stay with me, if is just a dream don't wake me up.

di weirdnessmyforce
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Happy Birthday! ***
Capitolo 3: *** if you go I come too, promised, ***
Capitolo 4: *** but, what are we?. ***
Capitolo 5: *** The secret garden. ***
Capitolo 6: *** Hi Irland, finally i'm happy :) ***
Capitolo 7: *** yes, he's my bestfriend. ***
Capitolo 8: *** Paradise. ***
Capitolo 9: *** I'll never let you go. ***
Capitolo 10: *** I'll never give up on us. ***
Capitolo 11: *** a fucking day, but the happiness always win. ***
Capitolo 12: *** our love ***
Capitolo 13: *** pain. ***
Capitolo 14: *** little things. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***




SEI STRANA.


tutti dicevano.. si strana. ero strana, ' eh bè che c'era di strano ' mi continuavo a chiedere.
ero io.

sentivo questa parola, etichetta come la volete chiamare ogni giorno.
alcuni lo dicevano così, non mettendoci una causa, altri un fine.
me lo diceva perfino il mio migliore amico, ma lui continuava dicendo -ma è questa la tua forza-
si, lui sapeva quanto ci stavo male, ormai ero abituata a sentirmelo dire, ma certe volte mi ferivano queste parole.
non riuscivo neanche io a trovare la spiegazione.
ero semplicemente io.
lo sapevo che non sarebbe finita mai con questa storia e ne avevo accetato il fatto.. rispondendo ' sono solo io, si sono strana, ma sbaglio o ancora mi stai parlando '
ecco la mia frase monotona diventata ormai parte dei miei giorni.
ma la gente non andava più via, ansi si interessava a me.
aparte il fatto di essere sempre etichettata strana, perquanto io odiassi le etichette, mi si addiceva dopo tutto.
poi no, non ero la solita sfigata, ansi avevo un sacco di amici.
ma certe volte quella parola mi portava a farmi del male, ma finì un giorno quando la mia migliore amica lo scoprì..
poi mi fece leggere questa frase.. quella frase che mi fece andare avanti.


Per favore,a tutti,non autolesionatevi mai.
So che a volte le persone ti fanno impazzire o sei così depresso dopo aver ottenuto così tanto odio.
Ma non prendetevela con voi stessi.
Questo dimostra solo quanto siate deboli.
Voi siete tutte meravigliose e vi amo tutte.
L'ultima cosa che voglio per voi è che vi facciate male!>

ecco a voi il mio idolo, harry styles.
lui il mio sorriso.
il mio sogno, si lui.
lui fa parte di una boyband anglo-irlandese, i One Direction e sono tutti  miei idoli.
loro mi hanno fatto cambiare, mi hanno fatto capire che 'la mia stranezza era la mia forza' come diceva jonah il mio migliore amico.
e che ero bellissima per loro, e mi amavano incondizionatamente e sapevo mi sarebbero stati vicini per sempre.

Quindi eccola qua, la 'strana'.
quella fragile, ma forte ragazza.
determinata e solare, consapevole che con un filo d'aria in più poteva cambiare tutto.
quella che credevano di conoscere tutti, ma nessuno sapeva chi era e neanche se stessa.
sempre sorridente, nonostante tutto.
forse ecco perchè ero strana, ma mi incominciavo a piacere sopratutto dopo che incontrassii lui.

Nichy, la strana ma dolce ragazza si chiamava Nichy.





ecco a voi l'introduzione, spero di piaccia.
continuate vi prego vi piacerà..
è la mia prima storia e mi servono dei consigli,
recensite più che potete ne ho bisogno.
baci nichy x

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Capitolo 2
*** Happy Birthday! ***


 
Ero nel mondo dei sogni...
sognavo di essere in un palco a luci spente e all'improvviso le luci si accesero  e vidi milioni e milioni di persone fissarmi ed urlare il mio nome..
il mio cuore fece  mille palpitazioni come se da un momento all'altro mi scoppiasse!
Sono lì immobile e comincio a cantare una melodia a me familiare, adoravo cantare ma mai sarei andata ad un provino di XFactor anche se la mia voce aveva un timbro molto particoloare ed ero molto intonata ..
avevo una sensazione strana come se tutte quelle persone fossero orgogliose di me.. finita la canzone Simon cominciò a parlare dicendo che gli avevo fatto provare una sensazione magnifica, indescrivibile e poi..
silenzio...
sento una voce che mi richiama dal mio così perfetto e unico sogno...



-Nichy.. Nichy sveglia su!- disse mia madre risvegliandomi dal mio primo sogno da 17enne!
 
Aprì gli occhi maledicendola anche se trovandomi un muffin con 2 candeline accese..
 
-Auguriiii Amoreee! -urlò mia madre.
E io risposi con un grande sorriso lasciandomi ricordare che era arrivato il mio diciassettesimo compleanno! Mi avvicinai a lei e gli schioccai un bacio sulla guancia cominciando a ingozzarmi del delizioso muffin!
Finito poi mi leccai le labbra e andai a prepararmi per un estenuante giornata scolastica che sarebbe stata un pò diversa dato il fatto che dentro quella scuola mi conoscevano tutti e tutti mi avevano promesso di farmi dei calorosi auguri!
Ero eccitatissima appena finito di vestirmi andai in bagno per guardarmi allo specchio!
solo per vedere se fosse cambiato qualcosa in me apparte il fatto che non trovai niente di cambiato "la solita Nichy", soliti capelli castani mossi e lunghi i miei soliti occhi profondi color oceano e il mio solito fisico giudicato dalla gente "mozzafiato"  
eccetto i miei capelli più arruffati del solito! Cominciai a truccarmi solamente con un pò di matita sugli occhi amavo essere naturale e non potevo permettermi di cambiare al mio diciassettesimo compleanno!

Partì di malavoglia dalla mia calda casa ma sapevo che sarebbe stata una giornata ricca di sorprese!
 
Arrivai nella fermata dell'autobus aspettando l'arrivo di una mia amica Erica!
Lei era molto affettuosa,socievole e molto divertente eravamo cresciute quasi insieme dato il fatto che stava prorpio dietro casa mia e quindi ci vedevamo spesso fino a diventare amiche inseparabili! Vidi il suo giubotto color argento e il suo ciuffo castano chiaro svoltare la curva e dirigersi verso di me con un sorriso da ebete stampato sulla faccia!
Appena mi vide mi corse incontro e mi fece gli auguri chiedendomi i piani per il pomeriggio che a dire il vero non avevo fatto!
Ero una persona che non si programmava le cose, vivevo l'attimo e non pensavo a cosa avrei fatto 2 ore dopo!
Apparte il fatto che con la mia amica mi pianificavo praticamente il mio futuro cioè finito il liceo di partire a Londra per tutto il resto della vita, lei facendo la giornalista e io la fisioterapista.
Mi abbracciò con tutta la forza fino a quando non gli dissi che avevo apprezzato il suo affetto ma mi stava soffocando. Ridemmo e infine in lontananza vedemmo la corriera che veniva verso di noi.
Salimmo e vidi subito quella faccia da schiaffi di Jonah!
Jonah era il mio migliore amico eravamo stati insieme all'asilo alle elementari e alle medie ci avevano separati e per ricongiungerci infine alle superiori!
E' molto simpatico, solare e un vero amico!
Più o meno alto e palestrato con i capelli castani chiari uguale ai suoi occhi! Mi sedetti vicino a lui ricevendo un altro abbraccio e augurio!
-Hey Nichy allora li hai fatti i compiti?-mi guardò rivolgendosi a me con un sorriso da che cazzo te l'ho chiesto a fare.
-Diciamo un quarto neanche hhahah e tu?- gli chiesi ridacchiando.
-Bè diciamo la tua stessa situazione.-
-Bè diciamo siamo messi bene.-
-Oh noi sempre.- disse con la sua solita nota sarcastica.
 
Arrivammo a destinazione sentendo imprecazioni all'autista da tutti i ragazzi che erano in pullman per averci portato all'inferno!
La mia scuola era sopra il cinema della piccola città in cui abitavo!
Era una cosa estenuante sentire ogni mattina odore di popcorn e sapendo che tu non ci potrai mai andare a causa di quella noiosissima scuola.
Si faccio il Linguistico e vi sembrerà una scuola fantastica ma per me è il contario.
forse si ti apre a diversi orizzonti ma è una scuola molto dura come dire se non studi non vai avanti!
Cioè come ho fatto io per 3 anni ma diciamo che studiavo solo quando c'erano delle verifiche e così c'erano le cosiddette botte di culo!
Appena entrai in classe tutti scattarono ad abbracciarmi augurandomi buon compleanno e io rigraziandoli per il loro affetto, mi sedetti vicino alla mia compagna di banco Jessica.
Jessica era una secchiona ma non estremamente , mi stava simpatica anche se certe volte un pò noiosa ma non era male avercela vicino!
 
Inizò la lezione e io cominciai ad aspettare la ricreazione, stranamente le due ore di Latino passarono come treni arrivando alla tanto attesa ricreazione!
Presi la mia pizza dallo zaino e uscì dalla classe vedendo tutte le classi che si erano avvicinate cantandomi tanti augurie io diventai rossa come un peperone.. non me lo aspettavo, bè forse si ma decisamente meno caloroso e quindi molti punti a mio vantaggio.
Stava quasi per suonare quando vidi il ragazzo che mi piaceva da 2 anni "Andrea" che aveva 2 anni in più di me avvicinarsi  a me chiedendomi se poteva parlarmi, io imbarazzata gli dissi di si! Andammo nel bagno e ci sedemmo sul davanzale della finestra.
-Allora.. cosa dovevi dirmi? sputai imbarazzata.
-Bè sai è da molto tempo che vorrei dirti se ti andava di uscire un giorno.. e oggi mi è sembrato un bel momento.
Inizia a sudare dentro la mia pancia uno zoo intero ballava la conga e il mio cuore batteva all'impazzata, decisi di rispondere per non sembrare stupida.
-Oh ma certo, hai scelto decisamente il giorno perfetto.- dissi, lui si alzò e mi disse che ci saremo messi d'accordo dopo la scuola visto che uscivamo un'ora prima e prima di avviarsi nella sua classe mi lasciò un leggero bacio su una guancia che andò a fuoco appena sentì quel contatto.


 
Dopo un'ora di scienze e una di matematica era finalmente finita la giornata scolastica.
Intanto io avevo raccontato tutto al mio amico Jonah e a 2 mie amiche di classe Alessia e Elisa!
All'uscita riuscì a intravedere Andrea con i suoi occhi color blu, le mie gambe iniziarono a tremare ma per mia fortuna non caddi, arrivai fino a lui con il suo splendido sorriso lui mi prese la mano e mi trascinò via con lui sotto gli occhi di tutti gli alunni della scuola su di noi.
Mi porto fino al parco il famoso parco della mia città "parco verde vita"  in cui ci andavano ogni coppietta intenta a fare qualcosa ma noi eravamo lì solo per parlare almeno secondo me.
Non disse una parola fino a che non ci mettemmo seduti su una panchina guardando il paesaggio.
 
-Sai mi sei piaciuta per molti anni, da quando hai messo piede in quella scuola, eri così solare con i tuoi capelli così lisci e perfetti con il tuo sorriso a dir poco mozzafiato, che mi hai rubato il cuore-
Rimasi interdetta, il mio cuore perse un colpo e iniziai a balbettare qualcosa di incompresibile.
-E allora perchè non ti sei fatto avanti prima?- sputai. non anche quella volta, non volevo sentire la risposta. mi maledicei per aver fatto quella domanda. l'ultima cosa che volevo era sentirmi dire STRANA al mio compleanno.
Lui rispose -Vedi quella volta ero ingenuo, solo in questi giorni ho capito che ho bisogno di te!
Lo guardai meravigliata con una nota romantica negli occhi.
-Bè meglio tardi che mai, giusto?- lui mi cinse i fianchi e mi strinse forte tra le sue braccia. Era un sogno o cosa? non aveva detto quella parola, aveva dato la colpa a lui. si era un sogno.


 
Ero al settimo cielo quando tornai a casa ancora sana e salva dall'interrogatorio che mi avrebbero fatto a breve le mie migliori amiche Giada e Maddalena.
Arrivarono verso le 4 mentre io ero nel letto con il mio solito pigiama, i biscotti e il mio amato computer ,unica connessione con i miei idoli.
Ad un tratto sentì aprirsi di scatto la porta della mia camera e 2 bufali che sprizzavano gioia da tutti i pori mi saltarono addosso facendomi gli auguri e dandomi dei baci!
Si noi tre eravamo molto unite, come dire quasi come sorelle io e Giada eravamo cresciute insieme all’incontrario di Maddalena che  aveva 1 anno in meno di me e abitava in un altro paesino sempre vicino al mio, l’avevo conosciuta a pallavolo quando io avevo 8 anni.
All’inizio ci stavamo proprio sul cazzo a vicenda poi alla fine ci siamo conosciute e siamo diventate inseparabili.

 
Maddalena era più bassa di me, occhi azzurri e capelli biondi la solita bionda che tutti gli uomini vorrebbero avere invece Giada era castana quasi rossa con gli occhi verde chiaro ma tutte due erano bellissime con due caratterri molto forti.
 
-Allora, vediamo un po’ cosa vuoi fare oggi di emozionante bella mia!- disse Giada.
-Bè non saprei sorprendetemi.- dissi con una nota di desiderio sulle labbra ma anche di paura perché quelle lì erano capaci di tutto!
-Allora andiamo a fare una passeggiata ho voglia di aria fresca- disse Madda!
Annuimmo io mi misi un jeans color verde, il mio colore preferito e una felpa color blu e le mie adorate vans.
Uscimmo, misi la musica del mio cellulare ovviamente dei One Direction cominciando a cantare come pecore e ci avviammo in un sentiero che portava alla campagna, si a me piaceva molto la campagna e appena ne avevo l’occasione andavo a fare una passeggiata lì tra il verde della natura per svagarmi.
 
-Allora ci devi raccontare qualcosa..-disse Madda.
Io mi girai verso di lei imbarazzata e cominciai a parlarle dell’inizio della giornata e di come si era conclusa la mattinata cioè con Andrea.
Cominciarono ad urlare.
-Noooooooo non ci credo che carino-disse Giada con aria sognanti.
-Già dovevate vederlo non sembrava lui e soprattutto dovevate vedere la mia faccia da ebete, cioè..-risi.
-me la immagino- rise –uno che ti piace da tre anni e si fa avanti il giorno del tuo compleanno, il ragazzo più figo della scuola è una cosa meravigliosa.-disse Giada.
-sisi lo so ma non voglio pensarci voglio godermi la giornata- dissi.
-Allora foto?-chiese con aria entusiasta Madda.
-Ah vi siete portate la macchinetta fotografica?- chiesi.
Loro con un sorriso a 32 denti tirarono fuori una scatola impacchetata e me la diedero.
Io riuscì solo a rimanere senza fiato e strappare la carta per vedere cosa conteneva, conteneva una di quelle macchinette così stupende *_* quelle professionali quelle che io avevo sempre sognato.
Cominciai ad urlare e a scagliarmi contro di loro con tutta la forza infatti cademmo spudoratamente a terra ridendo come cannate. Ridemmo per un bel po’ fin quando finalmente riuscì a fare la mia prima foto.








 

Sciaooo Beleeee :)
Sono Nichy che dite di questa storia tra un pò ci sarranno i One Direction,
pronte per sapere come và avanti  ;) recensite intanto vado a scrivere
un'altro capitolo ciao splendori <3
-Nichy.                                                                              

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Capitolo 3
*** if you go I come too, promised, ***


Sentì il suono della sveglia mentre io cercavo insistentemente di farla smettere di suonare, prima di alzarmi mugugnai qualcosa di incomprensibile maledicendola.
Mi alzai di malavoglia dopotutto come ogni giorno! Mi vestì velocemente e andai alla fermata dell'autobus chiedendomi dove fosse Erica dato che non ritardava mai per prendere la corriera e quindi mi autoconvinsi che sarei stata purtroppo dasola ad aspettarla con insignificanti ragazzini che come facevano non sò ad essere così attivi di mattina urlando come pesciaroli.
Finalmente finì quello strazio perchè arrivò la corriera capultandomi dentro intenta a dormire sulla comoda spalla di Jonah.
Arrivammo a scuola e scoprimmo che avevamo 3 ore buca e quindi mi misi a disegnare chiacchierando ogni tanto con le mie amiche fino a che  arrivò la mia professoressa di inglese a farci supplenza, non mi dispiaceva a fatto io amavo l'inglese e avevo voti molto alti! Sfruttò l'ora dicendoci della gita che avremmo fatto quell'anno a Dublino in Irlanda di 2 settimane , io appena sentì quella città spalancai gli occhi meravigliata lasciando cadere i miei pennarelli con cui stavo colorando il mio capolavoro di disegno spostando la mia completa attenzione sulla mia prof.
Ci diede un foglio per farlo compilare ai nostri genitori perchè saremmo partiti tra un paio di mesi.

Io eccitata più che mai iniziai quasi a piangere sapendo che sarei stata vicino alla città natale di  NIALL HORAN  ma vi rendete conto N I A L L cazzo cazzo.

Quella notizia mi aveva riallegrato sicuramente la giornata infatti stetti per tutto il giorno con un sorrriso da ebete stampato sulla faccia. 
Alla ricreazione fregandomene di tutti e perfino di Andrea che mi aveva lasciato un occhiata di sfuggita andai in bagno per dare la notizia alla mia migliore amica Giada anche lei Directioner.
Lei rispose sorpresa con un "OH CAZZO" ridendo come una cannata essendo felice per me e maledicendosi di non aver scelto la mia scuola. Si lei faceva il Linguistico uguale a me ma era voluta andare nella città sempre vicina al nostro paese anche se più lontana dalla mia perchè era una scuola un pò più seria ma se si trattava di gite non se ne parlava e quindi io anche se con dispiacere di lasciarci e con la promessa di vederci ogni pomeriggio ,non avevo scelto la sua stessa scuola.

Venni interrotta dal suono della campanella dopo di che mi precipitai nella mia classe per ricominciare a ridisegnare. Finita la scuola mentre uscivamo sentì qualcuno sfiorarmi la mano e ritirandomi indietro dalla mia direzione tra la folla, mi fece girare io finalmente vidi quelli occhi che desideravo incontrare dal mio risveglio che però avevo scordato dalla mia emozione per la gita.
-Hei- mi disse sussurando nel mio orecchio.
-Hei- gli dissi io.
-Ti accompagno a prendere la corriera ho una cosa da dirti-mormorò.
Ci incamminamo e ad un certo punto mi disse -ho saputo della gita- sorridendo.
-hai intenzione di andarci-domandai io.
Mi fermò e  mi attrasse verso lui -se vai tu vengo anchio- disse ,mandandomi in tilt.
Io annuì schioccandogli un bacio sulla guancia -perfetto, ci divertiremo!- dissi notando con mio malgrado che qualcuno non dico nomi la mia amica "Madda" mi stava spiando dal finestrino dell'autobus.
Mi girai di scatto notando che lei si era abbassata per non farsi vedere, con un altro bacio salutai Andrea dicendogli che l'avrei chiamato per metterci d'accordo sul da farci per il domani visto che sarebbe stato sabato. Entrai nella corriera pronta a strozzare Madda, quando all'improvviso mi vide e cercò di scappare cadendo come una pera cotta. Tutta la corriera si girò verso di noi guardando lei a terra mentre mi pregava di non picchiarla mentre io ridevo dicendogli -calmati, penso che ti sia punita da sola!- vedendola mettersi vicino a me seduta mentre si massaggiava la coscia.



Appena arrivata a casa dopo mangiato mi accasciai sul letto come mio solito mettendomi su Twitter e Facebook parlando con un pò con le mie amiche fino a che non mi decisi di fare un pò di "compiti", cioè per modo di dire perchè ogni cinque minuti andavo in cucina per prendere qualcosa, si lo so così rischiavo di diventare una balena incinta, ma io adoravo mangiare e sicuramente alle sei avrei avuto pallavolo e quindi avrei smaltito tutti grassi che avevo digerito 2 ore prima.



Mi svegliai con un mal di testa terribile,ma decisi di andare lo stesso a scuola perchè cavoli era sabato e non avevo affatto l'idea di passare un noioso sabato pomeriggio a casa deprimendomi e madare a fumo i piani che avevo fatto con Andrea.
Fortunatamente le ore di scuola passarono subito lasciandomi programmare al meglio per la giornata che mi aspettava con Andrea.
Ero eccitatissima ci eravamo messi d'accordo e lui doveva venire verso le quattro e mezza nel bar che era vicino casa mia.
Mi preparai per la speciale giornata, che alla fine passammo abbracciati nel parco, raccontandoci eventi imbarazzanti della nostra vita fino ad arrivare all'argomento gita!
-Em.. tu lo sai che sono fissata con una band di 5 ragazzi che si chiamano One Direction, no?-domandai entusiasta.
Lui annuì non capendo dove volessi andare a parare ripresi il discorso dicendo- Bè si dia il caso che uno di loro sia nato in Irlanda e io spero che almeno andrò a finire su una casa dei suoi parenti.-dissi speranzosa.
che cazzo stai dicendo Nichy svegliaaa stai con un ragazzo e invece di baciarlo stai pensando alla gita.
stupida idiota.

-cancella quello che ti ho detto,allora i tuoi cos'hanno detto ti mandano?- gli chiesi.
-Si e poi te lo detto se vai tu vengo anchio, promesso.-disse.
Io mi allargai in un sorriso e lo guardai in quegli occhi così magnifici e profondi finchè le sue labbra toccarono le mie, e il mio cervello andò in tilt.












Sciaooooo Carotineeeeeeeeeeeeeeeee :) come promesso ecco il vostro capitolo.
Vi è piaciuto per piacere recensite il vostro parere è fondamentela per me.
Spero con tutto il mio cuore che vi sia piaciuto.
al prossimo capitolo <3
-Nichy

 

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Capitolo 4
*** but, what are we?. ***


Mi alzai, aspettandomi un giorno di scuola nioso come tutti gli altri, ma quando scesi dalla corriera con il mio amico Jonah, cambiai subito idea vedendo Andrea che mi aspettava davanti il parco dove davanti erano le corriere per andare nelle città vicino il nostro paese, con un sorriso che mi illuminò la giornata.
Lo guardai perplessa -Hei- gli dissi andandogli incontro abbracciandolo.
-hei- disse lui.
-cosa ci fai qui!- gli domandai sorpresa -non dovresti essere a scuola a quest'ora?- gli chiesi dato il fatto che la mia corriera ritardava sempre e io e Jonah eravamo sempre gli ultimi ad arrivare e non ci eravamo incontrati mai di mattina fino ad oggi.
-Bhè, prova ad indovinare-mi provocò con espressione di sfida.
-nono, aspetta, ho capito tutto-dissi contenta e senza lasciargli il tempo di ribattere io gli sputai -vuoi marinare la scuola!-
-Oh ma che brava la mia principessa! Mi ha scoperto subito.-disse prendendomi ai fianchi per poi farmi girare in aria.
oh mio dio mi ha chiamato principessa cazzo cazzo, mi serve aria!
-Bhe, non per vantarmi, ma ci sò fare per queste cose- dissi con una voce modesta -adoro indovinare le cose, specie se sono così entusiasmanti.-
Ero molto entusiasta di marinare la scuola, anche perchè aveva scelto un giorno perfetto, avevo voglia di svagarmi e lui finalmente era per una mattinata tutto per me.
Sorrisi all'idea mentre Andrea mi prese la mano per guidarmi verso la corriera. Mi voltai e non riuscì a salutare Jonah, che lui se ne era andato da un pezzo e mi promisi che quel pomeriggio mi sarei fatta perdonare.




Era il mio primo marinamento e quindi ero molto emozionata specie anche perchè c'era lui il mio ragazzo (?) sì lui era il mio ragazzo giusto? mi chiesi tra me e me, cercando di autoconvincermi.
Finalmente arrivammo e Andrea mi aiutò a scendere e ci avviamo per negozi, finchè stremati e con i piedi doloranti prendemmo un gelato e ci sedemmo in un parco per parlare un pò..
-Allora tra una settimana si parte-disse sorridendo.
-Già- mormorai entusiasta immaginandomi la scena..    io e lui abbracciati, mano per la mano guardando i parchi verdi tipici dell'Irlanda.. tornai alla realtà accorgendomi che mi fissava per il mio sorriso stampato sulla faccia per le mie immaginazioni.
-hei perchè ridi?- mi chiese curioso.
-Niente sognavo ad occhi aperti, sai come sono fatta.-mormorai.
-Bè te l'ho mai detto che hai un sorriso perfetto-mi disse.
-E tu lo sai che hai degli occhi magnifici.- gli dissi per poi mettendo fine alle nostre distanze, ricordando quelle parole ormai impresse nella mia mente.
Mi staccai per riprendere fiato e gli chiesi la famosa domanda -Hei, ma noi cosa siamo?-
Lui sorrise e disse -Bè, è facile- mormorò -sei la mia ragazza- disse allargandosi in un sorriso.

Io mi lanciai di scatto su di lui e quando stavo per baciarlo a fior di labbra mi disse -sempre se lo vuoi tu.- io non risposi, persi un battito e poi lo baciai di scatto, sentendo i nostri cuori che battevano all'unisono.





                                      Ma sciao mie belle carotineeeeeeeeeeeeeeeeeeee! come state?
come vi avevo promesso il capitolo, lo sò è un pò corto ma ne posterò un'altro tra un minuto ;)
Spero vi sia piaciuto, tra un pò entreranno in scena i ragazzi :) sono eccitatissima.
Lasciatemi una recensione ci tengo.

#MuchLoveNichy.

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Capitolo 5
*** The secret garden. ***


Tornai a casa con un sorriso da ebete, ricordandomi che mi dovevo far perdonare da Jonah.
Lo chiamai subito, ma non mi rispondeva, allora decisi di fargli una sorpresa.
Presi il motorino e andai a casa sua, suonai e sua madre educatamente mi fece entrare, mentre richiamava Jonah dal suo letargo pomeridiano.
Ormai sapevo tutto di quella casa ci ero stata un millione di volte ci ero cresciuta, allora per non far sgolare sua madre decisi di andarlo a svegliare io.
Entrai nella camera trovandolo che dormiva come un angioletto, cosa molto rara. E solo lì mi accorsi che non era affatto brutto ma prima che mi incantassi su di lui decisi di trovare un modo drastico.
Vidi la trombetta che aveva riposto in uno scaffale vicino al letto mi sporsi e la presi ricordandomi dei vecchi tempi quando giravamo per tutta la casa suonando quell'affare mentre sua madre cercava di farci smettere. Decisi di cominciare a strombazzarla per svegliarlo ma niente quel ragazzo era impossibile quando ci si metteva era proprio un ghiro, lo suonai ancora più forte finchè non fece un salto mugugnando qualcosa di incomprensibile e poi aprì gli occhi con uno sguardo malefico, segno che mi stava maledicendo.
-Eraaaaaaaa oraaaaaaaaaaaaaaaaaa-gli dissi stremata e senza fiato.
-ma cosa cazzo stai facendo, perchè sei qui io voglio dormireeeeeeeeee!- si lamentò tirandosi le coperte fino a coprirsi completamente la faccia. Io glie le ritirai giù dicendogli -Daiii scendi è ora sono venuta per farmi perdonare per stamattina-gli dissi.
-ooooh bel modo per farti perdonare, svegliandomi così-disse con aria scocciata mettendosi seduto sul letto.
-Bè forse hai ragione, ma ti prego vuoi tirarti su! Ho una sorpresa per te vestiti, ti aspetto di là- gli dissi per poi andarmene!


Dopo dieci minuti me lo ritrovai avanti -allora cosa hai fatto per me di così tanto speciale-disse lui.
-Lo vedrai- dissi io facendogli la linguaccia per poi dirigermi verso la porta salutando sua madre e chiudendola dopo che Jonah fu uscito.
Arrivammo al mio motorino, lo feci salire portandolo in un bar non distante da lì per prendere un gelato e poi in fine in un luogo di cui solo io e lui sapevamo l'esistenza.
Appena vide il luogo spalancò gli occhi, mettendo su un sorrisetto che mi fece capire che aggià mi aveva perdonato.
mi girai verso di lui -Te lo ricordi?- gli chiesi cercando di ritirare dentro la lacrima che mi stava rigando il viso.
Lui si girò verso di me anche lui con gli occhi lucidi e riprese con un dito la lacrima che mi era scappata a causa dei troppo ricordi.
Era un sentiero immerso nella natura, con in fondo un specie di labirinto fatto di siepi con dei giochi fatti di ferro, ormai troppo vecchi per far divertire un bambino.
Era un luogo dove venivamo da piccoli, partivamo con il nostro zainetto ovviamente con le nostre scorte di cibo e ci restavamo a giocare e a rincorrerci fino a che non si faceva sera.
Lo chiamavamo "THE SECRET GARDEN" il nostro giardino segreto, sì perchè solo noi sapevamo della sua esistenza e ci eravamo promessi di tenere il nostro segreto finchè non l'avremmo detto finalmente ai nostri figli. Ci andavamo quasi ogni giorno fino a che non diventammo grandi e così le nostre strade si separarono, per poi ricongiungersi alle superiori. 
Erano passati ormai 6 anni che non ci mettevamo più piede e questa mi sembrò l'occasione giusta per passare un pomeriggio pieno di ricordi per farmi perdonare bene perchè io tenevo molto a lui e non volevo trascurarlo.
Mi feci forza e gli presi la mano immergendoci in quel meraviglioso sentiero, così familiare per poi ritrovarci seduti per terra ad osservare il cielo e in tutta la sua lucentezza.


-Allora che ne dici, è stata una buona idea per farmi perdonare?- chiesi divertita.
-Bè diciamo che non è male-disse lui scherzando.
-Allora vuoi ancora ritornare a continuare il tuo così importante pisolino?. -gli richiesi facendogli una linguaccia.
-No questo è decisamente meglio-disse per poi prendermi la mano e farmi ricordare mille ricordi.
-Ma se ci penso bene..- mormorò..
Ma non fece in tempo a parlare che io gli diedi un colpo sullo stomaco facendolo piegare in due - Ah si?- chiesi divertita, tirandomi su subito per sfuggire da lui che stava per attaccarmi.
Mi misi a correre anche se sapevo che mi avrebbe preso e in quel momento ebbi un flashback... io che correvo inseguita da lui gridando -tanto non mi prendi- facendo smorfie ridicole finchè lui non mi prese e mi trascinò con lui perterra restando uno sopra l'altro guardandoci negli occhi giurandoci che qualsiasi cosa accadesse noi saremo dovuti restare per sempre migliori amici...
Lui mi riportò alla realtà assalendomi. Iniziò a farmi il solliteco fino a che non mi arresi ricordandogli il patto che avevamo fatto da piccoli nella stessa circostanza, mentre lui sorridendo mi abbracciava con tutto l'amore che aveva nel corpo.



-Hei, è ora di andare- mi ricordò la sua voce.
-Ma qui è bellissimo non voglio lasciare questo posto- mugugnai.
Lui mi tirò su di peso per poi portandomi a casa. Ma prima di antrare mi disse -grazie mille, è solo grazie a te se ho passato una giornata fantastica.-
-Bè dopotutto dovevo farmi perdonare- dissi sorridendo. Lui mi abbracciò per poi lasciarmi andare e tornare a casa con una felicità che invadeva anche il mio cuore, qualcosa di unico.















Sciaooooo Beleeeeeeeeeeeeeeeeee :D 
tra 3 giorni è il compleanno del nostro riccioooo :) 
e veramente tra una settimana partirò per Dublino non vedo l'ora *_*
Allora vi è piaciuto questo capitolo? 
Spero di si recensite susu ci tengo molto xx

#MuchLoveNichy

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Capitolo 6
*** Hi Irland, finally i'm happy :) ***




HARRY

 
- Finalmente- dissi lasciandomi scivolare sulla poltrona che era vicino lì.
Era da una settimana che facevamo avanti-indietro per fare prove per il nostro Take Me Home tour ero esausto anche se sempre molto emozionato perchè questo è quello che sognavo di fare ma non ti rendi conto di quanto impegno ci deve mettere finchè non lo devi fare realmente.
La seconda cosa a tenermi in vita era che prima di partire per gli USA tornavamo a casa per stare un pò con le nostre famiglie e quest'anno avevamo deciso di ritrovarci tutti insieme in Irlanda a casa di Niall perchè c'era poco tempo.
-Già sono esausto- disse Niall - e ho anche una certa fame- disse prendendosi occhiatacce da tutti dato che il suo stomaco aveva fato un verso pauroso.
-sei sempre il solito Horan- replicò Zayn lasciandosi andare sopra di me mentre io cercavo di levarmelo di dosso!
-Dai lasciatelo stare, è piccolo deve mangiare per crescere- disse Louis con aria compassionevole scompigliandogli i capelli mentre Niall gli faceva la linguaccia.
-dai ripensandoci non ha torto, anche il mio stomaco brontola anche se non come quello di Niall!- dissi.
-Oh non di certo il suo mette paura!-disse Liam fissandolo.
-Nando's?- chiese Niall con occhi da cucciolo.
-Nando's!- acconsentimmo noi mentre Niall faceva una di quei suoi salti altri 3 metri come faceva nei concerti, si era la sua mossa come Louis faceva quell'altra mlmlml.


Arrivammo da Nando's e dopo che Niall avesse ordinato praticamente tutto quello che avevano a disposizione per un intero esercito che non mangia da una settimana , lasciando la cameriera a bocca aperta ci riposammo finchè la cameriera dopo dieci minuti arrivò con i suoi 300 piatti ovviamente tre quarti tutti per Niall non sapendoli dove metterli a causa del tavolino che ci aveva riservato, che poi non era neanche piccolo! Riuscì a farci entrare tutti i piatti augurandoci un buon appetito lasciandoci gustare il nostro pranzo.

-Allora domani si và in Irlanda- esultò Niall con un sorriso da ebete.
-Già- dissero in coro.
-Dobbiamo ancora preparare le valigie, a che ora si parte?- domandò Zayn.
-Alle nove- disse Niall.
-Dai abbiamo un pomeriggio ce la faremo-disse Liam.
Per poi finire il nostro pranzo e avviarci verso la nostra casa (reggia) rischiando di essere assaliti da milioni di fan per prepararci.
Fortunatamente la nostra casa (reggia) non era molto distante da Nando's a causa di Niall che ci veniva ogni giorno.
Entrando Niall si andò nella sua camera mentre Zayn accendeva la tv e io Louis e Liam decidemmo di confrontarci su cosa ci saremmo portati.



-questo,questo,questo.. aspettate cazzo cazzo cazzo come faccio non trovo più la mia maglietta preferita- urlò Louis come una ragzzina in fase ormonale.
-Oh non mi dire, ci risiamo-disse Liam alzando le mani al cielo mentre rideva.
-Louis, ti perdi sempre tutto hai mille pagni.-dissi io esasperato.
-Eh su mi conosciete adoro i vestiti, sopratutto le scarpe-disse aprendo il suo armadio delle scarpe enorme quasi quanto quello di Niall.
-lo sappiamo Louis viviamo insieme avremo visto quell'armadio un milione di volte minimo, non c'è bisogno che lo apri ogni volta che ne parli-disse Liam ridendo sconsolato mentre io ridevo guardando la faccia di Louis imbronciata.
-ok lasciamo stare, dove cazzo è la mia maglietta-disse Louis urlando correndo da una parte all'altra della casa per poi trovarla mentre Zayn ci si stava asciugando la faccia.
-Che cosa cazzo stai facendo-disse Louis vedendo Niall che stava mangiando dei Nachos riportati da Nando's mentre indossava la sua maglietta ormai sporca di salsa.
-Em.. c'è bisogna che lo dica, sei diventato cieco.-disse Niall non accorgendosi dell'oltraggio che avesse fatto.
Louis diventò furioso e tirò su Niall facendo cadere i Nachos rimpossessandosi della sua maglietta.
-Ma allora sei stronzo-disse Louis.
-Oh Louis scusami per non sporcare la mia me l'ho messa dato che mi sembrava dovessi lavarla.-mormorò Niall mentre tutti e tre stavamo osservando a distanza la scena trattenendo le risate.
-Eh ora come faccio io-disse Louis.
-Se la lavo non mi si asciugherà per domani-piagnucolò mentre io mi avvicinavo levandogliela dalle mani cercando qualcosa da fare per rimediare.
Louis da me spostò gli occhi verso Niall -per questa volta passi solo perchè non ho voglia di litigare con te.- disse Louis -ma la prossima volta..- lo minacciò e quando Niall sentì quelle parole si allargò in un sorriso scusandosi con Louis.






Ci svegliammo alle 8 per poi andare all'aereoporto, non vedevo l'ora avrei rivisto la mia famiglia.
Arrivammo verso le 9 e mezza vedendo i nostri famigliari sbracciarsi con le lacrime al viso per la felicità, scesi di corsa e abbracciai più forte che potei mia madre, per poi passare a Gemma, al mio patrigno e ai famigliari dei ragazzi. Sembravamo tutti un'enorme famiglia, forse perchè lo eravamo.
Finalmente ero felice :)






















NICHY

 

Mi svegliai per fare le valigie era arrivato ormai il grande giorno, il giorno dopo saremo partiti per l'Irlanda!
Passai tutto il pomeriggio così facendo le valigie e messaggiando con le mie amiche per confrontarci per i pagni che ci portavamo.
Eravamo divise in coppie, io ero con la mia amica Gaia e saremo state ospitate da una famiglia che abitava in un paesino vicino Dublino, che per mia sfortuna non era Mullingar, ma che penso non ne distanziava molto. Andai a letto presto perchè la mattina dovevamo partire con l'autobus alle 8 per poi andare a Roma prendere l'aereo e atterrare appena dopo pranzo a Dublino.
Prima di addormentarmi chiamai Giada: -Hei-la richiamai.
-Hei, prontaaaaaa?- disse lei con una nota sia entusiasta che amara del fatto che lei non sarebbe stata con me.
-Oh non puoi immaginare al solo pensarci mi vengono i brividi- gli dissi.
-Susu passa una buona settimana anche per me e vedi di incontrare Niall- mi disse prendendomi in giro.
-Si lo farò ma ne dubito fortementeche io riesca a incontrarlo.-mormorai dispiaciuta.
-Hei, girano delle voci...- mi disse lasciandomi in sospeso.
-si..- gli dissi spronandola.
-Anzi è stato confermato i ragazzi ieri sono andati in Irlanda per trovarsi con le loro famiglie perchè dopo 3 giorni partiranno per il tour-disse tutto d'un fiato emozionata, tanto che si mise a piangere.
Persi un battito non ci volevo credere ma era la verità erano stati avvistati e alcune irlandesi si erano fatte la foto con loro, allora si, oh mio dio loro erano in Irlanda e io ci sarei andata il giorno seguente , attaccai un pianto isterico perlopiù di felicità fino a che Giada non mi richiamo dicendomi che doveva staccare, salutandomi e facendomi promettere che gli avrei riposrtato un pensierino.
-contaci-dissi ancora emozionata per prima -Eh Giada...-la richiamai. -si..- rispose. -Mi mancherai- dissi senza fiato per poi sentire una suo respiro, ricambiando.
Chiudetti la chiamata anche se sarei stata tutta la notte a parlare con lei, ma doveva andare e io dovevo dormire anche se non riuscì a dormire più di tanto a causa dell'emozione e quelle parole impresse nel cuore : I RAGAZZI SONO IN IRLANDA.




Mi svegliai insonnolita dal richiamo di mia madre mentre mi riveniva in mente le mille emozioni che avevo provato ieri sera, mi preparai, presi le valigie e mia madre mi portò a prendere il bus per andare a Roma. Salutai mia madre con un caloroso abbraccio promettendogli che l'avrei chiamata ogni giorno. Entrai nel bus vedendo Andrea con la faccia ancora insonnolita ma con un sorriso mozzafiato che aspettava che io mi sedessi nel posto vicino al suo in un bacio non poi così casto.
Il tragitto fino a Roma non fu molto lungo, tra risate,musica e varie effusioni il tempo era passato velocissimo. Dopo vari check-in riuscimmo finalmente ad entrare nell'aereo mentre qualcuno diceva di sentirsi male che gli mancava l'aria non avendo mai preso l'aereo e alcuni che ridevano alla vista di quelli che scleravano. Ero seduta tra Andrea e il mio amico Jonah  mentre giravo la testa per non trascurare ne uno ne l'atro fino a venirmi un torcicollo per poi appoggiarmi su Andrea e addormentarmi fino alla fine del viaggio.
Quando mi svegliai vidi Andrea che mi fissava e io con la bocca ancora impastata dal sonno gli chiesi -perchè mi guardi?- coprendomi la faccia diventata rossa.
-perchè sei bellissima-disse per farmi andare in tilt.
-Bè anche tu- dissi per poi baciarlo con trasposrto fino a che non vidi la professoressa guardarci male per poi voltarsi. Ad un tratto si sentì una voce metallica che ci avvisava che eravamo atterrati.
Ci fecero uscire dall'aereo mentre io assorta nei miei pensieri osservavo quel magnifico paesaggio che avevo sognato per una vita fino a che non toccai terra non ci credetti, pensavo fosse un sogno, forse per una volta ero felice. Non feci a tempo a riconnettermi che Andrea mi prese e mi fece girare schioccandomi un bacio a stampo.
Finalmente ero felice :)
















 




 

 

Ma sciaooooooooo Carotineeeee come ve la passate?

Tra una 4 giorni partirò per Dublino spero sia così, si sono una veggente :3
Vi è piaciuto questo capitolo? fatemi sapere it's important c:
#MuchLoveNichy



 

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Capitolo 7
*** yes, he's my bestfriend. ***






Nichy



Finalmente ero lì, il mio sogno si era avverato ma ce n'era un'altro da avverare, me lo sentivo li avrei incontrati.
Eravamo scesi e ci stavamo dirigendo dentro l'aereoporto per passare nel check-in per poi trovare le famiglie che ci avranno ospitati.
Strinsi sempre di più la mano della mia amica Gaia con cui sarei stata nella famiglia.
Mentre avvistammo una signora bionda con vicino suo marito e una ragazza dai capelli biondi che gli calavano lughi lisci come la seta lungo le spalle.
Avevano in mano un cartello con scritto "Nicoletta e Gaia", si come nei film, io e Gaia ci guardammo mentre a me era sfuggita una lacrima di gioia.
Non ci potevo credere alzammo una mano e ci avviammo verso di loro. 
Ci accolsero con due baci per poi farci salutare tutti gli altri e portarci a casa con la loro macchina.
Durante il viaggio che durò si e no venti minuti ci chiesero come ci chiamavamo e se eravamo emozionate.
Ad un tratto girò e si infilò su vialetto che poi si estendeva contenendo una bellissima casa, stile Irlandese, non era molto grande, ma era carinissima e ci sarei 
stata per una settimana.
Scendemmo dalla macchina mi fermai ad osservarla aveva un giardino verdissimo, aveva un portone bianco stile film americani e aveva il tetto rosso, aveva le finestre 
a vetrate.. sospirai guardandola.
-Spero solo che non sia un sogno- dissi.
La famiglia mi guardo strano cercando di capire cosa avessi detto -Nothing, it's very nice- dissi con un sorriso che mi arrivava da un' orecchia all'altra.
Loro ci guardarono con aria soddisfatta per poi presentarsi.
-I'm Abaigeal- (che si legge Abigail)  disse la ragazza presentandosi porgendomi la mano.
Io ricambia dicendo il mio nome per poi passare a l'uomo paffuto dall'aria dolce -I'm Finn- disse.
E poi passai infine alla donna -I'm Maria- disse infine quella abbraccianci come se cfosse nostra madre.
Finiti i presentamenti ci fecero entrare dicendoci benvenute a casa.
La casa all'interno era rosso bordeaux, molto confortevole con mobili di legno, vecchio stile con molti soprammobili.
Ci dissero che era tardi e visto che vedevano le loro facce decisero di portarci nelle satnze per dormire perchè la mattina presto avremmo dvuto svegliarci presto per andare al college.
Ci fecero salire le scale di marmo per poi salire al piano di sopra dove era la nostra stanza, e salendo le scale notai quante foto erano in quella casa e mi soffermai in particolare su una, c'era un bambino vestito da telettubbies verde vicino ad un bambino con i capelli castani vestito da teletubbies rosso, mi sembro molto familiare quella foto e quel bambino vestito di rosso.
Ad un tratto Finn si accorse che stavo fissando la foto e mi disse che era un suo figlio quello vestito di giallo ma che purtroppo era morto e quello a fianco era un suo nipote.
-oh- riuscì solo a dire per poi avviarmi nella mia stanza che era verde mela. Ci accomodammo e senza perdere un minuto ci mettemmo a letto anche se io non riuscì ad addormentarmi molto presto a causa di quella foto che mi era impressa nella mente!


Il mattino seguente ci alzammo e scendemmo le scale, la famiglia ci aspettava per fare colazione, c'era sia la colazione inglese sia l'italiana e io come primo giorno optai per l'italiana non che non mi piacesse quella inglese ma quella mattina ero molto agitata e avrei rischiato di vomitare. 
Ci sedemmo e loro ci chiesero se avevamp dormito bene e gli dissimo che avevamo dormito anche se poco ma bene.
Mentre finivo la mia colazione mi venne un dubbio cioè che noi non sapevamo il cognome della famiglia e quindi decisi di chiederlo.
Finn mi rispose -Finn Murray- disse. Io ci rimasi male perchè non era un parente di Niall, perchè mi sentivo triste, ma sapevo che l'avrei incontrato prima o poi!


Uscimmo dalla casa salutando la nostra famiglia per poi scorgere in lontananza da tre isolati più giù le nostre 4 amiche che ci aspettavano per prendere una specie di metropolitana tipo treno sopra terra che ci avrebbe portato alla scuola.
Ci unimmo a loro chiedendo come andava e salimmo sulla Dart per oi arrivare con 10 minuti nella nostra scuola.
La scuola era nuova, sembrava un grattacielo era fatta con tutte vetrate era stupenda, appena scendemmo dall'autobus avvistammo le nostre prof e tutti i nostri compagni per poi scorgere Andrea per abbracciarlo e baciarlo.
Gli saltai addosso emozionata lui mi disse -hei buongiorno! Di buon umore stamattina vedo! Emozionata-
Io a fior di labbra annui per poi lasciarmi andare in un bacio casto.


Entrammo nella scuola,era davvero magnifica, ci accolse un uomo dalla statura media, bionco con gli occhi verdi che poi scoprimmo che era il nostro professore.
Eravamo divisi in tre gruppi in base all'età e fortunatamente io andai con Andrea, anche se era di un anno più grande di me io ero molto brava in inglese e la professoressa mi aveva passato al livello superiore.
Rabbrividì al solo sentire i nostri cognomi vicini, sì mi ero pazzamente innamorata di lui, ma cosa sarebbe potuto accadere se io avessi incontrato Niall?
Era una domanda che mi ero posta che poi mi ero solo montata la testa, nel caso li incontrassi si e no avranno il tempo di farmi un autografo e così non mi si cagheranno e così il mio sogno andrebbe in frantumi, ma era la dura verità, loro non saranno mai parte reale della mia vita e al solo pensiero passai da super felice emozionata a stò per cadere in depressione.
Ma dopotutto avevo Andrea.


Ci fecero entrare in una stanza per poi cominciare a presentarci.. quando finì la lezione uscimmo da quella scuola per andare in giro per Dublino...

Jonah mi guardò strano come se volesse capire cosa stessi pensando in quel momento si da una parte ero triste per quel fatto che loro non mi cagheranno mai, lui si accorse che c'era qualcosa che non andava si lui mi capiva sempre, era sia una fortuna che una sfortuna perchè non riuscivo mai a nascondergli mai niente.
Per lui ero trasparente. Mi guardò mentre mi faceva segno di andare in bagno. Lo seguì chiedendo al professore.
Il professore acconsentì e ci incamminammo verso il bagno quando dietro un angolino si fermà chiedendomi -cosa c'è che non và?-
-senti non ti voglio annoiare sempre con le mie storie da depressa, siamo in gita voglio essere felice-dissi.
-Si ma così non lo sei- mi disse. -Oh aspetta.. centrano i One Direction?- mi chiese.
Io annui ma lo consolai dicendogli che era una cazzata e che mi sarebbe passata con una mezz'ora, ma lui non mi credette e io fui costretta a raccontargli cosa pensavo.
-Bè, c'è da aspettarselo, cioè loro sono famosi, ma non è detto neanche che loro non ti notino!- disse.
Io abbassai lo sguardo lui mi alzo il mento con due dita per constringermi a guardarlo -Bè comunque se non ti noteranno, non sanno cosa si perdino!- disse sorridendo.
Io risi guardandolo per poi schioccargli un bacio -comunque qualuncque cosa accada io ci sarò.- mi disse infine stringendomi tra le sue braccia!
Si lui era il mio migliore amico.








 

Harry

Eravamo in Irlanda sì ed ero con la mia famiglia cosa volevo di più dalla vita!
Quella sera poi eravamo stati accolti in casa Horan per cenare per poi farci accomodare nelle case che avevano affittato per tutti noi.
Quegli Horan erano di una gentilezza enorme, eravamo fortunati ad avere un Irlandese nel gruppo, noi abbiamo il migliore!
Passai tutta la notte agitato per il tour anche se mancava 5 giorni e adesso ero in vacanza con la mia famiglia ero troppo nervoso.
Così mi alzai per andare a bere un bicchiere d'acqua in cucina dove trovai Louis che mi fece sobbalzare.
Si io ero in casa con Louis e la sua famiglia e Zayn e Liam in un' altra casa.
-Oh Lou, sei tu- mormorai sollevato -cosa ci fai qui?- gli chiesi.
-Non riesco a dormire- disse lui sbadigliando -e te?- chiese di rimando.
-idem- dissi -sono troppo agitato per il tour- dissi e senza lascirlo parlare dissi -lo so, lo so siamo in vacanza con la nostra famiglia e dobbiamo rilassarci ma sono nervoso uguale-dissi mettendomi le mani sulla faccia.
-Hei - mi disse avvicinandomi.
-Lo so, la mia ragione è la stessa, tutti siamo agitati, è il nostro secondo tour.. e sai? sarà fantastico.-disse lui calmandomi.
Si Louis era uno di quegli amici che ci sono sempre per te, che ti ascoltano e ti calmano in ogni problema tu sia lui ci sarà sempre.
Io annui calmandomi -dai su ora vai a letto sexy ragazzo- disse sculacciandomi il di dietro.
Io mi incamminai  verso la mia stanza ridendo. Ma perchè mi faceva sempre ridere come faceva? Si lui era il mio migliore amico.
















 Sciaooo Carotineee vi saluto con questo capitolo! Non posso scrivere per una settimana domani partirò per Dublino!
E.. indovinate sono su un paesino ad un'oretta da Mullingar ** piango :') vabbè vi farò sapere sciaooo bele mieeee!
Vi amo :) #muchlove
-Nichy

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Capitolo 8
*** Paradise. ***


Nichy


 

Dopo essermi calmata grazie a Jonah tornammo al gruppo per poi scoprire che avevamo tutto il pomeriggio libero per orientarci e memorizzare le vie per poi andare a fare shopping sfrenato!

Ci incamminammo io stavo stretta ad Andrea e Ilaria perchè in quel momento stavo per cascare giù dall'emozione.
Si emozionata, emozionata di girare una città che mi attirava da anni, la città dove è cresciuto suppergiù Niall, emozionata di scoprire cose nuove, emozionata sopratutto che da un momento all'altro avrei potuto incontrare i miei idoli.
Girammo per un'ora per memorizzare i luoghi poi infine ci lasciarono tempo libero.

Io Ilaria Jonah e Andrea andammo da Starbucks e appena vidi l'insegna per poco che non collassavo Andrea e Jonah facevano finta di non conoscerci mentre stringevo la mano di Ilaria e contemplavo quel caffè così perfetto in ogni suo particolare. 
Decidemmo di entrare per poi ordinarmi un Hot Chocolate e andare a sedere sul posto più bello che potevo trovare che si affacciava su uno splendido negozio di Vans e H&M **
Finita la cioccolata mi leccai i baffi guardando Jonah e Andrea che stavano parlando, stavano legando e io non desideravo di più che diventassero amici, era importante per me.
-
Avete finitooo! su c'è molto da fare e c'è poco tempo.-dissi io guardando Ilaria con uno sguardo furbo che lei ricambiò.
-
Si dai andiamo-li spronò anche lei mentre quei due fecero per alzarsi mentre sbruffavano aspettandosi cosa dovevano fare per loro disgrazia!
-
Daii non fate quelle facce, ci divertiremo!-sparai con gli occhi sognanti mentre ricevetti frecciatine da tutti e 2 mentre mi tenevo a braccetto con Ilaria correndo nel negozio di Vans.
Non entrai subito, mi ero fermata sulla vetrina a contemplare quelle scarpe così stupende che avrei comprato fra un minuto!
Io e Ilaria contemporaneamente ci guardammo e annuimmo mentre ci catapultammo dentro quel magnifico negozio.
Alla fine ci misi un'ora per scegliere il colore, se era per me le avrei prese tutte, ma alla fine optai per il verde il mio colore preferito; mentre Ilaria le prese turchesi.
Usciti dal negozio sentendo ogni tanto qualche sbuffo che proveniva da dietro di noi mentre noi ridevamo e commentavamo ogni edificio negozio ogni via così magnifiche da farti dire "sono nel paradiso" ma aspettai a dirlo fino a quando non vidi Bershka in lontananza e allora si lo dissi -sono in paradiso- mentre sentivo gli occhi di Andrea fissarmi con un sorriso.
Entrammo e mi comprai un pantalone e un maglioncino, uscimmo e decisi di lasciar perdere con le spese ed andarci a riposare prima di andare a prendere la dart per il ritorno a casa.
Ci sedemmo su una panchina, Andrea mi stringeva la mano fissandomi mentre io ero incantata da quella città così perfetta si la parola giusta era PARADISO.
Dopo una mezz'oretta avendo programmato la serata andammo a prendere la Dart incontrandoci con i nostri compagni di classe per poi infine avviarci a casa.
Erano le 6 quando arrivammo a casa urlando che eravamo arrivate e che saremo scese per la cena 10 minuti dopo.
Salimmo le scale mentre mi ricordai di quella foto che mi era rimasta impressa nella mente, la osservai meglio e persi un battito, Gaia mi vide impallidire e appoggiarmi al muro per non svenire.
Gaia cominciò a chiamarmi e a scuotermi per attirare la mia attenzione ma è come se ero in un'altro mondo non la sentivo ero rimasta con la bocca aperta fissando quella foto e quel ragazzo così familiare e così perfetto, ora ero sicura era lui, come avevo fatto a non accorgermene, forse volevo autoconvincermi del contrario per non illudermi ma era proprio lui e io ero nella casa degli zii, si prorpio io la ragazza sfigata che non li aveva incontrati mai, che non riusciva a prendere i biglietti anche se si era svegliata 3 ore prima della vendita, allora Dio esisteva.
Mi risvegliai dal mio stato di ipnosi vedendo Gaia preoccupata che cercava di svegliarmi mentre aveva chiamato tutta la famiglia che ormai era tutta intorno a me con aria preoccupata.
Mi strofinai gli occhi e incredula indicai la foto tremante e dissi -
he's Niall, true?- per poi vedere Finn che annuiva sorridente anche se ancora un preoccupato.
Lo sapevo, lo sapevo, me lo sentivo doveva accadere. Per non far preoccupare la famiglia dopo mi asciugai le lacrime e mi scusai per averli spaventati e loro in seguito mi abbracciarono per poi farmi sedere su una sedia per farmi riprendere.
Allora sei una Directioner mi chiese Maria, mentre Abigail batteva le mani entusiasta anche se un pò sconvolta dalla mia reazione, io annui mentre ancora tremavo.
-
scusate davvero della mia reazione, sembrerà stupido ma loro sono tutto per me, loro sono una parte della mia felicità perchè nessuno come loro mi fanno provare queste cose- dissi sospirando.
Abigail si avvicinò e mi abbracciò e sull'orecchio mi sussurrò -
lo capisco è per questo che ti farò conoscere Niall dopotutto è mio cugino!- disse entusiasta mentre io la abbracciai di slancio dicendogli che già l'amavo e che stava facendo tanto per me.
Dopo tutte queste emozioni andammo nel salotto dove guardammo mtv, si a differenza di noi lì i ragazzi li facevano vedere sempre e si appena li vedevo mi sentivo sempre più fiera di loro e non solo perchè presto ,li avrei incontrati e già sapevo che quella notte non avrei dormito forse neanche dopo che li avrò incontrati.


Stranamente mi svegliai la mattina riposata anche se ci avevo messo tanto ad addormentarmi avevo dormito molto.
Svegliai Gaia dolcemente per poi andare in bagno per prepararmi. 
Ero eccitatissima per la giornata sarebbe stata magnifica come tutte le altre e io non vedevo l'ora.
Appena varcai la soglia della cucina tutti e 3 si voltarono e mi augurarono buon giorno mentre mi sedevo avanti ad Abgail che si era quasi addormentata sul piatto di pancakes.
Lei alzò gli occhi appena mi vide e mi chiese se avevo dormito bene e io risposi che avevo dormito bene nonostante le poche ore e che ero eccitatissima.
Dopo un pò scese anche Gaia mentre Abgail si era alzata salutando tutti di sfuggita perchè doveva ritrovarsi con le sue amiche per andare a scuola.
Noi ce la presimo comoda tanto eravamo a cinque minuti di distanza per prendere la dart, dopo un quarto ci avviammo e salimmo sulla dart e io in quel momento pesai "dov'è Andrea?" era il solito ritardatario e quando le porte stettero per chiudersi arrivò Andrea con il fiatone che per un pelo riuscì a prenderla avvicinandosi a me mentre si sentivano tutti che applaudevano per il suo ritardo mentre io me la ridevo come una deficiente.
Si avvicinò a me scoccandomi un bacio per poi farmi sedere sopra di lui. Forse il motivo del ritardo è perchè era sempre il solito perfettino infatti quella mattina era particolarmente sexy.
Finalmente dopo mezz'ora arrivammo alla scuola dove facemmo lezione normale per poi pranzare e udite udite saremo andati al Guiness Store e io non vedevo l'oa.
-
tanto non ci faranno provare mai la birra- sbruffò Jonah.
-
si lo sò ma sarà fantastico, hai tutto il tempo che vuoi il sabato quando andiamo al bar la sera- disse Ilaria.
-
si ma è anche vero che la Guiness non c'è in italia e non la proverò mai-disse Jonah controbattendo.
-
Ha ragione dai su ci inventeremo qualcosa- disse Andrea.
Mentre io pensavo tra me e me che non ce l'avremmo fatta.


Dopo 1 ora di camminata estenuati arrivammò al Giunness Store, entrammo ma noi non restammo nel gruppo ci avviammo di nascosto sui piani successivi per preparare un piano per la birra ma per nostra sfortuna ci andò male come predetto da me ci chiesero la carta di identità e certamente noi non eravamo maggiorenni e così addio birra.
Dopotutto era un posto bellissimo c'era una cascata tutte macchine per fare la birra e poi.. scoprimmo il PARADISO salimmo all'ultimo piano dove l'ascensore ti portava fuori dal palazzo e io con le vertigini per poco che non mi prende un colpo salimmo per poi ad arrivare in una specie di bar con le pareti tutte a vetrata dove si vedeva tutta Dublino e che potevi ordinare una bibita gratis.
Prendemmo tutti una coca cola per poi sbrigarcia scendre per uscire con gli altri.
Scendemmo e ci ritrovammo con tutti e appena usciti le professoresse ci comunicarono che avevamo 1 ora libera, buon segno saremmo andati all'Hard Rock.
Fortunatamente non distanziava da lì infatti era a 10 minuti. Io comprai una maglietta e un braccialetto come Ilaria mentre Andrea e Jonah stavano esplorando a bocca aperta le chitarre firmate attaccate su sulle pareti.
Si ora ero convinta più stavo lì a Dublino e più capivo quanto fosse bella a confronto dell'Italia. Dublino in quel momento era il mio
Paradiso.








Harry



Mi svegliai con un forte mal di testa volevo ancora dormire ma sapevo che sarebbe stata una magnifica giornata.
Scesi per fare colazione e ritrovai in cucina tutta la famiglia di Lou e la mia al completo!
Eravamo bellissimi insieme cavoli rimasi lì un attimo a fissarli, tutti si davano da fare per preparare la colazione mentre Lou il solito dormiglione sbavava sul tavolo addormentato.
Mi sedetti vicino a Lou mentre auguravo buon giorno a tutti mentre mia madre mi scoccava un bacio sulla guancia quelli che mi erano mancati tanto.
Ma ora lei era lì e tutto era perfetto.
Decisi di svegliare Lou che seriamente avrebbe finito per sbavare sul nostro tavolo, lo scossi un pò e mi avvicinai nell'orecchio per sussurargli -
boo bear svegliati su- mentre lui mugugnava qualcosa di incomprensibile, ma era impossibile non si sarebbe svegliato così, con le maniere dolci con Louis non facevi che spronarlo a fare il contrario di quello che gli chiedevi.
Allora presi due padelle e cominciai a sbattere rumorosamente finchè lui non sobbalzò in piedi e urlò -
sisisi che c'è? che è successo?- scatenando le risate di tutti.
-
niente Lou- gli dissi andandolo ad abbracciare mentre lui non fece che riaddormentarsi a peso morto su di me mentre io mi dimenavo per svegliarlo.
Finita la colazione andai nella mia camera per prepararmi perchè io e Lou avevamo deciso di andare a fare un giro per vedere com'era  Dublino con Liam e Zayn e certamente con la nostra guida Niall Horan.
Dopo esserci preparati andammo a casa di Niall che come sempre non era pronto.
Ci mise tre ore per cambiarsi e quando finalmente aveva finito aveva di nuovo fame quel ragazzo era impossibile.
Finalmente dopo la scorpacciata di Niall, prendemmo la macchina del padre di Niall che ci aveva prestato per oggi visto che per andare a Dublino ci sarebbe voluto una mezz'oretta.
Come sempre Louis guidava, era molto prudente quando guidava unica cosa che a dir la verità faceva con prudenza, ma io lo amo lostesso.
QUando trovammo parcheggio ci aggirammo un pò per le vie dopotutto non era molto grande Dublino ma mi piaceva molto era semplice, gotica molto carina certamente non paragonabile a Londra e a tutte le sue meraviglie ma quella città mi piaceva.
Niall ci portò alla Guiness dove provammo la birra più buona del mondo davvero quella birra era cremosa, densa, scurissima, era squisita.
Dopo aver bevuto ci avviammo all'uscita per andare per negozi, sennò Louis ci ammazzava ci teneva molto allo stile e amava fare shopping sopratutto dopo che aveva visto il negozio di Vans e Clarks non poteva perderselo.
Mentre Louis stava con Niall e LIam, io con Zayn andai al negozio di Tommy Hilfiger.
Io comprai 1 boxer si, io amo i boxer e poi ci rincontrammo tutti per andare a l'Hard Rock.
Appena entrammo vidi Niall fiondarsi a guardare le chitarre firmate mentre io volevo andrami a prendere un drink. Non c'erano molte persone e anche per Dublino avevamo camminato abbstanza tranquilli senza che nessuno ci assalisse, si alcune volevano un autografo o una foto ma non era stato stressante anche perchè io amavo tutte le mie fans e è solo grazie a loro che sono qui.
Dopo un quarto d'ora decidemmo di andare via per ritornare per fare cena insieme indovinate dove.. da NANDO'S il paradiso di Niall.
Ma anche a noi non dispiaceva così ci incamminammo, arrivati a Niall gli si illumirano gli occhi, entrammo e ordinammo.
Quando ci portarono da mangiare il tavolo era occupato sopratutto dai piatti di Niall che aveva mangiato in un secondo.
Quel ragazzo era un pozzo senza fondo a volte pensavo dove metteva tutto quel mangiare sul suo copro così magro, ma come tutte le volte non arrivavo una conclusione e glie chiedevo mentre lui mi diceva sempre certe volte si paragonava ad un bambino di di 14 anni mentre passava il suo periodo di crescita ma Niall aveva 19 anni e lo sò poteva crescere ancra ma dove voleva arrivare!.

Finito di mangiare ci incamminammo verso un pub dove avremmo passato tutta la serata preferibilmente non ubriachi, ma chi lo sapeva! 
Io sapevo solo che quella sera mi volevo divertire, e i divertimento per me è tutto nella vita.





 




Sciaoooooooooooo Beleeee sono tornataaaaaaaaaaa!
Vi è piaciuto il capitolo? scusate per la mia grande assenza ma sono tornata da poco!
Bè recensite la storia potete farmi anche alcune domande sulla gita!
E' importante sarrò felicissima di rispondervi c:
Al prossimo capitolooooooooooo <3 <3 <3

#Muchlove
Nichy




 













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Capitolo 9
*** I'll never let you go. ***


prima di tutto volevo scusarmi della mia assenza non vi lascerò più 
e ora comincio spero vi piaccia.


 3 giorno.
Mi svegliai stremata di mala voglia dopotutto come sempre.
Andai di sotto trovando come ogni mattina un piatto di pancakes e tutta la "mia" famiglia.
con educazione salutai tutti e mi misi a sedere vicino ad Abgail che mi riservò un sorriso perfetto facendomi ricordare Niall e il suo,dopotutto erano cugini.
Mangiai e piena rimasi a vedere la tv, Abgail era vicina a me e certe volte mi faceva delle domande del tipo "ti piace Dublino?", "oggi cosa farete?" con tutto l'entusiasmo che aveva in corpo, cosa che non avevo io e io che mi limitavo a rispondergli con un si o con un no.
Ad un certo punto sobbalzai ricordandomi che non avevo svegliato Gaia, mi misi a correre sulle scale inciampandomi ogni 3 passi sul tappeto e rischiando di ammazzarmi per svegliarla il più presto possibile e aspettandomi una sua sclerata.
E chi la voleva sentire di prima mattina? io non di certo, etrai in camera e urlai un "svegliati è tardiiiiii" lei sobbalzò dal letto e mi chiese "perchè che ore sono?" mentre io nervosa gli rispondevo che non aveva tempo e che se non si muoveva avremo perso la dart e per come sono fatta io non mi sarei mai messa a correre per prenderla, sopratutto di prima mattina.
Uscimmo fuori di casa salutando tutti e fortunatamente ci accorgemmo che la dart ancora non era passata, feci un respiro di solievo prima di incamminarmi per prenderla e dirigerci poi a scuola.
Dopo la scuola decidemmo di andare a visitare il trinity college.
Finito il giro turistico uscimmo da quella università, pronti per un'oretta di shopping come sempre ci ritrovammo io, Ilaria, Jonah e Andrea.
Prima di tutto andammo da Starbucks come sempre, ormai era un'abitudine e poi ci dirigemmo verso i negozi, quei magnifici negozi che mi sarebbero mancati tanto una volta andati via.
Entrammo da Tommy Hilghfiger pronti ad aspettare Andrea per almeno un'ora prima che si provasse mezzo negozio.
Si Andrea era fissato con i vestiti, perfino più di me, vestiva sempre bene e un pò mi piaceva pure per quello.
Invece Jonah era una cosa giusta, anche se si annoiava molto sopratutto quando mi accompagava me, ma come biasimarlo!
Pronta a sorbirmi un'ora dentro il negozio, decisi almeno di spassarmela al meglio, guardai Ilaria mentre gli afferravo la mano rapendola e dirigendomi verso il secondo reparto lasciando Andrea e Jonah dasoli.
Arrivammo nel reparto boxer, si ero uan pervertita sorbendomi occhiate pervertite da alcuni irlandesi che li stavano scegliendo, mentre io ricambiavo lo sguardo mentre Ilaria mi strattonava via prima che combinassi uno sbaglio.
-cosa fai?- gli chiesi.
-qualunque cosa che serva per non farti fare uno sbaglio- mi disse ridendo.
-ma erano carini.-mi lamentai io.
-bè terra chiama nicoletta hai un fidanzato, ma ripensandoci io no!- disse per poi avvicinarsi a quegli irlandesi sexy mentre io la guardavo sospirando.
Mi mancava essere single, ma mi piaceva molto Andrea e non lo avrei lasciato solo per degli irlandesi sexy.
Si lo so lo so stò dicendo molte volte che sono sexy ma diamine più li guardavi più diventavano prede appetitose.
Mi diedi uno schiaffo mentalmente, pensando al povero Andrea, io stavo facendomi porno mentali su altri maschi mentre lui stava con Jonah.
Poi vidi uno dei due maschi quello biondo fissarmi mentre parlava con Ilaria e indicarmi.
Forse l'avevo fissato oh cazzo stava venendo verso di me.
Diventai rossa e poi mi sentì dire "ciao" e io "ciaaaao" mentre fissavo Ilaria con uno sguardo omicido mentre flertava con il moro.
Si ero nella merda -come ti chiami?- mi chiese lui.
-N.. nicoletta- risposi maledicendomi.. e se da un momento all'altro sbucasse Andrea pensai.
-Bè io sono Dave- disse l'altro distogliendomi dai miei pensieri.
Poi lo vidi avvicinarsi, fin troppo per i miei gusti allora agì, lo sorpassai di malavoglia trascinando Ilaria fuori da quel reparto.
-ma cosa ti è saltato in mente?- gli chiesi con voce seria.
-niente, ci stavo provando con quel moro laggiù- disse schioccando la lingua e indicandolo mentre il moro gli faceva l'occhiolino.
Intanto il biondo era ritornato dal moro e stavano parlando mentre ci fissavano.
-senti tu fai quello che vuoi.. io vado a cercare Andrea- dissi per poi andarmene.
Sinceramente mi dispiaceva averla lasciata da sola, ma non volevo crearmi ulteriori problemi.
Sbucai all'angolo trovandomi sul reparto dove avevo lasciato Andrea e Jonah e li ritrovai ma per mia sfortuna con due ragazze.
Persi un battitto rimasi immobile fissando quella scena ,Andrea parlava con una bionda mentre Jonah parlava con l'altra.
Ad un certo punto quella bionda gli tocco il suo "mio"  pacco prendendo un boxer leopardato, mentre Andrea non tirandosi indietro ridendo lo afferrò, baciando la tipa.
In quel momento Jonah si voltò e mi vide.
Le mie gambe tremarono e l'unica cosa che riuscì a fare è scappare.
Corsi finchè potevo prima di cacciarmi in un vicolo per non sentire e vedere nessuno.
Mi appoggai ad un muro accasciandomi a terra piangendo, mi sentivo tradita.
Io che mi ero preoccupata per lui, pensando poverino io stò qui a pensare cose con quel moro mentre lui stà con Jonah, ma a quanto pare si divertiva più di me.
Il fatto che mi ha ferita di più è che non si ritirato in dietro con quella ragazza, non ha pensato a me.
I pensieri di me e lui insieme mi attraversarono la mente e mi lasciai sofferente accasciata per terra.
Finchè...



 


HARRY



Mi sentii accarezzare una guancia, aprii gli occhi e contemplando gli occhi azzurri del mio migliore amico e il suo sorriso mi sentii ulare -buoncciornoooo tesoroo!-
Mentre io dal quel rumore assordante mi nascosi la testa sotto il cuscino dicendo -ecco lo sapevo devi rovinare sempre tutto, comunque biongiorno anche a te Lou!-
Sentì Lou sghignazzare, non lo sopportavo quando faceva così , ma lo amavo lo stesso dopotutto solo lui mi sopportava così tanto.
Gli diedi una botta facendolo cadere per terra dicendogli -ora chi ride adesso!- alzandomi per aiutarlo.
-ah ah ah molto divertente, mi hai fatto male- disse.
-oh povero boo vieni dove ti sei fatto male, ti ci dò un bacino.- dissi ridendo mentre lui mi guardò male.
Si alzò con aria omicida, lo prendevo sempre in giro e conoscendolo mi attaccai a correre sapendo che me l'avrebbe fatta pagare.
Continuammo per un quarto d'ora a rincorrerci finche io dissi -tanto non ce la farei mai a prendermi-
-ok basta sono stremato- disse arrendendosi, mentre io scendevo dal letto ormai distrutto, ma appena scesi Lou cominciò a farmi il solletico e lui lo sapeva io lo odiavo.
-ok ok scusa- gli dissi stremato dalle risate.
-cosa non ti sento!-urlò Louis ancora non soddisfatto, ma fortunatamente arrivò mia madre che ci spartì ridendo -siete sempre i soliti, non cambiate mai!- disse abbracciandoci.
-Basta ora andiamo di sotto a fare la colazione che Niall e gli altri vi aspettano per andare a Dublino- disse mia madre.
E noi annuimmo dirigendoci in cucina.
Fatta la colazione ci vestimmo e andammo da Niall trovando già tutti gli altri ragazzi.
-ma, alla buon'ora- disse Liam.
-buongiorno- disse Zayn mentre Niall si stava mangiando chissà cosa come sempre dopotutto.
-eh già alla buonora- disse Niall con la bocca piena, ricevendo un'occhiataccia da Liam -non copiarmi, pensa a finire di mangiare- disse ridendo.
-Ben accoglienza- dissi -scusateci Harry non si voleva alzare- disse Louis.
-E così hai adottato un modo drastico?- disse Zayn alzandosi dal divano rivolgendosi a Louis.
-Già e pare sia stato efficace anche se sono finito per terra-disse Lou.
Mentre tutti ridevamo -ma non è finita qua- si rivolse a me quest'ultimo guardandomi con sguardo di sfida.
-mi stai sfidando Louis William Tomlinson- dissi alzando un sopracciglio.
-si- disse sicuro. -Bè vedremo carotina- dissi io per ultimo scatenando una risata collettiva per poi avviarmi alla macchina.
Arrivammo a Dublino perchè Zayn, lo avevamo saputo dentro la macchina voleva farsi l'ennesimo tatuaggio.
-si ma prima andiamo al mc vero?- disse Niall speranzoso.
-Bè si può fare- dissi io.
-Ma hai finito adesso di mangiare Niall, e hai ancora fame?- disse Liam.
-E allora? si ho molta fame-replico Niall.
-E va bene andiamo a questo sacro santo mc donald's- disse Louis, accontentando Niall.
Finito il  panino andammo a con Zayn da questo tatuatore, la sede era su un vicolo sconosciuto vicino al negozio di Tommy Hilghfiger almeno sapevo cosa fare se mi stufavo.
Cominciò a fare il tatuaggio e dopo un pò io decisi di andare in quel magnifico negozio, salutai tutti e uscì.
Ma non feci a tempo neanche a chiudere la porta che vidi una ragazza accasciata per terra che singhiozzava, segno che stava piangendo.
Mi avvicinai lentamente, mi faceva pena e decisi di capire cosa le succedeva.
Non volevo lasciarla lì distesa sulla strada dasola aveva bisogno di aiuto.
Mi avvicinai e mi sedetti accanto a lei e gli sussurai un "ehi" lei continuò a singhiozzare e dopo un pò mi riservò uno sguardo.
Alzò gli occhi e li puntò sui mei, la vidi paralizzata per un'attimo smise di piangere.
Cavolo era bellissima, -ehi cosa ti è successo piccola?-le chiesi.
Lei continuò a fissarmi per poi abbracciarmi e io ricambiai l'abbraccio.
Ad un certo punto si staccò che piangeva ancora di più e mi disse incredula -sei davvero tu? stò sognando?- io gli sorrisi risposi -bè non sò che dirti se vuoi dire se sono davvero Harry Styles,
si sono io
- dissi ridendo.
Lei rimase un'attimo bloccata non respirava più e sussurrò -non ci posso credere- abbracciandomi.
-allora sei una directioner?- le chiesi e lei si staccò da me rivelandomi uno dei suoi sorrisi che mi fece morire dentro, cosa mi succedeva? provavo solo pena per lei o qualcos'altro? mi chise dasolo.
-dimmi che non stò sognando- disse un'altra volta lasciandosi scappare una lacrima.
-no penso di no- dissi -se non stò sognando anchio-
Lei rise e mi scrutò attentamente -bè se è un sogno non mi svegliare- disse per poi riabbracciandomi di nuovo.
io ricambiai -bè neanche a me- dissi incredulo.
Ad un certo punto vidi un ombra e mi apparve un ragazzo alto più o meno quanto me che aveva il fiatone.
Vidi lui fissarmi incredulo per poi richiamare la ragazza che non sapevo neanche il suo nome.
lei si volto e lo abbracciò con trasporto.
-ti ho cercato da pertutto- disse l'ultimo stremato.
-mi dispiace ma non ce l'ho fatta, mi sono sentita morire e sono scappata- disse lei sull'orlo di ripiangere.
-mi dispiace molto per quello che è successo- disse mentre lei abbassava lo sguardo.
Poi si voltò finalmente verso me dicendomi -questo è il mio migliore amico Jonah- presentandomelo.
Lui mi porse la mano -piacere, e tu sei Harry Styles vero?-
-già- dissi io.
-vabene io torno in negozio e dico a Ilaria che stai bene- disse per poi voltarsi.
-ah Jonah- dissi richiamandolo -grazie e dì a Andrea di non ceracarmi- lui si voltò e sparì dietro l'angolo.
quando si rigirò gli dissi -allora cosa ti è successo?- e lei rispose  - il mio ragazzo in un certo senso mi ha tradito- disse tutti di un fiato.
-bè se è vero penso che abbia fatto l'errore più grande della sua vita- dissi con dolcezza prima di abbracciarla.
Poi lei si voltò e mi disse -grazie, davvero grazie di cuore- e continuò - hai fatto tanto per me e stai continuando a farlo dalla prima volta che ti ho sentito cantare-
Io sorrisi e la accolsi in un abbraccio -sono felice di sapere che vi faccio stare bene con la mia voce- dissi.
-già, tu mi hai salvato Harry Styles- mi disse per poi stringerla in un altro abbraccio.
-e tu e tutte le directioners mi avete cambiato la vita e tu sopratutto oggi- dissi.
Ad un certo punto senti sbattere una porta e le voci dei ragazzi che si rovolsero a me - ehi Hazza già hai fatto conquiste- mentre io mi staccavo da quell'abbraccio di malavoglia.
La ragazza rimase di stucco la vidi, tremava.
Cominciò a balbettare - e non ce la fai conoscere?- disse Niall dolce.
-certo lei è..- dissi passandogli la parola.
-n.. nicoletta- disse per poi fiondarsi su di loro.


 




Andrea




Mi voltai e vidi Nichy correre verso l'uscita.
Mi aveva visto.
Lasciai andare i boxer a terra per poi girarmi e andarla a cercare ma Jonah mi blocco per un braccio e mi disse -vado io, peggioreresti le cose- per poi andare via.
Ero nella merda più assoluta uscìì e andai a sedermi su una panchina, mi presi la testa con le mani e trattenni una lacrima -che cosa avevo fatto?-
Non ce la facevo a stare lì ad aspettare così decisi di alzarmi e andarmi a schiarire le idee con una sigaretta.
Dopo tre quarti d'ora Jonah non aveva chiamato, ma vidii Ilaria in lontananza che mi si avvicino dandomi uno schiaffo.
-che cosa fai?- gli dissi pursapendo che me lo meritavo.
-ringrazia a dio che non ti butto sotto un tram- sputò lei.
-il bello è che c'erano due ragazzi che ci provavano con noi, ma lei ha deciso di venire da te subito invece di fare cazzate, lei ci ha pensato a te, cosa che tu non hai fatto.-
Mi scappò una lacrima -lo so, sono un fottuto bastardo, non mi sono tirato indietro, me lo merito- dissi pentito.
-fortuna ti sei pentito- disse lei.
-ma non sarà così facile, farti perdonare da Nichy, spero solo per te che ti dia una'altra possibilità- disse per poi rispondere al telefono che gli stava squillando.
-ehi Jonah l'hai trovata?- chiese.
-si, era in un vicolo, ma sta bene ora- gli rispose.
-bene dove siete?- chiese.
-Bè io sono vicino al negozio di prima, ma lei stà con..-
-con..- gli disse ilaria.
-ti spiego dopo raggiungimi- disse l'altro per poi attaccare.
-dov'è?- chiesi io.
- non lo so, ora andiamo da Jonah- disse lei per poi incamminarci.
Da lontano vidi Jonah.
Mi avvicinai a lui e gli chiesi -come sta'?dov'è?- mentre lui rispose -bè penso stia mooolto bene, l'ho trovata che ha incontrato uno dei One Direction-
Io rimasi interdetto ero felice per lei , ma allo stesso tempo mì sentì mancare il fiato facendomi venire in mente quella bruttissima sensazione "la paura di perderla"
-oh- riuscì solo a dire -voglio vederla lo stesso dov'è- dissi supplicando.
-non posso dirtelo e ha detto che non la devi cercare che ora sta bene non ha più bisogno di te- disse a denti stretti.
Tremai solo al sentire quelle parole *non ha più bisogno di me* cominciai a correre per cercarla non potevo perderla.



 



Nichy


Ero al settimo cielo.
Mi staccai avvicinandomi ad Harry.
-grazie- dissi.
-grazie a te- disse Harry
- va beneeeeee vi lasciamo soli- se ne uscì Zayn.
-oh non ce n'è bisogno- dissi io.
Harry diede uno sguardo a Louis.
-Io penso di si, chiamaci Harry quando hai finito- disse Louis.
Oh mio dio non ci potevo credere avevo conosciuto gli One Direction il mio sogno.
Erano successe troppe cose in quella giornata ma l'unica che mi importava veramente era questa.
Harry mi distolse dai miei pensieri -allora come và?- mi chiese.
-bè ora.. diciamo alla meraviglia- gli dissi avvicinandomi -anche se quando andrai via ritornerà tutto come sempre e tutto quello che è successo prima di conoscerci tornerà e soffrirò- dissi con la voce strozzata.
-e.. chi te la detto che io voglia lasciarti.- mi sussurrò lui avvicinandosi sempre di più a me finchè purtroppo non sentì dei passi.
Non riuscì neanche a girarmi che mi ritrovai Andrea a due passi che mi fissava con un'aria distrutta.
-possiamo parlare?- chiese -da soli..- aggiunse.
Harry fece per andarsene ma lo trattenni -no, lui resta- sputai.
-ah chi è adesso il tuo nuovo fidanzato?- mi disse.
-No è una persona che c'è per me e in un certo senso c'è stato sempre per me anche se non mi conosce a differenza di te- sputai quelle parole così vere.
Lui rimase immobile.
-vorresti restare lì a fissarmi e non dire niente per un altro pò?- gli sputai.
Lui si riprese ma io lo bloccai - hai 2 secondi per giustificarti, se c'è una giustificazione.- dissi con un tono acido.
Lui si prese coraggio e disse -non ho giustificazioni per quello che ho fatto vorrei dire che è stata lei, ma è anche vero che io non l'ho respinta..- disse.
Lo sapevo dissi tra me e me, Harry mi afferò la mano per farmi sentire il suo appoggio.
-hai finito?- dissi.
-no volevo dirti scusa e che non accadrà mai più- disse speranzoso.
-sai, non sò se ci sarà un'altra volta- dissi.
-ti prego perdonami Nichy sei tutto per me- sussurrò.
Io mi voltai per andarmene ma lui mi bloccò.
-non mi toccare- urlai.
-però lui può farlo?- disse per poi girarsi verso Harry e dargli un pugnò facendogli sanguinare uno zigomo.
Io mi girai vedendolo sanguinare e prima che io parlassi Harry si girò e gli diede un pugno facendolo cadere per terra.
-continui a farmi del male.. non dovevi farlo, questo non dovevi farlo- mi rivolsi a lui con uno sguardo disprezzante.
-tra di noi è finita- dissi lasciandolo per terra e trascinandomi Harry via da quel vicolo.
Appena usciti da quel vicolo presi la faccia di Harry per osservare la ferita e cominciai a scusarmi - scusami scusami davvero, sarà meglio che tu vada, ti ho causato già troppi problemi hai fatto già così tanto per me- dissi anche se mandarlo via era l'ultima cosa che volevo al mondo.
Lui mi calmo mi prese la faccia e mi disse - non scusarti, tu non hai fatto niente e no io non ti lascio- disse per poi posare le sue labbra sulle le mie.










sciaoooooooooooooooo beleee <3
come state? vi è piaciuto? spero di sì fatemi sapere è importante!
al prossimo capitolo alobalobayeah :)
#muchlovenichy

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Capitolo 10
*** I'll never give up on us. ***






4 giorno.
Mi svegliai con un leggero malditesta, ieri erano successe troppe cose avevo realizzato il mio sogno,
ma restava sempre quella scia amara che mi inebriava la bocca dal tradimento di Andrea.
Ieri sera alla fine Harry mi aveva baciata, riuscivo ancora a sentire il suo sapore, non ci potevo credere e se fosse stato tutto un sogno.
Pensavo fosse stato impossibile, ma con tutto il mio cuore pregai che fosse stato tutto vero.
Ad un certo punto il desplay del mio cellulare si illuminò e mi riportò alla realtà.
Lo afferrai e vidi una parolina "Harry", in quel momento tutti i dubbi andarono via non era tutto un sogno ed ero la ragazza più felice dl mondo.
Decisi di aprire quel messaggio tanto atteso, presi fiato  e lessi:


"buongiorno piccola mia. come ti senti? spero bene.
Harry xx"

Trattenni il fiato finchè non ebbi finito di leggere, sospirai e finalmente nel mio viso uscì un sorriso, uno di quelli che non facevo da molto tempo,
quelli che dedicavo a mio padre.
Decisi di rispondergli subito: 

"Ehi sono ancora un pò stordita ma tutto ok. tu invece?
Nichy xx"

Rilessi il suo messaggio altre mille volte prima di alzarmi per prepararmi per essere sicura di non avere allucinazioni, mentre mi vestivo ebbi dei flashback di ieri sera.


" le nostre labbra si unirono.
Lui si stacco -wow- mi disse a fiordilabbra.
-già- sussurrai io per poi unirle di nuovo.
Mille sensazioni mi giunsero alla mente, si stavo facendo la cosa giusta.
No, non stavo rimpiazzando Andrea con Harry, io lo amavo.
Si lo so era un pò presto, ma io in verità l'ho amato per più di due anni.
Mi sfiorò un fianco per poi afferrarlo per attirarmi più a se.
Brividi.
Brividi mi percorsero da per tutto per poi arrivare come scossa elettrica tra le nostre due labbra magnetiche.
Si volevo sentirlo, volevo sentire con pienezza il suo sapore.
Mi staccai per prendere fiato.
Rivinando purtroppo l'atmosfera che si era creata, ignorando i passanti alzai l'orologio e mi accorsi che era tardi.
-diamine- sussurrai -devo andare è tardi la mia famiglia si preoccuperà-
-vieni ti porto io- disse per poi prendermi la mano e trascinarmi via.
Chiamai Gaia dicendole che stavo arrivando, ricevendo un -ti ammazzano i professori-
Ma io fregandomene riattaccai."





"-ecco è questa la casa- dissi io indicando a Louis l'edificio.
Si Harry aveva chiamato i ragazzi e così hanno insistito a portarmi a casa.
Harry era dietro e ogni tanto giocherellava con la mia mano.
-ma aspetta un attimo- disse Niall pensieroso -ma questa è la casa dei miei zii- disse tutto di un fiato.
Io mi voltai e gli rivolsi un sorriso di approvazione.
Lui meravigliato scese dalla macchina mi prese per mano e fece per entrare -li voglio salutare, da quant'è che non li vedo-
-approposito- aggiunse -mia madre mi aveva detto che avremmo avuto una cena con loro e tutta la famiglia e che ci saranno state anche due ragazze, che abitavano lì per la scuola-
Io mi voltai verso di lui -tadaaan una l'hai già conosciuta- gli dissi ridendo.
-bè e non è niente male- sussurrò piano per non farsi sentire da Harry.
Ma lo sentì uguale infatti mi accostò a sè dicendo -lei è mia-
Niall a testa bassa si arrese mentre noi ridevamo divertiti.
Harry si girò e fece segno ai ragazzi di aspettarlo in macchina.
-ma io volevo salutarli- piagnucolò Niall.
-Ma se li vedi dopodomani-ribattè Liam trascinandoselo via."





"-ehi allora..- provò Harry -dammi il tuo telefono- disse.
Glie lo diedi e lui cominciò a digitare il suo numero per poi chiamarsi e memorizzare il mio.
-ecco tieni- mi disse alla fine.
Lo presi -grazie di tutto- gli sussurai.
Lui mi regalò uno dei suoi sorrisi mozza fiato per poi lasciarmi un leggero bacio sulle mie labbra.
-dimmi che non mi lascerai- dissi inclinando la testa per trattenere le lacrime.
-io non potrò mai rinunciare a noi- disse per poi lasciare la mia mano e incamminarsi verso la macchina."



-terra chiama Nichy, ci sei?- mi svegliò Gaia -è tre ore che stai fissa a decidere quale tra queste due magliette
-oh scusa, stavo immersa nei miei pensieri- dissi imbarazzata.
-oh niente ti capisco, troppe cose ieri- disse Gaia -eh infatti se ti sbrighi andiamo a fare colazione poi mi devi raccontare ogni singola P A R O L A, cara- aggiunse entusiasta.
Io le sorrisi -ah e metti questa- disse tirando su la maglietta verde con il simbolo della pace per poi dirigersi in cucina.
Non feci neanche a tempo ad infilarmela che il mio cellulare vibrò, segno che mi era arrivato un'altro messaggio.
Lo aprì era sempre di Harry e diceva:


"io una meraviglia, dopotutto grazie a te.
comunque ho una sorpresa ci sentiamo dopo.
Harry xx"


 

Chiusi il messaggio, dentro la mia pancia uno zoo intero di rinoceronti ballavano la conga.
"ho una sorpresa" cosa mai mi avrebbe potuto fare? eccitata mi misi la maglietta e scesi giù per andare a fare colazione.


-ora - tu - racontare - me - TUTTO- disse Gaia insistente.
-bèè..- dissi io mettendola sulle spine.
-dai.. vuoi che ti dia uno schiaffo parla amore-disse impaziente.
-eh vabene.. ieri è successo che stavamo nel negozio e ho visto Andrea baciare una-dissi con tono amaro.
-oh.. e..-disse spronandomi.
-sono scappata e-feci una pausa.
-mi sono seduta per terra, ero in un vicolo buio, ed ad un tratto ho visto una sagoma che si avvicinava a me per poi sedersi affianco-dissi mentre Ilaria mi guardava con faccia sognante.
-all'inizio pensai che fosse un maniaco mai poi levai le mani dagli occhi e mi apparse il suo sguardo, i suoi occhi verdi smeraldo e lo abbracciai di scatto, prima mi sembrava tutto un sogno poi capì che era veramente lui- dissi con gli occhi sognanti.
-poi..- disse Gaia.
-poi è arrivato Jonah per vedere come stavo e poi ci ha lasciati da soli, dopo sono usciti tutti gli altri ragazzi ed è stato magnifico.-dissi poi aggiunsi -il brutto è che poi è arrivato Andrea e ha dato un pugno a Harry e da lì non ci ho visto più- dissi trattenendo le lacrime.
-oh mio dio! davvero? e poi?-
-poi gli ho detto che era finita, non doveva farlo, forse ero pronta a dargli un'altra possibilità, ma dopo quello..-sputai.
Lei mi abbraccio e aggiunse -e con Harry-
-mi ha portato a casa e mi ha baciato- dissi emozionata ricordando le sue labbra morbide.
-awww-riuscì solo a dire per poi soffocarmi in un abbraccio.
-prima mi ha mandato un messaggio ha detto che ha una sorpresa per me..- dissi sogante staccandomi dall'abbraccio.
-aww che carino, basta che non ti fà del male come Andrea che sennò gli spezzo le gambine- disse lei.
Sorrisi -oh è tardi sbrighiamoci- dissi per poi prendere la borsa e andare a scuola.






Andrea

Ero nella merda più assoluta avevo pianto tutta la notte.
Come facevo a riconquistarla.
Forse sarebbe stato meglio lasciar passare, diventarci amico.
Ma come facevo se per me era molto di più che un amica.
Ero stato uno stupido l'avevo persa e ora ne pagavo le conseguenze.
Mi trascinai a fare colazione per poi andarmi a cambiare e andare a prendere la dart.
Ero lì ad aspettare e lei non c'era.
Mi convinsi che non me ne fotteva più niente di lei, ma la verità era che mi mancava, mi mancavano i suoi sorrisi..
mi mancava i suoi "buon giorno", i suoi baci, il suo sapore ed averla mia.
Vidi Ilaria voltarsi e correre incontro a.. lei.
Lei ricambiò con il suo solito sorriso mozza fiato. 
Mi guardò con la coda dell'occhio e mi arrivò una pugnalata quando vidi che i suoi occhi apparvero come spenti.
E questo era a causa mia, come mi era saltato in mente di dare un pugno a quello.
Forse lei dopotutto mi avrebbe perdonato, se non avessi fatto quello sbaglio.
Entrai nella dart e lasciai vagare i miei pensieri ora mai ero come morto dentro.





Nichy


Lo vidi, eccome se lo vidi, appena gli riservai uno sguardo un senso di nausea mi percosse lo stomaco.
Mi faceva un pò pena, ma nessuno mi poteva levare quel senso di tradimento.
Doveva pagare.
Mi costrinsi a non guardarlo più e a pensare a Harry.
Lui mi faceva stare bene.





Harry

Mi svegliai presto stranamente, con un sorriso perennemente stampato sulla faccia.
Mi sembravo un idiota, ma un motivo c'era perchè sorridevo.
Non mi sentivo così da tanto.
Era come rinascere e l'avrei fatto con lei.
Ma dovevo sorprenderla così decisi di fargli una sorpresa.
Feci dei bigliettini con dento degli indovinelli, e con l'aiuto di Niall li sparsi per tutta Dublino.
Erano tutti indovinelli che doveva risolvere per trovare l'ultimo bigliettino dove ero io.
Cominciai subito anche se avevo tutta la mattinata e il pomeriggio fino alle 5.
Mandai un messaggio a Nichy chiedendogli come stava e che le riservavo una sorpresa.
Gli dissi che ci saremo sentiti più tardi.






Nichy

Mai la mattinata mi era sembrata così lunga a scuola mi ero spostata di banco ora ero vicina ad una mia amica, non potevo star e vicino Andrea.
Lui ci era rimasto male, ma cosa si aspettava che le dessi anche l'ultimo bacio e che sarebbe rimasto tutto come prima.
Bè se pensava davvero questo si sbagliava.
Finita finalmente la mattinata ci portarono a Dublinia, un museo di Vichinghi e poi in una chiesa gotica.
Verso le 5 infine mi arrivò un messaggio:

"ehi piccola.
la sorpresa è pronta! vai allo starbucks.
Ti daranno un bigliettino.
Cercami ti aspetto."
Harry xx

 

Io tutta eccitata andai allo starbucks e con l'aiuto di Ilaria riuscì a risolvere il primo indovinello che mi portava allo spire.
Lì trovai un'uomo panino che mi diede l'altro bigliettino che mi portò dal tatuatore di Zayn e infine salutai Ilaria pronta per salire in un edificio accompagnata da un uomo.
Mi fece scendere dall'ascensore e mi ritrovai in una terrazza enorme che si affacciava su tutta Dublino.
E poi.. lo vidi.
Era vestito con una giacca era perfetto. 
Mi avvicinai a lui che mi tirò su in un abbraccio.
Poi mi rimise per terra e con uno dei sui sorrisi si avvicinò finalmente per baciarmi.
Ero felicissima, nessuno avrebbe fatto una cosa del genere per me, mi sentivo amata.
Si staccò -ehi piccola mia. ti è piaciuta la sorpresa?- mi disse.
Io sorrisi e feci baciarlo ribaciarlo e riribaciarlo. -grazie- gli sussurrai.
-solo per te- disse lui, per poi trasportarmi fino alla ringhiera che era ornata di candele.
-guarda- mi disse indicando le stelle.
-ci sono molte stelle, ma quella più bella e luminosa la ho io qui accanto- disse prima di baciarmi di nuovo.
Si stacco e disse -ricordati che io non rinuncierò mai a noi- per poi abbracciarmi.
 








sciaooooooooo carotineee!
Spero vi piaccia anche questo di capitolo.
l'ho fatti con il cuore davvero.
fatemi sapere per piacere recentite che vi costa una sola parola! c: <3
#muchlovenichy

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Capitolo 11
*** a fucking day, but the happiness always win. ***




5 giorno.
mi svegliai con un poco di malditesta, anche se la sera prima era stata indimenticabile.
era esausta, ma il pensiero di rivedere Harry mi tirava avanti.
quella mattina lo sapevo non mi sarebbe arrivato un messaggio, mi aveva avvisato avrebbe dormito quasi per tutto il giorno..beato lui pensai.
Ma decisi lostesso di dare un'occhiata al cellulare non si sa mai.. e poi BUM.
mondo addosso un messaggio di.. andrea.
si era di lui, lui che mi aveva tradito, lui che ieri non si era neanche permesso di chiedermi scusa anche se sapeva che lo avrei perdonato, lui che che non aveva fatto niente per rimediare anzi peggiorando le cose. 
dopo un giorno e mezzo di silenzio ora mi manda un messaggio (?)
bah.. decisi di aprirlo solo per sapere le cazzate, che mi avrebbe detto.
e fu così lo aprì con un senso di nausea nello stomaco.
le mani tremavano e gli occhi si riempivano di lacrime, non sò come abbia fatto a leggere ma lo feci.


                                                                                                                                                         "non uccidermi volevo dirti solo che mi manchi"
                                                                                                                                                                                 (tuo) andrea.

-c-cosa?- riuscì dolo a dire svegliando gaia che si mise a fissarmi con gli occhi ancora semi chiusi e con l'aria persa.
lei scese dal letto e si mise accanto a me.
ci fissammo per un minuto senza dirci niente poi uscì una lacrima, due lacrime.. poi l'abbracciai di slancio.
restatti lì per un quarto d'ora che mi parse un secondo.
alla fine gaia si stacco strofinandomi le mani sulla schiena -va tutto bene.. cos'hai? di chi era quel messaggio?- disse con fermezza.
-d-di andrea- riuscì solo a dire per poi buttare il cuscino a terra gridando -perchè? perchè? mi fà questo, mi viene a dire che gli manco,vaffanculo poteva pensarci prima ora è fatto-
-lo sò- disse gaia per continuare -lo sò che uno stronzo e so anche che tu ami harry con tutta te stessa ma non puoi dire che non ami anche lui-
io abbassai gli occhi, occhi che mi bruciavano e sentì qualcosa nel mio stomaco che voleva farmi urlare con tutta mia stessa, anche se accorgendomi che quelle parole erano vere purtroppo.
avevo paura, sì avevo paura.
dovevo chiudere questa storia anche se ancora lo amavo, ma non volevo prendere in giro harry così decisi di parlare con entrambi.
mandai un messaggio a tutte e due dicendo che dovevo parlargli.
poi andai a fare colazione con gli occhi ancora rossi che bruciavano e le maniche del pigiama zuppe.
e poi si non scordiamoci di quel fottuto mal di testa che non mi veniva da molto ma che ora sembrava che mi stesse stritolando la testa.


dopo aver fatto colazione, che poi se si può chiamare colazione, due biscotti e un sorso di succo.
si stavo male, mi sentivo di merda.. lo sapevo dovevo affrontare una giornata difficile.
mi preparai e svelta raggiungemmo la dart e lì trovai andrea che mi sorrise con un guizzo di speranza negli occhi.. lì che mi aspettava ad accorglierlo in un abbraccio, ma che non arrivò mai.
cosa si aspettava.. pensai tra me e me.
decisi solo di dirigermi verso di lui e sfiorarlo in una mano per dirgli parliamo dopo scuola.
-perpiacere non toccarmi renderebbe la cosa ancora più difficile di quanto lo è- dissi per poi allontanarmi e lasciarlo lì.
durante la lezione pensai al mio discorso che poi ripensai alla mia spontaneetà.. io ero spontanea cosa facevo (?) mi ero preparata un discorso (?) mai fatto in vita mia.
cosa ero diventata indifesa forse.
sbattei un pugno nel banco, che per mia sfortuna attirò tutta la classe compreso il professore.
andrea mi fissò, ma gli diedi solo un minuto dopo che gli diedi una frecciatina prima di chiedere di andare in bagno.
sì dovevo piangere sfogarmi.

andai in bagno correndo cercandomi di ricordare dove era e poi lì.. puf.
mi richiusi in me piangendo appoggiata alla tavoletta del bagno.
mi sentivo da schifo.
dov'era finita la solare, semplice nichy..
il carattere che mi ero riuscita a costruire dopo la morte di mio padre? forte e con il sorriso sempre stampato sulla faccia.
era sparito ma di una cosa ero certa non ero una vigliacca.
non mi ricordo quanto stetti in quel bagno.. ma mi ricordo solo che dopo un pò sentì dei passi e bussare alla cabina dove ero io.
-occupato- dissi con la voce tremante.




Andrea.


era più di 20 minuti che nichy era in bagno e io ero sempre di più preoccupato.
decisi di andare a vedere come stava.. 
entrai nel bagno e sentì un singhiozzo che poi si fermò appena sentì che c'era qualcuno, con un suono strozzato per non far capire che piangeva, ma io lo sapevo.
bussai e ricevetti un -occupato- restai lì e dopo un pò dissi -sono andrea- sentì silenzio poi un -vattene- allora sapendo che era testarda entrai nell'altra cabina per poi scavalcare ed arrivare a lei.
la trovai accovacciata sul water con gli occhi lucidi rossi che mi guardavano con aria sconfitta e indifesa.
non parlai mi limitai ad abbracciarla, aspettandomi forse un rifiuo.
ma non fu così infatti le si strinse ancora di più tra le mie braccia cominciando a ripiangere.
stettimo così per molto fino a che non alzò gli occhi e mi fissò.. come mi mancavano quelle iridi così belle, quelle che mi avevano fatto innamorare di lei, verdi come il prato a primavera e sì io ci vedevo anche dei fiori.. lei era il mio fiore almeno per quel momento.
non sò la presi la faccia con le mani per poi avvicinarla a me fino a che non congiunsimo le nostre labbra.
le sue che mi erano mancate così tanto.
morbide e soffici che mi facevano impazzire.
subito lei titubò ma la sentì che mi voleva e in me la speranza cresceva sempre di più finche non sentì per un pò la sua lingua, il suo sapore che svanì quando si staccò e mi abbracciò.
non riuscì a dire niente finchè lei non aprì bocca per dire qualcosa.. -tu, sai che ti dico sei uno stronzo, mi hai messo le corna, ora sei felice? mi hai perso-disse fredda.
ma poi continuo - shh, sei un coglione un imbecille- disse con un tono più dolce -ma non posso negare che ti amo, perlomeno ancora- disse con un sorriso.
il mio cuore si era riempito.
ma quando stavo per aprire bocca lei ricominciò mise un dito sulle mie labbra per zittirmi e mi disse -ti amo sì, vorrei perdonarti e lo farò.. mi ci vorrà qualche tempo, ma mi dispiace non possiamo continuare così- disse quando poi gli scappò una lacrima.
il mio cuore si svuotò di nuovo.
-ti vorrei proporre di restare amici, poi vedremo che accadrà, ma io ora amo un'altra persona e mi dispiace ma la amo sopra ad ogni cosa- disse con voce strozzata.
-forse finirà tutto, alla fine di questa gita, ma siccome che non voglio prenderti in giro e non voglio illuderti ti dico che è finita- disse per poi abbracciarmi.
io subito, rigido i miei occhi ormai erano del tutto vuoti, io ero vuoto.
ricambiai l'abbraccio con dolore, ma lo feci e alla fine gli dissi -non mi puoi fare questo, ho sbagliato e devo ancora chiederti scusa.. bè scusa, voglio solo dirti che io ci sono. e comunque ti aspetterò sempre- dissi per poi riabbracciarla fino a che il suo cellulare vibrò contemporaneamente con la campanella che annunciava la fine delle lezioni.
lei rispose io mi andai ad asciugare la faccia gli feci un ultimo sorriso anche con l'amaro in bocca e me ne andai.




Nichy.


risposi quando andrea se ne andò.. bene per quanto mi facesse male averlo lasciato mi ero levata un peso.
guardai il display del telefono e trovai quel nome, quel nome che mi ripotava all'unica cosa che volevo ora.. tutta la mia vita: Harry Styles.
risposi subito con un -ehii- ancora con la voce strozzata dal pianto di prima.
-ehi piccola mia, cos'hai?- disse preoccupato accortosi della mia voce.
-niente tranquillo stò abbastanza bene- smentì.
-ah.. e allora ho letto il messaggio, mi devo preoccupare amore?- disse dolce.
-nono, cioè guarda è suonata la campanella oggi ho saputo che abbiamo tutto il giorno libero vienimi a prendere- dissi decisa.
-arrivo subuto- disse deciso e allo stesso tempo preoccupato.

allora ricapitolando ho rotto con andrea, sì l'ho fatto, ora parlo ad harry sì devo farlo.
la mia testa non sapeva che fare.. ma non riuscì neanche a ripensarci che un'audi mi suonò mentre si apriva il finestrino e vidi lui si il mio amore con quelle adorabili fossette.
corsi verso la macchina.. stavo per sedermi nel sedile avanti con lui quando sentì un -ahi che cazzo fai?- io mi alzai di scatto -oh cazzo, scusa- dissi a niall spiaccicato da me.
-non me ne ero manco accorta ero assorta nei miei pensieri, scusami patato- dissi a niall mentre guardavo harry che si stava soffocando.
-no vabbè se vuoi stare avanti io mi metto dietro oppure ti siedi sulle mie gambe e stiamo contenti tutti e due- disse ridendo malizioso ricevendo un'occhiataccia da harry che lo fece cambiare subito idea.
-okay ho capito salgo dietro- disse sconsolato.
alla fine entrai in macchina e diedi un bacio ad harry mentre niall si chiudeva gli occhi.
-atti osceni in pubblico-urlò fuori dal finestrino mentre io e harry lo guardavamo con un sopraccicglio alzato.
poi mi accorsi che lì davanti c'era andrea e guardava niall con il mio stesso sguardo così gli diedi un pizzicotto per fargli chiudere il finestrino ed andarcene prima che andrea si accorgesse di me, ma il mio tentativo fu invano perchè harry aprì il suo finestrino per dare uno schiaffo a niall e lì lui si accorse di me.
guardò harry e me e poi andò via con una faccia sconsolata.


mi dispiaceva da morire ma avevo dovuto farlo.
quando harry partì mi osservò e avevo la testa da un' altra parte ma non disse niente perchè sapeva che gli avrei detto tutto dopo.
-allora dove andiamo- ruppe il silenzio niall.
-tu te ne vai con louis, liam e zayn ti stanno aspettando allo starbucks, noi andiamo a fare un giro- disse harry.
-nooo, non voglio- controbattè -voglio stare con nichy, cattivo hazza- continuò niall.
harry si girò e gli disse - bè anche io e dobbiamo parlare smamma biondino- disse per scherzare.
ma niall se la prese uscendo dalla macchina, -ciao patato a stasera, c'è la cena ricordi?- dissi io salutandolo.
non riuscì neanche a rispondermi che harry partì e chiuse il finestrino.

era una giornata discreta.. non pioveva e tirava poco vento così harry decise di portarmi in un posto speciale, dove niall gli aveva consigliato.
arrivammo ed era una scogliera sul mare isolata che ti metteva molta tranquillità.
-oggi ci hai azzeccato styles con il posto- dissi ridendo.
-e quando mai io non ci azzecco- ribattè lui.
-ah ah ah modesto il ragazzo- dissi io dandogli una pacca sulla spalla.
-bè me lo posso permettere, guarda che fascino- disse.
-bè me lo posso permettere, guarda che fascino, bitch please io sono harry styles- dissi sfottendolo con la sua stessa voce.
non feci in tempo neanche a girarmi che lo ritrovai sopra di me, mi aveva fatto cascare e ora era sopra di me a fissarmi, cominciò a farmi il solletico -questo non dovevi dirlo, piccola- disse lui con sguardo da rimprovero, ma nello stesso tempo malizioso.
pronta a sentirgli dire un'altra cazzata morendo dallo ridere mi preparai mai lui disse - poi se non avevo fascino come facevo a conquistare una perfetta come te- disse fissandomi le labbra.
-pff- ribattei io - nessuno è perfetto, e tantomeno io- continuai.
allora lui smise di farmi il solletico fisso i suoi occhi sui miei e disse - tu sei perfetta per me- disse per poi congiungere le mie labbra alle sue.
stettimo così per molto fino a che mi staccai e dissi -non vorrei rovinare niente ma dovrei parlarti- dissi io.
lui si tirò su e mi diede una mano per tirarmi su.
-dimmi- disse prendendomi una mano per portarmi a sedere su uno scogglio.. l'acqua era calma, un misto tra il verde e il grigio.
metteva tranquillità, di solito tristezza ma perchè? io ero felice ed ero con lui.
-non è una cosa tua- cominciai - cioè te la dico solo per farti sapere-continuai indugiando.
-vai spara cucciola- disse.
-- cominciai - ho parlato con andrea- dissi mentre lui mi incoraggiava - quando tu mia hai chiamato io stavo in bagno avevo appena finito di parlare con lui e..-
-e..- mi spronò.
-l'ho lasciato definitivamente- dissi tutto di un fiato per poi guardare harry.
-bè hai fatto bene, ma non voglio che tu l'abbia fatto con obbligo- disse.
-nono stai scerzando? io voglio solo te- dissi fissandolo con gli occhi lucidi, e lui i miei che ora si erano completamente riempiti al solo sguardo ricambiato con lui.
-l'ho baciato- dissi poi con amarezza -dovevo farlo dopotutto, gli voglio bene ancora- dissi riguardando harry per l'approvazione.
avevo paura che si sentisse tradito invece mi prese una mano -non fà niente continua, ti capisco- sussurrò -non posso nascondere che sono geloso ma lo hai dovuto fare- ribattè ancora.
io mi avvicinai ancora di più e lo abbracciai per poi baciarlo di nuovo.
per sentire il suo sapore, l'unico ormai che mi sazia completamente.


rientrammo nella macchina dopo un oretta e mezza, avevo avvisato gaia che aveva avvisato il professore che ero tornata a casa prima per il mal di pancia.
la verità è che mi avrebbe portato a casa harry, dovevamo passare a prendere anche gli alrti ragazzi per la cena, quella magnifica cena.




eravamo tutti nella macchina diretti alla mia seconda casa per cenare tutti insieme, io ero avanti con harry che guidava assorta guardando fuori dal finestrino.
pensando a come avrei conosciuto anne e gemma la madre e la sorella di harry.
avevo una strizza enorme perchè si quel coglione me l'aveva detto solo al ritorno.. mi sarei dovuta minimo preparare psicologicamente da 2 giorni invece no.
coglione ancora.
avevo pianto per una buon parte della giornata avevo le occhiaie bella cosa.
appena arrivammo non salutai nessuno baciai harry e corsi di sopra a farmi una bella doccia.
avevo quasi finito quando sentì aprire la porta.. ero ancora dentro la cabina. 
io lì immobile fa che sia gaia.
lo speravo davvero perchè mi ero scordata di chiudere a chiave.
ma BUUM sai chi era? niall che corse verso il gabinetto non accorgendosi di me.. io immobile lì.
si era calato i pantaloni e dopo un pò giratosi si accorse finalmente di me tutta nuda fortunatamente un pò coperta dalla cabina con i vetri oscurati che mi avvolgevo l'asciugamano attorno per coprirmi cercando di non guardarlo. e fu così mi vide e rimase a bocca aperta.
-che cazzo guardi coglione- dissi io dopotutto ridendo.
-niente- fece per poi tirtarsi su i pantaloni per coprirsi anche lui.
-la prossima volta patato bussa alla porta lol sennò quel wurstel te lo faccio diventare davvero una patata- dissi con uno sguardo omicida mentre niall fece per coprirsi il suo amato wurstel.
-soo scusaaa- disse con voce imbarazzata -niente basta che non hai visto niente- dissi io tranquillizzandolo- ma come cazzo hai fatto ad entrare e secondo sei ancora qui- dissi per minacciarlo.
-eccome se ho visto- disse, feci per ribattere ma..  niall con due secondi era già alla fine delle scale.


stanca di quella giornata mi vestì e mi misi al meglio, non per i ragazzi ma per la famiglia di harry, si sarebbe stato un passo enorme per me e avevo paura.
io e harry non eravamo manco insieme ma avevo tenzione cosa avrei dovuto dire e sopratutto i ragazzi e loro cosa diranno.
spero niente.


ritornai tutta pronta nella mia stanza per prendere il cellulare e trovai gaia stesa nel letto a singhiozzare.
-cos'hai gà?- dissi preoccupata per poi salire nel suo letto a cavalcioni.
-niente- disse lei.
-ah secondo te piangere non è niente, bene.- dissi.
-dai smetti di piangere e raccontami, anche io tanto oggi ho avuto una giornata di merda, ma alla fine si è sistemato tutto- dssi -si sistema sempre tutto- continuai.
ma lei non mi stava ad ascoltare così dopo vari tentativi scesi dal letto e feci finta di andarmene e dissi -vabbè se non vuoi che io ti aiuta cià, oppure non hai voglia di parlarne adesso me lo dici dopo
ma lei si tirò subito di scatto e cominciò a raccontarmi e io lì con una faccia da ebete che mi ripetevo che ero troppo intelligente.
alla fine.. -QUESTO METODO FUNZIONA SEMPRE- dissi io sorridendo.
lei mi guardò male - mi vuoi aiutare oppure vuoi sfottermi e congratularti per i tuooi metodi così efficaci- disse con una voce omicida.
-bè..- dissi io pensandoci ricevendo una botta con il cuscino in faccia.
-sisi non ti agitare stavo scherzando- dissi io.
vabbè non allunghiamoci troppo alla fine io ho risolto tutto, dopotutto mi aveva fatto distrarre dalla famiglia di harry anche se ora era il peggio.



scendemmo giù e gaia vedendomi tesa mi prese per mano rassicurandomi.
arrivammo in salotto e trovammo i ragazzi stesi a guardare la tv con abigail.
avevano un pacchetto di patatine e stavano ruminando come porci.
liam era vicino ad abigail e la stava fissando, aww pensai sarebbero una coppia perfetta.
ma non ci pensai molto perchè subito harry si accorse di me facendomi un cenno di sedermi sopra di lui.
-ehi cavolfiore- gli dissi scherzando , per poi ricevermi un occhiataccia ma comunque un -ehi piccola- da harry e uno -schiaffala sistah-da louis.
louis era troppo divertente e quando sentiva che qualcuno sfotteva harry come lui, lui andava in fibrillazione e stanne certa che saresti diventata una sua grande amica.
alla fine ci ritrovammo io sopra a louis che sfottevamo a harry fino a che non arrivò il momento di cenare.
tutti i genitori erano nel giardino nel retro e avevano fatto il barbecue.
ci dirigemmo verso il giardino harry mi teneva per mano mentre gaia aveva stava parlando con niall.
aww patatosi miei.
poi le vidi, trattenni le lacrime, le stavo vedendo dal vivo, le stavo per conoscere e io "stavo con harry" mi sembrava un sogno.
non ero dietro un fottuto pc cazzo, no non lo ero.
ci avvicinammo e dopo aver salutato tutti, harry che non mi aveva lasciato la mano ci diressimo verso loro.
accennai un piccolo sorriso imbarazzata prima che cominciai a presentarmi, ma venni interrotta da harry che disse deciso e tutto d'un fiato - mamma.. gemma lei è la mia ragazza nichy-
rimasero un'attimo in silenzio studiando harry che aveva gli occhi che brillavano e il suo sorriso e le sue magnifiche fossette.
poi sorrisero e invece di darmi la mano mi abbracciarono - tienitelo stretto e non far soffrire il mio bambino- disse anne.
-io ti dico solo "benvenuta nella famiglia" a lui puoi fargli quello che vuoi tanto è un'idiota- disse gemma sctaenando la risata di tutti, sopratutto quella di louis che aveva smesso di stuzzicare zayn e si avvicinò a gemma.
sempre il solito pensai.




hola belle mie!
lo sò lo sò questo capitolo lo dovevo pubblicare quanto? 3 mesi fà? forse
lo sò non uccidetemi.. dai ci ho messo il cuore, ora ho più tempo di scriverli i capitoli!
dai susu ricominciate a leggere.
recensite it's important for me babe ❤ Nichy.

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Capitolo 12
*** our love ***


6 giorno.
alla fine?
la cena era andata stranamente bene.
era stata meravigliosa.
conoscere tutti i genitori dei tuoi idoli, stare insieme i tuoi idoli e infine, essere la ragazza di un tuo idolo.
ancora non ci credevo.
ogni giorno mi davo un pizzicotto giusto per controllare che non fosse stato un sogno.
ancora non mi ero abituata completamente, certe volte ancora andavo il fribrillazione quando stavo con loro.
ma di harry mi ero abituata, ormai era mio.

ero stesa sul letto e pensavo a tutto quello che mi era successo, ma sfortunatamente la voce di gaia mi riportò alla realtà.
-ehi principessa sul pisello, svegliati oggi è il penultimo giorno dobbiamo andare a scuola, poi.. possiamo fare tutto quello che vogliamo- disse con un sorriso da ebete.
purtroppo non l'ascoltai, mi ero fermata al 'penultimo giorno' un brivido mi attraversò e sentì una lacrima salirmi.
trattenni il respiro e quella dannata lacrima.
no, non dovevo farlo, non dovevo piangere.
gaia vide che ero scossa e mi abbracciò di slancio -spero che andrà tutto bene, anche io ci stò male, non voglio andarmene. poi il biondino mi sta simpatico- disse con una risatina.
io mi staccai subito -lo sapevo- affermai -ho visto le occhiatine che vi riservavate ierisera- dissi entusiasta alzandomi e dimenticandomi di tutto.
-bene allora oggi usciremo a quattro- dissi io per poi andarmene senza lasciargli tempo di ribattere.
subito mandai un messaggio a harry.

                                                                                               
   -buongiorno amore, oggi.io.tu.niall.gaia.uscita.a.quattro. -la tua piccola-


poi però non aspettai una sua risposta sapevo che stava dormendo così andai in bagno a prepararmi.
fatto colazione e tutto ci avviamo per la dart come sempre e lì vidi lui.
andrea.
non sapevo che dire.
mi si avvicinò tranquillamente e mi si mise accanto.
forse aveva afferrato il concetto di 'restare amici' ma non pensai a decisioni affrettate, potevo aspettarmi tutto da lui.
a scuola mi rimisi vicino a lui.
tutti ci guardavano come extra-terrestri.
volete una foto cazzo. dura di più.
già tutti sapevano che ci fossimo lasciati.
ma rimanere amici dopo una relazione non era facile.
ed ero felice che noi almeno ci stavamo provando.
forse significava che lui ci tiene veramente a me.
quella giornata me lo sentivo sarebbe stata bellissima, anche se la partenza di domani mi avrebbe distrutto.
non sapevo come fare, come comportarmi, cosa dire, che decisione avremmo preso io ed harry.
l'unica cosa certa che sapevo, o almeno che volevo io era che io non l'avrei lasciato.
l'aveva detto, 'non rinuncierò mai a noi' e io mi fidavo.
sapevo che mi aspettavano momenti molto duri d'affrontare.
forse avevo paura, ma sapevo che ero una persona forte e non mi sarei arresa così facilmente.


il giorno di scuola fu molto leggero, fu sopratutto di giochi e di saluti.
era il mio ultimo giorno di scuola in irlanda.
quasi mi misi a piangere.
mi dispiaceva lasciare tutto, il dolore mi lacerava.
ma dovevo sopportare.

uscimmo da quella scuola.
almeno mi erano rimasti ricordi bellissimi.
quando uscii, rapii gaia, ci aspettava un pomeriggio fantastico.
almeno me lo immaginavo così.
non fecimo tre passi che mi ritrovai difronte harry.
-styles- fece per dire gaia con un cenno di saluto -dov'è niall?-
lui ricambiò -che impazienza, sta al mc, ha detto di raggiungerlo lì- disse per poi spostare lo sguardo su di me -cucciola- disse per poi baciarmi sulle labbra, un bacio casto.
-si vabbè vogliamo andare oppure..-disse gaia.
-l'impazienza delle donne- ribattè harry.
salimmo in macchina e arrivati al mc feci per scendere ma lui mi tirò indentro.
-cosa fai?- chiesi.
-ma noi non andiamo- disse lui.
-come non venite?- disse gaia ad un inizio di una crisi isterica.
-calamati, basta che entri e vai da niall, poi farà tutto lui, non si sta zitto mai- disse per poi scoppiare in una risata.
-no, dasola non entro- ribattè gaia.
io stavo lì a guardarli come un ebete, poi alla fine intervenì -allora, siccome è l'ultimo giorno che posso vedere harry, ti accompagno dentro gà ma poi esco subito, fallo per me-
lei sorrise ed annui soddisfatta.
mentre harry cercava di capire cosa avessi detto.
-dai su un pò gli serve un pò di supporto morale, è timida- dissi per dare un puffetto a harry per poi accompagnare gaia.
appena entrammo vidimo niall che si stava ingozzando di panini -ehi, horan- dissi con voce tenebrosa -finisci di ingozzarti e accogli la tua principessa- dissi io trascinando gaia a sedersi che nel frattempo era diventata tutta rossa, compreso niall.
-okay basta che state calmi, troverete di che parlare, cià cià- dissi per andarmene di corsa mentre lasciavo i due a bocca aperta.
-oh chiamami quando hai finito cogliona- mi urlò gaia, tanto lì non capivano l'italiano.


nemmeno la sentii ero concentrata a fissare harry da lontano che mi stava aspettando pensieroso.
-tadà eccomi- feci per salire sulla macchina distraendolo.
-ehi- disse con voce strozzata.
era diventato serio.
no non volevo deprimermi ma gli chiesi cos'aveva -allora o mi dici cos'hai o mi dici dove mi porti, decidi-
lui si girò di scatto -niente pensavo che domani partiremo tutti e due-
-eh no, ora non ci pensiamo, andiamo.. dove dobbiamo andare?-
harry scuotè la testa -sorpresa- disse lui senza degnarmi uno sguardo partendo facendomi sbattere contro il finestrino.
-ahi,oggi sei aggressivo-dissi io raggomitolandomi sul sedile.
fortunatamente la meta non era lontana.
dopo dieci minuti scesimo dalla macchina e mi ritrivai in un parco giochi, ma non c'erano bambini era isolato.
ma allo stesso splendido.
i pini alti emanavano un aroma piacevole.
fresco.
mentre tra gli alberi si scorgeva alcuni raggi di sole che penetravano gli spazi vuoti tra le foglie.
-è magnifico- dissi solo.
-lo sò non è niente di speciale, ma è tranquillo- disse harry raggiungendomi e sfiorando i fianchi.
un brivido mi percosse, tutta la schiena mentre lui mi stringeva sempre più a se.
poi comincio a scendere su e giù con la mano sfiornado tutta la lunghezza della mia schiena fino a porgersi al mio collo per lasciare una scia di baci umidi.
poi mi girai e finalmente unì le nostre labbra, così desiderose.
piene di sapore.
lingue voraci, che accomoagnano un bacio comunque casto.
con qualche morso di labbri qua e la e risatine a fiordilabbra.
e poi ti ritrovi così distesa sul prato a pensare solo a lui. lui cio che vuoi veramente.
ti senti pronta, vuoi fare il passo, che ti cambierebbe, sei indecisa.
ma prima che ti decidi lui si stacca e si divide da te lasciando comunque le mani incrociate.
le fissa le attira a se e le bacia.
alzi gli occhi e lui ti sta fissando, arrosisci un pò.
guardi quegli occhi che brillano.
che non avevi mai visto dal vivo.
che ora brillano per te.
ti stendi sopra le sue gambe a guardi il cielo, anche se il suo ciuffo di capelli ti distrae un pò.
quindi decidi di giocarci.
lo riattiri a te e con un bacio gli lasci il tuo sapore sulle labbra.
e poi finite così distesi a terra.
silenzio.
non dite nulla.
nella speranza che qualcuno non interrompa quel momento speciale.
perchè si, da quanto poco stai con harry, non avete sempre bisogno di parlare state bene insieme anche se non dite nulla.



Harry.

ma si voleva sbrigare gaia.
non potevo aspettare così tanto.
volevo stare con lei.
era l'ultima volta che l'avrei vista per poi non so quanto tempo.
avevo i nervi a palla.
non ce la facevo più.
più stavo dasolo e più ricascavo al pensiero che fosse l'ultimo giorno.e
stavo nel limite, un lacrima voleva uscire.
ma poi fortunatamente l'arrivo di nicky aiutò a scacciarla.
ero depresso ma non dovevo deprimere anche lei.
oggi deve essere una giornata che ricorderemo per sempre.
e io dovevo portarla all'altezza così decisi di andare in luogo tranquillo.
la portai in un parco.
un posto migliore di un parco non c'è.
e quando la vidi sorridere guardando il posto mi rallegrai subito.
lo sapevo era una tipa come me aperta quanto chiusa.
solitaria quanto amichevole.
la amavo.
guardandola non resistetti ad avvicinarmi e a sentire il suo calore.
il suo contatto, che solo a pensarci mi mandava in estasi.
se ero io avrei fatto l'amore con lei.
ma ero sicuro che se anche lei volesse, forse non sarebbe stata completamente pronta.
e allora per quanto lo desiderassi, riuscì a staccarmi.
lei cercò di attaccarsi di nuovo ma subito capì che non volevo costringerla.
allora si calmò e rimasimo in silenzio.
con lei distesa sulle mie gambe, giocherellando con i miei ricci.
poi tutto ad un tratto un deisderio le guizzò gli occhi.
mi scrutò attentamente poi disse -cantami qualcosa-
e ne fui fiero di questo desiderio.
non c'era cosa migliore che dedicarle una canzone e senza pensarci scelsi -little things-
comincio a cantarla e lei chiude gli occhi.
io continuo a fissarla e penso a quanto è bella.
e mi perdo in lei.


Nichy

dopo dieci minuti che sembrano un eternità.
mi alzo e un guizzo mi attraversa gli occhi.
lui se ne accorge si mette seduto affianco a me e aspetta quella cosa.
-canta qualcosa- dissi persa per poi rigirarmi a guardarlo.
lui sorride - te la dedico dice- e poi in quel silenzio così rilassante comincia a cantare little things.
ci siamo solo vnoi due, il silenzio e la sua voce.
la sua voce, l'unica cosa che mi far stare bene veramente.
chiudo gli occhi e cerco di assemblare tutto quello che dice.
quella canzone la sò a memoria.
ma sembra che in quel momento mi fossi dimenticata tutto.
poi l'ultima frase.
finta apro gli occhi e vedo lui che mi fissa.
e sussura un -ti amo-
rimango così imbambolata, poi torno nella realtà e ricambio.
mi alzo gli porgo la mano e iniziamo a camminare.

era stato un momento perfetto. 
ma ora era arrivato anche l'altro momento.
quel momento che non vorrei mai che arrivasse.
ma è arrivato e inutile non pensarci o dimenticarlo.
perchè prima o poi sarebbe arrivato, così anche lui capisce solo con uno mio sguardo che è arrivato il momento e provo ad aprire la bocca.
ma ne esce solo un suono strozzato.
riprendo fiato e ricomincio.
-prima che scoppi a piangere, cosa vogliamo fare, inutile evitare questa cosa dobbiamo affrontarla- dissi tutto d'un fiato.
lui incrociò la sua mano con la mia per darmi sicurezza.
e prima che io aprissi bocca lui parlò.
-non voglio evitarlo anche perchè decideremo del nostro futuro- 
-allora ascoltami- disse prendendomoi il viso con le mani accostandomi -ci siamo solo io e te, io ti amo e tu mi ami, niente si distruggerà okay- chiese e io annui.
-bene allora non ti devi preoccupare io mantengo le promesse.- continuò.
- mi fido- dissi accennando un sorriso.
-sarà difficile, lo so, ma ti prego dimmi che- disse con la voce strozzata - non mi lasci- disse lui reprimendo una lacrima.
-harry io non lo farò mai- dissi per poi scoppiare a piangere.
lui mi strinse a se con tutta la forza che aveva.
-andrà tutto bene, se ci amiamo veramente supereremo tutto.- 
-proverò di tutto, troverò dei buchi nel tour e verrò da te.- sospirò
- è una promessa e io..- mi lascio la parola.
-mantengo sempre le promesse- continuai per poi perderci in un bacio passionale.
mille emozioni mi attraversarono il corpo.
quanto mi sarebbe mancato.
mi sarebbe mancato tutto di lui.
il suo sorriso, mozza fiato.
i suoi occhi, che brillano mentre mi guarda.
il suo sguardo così trasparente.
le sue labbra.
i suoi baci.
il suo calore.
la sua gelosia.
la sua protettività.
lui.

Harry.

ne ero certo ce l'avremmo fatta.
perchè il nostro amore superava tutti.
 




ciao a tutte.
sono stata in vacanza e non ho pubblicato molto presto ma ora sono qui.
spero che questo capitolo vi sia piaciuto.
em.. recensite vi prego ho bisogno di un vostro consiglio o parere.
love you. nichy.

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Capitolo 13
*** pain. ***


settimo giorno.

rabbrividì solo a quelle parole, sì era l'ultimo giorno.
l'ultimo giorno trascorso, lì a dublino.
mi sarebbe mancato tutto,
la casa,
la mia nuova famiglia,
stare giorni interi con gaia,
Abgail,
quel verde,
quella città,
quell'aria,
perfino i professori di lì.
mi sarebbe mancato tutto e dico tutto.
anche i miei idoli.. ops ora dovrei considerarli più come amici.
feci una risatina nervosa tra me e me.
ancora non ci credevo avevo realizzato il mio sogno.

poi il mio pensiero si spostò su di lui.
e una lacrima mi salì pronta per bagnare tutta la mia guancia, ma cercai di trattenerla.
come avrei fatto, 
senza i suoi abbracci,
i suoi sorrisi,
le sue fossette,
quei ricci morbidi e ribelli,
quello sguardo che mi faceva innamorare sempre di più, più di quanto già potessi amarlo.
poi la sua stretta,
i suoi baci..
e a un certo punto scoppiai in lacrime, non ce la facevo più, non dovevo pensarci, cercai qualche svago sul telefonino, avevo gli occhi arrosati e appannati e l'unica cosa che mi diede all'occhio era l'ora erano le 6.
e come mi aspettavo non avevo chuso occhio.
cercavo di dormire ma non ce la facevo.
avevo sempre quel pensiero assilante nella testa.
che alla fine harry trovasse una meglio di me.
perchè si tutte erano meglio della 'strana' era da tanto che non mi davano questo soprannome, forse stavo cambaindo.
avevo paura, paura di diventare depressa, durante la sua assenza, durante tutto quel tempo che mi aspettava ad aspettarlo.
ma ero decisa.
per lui l'avrei fatto.
anche se una vocina nella mente mi accennava che lui non l'avrebbe fatto.
ma la maggior parte di me si fidava o almeno ci provava.


cercavo con tutte le mie forze di cennare le lacrime ma non ce la facevo.
sopratutto perchè un'altro pensiero mi invase.
giada.
la mia migliore amica..
non lo avevo sentita per più di 4-5 giorni.
e ne sono successe di cose.
avevo realizzato il nostro sogno e non mi ero degnata neanche di accenarglielo.
ero una merda di amica.
mi sentì uno schifo.
decisi di andare a prendere un bicchiere d'acqua, poi scrissi un messaggio a giada e le dissi che sarei tornata la sera e le avrei raccontato tutto..
che avevo una sorpresa da raccontarle e che mi scusavo per la mia assenza.
poi andai al bagno e decisi di fare una doccia per rinfrescarmi.
uscita lessi il display del telefono era un messaggio da giada
-tranquilla, lo so che sei impegnata, a stasera, tanto non ci sarà da dirmi cose così importanti del tipo che ti sei fidanzata con uno dei one direction, perchè se fosse così, lo sai non ti perdonerei mai.-
scrisse lei per scherzare.
appena lessi l'ultima frase è come se qualcuno mi avesse dato un pugno allo stomaco.
ero nella merda.
mi sentivo una merda.
era una giornata di merda.
era tutto di merda.


non ci stavo capendo più un fottuto cazzo, così in cerca del mio pettine frigai nella poschette ma non c'era così feci per chiederlo a Gaia ma ricordai che stava dormendo quindi mi misi a frugare negli scaffali della mensola del bagno e ad un certo punto scorsi una cosa.
subito una voglia mi scorse per tutto il sangue fino al mio cervello.
era una lametta.
la guardai e cercai di trattenermi.
chiusi lo sportello con forza.
non potevo.
non volevo.
ma la mia voglia di provare qualcos'altro vinse.
non so come feci ma presi la lametta e mi tagliai, solo un taglio senza scrupoli.
mi guardai allo specchio, non mi riconoscevo più.
ma non per il sangue che usciva ininterrotamente dal mio polso.. ma per il mio carattere di merda. si ero strana.
subito mi sciacquai la ferita, la misi sotto il getto d'acqua fredda.
e brividi sul mio corpo.
era un dolore forte, faceva male e troppo.
ma stranamente non avevo ulrato, ne stavo piangendo. ero indifferente scrutavo il taglio e non so perchè ma mi dava piacere vederlo.
forse ero fuori di me. 
ma a quel punto che senso aveva tutto quello?


misi una fasciatura, poi mi misi il mio polsino portafortuna di pallavolo e andai di la a vestirmi.
sfortunatamente trovai gaia sveglia.
gli aveva suonato la sveglia e lei era pronta e pimpante avanti a me.
pronta per andare dai ragazzi.
non me la sentivo non me la sentivoo proprio ma erano le ultime ore che avremmo trascorso con loro, almeno per un lungo tempo, cercai di convincermi che ci sarebbe stato un continuo.


mi preparai veloce e andammo di sotto a fare la nostra ultima colazione, dopodiche salutai tutti e io e gaia ci dirigemmo nel parco di fronte..
a poco a poco ci avrebbero raggiunto i ragazzi, dicevano che volevano farci una sorpresa ma non avevano avuto tempo e che tutti dovevamo partire e io lo tranquillizzai dicendogli di preferire una mattinata normale, semplice con loro.
erano la mia felicità, la mia vita.
sinceramente? il taglio mi bruciava ancora, e avevo smesso di pensare almeno per un pò.
pensai alla notte in bianco, un inizio di infinite notti in bianco.
fortunatamente l'arrivo della macchina di horan mi fece risvegliare.. il biondo suonava impetuosamente il clacson e urlava a squarciagola sensa un minimo di ritegno
-forza alzate il culo andiamo a fare un giretto- disse entusiasto.
-e dove?- chiesi io avvicinandomi con vicino Gaia che stava fissando nervosa Niall.
i due in due giorni erano cotti, ovviamente la mia risposta non arrivò e penso neanche la mia domanda a Niall, che era troppo impegnato per altro.
io salii in macchina e così fece anche Gaia e io ci riprovai -dove cazzo ci porti irlandese?-
-allora intanto ti calmi- mi disse -alzata male?- disse l'ilrandese ridendo, ricevendo una gomitata da Gaia.
-veramente non ho chiuso occhio- ribattei io.
-ho capito nottataccia anche per me- sbuffo fermandosi.
-si, ma tu sei sempre il solare niall, io sono strana-dissi io sorprendendomi, ora che non me la dicevano gli altri quella fottuta parola, me la dicevo io.
-non sei strana, poi che c'è di male. io ti voglio bene lostesso. poi è comprensibile, io cerco di non pensarci, ma starei come te.. anzi sono come te dentro- disse lui.
io rimasi sorpresa, si lo sapevo che l'irlandese soffrisse ogni tanto, ma non così, forse dovevo cambiare la mia ottica di angelo in lui.
era come me, come te, un essere umano.


Ad un certo punto sia io che Gaia abbracciamo Niall , lui si fece coccolare poi torno in se -primo ho fame, Harry non mi ha fatto fare colazione, mi ha mandato a prendrvi e non voleva neanche che mi nutrissi- noi scoppiamo in una risata fragorosa.
-povero biondo- dissi io aprendo lo sportello e subito dopo mi catapultai in casa.
era la casa dei ragazzi qua.. sinceramente non lo sapevo dove stessi andando ma seguì le voci.
le voci di Harry e Louis erano inconfondibili.
subito notai qualcosa di negativo.
stavano litigando.
non facendomi i cazzi miei mi appoggia sulla soglia ad origliare.
Louis gridava a Harry, lo scorsi, era seduto sul letto, guardava che Louis che lo stava rimproverando.
ma per cosa? subito sentìì un - cazzo Harry non ti dovevi innamorare, cazzo- ripetè lui.
stavano parlando di me.
-non dovevi farlo, ora starai male, non la vedrai quasi mai..-disse lui arrabiato ma con un lato protettivo -capisco che Nichy è una ragazza speciale, ma pensaci.. lei non è famosa- a quella parola Louis mi ferì e allora?
si lo ammetto non sono una modella, non vivo a londra con lor, non sono ricca, non sono una cantante, attrice o ballerina.
ma ero io cazzo.
si la strana.
subito dopo venni interrotta dai miei pensieri dal singhiozzo di Harry -sai che ti dico?- ribattè lui.
-forse è per quello, che mi sono innamorato, lei non è come tutte le altre ragazze, non mi guarda come quello che ha i soldi, oppure come un insignificante cantante della sua adolescenza. no- fece per continuare ma Louis gli parlo sopra - e come lo sai?-
-perchè anche se la conosco da 4 giorni sò gia tutto di lei. è trasparente, poi mi ama, me lo ha detto era troppo sincero per essere finto.-
-le donne sono delle attrici nate- ribattè Louis.
-bè è questo, lei non è un attrice. non è una modella, non è una che vuole i soldi. ma me e il mio amore. mi sono stufato di farmi vedere per avere pubblicità e fidanzarmi con quelle famose perchè sono famoso, odio questa parola- prese fiato -è peggio di un' etichetta. non è come dire di essere un bravo ragazzo no. a me non piace e ringrazio a dio di aver trovato una non famosa che mi ama veramente- sputò in faccia a Louis.
A un certo punto persi un battito, ma quanto lo amavo? aveva ragione. 
mi aveva difesa. lo amavo più di me stessa.
a quel punto la voglia di entrare dalla porta e abbracciarlo e stare tra le sue braccia e baciarlo per tutta la vita si fece sentire ma non potei cos' restaia d ascoltare.
-vabene-disse Louis arrendendosi - a me piace e non dico che non hai ragione, ma non voglio che soffri, solo quetso- continuando.
Louis ci teneva davvero a Harry e vedere l'abbraccio caloroso da migliore amici mi riscaldò il cuore.
ero così ipnotizzata dal quel momento che non mi accorsi che i due si avvicinavano e la porta e..
BUM
si accorsero di me.
-okay io vado Hazza- disse a Harry Louis uscendo dalla porta -ciao nichy- mi salutò imbarazzato.
Harry si avvicino a me e si avvicino alla mia fronte, sentivo il suo respiro sulla pelle, volevo baciarlo, ma mi interuppe parlando 
-mh da quant'è che eri lì? che hai sentito?- io arrossì e dissi -ho sentito tutto e non devi darmi spiegazioni, grazie di avermi difesa ti amo-
mentre lui si avvicinava sempre di più vertiginosamente.
disse -Louis me lo ha detto per il mio bene, non ha niente contro di te- e io gli sorrisi -lo so- mi limitai a dire.
dopo quello si avvicinò finalmente alle mie labbra e mi lasciò un bacio, caldo umido e pieno di amore.
poi mi prese il polso e fece per trascinarmi di là, ma io gemetti e lui si girò interrigativo.
-niente è solo che mi fa male un braccio ieri io e Gaia facevamo le stupide e mi sono cascata- dissi io incredula delle mie parole.
ero riuscita a convincerlo, ero fiera di me.
ansi mi sentivo uno schifo.



e in quell'attimo ripensai a tutto..
quella frase.
quella per cui avevo smesso di tagliarmi anni fa.
perchè lo avevo fatto?
i rimorsi mi stavano lacerando.




 
salve a tutte.
buon anno e buon natale (?)
scusatemo per il ritardo, se si può chiamare così.
mi sento una merda ho lasciato questa storia da molto.
e appena ieri mi è venuta in mente mi sono messa a scrivere senza pensarci due volte.
spero ancora ci siete a leggere e spero vi piaccia.
ricordo se non raggiungo almeno 3 reecensioni qui non scrivo il capitolo nuovo.
mi dispiace ma devo sapere anche se vi piace. 
basterebbe un semplice.. mi piace o no.

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Capitolo 14
*** little things. ***


Era prigioniero dei ricordi che lo tormentavano da giorni, una tortura che lo lasciava senza forze e gli impediva di concentrarsi su quello che doveva fare.
Era come rivivere quella notte ogni volta, la notte in cui l’aveva fatta sua per la prima volta.
Il ricordo delle sue mani sul suo corpo e della reazione che gli provocavano, non lo facevano dormire.
Lui ne voleva ancora, e ancora, e ancora.
E invece era lì, ormai lontano chilometri e chilometri da casa, sul palco di una importante trasmissione americana, pronto per cominciare a cantare.



˳ ˳ ˳





Your hand fits in mine, like it’s made just for me
But bear this in mind: it was meant to be.
And I’m joining up the dots with the freckles on your cheeks
And it all makes sense to me.






Nascose il volto tra i suoi capelli mori, riempiendosi i polmoni del suo profumo.
Non poteva resistere a lungo e lei lo sapeva, eppure continuava a muoversi insicura, ma nello stesso tempo impaziente – mani tra i suoi capelli ricci per poi passare al collo, accarezzandolo delicatamente.
La sua pelle diveniva man mano più sensibile a quel tocco e di pari passo cresceva la fiamma che si era già accesa dentro di lui.
Voleva davvero arrivare fino in fondo e concedersi a lui con tutto il suo corpo?
Come capaci di ascoltare i suoi pensieri, le mani di lei scesero verso il colletto della sua camicia a quadri già aperta e, infilandosi appena sotto di essa, raggiunsero le spalle stringendole come per paura che lui potesse svanire nel nulla da un momento all’altro.
Sentiva il calore del suo respiro accelerato sulla sua pelle e, prendendo quegli ultimi gesti come una muta risposta alle sue domande, si convinse a rispondere alle sue carezze.
Cercò il suo sguardo e vide negli occhi chiari della ragazza il riflesso dei suoi colmi di desiderio.
Le passò una mano tra i capelli mossi, scendendo piano piano sul collo e percorrendo ogni piccola curva.
Scorreva i polpastrelli su quella pelle così calda e lei rabbrividiva a ogni suo tocco.
Lei con una lentezza straziante lasciò cadere la mano dalla sua spalla e lui la accolse e la strinse nella sua. Le loro mani combaciavano alla perfezione, come se fossero state create per essere completate una con l’altra.
– Ne sei sicura? – le sussurrò.
– Sì.
Lentamente la condusse sul letto, senza lasciarla la fece sdraiare e si mise sopra di lei.
Si poggiò su un gomito per evitare di pesarle addosso e continuò a tenerla stretta in una mano, mentre con l’altra si avvicinava ad accarezzarle una guancia.
Come se stesse disegnando.
E la guardava ridendo tra se e se.
– Dio, quanto sei bella. – mormorò avvicinandosi a quelle labbra gonfie e bramose di quell’attenzione che fino adesso ancora non gli era stata concessa.
 




I know you’ve never loved
the crinkles by your eyes when you smile.
You’ve never loved your stomach or your thighs,
the dimples in your back at the bottom of your spine,
but I’ll love them endlessly.





Spostò la mano su un seno , e pregò perché lei non lo fermasse proprio in quel momento e lo avvolse completamente e delicatamente, per paura che potesse tirarsi indietro.
Quando lui percepì il suo piacere, sollevandola dal letto le tolse la maglietta per poi, con una mano si tolse la camicia  e con l’altra, dopo averla guardata negli occhi come per cercare un altro consenso, le slaccio il reggiseno.
Spostò quell’ultimo frammento di stoffa da quel corpo straordinario e, quando lei istintivamente fece per coprirsi, la afferrò delicatamente per i polsi e, portandoli all’altezza della sua testa, la costrinse a rimanere ferma e arrendersi al suo sguardo.
Si soffermò a guardarla qualche istante per poi assaporare ogni punto della sua pelle: con la punta della lingua accarezzò entrambi i seni sentendo un timido gemito, scese lungo la pancia, lasciandogli umidi baci intorno all’ombelico.
Arrivò ai bottoni dei pantaloni e, cercando di non sembrare troppo impaziente, li slacciò.
La guardò di nuovo negli occhi affinché lei leggesse la domanda implicita che gli stava facendo in quel momento.
Lei capì e alzo il bacino, invitandolo a togliere anche i pantaloni e lui lo fece senza indugiare troppo.
Una volta sfilati completamente tornò a baciarle le labbra, stavolta con più foga, sapendo che anche lei lo stava desiderando allo stesso modo.
Continuando a baciarla fece una leggera pressione facendogli sentire la sua erezione.
Quando giunse all’ultimo frammento di biancheria intima rimasto, giocò con il suo bordo, ma poi decide di passare a giocare con la sua intimità e le strappò dei gemiti soffocati e il suo respiro si fece più irregolare.
A quel punto tolse anche gli slip.



Il piacere cominciava a rifarsi sentire.
Cercò il suo sguardo e, quando lo trovò, lui le sorrise, un sorriso per cui si sentì sciogliere più di quanto non fosse già successo in quei secondi di estasi e che allo stesso tempo accese ancora più passione in lei e l’insicurezza di qualche minuto prima sembrò svanire improvvisamente.
Quando lui risalì alla sua bocca per baciarla ancora, in pochi secondi lei gli levò la canottiera, lo fece ricadere al suo fianco e si portò sopra di lui.
Lui sorrise ancora e lei lo baciò mettendoci tutta se stessa.

Lui accolse quel bacio, giocando con la sua lingua e sentì ancora le sue mani sul suo corpo.

Lentamente gli tolse i jeans, mise una mano tra i morbidi ricci e strusciò la sua intimità su quella di lui. Lui non riuscì a trattenere il gemito che quel contatto gli provocò e questa volta fu lei a sorridere soddisfatta.
Allungò una mano lì dove prima si era soffermata, questa volta più decisa rispetto all’inizio.





I won’t let these little things slip out of my mouth,
But if I do, it’s you, oh it’s you, they add up to.
I’m in love with you, and all these little things.





Non poteva resistere ancora a quei movimenti, il suo respiro si faceva sempre più veloce.
Era così surreale, ogni movimento, ogni bacio, le loro lingue che si cercavano impazienti.
Quando capì che non avrebbe resistito ancora per molto, continuando a morderle le labbra, invertì la loro posizione così tornare di nuovo sopra di lei.

Lo voleva, lo voleva come non lo aveva mai voluto prima d’ora con nessun altro.
Lui era il ragazzo che amava e voleva essere amata fino in fondo, senza avere il tempo di fermarsi a pensare a quando l’avrebbe rivisto di nuovo.
Lo voleva, lo voleva e basta.
Sopra di lei lui sembrò aspettare un suo segnale, proprio come aveva fatto per tutta la notte.
Così lui si allontanò leggermente da lei, si tolse quello che restava dei suoi vestiti.
Gli strinse le mani.
– Mi fermerò in qualsiasi momento tu vorrai che io mi fermi – sussurrò.
Lei avrebbe voluto rispondere qualcosa, ma non ce la fece e quando senti la pressione sulla sua intimità aumentare ancora di più, prese un lungo respiro, senza riuscire a distogliere lo sguardo da quegli occhi verdi che ora più che mai sembravano volerla rassicurare
– Pronta? – sussurrò ancora e lei lo strinse a sé in risposta.
Avvertì un intenso bruciore nel basso ventre, chiuse gli occhi e una fitta di dolore le tolse il fiato.
Sentì una lacrima farsi spazio lungo il suo viso, ma prima che potesse raggiungere i suoi capelli, lui la fermò con le labbra, facendole riaprire gli occhi e incontrare il suo sguardo.
Le bastò quello per far passare il dolore e sentì lui riprendere a muoversi dentro di lei e il dolore trasformarsi in un piacere mai provato.



Accelerò il ritmo e ricominciò a baciarla.
Sapeva che il suo cuore apparteneva a nessun altro che a lei e così anche il suo corpo, ma in quel momento capì per la prima volta che anche lei gli apparteneva con tutta se stessa e voleva sentirla sua il più a lungo possibile.
Avrebbe voluto dirle tutto quello che pensava, che provava per lei, ma non ci riusciva.
Ogni cosa di lei lo faceva impazzire, anche quello sguardo insicuro con cui lo aveva guardato qualche istante prima, le sue labbra, la sua pelle morbida, il suo profumo, le sue mani, il suo corpo, tutto.
 Amava tutto di lei.
I loro respiri si fecero sempre più veloci, irregolari, e sembravano completarsi l’uno con l’altro.
Lei lo strinse a sé più forte che mai, come se avesse paura che qualcosa o qualcuno potesse portarglielo via.
Il piacere si fece sempre più forte e li prese insieme.
Emisero un ultimo gemito, all’unisono, e così si abbandonarono l’uno all’altra.
Rimasero così, in silenzio.
Nessuno dei due fu in grado di dire nulla, perché quello che c’era stato quel momento significava molto più di qualsiasi parola.
Non desideravano altro che stare insieme, abbracciati, in silenzio, perché sapevano entrambi che non si sarebbero rivisti per troppo tempo e volevano godersi ogni ultimo minuto passato insieme.





You can’t go to bed without a cup of tea
And maybe that’s the reason that you talk in your sleep
And all those conversations are the secrets that I keep
Though it makes no sense to me
I know you’ve never loved the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans,
but your perfect to me.





Aveva avuto paura di svegliarsi e scoprire che era stato tutto un sogno, aveva paura di non trovare nessuno accanto a sé, di non trovare lei.
Aprire gli occhi e trovarla a pochi centimetri da lui era stato il miglior risveglio della sua vita, avere la consapevolezza che quella notte fosse reale lo riempiva di gioia e ripensare a quello che c’era stato, a quanto fosse stato bello farla sua, gli faceva brillare gli occhi.
Sarebbe voluto restare così per sempre.
Voleva restare con lei, annullare il tour e non pensare a nulla, solo a lei.
– Harry… 
La guardò, sperando che stesse sognando e che gli concedesse ancora un po’ di tempo per tenerla tra le sue braccia mentre dormiva.
Lei non si mosse e capì che probabilmente stava solo sognando.
Parlava nel sonno.
Il pensiero che stesse sognando proprio lui, gli provocò una sensazione di calore che si espanse nel petto e lo fece sorridere.
Il suo nome non era mai suonato così bene, sentire pronunciare da quella voce che amava così tanto lo rendeva il nome più incantevole al mondo.
Ogni parola sembrava più bella, se pronunciata da lei.
Accarezzò i suo fianchi, pensando a come li avesse stretti e toccati poche ore prima.
Lei odiava il suo corpo, si era vergognata quando l’aveva guardata senza vestiti sotto di lui, quello che lei però non sapeva era che per lui quel corpo di cui tanto si vergognava era perfetto.
Lei era perfetta.





You’ll never love yourself half as much as I love you,
You’ll never treat yourself right darlin’, but I want you to.
If I let you know I’m here for you maybe you’ll love yourself like I love you
I’ve just let these little things slip out of my mouth
Because it’s you, oh it’s you, it’s you they add yp to
And I’m in love with you and all these little things





-Ti amo- uscì dalla bocca del riccio.
-anche io- sussurrò una voce familiare ma non sua.
E a quel punto mi spaventai, ma capì subito era louis che era venuto a svegliarci.
Sempre il solito vecchio lou.
-Harry mi dispiace ma dobbiamo- andare sussurò.



I won’t let these little things slip out of my mouth,
But if it’s true, it’s you, it’s you, they add up to.
I’m in love with you, and all your little things.



˳ ˳ ˳





Aveva cantato ogni verso di quella canzone pensando a lei, ripensando all’ultima volta che si erano visti, il giorno stesso in cui lui e i ragazzi erano dovuti partire per il tour, e avevano fatto l’amore.
Quella canzone sembrava esser stata scritta per loro e mai come quella sera, cantandola, l’aveva sentita parte della loro storia.
Era rientrato nei camerini dopo l’esibizione e la mano di Louis sulla sua spalla era stata l’unica magra consolazione.
Lei era lontana chilometri e chilometri da lui, ma almeno c’erano i suoi migliori amici con lui.
– Harry ti è arrivato un messaggio…
La voce dell’amico lo fece risvegliare da quei pensieri e prese dalle sue mani il cellulare che gli stava porgendo in quel momento.
Sullo schermo vide apparire il numero che apparteneva alla sola persona che occupava i suoi pensieri e il suo cuore e non riuscì a fare a meno di sorridere tra sé e sé. Aprì il messaggio e lesse il contenuto:




“Ti amo anch’io...”
Erano ormai due settimane che si erano divisi.
Sembrava tutto tranquillo, ma sapeva che lei non stava bene affatto.
Ma lei è forte.
Ci riusciremo- pensò



Lei era rimasta sveglia tutta la notte per vederlo cantare, in diretta dall’America, quella canzone che ora le sembrava scritta per loro.
Perché lei voleva che sapesse che lo amava, lo amava incondizionatamente, così come lui amava lei e tutte quelle sue piccole cose.



 


Ciao a tutti.
Spero davvero che questo capitolo vi sia piaciuto.
Lo spero tanto.
Ho dato il meglio di me, in quetso capitolo.
Mi sono fatta dare una mano da una mia amica cara.
Perchè doveva essere un momento bellissimo. 
Vi prego lasciate un commento, significherebbe molto per me.
Al prossimo capitolo tesori.
Nichy.

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