Devil ghosts VS Pirates di Cele D (/viewuser.php?uid=559658)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La storia dall'inizio ***
Capitolo 2: *** Una storia nella storia ***
Capitolo 3: *** Io, te ed i ricordi... ***
Capitolo 1 *** La storia dall'inizio ***
La storia dall'inizio
"Rufy! Rufy! Dove sei?"
"Eccolo! L'ho trovato!". Si sentono delle voci. Siamo in una valle molto triste.
"Rufy che hai?". Si sente una voce femminile.
"Nami, l'hai trovato?". Ecco un'altra voce, solo che era maschile.
"Sì Zoro" risponde la voce femminile.
"Eccolo! Mi sembra che ti avevo proibito di uscire da solo! O almeno di dircelo!" dice un'altra voce femminile, ero io. C'era un ragazzo seduto per terra con le gambe sul petto. Le teneva con le mani. Sembrava che stesse per morire. Fissava il vuoto davanti a lui.
"N-non c-ce la f-faccio più..." dice il ragazzo. Continuava a fissare davanti a lui. Io e gli altri due ragazzi di fianco a me ci giriamo a vedere dietro di noi. Non c'era nulla. Solo la valle desolata dove l'amico si era cacciato. Una valle inzuppata nella nebbia. Sembrava che quel posto piangesse, era inquietante...
"Fratellino finalmente!!". Un'altra voce maschile si avvicinò. Era il fratello di Rufy, Ace.
"Ciao Ace...". Era troppo scombussolato per rispondere bene.
"Ragazzi, lo avete trovato?!". Ecco un'altra voce maschile.
"Sì Sanji! Ma non riusciamo a risvegliarlo!!" dico in risposta a quella voce.
"So io come svegliarlo... Ehi! Io ho avanzato un po' di carne, chi ne vuole?"
"EH? CARNE? Dove? Dove? Dove? CARNE! CARNE! CARNE!!!!". Quel ragazzo che due secondi prima era uno Zombie si alza di colpo urlando entusiasta. Poco prima avremmo potuto mandarlo a fare un provino per The Walking Dead!*
Nami gli tira un pugno in testa come suo solito. "Era solo una scusa per svegliarti! Scemo!" grida Zoro.
"Volevamo solo capire cos'hai ancora..." gli dico.
"Niente carne? Allora mi sa che vado in depressione..." risponde Rufy.
"Allora cosa è successo stavolta?" chiede Usop, un nostro compagno, arrivando con uno strano essere. Sembrava una specie di orso lavatore oppure una renna...
"Dai, spiegacelo nella baracca. Questa valle mi fa paura..." dico. Tutti sono daccordo con me sul fatto di andare alla baracca per parlare e quindi ci avviamo.
"Roooooobiiiiiiin!!!!" urliamo tutti insieme. Siamo arrivati alla casetta. Vi chiederete, perché una casetta? Non dovrebbero essere dei pirati? Ecco, dovrei spiegarvi quel che era successo prima... Allora tutto cominciò un mese prima. Era Giugno e quindi quei ragazzi stravaganti decisero di fare una piccola vacanza, una vacanza estiva tutti insieme. Volevano staccare un po'... Ok, ora che abbiamo chiarito la storia della baracca continuiamo con la cosa di Rufy...
Allora dove ero rimasta? Ah sì... Eravamo arrivati alla baracca.
"Roooooooobiiiiiiiiiin!!!" urliamo tutti insieme.
"Oh, ciao ragazzi. Vedo che lo avete trovato" ci risponde la nostra compagna con il solito sorriso.
"Sì, ma continuava a dire che era stremato" dice Nami.
"Ho fame Sanjiiiiiiiii" (mi sembra ovvio chi fosse a dirlo).
"Eh eh adesso mi metto a cucinare!!!!" replica il cuoco. Tutti siamo felici per il riprendimento di Rufy, ma perplessi.
"Cosa ne dite se andiamo in città a magiare in un ristorante? Vorrei proprio vedere come sono le specialità dell'Italia" dice Sanji tirandosi su le maniche.
"Certo buona idea, vi piacerà tanto la nostra cucina" confermo con un sorriso a 32 denti "Ma non vorrei che Rufy mangiasse troppo visto che abbiamo quasi finito i soldi"
"Uh? Ma che soldi sono questi?" mi chiede incuriosita Nami.
"Eh? Sono gli euro. Non ne hai mai sentito parlare Nami?" rispondo.
"Ehm, no...". La navigatrice arrossisce un po'.
"Rufy non dirmi niente..." dico guardandolo. Rufy aveva le solite stelline intorno alla testa. Non significava nulla di buono. Sicuramente aveva in mente qualcosa. Avremmo dovuto, anzi, avrei dovuto sborsare sicuramente già 30 € a testa. Poi se Rufy voleva mangiare di più come suo solito...
"Ehm facendo il conto sono... 30 per 7, poi almeno 50 in più per Rufy... 260 €!!!" dico facendo il conto con le dita.
"Ma sì cosa sarà mai..." pensa il capitano non capendo la situazione.
"Ok, facciamo che andiamo prima in banca?" dice Usop con un viso col sorriso, ma un sorriso preoccupato.
"Credo anche io, così possiamo cambiare i ß** in €" dico massaggiandomi il mento facendo il segno come di avere un pizzetto.
"Allora andiamo!" grida con entusiasmo Rufy.
"Sìììììì!" urliamo noi tutti insieme alzando il braccio e saltando. Ci avviamo verso il paese. I pirati avevano preso in affitto quella casetta per le vacanze. Anche io avevo preso quella casetta in affitto, ma ero sola. C'era stato un equivoco con il padrone di casa e dunque dovei fare amicizia. Ero di quel paese e avevo organizzato una estate insieme con altre due amiche, ma all'ultimo momento si trovarono impegnate. Ero rimasta sola. Sola, ma per 3 giorni. Dopo erano arrivati quei ragazzi stravaganti.
"Ehi mocciosa!" aveva detto il ragazzo coi capelli verdi.
"A chi hai detto mocciosa?!?!?!" risposi io.
"Come hai osato dire una cosa del genere ad una ragazza bella come lei?" disse il cuoco quando erano entrati tutti sull'uscio. Stavo guardando un po' di tv, il mio programma preferito, i Simpson.
"Senti senti senti, come osi dire a me 'mocciosa'? Ma ti sei visto? Con quei capelli verdi da punk!" dissi io muovendo la testa di qua e di la con un dito che faceva gli stessi movimenti della testa.
"A te brutta ragazzina che non sei altro!". io e Zoro iniziamo a litigare come suo solito.
"Come osi? Guarda che sono più forte di te brutto maleducato che non sei altro! Sei solo un buzzurro!"
"Eh? Tu non sai chi sono io! Io sono Roronoa Zoro! Lo spadaccino! Ho anche una taglia sulla testa!"
"E allora? Non ho paura di te! Sei solo lo spadaccino che lotta con 3 spade! Io sono Celeste Masir! Ho mangiato un frutto del mare! Sono la ragazza di ferro!". Nel mentre della lotta tutti i ragazzi intorno a noi si stupiscono. Cosa avevo detto di così strano?
"Eh? S-s-sei C-c-celeste Masir? Com'è possibile?" dissero tutti in coro apparte Rufy che stava passeggiando curioso per il salotto/sala da pranzo.
"E perchè chi è?" chiese Zoro ignorante.
"Beh, è la ragazza di ferro! Ha mangiato il frutto Tetsu Tetsu***"
Fine 1* capitolo!
*Per chi non lo sapesse The Walking Dead è un fumetto/film/gioco sugli zombie
**Assomiglia molto al berry e quindi ho deciso di usare questo
***Tetsu Tetsu= ferro ferro
ANGOLINO PICCOLO PER NOIIIIIIIIIII
Allora, ho sognato questa storia stanotte e non potevo fare a meno di scriverla. Non so come sia venuta fuori, ho sognato che c'erano delle cose inquietanti e Rufy stava a dondolarsi spaventato. Credo abbia abbastanza senso...
CELE_MISS_TWO_THOUSAND :D |
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Capitolo 2 *** Una storia nella storia ***
c2
PROLOGO
"Rufy che hai?"
"N-non c-ce la f-faccio
più..."
"Allora
cosa è successo stavolta?"
"Dai, spiegacelo nella
baracca. Questa valle mi fa paura..."
[...]
"Ehi mocciosa!"
"A
chi hai detto mocciosa?!?!?!"
"A te brutta ragazzina
che non sei altro!"
"Come osi? Guarda che
sono più forte di te brutto maleducato che non sei altro!
Sei solo un buzzurro!"
"Eh? Tu non sai chi sono io! Io sono Roronoa Zoro! Lo spadaccino! Ho
anche una taglia sulla testa!"
"E allora? Non ho paura di te! Sei solo lo spadaccino che lotta con 3
spade! Io sono Celeste Masir! Ho mangiato un frutto del mare! Sono la
ragazza di ferro!"
Una storia nella storia...
"Ragazzi, io sono affamato! Sanji fai qualcosa?" urlò Rufy
fermandosi all'improvviso al centro della stanza indifferente del
litigio.
"Miiiiiii! Hai appena mangiato!" si arrabbiò il cuoco. Mi
avvicinai al
divano e presi il piatto che era appoggiato lì mezzo
mangiato, o
almeno c'era qualcosa ma...
"EH? Dov'è la mia pasta al pesto?" gridai con i denti da
squalo.
"Quella roba verde? Era buona! Sanji fatti dare la
ricetta!" disse il capitano.
"Come osi? Come hai potuto? Dovevi chiedere! La buona educazione la tua
mammina non te l'ha insegnata? EH?" urlai scuotendolo per le spalle
mentre la sua testa penzolava di qua e di là.
"Che cosa hai detto che era?" Sanji assaggiò un po' di pasta
avanzata dalla pentola in cucina "E' buona, Rufy ha ragione..."
"Eh? Non ne hai mai sentito parlare? Si chiama pasta al pesto" gli
risposi perplessa.
"Potresti darmi la ricetta? E' adatta per noi, riempe con poco"
"Ehm, sì la ricetta. Allora io compro la pasta al
supermercato e
compro anche il pesto. Poi quando l'acqua bolle la metto dentro e
aspetto che cuocia. Dopo la scolo e ci metto il pesto"
"Che cavolo di ricetta è?" mi disse Sanji che era abituato a
cucinare tutto fatto in casa.
"Ehm, non uso fare la pasta in casa. Di solito la prendo al
supermercato" sorrisi imbarazzata "Scusate, ma non vi ho ancora
chiesto: Cosa ci fareste voi qui?"
"Piuttosto cosa ci fai tu qui, mocciosa!!" mi gridò di nuovo
lo spadaccino.
"Ancora con 'sta storia? Se io sono una mocciosa allora tu sei Babbo
Natale! Tra parentesi NON lo sono". Io e Zoro ci rimettemmo a
bisticciare.
Oddio! Aveva proprio voglia di litigare!
"Senti un po' marimo mi hai proprio stancato a trattare così
male una ragazza come lei! Tu non sai manco cosa voglia dire esser
GENTILE!!!" si intromise Sanji.
"Oh oh oh ecco che arriva il cuoco da strapazzo! Ditemi un
po' se questo qui vi piace o no!" rispose a tono Zoro.
"Ehm, Celeste posso risponderti io se vuoi" mi si avvicinò
la
navigatrice silenziosamente mentre osservavo la scena divertita.
"Sì? Sarebbe molto gentile" le risposi sorridendo. Sembrava
una brava ragazza.
"Certo. Vedi, abbiamo deciso di staccare per una vacanza dalla vita di
pirati e...". Non riuscì a finire la frase che subito le
dissi:"Ah, allora avevo visto giusto. Siete per caso i pirati di Rufy
cappello di paglia?"
"Ci hai azzeccato" mi rispose il cecchino, che si era avvicinato
incuriosito dalla nostra conversazione, con il segno OK fatto con la
mano.
"Adesso basta voi due!" gridò Nami all'improvviso
dando dei
colpi in testa ai due litiganti (mica era di fianco a me?).
"Sentite, io sono in questa baracca da sola, ma non ci sono letti per
tutti. Ce n'è uno matrimoniale dove dormo io, poi
uno
montabile, uno singolo normale, due amache ed un divano letto" dissi.
"Allora, ovviamente Celeste dorme nel suo letto. Quindi uno
è
andato, ora chi vuole dormire sulle amache?". Nami iniziò ad
impartire ordini.
"Ci dormo io, sono troppo abituato..." fece lo spadaccino indifferente
e buzzurro come sempre.
"E un'amaca è andata. Sanji vorresti dormire sull'altra
amaca?".
Nami sbatté le palpebre. Sapeva che il cuoco non avrebbe
resistito.
"Ma certo!". Infatti esso acconsentì senza problemi con gli
occhi a cuoricino, non che si vedessero tutti e due.
"Ecco, Usop dormirà sul divano letto..." continuò
la navigatrice.
"Non se ne parla! E se poi si chiude all'improvviso e rimango
dentro? NO! NO! E poi NO!" fece Usop con la sua solita fifa.
"Tu fai quello che dico io!". Il cecchino deglutì a fatica
dalla paura.
"Nami, mi piacerebbe dormire sul letto singolo normale. Per te va
bene?" chiese Robin con un piccolo sorriso e con una voce quasi timida.
"Ma certo Robin! Io dormirò sul letto montabile. Chopper, se
non
ti trasformi durante la notte puoi dormire alla fine del letto
matrimoniale, cosa ne pensi?" il piccolo essere acconsentì
"Ok,
siamo tutti a posto... No, aspettate. Rufy dove dorme?". La rossa
continuava a comandare.
"Ragazzi, vorrei dirvi che per me non c'è problema a dormire
con qualcuno" dissi.
"Allora Rufy dormirà con Celeste, va bene?" fece Nami.
"Sì, è ok..." rispose il capitano.
"Ok, ora che abbiamo chiarito la cosa dei letti... Dove possiamo
mettere i bagagli? Ho giusto 2 borse..." chiese Nico Robin.
"Mmmmmmh, io le ho messe in camera da letto. Venite, vi faccio
vedere... Ah, non guardate il disordine, avrei dovuto mettere a posto
dopo" intanto che mostravo le stanze presenti nella baracca il gruppo
camminava dietro di me, sembrava come essere in un giro turistico di
una casa di qualche personaggio famoso. Dicevo:"Ed ecco qui il bagno,
la cucina e la lavanderia! Qui ci sono dei piccoli souvenir per
ricordarvi della nostra gita! Potrete anche acquistare la guida
registrata per ascoltarlo quante volte vorrete!" (Ok, no questo non
l'ho detto... Era per fare scena...). Arriviamo nella camera da letto,
era E-N-O-R-M-E!!! Seriamente! Sembrava di essere in una villa.
Praticamente tutto il piano superiore era una stanza...
"Eccoci arrivati. Quanto starete qui?" chiesi aprendo la porta e
mostrando l'interno.
"Beh, non lo abbiamo ancora stabilito. Se il posto era carino e...".
Nami tentò di spiegarmi un po', ma subito Rufy la interruppe.
"E SE C'ERA DELLA CARNE BUONA!!!!!" urlò. Con questa
affermazione ottenne un bel colpo in testa dalla rossa.
"Sentite, io vado a rinfrescarmi un attimo. Voi mettete a posto se
volete farlo ora" dissi andando verso la porta.
"Certo! A dopo" mi salutarono le due ragazze. Andai a rinfrescarmi.
Credo che Sanji volesse spiare, come suo solito. Feci molto in fretta e
loro lo stesso. Arrivammo tutti in salotto insieme e io feci:"Sentite,
io volevo andare in paese a fare la spesa. Chi vuole venire con me?"
"Beh, visto che sono costretto vengo io dolcissima Celeste!" si
offrì il cuoco. Acconsentii e presi il portafoglio coi
soldi. Ci incamminammo.
"Ma, cosa ci fate qui?" chiesi "Non eravate su una rotta differente?"
"Sì, solo che non abbiamo mai staccato dalla vita di pirati
di tutti i giorni. Visto che questo paese, come lo chiamate? Ah
sì, Italia. Visto che l'Itali, come la chiamate voi,
è vicina alla rotta maggiore abbiamo deciso di fare una
vacanza"
"Capisco, capisco... Ma allora avete rinunciato per questo mesetto,
diciamo così, al One Piece, o no?"
"Già già...". Io e Sanji camminavamo per le
strade di Lign-eta verso il market-bun. Camminavamo, camminavamo e
camminavamo.
"Scusa, ma Rufy non ha avuto nessuna polemica verso questa decisione?
Cè, intendo... Lui vuole essere il re dei pirati no?"
"Sì, solo che..."
"Solo che...?". Diventavo sempre più curiosa ogni minuto che
passava.
"Solo che abbiamo avuto un problema. Niente di che..."
"Tipo?"
"Praticamente c'è qualcosa che perseguita il capitano"
"Uno stalker?". Sanji scosse la testa. Ritentai:"Un assassino?". Sanji
riscosse la testa. Ritentai un'altra volta:"Una presenza
soprannaturale?"
"Esatto!" gridò il cuoco facendo un segno con la mano.
Arrivammo alla meta. Non c'era molta gente, più o meno 20
persone. Notammo soprattutto un ragazzo dai capelli neri.
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Capitolo 3 *** Io, te ed i ricordi... ***
fantasmi
Intro!
Salve a
tutti!! Io sono Celeste e qui c'è un nuovo capitolo della storia
"Devil ghosts VS pirates". Cosa ne dite? Secondo voi è abbastanza lungo?
Ma che sto sparando? Non lo hanno ancora letto, come possono sapere se
va bene? Ok, sto letteralmente impazzendo... Vado va che se no vi
annoiate a leggere l'intro...
BYE & buona lettura!
CELE ;)
Io, te ed i ricordi...
Quel ragazzo dai capelli neri stava parlando con una commessa.
"Mi scusi signore, non può girare in questo supermercato in costume..." disse la commessa.
"Ma io non sono in costume" rispose il ragazzo.
"Comunque non può girare a petto nudo"
"Ok, andrò a comprare una maglietta in quel negozio laggiù". Passammo e continuammo per la nostra strada.
"Allora? Cosa prendiamo?" chiese Sanji appena entrammo nel reparto cibo.
"Boh, giriamo e guardiamo quello che serve..." risposi. Ci mettemmo a
camminare per il reparto. Credo che quella sia stata luna delle spese
più divertenti della storia. Ci divertivamo a scherzare sulle
persone strambe presenti in quel posto, solo che forse le uniche
persone strambe lì eravamo noi. Arrivammo alla cassa, misi le
cose sul nastro scorrevole. Davanti a noi c'era lo stesso ragazzo dai
capelli neri di quando eravamo arrivati.
"Euro? Cosa sono?" chiese quel ragazzo.
"Soldi?" rispose sarcastica la cassiera.
"Non accettate Berry?" domandò di nuovo il ragazzo. Era perplesso.
"Ehm... No, non so neanche cosa siano". Sentendo la conversazione mi
intromisi dicendo:"Ehy amico, posso pagarti io la maglia se vuoi...".
Sorrisi. Lui si girò e si stupì di non avermi
riconosciuto e sorrise come non mai.
"Celeste! Cosa ci fai tu qui?" disse abbracciandomi.
"Ci abito?"
"Ah, già..."
"Scusate, io dovrei avere i soldi perchè se no si forma la
fila..." disse la cassiera e rendendomi conto della situazione e pagai
sia il mio che il suo.
"Comunque, questo è un mio nuovo amico. Si chiama Sanji..."
dissi mostrando il biondino passeggiando con i sacchetti in mano.
"Sì, lo conosco. Ciao Sanji, come stanno gli altri?"
"Come vi siete conosciuti?" chiesi.
"Alabasta ti dice nulla?" (capito vero chi è?)
"Alabasta?"
"Già, Alabasta..."
"Ace, non ti capisco!" (per chi non avesse capito ^_^ ) esclamai. Ero molto perplessa.
"Lo so, lo so". Mi mise una mano sulla spalla opposta a lui e mi
strinse per un secondo. Sanji stava a guardare mentre chiacchieravamo.
"Sentite, io chiamo un taxi perchè questi sacchi pesano e io
sono una ragazza, forza minore cervello maggiore!" sorrisi e loro
capirono che era una battuta. Tirai fuori il cellulare e feci un numero
sulla tastiera. Dopo circa 5 minuti arrivò una macchina gialla.
Io salii davanti e Ace e Sanji dietro.
"Oh, buongiorno signor Tettamanzi! Come sta?" salutai il tassista.
"Bene signorina!"
"E la sua famiglia?"
"Bene, grazie!"
"Dove la porto?"
"Via Bologna 16, grazie". Partimmo, i 20 minuti di strada a piedi
divennero 10 e quando arrivammo alla meta dissi:"Tenga, questi sono i
soldi che le devo e tenga il resto come mancia!"
"Ma sono 7 euro!"
"Li tenga comunque, per la sua gentilezza e perchè non abbiamo
fatto una gran tranquillità" sorrisi e me ne andai. Il taxi
partì e ancora io ero davanti a i ragazzi e loro erano dietro
che parlavano. Ace iniziò la conversazione dicendo:"Che gentile
che è, è proprio una ragazza perfetta..."
"Sì, e ha anche un culetto bello rotondo..." Sanji, il
pervertito di turno, fece un cerchio con le mani. Ace, che di solito si
arrabbiava quando venivo considerata una ragazza facile o cose
così, gli diede una manata gentile sul braccio. Arrivammo alla
casetta e le risate provenienti dall'interno erano abbastanza rumorose.
Là dentro Rufy si era lamentato su qualcosa che non capii mai e
Nami lo stava picchiando. Tutti gli altri della ciurma ridevano.
Entrammo e tutto tacque.
"ACE??" urlarono in coro tutti vedendolo entrare.
"Eilà!" salutò e Rufy gli saltò al collo.
"Cosa ci fai qui?" chiese appena si staccò.
"Provviste" sorrise "E poi sono stato invitato qui da lei"
"Ehy! Chi ti ha invitato?" scherzai.
"TU!". Ci mettemmo a ridere e tutti ci guardavano strani. La giornata
passò velocemente, divertimento e felicità. Arrivò
la sera, tutti si misero nei letti a dormire tranne io. Stavo fuori, in
terrazza a guardare il cielo stellato. Stavo seduta con le gambe
appoggiate al petto tenendole con le mani.
"Ehy, allora non ero il solo a essere sveglio...". Ace arrivò fuori e si sedette sul divanetto affianco a me.
"Cosa ci fai qui? Non sei stanco dopo tutti quei divertimenti?" chiesi guardandolo.
"Io no, tu?"
"No... E' bello questo cielo stellato. E' perfetto per pensare...". Tornai a guardare in alto.
"A che?"
"A tutto..."
"Io stavo pensando ai vecchi tempi..."
"Ai vecchi tempi? Sai, anche io pensavo a quello..."
"Più precisamente?". Per quel argomento non mi piaceva guardarlo negli occhi.
"Tristezza..."
"Tristezza?"
"Sì tristezza..." le lacrime iniziarono a sgorgarmi dagli occhi "Ho subito molto dolore se non lo sai..."
"Chi è stato? Dimmelo e io non so cosa gli faccio!"
"Sei stato tu..."
"IO?"
"Sì, tu... Con nessuna tua lettera, con nessuna tua chiamata,
con niente di niente di tuo!". Lui si girò e mi guardò
dall'alto, era molto più alto di me. Lo guardai, le lacrime mi
rigavano il volto.
"Sai cosa vuol dire andare al liceo senza il tuo migliore e unico amico? Lo sai?"
"Ma non mi avevi detto di avere altre due amiche?"
"Ma io non sono la loro unica amica...". Non rispose. Appoggiai la testa sulla sua spalla.
"I-io non ce la faccio più... Tutti gli scherzi e le prese in
giro. Ace, io...". Non riuscii a finire la frase che mi addormentai
lì, sotto il cielo stellato.
"Oh, ciao Nami. Vuoi la colazione?" salutai quando la navigatrice entrò in salotto/sala da pranzo.
"No, grazie" si sedette accanto a me "Allora? Con chi parlavi ieri sera?"
"Che intendi dire?"
"Sentivo, non dormivo. Stavo leggendo un giornale... Dai, puoi dirmelo"
"Ace..."
"Ace?"
"Già...". Inzuppai un biscotto nel latte.
"E cosa dicevate?"
"Niente... Si parlava dei vecchi tempi"
"Eravate amici giusto?"
"Sì, eravamo molto legati e lo siamo tutt'ora..."
"Ma c'è qualcosa tra voi?"
"Tipo?"
"Boh... Qualcosa di più di amicizia?"
"No, non credo...". Proprio mentre dicevo quella frase arrivò Ace che si sedette al tavolo.
"Colazione?" chiesi allontanando la sedia dal tavolo per alzarmi.
"Oh, solo una brioches di quelle confezionate che abbiamo preso ieri
grazie!" rispose sorridendo. Mi alzai e andai in cucina. Aprii la
credenza e presi la specie di cartone contenete le merendine.
Tutto andava bene finché... non sentii una frase che non avrei
dovuto sentire. Nami sussurrò:"Ehy, sai che ieri vi ho sentiti?
Penso che Celeste provi qualcosa per te...". Allora mi fermai. La cosa
che mi stupì fu la reazione di Ace. Lui si mise a ridere..
Lasciai cadere la brioches e restai al centro della stanza in piedi per
circa un minuto. Avevo la bocca aperta per lo stupore. Il cuore mi si
spezzò in mille pezzi. Dopo, appena mi ripresi, raccolsi la
merendina e andai in sala da pranzo/salotto con un passo nè
veloce nè lento, ero solo arrabbiata e allo stesso tempo triste.
"Tò!" urlai lanciandogli in faccia quello che aveva chiesto, poi
ancora con la stessa camminata andai nel giardino sul retro,
sbattei la porta e mi diressi verso l'altalena. Quasi piangevo,
anzi piangevo. Ero circondata solo dai miei pensieri e dai singhiozzi.
Dondolavo un po', mi rilassava e lo fa tutt'ora. Nel bel mezzo di
singhiozzi e singulti sentii dei passi, non vedevo chi era arrivato
poiché mi ero messa in modo da dare le spalle alla casa. Era
Nami... Stette in piedi dietro di me per un po' finché non si
decise a parlare.
"Che ti è preso?" chiese. Non risposi.
"Allora? Cosa è successo? Sei per caso lunatica?" richiese.
"Niente! Affari che non ti riguardano!". Ero troppo arrabbiata e quindi
Nami non disse nulla. Sono sicura che Nami mi stette fissando, un
presentimento... Dopo un po' la sentii andarsene. Stetti lì a
pensare e singhiozzare. Mi sembrava che fossero passate delle ore, ma
passò solo una mezz'ora. Tutti si svegliarono, stranamente anche
Zoro, e la casa si animò. Tutti sembravano non accorgersi di me,
sottolineare sembravano. Arrivò l'ora di pranzo e si
sentì Rufy supplicare i presenti per avere del cibo. La gente in
casa mangiò senza esitazione. Io non avevo fame, ero ancora
provata dall'esperienza. Mi asciugai gli occhi con il dorso della mano,
gli occhi erano rossi e il volto rigato. L'unica cosa positiva era che,
non truccandomi, la faccia e gli occhi non erano neri. All'improvviso
sentii una porta sbattere, arrivò qualcuno e sapevo chi era...
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