Allucinazioni

di Not Found
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** hydrogen ***
Capitolo 3: *** Mirror ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Gocce salate. Copioso sudore.
Lo sguardo fisso nel vuoto, nel buio.
Battiti accelerati.
Sangue freddo.
Strano sapore alla bocca.
Impetuosa e terrificante adrenalina.
Oscuri presentimenti nell’oblio.
Ed ecco un’eco dall’aria. Folate gelate di vento.
Piccoli frammenti di memoria. Ormai persa.
Lievi e flebili ricordi galleggianti.
Ondulate immagini intorbidite dal dolore.
Incertezza di suono.
Un lampo inghiotte la città. Le nubi la avvolgono.
Terrazza del settimo piano.
Vecchi ingranaggi di orologio arrugginiti, la vita.
Insensibile realtà.
Cieche persone.
Mani tremanti nell’oscurità. Sangue al naso.
È giunto il momento.
Un piccolo passo nel vuoto.
Ed è tutto finito.
Sordo tonfo nell’ade.
È giunto il momento.
 
Il momento del mio suicidio.

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Capitolo 2
*** hydrogen ***


Un boato assordante nel buio della notte.
Pioggia che lenta e costante cade.
I miei passi affrettati nell’erba infangata. Schizzi di pozzanghere nere sui pantaloni.
La terra trema. Gli alberi cadono.
Ho visto il fuoco nelle montagne. Ho visto sciogliersi le rocce.
Mi sento diventare leggero e inconsistente, mentre attorno a me dimora la morte.
Corro disperato errando all’infinito.
E il sudore lo sento, sento il calore, il respiro affannato.
La fatica nelle gambe, i crampi allo stomaco. Le mani che iniziano a gonfiarsi.
Lo sapevo. Sapevo che prima o poi sarebbe successo.
E ora corro disperato, in cerca del nulla.
Vedo l’acqua evaporare, vedo le ossa dei miei amici.
Cado e mi rialzo, ma non c’è tempo. Non c’è più tempo.
Le ore sono finite, non posso più far nulla.
Guardo dietro di me e vedo nero.
La sua presenza incombe tetra nell’abisso dei miei giorni.
Non posso più aspettare. Non posso più andare avanti.
Solo fermarmi.
E allora mi fermo. Sulla soglia di casa mia, piangendo.
Mi accuccio vicino alla porta e copro la testa fra le mani.
Solo.
Non devo avere paura.
Verrà e poi non sentirò nulla. Sarà un attimo.
Poi potrò riaprire gli occhi e vivere in un mondo migliore, senza affanni.
Poi sarà tutto diverso.
Devo farmi coraggio. Non è nulla.
Sarà solo un attimo.
E mentre lai arriva silenziosa io mi guardo per l’ultima volta attorno.
Devastazione e buio.

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Capitolo 3
*** Mirror ***


Beh, che guardi allo specchio?
Sto guardando me stesso, la mia faccia.
E cosa vedi?
Bellezza, gioventù.
Sei felice?
Perché non dovrei esserlo?
 
Guarda meglio allo specchio. Le vedi quelle macchie sul tuo viso? Le vedi quelle rughe? Le vedi quelle cicatrici? E quei segni rossi? E quegli ematomi? Li vedi?
 
E poi ad un tratto li ho visti. Vividi nella mia mente i ricordi delle percosse, delle minacce, del dolore.
Strazianti lamenti che nessuno può sentire, urla soffocate del pianto, sangue tiepido che coagula, tumefazioni pungenti.
E quel grandissimo bruciore all’animo, quelle fiamme ghiacciate che gelano ogni respiro.
Brividi che scorrono a arrivano alle dita delle mani insensibili al tatto.
Vomito che si ferma in gola, occhi gonfi e insanguinati.
La voce che cerca aiuto, che chiama disperata qualcuno.
Ma nessuno risponde.
Nessuno si è accorto di niente. Perché tutti sono ciechi.
Ciechi nel loro orgoglio, ciechi nella loro vanità, ciechi nella loro cupidigia.
 
Ecco, adesso sono qui che guardo lo specchio.
Sono vecchio, malato, zoppicante. Mezzo sordo e mezzo orbo.
Ma sono veramente io?
No, è sicuramente lo specchio che inganna.

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