blue water high.

di banksy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***
Capitolo 3: *** #3 ***
Capitolo 4: *** #4 ***
Capitolo 5: *** #5 ***
Capitolo 6: *** #6 ***
Capitolo 7: *** #7 ***
Capitolo 8: *** #8 ***
Capitolo 9: *** #9 ***



Capitolo 1
*** #1 ***


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Meg 
 


Il bus si fermò davanti ad un bar che dava sulla spiaggia.
«Siamo a Blue Water?» chiesi all’autista, scostando dagli occhi una ciocca di capelli sfuggita allo chignon che avevo tentato di fare poco prima.
Lui mi guardò leggermente scocciato ed annuì con impazienza.
«Scendi o cosa?»
Mi ritrovai a sbuffare, afferrando la mia valigia e scendendo dal bus facendo un gran rumore, totalmente voluto.
Quando il mezzo ripartì, prima di mettermi alla ricerca della casa, entrai nel bar che avevo appena adocchiato.
Il barista, un tipo sulla ventina con il cranio rasato e un dragone tatuato sul braccio, mi fece l’occhiolino, al quale risposi con un sorriso.
«Una birra» ordinai. Immaginavo che una volta cominciati i dodici mesi all’Accademia, non avrei più potuto nemmeno avvicinarmi a un goccino d’alcool, quindi pensai bene di sfruttare l’ultima occasione.
«Non ti farà male una birra a quest’ora di pomeriggio?» fece lui, mentre me la porgeva.
Scossi la testa, lanciandogli uno sguardo parecchio interessato.
Lasciai che la birra mi scivolasse in gola, donandomi un fresco piacere. Si moriva di caldo e nonostante indossassi solamente una canottiera e dei jeans molto corti sopra al costume, agognavo già al momento in cui mi sarei buttata in acqua.
Il mare era tutta la mia vita. Surfare era tutta la mia vita, per questo, quando avevo vinto il concorso, mi ero quasi commossa.
Finita la birra, salutai il tipo e uscii dal bar.
Nella lettera che era arrivata, c’era scritta una via, ma ovviamente l’avevo già scordata. Grazie al cielo, mio fratello era esattamente l’opposto di me e si era premurato di andare a vedere sul sito internet della Solar Blue questa casa, descrivendomela poi come bianca, con un grande giardino e direttamente sulla spiaggia.
“Un sogno, Meg!” aveva detto. Già, un sogno. Il mio sogno.
Comunque, di case che corrispondevano a quella descrizione non potevano essercene tante e infatti la trovai in poco più di dieci minuti.
Fortunatamente la mia tavola l’avevamo spedita e sarebbe arrivata per posta, altrimenti avrei fatto una fatica disumana.
Gli altri cinque giovani surfisti dovevano già essere arrivati, così, dopo aver cercato il campanello – ovviamente inesistente – entrai direttamente nella casa.
Due ragazze e un ragazzo erano in cucina e non appena sentirono la porta aprirsi, si voltarono nella mia direzione.
La mora si voltò nella mia direzione e mi sorrise: «Tu dovresti essere Meg!».
Annuii con un sorriso, sciogliendomi lo chignon e lasciando che i capelli mi ricadessero morbidi sulle spalle, come piaceva a me.
Il ragazzo mi venne incontro, afferrò la mia valigia e, dopo avermi fatto l’occhiolino, fece: «Dai, vieni, ti mostro la tua camera».
Lo seguii su per le scale, mentre lui parlava.
«Ti stavamo aspettando! Simmo ieri ci ha detto che saresti arrivata solamente oggi. Comunque, questa è la nostra camera, questo invece è il bagno per voi femminucce, questa la camera di Deb e Jilly..» gli lanciai uno sguardo interrogativo e lui ridacchiò «Allenatrice e governante. Le conoscerai, non preoccuparti. Ecco, questa è la camera tua, di Chris e Lisa».
Mi precedette e posò la sua valigia sull’unico letto libero, quello al piano sotto di un letto a castello posto di fianco alla finestra.
«Ti troverai bene qui!» mi disse quando ormai era già in corridoio «Comunque, sono Zayn».
«Piacere, Zayn» mormorai, un po’ stordita, sia da tutte le informazioni che mi erano arrivate di botto, sia dall’aspetto di Zayn.
Era un po’ scuro di pelle, con due occhi color nocciola e dei denti bianchissimi che spiccavano da morire sulla sua pelle color caffellatte.
Il tempo di cambiarmi e infilare una maglietta extra-large per stare in casa e scesi nuovamente al piano inferiore.
Oltre alle due ragazze, che Zayn aveva detto si chiamavano Lisa e Chris, il salotto era occupato da un moro e un biondo che ancora non avevo avuto il piacere di conoscere.
Probabilmente erano appena tornati dalla spiaggia, dato che erano a petto nudo – e che petto! – e avevano i capelli umidicci.
«Ehi, tu sei Meg, vero?» fece il biondo.
Annuii.
«Piacere! Io sono Liam e lui è Niall» si presentò il moro.
Sorrisi mentre gli stringevo la mano. Sarebbe stato un anno interessante.
  
  
  
  
  
  
  
 

  

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Liam

 
Non potevo dire di trovarmi male a Blue Water, tutto sommato.
Anche se quella era la mia seconda sera lì, mi ero già ambientato, cosa alquanto strana per il mio carattere.
I miei compagni di stanza, Zayn e Niall, non erano male: simpatici, disponibili, disordinati, ma quella era una caratteristica che apparteneva anche a me, non solo a loro, dunque non ci trovavamo male nella nostra camera.
Zayn dormiva nel letto al piano alto del letto a castello, Niall sotto di lui ed io nel letto singolo, dato che i letti a castello mi avevano sempre fatto paura.
Sia Zayn che Niall erano muscolosi e probabilmente dei surfisti al mio stesso livello. Non vedevo l’ora di surfare un po’ tutti insieme per vedere di cosa erano realmente capaci, ma dovevo attendere che arrivassero le nostre tavole.
Riguardo alle ragazze, poi, non c’era assolutamente niente da lamentarsi.
Come Niall aveva sottolineato, non ci facevamo mancare nulla: Meg era rossa con gli occhi verdi, Chris mora con gli occhi azzurri, mentre Lisa aveva i capelli biondi e gli occhi castani.
Non avevo ancora avuto l’occasione di conoscerle per bene, ma per quello ci sarebbe stata davvero una quantità immensa di tempo.
Dodici mesi, per la precisione.
Dodici mesi, poi soltanto due di noi sarebbero entrati nel circuito professionistico. Gli altri quattro avrebbero dovuto cercare nuove strade, nuovi modi per affermarsi nel surf.
Il mio unico obiettivo era essere tra quei due, il resto non contava più di tanto.
«Mh, Liam?» Zayn picchiettò sulla mia spalla per richiamarmi all’attenzione «Liam sei nel nostro mondo?
«Certo!» esclamai.
Ero fatto così. Avevo sempre bisogno di estraniarmi e pensare.
Non che fossi noioso; io amavo definirmi una persona riflessiva.
Ancora una volta Zayn bussò sul tavolo per attirare la mia attenzione e decisi di ascoltarlo definitivamente.
«Siamo ragazzi molto fortunati, compari» esclamò scucendosi in un gran sorriso «E sapete meglio di me che non mi riferisco alla possibilità di entrare nel circuito!»
Niall ridacchiò mentre sistemava i suoi costumi nell’armadio.
«E’ un sogno. Non può essere altrimenti» continuò imperterrito lui «No dico, le avete viste bene?»
«Se per bene intendi una radiografia completa, allora no. Non ancora perlomeno» risi io.
«Intendo» disse sdraiandosi sul letto «un accurato studio delle loro qualità!»
Niall prese a ridere più forte, io fissai il moro con un’espressione divertita.
Sarebbe stato un anno divertente.





Nota dell'autore:
In realtà non ho niente a dire, ma fa molto figo scriverla ahahah
Niente, è la mia prima ff, siate clementi. Una recensione è ben'accetta, chiaramente :)
Non so se avete mai visto Blue Water High, ma io lo adoravo, non mi perdevo un solo episodio! Vediamo se capite a quali personaggi mi sono ispirata ;)






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Capitolo 2
*** #2 ***


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Zayn
 


Uscii dalla doccia con solo un asciugamano intorno alla vita. Mi guardai allo specchio e la prima cosa che notai fu il tatuaggio sul mio petto: il nome di mio nonno in arabo.
Probabilmente se non fosse stato per lui, io non sarei mai arrivato a essere scelto dalla Solar Blue.
Il surf era, sì, la mia più grande passione, la mia ragione di vita, ma non avrei mai immaginato di poterne fare un’occupazione a tempo pieno.
Non mi ero mai considerato all’altezza, tendevo sempre a sminuire tutte le mie doti.
E invece ero arrivato secondo solo a Liam in finale, cosa che riempiva sia me che i miei familiari di un orgoglio mai provato prima.
Grazie alla mia tenacia – e a quella dei miei genitori, che mi avevano sopportato e supportato – mi aspettavano dodici mesi di completo spasso a Blue Water, in compagnia di quelli che presto, già lo sapevo, sarebbero diventati i miei migliori amici.
«Ehi, non rubare il ruolo di silenzioso pensatore a Liam, amico» ridacchiò Niall «Simmo ci aspetta in salotto per darci il benvenuto alla Solar Blue!»
«Non sarò mai un silenzioso pensatore, mio biondo compagno di stanza» esclamai mentre scendevamo insieme dalle scale; Liam era già sceso poco prima.
Arrivammo in salotto e non fui più veloce di Niall, il quale rubò l’ultimo posto libero sul divano.
Mi sedetti quindi per terra, fissando il biondo in modo poco ortodosso.
Simmo prese immediatamente parola, impedendoci di fare qualsiasi commento.
«Benvenuti alla Solar Blue, ragazzi» cominciò «Io sono il vostro coach, e come già sapete, potete chiamarmi Simmo. Loro sono Deb, mia aiutante, e Jilly, la governante» continuò, indicando le due donne bionde, dietro di lui.
Quella che avevo capito fosse Jilly, ci salutò con un gran sorriso, mentre Deb si limitò a farci un cenno con la testa. Simpatica.
«In questa casa ci sono orari e regole da rispettare tassativamente. Sgarri e ritardi comporteranno dei punti in meno nel vostro punteggio generale, il quale verrà aggiornato regolarmente da me in persona. Questo foglio con gli orari verrà appeso al frigorifero. Copiatelo, fotografatelo, fateci quel che volete, ma fate in modo di ricordarvi bene il tutto» fece, consegnando nelle mani di Chris un foglietto.
Quando arrivò nelle mie mani, lessi l’orario scioccato.

 

  • Ore 6.00: sveglia
  • Ore 6.30: surf
  • Ore 7.30: colazione insieme
  • Ore 8.00: scuola
  • Ore 13.30: pranzo insieme
  • Dalle ore 15.30 alle 18.30: allenamento in spiaggia
  • Ore 20: cena insieme
  • Ore 24: luci spente

Guardai Simmo come a volergli chiedere conferma.
Lui annuì ed io sbarrai gli occhi.
Ero sempre stato abituato a uno stile di vita tranquillo, senza pressioni. Lì sarebbe cambiato tutto.
Guardai le facce dei miei amici e costatai con sollievo che almeno non ero l’unico che avrebbe fatto fatica ad adeguarsi a quella vita: la rossa, infatti, aveva un’espressione alquanto allibita.
«Ovviamente, stare qui non significa soltanto surf e ancora surf» intervenne Jilly «Ci aspettiamo che voi siate autonomi in tutto e per tutto, che aiutiate in casa e che vi comportiate da ragazzi maturi, quali dovreste essere»
«Tuttavia, l’Accademia non è solamente questo!» Simmo riprese la parola «Mi sembra l’ora che voi vi conosciate come si deve. E cosa c’è meglio di un po’ di surf per farlo?»
Liam e Lisa scoppiarono a ridere e, sollecitati dai tre adulti, andammo in garage a prendere le nostre tavole.
 
 
 

 

 

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Chris

 
Prestai una delle mie due tavole a Meg, poiché la sua non era ancora arrivata.
Non avevo ben capito da dove arrivasse, ma sicuramente avremmo avuto tutto il tempo di farci una bella chiacchierata.
Sia lei che Lisa m’ispiravano molta simpatia, per il momento tutte e tre ci limitavamo a dire poche parole, ma contavo sul fatto che, molto presto, la convivenza ci avrebbe fatto sciogliere un po’.

Dei tre ragazzi, invece, non potevo ancore dire niente. Non avevo avuto nessun contatto con loro, a parte che con Zayn, che tra l’altro mi sembrava il più socievole tra i tre.
Per il resto, Lisa ed io c’eravamo scambiate delle occhiate maliziose quando Liam e Niall erano rientrati dalla spiaggia.
In quel momento, però, il fisico dei coinquilini m’interessava relativamente.
Il mio obiettivo era vincere il posto nel circuito professionistico e, se volevo realmente raggiungere il mio sogno, avrei dovuto darmi da fare da subito.
Purtroppo nessuno parlava e ciò rese il percorso tra il retro della nostra casa e la spiaggia, di norma corto, un viaggio interminabile.
Grazie al cielo, una volta sulla sabbia, Zayn ruppe il nostro silenzio.
«Spiaggia vuota, onde perfette. Chris, tu che abiti qui, dimmi che è così ogni giorno dell’anno!»
«Mi piacerebbe, Malik, ma direi che è una fortuna più unica che rara» ridacchiai, mentre mi sfilavo la maglietta con nonchalance.
«E allora direi di approfittarne, vero, bella rossa?» chiese Niall, facendo l’occhiolino a Meg.
«Direi che hai ragione tu, bel biondino!»
«Chi arriva ultimo pulisce il bagno per un mese!» urlò Zayn imbracciando la sua tavola e cominciando a correre all’impazzata verso il mare.
Ovviamente fu il primo ad arrivare e una volta immerso fino alla vita, esultò per la sua vittoria improvvisando un balletto scempio.
«Ah! Biondo, ti toccherà lavare i cessi tutto l’anno!» strepitò il moro.
Niall lo fissò truce: «L’unica cosa che laverò quest’anno sarà il tuo sangue da terra, una volta che ti avrò ucciso, Zayn!»
«Ne avete ancora per molto o volete farci vedere di cosa siete capaci, voi due?» li provocò Lisa.
«Certo, dolcezza!» esclamò Zayn, prendendo a remare verso le onde.
Finalmente ci saremmo divertiti.
Immaginavo che i tre ragazzi si sarebbero lanciati subito a eseguire le acrobazie più stupefacenti per sbalordirci e, infatti, sbagliai di poco.
Liam e Zayn avevano uno stile davvero esplosivo, chiudevano trick su trick, parendo quasi instancabili; Niall, invece, era più per uno stile conservativo, ma era ugualmente bravo.
Meg e Lisa li seguirono e, con mio grande disappunto, notai che erano entrambe delle surfiste eccezionali.
Per la prima volta nella mia vita, avvertii come un senso d’inferiorità che mi premurai di allontanare il prima possibile.
Nessuna esitazione” amava dirmi mio fratello, Louis.
«Nessuna esitazione» ripetei mentre mi alzavo sulla tavola, decisa ad affrontare il primo set di onde da allieva della Solar Blue.
Diedi il meglio di me, decisa a dimostrare, sia a me stessa sia agli altri, di che pasta ero fatta.
Andammo avanti a surfare ancora per quasi un’ora e mezza, finché Niall non ci propose di fermarci per una breve pausa.
Accettammo tutti di buon grado e remando tranquillamente, ci avvicinammo al bagnasciuga.
«Siamo delle bombe, ragazzi!» esclamò Lisa entusiasta, mentre scioglieva i capelli che prima aveva legato in una treccia.
«Non male davvero» annuì Niall osservando la sua tavola con uno sguardo carico d’amore.
Io e gli altri preferimmo non dire niente, rispondendo all’affermazione di Lisa con dei gran sorrisi.
Piuttosto che spendermi in inutili parole, osservai i volti dei miei nuovi coinquilini. La pelle bruciata dal sole, i capelli incrostati di salsedine.
Zayn e Meg parlottavano tra di loro, baciati dalla calda luce del sole al tramonto; Liam e Niall stavano discutendo riguardo la chiusura del backflip perfetto; Lisa guardava sognante quella palla arancione che si stava tuffando nell’Oceano in quel preciso istante.
«Tutto bene?» le chiesi, accarezzandole i capelli.
«Non potrei stare meglio, Chris»
Già, non potremmo stare meglio.





Nota dell'autore:
Lo scorso capitolo ha avuto solamente due recensioni, ma non mi scoraggio v.v
E quindi eccomi qui, con il secondo! Sappiate che io amo follemente lo Zayn della fan fiction, il quale assomiglia tremendamente a Heath, mio personaggio preferito della serie tv.
Boh, nieeeente.. Mi piacerebbe che mi scriveste una recensione, nel caso la storia vi piacesse :)
Un abbraccio,
B.

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Capitolo 3
*** #3 ***


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Lisa

 
Simmo ci aveva lasciato l’ultima mattina libera, così ne avevo approfittato per sistemare le mie cose in camera.
Liam, Zayn e Meg, pregati da Jilly, erano andati a fare la spesa, anche se non erano esattamente soddisfatti all’idea, mentre Chris, accompagnata da Simmo, era andata alla scuola del paese, la Blue Water High, a tentare di metterci tutti e sei nella stessa classe.
Solamente Niall era rimasto a casa con me.
«Ti piace il Signore degli Anelli?» mi chiese appunto il biondo, seduto sul mio letto: la sera prima avevo infatti appoggiato una copia del romanzo di Tolkien sul mio comodino.
«Lo amo» risposi semplicemente, il che era vero.
Lui sorrise e annuì contento: «Oh, pensavo di essere l’unico sportivo a leggere mattoni del genere!»
«Sarà anche un mattone, ma è il libro più bello che abbia mai letto, signor Horan» scherzai.
«Questo senza dubbio» ridacchiò «Dimmi che il tuo personaggio preferito è Aragorn e ti potrei chiedere di sposarmi all’istante»
«Mi spiace deluderti, ma Legolas mi attira di più!»
Lui scosse la testa, ma poi si accorse di essere biondo come l’elfo in questione e approvò la mia scelta.
«Quasi quasi vado a sistemare la mia tavola. Vieni anche tu?» mi chiese all’improvviso.
«Mi piacerebbe, ma ho promesso a mia sorella che l’avrei chiamata» declinai.
Niall annuì e mi salutò, dicendo che ci saremmo visti dopo poco.
Lo salutai e mi sdraiai sul mio letto. Presi il cellulare e composi in fretta il numero di mia sorella, Rebecca.
Sicuramente non vedeva l’ora di sapere ogni stramaledetto dettaglio sulla mia nuova vita ed io sarei stata ben felice di accontentare la sua curiosità proverbiale.
«Pronto?»
«Bec!»
«Lisa! Come stai, tutto bene?» sentire la voce di mia sorella mi provocò quasi le farfalle nello stomaco. Eravamo sempre state molto legate, nonostante avessimo quasi sette anni di differenza.
«Si, da morire! Non immagini nemmeno quanto mi piaccia qui»
«E gli altri ragazzi?» mi chiese lei.
«Gli altri ragazzi sono semplicemente fantastici. Io sono in camera insieme a due ragazze che tu adoreresti! Chris è qui del posto, conosce a memoria le spiagge e anche se parla poco mi trovo bene con lei; Meg invece ha i capelli color rosso fuoco ed è esuberante, chiacchierona e surfa benissimo. Liam è silenzioso, ma quando sale sulla tavola, si trasforma, è un freestyler impazzito, Bec, te lo assicuro! Poi c’è Niall, che è il cervellone del gruppo, a quanto ho capito. E poi c’è Zayn, che è uno spasso. Ha sempre la battuta pronta, non sta mai zitto ed è appassionato di fotografia. Sono certa che ti piacerebbero tantissimo!»
«Oh si, senza dubbio, Lisa» ormai io e Bec riuscivamo a capirci persino tramite telefono, e infatti capii subito che mia sorella era eccitata almeno quanto me all’idea del mio anno all’Accademia.
«Gli allenamenti sono pesanti?»
«A dir la verità non abbiamo ancora cominciato, il primo sarà oggi pomeriggio. Comunque, si, immagino siano duri, ma non mi interessa. E’ il mio sogno, Bec» affermai decisa.
«Certo.. Devo andare, scricciolo. Ci sentiamo presto, eh! Un bacione» nemmeno il tempo di salutarla e già aveva appeso.
Incredula, posai il cellulare sul comodino. Bec era strana: una sorella le sente certe cose.
Chiusi gli occhi, cercando di non preoccuparmi inutilmente. Sicuramente, avrebbe avuto qualcosa da fare, era impegnata.
Sentii il campanello suonare e mi precipitai di sotto ad aprire la porta.
«Lisa! Cadi a fagiolo» esclamò Zayn, ficcandomi tra le braccia un sacchetto della spesa «Stai attenta che ci sono dentro gli ingredienti iperdietetici di Liam!»
Sentii un insulto provenire da fuori e risi, mentre cominciavo a riporre nella dispensa i pacchi di pasta e i barattoli di sugo.
In pochi minuti mi ero già dimenticata di mia sorella.

  
  
  
 
  
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Niall            
 

«Abbiamo una fuggitiva!» esclamò Liam affacciandosi alla finestra di camera nostra.
Zayn ed io ci alzammo dal letto e ci fiondammo al suo fianco giusto in tempo per vedere Chris che correndo si allontanava.
«Starà andando a farsi una pizza» ipotizzò Zayn «Francamente le abilità culinarie di questo gruppo lasciano un po’ a desiderare! Chi diavolo ha cucinato quel pollo orrendo?»
«Io, cretino» borbottò Liam seguendo, fissando ancora il punto in cui era “scomparsa” Chris.
Zayn ridacchiò e fece per uscire dalla nostra camera: «Vado a chiedere a Meg. Sicuramente lei ne sa qualcosa!»
Liam mi mollò una gomitata un po’ troppo entusiasta per i miei gusti.
«Sentito? Va a chiedere a Meg. Pensa di farci fessi! Ma io l’ho capito subito che gli piace la rossa!»
Annuii sovrappensiero e tornai a sdraiarmi sul letto.
Ero talmente stanco che non riuscivo nemmeno a dormire.
Nel pomeriggio Simmo ci aveva esauriti con il suo primo allenamento “di benvenuto”.
Sinceramente, prima di cominciare non riuscivo a capacitarmi di come noi ragazzi potessimo fare gli stessi allenamenti di Lisa, Chris e Meg: pensavo che non avrebbero retto un’ora.
Non potevo sbagliarmi di più. Dopo due ore io, Zayn e Liam eravamo mezzi agonizzanti sulla sabbia, mentre quelle tre erano pimpanti, nonostante le interminabili serie di addominali e flessioni che avevamo dovuto svolgere.
Per me il surf era sempre stato solo ed esclusivamente divertimento, non ero abituato a tutti quegli esercizi e a tutti quegli scatti sulla sabbia bollente.
«Andiamo, Horan! Non sarai seriamente stanco!»
«Ma non eri tu quello che, appena siamo tornati a casa, si è addormentato?» scherzai.
Liam fece un gesto vago con la mano: «Dettagli. Andiamo a riportare Zayn alla realtà?»
Acconsentii, ormai sicuro che non sarei riuscito a riposarmi fino al coprifuoco.
Bussammo sulla parete, prima di entrare e Lisa ci invitò a sederci per terra con loro.
Prima di tutto, Liam volle sapere a tutti i costi dove cavolo fosse andata Chris. Quando Meg gli spiegò che era tornata a casa sua per discutere di suo fratello riguardo qualcosa che non aveva specificato, il mio amico si ritenne soddisfatto e decise che poteva arrischiarsi a sedersi con noi.
«Pesantucci gli allenamenti, eh?» domandò Zayn.
«Sei tu ad essere una mezza calzetta, Malik» lo prese in giro Meg.
Lui sgranò gli occhi e le diede un pugnetto sul braccio: «Ritira quello che hai detto, rossa!»
Meg scosse energicamente la testa, muovendo tutta la sua cascata di boccoli color fuoco e mostrò la lingua: «Scordatelo.»
Risi.
Erano piuttosto comici e dovetti ammettere che erano anche belli, in un certo senso e a modo loro.
Zayn mi era sembrato subito un ragazzo molto alla mano, uno di quelli che ci sanno fare. E credo che anche Meg abbia avuto di lui la mia stessa impressione.
Si attraevano a vicenda quei due, non avrei saputo dare nessun’altra spiegazione allo strano rapporto che si era venuto a creare tra di loro: dopo due giorni scherzavano come si conoscessero da una vita, s’insultavano amichevolmente, ma non li avevo ancora visti parlare seriamente.
«Ehi, tra due giorni comincia la scuola!» esclamò Lisa portandosi una mano alla fronte «Io mi rifiuto! Se poi non saremo tutti in classe insieme, sarà un incubo!»
«La scuola è sempre un incubo, mia cara signorina Grain» la corresse Zayn, alzando l’indice con fare da vero sapiente.
«Dai, non è vero» intervenni io. Non che fossi un secchione, oltre alla scuola avevo altre mille passioni ed interessi, ma studiare non mi dispiaceva.
Tutti mi guardarono come se fossi un alieno: «Insomma, saremo tutti insieme, è quello che conta!»
«La scuola è sempre un incubo» ripeté Zayn con più enfasi.
«In realtà quello che mi spaventa è il carico di lavoro che avremo tutti i giorni» fece Meg «Ma sono determinata a farcela, dovrete legarmi per fermarmi, quest’anno!»
La guardai con un misto di ammirazione e di consapevolezza. Eravamo i sei migliori dell’intera Australia. Delle macchine da surf.
Niente, niente, avrebbe dovuto spaventarci.







Nota dell'autore:
Yeeeeeep, eccomi qui con un nuovo capitolo!
Abbiamo conosciuto anche gli ultimi due allievi, come vi sembrano? Io amo Niall!
Comunque, don't worry, anche Harry e Louis avranno il loro spazio, anche se leggermente minore.
Lasciatemi una recensione se vi va ;)
B.

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Capitolo 4
*** #4 ***


Questo capitolo va a te, KleineJAlien.
Tu hai dedicato a me la tua centesima recensione
e io dedico a te questo quarto capitolo.
Grazie per essere stata la mia prima lettrice.

 

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Chris
 

 
La mia fuga notturna era servita a qualcosa, dopotutto: ero riuscita ad ottenere i pass per la festa di fine estate del Surf Club oltre che per me, per tutti i ragazzi dell’Accademia.
Non era stato facile convincere mio fratello Louis, poiché lui e i suoi amici del Barraban non hanno mai visto di buon occhio gli allievi della Solar Blue, ma l’importante era esserci riuscita.
Decisi di informare gli altri durante la colazione.
Attesi con calma il momento adatto, ma sembrava che nessuno si decidesse a stare zitto.
Presi quindi un cucchiaino e lo picchiai contro il bicchiere con forse troppo entusiasmo, visto che tutti si girarono all’unisono nella mia direzione.
«Ho grandi notizie» feci, con il tono di una che la sa lunga «Siamo tutti invitati alla festa di fine estate al Surf Club! Questa sera!»
«Questa sera?!» urlacchiò Lisa, mentre Meg e Zayn si scambiavano un cinque.
Annuii tutta allegra e persino Simmo sembrò contento che noi partecipassimo.
Il resto della giornata passò in estrema tranquillità: Deb e Simmo ci fecero allenare al mattino, così da darci il pomeriggio libero per prepararci in santa pace.
Non sapevo proprio cosa avrei indossato, ci tenevo a fare una bella figura.
A Blue Water ero sempre stata “la sorella di Tomlinson”, non “Chris”. Non avevo mai fatto niente per cui valesse la pena ricordarsi di me e del mio nome, al contrario di mio fratello, famoso in tutta la cittadina per le sue imprese sulle onde e soprattutto per quelle a scuola.
Quando ero stata scelta dalla Solar Blue, non potevo credere di essere riuscita a superarlo in qualche cosa. Nemmeno lui si era capacitato della scelta di Simmo di lasciarlo fuori dalla finale.
«Pensierosa?» mi chiese Meg «Guarda che ci devi aiutare a scegliere i vestiti»
«Ma dai, Margaret Carson, sei proprio tu ad essere indecisa su cosa indossare? Devo credere che c’è sotto qualcosa?» per quanto avevo capito io, non era quel tipo di ragazza perennemente indecisa sull’abbigliamento.
«Scusa, ho sbagliato. Devi aiutare Lisa, a me non importa» ridacchiò.
«Così va meglio!» risi, tirandole uno scappellotto sulla nuca.
Alla fine fummo pronte tutte e tre ancora prima del previsto: Lisa indossava un vestitino bianco, molto morbido, abbinato a una camicia di jeans, mentre Meg aveva scelto dei semplici jeans cortissimi neri e una canottiera a fiori, forse un po’ troppo larga per lei, ma che le stava ugualmente da dio.
Io puntai più sul classico: jeans lunghi, attillati, e maglietta bianca.
Non ero mai stata un asso nel mondo della moda e vedendo le mie due compagne di stanza che, seppur si fossero vestite molto semplicemente, erano bellissime, provai invidia.
Quando scendemmo in salotto ci trovammo davanti ai nostri coinquilini, come non li avevamo mai visti.
Zayn aveva dei capelli perfetti, lucidi e acconciati in una cresta esagerata; indossava dei jeans neri e una semplice maglietta grigia, ma tutto ciò gli donava tremendamente.
Liam aveva dei jeans e una camicia a quadri chiusa che fasciava alla perfezione il suo corpo muscoloso; Niall portava dei pantaloni beige e una maglietta bordeaux.
Meg si complimentò immediatamente con loro e nessuno dei tre mandò all’aria l’occasione di abbracciarla e restituire i complimenti.
Ero sempre stata al centro dell’attenzione alla festa del Surf Club. Intuivo già che quell’anno ci sarebbero state altre due ragazze, non io.
Mi venne quasi l’impulso di dire che non ci sarei andata, ma la voce di Simmo che ci richiamava per salire sul furgoncino, mi distolse dal flusso ininterrotto dei miei pensieri.
 

 

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Meg

 
Avrei potuto tranquillamente definirmi un tipo festaiolo: sembravo molto riservata e scontrosa, all’inizio, ma poi con un po’ di musica e di alcool mi scioglievo immediatamente.
«Mi raccomando, qui all’una» si raccomandò Simmo «Un minuto di ritardo e tornate a casa a piedi»
Zayn gli sorrise come per assicurargli che non avremmo fatto tardi, anche se effettivamente non sembrava granché rassicurante. Per l’appunto, si guadagnò un appellativo poco simpatico e Simmo ripartì subito.
«Allora, stiamo per entrare?» chiede Niall sfregandosi le mani.
Tutti annuimmo con entusiasmo e Chris ci fece strada.
Non appena entrati, la musica assordante mi riempì le orecchie, facendomi venire una gran voglia di muovermi e ballare.
Mi voltai verso Zayn e lo vidi già tenere il tempo con una mano. Sorrisi.
Il rapporto che si stava formando tra di noi era qualcosa che né io né lui avremmo potuto definire, ma comunque qualcosa di bello.
Prima che potessi avvicinarmi a lui, Liam e Niall lo convinsero a seguirli, lasciando me, Chris e Lisa da sole.
«Balliamo?» propose Lisa con gli occhi che già le brillavano.
In uno scatto d’entusiasmo, annuii e le trascinai al centro della pista.
La canzone che il DJ aveva messo su al momento era Can’t Stop Me Now, di Afrojack, una delle mie preferite in assoluto.
Ballammo, cantammo, urlammo le parole del ritornello.
Lisa mi faceva morire dal ridere: non avrei mai detto che potesse scatenarsi in un modo simile.
Mentre ballavamo, notai che Chris non riusciva a divertirsi al massimo: non faceva altro che guardarsi in giro e muoversi distrattamente, senza nemmeno seguire il ritmo.
Con una scusa riuscii a trascinare sia lei che Lisa al bancone dei drink.
«Si può sapere qual è il problema Chris?» le domandai un secondo prima di ordinare il mio Sex On The Beach.
«Nessuno» rispose lei, guardando altrove.
«Non pensavo di avere scritto in fronte “Prendetemi per il culo”» scherzai, facendo un lungo sorso.
«Vorrei sapere dove sono i ragazzi» esclamò all’improvviso «Siamo venuti qui tutti insieme e loro sono spariti..»
Non mi sembrava una grandissima motivazione, ma decisi che comunque indagare ulteriormente sarebbe stato controproducente.
«Comunque ha ragione..» fece Lisa, ma non riuscì a finire la frase, perché delle urla più forti e delle risate più divertite delle precedenti giunsero alle nostre orecchie.
Ci voltammo verso la pista e, stupite, ci trovammo davanti all’assurda immagine di Niall, Liam e Zayn che ballavano indisturbati sul cubo.
«Ecco, Tomlinson, ora non hai più scuse» le feci notare prima di raggiungere i tre.
Non fu facile arrivare fin sotto al cubo, ma ci riuscii – grazie soprattutto a qualche spintone ben assestato – e non appena Zayn mi vide mi porse la mano per salire con loro.
La afferrai e in pochi secondi mi trovai a ballare tra Niall e Zayn, coinvolta in una danza tanto buffa e assurda quanto sensuale.
Sentivo le mani di Zayn sui fianchi, sulla pancia, sulle spalle e lo lasciavo fare. Ero totalmente in me e questa forse era la cosa che mi spaventava di più: come potevo non temere di essere toccata da lui? Come potevo desiderare le sue mani su di me? Come potevo pensare che fosse sobrio?
Nel giro di poche ore si sarebbe pentito di quello che stava accadendo, mentre io non ero sicura di poter fare la stessa cosa.
Mi spostai un po’ di più verso Niall, notando che per fortuna – o purtroppo? – lui non si era spinto a ballare con me come aveva fatto Zayn.
Diedi un’occhiata ai ragazzi che ballavano sotto di noi: sembravano senza pensieri.
Perché io dovevo rovinarmi la serata, facendomi mille inutili problemi? Maledetto Zayn.
Me l’avrebbe fatta pagare.
Non avevo imparato ad essere fredda e distaccata con chiunque, per poi ricadere nel baratro della mia timidezza angosciante per colpa di un ragazzo qualsiasi.
Non avrei retto un intero anno così, quello era poco ma sicuro, pensai mentre i miei occhi verdi si scontravano con quelli color nocciola di Zayn, provocandomi mille emozioni fino a quel momento del tutto sconosciute.








Nota dell'autore:
Pensatavate che fossi morta, eh? E invece no, ero solo stata abbandonata dal mio computer!
Non ho niente da dire e sono di fretta, spero che il capitolo vi piaccia, come sempre ;)
A presto,
B.

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Capitolo 5
*** #5 ***


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Zayn

 
«Succo, Zayn?» mi domandò Jilly.
«Mh?!»
Lisa alzò gli occhi al cielo e mi diede uno scappellotto sulla nuca. Solamente io, lei e Niall eravamo già svegli, gli altri tre guerrieri non erano ancora riusciti a scollarsi dal loro letto.
«Va bene il divertimento, ma qui si esagera! Ah, se Simmo vi vedesse in questo momento..»
Premetti le mani contro le tempie: la testa mi scoppiava.
Ero consapevole del fatto di aver cominciato veramente malissimo il mio anno all’Accademia.
Ci eravamo dimenticati dell’orario indicato da Simmo e lui era dovuto entrare nel Surf Club a chiamarci.
Non ricordavo precisamente la sua espressione, ma credevo fosse stato piuttosto scocciato e stupito. Sicuramente io e Liam eravamo fuori come delle mine, questo lo ricordo alla perfezione.
«Oh! Ma buongiorno!» fece Jilly ironicamente rivolgendosi a Meg, Liam e Chris che stavano scendendo le scale proprio in quel momento.
Mi voltai con fatica nella loro direzione per via della testa pesante.
Meg era semplicemente bellissima, anche da appena sveglia. Mi sporsi per abbracciarla, ma lei non fece altrettanto. Mi dedicò uno dei suoi sorrisoni e andò a sedersi al suo solito posto, terribilmente lontana da me.
Liam le scompigliò i capelli prima di occupare il posto accanto a lei.
«Ciao, rossa!» esclamò Niall sorridendole.
Lei lo salutò con un cenno della mano.
«Tutti allegri stamattina» ridacchiai io bevendo un goccio di tè.
«Beh, tu Zayn, sei proprio la vitalità che cammina» fece Chris, prima di lasciarsi andare in un gran sbadiglio.
La guardai leggermente scocciato.
Non che la mora mi stesse antipatica, ma quando se ne usciva con certe “battute” l’avrei volentieri uccisa in modo violento. Senza ripensamenti.
«Ehi, miss Simpatia» la presi in giro. Ormai mi sentivo quasi del tutto sveglio e pimpante.
«Adesso forza, Simmo e Deb vi aspettano in garage! Muovetevi!» Jilly ci cacciò letteralmente dalla cucina.
Mi avvicinai a Meg, senza nemmeno farlo apposta.
Cercarla sempre e costantemente era diventato un automatismo, averla sempre affianco mi rendeva tranquillo e.. felice? Potevo realmente dire di essere felice solo perché una rossa – e io avevo sempre odiato le rosse, soprattutto quelle finte – mi sorrideva al mattino? E a mezzogiorno? E svariate volte nel pomeriggio? E di sera?
Cos’era cambiato? Perché non potevo odiare Meg come una qualsiasi rossa? Rimuginai, osservando la sua chioma.
«Ehi, Meg!» la chiamai «Non è che sei una rossa tinta?»
«Rossatinta?» ripeté lei boccheggiante, come se l’avessi offesa in qualche lingua sacra alla sua religione.
Annuii.
«No dico, ti sembro tinta?! Ti sembra che io abbia la ricrescita, Malik?»
Alzai le mani in segno di resa, mentre dietro di me Liam ridacchiava come un povero deficiente: Meg era diventata talmente rossa in viso che le sue adorabili lentiggini non si vedevano quasi più del tutto.
Fu un attimo e, senza nemmeno rendermene conto, il mio braccio era andato a posarsi sulle sue spalle, avvicinandoci terribilmente.
Non era la prima volta che ci trovavamo cosi vicini, ma il ricordo della sera prima, durante la quale avevamo ballato insieme per la maggior parte del tempo era ancora ben definito nella mia mente, come, ne ero certo, anche nella sua.
«Piccioncini, se avete finito di amoreggiare, noi entreremmo in garage!»
Chris.
«Vorrei sapere quali sono i tuoi problemi» sbottai, con forse fin troppo entusiasmo.
«Siete voi, il mio problema!»
Le lanciai uno sguardo molto più che incazzato, poi Simmo ci richiamò da dentro il garage e fummo costretti a interrompere la nostra discussione, ma non sarebbe finita in quel modo, di quello ne ero più che convinto.
Poi però mi fermai a pensare alle sue parole. Chris aveva detto noi.
Non avevo ancora mai pensato a me e Meg come a un possibile noi, per me eravamo solo Meg e Zayn, la rossa e il moro.
Non saremmo mai diventati un noi, ne ero certo, ci avrei messo la mano sul fuoco.
Meg era obiettivamente troppo per un idiota patentato qual ero io. Senza cervello, mi sarei definito. Mentre lei, oh, lei.
Aveva la vita in quegli occhi.
 
 

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Liam

 
L’allenamento quel pomeriggio era stato più duro del previsto, probabilmente Simmo voleva punirci a modo suo per il nostro comportamento seriamente vergognoso della sera prima.
«Potete andare» fece, scucendo le sue labbra nel primo sorriso della sua giornata.
Tirammo tutti un sospiro di sollievo e raccattammo le nostre cose sparse per la spiaggia, con l’intenzione di fiondarci direttamente sotto la doccia.
Stavo seguendo Zayn, quando mi accorsi che Lisa era rimasta seduta sulla spiaggia ad osservare il mare.
«Io arrivo, Malik» dissi al mio compagno di stanza. Non sapevo nemmeno io perché mi era venuto l’impulso di raggiungere la bionda del nostro gruppo, ma qualcosa mi spingeva ad andare a tenerle compagnia.
«Lisa» sussurrai, sedendomi accanto a lei.
«Liam, ciao!» si voltò verso di me e mi dedicò un grande sorriso, per poi tornare a fissare in avanti, senza dire una sola parola.
Dopo qualche minuto, la sentii parlare: «Ti capita mai di fantasticare sulle persone, Liam?»
«Fantasticare?»
«Ma si» fece lei, indicando una ragazza che camminava assorta sul bagnasciuga con un sorrisetto stampato in volto «Quella ragazza per esempio.. è così pensierosa, non trovi? Magari ha appena dato il suo primo bacio! E invece quei tre bambini.. mi ricordano te, Niall e Zayn. Forse diventeranno dei surfisti come voi.»
La fissai un po’ sorpreso.
«E quel ragazzo invece sembra che-» mormorò indicando un tizio sulla ventina, un po’ affranto.
«Che l’abbia lasciato la sua ragazza!» terminammo in coro.
Era strana, Lisa, ma mi piaceva quel suo essere un po’ particolare, diversa.
A volte sembrava che vivesse in un mondo tutto suo in cui tutto fosse semplicemente meraviglioso e mi ritrovai a pensare che avrei voluto saperne di più, su quel suo mondo.
Lisa non era una bomba come Meg, sempre esplosiva, spiritosa, esagitata; Lisa non era asociale come Chris, sempre sulle sue, cinica, acida.
Lisa era un mix tra le due: dolce, serena, bella.
Avevo detto bella?
Ma, ehi, Liam James Payne non si era mai lasciato andare in complimenti del genere. In realtà, non mi ero mai lasciato andare, proprio in generale.
Paura di fallire, di sbagliare, di venire deriso, paura di non so nemmeno io che cosa.
«Ti propongo una scommessa» esclamò all’improvviso Lisa «L’ultimo che arriva a casa cucina per l’altro questa sera!» e detto ciò si alzò di scatto e prese a correre verso casa.
Ridacchiai e la seguii, sempre correndo, divertito dall’impegno che ci aveva messo lei nel vincere la sua stessa scommessa. Pazza, pazza Lisa. Adorabile Lisa.




Nota dell'autrice:
Sono imperdonabile, lo so. Ma non ce la faccio proprio ad essere più veloce T.T
Beh, questo capitolo è una cagatina, di passaggio, non succede niente, mi fa schifo e tanti saluti. Ahahah.
A presto,
B.

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Capitolo 6
*** #6 ***


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Lisa


Era quasi una settimana che frequentavamo la Blue Water High.
Nonostante Chris e Simmo avessero provato a convincere il preside a metterci tutti e sei nella stessa classe, ci avevano divisi, per ovvie ragioni logistiche.
Io ero finita con Niall e Chris, mentre Meg era stata assegnata all'altra sezione con Zayn e Liam.
In tutta sincerità, la invidiavo un po': Zayn era un vero vulcano e la compagnia di Liam era, soprattutto per me, particolarmente piacevole.
Io, invece, passavo le intere lezioni seduta di fianco a Niall, che, per quanto adorassi, era fin troppo serio durante la mattinata a scuola. Chris, invece, essendo del posto, conosceva già tutti e raramente si sedeva accanto a noi.
Quella mattina, venerdì, avevamo appena finito di fare colazione e ci stavamo preparando per uscire e andare a scuola.
Chris stava chiaramente temporeggiando: ogni tanto dava un'occhiata al cellulare, digitava qualcosa e poi lo riponeva nello zaino, prendendo a camminare per la cucina.
Jilly la riprese: «Chris, arriverai in ritardo, se non la smetti di perdere tempo!»
Lei sembrò quasi cadere dalle nuvole e annuì meccanicamente.
Mi girai velocemente verso Meg e, trovandola che già mi guardava, in risposta alla sua espressione perplessa, alzai le spalle.
Era incredibile quanto fossimo in sintonia, io e la rossa.
«Siete ancora qui? E' ora di andare!» fece Deb, entrando in casa all'improvviso.
«Ma Chris è appena salita di sopra...» protestai debolmente.
Liam alzò gli occhi al cielo: «Non ho nessuna voglia di fare ritardo, tantomeno perchè Chris è fulminata, stamattina».
Niall annuì, così mi vidi costretta a dire a Deb che l'avrei aspettata io.
Gli altri dunque uscirono, Meg compresa, che, come non si premurava di nascondere, preferiva la compagnia di un moro a caso a quella di Chris.
Pochi minuti dopo, la ritardataria scese e, finalmente, anche io riuscii a mettermi in cammino in direzione della scuola.
«Perchè sei così distratta, oggi?» chiesi.
Come avevo previsto, Chris non mi rispose. Probabilmente nemmeno aveva sentito la mia domanda.
Le strattonai un braccio, per riportarla con i piedi per terra, e tentai nuovamente.
«Niente, niente!»
«Cavolo, Chris, come puoi essere sempre così distaccata? Viviamo insieme!»
Le mie parole sembrarono fare breccia in lei.
«Lisa, non devi preoccuparti per me. Nessuno di voi deve preoccuparsi. So esattamente cosa fare»
La guardai scettica.
All'inizio pensavo di averla inquadrata alla perfezione: mi sembrava la classica ragazza che, per mascherare la timidezza, si cala in faccia uno strato di sicurezza che non le appartiene.
In quei giorni, però, mi ero del tutto ricreduta.
Chris mi sembrava sempre di più un'agonista nata, cominciavo a pensare che volesse tenere le distanze per volontà sua, e non certo per timidezza.
Nei giorni precedenti, avevo esposto le mie teorie a Zayn, il quale era stato a sentirmi e alla fine aveva detto che probabilmente - molto probabilmente - avevo ragione io.


 

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Niall


Io e i miei compagni di stanza eravamo tranquillamente stravaccati sui nostri letti a goderci un'oretta di sano relax prima dell'allenamento pomeridiano, quando Meg entrò come una furia nella nostra camera.
«Ehi, tesoro, ti sei accorta di amarmi?» chiese Zayn, con un'espressione tremendamente seria.
Scoppiai a ridere.
«Quanto sei molesto» ridacchiò la rossa «Sono solo venuta a chiedervi se avete visto Chris. Io e Lisa non la troviamo»
Liam scosse la testa, Zayn lo imitò.
«Ma dove cazzo può essere andata?»
«Quella è un po' spastica. Ve lo dico io» fece Zayn, tornato a sdraiarsi, segno che la questione non lo prendeva più di quel tanto.
Era ormai abbastanza palese che non potesse sopportare la Tomlinson.
All'improvviso, mi ricordai di una conversazione sentita quella mattina in classe: «Credo che avesse un appuntamento, non c'è nulla di cui preoccuparsi»
«DOve doveva andare?» domandò Meg, sedendosi sul letto di Liam.
«Agli scogli delle conchiglie? Può essere?»
A quel nome, Liam si alzò in piedi di scatto: «Ma sei sicuro?»
Lo fissai atterrito e annuii.
«Andiamo!» sbottò lui e ci trovammo costretti a seguirlo.
Mentre stavamo praticamente correndo dietro a Liam, quest'ultimo si degnò di darci qualche spiegazione: «Ne stavo parlando l'altro giorno con un tipo della mia classe, di quel posto!»
«Chi?»
«Ma chi se ne frega di chi si tratta, Zayn! E' un posto che si trova a Barraban Beach» esclamò Liam con ovvietà.
A sentire quelle parole mi riscossi: era stata la stessa Chris a vietarci di andare a surfare alla spiaggia di Barraban.
"E' piena di idioti" aveva detto, con una smorfia di disgusto.
Quando arrivammo sul posto, la spiaggia era deserta, a parte un gruppetto di quattro o cinque ragazzi che guardavano il mare e ridevano.
«Lì!» urlò Meg, indicando un punto nell'acqua.
Aguzzando la vista, vidi anch'io due puntini neri, che poco dopo si alzarono in piedi sulla tavola.
Uno dei due era sicuramente Chris: avrei riconosciuto il suo stile tra mille, dopo aver passato un pomeriggio ad osservarla.
«Ma che cazzo fa?» sbraitò Liam, riferendosi all'altro, che, con malagrazia, aveva appena rubato un'onda alla nostra amica.
Osservammo in silenzio Chris sbilanciarsi e cadere malamente in acqua.
Il gruppetto sulla spiaggia si contorse per le risate.
Contemporaneamente, prima che potessimo bloccarla, Meg prese a camminare nella loro direzione.
«Sono tutte pazze, queste donne!» esclamò Zayn seguendola controvoglia.
Io e Liam preferimmo stare in disparte ad osservare quella che ormai era chiaro fosse una gara clandestina.
«Simmo ci frusterà, questa sera» commentai.
Liam mi guardò, truce: «Non verrò ripreso perchè Chris ha gli ormoni sballati, su questo puoi scommetterci!»
Pochi minuti dopo, la nostra coinquilina stava uscendo dall'acqua.
Scendemmo in spiaggia anche io e il mio amico; Meg corse incontro a Chris.
«Che cazzo hai fatto?» la aggredì, mentre la mora stava scambiando sguardi astiosi con il riccio del gruppetto.
«Vai a casa Harry, hai avuto la tua dimostrazione» gli ringhiò contro «Ho battuto mio fratello, mi merito rispetto!»
Io, Liam e Zayn ci guardammo perplessi.
Quella situazione andava a complicarsi sempre di più.





Nota dell'autrice:
Sono al settimo cielo.
Ci si rende conto di quanto una cosa ci è mancata solo quando la si riassapora, penso. E ora che sto pubblicando ancora, mi accorgo di quanto realmente mi sia mancato EFP.
Spero che il capitolo vi piaccia, non mi aspetto molte recensioni, dopo la mia assenza lunghissima, ma... è tutto per voi.
Vi informo che da ora in poi aggiornerò sempre di SABATO, sarà un appuntamento a cui non mancherò mai, giuro ;)
A settimana prossima.
B.

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Capitolo 7
*** #7 ***


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Liam


Dopo aver battuto suo fratello, Chris aveva cambiato completamente atteggiamento con noi: era diventata rispettosa, disponibile e, di conseguenza, più simpatica.
Persino Zayn aveva ammesso di avere sbagliato a giudicarla male.
Certo, pretendeva comunque di aver ragione su qualsiasi questione, ma ormai c'eravamo rassegnati.
Ciò che però veramente ci faceva tremare come foglie era la sola idea del contest che ci aspettava.
Personalmente, non avevo mai avuto paura di una gara: confrontarmi e, perchè no, vincere gli avversari era qualcosa di particolarmente piacevole per uno come me.
Amavo la tensione e la puntuale scarica di adrenalina appena messi i piedi in acqua, ma ero sempre stato ad essere uno dei migliori, se non l'unico in grado di vincere.
Ero sempre stato consapevole del fatto di essere bravo, più degli altri.
In quel momento, però, avevo due avversari degni di nota. Avrei dovuto gareggiare contro Zayn e Niall, il che mi faceva cadere nel panico più totale ogni volta che a qualcuno veniva la malsana idea di accennare alla gara.
Guardandomi in giro sembrava fossi l'unico sull'orlo di una crisi di nervi: Meg era sempre raggiante e allegra, passava ogni momento libero a cantare e ballare in modo stupido insieme a Lisa; Niall si concentrava sulla scuola e parlava raramente, se non con Chris, con la quale soleva fare discorsi lunghi e contorti; Zayn aveva preso la maledetta abitudine di girare per casa con la macchina fotografica e non perdeva occasione per scattarci qualche foto a tradimento.
«Sei irritante, Zayn» gli fece un giorno Meg, dopo essere stata vittima dell'ennesima foto «Mi avrai fatto qualcosa come una ventina di foto!»
«E' che sei bella, Carson. Non posso non fotografare il tuo viso angelico» e scoppiò a ridere.
Vidi Niall scuotere la testa, sconsolato.
«Sei comunque irritante, amico» intervenne Lisa, tra le risate.
«Non capite l'arte» esclamò Zayn, assottigliando gli occhi e girando i tacchi.
Niall rise forte e posò la penna per terra, chiudendo il libro.
«Hai finito di essere un insopportabile secchione, Horan?»
«Ti affogherei, Chris, giuro che lo farei» rispose lui «Volevo solo chiedervi come vi preparate alla gara!»
Il mio stomaco si contorse.
«Sono tranquilla» fece Chris «Sarà una normalissima gara, no?»
Meg scosse la testa: «Io la vedo più come un allenamento.»
«Ci danno punti, Meg, per questo contest!» esclamai, tirandomi su dritto con la schiena.
Non potevo credere di essere l'unico preoccupato, sembrava quasi che a tutti gli altri non importasse nulla.«E invece per gli allenamenti no?»
«E' diverso» feci, scuotendo la testa.
La leggerezza che la rossa ostentava mi infastidiva esageratamente.
Prima che lei potesse ribattere, con il suo solito tono tranquillo alla "sciallatela, Liam", mi alzai e andai nella mia camera, deciso a stare un po' in tranquillità.
Ovviamente il mio desiderio non potè essere soddisfatto, a causa della presenza di un moro a caso.
«Cos'è quel muso lungo, James?» Zayn aveva preso l'abitudine di chiamarmi con il mio secondo nome.
«La rossa è insopportabile, quando ci si mette!»
Zayn sorrise e un leggero brillio nelle sue iridi scure non sfuggì ai miei occhi: «Io la trovo adorabile!»
«Quando ti morderà dove meno te lo aspetti, ne riparleremo»
«Oh, Liam! Davvero pensi che potremo conoscerci intimamente?»
Scoppiai a ridere: «Sei la persona più idiota di questo mondo, Malik»









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Zayn


Il giorno della gara era arrivato e con esso ci eravamo resi conto di quanto fossimo diversi.
Chris non mangiò nulla a colazione e stette zitta per tutto il tragitto da casa alla spiaggia dove si doveva tenere il contest; Niall, con la musica nelle orecchie, tenne gli occhi chiusi per talmente tanto tempo che pensavo si fosse addormentato; Lisa si sedette di fianco a Simmo, facendogli una gran testa con tutte le sue preoccupazioni perfettamente campate per aria; Liam passò buona parte del viaggio a guardare video del circuito professionistico.
Dal canto mio, io e Meg passammo una piacevole ora a chiacchierare.
Inizialmente mi stupii quando lei mi disse che non sentiva per nulla la tensione, ma ripensandoci non avrei dovuto farlo: era sicuramente da lei, ostentare sicurezza e calma.
In quel momento credetti di volerla per me, per tutta la vita.
Insomma, era la mia versione femminile. Quante possibilità ci sono di incontrare una persona perfetta sotto ogni punto di vista?
«Quante gare hai vinto in tutta la tua vita?»
«Davvero ti interessa?» rise lei.
Io scossi la testa, divertito: «No, ma era per chiacchierare»
Meg rise forte e mi fece l'occhiolino: «Non ne ho idea, ma sono arrivata prima alle selezioni della Solar Blue. Credo che sia l'unica vittoria di cui mi importa»
Feci per rispondere, ma Simmo ci interruppe, comunicandoci che eravamo arrivati.
Scendemmo dunque dal suo furgoncino rosso e ci fermammo un attimo a guardare la spiaggia, le onde.
«Non potevamo sperare in condizioni migliori, per la vostra prima gara» esclamò Simmo, calandosi gli occhiali da sole sugli occhi.
Aveva perfettamente ragione: il sole scottava, ma il vento che tirava rendeva sopportabile il calore. Le onde erano regolari e in più era pieno di ragazze pronte a fare il tifo per noi.
«Ehi, mister tatuaggio, non ti bastiamo?» mi schernì Chris.
«Ah, ma allora sei viva!» risposi io, guadagnandomi un pugno sulla spalla.
Scendemmo in spiaggia, con sottobraccio le nostre tavole e ci posizionammo in un angolo con tutte le nostre cose.
«Ho aspettato questo momento da quando ho messo piede in casa» urlò Niall, afferrando la tuta che Simmo gli porse.
Erano le magliette della Solar Blue e ognuno di noi aveva un colore differente.
Io scelsi quella nera, Liam quella azzurra e Niall quella arancione. Meg poi ne prese una verde, Chris scelse quella gialla e a Lisa andò quella bianca.
«Verde e nero stanno bene insieme?» chiesi con una punta di ironia a Niall.
Meg mi sentì e, dopo aver ridacchiato, mi mostrò la lingua: «E' un abbinamento tremendo, Malik!»
«Posso sempre togliertela, Carson, stai attenta!»
A quella battuta rise persino Simmo.
Dopo qualche minuto venne il momento di rimanere seri: ascoltammo il discorso di Simmo e poi ci allontanammo per concentrarci in solitudine e svolgere qualche basilare esercizio di stretchging.
Non scherzavo quando dicevo di non essere nel panico per quel contest: non vedevo l'ora di entrare in acqua e far vedere a Simmo di cosa potevo essere capace. Non mi bastava più essere all'Accademia, sentivo il bisogno di affermarmi e vincere il pass per il circuito professionistico che c'era in palio alla fine dell'anno.
Quando le ragazze partecipanti vennero chiamate, anche io, Niall e Liam ci avvicinammo, per stare accanto alle nostre amiche. Il nostro turno sarebbe arrivato nel pomeriggio.
Mi avvicinai a Meg e cinsi la sua vita con le mie braccia, beandomi di quel contatto.
«Ehi» fece lei, sorridendo.
Mi piaceva ancora di più quando mi parlava sussurrando. Sentivo quei momenti ancora più nostri.
«Spacca tutto, rossa!»
«Solo se fai il tifo per me» esclamò, girandosi di scatto e abbracciandomi stretto.
«Certo! Ma è un segreto nostro. E ora vai.»
Meg annuì e si allontanò correndo con la sua tavola nera e bianca.
Sapevo che non avrei dovuto parteggiare solamente per lei, ma, in tutta sincerità, sapevo anche che non avrei avuto occhi per nessun'altra.





Nota dell'autore:
Pubblicare questo capitolo è stato un parto trigemellare, ho dovuto aprire e riaprire tre volte e alla fine ho preparato l'HTML su Word... credo che EFP mi odi a morte.
Comunque, ecco qui la prima gara! Sono esaltatissima, per i ragazzi è un traguardo importante!
Nel prossimo capitolo vedremo chi saranno i vincitori del contest, si accettano scommesse ahahah
Vi lascio con un'anticipazione: la prossima volta sentiremo i punti di vista di Chris e Niall ;)
A presto,
B.






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Capitolo 8
*** #8 ***


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Chris


Mi appoggiai al furgoncino di Simmo e mi lasciai cadere per terra, stremata.
Senza che me ne resi conto, stavo già piangendo come una povera disperata.
Meg aveva vinto la prima gara, aveva surfato da dio, mentre io avevo commesso ben due errori disgraziatamente grossolani.
Anche Lisa aveva portato a termine una prestazione dignitosa, io no.
Essere una dei surfisti scelti della Solar Blue era sempre stato il mio sogno, da quando, a cinque anni ero entrata in acqua, e, in quel momento che avevo la possibilità di mostrare a tutti di che pasta ero fatta, stavo sprecando la mia occasione.
Piansi ancora più rumorosamente.
Speravo solo che nè a Lisa nè a nessun altro venisse la malsana idea di venirmi a cercare: avrei dato di matto, sfogando la mia rabbia su chiunque si fosse azzardato a rivolgermi parola.
Poi, improvvisamente, chiudendo gli occhi, vidi il volto di Meg.
La rabbia aumentò.
Ero sempre stata la seconda, la sorella del famoso Louis Tomlinson, la piccola Chris, quella con i sogni più grandi di lei.
Ed ero ancora la seconda, seconda a quella Carson, che reputavo tanto stupida.
Non capivo, o mi rifiutavo di cercare di farlo, come fosse possibile che riuscisse ad essere migliore di me in tutto.
Zayn la preferiva, si vedeva chiaramente.
Simmo la elogiava molto spesso.
Lisa aveva già stretto con lei un'amicizia solida.
Mi lasciai sfuggire un singhiozzo e pestai i piedi per terra.
«Chris?» sentii la voce di Lisa e cercai di farmi piccola piccola, per non farmi trovare, ma fu tutto inutile, perchè la bionda si sedette esattamente di fianco a me.
«Non c'è nulla da piangere» mormorò, posando la sua mano destra sul mio ginocchio.
La guardai con un'espressione che sperai passasse per incazzata: «Ho appena fatto una gara di merda» biascicai.
«Ma potrai rifarti!»
«Vaffanculo, Lisa! Non c'è mai una volta che io riesca ad essere prima!»
Lei ritrasse la mano, offesa: «Ah, dovevo immaginare che fosse questo il problema» commentò con tono glaciale «Sei invidiosa di Meg!»
«Non sono invidiosa proprio di nessuno, tantomeno di quella lì» sibilai, guardandola fissa negli occhi.
«Lo sei, ammettilo!»
Sbuffai, fissando le unghie dei miei piedi, laccate di blu elettrico.
Non avrei mai ammesso che ero gelosa marcia della vita di Meg, era sempre stato più forte di me: nascondere le mie debolezze mi aveva sempre aiutata ad andare avanti a testa alta, non avrei certo smesso.
«Siamo tuoi amici, Chris» mormorò Lisa, passandomi un braccio intorno alle spalle.
Avrei voluto rispondere al gesto, ma la mia lingua fu più veloce del resto: «Siete amici di Meg, non miei»
Lisa mi guardò ferita e si alzò di scatto: «Smettila di essere così fottutamente scontrosa!»
Alzai le spalle, incapace di ribattere.
«Vado a vedere la gara dei ragazzi» mi informò, atona.
Aspettai che si allontanasse, per poi imitarla. Ci tenevo a vedere Niall, Liam e Zayn tra le onde, nonostante sembrasse il contrario.
Arrivai nel preciso istante in cui suonò il segnale di partenza e mi sedetti di fianco a Simmo, il più lontana possibile da Meg, che ogni tanto mi lanciava occhiate curiose.
«Zayn è partito bene!» trillò subito la rossa, la quale si alzò anche in piedi, tutta presa dalla competizione.
«Decisamente, Meg» approvò Simmo, facendomi innervosire ancora di più.
Furono minuti intensi, quelli che seguirono.
Liam surfò decisamente al di sotto dei suoi stardard, facendo preoccupare Lisa. La gara era tra Zayn, che era esplosivo anche più del solito, e Niall, il quale si era contenuto più del moro, ma aveva dato sfoggio a tutto il suo talento.
Finito il tempo, però non ci fu storia: Zayn aveva stravinto.
I tre uscirono dall'acqua e si abbracciarono, dandosi qualche pacca, come fanno gli uomini normalmente tra di loro.
Meg corse subito incontro a loro e saltò in braccio a Zayn, congratulandosi e facendogli un sacco di inutili feste.
Avrei voluto dirgli qualcosa, ma le parole mi morirono in gola, quando mi accorsi del suo braccio adagiato comodamente sulle spalle di Meg.
Sembravano così felici che ebbi ancora voglia di piangere.





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Niall


«Propongo un brindisi» fece quella sera Lisa, a cena «A Meg e Zayn, i primi vincitori dell'anno!»
«Sai che un brindisi con la Coca Cola è triste quanto andare in discoteca di pomeriggio?» esclamò Liam, ridendo.
«Zitto e brinda al mio incredibile talento»
Alzai gli occhi al cielo, fintamente seccato: «Malik, sei peggio del raffreddore!»
Meg rise forte e io le feci l'occhiolino.
A distrarci dalle nostre chiacchiere arrivò Jilly, cacciandoci nelle nostre camere a cambiarci: quella sera ci sarebbe stata un'altra festa al Surf Club, per l'inaugurazione della stagione.
Simmo ci aveva detto che era necessaria la nostra presenza, ma in ogni caso non ci saremmo mai persi un'occasione in più per fare baldoria.
Ci ritrovammo tutti in salotto dopo mezz'ora.
Le ragazze erano stupende, quella sera, forse anche più del solito e, mentre ci precedevano fuori da casa, io e i miei compagni di stanza ci scambiammo qualche occhiata che la diceva lunga sui nostri pensieri.
Il più determinato sembrava Zayn e io e Liam avremmo voluto tanto essere nei suoi panni: Meg sembrava palesemente pendere dalle sue labbra.
Arrivati al Surf Club ci si presentò davanti la stessa identica scena della volta prima.
Sorrisi compiaciuto, voltandomi a guardare Lisa, che rispose al mio sguardo con un occhiolino.
«Il primo giro è tutti insieme!» esclamò Meg, attirando l'attenzione su di sè.
Notai che Chris si lasciò andare in uno sbuffo.
«Tutto quello che vuoi, bella rossa» scherzò Zayn, mettendole un braccio intorno alle spalle.
«Chupiti per tutti?» proposi.
Liam annuì entusiasta: «Andiamo a prenderli! E... chiaramente offro io!»
Noi applaudimmo entusiasti e ci apprestammo a seguirlo al bancone dei cocktails.
Buttammo giù in fretta i nostri bicchierini e ci spostammo in pista.
Non ero mai stato un grande festaiolo, a casa mia, perchè la mia compagnia non era propriamente una della più divertenti della zona. Le nostre serate erano semplici, a casa di qualcuno, a guardare un buon film e bere birra, nulla di più distante da ciò che stavo facendo in quel momento.
Sentivo la musica nelle vene, non potevo fare a meno di muovermi e risi forte nel vedere Liam che provava a ballare in modo impacciato.
Lui si accorse e mi mostrò il dito medio, avvicinandosi poi velocemente: «Hai visto? Zayn e Meg sono già spariti»
Risi ancora, sentendomi euforico, senza nemmeno sapere il motivo: «Non perde tempo, il moro!»
In quel momento, arrivò Lisa tra di noi e prese a ballare con entrambi: «Sono ubriaca, Simmo mi ucciderà!»
«Non mi sembri ubriaca» obiettò ragionevolmente Liam.
Per tutta risposta, Lisa gli saltò al collo, baciandolo con foga.
Fissai la scena sbalordito: Liam inizialmente tentò di allontanarsi, ma poi si arrese e rispose al gesto di Lisa con altrettanta passione.
Mi allontanai, cosciente di essere ormai di troppo e decisi di uscire a prendere una boccata d'aria fresca.
Mi appoggiai alla ringhiera e fissai il mare calmo di quella sera. Trovavo la situazione molto romantica.
Notai un paio di persone sguazzare nell'acqua e sorrisi istintivamente: fare un bagno di notte con una ragazza era uno dei miei numerosi desideri inconfessabili.
«Smettila, Zayn!» sentii urlare la ragazza.
Mi si strinse la stomaco.
Non che fossi innamorato di Meg, ma avrei voluto decisamente essere al posto di Zayn.





Nota dell'autore:
Credo che la storia non interessi più, ma dovevo immaginarmelo, dopo essere sparita per così tanto tempo.
Mi spiace molto, ma sono intenzionata a portare a termine Blue Water High in qualsiasi caso.
Bene, questo è il nuovo capitolo :)
Meg e Zayn hanno vinto la prima gara, ma non perchè sono i miei preferiti o robe simili. Hanno vinto perchè erano gli unici nelle condizioni di poter fare una gara come si deve.
Scappo, a presto!
Un abbraccio,
B.

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Capitolo 9
*** #9 ***


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Meg


Quella mattina mi sentivo particolarmente bene: mi ero svegliata prima ancora che suonasse la sveglia e, mentre gli altri continuavano a dormire profondamente, ero scesa in cucina a preparare la colazione per tutti.
Mi stupii da sola per quel gesto, perchè solitamente mi divertivo a vedere Liam o Lisa affaccendarsi tra frigorifero e mensole di primo mattino.
Quando posai anche la tazza di Chris sul tavolo, osservai il mio lavoro soddisfatta.
Speravo che anche gli altri potessero cominciare quella giornata con il piede giusto, come avevo fatto io, così decisi di salire nelle camere a svegliarli.
Amavo quando mia madre veniva a svegliarmi pochi minuti prima del suono della sveglia, preferivo di gran lunga la sua voce al trillo fastidioso di quell'aggeggio infernale.
Prima di entrare nella mia camera, scelsi di svegliare i ragazzi.
Abbassai la maniglia, cercando di essere il più silenziosa possibile.
Mi avvicinai lentamente al letto di Liam, fermandomi a guardarlo mentre dormiva.
Mi sfuggì un risolino e tirai fuori il cellulare per fare una foto alla sua bocca semiaperta dalla quale usciva un rivolo di saliva.
Dopo essermi accertata di aver salvato l'immagine, posai le mie mani sul suo petto, prendendo a scuoterlo piano.
Lui mugugnò e io risi ancora, evidentemente più forte di prima, perchè Niall aprì gli occhi.
«Che ci fai qui?» mi chiese, con la voce impastata dal sonno.
Alzai le spalle: «Mi sono svegliata prima!»
Lui annuì, dando un'occhiata all'ora e disattivò la sveglia.
«Vuoi svegliare tu Zayn?»
Arrossii di botto. Perchè mai Niall avrebbe dovuto pensare una cosa del genere?
«No, no, tranquillo» borbottai, passandomi una mano tra i capelli.
«Lo faresti contento» bisbigliò lui, sorridendo e prendendo a scuotere Liam.
Quando anche quest'ultimo aprì gli occhi, Niall gli pose subito una mano sulla bocca: «Zitto, Payne»
«Cosa cazzo volete?»
«Meg vuole svegliare Zayn!» rispose il biondo, ancora prima che io potessi iniziare a dire qualcosa.
«Non è vero!» ribadii, dando un leggero schiaffo a Niall.
Liam mi rivolse un sorrisetto malizioso: «Zayn dorme sempre in mutande...»
Niall fece qualche verso soffocato, nel tentativo di non scoppiare a ridere come suo solito.
Poi Liam si levò le coperte di dosso e spinse fuori dalla stanza il nostro biondo amico, dandomi via libera con un occhiolino.
Gli feci una linguaccia e mi apprestai a svegliare anche l'ultimo mio coinquilino.
«Zayn» sussurrai, a pochi centimetri dal suo orecchio.
Ricevetti soltanto un mugugno in risposta.
«Dai, maledetto pakistano, è ora di svegliarsi» esclamai, mollandogli un pugno sulla spalla.
«Ma che... Margaret Alexis Carson, che cazzo stai facendo?» sbottò, fissandomi come se fossi un'indemoniata.
«Ti sveglio» replicai pacifica.
«Dovrei intenderlo come un gesto dolce?»
Scrollai le spalle e gli sorrisi: «come ti pare, Malik»
Lui sembrò pensarci su, poi si allungò per lasciare un leggerissimo bacio sulla mia guancia: «Sei stata quasi gentile, Carson!»
Scossi la testa e mi voltai per uscire dalla stanza, ma lui corse avanti per precedermi, dando inizio a una gara.
Quando arrivammo sulle scale, però, si bloccò di colpo, voltandosi verso di me con un'espressione preoccupata.
Cominciò a fingere un attacco di tosse, ma lo stoppai: non c'era bisogno, avevo già sentito tutto quello che c'era da sentire.









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Liam


L'allenamento quel pomeriggio era stato decisamente pesante.
Meg era, giustamente, di pessimo umore e, se poteva, evitava di rivolgerci parola.
Zayn aveva tentato di parlarle, ma l'aveva respinto abbastanza duramente, facendo rattristare anche lui.
Lisa aveva reagito male all'accaduto, Niall ogni tanto lanciava occhiate di fuoco a Chris, la quale sembrava invece del tutto indifferente alla situazione.
Dal canto mio, io ero veramente furioso con lei.
Avevo cercato di essere comprensivo, ero riuscito a non insultarla nemmeno una volta, nonostante l'avessi desiderato ardentemente ben più di una volta e, come me, anche gli altri avevano represso ogni istinto omicida nei suoi confronti.
Lei, però, aveva ripagato tutti i nostri sforzi creando un'altra, ennesima, tragedia.
«Per oggi basta» esclamò Simmo, dando un'occhiata all'orologio.
«Ma non saranno passato nemmeno due ore» obiettò Niall, asciugandosi il sudore dalla fronte.
Lisa lo guardò male, ma io capii subito che, esattamente come me, Niall non voleva tornare a casa per subire il silenzio assordante che ci sarebbe inevitabilmente stato.
«Infatti non sono passate due ore, Niall» ribattè Simmo, con il suo solito tono duro «Ma, evidentemente, avete la testa da un'altra parte, quindi è inutile»
Zayn abbassò lo sguardo, sentendosi colpevole.
«Ok, perfetto» disse atona Meg, sfilandosi la canottiera, e corse a tuffarsi in acqua.
Malik fece per seguirla, ma Lisa lo bloccò: «Lasciamola stare»
Lui annuì, ma prima che potesse replicare, Simmo prese di nuovo parola: «Non so cosa sia successo, ma non tollero queste situazioni nella mia Accademia»
Chris sbuffò, ottenendo un'ennesima occhiataccia da Zayn.
«Stasera cominceranno i colloqui individuali di cui vi aveva parlato Deb» continuò, senza rivolgersi in particolare a nessuno «Sarai tu il primo, Liam»
Annuii.
Passai tutta la sera chiuso in me stesso, a farmi una serie interminabile di domande.
Ho sbagliato qualcosa? Avrei dovuto impegnarmi di più per evitare tutta quell'assurda situazione?
Quando Simmo e Deb vennero a chiamarmi per il colloquio, tirai un sospiro di sollievo.
Li seguii nell'ufficio del nostro allenatore e mi sedetti in fronte a loro.
«Non vogliamo sapere cosa è successo tra voi e Meg» cominciò la donna, subito interrotta da Simmo.
«Se permetti, Deborah, io pretendo di sapere cosa diamine è successo!»
«David Simmons!»
Sorrisi, nel vederli così tesi.
«La mia domanda è la seguente» riprese Deb, fulminando con lo sguardo Simmo «Sei certo di aver fatto tutto il possibile per risolvere questo problema?»
Stetti in silenzio.
«Immaginavo. Non dovete isolare gli elementi deboli. Siamo una squadra, c'è bisogno di tutti per portare avanti questo progetto, Liam»
«Sai bene che non sono io il problema!» sbottai, sentendomi colpito nell'orgoglio.
«Abbiamo scelto di parlare con te perchè crediamo che tu sia il meno coinvolto. Abbiamo bisogno che tu aiuti i tuoi compagni a tornare uniti com'erano fino a ieri»
«Dovreste parlare con Chris»
Simmo scosse la testa, facendo comparire un sorriso amaro sul suo volto: «E voi ci avete mai parlato, con lei?»





Nota dell'autore:
Ed eccoci a un altro capitolo ;)
In questo episodio, vediamo Meg che si sveglia di ottimo umore, decisa a trasmettere la sua allegria ai coinquilini, ma qualcosa va storto.
Nel pomeriggio, poi, i ragazzi sono tutti distanti tra di loro, perchè Meg era una specie di collante all'interno del gruppo e senza di lei si sentono molto spaesati.
Spero che il capitolo sia piaciuto ;)
A presto,
B.






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