Libertà

di Tinosa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lord Voldemort è tornato ***
Capitolo 2: *** Vivificabo ***



Capitolo 1
*** Lord Voldemort è tornato ***


 << Avrebbe avuto la nostra età. Sarebbe stato un semplice ragazzo con il coraggio del padre e con gli stessi occhi azzurri della madre>> pronunciò Hermione a tono basso velando il senso di ghiaccio delle parole.

Fuori il mondo stava cambiando, come l'ultima volta. Le temperature si erano abbassate, il freddo aveva invaso le case dei poveri babbani, e i maghi cercavano rifugio in dimore lontane dalle loro. Diagon Alley era deserta. Nessuno aveva il coraggio di uscire. L’anno scolastico ad Hogwarts stava per cominciare, eppure gli studenti rimanevano a casa con i genitori, rinunciando alle compere per la scuola.

Il Signore Oscuro era tornato.

<< Forse saremmo stati anche amici, lo sento!>> disse Ron, conservando la mano dell’amica nelle sue.

Quella notte, di quindici anni fa, il famigerato mago Lord Voldemort era giunto a casa Potter grazie all’infedeltà di Codaliscia. Dopo aver urlato contro Lily Potter l’incantesimo di morte, si accorse del bambino, Harry, che piangeva disperato per ciò che stava avvenedo, pur essendo ancora neonato. Il mago oscuro lo fece levitare in aria, lo osservò, nel profondo voleva salvarlo per creare un nuovo suo alleato, ma senza troppa meditazione uccise anche lui.

Casa Weasley era al completo. Hermione aveva deciso di passare le vacanze estive con Ron, tenendo al sicuro i suoi genitori. Si interrogavano su come agire contro Voldemort. Il suo ritorno era imminente, aveva già riunito un gruppo di seguaci, i Mangiamorte, per uccidere chiunque avesse intralciato i suoi piani
L’Ordine della Fenice era ormai solo. Non poteva più combattere come l’ultima volta: mancava Silente. Sul volto di Molly scese una lacrima di tormento, aveva già da tempo perso la speranza.
Nel silenzio della stanza Hermione gridò con decisione: << Dobbiamo combattere!>>
<< E come?>>, Ron aveva un po’ di fifa.
<< Anche se non avremo l’appoggio di Silente, dobbiamo reagire e contrastare i Mangiamorte, come faceva l’Ordine.>>
Molly scoppiò a piangere più intensamente, in silenzio, dando le spalle ai ragazzi. I suoi occhi scivolarono sulla foto della famiglia Potter, che conservava accuratamente sulla mensola in cucina. I sorrisi di James e Lily le davano un po’ di coraggio, il bimbo Harry che non aveva rivolto lo sguardo alla fotocamera, aveva suscitato in lei un senso di malinconia.
“Cosa ha fatto un semplice bambino, di un anno, per meritare la morte?” disse Molly alla sua mente.

Arthur Weasley era realista: << Nessuno è così potente come lui.>>
<< E’ vero, ma vale la pena lottare! Quest’anno io ho deciso di non frequentare l’anno ad Hogwarts, voglio porre fine a questa storia. Siamo tutti in pericolo, perfino i babbani che non c’entrano nulla.>>
<< Hermione, ma sei tu? Chi ti ha stregato il cervello?>>
<< Sono seria, Ronald! Se Lord Voldemort è tornato con i suoi seguaci, allora anche l’Ordine, con qualche membro in meno, deve tornare contrastando ogni loro decisione”, le sue parole però nascondevano tristezza.>>
Molly allora intervenne dicendo: << Sarebbe stato tutto più semplice con i Potter qui oggi a darci una mano...>>
Tutti abbasarono il volto.
Hermione disse: << So che è stata una grave perdita. Io non li ho mai conosciuti, anche se avrei voluto farlo tanto, soprattutto avrei voluto conoscere Harry. E’ inutile ora piangersi addosso. Oggi ci siamo qui noi. Non sono egoista, ma voglio uccidere Voldemort per vendicare la loro morte... Da sola non ci riuscirei. Ho bisogno del vostro aiuto!>>

Fuori il mondo stava cambiando, come l'ultima volta. Nessuno aveva il coraggio di reagire. La speranza era ormai diventata un incantesimo danneggiato.
L’unica soluzione era combattere. Il prezzo da pagare però era la propria vita, il nuovo Ordine era consapevole di questo. James, Lily e il piccolo Harry dovevano essere giustiziati. Il loro ricordo non poteva svanire per colpa di un potente mago.
Il mondo magico aveva bisogno di libertà.

 

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Capitolo 2
*** Vivificabo ***


Quella notte le strade di tutta l’Inghilterra erano continuamente tormentate dall’incessante pioggia, che bagnava chiunque avesse voluto sfidare l’oscurità.
La luna in cielo era quasi visibile, le nuvole avevano deciso di coprire il mondo intero come una coperta, e di nascondere all’universo quello che stava per accadere.
Un 'ombra si aggirava tra il viottolo di una casa abbandonata e malridotta a Godric's Hollow, sfoderò un lungo e sottile oggetto di legno dalla manica destra del mantello nero che indossava, e pronunciò con un tono quasi impercettibile: << Lumos!>>.
Improvvisamente una grande sfera luminosa apparve sulla punta della bacchetta, e illuminò l’intero tragitto.
Con passo veloce, l’ombra si affrettava ad entrare in un piccolo recinto, circondato da alberi spogli e zuppi di acqua. Il luogo oscuro e misterioso presentava delle tavole di marmo infossate nel terreno su cui c’erano scritti nomi e cognomi di tanti uomini.
La ghiaia scricchiolava con l’avanzare dell’uomo, che d’un tratto si fermò davanti ad un sepolcro, diverso dagli altri per dimensione e forma. Era il più grande, di colore azzurro come il cielo in estate, con una grafia che definiva comprensibile le lettere di quell'identità: Harry Potter.
Un gufo grigio bubolò volando sul capo dell’uomo, irriconoscibile per il cappuccio che indossava, e si fermò su un lampione poco distante ad osservare.
L’ombra puntò la bacchetta contro il fosso, inarcò le sopracciglia e parlò: << Dalla vita alla morte; dalla morte alla vita. Qual è la differenza? Vivificabo, Harry Potter!>>. Urlò l’incantesimo più intensamente:  << Vivificabo!!!>>
Nel silenzio più assoluto, la pioggia cessò di scendere. Le gocce si fermarono a mezz’aria e ogni luce del mondo si rifugiò in se stessa, spegnendosi per la paura.
Un tumulto provenne da sotto terra, precisamente sotto i piedi dell’uomo che si spostò immediatamente, ma non riuscì a rimanere in equilibrio e cadde sul terreno infradiciato.
La tavola azzurra si frantumò in mille pezzi, un fascio di luce verde proveniente dal fango della sepoltura si proiettò in cielo facendo apparire un gigante teschio che apriva le ossa della sua bocca da cui fuoriusciva un serpente in movimento, come se un film venisse rappresentato su una parete scura.
L’uomo si alzò in piedi e, puntando nuovamente la bacchetta contro le schegge di marmo, affermò soddisfatto: << Bentornato, signor Potter!>>
<< A te, Piton.>> disse il ragazzo occhialuto con un sorriso sagace.



 
Chiedo venia per la brevità di questo capitolo, ma davvero l'ho scritto di getto in dieci minuti. Grazie a tutti per l'attenzione!

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