Io, te, mio fratello e gli Avenged Sevenfold.

di MetalheadLikeYou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1




Chiusi la valigia sbuffando stanca.
Ero stanca di essere sempre considerata un peso da mia madre che, dopo diversi anni di fidanzamento aveva deciso di andare convivere con il suo compagno e visto che la casa non era molto grande, aveva optato per inviarmi, come se fossi un pacco postale, in California.
Huntington Beach sarebbe stata la mia nuova casa.
L'unica cosa che mi sollevava dal mio stato di depressione pre partenza era che sarei andata ad abitare da mio fratello, che non vedevo da quasi 11 anni.
Non lo vedevo dal giorno in cui i nostri genitori avevano deciso di separarsi.
Ma avrei abbandonato tutto, la mia casa, la mia vita, i miei amici e perfino quel ragazzo che tanto avevo amato nel giro di due anni.
Non era sato semplice dirgli "ehi, mia madre a deciso di mandarmi in California quindi tra noi è finita".
<< Amy...>> mi girai, due braccia mi strinsero forte, braccia tremanti di quella che era la mia più cara amica, la migliore.
<< Oh Alice>>
<< Mi mancherai lo sai, per favore scrivimi...>> 
Eccoli quegli occhi, che si stavano riempiendo di nuovo di lacrime.
<< Alice non parto per la guerra e poi potrai venirmi a trovare, io verrò qui, insomma mi avrai acora tra i piedi>> la rassicurai.
Alice era una ragazza semplice dagli occhi azzurri e dal sorriso dolce, la pelle intatta e bianchissima e il fisico perfetto, dall'accento francese e dal portamento elegante e raffinato, non come me che avevo le braccia piene di disegni, mostri e scritte.
Eravamo amiche fin dalle medie.
Io ero sempre stata la peste, quella che non si faceva mai mettere i piedi in testa e più volte ero arrivata a discutere molto pesantemente con tutti, ero la ragazza dal carattere forte e che raramente si lasciava andare al pianto.
E anche in quel giorno, maledettamente trise dai miei occhi verdi non uscì nemmeno l'ombra di una lacrima.
<< Ma la California è dall'altra parte del mondo>> mi rispose, piagnucolando come una bambina di due anni, non dimostrando i suoi quasi 19 anni.
<< Esistono gli aerei>> le ricordai, certo l'idea di essere dall'altra parte del mondo mi innervosiva parecchio, ma sarei tornata a casa, la mia Italia mi sarebbe mancata.
<< Devo andare Alice>>
<< Verrai giù per il mio compleanno?>> domandò lei.
<< No, verrai tu su e resterai con me per un po ok?>> le risposi sapendo quanto volesse visitare quel posto.
Lei mi abbracciò un ultima volta, poi mi aiutò a portare giù per le scale la valigia, la mia chitarra e il mio basso.
Feci un giro per casa, cercando di imprimere nella mente quanti più dettagli possibili e preso anche lo zaino uscii.
Una volta chiusa nel taxi mi lasciai crollare sul sedile e fissai fuori, quelle strade erano la mia casa, ripensai malinconica ai miei anni passati in quella casa, tra quei parchi.
Il viaggio non durò molto ed arrivai in aeroporto molto prima del previsto.
Presi il Troley e custodie in spalla mi avviai verso l'imbarco.
Sospirai fissandomi un'ultima volta indietro.
Salii sull'aereo mi poggiai al sedile sbuffando, aspettando che l'aereo partisse e dando un'ultima occhiata alla mia città, che iniziava a sparire sotto di me e addormentandomi subito dopo.
Bella vita.





Non che parlare in Americano fosse difficile, ma dovevo riabituarmi a farlo.
A scuola ero sempre stata la più brava in inglese, questo perchè ero nata proprio in America, in California e per uno strano scherzo del "destino" stavo tornando a "casa".
La gente, fuori dal aeroporto mi aveva fissato parecchio male, forse per via dei tatuaggi sulle mie braccia o per i capelli di un rosso acceso.
Indossai i miei Ray-Ban e mi infilai in un taxi, che mi portò proprio sotto la casa di mio fratello.
La casa non era male, era bianca, con un bel portone e non sembrava affatto la casa di un ragazzo di 19 anni.
L'autista gentilmente mi aiutò a scaricare tutta la mia roba e dopo esser stato pagato, se ne andò.
Sbuffai e andai a suonare alla porta.
Suonai una volta.
Due volte.
Tre volte.
<< Arrivo, arrivo manco si può cagare in pace!>> urlò qualcuno.
La porta si aprì e un ragazzo mi fissò con gli occhi sgranati, erano verdi come i miei.
<< Ciao fratellone>>
<< Amy...ma che cazzo ci fai tu qui?>> domandò fissandomi come se fossi un fantasma.
<< Mamma ha deciso di mandarmi a vivere qui, contento di vedermi?>> domandai, spingendolo ed entrando in casa, con tutto quello che avevo con me.
Mio fratello chiuse la porta continuando però a fissarmi, non capendo.
<< Cosa?>>
<< Ecco dovrai ospitarmi...appena trovo un lavoro e..>>
Mi zittì, abbracciandomi e rassicurandomi dicendomi che io sarei rimasta a vivere con lui.
<< E questi?>> indicò i disegni che indelebili erano incisi sulla mia pelle.
<< Potrei farti la stessa domanda sai>> dissi ridendo,
Anche lui di tatuaggi ne aveva.
Era pieno.
Sorrisi, pensando a quando da bambini, con i pennarelli ci disegnavamo e coloravamo il corpo.
Lo abbracciai di nuovo, stringendolo e inspirando il suo profumo, decisamente troppo simile al mio.
Sigarette e birra.
<< Oh ecco, vieni...>> disse prendendo la mia valigia, lo lasciai fare e lo seguii, transcinandomi dietro i miei strumenti.
<< C'è da sistemarla, ma se ti piace questa può essere la tua stanza!>>
Disse aprendo una porta e accendendo la luce.
<< E' perfetta>>
<< Puoi farci quello che vuoi>>
<< Puoi scommetterci>> risposi poggiando sia chitarra che basso sul letto.
Matt mi osservò poi mi lasciò sola.
Mi misi seduta sul letto e mi osservai attorno.
Quella stanza era carina e piuttoso luminosa, dava sul giardino che stava dietro la casa.
L'unica pecca era che purtroppo le sue pareti erano spoglie, fredde.
Aprii la valigia tirando fuori foto e poster.
Per prima cosa misi sulla scrivania le varie foto fatte con i miei amici, con Alice e con il mio ex gruppo.
Poi studiando attentamente le pareti, decisi di riempire di colore, appicciandoci i poster dei miei gruppi preferiti.
<< Posso entrare?>>
<< Vieni si>>
<< Che stai facendo?>> mi domandò mio fratello sorseggiando una birra.
Aprii la finestra e mi accesi una sigaretta continuando a distribuire sul letto le immagini in formato gigante di quei musicisti che tanto amavo.
<< Bei gusti!>> commentò lui sorridendo.
<< Si aiutami invece di startene li, sai non ci arrivo>>
Lui scosse la testa e prese dalle mie mani il poster dei Pantera e lo attaccò proprio dove avevo deciso io.





*****
Saaaalve a tutti, io sono Jordison, che dire è la mia prima FF sugli Avenged Sevenfold quindi pls siate buone con me :)
Bhe lasciatemi qualche commentino e fatemi sapere che ne pensate, fatemi felice.
Buona serata e alla prossima.
:3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2


 
<< Quindi sai anche suonare?>>
<< Eh già>> risposi, mentre Matt fissava i miei strumenti, ormai riposti sui rispettivi piedistallo.
Ce ne stavamo seduti a terra, tutti e due con la testa poggiata sul letto e fissavamo il nostro bel lavoretto.
Era sera e noi avevamo passato tutto il pomeriggio a sistemarmi nella mia nuova stanza.
Mentre ci impiccavamo per attaccare, anche nel punto più alto delle pareti, i miei poster e i miei vari e strani disegni, parlavamo dei nostri stili, delle nostre vite e per quanto fossimo stati distanti, improvvisamente ci ritrovammo ad essere vicini.
Vicini in tutto.
Nelle nostre vene scorreva lo stesso sangue ribelle, lo stesso sangue legato alla musica e come se non fossimo mai stati separati ci sentimmo di nuovo legati da quel fortissimo sentimento fraterno.
Sbadigliai.
Ci alzammo da li, scendendo le scale e ordinando un cartone di pizza.
Eravamo troppo stanchi per cucinare e troppo stanchi per uscire.
<< Che programmi hai per domani?>> mi domandò mio fratello, addentando l'ultimo pezzo di pizza.
<< Dormirò, mi farò un giro qui per capire dove cazzarola sono e poi non so...>> risposi scrollando le spalle.
<< Non dovresti iscriverti a scuola?>> mi domandò ridendo.
<< Anche>> sbuffai.
<< Andiamo ti accompagnerò io>>
<< Ok, grazie, senti, ho sonno io vado a dormire>>
Mi alzai, prendendo il mio cartone di pizza.
<< Faccio io, vai, lo vedo che sei stanca>>
<< Grazie>>
Mi buttai a letto, riflettendo sul fatto che forse ero stata troppo fredda con Matthew, ma sicuramente era solamente colpa della stanchezza e della grande novità, gli avrei chiesto scusa.
Mi addormentai.




 
Il suono assordante e ripetitivo della sveglia di Matt, mi stava innervosendo.
Girai la testa dall'altra parte ficcandola sotto al cuscino cercandovi riparo, ma quel terribile suono mi stava perforando i timpani, così sbuffando ancora mezza addormentata mi alzai e mi imbucai in camera di quello che, in boxer, dormiva spaparanzato sul letto.
Stoppai quel rumore e tirai un sospiro di sollievo.
<< Buongiorno>> mi disse lui, facendomi prendere un colpo.
<< Giorno, scusa per ieri, magari ti sono sembrata fredda ecco non era mia intenzione...>>
<< Wo wo, rilassati, l'ho capito ehi, vieni qui, dormiamo ancora>>
<< Ti ricordo che dobbiamo inscirvermi a scuola>> risposi, ma lui mi prese un braccio e mi tirò a se, trascinandomi nel letto e chiudendo di nuovo gli occhi.
<< Matt>> lo chiamai, facendogli il solletico proprio nello stesso punto dove lo soffrivo io.
<< Oddio che palle, per una volta che non ci volevo andare>>
Si alzò, lo fissai, anche lui era pieno di tatuaggi e a differenza mia, era alto.
Ero anche più piccola di lui di 9 mesi.
<< Quindi devi fare l'ultimo anno?>> mi domandò lui, ridendo.
<< Si perchè?>>
<< Credo che rientreremo in qualche classe insieme, oh perfetto conoscerai i miei amici, il mio gruppo>>
<< Perchè tu hai un gruppo? E poi come rientreremo?>> domandai curiosa e sinceramente elettrizzata.
<< Si ho un gruppo e...sono stato bocciato>>
Rispose fiero, portando il petto in fuori, scossi la testa ridendo e pensando quanto, anche se non conoscendoci veramente, fossimo simili nei modi.
Andai a prepararmi, concendomi anche una doccia veloce.
Indossai un paio di Jeans neri e una maglia senza maniche dei Megadeth, gruppo che seguivo da quando avevo 10 anni.
<< Ti piacciono loro?>> domandò Matt indicando la mia maglia, lo fissai e annuii, lui sorrise felice.
<< Come si vede che sei mia sorella>> esclamò di nuovo fiero, gli diedi una pacca sul braccio e insieme salimmo in macchina.




 
<< Qui ce la palestra...>> disse per l'ultima volta.
<< Matt ho capito>> risposi.
Dopo essermi iscritta ed aver appurato che li dentro era pieno di snobbettini e ragazze poco amichevoli, seguii quel pallone gonfiato di mio fratello per tutta la scuola, ricevendo occhiatacce da ogni singola persona.
Mi aveva fatto fare per due, quasi tre volte, il giro della scuola.
Tutto ciò mi ricordava il mio ex istituto, anche li le cose non andavano molto bene, però avevo la mia cerchia di amici e il mio "gruppo".
Sospirai.
<< Da domani verrai qui>> disse Matt allargando le braccia.
<< Allegria>> risposi di nuovo, in italiano e sbuffando sonoramente.
<< Andiamo, ti faccio fare un giro per la città>>
Passammo tutta la mattinata e il pomeriggio a girare per le strade di Huntington Beach, che assolata era veramente il Paradiso sceso in terra.
Non mi dispiacevano quei posti e si sentiva la differenza dalla mia nazione.
<< Sta sera ti va di uscire?>> domandò mentre io, ero impegnata a poggiare sul tavolino davanti ai due enormi divani la pizza che avevo comprato.
<< Matt, sul serio, devo ambituarmi, dammi tempo per favore>>
<< Ok, allora rimango con te>>
<< Fa come ti pare>> dissi lasciandomi cadere su un divano, lui andò in cucina e tornò con due birre.
La mia mente era altrove, in un'altra città, in un'altra casa.
Mi vedevo ridere e camminare con i miei amici, ridere con Alice e scremmare al microfono nella sala prove dove ogni mercoledì e sabato io e il mio gruppo ci rinchiudevamo.
<< Cazzo, cazzo, cazzo>> se ne uscì lui, correndo verso la porta.
<< Dove vai?>> domandai incuriosita dal suo modo di fare.
<< Oggi è il mio turno allo studio per tatuaggi, scusa Amy ci vediamo dopo>>
Sorrisi pensando a quanto fosse sbadato mio fratello.
Salii in camera a prendere la mia chitarra e riscesi di nuovo, andando a sedermi su un gradino della  scaletta che dava sul giardino.
Mi misi a suonare qualcosa.
Per lo più suonai delle melodie piuttosto tristi e malinconiche, proprio come era il mio umore in quel giorno.
Restai li per un po.
Il suono che riuscivo a produrre toccando quelle corde mi rilassava.
La musica era sempre stata una parte fondamentale con la mia vita.






*****
Ciaooo :)
Devo ammettere che non mi aspettavo tutte queste visualizzazioni nel giro di un giorno, bene bene mi state facendo felice.
Poi che dire ringrazio Sullivan_s dream e sarettafly94 che hanno messo questa ff tra le seguite, grazie davvero.
Lasciatemi qualche commentino che mi rendete ancora più felice e soprattutto capisco se la mia storia vi piace o meno.
Dico davvero srivete quello che pensate.
Un bacione Jordison.
<3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3




Entrai in classe, sedendomi all'ultimo posto, sotto gli occhi di tutti.
Le ragazze mi fissavano sconcertate come se fossi un mostro, mi aspettavo quegli sguardi, mentre invece i ragazzi mi mandavano occhiolini.
Maglia dei Pantera a senza maniche e jeans stretti neri con qualche strappo, converse nere.
Misi lo zaino sul banco e mi misi a fissar fuori.
Sentii delle ragazze che iniziavano a commentare i miei capelli, i miei vestiti e io ne ridevo, ridevo del loro essere così patetiche.
Le sentii lanciare urletti come delle galline e curiosa di capire per cosa starnazzassero così tanto mi girai, vedendo entrare dalla porta un ragazzo, molto alto e dai capelli sparati in aria.
Dopo di lui entrò un altro tipo, però più basso.
Il primo aveva degli occhi marroni mentre il secondo verdi con qualche lieve sfumatura di azzurro. 
Presero posto ai banchi affianco al mio e il ragazzo dai capelli sparati per aria poggiò i piedi sul banco, fregandosene del professore che era appena entrato.
Fissai quei due, anche loro ricoperti da molti tatuaggi.
<< Da oggi avete una nuova compagna di classe>> annunciò il professore, risvegliandomi e facendomi spostare lo sguardo da quei mostri disegnati.
Mi alzai per andare dal quel professore, decisamente basso e tozzo, senza capelli e con degli occhiali dalla montatura rotonda.
<< Ragazzi salutate Amy Sanders>>
Tutti gli alunni emisero un "ciao" privo di amicizia e calore, sembrava di essere in una di quelle sedute per alcolisti anonimi.
I due tipi tatuati che stavano parlando tra loro, si girarono di colpo verso di me e mi scrutarono.
<< Puoi tornare al tuo posto, non pretendo molto, oggi cerca di restare attenta>>
Alzai gli occhi al cielo, ero arrivata fino alla cattedra per vedere solamente i visi dei miei compagni di classe privi di ogni vitalità, per tornarmene subito e a grandi falcate alla mia sedia.
I due continuarono a fissarmi.
Presi la penna e un blocco appunti e mi misi a scrivere una pseudo-canzone, cercando comunque di seguire quanto possibile la lezione.
Da quando ero partita non avevo più avuto nessuna illuminazione e mi mancava quella sensazione di euforia mista che mi avvolgeva quando scrivevo.
Mi mancavano i ragazzi, mi mancava suonare con loro le nostre canzoni, ma mancava tutto.
Alzai lo sguardo sospirando.
Il moro dagli occhi marroni mi squadrava ancora, mentre l'altro, forse poco più serio prendeva appunti.
Tornai alla mia canzone, osservando di tanto in tanto, con la coda dell'occhio lo strano tipo al mio fianco.
<< Mi stai facendo una radiografia per caso? Quando hai finito dimmelo>> sbuffai.
Quello si girò verso l'amico che però non lo assecondò, poi tornò a fissarmi.
Non mi rispose, anzi continuò solamente ad osservarmi fino alla ricreazione ghignando divertito.
Mi alzai e preso lo zaino uscii.




<< Amy!>> 
Mio fratello mi abbracciò chiedendomi come fossero andate le prime tre ore e gli raccontai, poggiando lo zaino nel mio armadietto, di quei due tipi, lui alzò gli occhi al cielo e mi prese per mano.
Ovviamente nessuno li dentro sapeva che eravamo fratello e sorella quindi, di conseguenza, vederci mano nella mano aveva già fatto girare un po di persone.
<< Andiamo>>
<< Dove?>> domandai.
<< Ti devo presentare qualcuno?>>
Mi fissai attorno, quei due strani tipi erano spariti, ma poco mi importava.
Seguii mio fratello fino ad una specie di cortile, con tanto di panche e lui mi trascinò proprio verso una di esse che era stata posta accanto ad un muro.
<< Johnny, Rev vi presento Amy>>
<< Che hai fatto? Hai lasciato Val?>> domandò il più alto dei due, un colosso dai capelli pittosto strani e da due bellissimi occhi azzurri, che puntati nei miei mi studiavano curiosi.
<< No, Jimmy lei è..lei è mia sorella>> 
<< Tua cosa?>> domandò l'altro.
<< Mia sorella>>
<< Wow>> commentarono insieme i due ragazzi, scambiandosi un'occhiata d'intesa e allo stesso tempo di amicizia, poi si girarono verso di me.
<< Jimmy piacere>> mi allungò la mano che strinsi sorridendo.
<< Amy e tu sei?>>
<< Johnny>> rispose quello, fissandomi.
<< Come mai sei qui?>>
<< Ragazzi...non iniziate con il terzo grado>> li rimproverò mio fratello, pensando sicuramente che le loro domande potessero infastidirmi.
<< Oh Matt tranquillo, mi hanno spedito qui, mamma sta per andare a convivere ed io ero di troppo>>
Mi misi seduta, poggiandomi al muro.
Presi una sigaretta dal pacchetto di Marlboro e l'accesi.
<< Cosa ti piace?>> mi domandò il colosso seduto al mio fianco che per vedermi meglio, poggiò il gomito sul tavolo e la testa sulla mano.
<< Suonare, bere, i tatuaggi...>> aspirai.
<< Si vede>> rispose il nano, risi.
<< Suonare eh?>> 
Il gigante si grattò la testa come se stesse per avere un'illuminazione.
<< Già>>
<< Dovrai farci sentire qualcosa>> tagliò corto quello che, scoprii più tardi essere il batterista del gruppo di mio fratello.
L'altro ragazzo invece era il bassita.
<< Oh..>>
<< Cosa?>>
<< Ormai credevo che tutti i bassisti fossero alti e tu invece, senza offesa, sei un nano>>
<< Amy!>> mi riprese mio fratello, tentando però di non ridere, cosa che Jimmy faceva quasi alle lacrime.
Si teneva la pancia e piano piano stava diventando tutto rosso.
Johnny invece mi osservava, << Bhe io sono meglio di tutti gli altri>> rispose, fingendosi offeso.
<< Certo, però tutti ti dicono la stessa cosa nanetto>> commentò Rev, battendo poi il cinque a mio fratello e poggiandomi un braccio attorno alle spalle.
<< Benvenuta in famiglia>> commentò Johnny che alla fine scoppiò a ridere anche lui.








*****
Ciaooooo.
Eccomi qui di nuovo, con il terzo capitolo della mia ff, sicuramente avete già capito chi sono i due tipi tutti tatuati.
Bhe che dire devo ringraziare la mia adorata Lea_love_Valo che in una sera ha letto e commentato tutti e due gli altri capitoli e ringrazio anche chi ha messo la mia ff tra le seguite.
Vi adoro sappiatelo.
Un bacione e alla prossima :3
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4



Per tre giorni di fila a scuola quei due tipi non si fecero vedere.
Matt e i suoi due amici invece mi facevano compagnia, conobbi anche la famosa Valary, una ragazza molto bella e tremendamente innamorata di mio fratello.
E stranamente stringemmo amicizia.
Dico stranamente perchè avevo sempre preferito avere come amico un ragazzo che una ragazza.
Spendendo quasi tutto il credito del telefono chiamai la mia Alice, che al secondo squillo mi rispose urlando allegra.
Passammo una buon quarto d'ora a parlare, più che altro lei mi inondava di domande a raffica e io le rispondevo ridendo e cercando di non farmi sentire troppo triste.
Le raccontai del mio arrivo, di mio Matt, che lei aveva già etichettato come "perfetto" per il semplice fatto che era mio fratello.
Le parlai della scuola, ammettendo anche che non era malaccio, ma di sicuro non batteva la mia ex scuola.
Ovviamente, non sapendo resistere, mi chiese subito se mi piaceva qualcuno e se invece c'era qualcuno a cui piacevo.
Le riferii anche dei due tipi strani che avevo in classe e due amici di Matt.
<< Come sta Andrea?>> domandai, in un momento di follia autolesionista, cercando di risultare il più fredda possibile anche se allo stesso momento dentro morivo per quella separazione.
<< Vuoi la verità?>>
<< Si>> ammisi.
<< Non sta bene, da quando te ne sei andata non viene più a scuola, non esce più con noi e ha mollato anche i "Dilligaf">>
Mi misi seduta sul letto, passandomi una mano nei capelli che quel ragazzo tanto amava e fissai la gigantografia del mio ex gruppo.
<< E gli altri?>> 
<< Gli altri...eh gli altri cercano di restargli vicino>>
<< Capisco>> risposi, lasciando che il silenzio colmasse quei due minuti, << Al... devo andare>>
<< Stai bene?>> domandò lei, preoccupata.
<< Sto bene>> mentii per rassicurarla.
Quando attaccai, un grosso senso di solitudine si impossessò di me tanto che, forse anche per tutto il nervosismo accumulato e per la tristezza, iniziai a piangere.
Fissai quella foto dove tutti sorridevamo, cosa che in quel momento nessuno di noi 5 stava facendo.
Mille volte gli avevo ripetuto di sorridere, che in fondo non stavo andando su Marte, eppure loro, abituati come me a non far trapelare nessuna emozione di tristezza piansero come dei bambini, stringendomi per l'ultima volta.
Matt bussò alla mia porta.
<< Posso entrare?>>
<< Si..>> risposi, cercando di asciugarmi velocemente gli occhi, ma essendo chiari, con il breve pianto si erano già arrossati e quando mio fratello mi vide così, corse ad abbracciarmi.
<< Che è successo?>> domandò, scollandomi i capelli che si erano appiccicati al mio viso.
<< Mi manca tutto>> 
Mi mancava perfino il modo freddo con cui mi trattava mia madre, non capendo quanto soffrissi.
Lui si mise seduto sul letto, poggiandosi alla parete e trascinandomi sul suo petto, cullandomi e lasciandomi sfogare.
Lui riusciva a capirmi.
<< Odio piangere>> dissi singhiozzando, ero incazzata anche per quello, era una cosa che detestavo, mi sentivo debole e soprattutto odiavo l'idea che qualcuno potesse considerarmi tale.




Tra me e Rev si instaurò velocemente un bel rapporto di amicizia, era simpatico, allegro, a tratti malinconico e allo stesso tempo, di tanto in tanto, impazziva e faceva cazzate.
Era gentile ma molto spesso, sia forse per il "brivido" e l'adrenalina o magari per rabbia, finiva nei casini, iniziava risse oppure si ubriacava.
<< Amy buongiorno>> disse proprio lo spilungone, poggiando un braccio attorno alle mie spalle.
Gli sorrisi anche se ero ancora piuttosto giù di morale.
<< Jimmy, dimmi che hai economia?>> chiesi speranzosa, non volevo restarmene da sola soprattutto se dovevo innervosirmi per quel coglione dai capelli laccati che, puntualmente, ogni giorno si sedeva vicino a me e passava le ore a fissarmi.
Altra cosa che non sopportavo.
Fin da piccola avevo sempre detestato le persone che mi fissavano senza dire niente, forse perchè cercavano di leggermi dentro.
<< No, mi spiace nanetta>> rispose poggiandomi una mano sulla testa e prendendomi in giro per la mia altezza.
Sbuffai e silenziosamente entrai in classe, arrancando fino al mio banco.
Il tipo dai capelli sparati per aria se ne stava beato seduto sulla mia sedia e con i piedi poggiati sul mio banco e le braccia dietro la testa.
<< Questo non era il mio banco?>> domandai.
<< Hai detto bene, era>> 
Lo vidi ghignare divertito.
<< Ok>> risposi senza farmi vedere nervosa ne niente, in verità quel tipo, il suo atteggiamento e il suo fissarmi con quegli occhi, mi dava enormemente fastidio.
<< Sanders Sanders...>> sbuffò lui.
<< Cosa vuoi?>> domandai, sedendomi a quello che prima era il suo posto e girandomi verso di lui, fissandolo.
Lo scrutai, cercando di capire, o meglio intuire cosa lui volesse da me.
<< Come siamo acide>> rispose negandomi i suoi occhi.
Aveva capito che volevo il contatto visivo.
Roteai i miei.
Durante tutte e tre le ore, non aveva fatto altro che poggiare la sua testa su una mano e fissarmi, tenendo tra le labbra una penna.
Finalmente quella tortura finì e quando mi alzai per andarmene da quella classe, il tipo mi seguì, fino agli armadietti.
<< Saresti così gentile da dirmi che cazzo vuoi?>> domandai incazzata, mentre lui si mise a giocare con una ciocca dei miei lunghi capelli rosso fuoco.
<< Secondo me una bella ripassatina non..>>
Non lo feci finire, gli tirai uno schiaffo sul viso, talmente forte che la gente affianco a noi si girò, lui indurì la mascella e puntò i suoi occhi verso di me.
<< Prova a ripeterlo>> lo minacciai. 
Quello ghignò e se ne andò.
<< E' passata solamente una settima è già prendi a pizze la gente?>> domandò ad alta voce Matt.
<< Mi ha fatto incazzare>> mi lamentai e giustificai, Rev che, orgoglioso del mio carattere ribelle e battagliero, teneva il braccio sulle mie spalle e rideva, mentre mio fratello visibilmente incazzato e non con me mugugnava e sbuffava a ripetizione.
<< E tu ovviamente devi metterti a far risse?>>
Alzai gli occhi al cielo.
<< Non ha mica fatto una rissa, è proprio vero frequentare me fa bene, brava piccola>> mi difese gentilmente Jimmy, che stava addentando un pezzo di pizza.
Lui, se non suonava mangiava e se non mangiava passava il suo tempo a bere.
<< Ah ma se scopro chi...>>
<< E rilassati so dienfermi benissimo da sola>> mi lamentai.
<< Comunque qualcuno ha visto Syn e Zacky?>>
domandò il bassita mentre continuava a ridere, Jimmy alzò le spalle scuotendo la testa.
<< Faccimo una cosa, oggi andiamo da Zacky>>
<< Si dai, almeno anche loro rideranno e conosceranno tua sorella>>
<< Io torno in classe>> annunciai.
<< Ciao...ah ma tu hai qualche soprannome?>>
<< Troppi>>
<< Ne troveremo un altro>>
<< Fai come ti pare, ciao a tutti>> dissi allontanandomi dal solito tavolo e scuotendo la testa per le assurde e strampalate domande di Rev.
Entrai in classe, infilando le mani nelle tasche della felpa che avevo, giustamente, rubato a Matt.
Erano due giorni che il tempo non era dei migliori e per giunta iniziava anche ad avvicinarsi il freddo.
<< Tu come hai osato mettere le mani addosso al mio ragazzo?>> 
Una bionda, mi si scagliò contro, urlando come una pazza isterica.
Me la scrollai di dosso, fissandola da capo a piedi, aggiungendola alla lista di "ragazze dai facili costumi" che giravano in quella scuola.
Notai la somiglianza con Valary, quella era la sorella ed era molto diversa nei modi dalla compagna di mio fratello.
<< Di al tuo ragazzo di non dar aria ai polmoni e star zitto, vedrai che non lo toccherò più>> le risposi e spostandola con una mano andai a sedermi, mentre quella si lamentava e se ne andava sculettando.
<< Così tu hai picchiato il mio amico!>>
<< Già e se non ti fai i cazzi tuoi ne ho uno anche per te>> risposi, visibilmente innervosita.
Il tipo alzò le spalle e senza più dir niente si mise seduto.




<< Quindi questo Zacky suona con voi?>> chiesi, cercando di collegare tutto insieme.
Jimmi dallo specchietto retrovisore annuì e io fissai Johnny al mio fianco che se la rideva.
<< Già, ti starà simpatico>>
<< Immagino>> dissi sarcastica, Jimmy sorrise mentre parcheggiava la macchina, scendemmo tutti insieme e andammo a suonare alla porta di quello che, per come avevo capito, doveva essere il chitarrista ritmico della band.
Ci aprì la porta questo ragazzo, che avevo visto.
<< Tu>> parlammo all'unisono, gli altri ci fissarono chiedendosi sicuramente come facevamo a conoscerci.









*****
Eccomi qui, mi scuso se non ho aggiornato ieri, ma ero ad un concerto eh bhe potete immaginare.
Comunque sono qui.
Matt e la sorella stanno in classi diverse ma lei e i "tipi" strani stanno tutti insieme appassionatamente.
Bene detto questo, devo ringraziare Lea_love_Valo e Chillergirl, davvero mi fate molto felice con i commenti e mi fa veramente piacere che vi piaccia questa ff, davvero, grazie.
Spero che vi piaccia anche questo capitolo.
Un bacione e alla prossima :)

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5


<< Non ci credo>> sbuffai, mi sembrava di essere in un incubo.
<< Vi conoscete?>> domandò mio fratello, spostando velocemente e più volte lo sguardo da me al suo amico e viceversa.
<< Diciamo che abbiamo avuto uno scambio di parole non proprio bellissime...>> spiegò il tipo.
Matt mi fissò, non capendo.
<< Non mi hai detto niente>> si lamentò subito, facendo la vittima e l'offeso, mentre io non sapevo se iniziare a urlare e scappare oppure iniziare a prendermi a pizze sperando che fosse solamente un brutto sogno.
<< Oh andiamo si>>
<< Non mi hai detto che conoscevi lui!>>
<< Ma infatti chi lo conosce>> replicai, stizzita ed entrando nella casa.
<< Non so voi, ma non ci sto capendo nulla>> 
<< Quando mai capisci tu>> urlò qualcuno, rispondendo al batterista, dalla cucina, Johnny e noi altri scoppiammo a ridere.
<< Sempre gentile te eh>> 
<< Dai Jimmy noi ti vogliamo bene anche per questo>> dissi, tirandolo un po su di morale.
Il bassista scosse la testa ridendo e mi anticipò, passandomi davanti.
<< Ok andiamo dillà>> 
Tutti seguimmo il ragazzo, entrando in quello che doveva essere il salone e mi bloccai.
<< No!>> urlai.
<< Che c'è ora?>> domandò Johnny che saltò per aria girandosi verso di me.
<< Non tu, che cazzo ci fai qui?>> domandò il ragazzo a cui avevo tirato il ceffone in faccia, sbuffai e fissai mio fratello, che alzò gli occhi al cielo ed evitò di far domande.
<< Una cosa alla volta>> urlò Jimmy.
Incrociai le braccia al petto.
<< Che palle>> commentò il tipo che si buttò sul divano.
<< Primo, lei è mia sorella Amy, si è trasferita qui dall'Italia, secondo come fate voi a conoscervi? E terzo, perchè cazzo vi odiate?>>
<< Oh bene tua sorella, perfetto>> rispose quello alzando gli occhi al cielo e sbuffando.
<< Quindi voi siete i chitarristi, che meraviglia>>
<< Zacky ci spiegate che succede qui?>> domandò il bassista, prendendo una lattina di birra.
<< Stiamo in classe insieme, ho tirato lo schiaffo in faccia a quello e lui...>> iniziai io, puntando il dito verso il ragazzo dagli occhi verdi che mi fissava, <<...e lui mi ha solamente fatto innervosire ancora di più dopo che un'oca bionda mi ha aggredito>>
<< Hai conosciuto Michelle>> rispose ridendo Jimmy.
<< E sarebbe?>> domandai.
<< La sua ragazza>> tagliò corto il batterista, sedendosi e trascinandomi con se.
Mi misi seduta sulle sue gambe e lui mi circondò con le sue braccia, sotto gli occhi attenti e curiosi di Matt e di tutti gli altri ragazzi presenti nella stanza.
Quello che stava stravaccato sul divano tirò un rutto e sorrise.
<< Non è la mia ragazza, ci scopo solamente>>
<< Oh ma che carino>> commentai sarcastica, lui mi fissò.
<< Ehi qualche problema, se vuoi ce n'è anche per te>> 
<< Syn non azzardarti a toccarla>> lo ammonì mio fratello mentre io, combattiva e incazzosa come sempre iniziavo a sfregarmi le mani.
<< Matt non difendermi>> risposi, alzandomi in sincronia con quel pallone gonfiato.
Jimmy mi strattonò via prima che potessi picchiare di nuovo quel deficiente.
Mi allontanai dal batterista, levandogli di scatto le mani dal mio corpo.
<< Prevedo delle belle>> commentò scoppiando a ridere Johnny forse per sdrammatizzare un po, mentre Zacky ancora piazzato davanti al suo amico mi fissava.
<< Vado a fumare, vaffaculo>> dissi, finedendo la frase in italiano e infilando la mano in una tasca dei pantaloni di mio fratello per tirare fuori il pacchetto delle sigarette.
<< Vado anche io>> mi seguì il mio nuovo amico.
Uscimmo sulla veranda della casa, sedendoci sulle scalette e accendendoci le sigarette.
<< Scusalo, avete iniziato con il piede sbagliato...>>
<< Mi da fastidio, è stupido, infantile e...>>
<< Bhe lui si pone nel modo sbagliato>>
<< Non mi interessa qul...>>
Jimmy mi zittì, bacciandomi.
Rimasi immobile, mentre lui, con dolcezza mi accarezzava la nuca, aspettando forse una mia risposta.
Mossa sbagliata, troppo sbagliata.
Lo allontanai da me, sentendomi tremendamente a disagio e strana allo stesso tempo, << Scusa>> dissi buttando la cicca e rientrando a grandi falcate in casa.
Mi sentivo una traditrice.
<< Amy...cosa...>>
Matt si alzò fissandomi.
<< Vado a casa>> annunciai, lui mi osservò con uno sguado preoccupato.
<< Fatti accompagnare>> rispose cercando di bloccarmi per un polso, gli altri mi osservavano quasi preoccupati, tranne quello sbruffone che beveva senza batter ciglio.
<< No>> 
<< Ma non sai la strada>> 
<< Matt ho detto di no>> lui alzò le mani e si fece da parte mentre io, passando affianco a Jimmy mi tirai su il cappuccio della felpa extra-large di mio fratello e me ne andai da sola a casa.
Vagai per un po, cercando di far mente locale e ricordare qualche particolare che mi aiutasse a tornare a casa.
Mi sentivo in imbarazzo e purtroppo mi dispiaceva per quel batterista, non me la sentivo di iniziare una relazione, ne con lui ne con nessuno di loro, primo perchè erano amici di mio fratello, secondo perchè ancora, anche se sforzandomi di non farlo, pensavo al mio ex fidanzato.
Lo amano, ma per la troppa distanza e per evitare di farci ancor più male, avevamo deciso di finirla.
Prima o poi saremmo andati tutti avanti.
Arrivata a casa mi feci una doccia, mi asciugai i capelli e mi infilai nella mia tenuta da casa, ovvero tuta da basket larga e di una taglia più grande.
Suonarono al campanello e andai ad aprire, trovandomi il batterista davanti.
<< Jim...>> 
<< Senti io....>> iniziò lui poggiando un braccio sullo stupide della porta e fissandomi.
I suoi occhi erano tristi e mi faceva male da morire vederlo così.
<< Entra>> dissi, aprendo di più la porta.
<< Mi dispiace, non volevo e non so cosa mi sia preso...>>
<< Rev davvero scusami ma...ma credo di non volere una storia ora>> ammisi, vedendolo sospirare tristemente, << Vuoi qualcosa?>>
Lui scosse la testa e si mise seduto sul divano.
<< Gli altri sono andati al Johnny's..>> mi disse lui, forse per giustificare la sua presenza li.
Mi sedetti al suo fianco, tenendo lo sguardo basso e sentendomi terribilmente in colpa.
<< Ehi...>>
Lui mi alzò il volto, scoprendo assieme a me che dai miei occhi scorrevano fuori le lacrime.
Era la seconda volta che piangevo.
<< Mi dispiace>> ammisi seria.
<< Ehi, quello che dovrebbe piangere sono io qui, dai>> mi tirò a se e mi abbracciò, chiedendomi scusa e chiedendomi ripetutamente di rimanere amici.
Accettai la sua proposta vedendolo sorridere felice come non mai.
Rimase li, con me tra le braccia per un po, infondendomi calma.
Forse, per giustificarmi o solamente per liberarmi da quel peso che avevo sul cuore, gli spiegai perchè l'avessi allontanato e lui, sorridendomi dolcemente, mi disse che sarebbe passata.
Sorrideva come se non ci fosse stato nulla, come se quel bacio l'avesse dato ad un'altra eppure sapevo che anche se stava ridendo allegramente, sotto sotto ci era rimasto male.
<< Comunque non dar peso a quello che dice Brian>> se ne uscì lui di botto, risvegliandomi dai miei pensieri e dai miei incubi.
<< Non lo farò>>
<< Non è cattivo, secondo me potreste diventare anche amici>>
Scoppiai a ridere.
<< Ma chi io e quello?>>
<< Che ho detto? Lo sai...>>
<< Cosa?>> chiesi curiosa, continuando a ridere per la sua uscita.
<< Che sei più bella quando ridi, dico davvero>>
Sorrisi, abbracciandolo e lui mi strinse.
<< Bene, io vado che se Matt mi trova qui, potrebbe uccidermi>>
Scoppiai a ridere, per l'ennesima volta, divertita e lui dopo avermi baciato una guancia, un po troppo vicino alle labbra, se ne andò.
Rev era così a tratti allegro e a tratti decisamente malinconico e triste.




<< Ehi sei a casa?>> domandò mio fratello, mentre chiudeva la porta di casa.
<< Si sono in cucina>>
<< Amy...>> disse lui poggiandosi allo stipite della porta, << Che è successo con Jimmy?>> domandò serio.
<< Nulla>> mentii cercando di essere credibile.
<< Davvero?>> chiese.
<< Nulla davvero, ero solo nervosa per il tuo amico>>
Matt lui mi osservò annuendo poco convinto ma lasciò correre, avvicinandosi a me per vedere cosa stavo preparando.
<< Ti va dopo di farci una bella suonata?>>
<< Assolutamente si>>
Lui corse su a prendere le nostre chitarre e tornò giù, tempo per mangiare qualcosa.
Ce ne andammo in giardino, sedendoci a terra come se fossimo dei barboni e forse per telepatia, inziammo a suonare tutti e due Patience dei grandi Guns N'Roses.
<< Jimmy mi ha baciata>> ammisi.
<< Cosa?>>
<< Già>> risposi, continuando a suonare.
Sentivo il bisogno di confidarmi con mio fratello, lui riusciva a capirmi, infatti non disse nulla, ma annuì e mi lasciò parlare.
Gli spiegai le mie paure e come mi sentivo.
Ci mettemmo a cantare e mi stupii della bellissima e strana voce di mio fratello, che si zittì e lasciò cantare anche me.






*****
Sono qui, ciao a tutti!
Bhe è abbastanza lungo come capitolo.
Non avendo molto da dire, passo ai ringraziamenti.
Grazie a CathleeneGinger6661, sono davvero contenta che ti piaccia questa ff.
Poi un grazie a chi ha messo questa storia tra le preferite e tra le seguite, ringrazio anche chi sta leggendo tutto quello che scrivo e bhe.....grazie davvero.
Un bacione e alla prossima :)

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6



Mi svegliai, sentendomi la testa pesante, avevo dormito veramente male, perchè da qualche notte avevo iniziato a fare, di nuovo, dei brutti sogni.
Mi stropicciai gli occhi e andai a lavarmi la faccia, a farmi una veloce doccia e a prepararmi.
Matt ancora dormiva e russava pesantemente.
La sera prima aveva fatto vermente tardi allo studio per i tatuaggi e per quanto "bene" potesse andare a scuola, meritava di dormire.
Scrissi un biglietto rassicurandolo sul fatto che io sarei andata a scuola con Rev e Johnny.
Era passata una settimana da quel pomeriggio sulla veranda di Zacky e tra me e il batterista le cose si erano "sistemate".
Lui aveva capito e alla fine era anche andato avanti.
Ormai eravamo diventati veramente ottimi amici ed io, che volevo rimanere sempre sulle mie, mi ero affezionata a quel matto e ai suoi amici, eccezione fatta per Brian.
Quel ragazzo, borioso e pieno di ego era veramente insopportabile e la sua bellezza andava di pari passo con il suo caratteraccio da stronzo.
Aveva una certa fama in quella scuola e anche per quello non mi andava a genio.
Che razza di uomo poteva essere uno che ogni giorno andava a letto con una donna diversa?
I miei incubi e i demoni che avevano lasciato la mia mente, quando avevo trovato Andrea ed il suo amore incondizionato, ed ora erano tornati a trovarmi e non mi laciavano nemmeno un secondo.
Per quanto fossi e sembrassi forte, anche io avevo dei problemi e uno di questi era il mio continuo pensare.
Fin dalla separazione, piuttosto traumatica, dei miei, avevo dimostrato di essere un po troppo sensibile e con il passare degli anni, il passare di casa in casa, di città in città ero rimasta segnata e pur non volendo avevo dimostrato di non essere sempre forte.
La mancanza di mio padre si era fatta sentire con il crescere e ovviamente, essendo bambina e forse anche invidiosa, odiavo vedere le ragazzine con i padri.
Odiavo la mia famiglia e litigavo spesso con mia madre per questo.
Sentivo sempre di essere il peso, il terzo in comodo.
Avevo tirato fuori un caratteraccio, molto spesso anche aggressivo per difendermi, per tenere qualsiasi persona lontana da me, facendomi del male da sola.
Proprio per il mio essere così solitaria le persone mi prendevano in giro e spesso i ragazzini, per il gusto di far vedere il loro essere "forti", avevano superato il limite degli insulti verbali.
Più di una volta avevo giustificato i miei lividi con scuse come "sono caduta" oppure "in palestra mi è arrivata una pallonata".
Mia madre non si interessava mai.
Non avevo mai avuto amici, non finchè Alice era entrata nel mio cuore, si era presa cura di me e mi aveva presentato Andrea, che con pazienza e amore mi aveva tirato via dal buio.
Chiusi la portiera della macchina, salutando Johnny e Zacky.
<< Che è quella faccia?>>
<< Scusa?>> domandai al bassista, che mi osservava con una strana espressione.
<< Dico, che hai oggi?>>
<< Non ho dormito>>
<< Nemmeno oggi?>> chiese il batterista girando il viso verso di me, che tenevo la testa poggiata al vetro del passeggero.
<< No>> tagliai corto.
Scendemmo dall'auto di Jimmy, che per risollevare un po il morale aveva deciso di sparare cazzate facendo ridere come idioti tutti noi altri.
Johnny alzò gli occhi al cielo dopo l'ennesima battuta e insieme ci avviammo verso i nostri armadietti.
<< Buongiorno alla donna più acida del mondo>>
<< Buogniorno allo stronzo che sei>>
<< Ciao Amy>>
<< Ehi Val.>> salutai la mia amica abbracciandola.
<< A me nessun abbraccio?>>
<< Perchè te lo meriti?>> domandai, cercando di non ridere in faccia al quel povero idiota, che credendosi chissà chi, mi fissava.
<< Insomma sono Synyster Gates>> disse pavoneggiandosi.
<< E quindi? Brian non tutte le donne ti cadono ai piedi, inizia a realizzare che non sei così importante quanto credi>> risposi chiudendo il mio armadietto e prendendo a braccetto il secondo chitarrista.



***Brian***



<< Quella ragazza la odio, si crede chissà chi solo perchè è la sorella di Shads>> dissi, bevendo il mio primo bicchiere di birra.
Al Johnny's eravamo di casa e come al solito, io e il mio amico eravamo sempre i primi ad arrivare e ad ordinare da bere.
Adoravamo l'alcool, come la musica e come le donne.
<< Bri...quella ragazza la odi solamente perchè non è caduta ai tuoi piedi>> rispose il mio migliore amico, ridendo mezzo brillo.
<< E' acida, stronza!>>
<< E ti piace>> continuò lui.
Per poco non mi strozzai con la birra che stavo bevendo.
<< Assolutamente no, che cazzo dici>> sbottai, Jimmy mi guardava continuando imperterrito a ridere, come un coglione per giunta.
<< E' una questione di orgoglio>>
<< Stai attento Syn, ti ricordi che il fratello è il cantante del nostro gruppo?>>
<< Non preoccuparti, riuscirò a portarmela a letto e vedrai...>>
<< Tu sei pazzo, non voglio saperne niente di questa storia, ti metterai nella merda e la farai star male solamente...>> 
Lo vidi alzarsi di scatto e allontanandosi dal tavolo.
<< No perchè io sono Synyster Gates>> gli urlai dietro.
<< Allora siamo apposto>> 
Nella voce del mio amico, che non so dove stesse andando, sentivo una punta di rabbia, cosa mai successa prima.
Io e Jimmi eravamo soliti parlare e scherzare sulle ragazze che tutti e due ci portavamo a letto.
Nessuno di noi era un angelo, anzi.
Sentimmo la porta del locale aprirsi ed entrarono il resto del gruppo e quella ragazza.
Il mio orgoglio e il mio ego da uomo volevano saziarsi con quella donna, come con tutte le altre.
Quella tipa vedendo il mio amico andò a salutarlo di corsa, abbracciandolo.
Tornarono al tavolo tutti insieme e Jimmy la fece sedere sulle sue gambe, fissandomi ancora con quegli occhi freddi e incazzati.
<< Nemmeno si saluta>> 
<< Ciao Brian>> rispose la sorella di Matt, sbuffando.
<< Buona sera dolcezza>> dissi, ormai avevo deciso cosa fare e anche se il mio migliore amico, mi dava contro, sarei comunque andato dritto per la mia strada.
<< Oh e che succede, sai essere anche dolce? Wow tu si che mi stupisci>>
La sua voce mi dava alla testa, quasi fosse un tremendo fischio.










******
Eccomi qui.
Per prima cosa mi scuso per gli eventuali errori.
Secondo ringrazio: Chillergirl, Lexie94 e CathleeneGinger6661 awwa vi adoro, grazie davvero e sono mooooolto felice che questa ff vi piaccia e grazie grazie grazie per il vostro sostegno.
Non c'è molto da dire per ora, credo che il capitolo si capisca da solo.
Un bacione, buona serata e alla prossima.
:)

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7




Finalmente, dopo quasi due mesi, mi ambientai in quella casa, in quella città e in quella scuola.
I miei nuovi amici erano decisamente spassosi e poi mi sopportavano.
Di tanto in tanto partecipavo alle prove improvviando anche qualcosa con loro, giusto per divertirsi un po.
Jimmy ormai si era rassegnato, anche se forse con un po di tristezza, era diventato il mio migliore amico e Brian aveva deciso di smettere di fare lo stronzo con me ma iniziare a comportarsi "amichevolmente".
La cosa mi puzzava parecchio, ma forse pe amor dei ragazzi, decisi di non essere la solita persona fredda e dalle mille domande.
Non avrei retto altri interrogatori.
Jimmy che sapeva dei miei incubi cercava di starmi vicino, ma alla fine, più lui faceva ciò più io stavo male.
Aveva conosciuto Leana ed utlimamente non faceva che parlare di quella tipa ed io ne ero felice.
Ogni tanto chiamavo Alice o qualcuno del gruppo, giusto per mantenere i rapporti.
La mia amica mi confidò che Andrea, volente o nolente stava andando avanti, iniziando ad uscire con una ragazza più piccola di un anno ma che a detta di tutti lo stava facendo sorridere di nuovo.
Ne ero felice, perchè se lo meritava, anche se una parte di me, quella egoista e forse ancora innamorata, bruciava di gelosia, di rabbia.
Meritava però di essere felice.
E poi c'era quel chitarrista tatuato che si stava rivelando estremamente dolce con me e pian piano stava, inconsapevolmente facendo breccia nel mio cuore.
Spesso ne parlavo con Jimmy e lui, forse ancora preso da me, continuava a ripetermi che dovevo stare attenta.
Brian a scuola non mi tormentava più anzi, molto spesso mi parlava con dolcezza e aveva perfino lasciato quella stupida bionda della ragazza.
Zacky era diventato meno solitario e aveva smesso di stare sempre sulle sue, certo non che ci fosse molta amicizia ma si riusciva a parlare normalmente.
Mi sentivo bene e iniziavo a sentirmi davvero a casa.
Spesso la sera, quando si usciva tutti insieme, Brian alla fine mi riaccompagnava fino a casa sempre, anche quando c'era mio fratello.
Durante le prove si sedeva vicino a me.
Ridevamo e scherzavamo insieme e non mi dispiaceva.
Una sera mi chiese di uscire insieme e io, felice come non mai, accettai.
Mi misi dei jeans strappati e una maglia dei Guns N'Roses che avevo gentilmente rubato a mio fratello, presi la giacca di pelle ed uscii.
<< Divertitevi>> mi disse Matt, fissando con attenzione il suo amico.
Era bello, bello davvero, con i suoi jeans neri a vita bassa e la maglia con lo scollo a V.
Salii sulla sua moto, allacciandomi il casco e abbracciandolo.
Andammo a mangiare in un ristorantino, non chissà quanto elegante, ma alla fine ci divertimmo e passai una bella serata.
Per un breve momento, avevo smesso di pensare al mio Andrea e ne ero felice.
Ce ne andammo in un parco dove ci stendemmo sull'era a fissare le stelle, cosa che avevo sempre amato.
Sentivo il suo sguardo su di me ma non me ne preoccupai troppo, ero in pace con me stessa e mi sentivo vermanete bene.
<< Sai una volta ti detestavo>> mi disse riendo, lo fissai curiosa.
<< Tu eri veramente odioso>> risposi, lui sbuffò e scosse la testa.
Si girò verso di me, stendendosi su di me e piantando le mani ai lati della mia testa, tenendosi sollevato e allo stesso tempo intrappolandomi con il suo corpo.
<< Io ero odioso!>>
<< Uh si, tanto, ma veramente tanto odioso>> ammisi di nuovo, mentre lui mi fissava attentamente ridendo insieme a me.
Smise di ridere ma rimase a fissarmi.
<< Che c'è?>> domandai curiosa e allo stesso tempo imbarazzata.
Lui mi sorrise e senza darmi una risposta incollò le sue labbra alle mie.
Un bacio semplice, senza troppe pretese ma caldo, dolce e meraviglioso.
Si staccò da me, passandomi una mano sul viso e spostandomi una ciocca di capelli che ribelle mi ricadeva davanti agli occhi.


 
*** Brian ***


 

Ecco fatto, avevo vinto io, alla fine.
Era caduta e piano piano si sarebbe arresa a me.
Non che mi dispiacesse ma ormai era questione di orgoglio maschile e la mia reputazione non sarebbe andata a puttane solamente per la sorella di Matt.
Sapevo che avrei creato un casino, ma tutta quell'adrenalina che mi correva nelle vene mi piaceva e mi spingeva ad andare avanti con il mio semplice e divertente gioco.
Alla fine, per quanto fosse dura e fredda, rimaneva una donna e si sa, le donne con le paroline dolci e le attenzioni diventavano delle piccole bambole.
E poi era bella, quindi la soddisfazione che avrei avuto una volta conclusa tutta questa messa in scena sarebbe stata maggiore.
Mi alzai, spolverandomi i pantaloni dall'erba e la presi per mano, aiutandola.
<< Andiamo, si sta facendo tardi>>
<< Da quando ti preoccupi dell'ora?>>
<< Domani abbiamo scuola e voglio arrivare presto per stare con TE>> risposi mentendo.
Ero proprio un bravo attore e lei, che mi sorrideva dolcemente e allegra, stava credendo al mio spettacolo.
Riprese la giacca e se la mise, fissando ancora una volte le stelle.
Le passai un braccio attorno alle spalle e strinsi la sua mano.
Lei si infilò di nuovo il casco e si strinse a me, che ghignavo decisamente divertito e allo stesso tempo felice e orgoglioso.
L'accompagnai sotto casa e fino alla porta, dove la baciai di nuovo stringendola delicatamente a me.
Lei aprì la porta, baciandomi subito dopo e se ne andò.
Mi passai una mano nei capelli e salii di nuovo sulla moto.








******
Ebbene eccomi qui, oggi puntata doppia.
Si avete letto bene, oggi avrete due capitoli invece che uno.
Che dire Brian sta facendo il suo giochetto...chissà se resterà solamente un gioco o si trasformerà in altro....aaa e mi scuso se il capitolo è un po corto, ma il prossimo sarà abbastanza lungo....
CathleeneGinger6661 io ti voglio davvero bene awwa e i tuoi commenti sono bellissimi, dico davvero, non sai quanto adoro leggere cosa ne pensi (ovviamente non vale solo per lei ma per tutti).
Davvero grazie!
E grazie anche a chi segue la mia ff e chi l'ha messa tra le preferite, mi state rendendo veramente felice awwa vi adoro.
Bhe un bacione e a questa sera :3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8



Matt mi aspettava sveglio insieme a Jimmy, stavano parlando animatamente su non so cosa.
Entrai in cucina fissandoli.
<< Ah ciao Amy>>
<< Rev, ma che vi urlate?>>
<< Tuo fratello continua a dire che dobbiamo cambiare una frase di questa canzone>>
Alzai gli occhi al cielo mentre il batterista muoveva il foglio davanti ai miei occhi, poi si fermò e mi osservò
<< Perchè mi fissate?>>
<< Che è quella faccia da pesce lesso?>>
<< Nessuna perchè?>> chiesi toccandomi automaticamente la faccia e sfiorandomi le labbra con le dita.
Jimmy allargò la bocca e fissò mio fratello.
<< Vi siete messi insieme?>>
<< Dipende da come interpreti due persone che si baciano tre volte nella stessa serata>> commentai.
Matt mi fissò sorridendo, mentre Jimmy no, mi osservava quasi incazzato.
<< Jimmy...>> lui si alzò dalla sedia, lasciando il foglio dov'era e se ne andò, sbattendo anche la porta.
<< Ma che ho detto?>>
<< Non lo so...>>
<< Ma non era preso da Leana, pensavo avesse smesso di venirmi dietro>> sbuffai, sentendomi un'imbecille e cercando di seguire il mio amico, che più veloce di me era già sparito.
Rientrai in casa sentendomi una vera idiota e giù di morale me ne andai a dormire.


Mi svegliai decisamente nervosa.
Tutta colpa di Jimmy.
Con il suo comportamento e con il suo silenzio mi aveva rovinato la serata, mi preparai velocemente e chiamai mio fratello, che ancora russava.
<< Io vado a scuola>>
<< Di già?>> domandò alzandosi e grattandosi la testa come ogni mattina.
<< Brian ha detto che veniva a scuola prima per stare con me>>
<< Ah>> rispose fissandomi senza più dire niente, uscii prendendo lo zaino e incamminandomi verso scuola.
Un rombo alla mia sinistra mi fece sussultare e mi girai.
<< Ciao dolcezza sali>> disse il chitarrista porgendomi un casco.
Lo abbracciai e insieme ce ne andammo a scuola.
Jimmy non si fece vedere e sinceramente il suo comportamento mi aveva davvero stancata.
Matt e gli altri arrivarono più tardi, sorpresi di vederci incollati a baciarci sotto gli occhi di quasi mezza scuola e di quell'oca bionda che seriamente incazzata mi fissava come volesse uccidermi.
<< Bri..Amy...ma ch..?>>
<< Amico, io e lei stiamo insieme>> disse Synyster stringendomi con un braccio e fissando i nostri amici che ancora increduli ci fissavano.
<< Ma Jimmy oggi non viene?>> domandò Johnny guardandosi intorno.
<< Non si sarà svegliato>> rispose di nuovo Brian secco, come volesse cambiar subito discorso.
Rimanemmo ancora insieme finchè non suonò la campana e non fummo costretti ad entrare.
Tutti ci fissavano e molte mi invidiavano.
Durante l'ora di scienze qualcuno mi chiamò al cellulare ed ovviamente dovetti usare una scusa per uscire.
Brian mi seguì con lo sguardo ma non si mosse.
<< Pronto?>>
<< Amy>>
<< Che vuoi?>>
<< Devo parlarti, vieni davanti ai bagni>> 
Chiusi la chiamata e ormai curiosa, anche se molto incazzata, andai proprio dove mi aveva detto Jimmy.
Lo vidi arrivare di corsa e si fermò davanti a me, che tenevo le braccia incrociate e lo fissavo nervosa.
<< Cosa devi dirmi?>>
<< Ascolta...ok ieri sera sono stato uno stronzo..>>
<< Eccome se lo sei stato>>
<< Lo so, ma non voglio che tu venga trattata come tutte le altre>>
<< Non mi tratterà come le altre>> risposi, cercando di non urlargli in faccia, lui continuava ad osservarmi ed io, accecata dalla rabbia, pensai subito che stava provando ad allontanarmi dal suo amico.
<< Brian vuole solo usarti, dammi retta>>
<< Ma sentiti, questo è perchè non sono stata con te>>
<< Non è per questo>>
<< Jimmy non me l'aspettavo da te>> risposi urlando e girandomi per tornare in classe.
Lui mi seguì piazzandosi più di una volta davanti a me, ma senza arrestare del tutto la mia camminata.
<< Ti prego ascoltami>>
<< Mi hai deluso>> 
<< Per favore Amy>>
<< Vattene, davvero, vattene via>> gli urlai un'ultima volta prima di rientrare in classe, mi rimisi seduta mentre sia Bri che Zacky mi osservavano curiosi.
<< Che è successo?>>
<< Nulla, dopo te lo dico>>
<< Ok>> rispose il mio ragazzo fissando poi l'amico e la porta.
Dopo tre ore finalmente suonò la campana e noi ci alzammo e uscimmo da quell'aula.
Brian ovviamente non perse tempo per baciarmi davanti a tutti e sorridermi.
Nel cortile ci incontrammo con gli altri, ma di Jimmy nemmeno l'ombra.
<< Amy che hai?>> mi chiese il mio ragazzo, prendendomi un po in disparte.
<< Brian....Jimmy mi ha detto che tu vuoi solo usarmi>>
La sua espressione mutò, si fece decisamente più incazzata ma lasciò correre abbracciandomi e consolandomi, rassicurandomi che evidentemente le sue parole erano dette dalla gelosia.
Eppure un po ci pensavo e la cosa mi spaventava.
Brian dal canto suo, mi consolava davvero tanto.
Le ultime ore le passammo insieme e lui era distante, sapevo che era nervoso quindi lo lasciavo stare e non mi preoccupavo troppo.
All'uscita tornai a casa con Matt mentre Brian, ancora lievemente incazzato, se n'era andato a casa del suo amico.

 
*** Brian ***



<< Jimmy apri questa cazzo di porta!>>
Il mio amico arrivò e fece come gli avevo urlato negli ultimi 5 minuti, lo fissai scaraventandomi su di lui e tirandogli un destro sul viso.
<< Ma che cazzo ti prende?>> mi urlò lui, tirandosi indietro e fissandomi con altrettanto odio.
<< Cazzo prende a te? Lasciami giocare fin quando non avrò quello che voglio>> 
Lui mi fissò.
<< Non riuscirai a rovinarmi i piani, tutti sanno che ti piaceva quindi anche se dici o fai qualcosa non avrai nessuno che ti difenderà>>
<< Tu sei pazzo, lasciala in pace>>
Mi scagliai di nuovo contro di lui.
Ci menammo, tanto e purtroppo un po mi dispiaceva.
Volevo davvero tenere alto il mio nome e non sarebbe stato Jimmy Sullivan a rovinarmelo.
Me ne andai da quella casa, sudato, con il labbro spaccato e con un livido un faccia.
Anche lui non era messo bene.
Suonai alla porta di casa Sanders e lei appena mi vide mi fissò con il terrore negli occhi.
Mi aiutò ad entrare e urlò al fratello di aiutarla, mi portarono sul divano e lei, tremante e impaurita mi domandò chi mi avesse ridotto in quello stato.
Non appena nominai il batterista lei scoppiò a piangere e dovetti abbracciarla e consolarla.
<< Che cazzo gli prende a quel coglione?>> pensò ad alta voce Matt, fissando me e la sorella, che ancora singhiozzava.
<< E' solamente geloso, prima o poi gli passerà>> dissi, cercando di sembrare il più triste possibile e loro credettero alle mie parole.


Per un mese tra me e il batterista del gruppo non scorse buon sangue, ogni volta si discuteva e pur non volendo, Jimmy si stava allontanando da tutti e stava facendo allontanare ogni persona.
Stavo vincendo.
La dolce e ormai innamorata Amy pendeva dalle mie labbra e tutte quelle attenzioni mi piacevano.







*****
Eccomi qui, l'avevo detto che oggi ne postavo due.
Bhe ora si spiegano meglio le cose e che dire, Amy si è presa una bella sbandata per un cretino....
Povero Jimmy vero?!
Bhe CathleeneGinger6661spero che anche questo capitolo ti piaccia e sono io che ti adoro per i tuoi commenti e il tuo supporto.
Un bacione a tutti e alla prossima.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9



<< Vado da Brian>>
<< Ok, ciao>>
Mio fratello mi salutò con poco entusiasmo visto che era preso dal nuovo testo che stava scrivendo.
Infilai le mani nelle tasche della giacca, quel giorno faceva più freddo del solito e il tempo non era dei migliori.
Sembrava che anche il tempo mi dicesse che dovevo restarmene a casa ed io da brava sbadata avevo anche lasciato il mio ombrellino nello zaino.
Sbuffai e mi tirai su il cappuccio della giacca.
Iniziò a piovere, non tantissimo ma quanto bastava a inzupparmi la testa e le scarpe.
Arrivai davanti casa di Brian, trovandolo fuori che discuteva con Jimmy, di nuovo.
<< La devi smettere>>
<< Sennò che mi fai? Tanto lei crede a me>>
<< Sei solo uno stronzo>> gli rispose il batterista, senza farmi vedere troppo mi avvicninai cercando di sentire la loro conversazione che puntualmente aveva come origine la sottoscritta.
<< Perchè devi farla star male eh?>>
<< Ma cosa ti importa?>>
<< E' una mia amica, Brian lasciala perdere, non andare avanti>> 
<< Ci sono a tanto così...>> disse gesticolando, << Tu non mi rovinerai i piani>>
<< Ma ti ascolti, si parla della sorella del tuo migliore amico>>
<< Andiamo Jimmy è solo una ragazzina, una scopata e via il problema>> gli rispose.
Io fissai la scena inorridita e delusa, uscii allo scoperto, ormai piangendo e sentendomi un'imbecille, Jimmy mi vide e tentò di corrermi dietro mentre io scappavo.
Scappavo, di nuovo.
<< Aspetta Amy, aspetta>>
<< Oh fottetevi!>> ci urlò Brian, rientrando in casa mente il mio cuore stava andando in frantumi per la seconda volta nel giro di quasi tre mesi.
Jimmy riuscì a bloccarmi per un polso, stringendomi subito dopo a se e lasciando che urlassi per la tristezza.
<< Andiamo>> 
Tenendomi ancora stretta a se, lo seguii senza fiatare, fino a casa sua, dove mi diede un paio di pantaloni e una felpa, lasciando il tempo di cambiarmi e quando riaprii la porta della stanza dove mi aveva mollato, lo abbracciai piangendo di nuovo.
<< E' tutto finito>> mi disse, forse per tirarmi su di morale, come se si parlasse di un incubo.
Eppure era tutto reale, Brian mi aveva usata solamente ed io, cieca, non avevo creduto ad un amico che voleva solamente proteggermi.
Mi sentivo uno straccio.
Jimmy mi abbracciò di nuovo, lasciandomi tutto il tempo possibile per sfogarmi e piangere.
<< Scusami>> dissi tra i singhiozzi.
Mi aveva trascinata sul letto con se e mi aveva stretta.
<< Non è colpa tua Amy, non è colpa tua>>
<< Sono stata una stupida>>
<< Non fa niente>> mi ripeteva lui, accarezzandomi la testa, che poggiata sul suo petto, iniziava a farmi male.
<< Dovevo crederti>>
<< Non preoccuparti>> 
<< Mi sento male>>
Lui mi strinse ancora, baciandomi la testa e accarezzandomi un braccio, canticchiando qualcosa per farmi calmare.
<< Io gli ho creduto...lui, sembrava vero>>
<< Lui è fatto così, non merita le tue lacrime>>
<< Mi stavo innamorando>> ammisi, sentendomi ancora più male e sentendo di nuovo quella brutta sensazione di vetro in frantumi, il mio cuore si stava rompendo davvero e per quanto odiassi ammetterlo non ero più forte come una volta.
Quel ragazzo mi aveva davvero distrutta.


Mio fratello era uscito prima di pranzo e lasciandomi un biglietto dove diceva che uno dei ragazzi sarebbe venuto a prendermi e che aveva deciso di lasciarmi dormire un po.
Avevamo deciso di andarcene per qualche giorno lontano da casa, a Fountain Valley. 
O meglio Matt e gli altri avevano deciso ciò, io non volevo andare con loro, sapevo che ci sarebbe stato anche Brian e non volevo vederlo.
A scuola evitavo di incontrarlo e se succedeva non fissavo nemmeno.
Erano passate quasi tre settimane e tutta quella tristezza e delusione avevano lasciato il posto alla rabbia.
La sera, puntualmente uno dei due se ne restava a casa e se per puro caso capitava di uscire tutti insieme, non volava nemmeno una parola tra noi.
Per il bene del gruppo, avevo deciso di non rivelare a nessuno quello che era successo e l'unico sapeva di tutto quel casino era Jimmy che ovviamente, mantenne il segreto.
Un pomeriggio ci incontrammo al Johnny's per parlare o meglio, io dovevo parlare.
Sapevo che se avessi detto a Matt quello che Brian aveva combinato, l'avrebbe cacciato dal gruppo e non per amore di quel chitarrista ma per mio fratello avevo deciso di inventarmi una balla e parargli il culo.
Agli altri spiegammo solamente che avevamo deciso di lasciarci perchè non tra noi non andava bene, senza dare nessuna spiegazione ne giri di parole.
Jimmy aveva capito il perchè di quella mia decisione e senza far troppe domandè accettò.
Brian ovviamente non disse nulla ne commentò.
Non si scusò nemmeno e tornò con quella bionda di Michelle che lo riaccolse con baci e coccole.
E per quanto odiosa potesse essere, non si meritava una persona così cattiva come lui vicino, in fondo lei era solamente innamorata, anche se era una gallina.
Dovetti accettare la settimana di vacanza con i ragazzi e mio fratello senza far troppe storie, ne commenti.
Avevo deciso di andare avanti, di salvare il salvabile e non rendere la mia vita ancora più schifosa del normale.
La notte avevo di nuovo gli incubi e non riuscivo a chiudere occhio se non la mattina presto, così mi ritrovavo a dormire qualche ora per poi uscire ed andare a scuola.
Passavo le giornate a comporre musica e a scrivere qualcosa, a cercare qualche gruppo con cui suonare.
Mi feci altri due tatuaggi ma senza un vero significato.
Chiamai più volte la mia amica, raccontandole tutto quello che doveva sapere ma senza restare chissà quanto tempo al telefono.
Non avevo molta voglia di parlare.
<< Non puoi stare ancora così per quello stronzo>>
Mi ripeteva ogni volta lei, facendomi sorridere e pensare che in fin dei conti aveva pienamente ragione eppure, dopo quello che mi aveva fatto, mi sentivo così fragile che mi risultava difficile fidarmi di nuovo di qualcuno.
<< Che poi, sei talmente bella che avrai i ragazzi ai tuoi piedi>> diceva per farmi ridere e ci riusciva sempre.
<< Ora vado>> 
Concludevo sempre così le nostre telefonate.
Il mio ex gruppo aveva trovato un cantante, piuttosto bravo e per come la pensava Alice anche figo, che era simpatico e ci provava con lei.
Conoscendola, prima o poi, sarebbe crollata ai suoi piedi.
Mi parlava continuamente di questo Marco, raccontanto di quanto fosse bravo, bello e simpatico.
Ero felice di sentirla così allegra e presa, anche se un po l'invidiavo ed invidiavo anche quel ragazzo che aveva preso il mio posto nella mia cerchia, nella band che avevo fondato io.
Sbuffai e mi lasciai cadere sul letto.
Uscii di casa, trovandomi Zacky appoggiato alla sua macchina, che fumava una Marlboro.
<< Che ci fai tu qui?>> domandai curiosa e fredda come al mio solito.
<< Buongiorno>> mi rispose sarcastico, alzando un sopracciglio, sbuffai, << Comunque sono venuto io a prenderti, oggi dovrai accontentarti di me>>
<< Scusa, ho dormito poco>>
<< Dai sali, gli altri staranno arrivando già, noi arriveremo per le 8 di questa sera>>
Buttai il borsone nei sedili posteriori e salii al posto del passeggero, infilandomi le cuffie e sistemandomi sul sedile.
<< Posso chiederti una sigaretta?>> domandai, mentre lui metteva in moto, mi sorrise e mi lanciò il pacchetto, ne presi una e l'accesi, poggiando subito dopo la testa contro il poggiatesta del sedile.
<< Stai bene?>> domandò serio.
<< Si>> risposi aspirando e mentendo.
Avevo passato dei giorni migliori e l'idea di passare l'ultima settimana di novembre nella stessa casa con quell'imbecille di Brian non mi rendeva felice.
<< E se posso saperlo, come mai non dormi?>> mi chiese osservandomi per qualche secondo.
Mi bloccai a fissare un punto indefinito continuando a fumare.
Girai il mio verso di lui, fissandolo intensamente negli occhi come se potesse leggerci dentro.
<< Incubi, demoni, pensieri>> risposi, spostando poi lo sguardo fuori dal finestrino e gettando via la cicca ormai consumata, << Non credo siano comunque problemi tuoi>> conclusi.
 << Posso capirti>> rispose lui, dopo svariati minuti, attirando di nuovo la mia attenzione.
Stavamo procedendo lungo una strada piuttosto trafficata e a tratti assolata.
<< Ti dispiace se dormo qualche minuto?>> domandai, sperando di non offenderlo, lui mi sorrise ed annuì senza però emettere versi o parole.
Poggiai la testa al finestrino e cullata dalla cassetta che aveva messo nella radio, mi addormentai subito.






*******
Eccoooomi quiiii!
Bhe la storia con Brian è finita, povera Amy.....
:''''( lo so sono stata cattiva, ma lei troverà finalmente qualcuno che la tratti bene e che ci tenga veramente a lei.
Non so che altro dire se non ringraziare come sempre CathleeneGinger6661 che adoro da morire.
SEI DOLCISSIMAAAAAA!
Un bacione e alla prossima.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10



<< Ehi Amy..Amy>> 
Aprii gli occhi, fissandomi attorno, ritrovandomi il chitarrista vicino.
<< Cosa..>>
<< Stavi facendo degli incubi, scusami se ti ho svegliata>>
Lo scrutai, cercando di svegliarmi del tutto, fissando fuori, stavamo fermi in un piccolo spiazzo e il sole stava tramontando.
<< Che ore sono?>> chiesi, la testa mi scoppiava, come sempre del resto.
<< Le 6 di pomeriggio>> rispose lui, << Va tutto bene?>>
<< No, esco due secondi>>
Aprii la portiera, uscendo subito fuori e richiudendola, mi incamminai per qualche metro, poggiandomi ad un muretto e fumandomi un'altra sigaretta.
Mi lasciai cadere a terra.
Sentii la sua portiera aprirsi e richiudersi subito dopo, me lo ritrovai affianco che mi osservava in silenzio sedendosi vicino a me.
<< Vieni qui>> disse passando un braccio dietro la mia schiena e stringendomi a se.
Mi strinse sempre più forte quando iniziai a tremare e non per il freddo, ma per il nervosismo, mi sentivo terribilmente inutile e allo stesso tempo vulnerabile.
Non mi piaceva quel contatto.
Non sopportavo più le attenzioni da parte del gruppo, riuscivo a malapena a non incazzarmi con Jimmy e Matt, gli altri, forse capendo che non stavo bene mi restavano a debita distanza.
Spesso avevo lottato ed eretto muri, per non far vedere a nessuno quella persona fragile che si celava dietro quelle barriere.
Eppure ora, tutti lo stavano capendo ed io mi sentivo sempre sotto tiro, con il terrore che potessero giudicarmi e ferirmi ancora.
Quelle paure erano li, sempre, anche se per qualche anno erano state mandate via.
Erano state mandate via e per colpa di quel chitarrista erano tutte di nuovo nella mia mente.
Rientrammo in macchina.
Lui si rimise alla guida per un po senza farmi domande e lo ringraziai mentalmente per questo.
<< Cazzo!>>
Mi girai a fissare quel ragazzo che batteva la mano sul volante.
<< Che è successo?>>
<< Siamo a secco>> rispose, la macchina per fortuna ci graziò e ci diede il tempo di fermarci in uno spiazzetto.
Lo vidi sbuffare e io scoppiai a ridere divertita.
<< Cosa ti ridi?>> domandò lui, sorridendo dolcemente.
<< Nulla, nulla, qual'è ora il piano b?>>
<< Bhe...>>
<< Non abbiamo un piano b, perfetto...Zacky, dormiremo qui>>
Lui scoppiò a ridere insieme a me e io ebbi la rivelazione del secolo, mi girai a prendere il borsone e lo aprii, avevo rimosso di aver messo dentro qualche panino.
<< Hai del cibo?>>
<< Due panini e un pacco di patatine alla paprika>> dissi allungando la mano per dargli uno dei due panini.
<< Uh bhe almeno non moriremo di fame>> rispose lui ridendo ancora e scartando l'involucro.
Lo fissai.
Erano ormai quasi tre settimane che non ridevo più, non così di cuore almeno.
Zacky era un tipo piuttosto silenzioso, eppure in quel momento rideva allegro, tutti i preconcetti e i pregiudizi che mi ero fatta su di lui stavano crollando.
Riuscì a chiamare i ragazzi per dirgli quello che era successo, chiedendogli di venirci a prendere ma capendo che loro erano già brilli, cambiò immediatamente idea.
Avrei fatto la stessa cosa.
Mangiammo sentendo la musica non troppo alta e commentando la nostra sfiga.
Si fece notte e con essa si alzò quella leggera nebbia e il freddo che proveniva dal mare, non troppo lontano ci fece rabbrividire.
Tenemmo acceso il riscaldamento per un po, ma per evitare che anche la batteria ci lasciasse, spegnemmo la macchina.
Per dormire almeno un po, spostammo il suo borsone ed il mio poggiandoli nello spazio compreso tra i sedili anteriori e quelli posteriori che tirammo giù.
Riuscimmo ad abbassarne due e creare così una specie di letto.
Ovviamente non che fosse chissà quanto comodo, ma almeno non avremmo dovuto dormire rannicchiati e magari tutti storti.
Per fortuna, il caro ragazzo aveva nel porta bagagli un telo, abbastanza pulito, che usava per coprire gli strumenti quando andavano a scuonare in qualche locale.
<< Vieni qui>> disse, sistemandosi e facendomi spazio, non che me ne servisse molto.
Mi stesi al suo fianco e lui, gentilemente ci corpì con quella "coperta" e mi strinse a se.
Instintivamente rimasi immobile, colta alla sprovvista e decisamente in imbarazzo.
<< Buona notte>> dissi stanca.
Avevo sonno e forse tutta quella stanchezza mi stava davvero lasciando cadere giù.
Lui mi sorrise ed io, forse impazzita, mi poggiai al suo petto, lo sentii sospirare e mi addormentai.
Una notte senza incubi.
Una notte tranquilla.


Rabbrividii.
Sentii due braccia stringermi più forte e mi svegliai, notando che era appena l'alba e che Zacky, immerso nel mondo dei sogni, ancora mi teneva stretta a se.
Lo fissai.
Quel ragazzo, silenzioso e dallo sguardo malinconico, era fragile.
Capiva.
Ti leggeva dentro e stranamente, con lui mi sentivo a mio agio.
Senza avergli detto nulla, mi aveva fatto star bene.
Sul suo volto era impressa una smorfia di dolore, attenta a non svegliarlo, con le dita seguii il contorno del suo viso.
Sorrise debolmente.
Mi sentivo bene, come se lui con tutta quella pazienza e quella dolcezza, con quegli abbracci avesse risucchiato i miei incubi e mi avesse lasciato riposare in pace.
Mi riaccucciai al suo fianco.
<< Ciao>> mi disse con voce assonata e roca.
<< Giorno>>
<< Grazie>>
<< Di cosa?>> domandai curiosa, lui mi sorrise e mi abbracciò, senza però dir nulla.
Mi strinse forte.
Mi bloccai, sentendomi dannatamente male e sentendo il mio cuore bruciare.
<< Questa notte non hai avuto nessun incubo>>
<< Come fai a dirlo?>> chiesi osservandolo, lui mi sorrise.
<< Mi sono addormentato tardi>>
<< Tu sei pazzo>> risposi ridendo.
Aveva vegliato su di me per chissà quanto tempo.
<< Sono Zacky>>
<< Mi scusi sua maestà>> dissi stiracchiandomi mentre lui continuava a ridere come un bambino ed era bellissimo.
Mi bloccai per quello che la mia mente aveva pensato.
<< Che hai?>> mi chiese lui, spostandomi una ciocca di capelli che, ribelle, mi ricadeva davanti agli occhi.
Un brivido mi corse su lungo la schiena e lui, pensando che sentissi freddo mi diede la sua felpa.
Lo fissai chiedendomi come mai fosse così gentile con me.
<< Hai ancora sonno tu?>>
<< Un po, perchè?>>
<< Perchè i ragazzi si sono appena svegliati, arriveranno qui per le 10 e sono solamente le 6>>
Lo scrutai.
<< E allora dormiamo>> conclusi io, lui sorrise e si stese, trascinandomi con se e abbracciandomi.
Il mio cuore stava esplodendo e non ne capivo il motivo, non mi sentivo troppo in imbarazzo, ma stavo bene.
Mi riaddormentai mentre lui, con estrema lentezza e allo stesso tempo dolcezza, mi accarezzava il braccio che avevo poggiato sul suo petto.


<< No ma guardali>>
<< Oddio che amori>> 
<< Facciamogli uno scherzo>> 
Delle voci mi fecero svegliare, chiamai Zacky, visibilmente preoccupata.
Aprimmo una portiera e uscimmo dalla macchina, trovandoci davanti tutti, compresa Valary.
<< Buongiorno piccioncini>>
Il tono di Brian era alquanto seccato e allo stesso tempo ironico, fissai il secondo chitarrista e poi mio fratello, che con occhio vispo e indagatore ci scrutava.
<< Noi non...>>
<< Certo certo, lo sappiamo>> tagliò corto Brian, continuando a fissarmi così intensamente che voltai il mio sguardo alla macchina.
<< E ora?>>
<< Abbiamo noleggiato un carroattrezzi, andiamo>>
<< Oh ok>> risposi fissando i musicisti, manovrare quel veicolo e attaccare il cavo alla macchina.
Io e Zacky, dato che nel carroattrezzi non vi erano più posti, risalimmo sulla sua auto, in silenzio.
<< Ti ha dato fastidio quello che ha detto Brian?>>
Mi girai a fissarlo, lui osservava fuori dal vetro, tenendo una sigaretta tra le dita della mano sinistra.
Non risposi ma mi limitai ad osservarlo, sembrava tremendamente giù di morale.
I suoi occhi fissavano il paesaggio con distrazione o forse non lo vedeva nemmeno.
<< Ti ho fatto una domanda...>>
<< Mi ha preso alla sprovvista>> confessai girandomi dall'altra parte.
Lui si girò verso di me, lo vidi con la coda dell'occhio, ma io rimasi a fissare fuori, finchè la sua mano si posò sulla mia, mi girai a fissarlo.
<< Mi dispiace se...se ti ha dato fastidio>>
I suoi occhi erano spenti, freddi e estremamente maliconici.
<< I...>>
Lui mi si avviciò, sedendosi sul bordo del mio sedile, schiacciandomi letteralmente contro la portiera e abbracciandomi dolcemente.











*****
Eccomi qui, mi scuso per gli eventuali errori di battitura e bhe che dire....QUANTO SONO DOLCIIIIIIIIIII! 
Ehhhhh Zacky, Zacky, Zacky cosa ci combini.....
CathleeneGinger6661 spero che questo capitolo ti piaccia, diciamo che quando l'ho riletto mi sono commossa da sola XD
Sono strana lo so, ma voi mi amate per questo (?)
Un grazie a tutte, davvero, vi adoro.
Un bacione a tutti e alla prossima.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11




<< Finalmente un divano e non un fottuto sedile>> sbuffai, lanciandomi su uno dei divani della casa che avevamo affittato per passare i giorni di "vacanza".
Matt si sedette al mio fianco ed io me l'abbracciai.
<< E' successo qualcosa?>>
<< No perchè?>>
<< Intendo con Zacky>> rispose lui fissandomi.
<< No, non è successo niente, abbiamo dormito, dormito e cazzo>> mi alzai, <<...posso sapere in che stanza sono?>> gli domandai, forse un po troppo incazzata.
<< Perchè ti incazzi?>>
<< Non so, mi sento controllata, prima con Jimmy ora con lui, preoccupati di come si comporta Brian>> risposi a tono e aspettando, paziente, di sapere in che stanza sarei stata.
<< Io e Val stiamo insieme, Jimmy da solo perchè russa troppo, Johnny e Zacky insieme...ti tocca stare con Brian>>
<< Perfetto!>> commentai sarcastica prendendo il borsone e salendo sul per le scale.
Jimmy stava spaparanzato sul letto che russava pesantemente, proprio come aveva detto mio fratello.
Se non sopportavo l'idea di passare del tempo nella stessa casa con la persona che mi aveva fatto del male, in quel momento ripudiavo la grande trovata di non so chi di metterci in stanza insieme.
Eppure non potevo lamentarmi troppo.
Nessuno olte Jimmy sapeva quello che era successo, di conseguenza i ragazzi, forse, pensavano che lasciandoci da soli, saremmo tornati insieme.
Ma si sbagliavano di grosso ed io volevo restare il più lontana possibile da quello stronzo.
Il nano e Zacky erano andati a far benzina alla macchina, ma comunque già avevano preso la loro stanza, spargendoci oggetti e vestiti alla rinfusa.
Un campo di battaglia era più ordinato della loro camera.
Valary sistemava le sue cose e io, purtroppo, dovetti entrare in quella che sarebbe stata la mia "galera" per quei giorni.
<< Che meraviglia stiamo in stanza insieme>>
<< Oh che bello!>> 
<< Noto del sarcasmo>>
<< Sai che c'è? Io non ero niente per te come tu ora non sei niente per me, ti odio ma dobbiamo convivere qui dentro, quindi non rompermi con i tuoi commentini del cazzo>> dissi, lui mi fissava con il suo sopracciglio alzato e fumando una sigaretta.
Se ne stava comodo sul letto e mi seguiva con lo sguardo.
<< Vorresti stare con Zacky vero?>> mi domandò lui, usando un tono serio e fermo.
<< Di certo lui non mi ha preso per il culo solamente per una scopata>> risposi.
<< Non mi hai risposto>>
<< Non sono tenuta a farlo>> 
Lui rise, << Che è successo tra di voi?>> chiese alzandosi e avvicinandosi a me, che per tutta risposta mi allontanai da lui.
<< Oh che palle, niente, NIENTE!>>
<< Perchè ti scaldi tanto eh?>> domandò avvicinandosi e annullando gran parte della distanza che c'era tra noi. 
La sua mano mi bloccò un polso e tirandomi un po, mi avvicinò a se.
L'altra mano, quella libera, passò a giocare con i miei capelli, poi con il mio fianco e lui, notando la mia freddezza e il mio essere immobile, mi spinse verso una delle quattro pareti gialline della stanza.
<< Lasciami>>
<< Oh no, non credo, non credo>> rispose lui con voce ferma e roca.
<< Ti ho detto di lasciarmi>> ripetei.
<< Perchè n...>> gli diedi uno spintone per allontanarlo da me, lo odiavo, lo detestavo e soprattutto non sopportavo i suoi modi, il suo carattere e quel suo credersi un Dio sceso in terra.
Eppure me ne stavo innamorando.
Uscii dalla stanza sbattendo la porta.
Jimmy mi fissò.
<< Che è successo?>>
<< Mi da fastidio>> risposi, sperando che lui capisse.
<< Bene, per favore davvero, se dovete menarvi, ecco...fatelo fuori di qui>>
Risi di gusto per poi bussare alla porta di Val.
Lei mi aprì sorridendomi e abbracciandomi.
<< Ehi che è quella faccia?>>
<< Brian mi infastidisce...>>
<< No, non intendo questo, sei sulle nuvole>>
Mi fissai allo specchio che stava appeso al muro, non vedevo nessuna strana differenza se non i miei occhi stanchi e rossi.
<< Ehi posso farti una domanda?>> mi domandò lei.
<< Si, ma non so se ti risponderò>>
<< Che è successo con lui?>>
<< Ci siamo lasciati, semplice no, non ci volevamo più...>> mentii.
Ogni volta mentivo, ogni santissima volta.
Sempre bugie.
Se solo avessi parlato, se solo avessi detto quello che era successo quella sera, se avessi detto quello che le mie orecchie avevano sentito, sicuramente sarei stata meglio.
Senza quel peso sul cuore.
<< Andiamo...>>
<< E' la verità>>
<< E perchè non mi guardi?>> mi chiese, osservandomi.
<< Val...ti prego>>
<< Amy che ti ha fatto?>>
<< Ti prego, non dirlo a Matt, ne a nessun altro...>> 
Lei poggò tutto e si sedette al mio fianco, poggiando una mano su una mia gamba e fissandomi.
<< E...cosa..>>
<< Voleva solamente portarmi a letto>> ammisi, sentendo di nuovo quella brutta sensazione e dolore al cuore.
Lei mi osserò, abbracciandomi.
Non una lacrima.
Nulla se non il mio tremare e respirare a fatica.
Lei mi stringeva e capivo di aver trovato una vera amica e averle confidato quell'enorme e pesante segreto, in fondo, mi aveva fatto bene.
Mi sentivo più libera.
<< Mi dispiace>>
Ed era sincera.
<< Anche a me è dispiaciuto>>
La staccai da me, perchè odiavo tutto quel contatto.
<< Non dirlo a nessuno>>
<< Lo giuro>> mi disse, facendo una mossa strana con le mani, sorrisi e mi alzai.
Me ne tornai in stanza.
Lui non c'era.
Mi addormentai.








***** 
Eccomi qui, si lo so il capitolo è piuttosto corto e mi scuso, davvero sorry.
CathleeneGinger6661 e Lea_love_Valo io vi amo, davvero taaantissimo, tantissimissimo.
Siete stupende e awwa mi rendete la persona più felice del mondo.
Un bacione e a domani con un capitolo bello bello!

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Capitolo 12




<< Non capisco>>
<< Hai gli occhi di una a cui piace qualcuno...>>
Erano già passati tre giorni dalla mia confessione e stavo decisamente meglio.
Sopportavo le battutine e le frecciatine di quel coglione di Brian e stranamente, non davo peso al dover dividere la stanza.
Alla fine ci dormivo e basta.
La mia mente, mentre lei parlava e mi spiegava il suo ragionamento, alquanto contorto e pieno di giri di parole, immaginò il viso di Zacky.
Mi sorpresi.
Non c'erano più ne Andrea ne Brian nella mia testa, la mia mente ora mi faceva pensare a quel ragazzo tutto tatuato che si era "preso cura" di me e mi aveva tenuto stressa a se nella notte, senza chiedere nulla in cambio.
In quei giorni mi aveva fatto ridere di nuovo e stranamente riuscivo a percepire davvero le sue emozioni.
Era bello abbracciarlo, perchè lui, ricambiava e mi stringeva più forte ed io, pian piano, realizzavo che alla fine mi ero sbagliata.
Brian non era importante.
Lui non mi aveva mai, realmente, trattato così.
Con Zacky riuscivo a parlare, molto di più di quanto non facessi con Jimmy, con Matt o Val.
Lui mi ascoltava.
Lui mi capiva.
E stranamente, riuscivamo a capirci anche restando zitti.
E sentivo crescere per lui, qualcosa.
E quel qualcosa mi terrorizzava.
<< Ci sei?>> mi domandò Val.
<< Scusami>>
<< Non hai sentito niente di quello che ho detto vero?>>
<< No, perdonami>> ammisi, lei mi sorrise dolcemente e si sedette sul letto a gambe incrociate e fissandomi.
<< Chi è il tipo?>>
<< Cosa?>>
<< Dai un po di gossip, facciamo le ragazze che parlano di uomini, dai dai>> 
Scoppiai a ridere mentre lei, ancora si dimenava e batteva le mani tutta felice.
Sembravamo due ragazzine.
<< Non so cosa dire..>>
<< Dai a chi hai pensato quando ti stavo parlando..?>>
<< Emh stavo pensando a Zac..>>
<< Zac?>> lei mi osservò non capendo, poi nei suoi occhi balenò una scintilla e la sua bocca si allargò in un sorriso enorme e allo stesso tempo allegro, << Ah Zac...>> le tappai la bocca di scatto.
<< Ehi non mi va che lo sa tutto il mondo>>
<< Che intenzioni hai?>>
<< Nessuna>> ammisi di nuovo.
Ed era vero, ero appena uscita da una storia di due anni, da una una pseudo-storia, mi ero appena trasferita e sinceramente, per colpa di Brian, mi fidavo poco.
<< Come "nessuna"?>>
<< Senti, non...non ora>> risposi alzandomi e andandomene in giradino.
Tra due alberi vi era un'amaca, la fissai e mi ci spaparanzai sopra, comoda.
Spesso, in quei giorni, mi ero stesa li più di una volta, addormentandomi e ovviamente facendo incubi.
Ma meno cruenti e meno numerosi del normale.
Feci un rapido calcolo per le ore di differenza e capendo che potevo anche svegliarla, chiamai Alice, che non sentivo da quasi 5 giorni.
Mi mancava la sua parlantina.
Ovviamente nemmeno rispose che si mise ad urlare di felicità per il fatto che l'avevo contattata.
Levando i saluti e le classiche domande sulla salute, le confidai quello che era successo, sia con Brian nella camera, sia di Zacky.
Le ascoltò tutto il tempo, commentando di tanto in tanto con "oh che dolci" oppure "siete amorevoli".
Lei sapeva che mi stavo sforzando ad andare avanti e capiva benissimo che per me era difficile.
Per quanto mi costasse ammetterlo io stavo sfuggendo dall'amore, forse per paura di dovermene andare di nuovo o forse perchè avrei dovuto, per l'ennesima volta, condividere la mia vita con qualcuno, che avrebbe potuto giudicarmi malata o pazza.
Avrei dovuto fidarmi di nuovo.
Scoppiai a ridere per una battuta della mia amica.
Sentii qualcuno camminare verso di me, così mi girai.
<< Ciao Matt>> salutai con una mano.
<< Con chi parli?>>
<< La mia amica italiana...>>
<< Allora ti lascio>> disse lui, sorridendomi dolcemente.
Era un tipo piuttosto comprensivo, anche se spesso troppo coccuito.
<< Grazie>> risposi sincera, lei rise e commentò la voce di mio fratello con "umh sembra tenebrosa".
Rimasi a fissarlo mentre rientrava in casa, sembrava stanco e allo stesso tempo, sapevo che moriva dalla voglia di parlarmi, di indagare.
Zacky stava steso sull'erba e fissava in cielo, fumando.
<< Ehi ci sei?>>
<< Si scusami>> risposi, dopo esser stata chiamata più di una volta.
<< Dai Amy, non potrai stare sempre così, per me quello è cotto>>
<< Ma se mi conosce da quasi tre mesi>>
<< Oh andiamo, sei una figa, lui pure, svegliati>> mi urlò, allontanai il telefono ridendo, lei era così.
<< E se non va?>> domandai.
<< Ci stai pensando veramente? Dai tra un po sarà anche Natale>> mi chiese lei, ridendo allegra dall'altra parte del telefono e del mondo.
<< Un po, cosa c'entra ora il Natale?>> ammisi, per poi ridere come una matta.
<< Oh allora dai, quello secondo me ti muore dietro, proprio come John..>>
<< Jimmy>> la corressi ridendo per la sua memoria corta, era "tanto" che parlavamo degli amici di mio fratello, nominandoli e descrivendoli più volte e lei, rimbambita come al solito ancora li confondeva.
<< In ogni caso, vedi, ci starebbe anche lui..>>
<< Non lo so, non mi hai risposto sul Natale>>
<< Smettila di scappare, era tanto per dire qualcosa>> 
<< Non sto...>>
<< Stai scappando, smettila, vai avanti su...>> mi disse lei, urlando quasi e sorrisi.
<< Andrò avanti>>
<< Meno male>> sospirò lei.
<< Ehi Al, devo andare..>> 
<< Mi manchi tanto, ti chiamo io dopo domani e voglio delle news>> rise lei, facendo scoppiare anche me.
<< Ok ok, anche tu, ti voglio bene>> ammisi prima di attaccare la chiamata.
Mi misi a fissare il cielo.
Scoppiai a piangere, senza nemmeno rendermene conto.
Mi sentivo soffocare, mi sentivo male.
Avevo rifiutato Jimmy che mi era stato tanto vicino, ma solamente perchè ero appena arrivata nella mia nuova città.
Mi ero fidata di uno, che fin dal mio arrivo, mi aveva stressato l'anima e mi ero quasi concessa a lui.
Ed ora c'era Zacky.
La mia mente, contorta e complicata, iniziava a farsi mille problemi.
Di nuovo.
Sarei passata come la puttana di turno che se la faceva con due del gruppo e non volevo che pensassero questo, non volevo che Jimmy iniziasse ad odiarmi pensando chissà cosa di me.
Magari, anche se aveva conosciuto Leana era ancora preso da me.
Iniziavo a farsi mille problemi e magari questi nemmeno esistevano.
Ero fatta così.
Mi portai le mani al viso, coprendomi gli occhi.
Sentii l'amaca abbassarsi e due braccia stringermi.
<< Passerà, qualsiasi cosa, passerà>>
Mio fratello.
<< Passerà>>
Lo abbracciai, singhiozzando ancora.
<< Ehi ehi, Amy guardami>>
<< Andiamo dentro>> gli dissi, lui annuì e passando davanti a Zacky e Val.
Entrammo nella casa.
Ci chiudemmo in camera di mio fratello e gli raccontai tutto, compreso il mio interesse per il suo amico, le mie paure e il mio sentirmi a disagio.
Non gli raccontai di Brian.
Non potevo e non volevo.
Sapevo quanto fossero amici e quanto quel chitarrista contasse nel gruppo, ed io, iniziavo ad amare quello che loro scrivevano e suonavano.
Ero forse troppo buona.
<< Parlane con Jimmy>>
Mi disse lui, dopo aver sentito e subito il mio pianto.











*****
Eccomi qui, buona sera a tuttiiiiii!
Come state? 
Io tutto ok e sono felice di aver aggiornato anche questa sera, awwa.
CathleeneGinger6661 ti adoooooooooooooooooooooooooooooro davvero, davvero tantissimissimo e niente spero che anche questo capitolo ti piaccia.
Altro ringraziamento è per tutte quelle persone che hanno messo questa ff tra le seguite/preferite, awwa grazie mille e grazie anche a chi sta leggendo tutto ciò.

Un bacione e alla prossima.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13




Qualcuno mi sollevò mentre dormivo, riuscivo a percepire l'altezza, il movimento, lo spostamento dell'aria attorno a me.
Qualcuno mi posò su un letto e si stese al mio fianco.
Aprii gli occhi.
Mi ero addormentata nella camera di Matt e mi ero appena risvegliata in un'altra, dalle pareti piuttosto chiare.
Mi fissai attorno, trovandomi vicino Jimmy.
<< Ehi>> mi disse accarezzandomi un braccio.
<< Jimmy io...>>
<< Tu?>> 
Mi osservava curioso.
<< Io...ti prego non odiarmi>>
<< Ma cosa dici, perchè dovrei?>> domandò lui ridendo, divertito dalla mia supplica, << Non potrei mai odiarti gnometta>>
<< Invece mi odierai>>
<< Che hai combinato?>>
<< C'è una persona...ecco...un ragazzo...>>
<< Ti piace uno?>> mi chiese continuando comunque ad accarezzarmi il braccio.
Spostai lo sguardo dai suoi occhi, sentendomi una stronza, << Ehi guardami>> mi disse lui, prendendomi il viso tra le mani.
<< Mi interessa>> ammisi.
<< Non ti odio, anzi sono felice per te, significa che stai andando avanti, non posso odiarti perchè ci tengo a te e sono felice di sapere che c'è qualcuno che sta riscaldando quel tuo cuore freddo, chi è il fortunato?>>
Sorrideva dolcemente e nei suoi occhi non vi era delusione ma solamente felicità.
Brillavano allegri e forse, incoraggiata da quegli occhi che non sapevano mentire, gli confessai chi fosse il tipo.
La mia rivelazione lo lasciò piuttosto senza parole.
Mi abbracciò.
<< Sono felice>> ammise lui, ridendo allegro come non mai.
<< Davvero?>>
<< Certo, perchè è un bravo ragazzo e poi anche lui ha bisogno di una persona come te, perchè lui è come te>>
Arrossii.
Jimmy era veramente un buon amico e soprattutto, aveva davvero messo da parte e dimenticato il mio rifiuto.


 
*** Brian ***



<< Dove sta Jimmy?>>
<< In camera con Amy perchè?>> mi rispose Matt che teneva tra le braccia la sua amata fidanzata.
Lo scrutai.
<< Ok>> conclusi salendo le scale e sentendo le risate di quei due provenire proprio dalla camera del mio amico.
Aprii la porta, loro mi fissarono.
<< Non si bussa più?>>
<< Zitta>>
<< Ehi, se ti rode grattati ma non trattare male tutti>> ribattè lei, la fissai, sapeva essere veramente odiosa.
<< E tu scopa con qualcuno di tanto in tanto>>
<< Bri...>> il mio amico mi riprese, fissando la sua amichetta per poi bloccarle un polso.
<< Tu mi hai davvero rotto il cazzo>> 
Me la ritrovai vicina.
La fissai dall'alto, ghignando.
<< Uh che paura>>
<< Davvero, sei insopportabile>> 
<< Ha parlato miss piango per tutto>>
<< Brian!>>
<< Jimmy che cazzo vuoi?>> domandai ridendo.
<< Lasciala in pace>> mi rispose avvicinandosi a noi, mentre lei rossa di rabbia, mi fissava come se volesse uccidermi.
<< Da quando c'è lei...>>
<< Ma che cazzo ti prende eh?>> mi chiese il mio batterista, << Sei pesante>>
La mano di quella piccoletta si schiantò contro la mia guancia sinistra, indietreggiai colto alla sprovvista, Jimmy l'allontanò da me.
<< Riprovaci, se solo questo non si fosse messo in mezzo adesso non ti comporteresti così>> la sfidai.
<< Brian basta>>
<< Riprovaci stronza!>> le urlai.
Sentimmo dei passi avvicinarsi alla camera, Matt e Zacky fecero il loro ingresso fissandoci preoccupati.
<< Adesso basta! Io in camera con lui non ci dormo>> disse lei, fissandomi malissimo.
<< Chi cazzo ti ha detto di venire...>> commentai.
<< Non sono affari tuoi>>
<< Potevi restartene benissimo in Italia>>
<< Fosse stato per me, l'avrei fatto>> 
La vidi uscire di fretta dalla stanza, tirando un destro alla porta, tutti la fissarono e Matt tentò di seguirla.
<< Lasciami in pace>> gli urlò sbattendo poi la porta di quella che era anche la mia stanza.
<< Ma che cazzo ti prende? Perchè devi trattarla sempre male, che ti ha fatto?>>
Tutti mi fissavano incazzati, Matt se ne andò dalla camera di Jimmy, seguito da Zacky e da Johnny che era appena arrivato.
<< Brian perchè la tratti così?>>
<< Non la sopporto>>
<< E ti pare un motivo valido per dire certe cose, insomma sei strano, non è che ti piace davvero questa volta?>>
<< Ma cosa cazzo dici?>> domandai ridendo come un bambino.
<< Ti comporti così quando ti piace qualcuna!>> 
<< No>>
<< Invece si, se ti piace non trattarla male>>
<< Tratto la gente come voglio>>
<< Smettila, davvero, stai rompendo troppo e ti stai mettendo contro un po di persone, smettila>>


 
*** Amy ***



Me ne stavo con le cuffie, cercando di calmarmi un po, stesa sul letto ad occhi chiusi.
Brian era uno stronzo, lo diavo e soprattutto odiavo il suo comportamento.
Spensi la musica e mi alzai, scesi a prendere una birra, sentendo i ragazzi discutere ancora.
Matt era incazzato, Valary cercava di calmarlo e gli altri si stavano organizzando.
<< Possiamo fare un cambio>> disse Johnny, rimasi nascosta dietro il muro, per sapere che idee avevano.
<< Cioè?>>
<< Io e lei possiamo fare un cambio, vado io a dormire nella stanza con Brian, non credo sia il...>>
Mi allontanai, tornandomene in camera senza però girare la chiave, rimettendomi a sentire la musica e a bere la mia birra.
Ascoltavo la dolce voce di Axl che mi cantava nelle orecchie di non piangere.
La faccia di Matt sbucò dalla porta, attirando la mia attenzione.
<< Tu e Johnny fate a cambio, lui verrà qui e tu andrai in stanza con Zacky>>
<< Ok>>
<< Non pensarci>> mi disse, dandomi un bacio sulla testa, sospirai.
<< Come se fosse facile>>
<< Lo so, Amy lo so>>
Mi alzai abbracciandolo di nuovo e prendendo il mio borsone.
Uscendo dalla stanza mi imbattei in quel cretino, ma senza dir nulla me ne andai.
<< Beh la stanza è un po un casino>>
<< Non avete visto quella di Matt, tranquilli e Johnny, grazie>>
<< E di cosa? Vedrai che gli passerà>>
Annuii poco convinta e mollai il borsone ai piedi del letto.
<< Ehi>>
<< Zacky>>
<< Non pensarci troppo, Brian è strano, non dar peso alle sue parole, magari gli brucia per la vostra sep...>> 
<< Non gli do peso>> risposi sorridendo appena, lui fece lo stesso forse per tirarmi su di morale.

A tavola i ragazzi parlavano tra loro, io me ne stavo zitta, presa dai miei pensieri.
Mi alzai.
<< Scusate, non ho fame>>
<< Amy...>> Jimmy mi fissò, << Ma non hai mangiato nulla>>
<< Lo so, vado a dormire, ciao>> risposi, non volevo il terzo grado ne niente, volevo solamente andarmene a dormire, dimenticare la discussione e rilassarmi.
Mi infilai il mio pigiama e mi stesi sotto le coperte, con la musica nelle orecchie.
Mi addormentai.









******
Eccomi qui, non vi ho mica lasciato.
Mi scuso se aggiorno solo ora, ma per via del tempo schifoso, la mia connessione è saltata e continua a saltare ogni giorno.....
Sorry.
Bhe vi ringrazio per l'infinita pazienza e per tutto l'amore...
Grazie a CathleeneGinger6661 e a Chillergirl awwa io vi adooooro e spero tantissimo che anche questo capitolo vi piaccia.
Un bacione e alla prossima (spero il prima possibile).

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Capitolo 14

 
***Zacky***
 

Fissai Matt, era stanco ed incazzato.
Fece per alzarsi, forse per andare da lei, ma Jimmy lo fermò dicendogli che doveva lasciarla respirare e calmare.
<< Tu>> Matt puntava il dito contro il Brian, che se ne stava zitto e lo fissava, << Che cazzo ti è preso?>>
<< Niente>> rispose solamente.
<< E allora smetti di trattare così mia sorella, che cazzo! E magari chiedile anche scusa!>>
<< Matt calmo>>
<< Calmo un cazzo, non starò qui a vedere questo stronzo che la tratta così male, da quando si sono mollati non fa altro che trattarla di merda>>
<< Basta!>> Jimmy urlò quella parola, era stufo, come tutti del resto, di quella storia, << Adesso basta! Tutti e due, Brian tu chiederai scusa ad Amy e la smetterai di rompere, tu invece ti dai una calmata, adesso mangiamo e poi fate come cazzo vi pare>> 
Finimmo di cenare, senza dire una parola, poi Val e Matt uscirono insieme, forse anche per cambiare un po aria, Jimmy e Johnny si misero a bere, Brian uscì da solo ed io, stanco, me ne andai in camera.
Sentii della musica.
Si era addormentata con le cuffie.
Sorrisi.
Gliele levai e spensi quel vecchio mp3 con tanto di cd dei Guns N'Roses dentro e lo poggiai sul suo comodino.
Mi infilai nel letto, matrimoniale e mi misi a fissare il soffitto.
Lei si mosse, stava sognando di nuovo e si lamentava.
Mi avvicinai e la strinsi, smise di agitarsi e si rilassò.
Lei riusciva a non farmi sognare.
Mi ero reso conto di ciò, quando dormimmo insieme nella mia macchina.
Ogni volta che le parlavo mi sentivo bene, perchè lei, a differenza di qualsiasi altra persona, riusciva a capirmi, a leggermi dentro e a farmi sorridere.
Tirava fuori i miei sorrisi, quelli veri, non quelli che concedevo solo per non esser bombardato da mille domande.
Aprì gli occhi di scatto, fissandomi.
<< Cos..>>
<< Stavi sognando, sta tranquilla>> le risposi lasciandola tristemente, vedendola piuttosto scossa, lei si passò una mano sul viso e sbuffò, << Posso chiederti che sognavi?>>
Lei mi fissò, con quegli occhi spenti e tristi, sospirando.
<< Tanti sogni>>
<< Se ne vuoi parlare...>>
<< Sogno il giorno che mi hanno diviso da Matt, le litigate con mia madre, sogno la mia città, sogno di morire, so...>>
<< Ok basta, non piangere, non piangere>> 
Era fragile, anche se non sembrava, a primo impatto dava l'aria di essere una ragazza forte e battagliera ed in parte lo era, eppure nella notte diventava la persona più fragile del mondo.
Ed era la stessa cosa che capitava a me.
Avevo notato questa sua fragilità più volte in quei tre mesi, ma erano due o tre giorni che sembrava esser sul punto di crollare.
La strinsi più forte.
<< Passerà>>
<< Me lo dite tutti>> rispose lei.
Affondò il viso nel mio petto e stranamente, quel contatto, mi scaldò il cuore.
Mi sentivo bene.
Si rilassò un po, riaddormentandosi e non sognando più.
<< Sembriamo quasi dei cattura incubi>> mi dissi da solo sorridendo.
Con lei c'era alchimia.
O forse, quello che provavo e che c'era tra noi andava ben oltre il semplice affetto e il semplice legame.
Mi addormentai anche io.



*** Amy *** 



Nel bel mezzo della notte mi svegliai.
Avevo fame e volevo assolutamente fare due passi in giardino.
Mi infilai una felpa e scesi.
Aprii il frigorifero trovandoci dentro ancora un po di latte.
Mi scaldai nel fornetto una tazza e presi da un ripiano dei biscotti al cioccolato.
Me ne andai in veranda.
Mangiai un po e bevvi il latte che avevo scaldato, poi rimasi li, per un po, immersa nei miei pensieri.
Sentii la porta di casa aprirsi e mi girai verso di essa, cercando di vedere oltre il vetro.
Notai la figura di Brian poggiarsi alla parete.
Barcollava e sicuramente era ubriaco.
Mi alzai dal dondolo su cui stavo, comoda per giunta, rientrando in casa e poggiando il vassoio con la tazza e il pacco dei biscotti sul tavolo.
Lo vidi sedersi su una sedia vicino al tavolo, fissandomi.
<< Ciao Amy>>
<< Che vuoi?>> domandai, senza guardarlo, mentre sistemavo le cose che avevo usato.
<< Come stai?>>
<< Sto bene>> risposi asciugandomi le mani e facendo per allontanarmi da li, non volevo parlare con quel cretino, non volevo averci proprio niente a che fare.
Lui si alzò di scatto e incianpando si appoggiò a me.
<< Lasciami>> dissi incazzata, lui mi fissò.
<< Dammi una mano che non ce la faccio>>
Gli levai il suo braccio da sopra le mie spalle e lo feci sedere, fissandolo con disgusto e me ne tornai in stanza.
<< Vee>> chiamai il chitarrista.
<< Amy che c'è?>> mi domandò lui preoccupato.
<< Brian è ubriaco, mi ha chiesto se lo porto su, ma..>> 
Lui si passò una mano sul viso, sbuffando e si alzò, lo seguii.
<< Guarda come cazzo sei ridotto>> sbuffò di nuovo, sollenando il suo amico, che sbiascicava parole incomprensibili e si lamentava.
Lo aiutai ed insieme lo portammo su, nella sua camera, svegliando purtroppo anche Johnny che prese il mio posto, dicendomi di uscire dalla stanza.
Rimasi li fuori sentendo subito dopo il rumore di qualcuno che vomitava, mi allontanai e me ne andai di nuovo in veranda.
Me ne restai li per un po.
<< Amy>> mi girai verso Zacky che si era appena seduto sul dondolo affianco a me.
<< Come sta?>>
<< Sta dormendo>> mi rispose lui, annuii e tornai a fissare il cielo, che iniziava, anche se molto lentamente a schiarisi e diventare più chiaro.
Erano solamente le 4 di notte.
<< Andiamo>> disse alzandosi e prendendomi per mano.
Lo seguii stanca.
Mi rimisi sotto le coperte e lui mi tirò di nuovo a se, stringendomi di nuovo e affondando il viso nei miei capelli.

La luce del sole mi fece svegliare.
Per la seconda volta da quando ero arrivata in California, avevo dormito bene, ero rilassata e piena di vita.
Fissai il ragazzo che ancora mi abbracciava e sorrisi.
Era stato davvero tenero con me e pensare che i primi giorni di scuola per poco non lo picchiavo a sangue per essersi fatto i cavoli miei.
Sorrisi di nuovo.
Si stava preoccupando di me e sentivo di potermi fidare di lui, sentivo che, in qualche modo, lui mi voleva bene e mi meravigliavo del fatto che riusciva a calmarmi subito.
E poi aveva il potere di non farmi sognare.
Mi sentivo bene vicino a lui e protetta.
Si lui mi proteggeva da me stessa, dalla mia mente e mi permetteva di stare bene.
Lo vidi muoversi e aprire gli occhi.
Quegli occhi, brillavano di luce propria e troppo spesso quella luce se ne andava, si spegneva e li rendeva vuoti, freddi.
<< Ciao>> mi disse, sorridendo.
<< Buongiorno, scusa per...>>
<< Non scusarti, non farlo, non devi>>
<< Ma ti ho svegliato>>
<< Non fa niente, non potevi portarlo qua su da sola, che ore sono?>>
<< Le 11>> dissi sorridendo.
Lui sbadigliò e si stiracchiò emettendo dei mugolii.
Si tirò in piedi, << Credo sia ora di alzarsi>>
Sbuffai e mi alzai anche io.
Scendemmo e tutti si girarono a fissarci.
<< Giorno, alla buon ora?>>
<< Jimmy sta zitto>> gli rispose il ragazzo al mio fianco, << non abbiamo dormito>> disse, giustificandoci.
Tutti quanti ci fissarono sorridendo.
<< Non pensate male>> aggiunsi sedendomi a tavola con loro, << Non vi siete occupati voi di Brian>>
Mi scrutarono e Johnny che sbadigliava ancora, assonnato, spiegò quello che era successo di notte, soprendendosi anche lui di come avevo aiutato il loro amico.
Non mi aveva trattato bene eppure io non ci avevo messo nemmeno due secondi a chiare aiuto e a trascinarlo su.
Sentimmo dei passi pesanti entrare in cucina.
Ci girammo verso la porta, vedendo il chitarrista fissarci, sembrava uno zombie e non stava messo per niente bene.
<< Ciao Bri>> lo salutò Jimmy.
<< Eh, ciao, tutti qui?>>
<< Ciao>> gli risposero gli altri.
<< Grazie>> disse sedendosi con noi e versandosi del caffè, fissava me e il suo amico con occhi riconoscenti, <<...e scusami per ieri>> aggiunse.
Annuii sorpresa, finendo di bere il mio caffè andando poi a lavarmi e vestirmi.
<< Amy posso?>> 
<< Un secondo Jim....ok entra>>
Lui sorrise, fissandomi, si mise seduto sul letto, mentre io cercavo nel mio borsone una felpa, che però non trovavo.
<< Come mai hai aiutato Bri?>>
<< Lo lasciavo li?>> domandai di rimando, sbuffando, << Dove cazzo ho messo la felpa>>
<< Se è quella, ti conviene lavarla, puzza di alcool>> rispose lui indicandomi la sedia, alzai gli occhi al cielo maledicendo il suo migliore amico e chiusi quella felpa in una busta, << Davvero, come mai l'hai aiutato?>>
<< Non poteva rimanere li, in ogni caso rimane uno stronzo>> risposi.
Jimmy sorrise, se ne andò in stanza e tornò con una sua felpa, che indossai ringraziandolo.
Uscimmo tutti insieme, andando un po in giro per la città e rilassandoci tutti insieme.
Brian era rimasto a casa, non si sentiva bene e il post sbornia l'aveva messo in ginocchio.
Jimmy mi parlava in continuazione e più di una volta persi il filo del discorso, fissandolo.
<< Come hai dormito?>>
<< Ma non stavamo parlando della batteria?>> 
<< Si prima, ora parliamo di come hai dormito!>> rispose lui ridendo, scossi la testa alzando poi gli occhi al cielo.
Jimmy era senza speranza.
<< Bene perchè?>>
<< Davvero?>>
<< Si>> ammisi, << Ha il potere di non farmi fare gli incubi>>
<< Non ti starai mica innamorando>> 
<< No, ma ti pare..>> arrossii.
Lui mi fissò ghignando mentre io mi ripetevo mentalmente che non dovevo, per nulla al mondo, innamorarmi di nessuno, eppure quel ragazzo mi stava entrando in testa.
Era proprio vero, bastava una carezza, una parola, uno sguardo per farti innamorare.
Lo fissai da lontano, rideva.
Rideva felice e scherzava con mio fratello.
Avrei tanto voluto che quel sorriso fosse per me.
<< Ma guardati>>
Mi girai verso il mio amico, studiandolo attentamente e cercando di capire cosa volesse dirmi.
<< Cosa?>>
<< Sei cotta>>
<< Oh ma andiamo, perchè non mi parli di Leana?>>







*****
Eccomi qui, evvai, bhe scusate se non ho aggiornato ieri sera ma ero troppo presa a festeggiare l'annuncio del concerto a Roma.
Ehhbbbene si io ci andrò!
Perfetto levando i miei scleri da fan sfegatata, ringrazio chi sta leggendo, chi segue questa ff e soprattutto le mie CathleeneGinger6661 e Chillergirl, vi adoooooooooooooooooooooro.
Un bacione e alla prossima.

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15




Finalmente i giorni di "riposo" finirono e ce ne tornammo tutti a casa.
Matt e Val se ne andarono di prima mattina visto che avevano in programma un pranzo a casa dei genitori di lei.
Brian e Jimmy invece se ne andarono con Johnny in giro, forse per parlare con il chitarrista, le cose tra loro non andavano troppo bene e avaveno bisogno di restare un po tra loro.
Io e Zacky sistemammo di nuovo i nostri borsoni nella macchina di quest ultimo e chiusa anche casa ce ne andammo.
La cosa mi puzzava, sembrava tutto calcolato.
<< Gli altri volevano andare al Johnny's questa sera>> mi disse, forse per spezzare il velo di imbarazzo che, stranamente, c'era tra di noi.
<< Per questa volta passo>>
Lui annuì, accendendosi una sigaretta e mettendo su un po di musica.
Il viaggio fu piuttosto silenzioso, mi sentivo in imbarazzo e non ne capivo il motivo.
Stavo tremendamente bene e allo stesso tempo avevo paura di tutto ciò.
Quando finalmente arrivammo sotto casa mia, tirai un sospiro di sollievo.
<< Grazie>> dissi, prendendo il mio bagaglio e fissando negli occhi il ragazzo che, mi sorrise sincero.
<< Allora ci si vede domani a scuola>> rispose lui, rientrando in macchina e partendo verso casa sua.
Mi buttai sul divano.
Andai a farmi un bel bagno caldo e a rilassarmi un po, mentre la mia mente vagava senza sosta nei ricordi di quei giorni, di quelle notti passate a dormire insieme, sospirai.
Quel ragazzo, per quanto odiassi ammetterlo, mi aveva davvero colpita e forse aveva ragione Jimmy, mi stavo innamorando.
Ed ero terrorizzata.
Mi asciugai e mi infilai nella mia tuta, quella grigia che usavo per stare dentro casa e mi misi seduta a scrivere e sistemare i miei quaderni.
Mi accesi una sigaretta.
Sentii il telefono di casa squillare ed andai a rispondere, era Matt.
Mi comunicava che restava con Val a dormire a casa dei genitori di lei e che al Johnny's loro non ci sarebbero andati.
<< Tranquillo non vado nemmeno io, devo studiare>>
<< Capito>>
<< Salutami Val>>
<< Certo, buono studio, ciao Amy>> 
Riattaccai sospirando.
Mi rimisi a scrivere finchè l'incessante trillo del campanello non mi fece alzare e andai ad aprire.
<< E un attimo!>>
Zacky mi fissava, tenendo una mano poggiata al muro.
<< Vieni>> dissi facendolo entrare e sentendo il mio cuore scoppiare di felicità, << Che ci fai qui?>> domandai fissandolo, si torturava le mani e non si schiodava dalla porta.
<< Devo assolutamente parlarti>>
<< Ehi non rimanere li, vieni>> risposi, andando a prenderemi un bicchiere d'acqua seguita da lui, che ancora se ne stava zitto, << Vuoi qualcosa?>>
<< No no, n..>>
<< Zakcy che c'è?>>
Lo vidi fare due passi per poi ritornare dove stava, per quanto mi preoccupasse vederlo in quello stato, cercavo di non ridergli in faccia, sembrava uno di quei padri che aspettavano fuori la sala parto e camminavano avanti e indietro per il nervosismo.
Lui si rimise a camminare finchè non mi si piazzò davanti e mi abbracciò.
Il mio cuore perse un battito e prese a battere subito dopo all'impazzata.
Lui mi strinse e quando si staccò da me mi fissò attentamente.
<< Sai tu mi piaci>> mi disse, << E so che devo andarci piano con te, per...>>
Non lo feci finire di parlare e trovando non so dove il coraggio, lo baciai, intrecciando le sue mani con le mie e sentendomi decisamente bene e felice.
Lui sorpreso dal mio gesto sorrise sulle mie labbra e mi strinse più forte le mani, rispondendo al mio bacio e avvolgendomi con un braccio.
Ci staccammo e ci fissammo sorridendo felici entrambi, mi strise a se baciandomi subito dopo una tempia.
<< Che stavi studiando?>>
<< Nulla di importante>> risposi, fissando i quaderni che avevo lasciato sparsi per il tavolo.
<< Allora posso rubarti un po?>> mi chiese, sorrisi e lo seguii sul divano dove mi strinse a se, baciandomi dolcemente senza correre ne andare troppo oltre.
<< Matt?>>
<< Dorme da Val>> risposi, giocando con una sua mano e seguendo poi, con le dita, i contorni dei tatuaggi che aveva sulle braccia.
Lui mi fissava e sorrideva.
Ogni tanto chiudeva gli occhi e sospirava.
Le mie dita sulla sua pelle lo rilassavano, specie quando disegnavo a mia volta dei strani confini dei disegni.
Di tanto in tanto, alzavo lo sguardo e annegavo nei suoi occhi, rimanendo sempre senza parole per tutta quella bellezza.
Mi baciò, annullando tutta quella stupida ed inutile distanza che c'era tra noi.






<< Mi stai ascoltando?>>
<< No Jimmy, stavo pensando ad altro>> risposi osservandolo attentamente, << Perdonami>> aggiunsi, lui mi fissò e rideve.
<< Che succede nanetta?>>
<< Nulla>>
<< E con Zacky?>> domandò lui, arrossii al pensiero dei suoi baci, sentendo le mie guance andare a fuoco.
Era passata una settimana da quel pomeriggio passato sul divano abbracciati e ancora nessuno sapeva niente.
Il batterista davanti a me mi osservò attento, poi poggiò il bicchiere sul tavolo e si allungò su di esso a fissarmi meglio.
<< Che mi sono perso?>>
<< Nulla>> risposi.
<< Oh andiamo...dai>>
<< Jimmy...>>
<< Vi siete baciati?>> mi chiese lui, girai la testa di lato, sperando che nessuno avesse sentito e soprattutto sperando che lui non vedesse il mio sorriso da ebete che si era stampato sulla mia faccia.
<< Non ci credo>>
<< La smetti?>> domandai, fissandolo imbarazzata.
<< State insieme?>>
<< Più o meno, contento?>>
Lui che sorrideva felice si alzò in piedi sul tavolo del cortile di scuola, il terrore balenò davanti ai miei occhi e feci in tempo a tappargli la bocca con la mano.
Vidi in lontananza i ragazzi arrivare curiosi.
<< Che è successo?>> 
<< Nulla>> dicemmo insieme io e Jimmy, lo fissai con odio, << La prossima volta ti castro>> lo minacciai.
<< Ok, mi fate paura>>
Johnny e Brian si sedettero sbuffando e lamentandosi della continue note che prendevano, Jimmy si poggiò ad una mano per fissare in lontananza la "sua" amata Leana che parlava con una ragazza, mentre Matt e Val parlavano per fatti loro.
Zacky si sedette al mio fianco, prendendomi per mano sotto al tavolo.
Non avevamo ancora rivelato niente a nessuno.
<< Rev ha capito>> gli dissi a bassa voce, avvicinandomi di poco vicino a lui, controllando che nessuno avesse sentito nulla.
<< Cazzo>>
<< Che si fa?>>
<< Jimmy ha la bocca larga, dovremmo dirlo>>
<< L'ho pensato anche io>>
Mi accarezzò una guancia baciandomi, li davanti a tutti, sentii le guance andarmi a fuoco per la seconda volta e sorrisi.
<< Co...voi due?>>
<< State insieme?>> domandò Johnny sbattendo più volte gli occhi e fissando gli altri.
Io, rossa in viso, stringevo la mano e il braccio del mio ragazzo.
<< Che è successo?>> 
Jimmy si girò verso di noi, fissando poi gli altri e non capendo.
<< Questi due stanno insieme>> rispose mio fratello senza spostare lo sguardo da noi, << Oh cazzo, questi due stanno insieme>>
<< Oddio che bello!>> commentarono Val e Brian.
La prima sembrava veramente felice e invece nel tono di voce del chitarrista notai una punta di ironia, si alzò e se ne andò.
<< Che gli è preso?>> domandò Matt, seguendolo con lo sguardo.
<< Da quanto state insieme voi due?>> ci domandò Johnny, riattirando su di noi tutta l'attenzione del gruppo, sorriseddo e Zacky spiegò tutto.
Jimmy sorrideva allegro e di punto in bianco si alzò ed andò a parlare con quella ragazza che tanto lo stava prendendo, noi altri invece decidemmo che la sera, saremmo andati tutti al Johnny's a festeggiare.










******
Hallooooo a tutti, come promesso ecco il capitolo.
Amy e Zacky sono semplicemente bellissimi.
Eh eh eh, ok levando che sono stra felice per il concerto, mi sta prendendo a male, tra 3 giorni è il compleanno di Jimmy e devo dire che manca ogni giorno di più e ancora non so come passerò il 9 febbraio...voi che farete?
Bhe......per tirare un po su di morale ringrazio le mie adorate CathleeneGinger6661, Chillergirl e la mia nuova "fan" Lidja.
Un bacione a tutte e alla prossima.

 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16




Come deciso la sera, andammo al Johnny's a divertirci e festeggiare.
Zacky mi teneva dolcemente per mano, senza nessuna vergogna anzi, mostrando a tutti la nostra felicità.
Ridevo con Jimmy che, ci raccontava di Leana e del suo coraggio di dichiararsi.
Lei arrivò al locale, sorridendo dolcemente e baciando con infinita dolcezza il mio amico batterista.
Sorrisi, era felice e vederlo così allegro e sorridere innamorato, era bellissimo.
Zacky mi prese la mano, stringendola dolcemente e fissandomi.
<< Aiuto diabete a mille qui>> urlò il nano del gruppo.
<< Sei solo invidioso>>
<< Ma andiamo, tra voi, voi e voi due>> disse indicando le tre coppie, << Tra un po mi sentirò male, altro che diabete>> finì la frase facendo ridere ancora una volta tutti, o quasi.
Brian se ne stava zitto in un angolo del tavolone, senza rivolgere a nessuno nemmeno i suoi occhi.
<< Ah Matt, per Natale...ecco vorrei far venir qui Alice...>>
<< E' bionda?>> domandò il nano, lo scrutai senza capire.
<< Cosa c'entra?>> domandai fissando Johnny.
<< Tutte le bionde sono le benvenute>> rispose lui con disinvoltura e alzando le spalle.
Tutti risero, mentre io e le altre ragazze alzammo gli occhi al cielo.
<< Ti prego, sei pessimo>> risposi.
Mio fratello mi sorrise e mi disse che per lui non c'erano problemi.
La mia amica sarebbe venuta a dormire da noi.
Sorrisi allegra e felicissima.
Alice mi mancava, tantissimo, e per quanto potessi sentirla al telefono quasi ogni tre giorni, la lontananza e la voglia di ridere di nuovo insieme, di abbracciarla e raccontarle tutto si facevano sentire.
Mi mancava perfino il suo parlare a vanvera e il suo sbattere le ciglia per convincermi a fare qualcosa.
Mi mancava la mia amica.
Matt era un fratello perfetto.
Zacky mi passò un braccio attorno alle spalle, baciandomi una tempia e stringendomi a se.
<< Contenta?>>
<< Tantissimo>> rispsi baciandolo a stampo.
<< Prendetevi una camera!>> ci sossurrò nervoso Brian.
Tutti lo fissammo.
<< Non credo siano problemi tuoi>> 
Lui sorrise e alzò lo sguardo verso di me, che gli avevo appena risposto con un tono freddo e distaccato.
Non sopportavo quel su comportamento.
Non lo sopportavo proprio.
<< Se volete scopare andate da....>>
<< Non me la voglio scopare>> rispose pronto il mio ragazzo che strinse i pugni incazzato.
<< Ah ma davvero?>>
<< Ma che cazzo vuoi?>> gli domandò il secondo chitarrista.
Tentai di bloccare Zacky che, veramente nero di rabbia, si era scagliato sul chitarrista e l'aveva buttato giù dalla sedia.
<< Zacky...Brian>>
<< Smettetela>> urlò Jimmy, tentando di trascinare via il mio ragazzo.
Brian si alzò e gli andò vicino, troppo vicino per i miei gusti.
Val e Leana, si alzarono di corsa avvicinandosi a me, chiendo ai ragazzi di smetterla.
Matt e Johnny cercarono, inutilmente, di mettersi tra Syn e Vee.
<< Adesso basta!>> urlai io, prendendo per un braccio il mio ragazzo, che alzò le mani in segno di resa e mi fissò pensieroso.
<< Andiamo via?>> mi domandò lui, accarezzandomi una guancia.
<< Si>> riposi, con il fiato corto e seriamente spaventata.
Prendemmo le nostre giacche ed uscimmo.
<< Stai bene?>> chiesi, lui mi sorrise dolcemente rassicurandomi.
Qualcuno lo strattonò indietro.
Brian gli tirò un cazzotto in pieno volto, facendolo poi cadere a terra.
<< Brian basta!>> tentai di mettermi in mezzo, prendendolo per un braccio e provando, senza nessun risultato a scansarlo dal mio ragazzo.
Gli aveva spaccato il labbro inferiore, dove aveva il piercing sinistro.
Mi alzai e entrai di corsa nel locale.
<< Amy cosa hai fatto?>> mio fratello mi prese il volto fra le mani.
<< Matt, ti prego, si stanno menando>> urlai, lui mi osservò preoccupato.
<< Oh cazzo!>> 
I ragazzi si alzarono di corsa, uscendo tutti insieme.
Separarono di nuovo i due, scoprendo con orrore che il mio ragazzo era quello messo peggio.
Non che non avesse assestato dei pugni a quel pallone gonfiato del chitarrista.
Synyster si massaggiava uno zigomo e si puliva con il dorso della mano il sangue che gli colava dal naso.
<< Brian basta!>> 
Jimmy lo teneva per la maglietta, urlandogli contro e allo stesso tempo fissandolo con preoccupazione.
Mi avvicinai a Zacky, che teneva un fazzoletto premuto sul labbro e osservava mio fratello.
<< Val, Lea....accompagnate Amy a casa>> 
<< Che cosa?>> 
<< Vai a casa>> mi ordinò mio fratello, con un tono così incazzato che non ammetteva nessuna replica.
Zacky non mi degnò di uno sguardo.
<< Andiamo>> mi disse Val, prendendomi per mano.
Per tutto il tragitto fino a casa, non parlammo, o meglio Leana raccontava di Jimmy e di come si era dichiarato, ma io, che pensavo a tutt'altro, non le diedi ascolto, limitandomi ad annuire di tanto in tanto.
Arrivata a casa le salutai.
<< Vuoi che rimania....>>
<< No, grazie, scusatemi ma vorrei restare da sola>>
<< Ok, sta tranquilla ok?>>
Annuii distrattamente e mi chiusi la porta alle spalle, sbuffando e borbottando.
Come facevo a star calma?
Il mio ragazzo ed il mio "ex" si erano appena menati, forse lo stavano facendo di nuovo ed io me ne stavo con le mani in mano.
Sbuffai e lanciai la giacca sul divano.
Mi andai a cambiare, tanto non sarei più uscita e mi accesi una sigaretta, che finii in meno di 6 minuti.
Ero nervosa, preoccupata, incazzata e triste.
La seratra stava andando bene e così, come se niente fosse, quei due avevano cominciato a picchiarsi.
Mi ritrovai a piangere, senza nemmeno accorgermene.
Sentii il trucco colare, sporcarmi le guance e non mi importava.
Mi strinsi le gambe al petto, continuando a piangere.
<< Che cazzo ho fatto questa volta?>> urlai, come se qualcuno potesse sentirmi.
Mi accesi un'altra sigaretta.
Guardai l'ora sull'orologio, segnava l'una di notte.
Continuai a piangere per un bel po.
Continuai a fumare.
Provai a suonare qualcosa, ma l'unica cosa che venne fuori fu una schifezza, delle note messe alla cavolo e senza nessun'ordine.
Sentii la porta di casa aprirsi e mi alzai di corsa.
Matt entrò in casa, fissandomi.
Dietro di lui entrò Zacky.
Lo fissai, cosa che lui non fece, si limitava a fissare i suoi piedi.
Mi girai e corsi su, sbattendo poi la porta della mia camera e ricominciando a piangere come una deficiente.
<< Amy>> 
<< Vattene Matt>>
<< Amy aprimi>>
<< VATTENE!>> urlai, con la voce rotta dal pianto.
<< AMY CAZZO APRIMI!>> 
Aprii di botto la porta, fissandolo con rabbia, torturandomi un labbro.
<< CHE CAZZO VUOI?>> 
<< Ascoltami, io vado da Val>>
<< FAI COME TI PARE>> 
Gli chiusi la porta in faccia, urlandogli di andarsene.
Lo sentii sbuffare e allontanarsi.
Non avrei dovuto trattarlo in quella maniera, ma non avevo nessuna voglia di starlo a sentire, non volevo che provasse pena per il mio viso sporco di trucco ne che mi vedesse piangere per il suo amico.
Ero stanca e il fatto che Zacky non mi avesse nemmeno calcolata mi aveva fatto male.
Gli occhi mi bruciavano.
Mi alzai dal letto, andando a lavarmi la faccia e scesi giù.
Zacky se ne stava seduto su una sedia in cucina, con la testa china e si girava tra le mani un bicchiere.
<< Scusa>> mi disse, senza alzare lo sguardo.
Non gli risposi.
Lui si alzò, emettendo un lamento, mi avvicinai di corsa e lo osservai.
Aveva un'occhio nero e il labbro si era confiato.
Sentii gli occhi pungermi di nuovo e lui mi abbracciò, lamentandosi di nuovo.
<< Che ti ha fatto?>>
<< Nulla>>
<< Che ti ha fatto?>> domandai di nuovo.
Lui sospirò e mi spiegò che gli aveva tirato un destro sullo stomaco.
Lo presi per mano, accorgendomi del brutto taglio che aveva e lo portai nella mia stanza.
<< Aspettami qui>> gli dissi, passandomi una mano nei capelli e cercando di riprendere il controllo.
Non ero lucida e di conseguenza non riuscivo a pensare, ne a formulare una frase di senso compiuto.
Ero dannatamente spaventata e non mi era mai capitato prima.
Tornai in cucina a prendere del ghiaccio, passai in bagno a prendere il disinfettante ed una benda.
Me ne tornai in stanza, sedendomi affianco a lui.
<< Togliti quella maglia>>
<< Dillo che mi vuoi vedere nudo>> rispose lui, strappandomi un sorriso.
Lo vidi sfilarsi la maglietta, lamentandosi ancora.
Aveva un bellissimo e grande ematoma, sospirai e gli misi il primo sacchetto di ghiaccio.
<< Cazzo è freddo!>> urlò lui, rabbrividendo, << E' freddo>>
Sbuffai.
<< Amy...ehi>> lui si mise seduto, poggiandosi alla spalliera del letto e prendendomi per mano, lo fissai, << Ehi, scusami>>
Annuii.
<< Vieni qui>>
<< Fatti prima medicare>> risposi fredda come il ghiaccio che teneva premuto sulla pancia.
Presi il disinfettante e gli sistemai la mano, lui mi osservava in silenzio e contraeva la faccia in espressioni di dolore.
Presi la seconda bustina di ghiaccio e gliela posai, con delicatezza, sul labbro, lui mi fissò con quei suoi bellissimi occhi e mi sentii sciogliere.
Mi accarezzò il viso, sorridendomi dolcemente.
<< Potrei farmi menare ogni giorno per poi averti così vicino>>
<< Smettila>> 
<< Sto scherzando, ehi, è tutto finito>>
<< Ho avuto paura, ok?>> risposi, spostando la sua mano e scoppiando di nuovo a piangere.
<< Guardami, Amy è tutto finito>> lui spostò la mia mano dal suo labbro e mi attirò a se, stringedomi e lasciandomi sfogare.
Mi ripeteva di star calma.
<< Shhh Amy, basta>> 
<< Io pensavo, ti stava ammazz...>>
<< Guardami>> mi prese il volto fra le mani, << Sto bene>> 
Mi baciò.
Mi baciò con una dolcezza tutta sua, stringendomi e facendomi calmare subito.


Mi svegliai, erano le 9.
Sia io che Zacky avevamo deciso di non andare a scuola.
Lo fissai, dormiva beato, con tutto che aveva un occhio nero e un labbro gonfio, tenendomi fra le braccia.
Gli baciai una spalla e lo fissai, spostandogli i capelli dalla fronte e percorrendo il suo profilo con le dita.
<< Amy>> 
Stava sognando.
Sorrisi.
Mi stavo proprio innamorando.















******
Eccomiiiiiiiiiiii!!!
YEEEEE!
Bene bene bene, Zacky e Bri si menano, fanno casini e la povera Amy si preoccupa.
Bhe non credo ci sia molto da spiegare...mi scuso solamente per gli eventuali errori e per non esser riuscita ad aggiornare prima.
Perfetto ora passiamo ai ringraziamenti.
Grazie a chi sta leggendo, a chi mi ha messo tra le preferite/seguite e un grazie speciale a Chillergirl e Lidja. 
Non so come farei senza di voi <3
Un bacione e alla prossima.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17



***Jimmy***

 

Mi alzai, sbuffando.
Non avevo dormito molto e come se non bastasse ero incazzato perchè quel fottuto telefono di casa mi aveva fatto svegliare male.
Andai a rispondere strusciando i piedi per terra.
<< Chi cazzo è?>>
<< Ciao Jim...domani sera abbiamo la serata al Johnny's, quindi alza il culo, vai a prendere Zacky, il nano e mia sorella e venite alla sala prove>>
<< Sono le 9>> mi lamentai.
<< Muoviti>>
<< Quanto tempo ho?>>
<< Vi voglio alle 10.30 alla sala!>>
<< Sei pesante!>> 
Attaccai con non poca delicatezza la cornetta del telefono e borbottanto come una pentola a pressione, andai a prepararmi e vestirmi.
Jeans strappati, converse mezze distrutte e che facevano metal, una maglia e un camice blu, tipo quelli dei laboratori.
Infilai le bacchette nella tasca detra del camice.
Mi fissai allo specchio.
Avevano ragione i ragazzi, non sapevo prorpio vestirmi.
Presi del gel e lo misi in testa, scuotendola poi come un cane che esce dall'acqua, ritrovandomi subito dopo i cappelli come uno scenziato pazzo.
Questo si che era stile.
Fissai una foto del gruppo che avevo appeso vicino allo specchio, la prima foto tutti insieme.
Da quando era arrivata quella ragazza, tra tutti noi si erano creati problemi e discussioni, soprattutto tra Zacky e Brian e la sera appena passata, ne era stata una prova.
Uscii di casa osservando un piccione che appollaiato su un ramo di un albero fissava la mia macchina.
<< PICCIONE DI MERDA!>>
Mi aveva appena cagato sul vetro.
Presi un sasso e lo lanciai, lisciando il volatile che impassibile cagò di nuovo sulla macchina.
Quel piccione voleva morire.
Odiavo a morte quei pennuti, capaci solamente di lanciare bombe di merda in testa e sulle macchine di noi poveri comuni mortali.
Presi un altro sasso, che questa volta prese in pieno il piccione, facendolo volare via.
Salii in macchina e andai a casa del nano, cominciando a bussare sulla porta e a suonare il campanello di casa.
<< Che cazzo vuoi?>> rispose fissandomi con gli occhi ancora semichiusi.
<< Dobbiamo andare in sala prove>>
<< Ma sono le 9 e mezza!>> 
<< Matt ha detto che dobbiamo andarci, muoviti a vestrirti>>
<< Va bene, va bene>>
Io rimasi ad aspettarlo, controllando il cielo, sperando di non vedere quei volatili.
Johnny mi fissò, << Che stai guardando?>>
<< Tengo d'occhio la mia macchina>> risposi, osservandomi attorno.
<< Cos...?>>
<< I piccioni, guarda che mi hanno fatto!>>
Il mio amico scoppiò a ridere.
Salimmo in macchina ed andammo a svegliare i due innamorati.
Zacky non stava tanto bene quando Matt lo accompagnò a casa della sorella.
Matt ieri sera dopo aver fatto portar via Amy da Val e dalla mia Leana, aveva sbraitato per una buona mezz'ora in faccia al mio migliore amico, urlandogli che doveva smetterla di trattare in quel modo sua sorella e il secondo chitarrista.
Capivo la rabbia di Shads, insomma anche io mi sarei incazzato se uno di loro avesse trattato male mia sorella.
Per la prima volta me ne rimasi fermo, senza difenderlo e senza dire la mia.
Johnny era nervoso e si vedeva.
Odiava le discussioni e odiava soprattutto dover dividere le persone.
Brian o meglio Synyster, perchè quello era quando si comportava in quel modo, non doveva permettersi di dire certe cose soprattutto dopo che l'aveva fatta soffrire e l'aveva presa per il culo per due mesi.
Anche lui alzò i toni, urlando che la ragazza era una puttana e scatenando di conseguenza un nuovo istinto omicida nel povero Zacky.
Quel ragazzo non era mai stato un tipo troppo rissoso anzi aveva sempre preferito riflettere sulle situazioni, non che fosse un angelo, andiamo nessuno di noi lo era, ma in quel preciso istante si era trasformato nel ritratto del diavolo.
Era davvero incazzato.
Si menarono di nuovo.
Bel modo di passare una serata.



<< Secondo te come andrà oggi?>> 
Il bassista mi risvegliò dai miei pensieri.
<< Non voglio ascoltare gente che discute, sono già incazzato>> risposi, svoltando nella via dove si trovava la casa del cantante del gruppo e di quella nana della sorella.
Che poi era una gran figa.
<< E' un piccione!>>
<< Mi ha cagato sulla macchina per due volte>> 
<< Basta lavarla e va via>>
<< E' il gesto che mi fa incazzare>>
Arrivammo a casa Shad, scendemmo e ci avviammo verso la porta che prendemmo a spallate, come se fosse casa nostra, senza distruggerla ed entrammo urlando.
<< Ma che ci fate voi qui?>> domandò Amy, fissando noi e la porta.
<< Dobbiamo provare, domani sera ci hanno dato una serata al Johnny's, su Zacky andiamo>>
<< Jimmy non urlare! Ci siamo appena svegliati>>
Spiegò la ragazza mentre io continuavo a ridere per la sua faccia, spostai lo sguardo da lei al mio amico e sbuffai.
<< Siete diabetici>>
<< Ma che vuoi?>> domandò lui.
<< Dai andate a vestirvi>>
<< Andate?>> chiesero insieme.
<< Che fai non vieni?>> risposi schiaffandomi una mano in faccia da solo, alzai gli occhi al cielo, avvicinandomi a lei, prendendo la sua tazza di caffè e bevendola tutta d'un fiato.
<< Ma...il mio caffè?>> protestò lei.
<< Ti fa male su>> 
Si alzò e andò a prepararmi.
<< MUOVITI!>> 
Johnny rideva divertito e parlava con Zacky.
<< Come stai?>>
<< Mi fa male tutto, ma...devo far finta di niente>>
<< Perchè?>>
<< Perchè è già abbastanza preoccupata, non...>>
<< Sono pronta ok?>> urlò la sua ragazza ridendo come una matta.
<< Finalmente>>
Cambiammo discorso.
Fissai il mio amico che aveva un'espressione addolcita sul volto, ma era solamente una maschera per non farle vedere quanto stesse soffrendo.
Brian l'aveva ridotto veramente male.
<< Sei bellissima>>
<< Ah no è....su andiamo>>
<< Che palle!>>
Amy Incrociò le braccia al petto e si finse offesa, senza però ottenere nessun risultato.
Salimmo tutti in macchina, Zacky si lamentò un po, ricevendo subito dopo le nostre occhiate preoccupate.
<< Tutto ok?>> gli chiesi mentre la ragazza stava salendo in macchina.
<< Bene>>
<< Davvero?>>
<< Si>> rispose secco.
ll suo tono non era dei migliori e forse gli scocciava dover suonare con Brian.
<< Sta tranquillo ok?>>
<< Se prov....>>
<< Niente risse, ti prego>> gli disse la piccoletta, fissandolo con gli occhi pieni di terrore.
<< Ok>>
Amy era decisamente preoccupata e l'avevo notato quando ero entrato di botto in casa sua.
Johnny non spiccicava parola, era abbastanza seccato dalla situazione e non aveva dormito molto.
Zacky era pensieroso e soprattutto nervoso.
Lo capivo.
Fissai Amy dallo specchietto retrovisore.
Teneva lo sguardo al finestrino, si torturava un labbro e fumava con foga una sigaretta.
Mi dispiaceva vederla in quello stato.
Per tutto il tragitto nessuno parlò molto e come al solito fui il pagliaccio di turno, raccontai del piccione bastardo ma senza riscuotere tanto successo.
La giornata si prospettava una merda, come quella spalmata sul vetro della mia macchina.





















******
Ebbene eccomi qui.
Bhe che dire.... il capitolo è per Jimmy e potete immaginare il motivo.
Spero di avervi fatto sorridere almeno un po :)
Lo ammetto scriverlo è stato un po pesante, visto che sono piuttosto giù di morale, ma forza e coraggio, Jimmy non vorrebbe vederci star male.
I piccioni XD 
Ringrazio Chillergirl e Lidja forza, forza facciamo tutti un bel sorriso.
Tanti auguri Jimmy, tanti tanti auguri <3

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18





<< Siamo arrivati?>>
<< Si>>
<< Sembra un carcere>> dissi, osservando la struttura, decisamente triste e cupa, altro che sala prove, da fuori sembrava un carcere.
<< Dentro è molto più figo>>
Scesi dalla macchina, che Jimmy coprì con un telo, facendo ridere tutti.
Odiava tantissimo gli uccelli, soprattutto i piccioni.
Era esilarante vederlo sbraitare e borbottare contro quegli animali.
Zacky mi prese per mano ed entrammo nel palazzetto.
<< Finalmente sono le 10.32 avevo detto che alle 10.30 dovevate essere qui, Jimmy ma come cazzo ti sei vestito?>> 
<< Calma! Sono un figo!>>
Scoppiammo tutti a ridere finchè l'entrata di Brian ci zittì.
<< Che c'è non ride più nessuno?>> domandò lui.
Lo fissai, aveva un gran bel livido in faccia e le mani rovinate e camminava zoppicando appena.
<< Hai tanto da fissarmi?>>
<< Se ricominciate vi ammazzo con le mie mani>> 
<< Smettetela prima di subito, insomma che cazzo vi prende a tutti quanti?>> urlò Johnny.
<< Oh, oh, oh relax nano, relax>>
Zacky mi teneva ancora per mano, stringendo la mia un po, lo scrutai, era nervoso.
Gli voltai con una mano il viso verso di me, sorridendogli appena, << Va tutto bene>> lo rassicurai, baciandolo appena.
<< Ah io mi rimetto a suonare>>
<< Almeno fai qualcosa di costruttivo>> rispose seccato il mio ragazzo.
<< Vee....>> lo riprese mio fratello alzando gli occhi al cielo.
<< Cosa hai detto?>> domandò Brian innervosendosi di nuovo.
<< AVETE VERAMENTE ROTTO IL CAZZO! ADESSO BASTA!>> 
Le urla di Jimmy arrivarono forti e chiare alle orecchie di tutti, soprattutto dei due chitarristi che lo fissarono.
<< Domani sera abbiamo una serata, quindi adesso basta, chiedetevi scusa a vicenda, non voglio più sentir volare una mosca, se sento ancora una volta qualcuno alzare la voce, giuro che vi ammazzo!>>
I ragazzi lo fissarono e io gli sorrisi grata, Matt scosse la testa e prese il blocco appunti dove teneva le canzoni.
Johnny prese il basso e si mise a parlare con mio fratello mentre Jimmy passava il suo sguardo rabbioso ai due ragazzi.
<< Allora?>> domandò.
<< Scusa Zacky...>>
<< Scusa Brian...>>
Parlarono insieme, con la testa bassa e con un tono bassissimo.
Io e Jimmy sorridemmo.
Vidi il gigante, sfilarsi il camice, prendendo le bacchette e correndo a sedersi sullo sgabello dietro al suo set.
Sorrideva allegro, sapendo di aver appena aiutato il gruppo.
Zacky prese la sua chitarra e Brian fece lo stesso, si sedettero lontani, ma senza più discutere.
Sbuffai e mi sedetti in un angolino, osservando rapita i ragazzi che insieme formavano un bel gruppo.
Jimmy mi sorrise e ricambiai.
Suonarono per due orette buone, poi tutti affamati, uscimmo dalla sala, andandocene in una pizzeria li vicino e ordinando una pizza ciascuno, tranne Jimmy che ne prese due e Brian che prese solamente una birra e un minuscolo pezzo di pizza andandosene poi.
<< Ma si può sapere che gli prende?>> domandai seccata da quel suo comportamento da bambino e allo stesso tempo dispiaciuta per i continui litigi.
<< Mah niente, è Brian, sarà nervoso per qualcosa e preferisce starsene da solo>>
<< O scopare con Mich>>
<< Quanta delicatezza>>
<< Possiamo non parlare di lui?>> domanò Zacky, fissando tutti i ragazzi e passando lo sguardo su di me, gli sorrisi debolmente.
Lui ricambiò il sorriso, ma senza troppo entusiasmo.
<< Sta sera andiamo al Johnny's?>> domandò il nano, osservando tutti quanti noi altri.
<< Io non vengo>> risposi, alzandomi e mollando tutto quanto, << Non mi sento bene, vado a casa>> finii, baciando di sfuggita il mio ragazzo.
<< Amy..>>
Mio fratello mi aveva seguito fuori dalla pizzeria, afferrandomi per un braccio e guardandomi negli occhi.
<< Non è colpa tua>>
<< Da quando sono arrivata io qui ho creato tanti casini>>
Lui mi osservò con uno sguardo carico di tristezza, mi abbracciò cullandomi come se fossi una bambina.
Era bello essere stretta da quelle braccia e per quanto potessi essere ancora fredda, sapevo di essere sostenuta e "protetta" da lui.
Per tutti quegli anni mi ero sentita sola.
Mi avevano portato via una parte della mia anima ed ora, che mi ero riavvicinata a lui, mi sentivo a casa.
Mi lasciò e togliendomi con i pollici le lacrime dalle guance, mi sorrise.
Misi le mani in tasca e mi avviai verso casa, passando davanti l'entrata della sala prove.
Bloccai la mia camminata ed entrai, spinta da qualche forza misteriosa o da qualche calamita, sentivo il bisogno di parlare con quel ragazzo, di capire per quale motivo mi volesse così male.
Lo trovai seduto con una sigaretta, la birra tra le mani e il mini cartone di pizza accartocciato e lasciato sul tavolo.
<< Brian>>
<< Cosa vuoi?>>
<< Perchè mi odi?>> domandai senza contare il tono con cui mi aveva parlato.
<< Perchè non te ne vai?>>
<< Non mi muoverò di qui finchè tu non mi parlerai>>
Presi una sedia e mi sedetti davanti a lui, incrociando le braccia e fissandolo senza spostare lo sguardo.
<< Allora?>>
<< Che vuoi?>>
<< Lo sai>> risposi.
<< Tu...tu mi stai sul cazzo, da quando sei arrivata stai rovinando tutto>>
<< Tu mi hai preso per il culo, che c'è ora ti brucia che sto con lui, che amo davvero lui?>>
La mia domanda gli fece alzare lo sguardo, assottigliando gli occhi e osservandomi con rabbia.
Poggiò la bottiglia di birra con forza, facendo un gran frastuono.
<< Non mi fai paura>> 
<< Non mi frega un cazzo>>
<< E' come dico io vero?>>
<< Non voglio rimanere un secondo di più qui>>
Mi alzai di corsa, seguendolo e prendendolo per le braccia, facendolo girare.
Mi spinse, facendomi indietreggiare e sbattendomi contro il muro, baciandomi e ricevendo subito dopo un ceffone in faccia.
Mi pulii la bocca.
<< Che cazzo fai?>> gli urlai.
<< Che c'è non ti piace più?>> domandò ghignando.
<< Che sta succedendo qui?>>
Mi girai verso la porta da dove proveniva la voce del mio ragazzo, che ci osservava incuriosito e allo stesso tempo spaesato.
<< Oh benissimo, ci siamo tutti>> sbuffò Syn scrollando le braccia e sedendosi si nuovo.
<< Credo sia ora di parlare>> risposi.
<< Parliamo>> rispose il primo chitarrista ridendo.
Zacky si sedette vicino a me, ma senza nemmeno guardarmi.
<< Che cazzo ti prende?>> gli domandò il mio ragazzo, scrutando prima l'amico e poi me.
<< Vuoi davvero saperlo?>>
<< Si>> tagliò corto il secondo chitarrista, mentre senza farsi vedere mi prese per mano, forse per calmarsi o forse per tranquillizzare me.
<< Da quando c'è lei il gruppo è andato a puttane, siamo tutti divisi, TU pensi in continuazione a lei, Jimmy ha pensato a lei, Matt pensa a lei perchè è suo fratello...>>
<< Cosa vorresti dire..?>> chiesi interrompendo il discorso del ragazzo, che sbuffò sonoramente.
<< Voglio dire che avresti fatto meglio a rimanertene dove stavi>>
<< Non ho deciso io di venire qui>>
<< Però l'hai fatto>> ribattè lui.
<< Mi ci hanno spedito, tu che cazzo ne sai della mia vita?!>> gli urlai contro mentre il mio ragazzo mi stringeva più forte la mano.
<< Hai solamente allontanato tutti noi>> rispose pronto, urlando di rimando e fissandomi con rabbia, << Non lascerò che il gruppo si sciolga per colpa tua>>
<< Tu l'ami vero?>>
La domanda di Zacky lo zittì, facendo calare un silenzio imbarazzante e tremendamente doloroso.
<< Ti sei innamorato di lei?>> 
Io fissai gli occhi del mio ragazzo, che freddi e malinconici fissavano con intensità quelli del suo amico, sorpresi e allo stesso tempo pieni di tristezza.
<< Rispondimi>>
<< Io...>>
<< Brian rispondi alla mia domanda, ti sei innamorato di lei?>> 
Il mio cuore rischiava di scoppiare, batteva troppo veloce e avevo seriamente paura della risposta.
Avevo paura che Zacky potesse rimanerci male o peggio lasciarmi e al solo pensarci mi passai una mano nei capelli, abbassando lo sguardo.
<< CAZZO RISPONDIMI!>>
<< Si>> 
Sentii gli occhi riempirsi di lacrime.
Avevo appena rovinato un'amicizia, avevo appena distrutto una persona e allo stesso tempo avevo appena distrutto me stessa, perchè mi sentivo colpevole dei sentimenti di un'altra persona.
Zacky lasciò la mia mano.
Io la cercai nell'aria, girandomi poi verso di lui e osservandolo.
Sorrideva.
Un sorriso freddo, di nervosismo, di tristezza.
<< Bri...io l'amo, non la lascerò>> 
Mi alzai, rischiando di cadere.
<< Dove vai?>>
<< A casa...credo dobbiate parlare>> 
<< Ti accompagno fino a qui fuori>>
Annuii, vedendolo alzarsi e seguirmi senza però nemmeno sfiorarmi.
Fuori dall'edificio, mi abbracciò, capendo evidentemente quanto mi sentissi in colpa.
<< Non è colpa tua>> mi sussurrò ad un orecchio, baciandomi il collo e stringendomi con amore.
<< Io...>>
<< Amy guardami>> mi alzò il viso, sorridendomi debolmente, << Non ti lascerò, non lo farò perchè ti amo>>






















*****
Sono tornata, lo so ci ho messo tanto ad aggiornare e vi chiedo umilmente perdono XD
Come state?
Io tutto bene, tutto bene....bhe che dire ora si spiegano molte cose eh eh eh non vi aspettavate tutto ciò vero?
Ringrazio come sempre le mie adorate CathleeneGinger6661 e Chillergirl, un grazie anche a VersoLUniverso.
Grazie.
un bacione e alla prossima :
)

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Capitolo 19




Per quanto Zacky potesse avermi fatto sorridere mi sentivo una stronza e allo stesso tempo la causa di tutti i problemi nella band.
La sera come detto, non andai al Johnny's.
Il tempo, proprio come il mio umore era pessimo, fuori pioveva e tirava un brutto vento freddo, mentre io sotto una coperta, con una cioccolata calda e un libro, mi "rilassavo".
Alzai gli occhi per vedere fuori dal vetro della portafinestra che dava sul giardino.
La chioma degli alberi veniva trafitta dal vento.
Mi alzai per chiudere bene tutte le finetre e accendendo un po di musica.
Sentii suonare alla porta ed andai ad aprire, ritrovandomi davanti il mio ragazzo tutto zuppo e che mi fissava con uno sguardo da cucciolo.
<< Amore...?>>
Aprii la porta per farlo entrare, si tolse le scarpe zuppe e mi baciò.
<< Non volevo lasciarti da sola>> mi disse, togliendosi anche la felpa, sorrisi dolcemente e lo presi per mano.
<< Vieni, non puoi rimanere così...>> 
Entrammo nella camera di Matt dove regnava il disastro, vestiti ammucchiati ovunque, fogli di brutta strappati e lasciati li, mozziconi di sigaretta sparsi nei vari posacenere.
<< E poi sarei io quello disordinato?>>
<< Si>> risposi ridendo, aprendo l'armadio e infilandomi le mani nei capelli.
<< Troveremo qualcosa?>>
<< Zitto e togliti quei vestiti bagnati>> 
Lo sentii ridere ironico, << Dillo che vuoi vedermi nudo>>
<< Andiamo>> sbuffai lanciandogli un paio di pantaloni, << Vedi se ti stanno>>
<< Sono larghi>> rispose lui, poggiandoli sul letto, alzai gli occhi al cielo e continuai a cercare, finchè non trovai dei pantaloni neri di una tuta.
<< Prova questi>> gli dissi trovando subito dopo una maglia il pezzo sopra della tuta, mi girai trovandomelo a petto nudo che si stringeva il laccetto della tuta.
Lo fissai, fermandomi sui suoi tatuaggi e sul suo viso.
<< Che c'è?>>
Arrossii colta sul fatto e sorrisi imbarazzata, << Ni.. niente>> 
Scoppiò a ridere e prese la maglia che tenevo tra le mani, infilandosela e fissando con riluttanza la felpa, << Fa caldo, quella non la metto>>
<< Peggio dei bambini>> 
Lui mi avvicinò a se, baciandomi e scendendo poi lungo il mio collo, accarezzandomi le braccia e i fianchi.
Rabbrividii.
Lui sorrise sulla mia pelle e si staccò da me, prendendomi per mano e portandomi giù con se, sul divano e comprendoci con la coperta che avevo preso.
Si poggiò al bracciolo con la schiena e mi avvolse con le braccia, baciandomi di tanto in tanto il collo.
Io gli accarezzavo le mani che da morbidissime dinventavano ruvide per via dei calli da chitarrista.
Adoravo quelle labbra.
Adoravo quel suo modo di rendermi felice e farmi sentire amata davvero.
<< Ho parlato con lui>> disse, stringendomi appena più forte quando bloccai le mie carezze.
Sospirai.
<< Non sentirti colpevole>>
<< Mi ci ha fatto pensare ed ora mi sento così...>> ammisi, sbuffando.
<< Comunque ha detto che gli passerà>>
<< E se non dovesse succedere?>>
<< Ci penseremo, ma ora rilassati, non mi piace vederti in questo stato, tra un po è anche Natale>>
Sorrisi, intenerita dalle sue dolci parole, mi girai verso di lui, poggiandomi con la testa al suo petto e stringendogli una mano, mentre lui con la punta delle dita dell'altra mi accarezzava il fianco.
Mi baciò la testa per poi alzarmi il volto con la mano e baciarmi le labbra.
<< Oggi mi hai detto che mi ami...>> dissi sorridendo e rispondendo poi al suo bacio e stringendo la sua mano più forte.
Lui mi circondò con il braccio, facendomi aderire al suo corpo.
<< Ti amo>> ammisi.
Mi sorrise e mi baciò di nuovo.
Ero felice.
Sentivo il cuore battere così forte, che sembrava dover scoppiare da un momento ad un altro.
Lui mi strinse poggiando la guancia contro la mia testa e beandosi delle mie dita che percorrevano tutti i contorni dei suoi tatuaggi.
<< Domani sera verrai a sentirci?>> mi chiese lui.
<< Come potrei non venire...?>>
<< Hai ragione>> rispose ridendo, era nervoso.
<< Sei preoccupato?>>
<< Tantissimo>> ammise, mi tirai su, sedendomi al suo fianco e tenendo una mano sul suo petto.
<< Suonerai benissimo>>
<< Lo spero>>
Gli presi il viso tra le mani, fissandolo con amore e intensità, quegli occhi mi leggevano dentro ed erano talmente belli che ogni volta che li vedevo mi innamoravo, sempre di più.
Brillavano.
<< Zacky, io lo so, vi amerà molta gente, diventerete famosi>>
<< E tu resterai sempre al mio fianco?>>
<< Se mi vorrai, si>> risposi a quella domanda talmente dolce da farmi sciogliere il cuore.
<< Io ti vorrò sempre>> mi rassicurò lui, accarezzandomi una guancia.
Sentimmo la porta di casa sbattere con forza, noi spaventati ci girammo, vedendo poi entrare nel salone mio fratello, Val, Leana e il resto del gruppo.
<< Abbiamo interrotto qualcosa?>>
<< No, ma che ci fate voi qui?>>
<< Il Johnny's ci ha messo un po d'ansia, quindi siamo venuti tutti qui!>>
<< Ah>> rispondemmo in coro io e il mio ragazzo.
<< Felici di vederci o stava...>>
<< No>> urlammo di nuovo insieme e arrossendo.
Tutti ci fissarono e come se fossero a casa loro misero su un bel film horror e si buttarono chi sui divani, chi a terra.
Fissai Zacky che rideva divertito e mi abbracciò, baciandomi subito dopo una spalla e il collo.
<< Zac...domani mi frego la tua ragazza>> disse Jimmy avvicinandosi a noi e ridendo.
Il mio ragazzo, anche se con una faccia molto perplessa, annuì ridendo e sapendo che Jimmy ed io eravamo molto amici.
Ultimamente poi non avevamo parlato molto anzi.
Leana se ne andò a casa e Johnny, rapì il mio rgazzo per un bel po, costringendolo ad aiutarlo con una ricerca di biologia.
Sapevo benissimo che la storia della ricerca era solamente una scusa per restarsene un po tra loro e parlare.
Brian se ne stava da solo in un angolo, fumando di continuo ed osservando tutti noi.
<< Am...>>
<< Jimbo, ciao>> dissi trovandomelo a due passi dalla faccia, con quella sua espressione sempre imbroncita.
Lo abbracciai, arrivando con la testa all'altezza del suo cuore, rise.
<< Sei proprio bassa>>
<< Mi accompagni a fumare fuori?>> domandai.
Lui annuì alzando le spalle e prendendomi per mano, fregando poi due sigarette dal pacchetto del suo migliore amico e trascinandomi fuori.
<< Amy che succede?>> mi chiese osservandomi attentamente, tenevo la sigaretta a mezz'aria senza fumarla davvero.
<< Cosa?>> mi risvegliai dai miei pensieri fissandolo.
<< Che hai?>>
<< Brian è innamorato di me? Mi sento una merda, sto facendo star male tutti, prima te, poi lui, vedo che zacky è giù di morale...>>
<< Non sei un problema, piccola>>
Mi abbracciò, buttando via quelle stupidissime sigarette e stringendomi con forza.
Scoppiai a piangere, di nuovo, sapendo che con lui potevo anche non contenermi, potevo piangere e sfogarmi senza il terrore di essere giudicata.
<< Sfogati>> mi disse, sedendosi su una sedia presente nella veranda e facendomi poggiare sulle sue gambe.
Affondai il viso nel suo collo, inzuppandogli la maglia che aveva.
Mi accarezzò la schiena, rimanendo in silenzio.
<< Da quando sono arrivata ho fatto un sacco di casini, ho fatto del mal...>>
<< Guardami>> mi prese il volto fra le mani, sorridendo appena anche se con la tristezza negli occhi, << Tu non hai creato niente>>
<< M...>>
<< Nessun ma, Amy, sei bella davvero, sei meravigliosa e queste lacrime rovinano il tuo viso, sei bella quando sorridi e su, fai un sorriso al vecchio Jimmy>>
Sorrisi sincera.









*****
Jordison è qui, con un nuovo capitolo :)
Beh spero che vi piaccia e vi chiedo scusa per gli eventuali errori.
Come sempre ringrazio Chillergirl e CathleeneGinger6661 vi adoro, davvero, vi adoro tantissimo, grazie per il supporto!
Un bacione e alla prossima :)

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20






Così come aveva deciso il batterista, il giorno dopo uscimmo insieme, avevo davvero bisogno di un po di pace e divertimento e lui l'aveva capito.
Aveva capito che restare sempre attaccata a Zacky e incontrare Brian, che si comportava da coglione, mi stava davvero facendo innervosire.
A svegliarmi fu proprio quel deficiente che entrò nella mia stanza urlando e lanciandosi sul letto, urlai spaventata per poi prenderlo a pizze.
<< Fammi dormire>> dissi, ficcando la testa sotto al cuscino e cercando di riprendere sonno.
Jimmy si sedè sul mio sedere e iniziò a urlare parole senza significato.
<< Togliti da li>>
<< Hai un culo morbido>> commentò lui dandoci poi una pacca sopra.
<< Jimmy alzati, sei pesante>> 
Lui scoppiò a ridere e si lasciò cadere di schiena sul letto, tenendo però le gambe poggiate su di me, mi girai passandomi una mano nei capelli e fissando la sveglia.
<< Ma sono le 8, è domenica e tu sei pazzo, davvero>> sbuffai, portandomi, di nuovo, il cuscino sul viso.
Lui me lo strappò via, lanciandolo dall'altra parte della stanza, lo fissai sconvolta.
<< Avevamo detto che uscivamo>>
<< Ma sono le 8>> protestai, invano.
<< Muoviti>>
<< Almeno dimmi dove andiamo>> 
<< Andiamo un po in giro, nulla di speciale>>
<< E allora non potevo dormire ancora un po?>>
<< Devo placare la mia ansia>> 
Sbuffai e mi alzai.
Per quanto volessi bene a quel ragazzo e pr quanto potesse essere gentile, certi giorni era davvero impossibile.
Andai a lavari e prepararmi, mentre lui giù in cucina mi preparava una bella tazza di caffè.
Odiavo il caffè americano.
Sbuffai di nuovo e bevvi quella schifezza, storcendo il naso, lui scoppiò a ridere.
<< Come mai così nervoso mr. Sullivan?>>
<< Il concerto!>> urlò lui.
<< Non urlare>> lo ripresi ridendo subito dopo per la sua faccia terrorizzata.
Meno male che lui era il cavaliere senza macchina ne paura.
<< Davvero e se sbaglio? E se rompo le bacchiette? E...>>
<< JIMMY stai calmo, sei bravo, non preoccuparti>>
<< Verrai?>> domandò lui trascinandomi poi fuori casa e chiudendo la porta, sbattendola.
Lo fissai con occhio truce, aveva deciso di sfondarmi la porta di casa.
<< Si>> risposi.
<< Meno male>>
Salimmo in macchina e lui partì a gran velocità, guidando per una buona mezz'ora.
Cantammo ad alta voce le canzoni che passavano alla radio, ridendo allo stesso tempo come vecchi amici e come bambini.
Jimmy riusciva sempre a tirare fuori il bello delle persone, a non metterle in imbarazzo.
Jimmy era davvero un buon amico.
Ce ne andammo in un parco, con tanto di stagno e ci buttammo a terra, ridendo ancora e lasciando scivolare via tutta la tensione e tutto il nervosismo.
Jimmy si mise anche a fissare male le papere, borbottando e commentandole con insulti davvero pessimi.
I piccioni e le papere erano un po il suo incubo.
Io mi tenevo la pancia piangendo lacrime di gioia e fissando il mio migliore amico insegiure quei poveri animali.
<< Jimbo ti prego>> 
<< Via, comunque queste sono orribili>>
<< Dimmi un pennuto che adori?>
Lo vidi buttarsi a terra, incrociando le braccia detro la testa e fissando il cielo.
<< Sai Zacky parla sempre di te>>
<< Davvero?>>
<< Si, è proprio innamorato>> commentò lui, ridendo come un bambino e giocando con un filo d'erba.
Sorrisi.
<< E tu?>>
<< Io...io bhe anche>> arrossii.
<< Ma questa situazione ti ha...>>
<< Messo pressione>> conclusi io, << Non vorrei che Zacky si allontanasse da me...>>
Confessai la mia paura, sentendomi una stupida ed una bambina.
Il mio amico scoppiò a ridere, tenendosi la pancia e fissandomi divertito.
<< Non lo farebbe per nulla al mondo>>
Mi girai a fissarlo, sorrideva.
Era un sorriso sincero, vero e rassicurante.
Jimmy non sapeva mentire.
<< E tu?>>
Mi fissò con sguardo curioso e allo stesso tempo sorpeso, alzai le spalle domandandogli di Leana e mi rispose che avevano deciso di stare insieme seriamente, che lui si stava prendendo una gran bella cotta e senza scendere nei particolari mi spiegò cosa provava quando la vedeva.
Ne ero felice, davvero.
Jimmy non sapeva mentire.
Jimmy era sempre e solo se stesso, certo non era una persona del tutto normale e sana di mente, ma era il migliore amico che tutti e tutte vorrebbero.
Con lui bastava restare anche in silenzio per capirsi.
Lui era davvero speciale e a suo modo mi aveva preso sotto la sua ala, tenendomi stretta a se e amandomi come solo lui sapeva fare.
Amandomi come se fossi parte di lui.
Amandomi incondizionatamente come solo un amico può fare.
L'amicizia era un solo nome.
Jimmy.


















*****
Si lo so, sono in ritardo, perdonatemi per favore, vi amo ma perdonatemi.
Come state? 
Scuola?
Lavoro?
Spero bene.
Bhe che dire ringrazio chi ancora mi sostiene e per la vostra pazienza infinita, grazie davvero e grazie alle mie care Sara_A7X_1666, CathleeneGinger6661 e Chillergirl, spero che vi piaccia questo capitolo anche se è un po corto.
Un bacione e alla prossima.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


Capitolo 21





<< Oddio manca poco>> 
<< Jimmy rilassati>> gli dissi, fissandolo,
<< Oddio sbaglierò tutto>> ripetè lui per la decima volta mentre la sua ragazza cercava di rassicurarlo.
Io in un angolino della sala "backstage" ridevo per la scena e coccolavo il mio ragazzo che con la scusa di avere l'ansia si era gentilemente steso sulle mie gambe e mi fissava.
Erano tutti nervosi.
Era il loro primo vero concerto e erano tutti ansiosi.
Troppo ansiosi.
Mio fratello fissava fuori dalla finestra, alternando uno sguardo pieno di felicità ad uno terrorizzato.
Brian accordava la chitarra seduto vicino a Michelle, che gli baciava il collo senza farsi troppe domande ne problemi.
Lui non mi rivolgeva la parola mentre quella specie di gallina mi fissava con odio.
Johnny, invece, camminava avanti e indietro tra il sipario del palco e la stanza, aggiornando tutti su quanta gente ci fosse e aumentando l'ansia degli altri.
<< Secondo te come suonerò?>> 
La domanda del mio ragazzo mi fece sorridere.
<< Bene amore, sei bravo lo sai>> risposi, scostandogli un ciuffo di capelli neri che gli ricadeva sugli occhi, coprendoli e negandomeli.
Restai ad accarezzargli il viso e a fargli i grattini dietro il collo.
Si accoccolò a me, lasciandosi accarezzare.
Sorrise e si tirò su a baciarmi, incollando le sue labbra alle mie e coccolandomi dolcemente.
<< Ragazzi due minuti>> li informò una specie di rodie.
<< ODDIO!>> urlò Jimmy, facendo saltare tutti.
<< JIMMY STA ZITTO!>>  gli strillò di rimando mio fratello.
Tutti scoppiammo a ridere, forse per scaricare un po il nervosismo, poi i ragazzi si alzarono e si abbracciarono, parlottando tra di loro e urlando insieme delle parole incomprensibili dopo.
Uscirono tutti insieme.
Bloccai Zacky per una mano, facendolo voltare verso di me.
<< Ti amo>> gli dissi, sincera, baciandolo e abbracciandolo.
<< Quasi quasi rimango qui>> scherzò lui, stringendomi a se e incollando di nuovo le sue labbra alle mie e baciandomi con evidente passione.
Mi faceva girare la testa e se lui non fosse salito su quel palco avrei gentilmente mandato all'aria tutti i buoni propositi.
<< Sali e suona>> 
Lo vidi salire sul palco, insieme ai suoi amici.
Sorrisi e mi ricomposi, cercando di regolare la mia respirazione e il mio cuore.
Presi Val per mano e corremmo sotto al palchetto, riuscendo con velocità ad arrivare in seconda fila.
Lei guardava con occhi brillanti mio fratello, che con quel suo strano timbro di voce e quel mix di melodie dannatamente perfette stava incantando tutti i ragazzi e le ragazze presenti.
Brian rideva allegro.
Stava facendo ciò per cui era nato e ci stava riuscendo perfettamente.
Non rideva così da un po troppo tempo.
Non era così rilassato da tempo.
Sorrisi.
Johnny fissava mio fratello e poi il pubblico.
Concendeva occhiolini e sorrisetti alle ragazze in prima fila, facendole urlare e allo stesso tempo credo anche incazzare i rispettivi fidanzati.
Jimmy sembrava diverso dal ragazzo tutto ansioso, rideva, scherzava e si divertiva a picchiare sulla batteria le sue bacchette.
Si vedeva quanto fosse felice.
Era allegro e ci metteva il cuore.
Ogni ritmo era scandito dal battito del suo cuore e come in sincronia il mio batteva veloce quanto il suo.
Zacky invece fingeva di essere serio, mi fissava intensamente e mi sorrideva sincero.
E più lui mi mostrava la sua felicità, più io mi innamoravo.
Attorno a me, tutti urlavano, saltavano e c'era anche chi ballava.
Io invece mi ero persa.
Mi ero persa in quei occhi.
Val mi prese per mano iniziando a ballare e trascinandomi con se e con sua sorella, che dall'alto dei suoi 12 cm di tacco rideva spensierata e non sembrava affatto l'oca bionda che credevo.
Leana si unì a noi, mandando baci al suo, ormai, fidanzato.
<< Sono bravissimi>> mi urlò ad un orecchio la ragazza di mio fratello, facendomi ridere e spostare velocemente lo sguardo a tutto il gruppo.
Finalmente dopo una mezz'oretta di concerto, i ragazzi scesero dal palco, tra le urla e gli applausi di tutti quanti.
Si alzò un bel coro.
Entrai correndo nella stanzetta e saltando tra le braccia del mio ragazzo che ancora tremava per l'emozione.
Aveva gli occhi lucidi e un sorriso sornione stampato sul volto.
Si abbracciarono tra loro.
Io e le altre ci gustammo la scena, fiere di quello che avevano appena fatto e felici.
<< Come sono stato?>> mi domandò, prendendo un asciugamano e mettendoselo attorno al collo.
<< Perfetto>> gli risposi, prendendolo per la maglia e tirandolo verso di me, poggiando le mie labbra sulle sue e sentendolo ridere.
<< Davvero?>>
<< Davvero>> risposi.
Mi prese per mano, trascinandomi con se in un camerino, dove mi stesi su un divanetto e lo aspettai mentre lui andò a farsi una breve ma calda doccia.
Chiusi un po gli occhi.
Sentii le sue mani accarezzarmi il volto e le sue labbra poggiarsi sui miei capelli.
Sorrisi.
Incontrai i suoi occhi, rimanendone folgorata come ogni volta.
<< Sei stanca?>>
<< No, stavo solo riposando due minuti>>
<< Fammi spazio>> mi ordinò, schiacciandomi poi contro la parete del divano e abbracciandomi.
<< Sei felice?>> domandai, fissando il suo sorriso allegro che assieme ai suoi occhi brillanti, lo rendevano unico e bellissimo.
<< Si e poi ci sei tu>> 
<< Io?>>
<< Esattamente, insomma oggi ho fatto il primo vero concerto e tu eri li, a vedermi e sostenermi, non sai quanto ha significato per me>>
<< Ti amo>>







*****
Eccomi qui dopo troppo tempo e chiedo scusa per il ritardo.
Come state?
Eh io così e così ma tiro avanti e continuo a scrivere anche se pubblico sempre dopo troppo tempo.
Comunque ecco qui il primo concerto ewwwwh!
Ringrazio le mie adorate Sara_A7X_1666, CathleeneGinger6661 e Chillergirl, ragazze grazie mille per la pazienza :3

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***



Capitolo 22




I ragazzi si sistemarono un po, giusto per essere più o meno presentabili e non puzzare di sudore.
Ci mettemmo tutti seduti ad un tavolo, a brindare e festeggiare il loro primo concerto.
Erano felici, bastava vedere i loro occhi lucidi e i loro sorrisi, sinceri.
Come me anche Val, Leana e Michelle erano orgogliose di loro.
Dei ragazzi e delle ragazze vennero a fare i complimenti, a chiedere foto, anche autografi e tutta questa attenzione portò una bella ventata di allegria, fatta di risate e battute, di barzellette e di sorrisi.
Johnny fu adocchiato da una mora tutta curve che, dopo essersi presentata e aver chiesto anche lei un autografo da tutti i componenti della band, se lo prese per mano e lui senza farsi pregare due volte la seguì con un sorriso sornione.
Scossi la testa ridendo.
Brian, quasi del tutto ubriaco, si era incollato alla bocca di Michelle e non la lasciava respirare nemmeno due minuti.
Come se le dispiacesse.
Zacky invece sorrideva ancora e faceva foto, si girava a baciarmi di tanto in tanto, ripendendomi quanto fosse felice e quanto mi amasse.
<< Ehi tu vuoi compagnia?>>  
Una bionda, più nuda che vestita, che ancheggiava sui suoi tacchi vertiginosi si piegò quasi a novanta vicino al mio ragazzo, parlandogli con una voce fin troppo acuta e fissandolo con uno sguardo languido.
<< Non vedi che ci sta già qualcuno con lui?>> risposi, cercando di sembrare il meno acida possibile, ma il mio tono tradì ogni aspettativa.
Quella sbuffò e dopo avermi riservato un'occhiata tutt'altro che amichevole tornò a concentrarsi sul mio ragazzo.
<< Scusa tesoro, non parlavo con te>> rispose lei, passando poi l'indice della mano destra sul petto di Zacky.
<< Mi spiace deluderti ma ho già una ragazza e se non ti dispiace vorrei stare con lei>>
Il suo tono, per quanto fosse scocciato era allo stesso tempo divertito.
<< Dai amore, andiamo>> lo pregò lei, stringendogli una mano e facendomi sbroccare del tutto.
Non ci vidi più dalla rabbia, mi alzai di scatto, spingendola via e ponendomi davanti al mio chitarrista, che mi intimò di stare calma e ripetè alla "puttanella" di andarsene.
Quella fece come gli aveva detto il mio ragazzo, allontanandosi da noi, sculettando e mormorando un "te la farò pagare" o qualche minaccia simile.
Sbuffai.
Mi rimisi seduta, o per meglio dire mi lasciai cadere sulla sedia sotto lo sguardo dei ragazzi e di mio fratello che mi chiedeva di calmarmi.
<< SONO CALMISSIMA>> urlai dopo l'ennesima richiesta-ordine di rilassarmi, rialzandomi e prendendo il pacchetto di sigarette.
Uscii fuori, sentendo l'aria gelida investirmi, come un treno in corsa e facendomi calmare almeno un po.
La serata era iniziata benissimo, ma quell'oca mi aveva seriamente infastidito.
<< Amore>> 
Le braccia tatuate di Zacky mi avvolsero e le sue labbra si poggiarono sul mio collo, facendomi arrossire e sciogliere.
<< Ti sei arrabbiata tanto?>>
<< Si, se quella prova ad avvicinarsi a te di nuovo giuro che l'amm...>>
Mi zittì, baciandomi, mentre rideva divertito dalla mia "esagerata" gelosia.
<< Amo quando sei gelosa>>
<< Stronzo>> risposi, fingendomi offesa, << Io non sono gelosa>>
<< Allora non ti fai problemi se vado da quella...>>
<< Se lo fai ti uccido>> 
Incrociai le braccia al petto, mentre lui, ridendo ancora come un bambino mi baciò di nuovo, stringendomi poi a se e fregandomi anche la sigaretta.
<< Io voglio stare solo con te>> mi disse, accarezzandomi una guancia, << E poi le puttane non mi piacciono>>
Scoppiai a ridere, baciandolo con passione.
Lui era perfetto, mi amava come io amavo lui.
<< Rientriamo che fa freddo>>
Mi prese per mano, trascinandomi con se, passando sotto gli occhi di quella tipa che mi fissava con rancore e forse con invidia.
Le feci il medio e poi strinsi la mano al mio ragazzo, tanto per sottolinearlo.
I ragazzi ridevano.
Brian ormai era partito, non capiva nulla e parlava a vanvera, imponeva a mio fratello di bere ancora e a Michelle di baciarlo.
Johnny era tornato, aveva i capelli sfatti, il sorriso rilassato e raccontava a Jimmy quanto fosse stata fantastica la mora.
Leana e Val parlavano di quanto fossero stati grandi i loro ragazzi e Matt se ne stava pensieroso a fissare la sua birra.
<< Che hai?>> gli domandai, sedendomi tra lui e il mio ragazzo e bevendo un sorso di birra dalla sua bottiglia.
<< Sono un po stanco, sono felice>>
<< Meno male, sono orgogliosa di te fratellone>>
<< Sono felice di averti qui>> mi sorrise, mostrandomi quelle sue fossette troppo simili alle mie.
Ero felice.
Ero felice davvero.








*******
Ehilà quanto tempo, si lo so, sono una persona orribile.....perdonatemi.
Che dire, ho avuto veramente troppi impegni, sono stata male, ho dovuto studiare per delle verifiche a scuola.....ecc ecc, tutta roba inutile.
Come state?
Bhe sono di nuovo qui :3
Spero che vi piaccia questo capitolo e ringrazio CathleeneGinger6661 e Chillergirl per la loro infinita pazienza e per il loro sostegno.
VI ADORO.
Un bacione e alla prossima <3

 

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