Io & te

di Lisa Lawer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Insieme ***
Capitolo 2: *** Speranze crollate ***
Capitolo 3: *** I giorni passati insieme... (prima parte) ***
Capitolo 4: *** I giorni passati insieme...(seconda parte) ***
Capitolo 5: *** Separazioni ***
Capitolo 6: *** In Giappone senza te ***
Capitolo 7: *** Il signor Smith è entrato in azione! ***
Capitolo 8: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 9: *** E ora? ***



Capitolo 1
*** Insieme ***


Eccomi qui sono Lisa Lawer con la mia prima ff postata su questo sito…. Ricordo che i personaggi non sono miei ma della mitica Mikan! Ed ora buona lettura!!

 

Capitolo 1.

 

Era sera e una ventiquattrenne bionda, era seduta davanti al suo portatile e sorrideva come non mai. Miyu Kozuki, viveva sola in una casa a Roma, dove era diventata un'importante interprete e si occupava delle relazioni internazionali. Oramai erano sei anni che viveva lì. Lou era partito dieci anni prima e lei aveva continuato a vivere con Kanata fino al diploma. Inizialmente i rapporti tra i due furono molto freddi, però dopo alcuni mesi dalla partenza del piccolo alieno le cose cambiarono e Miyu e Kanata diventarono molti uniti, quasi come fratello e sorella.

Miyu ricordava benissimo il giorno della sua partenza…

 

*flashback*

 

I due ragazzi erano all’aeroporto di Tokyo. Miyu, che come Kanata si era appena diplomata, aveva avuto una borsa di studio e le era stato offerto di studiare e laurearsi in Italia. Lei ci aveva pensato per un mese, poi aveva accettato.

 

  • alla fine vai via – disse Kanata un po’ triste. – spero che ti vada tutto bene in Italia. –

  • non ti preoccupare. Me la caverò. – “come vorrei dirgli.. ti amo” pensò Miyu.

  • ecco – lui le porse un pacco. – è un computer portatile. Ti ho già installato tutto e ti ho scritto cosa devi fare… così… se vuoi possiamo sentirci via e-mail. –

    Miyu abbracciò Kanata – grazie - ed iniziò a piangere.

    - ehi, non fare così! Il portatile l’ho comprato anch’io e ti prometto che ci sentiremo ogni giorno. - Lui le cinse la vita e si limitò a darle un bacio sulla guancia. – Miyu… non dimenticarmi. –

    Lei lo abbracciò ancora più forte – e tu non dimenticare di me… ti voglio bene.

    “ULTIMA CHIAMATA PER IL VOLO 165 PER ROMA”

    - vai ora – disse kanata – mi raccomando la prima cosa che dei fare è quella di mandarmi un e-mail….ti voglio bene –

    Con dispiacere, Miyu sciolse il loro ultimo abbraccio e si diresse verso l’aereo che l’avrebbe allontanata da lui per moltissimi anni.

 

*fine flashback*

 

Ora Miyu stava leggendo una e-mail di Kanata... la terza di quella giornata. Oramai lei aveva moltissimi cd dove erano salvate tutte le lettere del ragazzo. Si sentivano spesso e sapevano tutto l’uno dell’altra. Il messaggio diceva: ‘ciao tesoro, come va’? oggi sono tremendamente nervoso, perché domani saprò se ho vinto il concorso. Se tutto va bene, anche io come interprete potrò occuparmi delle relazioni tra Giappone e Italia! Speriamo bene! Domani c’è la cerimonia dove proclameranno il vincitore, vorrei andarci con te e invece devo sopportare Alexandra’

 

A quel nome Miyu fece una smorfia. Non sopportava Alexandra. Era un’americana che stava sempre appiccicata a Kanata e lui la riteneva come una palla al piede. Aveva provato miliardi di volte a spiegarle che lui non voleva stare con lei… ma niente.

 

Miyu continuò a leggere la lettera: ‘domani ci sentiamo, comunque appena torno a casa dalla serata del concorso ti mando una e-mail, anche se sono le quattro di notte. Ti voglio bene! Bacioni.’

La ragazza spense il computer e si sdraiò sul divano. Sperava con tutto il cuore che Kanata vincesse il concorso. Lei era nel campo delle relazioni internazionali da un anno e purtroppo era ancora inesperta per fare viaggi di lavoro in Giappone. Il suo capo le rispondeva sempre: - fra un anno o due, signorina Kozuki. –

E ora che Kanata aveva scelto la sua stessa specializzazione forse in futuro, si sarebbero rivisti, e magari avrebbero anche lavorato insieme. Miyu accese la televisione. La sua casa era composta da una cucina, da un salone e dalla sua camera. Nient’altro. Dopo un po’ decise di andare a dormire. Erano le dieci e mezza. Era stanca morta: aveva avuto una mattinata difficile e l’indomani sarebbe stato altrettanto sgradevole. Il giorno dopo si svegliò prestissimo e si recò a lavoro. Quel giorno ritornò a casa molto tardi, erano le quattro del pomeriggio. A quel punto decise di andare a fare la spesa in un discount che faceva orario continuato.

 

Miyu era sempre corteggiata da tutti: oramai il suo corpo non era più infantile, come lo definiva Kanata anni prima. Ora era alta, magra, formosa, con i soliti capelli lunghi e biondi che arrivavano fino alla vita. Poi i suoi occhi verdi erano penetranti e tutti ne rimanevano incantati.

 

Dopo aver fatto la spesa si ritirò a casa. Tutti i suoi colleghi stavano lavorando come pazzi, perché presto avrebbero dovuto fare viaggi di lavoro in Francia, Inghilterra e Spagna. Lei era la più piccola e la neo laureata. In ambasciata venivano affidati certi incarichi dopo un po’ di anni di esperienza, anche se grazie alla sua bravura si occupava di relazioni in Italia. Quella sera decise di rimanere a casa. Accese il portatile aspettando di sentire il suono che indicava l’arrivo della posta. Poi si mise a guardare la tv fino a mezzanotte e mezza. Verso le 00: 45 si sedette sulla sedia del tavolo a guardare lo schermo.

 

Era tremendamente in ansia che rimase sveglia fino all’una e mezza. “mio Dio! E se per caso ha accettato la corte di Alexandra e ora si trova… a casa sua?” pensò Miyu “no! Ti prego fa che non sia così” con queste preoccupazioni, Miyu si addormentò sul tavolo. Il giorno dopo non sarebbe andata a lavoro, era il suo giorno libero.

Si svegliò verso le 2:15, grazie al suono dell’arrivo di una e-mail. La mano di Miyu tremava, mentre cercava di spostare il mouse. “speriamo bene”

 

‘Nuovo messaggio di posta. Da: Kanata Oggetto: sono l’uomo più felice del mondo! Miyuuuuuu! Ho vintooooooooooo! Siiiiiiiii! Sono felicissimo. Sono arrivato al primo posto e indovina un po’?......VENGO IN ITALIA!’

 

Alla ragazza mancò un battito. ‘purtroppo questo non è un incarico di lavoro, però oltre alla promozione mi hanno offerto di andare a visitare l’ambasciata a Roma e poi vacanzaaaa. Ecco… ti andrebbe di ospitarmi per due settimane?’ - evviva!!!!! – Miyu gridò come una pazza, poi si diede una calmata a causa dell’ora. ‘Io parto domani sera, quindi credo che dopodomani alle 11:00 di mattina arriverò a Roma. Be’ ora ti saluto.. ho un po’ di sonno. Fammi sapere! Baci.’

 

Miyu non aspettò un secondo e gli rispose: ‘ tesoro complimenti! Sono fiera di te! Comunque che domande fai? Certo che ti ospito… ti vengo a prendere all’aeroporto. Non vedo l’ora che arrivi… un bacio Miyu.’ Miyu era al settimo cielo e fu difficile per lei prendere sonno.

 

La mattina dopo si svegliò verso le otto. Era una calda mattina del 20 giugno. Decise di andare in ambasciata e chiese due settimane di ferie e gliele concesero.

“Fantastico!” pensò, la giornata incominciava proprio bene e decise, per festeggiare di andare a fare shopping così da essere carina per Kanata. Il guardaroba di Miyu era composto da gonne (non più lunghe del ginocchio), pantaloni attillati, magliettine, top e qualche vestito elegante. Era abituata a vestire sportivo, tranne quando andava a lavoro. Ritornò a casa con tantissime buste. Aveva comprato molti vestiti e poi aveva fatto la spesa, poiché aveva intenzione di preparare un pranzetto con i fiocchi a Kanata, per festeggiare la sua promozione e il fatto che finalmente si sarebbero rivisti. Comprò anche un bottiglia di champagne e la mise in frigo… poi si bloccò… “mio Dio” pensò “domani lo rivedo, lo riabbraccio… e io sono ancora innamorata di lui. Sarebbe stupendo se lui ricambiasse.”

 

Entrambi i ragazzi si erano fidanzati poche volte e per storie futili. Nessuno riusciva a dimenticare l’altro. Durante la giornata Miyu, lucidò tutta casa e la mise in ordine. Il giorno dopo si svegliò prestissimo, anche se la notte aveva dormito praticamente poche ore, ed iniziò a cucinare, facendo molti piatti a base di zucca, che poi avrebbe infornato al loro ritorno a casa. Si mise una minigonna a jeans,un top turchese e le scarpe da ginnastica. Poi si legò i capelli, mise una scarsa ombra di trucco e alle 10:15 chiamò un taxi: non riusciva più a stare in casa e si diresse all’aeroporto.

 

Arrivata in aeroporto aspettò. “quando arriva cosa gli dico? Ciao tesoro! Nooo, ma che sono impazzita? Un conto è dirgli tesoro per e-mail, un conto è dirglielo in faccia!! No, no devo pensare ad altro.. ciao Kanata, o semplicemente ciao… kami sama aiuto… il cuore batte forte, sembra che stia per scoppiare.”

“È IN ARRIVO IL VOLO 165 PROVENIENTE DA TOKYO. USCITA NUMERO 4” Miyu si alzò di scatto dalla sedia dove si era seduta e si recò immediatamente all’uscita 4. aspettò 20 minuti e pian piano vide la gente uscire. Il suo cuore che batteva all’impazzata, si fermò nel momento il cui lo vide: e come non riconoscerlo.

Lui sguardo fiero, alto e bello come sempre. - Miyuuuu! – disse Kanata.

 

La ragazza rimase immobile mentre lui le andava incontro. - Be’ non mi saluti? – disse il ragazzo sorridendo più che mai. Miyu lasciò perdere tutte le sue preoccupazioni per come salutarlo e gli si gettò quasi addosso, abbracciandolo più forte che poteva. Kanata la strinse a se pensando che con il tempo era diventata ancora più bella. Era fantastico stare lì, uno tra le braccia dell’altro, quanto avevano sognato entrambi questo momento!

 

Miyu sentì un brivido percorrerle lungo la schiena. Nessuno dei due parlava. Miyu piangeva in silenzio, mentre Kanata era inebriato dal suo profumo. Poi lei decise di reagire, oppure sarebbe morta per l’emozione. Gli diede un bacio sulla guancia e gli disse: - benvenuto campione! –

  • grazie. E ora andiamo a riprendere i miei bagagli… oppure rischio di non trovarli! –

 

Inaspettatamente il ragazzo le prese la mano e rimasero così fin che, lui non recuperò le sue valige. Per andare a casa di Miyu, presero un taxi e nonostante l’imbarazzo si fecero forza e parlarono tranquillamente, come se fosse stata una delle loro e-mail. Ma entrambi sapevano che non era la stessa cosa. Ora erano uno di fronte all’altra a cuore aperto, non c’erano più migliaia di chilometri a dividerli! Quando arrivarono a casa, verso le 12.00, Kanata andò a farsi una doccia mentre Miyu infornava quello che aveva preparato. Ora la sua cucina era migliorata tantissimo e non vedeva l’ora di far assaggiare tutto a Kanata. - mmmmm.. che profumino di zucca! Miyu, hai cucinato veramente tu oppure sono cibi precotti? – disse il ragazzo sorridendole.

  • Uffa mai una gentilezza, da parte tua – e in quel momento Kanata l’abbracciò, mentre Miyu era intenta a mettere la tavola.

  • Grazie di tutto… tesoro - Miyu avvampò, ma in quel momento non le importava di nulla. Voleva stare solo fra le sue braccia.

Purtroppo non fu così… il cibo rischiava di bruciare! Si sedettero a tavola e Miyu sperava con tutte le sue forze di aver cucinato tutto bene..

  • buonissimo. Sei una cuoca fantastica Miyu! -

  • grazie! –

  • senti, in questi giorni hai da fare? –

  • No. Ho preso due settimane di ferie, così posso farti da guida. –

    - Fantastico! Comunque volevo chiederti se vorresti venire con me all’incontro con l’ambasciatore. È previsto per dopodomani -

  • certo! Di sicuro dovrai incontrare il signor Smith, vero?... diciamo che è il mio capo - disse Miyu.

Il pranzo continuò tranquillamente. Miyu si era calmata.. be’ più o meno. La maggior parte delle volte rimaneva incantata a guardarlo e si chiedeva se stesse vivendo un sogno.

  • Mamma mia quanto ho mangiato! – disse Kanata

  • sono contenta! Visto che ho imparato a cucinare? – sorrise Miyu

  • Cucini la zucca meglio di me! L’Italia ti ha fatto bene… non ti manca il Giappone? -

La ragazza rimase spiazzata. “come faccio a dirgli che è lui che mi è mancato?”

  • ehehe.. be’ ora riposati, sarai stanco. Per ora vai a dormire in camera mia. Poi stasera apriamo il divano letto! -

“non ha risposto alla mia domanda” pensò Kanata poi disse: - e tu? Vedo che sei stanca. Riposati perché stasera faremo molto tardi! Mi devi portare in giro per la città! -

  • Non preoccuparti! Riposati, poi ti sveglio io e usciamo! - il ragazzo entrò nella camera di Miyu: era ben arredata, c’era un letto matrimoniale, un armadio, una scrivania ed una libreria e poi delle foto attaccate al muro.. tante foto… e quelle furono la risposta alla domanda di Kanata. In quelle foto c’erano essenzialmente lui, baumiao, Lou e la ragazza. Poi le altre erano foto di gruppo dove c’erano tutti i loro amici. Kanata decise di non pensarci e si riposò. Si svegliò verso le sei e si recò nel salone dove vide Miyu sdraiata sul divano che dormiva profondamente, mentre tra le mani aveva un libro. Nel vederla sorrise e si avvicinò a lei ed incominciò ad accarezzarle un guancia. Che bello stare di nuovo nella stessa casa con lei… mancavano solo Lou e baumiao e le cose sarebbero state più che perfette! Preparò il caffè ed andò a svegliare la ragazza. - mmm che buon odore di caffè… -

  • meno male che non mi dovevo preoccupare! Perché non sei venuta a letto? -

Miyu diventò di color rosso porpora. - ehi non pensare male! Dovevi solo riposare…. Cmq stasera ho deciso di portarti a Trastevere. Ceneremo lì! –

  • Sei impazzito? Ti costerà un occhio della testa! E poi… ti sei già stancato della mia cucina? – sorrise maliziosa

  • mi ero ripromesso di portarti a cena. E poi approfittane… pago io! -

  • be’ allora le cose cambiano! - poi il ragazzo aprì una delle valige ed uscì un mucchio di regali, anche da parte di Chris e gl’altri. Le portò molto cibo giapponese, souvenir e tante foto do loro che lei non si era portata con se.

  • Il mio Lou… -

  • il nostro Lou. - la corresse Kanata.

 

Verso le 19:30 i due iniziarono a prepararsi. Miyu si mise un vestitino nero che non arrivava alle ginocchia e che le lasciava la schiena coperta. Le scarpe erano con il tacco e poi si legò i capelli in uno chignon, lasciando cadere qualche ciocca. Kanata era estasiato a quella vista. Le mise una mano attorno alla vita e si recarono in un ristorante mooooolto costoso!

  • un tavolo per due - disse il ragazzo – il più riservato possibile. -

 

Miyu si stupì di quella decisione, però preferì non fare domande… in fondo cosa le importava? Voleva far suo Kanata dal primo momento in cui l’aveva rivisto! Il cameriere mostrò loro un tavolo, molto riservato. Arrivò lo champagne come ordinato da Kanata. Il cameriere lo versò e poi ritornò alle cucine: - Alla tua promozione – disse Miyu

  • a noi due… -

  • …finalmente insieme – concluse la ragazza.

 

Fu una cena magica e nei momenti di silenzio furono le loro mani intrecciate a parlare. Verso le 23:45 erano seduti su una panchina sotto un cielo ricoperto di stelle.

 

  • Mamma mia… qui è tutt’altra cosa – disse Kanata

  • è fantastico… e questo solo perché ci sei tu a rendere tutto più bello. –

 

Miyu aveva detto quelle parole con molta timidezza, ma prese coraggio e diede un casto bacio sulle labbra del bel giapponese che aveva di fronte. Fece per allontanare il suo viso, ma Kanata le mise una mano dietro al collo e l’attirò a se approfondendo quel bacio sempre più.

 

  • Miyu, non sai quanto ho aspettato questo momento -

  • allora non ti fermare - disse baciandolo con tutta la passione che aveva in corpo.

Continuarono a baciarsi per un bel po’ e poi, dopo che si furono calmati, presero un taxi e tornarono a casa di Miyu. Nessuno dei due sapeva come comportarsi. “Miyu, non sei più una bambina” si disse “cavolo provaci!” ma lei non sapeva che Kanata stava pensando la stessa cosa. La ragazza non fece in tempo a chiudere la pota che Kanata la cinse per la vita e la baciò, mentre Miyu aveva le spalle contro la porta. Poi Miyu lo prese per il collo della camicia e lo portò verso la sua camera. Quanto avevano desiderato e sognato quel momento. Il ragazzo la stese delicatamente sul letto inebriato dal profumo di Miyu… quella notte la passarono, finalmente, insieme.

 

La mattina dopo, Miyu si svegliò verso le nove. Era avvolta nell’abbraccio di Kanata e prima di alzarsi lo baciò. Provò a sciogliere l’abbraccio ma il ragazzo la strinse ancora di più a se: - dove vai amore mio? -

Lei lo guardò mentre le sue mani accarezzavano il petto muscoloso del bel giapponese – scusami se ti ho svegliato, non ho resistito all’impulso di baciarti. Comunque... ti prego... ripeti quello che hai detto. -

  • vuoi sentirti chiamare amore mio? -

  • ogni secondo. – poi la ragazza si mise a ridere

-ho fatto qualcosa di buffo? -

  • sei venuto a letto con me pur di non dormire sul divano? – disse lei maliziosa.

  • oooops mi hai scoperto! Senti, vuoi uscire prima di pranzo? -

Miyu lo baciò appassionatamente – tu cosa credi? –

  • meglio rimanere qui – disse il ragazzo.

 

 

 

 

 

 

Piaciuto questo capitolo? Be’ spero di sì. Anche se sembra ma la storia non è finita….comunque recensiteeeeeeeeeeee!
 

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Capitolo 2
*** Speranze crollate ***


Eccomi di nuovo qui! Grazie per i commenti! Scrivetene tanti perché mi spronano a scrivere!ora vi lascio al secondo capitolo, buona lettura!

 

Capitolo 2: Speranze crollate.

 

Finalmente era arrivato il giorno tanto atteso da Kanata: l’incontro con il sig. Smith, all’ambasciata giapponese a Roma.

- Sbrigati Miyu, oppure faremo tardi! –

- È ancora presto Kanata! L’appuntamento è per le undici e sono ancora le dieci! –

La ragazza gli mise le braccia al collo e lo guardò intensamente: - amore mio, come mai tutta questa fretta? Sembra che tu non abbia mai visto un’ambasciata…guarda che non ti perdi nulla..! – disse scherzando.

Kanata l’abbracciò – li lavori tu... e poi…non vedo l’ora di arrivare perché ti aspetterà una bella sorpresa! –

- davvero? E di cosa si tratta? –

- segreto! –

- cattivo… non ti convinco neanche così? – disse miyu e poi lo baciò con passione.

- mmmmm…….. dovresti baciarmi all’infinito in questo modo affinché io te lo dica, ma visto che non abbiamo tutto questo tempo, aspetterai un’oretta. -

- peccato! Bè ora finisco di vestirmi così se arriviamo prima ci facciamo un giretto nelle vicinanze. –

 

 

Ore 10.50 _Ambasciata Giapponese di Roma

- ci siamo. Ecco la tanto attesa ambasciata. - disse Miyu

- non vedo l’ora d’incontrare il sig. Smith -

- tesoro, non capisco proprio tutto questo entusiasmo…ma ti lascio fare! –

- capirai tutto molto presto, Miyu –

 

 

- sig. Sajonji, sig.na Kozuki, il sig. Smith vi sta aspettando. – disse la segretaria entrando in sala d’attesa.

- grazie. – ripose kanata.

I due ragazzi entrarono nell’ufficio dell’ambasciatore.

- buongiorno. – disse il sig. Smith – Oh, sig.na Kozuki, che piacere vederla, ma non aveva preso una settimana di ferie? –

- Si signore ma oggi sono qui solo in veste d’accompagnatrice. Le presento Kanata Sajonji. –

- Accomodatevi. Sajonji, che piacere incontrarla, noi abbiamo già parlato per telefono vero? –

- Si e oggi avevamo un appuntamento per dare avvio alle mie pratiche di trasferimento, in questa ambasciata. –

A Miyu mancò un battito… trasferimento? Aveva sentito bene? Kanata si sarebbe trasferito in Italia?

- Si mi ricordo. -

- Benissimo, sono pronto a firmare i documenti. –

- ecco sig. Sajonji… ci sarebbe qualche problema. -

- Cosa?????????? – disse Kanata sconcertato.

- Ecco, se io attivassi il suo trasferimento… ci sarebbe un incidente diplomatico. -

- Ma stiamo scherzando? È assurdo! Un incidente diplomatico solo per un trasferimento? –

Miyu mise una mano sul braccio del ragazzo, che stava iniziando a perdere la pazienza.

- sig. Smith noi avevamo già parlato per telefono e lei mi aveva assicurato che non c’erano problemi. Come mai sta succedendo tutto questo? –

- se io attivassi il suo trasferimento, ci sarebbe un incidente diplomatico con l’ambasciata americana del suo paese. Purtroppo non posso dirle altro. Se vuole può chiedere delle spiegazioni al sig. Ward. Mi dispiace davvero, non immagina neanche come avrei voluto anche lei nel mio team. –

- ma non possiamo fare davvero nulla? – disse Miyu.

- purtroppo no, anzi vorrei farle una domanda. –

- Mi dica. –

- Lei è entrata in contatto con l’ambasciata americana ed ha combinato qualcosa? –

Miyu rimase spiazzata – cosa? – non conosco nessuno dell’ambasciata. Cosa significa questa domanda? –

Il sig. smith fece un sospiro. – oltre a quello del sig. Sajonji, mi è stato negato anche il suo trasferimento all’ambasciata del Giappone e qualsiasi incarico nel paese. -

- Ma cosa significa questo? – disse Kanata, ormai spazientito.

- non so proprio cosa dirvi ragazzi, poiché neanche a me è stato riferito qualcosa sulla questione. -

Miyu trattenne a stento le lacrime… stava lavorando sodo per poter rientrare in Giappone e ora tutto era crollato, spazzato via in un soffio di vento….

- credo che non ci sia più ragione di rimanere qui…addio sig. Smith . –disse Kanata stringendogli la mano.

I tre si salutarono e poi, Miyu e Kanata, uscirono dall’edificio. La ragazza si allontanò da lui correndo verso una fontana. Kanata la raggiunse e l’abbracciò.

- non piangere….ti prego… -

- perché – gridò lei tra le braccia del ragazzo – perché a noi? Cosa centra l’America con noi due? –

- miyu… credo di sapere il problema. –

- sappiamo chi è il problema.. il sig. Ward -

- Bè ecco non credo tanto lui…ma… -

- Kanata? Cosa stai cercando di dirmi? – chiese lei ancora in lacrime.

- ….Alexandra …. -

Miyu sentì cedere le gambe. Kanata la sorresse e la fece sedere sul bordo della fontana. – Alexandra è la figlia del sig. Ward. Sai lei era venuta a conoscenza di tutto e mi aveva chiesto di non partire. Naturalmente io neanche l’ho ascoltata e lei ha detto che me ne sarei pentito… ma non pensavo che sarebbe arrivata fino a questo punto…e che avesse tutta questa influenza….. –

  • Io la uccido!!!!!!!!!!!! – gridò Miyu. – quella bastarda….. comunque era quella la sorpresa? Ti saresti dovuto trasferire qui a Roma? -

- Si.. ma ora non parliamone più… non ho voglia di rovinarmi e rovinarti questi giorni. Ci rimane una settimana e mezzo, amore mio…godiamocela. –

- ok…anche se sarà difficile separarmi da te. -

 

Fine capitolo! Mi raccomando… commentateeeeeeee!

Baci baci

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** I giorni passati insieme... (prima parte) ***


Ciaoooooooo! Grazie mille a tutti per i commenti! Come sono contenta che la storia vi piaccia! Lo ripeto l’ispirazione a scrivere mi viene solo con i commenti!!!!!!^_^

Le parole fra – sono parlate

Le parole fra “ sono pensate!

Volevo avvisarvi che per una lettura più scorrevole, ad un certo punto del cap inizierò a scrivere i dialoghi con il nome appuntato

 

Ora buona lettura!

 

Era sera. Miyu si trovava in bagno: era davanti allo specchio e si stava struccando. Le salivano le lacrime agl’occhi solo al pensiero di quello che era successo la mattina stessa.

‘oltre a quello del sig. Sajonji, mi è stato negato anche il suo trasferimento all’ambasciata del Giappone e qualsiasi incarico nel paese ’ Le parole del sig. Smith le rimbombavano nella mente, spezzandole sempre più il cuore.

“no, no e no! È impossibile…. non ci voglio credere….ora mi sveglio ed è stato tutto un incubo….” Miyu iniziò a piangere silenziosamente “è tanto tempo che lavoro sodo per ottenere il trasferimento…sarebbe bastato solo un anno e poi avrei potuto chiedere tutti i trasferimenti che volevo!”

Finì di struccarsi e poi si lavò la faccia. Sorrise a se stessa, cercando di autoconvincersi che tutto andava bene. E poi ora non doveva pensarci, Kanata era li e finalmente stavano insieme… “quanto lo amo” pensò “darei tutto pur di ritornare a vivere insieme come fu tempo fa….”

Sentì bussare alla porta del bagno.- Miyu, tutto ok? Posso entrare?–

- Si, entra. -

- Amore mio è da mezz’ora che stai qui dentro. Tutto ok?-

Kanata l’aveva guardata e le aveva parlato in un modo dolcissimo…..

- si amore, va tutto bene. -

Uscirono dal bagno e la ragazza si distese sul letto e cercò di sorridere - mamma mia come sono stanca! -

Kanata si avvicinò, si sedette accanto a lei e incominciò ad accarezzarle il volto: - lo sai benissimo di non saper mentire… non fare finta di star bene. Ti capisco…sono deluso ed amareggiato quanto te ma… ma non possiamo rovinarci questi ultimi giorni… la daremmo vinta solo ad Alexandra… e tu non vuoi vero? -

Miyu si sedette sul letto e lo guardò intensamente – certo che no! E il mio fidanzato non me lo faccio portare via da nessuno! -

- ti amo piccola mia – disse Kanata

- anche io tesoro! -

Quella notte si addormentarono abbracciati. La mattina dopo si svegliarono verso le otto. Decisero di fare una piccola gita a mare.

Andarono su una bellissima (molto affollata) spiaggia giocarono e verso l’una fecero il bagno.

Oramai le preoccupazioni del giorno prima erano svanite del tutto e i due ragazzi si stavano divertendo tantissimo. Stesero un grande telo sulla sabbia dove si sdraiarono a prendere il sole…

- Fantastico… oggi è una giornata stupenda! - disse Kanata – abbiamo avuto molta fortuna -

- eh si! È stata proprio una buona idea! –

Trascorsero tutta la giornata sulla spiaggia, videro il tramonto e poi tornarono a casa. Mentre Kanata si faceva la doccia, Miyu preparò la cena cercando di mettere in pratica tutta la sua bravura!

Quando kanata ebbe finito di lavarsi e vestirsi, andò dalla fidanzata e le cinse la vita.

- a cosa pensi, amore mio? - chiese il ragazzo

- a cosa penso? Che sei tremendamente sexy e che se non mi baci subito…ti lascio senza cena! -

- ahahaha passiamo alle minacce? Guarda che non c’è di bisogno…. Ti avrei baciata comunque… -

Kanata baciò Miyu con passione e lei si strinse a lui. Quanto aveva desiderato questi momenti quando gli scriveva le e-mail…quanto aveva desiderato ritornare in Giappone e gridargli che l’amava….. e ora erano uno nelle braccia dell’altro e non accennavano a smettere di baciarsi.

Furono travolti dai loro sentimenti…Kanata le sbottonò la camicia, mentre la baciava sul collo.

- lo sai… che la pasta che…che sta nella coppa si farà a schifo? – Miyu non riusciva quasi a parlare presa dai brividi di piacere che le percorrevano la schiena – non eri tu…quello che aveva fame?-

Kanata la guardò malizioso – ho fame solo di te…ora! -

Fecero l’amore per tutta la sera, come se fosse stata l’ultima volta.

Miyu era abbracciata a Kanata con la testa appoggiata sul suo petto. Ad un certo punto la pancia di Kanata fece uno strano rumore…

- Non ti sei saziato abbastanza con me? – disse Miyu scherzando.

- con te e di te non mi sazierò mai…ma ora ho un po’ di fame… -

- solo un po’??? ahahah anche io ho fame, ma credo che tutta la pasta che avevo condito nella coppa, sia diventata una schifezza. -

- ne è valsa la pena…. -

- non c’è neanche bisogno di dirlo. – poi miyu vide l’orologio – cavoli, ma è l’una di notte! Pensa siamo dalle due di oggi pomeriggio, solo con due panini a testa! Meglio che vada a preparare qualcosa. Credo di avere un po’ di carne in frigo. Miyu preparò due fettine, che mangiarono (^__^!!Ndr Lisa)!!!!

- voglio fare tante cose prima della tua partenza! – disse Miyu.

- cosa? Ogni tuo desiderio è un ordine! –

- domani… bè oggi pomeriggio, vorrei andare al luna park! -

- la mia piccolina! Ahahahah ok! Non credo che qui ci siano luna park tipo Momonland ma si può fare! E domani mattina? –

Kanata guardò miyu che sognava ad occhi aperti.

- bé… - disse la ragazza – domani mattina andiamo a fare shopping! -

- povero me!!!!!! Mai andare a fare shopping con una ragazza! -

- ma io non sono una ragazza qualunque…sono la tua ragazza…è naturale che voglio anche il tuo giudizio!!!! –

- ok cara, dolce, piccola spendacciona!!!!! Ma ora andiamo a dormire! -

 

La mattina, verso le 10,00, i due furono svegliati dal suono insistente del campanello della porta….

- mmm…kanata vai tu…mmm -

- ma chi sarà a quest’ora? – disse il ragazzo ancora assonnato.

- forse è la vicina che ha bisogno di qualcosa. –

Intanto continuavano a suonare….

- ora vado ad aprire… ma com’è insistente… -

Kanata aprì la porta, solo con in pantalone addosso, ed entrarono tre ragazzi e due ragazze - buon giorno MIYU, mamma mia ma che fine hai fat… -

I ragazzi si fermarono. C’era un Kanata che li guardava tra l’assonnato e lo shokato e loro non stavano capendo la situazione.

- ci scusi - disse un ragazzo alto e moro – abbiamo sbagliato casa! – “mamma mia che figura” pensò.

- Ragazzi! Aspettate! - gridò Miyu!

- Miyu ma allora non abbiamo sbagliato casa! – disse una delle ragazze.

- entrate forza! –

Kanata cercava di “pensare” visto che stava ancora dormendo!!!!! “probabilmente sono gli amici di Miyu”

Si sederono tutti nel salone. I ragazzi erano Marco, Francesco e Luigi. Erano tutti abbastanza alti. Facevano parte di una squadra di basket e si allenavano regolarmente tre giorni alla settimana. Marco e Luigi, lavoravano per uno studio, dove erano a disposizione per ricevere ospiti stranieri per qualche conferenza, mentre Francesco lavorava per una rivista settimanale. Marco aveva i capelli a spina castano scuro e gli occhi marroni, Francesco aveva sia gli occhi che i capelli neri e per quanto riguarda Luigi, lui era il più chiaro di tutti: aveva i capelli sul biondo e gli occhi celesti.

Le ragazze, invece, erano Alessia e Mary: la prima aveva i capelli lunghi, lisci di un castano chiaro e gli occhi marroni. Era una collega di Miyu e come lei alle prime armi. La seconda, Mary, aveva i capelli corti e castani, più o meno gli occhi erano dello stesso colore. Lavorava insieme a Francesco per il giornale.

Miyu gli aveva conosciuti all’università e di li non si erano mai separati, nonostante i lavori e gli impegni diversi.

- ragazzi… lui è Kanata! -

Tutti in coro – LUI È KANATA???????????????????????? FINALMENTE! –

- ecco che conosciamo il famosissimo Kanata! Piacere io sono Alessia –

Kanata gli riconobbe tutti: Miyu aveva parlato mille volte di loro nelle sue e-mail e ogni tanto aveva inviato qualche foto delle loro gite. A volte gli aveva invidiati perché potevano stare con Miyu, e ogni tanto era stato geloso pure dei ragazzi, ma capiva che era solo affetto fraterno fra loro.

M (miyu) - Ma come mai siete qui ragazzi??? –

L (Luigi) - bè sei sparita, hai solo detto che eri impegnata per due settimane e nulla di più! Abbiamo pensato di tutto… non so, che avessi vinto otto miliardi e fossi ritornata dal tuo Kanata! –

Mary - e invece ti troviamo qui… in ottima compagnia…bè…come dire...vi siete tenuti impegnati!-

Miyu arrossì: in effetti kanata indossava solo il pantalone del pigiama, mentre miyu un pigiama molto scollato e sexy, inoltre si era messa addosso una vestaglia di lino blu a fiori, per cercare di coprirsi.

M – aspettateci qui… andiamo a cambiarci -

A (Alessia) – ma non fateci aspettare tanto! E capisci il senso! -

M – Aleeeeeeeeeeeeeeeeeee! -

I due Giapponesi entrarono in camera, chiusero la porta e scoppiarono a ridere

Kanata l’abbracciò – ahahah siamo stati scoperti –

- eh si mon amour…. e ora ci dovremo abituare, perché non la finiranno mai di sfotterci! -

- non mi importa… in fondo sono simpatici… -

- si lo sono tantissimo… sai… assomigliano a Santa &comp.! -

- nooooooooo i nostri cari amici del Giappone sono molto più pazzi! -

- eheheh non li conosci ancora! -

I due si misero qualcosa di pratico e raggiunsero gli ospiti!

Passarono tutti insieme la giornata: a pranzo mangiarono una pizza e il pomeriggio lo passarono al luna park. Si divertirono come matti e il gruppetto riempì di domande il povero Kanata, visto che erano ansiosi di conoscerlo. Lui, d’altronde si era inserito benissimo e rideva e scherzava con i ragazzi come se fossero amici da anni. Intanto, Miyu, che era dietro di loro li gurdava felice, insieme alle sue amiche.

A – ma si può sapere come si trova qui? E poi come mai si trovava nel tuo letto???? Ehehe non eri quella che non sarebbe mai riuscita a confessargli i tuoi sentimenti? -

Mary – eh si, Miyu! Mi hai proprio stupita! -

M – cosa potevo fare? Il cielo era stellato, la sera romantica, lui davanti a me… e l’ho baciato….poi ho allontanato il viso ma ha preso lui l’iniziativa e poi la serata… -

Mary – fantastico!!!!!! -

A – Miyu Kozuki, ti prego di darmi l’indirizzo del tuo fornitore di coraggio! Ahaha non tenerlo solo per te! -

Mary & M – per chi ne hai di bisogno????? -

A – per ora non voglio dire nulla! Per scaramanzia! Ma se avrò il tuo stesso coraggio spero che vada bene com’è andata a te! -

M – in bocca al lupo, allora! Ma fatemi capire, oggi non lavora nessuno di voi?? -

Mary – abbiamo ottenuto le ferie anche noi. Purtroppo per Ale inizieranno de lunedì prossimo! -

A – purtroppo si… però mi consolo perché mancano quattro giorni. Per fortuna che il mercoledì è il mio giorno libero! -

Il pomeriggio fu letteralmente fantastico! Dopo il luna park, andarono a Ostia a fare una passeggiata sul lungomare e poi cenarono in un ristorante. Verso mezzanotte finirono e ritornarono a Roma e ora erano tutti riuniti a piazza Navona. (Lisa informazione gratuita: per chi non lo sapesse il tratto Roma-Ostia è di circa un ora con la macchina. Se si prende la metro ci si impiega molto meno. A volte pure un quarto d’ora! Fine informazione gratuita)

F – propongo di andare a prenderci un bel gelato. –

M – ooook! -

A – scusate ragazzi, ma io mi astengo. Domani mattina vado a lavorare e preferisco tornare a casa.-

F – e come torni? -

L – l’accompagno io con la macchina… sono sicuro che sarebbe capace di prendere la metro a quest’ora pur di non darci fastidio –

Ma (Marco) – che peccato che tu, Ale, debba tornare a casa. –

Ale – devo sopportare ancora un po’… e poi ferieeeeeeeee. Sono sicura che se faccio tardi domani sto come una rinc********a! cmq non è giusto che tu debba accompagnarmi a casa a rovinarti la serata! In fondo sei in ferie! –

L- non ti preoccupare, piccola! –

I due salutarono tutti e Luigi trascinò via Alessia prendendola per una mano.

Miyu & Mary – È lui!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! –

F, Ma & K – ma cosa state dicendo? -

Miyu & Mary – segreto!!! –

 

 

 

 

Fine prima parte.

 

Vi prego commentate tantissimissimo e grazie ancora, visto che avete la pazienza di seguire la mia storia!

 

Al prossimo commento! Ciao ciao

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Capitolo 4
*** I giorni passati insieme...(seconda parte) ***


Giovedì mattina ore 9

Eccomi qui con questo nuovo capitolo. Mi scuso per l’attesa ma ho ritardato così tanto a pubblicarlo perché volevo migliorarlo. Purtroppo questo capitolo non è uscito come volevo io. Grazie un miliardo x i commenti che avete lasciato spero di trovarne altri… anche se questa volta non sono convinta che siano belli come lo sono stati fin ora. Ancora grazie per il vostro sostegno e buonissima lettura!!!

 

 

 

 

 

 

 

Giovedì mattina ore 9.00, ecco che la storia si ripeteva: Miyu e Kanata a letto, mentre i loro amici suonavano insistentemente al citofono….- io gli strozzo!!!!!!!!!!!!!!!!!! – disse miyu facendo finta di essere incavolata.

-come fai a sapere che sono loro?-

- li conosco troppo bene… sono loro… senza ombra di dubbio

Infatti Miyu aveva ragione. Andò a rispondere al citofono e aspettò dietro la porta affinché i suoi amici non salirono

Ma: - sempre a letto voi due? -  intanto kanata arrivò nel salone.

M (miyu) – Marco non mi provocare… è così presto! –

Ma: - sono le nove del mattino cara mia… e non sarebbe così presto se voi due andaste a dormire la sera! –

Tutti quanti scoppiarono a ridere...compreso kanata, anche se ancora imbarazzato a scherzare con loro su questo genere di cose.

Miyu abbracciò kanata e disse – allora abbiamo bisogno di voi ogni mattina… per svegliarci… -

Marco rimase spiazzato… e si la presenza di kanata aveva proprio trasformato Miyu… prima non era così spontanea ed esplicita…

Fra – va bene dolce Miyuccia .. conta su di noi!!!!!!!!! –

Miyu guardò Kanata… come se volesse un po’ di conforto… - da quanto tempo non si sentiva chiamare Miyuccia… solo Nozomu la chiamava così….. era da tanto tempo che voleva incontrare i suoi amici, ma la vita in città era cara e nonostante il suo stipendio doveva pagare affitto e bollette… e purtroppo un viaggio in Giappone costa! 

Quel giorno nel gruppo mancava Alessia: - che palle, oggi Ale deve lavorare….. – disse Mary

- Luigi!!!!!!!!!!!!!! – lo chiamò Miyu – hai fatto dormire ale?????????????? -

- ma... ma che razza di domande sono queste!!!!!!!!! Io l’ho solo accompagnata a casa… -

- purtroppo ha un alibi stamattina era con noi quando siamo andati a prendere Ale e poi…sono più svegli di noi! – disse Francesco.

Di solito i ragazzi quando erano in ferie, si organizzavano e accompagnavano il/la malcapitato di turno a lavoro…come era successo oggi con Alessia.

La mattinata la passarono a fare la spesa, poiché verso le due si organizzarono tutti a casa di miyu, e pranzarono insieme, dopo l’arrivo di Alessia.

Passarono quasi tutti i giorni insieme, fino a quando il giovedì successivo decisero di lasciare da soli la coppietta dei bei giapponesini, fino al giorno della partenza di kanata, ovvero domenica mattina. Il giorno della partenza del ragazzo di faceva sentire e Miyu soffriva silenziosamente per questo…. Negl’ultimi giorni sembravano due sposini, sempre uno accanto all’altra e la notte la loro passione era sempre più viva…com’erano volate quelle due settimane! Venerdì mattina, Miyu si svegliò ma non trovò kanata a letto.- ma dov’è?  - in casa non c’era nessuno e tornando in camera da letto, Miyu notò un bigliettino sul comodino del ragazzo: “torno fra un po’ amore mio…don’t worry!”

la ragazza decise di rimanere a letto fino al ritorno di kanata che non tardò poi di molto. Era passato un quarto d’ora da quando Miyu si era svegliata, e il ragazzo aprì la porta di casa.  Sperava che Miyu non si fosse svegliata, ma non ci credeva più di tanto, infatti sentì la sua voce – kanata sei tu? –

- si amore mio, ti raggiungo subito! – nascose una bustina in un cassetto mentre un’altra la  portò con se in camera da letto.

- eccomi! –

- Ma dov’eri stato? – domandò Miyu, mentre era seduta sul letto e si stavano abbracciando. – a prenderti la colazione! – e le mostrò il pacchetto con all’interno due cornetti e due bicchieri di carta con caffé americano.

- kami sama, è da tanto che non bevo questo tipo di caffé…. oramai mi sono abituata all’espresso… - lo guardò con aria maliziosa, gli diede un bacio e disse – grazie mon amour…. -

Kanata la guardò dolcemente… - ma lo sai che sai essere proprio maliziosetta? -

lei lo guardò mentre addentava il suo cornetto al cioccolato – io????? Noooooooo – poi prese con il dito un po’ di cioccolato e lo spalmò sul labbro del ragazzo… e lo baciò. – sai di cioccolata… -

- sei la mia maliziosetta preferita….. -

La serata di quel giovedì fu particolare.. Miyu rientrò a casa alle nove, dopo essere andata da Alessia che l’aveva chiamata(lei complice di Kanata). Quando la ragazza entrò in casa, vide che il salone era illuminato solo da alcune candele, messe in punti strategici, per creare un atmosfera romantica, il tutto splendidamente accompagnato da la musica di sottofondo. In quel momento nell’aria aleggiavano le note di Careless Whisper di George Michael.

- ka..kanata? - 

Il ragazzo, la raggiunse e le cinse la vita, baciandola sul collo. – mademoiselle...prego. – le prese la mano e la portò vicino ad un tavolino e versò in due bicchieri un po’ di champagne. – a noi due amore mio… -   

- ma… ma… - Miyu non capiva, ma quello che la serata prospettava era molto interessante.

Kanata posò dolcemente un dito sulle sue labbra… - shhhh…don’t worry-

Il ragazzo aveva preparato un sacco di cose da mangiare, e fecero una cenetta molto romantica.

K“presto ci dovremo separare… ma spero che i giorni di questa settimana li ricordi a vita… non so quando potrò tornare qui da lei… ma quello che so di certo è che le telefonate e le e-mail non mi basteranno più….”

M“kami sama ora scoppio a piangere…è così dolce…come farò senza di lui???? Ha preparato una cena stupenda, romanticissima, voglio partire con lui, voglio rivedere il Giappone e rivivere con lui… come sua moglie se è possibile…ma ora come ora è impossibile… non ce la faccio ad abbandonare tutto dopo gli studi che ho avuto l’opportunità di fare…non ce la faccio….”

Ma ogni preoccupazione o pensiero svanì per entrambi, nel momento in cui i loro occhi s’incrociarono.

A fine cena, ballarono un po’ accompagnati da dolci note musicali, fino a quando kanata non si fermò e andò a prendere una busta e si mise davanti a Miyu. Ovvero prese la famosa busta che aveva nascosto la mattina stessa. Da li estrasse una scatolina, l’aprì e mostrò il suo contenuto alla bellissima ragazza che aveva di fronte.

- Un…anello?????????????? -  miyu tremava tutta per la gioia

- questo anello è il simbolo del nostro amore….voglio che il nostro fidanzamento diventi ufficiale. E appena le cose si saranno sistemate…. Vorresti diventare la signora Saionji ? -

- e me lo chiedi???????? – miyu saltò letteralmente addosso a kanata e lo baciò appassionatamente….

Il ragazzo le mise l’anello all’anulare sinistro e l’abbracciò.

- non lo toglierò mai… -

- lo spero! – disse kanata - vorrei sposarti in questo istante.

- magari….. –

- lo sai…purtroppo non è possibile… se io lascio il lavoro(tra l’altro appena ottenuto Nd. Lisa) non saprei come mantenere la nostra famiglia…. E non ti chiederei mai di lasciare il tuo –

Miyu lo guardò, i suoi occhi verdi emanavano infinita dolcezza.. e un sacco di lacrime – vedrai che tutto si risolverà…. 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Separazioni ***


Sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Sorpresaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! Eccomi! Per ringraziarvi dell’attesa per l’altro capitolo e per i bellissimi commenti (e diciamolo, anche perché mi è venuta l’ispirazione) eccone un altro. Buona lettura!

 

Capitolo 5

..affacciata alla finestra, con lo sguardo perso nel vuoto e con il cuore che si contorceva per il dolore…

Quella mattina Miyu Kozuki si era svegliata un po’ malinconica…. e ….quella domenica mattina Miyu Kozuki, nel giro di 3 ore avrebbe salutato per chissà quanti mesi il suo fidanzato. Fu interrotta nei suoi pensieri dallo squillo del telefono di casa. Con passo lento si diresse verso il cordless, che si trovava su un mobiletto in cucina e rispose con una voce tutt’altro allegra.

- pronto? -

- Ciao bellissima , sono Mary… - disse l’amica, anche lei con la voce velata da un po’ di tristezza – pronta? –

- così e così –

Un attimo di silenzio

- ora dove sta lui? -

- sta finendo di vestirsi…sai le sue valigie stanno d’avanti alla porta di casa…e …  - le parole le morirono in gola e iniziò a singhiozzare – oh Mary, non so se riuscirò a farlo uscire da quella porta! –

- Non ti preoccupare Miyu, ci siamo noi con te… non ti lasceremo sola! E ora non piangere… è difficile pure per lui...non farti vedere in questo stato sin da ora. –

- hai ragione – la ragazza si asciugò le lacrime

- certo che ho ragione. Cmq a che ora è la partenza? –

- fra 3 ore…. Ovvero alle undici e mezza… e dobbiamo deciderci ad uscire di casa perché per i voli internazionali bisogna stare in aeroporto almeno due ore prima… che noia. A proposito! Oggi non ho proprio la testa di guidare, ti dispiace darmi un passaggio al ritorno? Sai andiamo in aeroporto con il taxi. –

- cara Miyu… ma sono domande da fare???????? Certo che ti accompagno io…mmmm e sai dove ti accompagno? A casa mia, perché stanotte non ti lascio sola! –

- ti ringrazio ma domani mattina, purtroppo, devo ritornare a lavorare - 

- e allora? Tanto ti saremmo venuta a prendere lo stesso. Dai prepara il borsone e stasera rimani da me… non accetto obiezioni! –

- ok – rispose una Miyu rassegnata – grazie di essermi amica! –

- prego! E ora stampati un sorriso su quel bel faccino e vai in camera da letto e prepararti il borsone! Ci vediamo fra un oretta  in aeroporto ok? ciao! –

- ciao! –

Ripose il cordless e fissò un po’ nel vuoto.. persa nei suoi pensieri “Miyu Kozuki…devi reagire!” sorrise e si fermò sull’uscio della porta della camera da letto e sorrideva mentre guardava Kanata mettersi la maglietta.

- lo sai che sei proprio un gran bel pezzo di figo? -  

- figo??? E che significa? – chiese il ragazzo. Le si avvicinò e appoggiò la sua fronte contro quella di lei – spero per te che sia un complimento – disse con tono malizioso.

Miyu scoppiò a ridere – e ora perché ridi? – le chiese il ragazzo.

- Rido perché hai avuto la mia stessa reazione, quando ho sentito questa parola! –

Il ragazzo l’abbracciò e la strinse forte a se. – Ti amo da impazzire Miyu Kozuki -

- anche io ti amo –

- sai… dopodomani inizio il mio primo vero lavoro.. e ce la metterò tutta solo per te.. e per il nostro futuro. –

- e io farò il tifo per te –

- cmq non è giusto che tu stando in Italia abbia finito gli studi prima di me! –

- eheheh amore mio…. È questione di fortuna! – ( lo dico sinceramente: non mi ricordo se per l’Italia e il Giappone i tempi di laurea sono diversi… ma facciamo finta che lo siano Nd. Lisa)

Miyu lo strinse ancora di più a se – sai a quale ambasciata sarai affidato? –

- lo saprò solo dopodomani, ma lo sai che ci sono solo tre scelte quella giapponese, quella italiana e quella … -

- americana – lo anticipò Miyu – si lo so… c’è anche quella tra le possibilità… però non avevi vinto il concorso? Non ti dovevi occupare delle relazioni fra Giappone e Italia? –

- si ho vinto il concorso, però per almeno un anno sarò in fase…mamma mia … come si dice? – (vi ricordo che Kanata da quando è arrivato in Italia parla italiano, e se non lo faceva lui che ha vinto un concorso, chi lo faceva? Nd Lisa) - prova, ecco – continuò il ragazzo.

- che nervi, ma perché hai scelto proprio l’inglese, come seconda lingua? Ora ti posso spedire pure nell’ambasciata Americana, e per come stanno andando le cose...credo proprio che Alexandra non si sia occupata anche di questo. –

- lo temo anch’io. Ma non ti preoccupare, io amo solo te, non mi interessa nulla di quella! –

Miyu lo guardò felicissima! Che bello sentirsi dire quelle parole, purtroppo non fu altrettanto bello dover scogliere l’abbraccio e dover andare a preparare la borsa, mentre Kanata chiamava un taxi.

- parti con me? – disse Kanata dopo aver fatto la telefonata.

- magariiiiiiiiiiiiiiiiiiiii! Purtroppo no… stasera Mary mi ha invitata ad andare a dormire da lei. –

- Ottima idea! Hai trovato degli amici fantastici, lo sai? –

- si è vero… senza di loro la vita qui in Italia sarebbe stata mooooooooolto monotona! –

- sbrigati, però! Tra meno di cinque minuti il taxi sarà qui. –

- si mi manca solo da aggiustare la valigetta per l’ufficio e sono pronta –

Dopo qualche minuto arrivò il taxi e i ragazzi scesero le valigie di Kanata più la borsa e la valigetta di Miyu.

Nel taxi Miyu guardava, anche se con il viso un po’ cupo, il suo anello mentre la mano destra era intrecciata con quella di Kanata “Meno male che non parto io per il Giappone, se no mi rinchiudevano in prigione… per aver ucciso Alexandra… ma non ci devo pensare… da domani mi inizierò a muovere per cercare una soluzione… non deve averla vinta lei! Ha deciso di fare guerra a Miyu Kozuki.. peggio per lei! Non permetterò a nessuno di farmi portare via Kanata!”

Intanto, anche il ragazzo era assorto nei suoi pensieri “Ora, in Giappone dovrò affrontare Alexandra! Grrrrr che nervoso, mi sento un burattino nelle sue mani e la cosa che mi da più fastidio è che Miyu ci è andata di mezzo. Quella bastarda! Non l’avrà vinta… non starò lontano da Miyu per molto. Finalmente ci siamo dichiarati ma lei ha frantumato tutti i miei progetti con un mancato trasferimento… lei sarà un problema da risolvere… il più presto possibile!”

Intanto il taxi arrivò a destinazione. I ragazzi si avviarono verso il banco per fare il check in. Meno male che erano andati prima , perché la fila si stava già formando!

Si sederono su delle sedie in attesa dei loro amici e della partenza. Stavano stretti uno all’altra e formavano un quadro bellissimo.

Il gruppetto non tardò ad arrivare e diedero a kanata un sacco di regalini e souvenir!

F – hai detto che avevi comprato un sacco si souvenir per i tuoi amici e noi abbiamo pensato a te! –

K- grazie mille –

Ma – ma che grazie! È ovvio che ci devi pagare! –

Tutti si misero a ridere. Il gruppo stava facendo di tutto per far dimenticare, almeno per un attimo la tristezza ai due giapponesi. I ragazzi sapevano benissimo della storia di Alexandra ed erano molto dispiaciuti per loro.

Purtroppo verso le undici ci fu l’avviso: INIZIO IMBARCO PER IL VOLO 165 VERSO TOKYO, USCITA 12.

- No – si lasciò sfuggire Miyu.

Kanata l’abbracciò più forte che poteva, come se volesse imprimere nella sua mente il suo corpo, il suo profumo…tutto, mentre miyu iniziava a piangere silenziosamente. Come avrebbe voluto farlo anche Kanata, ma doveva essere forte per lei.

- ehi...amore... non devi piangere…non sto partendo per sempre… appena potremo avere ferie ce le faremo dare nello stesso periodo e poi ti pagherò io il viaggio per Tokyo, non ti preoccupare! – Kanata stava rendendo le cose molto più semplici di quanto lo erano nella realtà, ed entrambi i ragazzi lo sapevano. Kanata non avrebbe potuto chiedere ferie per un bel po’. Doveva ancora incominciare a lavorare, e dopo così poco tempo non le avrebbero mai concesse. E per quanto riguardava miyu, sapeva che per ora non potava avere ferie, visto che le aveva già richieste.

- Ti amo Kanata – disse fra i singhiozzi.

- Ti amo anche io! –

Attimi di silenzio che sembravano eterni. I ragazzi guardavano quella scena straziante e non avevano il coraggio di aprire bocca.

- ehi ti ho detto di non piangere – disse kanata dolcissimo come sempre – e poi…non mi hai ancora detto cosa significa figo… -

- nani? (in giapponese significa - Cosa? – Nd. Lisa) –

- mi vuoi far partire con questo dubbio? – Miyu scoppiò in una fragorosa risata e Kanata ne fu contento, inoltre Miyu era ancor più bella quando rideva!

Poi Kanata salutò tutti gl’altri  e infine lui e Miyu si diedero un lunghissimo bacio con tutta la passione che avevano. Anche se a malincuore dovette scogliere l’abbraccio e il bacio

- a presto amore mio, abbi cura di te! Appena arrivo a casa ti chiamo sul cel così è sicuro che ti trovo. E ti mando anche una e-mail...ok? -

- ok… fatti sentire spesso, va bene? E ti prego… non cedere alla corte di Alexandra… -

- don’t worry. Ti ho già detto che amo solo te, futura signora Sajonji..non lo scordare mai. – le disse mostrandole l’anello che aveva all’anulare sinistro. – ora devo andare. Ti amo. –

Il ragazzo si allontanò.. aveva due controlli da superare e l’imbarco era già iniziato...rischiava di perdere l’aereo! Ma in quel momento nella sua testa c’era soprattutto Miyu…e una lacrima rigò il suo viso….

Non appena scomparsa la figura di kanata, Miyu scoppiò in lacrime. Francesco l’abbracciò e tutti quanti si diressero verso il parcheggio… oramai era meglio tornare a casa.

 

 

 

Ciaooooo! Ho finito anche questo capitolo… mamma mia com’è triste… fra un po’ mi metto a piangere anche io… ma voi cosa ne pensate… ci tengo ai vostri giudizi!

Alla prossima!

 

 

   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  

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Capitolo 6
*** In Giappone senza te ***


“ si avvisano i signori passeggeri che fra 15 minuti atterreremo all’aeroporto di Tokyo, ora locale 9:45

ecco il sesto capitolo, un po’ breve, ma credo che vada bene anche così corto. Un bacione e tutte/i. Grazie a tutti per i commenti! Buona lettura!

 

Capitolo 6.

“ si avvisano i signori passeggeri che fra 15 minuti atterreremo all’aeroporto di Tokyo, ora locale 9:35. Si prega di allacciare le cinture di sicurezza e di non usare dispositivi elettronici fino al momento dell’apertura delle porte. Grazie.”

Kanata guardò l’orologio e si accorse che segnava le ore 1:35, l’orario italiano. Lo aggiustò e poi diede una rapida occhiata fuori dall’oblò. Tokyo… finalmente era arrivato, 13 ore di viaggio estenuanti. Il suo pensiero fu rivolto a Miyu e non fu la prima volta. Durante il viaggio l’aveva pensata continuamente e sapeva che in fondo, lei era una ragazza forte e che avrebbe affrontato più o meno bene questo periodo di separazione. Guardando la città dall’alto, pensò che erano sei anni che Miyu non la vedeva. Nel giro di pochi mesi l’avrebbe fatta ritornare a Tokyo… oramai le spese per l’università erano terminate e le bollette di casa non le pagava di certo lui, ma suo padre e quindi se lo sarebbe potuto permettere……….… eh già suo padre… chissà dove si trovava in questo momento. Kanata gli aveva mandato una lettera in India, prima di partire, dove comunicava il suo imminente viaggio e la vittoria del concorso, ma non era sicuro che il padre si trovasse ancora lì… chissà come avrebbe reagito nel sapere che suo figlio si era dichiarato a Miyu….ne sarebbe stato felice? Ma questo dubbio si cancellò immediatamente dalla testa del ragazzo… in fondo non gliene importava nulla del giudizio del padre… e ne di nessun altro. Sorrise fra se e se… ripensò ai suoi amici che avrebbe incontrato di li a pochi giorni. Ripensò anche a Christine… oramai erano otto anni che si era rassegnata e, purtroppo,  da circa sei c’era Alexandra che lo torturava… in fondo preferiva la corte di quella pazzoide (ma sua più cara amica) di Christine che capiva quando farsi da parte.

Fu interrotto nei suoi pensieri da un altro avviso del comandante “assistenti del volo prepararsi per l’atterraggio.

Sceso dall’aereo si recò al controllo passaporti, poi fece un altro controllo e si recò al nastro 8 per ritirare i bagagli, dopo che fu uscito dalla zona dei voli Internazionali. Finalmente verso le 10:30 recuperò  le valigie, le ripose sul carrello e uscì dalla zona ritiro bagagli.

- Kanataaaaaaaaaaaaaaaaaa. Siamo qui!!!!!!! -

- ehi kanataa! –

Il ragazzo cercò con gli occhi le persone che lo chiamavano e li riconobbe subito: Santa (S), Nozomu(Noz), Christine(C), Aya(A) e Nanami(N). Si fece largo tra la folla e li riabbracciò tutti. – ragazzi! che bello rivedervi… ma cosa ci fate qui? –

S - …ci avevi detto che tornavi oggi, ci siamo informati sui voli ed ecco qui tutti noi al completo! –

N – credevi che ti avremmo lasciato tornare a casa tutto solo? –

- ..ecco – disse un kanata ancora scombussolato per il fuso orario (poverinooooo ti capisco… sigh... Nd Lisa)

C – forza, su! Muoviamoci! Il signor de Cervis ci aspetta fuori con il pulmino –

K – Pulmino? –

A – kanata...siamo amici di Christine… la conosci troppo bene..

K- eh già! –

Il signor De Cervis prese le valigie e le ripose nel pulmino, mentre tutti gl’altri prendevano posto.

Nozforza kanata, racconta! Come sta la mia cara dolce Miyuccia? –

N – raccontaci tutto, ok? Che fortuna che l’hai potuta rivedere! E l’Italia com’è? …anzi Roma com’è?–

K – che dire… Roma è stupenda, Miyu sta benissimo ed è come sempre stupenda.. e poi ha tanti nuovi amici, che sono molto simpat..ici… - il ragazzo si bloccò

A – ci ha dimenticati? – disse la ragazza con i lacrimoni agl’occhi

K- assolutamente no! Ma come vi salta in mente? Appena ha visto i vostri regali ha pianto dalla gioia e in camera sua tiene tante vostre foto..che sarebbero da aggiornare.. –

S - e poi? Vogliamo i dettagli più piccanti… -  

K – ma che dettagli piccanti? sei impazzito? –

Noz – ti prego! Non mi dire che sei andato fino li e tra voi due non è successo nulla! –

K – ma che dici? Ci siamo messi insieme lo stesso giorno in cui sono arrivato! –

A, N, Noz, S e C – DAVERO????????????????? FANTASTICOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! - 

Tutti si recarono al tempio Sajonji e aiutarono a kanata a salire le valigie.

- di nuovo a casa… - disse il ragazzo entrando in casa e dando un’occhiata in giro.

N – cos’è? Non ricordi più com’è la tua casa? –

K- no.. ma pensavo che sarebbe bello se Miyu vivesse di nuovo qui -

S – …era da tanto che non pensavi più a questo… ma fatti forza hai resistito per sei lunghi anni… vedrai che fra qualche mese la rivedrai…. –

C – santa ha ragione.. vedrai non ci saranno altri sei anni a dividervi…PAROLA DI CHRISTINE!!!!!!!!! –

Kanata sorrise a tutti. Poi andò in camera sua, prese il portatile e  lo portò in cucina.

Noz – cosa devi fare con il computer? –

K – le devo inviare una e-mail per avvisarla che sono arrivato. Purtroppo non posso chiamarla per ora perché è notte in Italia. –

S – capiamo! noi ti lasciamo, dovrai pur riposare.. e poi domani è il tuo grande giorno… in bocca al lupo! –

A, Noz, N e C – mi raccomando fai il bravo! E in bocca al lupo anche da parte nostra! -  

K – crepi. Poi domani sera siete invitati tutti a cena da me! Devo raccontarvi un sacco di cose e darvi un po’ di regali! –

S – ragali?????????? Non vedo l’ora che sia domani! –

Dopo che i suoi amici se ne furono andati, kanata accese il PC a scrisse l’e-mail.

“Ciao amore mio, come promesso ecco qui la mia e-mail.

Spero che ora sarai più tranquilla, perchè è felice e serena che ti voglio. Non piangere guardando il presente, ma sorridi pensando al futuro… il nostro futuro…insieme. Perché io sorrido pensando al giorno in cui avremo risolto la nostra situazione e saremo dichiarati marito e moglie.     

In questo momento vorrei sfiorarti le labbra, per sentire ancora una volta il tuo sapore, e vorrei averti tra le mie braccia per proteggerti e per avvicinare il mio cuore al tuo.

Ti amo da impazzire Miyu Kozuki… non scordarlo mai….

 

 

Alla prossima!!!!! Commentateeeeeee!

 

 

 

 

 

  

 

 

 

 

 

 

   

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Capitolo 7
*** Il signor Smith è entrato in azione! ***


Erano passati cinque mesi da quella bruttissima domenica dei primi di luglio, quando Kanata partì per ritornare in Giappone

Eccomiiiiiiiiiiiiiii! Per voi il settimo capitolo di questa storia. Commentate in tanti mi raccomando! E grazie a tutti per i commenti ricevuti!

 

Capitolo 7

Erano passati cinque mesi da quella bruttissima domenica dei primi di luglio, quando Kanata partì per ritornare in Giappone. Li aveva iniziato il suo lavoro: dapprima era stato posto all’ambasciata Giapponese, poi fu trasferito a quella americana, sotto diretta richiesta del padre di Alexandra che voleva tenerla buona. E poi a far suo, Kanata era un ottimo interprete e la sua conoscenza dell’italiano rendeva le cose molto facili per i suoi uffici. Dal suo trasferimento all’ambasciata americana, Kanata non ebbe vita facile: Alexandra ci aveva provato e riprovato ottenendo solo rifiuti, ma non aveva perso le speranze. Questa relazione a distanza, secondo lei, non sarebbe durata per molto: era stata molto soddisfatta di se e lo era ancora… grazie a suo padre aveva impedito ai due ragazzi di vivere insieme nella stessa città e ora Kanata lavorava anche insieme a lei… ma tutto questo le lasciava una piccola nota di amarezza. Ogni giorno doveva affrontare lo sguardo freddo del ragazzo, che le aveva detto chiaramente che non l’avrebbe mai perdonata di aver strumentalizzato anche Miyu… odiava quel nome, come odiava la fotografia di lei, che stava sulla scrivania dell’ufficio del ragazzo…

*flash back*

Quel giorno stava nell’ufficio di Kanata perché dovevano occuparsi insieme di un diplomatico in arrivo dall’America.

- potremmo finire di parlare stasera a casa mia, non credi? – disse quel giorno Alexandra a kanata.

- No. Grazie per l’invito. – l’autocontrollo era difficile da reggere, ma doveva resistere. Alexandra era sempre la figlia del suo capo…

- ma dobbiamo occuparci del diplomatico! –

- Ho detto no Alexandra. Lavoreremo qui in ufficio. I nostri contatti non devono andare al di fuori di quelli lavorativi. –

- ma non capisci che è te che voglio! Non mi interessa di quella li. Questa notte resta da me…. –

- ho detto no. Sono fidanzato con Miyu, lo vuoi capire? Non mi interessi tu! Io sono innamorato di lei e di nessun altra! Ora esci dal mio ufficio, te lo chiedo gentilmente. – Kanata aveva alzato un po’ la voce… i nervi stavano per cedere…

Prima di andarsene, Alexandra prese la cornice con la foto di Miyu e la buttò a terra. Il vetro si ruppe in mille pezzi. – puttanella – mormorò.

Fece per andarsene, ma il ragazzo la fermò e le diede uno schiaffo. – non permetterti mai più a fare una cosa del genere, ne a insultarla. È l’ultimo avvertimento che i do… ora vai via! –

La ragazza uscì dal suo ufficio spaventata.. non aveva mai visto Kanata così infuriato…

*fine flash back*

 

Ed aveva ancora i brividi addosso quando ripensava a quanto era successo…. Non aveva mai avuto il coraggio di raccontare l’accaduto al padre, perché sapeva benissimo che kanata sarebbe stato allontanato da lei… e tutti i suoi piani sarebbero andati in fumo…

 

 

 

Cinque mesi erano trascorsi anche per Miyu Kozuki. In tutto questo tempo il suo rapporto con Kanata si era solidificato sempre più. Si sentivano ogni giorno tramite telefono o internet.  Quando avevano tempo chattavano per ore. Miyu aveva ripreso a sentirsi ancor più frequentemente con le sue amiche giapponesi Nanami, Christine e Aya.  Era contentissima nel sentire che avevano anche loro un ottimo impiego. Christine, come s’immaginava, era a capo di una delle aziende di famiglia, Aya era diventata regista anche se ancora non troppo affermata e Nanami era stata assunta come segretaria da Christine.

Ora Miyu si trovava nel suo ufficio seduta alla scrivania, di fronte a lei c’era Alessia.

M – Mi devi raccontare tutto, ogni minimo particolare!!!!!!!!!! Mamma mia come sono contenta! –

- neanche immagini come sono contenta io, mia cara Miyu –

- Mi raccomando dall’inizio alla fine ok? –

- Be’ ti ricordi domenica scorsa… che eravate quasi tutti impegnati? –

- si… io dovevo lavorare su alcuni documenti –

- quella sera erano liberi solo Mary e Luigi. Nessuno voleva stare a casa e stavamo per organizzare qualcosa tutti insieme. Poi Mary mi ha liquidato… aveva detto che un occasione del genere non si sarebbe mai più ripetuta, quindi ha lasciato soli me è Luigi…. –

- interessante!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! – disse Miyu

Alessia sorrise… - la serata più bella di tutta la mia vita… io e Luigi avevamo deciso cmq di andare a fare un giro in centro e mi sarebbe venuto a prendere alle otto.

*inizio flash back *

Il telefono squillò verso le sette a casa di Alessia.

- Pronto? –

“ciao Ale, sono Luigi!”

- ciao! Ti prego non dirmi che non esci neanche tu stasera –

infatti è così”

- cosa????????? Noooooo! -

“non ti preoccupare, sto scherzando! Ma ti ho chiamato per un altro motivo: posso fare una piccola variazione alla serata?”

- ok! L’importante che non si tratti di fare bungee jumping o paracadutismo! -

“non ti preoccupare, ma tu vestiti elegante ok? Ciao ci sentiamo dopo.”

- Ma.. Lui? -

Alessia ripose la cornetta. “elegante? Non mi ha dato spiegazioni… chissà dove vorrà portarmi, ma preferisco non fare sogni ad occhi aperti… ci rimarrei troppo male…”

Aggiustò i suoi capelli nella maniera più carina possibile, si truccò e poi indossò calze nere, gonna nera elegante, un maglione bianco elegante e gli orecchini con gli strass. Poi indossò un paio di stivali in pelle.

Quando arrivò Luigi a prenderla, indossò una giacca stupenda di Dolce e gabbana.

 

*fine flash back*

 

- sai, Miyu, in quel momento ero molto confusa, non sapevo cosa fare… stavamo uscendo insieme, capito? Lui era elegantissimo… che carinooooo! -

Miyu guardò la sua amica mentre pensava che questa felicità l’aveva proprio meritata. Era felicissima per lei!

- mi ha portato fuori a cena, in un ristorante stupendo e poi era super gentile, anche se ridevamo e scherzavamo come sempre. Poi mi ha portata con la macchina in riva al mare, anche se faceva un po’ freddo…ecco… mi ha riscaldata lui… -

- davvero????????????????????????????? – disse Miyu

- si… mi ha abbracciata stretta stretta a lui. Mi sentivo da svenire. Tutto era perfetto quella sera, noi due, soli, il cielo stellato io fra le sue braccia e poi….MI HA BACIATA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! –

- evvivaaaaaaaaaaaaa! – gridò Miyu, ma poi si riprese, ricordandosi che stava in ufficio.

- io ero tremendamente imbarazzata, ma non mi ero del tutto rincretinita! Ho risposto al bacio, e siamo stati così per molto tempo e poi… ha detto che era da tanto che si era innamorato di me, che non mi vedeva più come una semplice amica… stiamo insieme, capisci Miyu? –

- si ed è fantastico. Ed era pure ora che si dec… -

Miyu era stata interrotta da qualcuno che stava bussando alla porta chiusa del suo ufficio. – avanti – disse.

Era la segretaria – Miyu, il capo ti vuole nel suo studio. –

- Grazie, arrivo subito. -

La ragazza andò via. – chissà cosa vuole il signor Smith… altro lavoro? Speriamo che sia qualcosa d’interessante, questa volta! –

- lo spero per te. Ora vai, non lo fare aspettare troppo ok? -

- poi mi finirai di raccontare tutto un’altra volta. –

- certo! Tanto sai dove sono… è l’ufficio accanto! E cmq sarei dovuta andare via lo stesso. La mia pausa è quasi terminata. Ci vediamo più tardi ok? Bye bye

- bye bye

Miyu si recò immediatamente nello studio del signor Smith.

- prego sig.na Kozuki, si sieda. -

- mi cercava?-

- si volevo parlarle. Ho valutato il suo lavoro negl’ultimi tempi. È ottimo, come lo è stato sin dal primo giorno. E ora volevo darle un incarico, sperando di farle cosa gradita, se no lo affido a qualcun altro. Mi dica, sarebbe disposta a fare un incontro con alcuni diplomatici…a Tokyo? –

Miyu faceva fatica a respirare – ho sentito bene to.. Tokyo? Sarebbe fantastico! Ma non mi era stato impedito..

- non si preoccupi.. credo di aver risolto metà della sua situazione. Mi sono occupato a lungo del suo caso. Non mi sembrava giusto che lei, nonostante le sue capacità non potesse affermarsi all’estero. Con il fatto che lei ha studiato qui, grazie ad una borsa di studio, ha pieni diritti di lavorare in Giappone o dove vuole. L’ambasciata americana non può fare nulla ne contro di lei, ne contro di noi. E poi per quanto riguarda il trasferimento è ancora tutto da vedere… ma le farò sapere. Allora quando pensa di prendere questa offerta di lavoro fra le mani? -

- immediatamente Signore! Grazie mille per la sua disponibilità! Sono pronta in qualsiasi momento a partire. –

- sono contento di sentirle dire questo. Partirà fra cinque giorni esatti. Giorno 16 c’è la partenza il 18 – 19 – 20 – 22 ci saranno degli incontri e riunioni, alla quale comunicherò i dettagli il più presto possibile. Questo è un affare molto importante che dovrà concludere per conto di una proprietaria di una grande azienda di cosmetici, che ha intenzione di aprire una sede anche li. Mi raccomando signorina Kozuki. Ah dimenticavo… il suo biglietto di ritorno non è valido prima del 1 gennaio. si diverta a passare le vacanze con il suo fidanzato! –

- mio Dio, grazie! –

- ah dimenticavo, purtroppo l’albergo sarà disponibile solo fino al 24 pomeriggio. Mentre per gl’altri giorni dovrà trovare una sistemazione per conto suo. Ma le spese di viaggio sono tutte pagate, chiariamoci! E ora tenga questi documenti, li studi e prepari le valigie… fra pochi giorni si parte! -  

 

 

 

 

 

Cosa ne pensate?  Spero che vi sia piaciuto!  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

       

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Capitolo 8
*** Ritrovarsi ***


Bella, alta, bionda e con un cuore che batteva all’impazzata…ovvero Miyu Kozuki che con un battito a 300 all’ora aspettava che uscissero le valigie sul nastro, per ritirarle…

Eccomiiiiiiiiiii! Scusatemi tanto per il ritardo, ma lo studio mi ha tenuta molto  impegnata. Ringrazio tutti per i complimenti ed ecco per voi un bel capitolo, spero che vi piaccia e buona lettura!

 

Capitolo 8

Bella, alta, bionda e con un cuore che batteva all’impazzata…ovvero Miyu Kozuki che con un battito a 300 all’ora aspettava che uscissero le valigie sul nastro, per ritirarle….

“ma quanto ci mettono?????…. Miyu Kozuki stai calma… siete atterrati da soli 15 minuti… ci vuole del tempo…. Non ce la faccio ad aspettare voglio lasciare le valigie qui ed uscire da questo maledettissimo aeroporto……. Lui è qui fuori che mi aspetta e io sto qui ad aspettare le valigie???????” l’ansia di Miyu si stava per trasformare in esaurimento nervoso, ma per fortuna sul nastro s’iniziarono a vedere le prime valigie. Dovette aspettare ancora dieci minuti per ritirarle e poi, con tutta la velocità possibile si diresse verso l’uscita dei voli con il carrello che le rallentava la corsa.

“sono circa 7 anni che non metto piede in questo aeroporto, anzi a Tokyo… che nostalgia…”

Si fece largo fra la folla, ma i suoi occhi non riuscivano a vedere la figura del suo amato Kanata….

ma…. dov’e?”

Poi dopo qualche secondo di ricerca, il suo sguardo si posò su un bellissimo ragazzo, non molto lontano,  appoggiato ad una colonna e che la guadava con le braccia incrociate – ce ne hai messo di tempo per trovarmi – disse.

- kanataaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa – gridò Miyu. abbandonò il carrello con le valigie praticamente al centro dell’enorme sala dell’aeroporto e corse tra le braccia del suo amato kanata.

- amore mio, bentornata! –

Lei gli rispose con un bacio appassionato che kanata contraccambiò con molta felicità. Stettero a baciarsi a lungo, fino a quando non sentirono dei colpetti di tosse, indirizzati a loro.

- ma bene! Non si saluta più??? -

“questa voce…” pensò Miyu. si girò lentamente, anche se un po’ delusa per l’interruzione.

- Chriiiiiiiis! Ayaaa! -

Aya: - che bello rivederti Miyu! –

Nozomu: - una rosa per te dolce Miyuccia-

- nozomu anche tu!!!!!!!! Santa e nanami! -

Nanami: - contenta di rivederci? –

Miyu: - e c’è da chiedere?? È ovvio, no? –

Santa: -bè io merito un altro bacio, visto che ho recuperato le tue valigie, visto che le avevi praticamente abbandonate!!!!ahahha

- grazie mille santa, ecco un bacio per te. -

Kanata (K): - ehi e io???? Solo un bacio??? Qui c’è una persona che ha 5 mesi di arretrati!!! – e l’abbracciò da dietro, cingendole la vita.

Miyu girò il viso e lo guardò con un infinita dolcezza e con un po’ di malizia: -  don’t worry… recupereremo… -

Il gruppo si recò verso il tempio dove era tutto preparato per una festa a sorpresa per Miyu.

Nell’ampio salone c’era un mega striscione con su scritto bentornata e su un tavolo c’era tanta roba da mangiare, preparata quasi completamente dal signor De Cervis. Fu una bellissima rimpatriata dove risero e scherzarono.

Miyu: - ragazzi grazie mille per la stupenda giornata. Sono le cinque e ora devo proprio andare… sette ora fa dovevo stare già in albergo e se non vado subito mi ritroverò nei guai. –

Chris: - peccato! Ma non vedo l’ora che tu finisca di lavorare, così potremmo passare un po’ di tempo insieme! –

Miyu: - da domani inizio a lavorare e sarò impegnatissima fino a giorno 22. ma da giorno 23 sono tutta per voi!!!! –

Kanata decise di accompagnare Miyu in albergo, mentre gli altri vollero rimanere al tempio per pulire il salone. Presero la macchina del ragazzo, dove prima avevano già messo le valigie e si recarono al Royal Park Hotel.

- ma è stupendooooooooo! – disse Miyu.

- cavoli, l’hanno scelto il posto del fare gli incontri… che fortuna! -

- chissà come sarà dentro. Dai scendiamo dalla macchina. –

Appena scesi dall’auto si avvicinò a loro un facchino che prese le valigie della ragazza.

- qui ti tratteranno come una principessa – le disse kanata contento per lei.

- si ma qui non ci sarà il mio principe azzurro!! –

- e chi sarebbe??? Sono geloso!!!! –

- non ho ancora scelto tra George Clooney e Tom Cruise…. Ci penserò e ti farò sapere… -

Il ragazzo la baciò e poi le disse: - non ti lascerò andare così facilmente… dai entriamo! –

Si recarono alla reception:

- posso esserle utile? -

- si, sono la signorina Miyu Kozuki

- oh, benvenuta signorina. La stavamo aspettando. La prego di mettere solo due firme su questi documenti. –

Miyu firmò tutti i documenti necessari. – benissimo. Volevo informarla che la sua prima riunione è prevista nella hall per le cinque di domani pomeriggio. La sua camera è la numero 310 al terzo piano. Il ragazzo l’accompagnerà (non si sono accorti della presenza di Kanata!! nd Lisa) e le porterà le valigie in camera. Prego da questa parte. – e le venne indicato l’ascensore. Kanata salì insieme a lei. Furono seguiti dal facchino che gli fece entrare nella stupenda camera. Lasciò le valigie al suo interno e poi se ne andò.

La camera era gigantesca: c’era un bagno enorme con la vasca idromassaggio, poi nella camera c’era un letto matrimoniale, mini bar, televisore satellitare, un tavolino e due divani e un ampio balcone che affacciava sulla città.

Dopo aver ammirato la stanza, Miyu prese dei documenti e ci lavorò per alcune ore, mentre kanata, che si era offerto di disfare le sue valigie, riponeva i vestiti nell’ampio armadio.

Verso le nove, Miyu finì di studiare i documenti per il giorno dopo.

- pronta per domani? –

- prontissima. So tutto su quella società e se porterò a termine questo contratto tutto andrà per il meglio! –

- ora ti lascio riposare. Ci vediamo domani sera ok? -   

Miyu andò verso Kanata e lo fece sedere sul letto. Iniziò a baciarli il collo lentamente fino a salire sull’orecchio: - dove vorresti andare? – gli disse quasi con un sussurro. Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e iniziò a baciare miyu, facendo muovere le sue mani sotto al maglione di lei e iniziò ad accarezzare la sua pelle vellutata. Man mano che i secondi passavano i loro baci e le loro “carezze” divenivano sempre più cariche di passione. Sembrava che con quei gesti volessero recuperare il tempo perso. oramai erano sul letto e ogni movimento di lui faceva eccitare Miyu che sentiva il bisogno di riscoprire quel contatto…

La mattina dopo si svegliarono verso le nove e si fecero portare la colazione in camera. La sera prima non avevano cenato e ora erano super affamati. Si lavarono e vestirono e poi fecero un giro per Tokyo, dove Miyu ne approfittò per prendere qualche regalino per i suoi amici. Passeggiare per la città, per i viali dove gli alberi di ciliegio erano spogli e camminare accanto agli edifici che frequentava un tempo… per Miyu era come se stesse rivivendo un sogno, il sogno che l’aveva tormentata i primi mesi della sua permanenza in Italia. Ma oltre a rivivere vecchi ricordi, ora ne stava costruendo altri insieme a Kanata. Lui la portò a vedere il nuovo palazzetto dello sport e un nuovissimo centro commerciale. Si fermarono a mangiare in un fast food. Per fortuna Kanata aveva avuto le ferie, sempre tenendo tutti (soprattutto Alexandra) all’oscuro sull’arrivo della sua fidanzata. Purtroppo avrebbe dovuto lavorare giorno 26, poiché aveva una riunione, anche se non molto importante.

Il tempo a loro disposizione quel giorno era poco e kanata riaccompagnò Miyu in albergo verso le 3, per darle il tempo di riposarsi.

- stasera ci vediamo vero? – disse Miyu.          

- e me lo chiedi? Quando avrai finito la riunione ci sentiamo per telefono ok? –

- speriamo bene…e spero anche di non essere stanca… -

- In bocca al lupo amore mio. Metticela tutta. – e il ragazzo le diede un bacio dolcissimo sulle labbra.

- crepi! –

La riunione si prolungò fino alle otto meno un quarto. Miyu era stata bravissima, si era mostrata molto abile sia come interprete che come affarista. Alla fine della riunione ricevette anche molti complimenti e uno dei clienti le disse che mai aveva incontrato un osso duro come lei.

La cliente di Miyu era molto soddisfatta del lavoro della ragazza e le disse che se avesse continuato così le cose sarebbero andate per il meglio.

Miyu chiamò kanata dalla camera e il ragazzo la raggiunse circa una mezz’oretta dopo.

Quando il ragazzo arrivò la raggiunse in camera e trovò Miyu che finiva di prepararsi, come lui le aveva chiesto.

- stasera ti porto a cena fuori. – le disse Kanata

- wao!!!!! Dammi due minuti e finisco di prepararmi. –

- ok! Ma com’è sta andando la trattativa? –

- benone! Oggi sono super contenta, tutto è andato meglio del previsto. –

Verso le nove e trenta i due arrivarono in un bellissimo ristorante, dove festeggiarono “privatamente” il ritorno della ragazza.

- quando ci sposeremo, saremo noi due soli soletti nella nostra casa…  - disse Kanata

- ahh, non vedo l’ora che tutto torni come un tempo. Ma dimmi…. Vuoi avere dei figli? –

- È naturale! Anche se credo che dovremmo aspettare un po’. Voglio dire, che credo che dovremmo passare un po’ di tempo come sposini. Sappiamo di quante attenzioni ha bisogno un bambino… e per il primo o per i primi due anni queste attenzioni le voglio dedicare solo a te! Eheheh però nonostante tutto quello che ho detto, sei tu che ti devi sentire pronta. –

- una gravidanza è impegnativa… ed è impegnativo anche fare da mamma… come al nostro Lou. –

- – disse kanata – a proposito di Lou..che ne dici di chiamarlo così, se sarà un maschietto? –

- che idea stupenda! Sono d’accordo, anche se è un po’ presto per scegliere il nome. –

- hai ragione. Ma mai troppo presto per darti questo. – si avvicinò e le diede un bacio.

I due fidanzatini rientrarono in albergo verso mezzanotte e abbracciati sul letto, caddero tra le braccia di Morfeo.

Le trattative erano andate per il meglio e finalmente Miyu poteva dedicarsi a Kanata… piuttosto al suo compleanno. Era il 23 dicembre e tutte le ragazze erano riunite ad organizzare la festa, mentre i ragazzi portavano in giro kanata per la città.

I preparativi furono molto lunghi, e per far si che tutto andasse come previsto Miyu doveva convincere kanata a dormire da lei in hotel…. Cosa che non sarebbe stata troppo difficile.

Intanto i ragazzi avrebbero decorato tutto il tempio Sajonji e naturalmente sarebbe stato il signor De Cervis a preparare il buffet e la torta.  

23 dicembre, ore 23,48.

Miyu e Kanata stavano abbracciati sotto le coperte, nella camera d’albergo.

- lo sai che mia hai praticamente in pugno? – disse kanata, dandole un bacetto affettuoso sulla guancia.

- lo so… infatti ora sei qui con me…. –

- ma come faccio a resistere a quei occhi da cuccioletta che mi fai? E naturalmente… hai le tue tecniche di seduzione che sono micidiali… -

Miyu si strinse ancora di più a lui: - siamo completamente presi l’uno dall’altra… è una cosa stupenda. Anche se lontani il nostro amore non si spezza. Ti amo kanata… -

- anche io Miyu…ti amo tantissimo. –

Driiiiiiiiin  driiiiiiiiiiiiin

- ma che cosa è? – chiese kanata.

- è la sveglia amore mio. –

- e a cosa ti serve la sveglia a quest’ora? –

- come a cosa mi serve? Mi serve a ricordarmi che fra un minuto è mezzanotte…quindi il giorno del tuo compleanno! Voglio essere io la prima a farti gli auguri! –

Miyu si alzò e si mise una vestaglia. Prese un pacco molto grande e poi iniziò a vedere l’orologio da polso, che stava sulla scrivania – 29,28,27…12,13…10,9….5,4,3,2,1…..Auguriiiii! – gli disse saltandogli addosso e per poco non lo uccideva, con il pacco che aveva in mano. – questo è il mio regalo per te. Auguri per i tuoi 25 anni!–

- che cosa hai preso, scemotta! –

- aprilo e lo scoprirai! -

- un computer portatile!!!! È stupendo! Grazie amore mio. –

- oramai il tuo si era fatto un po’ vecchiotto e ho pensato di prendertene uno ancora più nuovo. –

- ma perché non lo hai preso per te? Tu hai ancora quello che ti regalai io 6 anni fa! – disse il ragazzo indicando il portatile, che stava sul tavolino.

Miyu lo abbracciò: - …e non hai capito il perché?... per ora mi va bene così…non lo butterò finchè non sarà distrutto… eheheh

Kanata le prese la mano sinistra, toccando con il pollice e l’indice, l’anulare della ragazza: - e questo lo butterai, un giorno? –

Miyu lo baciò con passione e poi disse quasi in un sussurro: - …mai! –

La mattina dopo, verso le otto, furono svegliati dal suono insistente del cellulare di Kanata.

- ma cosa succede? –

- scusa amore, devo averlo lasciato acceso. Mi saranno arrivati dei messaggi. –

Il ragazzo andò verso la sedia dove si trovavano i suoi pantaloni e prese dalla tasca il suo cellulare.

- addirittura cinque messaggi! -

- chi sono? – chiese Miyu.

- kami sama…. Tutti avrei pensato che loro… -

- ovvero? -  

- Ovvero…Francesco, Marco, Luigi, Alessia e Mary… -

- che carini! Secondo me si sono messi d’accordo, visto che sono arrivati tutti insieme. –

- l’ho pensato pure io. Ora li chiamo…. –

- aspetta! Chiamali dal telefono della stanza… tanto è tutto pagato! –

- diavoletta… -

Mentre kanata parlava al telefono con i ragazzi, Miyu si nascose in bagno e chiamò a Christine.

- Chris, sono Miyu… tutto ok per i preparativi? -

“si, va tutto a meraviglia”

- benissimo. Io perderò un po’ di tempo a firmare i documenti per la stanza e finire di fare le valigie. Ma appena ci muoviamo dall’albergo ti faccio uno squillo. Cercherò di stare li al massimo per le due. 

“ok ci vediamo al tempio”

- a dopo -

Quando fu uscita dalla stanza, Miyu chiacchierò con i suoi amici.

I due ragazzi si lavarono e vestirono con tutta calma. Andarono in un bar a fare colazione, visto che Kanata non poteva usufruire dei servizi dell’albergo e per le dieci e trenta erano in camera. Iniziarono a preparare le valigie, per portarle al tempio.

- ma ti sei portata tutta casa? –

- chi, io? Noooooooooooo. –

 

*****

 

Il 24 e 25 dicembre passarono in fretta. Miyu e Kanata avevano trascorso quei due giorni di festa insieme a tutti i loro amici. Il compleanno andò benissimo, la festa era stata organizzata davvero bene… e decisamente come cucinava il signor De Cervis… non lo faceva nessun altro. Il giorno di Natale Miyu ricevette da Kanata una collanina d’oro con un ciondolo a forma di cuore.

Era il 26 dicembre e Miyu si trovava sola al tempio Sajonji. Kanata era ad un incontro di lavoro e lei non vedeva l’ora di che ritornasse.

“cavoli non c’è mai nulla alla tv”

All’improvviso iniziò a girarle la testa e ad avere sensazioni di vomito. Stette molto male e vomitò più di una volta. Poi un brivido le percorse la schiena. Corse in camera sua e prese la sua agenda.

“non può essere….. Kami sama ero così presa dal viaggio che l’avevo dimenticato….”

Si vestì e uscì di corsa, nonostante si sentisse debole, e si recò in una farmacia.

- posso esserle utile, signorina? - disse la commessa.

- si… - era difficile pronunciare quelle parole – ecco…vorrei un test di gravidanza. –

Dopo che lo ebbe comprato si recò a casa e fece il test.

“mamma mai…sembra che il tempo non passi mai”

Il cronometro che Miyu aveva attivato emise il bip che indicava la fine dei 5 minuti di attesa.

La mano le tremava visibilmente e il cuore batteva fortissimo…

Alla vista del risultato il cuore smise di battere.

“sono incinta……”

- evviva sono incintaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!! – si mise ad urlare più forte che poteva.

Prese il test di gravidanza, lo mise in una bustina e si recò all’ambasciata. Non poteva aspettare, doveva dirlo subito a Kanata.

Ci arrivò in metropolitana e nel frattempo si accarezzava la pancia. Arrivata sul luogo, chiese subito se il ragazzo era libero, e le risposero che sicuramente tra poco avrebbero fatto una pausa e doveva aspettare un pochino.

Si recò verso la sala d’attesa e li si scontrò con una ragazza:  - mi scu… - le parole le morirono in gola. “Alexandra….”

- Ma tu… - disse la ragazza con un sorrisetto divertito – tu se Miyu. finalmente ho il piacere di conoscerti. -

- si…e tu devi essere Alexandra… -

- si sono io… - la ragazza si chinò – scusa ti ho fatto cadere la tua bustina… -

Dalla busta era uscito il test di gravidanza e Alexandra raccolse tutto e sempre con un bel sorrisino disse: - un test di gravidanza!  se sei qui, presumo che sia positivo! Complimenti…sei riuscita a rovinargli la vita. –

Miyu rimase immobile davanti a quelle parole.

- lui ha faticato tanto per iniziare una bellissima carriera e ora che può godersela, che può essere attivo e farsi una buona reputazione… tu gli rovini tutto. Ma che brava. -

- io… io non ho fatto nulla di…tutto ciò – disse Miyu ancora sconvolta.

- ah no? è alle prime armi e lo sai benissimo pure tu, che per farsi conoscere, c’è bisogno di avere un buon curriculum…. E per fare questo dovrebbe viaggiare e lavorare sodo… e ora…con te che gli metti una famiglia a carico…tutto va in frantumi… -

“stai calma Miyu…è Alexandra che sta parlando non ci credere, non ci….

Ci fu un flashback

Miyu si ricordò della felicità del ragazzo quando vinse il concorso… delle sue parole di quando stavano in Italia… - sai… dopodomani inizio il mio primo vero lavoro.. e ce la metterò tutta solo per te.. e per il nostro futuro. –

e di quelle dette al ristorante qualche giorno prima… - È naturale! Anche se credo che dovremmo aspettare un po’. Voglio dire, che credo che dovremmo passare un po’ di tempo come sposini. Sappiamo di quante attenzioni ha bisogno un bambino… e per il primo o per i primi due anni queste attenzioni le voglio dedicare solo a te! Eheheh però nonostante tutto quello che ho detto, sei tu che ti devi sentire pronta. –

Miyu fece un piccolo inchino in segno di saluto e poi andò via…. Correndo verso il tempio Sajonji

Intanto Alexandra, soddisfatta, diede ordini alla segretaria: - se dici al signor sajonji che la sua fidanzata è venuta qui, ne risponderai a me capito? –

-si…si signorina! –

 

*****

 

Quel giorno Kanata rientrò a casa per le quattro.

- Miyuuuuuuuuuuuu! Ci sei? –

Nessuna risposta. “sicuramente sarà uscita con le ragazze… si sarà annoiata a stare in casa”

Kanata si recò in camera da letto, appoggiò la valigetta sulla sedia e aprì l’armadio per prendere una tuta…

Rimase con gl’occhi sbarrati e immobile davanti all’armadio…

dove sono…dove sono i suoi vestiti….” Corse immediatamente nell’altra stanza, dove avevano riposto le sue valigie… e non le trovò…

Corse come un pazzo per tutta la casa, quando il suo sguardo si posò su un mobile della cucina, dove ci trovò una lettera, l’anello e la collana.

“Caro Kanata,

come vedi non mi trovo più a tempio Sajonji. Ho preferito andare via… e al tempo stesso di troncare la nostra relazione. Credo di non amarti come credevo e poi vederti solo due, tre volte all’anno non mi basta e per questo non me la sento di continuare così. Non credo di resistere per altri mesi solo con telefonate e e-mail. Ho cercato di non pensarci e a convincermi che presto si sarebbe risolto tutto… ma come ti ho già detto il mio amore per te non è come prima.

Addio Kanata…e si felice.”

Kanata tirò un pugno sul tavolo – puttanate… sono solo puttanate -  disse con la rabbia e il dolore che gli laceravano il cuore.

 

Intanto all’aeroporto Miyu Kozuki era da poco salita sull’aereo. Aveva aspettato per ben due ore la partenza del volo per l’Italia. Guardava dal finestrino la città che si allontanava con le lacrime che le rigavano il viso: “questa è l’ultima volta che vedo Tokyo e spero di non dimenticare mai i giorni felici che ho trascorso qui con lui….” le lacrime sgorgavano sempre più “Addio Kanata….ti amo…”

 

 

 

 

Finito anche questo capitolo!

Volevo fare un piccolo scherzo, scrivendo fine, ma credo che avrei fatto venire un infarto ad un po’ di persone! Ehehehe vi ho risparmiato questo shock! Un po’ lunghetto questo capitolo vero?

Mi raccomando commentate in tanti! Aspetto tanti commenti!

bacioni

Lisa Lawer

 

  

  

 

  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** E ora? ***


Miyu aprì la parta di casa sua, visto che stavano suonando ripetutamente al campanello

Scusate il ritardo ma eccomi qui con l’ultimo capitolo di questa storia! Grazie a tutti per i commenti e per il sostegno. Buona lettura!

 

Capitolo 9.

Miyu aprì la porta di casa sua, visto che stavano suonando ripetutamente il campanello. Il suo aspetto non era dei migliori: due occhiaie segnavano il suo viso, gli occhi erano rossi e gonfi, stava in pigiama e con una vestaglia e con i capelli arruffati. Era distrutta: sapeva ciò che le riservava il futuro. Doveva dimenticare Kanata, per il bene del ragazzo. Di certo non voleva essere lei la responsabile del suo fallimento. Il ragazzo aveva lavorato sodo per arrivare fino a questo punto. Inoltre avrebbe dovuto crescere un bambino da sola: non aveva nessuna intenzione di abortire… no…. quello mai!

- arrivo… arrivo – disse Miyu.

aprì la porta e si trovò davanti Francesco e Mary: - Ma che cavolo ci fai tu qui? –  dissero

- ciao ragazzi, che bello rivedervi. Forza entrate. – disse lei con tono ironico.

Si sedettero tutti sul divano, ma Miyu non apriva bocca.

F(Francesco) – ci spieghi cosa è successo? E perché hai staccato il telefono e spento il cel? È mezz’ora che provo a chiamarti! –

Ma – appena ho sentito il tuo messaggio in segreteria, che diceva che eri tornata, sono corsa da te. –

M – non c’era motivo. Sono solo tornata prima –

F – e Kanata? Cioè, avete litigato o cos’altro? –

Altri momenti di silenzio. Miyu abbassò lo sguardo e man mano, contro la sua volontà, il corpo veniva mosso dai singhiozzi, che cercava di trattenere.

Mary si alzò e andò vicino la ragazza e l’abbracciò.

Ma – ehi miyu, non fare così…. Ci siamo noi qui. –

A quelle parole la ragazza scoppiò in un pianto straziante.

Ma – perché fai così? – chiese Mary super preoccupata

M – è….. è finita…..  

F – Mio Dio, no! ti ha fatto qualcosa? –

M- no… non ha fatto nulla…lui non centra… è tutta colpa mia… e poi sono stata io a lasciarlo… - disse ancora piangendo.

Poi sciolse l’abbraccio con la sua amica e andò in camera sua e si buttò sul letto. – vi prego…lasciatemi sola. –

Ma – ma che sei impazzita? Non ti lasciamo qui. Fra aiutami. –

I due ragazzi presero di forza Miyu, dal letto e la portarono in bagno.

Ma- ora ti lavi, ti vesti e esci da questa casa ok? –

M – NO!!non sono dell’umore adatto per uscire, e poi? Per far cosa? Sono tornata solo questa notte cosa pretendete? –

F – ti ho visto superare crisi ben maggiori… tu non le hai mai affrontate in questo modo! Tu sei forte! –

e se non lo fossi più? – gridò Miyu con le lacrime che le bagnavano il viso.

Francesco l’abbracciò e la strinse a se: - shhh… non so cosa sia successo ma voglio aiutarti. Non possiamo sopportare di vederti così. Noi ti vogliamo bene. –

Dopo un po’ di minuti, Miyu decise di lavarsi e vestirsi. Ci mise più del solito ma alla fine fu pronta.

M  - Mary… ma che stai facendo? –

Ma stanotte ti obbligo a dormire a casa mia…è da tanto che non rimani! –

M – ma…io… -

F- niente ma! Sn sicuro che se voi ragazze vi riunirete, il tuo umore si riprenderà! –

M: - ok…ok -   

I ragazzi uscirono dalla casa e fecero un giro in centro per fare la spesa. Verso le undici Francesco dovette lasciare le ragazze, poiché doveva tornare a lavoro.

Rimaste sole le due ragazze, andarono in un bar a prendersi una fetta di torta. Miyu la lasciò praticamente tutta, iniziava di nuovo a sentire forti sensazioni di vomito e non voleva che i suoi amici scoprissero tutto.

Ma – ora…te la senti di raccontarmi qualcosa? Perché vi siete lasciati? –

M – non… non lo amo più. –

Ma – queste stronzate valle a raccontare a qualcun altro. Io non ci abbocco. E poi dalle lacrime di prima, non sembra proprio. Sicuro che non ti ha fatto nulla? –

Miyu fece segno di no con il capo – Kanata? No…lui non ha fatto nulla. Ma ti prego non parliamone più, ok? Ti scongiuro! –

- e va bene…. -   

 

*****

 

Intanto, kanata, stava sorvolando i cieli del Giappone. Aveva passato tutta la notte in aeroporto e finalmente verso le sei del mattino, annunciarono il volo in partenza per l’Italia. Era stanco e la situazione gli era sempre meno chiara: perché era andata via? Perché aveva smesso di amarlo all’improvviso?... non sarebbe rimasto senza spiegazioni.

 

Quella sera Alessia, Miyu e Mary stavano a casa di quest’ultima. Portarono Miyu in bagno – guarda, abbiamo una sorpresa per te – dissero le sue amiche. Miyu rimase estasiata. Nel bagno c’erano molte candele, la vasca era piena di acqua calda e dentro vi erano disciolti i suoi Sali da bagno preferiti. – che bello! Grazie mille ragazze! –

A(Alessia) – finalmente vediamo un sorriso su quel bel faccino. Ora ti lasciamo un po’ sola… goditi il bagno. Nel frattempo Alex e Mary ordinarono delle pizze. Miyu uscì dopo 3 quarti d’ora dal bagno e per le 21 arrivarono le pizze.

Finalmente le venne un po’ di fame . erano quasi 24 ore che non mangiava nulla, anche a pranzo non aveva toccato cibo. Comunque capì che non poteva rimanere a digiuno per molto: ora doveva mangiare addirittura per due. Aveva deciso di non dire nulla a nessuno della sua gravidanza: prima o poi gli altri lo avrebbero scoperto e lei si sarebbe inventata qualcosa. Sapeva che sarebbero andati a riferirlo subito a kanata e questa era l’ultima cosa  che voleva. Per distrarla dai suoi pensieri, Alessia decise di parlare dell’organizzazione della festa di capodanno, visto che era imminente.

 

*****

 

Erano le 23:30 e Kanata si trovava sotto casa di Miyu… non c’era nessuno….

dove può essere andata?”

Riprese il cellulare e provò a chiamarla. “siamo spiacenti ma il numero da lei chiamato…”

“che palle!!oramai era stizzito . era la millesima volta che sentiva quella voce registrata. Per di più il cellulare segnalava che stava per scaricarsi. Decise di andare a casa di Luigi, per ora ricordava solo l’indirizzo di casa sua.

L – Kanata!!!

K – Ti prego…dimmi dov’è Miyu… -

L –Mio Dio, entra! –

Kanata entrò e Luigi lo fece sedere sul divano.

- Kanata sei pallido. Cavoli ora ti preparo qualcosa di caldo. –

- No!..... – disse kanata sfinito. – Voglio solo sapere dov’è Miyu…. –

Luigi si sedette sul divano e fece un lungo sospiro.

K – tu sai dov’è, vero? -   

- è da Mary –

- Grazie mille, se potresti darmi il suo indirizzo e poi tolgo il disturbo… -

- No aspetta! – gridò Luigi

Kanata lo guardò con aria interrogativa – tu sai qualcosa che io dovrei sapere? –

- No so solo che oggi ha pianto tantissimo per questa storia… e non ha spiegato nulla a nessuno. Ci ha detto solo che è stata lei a lasciarti….puoi aiutarci a capire? -

K – sai qual è il problema? – disse il ragazzo – che non ci capisco nulla neanche neanche io…..  – kanata gli raccontò tutto.

- ma è imapazzita???????? – fu l’unico commento di Luigi.

- … ora fammi andare. –

- Cosa pensi di concludere a mezzanotte? Credi che riuscireste a fare un discorso decente a quest’ora? Sei stanco ed hai bisogno di una bella dormita. –

- ma io… ho bisogno di vederla…di sapere… di capire… kami sama sto impazzendo! Perché l’ha fatto? Io… che cosa ho sbagliato? –

- dai stanotte rimani qui e domani mattina vai dal lei a parlarle, ok? –

- ma se ci vado domani mattina, penserà che l’ho presa con comodo e che di lei non me ne importa nulla… -

Se penserà questo la porto immediatamente alla neuro e verrà a farti compagnia, perché ora ti ci porto, se non la smetti di dire questa stronzate! È vero è impazzita ma non credo fino a questo punto. –

Quella notte Kanata si sistemò sul divano. Dormì pochissimo come Miyu che pensava e ripensava a kanata, ma non immaginava lontanamente che lui si trovasse a 3 quartieri di distanza (con tutta sincerità… non è che fosse così vicino! Nd Lisa) Non faceva altro che accarezzarsi la pancia. Purtroppo nel cuore della notte  venne colpita da nuovi attacchi di vomito. Ringraziò che le sue amiche non si fossero svegliate. Si lavò la faccia e si rimise a letto. Erano solo l’una…aveva tutta la notte da affrontare…

Erano le dieci del mattino e Luigi stava accompagnando Kanata a casa di Mary.

Luigi aveva chiamato le ragazze e le aveva avvisate dell’arrivo di kanata, naturalmente solo Miyu era all’oscuro di tutto. Quando sentì il suono del campanello, Mary pregò che tutto andasse per il meglio. Aprì la porta , guardò Kanata e gli indicò la camera da letto. Luigi e le due ragazze, invece decisero di andarsene.

- ragazze? Ma ci siete? -

- no…. sono uscite… -

La voce le morì in gola e il suo cuore smise di battere… - cosa ci fai tu qui??? –

Miyu cercò di alzarsi dal letto ma lui la bloccò.

- cosa…cosa vuoi… -

- Miyu ti prego… che cosa ti è preso all’improvviso? Cosa ho fatto? Ho sbagliato qualcos… -

- ti ho già detto com’è andata. Non… - difficilissimo da dire- io non ti amo… - le ultime parole le disse quasi in un sussurro.

- abbi almeno il coraggio di dirmelo guardandomi negl’occhi, quando me lo dici! – all’improvviso prese dalla tasca del pantalone l’anello che le aveva regalato tempo prima. – avevi detto che non l’avresti mai buttato, levato… kami sama, allora mi hai mentito per tutto questo tempo? Perché non ci credo che tu abbia cambiato idea nel giro di 3/4 giorni

- basta…smettila…per… - ma non riuscì a finire la frase: Kanata si piegò velocemente verso di lei e la baciò. Il corpo di Miyu era intrappolato tra il corpo del ragazzo e la spalliera del letto.

Miyu credeva che non avrebbe mai più sentito le sue labbra e cedette. Lui la baciò con tutta la passione che aveva in corpo e lei stava provando mille emozioni credute ormai perse…

Ma poi si svegliò da quel bel sogno e lo allontanò da lei. “ma che cavolo ho fatto??sono solo una debole…”

- se davvero non mi ami più perché hai risposto al mio bacio? Perché? -

- è stato un errore…. Un semplice errore ok? – disse lei stizzita per quello che aveva fatto -

- Miyu ti prego ragiona…ti scongiuro…non può finire così! Se è per la lontananza sono disposto a licenziarmi e venire a vivere qui con te, lo faccio subito… immediatamente! –

- ma sei pazzo? Perché vuoi fare una cosa del genere? Rovinarti la vita e la carriera per colpa mia? –

- ma non capisci? La mia vita è già rovinata senza te- kanata la prese per le spalle e la scosse, se pur non con forza – perché vuoi farmi questo? –

- PERCHÈ SONO INCINTA, KAMI SAMA!!!!!!!! – immediatamente si mise le mani alla bocca… l’aveva detto. Voleva ammazzarsi per questo.

Kanata, invece, rimase di sasso a quelle parole, mentre il viso di Miyu era rigato dalle lacrime.. – capisci? Ti rovinerei la carriera, la vita! E ti prego…non odiarmi ma voglio tenerlo… non voglio neanche pensare all’aborto! –

- Miyu! ma sei impazzita amore mio? Rovinarmi la vita? È il più bel regalo che potessi mai ricevere! Ma sai cosa me ne frega della carriera? Si ci vorrà un po’ di tempo per trovare lavoro qui, ma avremo una famiglia, tutta nostra, e io saremo padre…noi genitori… come potrei odiarti Miyu Kozuki se ti amo da impazzire?.... sposami… ora vestiti e andiamo a sposarci! -

Miyu lo guardò e piangendo – ma..ma … non ho l’abito da sposa! –

Kanata scoppiò a ridere e accarezzò la pancia della ragazza. – lo sai che la tua mamma è un amore?….fra nove mesi capirai…. –

A questo punto neanche Miyu capiva se stava piangendo o ridendo. Kanata le rimise l’anello al dito e si baciarono con tutto il loro amore.  

Verso le 12:30, mentre Miyu e kanata si trovavano nella cucina di Mary, quest’ultima, Alessia, Marco(poverino…mi ero scordata di lui!nd Lisa), Francesco e Luigi entrarono in casa…

Li videro mano nella mano e sorridere: capirono che tutto si era risolto per il meglio….

- Allora – disse Alessia – possiamo andare a scegliere il colore dell’abito delle damigelle? -

- no - disse Miyu – prima scegliamo il mio abito! …... ah….dimenticavo… sto per diventare mamma. –

- e io papà!!!!!! – disse fiero Kanata.

- auguriiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! - 

 

*****

 

Una settimana dopo, in Giappone, nell’ufficio del signor Redford, ovvero il padre di Alexandra vi si trovava Kanata…

R(Redford) – Signor Sajonji, come mai mi ha chiesto di vederla? –

K – volevo solo presentarle la mia lettera di licenziamento –

R – licenziamento? Ma come, un uomo come lei, così bravo nel suo lavoro, vuole licenziarsi? Potrei almeno sapere il motivo? –

K – volentieri. A dir la verità, era una decisione che avrei dovuto prendere già molto tempo prima. Non sono un burattino, ma un essere umano e decisamente non voglio più essere manovrato a piacimento vostro e di vostra figlia. Voglio essere libero di fare il mio lavoro senza essere manovrato. E decisamente non mi è mai andato giù che ci fosse andata di mezzo anche la mia fidanzata. Infatti mi trasferirò in Italia, dove lei mi ha negato il trasferimento… -

R – capisco. un uomo sa ammettere quando ha sbagliato. Preferisco sopportare i capricci di mia figlia che far rovinare a lei la carriera. Spero che mia figlia trovi un marito come lei, visto che lei non è più disponibile. Bene…. Dove ha detto che voleva essere trasferito? -       

 

*****

 

Qualche mese dopo in Italia, a casa di Miyu, oltre a esserci gli amici Italiani vi erano anche quelli Giapponesi.

Christine, Aya, Nanami, Alessia e Mary erano sedute al tavolo della cucina…..a litigare!!

C(Christine) – rosa –

Mary – celeste –

Na (Nanami) – io credo che il colore migliore per l’abito delle damigelle sia un bel lilla .

Alessia – celeste –

Aya – io sono d’accordo con Nanami…lilla –

Christine – siete due traditrici! Ma volete mettere un bel rosa, che ci farà sembrare delle principesse… al celeste? –

Alessia – a me il rosa non mi si addice –

 

Intanto nel salone il resto del gruppo ascoltava divertito la “conversazione”.

Kanata – scusa amore, ma perché non dici ad Alessia e a Christine che saranno le tue testimoni, così la smettono con il problema del colore del vestito? –

Miyu –nooooooooo. Mi sto divertendo troppo!!! -

 

*****

 

Qualche mese dopo, in Italia ci fu il matrimonio di Miyu e Kanata. Alla festa erano presenti anche i genitori di lei e il padre di lui. Fu tutto molto bello. La cerimonia fu molto commovente e i due diretti interessati erano molto emozionati!!! Santa e Nozomu fecero da testimoni a Kanata e al ristorante ne combinarono di tutti i colori. Miyu, invece, era al quinto mese di un bel maschietto che naturalmente sarebbe stato chiamato Lou!

 

Fine!!!!

 

 

 

Ecco… è finita!!!!!!! Spero davvero che vi sia piaciuta! Grazie davvero tanto per tutto il sostegno che mi avete dato! Mi raccomando commentate anche se la storia è finita! Fatemi sapere!

 

Ma ora passiamo ai ringraziamenti!

lin: è stata la prima commentatrice. Non credo che ti sia piaciuta la storia (non ho visto altri tuoi commenti) però ti ringrazio lo stesso!

Anny_miyu: grazie mille! Davvero ho apprezzato tantissimo i tuoi commenti! Spero proprio di non aver deluso le tue aspettative che avevi scritto nel primo commento! Spero sempre di avere lettori come te!

lilly2000: Sei stata una commentatrice e sostenitrice assidua e ti ringrazio tantissimo… ti ho fatto un po’ disperare ma spero, ora, di essere perdonata!

cricap: che dire! Non immagini come sono contenta del tuo commento. Lo ammetto, pure a me fa un po’ impressione non descrivere Christine combattiva come una volta, ma in questa storia, non era lei il problema da affronatre!!ehehe. ammetto, inoltre di essermi stupita io stessa, di non averla resa molto partecipe alla storia poiché lei è in assoluto il mio personaggio preferito!!!!!!!!

 

Una altro ringraziamento speciale a Titti, ali, melmamora, evereley, Sakura – chan (la mitica), super gaia, beatrix, morin, Spike, jean15, american-girl e dagmar!

 

Ciao ciao! Lisa

 

 

 

 

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