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Eccomi qui sono Lisa Lawer con la mia prima ff postata su questo sito…. Ricordo che i personaggi non sono miei ma della mitica Mikan! Ed ora buona lettura!!
Capitolo 1.
Era sera e una ventiquattrenne bionda, era seduta davanti al suo portatile e sorrideva come non mai. Miyu Kozuki, viveva sola in una casa a Roma, dove era diventata un'importante interprete e si occupava delle relazioni internazionali. Oramai erano sei anni che viveva lì. Lou era partito dieci anni prima e lei aveva continuato a vivere con Kanata fino al diploma. Inizialmente i rapporti tra i due furono molto freddi, però dopo alcuni mesi dalla partenza del piccolo alieno le cose cambiarono e Miyu e Kanata diventarono molti uniti, quasi come fratello e sorella.
Miyu ricordava benissimo il giorno della sua partenza…
*flashback*
I due ragazzi erano all’aeroporto di Tokyo. Miyu, che come Kanata si era appena diplomata, aveva avuto una borsa di studio e le era stato offerto di studiare e laurearsi in Italia. Lei ci aveva pensato per un mese, poi aveva accettato.
alla fine vai via – disse Kanata un po’ triste. – spero che ti vada tutto bene in Italia. –
non ti preoccupare. Me la caverò. – “come vorrei dirgli.. ti amo” pensò Miyu.
ecco – lui le porse un pacco. – è un computer portatile. Ti ho già installato tutto e ti ho scritto cosa devi fare… così… se vuoi possiamo sentirci via e-mail. –
Miyu abbracciò Kanata – grazie - ed iniziò a piangere.
- ehi, non fare così! Il portatile l’ho comprato anch’io e ti prometto che ci sentiremo ogni giorno. - Lui le cinse la vita e si limitò a darle un bacio sulla guancia. – Miyu… non dimenticarmi. –
Lei lo abbracciò ancora più forte – e tu non dimenticare di me… ti voglio bene.
“ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO 165 PER ROMA”
- vai ora – disse kanata – mi raccomando la prima cosa che dei fare è quella di mandarmi un e-mail….ti voglio bene –
Con dispiacere, Miyu sciolse il loro ultimo abbraccio e si diresse verso l’aereo che l’avrebbe allontanata da lui per moltissimi anni.
*fine flashback*
Ora Miyu stava leggendo una e-mail di Kanata... la terza di quella giornata. Oramai lei aveva moltissimi cd dove erano salvate tutte le lettere del ragazzo. Si sentivano spesso e sapevano tutto l’uno dell’altra. Il messaggio diceva: ‘ciao tesoro, come va’? oggi sono tremendamente nervoso, perché domani saprò se ho vinto il concorso. Se tutto va bene, anche io come interprete potrò occuparmi delle relazioni tra Giappone e Italia! Speriamo bene! Domani c’è la cerimonia dove proclameranno il vincitore, vorrei andarci con te e invece devo sopportare Alexandra’
A quel nome Miyu fece una smorfia. Non sopportava Alexandra. Era un’americana che stava sempre appiccicata a Kanata e lui la riteneva come una palla al piede. Aveva provato miliardi di volte a spiegarle che lui non voleva stare con lei… ma niente.
Miyu continuò a leggere la lettera: ‘domani ci sentiamo, comunque appena torno a casa dalla serata del concorso ti mando una e-mail, anche se sono le quattro di notte. Ti voglio bene! Bacioni.’
La ragazza spense il computer e si sdraiò sul divano. Sperava con tutto il cuore che Kanata vincesse il concorso. Lei era nel campo delle relazioni internazionali da un anno e purtroppo era ancora inesperta per fare viaggi di lavoro in Giappone. Il suo capo le rispondeva sempre: - fra un anno o due, signorina Kozuki. –
E ora che Kanata aveva scelto la sua stessa specializzazione forse in futuro, si sarebbero rivisti, e magari avrebbero anche lavorato insieme. Miyu accese la televisione. La sua casa era composta da una cucina, da un salone e dalla sua camera. Nient’altro. Dopo un po’ decise di andare a dormire. Erano le dieci e mezza. Era stanca morta: aveva avuto una mattinata difficile e l’indomani sarebbe stato altrettanto sgradevole. Il giorno dopo si svegliò prestissimo e si recò a lavoro. Quel giorno ritornò a casa molto tardi, erano le quattro del pomeriggio. A quel punto decise di andare a fare la spesa in un discount che faceva orario continuato.
Miyu era sempre corteggiata da tutti: oramai il suo corpo non era più infantile, come lo definiva Kanata anni prima. Ora era alta, magra, formosa, con i soliti capelli lunghi e biondi che arrivavano fino alla vita. Poi i suoi occhi verdi erano penetranti e tutti ne rimanevano incantati.
Dopo aver fatto la spesa si ritirò a casa. Tutti i suoi colleghi stavano lavorando come pazzi, perché presto avrebbero dovuto fare viaggi di lavoro in Francia, Inghilterra e Spagna. Lei era la più piccola e la neo laureata. In ambasciata venivano affidati certi incarichi dopo un po’ di anni di esperienza, anche se grazie alla sua bravura si occupava di relazioni in Italia. Quella sera decise di rimanere a casa. Accese il portatile aspettando di sentire il suono che indicava l’arrivo della posta. Poi si mise a guardare la tv fino a mezzanotte e mezza. Verso le 00: 45 si sedette sulla sedia del tavolo a guardare lo schermo.
Era tremendamente in ansia che rimase sveglia fino all’una e mezza. “mio Dio! E se per caso ha accettato la corte di Alexandra e ora si trova… a casa sua?” pensò Miyu “no! Ti prego fa che non sia così” con queste preoccupazioni, Miyu si addormentò sul tavolo. Il giorno dopo non sarebbe andata a lavoro, era il suo giorno libero.
Si svegliò verso le 2:15, grazie al suono dell’arrivo di una e-mail. La mano di Miyu tremava, mentre cercava di spostare il mouse. “speriamo bene”
‘Nuovo messaggio di posta. Da: Kanata Oggetto: sono l’uomo più felice del mondo! Miyuuuuuu! Ho vintooooooooooo! Siiiiiiiii! Sono felicissimo. Sono arrivato al primo posto e indovina un po’?......VENGO IN ITALIA!’
Alla ragazza mancò un battito. ‘purtroppo questo non è un incarico di lavoro, però oltre alla promozione mi hanno offerto di andare a visitare l’ambasciata a Roma e poi vacanzaaaa. Ecco… ti andrebbe di ospitarmi per due settimane?’ - evviva!!!!! – Miyu gridò come una pazza, poi si diede una calmata a causa dell’ora. ‘Io parto domani sera, quindi credo che dopodomani alle 11:00 di mattina arriverò a Roma. Be’ ora ti saluto.. ho un po’ di sonno. Fammi sapere! Baci.’
Miyu non aspettò un secondo e gli rispose: ‘ tesoro complimenti! Sono fiera di te! Comunque che domande fai? Certo che ti ospito… ti vengo a prendere all’aeroporto. Non vedo l’ora che arrivi… un bacio Miyu.’ Miyu era al settimo cielo e fu difficile per lei prendere sonno.
La mattina dopo si svegliò verso le otto. Era una calda mattina del 20 giugno. Decise di andare in ambasciata e chiese due settimane di ferie e gliele concesero.
“Fantastico!” pensò, la giornata incominciava proprio bene e decise, per festeggiare di andare a fare shopping così da essere carina per Kanata. Il guardaroba di Miyu era composto da gonne (non più lunghe del ginocchio), pantaloni attillati, magliettine, top e qualche vestito elegante. Era abituata a vestire sportivo, tranne quando andava a lavoro. Ritornò a casa con tantissime buste. Aveva comprato molti vestiti e poi aveva fatto la spesa, poiché aveva intenzione di preparare un pranzetto con i fiocchi a Kanata, per festeggiare la sua promozione e il fatto che finalmente si sarebbero rivisti. Comprò anche un bottiglia di champagne e la mise in frigo… poi si bloccò… “mio Dio” pensò “domani lo rivedo, lo riabbraccio… e io sono ancora innamorata di lui. Sarebbe stupendo se lui ricambiasse.”
Entrambi i ragazzi si erano fidanzati poche volte e per storie futili. Nessuno riusciva a dimenticare l’altro. Durante la giornata Miyu, lucidò tutta casa e la mise in ordine. Il giorno dopo si svegliò prestissimo, anche se la notte aveva dormito praticamente poche ore, ed iniziò a cucinare, facendo molti piatti a base di zucca, che poi avrebbe infornato al loro ritorno a casa. Si mise una minigonna a jeans,un top turchese e le scarpe da ginnastica. Poi si legò i capelli, mise una scarsa ombra di trucco e alle 10:15 chiamò un taxi: non riusciva più a stare in casa e si diresse all’aeroporto.
Arrivata in aeroporto aspettò. “quando arriva cosa gli dico? Ciao tesoro! Nooo, ma che sono impazzita? Un conto è dirgli tesoro per e-mail, un conto è dirglielo in faccia!! No, no devo pensare ad altro.. ciao Kanata, o semplicemente ciao… kami sama aiuto… il cuore batte forte, sembra che stia per scoppiare.”
“È IN ARRIVO IL VOLO 165 PROVENIENTE DA TOKYO. USCITA NUMERO 4” Miyu si alzò di scatto dalla sedia dove si era seduta e si recò immediatamente all’uscita 4. aspettò 20 minuti e pian piano vide la gente uscire. Il suo cuore che batteva all’impazzata, si fermò nel momento il cui lo vide: e come non riconoscerlo.
Lui sguardo fiero, alto e bello come sempre. - Miyuuuu! – disse Kanata.
La ragazza rimase immobile mentre lui le andava incontro. - Be’ non mi saluti? – disse il ragazzo sorridendo più che mai. Miyu lasciò perdere tutte le sue preoccupazioni per come salutarlo e gli si gettò quasi addosso, abbracciandolo più forte che poteva. Kanata la strinse a se pensando che con il tempo era diventata ancora più bella. Era fantastico stare lì, uno tra le braccia dell’altro, quanto avevano sognato entrambi questo momento!
Miyu sentì un brivido percorrerle lungo la schiena. Nessuno dei due parlava. Miyu piangeva in silenzio, mentre Kanata era inebriato dal suo profumo. Poi lei decise di reagire, oppure sarebbe morta per l’emozione. Gli diede un bacio sulla guancia e gli disse: - benvenuto campione! –
grazie. E ora andiamo a riprendere i miei bagagli… oppure rischio di non trovarli! –
Inaspettatamente il ragazzo le prese la mano e rimasero così fin che, lui non recuperò le sue valige. Per andare a casa di Miyu, presero un taxi e nonostante l’imbarazzo si fecero forza e parlarono tranquillamente, come se fosse stata una delle loro e-mail. Ma entrambi sapevano che non era la stessa cosa. Ora erano uno di fronte all’altra a cuore aperto, non c’erano più migliaia di chilometri a dividerli! Quando arrivarono a casa, verso le 12.00, Kanata andò a farsi una doccia mentre Miyu infornava quello che aveva preparato. Ora la sua cucina era migliorata tantissimo e non vedeva l’ora di far assaggiare tutto a Kanata. - mmmmm.. che profumino di zucca! Miyu, hai cucinato veramente tu oppure sono cibi precotti? – disse il ragazzo sorridendole.
Uffa mai una gentilezza, da parte tua – e in quel momento Kanata l’abbracciò, mentre Miyu era intenta a mettere la tavola.
Grazie di tutto… tesoro - Miyu avvampò, ma in quel momento non le importava di nulla. Voleva stare solo fra le sue braccia.
Purtroppo non fu così… il cibo rischiava di bruciare! Si sedettero a tavola e Miyu sperava con tutte le sue forze di aver cucinato tutto bene..
buonissimo. Sei una cuoca fantastica Miyu! -
grazie! –
senti, in questi giorni hai da fare? –
No. Ho preso due settimane di ferie, così posso farti da guida. –
- Fantastico! Comunque volevo chiederti se vorresti venire con me all’incontro con l’ambasciatore. È previsto per dopodomani -
certo! Di sicuro dovrai incontrare il signor Smith, vero?... diciamo che è il mio capo - disse Miyu.
Il pranzo continuò tranquillamente. Miyu si era calmata.. be’ più o meno. La maggior parte delle volte rimaneva incantata a guardarlo e si chiedeva se stesse vivendo un sogno.
Mamma mia quanto ho mangiato! – disse Kanata
sono contenta! Visto che ho imparato a cucinare? – sorrise Miyu
Cucini la zucca meglio di me! L’Italia ti ha fatto bene… non ti manca il Giappone? -
La ragazza rimase spiazzata. “come faccio a dirgli che è lui che mi è mancato?”
ehehe.. be’ ora riposati, sarai stanco. Per ora vai a dormire in camera mia. Poi stasera apriamo il divano letto! -
“non ha risposto alla mia domanda” pensò Kanata poi disse: - e tu? Vedo che sei stanca. Riposati perché stasera faremo molto tardi! Mi devi portare in giro per la città! -
Non preoccuparti! Riposati, poi ti sveglio io e usciamo! - il ragazzo entrò nella camera di Miyu: era ben arredata, c’era un letto matrimoniale, un armadio, una scrivania ed una libreria e poi delle foto attaccate al muro.. tante foto… e quelle furono la risposta alla domanda di Kanata. In quelle foto c’erano essenzialmente lui, baumiao, Lou e la ragazza. Poi le altre erano foto di gruppo dove c’erano tutti i loro amici. Kanata decise di non pensarci e si riposò. Si svegliò verso le sei e si recò nel salone dove vide Miyu sdraiata sul divano che dormiva profondamente, mentre tra le mani aveva un libro. Nel vederla sorrise e si avvicinò a lei ed incominciò ad accarezzarle un guancia. Che bello stare di nuovo nella stessa casa con lei… mancavano solo Lou e baumiao e le cose sarebbero state più che perfette! Preparò il caffè ed andò a svegliare la ragazza. - mmm che buon odore di caffè… -
meno male che non mi dovevo preoccupare! Perché non sei venuta a letto? -
Miyu diventò di color rosso porpora. - ehi non pensare male! Dovevi solo riposare…. Cmq stasera ho deciso di portarti a Trastevere. Ceneremo lì! –
Sei impazzito? Ti costerà un occhio della testa! E poi… ti sei già stancato della mia cucina? – sorrise maliziosa
mi ero ripromesso di portarti a cena. E poi approfittane… pago io! -
be’ allora le cose cambiano! - poi il ragazzo aprì una delle valige ed uscì un mucchio di regali, anche da parte di Chris e gl’altri. Le portò molto cibo giapponese, souvenir e tante foto do loro che lei non si era portata con se.
Il mio Lou… -
il nostro Lou. - la corresse Kanata.
Verso le 19:30 i due iniziarono a prepararsi. Miyu si mise un vestitino nero che non arrivava alle ginocchia e che le lasciava la schiena coperta. Le scarpe erano con il tacco e poi si legò i capelli in uno chignon, lasciando cadere qualche ciocca. Kanata era estasiato a quella vista. Le mise una mano attorno alla vita e si recarono in un ristorante mooooolto costoso!
un tavolo per due - disse il ragazzo – il più riservato possibile. -
Miyu si stupì di quella decisione, però preferì non fare domande… in fondo cosa le importava? Voleva far suo Kanata dal primo momento in cui l’aveva rivisto! Il cameriere mostrò loro un tavolo, molto riservato. Arrivò lo champagne come ordinato da Kanata. Il cameriere lo versò e poi ritornò alle cucine: - Alla tua promozione – disse Miyu
a noi due… -
…finalmente insieme – concluse la ragazza.
Fu una cena magica e nei momenti di silenzio furono le loro mani intrecciate a parlare. Verso le 23:45 erano seduti su una panchina sotto un cielo ricoperto di stelle.
Mamma mia… qui è tutt’altra cosa – disse Kanata
è fantastico… e questo solo perché ci sei tu a rendere tutto più bello. –
Miyu aveva detto quelle parole con molta timidezza, ma prese coraggio e diede un casto bacio sulle labbra del bel giapponese che aveva di fronte. Fece per allontanare il suo viso, ma Kanata le mise una mano dietro al collo e l’attirò a se approfondendo quel bacio sempre più.
Miyu, non sai quanto ho aspettato questo momento -
allora non ti fermare - disse baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo.
Continuarono a baciarsi per un bel po’ e poi, dopo che si furono calmati, presero un taxi e tornarono a casa di Miyu. Nessuno dei due sapeva come comportarsi. “Miyu, non sei più una bambina” si disse “cavolo provaci!” ma lei non sapeva che Kanata stava pensando la stessa cosa. La ragazza non fece in tempo a chiudere la pota che Kanata la cinse per la vita e la baciò, mentre Miyu aveva le spalle contro la porta. Poi Miyu lo prese per il collo della camicia e lo portò verso la sua camera. Quanto avevano desiderato e sognato quel momento. Il ragazzo la stese delicatamente sul letto inebriato dal profumo di Miyu… quella notte la passarono, finalmente, insieme.
La mattina dopo, Miyu si svegliò verso le nove. Era avvolta nell’abbraccio di Kanata e prima di alzarsi lo baciò. Provò a sciogliere l’abbraccio ma il ragazzo la strinse ancora di più a se: - dove vai amore mio? -
Lei lo guardò mentre le sue mani accarezzavano il petto muscoloso del bel giapponese – scusami se ti ho svegliato, non ho resistito all’impulso di baciarti. Comunque... ti prego... ripeti quello che hai detto. -
vuoi sentirti chiamare amore mio? -
ogni secondo. – poi la ragazza si mise a ridere
-ho fatto qualcosa di buffo? -
sei venuto a letto con me pur di non dormire sul divano? – disse lei maliziosa.
oooops mi hai scoperto! Senti, vuoi uscire prima di pranzo? -
Miyu lo baciò appassionatamente – tu cosa credi? –
meglio rimanere qui – disse il ragazzo.
Piaciuto questo capitolo? Be’ spero di sì. Anche se sembra ma la storia non è finita….comunque recensiteeeeeeeeeeee!
Eccomi di nuovo qui! Grazie per i commenti! Scrivetene tanti perché mi spronano a scrivere!ora vi lascio al secondo capitolo, buona lettura!
Capitolo 2: Speranze crollate.
Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso da Kanata: l’incontro con il sig. Smith, all’ambasciata giapponese a Roma.
- Sbrigati Miyu, oppure faremo tardi! –
- È ancora presto Kanata! L’appuntamento è per le undici e sono ancora le dieci! –
La ragazza gli mise le braccia al collo e lo guardò intensamente: - amore mio, come mai tutta questa fretta? Sembra che tu non abbia mai visto un’ambasciata…guarda che non ti perdi nulla..! – disse scherzando.
Kanata l’abbracciò – li lavori tu... e poi…non vedo l’ora di arrivare perché ti aspetterà una bella sorpresa! –
- davvero? E di cosa si tratta? –
- segreto! –
- cattivo… non ti convinco neanche così? – disse miyu e poi lo baciò con passione.
- mmmmm…….. dovresti baciarmi all’infinito in questo modo affinché io te lo dica, ma visto che non abbiamo tutto questo tempo, aspetterai un’oretta. -
- peccato! Bè ora finisco di vestirmi così se arriviamo prima ci facciamo un giretto nelle vicinanze. –
Ore 10.50 _Ambasciata Giapponese di Roma
- ci siamo. Ecco la tanto attesa ambasciata. - disse Miyu
- non vedo l’ora d’incontrare il sig. Smith -
- tesoro, non capisco proprio tutto questo entusiasmo…ma ti lascio fare! –
- capirai tutto molto presto, Miyu –
- sig. Sajonji, sig.na Kozuki, il sig. Smith vi sta aspettando. – disse la segretaria entrando in sala d’attesa.
- grazie. – ripose kanata.
I due ragazzi entrarono nell’ufficio dell’ambasciatore.
- buongiorno. – disse il sig. Smith – Oh, sig.na Kozuki, che piacere vederla, ma non aveva preso una settimana di ferie? –
- Si signore ma oggi sono qui solo in veste d’accompagnatrice. Le presento Kanata Sajonji. –
- Accomodatevi. Sajonji, che piacere incontrarla, noi abbiamo già parlato per telefono vero? –
- Si e oggi avevamo un appuntamento per dare avvio alle mie pratiche di trasferimento, in questa ambasciata. –
A Miyu mancò un battito… trasferimento? Aveva sentito bene? Kanata si sarebbe trasferito in Italia?
- Si mi ricordo. -
- Benissimo, sono pronto a firmare i documenti. –
- ecco sig. Sajonji… ci sarebbe qualche problema. -
- Cosa?????????? – disse Kanata sconcertato.
- Ecco, se io attivassi il suo trasferimento… ci sarebbe un incidente diplomatico. -
- Ma stiamo scherzando? È assurdo! Un incidente diplomatico solo per un trasferimento? –
Miyu mise una mano sul braccio del ragazzo, che stava iniziando a perdere la pazienza.
- sig. Smith noi avevamo già parlato per telefono e lei mi aveva assicurato che non c’erano problemi. Come mai sta succedendo tutto questo? –
- se io attivassi il suo trasferimento, ci sarebbe un incidente diplomatico con l’ambasciata americana del suo paese. Purtroppo non posso dirle altro. Se vuole può chiedere delle spiegazioni al sig. Ward. Mi dispiace davvero, non immagina neanche come avrei voluto anche lei nel mio team. –
- ma non possiamo fare davvero nulla? – disse Miyu.
- purtroppo no, anzi vorrei farle una domanda. –
- Mi dica. –
- Lei è entrata in contatto con l’ambasciata americana ed ha combinato qualcosa? –
Miyu rimase spiazzata – cosa? – non conosco nessuno dell’ambasciata. Cosa significa questa domanda? –
Il sig. smith fece un sospiro. – oltre a quello del sig. Sajonji, mi è stato negato anche il suo trasferimento all’ambasciata del Giappone e qualsiasi incarico nel paese. -
- Ma cosa significa questo? – disse Kanata, ormai spazientito.
- non so proprio cosa dirvi ragazzi, poiché neanche a me è stato riferito qualcosa sulla questione. -
Miyu trattenne a stento le lacrime… stava lavorando sodo per poter rientrare in Giappone e ora tutto era crollato, spazzato via in un soffio di vento….
- credo che non ci sia più ragione di rimanere qui…addio sig. Smith . –disse Kanata stringendogli la mano.
I tre si salutarono e poi, Miyu e Kanata, uscirono dall’edificio. La ragazza si allontanò da lui correndo verso una fontana. Kanata la raggiunse e l’abbracciò.
- non piangere….ti prego… -
- perché – gridò lei tra le braccia del ragazzo – perché a noi? Cosa centra l’America con noi due? –
- miyu… credo di sapere il problema. –
- sappiamo chi è il problema.. il sig. Ward -
- Bè ecco non credo tanto lui…ma… -
- Kanata? Cosa stai cercando di dirmi? – chiese lei ancora in lacrime.
- ….Alexandra …. -
Miyu sentì cedere le gambe. Kanata la sorresse e la fece sedere sul bordo della fontana. – Alexandra è la figlia del sig. Ward. Sai lei era venuta a conoscenza di tutto e mi aveva chiesto di non partire. Naturalmente io neanche l’ho ascoltata e lei ha detto che me ne sarei pentito… ma non pensavo che sarebbe arrivata fino a questo punto…e che avesse tutta questa influenza….. –
Io la uccido!!!!!!!!!!!! – gridò Miyu. – quella bastarda….. comunque era quella la sorpresa? Ti saresti dovuto trasferire qui a Roma? -
- Si.. ma ora non parliamone più… non ho voglia di rovinarmi e rovinarti questi giorni. Ci rimane una settimana e mezzo, amore mio…godiamocela. –
Capitolo 3 *** I giorni passati insieme... (prima parte) ***
Ciaoooooooo! Grazie mille a tutti per i commenti! Come sono contenta che la storia vi piaccia! Lo ripeto l’ispirazione a scrivere mi viene solo con i commenti!!!!!!^_^
Le parole fra – sono parlate
Le parole fra “ sono pensate!
Volevo avvisarvi che per una lettura più scorrevole, ad un certo punto del cap inizierò a scrivere i dialoghi con il nome appuntato
Ora buona lettura!
Era sera. Miyu si trovava in bagno: era davanti allo specchio e si stava struccando. Le salivano le lacrime agl’occhi solo al pensiero di quello che era successo la mattina stessa.
‘oltre a quello del sig. Sajonji, mi è stato negato anche il suo trasferimento all’ambasciata del Giappone e qualsiasi incarico nel paese ’ Le parole del sig. Smith le rimbombavano nella mente, spezzandole sempre più il cuore.
“no, no e no! È impossibile…. non ci voglio credere….ora mi sveglio ed è stato tutto un incubo….” Miyu iniziò a piangere silenziosamente “è tanto tempo che lavoro sodo per ottenere il trasferimento…sarebbe bastato solo un anno e poi avrei potuto chiedere tutti i trasferimenti che volevo!”
Finì di struccarsi e poi si lavò la faccia. Sorrise a se stessa, cercando di autoconvincersi che tutto andava bene. E poi ora non doveva pensarci, Kanata era li e finalmente stavano insieme… “quanto lo amo” pensò “darei tutto pur di ritornare a vivere insieme come fu tempo fa….”
Sentì bussare alla porta del bagno.- Miyu, tutto ok? Posso entrare?–
- Si, entra. -
- Amore mio è da mezz’ora che stai qui dentro. Tutto ok?-
Kanata l’aveva guardata e le aveva parlato in un modo dolcissimo…..
- si amore, va tutto bene. -
Uscirono dal bagno e la ragazza si distese sul letto e cercò di sorridere - mamma mia come sono stanca! -
Kanata si avvicinò, si sedette accanto a lei e incominciò ad accarezzarle il volto: - lo sai benissimo di non saper mentire… non fare finta di star bene. Ti capisco…sono deluso ed amareggiato quanto te ma… ma non possiamo rovinarci questi ultimi giorni… la daremmo vinta solo ad Alexandra… e tu non vuoi vero? -
Miyu si sedette sul letto e lo guardò intensamente – certo che no! E il mio fidanzato non me lo faccio portare via da nessuno! -
- ti amo piccola mia – disse Kanata
- anche io tesoro! -
Quella notte si addormentarono abbracciati. La mattina dopo si svegliarono verso le otto. Decisero di fare una piccola gita a mare.
Andarono su una bellissima (molto affollata) spiaggia giocarono e verso l’una fecero il bagno.
Oramai le preoccupazioni del giorno prima erano svanite del tutto e i due ragazzi si stavano divertendo tantissimo. Stesero un grande telo sulla sabbia dove si sdraiarono a prendere il sole…
- Fantastico… oggi è una giornata stupenda! - disse Kanata – abbiamo avuto molta fortuna -
- eh si! È stata proprio una buona idea! –
Trascorsero tutta la giornata sulla spiaggia, videro il tramonto e poi tornarono a casa. Mentre Kanata si faceva la doccia, Miyu preparò la cena cercando di mettere in pratica tutta la sua bravura!
Quando kanata ebbe finito di lavarsi e vestirsi, andò dalla fidanzata e le cinse la vita.
- a cosa pensi, amore mio? - chiese il ragazzo
- a cosa penso? Che sei tremendamente sexy e che se non mi baci subito…ti lascio senza cena! -
- ahahaha passiamo alle minacce? Guarda che non c’è di bisogno…. Ti avrei baciata comunque… -
Kanata baciò Miyu con passione e lei si strinse a lui. Quanto aveva desiderato questi momenti quando gli scriveva le e-mail…quanto aveva desiderato ritornare in Giappone e gridargli che l’amava….. e ora erano uno nelle braccia dell’altro e non accennavano a smettere di baciarsi.
Furono travolti dai loro sentimenti…Kanata le sbottonò la camicia, mentre la baciava sul collo.
- lo sai… che la pasta che…che sta nella coppa si farà a schifo? – Miyu non riusciva quasi a parlare presa dai brividi di piacere che le percorrevano la schiena – non eri tu…quello che aveva fame?-
Kanata la guardò malizioso – ho fame solo di te…ora! -
Fecero l’amore per tutta la sera, come se fosse stata l’ultima volta.
Miyu era abbracciata a Kanata con la testa appoggiata sul suo petto. Ad un certo punto la pancia di Kanata fece uno strano rumore…
- Non ti sei saziato abbastanza con me? – disse Miyu scherzando.
- con te e di te non mi sazierò mai…ma ora ho un po’ di fame… -
- solo un po’??? ahahah anche io ho fame, ma credo che tutta la pasta che avevo condito nella coppa, sia diventata una schifezza. -
- ne è valsa la pena…. -
- non c’è neanche bisogno di dirlo. – poi miyu vide l’orologio – cavoli, ma è l’una di notte! Pensa siamo dalle due di oggi pomeriggio, solo con due panini a testa! Meglio che vada a preparare qualcosa. Credo di avere un po’ di carne in frigo. Miyu preparò due fettine, che mangiarono (^__^!!Ndr Lisa)!!!!
- voglio fare tante cose prima della tua partenza! – disse Miyu.
- cosa? Ogni tuo desiderio è un ordine! –
- domani… bè oggi pomeriggio, vorrei andare al luna park! -
- la mia piccolina! Ahahahah ok! Non credo che qui ci siano luna park tipo Momonland ma si può fare! E domani mattina? –
Kanata guardò miyu che sognava ad occhi aperti.
- bé… - disse la ragazza – domani mattina andiamo a fare shopping! -
- povero me!!!!!! Mai andare a fare shopping con una ragazza! -
- ma io non sono una ragazza qualunque…sono la tua ragazza…è naturale che voglio anche il tuo giudizio!!!! –
- ok cara, dolce, piccola spendacciona!!!!! Ma ora andiamo a dormire! -
La mattina, verso le 10,00, i due furono svegliati dal suono insistente del campanello della porta….
- mmm…kanata vai tu…mmm -
- ma chi sarà a quest’ora? – disse il ragazzo ancora assonnato.
- forse è la vicina che ha bisogno di qualcosa. –
Intanto continuavano a suonare….
- ora vado ad aprire… ma com’è insistente… -
Kanata aprì la porta, solo con in pantalone addosso, ed entrarono tre ragazzi e due ragazze - buon giorno MIYU, mamma mia ma che fine hai fat… -
I ragazzi si fermarono. C’era un Kanata che li guardava tra l’assonnato e lo shokato e loro non stavano capendo la situazione.
- ci scusi - disse un ragazzo alto e moro – abbiamo sbagliato casa! – “mamma mia che figura” pensò.
- Ragazzi! Aspettate! - gridò Miyu!
- Miyu ma allora non abbiamo sbagliato casa! – disse una delle ragazze.
- entrate forza! –
Kanata cercava di “pensare” visto che stava ancora dormendo!!!!! “probabilmente sono gli amici di Miyu”
Si sederono tutti nel salone. I ragazzi erano Marco, Francesco e Luigi. Erano tutti abbastanza alti. Facevano parte di una squadra di basket e si allenavano regolarmente tre giorni alla settimana. Marco e Luigi, lavoravano per uno studio, dove erano a disposizione per ricevere ospiti stranieri per qualche conferenza, mentre Francesco lavorava per una rivista settimanale. Marco aveva i capelli a spina castano scuro e gli occhi marroni, Francesco aveva sia gli occhi che i capelli neri e per quanto riguarda Luigi, lui era il più chiaro di tutti: aveva i capelli sul biondo e gli occhi celesti.
Le ragazze, invece, erano Alessia e Mary: la prima aveva i capelli lunghi, lisci di un castano chiaro e gli occhi marroni. Era una collega di Miyu e come lei alle prime armi. La seconda, Mary, aveva i capelli corti e castani, più o meno gli occhi erano dello stesso colore. Lavorava insieme a Francesco per il giornale.
Miyu gli aveva conosciuti all’università e di li non si erano mai separati, nonostante i lavori e gli impegni diversi.
- ragazzi… lui è Kanata! -
Tutti in coro – LUI È KANATA???????????????????????? FINALMENTE! –
- ecco che conosciamo il famosissimo Kanata! Piacere io sono Alessia –
Kanata gli riconobbe tutti: Miyu aveva parlato mille volte di loro nelle sue e-mail e ogni tanto aveva inviato qualche foto delle loro gite. A volte gli aveva invidiati perché potevano stare con Miyu, e ogni tanto era stato geloso pure dei ragazzi, ma capiva che era solo affetto fraterno fra loro.
M (miyu) - Ma come mai siete qui ragazzi??? –
L (Luigi) - bè sei sparita, hai solo detto che eri impegnata per due settimane e nulla di più! Abbiamo pensato di tutto… non so, che avessi vinto otto miliardi e fossi ritornata dal tuo Kanata! –
Mary - e invece ti troviamo qui… in ottima compagnia…bè…come dire...vi siete tenuti impegnati!-
Miyu arrossì: in effetti kanata indossava solo il pantalone del pigiama, mentre miyu un pigiama molto scollato e sexy, inoltre si era messa addosso una vestaglia di lino blu a fiori, per cercare di coprirsi.
M – aspettateci qui… andiamo a cambiarci -
A (Alessia) – ma non fateci aspettare tanto! E capisci il senso! -
M – Aleeeeeeeeeeeeeeeeeee! -
I due Giapponesi entrarono in camera, chiusero la porta e scoppiarono a ridere
Kanata l’abbracciò – ahahah siamo stati scoperti –
- eh si mon amour…. e ora ci dovremo abituare, perché non la finiranno mai di sfotterci! -
- non mi importa… in fondo sono simpatici… -
- si lo sono tantissimo… sai… assomigliano a Santa &comp.! -
- nooooooooo i nostri cari amici del Giappone sono molto più pazzi! -
- eheheh non li conosci ancora! -
I due si misero qualcosa di pratico e raggiunsero gli ospiti!
Passarono tutti insieme la giornata: a pranzo mangiarono una pizza e il pomeriggio lo passarono al luna park. Si divertirono come matti e il gruppetto riempì di domande il povero Kanata, visto che erano ansiosi di conoscerlo. Lui, d’altronde si era inserito benissimo e rideva e scherzava con i ragazzi come se fossero amici da anni. Intanto, Miyu, che era dietro di loro li gurdava felice, insieme alle sue amiche.
A – ma si può sapere come si trova qui? E poi come mai si trovava nel tuo letto???? Ehehe non eri quella che non sarebbe mai riuscita a confessargli i tuoi sentimenti? -
Mary – eh si, Miyu! Mi hai proprio stupita! -
M – cosa potevo fare? Il cielo era stellato, la sera romantica, lui davanti a me… e l’ho baciato….poi ho allontanato il viso ma ha preso lui l’iniziativa e poi la serata… -
Mary – fantastico!!!!!! -
A – Miyu Kozuki, ti prego di darmi l’indirizzo del tuo fornitore di coraggio! Ahaha non tenerlo solo per te! -
Mary & M – per chi ne hai di bisogno????? -
A – per ora non voglio dire nulla! Per scaramanzia! Ma se avrò il tuo stesso coraggio spero che vada bene com’è andata a te! -
M – in bocca al lupo, allora! Ma fatemi capire, oggi non lavora nessuno di voi?? -
Mary – abbiamo ottenuto le ferie anche noi. Purtroppo per Ale inizieranno de lunedì prossimo! -
A – purtroppo si… però mi consolo perché mancano quattro giorni. Per fortuna che il mercoledì è il mio giorno libero! -
Il pomeriggio fu letteralmente fantastico! Dopo il luna park, andarono a Ostia a fare una passeggiata sul lungomare e poi cenarono in un ristorante. Verso mezzanotte finirono e ritornarono a Roma e ora erano tutti riuniti a piazza Navona. (Lisa informazione gratuita: per chi non lo sapesse il tratto Roma-Ostia è di circa un ora con la macchina. Se si prende la metro ci si impiega molto meno. A volte pure un quarto d’ora! Fine informazione gratuita)
F – propongo di andare a prenderci un bel gelato. –
M – ooook! -
A – scusate ragazzi, ma io mi astengo. Domani mattina vado a lavorare e preferisco tornare a casa.-
F – e come torni? -
L – l’accompagno io con la macchina… sono sicuro che sarebbe capace di prendere la metro a quest’ora pur di non darci fastidio –
Ma (Marco) – che peccato che tu, Ale, debba tornare a casa. –
Ale – devo sopportare ancora un po’… e poi ferieeeeeeeee. Sono sicura che se faccio tardi domani sto come una rinc********a! cmq non è giusto che tu debba accompagnarmi a casa a rovinarti la serata! In fondo sei in ferie! –
L- non ti preoccupare, piccola! –
I due salutarono tutti e Luigi trascinò via Alessia prendendola per una mano.
Miyu & Mary – È lui!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! –
F, Ma & K – ma cosa state dicendo? -
Miyu & Mary – segreto!!! –
Fine prima parte.
Vi prego commentate tantissimissimo e grazie ancora, visto che avete la pazienza di seguire la mia storia!
Capitolo 4 *** I giorni passati insieme...(seconda parte) ***
Giovedì mattina ore 9
Eccomi qui con questo nuovo capitolo. Mi scuso per l’attesa ma ho ritardato così tanto a pubblicarlo perché
volevo migliorarlo. Purtroppo questo capitolo non è uscito come volevo io.
Grazie un miliardo x i commenti che avete lasciato
spero di trovarne altri… anche se questa volta non sono convinta che siano
belli come lo sono stati fin ora. Ancora grazie per il vostro sostegno e
buonissima lettura!!!
Giovedì mattina ore 9.00, ecco che la storia si ripeteva:
Miyu e Kanata a letto, mentre i loro amici suonavano insistentemente al
citofono….- io gli strozzo!!!!!!!!!!!!!!!!!! – disse
miyu facendo finta di essere incavolata.
-come fai a sapere che sono loro?-
- li conosco troppo bene… sono loro… senza
ombra di dubbio –
Infatti Miyu aveva ragione. Andò a
rispondere al citofono e aspettò dietro la porta affinché i suoi amici non salirono –
Ma: - sempre a letto voi due? -intanto kanata
arrivò nel salone.
M (miyu) – Marco non mi provocare… è così presto! –
Ma: - sono le nove del mattino cara
mia… e non sarebbe così presto se voi due andaste a dormire la sera! –
Tutti quanti scoppiarono a
ridere...compreso kanata, anche se ancora imbarazzato a scherzare con loro su
questo genere di cose.
Miyu abbracciò kanata e disse – allora abbiamo bisogno di
voi ogni mattina… per svegliarci… -
Marco rimase spiazzato… e si la
presenza di kanata aveva proprio trasformato Miyu… prima non era così spontanea
ed esplicita…
Fra – va bene dolce Miyuccia.. conta su di noi!!!!!!!!! –
Miyu guardò Kanata… come se volesse un po’ di conforto… - da
quanto tempo non si sentiva chiamare Miyuccia… solo Nozomu la chiamava così….. era da
tanto tempo che voleva incontrare i suoi amici, ma la vita in città era cara e
nonostante il suo stipendio doveva pagare affitto e bollette… e purtroppo un
viaggio in Giappone costa!
Quel giorno nel gruppo mancava Alessia: - che palle, oggi
Ale deve lavorare….. – disse Mary
- Luigi!!!!!!!!!!!!!! – lo chiamò Miyu – hai fatto dormire
ale?????????????? -
- ma... ma che razza di domande
sono queste!!!!!!!!! Io l’ho solo accompagnata a casa… -
- purtroppo ha un alibi stamattina era con noi quando siamo andati a prendere Ale e poi…sono più svegli
di noi! – disse Francesco.
Di solito i ragazzi quando erano in ferie, si organizzavano
e accompagnavano il/la malcapitato di turno a
lavoro…come era successo oggi con Alessia.
La mattinata la passarono a fare la spesa, poiché verso le
due si organizzarono tutti a casa di miyu, e pranzarono insieme, dopo l’arrivo di Alessia.
Passarono quasi tutti i giorni insieme, fino a quando il giovedì successivo decisero di lasciare da soli
la coppietta dei bei giapponesini, fino al giorno
della partenza di kanata, ovvero domenica mattina. Il giorno della partenza del
ragazzo di faceva sentire e Miyu soffriva
silenziosamente per questo…. Negl’ultimi giorni
sembravano due sposini, sempre uno accanto all’altra e la notte la loro
passione era sempre più viva…com’erano volate quelle due settimane! Venerdì
mattina, Miyu si svegliò ma non trovò kanata a letto.-
ma dov’è?- in casa non c’era nessuno e
tornando in camera da letto, Miyu notò un bigliettino sul comodino del ragazzo:
“torno fra un po’ amore mio…don’t worry!”
la ragazza decise di rimanere a
letto fino al ritorno di kanata che non tardò poi di molto. Era passato un
quarto d’ora da quando Miyu si era svegliata, e il
ragazzo aprì la porta di casa.Sperava
che Miyu non si fosse svegliata, ma non ci credeva più di tanto, infatti sentì la sua voce – kanata sei tu? –
- si amore mio, ti raggiungo
subito! – nascose una bustina in un cassetto mentre
un’altra laportò con se in camera da
letto.
- eccomi! –
- Ma dov’eri stato? – domandò Miyu,
mentre era seduta sul letto e si stavano abbracciando. – a prenderti la
colazione! – e le mostrò il pacchetto con all’interno
due cornetti e due bicchieri di carta con caffé americano.
- kamisama,
è da tanto che non bevo questo tipo di caffé…. oramai
mi sono abituata all’espresso… - lo guardò con aria maliziosa, gli diede un
bacio e disse – grazie mon amour…. -
Kanata la guardò dolcemente… - ma
lo sai che sai essere proprio maliziosetta? -
lei lo guardò mentre addentava il
suo cornetto al cioccolato – io????? Noooooooo – poi
prese con il dito un po’ di cioccolato e lo spalmò sul
labbro del ragazzo… e lo baciò. – sai di cioccolata… -
- sei la mia maliziosetta
preferita….. -
La serata di quel giovedì fu particolare..
Miyu rientrò a casa alle nove, dopo essere andata da Alessia che l’aveva chiamata(lei
complice di Kanata). Quando la ragazza entrò in casa, vide che il salone era
illuminato solo da alcune candele, messe in punti strategici, per creare un atmosfera romantica, il tutto splendidamente accompagnato
da la musica di sottofondo. In quel momento nell’aria aleggiavano le note di CarelessWhisper di GeorgeMichael.
- ka..kanata?
-
Il ragazzo, la raggiunse e le cinse la vita, baciandola sul
collo. – mademoiselle...prego. – le prese la mano e la portò vicino ad un
tavolino e versò in due bicchieri un po’ di champagne. – a noi due amore mio… -
- ma… ma… - Miyu non capiva, ma
quello che la serata prospettava era molto interessante.
Kanata posò dolcemente un dito sulle sue labbra… - shhhh…don’t worry…-
Il ragazzo aveva preparato un sacco di cose da mangiare, e fecero una cenetta molto romantica.
K“presto ci dovremo separare… ma
spero che i giorni di questa settimana li ricordi a vita… non so quando potrò
tornare qui da lei… ma quello che so di certo è che le telefonate e le e-mail
non mi basteranno più….”
M“kamisama
ora scoppio a piangere…è così dolce…come farò senza di lui????
Ha preparato una cena stupenda, romanticissima, voglio partire con lui, voglio
rivedere il Giappone e rivivere con lui… come sua moglie se è possibile…ma ora come ora è impossibile… non ce la faccio ad
abbandonare tutto dopo gli studi che ho avuto l’opportunità di fare…non ce la
faccio….”
Ma ogni preoccupazione o pensiero
svanì per entrambi, nel momento in cui i loro occhi s’incrociarono.
A fine cena, ballarono un po’ accompagnati da dolci note
musicali, fino a quando kanata non si fermò e andò a
prendere una busta e si mise davanti a Miyu. Ovvero
prese la famosa busta che aveva nascosto la mattina stessa. Da li estrasse una
scatolina, l’aprì e mostrò il suo contenuto alla bellissima ragazza che aveva
di fronte.
- Un…anello?????????????? -miyu tremava tutta
per la gioia
- questo anello è il simbolo del
nostro amore….voglio che il nostro fidanzamento
diventi ufficiale. E appena le cose si saranno
sistemate…. Vorresti diventare la signora Saionji ? -
- e me lo chiedi???????? – miyu
saltò letteralmente addosso a kanata e lo baciò appassionatamente….
Il ragazzo le mise l’anello all’anulare sinistro e l’abbracciò.
- non lo toglierò mai… -
- lo spero! – disse kanata - vorrei sposarti in questo istante.
- magari….. –
- lo sai…purtroppo non è possibile… se io lascio il
lavoro(tra l’altro appena ottenuto Nd. Lisa) non
saprei come mantenere la nostra famiglia…. E non ti
chiederei mai di lasciare il tuo –
Miyu lo guardò, i suoi occhi verdi emanavano infinita
dolcezza.. e un sacco di lacrime – vedrai che tutto si
risolverà….–
Sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!
Eccomi! Per ringraziarvi dell’attesa per l’altro capitolo e per i bellissimi commenti
(e diciamolo, anche perché mi è venuta l’ispirazione) eccone
un altro. Buona lettura!
Capitolo 5
..affacciata alla finestra, con lo sguardo perso nel vuoto e
con il cuore che si contorceva per il dolore…
Quella mattina Miyu Kozuki si era
svegliata un po’ malinconica…. e ….quella domenica mattina Miyu Kozuki, nel giro di 3 ore avrebbe salutato per chissà
quanti mesi il suo fidanzato. Fu interrotta nei suoi pensieri dallo squillo del
telefono di casa. Con passo lento si diresse verso il cordless, che si trovava
su un mobiletto in cucina e rispose con una voce tutt’altro allegra.
- pronto? -
- Ciao bellissima , sono Mary… -
disse l’amica, anche lei con la voce velata da un po’ di tristezza – pronta? –
- così e così –
Un attimo di silenzio
- ora dove sta lui? -
- sta finendo di vestirsi…sai le sue valigie stanno d’avanti alla porta di casa…e …- le parole le morirono in gola e iniziò a
singhiozzare – oh Mary, non so se riuscirò a farlo uscire da quella porta! –
- Non ti preoccupare Miyu, ci siamo noi
con te… non ti lasceremo sola! E ora non
piangere… è difficile pure per lui...non farti vedere in questo stato sin da
ora. –
- hai ragione – la ragazza si asciugò le lacrime
- certo che ho ragione. Cmq a che
ora è la partenza? –
- fra 3 ore…. Ovvero alle undici e mezza… e dobbiamo
deciderci ad uscire di casa perché per i voli internazionali bisogna stare in aeroporto almeno due ore prima… che noia. A proposito!
Oggi non ho proprio la testa di guidare, ti dispiace
darmi un passaggio al ritorno? Sai andiamo in
aeroporto con il taxi. –
- cara Miyu… ma sono domande da fare????????
Certo che ti accompagno io…mmmm e sai dove ti
accompagno? A casa mia, perché stanotte non ti lascio sola! –
- ti ringrazio ma domani mattina,
purtroppo, devo ritornare a lavorare -
- e allora? Tanto ti saremmo venuta a prendere lo stesso. Dai prepara il borsone e
stasera rimani da me… non accetto obiezioni! –
- ok – rispose una Miyu rassegnata – grazie di essermi
amica! –
- prego! E ora stampati un sorriso su quel bel faccino e vai
in camera da letto e prepararti il borsone! Ci vediamo fra un
orettain aeroporto ok? ciao! –
- ciao! –
Ripose il cordless e fissò un po’ nel vuoto.. persa nei suoi pensieri “Miyu Kozuki…devi
reagire!” sorrise e si fermò sull’uscio della porta della camera da letto e
sorrideva mentre guardava Kanata mettersi la maglietta.
- lo sai che sei proprio un gran bel pezzo di figo? -
- figo???
E che significa? – chiese il ragazzo. Le si avvicinò e
appoggiò la sua fronte contro quella di lei – spero per te che sia un
complimento – disse con tono malizioso.
Miyu scoppiò a ridere – e ora perché ridi?
– le chiese il ragazzo.
- Rido perché hai avuto la mia
stessa reazione, quando ho sentito questa parola! –
Il ragazzo l’abbracciò e la strinse forte a se. – Ti amo da
impazzire Miyu Kozuki -
- anche io ti amo –
- sai… dopodomani inizio il mio primo vero lavoro.. e ce la metterò tutta solo per te.. e per il nostro
futuro. –
- e io farò il tifo per te –
- cmq non è giusto che tu stando
in Italia abbia finito gli studi prima di me! –
- eheheh amore mio…. È questione
di fortuna! – ( lo dico sinceramente: non mi ricordo se per l’Italia e il
Giappone i tempi di laurea sono diversi… ma facciamo
finta che lo siano Nd. Lisa)
Miyu lo strinse ancora di più a se – sai a quale ambasciata
sarai affidato? –
- lo saprò solo dopodomani, ma lo sai che ci sono solo tre
scelte quella giapponese, quella italiana e quella … -
- americana – lo anticipò Miyu – si
lo so… c’è anche quella tra le possibilità… però non avevi vinto il concorso?
Non ti dovevi occupare delle relazioni fra Giappone e Italia? –
- si ho vinto il concorso, però per almeno un anno sarò in
fase…mamma mia … come si dice? – (vi ricordo che Kanata da quando è arrivato in
Italia parla italiano, e se non lo faceva lui che ha vinto un concorso, chi lo
faceva? Nd Lisa) - prova, ecco – continuò il ragazzo.
- che nervi, ma perché hai scelto proprio l’inglese, come
seconda lingua? Ora ti posso spedire pure nell’ambasciata Americana, e per come
stanno andando le cose...credo proprio che Alexandra non si sia occupata anche
di questo. –
- lo temo anch’io. Ma non ti preoccupare, io amo solo te,
non mi interessa nulla di quella! –
Miyu lo guardò felicissima! Che bello sentirsi dire quelle
parole, purtroppo non fu altrettanto bello dover scogliere l’abbraccio e dover
andare a preparare la borsa, mentre Kanata chiamava un taxi.
- parti con me? – disse Kanata dopo aver fatto la
telefonata.
- magariiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!
Purtroppo no… stasera Mary mi ha invitata ad andare a dormire da lei. –
- Ottima idea! Hai trovato degli amici fantastici, lo sai? –
- si è vero… senza di loro la vita qui in Italia sarebbe stata
mooooooooolto monotona! –
- sbrigati, però! Tra meno di cinque minuti il taxi sarà
qui. –
- si mi manca solo da aggiustare la
valigetta per l’ufficio e sono pronta –
Dopo qualche minuto arrivò il taxi e i ragazzi scesero le valigie
di Kanata più la borsa e la valigetta di Miyu.
Nel taxi Miyu guardava, anche se con il viso un po’ cupo, il
suo anello mentre la mano destra era intrecciata con quella di Kanata “Meno
male che non parto io per il Giappone, se no mi rinchiudevano in prigione… per
aver ucciso Alexandra… ma non ci devo pensare… da
domani mi inizierò a muovere per cercare una soluzione… non deve averla vinta
lei! Ha deciso di fare guerra a Miyu Kozuki.. peggio per lei! Non permetterò a nessuno di farmi portare
via Kanata!”
Intanto, anche il ragazzo era assorto nei suoi pensieri
“Ora, in Giappone dovrò affrontare Alexandra! Grrrrr
che nervoso, mi sento un burattino nelle sue mani e la cosa che mi da più
fastidio è che Miyu ci è andata di mezzo. Quella bastarda! Non l’avrà vinta…
non starò lontano da Miyu per molto. Finalmente ci siamo dichiarati
ma lei ha frantumato tutti i miei progetti con un mancato trasferimento…
lei sarà un problema da risolvere… il più presto possibile!”
Intanto il taxi arrivò a destinazione. I ragazzi si
avviarono verso il banco per fare il check in. Meno
male che erano andati prima , perché la fila si stava
già formando!
Si sederono su delle sedie in
attesa dei loro amici e della partenza. Stavano stretti uno all’altra e
formavano un quadro bellissimo.
Il gruppetto non tardò ad arrivare e diedero a kanata un
sacco di regalini e souvenir!
F – hai detto che avevi comprato un sacco si
souvenir per i tuoi amici e noi abbiamo pensato a te! –
K- grazie mille –
Ma – ma che grazie! È ovvio che ci devi pagare! –
Tutti si misero a ridere. Il gruppo stava facendo di tutto
per far dimenticare, almeno per un attimo la tristezza ai due giapponesi. I
ragazzi sapevano benissimo della storia di Alexandra ed erano molto dispiaciuti
per loro.
Purtroppo verso le undici ci fu l’avviso: INIZIO IMBARCO PER IL VOLO 165 VERSO TOKYO, USCITA 12.
- No
– si lasciò sfuggire Miyu.
Kanata l’abbracciò più forte che poteva, come se volesse
imprimere nella sua mente il suo corpo, il suo profumo…tutto, mentre miyu
iniziava a piangere silenziosamente. Come avrebbe voluto farlo anche Kanata, ma
doveva essere forte per lei.
- ehi...amore... non devi piangere…non sto partendo per
sempre… appena potremo avere ferie ce le faremo dare
nello stesso periodo e poi ti pagherò io il viaggio per Tokyo, non ti
preoccupare! – Kanata stava rendendo le cose molto più
semplici di quanto lo erano nella realtà, ed entrambi i ragazzi lo sapevano.
Kanata non avrebbe potuto chiedere ferie per un bel po’. Doveva ancora
incominciare a lavorare, e dopo così poco tempo non le avrebbero mai concesse. E
per quanto riguardava miyu, sapeva che per ora non potava avere ferie, visto
che le aveva già richieste.
- Ti amo Kanata – disse fra i singhiozzi.
- Ti amo anche io! –
Attimi di silenzio che sembravano eterni. I ragazzi
guardavano quella scena straziante e non avevano il coraggio di aprire bocca.
- ehi ti ho detto di non piangere – disse kanata dolcissimo
come sempre – e poi…non mi hai ancora detto cosa significa figo…
-
- nani? (in giapponese significa -
Cosa? – Nd. Lisa) –
- mi vuoi far partire con questo dubbio? – Miyu scoppiò in
una fragorosa risata e Kanata ne fu contento, inoltre Miyu era ancor più bella quando rideva!
Poi Kanata salutò tutti gl’altrie infine lui e Miyu si diedero un
lunghissimo bacio con tutta la passione che avevano. Anche se a malincuore
dovette scogliere l’abbraccio e il bacio
- a presto amore mio, abbi cura di
te! Appena arrivo a casa ti chiamo sul cel così è
sicuro che ti trovo. E ti mando anche una e-mail...ok?
-
- ok… fatti sentire spesso, va bene? E ti prego… non cedere
alla corte di Alexandra… -
- don’t worry. Ti ho già detto che
amo solo te, futura signora Sajonji..non
lo scordare mai. – le disse mostrandole l’anello che aveva all’anulare
sinistro. – ora devo andare. Ti amo. –
Il ragazzo si allontanò.. aveva due
controlli da superare e l’imbarco era già iniziato...rischiava di perdere
l’aereo! Ma in quel momento nella sua testa c’era soprattutto Miyu…e una
lacrima rigò il suo viso….
Non appena scomparsa la figura di kanata, Miyu scoppiò in
lacrime. Francesco l’abbracciò e tutti quanti si diressero verso il parcheggio…
oramai era meglio tornare a casa.
Ciaooooo! Ho finito anche questo
capitolo… mamma mia com’è triste… fra un po’ mi metto a piangere anche io… ma
voi cosa ne pensate… ci tengo ai vostri giudizi!
“ si avvisano i signori passeggeri che fra 15 minuti atterreremo
all’aeroporto di Tokyo, ora locale 9:45
ecco il sesto capitolo, un po’
breve, ma credo che vada bene anche così corto. Un bacione
e tutte/i. Grazie a tutti per i commenti! Buona lettura!
Capitolo 6.
“ si avvisano i signori passeggeri che fra 15 minuti atterreremo all’aeroporto di Tokyo, ora locale 9:35. Si
prega di allacciare le cinture di sicurezza e di non usare dispositivi
elettronici fino al momento dell’apertura delle porte. Grazie.”
Kanata guardò l’orologio e si accorse che segnava le ore 1:35, l’orario italiano. Lo aggiustò e poi diede una rapida
occhiata fuori dall’oblò. Tokyo… finalmente era
arrivato, 13 ore di viaggio estenuanti. Il suo pensiero fu rivolto a Miyu e non
fu la prima volta. Durante il viaggio l’aveva pensata continuamente e sapeva
che in fondo, lei era una ragazza forte e che avrebbe affrontato più o meno bene questo periodo di separazione. Guardando la
città dall’alto, pensò che erano sei anni che Miyu non
la vedeva. Nel giro di pochi mesi l’avrebbe fatta ritornare a Tokyo… oramai le
spese per l’università erano terminate e le bollette di casa non le pagava di certo lui, ma suo padre e quindi se lo sarebbe
potuto permettere……….… eh già suo padre… chissà dove si trovava in questo
momento. Kanata gli aveva mandato una lettera in India, prima di partire, dove
comunicava il suo imminente viaggio e la vittoria del concorso, ma non era
sicuro che il padre si trovasse ancora lì… chissà come avrebbe reagito nel
sapere che suo figlio si era dichiarato a Miyu….ne sarebbe stato felice? Ma
questo dubbio si cancellò immediatamente dalla testa del ragazzo… in fondo non
gliene importava nulla del giudizio del padre… e ne di
nessun altro. Sorrise fra se e se… ripensò ai suoi amici che avrebbe incontrato
di li a pochi giorni. Ripensò anche a Christine…
oramai erano otto anni che si era rassegnata e, purtroppo,da circa sei c’era Alexandra che lo
torturava… in fondo preferiva la corte di quella pazzoide (ma sua più cara
amica) di Christine che capiva quando farsi da parte.
Fu interrotto nei suoi pensieri da un altro avviso del
comandante “assistenti del volo prepararsi per l’atterraggio.”
Sceso dall’aereo si recò al controllo passaporti, poi fece
un altro controllo e si recò al nastro 8 per ritirare
i bagagli, dopo che fu uscito dalla zona dei voli Internazionali. Finalmente
verso le 10:30 recuperòle valigie, le ripose sul carrello e uscì
dalla zona ritiro bagagli.
- Kanataaaaaaaaaaaaaaaaaa. Siamo
qui!!!!!!! -
- ehi kanataa! –
Il ragazzo cercò con gli occhi le persone che lo chiamavano
e li riconobbe subito: Santa (S), Nozomu(Noz),
Christine(C), Aya(A) e Nanami(N). Si fece largo tra la folla e li riabbracciò
tutti. – ragazzi! che bello rivedervi… ma cosa ci fate
qui? –
S - bè…ci avevi detto
che tornavi oggi, ci siamo informati sui voli ed ecco qui tutti noi al
completo! –
N – credevi che ti avremmo lasciato tornare a casa tutto
solo? –
- bè..ecco
– disse un kanata ancora scombussolato per il fuso orario (poverinooooo
ti capisco… sigh... Nd
Lisa)
C – forza, su! Muoviamoci! Il signor
de Cervis ci aspetta fuori con il pulmino –
K – Pulmino? –
A – kanata...siamo amici di Christine… la conosci troppo
bene.. –
K- eh già! –
Il signor De Cervis prese le
valigie e le ripose nel pulmino, mentre tutti gl’altri
prendevano posto.
Noz – forza
kanata, racconta! Come sta la mia cara dolce Miyuccia?
–
N – raccontaci tutto, ok? Che fortuna che l’hai potuta rivedere! E l’Italia
com’è? …anzi Roma com’è?–
K – che dire… Roma è stupenda, Miyu sta benissimo ed è come
sempre stupenda.. e poi ha tanti nuovi amici, che sono
molto simpat..ici… - il
ragazzo si bloccò
A – ci ha dimenticati? – disse la
ragazza con i lacrimoni agl’occhi
K- assolutamente no! Ma come vi
salta in mente? Appena ha visto i vostri regali ha
pianto dalla gioia e in camera sua tiene tante vostre foto..che
sarebbero da aggiornare.. –
S - e poi? Vogliamo i dettagli più piccanti… -
K – ma che dettagli piccanti? sei
impazzito? –
Noz – ti prego! Non mi dire che sei andato fino li e tra voi due non è successo
nulla! –
K – ma che dici? Ci siamo messi insieme lo stesso giorno in
cui sono arrivato! –
A, N, Noz, S e C
– DAVERO????????????????? FANTASTICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! -
Tutti si recarono al tempio Sajonji
e aiutarono a kanata a salire le valigie.
- di nuovo a casa… - disse il ragazzo entrando in casa e dando un’occhiata in giro.
N – cos’è? Non ricordi più com’è la tua casa? –
K- no.. ma pensavo che sarebbe
bello se Miyu vivesse di nuovo qui -
S – …era da tanto che non pensavi più a questo…
ma fatti forza hai resistito per sei lunghi anni… vedrai che fra qualche
mese la rivedrai…. –
C – santa ha ragione.. vedrai non
ci saranno altri sei anni a dividervi…PAROLA DI CHRISTINE!!!!!!!!! –
Kanata sorrise a tutti. Poi andò in camera sua, prese il
portatile elo
portò in cucina.
Noz – cosa devi fare con il
computer? –
K – le devo inviare una e-mail per
avvisarla che sono arrivato. Purtroppo non posso chiamarla per ora perché è
notte in Italia. –
S – capiamo! Bè noi ti lasciamo,
dovrai pur riposare.. e poi domani è il tuo grande
giorno… in bocca al lupo! –
A, Noz, N e C – mi raccomando fai
il bravo! E in bocca al lupo anche da parte nostra! -
K – crepi. Poi domani sera siete invitati tutti a cena da
me! Devo raccontarvi un sacco di cose e darvi un po’ di regali! –
S – ragali??????????
Non vedo l’ora che sia domani! –
Dopo che i suoi amici se ne furono andati, kanata accese il
PC a scrisse l’e-mail.
“Ciao amore mio, come promesso ecco qui la mia e-mail.
Spero che ora sarai più tranquilla, perchè è felice e
serena che ti voglio. Non piangere guardando il presente, ma sorridi pensando
al futuro… il nostro futuro…insieme. Perché io sorrido
pensando al giorno in cui avremo risolto la nostra
situazione e saremo dichiarati marito e moglie.
In questo momento vorrei sfiorarti le labbra, per
sentire ancora una volta il tuo sapore, e vorrei averti tra le mie braccia per
proteggerti e per avvicinare il mio cuore al tuo.
Ti amo da impazzire Miyu Kozuki…
non scordarlo mai….”
Capitolo 7 *** Il signor Smith è entrato in azione! ***
Erano passati cinque mesi da quella bruttissima domenica dei primi di
luglio, quando Kanata partì per ritornare in Giappone
Eccomiiiiiiiiiiiiiii! Per voi il settimo
capitolo di questa storia. Commentate in tanti mi raccomando!
E grazie a tutti per i commenti ricevuti!
Capitolo 7
Erano passati cinque mesi da quella bruttissima domenica dei
primi di luglio, quando Kanata partì per ritornare in
Giappone. Li aveva iniziato il suo lavoro: dapprima era stato posto
all’ambasciata Giapponese, poi fu trasferito a quella americana,
sotto diretta richiesta del padre di Alexandra che voleva tenerla buona. E poi
a far suo, Kanata era un ottimo interprete e la sua
conoscenza dell’italiano rendeva le cose molto facili per i suoi uffici. Dal
suo trasferimento all’ambasciata americana, Kanata non ebbe vita facile:
Alexandra ci aveva provato e riprovato ottenendo solo rifiuti, ma non aveva
perso le speranze. Questa relazione a distanza, secondo lei, non sarebbe durata
per molto: era stata molto soddisfatta di se e lo era
ancora… grazie a suo padre aveva impedito ai due ragazzi di vivere insieme
nella stessa città e ora Kanata lavorava anche insieme a lei… ma tutto questo
le lasciava una piccola nota di amarezza. Ogni giorno doveva affrontare lo
sguardo freddo del ragazzo, che le aveva detto chiaramente che non l’avrebbe
mai perdonata di aver strumentalizzato anche Miyu…
odiava quel nome, come odiava la fotografia di lei, che stava sulla scrivania
dell’ufficio del ragazzo…
*flash back*
Quel giorno stava nell’ufficio di Kanata perché dovevano occuparsi
insieme di un diplomatico in arrivo dall’America.
- potremmo finire di parlare stasera a
casa mia, non credi? – disse quel giorno Alexandra a kanata.
- No. Grazie per l’invito. – l’autocontrollo era difficile
da reggere, ma doveva resistere. Alexandra era sempre la figlia del suo capo…
- ma dobbiamo occuparci del
diplomatico! –
- Ho detto no Alexandra. Lavoreremo
qui in ufficio. I nostri contatti non devono andare al di fuori di quelli
lavorativi. –
- ma non capisci che è te che
voglio! Non mi interessa di quella li. Questa notte
resta da me…. –
- ho detto no. Sono fidanzato con
Miyu, lo vuoi capire? Non mi interessi tu! Io sono
innamorato di lei e di nessun altra! Ora esci dal mio ufficio, te lo chiedo gentilmente. – Kanata aveva alzato un po’ la voce… i nervi stavano per cedere…
Prima di andarsene, Alexandra prese la cornice con la foto
di Miyu e la buttò a terra. Il vetro si ruppe in mille pezzi. – puttanella – mormorò.
Fece per andarsene, ma il ragazzo la fermò e le diede uno
schiaffo. – non permetterti mai più a fare una cosa del genere, ne a insultarla. È l’ultimo avvertimento che i do… ora vai via! –
La ragazza uscì dal suo ufficio spaventata..
non aveva mai visto Kanata così infuriato…
*fine flash back*
Ed aveva ancora i brividi addosso quando
ripensava a quanto era successo…. Non aveva mai avuto il coraggio di raccontare
l’accaduto al padre, perché sapeva benissimo che kanata sarebbe stato
allontanato da lei… e tutti i suoi piani sarebbero andati in fumo…
Cinque mesi erano trascorsi anche per Miyu Kozuki. In tutto questo tempo il suo rapporto con Kanata si
era solidificato sempre più. Si sentivano ogni giorno tramite telefono o
internet.Quando
avevano tempo chattavano per ore. Miyu aveva
ripreso a sentirsi ancor più frequentemente con le sue amiche giapponesi
Nanami, Christine e Aya.Era
contentissima nel sentire che avevano anche loro un ottimo impiego. Christine,
come s’immaginava, era a capo di una delle aziende di
famiglia, Aya era diventata regista anche se ancora non troppo affermata e
Nanami era stata assunta come segretaria da Christine.
Ora Miyu si trovava nel suo ufficio seduta
alla scrivania, di fronte a lei c’era Alessia.
M – Mi devi raccontare tutto, ogni minimo particolare!!!!!!!!!! Mamma mia come sono contenta! –
- neanche immagini come sono contenta io, mia cara Miyu –
- Mi raccomando dall’inizio alla fine ok? –
- Be’ ti ricordi domenica scorsa…
che eravate quasi tutti impegnati? –
- si… io dovevo lavorare su alcuni documenti –
- quella sera erano liberi solo Mary
e Luigi. Nessuno voleva stare a casa e stavamo per
organizzare qualcosa tutti insieme. Poi Mary mi ha liquidato… aveva detto che un occasione del genere non si sarebbe mai più
ripetuta, quindi ha lasciato soli me è Luigi…. –
- interessante!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! – disse Miyu
Alessia sorrise… - la serata più bella di tutta la mia vita…
io e Luigi avevamo deciso cmq
di andare a fare un giro in centro e mi sarebbe venuto a prendere alle otto.
*inizio flash back *
Il telefono squillò verso le sette a casa di
Alessia.
- Pronto? –
“ciao Ale, sono Luigi!”
- ciao! Ti prego non dirmi che non
esci neanche tu stasera –
“infatti è così”
- cosa?????????Noooooo!
-
“non ti preoccupare, sto scherzando! Ma
ti ho chiamato per un altro motivo: posso fare una piccola variazione alla
serata?”
- ok! L’importante che non si tratti di fare bungeejumping o paracadutismo! -
“non ti preoccupare, ma tu vestiti elegante ok? Ciao ci sentiamo dopo.”
- Ma.. Lui? -
Alessia ripose la cornetta. “elegante? Non mi ha dato
spiegazioni… chissà dove vorrà portarmi, ma preferisco non fare sogni ad occhi
aperti… ci rimarrei troppo male…”
Aggiustò i suoi capelli nella maniera più carina possibile,
si truccò e poi indossò calze nere, gonna nera
elegante, un maglione bianco elegante e gli orecchini con gli strass. Poi
indossò un paio di stivali in pelle.
Quando arrivò Luigi a prenderla,
indossò una giacca stupenda di Dolce e gabbana.
*fine flash back*
- sai, Miyu, in quel momento ero
molto confusa, non sapevo cosa fare… stavamo uscendo insieme, capito? Lui era
elegantissimo… che carinooooo! -
Miyu guardò la sua amica mentre
pensava che questa felicità l’aveva proprio meritata. Era felicissima per lei!
- mi ha portato fuori a cena, in un ristorante stupendo e
poi era super gentile, anche se ridevamo e scherzavamo come sempre. Poi mi ha
portata con la macchina in riva al mare, anche se faceva un po’ freddo…ecco… mi
ha riscaldata lui… -
- davvero????????????????????????????? – disse Miyu
- si… mi ha abbracciata stretta stretta a lui. Mi sentivo da svenire. Tutto era
perfetto quella sera, noi due, soli, il cielo stellato io fra le sue braccia e
poi….MI HA BACIATA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! –
- evvivaaaaaaaaaaaaa! – gridò
Miyu, ma poi si riprese, ricordandosi che stava in ufficio.
- io ero tremendamente imbarazzata, ma non mi ero del tutto
rincretinita! Ho risposto al bacio, e siamo stati così per molto tempo e poi…
ha detto che era da tanto che si era innamorato di me,
che non mi vedeva più come una semplice amica… stiamo insieme, capisci Miyu? –
- si ed è fantastico. Ed era pure
ora che sidec… -
Miyu era stata interrotta da qualcuno che stava bussando
alla porta chiusa del suo ufficio. – avanti – disse.
Era la segretaria – Miyu, il capo ti vuole
nel suo studio. –
- Grazie, arrivo subito. -
La ragazza andò via. – chissà cosa vuole il signor Smith…
altro lavoro? Speriamo che sia qualcosa d’interessante, questa volta! –
- lo spero per te. Ora vai, non lo fare aspettare troppo ok?
-
- poi mi finirai di raccontare tutto
un’altra volta. –
- certo! Tanto sai dove sono… è
l’ufficio accanto! Ecmq
sarei dovuta andare via lo stesso. La mia pausa è quasi terminata. Ci vediamo
più tardi ok? Byebye –
- byebye –
Miyu si recò immediatamente nello studio del signor Smith.
- prego sig.na Kozuki,
si sieda. -
- mi cercava?-
- si volevo parlarle. Ho valutato il suo lavoro negl’ultimi tempi. È ottimo, come lo è stato sin dal primo
giorno. E ora volevo darle un incarico, sperando di
farle cosa gradita, se no lo affido a qualcun altro. Mi dica, sarebbe disposta
a fare un incontro con alcuni diplomatici…a Tokyo? –
Miyu faceva fatica a respirare – ho sentito bene to.. Tokyo? Sarebbe fantastico! Ma
non mi era stato impedito.. –
- non si preoccupi.. credo di aver
risolto metà della sua situazione. Mi sono occupato a lungo del suo caso. Non
mi sembrava giusto che lei, nonostante le sue capacità non potesse affermarsi
all’estero. Con il fatto che lei ha studiato qui, grazie ad una borsa di
studio, ha pieni diritti di lavorare in Giappone o dove vuole. L’ambasciata
americana non può fare nulla ne contro di lei, ne
contro di noi. E poi per quanto riguarda il trasferimento è ancora tutto da vedere… ma le farò sapere. Allora quando pensa di prendere questa offerta di lavoro fra le mani? -
- immediatamente Signore! Grazie mille per la sua
disponibilità! Sono pronta in qualsiasi momento a partire. –
- sono contento di sentirle dire questo. Partirà fra cinque
giorni esatti. Giorno 16 c’è la partenza il 18 – 19 –
20 – 22 ci saranno degli incontri e riunioni, alla quale comunicherò i dettagli
il più presto possibile. Questo è un affare molto importante che dovrà concludere per conto di una proprietaria di una grande
azienda di cosmetici, che ha intenzione di aprire una sede anche li. Mi
raccomando signorina Kozuki. Ah dimenticavo…
il suo biglietto di ritorno non è valido prima del 1 gennaio. si diverta a passare le vacanze con il suo fidanzato! –
- mio Dio, grazie! –
- ah dimenticavo, purtroppo l’albergo sarà
disponibile solo fino al 24 pomeriggio. Mentre per gl’altri
giorni dovrà trovare una sistemazione per conto suo. Ma
le spese di viaggio sono tutte pagate, chiariamoci! E
ora tenga questi documenti, li studi e prepari le valigie… fra pochi giorni si
parte! -
Bella, alta, bionda e con un cuore che batteva all’impazzata…ovvero Miyu
Kozuki che con un battito a 300 all’ora aspettava che uscissero le valigie sul
nastro, per ritirarle…
Eccomiiiiiiiiiii! Scusatemi tanto
per il ritardo, ma lo studio mi ha tenuta moltoimpegnata. Ringrazio tutti per i
complimenti ed ecco per voi un bel capitolo, spero che vi piaccia e buona
lettura!
Capitolo 8
Bella, alta, bionda e con un cuore che batteva
all’impazzata…ovvero Miyu Kozuki che con un battito a
300 all’ora aspettava che uscissero le valigie sul
nastro, per ritirarle….
“ma quanto ci mettono????? ………. Miyu Kozukistai
calma… siete atterrati da soli 15 minuti… ci vuole del tempo…. Non ce la
faccio ad aspettare voglio lasciare le valigie qui ed
uscire da questo maledettissimo aeroporto……. Lui è qui fuori che mi aspetta e
io sto qui ad aspettare le valigie???????” l’ansia di
Miyu si stava per trasformare in esaurimento nervoso, ma per fortuna sul nastro
s’iniziarono a vedere le prime valigie. Dovette aspettare ancora dieci minuti
per ritirarle e poi, con tutta la velocità possibile si diresse verso l’uscita
dei voli con il carrello che le rallentava la corsa.
“sono circa 7 anni che non metto piede in questo
aeroporto, anzi a Tokyo… che nostalgia…”
Si fece largo fra la folla, ma i suoi occhi non riuscivano a
vedere la figura del suo amato Kanata….
“ma…. dov’e?”
Poi dopo qualche secondo di ricerca, il suo sguardo si posò
su un bellissimo ragazzo, non molto lontano,appoggiato ad una colonna e che la
guadava con le braccia incrociate – ce ne hai messo di tempo per trovarmi –
disse.
- kanataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
– gridò Miyu. abbandonò il carrello con le valigie
praticamente al centro dell’enorme sala dell’aeroporto e corse tra le braccia
del suo amato kanata.
- amore mio, bentornata! –
Lei gli rispose con un bacio appassionato che kanata
contraccambiò con molta felicità. Stettero a baciarsi a lungo, fino a quando non sentirono dei colpetti di tosse, indirizzati a
loro.
- ma bene! Non si saluta più??? -
“questa voce…” pensò Miyu. si girò
lentamente, anche se un po’ delusa per l’interruzione.
- Chriiiiiiiis! Ayaaa! -
Aya: - che bello rivederti Miyu! –
Nozomu: - una rosa per te dolce Miyuccia…
-
- nozomu anche tu!!!!!!!! Santa e
nanami! -
Nanami: - contenta di rivederci? –
Miyu: - e c’è da chiedere?? È
ovvio, no? –
Santa: -bè io merito un altro
bacio, visto che ho recuperato le tue valigie, visto che le avevi
praticamente abbandonate!!!!ahahha –
- grazie mille santa, ecco un bacio per te. -
Kanata (K): - ehi e io???? Solo un
bacio??? Qui c’è una persona che ha 5 mesi di
arretrati!!! – e l’abbracciò da dietro, cingendole la vita.
Miyu girò il viso e lo guardò con un
infinita dolcezza e con un po’ di malizia: -don’t worry…
recupereremo… -
Il gruppo si recò verso il tempio dove era tutto preparato
per una festa a sorpresa per Miyu.
Nell’ampio salone c’era un mega
striscione con su scritto bentornata e su un tavolo
c’era tanta roba da mangiare, preparata quasi completamente dal signor De Cervis. Fu una bellissima rimpatriata dove risero e
scherzarono.
Miyu: - ragazzi grazie mille per la stupenda giornata. Sono
le cinque e ora devo proprio andare… sette ora fa
dovevo stare già in albergo e se non vado subito mi ritroverò nei guai. –
Chris: - peccato! Ma non vedo
l’ora che tu finisca di lavorare, così potremmo
passare un po’ di tempo insieme! –
Miyu: - bé da domani inizio a
lavorare e sarò impegnatissima fino a giorno 22. ma da giorno 23 sono tutta per voi!!!! –
Kanata decise di accompagnare Miyu in albergo, mentre gli
altri vollero rimanere al tempio per pulire il salone. Presero la macchina del
ragazzo, dove prima avevano già messo le valigie e si recarono al Royal Park Hotel.
- ma è stupendooooooooo!
– disse Miyu.
- cavoli, l’hanno scelto il posto del fare gli incontri… che
fortuna! -
- chissà come sarà dentro. Dai scendiamo
dalla macchina. –
Appena scesi dall’auto si avvicinò a loro
un facchino che prese le valigie della ragazza.
- qui ti tratteranno come una principessa
– le disse kanata contento per lei.
- si ma qui non ci sarà il mio
principe azzurro!! –
- e chi sarebbe??? Sono geloso!!!!
–
- bé non ho ancora scelto tra GeorgeClooney e TomCruise…. Ci penserò e ti farò
sapere… -
Il ragazzo la baciò e poi le disse: - non ti lascerò andare
così facilmente… dai entriamo! –
Si recarono alla reception:
- posso esserle utile? -
- si, sono la signorina Miyu Kozuki
–
- oh, benvenuta signorina. La stavamo aspettando. La prego
di mettere solo due firme su questi documenti. –
Miyu firmò tutti i documenti necessari. – benissimo. Volevo
informarla che la sua prima riunione è prevista nella
hall per le cinque di domani pomeriggio. La sua camera è la numero 310 al terzo
piano. Il ragazzo l’accompagnerà (non si sono accorti della presenza di Kanata!!nd
Lisa) e le porterà le valigie in camera. Prego da questa parte. – e le venne indicato l’ascensore. Kanata salì insieme a lei. Furono seguiti dal facchino che gli fece entrare
nella stupenda camera. Lasciò le valigie al suo interno e poi se ne andò.
La camera era gigantesca: c’era un bagno enorme con la vasca
idromassaggio, poi nella camera c’era un letto matrimoniale,
mini bar, televisore satellitare, un tavolino e due divani e un ampio
balcone che affacciava sulla città.
Dopo aver ammirato la stanza, Miyu prese dei documenti e ci
lavorò per alcune ore, mentre kanata, che si era offerto di disfare
le sue valigie, riponeva i vestiti nell’ampio armadio.
Verso le nove, Miyu finì di studiare i documenti per il
giorno dopo.
- pronta per domani? –
- prontissima. So tutto su quella società e se porterò a
termine questo contratto tutto andrà per il meglio! –
- ora ti lascio riposare. Ci vediamo domani sera ok? -
Miyu andò verso Kanata e lo fece
sedere sul letto. Iniziò a baciarli il collo lentamente fino a salire
sull’orecchio: - dove vorresti andare? – gli disse quasi con un sussurro. Il
ragazzo non se lo fece ripetere due volte e iniziò a baciare miyu, facendo
muovere le sue mani sotto al maglione di lei e iniziò
ad accarezzare la sua pelle vellutata. Man mano che i secondi
passavano i loro baci e le loro “carezze” divenivano sempre più cariche di
passione. Sembrava che con quei gesti volessero recuperare il tempo
perso. oramai erano sul letto e ogni movimento di lui
faceva eccitare Miyu che sentiva il bisogno di riscoprire quel contatto…
La mattina dopo si svegliarono verso le nove e si fecero
portare la colazione in camera. La sera prima non avevano cenato e ora erano
super affamati. Si lavarono e vestirono e poi fecero un giro per Tokyo, dove
Miyu ne approfittò per prendere qualche regalino per i
suoi amici. Passeggiare per la città, per i viali dove gli alberi di ciliegio
erano spogli e camminare accanto agli edifici che frequentava un tempo… per Miyu
era come se stesse rivivendo un sogno, il sogno che
l’aveva tormentata i primi mesi della sua permanenza in Italia. Ma oltre a rivivere vecchi ricordi, ora ne stava costruendo
altri insieme a Kanata. Lui la portò a vedere il nuovo palazzetto
dello sport e un nuovissimo centro commerciale. Si fermarono a mangiare in un fast food. Per fortuna Kanata aveva avuto le ferie, sempre
tenendo tutti (soprattutto Alexandra) all’oscuro sull’arrivo della sua
fidanzata. Purtroppo avrebbe dovuto lavorare giorno 26,
poiché aveva una riunione, anche se non molto importante.
Il tempo a loro disposizione quel giorno era poco e kanata
riaccompagnò Miyu in albergo verso le 3, per darle il tempo di riposarsi.
- stasera ci vediamo vero? – disse Miyu.
- e me lo chiedi? Quando avrai finito la riunione ci sentiamo per telefono ok? –
- speriamo bene…e spero anche di
non essere stanca… -
- In bocca al lupo amore mio. Metticela tutta. – e il ragazzo le diede un bacio dolcissimo sulle labbra.
- crepi! –
La riunione si prolungò fino alle otto meno un quarto. Miyu
era stata bravissima, si era mostrata molto abile sia come interprete che come affarista. Alla fine della riunione ricevette anche
molti complimenti e uno dei clienti le disse che mai
aveva incontrato un osso duro come lei.
La cliente di Miyu era molto soddisfatta del lavoro della
ragazza e le disse che se avesse continuato così le
cose sarebbero andate per il meglio.
Miyu chiamò kanata dalla camera e il ragazzo la raggiunse
circa una mezz’oretta dopo.
Quando il ragazzo arrivò la
raggiunse in camera e trovò Miyu che finiva di prepararsi, come lui le aveva
chiesto.
- stasera ti porto a cena fuori. – le disse Kanata
- wao!!!!! Dammi due minuti e
finisco di prepararmi. –
- ok! Ma com’è sta andando la
trattativa? –
- benone! Oggi sono
super contenta, tutto è andato meglio del previsto. –
Verso le nove e trenta i due arrivarono in un bellissimo
ristorante, dove festeggiarono “privatamente” il ritorno della ragazza.
- quando ci sposeremo, saremo noi due soli soletti nella nostra casa…- disse Kanata
- ahh, non vedo l’ora che tutto
torni come un tempo. Ma dimmi…. Vuoi avere dei figli?
–
- È naturale! Anche se credo che dovremmo
aspettare un po’. Voglio dire, che credo che dovremmo passare un po’ di
tempo come sposini. Sappiamo di quante attenzioni ha bisogno un bambino… e per
il primo o per i primi due anni queste attenzioni le voglio dedicare solo a te!
Eheheh
però nonostante tutto quello che ho detto, sei tu che ti devi sentire pronta.
–
- una gravidanza è impegnativa… ed è impegnativo
anche fare da mamma… come al nostro Lou. –
- bé – disse kanata – a proposito
di Lou..che ne dici di
chiamarlo così, se sarà un maschietto? –
- che idea stupenda! Sono
d’accordo, anche se è un po’ presto per scegliere il nome. –
- hai ragione. Ma mai troppo presto
per darti questo. – si avvicinò e le diede un bacio.
I due fidanzatini rientrarono in albergo verso mezzanotte e
abbracciati sul letto, caddero tra le braccia di Morfeo.
Le trattative erano andate per il meglio e finalmente Miyu
poteva dedicarsi a Kanata… piuttosto al suo compleanno. Era il 23 dicembre e
tutte le ragazze erano riunite ad organizzare la festa, mentre i ragazzi
portavano in giro kanata per la città.
I preparativi furono molto lunghi, e per far si che tutto andasse come previsto Miyu doveva convincere
kanata a dormire da lei in hotel…. Cosa che non
sarebbe stata troppo difficile.
Intanto i ragazzi avrebbero decorato tutto il tempio Sajonji e naturalmente sarebbe stato il signor De Cervis a preparare il buffet e la
torta.
23 dicembre, ore 23,48.
Miyu e Kanata stavano abbracciati
sotto le coperte, nella camera d’albergo.
- lo sai che mia hai praticamente
in pugno? – disse kanata, dandole un bacetto
affettuoso sulla guancia.
- lo so… infatti ora sei qui con me….
–
- ma come faccio a resistere a quei
occhi da cuccioletta che mi fai? E naturalmente… hai
le tue tecniche di seduzione che sono micidiali… -
Miyu si strinse ancora di più a lui: - siamo
completamente presi l’uno dall’altra… è una cosa stupenda. Anche se lontani il nostro amore non si spezza. Ti amo
kanata… -
- anche io Miyu…ti amo tantissimo. –
Driiiiiiiiindriiiiiiiiiiiiin
- ma che cosa è? – chiese kanata.
- è la sveglia amore mio. –
- e a cosa ti serve la sveglia a
quest’ora? –
- come a cosa mi serve? Mi serve a ricordarmi che fra un
minuto è mezzanotte…quindi il giorno del tuo compleanno! Voglio essere io la
prima a farti gli auguri! –
Miyu si alzò e si mise una vestaglia. Prese un pacco molto
grande e poi iniziò a vedere l’orologio da polso, che stava sulla scrivania –
29,28,27…12,13…10,9….5,4,3,2,1…..Auguriiiii!
– gli disse saltandogli addosso e per poco non lo uccideva, con il pacco che
aveva in mano. – questo è il mio regalo per te. Auguri per i tuoi 25 anni!–
- che cosa hai preso, scemotta! –
- aprilo e lo scoprirai! -
- un computer portatile!!!! È
stupendo! Grazie amore mio. –
- oramai il tuo si era fatto un po’ vecchiotto e ho pensato di prendertene uno ancora più nuovo. –
- ma perché non lo hai preso per
te? Tu hai ancora quello che ti regalai io 6 anni fa! – disse il ragazzo
indicando il portatile, che stava sul tavolino.
Miyu lo abbracciò: - …e non hai capito il perché?... per ora mi va bene così…non lo butterò finchè non sarà distrutto… eheheh
–
Kanata le prese la mano sinistra, toccando con il pollice e
l’indice, l’anulare della ragazza: - e questo lo butterai,
un giorno? –
Miyu lo baciò con passione e poi disse quasi in un sussurro:
- …mai! –
La mattina dopo, verso le otto, furono svegliati dal suono
insistente del cellulare di Kanata.
- ma cosa succede? –
- scusa amore, devo averlo lasciato acceso. Mi saranno
arrivati dei messaggi. –
Il ragazzo andò verso la sedia dove si trovavano i suoi
pantaloni e prese dalla tasca il suo cellulare.
- addirittura cinque messaggi! -
- chi sono? – chiese Miyu.
- kamisama….
Tutti avrei pensato che loro… -
- ovvero? -
- Ovvero…Francesco, Marco, Luigi,
Alessia e Mary… -
- che carini! Secondo me si sono
messi d’accordo, visto che sono arrivati tutti insieme.
–
- l’ho pensato pure io. Ora li chiamo…. –
- aspetta! Chiamali dal telefono della
stanza… tanto è tutto pagato! –
- diavoletta… -
Mentre kanata parlava al telefono
con i ragazzi, Miyu si nascose in bagno e chiamò a Christine.
- Chris, sono Miyu… tutto ok per i
preparativi? -
“si, va tutto a meraviglia”
- benissimo. Io perderò un po’ di tempo a firmare i
documenti per la stanza e finire di fare le valigie. Ma
appena ci muoviamo dall’albergo ti faccio uno squillo. Cercherò di stare li al massimo per le due.–
“ok ci vediamo al tempio”
- a dopo -
Quando fu uscita dalla stanza, Miyu
chiacchierò con i suoi amici.
I due ragazzi si lavarono e vestirono con tutta calma.
Andarono in un bar a fare colazione, visto che Kanata non poteva usufruire dei
servizi dell’albergo e per le dieci e trenta erano in camera. Iniziarono a
preparare le valigie, per portarle al tempio.
- ma ti sei portata tutta casa? –
- chi, io? Noooooooooooo. –
*****
Il 24 e 25 dicembre passarono in fretta. Miyu e Kanata
avevano trascorso quei due giorni di festa insieme a tutti i loro amici. Il
compleanno andò benissimo, la festa era stata organizzata davvero bene… e decisamente come cucinava il signor De Cervis…
non lo faceva nessun altro. Il giorno di Natale Miyu ricevette da Kanata una
collanina d’oro con un ciondolo a forma di cuore.
Era il 26 dicembre e Miyu si trovava sola al tempio Sajonji. Kanata era ad un incontro di lavoro e lei non
vedeva l’ora di che ritornasse.
“cavoli non c’è mai nulla alla tv”
All’improvviso iniziò a girarle la testa e ad avere sensazioni
di vomito. Stette molto male e vomitò più di una volta. Poi un brivido le percorse la schiena. Corse in camera sua e prese
la sua agenda.
“non può essere…..Kamisama ero così presa dal
viaggio che l’avevo dimenticato….”
Si vestì e uscì di corsa, nonostante
si sentisse debole, e si recò in una farmacia.
- posso esserle utile, signorina? - disse la commessa.
- si… - era difficile pronunciare quelle parole –
ecco…vorrei un test di gravidanza. –
Dopo che lo ebbe comprato si recò a casa e fece il test.
“mamma mai…sembra che il tempo non passi mai”
Il cronometro che Miyu aveva attivato emise il bip che
indicava la fine dei 5 minuti di attesa.
La mano le tremava visibilmente e il cuore batteva
fortissimo…
Alla vista del risultato il cuore smise di battere.
“sono incinta……”
- evviva sonoincintaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!
– si mise ad urlare più forte che poteva.
Prese il test di gravidanza, lo
mise in una bustina e si recò all’ambasciata. Non poteva
aspettare, doveva dirlo subito a Kanata.
Ci arrivò in metropolitana e nel frattempo si accarezzava la
pancia. Arrivata sul luogo, chiese subito se il ragazzo era libero, e le
risposero che sicuramente tra poco avrebbero fatto una pausa e doveva aspettare
un pochino.
Si recò verso la sala d’attesa e li si
scontrò con una ragazza:- mi scu… - le parole le morirono in gola. “Alexandra….”
- Ma tu… - disse la ragazza con un sorrisetto divertito – tu se Miyu. finalmente
ho il piacere di conoscerti. -
- si…e tu devi essere Alexandra… -
- si sono io… - la ragazza si chinò – scusa ti ho fatto
cadere la tua bustina… -
Dalla busta era uscito il test di gravidanza e Alexandra raccolse tutto e sempre con un bel sorrisino disse: - un
test di gravidanza!Bé
se sei qui, presumo che sia positivo! Complimenti…sei
riuscita a rovinargli la vita. –
Miyu rimase immobile davanti a quelle parole.
- lui ha faticato tanto per iniziare una bellissima carriera
e ora che può godersela, che può essere attivo e farsi
una buona reputazione… tu gli rovini tutto. Ma che
brava. -
- io… io non ho fatto nulla di…tutto ciò –
disse Miyu ancora sconvolta.
- ah no? è alle prime armi e lo sai
benissimo pure tu, che per farsi conoscere, c’è bisogno di avere un buon
curriculum…. E per fare questo dovrebbe viaggiare e
lavorare sodo… e ora…con te che gli metti una famiglia a carico…tutto va in
frantumi… -
“stai calma Miyu…è Alexandra che sta parlando non ci
credere, non ci….”
Ci fu un flashback…
Miyu si ricordò della
felicità del ragazzo quando vinse il concorso… delle
sue parole di quando stavano in Italia… - sai… dopodomani inizio il mio primo
vero lavoro.. e ce la metterò tutta solo per te.. e
per il nostro futuro. –
e di quelle dette al ristorante qualche
giorno prima… - È naturale! Anche se credo che dovremmo
aspettare un po’. Voglio dire, che credo che dovremmo passare un po’ di
tempo come sposini. Sappiamo di quante attenzioni ha bisogno un bambino… e per
il primo o per i primi due anni queste attenzioni le voglio dedicare solo a te!
Eheheh
però nonostante tutto quello che ho detto, sei tu che ti devi sentire pronta.
–
Miyu fece un piccolo inchino in segno di saluto e poi andò
via…. Correndo verso il tempio Sajonji…
Intanto Alexandra, soddisfatta, diede
ordini alla segretaria: - se dici al signor sajonji
che la sua fidanzata è venuta qui, ne risponderai a me capito? –
-si…si signorina! –
*****
Quel giorno Kanata rientrò a casa per le quattro.
- Miyuuuuuuuuuuuu! Ci sei? –
Nessuna risposta. “sicuramente sarà uscita con le ragazze…
si sarà annoiata a stare in casa”
Kanata si recò in camera da letto, appoggiò la valigetta
sulla sedia e aprì l’armadio per prendere una tuta…
Rimase con gl’occhi sbarrati e
immobile davanti all’armadio…
“dove sono…dove sono i suoi
vestiti….” Corse immediatamente nell’altra stanza, dove avevano riposto le sue
valigie… e non le trovò…
Corse come un pazzo per tutta la casa, quando il suo sguardo
si posò su un mobile della cucina, dove ci trovò una lettera, l’anello e la
collana.
“Caro Kanata,
come vedi non mi trovo più a tempio Sajonji. Ho preferito andare via… e al tempo stesso di
troncare la nostra relazione. Credo di non amarti come credevo e poi vederti
solo due, tre volte all’anno non mi basta e per questo
non me la sento di continuare così. Non credo di resistere per altri mesi solo
con telefonate e e-mail. Ho cercato di non pensarci e
a convincermi che presto si sarebbe risolto tutto… ma come ti ho già detto il mio
amore per te non è come prima.
Addio Kanata…e si felice.”
Kanata tirò un pugno sul tavolo – puttanate…
sono solo puttanate -disse con la rabbia e il dolore che gli
laceravano il cuore.
Intanto all’aeroporto Miyu Kozuki
era da poco salita sull’aereo. Aveva aspettato per ben due ore la partenza del
volo per l’Italia. Guardava dal finestrino la città che si allontanava con le
lacrime che le rigavano il viso: “questa è l’ultima
volta che vedo Tokyo e spero di non dimenticare mai i giorni felici che ho
trascorso qui con lui….” le lacrime sgorgavano sempre
più “Addio Kanata….ti amo…”
Finito anche questo capitolo!
Volevo fare un piccolo scherzo,
scrivendo fine, ma credo che avrei fatto venire un infarto ad un po’ di
persone! Ehehehe vi ho risparmiato questo shock! Un
po’ lunghetto questo capitolo vero?
Mi raccomando commentate in tanti!
Aspetto tanti commenti!
Miyu aprì la parta di casa sua, visto che stavano suonando ripetutamente
al campanello
Scusate il ritardo ma eccomi qui con l’ultimo capitolo di
questa storia! Grazie a tutti per i commenti e per il sostegno. Buona lettura!
Capitolo 9.
Miyu aprì la porta di casa sua, visto che stavano
suonando ripetutamente il campanello. Il suo aspetto non era
dei migliori: due occhiaie segnavano il suo viso, gli occhi erano rossi
e gonfi, stava in pigiama e con una vestaglia e con i capelli arruffati. Era
distrutta: sapeva ciò che le riservava il futuro. Doveva dimenticare Kanata,
per il bene del ragazzo. Di certo non voleva essere lei la responsabile del suo
fallimento. Il ragazzo aveva lavorato sodo per arrivare fino a questo punto.
Inoltre avrebbe dovuto crescere un bambino da sola: non aveva nessuna intenzione di abortire… no…. quello
mai!
- arrivo… arrivo – disse Miyu.
aprì la porta e si trovò davanti
Francesco e Mary: - Ma che cavolo ci fai tu qui? – dissero
- ciao ragazzi, che bello rivedervi. Forza entrate. – disse lei
con tono ironico.
Si sedettero tutti sul divano, ma Miyu non apriva bocca.
F(Francesco) – ci spieghi cosa è successo? E perché hai staccato il telefono e spento il cel? È mezz’ora che provo a chiamarti! –
Ma – appena ho sentito il tuo messaggio in segreteria, che diceva che eri tornata, sono corsa da te. –
M – non c’era motivo. Sono solo tornata prima –
F – e Kanata? Cioè, avete litigato
o cos’altro? –
Altri momenti di silenzio. Miyu abbassò lo sguardo e man
mano, contro la sua volontà, il corpo veniva mosso dai
singhiozzi, che cercava di trattenere.
Mary si alzò e andò vicino la ragazza e l’abbracciò.
Ma – ehi miyu, non fare così…. Ci
siamo noi qui. –
A quelle parole la ragazza scoppiò in un pianto straziante.
Ma – perché fai così? – chiese Mary
super preoccupata
M – è….. è finita….. –
F – Mio Dio, no! ti ha fatto
qualcosa? –
M- no… non ha fatto nulla…lui non centra… è tutta colpa mia…
e poi sono stata io a lasciarlo… - disse ancora
piangendo.
Poi sciolse l’abbraccio con la sua amica e andò in camera sua e si buttò sul letto. – vi prego…lasciatemi sola. –
Ma – ma che sei impazzita? Non ti
lasciamo qui. Fra aiutami. –
I due ragazzi presero di forza Miyu, dal letto e la
portarono in bagno.
Ma- ora ti lavi, ti vesti e esci da
questa casa ok? –
M – NO!!non sono dell’umore adatto
per uscire, e poi? Per far cosa? Sono tornata solo questa notte cosa
pretendete? –
F – ti ho visto superare crisi ben
maggiori… tu non le hai mai affrontate in questo modo! Tu sei forte! –
– e se non lo fossi più? – gridò
Miyu con le lacrime che le bagnavano il viso.
Francesco l’abbracciò e la strinse a se: - shhh… non so cosa sia successo ma
voglio aiutarti. Non possiamo sopportare di vederti così. Noi ti vogliamo bene.
–
Dopo un po’ di minuti, Miyu decise di lavarsi e vestirsi. Ci
mise più del solito ma alla fine fu pronta.
M-
Mary… ma che stai facendo? –
Ma – bè
stanotte ti obbligo a dormire a casa mia…è da tanto che non rimani! –
M – ma…io… -
F- niente ma! Sn sicuro che se voi
ragazze vi riunirete, il tuo umore si riprenderà! –
M: - ok…ok -
I ragazzi uscirono dalla casa e fecero un giro in centro per
fare la spesa. Verso le undici Francesco dovette
lasciare le ragazze, poiché doveva tornare a lavoro.
Rimaste sole le due ragazze, andarono in un bar a prendersi
una fetta di torta. Miyu la lasciò praticamente tutta,
iniziava di nuovo a sentire forti sensazioni di vomito e non voleva che i suoi
amici scoprissero tutto.
Ma – ora…te la senti di raccontarmi
qualcosa? Perché vi siete lasciati? –
M – non… non lo amo più. –
Ma – queste stronzate
valle a raccontare a qualcun altro. Io non ci abbocco. E
poi dalle lacrime di prima, non sembra proprio. Sicuro che non ti ha fatto
nulla? –
Miyu fece segno di no con il capo – Kanata? No…lui non ha
fatto nulla. Ma ti prego non parliamone più, ok? Ti
scongiuro! –
- e va bene…. -
*****
Intanto, kanata, stava sorvolando i cieli del Giappone.
Aveva passato tutta la notte in aeroporto e finalmente verso
le sei del mattino, annunciarono il volo in partenza per l’Italia. Era
stanco e la situazione gli era sempre meno chiara: perché era andata via?
Perché aveva smesso di amarlo all’improvviso?... non
sarebbe rimasto senza spiegazioni.
Quella sera Alessia, Miyu e Mary stavano a
casa di quest’ultima. Portarono Miyu in bagno – guarda,
abbiamo una sorpresa per te – dissero le sue amiche. Miyu rimase estasiata. Nel
bagno c’erano molte candele, la vasca era piena di acqua
calda e dentro vi erano disciolti i suoi Sali da bagno preferiti. – che bello! Grazie mille ragazze! –
A(Alessia) – finalmente vediamo un sorriso su quel bel
faccino. Ora ti lasciamo un po’ sola… goditi il bagno.
Nel frattempo Alex e Mary ordinarono
delle pizze. Miyu uscì dopo 3 quarti d’ora dal bagno e per le
21 arrivarono le pizze.
Finalmente le venne un po’ di fame .erano quasi 24 ore che non mangiava nulla, anche a
pranzo non aveva toccato cibo. Comunque capì che non
poteva rimanere a digiuno per molto: ora doveva mangiare addirittura per due.
Aveva deciso di non dire nulla a nessuno della sua gravidanza: prima o poi gli altri lo avrebbero scoperto e lei si sarebbe
inventata qualcosa. Sapeva che sarebbero andati a riferirlo subito a kanata e
questa era l’ultima cosache voleva. Per distrarla dai suoi pensieri, Alessia decise di
parlare dell’organizzazione della festa di capodanno,
visto che era imminente.
*****
Erano le 23:30 e Kanata si trovava
sotto casa di Miyu… non c’era nessuno….
“dove
può essere andata?”
Riprese il cellulare e provò a chiamarla. “siamo spiacenti
ma il numero da lei chiamato…”
“che palle!!” oramai era stizzito . era
la millesima volta che sentiva quella voce registrata. Per di più il cellulare
segnalava che stava per scaricarsi. Decise di andare a casa
di Luigi, per ora ricordava solo l’indirizzo di casa sua.
L – Kanata!!! –
K – Ti prego…dimmi dov’è Miyu… -
L –Mio Dio, entra! –
Kanata entrò e Luigi lo fece sedere sul divano.
- Kanata sei pallido. Cavoli ora ti preparo
qualcosa di caldo. –
- No!..... – disse kanata sfinito.
– Voglio solo sapere dov’è Miyu…. –
Luigi si sedette sul divano e fece un lungo sospiro.
K – tu sai dov’è, vero? -
- è da Mary –
- Grazie mille, se potresti darmi il suo indirizzo e poi
tolgo il disturbo… -
- No aspetta! – gridò Luigi
Kanata lo guardò con aria interrogativa – tu sai qualcosa che io dovrei sapere? –
- No so solo che oggi ha pianto
tantissimo per questa storia… e non ha spiegato nulla a nessuno. Ci ha detto
solo che è stata lei a lasciarti….puoi aiutarci a capire? -
K – sai qual è il problema? – disse
il ragazzo – che non ci capisco nulla neanche neanche io…..–
kanata gli raccontò tutto.
- ma è imapazzita???????? – fu l’unico commento di Luigi.
- …bé ora fammi andare. –
- Cosa pensi di concludere a
mezzanotte? Credi che riuscireste a fare un discorso
decente a quest’ora? Sei stanco ed hai bisogno di una
bella dormita. –
- ma io… ho bisogno di vederla…di
sapere… di capire… kamisama
sto impazzendo! Perché l’ha fatto? Io… che cosa ho
sbagliato? –
- dai stanotte rimani qui e domani mattina vai dal lei a
parlarle, ok? –
- ma se ci vado domani mattina,
penserà che l’ho presa con comodo e che di lei non me ne importa nulla… -
Se penserà questo la porto immediatamente alla neuro e verrà
a farti compagnia, perché ora ti ci porto, se non la smetti di dire questa stronzate! È vero è impazzita ma non credo fino a questo punto. –
Quella notte Kanata si sistemò sul divano. Dormì pochissimo
come Miyu che pensava e ripensava a kanata, ma non immaginava lontanamente che
lui si trovasse a 3 quartieri di distanza (con tutta sincerità… non è che fosse così vicino! Nd
Lisa) Non faceva altro che accarezzarsi la pancia. Purtroppo nel cuore della nottevenne colpita da
nuovi attacchi di vomito. Ringraziò che le sue amiche non si fossero
svegliate. Si lavò la faccia e si rimise a letto. Erano
solo l’una…aveva tutta la notte da affrontare…
Erano le dieci del mattino e Luigi stava accompagnando
Kanata a casa di Mary.
Luigi aveva chiamato le ragazze e le aveva avvisate dell’arrivo di kanata, naturalmente solo Miyu era all’oscuro
di tutto. Quando sentì il suono del campanello, Mary
pregò che tutto andasse per il meglio. Aprì la porta ,
guardò Kanata e gli indicò la camera da letto. Luigi e le due ragazze, invece
decisero di andarsene.
- ragazze? Ma ci siete? -
- no…. sono uscite… -
La voce le morì in gola e il suo cuore smise di battere… -
cosa ci fai tu qui??? –
Miyu cercò di alzarsi dal letto ma
lui la bloccò.
- cosa…cosa vuoi… -
- Miyu ti prego… che cosa ti è preso all’improvviso? Cosa ho fatto? Ho sbagliato qualcos…
-
- ti ho già detto com’è andata. Non… - difficilissimo da
dire- io non ti amo… - le ultime parole le disse quasi in un sussurro.
- abbi almeno il coraggio di dirmelo guardandomi negl’occhi, quando me lo dici! – all’improvviso
prese dalla tasca del pantalone l’anello che le aveva regalato tempo
prima. – avevi detto che non l’avresti mai buttato,
levato… kamisama, allora
mi hai mentito per tutto questo tempo? Perché non ci credo
che tu abbia cambiato idea nel giro di 3/4 giorni –
- basta…smettila…per… - ma non riuscì a finire la frase:
Kanata si piegò velocemente verso di lei e la baciò. Il corpo di Miyu era
intrappolato tra il corpo del ragazzo e la spalliera del letto.
Miyu credeva che non avrebbe mai più sentito le sue labbra e
cedette. Lui la baciò con tutta la passione che aveva
in corpo e lei stava provando mille emozioni credute ormai perse…
Ma poi si svegliò da quel bel sogno
e lo allontanò da lei. “ma che cavolo ho fatto??sono solo una debole…”
- se davvero non mi ami più perché
hai risposto al mio bacio? Perché? -
- è stato un errore…. Un semplice errore ok? – disse lei
stizzita per quello che aveva fatto -
- Miyu ti prego ragiona…ti
scongiuro…non può finire così! Se è per la lontananza
sono disposto a licenziarmi e venire a vivere qui con te, lo faccio subito…
immediatamente! –
- ma sei pazzo? Perché
vuoi fare una cosa del genere? Rovinarti la vita e la carriera per colpa mia? –
- ma non capisci? La mia vita è già
rovinata senza te- kanata la prese per le spalle e la
scosse, se pur non con forza – perché vuoi farmi questo? –
- PERCHÈ SONO INCINTA, KAMI SAMA!!!!!!!!
– immediatamente si mise le mani alla bocca… l’aveva
detto. Voleva ammazzarsi per questo.
Kanata, invece, rimase di sasso a quelle parole, mentre il
viso di Miyu era rigato dalle lacrime.. – capisci? Ti
rovinerei la carriera, la vita! E ti prego…non odiarmi ma
voglio tenerlo… non voglio neanche pensare all’aborto! –
- Miyu! ma sei impazzita amore mio?
Rovinarmi la vita? È il più bel regalo che potessi mai
ricevere! Ma sai cosa me ne frega della carriera? Si ci vorrà un po’ di tempo per trovare lavoro qui, ma
avremo una famiglia, tutta nostra, e io saremo padre…noi genitori… come potrei
odiarti Miyu Kozuki se ti amo da impazzire?....
sposami… ora vestiti e andiamo a sposarci! -
Miyu lo guardò e piangendo – ma..ma … non ho l’abito da sposa! –
Kanata scoppiò a ridere e accarezzò la pancia della ragazza.
– lo sai che la tua mamma è un amore?….fra nove mesi capirai…. –
A questo punto neanche Miyu capiva se stava piangendo o
ridendo. Kanata le rimise l’anello al dito e si baciarono con tutto il loro
amore.
Verso le 12:30, mentre Miyu e
kanata si trovavano nella cucina di Mary, quest’ultima, Alessia,
Marco(poverino…mi ero scordata di lui!nd Lisa),
Francesco e Luigi entrarono in casa…
Li videro mano nella mano e
sorridere: capirono che tutto si era risolto per il meglio….
- Allora – disse Alessia – possiamo
andare a scegliere il colore dell’abito delle damigelle? -
- no - disse Miyu – prima scegliamo il mio abito! …... ah….dimenticavo… sto per diventare mamma. –
Una settimana dopo, in Giappone, nell’ufficio del signor Redford, ovvero il padre di
Alexandra vi si trovava Kanata…
R(Redford) – Signor Sajonji, come mai mi ha chiesto di vederla? –
K – volevo solo presentarle la mia lettera di licenziamento
–
R – licenziamento? Ma come, un uomo
come lei, così bravo nel suo lavoro, vuole licenziarsi? Potrei almeno sapere il
motivo? –
K – volentieri. A dir la verità,
era una decisione che avrei dovuto prendere già molto tempo prima. Non sono un
burattino, ma un essere umano e decisamente non voglio
più essere manovrato a piacimento vostro e di vostra figlia. Voglio
essere libero di fare il mio lavoro senza essere manovrato. E decisamente non mi è mai andato giù che ci fosse andata di
mezzo anche la mia fidanzata. Infatti mi trasferirò in
Italia, dove lei mi ha negato il trasferimento… -
R – capisco. Bé un uomo sa ammettere quando ha sbagliato. Preferisco sopportare i
capricci di mia figlia che far rovinare a lei la carriera. Spero
che mia figlia trovi un marito come lei, visto che lei non è più disponibile.
Bene…. Dove ha detto che voleva essere trasferito? -
*****
Qualche mese dopo in Italia, a casa di Miyu, oltre a esserci gli amici Italiani vi erano anche quelli
Giapponesi.
Christine, Aya, Nanami, Alessia e Mary erano sedute al
tavolo della cucina…..a litigare!!
C(Christine) – rosa –
Mary – celeste –
Na (Nanami) – io credo che il
colore migliore per l’abito delle damigelle sia un bel lilla
. –
Alessia – celeste –
Aya – io sono d’accordo con Nanami…lilla –
Christine – siete due traditrici! Ma
volete mettere un bel rosa, che ci farà sembrare delle principesse… al celeste?
–
Alessia – a me il rosa non mi si addice –
Intanto nel salone il resto del gruppo ascoltava divertito
la “conversazione”.
Kanata – scusa amore, ma perché non dici ad Alessia e a
Christine che saranno le tue testimoni, così la smettono con il problema del
colore del vestito? –
Miyu –nooooooooo. Mi sto
divertendo troppo!!! -
*****
Qualche mese dopo, in Italia ci fu il matrimonio di Miyu e
Kanata. Alla festa erano presenti anche i genitori di lei
e il padre di lui. Fu tutto molto bello. La cerimonia fu molto commovente e i
due diretti interessati erano molto emozionati!!!
Santa e Nozomu fecero da testimoni a Kanata e al ristorante ne combinarono di
tutti i colori. Miyu, invece, era al quinto mese di un bel maschietto che
naturalmente sarebbe stato chiamato Lou!
Fine!!!!
Ecco… è finita!!!!!!! Spero davvero
che vi sia piaciuta! Grazie davvero tanto per tutto il
sostegno che mi avete dato! Mi raccomando commentate anche se
la storia è finita! Fatemi sapere!
Ma ora passiamo ai ringraziamenti!
lin: è
stata la prima commentatrice. Non credo che ti sia piaciuta la storia (non ho
visto altri tuoi commenti) però ti ringrazio lo
stesso!
Anny_miyu: grazie mille! Davvero ho apprezzato
tantissimo i tuoi commenti! Spero proprio di non aver deluso le tue aspettative che avevi scritto nel primo commento! Spero
sempre di avere lettori come te!
lilly2000: Sei stata una commentatrice e
sostenitrice assidua e ti ringrazio tantissimo… ti ho fatto un po’ disperare ma
spero, ora, di essere perdonata!
cricap: che
dire! Non immagini come sono contenta del tuo commento.
Lo ammetto, pure a me fa un po’ impressione non descrivere Christine combattiva
come una volta, ma in questa storia, non era lei il problema da affronatre!!ehehe.
ammetto, inoltre di essermi stupita io stessa, di non
averla resa molto partecipe alla storia poiché lei è in assoluto il mio
personaggio preferito!!!!!!!!
Una altro ringraziamento speciale a
Titti, ali, melmamora,
evereley, Sakura – chan(la
mitica), super gaia, beatrix,
morin, Spike, jean15, american-girl e dagmar!