Il destino mi volle con loro...

di IamPsyche
(/viewuser.php?uid=134654)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sogno misterioso ***
Capitolo 2: *** L’irrivelabile segreto di Plant e Page ***
Capitolo 3: *** Nuovi Amici ***
Capitolo 4: *** Il disco mai pubblicato ***
Capitolo 5: *** Good times, bad times ***



Capitolo 1
*** Il sogno misterioso ***


Ero alla ricerca di un angolo dove nascondermi...L'uomo misterioso continuava ad inseguirmi, sfrenatamente, ininterrottamente, sembrava avercela con me per qualche oscuro motivo...
A un certo punto mi ritrovai chiusa in un vicolo cieco,senza via d'uscita,era giunta la mia fine,me lo sentivo. L'uomo si avvicinava sempre di più con quelle grosse mani rugose,il mio cuore batteva sempre più forte,finchè, d'un tratto una voce acuta,echeggiò...
 
" Hey,hey mama,said,the way you move
Gon' make you sweat, gon' make you groove "
 
Poi...silenzio...
 
- Chi è! Urlai spaventata.
 
" Ah-ah,child the way you shake that thing
Gon' make you burn, gon' make you sting "
 
L'uomo si voltò di scatto...
 
" Hey,hey, baby, when you walk that way
Watch your honey drip, can't keep away "
 
D'un tratto, una mano mi strinse il polso e mi trascinò con se...
 
- Chi sei?
- Non chi sono,ma...Chi siamo!
- In che senso,non capisco?
- Presto capirai...noi saremo leggenda, noi saremo...i Led Zeppelin!
 
DRIIIN!! Squillò d'improvviso la sveglia.
 
Sobbalzai dal letto, battendo la testa sulla spalliera in legno:
- Aia, che male! Mi dissi massaggiandomi la testa dolorante.
Ma che è successo?
...
- Hanna! Esclamò mia madre.
- Che vuoi ma??
- Alzati,che è tardi,devi andare a scuola!
- Mamma,ma ormai ho 17 anni,so badare a me stessa!
- Allora,se sai badare a te stessa,scendi da quel letto e preparati!
- Ah...ok ok...
Dopo essermi preparata e aver fatto colazione, uscì di casa...
- Non ne posso più, proprio non ne posso più! Hanna fai questo, Hanna fai quello, Hanna alzati che è tardi! Vorrei scappare!
Detto ciò, molto turbata, diedi un violento calcio a una lattina e sbuffai, poi, poggiai lo zaino su un muretto e mi sedetti:
- E quel sogno? Mi chiesi. Cosa significa? L'uomo malvagio, il ragazzo che mi ha salvata e poi...Chi erano quei Led Zeppelin?
Rimasi qualche minuto a ripensare a quella canzone che aveva cantato il tizio:
“Hey,hey mama,said,the way you move
Gon' make you sweat, gon' make you groove”
Io non avevo mai sentito una canzone simile in vita mia! Quella canzone non esisteva!
All’improvviso sentì una voce burbera esclamare: - Ciao Ragazzina!
- Chi è?! Chiesi spaventata.
- Oh, ciao piccola, non aver paura.
Urlai: - Aaaah!!! E di corsa scappai dietro l’edificio, sospirando e cadendo in terra svenuta.
Più tardi...
Le mie palpebre si aprirono lentamente, notando di fronte ad esse un uomo biondino, dai capelli mossi e poco lunghi, gli occhi castani e la carnagione chiara. Hey, ma quello era...L’uomo del sogno!! E mi stava mettendo un panno bagnato in testa!
- Chi sei! Sobbalzando dal divano.
- Hey hey, calmati e distenditi, hai bisogno di riposare.
Sospirai e mi buttai nuovamente sul divano.
-Posso sapere il tuo nome? Mi chiese l’ uomo
- Ma certo, io mi chiamo Hanna.
Lui annuì e mi strinse la mano: - Piacere, Robert Plant!
Io sorrisi. D’un tratto un ragazzo, su per giù della sua stessa età entrò in camera:
-Ti serve un altro panno, amico?
- Si, dammelo per favore.
Il ragazzo si avvicinò porgendogli quel panno umido e si sedette accanto a Robert.
- Ma si è svegliata la ragazza?
- Si, è sveglia...Hanna, lui è Jimmy Page.
Era davvero un bel ragazzo, dai lunghi boccoli castani e bellissimi occhi azzurri.
Page mi tese la mano: - Piacere, Hanna!
A quelle parole arrossii e notai che il cuore mi stava battendo all’impazzata.
-Piacere, Jimmy.
Ci guardammo intensamente negli occhi per qualche secondo, poi Plant mi tolse il panno bagnato dalla testa e mi arruffò i capelli:
-Suvvia, Hanna, adesso stai bene, non hai più bisogno di distenderti...A meno che tu non abbia sonno ahahah!
Scoppiammo tutti e tre a ridere, poi Plant mi prese per mano e mi fece alzare.
- Grazie Robert...
- E di che? E’ stato un piacere...Ah, senti qua, noi dovremmo riportarti a casa e abbiamo bisogno che tu ci dica dove abiti.
- Riportarmi...A casa?
- Beh, direi...
- Ah...
- Cosa c’è?
- Ecco, io...
- Senti Robert! Disse d’un tratto Page. Non potremmo tenerla con noi?
- Ma scherzi? Non penso proprio che la piccola voglia rimanere con noi!
- Io non sono piccola!
I due si voltarono un po’ sorpresi, io ero del tutto infuriata.
- Cosa ti è preso, Hanna? Disse Page.
- Non sopporto il fatto che tutti debbano credermi piccola, sono semplicemente un po’ bassa di stattura ma io ho 17 anni, cavolo!
- Hai davvero 17 anni?? Chiese Plant sbalordito.
- Già...Avevo voglia di rimanere con voi, Page, ma ho cambiato idea!
Dicendo ciò mi allontanai verso la porta, piuttosto turbata, ma d’un tratto, Page mi fermò e sentii di nuovo la stessa sensazione di prima, quando mi aveva stretto la mano, il cuore che batteva a mille e il respiro frenetico:
-Scusa, Hanna, non intendevamo offenderti chiamandoti piccola, noi vorremmo davvero che tu rimanga con noi, ci manca una ragazza qua dentro e quella potresti essere proprio tu!
Quella ragazza potevo essere proprio io...Mi presi di coraggio e mi voltai verso Plant...
- Plant!
- Eh?
- Chi sono…i Led Zeppelin?
Lui sgranò gli occhi e non parlò, Page iniziò a camminare per la stanza con le mani dietro la schiena, adesso era evidente che nascondevano un segreto.
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L’irrivelabile segreto di Plant e Page ***


 
Era chiaro ormai, Plant e Page nascondevano un segreto, un segreto che probabilmente non avevano intenzione di rivelarmi, ma pensavo...E se questo loro segreto avesse a che fare col mio sogno?
 
      *          *           *
Non state così imbambolati, avanti...Vi ho chiesto chi sono i Led Zeppelin! Esclamai turbata.
- Dove hai sentito questo nome? Mi chiese d'un tratto Page, tutto serio.
Sospirai: - In un sogno...
Entrambi si voltarono di scatto, sbalorditi: - In un sogno? Dissero all'unisono.
- Si...
- Raccontami il sogno! Rispose Plant.
Ci sedemmo tutti e tre sul divano, Page ci offrì un caffè e io iniziai a raccontare...
- E quindi io...Ti sono apparso in sogno??
- Esattamente, Plant!
- Capisco...
Mise in bocca una sigaretta e l’accese: - Come faceva la canzone che stavo cantando?
-Non ricordo, mi dispiace!
- Mmm...Ok...
- Adesso però mi spieghi chi sono questi Led Zeppelin?
- Non adesso, Hanna, domani cercheremo di darti delle spiegazioni, ma adesso vedi di avvisare i tuoi che sei qui e vai a dormire, chiaro?
Io annuii e lui uscì dalla stanza, ma proprio mentre mi stavo alzando dal divano, Page mi fermò: - Non far caso a Plant, è semplicemente un po’ confuso. Siediti e parliamo un po’, ti va?
-Ehm...Si, va bene!
Mi accomodai nuovamente sul divano e mi voltai verso Page:
-Dunque, Hanna...Come hai ben visto, ho voluto che tu rimanessi qui, e ho dei buoni motivi...
- Cioè?
- L’ho fatto per Robert...
- In che senso?
- Allora, Robert, ultimamente è diventata una persona molto chiusa e spesso maschilista e so che tu lo puoi aiutare!
- Io? E perché mai?
- Perché lui ti ha salvata...Cosa che non aveva mai fatto con nessuna ragazza!
- Davvero?
- Si
- E secondo te per quale motivo l’ha fatto?
- Beh...Non saprei, anche perché in genere non ci si innamora così all’improvviso, specie per gente come lui, ma penso che abbia visto in te qualcosa di diverso dalle altre ragazze!
Magari è stato il destino a farvi incontrare dato che tu l’avevi anche sognato...
- Il destino dici?
- Si, esattamente...
Abbassai la testa e mi leccai le labbra: - E’ successo tutto così velocemente, insomma, quasi faccio fatica a capire come il tutto sia accaduto, nonostante lo sappia benissimo!
Page sorrise: - Cosa hai provato nel vederlo in sogno?
Arrossii: - Non so, è difficile descrivere le emozioni che si provano in sogno, ma mi è parso, come dire...Un eroe!
 
-Un eroe?
- Si, proprio un eroe!
- E che mi dici della canzone invece? Era bella?
- Non ricordo come faceva, ma era molto bella! E la voce di Plant era molto acuta, sembrava un vero e proprio cantante!
Page sorrise in maniera quasi forzata, poi abbasso lo sguardo nel tentativo di non farsi vedere mentre faceva quella faccia confusa.
- Page...C’è qualcosa che non va?
- No no, tranquilla, va tutto bene, è solo un po’ di mal di testa, adesso è meglio se andiamo a dormire ok?
Lo guardai perplessa, poi annuii, ma lo fermai all’improvviso mentre si stava dirigendo nella sua camera:
-Page...
Prese un respiro profondo e si voltò: - Dimmi.
-Mi direte chi sono i Led Zeppelin, non è vero?
- Senti, non chiedermelo più, ok? Poi vedremo, ma per adesso lascia perdere, sono questioni che non ti riguardano!
Abbassai lo sguardo in segno di sottomissione.
- Buona notte... Disse lui dopo un sospiro.
- Notte...Risposi.
Chissà se un giorno avrei scoperto il loro segreto, nel frattempo dovevo semplicemente indagare sul mistero del mio sogno...

NOTE: Che ne pensate della situazione?? E del sogno che ve ne pare? Aspetto le vostre opinioni e consigli, spero che nonstante sia solo l'inizio vi stia piacendo...Ciao a tutti! :D

Kissettina Rock : *

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Nuovi Amici ***


Era finalmente mattina, la luce iniziò a penetrare dalle fessure della finestra, illuminando le lenzuola fresche del letto. Ieri sera Jimmy mi aveva ceduto la sua camera, era stato molto gentile, infatti, stringendomi le coperte potevo chiaramente sentire il suo profumo, così dolce e intenso...
- Buongiorno, Hanna! Disse all'improvviso una voce. 
Mi voltai: - Jimmy, buongiorno!
Mi porse un vassoio con un cappuccino e un cornetto. Io sorrisi, quasi commossa: - Hey, ma, non dovevi, sul serio!
- Beh, se l'ho fatto era perchè avevo il piacere di farlo, non credi?
Annuii: - Grazie!
Si sedette accanto a me e mi diede un bacio sulla guancia...
- Cos'è tutta questa tenerezza stamattina? Ci conosciamo da solo un giorno, insomma!
- Beh, non ti nascondo di essere un tipo molto coccolone ahahah!
Gli arruffai i capelli: - I tuoi boccoloni lo sono ancora di più ahahah!
- Ti piacciono i miei capelli eh?
- Tanto!
Mi sorrise e iniziò a scrutarmi dalla testa ai piedi: osservò le mie lunghe gambe, il mio corpo magro e sensuale, la mia carnagione pallida e i bei riccioli biondi, scombinati che mi cadevano sul viso, ma soprattutto si soffermò sugli occhi...
- Cavolo, lo sai che hai degli occhi bellissimi?
- Trovi?
- Si, sono stupendi...
- Ma hanno lo stesso colore dei tuoi, insomma, non capisco cosa tu ci trova di tanto speciale!
- Non lo so, su di te fanno un effetto diverso, dipenderà dai capelli, trovo che il biondo con gli occhi azzurri stia benissimo!
- Grazie...Sorrisi
- E di che? Rispose lui.
Dopo l’ultima sorsata mi avvicinai al bordo del letto per scendere e passai accanto a Jimmy. Sentii il cuore battermi di nuovo fortissimo e uno strano peso allo stomaco, mi bloccai lì con il respiro affannato:
- Hey, Hanna, ti senti bene?
- Si...Balbettai tra un respiro e l’altro. Poi mi poggiai una mano sul petto e mi alzai.
Page mi guardò con aria leggermente perplessa, poi mi si avvicinò e mi sussurrò delle parole all’orecchio: - So come ti senti...Ti senti esattamente come mi sento io.
Detto ciò andò via, io rimasi paralizzata a fissare il muro, stava succedendo qualcosa in me...Apparte lo shock per quello che mi aveva appena detto Page, poi, poi c’era lui...Lui stesso che semplicemente con un gesto, con una frase o con una semplice parola mi faceva battere il cuore, cosa che non mi era mai successo con nessun uomo al mondo prima d’ora, ma allora, perché con Plant non mi succedeva?
All’improvviso una mano mi toccò la spalla, mi voltai di scatto, quasi spaventata.
- Chi sei?! Esclamai.
- Hey, hey calmati, piuttosto, chi sei tu?
Era un ragazzo non troppo alto, dai capelli un po’ lunghi e un viso dolce e fortunatamente anche simpatico.
- Piacere, il mio nome è Hanna...Gli dissi porgendogli la mano.
- Piacere, io sono John Paul Jones! Mmm...Robert Plant ha già scelto la futura manager del gruppo?? Ahahaha!
- Manager del gruppo? Ma di cosa parli?
- Robert non ti ha parlato dei Led Zeppelin? Aspetta, sempre se sai chi è Robert...
- Un attimo, allora io conosco Robert e conosco anche page, ma, insomma, tu sai chi sono i Led Zeppelin?
- Eh, beh, certo che lo so, ne faccio parte!
- Ah...
- Cosa c’è? Non te ne hanno ancora parlato?
- Il fatto è che io, ecco, a me Plant è apparso in sogno e poi, poi mi ha detto questo nome in sogno, ma quei due non voglio ancora spiegarmi chi sono!
- In sogno dici?
- Si, in sogno!
-Mmm...Questo è strano, davvero, poi mi spiegherai meglio! Ne hai già parlato con Plant e Page?
- Ma si, te l’ho detto, non vogliono spiegarmelo, mi dicono che è un segreto che non mi riguarda?
- Quindi te lo vorrebbero nascondere? Ahahaha ma cosa c’è da nascondere? Dunque, allora te li presento io: noi Led Zeppelin siamo una rock band che non ha ancora fatto il suo debutto nel mondo dello spettacolo, Robert è la voce del gruppo, Jimmy il chitarrista, io il bassista e Bonham il batterista, che per adesso non è qui!
- Una rock band come i Beatles e i Rolling Stones?
- Si, esattamente, solo che facciamo un rock un po’ diverso dal loro, comunque dimmi un po’, tu li ascolti?
- Si, mi piacciono molto!
- Ah bene, allora sei capitata con le persone giuste! Ah, a proposito, posso sapere come ci sei finita qui?
- Beh...
All’improvviso sbucò Jimmy dalla porta del corridoio che guardò John con aria incazzata:
-John, vieni qua un attimo per piacere!
- Oh, ciao Jimmy, si vengo subito.
Chiusero la porta:
-Gli hai parlato dei Led Zeppelin?
- Si, certo, qual è il problema?
- Cazzo! Urlò tirandolo per il colletto, ma da dove ti salta in mente di dirle tutto così, senza un minimo di preoccupazione per quello che potrebbe succedere!
- Ma non vedo cosa ci sia da nascondere, insomma, cosa c’è di male ad avere una band?
Lo sbattè al murò con violenza:
-Io e Robert avevamo previsto di spiegargli il tutto insieme, senza troppa fretta, ma tu come al solito rovini sempre tutto!
- Ok, scusami...
- Ma scusami un cazzo! Ormai è fatta, vai a svegliare tu a Robert e spiegagli quello che hai combinato, di certo non lo farò io per te!
Ascoltando quelle parole da dietro la porta rimasi terribilmente scioccata, insomma, Jimmy era sempre così dolce e gentile e a sentirlo parlare in quel modo giuro che mi venne un colpo al cuore!
La porta si aprì di scatto:
- Ero certo che stessi origliando... Disse Page.
- Scusa...
- Non ha senso chiedermi scusa, in fondo ormai sai tutto no?
Abbassai lo sguardo, mi sentivo terribilmente in colpa.
- E dai, dovresti essere felice adesso che sai chi sono i Led Zeppelin, perché fai quella faccia?
- E infatti lo sono, ma ecco...Io oggi ho visto una parte di te che non avevo ancora conosciuto.
- Ti riferisci a quando mi sono incazzato con John?
- Si, esattamente...
- Tutti noi abbiamo una seconda faccia nascosta ed è solo in certi momenti che riusciamo a mostrarla.
- Capisco.
All’improvviso sentimmo Robert sbraitare dalla stanza in fondo al corridoio, nonché la sua camera da letto: - Che cazzo hai fatto? Ma da dove ti è saltato in mente di dirglielo! Sei un idiota! Sei un grandissimo idiota!
Dicendo ciò, il Plant sbucò dalla porta tenendo John dal colletto della camicia:
-Che gli facciamo, Jimmy?
Si poggiò una mano sulla testa: - Lascialo stare e basta, ha ricevuto fin troppi rimproveri, tanto punirlo non risolverà nulla, anzi, potrebbe anche peggiorare le cose! Stiamo insieme da soli pochi mesi e dobbiamo già metterci a litigare...
Robert lo mollò: - Ok, hai ragione...Ma la prossima volta rifletti prima di fare certe cose, spero tu abbia imparato la lezione! Disse poi robert rivolgendosi a John.
-Si, ho capito, non lo farò più...
Era solo colpa mia, semplicemente colpa mia se era successo tutto questo, provavo un’incredibile tenerezza nei confronti di John, lo avrei tanto voluto difendere, ma avrei semplicemente complicato le cose, mi pareva un povero ragazzino indifeso, debole di fronte a loro, i due leader del gruppo, sentivo che per me stava iniziando una nuova vita, difficile, con tante sfide, dure da affrontare, chissà se Plant e Page mi sarebbero stati vicini e chissà se presto avrei saputo la verità sul mio sogno, ma soprattutto se avrei mai riascoltato quella canzone che mi rimbombava da giorni nel cervello...Al prossimo capitolo :)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Il disco mai pubblicato ***


Quella non era stata proprio una gran bella serata, eppure mi sentivo felice, Jimmy aveva dimostrato di volermi bene, nonostante mi avesse anche mostrato il suo lato cattivo...
Mi distesi sul letto, poggiando la testa sul cuscino, riuscivo ancora a sentire quel profumo, dolce, caldo, intenso. Per un’ attimo sentii il fortissimo desiderio di fare l’amore con lui, non poteva essere che me ne stavo innamorando così in fretta, proprio non poteva essere, lo conoscevo da meno di due giorni e già mi facevo certi pensieri: - Hanna, non puoi! Mi dissi in tono autoritario, non puoi!
Ma non riuscendo a chiudere un occhio, scesi in salone e notai Jimmy disteso sul divano, su quel piccolo divano, quasi sul punto di cadere, e ciò perché mi aveva ceduto il suo letto, perché era stato così gentile da cedermi il suo letto; dormiva, i suoi morbidi capelli, scombinati gli ricadevano a ciuffetti sugli occhi, mi faceva così tanta tenerezza, sembrava un cucciolo, ma a forza di fissarlo ebbi l’istinto di accarezzargli le labbra pronta per poggiargli sopra le mie, ma mi fermai: - Che cosa sto facendo?...Che cosa sto facendo?! Meglio se torno a letto.
Mi alzai lentamente poggiandomi la mano sulla testa e sospirando, mia madre non sapeva ancora nulla, chissà cosa stava pensando, forse che mi avessero rapita o addirittura che fossi morta! Pensai di chiamarla, ma non lo feci, non avevo alcuna voglia di tornare a casa, ormai stavo così bene con i Led e soprattutto non volevo separarmi da Page...Mi lasciai alle spalle questi pensieri e mi diressi in camera, ma non avendo sonno iniziai a pormi delle domande che non mi ero mai posta prima “Se i Led Zeppelin sono una band perchè non hanno mai inciso un disco?”
Forse pensavano di non esserne all’altezza, o magari lo avevano inciso e volevano nasconderlo...
Pensando ciò camminavo per il corridoio buio, senza nemmeno accorgermi di avere sotto i miei piedi una porticina di medie dimensioni. Mi spostai. Rimasi qualche secondo a fissarla, poi mi decisi ad aprirla: c’era una lunga scalinata immersa nel buio più profondo, avrei voluto scendere, ma sinceramente mi metteva un po’ paura; avevo bisogno di luce.
Mi precipitai furtivamente in camera di Robert e accesi la candela messa sul suo comodino con un fiammifero posto accanto ad essa; la luce lo fece rigirare nel letto, ma non si svegliò, dunque corsi nuovamente in corridoio e riaprii la porticina, la fiamma illuminava quelle lunghe scale. Poggiai un piede sul primo scalino, poi sul secondo, sul terzo e così via, finchè non mi ritrovai immersa nel vuoto, si, perché era proprio un vuoto, si vedevano solo le scale e nulla di tutto quello che c’era intorno a me. Il cuore mi batteva sempre più forte, avevo paura, tanta...troppa paura!!
I gradini terminarono, quello che riuscii a vedere?? Un’enorme sala d’incisione con tanto di batteria posta in fondo alla stanza!
Mi feci strada con la candela e notai un armadio chiuso con un catenaccio, chissa cosa c’era dentro...Forse i Led Zeppelin nascondevano davvero qualcosa, erano dei tipi molto misteriosi, ma non m’importava, dovevo aprire quell’armadio!
Poggiai la candela per terra ed ebbi la “geniale” idea di prendere la rincorsa e scagliarmi alla velocità di un fulmine contro di esso, sperando di combinarci qualcosa o quanto meno ammaccarlo un po’, ma più che l’armadio...penso di essermi ammaccata la testa!!
-Ok, questo metodo è chiaro che non funziona, ma se non sbaglio dovrei avere...
Misi la mano dentro una tasca dei pantaloni e presi una forcina, la infilai nella serratura del catenaccio e iniziai a girarla, nemmeno pochi minuti che riuscii ad aprirlo.
-Finalmente scoprirò cosa c’è qua dentro!
Mi colpì una profonda delusione nel vedere che dentro c’erano solo cuffie, microfoni, qualche plettro, probabilmente di Jimmy e un tamburello e tanta altra roba per l’incisione. Beh, a quanto pare alla fine, mi sono ingannata da sola...Ma una piccola scintilla di speranza risuscitò in me nel vedere un 33 giri nuovo nuovo posto sul primo scaffale in alto; lo presi, c’era scritto “Led Zeppelin I” e la copertina raffigurava un dirigibile, o almeno così pareva...
-Ma certo! Mi dissi. Lo Zeppelin! Il dirigibile tedesco! Ma cosa c’entra adesso con...
Iniziarono a venirmi seri dubbi sul significato del loro nome, ma quello non era il momento, perché quel disco non era mai stato pubblicato? Ebbi una certa curiosità nel sentire la voce di Plant quando canta, cioè, data la voce particolare che ha già quando parla!
Mi guardai intorno finché non notai un giradischi posto all’angolo della stanza, lo aprii e lo spolverai un po’ con la mano, poi inserii il disco:
 
Good Times, Bad Times,
You know I had my share;
When my woman left home
For a brown eyed man,
Well, I still don't seem to care
 
Questa era la prima traccia, “Good times Bad Times”. E si, la voce era identica a quella del sogno e quello era proprio Plant! Non immaginavo che una voce tanto strana potesse diventare così bella e particolare cantando; questo disco meritava il debutto!
Sembrava andar tutto bene finché d’un tratto non sentii dei passi provenire dalle scale:
-Chi c’è?? Esclamò l’uomo.
La voce non mi era per niente familiare, chi poteva essere? Per sicurezza però stetti zitta e mi nascosi dietro il giradischi.
L’uomo prese la candela che avevo lasciato sul pavimento e si fece luce, ripetendo nuovamente: - Chi c’è??
Nello spostarmi urtai il giradischi facendo rumore e li ci fu il punto di rottura. Egli si avvicinò a me e mi tese la mano per alzarmi: - Chi sei, ragazza? Che ci fai qui?
-Ecco, beh...io...
Sembrava non essersi arrabbiato, ma la situazione cambiò quando vide tra le mie mani il 33 giri dei Led Zeppelin.
Sgranò gli occhi: - Dammelo! Urlò tirandomelo dalle mani. Volevi rubarlo? Sei una ladra?
- No! Non è come pensi, davvero!
- Hai persino rotto il catenaccio dell’armadio, si può sapere come cazzo hai fatto?!?!
- Giuro di non avere avuto cattive intenzioni! Lo giuro, lo giuro!!
Sospirò, cercando di mantenere la calma: - Chi sei e che ci fai qui?
-Io ero svenuta e Robert mi ha trovata e mi ha portata qui e John Paul Jones mi ha parlato dei Led Zeppelin e adesso volevo sapere qualcosa in più su di voi, davvero, scusami, non avevo cattive intenzioni!
- Mmm...E’ strano, ma voglio crederti, adesso torniamo su per piacere, non voglio nemmeno sapere come cazzo sei finita qua dentro, se Robert e Jimmy dovessero scoprire penso ti ucciderebbero!
- Ok...
Chiuse l’armadio e risalimmo le scale: - Ma senti, gli chiesi.
-Che vuoi?
- Non mi hai ancora detto chi sei...
- Io sono John Bonham, batterista dei Led Zeppelin.
- Ah, capisco!
Non gli rivolsi più una parola, ma tornati su tornai immediatamente in camera e mi distesi sul letto, come se nulla fosse. John era un bravo ragazzo, sapevo che avrebbe mantenuto il segreto...

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Good times, bad times ***


Mi svegliai di scatto, per qualche oscuro motivo.
Mi guardai attorno ma in effetti...Pareva tutto normale come sempre!
Mi poggiai una mano sulla testa, forse ero solo stanca o forse mi aspettavo di trovare di nuovo Page accanto a me a portarmi la colazione come il mattino precedente.
Mi alzai, misi le pantofole e salii in cucina, c’era un fortissimo odore di caffè appena fatto. Mmmm...Chissà se ce n’era anche per me! 
- Zeppelin! Esclamai. Vidi Plant voltare leggermente lo sguardo verso di me, ecco chi stava preparando il caffè!
- Hey, Plant!
- Giorno bella...
Mi misi accanto a lui poggiando la testa sulla sua spalla: - Mmm...Che buon odorino! Stai preparando il caffè?
-Oh yes, dear!
Sorrisi tutta allegra, gli diedi un bacio sulla guancia che proprio non si aspettava, lasciandolo quasi paralizzato e corsi a svegliare Page. 
Mi sedetti sul suo letto e gli accarezzai il viso: - Buongiorno, chitarrista...Sussurravo. Che bello che sei, anche quando dormi. Sorrisi e mi alzai, era così tenero che proprio non me la sentivo di svegliarlo, dunque tornai in cucina e mi sedetti al tavolo e rimasi a fissare il muro.
Plant poggiò la caffettiera fumante di fronte a me e si sedette anche lui:
- Hey, Hanna, va tutto bene?!
- Ehm...Eh...Si, si! Va tutto bene, stai tranquillo!
- Mi sembravi piuttosto pensierosa a dire il vero. Se è successo qualcosa puoi dirmelo, lo sai...
- Ecco, in effetti si, volevo farti una domanda!
- Dimmi pure. Rispose versandomi il caffè in una tazzina.
- Grazie...Dunque, mi chiedevo: per quale motivo non volevate raccontarmi dei led Zeppelin?
Sospirò, portandosi indietro i capelli: - Noi siamo un gruppo rock, tanto per cominciare. Come lo sono i Rolling Stones, i Pink Floyd, i Doors. Non so se li gradisci.
- Ma certo che li gradisco!
- Bene allora... Noi ci stiamo ispirando a loro per la creazione di un genere ‘nostro’, e non vorremmo che si venisse a sapere, sono dei progetti che custiamo gelosamente!
- Ah, adesso capisco...Perdonami se sono stata curiosa e spesso ossessiva.
- Non preoccuparti, ammetto che anche io e Jimmy abbiamo decisamente esagerato.
Sorrisi: - Quindi non avete ancora pubblicato alcun disco, giusto?
- No. Più tardi, però, se hai voglia, ti faccio sentire qualcosa, ok?
- Ok!
Lui non sapeva che io ormai conoscevo tutti i loro segreti, in special modo quello del disco e non intendevo dirglielo.
- Buon giorno! Disse all’improvviso una voce dopo uno sbadiglio.
- Jimmy! Alito assassino! Ahahaha! Esclamò Plant arruffandogli i capelli boccolosi.
- E su, non vedi che sono ancora assonnato?
- Ma che suscettibile! Ahahaha ok, scusa!
- Si sedette sulla sedia, anche lui e si versò il caffè in bocca direttamente dalla caffettiera, per poi tossire e sputarlo tutto addosso a me e Robert.
Io e Plant lo guardammo sconcertati.
Si strofinò gli occhi e, finalmente del tutto sveglio si accorse del danno che aveva combinato: - Ops... Disse con un sorrisino
- Jimmy!! Quando capirai che non siamo in un film comico?? Adesso il tavolo lo pulisci tu e il caffè per i due John lo preparerai TU! Chiaro? Urlò Plant sbottonandosi la camicia fradicia di caffè.
- E daai!! Pure il caffe? Rispose Page in tono seccato.
- Si caro mio, pure il caffè!
Cercavo di dividerli ma era impossibile. Plant lanciò la sua camicia sulla poltrona: - Comunque, tu farai quello che ti ho detto, intanto io vado a fare una doccia.
Jimmy sbuffò, gli poggiai una mano sulla spalla: - Su, Page, non è poi così grave, se vuoi ti aiuto io!
- No, no non c’è bisogno, Hanna, stai tranquilla...
- Ok...
- Hey, ma...che succede qui? Chiese all’improvviso John Paul Jones sbucando insieme a Bonham dalla porta del corridoio, sbadigliando e stiracchiandosi.
- Oh...Ehm...Niente, assolutamente niente!! Rispose Jimmy imbarazzato.
- Avevamo sentito Robert urlare e quindi avevamo pensato che...
- No, non è successo nulla, state tranquilli!
- Ah bene, meglio così e...il caffè è pronto??
- Beh...
***
Più tardi, dopo aver fatto la doccia, Plant decise di portarmi giù in soffitta a mostrarmi il loro disco, che tra l’altro, anche se a sua insaputa, avevo già visto e ascoltato...
- Ok, ragazza, sei pronta?
- Certo che lo sono!
- Bene, prendimi per mano, è molto buio la sotto, non voglio che ti faccia male.
Feci come mi aveva detto, provando un leggero brivido lungo la schiena.
Aprì la porticina sotterranea e, con una candela in mano iniziò a scendere le scale, con molta cura nel non farmi inciampare, giunti all’ultimo gradino, Robert premette un interruttore alla sua sinistra e si accese la luce. Tutto era diverso da come l’avevo visto quella sera!
Sorrisi, lui ricambiò. Ci diressimo all’armadio dove avevo trovato il disco, con una piccola chiave, Plant lo aprì e afferrò il disco posto sull’ultimo ripiano in alto.
-Eccolo! Esclamò soddisfatto, spolverandolo.
- Bello!!
- Ti piace?
- Certo! Ha una copertina molto bella, ma...ecco...quello che realmente speravo era di poterlo ascoltare.
- Oh, si, giusto...Non ridere però, ok?
- Non vedo perché dovrei ridere!
- Mi dicono che la voce che ho quando urlo, ce l’ho anche quando canto!
- Ahahaha, beh, allora non penso proprio che riderò, anzi, sento che questo disco sarà qualcosa di sorprendente!
- Ok...Mi sembri abbastanza convinta, ragazza!
Detto ciò, inserì il vinile nel giradischi e alzò il volume...
Partì la chitarra:
“In the days of my youth 
I was told what it means to be a man, 
Now I've reached the age 
I've tried to do all those things the best I can. 
No matter how I try, 
I find my way into the same old jam. 

Good Times, Bad Times, 
You know I had my share; 
When my woman left home 
For a brown eyed man, 
Well, I still don't seem to care”


Si...Così si chiamava, Good Times Bad Times...
Con quella tranquillità, pareva così diversa da come l’avevo sentita la sera prima! Quel pezzo non era uno come tanti, quello era...Un capolavoro! Non avevo altre parole, era semplicemente un capolavoro!
- Hanna, stai bene? Mi chiese Plant vedendomi fissare il muro con gli occhi sbarrati.
- Robert!
- Cosa c’è?
- Perché cazzo stai così a sprecare il tuo tempo?
- In che senso?
- Ti giuro che siete una delle migliori band che abbia mai sentito in tutta la mia vita!
- Su, non esagerare adesso...
Lo presi per il colletto: - Voi meritate la fama e io ve la farò raggiungere e diventerete il più grande gruppo rock di tutti i tempi!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=768284