiamento brusco della compagna la quale si arrabbiò ancora di più.

<< Sei uno stupido! >> sentenziò la donna.

Il ragazzo dallo sguardo gelido ascoltando non per sua volontà poté accorgersi di un particolare importante, ovvero la voce maschile che le sue orecchie avevano percepito.

Era familiare, l'avrebbe riconosciuta tra mille.

Per la prima volta le sue labbra presero a sorridere osservando con occhi da gufo quel ragazzo che anche immerso nel buio riusciva ad emanare luce e calore, proprio come un Sole nel pieno ambiente gelido e notturno.

Era Gakko, senza alcun minimo dubbio- pensò Nikko, il suo fratello gemello che da sempre hanno vissuto insieme, servendo il loro venerabile Yakushi Nyorai maestro delle Cure.

 

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Capitolo 3
*** 3 ***


3

 

 

 

 

 

 

C'era della strana inquietudine nell'animo del ragazzo “ Sole” , come se la serenità di un cielo limpido e sereno fosse messo in pericolo da qualche nuvola grigia e spaventosa che avrebbe trasformato quell'armonia in completa catastrofe.

Era steso sul letto aspettando con ansia la sua alba, però era come se quel tempo non passasse mai. L'aria stava diventando irrespirabile, simile ad incendio in pieno vigore. L'ossigeno si mescolava al carbonio diventando ossido di carbonio soffocando così ogni essere vivente e condurlo poi alla sua fine.

Preso dallo sconforto si alzò dal materasso di sobbalzo indirizzandosi verso la sua enorme finestra, la vista da lì gli procurava sempre un effetto tranquillante. Era strabiliante come un semplice panorama poteva mandar via ogni senso di malessere, di questo Gakko se ne stupida sempre di più.

Respirò piano ma a pieni polmoni per far uscire attraverso l'aria le sue angosce e avere la mente più libera e spensierata ma qualcosa attirò la sua attenzione.

<< Ora tutto il mio malessere ha un senso >> disse il ragazzo con un tono di voce serioso e sostenuto mentre osservava la Luna.

Ella si presentava a spicco, ed era orientata a crescere di volta in volta per poter raggiungere la sua pienezza.

Era ritornato -pensò Gakko rivolgendosi con gli occhi dorati verso il cielo oscuro.

Stava per voltarsi e andare a coricarsi nel letto, domani gli sarebbe aspettata una giornata altrettanto faticosa ma un rumore frenò le sue intenzioni costringendolo a voltarsi.

Fu un momento in cui due occhi gelidi come il ghiaccio e occhi caldi come il fuoco s'incrociarono scatenando una sequele di emozioni e sensazioni uniche ed inimitabili nei cuori dell'uno e dell'altro.

<< Gakko... >> disse Nikko specchiandosi negli occhi dorati che aveva di fronte

<< Nikko... >> rispose Gakko vedendosi negli iridi argentati del gemello.

Le loro pupille poterono vedere tutto l'uno e dell'altro, erano sempre stati così vicini con l'anima ma lontani fisicamente dato il loro carattere opposto.

Gakko un’anima contornata da tanto bagliore, energia e vigore mentre Nikko contaminato da un anima cupa, silenziosa e inquietante non potevano stare insieme a lungo, però se avevano gli stessi obiettivi da portare a termine allora solo in quel caso la loro diversità si sarebbe placata facendoli rimanere schiena contro schiena e stare insieme per sempre.

<< Perchè mi avete tradito? >> chiese ad un certo punto Nikko.

Gakko sgranò gli occhi sentendosi dire quelle parole. La sua ultima intenzione era quella di tradire la metà che lo completava però, c'era un motivo per cui si era allontanato dall'unica cosa che li teneva congiunti (servire il Maestro della Medicina), ovvero trovare la libertà di poter vivere un'esistenza propria senza doveri e obblighi.

<< Non vi ho mai tradito, fratello mio. Il mio desiderio era quello di provare per una volta la libertà di poter dare ascolto al mio cuore e non solamente a quello degli altri. Credevo che mi avreste capito... >>

Lo sguardo di Nikko divenne spento e al contempo malefico, a quel punto la sua aura lunare stava incominciando ad andare in escandescenza provocando alla luna una maggior affluenza di luce scatenando così l'equilibrio delle maree.

<< Mio amato fratello, non immaginavo che il vostro egocentrismo ed egoismo nei confronti miei e del Dio, che fedelmente serviamo per far rimanere inalterato l'equilibrio del sistema, sia tale da permettervi di volere la libertà. O per meglio dire, il menefreghismo da parte vostra rispetto ai vostri compiti di servitore.>>

Il ragazzo “Sole” rimase ancora una volta a bocca aperta. Da quando avevano vissuto in questa realtà non avevano fatto altro che essere schiavi, mettersi sempre a disposizione degli altri annullandosi completamente. Da sempre aveva voluto, anche per poco tempo, godersi la libertà di poter vivere come i normali esseri umani che gli dei assistevano con cura, oppure derideva causando torture e morte. Desiderava ardentemente l'indipendenza a tal punto che finì con l'abbandonare il fratello, ancorato al suo profondo sonno dovuto al periodo di Luna calante.

<< Il Maestro però … >> la voce penetrante di Nikko risvegliò Gakko dai suoi profondi pensieri.

<< … ha confidato in me per portarvi indietro. Siete stato tutto il periodo della mia discesa in libertà, senza che il maestro, o chiunque altro, vi avesse messo i bastoni fra le ruote. Adesso è giunto il momento per voi di tornare. >> stese la mano davanti al suo busto attendendo che Gakko accettasse la sua richiesta senza indugi.

I due si guardarono ancora una volta mescolandosi uno negli occhi dell'altro.

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Capitolo 4
*** 4 ***


4

 

 

 

 

 

 

Desiderava con tutta l'anima che ogni cosa ritornasse alla normalità, lui e il fratello insieme per sempre.

Voleva con tutto il cuore che Gakko pensasse bene alla proposta che egli gli aveva fatto e dare una risposta positiva, se così non fosse stato, Nikko avrebbe dovuto usare la sua forza, che man mano stava aumentando, e non voleva.

<< Caro fratello, ve lo chiedo con l’anima tra le mani, lasciatemi un altro po' di tempo poi ritornerò da voi >> fu la risposta definitiva di Gakko.

Lo sguardo del tenebroso si fece accecante di rabbia. Perchè esitava a ritornare con lui? Si domandava Nikko, senza però avere una risposta.

<< Perchè volete permanere qui? Non vi capisco. Datemi una spiegazione >> disse il ragazzo “ Luna” abbassando lentamente la sua mano lasciata tesa per ospitare quella del gemello e insieme volare verso il loro destino.

<< La ragione ve l’ho spiegata prima: Voglio vivere, anche se per un tempo limitato, la libertà a cui io e te non possiamo accingere, perchè legati e incatenati al nostro crudele destino >>

Le pupille ghiacciate di Nikko incominciarono a prendere le sembianze di un pozzo vuoto e avvolto dalle tenebre, quella frase lo colpì brutalmente al cuore. Come può suo fratello giudicare e puntare il dito al suo destino, quel destino che gli aveva concesso il dono di poter rimanere insieme nonostante la loro diversità?

Attorno a Nikko apparve un bagliore chiaro, quasi trasparente, che costrinse Gakko ad allontanarsi per potersi riparare da quella luce biancastra tale da rendere ghiaccio anche le fiamme.

<< Fratello mio, calmatevi, vi prego. Guardatemi negli occhi! >> urlò il gemello sapendo con certezza che Nikko gli avrebbe obbedito.

Infatti Nikko si ritrovò negli occhi di Gakko facendo così svanire il bagliore e facendolo svenire di conseguenza tra le sue braccia.

Il ragazzo dai tratti caldi aveva sempre avuto una certa influenza su Nikko. Egli era più forte, così forte da andare contro a cui era destinato e voler cambiare le cose, non solo per lui ma anche per il fratello che era caratterialmente più debole. Prendeva spesso decisioni dettate dall'istinto e molte volte perdeva il controllo delle sue azioni sfociando poi in catastrofi irreversibili.

Nonostante il carattere impulsivo di Nikko, Gakko non poteva rimanerne senza, in quanto egli gli infondeva un senso di familiarità e appartenenza verso qualcuno. Era l'unico che nella buona o nella cattiva sorte gli sarebbe rimasto sempre vicino.

Prese Nikko e lo posò delicatamente sul letto. Lo guardò a lungo pensando al motivo per cui loro, due gemelli, che non possono vivere l'uno senza l'altro, avevano avuto la fatalità di nascere in circostanze che li avrebbero costretti a vivere separati.

Doveva ringraziare il loro Maestro Yokushi Nyorai che aveva dato loro la possibilità di poter stare insieme, a condizione di poterlo servire e aiutare nella sua pratica. Se questo gli dava la possibilità di stare con Gakko, Nikko avrebbe obbedito senza obiezioni, ma per quanto riguarda il ragazzo “ Sole “ non era della stessa idea. Voleva stare insieme al fratello, ma con la possibilità di poter fare ciò che volevano seguendo i loro cuori. Era questo il motivo che lo aveva spinto ad abbandonare tutto. Guardò fuori alla finestra e con passo deciso si avvicinò al davanzale. Si sedette, e ammirava la Luna scomparire pian piano dando al Sole lo spazio per fare la sua comparsa.

Nikko un giorno capirà la ragione per cui si era dovuto separare da Gakko, fino ad allora lui avrebbe lottato affinchè potessero essere vicini senza catene o altre limitazioni.

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