NJ Accademy

di Seiko e Yumiko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Prima di iniziare la lettura, leggere QUA.
Sono stati inseriti due nuovi personaggi, Seiko Tojiki e Yumiko Nakamura, le nostre alter ego versione manga.
Su di loro, non anticipiamo nulla, capirete leggendo la storia!
Buona lettura

 

Ormai era passata un'ora ed erano ancora su quel maledetto treno. Nessuno conosceva la destinazione.

Seiko appoggio la testa sul finestrino e cominciò a fare disegnini con il dito sul vetro appannato, guardando incantata le goccioline che scendevano lungo la superficie liscia. Fuori cadeva una leggera pioggia e c'era un mare di umidità.

“Dannata umidità” pensò la ragazza, e prendendo fra le dita un riccio biondiccio sospirò “questi capelli si arricceranno ancora di più”. Si girò leggermente a destra e vide Yumiko con le cuffie nelle orecchie che ascoltava rilassata la musica.

“Beata lei, non si preoccupa di niente... forse non ha capito bene la situazione! ci hanno fatto

salire su un treno del quale non conosciamo la destinazione e inoltre i nostri genitori erano d'accordo!!! Questa è la cosa che mi preoccupa, i miei sono talmente protettivi che mi hanno lasciato a malapena andare in gita con la scuola a Kyoto! Ma stavolta sembravano quasi... orgogliosi! è un'accademia rinomatissima! Non mi hanno saputo dire altro e due giorni dopo aver preparato le valigie mi hanno sbattuto qui. Sì, due giorni. Sono passati solo due giorni da quando ho ricevuto quella maledetta lettera... dove diavolo è finita?”

Si mise così a rovistare nello zaino, tirandola fuori poco dopo. Osservò attentamente la busta e la fece scivolare tra le dita magre. Era bordata di rosso e al centro in rilievo era situata la scritta “NJ Accademy”.

La girò, non c'era mittente. Tirò fuori il foglio che si trovava al suo interno, era solo un foglio di carta ma non immaginava neanche quanto questo semplice foglio avrebbe segnato la sua vita. Poche righe, le lesse. Meglio dire le rilesse, dato che era ormai la centesima volta che lo faceva, o forse di più, aveva perso il conto.

“Egregia signorina Tojiki, dopo averla selezionata tra milioni di persone siamo lieti di informarla che lei è ufficialmente ammessa alla rinomata NJ Accademy dal 1 settembre.”

Fece un sorrisetto beffardo. “Tutto qui. Queste due righe e un biglietto del treno privato della NJ Accademy. Che bella esperienza!!”

Bhè, almeno non era sola: l’intero treno viaggiava senza conoscere la meta, ma non tutti sembravano preoccuparsi come lei. Yumiko era sempre rilassata, vicino a lei Tenten leggeva una rivista.

“Sicuramente saranno quei giornaletti smielosi che compra di solito, con quelle storie di ragazze innamorate e disperate” Certo questo era un suo difetto “Ma nonostante tutto” pensò Seiko “è una buona amica”.

Più a sinistra si scorgevano le gambe di Ino, accavallate in modo alquanto sensuale e coperte da una minigonna lunga a dir tanto 30 cm che lasciava ben poco all'immaginazione. In mano la ragazza aveva uno specchietto ed era intenta a darsi il decimo strato di lucida labbra schioccando le labbra di tanto in tanto.

Davanti c'era invece l'area maschile. Vicino al finestrino, Choji si stava strafogando con l'ennesimo pacchetto di patatine, mentre alla sua destra Shikamaru dormiva pacificamente nonostante il casino fatto da Naruto e Kiba, che, poco più a lato, si lanciavano raffiche di pallini di carta.

<< è meglio per te che uno di quei cosi non mi colpisca. >> sibilò Yumiko togliendosi le cuffie.

<< Nervosetta, eh? >> disse Ino continuando a truccarsi.

<< Diciamo che mi sono un po' stufata, ormai saranno passate due ore. Ma che ora è? >>

Tenten distolse lo sguardo dalla rivista spostandolo sull'orologio

<< Le 18:05. >>

Yumiko tirò un lungo respiro e borbottò scocciata << Per quanto ne avremo ancora? E soprattutto, NJ Accademy a parte, dove siamo diretti? In che città, in che isola del Giappone?? >>

<< Sai, io me lo sto chiedendo giusto da... >> guardò l'orologio << un'ora e quaranta. Comunque è ammirevole che tu te ne sia accorta ora e inoltre è un buon tempo! >> saltò su Seiko, sarcastica.

<< Ah. Ah. Ah. >> fece Yumiko con aria tutt’altro che divertita.

Erano abituate a prendersi in giro in questo modo, ma questo non voleva dire che non fossero buone amiche, anzi migliori amiche.

<< Io lo so dove siamo diretti!!! >> esclamò Naruto sghignazzando.

<< Allora parla, genio. >> disse Kiba guardandolo poco convinto.

<< Alla NJ accademy!!! >> concluse sicuro.

<< Ma che bravo!! Proprio un genio!! >> disse Kiba in tono canzonatorio, battendo le mani.

<< Mamma mia... Ma dove sono finita? >> sospirò Ino lasciandosi andare sul sedile << e io che pensavo di essere diretta ad una scuola riservata alle ragazze più belle del mondo! Ma poi ho visto voi... >> concluse girandosi verso le tre ragazze.

<< Io invece pensavo fosse riservata ai più intelligenti, ma poi ho visto te... >> ribattè con aria di sfida Seiko.

<< E lui ... >> aggiunse Yumiko, indicando Naruto, che cominciò a urlare cose tipo << Come ti permetti!! Io diventerò imperatore del Giappone!!! Scalerò l'Everest!!! >>

<< Se, se, l’importante è crederci... >> disse Yumiko scocciata, con gli occhi al cielo, cercando di zittirlo.

<< Beh, almeno qui ci conosciamo tutti! Frequentavamo la stessa scuola a Tokyo, se non altro viviamo tutto questo con persone che conosciamo. >> puntualizzò Tenten.

<< Ma che bellezza... >> biasicò Yumiko tra i denti, guardando male Ino.

<< Ah, le donne... >> sbuffò Shikamaru che, preso in piena fronte da un pallino di carta insalivato, si era svegliato << Che seccatura! A loro non va mai bene niente... >>

<< Bene, genio, allora parla tu! Secondo te perchè ci troviamo nello scompartimento di un treno da ore per andare verso una scuola inesistente? >> sbottò Ino.

<< Semplice. Perchè non siamo come gli altri. >>

Calò un silenzio di tomba, rotto solo dal rumore dei pallini che sfrecciavano in aria.

<< Allora non sono solo io ad essere diversa. >> disse Ino, rompendo il silenzio.

<< Ti sarebbe piaciuto, vero? >> chiese beffarda Yumiko mentre fissava una piccola fiammella apparsa magicamente sul suo dito e la faceva poi scomparire con un solo gesto della mano.

<< Che bel gioco di prestigio!! Me lo insegni? >> esclamò Naruto, guardandola con ammirazione.

<< Scemo! Non è un gioco di prestigio, è una specie di potere! >> lo riprese Kiba, allungandogli uno scappellotto sulla nuca << Io so parlare con i cani! >> aggiunse, orgoglioso.

<< Ma che bello... >> bofonchiò Ino ironica, facendo indispettire il cane di Kiba che, accucciato su un sedile, le abbaiò dietro.

<< Che ha detto il bastardo?!?! >> tuonò inviperita, rivolta al padrone della bestiola.

<< Traduco io! >> esclamò Yumiko alzando la mano << ha detto “taci, puttanone!” >>

<< Tu, brutta... >> si inalberò Ino, dirigendosi verso di lei minacciosa, ma venne bloccata da una forza misteriosa. Cercava infatti di muoversi, però non ci riusciva.

<< Sto cercando di dormire, e voi due mi stante dando un leggero fastidio. Siete seccanti... >> biascicò Shikamaru, irritato.

Seiko guardò il pavimento, era percorso da una linea scura che collegava il ragazzo ad Ino. Sembrava quasi...

<< Un ombra! >> esclamò.

<< Esattamente. Vedete, come Yumiko controlla il fuoco, io riesco a controllare le ombre. E tu che sai fare? >> << Beh... come spiegarlo... >> detto questo, Seiko chiuse gli occhi e dopo essersi concentrata in tutto lo scompartimento cominciarono a sentirsi delle grosse folate di vento, che cessarono appena lei li riaprì .

<< Niente male. >>concesse Ino, sorridendo << Ma io so fare di meglio. >>

L'ombra scomparve dal pavimento e la ragazza cadde come svenuta su un sedile. A questo punto Shikamaru si alzò e disse << Questo corpo fa letteralmente schifo, ma almeno mi sono liberata! >>

<< C-cosa?? >> balbettò Tenten << Ino?!? >>

Ino, nel corpo di Shikamaru, ghignò soddisfatta.

<< Esatto! Niente male, eh? Ora tolgo il disturbo, meglio riprendere le mie meravigliose fattezze! >>

La vera Ino si rialzò dal sedile e si rimise a posto i capelli. Shikamaru era rimasto in piedi, basito.

<< Che diavolo..? >> sussurrò.

<< Scusa, saputello, ho preso per un attimo in prestito il tuo corpo. Comunque, fidati, non è stata una bella esperienza... >>

Dopo aver preso nuovamente il lucidalabbra, si girò verso Choij con un sopracciglio alzato in segno di disgusto.

<< E tu, oltre a strafogarti, che sai fare? >>

Il ragazzo la guardò malissimo e dopo aver alzato una mano in modo che tutti la potessero vedere la ingrandì in modo spaventoso.

<< Che schifo! >> strillò Ino, emettendo un gridolino << E tu, invece? Tu, che leggi quelle riviste idiote? >>

Si avvicinò a Tenten e le strappò la rivista dalla mano.

<< Ridammela. >> ordinò lei scocciata, ottenendo però l'esatto contrario. Ino si avvicinò al finestrino, con l’intenzione di lanciare fuori il giornalino.

A questo punto si vide sfrecciare qualcosa in aria, che passò esattamente fra le dita di Ino trascinando via la rivista: era la penna di Tenten.

<< Lei sì che sarebbe brava a lanciare i pallini! >> esclamò Naruto.

Tutti allora si voltarono verso di lui e Yumiko lo osservò aggrottando le sopracciglia.

<< Dunque, il tipo con la faccia scocciata sa controllare le ombre, io il fuoco, Seiko può creare vortici d'aria, il puttanone si sposta da un corpo all'altro, il tipo che fa il deficiente insieme a te sa parlare con i cani, il grassone ingrassa ancora di più, e infine Tenten ha una mira straordinaria. >> enunciò, contando sulle dita << E tu? >>

Naruto cominciò a pensare, grattandosi la testa in cerca di idee.

<< Io so toccarmi il naso con la punta della lingua! >> dichiarò, sorridendo candidamente.

<< Oh dio! Sei un caso disperato... >> sospirò Yumiko.

A quel punto Seiko si alzò, stiracchiandosi.

<< Vado a sgranchirmi un po' le gambe e a prendere qualcosa da mangiare. >>

<< Ancora?!? >> esclama Yumiko << Sarà la decima volta… beata te che sei secca e non ingrassi mai! >>

La ragazza uscì dallo scompartimento e sospirò. Non ne poteva più di stare lì a testare le capacità di tutti, voleva solo capire dove sarebbero arrivati e quando.

Era nervosa. E quando era nervosa mangiava tutto quello che poteva e sapere poi che non era ingrassata le faceva venire ancora più nervosismo. Quindi ricominciava. Era proprio strana...

Percorse il lungo corridoio del treno fino ad arrivare allo scompartimento dove era situato il bar.

Prese fuori il portafoglio, incasinato come al solito, e le caddero tutte le monetine.

“madonna che imbranata!!” pensò e cominciò a recuperarle tutte. Una però non ne voleva sapere di tornare nel portafogli e continuava a rotolare. Seiko la rincorse girando per il bar a carponi e quando quasi l'aveva presa andò a sbattere contro qualcosa di non bene identificato.

<< Porco cane, che botta... >> borbottò, massaggiandosi la testa, seduta per terra,

<< Tutto bene? >>

Seiko alzò piano piano lo sguardo. Dapprima vide le scarpe, delle all star nere, poi i jeans e la t-shirt. Alzò lo sguardo del tutto. Era un ragazzo all’incirca della sua età. Guardò il suo viso. Era allungato e incorniciato da due ciuffi di capelli lisci e neri nettamente in contrasto con il colore chiaro della pelle.

Seiko rimase immobile, non riusciva a staccare gli occhi da quel viso perfetto, quel ragazzo era meraviglioso.

<< Oh mio Dio... >> sussurrò senza neanche accorgersene.

<< Come? >> chiese lui, fissando i suoi occhi neri in quelli verdi di lei. La ragazza saltò in piedi e si inchinò più volte dicendo: << Scusa... mi dispiace tantissimo, io stavo cercando di prendere... >>

<< Questa? >> chiese con in mano una monetina. Seiko gliela rubò alquanto bruscamente.

<< Esattamente! >> rispose sorridendo impacciata.

<< Sasukeeeeeeeeee! Sasukeeeeeeeeee! >> Si sentì urlare dall'altra parte dello scompartimento.

Seiko sussultò.

<< No... non è possibile... lei?!? >>

Seiko osservò incredula la ragazza, che dopo aver compiuto una corsa disperata trovò un gran sollievo nel saltare al collo di quel figo che si chiamava, a quanto pare, Sasuke.

“Mio Dio è proprio lei...” sospirò squadrandola. Capelli color cicca legati da un fiocco ridicolo, occhi verdi che brillavano solo quando potevano vedere da vicino l'esemplare maschile di suo gradimento, tanto per intenderci il bono, e per concludere vestiti succinti abbinati come il porco. “è proprio Sakura!”

<< Tu?!? >> gridò rivolta a Seiko.

<< Ebbene sì... >> rispose piuttosto scocciata.

<< Che bellezza!! Ci sei anche tu!! Non è eccitante questo viaggio? >> esclamò sorridendo.

<< Beh, veramente sarebbe meglio se sapessi dove stiamo andando... >>

<< Come, non lo sai? A me lo ha spiegato Sasuke! Che carino che è stato... >> disse facendo gli occhi dolci al ragazzo.

A Seiko si illuminarono gli occhi! Prese con una mano il braccio di Sasuke e con l'altra quello di Sakura e li trascinò al suo scompartimento. Aprì la porta ed esultando esclamò: << Ho la soluzione!!Lui sa dove siamo diretti! >>

Ino vide Sakura e Sakura vide Ino.

<< Noooooooooo!! TU?!?!? >> urlarono contemporaneamente

<< Mamma mia, state ancora urlando... io sto cercando di dormire! >> esclamò Shikamaru contrariato dopo essere stato bruscamente svegliato.

<< Bene, cara Ino, è proprio così: ci sono anch'io! Ah, che stupida, non ti ho ancora presentato Sasuke! >> disse avvinghiandosi ancora di più al collo del ragazzo << Viene da una scuola privata di Tokyo ed è dolcissimo... Abbiamo molto legato! >> detto ciò lo guardò con aria d'intesa ma il ragazzo continuava a fissarla con disgusto cercando di staccarsi da lei.

<< Sei proprio rimasta uguale, l'estate non ha placato la tua tempesta ormonale. >> esclamò beffarda Yumiko.

<< Proprio vero... >> disse Ino, alzandosi lentamente e avvicinandosi in modo sensuale a Sasuke << Però non ha imparato molto, non ci sa ancora fare... >>

A questo punto allontanò Sakura dal ragazzo, e mettendosi in punta di piedi per raggiungere il suo orecchio sussurrò: << Se ne hai voglia, sai dove trovarmi... >>

Parlò a voce talmente bassa che solo Seiko, che era accanto a Sasuke, riuscì a sentire. Una vocina cominciò allora a farsi sentire dentro di lei. “Dai, Seiko, cosa ci vuole? Una bella ventata d'aria, la fai sbattere contro la parete, l'osso del collo si rompe e... IL PUTTANONE é OUT!!!!” Seiko cercò per quanto poteva di placare quel suo istinto omicida e fu grata a Yumiko che li interrupe scocciata

<< Se avete finito con queste scene pietose, vorrei sapere, se possibile, in che luogo siamo diretti. >>

Sasuke si staccò da Ino e rispose: << Nella penisola Izu, è lì che si trova la NJ Accademy. >>

<< Certo, la NJ Accademy... Ma che razza di scuola è? >> chiese Seiko.

<< è un’accademia ninja. >> affermò Sasuke, tranquillo.

<< Come?? >> esclamò Tenten << E perchè noi non ne sapevamo niente? >>

Sasuke sbuffò scocciato e continuò.

<< I tuoi genitori che lavoro fanno? >>

<< Mio babbo è disoccupato! >> si intromise Naruto. Tutti lo guardarono malissimo. << Ok, sto zitto... >>

<< Sono insegnanti. >> rispose la ragazza.

<< Quindi ti avranno detto che la NJ Accademy è una scuola rinomatissima, eccetera eccetera, dico bene? >>

<< Esattamente. >> rispose Tenten, annuendo anche se ancora ci capiva ben poco.

<< Ecco, vedi, loro non sanno e non devono sapere che questa è una scuola di ninja! I miei invece hanno già frequentato questa scuola, e anche mio fratello... >> nel nominarlo fece una smorfia << è studente da tre anni, perciò sono a conoscenza di tutto. Alla NJ Accademy sono ammesi solo coloro che hanno determinate capacità che si collegano a quelle ninja. Queste sono ancora poco sviluppate nei giovani ninja come noi, ma con l’allenamento si apprende l'utilizzo di determinate tecniche. Queste si attivano grazie al chakra, l’energia racchiusa dentro ognuno di noi, e all’Accademia potrete perfezionarle. >> Sasuke si fermò e notò che le sue parole avevano avuto un effetto straordinario: tutti pendevano dalle sue labbra ed erano talmente meravigliati che non facevano più domande. << Però >> continuò << Ci sono alcune capacità che non sono legate a nessuna tecnica, si chiamano abilità innate. Nella mia famiglia, per esempio, possediamo lo sharingan. >> Chiuse per un attimo gli occhi neri, e quando li riaprì il loro colore era rosso e intorno alla pupilla vi erano tre piccoli segni. Ciò provocò un “Ohh!!” di ammirazione al quale non parteciparono solo Shikamaru e Yumiko.

<< Questo mi permette di muovermi molto più velocemente del normale e di copiare le mosse dell'avversario. Comunque spiegherà tutto il Preside Sarutobi, quando arriveremo, fra circa... >> Si guardò l'orologio, ma in quel momento il treno rallentò e una voce dall'altoparlante li esortò a dirigersi coi bagagli verso l’uscita.

<< Bene, siamo arrivati. Ci vediamo a scuola. >> Detto questo, Sasuke si allontanò verso il suo scompartimento seguito da Sakura e Ino, che aveva preso già la sua valigia.

Seiko lo guardò allontanarsi. “Irraggiungibile” sospirò.

<< Tutto bene? >> chiese Yumiko, apparsa di punto in bianco davanti a lei.

<< Certo. >> esclamò con aria poco convincente. La ragazza la squadrò inquisitoria.

<< Avanti, cosa c’è? >>

<< C’è che non ho speranze con lui >> sospirò.

<< Con lui chi? >>

<< Con Sasuke. >>

<< SASUKE?!?! >> incapace di trattenersi, Yumiko scoppiò in una fragorosa risata.

<< Che ti ridi?!? >> rimbeccò indispettita Seiko << Non dirmi che è brutto!! >>

<< Bah, è soltanto un moccioso detestabile e presuntuoso. Decisamente, non è il mio tipo! >>

<< E neanche il mio, guarda chi gli va dietro! Ino e Sakura... non posso competere. >>

<< Dai, su con il morale! Tu sei di molto superiore a loro! >>

Seiko prese la sua valigia e si diresse pensierosa verso l'uscita del treno. Ora, non voleva pensare a Sasuke, ma solo alla NJ Accademy.

 

***

Non aveva ancora messo piede nel corridoio, che Yumiko rimpianse immediatamente di non essere rimasta nello scompartimento, possibilmente chiusa a chiave a doppia mandata.

Da ogni parte, gente che urlava, si spingeva, strepitava. Tutti si urtavano coi bagagli, imprecavano, si maledicevano.

Ad un tratto, una ragazza dia lunghi capelli corvini le cadde addosso trascinando con sé la valigia e finendo esattamente sulla sua caviglia. Yumiko non ebbe neanche il tempo di insultarla, che quella si era già dileguata tra la folla, rossa in volto, troppo imbarazzata persino per scusarsi.

<< Tutto a posto? >> le domandò Seiko, gesticolando per farsi capire in mezzo al caos.

No, per niente! Avrebbe voluto rispondere. Non era affatto a posto finire pressati come sardine in scatola in un treno sgangherato verso una scuola di cui conoscevano appena il nome e due cavolate raccontate da un povero visionario convinto di essere un ninja. Non era affatto a posto essere travolta da una ragazzina pazza che per poco non le rompeva una gamba. Era una situazione talmente irreale, talmente assurda da risultare ridicola. Quasi comica. Probabilmente sarebbe scoppiata a ridere se no ne fosse stata lei stessa protagonista.

Ma si limitò a ringhiare un sì poco convinto, masticando imprecazioni tra i denti.

Dopo alcuni penosi minuti in balia della massa, il gruppo riuscì a raggiungere l’agognata uscita, e facendosi largo a gomitate nelle costole scesero dal treno.

<< Aria! >> esclamò Kiba, respirando a pieni polmoni << Stavo soffocando... >>

Yumiko poggiò i palmi delle mani sulle cosce, e si tastò la caviglia. Solo in quel momento si accorse di trovarsi non in una comune stazione ferroviaria come si sarebbe aspettata, ma nel bel mezzo di una radura. Fitti alberi li circondavano, mossi dalla brezza gelida della notte appena calata. I loro alti profili illuminati dalla luna disegnavano ombre scure sul terriccio umido. C’era odore di muschio.

<< Qualcuno mi spieghi dove diavolo siamo finiti... >> mormorò rivolta più a se stessa che agli altri.

Tutti, compreso Shikamaru, si guardavano in giro spaesati, in attesa, completamente dimentichi della pioggia che li stava inzuppando. C’era un silenzio innaturale, sospeso.

Con uno stridore metallico di freni, altri due treni fecero capolinea alle loro spalle, sputando fumo scuro.

Una marea di persone si riversarono disordinate nello sprazzo di luce, spintonandosi a vicenda.

<< Ehi, voi! Primini del treno due, tutti qua davanti a me! >>

Un ragazzo alto, dai lunghi capelli neri legati in una coda bassa, sventolava il braccio in aria, cercando di radunarli. Avrà avuto più o meno 18 anni.

<< E fate passare il mio otouto! >> aggiunse, con un sorriso che non prometteva niente di buono.

Il ragazzo biondo accanto a lui, che doveva avere pressoché la sua età, sghignazzò annuendo, e continuò ad urlare ai mocciosi del treno uno di darsi una mossa, che sta piovendo e mi si bagnano i capelli, cazzo!

Yumiko si alzò in punta di piedi per vedere meglio. Sotto il braccio del ragazzo moro che ghignava divertito, stava un Sasuke assolutamente contrariato, che cercava inutilmente di divincolarsi dalla ferrea presa.

<< Ragazzi, vi presento il mio fratellino! >> annunciò con tono solenne, scompigliandogli i capelli in quello che doveva essere un gesto affettuoso, ma che invece aveva tutta l’aria di una provocazione bella e buona.

Sasuke tentò con un violento strattone di liberarsi, ma il braccio del fratello si stringeva come una morsa sulle spalle, togliendogli ogni possibile via di fuga.

<< Itachi, mollami immediatamente. >> ordinò, comprendendo che qualunque altro tentativo sarebbe stato inutile. Non si aspettava, però, che almeno questo avrebbe funzionato così in fretta, e quando il maggiore lo lasciò andare di colpo, scivolò a terra per la sorpresa.

<< Visto, otouto? Non puoi vivere senza il tuo nii-san! >>

Sasuke si rialzò immediatamente, rosso in volto per la vergogna, e trafisse con un’occhiataccia Yumiko, che si sbellicava dalle risate appoggiata a Seiko, premendosi una mano sulle costole.

<< Ah, un’altra cosa. >> proferì, voltandosi e prendendo a braccetto Ino e Sakura, ancora sconvolte dalla scena precedente << Tenete le mani lontano dal mio scoiattolino, chiaro? >>

Il tono con cui lo disse voleva probabilmente essere minaccioso, ma Yumiko non poté fare a meno di scoppiare a ridere per la seconda volta, seguita a ruota dall’intero gruppo.

<< Dal tuo.. cosa? >> mormorò Sakura, imbarazzatissima.

Sasuke si irrigidì impercettibilmente, facendo appello a tutto il suo autocontrollo per evitare di mettersi a piangere, e pregò mentalmente qualche dio che tappasse la bocca a suo fratello, o almeno gli impedisse di dire quel che lui pensava. Ricordava ancora quando, in seconda elementare, Itachi aveva scoperto quella cosa, il suo ghigno trionfante, la scuola che lo additava sbellicandosi il giorno successivo. Non dirlo, ti prego! Non dirlo!

Ma, a quanto pareva, la Fortuna aveva deciso di non assisterlo, per quel giorno.

<< Piccole maniache. >> sbuffò, lasciando andare le due ragazze.

Sasuke lo supplicò con lo sguardo di tacere, ma Itachi lo ignorò bellamente, sorridendo sornione.

<< Non lo sapevate? Sasuke significa scoiattolo! >>

Ecco, l’aveva detto…

Per la terza volta nel giro di qualche minuto, tutto il gruppo esplose in uno scoppio incontrollato di risa. Kiba stava letteralmente rotolando, imitato da Naruto. Yumiko era piegata a metà, e si teneva convulsamente una mano sullo stomaco, cercando invano di riprendere fiato.

<< Scoiattolino...>> boccheggiò, senza riuscire a smettere di sghignazzare << questa è bella... >>

Seiko lanciò un’occhiata di profondo disgusto alla sua migliore amica, tornando a fissare inorridita Sasuke. Com’è che si dice? Mi cade un mito…

Non riusciva a capacitarsi del fatto che lui potesse chiamarsi... scoiattolo! Come poteva quel pezzo di figo avere un nome tanto stupido? In quel momento, appoggiato a un tronco, le sembrava ancora più bello. I ciuffi neri gli ricadevano sul volto pallido, gocciolanti per la pioggia. Le braccia incrociate, la maglietta fradicia incollata agli addominali scolpiti, si staccò dall’albero e fece un passo avanti.

Deglutì, cercando di trattenersi dal commettere un omicidio. Ripetendosi mentalmente che – purtroppo – il fratricidio era punibile per legge, decise almeno recuperare un minimo di orgoglio. O perlomeno, queste erano le sue intenzioni. Ma, evidentemente, la dea bendata lo aveva abbandonato.

<< Branco di deficienti, se non la piantate all’istante di ridere, giuro che vi… >> sbraitò, gesticolando furioso.

<< Cosa ci fai, scoiattolino? Ci mordi un dito? Oddio, credo che mi arrenderò immediatamente! >> lo sfottè Yumiko, fissandolo beffarda e provocando l’ennesimo scroscio di risa.

<< Vai a farti fottere. >> ribattè piccato, voltandosi verso il fratello. << Allora? >> aggiunse, mantenendo il tono più gelido possibile << Andiamo a questa maledettissima scuola? >>

Gli studenti più grandi si erano già avviati da un po’, così come i nuovi arrivati degli altri treni, ed erano rimaste giusto una ventina di persone a bagnarsi sotto l’acquazzone.

Itachi fece loro strada attraverso uno stretto sentiero, dove le chiome degli alberi li riparavano almeno in parte dalla pioggia. Spiegò che ai diversi treni corrispondevano diverse casate, perciò loro, originari della zona di Tokyo, sarebbero appartenuti alla Foglia, mentre gli altri avrebbero fatto parte della Sabbia o del Suono. Le casate erano da sempre in competizione tra di loro, nonostante ci fosse una sorta di amicizia tra Sabbia e Foglia, una tacita alleanza contro il Suono. Quest’ultimo, a detta di Itachi, era un covo di serpi, e ad esso erano appartenuti tutti coloro che erano diventati nukenin, spietati ninja traditori, dai quali consigliava a tutti di state alla larga, e al suo piccolo otouto era tassativamente vietato averci a che fare.

<< Non ho tre anni, Itachi. Fatti i cazzi tuoi! >>

<< Ce li avevi quando ti infilavi ogni notte nel mio letto perché avevi paura dei mostri sotto il letto! >>

<< Non è vero! >>

<< Ma guarda, uno scoiattolino incestuoso… >>

<< Zitta, tu! >>

Comunque, gli era giunta voce che tra gli studenti del primo anno di Suna si aggirasse un Jinchuriki, rampollo della nobile famiglia Sabaku no, e si vociferava addirittura che avesse già le mani sporche di sangue.

<< Sarà un anno interessante... >>

E quel commento, all’apparenza così disinteressato, riecheggiò nell’aria della notte, lasciando loro il gusto amaro della minaccia.

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Sì, lo so! Ci abbiamo messo un'eternità per questo dannato capitolo. E dire che pensavamo di pubblicarlo entro un paio di settimane...
Ma tra i mocciosi del centro estivo e i pomeriggi al maneggio... insomma, il tempo è volato!
Comunque, i commenti sono sempre graditi ^^


Attenzione: Ai fini della storia, Deidara è della Sabbia.


La pioggia battente non accennava a smettere, e il cielo cupo si illuminava a tratti del flash dei lampi.
I ragazzi, ormai completamente zuppi, correvano sotto l’acquazzone da quasi mezz’ora quando, svoltato un angolo, udirono delle urla, che Seiko riconobbe come del ragazzo biondo di poco prima.
<< Ma come si fa a essere così imbranati? Non sai nemmeno chiudere una valigia, mocciosetta? >>
Il biondo stava sbraitando contro una ragazzina piuttosto esile dai capelli castani, che, rossa in volto, cercava di radunare il più velocemente possibile il contenuto della sua valigia sparpagliato nel fango.
<< M-mi dispiace... >> farfugliò lei, imbarazzata..
<< Ah, ti dispiace? Ma certo, i miei meravigliosi capelli sono completamente partiti e la mia camicia di Armani è praticamente da buttare, ma se ti dispiace allora va tutto bene! >> commentò sardonico il biondo, squadrandola con disprezzo.
<< Deidara! >> lo salutò Itachi, sventolando una mano << Come mai ancora qui? >>
Il ragazzo sbuffò, fulminando la ragazzina inginocchiata per terra che nel frattempo aveva richiuso la valigia con uno schiocco.
<< Sto aspettando che quest’imbecille si decida a rimettere le sue cose nella valigia. >> rispose pungente. << Possiamo andare, ora? >> domandò con un ghignò beffardo rivolgendosi alla ragazza.
<< S-sì... >> balbettò lei, incespicando nei propri passi nel tentativo di trascinare la valigia.
<< Dio esiste... >> la canzonò Deidara, alzando gli occhi al cielo.
<< Ok, andiamo. >> tagliò corto Itachi, affiancando Deidara. Il biondo, però, si bloccò di nuovo, osservando inorridito lo stato in cui si trovava.
<< Porca puttana... >> imprecò guardandosi i jeans firmati << Sono fradici!! Ma dobbiamo fare proprio la strada più lunga? >> chiese a Itachi.
<< Sono primini, lo sai, bisogna farli entrare dalla porta principale. Se no il preside rompe… >> rispose il ragazzo mentre cercava di coprirsi la testa col giubbotto.
<< Quel vecchio sclerotico di Sarutobi... maledetto lui e maledetta la volta che sono diventato Capocasa! >> sbuffò l’altro. Il ciuffo biondo che gli ricopriva in parte l’occhio destro cominciava ad appiattirsi sul suo viso a causa della pioggia. << Cazzo, cazzo, cazzo!! >>
Si girò indietro verso i ragazzi che lo stavano seguendo: << Muovetevi, piccoli impiastri! >>
Seiko sospirò. Ma dov’era finita? Stava seguendo un pazzo dai capelli biondi e il fratello, anche lui completamente andato, di quel figone moro.

<< Piccolo impiastro lo dici a qualcun altro, fighetto del cazzo!! >> esclamò Yumiko, piantandosi in mezzo al sentiero con le braccia incrociate. << Io non mi muovo di qui! >>
<< Come vuoi... >> fece lui, incurante, scollando le spalle.
<< Cavolo, Yumiko... >> Seiko sbuffò scocciata fermandosi. Ci mancava solo questo.
Sasuke passò davanti a loro e le guardò con un sorrisetto beffardo. Seiko cercò di sorridere, ma venne fuori quasi un ghigno malefico, quando vide i tanti gruppetti di ragazze che lo seguivano soffocando risolini e sperando in un suo sguardo.
<< Troie... >> bisbigliò, prendendo il braccio di Yumiko e trascinandola verso gli altri, mente quella continuava a sblaterare.
<< Odio questa scuola, sono tutti dei fighetti di merda, e anche brutti! >>
Seiko la guardò con disapprovazione, ma lei continuò senza degnarla di uno sguardo.
<< è vero, non c’è nemmeno un fig... >> si interruppe bruscamente, lasciando a metà la frase. Seiko smise di trascinarla e si voltò verso di lei con aria interrogativa. Gli occhi di Yumiko seguivano spalancati qualcosa, o meglio qualcuno.
Un ragazzo alto, con aria strafottente e capelli rossi inzuppati di pioggia che ricadevano ribelli sugli occhi, passava in quel momento di fianco a loro. La maglietta nera, ormai fradicia, sottolineava il fisico statuario, così come i jeans scuri strappati, che scendevano morbidi sulle gambe atletiche.
<< Sai una cosa? Ho cambiato idea, questa scuola è meravigliosa! >> esclamò Yumiko, accelerando il passo.
<< Yumiko... >> sospirò Seiko.
<< Si? >> chiese lei girandosi sorridente.
<< A che cosa devo questo entusiasmo? >>
<< Assolutamente a niente! >>
<< Certo… quindi deduco che il rosso che prima fissavi imbambolata non centra nulla in realtà. >>
<< Io non fissavo proprio nessuno! Osservavo il… il panorama, sì! >> biascicò Yumiko, arrossendo.

Seiko cominciò a ridere.
<< Basta crederci! >>
Yumiko affrettò il passo indispettita, mente Seiko cominciò ad intonare alcune canzoncine strappacuore, guadagnandosi un dito medio dall’amica.

<< La voce dell’amoreeee/ di te mi parlerààààà/ ti sento qui vicino a meeeeeee/ speranza mi darààààà… >>
Si levò un sonoro “ohh” di ammirazione.
<< Grazie, grazie se volete vi concedo il bis! >> esclamò facendo un paio di inchini. Ma levando lo sguardo capì che il motivo del loro interesse era un altro.
Il sentiero si era spalancato all’improvviso su un grande spiazzo erboso dove si innalzava un immenso castello medievale. Le finestre illuminate brillavano contro il un cielo senza stelle, gli altri profili delle imponenti torri si stagliavano sull’orizzonte scuro.
<< Cos’è, non avete mai visto un castello medievale? >> il smontò uno scocciato Deidara, osservando il ragazzi che stavano fermi a bocca aperta.
<< Sì, ma... non in Giappone! >> boccheggiò Tenten, senza staccare gli occhi dal magnifico spettacolo. << E non così vicino! >>
<< Oh, i libri di storia non esistono mica per niente! >> replicò lui, sbuffando.
<< E chi l’ha mai aperto, il libro di storia… >> borbottò Yumiko, sogghignando.
<< Sì, va bene, ora l’avete visto. È bello, grande, spazioso, ci sono le torri e le finestre. Tutto ciò è davvero edificante, ma io mi sto inzuppando, perciò vedete di muovere il culo! >> E si incamminò in fretta verso il portone semiaperto in legno massiccio, seguito a malincuore da tutto il gruppo.
L’interno, se possibile, era ancora più spettacolare. La Sala d’Ingresso era enorme, illuminata da una fila di torce che correva sulle pareti di pietra levigata. Davanti a loro si ergeva una sontuosa scalinata in marmi policromi, e alla loro destra si apriva un portale in vetro intarsiato.
Coi nasi all’aria, i ragazzi osservavano ammaliati la stanza, nel tentativo di incidere nella mente tutti i particolare di un tale incanto.
Deidara, assolutamente indifferente, si era intanto avvicinato a una torcia, e si frizionava energicamente alcune ciocche nella vana speranza di asciugarle in modo presentabile. Quando però si accorse che i suoi capelli prendevano una pericolosa piega riccioluta, scosse la testa e si allontanò scocciato.
<< Cazzo, così non va... >> biascicò, critico. << Io vado di sopra a cambiarmi. Sasori, vieni con me? >> chiese, facendo un cenno al rosso di poco prima, che si limitò ad annuire.
<< Ehi! E noi?!? >> saltò su Yumiko, indispettita << Non sappiamo dove andare! Cos’è, ci guida lo scoiattolino? >> Sasuke si voltò per fulminare con lo sguardo la ragazza, che aveva appena ricevuto una dolorosa gomitata da Seiko.
Il ragazzo fece finta di non sentire.
<< Il portone in cima alle scale. Ci vediamo dopo, spero di perdermi il discorso di Sarutobi... >>
E girando a destra scomparve dalla loro vista.

<< Nooooo! Un discorso? Ma che palle!! >> si lamentò Yumiko << Me lo dormirò tutto... >>
Seiko la guardò scuotendo la testa. Yumiko era sempre la solita....
<< Muoviamoci, dovevamo essere in sala già da un quarto d'ora. >> disse Itachi guardando l'orologio, e si incamminò
<< Sì!! Cibo-cibo-cibo!! >> urlò Naruto superando a balzi Seiko.
<< Era giusto da un po' che sto' pazzo non si faceva sentire... >> sospirò quella.
<< Sicuramente nessuno sentiva la sua mancanza. >> borbottò Yumiko, acida.
<< Vedi di non farti sentire da lui, se no comincia a rompere dicendo cose insensate come sul treno! >> le sussurrò Seiko.
<< Chi sarebbe quello? >> chiese Itachi alle due ragazze, indicando il biondo che saltellava davanti a lui declamando “Ramen-ramen-ramen!”.
<< Si chiama Naruto. Era un nostro compagno di scuola a Tokyo. >> rispose Seiko.
<< Purtroppo! >> aggiunse Yumiko. << E ! è così di suo, non prende stupefacenti o psicofarmaci.. >> spiegò anticipando la domanda del ragazzo.
<< Ormai la NJ Accademy ammette chiunque... >> sospirò Itachi <> e accennò con la testa ad un ragazzo con degli enormi sopracciglioni neri e un caschetto ridicolo che era dietro di loro
<< Oh mio dio.... >> sussurrò Seiko. Appena quello incrociò il suo sguardo e lo ricambiò facendole l'occhiolino, Seiko si girò immediatamente. Troppo tardi.
<< Che ne diresti di diventare la mia ragazza? Ti difenderò fino alla morte! >> esclamò il sopracciglione. La ragazza si girò lentamente verso di lui, un brivido le salì lungo la schiena. Era in ginocchio avanti a lei con una rosa in mano. Decisamente troppo smieloso per Seiko, e poi...una rosa ?!?Dove l'aveva presa?!? Lo guardò in faccia nuovamente, lui le fece l'occhiolino, la ragazza tentò di trattenere una smorfia di disgusto e cercò le parole per rispondere. Yumiko la aiutò a prendere tempo.
<< E da cosa dovresti difenderla, esattamente? >> domandò, con una nota sarcastica che il ragazzo evidentemente non colse.
<< Dai malintenzionati che infestano questa scuola! >> dichiarò convintissimo.
<< Ma certo, come ho fatto a non pensarci prima? >> commentò beffarda < fantomatici malintenzionati chi sarebbero? >> chiese di nuovo la ragazza.
<< Per esempio lui! >> e indicò Sasuke, che in quel momento aveva entrambe le braccia occupate da Ino e Sakura. Seiko vide il ragazzo spostare lo sguardo prima sul sopracciglione e poi su di lei senza batter ciglio, sempre calmo, sempre bello. Se lui era il malintenzionato... beh, sicuramente non voleva essere difesa!
<< Vedo che hai fatto colpo... >> commentò Ino e, girandosi verso il ragazzo col caschetto continuò scoppiando in una fragorosa risata << Bella preda! >>
Seiko la fulminò con lo sguardo.
<< Se vuoi te lo cedo. Dopotutto da quanto ho sentito per te è indifferente, tanto te li porti a letto tutti. >>
La faccia di Ino si colorò di tutte le tonalità del rosso.
<< Brutta bastarda! Ripetilo se ne hai il coraggio!! >> E si mosse verso di lei nel tentativo di colpirla.
<< Con te non mi voglio nemmeno sprecare. >> Seiko si concentrò un attimo, tese la mano verso la ragazza che la stava raggiungendo con il pugno chiuso e con una folata di vento la spinse addosso a Sakura, che, attaccata a Sasuke, lo trascinò per terra.
<< Otouto! Ti sei fatto la bua?!? >> esclamò Itachi fingendosi preoccupato << dopo prendiamo i cerottini! forse ti sei fatto male alla coda! >>
Ino e Sakura balbettarono: << C-cosa?? >>
<< Non intendevo quella coda, piccole maniache! Ma se fosse stata quella l'avrei medicato io e solo io. >>
Calò un silenzio di tomba. Solo Sasuke sibilava imprecazioni dirette al fratello, che sorrideva beato.
<< Sentite, io dei vostri rapporti gay e incestuosi non ne voglio sapere nulla. Piuttosto, vado a mettere qualcosa sotto i denti. >> esordì Yumiko, e partì da sola dirigendosi verso la porta che prima aveva indicato loro Deidara, sparendo poco dopo seguita da altri ragazzi.
Seiko fece per muoversi ma una voce la bloccò.
<< Allora? >> Il sopracciglione le sorrideva con un’espressione ebete << Vuoi diventare la mia ragazza? >>
Seiko si portò una mano sugli occhi. Lei non era cinica come Yumiko, le sarebbe dispiaciuto rispondergli male.
<< Lee, vuoi renderti subito ridicolo agli occhi dei nostri nuovi compagni? >>
Seiko spostò la mano e vide davanti a se un altro ragazzo. Subito venne colpita dai suoi occhi: grandi e opalescenti, magnetici, quasi inquietanti. Lo sguardo della ragazza, che si era fatto piuttosto interessato dopo studiato il suo viso dai lineamenti perfetti, si spostò sui capelli lisci e lunghi, che cadevano ordinati sulle larghe spalle. Anche lui era completamente fradicio. Cominciava a piacerle l'effetto bagnato!
Il sopracciglione rimase un attimo interdetto dalle parole del ragazzo. L'espressione del suo viso era un misto tra rispetto ma anche rabbia nei confronti del nuovo ragazzo.
<< Non credo spetti a te decidere, Neji. >> chiarì Rock Lee guardando torvo il ragazzo dalla pelle diafana, e subito dopo si voltò verso Seiko lanciandole un’occhiata eloquente.
Seiko distolse lo sguardo. Non la smetteva proprio più, altro che buone maniere! Le ci volle tutta la sua buona volontà per non rispondere in modo troppo brusco.
<< Mi dispiace, ma non credo sia il caso. >> Girò i tacchi e si diresse verso la porta attraverso la quale era passata Yumiko poco prima. Non voleva che la trattenesse ancora in qualche strano modo, ma d’altra parte in questo modo si era anche allontanata da quella figura angelica chiamata Neji. Piano piano cercò di ricordarsi le caratteristiche del suo viso e lo mise a confronto con Sasuke. Era talmente presa dai suoi pensieri che non si era accorta di essere entrata nella sala. Un sussurro la riportò nel mondo reale.
<< Seiko? Ci sei? >> Era Tenten. La guardò, era di fianco a lei chissà da quanto. Lei però non la guardava, aveva gli occhi puntati altrove. Seiko guardò davanti a sè per capire la fonte del suo interesse. Una sala enorme dove al centro erano situate tre enormi tavolate, disposte a ferro di cavallo, che strabordavano di cibo.i ragazzi erano tutti seduti ma nessuno mangiava. Seiko perlustrò tutta la sala con lo sguardo cercando di individuare Yumiko, concentrandosi sulla capigliatura dell'amica: capelli neri raccolti in una coda dalla cui stretta sfuggivano solo due ciuffi biondissimi che le incorniciavano il viso.
Trovata! Si sbracciava dal tavolo a destra della stanza e quando incrociò lo sguardo di Seiko sospirò, evidentemente stava cercando di attirare la sua attenzione da tempo. La ragazza fece un cenno a Tenten e la raggiunsero. Seiko si sedette al posto che Yumiko le aveva tenuto alzò lo sguardo e vide davanti a lei il biondo chiamato Deidara e di fianco a lui il rosso tanto decantato dall'amica.
<< Che bel posto che ti sei scelta, con vista! >> la punzecchiò Seiko indicando con un movimento impercettibile della testa il rosso.
Yumiko la guardò gelida.
<< Prima di rompere, guarda alla tua destra. >>
Si girò di scatto, incuriosita e rischiò di andare addosso a Sasuke. Il suo cuore si fermò per poi riacellerare veloce, troppo veloce. Torno a fissare Yumiko fulminandola.
<< Cos'ho fatto?!? >> chiese lei offesa << Credevo mi ringraziassi, ero pronta ad una affermazione tipo “Yumiko, non ci sono parole per descrivere cosa provo per te in questo momento”... >>
<< Cos'è, una dichiarazione d'amore? >> la interruppe Seiko, per poi riprendere il discorso << Non è che sia arrabbiata con te... >> si concentrò per trovare le parole adatte << Sono arrabbiata con me stessa perchè come ti ho già detto non posso competere... >>
<< Con Ino e Sakura? >> chiese con il sopracciglio alzato. Seiko non rispose, ma Yumiko intuì comunque una risposta affermativa. << Solo per questo? >>
<< Questo è uno dei motivi principali, un altro è che quando lo vedo vado in iperventilazione e rischio di fare cose stupide. Già la prima volta gli sono andata addosso, vuoi che continui fino a completare il mio album di brutte figure? >>
Yumiko si limitò a scrutarla sogghignando, una smorfia divertita sul volto.
<< Non vedo cosa ci sia da ridere! >> sbottò Seiko irritata.
<< Oh niente... >> rispose, con un ghigno quasi diabolico. <> e indicò una zuppiera di ceramica dove ribolliva una sostanza verdastra che era difficile definire commestibile <<...sopra i suoi pantaloni. >>
Seiko la fulminò con lo sguardo.
<< Sarebbe una scena esilarante! >> continuò Yumiko, mentre quella distoglieva lo sguardo sbuffando.
Cercava di non voltarsi a destra, ma fu più forte di lei. Sbirciò quella figura ferma, statuaria, la pelle chiarissima, gli occhi neri, così magnetici. Gli stesi occhi che prima fissavano il vuoto, ed ora... lei! La ragazza si voltò di scatto. Oddio, l'iperventilazione!
Yumiko la scrutò un attimo, poi disse caricando le sue parole di finta apprensione:<< Seiko, va tutto bene? Stai andando a fuoco. >>
Seiko le rispose con una boccaccia. Fissò il suo piatto, cercando di non pensare ai tratti perfetti del suo viso, e quando ebbe ripreso il suo naturale colorito pallido trasse un profondo respiro. Voleva continuare a fissare i fiorellini disegnati con cura sulla porcellana, ma una vocina dentro di lei la spinse a sbirciarlo di nuovo. La stava guardando ancora? No, fissava il vuoto. La sua espressione era indecifrabile. Sakura si dimenava accanto a lui cercando di attirare la sua attenzione ma niente, una statua di sale. Una statua incredibilmente bella.
Piano piano Seiko, attenta a non causare danni, cercò di versarsi l'acqua nel bicchiere. Ci riuscì con successo. Fece per berla lanciando una occhiatina fugace al suo viso perfetto. Chiuse gli occhi, cercando di rimanere così il più a lungo possibile. Era diventato una droga. Li riaprì, il suo viso totalmente girato verso di lei e quegli occhi di ossidiana incrociavano i suoi verdi. Avrebbe voluto spiegare perchè era palesemente girata verso di lui mentre sorseggiava un bicchiere d'acqua, voleva chiarire, ma così di sorpresa, con il suo sguardo addosso, la reazione fu una sola. Seiko gli sputò l'intero sorso d'acqua che aveva ancora in bocca sul viso.

To be continued

Itachi_Love: Grazie della recensione!^^ Finalmente siamo riuscite a pubblicare il secondo capitolo... in ritardo mostruoso, ma tant'è XD
Speriamo che Saso-chan non se la prenda!

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***



Ecco, teoricamente il ritmo di aggiornamenti dovrebbe rimanere questo.
Almeno, noi ci proviamo! XD
Oggi, stranamente, non ho nulla da dire, perciò ci si rivede a fondo pagina!
Ah, dimenticavo. I commenti non fanno mai male! ^^

Le gocce d'acqua scendevano lentamente lungo il viso marmoreo del ragazzo.
“Dimmi che non l'ho fatto, dimmi che non l'ho fatto!” si ripeteva Seiko seguendole con lo sguardo mentre rigavano il suo collo bianchissimo finendo poi per bagnare la sua camicia già fradicia a causa della pioggia. Non osava incrociare i suoi occhi, li immaginava neri e pieni di disprezzo. Non poteva, però, stare lì come un ebete con quel maledetto bicchiere in mano.
<< S-scusa... >>sussurrò mentre alzava piano il volto. Non appena incrociò il suo sguardo, si accorse che non c’era disprezzo, ma solo stupore in quegli occhi d’onice.
Seiko sperava in una sua risposta, cattiva o buona che fosse, si sarebbe accontentata anche di un cenno. Ma lui si limitava a squadrarla da capo a piedi con molta attenzione, sembrava non gli sfuggisse alcun particolare. Tentò di mollare la presa del suo sguardo cambiando posizione e spostando gli occhi sugli altri componenti del tavolo.
Idea pessima. Tutti la fissavano sbalorditi, tranne Deidara e Ino che ridevano sotto i baffi.
Cercò di scappare da quei tanti occhi ma spostandosi incontrò lo sguardo fulminante di Sakura che, preso il suo fazzoletto, si avvicinò a Sasuke nel tentativo di asciugarlo . Il ragazzo la guardò malissimo e, preso dalla tavola il tovagliolo se lo passo velocemente sul viso.
Da dietro Seiko riuscì a percepire una mezza risata di Yumiko:<< Questo è più scenico, ma il brodo di verdura era più doloroso! >>
Non ebbe tempo di risponderle a tono, perchè una voce bassa e vellutata la interruppe. Era Sasuke.
<< Stai cercando di uccidermi, o vuoi solo tormentarmi fino a portarmi al suicidio? >> Una leggerissima nota di rabbia intaccò la perfezione della sua voce.
Ecco, l'aveva combinata grossa, come al solito. Ora l’avrebbe detestata a vita, l’avrebbe disprezzata e non le avrebbe nemmeno più rivolto la parola.
“Come se questo cambiasse qualcosa...” soffiò la vocina nella sua testa “Non ti avrebbe considerata in ogni caso, tesoro.” Sospirò rassegnata.
Il ragazzo non badò né a questo né al suo silenzio e continuò.
<> e indicò Ino <>
Seiko ripensò a quegli avvenimenti. Dopotutto erano solo tre, poteva capitare a tutti. Peccato che tre fossero anche le volte in cui l’aveva visto.
<< A questo punto non puoi negare che hai delle mire nei miei confronti. >>
La ragazza fece una leggera smorfia. Certo che aveva delle mire su di lui, ma queste riguardavano tutt'altro che la sua morte!
Persa nei suoi pensieri, Seiko non sentì l’ultima parte del discorso, e con suo sommo dispiacere si rese conto, dalle occhiate interrogative della tavolata, che Sasuke aveva concluso con una domanda, da cui presumibilmente si aspettava una risposta. Lei rimase zitta. Un “puoi ripetere, per favore?” era impensabile, si era messa abbastanza in ridicolo per quel giorno. Poteva azzardare un “sì, certo!”, ma non era sicura che lui non le avesse chiesto se gli faceva il filo. Al contrario, un “no, assolutamente!” poteva essere la risposta – decisamente fuori luogo – a un “sei sicura di avere tutte le rotelle al posto giusto?”.
Aveva appena deciso di limitarsi a un neutrale “ehm...”, quando una voce profonda fece piombare il silenzio nella sala.
<< Buona sera a tutti voi. >>
Il preside Sarutobi si era alzato in piedi, e sorrideva cordiale a tutta la Sala.
<< Grazie a chiunque abbia inventato i discorsi pallosi di inizio anno! >> sussurrò pianissimo Seiko, guardando verso il soffitto.
<< Ai nuovi studenti, benvenuti. Agli altri, bentornati. Prima di dare inizio al banchetto, ci sono alcune spiegazioni che sono tenuto a fornirvi. Come alcuni di voi sapranno, la NJ Accademy non è una scuola normale. Tutti voi siete stati scelti in base ad alcune caratteristiche paranormali, capacità che solo voi possedete. In questa scuola, apprenderete come sviluppare al meglio ques... >>
Yumiko sbuffò annoiata, roteando gli occhi.
<< Questa nenia l’ho già sentita... >> mugugnò, seccata.
Anche altri si erano distratti. Qualcuno giocherellava con le posate, Shikamaru dormiva con la testa poggiata sul tavolo, Choji fissava con la bava alla bocca le varie prelibatezze davanti a lui, divorandole con lo sguardo. Ino cercava di specchiarsi in un cucchiaio, con scarsi risultati, e Tenten sfogliava avidamente l’ennesima rivista di gossip. Solo Sakura seguiva il discorso del preside con vivo interesse.
L’attenzione della Sala era scemata, concentrata sull’imminente banchetto.
In pochi minuti la voce monotona di Sarutobi si confuse fino a trasformarsi in un piatto ronzio, e il chiacchiericcio dei ragazzi riprese impertinente.
Un nutrito gruppo di ragazze aveva attorniato Deidara e Sasori, e contemplava i due con lo stesso sguardo imbambolato di Choji col cibo. Sbattevano le ciglia, soffocavano risolini, e strisciavano impercettibilmente sulla panca nel tentativo di avvicinarsi ai ragazzi. Una in particolare, una rossa occhialuta che doveva essere la più oca di tutte, si trovava praticamente in braccio a Sasori, e cercava in ogni modo di coinvolgerlo in una conversazione futile. Aveva all’incirca 18 anni, e sembrava decisamente sicura di sé. Indossava una camicetta lilla che lasciava scoperta la pancia, e dei pantaloncini neri talmente corti da sembrare slip.
Ma Sasori, notò Yumiko con una punta di sadico piacere, sembrava totalmente indifferente. Si limitava ad annuire svogliatamente, e ignorare il fatto che lei gli stesse appiccicata come una sanguisuga.
Yumiko la squadrò gelida, e si voltò dalla parte opposta. Seiko era ancora immersa nei suoi pensieri, e non era difficile intuire quali fossero. Naruto e Kiba avevano abbandonato il lancio dei pallini per dedicarsi alla morra cinese. Shikamaru dormiva, Tenten leggeva. Infine, ciliegina sulla torta, Deidara flirtava con ben tre ragazze nello stesso tempo.
Possibile che non esistesse nemmeno una persona sana di mente in quella gabbia di matti?
Sempre più irritata, fece per prendere un onigiri, ma la sua mano venne intercettata da quella di un altro ragazzo, che la colpì prima che potesse raggiungere il vassoio.
<< Non si mangia prima della fine del discorso. >>
Seiko, riemersa dal suo stato catalettico post-trama da figura di merda, sussultò, riconoscendo il ragazzo come Neji, l’angelica visione del corridoio, e si stupì di non averlo notato prima. Con sommo orrore, prese a guardarsi in giro alla ricerca di Rock Lee, trovandolo per sua fortuna impegnato a corteggiate in vano un’altra ragazza che non conosceva, e tornò a concentrarsi sul ragazzo, che sedeva altero a pochi posti da loro. Ma Yumiko non fece caso né ai lunghi capelli di seta né agli occhi di ghiaccio, e si limitò a fissarlo torva.
<< E tu chi diavolo saresti? >> chiese, brusca.
Lui drizzò rigidamente la schiena, come per darsi maggiore contegno.
<< Neji Hyuga. >> disse con’aria di superiorità << E lei è mia cugina Hinata. >> continuò, con un cenno del capo.
Yumiko rimase un instante in silenzio, indecisa se prendersela o meno per la storia dell’onigiri. Poi, con un sospiro rassegnato, spostò lo sguardo sulla ragazza corvina accanto a lui.
<< Tanto piacere. >> esordì, acida. << Yumiko Nakam... Tu! >> sibilò, puntandole teatralmente contro un dito accusatore. << Tu sei quell’idiota che sul treno mi è caduta addosso! >>
Hinata sobbalzò, mordendosi nervosamente un labbro.
<< M-mi dispiace... >> farfugliò, rossa in volto.
<< Mi hai quasi rotto una gamba, imbecille che non sei altro! Avrei potuto ritrovarmi su una sedia a rotelle per colpa tua, quindi sinceramente le tue scuse puoi ficcartele su per il cu… mpf!>> Seiko le tappò la bocca con una mano, pizzicandole dolorosamente un fianco, e sorrise nervosamente.
Hinata era rimasta pietrificata, gli occhi cerulei spalancati.
<< Ignorala, Hinata. Yumiko non è cattiva, ma non sa quello che dice. >> la consolò, premendo la mano sulla bocca di Yumiko, che si divincolava cercando di liberarsi. << Ahia! Ma sei deficiente? >> protestò, quando lei le morse la mano.
<< Prima innaffi lo scoiattolino, poi cerchi di soffocare me. >> ribattè Yumiko, raddrizzandosi sulla panca. << Sei posseduta da un demone-killer, per caso? >>
Seiko la fulminò con un’occhiata, ma prima che potesse risponderle per le rime, la ragazza si voltò verso Neji.
<< Va bene, va bene, passiamo alle cose serie. Perché avete tutti e due gli stessi occhi bianchi? >> domandò, con una nota di scetticismo nella voce.
<< è l’abilità innata del clan Hyuga, il byakugan. >> lo precedette Sasuke, lieto di avere una scusa per distrarsi da Sakura e Ino.
<< E tu come fai a saperlo? >> chiese ancora, rivolgendosi al moro.
<< Frequentavamo la stessa scuola privata, a Tokyo. >> interloquì Neji, a mo’ di spiegazione.
<< E gli Hyuga e gli Uchiha sono le famiglie nobili, portatrici delle più potenti abilità oculari. >> concluse per lui Sasuke, soddisfatto di potersi dare delle arie.
<< Ne avete ancora per molto? >> chiese retorica Yumiko.
I due si scambiarono un’occhiata interrogativa, le sopracciglia identicamente inarcate e la stessa espressione dubbiosa.
<< Cosa? >> domandarono all’unisono.
<< Di anticiparvi le risposte l’un l’altro. È irritante. >> spiegò, con una smorfia. << Comunque, >> riprese, rivolgendosi a Neji << quale sarebbe lo strabiliante potere dei tuoi fantasmagorici occhi? >>
Lui le lanciò un’occhiataccia, prima di rispondere.
<< Il byakugan offre una visione di 360°, e ha alcune capacità di chiaroveggenza. In più, permette di vedere attraverso qualunque cosa, dai muri alla pelle. Con questi occhi, posso vedere i punti di fuga del sistema circolatorio del chakra, e colpirli per bloccarne l’afflusso. Tu non li vedi, vero Uchiha? >> aggiunse, maligno.
<< No, ma il mio sharingan mi permette di copiare qualunque mossa dell’’avversario. Tu non puoi farlo, dico bene Hyuga? >> replicò, perfido.
<< Sai che roba... >> s’intromise Yumiko, acida. << Per me sei perseguibile per legge. Dovrebbero denunciarti di plagio! >> disse, convinta.
Anche se lui avesse voluto rispondere, fu preceduto da Deidara, che scoppiò a ridere tappandosi la bocca con le mani nel tentativo di soffocare le risate. Con scarsi risultati, tra l’altro.
<< I primini di quest’anno sono davvero interessanti... >> dichiarò con un sorriso, quand’ebbe ripreso fiato. << Cosa ne dici, Sasori? >>
<< Dico che un primino vale l’altro. >> replicò il rosso, gelido, guadagnandosi le occhiate in tralice di Neji e Sasuke. << E scollati, Karin. Mi dai fastidio. >> aggiunse, rivolto alla ragazza occhialuta accanto a lui.
Yumiko assottigliò pericolosamente gli occhi, prima di rispondere.
<< Tu devi essere uno di quegli idioti montati che si credono divinità in terra solo perché hanno un paio d’anni in più. >> ribatté, con una sicurezza maggiore di quanto si aspettasse.
Lui alzò le sopracciglia, sorpreso dal tono sprezzante e vibrante della ragazza.
<< Ehi, mocciosa, bada a come parli! >> s’indignò Karin, indirizzandole uno sguardo di fuoco prima di tornare a rivolgere la sua attenzione adorante su Sasori, totalmente indifferente.
<< Troia... >> sibilò piano Yumiko. “E maledetto egocentrico megalomane. Figo quanto ti pare, ma colossale testa di cazzo.”
<< Oh mio Dio... >> sussurrò Seiko, distraendola dai suoi pensieri. << Qualcuno mi spieghi che diavolo è quella cosa. >> Fissava con orrore il tavolo dei professori, dove il Preside continuava piatto il suo interminabile monologo. Ma non era Sarutobi l’oggetto della sua attenzione.
Yumiko si voltò nella direzione indicata, e spalancò gli occhi allibita, imitata da tutta la tavolata.
La cosa indossava una tuta aderente verde, e chiacchierava animatamente con un altro assurdo individuo dai capelli argentati e il volto coperto, tutt’altro che interessato alla conversazione. La cosa però non sembrava fare caso al disinteresse dell’interlocutore, e il suo sorriso smagliante era visibile fino in fondo alla sala. Ancora più eclatanti del ridicolo taglio di capelli a caschetto, erano le sopracciglia folte e spesse almeno tre dita.
<< Oh, quello? >> chiese Itachi con simulata indifferenza, sogghignando davanti alle espressioni allucinate dell’intera tavolata << è Gai Maito, professore di Taijutsu. >>
<< Come prego? Quell’individuo è un professore? Stai scherzando, spero. >> fece Seiko, con una smorfia disgustata. La somiglianza con Rock Lee era inquietante.
Itachi fece per rispondere, ma Yumiko lo precedette.
<< Hai detto Taijutsu? Arti marziali? Cioè, movimento? Sforzo? Fatica? >> chiese, se possibile ancora più sconvolta. Poco distante, Shikamaru mormorava qualcosa di simile a un “Che enorme, gigantesca seccatura....”.
<< Precisamente. E no, non puoi astenerti. Sappiate solo che Gai è un pazzo fissato con la giovinezza. Due anni fa, il primo giorno di lezione ci fece fare 500 flessioni e 1000 salti con la corda. >> raccontò Deidara, rabbrividendo al ricordo. Yumiko era senza parole.
<< No, un momento! >> saltò su Ino, smettendo di fare le fusa a Sasuke. << Io mi rifiuto di sudare e spettinarmi perché un maniaco visionario abbia il suo divertimento! >>
Itachi la ignorò deliberatamente, e continuò sorridendo beato.
<< Già, per non parlare dei 1200 addominali, e i 50 km di corsa nel parco. Un incubo. >> concluse con un ghigno sadico. << Ah, non fate quelle facce, c’è di peggio... >>
<< Peggio di 50 km di corsa? >> chiese Seiko, incredula.
Itachi annuì con aria grave.
<< Il tipo con la bandana sulla testa, con le cicatrici sul volto. Lo vedi? Lui è Ibiki Morino, professore di matematica nonché incubo di tutti gli studenti della NJ Academy. >>
<< Quell’ammasso di muscoli è un professore di matematica?! Me tapina... >> sospirò Yumiko, appoggiando la fronte sulle mani giunte.
<< Lui è il classico tipo senza mezzi termini. O hai 2, o hai 10. >> spiegò Deidara, senza scomporsi. << Io ho 2. >>
<< Ah, perfetto... Avrò 2 anch’io. >> profetizzò lei, roteando gli occhi.
<< Se tu studiassi invece di cazzeggiare... >> la rimbrottò Seiko, con una smorfia di disappunto.
<< Oh, che palle. Preferirei spararmi in un ginocchio! >> replicò Yumiko, allargando teatralmente le braccia.
Deidara le allungò una pacca sulla spalla, sogghignando. << Benvenuta nel club, tesoro. >>
<< Tesoro lo dici a tua sorella. Mi chiamo Yumiko, io. >> ringhiò lei, sottolineando accuratamente il nome.
<< E chi è quel maniaco che ha appena palpato il sedere alla tipa coi capelli viola?! >> intervenne Seiko, assistendo scioccata alla scena.
Deidara non ebbe bisogno di voltarsi per capire.
<< Jiraiya! >> rispose senza esitare. << Grand’uomo, è la mia guida spirituale. >>
Seiko e Yumiko si scambiarono un’occhiata perplessa, ma evitarono di indagare sul significato di “guida spirituale”. Probabilmente, pensarono, era preferibile non saperlo.
<< È l’insegnate di Controllo del Chakra, ma in realtà le sue lezioni sono ore di cazzeggio. Credo che i suoi voti dipendano dalla taglia di reggiseno. >> continuò lui, con aria lungimirante.
<< Un altro 2, che meraviglia. >> commentò sarcastica Yumiko, incrociando le braccia.
<< E io cosa dovrei avere, scusa? 1?!? >> rincarò Seiko, preoccupata.
<< Lei avrà 10! >> esclamò Kiba, indicando con un cenno Hinata.
La ragazza avvampò di colpo, coprendosi istintivamente con le braccia.
<< M-ma cosa dici... >> farfugliò, in preda all'imbarazzo.
Kiba le sorrise ammiccante, e lei arrossì ancora di più.
<< In effetti non sei messa male, bimba. >> convenne Deidara, improvvisamente interessato. << Come hai detto che ti chiami? >>
Le ragazze attorno a lui si staccarono invidiose, e Neji lo incenerì con lo sguardo.
<< Ti informo che stai parlando di mia cugina, perciò vedi di evitare apprezzamenti osceni. >> intimò, gelido.
Deidara si strinse nelle spalle, senza scomporsi.
<< Come ti pare... >> disse, passando un braccio introno alla vita di una bionda seduta accanto a lui.
Yumiko si portò una mano sulla bocca, nascondendo una mezza risata davanti all’espressione sconvolta di Hinata, che col viso in fiamme cercava di non svenire sulla ciotola di ramen di fronte a lei.
<< Se non sbaglio la donna seduta accanto a Sarutobi è Kurenai, la professoressa di Genjutsu. >> intervenne Tenten, riemergendo finalmente dalle pagine della sua rivista. << È ufficialmente fidanzata con Asuma, professore di Armi Ninja, ma molti sostengono che abbia una relazione segreta col professor Kakashi di Fisica. >>
Yumiko alzò le sopracciglia, sorpresa.
<< E tu come fai a saperlo? >> chiese Seiko, sinceramente curiosa.
Tenten sventolò il giornalino con un sorriso soddisfatto.
<< Cos’è quella robaccia? >> indagò Yumiko, con una smorfia infastidita.
<< Questa meraviglia è una ristampa del giornalino d’Istituto dell’anno scorso! Lo regalavano all’entrata. >> replicò Tenten offesa. << Piuttosto, guarda qua! >> esclamò, passandole la rivista.
<< Tsè, Novella 2000 – NJ Accademy version... >> sbuffò Yumiko, scettica. << Spazzatura. >>
Non appena ebbe posato lo sguardo sulla pagina aperta, però, spalancò gli occhi sorpresa.
Il titolo di testata recitava “Classifica dei Fighi dell’Accademia”, e sotto seguiva una sfilza di nomi e cognomi sconosciuti. Ad attirare la sua attenzione, però, erano i primi due, accompagnati dalle fotografie di due volti noti.
<< Deidara e Sasori... >> esordì, con un tono stranamente prudente. << qui c‘è scritto che voi due dovreste essere... come dire... sì, insomma, qua dice che siete in cima alla classifica dei ragazzi più belli dell’Accademia... dev’esserci un errore! >>
Per la prima volta dall’inizio della cena, Sasori sorrise, strafottente.
Deidara si sporse sul tavolo, con un ghigno di superiorità che gli increspava le labbra.
<< Nessun errore, bimba, solo la pura e semplice realtà! >>
<< Ti ho già detto che mi chiamo Yumiko! >> protestò lei, irritata << È così difficile per te chiamarmi per nome invece di usare quegli odiosi nomignol… >>
<< Sì, sì, bimba, va bene. Adesso fai un bel respiro e zittisciti. >> la interruppe Deidara, voltatosi improvvisamente verso il Preside.
La Sala era piombata nel silenzio, le teste rivolte verso il tavolo dei professori, in attesa.
<< Sarutobi sta per spiegare il Torneo. >>

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Spazio Autrici

Ta-ta-ta-tan!
Cosa sarà mai questo fantomatico torneo ?
Lo scoprirete nella prossima puntata!
...
No, lasciamo perdere.
Detta così fa molto pubblicità del dentifricio mista a fine-episodio dei puffi.
Me misera, sto scrivendo idiozie...
Coooomunque, questo stramaledetto capitolo è stato un trauma, giuro.
In pratica, i personaggi stanno agendo da soli, completamente al di fuori del mio controllo.
Basta, è ora che inizi ad adottare il metodo del terrore, Yamato version!
Disciplina, dunque!!
...
Ok, ok, basta. Sto sclerando, sì.
Ma passiamo alle cose serie!
Allora.
Essendo io completamente incapace di rispondere a una qualsivoglia recensione,
vi lascio alle risposte di Seiko.
(e questa fa molto Posta del Cuore...)
Rioko_Chan: Esatto, il rosso è Sasori. Deidara... sì... l'abbiamo reso un vero fighetto e forse ci sta anche un po' sfuggendo di mano(Un po’? Tu questo lo definisci un po’?!? nd Yumiko), ma tant'è! XD
Akasuna no Chocolat: Grazie! Vedo che anche tu sei stata colpita da Deidara... questa parte gli va proprio a pennello! E Itachi... beh... sì... è Itachi...povero Sasukino!!!! Gli sputo pure in faccia, povero tesoro!!!!(Ma quale tesoro e tesoro? Piccolo mostriciattolo odioso, altroché! nd Yumiko)
Elly Chan: Esattamente! Non so se è meglio o peggio di Harry Potter ma l'idea mi era piaciuta ! Mi era venuta in mente (Cos'è, adesso ti prendi tutto il merito?? nd Yumiko) CI era venuta in mente guardando una ending di Naruto dove i personaggi indossavano uniformi scolastiche...grazie per averla apprezzata!!
maoa: Che commentone!!! comunque non esagerare con i complimenti che dopo mi gaso troppo!(lo dici sempre!nd Yumiko) comunque sono contenta vedendo che i nostri personaggi nuovi vengono apprezzati....è un po' difficile far conoscere ad altri figure il cui carattere è ancora sconosciuto... con Seiko ci hai beccato, Yumiko invece... beh ti dico solo che al primo impatto può sembrare così ma alla fine...(Alla fine cosa, esattamente? nd Yumiko, puntandole una forchetta alla tempia - Assolutamente nulla! nd Seiko) ecco, questo è solo un assaggio...

Arrivederci al prossimo capitolo!

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