Alice.

di Mistake of factory
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


Era un giorno di scuola,in pieno inverno.Avete presente quelle mattinate grigie senza nemmeno un raggio di sole a riscaldarvi? Era un giorno di quelli. Arrivai a scuola con dieci minuti di ritardo,e mi sentì gli occhi della prof che mi trapassavano il petto, abbassai la testa e arrivai al mio posto. Lì c'era la mia compagna di banco,l'unica che riusciva a rallegrarmi la giornata con le sue storielle e le sue risate.Si chiamava Alice,era la mia Alice nel paese delle meraviglie era sempre felicissima come se vivesse in un mondo tutto suo ,come se fosse ancora una bambina di otto anni,era davvero una delle persone più dolci e indifese che io avessi mai visto,riusciva sempre a vedere del bene nelle persone.Poi la prof inizió con la sua noiosa lezione di storia.


Alla uscita della scuola,come eravamo solite io e Alice compravamo qualcosa da mangiare,era così dolce si sporcava sempre tutta come una bimba ma quel giorno scelse di non mangiare niente,allora non lo feci neanche io. Era davvero stano da parte sua,di solito non si rifiutava mai allora le chiesi:-Cos'hai?Come mai non vuoi niente?
Lei mi rispose con la sua vocina che non aveva fame e che stava bene.Le chiesi di venire da me il pomeriggio in modo da studiare insieme per l'interrogazione di storia ma lei rifiutó dicendo d'avere da fare.La cosa stava diventando strana,non era mai stata così vaga,subito dopo la nostra conversazione andò via.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Il giorno dopo Alice non venne a scuola,le mandai un messaggio dicendole: -Avresti potuto avvisare,per colpa tua ho avuto una nota perché non avevo portato tutti i libri Lei mi rispose con un semplice -Scusa,è tutta colpa mia. Dopo scuola mi presentai a casa sua,la mamma mi aprì la porta e avvisó la figlia che ero arrivata. Mi diressi verso la sua camera ma era chiusa a chiave e Alice mi disse con la sua vocina: -Aspetta un secondo. E sentì vari rimbombi,come se qualcosa o qualcuno stesse cadendo. Mi nascondeva qualcosa,qualcosa di molto importante ma non sapevo cosa. Quando mi aprì la porta era diversa dal solito i suoi lunghi capelli biondi non erano più morbidi e belli come pochi giorni fa,era particolarmente pallida. Le chiesi un'altra volta come stava ma lei continuava a dire che stava bene. Io sapevo che non era così lo notavo dai suoi occhi spenti e dal suo parlare vago. Dopo poco me ne andai via sbattendole la porta in faccia e dicendole: -non dovresti nascondermi niente,io con te non l'ho mai fatto.

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